La filosofia con i bambini ei ragazzi come sfida per il ... - avios
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«Scienze del pensiero e del comportamento» (www.<strong>avios</strong>.it/spc.html)<br />
modi d'espressione o temi su<strong>per</strong>ati <strong>per</strong> età o <strong>per</strong> es<strong>per</strong>ienze, ha <strong>con</strong>seguenze negative. In<br />
questi casi <strong>il</strong> bambino si fissa su moduli standardizzati e li riproduce meccanicamente,<br />
questo tipo di ripetizione stereotipata ha carattere frenante o inibitorio.<br />
Per poter fare es<strong>per</strong>ienze che arricchiscano la sensib<strong>il</strong>ità, <strong>il</strong> bambino deve poter vivere,<br />
quando disegna o dipinge, momenti densi di godimento.<br />
Affinché ciò avvenga è necessario che ci siano alcune <strong>con</strong>dizioni che nella maggior parte<br />
d<strong>ei</strong> casi devono essere predisposte dall'adulto.<br />
Il pedagogista F. De Bartolom<strong>ei</strong>s 35 si dice <strong>con</strong>trario al non intervento dell'adulto, egli<br />
ritiene che sia compito dell'educatore intervenire a rafforzare l'influenza d<strong>ei</strong> “fattori<br />
favorevoli”.<br />
Cosa l'adulto può predisporre?<br />
<strong>il</strong> materiale artistico: spesso <strong>il</strong> bambino si scoraggia <strong>per</strong>ché non ha i mezzi<br />
adeguati;<br />
un disegno di gruppo: l'attività di gruppo è spesso di stimolo alla fantasia;<br />
della musica e disegno: la musica è <strong>come</strong> <strong>il</strong> colore, molto sentita dal bambino;<br />
un ambiente educativo: l‟adulto può intervenire sul comportamento espressivo,<br />
sia ampliando le <strong>con</strong>oscenze del bambino, sia influenzandone<br />
l'immaginazione.<br />
Se<strong>con</strong>do Stern l‟insegnante, l‟educatore, <strong>il</strong> genitore o meglio ancora <strong>il</strong> praticien non<br />
insegna, non giudica, non fa commentare la traccia, ma è un “servitore”; deve <strong>con</strong>oscere<br />
le leggi della Formulazione. Il praticien, nel Closlieu ha acquisito un‟attitudine rispettosa<br />
verso la <strong>per</strong>sona e verso la traccia della <strong>per</strong>sona. Comprendere <strong>il</strong> funzionamento della<br />
Formulazione esige un <strong>per</strong>corso scientifico ed è tutt‟altra cosa che interpretare i disegni.<br />
A differenza di De Bartolom<strong>ei</strong>s, Stern indica alcune caratteristiche fondamentali<br />
dell‟ambiente del Closlieu:<br />
un luogo che metta la <strong>per</strong>sona al riparo da pressioni e interferenze;<br />
la presenza degli altri, non <strong>come</strong> spettatori, ma <strong>come</strong> compagni di gioco che<br />
accettano l‟emissione, <strong>con</strong>ferendole <strong>il</strong> suo carattere di non-comunicazione e di<br />
normalità;<br />
la presenza di un praticien che non giochi <strong>il</strong> ruolo di figura di riferimento, né<br />
quello di destinatario di ciò che viene formulato: <strong>il</strong> suo ruolo è quello di un<br />
servitore.<br />
35 Cf. De Bartolom<strong>ei</strong>s F., Il bambino da 3 a 5 annie la nuova scuola materna, <strong>La</strong> Nuova Italia, Firenze 1968.<br />
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