28.05.2013 Views

Scarica il PDF - Museo Nazionale del Cinema

Scarica il PDF - Museo Nazionale del Cinema

Scarica il PDF - Museo Nazionale del Cinema

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />

anno iV - numero 41 - ottobre 2006 - poste italiane. spedizione in a.p. 70% d.c. / d.c.i. torino - tassa pagata / taxe perçue / ordinario<br />

DIRETTORE ALBERTO BARBERA<br />

L’estetica <strong>del</strong>lo sguardo<br />

L’arte di Luchino Visconti<br />

Quel mucchio selvaggio<br />

Tutti i f<strong>il</strong>m di Sam Peckinpah<br />

EstOvest <strong>Cinema</strong> 06<br />

La musica contemporanea al cinema<br />

Figure di donne<br />

La non-stop <strong>del</strong> Centro Interculturale<br />

Festival <strong>Cinema</strong>mbiente<br />

IX edizione<br />

L’estetica <strong>del</strong>lo sguardo.<br />

L’arte di Luchino Visconti<br />

di Sergio Toffetti *<br />

41<br />

N U M E R O<br />

OTTOBRE 2006<br />

“Il gattopardo” di Luchino Visconti (1963)<br />

Il restauro dei f<strong>il</strong>m di Luchino Visconti è uno dei progetti cui la Cineteca<br />

<strong>Nazionale</strong> ha lavorato di più. Sia perché si tratta di uno dei più importanti autori<br />

<strong>del</strong> cinema italiano, sia perché la figura di Visconti rappresenta un momento di<br />

forte continuità <strong>del</strong> Centro Sperimentale di <strong>Cinema</strong>tografia, la più importante<br />

istituzione culturale <strong>del</strong> cinema italiano. Parte essenziale <strong>del</strong>la nostra identità resta<br />

ancora oggi la memoria – ai limiti <strong>del</strong>la leggenda - degli ex studenti <strong>del</strong> CSC chiamati<br />

da Visconti a Ferrara per Ossessione: Peppe De Santis, Gianni Puccini, mentre<br />

Pietro Ingrao - costretto a Roma perché già impegnato nella lotta politica<br />

clandestina con Mario Alicata e <strong>il</strong> gruppo dei comunisti romani - scrive agli amici<br />

sollecitando con impazienza notizie dal set. Parte essenziale <strong>del</strong> Centro<br />

Sperimentale resta ancora oggi la presenza quotidiana dei “viscontiani” al nostro<br />

fianco – seppure integrata dai “rosselliniani” e dallo stesso Roberto Rossellini,<br />

commissario <strong>del</strong> CSC nel 1968. E dunque i seminari di sceneggiatura di Suso<br />

Cecchi d’Amico, la presidenza di Lino Miccichè, la direzione <strong>del</strong>la scuola di cinema<br />

di Caterina D’Amico, l’impegno dei “comprimari” di Visconti nel trasferire i<br />

saperi <strong>del</strong> cinema a sempre nuove generazioni di allievi.<br />

Al di là <strong>del</strong>le celebrazioni formali, per noi la memoria di Visconti coincide infatti<br />

con l’orgoglio di poter dire: “Stamattina al bar <strong>del</strong>la scuola Peppino – e sarebbe<br />

Rotunno - mi ha spiegato come ha girato la fuc<strong>il</strong>azione di Franz in Senso”; oppure<br />

“Finalmente Pierino – e sarebbe Tosi - ha raccontato la grande lite con Visconti<br />

per la scelta di una flanella grigia o beige per Laura Antonelli nell’Innocente”. Ma<br />

oltre al “clima”, che pure è così importante per <strong>il</strong> “patriottismo istituzionale”, lavorando<br />

al restauro dei f<strong>il</strong>m di Luchino Visconti la Cineteca <strong>Nazionale</strong> ha imparato a<br />

confrontarsi, in quindici anni di lavoro, con l’evoluzione <strong>del</strong>le tecniche tradizionali<br />

e l’affacciarsi <strong>del</strong>le nuove tecnologie, iniziando a porsi i problemi complessi <strong>del</strong><br />

restauro proprio nel 1991 con Il Gattopardo, per cui Goffredo Lombardo <strong>del</strong>la<br />

Titanus mette a disposizione <strong>il</strong> negativo originale monopack Eastman ripreso col<br />

sistema Vistavision Supertechirama, caratterizzato da un fotogramma di dimensione<br />

doppia con otto perforazioni a scorrimento orizzontale anziché verticale. Già<br />

dagli anni ’60 però, per tagliare i costi e fac<strong>il</strong>itare la diffusione nelle sale, le copie dal<br />

negativo originale venivano tirate con un sistema di riduzione ottica che raddrizzava<br />

l’immmagine di 90 gradi trasferendola in 70mm o in 35mm <strong>Cinema</strong>scope. Le<br />

attrezzature originali non esistono più. e vengono rimesse in funzione alla<br />

Technicolor di Londra grazie all’intervento di uno dei più grandi direttori <strong>del</strong>la<br />

fotografia, Giuseppe Rotunno, che ci ha aiutato a risolvere gli infiniti problemi che<br />

si ripropongono f<strong>il</strong>m dopo f<strong>il</strong>m: i tagli di Rocco e i suoi fratelli da reinserire per sanare<br />

le ferite inferte dalla censura, problemi di diritti come per Lo straniero; materiali<br />

trasferiti a Los Angeles presso le major americane per vendite, fallimenti, cessioni,<br />

(segue a pag. 2)


2<br />

MENSILE DEL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />

ANNO IV - NUMERO 41 - OTTOBRE 2006<br />

REG.TRIB.TORINO N. 5560 DEL 17/12/2001<br />

Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />

ALBERTO BARBERA<br />

Resp. Programmazione e Coord. Redazionale<br />

STEFANO BONI<br />

CON LA COLLABORAZIONE DI GRAZIA PAGANELLI<br />

Hanno collaborato a questo numero<br />

SILVIO ALOVISIO, GIAMPIERO FRASCA,<br />

DONATA PESENTI CAMPAGNONI,<br />

SERGIO TOFFETTI, MICAELA VERONESI<br />

Ricerche Iconografiche<br />

SILVIO ALOVISIO,ANTONELLA ANGELINI,<br />

SONIA DEL SECCO<br />

(BIBLIOTECA INTERNAZIONALE DI CINEMA<br />

E FOTOGRAFIA “MARIO GROMO”)<br />

Comunicazione e Promozione<br />

MARIA GRAZIA GIROTTO<br />

Ufficio Stampa<br />

VERONICA GERACI<br />

Progetto grafico<br />

ATELIER ABC<br />

Stampa<br />

STIGE<br />

Redazione<br />

VIA MONTEBELLO 15 - 10124 TORINO<br />

TEL. 011.813.85.20 - FAX 011.81.38.530<br />

programmazione@museocinema.it<br />

MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />

FONDAZIONE MARIA ADRIANA PROLO<br />

ARCHIVI DI CINEMA, FOTOGRAFIA ED IMMAGINE<br />

VIA MONTEBELLO 15 - 10124 TORINO<br />

TEL. 011.813.85.11 - FAX 011.839.47.47<br />

www.museocinema.it<br />

Presidente<br />

ALESSANDRO CASAZZA<br />

Direttore<br />

ALBERTO BARBERA<br />

MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />

Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

L’estetica <strong>del</strong>lo sguardo.<br />

L’arte di Luchino Visconti<br />

(da pag.1)<br />

accordi di coproduzione come nel caso di Morte a Venezia o <strong>del</strong>la Caduta degli dei;la<br />

versione lunga di Ludwig da ricostruire; <strong>il</strong> negativo mancante di Ossessione, di cui esiste<br />

soltanto un controtipo, ricostruito da Visconti collazionando varie copie nel dopoguerra.<br />

Per quindici anni Visconti ha accompagnato la vita quotidiana <strong>del</strong>la Cineteca<br />

<strong>Nazionale</strong>,rappresentando le nostre vittorie e le nostre sconfitte per conservare,restaurare<br />

e diffondere <strong>il</strong> cinema italiano. Come nell’impossib<strong>il</strong>e ricostruzione <strong>del</strong> negativo<br />

di Senso: un Technicolor Tripack, i cui negativi originali si sono col tempo deformati,<br />

rendendo impossib<strong>il</strong>e la ricomposizione corretta dei colori fondamentali (rosso, cian e<br />

giallo).“Dotto’, er rosso pompa”: è stata una <strong>del</strong>le prima frasi che, giunto a Roma nel<br />

1998, ho sentito in laboratorio dai mitici tecnici di Cinecittà, per dire che in proiezione<br />

si sarebbe evidenziata una fluttuazione <strong>del</strong> colore.“Le rouge? Mais c’est resolu, en<br />

fin!”: annuncia un paio d’anni dopo una TV francese, che in video aveva semplicemente<br />

azzerato <strong>il</strong> colore che fluttuava, salvo che le calde scene estive di Visconti diven-<br />

primo piano / 5-23 ottobre<br />

L’estetica <strong>del</strong>lo sguardo.<br />

L’arte di Luchino Visconti<br />

Luchino Visconti<br />

Rocco e i suoi fratelli<br />

Italia/Francia 1960, 177’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Una povera vedova, Rosaria, lascia con i suoi quattro figli <strong>il</strong> paese<br />

<strong>del</strong>la Lucania in cui è nata per trasferirsi a M<strong>il</strong>ano, dove vive <strong>il</strong><br />

figlio maggiore,Vincenzo, che riesce a introdurre i fratelli nel<br />

mondo <strong>del</strong> pug<strong>il</strong>ato. Simone, <strong>il</strong> più ambizioso, si dedica con<br />

fervore alla nuova professione ma dopo un promettente inizio,<br />

finisce per entrare nei peggiori ambienti. Rocco lavora intanto in<br />

una lavanderia,Vincenzo ha un impiego provvisorio, Ciro diventa<br />

un operaio specializzato e Luca, <strong>il</strong> più piccolo, si industria per<br />

guadagnare anche lui qualche soldo. Nel frattempo Simone ha una<br />

relazione con Nadia, una prostituta che, però, finisce in prigione.<br />

La incontra poco dopo Rocco nella cittadina dove presta servizio<br />

m<strong>il</strong>itare: tra i due nasce un sincero affetto e, tornati entrambi<br />

a M<strong>il</strong>ano, fanno progetti di matrimonio.Alla notizia Simone<br />

reagisce con violenza al punto da spingere Rocco a lasciare la<br />

ragazza. Intanto Simone, giunto all'estremo <strong>del</strong>l'abiezione, uccide<br />

Nadia e viene arrestato mentre Rocco conquista <strong>il</strong> successo sul<br />

ring.“L’influenza maggiore l’ho forse subita da Giovanni Verga:<br />

I Malavoglia, infatti, mi ossessionano sin dalla prima lettura. E, a<br />

pensarci bene, <strong>il</strong> nucleo principale di Rocco e i suoi fratelli è lo stesso<br />

<strong>del</strong> romanzo verghiano… Così <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m si imparenta a La terra trema<br />

- che è la mia interpretazione de I Malavoglia - di cui costituisce<br />

quasi <strong>il</strong> secondo episodio” (L.Visconti).<br />

Sc.:Vasco Pratolini, L.Visconti, Enrico Medioli, Massimo<br />

Franciosa, Pasquale Festa Campan<strong>il</strong>e, Suso Cecchi D’Amico,<br />

ispirato ai racconti di Giovanni Testori; Fot.: Giuseppe<br />

Rotunno; Int.: Alain Delon, Claudia Cardinale, Annie<br />

Girardot, Renato Salvatori.<br />

GIO 5, H. 16.30, DOM 8, H. 20.30<br />

Luchino Visconti<br />

Le notti bianche<br />

Italia/Francia 1957, 102’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Una sera, tornando a casa dal lavoro, Mario scorge una<br />

donna in lacrime appoggiata alla ringhiera di un ponticello.<br />

Le si avvicina nel tentativo di confortarla e resta sconcertato<br />

e affascinato dal comportamento <strong>del</strong>la giovane donna, ora<br />

cupa e angosciata, ora allegra e quasi infant<strong>il</strong>e. Si rivedono la<br />

sera successiva e, in quest’occasione, Natalia gli racconta la<br />

sua storia. Abbandonata dai genitori, vive con la nonna quasi<br />

cieca in un appartamento <strong>del</strong> quale viene subaffittata una<br />

stanza. Il loro inqu<strong>il</strong>ino era stato, per un po’, un bel giovane<br />

di cui Natalia si era innamorata. Un giorno <strong>il</strong> ragazzo lascia<br />

la casa senza dare spiegazioni ma con la promessa di ritornare<br />

dopo un anno esatto. I due si danno così appuntamento sul<br />

ponticello dove la sera prima Mario ha incontrato Natalia<br />

disperata. L’uomo, che a sua volta s'è innamorato <strong>del</strong>la<br />

ragazza, cerca di farle dimenticare l'assente ma quando<br />

Natalia sembra corrispondere <strong>il</strong> suo amore, <strong>il</strong> giovane ritorna<br />

e la donna trova la felicità tra le braccia <strong>del</strong>l'atteso.“Fu<br />

Em<strong>il</strong>io Cecchi che ci suggerì Le notti bianche di Dostoevskij.<br />

Devo dire che io mi sono attaccato a questa piccola storia -<br />

grandissima in Dostoevskij, piccola nel mio f<strong>il</strong>m - proprio<br />

La pubblicazione è realizzata con <strong>il</strong> contributo <strong>del</strong> Ministero per i Beni e le Attività Culturali<br />

Direzione Generale per <strong>il</strong> <strong>Cinema</strong> (Promozione per la Cultura <strong>Cinema</strong>tografica)<br />

Si ringrazia REAR per <strong>il</strong> contributo alle attività <strong>del</strong> <strong>Museo</strong><br />

Ringraziamenti A.L.M.,Torino * Simone Arcagni,Torino * Sergio Ariotti,Torino * Gu<strong>il</strong>lermo Arriaga, Mexico City<br />

* Associazione Xenia Ensemble, Torino * British F<strong>il</strong>m Institute, London * Carlotta F<strong>il</strong>ms, Paris *<br />

Celluloid Dreams, Paris * Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna * Connaisance du Cinéma, Paris * Salvo Cuccia, Palermo *<br />

DFFB, Berlin * F<strong>il</strong>moteca Española, Madrid * Vera Fogw<strong>il</strong>l, Buenos Aires * Fondazione Centro Sperimentale di<br />

<strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong>, Roma * Jean G<strong>il</strong>i, Paris * Hollywood Classics, London * Lifesize<br />

Entertainment, Parsippany (NJ, USA) * Stefano Maccagno,Torino * Mostra Internazionale <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Libero, Bologna<br />

* Neon Subber, Borgo d’Ale (VC) * N.I.P., Torino * RAI Teche, Roma * Gianni Rondolino, Torino * Giuseppe<br />

Rotunno, Roma * RTSI, Lugano * Alessandra Sciabica,Torino * Scuola Holden,Torino * Sheherazad Media Int.,Tehran<br />

* Giorgio Treves, Roma * Yesim Ustaoglu, Istanbul * UTET,Torino * Warner Bros. Italia, Roma * Cineteca <strong>del</strong> <strong>Museo</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> * Personale <strong>del</strong>la Multisala Massimo<br />

Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per <strong>il</strong> contributo alla diffusione <strong>del</strong>la rivista.R.E.A.R.<br />

tavano fredde e livide atmosfere invernali.Ancora oggi stiamo continuando a provare<br />

con i test in digitale, ma quel benedetto rosso “pompa” ancora un po’, e temo che <strong>il</strong><br />

“glorious Technicolor” <strong>del</strong>l’originale non lo vedremo mai più. Infine, quel che più<br />

conta,ci sono i f<strong>il</strong>m.In primo luogo Ossessione che,rivisto oggi,conferma la totale estraneità<br />

al clima, allo sguardo e ai personaggi <strong>del</strong> cinema d’anteguerra. Ossessione rappresenta<br />

l’irruzione inattesa <strong>del</strong>la modernità nel nostro cinema.Ossessione è una nuova idea<br />

<strong>del</strong> paesaggio italiano, ma è anche Massimo Girotti in canottiera, Clara Calamai in sottoveste<br />

oppure “riversa sull’asfalto,con le calze rovesciate sulla gambe”,è Elio Marcuzzo,<br />

lo spagnolo, pensato da De Santis,Alicata e Puccini come un reduce dalla guerra civ<strong>il</strong>e<br />

spagnola, un m<strong>il</strong>itante comunista, e trasformato da Visconti in una figura talmente<br />

eversiva da non poter essere nominata: bisognerà aspettare 18 anni perché Guido<br />

Aristarco, nel 1960, accenni al fatto che “certe tendenze <strong>del</strong>lo spagnolo restano ambigue,<br />

soprattutto per ciò che riguarda i sentimenti che lo legano a Gino”, mentre solo<br />

nel 1966, <strong>il</strong> francese Yves Gu<strong>il</strong>lome parlerà in modo esplicito di rapporto omosessuale.<br />

E non è che un esempio.A trent’anni dalla morte, ritengo infatti sia possib<strong>il</strong>e sottrarre<br />

Visconti dalla fissità con cui si leggono,anzi,si r<strong>il</strong>eggono i classici,evidenziando le strutture<br />

dinamiche <strong>del</strong> suo cinema.Anche grazie al lavoro <strong>del</strong>la Cineteca <strong>Nazionale</strong> – che<br />

grazie a questa collaborazione con <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> offre l’occasione di<br />

rivedere dopo circa trent’anni una retrospettiva completa di Visconti a Torino.<br />

* Conservatore <strong>del</strong> Centro Sperimentale di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

La retrospettiva L’estetica <strong>del</strong>lo sguardo.L’arte di Luchino Visconti<br />

è un progetto <strong>del</strong> Centro Sperimentale di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC –<br />

Cineteca <strong>Nazionale</strong>, che ha realizzato i restauri <strong>del</strong>le opere viscontiane,<br />

presentato a Torino dal <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>.<br />

Si ringrazia RAI Teche per la cortese collaborazione.<br />

La manifestazione sarà inaugurata giovedì 5 ottobre (<strong>Cinema</strong> Massimo – sala Uno, h. 20.30,<br />

ingresso libero) alla presenza di Ottavia Piccolo. Partecipano Alberto Barbera e Sergio Toffetti.<br />

Seguirà la proiezione <strong>del</strong> restauro di Le notti bianche (1957).<br />

In occasione <strong>del</strong>la retrospettiva dedicata a Visconti, <strong>il</strong> Dams di Torino organizza dal 26 al 28 ottobre<br />

un convegno dal titolo “La macchina e le muse - Luchino Visconti, le arti, la storia”.<br />

Per informazioni: giaime.alonge@unito.it; giulia.carluccio@unito.it<br />

per la possib<strong>il</strong>ità che offre di evadere dalla realtà, per <strong>il</strong><br />

contrasto tra <strong>il</strong> risveglio in cui tutte le cose sono sgradevoli<br />

e quelle tre ore notturne trascorse con quella ragazza che<br />

diventa un po' un sogno…” (L.Visconti).<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, L.Visconti, dal racconto<br />

di Fedor Dostoevskij; Fot.: S<strong>il</strong>vano Ippoliti, Giuseppe Rotunno;<br />

Int.: Marcello Mastroianni, Maria Schell, Clara Calamai.<br />

GIO 5, H. 20.30, SALA 1 (INGRESSO LIBERO),VEN 6, H. 18.30<br />

AA.VV.<br />

Giorni di gloria<br />

Italia/Svizzera, 1945, 70’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Il f<strong>il</strong>m è la rievocazione <strong>del</strong>l'oppressione nazifascista dalle tristi<br />

giornate <strong>del</strong> settembre '43 alla liberazione <strong>del</strong> Nord. Ha inizio la<br />

ripresa di alcune azioni di partigiani verso la linea <strong>del</strong> fronte; gli atti<br />

di sabotaggio provocano una reazione degli oppressori che<br />

acuiscono le loro azioni di rappresaglia; la stampa clandestina, però,<br />

anima e forgia gli spiriti <strong>del</strong>la resistenza. Il massacro <strong>del</strong>le Fosse<br />

Ardeatine è riprodotto nella sua spaventosa tragicità. Gli eventi<br />

incalzano e nelle regioni che mano a mano vengono liberate i<br />

colpevoli <strong>del</strong>la lotta fratricida pagano <strong>il</strong> loro tributo alla giustizia.<br />

Luchino Visconti aveva ripreso per conto <strong>del</strong>l'esercito angloamericano<br />

<strong>il</strong> processo contro l'ex questore di Roma Pietro Caruso,<br />

e la fuc<strong>il</strong>azione che seguì <strong>del</strong>lo stesso Caruso, <strong>del</strong> <strong>del</strong>egato Scarpato<br />

e di Pietro Koch, responsab<strong>il</strong>e, quest’ultimo, <strong>del</strong>la Pensione<br />

Jaccarino, prigione fascista famosa per le sevizie e i maltrattamenti,<br />

dove lo stesso Visconti era stato imprigionato per un breve periodo.


Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

Oltre a Visconti, hanno lavorato al f<strong>il</strong>m Giuseppe De Santis,<br />

Marcello Pagliero, Mario Serandrei. Il commento è di Umberto<br />

Colosso e Umberto Barbaro.<br />

Fot.: Massimo Terzano, Giovanni Pucci, Umberto Della Valle,<br />

Gianni di Venanzo, Angelo Iannarelli.<br />

VEN 6, H. 16.30, LUN 9, H. 22.30<br />

Luchino Visconti<br />

Appunti su un fatto di cronaca<br />

Italia 1951, 5’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

La sera <strong>del</strong>l'11 marzo 1950, Annarella Bracci di anni 12 veniva<br />

brutalmente uccisa e gettata in un pozzo <strong>del</strong>la periferia di<br />

Roma nei pressi <strong>del</strong>la Borgata Primavalle. Il f<strong>il</strong>m ricostruisce<br />

l’evento con un montaggio di materiali f<strong>il</strong>mati di repertorio.<br />

Il commento è di Vasco Pratolini.<br />

VEN 6, 17.45, LUN 9, H. 23.45<br />

Luchino Visconti<br />

Anna Magnani<br />

Italia 1953, 22’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Episodio di Siamo donne. Nella cornice di un concorso per<br />

aspiranti attrici, quattro episodi dedicati ad altrettante attrici<br />

<strong>del</strong> cinema italiano.Tra queste Anna Magnani, diretta da<br />

Visconti, che interpreta se stessa, nel litigio con un “tassinaro”<br />

romano a proposito <strong>del</strong> supplemento per <strong>il</strong> trasporto <strong>del</strong> cane.<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Cesare Zavattini; Fot.: Gabor<br />

Pogani; Int.: Anna Magnani.<br />

VEN 6, H. 17.55, LUN 9, H. 23.55<br />

Luchino Visconti<br />

Il Gattopardo<br />

Italia/Francia 1963, 187’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

1860, i garibaldini invadono la Sic<strong>il</strong>ia.Tancredi, nipote di<br />

don Fabrizio, principe di Salina, con la speranza di controllare<br />

gli avvenimenti, si arruola tra i rivoltosi. Malgrado <strong>il</strong> subbuglio<br />

rivoluzionario, don Fabrizio trascorre con la famiglia la<br />

tradizionale v<strong>il</strong>leggiatura annuale nel feudo di Donnafugata. Qui<br />

è in corso <strong>il</strong> plebiscito per l'annessione <strong>del</strong>la Sic<strong>il</strong>ia allo stato<br />

sabaudo. Il principe vota a favore. Intanto viene a sapere che sua<br />

figlia Concetta è innamorata di Tancredi, <strong>il</strong> nipote pred<strong>il</strong>etto di<br />

Don Fabrizio. Ma le speranze di Concetta sfioriscono<br />

rapidamente quando appare la figlia <strong>del</strong> sindaco,Angelica Sedara.<br />

Don Fabrizio si rende conto che questo connubio tra la nuova<br />

borghesia e la declinante aristocrazia è uno dei mutamenti che<br />

deve essere accettato.“Al cinema mi ha portato soprattutto<br />

l'impegno di raccontare storie di uomini vivi: di uomini vivi<br />

nelle cose, non le cose per se stesse. Il cinema che mi interessa è<br />

un cinema antropomorfico. Di tutti i compiti che mi spettano<br />

come regista, quello che più mi appassiona è dunque <strong>il</strong> lavoro<br />

con gli attori; materiale umano con <strong>il</strong> quale si costruiscono<br />

questi uomini nuovi che, chiamati a viverla, generano una nuova<br />

realtà, la realtà <strong>del</strong>l'arte” (L.Visconti).<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Pasquale Festa Campan<strong>il</strong>e,<br />

Massimo Franciosa, Enrico Medioli, L.Visconti, dal racconto<br />

di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Fot.: Giuseppe Rotunno;<br />

Int.: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale,<br />

Paolo Stoppa.<br />

VEN 6, H. 20.30, SAB 7, H. 16.30<br />

Luchino Visconti<br />

Senso<br />

Italia 1954, 121’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Alla Fenice di Venezia, alla vig<strong>il</strong>ia <strong>del</strong>la battaglia di Custoza, una<br />

rappresentazione <strong>del</strong> Trovatore causa una manifestazione<br />

irredentista durante la quale <strong>il</strong> marchese patriota Ussoni sfida<br />

<strong>il</strong> tenente austriaco Franz Mahler. La contessa Livia Serpieri,<br />

ardente patriota ma sposata con un collaborazionista, per salvare<br />

<strong>il</strong> cugino Ussoni incontra Franz e s'innamora <strong>del</strong> tenente.<br />

Una notte Franz rincontra Livia e le chiede <strong>del</strong> denaro per<br />

pagare un medico e farsi esonerare dal servizio m<strong>il</strong>itare. Livia non<br />

esita a dargli <strong>il</strong> denaro dei patrioti italiani che <strong>il</strong> cugino le aveva<br />

affidato e Franz scompare di nuovo.Alla battaglia di Custoza,<br />

Ussoni è coinvolto nella ritirata, Livia invece rintraccia Franz a<br />

Verona ma lo trova con un'altra donna. Lo denuncia agli austriaci<br />

e rivela l'inganno con <strong>il</strong> quale si era fatto esonerare dal servizio<br />

m<strong>il</strong>itare.“Il finale in origine era completamente diverso. L'ho<br />

girato davvero di notte, in una via di Trastevere, proprio quella in<br />

cui Livia corre e grida nella seconda versione. Ma la prima non<br />

si concludeva con la morte di Franz.Vi si vedeva Livia passare tra<br />

gruppi di soldati ubriachi, e la sequenza finale mostrava un<br />

piccolo soldato austriaco, molto giovane, di sedici anni circa,<br />

completamente ubriaco, appoggiato contro un muro, che cantava<br />

una canzone di vittoria… Poi si interrompeva e piangeva,<br />

piangeva, piangeva gridando:‘Viva l'Austria!’” (L.Visconti).<br />

Sc.: Carlo Alianello, Giorgio Bassani, Paul Bowles, Suso<br />

Cecchi D’Amico, Giorgio Prosperi, L.Visconti,Tennessee<br />

W<strong>il</strong>liams, dal racconto di Cam<strong>il</strong>lo Boito; Fot.: Aldo Graziati,<br />

Robert Krasker, Giuseppe Rotunno; Int.: Alida Valli,<br />

Massimo Girotti, Farley Granger.<br />

SAB 7, H. 20.15, DOM 8, H. 18.10<br />

Luchino Visconti<br />

Lo straniero<br />

Italia/Francia/Algeria, 1967, 108’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Algeri 1936. Meursault è un modesto impiegato francese.<br />

Riceve la notizia <strong>del</strong>la morte di sua madre e, con una certa<br />

indifferenza, si reca a vegliare la salma e ad assistere alla<br />

cerimonia funebre. Al ritorno incontra Marie, un'ex collega,<br />

e sempre con indifferenza inizia una relazione con lei. Quindi<br />

fa amicizia con un suo vicino di stanza, Raymond. Una sera,<br />

Meursault e Marie sentono <strong>del</strong>le grida provenire dalla stanza<br />

di Raymond: è una ragazza araba che l'uomo sta picchiando.<br />

Meursault, indifferente, testimonia a favore di Raymond<br />

e la cosa è messa a tacere. La domenica Meursault, Marie<br />

e Raymond si recano al mare. Alcuni arabi li seguono,<br />

vogliono vendicarsi e aggrediscono Raymond…<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, George Couchon, Emmanuel<br />

Robles, L.Visconti, dal romanzo di Albert Camus; Fot.:<br />

Giuseppe Rotunno; Int.: Marcello Mastroianni, Anna Karina,<br />

Georges Geret.<br />

SAB 7, H. 22.30, LUN 9, H. 16.30<br />

Luchino Visconti<br />

Bellissima<br />

Italia 1951, 115’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Maddalena Cecconi ha un'unica figlia, Maria, una bambina<br />

di otto anni. La bimba agli occhi <strong>del</strong>la madre è bellissima<br />

e Maddalena vuole organizzarle un meraviglioso futuro.<br />

Quando <strong>il</strong> regista Alessandro Blasetti cerca una bambina per<br />

un f<strong>il</strong>m, la madre decide di far partecipare al concorso la figlia.<br />

A Cinecittà Maria si perde nel caos dei fabbricati e, nel<br />

cercarla, Maddalena si imbatte in Alberto Annovazzi, che le fa<br />

credere di essere l'aiuto-regista e di poterla aiutare a far passare<br />

la bimba al concorso dietro compenso. La bimba viene<br />

ammessa al provino. Ma quando Maddalena vede l'immagine<br />

<strong>del</strong>la piccola Maria impacciata e piangente tra le risate <strong>del</strong><br />

regista e degli aiutanti, s'infiamma di sdegno e dopo aver fatto<br />

una violenta scenata, porta via la bambina.“Da molto tempo<br />

desideravo girare un f<strong>il</strong>m con la Magnani e siccome era<br />

appunto la Magnani l’interprete prevista per Bellissima, accettai.<br />

Mi interessava fare un’esperienza con un personaggio autentico,<br />

col quale si potessero dire certe cose più interiori<br />

e significative. E mi interessava anche conoscere quale rapporto<br />

sarebbe nato tra me regista e la diva Magnani. Il risultato<br />

è stato felicissimo” (L.Visconti).<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Francesco Rosi, L.Visconti;<br />

Fot.: Piero Portalupi; Int.: Anna Magnani,Walter Chiari,<br />

Tina Apicella, Alessandro Blasetti.<br />

DOM 8, H. 16.00, LUN 9, H. 20.20<br />

Luchino Visconti<br />

Il lavoro<br />

Italia/Francia 1962, 54’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Il conte Ottavio viene coinvolto in uno scandalo di squ<strong>il</strong>lo<br />

molto costose. La reazione <strong>del</strong>la moglie Pupe è particolare:<br />

per <strong>il</strong> futuro vuole essere compensata tutte le volte che <strong>il</strong><br />

marito desidererà fare l'amore. Ma se all'inizio <strong>il</strong> gioco sembra<br />

originale e piacevole, alla fine Pupe considera <strong>il</strong> suo lavoro<br />

prostituzione coniugale. Episodio <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m Boccaccio ’70.<br />

Gli altri registi coinvolti sono Vittorio De Sica, Federico<br />

Fellini e Mario Monicelli.<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, L.Visconti, da un racconto di<br />

Guy de Maupassant; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.: Romy<br />

Schneider,Tomas M<strong>il</strong>ian, Paolo Stoppa, Romolo Valli.<br />

LUN 9, H. 18.20, MAR 10, H. 22.20<br />

Luchino Visconti<br />

La terra trema. Episodio <strong>del</strong> mare<br />

Italia 1948, 161’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

È la storia di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, sfruttati nella<br />

loro povertà dai commercianti all’ingrosso. Il giovane ‘Ntoni<br />

Valastro decide di ribellarsi e chiede agli altri pescatori di<br />

appoggiarlo.Alcuni di loro vengono arrestati ma poi fatti<br />

r<strong>il</strong>asciare dagli stessi grossisti cui serviva manodopera. Disposta a<br />

lottare contro l'oppressione, la famiglia Valastro ipoteca la casa per<br />

comprare una barca e lavorare in proprio. Un’eccezionale pesca<br />

di acciughe sembra aiutarla ma più tardi una tempesta distrugge<br />

la barca. Costretti a vendere le acciughe ai grossisti ad un prezzo<br />

irrisorio, la famiglia perde la casa e si disgrega tra una sciagura<br />

e l'altra. Nel suo progetto iniziale Visconti aveva pensato a tre<br />

documentari sulla Sic<strong>il</strong>ia, uno sui pescatori, uno sui contadini<br />

e uno sui minatori. L’idea si trasformò poi, già sul set, in un f<strong>il</strong>m<br />

di finzione in presa diretta, con attori non professionisti arruolati<br />

tra i pescatori e gli abitanti di Acitrezza. Francesco Rosi e Franco<br />

Zeffirelli erano gli assistenti alla regia.“La troupe, come quasi<br />

sempre una troupe di cinema, era un mondo eccezionale...<br />

Visconti poteva chiedere l'impossib<strong>il</strong>e, lo otteneva. Un giorno gli<br />

venne voglia di riprendere la scena con un movimento di gru.<br />

La gru non c'era ma in qualche ora di lavoro, con l'aiuto dei<br />

carpentieri costruttori di barche, fu pronta una gru di legno, una<br />

stupenda macchina leonardesca... Oggi tutto ciò appare più che<br />

normale.Ad Acitrezza, trent’anni fa, con a disposizione i mezzi<br />

per un documentario, aveva <strong>del</strong> miracoloso” (F. Rosi).<br />

Sc.: Antonio Pietrangeli, L.Visconti, da un romanzo di<br />

Giovanni Verga; Fot.: Aldo Graziati; Int.: Antonio Arcidiacono,<br />

Giuseppe Arcidiacono, Giovanni Greco, Nelluccia Giammona.<br />

MAR 10, H. 16.30, MER 11, H. 20.30<br />

Luchino Visconti<br />

Vaghe stelle <strong>del</strong>l’Orsa…<br />

Italia 1965, 100’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Dopo anni di assenza, Sandra torna a Volterra, sua città natale.<br />

Con lei c’è Andrew, <strong>il</strong> marito, curioso di conoscere l'ambiente<br />

in cui la moglie ha vissuto la sua giovinezza. In casa trovano<br />

Gianni, fratello di Sandra, che da tempo vive in modo<br />

disordinato e ripone le sue speranze in un romanzo<br />

3


4<br />

Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

autobiografico che sta scrivendo. Andrew fa la conoscenza <strong>del</strong>la<br />

madre di Sandra, confinata in una clinica a causa di un grave<br />

squ<strong>il</strong>ibrio psichico, e di G<strong>il</strong>ardoni, secondo marito <strong>del</strong>la donna.<br />

Andrew scopre però che la famiglia è ossessionata dalla<br />

memoria di un'altra persona: <strong>il</strong> padre dei due giovani, un<br />

<strong>il</strong>lustre scienziato ebreo deportato dai nazisti e morto in un<br />

campo di sterminio. La responsab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>la morte <strong>del</strong> padre<br />

è attribuita al patrigno, da tempo amante <strong>del</strong>la madre,<br />

ma questi nega ogni coinvolgimento. Di fronte a questa<br />

rivelazione, Andrew abbandona la città lasciando che Sandra<br />

risolva per suo conto l'angosciosa situazione.“Questo f<strong>il</strong>m<br />

è un ‘giallo’ diverso dal consueto... un ‘giallo’ ove tutto è chiaro<br />

all'inizio e oscuro alla fine, come ogni volta che ciascuno inizia<br />

la diffic<strong>il</strong>e impresa di leggere dentro se stesso con la baldanzosa<br />

sicurezza di non aver nulla da imparare, e si ritrova di poi con<br />

l'angosciosa problematica <strong>del</strong> non-essere” (L.Visconti).<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:<br />

Armando Nannuzzi; Int.: Claudia Cardinale, Michael Craig,<br />

Jean Sorel.<br />

MAR 10, H. 20.30, MER 11, H. 18.30<br />

Luchino Visconti<br />

Ossessione<br />

Italia 1943, 141’, b/n<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Un giovane vagabondo trova ospitalità nella casa <strong>del</strong><br />

proprietario di uno spaccio di campagna.Tra <strong>il</strong> giovane<br />

e la moglie <strong>del</strong> padrone di casa nasce una relazione che spinge<br />

i due a programmare di fuggire insieme, ma la donna, che non<br />

si sente di affrontare una vita errabonda, ritorna all'ov<strong>il</strong>e prima<br />

che <strong>il</strong> marito si accorga <strong>del</strong>la fuga. Dopo qualche tempo<br />

i due coniugi incontrano di nuovo <strong>il</strong> vagabondo e <strong>il</strong> marito<br />

lo induce a ritornare con loro. La passione tra gli amanti si<br />

riaccende e la donna convince <strong>il</strong> giovane a uccidere <strong>il</strong> marito<br />

simulando un incidente d'auto… “Nel corso degli anni credo<br />

di aver cambiato <strong>il</strong> mio metodo di realizzazione solo nel senso<br />

che ho semplificato sempre di più. Ho sempre cercato di<br />

arrivare a una maggior semplificazione dei mezzi tecnici.<br />

Per quel che riguarda <strong>il</strong> lavoro diretto sugli attori, credo<br />

di non aver cambiato niente e di essere invece esattamente<br />

come all’epoca di Ossessione (L.Visconti).<br />

Sc.: Mario Alicata, Giuseppe De Santis, Antonio Pietrangeli,<br />

Gianni Puccini, L.Visconti, dal romanzo di James M. Cain;<br />

Fot.: Domenico Scala, Aldo Tonti; Int.: Clara Calamai,<br />

Massimo Girotti, Juan De Landa.<br />

MER 11, 16.30, MAR 17, H. 20.30<br />

Luchino Visconti<br />

Ludwig<br />

Italia/Francia/Germania 1972, 237’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Nel 1864, Ludwig Wittelsbach sale, non ancora ventenne, sul<br />

trono di Baviera. Generoso e romantico, <strong>il</strong> re sogna <strong>il</strong> bene <strong>del</strong><br />

suo paese e vorrebbe diffondere intorno a se l'amore <strong>del</strong>l'arte,<br />

<strong>del</strong>la pace, <strong>del</strong>l'armonia universale. Si affida, dunque, a quanti<br />

lo circondano, ma costoro tradiscono la sua fiducia. La Baviera<br />

viene spinta in una guerra fallimentare che la lascerà esposta<br />

all'invadenza di Bismarck. I consiglieri più fidati agiscono<br />

subdolamente contro di lui. Gli è fe<strong>del</strong>e soltanto la bella<br />

cugina Elisabetta, moglie di Francesco Giuseppe, imperatore<br />

d'Austria. Il loro rapporto basato sull'affinità spirituale potrebbe<br />

sconfinare nell'amore, ma Ludwig è poco portato verso l'altro<br />

sesso ed Elisabetta, per sottrarsi a una relazione che sarebbe<br />

soltanto platonica, cerca di fac<strong>il</strong>itare <strong>il</strong> fidanzamento <strong>del</strong> cugino<br />

con la propria sorella Sophie. Ludwig riesce a sottrarsi al<br />

matrimonio ma non alle trame <strong>del</strong> conte Von Holnstein.<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:<br />

Armando Nannuzzi; Int.: Helmut Berger, Romy Schneider,<br />

Umberto Orsini, S<strong>il</strong>vana Mangano, Adriana Asti.<br />

GIO 12, H. 16.00, LUN 16, H. 20.30<br />

Luchino Visconti<br />

Alla ricerca di Tadzio<br />

Italia 1970, 30’, col.<br />

Copia cortesemente concessa da RAI Teche<br />

Luchino Visconti a Budapest alla ricerca di un ragazzo che<br />

interpreti la parte di Tadzio, protagonista <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m Morte a<br />

Venezia. Il regista viene intervistato nella sua camera d’albergo<br />

e poi la macchina da presa lo segue in tutti i suoi spostamenti<br />

per la città. Quindi l’intera troupe si sposta a Stoccolma per<br />

proseguire la ricerca. Il f<strong>il</strong>m è stato prodotto dalla Rai per la<br />

rubrica <strong>Cinema</strong> 70.<br />

LUN 17, H. 18.45, SAB 21, H. 22.45<br />

Luchino Visconti<br />

Morte a Venezia<br />

Italia/Francia 1971, 133’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Nel 1910 Gustav von Aschenbach, un musicista cinquantenne<br />

spiritualmente inquieto, giunge da Monaco a Venezia per un<br />

periodo di riposo. In albergo incontra un ragazzo polacco dai<br />

lineamenti efebici,Tadzio, che ai suoi occhi sembra incarnare<br />

quell'ideale di bellezza eterea cui ha tentato faticosamente di<br />

dare espressione nelle sue creazioni. Pur senza conoscerlo, von<br />

Aschenbach sente nascere sempre più nel suo cuore sentimenti<br />

che vorrebbe reprimere. Nel frattempo un'epidemia di colera<br />

invade la città lagunare: von Aschenbach decide di ripartire<br />

immediatamente alla volta di Monaco ma un disguido lo<br />

induce a rinviare momentaneamente la partenza. Sulla spiaggia<br />

<strong>del</strong> Lido incontra ancora una volta Tadzio. Mentre è assorto<br />

nella contemplazione <strong>del</strong> giovane, l’artista, stroncato dal suo<br />

male, muore.<br />

Sc.: Nicola Badalucco, L.Visconti, dal romanzo di Thomas<br />

Mann; Fot.: Pasqualino De Santis; Int.: Dirk Bogarde, Björn<br />

Andersen, S<strong>il</strong>vana Mangano, Romolo Valli.<br />

MAR 17, H. 16.30, SAB 21, H. 20.30<br />

Luchino Visconti<br />

La caduta degli dei<br />

Italia/Svizzera/Germania 1969, 156’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Ai fam<strong>il</strong>iari riuniti per festeggiare <strong>il</strong> suo compleanno, <strong>il</strong><br />

vecchio Joachim Essenbeck, proprietario di una <strong>del</strong>le più<br />

grandi acciaierie tedesche, annuncia <strong>il</strong> proposito di sostituire<br />

alla direzione <strong>del</strong>l'azienda <strong>il</strong> figlio Herbert - di idee<br />

democratiche - con l'altro figlio, Kostantin - iscritto alle<br />

squadre d'assalto hitleriane: questo per ingraziarsi <strong>il</strong> regime,<br />

sebbene Joachim sia ost<strong>il</strong>e a Hitler. Friedrich, dirigente<br />

<strong>del</strong>l'acciaieria e amante di Sophie, vedova <strong>del</strong> figlio maggiore<br />

di Joachim e madre <strong>del</strong> dissoluto Martin, aspirando a sua volta<br />

alla direzione <strong>del</strong>l'azienda, uccide <strong>il</strong> vecchio Essenbeck facendo<br />

in modo che la colpa ricada su Herbert, costretto perciò a<br />

riparare all'estero...<br />

Sc.: Nicola Badalucco, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:<br />

Pasqualino De Santis, Armando Nannuzzi; Int.: Helmut<br />

Berger, Umberto Orsini, Ingrid Thulin, Dirk Bogarde,<br />

Florinda Bolkan, Charlotte Rampling.<br />

MER 18, H. 16.30, DOM 22, H. 16.30<br />

Luchino Visconti<br />

Gruppo di famiglia in un interno<br />

Italia/Francia 1974, 121’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale<br />

di <strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Un professore americano che ha ereditato un antico palazzo<br />

a Roma vive quasi barricato nel suo appartamento ricolmo<br />

di quei quadretti di famiglia che gli inglesi chiamano<br />

conversation pieces. Da quando si è accorto che la scienza,<br />

impiegata in funzione <strong>del</strong>la tecnologia più alienante, coopera<br />

al disgregamento totale, si è rinchiuso tra libri e documenti<br />

d'arte, in egoistica meditazione sui valori <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>l'uomo.<br />

Un giorno la marchesa Bianca Brumonti si propone di<br />

acquistare l'appartamento <strong>del</strong> piano di sopra per destinarlo<br />

al suo amante Conrad.Vi si trasferiscono Arietta, figlia <strong>del</strong>la<br />

marchesa, Stefano, compagno di Arietta, e lo stesso Conrad,<br />

esponente <strong>del</strong> movimento studentesco <strong>del</strong> '68. Lentamente <strong>il</strong><br />

professore accetta la rumorosa intrusione dei suoi nuovi vicini.<br />

Quando l'equ<strong>il</strong>ibrio <strong>del</strong>la stranissima ed eterogenea famiglia<br />

che si è formata si dimostra insostenib<strong>il</strong>e, tenta di reagire:<br />

ma la solitudine amata diviene pesante e amara.<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:<br />

Pasqualino De Santis; Int.: Helmut Berger, Burt Lancaster,<br />

Claudia Cardinale, S<strong>il</strong>vana Mangano, Dominique Sanda.<br />

SAB 21, H. 16.00, LUN 23, H. 22.30<br />

Luchino Visconti<br />

L’innocente<br />

Italia/Francia 1976, 129’, col.<br />

Copia restaurata da Centro Sperimentale di<br />

<strong>Cinema</strong>tografia/SNC – Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

Tullio Herm<strong>il</strong>, ricchissimo, ateo e gaudente, non riesce a tener<br />

nascosta la relazione con l'amante di turno, la vedova contessa<br />

Teresa Raffo, alla moglie Giuliana, con la quale non ha rapporti<br />

da anni a causa <strong>del</strong>la frag<strong>il</strong>e salute di lei. Gluliana, attratta dal<br />

giovane scrittore F<strong>il</strong>ippo d'Arborio, cede alle sue insistenze<br />

e rimane incinta. Più che l'amore, la gelosia riconduce Tullio<br />

fra le braccia <strong>del</strong>la moglie. Informato dalla madre che Giuliana<br />

è incinta di tre mesi, tenta di imporre l'aborto, che la moglie<br />

rifiuta fermamente. A Tullio non resta che sopprimere<br />

l'innocente, cosa che gli riesce la notte di Natale, quando<br />

tutti sono in chiesa, esponendo <strong>il</strong> neonato davanti alla finestra<br />

spalancata. Il bimbo muore, apparentemente per cause naturali.<br />

Giuliana capisce e grida in faccia al marito la sua disperata<br />

verità: dichiarando di amare per sempre <strong>il</strong> vero padre di quel<br />

bambino, morto poco prima, di ritorno dall'Africa, per febbri<br />

tropicali.Tullio, al coperto dalle sanzioni <strong>del</strong>la giustizia umana,<br />

confessa tutto a Teresa, che alla fine lo lascia.<br />

Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti,<br />

dal romanzo di Gabriele D’Annunzio; Fot.: Pasqualino<br />

De Santis; Int.: Laura Antonelli, Giancarlo Giannini,<br />

Massimo Girotti.<br />

SAB 21, H. 18.10<br />

Giorgio Treves<br />

Le vie <strong>del</strong>la Richerche<br />

Italia 2006, 60’, col.<br />

Quando tutto era ormai pronto perché Luchino Visconti<br />

girasse Alla ricerca <strong>del</strong> tempo perduto di Proust, <strong>il</strong> regista<br />

abbandonò improvvisamente <strong>il</strong> progetto. Con la testimonianza<br />

dei suoi più stretti collaboratori, ripercorrendo le fasi <strong>del</strong>la<br />

preparazione e rivisitando gli ambienti dei sopralluoghi <strong>il</strong><br />

documentario tenta di svelare <strong>il</strong> mistero <strong>del</strong>la sua inattesa<br />

decisione e di <strong>il</strong>lustrare quale f<strong>il</strong>m egli avrebbe voluto fare<br />

oltre a rintracciare i profondi legami che univano l'opera<br />

di Visconti al grande scrittore francese.<br />

Sc.: G.Treves; Fot.: Massim<strong>il</strong>iano Maggi, Luigi Pasquale.<br />

LUN 23, H. 20.30


Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

Quel mucchio selvaggio.<br />

Tutti i f<strong>il</strong>m di Sam Peckinpah<br />

di Giampiero Frasca<br />

[Un uomo sta estraendo la pistola dalla fondina] Forse era egli stesso uno dei suoi personaggi,<br />

un uomo che aveva smarrito i riferimenti cronologici e si era ritrovato a vivere<br />

in una dimensione che non gli apparteneva. Una sofferta figura romantica intrappolata<br />

tra due frammenti storici idealmente sovrapposti, in realtà lontani anni luce.<br />

Una vittima ribelle di un sistema che non ha mai assecondato ma che spesso lo ha<br />

sopraffatto, creandogli rabbia e un’incomprimib<strong>il</strong>e avidità di riscatto. Un tentativo di<br />

rivalsa che, tuttavia, lo ha portato a provare dalle emozioni vincenti in più rispetto ai<br />

suoi stessi personaggi. [l’altro uomo si mostra sorpreso e mette mano alla pistola] David<br />

Samuel Peckinpah, detto Sam, quasi si trattasse di un occhiolino ammiccante per i<br />

suoi innumerevoli ammiratori, nato a Fresno, California, nel 1925, quando qualche<br />

fantasma di cowboy,retaggio antropologico morente di una mitologia narrativa invece<br />

in nuce, si incrociava ancora con tutto <strong>il</strong> suo bagaglio di armenti e leggende da tramandare,<br />

Sam Peckinpah, si diceva, probab<strong>il</strong>mente, era tutto questo. Probab<strong>il</strong>mente.<br />

Perché di lui si è detto tanto, ma sulla reale portata di alcune storie è meglio disporre<br />

un’accurata verifica, come nella miglior tradizione mitopoietica western. [<strong>il</strong> primo<br />

uomo spara due colpi] Amava sostenere di essere un mezzosangue indiano, al punto che<br />

qualcuno cominciò a chiamarlo “<strong>il</strong> regista pellerossa”, ma i suoi progenitori erano<br />

originari <strong>del</strong>la bassa valle <strong>del</strong> Reno (Peckinpaugh era <strong>il</strong> nome al momento <strong>del</strong>lo<br />

sbarco) e le uniche due native che avessero intrecciato la loro esistenza con quella<br />

<strong>del</strong>la famiglia di Sam erano due ragazze adottate dal nonno prima che egli nascesse,<br />

forse un po’ poco per derivarne imprescindib<strong>il</strong>i vincoli genetici. Lo accusavano di<br />

essere un fascista per la restituzione iperrealista <strong>del</strong>la violenza e lui non se ne fece mai<br />

cruccio, tanto al suo posto parlavano le campagne contro Nixon e <strong>il</strong> lucido discorso<br />

condotto nei suoi f<strong>il</strong>m sulla comparsa devastante, invasiva e spersonalizzante <strong>del</strong><br />

demone Capitale pronto a corrompere la purezza di un Eden storico originario.[l’altro<br />

uomo è colpito mentre spara. Un fiotto di rossissimo sangue esce dal suo petto] Alcuni lo<br />

avevano selvaggiamente detratto (tra cui Howard Hawks), altri lo avevano acriticamente<br />

esaltato, innalzandolo ad innovativo ideatore, per l’ut<strong>il</strong>izzo caratterizzante <strong>del</strong><br />

ralenti, di cui, invece, non fu certo <strong>il</strong> creatore (alcune situazioni spettacolari dei B<br />

Westerns anni Trenta o <strong>il</strong> salto nella vetrina <strong>del</strong> Jesse James di Henry King insegnano),<br />

ma solo – e non è certamente poco – colui che aveva fatto <strong>del</strong> procedimento la<br />

sua cifra rappresentativa in grado di generare una lunga teoria, talvolta gratuita e<br />

inopportuna, di malinconici epigoni.Anche alcune <strong>del</strong>le notizie fornite come certe<br />

si ammantavano di un’aurea favolosa pronta ad alimentare la statura eccentrica <strong>del</strong><br />

personaggio. [<strong>il</strong> primo uomo osserva <strong>il</strong> risultato <strong>del</strong> colpo sparato] Il carattere forte ed esigente<br />

lo portò all’acceso contrasto con alcuni degli attori di più spiccata personalità<br />

tra quelli con cui lavorò: durante Sierra Charriba fu costretto a fuggire su un dolly per<br />

sottrarsi all’ira funesta di Charlton “Major Dundee” Heston, più interessato a far la<br />

pelle al nostro che a guardarsi da Richard Harris o da Michael Pate, suoi avversari<br />

nel f<strong>il</strong>m. La continua conflittualità con i produttori lo spinse all’esasperazione: in uno<br />

di questi accessi d’ira si accordò con <strong>il</strong> suo amico Em<strong>il</strong>io “Mapache” Fernández per<br />

assoldare un k<strong>il</strong>ler messicano senza scrupoli per mezzo <strong>del</strong> quale punire un boss <strong>del</strong>la<br />

Metro Goldwyn Mayer. La costante dipendenza dall’alcool lo costrinse a smettere di<br />

primo piano / 12 - 23 ottobre<br />

Quel mucchio selvaggio.<br />

Tutti i f<strong>il</strong>m di Sam Peckinpah<br />

Sam Peckinpah<br />

Pat Garrett & B<strong>il</strong>ly the Kid<br />

Usa 1973, 122’, col., v.o. sott.it.<br />

Pat Garrett e B<strong>il</strong>ly Kid hanno per lungo tempo m<strong>il</strong>itato sotto<br />

la stessa bandiera <strong>del</strong> banditismo romantico <strong>del</strong> vecchio West.<br />

Ora <strong>il</strong> più anziano Pat, per calcolo o stanchezza, è passato<br />

dalla parte <strong>del</strong>la legge e i coloni <strong>del</strong> New Mexico, capeggiati<br />

dal feroce Chisum, gli hanno chiesto di arrestare B<strong>il</strong>ly…<br />

Uno dei f<strong>il</strong>m più importanti di Peckinpah con la più<br />

emozionante colonna sonora degli anni Settanta:<br />

Bob Dylan alle prese con B<strong>il</strong>ly e la sua malinconia.<br />

Memorab<strong>il</strong>e la canzone Knockin’ on Heaven’s Door.<br />

Sc.: Rudolph Wurlitzer; Fot.: John Coqu<strong>il</strong>lon; Int.: James<br />

Coburn, Kris Kristofferson, Bob Dylan, Jason Robards.<br />

GIO 12, H. 20.30 – EURO 2,50<br />

La proiezione sarà presentata da Giampiero Frasca<br />

Sam Peckinpah<br />

La morte cavalca a Rio Bravo<br />

The Deadly Companions<br />

Usa 1961, 93’, col., v.o. sott.it.<br />

Per vendicarsi di un vecchio sudista che anni prima l’ha quasi<br />

scotennato,Yellowleg è suo complice in una rapina durante la<br />

quale, però, uccide per errore un bambino, figlio di una<br />

cantante di saloon. Per farsi perdonare, l’uomo accompagna la<br />

madre attraverso <strong>il</strong> territorio degli Apache verso un remoto<br />

cimitero. Esordio nel lungometraggio <strong>del</strong> trentacinquenne Sam<br />

Peckinpah. Il f<strong>il</strong>m è stato poi rinnegato dal regista per via <strong>del</strong>le<br />

continue intromissioni sul set e in fase di montaggio da parte<br />

<strong>del</strong> produttore, fratello <strong>del</strong>l’attrice Maureen O’Hara.“Nel West<br />

non ci sono eroi. C’è solo gente che ha paura <strong>del</strong>la vita. Per<br />

questo spara, ammazza, rapina. Ed è per questo che li chiamo<br />

desperados” (S. Peckinpah).<br />

Sc.: A. S. Fleischman; Fot.:W<strong>il</strong>liam H. Clothier; Int.: Maureen<br />

O’Hara, Brian Keith, Steve Cochran.<br />

VEN 13, H. 16.30<br />

bere, ma la subentrante cocaina lo prostrò fino alla sindrome paranoide: convinto che<br />

gli alieni sarebbero sbarcati per invadere l’America di lì a poco, si fece trovare nei<br />

boschi armato di fuc<strong>il</strong>e in compagnia <strong>del</strong> degno sodale Warren “Bennie” Oates ad<br />

attenderne lo sbarco per salvare <strong>il</strong> paese. Ma, parallelamente, cominciò anche a pensare<br />

che nel suo pacemaker si nascondesse una sofisticata bomba piazzatagli in petto<br />

dalla CIA per attentare alla sua vita.Tutto vero? E che importa? Peckinpah è stato<br />

(anche) questo, reale o fittizio che fosse. D’altronde fu egli stesso a spiegarlo, interpretando<br />

lo scrittore di dime novels W<strong>il</strong>bur Olsen in Amore, piombo e furore di Monte<br />

Hellman:nel tentativo di sfruttare l’immagine <strong>del</strong> noto bounty-k<strong>il</strong>ler Fabio “Clayton<br />

Drumm”Testi per poter scrivere un romanzo sulle sue imprese di pistolero ammazzasette,<br />

si trovò a rispondere laconico all’obiezione <strong>del</strong>lo stesso Testi che non desiderava<br />

un libro ricolmo di bugie, «Naturale: le bugie fanno parte <strong>del</strong>la nostra vita…».<br />

Di conseguenza, l’aneddoto si sposa con la rappresentazione, <strong>il</strong> contorno con l’essenza,la<br />

vita con la narrazione.Il tutto è un mosaico complesso e affascinante che diventa<br />

cinema in senso esteso, in maniera totalizzante, ancor più d<strong>il</strong>atata di alcune sue<br />

modalità di realizzazione. [l’altro uomo, urlando inascoltato, <strong>il</strong> viso corrugato in una smorfia,<br />

si appresta a cadere in terra] Il cinema, non più sweet imitation of life, racconta la deriva<br />

dei tempi attraverso la perenne consapevolezza <strong>del</strong>lo scacco ineluttab<strong>il</strong>e <strong>del</strong>l’individuo:<br />

<strong>il</strong> personaggio eccentrico diventa allora <strong>il</strong> cantore elegiaco di una sconfitta esistenziale<br />

che ha i suoi punti più alti in una mitragliatrice che falcia a raggiera ogni<br />

immagine semovente ne Il mucchio selvaggio, in uno specchio che va in frantumi sotto<br />

i colpi autoinflitti alla sua effigie da James “Pat Garrett” Coburn, nel lunare ribaltamento<br />

dei ruoli all’interno di un fatiscente abitacolo di auto tra <strong>il</strong> morto vivente<br />

Warren Oates e la mai tanto viva testa spiccata <strong>del</strong> sorridente Alfredo Garcia in Voglio<br />

la testa di Garcia. Impossib<strong>il</strong>e tuttavia pensare ad un’uscita di scena mesta e discreta,<br />

misurata e sobria: Peckinpah è un autentico coreografo <strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong>l’individuo, non<br />

un osservatore introspettivo, <strong>il</strong> suo è <strong>il</strong> dinamismo <strong>del</strong>l’eventualità, l’iperbole <strong>del</strong><br />

frammento rappresentativo, non una semplice uscita di campo dalla narrazione e<br />

dalla vita. Le inquadrature non si limitano a registrare, ma entrano in rotta di collisione<br />

l’una con l’altra; <strong>il</strong> rapporto di causa ed effetto si frantuma, d<strong>il</strong>atato dal ralenti e<br />

sospeso in una concatenazione interpolata di schegge e bran<strong>del</strong>li di altre inquadrature<br />

che si inseriscono nella successione principale, portando all’espansione dei consueti<br />

codici di registrazione realistica. Si esce sempre di scena, è inevitab<strong>il</strong>e, ma mai<br />

senza <strong>il</strong> botto. [l’altro uomo, inquadrato dal basso, continua <strong>il</strong> suo moto di caduta verso terra]<br />

«Se questo mondo è tutto dei vincitori, che cosa resta ai perdenti?», aveva chiesto <strong>il</strong><br />

padre di Junior Bonner ne L’ultimo buscadero; «Qualcuno deve pur tenere fermi i<br />

cavalli», aveva risposto <strong>il</strong> figlio, interpretato da Steve McQueen, una <strong>del</strong>le icone <strong>del</strong>la<br />

vita frettolosamente bruciata. Sam, in questo preciso momento, non più intrappolato<br />

tra due frammenti storici idealmente sovrapposti ed ugualmente angusti, probab<strong>il</strong>mente<br />

è sul dorso di un magnifico appaloosa scalciante in un’immensa prateria<br />

priva di f<strong>il</strong>o spinato, mentre lo osservano i suoi parenti indiani, mentre i produttori<br />

lo implorano inut<strong>il</strong>mente di conceder loro udienza, mentre finalmente sbarcano gli<br />

alieni e mentre anche Alfredo Garcia, sempre sorridente, lo osserva con <strong>il</strong> capo r<strong>il</strong>assato,<br />

appoggiato in terra, un f<strong>il</strong>o d’erba tra i denti. È una bugia anche questa. Ma che<br />

importa? [l’uomo colpito sbatte violentemente in terra, alzando una densa nube di polvere che<br />

si espande intorno al suo corpo contratto. Lentamente. Con buona pace di Howard Hawks]<br />

La retrospettiva dedicata a Sam Peckinpah è un progetto <strong>del</strong>la Cineteca <strong>del</strong> Comune di<br />

Bologna realizzato in collaborazione con <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>.<br />

Sam Peckinpah<br />

Sfida nell’alta Sierra<br />

Ride the High Country<br />

Usa 1962, 94’, col., v.o. sott.it.<br />

Due ex-sceriffi, ormai vecchi e malandati, accettano un’ultima<br />

avventura. Uno muore, l’altro deporrà per sempre la pistola.<br />

Gli eroi sono stanchi in questo bel western crepuscolare, in cui la<br />

leggenda <strong>del</strong>la frontiera viene sacrificata sul viale <strong>del</strong> tramonto.<br />

F<strong>il</strong>m realizzato con budget limitato e in soli 28 giorni. Gli interni<br />

sono stati ricostruiti con meticolosa cura, mentre gli esterni sono<br />

stati realizzati vicino a Hollywood. Per risparmiare, la troupe si<br />

arrangia come può: le tende <strong>del</strong>l’accampamento dei minatori<br />

sono state fatte usando la stoffa <strong>del</strong>le vele de L’ammutinamento<br />

<strong>del</strong> Bounty. È durante la lavorazione di questo f<strong>il</strong>m che nasce <strong>il</strong><br />

sodalizio con <strong>il</strong> direttore <strong>del</strong>la fotografia Lucien Ballard (in<br />

precedenza collaboratore di Walsh, John Sturges e Kubrick).<br />

Sc.: N.B. Stone Jr.; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Randolph Scott,<br />

Ron Starr, Joel McCrea.<br />

VEN 13, H. 18.15<br />

5


6<br />

Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

Sam Peckinpah<br />

Il mucchio selvaggio / The W<strong>il</strong>d Bunch<br />

Usa 1969, 145’, col., v.o. sott.it.<br />

Rapinato un ufficio postale, Pike Bishop e la sua banda si<br />

accorgono di essere caduti in un tranello. Un gruppo di exgaleotti,<br />

capeggiato da Dick Thornton, ha cominciato a sparare<br />

sui fuor<strong>il</strong>egge per ordine di Hurrigan, a cui preme, per i suoi<br />

interessi, liberare la zona dai banditi. Riuscito a salvarsi, Pike<br />

raggiunge, con cinquanta uomini, la città messicana di<br />

Aguaverde, base <strong>del</strong>le truppe regolari in lotta contro Pancho<br />

V<strong>il</strong>la… “Tengo molto alle sovrimpressioni finali, che invece mi<br />

hanno rimproverato, perché concludendo sulle immagini dei<br />

k<strong>il</strong>ler che vivono e ridono tranqu<strong>il</strong>lamente, io ricordo allo<br />

spettatore – che vorrebbe dimenticarlo – che si tratta di gente<br />

sim<strong>il</strong>e a lui” (S. Peckinpah).<br />

Sc.: Roy N. Sickner,Walon Green; Fot.: Lucien Ballard;<br />

Int.:W<strong>il</strong>liam Holden, Ben Johnson, Ernest Borgnine.<br />

SAB 14, H. 15.45, DOM 15, H. 20.00<br />

Sam Peckinpah<br />

Sierra Charriba / Major Dundee<br />

Usa 1965, 123’, col., v.o. sott.it.<br />

Finita la guerra civ<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> maggiore nordista Dundee assolda<br />

un gruppo di disertori e prigionieri sudisti per inseguire,<br />

in territorio messicano, gli Apache autori di massacri impuniti,<br />

ma si scontra con le truppe francesi. Il f<strong>il</strong>m ha subito<br />

rimaneggiamenti e gravi tagli al montaggio da parte <strong>del</strong><br />

produttore Jerry Bresler che si è accanito soprattutto sulle scene<br />

più violente.Tuttavia <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m resta un punto di riferimento<br />

importante nella storia <strong>del</strong> western moderno, che ha influenzato<br />

non poco gli esiti successivi <strong>del</strong> genere.“Le riprese di Sierra<br />

Charriba sono state una battaglia spietata ma ho adorato i<br />

messicani che si appassionavano al f<strong>il</strong>m e che hanno <strong>del</strong> carattere,<br />

proprio come gli attori, tutti di alto livello” (S. Peckinpah).<br />

Sc.: Oscar Saul,W<strong>il</strong>liam A. Lyon, Howard Kunin;<br />

Fot.: Sam Leavitt; Int.: Charlton Heston, Michael Pate,<br />

Senta Berger, James Coburn, Richard Harris.<br />

SAB 14, H. 18.20, DOM 15, H. 22.30<br />

Sam Peckinpah<br />

La ballata di Cable Hogue<br />

The Ballad of Cable Hogue<br />

Usa 1970, 121’, col., v.o. sott.it.<br />

Abbandonato in mezzo al deserto senza viveri né soldi dai due<br />

compari Bowen e Taggart, l’anziano cercatore d’oro Cable<br />

Hogue sopravvive grazie all’imprevisto ritrovamento di una<br />

sorgente d’acqua. Adibita la sorgente a stazione per le d<strong>il</strong>igenze<br />

di passaggio, Hogue scopre che l’affare rende meglio <strong>del</strong>l’oro.<br />

Si stab<strong>il</strong>isce lì, fa amicizia con <strong>il</strong> vagabondo Joshua e si<br />

innamora <strong>del</strong>la prostituta H<strong>il</strong>dy. Quando, tre anni dopo, i<br />

compari tornano per derubarlo di nuovo, è pronto a<br />

consumare la sua vendetta.“I miei eroi sono sempre dei<br />

perdenti perché sono sconfitti in anticipo, cosa che costituisce<br />

uno degli ingredienti primordiali <strong>del</strong>la vera tragedia. Da molto<br />

tempo si sono messi d’accordo con la morte e la disfatta, per<br />

cui non gli resta nulla da perdere” (S. Peckinpah).<br />

Sc.: Edmund Penney, John Crawford; Fot.: Lucien Ballard;<br />

Int.: Jason Robards, David Warner, Stella Stevens.<br />

SAB 14, H. 20.30, LUN 16, H. 16.15<br />

Sam Peckinpah<br />

L’ultimo buscadero<br />

Junior Bonner<br />

Usa 1972, 100’, col., v.o. sott.it.<br />

Junior Bonner, figlio di un ex-campione di rodeo, si guadagna<br />

da vivere misurandosi, da una città all’altra <strong>del</strong>l’Arizona, con<br />

puledri selvatici e tori scatenati. Per aiutare <strong>il</strong> padre, che vuole<br />

andare a cercare l’oro in Australia, decide di cimentarsi in una<br />

diffic<strong>il</strong>e prova: stare per otto secondi in sella all’indomab<strong>il</strong>e<br />

toro Sunshine…<br />

Sc.: Jeb Rosenbrook, John Franco; Fot.: Lucien Ballard;<br />

Int.: Ida Lupino, Steve McQueen, Donald Barry.<br />

SAB 14, H. 22.40, LUN 16, H. 18.30<br />

Sam Peckinpah<br />

Cane di paglia / Straw Dogs<br />

Usa/GB 1971, 118’, col., v.o. sott.it.<br />

Dal romanzo The Siege of Trenchers’s Farm di Gordon M.<br />

W<strong>il</strong>liams. Un matematico americano abita nella campagna<br />

inglese con la moglie che viene violentata dai giovinastri<br />

<strong>del</strong> luogo. Ma quando vogliono entrargli in casa, si difende<br />

con tutti i mezzi.“Lo sceneggiatore David Goodman e io<br />

abbiamo cercato di trarre qualcosa di valido da quel libro: ci<br />

siamo riusciti e l’unica cosa che è rimasta è l’assedio finale…<br />

È totalmente sbagliato pensare che David Summer, <strong>il</strong><br />

personaggio principale, goda per la strage finale. C’è un punto,<br />

a metà circa <strong>del</strong>l’assedio, in cui David si sente male tanto<br />

è nauseato e si dice:‘Forza, premi <strong>il</strong> gr<strong>il</strong>letto’. È inorridito di<br />

doverlo fare, di se stesso, <strong>del</strong>la violenza che scopre in se stesso”<br />

(S. Peckinpah).<br />

Sc.: S. Peckinpah, David Zelag Goodman, da un romanzo<br />

di Gordon M.W<strong>il</strong>liams; Fot.: John Coqu<strong>il</strong>lon; Int.: Dustin<br />

Hoffman, Susan George, Peter Vaughan.<br />

DOM 15, H. 15.45, MER 18, H. 20.15<br />

Sam Peckinpah<br />

Getaway! / The Getaway<br />

Usa 1972, 122’, col., v.o. sott.it.<br />

Doc McKoy, uscito di prigione grazie a un disonesto<br />

politicante texano, Baynon, è costretto, per sdebitarsi, a rapinare<br />

una banca. Il colpo, al quale partecipano sua moglie Carol<br />

e due uomini imposti di Baynon, riesce ma Doc scopre di<br />

essere caduto in una trappola. Inizia così un lungo viaggio<br />

verso la frontiera, inseguito dai mandanti <strong>del</strong>la rapina.<br />

Sc.: Walter H<strong>il</strong>l; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Steve McQueen,<br />

Ali MacGraw, Ben Johnson.<br />

DOM 15, H. 17.50, MER 18, H. 22.30<br />

Sam Peckinpah<br />

Voglio la testa di Garcia<br />

Bring Me the Head of Alfredo Garcia<br />

Usa/Messico 1974, 112’, col., v.o. sott.it.<br />

Un ricco messicano offre un m<strong>il</strong>ione di pesos a chi gli porterà<br />

la testa <strong>del</strong>l’uomo che ha violentato e messo incinta la figlia.<br />

Ma Alfredo Garcia è già morto quando un pianista fallito,<br />

tentato dai soldi <strong>del</strong>la ricompensa, lo trova. Così riapre la<br />

tomba e decapita <strong>il</strong> cadavere già seppellito. Il f<strong>il</strong>m più<br />

misconosciuto di Peckinpah dove, però, ancora una volta,<br />

la violenza è soltanto la reazione obbligata <strong>del</strong>l’eroe che<br />

appartiene a un mondo in via di sparizione.“Ho pedinato<br />

come un segugio i peggiori rottami <strong>del</strong>la società, i diseredati,<br />

i falliti per vedere, per sentire, per mangiare letteralmente <strong>il</strong><br />

Messico attraverso i loro occhi, per catturare, attraverso i loro<br />

movimenti, le loro reazioni, i loro caratteri, l’anima colorata<br />

di un paese che non è così aperto e scoperto come appare al<br />

turista… Un panorama può spiegare un uomo? Sì, se è un<br />

messicano. La lotta sanguinosa, ad esempio, che oppone a un<br />

certo punto i cercatori <strong>del</strong>la testa di Garcia alla banda <strong>del</strong>lo<br />

stesso Garcia! Lo sfondo è addirittura <strong>il</strong> Popocatepetl, tutto<br />

picchi aguzzi e dirupi coperti di neve. Quella montagna, in<br />

Messico, è un simbolo, in sé chiude tutto: <strong>il</strong> bene, <strong>il</strong> male,<br />

Dio e <strong>il</strong> diavolo, l’uomo, la natura, la storia. La sua cru<strong>del</strong>tà<br />

è la stessa di quella gente, la sua lontananza è la stessa di quegli<br />

uomini che non comunicano mai tra loro, che si parlano solo<br />

a distanza, a colpi di pistola” (S. Peckinpah).<br />

Sc.: S. Peckinpah, Gordon Dawson; Fot.: Alex Ph<strong>il</strong>ip Jr.;<br />

Int.: Janine Maldonado, Helmut Dantine, Farnesio de Bernal.<br />

VEN 20, H. 16.15, DOM 22, H. 20.30<br />

Sam Peckinpah<br />

Osterman Weekend<br />

Usa 1983, 103’, col.<br />

John Tanner, celebre intervistatore televisivo, viene convocato<br />

nella sede <strong>del</strong>la CIA dove un agente, Lawrence Fassett, gli<br />

chiede aiuto per smascherare un’organizzazione spionistica<br />

russa denominata Omega e <strong>del</strong>la quale fanno parte tre amici<br />

di Tanner: Jo Cardone, Richard Tremayne e Bernie Osterman.<br />

Tanner trascorre ogni anno, nella casa di Osterman, un ormai<br />

tradizionale weekend. Dovrà fare da intermediario e creare<br />

le condizioni perché uno dei tre amici decida di tradire<br />

gli altri due…<br />

Sc.: Alan Sharp; Fot.: John Coqu<strong>il</strong>lon; Int.: Rutger Hauer,<br />

John Hurt, Burt Lancaster, Dennis Hopper.<br />

VEN 20, H. 18.15, DOM 22, H. 22.30<br />

Sam Peckinpah<br />

K<strong>il</strong>ler Elite<br />

Usa 1975, 122’, col. v.o. sott.it.<br />

Un’organizzazione segreta, specializzata in assassini politici,<br />

si occupa di un caso che la CIA vorrebbe tenere nascosto.<br />

Ne fanno parte Mike e Gorge, ottimi agenti e grandi amici.<br />

Un giorno, però, in seguito ad oscuri intrighi, Gorge ferisce<br />

gravemente Mike che deve trascorrere un lungo periodo di<br />

cura e convalescenza. Non ancora perfettamente ristab<strong>il</strong>ito,<br />

Mike viene richiamato in servizio per proteggere Chang, un<br />

politico in es<strong>il</strong>io di Taiwan. Non tarda a scoprire che dietro<br />

c’è un intricato doppio gioco che coinvolge anche l’ex amico<br />

Gorge e la CIA.“Il vero pacifismo è <strong>il</strong> coraggio, la forma<br />

raffinata <strong>del</strong> coraggio. Ma se un uomo viene da te e ti taglia<br />

una mano, tu non gli offri l’altra. No, se vuoi continuare a<br />

suonare <strong>il</strong> piano. Non dico che la violenza è ciò che fa di un<br />

uomo un uomo. Dico che quando la violenza arriva non puoi<br />

sfuggirla, devi riconoscere che <strong>il</strong> vero istinto, in te stesso, come<br />

negli altri, è difendersi. Se scappi sei morto, o sarebbe stato<br />

meglio esserlo” (S. Peckinpah).<br />

Sc.: Stirling S<strong>il</strong>liphant, Rose Reginald, Marc Norman,<br />

da una novella di Robert Rostand; Fot.: Ph<strong>il</strong>ip H. Lathrop;<br />

Int.: Bo Hopkins, Arthur H<strong>il</strong>l, Robert Duvall, James Caan.<br />

VEN 20, H. 20.15, LUN 23, H. 18.00<br />

Sam Peckinpah<br />

Convoy – Trincea d’asfalto<br />

Usa 1978, 106’, col., v.o. sott.it.<br />

Il camionista Martin, detto ‘Anatra di gomma’, e i suoi colleghi<br />

‘Casino ambulante’ e ‘S<strong>il</strong>ver Streak’ si imbattono nel loro<br />

vecchio nemico, lo sceriffo Lyle Wallace, che provoca ad arte<br />

l’occasione per multarli. Qualche ora dopo i tre si vendicano<br />

di Lyle sbeffeggiandolo pubblicamente e poi picchiando lui<br />

e altri poliziotti. Risaliti sui camion partono quindi per <strong>il</strong><br />

New Mexico per sottrarsi alla prevedib<strong>il</strong>e reazione di Wallace.<br />

I camion in marcia diventano presto dieci, venti, cinquanta:<br />

è una vera e propria ribellione, cui la popolazione lungo<br />

le strade dà <strong>il</strong> suo entusiastico appoggio.<br />

Sc.: B<strong>il</strong>l L. Norton; Fot.: Harry Stradling Jr.; Int.: Burt Young,<br />

Cassie Yates, Kris Kristofferson.<br />

VEN 20, H. 22.30<br />

Sam Peckinpah<br />

La croce di ferro / Cross of Iron<br />

GB/Germania/Yugoslavia 1977, 133’, col., v.o. sott.it.<br />

Nel 1943, nella penisola russa di Talman, un battaglione<br />

<strong>del</strong>la Wehrmacht agli ordini <strong>del</strong> colonnello Brandt tenta<br />

un’impossib<strong>il</strong>e resistenza all’avanzata dei sovietici.Tra gli<br />

uomini che più si distinguono c’è <strong>il</strong> sergente maggiore Rolf<br />

Steiner. Prima di finire in ospedale per una grave ferita,<br />

Steiner si è inimicato <strong>il</strong> capitano Stransky, un aristocratico<br />

che si è fatto trasferire a Talman per conquistarsi la croce<br />

di ferro. Quando Brandt dà l’ordine di ritirarsi, Stransky<br />

si vendica di Steiner lasciandolo all’oscuro <strong>del</strong>la decisione...<br />

Sc.:Walter Kelley, James Ham<strong>il</strong>ton, Julius J. Epstein, dal<br />

romanzo di W<strong>il</strong>li Henrich; Fot.: John Coqu<strong>il</strong>lon; Int.: James<br />

Coburn, Maxim<strong>il</strong>ian Schell, James Mason, Senta Berger.<br />

LUN 23, H. 15.30


Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

crossroads / 24 - 26 ottobre<br />

EstOvest <strong>Cinema</strong> 06<br />

La rassegna di musica contemporanea<br />

EstOvest 06, affianca, alla<br />

ormai quinquennale attività concertistica,<br />

un appuntamento cinematografico<br />

che si pone l’obbiettivo di scandagliare <strong>il</strong> cinema<br />

che documenta <strong>il</strong> suono contemporaneo e i suoi maestri. Una<br />

rassegna, che si apre con Fitzcarraldo, omaggio ironico alla<br />

fatica di organizzare e fare ascoltare musica oggi, ma che concentra<br />

la sua attenzione sui grandi nomi <strong>del</strong>la scena internazionale,<br />

con particolare attenzione ad un cinema d’autore o a<br />

documentari rari. Concerti (The Michael Nyman<br />

Songbook) o ritratti (Touch the Sound), biografie<br />

(Sonata per viola), televisione d’autore (C’è musica e<br />

musica). F<strong>il</strong>m d’autore in molti casi (Errol Morris,<br />

Aleksandr Sokurov, Volker Schlöndorff), cinema e video di<br />

ricerca (François Girard, Salvo Cuccia), ma anche grandi<br />

documenti: in particolare su quella musica che si pone come<br />

luogo di incontro e di scambio tra diverse culture e tradizioni<br />

musicali (Il viaggio di Isaac Stern in Cina, l’esperienza di<br />

Ravi Shankar tra India e Occidente). La rassegna EstOvest<br />

<strong>Cinema</strong> 06,a cura di Simone Arcagni e Alessandra Sciabica,<br />

è un progetto <strong>del</strong>l’Associazione Xenia Ensemble realizzato<br />

in collaborazione con <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>.<br />

Ingresso alle proiezioni euro 2,50 (pom.)/3,50 (sera). Il<br />

programma dei concerti, reperib<strong>il</strong>e in forma completa sul sito<br />

www.xeniaensemble.it, si aprirà <strong>il</strong> 2 novembre, presso<br />

l’Aula Magna <strong>del</strong> Politecnico di Torino (inizio ore 21), con<br />

Dall’America Centrale alla Gran Bretagna [Sarah Leonard<br />

(soprano) & Xenia Ensemble] e si concluderà <strong>il</strong> 1 dicembre al<br />

Folkclub (inizio ore 21) con Un omaggio all’Armenia<br />

[Dabaghyan Trio (duduk) & Xenia Ensemble].<br />

Info: tel. 011/8124881, info@xeniaensemble.it.<br />

Mark Ki<strong>del</strong><br />

Ravi Shankar: Between Two Worlds<br />

Gran Bretagna 2002, 89’, col., v.o.<br />

Il documentario, frutto di due anni di riprese e prodotto<br />

dalla BBC, racconta la figura di Ravi Shankar, <strong>il</strong> leggendario<br />

compositore e suonatore di sitar, <strong>il</strong> più grande ambasciatore<br />

<strong>del</strong>la musica indiana. Con sequenze uniche ed esclusive, <strong>il</strong> regista<br />

testimonia la grande umanità oltre che l’ab<strong>il</strong>ità musicale di questa<br />

straordinaria figura <strong>del</strong>la musica indiana. Il ritratto inizia con<br />

l’infanzia di Ravi a Benares, i suoi primi scontri con le celebrità<br />

nella Hollywood degli anni ’40, i suoi anni di studio <strong>del</strong> sitar<br />

e la conseguente fama in India, i suoi lavori con Satyajit Ray<br />

in Pather Panchali e le sue collaborazioni con Yehudi Menhuin,<br />

John Coltrane e innumerevoli altri grandi musicisti.<br />

Sc.: M. Ki<strong>del</strong>; Fot.: Alistair Cameron, Olivier Guéneau, M. Ki<strong>del</strong>.<br />

MAR 24, H. 16.30<br />

Errol Morris<br />

The Thin Blue Line<br />

Usa 1988, 102’, col., v.o. sott. it.<br />

Il f<strong>il</strong>m parte dal presupposto secondo <strong>il</strong> quale Randall Adams<br />

sia stato erroneamente coinvolto nell’omicidio di un poliziotto<br />

di Dallas nel 1977, sostenendo che invece sia stato David<br />

Harris <strong>il</strong> vero colpevole. Il f<strong>il</strong>m riprende questa storia<br />

attraverso interviste con molte <strong>del</strong>le persone coinvolte<br />

nell’incidente, titoli raccolti dai giornali <strong>del</strong>l’epoca e fatti che,<br />

in qualche modo hanno fatto da contorno alla vicenda.<br />

Sc.: E. Morris; Fot.: Robert Chappel, Stefan Czapsky;<br />

Int.: Randall Adams, David Harris, Gus Rose, Jackie Johnson.<br />

MAR 24, H. 18.15<br />

Werner Herzog<br />

Fitzcarraldo<br />

Rft 1982, 157’, col.<br />

Brian Sweene Fitzgerald, meglio conosciuto come Fitzcarraldo,<br />

intende costruire a Iquitos, al centro <strong>del</strong>la foresta amazzonica dove<br />

vive, <strong>il</strong> più grande teatro d’opera mai esistito e ad inaugurarlo<br />

vuole Caruso, che ha avuto modo di ascoltare, una volta, a<br />

Manhaus. Per poter riuscire nel suo intento, accetta di guidare<br />

una spedizione a bordo di un battello verso una zona ricchissima<br />

di alberi <strong>del</strong>la gomma che intende sfruttare e con <strong>il</strong> ricavato dare<br />

vita a questo suo grande sogno…<br />

Sc.:W. Herzog; Fot.:Thomas Mauch; Int.: Klaus Kinski,<br />

Claudia Cardinale, José Lewgoi.<br />

MAR 24, H. 20.30<br />

Luciano Martinengo<br />

John Cage e i bambini<br />

Italia 1984, 55’, col.<br />

Copia cortesemente concessa da RAI Teche.<br />

John Cage, in una palestra, è circondato da un gruppo<br />

di bambini. Con loro parla <strong>del</strong> suono e <strong>del</strong>la gestualità, con<br />

<strong>del</strong>le sedie fa dei movimenti che producono suoni-rumori.<br />

Tutto si svolge sotto la massima attenzione <strong>del</strong> pubblico tutto<br />

particolare letteralmente rapito dalle parole e dalle intuizioni<br />

<strong>del</strong> musicista. Gli strumenti usati sono casuali ma la grande<br />

creatività di Cage li trasforma seriamente in grandi oggetti<br />

da concerto.<br />

MAR 24, H. 23.00<br />

Gianfranco Mingozzi<br />

C’è musica e musica - Non tanto per cantare<br />

Italia 1972, 50’, b/n<br />

Copia cortesemente concessa da RAI Teche.<br />

In questa puntata <strong>del</strong> programma si affronta <strong>il</strong> tema <strong>del</strong> canto<br />

popolare in cinque dei suoi aspetti fondamentali: etnico,<br />

popolare, folk, di protesta e di consumo.Tra gli altri,<br />

intervengono alcuni etnomusicologi di fama quali Alan Lomax<br />

di New York, <strong>il</strong> professor Wachsman di Chicago e Diego<br />

Carpitella di Roma. Interessanti le riprese effettuate a Central<br />

Park, a New York tra i cantanti folk che si raccolgono e si<br />

esibiscono spontaneamente, accostati a musicisti di tutt’altra<br />

fama, come i Beatles.<br />

MER 25, H. 16.30<br />

Frank Scheffer<br />

19 Questions<br />

Nl 1995, 25’, col., v.o.<br />

John Cage risponde a diciannove domande relative ai temi più<br />

disparati dandosi dei limiti di tempo molto precisi.<br />

Un’avventura unica nel pensiero (non solo musicale) di cage.<br />

MER 25, H. 17.20<br />

Carlo Piccardi<br />

Luigi Nono: realtà di un compositore<br />

Italia 1977, 73’, col.<br />

Copia cortesemente concessa dalla Radio Televisione<br />

<strong>del</strong>la Svizzera Italiana.<br />

Una visione <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong> compositore Luigi Nono in un<br />

periodo di grande attività, sia musicale che sociale. La sua<br />

personalità, <strong>il</strong> suo carisma si esprimono attraverso la sua voce<br />

e la sua espressività. Luigi Nono si è sempre fatto portavoce<br />

di un presente in continua evoluzione, interpretando di volta<br />

in volta <strong>il</strong> clima storico, politico e sociale vissuto in prima<br />

persona. Con questa sua instancab<strong>il</strong>e attività ha influenzato<br />

la storia musicale contemporanea, in particolare in Italia<br />

e Germania.<br />

MER 25, H. 18.30<br />

Aleksandr Sokurov, Semën Aranovic<br />

Sonata per viola. Dmitrij Sostakovic<br />

Al’tovaya sonata: Dmitrij Sˇostakovic’<br />

Urss 1981, 80’, col., v.o. sott. it.<br />

Biografia <strong>del</strong> compositore Dmitrij Sˇostaković, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m, iniziato dal<br />

regista Aranovic, deve la sua forma definitiva all’intervento di<br />

Sokurov in quanto responsab<strong>il</strong>e <strong>del</strong>le immagini d’archivio.<br />

Il materiale documentario elimina i riferimenti strettamente<br />

biografici per cogliere, all’interno di un ampio contesto<br />

storico, <strong>il</strong> tragico destino di un artista costretto a scontrarsi<br />

con <strong>il</strong> regime stalinista. Sokurov alterna immagini <strong>del</strong>l’assedio<br />

di San Pietroburgo e di parate m<strong>il</strong>itari ad altre di Sˇostaković<br />

con la famiglia, creando in questo modo sott<strong>il</strong>i connessioni tra<br />

la vita <strong>del</strong> compositore e l’incerto futuro <strong>del</strong>la Russia.<br />

Sc.: Boris Dobrodeev; Fot.: J. Aleksandrov, J. Lebedev.<br />

MER 25, H. 20.30<br />

François Girard<br />

32 piccoli f<strong>il</strong>m su Glenn Gould<br />

Thirty-Two Short F<strong>il</strong>ms About Glenn Gould<br />

Canada 1993, 90’, col.<br />

Glenn Gould, pianista canadese internazionalmente celebre,<br />

grande virtuoso, interprete geniale soprattutto di Bach,<br />

eccentrico, morì a 50 anni nel 1982 a Toronto per un<br />

colpo apoplettico. Il f<strong>il</strong>m ricostruisce le differenti sfaccettature<br />

<strong>del</strong>la sua musica, <strong>del</strong> suo temperamento, <strong>del</strong>la sua esistenza<br />

d’eccezione, attraverso alcune esecuzioni originali<br />

di Gould, attraverso l’interpretazione di Colm Feore,<br />

attraverso frammenti narrativi, testimonianze, testi<br />

autobiografici visualizzati.<br />

Sc.: Charles Dunlop; Fot.: Alain Dostie; Int.: Colm Feore,<br />

Derek Keurvrost, Katya Ladan.<br />

MER 25, H. 22.00<br />

Murray Lerner<br />

From Mao to Mozart - Isaac Stern in China<br />

Usa 1981, 83’, col., v.o.<br />

Nel 1979, quando la Cina ha riaperto le porte all’Occidente,<br />

<strong>il</strong> virtuoso Isaac Stern ricevette un invito irrinunciab<strong>il</strong>e dal<br />

governo a recarsi nel loro paese. Questa straordinaria<br />

esperienza è stata registrata in questo documentario che<br />

propone l’incontro tra due diverse culture fuse grazie al talento<br />

di un geniale musicista. Un viaggio durato un mese attraverso<br />

le suggestioni offerte dalla musica e dal viaggio in un paese<br />

immenso e ricchissimo di stimoli.<br />

Fot.: Kramer Morgenthau, Bob Richman, Osamu Goto.<br />

GIO 26, H. 16.30<br />

Manfred Waffender<br />

Kronos Quartet - In Accord<br />

Germania 1997, 57’, col.<br />

Fin dalle prime esibizioni nel 1973, <strong>il</strong> Kronos Quartet<br />

ha ricevuto dimostrazioni di stima da parte <strong>del</strong>la critica<br />

internazionale per <strong>il</strong> fresco approccio alla musica. Il Kronos<br />

Quartet, infatti, è stato considerato una voce importante<br />

<strong>del</strong> panorama contemporaneo grazie alla sperimentazione<br />

con cui si è contraddistinto in oltre quattrocento opere,<br />

vendendo m<strong>il</strong>ioni di dischi e guadagnandosi numerosi premi<br />

internazionali di prestigio.<br />

GIO 26, H. 18.30<br />

La proiezione sarà seguita dal cortometraggio Angelica di Salvo Cuccia.<br />

Volker Schlöndorff<br />

The Michael Nyman Songbook<br />

Gran Bretagna 1992, 54’, col.<br />

Ute Lemper in un concerto registrato al Musikhalle di<br />

Amburgo <strong>il</strong> 4 febbraio 1992. Michael Nyman dirige la sua<br />

orchestra. I testi sono tratti da Wolfgang Amadeus Mozart,<br />

Arthur Rimbaud, Paul Celan.<br />

GIO 26, H. 20.30<br />

Thomas Rie<strong>del</strong>sheimer<br />

Touch the Sound<br />

Germania/Gran Bretagna 2004, 99’, col., v.o.<br />

Un documentario che segue da vicino <strong>il</strong> lavoro <strong>del</strong>la<br />

percussionista Evelyn Glennie. Attraverso le sue parole<br />

e le sue esibizioni, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m riflette sulla natura <strong>del</strong>l’arte<br />

e sulla musicalità dei suoni: Evelyn Glennie è una virtuosa<br />

<strong>del</strong>le percussioni, rulla le bacchette e percuote la pelle dei<br />

tamburi con una sensib<strong>il</strong>ità impressionante, crea armonie<br />

a partire da ogni oggetto, bottiglie, lattine, pezzi di ferro,<br />

parti <strong>del</strong> corpo umano, e cerca continuamente la relazione<br />

tra <strong>il</strong> proprio orecchio e <strong>il</strong> mondo circostante. Il regista segue<br />

l’artista nelle sue performance improvvisate o registrate<br />

in uno studio di Colonia e lascia che spieghi di fronte<br />

alla camera la teoria su cui si basa <strong>il</strong> suo lavoro;<br />

contemporaneamente, ricerca la musicalità nel casuale, nel<br />

“rumore”, esibendo e sottolineando con <strong>il</strong> suo st<strong>il</strong>e particolare,<br />

le sonorità nascoste nel caos senza logica <strong>del</strong> mondo<br />

contemporaneo.<br />

GIO 26, H. 21.30<br />

7


8<br />

Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

L’estetica <strong>del</strong>lo sguardo.<br />

L’arte di Luchino Visconti<br />

La mostra fotografica alla Mole Antonelliana<br />

Dal 5 ottobre al 3 dicembre<br />

di Alberto Barbera<br />

A cento anni dalla nascita (M<strong>il</strong>ano, 2 novembre 1906) e a trenta dalla sua scomparsa<br />

(17 marzo 1976),Visconti si conferma come una <strong>del</strong>le figure che hanno maggiormente<br />

segnato la scena cinematografica e teatrale <strong>del</strong> ‘900 italiano. La mostra di<br />

immagini scattate sul set dei i suoi f<strong>il</strong>m è un modo suggestivo e affascinante di rievocarne<br />

la straordinaria carriera artistica, ripercorrendone le tappe in forma originale e<br />

in taluni casi inedita. Si tratta di 98 ingrandimenti – in parte esposti all’esterno, in<br />

parte all’interno <strong>del</strong>la Mole Antonelliana - in maggioranza realizzati da tre fotografi<br />

che possono vantare una più o meno lunga consuetudine di lavoro con <strong>il</strong> grande<br />

regista:, Paul Ronald, Giovan Battista Poletto e Mario Tursi. Completano <strong>il</strong> percorso<br />

alcune immagini di Osvaldo Civirani, Alfonso Avincola, Angelo Frontoni e Ivo<br />

Meldolesi. La metà circa sono foto di scena, che riproducono fe<strong>del</strong>mente singole<br />

inquadrature dei f<strong>il</strong>m al quale si riferiscono; l’altra metà sono foto di set, scattate per<br />

documentare momenti di lavorazione o pause <strong>del</strong>la stessa. Le prime testimoniano<br />

<strong>del</strong>la straordinaria professionalità di questi artigiani, capaci di cogliere gli istanti priv<strong>il</strong>egiati<br />

di una messa in scena ordita da altri, alla quale devono conformarsi, rispettando<br />

i tagli <strong>del</strong>le inquadrature, adeguandosi alle luci scelte e impostate dal direttore<br />

<strong>del</strong>la fotografia, ma, anche, acuendo (se così si può dire) le emozioni di una scena<br />

senza tradirne lo spirito. Le foto di set documentano invece aspetti minuti e singo-<br />

Gli eventi <strong>del</strong> mese<br />

un certo sguardo / 19 ottobre<br />

Figure di donne<br />

nel cinema contemporaneo<br />

È dedicata alla rappresentazione <strong>del</strong>la donna la non-stop<br />

cinematografica organizzata dal Centro Interculturale <strong>del</strong>la<br />

Città di Torino, in collaborazione con <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>, i C.T.P. “Braccini” e “Parini”, <strong>il</strong> Cinecircolo<br />

“L’Incontro”, l’Università <strong>del</strong>la Terza Età e l’A.S.A.I.<br />

Cinque f<strong>il</strong>m per tracciare un percorso attraverso le geografie<br />

insolite di un cinema che vuole mettere a confronto storie di<br />

donne tra Occidente, Medio oriente e sud America.<br />

La non-stop avrà inizio alle ore 10.00 con la proiezione <strong>del</strong><br />

f<strong>il</strong>m Free Zone di Amos Gitai riservata alle scuole. Per<br />

informazioni e prenotazioni: Centro Interculturale <strong>del</strong>la<br />

Città di Torino, tel.: 011-4429710 - Fax: 011-4429729,<br />

www.comune.torino.it/cultura/intercultura,<br />

e-ma<strong>il</strong>: centroic@comune.torino.it.<br />

Amos Gitai<br />

Free Zone<br />

Francia/Israele/Belgio/Spagna 2005, 90’, col., v.o. sott.it.<br />

Rebecca è americana ma da alcuni mesi vive a Gerusalemme<br />

perché stava per sposarsi.<br />

Rotto <strong>il</strong> fidanzamento, si allontana<br />

a bordo di un taxi. Alla guida <strong>del</strong>l’auto c’è Hanna, una donna<br />

israeliana che è diretta in Giordania nella ‘Zona Franca’ per<br />

recuperare dei soldi presso alcuni ‘soci’ americani <strong>del</strong> marito.<br />

Rebecca vuole allontanarsi da Israele e decide di<br />

accompagnare Hanna nella sua missione.“Si può considerare<br />

l’automob<strong>il</strong>e un mezzo di trasporto. La si può considerare <strong>il</strong><br />

quarto protagonista <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m. Definisce un territorio limitato.<br />

Quando le tre donne, o prima le due, sono in auto, non<br />

possono allontanarsi fra loro. L’auto impone una prossimità<br />

che le obbliga a entrare in contatto, a parlarsi. Anche quando<br />

tacciono è comunque un modo di comunicare. Credo<br />

che quel viaggio in auto sia contemporaneamente reale<br />

e metaforico” (A. Gitai).<br />

Sc.: A. Gitai, Marie-José Sanselme; Fot.: Laurent Brunet; Int.:<br />

Natalie Portman, Hanna Laslo, Hiam Abbas, Carmen Maura.<br />

GIO 19, H. 10.00<br />

Vera Fogw<strong>il</strong>l, Martín Desalvo<br />

Las mantenidas sin sueños<br />

Argentina/Spagna/Olanda/Francia 2005, 97’, col., v.o. sott.it.<br />

Un f<strong>il</strong>m tutto immerso nell’intimità <strong>del</strong> mondo femmin<strong>il</strong>e,<br />

con personaggi le cui vite sono inevitab<strong>il</strong>mente intrecciate.<br />

Florencia è una giovane madre che non sa mai come<br />

comportarsi con la figlia Eugenia, mentre questa sa<br />

perfettamente cosa farebbe se fosse madre. Olga è una vicina<br />

di casa che, però, sostituisce con <strong>il</strong> suo affetto e <strong>il</strong> suo calore<br />

la famiglia che le due donne non hanno. Infine Sara, madre<br />

di Florencia, irrompe nella vita di figlia e nipote con inut<strong>il</strong>e<br />

e inefficace violenza.Tutt’intorno storie di cocaina, gravidanze<br />

vere e presunte, nascite e malinconie femmin<strong>il</strong>i.<br />

Nessuna di loro può fare nulla da sola ma insieme hanno<br />

la possib<strong>il</strong>ità di sognare.<br />

Sc.:V. Fogw<strong>il</strong>l; Fot.: Nicolás Trovato; Int.: Lucía Snieg,<br />

Mirta Busnelli, Mía Maestro.<br />

GIO 19, H. 14.30<br />

Yesim Ustaoglu<br />

Waiting For The Clouds<br />

Turchia/Francia 2004, 92’, col., v.o. sott. it.<br />

Ayshe, che non si è mai sposata, ha dedicato tutta la sua<br />

vita a Selma, sua sorella maggiore, sin dal giorno in cui lei<br />

divenne vedova. Dopo la morte di Selma, però, Ayshe,<br />

lari di quel concitato universo di gesti, di azioni e di scelte che costituisce <strong>il</strong> processo<br />

di creazione di un f<strong>il</strong>m, offrendo interessanti informazioni sul modo di lavorare<br />

<strong>del</strong> cineasta, sulla sua meticolosità, sulla vera e propria adorazione per gli attori, sul<br />

modo di impartire ordini e istruzioni. Insomma, sull’insieme degli elementi che<br />

fanno <strong>il</strong> mestiere <strong>del</strong> regista, <strong>il</strong> cui fascino non smetterà mai di esercitare una seduzione<br />

<strong>del</strong> tutto particolare e, in una certa misura, inesplicab<strong>il</strong>e.<br />

La mostra è a cura di Alberto Barbera e Raffaella Isoardi. Le fotografie di Alfonso<br />

Avincola e di Giovan Battista Poletto provengono da Reporters Associati<br />

(Roma) o dalle collezioni <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> (Torino). Le fotografie<br />

di Osvaldo Civirani provengono dalle collezioni <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Cinema</strong> (Torino). Le fotografie di Angelo Frontoni provengono dal “Fondo<br />

Frontoni” di proprietà <strong>del</strong> Centro Sperimentale/SNC-Cineteca <strong>Nazionale</strong><br />

(Roma) e <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> (Torino). Le fotografie di Ivo<br />

Meldolesi provengono dalle collezioni <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong><br />

(Torino). Le fotografie di Paul Ronald provengono dall’ Archivio Storico <strong>del</strong><br />

<strong>Cinema</strong>, AFE (Roma) o dalle collezioni <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong><br />

(Torino). Le fotografie di Mario Tursi provengono dalla sua collezione privata o<br />

da Reporters Associati (Roma). Digitalizzazione fotografica: Roberto Goffi,<br />

Mario Tursi, Piero Servo (Archivio Storico <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>), Reporters Associati.<br />

Il catalogo <strong>del</strong>la mostra sarà disponib<strong>il</strong>e, al prezzo di euro 18, presso <strong>il</strong> bookshop <strong>del</strong> <strong>Museo</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> alla Mole Antonelliana.<br />

In occasione <strong>del</strong>la mostra, <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> pubblica con l’Editrice Il Castoro<br />

<strong>il</strong> volume Il processo di Maria Tarnowska. Una sceneggiatura inedita, a cura di Teresa<br />

Antolin e Alberto Barbera con la collaborazione di S<strong>il</strong>vio Alovisio.<br />

inizia a sentire la solitudine e inizia a comportarsi<br />

stranamente con la gente <strong>del</strong> piccolo v<strong>il</strong>laggio in cui vive.<br />

Si rifugia, infine, in montagna e rifiuta di tornare al suo<br />

v<strong>il</strong>laggio. Isolata tra le nuvole riesce finalmente a confessare<br />

la propria colpa di aver abbandonato <strong>il</strong> fratello più giovane<br />

quando erano bambini. Decisa a recuperare gli errori<br />

<strong>del</strong> passato, Ayshe si mette in viaggio verso la Grecia,<br />

alla ricerca <strong>del</strong> fratello che non vede da troppo tempo.<br />

In questo modo cerca anche di riconc<strong>il</strong>iarsi con la sua<br />

identità e la sua origine greca che ha dovuto tenere nascosta<br />

per cinquant’anni.“Il f<strong>il</strong>m è ambientato nel 1975.<br />

Ho ricostruito la vicenda <strong>del</strong> bambino sulla base dei miei<br />

ricordi personali. Quando ho appreso per la prima volta<br />

la storia di persone come Ayshe, che vivono nel nordest<br />

<strong>del</strong>la Turchia, ho capito subito che si trattava di una parte<br />

oscura e triste <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la Turchia rimasta per troppo<br />

tempo sconosciuta” (Y. Ustaoglu).<br />

Sc.:Y. Ustaoglu, Petros Markaris, dal romanzo di George<br />

Andreadis; Fot.: Jacek Petrycki; Int.: Rüchan Caliskur,<br />

Ridvan Yagci, Isma<strong>il</strong> Baysan.<br />

GIO 19, H. 16.30<br />

Rakhshan Bani-Etemad, Mohsen Abdolvahab<br />

G<strong>il</strong>aneh<br />

Iran 2005, 84’, col., v.o. sott. it.<br />

Capodanno di guerra in Iran. I festeggiamenti sono funestati<br />

dalla guerra contro l’Iraq e la città è stata più volte attaccata<br />

dai miss<strong>il</strong>i nemici. G<strong>il</strong>aneh è una donna di mezza età che,<br />

oltre a dover assistere alla partenza <strong>del</strong> figlio per la guerra,<br />

deve accompagnare la figlia a Tehran alla ricerca <strong>del</strong> marito<br />

di lei che ha disertato <strong>il</strong> servizio m<strong>il</strong>itare. Quindici anni più<br />

tardi la situazione non sembra cambiata. È di nuovo<br />

capodanno e G<strong>il</strong>aneh, sempre più affaticata, si sta prendendo<br />

cura <strong>del</strong> figlio, reso invalido a causa <strong>del</strong>le armi chimiche usate<br />

in guerra. Sua figlia è lontana e per lei è sempre più diffic<strong>il</strong>e<br />

riuscire ad assistere <strong>il</strong> giovane. Sta aspettando l’arrivo di una<br />

donna che ha perso <strong>il</strong> marito in guerra e ha acconsentito<br />

a sposare <strong>il</strong> figlio.<br />

Sc.: R. Bani-Etemad, Farid Mostafavi, M. Abdolvahab; Fot.:<br />

Morteza Poursamadi; Int.: Fatemeh Motamed Arya, Bahram<br />

Radan, Baran Kosari.<br />

GIO 19, H. 18.30<br />

Ruxandra Zenide<br />

Ryna<br />

Romania/Svizzera 2005, 94’, col., v.o. sott.it.<br />

Ryna ha sedici anni, vive in un piccolo v<strong>il</strong>laggio sul <strong>del</strong>ta<br />

<strong>del</strong> Danubio ed è la figlia <strong>del</strong> povero gestore di un distributore<br />

di benzina. Ryna, che ha la passione per la fotografia, è stata<br />

cresciuta come un ragazzo dal padre che avrebbe sempre<br />

voluto avere un figlio maschio e esercita su di lei un potere<br />

dispotico e autoritario. Le cose, però, iniziano a cambiare<br />

quando la ragazza, stanca <strong>del</strong>la situazione e sempre meno<br />

condizionata, decide di mettersi alla ricerca <strong>del</strong>la madre che<br />

non ha mai conosciuto. Il f<strong>il</strong>m, che è anche un ritratto schietto<br />

<strong>del</strong>la povertà, <strong>del</strong>l’oppressione sociale e <strong>del</strong>l’abuso di potere,<br />

vuole essere la messa in scena <strong>del</strong>la presa di coscienza di una


Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

giovane donna e <strong>del</strong> dolore che ne deriva. Stretta tra valori<br />

tradizionali e sogni materialistici, alla fine Ryna paga un prezzo<br />

pesante per preservare la sua identità.<br />

Sc.: Marek Epstein, R. Zenide; Fot.: Marius Panduri;<br />

Int.: Doroteea Petre,Valentin Popescu, Matthieu Rozé,<br />

Nicolae Praida.<br />

GIO 19, H. 20.30<br />

Em<strong>il</strong>y Atef<br />

Molly’s Way<br />

Germania 2005, 84’, col., v.o. sott. it.<br />

Una ragazza giunge dall’Irlanda in un piccolo paese <strong>del</strong>la<br />

Polonia, alla ricerca di Marcin, uomo conosciuto durante<br />

un’indimenticab<strong>il</strong>e notte d’amore, che le ha lasciato un<br />

ricordo in<strong>del</strong>eb<strong>il</strong>e. Uno sguardo poetico ed esperto su una<br />

donna che sta cercando soprattutto se stessa.“Molly lascia<br />

la sua vita in Irlanda, salta su un treno non sapendo cosa<br />

la aspetti. In Polonia si mette alla ricerca di un uomo che<br />

ha incontrato una notte e poi non ha più rivisto, ma forse<br />

sta cercando anche qualcos’altro. Attraverso <strong>il</strong> suo viaggio<br />

possiamo conoscere questo paese e innamorarci dei suoi<br />

abitanti. Persone di differenti paesi d’Europa, con differenti<br />

culture e tradizioni hanno lavorato a questo f<strong>il</strong>m insieme.<br />

I produttori, <strong>il</strong> co-sceneggiatore e <strong>il</strong> montatore sono tedeschi,<br />

l’attrice principale è irlandese, <strong>il</strong> compositore è francese,<br />

le lingue parlate nel f<strong>il</strong>m sono inglese, polacco e tedesco.<br />

Avrebbe potuto trasformarsi in un caos, e alcune volte<br />

è stato così, ma questo melting-pot europeo rappresenta<br />

l’anima di Molly’s Way” (E. Atef).<br />

Sc.: E. Atef, Esther Bernstorff; Fot.: Patricia Lewandowska;<br />

Int.: Mainread McKinley, Miroslaw Baka, Ute Gerlach.<br />

GIO 19, H. 23.00<br />

Ingresso gratuito a tutte le proiezioni<br />

Festival <strong>Cinema</strong>mbiente<br />

IX edizione (27-31 ottobre)<br />

cinema <strong>del</strong> presente / 3 ottobre<br />

Incontro con Gu<strong>il</strong>lermo Arriaga<br />

Torna per la nona edizione <strong>Cinema</strong>mbiente, uno dei maggiori festival internazionali<br />

di f<strong>il</strong>m a tematica ambientale.Ancora più che negli anni scorsi,<br />

si presenta come una manifestazione che ha saputo uscire dalla<br />

dimensione <strong>del</strong>l’evento dedicato agli addetti ai lavori, per aprirsi al<br />

grande pubblico, presentando <strong>il</strong> meglio <strong>del</strong>la produzione annuale<br />

<strong>del</strong> cinema che riflette sullo stato <strong>del</strong> pianeta.<br />

<strong>Cinema</strong>mbiente, diretto sempre da Gaetano Capizzi, da quest’anno<br />

è entrato a far parte <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> aderendo<br />

al progetto di coordinamento e integrazione <strong>del</strong>le manifestazioni<br />

cinematografiche torinesi. Saranno proiettati oltre<br />

centocinquanta f<strong>il</strong>m provenienti da tutto <strong>il</strong> mondo: f<strong>il</strong>m sulla<br />

produzione <strong>del</strong> cibo con We Feed the World e Our Da<strong>il</strong>y Bread;<br />

sugli aspetti nascosti degli esperimenti nucleari nel Pacifico; la<br />

voce di John Waters, uno dei maestri <strong>del</strong> trash, racconterà la storia<br />

di Salton Sea, un buco nero nell’American Dream. I f<strong>il</strong>m italiani<br />

mostrano l’incredib<strong>il</strong>e situazione <strong>del</strong>le falde <strong>del</strong> Vesuvio, <strong>il</strong> viaggio<br />

di una maglietta gettata in un cassonetto <strong>del</strong>la raccolta dei vestiti, la<br />

navigazione lungo <strong>il</strong> <strong>del</strong>ta <strong>del</strong> Po e poi ancora ci fanno conoscere “l’altra<br />

Sardegna”, quella che sta dietro ai fasti turistici, la vita nelle montagne <strong>del</strong> Cuneese,<br />

le balle di spazzatura <strong>del</strong>la Campania. L’ampia sezione Panorama, che varcherà i muri<br />

<strong>del</strong> cinema Massimo per espandersi in alcuni locali <strong>del</strong> centro <strong>del</strong>la città, è un escursus<br />

sullo stato <strong>del</strong>la Terra, con una sottosezione che ricorderà a trenta anni di<br />

Scuola Holden, <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> e Torino<br />

F<strong>il</strong>m Festival presentano, nell’ambito di Anteprima Spazio<br />

Torino, un incontro con lo scrittore e sceneggiatore Gu<strong>il</strong>lermo<br />

Arriaga che si terrà al <strong>Cinema</strong> Massimo martedì 3 ottobre<br />

alle ore 20.30. Seguirà la proiezione di Le tre sepolture di<br />

Tommy Lee Jones.<br />

Gu<strong>il</strong>lermo Arriaga, sceneggiatore e scrittore messicano, lavora<br />

da sempre tra cinema e letteratura confrontandosi con<br />

linguaggi diversi come la fiction, la radio, la televisione, <strong>il</strong><br />

documentario, la narrativa, riuscendo a elaborare uno st<strong>il</strong>e<br />

narrativo personale cui si innestano sempre elementi autobiografici.<br />

È autore dei romanzi Il bufalo <strong>del</strong>la notte<br />

(2004), Un dolce odore di morte (2005) e <strong>del</strong> racconto<br />

lungo Pancho V<strong>il</strong>la e lo Squadrone Ghigliottina<br />

(pubblicati in Italia da Fazi Editore), mentre per <strong>il</strong> cinema,<br />

dopo le sceneggiature di Amores Perros (2000), 21<br />

grammi (2003) entrambi di Alejandro Gonzáles<br />

Iñárritu, e Le tre sepolture di Tommy Lee Jones, ha firmato<br />

la sceneggiatura di Babel, diretto ancora una volta da<br />

Iñárritu e presentato all’ultimo Festival di Cannes.<br />

Nell'ambito <strong>del</strong> seminario sul narrare organizzato dalla<br />

Scuola Holden sono previsti i seguenti incontri aperti al pubblico:<br />

Giovedì 5 ottobre alle ore 18.00 ad ATRIUM<br />

(piazza Solferino, ingresso libero), nell’ambito di Torino<br />

Capitale Mondiale <strong>del</strong> Libro, Arriaga incontra <strong>il</strong> pubblico e<br />

presenta in prima nazionale <strong>il</strong> suo cortometraggio Rogelio.<br />

Partecipa all’incontro <strong>il</strong> regista Alex Infascelli. Venerdì 6<br />

ottobre alle 18.30 alla FNAC, Arriaga presenta Pancho<br />

V<strong>il</strong>la e Lo Squadrone Ghigliottina, <strong>il</strong> suo racconto lungo<br />

appena pubblicato da Fazi Editore.<br />

Tommy Lee Jones<br />

Le tre sepolture<br />

The Three Burials of Melquiades Estrada<br />

Francia/Usa 2005, 115’, col., v.o sott.it.<br />

Il ranchero Pete Perkins, per onorare la morte <strong>del</strong> suo amico<br />

Melquiades Estrada, ucciso per mano di ignoti nel deserto e<br />

sepolto dalle autorità in un fossa comune, prima va in cerca<br />

<strong>del</strong>l'assassino e poi intraprende con lui un avventuroso viaggio<br />

verso <strong>il</strong> Messico, affinché l'amico possa essere degnamente<br />

tumulato nella sua città natale e <strong>il</strong> suo assassino possa imparare<br />

a distinguere <strong>il</strong> valore vero di una vita umana. Premio per<br />

la migliore interpretazione masch<strong>il</strong>e a Tommy Lee Jones<br />

e per la miglior sceneggiatura a Gu<strong>il</strong>lermo Arriaga al Festival<br />

di Cannes nel 2005.<br />

Sc.: G. Arriaga; Fot.: Chris Menges; Int.:T.L. Jones, Barry<br />

Pepper, Julio Cesar Ced<strong>il</strong>lo.<br />

MAR 3 – SALA TRE, H. 20.30, INGRESSO LIBERO<br />

cinema <strong>del</strong> presente / 13 ottobre<br />

Le migliori comiche di Cretinetti<br />

Il <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>, in collaborazione con la<br />

Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna, presenta una serata<br />

interamente dedicata al grande attore André Deed, protagonista,<br />

nei panni di Cretinetti, di una straordinaria serie<br />

di comiche d’epoca muta realizzate negli Anni Dieci<br />

dall’Itala F<strong>il</strong>m, la casa di produzione torinese animata dal<br />

geniale Giovanni Pastrone. In questa occasione lo studioso<br />

francese Jean G<strong>il</strong>i presenterà <strong>il</strong> suo volume André Deed<br />

pubblicato dalla Cineteca <strong>del</strong> Comune di Bologna in collaborazione<br />

con la casa editrice Le Mani nell’ambito <strong>del</strong>l’edizione<br />

2005 <strong>del</strong> Festival <strong>Cinema</strong> Ritrovato. Le proiezioni<br />

saranno accompagnate dal vivo al pianoforte dal<br />

maestro Stefano Maccagno.<br />

La serata, ad ingresso libero, si svolgerà venerdì 13 ottobre<br />

alle 20.30.<br />

Saranno presentate le seguenti comiche:<br />

Cretinetti che bello (1909, 5’)<br />

Cretinetti fra due fuochi (1910, 9’)<br />

Cretinetti distratto (1910, 9’) *<br />

Come fu che l’ingordigia<br />

rovinò <strong>il</strong> Natale a Cretinetti (1910, 12’)<br />

Cretinetti s’incarica <strong>del</strong> trasloco (1911, 9’) *<br />

Il regalo dei Cretinetti (1911, 9’) *<br />

Natale di Cretinetti (1911, 10’)<br />

La paura degli aeromob<strong>il</strong>i nemici (1915, 16’)<br />

Tutti i f<strong>il</strong>m fanno parte <strong>del</strong>le collezioni <strong>del</strong> <strong>Museo</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> ad eccezione di quelli contrassegnati<br />

con l’asterisco, che provengono dall’archivio <strong>del</strong>la Cineteca<br />

<strong>del</strong> Comune di Bologna.<br />

distanza <strong>il</strong> disastro di Severo e a venti quello di Chernobyl con alcuni<br />

f<strong>il</strong>m e una mostra fotografica <strong>del</strong> grande fotoreporter Mauro<br />

Galligani. In certe parti <strong>del</strong> mondo difendere l’ambiente<br />

significa essere vessati. Con la collaborazione di Amnesty<br />

International verrà presentata una serie di f<strong>il</strong>m su casi di<br />

ambientalisti perseguitati per la loro attività. Alcune di<br />

queste persone provenienti da Russia, Messico,<br />

Birmania, Turkmenistan, saranno presenti al festival.<br />

Cosa c’è dietro l’incredib<strong>il</strong>e sv<strong>il</strong>uppo economico<br />

indiano? Lo capiremo con i f<strong>il</strong>m proposti da Daniela<br />

Bezzi, con <strong>il</strong> suo reportage frutto di un’inchiesta sul<br />

campo che presenteremo in anteprima con alcuni<br />

ospiti indiani. Un’ampia retrospettiva su cinema e lavoro,<br />

curata da Sergio Toffetti, proseguendo la ricerca iniziata<br />

qualche anno fa con i f<strong>il</strong>m prodotti dalla FIAT, presenterà<br />

f<strong>il</strong>m di grandi autori per le industrie, per definire <strong>il</strong><br />

tipo di sv<strong>il</strong>uppo economico e sociale italiano immaginato dall’industria.Come<br />

al solito una particolare attenzione è rivolta ai ragazzi<br />

con f<strong>il</strong>m e ospiti solo in esclusiva.<br />

Nel corso <strong>del</strong> festival sarà ricordata la figura <strong>del</strong> cinef<strong>il</strong>o Antonio Copparoni, già collaboratore<br />

di <strong>Cinema</strong>mbiente, con la presentazione <strong>del</strong> Fondo Copparoni che la<br />

famiglia ha donato alla Biblioteca <strong>del</strong> <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>.<br />

9


10<br />

Le Rassegne <strong>del</strong> Massimo3 programmaottobre<br />

Associazione <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Cinema</strong><br />

Felice Attore e Pittore è <strong>il</strong> titolo di un’iniziativa – organizzata da “Dietro la<br />

Cinepresa” <strong>del</strong> DAMS di Torino, Associazione <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>,<br />

Festival <strong>del</strong>le Colline Torinesi, Circolo dei Lettori, <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Cinema</strong>, F<strong>il</strong>m Commission Torino Piemonte, Hiroshima Mon Amour e<br />

Piemonte Movie – che intende ricordare Felice Andreasi, uno dei più noti attori<br />

piemontesi, dotato di un grande talento sia comico che drammatico, che è<br />

scomparso poco più di un anno fa, <strong>il</strong> 25 dicembre 2005.<br />

Dopo una lunga esperienza teatrale insieme con Dario Fo, Giorgio Gaber,<br />

Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Lino Toffolo, Bruno Lauzi, Paolo Rossi,<br />

con questi stessi colleghi ha partecipato a numerosi spettacoli televisivi negli<br />

anni ‘70/’80 ed ha preso parte a molti f<strong>il</strong>m di successo quali: Il sospetto, Signore e<br />

Fotogrammi<br />

Nuove acquisizioni:<br />

<strong>il</strong> fondo Copparoni<br />

Il <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong>, in<br />

occasione <strong>del</strong>la IX edizione <strong>del</strong><br />

Festival <strong>Cinema</strong>mbiente, presenta<br />

una nuova importante acquisizione<br />

che arricchisce ulteriormente <strong>il</strong> patrimonio<br />

<strong>del</strong>la biblioteca “Mario<br />

Gromo”: si tratta <strong>del</strong>la collezione di<br />

Antonio Copparoni, indimenticab<strong>il</strong>e<br />

e poliedrica figura <strong>del</strong>l’ambiente<br />

cinematografico torinese, morto prematuramente<br />

nel giugno <strong>del</strong>lo scorso<br />

anno.<br />

Il fondo è composto da un’estrema<br />

varietà di materiali (centinaia di<br />

press-book, cataloghi di festival e<br />

retrospettive, monografie, annuari,<br />

periodici, rassegne stampa, opuscoli<br />

e ritagli), raccolti con passione da<br />

Antonio nel corso degli anni.<br />

Il valore <strong>del</strong>la collezione non risiede<br />

solo nella sua qualità (<strong>il</strong> fondo, per<br />

altro, documenta in dettaglio la produzione<br />

cinematografica internazionale<br />

degli ultimi due decenni) ma<br />

anche nella sua struttura: Antonio<br />

aveva organizzato i suoi materiali con<br />

criteri di archiviazione estremamente<br />

precisi e funzionali alla consultazione.<br />

L’acquisizione <strong>del</strong>le sue collezioni,<br />

resa possib<strong>il</strong>e grazie all’interessamento<br />

di Gaetano Capizzi, direttore<br />

di <strong>Cinema</strong>mbiente, ma soprattutto<br />

grazie alla disponib<strong>il</strong>ità e alla sensib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>del</strong>la famiglia Copparoni, rappresenta<br />

un’ottima opportunità per<br />

inaugurare due nuove iniziative <strong>del</strong>la<br />

biblioteca <strong>del</strong> <strong>Museo</strong>: l’apertura al<br />

pubblico di un fondo dedicato ai<br />

press-book <strong>del</strong> cinema contemporaneo<br />

e l’introduzione, entro fine anno,<br />

di una sezione riservata al prestito –<br />

per ora limitata alle monografie <strong>del</strong>la<br />

collezione Copparoni. La collezione e<br />

le iniziative ad essa collegate saranno<br />

<strong>il</strong>lustrate in dettaglio durante<br />

<strong>Cinema</strong>bmiente, in un momento<br />

dedicato al ricordo di Antonio.<br />

Oltre la visione:<br />

<strong>il</strong> museo da toccare,<br />

<strong>il</strong> cinema da ascoltare<br />

di Donata Pesenti Campagnoni<br />

signori buonanotte, Sturmtruppen, Saxofone, Storia di ragazzi e di ragazze, Nessuno è<br />

perfetto, Il caso Martello, Un’anima divisa in due, Pane e tulipani, Il partigiano Johnny,<br />

Due amici. Meno nota è l’attività di Andreasi nel campo <strong>del</strong>la pittura a cui si dedicò<br />

con passione per tutta la vita, ottenendo ottimi riconoscimenti da parte <strong>del</strong>la<br />

critica nelle poche mostre che volle organizzare in virtù <strong>del</strong>la sua naturale modestia<br />

e ritrosia (anche se era solito affermare di essere “un pittore con l’hobby<br />

<strong>del</strong>la recitazione”).<br />

Felice Attore e Pittore si svolgerà in due momenti: alle ore 18 presso <strong>il</strong> Circolo dei<br />

Lettori (Palazzo Graneri <strong>del</strong>la Roccia, via Bogino 9) verrà inaugurata una mostra<br />

<strong>del</strong>la produzione pittorica di Andreasi (che rimarrà aperta fino al 10 novembre<br />

tutti i giorni dalle 9,30 alle 22,30, tranne lunedì); alle ore 20,30 presso la Sala<br />

Uno <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo l’attore sarà ricordato dagli amici e avrà luogo la<br />

proiezione di un’antologia <strong>del</strong>le sue performances televisive e dei f<strong>il</strong>m Il Maestro<br />

d’Elva. Itinerari d’attore (1992, 40’) di Sergio Ariotti e Il caso Martello (1991, 90’)<br />

di Guido Chiesa.<br />

Un nuovo impegno per <strong>il</strong> <strong>Museo</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> riguarda la realizzazione<br />

di progetti e servizi di carattere<br />

sociale e interculturale rivolti alle persone<br />

escluse dalla tradizionale offerta dei musei<br />

per la presenza di barriere culturali, architettoniche,<br />

economiche o sociali che ne<br />

limitano l’accesso. Nel contesto <strong>del</strong>le iniziative<br />

volte a rendere <strong>il</strong> <strong>Museo</strong> sempre<br />

più un luogo di cultura accessib<strong>il</strong>e e condivisa,<br />

<strong>il</strong> nuovo servizio di audio-descrizioni<br />

rivolto agli spettatori ipovedenti e<br />

non vedenti, sarà inaugurato giovedì 5<br />

ottobre alle 20.30 al <strong>Cinema</strong> Massimo,<br />

in occasione <strong>del</strong>la proiezione di Le<br />

notti bianche (1957) che apre la rassegna<br />

L’estetica <strong>del</strong>lo sguardo. L’arte di<br />

Luchino Visconti.<br />

L’intervento consiste nella realizzazione di audio-descrizioni <strong>del</strong>le<br />

scene prive di dialogo <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m: trasmessa attraverso cuffie distribuite<br />

in sala, l’audio-descrizione integra la proiezione cinematografica<br />

permettendo, in modo non invasivo, la comprensione <strong>del</strong>le scene<br />

s<strong>il</strong>enziose altrimenti non fruib<strong>il</strong>i direttamente da uno spettatore<br />

con deficit visivo.<br />

Il servizio sarà replicato per Bellissima (1951). L’iniziativa si inserisce<br />

nel quadro di un più ampio e articolato progetto, realizzato<br />

con <strong>il</strong> sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino,<br />

Fondazione CRT e con <strong>il</strong> coinvolgimento diretto di associazioni<br />

e cooperative attive sul territorio.<br />

Oltre all’implementazione <strong>del</strong> servizio di audio-descrizioni<br />

al <strong>Cinema</strong> Massimo, <strong>il</strong> progetto comprende l’avvio di<br />

percorsi di visita guidata differenziati in risposta alle esigenze<br />

di tipologie diverse di disab<strong>il</strong>ità motoria e sensoriale.<br />

Inoltre, entro l’estate 2007, l’allestimento di nuove<br />

aree espositive al <strong>Museo</strong> accessib<strong>il</strong>i anche ai visitatori<br />

non vedenti e la pubblicazione di una guida tatt<strong>il</strong>e<br />

sulla Mole Antonelliana. Testimonial <strong>del</strong> progetto, in<br />

occasione <strong>del</strong>la sua presentazione prevista per <strong>il</strong> 5<br />

ottobre, sarà Ottavia Piccolo, una <strong>del</strong>le più raffinate<br />

ed eleganti attrici <strong>del</strong> mondo teatrale e<br />

cinematografico nazionale, che a soli undici<br />

anni interpretò la parte <strong>del</strong>la ragazzina cieca<br />

e sordomuta di Anna dei miracoli, la commedia<br />

di W. Gibson. L’attrice è inoltre legata<br />

in modo particolare al regista Luchino<br />

Visconti, che la diresse nel suo<br />

esordio sul grande schermo ne<br />

Il gattopardo (1963), oltre che in<br />

varie opere teatrali.


MUSEO Parole & NAZIONALE Immagini DEL CINEMA<br />

a cura di S<strong>il</strong>vio Alovisio e Micaela Veronesi libri, riviste&dvdottobre<br />

I LIBRI DEL MESE<br />

Parole & Immagini libri, riviste&dvdsettembre<br />

Paolo Bertetto (a cura di),<br />

Metodologie di analisi <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m<br />

Roma-Bari, Laterza, 2006, 291 p., 22 euro.<br />

Questo importante volume propone un’ampia<br />

ricognizione storica e teorica sui principali<br />

metodi di analisi <strong>del</strong> testo f<strong>il</strong>mico. Elena<br />

Dagrada e Federica V<strong>il</strong>la s’impegnano,<br />

rispettivamente, in una ricostruzione critica<br />

<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’analisi testuale dalla sua genesi<br />

(a metà anni sessanta) fino all’affermazione<br />

dei mo<strong>del</strong>li semiotici e psicanalitici, e in<br />

un’esplorazione <strong>del</strong>le nuove prospettive aperte<br />

in anni recenti proprio dalla revisione di quei<br />

mo<strong>del</strong>li e dal crescente interesse verso <strong>il</strong><br />

contesto <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m (storia <strong>del</strong> medium,<br />

ricezione <strong>del</strong> pubblico, legami intermediali,<br />

fattori socio-culturali ecc.).Veronica Prava<strong>del</strong>li<br />

presenta un quadro assai documentato degli<br />

studi legati alla Feminist F<strong>il</strong>m Theory, dalle<br />

riflessioni <strong>del</strong>la Mulvey sullo voyeurismo<br />

masch<strong>il</strong>e alle molteplici possib<strong>il</strong>ità di<br />

identificazione <strong>del</strong>l’estetica masochista<br />

esplorate dalla Studlar. Giulia Carluccio<br />

s’interroga invece con produttiva<br />

problematicità sulla nozione di st<strong>il</strong>e f<strong>il</strong>mico,<br />

mettendo in evidenza la pervasività <strong>del</strong><br />

concetto ma al contempo la complessità un<br />

po’ sfuggente <strong>del</strong>le sue accezioni e dei metodi<br />

mob<strong>il</strong>itati per la sua analisi. A conclusione<br />

<strong>del</strong> suo percorso teorico-storiografico,<br />

Carluccio r<strong>il</strong>ancia la contraddittoria densità<br />

<strong>del</strong>la nozione di st<strong>il</strong>e attaverso una concreta<br />

proposta di analisi (la sequenza <strong>del</strong> ghiaccio<br />

ne La valle <strong>del</strong>l’Eden). Se Campari esamina<br />

gli elementi bas<strong>il</strong>ari <strong>del</strong>l’analisi icnonologica<br />

(la strutturazione <strong>del</strong>lo spazio, la figura umana,<br />

gli oggetti, i colori), Bertetto chiude <strong>il</strong> volume<br />

con due lunghi saggi dedicati alle modalità<br />

con cui <strong>il</strong> processo interpretativo può<br />

inglobare le suggestioni provenienti<br />

dall’ermeneutica e dalla decostruzione,<br />

per certi versi attenuando la conflittualità<br />

<strong>del</strong> rapporto tra le due prospettive f<strong>il</strong>osofiche.<br />

Nell’analisi di Mulholland Drive e di Une femme<br />

mariée, Bertetto elabora una proposta<br />

interpretativa che rende produttive queste<br />

suggestioni, impegnandosi a comprendere le<br />

zone più oscure e latenti dei testi, i loro punti<br />

di vibrazione, le configurazioni visive, le figure<br />

profonde <strong>del</strong>l’inconscio e <strong>del</strong>l’immaginario,<br />

la decostruzione <strong>del</strong> linguaggio f<strong>il</strong>mico<br />

e <strong>del</strong> mondo.<br />

Marina Pellanda<br />

Gian Maria Volontè<br />

Palermo, L’Epos, 2006, 206 pp., 19,80 euro.<br />

“Gian Maria Volonté appartiene alla<br />

generazione che tra gli anni Sessanta<br />

e gli anni Ottanta pensava che <strong>il</strong> cinema e <strong>il</strong><br />

teatro potessero essere soprattutto strumento<br />

di un cambiamento profondo, risolutivo, di<br />

rappresentazione e analisi <strong>del</strong>la società, <strong>del</strong><br />

costume e <strong>del</strong>la verità <strong>del</strong>le persone” scrive<br />

l’autrice di questo libro dedicato al grande<br />

attore italiano, morto improvvisamente nel<br />

1994. Il volume è <strong>il</strong> secondo di una collana<br />

diretta da Antonio Costa per Epos,<br />

espressamente dedicata alle attrici e agli attori<br />

e intitolata emblematicamente “La carrozza<br />

d’oro”, dove la citazione <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m di Renoir<br />

è già la dichiarazione di un’idea: per gli attori<br />

l’arte e la vita si compenetrano, a volte si<br />

confondono, ma è proprio questo loro potere<br />

di ricreare la vita attraverso l’arte a far sì che<br />

tutti noi possiamo conoscerci meglio, è grazie<br />

alla magia <strong>del</strong>la finzione che ci è possib<strong>il</strong>e<br />

rendere magico <strong>il</strong> nostro quotidiano. Se<br />

questo valeva per Renoir e per la meravigliosa<br />

interpretazione <strong>del</strong>la Magnani in quel f<strong>il</strong>m,<br />

vale anche e soprattutto per Volonté, di cui<br />

<strong>il</strong> libro di Marina Pellanda ripercorre la<br />

biografia e la carriera mostrandone proprio<br />

i continui intrecci. Il testo si dipana dunque<br />

lungo <strong>il</strong> percorso artistico <strong>del</strong>l’attore: gli<br />

esordi, la formazione, <strong>il</strong> teatro, <strong>il</strong> cinema, la<br />

vita privata, l’impegno sociale e politico, la<br />

televisione, ecc., in una struttura originale,<br />

che a partire dai personaggi interpretati<br />

sottintende la presenza di un sovratesto, che<br />

è Volonté stesso, uomo-attore, una storia nelle<br />

storie.“Ogni ruolo – scrive l’autrice – è una<br />

traccia per tessere, attraverso <strong>il</strong> mosaico <strong>del</strong>le<br />

interpretazioni, un ritratto”. Da questo ritratto<br />

noi oggi possiamo attingere soprattutto un<br />

esempio, quello di un uomo completo, un<br />

artista m<strong>il</strong>itante che, come citato in apertura,<br />

credeva fermamente nelle potenzialità <strong>del</strong>l’arte<br />

di cambiare <strong>il</strong> mondo. Il volume dunque ha<br />

numerosi pregi, tra cui l’ottima padronanza<br />

<strong>del</strong>la scrittura, gli inserti iconografici, un<br />

repertorio dei lavori cinematografici, teatrali<br />

e televisivi, i premi vinti, la bibliografia e un<br />

indice dei nomi eccezionale per la cura con<br />

cui è stato concepito, aspetti redazionali che si<br />

distinguono maggiormente se confrontati con<br />

<strong>il</strong> panorama attuale di molta editoria italiana.<br />

Tommaso Munari<br />

Scelte culturali, decisioni<br />

editoriali: la Einaudi<br />

e <strong>il</strong> cinema 1949 – 1952<br />

Fiesole, Cadmo, 2006, 102 p., 8,00 euro.<br />

Vincitore <strong>del</strong>la prima edizione <strong>del</strong> Premio<br />

“Fernaldo Di Giammatteo”, questo volume<br />

è di particolare interesse per quanti vogliano<br />

approfondire la storia <strong>del</strong>l’editoria di cinema<br />

in Italia, storia travagliata e mai <strong>del</strong> tutto<br />

risolta. Nel 1949 Einaudi esordisce<br />

con la sua prima pubblicazione di argomento<br />

cinematografico, la traduzione di Le cinema,<br />

son art, sa technique, son économie di Georges<br />

Sadoul; in quegli stessi anni si registra tuttavia<br />

una visib<strong>il</strong>e resistenza in tutto <strong>il</strong> nostro paese<br />

nei confronti <strong>del</strong> libro di cinema, resistenza<br />

che si evince anche dal confronto con la<br />

Francia dove <strong>il</strong> numero di pubblicazioni<br />

cinematografiche uscite nello stesso periodo<br />

è più <strong>del</strong> doppio rispetto al nostro paese.<br />

L’attività <strong>del</strong>l’editore torinese durante gli anni<br />

Cinquanta ha dunque avuto anche <strong>il</strong> merito<br />

di dare al cinema la dignità che gli spettava,<br />

introducendola nello scaffale <strong>del</strong>le<br />

pubblicazioni a fianco <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’arte,<br />

<strong>del</strong>la f<strong>il</strong>osofia e <strong>del</strong>la musica. Anche grazie<br />

agli intellettuali che in quegli anni lavorano<br />

in Einaudi, i libri di cinema da pubblicare<br />

sono scelti con grande coraggio.<br />

Tra <strong>il</strong> 1949 e <strong>il</strong> 1952 escono infatti nove titoli<br />

fondamentali che hanno avuto un grande<br />

peso nello sv<strong>il</strong>uppo <strong>del</strong>la cultura<br />

cinematografica italiana: oltre al già citato<br />

testo di Sadoul, Einaudi pubblica La figura<br />

e l’arte di Charlie Chaplin,Tecnica <strong>del</strong> cinema<br />

di Ejzen?tejn, Storia <strong>del</strong>le teoriche <strong>del</strong> f<strong>il</strong>m<br />

di Aristarco, Storia <strong>del</strong> cinema e Vita di Charlot<br />

di Sadoul, <strong>Cinema</strong> arte figurativa di Ragghianti,<br />

L’avventurosa storia <strong>del</strong> cinema americano di<br />

Jacobs, Il f<strong>il</strong>m. Evoluzione ed essenza di un’arte<br />

nuova di Balázs.Tutto questo lavoro editoriale,<br />

naturalmente, è avvenuto fra molteplici<br />

problemi e alcuni episodi curiosi che <strong>il</strong> testo<br />

di Munari ci restituisce generosamente e con<br />

passione, grazie al lavoro minuzioso svolto sui<br />

documenti di archivio e soprattutto<br />

sulle lettere fra i vari attori di questo pezzo<br />

di storia <strong>del</strong>la cultura italiana.<br />

L’INTROVABILE DEL MESE.<br />

RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO<br />

Aldo Vergano<br />

Cronache degli anni perduti<br />

Firenze, Parenti, 1958<br />

Aldo Vergano è una <strong>del</strong>le personalità più<br />

significative e meno studiate <strong>del</strong> cinema<br />

italiano degli anni Trenta e Quaranta: dopo<br />

avere esordito nel 1929 come sceneggiatore<br />

in Sole di Blasetti (uno degli ultimi f<strong>il</strong>m muti<br />

prodotti nel nostro paese),Vergano lavora<br />

attivamente, nel corso degli anni Trenta, alla<br />

sceneggiatura di numerosi f<strong>il</strong>m, impegnandosi,<br />

con risultati diseguali ma sempre dignitosi,<br />

anche nella regia (da ricordare Pietro Micca,<br />

con i costumi di Carlo Levi e le scenografie di<br />

Italo Cremona). Nell’immediato dopoguerra<br />

dirige <strong>il</strong> suo capolavoro, Il sole sorge ancora,<br />

una schietta rievocazione a caldo <strong>del</strong>le lotte<br />

partigiane in Lombardia. L’itinerario creativo<br />

di Vergano, tuttavia, non rende giustizia alla<br />

complessità <strong>del</strong>la sua figura intellettuale, quasi<br />

sempre svalutata dal nostro cinema. Poco<br />

prima di morire,Vergano, <strong>del</strong>uso e messo ai<br />

margini <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la produzione, inizia<br />

a scrivere la sua autobiografia, amara sin dal<br />

titolo: l’opera purtroppo rimane incompiuta,<br />

arrestandosi alla cronaca <strong>del</strong> primo incontro<br />

con Blasetti. I ricordi <strong>del</strong>la giovinezza, tuttavia,<br />

restituiscono non solo l’affresco di un’epoca<br />

drammatica ma soprattutto <strong>il</strong> grande impegno<br />

m<strong>il</strong>itante <strong>del</strong>l’autore.Vergano racconta<br />

senza enfasi un itinerario quasi generazionale<br />

attraverso le contraddizioni <strong>del</strong> primo<br />

Novecento: prima l’esperienza <strong>del</strong>la Grande<br />

Guerra, come giovane allievo ufficiale<br />

volontario sul fronte albanese, poi <strong>il</strong><br />

progressivo disincanto e la scelta di impegnarsi<br />

in giornali antifascisti e repubblicani.<br />

L’autore rievoca, tra i numerosi episodi, la sua<br />

partecipazione al fallito attentato di Zaniboni<br />

contro Mussolini, e la sua denuncia nei<br />

confronti di De Bono all’alta corte di giustizia<br />

per l’omicidio Matteotti. Dopo essere stato<br />

espulso dall’ordine dei giornalisti,Vergano<br />

sarà costretto, per sopravvivere, a girare l’Italia<br />

vendendo cartoline <strong>il</strong>lustrate al bromuro,<br />

fino all’incontro decisivo con Blasetti che<br />

gli aprirà le porte di un cinema italiano ormai<br />

pronto a rinascere.<br />

LA RIVISTA DEL MESE<br />

Panic<br />

Bimestrale, Paris, 8 euro.<br />

Panic nasce dalle ceneri di Simulacres, rivista<br />

di culto nella Francia dei giovani cinéph<strong>il</strong>es.<br />

Pur rinunciando alla struttura monografica,<br />

Panic riprende l’idea che aveva animato quel<br />

progetto: aprire territori di scrittura dove le<br />

immagini possano circolare liberamente<br />

attraverso relazioni, scambi, conflitti. Il flusso<br />

degli scambi mette in contatto cinema classico<br />

e televisione, luoghi e condizioni emotive,<br />

Lang e Vermeer, Craven e Cezanne, Monte<br />

Hellman e Chirac, De L<strong>il</strong>lo e i fumetti<br />

e così via. In tutti i casi l’approccio priv<strong>il</strong>egia<br />

l’analisi <strong>del</strong>l’immagine e dei corpi, lo studio<br />

sulla f<strong>il</strong>mab<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>le emozioni, la ricerca sui<br />

limiti <strong>del</strong>la rappresentazione, i legami con<br />

la morte, la paura, <strong>il</strong> sesso, la violenza.<br />

Da Simulacres, Panic riprende anche la veste<br />

grafica, elegante e giocata sui netti contrasti<br />

tra bianchi e neri. Animatore <strong>del</strong>la rivista è<br />

sempre Jean-Baptiste Thoret, noto per i suoi<br />

studi su Carpenter e Argento (in biblioteca<br />

potete consultare anche la sua ultima opera<br />

sul cinema americano degli anni Settanta),<br />

affiancato questa volta da Stéphane Bou.<br />

Il titolo <strong>del</strong>la testata è anche un acronimo<br />

che evidenzia la struttura <strong>del</strong>la rivista.<br />

P(resent) A(rtistes) N(oeuds) I(noxydables)<br />

C(auchemars). In altri termini, riflessioni<br />

sull’attualità, gli autori, le grandi questioni<br />

critiche e teoriche, i classici e <strong>il</strong> cinema di<br />

genere (in particolare l’horror). La lettura dei<br />

testi richiede una certa concentrazione, ma<br />

l’impegno è sempre compensato dall’originalità<br />

dei contributi. Dall’ultimo numero,<br />

estremamente ricco, segnaliamo, oltre a un<br />

fondamentale dossier su Friedkin, un quasi<br />

geniale dizionario dei luoghi comuni <strong>del</strong>la<br />

critica, dalla A di arroganza alla V di vitalità:<br />

una lettura irresistib<strong>il</strong>e che in sole sei pagine<br />

demolisce fiumi d’inchiostro spesso inut<strong>il</strong>i.<br />

IL DVD DEL MESE<br />

Ettore Petrolini<br />

Petrolineide<br />

RHV, 1949, 70 minuti.<br />

Petrolineide è un f<strong>il</strong>m di montaggio realizzato<br />

nel 1949 con alcuni dei più famosi sketch<br />

di Ettore Petrolini, autore e interprete comico<br />

<strong>del</strong> teatro e <strong>del</strong> cinema italiani dei primi<br />

decenni <strong>del</strong> Novecento. I f<strong>il</strong>m da cui sono<br />

tratte le sequenze, Medico per forza<br />

(Campogalliani, 1931) e Nerone (Blasetti,<br />

1930), sono un esempio significativo <strong>del</strong>la<br />

produzione cinematografica di Petrolini, che<br />

ha interpretato solo quattro f<strong>il</strong>m, ma<br />

costituiscono anche un documento di<br />

eccezionale importanza per la storia <strong>del</strong>le<br />

arti rappresentative in Italia, poiché l’attore<br />

nelle performance cinematografiche mescola<br />

sapientemente <strong>il</strong> suo repertorio teatrale e<br />

coglie <strong>del</strong> cinema quella risorsa espressiva<br />

che manca al teatro: <strong>il</strong> montaggio (non è<br />

un caso che l’attore sia stato molto apprezzato<br />

dai Futuristi). L’avventura cinematografica<br />

di Petrolini era iniziata nel 1919 con la<br />

trasposizione <strong>del</strong>l’atto unico, Radioscopia di<br />

un duetto, portata sullo schermo da Mario<br />

Bonnard con <strong>il</strong> titolo Mentre <strong>il</strong> pubblico ride,<br />

f<strong>il</strong>m sfortunatamente perduto. Petrolini torna<br />

al cinema con l’avvento <strong>del</strong> sonoro: nel 1930<br />

è <strong>il</strong> protagonista <strong>del</strong> già citato Nerone di<br />

Blasetti, nel quale presenta alcune <strong>del</strong>le sue<br />

performance più note – i personaggi di<br />

Gastone, Nerone e Pulcinella. Nello stesso<br />

anno interpreta Cort<strong>il</strong>e (1930) di Carlo<br />

Campogalliani, con Paola Dria protagonista<br />

femmin<strong>il</strong>e. Nel 1931 è in Medico per forza,<br />

sempre per la regia di Campogalliani, con<br />

T<strong>il</strong>de Mercandalli e Letizia Quaranta.<br />

La vena dissacratoria di Petrolini si manifesta<br />

con successo nella parodia <strong>del</strong> celebre<br />

imperatore romano, non priva di possib<strong>il</strong>i<br />

riferimenti a Mussolini.“Lo vedi all’urtimo<br />

come è <strong>il</strong> popolo? Quando si abitua a dire<br />

che sei bravo, pure che non fai gnente, sei<br />

sempre bravo!” recita Petrolini nel f<strong>il</strong>m,<br />

ma i rimandi e le citazioni metalinguistiche<br />

non sono una novità per l’attore che spesso<br />

vi ricorre. Sempre da Nerone è da ricordare<br />

l’originalità <strong>del</strong>l’incipit, in cui troviamo un<br />

esempio dei cosiddetti “titoli parlati”, in cui<br />

l’attore entra in scena e presenta <strong>il</strong> cast e <strong>il</strong><br />

regista, giustificandosi con <strong>il</strong> fatto che “ora<br />

c’è <strong>il</strong> sonoro” e non ha più senso usare le<br />

didascalie; questo modo particolare di<br />

proporre i titoli di testa non avrà tuttavia una<br />

grande diffusione ma vanterà un seguito di<br />

colleghi <strong>il</strong>lustri come Sacha Guitry, Orson<br />

Welles e Jean-Luc Godard. Come contenuti<br />

extra l’edizione offre la rivista Cines n. 1,<br />

dove si può vedere <strong>il</strong> set di Medico per forza<br />

e un libretto di venti pagine con estratti da<br />

Io e <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m sonoro, testo autobiografico di<br />

Petrolini <strong>del</strong> 1931.<br />

11


Il Calendario dei F<strong>il</strong>m appuntamentiottobre<br />

DA VENERDÌ 29 SETTEMBRE A MERCOLEDÌ 4 OTTOBRE<br />

Anteprima Spazio Torino<br />

GIOVEDÌ 5 OTTOBRE<br />

h. 16.30 Rocco e i suoi fratelli di L.Visconti (I/F 1960, 177’)<br />

h. 20.30 Sala Uno Le notti bianche di L.Visconti (I/F 1957, 102’) °<br />

Prima <strong>del</strong>la proiezione, incontro con Ottavia Piccolo, Alberto<br />

Barbera e Sergio Toffetti.<br />

VENERDÌ 6 OTTOBRE<br />

h. 16.30 Giorni di gloria di AA.VV. (I/Ch 1945, 70’)<br />

segue Appunti su un fatto di cronaca di L.Visconti (I 1951, 5’)<br />

segue Anna Magnani (ep. di Siamo donne)<br />

di L.Visconti (I 1953, 22’)<br />

h. 18.30 Le notti bianche di L.Visconti (I/F 1957, 102’)<br />

h. 20.30 Il Gattopardo di L.Visconti (I/F 1963, 187’)<br />

SABATO 7 OTTOBRE<br />

h. 16.30 Il Gattopardo di L.Visconti (I/F 1963, 187’)<br />

h. 20.15 Senso di L.Visconti (I 1954, 121’)<br />

h. 22.30 Lo straniero di L.Visconti (I/F/Alg 1967, 108’)<br />

DOMENICA 8 OTTOBRE<br />

h. 16.00 Bellissima di L.Visconti (I 1951, 115’)<br />

h. 18.10 Senso di L.Visconti (I 1954, 121’)<br />

h. 20.30 Rocco e i suoi fratelli di L.Visconti (I/F 1960, 177’)<br />

LUNEDÌ 9 OTTOBRE<br />

h. 16.30 Lo straniero di L.Visconti (I/F/Alg 1967, 108’)<br />

segue Il lavoro (ep. di Boccaccio ‘70) di L.Visconti (I/F 1962, 54’)<br />

h. 20.20 Bellissima di L.Visconti (I 1951, 115’)<br />

h. 22.30 Giorni di gloria di AA.VV. (I/Ch 1945, 70’)<br />

segue Appunti su un fatto di cronaca di L.Visconti (I 1951, 5’)<br />

segue Anna Magnani (ep. di Siamo donne)<br />

di L.Visconti (I 1953, 22’)<br />

MARTEDÌ 10 OTTOBRE<br />

h. 16.30 La terra trema. Episodio <strong>del</strong> mare di L.Visconti (I 1948, 161’)<br />

h. 20.30 Vaghe stelle <strong>del</strong>l’orsa… di L.Visconti (I 1965, 100’)<br />

segue Il lavoro (ep. di Boccaccio ‘70) di L.Visconti (I/F 1962, 54’)<br />

h. 20.30 Sala Uno Felice Attore e Pittore °<br />

MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE<br />

h. 16.00 Ossessione di L.Visconti (I 1943, 141’)<br />

h. 18.30 Vaghe stelle <strong>del</strong>l’orsa… di L.Visconti (I 1965, 100’)<br />

h. 20.30 La terra trema. Episodio <strong>del</strong> mare di L.Visconti (I 1948, 161’)<br />

GIOVEDÌ 12 OTTOBRE<br />

h. 16.00 Ludwig di L.Visconti (I/F/Rft 1972, 237’)<br />

h. 20.30 Pat Garrett & B<strong>il</strong>ly the Kid di S. Peckinpah<br />

(Usa 1973, 122’, v.o. sott.it.) *<br />

La proiezione sarà preceduta da un incontro con Giampiero Frasca<br />

VENERDÌ 13 OTTOBRE<br />

h. 16.30 La morte cavalca a Rio Bravo di S. Peckinpah<br />

(Usa 1961, 93’, v.o. sott.it.)<br />

h. 18.15 Sfida nell’alta Sierra di S. Peckinpah<br />

(Usa 1962, 94’, v.o. sott.it.)<br />

h. 20.30 Le migliori comiche di Cretinetti di A. Deed (I 1909-15, 79’) °<br />

Accompagnamento dal vivo al pianoforte<br />

<strong>del</strong> Maestro Stefano Maccagno<br />

La proiezione sarà preceduta da un incontro con Jean G<strong>il</strong>i<br />

Gli Eventi <strong>del</strong> Mese<br />

INCONTRO CON<br />

GUILLERMO ARRIAGA<br />

Martedì 3 ottobre<br />

h. 20.30 - Sala Tre<br />

Ingresso libero<br />

INAUGURAZIONE<br />

RETROSPETTIVA VISCONTI<br />

Giovedì 5 ottobre<br />

h. 20.30 - Sala Uno<br />

Ingresso libero<br />

FELICE ATTORE E PITTORE<br />

Martedì 10 ottobre<br />

h. 20.30 - Sala Uno<br />

Ingresso libero<br />

INAUGURAZIONE<br />

RETROSPETTIVA PECKINPAH<br />

Giovedì 12 ottobre<br />

h. 20.30 - Sala Tre<br />

Ingresso euro 2,50<br />

<br />

LE COMICHE<br />

DI CRETINETTI<br />

Venerdì 13 ottobre<br />

h. 20.30 - Sala Tre<br />

Ingresso libero<br />

GIANNI RONDOLINO<br />

PRESENTA «LUCHINO VISCONTI»<br />

Martedì 17 ottobre<br />

h. 20.30 - Sala Tre<br />

Ingresso euro 2,50<br />

INCONTRO CON<br />

GIORGIO TREVES<br />

Lunedì 23 ottobre<br />

h. 20.30 - Sala Tre<br />

Ingresso euro 2,50<br />

MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />

Mole Antonelliana<br />

Via Montebello 20,Torino - Tel 011.81.38.560-1<br />

mar.mer.gio.ven.dom. 9.00 - 20.00<br />

sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso<br />

intero euro 5,20 / ridotto euro 4,20<br />

gratuito per Abbonamento Musei, Torino Card<br />

48/72 ore e bambini fino a 10 anni<br />

Week-end al <strong>Museo</strong><br />

Visite guidate senza prenotazione<br />

Tutti i sabati, ore 15.00 visita guidata<br />

alle collezioni permanenti;<br />

ore 17.00 visita guidata alla mostra temporanea.<br />

Tutte le domeniche ore 16.00 visita guidata<br />

alle collezioni permanenti;<br />

euro 3,00 a persona + ingresso ridotto.<br />

Le iscrizioni sono aperte 15 minuti prima <strong>del</strong>la<br />

partenza <strong>del</strong>la visita, fino ad esaurimento posti<br />

(max. 30 persone per gruppo).<br />

Durata visita: ca. 1h 30’<br />

Volete ricevere via ma<strong>il</strong> o per posta informazioni e inviti alle serate organizzate dal <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Cinema</strong>? Comp<strong>il</strong>ate questo modulo e consegnatelo alla cassa <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo oppure<br />

speditelo a <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> – Programmazione, via Montebello 15, 10124 Torino.<br />

Nome e cognome:<br />

Indirizzo (via, città, provincia, c.a.p.):<br />

E-ma<strong>il</strong>:<br />

Età e professione:<br />

SABATO 14 OTTOBRE<br />

h. 15.45 Il mucchio selvaggio di S. Peckinpah (Usa 1969, 145’,<br />

v.o. sott.it.)<br />

h. 18.20 Sierra Charriba di S. Peckinpah (Usa 1965, 123’, v.o. sott.it.)<br />

h. 20.30 La ballata di Cable Hogue di S. Peckinpah (Usa 1970,<br />

121’, v.o. sott.it.)<br />

h. 22.40 L’ultimo Buscadero di S. Peckinpah (Usa 1972,<br />

100’, v.o. sott.it.)<br />

DOMENICA 15 OTTOBRE<br />

h. 15.45 Cane di paglia di S. Peckinpah (Usa/Gb 1971, 118’,<br />

v.o. sott.it.)<br />

h. 17.50 Getaway! di S. Peckinpah (Usa 1972, 122’, v.o. sott.it.)<br />

h. 20.00 Il mucchio selvaggio di S. Peckinpah (Usa 1969, 145’,<br />

v.o. sott.it.)<br />

h. 22.30 Sierra Charriba di S. Peckinpah (Usa 1965, 123’, v.o. sott.it.)<br />

LUNEDÌ 16 OTTOBRE<br />

h. 16.15 La ballata di Cable Hogue di S. Peckinpah (Usa 1970,<br />

121’, v.o. sott.it.)<br />

h. 18.30 L’ultimo Buscadero di S. Peckinpah (Usa 1972, 100’,<br />

v.o. sott.it.)<br />

h. 20.30 Ludwig di L.Visconti (I/F/Rft 1972, 237’)<br />

MARTEDÌ 17 OTTOBRE<br />

h. 16.30 Morte a Venezia di L.Visconti (I/F 1971, 133’)<br />

segue Alla ricerca di Tadzio di L.Visconti (I 1970, 30’)<br />

h. 20.30 Ossessione di L.Visconti (I 1943, 141’) *<br />

La proiezione sarà preceduta da un incontro con Gianni Rondolino<br />

MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE<br />

h. 16.30 La caduta degli dei di L.Visconti (I/Ch/Rft 1969, 156’)<br />

h. 20.15 Cane di paglia di S. Peckinpah (Usa/Gb 1971, 118’, v.o.<br />

sott.it.)<br />

h. 22.30 Getaway! di S. Peckinpah (Usa 1972, 122’, v.o. sott.it.)<br />

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE<br />

h. 14.30 Las mantenidas sin sueños di V. Fogw<strong>il</strong>l/M. De Salvo<br />

(Arg 2005, 94’, v.o. sott.it.) °<br />

h. 16.30 Waiting for the Clouds di Y. Ustaoglu (Tk/F 2004, 92’,<br />

v.o. sott.it.) °<br />

h. 18.30 G<strong>il</strong>aneh di R. Bani Etemad/M. Abdolvahab (Ir 2005, 84’,<br />

v.o. sott.it.) °<br />

h. 20.30 Ryna di R. Zenide (Rom/Ch 2005, 94’, v.o. sott.it.) °<br />

h. 23.00 Molly’s Way di E. Atef (G 2005, 84’, v.o. sott.it.) °<br />

VENERDÌ 20 OTTOBRE<br />

h. 16.15 Voglio la testa di Garcia di S. Peckinpah (Usa/Mex 1974,<br />

112’, v.o. sott.it.)<br />

h. 18.15 Osterman Weekend di S. Peckinpah (Usa 1983, 103’)<br />

h. 20.15 K<strong>il</strong>ler Elite di S. Peckinpah (Usa 1975, 122’, v.o. sott.it.)<br />

h. 22.30 Convoy – Trincea d’asfalto di S. Peckinpah (Usa 1978,<br />

106’, v.o. sott.it.)<br />

SABATO 21 OTTOBRE<br />

h. 16.00 Gruppo di famiglia in un interno di L.Visconti<br />

(I/F 1974, 121’)<br />

h. 18.10 L’innocente di L.Visconti (I/F 1976, 129’)<br />

h. 20.30 Morte a Venezia di L.Visconti (I/F 1971, 133’)<br />

segue Alla ricerca di Tadzio di L.Visconti (I 1970, 30’)<br />

Info<br />

Visite guidate su prenotazione<br />

Gruppi (max 25 pers.):<br />

Visita in italiano: euro 80,00 + biglietto di ingresso<br />

Visita guidata in inglese, francese, tedesco<br />

e spagnolo: euro 96,00 + biglietto di ingresso<br />

Prenotazione: Tel. 011.8138564/565<br />

Orario: mar.-gio.: 9.00 - 16.30,<br />

lun. e ven.: 9.00 - 14.00<br />

<strong>Museo</strong> + Ascensore Panoramico<br />

Intero euro 6,80 / ridotto euro 5,20<br />

Gratuito per Torino Card 48/72 ore<br />

e bambini fino a 10 anni.<br />

CINEMA MASSIMO<br />

Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 81.38.574<br />

Sale 1 e 2<br />

Intero euro 6,50<br />

Ridotto Aiace, CineFreeCard, m<strong>il</strong>itari, under 18<br />

e studenti universitari euro 4,50<br />

Anziani over 60 euro 3,00<br />

Sala 3<br />

Intero euro 5,00<br />

Ridotto Aiace, CineFreeCard, m<strong>il</strong>itari, under 18<br />

e studenti universitari (spett. serali) euro 3,50<br />

Anziani over 60 e studenti universitari<br />

(spett. pomeridiani) euro 2,50<br />

abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.) euro 20,00<br />

abbonamento sala 3 (10 ingr.) euro 30,00<br />

BIBLIOTECA<br />

Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino<br />

Tel. 011 81.38.590-591-592<br />

Fax 011 52.14.784<br />

biblioteca@museocinema.it<br />

Orari di apertura:<br />

lun./ven. 9.00 - 13.00<br />

mar./gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30<br />

mer. chiuso<br />

MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />

Fondazione Maria Adriana Prolo<br />

Archivi di cinema, fotografia ed immagine<br />

Via Montebello 15 - 10124 Torino<br />

Tel. 011 81.38.511 - Fax 011 83.94.747<br />

info@museocinema.it<br />

Io sottoscritto, estensore <strong>del</strong>la presente richiesta, dichiaro di prendere atto <strong>del</strong>l’informativa fornitami dalla<br />

Fondazione ai sensi <strong>del</strong>l’art.10 <strong>del</strong>la Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di<br />

quanto previsto dall’art.11,comma 1° <strong>del</strong>la Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione,alla<br />

comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di quanto disposto dall’art.20 <strong>del</strong>la Legge 675/1996,<br />

per lo svolgimento di tutte le operazioni connesse alla preparazione e spedizione <strong>del</strong> programma. Dichiaro<br />

altresì di essere a conoscenza dei diritti riconosciutomi dall’art.13 <strong>del</strong>la Legge 675/1996.<br />

Data e firma:<br />

DOMENICA 22 OTTOBRE<br />

h. 16.30 La caduta degli dei di L.Visconti (I/Ch/Rft 1969, 156’)<br />

h. 20.30 Voglio la testa di Garcia di S. Peckinpah (Usa/Mex 1974,<br />

112’, v.o. sott.it.)<br />

h. 22.30 Osterman Weekend di S. Peckinpah (Usa 1983, 103’)<br />

LUNEDÌ 23 OTTOBRE<br />

h. 15.30 La croce di ferro di S. Peckinpah (Gb/Rft/Yu 1977, 133’,<br />

v.o. sott.it.)<br />

h. 18.00 K<strong>il</strong>ler Elite di S. Peckinpah (Usa 1975, 122’, v.o. sott.it.)<br />

h. 20.30 Le vie <strong>del</strong>la Recherche (Luchino Visconti) di G.Treves<br />

(I 2006, 60’) *<br />

La proiezione sarà preceduta da un incontro<br />

con <strong>il</strong> regista Giorgio Treves<br />

h. 22.30 Gruppo di famiglia in un interno di L.Visconti<br />

(I/F 1974, 121’)<br />

MARTEDÌ 24 OTTOBRE<br />

h. 16.30 Ravi Shankar: Between Two Worlds di M. Ki<strong>del</strong> (Gb 2002,<br />

89’, v.o.) *<br />

h. 18.15 The Thin Blue Line di E. Morris (Usa 1988, 102’, v.o. sott.it.) *<br />

h. 20.30 Fitzcarraldo di W. Herzog (Rft 1982, 157’) §<br />

segue John Cage e i bambini di L. Martinengo (I 1984, 55’)<br />

MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE<br />

h. 16.30 C’è musica e musica – Non tanto per cantare<br />

di G. Mingozzi (I 1972, 50’) *<br />

segue 19 Questions di Frank Scheffer (Nl 1995, 25’, v.o.)<br />

h. 18.30 Luigi Nono: realtà di un compositore di C. Piccardi<br />

(I 1976, 60’) *<br />

h. 20.30 Sonata per viola. Dmitrij ?ostakovic<br />

di A. Sokurov/S. Aranovic (Urss 1981, 80’, v.o. sott.it.) §<br />

h. 22.00 32 piccoli f<strong>il</strong>m su Glenn Gould di F. Girard (Can 1993, 90’) §<br />

GIOVEDÌ 26 OTTOBRE<br />

h. 16.30 From Mao to Mozart – Isaac Stern in China di M. Lerner<br />

(Usa 1981, 83’, v.o.) *<br />

h. 18.30 Kronos Quartet - In Accord di M.Waffender (G 1997, 56’) *<br />

segue Angelica di S. Cuccia (I 1995, 30’)<br />

h. 20.30 The Michael Nyman Songbook di V. Schlöndorff<br />

(Gb 1992, 54’) §<br />

segue Touch the Sound di T. Rie<strong>del</strong>sheimer (G/Gb 2004, 99’)<br />

DA VENERDÌ 27 A MARTEDÌ 31 OTTOBRE<br />

Festival <strong>Cinema</strong>mbiente<br />

° ingresso libero<br />

* ingresso euro 2,50<br />

§ ingresso euro 3,50

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!