L a C o m m e d i a d i D a n t e - PortaleRagazzi.it

anche Dante, l’11 giugno 1289.
Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato della lunga via,
ricorditi di me che son la Pia:
Siena mi fe'; disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma.
Siena mi fe'; disfecemi Maremma
(Pg. V, 37 -136)
Nello Pannocchieschi della Pietra, signorotto di Maremma, fa uccidere la moglie
per gelosia, per disamore, o forse per un’altra donna. La sua giovane sposa, Sapìa
dei Tolomei di Siena, spinta nel vuoto da mani sconosciute, muore, e morendo
chiede perdono. La storia di Pia si narra per anni in tutta la Toscana, e
commuove anche Dante.
Manfredi di Svevia, invece, era figlio naturale di Federico II e di Bianca Lancia, e
nipote di Costanza d’Altavilla ultima erede della dinastia normanna. Muore
scomunicato a 34 anni.
Biondo era e bello e di gentile aspetto.
Io son Manfredi,
nepote di Costanza imperadrice;
ond'io ti priego che quando tu riedi,
vadi a mia bella figlia, genitrice
dell'onor di Cicilia e d'Aragona,
e dichi il vero a lei, s'altro si dice.
Poscia ch'io ebbi rotta la persona
di due punte mortali, io mi rendei,
piangendo, a quei che volontier perdona.
Orribil furon li peccati miei;
ma la bontà infinita ha sí gran braccia,
che prende ciò che si rivolge a lei.
Se 'l pastor di Cosenza, che alla caccia
di me fu messo per Clemente allora,
avesse in Dio ben letta questa faccia,
l'ossa del corpo mio saríeno ancora
in co del ponte presso a Benevento,
sotto la guardia della grave mora.
Or le bagna la pioggia e move il vento
di fuor dal regno, quasi lungo il Verde,
dov'e' le trasmutò a lume spento.
Per lor maladizion sí non si perde,
che non possa tornar l'etterno amore,
mentre che la speranza ha fior del verde.
Vero è che quale in contumacia more
di Santa Chiesa, ancor ch'al fin si penta,
star li convien da questa ripa in fore,
per ogni tempo ch'elli è stato, trenta,
- 6 -
www.culter.it info@culter.it