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Eziologia, Diagnosi e Terapia della Sordita' Infantile Preverbale - AOOI

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EZIOLOGIA, DIAGNOSI, PREVENZIONE E TERAPIA DELLA...<br />

gere un determinato obiettivo;.<br />

gesti deittici con funzione dichiarativa: rappresentano un passo successivo,<br />

in quanto l’intenzione che il bambino esprime è propriamente comunicativa<br />

perchè implica la capacità di rappresentarsi l’interlocutore in<br />

grado di avere e comprendere intenzioni;<br />

gesti referenziali: vengono chiamati anche rappresentativi proprio perchè<br />

rappresentano un referente specifico, il loro significato infatti non cambia<br />

in funzione del contesto. Vengono inizialmente appresi per imitazione<br />

all’interno di routine da cui si staccano progressivamente per diventare<br />

sempre più decontestualizzati e usati come simboli.<br />

E’ di fondamentale importanza valutare tutti questi prerequisiti anche nei<br />

bambini che si collocano a stadi linguistici più avanzati e che presentano<br />

un’acquisizione del linguaggio lenta o difficoltosa. Un training mirato in<br />

questa direzione non deve essere considerato una perdita di tempo ma<br />

un aiuto prezioso per la successiva evoluzione comunicativa.<br />

Al lavoro sui prerequisiti comunicativi si associano attività più strettamente<br />

correlate allo sviluppo di capacità percettive e in particolare:<br />

allenamento uditivo: prevede la presa di coscienza del suono. Va ricordato<br />

che molto spesso il compito più facile per il bambino è percepire il<br />

suono che lui stesso produce; per questo motivo è auspicabile creare<br />

situazioni in cui può ad esempio suonare un tamburo al cui suono l’adulto<br />

può reagire marciando senza guardarlo; in questo modo il bambino inizia<br />

a rendersi conto <strong>della</strong> presenza del suono e soprattutto del fatto che<br />

il suono produce degli effetti sugli altri. Il passo successivo ed importantissimo<br />

è l’uso <strong>della</strong> voce per produrre un effetto. Un’attività utile in questa<br />

fase è rappresentata dal canto; si è riscontrato infatti che bambini<br />

sordi protesizzati mantengono durante una canzone tempi di attenzione<br />

doppi rispetto ad una “conversazione” con un adulto conosciuto;<br />

risposta condizionata al suono: è importante condizionare il bambino<br />

a rispondere al suono inizialmente con una risposta di tipo comportamentale<br />

mediante rinforzo visivo, ed in seguito con un’attività di gioco; in<br />

questo modo si sviluppano le abilità di detezione, si migliora l’attenzione<br />

uditiva, si può ottenere una soglia audiometrica affidabile che ci consenta<br />

eventuali modificazioni protesiche;<br />

orientamento alla sorgente sonora: è una capacità che varia in funzione<br />

dell’età e dello sviluppo globale del bambino, spesso risulta difficoltosa<br />

e necessita di un allenamento mirato.<br />

Sempre allo stadio preverbale si inseriscono le basi <strong>della</strong> produzione linguistica<br />

e le tappe vanno percorse partendo dalla produzione di vocaliz-<br />

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