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La successione
Mentre scrivo questo editoriale il Comandante della Polizia Locale di Milano
si appresta a lasciare il proprio incarico, formalmente in modo volontario. Sulla volontarietà
e d i t o r i a l e
ci credono in pochi, visto l’amore e la dedizione che Emiliano Bezzon ha profuso in questi anni a favore
del Comando di Milano e di tutta la categoria. Un faro per tutti, una grande lucidità sulla visione del futuro della
polizia locale, grandi doti manageriali che ne hanno fatto un capo carismatico, sempre in prima linea ed al fianco
dei suoi collaboratori. In circa 10 anni, prima da vice e poi da comandante, ha saputo riportare il Comando di Mi-
lano allo splendore dei decenni passati, adeguando tutta l’organizzazione ai bisogni della città. Eppure questo non
è bastato!
Ed ora si apre la successione. Ora si apriranno i giochi per la nomina del nuovo comandante, a cui am-
biscono legittimamente diversi Comandanti ed ufficiali che hanno alle spalle un’importante percorso professionale
e che ricoprirebbero il ruolo con grande professionalità e garantendo eccezionali risultati. Ma loro sanno che sono
“in agguato” appartenenti alle Forze di Polizia dello Stato che sono spesso visti, dalle Amministrazioni, come dei
professionisti della sicurezza in grado di dare migliori risultati, salvo poi rendersi conto che la gestione di un co-
mando di polizia locale non è poi così facile ed anzi è spesso molto complicato e stressante per la complessità delle
competenze e le pressioni dell’ambiente, sia interno sia esterno.
Non vogliamo scommetterci, ma temiamo che il posto di Comandante della polizia locale di Milano, secondo solo
a quello di Roma per importanza a livello nazionale, andrà proprio ad uno di questi professionisti della sicurezza
che magari poi annoverano nel proprio curriculum esperienze di uffici che poco hanno di vissuto sul campo. Forse
nessuno li ha mai contati, ma il numero di Comandanti provenienti da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza
(non ci risulta ancora da Corpo forestale e Polizia Penitenziaria…) inizia a diventare importante, anche alla luce
delle sedi che occupano. Ma è ammissibile che la polizia locale sia ormai diventata terra di conquista senza che il
problema venga sollevato con forza? Intendiamoci, il problema non sussisterebbe se fosse ammesso il contrario: co-
mandanti e ufficiali di pl che vanno a comandare reparti della Polizia di Stato, Stradale, Carabinieri o Guardia di
Finanza. Ma, ovviamente, ciò non è possibile e, se lo fosse, i sindacati ed i rappresentanti di categoria delle forze
di polizia forse non accetterebbero di buon grado una simile ipotesi.
Però, forse, ora è arrivato il momento di allarmarsi e di unirsi!