VolanZine n°14: tutti i racconti in concorso - Scripta Volant
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<strong>VolanZ<strong>in</strong>e</strong> <strong>n°14</strong>: <strong>tutti</strong> i <strong>racconti</strong> <strong>in</strong> <strong>concorso</strong><br />
ma ogni sera, quando stanchi dopo una giornata <strong>in</strong>tera, ci corichiamo sf<strong>in</strong>iti a letto, <strong>in</strong>izia<br />
un <strong>in</strong>credibile viaggio. Ebbene si, siamo sempre <strong>in</strong> movimento anche quando pensiamo di<br />
stare fermi, perché la rotazione terrestre non conosce sosta. Eppure la sera ci<br />
abbandoniamo con noncuranza nei nostri letti, senza sapere che saremo <strong>in</strong> viaggio tutta la<br />
notte e solo l'<strong>in</strong>domani torneremo nello stesso punto da cui eravamo partiti ieri. Questo<br />
accade perché cont<strong>in</strong>uamente occupati dalle nostre attività, pensiamo di essere noi a<br />
muoverci, a direzionarci a manca e a destra, su di una superficie statica e immobile. Ed<br />
<strong>in</strong>vece alloggiamo precariamente, senza rendercene conto, ai piedi dei monti dalle creste<br />
aguzze o sulla pianeggiante superficie della pianura, o <strong>in</strong> isolotti affioranti dalle<br />
profondità delle acque, su di una trottola <strong>in</strong> perpetuo moto, che vortica <strong>in</strong> ellissi irregolari<br />
nello spazio, come sospesa nel vuoto, conf<strong>in</strong>ante con altri sistemi, che forse per fatalità, o<br />
legge <strong>in</strong>terna <strong>in</strong>scritta nei fenomeni, colliderà un giorno sfrangiandosi <strong>in</strong> m<strong>in</strong>utissime<br />
particelle. Così ogni notte, come fosse cosa scontata e normalissima, il globo ci porta a<br />
spasso, girando e ruotando a ritmo vertig<strong>in</strong>oso su se stesso, come una baller<strong>in</strong>a affetta da<br />
labir<strong>in</strong>tite, <strong>in</strong> preda a una mattana alcolica. Certo questo avviene anche di giorno, ma<br />
<strong>in</strong>daffarati come siamo, presi dai nostri negozi, chi vi porrebbe mai mente? Eppure anche<br />
chi tiene conto di questo cont<strong>in</strong>uo viaggio che la terra compie su se stessa, raramente<br />
<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>a al pensiero di cosa accadrebbe, se di punto <strong>in</strong> bianco, dall'oggi al domani, il globo<br />
col mal di capo per tutte queste rotazioni, smettesse di colpo di girare, fermandosi come<br />
imbambolato. Se mai ciò dovesse avvenire, un giorno durerebbe quanto un anno per la<br />
gioia degli sfaccendati, dei pigri, che già soliti a r<strong>in</strong>viare tutto a domani rimanderebbero<br />
direttamente all'anno prossimo, e di contro sarebbe la dannazione degli uom<strong>in</strong>i d'affari,<br />
che vedrebbero terribilmente dilazionarsi i loro tempi. Esulterebbero allo stesso modo i<br />
debitori di questa provvidenziale dilazione, imprecherebbero i creditori. Alcuni tra i<br />
condannati a morte, di temperamento ottimista, tirerebbero un sospiro di sollievo e<br />
penserebbero a far istruire una nuova strategia difensiva al loro avvocato, i pessimisti<br />
<strong>in</strong>vece ne trarrebbero ulteriore argomento per accusare l'accanimento della sorte, prodiga<br />
di quest'ultimo supplemento di pena alla pena. Gli <strong>in</strong>namorati vivrebbero l'illusione che<br />
vuole eterno il loro giorno, o perlomeno sarebbe allungato <strong>in</strong> un anno. Per i filosofi, gli<br />
asceti, i rassegnati, non mi sembra che cambierebbe granché. Per chi aspetta il giorno di<br />
messianiche rivoluzioni, ad esempio gli apocalittici, sarebbe quello il giorno che colma<br />
tutte le attese della storia. Per chi della vita <strong>in</strong>vece conosce ogni <strong>in</strong>ganno e illusione,<br />
sarebbe solo la solita solfa, broda allungata, ma sempre broda <strong>in</strong>sapore. Ma la sera, non<br />
esiste punto più fermo della nostra vita, conclusione più desiderata di quel letto che ci<br />
accoglie e su cui ci stendiamo fiduciosi, dimenticando <strong>tutti</strong> i pasticci della giornata. E<br />
<strong>in</strong>tanto il viaggio com<strong>in</strong>cia, la terra compie il suo giro e noi sotto le coperte. Arriveremo<br />
domatt<strong>in</strong>a, senza accorgercene, che ci ritroveremo nello stesso punto da cui siamo partiti<br />
la sera prima. E così sempre, f<strong>in</strong>o a quando quel giorno, che si avvicenda <strong>in</strong> nulla<br />
differente a qualsiasi altro per il moto terrestre, scopriremo quanto è stato breve questo<br />
giro di giostra.<br />
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Lui era freddo, proprio come le terre da cui proveniva. Non potevo fare altro che restare a<br />
contemplarlo <strong>in</strong> silenzio, mentre la notte ci avvolgeva lenta, nascondendo ogni cosa.<br />
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