fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti
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DISSESTI DOVUTI ALLE VALANGHE<br />
la deposizione, a scivolare in continuità e piccole quantità. Le pendenze per le<br />
quali più frequentemente si verificano le valanghe sono quelle comprese tra<br />
30° e 45°.<br />
• Quota. La genesi delle valanghe <strong>di</strong>pende <strong>di</strong>rettamente dalla quota, nelle Alpi<br />
la maggior parte delle valanghe si verifica a una quota compresa tra 2000 e<br />
3000 m. La quota <strong>di</strong> 1800-2000 m rappresenta, nelle Alpi, il limite superiore<br />
dei boschi fitti e ben sviluppati, la cui presenza impe<strong>di</strong>sce generalmente la<br />
formazione delle valanghe. Oltre i 3000 m le valanghe sono relativamente<br />
rare, perché i pen<strong>di</strong>i sono troppo ripi<strong>di</strong> e i venti molto forti; questo impe<strong>di</strong>sce<br />
generalmente l’accumulo della neve.<br />
• Caratteristiche e configurazione dei <strong>versanti</strong>. Altri fattori che controllano la<br />
formazione delle valanghe sono le caratteristiche e la configurazione dei<br />
<strong>versanti</strong>. I <strong>versanti</strong> rocciosi nu<strong>di</strong> e lisci e quelli privi <strong>di</strong> copertura boschiva<br />
favoriscono la formazione <strong>di</strong> valanghe. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rottura <strong>di</strong>pendono<br />
anche dall’andamento del profilo del terreno, nelle zone concave gli strati <strong>di</strong><br />
neve si trovano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> compressione, nelle zone convesse in con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> trazione che favoriscono la rottura della neve e quin<strong>di</strong> l’innesco delle<br />
valanghe.<br />
• Esposizione dei <strong>versanti</strong>. Sulla caduta delle valanghe influisce anche l’orientamento<br />
dei <strong>versanti</strong>, che determina la <strong>di</strong>versa insolazione. Sulle Alpi<br />
generalmente in inverno sono più pericolosi i pen<strong>di</strong>i orientati a nord-est <strong>sui</strong><br />
quali si accumula molta neve, in primavera quelli rivolti a sud e sud-est dove<br />
sono più intensi i <strong>fenomeni</strong> <strong>di</strong> fusione e <strong>di</strong> metamorfismo della neve.<br />
In ogni valanga è in genere possibile riconoscere una “zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco”, una<br />
“zona <strong>di</strong> scorrimento” e una “zona <strong>di</strong> accumulo” (figura 1.63).<br />
La “zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco” è il luogo dove si origina il fenomeno ed è sovente ubicata<br />
in prossimità delle creste, al <strong>di</strong> sopra del limite della vegetazione forestale o dove<br />
la neve, a seguito <strong>di</strong> nuove precipitazioni, si accumula. Qui la neve instabile si<br />
frattura e comincia a muoversi. Abbiamo visto che oltre all’inclinazione, ci sono<br />
altri fattori che influenzano il <strong>di</strong>stacco: la morfologia del terreno, la quota, l’esposizione,<br />
la copertura vegetale e il sovraccarico esterno.<br />
La “zona <strong>di</strong> scorrimento” è l’area compresa tra la zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco e quella <strong>di</strong> arresto;<br />
è qui che la valanga raggiunge la sua massima velocità. Tale zona, spesso,<br />
è caratterizzata, oltre che da elevate pendenze, dalla quasi totale assenza <strong>di</strong> vegetazione<br />
arborea o dalla presenza <strong>di</strong> specie arboree <strong>di</strong>fferenti o <strong>di</strong> età <strong>di</strong>versa rispetto<br />
alle zone limitrofe.<br />
La “zona <strong>di</strong> accumulo” è il luogo dove la massa nevosa rallenta progressivamente<br />
fino a fermarsi. Può essere un ampio ripiano, un fondovalle o il versante opposto<br />
<strong>di</strong> una vallata. Qui le valanghe possono essere deviate anche da piccoli ostacoli,<br />
come gli alberi <strong>di</strong> un bosco.<br />
Sulla base delle molteplici variabili che entrano in gioco nella pre<strong>di</strong>sposizione e<br />
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