il kimmeridgiano delle prealpi veneto-trentine: fauna e biostratigrafia
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IL KIMMERIDGIANO DELLE PREALPI VENE"] (-TRENTINE: FAUNA E BIOSTRATIGRAFIA 79<br />
Osservazioni: nonostante le notevoli erosioni subite<br />
dall'esemplare i caratteri dimensionali e dell'ornamentazione,<br />
con costolazione non molto densa<br />
già nei giri medi, nonché la curva di costolazione<br />
concordano con <strong>il</strong> gr. pseudolictor.<br />
Hantzpergue (1989) considera pseudolictor appartenente<br />
al genere Ardescia, ma questa specie è costata<br />
molto densamente fino ad un D max. di<br />
90-95 mm, con curva di costolazione debolmente<br />
crescente; successivamente a questo diametro la<br />
curva di costolazione decresce molto bruscamente.<br />
Nel genere Ardescia non si osserva mai un cambio<br />
di densità di costolazione così spinto; inoltre Ardescia<br />
per lo più non è nè così evoluta, nè con un<br />
arrotolamento così lento come P.pseudolictor.<br />
Attribuzioni biostratigrafìche: l'esemplare proviene<br />
dalla Z.a Herbichi, base della Subz.a Uhlandi.<br />
Behmel (1970): Z.a Hypselocyclum del Subbetico;<br />
Pavia et Al.(1987) e Channel et Al.(1990): Z.a Divisum,<br />
Subz.a Uhlandi dei M.Lessini veronesi;<br />
Hantzpergue (1989): parte terminale della Subz. ad<br />
Ach<strong>il</strong>les dell'Aquitania; Hantzpergue (1991): parte<br />
alta della Z.a Cymodoce dell'Aquitania.<br />
PROGERONIA cfr. PROGERON<br />
(Ammon, 1875)<br />
Materiale: n. inv. ME637<br />
Osservazioni: l'esemplare è mal conservato, ma<br />
presenta i caratteri della specie: si tratta di una forma<br />
mediamente evoluta, con ornamentazione<br />
densa in ogni parte della conchiglia, coste ravvicinate<br />
e sott<strong>il</strong>i, per lo più biforcate e con alcune poligirate<br />
sulla c.a.<br />
Attribuzioni biostratigrafìche: l'esemplare è stato<br />
raccolto nell'ultimo terzo della Z.a Strombecki.<br />
Pavia et Al.(1987): Z.a Platynota - Z.a Strombecki<br />
dei M.Lessini veronesi.<br />
PROGERONIA sp.aff. ERNESTI<br />
(De Loriol, 1877)<br />
Tav.7; fìg.24L n.t.<br />
Materiale: n. inv. ME540, ME688<br />
Misure:<br />
N. inv. D 0 H S O/D H/D S/D<br />
olotipo 160 75,2 48 - 0.47 0.30 --<br />
(Loriol T.8, f.l)<br />
ME540 169 74 57 43 0.437 0,337 0.254<br />
- 135 56,5 44.5 35 0.418 0,329 0.259<br />
ME688 181,5 77,3 58 41 0,425 0,319 0.241<br />
Descrizione: conchiglia di diametro medio-grande,<br />
evoluta, con grande ombelico, discretamente profondo;<br />
muraglia ombelicale verticale con angolo<br />
ombelicale smussato. Ricoprimento di poco meno<br />
di 1/3 di spira. Sezione della spira ovale, compressa<br />
sui fianchi, con <strong>il</strong> massimo spessore in prossimità<br />
del margine ombelicale. La c.a. occupa i 5/6 dell'ultimo<br />
giro di spira. Ornamentazione data da coste<br />
proverse che si biforcano tra la metà e <strong>il</strong> terzo<br />
esterno del fianco. Le coste sull'ultima spira sono<br />
per lo più triforcate, presenti anche alcune quadriforcate<br />
e alcune intercalari esterne. Sull'ultimo<br />
mezzo giro dell'ex. ME540 a 29 coste principali<br />
corrispondono 97 coste secondarie. Nei giri interni<br />
non si vedono triforcazioni, perchè obliterate dal<br />
ritorno della spira successiva. Costrizioni assenti.<br />
Confronti: rispetto all'olotipo in De Loriol (1877),<br />
gli ex. differiscono perchè hanno un minor numero<br />
di coste secondarie; ad es. l'ex.ME540 possiede<br />
97 coste secondarie su 29 principali, mentre, al<br />
medesimo diametro, l'olotipo ne possiede 108,<br />
quindi la costolatura è più densa, ma <strong>il</strong> rapporto<br />
coste secondarie/coste principali è uguale; inoltre<br />
gli ex. hanno un rapporto O/D inferiore. La curva<br />
di costolazione è molto sim<strong>il</strong>e come forma ma differisce<br />
per <strong>il</strong> fatto che, fino a 120 mm l'olotipo ha<br />
un numero più basso di coste principali (fino ad un<br />
massimo di 11 a D = 45 mm).<br />
Attribuzioni biostratigrafìche: gli esemplari sono<br />
stati raccolti nella Z.a Herbichi, Subz.a Divisum e<br />
nella Z.ad Acanthicum, alla base dell'Orizzonte acme<br />
a Loryi.<br />
Progeronia ernesti è segnalata da Oloriz (1978): Z.a<br />
Divisum della Cordigliera Betica; Atrops & Melendez<br />
(1982): Z.ad Acanthicum di Calanda (Spagna);<br />
Pavia et Al.(1987):Z.a Divisum, Subz.a Uhlandi<br />
dei M.Lessini veronesi.<br />
PROGERONIA sp.cf. EGGERI (Ammon, 1875)<br />
Fig.24D-E n.t.<br />
Materiale: n. inv. P164A, LU28 (gr.)