psicopuglia - Bisogni di
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<strong>psicopuglia</strong><br />
n. 2 - <strong>di</strong>cembre 2006<br />
Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia
E<strong>di</strong>toriale<br />
1 Prevenzione promozione<br />
integrazione<br />
Annotazioni del Presidente del<br />
Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
3 Regione: luci e ombre<br />
Note critiche e autocritiche<br />
4 Quale futuro per la<br />
Psicologia?<br />
Input dagli iscritti<br />
5 Il <strong>di</strong>fficile percorso<br />
migliorativo della<br />
Psicologia<br />
La parola ai tirocinanti<br />
6 Verso un impegno convinto<br />
Report <strong>di</strong> un’esperienza -<br />
Psicologia della Salute<br />
7 La collaborazione tra lo<br />
“Psicologo <strong>di</strong> Base” e il<br />
Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Base<br />
Spunti da una tesi <strong>di</strong> laurea<br />
12 I fattori psicologici come<br />
possibili con-cause delle<br />
malattie reumatiche<br />
Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />
14 Decreto Bersani<br />
Approfon<strong>di</strong>menti legali<br />
16 Il segreto professionale<br />
nella norma penale<br />
Notizie dal Governo e<br />
dal Parlamento<br />
18 Piano Sanitario Nazionale<br />
2006-2008<br />
21 Criteri <strong>di</strong> massima sugli<br />
interventi psicosociali nelle<br />
catastrofi<br />
22 Relazione annuale sullo<br />
stato delle<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia<br />
In questo numero<br />
tossico<strong>di</strong>pendenze in Italia<br />
2005<br />
23 Attività dei Servizi pubblici<br />
per le tossico<strong>di</strong>pendenze<br />
nell’anno 2005<br />
24 Relazione del Ministro<br />
sull’attuazione della legge<br />
194/78<br />
25 Disegno <strong>di</strong> legge per la<br />
salute della donna e del<br />
bambino<br />
26 Proposta <strong>di</strong> legge per<br />
l’accesso alla psicoterapia<br />
Notizie dalla Regione Puglia<br />
27 L.r. n. 19/06 sul sistema<br />
integrato dei Servizi Sociali<br />
28 L.r. n. 25/06<br />
sull’organizzazione del<br />
Servizio sanitario regionale<br />
29 L.r. n. 26/06 sugli interventi<br />
in materia sanitaria<br />
31 Regolamento regionale<br />
attuativo della L.r. n. 19/06<br />
Prospettive <strong>di</strong> sviluppo<br />
della professione<br />
33 Psicologia dell’Emergenza<br />
Iniziative del Consiglio<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
34 Giornata de<strong>di</strong>cata alle<br />
nuove leve dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
35 Lo psicologo nei Servizi<br />
Sociali degli Enti Locali<br />
36 Ricerca Or<strong>di</strong>ne-Università<br />
sulla domanda sociale <strong>di</strong><br />
Psicologia<br />
37 Notizie varie<br />
40 Novità in libreria<br />
42 Riviste<br />
43 Notizie dalla Segreteria<br />
CONSIGLIO<br />
DELL'ORDINE<br />
Presidente:<br />
Palma Giuseppe Luigi<br />
Vicepresidente:<br />
Gesualdo Vincenzo<br />
Segretaria:<br />
Vulcano Carla<br />
Tesoriera:<br />
Maniglia Raffaele<br />
Consiglieri:<br />
Latilla Giuseppe<br />
Romanello Antonio<br />
De Leonar<strong>di</strong>s Aida<br />
Campa Angela<br />
D'Angelo Anna<br />
Rigliaco Antonio<br />
Melillo Anna Rosa<br />
Montone Antonio<br />
Sgarra Antonio<br />
Nuzzo Salvatore<br />
Canniello Floriana<br />
(sez. B)<br />
Psicopuglia<br />
Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />
Psicologi della Regione Puglia<br />
Organo ufficiale del Consiglio<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />
della Regione Puglia.<br />
Via F.lli Sorrentino, 6 - Bari<br />
Autorizzazione del Tribunale<br />
<strong>di</strong> Bari n.1173 del 3/5/94.<br />
Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento<br />
postale - art. 2 comma 20/c,<br />
legge 662/96 - Filiale <strong>di</strong> Bari<br />
Direttore responsabile:<br />
Salvatore Nuzzo<br />
Redazione:<br />
Giuseppe Latilla, Antonio<br />
Montrone, Antonio Rigliaco
Prevenzione Promozione Integrazione<br />
Con questo numero del Giornale e con il nuovo sito<br />
web (www.psicologipuglia.it) procede lo sforzo del<br />
Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> offrire ai colleghi gli input<br />
informativi, culturali, formativi, teorico-pratici,<br />
organizzativi utili e necessari ad interpretare con<br />
successo una professione in continua evoluzione,<br />
capace <strong>di</strong> interagire costruttivamente con i bisogni<br />
e con le richieste provenienti dalla popolazione<br />
pugliese e dalle sue istituzioni.<br />
Si è voluto evidenziare, in questo numero, la forte<br />
sinergia che deve esserci tra lo strumento cartaceo,<br />
rappresentato dal Giornale, e lo strumento tecnologico-informatico,<br />
rappresentato dal sito: entrambi<br />
si propongono come una sorta <strong>di</strong> tribuna attraverso<br />
la quale conoscere (e far conoscere) gli aspetti<br />
organizzativi, culturali, legislativi, tecnico-scientifici,<br />
deontologici, fiscali, etc della nostra professione,<br />
così da accrescerne la forza contrattuale e<br />
svilupparne la cre<strong>di</strong>bilità scientifica.<br />
In una società in profonda trasmigrazione<br />
culturale, connotata da<br />
una straor<strong>di</strong>naria accelerazione<br />
dei cambiamenti, il bisogno <strong>di</strong> stimoli,<br />
<strong>di</strong> incentivi e <strong>di</strong> strumenti orientativi<br />
nello sviluppo della professione e nella<br />
scelta (o nella rinegoziazione) del proprio<br />
ambito professionale è avvertito da tutti,<br />
giovani e meno giovani.<br />
Anche gli Psicologi - che si propongono<br />
come tramite per il cambiamento, filtro<br />
delle esigenze <strong>di</strong> stabilità, interpreti dei<br />
nuovi bisogni - sono coinvolti in questo<br />
mutamento e ne soffrono le <strong>di</strong>fficoltà, ne<br />
avvertono le incertezze, registrano le preoccupazioni<br />
e gli scoraggiamenti.<br />
Dotati della flessibilità e dello spirito <strong>di</strong> adattamento<br />
tipici del nostro “fare” professionale, siamo sollecitati<br />
a rinnovare e in qualche modo ampliare il<br />
nostro ambito <strong>di</strong> intervento, in quanto le nuove esigenze<br />
sociali, culturali e politiche richiedono allo<br />
Psicologo <strong>di</strong> saper lavorare in rete, <strong>di</strong> saper realizzare<br />
quella cooperazione e con<strong>di</strong>visione che consentono<br />
l’effettiva integrazione e crescita professionale.<br />
Saremo chiamati ancor più a sod<strong>di</strong>sfare una<br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
<strong>di</strong> Salvatore Nuzzo<br />
domanda crescente <strong>di</strong> assistenza psicologica <strong>di</strong><br />
natura <strong>di</strong>versa da quella tra<strong>di</strong>zionale e caratterizzata<br />
probabilmente da nuove modalità <strong>di</strong> erogazione,<br />
basate sui principi della continuità delle cure per<br />
perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> lunga durata e dell’integrazione tra prestazioni<br />
sanitarie e prestazioni sociali erogate in<br />
ambiti <strong>di</strong> intervento e <strong>di</strong> cura molto <strong>di</strong>versificati tra<br />
loro (si pensi all’assistenza continuativa integrata,<br />
ai Piani Sociali <strong>di</strong> Zona, etc).<br />
Richiedendo la programmazione degli interventi e<br />
delle risorse, la valutazione multi<strong>di</strong>sciplinare del<br />
problema, il coor<strong>di</strong>namento e l’integrazione degli<br />
interventi, il lavoro del Piano <strong>di</strong> Zona comporterà<br />
una crescente attenzione verso il ruolo dello<br />
Psicologo, che sarà chiamato a prestare la propria<br />
opera professionale nelle vesti <strong>di</strong> esperto <strong>di</strong> comunità,<br />
capace <strong>di</strong> concertazione e <strong>di</strong><br />
governance, dovendo intervenire<br />
in modo convergente e complementare<br />
con gli altri operatori<br />
e con gli stessi membri<br />
della comunità, promuovendo<br />
flussi <strong>di</strong> comunicazione e cercando<br />
<strong>di</strong> favorire l’incontro dei<br />
bisogni provenienti dai luoghi della<br />
vita quoti<strong>di</strong>ana (tra i quali la famiglia, la<br />
scuola, i contesti socializzanti e ricreativi…)<br />
con le risposte reperibili sul territorio.<br />
Lo Psicologo dovrà interpretare i nuovi bisogni<br />
espressi dai Comuni, dalle Istituzioni scolastiche,<br />
dai Piani <strong>di</strong> Zona nelle aree dell’infanzia e dell’adolescenza,<br />
degli anziani e dei <strong>di</strong>sabili, della tossico<strong>di</strong>pendenza<br />
e della salute mentale, del sostegno alla<br />
genitorialità, dell’abuso e maltrattamento…; dovrà<br />
occuparsi <strong>di</strong> consulenza, programmazione, attuazione,<br />
monitoraggio e valutazione dei progetti; <strong>di</strong><br />
coor<strong>di</strong>namento delle strutture assistenziali; <strong>di</strong> ricerche<br />
epidemiologiche; degli interventi in situazione<br />
<strong>di</strong> crisi e <strong>di</strong>sastri naturali; <strong>di</strong> formazione degli operatori,<br />
<strong>di</strong> sensibilizzazione capillare della popolazione<br />
su tematiche specifiche, <strong>di</strong> prevenzione, etc.<br />
Anche negli altri ambiti tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> intervento lo<br />
Psicologo sarà chiamato a mo<strong>di</strong>ficare il proprio<br />
metodo <strong>di</strong> lavoro, attraverso il passaggio da un rapporto<br />
esclusivo con la persona a un approccio <strong>di</strong><br />
1<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
2<br />
rete da intendere - come scrive Folgheraiter (1996)<br />
- «più come una forma mentis che un insieme <strong>di</strong><br />
teorie e <strong>di</strong> pratiche nuove, incentrata su un reale<br />
scambio, sulla costruzione <strong>di</strong> rapporti orizzontali,<br />
metaforicamente quasi a tessere quel filo <strong>di</strong> congiunzione<br />
che tiene insieme i <strong>di</strong>versi no<strong>di</strong> <strong>di</strong> una<br />
rete, dove ciascun soggetto è rappresentato come<br />
nodo e l’insieme <strong>di</strong> connessioni tra no<strong>di</strong> costituisce<br />
un reticolo».<br />
Sarà sollecitato a promuovere comunità per promuovere<br />
salute, ad attivare le “capacità della persona”,<br />
quegli stati <strong>di</strong> benessere <strong>di</strong> cui parla A. Sen ne<br />
La democrazia degli altri (Mondadori, 2004), a<br />
costruire alleanze e sinergie, a fare rete, a lavorare<br />
in équipe, ad uscire dalla propria stanza per confrontarsi<br />
con il territorio, con l’ambiente psicosociale<br />
dove nasce e si manifesta il <strong>di</strong>sagio, modulando<br />
necessariamente il proprio lavoro con quello<br />
dell’assistente sociale e con quello delle nuove professioni<br />
sociali, a perseguire l’integrazione sociosanitaria,<br />
ad occuparsi della persona in salute e non<br />
solo della persona in cura.<br />
Si pensi alle équipe integrate per la gestione degli<br />
interventi in materia <strong>di</strong> adozioni o in favore dei<br />
minori vittime <strong>di</strong> maltrattamento, abuso e sfruttamento<br />
sessuale, <strong>di</strong> cui al Piano Regionale delle<br />
Politiche Sociali; alle équipe psicosociali per il supporto<br />
psicosociale alla popolazione colpita da calamità,<br />
<strong>di</strong> cui al D.P.C.M. 13 giugno 2006; ai Servizi<br />
<strong>di</strong> contrasto della povertà e della devianza e al<br />
Servizio <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>azione Familiare, <strong>di</strong> cui alla l.r.<br />
19/2006, etc.<br />
La collaborazione e l’integrazione dovranno avvenire<br />
nel rispetto delle <strong>di</strong>fferenti autonomie professionali,<br />
secondo modalità relazionali <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza<br />
e complementarietà piuttosto che <strong>di</strong> interscambiabilità<br />
dei ruoli, con la necessità costante <strong>di</strong><br />
scambiare le informazioni necessarie a monitorare<br />
l’evoluzione della situazione e con la <strong>di</strong>sponibilità<br />
a porsi in un atteggiamento <strong>di</strong> supervisione reciproca.<br />
Come recita il vigente Piano Sanitario Regionale,<br />
l’integrazione tra i settori della sanità e delle politiche<br />
sociali, in particolare quelle socio-assistenziali<br />
degli Enti Locali, in quanto <strong>di</strong>rettamente collegate<br />
al concetto <strong>di</strong> salute, si pone come una necessità<br />
imprescin<strong>di</strong>bile. Di conseguenza, anche in ambito<br />
sanitario lo Psicologo dovrà confrontarsi ancor più<br />
con la realtà dell’integrazione socio-sanitaria (si<br />
E<strong>di</strong>toriale<br />
pensi all’area materno-infantile, a quella della tossico<strong>di</strong>pendenza<br />
e della salute mentale), che richiede<br />
uno sforzo congiunto <strong>di</strong> più istituzioni e <strong>di</strong> più<br />
figure professionali per fornire una risposta globale<br />
ai bisogni <strong>di</strong> salute e <strong>di</strong> reintegrazione della persona<br />
nel proprio contesto <strong>di</strong> vita.<br />
Il passaggio dal concetto <strong>di</strong> sanità a quello <strong>di</strong> salute,<br />
e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> benessere, apre nuovi spazi professionali<br />
per lo psicologo che dovrà abituarsi a sentir<br />
parlare <strong>di</strong> nuovo Welfare territoriale, <strong>di</strong> nuovi servizi<br />
per nuovi bisogni, <strong>di</strong> Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma, <strong>di</strong><br />
Ufficio <strong>di</strong> Piano, <strong>di</strong> LEA (Livelli essenziali <strong>di</strong> assistenza)<br />
e <strong>di</strong> LIVEAS (Livelli essenziali <strong>di</strong> assistenza<br />
sociale), <strong>di</strong> PUA (Porte Uniche <strong>di</strong> Accesso), <strong>di</strong><br />
UVM (Unità <strong>di</strong> Valutazione Multi<strong>di</strong>mensionale), <strong>di</strong><br />
coprogettazione, <strong>di</strong> progetti e percorsi assistenziali<br />
personalizzati, <strong>di</strong> Linee guida, <strong>di</strong> standard <strong>di</strong> prestazioni<br />
omogenee sull’intero territorio<br />
regionale/nazionale (L. 328/2000), <strong>di</strong> gestione<br />
associata delle funzioni socioassistenziali nell’ambito<br />
territoriale, <strong>di</strong> attori del sistema integrato (es.<br />
Privato sociale, Enti non profit erogatori <strong>di</strong> servizi<br />
alla persona), <strong>di</strong> esternalizzazione <strong>di</strong> servizi (affidamento<br />
dei servizi a soggetti terzi), <strong>di</strong> voucher sociali<br />
e <strong>di</strong> titoli per l’acquisto <strong>di</strong> prestazioni da caregiver<br />
professionali accre<strong>di</strong>tati e da strutture accre<strong>di</strong>tate,<br />
<strong>di</strong> compartecipazione degli utenti, <strong>di</strong> customer<br />
satisfaction, <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza attiva…<br />
Dovremo arrivare in fretta ad apprendere e con<strong>di</strong>videre<br />
questo nuovo linguaggio e comprendere come<br />
funziona il sistema integrato dei servizi; dovremo<br />
rapportarci con interlocutori <strong>di</strong>versi, metterci in<br />
gioco, renderci <strong>di</strong>sponibili al cambiamento, aggiornare<br />
e approfon<strong>di</strong>re il panorama scientifico della<br />
nostra professionalità.<br />
Ci verrà richiesta una poliedricità <strong>di</strong> conoscenze e<br />
competenze necessarie per essere promotori del<br />
cambiamento e, quin<strong>di</strong>, una formazione multi<strong>di</strong>sciplinare<br />
improntata alla reciprocità delle competenze,<br />
a partire dal riconoscimento e dal rispetto della<br />
specificità <strong>di</strong> ciascun ruolo all’interno del sistema<br />
integrato dei Servizi. Rivolgo perciò un caloroso<br />
invito ai colleghi che sono già coinvolti in questo<br />
processo innovativo ad intervenire su queste pagine<br />
con contributi e testimonianze.<br />
Nell’approssimarsi delle Feste formulo ai Colleghi,<br />
al Presidente, ai Consiglieri e ai Consulenti<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne, al personale <strong>di</strong> segreteria l’augurio <strong>di</strong><br />
un sereno Natale e <strong>di</strong> un propizio 2007.
Annotazioni del Presidente del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
Regione: luci e ombre<br />
“Finalmente si <strong>di</strong>aloga” era il titolo del precedente<br />
e<strong>di</strong>toriale nel quale esprimevamo sod<strong>di</strong>sfazione per la<br />
ripresa del <strong>di</strong>alogo con la Regione, per gli importanti<br />
risultati raggiunti e per le ipotesi <strong>di</strong> soluzione che si<br />
cominciavano ad intravedere su altre questioni riguardanti<br />
la tutela e lo sviluppo della professione psicologica.<br />
Tuttavia siamo costretti a registrare, nostro malgrado,<br />
qualche resistenza, preclusione e scorrettezza da<br />
parte <strong>di</strong> alcuni attori istituzionali, anche se non mancano<br />
per fortuna riconoscimenti e affermazioni importanti.<br />
Ve<strong>di</strong>amone alcuni.<br />
· Il Consiglio regionale ha approvato la L.r. n°<br />
19/06, Disciplina del sistema integrato dei Servizi<br />
sociali per la <strong>di</strong>gnità e il benessere delle donne e<br />
degli uomini <strong>di</strong> Puglia.<br />
L’art. 25, recependo la richiesta avanzata<br />
dall’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia, ha previsto<br />
l’attivazione <strong>di</strong> un Servizio <strong>di</strong> Psicologia<br />
Scolastica, che potrà aprire la strada a una molteplicità<br />
e ricchezza <strong>di</strong> funzioni e attività psicologiche<br />
da realizzare nelle scuole. Anche per questa<br />
ragione l’Or<strong>di</strong>ne è impegnato a sviluppare il rapporto<br />
tra la professione psicologica e il mondo scolastico,<br />
sul presupposto che la Psicologia può<br />
costituire davvero una risorsa preziosa per la<br />
Scuola e per chi in essa lavora.<br />
E la realizzazione, in queste settimane, <strong>di</strong> una<br />
ricerca condotta dal Prof. Sergio Salvatore, titolare<br />
della Cattedra <strong>di</strong> Psicologia Dinamica<br />
dell’Università <strong>di</strong> Lecce, va proprio in questa prospettiva,<br />
essendo interesse strategico dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
comprendere, dal punto <strong>di</strong> vista degli attori del<br />
mondo scolastico, le criticità e le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> sviluppo<br />
che caratterizzano tale contesto. Ciò al fine<br />
<strong>di</strong> promuovere l’appropriatezza e l’utilità della<br />
professione psicologica e, quin<strong>di</strong>, per accrescere la<br />
capacità degli psicologi <strong>di</strong> offrire servizi coerenti<br />
con le esigenze <strong>di</strong> chi è oggi impegnato nella e per<br />
la scuola.<br />
L’art. 65 istituisce la Commissione regionale per le<br />
politiche sociali, con funzioni consultive e propositive<br />
nell’area delle problematiche relative alle<br />
tematiche sociali ed educative. Tale Commissione<br />
è costituita anche da un componente, esperto in<br />
materia, nominato dall’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi <strong>di</strong><br />
Puglia.<br />
Si tratta <strong>di</strong> due segnali <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> una<br />
presenza psicologica qualificata che molto può<br />
dare alle Istituzioni anche in termini <strong>di</strong> concretezza<br />
operativa.<br />
· La L.r. n° 25/06, Principi e organizzazione del<br />
Servizio sanitario regionale, ha previsto, tra le funzioni<br />
del Distretto, oltre all’Assistenza consultoriale,<br />
anche l’Assistenza psicologica. Ma perché non<br />
in<strong>di</strong>viduarle e qualificarle sin da subito come Unità<br />
<strong>di</strong> Giuseppe Luigi Palma<br />
operative invece <strong>di</strong> demandare ad apposito regolamento<br />
l’in<strong>di</strong>viduazione e la qualificazione delle<br />
Unità Operative? Riporto i commi 5 e 6 dell’art. 14<br />
della L.R. 25/06:<br />
5. Nel Distretto sono assicurate le funzioni <strong>di</strong><br />
seguito riportate:<br />
a) assistenza primaria comprendente assistenza<br />
socio-sanitaria <strong>di</strong> base, continuità assistenziale,<br />
assistenza <strong>di</strong> emergenza territoriale,<br />
assistenza infermieristica, assistenza<br />
domiciliare, ospedale <strong>di</strong> comunità;<br />
b) assistenza specialistica comprendente assistenza<br />
specialistica ambulatoriale, assistenza<br />
riabilitativa, assistenza protesica, assistenza<br />
termale nonché specialistico-riabilitativa<br />
neuropsichiatrica infantile;<br />
c) assistenza consultoriale;<br />
d) assistenza nelle strutture residenziali e<br />
semiresidenziali territoriali;<br />
e) assistenza psicologica;<br />
f) assistenza socio sanitaria.<br />
6. L’in<strong>di</strong>viduazione e la qualificazione delle Unità<br />
operative è affidata ad apposito regolamento<br />
adottato dalla Giunta regionale.<br />
Sempre la L.R. 25/06 prevede inoltre che<br />
“Presso ogni Distretto è istituita un’Unità operativa<br />
complessa per l’organizzazione <strong>di</strong> tutte<br />
le funzioni <strong>di</strong> assistenza primaria e interme<strong>di</strong>a<br />
e il coor<strong>di</strong>namento delle cure primarie”. E che<br />
tale struttura può essere <strong>di</strong>retta da un Me<strong>di</strong>co.<br />
Avevamo appena ottenuto giustizia attraverso<br />
la L.R. n.1/06 sulla <strong>di</strong>rezione dei Distretti e<br />
adesso la Regione approva una Legge che <strong>di</strong><br />
fatto entra in conflitto con quella precedente.<br />
Infatti siamo <strong>di</strong> fronte ad una assur<strong>di</strong>tà per cui<br />
il Distretto può essere <strong>di</strong>retto anche da uno<br />
Psicologo mentre una articolazione dello stesso<br />
Distretto può essere <strong>di</strong>retta solo dal Me<strong>di</strong>co!<br />
· Il Regolamento L.R. 10 luglio 2006, n. 19 -<br />
Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali<br />
per la <strong>di</strong>gnità e il benessere delle donne e degli<br />
uomini <strong>di</strong> Puglia è stato <strong>di</strong>scusso nelle<br />
Commissioni competenti. L’Or<strong>di</strong>ne ha elaborato<br />
una serie <strong>di</strong> proposte finalizzate al consolidamento<br />
della figura dello Psicologo nelle varie strutture<br />
oggetto del Regolamento. Al momento la Giunta<br />
Regionale non ha ancora approvato definitivamente<br />
il Regolamento, quin<strong>di</strong> ogni valutazione <strong>di</strong> merito<br />
per il momento è rinviata.<br />
Ci fermiamo qui, con l’augurio che il Natale e il<br />
nuovo Anno rilancino le aspirazioni personali, familiari<br />
e professionali <strong>di</strong> tutti gli iscritti, ai quali va il nostro<br />
più sincero augurio <strong>di</strong> un anno proficuo, intenso, carico<br />
<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni e ricco <strong>di</strong> esperienze umane e lavorative.<br />
Buon Natale e Buon Anno a tutti.<br />
3<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
4<br />
Note critiche ed autocritiche<br />
Quale futuro per la Psicologia?<br />
(ovvero come orientarsi tra sciamani, streghe, maghi e fattucchiere?)<br />
Nel corso degli anni l’agire psicologico è andato sempre<br />
più orientandosi verso l’ approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> tematiche<br />
relative agli aspetti patologici del comportamento in<strong>di</strong>viduale<br />
e sociale. Tale virata sul clinico ha avvicinato<br />
molto la Psicologia alle scienze me<strong>di</strong>che che nel problema<br />
avevano la propria ragion d’essere.<br />
In pratica si è andata via via <strong>di</strong>luendo quella carica innovatrice<br />
e vincente <strong>di</strong> un pensiero <strong>di</strong> salute che non si limitasse<br />
ad analizzare tanto gli aspetti del <strong>di</strong>sagio ma proponesse<br />
azioni rivolte alla prevenzione ed al<br />
benessere personale e della comunità.<br />
Il processo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>calizzazione della<br />
Psicologia ha consentito uno status<br />
professionale clinico non senza<br />
attriti con le aree professionali<br />
limitrofe (me<strong>di</strong>che, biologiche,<br />
neurologiche, ecc.), ma ha subìto,<br />
peraltro, un vuoto nelle aree<br />
“evolutive” del pensiero psicologico:<br />
il benessere, la salute,<br />
la prevenzione e la comunità.<br />
E’ stata, in fondo, abortita<br />
imme<strong>di</strong>atamente la prospettiva<br />
<strong>di</strong> azione “rivoluzionaria-riformista-innovatricepertubatrice”<br />
della Psicologia,<br />
con il conseguente esproprio<br />
<strong>di</strong> tali aree <strong>di</strong> interesse scientifico ed operativo<br />
da parte della me<strong>di</strong>cina stessa<br />
(me<strong>di</strong>cina della prevenzione, pe<strong>di</strong>atria <strong>di</strong><br />
comunità, ecc.) e delle scienze sociali (sociologia,<br />
servizio sociale, pedagogia, ecc.).<br />
Abiurando le proprie origini la Psicologia si è<br />
<strong>di</strong> fatto trovata stretta tra l’incu<strong>di</strong>ne ed il martello<br />
e ha perso la propria carica innovativa <strong>di</strong><br />
lungo respiro che originariamente possedeva.<br />
Il posizionamento su un mercato del lavoro prevalentemente<br />
clinico ha avuto come effetto il processo<br />
<strong>di</strong> periferizzazione della Psicologia che, secondo<br />
alcuni, oggi, rappresenterebbe una vera e propria lobby.<br />
Nel frattempo le istanze del benessere hanno preso rivoli<br />
<strong>di</strong>versi dalle scienze istituzionalizzate verso pratiche meno<br />
consolidate ma in via <strong>di</strong> istituzionalizzazione (leggi nuove<br />
professioni).<br />
L’abbandono del campo - sia da parte del mondo della formazione<br />
che anche da parte della Psicologia professionale<br />
- ha aperto spazi a vecchie e nuove “competenze” vissute<br />
dai più degli addetti ai lavori in maniera persecutoria poiché<br />
considerate alternative alla professionalità dello psicologo<br />
e alla Psicologia.<br />
La paura della per<strong>di</strong>ta dell’identità conseguita ha prodotto,<br />
nel corso <strong>di</strong> questi ultimi anni, una sorta <strong>di</strong> “levata <strong>di</strong><br />
scu<strong>di</strong>” per un “purismo psicologico” piuttosto che per un<br />
pluralismo culturale e professionale che ha dato un’immagine<br />
della Psicologia e degli psicologi più come una fede<br />
<strong>di</strong> Vincenzo Gesualdo*<br />
con degli adepti che come una scienza rorida <strong>di</strong> una profonda<br />
carica trasformativi e innovativa.<br />
La Psicologia si è rintanata nelle proprie stanze del sapere<br />
scientifico me<strong>di</strong>calizzato, chiudendo le porte a una serie <strong>di</strong><br />
istanze e <strong>di</strong> energie ideali, culturali e <strong>di</strong> pensiero che <strong>di</strong><br />
fatto la hanno abbondantemente superata proprio sul piano<br />
della forza propulsiva originaria: il benessere. Si è interessata<br />
in pratica più degli aspetti performativi/conformativi<br />
che <strong>di</strong> quelli deformativi/trasformativi.<br />
Piuttosto che contribuire, marcando la propria<br />
specificità e dando il proprio apporto<br />
culturale e professionale, allo sviluppo<br />
del pensiero, la Psicologia si è arroccata<br />
su se stessa pensando, forse, illusoriamente,<br />
a una sorta <strong>di</strong> egemonia<br />
<strong>di</strong> potere e sapere derivante da<br />
chissà quale energia sciamanica,<br />
e ritrovandosi <strong>di</strong> fatto, oggi,<br />
completamente isolata.<br />
Oggi la Psicologia e gli psicologi<br />
non possono che prendere<br />
atto <strong>di</strong> tutta una serie <strong>di</strong> istanze<br />
e <strong>di</strong> “evoluzioni” professionali<br />
che hanno preso forma e<br />
che a breve, per espressa<br />
volontà delle forze politiche e<br />
<strong>di</strong> governo, avranno legittimità<br />
normativa.<br />
Quale strategia <strong>di</strong> approccio a<br />
“questa sciagura”? Possiamo mantenere<br />
ancora una volta una posizione<br />
manichea e conservatrice dello sciamano <strong>di</strong><br />
turno e arroccarci su posizioni “illusoriamente<br />
<strong>di</strong> egemonia del sapere e dell’agire”, oppure<br />
possiamo contribuire alla formazione <strong>di</strong> nuovi<br />
psicologi - compito che spetta alle aree della<br />
istruzione e della formazione, che più prima che<br />
dopo avranno la necessità, per una fisiologica<br />
sopravvivenza, <strong>di</strong> riconsiderare i percorsi formativi alla<br />
luce dell’intuizione originaria - e <strong>di</strong> una cultura psicologica<br />
che si rivolga alla collettività, a tutti e a ciascuno.<br />
Contaminare la pedagogia, le scienze sociali, le professioni,<br />
la me<strong>di</strong>cina, le organizzazioni, il management, la<br />
scuola, l’urbanistica, la politica, le comunità, le istituzioni,<br />
ecc. offrirebbe alla Psicologia legittimità e consenso<br />
trasversale e ad avrebbe come effetto la sua se<strong>di</strong>mentazione,<br />
a pieno titolo, nell’universo simbolico collettivo e<br />
in<strong>di</strong>viduale.<br />
Dipende da noi decidere quale spazio vogliamo avere nel<br />
futuro, consapevoli che l’eventuale spazio futuro passa<br />
attraverso la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> illusorie e deliranti idee <strong>di</strong> splen<strong>di</strong>do<br />
isolamento e <strong>di</strong> paura dell’untore.<br />
La Psicologia è cresciuta, ora tocca agli psicologi. In<br />
bocca al lupo.<br />
* Vice Presidente del Consiglio dell'Or<strong>di</strong>ne
Input dagli iscritti<br />
Il <strong>di</strong>fficile percorso<br />
migliorativo della Psicologia<br />
Mi è stato chiesto, dall’amico<br />
Salvatore Nuzzo, che, con rinnovato<br />
entusiasmo ha intrapreso<br />
l’esperienza <strong>di</strong> Consigliere<br />
Regionale nel nostro Or<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong><br />
scrivere qualcosa da “psicologo<br />
<strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> salute mentale”.<br />
Ho resistito quasi un anno,<br />
poi ho ceduto alle sue insistenze.<br />
Ed ora eccomi qui!<br />
Avevo pensato <strong>di</strong> scrivere<br />
qualcosa <strong>di</strong> teorico, <strong>di</strong> “istituzionale”,<br />
parlando, per esempio,<br />
dell’evoluzione della Psicologia<br />
Clinica nei Servizi Psichiatrici in<br />
questi ultimi anni; oppure, del<br />
nostro ruolo, importantissimo,<br />
nel progetto <strong>di</strong> “umanizzazione<br />
della psichiatria” (quanto c’è<br />
ancora da fare su questa strada!).<br />
Invece, mi ritrovo a parlare<br />
del “mio essere psicologo in un<br />
servizio territoriale <strong>di</strong> psichiatria”<br />
da ormai 16 anni, dei cambiamenti<br />
(spero migliorativi)<br />
della mia professione, del mio<br />
rapporto con i colleghi operatori<br />
del servizio e <strong>di</strong> quello con i<br />
pazienti-clienti-utenti (forse<br />
meglio “persone”) che per vari<br />
problemi giungono al CSM.<br />
Sarà, forse, l’età (sto per raggiungere<br />
i 50 anni)? Sarà, forse,<br />
l’esperienza <strong>di</strong> malattia che ti<br />
giunge improvvisa e ti fa riflettere?<br />
Sarà, forse, il mio eterno<br />
“mettermi in <strong>di</strong>scussione” che<br />
continua a torturarmi? Sarà,<br />
forse, l’ennesimo tentativo <strong>di</strong><br />
ricominciare, dopo un momento<br />
<strong>di</strong> crisi, a fare lo psicologo per la<br />
gente e con la gente?<br />
Saranno, forse, tutti questi<br />
motivi messi insieme che mi<br />
hanno spinto a buttare giù queste<br />
considerazioni. Spero che qualcuno<br />
<strong>di</strong> voi, una volta letto questo<br />
mio scritto, si faccia vivo per<br />
<strong>di</strong>rmi come la pensa e mi aiuti a<br />
trovare qualche risposta (abbiamo<br />
sempre bisogno <strong>di</strong> aiuto,<br />
soprattutto noi che, per lavoro,<br />
aiutiamo gli altri!).<br />
E allora cominciamo senza<br />
“peli sulla lingua”, senza “mezze<br />
misure”, <strong>di</strong>cendo tutto ciò che<br />
penso. E io penso che la psicologia<br />
attuale, quella soprattutto dei<br />
servizi pubblici territoriali, quella<br />
a più <strong>di</strong>retto contatto con la<br />
gente, stia sbagliando!<br />
La Psicologia sbaglia quando<br />
vuole “copiare” (scimmiottare?)<br />
la psichiatria e la Me<strong>di</strong>cina;<br />
quando, per un tentativo <strong>di</strong> maggiore<br />
riconoscibilità istituzionale,<br />
ne percorre fedelmente tutti i<br />
vari aspetti, dalla ricerca <strong>di</strong> una<br />
<strong>di</strong>agnosi alla “somministrazione”<br />
<strong>di</strong> una terapia, senza fermarsi<br />
ad ascoltare i bisogni <strong>di</strong> chi ci<br />
chiede aiuto, <strong>di</strong> chi viene da noi<br />
perché <strong>di</strong>sperato e spesso solo.<br />
O quando, peggio, si allea con<br />
una parte della Psichiatria e dà ad<br />
essa l’appoggio per situazioni a<br />
volte non lineari e poco chiare,<br />
come succede quando si avalla<br />
con un test una certificazione o<br />
una perizia senza un adeguato e<br />
giusto approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>agnostico.<br />
La psicologia sbaglia quando<br />
anche in ambito psicoterapeutico<br />
attua modelli prettamente me<strong>di</strong>co-psichiatrici,<br />
quando le persone<br />
che si ha <strong>di</strong> fronte <strong>di</strong>ventano<br />
semplici cartelle cliniche da<br />
<strong>di</strong> Vito Chiffi*<br />
compilare, quando non si presta<br />
attenzione ai tempi <strong>di</strong> attesa, al<br />
setting, alla relazione, presi solo<br />
da un “attivismo tutto fare”.<br />
La Psicologia sbaglia quando<br />
non attua più l’aggiornamento e<br />
la formazione, o quando esso è<br />
solo finalizzato all’acquisizione<br />
dei punteggi ECM, quando non<br />
si mettono in <strong>di</strong>scussione le proprie<br />
certezze e conoscenze già<br />
acquisite.<br />
La Psicologia sbaglia quando<br />
abbiamo finito <strong>di</strong> guardarci dentro,<br />
<strong>di</strong> lavorare sui nostri limiti<br />
(se mai lo abbiamo fatto!).<br />
La Psicologia sbaglia quando<br />
non è più creativa, quando non<br />
inventa più strade nuove, tecniche<br />
e percorsi nuovi da applicare<br />
nei nostri vari ambiti <strong>di</strong> intervento.<br />
Nel mio lavoro quoti<strong>di</strong>ano mi<br />
sostiene molto la conoscenza <strong>di</strong><br />
tanti colleghi che vanno oltre le<br />
idee che ho appena tracciato;<br />
tanti colleghi che nei Servizi<br />
Pubblici, nelle Strutture<br />
Riabilitative, nei Reparti<br />
Ospedalieri cercano <strong>di</strong> andare<br />
controcorrente, <strong>di</strong> essere “psicologi<br />
veri” (autonomi, creativi,<br />
<strong>di</strong>sponibili all’ascolto, attenti,<br />
pronti a mettersi in <strong>di</strong>scussione).<br />
Chiudo con la consapevolezza<br />
<strong>di</strong> aver tracciato solo alcune<br />
linee, molto parziali e <strong>di</strong> parte,<br />
utili probabilmente all’apertura<br />
<strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito franco, al fine <strong>di</strong><br />
migliorare il nostro agire psicologico.<br />
* Dirigente Psicologo<br />
CSM Ugento - Ausl Le/2 Maglie<br />
5<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
6<br />
La parola ai tirocinanti<br />
Caso clinico: neo-laureato<br />
Una stretta <strong>di</strong> mano, un sorriso<br />
al Presidente della commissione,<br />
uno al Docente universitario<br />
che ci ha seguiti nel lavoro<br />
<strong>di</strong> stesura della tesi, e si è “laureati”.<br />
Il tempo <strong>di</strong> mettere piede<br />
fuori dalla Facoltà e sembra <strong>di</strong><br />
tornare al primo giorno <strong>di</strong> scuola.<br />
E’ come se quei cinque anni,<br />
passati a fare nottate sui libri, ad<br />
affannarsi nel tentativo <strong>di</strong> ricordare<br />
ogni singola parola, si cancellassero<br />
in un secondo.<br />
Eppure…le matricole si guardano<br />
dall’alto, ci si sente gran<strong>di</strong><br />
quando si ha la propria tesi <strong>di</strong><br />
laurea sotto il braccio.<br />
Come mai, dopo pochi giorni,<br />
quel senso <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>osità e<br />
onnipotenza ci viene strappato<br />
via? Sembra quasi una caricatura<br />
sentirsi chiamare dottori…<br />
già, perché i Dottori, quelli veri,<br />
sono altri. E questa è l’unica<br />
cosa certa.<br />
In un attimo si torna <strong>di</strong><br />
nuovo bambini. Intimi<strong>di</strong>ti, con<br />
la voce tremolante, cerchiamo<br />
<strong>di</strong>sponibilità presso Enti pubblici<br />
ed ASL, ma non è solo una<br />
questione burocratica.<br />
Due semestri, due: do<strong>di</strong>ci<br />
mesi per capire cosa c’è, oltre al<br />
nozionismo universitario, alle<br />
teorie della mente e del funzionamento<br />
psichico e agli orientamenti<br />
psico<strong>di</strong>namici o cognitivi<br />
o relazionali. Ma poi, per caso<br />
o per fortuna, il Tirocinio postlauream<br />
catapulta in un’altra<br />
<strong>di</strong>mensione. Che è quella<br />
umana, oltre che <strong>di</strong>dattica; è<br />
quella che ti fa emozionare al<br />
pensiero <strong>di</strong> assistere il Dirigente<br />
Psicologo mentre somministra<br />
questionari <strong>di</strong> personalità e si<br />
relaziona all’elemento Umano.<br />
Dopo aver pensato tutta la<br />
notte a cosa mettere per sembra-<br />
re all’altezza, per essere il più<br />
adeguati possibile, tiriamo col<br />
cuore in gola la se<strong>di</strong>a per metterci<br />
accanto al tutor ed osservare,<br />
in religioso silenzio, ogni<br />
suo piccolo gesto, ogni appunto<br />
preso, ogni sguardo mandato al<br />
paziente, ogni eventuale sorriso,<br />
e quant’altro vada a riempire il<br />
momento del colloquio clinico e<br />
della stesura <strong>di</strong> una relazione<br />
<strong>di</strong>agnostica.<br />
Con ansia cerchiamo <strong>di</strong><br />
cogliere anche l’impossibile. E<br />
questo costa caro in un ambiente<br />
<strong>di</strong> Professionisti che è l’unico,<br />
forse, dove è davvero interessante<br />
sentir parlare <strong>di</strong> lavoro.<br />
Ebbene, un concetto è stato<br />
per tutti noi neo-laureati il filo<br />
conduttore del percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>:<br />
quello dell’Ascolto Empatico<br />
del Paziente, un paziente che<br />
ora non è più soltanto l’insieme<br />
simbolico dei criteri <strong>di</strong>agnostici<br />
ma un in<strong>di</strong>viduo che ti guarda e<br />
ti respira <strong>di</strong> fronte.<br />
Si potrebbero citare varie<br />
definizioni, ma la naturalezza e<br />
la prontezza nell’affrontare un<br />
qualsiasi percorso nel quale ci si<br />
è inoltrati nel momento <strong>di</strong><br />
“presa in carico” (e non solo), è<br />
qualcosa che si percepisce<br />
appena attraverso le pagine dei<br />
libri.<br />
Per capire che la <strong>di</strong>fferenza<br />
tra noi e i Dottori è questa, però,<br />
ci vuole molto meno <strong>di</strong> un anno,<br />
avendo la possibilità <strong>di</strong> seguire<br />
da vicino la professione.<br />
Una mattina arriva al<br />
Servizio <strong>di</strong> Psicologia Clinica e<br />
Psicoterapia della ASL TA/1<br />
presso cui svolgo il tirocinio un<br />
signore per nulla <strong>di</strong>screto, che<br />
minaccia volgarmente <strong>di</strong> dar<br />
fuoco all’e<strong>di</strong>ficio con 10 litri <strong>di</strong><br />
benzina. Io, naturalmente, ero<br />
nel panico più totale quando, in<br />
<strong>di</strong> Ilaria Cinieri<br />
un attimo, due dottoresse del<br />
Servizio fanno <strong>di</strong> lui un in<strong>di</strong>viduo<br />
remissivo che chiede scusa<br />
quasi in lacrime. Lo calmano<br />
con una manciata <strong>di</strong> parole… è<br />
inutile aggiungere altro.<br />
Giorni, forse ore, per intuire<br />
la vera complessità e l’effettiva<br />
<strong>di</strong>fficoltà del percorso che<br />
abbiamo scelto <strong>di</strong> seguire.<br />
Piano piano, poi, cominciamo<br />
a riconoscere l’ambiente e<br />
la paura <strong>di</strong> sembrare dei “mezzi<br />
busti” incastrati in comode<br />
se<strong>di</strong>e girevoli si attenua e ci fa<br />
sorridere, per lasciar spazio ad<br />
un irrefrenabile ed insaziabile<br />
desiderio <strong>di</strong> conoscere e capire.<br />
Ogni cosa.<br />
E’ vero che bisogna spiegarci<br />
tutto, nel 99% dei casi molto<br />
più <strong>di</strong> una volta, ma siete i<br />
nostri modelli, i nostri Dottori,<br />
ed è soprattutto vostro il merito<br />
dei nostri successi. Il panorama<br />
lavorativo non è un “belvedere”<br />
e le aspettative riguardo il futuro<br />
sono un privilegio non a tutti<br />
concesso, ma la passione smuove<br />
ogni acqua. Nessuno crede<br />
che sia facile, anzi: osservando<br />
dal vivo il Vostro sforzo quoti<strong>di</strong>ano<br />
nell’affrontare le vicissitu<strong>di</strong>ni<br />
che ogni Caso Clinico<br />
porta con sé, lo è sempre<br />
meno… sembra quasi impossibile.<br />
Non credo lo sia.<br />
Continuate a comunicarci le<br />
vostre conoscenze, le faremo<br />
nostre, e non smettete mai <strong>di</strong><br />
trasmetterci il senso <strong>di</strong> gratificazione<br />
che nasce dal far bene la<br />
propria professione, anche se<br />
<strong>di</strong>fficile. La strada è in salita, è<br />
una bella sfida, ammesso che lo<br />
sia, ma abbiamo bisogno del<br />
vostro supporto per sperare <strong>di</strong><br />
arrivare, un giorno, ad essere<br />
anche noi degli Psicologi competenti.
La collaborazione <strong>di</strong>retta tra<br />
lo “Psicologo <strong>di</strong> Base” e il Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Base:<br />
una prospettiva possibile<br />
Introduzione<br />
Questo lavoro presenta un aggiornamento sul<br />
progetto sperimentale <strong>di</strong> collaborazione <strong>di</strong>retta tra<br />
me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base e psicologo avviato nel luglio<br />
2000, e ancora attivo in due stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base,<br />
in collaborazione con la Scuola <strong>di</strong><br />
Specializzazione in Psicologia della Salute <strong>di</strong><br />
Roma e il Distretto Socio-sanitario <strong>di</strong> Orvieto.<br />
L’idea della collaborazione intende promuovere<br />
una risposta più adeguata alla domanda crescente<br />
<strong>di</strong> salute, anche nelle sue <strong>di</strong>mensioni psicologica e<br />
psicosociale.<br />
La collaborazione prevede la copresenza del<br />
me<strong>di</strong>co e dello psicologo durante l’abituale orario<br />
<strong>di</strong> visita. L’intervento è rivolto a tutti gli assistiti<br />
degli stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci coinvolti ed in particolare a<br />
quelle persone che, <strong>di</strong>etro la proposta <strong>di</strong> un sintomo<br />
somatico, portano <strong>di</strong>sagi <strong>di</strong> altra natura e che<br />
<strong>di</strong>fficilmente si rivolgerebbero ad un professionista<br />
della sfera psicosociale, perché non pensano <strong>di</strong><br />
avere un problema in questo ambito. E’ comprensibile<br />
come sia <strong>di</strong>fficile per il me<strong>di</strong>co prendere in<br />
considerazione tali <strong>di</strong>sagi perché questi pazienti<br />
non li esprimono, manifestano invece <strong>di</strong>versi sintomi<br />
fisici che spesso possono essere anche molto<br />
preoccupanti, ma per i quali altrettanto spesso non<br />
si riesce a trovare una causa. Eppure questa consistente<br />
fetta <strong>di</strong> utenza “sana” è portatrice <strong>di</strong> un’indubbia<br />
sofferenza, <strong>di</strong>sagio, fatica <strong>di</strong> vivere, <strong>di</strong>sadattamento.<br />
Malesseri non inquadrabili dalla<br />
me<strong>di</strong>cina classica, trattandosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagi che restano<br />
“sottosoglia” rispetto ai criteri <strong>di</strong>agnostici delle<br />
categorie biome<strong>di</strong>che e psicopatologiche o psichiatriche.<br />
Pensiamo che la presenza dello psicologo possa<br />
facilitare la lettura dei fattori <strong>di</strong> carattere psicologico<br />
e psicosociale, me<strong>di</strong>ando il delicato e prezioso<br />
<strong>di</strong>alogo tra me<strong>di</strong>co e paziente. Il lavoro svolto<br />
in questi anni ha arricchito la nostra conoscenza<br />
sulla fattibilità della collaborazione <strong>di</strong>retta e sulla<br />
necessità <strong>di</strong> attivare una sperimentazione su più<br />
larga scala. Col presente articolo inten<strong>di</strong>amo evidenziarne<br />
i motivi. “Noi pensiamo che vi siano<br />
delle persone che, quando per una ragione o per<br />
l’altra trovano <strong>di</strong>fficile affrontare i problemi della<br />
loro vita, ricorrono alla malattia” (Balint, 1957).<br />
La malattia, quin<strong>di</strong>, può essere la denuncia <strong>di</strong> una<br />
Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />
<strong>di</strong> Antonia Palmisano*<br />
<strong>di</strong>fficoltà esistenziale.<br />
L’utilizzazione da parte <strong>di</strong> questi pazienti <strong>di</strong><br />
servizi <strong>di</strong> ricovero e/o ambulatoriali è nove volte<br />
superiore a quello della popolazione generale<br />
(Smith et al., 1986). Queste persone riescono talvolta<br />
a trovare nella relazione con il me<strong>di</strong>co il proprio<br />
farmaco (Balint, 1957), con dosi variamente<br />
somministrate, così che la stessa relazione me<strong>di</strong>co-paziente<br />
influenza gli esiti clinici. I me<strong>di</strong>ci si<br />
trovano così a doversi fare carico <strong>di</strong> situazioni<br />
<strong>di</strong>verse da una patologia organica obiettivabile.<br />
Questo senza peraltro avere una formazione professionale<br />
adeguata alla lettura del <strong>di</strong>sagio anche<br />
in termini psicologici, e dovendo comunque attivarsi,<br />
spesso più che in altri casi, alla ricerca <strong>di</strong><br />
una soluzione, <strong>di</strong> una risposta me<strong>di</strong>ca. Quin<strong>di</strong> si<br />
ricorre all’effettuazione <strong>di</strong> analisi cliniche e alla<br />
somministrazione <strong>di</strong> trattamenti farmacologici <strong>di</strong><br />
cui il me<strong>di</strong>co per primo riconosce la dubbia utilità,<br />
non perchè la sofferenza fisica non esiste, ma perchè<br />
la scomparsa <strong>di</strong> quei sintomi porterà probabilmente<br />
alla ricerca <strong>di</strong> nuovi sintomi e spesso alla<br />
comparsa <strong>di</strong> un quadro clinico cronico. Così<br />
facendo si rischia oltre alla cronicizzazione dei<br />
<strong>di</strong>sturbi somatici, con danno per il paziente, anche<br />
un incremento <strong>di</strong> spesa per il Servizio Sanitario<br />
Nazionale (Bacon et al., 1994; Bass & Murphy,<br />
1990; Shaw & Creed, 1991; Wickramasekera,<br />
1989).<br />
A volte il <strong>di</strong>sagio che si avverte è legato semplicemente<br />
ad un evento della nostra vita cui non<br />
abbiamo dato la giusta rilevanza, il giusto colore,<br />
sul quale non ci siamo soffermati, <strong>di</strong> cui non<br />
abbiamo avuto la possibilità <strong>di</strong> parlare. Quello che<br />
stiamo avendo la possibilità <strong>di</strong> rilevare, negli stu<strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>ci che fanno parte <strong>di</strong> questa esperienza, è proprio<br />
come a volte basta una semplice domanda<br />
per aprire un mondo inesplorato, esperienze<br />
affettive che non aspettano altro che uno spazio<br />
nel quale ci si possa de<strong>di</strong>care a loro. Sappiamo che<br />
la comunicazione verbale del <strong>di</strong>sagio affettivo<br />
riduce l’attivazione del sistema nervoso autonomo<br />
e sembra proteggere dalla formazione <strong>di</strong> sintomi<br />
somatici (Anderson, 1981; Berry & Pennebaker,<br />
1993; Pennebaker, 1985; Pennebaker & Susman,<br />
1988). Nel lavoro che stiamo conducendo abbiamo<br />
notato come spesso però questa possibilità<br />
7<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
8<br />
viene autonegata, e la focalizzazione dell’attenzione<br />
del soggetto viene rivolta al sintomo somatico.<br />
Non si considera che la risposta la nostro <strong>di</strong>sagio<br />
vada cercata nella nostra storia e nella relazione<br />
con il mondo che ci circonda.<br />
Il progetto <strong>di</strong> attivare una collaborazione <strong>di</strong>retta<br />
me<strong>di</strong>co-psicologo prende spunto principalmente:<br />
dal modello biopsicosociale (Engel, 1977), che<br />
elimina qualunque <strong>di</strong>stinzione netta tra patologia<br />
organica, funzionale e mentale, considerandola in<br />
termini <strong>di</strong> multifattorialità rispetto a tematiche <strong>di</strong><br />
tipo biologico, psicologico, sociale; dal lavoro<br />
pionieristico <strong>di</strong> Balint (1957) che giunge a<br />
formulare il concetto <strong>di</strong> malattia come<br />
costruzione che si sviluppa nella relazione<br />
me<strong>di</strong>co/paziente; dalle più<br />
recenti tendenze della psicosomatica<br />
(Solano, 2001) che in<strong>di</strong>cano come<br />
qualunque tipo <strong>di</strong> problema<br />
portato al me<strong>di</strong>co può trovare<br />
migliore soluzione se, oltre ad<br />
essere considerato in termini<br />
biologici, viene inquadrato nel<br />
contesto relazionale e nel ciclo <strong>di</strong><br />
vita del paziente. Inoltre nel corso<br />
dei cinque anni trascorsi dall’inizio<br />
del progetto abbiamo incontrato<br />
<strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> presenti in letteratura che<br />
con i loro risultati hanno avvalorato la nostra<br />
idea e ci hanno dato ulteriore forza 1.<br />
Nonostante i numerosi spunti interessanti trovati<br />
in tali stu<strong>di</strong>, in letteratura, a parte il contributo<br />
del nostro gruppo (Tomassoni e Solano, 2003),<br />
non sono presenti lavori che prendono in considerazione<br />
la possibilità <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong> psicologi nel<br />
contesto specifico della me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base.<br />
Articolazione del progetto<br />
- Le coppie <strong>di</strong> professionisti me<strong>di</strong>co-psicologo<br />
ricevono insieme i pazienti nell’orario <strong>di</strong> ambulatorio,<br />
per una volta a settimana. I pazienti<br />
sono informati della presenza dello psicologo<br />
tramite un cartello esposto nella sala <strong>di</strong> attesa<br />
degli ambulatori, ogni paziente può chiedere <strong>di</strong><br />
essere visitato dal solo me<strong>di</strong>co (in questi cinque<br />
anni solo due persone hanno chiesto <strong>di</strong> essere<br />
ricevute dal solo me<strong>di</strong>co).<br />
- Poter giungere ad un inquadramento psicosociale<br />
dei casi, per una semplice questione <strong>di</strong><br />
tempi, non sempre è possibile durante l’orario<br />
Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />
ambulatoriale. Dunque lo psicologo e il me<strong>di</strong>co,<br />
oltre ad effettuare un lavoro sinergico con i<br />
pazienti durante le visite, si riservano degli<br />
spazi, al <strong>di</strong> fuori dell’orario <strong>di</strong> visita abituale,<br />
per <strong>di</strong>scutere dei casi che meritano una conoscenza<br />
più approfon<strong>di</strong>ta. Da queste riflessioni<br />
può emergere poi la necessità <strong>di</strong> proporre al<br />
paziente degli incontri esplorativi e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento.<br />
Ogni paziente ha tuttavia la possibilità<br />
<strong>di</strong> richiedere in maniera autonoma colloqui<br />
in<strong>di</strong>viduali con lo psicologo.<br />
- Qualora, al <strong>di</strong> là del lavoro <strong>di</strong> chiarificazione<br />
possibile da parte della coppia terapeutica<br />
me<strong>di</strong>co/psicologo, si verifichi una trasformazione<br />
da “proposta <strong>di</strong> sintomo somatico” a<br />
“domanda <strong>di</strong> intervento<br />
psicologico”, si proporrà un eventuale invio ad<br />
operatori della salute mentale. La proposta.<br />
Quin<strong>di</strong>, non si configura come concorrenziale<br />
rispetto ai servizi esistenti <strong>di</strong> salute mentale, in<br />
quanto non si rivolge al <strong>di</strong>sagio psichico evidente,<br />
che continuerà a seguire l’abituale iter <strong>di</strong><br />
invio ai servizi suddetti.<br />
- Le coppie me<strong>di</strong>co-psicologo, coinvolte nel progetto,<br />
si incontrano con cadenza mensile per<br />
<strong>di</strong>scutere e confrontare le proprie esperienze;<br />
alle riunioni è presente un supervisore esperto<br />
in psicosomatica. Con lo stesso supervisore gli<br />
psicologi tengono incontri settimanali <strong>di</strong> supervisione<br />
dell’esperienza.<br />
- Tutto il materiale raccolto attraverso l’osservazione<br />
<strong>di</strong>retta e le riflessioni emerse nei <strong>di</strong>versi<br />
contesti sono registrate utilizzando la metodologia<br />
del <strong>di</strong>ario: da un lato sono stilate delle<br />
schede relative ai singoli pazienti che poi servono<br />
a costituire un archivio, dall’altro sono<br />
riportate impressioni e osservazioni sull’evolu-<br />
1 Per la consultazione dei contributi presenti in letteratura si rimanda chi ne fosse interessato a cercare l’articolo sul sito<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.
zione della relazione fra me<strong>di</strong>co, psicologo e<br />
paziente;<br />
- Nel corso delle riunioni susseguitesi in questi<br />
anni sono stati in<strong>di</strong>viduati gli obiettivi specifici<br />
e generali 2 <strong>di</strong> questo lavoro.<br />
Presentiamo ora il caso <strong>di</strong> una persona che abbiamo<br />
incontrato 3 nel corso <strong>di</strong> questi anni e che chiarisce<br />
molto bene quello che stiamo <strong>di</strong>cendo:<br />
1 – Carlo, 30 aa 4<br />
Viene dal me<strong>di</strong>co perché da qualche tempo avverte<br />
un battito car<strong>di</strong>aco intenso accompagnato da<br />
<strong>di</strong>fficoltà a respirare. A questo si aggiunge un<br />
sonno agitato e dolori addominali con episo<strong>di</strong><br />
sparsi durante la giornata. Non è la prima volta<br />
che Carlo si reca dal me<strong>di</strong>co per questi problemi,<br />
infatti ha già effettuato <strong>di</strong>versi controlli con il<br />
me<strong>di</strong>co e ha anche fatto una visita car<strong>di</strong>ologica da<br />
cui non è risultato nessun valore alterato degno <strong>di</strong><br />
nota, tanto che il car<strong>di</strong>ologo ha comunicato a<br />
Carlo che probabilmente la causa dei suoi mali<br />
non è il suo cuore! Intanto ha richiesto anche un<br />
ECG con monitoraggio nell’arco delle 24 ore,<br />
motivo della visita <strong>di</strong> oggi.<br />
Il me<strong>di</strong>co lo conforta <strong>di</strong>cendo che hanno fatto<br />
tanti controlli e che per fortuna è tutto a posto, per<br />
cui questi malori che avverte al cuore, probabilmente<br />
<strong>di</strong>pendono solo dal fatto che è troppo stanco<br />
(si può immaginare, da queste parole del me<strong>di</strong>co,<br />
che anche lui pensa si tratti <strong>di</strong> qualcosa che<br />
non riguarda “il cuore da solo”, e così cerca <strong>di</strong><br />
confortare Carlo).<br />
Chiedo a Carlo se sta vivendo un periodo particolare,<br />
Carlo risponde che non è un periodo più<br />
stressante del solito. Dice che fa l’elettricista e<br />
lavora per conto proprio e aggiunge che per questo<br />
“non si può fermare”. Dopo averci pensato un<br />
po’ <strong>di</strong>ce che suo nonno è ricoverato in ospedale,<br />
ma che non crede che il suo malessere possa<br />
<strong>di</strong>pendere da questo, non è una situazione preoccupante.<br />
Chiedo con chi vive, racconta che abita<br />
con i suoi genitori e aggiunge che ha una fidanzata.<br />
Poi fa cenno ad un articolo, apparso sui giornali<br />
in questi giorni, relativo all’arresto <strong>di</strong> tre<br />
me<strong>di</strong>ci a causa delle “<strong>di</strong>agnosi per telefono”.<br />
Mentre parliamo <strong>di</strong> questo racconta che circa cin-<br />
Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />
que mesi fa la sua ragazza ha avuto un incidente.<br />
Al momento non sembrava aver riportato ferite o<br />
altro per cui preoccuparsi, solo dopo qualche<br />
giorno ha iniziato ad avere delle vertigini, il suo<br />
me<strong>di</strong>co ha prescritto delle pasticche, Carlo non sa<br />
<strong>di</strong>rci <strong>di</strong> cosa si trattasse. Dopo venti giorni la<br />
ragazza ha avuto una emiparesi, adesso dopo mesi<br />
<strong>di</strong> travaglio sta meglio, ma non riesce ancora a<br />
guidare, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>pende da lui per tutto, anche<br />
solo per recarsi al lavoro. Porta ancora una benda<br />
ad un occhio che le è rimasto strabico.<br />
Carlo racconta tutto questo come se non avesse<br />
nulla a che fare con la domanda che gli avevamo<br />
posto poco prima; cerco <strong>di</strong> accompagnarlo nella<br />
lettura <strong>di</strong> questo brutto periodo. Gli <strong>di</strong>co che non<br />
mi sembra che nell’ultimo periodo le cose siano<br />
andate come sempre, e che invece abbia dovuto<br />
affrontare una situazione molto <strong>di</strong>fficile. Risponde<br />
che adesso è niente in confronto a quello che<br />
hanno passato e che se proprio doveva star male<br />
per questo, sarebbe dovuto accadere prima e non<br />
ora che finalmente iniziava a “respirare” (uno dei<br />
problemi che porta è la <strong>di</strong>fficoltà a respirare). Mi<br />
<strong>di</strong>ce che negli ultimi due giorni deve averlo colpito<br />
l’influenza e che è stato a casa due giorni, ma<br />
che quando deve rimanere in casa senza far nulla<br />
non sta bene, sente il bisogno <strong>di</strong> uscire e andare al<br />
lavoro; aggiunge che lui è sempre stato abituato a<br />
darsi da fare (si sorprende però della sua sensazione<br />
<strong>di</strong> ritmo car<strong>di</strong>aco accelerato).<br />
Gli rimando che forse proprio per questo motivo<br />
quando c’era un urgente bisogno <strong>di</strong> lui, dopo l’emiparesi,<br />
non si è potuto permettere <strong>di</strong> cedere, <strong>di</strong><br />
fermarsi e ha dovuto affrontare la situazione con<br />
la sua solita sollecitu<strong>di</strong>ne, nonostante fosse una<br />
situazione <strong>di</strong>fficile e densa <strong>di</strong> preoccupazioni.<br />
Aggiungo che forse, adesso che le cose si sono un<br />
po’ sistemate e che tutto è più tranquillo, il suo<br />
corpo sta lanciando dei messaggi che comunicano<br />
il suo bisogno <strong>di</strong> liberarsi un po’ della tensione<br />
accumulata in questi mesi. Carlo mi guarda quasi<br />
stupito, fa sì con il capo mentre mi ascolta e poi<br />
<strong>di</strong>ce: “quin<strong>di</strong> è possibile che tutti questi <strong>di</strong>sturbi in<br />
realtà abbiano un collegamento con quello che è<br />
successo? Anche se è successo cinque mesi fa?”...<br />
La prima tappa del percorso realizzato da me<strong>di</strong>-<br />
2 Chi fosse interessato troverà gli obiettivi esposti nell’articolo pubblicato sul sito www.psicologipuglia.it.<br />
3 Le persone <strong>di</strong> cui parleremo sono state incontrate dal me<strong>di</strong>co e dalla psicologa in uno degli stu<strong>di</strong> che hanno aderito al progetto.<br />
4 Riman<strong>di</strong>amo all’articolo pubblicato sul sito www.psicologipuglia.it chi fosse interessato alla lettura <strong>di</strong> altri due casi, tra cui quello<br />
<strong>di</strong> una persona che, dopo alcuni incontri con la psicologa ed il me<strong>di</strong>co, ha richiesto dei colloqui in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
con la psicologa.<br />
9<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
10<br />
co e psicologo, inizia con il paziente che si reca<br />
dal me<strong>di</strong>co per <strong>di</strong>re che ha riscontrato certi sintomi,<br />
il cui significato è costruito culturalmente; a<br />
quel punto, gli operatori della salute possono aiutare<br />
i pazienti a costruire una narrazione sulla propria<br />
malattia. Spesso il soma <strong>di</strong>viene strumento <strong>di</strong><br />
espressione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che non sono ancora elaborabili<br />
sul piano cognitivo ed emozionale e che<br />
possono essere inquadrate all’interno <strong>di</strong> un contesto<br />
“allargato”. Contesto che non<br />
ha più a che vedere solamente<br />
con una incapacità dell’organismo<br />
<strong>di</strong> funzionare<br />
in maniera<br />
corretta, ma<br />
con fattori<br />
<strong>di</strong><br />
carattere psicologico e psicosociale che con<strong>di</strong>zionano<br />
la persona nella sua quoti<strong>di</strong>anità.<br />
Nel lavoro congiunto con il me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base si<br />
può intervenire prima che un <strong>di</strong>sagio psichico si<br />
manifesti e lavorare sulla prevenzione e la promozione<br />
della salute con la persona, attivandone<br />
le risorse rispetto a fatti, <strong>di</strong>sagi e ostacoli che<br />
fanno parte della vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> tutti noi e che<br />
influenzano la salute e che spesso si ha semplicemente<br />
<strong>di</strong>fficoltà ad affrontare per un insieme <strong>di</strong><br />
cause (situazioni intrapsichiche, relazionali, sociali,<br />
ecc.).<br />
Questa modalità <strong>di</strong> lavoro congiunto offre ad<br />
entrambi i professionisti la possibilità <strong>di</strong> effettuare<br />
un intervento <strong>di</strong>verso da quello “classico”: per il<br />
me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> ampliare la conoscenza dei suoi pazienti<br />
da un punto <strong>di</strong> vista psicosociale e <strong>di</strong> curare la<br />
relazione con il paziente malato insieme alla sua<br />
malattia; per lo psicologo <strong>di</strong> sperimentarsi in interventi<br />
che si allontanano dal modello classico <strong>di</strong><br />
psicoterapia e offrono la possibilità <strong>di</strong> lavorare con<br />
il paziente ed il suo contesto, in tempi brevi che si<br />
focalizzano sul “qui e ora”.<br />
Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />
Conclusioni<br />
La definizione <strong>di</strong> salute dell’OMS recita così:<br />
“La salute è uno stato <strong>di</strong> completo benessere fisico,<br />
mentale e sociale e non consiste solo nell’assenza<br />
<strong>di</strong> malattia o infermità. Il raggiungimento<br />
del maggior stato <strong>di</strong> salute che a ciascuno è consentito<br />
<strong>di</strong> ottenere costituisce uno dei <strong>di</strong>ritti fondamentali<br />
<strong>di</strong> ogni essere umano, qualunque sia la<br />
sua razza, la sua religione, le sue opinioni politiche,<br />
la sua con<strong>di</strong>zione economica e sociale 5”.<br />
Ma qual è il miglior stato <strong>di</strong> salute possibile?<br />
Questa domanda probabilmente<br />
avrà una risposta <strong>di</strong>fferente per ogni<br />
persona. A volte può capitare che<br />
sia proprio la malattia a in<strong>di</strong>care<br />
un percorso verso “il miglior<br />
stato <strong>di</strong> salute”. La malattia<br />
viene pensata da Gadamer<br />
(1994) come un “equilibrio<br />
turbato” in cerca <strong>di</strong><br />
una nuova omeostasi.<br />
Questo richiederebbe un<br />
cambiamento a cui molte persone<br />
non si sentono pronte, forse perché<br />
hanno bisogno <strong>di</strong> essere aiutate a riflettere sui<br />
significati della malattia e della salute, altre volte<br />
perché hanno raggiunto un nuovo equilibrio che,<br />
anche se può apparire <strong>di</strong>sfunzionale ai nostri<br />
occhi, è funzionale per la vita <strong>di</strong> quella persona.<br />
Quando questo si verifica bisogna fare attenzione<br />
a rilevarlo e ad accettare il fatto che, a volte, l’intervento<br />
migliore è non intervenire.<br />
Nella nostra società frenetica e competitiva il<br />
presentarsi <strong>di</strong> un limite (malattia, <strong>di</strong>sagio, insod<strong>di</strong>sfazione,<br />
ecc.) può essere un semplice segnale, un<br />
invito a fermarci e a pensare, l’offerta <strong>di</strong> una piccola<br />
nicchia meno aggre<strong>di</strong>bile dalle imposizioni<br />
esterne, dai ritmi quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> inserimento sociale<br />
e lavorativo; spesso però fermarsi e ascoltarsi è<br />
<strong>di</strong>fficile. Per la popolazione me<strong>di</strong>a, che è quella<br />
che più si rivolge al servizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base<br />
(Bosio e Vecchio, 2001), è quin<strong>di</strong> importante avere<br />
la possibilità <strong>di</strong> una presa in carico completa che<br />
accolga sia il sintomo, che la persona con la sua<br />
storia e il contesto sociale nel quale questa è inserita.<br />
Il me<strong>di</strong>co e lo psicologo possono occuparsi<br />
simultaneamente delle persone, ognuno secondo la<br />
propria specificità, esplicitando e salvaguardando<br />
le proprie <strong>di</strong>fferenze, nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un modello<br />
<strong>di</strong> intervento integrato che sappia accogliere la<br />
5 OMS 1946. Tratto dall’atto costitutivo. Recepito in Italia con Decreto-Legge CPS 4 Marzo, 1047, n. 1068.
domanda dei pazienti in tutta la sua complessità.<br />
Fino a quando però non sarà riconosciuta l’importanza<br />
<strong>di</strong> questa complessità e si continuerà ad assicurare<br />
l’assistenza primaria solo per il corpo è evidente<br />
che non ci si prenderà cura dei citta<strong>di</strong>ni in<br />
misura globale, ma si tenterà <strong>di</strong> guarirli, la dove<br />
sarà possibile, dai loro sintomi.<br />
Tutti i pazienti che hanno partecipato a questa<br />
esperienza hanno accolto positivamente la presenza<br />
dello psicologo come servizio ulteriore ed<br />
innovativo offerto dalla ASL. I risultati ottenuti<br />
per mezzo del lavoro svolto nei <strong>di</strong>versi ambulatori<br />
confermano che questo nuovo modo <strong>di</strong> intervenire,<br />
se sperimentato su più larga scala, può effettivamente<br />
<strong>di</strong>venire una risorsa rispetto alla promozione<br />
<strong>di</strong> una cultura, <strong>di</strong> un pensiero, e <strong>di</strong> una nuova<br />
responsabilità nei confronti della promozione<br />
della salute.<br />
L’augurio e l’invito che facciamo è quello che,<br />
in futuro, questo progetto possa essere il progetto<br />
<strong>di</strong> molti professionisti, me<strong>di</strong>ci e psicologi e che la<br />
<strong>di</strong>scussione si faccia sempre più viva su questi<br />
temi e che nel lungo termine un cambiamento sia<br />
possibile.<br />
Bibliografia<br />
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Health Psycology, St. Andrews, - September, 5 th -<br />
8 th<br />
Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato e sull’esperienza<br />
descritta si rinvia all’articolo “La collaborazione<br />
me<strong>di</strong>co-psicologo: la <strong>di</strong>agnosi, il <strong>di</strong>alogo, la cura,<br />
Report <strong>di</strong> un’esperienza - Psicologia della Salute<br />
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percorsi da fare insieme al paziente”, <strong>di</strong> Antonia<br />
Palmisano e Luigi Solano, presente sul sito dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
degli Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />
* Psicologa Psicoterapeuta, Libero professionista, Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in Psicologia della Salute, Dipartimento <strong>di</strong><br />
Psicologia, Università “La Sapienza” Roma, la quale ringrazia tutto il gruppo che lavora alla realizzazione <strong>di</strong> questo progetto: il<br />
Prof. L. Solano, il dott. V. Antinucci, la dott.ssa S. Ballistreri, il dott. P. Fajella, la dott.ssa M. Maggio, la dott.ssa L. Mezzani, il<br />
dott. S. Mundanu., la dott.ssa I. Rosati, il dott. S. Scattoni<br />
11<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
12<br />
Spunti da una tesi si laurea<br />
I fattori psicologici come possibili<br />
con-cause delle malattie reumatiche<br />
Gli aspetti psicologici delle malattie reumatiche<br />
costituiscono un’area <strong>di</strong> indagine ancora poco sviluppata.<br />
La tesi con la quale ho conseguito la laurea<br />
nel febbraio 2006 presso l’Università<br />
Pontificia Salesiana vuole rappresentare una sintesi<br />
della letteratura ad oggi <strong>di</strong>sponibile, con particolare<br />
riferimento al lupus eritematoso sistemico<br />
(LES), una grave malattia invalidante che colpisce<br />
in particolare le donne.<br />
Alcuni stu<strong>di</strong> clinici riferiti alle malattie reumatiche<br />
hanno evidenziato la possibilità che situazioni<br />
<strong>di</strong> stress o fattori emozionali possano contribuire<br />
alla patogenesi e alla mo<strong>di</strong>ficazione del decorso<br />
delle malattie reumatiche.<br />
E’ stato osservato, infatti, che soggetti con pre<strong>di</strong>sposizione<br />
genetica ad una patologia reumatica,<br />
ma emozionalmente sani, mantengono lontana la<br />
malattia. A tale conclusione si è giunti in una ricerca<br />
1 nella quale sono stati sottoposti all’esame sul<br />
fattore reumatoide i parenti dei pazienti affetti da<br />
malattie reumatiche.<br />
Dalla ricerca è stato rilevato che i parenti che<br />
presentavano il fattore reumatoide nel sangue ma<br />
non avevano sviluppato la malattia erano in prevalenza<br />
persone emozionalmente sane. Si è <strong>di</strong>mostrato,<br />
quin<strong>di</strong>, che esiste una elevata probabilità che<br />
una persona che presenta il fattore reumatoide nel<br />
sangue, mantenendo delle buone con<strong>di</strong>zioni psicologiche,<br />
non sviluppi la malattia reumatica; al contrario,<br />
un soggetto che ha una pre<strong>di</strong>sposizione<br />
genetica alla malattia e in più soffre <strong>di</strong> lunghi perio<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> ansia e/o <strong>di</strong> depressione, cioè vive un <strong>di</strong>sturbo<br />
emozionale, è più pre<strong>di</strong>sposto alla patologia.<br />
Le tensioni emozionali possono dare inizio ad<br />
una malattia reumatica e, una volta che la patologia<br />
si è conclamata, possono peggiorarla. Le tensioni<br />
1 Pancheri P., Trattato <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina psicosomatica, Firenze, USES E<strong>di</strong>zioni scientifiche, 1984.<br />
2 Pancheri P., Trattato <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina psicosomatica, Firenze, USES E<strong>di</strong>zioni scientifiche, 1984.<br />
<strong>di</strong> Sara Mazzarella<br />
acute (ad esempio separazioni, lutti) sono state più<br />
volte segnalate nella storia dei pazienti affetti da<br />
malattie reumatiche; si ritiene anzi che molte volte<br />
esse possano comportarsi da fattori scatenanti la<br />
patologia 2.<br />
A sostegno <strong>di</strong> questa tesi si richiamano i risultati<br />
<strong>di</strong> una ricerca condotta da Morbidelli (1986) nella<br />
quale è stato fatto un confronto tra lupus eritematoso<br />
sistemico (LES) e artrite reumatoide (AR) - data<br />
l’affinità tra le due malattie nel colpire il tessuto<br />
connettivo - osservando sia il punto <strong>di</strong> vista clinico<br />
che quello psichiatrico. Tramite test è stato poi rilevato<br />
il numero e la qualità degli eventi stressanti<br />
verificatisi nella vita dei soggetti esaminati per<br />
poter in<strong>di</strong>viduare una specificità nel lupus eritematoso<br />
sistemico.<br />
Dai risultati della ricerca non si riscontrano <strong>di</strong>fferenze<br />
statisticamente significative tra i due gruppi<br />
riferite ai comuni eventi stressanti. Gli eventi <strong>di</strong><br />
separazione e per<strong>di</strong>ta, invece, sono stati più frequenti<br />
nel gruppo <strong>di</strong> pazienti affetti da lupus eritematoso<br />
sistemico, che ha mostrato un numero nettamente<br />
più alto <strong>di</strong> casi nei tre anni precedenti la<br />
malattia: 7 casi su 15 nel lupus eritematoso sistemico,<br />
contro 3 casi su 15 nella artrite reumatoide. In 4<br />
casi nel gruppo del lupus eritematoso sistemico,<br />
l’evento <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta aveva imme<strong>di</strong>atamente preceduto<br />
la comparsa dei primi sintomi della malattia 3.<br />
Questo dato non può e non deve tuttavia portare<br />
alla conclusione che esiste un rapporto <strong>di</strong> causaeffetto<br />
tra evento <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta e lupus; altri stu<strong>di</strong><br />
hanno rilevato infatti una incidenza simile degli<br />
eventi <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta anche nell’anamnesi <strong>di</strong> soggetti<br />
affetti da altre malattie come il tumore alla mammella<br />
e la rettocolite ulcerosa. È però significativo<br />
rilevare che tali malattie, come il lupus eritematoso<br />
sistemico, hanno una eziologia sconosciuta, svilup-<br />
3 Morbidelli S., Pede P., Gicante M.C., Giacomello A., Pancheri P., Personalità ed eventi stressanti nelle malattie reumatiche:<br />
confronto tra lupus eritematoso sistemico e artrite reumatoide, in “Rivista <strong>di</strong> psichiatria” (1986) 217-232.
pano quasi tutte decorso cronico e presentano nella<br />
loro patogenesi un interessamento del sistema<br />
immunitario.<br />
Tra le malattie sopra citate, il lupus<br />
eritematoso sistemico sembra essere<br />
la malattia che presenta più<br />
alta incidenza <strong>di</strong> avvenimenti<br />
<strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta nel periodo precedente<br />
la malattia. Alla<br />
luce <strong>di</strong> quanto precede, la<br />
possibilità <strong>di</strong> una stretta<br />
correlazione tra le alterazioni<br />
del sistema immunitario<br />
e alcune alterazioni<br />
biologiche causate dalla possibile<br />
attivazione emozionale<br />
dovuta alla situazione <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
una relazione significativa merita<br />
<strong>di</strong> essere presa in considerazione.<br />
Una ricerca fatta da Wekking<br />
(1991) affrontava il<br />
rapporto tra<br />
stressors<br />
giornalieri<br />
(lavoro, stu<strong>di</strong>o,<br />
traffico, rapporti conflittuali)<br />
e lupus eritematoso<br />
sistemico. Da questa<br />
ricerca è emerso che con<br />
l’aumentare del numero<br />
e dell’intensità degli<br />
stressor giornalieri lo<br />
stato <strong>di</strong> salute fisica e<br />
psicosociale nei pazienti<br />
affetti da lupus eritematoso<br />
sistemico peggiorava 4.<br />
In una successiva ricerca <strong>di</strong> Hinrichsen, Folsch<br />
e Kirch (1992) si può trovare una parziale conferma<br />
della possibile esistenza <strong>di</strong> questa relazione. Essi<br />
hanno rilevato che dopo uno stress fisico e psicologico<br />
nei gruppi <strong>di</strong> controllo e nei pazienti affetti da<br />
lupus eritematoso sistemico si è verificato un<br />
Spunti da una tesi si laurea<br />
aumento delle catecolamine 5; tuttavia nei pazienti<br />
malati <strong>di</strong> lupus eritematoso sistemico veniva a<br />
mancare una adeguata risposta immunologica, e<br />
l’alterazione dei linfociti era meno pronunciata<br />
rispetto ai gruppi <strong>di</strong> controllo 6.<br />
Si può affermare dunque che gli stu<strong>di</strong><br />
presentati <strong>di</strong>mostrano che lo stress<br />
può essere una con-causa o un fattore<br />
<strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> una patologia<br />
reumatica. Tale risultato è<br />
importante, poiché propone<br />
un ulteriore elemento nel<br />
novero delle possibili<br />
cause che scatenano le<br />
patologie reumatiche, e<br />
pertanto è opportuno<br />
che sia fatto oggetto <strong>di</strong><br />
ulteriori approfon<strong>di</strong>menti.<br />
Da<br />
queste<br />
considerazioni<strong>di</strong>scende<br />
il<br />
duplic<br />
e<br />
impegno<br />
degli specialisti in<br />
psicologia nel campo delle<br />
malattie reumatiche: da un lato la<br />
collaborazione con i me<strong>di</strong>ci nella ricerca sulla<br />
patogenesi e nella prevenzione; dall’altro l’affiancamento<br />
del sostegno psicologico alle cure me<strong>di</strong>che<br />
in pazienti con malattie conclamate.<br />
Nell’unico intento, da non perdere mai <strong>di</strong> vista,<br />
<strong>di</strong> assicurare il miglioramento della qualità <strong>di</strong> vita<br />
dei pazienti.<br />
4 Wekking E.M., Vingerhoets A.J., Van Dam A.P., Nossent J.C., Swaak A.J., Daily stressors and systemic lupus erythematosus: a<br />
longitu<strong>di</strong>nal analysis-first fin<strong>di</strong>ngs, in “Psychotherapy and Psychosomates” 55 (2-4), (1991) 108-113.<br />
5 Catecolamine: neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale e periferico.<br />
6 Hirichsen H, Folsch U., Kirch W., Modulation of the immune response to stress in patients with systemic lupus erythematosus:<br />
review of recent stu<strong>di</strong>es, in “Eur. Journal clin. invest.” 22 (1) (1992) 21-25.<br />
13<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
14<br />
Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />
Decreto Bersani: il parere del Commercialista<br />
del Consiglio Nazionale dell'Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />
Decreto legge 4 luglio 2006, n.<br />
223 e circolare 28/E<br />
dell’Agenzia delle Entrate:<br />
novità per i professionisti<br />
Vengono <strong>di</strong> seguito esaminate<br />
le più rilevanti novità introdotte<br />
per i professionisti dal decreto<br />
legge 223 del 4/7/2006 nella sua<br />
versione definitiva pubblicata<br />
nella Gazzetta Ufficiale n. 186<br />
dell’11/08/2006. Le mo<strong>di</strong>fiche<br />
apportate alla versione originaria<br />
del decreto sono entrate in vigore<br />
il 12/08/2006, giorno successivo<br />
alla pubblicazione nella G.U.<br />
Il giorno 4/8/2006, inoltre,<br />
l’Agenzia delle Entrate ha emanato<br />
una propria circolare, la n.<br />
28/E, interpretativa del decreto in<br />
oggetto che ne integra la lettura.<br />
Art. 35 commi 12 e 12 bis (circolare<br />
28/E p.to 7): conti correnti<br />
dei professionisti<br />
Il decreto, al fine <strong>di</strong> rendere<br />
sempre e comunque rintracciabile<br />
il flusso <strong>di</strong> denaro che costituisce<br />
il compenso dei professionisti per<br />
prestazioni erogate nei confronti<br />
della clientela, sancisce i seguenti<br />
obblighi:<br />
i professionisti (persone fisiche<br />
che esercitano arti e professioni e<br />
le società o associazioni tra artisti<br />
e professionisti) devono tenere<br />
uno o più conti correnti bancari o<br />
postali ai quali far affluire i compensi<br />
e da cui prelevare le somme<br />
per far fronte alle spese relative<br />
alla gestione dell’attività;<br />
i compensi devono essere incassati<br />
solo me<strong>di</strong>ante uno strumento<br />
finanziario rintracciabile (assegni<br />
non trasferibili, bonifici, altre<br />
modalità <strong>di</strong> pagamento bancario o<br />
postale, sistemi <strong>di</strong> pagamento<br />
elettronico);<br />
possono essere percepite in contanti<br />
esclusivamente le somme<br />
per un importo<br />
inferiore ad Euro 1.000,00 fino al<br />
30 giugno 2007;<br />
inferiore ad Euro 500,00 a decorrere<br />
dal 1 luglio 2007 e fino al 30<br />
giugno 2008;<br />
inferiore ad Euro 100,00 a decorrere<br />
dal 1 luglio 2008;<br />
tutti i compensi incassati, sia in<br />
contanti che me<strong>di</strong>ante strumenti<br />
finanziari, devono obbligatoriamente<br />
essere versati in uno dei<br />
conti correnti utilizzati.<br />
Come chiarito dalla circolare<br />
28/E non si impone al professionista<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> un conto corrente<br />
“de<strong>di</strong>cato” esclusivamente<br />
all’attività professionale,<br />
essendo<br />
pos-<br />
sibilepossederne solo uno su cui<br />
movimentare in modo promiscuo<br />
le movimentazioni finanziarie sia<br />
personali che professionali.<br />
Questa gestione potrebbe però<br />
risultare non sufficiente a rispondere<br />
alle esigenze <strong>di</strong> prova che<br />
l’attuale sistema <strong>di</strong> accertamento<br />
prevede in caso <strong>di</strong> controlli; la<br />
stessa circolare intervene sul<br />
punto affermando, in particolare,<br />
che i professionisti non devono<br />
fornire la prova che i prelevamenti<br />
non hanno avuto incidenza ai<br />
fini del red<strong>di</strong>to in relazione “… a<br />
prelievi che, avuto riguardo<br />
all’entità del relativo importo ed<br />
alle normali esigenze personali o<br />
familiari, possono essere ragionevolmente<br />
ricondotte nella gestione<br />
extra-professionale”.<br />
Art. 36, commi 27 e 28 (circolare<br />
28/E p.to 37): per<strong>di</strong>te <strong>di</strong><br />
impresa e <strong>di</strong> lavoro autonomo<br />
La norma in commento riformula<br />
l’art. 8 del Tuir, che consen-<br />
<strong>di</strong> Ilaria Cinieri<br />
te, attualmente, <strong>di</strong> portare in <strong>di</strong>minuzione<br />
da altri red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> qualsiasi<br />
natura le per<strong>di</strong>te derivanti dall’attività<br />
professionale.<br />
La novità introdotta dai commi<br />
citati prevede, per contro, che le<br />
per<strong>di</strong>te derivanti dall’esercizio <strong>di</strong><br />
imprese commerciali e dall’esercizio<br />
<strong>di</strong> arti e professioni, anche<br />
esercitate attraverso società semplici<br />
e associazioni, possano essere<br />
portate in deduzione esclusivamente<br />
dai red<strong>di</strong>ti della medesima<br />
categoria conseguiti nello stesso<br />
periodo d’imposta.<br />
Nel caso, inoltre, in cui<br />
le per<strong>di</strong>te non possano<br />
essere recuperate interamente<br />
in<br />
un anno,<br />
potrannoesserescomputate<br />
dai red<strong>di</strong>ti della<br />
medesima categoria conseguiti<br />
nei perio<strong>di</strong> d’imposta successivi,<br />
ma non oltre il quinto. Tale <strong>di</strong>sposizione<br />
si applica ai red<strong>di</strong>ti e alle<br />
per<strong>di</strong>te realizzati dal 2006, periodo<br />
<strong>di</strong> imposta in corso alla data <strong>di</strong><br />
entrata in vigore del D.L.<br />
223/2006.<br />
Art. 36, comma 29 (circolare<br />
28/E p.to 38): plusvalenza e<br />
minusvalenza negli stu<strong>di</strong> professionali<br />
Il comma 29 dell’articolo 36<br />
apporta una sostanziale mo<strong>di</strong>fica<br />
all’articolo 54 del Tuir, che <strong>di</strong>sciplina<br />
la determinazione del red<strong>di</strong>to<br />
<strong>di</strong> lavoro autonomo.<br />
In primo luogo, viene stabilito<br />
che concorrono a formare il red<strong>di</strong>to<br />
le plusvalenze e le minusvalenze<br />
relative ai beni strumentali,<br />
esclusi gli immobili e gli oggetti<br />
d’arte, <strong>di</strong> antiquariato e da collezione.<br />
Le plusvalenze e le minusvalenze<br />
rilevano se:
sono realizzate me<strong>di</strong>ante cessione<br />
a titolo oneroso;<br />
se sono realizzate me<strong>di</strong>ante il<br />
risarcimento, anche in forma assicurativa,<br />
per la per<strong>di</strong>ta o il danneggiamento<br />
dei beni;<br />
se i beni vengono destinati al consumo<br />
personale o familiare del<br />
professionista o per finalità estranee<br />
all’esercizio dell’attività professionale.<br />
Si considerano plusvalenza o<br />
minusvalenza la <strong>di</strong>fferenza, positiva<br />
o negativa, tra il corrispettivo<br />
percepito per la cessione del bene<br />
(o l’ammontare dell’indennizzo<br />
assicurativo) e il suo costo (ridotto<br />
degli ammortamenti già effettuati).<br />
Nel caso in cui i beni vengano<br />
destinati al consumo personale<br />
o familiare del professionista<br />
o per finalità estranee all’esercizio<br />
dell’attività professionale il confronto<br />
avviene fra il valore corrente<br />
del bene e il suo costo<br />
(ridotto degli ammortamenti già<br />
effettuati).<br />
La circolare, inoltre, <strong>di</strong>spone<br />
che, in mancanza <strong>di</strong> un espresso<br />
riferimento normativo, non vi è la<br />
possibilità per il professionista <strong>di</strong><br />
rateizzare in più esercizi la plusvalenza<br />
realizzata.<br />
Articolo 36, comma 29 (circolare<br />
28/E p.to 38): cessione dello<br />
stu<strong>di</strong>o professionale<br />
La seconda novità introdotta<br />
dall’articolo 36, comma 29,<br />
riguarda le mo<strong>di</strong>fiche apportate al<br />
comma 1- quarter dell’art. 54 del<br />
TUIR, in base al quale concorrono<br />
a formare il red<strong>di</strong>to i corrispettivi<br />
percepiti a seguito <strong>di</strong> cessione<br />
della clientela o <strong>di</strong> elementi<br />
immateriali comunque riferibili<br />
all’attività artistica e professionale.<br />
La mo<strong>di</strong>fica normativa è <strong>di</strong><br />
elevata rilevanza in quanto mo<strong>di</strong>fica<br />
il principio in base al quale le<br />
somme percepite, sia nel caso <strong>di</strong><br />
cessione della clientela, sia <strong>di</strong> cessione<br />
del <strong>di</strong>ritto da parte <strong>di</strong> un<br />
professionista del proprio “nome”<br />
al fine <strong>di</strong> consentirne l’utilizzo ad<br />
altro professionista, venivano<br />
inserite nell’ambito dei red<strong>di</strong>ti<br />
<strong>di</strong>versi. Con la variazione normativa<br />
in questione il tutto viene<br />
ricondotto all’ambito <strong>di</strong> applicazione<br />
delle <strong>di</strong>sposizioni in materia<br />
<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> lavoro autonomo.<br />
Un ulteriore novità è stata<br />
apportata alle <strong>di</strong>sposizioni riguardanti<br />
la tassazione separata. Viene<br />
concessa la possibilità <strong>di</strong> applicare<br />
tale regime nell’ipotesi <strong>di</strong> corrispettivi<br />
percepiti in relazione a<br />
fattispecie rientranti nelle categorie<br />
incluse nel comma 1 - quarter<br />
quando però gli stessi vengano<br />
percepiti in un’unica soluzione.<br />
Articolo 36, comma 29 (circolare<br />
28/E p.to 38): deduzione integrale<br />
delle spese sostenute dal<br />
committente<br />
Viene stabilito che le spese<br />
relative alle prestazioni alberghiere<br />
e <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alimenti<br />
e bevande, in via generale<br />
deducibili nella misura del 2% dei<br />
compensi, <strong>di</strong>ventano integralmente<br />
deducibili se sostenute dal committente<br />
(cliente nei confronti del<br />
quale viene svolta la prestazione<br />
professionale) per conto del professionista<br />
e da quest’ultimo<br />
addebitate in fattura.<br />
Si evidenzia una <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong><br />
trattamento per le spese della stessa<br />
natura, sostenute per le medesime<br />
finalità (spese <strong>di</strong> trasferta per<br />
lo svolgimento della prestazione<br />
professionale a favore del cliente),<br />
riaddebitate con la stessa<br />
modalità, ma sostenute <strong>di</strong>rettamente<br />
dal professionista. Per quest’ultime<br />
infatti continua a rimanere<br />
la deducibilità nei limiti del<br />
2% dei compensi.<br />
Art. 37, comma 2 (circolare<br />
28/E p.to 46): stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />
L’art. 37, comma 2°, del D.L.<br />
n. 223/2006 ha esteso a tutte le<br />
categorie <strong>di</strong> contribuenti, già dal<br />
2005, la possibilità <strong>di</strong> essere<br />
accertati sulla base delle risultanze<br />
degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore in caso <strong>di</strong><br />
non congruità anche in un solo<br />
esercizio.<br />
Viene, pertanto, stralciata la<br />
regola del “due su tre” in base alla<br />
Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />
quale, ai sensi del vecchio articolo<br />
10 della legge 8 maggio 1998,<br />
n.146, esercenti arti e professioni<br />
ed imprese in contabilità or<strong>di</strong>naria<br />
erano assoggettabili ad accertamento<br />
da stu<strong>di</strong> solo quando, nell’arco<br />
<strong>di</strong> tre perio<strong>di</strong> d’imposta,<br />
fossero risultati non congrui almeno<br />
in due esercizi, anche non consecutivi.<br />
Ora, invece, vige una regola<br />
unica per tutte le categorie <strong>di</strong> contribuenti,<br />
che amplia notevolmente<br />
l’ambito <strong>di</strong> applicazione <strong>di</strong> questo<br />
strumento in sede <strong>di</strong> accertamento.<br />
Il decreto prevede espressamente<br />
che tali <strong>di</strong>sposizioni abbiano<br />
effetto dal periodo d’imposta<br />
per il quale il termine <strong>di</strong> presentazione<br />
della <strong>di</strong>chiarazione scade<br />
successivamente alla sua data <strong>di</strong><br />
entrata in vigore e, dunque, sin dal<br />
periodo d’imposta 2005.<br />
Il legislatore, peraltro, in deroga<br />
al regime generale previsto<br />
dall’art. 2 del D.P.R. 31 maggio<br />
1999, n. 195, consente, per il<br />
2005, che l’adeguamento alle<br />
risultanze degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />
possa essere effettuato, invece che<br />
negli or<strong>di</strong>nari termini <strong>di</strong> versamento<br />
delle imposte, entro il più<br />
lungo termine <strong>di</strong> presentazione<br />
della relativa <strong>di</strong>chiarazione e,<br />
dunque, entro il 31 ottobre prossimo.<br />
Art. 37, comma 49 (circolare<br />
28/E p.to 66): versamenti telematici<br />
E’ il comma 49° dell’articolo<br />
37 del D.L. n. 223/2006 a stabilire<br />
che dal 1° ottobre 2006 i titolari<br />
<strong>di</strong> partita IVA sono tenuti ad<br />
eseguire i versamenti con il<br />
modello F24 solo in via telematica,<br />
<strong>di</strong>rettamente o tramite interme<strong>di</strong>ari<br />
abilitati.<br />
Successivamente, con il<br />
DPCM del 4/10/2006 (pubblicato<br />
in G.U. n. 233 del 6/10/2006), la<br />
decorrenza <strong>di</strong> tale obbligo per i<br />
soli soggetti titolari <strong>di</strong> partita Iva<br />
<strong>di</strong>versi dalle società <strong>di</strong> capitali e<br />
dagli enti pubblici e privati che<br />
hanno per oggetto esclusivo o<br />
15<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
16<br />
Approfon<strong>di</strong>menti fiscali<br />
principale l’esercizio <strong>di</strong> attività<br />
commerciali è stata <strong>di</strong>fferita al 1<br />
gennaio 2007. Tale <strong>di</strong>fferimento<br />
vale quin<strong>di</strong> anche per i professionisti<br />
in<strong>di</strong>viduali e le associazioni<br />
tra artisti e professionisti.<br />
Sono esclusi dall’obbligo solo<br />
i contribuenti senza partita IVA<br />
che potranno continuare ad effettuare<br />
i versamenti con il modello<br />
F24 presso poste, banche o concessionari<br />
della riscossione.<br />
Il contribuente obbligato al<br />
versamento telematico per tali<br />
adempimenti:<br />
- può organizzarsi autonomamente<br />
- facendosi rilasciare il PIN<br />
dall’Agenzia delle Entrate ,<br />
provvedendo così al pagamento<br />
e alla spe<strong>di</strong>zione telematica<br />
del Mod. F24 (tutte le<br />
istruzioni per il collegamento<br />
telematico sono contenute<br />
nel sito www.agenziaentrate.it,<br />
Servizi Online - Servizi<br />
Telematici);<br />
- ovvero attivare il servizio <strong>di</strong><br />
Cbi (Corporate Banking<br />
Interbancario) ed utilizzare la<br />
procedura <strong>di</strong> home/remote<br />
banking. Questa modalità<br />
consente il pagamento <strong>di</strong>retto<br />
<strong>di</strong> un proprio F24 attraverso<br />
la propria banca e senza l’attivazione<br />
del collegamento<br />
telematico con l’Agenzia<br />
delle Entrate <strong>di</strong> cui al punto<br />
precedente;<br />
- può rivolgersi ad un interme<strong>di</strong>ario<br />
telematico che<br />
potrà eseguire i versamenti on<br />
line per conto del contribuente<br />
con l’F24 cumulativo.<br />
Si ringrazia il Consiglio Nazionale<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne per averci offerto la possibilità<br />
<strong>di</strong> riportare sul nostro Giornale<br />
l’articolo, che è possibile consultare<br />
integralmente sul sito www.psy.it<br />
Attraverso il sito Internet il Consiglio<br />
Regionale cercherà <strong>di</strong> aggiornare<br />
costantemente questi aspetti della professionalità,<br />
alcuni dei quali subiranno<br />
ulteriori mo<strong>di</strong>fiche nel corso della<br />
<strong>di</strong>scussione parlamentare sulla legge<br />
finanziaria per il 2007.<br />
Approfon<strong>di</strong>menti legali<br />
Il segreto professionale<br />
nella norma penale<br />
Avv. Ernesto Romanello<br />
La materia del segreto professionale<br />
è <strong>di</strong>sciplinata dal co<strong>di</strong>ce<br />
penale <strong>di</strong> rito all’art. 200, e dal<br />
co<strong>di</strong>ce penale all’art. 622, nella parte<br />
relativa ai delitti contro la persona ed in particolare<br />
contro l’inviolabilità dei segreti.<br />
Partendo dal citato art. 622 c.p., <strong>di</strong>ciamo subito che il<br />
bene tutelato è la libertà e la sicurezza dei rapporti intimi<br />
professionali, determinati dalla necessità dell’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> godere<br />
delle prestazioni <strong>di</strong> determinate categorie <strong>di</strong> soggetti, qualificate<br />
per la cura <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti e rilevanti interessi, attraverso anche la<br />
comunicazione <strong>di</strong> fatti o aspetti della propria vita non noti. Colui<br />
che <strong>di</strong>vulga la notizia, funzionalmente collegata all’attività professionale<br />
richiesta, ha la legittima aspettativa che le informazioni<br />
personali comunicate rimangano segrete.<br />
La fattispecie <strong>di</strong> reato punisce colui che, avendo avuto notizia<br />
<strong>di</strong> un segreto, per ragione <strong>di</strong> un proprio stato, ufficio, arte o professione,<br />
lo riveli senza giusta causa, ovvero lo impieghi per il<br />
proprio o l’altrui profitto, facendo conseguire un nocumento a<br />
chi ha comunicato il segreto stesso per la tutela <strong>di</strong> un più importante<br />
valore od interesse.<br />
Ovviamente, come è intuibile, deve trattarsi <strong>di</strong> un segreto,<br />
ovvero <strong>di</strong> una notizia non già <strong>di</strong>ffusa e comunque conosciuta per<br />
effetto del proprio ufficio (non conosciuta dal professionista al <strong>di</strong><br />
fuori del rapporto professionale). Il reato è proce<strong>di</strong>bile a querela<br />
<strong>di</strong> parte, per cui non è perseguibile d’ufficio.<br />
Sarà necessaria pertanto una formale denunzia della parte che<br />
si assume lesa, da proporsi entro il termine <strong>di</strong> 90 giorni da quando<br />
si è avuta notizia del fatto costituente reato. Il citato termine è<br />
posto a pena <strong>di</strong> decadenza, sicché decorso inutilmente, l’azione<br />
non potrà più essere esercitata.<br />
Per gli psicologi, analogamente a tutti gli altri esercenti una<br />
professione sanitaria, l’inviolabilità del segreto professionale è<br />
sancita dall’art. 4, comma 2, della legge 2 febbraio 1989 n. 56.<br />
Segnatamente, la fonte citata prescrive che gli iscritti all’albo<br />
sono soggetti alla <strong>di</strong>sciplina stabilita dall’articolo 622 del co<strong>di</strong>ce<br />
penale e quin<strong>di</strong> alle norme che impongono <strong>di</strong> mantenere il riserbo<br />
sulle informazioni assunte in virtù del proprio mandato professionale.<br />
Il co<strong>di</strong>ce deontologico degli psicologi <strong>di</strong>sciplina la materia<br />
agli artt. 11 e segg., <strong>di</strong>sponendo l’obbligo del segreto in or<strong>di</strong>ne<br />
alle informazioni conosciute in virtù del proprio ministero, facendo<br />
però alcune eccezioni.<br />
Si potrà ad esempio rendere testimonianza su fatti conosciuti<br />
in ragione del rapporto professionale ove sussista un <strong>di</strong>mostrabile<br />
e valido consenso del destinatario della prestazione e sempre
che il professionista non valuti prioritaria la tutela<br />
psicologica rispetto all’espressione del consenso.<br />
Ai sensi dell’art. 15 del co<strong>di</strong>ce deontologico,<br />
lo psicologo sarà tenuto al segreto professionale<br />
anche in caso <strong>di</strong> collaborazioni con altri soggetti,<br />
con i quali dovrà con<strong>di</strong>videre soltanto le informazioni<br />
strettamente necessarie alla collaborazione<br />
stessa.<br />
Il segreto deve riguardare la sfera intima, privata<br />
della persona (fisica o giuri<strong>di</strong>ca), vale a <strong>di</strong>re,<br />
in<strong>di</strong>cativamente: la sfera affettivo-sessuale, la<br />
salute, l’onore, la famiglia, le convinzioni politiche,<br />
la fede religiosa, le con<strong>di</strong>zioni economicopatrimoniali<br />
e le relazioni<br />
commerciali.<br />
L’inviolabilità del<br />
segreto consegue alla sua<br />
funzionalità rispetto alla<br />
prestazione professionale.<br />
Pertanto, la notizia segreta<br />
dovrà avere la natura <strong>di</strong> una<br />
informazione strumentale<br />
all’intervento professionale<br />
tanto che, in rapporto causale<br />
con esso, non potrebbe<br />
essere celata a pena dell’insuccesso<br />
della richiesta prestazione.<br />
Quanto al profilo soggettivo,<br />
è sufficiente il dolo generico ovvero che il<br />
professionista riveli la notizia creando nocumento<br />
economico o morale al proprio assistito (o per<br />
far ricavare un profitto a sé o a terzi), eccetto i<br />
casi in cui l’agente (il sanitario) sia convinto erroneamente<br />
che sussista giusta causa o la ricorrenza<br />
<strong>di</strong> una causa scriminante normativamente prevista.<br />
In sostanza la Giurisprudenza ritiene ricorrente<br />
la giusta causa ogni volta che sussista una scriminante<br />
nella condotta del professionista, ai sensi<br />
degli art. 44 e segg. c.p. e, <strong>di</strong> conseguenza, valuta<br />
esistente il nocumento per l’assistito tutte le<br />
volte in cui non ricorra una causa <strong>di</strong> giustificazione.<br />
Mi riferisco al consenso dell’avente <strong>di</strong>ritto ex<br />
art. 50 c.p. (quando è l’assistito stesso a <strong>di</strong>ffondere<br />
la notizia o comunque a riferire a terzi <strong>di</strong> essersi<br />
rivolto ad uno psicologo e <strong>di</strong> avergli comunicato<br />
alcune informazioni), al caso fortuito ed alla<br />
causa <strong>di</strong> forza maggiore, al costringimento fisico,<br />
all’obbligo <strong>di</strong> referto, allo stato <strong>di</strong> necessità, alla<br />
legittima <strong>di</strong>fesa ecc..<br />
In definitiva, ove ricorrano le ipotesi <strong>di</strong> cui<br />
sopra non si configurerà il danno ingiusto per<br />
l’assistito, malgrado la rivelazione a terzi, da<br />
Approfon<strong>di</strong>menti legali<br />
parte del professionista, della notizia appresa in<br />
costanza <strong>di</strong> rapporto professionale.<br />
Il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale contempla il<br />
segreto professionale all’art. 200 che <strong>di</strong>spone<br />
l’impossibilità <strong>di</strong> costringere il professionista a<br />
deporre su quanto da lui conosciuto per effetto<br />
della propria attività, salvi i casi <strong>di</strong> obbligo <strong>di</strong><br />
comunicazione all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria ( art. 361 e<br />
365 c.p. - omissione <strong>di</strong> referto da parte del sanitario<br />
che è obbligato a trasmetterlo solo se la notizia<br />
<strong>di</strong> reato, perseguibile ovviamente d’ufficio,<br />
non esponga l’assistito a proce<strong>di</strong>mento penale).<br />
La perseguibilità d’ufficio,<br />
giova precisare, consegue alla<br />
verificazione <strong>di</strong> gravi reati per i<br />
quali l’esercizio dell’azione<br />
penale non è subor<strong>di</strong>nata alla proposizione<br />
<strong>di</strong> una denunzia <strong>di</strong><br />
parte (querela). Tuttavia, in caso<br />
<strong>di</strong> obbligo <strong>di</strong> referto, ai sensi dell’art.<br />
361 c.p.p., lo psicologo<br />
valuterà le informazioni da <strong>di</strong>vulgare<br />
cercando <strong>di</strong> limitare il più<br />
possibile la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> notizie<br />
personali apprese durante il rapporto<br />
professionale; il citato contegno<br />
potrà naturalmente subire<br />
delle deroghe quando si prospettino<br />
gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica<br />
dell’assistito e/o <strong>di</strong> terzi.<br />
Una volta opposto il segreto professionale,<br />
l’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria non potrà far altro, in caso<br />
<strong>di</strong> sospetto, che accertare l’esistenza <strong>di</strong> un rapporto<br />
professionale e l’assenza <strong>di</strong> cause che obbligherebbero<br />
il professionista alla deposizione (ad<br />
es. obbligo <strong>di</strong> referto). Verificatane positivamente<br />
la sussistenza, l’azione penale procederà senza<br />
l’ausilio delle informazioni conosciute dal professionista<br />
per effetto del proprio mandato fiduciario.<br />
In conclusione può senz’altro ritenersi che<br />
il segreto professionale rappresenti una materia<br />
spinosa e piena <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e, perché spesso il professionista<br />
si trova a dover decidere se tutelare la<br />
riservatezza e quin<strong>di</strong> la fiducia del proprio assistito,<br />
oppure salvaguardare gli interessi della collettività<br />
spesso minacciati dalle condotte dei soggetti<br />
che richiedono la prestazione.<br />
È opportuno pertanto tenere sempre a mente<br />
quanto <strong>di</strong>sposto dalle norme giuri<strong>di</strong>che e deontologiche<br />
in materia, non prescindendo mai dalle<br />
valutazioni dettate dalla propria coscienza e dall’etica<br />
professionale.<br />
17<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
18<br />
E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 149 -<br />
Supplemento Or<strong>di</strong>nario - del 17 giugno 2006 il<br />
nuovo Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, DPR<br />
7 aprile 2006.<br />
Si tratta del documento <strong>di</strong> riferimento per l’attività<br />
del Servizio Sanitario Nazionale per il prossimo<br />
triennio 2006-2008. Il Piano analizza anzitutto<br />
gli scenari che nei prossimi 3-5 anni caratterizzeranno<br />
il panorama sanitario italiano, sia positivamente<br />
che negativamente, in termini <strong>di</strong> opportunità<br />
e vincoli, alla luce dell’attuale fase istituzionale<br />
(federalismo sanitario), per cui la programmazione<br />
sanitaria nazionale dovrà raccordarsi con la programmazione<br />
regionale.<br />
Il Piano in<strong>di</strong>vidua 9 “ambiti” verso cui in<strong>di</strong>rizzare<br />
le scelte “innovative” del sistema (la garanzia<br />
e l’aggiornamento dei LEA; la sanità italiana in<br />
Europa, l’Europa nella sanità italiana; la prevenzione<br />
sanitaria e la promozione della salute; la riorganizzazione<br />
delle cure primarie; l’integrazione delle<br />
reti assistenziali: sistemi integrati <strong>di</strong> reti sovraregionali<br />
e nazionali; l’integrazione tra <strong>di</strong>versi livelli<br />
<strong>di</strong> assistenza; l’integrazione socio-sanitaria; il dolore<br />
e la sofferenza nei percorsi <strong>di</strong> cura; la rete assistenziale<br />
per le cure palliative).<br />
Elenca quin<strong>di</strong> le “strategie operative” da mettere<br />
in atto (promuovere innovazione, ricerca e sviluppo;<br />
il ruolo del citta<strong>di</strong>no e della società civile<br />
nelle scelte e nella gestione del Servizio sanitario<br />
nazionale; le politiche per la qualificazione delle<br />
risorse umane del SSN; la promozione del Governo<br />
clinico e la qualità nel Servizio sanitario nazionale<br />
compresa la tematica delle liste <strong>di</strong> attesa; l’aziendalizzazione<br />
e l’evoluzione del servizio sanitario; le<br />
sperimentazioni gestionali; la politica del farmaco<br />
ed i <strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci).<br />
Tra gli aspetti più significativi del nuovo Piano<br />
Sanitario Nazionale, nel campo della prevenzione,<br />
vanno segnalati quelli metodologici: anche in quest’ambito<br />
è stato finalmente introdotto ufficialmente<br />
il criterio <strong>di</strong> efficacia, e per la prima volta<br />
l’Evidence Based Prevention entra in un Piano<br />
Sanitario Nazionale, accanto alla capacità degli<br />
operatori della prevenzione <strong>di</strong> comunicare con la<br />
popolazione e <strong>di</strong> saper gestire la comunicazione<br />
istituzionale.<br />
Il Piano in<strong>di</strong>vidua infine gli “obiettivi <strong>di</strong> salute”<br />
(la salute nelle prime fasi <strong>di</strong> vita, infanzia e ado-<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
“Piano Sanitario Nazionale 2006-2008”<br />
DPR 7 aprile 2006<br />
lescenza; le gran<strong>di</strong> patologie: tumori, malattie car<strong>di</strong>ovascolari,<br />
<strong>di</strong>abete e malattie respiratorie; la non<br />
autosufficienza: anziani e <strong>di</strong>sabili; la tutela della<br />
salute mentale; le <strong>di</strong>pendenze connesse a particolari<br />
stili <strong>di</strong> vita; il sostegno alle famiglie; gli interventi<br />
in materia <strong>di</strong> salute degli immigrati e delle fasce<br />
sociali marginali; il controllo delle malattie <strong>di</strong>ffusive<br />
e la sorveglianza sindromica; la sicurezza alimentare<br />
e la nutrizione; la Sanità veterinaria; la<br />
tutela della salute e sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro;<br />
Ambiente e salute.<br />
E gli psicologi? Il PSN non parla mai esplicitamente<br />
degli psicologi, pur tuttavia ci interpella in<br />
più punti, a partire dallo scenario culturale e legislativo<br />
che, ponendo al centro dell’interesse la persona<br />
con i suoi bisogni emotivi, cognitivi, relazionali;<br />
enfatizzando concetti come qualità della vita<br />
e umanizzazione dei servizi; prestando attenzione ai<br />
comportamenti <strong>di</strong>sfunzionali alla base <strong>di</strong> “stili <strong>di</strong><br />
vita” non sani, assegna al citta<strong>di</strong>no (quin<strong>di</strong> anche al<br />
citta<strong>di</strong>no malato) un ruolo da protagonista e fa dei<br />
suoi bisogni, delle sue esperienze e delle sue valutazioni<br />
la costante punta <strong>di</strong> riferimento dell’organizzazione<br />
e dell’erogazione dei servizi, e chiama<br />
in causa - <strong>di</strong>rettamente e in<strong>di</strong>rettamente - la psicologia<br />
come <strong>di</strong>sciplina che stu<strong>di</strong>a l’in<strong>di</strong>viduo, la<br />
famiglia, il gruppo, la comunità nelle sue <strong>di</strong>mensioni<br />
comportamentali, affettivo-relazionali e <strong>di</strong><br />
personalità.<br />
Da sempre le finalità dell’intervento psicologico<br />
nella sanità consistono nel:<br />
- promuovere o migliorare la qualità <strong>di</strong> vita dei
soggetti;<br />
- prevenire e in<strong>di</strong>viduare le <strong>di</strong>sabilità psicologiche<br />
e sociali e riabilitare i soggetti;<br />
- favorire l’integrazione psicologica e sociale nei<br />
contesti <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro;<br />
- prevenire, <strong>di</strong>agnosticare e trattare i comportamenti<br />
devianti e gli stili <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>sfunzionali che<br />
possono favorire patologie fisiche e psichiche,<br />
evitando, il più possibile, il ricovero ospedaliero;<br />
- potenziare la consapevolezza delle risorse personali<br />
e le strategie <strong>di</strong> stress management <strong>di</strong><br />
bambini e adolescenti ospedalizzati affetti da<br />
malattie acute o croniche;<br />
- potenziare le abilità cognitive, affettive e sociali<br />
dei soggetti nelle varie fasi dello sviluppo;<br />
- favorire la crescita psicologica <strong>di</strong> bambini e<br />
adolescenti;<br />
- alleviare la sofferenza psichica del malato ospedalizzato;<br />
- prevenire o gestire il <strong>di</strong>sagio emotivo e psicologico<br />
collegato allo sviluppo della malattia, poiché<br />
spesso proprio tale <strong>di</strong>sagio <strong>di</strong>viene causa <strong>di</strong><br />
ulteriori problemi;<br />
- introdurre interventi psicologici nei programmi<br />
<strong>di</strong> riabilitazione motoria, car<strong>di</strong>aca, respiratoria,<br />
linguistica dei soggetti anziani affetti da malattie<br />
croniche o degenerative;<br />
- offrire un supporto psicologico ai familiari degli<br />
ammalati acuti e cronici, ospedalizzati o assistiti<br />
a domicilio;<br />
- offrire consulenza psicologica agli operatori<br />
sanitari, finalizzata a migliorare la qualità della<br />
relazione col paziente;<br />
- offrire consulenze al personale su problematiche<br />
organizzative, soprattutto quelle relative agli<br />
aspetti comunicativo-relazionali, ecc..<br />
Per questo il PSN 2006-2008 non ci lascia in<strong>di</strong>fferenti.<br />
Anche noi, soprattutto noi, riconosciamo<br />
l’efficacia <strong>di</strong> un modello assistenziale multi<strong>di</strong>sciplinare<br />
integrato e <strong>di</strong> interventi terapeutici finalizzati<br />
alla promozione <strong>di</strong> un ruolo attivo (empowerment)<br />
del malato nella gestione della malattia e <strong>di</strong><br />
un percorso <strong>di</strong>agnostico e terapeutico adeguato che<br />
risponda unitariamente a tutti i bisogni <strong>di</strong> cura e <strong>di</strong><br />
salute della persona malata.<br />
Non possiamo non concordare con quanto riportato<br />
nel paragrafo 3.9, Il dolore e la sofferenza nei<br />
percorsi <strong>di</strong> cura: «accanto alla lotta al dolore,<br />
vanno attivati, nei percorsi sanitari, gli interventi<br />
volti a promuovere l’umanizzazione delle cure,<br />
nella consapevolezza che il fulcro del Servizio<br />
Sanitario è rappresentato dalla persona malata,<br />
nella garanzia del rispetto della sua <strong>di</strong>gnità, identi-<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
tà e autonomia. In primo luogo va migliorato il rapporto<br />
tra malato, me<strong>di</strong>co e operatori sanitari, in termini<br />
<strong>di</strong> qualità della comunicazione, <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong><br />
comprensione e <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> empatia. Deve<br />
essere stimolata in tutto il personale sanitario,<br />
socio-sanitario, socio assistenziale e amministrativo<br />
la <strong>di</strong>sponibilità all’accoglienza, all’ascolto e<br />
alla comunicazione. E’ importante che al paziente<br />
venga assicurato il necessario supporto psicologico,<br />
quando le sue con<strong>di</strong>zioni cliniche lo richiedano,<br />
per la gravità della patologia o dell’evento<br />
occorso o per gli effetti che la stessa può comportare<br />
in <strong>di</strong>versi ambiti culturali o in particolari con<strong>di</strong>zioni<br />
sociali».<br />
O con quanto affermato nel paragrafo 3.10. La<br />
rete assistenziale per le cure palliative: «La rete<br />
deve offrire un approccio completo alle esigenze<br />
della persona malata, garantendo, ove necessario e<br />
richiesto, un adeguato intervento religioso e psicologico…<br />
Inoltre, anche nella fase che segue la<br />
morte della persona malata, in base a numerose<br />
esperienze internazionali e nazionali, risulta sempre<br />
più evidente la necessità <strong>di</strong> offrire interventi <strong>di</strong><br />
supporto al lutto dei familiari, qualora se ne ravvisi<br />
la necessità». Trattando la tematica dei trapianti<br />
(paragrafo 3.6), il PSN riconosce la necessità <strong>di</strong><br />
«pre<strong>di</strong>sporre, per i familiari dei soggetti sottoposti<br />
ad accertamento, un supporto psicologico e <strong>di</strong><br />
aiuto», rimandando a Linee Guida operative che<br />
non vengono però allegate.<br />
Ma al paragrafo 3.5. La riorganizzazione delle<br />
cure primarie, laddove si ritiene necessario un<br />
maggiore coinvolgimento dei Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />
Generale (MMG) e dei Pe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> Libera Scelta<br />
(PLS) nel governo della domanda e dei percorsi<br />
sanitari, anche «attraverso la sperimentazione <strong>di</strong><br />
nuove modalità erogative favorenti l’integrazione<br />
con le altre professionalità sanitarie del territorio»,<br />
avremmo gra<strong>di</strong>to un accenno esplicito al<br />
ruolo dello psicologo e alla possibilità <strong>di</strong> sperimentare<br />
forme concrete <strong>di</strong> collaborazione MMG-psicologo,<br />
finalizzate al miglioramento della relazione<br />
me<strong>di</strong>co-paziente, all’osservazione congiunta su<br />
casi problematici, all’intervento esplorativo-chiarificatore<br />
nei confronti del paziente e all’eventuale<br />
invio ad operatori della salute mentale. Anche attraverso<br />
la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> specifici protocolli operativi<br />
si potrebbero costruire, infatti, modalità più<br />
efficaci per un <strong>di</strong>alogo più frequente e proficuo e<br />
per un’interazione più continuativa e fattiva tra<br />
MMG e Psicologi, come pure tra Psicologi e PLS.<br />
Il PSN sostiene che il progressivo invecchiamento<br />
della popolazione cambierà ra<strong>di</strong>calmente la<br />
19<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
20<br />
domanda <strong>di</strong> beni e <strong>di</strong> servizi, e questo fenomeno<br />
influenzerà le professioni sanitarie e l’assistenza, in<br />
quanto «il bisogno <strong>di</strong> maggiore prossimità e continuità<br />
nell’assistenza richiesto dall’invecchiamento<br />
della popolazione imporrà una necessità <strong>di</strong> più<br />
infermieri e <strong>di</strong> più me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale».<br />
Solo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci e infermieri? E perché non anche<br />
<strong>di</strong> psicologi?<br />
Non è un caso che lo stesso Piano 2006-2008<br />
ricor<strong>di</strong> che «gli anziani sono un gruppo a rischio<br />
per la depressione e il suici<strong>di</strong>o e ci sono buone evidenze<br />
che si possono prevenire e ridurre questi problemi<br />
con l’esercizio fisico, il ricorso a gruppi <strong>di</strong><br />
mutuo-aiuto, alle attività <strong>di</strong> socializzazione, alle<br />
visite domiciliari da parte <strong>di</strong> personale capace <strong>di</strong><br />
riconoscere i bisogni socio-sanitari e <strong>di</strong> promuovere<br />
interventi relativi».<br />
L’apporto culturale della psicologia riguarda le<br />
<strong>di</strong>mensioni psichiche e della salute <strong>di</strong> ogni utente<br />
del Servizio Sanitario Nazionale, la <strong>di</strong>mensione<br />
della “soggettività” del malato, degli operatori,<br />
delle relazioni interpersonali e del sistema organizzativo,<br />
l’umanizzazione dei servizi, l’analisi e il<br />
cambiamento organizzativo, la gestione delle risorse<br />
umane, la formazione, la motivazione, la comunicazione,<br />
il lavoro <strong>di</strong> gruppo, la gestione dei conflitti<br />
e delle resistenze, l’acquisizione del consenso,<br />
i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione. Lo stesso processo <strong>di</strong><br />
Miglioramento Continuo della Qualità affonda le<br />
sue ra<strong>di</strong>ci e si alimenta in un campo squisitamente<br />
psicologico: si pensi soltanto alla centralità del citta<strong>di</strong>no<br />
che per noi psicologi è attenzione alla “soggettività”<br />
della persona e ai valori cui essa fa riferimento,<br />
all’integrità mente/corpo, alla <strong>di</strong>mensione<br />
relazionale nella cura e nella promozione della<br />
salute, all’umanizzazione e alla personalizzazione.<br />
Il Sistema Sanitario ha bisogno <strong>di</strong> un forte contributo<br />
della cultura psicologica così come la cultura<br />
psicologica deve aprirsi con coraggio e creatività<br />
alle <strong>di</strong>mensioni della realtà organizzativa in cui<br />
gli psicologi operano in quanto <strong>di</strong>pendenti e <strong>di</strong>rigenti,<br />
in un sistema aziendale che ha le sue regole e<br />
le sue logiche. I risultati prodotti dagli psicologi in<br />
tutti i Servizi sanitari e socio-sanitari nei quali operano<br />
non sempre possono essere misurati meccanicamente<br />
in termini <strong>di</strong> quantità o <strong>di</strong> valore economico<br />
delle loro prestazioni, ma tali risultati possono<br />
essere convenientemente apprezzati allorquando si<br />
utilizzano in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> salute più raffinati volti a<br />
<strong>di</strong>mostrare:<br />
- l’aumentato benessere degli utenti;<br />
- la migliorata capacità <strong>di</strong> autodeterminazione<br />
delle donne, dei singoli, delle coppie, delle<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
famiglie, dei gruppi;<br />
- l’aiuto fornito alle famiglie, ai bambini, agli<br />
adolescenti, agli immigrati a risolvere le situazioni<br />
problematiche derivanti da svantaggio<br />
sociale, familiare o <strong>di</strong> contesto generale;<br />
- la capacità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare la propria azione per<br />
dare aiuto a superare le crisi fisiologiche dovute<br />
alle <strong>di</strong>verse fasi evolutive della vita: il passaggio<br />
dall’infanzia all’adolescenza e all’età adulta, il<br />
<strong>di</strong>venire coniuge e genitore, il controllo della<br />
fertilità, il passaggio dalla fertilità alla menopausa;<br />
- la capacità <strong>di</strong> operare nella prevenzione <strong>di</strong> tutti<br />
quei casi ascrivibili ad un <strong>di</strong>sagio sociale psicologico,<br />
non ancora patologico, affinché l’intervento<br />
aiuti la persona a non entrare nella patologia<br />
psichiatrica e, quin<strong>di</strong>, nella cronicità, ecc..<br />
Lo psicologo rappresenta, dunque, un elemento<br />
professionale qualificante della multi<strong>di</strong>sciplinarietà,<br />
intesa come principio per dare una risposta globale<br />
ai bisogni sanitari del citta<strong>di</strong>no e della popolazione<br />
italiana: al pari <strong>di</strong> tutte le altre professionalità<br />
del SSN anche quella psicologica persegue il<br />
miglioramento della qualità del sistema nell’ottica<br />
della prevenzione e promozione della salute, intesa<br />
non come semplice assenza <strong>di</strong> malattia ma, in una<br />
visione dell’uomo come essere bio-psico-sociale,<br />
come promozione <strong>di</strong> un benessere inteso come<br />
“processo che fornisce alle persone i mezzi e le<br />
opportunità per assicurare un maggiore controllo<br />
sulla propria salute e migliorarla”.<br />
Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato si rinvia all’articolo<br />
“Psicologia e Psicologi nel Piano Sanitario<br />
Nazionale 2006-2008”, <strong>di</strong> Salvatore Nuzzo, presente sul<br />
sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
“Criteri <strong>di</strong> massima sugli interventi<br />
psicosociali da attuare nelle catastrofi”<br />
DPCM 13 giugno 2006 <strong>di</strong> Michele Cusano*<br />
Continua il processo <strong>di</strong> normazione delle attività psicologiche.<br />
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 29<br />
agosto 2006, N° 200, del DPCM 13 giugno 2006,<br />
“Criteri <strong>di</strong> massima sugli interventi psico-sociali da<br />
attuare nelle catastrofi”, si specificano e si organizzano<br />
le “attività <strong>di</strong> assistenza psicologica”, già previste<br />
dai “Criteri <strong>di</strong> massima per l’organizzazione dei<br />
soccorsi sanitari nelle catastrofi” (G.U. N° 81del<br />
6.4.2006), delineando, finalmente, in maniera abbastanza<br />
chiara: quando lo Psicologo deve intervenire, a<br />
chi deve prestare assistenza, quale finalità deve perseguire,<br />
con chi deve collaborare, in quale sede deve<br />
operare, a chi deve rapportarsi gerarchicamente, ecc.<br />
I “Criteri <strong>di</strong> massima...” sono particolarmente<br />
importanti anche perché, oltre a definire meglio aspetti<br />
<strong>di</strong> ruolo in fase <strong>di</strong> emergenza, incar<strong>di</strong>nano il settore<br />
della Psicologia dell’Emergenza nel Servizio<br />
Sanitario Nazionale, promuovendo una nuova struttura<br />
operativa: l’équipe psicosociale per le emergenze<br />
(EPE), che resta sempre attiva, nelle emergenze, per<br />
fronteggiare le emergenze, ed in situazioni <strong>di</strong> non<br />
emergenza per preparare il personale <strong>di</strong> ruolo e volontario<br />
ad operare in emergenza, per <strong>di</strong>ffondere cultura<br />
dell’emergenza, formare i soccorritori, assistere le vittime<br />
<strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> emergenza precedenti, ecc.<br />
Nel prevedere la costituzione <strong>di</strong> «équipe per il<br />
supporto psico-sociale alla popolazione colpita da<br />
calamità», da «inquadrarsi all’interno dell’organizzazione<br />
sanitaria delle maxi-emergenze», utilizzando<br />
«le risorse esistenti nei servizi <strong>di</strong>pendenti dal Servizio<br />
sanitario regionale», così recita il Decreto:<br />
«Considerata la particolare importanza <strong>di</strong><br />
prestare la massima attenzione ai problemi <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>ne psichiatrico-psicologico che possono<br />
manifestarsi nelle popolazioni colpite da<br />
eventi calamitosi sia tra le vittime che tra i<br />
soccorritori;<br />
Ritenuto che le catastrofi possono produrre<br />
nella psiche degli in<strong>di</strong>vidui effetti <strong>di</strong> lunga<br />
durata, compromettendo così le capacità <strong>di</strong><br />
reazione e <strong>di</strong> adattamento degli stessi;<br />
Ritenuta, altresì, la necessità che gli interventi<br />
psico-sociali adottati tengano inoltre in<br />
massima considerazione le caratteristiche<br />
specifiche del territorio e le abitu<strong>di</strong>ni degli<br />
abitanti;<br />
Considerata l’esigenza <strong>di</strong> fronteggiare i<br />
bisogni psico-sociali che si manifestano a<br />
seguito <strong>di</strong> emergenze nazionali, me<strong>di</strong>ante<br />
l’avvio <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong> iniziative utili a tali<br />
fini, nonché attraverso la programmazione<br />
<strong>di</strong> interventi coor<strong>di</strong>nati in grado <strong>di</strong> garantire<br />
risposte efficienti ed efficaci per le popolazioni<br />
colpite da calamità…».<br />
Molto importante nell’ambito dei “Criteri <strong>di</strong><br />
massima...” <strong>di</strong> cui parliamo è anche l’inclusione tra le<br />
competenze dello Psicologo in emergenza delle attività<br />
<strong>di</strong> Triage Psicologico, che è «l’insieme <strong>di</strong> criteri<br />
su cui l’operatore si basa per classificare i soggetti in<br />
classi <strong>di</strong> priorità <strong>di</strong> trattamento (gravità della con<strong>di</strong>zione<br />
clinica e <strong>di</strong>fferibilità/ in<strong>di</strong>fferibilità dell’intervento<br />
terapeutico) e per in<strong>di</strong>care il tipo e le modalità<br />
<strong>di</strong> invio del paziente alle strutture sanitarie della catena<br />
dei soccorsi. Il triage deve consentire la valutazione<br />
delle conseguenze psicologiche e psichiatriche dell’evento<br />
catastrofico, essere prioritariamente rivolto<br />
alle vittime, alle categorie a rischio ed ai soccorritori<br />
che presentano un’evidente con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />
che può interessare la sfera emotiva, cognitiva e comportamentale.<br />
Particolare attenzione deve essere<br />
posta alle modalità <strong>di</strong> conduzione della valutazione,<br />
al contesto in cui essa viene effettuata, alle esigenze o<br />
priorità espresse dal soggetto, alla tutela della privacy<br />
ed al rischio <strong>di</strong> stigmatizzazione».<br />
Vengono in<strong>di</strong>cati gli strumenti e le procedure per<br />
operare secondo classi <strong>di</strong> priorità <strong>di</strong> trattamento e vengono<br />
delineate anche le varie tipologie <strong>di</strong> quadri clinici<br />
da ascrivere alle tre classi <strong>di</strong> priorità a cui fare riferimento:<br />
Priorità bassa (Psi 1) - Soggetti con sintomi psicopatologici<br />
lievi che richiedono interventi <strong>di</strong> supporto<br />
psicologico o trattamenti farmacologici <strong>di</strong>fferibili;<br />
Priorità interme<strong>di</strong>a (Psi 2) - Soggetti con sintomi psicopatologici<br />
<strong>di</strong> gravità interme<strong>di</strong>a che richiedono una<br />
valutazione specialistica per interventi <strong>di</strong> supporto<br />
psicologico e/o trattamento farmacologico, dopo<br />
eventuale periodo <strong>di</strong> osservazione;<br />
Priorità alta (Psi 3) - Soggetti con gravi reazioni peritraumatiche<br />
che comportano marcata riduzione dell’autonomia<br />
in<strong>di</strong>viduale, ridotta consapevolezza <strong>di</strong><br />
malattia, compromissione delle funzioni cognitive,<br />
pericolosità per sé e per gli altri e pertanto richiedono<br />
interventi imme<strong>di</strong>ati o valutazioni specialistiche.<br />
Tenendo conto che i “Criteri <strong>di</strong> massima...” non<br />
solo impongono alle Regioni e alle province autonome<br />
<strong>di</strong> istituire le Equipe per il supporto psicosociale<br />
(«Le regioni e le province autonome <strong>di</strong> Trento e<br />
21<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
22<br />
Bolzano <strong>di</strong>spongono affinché... si costituiscano equipe<br />
per il supporto psicosociale alla popolazione colpita<br />
da calamità... »), ma impongono anche che le<br />
équipe ricevano, preliminarmente, la necessaria<br />
formazione («Le équipe,<br />
precedentemente formate,<br />
operano nel<br />
sistema <strong>di</strong> emergenza<br />
garantendo il proprio<br />
intervento... »), possiamo<br />
<strong>di</strong>re anche che<br />
finisce il tempo dello<br />
spontaneismo e dell’improvvisazione.<br />
Una nota critica che<br />
pure si può fare ai<br />
“Criteri...” è che in<br />
alcune espressioni<br />
lasciano spazio a possibili<br />
equivoci e confusioni sugli aspetti psicologici e<br />
psichiatrici, che come Categoria dovremo contribuire<br />
a chiarire e <strong>di</strong>stinguere, affermando con chiarezza che<br />
le vittime <strong>di</strong> una catastrofe sono persone sane e normali<br />
che vivono una normale fase <strong>di</strong> dolore e <strong>di</strong> stress<br />
Il 13 luglio 2006, il Ministro<br />
per la Solidarietà Sociale, Paolo<br />
Ferrero ha presentato alla stampa la<br />
“Relazione annuale al Parlamento<br />
sullo stato delle tossico<strong>di</strong>pendenze<br />
in Italia - 2005”.<br />
La relazione ha l’obiettivo <strong>di</strong><br />
fornire un quadro conoscitivo generale,<br />
con confronti puntuali sia tra<br />
aree territoriali che rispetto alle rilevazioni<br />
degli anni precedenti, delle<br />
tendenze e delle caratteristiche relative<br />
alle problematiche connesse<br />
all’uso ed all’abuso <strong>di</strong> droghe illecite<br />
in Italia nell’anno 2005. I dati illustrati<br />
intendono rappresentare non<br />
solo uno strumento per la definizione<br />
delle politiche <strong>di</strong> intervento, <strong>di</strong><br />
prevenzione, <strong>di</strong> cura e <strong>di</strong> riduzione<br />
del danno, ma anche un ausilio per<br />
gli operatori che lavorano quoti<strong>di</strong>anamente<br />
in questo campo.<br />
Dalla relazione si evince che<br />
aumenta la <strong>di</strong>ffusione e il consumo<br />
<strong>di</strong> droghe illegali nella popolazione,<br />
nonostante che l’uso <strong>di</strong> eroina e<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
<strong>di</strong> cocaina sia <strong>di</strong>sapprovato e percepito<br />
come rischioso. Maggiore tolleranza<br />
si rileva invece rispetto ai consumi<br />
<strong>di</strong> cannabis. Circa 9 milioni <strong>di</strong><br />
persone approvano l’utilizzo <strong>di</strong> cannabis<br />
e lo ritengono non dannoso per<br />
la salute.<br />
Si stima che, nel 2005,<br />
3.800.000 Italiani abbiano fatto uso<br />
<strong>di</strong> cannabis (contro i 2.000.000 del<br />
2001), fra questi mezzo milione ha<br />
fra i 19 ed i 21 anni. Secondo il<br />
Rapporto raddoppiano anche i con-<br />
che non dobbiamo stigmatizzare e non dobbiamo far<br />
cristallizzare in quadri patologici.<br />
Un rischio che mi sembra, invece, <strong>di</strong> dover evidenziare<br />
è che, essendo molto alta la posta in gioco,<br />
Categorie confinanti con la nostra potrebbero tentare<br />
<strong>di</strong> occupare spazzi che devono restare<br />
dello Psicologo, essendo già previsti da<br />
tempo gli spazi per altre Categorie.<br />
A scongiurare questo e a stimolare<br />
le Regioni a dare attuazione ai “Criteri <strong>di</strong><br />
massima...” devono provvedere con un’azione<br />
tempestiva e coor<strong>di</strong>nata l’Or<strong>di</strong>ne Nazionale e gli<br />
Or<strong>di</strong>ni Regionali, sulla base <strong>di</strong> una proposta <strong>di</strong><br />
attuazione da con<strong>di</strong>videre, nell’ambito della<br />
Categoria, a livello nazionale e regionale, e<br />
che deve rappresentare il documento <strong>di</strong><br />
attuazione con<strong>di</strong>viso su cui cominciare a stimolare<br />
gli Assessorati Regionali della Sanità<br />
<strong>di</strong> tutta l’Italia.<br />
* Docente <strong>di</strong> Psicologia dell’Emergenza, Università <strong>di</strong><br />
Trieste. Presidente della Società Italiana <strong>di</strong> Psicologia<br />
dell’Emergenza (SIPEM).<br />
Relazione annuale al Parlamento sullo stato<br />
delle tossico<strong>di</strong>pendenze in Italia nel 2005<br />
sumatori <strong>di</strong> cocaina che passano da<br />
350.000 stimati nel 2001 a 700.000<br />
stimati nel 2005. Diminuiscono<br />
invece gli utilizzatori <strong>di</strong> eroina.<br />
Tabacco e alcol sono le sostanze<br />
<strong>di</strong> iniziazione per la maggioranza<br />
dei consumatori <strong>di</strong> droghe. In crescita<br />
negli ultimi anni il fenomeno dell’uso<br />
combinato <strong>di</strong> sostanze. Alcol,<br />
tabacco e psicofarmaci sono le<br />
sostanze legali utilizzate in combinazione<br />
con quelle illegali. Si stima<br />
che oltre 2.000.000 gli Italiani<br />
hanno fatto uso associato <strong>di</strong> più<br />
sostanze illegali nel 2005. Ogni<br />
anno 29.000 persone iniziano ad<br />
abusare <strong>di</strong> eroina e 9.000 <strong>di</strong> cocaina.<br />
Tuttavia i dati presentati nel rapporto<br />
non aiutano a capire quale<br />
siano i motivi che hanno incrementato<br />
il consumo <strong>di</strong> stupefacenti. E<br />
per la verità, non appare chiaro neppure<br />
come e su quale campione sia<br />
stata condotta la ricerca.<br />
I soggetti che fanno un utilizzo<br />
delle sostanze tale da richiedere un
intervento terapeutico sono<br />
circa 200.000 per gli<br />
oppiacei e 150.000 per<br />
la cocaina. Nel 2005<br />
sono deceduti per<br />
overdose 603 soggetti<br />
(il dato è tuttavia sottostimato<br />
poiché non<br />
tiene conto dei casi<br />
overdose in cui non sia<br />
intervenuta l’Autorità<br />
Giu<strong>di</strong>ziaria). La causa<br />
del decesso è stata<br />
attribuita nella maggior<br />
parte dei casi all’eroina. Si muore <strong>di</strong><br />
overdose prevalentemente nella propria<br />
abitazione. Umbria e Lazio<br />
sono le regioni dove si registrano il<br />
maggior numero <strong>di</strong> decessi per overdose,<br />
Perugia e Roma le province<br />
più a rischio.<br />
Per quanto riguarda le patologie<br />
infettive, quelle più <strong>di</strong>ffuse fra i<br />
soggetti in carico nei servizi pubblici<br />
sono l’epatite C (61,4% ), l’epatite<br />
B (41,7%) e l’HIV (13,8%).<br />
Rispetto al 2001, <strong>di</strong>minuisce il<br />
numero dei soggetti che risultano<br />
positivi quando vengono effettuati i<br />
test infettivologici. Il 30% dei soggetti<br />
in trattamento presso i SerT del<br />
campione è risultato avere una <strong>di</strong>agnosi<br />
psichiatrica concomitante: tra<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
questi otto su <strong>di</strong>eci sono eroinomani.<br />
Negli ultimi 5 anni si è evidenziata<br />
una generale <strong>di</strong>minuzione del<br />
costo unitario <strong>di</strong> alcune<br />
sostanze: nel corso del quinquennio<br />
il prezzo della<br />
cocaina è passato dai 99<br />
euro al grammo del<br />
2001 agli 87 euro<br />
del 2005, mentre<br />
l’eroina nera è<br />
passata dai 69<br />
euro al grammo<br />
del 2001<br />
ai 54 euro nell’ultimo anno.<br />
Nell’ultimo anno sono aumentate<br />
del 5% le operazioni delle Forze<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne; aumenta in particolar<br />
modo il numero <strong>di</strong> interventi volti al<br />
contrasto del traffico <strong>di</strong> cocaina.<br />
Lombar<strong>di</strong>a, Emilia-Romagna,<br />
Toscana, Lazio, Campania e Puglia<br />
risultano le Regioni in cui si registra<br />
il più alto numero <strong>di</strong> operazioni. Si<br />
osserva un maggior coinvolgimento<br />
delle Regioni settentrionali per le<br />
operazioni che riguardano l’eroina<br />
(in particolare Lombar<strong>di</strong>a e Veneto).<br />
La Lombar<strong>di</strong>a il Lazio e la Toscana<br />
sono le regioni in cui si registrano<br />
più operazioni per la cocaina. Le<br />
regioni meri<strong>di</strong>onali ed insulari risultano<br />
maggiormente coinvolte nelle<br />
intercettazioni delle piante <strong>di</strong> cannabis,<br />
più del 64% intercettate in<br />
Calabria. Più <strong>di</strong>somogeneo appare il<br />
quadro relativo ai sequestri e rinvenimenti<br />
<strong>di</strong> hashish e marijuana.<br />
La relazione evidenzia, infine,<br />
come le maggiori risorse attive sul<br />
territorio nella prevenzione delle<br />
emergenze e delle morti per intossicazioni<br />
acute per droghe sono la<br />
rete territoriale dei servizi specialistici<br />
per le tossico<strong>di</strong>pendenze unitamente<br />
a quella delle unità a bassa<br />
soglia. Esse operano principalmente<br />
attraverso attività <strong>di</strong> consulenza sui<br />
rischi, formazione sulla gestione<br />
delle emergenze e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong><br />
materiale sanitario ed informativo.<br />
Gli sportelli <strong>di</strong> informazione e<br />
consulenza attivati presso i SerT<br />
svolgono un importante ruolo per la<br />
prevenzione delle malattie infettive<br />
droga correlate fornendo informazioni<br />
precise, supporto me<strong>di</strong>co, psicologico<br />
e sociale, ed offrendo la<br />
possibilità <strong>di</strong> programmare l’esecuzione<br />
<strong>di</strong> esami. Tali consulenze tendono<br />
a mo<strong>di</strong>ficare il cambiamento<br />
comportamentale e ridurre la frequenza<br />
dei comportamenti a rischio<br />
legati all’uso <strong>di</strong> droghe.<br />
Attività dei Servizi Pubblici per le tossico<strong>di</strong>pendenze.<br />
Anno 2005<br />
Il Ministero della Salute ha presentato il 25 settembre<br />
2006 la rilevazione statistica sull’attività dei Servizi<br />
pubblici per le tossico<strong>di</strong>pendenze (SERT) nel corso del<br />
2005.<br />
Il Ministero, infatti, ha il compito <strong>di</strong> rilevare correntemente<br />
specifiche informazioni sugli aspetti epidemiologici<br />
delle tossico<strong>di</strong>pendenze, sulle patologie correlate<br />
e sulle attività svolte dai SERT in materia <strong>di</strong> cura e riabilitazione<br />
dei soggetti con problemi <strong>di</strong> droga (D.P.R. n.<br />
309 del 1990) ed ha il compito altresì <strong>di</strong> definire i modelli<br />
per la rilevazione dei dati statistici relativi all’attività e<br />
alle caratteristiche strutturali.<br />
Al 31 <strong>di</strong>cembre 2005 sono risultati attivi 550 Servizi<br />
pubblici per le tossico<strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong>stribuiti regionalmente.<br />
A quella data il loro organico complessivo è rappresentato<br />
da operatori sociosanitari, da me<strong>di</strong>ci, da psicologi,<br />
dal personale amministrativo o <strong>di</strong> altra qualifica.<br />
Per quanto riguarda la tipologia dei trattamenti erogati, il<br />
59,2% dei pazienti ha seguito programmi terapeutici<br />
integrati.<br />
La rilevazione è stata effettuata su 497 SERT, che<br />
hanno preso in carico circa 162.000 persone, <strong>di</strong> cui<br />
140.400 maschi e 21.600 femmine. Questo valore, rimasto<br />
costante negli anni più recenti, conferma che la tossico<strong>di</strong>pendenza<br />
è una patologia prevalentemente<br />
maschile. L’influenza del fattore sesso presenta una forte<br />
variabilità geografica: nelle regioni del centro-nord il<br />
rapporto M/F risulta generalmente inferiore al dato<br />
nazionale, mentre assume valori elevati nelle regioni<br />
meri<strong>di</strong>onali.<br />
Sotto il profilo dell’età, la presenza degli ultratrentenni<br />
ha fatto registrare la percentuale più alta, mentre<br />
appaiono in <strong>di</strong>minuzione i pazienti con età compresa tra<br />
i 20 e i 24 anni. È aumentata invece la percentuale<br />
riguardante i pazienti con età superiore ai 39 anni.<br />
Per quanto riguarda la sostanza d’abuso primaria,<br />
l’eroina è stata assunta dal 72,3% degli utenti in carico;<br />
mentre, per quanto riguarda l’uso secondario, le sostanze<br />
più frequentemente assunte sono state i cannabinoi<strong>di</strong>,<br />
la cocaina, l’alcol e le benzo<strong>di</strong>azepine; anche l’ecstasy,<br />
23<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
24<br />
tuttavia, ha presentato un valore non trascurabile.<br />
Analizzando il trend della <strong>di</strong>stribuzione percentuale<br />
degli utenti per sostanza, si nota, da una parte, una <strong>di</strong>minuzione<br />
del ricorso all’eroina, e, dall’altra, un aumento -<br />
a partire dal 1995, molto<br />
evidente negli anni 2000 -<br />
, del consumo <strong>di</strong> cocaina.<br />
In particolare, la percentuale<br />
<strong>di</strong> quanti sono soliti<br />
fare uso <strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong><br />
sembra essersi stabilizzata<br />
negli anni più recenti<br />
intorno al 10%.<br />
Si osserva inoltre una<br />
forte riduzione nell’uso<br />
secondario <strong>di</strong> benzo<strong>di</strong>aze-<br />
Il 21 settembre 2006 il Ministro<br />
della Salute, Livia Turco, ha illustrato<br />
i dati preliminari per l’anno 2005<br />
e i dati definitivi relativi all’anno<br />
2004 sull’attuazione della legge n.<br />
194/78, che stabilisce norme per la<br />
tutela sociale della maternità e per<br />
l’interruzione volontaria <strong>di</strong> gravidanza<br />
(IVG).<br />
Nel 2005 sono state notificate<br />
129.588 IVG, con un decremento<br />
del 6,2% rispetto al 2004 (138.123<br />
casi) e un decremento del 44,8%<br />
rispetto al 1982, anno in cui si è<br />
registrato il più alto ricorso all’IVG<br />
(234.801 casi). In Puglia il decremento<br />
è stato del 4,8% rispetto<br />
all’anno 2004.<br />
Il ricorso all’interruzione volontaria<br />
<strong>di</strong> gravidanza ha subito, duqnue,<br />
un’importante riduzione dal<br />
1982 al 2004 <strong>di</strong> oltre il 40%,<br />
soprattutto se si scorporano dai dati<br />
le IVG effettuate da citta<strong>di</strong>ne straniere<br />
(fenomeno sempre più emergente<br />
a partire dal 1995, fino a rappresentare<br />
oltre il 27,2% <strong>di</strong> tutte le<br />
IVG nel 2004).<br />
Le modalità della riduzione<br />
risulta più rapida per le donne più<br />
istruite, per le occupate e per le<br />
coniugate, a <strong>di</strong>mostrazione dell’aumentata<br />
capacità e consapevolezza<br />
delle donne e delle coppie nell’ado-<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
zione efficace dei meto<strong>di</strong> per la procreazione<br />
responsabile, grazie alla<br />
«maggiore circolazione dell’informazione<br />
sulla procreazione responsabile<br />
e la specifica attività svolta<br />
dai Consultori Familiari nei termini<br />
<strong>di</strong> counselling approfon<strong>di</strong>to,<br />
svolto con le donne/coppie frequentanti<br />
il Consultorio, o offerto attivamente<br />
nel contesto <strong>di</strong> altri programmi,<br />
come il percorso nascita e la prevenzione<br />
dei tumori femminili». Di<br />
particolare rilievo è stata pure l’attività<br />
svolta con «i corsi <strong>di</strong> informazione<br />
ed educazione sessuale nelle<br />
scuole e con l’organizzazione <strong>di</strong><br />
spazi-adolescenti».<br />
Il Ministro spiega la riduzione<br />
significativa del numero delle interruzioni<br />
volontarie <strong>di</strong> gravidanze con<br />
l’esistenza in Italia dei Consultori<br />
Familiari: aggiunge che tale riduzione<br />
sarebbe «<strong>di</strong> gran lunga maggiore<br />
se i Consultori Familiari venissero<br />
potenziati e riqualificati secondo le<br />
in<strong>di</strong>cazioni strategiche del Progetto<br />
Obiettivo Materno Infantile, peraltro<br />
norma attualmente vigente». La prevenzione<br />
del ricorso all’aborto<br />
sarebbe dovuta pertanto:<br />
ai programmi <strong>di</strong> promozione della<br />
procreazione responsabile nell’ambito<br />
del percorso nascita e<br />
della prevenzione dei tumori fem-<br />
pine (dal 23,9% nel 1991 al 7,2% nel 2005); un forte<br />
incremento nel consumo <strong>di</strong> cocaina (dall’11,7% nel<br />
1991 al 30,1% nel 2004); una graduale <strong>di</strong>minuzione dell’uso<br />
secondario <strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong> (dal 41,5% nel 1991 al<br />
32,0% nel 2005); la stabilizzazione dell’uso <strong>di</strong> sostanze<br />
alcoliche, che negli ultimi anni si è attestato intorno al<br />
14%.<br />
La terapia con metadone totale, che appariva in flessione<br />
(dal 51,9% nel 2000 al 47,8% nel 2004), nel 2005<br />
presenta un evidente aumento (49,4%). Anche il trattamento<br />
a breve termine risulta nel 2005 più frequente che<br />
nel 2004 (7,7% vs 6,9%), mentre continua l’andamento<br />
decrescente del trattamento a me<strong>di</strong>o termine (dal 12,2%<br />
nel 2002 al 10,7% nel 2005); per il trattamento a lungo<br />
termine, relativamente più frequente, si osserva nell’ultimo<br />
triennio un trend in costante crescita.<br />
“Relazione del Ministro della Salute sulla attenuazione della legge<br />
contenente norme per la tutela sociale della maternità<br />
e per l’interruzione volontaria <strong>di</strong> gravidanza (legge 194/78)”<br />
minili (per la quota in età feconda<br />
della popolazione bersaglio);<br />
ai programmi <strong>di</strong> informazione ed<br />
educazione sessuale tra gli/le adolescenti<br />
nelle scuole e nei conseguenti<br />
“spazi giovani” presso le<br />
se<strong>di</strong> consultoriali, con risultati però<br />
a me<strong>di</strong>o-lunga scadenza;<br />
all’attività <strong>di</strong> counselling a chi si<br />
rivolge spontaneamente al<br />
Consultorio «sia per una esplicita<br />
richiesta <strong>di</strong> sostegno per la procreazione<br />
responsabile, sia per altre<br />
motivazioni a partire dalle quali, con<br />
l’arte della maieutica, si può far<br />
emergere un bisogno ancora non<br />
espresso»;<br />
all’effettuazione <strong>di</strong> uno o più colloqui<br />
con «membri <strong>di</strong> una équipe<br />
professionalmente qualificati,<br />
come quelli consultoriali, al<br />
momento della richiesta del documento<br />
o certificazione».<br />
Il Ministro segnala che un’ulteriore<br />
possibilità <strong>di</strong> prevenzione<br />
riguarda la «riduzione del rischio <strong>di</strong><br />
aborto ripetuto, attraverso un<br />
approfon<strong>di</strong>to colloquio (…)<br />
me<strong>di</strong>ante il quale si analizza le<br />
con<strong>di</strong>zioni del fallimento del metodo<br />
impiegato per evitare la gravidanza<br />
e si promuove una migliore<br />
competenza. Tale colloquio dovrebbe<br />
essere molto opportunamente
svolto in Consultorio a cui la donna,<br />
ed eventualmente la coppia, dovrebbe<br />
essere in<strong>di</strong>rizzata in un contesto<br />
<strong>di</strong> continuità <strong>di</strong> presa in carico,<br />
anche per una verifica <strong>di</strong> eventuali<br />
complicanze post-aborto. La con<strong>di</strong>zione<br />
raccomandabile dovrebbe prevedere<br />
una specifica politica <strong>di</strong> sanità<br />
pubblica che, identificando il<br />
Consultorio sede <strong>di</strong> prenotazione<br />
per le analisi pre-IVG e per l’intervento,<br />
renda “conveniente”<br />
rivolgersi per il rilascio del documento<br />
o della certificazione a tale<br />
Servizio, a cui si ritorna per il controllo<br />
post-IVG e per il counselling<br />
per la procreazione responsabile».<br />
Sottolinea, a tal proposito, che i<br />
Consultori Familiari sono «gli<br />
unici servizi che, per la ricchezza<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
<strong>di</strong> competenze multi<strong>di</strong>sciplinari,<br />
me<strong>di</strong>che e psico-sociali, possono<br />
svolgere attività <strong>di</strong> promozione<br />
della salute me<strong>di</strong>ante lo schema<br />
concettuale dell’offerta attiva».<br />
Il Ministro riba<strong>di</strong>sce che il<br />
Progetto Obiettivo Materno<br />
Infantile assegna un ruolo centrale<br />
ai Consultori Familiari e delinea<br />
con molto dettaglio non solo gli<br />
aspetti organizzativi, ma anche gli<br />
obiettivi da raggiungere, i corrispondenti<br />
in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> esito, con il<br />
seguito degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risultato<br />
e <strong>di</strong> processo e le azioni da svolgere<br />
me<strong>di</strong>ante offerta attiva.<br />
Per questo il Ministro auspica «il<br />
rilancio del Progetto Obiettivo<br />
Materno Infantile, con il conseguente<br />
potenziamento e la riquali-<br />
ficazione dei Consultori<br />
Familiari», che rappresenta «un<br />
impegno inderogabile dell’attuale<br />
legislatura».<br />
Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato<br />
si rinvia all’articolo “Il ruolo e<br />
la funzione dei Consultori<br />
Familiari nella Relazione del<br />
Ministro della Salute sull’attuazione<br />
della legge contenente<br />
norme per la tutela sociale della<br />
maternità e per l’interruzione<br />
volontaria <strong>di</strong> gravidanza (Legge<br />
194/78)”, <strong>di</strong> Salvatore Nuzzo, presente<br />
sul sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />
Psicologi della Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />
“Norme per la tutela dei <strong>di</strong>ritti della partoriente,<br />
la promozione del parto fisiologico<br />
e la salvaguar<strong>di</strong>a della salute del neonato”<br />
Disegno <strong>di</strong> legge<br />
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 19 ottobre<br />
2006, in via definitiva, il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge “Norme per la<br />
tutela dei <strong>di</strong>ritti della partoriente, la promozione del<br />
parto fisiologico e la salvaguar<strong>di</strong>a della salute del neonato”.<br />
Esso nasce dalla convinzione che la promozione<br />
della salute materno-infantile sia un obiettivo prioritario<br />
da perseguire a livello nazionale, in ragione dei riflessi<br />
positivi che è in grado <strong>di</strong> generare sulla qualità della vita<br />
della madre, del bambino e, <strong>di</strong> conseguenza, della popolazione<br />
complessiva.<br />
In coerenza con gli obiettivi fissati dal Progettoobiettivo<br />
Materno Infantile (D.P.C.M. 24 aprile 2000) e<br />
con il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 (D.P.R. 7<br />
aprile 2006), il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge del Ministro Turco si<br />
propone <strong>di</strong> promuovere una maggior tutela dei <strong>di</strong>ritti<br />
della gestante e del neonato ed un’appropriata assistenza<br />
all’intero percorso nascita da parte del Servizio<br />
sanitario nazionale nell’ambito dei Livelli essenziali <strong>di</strong><br />
assistenza definiti dal decreto del Presidente del<br />
Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, e successive<br />
integrazioni.<br />
L’articolo 1 in<strong>di</strong>vidua le finalità del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge,<br />
quale strumento normativo inteso a:<br />
- promuovere un’appropriata assistenza alla nascita,<br />
tutelando i <strong>di</strong>ritti e la libera scelta della gestante, in<br />
modo coerente con i modelli organizzativi delle<br />
Regioni;<br />
assicurare la tutela della salute materna, il benessere del<br />
nascituro e quello delle famiglie nell’esperienza della<br />
genitorialità;<br />
ridurre i fattori <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> malattia, pre e post-concezionali<br />
del nascituro attraverso appropriati interventi<br />
preventivi;<br />
potenziare l’attività dei Consultori familiari, con l’attivazione<br />
<strong>di</strong> programmi specifici per la salute preconcezionale<br />
e riproduttiva, per la tutela della maternità<br />
e per la promozione dell’allattamento al seno;<br />
promuovere la più ampia conoscenza delle modalità <strong>di</strong><br />
assistenza e delle pratiche socio-sanitarie raccomandate,<br />
con particolare riferimento ai corsi <strong>di</strong> accompagnamento<br />
alla nascita, anche al fine dell’appren<strong>di</strong>mento<br />
e dell’uso delle modalità per il controllo del<br />
dolore nel travaglio-parto, ivi comprese le tecniche<br />
che prevedono il ricorso ad anestesie locali e <strong>di</strong> tipo<br />
epidurale;<br />
rafforzare gli strumenti per la salvaguar<strong>di</strong>a della salute<br />
materna e della salute del neonato; favorire il parto<br />
fisiologico e promuovere le modalità per l’appropriatezza<br />
degli interventi, al fine <strong>di</strong> ridurre l’incidenza<br />
dei tagli cesarei e aumentare la prevalenza dell’allattamento<br />
al seno, secondo le raccomandazioni<br />
dell’O.M.S.-UNICEF;<br />
promuovere un’assistenza ostetrica appropriata alla gravidanza<br />
a basso rischio, al parto fisiologico e al puerperio;<br />
25<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
26<br />
- assicurare la qualità dell’assistenza ostetrica e pe<strong>di</strong>atrico/neonatologica<br />
nel periodo perinatale, da valutare<br />
con in<strong>di</strong>catori adeguati sull’impiego e sui risultati<br />
delle pratiche raccomandate in base alle prove scientifiche;<br />
- contrastare le <strong>di</strong>sequità territoriali e sociali <strong>di</strong> accesso<br />
ai servizi per la tutela materno-infantile anche per<br />
la popolazione immigrata, anche attraverso l’adozione<br />
del modello basato sull’offerta attiva, migliorando<br />
la fruibilità dei servizi da parte della popolazione più<br />
svantaggiata e prevedendo l’attuazione <strong>di</strong> programmi<br />
<strong>di</strong> assistenza socio-sanitaria e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione culturale<br />
per le donne immigrate;<br />
- promuovere l’offerta attiva <strong>di</strong> informazione e<br />
consulenza alle donne pre-gravidanza, alle<br />
gestanti ed alle puerpere, anche me<strong>di</strong>ante i corsi <strong>di</strong><br />
accompagnamento alla nascita, stimolando l’impegno<br />
in tal senso dei Servizi consultoriali e ospe-<br />
Lo scopo fondamentale della legge presentata il 4<br />
maggio 2006 (primo firmatario l’on. Luigi Cancrini)<br />
sta nel riconoscimento del <strong>di</strong>ritto d’accesso alle prestazioni<br />
offerte dagli psicoterapeuti per tutti coloro che<br />
possono trarne un vantaggio significativo. Un <strong>di</strong>ritto<br />
che viene assicurato - come si legge nella relazione <strong>di</strong><br />
presentazione della proposta <strong>di</strong> legge - «istituendo un<br />
sistema <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento dei professionisti con<br />
specializzazione in psicoterapia ai quali i servizi<br />
delle ASL invieranno i soggetti bisognosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e<br />
cura solo nei casi in cui non possano garantire adeguata<br />
assistenza.<br />
Proponendo una scelta, quella del professionista<br />
privato convenzionato, che è importante prima <strong>di</strong> tutto<br />
per motivi <strong>di</strong> bilancio perché l’assunzione <strong>di</strong> un numero<br />
adeguato <strong>di</strong> psicoterapeuti avrebbe costi insostenibili<br />
per il Sistema Sanitario Nazionale ma anche per<br />
motivi, ancora più importanti,<br />
<strong>di</strong> efficacia perché<br />
le persone con cui si istituisce<br />
un rapporto psicoterapeutico<br />
va scelta e<br />
perché la privacy <strong>di</strong> questo<br />
rapporto è una componente<br />
importante del<br />
lavoro terapeutico».<br />
Partendo dal presupposto<br />
per cui l’accesso<br />
alla psicoterapia viene<br />
proposto come alternativo<br />
ad altre più costose forme <strong>di</strong> intervento basate<br />
soprattutto sul farmaco e sul ricovero, i costi degli<br />
interventi psicoterapici verranno compensati con il<br />
parallelo risparmio in termini <strong>di</strong> calo della spesa far-<br />
Notizie dal Governo e dal Parlamento<br />
dalieri, anche al fine <strong>di</strong> una consapevole scelta del<br />
tipo <strong>di</strong> assistenza, del luogo e delle modalità del<br />
parto;<br />
- promuovere l’informazione, l’assistenza e la consulenza<br />
alle donne e alle famiglie per interventi efficaci<br />
nell’ambito del puerperio e della salute psico-fisica<br />
relazionale al post-partum;<br />
- promuovere la continuità assistenziale per tutta la<br />
durata della gravidanza, nel periodo della nascita e<br />
dopo la nascita, garantendo l’integrazione tra territorio<br />
e strutture ospedaliere.<br />
Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato si rinvia all’articolo<br />
“Disegno <strong>di</strong> Legge, Norme per la tutela dei <strong>di</strong>ritti<br />
della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la<br />
salvaguar<strong>di</strong>a della salute del neonato”, <strong>di</strong> Salvatore<br />
Nuzzo, presente sul sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />
Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />
Disposizioni per l’accesso alla psicoterapia<br />
Proposta <strong>di</strong> legge<br />
maceutica e degli interventi <strong>di</strong> ospedalizzazione. «Il<br />
farmaco infatti tende a cronicizzare il paziente e ad<br />
essere più costoso, nel tempo, <strong>di</strong> una terapia capace <strong>di</strong><br />
prevenire e curare».<br />
L’articolo 1 della proposta <strong>di</strong> legge afferma il <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> accesso a un trattamento psicoterapeutico per<br />
tutti i citta<strong>di</strong>ni che ne possono trarre giovamento.<br />
L’articolo 2 attribuisce ai servizi delle ASL la valutazione<br />
delle richieste <strong>di</strong> accesso al trattamento e altresì<br />
il compito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la prestazione che è possibile<br />
erogare in convenzione.<br />
L’articolo 3 in<strong>di</strong>ca i requisiti per l’accre<strong>di</strong>tamento<br />
dei professionisti e delle strutture interessate ad<br />
erogare trattamenti psicoterapici in convenzione e sottolinea,<br />
in particolare, la necessità <strong>di</strong> utilizzare criteri<br />
specifici, da parte delle Regioni, per l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
delle strutture abilitate all’intervento da effettuare a<br />
favore dei minori vittime <strong>di</strong> abuso sessuale, <strong>di</strong> maltrattamento<br />
o <strong>di</strong> abbandono.<br />
L’articolo 4 segnala la necessità <strong>di</strong> considerare le<br />
prestazioni <strong>di</strong> assistenza psicoterapeutica come prestazioni<br />
al cui costo l’utente partecipa e affida alle<br />
Regioni il compito <strong>di</strong> organizzare il sistema delle convenzioni,<br />
della loro utilizzazione e del loro controllo.<br />
L’articolo 5 propone una regolamentazione delle<br />
attività <strong>di</strong> tirocinio previste per gli allievi delle<br />
scuole <strong>di</strong> specializzazione in psicoterapia riconosciute<br />
dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e<br />
della Ricerca ampliando, anche per questa via, la possibilità<br />
<strong>di</strong> offrire risposte psicoterapeutiche strutturate<br />
nei servizi pubblici e privati accre<strong>di</strong>tati.<br />
www.camera.it
Notizie dalla Regione Puglia<br />
“Disciplina del sistema integrato dei servizi<br />
sociali per la <strong>di</strong>gnità e il benessere<br />
delle donne e degli uomini <strong>di</strong> Puglia<br />
Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19<br />
Scopo della legge è quello <strong>di</strong><br />
assicurare a tutti i residenti nel territorio<br />
della nostra regione l’accesso<br />
a un sistema integrato d’interventi<br />
e servizi sociali che possa<br />
garantire la qualità della vita, le<br />
pari opportunità, la non <strong>di</strong>scriminazione<br />
e i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza,<br />
riducendo fino ad eliminare gli<br />
ostacoli alla piena inclusione<br />
sociale derivanti da con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sabilità, <strong>di</strong> inadeguatezza <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to,<br />
<strong>di</strong> non autonomia o comunque<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio in<strong>di</strong>viduale e familiare.<br />
Tra i principi ispiratori della<br />
nuova legge, centrale è quello<br />
della valorizzazione del ruolo<br />
della famiglia, quale nucleo primario<br />
per la crescita, lo sviluppo e la<br />
cura della persona, con l’estensione<br />
delle tutele previste dalla stessa<br />
legge ai nuclei <strong>di</strong> persone legate da<br />
vincoli <strong>di</strong> parentela, affinità, adozione,<br />
tutela e da altri vincoli solidaristici.<br />
Sul piano operativo, in estrema<br />
sintesi, la legge:<br />
afferma forte il principio <strong>di</strong> integrazione<br />
con le politiche sociosanitarie,<br />
<strong>di</strong> riqualificazione urbana,<br />
abitativa, del lavoro e della formazione;<br />
definisce il nuovo rapporto tra enti<br />
locali e soggetti del terzo settore<br />
per la realizzazione e la gestione<br />
dei servizi (art. 19);<br />
esplicita le nuove tipologie <strong>di</strong> servizi<br />
che trovano riconoscimento<br />
(me<strong>di</strong>azione familiare, nuovi servizi<br />
per la prima infanzia, servizi<br />
per gli immigrati, potenziamento<br />
della assistenza domiciliare, assegni<br />
<strong>di</strong> cura a sostegno dei carichi<br />
<strong>di</strong> cura per le fragilità);<br />
introduce le nuovissime politiche<br />
per il contrasto alle povertà che<br />
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 87 del 12 luglio 2006<br />
pongono la Puglia all’avanguar<strong>di</strong>a<br />
in Italia e che - caso unico in Italia<br />
- risulta già finanziate con una<br />
prima dotazione <strong>di</strong> risorse regionali<br />
(15 milioni <strong>di</strong> euro) al momento<br />
dell’approvazione della legge.<br />
L’art. 24 riba<strong>di</strong>sce quanto era già<br />
stato sancito dalla L.r. 2 aprile<br />
2005, n. 5, ovvero che «la<br />
Regione, in collaborazione con le<br />
AUSL ed i Comuni, promuove lo<br />
sviluppo delle attività dei<br />
Consultori pubblici e privati per la<br />
valorizzazione personale e sociale<br />
della maternità e della paternità<br />
responsabile, la tutela dei<br />
minori e delle donne in <strong>di</strong>fficoltà,<br />
l’unità e la stabilità familiare,<br />
il ruolo genitoriale». Del tutto<br />
nuovo risulta invece «lo sviluppo<br />
del servizio ostetrico sul territorio,<br />
anche a domicilio, a sostegno<br />
della donna in stato <strong>di</strong> gravidanza<br />
e del nucleo che si prepara ad<br />
accogliere una nuova vita»<br />
(comma 2).<br />
La Regione favorisce «l’informazione,<br />
la consulenza, il sostegno<br />
e l’assistenza alle vittime <strong>di</strong><br />
violenze sessuali, con particolare<br />
riguardo ai minori che abbiano<br />
subito maltrattamenti e abusi, cura<br />
la sensibilizzazione delle comunità<br />
locali sulle problematiche connesse<br />
all’abuso e al maltrattamento<br />
dei minori e delle donne, e promuove<br />
la realizzazione <strong>di</strong> servizi<br />
ed interventi correttivi specializzati»<br />
(comma 5).<br />
Tra le altre priorità <strong>di</strong> intervento<br />
il successivo comma 6 stabilisce<br />
che «I consultori pubblici e privati<br />
autorizzati devono assicurare la<br />
realizzazione <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong><br />
formazione dei giovani al futuro<br />
ruolo <strong>di</strong> coniugi e <strong>di</strong> genitori,<br />
nonché programmi formativi e<br />
informativi riguardanti la procreazione<br />
responsabile».<br />
L’art. 25 recepisce la richiesta<br />
avanzata dall’Or<strong>di</strong>ne degli<br />
Psicologi della Puglia <strong>di</strong> istituire<br />
uno specifico Servizio <strong>di</strong><br />
Psicologia Scolastica, e il comma<br />
1 recita testualmente: «La<br />
Regione, nella definizione degli<br />
strumenti attuativi per assicurare<br />
un effettivo <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o, al<br />
fine <strong>di</strong> favorire il superamento<br />
delle limitazioni derivanti da con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio economico, prevede,<br />
tra l’altro interventi e contributi<br />
per progetti destinati alla prevenzione<br />
e recupero degli abbandoni<br />
e della <strong>di</strong>spersione scolastica,<br />
anche me<strong>di</strong>ante la attivazione <strong>di</strong><br />
un servizio <strong>di</strong> psicologia scolastica».<br />
Si tratta <strong>di</strong> una conquista<br />
molto importante, auspicata, proposta<br />
e richiesta da quest’Or<strong>di</strong>ne,<br />
che apre la strada a una molteplicità<br />
e ricchezza <strong>di</strong> funzioni e attività<br />
psicologiche da realizzare nelle<br />
scuole, e che - ci auguriamo - consentirà<br />
a molti colleghi <strong>di</strong> operare<br />
in un settore della psicologia<br />
importante, visibile e, da questo<br />
momento, anche specifico, nei<br />
mo<strong>di</strong> che verranno successivamente<br />
definiti a livello regionale e<br />
che sin da subito potranno essere<br />
27<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
28<br />
in<strong>di</strong>viduati e sollecitati nei singoli<br />
Piani <strong>di</strong> Zona.<br />
Il Titolo IV, Tipologie,<br />
Standard, autorizzazione e accre<strong>di</strong>tamento,<br />
elenca e definisce le<br />
strutture e i servizi soggetti ad<br />
autorizzazione, già operanti e <strong>di</strong><br />
nuova istituzione, rivolti a minori,<br />
<strong>di</strong>sabili, anziani, persone con problematiche<br />
psico-sociali, persone<br />
immigrate e loro nuclei familiari.<br />
Gli artt. 46 e 47 elencano e definiscono<br />
i Servizi socio-assistenziali<br />
che dovranno garantire in ogni<br />
caso:<br />
a) la presenza <strong>di</strong> figure professionali<br />
qualificate in relazione alla<br />
tipologia del servizio;<br />
b) la presenza <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>natore<br />
responsabile del servizio;<br />
c) la pubblicizzazione delle tariffe<br />
praticate con l’in<strong>di</strong>cazione<br />
delle prestazioni offerte, in<br />
conformità della Carta dei servizi<br />
come definita dalla pre-<br />
sente legge;<br />
d) la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> piani in<strong>di</strong>vidualizzati<br />
<strong>di</strong> assistenza definiti<br />
in un apposito registro<br />
degli utenti;<br />
e) l’integrazione con i servizi<br />
socio-sanitari;<br />
f) le attività integrative aperte al<br />
contesto sociale;<br />
g) l’applicazione dei contratti <strong>di</strong><br />
lavoro e dei relativi accor<strong>di</strong><br />
integrativi, nonché la regolarità<br />
contributiva e previdenziale.<br />
L’art. 65 istituisce, presso<br />
l’Assessorato regionale ai servizi<br />
sociali, con funzioni consultive e<br />
propositive nell’area delle problematiche<br />
relative alle tematiche<br />
sociali ed educative, la<br />
Commissione regionale per le<br />
politiche sociali, costituita anche<br />
da un componente, esperto in<br />
materia, nominato dall’Or<strong>di</strong>ne<br />
degli Psicologi <strong>di</strong> Puglia, con fun-<br />
Notizie dalla Regione Puglia<br />
zioni consultive e propositive nell’area<br />
delle problematiche relative<br />
alle tematiche sociali ed educative.<br />
Per l’approfon<strong>di</strong>mento sul tema trattato,<br />
si rinvia all’articolo<br />
“Approvata la nuova legge regionale,<br />
‘Disciplina del sistema integrato<br />
dei Servizi sociali per la<br />
<strong>di</strong>gnità e il benessere delle donne e<br />
degli uomini <strong>di</strong> Puglia’”, <strong>di</strong><br />
Salvatore Nuzzo, presente sul sito<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />
Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />
“Principi e organizzazione<br />
del Servizio Sanitario Regionale”<br />
Legge regionale 3 agosto 2006, n. 25<br />
Ispirandosi a principi <strong>di</strong> tutela e promozione della<br />
salute intesa come benessere psicofisico e sociale, nonché<br />
<strong>di</strong>ritto fondamentale dell’in<strong>di</strong>viduo e interesse<br />
della collettività, la nuova normativa è finalizzata a<br />
garantire l’uguaglianza degli interventi sanitari e<br />
socio-sanitari a tutti i citta<strong>di</strong>ni, in coerenza con il percorso<br />
attuativo del sistema integrato dei servizi sociali,<br />
l’armonizzazione delle iniziative volte alla soluzione<br />
<strong>di</strong> problematiche sociali e sanitarie del citta<strong>di</strong>no e<br />
coor<strong>di</strong>nando gli interventi <strong>di</strong> prevenzione, cura e riabilitazione.<br />
Impegna, pertanto le Aziende sanitarie a partecipare<br />
all’elaborazione, insieme agli enti locali, dei<br />
Piani sociali <strong>di</strong> zona, nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto<br />
dalla l.r. 19/2006.<br />
La legge prevede, tra l’altro, una strutturazione<br />
“snella” del <strong>di</strong>stretto socio-sanitario, chiamato ad assicurare<br />
le seguenti funzioni (art. 14, comma 5):<br />
- assistenza primaria, comprendente l’assistenza<br />
socio-sanitaria <strong>di</strong> base, la continuità assistenziale,<br />
l’assistenza <strong>di</strong> emergenza territoriale, l’assistenza<br />
infermieristica, l’assistenza domiciliare,<br />
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 101 del 8 agosto 2006<br />
l’Ospedale <strong>di</strong> comunità;<br />
- assistenza specialistica, comprendente l’assistenza<br />
specialistica ambulatoriale, l’assistenza riabilitativa,<br />
l’assistenza protesica, l’assistenza termale<br />
nonché specialistico-riabilitativa neurospsichiatrica<br />
infantile;<br />
- assistenza consultoriale;<br />
- assistenza nelle strutture residenziali e semiresidenziali<br />
territoriali;<br />
- assistenza psicologica;<br />
- assistenza socio-sanitaria.<br />
Si tratta <strong>di</strong> funzioni perché il successivo comma 6<br />
affida ad apposito regolamento la «in<strong>di</strong>viduazione e<br />
qualificazione delle Unità Operative».<br />
Nel Distretto si integrano, altresì, a livello funzionale,<br />
le strutture del Dipartimento <strong>di</strong> salute mentale,<br />
del Dipartimento delle <strong>di</strong>pendenze patologiche e del<br />
Dipartimento <strong>di</strong> prevenzione, con particolare riferimento<br />
ai servizi alla persona. A livello <strong>di</strong>strettuale<br />
sono svolte le attività <strong>di</strong> riabilitazione rivolte alla <strong>di</strong>sabilità<br />
fisica, psichica e neurosensoriale tramite artico-
lazioni periferiche della struttura sovra<strong>di</strong>strettuale<br />
della riabilitazione. Nel Distretto è assicurata pure<br />
l’attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina dello sport. Presso ogni Distretto<br />
viene istituita un’Unità operativa complessa per l’organizzazione<br />
<strong>di</strong> tutte le funzioni <strong>di</strong> assistenza primaria<br />
e interme<strong>di</strong>a e il coor<strong>di</strong>namento<br />
delle cure primarie.<br />
La legge punta sulla figura del<br />
Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto che potrà<br />
essere anche un <strong>di</strong>rigente non<br />
me<strong>di</strong>co, secondo quanto previsto<br />
dalla L.R. n. 1/2006. Al fine <strong>di</strong><br />
poter mettere quest’ultimo nelle<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> operare in maniera<br />
adeguata, lo stesso sarà supportato<br />
da una task force costituita da<br />
un Ufficio <strong>di</strong> segreteria; da operatori<br />
del servizio aziendale delle<br />
professioni tecnico-sanitarie, <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>agnostica per immagini e <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnostica<br />
chimico-clinica, delle professioni infermieristiche<br />
e ostetriche, delle professioni riabilitative e<br />
della prevenzione; dal Servizio sociale professionale,<br />
quale struttura per il raccordo operativo a livello<br />
Notizie dalla Regione Puglia<br />
<strong>di</strong>strettuale delle U.O. e dei Servizi sovra<strong>di</strong>strettuali in<br />
materia socio-sanitaria, funzionalmente collegata al<br />
Coor<strong>di</strong>natore socio-sanitario, con il quale collabora<br />
per la programmazione <strong>di</strong>strettuale in materia sociosanitaria,<br />
per l’elaborazione del PAT, del PSZ, ecc.; dal<br />
coor<strong>di</strong>namento sociosanitario<br />
<strong>di</strong> tutte le<br />
attività <strong>di</strong>strettuali ad<br />
elevata integrazione<br />
socio-sanitaria.<br />
E’ parte integrante<br />
della Direzione del<br />
Distretto l’Ufficio per<br />
la programmazione e<br />
il monitoraggio delle<br />
attività in me<strong>di</strong>cina<br />
generale. Il Comitato<br />
dei Sindaci avrà un<br />
ruolo consultivo e<br />
propositivo sul PAT e<br />
sul livello <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione degli utenti rispetto ai servizi<br />
erogati. E’ previsto, infine, un Centro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
<strong>di</strong>strettuale per le cure domiciliari, da regolamentare<br />
con atto della Giunta regionale.<br />
“Interventi in materia sanitaria”<br />
Legge regionale 9 agosto 2006, n. 26<br />
E’ stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della<br />
Regione Puglia n. 104 dell’11 agosto 2006 la cosiddetta<br />
legge “omnibus” <strong>di</strong>retta a <strong>di</strong>sciplinare vari ambiti <strong>di</strong><br />
intervento in materia <strong>di</strong> sanità e <strong>di</strong> igiene pubblica.<br />
Appare rilevante per la categoria l’art. 1 che, tra gli<br />
interventi straor<strong>di</strong>nari per la tutela della salute nei luoghi<br />
<strong>di</strong> lavoro, contempla anche il «supporto psicologico<br />
alla persona colpita e alla famiglia» (comma 1, lett. a)<br />
e la lett. b) che prevede «azioni <strong>di</strong> formazione alla sicurezza<br />
e <strong>di</strong> promozione della sicurezza, in collaborazione<br />
con i Servizi <strong>di</strong> Psicologia, per la responsabilizzazione<br />
dei lavoratori all’uso dei mezzi <strong>di</strong> tutela della sicurezza<br />
della salute».<br />
L’art. 6 emana «norme in materia <strong>di</strong> contrasto delle<br />
<strong>di</strong>pendenze patologiche» al fine <strong>di</strong> garantire la piena<br />
operatività dei SERT e dei Dipartimenti per le <strong>di</strong>pendenze<br />
patologiche (DDP), in considerazione dell’espansione<br />
e nuova articolazione del consumo <strong>di</strong> droghe tra i giovani<br />
e gli adolescenti, nonché della cronicizzazione ed<br />
esclusione sociale <strong>di</strong> soggetti tossico<strong>di</strong>pendenti in trattamento.<br />
In<strong>di</strong>vidua pertanto i «seguenti principi organizzativi<br />
e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo:<br />
- l’articolazione delle prestazioni e della programmazione<br />
degli interventi <strong>di</strong> contrasto delle <strong>di</strong>pendenze<br />
patologiche, intese come area primaria <strong>di</strong> interventi<br />
per la salute, deve valorizzare gli aspetti <strong>di</strong> pluriprofessionalità<br />
specialistica propria dell’offerta <strong>di</strong><br />
servizio, l’integrazione dei vari attori che <strong>di</strong>rettamente<br />
e in<strong>di</strong>rettamente agiscono nell’area delle <strong>di</strong>pendenze<br />
patologiche, la rilevazione dei bisogni e l’ottimizzazione<br />
delle risorse;<br />
- i Servizi per la prevenzione, la cura e la riabilitazione<br />
degli stati <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza patologica (SERT),<br />
all’interno delle AUSL, devono necessariamente<br />
avere una corretta collocazione territoriale nell’ambito<br />
<strong>di</strong> una organizzazione <strong>di</strong>partimentale che svolga<br />
funzioni <strong>di</strong> programmazione, controllo e verifica<br />
delle attività e delle azioni concretamente articolate a<br />
livello <strong>di</strong>strettuale;<br />
- l’integrazione del privato sociale accre<strong>di</strong>tato, del<br />
volontariato e delle cooperative sociali, nell’ambito<br />
<strong>di</strong> una organizzazione <strong>di</strong>partimentale, deve consentire<br />
<strong>di</strong> organizzare offerte <strong>di</strong> servizio che tengano<br />
conto delle risorse e dei bisogni emergenti nel territorio<br />
per meglio rispondere alle esigenze <strong>di</strong> prevenzione<br />
primaria, cura e riabilitazione della popolazione<br />
in generale e, in particolare, <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> popolazione<br />
specifica. Le aree <strong>di</strong> integrazione oggettiva<br />
possono investire oltre alla residenzialità, la semiresidenzialità<br />
e specifici moduli organizzativi, gruppi<br />
progetto/lavoro nonché unità <strong>di</strong> strada ed eventuali<br />
altri moduli (tabagismo, gambling e altre <strong>di</strong>pendenze<br />
comportamentali, inserimenti lavorativi e altro) che<br />
si rendessero necessari e utili a rispondere a bisogni<br />
29<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
30<br />
territoriali;<br />
- integrazione e collaborazione nell’ambito del<br />
Consiglio <strong>di</strong>partimentale con i Comuni e con gli<br />
enti istituzionali concorrenti (Scuola, Servizi sociali<br />
<strong>di</strong> Tribunale adulti e minori, Prefettura, Forze dell’or<strong>di</strong>ne,<br />
Sindacati, Associazioni industriali e<br />
impren<strong>di</strong>toriali) per lo svolgimento dei compiti previsti<br />
<strong>di</strong> prevenzione e riabilitazione in riferimento ai<br />
Piani <strong>di</strong> zona in base alla legge 8 novembre 2000, n.<br />
328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema<br />
integrato <strong>di</strong> interventi e servizi sociali) e alla legge<br />
regionale 10 luglio 2006, n. 19 (Disciplina del sistema<br />
integrato dei servizi sociali per la <strong>di</strong>gnità e il<br />
benessere delle donne e degli uomini in Puglia)».<br />
Al fine <strong>di</strong> garantire uniformi, adeguati e <strong>di</strong>gnitosi<br />
livelli <strong>di</strong> assistenza ai detenuti affetti da stati <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza<br />
patologica è previsto il passaggio definitivo e<br />
organico delle Unità operative Carcere nelle AUSL.<br />
Viene in<strong>di</strong>viduata la doppia <strong>di</strong>agnosi psichiatrica<br />
quale Unità Operativa specifica nell’ambito del DDP<br />
per meglio rispondere alle problematiche <strong>di</strong>ffuse e sempre<br />
più emergenti <strong>di</strong> ulteriore <strong>di</strong>sagio, patologia e carico<br />
assistenziale.<br />
L’art. 9 detta <strong>di</strong>sposizioni programmatiche per la<br />
tutela della salute mentale prevedendo «l’istituzione <strong>di</strong><br />
Centri <strong>di</strong> Salute Mentale (CSM) funzionanti sperimentalmente<br />
ventiquattro ore su ventiquattro, sette<br />
giorni su sette, dotati <strong>di</strong> posti letto eccedenti quelli previsti<br />
nei servizi psichiatrici <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e cura (SPDC)<br />
con tipologia <strong>di</strong> utenti in<strong>di</strong>viduata con circolare <strong>di</strong><br />
Giunta regionale da emanarsi entro trenta giorni dalla<br />
data <strong>di</strong> entrata in vigore delle presente legge», stabilendo<br />
che il bacino d’utenza dei CSM, <strong>di</strong> norma, deve coincidere<br />
con l’ambito territoriale del Distretto sociosanitario.<br />
La legge prevede inoltre l’«organizzazione della<br />
assistenza domiciliare specialistica all’interno dell’assistenza<br />
domiciliare integrata (ADI) così come nei<br />
compiti istituzionali dei CSM con il controllo del<br />
DSM»; l’«assegnazione <strong>di</strong> risorse ai DSM per la costruzione<br />
e lo sviluppo delle reti sociali naturali e formali<br />
all’interno dei Piani sociali <strong>di</strong> zona (PSZ), attraverso<br />
l’assegnazione <strong>di</strong> budget vincolato»; la «presa in carico<br />
da parte dei DSM dei pazienti detenuti, in attuazione del<br />
d.lgs. 230/1999 e dei ricoverati in Ospedale psichiatrico<br />
giu<strong>di</strong>ziario per i quali vanno realizzate forme alternative<br />
<strong>di</strong> residenzialità»; l’«organizzazione da parte delle<br />
AUSL <strong>di</strong> percorsi formativi per tutti gli operatori del<br />
Notizie dalla Regione Puglia<br />
DSM, compresi quelli del privato sociale, mirati a sviluppare<br />
competenze e professionalità, a partire dalla centralità<br />
territoriale degli interventi in salute mentale»;<br />
l’«attivazione <strong>di</strong> tirocini formativi presso i CSM per<br />
gli specializzan<strong>di</strong> in psichiatria e gli studenti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina,<br />
psicologia, scienze dell’educazione, scienze<br />
sociali».<br />
Ai componenti delle commissioni me<strong>di</strong>co-legali <strong>di</strong><br />
cui agli articoli 11 e 12 della l.r. 20 luglio 1984, n. 36<br />
(Norme concernenti l’igiene e sanità pubblica e il servizio<br />
farmaceutico) l’art. 26 prevede la corresponsione <strong>di</strong><br />
un compenso <strong>di</strong> euro 8,00 per ogni caso definito.<br />
L’art. 33 estende i benefici <strong>di</strong> cui al comma 6 dell’articolo<br />
11 (Me<strong>di</strong>cina dei servizi) della l.r. 14/2004 «al<br />
personale laureato non me<strong>di</strong>co, che opera nei servizi<br />
delle tossico<strong>di</strong>pendenze o dell’integrazione scolastica, o<br />
addetto ai servizi <strong>di</strong> ricerca e analisi <strong>di</strong> laboratorio, che<br />
ha prestato la propria attività per almeno trentasei ore<br />
settimanali e, continuativamente, per un numero <strong>di</strong> anni<br />
non inferiore a cinque alla data <strong>di</strong> entrata in vigore della<br />
presente legge».<br />
L’art. 34 istituisce presso ogni AUSL e ogni Azienda<br />
ospedaliera il «Servizio infermieristico e ostetrico<br />
ospedaliero con competenza riferita ai Presi<strong>di</strong> ospedalieri<br />
come in<strong>di</strong>viduati dal PSR e, presso le AUSL, il<br />
Servizio infermieristico e ostetrico <strong>di</strong>strettuale e territoriale<br />
con competenza riferita alle attività sanitarie<br />
svolte dai Distretti sanitari». Istituisce altresì in ogni<br />
AUSL i «Servizi delle professioni tecnico-sanitarie,<br />
della prevenzione e della riabilitazione nonché il<br />
Servizio professionale sociale», assegnando le funzioni<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione dei predetti Servizi al personale in possesso<br />
della laurea specialistica <strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> riferimento.<br />
Ai sensi dell’art. 36 i Direttori generali delle AUSL<br />
sono sollecitati a favorire l’interazione con gli organismi<br />
<strong>di</strong> volontariato e <strong>di</strong> tutela dei <strong>di</strong>ritti per lo svolgimento<br />
<strong>di</strong> attività integrative e non sostitutive delle funzioni<br />
assistenziali dell’area socio-sanitaria, con particolare<br />
riferimento alle problematiche dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap,<br />
della salute mentale, delle tossico<strong>di</strong>pendenze e<br />
dell’alcolismo, della donazione <strong>di</strong> sangue, della donazione<br />
<strong>di</strong> organi, delle patologie croniche e invalidanti e<br />
delle malattie sociali, dei tumori, dell’AIDS, ricomprendendo<br />
inoltre tutte le iniziative rivolte all’educazione<br />
sanitaria, alla prevenzione, alla qualità dell’assistenza e<br />
al reinserimento sociale, attraverso l’applicazione della<br />
legge regionale 16 aprile 1994, n. 11 (Norme <strong>di</strong> attuazione<br />
della legge-quadro sul volontariato).<br />
Mo<strong>di</strong>ficata la legge regionale <strong>di</strong> riforma degli Istituti<br />
Pubblici <strong>di</strong> Assistenza e Beneficenza<br />
Con legge regionale n. 13 del 15 maggio 2006, sono state apportate mo<strong>di</strong>fiche alla legge regionale<br />
<strong>di</strong> riforma delle istituzioni pubbliche <strong>di</strong> assistenza e beneficenza, la n. 15 del 30 settembre<br />
2004. Con-testualmente è stata introdotta una nuova <strong>di</strong>sciplina delle aziende pubbliche dei servizi<br />
alle perso-ne. La legge <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione, n. 61<br />
del 19 maggio 2006.
Notizie dalla Regione Puglia<br />
Regolamento Regionale attuativo<br />
della Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19<br />
E’ in <strong>di</strong>rittura d’arrivo il<br />
Regolamento attuativo della legge<br />
regionale sui Servizi Sociali. Si tratta<br />
<strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento molto ricco<br />
e articolato che, definendo le modalità<br />
operative, i criteri e gli standard,<br />
dà attuazione a molti articoli della<br />
legge 19/2006, e che <strong>di</strong> fatto mette i<br />
Comuni, gli enti gestori dei servizi,<br />
le organizzazioni del Terzo Settore, i<br />
citta<strong>di</strong>ni singoli e associati nelle<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> procedere, ciascuno<br />
per il proprio ruolo, alla costruzione<br />
del sistema <strong>di</strong> welfare.<br />
L’accesso al sistema integrato dei<br />
servizi è garantito da «Porte Uniche<br />
<strong>di</strong> Accesso (PUA) attivate dai<br />
Comuni, in raccordo con le AUSL,<br />
secondo le in<strong>di</strong>cazioni del Piano<br />
Regionale delle Politiche Sociali e<br />
con il Piano Sanitario Regionale, e<br />
con modalità atte a promuovere la<br />
semplificazione nell’accesso per gli<br />
utenti, l’unicità del trattamento dei<br />
dati degli utenti e connessi al caso,<br />
l’integrazione nella gestione del<br />
caso».<br />
Al fine <strong>di</strong> fornire risposte adeguate a<br />
bisogni complessi dei citta<strong>di</strong>ni, che<br />
richiedano l’integrazione <strong>di</strong> interventi<br />
e servizi sociali e sanitari, gli<br />
uffici competenti dei Comuni e della<br />
AUSL definiscono un protocollo<br />
operativo unico per:<br />
- accogliere la richiesta inoltrata;<br />
- deco<strong>di</strong>ficare il bisogno;<br />
- effettuare l’indagine sociale;<br />
- attivare l’Unità <strong>di</strong> Valutazione<br />
Multi<strong>di</strong>mensionale, <strong>di</strong> cui all’art.<br />
59, comma 4, della legge regionale,<br />
per la pre<strong>di</strong>sposizione del<br />
progetto personalizzato, previa<br />
valutazione dei requisiti <strong>di</strong><br />
ammissibilità al servizio e al<br />
beneficio;<br />
- verificare perio<strong>di</strong>camente l’andamento<br />
dell’intervento;<br />
- in<strong>di</strong>viduare il responsabile del<br />
caso per garantire l’attuazione e<br />
l’efficacia degli interventi previsti<br />
dal progetto personalizzato.<br />
La Unità <strong>di</strong> Valutazione<br />
Multi<strong>di</strong>mensionale è una «équipe<br />
multiprofessionale, in grado <strong>di</strong> leg-<br />
gere le esigenze <strong>di</strong> pazienti con bisogni<br />
sanitari e sociali complessi, che<br />
costituisce a livello <strong>di</strong>strettuale il filtro<br />
per l’accesso al sistema dei servizi<br />
socio-sanitari <strong>di</strong> natura domiciliare,<br />
semiresidenziale e residenziale a<br />
gestione integrata e compartecipata».<br />
Svolge i seguenti compiti :<br />
- effettua la valutazione multi<strong>di</strong>mensionale,<br />
utilizzando lo strumento<br />
e le procedure previsti a<br />
livello regionale, dell’autosufficienza<br />
ovvero del residuo grado<br />
<strong>di</strong> autonomia del paziente e dei<br />
bisogni assistenziali dei pazienti<br />
e dei loro nuclei familiari, ivi<br />
inclusa la valutazione della<br />
<strong>di</strong>pendenza psico-fisica dell’assistito<br />
risultante da specifica<br />
relazione che ne evidenzi la <strong>di</strong>agnosi<br />
clinica con le in<strong>di</strong>cazioni<br />
relative alle terapie precedentemente<br />
praticate, oltre alle motivazioni<br />
cliniche, assistenziali e<br />
riabilitative della proposta <strong>di</strong><br />
ricovero;<br />
- verifica la presenza delle con<strong>di</strong>zioni<br />
socio-economiche, abitative<br />
e familiari <strong>di</strong> ammissibilità ad<br />
un certo percorso <strong>di</strong> cura e assistenza;<br />
- elabora il progetto socio-sanitario<br />
personalizzato, che deve<br />
essere con<strong>di</strong>viso con il paziente<br />
e con il nucleo familiare e da essi<br />
sottoscritto, e che assicuri un uso<br />
ponderato delle risorse grazie ad<br />
una visione longitu<strong>di</strong>nale nel<br />
tempo, orientata alla pianificazione<br />
complessiva degli interventi;<br />
- verifica e aggiorna perio<strong>di</strong>camente<br />
l’andamento del progetto<br />
personalizzato;<br />
- procede alla <strong>di</strong>missione concordata.<br />
Il Titolo V <strong>di</strong>sciplina i requisiti<br />
che le strutture e i servizi sociali<br />
riconosciuti sono tenuti a rispettare.<br />
Sono previsti, pertanto, dei «consulenti<br />
socio-psico-pedagogici» nelle<br />
Comunità familiari. E’ previsto che<br />
il «coor<strong>di</strong>natore pedagogico» della<br />
Comunità educativa, della<br />
Comunità alloggio, dell’Asilo nido,<br />
del Centro lu<strong>di</strong>co prima infanzia<br />
debba essere «in possesso <strong>di</strong> laurea,<br />
almeno triennale, in scienze dell’educazione,<br />
in scienze della formazione,<br />
in pedagogia o in psicologia,<br />
o in servizio sociale, ovvero, solo<br />
per il personale già in servizio alla<br />
data <strong>di</strong> entrata in vigore del presente<br />
regolamento e non laureato, <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturità, come sopra<br />
elencati, con esperienza nel ruolo<br />
specifico <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>natore della struttura,<br />
non inferiore a tre anni».<br />
Nella Comunità socio-riabilitativa,<br />
in quanto «struttura che assicura<br />
un elevato grado <strong>di</strong> assistenza, protezione<br />
e tutela nonché prestazioni<br />
riabilitative e sanitarie, finalizzate<br />
alla crescita evolutiva delle persone<br />
accolte», è prevista la «presenza<br />
programmata <strong>di</strong> psicologi», come<br />
anche nel Centro <strong>di</strong>urno socio-educativo<br />
e riabilitativo, nella<br />
Comunità alloggio per ex-tossico<strong>di</strong>pendenti,<br />
nel Gruppo appartamento<br />
per ex-tossico<strong>di</strong>pendenti, nel<br />
Gruppo appartamento per gestanti e<br />
madri con figli a carico,<br />
nell’Alloggio sociale per adulti in<br />
<strong>di</strong>fficoltà, nel Centro <strong>di</strong> pronta accoglienza<br />
per adulti, nel Centro sociale<br />
rieducativo per detenuti, nella<br />
Casa rifugio per donne vittime <strong>di</strong><br />
violenza, nella Casa rifugio per persone<br />
vittime <strong>di</strong> tratta. La «presenza<br />
programma dello psicologo» è prevista<br />
anche nel Servizio <strong>di</strong> assistenza<br />
domiciliare integrata (A.D.I) «in<br />
relazione al progetto personalizzato».<br />
Le prestazioni del Servizio <strong>di</strong><br />
integrazione scolastica sono assicurate<br />
da équipe integrate composte<br />
da me<strong>di</strong>co specializzato, psicologo,<br />
pedagogista, educatore professionale,<br />
assistente sociale, terapista e<br />
coa<strong>di</strong>uvate dal personale ausiliario e<br />
<strong>di</strong> assistenza.<br />
Anche il Servizio <strong>di</strong> sostegno<br />
alla famiglia e alla genitorialità<br />
(Centro <strong>di</strong> ascolto per le famiglie e<br />
servizi <strong>di</strong> sostegno alla famiglia e<br />
alla genitorialità) dev’essere prestato<br />
da un’équipe integrata <strong>di</strong> pro-<br />
31<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
32<br />
fessionalità che, secondo le rispettive<br />
competenze, deve comprendere<br />
lo psicologo, il pedagogista, l’educatore<br />
professionale e l’assistente<br />
sociale, nel rispetto delle competenze<br />
e degli interventi specifici. Anche<br />
la Comunità familiare o casa-famiglia<br />
dovrà avvalersi della collaborazione<br />
<strong>di</strong> consulenti socio-psicopedagogici.<br />
Per quanto concerne<br />
l’Affidamento familiare a minori è<br />
prevista una o più équipes integrate,<br />
composte «almeno da un assistente<br />
sociale, da un pedagogista e<br />
da uno psicologo, assegnati a questo<br />
compito dal proprio Servizio <strong>di</strong><br />
appartenenza, e devono essere organizzate<br />
in modo da prevedere ore <strong>di</strong><br />
lavoro sia congiunto sia in<strong>di</strong>viduale».<br />
L’Affido adulti dovrà essere<br />
svolto da «un’équipe integrata <strong>di</strong><br />
professionalità che, in ogni caso,<br />
deve comprendere l’assistente sociale,<br />
l’educatore e lo psicologo», e<br />
anche l’Affido anziani dovrà essere<br />
svolto da «un’équipe integrata <strong>di</strong><br />
professionalità che, in ogni caso,<br />
deve comprendere l’assistente sociale<br />
e lo psicologo».<br />
I Servizi <strong>di</strong> contrasto della<br />
povertà e della devianza dovranno<br />
prevedere «sportelli d’ascolto e<br />
d’informazione; corsi <strong>di</strong> formazione;<br />
campagne <strong>di</strong> sensibilizzazione;<br />
progettazione e gestione <strong>di</strong> percorsi<br />
formativi; consulenza psicologica;<br />
rilevazione, sistematizzazione e<br />
informatizzazione dei dati; collegamento<br />
e raccordo con le risorse presenti<br />
nei territori» e dovranno comprendere<br />
perciò, nel personale, gli<br />
psicologi, accanto agli assistenti<br />
sociali, educatori ed esperti in relazione<br />
d’aiuto.<br />
L’art. 88 definisce la Me<strong>di</strong>azione<br />
familiare come un «servizio a sostegno<br />
della riorganizzazione delle<br />
relazioni familiari in presenza <strong>di</strong> una<br />
separazione o <strong>di</strong> un <strong>di</strong>vorzio, rivolto<br />
alle coppie coniugate e alle unioni <strong>di</strong><br />
fatto. La me<strong>di</strong>azione familiare aiuta<br />
le parti a trovare le basi <strong>di</strong> accor<strong>di</strong><br />
durevoli e con<strong>di</strong>visi che tengano<br />
conto dei bisogni <strong>di</strong> ciascun componente<br />
della famiglia e particolarmente<br />
<strong>di</strong> quelli dei figli, in uno spirito<br />
<strong>di</strong> corresponsabilità dei ruoli<br />
genitoriali. La me<strong>di</strong>azione, inoltre,<br />
deve promuovere l’autonomia decisionale<br />
delle parti, la responsabilità<br />
genitoriali e la con<strong>di</strong>visione, qualunque<br />
sia il regime <strong>di</strong> affidamento<br />
adottato (congiunto, monogenitoriale,<br />
alternato e con<strong>di</strong>viso), e facilita<br />
le competenze, la motivazione al<br />
<strong>di</strong>alogo, alla stima e alla fiducia<br />
reciproca con l’obiettivo <strong>di</strong> prevenire<br />
il <strong>di</strong>sagio dei minori coinvolti<br />
nelle situazioni <strong>di</strong> crisi degli adulti.<br />
La me<strong>di</strong>azione interviene anche per<br />
affrontare situazioni <strong>di</strong> crisi o <strong>di</strong><br />
conflitto che possono nascere in<br />
famiglia, nel rapporto <strong>di</strong> coppia,<br />
nella relazione genitori-figli e in<br />
altri contesti relazionali o come<br />
supporto nei casi afferenti l’ambito<br />
della giustizia minorile».<br />
Pertanto sono prestazioni del<br />
Servizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione familiare le<br />
attività <strong>di</strong> sensibilizzazione e informazione<br />
sulla me<strong>di</strong>azione familiare;<br />
le attività <strong>di</strong> raccolta e filtro della<br />
domanda; gli incontri <strong>di</strong> pre-me<strong>di</strong>azione<br />
e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione; i percorsi <strong>di</strong><br />
formazione e supervisione rivolti<br />
agli operatori; l’organizzazione <strong>di</strong><br />
incontri o percorsi <strong>di</strong> in-formazione<br />
sulla gestione dei conflitti; la promozione<br />
della “cultura” della<br />
me<strong>di</strong>azione. «I me<strong>di</strong>atori familiari<br />
curano, inoltre, un servizio <strong>di</strong><br />
Notizie dalla Regione Puglia<br />
“luogo neutro” <strong>di</strong> rilevante supporto<br />
all’attività me<strong>di</strong>ativa medesima,<br />
quale spazio <strong>di</strong> incontro specificamente<br />
de<strong>di</strong>cato alla ricostruzione del<br />
rapporto genitori-figli. La me<strong>di</strong>azione<br />
familiare utilizza gli strumenti<br />
dell’ascolto, dell’empatia, dell’accoglienza<br />
dei bisogni delle parti in<br />
lite».<br />
Il Servizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione familiare<br />
deve essere prestato da «operatori<br />
già in possesso <strong>di</strong> laurea in psicologia,<br />
sociologia, giurisprudenza,<br />
scienze dell’educazione e della formazione,<br />
pedagogia, educatore professionale,<br />
psichiatria, neuropsichiatria,<br />
corso <strong>di</strong> laurea per assistenti<br />
sociali, con specifica formazione<br />
professionale conseguita presso<br />
centri accre<strong>di</strong>tati e riconosciuti a<br />
livello europeo ed esperienza professionale<br />
almeno triennale nello<br />
stesso servizio, svolto presso uffici<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione pubblici, in stretto<br />
collegamento con l’autorità giu<strong>di</strong>ziaria,<br />
ovvero in strutture private. Il<br />
me<strong>di</strong>atore familiare è un operatore<br />
adeguatamente formato alla comprensione<br />
e alla gestione dei<br />
momenti <strong>di</strong> crisi e <strong>di</strong> conflitto della<br />
coppia e della famiglia e possiede<br />
conoscenze <strong>di</strong> tipo inter<strong>di</strong>sciplinare<br />
in campo psicologico, sociale, pedagogico,<br />
giuri<strong>di</strong>co. I me<strong>di</strong>atori operano<br />
in stretta collaborazione con gli<br />
altri professionisti coinvolti nel processo<br />
<strong>di</strong> separazione e/o <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio<br />
dei coniugi (avvocati, assistenti<br />
sociali, educatori, psicologi,ecc) e<br />
sono tenuti al segreto professionale».<br />
Ulteriori mo<strong>di</strong>fiche al testo sono<br />
possibili fino al momento della sua<br />
approvazione da parte della Giunta<br />
Regionale.<br />
Attività socio-assistenziali:<br />
pubblicazione elenco strutture autorizzate<br />
Con Determinazione del Dirigente del Settore Sistema Integrato Servizi Sociali n. 241 del 7 giu-gno<br />
2006, è stata <strong>di</strong>sposta la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, con riferi-mento<br />
al 31/12/2005 e con l'aggiornamento al 30/04/2006, delle strutture autorizzate all'esercizio delle attività<br />
socio-assistenziali, iscritte nei registri regionali previsti dalla Legge Regionale 25 ago-sto 2003, n.<br />
17, Sistema integrato <strong>di</strong> interventi e servizi sociali in Puglia.<br />
Le strutture <strong>di</strong> cui trattasi sono riportate negli Allegati alla citata Determinazione <strong>di</strong>rigenziale, pubblicata<br />
nel Bollettino Ufficiale n. 77 del 22 giugno 2006.
Prospettive <strong>di</strong> sviluppo della professione: Psicologia dell’Emergenza<br />
PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA:<br />
fasi, obiettivi, tecniche<br />
La Giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ha offerto<br />
la possibilità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re le<br />
fasi, gli obiettivi e le tecniche <strong>di</strong><br />
intervento nella gestione degli<br />
eventi a forte impatto emotivo per<br />
la collettività, in situazioni <strong>di</strong> calamità<br />
(<strong>di</strong>sastri umanitari, catastrofi<br />
ambientali, attentati terroristici<br />
nonché situazioni traumatiche da<br />
incidenti e da stress).<br />
Dopo il saluto rivolto dal<br />
Presidente dell’Or<strong>di</strong>ne Psicologi<br />
Puglia, dott. Giuseppe Luigi<br />
Palma, agli oltre 600 intervenuti,<br />
il Responsabile regionale della<br />
Società Italiana <strong>di</strong> Psicologia<br />
dell’Emergenza, dott. Giuseppe<br />
Latilla, ha ricordato alcuni eventi<br />
calamitosi che hanno visto in azione<br />
gli psicologi, con esiti positivi e<br />
con riconoscimenti ufficiali, dall’esor<strong>di</strong>o<br />
durante il terremoto<br />
dell’Irpinia nel 1989 al gravissimo<br />
<strong>di</strong>sastro dell’ATR 72 del 6 agosto<br />
2005 a Palermo, dove è stata altamente<br />
significativo ed efficace il<br />
supporto <strong>di</strong> colleghi psicologi<br />
volontari, <strong>di</strong> concerto con la<br />
Prefettura <strong>di</strong> Bari.<br />
Ha auspicato che l’iniziativa <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o promossa dal Consiglio<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne stimoli la SIPEM<br />
Regione Puglia, istituita nel 2003,<br />
ad un forte e concreto impegno,<br />
teso a favorire e realizzare protocolli<br />
operativi con le istituzioni<br />
presenti nel territorio, nonché programmi<br />
e corsi <strong>di</strong> formazione al<br />
fine <strong>di</strong> garantire interventi organici<br />
nella prevenzione e gestione delle<br />
emergenze psicologiche in ambito<br />
regionale, provinciale e comunale.<br />
Il Prof. Michele Cusano,<br />
docente <strong>di</strong> Psicologia<br />
dell’Emergenza presso la Facoltà<br />
<strong>di</strong> Psicologia dell’Università <strong>di</strong><br />
Trieste e presidente nazionale<br />
della SIPEM, ha svolto le relazioni<br />
magistrali previste illustrando,<br />
«da persona innamorata della<br />
Psicologia dell’emergenza, una<br />
branca recente della Psicologia<br />
che rappresenta però il futuro<br />
prossimo della Psicologia», con<br />
puntualità, piglio e passione la<br />
normativa inerente l’intervento<br />
psicologico nelle emergenze; le<br />
fasi, gli obiettivi e le tecniche dell’intervento<br />
in psicologia dell’emergenza;<br />
le reazioni psicologiche<br />
del soccorritore professionista o<br />
volontario prima, durante e dopo<br />
un intervento <strong>di</strong> particolare impatto<br />
emotivo; la rassegna delle principali<br />
modalità operative<br />
in Psicologia<br />
dell’Emergenza, con l’illustrazione<br />
<strong>di</strong> una seduta<br />
<strong>di</strong> Debriefing.<br />
Ha ricordato più volte<br />
la prosocialità <strong>di</strong>ffusa<br />
nel nostro Paese ed anche<br />
nella nostra categoria<br />
professionale, che sempre<br />
più viene vista, riconoscendone<br />
il valore, come il<br />
punto <strong>di</strong> riferimento per tutti quegli<br />
interventi <strong>di</strong> supporto psicologico<br />
da attivare durante eventi<br />
altamente traumatici.<br />
La Psicologia dell’Emergenza<br />
si occupa, pertanto, dello stu<strong>di</strong>o,<br />
della prevenzione e del trattamento<br />
dei processi psichici, dei comportamenti<br />
e delle emozioni che<br />
avvengono prima, durante e dopo<br />
un evento critico e dell’applicazione<br />
<strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> intervento in<br />
situazioni in cui si sviluppa una<br />
crisi (<strong>di</strong>sastro, incidente, calamità<br />
naturale), in modo da impe<strong>di</strong>re che<br />
un evento particolarmente traumatico<br />
procuri un <strong>di</strong>sagio permanente<br />
all’in<strong>di</strong>viduo. Riconoscere, quin<strong>di</strong>,<br />
la necessità <strong>di</strong> un intervento psicologico<br />
in situazioni <strong>di</strong> emergenza è<br />
importantissimo perché, come è<br />
stato ampiamente <strong>di</strong>mostrato,<br />
quanto prima si interviene, maggiori<br />
sono le possibilità <strong>di</strong> offrire<br />
alle vittime delle catastrofi l’opportunità<br />
<strong>di</strong> iniziare il processo <strong>di</strong><br />
Bari, 6 novembre 2006: giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
elaborazione dell’esperienza traumatica.<br />
La Psicologia dell’Emergenza<br />
si rivolge sia alle persone colpite<br />
da una catastrofe, da un lutto, da<br />
un trauma, che ai soccorritori, cioè<br />
alle persone che per prime intervengono<br />
sul luogo del <strong>di</strong>sastro e<br />
che anche loro, come i sopravissuti,<br />
sperimentano sentimenti <strong>di</strong><br />
impotenza, angoscia, ansia ecc.<br />
Fondamentali per tutti i soccorritori<br />
<strong>di</strong>ventano perciò i programmi <strong>di</strong><br />
formazione psicologica<br />
intesi come approfon<strong>di</strong>mento<br />
della <strong>di</strong>mensione<br />
soggettiva, relazionale,<br />
emozionale e cognitiva<br />
dell’intervento <strong>di</strong> soccorso<br />
e che offrono al<br />
soccorritore, da un lato,<br />
l’acquisizione <strong>di</strong> conoscenze<br />
delle problematiche<br />
psicologiche conseguenti<br />
un evento traumatico e<br />
dall’altra la conoscenza <strong>di</strong> sé, della<br />
propria capacità <strong>di</strong> tolleranza allo<br />
stress e delle personali reazioni<br />
emotive <strong>di</strong> fronte a un evento critico.<br />
Ha chiuso i lavori il dott.<br />
Vincenzo Gesualdo, Vice<br />
Presidente dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />
Psicologi della Puglia, che ha<br />
voluto sottolineare la straor<strong>di</strong>naria<br />
adesione ad una tematica dal forte<br />
impatto emotivo, che sollecita con<br />
forza il contributo concreto della<br />
psicologia e testimonia la professionalità<br />
<strong>di</strong> tanti colleghi che si<br />
sono già impegnati e sono <strong>di</strong>sposti<br />
ad impegnarsi in prima persona<br />
nel placare il senso <strong>di</strong> vulnerabilità<br />
e produrre un effetto rassicurante<br />
in tutti coloro che si sono trovati<br />
(e si troveranno) coinvolti in una<br />
catastrofe.<br />
Le relazioni svolte dal Prof.<br />
Michele Cusano sono presenti sul<br />
sito dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />
Puglia: www.psicologipuglia.it.<br />
33<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
34<br />
Iniziative del Consigli dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
Giornata de<strong>di</strong>cata alle nuove leve dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
Sono tanti i neolaureati privi <strong>di</strong> informazioni e<br />
pieni <strong>di</strong> perplessità sui mo<strong>di</strong> per cercare <strong>di</strong> affermarsi<br />
professionalmente o, comunque, per in<strong>di</strong>viduare<br />
un proprio spazio d’azione, che temono <strong>di</strong><br />
“non essere riconosciuti” e che si convincono <strong>di</strong><br />
possedere un’identità fragile, che si sentono soli e<br />
privi <strong>di</strong> potere contrattuale. Proprio coloro che sono<br />
laureati da poco e sono ancora indecisi rispetto alla<br />
propria collocazione contrattuale all’interno del<br />
mercato attuale del lavoro avvertono più forte il<br />
bisogno <strong>di</strong> raccogliere informazioni precise e qualificate.<br />
Il Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne intende offrire agli iscritti<br />
degli ultimi cinque anni e a coloro che iniziano l’esercizio<br />
della pratica professionale un momento<br />
aggregativo che segni l’appartenenza alla categoria<br />
professionale al fine <strong>di</strong> avviare una con<strong>di</strong>visione<br />
delle conoscenze e delle esperienze, inquadrando le<br />
principali problematiche <strong>di</strong> natura legale e fiscale<br />
che interessano lo psicologo, fornendo una sorta <strong>di</strong><br />
guida pratica per le modalità <strong>di</strong> svolgimento dell’attività,<br />
contribuendo così a introdurre maggiore<br />
chiarezza nell’ambito delle possibilità <strong>di</strong> sviluppo<br />
professionale.<br />
Per questo nei primi mesi del nuovo anno verrà<br />
organizzata una giornata (si pensa <strong>di</strong> proporla in<br />
due “e<strong>di</strong>zioni”: una per i colleghi delle province <strong>di</strong><br />
Lecce-Brin<strong>di</strong>si-Taranto e l’altra per i colleghi delle<br />
province <strong>di</strong> Bari-Bat-Foggia) che potrebbe snodarsi<br />
attorno a tre momenti forti:<br />
1. Intervento del Presidente:<br />
“Bisogno <strong>di</strong> Psicologia e domanda <strong>di</strong> Psicologi<br />
in Puglia”<br />
- Legge 56/89<br />
- Co<strong>di</strong>ce deontologico<br />
- Aree <strong>di</strong> esercizio professionale<br />
- Tariffario<br />
- Necessità <strong>di</strong> formazione permanente e tirocinio<br />
- Ricerca in atto: “Analisi della domanda<br />
sociale <strong>di</strong> Psicologia in Puglia”<br />
- Ruolo dell’Or<strong>di</strong>ne in un momento<br />
politico particolarmente critico:<br />
profilo professionale e prospettive<br />
2. Intervento del Legale:<br />
“Riferimenti normativi e deontologici<br />
nell’attività dello psicologo”<br />
- Segreto professionale<br />
- Pubblicità delle attività oggetto della profes-<br />
sione <strong>di</strong> psicologo<br />
- Responsabilità civile<br />
- Consenso informato<br />
- Privacy<br />
3. Intervento del Commercialista:<br />
“Questioni fiscali per lo psicologo che entra nel<br />
mondo del lavoro”<br />
- tipologie <strong>di</strong> rapporto professionale (collaborazione<br />
occasionale, collaborazioni coor<strong>di</strong>nate e<br />
continuative, contratto <strong>di</strong> lavoro a progetto);<br />
- descrizione degli adempimenti amministrativi e<br />
contabili che coincidono con l’avvio dell’attività<br />
<strong>di</strong> libero professionista;<br />
- scelta del regime contabile da adottare: semplificato,<br />
forfetario e agevolato per le nuove iniziative<br />
impren<strong>di</strong>toriali;<br />
- determinazione del red<strong>di</strong>to derivato dal lavoro<br />
autonomo;<br />
- prestazioni dello psicologo esenti da IVA;<br />
- emissione della fattura e applicazione/esenzione<br />
dell’Iva (apertura <strong>di</strong> Partita IVA, adempimenti<br />
fiscali per lo psicologo, costi deducibili…);<br />
- applicazione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore;<br />
- detrazione delle spese <strong>di</strong> formazione<br />
- previdenza: ENPAP;<br />
- decreto Bersani<br />
Si invitano tutti i colleghi a far pervenire alla segreteria<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne ulteriori proposte e suggerimenti<br />
in merito all’organizzazione della Giornata e ai suoi<br />
contenuti. Grazie.
Lo Psicologo nei Servizi Sociali<br />
degli Enti Locali<br />
La legge quadro 8 novembre 2000, n. 328, per<br />
la realizzazione del sistema integrato <strong>di</strong> interventi e<br />
servizi sociali, prevede all’art. 1 interventi e servizi<br />
sociali tesi a garantire la qualità della vita, pari<br />
opportunità, non <strong>di</strong>scriminazione e <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza,<br />
così da prevenire, eliminare o ridurre le con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità, <strong>di</strong> bisogno e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio in<strong>di</strong>viduale<br />
e familiare, derivanti da inadeguatezza <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to,<br />
<strong>di</strong>fficoltà sociali e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> non autonomia.<br />
Il DPR 13 giugno 2000, “Piano nazionale <strong>di</strong><br />
azione e <strong>di</strong> interventi per la tutela dei <strong>di</strong>ritti e lo<br />
sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2000-2001”,<br />
adottato ai sensi dell’articolo 2 della legge 23<br />
<strong>di</strong>cembre 1997, n. 451 (pubblicato sulla G.U. n. 194<br />
del 21 agosto 2000), prevedeva, ed è ancora contemplato,<br />
un impegno altamente tecnico e specialistico<br />
nei confronti delle<br />
nuove generazioni, in base<br />
a principi <strong>di</strong> valore etico,<br />
come la responsabilità, il<br />
rispetto e la considerazione<br />
nei confronti dei concitta<strong>di</strong>ni<br />
più giovani, in<br />
tema <strong>di</strong> infanzia, minori,<br />
adolescenza e tutela anche<br />
in favore dei minori stranieri:<br />
tutti interventi previsti<br />
nella legge quadro n.<br />
328/2000.<br />
Ai sensi della menzionata<br />
legge, per “interventi<br />
e servizi sociali” si intendono<br />
tutte le attività previste dall’art. 128 del decreto<br />
legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ovvero «tutte<br />
le attività relative alla pre<strong>di</strong>sposizione ed erogazione<br />
<strong>di</strong> servizi, gratuiti ed a pagamento, o <strong>di</strong> prestazioni<br />
economiche destinate a rimuovere e superare<br />
le situazioni <strong>di</strong> bisogno e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà che la persona<br />
umana incontra nel corso della sua vita, escluse<br />
soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale<br />
e da quello sanitario, nonché quelle assicurate<br />
in sede <strong>di</strong> amministrazione della giustizia».<br />
Gli ambiti <strong>di</strong> intervento che prevedono per legge<br />
la presenza della figura tecnico-professionale dello<br />
psicologo comprendono le politiche sociali, ed<br />
Iniziative del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> Giuseppe Latilla*<br />
esattamente la tutela dei <strong>di</strong>ritti dell’infanzia e<br />
dell’adolescenza, le iniziative <strong>di</strong> contrasto delle<br />
forme <strong>di</strong> violenza e <strong>di</strong> abuso dei minori, la tutela<br />
dei minori stranieri non accompagnati, le politiche<br />
per gli anziani, le politiche giovanili, con particolare<br />
riguardo al coor<strong>di</strong>namento degli scambi<br />
internazionali, all’attuazione <strong>di</strong> programmi per la<br />
gioventù promossi dall’Unione europea e ad al<br />
monitoraggio sull’attuazione delle leggi nazionali<br />
in materia; le politiche giovanili, le politiche a<br />
favore dei <strong>di</strong>sabili, gli interventi che riguardano<br />
l’adozione nazionale, internazionale e l’affido<br />
familiare; le politiche per contrastare le tossico<strong>di</strong>pendenze<br />
e le alcool<strong>di</strong>pendenze; le politiche<br />
migratorie con particolare riguardo all’integrazione<br />
sociale degli immigrati, al contrasto del fenomeno<br />
del razzismo e della xenofobia; le politiche per<br />
l’inclusione e la coesione sociale, con particolare<br />
riguardo alla programmazione e alla gestione dei<br />
fon<strong>di</strong> comunitari nelle predette materie.<br />
La funzione dello psicologo appare fondamentale<br />
nell’ambito del Servizio Sociale degli Enti locali<br />
e, dunque, anche nei Piani <strong>di</strong> Zona, dove è impegnato<br />
soprattutto nell’Ufficio <strong>di</strong> back-office sociopsicologico<br />
ed anche socio-sanitario, che implica<br />
un rapporto <strong>di</strong>retto con il citta<strong>di</strong>no in termini <strong>di</strong><br />
informazione, formazione, feedback. Tale Servizio,<br />
da svolgere in collaborazione con la PUA - Porta<br />
Unica <strong>di</strong> Accesso <strong>di</strong> servizio sociale e sanitario, si<br />
occupa <strong>di</strong> minori, adulti, anziani, immigrati, <strong>di</strong>sabi-<br />
35<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
36<br />
li, Terzo settore, famiglie, affido-adozioni, privato<br />
sociale, volontariato, progetti <strong>di</strong> sportello informatico,<br />
tossico<strong>di</strong>pendenti, emarginazione sociale, bullismo,<br />
devianza minorile, abuso sessuale, inadempienza<br />
scolastica etc.<br />
Per legge l’Ente locale è il soggetto preposto<br />
agli interventi in materia sociale e, laddove non è<br />
contemplato lo Psicologo nell’organico dell’Ente,<br />
interviene il Consultorio Familiare con le rispettive<br />
figure professionali.<br />
Per tali motivi l’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />
Puglia intende approfon<strong>di</strong>re la con<strong>di</strong>zione lavorativa<br />
degli psicologi degli Enti Locali (quanti sono e<br />
come sono stati assunti, gli ambiti <strong>di</strong> intervento…)<br />
al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, concertare e contrattare in<br />
L’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi<br />
della Puglia è impegnato a sviluppare<br />
il rapporto tra la professione<br />
psicologica e il<br />
mondo scolastico. Una estesissima<br />
serie <strong>di</strong> ricerche ed esperienze<br />
<strong>di</strong> intervento evidenziano<br />
in modo convergente come<br />
la Psicologia possa costituire<br />
una risorsa per la Scuola e per<br />
chi in essa lavora.<br />
In questa prospettiva, è interesse<br />
strategico dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
comprendere, dal punto <strong>di</strong> vista<br />
degli attori del mondo scolastico,<br />
le criticità e le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong><br />
sviluppo che caratterizzano tale<br />
contesto. Ciò al fine <strong>di</strong> promuovere<br />
l’appropriatezza e l’utilità<br />
della professione psicologica;<br />
in definitiva per accrescere la<br />
capacità degli Psicologi <strong>di</strong> offrire<br />
servizi coerenti con le esigenze<br />
<strong>di</strong> chi è oggi impegnato<br />
nella e per la Scuola.<br />
Per perseguire tale strategia<br />
l’Or<strong>di</strong>ne ha ritenuto opportuno<br />
effettuare un’analisi sistematica<br />
ed approfon<strong>di</strong>ta del mondo scolastico,<br />
affidandone la realizza-<br />
Iniziative del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
zione ad uno staff <strong>di</strong> ricerca<br />
<strong>di</strong>retto da un docente universitario<br />
(prof. Sergio Salvatore,<br />
titolare della Cattedra <strong>di</strong><br />
Psicologia Dinamica,<br />
dell’Università <strong>di</strong> Lecce),<br />
esperto in questo tipo <strong>di</strong> indagine.<br />
La ricerca è volta a rilevare<br />
come gli attori del sistema scolastico<br />
si rappresentano e interpretano<br />
il sistema scolastico:<br />
come vedono e come vivono i<br />
problemi, i vincoli, così come le<br />
traiettorie <strong>di</strong> sviluppo, le esigenze<br />
e prospettive <strong>di</strong> crescita<br />
professionale che qualificano<br />
l’attuale situazione della scuola.<br />
La ricerca prevede la realizzazione<br />
<strong>di</strong> 65 interviste “non<br />
strutturate” ad altrettanti protagonisti<br />
tra <strong>di</strong>rigenti, docenti,<br />
<strong>di</strong>rigenti degli uffici regionali,<br />
amministratori pubblici, selezionati<br />
casualmente tra gli attori<br />
del mondo scolastico attivi<br />
sul territorio pugliese.<br />
L’intervista è chiamata “non<br />
strutturata” in quanto non prevede<br />
specifiche domande, pro-<br />
modo più efficace la presenza e il ruolo dello psicologo<br />
in ambito non esclusivamente clinico.<br />
Pertanto si chiede ai colleghi psicologi interessati<br />
<strong>di</strong> mettersi in contatto con la Segreteria<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne, o <strong>di</strong>rettamente con lo scrivente, anche<br />
al fine <strong>di</strong> organizzare un coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> lavoro<br />
regionale che possa approfon<strong>di</strong>re e realizzare sia il<br />
conseguimento degli obiettivi posti dalle leggi<br />
vigenti in argomento, sia <strong>di</strong> tutelare la professione<br />
<strong>di</strong> psicologo nell’ambito lavorativo del pubblico<br />
impiego.<br />
* Consigliere dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
Psicologo Servizi Sociali Comune <strong>di</strong> Bitonto<br />
Ricerca Or<strong>di</strong>ne-Università<br />
sulla domanda sociale <strong>di</strong> Psicologia<br />
ponendosi come uno spazio<br />
aperto che l’intervistato può utilizzare<br />
per esprimere il proprio<br />
punto <strong>di</strong> vista, dunque, nel<br />
nostro caso, per <strong>di</strong>spiegare la<br />
propria visione e il proprio<br />
<strong>di</strong>scorso, sulla scuola e sulla<br />
propria esperienza del mondo<br />
scolastico.<br />
L’intervista è integrata da un<br />
questionario a risposta chiusa,<br />
finalizzato a raccogliere alcune<br />
valutazioni su aspetti rilevanti<br />
per gli scopi della ricerca e<br />
alcuni dati sui rispondenti, utili<br />
a potenziare le possibilità <strong>di</strong><br />
analisi.<br />
I risultati della ricerca offriranno<br />
un quadro <strong>di</strong> conoscenza<br />
del sistema scolastico e della<br />
domanda <strong>di</strong> servizi professionali<br />
- attuale e potenziale - propria<br />
<strong>di</strong> tale contesto. La comprensione<br />
<strong>di</strong> tale quadro permetterà<br />
all’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> progettare ed<br />
attuare interventi finalizzati a<br />
promuovere l’appropriatezza<br />
delle prestazioni professionali<br />
che gli Psicologi propongono<br />
alla scuola.
E’ stato pubblicato sulla<br />
Gazzetta Ufficiale n. 125 del<br />
31 maggio 2006 - Supplemento<br />
Or<strong>di</strong>nario n. 133, il Decreto<br />
Legislativo 11 aprile 2006, n.<br />
198, che istituisce il “Co<strong>di</strong>ce<br />
delle pari opportunità<br />
tra uomo e donna, a<br />
norma dell’articolo 6<br />
della legge 28 novembre<br />
2005, n. 246”.<br />
Il provve<strong>di</strong>mento, che opera un<br />
rior<strong>di</strong>no delle <strong>di</strong>sposizioni<br />
volte a combattere le <strong>di</strong>scriminazioni<br />
e ad attuare pienamente<br />
ed effettivamente il principio<br />
<strong>di</strong> uguaglianza, è composto <strong>di</strong><br />
58 articoli e si <strong>di</strong>vide in quattro<br />
libri: il primo contiene <strong>di</strong>sposizioni<br />
generali per la promozione<br />
delle pari opportunità tra<br />
uomo e donna; nei libri successivi<br />
trovano spazio le <strong>di</strong>sposizioni<br />
volte alla promozione<br />
delle pari opportunità nei rapporti<br />
etico-sociali, nei rapporti<br />
economici e nei rapporti civili<br />
e politici.<br />
Il decreto ha ad oggetto, dunque,<br />
le misure volte ad eliminare<br />
ogni <strong>di</strong>stinzione, esclusione<br />
o limitazione basata sul sesso,<br />
che abbia come conseguenza, o<br />
come scopo, <strong>di</strong> compromettere<br />
o <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re il riconoscimento,<br />
il go<strong>di</strong>mento o l'esercizio<br />
dei <strong>di</strong>ritti umani e delle libertà<br />
fondamentali in campo politico,<br />
economico, sociale, culturale<br />
e civile o in ogni altro<br />
campo.<br />
I dati dell’Istituto Superiore<br />
<strong>di</strong> Sanità<br />
Meno fumatori<br />
in Italia;<br />
le donne smettono<br />
più facilmente<br />
Diminuiscono i fumatori in Italia -<br />
meno 1,2% dal 2005 al 2006 - e sono<br />
soprattutto le donne a ri-nunciare alla<br />
sigaretta: meno 1,8% nello stesso<br />
periodo, rispetto al meno 0,7% degli<br />
uomini. Dal<br />
2001 il numero<br />
<strong>di</strong> tutti i fumatori<br />
è calato del<br />
5% - oggi sono<br />
12,2 milioni -<br />
come anche il<br />
numero <strong>di</strong> sigarettequoti<strong>di</strong>ane:<br />
13,6 contro<br />
le 16,8 <strong>di</strong> cinque<br />
anni fa.<br />
Se è costante il numero dei giovani<br />
che fumano è però in aumento la<br />
popolazione che non ha mai fumato<br />
nella vita (29 milioni <strong>di</strong> persone, ovvero<br />
il 60% degli italiani). Diminuisce<br />
complessivamente il numero dei<br />
fumatori nel nostro Paese, ma i giovani<br />
non hanno cambiato significativamente<br />
i loro atteggiamenti verso il<br />
tabagismo. Il 28,6% dei ragazzi tra 15<br />
e 24 anni infatti fuma, sebbene l'età<br />
con prevalenza maggiore <strong>di</strong> fumatori<br />
sia tra i 25 e i 44 (33,5% maschi, 27%<br />
femmine). In Italia muoiono per tumore<br />
circa 30.000 persone l'anno.<br />
Questi alcuni dati <strong>di</strong> un'indagine Doxa<br />
commissionata dall'Istituto Superiore<br />
<strong>di</strong> Sanità, dall'Istituto <strong>di</strong> ricerche farmacologiche<br />
"Mario Negri" e dalla<br />
Lega italiana per la lotta contro i<br />
tumo-ri, presentata nel corso della<br />
Giornata mon<strong>di</strong>ale senza tabacco e a<br />
conclusione delle attività della settimana<br />
<strong>di</strong> sensibilizzazione sui danni<br />
del fumo, che concordano sulla necessità<br />
<strong>di</strong> investire sui giova-ni per prevenire<br />
le patologie fumo-correlate e i<br />
costi sociali che ne derivano.<br />
http://www.iss.it<br />
http://www.ossfad.iss.it<br />
http://www.malattierare.iss.it/<br />
Notizie varie<br />
L’Italia avrà un<br />
“<strong>di</strong>fensore<br />
del minore”<br />
In Italia sarà istituito un <strong>di</strong>fensore<br />
del minore, una figura a livello<br />
nazionale, in<strong>di</strong>pendente e autonoma<br />
da ogni potere dello Stato. Lo<br />
ha annunciato il Ministro per la<br />
Solidarietà sociale, Paolo Ferrero,<br />
alla terza Conferenza intergovernativa<br />
sull’infanzia in Europa e<br />
nel Centro Asia, tenutasi in<br />
Spagna nello scorso mese <strong>di</strong> giugno.<br />
Tra le priorità in<strong>di</strong>cate dal<br />
Ministro anche la definizione dei<br />
livelli essenziali delle prestazioni<br />
sociali all'infanzia per “garantire i<br />
servizi all’infanzia alle fasce<br />
sociali povere e più a rischio <strong>di</strong><br />
esclusione sociale” e un intervento<br />
specifico per i bambini e adolescenti<br />
migranti.<br />
L'obiettivo <strong>di</strong> questo annunciato<br />
provve<strong>di</strong>mento è garantire il reale<br />
accesso ai servizi educativi e<br />
sociosanitari e combattere ogni<br />
forma <strong>di</strong> sfruttamento, sessuale e<br />
sul lavoro.<br />
L’impegno dell’Italia si sposta<br />
anche sul piano internazionale, al<br />
fianco<br />
degli altri<br />
Paesi, nel<br />
lavoro<br />
preparatorio<br />
per<br />
la definizione<br />
<strong>di</strong><br />
un modello<br />
<strong>di</strong><br />
intervento<br />
preventivo<br />
contro<br />
la violenza sui minori da adottare<br />
a livello europeo. Nel corso della<br />
conferenza Ferrero ha pure definito<br />
i termini dell’adesione italiana<br />
al Piano triennale del Consiglio<br />
d’Europa “Costruire l’Europa con<br />
e per i bambini”.<br />
37<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
38<br />
VI Rapporto nazionale<br />
Osmed sui farmaci<br />
L’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità, in collaborazione con<br />
l’Agenzia italiana del farmaco, ha realizzato il VI<br />
Rapporto nazionale Osmed (l’Osservatorio nazionale<br />
sull’impiego dei me<strong>di</strong>cinali).<br />
L’analisi, condotta nel 2005 su una popolazione <strong>di</strong><br />
oltre 26 milioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong>stribuiti sull’intero territorio<br />
nazionale, conferma<br />
certamente l’età come il<br />
principale fattore dell’uso<br />
dei farmaci sia in termini<br />
<strong>di</strong> spesa che <strong>di</strong> dosi prescritte,<br />
ma riserva anche<br />
dati non scontati e degni <strong>di</strong> attenzione. La spesa pro<br />
capite per gli over 75 anni è circa 10 volte superiore<br />
a quella <strong>di</strong> una persona fra 25 e 34 anni La popolazione<br />
ultrasessantacinquenne assorbe circa il 55%<br />
della spesa e il 58% delle dosi <strong>di</strong> farmaci; ma nella<br />
fascia d'età compresa tra i 15 e i 44 anni sono le<br />
donne a consumare più farmaci.<br />
La <strong>di</strong>stribuzione geografica dei consumi <strong>di</strong> farmaci<br />
vede una predominanza del Centro-Sud: si passa,<br />
infatti, dalle 638 dosi giornaliere <strong>di</strong> Bolzano alle 979<br />
del Lazio. Quest’ultima è la regione che più <strong>di</strong> altre<br />
spende per pillole e sciroppi, seguita da Sicilia,<br />
Campania e Puglia. Inoltre il consumo <strong>di</strong> farmaci è<br />
in aumento. Nel 2005 sono aumentate del 4% le<br />
quantità <strong>di</strong> farmaci prescritti, mentre sette italiani su<br />
10 hanno ricevuto nel corso dello scorso anno almeno<br />
una prescrizione.<br />
Per quanto riguarda i farmaci più amati dagli italiani,<br />
al primo posto risultano quelli impiegati per la<br />
terapia del sistema car<strong>di</strong>ovascolare: da soli rappresentano<br />
circa la metà delle dosi prescritte, con un<br />
aumento del 5% rispetto al 2004. Seguono poi i<br />
me<strong>di</strong>cinali per il sistema gastrointestinale, l'11%<br />
delle dosi prescritte e gli ematologici.<br />
Tra i me<strong>di</strong>cinali a carico del Servizio Sanitario<br />
Nazionale la sostanza più prescritta in assoluto continua<br />
ad essere l’acido acetilsalicilico (l’aspirina),<br />
con 32 dosi giornaliere definite) seguita dal rami-pril<br />
(28,7), dall’amlo<strong>di</strong>pina (24,7) e dalla nitroglicerina<br />
(19,9), tutti farmaci impiegati per il sistema car<strong>di</strong>ovascolare.<br />
I farmaci equivalenti (i cosiddetti generici),<br />
pur risultando in crescita, rappresentano circa il<br />
13% della spesa a carico del SSN.<br />
Rispetto al 2004 sono in crescita anche i consumi dei<br />
farmaci del sistema nervoso centrale, antidepressivi<br />
e simili. Delle 28 scatole <strong>di</strong> pillole e pasticche acquistate<br />
dagli italiani nel 2005, 15 sono state pagate<br />
dalla Servizio Sanitario Nazionale e 13 sono state<br />
acquistate <strong>di</strong> tasca propria. Il tutto per un incremento<br />
complessivo <strong>di</strong> consumi del 39% rispetto al 2000.<br />
Ossia 20 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro circa per la spesa farmaceutica<br />
complessiva, che nel 2005 ha segnato un +1,4%<br />
rispetto al 2004. - http://www.iss.it<br />
Notizie varie<br />
Giornata mon<strong>di</strong>ale della Salute Mentale:<br />
annuncio della Conferenza Nazionale<br />
sulla Salute Mentale<br />
Il 10 ottobre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata<br />
Mon<strong>di</strong>ale della Salute Mentale promossa dall’Organizzazione<br />
Mon<strong>di</strong>ale della Sanità. Quest’anno la Giornata è stata<br />
de<strong>di</strong>cata alle problematiche connesse con la riduzione del<br />
rischio <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o legato alla malattia mentale: un fenomeno<br />
molto esteso soprattutto in alcuni Paesi europei e che<br />
resta, anche in Italia, tra le principali cause <strong>di</strong> morte in età<br />
giovanile.<br />
L’Italia, tuttavia, presenta in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o nettamente<br />
inferiori alla me<strong>di</strong>a europea con un tasso <strong>di</strong> incidenza <strong>di</strong><br />
11,1 casi su 100.000 abitanti per gli uomini e <strong>di</strong> 3,3 su<br />
100.000 per le donne. Dati che, fortunatamente, ci collocano<br />
al terz’ultimo posto in Europa dopo Grecia e Regno<br />
Unito.<br />
I 3.361 suici<strong>di</strong> notificati in Italia nel 2003 ci permettono <strong>di</strong><br />
affermare che, nel nostro Paese, il fenomeno è meno presente,<br />
anche se in aumento (+14% rispetto all’anno precedente).<br />
Purtroppo aumentano anche i casi <strong>di</strong> tentato suici<strong>di</strong>o (3.412<br />
nel 2003 con un incremento del 15,1% rispetto al 2002): si<br />
tratta <strong>di</strong> veri e propri eventi sentinella che meritano più attenzione<br />
e un più efficace sistema <strong>di</strong> monitoraggio. Analizzando<br />
le cause del suici<strong>di</strong> si nota che, almeno per la metà, essi sono<br />
ascrivibili a problemi <strong>di</strong> salute psichici o fisici.<br />
Secondo le stime più recenti dell’Oms, una persona su<br />
quattro nel corso della sua vita incontrerà problemi <strong>di</strong> natura<br />
psichiatrica che necessiterebbero <strong>di</strong> interventi puntuali e<br />
mirati, e almeno 10 milioni <strong>di</strong> italiani soffrono abitualmente<br />
<strong>di</strong> problemi connessi alla salute mentale <strong>di</strong> varia intensità<br />
e gravità. Anche per questo il Ministro della Salute, Livia<br />
Turco, ha annunciato che, nel corso del 2007, sarà indetta<br />
una Conferenza Nazionale sulla Salute Mentale con al<br />
centro l’obiettivo <strong>di</strong> ridare centralità alla psichiatria <strong>di</strong><br />
comunità intesa come capacità <strong>di</strong> prendersi cura delle persone<br />
e delle loro famiglie in modo complesso e intersettoriale<br />
e non limitato agli aspetti strettamente me<strong>di</strong>ci e farmacologici.<br />
Si tratta in particolare <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare in modo precoce<br />
i fattori <strong>di</strong> rischio; <strong>di</strong> ridurre la transizione a forme più<br />
gravi <strong>di</strong> malattia; <strong>di</strong> promuovere programmi mirati <strong>di</strong><br />
prevenzione e <strong>di</strong>agnosi precoce sulle patologie meno gravi<br />
quali la depressione, <strong>di</strong>sturbi d’ansia, <strong>di</strong>sturbi dell’alimentazione,<br />
patologie che se in<strong>di</strong>viduate e ben trattate possono<br />
essere affrontate in modo più efficace e risolutivo; <strong>di</strong> rivolvgere<br />
maggiore attenzione e sviluppare idonee politiche <strong>di</strong><br />
prevenzione e intervento per l’infanzia, l’adolescenza,<br />
gli anziani, i tossico<strong>di</strong>pendenti e gli alcolisti.<br />
Considerata la riduzione dei fon<strong>di</strong> e degli investimenti nel<br />
settore e il progressivo allontanamento dallo spirito della<br />
legge 180, si tratta <strong>di</strong> un impegno trasversale che dovrà<br />
coinvolgere le Regioni, il Servizio Sanitario Nazionale e<br />
le altre istituzioni locali, ma anche la scuola, la cultura e il<br />
mondo del lavoro, a testimonianza <strong>di</strong> un rinnovato impegno<br />
sociale e <strong>di</strong> civiltà <strong>di</strong> tutto il Paese, che inverta la<br />
generale percezione <strong>di</strong> abbandono da parte delle Istituzioni<br />
nei confronti dei malati e delle loro famiglie.
Notizie varie<br />
Indagine <strong>di</strong> “Telefono Arcobaleno”:<br />
gli insegnanti denunciano poco gli abusi<br />
L’associazione Telefono Arcobaleno ha reso<br />
noti i dati definitivi della prima indagine conoscitiva<br />
sull’abuso visto dagli insegnanti, condotta<br />
all’interno del Progetto pilota Retan per la costituzione<br />
della prima Rete Territoriale Antipedofilia,<br />
con l’obiettivo <strong>di</strong> prevenire il fenomeno, sensibilizzare<br />
l’opinione pubblica e recuperare le piccole<br />
vittime.<br />
I dati confermano che è estremamente <strong>di</strong>fficile<br />
occuparsi <strong>di</strong> pedofilia, un crimine che tende a rimanere<br />
celato, anche perché spesso sussiste una <strong>di</strong>fficoltà,<br />
da parte della piccola vittima, a riconoscere la propria<br />
con<strong>di</strong>zione. Oltre a ciò i dati evidenziano un insufficiente<br />
orientamento, da parte dei docenti, a segnalare<br />
situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, sia per il senso <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne<br />
della classe insegnante sia per l’incertezza e la mancanza<br />
<strong>di</strong> informazioni specialistiche su come operare.<br />
Emerge perciò un forte bisogno <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
sul tema dell’abuso.<br />
Ecco alcuni dei dati emersi dagli incontri <strong>di</strong><br />
Telefono Arcobaleno con i 681 insegnanti delle scuole<br />
elementari e me<strong>di</strong>e coinvolti nel progetto Retan con<br />
l’obiettivo <strong>di</strong> sondare e aumentare la consapevolezza<br />
e la capacità <strong>di</strong> affrontare i casi sospetti o conclamati<br />
<strong>di</strong> abuso sui minori.<br />
In linea con le statistiche, gli insegnanti hanno<br />
consapevolezza che gli abusi non sono quasi mai<br />
commessi da sconosciuti: meno del 2% ritiene, infatti,<br />
che l’autore dell’abuso sia uno sconosciuto. Il<br />
45,1% ritiene che si tratti prevalentemente <strong>di</strong> familiari,<br />
il 53% <strong>di</strong> conoscenti della vittima.<br />
L’84% degli insegnanti intervistati <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong><br />
conoscere il fenomeno dell’abuso dalle informazioni<br />
provenienti dalla stampa e dai mass me<strong>di</strong>a. Il 13%<br />
degli insegnanti ha approfon<strong>di</strong>to l’argomento attraverso<br />
la partecipazione a convegni o letture specifiche.<br />
Il 40% degli insegnanti <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> avere una<br />
conoscenza completa delle <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> abuso<br />
sull’infanzia. Il 95% degli insegnanti intervistati in<strong>di</strong>vidua<br />
come canale d’espressione preferenziale il comportamento<br />
del bambino. Il 23% si sente in grado <strong>di</strong><br />
riconoscerne in modo completo i segnali inviati.<br />
Rispetto alla violenza sessuale, il 9% degli insegnanti<br />
è a conoscenza delle <strong>di</strong>verse forme che la stessa può<br />
assumere.<br />
Per quanto riguarda la capacità <strong>di</strong> rilevare l’abuso<br />
gli insegnanti richiedono a Telefono Arcobaleno <strong>di</strong><br />
essere formati soprattutto in merito agli in<strong>di</strong>catori<br />
dell’abuso.<br />
Il fondamentale ruolo che l’insegnante riveste nel-<br />
l’in<strong>di</strong>viduazione precoce dei casi <strong>di</strong> abuso appare con<br />
evidenza dal dato relativo alla percentuale <strong>di</strong> soggetti<br />
che, nel corso della loro carriera, hanno avuto un contatto<br />
<strong>di</strong>retto con l’abuso:<br />
il 30% ha, infatti, sospettato che il proprio alunno<br />
fosse vittima <strong>di</strong> abuso;<br />
nel 30% degli insegnanti che ha sospettato un abuso ai<br />
danni <strong>di</strong> un alunno, il 16 % <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> avere avuto il<br />
sospetto che un proprio alunno fosse vittima <strong>di</strong> violenza<br />
sessuale;<br />
il 23% degli insegnanti intervistati è intervenuto parlando<br />
con i genitori, con i colleghi o coinvolgendo il<br />
<strong>di</strong>rigente scolastico.<br />
Ben il 63%, degli insegnanti ritiene un obbligo<br />
morale la denuncia <strong>di</strong> un caso <strong>di</strong> sospetto abuso sessuale;<br />
il 7% sa <strong>di</strong> avere l’ obbligo giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> denuncia,<br />
mentre solo il 6% pensa che la denuncia non rientri<br />
nei propri compiti.<br />
Alla domanda aperta rivolta ai docenti che chiedeva<br />
<strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni e proposte riguardo alle<br />
modalità future <strong>di</strong> prevenzione dell’abuso, il 27%<br />
degli insegnanti ha fornito pratici suggerimenti, come<br />
la richiesta <strong>di</strong> una formazione continua e completa<br />
da parte degli esperti; la presenza a scuola <strong>di</strong> un’equipe<br />
socio-psico-pedagogica che costituisca un<br />
punto <strong>di</strong> riferimento; l’incremento del lavoro <strong>di</strong> rete.<br />
Da parte sua anche Telefono Arcobaleno pone<br />
l’accento sull’urgente necessità <strong>di</strong> valorizzare e incrementare<br />
l’attività <strong>di</strong> contrasto al fenomeno attraverso<br />
azioni integrate sul territorio che vedano nella promozione<br />
e nel rafforzamento della collaborazione tra<br />
strutture sociali ed insegnanti il principale <strong>di</strong>spositivo<br />
strutturale <strong>di</strong> prevenzione. Occorre intensificare, dunque,<br />
gli interventi <strong>di</strong> prevenzione mirati a far emergere<br />
gli abusi, in modo che gli insegnanti siano maggiormente<br />
sensibilizzati e preparati a interpretare e segnalare<br />
agli specialisti tutti gli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio minorile<br />
che non vengono allo scoperto.<br />
www.telefonoarcobaleno.org<br />
39<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
40<br />
Autori: Nino Dazzi, Vittorio Lingiar<strong>di</strong>,<br />
Antonello Colli (a cura <strong>di</strong>)<br />
Titolo: La ricerca in psicoterapia.<br />
Modelli e Strumenti<br />
E<strong>di</strong>tore: Raffaello Cortina, Milano<br />
Anno: 2006<br />
Pagine: 919<br />
Costo: € 56,00<br />
La psicologia italiana<br />
<strong>di</strong>spone finalmente <strong>di</strong> un<br />
ricco ed elegante manuale<br />
che raccoglie i contributi originali<br />
dei più brillanti e rappresentativi<br />
stu<strong>di</strong>osi italiani<br />
nel campo della ricerca<br />
empirica in psicoterapia, che,<br />
pur essendo in rapida crescita<br />
in Italia, non aveva ancora trovato una reale omogeneità<br />
tra gruppi <strong>di</strong> lavoro e una sistematicità nella produzione<br />
scientifica. E’ la prima volta che la comunità<br />
dei ricercatori italiani si dà un appuntamento unitario<br />
e <strong>di</strong>aloga con i principali modelli <strong>di</strong> ricerca internazionali<br />
offrendo numerosi spunti <strong>di</strong> riflessioni agli stu<strong>di</strong>osi<br />
più esperti e ai tanti colleghi impegnati nell’attività<br />
clinica che nella loro pratica quoti<strong>di</strong>ana hanno potuto<br />
<strong>di</strong>sporre sinora della lettura <strong>di</strong> articoli clinico-teorici,<br />
delle supervisioni cliniche e del lavoro con i pazienti e<br />
che possono consultare ora i costrutti, gli strumenti <strong>di</strong><br />
misurazione, i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> ricerca, le tecniche statistiche<br />
e i modelli metodologici contenuti in questa antologia<br />
scritta a più mani.<br />
Il volume, curato da Nino Dazzi, Vittorio Lingiar<strong>di</strong><br />
e Antonello Colli, si propone come un viaggio (ben 33<br />
articoli e oltre 2500 voci bibliografiche aggiornatissime)<br />
intorno ai <strong>di</strong>versi elementi che compongono la<br />
ricerca in psicoterapia. E’ organizzato perciò in tre<br />
gran<strong>di</strong> aree tematiche:<br />
1) aspetti generali della ricerca in psicoterapia,<br />
dalla sua evoluzione storica ai <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> ricerca e<br />
ai problemi metodologici e culturali più rilevanti<br />
nel <strong>di</strong>battito scientifico contemporaneo (si pensi al<br />
problema della trascrizione delle sedute, al ruolo<br />
delle neuroscienze nella ricerca in psicoterapia e<br />
alle mo<strong>di</strong>ficazioni neurobiologiche prodotte dalla<br />
psicoterapia, alla valutazione dell’efficacia delle<br />
psicoterapie nei Servizi pubblici, alla ricerca sulla<br />
psicoterapia nei Disturbi della Personalità);<br />
2) principali costrutti e relativi strumenti <strong>di</strong> misurazione<br />
che sostanziano la ricerca in psicotera-<br />
Novità in libreria<br />
pia (si pensi all’empatia terapeutica, alla ricerca<br />
empirica sul transfert e controtransfert, alla valutazione<br />
dei meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, alla ricerca sull’alleanza<br />
terapeutica, alla valutazione dell’attaccamento<br />
e alle implicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento,<br />
alla <strong>di</strong>sorganizzazione dell’attaccamento<br />
e alla vulnerabilità ai processi <strong>di</strong>ssociativi,<br />
ai vantaggi e limiti della <strong>di</strong>agnosi psico<strong>di</strong>namica<br />
operazionalizzata, all’uso dei test proiettivi<br />
nella ricerca in psicoterapia, alla valutazione del<br />
processo terapeutico me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> Scale e<br />
Modelli, come le Scale per la valutazione degli<br />
interventi del terapeuta e la Scala <strong>di</strong> Valutazione<br />
della Metacognizione);<br />
3) modelli d’intervento clinico: psicoanalisi, psicoterapia<br />
cognitiva, psicoterapia <strong>di</strong> gruppo, psicoterapia<br />
sistemico-relazionale.<br />
Il volume riba<strong>di</strong>sce l’inscin<strong>di</strong>bile legame fra ricerca<br />
e clinica; richiama la necessità <strong>di</strong> condurre <strong>di</strong>segni<br />
<strong>di</strong> ricerca capaci <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con le esigenze dei clinici;<br />
riafferma l’esigenza che gli psicoterapeuti sappiano<br />
formulare e presentare i casi in maniera oggettiva e<br />
intelleggibile ai più e non solo ai meri con<strong>di</strong>visori<br />
dello specifico modello psicopatologico e/o teoricoclinico.<br />
Questo ine<strong>di</strong>to e aggiornatissimo lavoro a più mani<br />
si propone come un riferimento in<strong>di</strong>spensabile tanto<br />
per i clinici quanto per i ricercatori ed ha certamente il<br />
pregio <strong>di</strong> ridurre il gap esistente tra ricerca e pratica,<br />
nella misura in cui offre uno sguardo critico sui limiti<br />
e sui vantaggi che meto<strong>di</strong> e strumenti <strong>di</strong> ricerca possono<br />
offrire al clinico, auspicando la costruzione <strong>di</strong> protocolli<br />
<strong>di</strong> ricerca con<strong>di</strong>visibili da tutti, <strong>di</strong> facile applicabilità,<br />
in grado <strong>di</strong> cogliere le interconnessioni tra<br />
processo ed esito del trattamento in relazione alle<br />
caratteristiche sintomatologiche e personologiche<br />
degli utenti e alle caratteristiche teorico-tecniche e<br />
personologiche dei terapeuti.<br />
Come psicologi pugliesi ci fa piacere apprendere<br />
che, tra i gruppi <strong>di</strong> ricerca attivi nelle principali aree<br />
italiane, viene citato quello del Prof. Sergio Salvatore,<br />
docente <strong>di</strong> Psicologia <strong>di</strong>namica e delle organizzazioni<br />
presso l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Lecce, e che viene<br />
richiamato anche il suo metodo RIFLUD (Rivelatore<br />
Flussi Discorsivi). Proprio con il prof. Salvatore il<br />
nostro Or<strong>di</strong>ne è attualmente impegnato nella realizzazione<br />
<strong>di</strong> una ricerca su “Analisi della domanda sociale<br />
<strong>di</strong> Psicologia. Definizione <strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> sviluppo<br />
della committenza”.<br />
Salvatore Nuzzo
Autore: Carla Selvestrel<br />
Titolo: La selezione e i<br />
test nelle Forze<br />
Armate<br />
Casa E<strong>di</strong>trice: E<strong>di</strong>zioni Simone, Napoli<br />
Anno: 2005<br />
Pagine: 255<br />
Costo: € 13<br />
Sempre utile<br />
sapersi orientare<br />
per non perdere <strong>di</strong><br />
vista il conseguimentodell’obiettivo<br />
e colpire così<br />
più facilmente nel<br />
segno, senza per<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> tempo. E’ questo<br />
ciò che ho sperimentato leggendo il<br />
manuale scritto da Carla Selvestrel, collega<br />
psicologa psicoterapeuta in “<strong>di</strong>visa”, rilevando<br />
soprattutto quanto sia utile ed importante,<br />
per noi operatori selettori, mettere<br />
con chiarezza e continuamente a fuoco ciò<br />
che ci apprestiamo ad effettuare nelle operazioni<br />
<strong>di</strong> selezione, tenendo conto della<br />
realtà che cambia.<br />
Questo libro è utile tanto per il professionista<br />
che come me opera per la selezione<br />
del personale, ora volontario, quanto per<br />
chiunque desideri ben comprendere quali<br />
siano le fasi della selezione, le abilità da noi<br />
valutate, i contesti che si vengono a creare<br />
per il raggiungimento dell’incorporazione<br />
nelle Forze Armate.<br />
Il lavoro <strong>di</strong> Carla Selvestrel è facilmente<br />
consultabile e ben impostato. Da consigliare<br />
ai can<strong>di</strong>dati che desiderano affacciarsi<br />
ai concorsi con maggiore consapevolezza,<br />
ai colleghi che operano nelle varie<br />
equipe psicologico-psichiatriche nei<br />
<strong>di</strong>stretti delle FFAA e non ultimi ai colleghi<br />
militari che si occupano <strong>di</strong> selezione e<br />
addestramento, con l’intento <strong>di</strong> creare maggiore<br />
affiatamento e garantire alta affidabilità<br />
nella selezione ed incorporamento.<br />
Infine sottolineo la novità e la vali<strong>di</strong>tà<br />
dei temi proposti (es. l’arruolamento femminile,<br />
i test psicologici, il colloquio clinico)<br />
che aiutano a non creare false illusioni,<br />
ma a conquistare un patrimonio informativo<br />
accurato per affrontare al meglio la selezione<br />
nelle Forze Armate.<br />
Angela Vernaglione<br />
Psicologo clinico-psicoterapeuta<br />
Marina Militare presso Maricentro - Ta<br />
Novità in libreria<br />
Autore: Giuseppe Fabiano<br />
Titolo: Il caso e la clessidra<br />
Casa E<strong>di</strong>trice: Sovera Multime<strong>di</strong>a, Roma<br />
Anno: 2006<br />
Pagine: 208<br />
Costo: € 15<br />
La storia costruita da<br />
Fabiano nel suo esor<strong>di</strong>o letterario<br />
con “Il caso e la clessidra”,<br />
rappresenta un’occasione <strong>di</strong>versa<br />
per riflettere, in modo sul<br />
corso degli eventi che segnano<br />
la vita <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> noi. Bene<br />
ha fatto a scegliere come contenitore<br />
stilistico il romanzo e non<br />
il saggio proprio per aderire<br />
meglio a quel “normale, a quel<br />
“quoti<strong>di</strong>ano” che caratterizza<br />
in<strong>di</strong>ssolubilmente lo svolgersi<br />
della nostra esistenza.<br />
Nel procedere nella lettura è come se via via le scene che vengono<br />
rappresentate, i fatti che si susseguono, i pensieri che attraversano<br />
la mente dei personaggi si proiettassero dapprima su uno<br />
schermo che li rende vivi e visibili per poi duplicarsi su un altro<br />
schermo, sul quale ognuno può vedere scorrere il film della propria<br />
vita.<br />
Lo stile narrativo, che assume ritmo con il procedere della<br />
storia, invita in lettore a continuare, a leggere ma anche a vedere<br />
cosa succederà dopo, nelle righe che seguono, nella pagina successiva<br />
stuzzicando talvolta una sottile impazienza per sapere<br />
come andrà a finire. La storia dei due protagonisti, ripresa in<br />
presa <strong>di</strong>retta attraverso una narrazione in soggettiva e non riferita<br />
dalla voce fuori campo dell’autore, scorre vivace e intensa con<br />
quel parallelismo delle loro giornate, delle ore, dei loro pensieri<br />
con momenti <strong>di</strong> grande prossimità che preludono al loro incontro,<br />
costruendo percorsi che nel lettore inducono l’attesa dell’incontro<br />
e la speranza che avvenga. La lettura del testo risulta quin<strong>di</strong><br />
facile, anche per i contenuti ironici che, anche in modo inaspettato,<br />
farciscono il testo rendendolo gustoso, facile da leggere<br />
e scorrevole nei tempi narrativi.<br />
La cornice geografica scelta, poi, incentrata su luoghi belli e<br />
affascinanti, artisticamente preziosi e geograficamente incantevoli<br />
come Gallipoli e Lecce, fornisce uno sfondo <strong>di</strong> grande intensità<br />
e colore. E’ come se le linee armoniche della costa e dei<br />
palazzi barocchi e i colori del mare e delle pietre illuminassero il<br />
destino dei due protagonisti, come riflettori su un immaginario<br />
palcoscenico teatrale.<br />
Si coglie nello stile e nell’insieme nel racconto la provenienza<br />
professionale <strong>di</strong> Fabiano, psicoterapeuta e giornalista per<br />
hobby, capace quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> scrutare il mondo interno dei protagonisti<br />
e dei comprimari del suo racconto con l’occhio attento e l’orecchio<br />
avvezzo dell’ascoltatore <strong>di</strong> emozioni per poi tradurle in<br />
scritto anche con il piglio del cronista.<br />
Un esor<strong>di</strong>o che segna anche nel campo dei professionisti psicologi<br />
una testimonianza <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> interpretare quella vita che<br />
spesso ci viene consegnata come sofferenza da riparare.<br />
Giuseppe Luigi Palma<br />
41<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
42<br />
La Società E<strong>di</strong>trice “Il Mulino” propone la<br />
prima Rivista italiana <strong>di</strong> Psicologia Sociale, <strong>di</strong>retta<br />
da Augusto Palmonari che - così come si legge<br />
nell’e<strong>di</strong>toriale del numero 1 gennnaio-aprile 2006<br />
- si pone l’obiettivo <strong>di</strong> essere uno «strumento in<strong>di</strong>spensabile<br />
per la <strong>di</strong>ffusione e l’applicazione nel<br />
nostro Paese della conoscenza acquisita tramite la<br />
ricerca socio-psicologica sia italiana, sia europea,<br />
sia americana».<br />
La Rivista vuol costituire «uno stimolo a un<br />
impegno più esigente nella ricerca» e, al tempo<br />
stesso, intende essere «uno strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />
dei risultati acquisiti, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> essi, <strong>di</strong><br />
apertura verso nuovi orizzonti <strong>di</strong> indagine».<br />
Questa nuova proposta e<strong>di</strong>toriale nasce dall’esigenza<br />
<strong>di</strong> far conoscere contenuti e meto<strong>di</strong> innovativi<br />
<strong>di</strong> ricerca a un vasto pubblico, promuovendo<br />
l’incontro tra i numerosi cultori della <strong>di</strong>sciplina,<br />
offrendo un’opportunità <strong>di</strong> confronto reciproco,<br />
tenendo conto <strong>di</strong> correnti vive della <strong>di</strong>sciplina,<br />
assicurando che «tutte le idee possano essere considerate<br />
con attenzione, criticate in modo esigente<br />
ma non spregiativo».<br />
La Rivista si propone, pertanto, come «una<br />
palestra <strong>di</strong> confronto fra pari in cui si convogliano<br />
idee, si accolgono suggerimenti per elaborarle in<br />
modo concettualmente coerente trovando riferimenti<br />
teorici appropriati, in<strong>di</strong>cazioni per operazionalizzarle<br />
secondo modalità ineccepibili, criteri<br />
per valutare la rilevanza sia interna che esterna<br />
della ricerca progettata».<br />
La nuova rivista rappresenta, dunque, un’opportunità<br />
in più per tutti coloro che hanno “voglia”<br />
<strong>di</strong> psicologia sociale, nelle Università come nei<br />
Servizi territoriali. Essa si struttura secondo uno<br />
schema che prevede:<br />
- un E<strong>di</strong>toriale firmato dalla <strong>di</strong>rezione e redazione;<br />
- una sezione <strong>di</strong> interventi e <strong>di</strong>scussioni<br />
(Dibattiti), nella quale viene presentato e<br />
<strong>di</strong>scusso un argomento <strong>di</strong> particolare interesse<br />
per la <strong>di</strong>sciplina;<br />
- una sezione Focus, contenente articoli commissionati<br />
ad alcuni degli stu<strong>di</strong>osi più affermati<br />
in campo internazionale, che hanno portato<br />
un contributo significativo alla <strong>di</strong>sciplina;<br />
- una sezione Rassegne, nella quale viene fornito<br />
lo stato dell’arte su un ambito specifico <strong>di</strong><br />
ricerca;<br />
- una sezione Stu<strong>di</strong> e ricerche originali, sottoposte<br />
ad un accurato vaglio scientifico;<br />
- una sezione Strumenti (ma non necessariamente<br />
in ogni numero) per illustrare mezzi e<br />
tecniche utili per raccogliere e analizzare i dati<br />
secondo modalità euristicamente efficaci, o<br />
anche per presentare un libro o una serie <strong>di</strong> libri<br />
Riviste<br />
<strong>di</strong> particolare<br />
rilievo nel panoramainternazionale;<br />
- una sezione<br />
Note <strong>di</strong> ricerca,<br />
anche questa<br />
però non necessariamentepresente<br />
in ogni<br />
numero.<br />
E’ con questa<br />
corposa e qualificata<br />
proposta scientifica<br />
che la <strong>di</strong>rezione e la redazione intendono rendere<br />
un servizio utile allo sviluppo della <strong>di</strong>sciplina,<br />
facendo conoscere i <strong>di</strong>versi orientamenti teoricometodologici<br />
presenti nel nostro Paese, facilitando<br />
il <strong>di</strong>alogo e il confronto fra <strong>di</strong> essi e valorizzandone<br />
gli aspetti più positivi.<br />
I contributi che la Rivista quadrimestrale accoglie<br />
fanno riferimento, infatti, non soltanto alla<br />
psicologia sociale in senso stretto, ma anche alla<br />
psicologia del lavoro e delle organizzazioni, alla<br />
psicologia <strong>di</strong> comunità, alla psicologia della<br />
salute, alla psicologia ambientale e a tutti quegli<br />
altri filoni <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> applicazione che si stanno<br />
affermando nel nostro Paese, come ad esempio<br />
la psicologia giuri<strong>di</strong>ca e la psicologia economica.<br />
Dagli psicologi che operano sul terreno la<br />
Rivista si attende stimoli e contributi, volti a realizzare<br />
una più stretta connessione fra ricerca accademica<br />
e intervento nel sociale. La nuova iniziativa<br />
e<strong>di</strong>toriale, quin<strong>di</strong>, si propone anche <strong>di</strong> promuovere<br />
l’integrazione e la fruttuosa collaborazione<br />
fra le <strong>di</strong>verse figure professionali interessate allo<br />
sviluppo della psicologia sociale, una <strong>di</strong>sciplina<br />
ricca e composita, tra<strong>di</strong>zionalmente impegnata a<br />
offrire soluzioni e risposte alle pressanti domande<br />
provenienti da una realtà sociale sempre più articolata<br />
e complessa.<br />
Sono certo che anche gli psicologi pugliesi<br />
accoglieranno con grande interesse questa stimolante<br />
offerta e<strong>di</strong>toriale e si lasceranno coinvolgere<br />
in un fertile e interessante interscambio <strong>di</strong> spunti<br />
innovativi <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento. Per il<br />
momento rivolgono l’augurio <strong>di</strong> buon lavoro alla<br />
Prof.ssa Carmencita Serino, docente <strong>di</strong><br />
Psicologia Sociale presso i Corsi <strong>di</strong> Laurea in<br />
Psicologia-Scienze e Tecniche Psicologiche<br />
dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari, per il suo qualificato<br />
e prezioso impegno nel Comitato <strong>di</strong> redazione<br />
della Rivista.<br />
Salvatore Nuzzo
Notizie dalla Segreteria<br />
Sede: Via Fratelli Sorrentino N° 6, int. 6 Piano 3° (<strong>di</strong> fronte all’ingresso della Stazione Ferroviaria da Via Capruzzi)<br />
Orari <strong>di</strong> apertura al pubblico della Segreteria: lunedì e mercoledì dalle ore 10:00 alle 12:00<br />
martedì e giovedì dalle ore 16:00 alle 17:30<br />
Telefono: 080 5421037 - Fax: 080 5508355<br />
In<strong>di</strong>rizzo del Sito Internet dell’Or<strong>di</strong>ne: http: //www:psicologipuglia.it<br />
In<strong>di</strong>rizzi e-mail dell’Or<strong>di</strong>ne: segreteria@psicologipuglia.it - presidente@psicologipuglia.it<br />
N° totale degli iscritti al 24 ottobre 2006: 2012<br />
N° totale iscritti con riconoscimento per l’attività psicoterapeutica art. 35: 815<br />
N° totale iscritti con riconoscimento per l’attività psicoterapeutica art. 3 : 194<br />
N° totale trasferiti: ad altro Or<strong>di</strong>ne: 74<br />
N° totale cancellati: 153<br />
N° totale deceduti: 17<br />
ORARI DI RICEVIMENTO DEI CONSIGLIERI<br />
Tutti gli iscritti possono essere ricevuti dai Consiglieri<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne, facendone richiesta telefonica ai componenti<br />
del Consiglio interessati, oppure alla Segreteria o per<br />
e-mail.<br />
Per le cariche elettive gli orari <strong>di</strong> ricevimento sono i<br />
seguenti:<br />
Presidente: Dr. Giuseppe Luigi Palma<br />
martedì ore 16:30 - 18:00<br />
Vice Presidente: Dr. Vincenzo Gesualdo<br />
lunedì ore 16:00 - 19:00<br />
Segretario: Dr.ssa Carla Vulcano<br />
martedì- venerdì ore 15:30 - 18:30<br />
Tesoriere: Dr. Raffaele Maniglia<br />
martedì ore 16:30 - 18:00<br />
SPORTELLO DEI CONSULENTI<br />
Previo appuntamento da fissare contattando la Segreteria<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne, ogni iscritto può usufruire della:<br />
consulenza fiscale-tributaria<br />
(Dott. Franco Rizzi):<br />
giovedì dalle ore 16:00 alle 17:30<br />
consulenza legale-amministrativa<br />
(Avv. Antonio Nichil):<br />
giovedì dalle ore 15:30 alle 17:30<br />
CERTIFICATI<br />
Il costo per il rilascio <strong>di</strong> un certificato è fissato in Euro<br />
0,50. A tale cifra vanno aggiunte le spese postali per i<br />
colleghi che vogliano ricevere il certificato a mezzo<br />
postale.<br />
Se il certificato deve essere rilasciato in bollo la domanda<br />
va redatta in bollo da 14,62 Euro e ad essa si dovrà<br />
accludere una marca da bollo da 14,62 Euro per ogni certificato<br />
richiesto.<br />
CERTIFICATI DI ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ<br />
PSICOTERAPEUTICA<br />
I colleghi in possesso <strong>di</strong> tutti i requisiti previsti dall’art.<br />
3 possono chiedere all’Or<strong>di</strong>ne il riconoscimento del<br />
<strong>di</strong>ritto all’esercizio dell’attività psicoterapeutica.<br />
Per i colleghi che hanno avuto riconosciuta dall’Or<strong>di</strong>ne<br />
tale qualifica l’annotazione “Psicoterapeuta” comparirà<br />
automaticamente sul certificato <strong>di</strong> iscrizione, e inoltre si<br />
attesterà se sono in corso o meno, a carico dell’iscritto,<br />
proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari.<br />
CAMBIO DI RESIDENZA O VARIAZIONI DI<br />
DOMICILIO<br />
E’ necessario informare per iscritto e tempestivamente la<br />
Segreteria delle variazioni <strong>di</strong> domicilio e dei cambi <strong>di</strong><br />
residenza.<br />
NORME PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRI<br />
ORDINI REGIONALI<br />
1) L’iscritto può fare richiesta <strong>di</strong> trasferimento se ha trasferito<br />
la residenza in un Comune del territorio <strong>di</strong> competenza<br />
<strong>di</strong> altro Consiglio Regionale o Provinciale oppure<br />
se vi ha collocato abituale domicilio per motivi <strong>di</strong><br />
lavoro.<br />
2) Il richiedente deve possedere i seguenti requisiti preliminari:<br />
a) non deve avere in atto o in istruttoria contenziosi o<br />
proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari, <strong>di</strong>sciplinari, amministrativi e<br />
deliberativi che lo riguardano;<br />
b) deve essere in regola con il versamento all’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />
appartenenza della tassa annuale dell’anno in corso e<br />
<strong>di</strong> quello precedente.<br />
3) L’interessato al trasferimento deve:<br />
- presentare domanda in bollo in<strong>di</strong>rizzata al Presidente<br />
del Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> appartenenza;<br />
- deve rendere auto<strong>di</strong>chiarazione sul cambiamento<br />
della residenza ovvero del domicilio specificando in<br />
tal caso l’attività professionale che viene svolta e<br />
dove, in<strong>di</strong>cando se trattasi <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente o <strong>di</strong><br />
collaborazione coor<strong>di</strong>nata e continuativa, ed il nominativo<br />
dell’Ente, della Società o dell’Associazione;<br />
- nel caso <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente va <strong>di</strong>chiarato se sia o<br />
meno consentita la libera professione;<br />
- allegare copia della ricevuta del versamento della<br />
tassa annuale dell’anno in corso e <strong>di</strong> quello precedente,<br />
con l’avvertenza che se la domanda è presentata<br />
nel periodo precedente al versamento della tassa<br />
43<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Dicembre 2006
Dicembre 2006 <strong>psicopuglia</strong><br />
44<br />
annuale, si deve provvedere al pagamento della<br />
tassa presso il Consiglio il quale procederà ad<br />
effettuare il relativo sgravio;<br />
- allegare la ricevuta del versamento della tassa <strong>di</strong><br />
trasferimento <strong>di</strong> 25,82 Euro da effettuare sul c/c<br />
postale n° 15399702 intestato a: Or<strong>di</strong>ne degli<br />
Psicologi - Regione Puglia - Via F.lli Sorrentino n°<br />
6 - 70126 Bari;<br />
- allegare fotocopia del documento <strong>di</strong> identità.<br />
NORME PER LA<br />
CANCELLAZIONE DALL’ALBO<br />
La cancellazione dall’Albo viene deliberata dal<br />
Consiglio Regionale dell’Or<strong>di</strong>ne, d’ufficio, su richiesta<br />
dell’iscritto o su richiesta del Pubblico Ministero.<br />
Nel caso <strong>di</strong> rinuncia volontaria l’iscritto deve presentare<br />
apposita istanza in carta da bollo con cui chiede la<br />
cancellazione dall’Albo, allegando la ricevuta del versamento<br />
della tassa annuale dell’anno in corso e <strong>di</strong><br />
quello precedente e la fotocopia del proprio documento<br />
<strong>di</strong> identità.<br />
RICHIESTE DI NULLA OSTA<br />
PER LA PUBBLICITÀ<br />
Gli iscritti interessati devono inoltrare le richieste <strong>di</strong><br />
Nulla Osta per la pubblicità considerando i tempi<br />
necessari all’espletamento delle procedure <strong>di</strong> nostra<br />
competenza. Il Nulla Osta verrà rilasciato entro 30<br />
giorni dalla presentazione della richiesta.<br />
La domanda va inviata all’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi in<br />
bollo e in<strong>di</strong>rizzata al Signor Sindaco del Comune nel<br />
quale si desidera operare ed al Signor Presidente del<br />
Consiglio regionale dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della<br />
Puglia - Via F.lli Sorrentino n° 6 - 70126 Bari, allegando<br />
una ricevuta <strong>di</strong> versamento <strong>di</strong> 15,50 Euro, da effettuare<br />
sul c/c postale n. 15399702 intestato all’Or<strong>di</strong>ne<br />
degli Psicologi della Puglia, causale: tassa pubblicità.<br />
CONSIGLIO DELL’ORDINE<br />
DEGLI PSICOLOGI<br />
DELLA REGIONE PUGLIA<br />
Sede: Via F.lli Sorrentino N°6,<br />
int.6 Piano 3°<br />
(<strong>di</strong> fronte ingresso della Stazione<br />
Ferroviaria da via Capruzzi)<br />
Tel.: 0805421037 Fax: 0805508355<br />
Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
degli Psicologi della Regione Puglia<br />
stampa<br />
Tipografia SUMA<br />
Sammichele <strong>di</strong> Bari (Ba)<br />
Notizie dalla Segreteria<br />
Segnalaci il tuo numero <strong>di</strong><br />
cellulare e la tua e-mail<br />
Il Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne intende sviluppare una<br />
modalità <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> aggiornamento<br />
agli iscritti più snella, veloce ed economica, utilizzando<br />
due nuovi canali <strong>di</strong> comunicazione:<br />
• l’e-mail per tutte le comunicazioni <strong>di</strong> servizio<br />
non urgenti;<br />
• l’SMS per le comunicazioni che vanno <strong>di</strong>ffuse<br />
con rapi<strong>di</strong>tà e urgenza<br />
Per questo Ti preghiamo <strong>di</strong> volere comunicare<br />
alla Segreteria dell’Or<strong>di</strong>ne il Tuo recapito e-mail<br />
e il Tuo cellulare, compilando il presente modulo<br />
e inviandolo via fax al n° Fax: 080 5508355 o<br />
tramite e-mail a segreteria@psicologipuglia.it<br />
nel più breve tempo possibile.<br />
Cognome<br />
Nome<br />
N° <strong>di</strong> iscrizione Albo Psicologi<br />
N° <strong>di</strong> telefono<br />
N° <strong>di</strong> cellulare<br />
E-mail<br />
1) La Tua e-mail verrà utilizzata unicamente per<br />
la trasmissione <strong>di</strong> comunicazioni e informazioni<br />
strettamente pertinenti le finalità istituzionali<br />
e le attività dell’Or<strong>di</strong>ne stesso;<br />
2) I dati opersonali da Te forniti all’Or<strong>di</strong>ne degli<br />
psicologi sono oggetto <strong>di</strong> trattamento nel<br />
rispetto del D.Leg. 30 giugno 2003 n. 196 e<br />
degli obblighi <strong>di</strong> riservatezza ivi previsti;<br />
3) L’Or<strong>di</strong>ne si impegna a non <strong>di</strong>vulgare a terzi né<br />
a concedere in uso l’in<strong>di</strong>rizzo elettronico<br />
sopra in<strong>di</strong>cato ed assicura altresì che i dati<br />
saranno raccolti nel nostro data base e registrati<br />
in modo da consentire l’accesso solo a<br />
soggetti dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi autorizzati.<br />
Firma
Auguri<br />
<strong>di</strong> buon Natale<br />
e buon Anno<br />
Il Consiglio Regionale<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne degli<br />
Psicologi della Puglia,<br />
assieme al personale <strong>di</strong><br />
segreteria e ai<br />
collaboratori, porge a<br />
tutti i colleghi iscritti un<br />
cor<strong>di</strong>ale augurio per le<br />
festività <strong>di</strong> Natale e per<br />
un buon inizio d’anno,<br />
ricco <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni<br />
personali, familiari e<br />
professionali.<br />
<strong>psicopuglia</strong><br />
Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia<br />
www.psicologipuglia.it<br />
E’ attivo e costantemente aggiornato il sito del Consiglio<br />
regionale dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia, con<br />
importanti informazioni sulla professione psicologica e sulle<br />
trasformazioni culturali in atto.<br />
Attraverso il sito Internet e il Giornale (che è visitabile e<br />
consultabile sullo stesso sito) inten<strong>di</strong>amo dare voce alle molte<br />
esperienze e alle tante iniziative che in vari contesti vengono<br />
attivate. Vi Chie<strong>di</strong>amo perciò <strong>di</strong> comunicarcele, sia nel senso<br />
<strong>di</strong> pubblicizzarle preventivamente sia nel senso <strong>di</strong> documentarle<br />
per tutti i colleghi.<br />
Ci rivolgiamo in particolare ai liberi professionisti, ai nuovi iscritti, ai giovani laureati, ai tirocinanti, ai<br />
colleghi impegnati nelle Cooperative Sociali e nelle Comunità <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> rieducazione, nel sistema<br />
penitenziario, nella psicogeriatria, nei Piani <strong>di</strong> Zona, etc.<br />
Inten<strong>di</strong>amo favorire la valorizzazione e l’integrazione delle innumerevoli risorse presenti tra gli iscritti.<br />
Cre<strong>di</strong>amo che molte Vostre esperienze potranno risultare quanto mai interessanti e utili per tutta la<br />
comunità degli psicologi pugliesi, per questo vi chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> farcele conoscere scrivendo agli in<strong>di</strong>rizzi email<br />
dell’Or<strong>di</strong>ne: segreteria@psicologipuglia.it; presidente@psicologipuglia.it<br />
Auguri <strong>di</strong> Buon Natale e <strong>di</strong> Buon anno da tutta la Redazione
<strong>psicopuglia</strong><br />
Notiziario dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi della Puglia