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EMMA E IL PIOPPO

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una profuga vietnamita, due occhi nerissimi, quasi celati dall’incredibile ovale stretto e<br />

allungato delle palpebre, gli zigomi salienti delle orientali, due labbra carnose,<br />

ispirando pensieri piú che indecenti, scoprivano e coprivano a tratti due file di denti<br />

bianchissimi, la figura elegantemente slanciata, definitivamente una donna rara.<br />

Non me la sarei lasciata scappare se non dopo aver tentato il tutto per tutto. Avevo<br />

giá pranzato, e bene, nella casa di Melanie, ma ancora ci sarebbe stato posto per uno<br />

spiedino di gamberi.<br />

Fingendo di essere nuovo dell’ambiente le domandai se sapeva dove avrei potuto<br />

mangiare qualcosa di speciale, nel miglior ristorante a portata di mano, anche se<br />

carissimo, aggiunsi. Quando vi fummo davanti le chiesi<br />

-Perché non entra con me, mi terrá compagnia racontandomi un poco di lei, della sua<br />

vita, di dove é, come é arricata fin qui... magari davanti ad una bella aragosta alla<br />

griglia o alla Termidor...<br />

L’idea dell’aragosta dovette allettarla perché fece un’adorabile smorfietta e si accinse<br />

ad entrare al mio fianco.<br />

La sua storia era interessante, apparteneva ad una popolazione guerriera, i<br />

koawis, che vivevano sulle montagne del Vietnam in una zona selvaggia, foreste e<br />

giungla, lontana dalla civilizzazione.<br />

Il suo popolo aveva avuto nel passato una lunga storia di tradizioni, di gloria, di<br />

vittorie e di sconfitte, purtroppo aveva finito col decadere, senza peró lasciarsi mai<br />

dominare.<br />

Anche i francesi avevano finito col lasciarli in pace considerando che non valeva la<br />

pena sprecare vite, tempo e danaro per assoggettarli, anche perché i koawis non<br />

avevano nessuna pretesa di espansione, volevano soltanto essere lasciati in pace a<br />

guerreggiare tra loro.<br />

Il nonno di Hiem, cosí la ragazza aveva detto di chiamarsi, era stato un capo, quasi un<br />

re e aveva solo un figlio, Thiuc, il padre di Hiem.<br />

Successivamente anche i Viet Cong avevano tentato di dominarli, senza riuscirvi ed<br />

avevano anzi subito severe sconfitte, avevano peró catturato Thiuc e la sua giovane<br />

sposa.<br />

Nel trasferimento al Nord, verso Hanoi, vennero liberati da una pattuglia mista di<br />

americani e sudvietnamiti ed avviati in Saigon dove rimasero per un paio d’anni.<br />

Durante quel periodo gli americani distrussero praticamente le foreste dove vivevano<br />

i koawis irrorandole dall’alto con enormi quantitá di defogliante chimico. Privati in tal<br />

modo del loro habitat naturale i koawis rimasero senza alcuna possibilitá di difesa e i<br />

Vietcong ne approfittarono immediatamente per prendersi la loro rivincita,<br />

attaccarono senza pietá massacrando l’intera popolazione, un vero e proprio<br />

genocidio.<br />

In Saigon Thiuc si era adattato ben presto. Aveva una naturale tendenza al<br />

commercio e finí col guadagnar bene commerciando nel mercato nero, vendeva e<br />

comprava dagli americani, di tutto, dagli stupefacenti alle donne.<br />

Nel momento nel quale era venuto a conoscenza dello sterminio del suo popolo, ben<br />

sapendo che la vittoria finale dei Viet-Cong era ormai solo questione di tempo e che i<br />

Nordvietnamiti non appena si fossero insediati in Saigon una delle prime cose che<br />

avrebbero fatto sarebbe stata quella di catturare tutti i nemici che si erano rifugiati

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