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EMMA E IL PIOPPO

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ipocritamente finsero di non percepire, il subbuglio che lo spogliarello della figlia<br />

aveva causato nei maschi, giovani e vecchi, stesi sulla spiaggia ad abbronzarsi. Chi<br />

stava a pancia al sole immediatamente fu costretto a rigirarsi per nascondere tra i<br />

granelli di sabbia il prodotto di tanta emozione.<br />

Avevo giá immaginato nella fantasia quel che doveva celarsi sotto le vesti castigate<br />

della mia amata, certi rilievi che premevano sulle stoffe e le tendevano<br />

pericolosamente nei punti chiave e qualche rapido e audace fallo di mano in area di<br />

rigore, mi avevano giá fatto intuire i tesori che quei panni nascondevano, malgrado<br />

questo non ero psicologicamente preparato a tanta grazia di Dio.<br />

A tutti i costi, pensai durante la giornata intera, a tutti i costi. Vuole il matrimonio? E<br />

avrá il matrimonio, anche se saró costretto a commettere un crimine ideologico, un<br />

crimine di falso in atto pubblico. Io sono giá sposato, é vero, ma Silvestro non lo é, é<br />

ancora scapolo, almeno per quanto io ne sappia. E lá, in Vila Mariana, io sono<br />

Silvestro Canovi.<br />

E poi quale giudice avrebbe il coraggio di condannarmi una volta che avessi<br />

presentato a mia difesa le fotografie di Melanie in costume da bagno sulle arene di<br />

Guarujá? Invocherei una legittima difesa, immediatamente assolto.<br />

Non volli perder tempo, il lunedí mattina ero giá sulla strada per Votuporanga, la mia<br />

cittá natale.<br />

Il titolare dell’Ufficio del Registro delle Persone Fisiche di Votuporanga si ricordava<br />

benissimo dei Canovi<br />

-Conoscevo tuo padre, eravamo buoni amici. Ricordo molto bene, tu e tuo fratello<br />

nasceste ad un anno di distanza l’uno dall’altro, trascrissi io stesso i vostri atti di<br />

nascita.- diceva sfogliando le pagine del grosso libro.- Ecco qui, Luigi. -continuando a<br />

sfogliare - Ed ecco Silvestro, Silvestro Canovi, che saresti tu e vorresti prender<br />

moglie, a quanto pare. Ma ci hai pensato bene, bene proprio? É vero che alla tua etá,<br />

specialmente quando si é appassionati, in questi casi per pensare il meno che si usa é<br />

la testa!-<br />

La sera stessa, munito di tutti i certificati possibili ed immaginabili, salivo sul<br />

pullmann di ritorno a San Paolo e due giorni dopo chiedevo a Melanie di marcare la<br />

data del matrimonio.<br />

Le avevo confessato che piuttosto di ardere in una insopportabile attesa, preferivo<br />

spegnere l’incendio adattandomi temporaneamente ad una vita matrimoniale<br />

imperfetta, almeno se lei non aveva nulla in contrario.<br />

Il giorno delle nozze ero uscito dalla casa di Betty con la valigia pronta per il<br />

proclamato viaggio di ispezione nel Nordest, dato che le vendite lassú stavano<br />

andando piuttosto male.<br />

La bugia era relativa, quella sera stessa infatti mi sarei trovato sull’areo per Fortaleza,<br />

solo che stretto accanto alla mia freschissima sposina, e le mie ispezioni sarebbero<br />

state localizzate in ben altre aree.<br />

Era stata una cerimonia emozionante, in chiesa e con tanto di prete. Avevo fatto le<br />

cose per bene e alla grande, ma durante l’intera giornata qualcosa mi aveva<br />

continuamente preoccupato. Vero é che San Paolo é una cittá mostruosa, e che Betty<br />

viveva in un quartiere molto distante, quasi in un’altra cittá, eppure non riuscivo a<br />

liberarmi dalla fastidiosa sensazione di vederla apparire all’improvviso da un

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