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psicopuglia - Bisogni di

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<strong>psicopuglia</strong><br />

n. 2 - <strong>di</strong>cembre 2006<br />

Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia


E<strong>di</strong>toriale<br />

1 Prevenzione promozione<br />

integrazione<br />

Annotazioni del Presidente del<br />

Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

3 Regione: luci e ombre<br />

Note critiche e autocritiche<br />

4 Quale futuro per la<br />

Psicologia?<br />

Input dagli iscritti<br />

5 Il <strong>di</strong>fficile percorso<br />

migliorativo della<br />

Psicologia<br />

La parola ai tirocinanti<br />

6 Verso un impegno convinto<br />

Report <strong>di</strong> un’esperienza -<br />

Psicologia della Salute<br />

7 La collaborazione tra lo<br />

“Psicologo <strong>di</strong> Base” e il<br />

Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Base<br />

Spunti da una tesi <strong>di</strong> laurea<br />

12 I fattori psicologici come<br />

possibili con-cause delle<br />

malattie reumatiche<br />

Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />

14 Decreto Bersani<br />

Approfon<strong>di</strong>menti legali<br />

16 Il segreto professionale<br />

nella norma penale<br />

Notizie dal Governo e<br />

dal Parlamento<br />

18 Piano Sanitario Nazionale<br />

2006-2008<br />

21 Criteri <strong>di</strong> massima sugli<br />

interventi psicosociali nelle<br />

catastrofi<br />

22 Relazione annuale sullo<br />

stato delle<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia<br />

In questo numero<br />

tossico<strong>di</strong>pendenze in Italia<br />

2005<br />

23 Attività dei Servizi pubblici<br />

per le tossico<strong>di</strong>pendenze<br />

nell’anno 2005<br />

24 Relazione del Ministro<br />

sull’attuazione della legge<br />

194/78<br />

25 Disegno <strong>di</strong> legge per la<br />

salute della donna e del<br />

bambino<br />

26 Proposta <strong>di</strong> legge per<br />

l’accesso alla psicoterapia<br />

Notizie dalla Regione Puglia<br />

27 L.r. n. 19/06 sul sistema<br />

integrato dei Servizi Sociali<br />

28 L.r. n. 25/06<br />

sull’organizzazione del<br />

Servizio sanitario regionale<br />

29 L.r. n. 26/06 sugli interventi<br />

in materia sanitaria<br />

31 Regolamento regionale<br />

attuativo della L.r. n. 19/06<br />

Prospettive <strong>di</strong> sviluppo<br />

della professione<br />

33 Psicologia dell’Emergenza<br />

Iniziative del Consiglio<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

34 Giornata de<strong>di</strong>cata alle<br />

nuove leve dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

35 Lo psicologo nei Servizi<br />

Sociali degli Enti Locali<br />

36 Ricerca Or<strong>di</strong>ne-Università<br />

sulla domanda sociale <strong>di</strong><br />

Psicologia<br />

37 Notizie varie<br />

40 Novità in libreria<br />

42 Riviste<br />

43 Notizie dalla Segreteria<br />

CONSIGLIO<br />

DELL'ORDINE<br />

Presidente:<br />

Palma Giuseppe Luigi<br />

Vicepresidente:<br />

Gesualdo Vincenzo<br />

Segretaria:<br />

Vulcano Carla<br />

Tesoriera:<br />

Maniglia Raffaele<br />

Consiglieri:<br />

Latilla Giuseppe<br />

Romanello Antonio<br />

De Leonar<strong>di</strong>s Aida<br />

Campa Angela<br />

D'Angelo Anna<br />

Rigliaco Antonio<br />

Melillo Anna Rosa<br />

Montone Antonio<br />

Sgarra Antonio<br />

Nuzzo Salvatore<br />

Canniello Floriana<br />

(sez. B)<br />

Psicopuglia<br />

Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />

Psicologi della Regione Puglia<br />

Organo ufficiale del Consiglio<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />

della Regione Puglia.<br />

Via F.lli Sorrentino, 6 - Bari<br />

Autorizzazione del Tribunale<br />

<strong>di</strong> Bari n.1173 del 3/5/94.<br />

Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento<br />

postale - art. 2 comma 20/c,<br />

legge 662/96 - Filiale <strong>di</strong> Bari<br />

Direttore responsabile:<br />

Salvatore Nuzzo<br />

Redazione:<br />

Giuseppe Latilla, Antonio<br />

Montrone, Antonio Rigliaco


Prevenzione Promozione Integrazione<br />

Con questo numero del Giornale e con il nuovo sito<br />

web (www.psicologipuglia.it) procede lo sforzo del<br />

Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> offrire ai colleghi gli input<br />

informativi, culturali, formativi, teorico-pratici,<br />

organizzativi utili e necessari ad interpretare con<br />

successo una professione in continua evoluzione,<br />

capace <strong>di</strong> interagire costruttivamente con i bisogni<br />

e con le richieste provenienti dalla popolazione<br />

pugliese e dalle sue istituzioni.<br />

Si è voluto evidenziare, in questo numero, la forte<br />

sinergia che deve esserci tra lo strumento cartaceo,<br />

rappresentato dal Giornale, e lo strumento tecnologico-informatico,<br />

rappresentato dal sito: entrambi<br />

si propongono come una sorta <strong>di</strong> tribuna attraverso<br />

la quale conoscere (e far conoscere) gli aspetti<br />

organizzativi, culturali, legislativi, tecnico-scientifici,<br />

deontologici, fiscali, etc della nostra professione,<br />

così da accrescerne la forza contrattuale e<br />

svilupparne la cre<strong>di</strong>bilità scientifica.<br />

In una società in profonda trasmigrazione<br />

culturale, connotata da<br />

una straor<strong>di</strong>naria accelerazione<br />

dei cambiamenti, il bisogno <strong>di</strong> stimoli,<br />

<strong>di</strong> incentivi e <strong>di</strong> strumenti orientativi<br />

nello sviluppo della professione e nella<br />

scelta (o nella rinegoziazione) del proprio<br />

ambito professionale è avvertito da tutti,<br />

giovani e meno giovani.<br />

Anche gli Psicologi - che si propongono<br />

come tramite per il cambiamento, filtro<br />

delle esigenze <strong>di</strong> stabilità, interpreti dei<br />

nuovi bisogni - sono coinvolti in questo<br />

mutamento e ne soffrono le <strong>di</strong>fficoltà, ne<br />

avvertono le incertezze, registrano le preoccupazioni<br />

e gli scoraggiamenti.<br />

Dotati della flessibilità e dello spirito <strong>di</strong> adattamento<br />

tipici del nostro “fare” professionale, siamo sollecitati<br />

a rinnovare e in qualche modo ampliare il<br />

nostro ambito <strong>di</strong> intervento, in quanto le nuove esigenze<br />

sociali, culturali e politiche richiedono allo<br />

Psicologo <strong>di</strong> saper lavorare in rete, <strong>di</strong> saper realizzare<br />

quella cooperazione e con<strong>di</strong>visione che consentono<br />

l’effettiva integrazione e crescita professionale.<br />

Saremo chiamati ancor più a sod<strong>di</strong>sfare una<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

<strong>di</strong> Salvatore Nuzzo<br />

domanda crescente <strong>di</strong> assistenza psicologica <strong>di</strong><br />

natura <strong>di</strong>versa da quella tra<strong>di</strong>zionale e caratterizzata<br />

probabilmente da nuove modalità <strong>di</strong> erogazione,<br />

basate sui principi della continuità delle cure per<br />

perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> lunga durata e dell’integrazione tra prestazioni<br />

sanitarie e prestazioni sociali erogate in<br />

ambiti <strong>di</strong> intervento e <strong>di</strong> cura molto <strong>di</strong>versificati tra<br />

loro (si pensi all’assistenza continuativa integrata,<br />

ai Piani Sociali <strong>di</strong> Zona, etc).<br />

Richiedendo la programmazione degli interventi e<br />

delle risorse, la valutazione multi<strong>di</strong>sciplinare del<br />

problema, il coor<strong>di</strong>namento e l’integrazione degli<br />

interventi, il lavoro del Piano <strong>di</strong> Zona comporterà<br />

una crescente attenzione verso il ruolo dello<br />

Psicologo, che sarà chiamato a prestare la propria<br />

opera professionale nelle vesti <strong>di</strong> esperto <strong>di</strong> comunità,<br />

capace <strong>di</strong> concertazione e <strong>di</strong><br />

governance, dovendo intervenire<br />

in modo convergente e complementare<br />

con gli altri operatori<br />

e con gli stessi membri<br />

della comunità, promuovendo<br />

flussi <strong>di</strong> comunicazione e cercando<br />

<strong>di</strong> favorire l’incontro dei<br />

bisogni provenienti dai luoghi della<br />

vita quoti<strong>di</strong>ana (tra i quali la famiglia, la<br />

scuola, i contesti socializzanti e ricreativi…)<br />

con le risposte reperibili sul territorio.<br />

Lo Psicologo dovrà interpretare i nuovi bisogni<br />

espressi dai Comuni, dalle Istituzioni scolastiche,<br />

dai Piani <strong>di</strong> Zona nelle aree dell’infanzia e dell’adolescenza,<br />

degli anziani e dei <strong>di</strong>sabili, della tossico<strong>di</strong>pendenza<br />

e della salute mentale, del sostegno alla<br />

genitorialità, dell’abuso e maltrattamento…; dovrà<br />

occuparsi <strong>di</strong> consulenza, programmazione, attuazione,<br />

monitoraggio e valutazione dei progetti; <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento delle strutture assistenziali; <strong>di</strong> ricerche<br />

epidemiologiche; degli interventi in situazione<br />

<strong>di</strong> crisi e <strong>di</strong>sastri naturali; <strong>di</strong> formazione degli operatori,<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione capillare della popolazione<br />

su tematiche specifiche, <strong>di</strong> prevenzione, etc.<br />

Anche negli altri ambiti tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> intervento lo<br />

Psicologo sarà chiamato a mo<strong>di</strong>ficare il proprio<br />

metodo <strong>di</strong> lavoro, attraverso il passaggio da un rapporto<br />

esclusivo con la persona a un approccio <strong>di</strong><br />

1<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

2<br />

rete da intendere - come scrive Folgheraiter (1996)<br />

- «più come una forma mentis che un insieme <strong>di</strong><br />

teorie e <strong>di</strong> pratiche nuove, incentrata su un reale<br />

scambio, sulla costruzione <strong>di</strong> rapporti orizzontali,<br />

metaforicamente quasi a tessere quel filo <strong>di</strong> congiunzione<br />

che tiene insieme i <strong>di</strong>versi no<strong>di</strong> <strong>di</strong> una<br />

rete, dove ciascun soggetto è rappresentato come<br />

nodo e l’insieme <strong>di</strong> connessioni tra no<strong>di</strong> costituisce<br />

un reticolo».<br />

Sarà sollecitato a promuovere comunità per promuovere<br />

salute, ad attivare le “capacità della persona”,<br />

quegli stati <strong>di</strong> benessere <strong>di</strong> cui parla A. Sen ne<br />

La democrazia degli altri (Mondadori, 2004), a<br />

costruire alleanze e sinergie, a fare rete, a lavorare<br />

in équipe, ad uscire dalla propria stanza per confrontarsi<br />

con il territorio, con l’ambiente psicosociale<br />

dove nasce e si manifesta il <strong>di</strong>sagio, modulando<br />

necessariamente il proprio lavoro con quello<br />

dell’assistente sociale e con quello delle nuove professioni<br />

sociali, a perseguire l’integrazione sociosanitaria,<br />

ad occuparsi della persona in salute e non<br />

solo della persona in cura.<br />

Si pensi alle équipe integrate per la gestione degli<br />

interventi in materia <strong>di</strong> adozioni o in favore dei<br />

minori vittime <strong>di</strong> maltrattamento, abuso e sfruttamento<br />

sessuale, <strong>di</strong> cui al Piano Regionale delle<br />

Politiche Sociali; alle équipe psicosociali per il supporto<br />

psicosociale alla popolazione colpita da calamità,<br />

<strong>di</strong> cui al D.P.C.M. 13 giugno 2006; ai Servizi<br />

<strong>di</strong> contrasto della povertà e della devianza e al<br />

Servizio <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>azione Familiare, <strong>di</strong> cui alla l.r.<br />

19/2006, etc.<br />

La collaborazione e l’integrazione dovranno avvenire<br />

nel rispetto delle <strong>di</strong>fferenti autonomie professionali,<br />

secondo modalità relazionali <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza<br />

e complementarietà piuttosto che <strong>di</strong> interscambiabilità<br />

dei ruoli, con la necessità costante <strong>di</strong><br />

scambiare le informazioni necessarie a monitorare<br />

l’evoluzione della situazione e con la <strong>di</strong>sponibilità<br />

a porsi in un atteggiamento <strong>di</strong> supervisione reciproca.<br />

Come recita il vigente Piano Sanitario Regionale,<br />

l’integrazione tra i settori della sanità e delle politiche<br />

sociali, in particolare quelle socio-assistenziali<br />

degli Enti Locali, in quanto <strong>di</strong>rettamente collegate<br />

al concetto <strong>di</strong> salute, si pone come una necessità<br />

imprescin<strong>di</strong>bile. Di conseguenza, anche in ambito<br />

sanitario lo Psicologo dovrà confrontarsi ancor più<br />

con la realtà dell’integrazione socio-sanitaria (si<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

pensi all’area materno-infantile, a quella della tossico<strong>di</strong>pendenza<br />

e della salute mentale), che richiede<br />

uno sforzo congiunto <strong>di</strong> più istituzioni e <strong>di</strong> più<br />

figure professionali per fornire una risposta globale<br />

ai bisogni <strong>di</strong> salute e <strong>di</strong> reintegrazione della persona<br />

nel proprio contesto <strong>di</strong> vita.<br />

Il passaggio dal concetto <strong>di</strong> sanità a quello <strong>di</strong> salute,<br />

e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> benessere, apre nuovi spazi professionali<br />

per lo psicologo che dovrà abituarsi a sentir<br />

parlare <strong>di</strong> nuovo Welfare territoriale, <strong>di</strong> nuovi servizi<br />

per nuovi bisogni, <strong>di</strong> Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma, <strong>di</strong><br />

Ufficio <strong>di</strong> Piano, <strong>di</strong> LEA (Livelli essenziali <strong>di</strong> assistenza)<br />

e <strong>di</strong> LIVEAS (Livelli essenziali <strong>di</strong> assistenza<br />

sociale), <strong>di</strong> PUA (Porte Uniche <strong>di</strong> Accesso), <strong>di</strong><br />

UVM (Unità <strong>di</strong> Valutazione Multi<strong>di</strong>mensionale), <strong>di</strong><br />

coprogettazione, <strong>di</strong> progetti e percorsi assistenziali<br />

personalizzati, <strong>di</strong> Linee guida, <strong>di</strong> standard <strong>di</strong> prestazioni<br />

omogenee sull’intero territorio<br />

regionale/nazionale (L. 328/2000), <strong>di</strong> gestione<br />

associata delle funzioni socioassistenziali nell’ambito<br />

territoriale, <strong>di</strong> attori del sistema integrato (es.<br />

Privato sociale, Enti non profit erogatori <strong>di</strong> servizi<br />

alla persona), <strong>di</strong> esternalizzazione <strong>di</strong> servizi (affidamento<br />

dei servizi a soggetti terzi), <strong>di</strong> voucher sociali<br />

e <strong>di</strong> titoli per l’acquisto <strong>di</strong> prestazioni da caregiver<br />

professionali accre<strong>di</strong>tati e da strutture accre<strong>di</strong>tate,<br />

<strong>di</strong> compartecipazione degli utenti, <strong>di</strong> customer<br />

satisfaction, <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza attiva…<br />

Dovremo arrivare in fretta ad apprendere e con<strong>di</strong>videre<br />

questo nuovo linguaggio e comprendere come<br />

funziona il sistema integrato dei servizi; dovremo<br />

rapportarci con interlocutori <strong>di</strong>versi, metterci in<br />

gioco, renderci <strong>di</strong>sponibili al cambiamento, aggiornare<br />

e approfon<strong>di</strong>re il panorama scientifico della<br />

nostra professionalità.<br />

Ci verrà richiesta una poliedricità <strong>di</strong> conoscenze e<br />

competenze necessarie per essere promotori del<br />

cambiamento e, quin<strong>di</strong>, una formazione multi<strong>di</strong>sciplinare<br />

improntata alla reciprocità delle competenze,<br />

a partire dal riconoscimento e dal rispetto della<br />

specificità <strong>di</strong> ciascun ruolo all’interno del sistema<br />

integrato dei Servizi. Rivolgo perciò un caloroso<br />

invito ai colleghi che sono già coinvolti in questo<br />

processo innovativo ad intervenire su queste pagine<br />

con contributi e testimonianze.<br />

Nell’approssimarsi delle Feste formulo ai Colleghi,<br />

al Presidente, ai Consiglieri e ai Consulenti<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne, al personale <strong>di</strong> segreteria l’augurio <strong>di</strong><br />

un sereno Natale e <strong>di</strong> un propizio 2007.


Annotazioni del Presidente del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Regione: luci e ombre<br />

“Finalmente si <strong>di</strong>aloga” era il titolo del precedente<br />

e<strong>di</strong>toriale nel quale esprimevamo sod<strong>di</strong>sfazione per la<br />

ripresa del <strong>di</strong>alogo con la Regione, per gli importanti<br />

risultati raggiunti e per le ipotesi <strong>di</strong> soluzione che si<br />

cominciavano ad intravedere su altre questioni riguardanti<br />

la tutela e lo sviluppo della professione psicologica.<br />

Tuttavia siamo costretti a registrare, nostro malgrado,<br />

qualche resistenza, preclusione e scorrettezza da<br />

parte <strong>di</strong> alcuni attori istituzionali, anche se non mancano<br />

per fortuna riconoscimenti e affermazioni importanti.<br />

Ve<strong>di</strong>amone alcuni.<br />

· Il Consiglio regionale ha approvato la L.r. n°<br />

19/06, Disciplina del sistema integrato dei Servizi<br />

sociali per la <strong>di</strong>gnità e il benessere delle donne e<br />

degli uomini <strong>di</strong> Puglia.<br />

L’art. 25, recependo la richiesta avanzata<br />

dall’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia, ha previsto<br />

l’attivazione <strong>di</strong> un Servizio <strong>di</strong> Psicologia<br />

Scolastica, che potrà aprire la strada a una molteplicità<br />

e ricchezza <strong>di</strong> funzioni e attività psicologiche<br />

da realizzare nelle scuole. Anche per questa<br />

ragione l’Or<strong>di</strong>ne è impegnato a sviluppare il rapporto<br />

tra la professione psicologica e il mondo scolastico,<br />

sul presupposto che la Psicologia può<br />

costituire davvero una risorsa preziosa per la<br />

Scuola e per chi in essa lavora.<br />

E la realizzazione, in queste settimane, <strong>di</strong> una<br />

ricerca condotta dal Prof. Sergio Salvatore, titolare<br />

della Cattedra <strong>di</strong> Psicologia Dinamica<br />

dell’Università <strong>di</strong> Lecce, va proprio in questa prospettiva,<br />

essendo interesse strategico dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

comprendere, dal punto <strong>di</strong> vista degli attori del<br />

mondo scolastico, le criticità e le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />

che caratterizzano tale contesto. Ciò al fine<br />

<strong>di</strong> promuovere l’appropriatezza e l’utilità della<br />

professione psicologica e, quin<strong>di</strong>, per accrescere la<br />

capacità degli psicologi <strong>di</strong> offrire servizi coerenti<br />

con le esigenze <strong>di</strong> chi è oggi impegnato nella e per<br />

la scuola.<br />

L’art. 65 istituisce la Commissione regionale per le<br />

politiche sociali, con funzioni consultive e propositive<br />

nell’area delle problematiche relative alle<br />

tematiche sociali ed educative. Tale Commissione<br />

è costituita anche da un componente, esperto in<br />

materia, nominato dall’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi <strong>di</strong><br />

Puglia.<br />

Si tratta <strong>di</strong> due segnali <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> una<br />

presenza psicologica qualificata che molto può<br />

dare alle Istituzioni anche in termini <strong>di</strong> concretezza<br />

operativa.<br />

· La L.r. n° 25/06, Principi e organizzazione del<br />

Servizio sanitario regionale, ha previsto, tra le funzioni<br />

del Distretto, oltre all’Assistenza consultoriale,<br />

anche l’Assistenza psicologica. Ma perché non<br />

in<strong>di</strong>viduarle e qualificarle sin da subito come Unità<br />

<strong>di</strong> Giuseppe Luigi Palma<br />

operative invece <strong>di</strong> demandare ad apposito regolamento<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione e la qualificazione delle<br />

Unità Operative? Riporto i commi 5 e 6 dell’art. 14<br />

della L.R. 25/06:<br />

5. Nel Distretto sono assicurate le funzioni <strong>di</strong><br />

seguito riportate:<br />

a) assistenza primaria comprendente assistenza<br />

socio-sanitaria <strong>di</strong> base, continuità assistenziale,<br />

assistenza <strong>di</strong> emergenza territoriale,<br />

assistenza infermieristica, assistenza<br />

domiciliare, ospedale <strong>di</strong> comunità;<br />

b) assistenza specialistica comprendente assistenza<br />

specialistica ambulatoriale, assistenza<br />

riabilitativa, assistenza protesica, assistenza<br />

termale nonché specialistico-riabilitativa<br />

neuropsichiatrica infantile;<br />

c) assistenza consultoriale;<br />

d) assistenza nelle strutture residenziali e<br />

semiresidenziali territoriali;<br />

e) assistenza psicologica;<br />

f) assistenza socio sanitaria.<br />

6. L’in<strong>di</strong>viduazione e la qualificazione delle Unità<br />

operative è affidata ad apposito regolamento<br />

adottato dalla Giunta regionale.<br />

Sempre la L.R. 25/06 prevede inoltre che<br />

“Presso ogni Distretto è istituita un’Unità operativa<br />

complessa per l’organizzazione <strong>di</strong> tutte<br />

le funzioni <strong>di</strong> assistenza primaria e interme<strong>di</strong>a<br />

e il coor<strong>di</strong>namento delle cure primarie”. E che<br />

tale struttura può essere <strong>di</strong>retta da un Me<strong>di</strong>co.<br />

Avevamo appena ottenuto giustizia attraverso<br />

la L.R. n.1/06 sulla <strong>di</strong>rezione dei Distretti e<br />

adesso la Regione approva una Legge che <strong>di</strong><br />

fatto entra in conflitto con quella precedente.<br />

Infatti siamo <strong>di</strong> fronte ad una assur<strong>di</strong>tà per cui<br />

il Distretto può essere <strong>di</strong>retto anche da uno<br />

Psicologo mentre una articolazione dello stesso<br />

Distretto può essere <strong>di</strong>retta solo dal Me<strong>di</strong>co!<br />

· Il Regolamento L.R. 10 luglio 2006, n. 19 -<br />

Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali<br />

per la <strong>di</strong>gnità e il benessere delle donne e degli<br />

uomini <strong>di</strong> Puglia è stato <strong>di</strong>scusso nelle<br />

Commissioni competenti. L’Or<strong>di</strong>ne ha elaborato<br />

una serie <strong>di</strong> proposte finalizzate al consolidamento<br />

della figura dello Psicologo nelle varie strutture<br />

oggetto del Regolamento. Al momento la Giunta<br />

Regionale non ha ancora approvato definitivamente<br />

il Regolamento, quin<strong>di</strong> ogni valutazione <strong>di</strong> merito<br />

per il momento è rinviata.<br />

Ci fermiamo qui, con l’augurio che il Natale e il<br />

nuovo Anno rilancino le aspirazioni personali, familiari<br />

e professionali <strong>di</strong> tutti gli iscritti, ai quali va il nostro<br />

più sincero augurio <strong>di</strong> un anno proficuo, intenso, carico<br />

<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni e ricco <strong>di</strong> esperienze umane e lavorative.<br />

Buon Natale e Buon Anno a tutti.<br />

3<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

4<br />

Note critiche ed autocritiche<br />

Quale futuro per la Psicologia?<br />

(ovvero come orientarsi tra sciamani, streghe, maghi e fattucchiere?)<br />

Nel corso degli anni l’agire psicologico è andato sempre<br />

più orientandosi verso l’ approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> tematiche<br />

relative agli aspetti patologici del comportamento in<strong>di</strong>viduale<br />

e sociale. Tale virata sul clinico ha avvicinato<br />

molto la Psicologia alle scienze me<strong>di</strong>che che nel problema<br />

avevano la propria ragion d’essere.<br />

In pratica si è andata via via <strong>di</strong>luendo quella carica innovatrice<br />

e vincente <strong>di</strong> un pensiero <strong>di</strong> salute che non si limitasse<br />

ad analizzare tanto gli aspetti del <strong>di</strong>sagio ma proponesse<br />

azioni rivolte alla prevenzione ed al<br />

benessere personale e della comunità.<br />

Il processo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>calizzazione della<br />

Psicologia ha consentito uno status<br />

professionale clinico non senza<br />

attriti con le aree professionali<br />

limitrofe (me<strong>di</strong>che, biologiche,<br />

neurologiche, ecc.), ma ha subìto,<br />

peraltro, un vuoto nelle aree<br />

“evolutive” del pensiero psicologico:<br />

il benessere, la salute,<br />

la prevenzione e la comunità.<br />

E’ stata, in fondo, abortita<br />

imme<strong>di</strong>atamente la prospettiva<br />

<strong>di</strong> azione “rivoluzionaria-riformista-innovatricepertubatrice”<br />

della Psicologia,<br />

con il conseguente esproprio<br />

<strong>di</strong> tali aree <strong>di</strong> interesse scientifico ed operativo<br />

da parte della me<strong>di</strong>cina stessa<br />

(me<strong>di</strong>cina della prevenzione, pe<strong>di</strong>atria <strong>di</strong><br />

comunità, ecc.) e delle scienze sociali (sociologia,<br />

servizio sociale, pedagogia, ecc.).<br />

Abiurando le proprie origini la Psicologia si è<br />

<strong>di</strong> fatto trovata stretta tra l’incu<strong>di</strong>ne ed il martello<br />

e ha perso la propria carica innovativa <strong>di</strong><br />

lungo respiro che originariamente possedeva.<br />

Il posizionamento su un mercato del lavoro prevalentemente<br />

clinico ha avuto come effetto il processo<br />

<strong>di</strong> periferizzazione della Psicologia che, secondo<br />

alcuni, oggi, rappresenterebbe una vera e propria lobby.<br />

Nel frattempo le istanze del benessere hanno preso rivoli<br />

<strong>di</strong>versi dalle scienze istituzionalizzate verso pratiche meno<br />

consolidate ma in via <strong>di</strong> istituzionalizzazione (leggi nuove<br />

professioni).<br />

L’abbandono del campo - sia da parte del mondo della formazione<br />

che anche da parte della Psicologia professionale<br />

- ha aperto spazi a vecchie e nuove “competenze” vissute<br />

dai più degli addetti ai lavori in maniera persecutoria poiché<br />

considerate alternative alla professionalità dello psicologo<br />

e alla Psicologia.<br />

La paura della per<strong>di</strong>ta dell’identità conseguita ha prodotto,<br />

nel corso <strong>di</strong> questi ultimi anni, una sorta <strong>di</strong> “levata <strong>di</strong><br />

scu<strong>di</strong>” per un “purismo psicologico” piuttosto che per un<br />

pluralismo culturale e professionale che ha dato un’immagine<br />

della Psicologia e degli psicologi più come una fede<br />

<strong>di</strong> Vincenzo Gesualdo*<br />

con degli adepti che come una scienza rorida <strong>di</strong> una profonda<br />

carica trasformativi e innovativa.<br />

La Psicologia si è rintanata nelle proprie stanze del sapere<br />

scientifico me<strong>di</strong>calizzato, chiudendo le porte a una serie <strong>di</strong><br />

istanze e <strong>di</strong> energie ideali, culturali e <strong>di</strong> pensiero che <strong>di</strong><br />

fatto la hanno abbondantemente superata proprio sul piano<br />

della forza propulsiva originaria: il benessere. Si è interessata<br />

in pratica più degli aspetti performativi/conformativi<br />

che <strong>di</strong> quelli deformativi/trasformativi.<br />

Piuttosto che contribuire, marcando la propria<br />

specificità e dando il proprio apporto<br />

culturale e professionale, allo sviluppo<br />

del pensiero, la Psicologia si è arroccata<br />

su se stessa pensando, forse, illusoriamente,<br />

a una sorta <strong>di</strong> egemonia<br />

<strong>di</strong> potere e sapere derivante da<br />

chissà quale energia sciamanica,<br />

e ritrovandosi <strong>di</strong> fatto, oggi,<br />

completamente isolata.<br />

Oggi la Psicologia e gli psicologi<br />

non possono che prendere<br />

atto <strong>di</strong> tutta una serie <strong>di</strong> istanze<br />

e <strong>di</strong> “evoluzioni” professionali<br />

che hanno preso forma e<br />

che a breve, per espressa<br />

volontà delle forze politiche e<br />

<strong>di</strong> governo, avranno legittimità<br />

normativa.<br />

Quale strategia <strong>di</strong> approccio a<br />

“questa sciagura”? Possiamo mantenere<br />

ancora una volta una posizione<br />

manichea e conservatrice dello sciamano <strong>di</strong><br />

turno e arroccarci su posizioni “illusoriamente<br />

<strong>di</strong> egemonia del sapere e dell’agire”, oppure<br />

possiamo contribuire alla formazione <strong>di</strong> nuovi<br />

psicologi - compito che spetta alle aree della<br />

istruzione e della formazione, che più prima che<br />

dopo avranno la necessità, per una fisiologica<br />

sopravvivenza, <strong>di</strong> riconsiderare i percorsi formativi alla<br />

luce dell’intuizione originaria - e <strong>di</strong> una cultura psicologica<br />

che si rivolga alla collettività, a tutti e a ciascuno.<br />

Contaminare la pedagogia, le scienze sociali, le professioni,<br />

la me<strong>di</strong>cina, le organizzazioni, il management, la<br />

scuola, l’urbanistica, la politica, le comunità, le istituzioni,<br />

ecc. offrirebbe alla Psicologia legittimità e consenso<br />

trasversale e ad avrebbe come effetto la sua se<strong>di</strong>mentazione,<br />

a pieno titolo, nell’universo simbolico collettivo e<br />

in<strong>di</strong>viduale.<br />

Dipende da noi decidere quale spazio vogliamo avere nel<br />

futuro, consapevoli che l’eventuale spazio futuro passa<br />

attraverso la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> illusorie e deliranti idee <strong>di</strong> splen<strong>di</strong>do<br />

isolamento e <strong>di</strong> paura dell’untore.<br />

La Psicologia è cresciuta, ora tocca agli psicologi. In<br />

bocca al lupo.<br />

* Vice Presidente del Consiglio dell'Or<strong>di</strong>ne


Input dagli iscritti<br />

Il <strong>di</strong>fficile percorso<br />

migliorativo della Psicologia<br />

Mi è stato chiesto, dall’amico<br />

Salvatore Nuzzo, che, con rinnovato<br />

entusiasmo ha intrapreso<br />

l’esperienza <strong>di</strong> Consigliere<br />

Regionale nel nostro Or<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong><br />

scrivere qualcosa da “psicologo<br />

<strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> salute mentale”.<br />

Ho resistito quasi un anno,<br />

poi ho ceduto alle sue insistenze.<br />

Ed ora eccomi qui!<br />

Avevo pensato <strong>di</strong> scrivere<br />

qualcosa <strong>di</strong> teorico, <strong>di</strong> “istituzionale”,<br />

parlando, per esempio,<br />

dell’evoluzione della Psicologia<br />

Clinica nei Servizi Psichiatrici in<br />

questi ultimi anni; oppure, del<br />

nostro ruolo, importantissimo,<br />

nel progetto <strong>di</strong> “umanizzazione<br />

della psichiatria” (quanto c’è<br />

ancora da fare su questa strada!).<br />

Invece, mi ritrovo a parlare<br />

del “mio essere psicologo in un<br />

servizio territoriale <strong>di</strong> psichiatria”<br />

da ormai 16 anni, dei cambiamenti<br />

(spero migliorativi)<br />

della mia professione, del mio<br />

rapporto con i colleghi operatori<br />

del servizio e <strong>di</strong> quello con i<br />

pazienti-clienti-utenti (forse<br />

meglio “persone”) che per vari<br />

problemi giungono al CSM.<br />

Sarà, forse, l’età (sto per raggiungere<br />

i 50 anni)? Sarà, forse,<br />

l’esperienza <strong>di</strong> malattia che ti<br />

giunge improvvisa e ti fa riflettere?<br />

Sarà, forse, il mio eterno<br />

“mettermi in <strong>di</strong>scussione” che<br />

continua a torturarmi? Sarà,<br />

forse, l’ennesimo tentativo <strong>di</strong><br />

ricominciare, dopo un momento<br />

<strong>di</strong> crisi, a fare lo psicologo per la<br />

gente e con la gente?<br />

Saranno, forse, tutti questi<br />

motivi messi insieme che mi<br />

hanno spinto a buttare giù queste<br />

considerazioni. Spero che qualcuno<br />

<strong>di</strong> voi, una volta letto questo<br />

mio scritto, si faccia vivo per<br />

<strong>di</strong>rmi come la pensa e mi aiuti a<br />

trovare qualche risposta (abbiamo<br />

sempre bisogno <strong>di</strong> aiuto,<br />

soprattutto noi che, per lavoro,<br />

aiutiamo gli altri!).<br />

E allora cominciamo senza<br />

“peli sulla lingua”, senza “mezze<br />

misure”, <strong>di</strong>cendo tutto ciò che<br />

penso. E io penso che la psicologia<br />

attuale, quella soprattutto dei<br />

servizi pubblici territoriali, quella<br />

a più <strong>di</strong>retto contatto con la<br />

gente, stia sbagliando!<br />

La Psicologia sbaglia quando<br />

vuole “copiare” (scimmiottare?)<br />

la psichiatria e la Me<strong>di</strong>cina;<br />

quando, per un tentativo <strong>di</strong> maggiore<br />

riconoscibilità istituzionale,<br />

ne percorre fedelmente tutti i<br />

vari aspetti, dalla ricerca <strong>di</strong> una<br />

<strong>di</strong>agnosi alla “somministrazione”<br />

<strong>di</strong> una terapia, senza fermarsi<br />

ad ascoltare i bisogni <strong>di</strong> chi ci<br />

chiede aiuto, <strong>di</strong> chi viene da noi<br />

perché <strong>di</strong>sperato e spesso solo.<br />

O quando, peggio, si allea con<br />

una parte della Psichiatria e dà ad<br />

essa l’appoggio per situazioni a<br />

volte non lineari e poco chiare,<br />

come succede quando si avalla<br />

con un test una certificazione o<br />

una perizia senza un adeguato e<br />

giusto approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>agnostico.<br />

La psicologia sbaglia quando<br />

anche in ambito psicoterapeutico<br />

attua modelli prettamente me<strong>di</strong>co-psichiatrici,<br />

quando le persone<br />

che si ha <strong>di</strong> fronte <strong>di</strong>ventano<br />

semplici cartelle cliniche da<br />

<strong>di</strong> Vito Chiffi*<br />

compilare, quando non si presta<br />

attenzione ai tempi <strong>di</strong> attesa, al<br />

setting, alla relazione, presi solo<br />

da un “attivismo tutto fare”.<br />

La Psicologia sbaglia quando<br />

non attua più l’aggiornamento e<br />

la formazione, o quando esso è<br />

solo finalizzato all’acquisizione<br />

dei punteggi ECM, quando non<br />

si mettono in <strong>di</strong>scussione le proprie<br />

certezze e conoscenze già<br />

acquisite.<br />

La Psicologia sbaglia quando<br />

abbiamo finito <strong>di</strong> guardarci dentro,<br />

<strong>di</strong> lavorare sui nostri limiti<br />

(se mai lo abbiamo fatto!).<br />

La Psicologia sbaglia quando<br />

non è più creativa, quando non<br />

inventa più strade nuove, tecniche<br />

e percorsi nuovi da applicare<br />

nei nostri vari ambiti <strong>di</strong> intervento.<br />

Nel mio lavoro quoti<strong>di</strong>ano mi<br />

sostiene molto la conoscenza <strong>di</strong><br />

tanti colleghi che vanno oltre le<br />

idee che ho appena tracciato;<br />

tanti colleghi che nei Servizi<br />

Pubblici, nelle Strutture<br />

Riabilitative, nei Reparti<br />

Ospedalieri cercano <strong>di</strong> andare<br />

controcorrente, <strong>di</strong> essere “psicologi<br />

veri” (autonomi, creativi,<br />

<strong>di</strong>sponibili all’ascolto, attenti,<br />

pronti a mettersi in <strong>di</strong>scussione).<br />

Chiudo con la consapevolezza<br />

<strong>di</strong> aver tracciato solo alcune<br />

linee, molto parziali e <strong>di</strong> parte,<br />

utili probabilmente all’apertura<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito franco, al fine <strong>di</strong><br />

migliorare il nostro agire psicologico.<br />

* Dirigente Psicologo<br />

CSM Ugento - Ausl Le/2 Maglie<br />

5<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

6<br />

La parola ai tirocinanti<br />

Caso clinico: neo-laureato<br />

Una stretta <strong>di</strong> mano, un sorriso<br />

al Presidente della commissione,<br />

uno al Docente universitario<br />

che ci ha seguiti nel lavoro<br />

<strong>di</strong> stesura della tesi, e si è “laureati”.<br />

Il tempo <strong>di</strong> mettere piede<br />

fuori dalla Facoltà e sembra <strong>di</strong><br />

tornare al primo giorno <strong>di</strong> scuola.<br />

E’ come se quei cinque anni,<br />

passati a fare nottate sui libri, ad<br />

affannarsi nel tentativo <strong>di</strong> ricordare<br />

ogni singola parola, si cancellassero<br />

in un secondo.<br />

Eppure…le matricole si guardano<br />

dall’alto, ci si sente gran<strong>di</strong><br />

quando si ha la propria tesi <strong>di</strong><br />

laurea sotto il braccio.<br />

Come mai, dopo pochi giorni,<br />

quel senso <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>osità e<br />

onnipotenza ci viene strappato<br />

via? Sembra quasi una caricatura<br />

sentirsi chiamare dottori…<br />

già, perché i Dottori, quelli veri,<br />

sono altri. E questa è l’unica<br />

cosa certa.<br />

In un attimo si torna <strong>di</strong><br />

nuovo bambini. Intimi<strong>di</strong>ti, con<br />

la voce tremolante, cerchiamo<br />

<strong>di</strong>sponibilità presso Enti pubblici<br />

ed ASL, ma non è solo una<br />

questione burocratica.<br />

Due semestri, due: do<strong>di</strong>ci<br />

mesi per capire cosa c’è, oltre al<br />

nozionismo universitario, alle<br />

teorie della mente e del funzionamento<br />

psichico e agli orientamenti<br />

psico<strong>di</strong>namici o cognitivi<br />

o relazionali. Ma poi, per caso<br />

o per fortuna, il Tirocinio postlauream<br />

catapulta in un’altra<br />

<strong>di</strong>mensione. Che è quella<br />

umana, oltre che <strong>di</strong>dattica; è<br />

quella che ti fa emozionare al<br />

pensiero <strong>di</strong> assistere il Dirigente<br />

Psicologo mentre somministra<br />

questionari <strong>di</strong> personalità e si<br />

relaziona all’elemento Umano.<br />

Dopo aver pensato tutta la<br />

notte a cosa mettere per sembra-<br />

re all’altezza, per essere il più<br />

adeguati possibile, tiriamo col<br />

cuore in gola la se<strong>di</strong>a per metterci<br />

accanto al tutor ed osservare,<br />

in religioso silenzio, ogni<br />

suo piccolo gesto, ogni appunto<br />

preso, ogni sguardo mandato al<br />

paziente, ogni eventuale sorriso,<br />

e quant’altro vada a riempire il<br />

momento del colloquio clinico e<br />

della stesura <strong>di</strong> una relazione<br />

<strong>di</strong>agnostica.<br />

Con ansia cerchiamo <strong>di</strong><br />

cogliere anche l’impossibile. E<br />

questo costa caro in un ambiente<br />

<strong>di</strong> Professionisti che è l’unico,<br />

forse, dove è davvero interessante<br />

sentir parlare <strong>di</strong> lavoro.<br />

Ebbene, un concetto è stato<br />

per tutti noi neo-laureati il filo<br />

conduttore del percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>:<br />

quello dell’Ascolto Empatico<br />

del Paziente, un paziente che<br />

ora non è più soltanto l’insieme<br />

simbolico dei criteri <strong>di</strong>agnostici<br />

ma un in<strong>di</strong>viduo che ti guarda e<br />

ti respira <strong>di</strong> fronte.<br />

Si potrebbero citare varie<br />

definizioni, ma la naturalezza e<br />

la prontezza nell’affrontare un<br />

qualsiasi percorso nel quale ci si<br />

è inoltrati nel momento <strong>di</strong><br />

“presa in carico” (e non solo), è<br />

qualcosa che si percepisce<br />

appena attraverso le pagine dei<br />

libri.<br />

Per capire che la <strong>di</strong>fferenza<br />

tra noi e i Dottori è questa, però,<br />

ci vuole molto meno <strong>di</strong> un anno,<br />

avendo la possibilità <strong>di</strong> seguire<br />

da vicino la professione.<br />

Una mattina arriva al<br />

Servizio <strong>di</strong> Psicologia Clinica e<br />

Psicoterapia della ASL TA/1<br />

presso cui svolgo il tirocinio un<br />

signore per nulla <strong>di</strong>screto, che<br />

minaccia volgarmente <strong>di</strong> dar<br />

fuoco all’e<strong>di</strong>ficio con 10 litri <strong>di</strong><br />

benzina. Io, naturalmente, ero<br />

nel panico più totale quando, in<br />

<strong>di</strong> Ilaria Cinieri<br />

un attimo, due dottoresse del<br />

Servizio fanno <strong>di</strong> lui un in<strong>di</strong>viduo<br />

remissivo che chiede scusa<br />

quasi in lacrime. Lo calmano<br />

con una manciata <strong>di</strong> parole… è<br />

inutile aggiungere altro.<br />

Giorni, forse ore, per intuire<br />

la vera complessità e l’effettiva<br />

<strong>di</strong>fficoltà del percorso che<br />

abbiamo scelto <strong>di</strong> seguire.<br />

Piano piano, poi, cominciamo<br />

a riconoscere l’ambiente e<br />

la paura <strong>di</strong> sembrare dei “mezzi<br />

busti” incastrati in comode<br />

se<strong>di</strong>e girevoli si attenua e ci fa<br />

sorridere, per lasciar spazio ad<br />

un irrefrenabile ed insaziabile<br />

desiderio <strong>di</strong> conoscere e capire.<br />

Ogni cosa.<br />

E’ vero che bisogna spiegarci<br />

tutto, nel 99% dei casi molto<br />

più <strong>di</strong> una volta, ma siete i<br />

nostri modelli, i nostri Dottori,<br />

ed è soprattutto vostro il merito<br />

dei nostri successi. Il panorama<br />

lavorativo non è un “belvedere”<br />

e le aspettative riguardo il futuro<br />

sono un privilegio non a tutti<br />

concesso, ma la passione smuove<br />

ogni acqua. Nessuno crede<br />

che sia facile, anzi: osservando<br />

dal vivo il Vostro sforzo quoti<strong>di</strong>ano<br />

nell’affrontare le vicissitu<strong>di</strong>ni<br />

che ogni Caso Clinico<br />

porta con sé, lo è sempre<br />

meno… sembra quasi impossibile.<br />

Non credo lo sia.<br />

Continuate a comunicarci le<br />

vostre conoscenze, le faremo<br />

nostre, e non smettete mai <strong>di</strong><br />

trasmetterci il senso <strong>di</strong> gratificazione<br />

che nasce dal far bene la<br />

propria professione, anche se<br />

<strong>di</strong>fficile. La strada è in salita, è<br />

una bella sfida, ammesso che lo<br />

sia, ma abbiamo bisogno del<br />

vostro supporto per sperare <strong>di</strong><br />

arrivare, un giorno, ad essere<br />

anche noi degli Psicologi competenti.


La collaborazione <strong>di</strong>retta tra<br />

lo “Psicologo <strong>di</strong> Base” e il Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Base:<br />

una prospettiva possibile<br />

Introduzione<br />

Questo lavoro presenta un aggiornamento sul<br />

progetto sperimentale <strong>di</strong> collaborazione <strong>di</strong>retta tra<br />

me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base e psicologo avviato nel luglio<br />

2000, e ancora attivo in due stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base,<br />

in collaborazione con la Scuola <strong>di</strong><br />

Specializzazione in Psicologia della Salute <strong>di</strong><br />

Roma e il Distretto Socio-sanitario <strong>di</strong> Orvieto.<br />

L’idea della collaborazione intende promuovere<br />

una risposta più adeguata alla domanda crescente<br />

<strong>di</strong> salute, anche nelle sue <strong>di</strong>mensioni psicologica e<br />

psicosociale.<br />

La collaborazione prevede la copresenza del<br />

me<strong>di</strong>co e dello psicologo durante l’abituale orario<br />

<strong>di</strong> visita. L’intervento è rivolto a tutti gli assistiti<br />

degli stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci coinvolti ed in particolare a<br />

quelle persone che, <strong>di</strong>etro la proposta <strong>di</strong> un sintomo<br />

somatico, portano <strong>di</strong>sagi <strong>di</strong> altra natura e che<br />

<strong>di</strong>fficilmente si rivolgerebbero ad un professionista<br />

della sfera psicosociale, perché non pensano <strong>di</strong><br />

avere un problema in questo ambito. E’ comprensibile<br />

come sia <strong>di</strong>fficile per il me<strong>di</strong>co prendere in<br />

considerazione tali <strong>di</strong>sagi perché questi pazienti<br />

non li esprimono, manifestano invece <strong>di</strong>versi sintomi<br />

fisici che spesso possono essere anche molto<br />

preoccupanti, ma per i quali altrettanto spesso non<br />

si riesce a trovare una causa. Eppure questa consistente<br />

fetta <strong>di</strong> utenza “sana” è portatrice <strong>di</strong> un’indubbia<br />

sofferenza, <strong>di</strong>sagio, fatica <strong>di</strong> vivere, <strong>di</strong>sadattamento.<br />

Malesseri non inquadrabili dalla<br />

me<strong>di</strong>cina classica, trattandosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagi che restano<br />

“sottosoglia” rispetto ai criteri <strong>di</strong>agnostici delle<br />

categorie biome<strong>di</strong>che e psicopatologiche o psichiatriche.<br />

Pensiamo che la presenza dello psicologo possa<br />

facilitare la lettura dei fattori <strong>di</strong> carattere psicologico<br />

e psicosociale, me<strong>di</strong>ando il delicato e prezioso<br />

<strong>di</strong>alogo tra me<strong>di</strong>co e paziente. Il lavoro svolto<br />

in questi anni ha arricchito la nostra conoscenza<br />

sulla fattibilità della collaborazione <strong>di</strong>retta e sulla<br />

necessità <strong>di</strong> attivare una sperimentazione su più<br />

larga scala. Col presente articolo inten<strong>di</strong>amo evidenziarne<br />

i motivi. “Noi pensiamo che vi siano<br />

delle persone che, quando per una ragione o per<br />

l’altra trovano <strong>di</strong>fficile affrontare i problemi della<br />

loro vita, ricorrono alla malattia” (Balint, 1957).<br />

La malattia, quin<strong>di</strong>, può essere la denuncia <strong>di</strong> una<br />

Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />

<strong>di</strong> Antonia Palmisano*<br />

<strong>di</strong>fficoltà esistenziale.<br />

L’utilizzazione da parte <strong>di</strong> questi pazienti <strong>di</strong><br />

servizi <strong>di</strong> ricovero e/o ambulatoriali è nove volte<br />

superiore a quello della popolazione generale<br />

(Smith et al., 1986). Queste persone riescono talvolta<br />

a trovare nella relazione con il me<strong>di</strong>co il proprio<br />

farmaco (Balint, 1957), con dosi variamente<br />

somministrate, così che la stessa relazione me<strong>di</strong>co-paziente<br />

influenza gli esiti clinici. I me<strong>di</strong>ci si<br />

trovano così a doversi fare carico <strong>di</strong> situazioni<br />

<strong>di</strong>verse da una patologia organica obiettivabile.<br />

Questo senza peraltro avere una formazione professionale<br />

adeguata alla lettura del <strong>di</strong>sagio anche<br />

in termini psicologici, e dovendo comunque attivarsi,<br />

spesso più che in altri casi, alla ricerca <strong>di</strong><br />

una soluzione, <strong>di</strong> una risposta me<strong>di</strong>ca. Quin<strong>di</strong> si<br />

ricorre all’effettuazione <strong>di</strong> analisi cliniche e alla<br />

somministrazione <strong>di</strong> trattamenti farmacologici <strong>di</strong><br />

cui il me<strong>di</strong>co per primo riconosce la dubbia utilità,<br />

non perchè la sofferenza fisica non esiste, ma perchè<br />

la scomparsa <strong>di</strong> quei sintomi porterà probabilmente<br />

alla ricerca <strong>di</strong> nuovi sintomi e spesso alla<br />

comparsa <strong>di</strong> un quadro clinico cronico. Così<br />

facendo si rischia oltre alla cronicizzazione dei<br />

<strong>di</strong>sturbi somatici, con danno per il paziente, anche<br />

un incremento <strong>di</strong> spesa per il Servizio Sanitario<br />

Nazionale (Bacon et al., 1994; Bass & Murphy,<br />

1990; Shaw & Creed, 1991; Wickramasekera,<br />

1989).<br />

A volte il <strong>di</strong>sagio che si avverte è legato semplicemente<br />

ad un evento della nostra vita cui non<br />

abbiamo dato la giusta rilevanza, il giusto colore,<br />

sul quale non ci siamo soffermati, <strong>di</strong> cui non<br />

abbiamo avuto la possibilità <strong>di</strong> parlare. Quello che<br />

stiamo avendo la possibilità <strong>di</strong> rilevare, negli stu<strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>ci che fanno parte <strong>di</strong> questa esperienza, è proprio<br />

come a volte basta una semplice domanda<br />

per aprire un mondo inesplorato, esperienze<br />

affettive che non aspettano altro che uno spazio<br />

nel quale ci si possa de<strong>di</strong>care a loro. Sappiamo che<br />

la comunicazione verbale del <strong>di</strong>sagio affettivo<br />

riduce l’attivazione del sistema nervoso autonomo<br />

e sembra proteggere dalla formazione <strong>di</strong> sintomi<br />

somatici (Anderson, 1981; Berry & Pennebaker,<br />

1993; Pennebaker, 1985; Pennebaker & Susman,<br />

1988). Nel lavoro che stiamo conducendo abbiamo<br />

notato come spesso però questa possibilità<br />

7<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

8<br />

viene autonegata, e la focalizzazione dell’attenzione<br />

del soggetto viene rivolta al sintomo somatico.<br />

Non si considera che la risposta la nostro <strong>di</strong>sagio<br />

vada cercata nella nostra storia e nella relazione<br />

con il mondo che ci circonda.<br />

Il progetto <strong>di</strong> attivare una collaborazione <strong>di</strong>retta<br />

me<strong>di</strong>co-psicologo prende spunto principalmente:<br />

dal modello biopsicosociale (Engel, 1977), che<br />

elimina qualunque <strong>di</strong>stinzione netta tra patologia<br />

organica, funzionale e mentale, considerandola in<br />

termini <strong>di</strong> multifattorialità rispetto a tematiche <strong>di</strong><br />

tipo biologico, psicologico, sociale; dal lavoro<br />

pionieristico <strong>di</strong> Balint (1957) che giunge a<br />

formulare il concetto <strong>di</strong> malattia come<br />

costruzione che si sviluppa nella relazione<br />

me<strong>di</strong>co/paziente; dalle più<br />

recenti tendenze della psicosomatica<br />

(Solano, 2001) che in<strong>di</strong>cano come<br />

qualunque tipo <strong>di</strong> problema<br />

portato al me<strong>di</strong>co può trovare<br />

migliore soluzione se, oltre ad<br />

essere considerato in termini<br />

biologici, viene inquadrato nel<br />

contesto relazionale e nel ciclo <strong>di</strong><br />

vita del paziente. Inoltre nel corso<br />

dei cinque anni trascorsi dall’inizio<br />

del progetto abbiamo incontrato<br />

<strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> presenti in letteratura che<br />

con i loro risultati hanno avvalorato la nostra<br />

idea e ci hanno dato ulteriore forza 1.<br />

Nonostante i numerosi spunti interessanti trovati<br />

in tali stu<strong>di</strong>, in letteratura, a parte il contributo<br />

del nostro gruppo (Tomassoni e Solano, 2003),<br />

non sono presenti lavori che prendono in considerazione<br />

la possibilità <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong> psicologi nel<br />

contesto specifico della me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base.<br />

Articolazione del progetto<br />

- Le coppie <strong>di</strong> professionisti me<strong>di</strong>co-psicologo<br />

ricevono insieme i pazienti nell’orario <strong>di</strong> ambulatorio,<br />

per una volta a settimana. I pazienti<br />

sono informati della presenza dello psicologo<br />

tramite un cartello esposto nella sala <strong>di</strong> attesa<br />

degli ambulatori, ogni paziente può chiedere <strong>di</strong><br />

essere visitato dal solo me<strong>di</strong>co (in questi cinque<br />

anni solo due persone hanno chiesto <strong>di</strong> essere<br />

ricevute dal solo me<strong>di</strong>co).<br />

- Poter giungere ad un inquadramento psicosociale<br />

dei casi, per una semplice questione <strong>di</strong><br />

tempi, non sempre è possibile durante l’orario<br />

Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />

ambulatoriale. Dunque lo psicologo e il me<strong>di</strong>co,<br />

oltre ad effettuare un lavoro sinergico con i<br />

pazienti durante le visite, si riservano degli<br />

spazi, al <strong>di</strong> fuori dell’orario <strong>di</strong> visita abituale,<br />

per <strong>di</strong>scutere dei casi che meritano una conoscenza<br />

più approfon<strong>di</strong>ta. Da queste riflessioni<br />

può emergere poi la necessità <strong>di</strong> proporre al<br />

paziente degli incontri esplorativi e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento.<br />

Ogni paziente ha tuttavia la possibilità<br />

<strong>di</strong> richiedere in maniera autonoma colloqui<br />

in<strong>di</strong>viduali con lo psicologo.<br />

- Qualora, al <strong>di</strong> là del lavoro <strong>di</strong> chiarificazione<br />

possibile da parte della coppia terapeutica<br />

me<strong>di</strong>co/psicologo, si verifichi una trasformazione<br />

da “proposta <strong>di</strong> sintomo somatico” a<br />

“domanda <strong>di</strong> intervento<br />

psicologico”, si proporrà un eventuale invio ad<br />

operatori della salute mentale. La proposta.<br />

Quin<strong>di</strong>, non si configura come concorrenziale<br />

rispetto ai servizi esistenti <strong>di</strong> salute mentale, in<br />

quanto non si rivolge al <strong>di</strong>sagio psichico evidente,<br />

che continuerà a seguire l’abituale iter <strong>di</strong><br />

invio ai servizi suddetti.<br />

- Le coppie me<strong>di</strong>co-psicologo, coinvolte nel progetto,<br />

si incontrano con cadenza mensile per<br />

<strong>di</strong>scutere e confrontare le proprie esperienze;<br />

alle riunioni è presente un supervisore esperto<br />

in psicosomatica. Con lo stesso supervisore gli<br />

psicologi tengono incontri settimanali <strong>di</strong> supervisione<br />

dell’esperienza.<br />

- Tutto il materiale raccolto attraverso l’osservazione<br />

<strong>di</strong>retta e le riflessioni emerse nei <strong>di</strong>versi<br />

contesti sono registrate utilizzando la metodologia<br />

del <strong>di</strong>ario: da un lato sono stilate delle<br />

schede relative ai singoli pazienti che poi servono<br />

a costituire un archivio, dall’altro sono<br />

riportate impressioni e osservazioni sull’evolu-<br />

1 Per la consultazione dei contributi presenti in letteratura si rimanda chi ne fosse interessato a cercare l’articolo sul sito<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.


zione della relazione fra me<strong>di</strong>co, psicologo e<br />

paziente;<br />

- Nel corso delle riunioni susseguitesi in questi<br />

anni sono stati in<strong>di</strong>viduati gli obiettivi specifici<br />

e generali 2 <strong>di</strong> questo lavoro.<br />

Presentiamo ora il caso <strong>di</strong> una persona che abbiamo<br />

incontrato 3 nel corso <strong>di</strong> questi anni e che chiarisce<br />

molto bene quello che stiamo <strong>di</strong>cendo:<br />

1 – Carlo, 30 aa 4<br />

Viene dal me<strong>di</strong>co perché da qualche tempo avverte<br />

un battito car<strong>di</strong>aco intenso accompagnato da<br />

<strong>di</strong>fficoltà a respirare. A questo si aggiunge un<br />

sonno agitato e dolori addominali con episo<strong>di</strong><br />

sparsi durante la giornata. Non è la prima volta<br />

che Carlo si reca dal me<strong>di</strong>co per questi problemi,<br />

infatti ha già effettuato <strong>di</strong>versi controlli con il<br />

me<strong>di</strong>co e ha anche fatto una visita car<strong>di</strong>ologica da<br />

cui non è risultato nessun valore alterato degno <strong>di</strong><br />

nota, tanto che il car<strong>di</strong>ologo ha comunicato a<br />

Carlo che probabilmente la causa dei suoi mali<br />

non è il suo cuore! Intanto ha richiesto anche un<br />

ECG con monitoraggio nell’arco delle 24 ore,<br />

motivo della visita <strong>di</strong> oggi.<br />

Il me<strong>di</strong>co lo conforta <strong>di</strong>cendo che hanno fatto<br />

tanti controlli e che per fortuna è tutto a posto, per<br />

cui questi malori che avverte al cuore, probabilmente<br />

<strong>di</strong>pendono solo dal fatto che è troppo stanco<br />

(si può immaginare, da queste parole del me<strong>di</strong>co,<br />

che anche lui pensa si tratti <strong>di</strong> qualcosa che<br />

non riguarda “il cuore da solo”, e così cerca <strong>di</strong><br />

confortare Carlo).<br />

Chiedo a Carlo se sta vivendo un periodo particolare,<br />

Carlo risponde che non è un periodo più<br />

stressante del solito. Dice che fa l’elettricista e<br />

lavora per conto proprio e aggiunge che per questo<br />

“non si può fermare”. Dopo averci pensato un<br />

po’ <strong>di</strong>ce che suo nonno è ricoverato in ospedale,<br />

ma che non crede che il suo malessere possa<br />

<strong>di</strong>pendere da questo, non è una situazione preoccupante.<br />

Chiedo con chi vive, racconta che abita<br />

con i suoi genitori e aggiunge che ha una fidanzata.<br />

Poi fa cenno ad un articolo, apparso sui giornali<br />

in questi giorni, relativo all’arresto <strong>di</strong> tre<br />

me<strong>di</strong>ci a causa delle “<strong>di</strong>agnosi per telefono”.<br />

Mentre parliamo <strong>di</strong> questo racconta che circa cin-<br />

Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />

que mesi fa la sua ragazza ha avuto un incidente.<br />

Al momento non sembrava aver riportato ferite o<br />

altro per cui preoccuparsi, solo dopo qualche<br />

giorno ha iniziato ad avere delle vertigini, il suo<br />

me<strong>di</strong>co ha prescritto delle pasticche, Carlo non sa<br />

<strong>di</strong>rci <strong>di</strong> cosa si trattasse. Dopo venti giorni la<br />

ragazza ha avuto una emiparesi, adesso dopo mesi<br />

<strong>di</strong> travaglio sta meglio, ma non riesce ancora a<br />

guidare, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>pende da lui per tutto, anche<br />

solo per recarsi al lavoro. Porta ancora una benda<br />

ad un occhio che le è rimasto strabico.<br />

Carlo racconta tutto questo come se non avesse<br />

nulla a che fare con la domanda che gli avevamo<br />

posto poco prima; cerco <strong>di</strong> accompagnarlo nella<br />

lettura <strong>di</strong> questo brutto periodo. Gli <strong>di</strong>co che non<br />

mi sembra che nell’ultimo periodo le cose siano<br />

andate come sempre, e che invece abbia dovuto<br />

affrontare una situazione molto <strong>di</strong>fficile. Risponde<br />

che adesso è niente in confronto a quello che<br />

hanno passato e che se proprio doveva star male<br />

per questo, sarebbe dovuto accadere prima e non<br />

ora che finalmente iniziava a “respirare” (uno dei<br />

problemi che porta è la <strong>di</strong>fficoltà a respirare). Mi<br />

<strong>di</strong>ce che negli ultimi due giorni deve averlo colpito<br />

l’influenza e che è stato a casa due giorni, ma<br />

che quando deve rimanere in casa senza far nulla<br />

non sta bene, sente il bisogno <strong>di</strong> uscire e andare al<br />

lavoro; aggiunge che lui è sempre stato abituato a<br />

darsi da fare (si sorprende però della sua sensazione<br />

<strong>di</strong> ritmo car<strong>di</strong>aco accelerato).<br />

Gli rimando che forse proprio per questo motivo<br />

quando c’era un urgente bisogno <strong>di</strong> lui, dopo l’emiparesi,<br />

non si è potuto permettere <strong>di</strong> cedere, <strong>di</strong><br />

fermarsi e ha dovuto affrontare la situazione con<br />

la sua solita sollecitu<strong>di</strong>ne, nonostante fosse una<br />

situazione <strong>di</strong>fficile e densa <strong>di</strong> preoccupazioni.<br />

Aggiungo che forse, adesso che le cose si sono un<br />

po’ sistemate e che tutto è più tranquillo, il suo<br />

corpo sta lanciando dei messaggi che comunicano<br />

il suo bisogno <strong>di</strong> liberarsi un po’ della tensione<br />

accumulata in questi mesi. Carlo mi guarda quasi<br />

stupito, fa sì con il capo mentre mi ascolta e poi<br />

<strong>di</strong>ce: “quin<strong>di</strong> è possibile che tutti questi <strong>di</strong>sturbi in<br />

realtà abbiano un collegamento con quello che è<br />

successo? Anche se è successo cinque mesi fa?”...<br />

La prima tappa del percorso realizzato da me<strong>di</strong>-<br />

2 Chi fosse interessato troverà gli obiettivi esposti nell’articolo pubblicato sul sito www.psicologipuglia.it.<br />

3 Le persone <strong>di</strong> cui parleremo sono state incontrate dal me<strong>di</strong>co e dalla psicologa in uno degli stu<strong>di</strong> che hanno aderito al progetto.<br />

4 Riman<strong>di</strong>amo all’articolo pubblicato sul sito www.psicologipuglia.it chi fosse interessato alla lettura <strong>di</strong> altri due casi, tra cui quello<br />

<strong>di</strong> una persona che, dopo alcuni incontri con la psicologa ed il me<strong>di</strong>co, ha richiesto dei colloqui in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

con la psicologa.<br />

9<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

10<br />

co e psicologo, inizia con il paziente che si reca<br />

dal me<strong>di</strong>co per <strong>di</strong>re che ha riscontrato certi sintomi,<br />

il cui significato è costruito culturalmente; a<br />

quel punto, gli operatori della salute possono aiutare<br />

i pazienti a costruire una narrazione sulla propria<br />

malattia. Spesso il soma <strong>di</strong>viene strumento <strong>di</strong><br />

espressione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che non sono ancora elaborabili<br />

sul piano cognitivo ed emozionale e che<br />

possono essere inquadrate all’interno <strong>di</strong> un contesto<br />

“allargato”. Contesto che non<br />

ha più a che vedere solamente<br />

con una incapacità dell’organismo<br />

<strong>di</strong> funzionare<br />

in maniera<br />

corretta, ma<br />

con fattori<br />

<strong>di</strong><br />

carattere psicologico e psicosociale che con<strong>di</strong>zionano<br />

la persona nella sua quoti<strong>di</strong>anità.<br />

Nel lavoro congiunto con il me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base si<br />

può intervenire prima che un <strong>di</strong>sagio psichico si<br />

manifesti e lavorare sulla prevenzione e la promozione<br />

della salute con la persona, attivandone<br />

le risorse rispetto a fatti, <strong>di</strong>sagi e ostacoli che<br />

fanno parte della vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> tutti noi e che<br />

influenzano la salute e che spesso si ha semplicemente<br />

<strong>di</strong>fficoltà ad affrontare per un insieme <strong>di</strong><br />

cause (situazioni intrapsichiche, relazionali, sociali,<br />

ecc.).<br />

Questa modalità <strong>di</strong> lavoro congiunto offre ad<br />

entrambi i professionisti la possibilità <strong>di</strong> effettuare<br />

un intervento <strong>di</strong>verso da quello “classico”: per il<br />

me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> ampliare la conoscenza dei suoi pazienti<br />

da un punto <strong>di</strong> vista psicosociale e <strong>di</strong> curare la<br />

relazione con il paziente malato insieme alla sua<br />

malattia; per lo psicologo <strong>di</strong> sperimentarsi in interventi<br />

che si allontanano dal modello classico <strong>di</strong><br />

psicoterapia e offrono la possibilità <strong>di</strong> lavorare con<br />

il paziente ed il suo contesto, in tempi brevi che si<br />

focalizzano sul “qui e ora”.<br />

Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />

Conclusioni<br />

La definizione <strong>di</strong> salute dell’OMS recita così:<br />

“La salute è uno stato <strong>di</strong> completo benessere fisico,<br />

mentale e sociale e non consiste solo nell’assenza<br />

<strong>di</strong> malattia o infermità. Il raggiungimento<br />

del maggior stato <strong>di</strong> salute che a ciascuno è consentito<br />

<strong>di</strong> ottenere costituisce uno dei <strong>di</strong>ritti fondamentali<br />

<strong>di</strong> ogni essere umano, qualunque sia la<br />

sua razza, la sua religione, le sue opinioni politiche,<br />

la sua con<strong>di</strong>zione economica e sociale 5”.<br />

Ma qual è il miglior stato <strong>di</strong> salute possibile?<br />

Questa domanda probabilmente<br />

avrà una risposta <strong>di</strong>fferente per ogni<br />

persona. A volte può capitare che<br />

sia proprio la malattia a in<strong>di</strong>care<br />

un percorso verso “il miglior<br />

stato <strong>di</strong> salute”. La malattia<br />

viene pensata da Gadamer<br />

(1994) come un “equilibrio<br />

turbato” in cerca <strong>di</strong><br />

una nuova omeostasi.<br />

Questo richiederebbe un<br />

cambiamento a cui molte persone<br />

non si sentono pronte, forse perché<br />

hanno bisogno <strong>di</strong> essere aiutate a riflettere sui<br />

significati della malattia e della salute, altre volte<br />

perché hanno raggiunto un nuovo equilibrio che,<br />

anche se può apparire <strong>di</strong>sfunzionale ai nostri<br />

occhi, è funzionale per la vita <strong>di</strong> quella persona.<br />

Quando questo si verifica bisogna fare attenzione<br />

a rilevarlo e ad accettare il fatto che, a volte, l’intervento<br />

migliore è non intervenire.<br />

Nella nostra società frenetica e competitiva il<br />

presentarsi <strong>di</strong> un limite (malattia, <strong>di</strong>sagio, insod<strong>di</strong>sfazione,<br />

ecc.) può essere un semplice segnale, un<br />

invito a fermarci e a pensare, l’offerta <strong>di</strong> una piccola<br />

nicchia meno aggre<strong>di</strong>bile dalle imposizioni<br />

esterne, dai ritmi quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> inserimento sociale<br />

e lavorativo; spesso però fermarsi e ascoltarsi è<br />

<strong>di</strong>fficile. Per la popolazione me<strong>di</strong>a, che è quella<br />

che più si rivolge al servizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base<br />

(Bosio e Vecchio, 2001), è quin<strong>di</strong> importante avere<br />

la possibilità <strong>di</strong> una presa in carico completa che<br />

accolga sia il sintomo, che la persona con la sua<br />

storia e il contesto sociale nel quale questa è inserita.<br />

Il me<strong>di</strong>co e lo psicologo possono occuparsi<br />

simultaneamente delle persone, ognuno secondo la<br />

propria specificità, esplicitando e salvaguardando<br />

le proprie <strong>di</strong>fferenze, nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un modello<br />

<strong>di</strong> intervento integrato che sappia accogliere la<br />

5 OMS 1946. Tratto dall’atto costitutivo. Recepito in Italia con Decreto-Legge CPS 4 Marzo, 1047, n. 1068.


domanda dei pazienti in tutta la sua complessità.<br />

Fino a quando però non sarà riconosciuta l’importanza<br />

<strong>di</strong> questa complessità e si continuerà ad assicurare<br />

l’assistenza primaria solo per il corpo è evidente<br />

che non ci si prenderà cura dei citta<strong>di</strong>ni in<br />

misura globale, ma si tenterà <strong>di</strong> guarirli, la dove<br />

sarà possibile, dai loro sintomi.<br />

Tutti i pazienti che hanno partecipato a questa<br />

esperienza hanno accolto positivamente la presenza<br />

dello psicologo come servizio ulteriore ed<br />

innovativo offerto dalla ASL. I risultati ottenuti<br />

per mezzo del lavoro svolto nei <strong>di</strong>versi ambulatori<br />

confermano che questo nuovo modo <strong>di</strong> intervenire,<br />

se sperimentato su più larga scala, può effettivamente<br />

<strong>di</strong>venire una risorsa rispetto alla promozione<br />

<strong>di</strong> una cultura, <strong>di</strong> un pensiero, e <strong>di</strong> una nuova<br />

responsabilità nei confronti della promozione<br />

della salute.<br />

L’augurio e l’invito che facciamo è quello che,<br />

in futuro, questo progetto possa essere il progetto<br />

<strong>di</strong> molti professionisti, me<strong>di</strong>ci e psicologi e che la<br />

<strong>di</strong>scussione si faccia sempre più viva su questi<br />

temi e che nel lungo termine un cambiamento sia<br />

possibile.<br />

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Health Psycology, St. Andrews, - September, 5 th -<br />

8 th<br />

Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato e sull’esperienza<br />

descritta si rinvia all’articolo “La collaborazione<br />

me<strong>di</strong>co-psicologo: la <strong>di</strong>agnosi, il <strong>di</strong>alogo, la cura,<br />

Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />

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percorsi da fare insieme al paziente”, <strong>di</strong> Antonia<br />

Palmisano e Luigi Solano, presente sul sito dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

degli Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />

* Psicologa Psicoterapeuta, Libero professionista, Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in Psicologia della Salute, Dipartimento <strong>di</strong><br />

Psicologia, Università “La Sapienza” Roma, la quale ringrazia tutto il gruppo che lavora alla realizzazione <strong>di</strong> questo progetto: il<br />

Prof. L. Solano, il dott. V. Antinucci, la dott.ssa S. Ballistreri, il dott. P. Fajella, la dott.ssa M. Maggio, la dott.ssa L. Mezzani, il<br />

dott. S. Mundanu., la dott.ssa I. Rosati, il dott. S. Scattoni<br />

11<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

12<br />

Spunti da una tesi si laurea<br />

I fattori psicologici come possibili<br />

con-cause delle malattie reumatiche<br />

Gli aspetti psicologici delle malattie reumatiche<br />

costituiscono un’area <strong>di</strong> indagine ancora poco sviluppata.<br />

La tesi con la quale ho conseguito la laurea<br />

nel febbraio 2006 presso l’Università<br />

Pontificia Salesiana vuole rappresentare una sintesi<br />

della letteratura ad oggi <strong>di</strong>sponibile, con particolare<br />

riferimento al lupus eritematoso sistemico<br />

(LES), una grave malattia invalidante che colpisce<br />

in particolare le donne.<br />

Alcuni stu<strong>di</strong> clinici riferiti alle malattie reumatiche<br />

hanno evidenziato la possibilità che situazioni<br />

<strong>di</strong> stress o fattori emozionali possano contribuire<br />

alla patogenesi e alla mo<strong>di</strong>ficazione del decorso<br />

delle malattie reumatiche.<br />

E’ stato osservato, infatti, che soggetti con pre<strong>di</strong>sposizione<br />

genetica ad una patologia reumatica,<br />

ma emozionalmente sani, mantengono lontana la<br />

malattia. A tale conclusione si è giunti in una ricerca<br />

1 nella quale sono stati sottoposti all’esame sul<br />

fattore reumatoide i parenti dei pazienti affetti da<br />

malattie reumatiche.<br />

Dalla ricerca è stato rilevato che i parenti che<br />

presentavano il fattore reumatoide nel sangue ma<br />

non avevano sviluppato la malattia erano in prevalenza<br />

persone emozionalmente sane. Si è <strong>di</strong>mostrato,<br />

quin<strong>di</strong>, che esiste una elevata probabilità che<br />

una persona che presenta il fattore reumatoide nel<br />

sangue, mantenendo delle buone con<strong>di</strong>zioni psicologiche,<br />

non sviluppi la malattia reumatica; al contrario,<br />

un soggetto che ha una pre<strong>di</strong>sposizione<br />

genetica alla malattia e in più soffre <strong>di</strong> lunghi perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> ansia e/o <strong>di</strong> depressione, cioè vive un <strong>di</strong>sturbo<br />

emozionale, è più pre<strong>di</strong>sposto alla patologia.<br />

Le tensioni emozionali possono dare inizio ad<br />

una malattia reumatica e, una volta che la patologia<br />

si è conclamata, possono peggiorarla. Le tensioni<br />

1 Pancheri P., Trattato <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina psicosomatica, Firenze, USES E<strong>di</strong>zioni scientifiche, 1984.<br />

2 Pancheri P., Trattato <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina psicosomatica, Firenze, USES E<strong>di</strong>zioni scientifiche, 1984.<br />

<strong>di</strong> Sara Mazzarella<br />

acute (ad esempio separazioni, lutti) sono state più<br />

volte segnalate nella storia dei pazienti affetti da<br />

malattie reumatiche; si ritiene anzi che molte volte<br />

esse possano comportarsi da fattori scatenanti la<br />

patologia 2.<br />

A sostegno <strong>di</strong> questa tesi si richiamano i risultati<br />

<strong>di</strong> una ricerca condotta da Morbidelli (1986) nella<br />

quale è stato fatto un confronto tra lupus eritematoso<br />

sistemico (LES) e artrite reumatoide (AR) - data<br />

l’affinità tra le due malattie nel colpire il tessuto<br />

connettivo - osservando sia il punto <strong>di</strong> vista clinico<br />

che quello psichiatrico. Tramite test è stato poi rilevato<br />

il numero e la qualità degli eventi stressanti<br />

verificatisi nella vita dei soggetti esaminati per<br />

poter in<strong>di</strong>viduare una specificità nel lupus eritematoso<br />

sistemico.<br />

Dai risultati della ricerca non si riscontrano <strong>di</strong>fferenze<br />

statisticamente significative tra i due gruppi<br />

riferite ai comuni eventi stressanti. Gli eventi <strong>di</strong><br />

separazione e per<strong>di</strong>ta, invece, sono stati più frequenti<br />

nel gruppo <strong>di</strong> pazienti affetti da lupus eritematoso<br />

sistemico, che ha mostrato un numero nettamente<br />

più alto <strong>di</strong> casi nei tre anni precedenti la<br />

malattia: 7 casi su 15 nel lupus eritematoso sistemico,<br />

contro 3 casi su 15 nella artrite reumatoide. In 4<br />

casi nel gruppo del lupus eritematoso sistemico,<br />

l’evento <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta aveva imme<strong>di</strong>atamente preceduto<br />

la comparsa dei primi sintomi della malattia 3.<br />

Questo dato non può e non deve tuttavia portare<br />

alla conclusione che esiste un rapporto <strong>di</strong> causaeffetto<br />

tra evento <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta e lupus; altri stu<strong>di</strong><br />

hanno rilevato infatti una incidenza simile degli<br />

eventi <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta anche nell’anamnesi <strong>di</strong> soggetti<br />

affetti da altre malattie come il tumore alla mammella<br />

e la rettocolite ulcerosa. È però significativo<br />

rilevare che tali malattie, come il lupus eritematoso<br />

sistemico, hanno una eziologia sconosciuta, svilup-<br />

3 Morbidelli S., Pede P., Gicante M.C., Giacomello A., Pancheri P., Personalità ed eventi stressanti nelle malattie reumatiche:<br />

confronto tra lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide, in “Rivista <strong>di</strong> psichiatria” (1986) 217-232.


pano quasi tutte decorso cronico e presentano nella<br />

loro patogenesi un interessamento del sistema<br />

immunitario.<br />

Tra le malattie sopra citate, il lupus<br />

eritematoso sistemico sembra essere<br />

la malattia che presenta più<br />

alta incidenza <strong>di</strong> avvenimenti<br />

<strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta nel periodo precedente<br />

la malattia. Alla<br />

luce <strong>di</strong> quanto precede, la<br />

possibilità <strong>di</strong> una stretta<br />

correlazione tra le alterazioni<br />

del sistema immunitario<br />

e alcune alterazioni<br />

biologiche causate dalla possibile<br />

attivazione emozionale<br />

dovuta alla situazione <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

una relazione significativa merita<br />

<strong>di</strong> essere presa in considerazione.<br />

Una ricerca fatta da Wekking<br />

(1991) affrontava il<br />

rapporto tra<br />

stressors<br />

giornalieri<br />

(lavoro, stu<strong>di</strong>o,<br />

traffico, rapporti conflittuali)<br />

e lupus eritematoso<br />

sistemico. Da questa<br />

ricerca è emerso che con<br />

l’aumentare del numero<br />

e dell’intensità degli<br />

stressor giornalieri lo<br />

stato <strong>di</strong> salute fisica e<br />

psicosociale nei pazienti<br />

affetti da lupus eritematoso<br />

sistemico peggiorava 4.<br />

In una successiva ricerca <strong>di</strong> Hinrichsen, Folsch<br />

e Kirch (1992) si può trovare una parziale conferma<br />

della possibile esistenza <strong>di</strong> questa relazione. Essi<br />

hanno rilevato che dopo uno stress fisico e psicologico<br />

nei gruppi <strong>di</strong> controllo e nei pazienti affetti da<br />

lupus eritematoso sistemico si è verificato un<br />

Spunti da una tesi si laurea<br />

aumento delle catecolamine 5; tuttavia nei pazienti<br />

malati <strong>di</strong> lupus eritematoso sistemico veniva a<br />

mancare una adeguata risposta immunologica, e<br />

l’alterazione dei linfociti era meno pronunciata<br />

rispetto ai gruppi <strong>di</strong> controllo 6.<br />

Si può affermare dunque che gli stu<strong>di</strong><br />

presentati <strong>di</strong>mostrano che lo stress<br />

può essere una con-causa o un fattore<br />

<strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> una patologia<br />

reumatica. Tale risultato è<br />

importante, poiché propone<br />

un ulteriore elemento nel<br />

novero delle possibili<br />

cause che scatenano le<br />

patologie reumatiche, e<br />

pertanto è opportuno<br />

che sia fatto oggetto <strong>di</strong><br />

ulteriori approfon<strong>di</strong>menti.<br />

Da<br />

queste<br />

considerazioni<strong>di</strong>scende<br />

il<br />

duplic<br />

e<br />

impegno<br />

degli specialisti in<br />

psicologia nel campo delle<br />

malattie reumatiche: da un lato la<br />

collaborazione con i me<strong>di</strong>ci nella ricerca sulla<br />

patogenesi e nella prevenzione; dall’altro l’affiancamento<br />

del sostegno psicologico alle cure me<strong>di</strong>che<br />

in pazienti con malattie conclamate.<br />

Nell’unico intento, da non perdere mai <strong>di</strong> vista,<br />

<strong>di</strong> assicurare il miglioramento della qualità <strong>di</strong> vita<br />

dei pazienti.<br />

4 Wekking E.M., Vingerhoets A.J., Van Dam A.P., Nossent J.C., Swaak A.J., Daily stressors and systemic lupus erythematosus: a<br />

longitu<strong>di</strong>nal analysis-first fin<strong>di</strong>ngs, in “Psychotherapy and Psychosomates” 55 (2-4), (1991) 108-113.<br />

5 Catecolamine: neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale e periferico.<br />

6 Hirichsen H, Folsch U., Kirch W., Modulation of the immune response to stress in patients with systemic lupus erythematosus:<br />

review of recent stu<strong>di</strong>es, in “Eur. Journal clin. invest.” 22 (1) (1992) 21-25.<br />

13<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

14<br />

Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />

Decreto Bersani: il parere del Commercialista<br />

del Consiglio Nazionale dell'Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />

Decreto legge 4 luglio 2006, n.<br />

223 e circolare 28/E<br />

dell’Agenzia delle Entrate:<br />

novità per i professionisti<br />

Vengono <strong>di</strong> seguito esaminate<br />

le più rilevanti novità introdotte<br />

per i professionisti dal decreto<br />

legge 223 del 4/7/2006 nella sua<br />

versione definitiva pubblicata<br />

nella Gazzetta Ufficiale n. 186<br />

dell’11/08/2006. Le mo<strong>di</strong>fiche<br />

apportate alla versione originaria<br />

del decreto sono entrate in vigore<br />

il 12/08/2006, giorno successivo<br />

alla pubblicazione nella G.U.<br />

Il giorno 4/8/2006, inoltre,<br />

l’Agenzia delle Entrate ha emanato<br />

una propria circolare, la n.<br />

28/E, interpretativa del decreto in<br />

oggetto che ne integra la lettura.<br />

Art. 35 commi 12 e 12 bis (circolare<br />

28/E p.to 7): conti correnti<br />

dei professionisti<br />

Il decreto, al fine <strong>di</strong> rendere<br />

sempre e comunque rintracciabile<br />

il flusso <strong>di</strong> denaro che costituisce<br />

il compenso dei professionisti per<br />

prestazioni erogate nei confronti<br />

della clientela, sancisce i seguenti<br />

obblighi:<br />

i professionisti (persone fisiche<br />

che esercitano arti e professioni e<br />

le società o associazioni tra artisti<br />

e professionisti) devono tenere<br />

uno o più conti correnti bancari o<br />

postali ai quali far affluire i compensi<br />

e da cui prelevare le somme<br />

per far fronte alle spese relative<br />

alla gestione dell’attività;<br />

i compensi devono essere incassati<br />

solo me<strong>di</strong>ante uno strumento<br />

finanziario rintracciabile (assegni<br />

non trasferibili, bonifici, altre<br />

modalità <strong>di</strong> pagamento bancario o<br />

postale, sistemi <strong>di</strong> pagamento<br />

elettronico);<br />

possono essere percepite in contanti<br />

esclusivamente le somme<br />

per un importo<br />

inferiore ad Euro 1.000,00 fino al<br />

30 giugno 2007;<br />

inferiore ad Euro 500,00 a decorrere<br />

dal 1 luglio 2007 e fino al 30<br />

giugno 2008;<br />

inferiore ad Euro 100,00 a decorrere<br />

dal 1 luglio 2008;<br />

tutti i compensi incassati, sia in<br />

contanti che me<strong>di</strong>ante strumenti<br />

finanziari, devono obbligatoriamente<br />

essere versati in uno dei<br />

conti correnti utilizzati.<br />

Come chiarito dalla circolare<br />

28/E non si impone al professionista<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> un conto corrente<br />

“de<strong>di</strong>cato” esclusivamente<br />

all’attività professionale,<br />

essendo<br />

pos-<br />

sibilepossederne solo uno su cui<br />

movimentare in modo promiscuo<br />

le movimentazioni finanziarie sia<br />

personali che professionali.<br />

Questa gestione potrebbe però<br />

risultare non sufficiente a rispondere<br />

alle esigenze <strong>di</strong> prova che<br />

l’attuale sistema <strong>di</strong> accertamento<br />

prevede in caso <strong>di</strong> controlli; la<br />

stessa circolare intervene sul<br />

punto affermando, in particolare,<br />

che i professionisti non devono<br />

fornire la prova che i prelevamenti<br />

non hanno avuto incidenza ai<br />

fini del red<strong>di</strong>to in relazione “… a<br />

prelievi che, avuto riguardo<br />

all’entità del relativo importo ed<br />

alle normali esigenze personali o<br />

familiari, possono essere ragionevolmente<br />

ricondotte nella gestione<br />

extra-professionale”.<br />

Art. 36, commi 27 e 28 (circolare<br />

28/E p.to 37): per<strong>di</strong>te <strong>di</strong><br />

impresa e <strong>di</strong> lavoro autonomo<br />

La norma in commento riformula<br />

l’art. 8 del Tuir, che consen-<br />

<strong>di</strong> Ilaria Cinieri<br />

te, attualmente, <strong>di</strong> portare in <strong>di</strong>minuzione<br />

da altri red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> qualsiasi<br />

natura le per<strong>di</strong>te derivanti dall’attività<br />

professionale.<br />

La novità introdotta dai commi<br />

citati prevede, per contro, che le<br />

per<strong>di</strong>te derivanti dall’esercizio <strong>di</strong><br />

imprese commerciali e dall’esercizio<br />

<strong>di</strong> arti e professioni, anche<br />

esercitate attraverso società semplici<br />

e associazioni, possano essere<br />

portate in deduzione esclusivamente<br />

dai red<strong>di</strong>ti della medesima<br />

categoria conseguiti nello stesso<br />

periodo d’imposta.<br />

Nel caso, inoltre, in cui<br />

le per<strong>di</strong>te non possano<br />

essere recuperate interamente<br />

in<br />

un anno,<br />

potrannoesserescomputate<br />

dai red<strong>di</strong>ti della<br />

medesima categoria conseguiti<br />

nei perio<strong>di</strong> d’imposta successivi,<br />

ma non oltre il quinto. Tale <strong>di</strong>sposizione<br />

si applica ai red<strong>di</strong>ti e alle<br />

per<strong>di</strong>te realizzati dal 2006, periodo<br />

<strong>di</strong> imposta in corso alla data <strong>di</strong><br />

entrata in vigore del D.L.<br />

223/2006.<br />

Art. 36, comma 29 (circolare<br />

28/E p.to 38): plusvalenza e<br />

minusvalenza negli stu<strong>di</strong> professionali<br />

Il comma 29 dell’articolo 36<br />

apporta una sostanziale mo<strong>di</strong>fica<br />

all’articolo 54 del Tuir, che <strong>di</strong>sciplina<br />

la determinazione del red<strong>di</strong>to<br />

<strong>di</strong> lavoro autonomo.<br />

In primo luogo, viene stabilito<br />

che concorrono a formare il red<strong>di</strong>to<br />

le plusvalenze e le minusvalenze<br />

relative ai beni strumentali,<br />

esclusi gli immobili e gli oggetti<br />

d’arte, <strong>di</strong> antiquariato e da collezione.<br />

Le plusvalenze e le minusvalenze<br />

rilevano se:


sono realizzate me<strong>di</strong>ante cessione<br />

a titolo oneroso;<br />

se sono realizzate me<strong>di</strong>ante il<br />

risarcimento, anche in forma assicurativa,<br />

per la per<strong>di</strong>ta o il danneggiamento<br />

dei beni;<br />

se i beni vengono destinati al consumo<br />

personale o familiare del<br />

professionista o per finalità estranee<br />

all’esercizio dell’attività professionale.<br />

Si considerano plusvalenza o<br />

minusvalenza la <strong>di</strong>fferenza, positiva<br />

o negativa, tra il corrispettivo<br />

percepito per la cessione del bene<br />

(o l’ammontare dell’indennizzo<br />

assicurativo) e il suo costo (ridotto<br />

degli ammortamenti già effettuati).<br />

Nel caso in cui i beni vengano<br />

destinati al consumo personale<br />

o familiare del professionista<br />

o per finalità estranee all’esercizio<br />

dell’attività professionale il confronto<br />

avviene fra il valore corrente<br />

del bene e il suo costo<br />

(ridotto degli ammortamenti già<br />

effettuati).<br />

La circolare, inoltre, <strong>di</strong>spone<br />

che, in mancanza <strong>di</strong> un espresso<br />

riferimento normativo, non vi è la<br />

possibilità per il professionista <strong>di</strong><br />

rateizzare in più esercizi la plusvalenza<br />

realizzata.<br />

Articolo 36, comma 29 (circolare<br />

28/E p.to 38): cessione dello<br />

stu<strong>di</strong>o professionale<br />

La seconda novità introdotta<br />

dall’articolo 36, comma 29,<br />

riguarda le mo<strong>di</strong>fiche apportate al<br />

comma 1- quarter dell’art. 54 del<br />

TUIR, in base al quale concorrono<br />

a formare il red<strong>di</strong>to i corrispettivi<br />

percepiti a seguito <strong>di</strong> cessione<br />

della clientela o <strong>di</strong> elementi<br />

immateriali comunque riferibili<br />

all’attività artistica e professionale.<br />

La mo<strong>di</strong>fica normativa è <strong>di</strong><br />

elevata rilevanza in quanto mo<strong>di</strong>fica<br />

il principio in base al quale le<br />

somme percepite, sia nel caso <strong>di</strong><br />

cessione della clientela, sia <strong>di</strong> cessione<br />

del <strong>di</strong>ritto da parte <strong>di</strong> un<br />

professionista del proprio “nome”<br />

al fine <strong>di</strong> consentirne l’utilizzo ad<br />

altro professionista, venivano<br />

inserite nell’ambito dei red<strong>di</strong>ti<br />

<strong>di</strong>versi. Con la variazione normativa<br />

in questione il tutto viene<br />

ricondotto all’ambito <strong>di</strong> applicazione<br />

delle <strong>di</strong>sposizioni in materia<br />

<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> lavoro autonomo.<br />

Un ulteriore novità è stata<br />

apportata alle <strong>di</strong>sposizioni riguardanti<br />

la tassazione separata. Viene<br />

concessa la possibilità <strong>di</strong> applicare<br />

tale regime nell’ipotesi <strong>di</strong> corrispettivi<br />

percepiti in relazione a<br />

fattispecie rientranti nelle categorie<br />

incluse nel comma 1 - quarter<br />

quando però gli stessi vengano<br />

percepiti in un’unica soluzione.<br />

Articolo 36, comma 29 (circolare<br />

28/E p.to 38): deduzione integrale<br />

delle spese sostenute dal<br />

committente<br />

Viene stabilito che le spese<br />

relative alle prestazioni alberghiere<br />

e <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alimenti<br />

e bevande, in via generale<br />

deducibili nella misura del 2% dei<br />

compensi, <strong>di</strong>ventano integralmente<br />

deducibili se sostenute dal committente<br />

(cliente nei confronti del<br />

quale viene svolta la prestazione<br />

professionale) per conto del professionista<br />

e da quest’ultimo<br />

addebitate in fattura.<br />

Si evidenzia una <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong><br />

trattamento per le spese della stessa<br />

natura, sostenute per le medesime<br />

finalità (spese <strong>di</strong> trasferta per<br />

lo svolgimento della prestazione<br />

professionale a favore del cliente),<br />

riaddebitate con la stessa<br />

modalità, ma sostenute <strong>di</strong>rettamente<br />

dal professionista. Per quest’ultime<br />

infatti continua a rimanere<br />

la deducibilità nei limiti del<br />

2% dei compensi.<br />

Art. 37, comma 2 (circolare<br />

28/E p.to 46): stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />

L’art. 37, comma 2°, del D.L.<br />

n. 223/2006 ha esteso a tutte le<br />

categorie <strong>di</strong> contribuenti, già dal<br />

2005, la possibilità <strong>di</strong> essere<br />

accertati sulla base delle risultanze<br />

degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore in caso <strong>di</strong><br />

non congruità anche in un solo<br />

esercizio.<br />

Viene, pertanto, stralciata la<br />

regola del “due su tre” in base alla<br />

Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />

quale, ai sensi del vecchio articolo<br />

10 della legge 8 maggio 1998,<br />

n.146, esercenti arti e professioni<br />

ed imprese in contabilità or<strong>di</strong>naria<br />

erano assoggettabili ad accertamento<br />

da stu<strong>di</strong> solo quando, nell’arco<br />

<strong>di</strong> tre perio<strong>di</strong> d’imposta,<br />

fossero risultati non congrui almeno<br />

in due esercizi, anche non consecutivi.<br />

Ora, invece, vige una regola<br />

unica per tutte le categorie <strong>di</strong> contribuenti,<br />

che amplia notevolmente<br />

l’ambito <strong>di</strong> applicazione <strong>di</strong> questo<br />

strumento in sede <strong>di</strong> accertamento.<br />

Il decreto prevede espressamente<br />

che tali <strong>di</strong>sposizioni abbiano<br />

effetto dal periodo d’imposta<br />

per il quale il termine <strong>di</strong> presentazione<br />

della <strong>di</strong>chiarazione scade<br />

successivamente alla sua data <strong>di</strong><br />

entrata in vigore e, dunque, sin dal<br />

periodo d’imposta 2005.<br />

Il legislatore, peraltro, in deroga<br />

al regime generale previsto<br />

dall’art. 2 del D.P.R. 31 maggio<br />

1999, n. 195, consente, per il<br />

2005, che l’adeguamento alle<br />

risultanze degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />

possa essere effettuato, invece che<br />

negli or<strong>di</strong>nari termini <strong>di</strong> versamento<br />

delle imposte, entro il più<br />

lungo termine <strong>di</strong> presentazione<br />

della relativa <strong>di</strong>chiarazione e,<br />

dunque, entro il 31 ottobre prossimo.<br />

Art. 37, comma 49 (circolare<br />

28/E p.to 66): versamenti telematici<br />

E’ il comma 49° dell’articolo<br />

37 del D.L. n. 223/2006 a stabilire<br />

che dal 1° ottobre 2006 i titolari<br />

<strong>di</strong> partita IVA sono tenuti ad<br />

eseguire i versamenti con il<br />

modello F24 solo in via telematica,<br />

<strong>di</strong>rettamente o tramite interme<strong>di</strong>ari<br />

abilitati.<br />

Successivamente, con il<br />

DPCM del 4/10/2006 (pubblicato<br />

in G.U. n. 233 del 6/10/2006), la<br />

decorrenza <strong>di</strong> tale obbligo per i<br />

soli soggetti titolari <strong>di</strong> partita Iva<br />

<strong>di</strong>versi dalle società <strong>di</strong> capitali e<br />

dagli enti pubblici e privati che<br />

hanno per oggetto esclusivo o<br />

15<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

16<br />

Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />

principale l’esercizio <strong>di</strong> attività<br />

commerciali è stata <strong>di</strong>fferita al 1<br />

gennaio 2007. Tale <strong>di</strong>fferimento<br />

vale quin<strong>di</strong> anche per i professionisti<br />

in<strong>di</strong>viduali e le associazioni<br />

tra artisti e professionisti.<br />

Sono esclusi dall’obbligo solo<br />

i contribuenti senza partita IVA<br />

che potranno continuare ad effettuare<br />

i versamenti con il modello<br />

F24 presso poste, banche o concessionari<br />

della riscossione.<br />

Il contribuente obbligato al<br />

versamento telematico per tali<br />

adempimenti:<br />

- può organizzarsi autonomamente<br />

- facendosi rilasciare il PIN<br />

dall’Agenzia delle Entrate ,<br />

provvedendo così al pagamento<br />

e alla spe<strong>di</strong>zione telematica<br />

del Mod. F24 (tutte le<br />

istruzioni per il collegamento<br />

telematico sono contenute<br />

nel sito www.agenziaentrate.it,<br />

Servizi Online - Servizi<br />

Telematici);<br />

- ovvero attivare il servizio <strong>di</strong><br />

Cbi (Corporate Banking<br />

Interbancario) ed utilizzare la<br />

procedura <strong>di</strong> home/remote<br />

banking. Questa modalità<br />

consente il pagamento <strong>di</strong>retto<br />

<strong>di</strong> un proprio F24 attraverso<br />

la propria banca e senza l’attivazione<br />

del collegamento<br />

telematico con l’Agenzia<br />

delle Entrate <strong>di</strong> cui al punto<br />

precedente;<br />

- può rivolgersi ad un interme<strong>di</strong>ario<br />

telematico che<br />

potrà eseguire i versamenti on<br />

line per conto del contribuente<br />

con l’F24 cumulativo.<br />

Si ringrazia il Consiglio Nazionale<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne per averci offerto la possibilità<br />

<strong>di</strong> riportare sul nostro Giornale<br />

l’articolo, che è possibile consultare<br />

integralmente sul sito www.psy.it<br />

Attraverso il sito Internet il Consiglio<br />

Regionale cercherà <strong>di</strong> aggiornare<br />

costantemente questi aspetti della professionalità,<br />

alcuni dei quali subiranno<br />

ulteriori mo<strong>di</strong>fiche nel corso della<br />

<strong>di</strong>scussione parlamentare sulla legge<br />

finanziaria per il 2007.<br />

Approfon<strong>di</strong>menti legali<br />

Il segreto professionale<br />

nella norma penale<br />

Avv. Ernesto Romanello<br />

La materia del segreto professionale<br />

è <strong>di</strong>sciplinata dal co<strong>di</strong>ce<br />

penale <strong>di</strong> rito all’art. 200, e dal<br />

co<strong>di</strong>ce penale all’art. 622, nella parte<br />

relativa ai delitti contro la persona ed in particolare<br />

contro l’inviolabilità dei segreti.<br />

Partendo dal citato art. 622 c.p., <strong>di</strong>ciamo subito che il<br />

bene tutelato è la libertà e la sicurezza dei rapporti intimi<br />

professionali, determinati dalla necessità dell’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> godere<br />

delle prestazioni <strong>di</strong> determinate categorie <strong>di</strong> soggetti, qualificate<br />

per la cura <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti e rilevanti interessi, attraverso anche la<br />

comunicazione <strong>di</strong> fatti o aspetti della propria vita non noti. Colui<br />

che <strong>di</strong>vulga la notizia, funzionalmente collegata all’attività professionale<br />

richiesta, ha la legittima aspettativa che le informazioni<br />

personali comunicate rimangano segrete.<br />

La fattispecie <strong>di</strong> reato punisce colui che, avendo avuto notizia<br />

<strong>di</strong> un segreto, per ragione <strong>di</strong> un proprio stato, ufficio, arte o professione,<br />

lo riveli senza giusta causa, ovvero lo impieghi per il<br />

proprio o l’altrui profitto, facendo conseguire un nocumento a<br />

chi ha comunicato il segreto stesso per la tutela <strong>di</strong> un più importante<br />

valore od interesse.<br />

Ovviamente, come è intuibile, deve trattarsi <strong>di</strong> un segreto,<br />

ovvero <strong>di</strong> una notizia non già <strong>di</strong>ffusa e comunque conosciuta per<br />

effetto del proprio ufficio (non conosciuta dal professionista al <strong>di</strong><br />

fuori del rapporto professionale). Il reato è proce<strong>di</strong>bile a querela<br />

<strong>di</strong> parte, per cui non è perseguibile d’ufficio.<br />

Sarà necessaria pertanto una formale denunzia della parte che<br />

si assume lesa, da proporsi entro il termine <strong>di</strong> 90 giorni da quando<br />

si è avuta notizia del fatto costituente reato. Il citato termine è<br />

posto a pena <strong>di</strong> decadenza, sicché decorso inutilmente, l’azione<br />

non potrà più essere esercitata.<br />

Per gli psicologi, analogamente a tutti gli altri esercenti una<br />

professione sanitaria, l’inviolabilità del segreto professionale è<br />

sancita dall’art. 4, comma 2, della legge 2 febbraio 1989 n. 56.<br />

Segnatamente, la fonte citata prescrive che gli iscritti all’albo<br />

sono soggetti alla <strong>di</strong>sciplina stabilita dall’articolo 622 del co<strong>di</strong>ce<br />

penale e quin<strong>di</strong> alle norme che impongono <strong>di</strong> mantenere il riserbo<br />

sulle informazioni assunte in virtù del proprio mandato professionale.<br />

Il co<strong>di</strong>ce deontologico degli psicologi <strong>di</strong>sciplina la materia<br />

agli artt. 11 e segg., <strong>di</strong>sponendo l’obbligo del segreto in or<strong>di</strong>ne<br />

alle informazioni conosciute in virtù del proprio ministero, facendo<br />

però alcune eccezioni.<br />

Si potrà ad esempio rendere testimonianza su fatti conosciuti<br />

in ragione del rapporto professionale ove sussista un <strong>di</strong>mostrabile<br />

e valido consenso del destinatario della prestazione e sempre


che il professionista non valuti prioritaria la tutela<br />

psicologica rispetto all’espressione del consenso.<br />

Ai sensi dell’art. 15 del co<strong>di</strong>ce deontologico,<br />

lo psicologo sarà tenuto al segreto professionale<br />

anche in caso <strong>di</strong> collaborazioni con altri soggetti,<br />

con i quali dovrà con<strong>di</strong>videre soltanto le informazioni<br />

strettamente necessarie alla collaborazione<br />

stessa.<br />

Il segreto deve riguardare la sfera intima, privata<br />

della persona (fisica o giuri<strong>di</strong>ca), vale a <strong>di</strong>re,<br />

in<strong>di</strong>cativamente: la sfera affettivo-sessuale, la<br />

salute, l’onore, la famiglia, le convinzioni politiche,<br />

la fede religiosa, le con<strong>di</strong>zioni economicopatrimoniali<br />

e le relazioni<br />

commerciali.<br />

L’inviolabilità del<br />

segreto consegue alla sua<br />

funzionalità rispetto alla<br />

prestazione professionale.<br />

Pertanto, la notizia segreta<br />

dovrà avere la natura <strong>di</strong> una<br />

informazione strumentale<br />

all’intervento professionale<br />

tanto che, in rapporto causale<br />

con esso, non potrebbe<br />

essere celata a pena dell’insuccesso<br />

della richiesta prestazione.<br />

Quanto al profilo soggettivo,<br />

è sufficiente il dolo generico ovvero che il<br />

professionista riveli la notizia creando nocumento<br />

economico o morale al proprio assistito (o per<br />

far ricavare un profitto a sé o a terzi), eccetto i<br />

casi in cui l’agente (il sanitario) sia convinto erroneamente<br />

che sussista giusta causa o la ricorrenza<br />

<strong>di</strong> una causa scriminante normativamente prevista.<br />

In sostanza la Giurisprudenza ritiene ricorrente<br />

la giusta causa ogni volta che sussista una scriminante<br />

nella condotta del professionista, ai sensi<br />

degli art. 44 e segg. c.p. e, <strong>di</strong> conseguenza, valuta<br />

esistente il nocumento per l’assistito tutte le<br />

volte in cui non ricorra una causa <strong>di</strong> giustificazione.<br />

Mi riferisco al consenso dell’avente <strong>di</strong>ritto ex<br />

art. 50 c.p. (quando è l’assistito stesso a <strong>di</strong>ffondere<br />

la notizia o comunque a riferire a terzi <strong>di</strong> essersi<br />

rivolto ad uno psicologo e <strong>di</strong> avergli comunicato<br />

alcune informazioni), al caso fortuito ed alla<br />

causa <strong>di</strong> forza maggiore, al costringimento fisico,<br />

all’obbligo <strong>di</strong> referto, allo stato <strong>di</strong> necessità, alla<br />

legittima <strong>di</strong>fesa ecc..<br />

In definitiva, ove ricorrano le ipotesi <strong>di</strong> cui<br />

sopra non si configurerà il danno ingiusto per<br />

l’assistito, malgrado la rivelazione a terzi, da<br />

Approfon<strong>di</strong>menti legali<br />

parte del professionista, della notizia appresa in<br />

costanza <strong>di</strong> rapporto professionale.<br />

Il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale contempla il<br />

segreto professionale all’art. 200 che <strong>di</strong>spone<br />

l’impossibilità <strong>di</strong> costringere il professionista a<br />

deporre su quanto da lui conosciuto per effetto<br />

della propria attività, salvi i casi <strong>di</strong> obbligo <strong>di</strong><br />

comunicazione all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria ( art. 361 e<br />

365 c.p. - omissione <strong>di</strong> referto da parte del sanitario<br />

che è obbligato a trasmetterlo solo se la notizia<br />

<strong>di</strong> reato, perseguibile ovviamente d’ufficio,<br />

non esponga l’assistito a proce<strong>di</strong>mento penale).<br />

La perseguibilità d’ufficio,<br />

giova precisare, consegue alla<br />

verificazione <strong>di</strong> gravi reati per i<br />

quali l’esercizio dell’azione<br />

penale non è subor<strong>di</strong>nata alla proposizione<br />

<strong>di</strong> una denunzia <strong>di</strong><br />

parte (querela). Tuttavia, in caso<br />

<strong>di</strong> obbligo <strong>di</strong> referto, ai sensi dell’art.<br />

361 c.p.p., lo psicologo<br />

valuterà le informazioni da <strong>di</strong>vulgare<br />

cercando <strong>di</strong> limitare il più<br />

possibile la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> notizie<br />

personali apprese durante il rapporto<br />

professionale; il citato contegno<br />

potrà naturalmente subire<br />

delle deroghe quando si prospettino<br />

gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica<br />

dell’assistito e/o <strong>di</strong> terzi.<br />

Una volta opposto il segreto professionale,<br />

l’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria non potrà far altro, in caso<br />

<strong>di</strong> sospetto, che accertare l’esistenza <strong>di</strong> un rapporto<br />

professionale e l’assenza <strong>di</strong> cause che obbligherebbero<br />

il professionista alla deposizione (ad<br />

es. obbligo <strong>di</strong> referto). Verificatane positivamente<br />

la sussistenza, l’azione penale procederà senza<br />

l’ausilio delle informazioni conosciute dal professionista<br />

per effetto del proprio mandato fiduciario.<br />

In conclusione può senz’altro ritenersi che<br />

il segreto professionale rappresenti una materia<br />

spinosa e piena <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e, perché spesso il professionista<br />

si trova a dover decidere se tutelare la<br />

riservatezza e quin<strong>di</strong> la fiducia del proprio assistito,<br />

oppure salvaguardare gli interessi della collettività<br />

spesso minacciati dalle condotte dei soggetti<br />

che richiedono la prestazione.<br />

È opportuno pertanto tenere sempre a mente<br />

quanto <strong>di</strong>sposto dalle norme giuri<strong>di</strong>che e deontologiche<br />

in materia, non prescindendo mai dalle<br />

valutazioni dettate dalla propria coscienza e dall’etica<br />

professionale.<br />

17<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

18<br />

E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 149 -<br />

Supplemento Or<strong>di</strong>nario - del 17 giugno 2006 il<br />

nuovo Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, DPR<br />

7 aprile 2006.<br />

Si tratta del documento <strong>di</strong> riferimento per l’attività<br />

del Servizio Sanitario Nazionale per il prossimo<br />

triennio 2006-2008. Il Piano analizza anzitutto<br />

gli scenari che nei prossimi 3-5 anni caratterizzeranno<br />

il panorama sanitario italiano, sia positivamente<br />

che negativamente, in termini <strong>di</strong> opportunità<br />

e vincoli, alla luce dell’attuale fase istituzionale<br />

(federalismo sanitario), per cui la programmazione<br />

sanitaria nazionale dovrà raccordarsi con la programmazione<br />

regionale.<br />

Il Piano in<strong>di</strong>vidua 9 “ambiti” verso cui in<strong>di</strong>rizzare<br />

le scelte “innovative” del sistema (la garanzia<br />

e l’aggiornamento dei LEA; la sanità italiana in<br />

Europa, l’Europa nella sanità italiana; la prevenzione<br />

sanitaria e la promozione della salute; la riorganizzazione<br />

delle cure primarie; l’integrazione delle<br />

reti assistenziali: sistemi integrati <strong>di</strong> reti sovraregionali<br />

e nazionali; l’integrazione tra <strong>di</strong>versi livelli<br />

<strong>di</strong> assistenza; l’integrazione socio-sanitaria; il dolore<br />

e la sofferenza nei percorsi <strong>di</strong> cura; la rete assistenziale<br />

per le cure palliative).<br />

Elenca quin<strong>di</strong> le “strategie operative” da mettere<br />

in atto (promuovere innovazione, ricerca e sviluppo;<br />

il ruolo del citta<strong>di</strong>no e della società civile<br />

nelle scelte e nella gestione del Servizio sanitario<br />

nazionale; le politiche per la qualificazione delle<br />

risorse umane del SSN; la promozione del Governo<br />

clinico e la qualità nel Servizio sanitario nazionale<br />

compresa la tematica delle liste <strong>di</strong> attesa; l’aziendalizzazione<br />

e l’evoluzione del servizio sanitario; le<br />

sperimentazioni gestionali; la politica del farmaco<br />

ed i <strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci).<br />

Tra gli aspetti più significativi del nuovo Piano<br />

Sanitario Nazionale, nel campo della prevenzione,<br />

vanno segnalati quelli metodologici: anche in quest’ambito<br />

è stato finalmente introdotto ufficialmente<br />

il criterio <strong>di</strong> efficacia, e per la prima volta<br />

l’Evidence Based Prevention entra in un Piano<br />

Sanitario Nazionale, accanto alla capacità degli<br />

operatori della prevenzione <strong>di</strong> comunicare con la<br />

popolazione e <strong>di</strong> saper gestire la comunicazione<br />

istituzionale.<br />

Il Piano in<strong>di</strong>vidua infine gli “obiettivi <strong>di</strong> salute”<br />

(la salute nelle prime fasi <strong>di</strong> vita, infanzia e ado-<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

“Piano Sanitario Nazionale 2006-2008”<br />

DPR 7 aprile 2006<br />

lescenza; le gran<strong>di</strong> patologie: tumori, malattie car<strong>di</strong>ovascolari,<br />

<strong>di</strong>abete e malattie respiratorie; la non<br />

autosufficienza: anziani e <strong>di</strong>sabili; la tutela della<br />

salute mentale; le <strong>di</strong>pendenze connesse a particolari<br />

stili <strong>di</strong> vita; il sostegno alle famiglie; gli interventi<br />

in materia <strong>di</strong> salute degli immigrati e delle fasce<br />

sociali marginali; il controllo delle malattie <strong>di</strong>ffusive<br />

e la sorveglianza sindromica; la sicurezza alimentare<br />

e la nutrizione; la Sanità veterinaria; la<br />

tutela della salute e sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro;<br />

Ambiente e salute.<br />

E gli psicologi? Il PSN non parla mai esplicitamente<br />

degli psicologi, pur tuttavia ci interpella in<br />

più punti, a partire dallo scenario culturale e legislativo<br />

che, ponendo al centro dell’interesse la persona<br />

con i suoi bisogni emotivi, cognitivi, relazionali;<br />

enfatizzando concetti come qualità della vita<br />

e umanizzazione dei servizi; prestando attenzione ai<br />

comportamenti <strong>di</strong>sfunzionali alla base <strong>di</strong> “stili <strong>di</strong><br />

vita” non sani, assegna al citta<strong>di</strong>no (quin<strong>di</strong> anche al<br />

citta<strong>di</strong>no malato) un ruolo da protagonista e fa dei<br />

suoi bisogni, delle sue esperienze e delle sue valutazioni<br />

la costante punta <strong>di</strong> riferimento dell’organizzazione<br />

e dell’erogazione dei servizi, e chiama<br />

in causa - <strong>di</strong>rettamente e in<strong>di</strong>rettamente - la psicologia<br />

come <strong>di</strong>sciplina che stu<strong>di</strong>a l’in<strong>di</strong>viduo, la<br />

famiglia, il gruppo, la comunità nelle sue <strong>di</strong>mensioni<br />

comportamentali, affettivo-relazionali e <strong>di</strong><br />

personalità.<br />

Da sempre le finalità dell’intervento psicologico<br />

nella sanità consistono nel:<br />

- promuovere o migliorare la qualità <strong>di</strong> vita dei


soggetti;<br />

- prevenire e in<strong>di</strong>viduare le <strong>di</strong>sabilità psicologiche<br />

e sociali e riabilitare i soggetti;<br />

- favorire l’integrazione psicologica e sociale nei<br />

contesti <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro;<br />

- prevenire, <strong>di</strong>agnosticare e trattare i comportamenti<br />

devianti e gli stili <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>sfunzionali che<br />

possono favorire patologie fisiche e psichiche,<br />

evitando, il più possibile, il ricovero ospedaliero;<br />

- potenziare la consapevolezza delle risorse personali<br />

e le strategie <strong>di</strong> stress management <strong>di</strong><br />

bambini e adolescenti ospedalizzati affetti da<br />

malattie acute o croniche;<br />

- potenziare le abilità cognitive, affettive e sociali<br />

dei soggetti nelle varie fasi dello sviluppo;<br />

- favorire la crescita psicologica <strong>di</strong> bambini e<br />

adolescenti;<br />

- alleviare la sofferenza psichica del malato ospedalizzato;<br />

- prevenire o gestire il <strong>di</strong>sagio emotivo e psicologico<br />

collegato allo sviluppo della malattia, poiché<br />

spesso proprio tale <strong>di</strong>sagio <strong>di</strong>viene causa <strong>di</strong><br />

ulteriori problemi;<br />

- introdurre interventi psicologici nei programmi<br />

<strong>di</strong> riabilitazione motoria, car<strong>di</strong>aca, respiratoria,<br />

linguistica dei soggetti anziani affetti da malattie<br />

croniche o degenerative;<br />

- offrire un supporto psicologico ai familiari degli<br />

ammalati acuti e cronici, ospedalizzati o assistiti<br />

a domicilio;<br />

- offrire consulenza psicologica agli operatori<br />

sanitari, finalizzata a migliorare la qualità della<br />

relazione col paziente;<br />

- offrire consulenze al personale su problematiche<br />

organizzative, soprattutto quelle relative agli<br />

aspetti comunicativo-relazionali, ecc..<br />

Per questo il PSN 2006-2008 non ci lascia in<strong>di</strong>fferenti.<br />

Anche noi, soprattutto noi, riconosciamo<br />

l’efficacia <strong>di</strong> un modello assistenziale multi<strong>di</strong>sciplinare<br />

integrato e <strong>di</strong> interventi terapeutici finalizzati<br />

alla promozione <strong>di</strong> un ruolo attivo (empowerment)<br />

del malato nella gestione della malattia e <strong>di</strong><br />

un percorso <strong>di</strong>agnostico e terapeutico adeguato che<br />

risponda unitariamente a tutti i bisogni <strong>di</strong> cura e <strong>di</strong><br />

salute della persona malata.<br />

Non possiamo non concordare con quanto riportato<br />

nel paragrafo 3.9, Il dolore e la sofferenza nei<br />

percorsi <strong>di</strong> cura: «accanto alla lotta al dolore,<br />

vanno attivati, nei percorsi sanitari, gli interventi<br />

volti a promuovere l’umanizzazione delle cure,<br />

nella consapevolezza che il fulcro del Servizio<br />

Sanitario è rappresentato dalla persona malata,<br />

nella garanzia del rispetto della sua <strong>di</strong>gnità, identi-<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

tà e autonomia. In primo luogo va migliorato il rapporto<br />

tra malato, me<strong>di</strong>co e operatori sanitari, in termini<br />

<strong>di</strong> qualità della comunicazione, <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong><br />

comprensione e <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> empatia. Deve<br />

essere stimolata in tutto il personale sanitario,<br />

socio-sanitario, socio assistenziale e amministrativo<br />

la <strong>di</strong>sponibilità all’accoglienza, all’ascolto e<br />

alla comunicazione. E’ importante che al paziente<br />

venga assicurato il necessario supporto psicologico,<br />

quando le sue con<strong>di</strong>zioni cliniche lo richiedano,<br />

per la gravità della patologia o dell’evento<br />

occorso o per gli effetti che la stessa può comportare<br />

in <strong>di</strong>versi ambiti culturali o in particolari con<strong>di</strong>zioni<br />

sociali».<br />

O con quanto affermato nel paragrafo 3.10. La<br />

rete assistenziale per le cure palliative: «La rete<br />

deve offrire un approccio completo alle esigenze<br />

della persona malata, garantendo, ove necessario e<br />

richiesto, un adeguato intervento religioso e psicologico…<br />

Inoltre, anche nella fase che segue la<br />

morte della persona malata, in base a numerose<br />

esperienze internazionali e nazionali, risulta sempre<br />

più evidente la necessità <strong>di</strong> offrire interventi <strong>di</strong><br />

supporto al lutto dei familiari, qualora se ne ravvisi<br />

la necessità». Trattando la tematica dei trapianti<br />

(paragrafo 3.6), il PSN riconosce la necessità <strong>di</strong><br />

«pre<strong>di</strong>sporre, per i familiari dei soggetti sottoposti<br />

ad accertamento, un supporto psicologico e <strong>di</strong><br />

aiuto», rimandando a Linee Guida operative che<br />

non vengono però allegate.<br />

Ma al paragrafo 3.5. La riorganizzazione delle<br />

cure primarie, laddove si ritiene necessario un<br />

maggiore coinvolgimento dei Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

Generale (MMG) e dei Pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> Libera Scelta<br />

(PLS) nel governo della domanda e dei percorsi<br />

sanitari, anche «attraverso la sperimentazione <strong>di</strong><br />

nuove modalità erogative favorenti l’integrazione<br />

con le altre professionalità sanitarie del territorio»,<br />

avremmo gra<strong>di</strong>to un accenno esplicito al<br />

ruolo dello psicologo e alla possibilità <strong>di</strong> sperimentare<br />

forme concrete <strong>di</strong> collaborazione MMG-psicologo,<br />

finalizzate al miglioramento della relazione<br />

me<strong>di</strong>co-paziente, all’osservazione congiunta su<br />

casi problematici, all’intervento esplorativo-chiarificatore<br />

nei confronti del paziente e all’eventuale<br />

invio ad operatori della salute mentale. Anche attraverso<br />

la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> specifici protocolli operativi<br />

si potrebbero costruire, infatti, modalità più<br />

efficaci per un <strong>di</strong>alogo più frequente e proficuo e<br />

per un’interazione più continuativa e fattiva tra<br />

MMG e Psicologi, come pure tra Psicologi e PLS.<br />

Il PSN sostiene che il progressivo invecchiamento<br />

della popolazione cambierà ra<strong>di</strong>calmente la<br />

19<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

20<br />

domanda <strong>di</strong> beni e <strong>di</strong> servizi, e questo fenomeno<br />

influenzerà le professioni sanitarie e l’assistenza, in<br />

quanto «il bisogno <strong>di</strong> maggiore prossimità e continuità<br />

nell’assistenza richiesto dall’invecchiamento<br />

della popolazione imporrà una necessità <strong>di</strong> più<br />

infermieri e <strong>di</strong> più me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale».<br />

Solo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci e infermieri? E perché non anche<br />

<strong>di</strong> psicologi?<br />

Non è un caso che lo stesso Piano 2006-2008<br />

ricor<strong>di</strong> che «gli anziani sono un gruppo a rischio<br />

per la depressione e il suici<strong>di</strong>o e ci sono buone evidenze<br />

che si possono prevenire e ridurre questi problemi<br />

con l’esercizio fisico, il ricorso a gruppi <strong>di</strong><br />

mutuo-aiuto, alle attività <strong>di</strong> socializzazione, alle<br />

visite domiciliari da parte <strong>di</strong> personale capace <strong>di</strong><br />

riconoscere i bisogni socio-sanitari e <strong>di</strong> promuovere<br />

interventi relativi».<br />

L’apporto culturale della psicologia riguarda le<br />

<strong>di</strong>mensioni psichiche e della salute <strong>di</strong> ogni utente<br />

del Servizio Sanitario Nazionale, la <strong>di</strong>mensione<br />

della “soggettività” del malato, degli operatori,<br />

delle relazioni interpersonali e del sistema organizzativo,<br />

l’umanizzazione dei servizi, l’analisi e il<br />

cambiamento organizzativo, la gestione delle risorse<br />

umane, la formazione, la motivazione, la comunicazione,<br />

il lavoro <strong>di</strong> gruppo, la gestione dei conflitti<br />

e delle resistenze, l’acquisizione del consenso,<br />

i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione. Lo stesso processo <strong>di</strong><br />

Miglioramento Continuo della Qualità affonda le<br />

sue ra<strong>di</strong>ci e si alimenta in un campo squisitamente<br />

psicologico: si pensi soltanto alla centralità del citta<strong>di</strong>no<br />

che per noi psicologi è attenzione alla “soggettività”<br />

della persona e ai valori cui essa fa riferimento,<br />

all’integrità mente/corpo, alla <strong>di</strong>mensione<br />

relazionale nella cura e nella promozione della<br />

salute, all’umanizzazione e alla personalizzazione.<br />

Il Sistema Sanitario ha bisogno <strong>di</strong> un forte contributo<br />

della cultura psicologica così come la cultura<br />

psicologica deve aprirsi con coraggio e creatività<br />

alle <strong>di</strong>mensioni della realtà organizzativa in cui<br />

gli psicologi operano in quanto <strong>di</strong>pendenti e <strong>di</strong>rigenti,<br />

in un sistema aziendale che ha le sue regole e<br />

le sue logiche. I risultati prodotti dagli psicologi in<br />

tutti i Servizi sanitari e socio-sanitari nei quali operano<br />

non sempre possono essere misurati meccanicamente<br />

in termini <strong>di</strong> quantità o <strong>di</strong> valore economico<br />

delle loro prestazioni, ma tali risultati possono<br />

essere convenientemente apprezzati allorquando si<br />

utilizzano in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> salute più raffinati volti a<br />

<strong>di</strong>mostrare:<br />

- l’aumentato benessere degli utenti;<br />

- la migliorata capacità <strong>di</strong> autodeterminazione<br />

delle donne, dei singoli, delle coppie, delle<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

famiglie, dei gruppi;<br />

- l’aiuto fornito alle famiglie, ai bambini, agli<br />

adolescenti, agli immigrati a risolvere le situazioni<br />

problematiche derivanti da svantaggio<br />

sociale, familiare o <strong>di</strong> contesto generale;<br />

- la capacità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare la propria azione per<br />

dare aiuto a superare le crisi fisiologiche dovute<br />

alle <strong>di</strong>verse fasi evolutive della vita: il passaggio<br />

dall’infanzia all’adolescenza e all’età adulta, il<br />

<strong>di</strong>venire coniuge e genitore, il controllo della<br />

fertilità, il passaggio dalla fertilità alla menopausa;<br />

- la capacità <strong>di</strong> operare nella prevenzione <strong>di</strong> tutti<br />

quei casi ascrivibili ad un <strong>di</strong>sagio sociale psicologico,<br />

non ancora patologico, affinché l’intervento<br />

aiuti la persona a non entrare nella patologia<br />

psichiatrica e, quin<strong>di</strong>, nella cronicità, ecc..<br />

Lo psicologo rappresenta, dunque, un elemento<br />

professionale qualificante della multi<strong>di</strong>sciplinarietà,<br />

intesa come principio per dare una risposta globale<br />

ai bisogni sanitari del citta<strong>di</strong>no e della popolazione<br />

italiana: al pari <strong>di</strong> tutte le altre professionalità<br />

del SSN anche quella psicologica persegue il<br />

miglioramento della qualità del sistema nell’ottica<br />

della prevenzione e promozione della salute, intesa<br />

non come semplice assenza <strong>di</strong> malattia ma, in una<br />

visione dell’uomo come essere bio-psico-sociale,<br />

come promozione <strong>di</strong> un benessere inteso come<br />

“processo che fornisce alle persone i mezzi e le<br />

opportunità per assicurare un maggiore controllo<br />

sulla propria salute e migliorarla”.<br />

Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato si rinvia all’articolo<br />

“Psicologia e Psicologi nel Piano Sanitario<br />

Nazionale 2006-2008”, <strong>di</strong> Salvatore Nuzzo, presente sul<br />

sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.


Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

“Criteri <strong>di</strong> massima sugli interventi<br />

psicosociali da attuare nelle catastrofi”<br />

DPCM 13 giugno 2006 <strong>di</strong> Michele Cusano*<br />

Continua il processo <strong>di</strong> normazione delle attività psicologiche.<br />

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 29<br />

agosto 2006, N° 200, del DPCM 13 giugno 2006,<br />

“Criteri <strong>di</strong> massima sugli interventi psico-sociali da<br />

attuare nelle catastrofi”, si specificano e si organizzano<br />

le “attività <strong>di</strong> assistenza psicologica”, già previste<br />

dai “Criteri <strong>di</strong> massima per l’organizzazione dei<br />

soccorsi sanitari nelle catastrofi” (G.U. N° 81del<br />

6.4.2006), delineando, finalmente, in maniera abbastanza<br />

chiara: quando lo Psicologo deve intervenire, a<br />

chi deve prestare assistenza, quale finalità deve perseguire,<br />

con chi deve collaborare, in quale sede deve<br />

operare, a chi deve rapportarsi gerarchicamente, ecc.<br />

I “Criteri <strong>di</strong> massima...” sono particolarmente<br />

importanti anche perché, oltre a definire meglio aspetti<br />

<strong>di</strong> ruolo in fase <strong>di</strong> emergenza, incar<strong>di</strong>nano il settore<br />

della Psicologia dell’Emergenza nel Servizio<br />

Sanitario Nazionale, promuovendo una nuova struttura<br />

operativa: l’équipe psicosociale per le emergenze<br />

(EPE), che resta sempre attiva, nelle emergenze, per<br />

fronteggiare le emergenze, ed in situazioni <strong>di</strong> non<br />

emergenza per preparare il personale <strong>di</strong> ruolo e volontario<br />

ad operare in emergenza, per <strong>di</strong>ffondere cultura<br />

dell’emergenza, formare i soccorritori, assistere le vittime<br />

<strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> emergenza precedenti, ecc.<br />

Nel prevedere la costituzione <strong>di</strong> «équipe per il<br />

supporto psico-sociale alla popolazione colpita da<br />

calamità», da «inquadrarsi all’interno dell’organizzazione<br />

sanitaria delle maxi-emergenze», utilizzando<br />

«le risorse esistenti nei servizi <strong>di</strong>pendenti dal Servizio<br />

sanitario regionale», così recita il Decreto:<br />

«Considerata la particolare importanza <strong>di</strong><br />

prestare la massima attenzione ai problemi <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne psichiatrico-psicologico che possono<br />

manifestarsi nelle popolazioni colpite da<br />

eventi calamitosi sia tra le vittime che tra i<br />

soccorritori;<br />

Ritenuto che le catastrofi possono produrre<br />

nella psiche degli in<strong>di</strong>vidui effetti <strong>di</strong> lunga<br />

durata, compromettendo così le capacità <strong>di</strong><br />

reazione e <strong>di</strong> adattamento degli stessi;<br />

Ritenuta, altresì, la necessità che gli interventi<br />

psico-sociali adottati tengano inoltre in<br />

massima considerazione le caratteristiche<br />

specifiche del territorio e le abitu<strong>di</strong>ni degli<br />

abitanti;<br />

Considerata l’esigenza <strong>di</strong> fronteggiare i<br />

bisogni psico-sociali che si manifestano a<br />

seguito <strong>di</strong> emergenze nazionali, me<strong>di</strong>ante<br />

l’avvio <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong> iniziative utili a tali<br />

fini, nonché attraverso la programmazione<br />

<strong>di</strong> interventi coor<strong>di</strong>nati in grado <strong>di</strong> garantire<br />

risposte efficienti ed efficaci per le popolazioni<br />

colpite da calamità…».<br />

Molto importante nell’ambito dei “Criteri <strong>di</strong><br />

massima...” <strong>di</strong> cui parliamo è anche l’inclusione tra le<br />

competenze dello Psicologo in emergenza delle attività<br />

<strong>di</strong> Triage Psicologico, che è «l’insieme <strong>di</strong> criteri<br />

su cui l’operatore si basa per classificare i soggetti in<br />

classi <strong>di</strong> priorità <strong>di</strong> trattamento (gravità della con<strong>di</strong>zione<br />

clinica e <strong>di</strong>fferibilità/ in<strong>di</strong>fferibilità dell’intervento<br />

terapeutico) e per in<strong>di</strong>care il tipo e le modalità<br />

<strong>di</strong> invio del paziente alle strutture sanitarie della catena<br />

dei soccorsi. Il triage deve consentire la valutazione<br />

delle conseguenze psicologiche e psichiatriche dell’evento<br />

catastrofico, essere prioritariamente rivolto<br />

alle vittime, alle categorie a rischio ed ai soccorritori<br />

che presentano un’evidente con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />

che può interessare la sfera emotiva, cognitiva e comportamentale.<br />

Particolare attenzione deve essere<br />

posta alle modalità <strong>di</strong> conduzione della valutazione,<br />

al contesto in cui essa viene effettuata, alle esigenze o<br />

priorità espresse dal soggetto, alla tutela della privacy<br />

ed al rischio <strong>di</strong> stigmatizzazione».<br />

Vengono in<strong>di</strong>cati gli strumenti e le procedure per<br />

operare secondo classi <strong>di</strong> priorità <strong>di</strong> trattamento e vengono<br />

delineate anche le varie tipologie <strong>di</strong> quadri clinici<br />

da ascrivere alle tre classi <strong>di</strong> priorità a cui fare riferimento:<br />

Priorità bassa (Psi 1) - Soggetti con sintomi psicopatologici<br />

lievi che richiedono interventi <strong>di</strong> supporto<br />

psicologico o trattamenti farmacologici <strong>di</strong>fferibili;<br />

Priorità interme<strong>di</strong>a (Psi 2) - Soggetti con sintomi psicopatologici<br />

<strong>di</strong> gravità interme<strong>di</strong>a che richiedono una<br />

valutazione specialistica per interventi <strong>di</strong> supporto<br />

psicologico e/o trattamento farmacologico, dopo<br />

eventuale periodo <strong>di</strong> osservazione;<br />

Priorità alta (Psi 3) - Soggetti con gravi reazioni peritraumatiche<br />

che comportano marcata riduzione dell’autonomia<br />

in<strong>di</strong>viduale, ridotta consapevolezza <strong>di</strong><br />

malattia, compromissione delle funzioni cognitive,<br />

pericolosità per sé e per gli altri e pertanto richiedono<br />

interventi imme<strong>di</strong>ati o valutazioni specialistiche.<br />

Tenendo conto che i “Criteri <strong>di</strong> massima...” non<br />

solo impongono alle Regioni e alle province autonome<br />

<strong>di</strong> istituire le Equipe per il supporto psicosociale<br />

(«Le regioni e le province autonome <strong>di</strong> Trento e<br />

21<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

22<br />

Bolzano <strong>di</strong>spongono affinché... si costituiscano equipe<br />

per il supporto psicosociale alla popolazione colpita<br />

da calamità... »), ma impongono anche che le<br />

équipe ricevano, preliminarmente, la necessaria<br />

formazione («Le équipe,<br />

precedentemente formate,<br />

operano nel<br />

sistema <strong>di</strong> emergenza<br />

garantendo il proprio<br />

intervento... »), possiamo<br />

<strong>di</strong>re anche che<br />

finisce il tempo dello<br />

spontaneismo e dell’improvvisazione.<br />

Una nota critica che<br />

pure si può fare ai<br />

“Criteri...” è che in<br />

alcune espressioni<br />

lasciano spazio a possibili<br />

equivoci e confusioni sugli aspetti psicologici e<br />

psichiatrici, che come Categoria dovremo contribuire<br />

a chiarire e <strong>di</strong>stinguere, affermando con chiarezza che<br />

le vittime <strong>di</strong> una catastrofe sono persone sane e normali<br />

che vivono una normale fase <strong>di</strong> dolore e <strong>di</strong> stress<br />

Il 13 luglio 2006, il Ministro<br />

per la Solidarietà Sociale, Paolo<br />

Ferrero ha presentato alla stampa la<br />

“Relazione annuale al Parlamento<br />

sullo stato delle tossico<strong>di</strong>pendenze<br />

in Italia - 2005”.<br />

La relazione ha l’obiettivo <strong>di</strong><br />

fornire un quadro conoscitivo generale,<br />

con confronti puntuali sia tra<br />

aree territoriali che rispetto alle rilevazioni<br />

degli anni precedenti, delle<br />

tendenze e delle caratteristiche relative<br />

alle problematiche connesse<br />

all’uso ed all’abuso <strong>di</strong> droghe illecite<br />

in Italia nell’anno 2005. I dati illustrati<br />

intendono rappresentare non<br />

solo uno strumento per la definizione<br />

delle politiche <strong>di</strong> intervento, <strong>di</strong><br />

prevenzione, <strong>di</strong> cura e <strong>di</strong> riduzione<br />

del danno, ma anche un ausilio per<br />

gli operatori che lavorano quoti<strong>di</strong>anamente<br />

in questo campo.<br />

Dalla relazione si evince che<br />

aumenta la <strong>di</strong>ffusione e il consumo<br />

<strong>di</strong> droghe illegali nella popolazione,<br />

nonostante che l’uso <strong>di</strong> eroina e<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

<strong>di</strong> cocaina sia <strong>di</strong>sapprovato e percepito<br />

come rischioso. Maggiore tolleranza<br />

si rileva invece rispetto ai consumi<br />

<strong>di</strong> cannabis. Circa 9 milioni <strong>di</strong><br />

persone approvano l’utilizzo <strong>di</strong> cannabis<br />

e lo ritengono non dannoso per<br />

la salute.<br />

Si stima che, nel 2005,<br />

3.800.000 Italiani abbiano fatto uso<br />

<strong>di</strong> cannabis (contro i 2.000.000 del<br />

2001), fra questi mezzo milione ha<br />

fra i 19 ed i 21 anni. Secondo il<br />

Rapporto raddoppiano anche i con-<br />

che non dobbiamo stigmatizzare e non dobbiamo far<br />

cristallizzare in quadri patologici.<br />

Un rischio che mi sembra, invece, <strong>di</strong> dover evidenziare<br />

è che, essendo molto alta la posta in gioco,<br />

Categorie confinanti con la nostra potrebbero tentare<br />

<strong>di</strong> occupare spazzi che devono restare<br />

dello Psicologo, essendo già previsti da<br />

tempo gli spazi per altre Categorie.<br />

A scongiurare questo e a stimolare<br />

le Regioni a dare attuazione ai “Criteri <strong>di</strong><br />

massima...” devono provvedere con un’azione<br />

tempestiva e coor<strong>di</strong>nata l’Or<strong>di</strong>ne Nazionale e gli<br />

Or<strong>di</strong>ni Regionali, sulla base <strong>di</strong> una proposta <strong>di</strong><br />

attuazione da con<strong>di</strong>videre, nell’ambito della<br />

Categoria, a livello nazionale e regionale, e<br />

che deve rappresentare il documento <strong>di</strong><br />

attuazione con<strong>di</strong>viso su cui cominciare a stimolare<br />

gli Assessorati Regionali della Sanità<br />

<strong>di</strong> tutta l’Italia.<br />

* Docente <strong>di</strong> Psicologia dell’Emergenza, Università <strong>di</strong><br />

Trieste. Presidente della Società Italiana <strong>di</strong> Psicologia<br />

dell’Emergenza (SIPEM).<br />

Relazione annuale al Parlamento sullo stato<br />

delle tossico<strong>di</strong>pendenze in Italia nel 2005<br />

sumatori <strong>di</strong> cocaina che passano da<br />

350.000 stimati nel 2001 a 700.000<br />

stimati nel 2005. Diminuiscono<br />

invece gli utilizzatori <strong>di</strong> eroina.<br />

Tabacco e alcol sono le sostanze<br />

<strong>di</strong> iniziazione per la maggioranza<br />

dei consumatori <strong>di</strong> droghe. In crescita<br />

negli ultimi anni il fenomeno dell’uso<br />

combinato <strong>di</strong> sostanze. Alcol,<br />

tabacco e psicofarmaci sono le<br />

sostanze legali utilizzate in combinazione<br />

con quelle illegali. Si stima<br />

che oltre 2.000.000 gli Italiani<br />

hanno fatto uso associato <strong>di</strong> più<br />

sostanze illegali nel 2005. Ogni<br />

anno 29.000 persone iniziano ad<br />

abusare <strong>di</strong> eroina e 9.000 <strong>di</strong> cocaina.<br />

Tuttavia i dati presentati nel rapporto<br />

non aiutano a capire quale<br />

siano i motivi che hanno incrementato<br />

il consumo <strong>di</strong> stupefacenti. E<br />

per la verità, non appare chiaro neppure<br />

come e su quale campione sia<br />

stata condotta la ricerca.<br />

I soggetti che fanno un utilizzo<br />

delle sostanze tale da richiedere un


intervento terapeutico sono<br />

circa 200.000 per gli<br />

oppiacei e 150.000 per<br />

la cocaina. Nel 2005<br />

sono deceduti per<br />

overdose 603 soggetti<br />

(il dato è tuttavia sottostimato<br />

poiché non<br />

tiene conto dei casi<br />

overdose in cui non sia<br />

intervenuta l’Autorità<br />

Giu<strong>di</strong>ziaria). La causa<br />

del decesso è stata<br />

attribuita nella maggior<br />

parte dei casi all’eroina. Si muore <strong>di</strong><br />

overdose prevalentemente nella propria<br />

abitazione. Umbria e Lazio<br />

sono le regioni dove si registrano il<br />

maggior numero <strong>di</strong> decessi per overdose,<br />

Perugia e Roma le province<br />

più a rischio.<br />

Per quanto riguarda le patologie<br />

infettive, quelle più <strong>di</strong>ffuse fra i<br />

soggetti in carico nei servizi pubblici<br />

sono l’epatite C (61,4% ), l’epatite<br />

B (41,7%) e l’HIV (13,8%).<br />

Rispetto al 2001, <strong>di</strong>minuisce il<br />

numero dei soggetti che risultano<br />

positivi quando vengono effettuati i<br />

test infettivologici. Il 30% dei soggetti<br />

in trattamento presso i SerT del<br />

campione è risultato avere una <strong>di</strong>agnosi<br />

psichiatrica concomitante: tra<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

questi otto su <strong>di</strong>eci sono eroinomani.<br />

Negli ultimi 5 anni si è evidenziata<br />

una generale <strong>di</strong>minuzione del<br />

costo unitario <strong>di</strong> alcune<br />

sostanze: nel corso del quinquennio<br />

il prezzo della<br />

cocaina è passato dai 99<br />

euro al grammo del<br />

2001 agli 87 euro<br />

del 2005, mentre<br />

l’eroina nera è<br />

passata dai 69<br />

euro al grammo<br />

del 2001<br />

ai 54 euro nell’ultimo anno.<br />

Nell’ultimo anno sono aumentate<br />

del 5% le operazioni delle Forze<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne; aumenta in particolar<br />

modo il numero <strong>di</strong> interventi volti al<br />

contrasto del traffico <strong>di</strong> cocaina.<br />

Lombar<strong>di</strong>a, Emilia-Romagna,<br />

Toscana, Lazio, Campania e Puglia<br />

risultano le Regioni in cui si registra<br />

il più alto numero <strong>di</strong> operazioni. Si<br />

osserva un maggior coinvolgimento<br />

delle Regioni settentrionali per le<br />

operazioni che riguardano l’eroina<br />

(in particolare Lombar<strong>di</strong>a e Veneto).<br />

La Lombar<strong>di</strong>a il Lazio e la Toscana<br />

sono le regioni in cui si registrano<br />

più operazioni per la cocaina. Le<br />

regioni meri<strong>di</strong>onali ed insulari risultano<br />

maggiormente coinvolte nelle<br />

intercettazioni delle piante <strong>di</strong> cannabis,<br />

più del 64% intercettate in<br />

Calabria. Più <strong>di</strong>somogeneo appare il<br />

quadro relativo ai sequestri e rinvenimenti<br />

<strong>di</strong> hashish e marijuana.<br />

La relazione evidenzia, infine,<br />

come le maggiori risorse attive sul<br />

territorio nella prevenzione delle<br />

emergenze e delle morti per intossicazioni<br />

acute per droghe sono la<br />

rete territoriale dei servizi specialistici<br />

per le tossico<strong>di</strong>pendenze unitamente<br />

a quella delle unità a bassa<br />

soglia. Esse operano principalmente<br />

attraverso attività <strong>di</strong> consulenza sui<br />

rischi, formazione sulla gestione<br />

delle emergenze e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong><br />

materiale sanitario ed informativo.<br />

Gli sportelli <strong>di</strong> informazione e<br />

consulenza attivati presso i SerT<br />

svolgono un importante ruolo per la<br />

prevenzione delle malattie infettive<br />

droga correlate fornendo informazioni<br />

precise, supporto me<strong>di</strong>co, psicologico<br />

e sociale, ed offrendo la<br />

possibilità <strong>di</strong> programmare l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> esami. Tali consulenze tendono<br />

a mo<strong>di</strong>ficare il cambiamento<br />

comportamentale e ridurre la frequenza<br />

dei comportamenti a rischio<br />

legati all’uso <strong>di</strong> droghe.<br />

Attività dei Servizi Pubblici per le tossico<strong>di</strong>pendenze.<br />

Anno 2005<br />

Il Ministero della Salute ha presentato il 25 settembre<br />

2006 la rilevazione statistica sull’attività dei Servizi<br />

pubblici per le tossico<strong>di</strong>pendenze (SERT) nel corso del<br />

2005.<br />

Il Ministero, infatti, ha il compito <strong>di</strong> rilevare correntemente<br />

specifiche informazioni sugli aspetti epidemiologici<br />

delle tossico<strong>di</strong>pendenze, sulle patologie correlate<br />

e sulle attività svolte dai SERT in materia <strong>di</strong> cura e riabilitazione<br />

dei soggetti con problemi <strong>di</strong> droga (D.P.R. n.<br />

309 del 1990) ed ha il compito altresì <strong>di</strong> definire i modelli<br />

per la rilevazione dei dati statistici relativi all’attività e<br />

alle caratteristiche strutturali.<br />

Al 31 <strong>di</strong>cembre 2005 sono risultati attivi 550 Servizi<br />

pubblici per le tossico<strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong>stribuiti regionalmente.<br />

A quella data il loro organico complessivo è rappresentato<br />

da operatori sociosanitari, da me<strong>di</strong>ci, da psicologi,<br />

dal personale amministrativo o <strong>di</strong> altra qualifica.<br />

Per quanto riguarda la tipologia dei trattamenti erogati, il<br />

59,2% dei pazienti ha seguito programmi terapeutici<br />

integrati.<br />

La rilevazione è stata effettuata su 497 SERT, che<br />

hanno preso in carico circa 162.000 persone, <strong>di</strong> cui<br />

140.400 maschi e 21.600 femmine. Questo valore, rimasto<br />

costante negli anni più recenti, conferma che la tossico<strong>di</strong>pendenza<br />

è una patologia prevalentemente<br />

maschile. L’influenza del fattore sesso presenta una forte<br />

variabilità geografica: nelle regioni del centro-nord il<br />

rapporto M/F risulta generalmente inferiore al dato<br />

nazionale, mentre assume valori elevati nelle regioni<br />

meri<strong>di</strong>onali.<br />

Sotto il profilo dell’età, la presenza degli ultratrentenni<br />

ha fatto registrare la percentuale più alta, mentre<br />

appaiono in <strong>di</strong>minuzione i pazienti con età compresa tra<br />

i 20 e i 24 anni. È aumentata invece la percentuale<br />

riguardante i pazienti con età superiore ai 39 anni.<br />

Per quanto riguarda la sostanza d’abuso primaria,<br />

l’eroina è stata assunta dal 72,3% degli utenti in carico;<br />

mentre, per quanto riguarda l’uso secondario, le sostanze<br />

più frequentemente assunte sono state i cannabinoi<strong>di</strong>,<br />

la cocaina, l’alcol e le benzo<strong>di</strong>azepine; anche l’ecstasy,<br />

23<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

24<br />

tuttavia, ha presentato un valore non trascurabile.<br />

Analizzando il trend della <strong>di</strong>stribuzione percentuale<br />

degli utenti per sostanza, si nota, da una parte, una <strong>di</strong>minuzione<br />

del ricorso all’eroina, e, dall’altra, un aumento -<br />

a partire dal 1995, molto<br />

evidente negli anni 2000 -<br />

, del consumo <strong>di</strong> cocaina.<br />

In particolare, la percentuale<br />

<strong>di</strong> quanti sono soliti<br />

fare uso <strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong><br />

sembra essersi stabilizzata<br />

negli anni più recenti<br />

intorno al 10%.<br />

Si osserva inoltre una<br />

forte riduzione nell’uso<br />

secondario <strong>di</strong> benzo<strong>di</strong>aze-<br />

Il 21 settembre 2006 il Ministro<br />

della Salute, Livia Turco, ha illustrato<br />

i dati preliminari per l’anno 2005<br />

e i dati definitivi relativi all’anno<br />

2004 sull’attuazione della legge n.<br />

194/78, che stabilisce norme per la<br />

tutela sociale della maternità e per<br />

l’interruzione volontaria <strong>di</strong> gravidanza<br />

(IVG).<br />

Nel 2005 sono state notificate<br />

129.588 IVG, con un decremento<br />

del 6,2% rispetto al 2004 (138.123<br />

casi) e un decremento del 44,8%<br />

rispetto al 1982, anno in cui si è<br />

registrato il più alto ricorso all’IVG<br />

(234.801 casi). In Puglia il decremento<br />

è stato del 4,8% rispetto<br />

all’anno 2004.<br />

Il ricorso all’interruzione volontaria<br />

<strong>di</strong> gravidanza ha subito, duqnue,<br />

un’importante riduzione dal<br />

1982 al 2004 <strong>di</strong> oltre il 40%,<br />

soprattutto se si scorporano dai dati<br />

le IVG effettuate da citta<strong>di</strong>ne straniere<br />

(fenomeno sempre più emergente<br />

a partire dal 1995, fino a rappresentare<br />

oltre il 27,2% <strong>di</strong> tutte le<br />

IVG nel 2004).<br />

Le modalità della riduzione<br />

risulta più rapida per le donne più<br />

istruite, per le occupate e per le<br />

coniugate, a <strong>di</strong>mostrazione dell’aumentata<br />

capacità e consapevolezza<br />

delle donne e delle coppie nell’ado-<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

zione efficace dei meto<strong>di</strong> per la procreazione<br />

responsabile, grazie alla<br />

«maggiore circolazione dell’informazione<br />

sulla procreazione responsabile<br />

e la specifica attività svolta<br />

dai Consultori Familiari nei termini<br />

<strong>di</strong> counselling approfon<strong>di</strong>to,<br />

svolto con le donne/coppie frequentanti<br />

il Consultorio, o offerto attivamente<br />

nel contesto <strong>di</strong> altri programmi,<br />

come il percorso nascita e la prevenzione<br />

dei tumori femminili». Di<br />

particolare rilievo è stata pure l’attività<br />

svolta con «i corsi <strong>di</strong> informazione<br />

ed educazione sessuale nelle<br />

scuole e con l’organizzazione <strong>di</strong><br />

spazi-adolescenti».<br />

Il Ministro spiega la riduzione<br />

significativa del numero delle interruzioni<br />

volontarie <strong>di</strong> gravidanze con<br />

l’esistenza in Italia dei Consultori<br />

Familiari: aggiunge che tale riduzione<br />

sarebbe «<strong>di</strong> gran lunga maggiore<br />

se i Consultori Familiari venissero<br />

potenziati e riqualificati secondo le<br />

in<strong>di</strong>cazioni strategiche del Progetto<br />

Obiettivo Materno Infantile, peraltro<br />

norma attualmente vigente». La prevenzione<br />

del ricorso all’aborto<br />

sarebbe dovuta pertanto:<br />

ai programmi <strong>di</strong> promozione della<br />

procreazione responsabile nell’ambito<br />

del percorso nascita e<br />

della prevenzione dei tumori fem-<br />

pine (dal 23,9% nel 1991 al 7,2% nel 2005); un forte<br />

incremento nel consumo <strong>di</strong> cocaina (dall’11,7% nel<br />

1991 al 30,1% nel 2004); una graduale <strong>di</strong>minuzione dell’uso<br />

secondario <strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong> (dal 41,5% nel 1991 al<br />

32,0% nel 2005); la stabilizzazione dell’uso <strong>di</strong> sostanze<br />

alcoliche, che negli ultimi anni si è attestato intorno al<br />

14%.<br />

La terapia con metadone totale, che appariva in flessione<br />

(dal 51,9% nel 2000 al 47,8% nel 2004), nel 2005<br />

presenta un evidente aumento (49,4%). Anche il trattamento<br />

a breve termine risulta nel 2005 più frequente che<br />

nel 2004 (7,7% vs 6,9%), mentre continua l’andamento<br />

decrescente del trattamento a me<strong>di</strong>o termine (dal 12,2%<br />

nel 2002 al 10,7% nel 2005); per il trattamento a lungo<br />

termine, relativamente più frequente, si osserva nell’ultimo<br />

triennio un trend in costante crescita.<br />

“Relazione del Ministro della Salute sulla attenuazione della legge<br />

contenente norme per la tutela sociale della maternità<br />

e per l’interruzione volontaria <strong>di</strong> gravidanza (legge 194/78)”<br />

minili (per la quota in età feconda<br />

della popolazione bersaglio);<br />

ai programmi <strong>di</strong> informazione ed<br />

educazione sessuale tra gli/le adolescenti<br />

nelle scuole e nei conseguenti<br />

“spazi giovani” presso le<br />

se<strong>di</strong> consultoriali, con risultati però<br />

a me<strong>di</strong>o-lunga scadenza;<br />

all’attività <strong>di</strong> counselling a chi si<br />

rivolge spontaneamente al<br />

Consultorio «sia per una esplicita<br />

richiesta <strong>di</strong> sostegno per la procreazione<br />

responsabile, sia per altre<br />

motivazioni a partire dalle quali, con<br />

l’arte della maieutica, si può far<br />

emergere un bisogno ancora non<br />

espresso»;<br />

all’effettuazione <strong>di</strong> uno o più colloqui<br />

con «membri <strong>di</strong> una équipe<br />

professionalmente qualificati,<br />

come quelli consultoriali, al<br />

momento della richiesta del documento<br />

o certificazione».<br />

Il Ministro segnala che un’ulteriore<br />

possibilità <strong>di</strong> prevenzione<br />

riguarda la «riduzione del rischio <strong>di</strong><br />

aborto ripetuto, attraverso un<br />

approfon<strong>di</strong>to colloquio (…)<br />

me<strong>di</strong>ante il quale si analizza le<br />

con<strong>di</strong>zioni del fallimento del metodo<br />

impiegato per evitare la gravidanza<br />

e si promuove una migliore<br />

competenza. Tale colloquio dovrebbe<br />

essere molto opportunamente


svolto in Consultorio a cui la donna,<br />

ed eventualmente la coppia, dovrebbe<br />

essere in<strong>di</strong>rizzata in un contesto<br />

<strong>di</strong> continuità <strong>di</strong> presa in carico,<br />

anche per una verifica <strong>di</strong> eventuali<br />

complicanze post-aborto. La con<strong>di</strong>zione<br />

raccomandabile dovrebbe prevedere<br />

una specifica politica <strong>di</strong> sanità<br />

pubblica che, identificando il<br />

Consultorio sede <strong>di</strong> prenotazione<br />

per le analisi pre-IVG e per l’intervento,<br />

renda “conveniente”<br />

rivolgersi per il rilascio del documento<br />

o della certificazione a tale<br />

Servizio, a cui si ritorna per il controllo<br />

post-IVG e per il counselling<br />

per la procreazione responsabile».<br />

Sottolinea, a tal proposito, che i<br />

Consultori Familiari sono «gli<br />

unici servizi che, per la ricchezza<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

<strong>di</strong> competenze multi<strong>di</strong>sciplinari,<br />

me<strong>di</strong>che e psico-sociali, possono<br />

svolgere attività <strong>di</strong> promozione<br />

della salute me<strong>di</strong>ante lo schema<br />

concettuale dell’offerta attiva».<br />

Il Ministro riba<strong>di</strong>sce che il<br />

Progetto Obiettivo Materno<br />

Infantile assegna un ruolo centrale<br />

ai Consultori Familiari e delinea<br />

con molto dettaglio non solo gli<br />

aspetti organizzativi, ma anche gli<br />

obiettivi da raggiungere, i corrispondenti<br />

in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> esito, con il<br />

seguito degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risultato<br />

e <strong>di</strong> processo e le azioni da svolgere<br />

me<strong>di</strong>ante offerta attiva.<br />

Per questo il Ministro auspica «il<br />

rilancio del Progetto Obiettivo<br />

Materno Infantile, con il conseguente<br />

potenziamento e la riquali-<br />

ficazione dei Consultori<br />

Familiari», che rappresenta «un<br />

impegno inderogabile dell’attuale<br />

legislatura».<br />

Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato<br />

si rinvia all’articolo “Il ruolo e<br />

la funzione dei Consultori<br />

Familiari nella Relazione del<br />

Ministro della Salute sull’attuazione<br />

della legge contenente<br />

norme per la tutela sociale della<br />

maternità e per l’interruzione<br />

volontaria <strong>di</strong> gravidanza (Legge<br />

194/78)”, <strong>di</strong> Salvatore Nuzzo, presente<br />

sul sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />

Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />

“Norme per la tutela dei <strong>di</strong>ritti della partoriente,<br />

la promozione del parto fisiologico<br />

e la salvaguar<strong>di</strong>a della salute del neonato”<br />

Disegno <strong>di</strong> legge<br />

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 19 ottobre<br />

2006, in via definitiva, il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge “Norme per la<br />

tutela dei <strong>di</strong>ritti della partoriente, la promozione del<br />

parto fisiologico e la salvaguar<strong>di</strong>a della salute del neonato”.<br />

Esso nasce dalla convinzione che la promozione<br />

della salute materno-infantile sia un obiettivo prioritario<br />

da perseguire a livello nazionale, in ragione dei riflessi<br />

positivi che è in grado <strong>di</strong> generare sulla qualità della vita<br />

della madre, del bambino e, <strong>di</strong> conseguenza, della popolazione<br />

complessiva.<br />

In coerenza con gli obiettivi fissati dal Progettoobiettivo<br />

Materno Infantile (D.P.C.M. 24 aprile 2000) e<br />

con il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 (D.P.R. 7<br />

aprile 2006), il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge del Ministro Turco si<br />

propone <strong>di</strong> promuovere una maggior tutela dei <strong>di</strong>ritti<br />

della gestante e del neonato ed un’appropriata assistenza<br />

all’intero percorso nascita da parte del Servizio<br />

sanitario nazionale nell’ambito dei Livelli essenziali <strong>di</strong><br />

assistenza definiti dal decreto del Presidente del<br />

Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, e successive<br />

integrazioni.<br />

L’articolo 1 in<strong>di</strong>vidua le finalità del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge,<br />

quale strumento normativo inteso a:<br />

- promuovere un’appropriata assistenza alla nascita,<br />

tutelando i <strong>di</strong>ritti e la libera scelta della gestante, in<br />

modo coerente con i modelli organizzativi delle<br />

Regioni;<br />

assicurare la tutela della salute materna, il benessere del<br />

nascituro e quello delle famiglie nell’esperienza della<br />

genitorialità;<br />

ridurre i fattori <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> malattia, pre e post-concezionali<br />

del nascituro attraverso appropriati interventi<br />

preventivi;<br />

potenziare l’attività dei Consultori familiari, con l’attivazione<br />

<strong>di</strong> programmi specifici per la salute preconcezionale<br />

e riproduttiva, per la tutela della maternità<br />

e per la promozione dell’allattamento al seno;<br />

promuovere la più ampia conoscenza delle modalità <strong>di</strong><br />

assistenza e delle pratiche socio-sanitarie raccomandate,<br />

con particolare riferimento ai corsi <strong>di</strong> accompagnamento<br />

alla nascita, anche al fine dell’appren<strong>di</strong>mento<br />

e dell’uso delle modalità per il controllo del<br />

dolore nel travaglio-parto, ivi comprese le tecniche<br />

che prevedono il ricorso ad anestesie locali e <strong>di</strong> tipo<br />

epidurale;<br />

rafforzare gli strumenti per la salvaguar<strong>di</strong>a della salute<br />

materna e della salute del neonato; favorire il parto<br />

fisiologico e promuovere le modalità per l’appropriatezza<br />

degli interventi, al fine <strong>di</strong> ridurre l’incidenza<br />

dei tagli cesarei e aumentare la prevalenza dell’allattamento<br />

al seno, secondo le raccomandazioni<br />

dell’O.M.S.-UNICEF;<br />

promuovere un’assistenza ostetrica appropriata alla gravidanza<br />

a basso rischio, al parto fisiologico e al puerperio;<br />

25<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

26<br />

- assicurare la qualità dell’assistenza ostetrica e pe<strong>di</strong>atrico/neonatologica<br />

nel periodo perinatale, da valutare<br />

con in<strong>di</strong>catori adeguati sull’impiego e sui risultati<br />

delle pratiche raccomandate in base alle prove scientifiche;<br />

- contrastare le <strong>di</strong>sequità territoriali e sociali <strong>di</strong> accesso<br />

ai servizi per la tutela materno-infantile anche per<br />

la popolazione immigrata, anche attraverso l’adozione<br />

del modello basato sull’offerta attiva, migliorando<br />

la fruibilità dei servizi da parte della popolazione più<br />

svantaggiata e prevedendo l’attuazione <strong>di</strong> programmi<br />

<strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione culturale<br />

per le donne immigrate;<br />

- promuovere l’offerta attiva <strong>di</strong> informazione e<br />

consulenza alle donne pre-gravidanza, alle<br />

gestanti ed alle puerpere, anche me<strong>di</strong>ante i corsi <strong>di</strong><br />

accompagnamento alla nascita, stimolando l’impegno<br />

in tal senso dei Servizi consultoriali e ospe-<br />

Lo scopo fondamentale della legge presentata il 4<br />

maggio 2006 (primo firmatario l’on. Luigi Cancrini)<br />

sta nel riconoscimento del <strong>di</strong>ritto d’accesso alle prestazioni<br />

offerte dagli psicoterapeuti per tutti coloro che<br />

possono trarne un vantaggio significativo. Un <strong>di</strong>ritto<br />

che viene assicurato - come si legge nella relazione <strong>di</strong><br />

presentazione della proposta <strong>di</strong> legge - «istituendo un<br />

sistema <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento dei professionisti con<br />

specializzazione in psicoterapia ai quali i servizi<br />

delle ASL invieranno i soggetti bisognosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e<br />

cura solo nei casi in cui non possano garantire adeguata<br />

assistenza.<br />

Proponendo una scelta, quella del professionista<br />

privato convenzionato, che è importante prima <strong>di</strong> tutto<br />

per motivi <strong>di</strong> bilancio perché l’assunzione <strong>di</strong> un numero<br />

adeguato <strong>di</strong> psicoterapeuti avrebbe costi insostenibili<br />

per il Sistema Sanitario Nazionale ma anche per<br />

motivi, ancora più importanti,<br />

<strong>di</strong> efficacia perché<br />

le persone con cui si istituisce<br />

un rapporto psicoterapeutico<br />

va scelta e<br />

perché la privacy <strong>di</strong> questo<br />

rapporto è una componente<br />

importante del<br />

lavoro terapeutico».<br />

Partendo dal presupposto<br />

per cui l’accesso<br />

alla psicoterapia viene<br />

proposto come alternativo<br />

ad altre più costose forme <strong>di</strong> intervento basate<br />

soprattutto sul farmaco e sul ricovero, i costi degli<br />

interventi psicoterapici verranno compensati con il<br />

parallelo risparmio in termini <strong>di</strong> calo della spesa far-<br />

Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />

dalieri, anche al fine <strong>di</strong> una consapevole scelta del<br />

tipo <strong>di</strong> assistenza, del luogo e delle modalità del<br />

parto;<br />

- promuovere l’informazione, l’assistenza e la consulenza<br />

alle donne e alle famiglie per interventi efficaci<br />

nell’ambito del puerperio e della salute psico-fisica<br />

relazionale al post-partum;<br />

- promuovere la continuità assistenziale per tutta la<br />

durata della gravidanza, nel periodo della nascita e<br />

dopo la nascita, garantendo l’integrazione tra territorio<br />

e strutture ospedaliere.<br />

Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato si rinvia all’articolo<br />

“Disegno <strong>di</strong> Legge, Norme per la tutela dei <strong>di</strong>ritti<br />

della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a della salute del neonato”, <strong>di</strong> Salvatore<br />

Nuzzo, presente sul sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />

Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />

Disposizioni per l’accesso alla psicoterapia<br />

Proposta <strong>di</strong> legge<br />

maceutica e degli interventi <strong>di</strong> ospedalizzazione. «Il<br />

farmaco infatti tende a cronicizzare il paziente e ad<br />

essere più costoso, nel tempo, <strong>di</strong> una terapia capace <strong>di</strong><br />

prevenire e curare».<br />

L’articolo 1 della proposta <strong>di</strong> legge afferma il <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> accesso a un trattamento psicoterapeutico per<br />

tutti i citta<strong>di</strong>ni che ne possono trarre giovamento.<br />

L’articolo 2 attribuisce ai servizi delle ASL la valutazione<br />

delle richieste <strong>di</strong> accesso al trattamento e altresì<br />

il compito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la prestazione che è possibile<br />

erogare in convenzione.<br />

L’articolo 3 in<strong>di</strong>ca i requisiti per l’accre<strong>di</strong>tamento<br />

dei professionisti e delle strutture interessate ad<br />

erogare trattamenti psicoterapici in convenzione e sottolinea,<br />

in particolare, la necessità <strong>di</strong> utilizzare criteri<br />

specifici, da parte delle Regioni, per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

delle strutture abilitate all’intervento da effettuare a<br />

favore dei minori vittime <strong>di</strong> abuso sessuale, <strong>di</strong> maltrattamento<br />

o <strong>di</strong> abbandono.<br />

L’articolo 4 segnala la necessità <strong>di</strong> considerare le<br />

prestazioni <strong>di</strong> assistenza psicoterapeutica come prestazioni<br />

al cui costo l’utente partecipa e affida alle<br />

Regioni il compito <strong>di</strong> organizzare il sistema delle convenzioni,<br />

della loro utilizzazione e del loro controllo.<br />

L’articolo 5 propone una regolamentazione delle<br />

attività <strong>di</strong> tirocinio previste per gli allievi delle<br />

scuole <strong>di</strong> specializzazione in psicoterapia riconosciute<br />

dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca ampliando, anche per questa via, la possibilità<br />

<strong>di</strong> offrire risposte psicoterapeutiche strutturate<br />

nei servizi pubblici e privati accre<strong>di</strong>tati.<br />

www.camera.it


Notizie dalla Regione Puglia<br />

“Disciplina del sistema integrato dei servizi<br />

sociali per la <strong>di</strong>gnità e il benessere<br />

delle donne e degli uomini <strong>di</strong> Puglia<br />

Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19<br />

Scopo della legge è quello <strong>di</strong><br />

assicurare a tutti i residenti nel territorio<br />

della nostra regione l’accesso<br />

a un sistema integrato d’interventi<br />

e servizi sociali che possa<br />

garantire la qualità della vita, le<br />

pari opportunità, la non <strong>di</strong>scriminazione<br />

e i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza,<br />

riducendo fino ad eliminare gli<br />

ostacoli alla piena inclusione<br />

sociale derivanti da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sabilità, <strong>di</strong> inadeguatezza <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to,<br />

<strong>di</strong> non autonomia o comunque<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio in<strong>di</strong>viduale e familiare.<br />

Tra i principi ispiratori della<br />

nuova legge, centrale è quello<br />

della valorizzazione del ruolo<br />

della famiglia, quale nucleo primario<br />

per la crescita, lo sviluppo e la<br />

cura della persona, con l’estensione<br />

delle tutele previste dalla stessa<br />

legge ai nuclei <strong>di</strong> persone legate da<br />

vincoli <strong>di</strong> parentela, affinità, adozione,<br />

tutela e da altri vincoli solidaristici.<br />

Sul piano operativo, in estrema<br />

sintesi, la legge:<br />

afferma forte il principio <strong>di</strong> integrazione<br />

con le politiche sociosanitarie,<br />

<strong>di</strong> riqualificazione urbana,<br />

abitativa, del lavoro e della formazione;<br />

definisce il nuovo rapporto tra enti<br />

locali e soggetti del terzo settore<br />

per la realizzazione e la gestione<br />

dei servizi (art. 19);<br />

esplicita le nuove tipologie <strong>di</strong> servizi<br />

che trovano riconoscimento<br />

(me<strong>di</strong>azione familiare, nuovi servizi<br />

per la prima infanzia, servizi<br />

per gli immigrati, potenziamento<br />

della assistenza domiciliare, assegni<br />

<strong>di</strong> cura a sostegno dei carichi<br />

<strong>di</strong> cura per le fragilità);<br />

introduce le nuovissime politiche<br />

per il contrasto alle povertà che<br />

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 87 del 12 luglio 2006<br />

pongono la Puglia all’avanguar<strong>di</strong>a<br />

in Italia e che - caso unico in Italia<br />

- risulta già finanziate con una<br />

prima dotazione <strong>di</strong> risorse regionali<br />

(15 milioni <strong>di</strong> euro) al momento<br />

dell’approvazione della legge.<br />

L’art. 24 riba<strong>di</strong>sce quanto era già<br />

stato sancito dalla L.r. 2 aprile<br />

2005, n. 5, ovvero che «la<br />

Regione, in collaborazione con le<br />

AUSL ed i Comuni, promuove lo<br />

sviluppo delle attività dei<br />

Consultori pubblici e privati per la<br />

valorizzazione personale e sociale<br />

della maternità e della paternità<br />

responsabile, la tutela dei<br />

minori e delle donne in <strong>di</strong>fficoltà,<br />

l’unità e la stabilità familiare,<br />

il ruolo genitoriale». Del tutto<br />

nuovo risulta invece «lo sviluppo<br />

del servizio ostetrico sul territorio,<br />

anche a domicilio, a sostegno<br />

della donna in stato <strong>di</strong> gravidanza<br />

e del nucleo che si prepara ad<br />

accogliere una nuova vita»<br />

(comma 2).<br />

La Regione favorisce «l’informazione,<br />

la consulenza, il sostegno<br />

e l’assistenza alle vittime <strong>di</strong><br />

violenze sessuali, con particolare<br />

riguardo ai minori che abbiano<br />

subito maltrattamenti e abusi, cura<br />

la sensibilizzazione delle comunità<br />

locali sulle problematiche connesse<br />

all’abuso e al maltrattamento<br />

dei minori e delle donne, e promuove<br />

la realizzazione <strong>di</strong> servizi<br />

ed interventi correttivi specializzati»<br />

(comma 5).<br />

Tra le altre priorità <strong>di</strong> intervento<br />

il successivo comma 6 stabilisce<br />

che «I consultori pubblici e privati<br />

autorizzati devono assicurare la<br />

realizzazione <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong><br />

formazione dei giovani al futuro<br />

ruolo <strong>di</strong> coniugi e <strong>di</strong> genitori,<br />

nonché programmi formativi e<br />

informativi riguardanti la procreazione<br />

responsabile».<br />

L’art. 25 recepisce la richiesta<br />

avanzata dall’Or<strong>di</strong>ne degli<br />

Psicologi della Puglia <strong>di</strong> istituire<br />

uno specifico Servizio <strong>di</strong><br />

Psicologia Scolastica, e il comma<br />

1 recita testualmente: «La<br />

Regione, nella definizione degli<br />

strumenti attuativi per assicurare<br />

un effettivo <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o, al<br />

fine <strong>di</strong> favorire il superamento<br />

delle limitazioni derivanti da con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio economico, prevede,<br />

tra l’altro interventi e contributi<br />

per progetti destinati alla prevenzione<br />

e recupero degli abbandoni<br />

e della <strong>di</strong>spersione scolastica,<br />

anche me<strong>di</strong>ante la attivazione <strong>di</strong><br />

un servizio <strong>di</strong> psicologia scolastica».<br />

Si tratta <strong>di</strong> una conquista<br />

molto importante, auspicata, proposta<br />

e richiesta da quest’Or<strong>di</strong>ne,<br />

che apre la strada a una molteplicità<br />

e ricchezza <strong>di</strong> funzioni e attività<br />

psicologiche da realizzare nelle<br />

scuole, e che - ci auguriamo - consentirà<br />

a molti colleghi <strong>di</strong> operare<br />

in un settore della psicologia<br />

importante, visibile e, da questo<br />

momento, anche specifico, nei<br />

mo<strong>di</strong> che verranno successivamente<br />

definiti a livello regionale e<br />

che sin da subito potranno essere<br />

27<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

28<br />

in<strong>di</strong>viduati e sollecitati nei singoli<br />

Piani <strong>di</strong> Zona.<br />

Il Titolo IV, Tipologie,<br />

Standard, autorizzazione e accre<strong>di</strong>tamento,<br />

elenca e definisce le<br />

strutture e i servizi soggetti ad<br />

autorizzazione, già operanti e <strong>di</strong><br />

nuova istituzione, rivolti a minori,<br />

<strong>di</strong>sabili, anziani, persone con problematiche<br />

psico-sociali, persone<br />

immigrate e loro nuclei familiari.<br />

Gli artt. 46 e 47 elencano e definiscono<br />

i Servizi socio-assistenziali<br />

che dovranno garantire in ogni<br />

caso:<br />

a) la presenza <strong>di</strong> figure professionali<br />

qualificate in relazione alla<br />

tipologia del servizio;<br />

b) la presenza <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>natore<br />

responsabile del servizio;<br />

c) la pubblicizzazione delle tariffe<br />

praticate con l’in<strong>di</strong>cazione<br />

delle prestazioni offerte, in<br />

conformità della Carta dei servizi<br />

come definita dalla pre-<br />

sente legge;<br />

d) la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> piani in<strong>di</strong>vidualizzati<br />

<strong>di</strong> assistenza definiti<br />

in un apposito registro<br />

degli utenti;<br />

e) l’integrazione con i servizi<br />

socio-sanitari;<br />

f) le attività integrative aperte al<br />

contesto sociale;<br />

g) l’applicazione dei contratti <strong>di</strong><br />

lavoro e dei relativi accor<strong>di</strong><br />

integrativi, nonché la regolarità<br />

contributiva e previdenziale.<br />

L’art. 65 istituisce, presso<br />

l’Assessorato regionale ai servizi<br />

sociali, con funzioni consultive e<br />

propositive nell’area delle problematiche<br />

relative alle tematiche<br />

sociali ed educative, la<br />

Commissione regionale per le<br />

politiche sociali, costituita anche<br />

da un componente, esperto in<br />

materia, nominato dall’Or<strong>di</strong>ne<br />

degli Psicologi <strong>di</strong> Puglia, con fun-<br />

Notizie dalla Regione Puglia<br />

zioni consultive e propositive nell’area<br />

delle problematiche relative<br />

alle tematiche sociali ed educative.<br />

Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato,<br />

si rinvia all’articolo<br />

“Approvata la nuova legge regionale,<br />

‘Disciplina del sistema integrato<br />

dei Servizi sociali per la<br />

<strong>di</strong>gnità e il benessere delle donne e<br />

degli uomini <strong>di</strong> Puglia’”, <strong>di</strong><br />

Salvatore Nuzzo, presente sul sito<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />

Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />

“Principi e organizzazione<br />

del Servizio Sanitario Regionale”<br />

Legge regionale 3 agosto 2006, n. 25<br />

Ispirandosi a principi <strong>di</strong> tutela e promozione della<br />

salute intesa come benessere psicofisico e sociale, nonché<br />

<strong>di</strong>ritto fondamentale dell’in<strong>di</strong>viduo e interesse<br />

della collettività, la nuova normativa è finalizzata a<br />

garantire l’uguaglianza degli interventi sanitari e<br />

socio-sanitari a tutti i citta<strong>di</strong>ni, in coerenza con il percorso<br />

attuativo del sistema integrato dei servizi sociali,<br />

l’armonizzazione delle iniziative volte alla soluzione<br />

<strong>di</strong> problematiche sociali e sanitarie del citta<strong>di</strong>no e<br />

coor<strong>di</strong>nando gli interventi <strong>di</strong> prevenzione, cura e riabilitazione.<br />

Impegna, pertanto le Aziende sanitarie a partecipare<br />

all’elaborazione, insieme agli enti locali, dei<br />

Piani sociali <strong>di</strong> zona, nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto<br />

dalla l.r. 19/2006.<br />

La legge prevede, tra l’altro, una strutturazione<br />

“snella” del <strong>di</strong>stretto socio-sanitario, chiamato ad assicurare<br />

le seguenti funzioni (art. 14, comma 5):<br />

- assistenza primaria, comprendente l’assistenza<br />

socio-sanitaria <strong>di</strong> base, la continuità assistenziale,<br />

l’assistenza <strong>di</strong> emergenza territoriale, l’assistenza<br />

infermieristica, l’assistenza domiciliare,<br />

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 101 del 8 agosto 2006<br />

l’Ospedale <strong>di</strong> comunità;<br />

- assistenza specialistica, comprendente l’assistenza<br />

specialistica ambulatoriale, l’assistenza riabilitativa,<br />

l’assistenza protesica, l’assistenza termale<br />

nonché specialistico-riabilitativa neurospsichiatrica<br />

infantile;<br />

- assistenza consultoriale;<br />

- assistenza nelle strutture residenziali e semiresidenziali<br />

territoriali;<br />

- assistenza psicologica;<br />

- assistenza socio-sanitaria.<br />

Si tratta <strong>di</strong> funzioni perché il successivo comma 6<br />

affida ad apposito regolamento la «in<strong>di</strong>viduazione e<br />

qualificazione delle Unità Operative».<br />

Nel Distretto si integrano, altresì, a livello funzionale,<br />

le strutture del Dipartimento <strong>di</strong> salute mentale,<br />

del Dipartimento delle <strong>di</strong>pendenze patologiche e del<br />

Dipartimento <strong>di</strong> prevenzione, con particolare riferimento<br />

ai servizi alla persona. A livello <strong>di</strong>strettuale<br />

sono svolte le attività <strong>di</strong> riabilitazione rivolte alla <strong>di</strong>sabilità<br />

fisica, psichica e neurosensoriale tramite artico-


lazioni periferiche della struttura sovra<strong>di</strong>strettuale<br />

della riabilitazione. Nel Distretto è assicurata pure<br />

l’attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina dello sport. Presso ogni Distretto<br />

viene istituita un’Unità operativa complessa per l’organizzazione<br />

<strong>di</strong> tutte le funzioni <strong>di</strong> assistenza primaria<br />

e interme<strong>di</strong>a e il coor<strong>di</strong>namento<br />

delle cure primarie.<br />

La legge punta sulla figura del<br />

Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto che potrà<br />

essere anche un <strong>di</strong>rigente non<br />

me<strong>di</strong>co, secondo quanto previsto<br />

dalla L.R. n. 1/2006. Al fine <strong>di</strong><br />

poter mettere quest’ultimo nelle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> operare in maniera<br />

adeguata, lo stesso sarà supportato<br />

da una task force costituita da<br />

un Ufficio <strong>di</strong> segreteria; da operatori<br />

del servizio aziendale delle<br />

professioni tecnico-sanitarie, <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>agnostica per immagini e <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnostica<br />

chimico-clinica, delle professioni infermieristiche<br />

e ostetriche, delle professioni riabilitative e<br />

della prevenzione; dal Servizio sociale professionale,<br />

quale struttura per il raccordo operativo a livello<br />

Notizie dalla Regione Puglia<br />

<strong>di</strong>strettuale delle U.O. e dei Servizi sovra<strong>di</strong>strettuali in<br />

materia socio-sanitaria, funzionalmente collegata al<br />

Coor<strong>di</strong>natore socio-sanitario, con il quale collabora<br />

per la programmazione <strong>di</strong>strettuale in materia sociosanitaria,<br />

per l’elaborazione del PAT, del PSZ, ecc.; dal<br />

coor<strong>di</strong>namento sociosanitario<br />

<strong>di</strong> tutte le<br />

attività <strong>di</strong>strettuali ad<br />

elevata integrazione<br />

socio-sanitaria.<br />

E’ parte integrante<br />

della Direzione del<br />

Distretto l’Ufficio per<br />

la programmazione e<br />

il monitoraggio delle<br />

attività in me<strong>di</strong>cina<br />

generale. Il Comitato<br />

dei Sindaci avrà un<br />

ruolo consultivo e<br />

propositivo sul PAT e<br />

sul livello <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione degli utenti rispetto ai servizi<br />

erogati. E’ previsto, infine, un Centro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

<strong>di</strong>strettuale per le cure domiciliari, da regolamentare<br />

con atto della Giunta regionale.<br />

“Interventi in materia sanitaria”<br />

Legge regionale 9 agosto 2006, n. 26<br />

E’ stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della<br />

Regione Puglia n. 104 dell’11 agosto 2006 la cosiddetta<br />

legge “omnibus” <strong>di</strong>retta a <strong>di</strong>sciplinare vari ambiti <strong>di</strong><br />

intervento in materia <strong>di</strong> sanità e <strong>di</strong> igiene pubblica.<br />

Appare rilevante per la categoria l’art. 1 che, tra gli<br />

interventi straor<strong>di</strong>nari per la tutela della salute nei luoghi<br />

<strong>di</strong> lavoro, contempla anche il «supporto psicologico<br />

alla persona colpita e alla famiglia» (comma 1, lett. a)<br />

e la lett. b) che prevede «azioni <strong>di</strong> formazione alla sicurezza<br />

e <strong>di</strong> promozione della sicurezza, in collaborazione<br />

con i Servizi <strong>di</strong> Psicologia, per la responsabilizzazione<br />

dei lavoratori all’uso dei mezzi <strong>di</strong> tutela della sicurezza<br />

della salute».<br />

L’art. 6 emana «norme in materia <strong>di</strong> contrasto delle<br />

<strong>di</strong>pendenze patologiche» al fine <strong>di</strong> garantire la piena<br />

operatività dei SERT e dei Dipartimenti per le <strong>di</strong>pendenze<br />

patologiche (DDP), in considerazione dell’espansione<br />

e nuova articolazione del consumo <strong>di</strong> droghe tra i giovani<br />

e gli adolescenti, nonché della cronicizzazione ed<br />

esclusione sociale <strong>di</strong> soggetti tossico<strong>di</strong>pendenti in trattamento.<br />

In<strong>di</strong>vidua pertanto i «seguenti principi organizzativi<br />

e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo:<br />

- l’articolazione delle prestazioni e della programmazione<br />

degli interventi <strong>di</strong> contrasto delle <strong>di</strong>pendenze<br />

patologiche, intese come area primaria <strong>di</strong> interventi<br />

per la salute, deve valorizzare gli aspetti <strong>di</strong> pluriprofessionalità<br />

specialistica propria dell’offerta <strong>di</strong><br />

servizio, l’integrazione dei vari attori che <strong>di</strong>rettamente<br />

e in<strong>di</strong>rettamente agiscono nell’area delle <strong>di</strong>pendenze<br />

patologiche, la rilevazione dei bisogni e l’ottimizzazione<br />

delle risorse;<br />

- i Servizi per la prevenzione, la cura e la riabilitazione<br />

degli stati <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza patologica (SERT),<br />

all’interno delle AUSL, devono necessariamente<br />

avere una corretta collocazione territoriale nell’ambito<br />

<strong>di</strong> una organizzazione <strong>di</strong>partimentale che svolga<br />

funzioni <strong>di</strong> programmazione, controllo e verifica<br />

delle attività e delle azioni concretamente articolate a<br />

livello <strong>di</strong>strettuale;<br />

- l’integrazione del privato sociale accre<strong>di</strong>tato, del<br />

volontariato e delle cooperative sociali, nell’ambito<br />

<strong>di</strong> una organizzazione <strong>di</strong>partimentale, deve consentire<br />

<strong>di</strong> organizzare offerte <strong>di</strong> servizio che tengano<br />

conto delle risorse e dei bisogni emergenti nel territorio<br />

per meglio rispondere alle esigenze <strong>di</strong> prevenzione<br />

primaria, cura e riabilitazione della popolazione<br />

in generale e, in particolare, <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> popolazione<br />

specifica. Le aree <strong>di</strong> integrazione oggettiva<br />

possono investire oltre alla residenzialità, la semiresidenzialità<br />

e specifici moduli organizzativi, gruppi<br />

progetto/lavoro nonché unità <strong>di</strong> strada ed eventuali<br />

altri moduli (tabagismo, gambling e altre <strong>di</strong>pendenze<br />

comportamentali, inserimenti lavorativi e altro) che<br />

si rendessero necessari e utili a rispondere a bisogni<br />

29<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

30<br />

territoriali;<br />

- integrazione e collaborazione nell’ambito del<br />

Consiglio <strong>di</strong>partimentale con i Comuni e con gli<br />

enti istituzionali concorrenti (Scuola, Servizi sociali<br />

<strong>di</strong> Tribunale adulti e minori, Prefettura, Forze dell’or<strong>di</strong>ne,<br />

Sindacati, Associazioni industriali e<br />

impren<strong>di</strong>toriali) per lo svolgimento dei compiti previsti<br />

<strong>di</strong> prevenzione e riabilitazione in riferimento ai<br />

Piani <strong>di</strong> zona in base alla legge 8 novembre 2000, n.<br />

328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema<br />

integrato <strong>di</strong> interventi e servizi sociali) e alla legge<br />

regionale 10 luglio 2006, n. 19 (Disciplina del sistema<br />

integrato dei servizi sociali per la <strong>di</strong>gnità e il<br />

benessere delle donne e degli uomini in Puglia)».<br />

Al fine <strong>di</strong> garantire uniformi, adeguati e <strong>di</strong>gnitosi<br />

livelli <strong>di</strong> assistenza ai detenuti affetti da stati <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza<br />

patologica è previsto il passaggio definitivo e<br />

organico delle Unità operative Carcere nelle AUSL.<br />

Viene in<strong>di</strong>viduata la doppia <strong>di</strong>agnosi psichiatrica<br />

quale Unità Operativa specifica nell’ambito del DDP<br />

per meglio rispondere alle problematiche <strong>di</strong>ffuse e sempre<br />

più emergenti <strong>di</strong> ulteriore <strong>di</strong>sagio, patologia e carico<br />

assistenziale.<br />

L’art. 9 detta <strong>di</strong>sposizioni programmatiche per la<br />

tutela della salute mentale prevedendo «l’istituzione <strong>di</strong><br />

Centri <strong>di</strong> Salute Mentale (CSM) funzionanti sperimentalmente<br />

ventiquattro ore su ventiquattro, sette<br />

giorni su sette, dotati <strong>di</strong> posti letto eccedenti quelli previsti<br />

nei servizi psichiatrici <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e cura (SPDC)<br />

con tipologia <strong>di</strong> utenti in<strong>di</strong>viduata con circolare <strong>di</strong><br />

Giunta regionale da emanarsi entro trenta giorni dalla<br />

data <strong>di</strong> entrata in vigore delle presente legge», stabilendo<br />

che il bacino d’utenza dei CSM, <strong>di</strong> norma, deve coincidere<br />

con l’ambito territoriale del Distretto sociosanitario.<br />

La legge prevede inoltre l’«organizzazione della<br />

assistenza domiciliare specialistica all’interno dell’assistenza<br />

domiciliare integrata (ADI) così come nei<br />

compiti istituzionali dei CSM con il controllo del<br />

DSM»; l’«assegnazione <strong>di</strong> risorse ai DSM per la costruzione<br />

e lo sviluppo delle reti sociali naturali e formali<br />

all’interno dei Piani sociali <strong>di</strong> zona (PSZ), attraverso<br />

l’assegnazione <strong>di</strong> budget vincolato»; la «presa in carico<br />

da parte dei DSM dei pazienti detenuti, in attuazione del<br />

d.lgs. 230/1999 e dei ricoverati in Ospedale psichiatrico<br />

giu<strong>di</strong>ziario per i quali vanno realizzate forme alternative<br />

<strong>di</strong> residenzialità»; l’«organizzazione da parte delle<br />

AUSL <strong>di</strong> percorsi formativi per tutti gli operatori del<br />

Notizie dalla Regione Puglia<br />

DSM, compresi quelli del privato sociale, mirati a sviluppare<br />

competenze e professionalità, a partire dalla centralità<br />

territoriale degli interventi in salute mentale»;<br />

l’«attivazione <strong>di</strong> tirocini formativi presso i CSM per<br />

gli specializzan<strong>di</strong> in psichiatria e gli studenti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina,<br />

psicologia, scienze dell’educazione, scienze<br />

sociali».<br />

Ai componenti delle commissioni me<strong>di</strong>co-legali <strong>di</strong><br />

cui agli articoli 11 e 12 della l.r. 20 luglio 1984, n. 36<br />

(Norme concernenti l’igiene e sanità pubblica e il servizio<br />

farmaceutico) l’art. 26 prevede la corresponsione <strong>di</strong><br />

un compenso <strong>di</strong> euro 8,00 per ogni caso definito.<br />

L’art. 33 estende i benefici <strong>di</strong> cui al comma 6 dell’articolo<br />

11 (Me<strong>di</strong>cina dei servizi) della l.r. 14/2004 «al<br />

personale laureato non me<strong>di</strong>co, che opera nei servizi<br />

delle tossico<strong>di</strong>pendenze o dell’integrazione scolastica, o<br />

addetto ai servizi <strong>di</strong> ricerca e analisi <strong>di</strong> laboratorio, che<br />

ha prestato la propria attività per almeno trentasei ore<br />

settimanali e, continuativamente, per un numero <strong>di</strong> anni<br />

non inferiore a cinque alla data <strong>di</strong> entrata in vigore della<br />

presente legge».<br />

L’art. 34 istituisce presso ogni AUSL e ogni Azienda<br />

ospedaliera il «Servizio infermieristico e ostetrico<br />

ospedaliero con competenza riferita ai Presi<strong>di</strong> ospedalieri<br />

come in<strong>di</strong>viduati dal PSR e, presso le AUSL, il<br />

Servizio infermieristico e ostetrico <strong>di</strong>strettuale e territoriale<br />

con competenza riferita alle attività sanitarie<br />

svolte dai Distretti sanitari». Istituisce altresì in ogni<br />

AUSL i «Servizi delle professioni tecnico-sanitarie,<br />

della prevenzione e della riabilitazione nonché il<br />

Servizio professionale sociale», assegnando le funzioni<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione dei predetti Servizi al personale in possesso<br />

della laurea specialistica <strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> riferimento.<br />

Ai sensi dell’art. 36 i Direttori generali delle AUSL<br />

sono sollecitati a favorire l’interazione con gli organismi<br />

<strong>di</strong> volontariato e <strong>di</strong> tutela dei <strong>di</strong>ritti per lo svolgimento<br />

<strong>di</strong> attività integrative e non sostitutive delle funzioni<br />

assistenziali dell’area socio-sanitaria, con particolare<br />

riferimento alle problematiche dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap,<br />

della salute mentale, delle tossico<strong>di</strong>pendenze e<br />

dell’alcolismo, della donazione <strong>di</strong> sangue, della donazione<br />

<strong>di</strong> organi, delle patologie croniche e invalidanti e<br />

delle malattie sociali, dei tumori, dell’AIDS, ricomprendendo<br />

inoltre tutte le iniziative rivolte all’educazione<br />

sanitaria, alla prevenzione, alla qualità dell’assistenza e<br />

al reinserimento sociale, attraverso l’applicazione della<br />

legge regionale 16 aprile 1994, n. 11 (Norme <strong>di</strong> attuazione<br />

della legge-quadro sul volontariato).<br />

Mo<strong>di</strong>ficata la legge regionale <strong>di</strong> riforma degli Istituti<br />

Pubblici <strong>di</strong> Assistenza e Beneficenza<br />

Con legge regionale n. 13 del 15 maggio 2006, sono state apportate mo<strong>di</strong>fiche alla legge regionale<br />

<strong>di</strong> riforma delle istituzioni pubbliche <strong>di</strong> assistenza e beneficenza, la n. 15 del 30 settembre<br />

2004. Con-testualmente è stata introdotta una nuova <strong>di</strong>sciplina delle aziende pubbliche dei servizi<br />

alle perso-ne. La legge <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione, n. 61<br />

del 19 maggio 2006.


Notizie dalla Regione Puglia<br />

Regolamento Regionale attuativo<br />

della Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19<br />

E’ in <strong>di</strong>rittura d’arrivo il<br />

Regolamento attuativo della legge<br />

regionale sui Servizi Sociali. Si tratta<br />

<strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento molto ricco<br />

e articolato che, definendo le modalità<br />

operative, i criteri e gli standard,<br />

dà attuazione a molti articoli della<br />

legge 19/2006, e che <strong>di</strong> fatto mette i<br />

Comuni, gli enti gestori dei servizi,<br />

le organizzazioni del Terzo Settore, i<br />

citta<strong>di</strong>ni singoli e associati nelle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> procedere, ciascuno<br />

per il proprio ruolo, alla costruzione<br />

del sistema <strong>di</strong> welfare.<br />

L’accesso al sistema integrato dei<br />

servizi è garantito da «Porte Uniche<br />

<strong>di</strong> Accesso (PUA) attivate dai<br />

Comuni, in raccordo con le AUSL,<br />

secondo le in<strong>di</strong>cazioni del Piano<br />

Regionale delle Politiche Sociali e<br />

con il Piano Sanitario Regionale, e<br />

con modalità atte a promuovere la<br />

semplificazione nell’accesso per gli<br />

utenti, l’unicità del trattamento dei<br />

dati degli utenti e connessi al caso,<br />

l’integrazione nella gestione del<br />

caso».<br />

Al fine <strong>di</strong> fornire risposte adeguate a<br />

bisogni complessi dei citta<strong>di</strong>ni, che<br />

richiedano l’integrazione <strong>di</strong> interventi<br />

e servizi sociali e sanitari, gli<br />

uffici competenti dei Comuni e della<br />

AUSL definiscono un protocollo<br />

operativo unico per:<br />

- accogliere la richiesta inoltrata;<br />

- deco<strong>di</strong>ficare il bisogno;<br />

- effettuare l’indagine sociale;<br />

- attivare l’Unità <strong>di</strong> Valutazione<br />

Multi<strong>di</strong>mensionale, <strong>di</strong> cui all’art.<br />

59, comma 4, della legge regionale,<br />

per la pre<strong>di</strong>sposizione del<br />

progetto personalizzato, previa<br />

valutazione dei requisiti <strong>di</strong><br />

ammissibilità al servizio e al<br />

beneficio;<br />

- verificare perio<strong>di</strong>camente l’andamento<br />

dell’intervento;<br />

- in<strong>di</strong>viduare il responsabile del<br />

caso per garantire l’attuazione e<br />

l’efficacia degli interventi previsti<br />

dal progetto personalizzato.<br />

La Unità <strong>di</strong> Valutazione<br />

Multi<strong>di</strong>mensionale è una «équipe<br />

multiprofessionale, in grado <strong>di</strong> leg-<br />

gere le esigenze <strong>di</strong> pazienti con bisogni<br />

sanitari e sociali complessi, che<br />

costituisce a livello <strong>di</strong>strettuale il filtro<br />

per l’accesso al sistema dei servizi<br />

socio-sanitari <strong>di</strong> natura domiciliare,<br />

semiresidenziale e residenziale a<br />

gestione integrata e compartecipata».<br />

Svolge i seguenti compiti :<br />

- effettua la valutazione multi<strong>di</strong>mensionale,<br />

utilizzando lo strumento<br />

e le procedure previsti a<br />

livello regionale, dell’autosufficienza<br />

ovvero del residuo grado<br />

<strong>di</strong> autonomia del paziente e dei<br />

bisogni assistenziali dei pazienti<br />

e dei loro nuclei familiari, ivi<br />

inclusa la valutazione della<br />

<strong>di</strong>pendenza psico-fisica dell’assistito<br />

risultante da specifica<br />

relazione che ne evidenzi la <strong>di</strong>agnosi<br />

clinica con le in<strong>di</strong>cazioni<br />

relative alle terapie precedentemente<br />

praticate, oltre alle motivazioni<br />

cliniche, assistenziali e<br />

riabilitative della proposta <strong>di</strong><br />

ricovero;<br />

- verifica la presenza delle con<strong>di</strong>zioni<br />

socio-economiche, abitative<br />

e familiari <strong>di</strong> ammissibilità ad<br />

un certo percorso <strong>di</strong> cura e assistenza;<br />

- elabora il progetto socio-sanitario<br />

personalizzato, che deve<br />

essere con<strong>di</strong>viso con il paziente<br />

e con il nucleo familiare e da essi<br />

sottoscritto, e che assicuri un uso<br />

ponderato delle risorse grazie ad<br />

una visione longitu<strong>di</strong>nale nel<br />

tempo, orientata alla pianificazione<br />

complessiva degli interventi;<br />

- verifica e aggiorna perio<strong>di</strong>camente<br />

l’andamento del progetto<br />

personalizzato;<br />

- procede alla <strong>di</strong>missione concordata.<br />

Il Titolo V <strong>di</strong>sciplina i requisiti<br />

che le strutture e i servizi sociali<br />

riconosciuti sono tenuti a rispettare.<br />

Sono previsti, pertanto, dei «consulenti<br />

socio-psico-pedagogici» nelle<br />

Comunità familiari. E’ previsto che<br />

il «coor<strong>di</strong>natore pedagogico» della<br />

Comunità educativa, della<br />

Comunità alloggio, dell’Asilo nido,<br />

del Centro lu<strong>di</strong>co prima infanzia<br />

debba essere «in possesso <strong>di</strong> laurea,<br />

almeno triennale, in scienze dell’educazione,<br />

in scienze della formazione,<br />

in pedagogia o in psicologia,<br />

o in servizio sociale, ovvero, solo<br />

per il personale già in servizio alla<br />

data <strong>di</strong> entrata in vigore del presente<br />

regolamento e non laureato, <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturità, come sopra<br />

elencati, con esperienza nel ruolo<br />

specifico <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>natore della struttura,<br />

non inferiore a tre anni».<br />

Nella Comunità socio-riabilitativa,<br />

in quanto «struttura che assicura<br />

un elevato grado <strong>di</strong> assistenza, protezione<br />

e tutela nonché prestazioni<br />

riabilitative e sanitarie, finalizzate<br />

alla crescita evolutiva delle persone<br />

accolte», è prevista la «presenza<br />

programmata <strong>di</strong> psicologi», come<br />

anche nel Centro <strong>di</strong>urno socio-educativo<br />

e riabilitativo, nella<br />

Comunità alloggio per ex-tossico<strong>di</strong>pendenti,<br />

nel Gruppo appartamento<br />

per ex-tossico<strong>di</strong>pendenti, nel<br />

Gruppo appartamento per gestanti e<br />

madri con figli a carico,<br />

nell’Alloggio sociale per adulti in<br />

<strong>di</strong>fficoltà, nel Centro <strong>di</strong> pronta accoglienza<br />

per adulti, nel Centro sociale<br />

rieducativo per detenuti, nella<br />

Casa rifugio per donne vittime <strong>di</strong><br />

violenza, nella Casa rifugio per persone<br />

vittime <strong>di</strong> tratta. La «presenza<br />

programma dello psicologo» è prevista<br />

anche nel Servizio <strong>di</strong> assistenza<br />

domiciliare integrata (A.D.I) «in<br />

relazione al progetto personalizzato».<br />

Le prestazioni del Servizio <strong>di</strong><br />

integrazione scolastica sono assicurate<br />

da équipe integrate composte<br />

da me<strong>di</strong>co specializzato, psicologo,<br />

pedagogista, educatore professionale,<br />

assistente sociale, terapista e<br />

coa<strong>di</strong>uvate dal personale ausiliario e<br />

<strong>di</strong> assistenza.<br />

Anche il Servizio <strong>di</strong> sostegno<br />

alla famiglia e alla genitorialità<br />

(Centro <strong>di</strong> ascolto per le famiglie e<br />

servizi <strong>di</strong> sostegno alla famiglia e<br />

alla genitorialità) dev’essere prestato<br />

da un’équipe integrata <strong>di</strong> pro-<br />

31<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

32<br />

fessionalità che, secondo le rispettive<br />

competenze, deve comprendere<br />

lo psicologo, il pedagogista, l’educatore<br />

professionale e l’assistente<br />

sociale, nel rispetto delle competenze<br />

e degli interventi specifici. Anche<br />

la Comunità familiare o casa-famiglia<br />

dovrà avvalersi della collaborazione<br />

<strong>di</strong> consulenti socio-psicopedagogici.<br />

Per quanto concerne<br />

l’Affidamento familiare a minori è<br />

prevista una o più équipes integrate,<br />

composte «almeno da un assistente<br />

sociale, da un pedagogista e<br />

da uno psicologo, assegnati a questo<br />

compito dal proprio Servizio <strong>di</strong><br />

appartenenza, e devono essere organizzate<br />

in modo da prevedere ore <strong>di</strong><br />

lavoro sia congiunto sia in<strong>di</strong>viduale».<br />

L’Affido adulti dovrà essere<br />

svolto da «un’équipe integrata <strong>di</strong><br />

professionalità che, in ogni caso,<br />

deve comprendere l’assistente sociale,<br />

l’educatore e lo psicologo», e<br />

anche l’Affido anziani dovrà essere<br />

svolto da «un’équipe integrata <strong>di</strong><br />

professionalità che, in ogni caso,<br />

deve comprendere l’assistente sociale<br />

e lo psicologo».<br />

I Servizi <strong>di</strong> contrasto della<br />

povertà e della devianza dovranno<br />

prevedere «sportelli d’ascolto e<br />

d’informazione; corsi <strong>di</strong> formazione;<br />

campagne <strong>di</strong> sensibilizzazione;<br />

progettazione e gestione <strong>di</strong> percorsi<br />

formativi; consulenza psicologica;<br />

rilevazione, sistematizzazione e<br />

informatizzazione dei dati; collegamento<br />

e raccordo con le risorse presenti<br />

nei territori» e dovranno comprendere<br />

perciò, nel personale, gli<br />

psicologi, accanto agli assistenti<br />

sociali, educatori ed esperti in relazione<br />

d’aiuto.<br />

L’art. 88 definisce la Me<strong>di</strong>azione<br />

familiare come un «servizio a sostegno<br />

della riorganizzazione delle<br />

relazioni familiari in presenza <strong>di</strong> una<br />

separazione o <strong>di</strong> un <strong>di</strong>vorzio, rivolto<br />

alle coppie coniugate e alle unioni <strong>di</strong><br />

fatto. La me<strong>di</strong>azione familiare aiuta<br />

le parti a trovare le basi <strong>di</strong> accor<strong>di</strong><br />

durevoli e con<strong>di</strong>visi che tengano<br />

conto dei bisogni <strong>di</strong> ciascun componente<br />

della famiglia e particolarmente<br />

<strong>di</strong> quelli dei figli, in uno spirito<br />

<strong>di</strong> corresponsabilità dei ruoli<br />

genitoriali. La me<strong>di</strong>azione, inoltre,<br />

deve promuovere l’autonomia decisionale<br />

delle parti, la responsabilità<br />

genitoriali e la con<strong>di</strong>visione, qualunque<br />

sia il regime <strong>di</strong> affidamento<br />

adottato (congiunto, monogenitoriale,<br />

alternato e con<strong>di</strong>viso), e facilita<br />

le competenze, la motivazione al<br />

<strong>di</strong>alogo, alla stima e alla fiducia<br />

reciproca con l’obiettivo <strong>di</strong> prevenire<br />

il <strong>di</strong>sagio dei minori coinvolti<br />

nelle situazioni <strong>di</strong> crisi degli adulti.<br />

La me<strong>di</strong>azione interviene anche per<br />

affrontare situazioni <strong>di</strong> crisi o <strong>di</strong><br />

conflitto che possono nascere in<br />

famiglia, nel rapporto <strong>di</strong> coppia,<br />

nella relazione genitori-figli e in<br />

altri contesti relazionali o come<br />

supporto nei casi afferenti l’ambito<br />

della giustizia minorile».<br />

Pertanto sono prestazioni del<br />

Servizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione familiare le<br />

attività <strong>di</strong> sensibilizzazione e informazione<br />

sulla me<strong>di</strong>azione familiare;<br />

le attività <strong>di</strong> raccolta e filtro della<br />

domanda; gli incontri <strong>di</strong> pre-me<strong>di</strong>azione<br />

e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione; i percorsi <strong>di</strong><br />

formazione e supervisione rivolti<br />

agli operatori; l’organizzazione <strong>di</strong><br />

incontri o percorsi <strong>di</strong> in-formazione<br />

sulla gestione dei conflitti; la promozione<br />

della “cultura” della<br />

me<strong>di</strong>azione. «I me<strong>di</strong>atori familiari<br />

curano, inoltre, un servizio <strong>di</strong><br />

Notizie dalla Regione Puglia<br />

“luogo neutro” <strong>di</strong> rilevante supporto<br />

all’attività me<strong>di</strong>ativa medesima,<br />

quale spazio <strong>di</strong> incontro specificamente<br />

de<strong>di</strong>cato alla ricostruzione del<br />

rapporto genitori-figli. La me<strong>di</strong>azione<br />

familiare utilizza gli strumenti<br />

dell’ascolto, dell’empatia, dell’accoglienza<br />

dei bisogni delle parti in<br />

lite».<br />

Il Servizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione familiare<br />

deve essere prestato da «operatori<br />

già in possesso <strong>di</strong> laurea in psicologia,<br />

sociologia, giurisprudenza,<br />

scienze dell’educazione e della formazione,<br />

pedagogia, educatore professionale,<br />

psichiatria, neuropsichiatria,<br />

corso <strong>di</strong> laurea per assistenti<br />

sociali, con specifica formazione<br />

professionale conseguita presso<br />

centri accre<strong>di</strong>tati e riconosciuti a<br />

livello europeo ed esperienza professionale<br />

almeno triennale nello<br />

stesso servizio, svolto presso uffici<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione pubblici, in stretto<br />

collegamento con l’autorità giu<strong>di</strong>ziaria,<br />

ovvero in strutture private. Il<br />

me<strong>di</strong>atore familiare è un operatore<br />

adeguatamente formato alla comprensione<br />

e alla gestione dei<br />

momenti <strong>di</strong> crisi e <strong>di</strong> conflitto della<br />

coppia e della famiglia e possiede<br />

conoscenze <strong>di</strong> tipo inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

in campo psicologico, sociale, pedagogico,<br />

giuri<strong>di</strong>co. I me<strong>di</strong>atori operano<br />

in stretta collaborazione con gli<br />

altri professionisti coinvolti nel processo<br />

<strong>di</strong> separazione e/o <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio<br />

dei coniugi (avvocati, assistenti<br />

sociali, educatori, psicologi,ecc) e<br />

sono tenuti al segreto professionale».<br />

Ulteriori mo<strong>di</strong>fiche al testo sono<br />

possibili fino al momento della sua<br />

approvazione da parte della Giunta<br />

Regionale.<br />

Attività socio-assistenziali:<br />

pubblicazione elenco strutture autorizzate<br />

Con Determinazione del Dirigente del Settore Sistema Integrato Servizi Sociali n. 241 del 7 giu-gno<br />

2006, è stata <strong>di</strong>sposta la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, con riferi-mento<br />

al 31/12/2005 e con l'aggiornamento al 30/04/2006, delle strutture autorizzate all'esercizio delle attività<br />

socio-assistenziali, iscritte nei registri regionali previsti dalla Legge Regionale 25 ago-sto 2003, n.<br />

17, Sistema integrato <strong>di</strong> interventi e servizi sociali in Puglia.<br />

Le strutture <strong>di</strong> cui trattasi sono riportate negli Allegati alla citata Determinazione <strong>di</strong>rigenziale, pubblicata<br />

nel Bollettino Ufficiale n. 77 del 22 giugno 2006.


Prospettive <strong>di</strong> sviluppo della professione: Psicologia dell’Emergenza<br />

PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA:<br />

fasi, obiettivi, tecniche<br />

La Giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ha offerto<br />

la possibilità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re le<br />

fasi, gli obiettivi e le tecniche <strong>di</strong><br />

intervento nella gestione degli<br />

eventi a forte impatto emotivo per<br />

la collettività, in situazioni <strong>di</strong> calamità<br />

(<strong>di</strong>sastri umanitari, catastrofi<br />

ambientali, attentati terroristici<br />

nonché situazioni traumatiche da<br />

incidenti e da stress).<br />

Dopo il saluto rivolto dal<br />

Presidente dell’Or<strong>di</strong>ne Psicologi<br />

Puglia, dott. Giuseppe Luigi<br />

Palma, agli oltre 600 intervenuti,<br />

il Responsabile regionale della<br />

Società Italiana <strong>di</strong> Psicologia<br />

dell’Emergenza, dott. Giuseppe<br />

Latilla, ha ricordato alcuni eventi<br />

calamitosi che hanno visto in azione<br />

gli psicologi, con esiti positivi e<br />

con riconoscimenti ufficiali, dall’esor<strong>di</strong>o<br />

durante il terremoto<br />

dell’Irpinia nel 1989 al gravissimo<br />

<strong>di</strong>sastro dell’ATR 72 del 6 agosto<br />

2005 a Palermo, dove è stata altamente<br />

significativo ed efficace il<br />

supporto <strong>di</strong> colleghi psicologi<br />

volontari, <strong>di</strong> concerto con la<br />

Prefettura <strong>di</strong> Bari.<br />

Ha auspicato che l’iniziativa <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o promossa dal Consiglio<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne stimoli la SIPEM<br />

Regione Puglia, istituita nel 2003,<br />

ad un forte e concreto impegno,<br />

teso a favorire e realizzare protocolli<br />

operativi con le istituzioni<br />

presenti nel territorio, nonché programmi<br />

e corsi <strong>di</strong> formazione al<br />

fine <strong>di</strong> garantire interventi organici<br />

nella prevenzione e gestione delle<br />

emergenze psicologiche in ambito<br />

regionale, provinciale e comunale.<br />

Il Prof. Michele Cusano,<br />

docente <strong>di</strong> Psicologia<br />

dell’Emergenza presso la Facoltà<br />

<strong>di</strong> Psicologia dell’Università <strong>di</strong><br />

Trieste e presidente nazionale<br />

della SIPEM, ha svolto le relazioni<br />

magistrali previste illustrando,<br />

«da persona innamorata della<br />

Psicologia dell’emergenza, una<br />

branca recente della Psicologia<br />

che rappresenta però il futuro<br />

prossimo della Psicologia», con<br />

puntualità, piglio e passione la<br />

normativa inerente l’intervento<br />

psicologico nelle emergenze; le<br />

fasi, gli obiettivi e le tecniche dell’intervento<br />

in psicologia dell’emergenza;<br />

le reazioni psicologiche<br />

del soccorritore professionista o<br />

volontario prima, durante e dopo<br />

un intervento <strong>di</strong> particolare impatto<br />

emotivo; la rassegna delle principali<br />

modalità operative<br />

in Psicologia<br />

dell’Emergenza, con l’illustrazione<br />

<strong>di</strong> una seduta<br />

<strong>di</strong> Debriefing.<br />

Ha ricordato più volte<br />

la prosocialità <strong>di</strong>ffusa<br />

nel nostro Paese ed anche<br />

nella nostra categoria<br />

professionale, che sempre<br />

più viene vista, riconoscendone<br />

il valore, come il<br />

punto <strong>di</strong> riferimento per tutti quegli<br />

interventi <strong>di</strong> supporto psicologico<br />

da attivare durante eventi<br />

altamente traumatici.<br />

La Psicologia dell’Emergenza<br />

si occupa, pertanto, dello stu<strong>di</strong>o,<br />

della prevenzione e del trattamento<br />

dei processi psichici, dei comportamenti<br />

e delle emozioni che<br />

avvengono prima, durante e dopo<br />

un evento critico e dell’applicazione<br />

<strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> intervento in<br />

situazioni in cui si sviluppa una<br />

crisi (<strong>di</strong>sastro, incidente, calamità<br />

naturale), in modo da impe<strong>di</strong>re che<br />

un evento particolarmente traumatico<br />

procuri un <strong>di</strong>sagio permanente<br />

all’in<strong>di</strong>viduo. Riconoscere, quin<strong>di</strong>,<br />

la necessità <strong>di</strong> un intervento psicologico<br />

in situazioni <strong>di</strong> emergenza è<br />

importantissimo perché, come è<br />

stato ampiamente <strong>di</strong>mostrato,<br />

quanto prima si interviene, maggiori<br />

sono le possibilità <strong>di</strong> offrire<br />

alle vittime delle catastrofi l’opportunità<br />

<strong>di</strong> iniziare il processo <strong>di</strong><br />

Bari, 6 novembre 2006: giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

elaborazione dell’esperienza traumatica.<br />

La Psicologia dell’Emergenza<br />

si rivolge sia alle persone colpite<br />

da una catastrofe, da un lutto, da<br />

un trauma, che ai soccorritori, cioè<br />

alle persone che per prime intervengono<br />

sul luogo del <strong>di</strong>sastro e<br />

che anche loro, come i sopravissuti,<br />

sperimentano sentimenti <strong>di</strong><br />

impotenza, angoscia, ansia ecc.<br />

Fondamentali per tutti i soccorritori<br />

<strong>di</strong>ventano perciò i programmi <strong>di</strong><br />

formazione psicologica<br />

intesi come approfon<strong>di</strong>mento<br />

della <strong>di</strong>mensione<br />

soggettiva, relazionale,<br />

emozionale e cognitiva<br />

dell’intervento <strong>di</strong> soccorso<br />

e che offrono al<br />

soccorritore, da un lato,<br />

l’acquisizione <strong>di</strong> conoscenze<br />

delle problematiche<br />

psicologiche conseguenti<br />

un evento traumatico e<br />

dall’altra la conoscenza <strong>di</strong> sé, della<br />

propria capacità <strong>di</strong> tolleranza allo<br />

stress e delle personali reazioni<br />

emotive <strong>di</strong> fronte a un evento critico.<br />

Ha chiuso i lavori il dott.<br />

Vincenzo Gesualdo, Vice<br />

Presidente dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />

Psicologi della Puglia, che ha<br />

voluto sottolineare la straor<strong>di</strong>naria<br />

adesione ad una tematica dal forte<br />

impatto emotivo, che sollecita con<br />

forza il contributo concreto della<br />

psicologia e testimonia la professionalità<br />

<strong>di</strong> tanti colleghi che si<br />

sono già impegnati e sono <strong>di</strong>sposti<br />

ad impegnarsi in prima persona<br />

nel placare il senso <strong>di</strong> vulnerabilità<br />

e produrre un effetto rassicurante<br />

in tutti coloro che si sono trovati<br />

(e si troveranno) coinvolti in una<br />

catastrofe.<br />

Le relazioni svolte dal Prof.<br />

Michele Cusano sono presenti sul<br />

sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />

Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />

33<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

34<br />

Iniziative del Consigli dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Giornata de<strong>di</strong>cata alle nuove leve dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Sono tanti i neolaureati privi <strong>di</strong> informazioni e<br />

pieni <strong>di</strong> perplessità sui mo<strong>di</strong> per cercare <strong>di</strong> affermarsi<br />

professionalmente o, comunque, per in<strong>di</strong>viduare<br />

un proprio spazio d’azione, che temono <strong>di</strong><br />

“non essere riconosciuti” e che si convincono <strong>di</strong><br />

possedere un’identità fragile, che si sentono soli e<br />

privi <strong>di</strong> potere contrattuale. Proprio coloro che sono<br />

laureati da poco e sono ancora indecisi rispetto alla<br />

propria collocazione contrattuale all’interno del<br />

mercato attuale del lavoro avvertono più forte il<br />

bisogno <strong>di</strong> raccogliere informazioni precise e qualificate.<br />

Il Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne intende offrire agli iscritti<br />

degli ultimi cinque anni e a coloro che iniziano l’esercizio<br />

della pratica professionale un momento<br />

aggregativo che segni l’appartenenza alla categoria<br />

professionale al fine <strong>di</strong> avviare una con<strong>di</strong>visione<br />

delle conoscenze e delle esperienze, inquadrando le<br />

principali problematiche <strong>di</strong> natura legale e fiscale<br />

che interessano lo psicologo, fornendo una sorta <strong>di</strong><br />

guida pratica per le modalità <strong>di</strong> svolgimento dell’attività,<br />

contribuendo così a introdurre maggiore<br />

chiarezza nell’ambito delle possibilità <strong>di</strong> sviluppo<br />

professionale.<br />

Per questo nei primi mesi del nuovo anno verrà<br />

organizzata una giornata (si pensa <strong>di</strong> proporla in<br />

due “e<strong>di</strong>zioni”: una per i colleghi delle province <strong>di</strong><br />

Lecce-Brin<strong>di</strong>si-Taranto e l’altra per i colleghi delle<br />

province <strong>di</strong> Bari-Bat-Foggia) che potrebbe snodarsi<br />

attorno a tre momenti forti:<br />

1. Intervento del Presidente:<br />

“Bisogno <strong>di</strong> Psicologia e domanda <strong>di</strong> Psicologi<br />

in Puglia”<br />

- Legge 56/89<br />

- Co<strong>di</strong>ce deontologico<br />

- Aree <strong>di</strong> esercizio professionale<br />

- Tariffario<br />

- Necessità <strong>di</strong> formazione permanente e tirocinio<br />

- Ricerca in atto: “Analisi della domanda<br />

sociale <strong>di</strong> Psicologia in Puglia”<br />

- Ruolo dell’Or<strong>di</strong>ne in un momento<br />

politico particolarmente critico:<br />

profilo professionale e prospettive<br />

2. Intervento del Legale:<br />

“Riferimenti normativi e deontologici<br />

nell’attività dello psicologo”<br />

- Segreto professionale<br />

- Pubblicità delle attività oggetto della profes-<br />

sione <strong>di</strong> psicologo<br />

- Responsabilità civile<br />

- Consenso informato<br />

- Privacy<br />

3. Intervento del Commercialista:<br />

“Questioni fiscali per lo psicologo che entra nel<br />

mondo del lavoro”<br />

- tipologie <strong>di</strong> rapporto professionale (collaborazione<br />

occasionale, collaborazioni coor<strong>di</strong>nate e<br />

continuative, contratto <strong>di</strong> lavoro a progetto);<br />

- descrizione degli adempimenti amministrativi e<br />

contabili che coincidono con l’avvio dell’attività<br />

<strong>di</strong> libero professionista;<br />

- scelta del regime contabile da adottare: semplificato,<br />

forfetario e agevolato per le nuove iniziative<br />

impren<strong>di</strong>toriali;<br />

- determinazione del red<strong>di</strong>to derivato dal lavoro<br />

autonomo;<br />

- prestazioni dello psicologo esenti da IVA;<br />

- emissione della fattura e applicazione/esenzione<br />

dell’Iva (apertura <strong>di</strong> Partita IVA, adempimenti<br />

fiscali per lo psicologo, costi deducibili…);<br />

- applicazione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore;<br />

- detrazione delle spese <strong>di</strong> formazione<br />

- previdenza: ENPAP;<br />

- decreto Bersani<br />

Si invitano tutti i colleghi a far pervenire alla segreteria<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne ulteriori proposte e suggerimenti<br />

in merito all’organizzazione della Giornata e ai suoi<br />

contenuti. Grazie.


Lo Psicologo nei Servizi Sociali<br />

degli Enti Locali<br />

La legge quadro 8 novembre 2000, n. 328, per<br />

la realizzazione del sistema integrato <strong>di</strong> interventi e<br />

servizi sociali, prevede all’art. 1 interventi e servizi<br />

sociali tesi a garantire la qualità della vita, pari<br />

opportunità, non <strong>di</strong>scriminazione e <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza,<br />

così da prevenire, eliminare o ridurre le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità, <strong>di</strong> bisogno e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio in<strong>di</strong>viduale<br />

e familiare, derivanti da inadeguatezza <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to,<br />

<strong>di</strong>fficoltà sociali e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> non autonomia.<br />

Il DPR 13 giugno 2000, “Piano nazionale <strong>di</strong><br />

azione e <strong>di</strong> interventi per la tutela dei <strong>di</strong>ritti e lo<br />

sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2000-2001”,<br />

adottato ai sensi dell’articolo 2 della legge 23<br />

<strong>di</strong>cembre 1997, n. 451 (pubblicato sulla G.U. n. 194<br />

del 21 agosto 2000), prevedeva, ed è ancora contemplato,<br />

un impegno altamente tecnico e specialistico<br />

nei confronti delle<br />

nuove generazioni, in base<br />

a principi <strong>di</strong> valore etico,<br />

come la responsabilità, il<br />

rispetto e la considerazione<br />

nei confronti dei concitta<strong>di</strong>ni<br />

più giovani, in<br />

tema <strong>di</strong> infanzia, minori,<br />

adolescenza e tutela anche<br />

in favore dei minori stranieri:<br />

tutti interventi previsti<br />

nella legge quadro n.<br />

328/2000.<br />

Ai sensi della menzionata<br />

legge, per “interventi<br />

e servizi sociali” si intendono<br />

tutte le attività previste dall’art. 128 del decreto<br />

legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ovvero «tutte<br />

le attività relative alla pre<strong>di</strong>sposizione ed erogazione<br />

<strong>di</strong> servizi, gratuiti ed a pagamento, o <strong>di</strong> prestazioni<br />

economiche destinate a rimuovere e superare<br />

le situazioni <strong>di</strong> bisogno e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che la persona<br />

umana incontra nel corso della sua vita, escluse<br />

soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale<br />

e da quello sanitario, nonché quelle assicurate<br />

in sede <strong>di</strong> amministrazione della giustizia».<br />

Gli ambiti <strong>di</strong> intervento che prevedono per legge<br />

la presenza della figura tecnico-professionale dello<br />

psicologo comprendono le politiche sociali, ed<br />

Iniziative del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> Giuseppe Latilla*<br />

esattamente la tutela dei <strong>di</strong>ritti dell’infanzia e<br />

dell’adolescenza, le iniziative <strong>di</strong> contrasto delle<br />

forme <strong>di</strong> violenza e <strong>di</strong> abuso dei minori, la tutela<br />

dei minori stranieri non accompagnati, le politiche<br />

per gli anziani, le politiche giovanili, con particolare<br />

riguardo al coor<strong>di</strong>namento degli scambi<br />

internazionali, all’attuazione <strong>di</strong> programmi per la<br />

gioventù promossi dall’Unione europea e ad al<br />

monitoraggio sull’attuazione delle leggi nazionali<br />

in materia; le politiche giovanili, le politiche a<br />

favore dei <strong>di</strong>sabili, gli interventi che riguardano<br />

l’adozione nazionale, internazionale e l’affido<br />

familiare; le politiche per contrastare le tossico<strong>di</strong>pendenze<br />

e le alcool<strong>di</strong>pendenze; le politiche<br />

migratorie con particolare riguardo all’integrazione<br />

sociale degli immigrati, al contrasto del fenomeno<br />

del razzismo e della xenofobia; le politiche per<br />

l’inclusione e la coesione sociale, con particolare<br />

riguardo alla programmazione e alla gestione dei<br />

fon<strong>di</strong> comunitari nelle predette materie.<br />

La funzione dello psicologo appare fondamentale<br />

nell’ambito del Servizio Sociale degli Enti locali<br />

e, dunque, anche nei Piani <strong>di</strong> Zona, dove è impegnato<br />

soprattutto nell’Ufficio <strong>di</strong> back-office sociopsicologico<br />

ed anche socio-sanitario, che implica<br />

un rapporto <strong>di</strong>retto con il citta<strong>di</strong>no in termini <strong>di</strong><br />

informazione, formazione, feedback. Tale Servizio,<br />

da svolgere in collaborazione con la PUA - Porta<br />

Unica <strong>di</strong> Accesso <strong>di</strong> servizio sociale e sanitario, si<br />

occupa <strong>di</strong> minori, adulti, anziani, immigrati, <strong>di</strong>sabi-<br />

35<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

36<br />

li, Terzo settore, famiglie, affido-adozioni, privato<br />

sociale, volontariato, progetti <strong>di</strong> sportello informatico,<br />

tossico<strong>di</strong>pendenti, emarginazione sociale, bullismo,<br />

devianza minorile, abuso sessuale, inadempienza<br />

scolastica etc.<br />

Per legge l’Ente locale è il soggetto preposto<br />

agli interventi in materia sociale e, laddove non è<br />

contemplato lo Psicologo nell’organico dell’Ente,<br />

interviene il Consultorio Familiare con le rispettive<br />

figure professionali.<br />

Per tali motivi l’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />

Puglia intende approfon<strong>di</strong>re la con<strong>di</strong>zione lavorativa<br />

degli psicologi degli Enti Locali (quanti sono e<br />

come sono stati assunti, gli ambiti <strong>di</strong> intervento…)<br />

al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, concertare e contrattare in<br />

L’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />

della Puglia è impegnato a sviluppare<br />

il rapporto tra la professione<br />

psicologica e il<br />

mondo scolastico. Una estesissima<br />

serie <strong>di</strong> ricerche ed esperienze<br />

<strong>di</strong> intervento evidenziano<br />

in modo convergente come<br />

la Psicologia possa costituire<br />

una risorsa per la Scuola e per<br />

chi in essa lavora.<br />

In questa prospettiva, è interesse<br />

strategico dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

comprendere, dal punto <strong>di</strong> vista<br />

degli attori del mondo scolastico,<br />

le criticità e le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong><br />

sviluppo che caratterizzano tale<br />

contesto. Ciò al fine <strong>di</strong> promuovere<br />

l’appropriatezza e l’utilità<br />

della professione psicologica;<br />

in definitiva per accrescere la<br />

capacità degli Psicologi <strong>di</strong> offrire<br />

servizi coerenti con le esigenze<br />

<strong>di</strong> chi è oggi impegnato<br />

nella e per la Scuola.<br />

Per perseguire tale strategia<br />

l’Or<strong>di</strong>ne ha ritenuto opportuno<br />

effettuare un’analisi sistematica<br />

ed approfon<strong>di</strong>ta del mondo scolastico,<br />

affidandone la realizza-<br />

Iniziative del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

zione ad uno staff <strong>di</strong> ricerca<br />

<strong>di</strong>retto da un docente universitario<br />

(prof. Sergio Salvatore,<br />

titolare della Cattedra <strong>di</strong><br />

Psicologia Dinamica,<br />

dell’Università <strong>di</strong> Lecce),<br />

esperto in questo tipo <strong>di</strong> indagine.<br />

La ricerca è volta a rilevare<br />

come gli attori del sistema scolastico<br />

si rappresentano e interpretano<br />

il sistema scolastico:<br />

come vedono e come vivono i<br />

problemi, i vincoli, così come le<br />

traiettorie <strong>di</strong> sviluppo, le esigenze<br />

e prospettive <strong>di</strong> crescita<br />

professionale che qualificano<br />

l’attuale situazione della scuola.<br />

La ricerca prevede la realizzazione<br />

<strong>di</strong> 65 interviste “non<br />

strutturate” ad altrettanti protagonisti<br />

tra <strong>di</strong>rigenti, docenti,<br />

<strong>di</strong>rigenti degli uffici regionali,<br />

amministratori pubblici, selezionati<br />

casualmente tra gli attori<br />

del mondo scolastico attivi<br />

sul territorio pugliese.<br />

L’intervista è chiamata “non<br />

strutturata” in quanto non prevede<br />

specifiche domande, pro-<br />

modo più efficace la presenza e il ruolo dello psicologo<br />

in ambito non esclusivamente clinico.<br />

Pertanto si chiede ai colleghi psicologi interessati<br />

<strong>di</strong> mettersi in contatto con la Segreteria<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne, o <strong>di</strong>rettamente con lo scrivente, anche<br />

al fine <strong>di</strong> organizzare un coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> lavoro<br />

regionale che possa approfon<strong>di</strong>re e realizzare sia il<br />

conseguimento degli obiettivi posti dalle leggi<br />

vigenti in argomento, sia <strong>di</strong> tutelare la professione<br />

<strong>di</strong> psicologo nell’ambito lavorativo del pubblico<br />

impiego.<br />

* Consigliere dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Psicologo Servizi Sociali Comune <strong>di</strong> Bitonto<br />

Ricerca Or<strong>di</strong>ne-Università<br />

sulla domanda sociale <strong>di</strong> Psicologia<br />

ponendosi come uno spazio<br />

aperto che l’intervistato può utilizzare<br />

per esprimere il proprio<br />

punto <strong>di</strong> vista, dunque, nel<br />

nostro caso, per <strong>di</strong>spiegare la<br />

propria visione e il proprio<br />

<strong>di</strong>scorso, sulla scuola e sulla<br />

propria esperienza del mondo<br />

scolastico.<br />

L’intervista è integrata da un<br />

questionario a risposta chiusa,<br />

finalizzato a raccogliere alcune<br />

valutazioni su aspetti rilevanti<br />

per gli scopi della ricerca e<br />

alcuni dati sui rispondenti, utili<br />

a potenziare le possibilità <strong>di</strong><br />

analisi.<br />

I risultati della ricerca offriranno<br />

un quadro <strong>di</strong> conoscenza<br />

del sistema scolastico e della<br />

domanda <strong>di</strong> servizi professionali<br />

- attuale e potenziale - propria<br />

<strong>di</strong> tale contesto. La comprensione<br />

<strong>di</strong> tale quadro permetterà<br />

all’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> progettare ed<br />

attuare interventi finalizzati a<br />

promuovere l’appropriatezza<br />

delle prestazioni professionali<br />

che gli Psicologi propongono<br />

alla scuola.


E’ stato pubblicato sulla<br />

Gazzetta Ufficiale n. 125 del<br />

31 maggio 2006 - Supplemento<br />

Or<strong>di</strong>nario n. 133, il Decreto<br />

Legislativo 11 aprile 2006, n.<br />

198, che istituisce il “Co<strong>di</strong>ce<br />

delle pari opportunità<br />

tra uomo e donna, a<br />

norma dell’articolo 6<br />

della legge 28 novembre<br />

2005, n. 246”.<br />

Il provve<strong>di</strong>mento, che opera un<br />

rior<strong>di</strong>no delle <strong>di</strong>sposizioni<br />

volte a combattere le <strong>di</strong>scriminazioni<br />

e ad attuare pienamente<br />

ed effettivamente il principio<br />

<strong>di</strong> uguaglianza, è composto <strong>di</strong><br />

58 articoli e si <strong>di</strong>vide in quattro<br />

libri: il primo contiene <strong>di</strong>sposizioni<br />

generali per la promozione<br />

delle pari opportunità tra<br />

uomo e donna; nei libri successivi<br />

trovano spazio le <strong>di</strong>sposizioni<br />

volte alla promozione<br />

delle pari opportunità nei rapporti<br />

etico-sociali, nei rapporti<br />

economici e nei rapporti civili<br />

e politici.<br />

Il decreto ha ad oggetto, dunque,<br />

le misure volte ad eliminare<br />

ogni <strong>di</strong>stinzione, esclusione<br />

o limitazione basata sul sesso,<br />

che abbia come conseguenza, o<br />

come scopo, <strong>di</strong> compromettere<br />

o <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re il riconoscimento,<br />

il go<strong>di</strong>mento o l'esercizio<br />

dei <strong>di</strong>ritti umani e delle libertà<br />

fondamentali in campo politico,<br />

economico, sociale, culturale<br />

e civile o in ogni altro<br />

campo.<br />

I dati dell’Istituto Superiore<br />

<strong>di</strong> Sanità<br />

Meno fumatori<br />

in Italia;<br />

le donne smettono<br />

più facilmente<br />

Diminuiscono i fumatori in Italia -<br />

meno 1,2% dal 2005 al 2006 - e sono<br />

soprattutto le donne a ri-nunciare alla<br />

sigaretta: meno 1,8% nello stesso<br />

periodo, rispetto al meno 0,7% degli<br />

uomini. Dal<br />

2001 il numero<br />

<strong>di</strong> tutti i fumatori<br />

è calato del<br />

5% - oggi sono<br />

12,2 milioni -<br />

come anche il<br />

numero <strong>di</strong> sigarettequoti<strong>di</strong>ane:<br />

13,6 contro<br />

le 16,8 <strong>di</strong> cinque<br />

anni fa.<br />

Se è costante il numero dei giovani<br />

che fumano è però in aumento la<br />

popolazione che non ha mai fumato<br />

nella vita (29 milioni <strong>di</strong> persone, ovvero<br />

il 60% degli italiani). Diminuisce<br />

complessivamente il numero dei<br />

fumatori nel nostro Paese, ma i giovani<br />

non hanno cambiato significativamente<br />

i loro atteggiamenti verso il<br />

tabagismo. Il 28,6% dei ragazzi tra 15<br />

e 24 anni infatti fuma, sebbene l'età<br />

con prevalenza maggiore <strong>di</strong> fumatori<br />

sia tra i 25 e i 44 (33,5% maschi, 27%<br />

femmine). In Italia muoiono per tumore<br />

circa 30.000 persone l'anno.<br />

Questi alcuni dati <strong>di</strong> un'indagine Doxa<br />

commissionata dall'Istituto Superiore<br />

<strong>di</strong> Sanità, dall'Istituto <strong>di</strong> ricerche farmacologiche<br />

"Mario Negri" e dalla<br />

Lega italiana per la lotta contro i<br />

tumo-ri, presentata nel corso della<br />

Giornata mon<strong>di</strong>ale senza tabacco e a<br />

conclusione delle attività della settimana<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione sui danni<br />

del fumo, che concordano sulla necessità<br />

<strong>di</strong> investire sui giova-ni per prevenire<br />

le patologie fumo-correlate e i<br />

costi sociali che ne derivano.<br />

http://www.iss.it<br />

http://www.ossfad.iss.it<br />

http://www.malattierare.iss.it/<br />

Notizie varie<br />

L’Italia avrà un<br />

“<strong>di</strong>fensore<br />

del minore”<br />

In Italia sarà istituito un <strong>di</strong>fensore<br />

del minore, una figura a livello<br />

nazionale, in<strong>di</strong>pendente e autonoma<br />

da ogni potere dello Stato. Lo<br />

ha annunciato il Ministro per la<br />

Solidarietà sociale, Paolo Ferrero,<br />

alla terza Conferenza intergovernativa<br />

sull’infanzia in Europa e<br />

nel Centro Asia, tenutasi in<br />

Spagna nello scorso mese <strong>di</strong> giugno.<br />

Tra le priorità in<strong>di</strong>cate dal<br />

Ministro anche la definizione dei<br />

livelli essenziali delle prestazioni<br />

sociali all'infanzia per “garantire i<br />

servizi all’infanzia alle fasce<br />

sociali povere e più a rischio <strong>di</strong><br />

esclusione sociale” e un intervento<br />

specifico per i bambini e adolescenti<br />

migranti.<br />

L'obiettivo <strong>di</strong> questo annunciato<br />

provve<strong>di</strong>mento è garantire il reale<br />

accesso ai servizi educativi e<br />

sociosanitari e combattere ogni<br />

forma <strong>di</strong> sfruttamento, sessuale e<br />

sul lavoro.<br />

L’impegno dell’Italia si sposta<br />

anche sul piano internazionale, al<br />

fianco<br />

degli altri<br />

Paesi, nel<br />

lavoro<br />

preparatorio<br />

per<br />

la definizione<br />

<strong>di</strong><br />

un modello<br />

<strong>di</strong><br />

intervento<br />

preventivo<br />

contro<br />

la violenza sui minori da adottare<br />

a livello europeo. Nel corso della<br />

conferenza Ferrero ha pure definito<br />

i termini dell’adesione italiana<br />

al Piano triennale del Consiglio<br />

d’Europa “Costruire l’Europa con<br />

e per i bambini”.<br />

37<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

38<br />

VI Rapporto nazionale<br />

Osmed sui farmaci<br />

L’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità, in collaborazione con<br />

l’Agenzia italiana del farmaco, ha realizzato il VI<br />

Rapporto nazionale Osmed (l’Osservatorio nazionale<br />

sull’impiego dei me<strong>di</strong>cinali).<br />

L’analisi, condotta nel 2005 su una popolazione <strong>di</strong><br />

oltre 26 milioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />

<strong>di</strong>stribuiti sull’intero territorio<br />

nazionale, conferma<br />

certamente l’età come il<br />

principale fattore dell’uso<br />

dei farmaci sia in termini<br />

<strong>di</strong> spesa che <strong>di</strong> dosi prescritte,<br />

ma riserva anche<br />

dati non scontati e degni <strong>di</strong> attenzione. La spesa pro<br />

capite per gli over 75 anni è circa 10 volte superiore<br />

a quella <strong>di</strong> una persona fra 25 e 34 anni La popolazione<br />

ultrasessantacinquenne assorbe circa il 55%<br />

della spesa e il 58% delle dosi <strong>di</strong> farmaci; ma nella<br />

fascia d'età compresa tra i 15 e i 44 anni sono le<br />

donne a consumare più farmaci.<br />

La <strong>di</strong>stribuzione geografica dei consumi <strong>di</strong> farmaci<br />

vede una predominanza del Centro-Sud: si passa,<br />

infatti, dalle 638 dosi giornaliere <strong>di</strong> Bolzano alle 979<br />

del Lazio. Quest’ultima è la regione che più <strong>di</strong> altre<br />

spende per pillole e sciroppi, seguita da Sicilia,<br />

Campania e Puglia. Inoltre il consumo <strong>di</strong> farmaci è<br />

in aumento. Nel 2005 sono aumentate del 4% le<br />

quantità <strong>di</strong> farmaci prescritti, mentre sette italiani su<br />

10 hanno ricevuto nel corso dello scorso anno almeno<br />

una prescrizione.<br />

Per quanto riguarda i farmaci più amati dagli italiani,<br />

al primo posto risultano quelli impiegati per la<br />

terapia del sistema car<strong>di</strong>ovascolare: da soli rappresentano<br />

circa la metà delle dosi prescritte, con un<br />

aumento del 5% rispetto al 2004. Seguono poi i<br />

me<strong>di</strong>cinali per il sistema gastrointestinale, l'11%<br />

delle dosi prescritte e gli ematologici.<br />

Tra i me<strong>di</strong>cinali a carico del Servizio Sanitario<br />

Nazionale la sostanza più prescritta in assoluto continua<br />

ad essere l’acido acetilsalicilico (l’aspirina),<br />

con 32 dosi giornaliere definite) seguita dal rami-pril<br />

(28,7), dall’amlo<strong>di</strong>pina (24,7) e dalla nitroglicerina<br />

(19,9), tutti farmaci impiegati per il sistema car<strong>di</strong>ovascolare.<br />

I farmaci equivalenti (i cosiddetti generici),<br />

pur risultando in crescita, rappresentano circa il<br />

13% della spesa a carico del SSN.<br />

Rispetto al 2004 sono in crescita anche i consumi dei<br />

farmaci del sistema nervoso centrale, antidepressivi<br />

e simili. Delle 28 scatole <strong>di</strong> pillole e pasticche acquistate<br />

dagli italiani nel 2005, 15 sono state pagate<br />

dalla Servizio Sanitario Nazionale e 13 sono state<br />

acquistate <strong>di</strong> tasca propria. Il tutto per un incremento<br />

complessivo <strong>di</strong> consumi del 39% rispetto al 2000.<br />

Ossia 20 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro circa per la spesa farmaceutica<br />

complessiva, che nel 2005 ha segnato un +1,4%<br />

rispetto al 2004. - http://www.iss.it<br />

Notizie varie<br />

Giornata mon<strong>di</strong>ale della Salute Mentale:<br />

annuncio della Conferenza Nazionale<br />

sulla Salute Mentale<br />

Il 10 ottobre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata<br />

Mon<strong>di</strong>ale della Salute Mentale promossa dall’Organizzazione<br />

Mon<strong>di</strong>ale della Sanità. Quest’anno la Giornata è stata<br />

de<strong>di</strong>cata alle problematiche connesse con la riduzione del<br />

rischio <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o legato alla malattia mentale: un fenomeno<br />

molto esteso soprattutto in alcuni Paesi europei e che<br />

resta, anche in Italia, tra le principali cause <strong>di</strong> morte in età<br />

giovanile.<br />

L’Italia, tuttavia, presenta in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o nettamente<br />

inferiori alla me<strong>di</strong>a europea con un tasso <strong>di</strong> incidenza <strong>di</strong><br />

11,1 casi su 100.000 abitanti per gli uomini e <strong>di</strong> 3,3 su<br />

100.000 per le donne. Dati che, fortunatamente, ci collocano<br />

al terz’ultimo posto in Europa dopo Grecia e Regno<br />

Unito.<br />

I 3.361 suici<strong>di</strong> notificati in Italia nel 2003 ci permettono <strong>di</strong><br />

affermare che, nel nostro Paese, il fenomeno è meno presente,<br />

anche se in aumento (+14% rispetto all’anno precedente).<br />

Purtroppo aumentano anche i casi <strong>di</strong> tentato suici<strong>di</strong>o (3.412<br />

nel 2003 con un incremento del 15,1% rispetto al 2002): si<br />

tratta <strong>di</strong> veri e propri eventi sentinella che meritano più attenzione<br />

e un più efficace sistema <strong>di</strong> monitoraggio. Analizzando<br />

le cause del suici<strong>di</strong> si nota che, almeno per la metà, essi sono<br />

ascrivibili a problemi <strong>di</strong> salute psichici o fisici.<br />

Secondo le stime più recenti dell’Oms, una persona su<br />

quattro nel corso della sua vita incontrerà problemi <strong>di</strong> natura<br />

psichiatrica che necessiterebbero <strong>di</strong> interventi puntuali e<br />

mirati, e almeno 10 milioni <strong>di</strong> italiani soffrono abitualmente<br />

<strong>di</strong> problemi connessi alla salute mentale <strong>di</strong> varia intensità<br />

e gravità. Anche per questo il Ministro della Salute, Livia<br />

Turco, ha annunciato che, nel corso del 2007, sarà indetta<br />

una Conferenza Nazionale sulla Salute Mentale con al<br />

centro l’obiettivo <strong>di</strong> ridare centralità alla psichiatria <strong>di</strong><br />

comunità intesa come capacità <strong>di</strong> prendersi cura delle persone<br />

e delle loro famiglie in modo complesso e intersettoriale<br />

e non limitato agli aspetti strettamente me<strong>di</strong>ci e farmacologici.<br />

Si tratta in particolare <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare in modo precoce<br />

i fattori <strong>di</strong> rischio; <strong>di</strong> ridurre la transizione a forme più<br />

gravi <strong>di</strong> malattia; <strong>di</strong> promuovere programmi mirati <strong>di</strong><br />

prevenzione e <strong>di</strong>agnosi precoce sulle patologie meno gravi<br />

quali la depressione, <strong>di</strong>sturbi d’ansia, <strong>di</strong>sturbi dell’alimentazione,<br />

patologie che se in<strong>di</strong>viduate e ben trattate possono<br />

essere affrontate in modo più efficace e risolutivo; <strong>di</strong> rivolvgere<br />

maggiore attenzione e sviluppare idonee politiche <strong>di</strong><br />

prevenzione e intervento per l’infanzia, l’adolescenza,<br />

gli anziani, i tossico<strong>di</strong>pendenti e gli alcolisti.<br />

Considerata la riduzione dei fon<strong>di</strong> e degli investimenti nel<br />

settore e il progressivo allontanamento dallo spirito della<br />

legge 180, si tratta <strong>di</strong> un impegno trasversale che dovrà<br />

coinvolgere le Regioni, il Servizio Sanitario Nazionale e<br />

le altre istituzioni locali, ma anche la scuola, la cultura e il<br />

mondo del lavoro, a testimonianza <strong>di</strong> un rinnovato impegno<br />

sociale e <strong>di</strong> civiltà <strong>di</strong> tutto il Paese, che inverta la<br />

generale percezione <strong>di</strong> abbandono da parte delle Istituzioni<br />

nei confronti dei malati e delle loro famiglie.


Notizie varie<br />

Indagine <strong>di</strong> “Telefono Arcobaleno”:<br />

gli insegnanti denunciano poco gli abusi<br />

L’associazione Telefono Arcobaleno ha reso<br />

noti i dati definitivi della prima indagine conoscitiva<br />

sull’abuso visto dagli insegnanti, condotta<br />

all’interno del Progetto pilota Retan per la costituzione<br />

della prima Rete Territoriale Antipedofilia,<br />

con l’obiettivo <strong>di</strong> prevenire il fenomeno, sensibilizzare<br />

l’opinione pubblica e recuperare le piccole<br />

vittime.<br />

I dati confermano che è estremamente <strong>di</strong>fficile<br />

occuparsi <strong>di</strong> pedofilia, un crimine che tende a rimanere<br />

celato, anche perché spesso sussiste una <strong>di</strong>fficoltà,<br />

da parte della piccola vittima, a riconoscere la propria<br />

con<strong>di</strong>zione. Oltre a ciò i dati evidenziano un insufficiente<br />

orientamento, da parte dei docenti, a segnalare<br />

situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, sia per il senso <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne<br />

della classe insegnante sia per l’incertezza e la mancanza<br />

<strong>di</strong> informazioni specialistiche su come operare.<br />

Emerge perciò un forte bisogno <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

sul tema dell’abuso.<br />

Ecco alcuni dei dati emersi dagli incontri <strong>di</strong><br />

Telefono Arcobaleno con i 681 insegnanti delle scuole<br />

elementari e me<strong>di</strong>e coinvolti nel progetto Retan con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> sondare e aumentare la consapevolezza<br />

e la capacità <strong>di</strong> affrontare i casi sospetti o conclamati<br />

<strong>di</strong> abuso sui minori.<br />

In linea con le statistiche, gli insegnanti hanno<br />

consapevolezza che gli abusi non sono quasi mai<br />

commessi da sconosciuti: meno del 2% ritiene, infatti,<br />

che l’autore dell’abuso sia uno sconosciuto. Il<br />

45,1% ritiene che si tratti prevalentemente <strong>di</strong> familiari,<br />

il 53% <strong>di</strong> conoscenti della vittima.<br />

L’84% degli insegnanti intervistati <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong><br />

conoscere il fenomeno dell’abuso dalle informazioni<br />

provenienti dalla stampa e dai mass me<strong>di</strong>a. Il 13%<br />

degli insegnanti ha approfon<strong>di</strong>to l’argomento attraverso<br />

la partecipazione a convegni o letture specifiche.<br />

Il 40% degli insegnanti <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> avere una<br />

conoscenza completa delle <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> abuso<br />

sull’infanzia. Il 95% degli insegnanti intervistati in<strong>di</strong>vidua<br />

come canale d’espressione preferenziale il comportamento<br />

del bambino. Il 23% si sente in grado <strong>di</strong><br />

riconoscerne in modo completo i segnali inviati.<br />

Rispetto alla violenza sessuale, il 9% degli insegnanti<br />

è a conoscenza delle <strong>di</strong>verse forme che la stessa può<br />

assumere.<br />

Per quanto riguarda la capacità <strong>di</strong> rilevare l’abuso<br />

gli insegnanti richiedono a Telefono Arcobaleno <strong>di</strong><br />

essere formati soprattutto in merito agli in<strong>di</strong>catori<br />

dell’abuso.<br />

Il fondamentale ruolo che l’insegnante riveste nel-<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione precoce dei casi <strong>di</strong> abuso appare con<br />

evidenza dal dato relativo alla percentuale <strong>di</strong> soggetti<br />

che, nel corso della loro carriera, hanno avuto un contatto<br />

<strong>di</strong>retto con l’abuso:<br />

il 30% ha, infatti, sospettato che il proprio alunno<br />

fosse vittima <strong>di</strong> abuso;<br />

nel 30% degli insegnanti che ha sospettato un abuso ai<br />

danni <strong>di</strong> un alunno, il 16 % <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> avere avuto il<br />

sospetto che un proprio alunno fosse vittima <strong>di</strong> violenza<br />

sessuale;<br />

il 23% degli insegnanti intervistati è intervenuto parlando<br />

con i genitori, con i colleghi o coinvolgendo il<br />

<strong>di</strong>rigente scolastico.<br />

Ben il 63%, degli insegnanti ritiene un obbligo<br />

morale la denuncia <strong>di</strong> un caso <strong>di</strong> sospetto abuso sessuale;<br />

il 7% sa <strong>di</strong> avere l’ obbligo giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> denuncia,<br />

mentre solo il 6% pensa che la denuncia non rientri<br />

nei propri compiti.<br />

Alla domanda aperta rivolta ai docenti che chiedeva<br />

<strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni e proposte riguardo alle<br />

modalità future <strong>di</strong> prevenzione dell’abuso, il 27%<br />

degli insegnanti ha fornito pratici suggerimenti, come<br />

la richiesta <strong>di</strong> una formazione continua e completa<br />

da parte degli esperti; la presenza a scuola <strong>di</strong> un’equipe<br />

socio-psico-pedagogica che costituisca un<br />

punto <strong>di</strong> riferimento; l’incremento del lavoro <strong>di</strong> rete.<br />

Da parte sua anche Telefono Arcobaleno pone<br />

l’accento sull’urgente necessità <strong>di</strong> valorizzare e incrementare<br />

l’attività <strong>di</strong> contrasto al fenomeno attraverso<br />

azioni integrate sul territorio che vedano nella promozione<br />

e nel rafforzamento della collaborazione tra<br />

strutture sociali ed insegnanti il principale <strong>di</strong>spositivo<br />

strutturale <strong>di</strong> prevenzione. Occorre intensificare, dunque,<br />

gli interventi <strong>di</strong> prevenzione mirati a far emergere<br />

gli abusi, in modo che gli insegnanti siano maggiormente<br />

sensibilizzati e preparati a interpretare e segnalare<br />

agli specialisti tutti gli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio minorile<br />

che non vengono allo scoperto.<br />

www.telefonoarcobaleno.org<br />

39<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

40<br />

Autori: Nino Dazzi, Vittorio Lingiar<strong>di</strong>,<br />

Antonello Colli (a cura <strong>di</strong>)<br />

Titolo: La ricerca in psicoterapia.<br />

Modelli e Strumenti<br />

E<strong>di</strong>tore: Raffaello Cortina, Milano<br />

Anno: 2006<br />

Pagine: 919<br />

Costo: € 56,00<br />

La psicologia italiana<br />

<strong>di</strong>spone finalmente <strong>di</strong> un<br />

ricco ed elegante manuale<br />

che raccoglie i contributi originali<br />

dei più brillanti e rappresentativi<br />

stu<strong>di</strong>osi italiani<br />

nel campo della ricerca<br />

empirica in psicoterapia, che,<br />

pur essendo in rapida crescita<br />

in Italia, non aveva ancora trovato una reale omogeneità<br />

tra gruppi <strong>di</strong> lavoro e una sistematicità nella produzione<br />

scientifica. E’ la prima volta che la comunità<br />

dei ricercatori italiani si dà un appuntamento unitario<br />

e <strong>di</strong>aloga con i principali modelli <strong>di</strong> ricerca internazionali<br />

offrendo numerosi spunti <strong>di</strong> riflessioni agli stu<strong>di</strong>osi<br />

più esperti e ai tanti colleghi impegnati nell’attività<br />

clinica che nella loro pratica quoti<strong>di</strong>ana hanno potuto<br />

<strong>di</strong>sporre sinora della lettura <strong>di</strong> articoli clinico-teorici,<br />

delle supervisioni cliniche e del lavoro con i pazienti e<br />

che possono consultare ora i costrutti, gli strumenti <strong>di</strong><br />

misurazione, i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> ricerca, le tecniche statistiche<br />

e i modelli metodologici contenuti in questa antologia<br />

scritta a più mani.<br />

Il volume, curato da Nino Dazzi, Vittorio Lingiar<strong>di</strong><br />

e Antonello Colli, si propone come un viaggio (ben 33<br />

articoli e oltre 2500 voci bibliografiche aggiornatissime)<br />

intorno ai <strong>di</strong>versi elementi che compongono la<br />

ricerca in psicoterapia. E’ organizzato perciò in tre<br />

gran<strong>di</strong> aree tematiche:<br />

1) aspetti generali della ricerca in psicoterapia,<br />

dalla sua evoluzione storica ai <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> ricerca e<br />

ai problemi metodologici e culturali più rilevanti<br />

nel <strong>di</strong>battito scientifico contemporaneo (si pensi al<br />

problema della trascrizione delle sedute, al ruolo<br />

delle neuroscienze nella ricerca in psicoterapia e<br />

alle mo<strong>di</strong>ficazioni neurobiologiche prodotte dalla<br />

psicoterapia, alla valutazione dell’efficacia delle<br />

psicoterapie nei Servizi pubblici, alla ricerca sulla<br />

psicoterapia nei Disturbi della Personalità);<br />

2) principali costrutti e relativi strumenti <strong>di</strong> misurazione<br />

che sostanziano la ricerca in psicotera-<br />

Novità in libreria<br />

pia (si pensi all’empatia terapeutica, alla ricerca<br />

empirica sul transfert e controtransfert, alla valutazione<br />

dei meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, alla ricerca sull’alleanza<br />

terapeutica, alla valutazione dell’attaccamento<br />

e alle implicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento,<br />

alla <strong>di</strong>sorganizzazione dell’attaccamento<br />

e alla vulnerabilità ai processi <strong>di</strong>ssociativi,<br />

ai vantaggi e limiti della <strong>di</strong>agnosi psico<strong>di</strong>namica<br />

operazionalizzata, all’uso dei test proiettivi<br />

nella ricerca in psicoterapia, alla valutazione del<br />

processo terapeutico me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> Scale e<br />

Modelli, come le Scale per la valutazione degli<br />

interventi del terapeuta e la Scala <strong>di</strong> Valutazione<br />

della Metacognizione);<br />

3) modelli d’intervento clinico: psicoanalisi, psicoterapia<br />

cognitiva, psicoterapia <strong>di</strong> gruppo, psicoterapia<br />

sistemico-relazionale.<br />

Il volume riba<strong>di</strong>sce l’inscin<strong>di</strong>bile legame fra ricerca<br />

e clinica; richiama la necessità <strong>di</strong> condurre <strong>di</strong>segni<br />

<strong>di</strong> ricerca capaci <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con le esigenze dei clinici;<br />

riafferma l’esigenza che gli psicoterapeuti sappiano<br />

formulare e presentare i casi in maniera oggettiva e<br />

intelleggibile ai più e non solo ai meri con<strong>di</strong>visori<br />

dello specifico modello psicopatologico e/o teoricoclinico.<br />

Questo ine<strong>di</strong>to e aggiornatissimo lavoro a più mani<br />

si propone come un riferimento in<strong>di</strong>spensabile tanto<br />

per i clinici quanto per i ricercatori ed ha certamente il<br />

pregio <strong>di</strong> ridurre il gap esistente tra ricerca e pratica,<br />

nella misura in cui offre uno sguardo critico sui limiti<br />

e sui vantaggi che meto<strong>di</strong> e strumenti <strong>di</strong> ricerca possono<br />

offrire al clinico, auspicando la costruzione <strong>di</strong> protocolli<br />

<strong>di</strong> ricerca con<strong>di</strong>visibili da tutti, <strong>di</strong> facile applicabilità,<br />

in grado <strong>di</strong> cogliere le interconnessioni tra<br />

processo ed esito del trattamento in relazione alle<br />

caratteristiche sintomatologiche e personologiche<br />

degli utenti e alle caratteristiche teorico-tecniche e<br />

personologiche dei terapeuti.<br />

Come psicologi pugliesi ci fa piacere apprendere<br />

che, tra i gruppi <strong>di</strong> ricerca attivi nelle principali aree<br />

italiane, viene citato quello del Prof. Sergio Salvatore,<br />

docente <strong>di</strong> Psicologia <strong>di</strong>namica e delle organizzazioni<br />

presso l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Lecce, e che viene<br />

richiamato anche il suo metodo RIFLUD (Rivelatore<br />

Flussi Discorsivi). Proprio con il prof. Salvatore il<br />

nostro Or<strong>di</strong>ne è attualmente impegnato nella realizzazione<br />

<strong>di</strong> una ricerca su “Analisi della domanda sociale<br />

<strong>di</strong> Psicologia. Definizione <strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> sviluppo<br />

della committenza”.<br />

Salvatore Nuzzo


Autore: Carla Selvestrel<br />

Titolo: La selezione e i<br />

test nelle Forze<br />

Armate<br />

Casa E<strong>di</strong>trice: E<strong>di</strong>zioni Simone, Napoli<br />

Anno: 2005<br />

Pagine: 255<br />

Costo: € 13<br />

Sempre utile<br />

sapersi orientare<br />

per non perdere <strong>di</strong><br />

vista il conseguimentodell’obiettivo<br />

e colpire così<br />

più facilmente nel<br />

segno, senza per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> tempo. E’ questo<br />

ciò che ho sperimentato leggendo il<br />

manuale scritto da Carla Selvestrel, collega<br />

psicologa psicoterapeuta in “<strong>di</strong>visa”, rilevando<br />

soprattutto quanto sia utile ed importante,<br />

per noi operatori selettori, mettere<br />

con chiarezza e continuamente a fuoco ciò<br />

che ci apprestiamo ad effettuare nelle operazioni<br />

<strong>di</strong> selezione, tenendo conto della<br />

realtà che cambia.<br />

Questo libro è utile tanto per il professionista<br />

che come me opera per la selezione<br />

del personale, ora volontario, quanto per<br />

chiunque desideri ben comprendere quali<br />

siano le fasi della selezione, le abilità da noi<br />

valutate, i contesti che si vengono a creare<br />

per il raggiungimento dell’incorporazione<br />

nelle Forze Armate.<br />

Il lavoro <strong>di</strong> Carla Selvestrel è facilmente<br />

consultabile e ben impostato. Da consigliare<br />

ai can<strong>di</strong>dati che desiderano affacciarsi<br />

ai concorsi con maggiore consapevolezza,<br />

ai colleghi che operano nelle varie<br />

equipe psicologico-psichiatriche nei<br />

<strong>di</strong>stretti delle FFAA e non ultimi ai colleghi<br />

militari che si occupano <strong>di</strong> selezione e<br />

addestramento, con l’intento <strong>di</strong> creare maggiore<br />

affiatamento e garantire alta affidabilità<br />

nella selezione ed incorporamento.<br />

Infine sottolineo la novità e la vali<strong>di</strong>tà<br />

dei temi proposti (es. l’arruolamento femminile,<br />

i test psicologici, il colloquio clinico)<br />

che aiutano a non creare false illusioni,<br />

ma a conquistare un patrimonio informativo<br />

accurato per affrontare al meglio la selezione<br />

nelle Forze Armate.<br />

Angela Vernaglione<br />

Psicologo clinico-psicoterapeuta<br />

Marina Militare presso Maricentro - Ta<br />

Novità in libreria<br />

Autore: Giuseppe Fabiano<br />

Titolo: Il caso e la clessidra<br />

Casa E<strong>di</strong>trice: Sovera Multime<strong>di</strong>a, Roma<br />

Anno: 2006<br />

Pagine: 208<br />

Costo: € 15<br />

La storia costruita da<br />

Fabiano nel suo esor<strong>di</strong>o letterario<br />

con “Il caso e la clessidra”,<br />

rappresenta un’occasione <strong>di</strong>versa<br />

per riflettere, in modo sul<br />

corso degli eventi che segnano<br />

la vita <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> noi. Bene<br />

ha fatto a scegliere come contenitore<br />

stilistico il romanzo e non<br />

il saggio proprio per aderire<br />

meglio a quel “normale, a quel<br />

“quoti<strong>di</strong>ano” che caratterizza<br />

in<strong>di</strong>ssolubilmente lo svolgersi<br />

della nostra esistenza.<br />

Nel procedere nella lettura è come se via via le scene che vengono<br />

rappresentate, i fatti che si susseguono, i pensieri che attraversano<br />

la mente dei personaggi si proiettassero dapprima su uno<br />

schermo che li rende vivi e visibili per poi duplicarsi su un altro<br />

schermo, sul quale ognuno può vedere scorrere il film della propria<br />

vita.<br />

Lo stile narrativo, che assume ritmo con il procedere della<br />

storia, invita in lettore a continuare, a leggere ma anche a vedere<br />

cosa succederà dopo, nelle righe che seguono, nella pagina successiva<br />

stuzzicando talvolta una sottile impazienza per sapere<br />

come andrà a finire. La storia dei due protagonisti, ripresa in<br />

presa <strong>di</strong>retta attraverso una narrazione in soggettiva e non riferita<br />

dalla voce fuori campo dell’autore, scorre vivace e intensa con<br />

quel parallelismo delle loro giornate, delle ore, dei loro pensieri<br />

con momenti <strong>di</strong> grande prossimità che preludono al loro incontro,<br />

costruendo percorsi che nel lettore inducono l’attesa dell’incontro<br />

e la speranza che avvenga. La lettura del testo risulta quin<strong>di</strong><br />

facile, anche per i contenuti ironici che, anche in modo inaspettato,<br />

farciscono il testo rendendolo gustoso, facile da leggere<br />

e scorrevole nei tempi narrativi.<br />

La cornice geografica scelta, poi, incentrata su luoghi belli e<br />

affascinanti, artisticamente preziosi e geograficamente incantevoli<br />

come Gallipoli e Lecce, fornisce uno sfondo <strong>di</strong> grande intensità<br />

e colore. E’ come se le linee armoniche della costa e dei<br />

palazzi barocchi e i colori del mare e delle pietre illuminassero il<br />

destino dei due protagonisti, come riflettori su un immaginario<br />

palcoscenico teatrale.<br />

Si coglie nello stile e nell’insieme nel racconto la provenienza<br />

professionale <strong>di</strong> Fabiano, psicoterapeuta e giornalista per<br />

hobby, capace quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> scrutare il mondo interno dei protagonisti<br />

e dei comprimari del suo racconto con l’occhio attento e l’orecchio<br />

avvezzo dell’ascoltatore <strong>di</strong> emozioni per poi tradurle in<br />

scritto anche con il piglio del cronista.<br />

Un esor<strong>di</strong>o che segna anche nel campo dei professionisti psicologi<br />

una testimonianza <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> interpretare quella vita che<br />

spesso ci viene consegnata come sofferenza da riparare.<br />

Giuseppe Luigi Palma<br />

41<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

42<br />

La Società E<strong>di</strong>trice “Il Mulino” propone la<br />

prima Rivista italiana <strong>di</strong> Psicologia Sociale, <strong>di</strong>retta<br />

da Augusto Palmonari che - così come si legge<br />

nell’e<strong>di</strong>toriale del numero 1 gennnaio-aprile 2006<br />

- si pone l’obiettivo <strong>di</strong> essere uno «strumento in<strong>di</strong>spensabile<br />

per la <strong>di</strong>ffusione e l’applicazione nel<br />

nostro Paese della conoscenza acquisita tramite la<br />

ricerca socio-psicologica sia italiana, sia europea,<br />

sia americana».<br />

La Rivista vuol costituire «uno stimolo a un<br />

impegno più esigente nella ricerca» e, al tempo<br />

stesso, intende essere «uno strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

dei risultati acquisiti, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> essi, <strong>di</strong><br />

apertura verso nuovi orizzonti <strong>di</strong> indagine».<br />

Questa nuova proposta e<strong>di</strong>toriale nasce dall’esigenza<br />

<strong>di</strong> far conoscere contenuti e meto<strong>di</strong> innovativi<br />

<strong>di</strong> ricerca a un vasto pubblico, promuovendo<br />

l’incontro tra i numerosi cultori della <strong>di</strong>sciplina,<br />

offrendo un’opportunità <strong>di</strong> confronto reciproco,<br />

tenendo conto <strong>di</strong> correnti vive della <strong>di</strong>sciplina,<br />

assicurando che «tutte le idee possano essere considerate<br />

con attenzione, criticate in modo esigente<br />

ma non spregiativo».<br />

La Rivista si propone, pertanto, come «una<br />

palestra <strong>di</strong> confronto fra pari in cui si convogliano<br />

idee, si accolgono suggerimenti per elaborarle in<br />

modo concettualmente coerente trovando riferimenti<br />

teorici appropriati, in<strong>di</strong>cazioni per operazionalizzarle<br />

secondo modalità ineccepibili, criteri<br />

per valutare la rilevanza sia interna che esterna<br />

della ricerca progettata».<br />

La nuova rivista rappresenta, dunque, un’opportunità<br />

in più per tutti coloro che hanno “voglia”<br />

<strong>di</strong> psicologia sociale, nelle Università come nei<br />

Servizi territoriali. Essa si struttura secondo uno<br />

schema che prevede:<br />

- un E<strong>di</strong>toriale firmato dalla <strong>di</strong>rezione e redazione;<br />

- una sezione <strong>di</strong> interventi e <strong>di</strong>scussioni<br />

(Dibattiti), nella quale viene presentato e<br />

<strong>di</strong>scusso un argomento <strong>di</strong> particolare interesse<br />

per la <strong>di</strong>sciplina;<br />

- una sezione Focus, contenente articoli commissionati<br />

ad alcuni degli stu<strong>di</strong>osi più affermati<br />

in campo internazionale, che hanno portato<br />

un contributo significativo alla <strong>di</strong>sciplina;<br />

- una sezione Rassegne, nella quale viene fornito<br />

lo stato dell’arte su un ambito specifico <strong>di</strong><br />

ricerca;<br />

- una sezione Stu<strong>di</strong> e ricerche originali, sottoposte<br />

ad un accurato vaglio scientifico;<br />

- una sezione Strumenti (ma non necessariamente<br />

in ogni numero) per illustrare mezzi e<br />

tecniche utili per raccogliere e analizzare i dati<br />

secondo modalità euristicamente efficaci, o<br />

anche per presentare un libro o una serie <strong>di</strong> libri<br />

Riviste<br />

<strong>di</strong> particolare<br />

rilievo nel panoramainternazionale;<br />

- una sezione<br />

Note <strong>di</strong> ricerca,<br />

anche questa<br />

però non necessariamentepresente<br />

in ogni<br />

numero.<br />

E’ con questa<br />

corposa e qualificata<br />

proposta scientifica<br />

che la <strong>di</strong>rezione e la redazione intendono rendere<br />

un servizio utile allo sviluppo della <strong>di</strong>sciplina,<br />

facendo conoscere i <strong>di</strong>versi orientamenti teoricometodologici<br />

presenti nel nostro Paese, facilitando<br />

il <strong>di</strong>alogo e il confronto fra <strong>di</strong> essi e valorizzandone<br />

gli aspetti più positivi.<br />

I contributi che la Rivista quadrimestrale accoglie<br />

fanno riferimento, infatti, non soltanto alla<br />

psicologia sociale in senso stretto, ma anche alla<br />

psicologia del lavoro e delle organizzazioni, alla<br />

psicologia <strong>di</strong> comunità, alla psicologia della<br />

salute, alla psicologia ambientale e a tutti quegli<br />

altri filoni <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> applicazione che si stanno<br />

affermando nel nostro Paese, come ad esempio<br />

la psicologia giuri<strong>di</strong>ca e la psicologia economica.<br />

Dagli psicologi che operano sul terreno la<br />

Rivista si attende stimoli e contributi, volti a realizzare<br />

una più stretta connessione fra ricerca accademica<br />

e intervento nel sociale. La nuova iniziativa<br />

e<strong>di</strong>toriale, quin<strong>di</strong>, si propone anche <strong>di</strong> promuovere<br />

l’integrazione e la fruttuosa collaborazione<br />

fra le <strong>di</strong>verse figure professionali interessate allo<br />

sviluppo della psicologia sociale, una <strong>di</strong>sciplina<br />

ricca e composita, tra<strong>di</strong>zionalmente impegnata a<br />

offrire soluzioni e risposte alle pressanti domande<br />

provenienti da una realtà sociale sempre più articolata<br />

e complessa.<br />

Sono certo che anche gli psicologi pugliesi<br />

accoglieranno con grande interesse questa stimolante<br />

offerta e<strong>di</strong>toriale e si lasceranno coinvolgere<br />

in un fertile e interessante interscambio <strong>di</strong> spunti<br />

innovativi <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento. Per il<br />

momento rivolgono l’augurio <strong>di</strong> buon lavoro alla<br />

Prof.ssa Carmencita Serino, docente <strong>di</strong><br />

Psicologia Sociale presso i Corsi <strong>di</strong> Laurea in<br />

Psicologia-Scienze e Tecniche Psicologiche<br />

dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari, per il suo qualificato<br />

e prezioso impegno nel Comitato <strong>di</strong> redazione<br />

della Rivista.<br />

Salvatore Nuzzo


Notizie dalla Segreteria<br />

Sede: Via Fratelli Sorrentino N° 6, int. 6 Piano 3° (<strong>di</strong> fronte all’ingresso della Stazione Ferroviaria da Via Capruzzi)<br />

Orari <strong>di</strong> apertura al pubblico della Segreteria: lunedì e mercoledì dalle ore 10:00 alle 12:00<br />

martedì e giovedì dalle ore 16:00 alle 17:30<br />

Telefono: 080 5421037 - Fax: 080 5508355<br />

In<strong>di</strong>rizzo del Sito Internet dell’Or<strong>di</strong>ne: http: //www:psicologipuglia.it<br />

In<strong>di</strong>rizzi e-mail dell’Or<strong>di</strong>ne: segreteria@psicologipuglia.it - presidente@psicologipuglia.it<br />

N° totale degli iscritti al 24 ottobre 2006: 2012<br />

N° totale iscritti con riconoscimento per l’attività psicoterapeutica art. 35: 815<br />

N° totale iscritti con riconoscimento per l’attività psicoterapeutica art. 3 : 194<br />

N° totale trasferiti: ad altro Or<strong>di</strong>ne: 74<br />

N° totale cancellati: 153<br />

N° totale deceduti: 17<br />

ORARI DI RICEVIMENTO DEI CONSIGLIERI<br />

Tutti gli iscritti possono essere ricevuti dai Consiglieri<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne, facendone richiesta telefonica ai componenti<br />

del Consiglio interessati, oppure alla Segreteria o per<br />

e-mail.<br />

Per le cariche elettive gli orari <strong>di</strong> ricevimento sono i<br />

seguenti:<br />

Presidente: Dr. Giuseppe Luigi Palma<br />

martedì ore 16:30 - 18:00<br />

Vice Presidente: Dr. Vincenzo Gesualdo<br />

lunedì ore 16:00 - 19:00<br />

Segretario: Dr.ssa Carla Vulcano<br />

martedì- venerdì ore 15:30 - 18:30<br />

Tesoriere: Dr. Raffaele Maniglia<br />

martedì ore 16:30 - 18:00<br />

SPORTELLO DEI CONSULENTI<br />

Previo appuntamento da fissare contattando la Segreteria<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne, ogni iscritto può usufruire della:<br />

consulenza fiscale-tributaria<br />

(Dott. Franco Rizzi):<br />

giovedì dalle ore 16:00 alle 17:30<br />

consulenza legale-amministrativa<br />

(Avv. Antonio Nichil):<br />

giovedì dalle ore 15:30 alle 17:30<br />

CERTIFICATI<br />

Il costo per il rilascio <strong>di</strong> un certificato è fissato in Euro<br />

0,50. A tale cifra vanno aggiunte le spese postali per i<br />

colleghi che vogliano ricevere il certificato a mezzo<br />

postale.<br />

Se il certificato deve essere rilasciato in bollo la domanda<br />

va redatta in bollo da 14,62 Euro e ad essa si dovrà<br />

accludere una marca da bollo da 14,62 Euro per ogni certificato<br />

richiesto.<br />

CERTIFICATI DI ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ<br />

PSICOTERAPEUTICA<br />

I colleghi in possesso <strong>di</strong> tutti i requisiti previsti dall’art.<br />

3 possono chiedere all’Or<strong>di</strong>ne il riconoscimento del<br />

<strong>di</strong>ritto all’esercizio dell’attività psicoterapeutica.<br />

Per i colleghi che hanno avuto riconosciuta dall’Or<strong>di</strong>ne<br />

tale qualifica l’annotazione “Psicoterapeuta” comparirà<br />

automaticamente sul certificato <strong>di</strong> iscrizione, e inoltre si<br />

attesterà se sono in corso o meno, a carico dell’iscritto,<br />

proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari.<br />

CAMBIO DI RESIDENZA O VARIAZIONI DI<br />

DOMICILIO<br />

E’ necessario informare per iscritto e tempestivamente la<br />

Segreteria delle variazioni <strong>di</strong> domicilio e dei cambi <strong>di</strong><br />

residenza.<br />

NORME PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRI<br />

ORDINI REGIONALI<br />

1) L’iscritto può fare richiesta <strong>di</strong> trasferimento se ha trasferito<br />

la residenza in un Comune del territorio <strong>di</strong> competenza<br />

<strong>di</strong> altro Consiglio Regionale o Provinciale oppure<br />

se vi ha collocato abituale domicilio per motivi <strong>di</strong><br />

lavoro.<br />

2) Il richiedente deve possedere i seguenti requisiti preliminari:<br />

a) non deve avere in atto o in istruttoria contenziosi o<br />

proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari, <strong>di</strong>sciplinari, amministrativi e<br />

deliberativi che lo riguardano;<br />

b) deve essere in regola con il versamento all’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

appartenenza della tassa annuale dell’anno in corso e<br />

<strong>di</strong> quello precedente.<br />

3) L’interessato al trasferimento deve:<br />

- presentare domanda in bollo in<strong>di</strong>rizzata al Presidente<br />

del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> appartenenza;<br />

- deve rendere auto<strong>di</strong>chiarazione sul cambiamento<br />

della residenza ovvero del domicilio specificando in<br />

tal caso l’attività professionale che viene svolta e<br />

dove, in<strong>di</strong>cando se trattasi <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente o <strong>di</strong><br />

collaborazione coor<strong>di</strong>nata e continuativa, ed il nominativo<br />

dell’Ente, della Società o dell’Associazione;<br />

- nel caso <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente va <strong>di</strong>chiarato se sia o<br />

meno consentita la libera professione;<br />

- allegare copia della ricevuta del versamento della<br />

tassa annuale dell’anno in corso e <strong>di</strong> quello precedente,<br />

con l’avvertenza che se la domanda è presentata<br />

nel periodo precedente al versamento della tassa<br />

43<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Dicembre 2006


Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />

44<br />

annuale, si deve provvedere al pagamento della<br />

tassa presso il Consiglio il quale procederà ad<br />

effettuare il relativo sgravio;<br />

- allegare la ricevuta del versamento della tassa <strong>di</strong><br />

trasferimento <strong>di</strong> 25,82 Euro da effettuare sul c/c<br />

postale n° 15399702 intestato a: Or<strong>di</strong>ne degli<br />

Psicologi - Regione Puglia - Via F.lli Sorrentino n°<br />

6 - 70126 Bari;<br />

- allegare fotocopia del documento <strong>di</strong> identità.<br />

NORME PER LA<br />

CANCELLAZIONE DALL’ALBO<br />

La cancellazione dall’Albo viene deliberata dal<br />

Consiglio Regionale dell’Or<strong>di</strong>ne, d’ufficio, su richiesta<br />

dell’iscritto o su richiesta del Pubblico Ministero.<br />

Nel caso <strong>di</strong> rinuncia volontaria l’iscritto deve presentare<br />

apposita istanza in carta da bollo con cui chiede la<br />

cancellazione dall’Albo, allegando la ricevuta del versamento<br />

della tassa annuale dell’anno in corso e <strong>di</strong><br />

quello precedente e la fotocopia del proprio documento<br />

<strong>di</strong> identità.<br />

RICHIESTE DI NULLA OSTA<br />

PER LA PUBBLICITÀ<br />

Gli iscritti interessati devono inoltrare le richieste <strong>di</strong><br />

Nulla Osta per la pubblicità considerando i tempi<br />

necessari all’espletamento delle procedure <strong>di</strong> nostra<br />

competenza. Il Nulla Osta verrà rilasciato entro 30<br />

giorni dalla presentazione della richiesta.<br />

La domanda va inviata all’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi in<br />

bollo e in<strong>di</strong>rizzata al Signor Sindaco del Comune nel<br />

quale si desidera operare ed al Signor Presidente del<br />

Consiglio regionale dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />

Puglia - Via F.lli Sorrentino n° 6 - 70126 Bari, allegando<br />

una ricevuta <strong>di</strong> versamento <strong>di</strong> 15,50 Euro, da effettuare<br />

sul c/c postale n. 15399702 intestato all’Or<strong>di</strong>ne<br />

degli Psicologi della Puglia, causale: tassa pubblicità.<br />

CONSIGLIO DELL’ORDINE<br />

DEGLI PSICOLOGI<br />

DELLA REGIONE PUGLIA<br />

Sede: Via F.lli Sorrentino N°6,<br />

int.6 Piano 3°<br />

(<strong>di</strong> fronte ingresso della Stazione<br />

Ferroviaria da via Capruzzi)<br />

Tel.: 0805421037 Fax: 0805508355<br />

Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

degli Psicologi della Regione Puglia<br />

stampa<br />

Tipografia SUMA<br />

Sammichele <strong>di</strong> Bari (Ba)<br />

Notizie dalla Segreteria<br />

Segnalaci il tuo numero <strong>di</strong><br />

cellulare e la tua e-mail<br />

Il Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne intende sviluppare una<br />

modalità <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> aggiornamento<br />

agli iscritti più snella, veloce ed economica, utilizzando<br />

due nuovi canali <strong>di</strong> comunicazione:<br />

• l’e-mail per tutte le comunicazioni <strong>di</strong> servizio<br />

non urgenti;<br />

• l’SMS per le comunicazioni che vanno <strong>di</strong>ffuse<br />

con rapi<strong>di</strong>tà e urgenza<br />

Per questo Ti preghiamo <strong>di</strong> volere comunicare<br />

alla Segreteria dell’Or<strong>di</strong>ne il Tuo recapito e-mail<br />

e il Tuo cellulare, compilando il presente modulo<br />

e inviandolo via fax al n° Fax: 080 5508355 o<br />

tramite e-mail a segreteria@psicologipuglia.it<br />

nel più breve tempo possibile.<br />

Cognome<br />

Nome<br />

N° <strong>di</strong> iscrizione Albo Psicologi<br />

N° <strong>di</strong> telefono<br />

N° <strong>di</strong> cellulare<br />

E-mail<br />

1) La Tua e-mail verrà utilizzata unicamente per<br />

la trasmissione <strong>di</strong> comunicazioni e informazioni<br />

strettamente pertinenti le finalità istituzionali<br />

e le attività dell’Or<strong>di</strong>ne stesso;<br />

2) I dati opersonali da Te forniti all’Or<strong>di</strong>ne degli<br />

psicologi sono oggetto <strong>di</strong> trattamento nel<br />

rispetto del D.Leg. 30 giugno 2003 n. 196 e<br />

degli obblighi <strong>di</strong> riservatezza ivi previsti;<br />

3) L’Or<strong>di</strong>ne si impegna a non <strong>di</strong>vulgare a terzi né<br />

a concedere in uso l’in<strong>di</strong>rizzo elettronico<br />

sopra in<strong>di</strong>cato ed assicura altresì che i dati<br />

saranno raccolti nel nostro data base e registrati<br />

in modo da consentire l’accesso solo a<br />

soggetti dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi autorizzati.<br />

Firma


Auguri<br />

<strong>di</strong> buon Natale<br />

e buon Anno<br />

Il Consiglio Regionale<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />

Psicologi della Puglia,<br />

assieme al personale <strong>di</strong><br />

segreteria e ai<br />

collaboratori, porge a<br />

tutti i colleghi iscritti un<br />

cor<strong>di</strong>ale augurio per le<br />

festività <strong>di</strong> Natale e per<br />

un buon inizio d’anno,<br />

ricco <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni<br />

personali, familiari e<br />

professionali.<br />

<strong>psicopuglia</strong><br />

Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia<br />

www.psicologipuglia.it<br />

E’ attivo e costantemente aggiornato il sito del Consiglio<br />

regionale dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia, con<br />

importanti informazioni sulla professione psicologica e sulle<br />

trasformazioni culturali in atto.<br />

Attraverso il sito Internet e il Giornale (che è visitabile e<br />

consultabile sullo stesso sito) inten<strong>di</strong>amo dare voce alle molte<br />

esperienze e alle tante iniziative che in vari contesti vengono<br />

attivate. Vi Chie<strong>di</strong>amo perciò <strong>di</strong> comunicarcele, sia nel senso<br />

<strong>di</strong> pubblicizzarle preventivamente sia nel senso <strong>di</strong> documentarle<br />

per tutti i colleghi.<br />

Ci rivolgiamo in particolare ai liberi professionisti, ai nuovi iscritti, ai giovani laureati, ai tirocinanti, ai<br />

colleghi impegnati nelle Cooperative Sociali e nelle Comunità <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> rieducazione, nel sistema<br />

penitenziario, nella psicogeriatria, nei Piani <strong>di</strong> Zona, etc.<br />

Inten<strong>di</strong>amo favorire la valorizzazione e l’integrazione delle innumerevoli risorse presenti tra gli iscritti.<br />

Cre<strong>di</strong>amo che molte Vostre esperienze potranno risultare quanto mai interessanti e utili per tutta la<br />

comunità degli psicologi pugliesi, per questo vi chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> farcele conoscere scrivendo agli in<strong>di</strong>rizzi email<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne: segreteria@psicologipuglia.it; presidente@psicologipuglia.it<br />

Auguri <strong>di</strong> Buon Natale e <strong>di</strong> Buon anno da tutta la Redazione


<strong>psicopuglia</strong><br />

Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia

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