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Numero 1 marzo 2007 - consiglio regionale del piemonte

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PERIODICO DEL GRUPPO RIFONDAZIONE COMUNISTA ALLA REGIONE PIEMONTE<br />

Direttore responsabile: Gianni ALASIA<br />

Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale n.4417 <strong>del</strong> 20/12/1991 - Poste Italiane Spedizione in abbonamento art. 2 comma 20/C legge 662/96 aut. DRT/DCB/Torino nr. 1/2003 - Anno XIII - n. 1 <strong>marzo</strong> <strong>2007</strong><br />

Vicenza<br />

1


sommario<br />

Editoriale<br />

Conferenza di Organizzazione 3<br />

Regione<br />

Bilancio <strong>2007</strong> 4<br />

Piano dei Trasporti Pubblici Locali 5<br />

Seppellimento dei feti<br />

6<br />

Apprendistato, nuova legge 7<br />

Guerra e pace<br />

Cameri, cacciabombardieri Usa 8<br />

Lettera di Don Sacco di Pax Christi 9<br />

Riconversione bellica, proposte di legge 10<br />

Manifestazione di Vicenza 11<br />

Cultura<br />

Libro fotografico su Anni ’70 12<br />

Rosso Ambiente I-VIII<br />

Rifondazione News<br />

Risultati <strong>del</strong> questionario 13<br />

Europei 2012<br />

Stadio Olimpico<br />

14<br />

Stadio Delle Alpi<br />

15<br />

Italia ’90<br />

16<br />

Federazioni<br />

Notizie dai territori 17-18-19-20<br />

Compleanno<br />

80 anni di Gianni Alasia 21<br />

Regione<br />

La risorsa <strong>del</strong> volontariato 22<br />

Ricordi<br />

Giorgio Balmas e Elvio Rogolino 23<br />

2<br />

Ai sensi <strong>del</strong>la Legge 675/96, La informiamo che il<br />

Gruppo Consiliare di Rifondazione Comunista<br />

Via S.Francesco d'Assisi, 35 - 10121 Torino Tel.<br />

011/5757404 custodisce e tratta i suoi dati per<br />

inviarle il Periodico Rifondazione News e materiale<br />

informativo <strong>del</strong> Gruppo e che lei può chiedercene<br />

in qualsiasi momento l’aggiornamento o la can<br />

Periodico <strong>del</strong> Gruppo<br />

RIFONDAZIONE COMUNISTA<br />

alla Regione Piemonte<br />

Gianni ALASIA Direttore Responsabile<br />

Redazione<br />

Marisa CHIARETTA, Umberto LORINI,<br />

Gianni NAGGI, Nello PACIFICO,<br />

Matteo SALVAI,<br />

Segreteria redazione: Marisa Chiaretta<br />

via San Francesco d’Assisi 35<br />

10121 Torino - Tel. 011.57.57.905<br />

Progetto grafico e Videoimpaginazione<br />

Gianni Ronchetti - Settimo T.se (TO)<br />

Stampa presso<br />

Coop. La Grafica Nuova<br />

via Somalia 108/32 - Torino<br />

Copie 8.000<br />

Autorizzazione Tribunale<br />

n. 4417 <strong>del</strong> 20/12/1991<br />

www.rifondazione<strong>piemonte</strong>.it


Organizzazione PRC:<br />

prossima la<br />

Conferenza nazionale di Alberto Deambrogio<br />

Tra <strong>marzo</strong> e aprile si tiene la Conferenza<br />

nazionale di organizzazione <strong>del</strong> nostro partito.<br />

Un appuntamento atteso da molto tempo,<br />

che si colloca in una fase politica <strong>del</strong>icata contrassegnata<br />

dalle difficoltà che il Governo nazionale<br />

attraversa.<br />

Un appuntamento, dunque, su cui si addensano<br />

molte discussioni, incertezze, ma anche<br />

attese e speranze per una comunità politica<br />

capace di cogliersi come tale. Nelle scorse<br />

settimane, lungo lo svolgersi <strong>del</strong>le conferenze<br />

di base, il partito <strong>piemonte</strong>se ha potuto confrontarsi<br />

liberamente e “senza rete” sulla sua<br />

capacità di costruire iniziativa politica, tessere<br />

rapporti sociali e di movimento, nonché<br />

immettere nella propria organizzazione elementi<br />

di innovazione utili all’efficacia <strong>del</strong>le<br />

proprie azioni e alla vita interna di ogni nostra<br />

articolazione.<br />

Non si è trattato di un passaggio rituale legato<br />

solo alla discussione <strong>del</strong>le tracce fornite<br />

dai documenti nazionali, ma di un tentativo<br />

serio di fare i conti, da una parte con le nostre<br />

criticità e, dall’altra, con le emergenze positive<br />

che pure esistono e vanno ulteriormente sviluppate.<br />

Il momento è sicuramente propizio,<br />

nonostante le insidie e la confusione che regnano<br />

sotto il cielo <strong>del</strong>la politica nel nostro<br />

Paese. È proprio questo stato <strong>del</strong>le cose che<br />

richiede da parte nostra uno sforzo in più per<br />

offrire all’ampio spettro <strong>del</strong>la sinistra politica<br />

e sociale un’occasione di ricomposizione. Con<br />

il progetto <strong>del</strong>la Sinistra Europea vogliamo<br />

stare esattamente dentro questo contesto, attraversandolo<br />

con la convinzione che da esso<br />

può scaturire una risposta politica e<br />

organizzativa alle domande diffuse di ricostruzione<br />

di uno spazio pubblico critico e democratico<br />

in cui riconoscersi e agire. In questo<br />

senso, non mancano in Piemonte gli abbozzi e<br />

le prime realizzazioni, basta pensare al nodo<br />

di Sinistra Europea nato a cavallo tra le province<br />

di Vercelli, Alessandria e Torino su questioni<br />

ambientali, oppure all’iniziativa torinese<br />

che vede un rinnovato confronto tra il PRC<br />

e associazioni come Uniti a Sinistra e l’Arci.<br />

L’accelerazione che dobbiamo imprimere a<br />

questo processo, imposta per molti versi dai<br />

fatti che stanno accadendo sullo scenario nazionale,<br />

deve individuare nelle relazioni esistenti<br />

sul nostro territorio il giusto motivo per<br />

un possibile slancio ulteriore.<br />

Anche di questo si è parlato in una recente<br />

e utile intervista collettiva fatta da Vittorio<br />

Rieser e Vittorio Mantelli a una decina di compagne<br />

e compagni provenienti da diverse federazioni.<br />

Ognuno e ognuna di loro ha potuto,<br />

attraverso il metodo <strong>del</strong> cosiddetto “focus<br />

group”, far emergere uno spaccato <strong>del</strong>la vita<br />

reale all’interno <strong>del</strong>la nostra comunità. Il risultato<br />

apprezzabile è stato quello di mettere<br />

in risalto lo spessore politico, umano e<br />

relazionale che abita il nostro partito e che,<br />

anche nelle situazioni più difficili o di fronte<br />

ai nodi più complicati <strong>del</strong>l’agire politico può<br />

essere una cifra preziosa da valorizzare. Certo,<br />

non sempre le condizioni in cui tutti operiamo<br />

rendono facile una riflessione di questo<br />

tipo, eppure questo tema non può essere posto<br />

fuori dalla nostra agenda o relegato semplicemente<br />

al singolo passaggio <strong>del</strong>la conferenza<br />

organizzativa.<br />

L’intervista ha fatto emergere con forza il<br />

bisogno di riflettere di più su tempi di vita e<br />

tempi <strong>del</strong>la politica, sul tempo per la formazione<br />

e l’autoformazione, sulla tensione alla<br />

costruzione di nuovi mo<strong>del</strong>li di relazione con<br />

i soggetti sociali. Il dibattito tra di noi si deve<br />

fare, dunque, permanente e deve affrontare<br />

questioni che per troppo tempo abbiamo ritenuto<br />

di minor importanza, schiacciate sotto il<br />

peso <strong>del</strong>l’emergenza, <strong>del</strong> fare oggi e subito<br />

sotto il ricatto di mille scadenze.<br />

Insieme con Rieser e Mantelli abbiamo ritenuto<br />

utile trasformare le due ore di lavoro<br />

collettivo in uno strumento fruibile da tutti.<br />

Nei prossimi giorni la registrazione e le riprese<br />

video <strong>del</strong>l’intervista saranno a disposizione<br />

<strong>del</strong> partito <strong>piemonte</strong>se. Nelle vostre mani,<br />

nelle mani di tutti i compagni e le compagne<br />

che vorranno scoprirle, ci sarà un punto di vista<br />

in cui riconoscersi o su cui dissentire. Avrete,<br />

in ogni caso, una possibilità in più per interrogarvi<br />

e contribuire a costruire un appuntamento<br />

seminariale <strong>regionale</strong> da mettere in<br />

cantiere prima <strong>del</strong>l’estate.<br />

3<br />

editoriale<br />

Malgrado<br />

le insidie e la<br />

confusione che<br />

regnano<br />

sotto il cielo<br />

<strong>del</strong>la politica<br />

<strong>del</strong> nostro Paese<br />

il momento si<br />

presenta<br />

sicuramente<br />

propizio


egione<br />

Le richieste<br />

di Prc, Pdci<br />

e verdi:<br />

aumento dei fondi<br />

affitti, riduzione<br />

<strong>del</strong>l’Irpef<br />

<strong>regionale</strong>,<br />

riduzione liste<br />

d’attesa per le case<br />

di riposo,<br />

investimenti sul<br />

trasporto pubblico<br />

e per l’ambiente<br />

Sito Forum<br />

È attivo il nuovo sito <strong>del</strong><br />

Forum Regionale <strong>del</strong>la Sinistra:<br />

www.forumsinistra<strong>piemonte</strong>.it<br />

Bilancio <strong>2007</strong><br />

aumentare<br />

la spesa sociale<br />

Prc, Pdci e Verdi chiedono di aumentare la<br />

spesa sociale nel Bilancio <strong>2007</strong> <strong>del</strong>la Regione.<br />

L’elenco <strong>del</strong>le richieste, messo a punto d’intesa<br />

fra i tre partiti, è scaturito anche a seguito di un<br />

confronto con gli amministratori locali <strong>del</strong>le tre<br />

forze politiche e verrà presentato a Paolo<br />

Peveraro, vicepresidente <strong>del</strong>la giunta <strong>regionale</strong><br />

e titolare <strong>del</strong>l’assessorato al Bilancio. Il documento<br />

di Bilancio è infatti prossimo all’arrivo<br />

in aula per l’approvazione da parte <strong>del</strong> consigio<br />

Convegno sul Carcere<br />

Il 16 e il 17 Marzo a Cuneo si è tenuto il<br />

convegno sulla realtà carceraria <strong>regionale</strong> al<br />

quale hanno partecipato la senatrice PRC Daniela<br />

Alfonzi, i consiglieri regionali Sergio<br />

Dalmasso e Juri Bossuto, ed esperti <strong>del</strong> settore<br />

(direttori, educatori, assistenti sociali, operatori<br />

di Polizia Penitenziaria). La realtà <strong>piemonte</strong>se<br />

presenta situazioni differenziate: carceri<br />

per detenuti con condanne brevi quali Fossano<br />

e Verbania, quindi con condizioni e rapporti<br />

migliori rispetto alla media, realtà con problemi<br />

strutturali pesanti (Ivrea), altre con attività<br />

interne, ma un sovraffollamento gravissimo<br />

(Torino), altre ancora con la realtà specifica di<br />

sezioni soggette all’articolo 41 bis (quello nato<br />

negli anni di piombo) con rigida limitazione di<br />

ogni forma di contatto esterno (Cuneo e<br />

Novara). Per la prima volta, a livello <strong>regionale</strong>,<br />

i diversi attori che intervengono e vivono il<br />

carcerario <strong>piemonte</strong>se, si sono messi attorno<br />

ad un tavolo per ragionare sui 13 istituti <strong>del</strong><br />

Piemonte. Con un obiettivo: cercare di capire<br />

come intervenire positivamente nei percorsi di<br />

decarcerarizzazione, con una particolare cura<br />

al post-penitenziario anche in un’ottica di prevenzione<br />

<strong>del</strong>la recidiva. In quest’ottica vanno<br />

le proposte sulle forme di contatto con la città<br />

(dagli autobus, alle biblioteche, agli spettacoli),<br />

sul lavoro (da quello interno a quello esterno),<br />

sui temi specifici relativi agli immigrati<br />

(lingua, contatti con la famigli), soprattutto sul<br />

dopo carcere (accoglienza, avviamento al lavoro).<br />

Convegno sull’immigrazione<br />

E’ in via di definizione un convegno <strong>regionale</strong><br />

sul tema <strong>del</strong>l’immigrazione, previsto per<br />

aprile/maggio.<br />

4<br />

di Matteo Salvai<br />

<strong>regionale</strong>. Sarà questo tema (insieme con il nuovo<br />

Piano Sanitario Regionale) l’argomento dei<br />

prossimi mesi.<br />

Le richieste vanno dall’aumento <strong>del</strong> fondo<br />

sociale per gli affitti e le morosità, alla<br />

differenziazione progressiva <strong>del</strong>l’addizionale<br />

Irpef <strong>regionale</strong>. Sul capitolo affitti lo scorso<br />

anno, anche grazie al lavoro dei tre gruppi<br />

sopracitati, vi era stato un aumento di<br />

stanziamento da 13 a 14 milioni: ora si chiede<br />

di farlo salire ulteriormente. Il problema e’ stato<br />

affrontato anche in modo strutturale, con l’approvazione<br />

di una legge <strong>regionale</strong> che prevede<br />

la costruzione di 10 mila nuovi appartamenti di<br />

edilizia residenziale pubblica entro il 2012. Vi è<br />

inoltre la richiesta di un’addizionale Irpef <strong>regionale</strong><br />

che sia progressiva e che pesi nella maniera<br />

minore possibile sui redditi più bassi (questa<br />

misura quasi certamente potrà essere introdotta<br />

solo dal 2008). Altre istanze vanno nella direzione<br />

di un aumento <strong>del</strong>lo stanziamento per la<br />

riduzione <strong>del</strong>le liste d’attesa per entrare in maniera<br />

convenzionata nelle case di riposo, un incremento<br />

significativo dei fondi per le politiche<br />

per l’integrazione dei cittadini stranieri. Sui trasporti<br />

i gruppi richiedono misure che sostengano<br />

il trasporto pubblico locale (anche dal punto<br />

di vista di impatto ambientale), investimenti sulla<br />

rete ferroviaria utilizzata dai pendolari e un contributo<br />

significativo per il passaggio dalla benzina<br />

al gpl/metano. A queste si aggiungono sollecitazioni<br />

per una seria, concreta e numericamente<br />

significativa politica di stabilizzazione dei<br />

precari (dipendenti regionali e <strong>del</strong>la sanità) e per<br />

l’ambiente interventi significativi su riduzione<br />

dei rifiuti alla fonte e per la difesa idro-geologica<br />

e paesistica <strong>del</strong> territorio nonché un aumento<br />

<strong>del</strong>lo stanziamento in favore <strong>del</strong>la ricerca sulle<br />

nuove forme di energia rinnovabile.<br />

Altre richieste sono la cancellazione <strong>del</strong>l’Irap<br />

per case di riposo, comunità terapeutiche e simili,<br />

e il ripristino <strong>del</strong> fondo di 10 milioni di<br />

euro già ottenuto sul bilancio <strong>del</strong>lo scorso anno<br />

per l’integrazione dei redditi dei lavoratori in<br />

cassa integrazione o mobilità e per i precari in<br />

attesa di un nuovo lavoro. Attualmente il tetto<br />

massimo di reddito per avere diritto all’integrazione<br />

è fissato in 12 mila euro, ma sarà aumentato<br />

a 13 mila senza vincolare l’assegnazione<br />

<strong>del</strong>la somma a particolari obblighi (come per<br />

esempio seguire corsi di formazione).


Piano dei trasporti:<br />

accolte alcune richieste<br />

<strong>del</strong> PRC<br />

Dopo il passaggio in Commissione trasporti,<br />

la Giunta Regionale ha approvato il Piano<br />

Triennale dei Trasporti Pubblici Locali (<strong>2007</strong>-<br />

2009); in seguito a questo atto saranno sottoscritti<br />

gli accordi di programma con le Province<br />

e su questa base verranno sbloccati gli<br />

stanziamenti.<br />

Il Piano dei Trasporti ha implementato ed<br />

accolto diverse richieste che, come consiglieri,<br />

abbiamo portato avanti sia negli incontri<br />

di maggioranza sia durante la discussione in<br />

Commissione.<br />

Innanzitutto si è prolungata la possibilità<br />

di gestire il servizio in house (affidamento<br />

diretto all’azienda, come succede attualmente)<br />

fino a settembre <strong>2007</strong> e non a giugno<br />

<strong>2007</strong>, così come era previsto nella prima stesura<br />

<strong>del</strong> Piano.<br />

Da settembre <strong>2007</strong> gli Enti dovranno procedere<br />

all’avvio <strong>del</strong>le gare, a meno di proroghe<br />

già in discussione al Parlamento e comunque<br />

l’obbligatorietà o meno <strong>del</strong>la gara sarà anche<br />

legata alle eventuali modifiche <strong>del</strong>la normativa<br />

nazionale; attualmente è infatti in discussione<br />

il decreto relativo alla gestione dei servizi<br />

pubblici proposto dal ministro Lanzillotta.<br />

In ogni caso le esternalizzazioni dovranno<br />

assicurare la salvaguardia dei livelli occupazionali,<br />

l’inquadramento contrattuale e dei trattamenti<br />

retributivi per tutti i lavoratori trasferiti<br />

(clausole sociali).<br />

Nell’arco <strong>del</strong> triennio, d’intesa con gli enti<br />

locali, e per dare risposte ai modificati bisogni<br />

di mobilità dei cittadini, si procederà inoltre<br />

ad un’attualizzazione dei servizi minimi<br />

coperti dalle spese <strong>del</strong>la Regione. I servizi<br />

minimi costituiscono l’offerta in grado di garantire<br />

il pendolarismo scolastico e lavorativo,<br />

la fruibilità da parte degli utenti dei servizi<br />

amministrativi, socio-sanitari e culturali<br />

(servizio serale).<br />

È stata introdotta una cadenza periodica<br />

biennale sulle tariffe legato alla qualità dei<br />

servizi e non un adeguamento periodico, tenendo<br />

conto <strong>del</strong>l’inflazione come inizialmente proposto:<br />

la Giunta approverà aumenti tariffari solamente<br />

dopo aver sentito le organizzazioni sindacali<br />

e le associazioni dei consumatori.<br />

Di particolare interesse, soprattutto da un<br />

puno di vista di impostazione politico-culturale,<br />

è stata l’introduzione <strong>del</strong>le clausole ambientali,<br />

che provano a tradurre in pratica la stretta<br />

connessione che esiste tra sviluppo e qualità <strong>del</strong><br />

servizio pubblico locale, ambiente e salute dei<br />

cittadini, nello specifico qualità <strong>del</strong>l’aria e ricadute<br />

pesanti che l’inquinamento atmosferico<br />

ha sulla salute pubblica.<br />

In questo senso, è previsto lo svecchiamento<br />

<strong>del</strong> parco rotabile adibito ai servizi di trasporto<br />

pubblico locale con l’introduzione di veicoli<br />

più idonei alle esigenze dei cittadini, moderni<br />

e conformi ai più recenti standard ecologici<br />

(obiettivo: contenere <strong>del</strong> 70% le emissioni dei<br />

gas di scarico) finalizzato a conseguire gli obiettivi<br />

fissati nell’ambito <strong>del</strong> “Piano <strong>regionale</strong> per<br />

il risanamento e la tutela <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l’aria”,<br />

è previsto inoltre l’adeguamento a quanto disposto<br />

all’art.3 <strong>del</strong> Decreto 27 <strong>marzo</strong> 1998 <strong>del</strong><br />

Ministero <strong>del</strong>l’ambiente, che prevede l’adozione,<br />

da parte di imprese ed enti, di una certa<br />

rilevanza <strong>del</strong> piano degli spostamenti casalavoro<br />

<strong>del</strong> proprio personale dipendente, al fine<br />

di facilitare l’uso dei mezzi pubblici e <strong>del</strong> carsharing.<br />

È infine stata potenziata la carta dei servizi<br />

a tema, il contratto fra ente erogante,<br />

gli utenti, le associazioni di tutela dei consumatori<br />

e le associazioni imprenditoriali<br />

utenti; tale carta, che prevede una serie di<br />

servizi (garanzia dei passaggi, pulizia, servizi<br />

per i disabili, ecc), dovrà essere<br />

pubblicizzata adeguatamente agli utenti.<br />

In generale sono stati fatti sforzi positivi per<br />

migliorare e rafforzare i trasporti pubblici, tema<br />

sul quale Rifondazione si sta impegnando a fondo<br />

a tutti i livelli. In tal senso non si può che<br />

plaudire alle due iniziative di Verbania e Biella,<br />

fortemente sostenute da due assessori di<br />

Rifondazione. A Verbania, su proposta <strong>del</strong> Sindaco,<br />

i residenti viaggeranno gratis per 6 mesi<br />

sui mezzi pubblici a partire dal prossimo maggio;<br />

Biella invece sperimenterà i nuovi motori<br />

ad aria liquida ed emissioni zero su due linee<br />

di bus urbani ed extraurbani.<br />

Un contributo nel ricercare idee originali è<br />

stato anche dato qualche settimana fa dal convegno,<br />

promosso anche dal nostro gruppo, dal<br />

titolo provocatorio “Torino città senz’auto –<br />

L’utopia praticabile”. Ovvero una città in cui,<br />

concretamente, l’aria pulita e una mobilità più<br />

efficiente siano diritti riconosciuti <strong>del</strong> cittadino.<br />

Una città in cui le gerarchie dei servizi siano<br />

drasticamente ridisegnate, sulla base di un<br />

principio tanto ovvio quanto spesso ignorato<br />

nella prassi: solo il servizio di trasporto pubblico<br />

può essere, per definizione, per tutti.<br />

5<br />

di Paola Barassi<br />

regione<br />

Dallo<br />

svecchiamento <strong>del</strong><br />

parco rotabile alla<br />

possibilità di<br />

prorogare il<br />

servizio in house<br />

fino a settembre.<br />

L’aumento <strong>del</strong>le<br />

tariffe sarà legato<br />

alla qualità dei<br />

servizi e<br />

concordato con i<br />

sindacati


egione<br />

L’imiziativa viene<br />

spacciata come<br />

espressione di<br />

“umana pietà per<br />

le creature non<br />

nate” ed invece<br />

ancora una è<br />

contro la donna<br />

che diventa<br />

automaticamente<br />

un’assassina<br />

Un o.d.g. <strong>del</strong>le opposizioni<br />

per imporre<br />

il funerale dei feti<br />

Negli scorsi giorni è stato depositato in Consiglio<br />

Regionale un ordine <strong>del</strong> giorno - primo<br />

firmatario il consigliere Leo di Forza Italia –<br />

con i quale si impegna la Giunta <strong>regionale</strong>,<br />

così come avvenuto in Lombardia, a modificare<br />

il regolamento dei servizi cimiteriali, inserendo<br />

alcuni emendamenti finalizzati al seppellimento<br />

dei feti di età gestazionale, anche<br />

inferiore alle 20 settimane.<br />

Se dovesse essere approvato questo ordine<br />

<strong>del</strong> giorno con le conseguenti modifiche<br />

proposte, le donne <strong>piemonte</strong>si che dovessero,<br />

volontariamente o meno, avere un’interruzione<br />

di gravidanza, dovrebbero obbligatoriamente<br />

dichiarare la loro volontà di procedere, con<br />

il seppellimento <strong>del</strong> feto o <strong>del</strong>l’embrione, a<br />

un eventuale “funeralino” ed in ogni caso, se<br />

anche la donna dovesse decidere di non procedere<br />

al seppellimento singolo, il prodotto<br />

<strong>del</strong>l’interruzione verrebbe inumato in una fossa<br />

comune, debitamente individuata dall’amministrazione<br />

comunale all’interno <strong>del</strong> cimitero.<br />

Io penso che a nessuno, soprattutto a nessuna<br />

donna, al di là <strong>del</strong>l’aspetto macabro e un po’<br />

necrofilo <strong>del</strong>l’iniziativa, sfugga la portata di<br />

questa posizione tesa a minare nel cuore il<br />

dettato <strong>del</strong>la 194 (Norme per la tutela sociale<br />

<strong>del</strong>la maternità e sull’interruzione volontaria<br />

<strong>del</strong>la gravidanza) e a compiere una ulteriore<br />

violenza nei confronti <strong>del</strong>le donne.<br />

Ancora una volta si tenta, in modo subdolo, di<br />

far passare il principio secondo cui, dal momento<br />

<strong>del</strong> concepimento, l’embrione è una<br />

persona e, conseguentemente, la donna che<br />

decide per qualsiasi motivo di interrompere<br />

una gravidanza diventa automaticamente<br />

un’assassina.<br />

Quest’iniziativa, che viene spacciata come<br />

espressione di “umana pietà per la creatura non<br />

nata”, evidenzia ancora una volta quanto l’odio<br />

profondo, che il cattolicesimo più fanatico dimostra<br />

nei confronti <strong>del</strong>le donne e <strong>del</strong>le libertà<br />

che queste si sono conquistate, possa tradursi<br />

in una violenza così profonda, finalizzata<br />

a porre davanti alla donna, che già porta il<br />

peso di una gravidanza non voluta e di una<br />

sessualità di cui è lei sola a pagarne le conseguenze,<br />

lo spettro di una sepoltura che sta a<br />

6<br />

di Paola Barassi<br />

significare la morte di una persona di cui lei è<br />

la sola responsabile o, peggio ancora, il tormento<br />

duraturo <strong>del</strong>l’immagine di una fossa<br />

comune in cui la “creatura non nata” sarà<br />

tumulata perché al momento <strong>del</strong>la scelta la<br />

cru<strong>del</strong>e insensibilità <strong>del</strong>la “madre mancata” le<br />

ha tolto la dignità di una sepoltura.<br />

Paola Barassi<br />

Regolamento di polizia mortuaria<br />

(DPR 10 settembre 1990, n. 285)<br />

Articolo 7<br />

1. Per i nati morti, ferme restando le disposizioni<br />

<strong>del</strong>l’art. 74 <strong>del</strong> regio decreto 9 luglio<br />

1939, n. 1238, sull’ordinamento <strong>del</strong>lo stato<br />

civile, si seguono le disposizioni stabilite dagli<br />

articoli precedenti.<br />

2. Per la sepoltura dei prodotti abortivi di presunta<br />

età di gestazione dalle 20 alle 28 settimane<br />

complete e dei feti che abbiano<br />

presumibilmente compiuto 28 settimane di età<br />

intrauterina e che all’ufficiale di stato civile<br />

non siano stati dichiarati come nati morti, i<br />

permessi di trasporto e di seppellimento sono<br />

rilasciati dall’unità sanitaria locale.<br />

3. A richiesta dei genitori, nel cimitero possono<br />

essere raccolti con la stessa procedura<br />

anche prodotti <strong>del</strong> concepimento di presunta<br />

età inferiore alle 20 settimane.<br />

4. Nei casi previsti dai commi 2 e 3, i parenti<br />

o chi per essi sono tenuti a presentare, entro<br />

24 ore dall’espulsione od estrazione <strong>del</strong> feto,<br />

domanda di seppellimento alla unità sanitaria<br />

locale accompagnata da certificato medico<br />

che indichi la presunta età di gestazione<br />

ed il peso <strong>del</strong> feto.<br />

Articolo 50<br />

1. Nei cimiteri devono essere ricevuti quando<br />

non venga richiesta altra destinazione: a) i<br />

cadaveri <strong>del</strong>le persone morte nel territorio <strong>del</strong><br />

comune, qualunque ne fosse in vita la residenza;<br />

b) i cadaveri <strong>del</strong>le persone morte fuori<br />

<strong>del</strong> comune, ma aventi in esso, in vita, la residenza;<br />

c) i cadaveri <strong>del</strong>le persone non residenti<br />

in vita nel comune e morte fuori di esso,<br />

ma aventi diritto al seppellimento in una sepoltura<br />

privata esistente nel cimitero <strong>del</strong> comune<br />

stesso; d) i nati morti ed i prodotti <strong>del</strong><br />

concepimento di cui all’art. 7; e) i resti mortali<br />

<strong>del</strong>le persone sopra elencate.


Il PRC ha migliorato<br />

la legge<br />

sull’apprendistato<br />

Si può tranquillamente affermare che è stato<br />

un buon risultato questa legge, dove il nostro contributo<br />

come partito è stato determinante. Le basi<br />

di partenza sulla proposta di legge lo scorso anno<br />

non promettevano niente di buono, in particolare<br />

sull’aspetto più <strong>del</strong>icato che riguardava la possibilità<br />

di svolgere la formazione formale teorica sia<br />

all’interno sia all’esterno <strong>del</strong>l’azienda. Su questo<br />

aspetto quasi tutti i partiti <strong>del</strong>la maggioranza erano<br />

disponibili ad una mediazione che rimandava<br />

ad una verifica ed adeguamento, non preventivo,<br />

di criteri formativi definiti dalla regione. Inoltre vi<br />

era stato un accordo con le organizzazioni sindacali<br />

su tale eventualità e la CGIL, sia pure a malincuore,<br />

aveva firmato. In questa situazione abbiamo<br />

sostenuto la nostra indisponibilità a tale<br />

concetto con una serie di argomentazioni di merito<br />

che hanno contribuito a determinare un cambiamento<br />

di posizioni nella maggioranza fino a modificare<br />

sostanzialmente il risultato finale. Uno<br />

degli elementi di forza <strong>del</strong>le nostre argomentazioni<br />

si basava e si basa sul fatto che la formazione <strong>del</strong><br />

sapere, anche quello tecnico, deve essere trasmesso<br />

da agenzie formative accreditate e pertanto da soggetti<br />

diversi dei datori di lavoro i quali possono<br />

trasmettere al massimo buone nozioni di “saper<br />

fare” e difficilmente sono in grado di trasmettere<br />

il “saper agire”.<br />

Tali argomentazioni partono dalla constatazione<br />

che la separazione sempre più marcata fra<br />

causa ed effetti <strong>del</strong>la tecnologia, e quindi <strong>del</strong>la<br />

competitività come valore assoluto, allontanano<br />

sempre più i padroni <strong>del</strong>le tecnologie dai lavoratori.<br />

La competitività per noi non può essere<br />

subordinata al mercato, ma ai bisogni <strong>del</strong>la<br />

popolazione che usufruisce dei prodotti di consumo<br />

nella società. Analogamente se consideriamo<br />

la tecnologia come il linguaggio, la macchina<br />

come la parola e la tecnica, quindi la formazione<br />

come il discorso, ne possiamo dedurre<br />

che sia il trasferimento sia il possesso ineguale<br />

fra questi tre elementi produce forzature e distorsioni<br />

nella società destinate ad amplificarsi<br />

se la trasmissione <strong>del</strong> “sapere” si traduce nel<br />

trasmettere solo il saper fare (addestramento).<br />

Trasmettere solo il saper fare orienta una formazione<br />

professionale sempre più legata al profitto,<br />

attraverso la crescita professionale dei lavoratori<br />

in funzione <strong>del</strong>la crescita di<br />

competitività <strong>del</strong>le imprese, dove la qualità rischia<br />

di diventare aumento <strong>del</strong>la produttività<br />

senza eccessivo abbassamento <strong>del</strong>la qualità.<br />

La formazione professionale dall’apprendi-<br />

stato fino al termine <strong>del</strong>la vita lavorativa deve<br />

avere una presenza di contenuti formativi rilevante<br />

in quantità e qualità che riducano questa<br />

separazione che allontana il sapere tecnico dall’uso<br />

<strong>del</strong>la tecnologia. Queste sono, sinteticamente,<br />

alcune <strong>del</strong>le considerazioni di contenuto<br />

che ci hanno permesso di tenere, nel corso <strong>del</strong>l’anno,<br />

il tavolo di discussione nella maggioranza<br />

e di spostare a nostro favore il risultato finale <strong>del</strong>la<br />

legge. Certo, le sole argomentazioni non spostano<br />

maggioranze in quanto vi erano e vi sono<br />

interessi diversi che vengono difesi dietro le posizioni<br />

assunte dai vari partiti, ma hanno contribuito<br />

parecchio nella determinazione <strong>del</strong> risultato.<br />

Resta adesso molto da fare in quanto fatta<br />

una legge la fase più complessa sta nella sua gestione<br />

ed applicazione ed inoltre dovremo mantenere<br />

alta la nostra attenzione per tutti gli aspetti<br />

d’intreccio che si stanno già <strong>del</strong>ineando su altre<br />

proposte di legge in via di discussione e modifiche<br />

legislative.<br />

Tali ipotesi di nuove normative e leggi riguardano<br />

la proposta di modifica <strong>del</strong>la legge 63 -<br />

sulla Formazione Professionale e tutta la nuova<br />

legislazione sul mercato <strong>del</strong> lavoro e sul nuovo<br />

welfare. Saranno sempre più forti gli intrecci fra<br />

la formazione ed il lavoro come strumenti e vasi<br />

intercomunicanti per i giovani ed il mondo <strong>del</strong><br />

lavoro per tutto l’arco <strong>del</strong>la vita lavorativa.<br />

Bisognerà essere anche molto attenti alle nuove<br />

indicazioni <strong>del</strong> Ministro Fioroni<br />

sull’innalzamento <strong>del</strong>l’età scolastica fino a 16<br />

anni, perché si presentano all’orizzonte ipotesi<br />

molto sibilline che alla fine rischiano di impedire<br />

“che il figlio <strong>del</strong>l’operaio diventi dottore” con<br />

una forma edulcorata di doppio binario alla fine<br />

<strong>del</strong>la scuola media.<br />

Insieme ad una grande attenzione per evitare<br />

che vengano vanificati gli sforzi fin qui fatti sulla<br />

legge <strong>del</strong>l’apprendistato occorre qualificare i<br />

nostri contenuti ed ampliarli a tutta la tematica<br />

<strong>del</strong> lavoro con lo stretto intreccio prima accennato.<br />

Questo lavoro di approfondimento sarà<br />

possibile solo se proveremo ad intrecciare gli<br />

esiti <strong>del</strong>la nostra elaborazione fra i compagni che<br />

si occupano di scuola e di formazione professionale<br />

con i compagni che si occupano di lavoro.<br />

I contenuti, ancora una volta, potranno essere<br />

un lievito più forte di quel che pensiamo per i<br />

risultati che vogliamo raggiungere.<br />

7<br />

di Carmelo Inì *<br />

*Responsabile Regionale<br />

Formazione Professionale<br />

regione<br />

La fase più<br />

complessa riguarda<br />

la gestione e<br />

l’applicazione di<br />

quella legge.<br />

La nostra<br />

attenzione deve<br />

guardare a tutti i<br />

possibili aspetti di<br />

intreccio che già si<br />

stanno <strong>del</strong>ineando


guerra e pace<br />

La presidentessa degli<br />

industriali di Novara,<br />

Mariella Enoch, come<br />

cattolica è d’accordo<br />

con i due vescovi che si<br />

sono dichiarati contro<br />

quel tipo di produzione,<br />

ma come imprenditrice<br />

(“pragmatica) non può<br />

non approvare le<br />

produzioni dei<br />

cacciabombardieri F-35<br />

A Cameri in arrivo<br />

l’officina dei<br />

super jet USA<br />

Don Renato Sacco, parroco di Cesara (VB)<br />

<strong>del</strong>la diocesi di Novara, ha inviato una lettera<br />

aperta alla Madre Anna Maria Canopi <strong>del</strong>l’Abbazia<br />

Benedettina <strong>del</strong>l’Isola S. Giulio – Novara,<br />

di cui pubblichiamo un ampio stralcio a pag. 9,<br />

per informarla sulla situazione che rischia di precipitare<br />

a Cameri.<br />

Don Renato è il direttore <strong>del</strong>la rivista Mosaico<br />

di pace e consigliere nazionale <strong>del</strong> Movimento<br />

Pax Christi e, da anni, è impegnato sui<br />

temi <strong>del</strong>la pace, <strong>del</strong> disarmo e <strong>del</strong>le banche armate,<br />

ed è stato processato nel 1991 per aver<br />

incitato all’obiezione di coscienza fiscale contro<br />

le spese militari.<br />

Ogni tanto lascia la sua parrocchia per recarsi<br />

in situazioni di conflitto: America latina,<br />

Sarajevo, Palestina, Burundi, Iraq e, dallo scorso<br />

luglio, è impegnato a fianco <strong>del</strong> Tavolo di lavoro<br />

contro gli F-35 a Cameri (NO), contro il<br />

progetto di adesione <strong>del</strong>l’Italia al memorandum<br />

d’intesa sui cacciabombardieri F-35 JSF<br />

Lightning II sottoscritto dal sottosegretario<br />

Forcieri il 7 febbraio scorso a Washington.<br />

Prima <strong>del</strong>la stesura <strong>del</strong>la citata lettera aperta<br />

erano intervenuti sull’argomento Mons. Fernando<br />

Charrier Vescovo di Alessandria e Presidente <strong>del</strong>la<br />

Commissione Regionale <strong>del</strong>la Pastorale Sociale<br />

e <strong>del</strong> Lavoro e l’Arcivescovo Mons. Tommaso<br />

Valentinetti, Presidente di Pax Christi-Italia, che,<br />

in un comunicato riportato su tutti i media nazionali<br />

dichiaravano: “desideriamo riaffermare, come<br />

comunità cristiana, la necessità di opporsi alla<br />

produzione e alla commercializzazione di strumenti<br />

concepiti per la guerra.”<br />

Poi una lista di centro di Novara, denominata<br />

“Speranza e Persona”, che aderisce all’Italia<br />

di mezzo di Follini, produce un documento<br />

8<br />

di Marco Fasulo<br />

interpretativo <strong>del</strong>la dottrina sociale <strong>del</strong>la<br />

Chiesa ed i suoi esponenti cattolici affermano<br />

che “l’assemblaggio degli F-35 non è contrario<br />

a tali principi”, così come altri esponenti<br />

politici locali ed imprenditoriali che continuano<br />

a dichiararsi favorevoli a tale progetto.<br />

A questo schieramento si aggiunge la Presidentessa<br />

<strong>del</strong>l’Associazione industriali di<br />

Novara, Mariella Enoch, che afferma come<br />

“dal punto di vista <strong>del</strong> ruolo sociale <strong>del</strong>la<br />

Chiesa, le dichiarazioni rilasciate dai due vescovi<br />

sono da ritenere assolutamente<br />

condivisibili dal punto di vista<br />

personale”.“Se come cattolica - spiega Enoch<br />

- mi sento <strong>del</strong> tutto vicina, in termini ideali, a<br />

queste posizioni, come rappresentante <strong>del</strong><br />

mondo imprenditoriale ritengo, invece, che<br />

non si possa prescindere, in una fase così<br />

<strong>del</strong>icata per la nostra economia, da una valutazione<br />

‘pragmatica’, che ci impone di porre<br />

la massima attenzione alle occasioni di<br />

crescita per l’industria e per l’occupazione<br />

<strong>del</strong> Novarese”. Ed è in questo contesto che si<br />

inserisce la lettera di Don Renato. Un grido<br />

disperato diretto all’Abbazia Benedettina<br />

Mater Ecclesiae che si trova nella bella Isola<br />

di S. Giulio ad Orta (Novara).<br />

Una domanda andrebbe posta con forza. In<br />

Parlamento e in Regione sono state presentate<br />

alcune proposte di legge sulla riconversione <strong>del</strong>l’industria<br />

bellica in civile. Perché non tentare<br />

di riannodare i nodi tra occupazione-sviluppo e<br />

territorio ripartendo proprio da quelle proposte?<br />

Una domanda da rivolgere a imprese e politica<br />

ed in particolare a chi si sente in un mondo<br />

ed è costretto, “pragmaticamente”, a razzolare<br />

in un altro.<br />

L’allontanamento dal Partito <strong>del</strong> compagno Turigliatto<br />

Il collegio di garanzia ha disposto l’allontanamento di Turigliatto per non aver partecipato al voto sulla Relazione di<br />

politica estera fatta dal Ministro degli esteri a nome <strong>del</strong> Governo nella seduta <strong>del</strong> 21. 2. <strong>2007</strong>, nonostante che gli organismi<br />

dirigenti <strong>del</strong> PRC ed il gruppo senatoriale avessero deciso di approvare la Relazione stessa. La Relazione di politica estera non<br />

ha avuto i voti necessari per l’approvazione per cui si è aperta la crisi di Governo con le dimissioni <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong> Consiglio.<br />

Sottoposto a procedimento disciplinare il compagno Franco Turigliatto è stato sentito dalla Presidenza <strong>del</strong> CNG nell’audizione<br />

<strong>del</strong> 28. 2. <strong>2007</strong>. Il compagno Turigliatto ha sostenuto il diritto di esprimere le proprie opinioni politiche.<br />

È stato chiesto al compagno se il suo comportamento poteva essere considerato un unicum cui non ne sarebbero seguiti altri.<br />

La risposta è stata che certamente lo avrebbe reiterato.<br />

Lo Statuto pone dei doveri che attengono non all’universalità degli iscritti ma segnatamente a coloro che sono eletti alle<br />

cariche pubbliche. Questi compagni accanto al diritto al dissenso hanno l’obbligo di conformarsi rigorosamente agli orientamenti<br />

<strong>del</strong> Partito e al regolamento <strong>del</strong> gruppo nell’esercizio <strong>del</strong> loro mandato (art. 56).


Don Sacco chiede<br />

solidarietà alle monache<br />

<strong>del</strong>l’Abbazia Benedettina<br />

La lettera “aperta” alla Reverenda Madre<br />

Anna Maria Canopi, <strong>del</strong>l’Abbazia Benedettina<br />

Mater Ecclesiae, Isola S. Giulio, Orta (Novara),<br />

da parte <strong>del</strong> Reverendo Renato Sacco, parroco<br />

e membro di Pax Christi, ha destato clamore<br />

anche perché la destinataria vive in “clausura”.<br />

La pagina <strong>del</strong> Vangelo di Luca – dice Don<br />

Sacco – che incita ad amare i nostri nemici, sembra<br />

essere destinata solo a voi.<br />

Quest’anno sono aumentate in Italia le spese<br />

militari ed è stato firmato, lo scorso 7 febbraio,<br />

un accordo per assemblare qui vicino a<br />

noi, a Cameri, nuovi aerei caccia Joint Strike<br />

Fighter F35. Sono bombardieri da guerra, predisposti<br />

per essere equipaggiati con testate nucleari.<br />

Costeranno ai cittadini italiani dai 20 a<br />

30 miliardi di euro. Ma, come molti hanno detto,<br />

portano posti di lavoro, è un’opportunità<br />

unica da cogliere al volo, se non li facciamo<br />

noi li faranno altri... e così via. La scelta etica<br />

è passata in secondo piano e, in questo caso,<br />

ciò che è lecito diventa anche etico. Il Vangelo<br />

viene affidato a Voi, in clausura.<br />

Don Sacco ricorda la frase di Benedetto XV<br />

che, in riferimento alla prima grande guerra,<br />

ebbe a dire: “questa guerra un’inutile strage”<br />

e incalza con Giovanni XXIII° che, nella Pacem<br />

in Terris, afferma che ritenere che le guerre possano<br />

portare alla pace “alienum est a ratione”,<br />

cioè è roba da matti. E come dimenticare Giovanni<br />

Paolo II, (qualcuno dice.. molto applaudito<br />

e poco ascoltato), che parlava <strong>del</strong>la guerra<br />

come ‘avventura senza ritorno’.?<br />

Se si perde il riferimento all’uomo, si mettono<br />

al primo posto gli interessi, gli affari... magari<br />

con la scusa dei posti di lavoro. Non per<br />

niente il nostro mo<strong>del</strong>lo di difesa mira a difendere<br />

‘interessi nazionali ovunque minacciati o<br />

compromessi’ Quindi non la difesa come solitamente<br />

si intende, e infatti questi aerei (quasi<br />

100 milioni di Euro l’uno) non possono essere<br />

certo considerati da difesa, anzi. Sono addirittura<br />

predisposti per trasportare testate nucleari!<br />

Forse questa è difesa o rispetto <strong>del</strong>l’uomo?<br />

Le armi nucleari sono un male solo se in possesso<br />

di Iran o Corea? Non è questa una violenza<br />

da condannare senza mezzi termini, come<br />

il terrorismo e ogni altra forma di violenza?<br />

Don Sacco chiede alla reverenda Madre e<br />

alla sua comunità una preghiera perché lo Spirito<br />

ci aiuti a riflettere …. ci ricordava l’amato<br />

vescovo, padre Aldo Del Monte, ‘la gloria<br />

di Dio è l’uomo vivente’.<br />

Siamo passati – dice in sintesi Don Sacco -<br />

dal latino “ora et labora” al ‘si vis pacem para<br />

bellum (se vuoi la pace prepara la guerra), oppure<br />

‘mors tua, vita mea’ che non ha bisogno<br />

di traduzione.<br />

Lo spazio ci costringe a sintetizzare la nobile<br />

lettera che usa le parole di Bonhoeffer, ad<br />

“osare la pace per fede!” e ricorda le tante lettere<br />

ricevute in questi giorni, in solidarietà al<br />

documento dei Vescovi Charrier e Valentinetti<br />

sugli F35 e sulla corsa agli armamenti e quanto<br />

scrive l’amico vescovo di Kirkuk in Iraq,<br />

mons. Luis Sako: “..gente <strong>del</strong> Primo Mondo,<br />

gente istruita e saggia, gente nobile che costruisce<br />

armi, aerei e altri strumenti di morte: questa<br />

è una cosa vergognosa! Una cosa inammissibile.<br />

Don Sacco ricorda le parole <strong>del</strong>l’amico<br />

vescovo ausiliare di Sarajevo, mons. Pero Sudar:<br />

“La guerra nella mia Patria e le sue tragiche<br />

conseguenze mi hanno costretto ad immaginare<br />

il corso <strong>del</strong>la storia senza le guerre<br />

con cui si intendeva combattere le ingiustizie<br />

ed abbattere i sistemi ingiusti. Riconosco di<br />

essere stato convinto anch’io che l’uso <strong>del</strong>la<br />

violenza sia utile e necessario quando si tratta<br />

<strong>del</strong>la libertà dei popoli. Dopo aver visto e vissuto<br />

da vicino che cosa vuol dire la guerra di<br />

oggi, non la penso più così. Sono profondamente<br />

convinto, e lo potrei provare, che l’uso <strong>del</strong>la<br />

violenza ha portato sempre un peggioramento.…<br />

tutto questo obbliga la Chiesa a farsi segno<br />

di contraddizione e ad unire la sua voce a<br />

tutte quelle che gridano la pace anche nelle<br />

condizioni che, a prima vista, postulerebbero<br />

la guerra... Oggi l’unica scelta <strong>del</strong>la Chiesa è<br />

la nonviolenza, perché questa è l’unica strada,<br />

magari lunga e sofferente, alla pace che viene<br />

garantita dalla giustizia.”<br />

Don Sacco conclude la sua lunga lettera<br />

ringraziando la Comunità Benedettina per le<br />

loro preghiere e augura buona Quaresima, nei<br />

giorni in cui ci verrà detto “convertiti e credi<br />

al Vangelo”.<br />

9<br />

guerra e pace<br />

La presenza di<br />

quelle armi<br />

micidiali<br />

ripropongono una<br />

profonda<br />

meditazione sul<br />

grande richiamo<br />

alla nonviolenza<br />

evangelica.<br />

Fiducia nella<br />

preghiera <strong>del</strong>la<br />

Comunità<br />

Benedettina


guerra e pace<br />

Non è più sufficente<br />

dire “NO” alle basi<br />

(come a Vicenza),<br />

ma è indispensabile<br />

far si che Alenia,<br />

Cameri, Breda non<br />

siano più soltanto<br />

dei “fatti<br />

esemplari”.<br />

Occorre dire “NO”<br />

anche a quella<br />

produzione che<br />

sarà destinata a<br />

rifornire le basi<br />

I vescovi<br />

contro i bombardieri<br />

di Cameri<br />

Nella VII Commissione Regionale “lavoro e<br />

attività produttive” è iniziato l’esame <strong>del</strong>le proposte<br />

di legge per l’istituzione <strong>del</strong> Comitato per<br />

la riconversione <strong>del</strong>l’industria bellica: la n. 283<br />

presentata dai Gruppi di Rifondazione Comunista,<br />

Verdi, Comunisti Italiani, Ds e la n. 251 <strong>del</strong><br />

Gruppo Sinistra per l’Unione.<br />

La nostra proposta si incrocia con quella nazionale<br />

al Senato che dovrà ora essere<br />

calendarizzata. In questa prima riunione <strong>piemonte</strong>se<br />

sono state presente realtà sociali, sindacali,<br />

religiose, di partiti, nonché amministratori e associazioni<br />

pacifiste che hanno dimostrato un forte<br />

interesse al problema anche con specifici rilievi<br />

agli articolati dei progetti di legge.<br />

Va rilevato che il nostro progetto <strong>regionale</strong><br />

(come quello <strong>del</strong>la Lombardia) e quello <strong>del</strong> Senato<br />

si intersecano e si sorreggono a vicenda. Il<br />

progetto al Senato prevede problemi essenziali<br />

quali: le forme di sostegno salariale nelle fasi di<br />

passaggio da una lavorazione all’altra, <strong>del</strong> resto<br />

richiamato anche dal progetto <strong>piemonte</strong>se; la formazione<br />

professionale per preparare nuovi profili<br />

professionali da una lavorazione all’altra, in<br />

rapporto con le agenzie regionali.<br />

Tutto ciò ha un rapporto diretto con la questione<br />

“base di Vicenza”: cioè la base e cosa si<br />

mette dentro.<br />

La manifestazione di Vicenza è stato un avvenimento<br />

importantissimo: alto numero di giovani,<br />

ragazzi e bambini festosi, pluralità di presenze, tanti<br />

cittadini di Vicenza, non casuale la forte presenza<br />

No Tav, nonché di cittadini americani.<br />

Escono smentiti clamorosamente i presagi foschi<br />

<strong>del</strong>le sibille governative, i loro richiami alla<br />

“severità”. Vicenza è stata una manifestazione di<br />

vita, di gioia. È stato un momento di unificazione<br />

<strong>del</strong>le tante politiche per la pace, contro il riarmo<br />

in tutte le sue forme e le basi militari come<br />

produzione militare.<br />

Come opportunamente scrive Rina Gagliardi<br />

su “Liberazione”: “corona un lungo lavoro, ma<br />

non è che l’inizio”. Su queste basi va posto oggi<br />

il nostro massimo impegno. Che l’eccezionalità<br />

di questo avvenimento non venga colta da parte<br />

<strong>del</strong> Governo è assai grave. Ma Prodi tira dritto:<br />

“La base si farà!”, anzi è derubricata da Prodi a<br />

questione “urbanistica”!<br />

Per noi unificare vuol dire compresenza di iniziative,<br />

pluralità di atti e fatti. Fra una manifestazione<br />

e l’altra non deve sussistere il vuoto. Ora<br />

bisogna andare oltre. Giustamente Sansonetti, Direttore<br />

di “Liberazione”, richiama e denuncia “la<br />

lobby <strong>del</strong>le armi”. Dicendo no a Vicenza dob-<br />

10<br />

di Gianni Alasia<br />

biamo contemporaneamente dire no al fatto che i<br />

bombardieri si producono in Alenia a Torino: a<br />

Cameri c’è il progetto super caccia F35.<br />

Il gongolante amministratore <strong>del</strong>egato di<br />

Alenia ci ricorda che l’azienda “vola sulle ali di<br />

Spartan” e punta a sei miliardi di ordini vendendo<br />

145 aerei agli Usa. C’è da credergli perché lui<br />

se ne intende, sicuramente più di taluni politici.<br />

Del resto le misure a sostegno sono state previste<br />

nella Finanziaria, sia pure con l’ipocrisia di spostare<br />

le spese dalla voce “difesa” a quella di “attività<br />

produttive”, cosicché costruire uno strumento<br />

di morte diventa come costruire e produrre<br />

grissini. Ma qui si pone per noi, forze alternative<br />

di pace, il problema <strong>del</strong>la modalità e contenuti<br />

<strong>del</strong>la nostra azione.<br />

Una politica alternativa non si può reggere<br />

solo sulla protesta e tanto meno sui progetti di<br />

legge che avranno procedure defatiganti; occorre<br />

una capacità di proposte in grado di aggregare<br />

consensi per dare risposte ai problemi occupazionali,<br />

altrimenti, in nome <strong>del</strong>la occupazione si<br />

continuerà a prodotte armi.<br />

A Cameri esiste già una iniziativa da parte <strong>del</strong>la<br />

destra, quasi che il “no” <strong>del</strong>le sinistre a Cameri<br />

potesse affamare la popolazione. Questa azione<br />

riscuote consensi: significativa l’adesione <strong>del</strong> sindaco<br />

di centrosinistra Marisa Luisa Crespi al progetto<br />

Cameri.<br />

Proposte di produzioni alternative sono state<br />

fatte per Alenia, da parte di docenti universitari e<br />

di ex dirigenti d’azienda.<br />

“Liberazione” sull’argomento si è intrattenuta<br />

diffusamente: così come proposte produttive<br />

sono venute dalla Provincia di Novara. Alla Breda<br />

ci sarebbe l’impegno <strong>del</strong> Consiglio di Fabbrica<br />

per una diversificazione produttiva verso il “civile”.<br />

Sono fatti importantissimi sia pure parziali.<br />

Siamo in difesa <strong>del</strong>la legge e ci battiamo perché<br />

sia applicata. La legge 185 <strong>del</strong> 1990 impegnava<br />

il Governo a procedere “con gradualità<br />

alla riconversione dal bellico al civile”. E noi,<br />

consapevoli che non si improvvisa un diverso<br />

mo<strong>del</strong>lo di produzione, abbiamo accettato la “gradualità”.<br />

Ma ad un certo punto si deve pure incominciare.<br />

Anche Prodi ha disatteso questa legge,<br />

stravolta poi da Berlusconi.<br />

Al punto in cui siamo (Alenia, Cameri, Breda,<br />

ecc.) non possono più restare da soli come “fatti<br />

esemplari”. Non basta dire di no alle “basi”. Occorre<br />

dire di no anche a quella produzione destinata<br />

a riempire le “basi”. L’iniziativa per diventare<br />

di massa ha bisogno <strong>del</strong>l’impegno dei sindacati,<br />

sinora debole e talvolta contraddittorio.


Vicenza: nelle strade<br />

<strong>del</strong> Palladio e sfilato<br />

il popolo <strong>del</strong>la pace di Giuliano Ramazzotti<br />

Con decine di migliaia di persone siamo sfilati<br />

anche noi, i “torinesi”, per le strade di<br />

Vicenza, trasformando così la città <strong>del</strong> Palladio<br />

da luogo conosciuto e amato per le architetture<br />

neoclassiche a luogo che si è fatto teatro di una<br />

imponente, determinata, colorata e pacifica manifestazione<br />

per dire no alla costruzione <strong>del</strong>la<br />

nuova base militare americana.<br />

Questa base, infatti, andrebbe ad occupare<br />

una zona situata a nord <strong>del</strong> Comune di Vicenza,<br />

dove è insediato l’attuale aeroporto civile Dal<br />

Molin, e servirebbe agli USA per riunire la 173^<br />

Brigata aviotrasportata Airbone, attualmente presente<br />

in parte ad Aviano (Pordenone) ed in parte<br />

in Germania.<br />

L’area interessata alla costruzione <strong>del</strong>la base<br />

è una vasta area verde, di circa 500.000 mq (che<br />

potrebbero diventare 1.250.000 mq se si considera<br />

anche l’aeroporto stesso), completamente<br />

circondata dalla città, situata a meno di 2 km dal<br />

centro storico di Vicenza, dove si trova la basilica<br />

<strong>del</strong> Palladio.<br />

Molte parole si potrebbero spendere per raccontare<br />

la manifestazione <strong>del</strong> 17 febbraio, di<br />

quanto questa sia stata partecipata, la sua forma<br />

colorata ed estremamente pacifica, nonostante<br />

il tentativo di costruire un’immagine di una città<br />

in stato di assedio, presidiata da migliaia di<br />

poliziotti, con i tombini saldati, i cestini <strong>del</strong>la<br />

spazzatura rimossi, gli abitanti in fuga e<br />

farneticazioni su presunti punti di convergenza<br />

fra i manifestanti e le frange di un terrorismo<br />

solo immaginato; ancora tante parole si dovrebbero<br />

spendere per tentare di elencare i soggetti<br />

che hanno dato vita ad una meravigliosa giornata:<br />

le mamme con i passeggini vicine ai giovani<br />

dei centri sociali, gli anziani di Vicenza vicini al<br />

popolo dei NO TAV <strong>del</strong>la Valle di Susa, i rappresentanti<br />

<strong>del</strong> NO MOSE vicini ai boys scout,<br />

le tante bandiere rosse di Rifondazione e quelle<br />

arcobaleno <strong>del</strong>la pace, un fiume fatto di tanti<br />

vicentini di ogni età e di ogni ceto sociale che<br />

hanno voluto ribadire il diritto di decidere <strong>del</strong><br />

loro futuro.<br />

Come in Valle di Susa contro la TAV, come a<br />

Venezia contro il MOSE, come tra Scilla e<br />

Cariddi contro il Ponte sullo stretto di Messina,<br />

come nelle puglie contro i rigassificatori, oramai<br />

non desta più sorpresa imbattersi in una legittima<br />

e radicale protesta che, anche a Vicenza,<br />

poggia le sue fondamenta su una attenta analisi<br />

<strong>del</strong> contesto locale, ma con chiari riferimenti ad<br />

una visione globale.<br />

L’opposizione al progetto relativo alla realizzazione<br />

<strong>del</strong>la base militare USA trova la<br />

sua forza e il suo estremo “buon senso” nella<br />

capacità <strong>del</strong>la popolazione vicentina di utilizzare<br />

un approccio che si potrebbe definire<br />

multidisciplinare: l’avversione alla base, infatti,<br />

si regge su motivazioni di tipo urbanistico,<br />

ambientale, di impatto economico e sociale,<br />

per non parlare <strong>del</strong>le ragioni politiche<br />

e morali. La popolazione locale è “scesa in<br />

campo”, ed in piazza, per occuparsi e riappropiarsi<br />

<strong>del</strong> destino <strong>del</strong> suo territorio, per<br />

parlare e decidere quale tipo di città vorrebbe<br />

abitare e vivere, di quale tipo di sviluppo economico<br />

e culturale è più appropriato per un<br />

luogo inserito tra i patrimoni <strong>del</strong>l’umanità <strong>del</strong>l’UNESCO.<br />

Il movimento NO DAL MOLIN ha saputo<br />

entrare in sintonia con la popolazione vicentina;<br />

ancora una volta, si è realizzata una saldatura<br />

tra il movimento, i militanti e i simpatizzanti<br />

<strong>del</strong>la sinistra d’alternativa e la gente che in quel<br />

luogo abita, studia, lavora, ama, sogna e vuole<br />

costruirsi un futuro fatto di pace e di “splendida<br />

normalità”.<br />

11<br />

guerra e pace<br />

L’aeroporto civile<br />

Del Molin dovrebbe<br />

essere utilizzato<br />

dagli USA per<br />

riunire la 173^<br />

Brigata<br />

aviotrasportata<br />

Airbone


cultura<br />

Fra i testi da<br />

sottolineare<br />

quello di<br />

Lucia Annunziata.<br />

Nel libro risaltano<br />

le manifestazioni<br />

degli operai,<br />

le scritte murali,<br />

le immagini<br />

<strong>del</strong>la sconfitta<br />

<strong>del</strong>l’autunno ’80.<br />

L’intento<br />

degli autori è<br />

il rifiuto di<br />

identificarsi con gli<br />

“anni di piombo”<br />

Una fotografia <strong>del</strong>le lotte<br />

degli studenti<br />

a Torino negli anni ’70 a cura di Sergio Dalmasso<br />

L’anniversario <strong>del</strong> 1977 ha riproposto ricostruzioni<br />

spesso discutibili, ma anche riflessione<br />

e memoria sugli anni ’70. Hanno contribuito<br />

a questo anche il rientro in Italia di Oreste<br />

Scalzone e il successo di alcuni testi, primo<br />

fra tutti quello di Lucia Annunziata.<br />

Marco Carongi e Stefano Greco, fotografi,<br />

grafici e militanti politici ci regalano uno<br />

splendido testo fotografico, sul decennio in<br />

Torino che ne fu una <strong>del</strong>le città chiave.<br />

Accompagnate da brevi scritti (oltre al mio,<br />

Stefano Greco, Rocco Papandrea, Roberto<br />

Mantovani) il libro ripropone una storia per<br />

immagini, <strong>del</strong>la città in anni così diversi da<br />

quelli di oggi.<br />

Un movimento operaio vivo che ha nella<br />

FIAT il suo centro, una spinta studentesca e<br />

giovanile che lega: critica alla scuola, rabbia<br />

contro la condizione esistenziale, timore per<br />

un futuro che si profila incerto, una sinistra<br />

forte e in crescita sia sui temi sociali sia su<br />

quelli “non strutturali”, capace di egemonia<br />

culturale sulla società. E ancora i movimenti<br />

<strong>del</strong>le donne e giovanili, le lotte per la casa, il<br />

tentativo di organizzazione nei quartieri, l’impegno<br />

per i diritti civili, la diversa scelta di<br />

campo di tanti credenti, la nascita di tante associazioni<br />

capaci di interrogarsi sulla finalità<br />

<strong>del</strong>la professione e sulla sua proiezione nella<br />

società (Medicina, Psichiatria, Magistratura<br />

democratica).<br />

Nel libro trovate manifestazioni, immagini<br />

<strong>del</strong>le fabbriche, scritte murali, manifesti,<br />

sino alla sconfitta <strong>del</strong>l’autunno ’80, quando<br />

dopo 35 giorni, gli accordi sulla FIAT segnano<br />

la fine (definitiva?) di una fase e di una<br />

stagione <strong>del</strong> movimento operaio non solamente<br />

torinese.<br />

Anche questo lavoro dovrebbe servire non<br />

a dimenticare gli errori e le deformazioni, ma<br />

a rifiutare la identificazione di un decennio<br />

con gli “anni di piombo”, un seguito ininterrotto<br />

di violenze e fatti di sangue. Nulla nascondendo,<br />

dobbiamo ribadire l’errore di equazioni<br />

quali: movimento = violentismo, anni ’70<br />

12<br />

= sangue, 1968 = laboratorio <strong>del</strong> terrorismo.<br />

Il lavoro di Carongi e Greco serve anche a<br />

questo: non solamente a riconoscere (e riconoscerci),<br />

non solo ad un “come eravamo”, ma<br />

a riflettere in termini anche critici su quanto<br />

ci sta alle spalle.<br />

Compratelo, leggetelo, guardatelo.<br />

Sergio Dalmasso<br />

P.S. Anche in questo caso, sarebbe utile che<br />

circoli, gruppi, associazioni…presentassero il<br />

testo. È anche una forma di finanziamento per<br />

il circolo di S. Mauro <strong>del</strong> quale fanno parte i<br />

due autori.


Il questionario<br />

di Rifondazione News:<br />

i dati sull’ultimo sondaggio<br />

Il questionario allegato al numero di dicembre<br />

2006 si poneva l’obiettivo di capire<br />

quale era il “gradimento” di Rifondazione<br />

News e quali potevano essere i suggerimenti<br />

per migliorare il giornale, anche dal punto di<br />

vista grafico.<br />

Le risposte non sono state tante: su circa<br />

10.000 questionari ne sono tornati indietro,<br />

compilati, solo 280, pari al 2,8%. Il giornale,<br />

oltre ad associazioni e privati cittadini, viene<br />

inviato a tutti gli iscritti regionali <strong>del</strong> partito,<br />

(che per fortuna sono ben più di 280) i più<br />

hanno ritenuto opportuno non rispondere. Le<br />

motivazioni non possiamo conoscerle.<br />

E ora veniamo ai risultati. Ovviamente<br />

chi ha risposto, in qualche modo è sicuramente<br />

interessato a questo giornale e quindi alta è<br />

la percentuale di chi legge più di un articolo<br />

(43%) o addirittura lo legge tutto (36%). Conseguente<br />

è quindi anche il tempo dedicato alla<br />

lettura che vede un’alta percentuale fra chi dedica<br />

da mezz’ora ad un’ora alla lettura (37%)<br />

e chi va oltre l’ora di lettura (36%). Chi segue<br />

i lavori <strong>del</strong> gruppo ed in generale l’attività <strong>del</strong><br />

partito non si limita alla lettura di Rifondazione<br />

News ma legge quotidiani (56%), giornali locali<br />

(39%) e vede la Rai <strong>regionale</strong> (49%). Vi è<br />

poi una discreta percentuale di chi segue il sito<br />

Internet (19,64%).<br />

Elevata è la percentuale (62,14%) di chi<br />

vorrebbe leggerci tutti i mesi, non conoscendo<br />

le nostre difficoltà dal punto di vista economico.<br />

Mentre ancora più alta (77,50%) è la percentuale<br />

di chi dichiara che gli piace l’attuale<br />

veste grafica.<br />

Per quanto riguarda i punti di forza, la<br />

maggioranza di chi ha risposto vede una chiarezza<br />

espositiva (37,14%), una buona capacità<br />

di approfondimento dei temi (31,07%) mentre<br />

nei punti di debolezza si lamenta la scarsità<br />

di notizie (19,28%), gli articoli sono troppo<br />

tecnici (15,71%) e non vi è una sufficiente<br />

completezza e ampiezza <strong>del</strong>l’informazione<br />

(13,93%). Per quanto riguarda le analisti politiche<br />

il 26,43% lo dichiara un punto di forza,<br />

mentre il 16,43% un punto di debolezza.<br />

Alcuni vorrebbero trovare in<br />

Rifondazione News più notizie dai territori<br />

(37,14%) e dalle federazioni (27,86%). Il<br />

39,28% di chi ha risposto vorrebbe avere più<br />

informazioni sul partito e il 32,50% sul gruppo<br />

<strong>regionale</strong>.<br />

Infine il 43,93%vorrebbe ricevere una<br />

newsletter.<br />

Frequenza di lettura (%):<br />

10,7- di rado mi soffermo su qualche articolo<br />

8,9 - leggo almeno un articolo per numero<br />

42,8 - leggo più di un articolo per numero<br />

36 - lo leggo (quasi) tutto<br />

Tempo solitamente dedicato alle lettura (%):<br />

7,1 - meno di un quarto d’ora<br />

18,2 - tra un quarto d’ora e mezz’ora<br />

35,7 - tra mezz’ora e un’ora<br />

1,4 - più di un’ora<br />

13<br />

Rifondazione news<br />

di Marisa Chiaretta<br />

Quali altri strumenti utilizzi per conoscere l’attività <strong>del</strong> gruppo<br />

consiliare (%)<br />

56 Quotidiani - 39 Giornali locali – 49 Rai Regionale – 17,1 Tv locali<br />

– 11,7 Radio –<br />

19,6 Sito Internet – 23 Nessuno<br />

Periodicità<br />

Mensile 62,1 - Bimestrale 17,5 – Trimestrale 10<br />

Ti piace l’attuale grafica? Sì 72,5 – No 17,5<br />

Ti farebbe piacere ricevere una newsletter?<br />

Sì 43,9 - No 7,8 - non uso la mail 40<br />

Contenuti<br />

Punti di forza (%):<br />

31 Capacità di approfondire i temi – 37,1 Chiarezza espositiva – 7,8<br />

Stile degli articoli – 22,5 Copertura <strong>del</strong>le notizie <strong>del</strong> gruppo –<br />

15,7 Completezza <strong>del</strong>l’informazione – 26,4 Analisi politiche – 12,1 Le<br />

vignette<br />

Punti di debolezza (%):<br />

19,2 Poche notizie – 15,7 Articoli troppo tecnici - 8,9 Stile degli<br />

articoli – 6,8 Capacità di approfondire – 8,9 Chiarezza espositiva –<br />

12,5 Copertura <strong>del</strong>le notizie <strong>del</strong> gruppo – 13,9 Completezza <strong>del</strong>l’informazione<br />

– 16,4<br />

Analisi politiche – 9,6 Le vignette<br />

Che cosa vorresti trovare in Rifondazione News (%)?<br />

27,8 Notizie dalle federazioni – 37,1 Dai territori – 21 Analisi politiche<br />

– 32,5 Informazioni sul gruppo <strong>regionale</strong> – 39,2 Informazioni sul<br />

nazionale e sui parlamentari <strong>piemonte</strong>si –<br />

29,2 Più notizie di cronaca <strong>del</strong> partito -<br />

28,2 Rubrica dei lettori


europei 2012<br />

In vista<br />

<strong>del</strong>l’assegnazione<br />

all’Italia<br />

degli europei<br />

di calcio <strong>del</strong> 2012<br />

(la danno tutti per<br />

scontata)<br />

la Juventus sarà<br />

“aiutata” dal<br />

Credito Sportivo<br />

per costruire uno<br />

stadio da 40mila<br />

spettatori al posto<br />

<strong>del</strong> “<strong>del</strong>le Alpi”<br />

Con 120 milioni di euro<br />

proposto uno stadio<br />

per la Juve<br />

Correvano gli anni ’90 e l’Italia si preparava<br />

a dare il fischio d’inizio all’evento degli eventi,<br />

alla madre di tutte le partite: stava prendendo il<br />

via il campionato <strong>del</strong> mondo di calcio.<br />

Negli anni precedenti per le partite più attese<br />

dagli italiani, si aprivano i cantieri destinati<br />

a consegnare, nelle grandi città, sedi dei<br />

mondiali stessi, nuovi e fiammanti stadi e curiosamente,<br />

al contempo, le Giunte di suddette<br />

metropoli cadevano e altrettanto curiosamente<br />

alcuni partiti, poi protagonisti <strong>del</strong>la stagione<br />

di Tangentopoli, ponevano nei posti<br />

chiave propri uomini mentre il costo di edificazione<br />

degli impianti lievitava strizzando<br />

l’occhiolino, pare, ai neo assessori <strong>del</strong>le nuove<br />

giunte.<br />

A Torino solo gli studenti <strong>del</strong> movimento<br />

universitario denominato Pantera, si opposero<br />

agli ultimi atti preparatori che anticipavano<br />

l’inaugurazione <strong>del</strong> Delle Alpi, guadagnando<br />

sonore legnate nella sera in cui in Piazza<br />

Castello i vip locali decidevano che nome dare<br />

al nuovissimo tempio <strong>del</strong> calcio torinese.<br />

Da allora si sono giocate partite, sono scoppiate<br />

polemiche, sono sorte critiche e, più volte,<br />

ipotesi di demolizione e costruzione di un<br />

complesso meno capiente ed oneroso.<br />

Intanto giungevano anche le Olimpiadi invernali<br />

e, con loro, il recupero <strong>del</strong>lo Stadio<br />

Comunale, lasciato all’abbandono dall’anno<br />

di costruzione <strong>del</strong> Delle Alpi.<br />

La struttura di via Fila<strong>del</strong>fia viene ampliata,<br />

coperta, resa più funzionale relativamente<br />

in poco tempo, affidando le opere strutturali<br />

al Torino e poi al Comune stesso.<br />

Tra un tira e molla, un prendere e lasciare,<br />

il Comunale non diventa luogo aggregativo sociale,<br />

come inizialmente l’amministrazione<br />

lasciava credere, ma una seconda area di disputa<br />

calcististica, tramite il suo uso da parte<br />

<strong>del</strong>le squadre granata e bianconera.<br />

Di conseguenza si chiudono<br />

definitivamente le vie d’accesso possibili,<br />

vedi Corso Sebastopoli, e si condiziona la<br />

quotidianità di molti cittadini di Santa Rita,<br />

mercato compreso.<br />

L’abbandono esce dall’Olimpico e piomba<br />

alle Vallette, ma la quiete è lontana da venire.<br />

Il tempio <strong>del</strong> calcio nato nel fascismo; cam-<br />

14<br />

di Juri Bossutto<br />

bia ancora nome: da Mussolini a Comunale a<br />

Olimpico, ma non va: troppo piccolo; e occorre<br />

intervenire.<br />

Ecco allora l’idea: si dia il Delle Alpi<br />

alla Juventus, lo si modifichi e ne nasca<br />

anche un bel centro commerciale. Poco importa<br />

se nella zona l’economia è già in crisi;<br />

poco importa se nella decisione non è<br />

stato coinvolto nessuno, a partire dai residenti<br />

per finire all’amministrazione <strong>del</strong>la<br />

vicina Venaria; poco importa se non vi saranno<br />

ricadute positive sul territorio, ma<br />

solo congestione di traffico ed inflazione di<br />

iperstore e grandi magazzini.<br />

Il copione sembra sempre lo stesso: mentre<br />

mancano i fondi per rilanciare il welfare torinese,<br />

non vi sono problemi nell’acquisire ed alienare<br />

il possesso, quasi a titolo gratuito, di strutture<br />

già appartenenti alla Fiat. Metodo che vale<br />

anche per aree di grande interesse sportivo.<br />

Nel nome di una città che cambia - ma come<br />

cambia non è chiaro - fioriscono edifici di<br />

stampo turistico-sportivo, dai costi elevati di<br />

gestione: cattedrali nel deserto di un consumismo<br />

commerciale-sportivo, a metà tra il<br />

profitto privato e la collettivizzazione <strong>del</strong>le<br />

perdite economiche, che sembra farsi beffa di<br />

ogni credibile progetto per un domani sostenibile<br />

<strong>del</strong>la nostra Torino.<br />

Varianti al Piano Regolatore cittadino, ipotesi<br />

che permettano l’apertura di mega store,<br />

di molto superiori ai mq consentiti, e concessioni<br />

di semplici diritti di superficie alla<br />

Juventus S.p.A. Così rinasce, nella forma anglosassone,<br />

lo stadio Delle Alpi e, al contempo,<br />

così sembra saturarsi il commercio al dettaglio<br />

in zona e congestionarsi la viabilità.<br />

Un regalo <strong>del</strong> pubblico alla società<br />

calcistica? Può essere, per ora reagisce il Comune<br />

di Venaria che con atto voluminoso e<br />

nutrito di dati, ricorre al Tar per inficiare la<br />

procedura sopra descritta. La città limitrofa<br />

grida alla colonizzazione <strong>del</strong>la metropoli nei<br />

riguardi <strong>del</strong> territorio extraurbano ed indica<br />

violazioni di normative regionali sia per<br />

quanto riguarda il commercio che l’urbanistica.<br />

Davide contro Golia, mentre gran parte<br />

dei torinesi, come spesso accade, guarda<br />

trattenendo il fiato.


L’Olimpico è stretto<br />

di spalle e fa bisticciare<br />

il Sindaco e Cairo<br />

È ripreso a Torino, dopo che tutti ne avevano sentito<br />

la mancanza, il dibattito sul nuovo stadio da<br />

120 milioni di euro da realizzarsi sulle macerie<br />

<strong>del</strong> “Vecchio Delle Alpi” regalatoci per i Mondiali<br />

di Italia 90.<br />

Il tutto per poter ospitare tre partite degli Europei<br />

<strong>del</strong> 2012 nell’eventualità che questi vengano assegnati<br />

all’Italia e per consentire alla Juventus di<br />

potersi costruire uno stadio tutto suo godendo naturalmente<br />

<strong>del</strong> tasso 0% <strong>del</strong> Credito Sportivo.<br />

Ci preme sottolineare innanzitutto che:<br />

- Torino ha inaugurato un anno fa per le Olimpiadi<br />

uno Stadio da 30.000 posti costato non poco,<br />

anche agli enti locali e soprattutto alla collettività<br />

- l’intervento di ricostruzione <strong>del</strong> Delle Alpi (circa<br />

69.000 posti attuali) è indispensabile per poter<br />

ospitare gare <strong>del</strong>l’Europeo (40.000 posti) e<br />

consentirebbe alla Juventus di ripartire con un<br />

progetto commerciale ambizioso (circa 40 milioni<br />

di Euro) dopo che le note traversie degli<br />

ultimi mesi avevano affossato molti dei sogni di<br />

gloria bianconeri.<br />

La ricostruzione dei fatti da settembre ad oggi<br />

sembrerebbe non escludere l’ipotesi che il progetto<br />

<strong>del</strong> Nuovo Delle Alpi fosse noto da tempo<br />

alla Città.<br />

Il Consiglio Comunale di Torino si è trovato nelle<br />

condizioni di discutere ed approfondire<br />

un’annosa vicenda, sicuramente <strong>del</strong>icata, in appena<br />

una settimana.<br />

Avremmo voluto sentire dai dirigenti juventini<br />

cosa prevede il business plan <strong>del</strong>l’operazione che<br />

è soprattutto, ed in maniera prevalente, di tipo<br />

industriale.<br />

Come si compone la cifra dei 120 milioni di euro?<br />

Un’amministrazione attenta dovrebbe valutare i<br />

costi <strong>del</strong> progetto e non limitarsi a prenderne atto.<br />

È davvero necessario un tasso così basso per un<br />

tempo così prolungato?<br />

L’interesse <strong>del</strong>la città è secondo a quello di una<br />

società privata quotata in borsa che realizza un<br />

indubbio risultato economico: quello di risparmiare<br />

ad occhio 40 milioni di euro sulla cifra inserita<br />

a mutuo.<br />

La città non risolve il problema degli stadi e rimanda<br />

questa discussione a tra qualche mese.<br />

Il fatto che si escludono oneri economici per la<br />

Città ci soddisfa solo in minima parte, perché gli<br />

eventuali finanziamenti agevolati a tasso zero <strong>del</strong><br />

Credito Sportivo non possono che provenire da<br />

risorse pubbliche <strong>del</strong>lo Stato.<br />

E tutto questo senza prevedere reali investimenti<br />

sulla città in grado di essere fruiti dalla collettività<br />

(impianti per lo sport di base, palestre, piscine,<br />

etc…) anche in virtù <strong>del</strong> fatto che lo stadio non<br />

potrà essere utilizzato per manifestazioni diverse<br />

da quelle calcistiche.<br />

Non vediamo quindi i contorni di un’operazione<br />

sociale, quanto piuttosto un’occasione ghiotta per<br />

il club torinese di salire su un treno eccezionale<br />

ed irripetibile, quello degli Europei.<br />

Quali ricadute vi sarebbero per l’occupazione ed<br />

il piccolo commercio su un comune come quello<br />

di Venaria o <strong>del</strong>le aree limitrofe?<br />

Va ricordata la specificità <strong>del</strong> caso torinese rispetto<br />

alle altre 7 città italiane candidate che sono invece<br />

Enti pubblici, fatto non secondario, perché<br />

ci rende più legittimati, a nostro avviso, a richiedere<br />

ed ottenere un finanziamento <strong>del</strong>lo 0,6%.<br />

Questo elemento determina infatti anche la necessità<br />

di un atto ulteriore sottoscritto con la Figc da<br />

parte <strong>del</strong>la Juventus.<br />

Il tasso applicato al credito sportivo per le altre<br />

strutture realizzate a Torino negli ultimi anni era<br />

<strong>del</strong> 2,5% non <strong>del</strong>lo 0,6%.<br />

Bene fa il governo a chiarire che i mutui verranno<br />

concessi alle altre città per le zone di pertinenza<br />

<strong>del</strong>lo stadio e non per opere altre nelle città.<br />

Noi non abbiamo ricevuto sufficienti rassicurazioni<br />

su un elemento determinante e cioè che effettivamente<br />

vengano escluse le opere commerciali nel<br />

caso torinese.<br />

È evidente comunque che l’intervento <strong>del</strong>lo Stato,<br />

tutto da verificare, consente alla Juventus di<br />

ripartire con un ambizioso progetto commerciale<br />

in grado di ripagarsi molto più in fretta dei 20<br />

anni previsti dal mutuo.<br />

Ci felicitiamo <strong>del</strong> fatto che gli impegni <strong>del</strong> presente<br />

protocollo sono condizionati all’effettiva assegnazione<br />

all’Italia e alla Juventus F.C. <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

degli Europei, vorremmo però discutere<br />

degli impegni precedentemente assunti dalla<br />

società anche alla luce di quanto è stato comunicato;<br />

è singolare come un club pronto a farsi carico<br />

di un mutuo da 120 milioni di euro (pari a rate<br />

semestrali di circa 3 milioni di euro) annunci di<br />

non poter garantire di tener fede agli impegni precedenti<br />

con l’Amministrazione Comunale.<br />

Per tutte queste considerazioni il Gruppo<br />

Consiliare di Rifondazione in Consiglio Comunale<br />

si è astenuto nella votazione che ha dato il via<br />

libera al progetto <strong>del</strong>la Juventus F.C.<br />

15<br />

di Nome autore<br />

europei 2012<br />

L’Olimpico<br />

infiocchettato a<br />

festa per le<br />

cerimonie invernali<br />

è da considerarsi<br />

un residuo<br />

ereditato dalle<br />

ultime Olimpiadi


europei 2012<br />

Il prof. Matteoli,<br />

presidente <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di<br />

Architettura e<br />

assessore allo<br />

Sport definì lo<br />

stadio che la<br />

Juventus si<br />

appresta a radere<br />

al suolo un<br />

“miracolo di<br />

ingegneria”.<br />

La pista, non<br />

omologabile, in 17<br />

anni ha mai<br />

ospitato una<br />

manifestazione di<br />

atletica leggera<br />

“Italia 90”: uno stadio<br />

da 70mila per ospitare<br />

una semifinale<br />

Elda Tessore ha rassegnato le dimissioni in questi<br />

giorni, e dovrebbero essere le ultime,ma anche<br />

alla vigilia di “Italia 90” la Tessore aveva abbandonato<br />

il campo da assessore allo sport.<br />

Qualcuno, in quei giorni, disse che la Tessore<br />

avesse avvertito “odore di bruciato”e al suo posto<br />

subentrò un altro socialista, il preside <strong>del</strong>la Facoltà<br />

di architettura, Lorenzo Matteoli.<br />

Quando il Consiglio Comunale scelse l’area<br />

<strong>del</strong>la Continassa per costruire il nuovo stadio il nuovo<br />

assessore Matteoli sostenne che quella soluzione<br />

avrebbe consentito “… la liberazione <strong>del</strong>la zona<br />

di Piazza d’Armi dallo stadio comunale, obsoleto<br />

fisicamente e ingombrante fa apparire vantaggiosa,<br />

come contropartita, la pista di atletica leggera<br />

<strong>del</strong> nuovo stadio: se non la si fosse realizzata la<br />

città avrebbe dovuto mantenere una costosa e ingombrante<br />

struttura nel suo centro…”<br />

Peccato che su quella pista <strong>del</strong> “<strong>del</strong>le Alpi”,<br />

voluta a tutti costi da Primo Nebiolo, capo indiscusso<br />

<strong>del</strong>l’atletica leggera e presidente <strong>del</strong>l’Iaaf,<br />

non si sia mai svolta una riunione essendo la pista<br />

in oggetto non omologabile. La pista <strong>del</strong>la<br />

Continassa rappresenta una <strong>del</strong>le pagine più ridicole<br />

di quella stramba avventura dei “mondiali”,<br />

consumatisi in tutta Italia all’insegna <strong>del</strong>lo spreco<br />

<strong>del</strong> denaro pubblico, e non solo.<br />

Tra le 12 città che ospitarono i “mondiali” <strong>del</strong><br />

1990 ricorderemo come fulgido esempio lo scandalo<br />

di Bari. In quel capoluogo <strong>del</strong>le Puglie, dove il<br />

calcio ha un bacino di utenza che oscilla attorno ai<br />

10 mila spettatori per domenica (due volte al mese),<br />

è stato realizzato uno stadio su progetto di Renzo<br />

Piano (uno tra i più belli d’Italia) capace di ospitare<br />

60 mila spettatori. Come è stato possibile?<br />

A Bari la famiglia Matarrese contava e come.<br />

In quel periodo Antonio era presidente <strong>del</strong>la Lega<br />

Calcio, come adesso (!), il fratello Vincenzo era il<br />

presidente <strong>del</strong> Bari Calcio e l’altro fratello, Michele,<br />

l’ingegnere, presidente <strong>regionale</strong><br />

<strong>del</strong>l’Assindustria, si incaricherà di costruire lo stadio<br />

di Piano. C’era ancora un fratello:ma quello<br />

era stato chiamato dal Vaticano a fare il Vescovo.<br />

Anche il meno accorto avrebbe dovuto avanzare<br />

un minimo sospetto circa un probabile conflitto<br />

di interessi. Matarrese per premio venne eletto, a<br />

sorpresa, membro effettivo <strong>del</strong>l’Esecutivo<br />

<strong>del</strong>l’UEFA.<br />

Matteoli, in quei giorni, ritiene che la città abbia<br />

colto con intelligenza l’occasione dei mondiali<br />

“…e i finanziamenti collegati come supporto di una<br />

grande operazione di riqualificazione…” e non si<br />

accorge, o forse non deve accorgersi, che la richie-<br />

16<br />

di Nello Pacifico<br />

sta di una <strong>del</strong>le semifinali a Torino presuppone che<br />

il nuovo stadio sia in grado di ospitare almeno 70<br />

mila spettatori,tutti a sedere: la FIFA con il suo<br />

”Cahier des Charges” ha imposto <strong>del</strong>le regole ben<br />

precise.<br />

Prendere o lasciare e la città di Torino prende.<br />

Qualcuno molto in alto vuole almeno la semifinale<br />

nella sua Torino, capitale di tante cose e quindi<br />

anche <strong>del</strong> calcio, e la sottomissione è pressoché<br />

totale. I giornali cittadini offrono entusiasti titoli a<br />

tutta pagina alle assicurazioni di Montezemolo ”Per<br />

Torino è ormai sicura l’assegnazione <strong>del</strong>la semifinale”.<br />

E si dà il via alla gara e alla fine saranno quattro<br />

i concorrenti: la FIAT, l’Acqua Marcia, la Bocci<br />

e il progetto Stadium. Tutti i partiti che sono presenti<br />

nella Sala Rossa <strong>del</strong>egheranno un loro rappresentante<br />

nella commissione aggiudicatrice:<br />

Matteoli (PSI), il vice sindaco Ravaioli (PRI), Lerro<br />

(PDSI), Galasso (DC), Martinat (MSI), Tedeschi<br />

(PLI) e Passoni (PCI).<br />

Vince per 4 a 3 l’Acqua Marcia e viene sconfitta<br />

la FIAT che con la spocchia di sempre non aveva<br />

presentato nemmeno uno straccio di fideiussione.<br />

L’esito ebbe il “pregio” di dare avvio ad accuse<br />

e contraccuse: di connivenza con la concessionaria,<br />

di bugie, di assessori che avevano<br />

rifiutato l’assistenza tecnica e via intrallazzando<br />

di questo passo.<br />

L’iter fu travagliato e non mancarono, dai banchi<br />

<strong>del</strong>la maggioranza, la sera <strong>del</strong> 9 maggio <strong>del</strong>l’88,<br />

alcuni “franchi tiratori” (anche <strong>del</strong> PSI) contrari a<br />

quell’opera faraonica, inadeguata alle esigenze di<br />

Torino.<br />

Se saranno assegnati per il 2012 gli “europei”<br />

<strong>del</strong> calcio al nostro Paese, lo stadio <strong>del</strong>la<br />

Continassa, quel miracolo <strong>del</strong>l’ingegneria (secondo<br />

il povero Matteoli), sarà raso al suolo e la capienza<br />

scenderà da 70 mila a 40 mila, quasi la metà.<br />

Il ricordo di quella “balena” finirà nell’album dove<br />

già giganteggiano, ingiallite, nel loro miserevole<br />

squallore, le immagini <strong>del</strong>le zampe a bagno <strong>del</strong>la<br />

monorotaia e la struttura cadente e arrugginita <strong>del</strong><br />

Palazzo <strong>del</strong> Lavoro di Nervi.<br />

Mentre si “accapigliano” il Sindaco<br />

Chiamparino e il presidente <strong>del</strong> Torino Calcio, Urbano<br />

Cairo, per lo stadio Olimpico che è costato<br />

tanto e appare così poco adeguato, coloro che intendessero<br />

conoscere qualche dettaglio in più sul<br />

“<strong>del</strong>le Alpi”, non hanno che da rivolgersi all’architetto<br />

Gino Zavanella, il progettista <strong>del</strong> futuro stadio<br />

<strong>del</strong>la Juventus. Faceva già parte <strong>del</strong>la troupe<br />

di “Italia 90”.


Le elezioni<br />

amministrative<br />

sono alle porte<br />

Provincia di Torino<br />

Le elezioni amministrative sono alle porte. In provincia<br />

di Torino si voterà in 18 comuni di cui 5<br />

superiori ai 15.000 abitanti (Moncalieri, Caselle,<br />

Rivalta, Alpignano, Grugliasco). Nelle varie realtà<br />

si vanno definendo programmi e candidati; cerchiamo<br />

di tracciarne un quadro grazie alle indicazioni<br />

di Sergio Vallero, Presidente <strong>del</strong> Consiglio Provinciale<br />

di Torino e Responsabile degli Enti locale <strong>del</strong><br />

Prc e di Gianni Favaro, segretario provinciale <strong>del</strong><br />

PRC, che partecipano ai vari tavoli di discussione.<br />

Moncalieri. L’attuale sindaco di centro-sinistra<br />

Lorenzo Bonardi non si ripresenta (per “manifesta<br />

incapacità” a detta di tutti). I possibili candidati <strong>del</strong><br />

centro-sinistra sono Elena Fissore <strong>del</strong>la Margherita,<br />

assessore allo sviluppo locale e Pucci dei Ds<br />

(oggi vice sindaco). Rifondazione sta cercando di<br />

promuovere l’Unione e allo stesso tempo chiede<br />

coerenza di comportamento ai vari partiti. I Moderati<br />

non gradiscono il PRC (e viceversa) e sono<br />

spaccati in due: chi vuole stare con il centro-destra<br />

(e candidare Molineri) e chi con il centro-sinistra<br />

(promovendo Fiumara, ex Sdi, socialista craxiano).<br />

Alle scorse elezioni il PRC corse solo, alle politiche<br />

Rifondazione segnò un ottimo risultato. Per il<br />

centro-destra il candidato dovrebbe essere Pier<br />

Bartolo Piovano, ex margherita, assessore a<br />

Nichelino che si è staccato dalla amministrazione<br />

Cuneo<br />

Questo lo slogan elettorale scelto da<br />

Rifondazione Comunista per le prossime amministrative<br />

a Cuneo: una lista costituita sullo “zoccolo<br />

duro” <strong>del</strong> Circolo cittadino <strong>del</strong> PRC, il “Rosa<br />

Luxemburg” arricchita da nove indipendenti, frutto<br />

<strong>del</strong> lavoro svolto in questi anni con i movimenti<br />

presenti in città, dal G8 di Genova fino alle recenti<br />

battaglie contro la TAV e per la ripubblicizzazione<br />

<strong>del</strong>l’acqua, 11 le donne e 9 i Giovani Comunisti,<br />

l’organizzazione giovanile <strong>del</strong> Partito.<br />

Rifondazione Comunista appoggerà il Sindaco<br />

uscente di centro-sinistra Alberto Valmaggia e<br />

rappresenterà un valore aggiunto per tutta la coalizione:<br />

coerenza e passione politica, volti nuovi<br />

per la città.<br />

Il PRC parte dall’ottimo risultato <strong>del</strong>le politiche,<br />

oltre il 5% a Cuneo: in questa fase stiamo partecipando<br />

ai tavoli di lavoro per l’elaborazione <strong>del</strong><br />

programma comune con il centro-sinistra.<br />

Nove le liste che appoggeranno Valmaggia, tre<br />

di partito: Rifondazione, Italia dei Valori e l’Ulivo,<br />

la lista unitaria dei D.S. e Margherita, le altre liste<br />

nichelinese di centro-sinistra per presentarsi con il<br />

centro destra a Moncalieri. Senza parole.<br />

Caselle. Con questa elezione comunale cambia il<br />

sistema, visto che la cittadina supera ora i 15mila<br />

abitanti. La sinistra (Prc, Pdci e Verdi) ha chiesto<br />

di fare l’Unione, ma sono arrivate solo risposte<br />

negative e presenterà un proprio candidato. L’attuale<br />

maggioranza (Ds, Margherita e Liste Civiche)<br />

correrà immutata o con eventuali aggiunte dal<br />

centro (forze moderate).<br />

Rivalta. Il Prc per 15 anni ha corso solo. Questa<br />

volta appoggia l’attuale sindaco che si ripresenta<br />

Amalia Neirotti, ds.<br />

Alpignano. Si vota per la scomparsa <strong>del</strong> sindaco<br />

Pinzi. La sinistra chiede le primarie e dispone di<br />

un candidato forte, l’ex sindaco Accalai. I Ds sono<br />

contrari e vogliono presentare Andreotti. Se non<br />

verranno istituite le primarie i partiti di sinistra<br />

correranno soli.<br />

Grugliasco. Confermata l’Unione e la candidatura<br />

<strong>del</strong>l’attuale sindaco Marcello Mazzù, DS.<br />

Santena. E’ un comune importante perché si innesta<br />

su un territorio amministrato esclusivamente dal centro-destra.<br />

Correrà insieme buona parte <strong>del</strong>l’Unione<br />

ad eccezione <strong>del</strong>lo Sdi e dei Repubblicani Europei.<br />

In altre realtà, come Castellamonte, la situazione è<br />

ancora fluida, in via di definizione.<br />

m.s.<br />

civiche perlopiù di centro. Alle scorse amministrative<br />

Rifondazione Comunista corse da sola,<br />

con un proprio candidato Sindaco, l’attuale Consigliere<br />

Regionale Sergio Dalmasso, con una lista<br />

espressione dei movimenti, e non raggiunse<br />

il quorum necessario per avere un eletto in Consiglio<br />

Comunale.<br />

Molti dei candidati di allora hanno poi dato vita<br />

al Circolo cittadino di Rifondazione, che nel 2006<br />

contava più di 100 iscritti.<br />

Una politica di apertura alle istanze sociali più<br />

innovative presenti in città, il lavoro con le associazioni,<br />

nei quartieri, la presenza nelle scuole e<br />

nei luoghi di lavoro: questo il “segreto” <strong>del</strong>la lista<br />

di Rifondazione Comunista per le amministrative.<br />

Pensiamo che in una città come Cuneo manchi una<br />

presenza di Sinistra vera in Consiglio Comunale,<br />

per dar voce ai tanti senza voce.<br />

Il centro-destra schiera ufficialmente il notaio<br />

Carlo Alberto Parola, protagonista negli ultimi tempi<br />

di un teatrino con le forze politiche che lo sostengono,<br />

prime si candida, poi ritira la candidatura,<br />

poi si ricandida nuovamente. Sempre a destra<br />

17<br />

federazioni<br />

18 Comuni<br />

al voto di cui 5<br />

superiori<br />

ai 15.000<br />

abitanti.<br />

“Gente con idee<br />

in Comune”<br />

lo slogan <strong>del</strong> PRC<br />

che appoggia<br />

Valmaggia


federazioni<br />

I temi di<br />

Rifondazione:<br />

ambiente, stato<br />

sociale e<br />

partecipazione<br />

64 centri<br />

alle urne,<br />

si rinnova anche<br />

il <strong>consiglio</strong><br />

provinciale di<br />

Vercelli<br />

altri due candidati sindaci: Beppe Lauria, espulso<br />

da Alleanza Nazionale, in grossa crisi in città, il<br />

più votato alle scorse amministrative, quasi 600 preferenze<br />

personali in una città medaglia d’oro per la<br />

Resistenza, e Giuseppe Tecco, fuoriuscito dalla<br />

Margherita, già presidente <strong>del</strong>l’UDEUR.<br />

Alessandria<br />

Le elezioni amministrative sono sempre un<br />

momento intorno al quale si appuntano molte<br />

aspettative. Il circolo alessandrino di<br />

Rifondazione ha tentato, in questi mesi, di fornire<br />

loro una risposta impegnandosi<br />

nell’individuazione e rielaborazione <strong>del</strong>le domande<br />

che, nei cinque anni appena trascorsi<br />

di amministrazione di centrosinistra, hanno<br />

trovato risposte non ancora <strong>del</strong> tutto soddisfacenti<br />

o che necessitano di un completamento<br />

nel mandato a venire. In questi mesi, il nostro<br />

apporto alla costruzione <strong>del</strong>l’Unione è andato<br />

in direzione <strong>del</strong>la sollecitazione e <strong>del</strong>la fattiva<br />

costruzione di un programma che, a partire da<br />

alcune importanti iniziative già realizzate in<br />

questi anni – dall’introduzione <strong>del</strong>la raccolta<br />

differenziata dei rifiuti “porta a porta” all’ampliamento<br />

<strong>del</strong>la Zona a Traffico limitato nel<br />

centro cittadino -, segnasse da un lato un avanzamento<br />

in quella stessa direzione, dall’altro<br />

l’introduzione di nuove misure che contribuiscano<br />

a disegnare un’idea di città radicalmente<br />

nuova. I temi di carattere ambientale sono<br />

particolarmente sentiti in una città in cui l’inquinamento<br />

<strong>del</strong>l’aria fa registrare sistematicamente<br />

livelli preoccupanti: di qui discende<br />

l’esigenza – espressa come prioritaria anche<br />

da varie associazioni ambientaliste – di ripensare<br />

complessivamente la mobilità, offrendo<br />

valide alternative alla circolazione automobilistica,<br />

incrementando il trasporto pubblico e<br />

incentivando l’uso <strong>del</strong>la bicicletta. Analogamente,<br />

a partire dalla volontà di disegnare una<br />

città il più possibile a misura di cittadino,<br />

Comuni al voto<br />

Provincia di Alessandria: Acqui Terme, Alessandria,<br />

Alice Bel Colle, Carezzano, Carrosio,<br />

Morano sul Po, Pomaro Monferrato, Rosignano<br />

Monferrato, Serravalle Scrivia.<br />

Provincia di Asti: Asti, Capriglio, Castagnole<br />

Monferrato, Cerreto d’Asti, Montegrosso d’Asti,<br />

Tonco, Vesime, Villanova d’Asti.<br />

Provincia di Cuneo: Bagnolo Piemonte, Barge,<br />

Bene Vagienna, Borgo San Dalmazzo,<br />

Castelmagno, Cissone, Cuneo, Frabosa Soprana,<br />

Monastero di Vasco, Mondovì, Monterosso Grana,<br />

Murello, Racconigi, Sambuco.<br />

Provincia di Novara: Borgomanero,<br />

Casalvolone, Divinano, Varallo Pombia.<br />

18<br />

Al momento sembra che ancora i giochi non<br />

siano chiusi, vedremo. Forse spunterà qualche altro<br />

candidato Sindaco.Per ora una certezza c’è:<br />

Rifondazione si presenta!<br />

Blog: http://rifondacuneo.blogspot.com<br />

f. p.<br />

Rifondazione ha ottenuto l’inserimento, nel<br />

programma <strong>del</strong>l’Unione, <strong>del</strong> Bilancio<br />

Partecipativo, nella convinzione che una “buona”<br />

amministrazione sia quella che agisce in<br />

un rapporto di interscambio continuo con i<br />

cittadini, ai quali deve essere offerta possibilità<br />

di incidere direttamente nella politica locale,<br />

esprimendo e formulando, in apposite<br />

assemblee, bisogni e proposte. Coerentemente<br />

con l’idea di una città che sia il più possibile<br />

aperta e attraversabile da tutti è stata proposta<br />

l’estensione <strong>del</strong> diritto di voto amministrativo<br />

ai migranti. Alessandria era tristemente<br />

nota in ambito nazionale, durante i nove anni<br />

di governo leghista, per le iniziative apertamente<br />

razziste e xenofobe assunte da molti<br />

suoi amministratori. Il voto potrebbe costituire<br />

una tappa importante verso il riconoscimento<br />

di un pieno status di cittadinanza ai tanti<br />

migranti che vivono sul nostro territorio e che<br />

non possono più essere trattati come un “problema”<br />

da risolvere. L’idea <strong>del</strong>la partecipazione<br />

costituisce il filo rosso intorno al quale si è<br />

dipanata l’iniziativa <strong>del</strong> partito in questi mesi,<br />

come si intuisce dal quadro tratteggiato. Il circolo<br />

alessandrino ritiene che ci si debba impegnare<br />

nella costruzione di un nuovo<br />

municipalismo, poiché tali linee<br />

programmatiche vivono solo se si ha la capacità<br />

di farle uscire dalle dinamiche interne al<br />

palazzo, ricercando intorno a esse il più ampio<br />

confronto e consenso, al di là <strong>del</strong>le sedi<br />

istituzionali.<br />

p. g.<br />

Provincia di Torino: Alpignano, Angrogna,<br />

Avigliana, Bairo, Cantoira, Caselle Torinese,<br />

Castellamonte, Feletto, Fenestrelle, Grugliasco, La<br />

Loggia, Moncalieri, Montanaro, Orio Canavese,<br />

Rivalta di Torino, Rosta, San Maurizio Canavese,<br />

Santena.<br />

Provincia di Vercelli: per il rinnovo <strong>del</strong> Consiglio<br />

provinciale e per Civiasco, Saluggia, Serravalle<br />

Sesia, Trino, Varallo.<br />

Provincia di Biella: Vallanzengo.<br />

Provincia <strong>del</strong> Verbano Cusio Ossola:<br />

Domodossola, Druogno, Formazza, Gurro,<br />

Omegna.


Asti<br />

L’ammministrazione di centrosinistra (più<br />

Rifondazione) che ha governato Asti dal 2002 si<br />

presenta all’elettorato confermando il sindaco<br />

uscente Vittorio Voglino, <strong>del</strong>la Margherita. Il centro-destra<br />

schiera l’ex sindaco socialista (’83-’95)<br />

Giorgio Galvagno, dimessosi poiché coinvolto nello<br />

scandalo <strong>del</strong>le discariche di Vallemanina e<br />

Valleandona - smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici<br />

e nocivi in cambio di tangenti. Nel 1996 ha<br />

patteggiato 6 mesi e 26 giorni per inquinamento<br />

<strong>del</strong>le falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio,<br />

falso ideologico -, poi parlamentare di Forza<br />

Italia. L’Udc corre sola presentando l’avvocato<br />

Davide Arri. Anche i Moderati presentano un proprio<br />

candidato: un altro ex sindaco (socialdemocratico),<br />

Gianpiero Vigna. In pista anche Cuninberti,<br />

legato all’Italia di Mezzo di Follini, Zanna,<br />

autocandidato dei movimenti e Pasta, lista civica.<br />

Alle scorse amministrative al primo turno<br />

Rifondazione era andata da sola totalizzando il<br />

3,5%, alle politiche ha raggiunto il 7%.<br />

L’amministrazione attuale si è distinta in<br />

particolar modo sul piano urbano <strong>del</strong> traffico, nella<br />

crescita <strong>del</strong>la raccolta differenziata (dal 20 al 65%<br />

in 5 anni) e per gli abbonamenti mensili a prezzi<br />

“popolari” per gli autobus urbani (10 euro). Per<br />

questa tornata Voglino ha chiesto ai partiti <strong>del</strong>la<br />

coalizione di caratterizzare il nuovo programma con<br />

un “impegno forte sulle periferie” e con “interventi<br />

che sviluppino la coesione sociale” (finora tematiche<br />

poco seguite). Il PRC ha avviato un percorso di incontri<br />

con associazioni e cittadini con la bozza<br />

programmatica “Un’altra città è possibile”, per dare<br />

maggior valore e senso ad ogni sua richiesta. Obiettivi:<br />

sostenere tutte le iniziative di rilancio <strong>del</strong> carattere<br />

pubblico dei servizi sociali e di pubblicizzazione/<br />

ripubblicizzazione di beni e servizi “comuni”. Un<br />

sunto di alcuni punti <strong>del</strong> programma.<br />

SOCIALE<br />

Ottenere nella città una maggiore coesione sociale<br />

sottraendo al mercato beni e servizi e ampliando<br />

i diritti alla istruzione, alla salute, al lavoro, alla<br />

casa, alla partecipazione politica.<br />

SCUOLA<br />

Prevedere ed attuare la messa a norma di tutti<br />

gli edifici scolastici di pertinenza, compreso l’abbattimento<br />

<strong>del</strong>le barriere architettoniche; prevedere<br />

un piano di costruzione di nuovi edifici, soprattutto<br />

per quanto riguarda le scuole <strong>del</strong>l’infanzia e<br />

gli asili nido attualmente insufficienti.<br />

Vercelli<br />

Mancano meno di tre mesi alle elezioni per il rinnovo<br />

<strong>del</strong> Consiglio provinciale di Vercelli, e si infittiscono<br />

gli incontri tra le forze politiche per la messa a<br />

punto di programmi, alleanze e candidature.<br />

Il centrodestra è orientato a ricandidare alla presidenza<br />

l’uscente Renzo Masoero (Alleanza Nazionale)<br />

non crea apprensione nello schieramento l’alleanza<br />

tra la Lega Nord e ‘Controcorrente’, il movimento<br />

<strong>del</strong> sindaco di Varallo, Gianluca Buonanno di<br />

cui non è dato sapere se correrà in appoggio alla Casa<br />

<strong>del</strong>le Libertà o se medita di proporsi come presidente<br />

alternativo.<br />

AMBIENTE E TERRITORIO<br />

Proseguire nella raccolta differenziata e appellarsi<br />

alla coscienza dei cittadini per promuovere la<br />

necessità di una riduzione dei rifiuti; proseguire<br />

nell’abbattimento <strong>del</strong>l’inquinamento atmosferico<br />

incentivando lo sviluppo di tecnologie pulite come<br />

il solare termico e gli impianti fotovoltaici, potenziando<br />

i trasporti pubblici e ogni altra azione (compresa<br />

la revisione <strong>del</strong>le tariffe) orientata a contenere<br />

il traffico automobilistico privato e a vantaggio<br />

di quello pubblico; estendere fino al 20 % (oggi è<br />

circa il 2%) nell’area urbana le zone precluse al<br />

traffico (ZTL); attrezzare zone di scambio tra mezzi<br />

privati e pubblici agli ingressi <strong>del</strong>la città; incentivare<br />

l‘uso <strong>del</strong>la bicicletta completando fino al centro<br />

cittadino la rete di piste ciclabili; valorizzare la<br />

cintura verde e le aree agricole <strong>del</strong>la città con l’istituzione<br />

di “un parco agricolo”.<br />

URBANISTICA E LAVORI PUBBLICI<br />

La politica urbanistica, caratterizzata prevalentemente<br />

da “atti negoziali” tra le parti, ha indebolito<br />

la pianificazione pubblica. Da qui la reticenza o<br />

la difficoltà ad orientare le attività di trasformazione<br />

<strong>del</strong> territorio secondo mo<strong>del</strong>li policentrici o rispondenti<br />

a bisogni/desideri collettivi. Gli obiettivi<br />

che il mercato esclude (strutture al servizio di<br />

politiche sociali, bioedilizia) sono stati affidati a<br />

specifici strumenti urbanistici con risultati assai<br />

modesti. L’assessorato all’urbanistica deve assumersi<br />

il compito prioritario di una politica di difesa<br />

<strong>del</strong> diritto all’abitare.<br />

LAVORO<br />

Il sistema economico astigiano tiene ma con<br />

molte difficoltà e forti differenze territoriali, e registra<br />

un aumento dei precari (circa 5000) e difficoltà<br />

ad inserire manodopera femminile nonché a<br />

reinserire i lavoratori in mobilità. Le possibilità di<br />

nuova e buona occupazione sono affidate ad investimenti<br />

per produzioni di qualità (con un buon<br />

contenuto tecnologico) e per lo sviluppo <strong>del</strong>l’innovazione<br />

e <strong>del</strong>la ricerca e questi investimenti possono<br />

essere richiamati con conseguenti politiche<br />

<strong>del</strong>l’ente pubblico.<br />

DECENTRAMENTO E PARTECIPAZIONE<br />

Promuovere forme di democrazia partecipata,<br />

costruire e ricostruire un legame sociale. Il<br />

decentramento dei servizi e l’esigenza di un ruolo<br />

più forte <strong>del</strong>le circoscrizioni, con il rilancio di tutte<br />

le procedure di partecipazione già previste che necessitano<br />

di una centralità, di risorse, di saperi, di<br />

capacità operativa.<br />

g. p.<br />

Nel centrosinistra, quando sembrava esistere una<br />

condivisione sulla candidatura di Francesco Carcò,<br />

medico, <strong>del</strong>lo Sdi, è intervenuta la Margherita che,<br />

inspiegabilmente e con notevole ritardo, nel corso<br />

<strong>del</strong> proprio congresso provinciale ha chiesto di indire<br />

elezioni primarie proponendo un proprio candidato,<br />

il valsesiano Paolo Casagrande. Un’ipotesi<br />

che rischia, visto i tempi strettissimi imposti dall’inizio<br />

<strong>del</strong>la competizione elettorale, di non rappresentare<br />

quell’elemento di partecipazione necessaria<br />

ma di ostacolare ulteriormente le forze che<br />

compongono l’Unione nel confronto elettorale con<br />

le destre.<br />

u. l.<br />

19<br />

federazioni<br />

Le priorità<br />

<strong>del</strong> PRC<br />

per confermare<br />

Voglino:<br />

coesione sociale<br />

e impegno sulle<br />

periferie<br />

Problemi per<br />

l’Unione, a destra<br />

c’è Masoero


federazioni<br />

Gli immigrati<br />

denunciato<br />

le loro assurde<br />

condizioni<br />

di lavoro<br />

Eurialo&Niso e<br />

Giovani Comunisti<br />

lavorano insieme<br />

sui diritti gay<br />

Novara<br />

Gli immigrati in molti casi sono un soggetto non<br />

tutelato che, per paura di ritorsioni sul posto di lavoro,<br />

raramente denuncia di essere discriminato.<br />

Questa volta invece una decina di lavoratori <strong>del</strong>la<br />

Saima Wandero di San Pietro Mosezzo, assunti a<br />

tempo indeterminato dalla cooperativa Pmwork<br />

Service, hanno deciso di denunciare pubblicamente<br />

la propria condizione: “ci siamo rivolti al sindacato<br />

Cub perché, nonostante il nostro contratto a<br />

tempo indeterminato, non siamo tutelati dall’azienda,<br />

e riceviamo una busta paga più bassa rispetto al<br />

dovuto”- dicono i lavoratori. Il sindacalista Felice<br />

Lanni descrive in modo più dettagliato la situazione:<br />

“non c’è certezza <strong>del</strong> pagamento <strong>del</strong>le ferie, gli<br />

orari ordinari e straordinari sono mischiati nella<br />

busta paga, in alcuni periodi non sono stati pagati<br />

gli assegni familiari perché la cooperativa non<br />

avrebbe fatto i versamenti all’Inps; capita poi che i<br />

lavoratori siano obbligati a lavorare anche 12 ore<br />

al giorno, pena il licenziamento”. Un lavoratore<br />

turco, Sadik Erdem, mostra la busta paga e racconta:<br />

“prendiamo sette euro lordi all’ora per lavorare<br />

all’aperto e mettere gomme dentro alcuni container.<br />

D’estate ci possono essere anche 50 gradi li dentro.<br />

Se c’è bisogno lavoro anche 12 ore però non<br />

capisco perché questo mese ho lavorato quasi 200<br />

ore e ho uno stipendio di sole 1000 euro”. Un <strong>del</strong>e-<br />

Biella<br />

La realtà biellese è quella tipica di una provincia<br />

chiusa, dedita al lavoro, che purtroppo sta attraversando<br />

una crisi pesante che investe la scuola,<br />

la famiglia e la casa, insomma quelle realtà dove<br />

sembra che il tempo si sia fermato per quanto riguarda<br />

lo sviluppo sociale e le conquiste culturali.<br />

I cambiamenti non sono all’ordine <strong>del</strong> giorno e<br />

dopo il gaypride di Torino è nata, prepotentemente,<br />

all’interno dei Giovani Comunisti, con l’appoggio<br />

di Rifondazione , la voglia di contrastare questo<br />

sopore, di far vedere e conoscere, di farci vedere<br />

e conoscere.<br />

La “vita” gay biellese è tutta concentrata in un<br />

parco e lungo uno dei viali <strong>del</strong>la città, tutto qui,<br />

solo e semplici incontri di sesso, con tutto quello<br />

che ne consegue. Di qui l’urgenza di stimolare la<br />

nascita di un gruppo che si rivolga a quelle persone,<br />

principalmente ai giovani, che per realizzare l<br />

e loro aspettative sono costretti ad “emigrare” a<br />

Milano o Torino nei fine settimana, o a lunghe telefonate<br />

all’Arcigay e a tutti gli altri “centri d’ascolto”,<br />

quando c’è un problema da risolvere, sia per<br />

quel che riguarda i diritti, la salute o il lavoro.<br />

Eurialo&Niso è nato per questo, per sopperire<br />

a questa mancanza, per fare in modo che non serva<br />

più scappare lontano per cercare risposte, conforto,<br />

insomma tutto quel che serve per poter vivere<br />

la propria vita.<br />

Il blog su internet all’indirizzo web<br />

www.eurialoeniso.blogspot.com è stato il primo<br />

passo, seguito da uno spazio all’interno <strong>del</strong> “Zona<br />

Rossa Riot Festival”, la festa dei Giovani Comunisti,<br />

c’è stata una buona adesione, non si erano mai<br />

visti tanti gay insieme a Biella.<br />

Il nostro maggior successo, comunque, è stato<br />

il convegno <strong>del</strong> 3 Febbraio dal titolo “Questione<br />

20<br />

gato Rsu spiega poi che nella busta paga molti straordinari<br />

vengono calcolati come “trasferte Italia”,<br />

di solito utilizzate per i viaggi di lavoro dei dirigenti,<br />

voce che non prevede versamenti.<br />

E’stata depositata una vertenza all’Ufficio provinciale<br />

<strong>del</strong> lavoro, che tenterà una riconciliazione.<br />

Lanni aggiunge che questo non è un caso isolato,<br />

bensì un problema diffuso: “Nel settore logistica ci<br />

sono una serie di appalti importanti con situazioni di<br />

lavoro molto degradate. In particolare abbiamo riscontrato<br />

numerose discriminazioni sia nei confronti<br />

di lavoratori immigrati, che di cittadini italiani”.<br />

Mentre scriviamo si apprende che, dopo la denuncia<br />

dei lavoratori immigrati, la cooperativa che<br />

li aveva assunti ha chiuso, ed essi si ritrovano a<br />

dover firmare, pena il licenziamento in tronco, un<br />

nuovo contratto, stavolta a tempo determinato di<br />

sei mesi, con una nuova cooperativa, e senza il<br />

minimo di rassicurazione sulle competenze e spettanze<br />

pregresse. Non sempre la lotta paga, anche<br />

perché, come ci riferiscono fonti <strong>del</strong>la Cgil, molti<br />

lavoratori <strong>del</strong>le cooperative sarebbero contrari<br />

a un intervento degli ispettori <strong>del</strong> lavoro, poiché<br />

l’emersione <strong>del</strong> lavoro nero e la messa in<br />

regola dei contratti provocherebbe una possibile<br />

riduzione <strong>del</strong>l’offerta di posti di lavoro.<br />

e. o. s.<br />

di diritti…..” al quale ha partecipato l’On. Vladimir<br />

Luxuria, sala piena di gente (400 persone!), un dibattito<br />

aperto e partecipato, durante il quale è emersa<br />

la volontà diffusa di trovarsi e agire, per non più<br />

nascondersi e lavorare per allargare i diritti a tutti/<br />

e e per tutti/e.<br />

Articoli eccellenti sui giornali locali, e una visibilità<br />

straordinaria, insieme alla conferma che “la<br />

gente” è dalla nostra parte, che è stufa di queste<br />

continue polemiche tra Governo e Chiesa, e soprattutto<br />

tra Sinistra e Centro. Stufa dei diktat di<br />

Mastella e <strong>del</strong> servilismo ecclesiastico di Rutelli.<br />

L’intervento durante il Convegno <strong>del</strong> Sindaco<br />

di Zumaglia, una donna di cultura cattolica che ha<br />

illustrato la <strong>del</strong>ibera che istituisce il Registro <strong>del</strong>le<br />

unioni civili, ci ha aiutato ad aprire un nuovo terreno<br />

di scontro sul piano istituzionale.<br />

Ed ecco l’ultimo progetto: una lettera aperta,<br />

una richiesta esplicita affinché i Comuni <strong>del</strong>la Provincia,<br />

istituiscano i Registri <strong>del</strong>le Unioni Civili.<br />

Il poco coraggio con cui il Governo sta affrontando<br />

il tema dei DiCo, ci impone di agire sul piano<br />

istituzionale per “imporre” allargamento dei diritti<br />

per tutti e tutte, per tutelare in qualche maniera<br />

chi non lo è o è discriminato. Anzi desideriamo<br />

estendere questa richiesta a tutte le Amministrazioni<br />

Regionali, affinché la retroattività abbia poi un valore<br />

quando, finalmente, i diritti saranno estesi anche<br />

alle coppie di fatto.<br />

Ci sembra assurdo che nel <strong>2007</strong>, dopo che in<br />

molti paesi, anche a larga maggioranza cattolica, i<br />

diritti sono stati garantiti a tutti, qui in uno dei paesi<br />

più “sviluppati” <strong>del</strong> mondo si respiri ancora aria<br />

di discriminazione.<br />

Adriano Guala<br />

Associazione Eurialo&Niso GLBT Biella


80 per Gianni Alasia:<br />

buon compleanno<br />

Mercoledì 7 febbraio il nostro Gianni<br />

Alasia ha compiuto 80 anni.<br />

Lo abbiamo festeggiato nel palazzo <strong>del</strong><br />

<strong>consiglio</strong> <strong>regionale</strong>, alla presenza di un pubblico<br />

enorme e variegato, dalla generazione<br />

partigiana ad esponenti sindacali, da chi lo ha<br />

conosciuto nelle istituzioni a chi lo ha avuto e<br />

lo ha compagno di partito. Sono intervenuti,<br />

oltre al sottoscritto e, naturalmente, Gianni,<br />

Luciano Boccalatte, Vittorio Rieser e<br />

RenatoLattes.<br />

Il quaderno sulla sua vita, pubblicato in 500<br />

copie, è andato a ruba (ne restano alcune copie<br />

al gruppo <strong>regionale</strong>).<br />

In questo, con una intervista, ripercorriamo<br />

la sua lunga e intensa esperienza che ha tappe<br />

significative. In sintesi:<br />

Borgo S. Paolo. Il quartiere operaio di Torino,<br />

le fabbriche, le condizioni di vita nel<br />

ventennio, la famiglia operaia, le differenze<br />

di classe, un antifascismo latente, le prime<br />

esperienze di lavoro.<br />

La Resistenza. È raccontata senza alcun accento<br />

retorico mostrando la confusione, la<br />

poca preparazione politica, gli errori, ma anche<br />

le grandi speranze nella nascita di un mondo<br />

diverso e nuovo. Ancora viva è la commozione<br />

per i compagni morti, come ancora lacerante<br />

è la difficile scelta, nel dopo- insurrezione,<br />

sulla pena di morte o meno per tanti<br />

fascisti, autori di misfatti.<br />

Il dopoguerra, i consigli di gestione. Il<br />

dopo- Liberazione è periodo di contraddizioni<br />

sociali, ma anche di grandi potenzialità.<br />

Gianni è in fabbrica, partecipa all’esperienza<br />

dei consigli di gestione, tentativo di incidere<br />

sulle scelte industriali e sulle condizioni materiali<br />

<strong>del</strong> lavoro e vede l’esaurirsi di questa<br />

prospettiva parallelamente all’estromissione di<br />

comunisti e socialisti dal governo nazionale e<br />

quindi alla crisi <strong>del</strong>la sua azienda che porta<br />

alla sua disoccupazione (commoventi i casi<br />

umani raccontati in un testo specifico).<br />

Il PSI, la CGIL. Gianni diventa funzionario<br />

<strong>del</strong> suo partito, il PSI (stipendi quasi da<br />

fame), poi <strong>del</strong>la CGIL. Il quaderno ripercorre,<br />

con continui salti temporali, vicende, fatti e<br />

nodi degli anni ’50 e ’60, la crescita e la trasformazione<br />

<strong>del</strong>la città, la migrazione dal sud,<br />

le spinte <strong>del</strong> movimento studentesco. Alasia è<br />

segretario <strong>del</strong>la Camera <strong>del</strong> lavoro per 15 anni<br />

(un record!), dal 1959 al 1974, in una fase di<br />

grande mutamento che la CGIL riesce a comprendere<br />

e da cui non è mai estranea.<br />

Grazie anche ad un gruppo dirigente<br />

atipico, e in alcuni casi in parziale conflitto<br />

con il livello nazionale, formato da Sergio<br />

Garavini, Emilio Pugno, Aventino Pace, Angelo<br />

Dina…, in una “città fabbrica”, spesso<br />

laboratorio di esperienze d’avanguardia, nasceranno<br />

i “Quaderni rossi”.<br />

Le istituzioni. Nel 1975 Gianni è eletto<br />

consigliere <strong>regionale</strong>, nel ’76 diviene assessore<br />

e deve occuparsi di decine e decine di<br />

industrie in crisi (chiusura, riduzione di personale,<br />

ristrutturazione). È ancora oggi suo<br />

vanto quello di avere risposto ai gravi problemi<br />

sociali con un lavoro continuo (Mi sarei<br />

dovuto portare una branda in Assessorato) e<br />

grazie a un continuo contatto con i lavoratori.<br />

Nel 1980 è riconfermato consigliere <strong>regionale</strong><br />

e dall’83 all’87 è parlamentare, anche in<br />

questa esperienza, capace di un continuo contatto<br />

con la base e la federazione di partito.<br />

In tutto questo racconto, chiuso da una significativa<br />

dichiarazione di affetto verso la<br />

moglie, Pierina, che lo accompagna ormai da<br />

oltre mezzo secolo, tutto lo spazio è alle questioni<br />

sociali.<br />

Poco è dedicato ai partiti: PSI, PSIUP, PCI,<br />

Rifondazione di cui pure è stato esponente<br />

importante, come anche a grandi temi che ha<br />

percorso (la sinistra socialista, il compromesso<br />

storico, l’unità nazionale, il tentativo di<br />

mantenere una presenza di classe...).<br />

Il prevalere <strong>del</strong>la dimensione sociale è proprio<br />

la caratteristica centrale di Gianni Alasia,<br />

accanto all’essere spesso controcorrente, alla<br />

praticità con cui affronta i problemi.<br />

Salario, orario, condizioni di lavoro, salute,<br />

lavoratori studenti, ambiente, energia solare,<br />

formazione professionale, apprendistato…<br />

sono elementi che si intrecciano nella sua lunga<br />

vita e che sono ancora presenti oggi.<br />

Auguri, Gianni<br />

P.S: Circoli e associazioni che intendessero<br />

presentare il quaderno, possono contattare<br />

il nostro gruppo <strong>regionale</strong>.<br />

21<br />

di Sergio Dalmasso<br />

compleanni<br />

Giovanissimo<br />

nella Resistenza<br />

e poi in fabbriva<br />

nei Consigli di<br />

Gestione e nella<br />

segreteria<br />

<strong>regionale</strong> <strong>del</strong>la<br />

CGIL.<br />

Assessore <strong>regionale</strong><br />

al lavoro e<br />

Parlamentare.<br />

Dirigente <strong>del</strong> PRC


egione<br />

I settori di<br />

intervento<br />

interessano gli<br />

anziani,<br />

i minori e i giovani,<br />

gli immigrati,<br />

i disabili,<br />

gli invalidi,<br />

l’assistenza ai<br />

malati, le varie<br />

dipendenze,<br />

l’integrazione<br />

degli ex detenuti<br />

la protezione civile,<br />

il sostegno ai paesi<br />

in via di sviluppo<br />

I volontari rappresentano<br />

una risorsa straordinaria<br />

La società nella quale viviamo è sempre più complessa<br />

e difficile da affrontare. In moltissimi campi,<br />

da quello sociale alla sanità, alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente,<br />

la situazione presenta forti criticità<br />

di vario genere. Nasce l’esigenza di intervenire<br />

in misura sempre maggiore per affrontare i problemi<br />

che emergono. In questo senso il<br />

volontariato ha un forte valore propositivo ed è<br />

una risorsa straordinaria che non deve e non può<br />

sostituire l’intervento pubblico, ma che può avere<br />

una funzione sussidiaria di integrazione e di sollecito<br />

e per molti aspetti di qualificazione. È<br />

chiaramente arduo identificare e schematizzare<br />

tutti i settori di intervento. Proviamo ad elencarne<br />

alcuni senza avere la pretesa di essere esaustivi<br />

né di individuarne <strong>del</strong>le priorità.<br />

- Anziani: socializzazione, ricreazione, cultura,<br />

assistenza per anziani autosufficienti e non.<br />

- Minori e giovani: sostegno a minori disagiati,<br />

affido familiare, animazione, avviamento lavorativo.<br />

Gruppi giovanili.<br />

- Immigrati: pieno inserimento sociale dei cittadini<br />

stranieri; informazione e sostegno su: lavoro,<br />

ricerca abitazione, assistenza sanitaria, sussistenza,<br />

scolarizzazione, regolarizzazione.<br />

- Disabili: integrazione sociale e preavviamento<br />

al lavoro di persone portatrici di handicap, inserimento<br />

sociale e lavorativo di persone con problemi<br />

mentali.<br />

- Invalidi: accompagnamento, assistenza<br />

domiciliare, riabilitazione, reinserimento lavorativo<br />

di persone rese inabili da handicap fisici.<br />

- Socio-assistenziale: patologie varie (rappresentanza,<br />

informazione, promozione <strong>del</strong>la ricerca<br />

scientifica relativa a specifiche malattie), assistenza<br />

ai malati (assistenza materiale e psicologica,<br />

miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita di<br />

malati e familiari), soccorso ed emergenza (soccorso<br />

ad infermi ed infortunati, trasporto, emergenza<br />

medica), donatori (donazione di sangue e<br />

sue componenti, midollo osseo, organi).<br />

- Dipendenze: alcolismo (informazione, prevenzione<br />

e terapia (medica e relazionale) per combattere<br />

l’abuso di sostanze alcoliche), droghe<br />

(prevenzione dall’assunzione di sostanze stupefacenti,<br />

disintossicazione, reinserimento sociale,<br />

comunità terapeutiche, cooperative di avviamento<br />

al lavoro).<br />

- Integrazione: detenuti ed ex detenuti<br />

22<br />

di Gian Piero Clement - Piero De Montis<br />

(recupero dei detenuti ad una normale vita di<br />

relazione, reinserimento sociale e lavorativo,<br />

sostegno alle famiglie), disagio ed<br />

emarginazione (accoglienza, assistenza,<br />

reinserimento sociale e lavorativo di persone<br />

emarginate, mense dei poveri, dormitori), nomadi<br />

(diritti dei popoli nomadi, assistenza sanitaria,<br />

inserimento scolastico e lavorativo).<br />

- Ambiente: tutela e valorizzazione <strong>del</strong>l’ambiente<br />

(informazione, educazione, progettazione,<br />

analisi, vigilanza per la salvaguardia ed il<br />

miglioramento <strong>del</strong>la qualità ambientale).<br />

- Protezione civile – Antincendi boschivi:<br />

sono le strutture più conosciute che affrontano<br />

tutte le emergenze che possono nascere sul<br />

territorio <strong>regionale</strong>.<br />

- Internazionale: sostegno ai paesi in via di sviluppo<br />

mediante interventi sul posto, commercio<br />

equo e solidale (lotta allo sfruttamento economico<br />

<strong>del</strong> Sud <strong>del</strong> mondo, importazione, diffusione<br />

e distribuzione di prodotti li’ realizzati<br />

garantendo ai produttori prezzi giusti)<br />

Con alcuni/e compagni/e abbiamo ragionato<br />

su come occuparci di questo settore come Partito.<br />

A quanti sono impegnati nel volontariato<br />

chiediamo di compilare il questionario che troverete<br />

allegato al numero di Rifondazione<br />

News, esso ci serve per tentare di avere un<br />

quadro complessivo degli iscritti e simpatizzanti<br />

impegnati nel volontariato, per condividere<br />

dati ed esperienze e per promuovere <strong>del</strong>le<br />

reti di comunicazione. Fatta la fotografia<br />

valuteremo se costruire una commissione<br />

volontariato per proseguire insieme nell’elaborazione<br />

di proposte, progetti di legge e scambio<br />

di opinioni ed esperienze.<br />

Il questionario è uno strumento utile per<br />

identificare i problemi e le priorità per aiutarci<br />

nel lavoro di consiglieri regionali (esiste<br />

anche un apposito Consiglio <strong>regionale</strong><br />

<strong>del</strong> Volontariato) e magari per essere di supporto<br />

(o per lo meno di avere un rapporto<br />

più stretto e fattivo) con il Ministero <strong>del</strong>la<br />

Solidarietà Sociale di Paolo Ferrero.<br />

Grazie e a tutte e a tutti per la collaborazione<br />

P.S. Chi fosse interessato ad avere un contatto<br />

personale può chiamare il Gruppo (011-<br />

5757404).


Giorgio Balmas:<br />

per la prima volta la Sovrintendenza<br />

<strong>del</strong> “Regio” a un comunista<br />

Pochi giorni prima di Natale nel foyer <strong>del</strong> Regio, allestito a camera ardente, le spoglie <strong>del</strong>l’ex sovrintendente Giorgio<br />

Balmas.<br />

Vicini alla bara il fratello, i parenti più stretti, gli amici più cari, i rappresentanti <strong>del</strong> “suo” Partito.<br />

È morto, a 78 anni, nella sua modesta casa di corso Lecce, un grande uomo che la gente di Torino ricorderà per sempre.<br />

Si è spento accanto alla sua musica e ai ricordi più belli ed esaltanti <strong>del</strong>la sua vita di studioso e di operatore culturale.<br />

Chissà se al momento di separarsi dal mondo ha risentito, in quei pochi istanti, la colonna sonora che ha accompagnato<br />

tutti i momenti più significativi <strong>del</strong>la sua esistenza.<br />

Era ancora giovinetto quando aveva avuto l’impertinenza di “inventare” l’Unione Musicale che reggerà per oltre 30 anni<br />

e rimarranno nella memoria collettiva i suoi concerti, le sue scoperte e la sera dedicata al Vietnam da Maurizio Pollini.<br />

Insegnava al Liceo “Giusti” quando il Pci gli aveva proposto di candidarsi come “indipendente” alle elezioni amministrative<br />

<strong>del</strong> ’75.<br />

Delegato come assessore, come voleva lui, “per la” cultura nella giunta <strong>del</strong> sindaco Novelli, Balmas aveva voluto sfidare<br />

e combattere, a modo suo, il terrorismo degli anni ’70. Era riuscito a stanare la gente dalle proprie case, perché vincessero<br />

la paura, e l’aveva portata, in quelle sere d’estate, agli spettacoli teatrali dei Punti Verdi nei parchi cittadini, ai concerti di<br />

Settembre Musica. In piazza San Carlo, colma sino all’orlo, aveva richiamato migliaia di persone ad ascoltare la IX di Beethoven:<br />

in quella magica notte si era avvertito un tenue profumo di marijuana e qualcuno aveva anche scorto la presenza di un paio di<br />

brigatisti (si è saputo dopo!).<br />

Balmas aveva ritenuto di individuare, nei compagni di “Rifondazione” i naturali eredi <strong>del</strong> Pci e con loro, sempre come<br />

“indipendente”, si era presentato alle elezioni comunali <strong>del</strong> ’95.<br />

Nel ’97, malgrado l’opposizione dei cosiddetti “poteri forti” per la prima volta il Teatro Regio era retto da un Sovrintendente<br />

comunista.<br />

Un grande successo, suffragato dal parere unanime degli “addetti ai lavori” e dai giudizi lusinghieri <strong>del</strong> maestro<br />

Abbado e di Maurizio Pollini, ma insufficienti per reggere allo scontro politico. Nell’affannosa ricerca di nuovi<br />

equilibri (perché nasconderlo?) anche i futuri diessini non si erano schierati a suo favore.<br />

L’austerità di quella cerimonia funebre non poteva, non era suo compito, attutire il ricordo di quelle urla scomposte di<br />

quei quattro mascalzoni che avevano organizzato un coro becero da “curva sud” contro Giorgio Balmas, in occasione<br />

<strong>del</strong>la prima di “Evgeniy Onegin” di Ciaikovskiy, la sera <strong>del</strong> 22 gennaio 1998.<br />

Dopo mesi di accanita resistenza Balmas era stato costretto a dimettersi: tanti squallidi nani, insieme, erano riusciti a<br />

vincere la loro miserevole competizione.<br />

Gli amici di Balmas sono grati ad alcuni notabili di quel tempo che hanno preferito non partecipare al funerale.<br />

Dirigerà ancora, col prestigio di sempre, i concerti <strong>del</strong>l’Auditorium <strong>del</strong> Lingotto e presiederà l’Istituto musicale di Rivoli.<br />

La Francia l’aveva nominato Chevalier dans l’Ordre des Arts e <strong>del</strong> Lettres.<br />

“Rifondazione”, nei prossimi giorni, farà presente alle istituzioni cittadine l’esigenza di ricordare degnamente<br />

Giorgio Balmas.<br />

n.p.<br />

È morto Elvio Rogolino l’avvocato difensore dei poveri<br />

Il 27 gennaio 2006 è mancato il compagno Elvio Rogolino. Aveva militato, come avvocato, in Rifondazione<br />

I ricordi si intrecciano, ed è difficile per chi ha vissuto il movimento antagonista degli anni 60-70, senza le certezze<br />

di un partito, cercare cose, che tanti di noi hanno rimosso.<br />

Come militante di Rifondazione Elvio ha dedicato tutta la vita agli ultimi, ha lottato nelle aule dei tribunali e vissuto<br />

negli stanzoni dei colloqui <strong>del</strong>le carceri , ha cercato di dare un senso al suo mestiere , ha fatto il difensore d’ufficio e<br />

l’avvocato in processi persi prima di cominciare,è stato il compagno a cui ci si affidava quando la giustizia chiamava<br />

conto e la “difesa” borghese latitava, è stato un buon, grande, insostituibile compagno.<br />

In questi anni importanti ci mancherà parecchio.<br />

I suoi progetti no, quelli vivranno. I suoi colleghi <strong>del</strong>l’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), i suoi<br />

compagni di Rifondazione li porteranno a termine. Ci manca la sua presenza, il placido suo essere e vivere; la tranquillità<br />

<strong>del</strong> suo animo che nascondeva ogni travaglio, l’ironia e l’allegria insomma la persona che era, il cui ricordo ci accompagnerà<br />

per sempre.<br />

Elvio, avrei voluto salutarti per l’ultima volta in un altro modo , lo avrei voluto fare cento volte e per ognuna di esse<br />

scegliere un altro modo , la nostra passione comune per la giustizia sociale e la vita, suggerisce cento, mille modi, in<br />

fondo il ricordo di tutto è la cosa più bella che ci sia e nessuno ce la può togliere. Ciao Elvio.<br />

Renato Patrito<br />

23<br />

ricordi<br />

L’invenzione<br />

dei “punti<br />

verdi” e di<br />

Settembre<br />

musica, la IX<br />

di Beethoven<br />

negli “anni di<br />

piombo” in<br />

piazza San<br />

Carlo.<br />

Ci ha<br />

insegnato a<br />

non avere<br />

paura


Proposta di legge <strong>regionale</strong> di iniziativa popolare<br />

per l’istituzione di centri antiviolenza con case segrete<br />

LA NOSTRA FIRMA<br />

per le donne vittime di violenza<br />

per dare loro un luogo sicuro<br />

per ricominciare a vivere<br />

La violenza contro le donne – fisica, sessuale, psicologica, economica – è un fatto di drammatica attualità, un problema<br />

mondiale ancora non sufficientemente riconosciuto e denunciato, un reato contro la persona umana che troppo spesso<br />

rimane impunito.<br />

Una stima europea ci indica che almeno 1 donna su 5ha subito nel corso <strong>del</strong>la vita una qualche forma di violenza.<br />

LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE È UNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI E RAPPRESENTA, IN EUROPA, LA PRIMA CAUSA DI MORTE PER LE<br />

DONNE TRA I 16 E I 50 ANNI.<br />

IN ITALIA SI RITENE CHE OGNI 3 MORTI VIOLENTE, UNA RIGUARDI DONNE UCCISE DA UN UOMO DELLA CERCHIA FAMILIARE (MARITO,<br />

CONVIVENTE, FIDANZATO, PADRE).<br />

La morte di una donna vittima di violenza comincia prima che si consumi un omicidio:<br />

una donna costretta al silenzio<br />

che ha paura di denunciare<br />

che non sa e non può proteggersi dal suo aggressore<br />

che non può difendere se stessa e provvedere ai proprio figli e figlie<br />

che non sa dove rifugiarsi e da dove ricominciare a vivere<br />

è già morta.<br />

NESSUNA SOCIETÀ CHE SI DEFINISCA CIVILE PUÒ PERMETTERE CHE QUESTO CRIMINE SI RIPETA OGNI GIORNO.<br />

UNA SOCIETÀ CIVILEDEVE INTERVENIRE CON LEGGI E STRUTTURE PER PROTEGGERE LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA.<br />

LA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE,<br />

CHE HA BISOGNO DELLA FIRMA DI TUTTI,<br />

CHIEDE:<br />

- Che la Regione Piemonte istituisca Centri Antiviolenza con Case Segrete per donne sole o con figli/e – senza<br />

distinzione di etnia, età, handicap, orientamento sessuale, religione, cittadinanza – che hanno subito o sono<br />

esposte alla minaccia di violenza, in ogni sua forma (fisica, sessuale, psicologica, economica).<br />

- Che tali Centri siano collocati su tutto il territorio <strong>regionale</strong>, istituiti a livello locale e gestiti con il concorso<br />

diretto <strong>del</strong>le associazioni di donne, la cui storia ed esperienza costituisce elemento prezioso per affrontare e<br />

risolvere il problema.<br />

- Che i Centri siano messi in grado di costruire una recedi interventi e svolgere attività di formazione permanente<br />

per chi opera sul territorio e attività di sensibilizzazione e informazione per le cittadine e i cittadini.<br />

- Che i Centri garantiscano la segretezza e la riservatezza alle vittime e la totale protezione nei percorsi che esse<br />

dovranno intraprendere per uscire dalle situazioni violente.<br />

- Che i Centri vengano stabilmente finanziati attraverso risorse pubbliche e gestiti da personale qualificato in<br />

grado di accogliere e proteggere le vittime, tutelarle legalmente e promuovere percorsi di uscita dalla violenza,<br />

per tornare a vivere.<br />

- Che la Regione Piemonte istituisca fondi di garanzia per il sostentamento <strong>del</strong>le vittime che si allontanano da<br />

situazioni violente e fondi di solidarietà per le spese legali.<br />

Per informazioni:<br />

COMITATO PROMOTORE<br />

telefono: 3467254603<br />

e mail: firmaconnoi@fastwebnet.it<br />

AFFERMIAMO UN DIRITTO:<br />

FIRMA CON NOI!<br />

24

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