giugno 2012 - I Siciliani giovani
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www.isiciliani.it<br />
Libertà di stampa<br />
Nasce il digitale,<br />
muoiono 40 tv,<br />
si salva Telejato<br />
Telejato per il momento<br />
non chiuderà. E comunque<br />
è stata un’<br />
ecatombe: ben 40<br />
emittenti locali hanno<br />
dovuto dire addio alle<br />
loro antenne a seguito<br />
del famigerato “switch<br />
off”.<br />
di Salvo Vitale<br />
Le altre sono sopravvissute perché,<br />
escludendo Antenna Sicilia, proprietà<br />
esclusiva del catanese Ciancio, (padrone<br />
de “La Sicilia”, in accordo con<br />
“La Repubblica, di cui pubblica l’edizione<br />
palermitana, che, secondo accordi,<br />
non arriva a Catania, e che ha trasmesso<br />
in Sicilia la trasmissione di<br />
Santoro “Servizio Pubblico”), oppure<br />
la berlusconiana Telegiornale di Sicilia,<br />
legata al noto quotidiano, Telecolor,<br />
Video Regione e poche altre emittenti,<br />
sono sopravvissute perché collegate<br />
in consorzi, ovvero in gruppi di<br />
emittenti ognuna delle quali ha offerto<br />
referenze per far punteggio.<br />
Ed è tra queste che Telejato è riuscita a<br />
trovare spazio, in un consorzio che la<br />
collega TeleMed1 il Tirreno RTT rete 2,<br />
E Radio Monte KronioTV.<br />
In pratica la partita si è giocata su 18<br />
frequenze da aggiudicare gratuitamente<br />
con una concessione ventennale. Ogni<br />
frequenza può disporre di 5 canali, ma<br />
questi canali potrebbero essere da 6 a<br />
nove.<br />
Ed è qui che si apre il grande affare<br />
all’italiana del rientro delle televisioni<br />
escluse, anche se non di tutte: i canali<br />
vincenti, secondo l’Agcom, ovvero<br />
l’agenzia delle Comunicazioni, (le cui<br />
nomine sono state appena fatte con il salomonico<br />
metodo della spartizione, due<br />
al PDL, due al PD, che ne ha ceduta una<br />
all’UDC e un presidente, che è stato appena<br />
nominato da Monti,) dovrebbero<br />
ospitare una parte delle emittenti che<br />
sono rimaste fuori, ma a che condizioni<br />
ancora non è chiaro: si parla di un canone<br />
d’affitto, ma ancora non sono state determinate<br />
dall’Agcom le tariffe.<br />
Una corsa a chi offre di più<br />
Non ci vuole molta immaginazione<br />
nell’intravedere una corsa a chi offre di<br />
più, oltrepassando i paletti dell’Agcom<br />
,con la conseguente formazione di un<br />
mercato dove si svilupperà un’offerta di<br />
servizi filmati e una compravendita di<br />
prodotti , secondo la strategia berlusconiana,<br />
strutturati più per fare audience<br />
che per trasmettere informazioni e cultura.<br />
Insomma, il progetto di un mercato<br />
dell’informazione e della commercializzazione<br />
del prodotto televisivo procede<br />
a ritmo sostenuto.<br />
In testa a questi “gruppi” c’è Trm, la<br />
tv del senatore Vizzini . Alla faccia di<br />
quelli che parlano di arretratezza culturale<br />
del Meridione, in Sicilia il circuito delle<br />
televisioni private ha trovato grande<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 22<br />
spazio, al punto che l’isola è la prima in<br />
Italia per numero. Di queste 111 ne sono<br />
rimaste, alla fine, 71.<br />
Telejato ce l’ha fatta, ma i costi per<br />
partire in digitale sono alti per un’emittente<br />
che, al momento, data la sua caratteristica<br />
di tv comunitaria, è riuscita a<br />
stento a sopravvivere. Non sapendo quale<br />
sarebbe stata la sua sorte, la piccola tv<br />
di Partinico ha aspettato, prima di rinnovare<br />
le attrezzature. I 13.000 euro dati<br />
dallo stato ai titolari di emittenti, sono<br />
una parte di una cifra ben più alta, pari a<br />
35.000 euro. Non si sa da dove verranno<br />
fuori questi soldi.<br />
“Che ne faremo di questi canali”<br />
Pino Maniaci ha invece idee chiare sul<br />
futuro utilizzo dei suoi cinque canali: il<br />
primo sarà dedicato alle normali trasmissioni,<br />
in perfetta prosecuzione con quanto<br />
fatto sinora e con gli stessi metodi di<br />
gestione e conduzione, il secondo sarà<br />
TeleJunior, ovvero una sorta di scuola di<br />
formazione di operatori televisivi, con<br />
trasmissione di prodotti realizzati da ragazzi<br />
che abbiano voglia di orientarsi nel<br />
mondo dell’immagine.<br />
Il terzo canale dovrebbe riprendere e<br />
rinnovare in video le esperienze radiofoniche<br />
di Peppino Impastato e di Danilo<br />
Dolci, utilizzando trasmissioni edite ed<br />
inedite di Radio Aut o di Radio Onda Libera.<br />
Il quarto canale servirebbe per la ripresa<br />
in diretta dei consigli comunali dei<br />
paesi nei quali arriva il segnale, mentre il<br />
quinto potrebbe essere disponibile per<br />
qualche emittente che non è entrata in<br />
graduatoria. Insomma, Telejato come tv<br />
del futuro è ancora tutta da costruire. Sapremo<br />
il 4 luglio se ce l’ha fatta schiacciando<br />
il n.273 del telecomando.