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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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- preparare il mandato della conferenza intergovernativa;<br />

- stabilire la natura della partecipazione del Parlamento nella conferenza intergovernativa; […]<br />

(d) Richiede che questa pre-conferenza cominci nella primavera 1990 e continui i suoi lavori finché le parti […] non<br />

abbiano raggiunto un accordo comune;<br />

4. Dà istruzione ai suoi rappresentanti alla pre-conferenza d’insistere perché siano inclusi nell’agenda della conferenza<br />

intergovernativa i seguenti punti:<br />

(a) la creazione di un’unione economica e monetaria secondo una tabella di marcia specifica, automatica e mandataria,<br />

tra i dodici Stati membri della Comunità Europea o, se del caso, tra quelli che la vogliano;<br />

(b) una razionalizzazione degli strumenti della Comunità per le relazioni esterne, in particolare la piena integrazione<br />

della CPE nel quadro della Comunità, includendo il conferimento alla Commissione di poteri del tipo di quelli che possiede<br />

in altre aree della politica della Comunità, al fine di realizzare definitivamente le politiche estera e di sicurezza<br />

comuni al servizio della pace;<br />

(d) l’inserimento nei trattati della Dichiarazione sui <strong>diritti</strong> e sulle libertà fondamentali adottata dal Parlamento il 12 aprile<br />

1989 e delle disposizioni promuoventi un’Europa dei cittadini e la preservazione della diversità culturale dell’Europa;<br />

(e) ulteriori miglioramenti nella capacità decisionale del Consiglio, in particolare disponendo [l’uso] sistematico del voto<br />

a maggioranza;<br />

(f) un rafforzamento dei poteri della Commissione per applicare la legislazione della Comunità ed eseguire i suoi programmi<br />

e le sue politiche;<br />

(g) la riforma del sistema delle risorse proprie della Comunità;<br />

(h) il riconoscimento, a livello della Comunità, della duplice legittimazione conferita al Consiglio da una parte e al Parlamento<br />

Europeo dall’altra parte, attraverso il conferimento al Parlamento dei poteri elencati nella sua risoluzione del 23<br />

novembre 1989:<br />

- co-decisione con il Consiglio sulla legislazione della Comunità,<br />

- diritto d’iniziativa legislativa,<br />

- diritto di eleggere il presidente della Commissione e di dare il suo assenso alla nomina della Commissione, della Corte<br />

di giustizia e della Corte dei conti;<br />

- diritto d’inchiesta (o d’indagine) entro il quadro dei poteri della Comunità;<br />

- ratifica di tutte le decisioni costituzionali che richiedono ratifica anche da parte degli Stati membri;<br />

- co-decisione negli accordi esterni e nelle convenzioni internazionali, attraverso un’estensione della procedura di consenso<br />

parlamentare a tutti gli accordi di maggiore importanza, inclusi gli accordi di commercio.<br />

Infine [la pre-conferenza] considererà pure il futuro istituzionale dell’Europa, in vista di dare istruzione al Parlamento<br />

Europeo di completare il progetto di Costituzione dell’Unione Europea e di come meglio assicurare la cooperazione<br />

dei Parlamenti nazionali nelle “assise” in connessione con l’imminente conferenza intergovernativa; nella futura costruzione<br />

dell’Unione Europea; e in particolare nel lavoro del Parlamento Europeo;<br />

5. Rinnova la richiesta, contenuta nella sua risoluzione del 23 novembre 1989, che le proposte della conferenza intergovernativa<br />

siano sottoposte al Parlamento Europeo e che i governi riconoscano il suo diritto a emendarle e ad adottarle;<br />

[…]<br />

8. Riafferma il suo impegno a redigere un progetto di Costituzione Europea e a discutere le sue proposte con i Parlamenti<br />

nazionali;<br />

9. Rinnova il suo impegno a fare in modo che le sue proposte siano adottate attraverso tutti i mezzi democratici, in particolare<br />

mobilitando l’opinione pubblica europea e i suoi rappresentanti democraticamente eletti;<br />

10. Richiama la sua posizione, in base alla quale, benché la partecipazione all’Unione Europea non possa essere imposta<br />

a nessuno Stato contro il suo volere, d’altra parte nessun singolo Stato può bloccare la volontà della maggioranza di<br />

ottenere l’Unione Europea e, se necessario, una tale Unione sarà posta in essere senza la partecipazione fin dall’inizio di<br />

tutti gli Stati membri della Comunità.”<br />

Questa risoluzione del PE ha un’importanza fondamentale, perché dimostrava:<br />

a) l’assoluta determinazione a perseguire una rapida realizzazione dell’Unione Europea, in presenza<br />

sia di un forte supporto popolare (testimoniato dal referendum italiano del 1989 e dai sondaggi<br />

dell’opinione pubblica europea del tempo), sia dell’impossibilità di realizzare da un lato la stessa<br />

unione economica e monetaria (e quindi le connesse politiche interne comuni) e dall’altro lato una<br />

vera politica estera e di sicurezza comune (quanto mai necessaria e urgente di fronte agli epocali<br />

mutamenti in atto allora in Europa), senza l’adeguato quadro politico-istituzionale offerto<br />

dall’Unione Europea;<br />

b) la chiarezza esplicita nel definire tale Unione Europea come “di tipo federale”; in tal modo il federalismo<br />

cessava di essere un’utopia propria dei membri del movimento omonimo e diventava invece<br />

la posizione ufficiale dell’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini;

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