Test di orientamento motivazionale - Luca Verona

Test di orientamento motivazionale - Luca Verona Test di orientamento motivazionale - Luca Verona

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TOM<br />

<strong>Test</strong> <strong>di</strong> <strong>orientamento</strong> <strong>motivazionale</strong>


TOM<br />

Jerry<br />

QUANTO<br />

SONO<br />

MOTIVATO<br />

??!!??


• Il TOM (Borgogni, Pettita, Barbaranelli, 2004) è un<br />

questionario self-report, sviluppato per la misura<br />

dei motivi che orientano il comportamento<br />

organizzativo. Il test è pre<strong>di</strong>sposto per il contesto<br />

italiano per misurare le inclinazioni che orientano le<br />

preferenze in ambito lavorativo.<br />

• Lo strumento misura quattro orientamenti:<br />

▫ <strong>orientamento</strong> all’obiettivo;<br />

▫ <strong>orientamento</strong> all’innovazione;<br />

▫ <strong>orientamento</strong> alla leadership;<br />

▫ <strong>orientamento</strong> alla relazione.<br />

• Le proprietà psicometriche sono state esaminate su<br />

un ampio gruppo <strong>di</strong> soggetti e sono in linea con i<br />

normali standard previsti dalla letteratura.


La motivazione al lavoro<br />

• Processo che inizia, <strong>di</strong>rige e sostiene l’attività umana<br />

verso una prestazione lavorativa (Steers e Porter,<br />

1987; Baron, 1991).<br />

• È una delle determinanti del comportamento<br />

insieme alle capacità, ai tratti <strong>di</strong> personalità, alle<br />

conoscenze e alle opportunità situazionali.<br />

• La motivazione chiama in causa livelli <strong>di</strong>versi ed<br />

integra una serie <strong>di</strong> aspetti sia intrinseci<br />

all’in<strong>di</strong>viduo che legati alla relazione con l’ambiente<br />

(Caprara, 1996).<br />

➙molteplicità <strong>di</strong> approcci teorici per definire e spiegare<br />

la motivazione


Principali <strong>di</strong>mensioni della motivazione al lavoro<br />

(Borgogni e Petitta, 2003)<br />

BISOGNI<br />

(inclinazioni<br />

motivazionali)<br />

VALORI<br />

(senso <strong>di</strong> equità)<br />

FIT<br />

(personaorganizzazione)<br />

Motivazione<br />

al lavoro<br />

APPRENDIMENTO<br />

SOCIALE<br />

(autoefficccia e<br />

autoregolazione)<br />

RINFORZO<br />

ESTERNO<br />

(incentivi e<br />

riconoscimenti)<br />

METE<br />

(goal)


Teoria dei bisogni <strong>di</strong> McClelland<br />

• Ha il merito <strong>di</strong> aver definito i principali motivi che<br />

orientano il comportamento organizzativo e una<br />

metodologia per la loro misura. Tale teoria si può<br />

collocare al confine tra le teorie dei bisogni e quelle<br />

dei valori.<br />

• Il motivo è il concetto <strong>di</strong> base della teoria e<br />

rappresenta un forte associazione tra specifici<br />

stimoli ed esperienze passate <strong>di</strong> piacere o dolore. Se<br />

lo stimolo richiama memorie spiacevoli, la persona<br />

tenderà ad evitarlo; se esso richiama invece ricor<strong>di</strong><br />

piacevoli, la persona anticiperà una tendenza ad<br />

avvicinarlo.


Sequenza <strong>motivazionale</strong> che conduce<br />

esterni interni<br />

temporanei<br />

stabili<br />

RICHIESTE<br />

INCENTIV<br />

I<br />

all’azione<br />

AROUSED<br />

MOTIVATION<br />

DISPOSIZIONI<br />

MOTIVAZIONALI<br />

ABITUDINI<br />

CAPACITÀ<br />

IMPULSO<br />

COGNIZIONE<br />

(VALORI)<br />

OPPORTUNITÀ<br />

SITUAZIONALI<br />

AZIONE


• Per misurare i motivi, secondo McClelland, è importante<br />

trovare i comportamenti che rappresentano un effetto<br />

tipico del motivo a cui si associano. Ognuno dei motivi<br />

identificabili in letteratura può essere misurato con il<br />

metodo <strong>di</strong> analisi del contenuto immaginativo dei<br />

pensieri.<br />

• L’autore si è soffermato sullo stu<strong>di</strong>o delle caratteristiche<br />

e dei comportamenti associati a tre motivi o bisogni:<br />

▫ motivazione al successo<br />

▫ motivazione al potere<br />

▫ motivazione all’affiliazione<br />

ognuno delle quali è presente e attivo nella persona,<br />

sebbene uno in particolare spicchi rispetto agli altri.<br />

• Ogni inclinazione <strong>motivazionale</strong> è contrad<strong>di</strong>stinta da<br />

specifiche tipologie <strong>di</strong> incentivi che la attivano, da<br />

caratteristiche personali ad essa associate e dalle<br />

conseguenze sociali che comporta.


• Nella motivazione al successo l’incentivo tipico è fare qualcosa<br />

sempre meglio, mostrare cosa si sa fare. Le persone sono realiste,<br />

realizzative, personalmente responsabili, più attive ed attente al<br />

feedback sulla propria prestazione per migliorarsi. Quello che si<br />

persegue socialmente è il successo professionale per il piacere <strong>di</strong><br />

mettersi alla prova.<br />

• Nella motivazione al potere l’incentivo tipico è l’esercizio<br />

dell’influenza sugli altri ed il prestigio. Le persone cercano una<br />

posizione <strong>di</strong> leadership e tendono a competere per prevalere. Le<br />

conseguenze sociali sono il raggiungimento <strong>di</strong> posizioni manageriali,<br />

professioni influenti e prestigiose, il riconoscimento in piccoli<br />

gruppi.<br />

• Nella motivazione all’affiliazione l’incentivo è dato dal piacere <strong>di</strong><br />

interagire con le persone, avere o curare una relazione affettiva<br />

positiva con gli altri e lavorare con gli amici. Aspetti personali – il<br />

conformismo, il <strong>di</strong>alogo, la cooperatività in gruppo, l’evitamento del<br />

conflitto, della competizione e delle critiche. Socialmente la persona<br />

tende ad assumere un ruolo gregario, <strong>di</strong> facilitatore, ma non <strong>di</strong><br />

manager <strong>di</strong> responsabilità.


La teoria <strong>di</strong> Berlyne<br />

• McClelland considera inoltre una sfaccettatura della<br />

motivazione al successo – il bisogno <strong>di</strong> innovazione, che<br />

trova conferma nella teoria <strong>di</strong> Berlyne (1966).<br />

• I comportamenti esplorativi o <strong>di</strong> curiosità percettiva<br />

fanno parte del patrimonio umano e insorgono quando<br />

la persona è esposta a stimoli nuovi, complessi o ambigui<br />

ed aumentano i livelli <strong>di</strong> arousal del sistema nervoso<br />

centrale.<br />

• La persona cerca attivamente questi stimoli che possono<br />

essere usati per guidare azioni successive finalizzate al<br />

raggiungimento <strong>di</strong> vantaggi concreti imme<strong>di</strong>ati.<br />

• Inoltre, il comportamento è motivato dalla risoluzione <strong>di</strong><br />

incongruenze che si attivano a livello cognitivo in<br />

situazioni <strong>di</strong> conflitto e incertezza.


• Primo tentativo <strong>di</strong> misurazione:<br />

▫ Due principali motivi: personalità somatotonica e<br />

cerebrotonica (Sheldon, 1942)<br />

• Due tipologie <strong>di</strong>stinte <strong>di</strong> misure<br />

misure proiettive misure self-report


• Misure proiettive<br />

▫ Murray (1938) ha definito accuratamente ciascun motivo<br />

utilizzando un collegio <strong>di</strong> esperti e pervenendo ad un<br />

vocabolario dei motivi umani. Attraverso l’analisi<br />

sistematica <strong>di</strong> libere associazioni e del contenuto<br />

immaginativo <strong>di</strong> storie prodotte dai soggetti, Murray ha<br />

messo a punto il <strong>Test</strong> <strong>di</strong> appercezione tematica (TAT,<br />

1992) per la rilevazione dei principali motivi.<br />

▫ Questo strumento prevede <strong>di</strong> mostrare brevemente (10-<br />

20 sec) delle immagini. Ai partecipanti viene detto che si<br />

tratta <strong>di</strong> un test per valutare la fantasia e che devono<br />

inventare delle storie per ogni immagine (circa 5 min per<br />

storia). Il test è stato proposto anche in italiano, nella sua<br />

versione completa composta da 20 immagini. I racconti<br />

prodotti vengono sottoposti all’analisi <strong>di</strong> contenuto<br />

secondo procedure cliniche e, a seconda dei temi<br />

prevalenti e ricorrenti, ricondotti a uno specifico motivo.<br />

Murray <strong>di</strong>fferenzia tra 19 possibili principali bisogni.


• Vantaggi:<br />

▫ particolarmente efficace per rilevare i motivi<br />

impliciti<br />

• Svantaggi:<br />

▫ particolarmente impegnativo e sensibile agli<br />

influssi della situazione e del momento;<br />

▫ a causa del problema dell’affidabilità l’utilizzo del<br />

TAT per la <strong>di</strong>agnosi in<strong>di</strong>viduale è a volte<br />

problematico.


• Misure self-report<br />

▫ Cattel (1957, 1965) ha impiegato i meto<strong>di</strong> quantitativi<br />

dell’analisi fattoriale per identificare e misurare il motivo<br />

principale in una persona.<br />

▫ Nel Motivational Analysis <strong>Test</strong> (MAT) sono misurati alcuni<br />

dei principali motivi attraverso una serie <strong>di</strong> affermazioni<br />

alle quali le persone devono rispondere in<strong>di</strong>cando quanto il<br />

contenuto si avvicina, o viceversa, è <strong>di</strong>stante dal suo modo<br />

<strong>di</strong> comportarsi (Cattel, Horn e Sweney, 1970).<br />

▫ Limiti:<br />

i raggruppamenti fattoriali sono ancorati a comportamenti<br />

selezionati dallo sperimentatore e rischiano <strong>di</strong> non essere<br />

rappresentativi in realtà;<br />

in gruppi <strong>di</strong>versi sono stati trovati in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong>versi per lo<br />

stesso motivo;<br />

la <strong>di</strong>versità degli in<strong>di</strong>catori comportamentali è stata annullata<br />

in alcuni casi dall’etichetta comune ad essi attribuita in virtù<br />

della sola appartenenza a una <strong>di</strong>mensione.


Complementarietà tra le misure<br />

proiettive e self-report<br />

• Differenziazione tra due tipi <strong>di</strong> motivi che le due<br />

metodologie consentono <strong>di</strong> valutare:<br />

▫ con le misure self-report vanno in<strong>di</strong>viduati i motivi<br />

“espliciti” o “autoattribuiti”, che sono cognitivamente<br />

più elaborati, pre<strong>di</strong>cono più efficacemente gli<br />

atteggiamenti, le scelte, e sono sensibili agli incentivi<br />

sociali;<br />

▫ con i pensieri immaginativi vanno raccolti i motivi<br />

“impliciti”, che sono inconsci, legati alle emozioni,<br />

pre<strong>di</strong>cono più efficacemente il comportamento in<br />

situazioni prive <strong>di</strong> costrizioni, e sono sensibili agli<br />

incentivi esterni legati intrinsecamente all’attività<br />

lavorativa.


• I questionari e le misure proiettive, quin<strong>di</strong>, vengono<br />

considerati come misure <strong>di</strong>stinte della motivazione<br />

al lavoro. Non presentano correlazioni significative<br />

tra <strong>di</strong> loro (Koestner, 2001).<br />

• Le due tipologie <strong>di</strong> motivi dovrebbero essere trattate<br />

come <strong>di</strong>fferenti, ma complementari ed entrambi<br />

utili.<br />

• Si raccomanda adottare un approccio multi-metodo<br />

per maggiore comprensione della motivazione al<br />

lavoro e per maggiore potere pre<strong>di</strong>ttivo dei<br />

strumenti impiegati.<br />

grid technique (Schmalt, 1976)


• Punti <strong>di</strong> forza dell’utilizzo <strong>di</strong> un questionario per la<br />

misurazione dei motivi espliciti:<br />

▫ le affermazioni sono ancorate a specifici in<strong>di</strong>catori<br />

comportamentali, forniti dalla letteratura;<br />

▫ il test richiede poco tempo per la compilazione (circa<br />

10-15 minuti);<br />

▫ il profilo che risulta riflette tutte le quattro inclinazioni<br />

motivazionali, evidenziando quella prevalente nel<br />

caratterizzare la relazione della persona con il lavoro;<br />

▫ l’ancoraggio delle affermazioni alle situazioni<br />

lavorative permette l’impiego del test nella selezione,<br />

nella valutazione del personale e nei programmi <strong>di</strong><br />

sviluppo;


Formulazione degli item<br />

• La specificità e lo stretto ancoraggio alle situazioni<br />

lavorative sono gli elementi che caratterizzano le<br />

sottoscale, dettano le con<strong>di</strong>zioni per<br />

l’operazionalizzazione e la misura dei motivi e ne<br />

qualificano le proprietà psicometriche.<br />

• Con l’aiuto <strong>di</strong> un adattamento della Tecnica degli<br />

Incidenti Critici (CIT; Flanagan, 1954) sono stati<br />

identificati dei comportamenti che in situazioni<br />

lavorative fanno riferimento prevalentemente ai quattro<br />

motivi considerati.<br />

• In base ai risultati <strong>di</strong> CIT e dalle in<strong>di</strong>cazioni presenti in<br />

letteratura è stata identificata una sequenza <strong>di</strong><br />

preferenze personali, a cui sono stati associati specifici<br />

comportamenti. Quest’analisi costituisce la base per la<br />

costruzione dello strumento.


Scala <strong>di</strong> risposta<br />

• Il TOM è composto da 70 affermazioni valutate su<br />

una scala Likert a sette posizioni:<br />

▫ 1=“Molto in <strong>di</strong>saccordo”;<br />

▫ 2=“Abbastanza in <strong>di</strong>saccordo”;<br />

▫ 3=“Leggermente in <strong>di</strong>saccordo”;<br />

▫ 4=“Né in <strong>di</strong>saccordo né in accordo”;<br />

▫ 5=“Leggermente i accordo”;<br />

▫ 6= “Abbastanza in accordo”;<br />

▫ 7=“Molto d’accordo”.<br />

• Tutte gli item sono formulati al positivo.<br />

• Le affermazioni sono raggruppate in quattro<br />

<strong>di</strong>mensioni che misurano i quattro orientamenti<br />

motivazionali.


Scale <strong>di</strong> misura<br />

• Orientamento all’Obiettivo (OO): la persona dà il meglio<br />

<strong>di</strong> sé al lavoro se ha la possibilità <strong>di</strong> mettersi alla prova,<br />

svolgere compiti con <strong>di</strong>fficoltà sempre maggiore, ricevere<br />

feedback sulla propria prestazione e esprimere le proprie<br />

capacità.<br />

▫ es.: “Nel mio lavoro sono spinto a ricercare tutte le<br />

occasioni per potermi mettere alla prova”<br />

• Orientamento all’Innovazione (OI): la persona dà il<br />

meglio <strong>di</strong> sé al lavoro se ha la possibilità <strong>di</strong> sperimentare<br />

cose nuove e situazioni poco conosciute, lavorare su più<br />

attività contemporaneamente.<br />

▫ es.: “ Mi piacciono soprattutto situazioni, idee e persone<br />

originali”


• Orientamento alla Relazione (OR): la persona dà il<br />

meglio <strong>di</strong> sé al lavoro se ha la possibilità <strong>di</strong> lavorare<br />

in gruppo in un clima serena, con colleghi amici,<br />

evita i conflitti, preferisce collaborare che<br />

competere.<br />

▫ es.: “Amo lavorare con gli altri”<br />

• Orientamento alla Leadership (OL): la persona<br />

preferisce occupare una posizione influente al<br />

lavoro, guidare gli altri, <strong>di</strong>stribuire compiti e<br />

responsabilità agli altri.<br />

▫ es.: “Mi piace guidare il gruppo”<br />

• Siccome i motivi autoattribuiti tendenzialmente<br />

sono influenzabili dagli incentivi sociali, si è<br />

pervenuto a includere una scala della Desiderabilità<br />

Sociale, che controlla le tendenze a dare<br />

un’immagine <strong>di</strong> sé falsamente migliorata.


Validazione dello strumento<br />

• Sono state esaminate inizialmente le caratteristiche<br />

descrittive delle scale e le <strong>di</strong>fferenze nelle scale<br />

dovute al genere su un campione <strong>di</strong> 1408 soggetti <strong>di</strong><br />

età me<strong>di</strong>a 37,52 anni.<br />

• Le proprietà psicometriche sono state esaminate<br />

attraverso due strategie<br />

analisi fattoriale esplorativa<br />

e confermativa<br />

per verificare la vali<strong>di</strong>tà<br />

interna dello strumento<br />

calcolo dei coefficienti α <strong>di</strong><br />

Cronbach<br />

per verificare l’atten<strong>di</strong>bilità<br />

delle scale come coerenza<br />

interna


Vali<strong>di</strong>tà interna<br />

• Analisi fattoriale esplorativa<br />

▫ le variabili <strong>di</strong> base sono i punteggi nei singoli item <strong>di</strong><br />

ogni scala<br />

▫ si è utilizzata la tecnica <strong>di</strong> estrazione della massima<br />

verosimiglianza, seguita da rotazione obliqua con il<br />

metodo Promax<br />

▫ è stata chiesta l’estrazione e la estrazione <strong>di</strong> quattro<br />

fattori<br />

▫ i quattro fattori spiegano 59% della varianza totale<br />

▫ tutti gli item presentano saturazioni superiori a .30<br />

nel fattore ipotizzato saturazioni secondarie inferiori a<br />

.30 in valore assoluto nei fattori <strong>di</strong>versi.


• L’analisi fattoriale esplorativa ha dato una forte<br />

conferma della struttura a quattro <strong>di</strong>mensioni ipotizzata.<br />

• La corrispondenza tra la struttura ipotizzata e la<br />

struttura fattoriale ottenuta empiricamente è stata<br />

esaminata calcolando i coefficienti <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà fattoriale (i<br />

coefficienti <strong>di</strong> correlazione tra i punteggi fattoriali<br />

relativi a ciascuno dei fattori estratti e il punteggio totale<br />

nelle quattro scale teoriche, ricavate sommando i<br />

punteggi negli item relativi a ciascuna <strong>di</strong>mensione).<br />

Risultano essere attorno a .99 per tutte le quattro<br />

<strong>di</strong>mensioni.<br />

• I quattro fattori sono moderatamente correlati: la<br />

correlazione tra fattore 2 Relazione e fattore 3 Obiettivo<br />

(.33) e la correlazione tra fattore 3 Obiettivo e fattore 4<br />

Innovazione (.46) risultano essere maggiori <strong>di</strong> .30


Vali<strong>di</strong>tà interna<br />

• Analisi fattoriale confermativa – sono stati esaminati<br />

<strong>di</strong>versi modelli utilizzando il metodo <strong>di</strong> massima<br />

verosimiglianza del programma EQS (Bentler, 1995):<br />

▫ Un modello <strong>di</strong> struttura semplice che ipotizza<br />

saturazioni secondarie uguali a 0 per tutti gli item. Ha<br />

evidenziato in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> bontà <strong>di</strong> adattamento<br />

parzialmente adeguati.<br />

▫ Modelli in cui le saturazioni secondarie sono state<br />

stimate per tutti gli item tranne che per un item<br />

“àncora” per ogni fattore.<br />

▫ Un modello finale in cui sono state fissate a 0 le<br />

saturazioni secondarie e le correlazioni tra i fattori che<br />

non risultavano statisticamente significative nei<br />

precedenti modelli. è risultato nel miglior adattamento<br />

rispetto ai dati osservati (SRMR=.035;<br />

RMSEA=0.057).


Atten<strong>di</strong>bilità<br />

• L’atten<strong>di</strong>bilità delle scale per la misura è stata<br />

esaminata me<strong>di</strong>ante il coefficiente α <strong>di</strong> Cronbach e<br />

me<strong>di</strong>ante i coefficiente <strong>di</strong> correlazione item-scala<br />

totale corretti. È stata confermata una forte<br />

atten<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> tutte le scale.<br />

• Relazioni tra le scale:<br />

▫ tutte le scale sono correlate positivamente<br />

α <strong>di</strong> Cronbach<br />

coefficienti<br />

item-totali me<strong>di</strong><br />

OO .95 .72<br />

OI .94 .69<br />

OL .96 .76<br />

OR .95 .73


• Caratteristiche descrittive e <strong>di</strong>fferenze fra i gruppi<br />

maschile e femminile:<br />

▫ Sono state effettuate quattro analisi della varianza ad<br />

una via (ANOVA), considerando come variabile <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>segno il sesso del soggetto e come variabile<br />

<strong>di</strong>pendente i punteggi totali in tutte le scale del TOM.<br />

▫ Sono emerse <strong>di</strong>fferenze significative dovute al genere<br />

per OI (p


• Caratteristiche delle scale in situazioni<br />

competitive:<br />

▫ Il TOM è stato somministrato ulteriormente a 493<br />

soggetti (44,6% maschie e 55,4% femmine)<br />

esaminati in situazione competitiva.<br />

▫ le caratteristiche descrittive sono<br />

significativamente più elevati rispetto ai punteggi<br />

in situazioni non competitive, tranne che per OL,<br />

dove le <strong>di</strong>fferenze non sono significative.<br />

▫ Emergono <strong>di</strong>fferenze significative <strong>di</strong> genere<br />

nell’OL, dove i maschi hanno punteggi più elevati,<br />

e nell’OR, dove le femmine hanno punteggi più<br />

elevati.


Somministrazione<br />

• Il TOM può essere somministrato sia in situazione<br />

in<strong>di</strong>viduale sia in gruppo.<br />

• Le istruzioni sono stampate nel frontespizio <strong>di</strong><br />

ciascun questionario.<br />

▫ si raccomanda <strong>di</strong> leggerle a voce alta, fornendo<br />

chiarimenti;<br />

▫ è importante ricordare ai rispondenti, soprattutto in<br />

situazioni competitive, che non esistono risposte giuste<br />

o sbagliate, dato che più la persona è sincera, più<br />

accurato è il profilo delle proprie preferenze<br />

motivazionali;<br />

▫ si deve fare attenzione ad evitare spiegazioni che<br />

suggeriscono una linea <strong>di</strong> risposta nel caso ci siano<br />

dubbi sul significato delle affermazioni.


Qualifica richiesta<br />

• Lo strumento presentato è classificato, secondo il<br />

co<strong>di</strong>ce internazionale, da un livello <strong>di</strong> professionalità<br />

A2.<br />

• Possono somministrarlo, quin<strong>di</strong>, oltre gli psicologi<br />

iscritti alla sezione A e B dell’albo professionale e i<br />

me<strong>di</strong>ci con specializzazione, anche:<br />

▫ Logope<strong>di</strong>sti;<br />

▫ Fisioterapisti;<br />

▫ Terapisti occupazionali;<br />

▫ Insegnanti <strong>di</strong> sostegno;<br />

▫ Educatori professionali;<br />

▫ Orientatori;<br />

▫ Professionisti RU.


Scoring<br />

• Il calcolo dei punteggi ha come base <strong>di</strong> partenza il<br />

questionario sul quale il soggetto ha riportato le<br />

proprie risposte.<br />

• Sommando il punteggio negli item relativi a ciascun<br />

scala, si ricavano i punteggi totali nelle scale.<br />

• Le istruzioni per ricavare questi punteggi sono<br />

stampate sulle griglie <strong>di</strong> correzioni.<br />

• Nel caso <strong>di</strong> mancata risposta essa viene co<strong>di</strong>ficata<br />

con il numero 4, che corrisponde al valore me<strong>di</strong>o<br />

nella scala <strong>di</strong> risposta.<br />

• Se la percentuale <strong>di</strong> risposte mancanti supera il 10%<br />

delle risposte totali, il protocollo viene considerato<br />

non valido.


Norme<br />

• I punteggi grezzi nelle quattro scale si devono<br />

convertire in punteggi standar<strong>di</strong>zzati, attraverso le<br />

tabelle <strong>di</strong> conversione contenute nell’Appen<strong>di</strong>ce del<br />

manuale.<br />

• Le norme sono <strong>di</strong>vise tra soggetti esaminati in<br />

situazioni non competitive e quelli esaminati in<br />

situazioni competitive (ulteriormente <strong>di</strong>vise per<br />

maschi e femmine). Ci sono, quin<strong>di</strong>, quattro tabelle<br />

<strong>di</strong> conversione.<br />

▫ Tabelle A1-A2 si riferiscono al campione normativo<br />

composto da 1408 soggetti in situazioni normali.<br />

▫ Tabelle A3-A4 – campione normativo <strong>di</strong> 493 soggetti<br />

in situazioni competitive (<strong>di</strong> selezione o <strong>di</strong><br />

valutazione).


• La normativa nelle tab. A3-A4 consente <strong>di</strong><br />

ottenere punteggi standard che correggono<br />

l’elevazione nei punteggi che si osserva in<br />

situazioni competitive rispetto alle situazioni<br />

normali.<br />

• Le tabelle A3-A4 comprendono anche la scala <strong>di</strong><br />

Desiderabilità Sociale, perché essa influisce sul<br />

punteggio soprattutto in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

valutazioni o quando non viene garantito<br />

l’anonimato dei rispondenti.


• Le tabelle <strong>di</strong> conversione consentono <strong>di</strong> risalire dal<br />

punteggio grezzo al punteggio nella scala espresso in<br />

punti T (M=50, DS=10).<br />

• Per convertire il punteggio grezzo in punti T bisogna<br />

cercare, nella tabella relativa al sesso del soggetto, la<br />

colonna corrispondente alla scala. In ciascuna delle<br />

tabelle i punti T, corrispondenti al punteggio grezzo<br />

ottenuto, si trovano nella prima colonna a sinistra.<br />

• Le tabelle presentano solo i valori interi per i punti<br />

T. Per ricavare il punteggio T espresso in decimali si<br />

fa la me<strong>di</strong>a tra i punti T precedente e successivo<br />

quello in questione.


• I punti T ottenuti dai soggetti in ognuna delle<br />

quattro <strong>di</strong>mensioni del TOM possono essere<br />

riportati sul grafico pre<strong>di</strong>sposto nel foglio del<br />

profilo, che consente <strong>di</strong> visualizzarle<br />

contemporaneamente e facilitarne<br />

l’interpretazione.<br />

• Per ogni <strong>di</strong>mensione e ogni fascia vengono<br />

in<strong>di</strong>cate le caratteristiche motivazionali.


• Per interpretare i punteggi si può riferire sia alle<br />

singole scale, sia al profilo complessivo risultante da<br />

tutte le <strong>di</strong>mensioni. Alcune <strong>di</strong> esse infatti possono<br />

essere più importanti <strong>di</strong> altre a seconda dello scopo<br />

per il quale il questionario è stato utilizzato.<br />

• Raccomandabile comunque considerare non solo il<br />

punteggio in una singola scala. Ogni punteggio,<br />

infatti, assume un significato <strong>di</strong>verso se messo in<br />

relazione ai punteggi delle altre scale: <strong>di</strong>fferenze<br />

in<strong>di</strong>viduali possono essere colte più finemente<br />

tenendo conto delle combinazioni <strong>di</strong>verse <strong>di</strong><br />

punteggi. È importante prestare attenzione in<br />

particolare alla coerenza nel punteggio <strong>di</strong> alcune<br />

inclinazioni.


• L’<strong>orientamento</strong> all’obiettivo e l’<strong>orientamento</strong><br />

all’innovazione sono due <strong>di</strong>verse sfaccettature <strong>di</strong> un’area<br />

più generale – “<strong>orientamento</strong> al compito”. L’andamento<br />

nelle due <strong>di</strong>mensioni sarà simile per lo stesso soggetto,<br />

anche se una sarà prevalente, essendo che sono<br />

moderatamente correlate tra loro.<br />

• L’<strong>orientamento</strong> alla leadership e sono invece due<br />

<strong>di</strong>verse sfaccettature dell’area generale “<strong>orientamento</strong><br />

alla relazione”. Le due <strong>di</strong>mensioni sono in<strong>di</strong>pendenti,<br />

potendo originare profili molto <strong>di</strong>versificati.<br />

• Considerando il profilo nel suo complesso,<br />

l’<strong>orientamento</strong> al compito e quello alla relazione sono<br />

domini motivazionali complementari tra loro ed uno dei<br />

due spicca solitamente rispetto all’altro.<br />

Nell’interpretazione complessiva del profilo, quin<strong>di</strong>, va<br />

considerata la prevalenza <strong>di</strong> uno dei due orientamenti.


Identificazione dei profili falsati o <strong>di</strong>storti<br />

• Nei test self-report i soggetti possono rispondere alle<br />

affermazioni che li descrivono tenendo a presentarsi<br />

sotto una luce favorevole, o in casi rari, sfavorevole. Ciò è<br />

particolarmente vero nei contesti lavorativi.<br />

• Nel TOM la misura della Desiderabilità Sociale è stata<br />

introdotta al fine <strong>di</strong> identificare i profili falsati, ovvero<br />

quelle risposte che danno falsa impressione <strong>di</strong> sé in tutte<br />

quelle situazioni in cui la persona può ritenere <strong>di</strong><br />

ricavarne vantaggio. Le affermazioni relative alla<br />

Desiderabilità Sociale consentono al rispondente <strong>di</strong><br />

attribuirsi delle qualità ritenute socialmente attraenti in<br />

misura non comune rispetto alla popolazione generale.<br />

• Un profilo chiaramente falsato è quello che presenta<br />

punteggi elevati anche nelle altre scale.


Caso esemplificativo<br />

• Abbiamo somministrato il TOM ad un maschio<br />

<strong>di</strong> 23 anni. Dopo aver ottenuto i punteggi grezzi<br />

delle risposte date, abbiamo guardato, nelle<br />

tabelle <strong>di</strong> conversione relative a situazioni non<br />

competitive, i punti T corrispondenti, ottenendo:<br />


• Il profilo <strong>motivazionale</strong> complessivo emergente, derivante da<br />

tutte le quattro scale:<br />

▫ Persona a cui piace ottenere il meglio <strong>di</strong> sé, ricerca nel lavoro le<br />

occasioni per mettersi alla prova impegnandosi a raggiungere<br />

obiettivi. Riconosce l’import del feedback sapendolo sfruttare per<br />

lo sviluppo. È attratto dalle sit nuove e sul lavoro da il meglio <strong>di</strong><br />

sé quando ha la possibilità <strong>di</strong> cimentarsi in attività e progetti<br />

nuovi. Di fronte alle situazioni consuete e <strong>di</strong> routine<br />

generalmente si annoia e preferisce lavorare su più attività<br />

contemporaneamente. Ritiene abbastanza importante la<br />

solidarietà e il sostegno affettivo dei colleghi. Generalmente più<br />

che competere preferisce collaborare e lavorare in un clima<br />

sereno. Con gli altri ha generalmente rapporti cor<strong>di</strong>ali.<br />

▫ Preferisce decisamente posizioni <strong>di</strong> prestigio, che le consentono<br />

<strong>di</strong> esercitare la propria influisce sugli altri. Le piace stare sempre<br />

al centro dell’attenzione e prendere decisioni su tutto. Rende al<br />

meglio se ha la possibilità <strong>di</strong> organizzare e controllare il lavoro<br />

degli altri. Ama assumersi la responsabilità, anche per conto degli<br />

altri. Interessata alla carriera se ciò comporta il controllo e il<br />

coor<strong>di</strong>namento dell’operato dei suoi collaboratori. La relazione<br />

con gli altri assume importanza nella misura in cui essi le<br />

consentono <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare il bisogno <strong>di</strong> influenza. Forte la paura <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>pendere.


Selezione<br />

• Il TOM può essere utilizzato per definire e valutare il<br />

profilo <strong>motivazionale</strong> del can<strong>di</strong>dato al lavoro. Il test<br />

insieme ad un colloquio consente rilevare le inclinazioni<br />

motivazionali prevalenti nella persona e confrontarli con<br />

quelle attese e in linea con la cultura organizzativa in<br />

questione.<br />

• Può essere somministrato sia durante un colloquio <strong>di</strong><br />

gruppo, oppure prima del colloquio in<strong>di</strong>viduale.<br />

• I dati che emergono possono facilitare l’integrazione nel<br />

contesto lavorativo, orientare le scelte e l’inserimento in<br />

un gruppo <strong>di</strong> lavoro, le previsioni <strong>di</strong> carriera e il grado <strong>di</strong><br />

coinvolgimento negli obiettivi. Il profilo <strong>motivazionale</strong><br />

può contribuire anche alla riflessione sul tipo <strong>di</strong> cultura<br />

che si intende promuovere.


Valutazione del personale<br />

• Il TOM va utilizzato nella valutazione delle risorse<br />

umane e del potenziale per facilitare l’inserimento,<br />

valorizzare i talenti, contribuire alla espressione<br />

della miglior prestazione.<br />

• Le preferenze motivazionali delle persone vanno<br />

intese come in<strong>di</strong>cazione per percorsi futuri <strong>di</strong><br />

crescita professionale, ma anche come riflessione<br />

sull’esperienza lavorativa attuale.<br />

• Il test può essere utile nel caso <strong>di</strong><br />

inserimento/spostamento <strong>di</strong> personale da un<br />

gruppo ad un altro per comprendere o anticipare i<br />

potenziali conflitti e/o compatibilità tra le persone.


Formazione<br />

• Il TOM è utile nel campo della formazione ancora<br />

dall’analisi preliminare dei bisogni formativi.<br />

• Può essere utilizzato sia nella formazione<br />

tra<strong>di</strong>zionale in aula, sia nelle tecniche alternative,<br />

come coaching ad personam.<br />

• Il TOM fornisce un profilo <strong>motivazionale</strong> me<strong>di</strong>o,<br />

cioè le caratteristiche motivazionali prevalenti. Si<br />

può fare così una <strong>di</strong>agnosi dei punti <strong>di</strong> forza della<br />

persona e delle aree <strong>di</strong> miglioramento – premesse<br />

per l’identificazione degli obiettivi <strong>di</strong> sviluppo e<br />

cambiamento.


• Il TOM propone un profilo <strong>motivazionale</strong>, che<br />

integrato con il profilo relativo alle <strong>di</strong>sposizioni<br />

stabili <strong>di</strong> personalità e con quello delle capacità,<br />

consegna informazioni aggiuntive sul<br />

funzionamento della persona.<br />

• Ma è anche utile per accrescere nei capi la<br />

capacità <strong>di</strong> interpretare e <strong>di</strong> creare le con<strong>di</strong>zioni<br />

che sono più in linea con le inclinazioni del<br />

collaboratore e che gli consentono <strong>di</strong> dare il<br />

meglio <strong>di</strong> sé.


Il <strong>Test</strong> <strong>di</strong> Orientamento Motivazionale –<br />

Versione Generale (T.O.M. – V.G.)<br />

• Il T.O.M.-V.G. è una estensione del T.O.M.<br />

(Borgogni, Petitta e Barbaranelli, 2004),<br />

consentendo l’applicazione in contesti<br />

<strong>di</strong>versificati oltre a quello lavorativo.<br />

• Le basi teoriche che hanno orientato la<br />

costruzione del T.O.M.-V.G. sono le stesse <strong>di</strong><br />

quelle del T.O.M, e cioè, quella <strong>di</strong> McClelland<br />

(1985) e <strong>di</strong> Berlyne (1966).


Il <strong>Test</strong> <strong>di</strong> Orientamento Motivazionale –<br />

Versione Generale (T.O.M. – V.G.)<br />

• “Il T.O.M.-V.G. […]consente <strong>di</strong> evidenziare le<br />

inclinazioni motivazionali prevalenti<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo, le sue preferenze e quin<strong>di</strong> aiuta<br />

ad orientarlo nella scelta <strong>di</strong> un percorso<br />

accademico o professionale per valorizzare a<br />

pieno i suoi talenti.”(Petitta, Borgogni,<br />

Mastrorilli, 2005, p.666).


Il <strong>Test</strong> <strong>di</strong> Orientamento Motivazionale –<br />

Versione Generale (T.O.M. – V.G.)<br />

• Esso è costituito da 43 affermazioni, valutate su una<br />

scala likert a 7 gra<strong>di</strong>, riferite a quattro inclinazioni<br />

motivazionali:<br />

▫ Orientamento all’Obiettivo;<br />

▫ Orientazione alla Relazione;<br />

▫ Orientamento alla Leadership;<br />

▫ Orientamento all’Innovazione.<br />

• Rispetto al T.O.M. che misura le preferenze riferite<br />

all’ambito lavorativo, il T.O.M.-V.G. presenta un<br />

repertorio delle inclinazioni più generale e<br />

<strong>di</strong>sancorate dai contesti organizzativi.


Alcune affermazioni:<br />

• (T.O.M) Nel mio lavoro sono sempre spinto a ricercare le<br />

occasioni per potermi mettere alla prova.<br />

• (T.O.M.-V.G.) Sono sempre spinto a ricercare le occasioni<br />

per potermi mettere alla prova.<br />

• (T.O.M) Mi piace sperimentare cose sempre nuove.<br />

• (T.O.M.-V.G.) Mi piace sperimentare cose sempre nuove.<br />

• (T.O.M) Amo lavorare con gli altri.<br />

• (T.O.M.-V.G.) Amo svolgere tutte le attività che comportano<br />

la presenza degli altri.<br />

• (T.O.M) Di solito impongo le mie scelte.<br />

• (T.O.M.-V.G.) Di solito impongo le mie scelte.


Il <strong>Test</strong> <strong>di</strong> Orientamento Motivazionale –<br />

Versione Generale (T.O.M. – V.G.)<br />

• Il primo stu<strong>di</strong>o sulla validazione nel contesto<br />

italiano del T.O.M-V.G. confermano<br />

complessivamente la vali<strong>di</strong>tà e l’atten<strong>di</strong>bilità<br />

delle quattro scale dello strumento,<br />

coerentemente con quanto già emerso per il<br />

T.O.M. (Petitta, Borgogni, Mastrorilli, 2005).


• “Sapere che un in<strong>di</strong>viduo può dare il meglio <strong>di</strong> sé<br />

in relazione alle sue specifiche inclinazioni<br />

contribuisce a pre<strong>di</strong>re il successo in determinati<br />

settori accademici, oppure a definire un<br />

intervento <strong>di</strong> tutoring mirato, per supportare la<br />

persona nel percorso <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e nelle<br />

specifiche <strong>di</strong>fficoltà che incontra, oppure<br />

scegliere le persone più adatte rispetto ad una<br />

posizione <strong>di</strong> lavoro e ad orientarle efficacemente<br />

nei processi professionali.” (Petitta, Borgogni,<br />

Mastrorilli, 2005, p.666).


BIBLIOGRAFIA<br />

• Borgogni, L., Pettita, L., Barbaranelli, C. (2004).<br />

<strong>Test</strong> <strong>di</strong> Orientamento Motivazionale. Manuale.<br />

Firenze: Organizzazioni Speciali.<br />

• Petitta, L., Borgogni, L., Mastrorilli, A. (2005). Il<br />

test <strong>di</strong> <strong>orientamento</strong> <strong>motivazionale</strong>-versione<br />

generale (T.O.M.-V.G.) come strumdento per la<br />

misurazione delle inclinazioni motivazionali.<br />

Giornale Italiano <strong>di</strong> Psicologia, 32, 653-653.


Fine.<br />

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