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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2 e 3, Aut. C/TE/042/2010<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Servizi</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Volontariato</strong><br />

della Provincia di <strong>Teramo</strong><br />

Anno I · N.3<br />

Settembre 2010<br />

La Rivista del NON PROFIT<br />

Cuore<br />

la<br />

povertà<br />

una ferita che ci interpella


UN NUMERO SPECIALE<br />

Questo numero di “Cuore Volontario”, <strong>il</strong> terzo dall’avvio delle pubblicazioni,<br />

è un numero speciale. Almeno <strong>per</strong> due motivi. Il primo riguarda <strong>il</strong> fatto<br />

che esce in concomitanza con <strong>il</strong> X Premio <strong>Volontariato</strong> <strong>Teramo</strong> e, dunque,<br />

ne celebra di fatto l’importante compleanno (in quarta di co<strong>per</strong>tina trovate<br />

un omaggio con le foto di tutte le edizioni). Il secondo è che, essendo<br />

un numero monotematico dedicato interamente alla povertà, <strong>il</strong> tema del<br />

Premio, diventa dello stesso una sorta di manuale, di guida, paragonab<strong>il</strong>e<br />

ad un “libretto della lirica” (se questo fosse, ma non lo è, uno spettacolo).<br />

Il primo motivo suscita in me un ricordo e qualche considerazione: ho<br />

infatti davanti agli occhi, ancora molto viva, l’immagine delle prime edizioni<br />

del Premio, che si svolgevano nella sede del CSV, a Piano d’Accio, in<br />

occasione delle quali sentivo spesso ripetere che quella sala era piccola,<br />

troppo piccola <strong>per</strong> accogliere tutti i volontari; poi, <strong>per</strong>ò, quando <strong>il</strong> Premio<br />

si è spostato in piazza Martiri della Libertà, al centro di <strong>Teramo</strong>, si è visto<br />

chiaramente che anche la piazza centrale del capoluogo, nel momento più<br />

importante della manifestazione, era così zeppa di <strong>per</strong>sone (volontari e<br />

non) da potersi considerare quasi inadeguata rispetto alle esigenze degli<br />

organizzatori. Ricordo male? È stata un’impressione? Non credo, credo<br />

piuttosto che sia una misura XXL quella da assegnare a priori al volontariato,<br />

come se questo esercito si moltiplicasse da sé, riempiendo naturalmente<br />

e senza sforzi gli spazi che di volta in volta in volta gli vengono assegnati.<br />

L’immagine, se ci pensate, è di una forza straordinaria.<br />

Il secondo motivo è presto spiegato. In questo numero abbiamo raccolto<br />

tutto ciò che, dal livello nazionale a quello locale, e sempre con lo sguardo<br />

del volontariato, ruota attualmente attorno al tema della povertà. Opinioni,<br />

testimonianze, dati e cifre, es<strong>per</strong>ienze,<br />

frammenti di vita nel mondo quasi surreale<br />

dell’emarginazione e del bisogno, immagini<br />

della miseria più nera e di quella della porta<br />

accanto. Vorremmo che tutto questo fosse<br />

l’ideale traccia della riflessione del X Premio<br />

<strong>Volontariato</strong> <strong>Teramo</strong>. Oggi e domani. Buona<br />

lettura!<br />

Nicola Catenaro<br />

CENTRO SERVIZO PER IL VOLONTARIATO<br />

DELLA PROVINCIA DI TERAMO La<br />

Rivista del NON PROFIT<br />

Aut. Trib. <strong>Teramo</strong> n. 624 del 08/03/2010<br />

Associazione Pro <strong>Volontariato</strong> Anffas Abruzzo Onlus A.P.V.A.<br />

Anno I n.3 Settembre 2010<br />

Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />

Nicola Catenaro<br />

Redazione<br />

Catia Di Luigi, Mauro Ettorre,<br />

Valerio Pichini, Antonio Di Sabatino (servizi fotografici)<br />

Indirizzo Via Salvo D’Acquisto, 9 Loc. Piano D’Accio · 64100 <strong>Teramo</strong><br />

Tel/Fax 0861.558677 · E-ma<strong>il</strong>: cuorevolontario@csvteramo.it<br />

Progetto grafico e stampa<br />

Mastergrafica di Palumbi N. & Per<strong>il</strong>li G. - <strong>Teramo</strong><br />

Co<strong>per</strong>tina parzialmente tratta da<br />

“Madre Teresa - Amore senza limiti” di M - Oki - Marietti (GE).<br />

Informativa art.13 Dlgs. 196/03 (T.U. privacy), ai sensi della presente norma si comunica che l’interessato<br />

può rifiutare in tutto o parte <strong>il</strong> trattamento dei suoi dati <strong>per</strong>sonali. Tuttavia detto rifiuto potrà causare<br />

impossib<strong>il</strong>ità di proseguire le finalità dell’Ass.ne.<br />

I dati presenti nel ns. archivio sono tratti da pubblici elenchi o comunque comunicati dai lettori e dagli<br />

aderenti alle nostre iniziative. I dati in ns,. possesso sono contenuti su supporto cartaceo o elettronico.<br />

Titolare del trattamento è “Associazione pro <strong>Volontariato</strong> Anffas Abruzzo Onlus” - <strong>Teramo</strong><br />

Un uomo senza volto in co<strong>per</strong>tina. Una<br />

storia di miseria e di emarginazione.<br />

Cronaca di una sofferenza incompresa o,<br />

comunque, sottovalutata. Di fronte una<br />

mano. Un altro uomo, un’altra storia, una<br />

mano che, con un gesto di carità e solidarietà,<br />

concretizza un gesto di amore.<br />

Realtà come quella appena descritta sono<br />

molte. Le mani (leggi associazioni e volontari), che nel panorama mondiale,<br />

nazionale e locale, affrontano con quotidiano impegno lo spinoso problema<br />

della povertà, non bastano mai e <strong>per</strong> questo che la povertà è <strong>il</strong> tema europeo<br />

2010 ed anche tema del Premio <strong>Volontariato</strong> <strong>Teramo</strong>, giunto con <strong>il</strong> <strong>Centro</strong><br />

servizi <strong>Teramo</strong> che lo gestisce, al suo decimo anno di vita.La povertà di cui<br />

vogliamo parlare è la povertà che improvvisamente emerge in un paese sv<strong>il</strong>uppato<br />

e che colpisce trasversalmente anche <strong>il</strong> cosiddetto ceto medio. La<br />

povertà è <strong>per</strong> ciascuno una provocazione della realtà che ferisce, una ferita<br />

che ci interroga o ci dovrebbe interrogare sul senso della vita.<br />

I tempi sono duri e lo sono anche <strong>per</strong> i Volontari. Infatti anche la mano che<br />

dona appartiene a un uomo che soffre ma è una mano sorretta da un desiderio,<br />

desiderio proteso verso una s<strong>per</strong>anza orientata a restituire a quell’uomo<br />

senza volto, anzi ai senza volto, una identità ed una dignità che costoro<br />

hanno <strong>per</strong>so.<br />

Abbiamo voluto, <strong>per</strong> una volta, accendere i riflettori su questi gesti di “cuore”<br />

e concedere le prime pagine dei giornali, ma se lo facciamo non è <strong>per</strong> un<br />

“buonismo” o <strong>per</strong> riscuotere riconoscenza umana, né tanto meno riteniamo<br />

così di poter risolvere <strong>il</strong> problema della povertà, ma semplicemente <strong>per</strong> sensib<strong>il</strong>izzare<br />

e provocare a delle azioni concrete, e, soprattutto, <strong>per</strong> mantener<br />

a<strong>per</strong>ta la ferita e vivo quel desiderio, quella s<strong>per</strong>anza che da un senso alla<br />

loro ed alla nostra vita.<br />

Massimo Pichini<br />

Presidente CSV <strong>Teramo</strong><br />

IL SALUtO dEL CUORE<br />

ANNAMARIA VERONI, una volontaria vera<br />

«Sono sicuro che, anche dal cielo, Annamaria continuerà a guidarci e a sostenere l’esaltante o<strong>per</strong>a<br />

di volontariato e di carità da lei voluta e tenacemente <strong>per</strong>seguita. Grazie Annamaria, la nostra<br />

Sezione AISM e i malati di SM ti devono tanto, io ed i nostri figli ti dobbiamo tutto». Così Rodolfo<br />

Graziani, marito di Annamaria Veroni (insieme nella foto), fondatrice e presidente <strong>per</strong> un<br />

decennio della Sezione Provinciale AISM di <strong>Teramo</strong>, offre l’estremo saluto (che noi pubblichiamo<br />

integralmente sul sito del <strong>Centro</strong> <strong>Servizi</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> volontariato di <strong>Teramo</strong>, www.csvteramo.it) alla sua<br />

compagna, scomparsa dopo una malattia combattuta strenuamente e con lo stesso coraggio con<br />

cui affrontava la vita e le tante attività di cui si occupava.<br />

Eravamo abituati a incontrare così spesso Annamaria nella sede del CSV e nelle occasioni pubbliche<br />

legate alle attività del <strong>Centro</strong> (sempre pronta al sorriso, gent<strong>il</strong>e e disponib<strong>il</strong>e con tutti e al contempo<br />

determinata e scrupolosa nel suo ruolo di volontaria) che, lungi dal voler formulare considerazioni<br />

di circostanza, la sua mancanza pesa ora come un macigno. Proveremo a scacciare<br />

questi pensieri tristi aggrappandoci ad una verità incontrovertib<strong>il</strong>e: Annamaria,<br />

che (come ricorda Rodolfo) era una volontaria vera, continuerà a vivere con<br />

noi e a camminare insieme a noi <strong>per</strong>ché ci ha lasciato<br />

un testamento di carità che, con la sua<br />

stessa dolcezza e con uguale determinazione,<br />

noi abbiamo <strong>il</strong> compito di eseguire.<br />

Il CSV di <strong>Teramo</strong><br />

e la redazione di Cuore Volontario<br />

EdItORIALE


Co<strong>per</strong>tina/approfondimento<br />

Povere... “<strong>per</strong> colpa” ><br />

La povertà che non esisteva<br />

e oggi si avvicina<br />

Pag. 13<br />

due cuori in<br />

cassa integrazione ><br />

Quando la disoccupazione<br />

colpisce marito e moglie<br />

Pag. 18<br />

< “Non c’è lavoro,<br />

torno in Marocco”<br />

La storia di Abramo<br />

disoccupato “forzato”<br />

Pag. 16<br />

SOMMARIO <br />

< La povertà vista da<br />

Giobbe Covatta e Ron<br />

“Cuore Volontario” intervista in<br />

esclusiva i due <strong>per</strong>sonaggi<br />

Pagg. 26 e 27<br />

SOttO LA SOGLIA<br />

dELLA dIGNItà<br />

cifre e dati di<br />

una malattia sociale<br />

a pag. 4<br />

Editoriale<br />

Interventi<br />

2<br />

«Libertà e responsab<strong>il</strong>ità <strong>per</strong> i senza s<strong>per</strong>anza» 6<br />

«La povertà uno scandalo inaccettab<strong>il</strong>e» 7<br />

La lavagna delle associazioni<br />

Voci a confronto<br />

Intervista all’Imam della<br />

8<br />

Comunità Islamica Abruzzese<br />

Intervista al Vescovo<br />

10<br />

della Diocesi di <strong>Teramo</strong>-Atri<br />

L’analisi<br />

11<br />

Rapporto Caritas <strong>Teramo</strong> 2009<br />

Racconti di vita<br />

12<br />

Una piccola grande mensa 14<br />

Don Nicola, la voce della <strong>per</strong>iferia 14<br />

Latte in polvere, una lezione che non si dimentica 15<br />

Le nuove povertà crescono:ne parla<br />

Giampaolo Di Odoardo della CGIL 17<br />

Prostituzione e povertà 19<br />

Un pomeriggio (non più) particolare<br />

La storia siamo anche noi<br />

20<br />

Le m<strong>il</strong>le storie di Rena Italia<br />

Testimonianza del centro di<br />

21<br />

accoglienza Dono di Maria<br />

Nuove nate<br />

22<br />

Bo.Bas, uniti <strong>per</strong> salvare <strong>il</strong> mondo 23<br />

“Pane Condiviso” e <strong>il</strong> sogno della scuola 24<br />

AssISTe microcredito <strong>per</strong> chi è in difficoltà 25<br />

Avviso ai naviganti<br />

Arte<br />

28<br />

Teof<strong>il</strong>o Patini, pittore dei poveri<br />

Fiscale e legale<br />

29<br />

Le modifiche all’accertamento sintetico 30


I NUMERI dEL<br />

sotto la soglia<br />

Sono oltre otto m<strong>il</strong>ioni le <strong>per</strong>sone che nel nostro Paese hanno difficoltà ad<br />

“andare avanti”. E la Fao si chiede: «Se <strong>il</strong> mondo produce abbastanza cibo<br />

da sfamare tutti, <strong>per</strong>chè ci sono così tante <strong>per</strong>sone che soffrono la fame?»<br />

Il 22 ottobre 2008 Parlamento e Consiglio<br />

dell’Unione Europea hanno designato <strong>il</strong> 2010<br />

Anno europeo della lotta alla povertà e<br />

all’esclusione sociale. La Commissione Europea ha<br />

dato attuazione alla Decisione chiamando ciascuno<br />

Stato membro ad elaborare <strong>il</strong> proprio Programma<br />

Nazionale, da sottoporre alla valutazione ed all’approvazione<br />

della Commissione Europea.<br />

Il Programma Nazionale dell’Italia, elaborato dal<br />

Ministero del lavoro e delle politiche sociali, prevede<br />

l’aggiornamento della strategia di lotta alla<br />

povertà nel contesto dell’attuale situazione economico-sociale<br />

del Paese e del nuovo indirizzo delle<br />

politiche sociali del Governo. Il Rapporto Strategico<br />

Nazionale 2008-2010 contro la povertà e <strong>il</strong> Libro<br />

Bianco sul futuro del modello sociale hanno posto<br />

l’accento sulle leve della partecipazione sociale,<br />

della responsab<strong>il</strong>ità diffusa di tutta la comunità<br />

nella prevenzione e nel contrasto alla povertà,<br />

Il matrimonio celebra la felicità e, spesso, come accade dalle<br />

nostre parti, <strong>il</strong> benessere. Ma questa immagine,<br />

frutto di uno scatto casuale del nostro Antonio Di Sabatino,<br />

è destinata a rovinare la festa<br />

dell’attivazione dei processi di inclusione attiva.<br />

Uno degli obiettivi strategici del Programma Nazionale<br />

è <strong>il</strong> riconoscimento del diritto delle <strong>per</strong>sone<br />

che vivono in condizione di povertà e di esclusione<br />

sociale a condurre una vita dignitosa e a svolgere<br />

un ruolo attivo nella società.<br />

Ecco alcuni dati e cifre.<br />

In Italia le famiglie che si trovano in condizioni di<br />

povertà relativa – cioè riferita a <strong>per</strong>sone o ad aree<br />

geografiche ed in rapporto al livello economico<br />

medio del contesto in cui si vive - sono stimate in<br />

2 m<strong>il</strong>ioni 737 m<strong>il</strong>a e rappresentano l’11,3% delle<br />

famiglie residenti. Nel complesso sono 8 m<strong>il</strong>ioni<br />

78 m<strong>il</strong>a gli individui poveri, <strong>il</strong> 13,6% dell’intera<br />

popolazione (Fonte: Istat)<br />

Nel nostro Paese 1.126 m<strong>il</strong>a famiglie (<strong>il</strong> 4,6% delle<br />

famiglie residenti) risultano in condizione di povertà<br />

assoluta - cioè tale da mettere a rischio <strong>per</strong>sino<br />

la semplice sopravvivenza di chi ne è colpito<br />

- <strong>per</strong> un totale di 2 m<strong>il</strong>ioni 893 m<strong>il</strong>a individui, <strong>il</strong><br />

4,9% dell’intera popolazione (Fonte: Istat)<br />

Il mondo produce abbastanza cibo da sfamare<br />

tutti. Allora, <strong>per</strong>ché ci sono così tante <strong>per</strong>sone<br />

che soffrono la fame? La risposta è semplice:<br />

non si possono <strong>per</strong>mettere di pagare <strong>il</strong> cibo. Più<br />

di un m<strong>il</strong>iardo di <strong>per</strong>sone sopravvive con meno di<br />

un dollaro al giorno. Ciò significa che se riduciamo<br />

la povertà, la fame dovrebbe sparire, giusto?<br />

Sì, ma questa è un’impresa ardua. Per ridurre la<br />

povertà, le politiche di sv<strong>il</strong>uppo rurale dovranno<br />

creare opportunità di istruzione e di lavoro <strong>per</strong> i<br />

contadini poveri. Sarà diffic<strong>il</strong>e ma non impossib<strong>il</strong>e<br />

(dal sito della Fao www.fao.org)<br />

I benefici della crescita economica nei Paesi in<br />

via di sv<strong>il</strong>uppo non si sono distribuiti in maniera<br />

egualitaria nelle società. Tra <strong>il</strong> 1990 e <strong>il</strong><br />

POVERtà EStREMA: 500 MILA EURO dALLA REGIONE<br />

Su proposta dell’assessore alle Politiche<br />

sociali, Paolo Gatti, la Giunta<br />

Regionale ha approvato a giugno una<br />

delibera di interventi urgenti <strong>per</strong> situazioni<br />

di povertà estrema e <strong>per</strong>sone<br />

senza fissa dimora. Gli Enti d’Ambito<br />

Sociale avranno a disposizione oltre<br />

4 4 | | Cuore VoLontArio | | settembre 2010<br />

circa 500 m<strong>il</strong>a euro <strong>per</strong> azioni tese ad<br />

attivare o potenziare centri di prima<br />

accoglienza, servizi mensa, ospitalità<br />

notturna, unità di soccorso stradale<br />

diretto e fornitura di beni primari. Di<br />

60 giorni <strong>il</strong> termine <strong>per</strong> presentare i<br />

progetti con <strong>il</strong> cofinanziamento (<strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

10%) degli Ambiti Sociali. “È chiaro<br />

che vorremmo fare molto di più, - ha<br />

affermato l’assessore Gatti - ma, pur<br />

in una situazione di ristrettezze economiche,<br />

non abbiamo dimenticato<br />

le <strong>per</strong>sone più deboli, in un’ottica di<br />

solidarietà concreta”.


della dignità<br />

2004, i consumi del 20% più povero della popolazione<br />

nel Sud del mondo si sono ulteriormente<br />

ridotti (dal 4,6% al 3,9%). La disparità economica<br />

si è accentuata particolarmente in Estremo Oriente<br />

(tipicamente, questo fenomeno si sta verificando<br />

in Cina), con un grave immiserimento delle fasce<br />

marginali della società. Un’elevata diseguaglianza<br />

<strong>per</strong>mane in America Latina e in Africa, dove <strong>il</strong><br />

quinto più povero della popolazione consuma soltanto<br />

<strong>il</strong> 3% delle risorse totali (dal sito dell’Unicef<br />

www.unicef.it).<br />

La provincia di <strong>Teramo</strong> e l’Abruzzo fanno registrare<br />

un aumento delle condizioni di povertà della<br />

popolazione. Secondo i dati contenuti nel Rapporto<br />

sociale 2009 e riportati anche dal quotidiano<br />

economico Il Sole 24 Ore, emerge che tra le 107<br />

province del Paese quelle abruzzesi sono tutte<br />

nelle posizioni di coda della scala del reddito <strong>per</strong><br />

contribuente. La provincia di Pescara, con i 14.233<br />

euro a testa che i suoi abitanti hanno denunciato<br />

A tERAMO tANtI I SENzA dIMORA<br />

di Valeria Cerqueti Capo sezione attività sociali Comune di <strong>Teramo</strong><br />

Nel contesto del comune di <strong>Teramo</strong>,<br />

si registra un forte incremento dei fenomeni<br />

d’esclusione sociale e di povertà,<br />

sia nel centro urbano, sia nelle<br />

frazioni: sono stati 275 i nuclei fam<strong>il</strong>iari<br />

assistiti economicamente nel corso<br />

dell’anno 2009. Per quanto riguarda<br />

le povertà estreme, le <strong>per</strong>sone senza<br />

fissa dimora sono aumentate considerevolmente<br />

nel corso degli ultimi anni.<br />

I dati a disposizione non appaiono<br />

adeguati, ai fini di un conteggio rigoroso<br />

delle <strong>per</strong>sone senza fissa dimora<br />

presenti in città, ma è possib<strong>il</strong>e dare<br />

informazioni più attendib<strong>il</strong>i riguardo<br />

alle tipologie sociali, ai <strong>per</strong>corsi di<br />

generazione del fenomeno e al suo<br />

mutamento qualitativo. Gli indicatori<br />

disponib<strong>il</strong>i evidenziano una serie di<br />

fattori emergenti:<br />

è aumentato <strong>il</strong> numero di <strong>per</strong>sone<br />

completamente prive di abitazione;<br />

si registra un generale abbassamento<br />

dell’età media dei soggetti senza<br />

dimora (da 30 a 40 anni);<br />

è cresciuta la componente femmin<strong>il</strong>e,<br />

le cosiddette plastic bag ladies<br />

(dal fatto che alcune di esse portano<br />

tutti i propri averi in sacchetti di<br />

plastica);<br />

è aumentata la quota di soggetti<br />

senza dimora con problemi psichici;<br />

è cambiata la componente etnica,<br />

dell’universo dei senza dimora, con<br />

una presenza sempre maggiore di<br />

immigrati;<br />

si registra una consistente tendenza<br />

alla cronicità del problema e alla<br />

presenza di uno “zoccolo duro” di<br />

soggetti cronici, con scarse possib<strong>il</strong>ità<br />

di recu<strong>per</strong>o e reinserimento<br />

sociale.<br />

A questi caratteri generali del fenomeno,<br />

si aggiungono ulteriori elementi:<br />

una generale tendenza all’autoisolamento<br />

dei soggetti, con particolare<br />

riguardo alle reti sociali primarie<br />

di riferimento;<br />

una stretta relazione tra la presenza<br />

di esclusione abitativa, marginalità<br />

occupazionale e malattie cronico -<br />

degenerative;<br />

un progressivo allontanamento<br />

dalla realtà produttiva dei soggetti<br />

senza dimora fissa, che nella maggioranza<br />

si collocano in fasce d’età<br />

attive, anche se non tutti sono comunque<br />

in grado di poter svolgere<br />

un lavoro;<br />

una marginalità diffusa, poiché appare<br />

sempre più diffic<strong>il</strong>e trovare i<br />

I NUMERI dEL<br />

al fisco, risulta la meno colpita. Maglia nera <strong>per</strong><br />

<strong>Teramo</strong> dove si vive con 12.225 euro a <strong>per</strong>sona,<br />

con una variazione negativa del 3,5% rispetto al<br />

‘99. Si raggiungono<br />

i 16.048<br />

euro nel capoluogo<br />

mentre<br />

nelle piccole<br />

realtà urbane<br />

le condizioni di<br />

vita appaiono<br />

molto più critiche.<br />

Come a<br />

Valle Castellana,<br />

i cui abitanti<br />

denunciano<br />

in media 6.900<br />

euro.<br />

(fonte: <strong>Centro</strong><br />

Studi Sintesi)<br />

senza dimora in luoghi circoscritti e<br />

delimitati.<br />

Il Comune di <strong>Teramo</strong> con <strong>il</strong> vigente<br />

Piano di Zona 2007/2009 prorogato<br />

anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> corrente anno in attesa<br />

dell’approvazione del nuovo Piano Sociale<br />

Regionale, ha tentato di contribuire<br />

alla risoluzione del problema con<br />

una delle iniziative più significative<br />

della propria gestione politico-amministrativa,<br />

relativamente al sistema di politiche<br />

sociali territoriali. L’introduzione<br />

del Reddito minimo di inserimento tra i<br />

servizi municipali rivolti al disagio assume<br />

una molteplice valenza dal punto<br />

di vista strutturale. Il Reddito minimo<br />

di inserimento è un servizio che qualifica<br />

l’Amministrazione cittadina, è la<br />

migliore traduzione dei principi sociali<br />

costituzionali e della volontà - da parte<br />

dell’Ente - di orientarsi allo sv<strong>il</strong>uppo<br />

solidale. Il servizio attivato dal Comune<br />

di <strong>Teramo</strong>, <strong>per</strong>altro incluso nella<br />

pianificazione triennale, consiste nel<br />

sostegno massimo di 50 cittadini e<br />

famiglie, <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo massimo di<br />

mesi 6 prorogab<strong>il</strong>i <strong>per</strong> ulteriori mesi 4,<br />

attraverso l’erogazione di un assegno<br />

mens<strong>il</strong>e di 400 euro. Nel corso di questi<br />

anni sono stati concessi 33 RMI a<br />

fronte di 47 domande.<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 5


INtERVENtI/1<br />

«LIbERtà E<br />

RESPONSAbILItà<br />

PER I SENzA<br />

SPERANzA»<br />

Marco Lucchini, direttore della<br />

Fondazione Banco Alimentare Onlus:<br />

povertà significa non essere<br />

in grado di agire, <strong>il</strong> vero aiuto è<br />

a riprendere coscienza di sé<br />

La Fondazione Banco Alimentare Onlus raccoglie eccedenze<br />

alimentari <strong>per</strong>chè non diventino spreco. È<br />

cibo in ottimo stato che <strong>per</strong> varie ragioni di mercato<br />

non può essere messo in vendita e quindi destinato<br />

alla distruzione, con lo scopo di donarlo agli enti e alle<br />

associazioni caritative che aiutano le <strong>per</strong>sone in stato<br />

di indigenza. Il cibo raccolto proviene dall’Unione Europea<br />

(tramite AGEA), dalle industrie agro-alimentari,<br />

dalla grande distribuzione organizzata e dalla ristorazione<br />

collettiva, ed è distribuito gratuitamente a poveri<br />

ed emarginati, attraverso circa 8.000 enti caritativi<br />

convenzionati che o<strong>per</strong>ano sul territorio e accolgono<br />

1,4 m<strong>il</strong>ioni di indigenti. Nel 2009 la Fondazione Banco<br />

Alimentare Onlus ha raccolto e ridistribuito più di<br />

78.000 tonnellate di cibo. In più, <strong>per</strong> sensib<strong>il</strong>izzare<br />

la popolazione alla condivisione dei bisogni dei più<br />

poveri e al dono, ogni ultimo sabato di novembre <strong>il</strong><br />

Banco Alimentare organizza la Giornata Nazionale<br />

della Colletta Alimentare che, con l’aiuto di 100.000<br />

volontari, nell’edizione 2010, ha <strong>per</strong>messo di raccogliere<br />

9.000 tonnellate di cibo. L’azione della Rete<br />

Banco Alimentare è strettamente legata a quella dei<br />

tantissimi enti caritativi, che <strong>il</strong> Rete Banco Alimentare<br />

serve, e che o<strong>per</strong>ano quotidianamente sul territorio<br />

intercettando i bisogni della popolazione e le “nuove<br />

povertà” non appena nascono, prima che divengano<br />

fenomeni descritti nei manuali e oggetto di azioni di<br />

welfare.<br />

Il “nuovo povero” è colui che ha <strong>per</strong>so s<strong>per</strong>anza <strong>per</strong> i<br />

casi della vita: l’immigrazione, la necessità di curare<br />

un malato cronico, la disoccupazione forzata a 50<br />

anni, la solitudine <strong>per</strong> es<strong>per</strong>ienze matrimoniali fallite,<br />

l’anzianità con pensioni da fame. La lotta alla povertà<br />

non si potrà mai vincere intervenendo dall’alto, ma<br />

aiutando ciascuno a diventare libero e responsab<strong>il</strong>e,<br />

protagonista di un possib<strong>il</strong>e cambiamento del proprio<br />

destino. È questo che rende libero ciascun uomo, po-<br />

6 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

I magazzini del Banco Alimentare. Foto di Enrico Genovesi<br />

vero o ricco che sia. Nella concezione della Rete Banco<br />

Alimentare <strong>il</strong> vero povero non è solo quello che<br />

non ha <strong>il</strong> pane ma è colui che non può migliorare la<br />

propria condizione <strong>per</strong>ché non è in grado di agire.<br />

Attraverso l’attività della Rete Banco Alimentare anche<br />

le <strong>per</strong>sone più bisognose sono aiutate a giudicare la<br />

propria condizione e tutta la realtà con uno sguardo<br />

diverso; a non attendere quindi l’elemosina del privato<br />

o l’intervento assistenzialistico dello Stato, che<br />

pure è necessario in determinate situazioni di estremo<br />

disagio e di carenza di risposta solidale.<br />

Attenzione alla singola <strong>per</strong>sona, non gestione collettiva<br />

del bisogno. O<strong>per</strong>ando attraverso enti che condividono<br />

la sorte di uomini in una quotidiana convivenza,<br />

si vuole avere a che fare con la <strong>per</strong>sona, non<br />

con <strong>il</strong> problema. In questo modo diviene possib<strong>il</strong>e un<br />

<strong>per</strong>corso di coscienza e consapevolezza <strong>per</strong> molti.<br />

L’aiuto alimentare è importante, infatti, ma non è tutto:<br />

spesso l’aiuto alimentare attraverso gli enti caritatevoli<br />

<strong>per</strong>mette a chi lo riceve di accorgersi del bene gratuito<br />

di cui è oggetto, di cominciare a parlare della<br />

propria sorte con qualcuno che ha voglia di ascoltare,<br />

di riprendere coscienza di sé, della propria esigenza<br />

di felicità, di riscoprire di essere sempre e comunque<br />

libero e di ricominciare<br />

ad affrontare con<br />

più forza e responsab<strong>il</strong>ità<br />

le difficoltà<br />

esistenti.<br />

Marco Lucchini<br />

Direttore Fondazione<br />

Banco Alimentare<br />

Onlus


INtERVENtI/2<br />

«LA POVERtà,<br />

UNO SCANdALO<br />

INACCEttAbILE<br />

A OGNI LIVELLO»<br />

Di fronte ai drammatici dati raccolti<br />

dai Centri di ascolto, <strong>il</strong> direttore della<br />

Caritas italiana don Vittorio Nozza<br />

indica la strada: sostegno alle famiglie<br />

sin dal sorgere dei primi problemi<br />

I poveri, una molteplicità di volti e storie. I più emarginati<br />

come i senza dimora; quelli nelle istituzioni totalizzanti,<br />

come carcerati e malati mentali; quelli nelle<br />

famiglie, come donne, minori, anziani e disab<strong>il</strong>i. Ma<br />

anche i poveri nei mondi giovan<strong>il</strong>i, scolastici e lavorativi;<br />

i poveri migranti, richiedenti as<strong>il</strong>o, rifugiati, i<br />

poveri della terza e quarta settimana e i poveri di relazioni<br />

e di senso. Sempre e comunque uno scandalo<br />

inaccettab<strong>il</strong>e, a ogni livello, a cominciare da quello<br />

planetario, con un m<strong>il</strong>iardo e 20 m<strong>il</strong>ioni di <strong>per</strong>sone<br />

che soffrono la fame e 2,6 m<strong>il</strong>iardi che vivono con<br />

meno di 2$ al giorno.<br />

È questo <strong>il</strong> messaggio che Caritas Europa ha lanciato<br />

lo scorso 27 gennaio, presentando un Rapporto sulla<br />

povertà e la campagna “Zero Poverty”, in occasione<br />

dell’Anno europeo di lotta alla povertà e all’esclusione<br />

sociale. “Povertà tra noi” è <strong>il</strong> titolo del Rapporto.<br />

Ci ricorda che anche nella ricca Europa dei 27 ben<br />

79 m<strong>il</strong>ioni di <strong>per</strong>sone, <strong>il</strong> 16% della popolazione, vivono<br />

oggi sotto la soglia di povertà e di questi 19<br />

m<strong>il</strong>ioni sono bambini. Un quadro che varia a seconda<br />

delle aree e colpisce in particolare alcune fasce di<br />

popolazione: bambini, anziani e donne sole. Venendo<br />

alla nostra Italia, secondo l’Istat, ci sono 13,6%<br />

di <strong>per</strong>sone in povertà relativa (8 m<strong>il</strong>ioni). Ai Centri<br />

di ascolto, promossi dalle Caritas, aumentano le richieste:<br />

ci sono più italiani, ma, dopo anni di positivo<br />

inserimento, tornano anche a chiedere immigrati che<br />

hanno <strong>per</strong>so le opportunità di lavoro; aumenta <strong>il</strong> rischio<br />

di ricorso al prestito d’usura; cresce la ricaduta<br />

negativa sul diritto allo studio <strong>per</strong> i propri figli; ci sono<br />

sempre meno risorse a disposizione <strong>per</strong> le povertà<br />

estreme; arrivano sempre più nuovi volti, con bisogni<br />

vecchi: beni e servizi materiali, sussidi economici <strong>per</strong><br />

luce, gas e affitto, ricerca lavoro.<br />

Il volontariato in particolare ha un grande compito:<br />

generare solidarietà diffusa, combattere lo stigma,<br />

sensib<strong>il</strong>izzare la società civ<strong>il</strong>e promuovendo azioni di<br />

advocacy e di lobby a difesa dei diritti dei poveri. La<br />

lotta alla povertà, <strong>per</strong>ò, non si risolve solo con l’impegno<br />

diffuso: le politiche pubbliche devono garantire i<br />

diritti di cittadinanza effettivi.<br />

Urge dunque investire in politiche sociali capaci di<br />

sostenere le famiglie sin dalle prime fasi dei loro <strong>per</strong>corsi<br />

di povertà.<br />

Ma questa crisi è anche un’occasione preziosa di incontro,<br />

dialogo, condivisione, crescita. È necessario<br />

mettere in atto qualche ‘correzione di rotta’ sulle scelte,<br />

gli st<strong>il</strong>i di vita, sull’uso delle risorse economiche<br />

ed ambientali, del nostro tempo e del nostro stare in<br />

relazione ogni giorno con tanti volti e storie di povertà<br />

che sollecitano prossimità. Può essere anche questo<br />

un ‘segno dei tempi’ da leggere e interpretare <strong>per</strong><br />

camminare dentro un serio accompagnamento educativo<br />

soprattutto a servizio dei più giovani. Non una<br />

sconfitta, ma una vera sfida, alla quale provare a rispondere<br />

insieme, portando ciascuno <strong>il</strong> proprio carico<br />

Un momento certamente diffic<strong>il</strong>e che si trasforma<br />

in occasione educativa, dall’um<strong>il</strong>iazione all’azione,<br />

dall’indifferenza alla differenza.<br />

Don Vittorio Nozza<br />

Direttore Caritas Italiana<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 7


LAVAGNA dELLE ASSOCIAzIONI<br />

In 16 combattono la povertà<br />

Amici della Tanzania<br />

tel. 0861/241.901<br />

cell. 333/856.50.23<br />

e – ma<strong>il</strong>: Giuseppe.s<strong>il</strong>verii@yahoo.it<br />

Presidente: Giuseppe S<strong>il</strong>verii<br />

L’Associazione mira, specie in Tanzania, a realizzare<br />

interventi umanitari, cercando di stimolare la popolazione<br />

locale ad acquisire le tecnologie italiane e si propone<br />

anche quale supporto <strong>per</strong> gli investitori italiani che<br />

o<strong>per</strong>ano in Tanzania.<br />

Banco di Solidarieta’ <strong>Teramo</strong> Onlus<br />

via Salvo D’Acquisto, 9 - 64100 -<strong>Teramo</strong> (c/o Csv TE )<br />

e - ma<strong>il</strong> badisote@libero.it<br />

tel. 0861/55.86.77<br />

cell. 349/40.82.242<br />

Presidente: Mauro Ettorre<br />

Fondato nel 2001 come associazione senza scopo di<br />

lucro, <strong>il</strong> B.d S. di <strong>Teramo</strong> interviene, attraverso un’azione<br />

diretta, <strong>per</strong>sonale e gratuita dei suoi aderenti, nei settori<br />

dell’assistenza sociale e della beneficenza.<br />

Banco di Solidarieta’ Roseto<br />

via Svezia, 1 - 64046 - Roseto degli Abruzzi (TE)<br />

cell. 338/47.12.888<br />

Presidente Marco Massetti<br />

Costituito nel 2007 e sempre in prima linea <strong>per</strong> assicurare<br />

una concreta solidarietà ai fratelli meno fortunati.<br />

Caritas Diocesana – (Diocesi <strong>Teramo</strong> – Atri)<br />

via San Berardo, 6 - 64100 - <strong>Teramo</strong><br />

<strong>Centro</strong> di ascolto, distribuzione indumenti e servizio<br />

mensa: via Vittorio Veneto, 11<br />

Consulenza legale: e -ma<strong>il</strong> caritaste@katama<strong>il</strong>.com<br />

e - ma<strong>il</strong> info@caritasteramoatri.it<br />

tel. e fax 0861/241.427 (anche <strong>per</strong> ambulatorio medico<br />

e mediazione lavorativa)<br />

Direttore: Sac. Ivo Di Ottavio<br />

vice Direttore: Gabriella Talarico Marconi<br />

Segretario economo: Anna D’Eustacchio Barbieri<br />

Costituita nel 1974 dal Vescovo Abele Conigli sulla base<br />

dello Statuto della Caritas nazionale. Il passo successivo<br />

consistette nella creazione di caritas parrocchiali.<br />

Attualmente Caritas è presente in 18 Parrocchie della<br />

Diocesi.<br />

<strong>Centro</strong> Accoglienza Dono di Maria Onlus<br />

Traversa Torricelli, 15 - 64022 Giulianova L. (TE)<br />

tel. 085/800.91.11<br />

fax 085/802.64.54<br />

e – ma<strong>il</strong> donodimaria@alice.it<br />

Presidente: Santina Di Domenico<br />

Onlus nata a Giulianova <strong>il</strong> 26 giugno 1990. Il <strong>Centro</strong><br />

si dedica al servizio del prossimo con l’aiuto di alcune<br />

famiglie che avevano incontrato l’es<strong>per</strong>ienza di Madre<br />

Teresa di Calcutta. Presso la sede vengono distribuiti<br />

generi alimentari e vestiario. Inoltre l’associazione<br />

garantisce anche una prima assistenza medica.<br />

CFO Santateresa Onlus<br />

“Carita’ nelle famiglie Oggi”<br />

via C. Colombo, 135 - 64020 S. Nicolò a T. (TE)<br />

tel e fax 0861/58.72.43<br />

cell. 338/40.35.930<br />

e – ma<strong>il</strong> eugenio.fazia@libero.it<br />

Presidente: Eugenio Fazia<br />

Associazione costituita <strong>il</strong> 20 gennaio 2007, gestisce<br />

un banco alimentare mediante <strong>il</strong> quale arreca conforto<br />

materiale alle famiglie.<br />

Dalla Parte degli Ultimi ”Onlus”<br />

via Pietro Nenni, 16 – 64100 – <strong>Teramo</strong><br />

tel. 0861/199.15.46<br />

cell. 349/34.57.156 – 348/10.69.592<br />

e-ma<strong>il</strong> dapadu@cbinf.com – devam5@hotma<strong>il</strong>.it<br />

È una Onlus nata nel 1987 con sedi a <strong>Teramo</strong> e a<br />

Campobasso. Questa organizzazione ha ottenuto<br />

l’idoneità da parte del Ministero degli Affari Esteri nel<br />

1988. Si prefigge lo scopo di coo<strong>per</strong>are con i<br />

paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo con progetti sanitari, urbanistici,<br />

rurali e di assistenza ai profughi. O<strong>per</strong>a attualmente in<br />

Burundi assistendo i rifugiati nei campi profughi ed inoltre<br />

è presente in Ciad.<br />

Madre Teresa di Calcutta Onlus<br />

via Napoli, 9 - 64014 Corropoli (TE)<br />

sede o<strong>per</strong>ativa: via Venezia, 26<br />

cell. 347/900.08.91<br />

e - ma<strong>il</strong>: info@parrocchiamadreteresa.it<br />

web: www.parrocchiamadreteresa.it<br />

Presidente: Don Marco Farina<br />

Costituita <strong>per</strong> rispondere ai disagi, di Italiani e stranieri,<br />

che nascono dallo stato di povertà quali economici, di<br />

istruzione, di salute, morali, spirituali.<br />

Madre Teresa Onlus<br />

via dei Pioppi, 2 (c/o <strong>Centro</strong> sociale) 64022 Giulianova<br />

Lido (TE)<br />

tel. 085/800.70.44<br />

fax 085/91.50.728<br />

cell. 340/31.57.168<br />

e – ma<strong>il</strong>: madreteresaonlus@live.it<br />

Presidente: Don Ennio Di Bonaventura (333/846.70.80)<br />

Persegue finalità di solidarietà sociale e si propone di<br />

promuovere la socializzazione e la crescita armonica<br />

dei giovani, organizzando e gestendo attività educative,<br />

formative e culturali.<br />

Maria di Nazareth Volontari della carita’<br />

via Genova, 24 - 64020 Castellalto (TE)<br />

tel e fax 0861/ 57.00.70<br />

cell. 340/81.99.186


e - ma<strong>il</strong> andreasnoriguzzi@libero.it<br />

Presidente: Andrea Snoriguzzi<br />

Istituita nel dicembre 2007, è impegnata nella<br />

realizzazione di case famiglia <strong>per</strong> accogliere bambini,<br />

ragazze madri, disab<strong>il</strong>i ed aiutarli nella crescita, nello<br />

sv<strong>il</strong>uppo dell’autonomia e nel reinserimento sociale.<br />

“Pane Condiviso Onlus<br />

c/o CSV TE via Salvo D’Acquisto 9 – 64100 – <strong>Teramo</strong><br />

cell. 392/613.99.64<br />

349/360.82.99 – 338/60.20.157<br />

e – ma<strong>il</strong> pane.condiviso@gma<strong>il</strong>.com<br />

Anche questa Onlus, guidata da Don Fidèle Niyonkuru,<br />

o<strong>per</strong>a in Burundi dove è impegnata nella costruzione di<br />

una scuola e di un centro sanitario.<br />

<strong>Volontariato</strong> e Solidarieta’ “S. Agnese”<br />

via Giovanni XXXIII snc - 64013 - Corropoli (TE)<br />

tel. 0861/85.66.60<br />

cell. 347/16.79.559<br />

cell. 333/355.52.96 (Peppe Luzii – luzii@interfree.it)<br />

Presidente: Claudia Fausta Martinetti<br />

L’Associazione acquisisce alimenti dal Banco Alimentare<br />

di Pescara e dall’IPER di Colonnella (prog. “last minute<br />

market”). Acquista, con denaro ricavato da iniziative<br />

promozionali, alimenti che eroga in zona. Distribuisce<br />

anche vestiario e prodotti <strong>per</strong> bambini. Talvolta offre un<br />

aiuto <strong>per</strong> <strong>il</strong> pagamento di utenze e rate.<br />

Nell’ambito di quella che viene chiamata famiglia<br />

Vincenziana, ossia quelle varie Entità, di <strong>per</strong> se autonome,<br />

ma tutte ispirate dal pensiero e dall’o<strong>per</strong>a di San Vincenzo<br />

De’ Paoli, nella nostra provincia incontriamo:<br />

G.V.V. Gruppi di <strong>Volontariato</strong> Vincenziano<br />

AIC Italia - Comitato Provinciale<br />

Presidente: Marisa Branelli Mariani<br />

via delle Risaie s.n.c. Atri<br />

Comitato Comunale<br />

Presidente: L<strong>il</strong>iana Cardelli D’Ignazio via Dragonetti, 8<br />

tel. 0861/210.406<br />

- Parrocchie TE : Duomo, Madonna del Carmine, Madonna<br />

della Cona, S. Antonio, Sacro Cuore<br />

- Comitato Comunale Roseto: c/o Parrocchia S. Maria<br />

Assunta via Nazionale s.n.c.<br />

Una delle realtà caritative più antiche della nostra<br />

provincia. Le Volontarie, già Dame di Carità di S. Vincenzo<br />

De Paoli, sono laiche presenti a <strong>Teramo</strong> sin dal 1865. e<br />

come allora l’azione verso i fratelli meno fortunati si ispira<br />

agli insegnamenti di San Vincenzo fondatore (1633),<br />

insieme a Santa Luisa De Mar<strong>il</strong>lac, della Congregazione<br />

delle “Figlie della Carità<br />

LAVAGNA dELLE ASSOCIAzIONI<br />

Societa’ San Vincenzo De Paoli<br />

Conferenza San Berardo<br />

via V. Veneto, 11 - <strong>Teramo</strong><br />

tel. 0861/241.427 (Caritas)<br />

Presidente Conferenza San Berardo: Mario Salvucci<br />

Presidente Abruzzo settentrionale (Atri, Giulianova,<br />

<strong>Teramo</strong>, Penne) Luciano Stella<br />

Le basi storiche di questa importante realtà di volontariato<br />

caritativo, oggi diffusa in tutto <strong>il</strong> mondo, vengono poste<br />

a Parigi fra <strong>il</strong> 1830 e <strong>il</strong> 1834. Spicca, tra i fondatori, la<br />

figura di uno studente della Sorbona, <strong>il</strong> Beato Federico<br />

Ozanam. Il Consiglio generale è a Parigi (rue du<br />

Londres,6) mentre <strong>il</strong> Consiglio Nazionale, quest’ultimo<br />

sempre in contatto con la casa madre parigina che ne<br />

garantisce l’unità mondiale, ha sede in Roma in via della<br />

Pigna, 13. L’organizzazione Italiana è articolata, dal<br />

vertice alla <strong>per</strong>iferia, nel seguente schema:<br />

Federazione Nazionale;<br />

Coordinamenti regionali (o interregionali):<br />

Consigli centrali; ciascun consiglio deve essere costituito,<br />

a norma dello Statuto vigente, almeno da 4 conferenze e<br />

40 soci<br />

Conferenze.<br />

Rena Italia<br />

cell. 328/332.75.50<br />

fax 178.22.570.69<br />

info@renaitalia.it<br />

candeloripag@libero.it<br />

Presidente Pierluigi Candelori<br />

Onlus che si prefigge di raccogliere fondi da destinare<br />

all’Ass.ne umanitaria Rena con sede in Uganda.<br />

L’organizzazione aiuta i bambini, orfani o con difficoltà<br />

famigliari, a costruirsi un futuro.<br />

Unicef – Comitato Italiano <strong>per</strong> l’ Unicef Onlus<br />

via Palestro, 68 – 00185 – Roma<br />

Numero verde 800 - 745 - 000<br />

e-ma<strong>il</strong> info@unicef.it<br />

Comitato Italiano – sede di <strong>Teramo</strong> via Torre Bruciata, 11<br />

e – ma<strong>il</strong> comitato.teramo@unicef.it<br />

tel / fax 0861/241.541<br />

Presidente: Amelia Rubicini Gattone<br />

Segretario: Emanuela Gambini Lugaresi<br />

Orari: lun / ven h. 9,30 - 12,30 e dalle 16,00 - 18,30<br />

Sabato: h. 9,30-12,30<br />

Organizzazione mondiale tra le più celebri <strong>per</strong><br />

l’impegno profuso <strong>per</strong> la tutela dell’infanzia, organizza<br />

<strong>per</strong>iodicamente importanti campagne di raccolta fondi<br />

finalizzate all’ attuazione di numerosi programmi quali<br />

protezione dell’infanzia, salute, nutrizione, acqua, hiv.


Cosa arriva dalla <strong>per</strong>iferia<br />

dell’allarme povertà?<br />

«i cambiamenti che la scena internazionale<br />

ha visto negli ultimi 10-15<br />

anni hanno portato ad un notevole<br />

miglioramento del livello di vita anche<br />

nei paesi del cosiddetto terzo<br />

mondo, solo che lì <strong>il</strong> divario tra ricchi<br />

e poveri si è accentuato in modo<br />

assai anomalo. nonostante l’abbondanza<br />

delle ricchezze in quei<br />

paesi, è sempre la stessa cerchia di<br />

<strong>per</strong>sone che si arricchisce di più e<br />

appesantisce i loro conti nelle banche<br />

specie in occidente. Purtroppo<br />

questa situazione (ma non la sola)<br />

giustifica <strong>il</strong> fatto che molte <strong>per</strong>sone,<br />

a volte addirittura donne incinte o<br />

allattanti, dopo aver attraversato<br />

ch<strong>il</strong>ometri di deserto, si avventurano<br />

a bordo delle carrette del mare rischiando<br />

la propria vita pur di avere<br />

<strong>il</strong> diritto a ciò che garantisce una vita<br />

dignitosa».<br />

Gli immigrati e la povertà, cosa ne<br />

pensa?<br />

«La stragrande maggioranza degli<br />

immigrati fortunati che sono riusciti a<br />

sbarcare in europa, lo hanno fatto<br />

scappando da una povertà spesse<br />

volte creata ad hoc da potenze colonialiste.<br />

ma una volta qui, sentono<br />

<strong>il</strong> dovere di aiutare chi è stato impossib<strong>il</strong>itato<br />

di sfuggire dalla miseria e,<br />

Comunità Islamica in preghiera a<br />

Sant’Egidio alla Vibrata<br />

10 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

VOCI A CONFRONtO<br />

«RIVEdIAMO LE REGOLE»<br />

A colloquio con Mustapha Baztami<br />

Imam della Comunità Islamica Abruzzese<br />

interviste a cura di Catia di Luigi<br />

mentre continuano a lavorare vivendo<br />

modestamente, trasferiscono parte<br />

dei loro risparmi verso i paesi di<br />

origini. Questo lo fanno tra m<strong>il</strong>le difficoltà,<br />

lavoro precario e sottopagato,<br />

sfruttamento da parte degli usurai infami.<br />

Ci sono casi nella popolazione<br />

degli immigrati dove soggetti giovanissimi<br />

mantengono ognuno una intera<br />

famiglia nel paese di provenienza.<br />

Protagoniste in alcuni di questi<br />

casi sono delle donne. È accertato<br />

oramai da varie fonti che le rimesse<br />

degli immigrati sono una boccata<br />

di ossigeno <strong>per</strong> le economie locali,<br />

in alcuni paesi rappresentano una<br />

buona fetta del PiL. ma ciò non basta<br />

<strong>per</strong> frenare la spietata avanzata<br />

della povertà in quei paesi. in italia<br />

e a seguito dell’attuale crisi, alcuni<br />

immigrati hanno mandato nei relativi<br />

paesi di provenienza le loro famiglie<br />

e sono tornati ad abitare a gruppi dividendo<br />

le spese, <strong>per</strong>ché veramente<br />

non ce la fanno più ad arrivare alla<br />

fine del mese».<br />

I nuovi poveri italiani, <strong>il</strong> lavoro, le<br />

banche.<br />

«Le sorti della comunità internazionale<br />

sono finite nelle mani di certa<br />

gente, che a dir poco, è senza<br />

scrupoli, fa della speculazione <strong>il</strong> suo<br />

pane quotidiano, vagano qua e là<br />

alla ricerca del guadagno fac<strong>il</strong>e.<br />

Poco importa se, a seguito di un loro<br />

irresponsab<strong>il</strong>e atteggiamento, intere<br />

popolazioni <strong>per</strong>iscono, o crollano le<br />

economie di certi paesi che, già <strong>per</strong><br />

conto loro, sono affette da diverse<br />

patologie. A sentire i dati che vengono<br />

diffusi ogni tanto dall’istAt, istituzione<br />

che <strong>per</strong> fortuna non risponderebbe<br />

a nessuna bandiera politica,<br />

anche nel nostro paese purtroppo<br />

è in atto una preoccupante marcia<br />

della povertà che colpisce certe fa-<br />

sce della popolazione. i più deboli<br />

sono in primis gli immigrati, poi i<br />

pensionati, ed i precari in generale.<br />

L’attuale crisi è la prova schiacciante<br />

che <strong>il</strong> sistema che prevede guadagni<br />

sproporzionati ad una elite mentre<br />

le <strong>per</strong>dite le deve subire la massa<br />

non è idoneo <strong>per</strong> guidare l’economia<br />

mondiale. occorre rivedere le<br />

regole del gioco come starebbe facendo<br />

obama in questi giorni negli<br />

states. L’assistenzialismo non durerà<br />

a lungo, vanno affrontati seriamente<br />

i veri problemi del paese, servono<br />

delle valide riforme che impediscano<br />

la migrazione degli investimenti verso<br />

l’estero. È ora di pensare ad una<br />

economia sana che rispetti una certa<br />

etica, dove si insegna a scegliere <strong>il</strong><br />

giusto mezzo tra gli eccessi messi a<br />

disposizione».<br />

Quali strumenti avete <strong>per</strong> intervenire<br />

e quali vi mancano?<br />

«Come comunità religiosa, cerchiamo<br />

di far riscoprire ai nostri <strong>il</strong> senso<br />

della solidarietà. È un concetto fondamentale<br />

nella religione islamica.<br />

richieste di aiuto ci sono arrivati da<br />

tutte le parti. Cerchiamo nei limiti del<br />

possib<strong>il</strong>e di alleviare le sofferenze di<br />

chi bussa alle nostre porte. Purtroppo<br />

rimane sempre <strong>il</strong> fatto che le nostre<br />

risorse sono in inferiorità numerica rispetto<br />

alle problematiche. nonostante<br />

tutto, cerchiamo sempre di incitare<br />

i nostri a fare sacrifici e ad essere<br />

tra coloro che elargiscono. Quattordici<br />

secoli fa <strong>il</strong> Profeta dell’islam andava<br />

insegnando ai suoi «la mano<br />

che dona è migliore di quella che<br />

riceve». La nostra comunità è composta,<br />

come ho accennato prima, da<br />

poveri immigrati che lavorano <strong>per</strong><br />

sopravvivere, <strong>per</strong> mantenere qualcuno<br />

nel paese di origine e anche <strong>per</strong><br />

sostenere le nostre attività».


VOCI A CONFRONtO<br />

«L’ALLARME è tANGIbILE»<br />

Intervista a monsignor Michele Seccia,<br />

Vescovo della diocesi di <strong>Teramo</strong>-Atri<br />

Cosa arriva dalla <strong>per</strong>iferia dell’allarme<br />

povertà?<br />

«L’allarme povertà c’è e coinvolge<br />

molte famiglie soprattutto quelle<br />

nelle quali nel giro di poco tempo<br />

marito e moglie si ritrovano senza<br />

lavoro. È un segnale che ho potuto<br />

toccare con mano durante le ultime<br />

due visite pastorali nelle frazioni di<br />

sant’Atto e san nicolò dove ho visto<br />

distese di macchine da cucire nelle<br />

fabbriche dei f<strong>il</strong>ati e nelle confezioni<br />

vuote. <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonale è ridotto all’osso.<br />

Crisi ancor più aggravata dal terremoto,<br />

che nella nostra provincia non<br />

ha smosso <strong>il</strong> mondo del lavoro. Le<br />

grandi commesse sono andate al<br />

nord. Altro dato della povertà è la<br />

mensa della Caritas, che abbiamo<br />

sia su teramo che su Giulianova con<br />

un’utenza di 100-150 <strong>per</strong>sone al<br />

giorno. senza contare le numerose<br />

richieste di aiuto che arrivano ogni<br />

giorno <strong>per</strong> <strong>il</strong> pagamento di bollette,<br />

affitti di casa, mutui ed altro. Accanto<br />

alla povertà materiale c’è anche<br />

quella morale, che va di pari passo<br />

con l’emergenza educativa. Chi non<br />

ha avuto una formazione educativa<br />

ispirata ai valori, al senso del sacrificio,<br />

alla responsab<strong>il</strong>ità si adagia in<br />

certe situazioni».<br />

I nuovi poveri italiani, <strong>il</strong> lavoro, le<br />

banche.<br />

«una situazione del genere apre la<br />

porta al rischio usura. La diocesi in<br />

questi ultimi due anni si è inventata<br />

<strong>il</strong> microcredito <strong>per</strong> l’impresa, <strong>per</strong><br />

chi voglia intraprendere una nuova<br />

attività con un credito che va dai trem<strong>il</strong>a<br />

ai cinquem<strong>il</strong>a euro ad interessi<br />

ridotti al minimo».<br />

Gli immigrati e la povertà.<br />

«non facciamo distinzioni. Di solito<br />

gli immigrati vanno direttamente dal-<br />

la Caritas <strong>per</strong> chiedere una mano. <strong>il</strong><br />

15% delle richieste di aiuto <strong>per</strong>venute<br />

in questi ultimi quattro anni arriva<br />

dagli immigrati».<br />

Quali strumenti avete <strong>per</strong> intervenire<br />

e quali vi mancano?<br />

«Le borse lavoro ad esempio, che<br />

funzionano da due anni. e’ un’iniziativa<br />

questa che <strong>per</strong>mette di aiutare<br />

coloro che vogliono lavorare e<br />

anche le aziende in difficoltà. La Cei<br />

mette a disposizione un fondo che<br />

la Caritas integra in modo da offrire<br />

uno stipendio dignitoso e pagare gli<br />

oneri sociali a chi accetta questa soluzione<br />

temporanea di 3-6 mesi. Dal<br />

punto di vista materiale abbiamo ad<br />

esempio anche degli alloggi che<br />

mettiamo a disposizione <strong>per</strong> fron-<br />

teggiare le emergenze. <strong>il</strong> mondo del<br />

volontariato ci dà una grossa mano.<br />

Ad esempio nel 2009 <strong>il</strong> volontariato<br />

vincenziano, presente a teramo,<br />

Giulianova, roseto, montorio ed<br />

Atri, ha garantito nell’intera diocesi<br />

23 m<strong>il</strong>a ore di servizio, 1500 assistenze<br />

e dispensato 172 m<strong>il</strong>a euro.<br />

manca <strong>per</strong>ò una sede più idonea<br />

<strong>per</strong> la mensa della Caritas attualmente<br />

ospitata in un locale di via<br />

Veneto a teramo. Lo spazio è ridotto<br />

<strong>per</strong> far fronte a tutte le esigenze».<br />

La distribuzione del pane<br />

in una mensa <strong>per</strong> poveri<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 11


L’ANALISI<br />

dISOCCUPAzIONE E PRECARI<br />

SONO LE VERE PIAGhE<br />

È quanto emerge dal Rapporto 2009 della Caritas di <strong>Teramo</strong>: 449 le richieste<br />

di aiuto, e gli stranieri non prevalgono sugli italiani. I viveri a 200 famiglie<br />

di Marianna Locco<br />

AsCoLto, osserVAZione, DisCernimento...sono<br />

queste le ‘’linee guida’’del metodo Caritas ed è su queste<br />

direttive che nell’ anno pastorale 1974-75 è nata<br />

a teramo la Caritas. Come Caritas e soprattutto come<br />

Chiesa abbiamo l’ obbligo di offrire alla società, ecclesiale<br />

e civ<strong>il</strong>e, un chiaro e concreto disegno dell’ attuale<br />

situazione attraverso dei validi strumenti di osservazione<br />

e raccolta dati. <strong>il</strong> centro d’ ascolto diocesano, attraverso<br />

l’ osservatorio delle Povertà e delle risorse, rappresenta<br />

sicuramente <strong>il</strong> luogo priv<strong>il</strong>egiato <strong>per</strong> un’attenta r<strong>il</strong>evazione<br />

delle situazione di disagio e di povertà presenti sul<br />

territorio.<br />

Da quanto emerso dal dossier diocesano relativo al<br />

2009, sono state circa 449 le <strong>per</strong>sone che si sono rivolte<br />

al nostro Cda, le cui richieste sono <strong>per</strong>lopiù riconducib<strong>il</strong>i<br />

a situazioni lavorative precarie o nei casi più<br />

drammatici alla <strong>per</strong>dita del lavoro. in tal senso, grazie<br />

ai fondi 8X1000, è stato possib<strong>il</strong>e istituire dei tirocini<br />

formativi che hanno consentito e che tuttora consentono<br />

a circa 12 <strong>per</strong>sone di lavorare <strong>per</strong> 6 mesi e che<br />

senza dubbio consente a noi come Chiesa di dare un<br />

segno di vicinanza concreta alle famiglie ma anche di<br />

alleviare in parte i loro disagi. non è stato r<strong>il</strong>evato un<br />

sostanziale disequ<strong>il</strong>ibrio tra le richieste <strong>per</strong>venute dagli<br />

accolti stranieri rispetto agli italiani, al contrario emerge<br />

un evidente dislivello tra le richieste d’ aiuto delle donne<br />

rispetto a quelle degli uomini (282 contro 167). sempre<br />

più sono inoltre le richieste di alloggio, che nel 2009<br />

sono state circa 17, richieste <strong>per</strong>venute anche da chi<br />

una casa ce l’ha sempre avuta ma semplicemente non<br />

riesce più a pagare l’ affitto. È cambiato lo stereotipo del<br />

senza fissa dimora, riconducib<strong>il</strong>e troppo spesso a nuclei<br />

fam<strong>il</strong>iari che versano in situazioni economiche disagiate.<br />

<strong>il</strong> problema si estende purtroppo a macchia d’olio:nei<br />

primi mesi di raccolta dati del 2010 sono state circa 5<br />

le nuove richieste di alloggio, situazione aggravata dal<br />

fatto che la maggior parte delle famiglie non ha libero<br />

accesso alle richieste di mutuo né tanto meno ad altre<br />

soluzioni alternative, come prestiti o finanaziamenti; è<br />

dunque stato istituito <strong>per</strong> volere del nostro vescovo mons.<br />

michele seccia uno sportello di microcredito e microfinanziamento.<br />

Aumentano dunque anche gli sfratti,in tal senso la Caritas<br />

nel 2009 ha a<strong>per</strong>to le porte di un alloggio a circa<br />

4 <strong>per</strong>sone, ma non trattandosi di un ricovero <strong>per</strong> senza<br />

fissa dimora ci consente di tamponare solo temporane-<br />

12 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

amente <strong>il</strong> problema. numerose sono inoltre le richieste<br />

di aiuti economici <strong>per</strong> <strong>il</strong> pagamento delle utenze nonché<br />

<strong>per</strong> l’ acquisto del materiale scolastico e dei titoli di viaggio.<br />

tra le attività della Caritas, oltre alla distribuzione<br />

mens<strong>il</strong>e di viveri a circa 200 famiglie, alla distribuzione<br />

di indumenti, farmaci e prodotti <strong>per</strong> neonati, ad essi si affiancano<br />

la mensa diocesana, un servizio di consulenza<br />

legale gratuita, un ambulatorio medico, attività portate<br />

avanti grazie alla preziosa collaborazione di volontari<br />

professionisti e non.<br />

Una manifestazione di lavoratori a Piazza Dante, a <strong>Teramo</strong>.<br />

Sopra: la sede della Caritas Diocesana di <strong>Teramo</strong>-Atri


di Umberto bracc<strong>il</strong>i<br />

i nomi sono inventati, le storie no.<br />

sono drammaticamente vere. La povertà<br />

è “vigliacca”. mai una storia<br />

assomiglia ad un’altra ma un punto<br />

in comune c’è: <strong>il</strong> sentirsi soli davanti<br />

al problema. Dicevamo nomi inventati.<br />

e allora parliamo di Caterina.<br />

Ha voglia di parlare ma mette un<br />

solo limite al nostro incontro. Vederci<br />

<strong>per</strong> l’intervista intorno a mezzogiorno<br />

dopo <strong>il</strong> lavoro prima del ritorno<br />

del figlio che frequenta le elementari.<br />

«Claudio sa del nostro incontro,<br />

ma preferisco non averlo a fianco.<br />

Potrei piangere e una mamma non<br />

se lo può <strong>per</strong>mettere davanti al piccolo<br />

figlio» ci dice. Poi fa un sospiro<br />

come ad anticipare un concetto forte<br />

e ci dice «io sono una ragazza-madre.<br />

Lui è fuggito appena ha saputo<br />

che ero incinta. A volte penso se ho<br />

fatto bene a metterlo al mondo. Che<br />

futuro gli posso offrire. Guadagno<br />

500 euro al mese come badante.<br />

C’è un patto con la famiglia del signore<br />

che accudisco. Vado alle 6<br />

poi corro a casa alle 7.30, sveglio<br />

<strong>il</strong> mio piccolo e lo accompagno a<br />

scuola e poi torno a lavorare». notiamo<br />

a terra tre trappole <strong>per</strong> topi.<br />

Lei ci dice «casa umida e con i topi.<br />

Pago 300 euro. Prendere o lasciare.<br />

ma dove vado? e poi i prezzi degli<br />

affitti sono alti. Ho chiesto una casa<br />

popolare ma non ce ne sono libere.<br />

si è vero ho un sussidio di 250 euro<br />

come ragazza madre ma arriva a<br />

fine anno e quei soldi servono <strong>per</strong><br />

pagare chi mi fa credito. La scorsa<br />

settimana è stato <strong>il</strong> compleanno di<br />

mio figlio. Le vicine mi hanno fatto<br />

una sorpresa. torta e coca cola.<br />

Abbiamo brindato… ma a cosa?».<br />

non c’è molto da aggiungere a<br />

quello raccontato da Caterina. Ci<br />

rechiamo dal sindaco del paese.<br />

raonti<br />

di vita<br />

POVERE... “PER COLPA”<br />

Due donne, due storie. La povertà che non esisteva e oggi si avvicina<br />

Ci giura che farà qualcosa. La storia<br />

l’abbiamo vissuta a marzo. non è<br />

successo nulla. Caterina guadagna<br />

500 euro, paga d’affitto 300 euro.<br />

Perfino i topi sono ancora lì.<br />

Altra storia. emma aspetta un bimbo.<br />

emma lavora in un su<strong>per</strong>mercato.<br />

<strong>il</strong> proprietario del maxi generi<br />

alimentari vende la struttura. Chiude<br />

l’attività, la vende ad un altro. Consegna<br />

pochi giorni prima le lettere<br />

di licenziamento dicendo che poi <strong>il</strong><br />

nuovo proprietario provvederà alla<br />

riassunzione. ma emma aspetta un<br />

bimbo. unica pecca. emma non<br />

viene riassunta. Percepirà fino a giugno<br />

2011 la disoccupazione poi<br />

si vedrà. Che società è questa che<br />

considera una maternità un peccato,<br />

un handicap. ma tutti i proprietari di<br />

su<strong>per</strong>mercati non hanno figli? emma<br />

è disoccupata, mario <strong>il</strong> marito è<br />

cassintegrato.<br />

La povertà che... non si vede<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 13


aonti<br />

di vita<br />

UNA PICCOLA GRANdE MENSA<br />

Funziona a Montorio da oltre dieci anni ed accoglie ogni giorno chi vive nel disagio<br />

di Catia di Luigi<br />

scoprire <strong>il</strong> mondo al di là delle<br />

apparenze. È scoprire che anche<br />

in un centro di poco più di 8000<br />

abitanti come montorio c’è una<br />

mensa sociale, destinata a <strong>per</strong>sone<br />

che vivono gravi condizioni di<br />

disagio economico, fam<strong>il</strong>iare e<br />

sociale e ad anziani che non<br />

riescono da soli a prepararsi i<br />

pasti. <strong>il</strong> numero varia di giorno in<br />

giorno, in base alle esigenze, ma<br />

si attesta sempre al di sotto del<br />

dieci. A farsi carico delle gestione è<br />

l’amministrazione comunale che da<br />

oltre dieci anni gestisce <strong>il</strong> servizio,<br />

servendosi della struttura del Circolo<br />

<strong>per</strong> anziani “osvaldo Persia” ed<br />

Vestiti, soldi <strong>per</strong> un panino o un “buco” <strong>per</strong> dormire. É questo <strong>il</strong> grido<br />

di povertà lanciato dalle <strong>per</strong>iferie. Ci troviamo non nella <strong>per</strong>iferia<br />

di una grande città, ma a Montorio. Eppure anche qui c’è chi è in<br />

difficoltà, come ci dice don Nicola Iobbi, parroco di Montorio da circa<br />

trent’anni sul territorio. «L’abitazione è <strong>il</strong> problema più ass<strong>il</strong>lante,<br />

soprattutto <strong>per</strong> gli extracomunitari o <strong>per</strong> chi è in difficoltà <strong>per</strong> vari<br />

motivi. Proprio qualche giorno fa è venuto da me un uomo, che ha<br />

avuto dei problemi con la droga, che da diverse notti dormiva in una<br />

baracca qui vicino. Mi ha chiesto dei vestiti <strong>per</strong> potersi cambiare e se<br />

poteva farsi una doccia. Siamo saliti qui nella stanza accanto, dove<br />

ospito i sacerdoti che mi danno una mano di tanto in tanto, e si è fatto<br />

una doccia. Ne aveva proprio l’esigenza. A volte invece <strong>per</strong> alcune<br />

esigenze li indirizziamo alla Caritas diocesana». Proprio <strong>per</strong> fronteggiare<br />

questa ed altre situazioni critiche, don Nicola ha pensato<br />

ad una sorta di Caritas locale, che possa fungere da centro di ascolto<br />

<strong>per</strong> l’intera forania, ovvero <strong>per</strong> l’entroterra teramano. «Abbiamo già<br />

formato, attraverso un corso, tre volontari del posto che già lavorano<br />

pur non avendo al momento ancora una sede. Certo le difficoltà ci<br />

sono, bisogna avere dei locali idonei, un impegno fisso e costante da<br />

parte di un gran numero di volontari». Ma <strong>il</strong> prelato montoriese,<br />

che parla sempre al plurale <strong>per</strong> modestia pensa anche ad un mensa.<br />

«L’idea c’è ma bisogna organizzarsi bene. Per <strong>il</strong> momento comunque<br />

c’è quella del Comune». Intanto lui, don Nicola, pur senza sede e<br />

ut<strong>il</strong>izzando la mensa scolastica della<br />

scuola materna <strong>per</strong> la preparazione<br />

del pasto caldo. Allo scoccare delle<br />

dodici i fruitori del servizio, <strong>per</strong> lo<br />

più uomini e anziani, si ritrovano a<br />

pranzo magari semplicemente <strong>per</strong><br />

sentirsi meno soli e scambiare due<br />

parole durante la consumazione<br />

del pasto. La mensa, che offre<br />

anche un supporto domic<strong>il</strong>iare in<br />

casi particolari, rappresenta uno<br />

strumento di aiuto concreto <strong>per</strong><br />

quanti sono soli o si trovano in una<br />

situazione di temporanea o cronica<br />

difficoltà economica. Per fronteggiare<br />

<strong>il</strong> fabbisogno, purtroppo crescente in<br />

quest’ultimo <strong>per</strong>iodo, l’assessore alle<br />

politiche sociali Flavio Paolini sta<br />

pensando al banco di solidarietà,<br />

che al momento è ancora in fase di<br />

progettazione, ma dovrebbe essere<br />

o<strong>per</strong>ativo in autunno.<br />

«Le necessità – ha evidenziato<br />

Paolini - sono aumentate in modo<br />

considerevole negli ultimi due anni.<br />

Adesso sono diverse le famiglie che<br />

fanno richiesta dei viveri. Accade<br />

sempre più spesso che famiglie<br />

non inserite negli elenchi comp<strong>il</strong>ati<br />

dall’ufficio, facciano comunque<br />

domanda dei pacchi con gli<br />

alimenti. ma molto spesso capita<br />

di arrivare alle famiglie anche<br />

attraverso segnalazioni esterne,<br />

<strong>per</strong>ché <strong>per</strong> pudore chi si trova in<br />

difficoltà cerca di nascondersi. oltre<br />

al cibo – ha concluso l’assessore<br />

comunale alle politiche sociali -<br />

arrivano anche richieste di aiuto<br />

economico <strong>per</strong> pagare bollette o<br />

affitti. Per quest’ultimo problema,<br />

sentito <strong>per</strong> lo più da donne vedove o<br />

separate con figli a carico, a breve<br />

assegneremo delle case popolari<br />

di nostra proprietà che <strong>per</strong> un po’<br />

dovrebbero darci un po’ di respiro,<br />

visti i continui tagli al sociale».<br />

DoN NIcolA, la voce della <strong>per</strong>iferia<br />

Don Nicola Iobbi mentre legge “Cuore Volontario”<br />

14 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

Il Circolo <strong>per</strong> anziani Osvaldo Persia<br />

senza locali è un punto di riferimento importante <strong>per</strong> molti. Durante<br />

i primi esodi dalla ex Jugoslavia e dall’Albania, lui nel s<strong>il</strong>enzio<br />

raccoglieva vestiario <strong>per</strong> poter dare una mano a chi fuggiva dalla<br />

guerra <strong>per</strong> trovare rifugio a Montorio. E lo fa tutt’ora. «Raccogliamo<br />

vestiario <strong>per</strong> adulti e bambini e lo mettiamo a disposizione di chi è<br />

in difficoltà. Quello che non ut<strong>il</strong>izziamo <strong>per</strong> noi lo portiamo ad Assisi<br />

dove c’è <strong>il</strong> centro <strong>per</strong> l’o<strong>per</strong>a di padre Odorico D’Andrea in Nicaragua.<br />

C’è povertà si e sta aumentando, <strong>per</strong>ò a volte non si apprezza quel<br />

che si ha. Mi capitano tra le mani molti vestiti nuovi, ancora con<br />

l’etichetta, capi anche costosi». Senza dimenticare l’aiuto importante<br />

che don Nicola da ogni giorno ai tanti anziani rimasti soli e alle<br />

<strong>per</strong>sone diversamente ab<strong>il</strong>i. (cdl)


LAttE IN POLVERE,<br />

una lezione che non si dimentica<br />

Due energiche (ma non più giovanissime) volontarie rispondono all’appello del<br />

Banco di Solidarietà e, in qualche ora, riescono in un’impresa considerata ardua<br />

una storia di quelle che “non” finiscono sotto i riflettori.<br />

una storia di generosità e di sincero cuore. io, volontario<br />

del banco farmaceutico, ho vissuto questa storia<br />

in prima <strong>per</strong>sona, mi è scivolata sulla pelle quel tanto<br />

che basta <strong>per</strong> pungermi e farmi male, <strong>per</strong> rimproverarmi<br />

della mia scarsa fede nel genere umano. e alla fine mi<br />

ha insegnato, anzi mi ha ricordato che tutto è possib<strong>il</strong>e<br />

quando si dona qualcosa di sé agli altri. basta volerlo,<br />

basta avere fede. Così, in queste poche righe, così<br />

come è accaduta, questa storia cerco di raccontarvela.<br />

Ve ne racconto l’essenza, <strong>per</strong>ò, eliminando i principali<br />

riferimenti spazio-temporali e <strong>il</strong> mio nome. Particolari che<br />

non contano, ciò che conta è la storia. eccola.<br />

Da o<strong>per</strong>atore del banco di solidarietà di teramo, mi<br />

sono occupato qualche tempo fa (in tempi più recenti di<br />

quelli che potreste immaginare) di sostenere la consueta<br />

raccolta annuale del banco farmaceutico in favore di chi<br />

i medicinali, <strong>per</strong>sino quando sono necessari, non può<br />

<strong>per</strong>metterseli. in quel momento <strong>il</strong> banco di solidarietà<br />

si trovava a dover gestire un’emergenza: una famiglia,<br />

con un bambino neonato, si era rivolta a noi <strong>per</strong>ché<br />

non era in grado di acquistare <strong>il</strong> latte in polvere (molto<br />

costoso) <strong>per</strong> garantire lo svezzamento del piccolo. Ci<br />

attivammo immediatamente chiedendo di poter inserire<br />

tra i medicinali oggetto della raccolta anche <strong>il</strong> latte in<br />

polvere. <strong>il</strong> passaparola avvenne fra tutte le farmacie che<br />

in provincia partecipavano all’iniziativa e coinvolse anche<br />

l’unica farmacia del capoluogo (incredib<strong>il</strong>e, vero?,<br />

una sola farmacia nella città capoluogo aveva aderito<br />

alla raccolta del banco) che ci sosteneva.<br />

Qui o<strong>per</strong>avano due volontarie non più giovanissime,<br />

sulla cui capacità di convincere i clienti della farmacia<br />

ad acquistare <strong>il</strong> costoso latte in polvere (circa 15 ore a<br />

flacone) nutrivo più di qualche dubbio. non che non<br />

avessi fiducia nella volontà di quelle due simpatiche si-<br />

PUbbLICItà dEL CUORE<br />

PICCOLA OPERA<br />

ChARItAS<br />

via Ruetta Scarafoni, 3<br />

64021 – Giulianova (TE)<br />

tel. 085/ 802.32.17<br />

fax 085/80.23.22.42<br />

e - ma<strong>il</strong> pocnotizie@tiscali.it<br />

Presidente Antonio Ragionieri<br />

raonti<br />

di vita<br />

Un volontario raccoglie le offerte in una farmacia<br />

gnore, tuttavia avevo ben presente la limitata capacità<br />

di spesa di chi esce dalla farmacia già notevolmente<br />

alleggerito del contenuto del proprio portafogli. Loro, le<br />

signore, quasi a voler fare un dispetto alla mia scarsa<br />

fiducia – che <strong>per</strong>ò mi ero guardato bene dall’esternare<br />

– mi dissero che avrebbero fatto tutto quanto era nelle<br />

proprie possib<strong>il</strong>ità <strong>per</strong> raggiungere l’obiettivo. mi sorrisero<br />

e, subito dopo, si fecero serie preparandosi alla<br />

missione. Le salutai convinto, dentro di me, che mai e<br />

poi mai ce l’avrebbero fatta. trascorse qualche ora e<br />

io mi dimenticai addirittura di quella promessa. intento<br />

com’ero a cercare di far decollare la raccolta in tutte<br />

le farmacie aderenti. A metà giornata – dunque dopo<br />

soltanto qualche ora da quella tacita promessa – fui raggiunto<br />

al telefono da una delle due. «non vorremmo<br />

risultare troppo ottimiste – esordì – ma crediamo di aver<br />

centrato <strong>il</strong> risultato….». mi precipitai in farmacia e, di<br />

fronte all’evidenza – quelle due simpatiche signore avevano<br />

raccolto in qualche ora tutto ciò che serviva allo<br />

svezzamento del piccolo – mi commossi e mi sorpresi a<br />

piangere. Lacrime di una lezione che non dimenticherò<br />

e che, come una goccia nel mare, contribuisce a smuovere<br />

le coscienze di tutti noi.<br />

Un volontario del Banco di Solidarietà di <strong>Teramo</strong><br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 15


aonti<br />

di vita<br />

«SE IL LAVORO NON C’è, tORNO<br />

IN MAROCCO A FARE IL CONtAdINO»<br />

La storia di Abramo: in Italia da diciott’anni, è disoccupato nonostante sia disposto<br />

a fare qualsiasi attività. Ora, forse, l’addio. Ma i tre figli non vogliono lasciare <strong>il</strong> Belpaese<br />

di Catia di Luigi<br />

occhi scuri, carnagione olivastra,<br />

un accenno di sorriso che di<br />

tanto in tanto abbozza tra le<br />

m<strong>il</strong>le preoccupazioni. Gli anni –<br />

quarantasei – che non compaiono<br />

sul volto. ma stanno tutti dentro, e<br />

sono molti di più. in marocco quegli<br />

anni non c’erano ancora. Abramo,<br />

come si fa chiamare a teramo, se<br />

li è venuti a prendere in italia. Ha<br />

raggiunto <strong>il</strong> nostro paese nel 1992<br />

e si è messo in regola lavorando<br />

giorno <strong>per</strong> giorno <strong>per</strong> poter portare<br />

la sua famiglia qui: moglie e due figli<br />

e metterne al mondo uno proprio in<br />

italia.<br />

Abramo, all’anagrafe Faki<br />

Abderrahim, in italia con <strong>il</strong> diploma<br />

di fabbro-saldatore e tre lingue fa di<br />

tutto: dal muratore al giardiniere, dal<br />

bracciante nelle piantagioni del sud<br />

al saldatore. ed è proprio <strong>il</strong> saldatore,<br />

lavoro svolto in questi ultimi quattro<br />

anni in una azienda di san nicolò,<br />

ad essere l’ultimo. infatti, dal 15<br />

dicembre scorso, giorno di chiusura<br />

dell’azienda, Abramo non ha più<br />

lavorato. «Ho fatto tante domande,<br />

ma nessuna risposta. non sono<br />

mai stato così tanto tempo senza<br />

16 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

lavoro, al massimo venti giorni, mi<br />

son sempre arrangiato a fare di<br />

tutto. Ad agosto – continua <strong>il</strong> suo<br />

racconto <strong>il</strong> marocchino – scadranno<br />

i termini <strong>per</strong> la disoccupazione che<br />

in questo momento è l’unica entrata<br />

che ho a disposizione. Pago 300<br />

euro di affitto al mese. se non trovo<br />

niente dopo 18 anni che sto qui<br />

devo tornarmene in marocco a fare<br />

<strong>il</strong> contadino con mio padre».<br />

ma i tre figli, di 12, 10 e 4 anni<br />

non vogliono lasciare l’italia,<br />

quell’italia che «un tempo era<br />

diversa – come sottolinea lui stesso.<br />

C’era ricchezza, gente vestita<br />

bene, ora tutto è cambiato».<br />

Abramo ci confessa che è diffic<strong>il</strong>e<br />

riportare la sua famiglia in marocco.<br />

«i miei figli vanno a scuola a<br />

teramo, hanno le loro amicizie qui e<br />

l’ultimo è nato in italia, non conosce<br />

<strong>il</strong> marocco. Per questo chiedo un<br />

lavoro, qualsiasi tipo di lavoro, io<br />

mi arrangio faccio di tutto. Anzi ne<br />

approfitto <strong>per</strong> lanciare un appello da<br />

queste pagine. se avete un lavoro<br />

chiamatemi al 339.5648410».<br />

eppure Abramo ha una carta di<br />

soggiorno a tempo indeterminato.<br />

In alto:<br />

Abramo (a destra) racconta<br />

la sua storia a Catia Di Luigi<br />

PUbbLICItà dEL CUORE<br />

UNICEF<br />

<strong>Teramo</strong> via Torre Bruciata , 11<br />

e-ma<strong>il</strong> unicef.teramo@libero.it<br />

tel. 0861/241.541<br />

cell. 339/41.88.374<br />

Presidente Amalia Rubicini


I VERbI dELLA VItA SENzA FUtURO<br />

Le nuove povertà crescono in provincia di <strong>Teramo</strong>.<br />

Diffic<strong>il</strong>e anzi impossib<strong>il</strong>e programmare <strong>il</strong> domani.<br />

“Cuore Volontario” ne ha parlato con Giampaolo Di Odoardo della Cg<strong>il</strong><br />

di Umberto bracc<strong>il</strong>i<br />

Giampaolo, puoi quantificarci con un numero non<br />

preciso ma che ci dia una idea quante battaglie hai<br />

vissuto nella tua carriera di sindacalista della Cg<strong>il</strong>?<br />

«sarebbe come dire che sono ormai diventato vecchio,<br />

tantissime. oggi mi ritrovo anche con un nuovo ruolo».<br />

Perchè cosa è cambiato nel «fare sindacato»?<br />

«tutto. eravamo nati <strong>per</strong> tutelare <strong>il</strong> lavoro dei cittadini.<br />

oggi, spesso, ci trasformiamo in amici, spalla sulla<br />

quale piangere, ultima spiaggia <strong>per</strong> chi <strong>il</strong> lavoro non lo<br />

ha più».<br />

Qual è la situazione in provincia di <strong>Teramo</strong>?<br />

Tu studi costantemente <strong>il</strong> problema<br />

«secondo <strong>il</strong> mio osservatorio 24 famiglie teramane su<br />

cento sono sotto la soglia di povertà e gli stipendi bassi<br />

e <strong>il</strong> costo della vita sono i parametri <strong>per</strong> misurare <strong>il</strong> tutto.<br />

se poi aggiungi la cassa integrazione o <strong>il</strong> licenziamento<br />

la soglia la vedi dal basso. Per farti un esempio in un<br />

mese io parlo con 120 <strong>per</strong>sone che hanno problemi<br />

economici. ebbene ottanta vengono nella s<strong>per</strong>anza di<br />

trovare un nuovo lavoro, quaranta <strong>per</strong>ché chiedono<br />

qualche idea <strong>per</strong> avere denaro <strong>per</strong> mangiare».<br />

I dati sono terrificanti!!!<br />

«Pensa che c’è qualcuno che mi chiede aiuto <strong>per</strong> metter<br />

su quella che potrebbe definirsi una sceneggiata ma che<br />

invece in un preciso momento della vita è una necessità».<br />

Spiegati …<br />

«un uomo che ha <strong>per</strong>so <strong>il</strong> lavoro viene a trovarmi in<br />

raonti<br />

di vita<br />

Cg<strong>il</strong>. mi chiede <strong>per</strong> favore di reggere la farsa con la<br />

moglie. <strong>il</strong> giorno dopo viene con la consorte e spiega<br />

che ormai da quattro mesi l’azienda dove lavora non<br />

paga lo stipendio. Chiede, alzando anche la voce, una<br />

vertenza <strong>per</strong> chiedere le mens<strong>il</strong>ità alla proprietà. La verità<br />

è invece che da quattro mesi lui si alza presto e torna<br />

a casa tardi <strong>per</strong>ché non ha più lavoro ma non sa come<br />

dirlo alla moglie. C’è anche chi viene chiedendo come<br />

si fa a chiedere un prestito <strong>per</strong> far studiare entrambi i<br />

figli all’università. i soldi mancano e <strong>il</strong> primogenito è<br />

una ragazza e <strong>il</strong> secondo un maschietto. niente soldi.<br />

La ragazza rinuncerà in attesa che cresca <strong>il</strong> maschietto<br />

<strong>per</strong>ché un padre di famiglia deve portare a casa lo<br />

stipendio, <strong>per</strong> la donna si vedrà. e poi bollette…….. ma<br />

forse è inut<strong>il</strong>e parlarne».<br />

Questo non diventa più solo un problema legato<br />

ad un pezzo di pane?<br />

«Assolutamente no. Dietro a queste storie c’è tanta<br />

solitudine. La fame si sopporta, l’essere solo davanti ad<br />

un problema grande come una montagna fa male alla<br />

pancia ma anche e soprattutto al cuore. secondo la<br />

statistica in mio possesso <strong>il</strong> 77,8 dei pensionati vive con<br />

meno di 600 euro mens<strong>il</strong>i. Come si fa. Prima la povertà<br />

aveva vari livelli era <strong>per</strong> cosi dire a strati. oggi o sei<br />

povero o sei ricco».<br />

C’è tanta amarezza nelle tue parole<br />

«se ad un uomo cancelli i verbi al futuro (farò, costruirò,<br />

crescerò) cancelli la vita. Questo sta succedendo oggi».<br />

La povertà si “nasconde” anche in un alloggio apparentemente normale, come testimoniano le immagini, purtroppo vere,<br />

di questa ragazza che dorme su un materasso sistemato alla buona, al centro del salotto, accanto ad un divano lacerato


aonti<br />

di vita<br />

dUE CUORI IN CASSA INtEGRAzIONE<br />

Esiste una povertà che non è fatta di mancanza di denaro, ma di difficoltà<br />

(e a volte impossib<strong>il</strong>ità) di trovare un futuro nella terra in cui si sceglie di vivere<br />

e avere una famiglia. Vi raccontiamo una storia di “ordinaria” disoccupazione<br />

Il nucleo industriale di <strong>Teramo</strong><br />

Lei si chiama sonia, lui Giovanni. i nomi sono di<br />

fantasia. La loro storia è sim<strong>il</strong>e a tante altre, è una storia<br />

di “ordinaria” disoccupazione. sono sposati da qualche<br />

anno ed entrambi lavorano come o<strong>per</strong>ai specializzati in<br />

un’azienda teramana del settore metalmeccanico. Con<br />

la crisi che c’è ed alcune scelte sbagliate, l’azienda va a<br />

rotoli - come tante (troppe) in quella Vibrata che una volta<br />

era la valle dei miracoli industriali - e i due si trovano da<br />

un giorno all’altro in cassa integrazione. La Cigs (cassa<br />

integrazione guadagni straordinaria) è un cosiddetto<br />

“ammortizzatore sociale”: aiuta a sentirsi meno<br />

disoccupati <strong>per</strong> un po’ di tempo, grazie all’opportunità<br />

di <strong>per</strong>cepire un’indennità che quasi assomiglia ad uno<br />

stipendio, ma in realtà spesso è l’anticamera della<br />

mob<strong>il</strong>ità, ovvero del licenziamento.<br />

IN PROVINCIA dI tERAMO UN’EMORRAGIA<br />

dI POStI E dI AzIENdE ChE ChIUdONO<br />

nell’ultimo anno in aumento <strong>il</strong> ricorso agli<br />

ammortizzatori sociali:<br />

- Cassa integrazione ordinaria (CiG) + 43,2%<br />

- Cassa integrazione straordinaria (Cigs) + 147,5%<br />

nel primo semestre 2010 hanno usufruito della<br />

Cigs 2.301 lavoratori (nel 2009 erano stati<br />

complessivamente 2.599)<br />

tra luglio 2007 e dicembre 2008 chiusi 15<br />

opifici industriali con gravi ricadute sul piano<br />

occupazionale<br />

nel 2009, 94 imprese fallite in provincia di<br />

teramo (+ 30% rispetto al 2008). in difficoltà<br />

soprattutto le imprese che o<strong>per</strong>ano nei settori<br />

del manifatturiero, del metalmeccanico, delle<br />

costruzioni e del commercio<br />

teramo prima rispetto alle altre province abruzzesi<br />

<strong>per</strong> procedure di mob<strong>il</strong>ità<br />

18 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

sonia, che fa parte della rsu dell’azienda, segue tutti<br />

gli incontri che a vari livelli, anche istituzionali, vengono<br />

promossi e organizzati <strong>per</strong> cercare di salvare i posti<br />

di lavoro. tanti incontri, tante parole, una girandola di<br />

promesse ma, alla fine, di sicuro ci sono solo la cassa<br />

integrazione e lo spettro della disoccupazione.<br />

sonia e Giovanni si guardano negli occhi e, senza dirsi<br />

una parola, arrivano alla stessa conclusione: l’unica<br />

s<strong>per</strong>anza è andarsene, <strong>per</strong>ché non può essere vita<br />

quella vita che non ti consente di cucire un programma<br />

anche solo di breve <strong>per</strong>iodo addosso al tuo matrimonio.<br />

Fuggire, vicino o lontano non importa, ma fuggire. Dove<br />

possib<strong>il</strong>mente i sogni non vengono calpestati prima<br />

ancora di essere sognati, dove <strong>il</strong> futuro prossimo non<br />

è già passato, bruciato con violenza dalle tappe di un<br />

<strong>per</strong>corso obbligato. e Giovanni, un pomeriggio, aveva<br />

deciso di partire <strong>per</strong> davvero. Destinazione: una località<br />

del nord dove s<strong>per</strong>ava di ricominciare dalla promessa di<br />

assunzione che, <strong>per</strong> <strong>il</strong> momento, solo lui aveva in tasca.<br />

Per lei, invece, <strong>il</strong> lavoro rimaneva un miraggio.<br />

Certo, accettare una separazione forzata, dopo appena<br />

due anni di matrimonio, sembrava un ostacolo troppo<br />

grande da su<strong>per</strong>are anche se, allo stato attuale, forse<br />

l’unica soluzione possib<strong>il</strong>e. A patto di abbandonare<br />

gli altri progetti, come <strong>per</strong> esempio avere un figlio, un<br />

pensiero semplicemente folle. «tornerò nel fine settimana,<br />

vedrai, e intanto cerco un posticino anche <strong>per</strong> te» aveva<br />

detto Giovanni alla moglie, prima che le altre parole<br />

gli morissero in bocca e non trovasse più, guardandola<br />

negli occhi, <strong>il</strong> coraggio di continuare.<br />

i sogni di riscatto si sono presto infranti. Al diavolo la<br />

separazione forzata. meglio la cassa integrazione.<br />

insieme. Ci accontenteremo. in attesa che i tempi<br />

cambino. e cambieranno, vedrai, è stata la promessa di<br />

Giovanni. sono trascorsi due mesi e sonia e Giovanni,<br />

due cuori in cassa integrazione, sono ancora qui.<br />

insieme. ma niente, purtroppo, è ancora cambiato.<br />

(Red. C.Vol.)<br />

PUbbLICItà dEL CUORE<br />

<strong>Volontariato</strong> e Solidarietà<br />

S. AGNESE<br />

via Giovanni XXIII s.n.c.<br />

64013 Corropoli (TE)<br />

tel. 0861/85.66.60<br />

cell. 347/16.79.559<br />

cell. 333/355.52.96<br />

(Peppe Luzii – luzii@interfree.it)<br />

Presidente Claudia Fausta Martinetti


SENzA ALtERNAtIVE<br />

Esiste un rapporto diretto tra<br />

<strong>il</strong> bisogno di soldi e la prostituzione,<br />

le testimonianze raccolte<br />

da On the road offrono un quadro<br />

spietato ma chiaro del problema<br />

di Cristiana bianucci*<br />

È bella, ma non sapresti darle un’età. sta aspettando<br />

che l’o<strong>per</strong>atrice le prepari <strong>il</strong> pacco con i prodotti del<br />

banco alimentare.<br />

Ci siamo conosciute in strada, durante una uscita con<br />

l’unità mob<strong>il</strong>e di on the road. Quando le pongo la<br />

domanda rimane spiazzata: «Prostituzione e povertà?» –<br />

ripete sostenendo <strong>il</strong> mio sguardo in modo interrogativo.<br />

temo di essere risultata offensiva, banale, poco chiara.<br />

Lei deve scegliere se essere sincera o fingere distacco.<br />

e nel momento in cui decide di fidarsi e di raccontarmi la<br />

sua storia sono le lacrime a parlare <strong>per</strong> lei, incontenib<strong>il</strong>i e<br />

liberatorie: «Certo che c’è un rapporto tra prostituzione e<br />

povertà – mi dice A., maghrebina – chi vuoi che scelga<br />

di prostituirsi se non ha assolutamente bisogno di soldi?<br />

si arriva in strada quando non si hanno alternative».<br />

ecco, è così semplice … «sono arrivata venti anni fa in<br />

italia come turista – continua – e non sono ripartita <strong>per</strong>ché<br />

mi sono innamorata di un italiano. Quando la storia con<br />

lui è finita mi sono trasferita da una amica in Abruzzo e<br />

finché ho potuto ho lavorato come donna delle pulizie<br />

negli alberghi. sono finita in strada quando non ho più<br />

trovato nemmeno un lavoro stagionale. Adesso vivo con<br />

mio fratello minore che non lavora, non ha documenti<br />

e ha problemi di tossicodipendenza. non so che cosa<br />

ho fatto <strong>per</strong> meritare questa vita. s<strong>per</strong>o ancora che un<br />

cliente mi aiuti ad uscire dalla strada».<br />

ma le storie alla “Pretty Woman” non sono frequenti<br />

e <strong>per</strong> quanto possano apparire a lieto fine non hanno<br />

esattamente un sapore hollywoodiano…: «Ho amato un<br />

uomo solo – mi racconta t. , albanese, poco più che<br />

quarantenne – ed è stato l’uomo che ha messo una pietra<br />

sul mio cuore. eravamo giovani e poveri, siamo arrivati in<br />

Grecia come clandestini e abbiamo lavorato in agricoltura<br />

<strong>per</strong> qualche mese. Poi un amico ci ha detto che in italia<br />

avremmo avuto maggiore fortuna». erano gli anni in cui<br />

le coste adriatiche sembravano un approdo naturale <strong>per</strong> i<br />

gommoni provenienti da Valona. «Al nostro arrivo in italia<br />

<strong>il</strong> mio compagno non ha trovato lavoro e mi ha chiesto<br />

di lavorare in strada – spiega t. guardando sua figlia<br />

che sfoglia un giornale a fumetti – io l’ho fatto <strong>per</strong> lui<br />

e <strong>per</strong>ché non sapevamo come andare avanti. Quando<br />

sono finita in carcere mi ha fatto sa<strong>per</strong>e che avrebbe<br />

sposato un’altra. solo io so quello che ho sofferto». t.<br />

è serena soltanto da quando ha avuto la bambina e un<br />

O<strong>per</strong>atrici di On the road durante<br />

una recente manifestazione a Roma<br />

raonti<br />

di vita<br />

anziano cliente l’ha aiutata a uscire dalla strada.<br />

L’incertezza che rimane, <strong>per</strong>ò, è quella di non riuscire a<br />

trovare un lavoro. Lo conferma anche V., italiana poco<br />

più che trentenne: «Ai sindaci tanto zelanti nell’emanare<br />

ordinanze con sanzioni da 500 € - mi dice preoccupata<br />

– vorrei chiedere quanto pensano che guadagniamo.<br />

e soprattutto vorrei chiedere di aiutarci a trovare un<br />

altro lavoro. io l’ho cercato e lo cerco ancora. se mi<br />

prostituisco è <strong>per</strong>ché non ho scelta e in qualche modo<br />

devo vivere».<br />

molte delle ragazze che arrivano da benin City o da<br />

Lagos sanno che in europa dovranno prostituirsi. La<br />

povertà dalla quale fuggono le porta a pensare che<br />

anche <strong>il</strong> lavoro in strada le aiuterà a vivere meglio.<br />

Quello che non immaginano è <strong>il</strong> grado di sfruttamento<br />

e di violenza al quale verranno sottoposte. <strong>il</strong> trauma è<br />

ancora più forte <strong>per</strong> le ragazze nigeriane, giovanissime,<br />

che arrivano dai v<strong>il</strong>laggi più piccoli. A loro i trafficanti<br />

di esseri umani offrono un lavoro come babysitter, sarte,<br />

domestiche … solo all’arrivo in italia una “maman”<br />

chiarirà, magari dopo un rito voodoo, che l’unico lavoro<br />

che le attende è la prostituzione.<br />

ma se dai territori di marche Abruzzo e molise, dove on<br />

the road ha raccolto queste testimonianze, spostiamo<br />

lo sguardo verso un orizzonte più glamour <strong>il</strong> binomio<br />

prostituzione/povertà torna, più o meno esplicitamente.<br />

La escort Patrizia D’Addario racconta di aver chiesto al<br />

Presidente del Consiglio, durante <strong>il</strong> notissimo incontro<br />

a Palazzo Grazioli, un intervento <strong>per</strong> sbloccare una<br />

pratica ed<strong>il</strong>izia <strong>per</strong> la costruzione di un residence a bari.<br />

È probab<strong>il</strong>mente a causa dei debiti accumulati <strong>per</strong> quel<br />

progetto che suo padre si era suicidato nel 1998…<br />

*Responsab<strong>il</strong>e ufficio stampa e comunicazione<br />

Associazione On the road Onlus


aonti<br />

di vita<br />

UN POMERIGGIO<br />

(NON PIù) PARtICOLARE<br />

Una giornata da volontario del Banco di Solidarietà di <strong>Teramo</strong><br />

di Fabio Marini<br />

i volti dei “nuovi poveri” nascondono<br />

storie che non t’aspetti. Le ascolto,<br />

imparo a conoscerle eppure ogni<br />

volta resto colpito, quasi ferito, dalla<br />

drammatica normalità che ciascuna<br />

di loro racconta e che sta lì a ricordarmi<br />

quanto sia diventata ormai<br />

sott<strong>il</strong>e la linea di confine che separa<br />

dalla miseria.<br />

storie di “ordinaria povertà”. Come<br />

quella di Franco e maria (i nomi<br />

sono di fantasia), lui manovale, lei<br />

casalinga, hanno tre stupendi bambini<br />

da crescere. Vivono in un quartiere<br />

diffic<strong>il</strong>e di teramo e, manco a<br />

dirlo, tra l’affitto, le bollette da pagare,<br />

i soldi che se ne vanno <strong>per</strong> i<br />

figli e che non puoi evitare in alcun<br />

modo, fanno sempre più fatica ad<br />

arrivare alla “terza settimana” con<br />

un solo stipendio. Anche questo<br />

mese, come accade da due anni a<br />

questa parte, sono costretti a chiedere<br />

un aiuto <strong>per</strong> far fronte almeno alle<br />

prime necessità.<br />

O<strong>per</strong>atori e volontari di una mensa <strong>per</strong> poveri<br />

entro in “punta di piedi” nelle loro<br />

vite un sabato pomeriggio di fine<br />

gennaio, senza far domande. Lascio<br />

che sia <strong>il</strong> loro disagio a parlarmi<br />

e a darmi <strong>il</strong> senso della diffic<strong>il</strong>e<br />

condizione che questa famiglia sta<br />

vivendo con tanta dignità.<br />

Franco mi accoglie in casa con un<br />

sorriso nonostante si veda lontano<br />

un miglio che è stravolto da un’intera<br />

settimana in cantiere. mi confessa<br />

che quel che guadagna non basta<br />

a tirar avanti e che, da un po’ di<br />

tempo a questa parte, si è trovato un<br />

secondo lavoro (ovviamente in nero)<br />

che chiamarlo strano è poco: aiuta<br />

famiglie “benestanti” a cercare colf<br />

e badanti arrivate chissà da dove.<br />

Forse oggi Franco avrebbe voglia<br />

di r<strong>il</strong>assarsi, di starsene a casa o di<br />

portare al parco i suoi tre figli come<br />

fanno tutti i genitori <strong>il</strong> sabato pomeriggio.<br />

ma non può.<br />

e invece i bambini hanno voglia di<br />

giocare. La più piccola, tre anni,<br />

continua a ronzarmi attorno mostrandomi<br />

orgogliosa i suoi “nuovi”<br />

giocattoli di “seconda mano” che<br />

hanno già riempito storie e fantasie<br />

di altri bambini. É un po’ grac<strong>il</strong>e e<br />

pallida in volto ma ha un’energia<br />

addosso che riesce a sfiancare anche<br />

un trentenne “grande e grosso”<br />

come me. maria mi dice che ha<br />

qualche carenza di calcio e ferro<br />

ma le medicine e gli alimenti <strong>per</strong> i<br />

bambini costano troppo. Devo tenerlo<br />

a mente <strong>per</strong> <strong>il</strong> prossimo mese e<br />

ricordarmi di metterli nel “pacco” da<br />

consegnare insieme alle altre “provviste”:<br />

pasta, caffè, zucchero, legumi,<br />

olio, tonno e un po’ di pelati.<br />

sono ormai le sette. saluto maria,<br />

Franco e i loro bambini ed esco dalle<br />

loro vite con l’imbarazzo di chi<br />

sente di esser un “priv<strong>il</strong>egiato”, con<br />

la coscienza di chi sta imparando<br />

quanto siano tristemente “normali” le<br />

storie dei “nuovi poveri”.


Le m<strong>il</strong>le storie di RENA ItALIA<br />

L’associazione, con sede ad Atri, fin dal 2004 porta avanti progetti<br />

<strong>per</strong> sostenere le comunità rurali e di pescatori in Uganda<br />

rena italia, con sede ad Atri, teramo,<br />

nasce da un incontro con renA<br />

uganda, associazione umanitaria<br />

composta da autoctoni ugandesi,<br />

che gestisce una scuola professionale<br />

che aiuta le comunità rurali e di<br />

pescatori dell’area geografica compresa<br />

tra i monti rwenzori e i laghi<br />

Giorgio ed edoardo, ad accedere<br />

all’educazione e alle attrezzature<br />

scolastiche al più basso costo. solo<br />

una parte dei costi di gestione della<br />

scuola è a carico degli allievi, l’attività<br />

di raccolta fondi di molte organizzazioni<br />

internazionali e tra queste<br />

renA italia <strong>per</strong>mette la continuità<br />

dell’azione formativa.<br />

Fin dal 2004, <strong>il</strong> contatto, che<br />

nel tempo si è rivelato una vera<br />

è propria fusione di idee e di<br />

intenti, tra Frederick tusingire,<br />

Presidente dell’associazione<br />

ugandese, sacerdote<br />

e missionario nella<br />

sua terra e PierluigiCan-<br />

delori, giovane psicologo animato<br />

da propositi umani, ha <strong>per</strong>messo di<br />

portare avanti progetti comuni.<br />

L’obiettivo generale di renA italia<br />

è diffondere la cultura della coo<strong>per</strong>azione<br />

in ogni luogo del comprensorio<br />

delle province di teramo,<br />

Pescara e Ascoli Piceno fornendo<br />

informazione e aggiornamento su<br />

cosa accade in uganda, avvicinando<br />

tutte le <strong>per</strong>sone comuni e le imprese<br />

capaci di credere che ci sia<br />

un futuro migliore <strong>per</strong> tutti e, con atti<br />

concreti, raggiungerlo.<br />

L’obiettivo specifico realizzato nel<br />

2010, tramite una raccolta fondi, è<br />

stato la realizzazione e <strong>il</strong> funzionamento<br />

di un mulino <strong>per</strong> la macina<br />

delle sementi <strong>per</strong> l’alimentazione degli<br />

allievi della scuola.<br />

Per raggiungere gli obiettivi, sono<br />

state svolte attività d’incontro con la<br />

gente e le aziende <strong>per</strong> parlare loro<br />

con parole semplici; d’incoraggiamento<br />

di chi è disponib<strong>il</strong>e all’aiuto<br />

a farlo tramite rena italia; di dialogo<br />

sulla coo<strong>per</strong>azione, <strong>il</strong> sostegno e<br />

l’ecologia e <strong>il</strong> rispetto dell’ecosistema<br />

in italia come in uganda, simbolo<br />

del rispetto del mondo.<br />

in realtà, <strong>il</strong> risultato tangib<strong>il</strong>e è stato<br />

uno solo, far raggiungere all’associazione<br />

ugandese i suoi risultati.<br />

singoli benefattori e aziende locali,<br />

nel giro di pochi mesi, ci hanno<br />

fornito la somma necessaria, mentre<br />

scriviamo questa breve nota, in<br />

uganda sono in fase di realizzazione<br />

le o<strong>per</strong>e di costruzione del mulino.<br />

Quella che abbiamo raccontato è<br />

una delle nostre tante storie, ma già<br />

ora ne stiamo <strong>per</strong> scrivere un’altra.<br />

Associazione<br />

Rena Italia<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 21


Quel giorno MAdRE tERESA ci disse…<br />

Il <strong>Centro</strong> di Accoglienza Dono di Maria di Giulianova, nato vent’anni fa<br />

da un incontro speciale, si occupa di assistenza ai più poveri<br />

Lo spirito che ha sostenuto madre<br />

teresa in tutta la sua vita, ci ha<br />

mosso nell’avviare <strong>il</strong> <strong>Centro</strong> di Accoglienza<br />

Dono di maria e ci sostiene<br />

quotidianamente nel portare avanti<br />

la nostra o<strong>per</strong>a. tutto è nato oltre<br />

venti anni fa, quando alcuni amici<br />

ebbero la grazia di incontrare madre<br />

teresa e di avere un colloquio<br />

<strong>per</strong>sonale con lei nel giardino della<br />

Casa madre in san Gregorio a<br />

roma. La sua letizia, i suoi messaggi<br />

di preghiera comune <strong>per</strong> tutta la<br />

parrocchia, ma, soprattutto, quella<br />

insistenza traboccante di carità nel<br />

ricordarci che bisogna aiutare l’altro,<br />

l’ultimo fra i poveri vedendo in<br />

lui Gesù, diventarono <strong>per</strong> noi la ragione<br />

<strong>per</strong> avviare a Giulianova una<br />

realtà che aiutasse le <strong>per</strong>sone in stato<br />

di bisogno. in una vecchia casa<br />

abbandonata, abbiamo cominciato<br />

con <strong>il</strong> riciclare indumenti e carta;<br />

ma, giorno dopo giorno, i bisogni<br />

che si presentavano erano sempre<br />

più grandi, <strong>per</strong> cui abbiamo cominciato<br />

a fornire anche alimenti, medicine,<br />

un consulto medico, pagare<br />

una bolletta, trovare una casa o un<br />

alloggio <strong>per</strong> senza tetto, una possib<strong>il</strong>ità<br />

di lavoro <strong>per</strong> chi lo ha <strong>per</strong>so o<br />

viene da altri paesi e ha bisogno di<br />

tutto! Che bello sentirsi accolto da<br />

qualcuno che ti ascolta e ti accompagna!<br />

Le <strong>per</strong>sone che incontriamo<br />

sono tante: residenti a Giulianova,<br />

lungo la costa o all’interno della provincia<br />

ed extracomunitari. in questo<br />

momento, oltre a sostenere i passanti<br />

che in tanti si avvicendano quotidianamente,<br />

ogni quindici giorni, consegniamo<br />

un pacco alimentare. in<br />

questo gesto si sono coinvolti diversi<br />

giovani che, la sera precedente<br />

alla distribuzione, si incontrano <strong>per</strong><br />

preparare i pacchi senza <strong>per</strong>dere<br />

di vista la ragione di questo o<strong>per</strong>are<br />

che muove solo da una passione<br />

<strong>per</strong> Gesù: “Lo facciamo <strong>per</strong> Gesù“,<br />

ripeteva sempre madre teresa a chi<br />

le chiedeva cosa muovesse lei e le<br />

sorelle missionarie della Carità.<br />

ma non è trascorso molto tempo<br />

dall’inizio dell’o<strong>per</strong>a, e ci siamo accorti<br />

che c’era un bisogno ancora<br />

più urgente del soddisfare le prime<br />

necessità e si trattava del problema<br />

educativo: sostenere la <strong>per</strong>sona che<br />

si incontra a prendere coscienza del<br />

proprio modo di rapportarsi alla realtà<br />

aiutando ciascuno di noi a non<br />

consistere nell’o<strong>per</strong>a, ma nell’affezione<br />

che ci ha preso e ci ha<br />

commosso fin dall’inizio… così da<br />

metterci all’o<strong>per</strong>a. L’esito non è roba<br />

nostra! in seguito è nato “<strong>il</strong> Circoli-<br />

Vedo Gesù in ogni <strong>per</strong>sona che incontro <strong>per</strong>ché Egli ha detto:<br />

“Ero nudo, ero malato, ero sofferente, ero senza casa e voi mi avete<br />

accudito”. (Madre Teresa di Calcutta)<br />

22 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

no Parsifal”, che porta tuttora avanti<br />

un progetto, in collaborazione con<br />

<strong>il</strong> Comune di Giulianova, che si occupa<br />

di ragazzi in difficoltà e non<br />

solo, in età di scuola elementare e<br />

media. All’interno di questo progetto<br />

i ragazzi sono aiutati a rispondere<br />

ai loro bisogni primari… nello svolgimento<br />

dei compiti, in un lavoro di<br />

recu<strong>per</strong>o e di approfondimento dei<br />

contenuti, nelle attività ludico – ricreative<br />

e sportive in collaborazione<br />

con la Polisportiva “Piergiorgio Cappelluti”.<br />

Che avvenimento <strong>per</strong> tanti<br />

ragazzi e genitori l’incontro, a Giulianova,<br />

con Valentina Vezzali! incoraggiati<br />

dalle parole del Papa, ss<br />

benedetto XVi, non possiamo non<br />

essere solleciti <strong>per</strong> la formazione<br />

delle nuove generazioni e aiutarle<br />

a “mettersi in gioco” come, più volte,<br />

abbiamo ripetuto a Falcade (bL)<br />

durante una incantevole settimana di<br />

vacanza… su<strong>per</strong> contenti e in centosettanta!<br />

siamo grati al buon Dio di<br />

tutto … in particolare dei nostri limiti<br />

e delle nostre fatiche che ci aiutano<br />

a riconoscere la Presenza di un Altro!<br />

Grazie! Grazie!<br />

<strong>Centro</strong> di accoglienza Dono di Maria<br />

Nelle foto, da sinistra a destra:<br />

volontarie del <strong>Centro</strong> di Accoglienza<br />

Dono di Maria, l’incontro con<br />

Valentina Vezzali a Giulianova,<br />

vacanza in montagna


NUOVE NAtE<br />

bo.bas,<br />

UNItI PER CERCARE<br />

dI SALVARE IL MONdO<br />

Attiva a Basciano dallo scorso apr<strong>il</strong>e, vuole portare solidarietà e aiuti concreti<br />

alle popolazioni africane. Prima missione in Burkina Faso dove, <strong>per</strong> favorire<br />

l’alfabetizzazione, allestisce anche una radio…<br />

di Catia di Luigi<br />

Bo.Bas, non è un gruppo rock ma<br />

una delle ultimissime neonate nel<br />

campo dell’associazionismo di volontariato<br />

che si occupa, come si<br />

legge nel suo slogan “Help in the<br />

world”, di aiutare <strong>il</strong> mondo.<br />

nata a basciano, lo scorso apr<strong>il</strong>e,<br />

si è già diramata in molte regioni<br />

italiane <strong>per</strong> portare solidarietà ed<br />

aiuti concreti alle popolazioni africane.<br />

La prima missione è partita lo scorso<br />

giugno. Destinazione burkina<br />

Faso. Per tre settimane alcuni volontari<br />

dell’associazione hanno la-<br />

vorato a bobo Dioulasso, seconda<br />

città del Burkina Faso con circa<br />

600.000 abitanti <strong>per</strong> l’allestimento<br />

di un’emittente radiofonica<br />

che verrà installata all’interno del<br />

comune di bobo Dioulasso <strong>per</strong><br />

informare i cittadini e <strong>per</strong> favorire<br />

l’alfabetizzazione della popolazione,<br />

garantendone, al contempo,<br />

la crescita culturale. La radio rappresenta<br />

un’occasione importante<br />

<strong>per</strong> “unire” idealmente i numerosissimi<br />

v<strong>il</strong>laggi disseminati intorno<br />

alla città. i lavori già partiti a<br />

giugno verranno conclusi entro la<br />

fine di settembre con l’installazione<br />

dell’antenna e delle varie apparecchiature<br />

acquistate grazie alla<br />

raccolta di fondi portata avanti<br />

dall’associazione.<br />

ma in cantiere ci sono anche altre<br />

iniziative come la costruzione<br />

di una scuola, la cui ultimazione<br />

è prevista <strong>per</strong> la fine dell’anno, nel<br />

distretto di Konsa che va a sostituire<br />

la struttura esistente in canne<br />

e paglia. Accanto all’edificio, che<br />

verrà realizzato con i proventi che<br />

l’associazione sta raccogliendo<br />

attraverso una lotteria, si pensa<br />

anche ad un pozzo <strong>per</strong> l’acqua<br />

a disposizione della scuola e del<br />

v<strong>il</strong>laggio che al momento ne è<br />

sprovvisto. L’approvvigionamento<br />

dell’acqua avviene così attraverso<br />

dei bar<strong>il</strong>i in ferro arrugginiti che<br />

<strong>per</strong>corrono moltissimi ch<strong>il</strong>ometri<br />

prima di riuscire a dissetare gli<br />

abitanti di Konsa. nel dipartimento<br />

di Malba, invece, i volontari di<br />

bo.bas, in accordo con le istituzioni<br />

e le associazioni locali, vogliono<br />

portare la corrente elettrica nel<br />

v<strong>il</strong>laggio e riparare un pozzo già<br />

esistente.<br />

I volontari di Bo.Bas hanno in mente<br />

ancora tanti altri progetti, ma <strong>per</strong><br />

concretizzarli c’è bisogno di una<br />

grande collaborazione. Chiunque<br />

volesse dare una mano all’associazione<br />

può contattare <strong>il</strong> numero<br />

347.5947625 o l’indirizzo e-ma<strong>il</strong><br />

info@bo-bas.org.<br />

Sito web www.bo-bas.org<br />

L’antenna della radio e, a sinistra,<br />

i bambini nella scuola di Konsa (in alto)<br />

e la sede dell’associazione<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 23


NUOVE NAtE<br />

“PANE CONdIVISO”<br />

E IL SOGNO dELLA SCUOLA<br />

Tra i progetti della neonata associazione c’è quello<br />

di costruire una struttura <strong>per</strong> far studiare i bambini<br />

a Rukina, in Burundi, ma i lavori vanno a r<strong>il</strong>ento<br />

L’associazione “Pane Condiviso onlus”,<br />

con sede a teramo, intende<br />

occuparsi di tutte le attività di assistenza<br />

sociale in italia ed all’estero<br />

<strong>per</strong> combattere i disagi e la povertà<br />

favorendo la formazione extrascolastica<br />

ed altre attività quali lo studio,<br />

la ricerca, <strong>il</strong> dibattito, le iniziative<br />

editoriali, culturali e sportive. tra<br />

le attività della neonata associazione<br />

si r<strong>il</strong>eva in particolare, in questo<br />

momento, l’impegno <strong>per</strong> la scuola<br />

elementare di rukina in burundi.<br />

Ha tantissime difficoltà in seguito a<br />

un numero molto elevato di bambini<br />

(606). non ha locali sufficienti, dei<br />

bagni, la corrente elettrica come la<br />

maggiore parte delle scuole in burundi.<br />

non esistono i banchi, le sedie , i tavoli,<br />

gli armadi, le finestre, <strong>il</strong> campo<br />

dei giochi,…<br />

i genitori (nella foto di gruppo a destra),<br />

in collaborazione con l’amministrazione<br />

locale, hanno già fatto<br />

tanti sforzi <strong>per</strong> costruire delle nuove<br />

aule di cui alcune sono già co<strong>per</strong>te<br />

con <strong>il</strong> sostegno dell’associazione<br />

“Pane Condiviso onlus”.<br />

rivolgiamo un appello a chi legge<br />

24 | Cuore VoLontArio<br />

affinchè ci aiuti a costruire ed equipaggiare<br />

questa scuola. Potete farlo<br />

attraverso una offerta libera con la<br />

consapevolezza che la vostra generosità<br />

sarà nelle mani sicure dei<br />

nostri collaboratori sul posto (le coordinate<br />

bancarie dell’associazione<br />

sono le seguenti: ”Pane Condiviso<br />

onlus”, banca delle marche f<strong>il</strong>iale<br />

119, Ascoli Piceno AG.1 - iban:<br />

it 37 t0605513 5010 0000<br />

0002454).<br />

tra altre attività dell’associazione<br />

“Pane Condiviso” <strong>per</strong> <strong>il</strong> burundi, c’è<br />

<strong>il</strong> progetto dell’adozione a distanza.<br />

basta poco <strong>per</strong> dare un futuro degno<br />

a un bambino del burundi: solo<br />

20 o 25 euro mens<strong>il</strong>i. Ci sono poi<br />

altri progetti come <strong>il</strong> miglioramento<br />

delle tecniche agricole e di pastorizia,<br />

lo sv<strong>il</strong>uppo di tecnologie <strong>per</strong><br />

lo sfruttamento delle risorse naturali<br />

(acqua ,sole abbondante ,ecc.),la<br />

costruzione di pozzi d’acqua…<br />

infine vi presentiamo una foto (a sinistra)<br />

che <strong>il</strong>lustra bene l’evoluzione<br />

lentissima della scuola elementare<br />

<strong>per</strong> mancanza dei fondi.<br />

Questo è lo stato attuale di questa<br />

scuola. <strong>il</strong> costo <strong>per</strong> l’installazione<br />

dei bagni è di 15.000 euro. Per i<br />

banchi, le sedie, i tavoli, gli armadi,<br />

<strong>il</strong> costo è di 8.609 euro. L’elettrificazione<br />

costerebbe 8.250 euro.<br />

<strong>il</strong> costo totale <strong>per</strong> fare funzionare<br />

bene questa scuola elementare è di<br />

31.859 euro. Potete contribuire solo<br />

con un’offerta libera o con una donazione.<br />

Grazie di cuore.<br />

Il responsab<strong>il</strong>e di Pane condiviso<br />

don Fidèle Niyonkuru<br />

Per contatti: via Verdi 11/C,<br />

63100 Ascoli Piceno,<br />

e-ma<strong>il</strong> :nifindiso@gma<strong>il</strong>.com,<br />

cellulare:00393926139964


NUOVE NAtE<br />

AssISte<br />

MICROCREdItO PER ChI è IN dIFFICOLtà<br />

La nuova Onlus, promossa dai cittadini e affiancata da enti<br />

ed associazioni, combatte l’esclusione sociale e finanziaria<br />

<strong>il</strong> 7 apr<strong>il</strong>e 2009 è sorta in teramo<br />

una associazione di <strong>Volontariato</strong><br />

la cui finalità è tutta compresa nel<br />

suo nome: Associazione interventi<br />

solidali nel teramano (Ass.i.s.te.).<br />

Dall’8 ottobre dello stesso anno l’ufficio<br />

delle entrate l’ha iscritta nel registro<br />

delle onLus.<br />

L’Associazione è stata promossa da<br />

cittadini, con a fianco la Provincia<br />

di teramo, la Diocesi teramo-Atri,<br />

l’unione degli industriali della provincia<br />

di teramo, la banca di Credito<br />

Coo<strong>per</strong>ativo Adriatico teramano, la<br />

Consorform, la CnA e con <strong>il</strong> consistente<br />

appoggio esterno della Fondazione<br />

tercas e della Federazione<br />

Abruzzo e molise delle banche di<br />

Credito Coo<strong>per</strong>ativo.<br />

Assiste onlus, <strong>per</strong>segue esclusivamente<br />

finalità di solidarietà sociale,<br />

orientate a combattere l’esclusione<br />

sociale e finanziaria, anticamera del<br />

ricorso all’usura.<br />

La vera forza dell’organizzazione<br />

di Assiste onlus sono i suoi soci.<br />

Chiunque può aderire: <strong>il</strong> singolo, un<br />

nucleo fam<strong>il</strong>iare, un gruppo spontaneo<br />

(di amici, di compagni di studio<br />

o di lavoro, una classe scolastica,<br />

una squadra sportiva), un’impresa o<br />

anche una società Commerciale o<br />

Professionale e, dunque, a buon ragione<br />

anche un Club che nasce ed<br />

agisce come serViCe <strong>per</strong> la società<br />

Civ<strong>il</strong>e.<br />

Assiste onlus si muove a 360 gradi<br />

nel contesto sociale, intercettando<br />

sia <strong>il</strong> settore economico, sia quello<br />

sociale e quello imprenditoriale.<br />

nel settore economico Assiste onlus<br />

o<strong>per</strong>a su due fronti paralleli:<br />

quello del consumo, (dato che <strong>il</strong><br />

microcredito viene concesso ordinariamente<br />

<strong>per</strong> affrontare spese indiffe-<br />

rib<strong>il</strong>i e, dunque, la somma prestata<br />

viene subito immessa nella circolazione<br />

monetaria);<br />

quello dell’educazione al consumo,<br />

dato che viene evidenziata la <strong>per</strong>icolosità<br />

sociale del ricorso sconsiderato<br />

al credito al consumo, fac<strong>il</strong>itazione<br />

che è la causa principale<br />

dell’indebitamento delle famiglie.<br />

Assiste onlus non solo non finanzia<br />

spese non necessarie e indifferib<strong>il</strong>i<br />

ma, con cadenza almeno annuale,<br />

organizza un seminario di formazione<br />

all’economia della famiglia,<br />

a<strong>per</strong>to a tutta la collettività ma specialmente<br />

diretto agli ut<strong>il</strong>izzatori dei<br />

micro-prestiti.<br />

nel settore sociale Assiste onlus<br />

o<strong>per</strong>a su più piani:<br />

sul piano etico, affermando la necessità<br />

che, oltre che <strong>il</strong> bene individuale,<br />

<strong>il</strong> cittadino deve ricercare <strong>il</strong><br />

bene comune;<br />

sul piano formativo della coscienza<br />

sociale, individuale e collettiva,<br />

affermando <strong>il</strong> primato della <strong>per</strong>sona<br />

umana a fronte della competitività<br />

elitaria attraverso la quale la<br />

società oggi sembra scegliere e<br />

premiare chi prevale in assoluto<br />

<strong>per</strong>ché più forte.<br />

nel settore dell’autoimpiego Assiste<br />

onlus assume la delicata funzione<br />

di offrire a chi non ha i mezzi <strong>per</strong><br />

realizzare un’idea di microimpresa,<br />

insieme al microfinanziamento, tutti<br />

gli strumenti valutativi, economici e<br />

commerciali necessari <strong>per</strong> supportare<br />

l’organizzazione e l’avvio della<br />

attività, ponendosi come un particolare<br />

incubatore di micro-imprese con<br />

lo scopo di consegnarle, alla fine<br />

del <strong>per</strong>corso guidato, al libero mondo<br />

imprenditoriale.<br />

Assiste onlus è presente su tutto <strong>il</strong><br />

territorio teramano con propri Centri<br />

di Ascolto presso i quali gli interessati<br />

possono rivolgersi <strong>per</strong> presentare<br />

<strong>per</strong>sonalmente le proprie richieste e<br />

ottenere le necessarie indicazioni. in<br />

particolare i Centri di Ascolto o<strong>per</strong>ano,<br />

in giorni stab<strong>il</strong>iti della settimana,<br />

in teramo, Giulianova, nereto e<br />

roseto presso i Centri <strong>per</strong> l’impiego<br />

della Provincia, nonché presso l’ufficio<br />

parrocchiale della Parrocchia<br />

Cuore immacolato di maria, in s<strong>il</strong>vi<br />

marina. un ulteriore <strong>Centro</strong> di Ascolto<br />

o<strong>per</strong>a tutti i giorni in teramo, presso<br />

gli uffici della Caritas Diocesana.<br />

Assiste onlus, presente anche su internet,<br />

all’indirizzo www.assisteonline.org,<br />

<strong>per</strong> un primo contatto o <strong>per</strong><br />

informazioni è sempre contattab<strong>il</strong>e<br />

ai numeri 348 3464755 e 349<br />

0601904.<br />

Eugenio La Rosa<br />

Presidente AssISTe Onlus<br />

Una riunione di AssISTe. Al tavolo,<br />

da sinistra: la segretaria, Antonietta<br />

Scuccimarra, <strong>il</strong> presidente di AssISTe<br />

Eugenio La Rosa, <strong>il</strong> presidente<br />

dell’Unione Industriali e vice<br />

Presidente di AssISTe, Salvatore Di<br />

Paolo, e Nicola Di Giovannantonio,<br />

direttore dell’Unione Industriali di<br />

<strong>Teramo</strong> e presidente del Collegio<br />

Sindacale di AssISTe<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 25


Giobbe Covatta che rapporto<br />

ha con <strong>il</strong> volontariato?<br />

«Devo essere sincero: non vedo <strong>il</strong><br />

volontariato come una cosa molto<br />

positiva… <strong>il</strong> volontariato, infatti,<br />

esiste <strong>per</strong>chè le istituzioni non funzionano,<br />

non rispondono ai bisogni<br />

della comunità. e questo non<br />

è molto positivo. se poi devono<br />

intervenire le associazioni ed i volontari<br />

<strong>per</strong> sop<strong>per</strong>ire al ruolo delle<br />

istituzioni, accade che ci possano<br />

essere problemi organizzativi e sovrapposizioni<br />

di ruoli tra soggetti<br />

diversi. e questo non aiuta spesso<br />

a concentrare gli sforzi verso<br />

l’obiettivo comune, che è quello di<br />

risolvere i problemi».<br />

Anche tu, <strong>per</strong>ò, sei un volontario,<br />

in qualità di testimonial di AMREF<br />

e Save the ch<strong>il</strong>dren. Di cosa ti occupi<br />

in particolare?<br />

«Di coo<strong>per</strong>azione. Quello che<br />

cerco di raccontare da quando<br />

ho iniziato queste mie attività è<br />

che <strong>il</strong> pozzo che costruiamo è<br />

uno strumento e non un fine. ed<br />

è lo strumento, assolutamente indispensab<strong>il</strong>e<br />

e fondamentale, <strong>per</strong><br />

d<strong>il</strong>atare <strong>il</strong> messaggio; non <strong>per</strong> diventare<br />

cento pozzi, ma un pozzo<br />

che parli a m<strong>il</strong>le <strong>per</strong>sone. <strong>il</strong> mio<br />

obiettivo, mi spiego meglio, non<br />

è di fare ogni giorno un pozzo in<br />

26 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

IL PERSONAGGIO<br />

Intervista a Giobbe Covatta<br />

testimonial di AMREF e Save the ch<strong>il</strong>dren<br />

“UN POzzO PARLA<br />

A 1000 PERSONE”<br />

Interviste di Nicola Catenaro<br />

più, ma far capire ogni giorno a<br />

m<strong>il</strong>le <strong>per</strong>sone che c’è della gente<br />

che ha bisogno di acqua. e comunicare<br />

questa cosa nel migliore<br />

dei modi. Visto che, di fronte a<br />

questo problema, c’è sempre chi<br />

dice: ok, mandiamo loro dieci bottiglie<br />

di acqua. oppure: ok, allora<br />

dal rubinetto faccio uscire la metà<br />

dell’acqua. non è così, altrimenti<br />

tutto si travisa e diventa un argomento<br />

di conversazione all’interno<br />

del quale nessuno fa niente…<br />

Vogliamo risolvere <strong>il</strong> problema<br />

dell’acqua? bene: facciamo <strong>il</strong><br />

pozzo, poi parliamo di quello che<br />

è <strong>il</strong> problema dell’acqua su questo<br />

pianeta in termini seri e scientifici.<br />

bisogna convincere i nostri nipoti<br />

affinché crescano con una logica<br />

diversa, affinché capiscano che ci<br />

sono dei meccanismi che vanno<br />

indagati. Diciamocelo: noi stiamo<br />

lavorando <strong>per</strong> i nostri nipoti, affinché<br />

i nostri nipoti possano un giorno<br />

vivere in un mondo migliore…».<br />

Ami la definizione comico? Quando<br />

hai capito di esserlo diventato?<br />

«Certo, mi piace essere definito un<br />

comico: è <strong>il</strong> mio mestiere. <strong>il</strong> problema<br />

è che non ho ancora capito di<br />

esserlo… quello è <strong>il</strong> problema…<br />

lo faccio ma… (risate)».<br />

Teatro, televisione, cinema, editoria:<br />

ti sei occupato di tutte e<br />

quattro le cose. Quale di queste<br />

preferisci?<br />

«sempre quella che in quel momento<br />

non sto facendo. io faccio<br />

tutte queste cose non <strong>per</strong>ché sia<br />

particolarmente intelligente o br<strong>il</strong>lante,<br />

ma <strong>per</strong>ché mi annoio molto<br />

fac<strong>il</strong>mente. nel momento in cui<br />

faccio una cosa, immediatamente,<br />

in un nanosecondo, già mi<br />

sono rotto…. e comincio a sognare<br />

altro… (risate)».<br />

Cosa consiglieresti di fare o di<br />

non fare ad un giovane aspirante<br />

comico?<br />

«intanto di non prenderlo come un<br />

mestiere, cosa che accade di frequente<br />

ed a tanti di quest’ultima<br />

generazione. A parte questo, io<br />

penso che chiunque voglia fare<br />

una cosa ha <strong>il</strong> dovere di provarci.<br />

ma chiunque ci prova ha anche <strong>il</strong><br />

dovere di capire quando è <strong>il</strong> caso<br />

di lasciare <strong>per</strong>dere…».<br />

In una parola, di cosa ha più bisogno<br />

<strong>il</strong> mondo in questo momento?<br />

«Giustizia».<br />

ottima risposta. Grazie Giobbe.


IL PERSONAGGIO<br />

Intervista a Ron<br />

ospite del X Premio volontariato <strong>Teramo</strong><br />

“I VOLONtARI SONO<br />

I VERI EROI dI OGGI”<br />

Ron e i volontari: cosa ne pensi di<br />

questo esercito s<strong>il</strong>enzioso?<br />

«Penso che siano la nostra salvezza.<br />

tutti abbiamo delle ambizioni,<br />

ma poi alla fine sono loro i<br />

veri eroi, quelli che hanno dentro<br />

come ambizione quella di essere<br />

ut<strong>il</strong>i agli altri. e questa è una cosa<br />

straordinaria, soprattutto in un<br />

mondo come <strong>il</strong> nostro, così diffic<strong>il</strong>e,<br />

in cui la gente a stento si saluta.<br />

ed ancora più bello è rendersi<br />

conto, come hai detto tu, che lo<br />

fanno in s<strong>il</strong>enzio».<br />

Nel 2005 hai promosso un disco<br />

di duetti <strong>per</strong> aiutare l’Aisla. Come<br />

e <strong>per</strong>ché è nato questo progetto?<br />

«È nato <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> mio migliore amico<br />

era stato colpito dalla sclerosi<br />

laterale amiotrofica. Ho vissuto da<br />

vicino e seguito tutto <strong>il</strong> corso della<br />

malattia e <strong>il</strong> ritorno alla vita di questa<br />

<strong>per</strong>sona, mentalmente dico,<br />

<strong>per</strong>ché purtroppo i muscoli vanno<br />

via completamente e si finisce sulla<br />

sedia a rotelle o a letto. <strong>il</strong> mio<br />

amico è poi diventato presidente<br />

dell’Aisla ed io ho pensato di<br />

fare un disco che mettesse in luce<br />

questa malattia così sconosciuta<br />

e sensib<strong>il</strong>izzasse le istituzioni.<br />

non era fac<strong>il</strong>e radunare tutti quei<br />

nomi (Anggun, Claudio baglioni,<br />

samuele bersani, Loredana bertè,<br />

Luca Carboni, Carmen Consoli,<br />

Lucio Dalla, elisa, Jovanotti, mario<br />

Lavezzi, nicky nicolai e stefano<br />

Di battista, raf, tosca, renato<br />

Zero, ndr) e fare un disco, ma<br />

devo dire che non ho avuto problemi<br />

grazie alla grande sensib<strong>il</strong>ità<br />

dei miei colleghi. Continuo ancora<br />

adesso ad aiutare l’Aisla, di cui<br />

sono diventato socio nazionale».<br />

Ron è un simbolo importante della<br />

canzone d’autore italiana. Come<br />

guardi ai tuoi 40 anni di carriera?<br />

«Devo dirti la verità: faccio fatica<br />

a pensare che sia trascorso tutto<br />

questo tempo, forse <strong>per</strong>ché li ho<br />

vissuti sì intensamente ma anche<br />

divertendomi tantissimo. Ho avuto<br />

la fortuna di fare davvero quello<br />

che desideravo fare e, quindi, li<br />

ho potuti vivere con leggerezza».<br />

Se non avessi fatto <strong>il</strong> musicista,<br />

cosa avresti fatto?<br />

«Davvero non riesco ad immaginarmi<br />

impegnato in altro. Avevo<br />

sedici anni e mezzo quando ho<br />

iniziato, i miei avrebbero voluto<br />

che prendessi la laurea ma poi è<br />

arrivata la musica, e anche in maniera<br />

molto forte. Forse adesso, se<br />

dovessi fare una scelta, farei l’architetto...».<br />

Come nascono le tue canzoni?<br />

Scrivi prima la musica o <strong>il</strong> testo?<br />

«Finora le mie canzoni sono venute<br />

fuori sempre prima con la musica<br />

e poi con <strong>il</strong> testo, <strong>il</strong> testo sempre<br />

con grande fatica <strong>per</strong>ché ho iniziato<br />

a scrivere molto tardi. La musica,<br />

invece, è sempre venuta fuori<br />

con grande fac<strong>il</strong>ità. Probab<strong>il</strong>mente<br />

<strong>per</strong>ché sono nato con la musica,<br />

sempre la musica ho visto, ascoltando<br />

una musica d’oltreoceano<br />

con i miei miti Crosby, st<strong>il</strong>l, nash<br />

and Young e tutta la country music<br />

fino al Jackson browne di una città<br />

<strong>per</strong> cantare. È stato Lucio Dalla<br />

ad iniziare a scrivermi i testi, poi<br />

mi ha detto: continua da solo».<br />

Eri un amico, oltre che un collega,<br />

del teramano Ivan Graziani.<br />

Come lo ricordi?<br />

«Credo che sia stato uno degli<br />

uomini più divertenti che io abbia<br />

mai conosciuto. mi ha fatto ridere<br />

più lui di qualsiasi altro comico.<br />

non era mai triste. si arrabbiava<br />

molto, è vero, ma era <strong>per</strong> le ingiustizie<br />

e <strong>per</strong> certe cose del suo<br />

lavoro. È stato un piacere lavorare<br />

con lui, quando suonavamo in trio<br />

con Goran Kuzminac. sul piano<br />

tecnico era un grande chitarrista.<br />

ricordo con lui momenti molto belli».<br />

Il Premio <strong>Volontariato</strong> <strong>Teramo</strong>,<br />

che avrà l’onore di ospitarti, compie<br />

dieci anni offrendo un ideale<br />

tributo a quanti si occupano dei<br />

più poveri. Qual è <strong>il</strong> tuo messaggio?<br />

«innanzitutto faccio gli auguri ai<br />

volontari teramani affinché tengano<br />

alta questa loro f<strong>il</strong>osofia. Per<br />

quanto riguarda la povertà, è un<br />

tasto molto pesante, una realtà<br />

che non dovrebbe esistere e con<br />

cui, purtroppo, saremo sempre più<br />

spesso costretti a fare i conti. spesso<br />

la povertà è figlia di situazioni<br />

e di scelte che vengono da lontano.<br />

Dovremmo tutti fare un passo<br />

indietro, guardare le cose da un<br />

diverso punto di vista e ricominciare<br />

in un altro modo».<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 27


AVVISO AI NAVIGANtI<br />

Rubrica di approfondimenti sul web a cura di Valerio Pichini<br />

POVERtà<br />

Il 2010 è anno europeo dedicato alla lotta alla povertà e alla<br />

esclusione sociale, <strong>per</strong>tanto anche i suggerimenti di viaggio nel no<br />

profit toccano inevitab<strong>il</strong>mente queste tematiche.<br />

Anche se lo avevamo già fatto nel primo numero, è giocoforza<br />

tornare sullo spazio web del banco Alimentare. Una Fondazione<br />

varata nel 1989 <strong>per</strong> volontà di due grandi figure del secolo<br />

scorso, quali Don Luigi Giussani (CL) e Dan<strong>il</strong>o Fossati (Star). L’ispirazione<br />

scaturì da es<strong>per</strong>ienze in Arizona dove, alla fine degli anni<br />

’60, erano sorte le Food Bank attraverso le quali <strong>il</strong> cibo, prodotto<br />

in eccesso, veniva raccolto e distribuito ai bisognosi. Attualmente<br />

in Europa si contano oltre 200 banchi alimentari in 17 paesi. La<br />

valutazione al web (www.bancoalimentare.it) di questa importante<br />

organizzazione, che ha incoraggiato anche nella ns. provincia<br />

la creazione di realtà piccole ma efficienti quali i Banchi di Solidarietà<br />

di <strong>Teramo</strong> e Roseto, è immutata. Il sito è gradevole sempre<br />

sobrio nella grafica e con un pizzico, ma proprio un pizzico, di<br />

multimedialità.<br />

La navigazione prosegue con un approdo obbligatorio, una nostra<br />

vecchia conoscenza: <strong>il</strong> sito di Caritas Italiana (www.caritas.italiana.it).<br />

Sulla importanza di questo organismo della chiesa<br />

cattolica si è detto tanto. Innumerevoli le iniziative e gli impegni<br />

sia a livello nazionale che nelle strutture diocesane e parrocchiali.<br />

Negli occhi e nel cuore di tutti l’impegno profuso da Caritas<br />

nell’emergenza Abruzzo. Il sito, lo abbiamo già detto, è ricco di<br />

informazioni e forse un po’ ci si <strong>per</strong>de, avremmo preferito l’adozione<br />

di una grafica più leggera.<br />

Sinora abbiamo navigato in acque note, ora consigliamo di prendere<br />

<strong>il</strong> largo <strong>per</strong> conquistare nuovi approdi e tra questi l’Organizzazione<br />

delle Nazioni Unite <strong>per</strong> l’Alimentazione e<br />

l’Agricoltura meglio conosciuta sotto la sigla FAO. Trattasi di<br />

una agenzia delle Nazioni Unite con <strong>il</strong> mandato di migliorare i<br />

livelli di nutrizione e con interventi anche sulle metodiche della<br />

produzione agricola. La sede FAO dal 1951 è a Roma. Diciamo<br />

subito che lo spazio web (www.fao.org) è bellissimo ma l’unico<br />

“difetto” che non è in italiano. Possiamo scegliere tra arabo, cinese,<br />

inglese, francese, russo e spagnolo, e se con le lingue dovessimo<br />

… affondare, in alternativa c’è una scialuppa di salvataggio<br />

quella del coloratissimo spazio della FAO ragazzi (www.fao.<br />

org/kids/it).<br />

Si è fatta sera “era già l’ora che volge <strong>il</strong> disio” come direbbe <strong>il</strong><br />

sommo poeta e <strong>il</strong> buon senso suggerisce di rientrare in porto, ma<br />

poiché vi è di rotta, un ultimo approdo, prima di ricoverare pc e<br />

mouse in darsena, lo indirizziamo ad una ultima nata: Ass.I.S.te<br />

– Associazione Interventi solidali nel Teramano – Onlus, struttura<br />

nata da un’idea di Eugenio La Rosa (già Prefetto di <strong>Teramo</strong>) e<br />

dallo stesso fortemente voluta e guidata. L’Associazione si rivolge<br />

a coloro che indebitati non hanno la possib<strong>il</strong>ità di accedere ai tradizionali<br />

canali creditizi ed interviene onde evitare che i medesimi<br />

possano essere, <strong>per</strong> dis<strong>per</strong>azione, inghiottiti nei canali del credito<br />

usuraio. Il sito (www.assisteonline.org) <strong>il</strong> sito è semplice, essenziale<br />

e di fac<strong>il</strong>issima consultazione, con qualche concessione alla multimedialità<br />

e su tutto predomina un gradevole e rassicurante verde;<br />

un balsamo dopo una navigazione diciamo un po’ … burrascosa!<br />

28 | Cuore VoLontArio | settembre 2010


ARtE<br />

GLI OCChI E IL PENNELLO dI<br />

tEOFILO PAtINI, PIttORE dEI POVERI<br />

Originario di Castel di Sangro, è una delle figure più importanti del<br />

panorama artistico abruzzese. Denunciò la miseria di tanti contadini<br />

Gli approfondimenti su tematiche<br />

quali la povertà e la conseguente<br />

esclusione o emarginazione<br />

sociale che dir si voglia,<br />

sollecitano l’interesse su una<br />

delle figure più importanti del<br />

panorama artistico abruzzese, <strong>il</strong><br />

pittore Teof<strong>il</strong>o Patini.<br />

Patini (Castel di Sangro 5 maggio<br />

1840 - Napoli 16 novembre<br />

1906) dopo una prima fase<br />

di studi f<strong>il</strong>osofici, si iscrisse nel<br />

1856 all’Accademia di Belle<br />

Arti di Napoli. Nell’ambiente<br />

napoletano incontrò importanti<br />

artisti e tra i quali ricordiamo <strong>il</strong><br />

corregionale F<strong>il</strong>ippo Palizzi di<br />

Vasto, pittore di talento notevolissimo<br />

e certamente la risposta<br />

abruzzese, mutatis mutandis,<br />

all’es<strong>per</strong>ienza dei macchiaioli<br />

in Toscana. (rif. “F<strong>il</strong>ippo, Giuseppe,<br />

Nicola, Francesco Paolo<br />

Palizzi del Vasto” Savastano -<br />

Di Matteo a cura di - Edigrafital<br />

1999)<br />

Patini fu artista a lungo trascurato<br />

e sottovalutato, soprattutto nel<br />

secondo dopoguerra quando le<br />

espressioni artistiche astratte presero<br />

<strong>il</strong> sopravvento <strong>per</strong> culminare<br />

PUbbLICItà dEL CUORE<br />

G.V.V. GRUPPI dI VOLONtARIAtO<br />

VINCENzIANO – AIC ItALIA<br />

Comitato Provinciale<br />

via delle Risaie - Atri<br />

(Marisa Branelli Mariani)<br />

Comitato Comunale<br />

via Dragonetti 8 - <strong>Teramo</strong><br />

(L<strong>il</strong>iana Cardelli D’Ignazio<br />

tel. 0861/210.406)<br />

nei linguaggi dell’ informale. La<br />

rivalutazione del pittore verista<br />

abruzzese la dobbiamo all’o<strong>per</strong>a<br />

autorevole ed indefessa di un<br />

suo concittadino, Cosimo Savastano,<br />

docente di belle lettere,<br />

massimo es<strong>per</strong>to dell’800 figurativo<br />

oltreché pittore anch’egli.<br />

Numerosi i saggi che <strong>il</strong> Savastano<br />

ha dedicato al pittore sangrino<br />

in un crescendo che culmina<br />

nella poderosa monografia<br />

“Teof<strong>il</strong>o Patini”<br />

curata con <strong>il</strong><br />

noto storiografo<br />

dell’arte aqu<strong>il</strong>ano<br />

F. Bologna e<br />

pubblicata nel<br />

1991 a definitivo<br />

suggello della<br />

grande mostra<br />

tenutasi in<br />

L’Aqu<strong>il</strong>a presso<br />

<strong>il</strong> Castello cinquecentesco.<br />

Il Patini, da profondo socialista,<br />

documentò con <strong>il</strong> pennello la triste<br />

condizione di povertà in cui<br />

versava la popolazione contadina<br />

abruzzese a cavallo fra ‘800<br />

e ‘900. Emblematica, tra le sue<br />

o<strong>per</strong>e maggiori, è “bestie da<br />

Soma” (immagine in alto) del<br />

1886.<br />

Osservando la celebre tela, da<br />

alcuni mesi trasferita da L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

a Castel di Sangro e momentaneamente<br />

ad Assisi <strong>per</strong> una mostra<br />

a<strong>per</strong>ta sino al 15 settembre,<br />

è evidente che l’artista non si è<br />

fermato a riprodurre la realtà,<br />

come prima di lui avevano fatto<br />

tanti artisti della corrente verista,<br />

bensì è andato ben oltre,<br />

denunciando uno stato di cose<br />

divenuto inaccettab<strong>il</strong>e. Infatti la<br />

condizione di tanti contadini nel<br />

nostro Abruzzo era sim<strong>il</strong>e, <strong>per</strong><br />

l’appunto, alla condizione delle<br />

bestie da soma. (vp)<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 29


fiscale e legale<br />

Le modifiche<br />

all’accertamento sintetico:<br />

un ulteriore strumento <strong>per</strong> accertare i falsi “poveri”<br />

di brunello Menozzi Direttore Agenzia Entrate di Giulianova<br />

Ai sensi dell’art. 38, commi 4 e seguenti, del<br />

dpr n.600/1973, nel testo vigente prima delle<br />

modifiche introdotte dal d.l. n. 78/2010, gli Uffici<br />

dell’Agenzia delle Entrate potevano determinare<br />

sinteticamente <strong>il</strong> reddito complessivo netto<br />

del contribuente sulla base del contenuto induttivo<br />

di taluni elementi e circostanze, quali:<br />

Aereomob<strong>il</strong>i<br />

Navi ed imbarcazioni<br />

da diporto a vela<br />

Navi ed imbarcazioni<br />

da diporto a motore<br />

Autoveicoli<br />

Altri mezzi a motore<br />

Residenze principali<br />

e secondarie detenute<br />

sia in proprietà che<br />

in altro diritto reale<br />

o titolo gratuito o in<br />

locazione<br />

Collaboratori fam<strong>il</strong>iari<br />

Cavalli da corsa o da<br />

equitazione<br />

Assicurazioni<br />

in funzione della<br />

potenza in HP<br />

da una lunghezza di<br />

601 cm<br />

da una potenza<br />

su<strong>per</strong>iore a 25 HP<br />

in funzione della<br />

potenza in HP<br />

cam<strong>per</strong>, autocaravan,<br />

roulottes, motocicli con<br />

c<strong>il</strong>indrata su<strong>per</strong>iore a<br />

250cc<br />

in funzione della<br />

regione e del numero<br />

di mq<br />

a tempo pieno o<br />

parziale<br />

Gli elementi e circostanze citati non devono essere<br />

in “proprietà” o in “altro diritto reale”, ma<br />

ne è sufficiente la semplice “disponib<strong>il</strong>ità”; in tal<br />

30 | Cuore VoLontArio | settembre 2010<br />

modo eventuali beni, intestati fittiziamente a società<br />

o ad altri soggetti, vengono assunti a base<br />

del calcolo della redditualità del soggetto che<br />

effettivamente li ut<strong>il</strong>izza. La metodologia sintetica<br />

di accertamento contribuisce ad evidenziare<br />

particolari “distorsioni” fiscali relative ad alcuni<br />

contribuenti che, pur privi di una redditualità<br />

adeguata, hanno la disponib<strong>il</strong>ità di beni di particolare<br />

pregio.<br />

Prima dell’intervento legislativo contenuto nel<br />

d.l. n. 78/2010, gli Uffici, sulla base delle spese<br />

stimate come necessarie <strong>per</strong> gli elementi di capacità<br />

contributiva, potevano accertare sinteticamente<br />

un reddito; si teneva, altresì, conto degli<br />

incrementi patrimoniali (<strong>per</strong> acquisti di beni etc,<br />

con suddivisione della relativa spesa in cinque<br />

anni).<br />

Il reddito accertab<strong>il</strong>e si doveva discostare di<br />

almeno un quarto a quello dichiarato e doveva<br />

essere non congruo <strong>per</strong> almeno due <strong>per</strong>iodi di<br />

imposta (anche non consecutivi).<br />

Gli Uffici, prima di ricorrere all’accertamento<br />

sintetico, dovevano:<br />

a. valutare, con riferimento alla eventuale posizione<br />

professionale o imprenditoriale del<br />

contribuente, la preventiva <strong>per</strong>corrib<strong>il</strong>ità di<br />

un accertamento analitico o induttivo (riconducendo<br />

<strong>il</strong> maggior reddito accertab<strong>il</strong>e in<br />

base agli elementi o circostanze indici di<br />

capacità contributiva al reddito professionale<br />

o imprenditoriale); è necessario, infatti,<br />

individuare prioritariamente le effettive fonti


eddituali; l’accertamento sintetico, inoltre,<br />

produce un maggior reddito quantificab<strong>il</strong>e,<br />

in termini di imposte, ai soli fini della imposizione<br />

diretta; l’accertamento analitico<br />

o induttivo, al contrario, individua, anche,<br />

una maggiore base imponib<strong>il</strong>e IRAP, IVA e<br />

contributiva;<br />

b. effettuare una valutazione comparativa di<br />

tutta la c.d. “famiglia” fiscale, cioè la eventuale<br />

presenza di redditi del coniuge, figli,<br />

ascendenti, collaterali, etc.<br />

Dal reddito accertato sinteticamente non erano<br />

deducib<strong>il</strong>i gli oneri di cui all’art. 10 del dpr n.<br />

917/1986.<br />

Il contribuente, a sua volta, poteva dimostrare,<br />

anche prima della notifica dell’avviso di accertamento,<br />

l’eventuale possesso:<br />

di redditi esenti, tassati alla fonte a titolo di<br />

imposta o su base catastale (redditi agrari o<br />

da locazione fabbricati),<br />

di redditi derivanti da una tassazione forfetaria,<br />

di una “provvista” (messa a disposizione da<br />

altri o derivante da particolari o<strong>per</strong>azioni<br />

quali disinvestimenti patrimoniali, ut<strong>il</strong>izzo di<br />

finanziamenti, donazioni, eredità, vincite,<br />

etc.) necessaria <strong>per</strong> far fronte alle presunte<br />

spese derivanti dagli elementi indicativi di<br />

maggiore capacità contributiva.<br />

Con <strong>il</strong> d.l. n.78/2010, <strong>il</strong> legislatore, al fine di<br />

“affinare” lo strumento dell’accertamento sintetico,<br />

ha sostituito i commi 4 e seguenti dell’art. 38<br />

del dpr n. 600/1973, prevedendo:<br />

a. una maggiore differenziazione, sia in funzione<br />

del nucleo fam<strong>il</strong>iare che dell’ambito<br />

territoriale, degli elementi di capacità contributiva;<br />

fiscale e legale<br />

b. di porre a base di calcolo le spese di qualsiasi<br />

genere sostenute nel <strong>per</strong>iodo di imposta;<br />

c. la non riferib<strong>il</strong>ità degli “investimenti patrimoniali”<br />

ad un quinquennio;<br />

d. una differenza tra reddito accertab<strong>il</strong>e sinteticamente<br />

e reddito dichiarato di 1/5 e non<br />

più di 1/4;<br />

e. la non necessità dello scostamento, <strong>per</strong> due<br />

anni, tra reddito dichiarato e reddito accertab<strong>il</strong>e<br />

sinteticamente;<br />

f. l’obbligo sia di un invito al contribuente<br />

prima della notifica dell’accertamento, che<br />

del successivo avvio dell’accertamento con<br />

adesione, ai sensi dell’ art. 5 del dpr n.<br />

218/1997;<br />

g. la deducib<strong>il</strong>ità, dal reddito accertato sinteticamente,<br />

degli oneri deducib<strong>il</strong>i previsti dall’<br />

art 10 del dpr n.917/1986 e la applicab<strong>il</strong>ità<br />

delle detrazioni di imposta;<br />

h. la partecipazione dei Comuni all’accertamento<br />

con <strong>il</strong> riconoscimento di una quota<br />

del 33% delle maggiori somme riscosse a<br />

titolo definitivo qualora l’accertamento venga<br />

posto in essere sulla base di una segnalazione<br />

qualificata dell’Ente locale; ai Comuni<br />

gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate invieranno<br />

una segnalazione prima della notifica<br />

dell’avviso di accertamento.<br />

Le nuove disposizioni avranno effetto a partire<br />

dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno<br />

di imposta 2009.<br />

settembre 2010 | Cuore VoLontArio | 31


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Cuore<br />

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