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DJ PLAYLIST Il loro album suona in ogni club che si rispetti. Urban gli ha chiesto cosa suona invece sul loro stereo di casa. Ecco come risponde Tosca, il duo viennese che ballare il mondo fa. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 52 URBAN BILL WHITERS Greatest hits METRO AREA Metro area lp ERLAND OYE Unrest THE BEATLES Tutto nel periodo ’62-’67 CAN Ego bamyasi SLY&ROBBIE Semplicemente tutto quanto MUDDY WATERS Tutto, come sopra TREVOR HORN Ogni disco che ha prodotto ENO-BYRNE My life in the bush of ghosts GRACE JONES Tutto... sperando nel nuovo album FNAC HITS Ma cosa comprano quelli che comprano i dischi? Ecco, la top ten delle vendite al negozio Fnac di Milano. Ommadonna! MADONNA American life PAOLO CONTE Reveries BLUR Think tank BEN HARPER Diamonds on the inside SERGIO CAMMARIERE Dalla pace del mare lontano LINKIN’ PARK Meteora PINK FLOYD The dark side of the moon (SACD) AAVV HitMania dance champions 2003 OST La finestra di fronte GOLDFRAPP Black cherry MUSICA DI NUOVO RADIOHEAD, IL FURORE INTIMISTA Elettronici, psichedelici. I Radiohead sono una perfetta spugna musicale dei nostri tempi RADIOHEAD Hail to the thief Emi Ampiamente diffuso da sua maestà “the internet” – e d’altra parte intitolarlo “Saluto al ladro” equivale a un’istigazione a delinquere – il nuovo album dei Radiohead lascia tirare il fiato a chi, in questo mondo di ladri e di eroi, reclama certezze almeno nella musica e nei propri gruppi preferiti. Maniaco-depressivi come sempre, psichedelici e accurati nella messinscena dei suoni e delle voci, pronti a iniettare a corrente alternata dosi di torpore e furore elettrico, così sono i Radiohead 2003, con qualche invenzione in più. Un uso più pesante dell’elettronica, per esempio, in alcuni momenti, a dare ai pezzi una sorta di “serrate i ranghi” che aumenta il senso di contrasto con le loro parti più intimiste e disperse. E poi la qualità delle canzoni, tornate a essere più melodiche, che riescono ancora nell’arduo compito di sorprendere, a volte, nonostante Hail to the thief possa essere considerato il loro primo album di “classici”, ossia tipicamente Radiohead. Ascoltate l’iniziale 2+2=5, oppure There there, il brano scelto dalla loro casa discografica per presentare l’album, o ancora Where I end and you begin e Go to sleep, e vi appassionerete, e al tempo stesso ritroverete uno stile inconfondibile. È questo forse che lo fa apparire al critico L , ARTE DI RISUONARE SE STESSO Il nuovo disco di Paolo Conte è un capolavoro. Anche se le canzoni sono sempre quelle PAOLO CONTE Reveries - Nonesuch CGD L’uomo si fa sempre più bianco e intrigante, con le foto raffinate e le smorfie allegre di chi ancora non crede di avercela fatta, a passare da uno studio legale di Asti a una vita perennemente in tournée fra velluti, cortili nobili e il rispetto di chi mastica jazz incontentabile meno “urgente”, a livello espressivo, dei suoi predecessori, ma, al di là della forma, l’urgenza c’è invece all’interno del lavoro della band. I Radiohead – e anche questa è un’importante conferma – si so- da sempre. E questo Reveries è, come sempre, un compagno di viaggio pieno di stile, ironia ed eleganza. Conte racconta le sue storie con la grazia di chi sa usare il bianco e nero che, come diceva Wenders, è più vero del colore, alla distanza. C’è un solo, piccolo dubbio: ma cosa è successo alla creatività autorale di Paolo Conte? Perché non scrive più canzoni nuove? no spinti più a fondo di chiunque nella ricerca e nel racconto espressivo di uno stato d’animo, che oscilla tra misticismo e paranoia, tra furia iconoclasta e regressione psicanalitica, tra pacifismo e impegno politico, e Eh sì, perché anche qui siamo di fronte a pezzi risuonati e riarrangiati che sono già tutti conosciuti da anni, e facendo due conti lo chansonnier di Asti non scrive una canzone nuova con testo in italiano dal 1998: la sua prova originale più recente – Razmatazz, 2000 – è fatta di canzoni in inglese e comunque da tempo nei cassetti dell’autore di Azzurro. Chi ha rubato le pa- che li rende la perfetta spugna sonora dei nostri tempi. Un “saluto al ladro”, quindi, e un bentornato ai Radiohead, e alla loro corte di incantevoli e claustrofobici incubi. LUCA BERNINI role a Conte? Non avremo più nuove Come mi vuoi, Sudamerica o Fuga all’inglese? Boh, per ora riascoltiamo l’ennesima, meravigliosa antologia risuonata e riarrangiata in maniera quasi perfetta. E speriamo che gli tornino le parole e gli sguardi a veranda... per un prossimo, nuovo disco di storie capolavoro. EDDI BERNI LINEA 77 - NUMB MACY GRAY The trouble with being myself Epic/Sony Music Terzo disco, terza piacevolissima conferma di un talento puro e sopraffino. Che cattura con la voce più calda e sensuale del panorama musicale contemporaneo e conquista grazie a una travolgente miscela di r’n’b, soul, rock e hip-hop. Insomma, in pochi anni questa 32enne di Canton, Ohio, si è messa in testa di ricordare a tanta gente che la musica nera è altro, non soltanto pupazze melense e mugolanti, tutte tette e culo. E c’è riuscita. Come in It ain’t the money (con Beck e il rapper Pharoahe Monch) , When I see you, Happiness, My fondest childhood memories, She ain’t right for you e Come together. EMMA JANE SCARPA ANNIE LENNOX Bare - BMG A confermare quel luogo comune per cui gli artisti quando soffrono fanno bei dischi, arriva – a 8 anni di distanza dal precedente Medusa e a tre dall’ultimo lavoro degli Eurythmics – un nuovo album di Annie Lennox, intitolato non a caso Bare, ossia “a nudo”. Molte cose sono cambiate nella sua vita, ci fanno sapere: il suo matrimonio felice è andato in pezzi, e con quello evidentemente anche le motivazioni che per diversi anni avevano trasformato Annie – da intrigante e androgina performer – in una mamma e moglie a pieno servizio. Bare è un album di canzoni tristi, ma non è triste: c’è al contrario, dentro, una ELIO E LE STORIE TESE Cicciput Aspirine/BMG Prendere ispirazione dal veggente napoletano Gennaro D'Auria per il titolo di un album è un'idea che poteva venire in mente solo a Elio e le Storie Tese, per loro stessa definizione “cazzari GIARDINI DI MIRÒ - PUNK… NOT DIET! grande energia, la forza di confrontarsi con i propri fallimenti e trasformarli in motivi di riscossa, piuttosto che traumi irreversibili. Un disco di musica ispirata davvero, e poco legata a scadenze e input discografici: e questo – questa urgenza che lo riempie – è lo stesso motivo per cui si fa ascoltare con grande piacere e emozione. LUCA BERNINI GIARDINI DI MIRÓ Punk… Not Diet! Homesleep Se vi piacciono i Mum, i Sigur Ros, certi Pink Floyd, le atmosfere vivide fatte di chitarre che riverberano e accordi ripetuti e ossessivi, sappiate che i Giardini di Mirò fanno tutto questo da anni, e lo fanno meglio di chiunque altro. È straordinario pensare ai fiumi di inchiostro che si versano ogni anno per santificare gruppi dai dischi e dalle carriere inutili per lasciare nell’ombra band come questa, capace di album eccellenti e di atmosfere inarrivabili. I Giardini di Mirò sono una piccola leggenda italiana, frutto di un’etichetta, la Homesleep – tra i loro clienti un’altra band incredibilmente brava, gli Yuppie Flu – che è anch’essa un’oasi indipendente di grande musica. I loro dischi sono esperienze sonore; so che suona datato, ma è così, e farlo in questi tempi di zero coraggio li rende doppiamente bravi. Niente classifiche, per loro, ma non perdetevi questo album, se volete sognare in pace. LUCA BERNINI che ti fanno un po’ ridere, un po’ pensare e un po’ masterizzare”. Che la vena cazzara non si sia spenta con gli anni, lo conferma il singolo Shpalman, in cui vengono cantate (insieme a Max Pezzali) le gesta di un supereroe che punisce i cattivi spalmandoli di merda in faccia. Roba da adolescenti parolacciari? Certo, ma gli Elii conti- MOGWAI - HAPPY SONGS FOR HAPPY PEOPLE SKIN Fleshwounds - EMI Disco scarno, essenziale, intimista. Disco di Skin, senza le chitarre e il frastuono a volte pseudorock dei suoi Skunk Anansie: rimangono canzoni sviluppate con un suono a dimensione umana e aperture melodiche improvvise e abissali. C’è però una certa retorica nell’espressività che ha del già sentito, del già vissuto: è il primo passo di un nuovo viaggio, ok, e sicuramente andando avanti sarà una sensazione che scomparirà. Bene ha fatto, Skin, in questo lavoro a non affidarsi ad altro che a delle belle canzoni, perché saranno quelle, in ogni caso, a condurla altrove. Per il momento tra passato e futuro finisce pari: uno a uno. LUCA BERNINI MOGWAI Happy songs for happy people - PIAS Nonostante il titolo, i Mogwai non sono diventati un gruppo lounge né epigoni della Alexia prima maniera. Lo stile della band resta immutato: rock strumentale costruito su frasi minimali e delicate che possono svilupparsi in crescendo a volumi devastanti. Non è più una novità ma è sempre un ascolto raccomandabile. PAOLO GIOVANAZZI GOLDFRAPP Black cherry Mute – Extralabels 2003 Messe da parte le atmosfere electro-soft/nu-Morricone di nuano a volare più in alto della media degli adepti del demenziale, soprattutto musicalmente: se riuscite a immaginare il Quartetto Cetra che rilegge il pop di oggi con Frank Zappa come arrangiatore e una buona serie di ospiti (Gianni Morandi???), avete una mezza idea di ciò che accade in questo disco. Non tutto GOLDFRAPP - BLACK CHERRY Felt mountain i Goldfrapp (sfacciati e coraggiosi) hanno cambiato rotta. Le vellutate melodie che carezzavano la celestiale voce di Alison Goldfrapp si sono trasformate in spinosi ma inebrianti gironi dell’inferno electroclash. Tra i diversi inni alla lussuria metropolitana ci sono comunque alcuni momenti (Deep honey, Hairy trees, Forever e la title-track), di “vecchio stile” Goldfrapp. ALESSANDRO DE ANGELIS LINEA 77 Numb Earache Records / Spin-Go! Come cantava a suo tempo un riccioluto folk-singer, “se stiamo insieme ci sarà un perché”, e un perché ci sarà pure per spiegare come mai i Linea 77 sono l’unico gruppo rock italiano accasato con una label straniera, la prestigiosa e tostissima Earache Records. I motivi di cotanto prodigio possono essere agilmente rintracciati in Numb, dove i cinque torinesi distribuiscono mazzate senza soluzione di continuità con precisione pressoché chirurgica, in nome di un crossover quanto mai incisivo e nient’affatto scontato, che trova uno dei momenti migliori in Warhol, il featuring che non ti aspetti con gli Aretuska di Roy Paci. Ma anche il resto, a onor del vero, è assolutamente all’altezza. Per citare un altro nume della melodia tricolore, l’Italiano vince e con lui vince l’Italia intera, evviva evviva. ALEXIO BIACCHI ELIO IL MATTO COLPISCE ANCORA Pure quando esagerano, gli Elii sono formidabili. Dite voi: non sembra Zappa alle prese col pop? funziona, spesso il gruppo tende a strafare, infittendo la trama delle canzoni fino all’esagerazione (Pagano e Abate cruento per esempio). Ma quando i tasselli vanno al posto giusto, ci si trova davanti a uno dei gruppi italiani migliori di sempre. PAOLO GIOVANAZZI IN CONCERT MILANO 7 e 8 giugno A DAY AT THE BORDER/ GODS OF METAL FESTIVAL Da una parte Marilyn Manson, H.I.M., Ministry e altro (7); dall’altra Motorhead, Queensryche, Saxon e Whitesnake (8). Vinca il migliore. 10 giugno ROLLING STONES Stadio San Siro Finché non li vedo non ci credo… ma se li vedo… ROMA 23 giugno COLDPLAY Free Music Festival – Centrale del tennis Che dire? Se li amate ancora come ai tempi di Yellow sono lì per voi, grandi come sempre. 27 giugno SUD SOUND SYSTEM Villa Ada Per gli appassionati della musica ganja ecco l’act più torrido del Salento. BOLOGNA 13, 14 e 15 giugno JAMMIN’ FESTIVAL Autodromo di Imola (BO) Con Limp Bizkit, Metallica, Placebo, Punkreas, Bon Jovi, Dave Gahan, Live, The Music, Tricky, Zwan e tanti altri. 21 giugno AMPARANOIA Parco Nord Dopo un calendario fitto lungo un mese termina l’Estragon Festival, con il gruppo patchanguero spagnolo. Brava lei, bravi tutti. TORINO 30 giugno KING CRIMSON Teatro Colosseo A volte ritornano. Prog postmoderno? URBAN 53
MEDIA MUTI, CORTI ETV, TOCCA AI FESTIVAL A Milano i telefilm della vostra infanzia, a Bologna il cinema ritrovato. Due rassegne per i vostri due occhi. Nano-Nano! “Nano nano, la tua maaano...”, l’agente Puncharello, “sottiletta Cunningham”, Bo e Luke che entrano in macchina dalla finestra e poi “Aquila 2 ad Aquila 5”. Ricordate? Erano gli anni ’70 e il mondo era diviso in due: c’erano quelli che preferivano il genere avventuroso-western e spaziale e quelli che stravedevano per il quotidiano-casalingosentimentale di Happy Days e Strega per amore. Dal 20 al 22 giugno, a Milano al cinema Arcobaleno, potete tornare young con il Telefilm Festival 2003 (www.telefilmfestival.it). Molte le serate, le retrospettive e le anteprime (tra cui C.S.I Miami, storie del dipartimento della polizia scientifica Csi di Miami e Six Feet Under, telefilm già culto negli Usa). Saltando di tele in cine si arriva, passettin-passettino, fino a Bologna dove si svolge il festival Il Cinema Ritrovato (giunto alla sua diciassettesima edizione) nelle due nuove sale cinematografiche, Lumière 1 e Lumière 2, più altri spazi per dibattiti ed eventi Dal 28 giugno al 5 luglio verranno presentate le diverse sezioni tra cui quelle dedicate a Ritrovati A TORINO, TUTTO FA MOUSE Una tre giorni a tutto mouse durante i quali discutere, sperimentare e, perchè no?, giocare e divertirsi. Puntuale come l’estate torna anche quest’anno l’Hackmeeting 2003, che per l’occasione si trasferisce a Torino e conferma i tre giorni di “seminari, giochi, feste e dibattiti”. La sesta edizione dell’incontro della comunità hac- & Restaurati e Cento anni fa: i film del 1903. Ma c’è spazio anche per La Diva italiana: Francesca Bertini e Vecchie immagini, nuovi film. Al cinema Arlecchino si proiettano invece i capolavori del Cinemascope (sezione Il cinema più grande della vita: 50 anni di Cinemascope), con Lola ker italiana – e non stiamo qui a spiegarvi per l’ennesima volta che gli hacker non sono i cattivi pirati informatici, ma persone che “condividono informazioni e competenze” – conferma quindi Hackmeeting come l’appuntamento privilegiato della “cultura digitale underground italiana”. Autogestito e autofinanziato, il meeting si svolgerà (virtual- Montez, The Robe, Moonflet, Bonjour tristesse, Carmen Jones, Garden of Evil e I died a Thousand Times. Charlie Chaplin conclude l’evento da star al Teatro Comunale venerdì 4 luglio (prima mondiale della versione restaurata di A Dog’s Life) e sabato 5 luglio (serata finale) sempre con la prima mondiale L’Hackmeeting 2003 conferma che il computer non è per nulla autistico. Anzi, si gioca mente parlando eh?) soprattutto nel Lan space, e cioè nello “spazio dove ognuno potrà portare il proprio computer e collegarsi in rete con gli altri, sperimentando, giocando e condividendo gratuitamente i propri materiali”. Giusto per chiarezza: il Lan space non è una rete pubblica. Detto in italiano: se la vostra della versione restaurata di The Circus. SARA TEDESCHI Telefilm Festival 2003 Milano, 20-21-22 giugno www.telefilmfestival.it Il cinema ritrovato Bologna, 28 giugno-5 luglio www.cinetecadibologna.it pigrizia vi àncora alla poltrona di casa, buon per voi, ma scordatevi di poter accedere al Lan space via Internet (nè dall’interno potrete uscire verso la Rete). Per i dettagli su seminari, incontri e dibattiti cliccate su www.hackmeeting.org. Hackmeeting 2003 Torino, 20-21-22 giugno www.hackmeeting.org GENOVA Scoprire la città ballando ballando Viaggiare alla scoperta degli spazi urbani con la danza. Interessante, ma come? Con Artu, l’associazione culturale Arti per la Rinascita e la Trasformazione Urbana e il suo Festival Internazionale di Danza Urbana dal capibile nome Corpi Urbani/Urban Bodies. Dal 13 al 15 giugno compagnie di danza italiane, francesi, spagnole e portoghesi saranno a Genova tra Porto Antico e città vecchia con performance, coreografie, danza di strada e spettacoli itineranti. Gli spettacoli si terranno il pomeriggio e la sera. All’opera anche alcune scuole di danza genovesi con bizzarre lezioni di sbarra classica all’aperto. Tra le iniziative collaterali anche una mostra fotografica La città che danza, conferenze, laboratori e incontri. Per info sul programma www.associazioneartu.it BRESCIA Tutto il circo contemporaneo in venti giorni Dal 22 giugno al 12 luglio state con il naso in su e gli occhi aperti, a Brescia, dove si svolge la Festa Internazionale del Circo Contemporaneo. Per tre settimane danza, teatro e circo (senza animali eh?), proporranno spettacoli per raccontare storie e proporre tradizione, avanguardia è il meglio della ricerca contemporanea. Più di quaranta spettacoli con i due week-end festadelcirco dedicati a pubblico e operatori. E i luoghi? Due chapiteau fissi, un chiostro per il progetto Giardino segreto, un teatro, e un luogo misterioso per lo spettacolo di chiusura. Biglietti da 10 euro. Info www.festadelcirco.it URBAN 55
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Page 9 and 10: A proposito di Mostri e di macchine
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Page 27 and 28: ARTE LO SPAZIO DISSOLTO La Galleria
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Page 31 and 32: RISTORANTI-BAR »»»» MILANO BUON
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Page 35 and 36: 80 URBAN A TAVOLA Pizzeria storica,
Page 37: testo: Lia Celi / illustrazione: An

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