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fenomeni di dissesto geologico - idraulico sui versanti

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DISSESTI DOVUTI ALLE VALANGHE<br />

• copertura nevosa, descrizione <strong>di</strong>: altezza della neve a determinate quote, <strong>di</strong>stribuzione<br />

della neve <strong>sui</strong> vari <strong>versanti</strong>, quantità <strong>di</strong> neve fresca, ecc.;<br />

• parte nivologica, in<strong>di</strong>cazioni sulle caratteristiche strutturali del manto nevoso<br />

(consistenza, tendenza evolutiva) e segnalazioni sulla presenza <strong>di</strong> elementi<br />

che possono favorire eventi valanghivi;<br />

• in<strong>di</strong>cazione sul pericolo attuale, cioè sul pericolo esistente al momento dell’emissione<br />

del bollettino;<br />

• parte meteorologica, vengono emesse dettagliate previsioni del tempo relativamente<br />

alla nuvolosità e alle precipitazioni, per un periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà che<br />

va dalle 24-48 h fino alle 72 h, nel caso del bollettino del venerdì; vengono forniti,<br />

inoltre, i principali dati meteorologici (temperatura, vento, pressione atmosferica,<br />

ecc.) e il loro andamento nel tempo;<br />

• pericolo <strong>di</strong> valanghe previsto nei giorni successivi all’emissione, con specifiche<br />

relative al tipo <strong>di</strong> valanghe previste e alla loro eventuale localizzazione.<br />

In funzione del consolidamento del manto nevoso, della probabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco,<br />

del numero e <strong>di</strong>mensioni delle valanghe, il pericolo presente al momento dell’emissione<br />

del bollettino viene descritto con un testo sintetico ed un in<strong>di</strong>ce numerico<br />

da 1 a 5 secondo la “Scala Europea del pericolo valanghe” (figura 1.66). Essa<br />

si compone <strong>di</strong> tre sezioni: scala del pericolo (numero e aggettivo corrispondente),<br />

stabilità del manto nevoso e probabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> valanghe. I principi <strong>sui</strong><br />

quali si basa sono i seguenti:<br />

• un unico aggettivo riassume tutte le particolarità del grado (debole, moderato,<br />

marcato, ecc.);<br />

• la scala è crescente, infatti i vari gra<strong>di</strong> e i corrispondenti aggettivi rappresentano,<br />

da 1 a 5, situazioni crescenti <strong>di</strong> pericolo;<br />

• la scala non è lineare, infatti il grado 3, che è il grado me<strong>di</strong>ano della scala,<br />

non rappresenta il pericolo me<strong>di</strong>o, bensì una situazione già critica (soprattutto<br />

per gli sci alpinisti o per chi pratica lo scialpinismo);<br />

• la gradazione della scala è basata sull’aumento dell’estensione delle aree <strong>di</strong> debolezza<br />

del manto nevoso all’aumentare del pericolo;<br />

• la probabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> valanghe può essere aumentata in modo considerevole<br />

da un sovraccarico esterno; minore è il grado <strong>di</strong> consolidamento del<br />

manto nevoso, tanto più piccolo è il sovraccarico sufficiente per produrre un<br />

<strong>di</strong>stacco.<br />

Lo strumento che permette <strong>di</strong> evidenziare le aree potenzialmente interessate da<br />

<strong>fenomeni</strong> valanghivi è la “Carta <strong>di</strong> Localizzazione Probabile delle Valanghe”<br />

(C.L.P.V.); si tratta <strong>di</strong> una carta tematica, in scala 1:25.000, realizzata dalle regioni.<br />

In tali carte vengono cartografate sia le zone che sono state interessate in passato<br />

da <strong>fenomeni</strong> valanghivi sia quelle presunte pericolose.

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