Carta Identità Scuola Infanzia G. Rodari - Comune di Scandiano
Carta Identità Scuola Infanzia G. Rodari - Comune di Scandiano
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<strong>Scuola</strong> Comunale dell’<strong>Infanzia</strong> Gianni <strong>Rodari</strong><br />
Istituzione dei servizi educativi e scolastici<br />
- <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano – R.E.<br />
TA D’IDENTITA’ CARTA D’IDENTITA’ CARTA D’IDEN
In<strong>di</strong>ce<br />
La scuola nasce 5<br />
La nostra idea <strong>di</strong> bambino 6-7<br />
Iniziare a costruire una esperienza 8<br />
La scuola raccontata dai bambini 9<br />
Bambine, bambini, ambienti 10-11<br />
Il parco 12<br />
Nella città 13<br />
Bambini e alberi 14<br />
Intorno all’amicizia 15<br />
Continuità Nido-scuola infanzia-scuola primaria 16<br />
Laboratori 17<br />
Il funzionamento 18<br />
Il gruppo <strong>di</strong> lavoro 19<br />
La formazione 20<br />
La documentazione 21<br />
La partecipazione 22<br />
3
La scuola nasce<br />
nel 1972. L’Amministrazione comunale ha<br />
investito per dare una risposta ai bisogni della<br />
donna lavoratrice e <strong>di</strong> famiglie che avevano la<br />
necessità e l’urgenza <strong>di</strong> essere aiutate nei<br />
compiti dell’educazione.<br />
Viene ampliata nel 1995 con la costruzione <strong>di</strong><br />
una nuova sezione e <strong>di</strong> un’atelier.<br />
Oggi ospita 100 bambini.<br />
Perché Gianni <strong>Rodari</strong>?<br />
Nel marzo 1972 <strong>Rodari</strong> è a Reggio Emilia e<br />
partecipa agli Incontri con la Fantastica.<br />
<strong>Rodari</strong>, pedagogista e scrittore, ci ha insegnato<br />
che l’immaginazione e la creatività non sono<br />
facoltà separate dalla mente, ma<br />
rappresentano la mente stessa nella sua<br />
interezza. Sono qualità del pensiero che<br />
appartengono a tutta l’umanità (bambini e<br />
adulti). La parola può possedere una grande<br />
potenza <strong>di</strong> liberazione ed è importante che a<br />
tutti sia data la possibilità <strong>di</strong> conoscere ed agire<br />
tutti gli usi della parola.<br />
L’auspicio è che, le creazioni che <strong>Rodari</strong> ci<br />
mostra possibili con le parole, possano aiutarci<br />
a crescere in un “mondo <strong>di</strong>alogato”.<br />
“La nostra scuola si chiama <strong>Scuola</strong> <strong>Rodari</strong><br />
d’infanzia.<br />
<strong>Rodari</strong> era uno che faceva le filastrocche e le<br />
favole per noi. E’ la scuola <strong>Rodari</strong> perché io<br />
anche a casa ciò il libro <strong>di</strong> Gianni <strong>Rodari</strong>, ne<br />
ho sessanta, cioè trenta”.<br />
Silvia, 4 anni e 2 mesi<br />
5
6<br />
La nostra idea <strong>di</strong> bambino e <strong>di</strong> scuola<br />
Pensiamo ad un bambino fin da subito in<br />
relazione con l’altro e con il mondo, competente,<br />
forte, pre<strong>di</strong>sposto all’appren<strong>di</strong>mento attraverso<br />
l’ incontro, lo scambio, la collaborazione, il<br />
conflitto; un bambino che comunica - e con cui<br />
possiamo comunicare - fin da prima della sua<br />
nascita, perché portatore <strong>di</strong> cento … e forse più<br />
… linguaggi.<br />
I primissimi anni <strong>di</strong> vita sono riconosciuti, da<br />
moltissime <strong>di</strong>scipline ormai, gli anni più<br />
significativi per lo sviluppo degli appren<strong>di</strong>menti e<br />
per la costruzione <strong>di</strong> strategie che possono<br />
generarli, sostenerli, consolidarli. Cre<strong>di</strong>amo che<br />
il contesto (ambientale, relazionale, sociale e<br />
culturale), sia luogo essenziale in cui il bambino<br />
può trovare occasioni e possibilità per la<br />
costruzione <strong>di</strong> queste strategie e per<br />
l’appren<strong>di</strong>mento stesso.
La scuola, quin<strong>di</strong>, si fa luogo <strong>di</strong> relazione;<br />
spazio <strong>di</strong> vita in cui l’io incontra il noi e su<br />
questa reciprocità con<strong>di</strong>visa si creano legami<br />
fecon<strong>di</strong> fra bambini, ma anche tra bambini e<br />
adulti e tra adulti e adulti.<br />
Adulti che attraverso il loro esserci quoti<strong>di</strong>ano,<br />
sostengono e valorizzano climi (relazionali,<br />
comunicativi, ambientali) in cui centrale è<br />
l’incontro tra la ricerca e lo stupore, la curiosità<br />
e il <strong>di</strong>alogo, il piacere e la gioia.<br />
7
8<br />
Iniziare a costruire insieme una<br />
esperienza.<br />
L’inizio della scuola è inizio <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>alogo fra genitori, insegnanti, bambini.<br />
Per noi è poter concretizzare l’idea e il valore<br />
della accoglienza.<br />
Sosteniamo questo processo attraverso incontri, gesti,<br />
organizzazione <strong>di</strong> tempi e spazi:<br />
• incontro informale a giugno nel parco della scuola<br />
per una prima conoscenza reciproca.<br />
• Assemblea <strong>di</strong> presentazione della scuola e delle<br />
sue scelte educative, del personale, degli spazi.<br />
• Colloquio in<strong>di</strong>viduale prima dell’inizio della<br />
frequenza.<br />
• Maggior compresenza delle insegnanti nei primi<br />
mesi.<br />
• Presenza del personale ausiliario per tre ore nelle<br />
mattine <strong>di</strong> settembre nella sezione dei tre anni.<br />
• Tempi <strong>di</strong> permanenza del bambino all’interno del<br />
nuovo contesto variabili e che si ristrutturano nel<br />
tempo.<br />
• Disponibilità a colloqui in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> confronto con<br />
le famiglie<br />
Ognuna <strong>di</strong> queste strategie, in relazione con le altre,<br />
vuole sostenere il <strong>di</strong>ritto del bambino ad essere ascoltato<br />
nella sua in<strong>di</strong>vidualità, nei sui tempi, nelle <strong>di</strong>fferenti<br />
forme del suo benessere.<br />
“Per quanto riguarda l’inizio dell’esperienza<br />
alla nuova scuola posso affermare con una<br />
certa tranquillità che le aspettative mie e del<br />
mio bambino non sono andate deluse.<br />
Innanzi tutto perché avevo preparato Gabriele<br />
al cambiamento con largo anticipo, l’avevo<br />
portato più volte a vedere la scuola all’esterno<br />
e insieme avevamo prospettato le novità in<br />
positivo che lo attendevano: nuovi amici, nuovi<br />
giochi e nuove possibilità <strong>di</strong> conoscere tante<br />
cose”.<br />
mamma <strong>di</strong> Gabriele
La scuola raccontata dai bambini<br />
“… ci sono dei bei vestiti dei travestimenti, tanti<br />
libri: mi piace la storia dell’Albero vanitoso, La<br />
mano della strega, Biancaneve, Kamillo Kromo<br />
con gli uccellacci e quella del Pereppeppè con<br />
il gran maestro dei grigi.<br />
E’ bello starci...tutte le mattine<br />
arrivo e vedo tanti bimbi giocare.<br />
Si può andare sulla nave, noi facciamo dei<br />
giochi troppo belli: facciamo finta <strong>di</strong> essere<br />
marinai.<br />
Mi piace la canzone del cavallo che galoppa,<br />
fare il cameriere e il pannello degli incarichi e<br />
dare da mangiare al pesciolino.<br />
A letto io vorrei andare sempre vicino all’Alice<br />
perché è la mia amica del cuore.<br />
E’ bella che possono entrare tutte le mamme,<br />
che ci entrano i papà senza bici.<br />
E’ bello venire a scuola, a volte quando ero<br />
piccola perdevo la scuola perché avevo la<br />
varicella.<br />
Giochiamo agli spettacoli, mi piace Stefano<br />
perché lui si mette la parrucca in testa e il<br />
mantello e fa ridere. Facciamo anche la festa<br />
dove vengono i genitori e facciamo i fuochi <strong>di</strong><br />
artificio”.<br />
Le conversazioni delle bambine e dei bambini <strong>di</strong> 4-5 anni<br />
sono tratte da Appunti <strong>di</strong> vita a <strong>Scuola</strong> a.s. 2001 2002<br />
9
10<br />
Bambine, bambini, ambienti<br />
“Pensiamo anche noi che lo spazio debba<br />
essere una specie <strong>di</strong> acquario dove si<br />
rispecchiano le idee, i valori, le attitu<strong>di</strong>ni e le<br />
culture della gente che vive al suo interno”.<br />
Loris Malaguzzi<br />
Nello spazio scuola gli arre<strong>di</strong>, la scelta dei<br />
materiali, il modo in cui vengono messi a<br />
<strong>di</strong>sposizione dei bambini costituiscono un invito<br />
alla esplorazione che viene dall’ambiente<br />
stesso.<br />
Tutto è pensato con la previsione <strong>di</strong> creare<br />
delle comunicazioni.<br />
Lo spazio viene progettato e pre<strong>di</strong>sposto per<br />
facilitare gli incontri e il fare insieme.<br />
Le sezioni sono organizzate in spazi:<br />
• per il gioco del far finta:<br />
travestimenti - bambole - cucina;<br />
• per la raccolta, la osservazione, la<br />
seriazione, la catalogazione <strong>di</strong> materiali<br />
naturali;<br />
• per le esperienze grafiche e pittoriche;<br />
• per l’incontro con il libro;<br />
• per la costruttività;<br />
• per lo scambio <strong>di</strong> messaggi.<br />
Gli spazi così strutturati con <strong>di</strong>fferenti materiali<br />
vogliono sostenere l’accoglienza del piccolo<br />
gruppo, la vicinanza relazionale fra bambini e<br />
fra bambini e adulti, la capacità <strong>di</strong><br />
autorganizzazione nella consapevolezza che,<br />
tali azioni, contengono significativi e importanti<br />
appren<strong>di</strong>menti.
La cucina è un luogo nel quale i bambini<br />
vanno quoti<strong>di</strong>anamente per comunicare il<br />
numero dei partecipanti al pranzo, per rifornire<br />
la sezione <strong>di</strong> acqua, per riportare il carrello<br />
dopo il pranzo e altro.<br />
E’ parte viva e integrante della scuola.<br />
L’atelier è uno spazio laboratorio,<br />
complementare alle sezioni, è destinato alla<br />
ricerca, alla sperimentazione, alla<br />
manipolazione. E’ un luogo per variare<br />
strumenti, tecniche e materiali <strong>di</strong> lavoro.<br />
E’ perché si pensa a un bambino ricco <strong>di</strong><br />
risorse al quale è doveroso offrire opportunità<br />
ricche.<br />
Le quattro sezioni, l’atelier e la cucina si<br />
affacciano allo spazio centrale, comune.<br />
E’ luogo <strong>di</strong> incontri, <strong>di</strong> spettacoli, <strong>di</strong> feste, <strong>di</strong><br />
assemblee con e fra genitori.<br />
E’ luogo <strong>di</strong> passaggio per raggiungere le<br />
sezioni.<br />
E’ il luogo <strong>di</strong> attesa dei genitori per i bambini<br />
che lasciano la scuola entro le 13.<br />
11
12<br />
Il parco della scuola<br />
Il parco della scuola rappresenta un mondo<br />
ricco e stimolante, pieno <strong>di</strong> occasioni e <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>menti complessi.<br />
Le possibilità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento investono le<br />
aree delle scienze anche con la ricerca dei<br />
processi stagionali, ricerca sulle trasformazioni<br />
ambientali.<br />
“La nebbia ha l’odore <strong>di</strong> sera. E’ un odore bello<br />
quello della sera, è quello che quando si va a<br />
mangiare la sera si sente”.<br />
Chiara, 4 anni 7 mesi<br />
“Quando sono uscita io ho visto una bianca<br />
neve ho pensato <strong>di</strong> mangiarla, era buona,<br />
molto buona, aveva il sapore <strong>di</strong> ghiaccio”.<br />
Mariachiara, 4 anni 4 mesi<br />
Un mondo da godere e da incontrare fatto <strong>di</strong><br />
funghi, bacche, rami, sassi, cortecce, foglie<br />
gran<strong>di</strong>, foglie piccole, foglie lunghe, rotonde,<br />
secche, umide, profumate...<br />
“Nel parco ascoltiamo gli uccellini e<br />
ascoltiamo le lucertole, fanno rumore perché<br />
scappano nell’erba...<br />
Quando c’è il vento sento le foglie che cadono<br />
giù …”.<br />
Tratto da Un mondo da scoprire conversazione <strong>di</strong><br />
bambine e bambini <strong>di</strong> 3/4 anni.<br />
“Io gioco nel labirinto, mi attacco con i pie<strong>di</strong> e<br />
poi attacco le mani...proviamo sempre più a<br />
fare le capriole, così impariamo prima, se no ci<br />
vuole un anno”.<br />
Luca, 5 anni<br />
Bruco<br />
grafica <strong>di</strong> Martina 4 anni e 3 mesi
Nella città<br />
La scuola interagisce e <strong>di</strong>aloga con la<br />
comunità <strong>di</strong> cui è parte.<br />
Promuove un atteggiamento <strong>di</strong> apertura al<br />
territorio per aiutare bambine e bambini a<br />
riconoscere la propria identità culturale.<br />
Il valore che per noi assume l’incontro con<br />
l’ambiente esterno è rintracciabile anche in<br />
alcune esperienze che hanno visto protagonisti<br />
i bambini e gli adulti della scuola.<br />
“Antiche suggestioni”, è stato il percorso<br />
progettuale che indagava sui castelli, la Rocca<br />
<strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano e L’Orlando Innamorato <strong>di</strong> Matteo<br />
Maria Boiardo e che confluì parzialmente<br />
nell’opera <strong>di</strong> Emanuele Luzzati e i bambini<br />
“Pala<strong>di</strong>ni e draghi nella magica foresta”.<br />
“Vedere il mondo. Fare scienza alla scuola<br />
dell’infanzia”, percorso <strong>di</strong>dattico sviluppato in<br />
tutte le scuole <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano in collaborazione<br />
con il Centro Stu<strong>di</strong> Lazzaro Spallanzani, che si<br />
è proposto <strong>di</strong> accompagnare i bambini nella<br />
conoscenza del mondo, dei fenomeni<br />
attraverso il metodo sperimentare.<br />
“Le fontane <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano” è un progetto<br />
dell’a.s. 2003 2004 che ha coinvolto bambine e<br />
bambini <strong>di</strong> 5 e 6 anni.<br />
E’ stato una parte <strong>di</strong> un percorso più ampio<br />
intorno all’acqua, alla sua preziosità e al suo<br />
essere in<strong>di</strong>spensabile alla vita che ha coinvolto<br />
tutta la scuola ed è confluito in una festa nel<br />
parco.<br />
13<br />
Il Grifone<br />
ispirato all’Orlando innamorato<br />
<strong>di</strong> Matteo Maria Boiardo<br />
realizzazione <strong>di</strong> bambini e bambine <strong>di</strong> 4/5<br />
anni<br />
La fontana dell’Amore<br />
ispirato all’Orlando innamorato<br />
<strong>di</strong> Matteo Maria Boiardo<br />
realizzazione <strong>di</strong> bambini e bambine <strong>di</strong> 3/4<br />
anni
14<br />
Bambini e alberi<br />
La scuola è circondata da alberi con i quali i<br />
bambini instaurano relazioni: li vedono, ne<br />
sentono l’odore, indagano intorno alla vita che<br />
sono e che ospitano, ci giocano vicino, vi si<br />
arrampicano sopra. Sono sentiti come presenze<br />
importanti.<br />
“Gli alberi servono per nascondere i ni<strong>di</strong>.<br />
L’albero guarda i bimbi c’ha gli occhi dentro …<br />
Gli alberi camminano e dopo si attaccano.<br />
Alcuni sono alti, alcuni più bassi, alcuni ci sono le<br />
foglie, alcuni i fiori, alcuni hanno le ciliegie e alcuni<br />
no”.<br />
Tratto da “Solo le foglie respirano...quando viene il vento”<br />
conversazione e grafiche <strong>di</strong> bambine e bambini <strong>di</strong> 5/6 anni.<br />
“Io mi so arrampicare sull’albero.<br />
Sono sempre lì loro.<br />
Se non facevano tutti gli alberi c’ era un buco qui.<br />
Devono stare nella terra loro se no cadono.<br />
C’è un buchino l’aria ci va dentro e respira.<br />
Gli amici degli alberi sono gli altri alberi.<br />
...giocano con le foglie.<br />
Sono felici perché sono ver<strong>di</strong>.<br />
Sono le foglie a farli felici perché sono belle”.<br />
Tratto da “Alberi” conversazioni <strong>di</strong> bambine e bambini <strong>di</strong> 3/4 anni
16<br />
Laboratori:<br />
“ … la specie umana ha il privilegio <strong>di</strong><br />
manifestarsi attraverso una pluralità <strong>di</strong><br />
linguaggi (oltre a quello parlato) […] <strong>di</strong> questi<br />
linguaggi il bambino è soggetto costruttivo e<br />
coautore […] tutti i linguaggi che già convivono<br />
nella mente e nelle attività del bambino hanno<br />
il potere <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire forze generatrici <strong>di</strong> altri<br />
linguaggi, altre azioni, altre logiche e altre<br />
potenzialità creative. […] tutti i linguaggi hanno<br />
bisogno <strong>di</strong> vivere in eguale <strong>di</strong>gnità e<br />
valorizzazione, in solidarietà piena con una<br />
adeguata competenza culturale dell’adulto e<br />
dell’ambiente. […]”<br />
Loris Malaguzzi<br />
Le parole <strong>di</strong> Malaguzzi vogliono trovare concretezza in:<br />
La musica vien ... giocando<br />
“Facciamo delle cose: quello dell’insetto<br />
piccolo e dell’insetto grande e facciamo<br />
sempre delle cose con i tubi che hanno dentro<br />
le conchiglie e le palline e fanno un suono<br />
bellissimo”.<br />
Riccardo, 4 anni 6 mesi<br />
Il teatro<br />
“Siamo andati in tutti i paesi <strong>di</strong> Giovannino<br />
Per<strong>di</strong>giorno...dovevamo far finta <strong>di</strong> essere<br />
rigi<strong>di</strong>, <strong>di</strong> ghiaccio. Poi eravamo delle bolle <strong>di</strong><br />
sapone...E gli uomini <strong>di</strong> zucchero era bello,<br />
ridevamo perché eravamo pazzi...e gli omini <strong>di</strong><br />
burro tutti molli”.<br />
Gabriele, 6 anni<br />
Il corpo in movimento<br />
“In palestra si può correre. E’ bello correre<br />
perché si va veloce, perché è anche <strong>di</strong>vertente<br />
perché si vince. Facciamo la ruota...si striscia<br />
sotto le gambe per liberare la Ceci. Si può<br />
saltare, si può fare le capriole...ci si <strong>di</strong>verte<br />
molto, si sente che sei forte, che sei<br />
coraggioso”.<br />
Vittorio, 5 anni 2 mesi
Continuità<br />
Nido-scuola infanzia-scuola primaria<br />
“Quando ero piccolo all’asilo nido non sapevo<br />
<strong>di</strong>segnare un bimbo... facevo così...dei pocci”.<br />
Luca, 3 anni 7 mesi<br />
Il passaggio dei bambini dal Nido alla scuola<br />
dell’infanzia e dalla scuola dell’infanzia alla<br />
scuola primaria è un appuntamento che<br />
coinvolge ogni anno bambini, genitori e<br />
insegnanti.<br />
Nel nostro territorio un progetto accompagna<br />
la transizione dei bambini e delle loro famiglie<br />
e ha come obiettivo uno sviluppo coerente e<br />
coor<strong>di</strong>nato del processo formativo.<br />
Si basa su interscambi formativi e metodologici<br />
tra docenti e in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> progetti comuni<br />
(o <strong>di</strong> raccordo) .<br />
• Pre<strong>di</strong>sposizione dell’ambiente nella scuola per<br />
favorire l’accoglienza dei bambini<br />
• Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> strumenti che accompagnino al<br />
passaggio dei bambini (ad esempio: un<br />
autoritratto <strong>di</strong>segnato alla scuola dell’infanzia<br />
come autopresentazione ai nuovi compagni e alle<br />
nuove insegnanti)<br />
• Percorso tematico <strong>di</strong> accompagnamento al<br />
passaggio (ad esempio una fiaba iniziata alla<br />
scuola dell’<strong>Infanzia</strong> da riprendere e continuare alla<br />
scuola elementare).<br />
• Visite alle rispettive scuole primarie<br />
“Quando andrò alla scuola elementare troverò<br />
nuovi amici e stu<strong>di</strong>erò. Alla scuola elementare<br />
stu<strong>di</strong>o...leggo...poi faccio attività tipo primavera<br />
da attaccare sui vetri. A scuola imparerò a<br />
leggere, a scrivere e quando sarò grande<br />
posso leggere delle fiabe ai miei bambini, ai<br />
miei nipoti”.<br />
Giada, 5 anni<br />
17<br />
Senza titolo<br />
grafica <strong>di</strong> Laura 6 anni e 3 mesi
18<br />
Il funzionamento<br />
La scuola funziona<br />
dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00.<br />
Per le famiglie che ne fanno richiesta apre alle<br />
7.30 e chiude alle 18.20.<br />
E’ frequentata da 100 bambini sud<strong>di</strong>visi in<br />
quattro sezioni omogenee per età.<br />
Ogni gruppo è formato da 25 bambini e due<br />
insegnanti.<br />
Il calendario scolastico inizia il 1 settembre e<br />
termina il 30 giugno.<br />
Il personale è presente già giorni prima<br />
dell’apertura e dopo la chiusura per<br />
pre<strong>di</strong>sporre e riassettare l’ambiente.<br />
Durante il mese <strong>di</strong> luglio è previsto un tempo<br />
estivo per le famiglie che ne fanno richiesta.<br />
Giraffa<br />
grafica <strong>di</strong> Elena 3 anni e 9 mesi
Il gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />
è composto da 8 insegnanti in ruolo <strong>di</strong> cui 4 a<br />
part-time;<br />
4 insegnanti a part-time assunte a tempo<br />
determinato a completamento dell’orario dei<br />
part-time in ruolo.<br />
2 ausiliarie a tempo pieno in ruolo;<br />
1 ausiliaria a metà tempo in ruolo,<br />
1 ausiliaria part-time a tempo determinato.<br />
2 insegnanti della coop-Elios addette al tempo<br />
prolungato.<br />
Se nelle sezioni sono presenti bambini con<br />
han<strong>di</strong>cap è inserito anche personale <strong>di</strong><br />
sostegno della cooperativa che si è<br />
aggiu<strong>di</strong>cata sia l’appalto del tempo lungo che<br />
del sostegno.<br />
Tutti gli operatori concorrono al progetto<br />
educativo e all’organizzazione della scuola.<br />
Le insegnanti lavorano 35 ore alla settimana <strong>di</strong><br />
cui 30,30 con i bambini e 4,30 de<strong>di</strong>cate alla<br />
formazione, agli incontri con le famiglie, alla<br />
progettazione e alla documentazione.<br />
Il personale addetto alla cucina <strong>di</strong>stribuisce i<br />
pasti confezionati da CIR seguendo una <strong>di</strong>eta<br />
bilanciata elaborata da un’equipe <strong>di</strong> <strong>di</strong>etisti,<br />
pe<strong>di</strong>atri e cuochi.<br />
La <strong>di</strong>eta è organizzata in un menù estivo e in<br />
un menù invernale con rotazione su quattro<br />
settimane. I prodotti alimentari richiesti alla<br />
<strong>di</strong>tta che produce i pasti sono provenienti in<br />
parte da colture a lotta integrata o biologiche<br />
ed è vietato l’utilizzo <strong>di</strong> prodotti geneticamente<br />
mo<strong>di</strong>ficati.<br />
19<br />
Tartaruga<br />
grafica <strong>di</strong> Cecilia 4 anni e 10 mesi
20<br />
La formazione<br />
“...cos’è la formazione per noi?<br />
E’ apprendere: il nostro mestiere è<br />
apprendere perché facciamo le insegnanti. E’<br />
stare lontano dall’equilibrio, dal già deciso,<br />
precostituito, dal certo.<br />
E’ stare vicino all’intreccio tra oggetti e<br />
pensieri, fare e riflettere, teoria e prassi,<br />
emozioni e conoscenze”.<br />
Carla Rinal<strong>di</strong><br />
pedagogista scuole dell’infanzia R.E.<br />
“… ho imparato anche a scrivere il mio nome, a<br />
costruire le barche...con la pazienza ho<br />
imparato”.<br />
Federico, 4 anni 9 mesi<br />
“..per imparare le cose <strong>di</strong>fficili io provo tante<br />
volte”. Martina, 4 anni 2 mesi<br />
“...prima non riuscivo...poi eh, con l’attenzione<br />
ci sono riuscita”.<br />
Marta, 6 anni 1 mese<br />
Il nostro è un lavoro <strong>di</strong> equipe che si costruisce<br />
attorno a incontri settimanali per <strong>di</strong>scutere e<br />
approfon<strong>di</strong>re sia aspetti progettuali ed educativi<br />
che organizzativi - gestionali.<br />
La formazione è soprattutto un processo <strong>di</strong><br />
auto formazione: della singola insegnante e del<br />
gruppo, attraverso la ricognizione che è il<br />
riflettere sul proprio fare.
La documentazione<br />
vuole dare visibilità a chi vive dentro alla<br />
scuola.<br />
“E’ ascolto, riconoscimento dell’altro, è rendere<br />
visibile e quin<strong>di</strong> con<strong>di</strong>visibile, è dare e darsi<br />
identità”.<br />
Mara Davoli<br />
atelierista scuola infanzia Neruda R.E.<br />
La documentazione, nelle sue <strong>di</strong>verse forme, a<br />
parete o in quaderni, offre ai genitori la<br />
possibilità <strong>di</strong> conoscere cosa avviene ogni<br />
giorno nella scuola.<br />
I bambini si rendono conto <strong>di</strong> una attenzione<br />
che viene de<strong>di</strong>cata dagli adulti alle loro<br />
opinioni, alle loro realizzazioni grafiche,<br />
pittoriche, manipolative … ai <strong>di</strong>versi aspetti del<br />
loro vivere, crescere e comunicare. E’ uno<br />
strumento che sostiene il riflettere sul proprio<br />
fare; il rendersi consapevoli <strong>di</strong> cosa si è<br />
appreso; <strong>di</strong> cosa si è goduto. E’ una modalità<br />
per rileggersi nel tempo.<br />
Per le insegnanti è, attraverso l’osservazione,<br />
un atto <strong>di</strong> conoscenza.<br />
E’ uno spazio <strong>di</strong> confronto, è una struttura<br />
narrativa che <strong>di</strong>viene forma visibile <strong>di</strong> pensiero.<br />
E’ una responsabilità perché richiede una<br />
interpretazione.<br />
21
22<br />
La partecipazione<br />
Partecipare vuol <strong>di</strong>re sentirsi parte, con<strong>di</strong>videre<br />
idee, sensi, significati e valori.<br />
“Gli incontri <strong>di</strong> sezione mi permettono <strong>di</strong> sapere<br />
ciò che fa mia figlia a scuola, con che cosa si<br />
sta misurando, quali cose impara insieme agli<br />
altri bambini.<br />
Attraverso i racconti “vedo” la qualità delle<br />
relazioni <strong>di</strong> Giorgia in un luogo <strong>di</strong>verso dalla<br />
casa e con persone che non siamo noi<br />
famigliari.”<br />
mamma <strong>di</strong> Giorgia<br />
Le forme della partecipazione sono molteplici:<br />
iniziative come quella della visita alla scuola, oppure<br />
merende nel parco offrono ai bambini e ai genitori<br />
l’opportunità <strong>di</strong> percorrere gli ambienti, gli spazi della<br />
scuola, <strong>di</strong> conoscere il nuovo contesto e le persone che<br />
lo abitano prima dell’inizio della scuola.<br />
• Incontri <strong>di</strong> sezione: luoghi <strong>di</strong> incontro tra genitori<br />
e insegnanti della sezione, per con<strong>di</strong>videre<br />
insieme i percorsi progettuali, i no<strong>di</strong> significativi<br />
della quoti<strong>di</strong>anità a scuola, le storie personali <strong>di</strong><br />
ciascun bambino.<br />
• Feste, ricorrenze, incontri <strong>di</strong> lavoro: momenti <strong>di</strong><br />
partecipazione significativi perché favoriscono, in<br />
un clima <strong>di</strong> leggerezza e informalità, relazioni e<br />
scambi.<br />
• Colloqui in<strong>di</strong>viduali: vengono concordati su<br />
richiesta dei genitori o delle insegnanti.<br />
• Incontri tematici: per offrire occasioni <strong>di</strong> scambio<br />
su temi che riguardano l’educare.<br />
“Nei colloqui in<strong>di</strong>viduali confronto le idee che io<br />
ho del mio bambino con un altro sguardo,<br />
adulto e professionale, che a volte ha<br />
riorientato il modo <strong>di</strong> comportarmi con mio<br />
figlio”.<br />
papà <strong>di</strong> Samuel<br />
Girotondo<br />
grafica <strong>di</strong> Davide 6 anni e 3 mesi
24<br />
Note sulla pubblicazione:<br />
documento realizzato<br />
dal Collettivo della scuola dell’infanzia Gianni <strong>Rodari</strong><br />
anno scolastico 2006 2007<br />
Note sullo stampato:<br />
Realizzato in Publisher 2003<br />
Progetto grafico e realizzazione:<br />
Nicoletta Bedeschi
26<br />
scuola dell’infanzia<br />
G i a n n i R o d a r i<br />
Via dei Mille 10<br />
Scan<strong>di</strong>ano<br />
Reggio Emilia<br />
0522 857845