Le poesie di Ossian

CANTO PRIMO là
Al fe-'O duce; sanguinosa, oscura
Eij V alma di lui : Cormano in mente
5).t\aci , e chi lodar potca Cairba ?
Scese la notte : s' inalzò la luce
Di cento querce : il re sotto una pianta
Poscsi , e presso lui sedeva il duce
D' Età , d' ILnorre la canuta forza.
Stava Aitano nel mezzo ; ei raccontocci
Di Cormano la morte, Aliano, il figlio
Di Conacàr , di Gucullin 1' amico.
In Temora ventosa egli abitava
Col buon Corman, quando il (ìgliaol di Semo
Prese a pugnar eoi nobile Torlasto.
Trista l'u la sua storia, e a lui sul ciglio
La lagrima sorgea. Giallo era in Dora
Il Sol cadente : già pendea sul piano
La grigia notte 5 di Temora i boschi
Givano tremolando agi* incostanti
Buffi del vento. In occidente al fine
Si raccolse una nube , a cui fez coda
Stella vermiglia. Io mi restai soletto
Nel bo->co , e vidi grandeggiar nell' aria
Una nera ombra: dall' un colle all'altro
Si òtcndeano i suoi passi; aveva a lato
Tenebroso lo scudo : io ravvisai
Di Semo il figlio 5 la tristezza io vidi
D;-l volto suo , ma quei passò veloce
Via nel suo nembo , e lasciò bujo intorno.
Ti ittristosòi il mio spirto; in ver la sala
M'avviai delle conche: ardean più faci,
Ed i cento cantor toccavan V arpe.
Stava nel mezzo il bel Corman, vezzoso
Come la scintillante mattutina
Stella, che là sul balzo d'oriente
S' allegra , e