Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
In caso di mancato recapito si prega di restituire al CPO di
Piacenza per il mittente che si impegna a pagare la relativa tassa.
n. 93 settembre 2011
OrganO ufficiale dell’assOciaziOne PrO segugiO “l. zacchetti”
Anno XXX - Società Italiana Pro Segugio “L. Zacchetti” - Sped. in abb. post. 45% - Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Filiale di Bologna
n. 93 settembre 2011 – Anno XXX
Organo Ufficiale dell’Associazione Italiana
Pro Segugio “L. Zacchetti”
Direttore Responsabile
Vincenzo Ferrara
Comitato di Redazione
Argenio Felice, Boccati Bruno, Cabrali Denis,
Carturan Angelo, Castagna Franco, Dante
Marcello, Di Giannantonio Gianluca, De
Falco Antonio, Ferrara Gianfranco, Gaiottino
Franco, Ghilardi Fulvio, Ghirotto Giovanni,
Giordanino Gianedoardo, Mezzadra Tino,
Mugnaini Bruno, Scovoli Agostino, Tacca
Gino, Verra Lorenzo
Comitato Tecnico Scientifico
Clerici Palmiro, Di Giannantonio Gianluca,
Ghilardi Leopoldo, Giordanino Gianedoardo,
Minelli Giuseppe, Ottino Bruno, Quici
Giuseppe, Tacca Gino, Villa Mario
Archivio fotografico
Francesco Panuccio
Proprietà ed Editore
SIPS “L. Zacchetti” – 25100 Brescia
Progetto Grafico
Studio DOD design - Massa Lombarda
Pubblicità
Segreteria SIPS
Tel. 0377 802414 – Fax 0377 802234
www. prosegugio. it
E- mail: info@prosegugio. it
Spedizione
Autor. del Tribunale di Crema n. 57/86
Spedizione in abbonamento postale 45%
Art. 2 comma 20b Legge 662/96
Filiale di Piacenza
Articoli e fotografie, anche se non pubblicati,
non saranno restituiti. La responsabilità per
i contenuti e le opinioni espresse negli
articoli pubblicati è esclusivamente degli
autori.
Gli articoli pubblicati in questo numero non
sono riproducibili.
La redazione non si assume nessuna
responsabilità sulle inserzioni pubblici tarie
inoltrate senza bozzetto, sulle quali per
altro, si riserva di operare eventuali tagli
al testo compati bilmente con lo spazio
prenotato dal committente.
In copertina
Simona e la sua Ginetta
ORARIO DI APERTURA
DELLA SEGRETERIA
NAZIONALE
lunedì dalle 08. 00 alle 16. 00
martedì dalle 08. 00 alle 17. 00
mercoledì dalle 08. 00 alle 16. 00
giovedì dalle 08. 00 alle 17. 00
venerdì dalle 08. 00 alle 14. 00
Finito di stampare nel mese di settembre 2011
Sommario
2 trentagiorni
4 Al Cimone per il Campionato Italiano SIPS
8 Catalogo prove di lavoro campionato italiano 2011
10 Cronaca di una vittoria meritata
12 Metodi e rischi della selezione in allevamento
17 Vanessa Butini ha lo scudetto tricolore FIdASC
17 Rino e Gaia di Poggi Campioni del mondo
18 L’intelligenza
21 ... e la neve va
22 Nelle valli di Bergamo è vera cinofilia
25 trofeo Fioravanti 2011
26 Coppa Beretta in Val trompia
27 Piccoli Annunci
28 Campionato Segugi Appennino/Lepraioli italiani
30 Il più forte degli eccellenti è stato ancora Berlusconi
32 tagliacozzo 2011
34 Un ricordo di un giorno di caccia ormai troppo lontano
36 L’ibrido e la razza
38 Campionato regionale Veneto Federcaccia 2010...
40 Sangue maremmano
42 dalle sezioni
Gianni Zaccagno con la sua muta insieme al collega Marinelli
sommario
1
editoriale
2
TRENTAGIORNI
Parlando del Consiglio Nazionale,
ebbi a dire che si reggeva su uno
stretto rapporto di comunicazione
e di sinergia tra i componenti: Ferrara,
Boccati, Bosio accanto a loro
i preziosi consigli e proposte di Di
Giannantonio e Rebuffi.
La comunicazione, attraverso contatti
telefonici che sono divenuti
un’abitudine quotidiana o quasi,
accanto all’utilizzo della posta elettronica
che permette di inviare comunicazioni
a più soggetti contemporaneamente
e ricevere altrettanto
rapidamente pareri ed opinioni.
Questo ci ha permesso di arrivare
in tempi soddisfacenti a prendere
decisioni che venivano condivise e
migliorate con l’apporto di tutti. La
cosa che tengo a comunicare con
questo editoriale è la quotidiana
attività che vede impegnato il Consiglio
Esecutivo e la serie di iniziative
e decisioni che fanno parte della
Ghilardi ringrazia Zeno Colò
per l’organizzazione del
Campionato Italiano SIPS 2011
vita associativa della
Sips e del Consiglio
eletto nel 2010. Volevo
esprimere con questo
spicchio di anno, un
esempio di quanto il
Consiglio sta facendo,
a favore di tante iniziative
che si organizzano
localmente e di quelle
che vengono attuate
direttamente come
manifestazioni Sips a
livello Nazionale. L’editoriale,
potrà apparire
uno sterile elenco di
cose fatte, spero che
sia anche una corretta
informazione per chi
volesse sapere come
viene amministrata la Prosegugio,
da metà giugno a metà luglio, dopo
i tre appuntamenti dei Campionati
Sociali e dopo l’Assemblea Nazionale
di marzo.
18 giugno 2011. Si svolge il primo
Raduno del Segugio dell’Appennino
a Solignano, sono presenti la
Giuditta Scalvenzi per il lavoro di
Segreteria e Bruno Boccati come
concorrente della Prova.
19 giugno 2011. Giornata conclusiva
della Prova di Solignano, il
Presidente Ghilardi segue la prova
e partecipa alla premiazione con
Gianpaolo Maremmi Presidente del
Club Segugio dell’Appennino e con
Denis Cabrali Consigliere Nazionale
e organizzatore della Prova.
20 giugno 2011. Il Presidente
contatta la Segreteria riguardo alla
Prova di Gardone Val Trompia,
valida per la selezione di Coppa
Europa 2011. Il Consigliere sips
di Verona Gianfranco de Togni,
sollecita l’intervento della Sips, a
sostegno delle proposte di legge
relative all’addestramento cani, nella
Regione Veneto.
21 giugno 2011. Il Presidente contatta
la Segreteria per la stesura
dell’elenco degli Esperti Giudici per
il Campionato Italiano sips di Monte
Cimone. Vincenzo Ferrara trasmette
materiale relativo alla rivista “i
Segugi”.
22 giugno 2011. La Segreteria conferma
le date e l’elenco Giudici della
Prova di Gardone e del Raduno di
Norcia. Vincenzo Ferrara contatta
telefonicamente e sollecita l’estensione
il Raduno di Norcia a tutte le
Razze da Seguita.
23 giugno 2011. Viene contattato
l’Esperto Giudice Giuseppe Quinzanini
per la Giuria del Raduno di
Gardone. Il Segretario Alberto Bagnatica
segue la preparazione del
Catalogo del Raduno di Gardone.
24 giugno 2011. Viene contattato
il Selezionatore di Coppa Europa
Bruno Mugnaini per i dettagli dello
svolgimento della selezione dei partecipanti
in classe Singolo.
25 giugno 2011. Il Presidente incontra
Bruno Boccati che partecipa alla
prova di Gardone con la sua muta
di Pelo Forte.
26 giugno 2011. Il Presidente
assiste alla prova e partecipa alle
premiazioni del Trofeo Beretta. Interviene
Bruno Mugnaini esponendo
al pubblico i risultati della prova di
selezione e ringraziando l’organizzatore
della Prova: Valeriano Sabatti
e la Sips Brescia.
27 giugno 2011. Il Vicepresidente
Bruno Boccati sollecita la stesura
dell’elenco dei Giudici per il Campionato
Italiano per la ratifica da
parte dell’Enci. Iniziano i contatti con
il Gruppo di Lavoro incaricato della
trasposizione degli Standard Morfologici
in lingua Inglese, secondo le
disposizioni della FCI.
28 giugno 2011. Il Presidente
contatta la Segreteria per gli ultimi
dettagli della Prova di Monte
Cimone: disponibilità degli Esperti
Giudici per tutti i giorni della prova,
premiazioni, logistica. Viene inviato,
ai componenti del Gruppo di
Lavoro, il materiale fornito dall’Enci
per la versione dello Standard delle
quattro Razze da Seguita Italiane.
Valter Nencetti, comunica le problematiche
riscontrate al Raduno delle
Razze Italiane di Volta Mantovana.
29 giugno 2011. Il Presidente si
mette in contatto con Zeno Colò per
valutare l’andamento delle iscrizioni
alla prova del Campionato Italiano.
Un socio comunica al Presidente
l’intenzione di organizzare un incontro
tra Esperti giudici e Concorrenti
in Regione Emilia.
30 giugno 2011. La giornata si
svolge con numerose telefonate
che approfondiscono vari argomenti
e temi con Bruno Mugnaini, con il
Segretario Carlo Rebuffi, con Zeno
Colò, con Giancarlo Bosio, con
Bruno Boccati e con il Consigliere
Giordanino Gianedoardo.
01 luglio 2011. L’Esecutivo valuta
la proposta di invito all’incontro
concorrenti giudici. I Componenti
esprimono i propri pareri e giudizi
e in attesa che la proposta sia ufficializzata,
si ritiene di soprassedere.
Si inizia a predisporre l’Ordine del
Giorno del prossimo Consiglio Nazionale
fissato per il 10 settembre.
02 luglio 2011. Il Presidente viene
contattato da Emilio Bosi di Piacenza,
per partecipare alla Prova Libera
di Pradovera.
03 luglio 2011. Il Presidente con
il Consigliere di Brescia Angelo
Ferrari, partecipa alla Prova libera
di Pradovera organizzata dalla Sips
Piacenza sul territorio delle colline
al confine tra Emilia e Liguria. La
prova si svolge in un territorio ricco
di selvatici, destinato a Zona Addestramento.
Al momento della premiazione
Emilio Bosi, in virtù della
conoscenza di entrambi, propone
al Presidente di incontrare Luigi
Peccorini Maggi.
Premiazione del vincitore categoria mute
al Campionato Italiano SIPS 2011
04 luglio 2011. Il Gruppo di Lavoro
inizia la trasposizione degli Standard
in lingua Inglese. Vengono contattati
Renato Pescatori Presidente sips
Cremona e Agostino Scovoli Presidente
sips Mantova, per un incontro
preparatorio del 34 Campionato
Sociale su Lepre del 2012.
05 luglio 2011. Nel corso della giornata,
diverse telefonate con Gino
Tacca, Giordanino Gianedoardo,
Vincenzo Soprano per la trasposizione
dello Standard. Con Carlo
Rebuffi per prossimi impegni, con
Bruno Mugnaini per le terne dei
Giudici del Campionato Italiano.
06 luglio 2011. Il vicepresidente
Boccati chiede chiarimenti sulla
convocazione e ratifica della Giuria.
Vengono concordati con Giuditta i
periodi di ferie spettanti e gli eventuali
recuperi degli straordinari.
Vengono raggiunti telefonicamente
Gino Tacca, Alberto Bagnatica e
Agostino Scovoli.
07 luglio 2011. Il Consigliere Agostino
Scovoli comunica alcuni mancati
aggiornamenti del sito Ufficiale
dell’Enci, che vengono immediatamente
comunicati all’Ente.
08 luglio 2011. Il Gruppo di Lavoro
comunica i primi risultati della
trasposizione in Inglese degli Standard.
Il Presidente ritira dal fornitore
i Trofei per il Campionato Italiano.
09 luglio 2011. I componenti del
Consiglio Esecutivo sono presenti
come concorrenti o come spettatori,
alla semifinale del Campionato
Italiano, il Presidente segue la prova
dei singoli che partecipano alla selezione
di Coppa Europa.
10 luglio 2011. Finale del Campionato
Italiano. Viene assegnato
il titolo di Campione italiano per la
categoria Mute e Coppie, il Presidente
premia anche l’organizzatore
Zeno Colò per l’impegno e le qualità
espresse nella prova del Monte
Cimone.
11 luglio 2011. Si risolvono gli ultimi
problemi del Raduno di Norcia organizzato
dal Presidente regionale
Fausto Bellafante. Si inizia l’analisi
dei risultati del Campionato Italiano
e le proposte per il Campionato
2012.
12 luglio 2011. Essendo libero
da impegni di lavoro il Presidente
contatta telefonicamente Vincenzo
Ferrara, Carlo Rebuffi per la gestione
della segreteria, Giancarlo Bosio
per il Raduno di Norcia, Gianluca di
Giannatonio e Bruno Mugnaini per
il programma ufficiale delle Coppa
Europa del 10 settembre, Alberto
Bagnatica.
14 luglio 2011. Si svolge il Consiglio
Provinciale della sips di Brescia. Si
concordano le ferie della signora
Giuditta e viene inviato un telegramma
di congratulazioni a Piero Poggi per
la vittoria all’Expo Mondiale di Parigi.
L’elenco rischiava di essere troppo
lungo e quindi sono state volutamente
omesse alcune iniziative,
come pure non sono indicate le
tante attività compiute dagli altri
componenti dell’esecutivo e dello
stesso Tesoriere Tino Mezzadra,
che ogni settimana è presente
negli uffici di Mirabello. Lo stesso
vale per i Consigli Provinciali e
Regionali che con la loro attività
promuovono il rispetto delle nostra
comune cultura cinofila e organizzano
manifestazioni di grande livello
sportivo. Dal vertice organizzativo
fino al singolo socio, credo e confido
che tutti stiano seguendo gli ideali
che furono di Luigi Zacchetti che
abbiamo finalmente onorato con il
Monumento inaugurato il 29 agosto
dell’anno scorso, a conclusione di
una grande manifestazione cinofila
a Credera in provincia di Cremona,
dove Zacchetti riposa, nella tomba
di famiglia.
Fulvio Ghilardi
3
campionato italiano SIPS 2011
4
Al CImONE pER Il CAmpIONATO ITAlIANO SIpS
Gli spazi infiniti e il territorio vocato
per una manifestazione importante
garantiscono la sicura riuscita. A
Monte Cimone, anche quest’anno
tutto è andato per il verso giusto.
L’organizzazione locale,come al solito,
non si è smentita ed ha assicurato
a tutti i partecipanti le condizioni
ideali per la prova.
Nonostante Zeno Colò organizzi da
molti anni prove molto qualificate,
riesca a mantenere sempre quello
spirito perfezionista colorito da
una costante tensione, infatti fino
all’ultimo si è preoccupato che tutto
filasse liscio, ma non c’erano dubbi:
è andato tutto benissimo.
Il Campionato Italiano della SIPS
è una manifestazione impegnativa
che dura 4 giorni e vede partecipare
centinaia di concorrenti,con l’apice
nella giornata di sabato dove le
batterie tra singoli, coppie e mute
erano ben 23.
La tensione organizzativa di Zeno è
giustificata, impossibile evitarla con
tali numeri.
Per l’anno prossimo è già allo studio
della dirigenza della SIPS nazionale
una formula completamente nuova,
che riduca il numero delle batterie
del sabato e che utilizzi maggiori
filtri selettivi per i concorrenti;se
ne discuterà al prossimo Consiglio
Nazionale.
La domenica, terminata la prova,
nessun motivo di tensione tra i
concorrenti e in un clima disteso di
festa, la premiazione. Il Sindaco e
l’assessore provinciale alla caccia
insieme con il nostro Presidente
hanno concluso una riuscitissima
Manifestazione Segugistica premiando
i Campioni Italiani SIPS
2011.
Il sindaco da molti anni presenzia
la premiazione, sempre disponibile
e contento di ospitare un così folto
I vincitori della categoria mute al Campionato Italiano SIPS 2011 Bellucci-Di Stefano con i giudici e
Zeno Colò
Sullo sfondo il Monte Cimone
stuolo di appassionati del Segugio
e della Lepre nel proprio comune.
Durante la premiazione ho scambiato
con piacere due chiacchiere
con l’assessore provinciale, una
persona schietta e molto intelligente.
Ha compreso il vero senso di
questi importanti incontri dando la
sua massima e piena disponibilità
per la concessione incondizionata
del territorio a persone come Zeno
Colò ed i suoi bravissimi collaboratori,
che certamente non l’hanno
disattesa.
Ogni volta che si giunge alle premiazioni
dei vincitori ci si accorge
dell’innocuità, della tranquillità nello
svolgimento di queste manifestazioni.
Solo chi ha un ostracismo e un’avversione
immotivata per il mondo
della caccia può denigrare l’uso dei
cani da seguita e delle prove.
Per il 2011 i Campioni Italiani SIPS
sono:
Zarina ECC.182 C.A.C-C.A.C.I.T;
Billy ECC.180 R.C.A.C-R.C.A.C.I.T;
Bruna ECC.171; Milly ECC.171
SIPR NF di Federico Bellucci e
Silvano Molino con la sua muta, secondo classificato al Campionato Italiano SIPS 2011 con i giudici e
Zeno Colò
5
6
Il sindaco di Lama Mocogno (MO) Luciana Serri insieme
all’assessore provinciale Giandomenico Tomei premiano
Carlo Lattore, vincitore della categoria coppie al
Campionato Italiano SIPS 2011
Alfiero Rovini secondo classificato categoria coppie
al Campionato Italiano SIPS 2011 con il giudice Massimo Sassara
Nevio Caputo
terzo classificato
categoria coppie al
Campionato Italiano
SIPS 2011
Luigi Di Stefano nella categoria
mute.
Luna ECC.164; Bill ECC.163 SIPF
Fulvi di Carlo Lattore nella categoria
coppie.
Per la categoria singolo nessun
qualificato nella finale.
A Zarina di Bellucci e Di Stefano
va il Trofeo Monte Cimone 2011
dell’Enalcaccia, che viene assegnato
al soggetto con maggior punteggio
(somma dei risultati ottenuti nella
prova di sabato e di domenica).
Ringraziamento di rito per Zeno
Colò ed i suoi accompagnatori a cui
va un plauso della SIPS nazionale.
Ringraziamenti ai giudici che hanno
diretto con la solita professionalità
una manifestazione così
importante,al sindaco del comune
di Lama Mocogno Luciana Serri
ed all’assessore alla caccia della
provincia di Modena Giandomenico
Tomei, al presidente dell’ATC MO3
Marco Ladurini, al presidente del
parco del Frignano e a tutti i concorrenti
giunti a Monte Cimone da
tutta l’Italia.
Arrivederci al Campionato Italiano
SIPS 2012.
Muta di S.I.P.F.
di Gianni Gianfranco
finalista al
Campionato Italiano SIPS 2011
7
8
CATAlOGO pROVE DI lAVORO CAmpIONATO ITAlIANO
2011
GIOVEDÌ
BATTERIA 1 - SINGOLO
GIUDICE: LANDINI WILLIAM
SIPR CIRO 1° MB 156
PROP E COND.: LEONCINI BRUNO
BATTERIA 2 - SINGOLO
GIUDICE: ZERLOTTI STENO
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 1 - COPPIE
GIUDICE SOPRANO VINCENZO
SIPF SVEVA 1° MB 155
SIPF BRETT
PROP E COND.: PIACENTINI ANTONIO
SIPR ALBA 2° MB 154
SIPR ZAR
PROP E COND: ROSSI ORLES
SIPR BANGO 3° MB 152,50
SIPR SARO
PROP E COND.: LONGO FERRUCCIO
BATTERIA 2 - COPPIE
GIUDICE MONTANARI GIOVANNI
SIPR ZARA 1° MB 152,50
SIPR YUBA
PROP E COND: ORLANDI DOMENICO
BATTERIA 3 - COPPIE
GIUDICE ZAPPA PIETRO MARIO
SIPF DEA 1° MB 157
SIPF FUL
PROP E COND.: CORSINI ABRAMO
SIPF TARO 2° B. 146,50
SIPF LEO
PROP E COND.: CORSINI ABRAMO
BATTERIA 4 - COPPIE
GIUDICE BRAZZAROLA LUCIANO
SIPF DIANA 1° MB 153
SIPF GIADA
PROP E COND: PIERANGIOLI VALTER
BATTERIA 5 - COPPIE
GIUDICE TORRI ARMANDO
SIPR BRINA 1° MB 155
SIPR LAMPO
PROP E COND.: MAGNANI FABRIZIO
SIPF VOLGA 2° AB 131,50
SIPF VISPA
PROP E COND.: LENZINI DANIELE
BATTERIA 6 - COPPIE
GIUDICE DE FALCO ANTONIO
SIPR SONY 1° MB 152
SIPR VIOLA
PROP E COND.: PIERAZZI ANDREA
SIPF LEOO 2° SUF 125,20
SIPF LEA
PROP E COND.: GIANNI GIANFRANCO
BATTERIA 1 - MUTE
GIUDICE LANDINI WILLIAM
SI RUMBA 1° MB 150,75
SI MAYA
SI BRINA
SI PANCHO
PROP E COND: MARTINI MICHELE
BATTERIA 2 - MUTE
GIUDICE MAPELLI FIORENZO
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 3 - MUTE
GIUDICE SANI TIZIANO
SIPR BIONDO 1° ECC 160,40
SIPR RINGO
SIPR CIRO
SIPR BOSS
SIPR MICIO
PROP E COND: SANI TIZIANO
SIPR BRINA DELLA PAOLINA 1° ECC 162
SIPR GIORGIO DI MONTERSINO
SIPR ISLO
SIPR PIERINA DI MONTERSINO
PROP E COND: MONTIANI ENRICO
SIPR OBAMA 1° ECC 162
SIPR STELLINA
SIPR GIGETTA
SIPR PALLINA
PROP E COND: AURITI EMIDIO
SIPR PLUTO 1° ECC 160,25
SIPR LARA
SIPR ERCOLE
SIPR DIANA
PROP E COND: BRAMBILLASCHI GIANLUCA
VENERDÌ
BATTERIA 1 - SINGOLO
GIUDICE SOPRANO VINCENZO
SIPR LAPO MB 151
PROP E COND.: RAMPINI CLAUDIO
BATTERIA 2 - SINGOLO
GIUDICE LE ROSE FRANCESCO
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 3 - SINGOLO
GIUDICE MAPELLI FIORENZO
SIPR PEPE 1° ECC 162
PROP E COND.: AMBROSINI NOBILI LORENZO
BATTERIA 1 - COPPIE
GIUDICE VILLA MARIA ASSUNTA
SIPR ZURIGO 1° MB 150
SIPR PIPPO
PROP E COND.: BUTINI VANESSA
BATTERIA 2 - COPPIE
GIUDICE LANDINI WILLIAM
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 3 - COPPIE
GIUDICE ZAPPA PIETRO MARIO
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 4 - COPPIE
GIUDICE DE FALCO ANTONIO
SI VISPA 1° ECC 165,50
SI STELLA
PROP E COND.: RUBINI GIANNI
SIPF BILL 2° ECC 161,5
SIPF LUNA
PROP E COND.: LATTORE CARLO
SI TRILLO 3° MB 150
SI DIANA
PROP E COND.: CECCARINI GIULIANO
BATTERIA 5 - COPPIE
GIUDICE MUGNAINI BRUNO
SIPR MOSE 1° ECC 160
SIPR MIA
PROP E COND.: MANZANI MARCO
SIPR PLUTO 2° MB 158,50
SIPR LARA
PROP E COND.: BRAMBILLASCHI GIANLUCA
SIPR ERCOLE 3° B. 149
SIPR DIANA
PROP E COND.: BRAMBILLASCHI GIANLUCA
BATTERIA 6 - COPPIE
GIUDICE ZERLOTTI STENO
SIPR BRINA DELLA PAOLINA 1° MB 151,50
SIPR PIERINA DI MONTERSINO
PROP E COND.: MONTIANI ENRICO
BATTERIA 1 - MUTE
GIUDICE ZACCAGNO GIOVANNI
SIPF TINO 1° ECC 165
SIPF SABI
SIPF LISA
SIPF ARIA
SIPF VESPA
PROP E COND: RAPIS BATTISTA
SIPR LAIKA 2° ECC 162
SIPR SOFIA
SIPR BRIGHELLA
SIPR LILLA
SIPR LUNA
PROP E COND.: SICHINI DOMENICO
BATTERIA 2 - MUTE
GIUDICE CESARO LUCIANO
SI GINA 1° MB 155,50
SI MINA
SI LUISA
SI ZOLLA
PROP E COND: PATACINI ADRIANO
BATTERIA 3 - MUTE
GIUDICE
SIPF MILLA 1° ECC 162,25
SIPF BIFFI
SIPF ASSO
SIPF ALAN
PROP E COND: RAPIS BATTISTA
SIPR MERY 2° ECC 161,40
SIPR BRICCA
SIPR SCIANI
SIPR MARK
SIPR KIMBA
PROP E COND: CATALDI ANDREA
BATTERIA 4 - MUTE
GIUDICE BRAZZAROLA LUCIANO
SIPR MILLY 1° ECC 170
SIPR ZARINA
SIPR BILLY
SIPR BRUNA
PROP E COND: DI STEFANO/BELLUCCI
SIPF LEOO 2° ECC 165
SIPF LEA
SIPF PONGO
SIPF LISA
PROP E COND.: GIANNI GIANFRANCO
SIPR MORO 3° B. 143
SIPR MILVA
SIPR MORINA
SR LILLA
SIPR LINA
PROP E COND: DI STEFANO/BELLUCCI
BATTERIA 5 - MUTE
GIUDICE MONTANARI GIOVANNI
SIPF DIANA 1° MB 152,50
SIPF GIADA
SIPF NILO
SIPF MERI
PROP E COND: PIERANGIOLI VALTER
BATTERIA 6 - MUTE
GIUDICE BUTINI FABIO
SIPR FULL 1° ECC 162,50
SIPR ASIA
SIPR JESSY
SIPR BUCK
PROP E COND: PORFIRIO FAUSTO
SIPR MARA 2° ECC 160,50
SIPR ZITA
SIPR MARCO
SIPR MORENO
SIPR LUNA
PROP E COND: AMADORI SIMONE
BATTERIA 7 - MUTE
GIUDICE FUSARPOLI LUIGI
SIPF TEL 1° ECC 160,80
SIPF FUL
SIPF TARO
SIPF LEO
PROP E COND.: CORSINI ABRAMO
SIPR LILLA 2° ECC 160,25
SIPR RUBINA
SIPR SHIVA
SIPR FARA DI CAMPELLO
PROP E COND: FOGNANI ROSSANO
SABATO
BATTERIA 1 - SINGOLO
GIUDICE LE ROSE FRANCESCO
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 2 - SINGOLO
GIUDICE DE FALCO ANTONIO
SIPR GINETTA 1° ECC 169
PROP E COND.: PELICCIA ANACLETO/PELLICCIA
SIMONA
BATTERIA 3 - SINGOLO
GIUDICE ZERLOTTI STENO
SIPF ARIANNA 1° ECC 165
PROP E COND.: TEOLDI MAURIZIO
SIPR SIRA 2° ECC 160
PROP E COND.: FERRARI DANIELE
BATTERIA 4 - SINGOLO
GIUDICE CESARO LUCIANO
SIPR MINA 1° ECC 167
PROP E COND.: GIANNERINI PAOLO
SIPR PELO 2° MB 159
PROP E COND.: MATTEI UMBERTO
BATTERIA 1 - COPPIE
GIUDICE TORRI ARMANDO
SIPF LAKI 2° B 143,50
SIPF STELLA
PROP E COND.: CARUBINI MARINO
BATTERIA 2 - COPPIE
GIUDICE MAPELLI FIORENZO
SIPR SARA 1° MB 157,50
SIPR FIAMMA
PROP E COND.: CAPUTO NEVIO
SIPR BRINA DELLA PAOLINA 2° MB 151
SIPR PIERINA DI MONTERSINO
PROP E COND.: MONTIANI ENRICO
BATTERIA 3 - COPPIE
GIUDICE BRAZZAROLA LUCIANO
SI MINA DEL DIANELLA 1° ECC 161
SI CALLAS DEL DIANELLA
PROP E COND: ROVINI ALFIERO
BATTERIA 4 - COPPIE
GIUDICE ZAPPA MARIO
SIPF BILL 1° ECC 161
SIPF LUNA
PROP E COND.: LATTORE CARLO
BATTERIA 5 - COPPIE
GIUDICE VIRGILI FRANCO
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 6 - COPPIE
GIUDICE PALIOTTA ANDREA
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 7 - COPPIE
GIUDICE CORBUCCI ROBERTO
SIPR ARO DI PONTENIZZA 2° B. 147,50
SIPR TANGO DI PONTENIZZA
PROP E COND.: DI FABIO RENATO
BATTERIA 1 - MUTE
GIUDICE SELVATICI TIZIANO
SIPR LILLA 1° MB 151,20
SIPR RUBINA
SIPR SHIVA
SIPR FARA DI CAMPELLO
PROP E COND: FOGNANI ROSSANO
SEG APP PILU’ 2° B. 143,20
SEG APP ROCCO
SEG APP LILLA
SEG APP PENNA
PROP E COND: NENCETTI VALTER
SIPF MILLA 3° A. B. 132,20
SIPF BIFFI
SIPF ASSO
SIPF ALAN
PROP E COND: RAPIS BATTISTA
BATTERIA 2 - MUTE
GIUDICE LANDINI WILLIAM
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 3 - MUTE
GIUDICE ZACCAGNO GIOVANNI
ARIEGEOIS GAIO DELL’ARIEGEOIS 1° ECC 168
ARIEGEOIS IALA DELL’ARIEGEOIS
ARIEGEOIS MISS DELL’ARIEGEOIS
ARIEGEOIS NORA DELL’ARIEGEOIS
PROP E COND: PIZZETTI E RANDIGHIERI
ARIEGEOIS GAIO DELL’ARIEGEOIS 2° MB 158,50
SIPR BRICO
SIPR BASCO
SIPR NETTUNO
PROP E COND: FANUCCI FABIO
BATTERIA 4 - MUTE
GIUDICE BUTINI FABIO
SIPR ALBA 2° B. 140,75
SIPR DARCO
SIPR CIRCE
SIPR TOSCA
PROP E COND: PAGGI EMANUELE
BATTERIA 5 - MUTE
GIUDICE MONTANARI GIOVANNI
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA 6 - MUTE
GIUDICE DI GIANNANTONIO GIANLUCA
SIPR GAIA 1° MB 159,60
SIPR MARTINA
SIPR EVA
SIPR BIRBA
SIPR LORI DI CAMPELLO
SIPR VESPA
PROP E COND: F. LLI BOSCHIERO
BATTERIA 7 - MUTE
GIUDICE SASSARA MASSIMO
SIPR BIONDO 1° ECC 161
SIPR RINGO
SIPR CIRO
SIPR BOSS
SIPR MICIO
PROP E COND: SANI TIZIANO
BATTERIA 8 - MUTE
GIUDICE SOPRANO VINCENZO
SIPR FALCO 1° ECC 173
SIPR DIANA
SIPR ZARA
SIPR SISSI
SIPR NERINA
SIPR DOLLY
PROP E COND: MOLINO SILVANO
SIPR ROY 2° ECC 167,25
SIPR FURIA
SIPR BERTA
SIPR BRINA
PROP E COND: MASTROGIACOMO GUIDO/PELLE
RIZIERO
BATTERIA 9 - MUTE
GIUDICE VILLA MARIA ASSUNTA
SIPR MILLY 1° ECC 168,25
SIPR ZARINA
SIPR BILLY
SIPR BRUNA
PROP E COND: DI STEFANO/BELLUCCI
SIPF PLIKO 2° ECC 164
SIPF UNIS
SIPF RUT
SIPF RAF
SIPF PICCOLA
SIPF LEDI
PROP E COND: GAGNI ARONNE
SIPR MARA 3° MB 158,25
SIPR ZITA
SIPR MARCO
SIPR LUNA
PROP E COND: AMADORI SIMONE
BATTERIA 10 - MUTE
GIUDICE FUSARPOLI LUIGI
SIPR DAMA 1° ECC 161,50
SIPR TIMBA
SIPR ALBA
SIPR EMI
SIPR NANO DELLA CONCARENA
SIPR ARIS
PROP E COND: PEDRETTI BATTISTA
BATTERIA 11 - MUTE
GIUDICE VILLA MARIO
SIPR OBAMA 1° MB 154
SIPR STELLINA
SIPR GIGETTA
SIPR PALLINA
PROP E COND: AURITI EMIDIO
SIPR MERY 2° MB 150
SIPR BRICCA
SIPR SCIANI
SIPR MARK
SIPR KIMBA
PROP E COND: CATALDI ANDREA
BATTERIA 12 - MUTE
GIUDICE MUGNAINI BRUNO
SIPF LEOO 1° ECC 169
SIPF LEA
SIPF PONGO
SIPF LISA
PROP E COND.: GIANNI GIANFRANCO
SIPR LAIKA 2° MB 157,60
SIPR SOFIA
SIPR BRIGHELLA
SIPR LILLA
SIPR LUNA
PROP E COND.: SICHINI DOMENICO
DOMENICA
BATTERIA SINGOLI
GIURIA: CESARO - MONTANARI - ZAPPA - TORRI
NESSUN CLASSIFICATO
BATTERIA COPPIE
GIURIA: BUTINI - BRAZZAROLA - MAPELLI -
SASSARA
SIPF BILL 1° ECC 163,50
SIPF LUNA
PROP E COND.: LATTORE CARLO
SI MINA DEL DIANELLA 2° ECC 160
SI CALLAS DEL DIANELLA
PROP E COND: ROVINI ALFIERO
SIPR SARA 3° B. 143
SIPR FIAMMA
PROP E COND.: CAPUTO NEVIO
BATTERIA MUTE
GIURIA: VILLA - DI GIANNANTONIO - MUGNAINI -
FUSARPOLI
SIPR MILLY 1° ECC 176
SIPR ZARINA
SIPR BILLY
SIPR BRUNA
PROP E COND: DI STEFANO/BELLUCCI -
SIPR FALCO 2° ECC 163,50
SIPR DIANA
SIPR ZARA
SIPR SISSI
SIPR NERINA
SIPR DOLLY
PROP E COND: MOLINO SILVANO
9
campionato italiano SIPS 2011
10
CRONACA DI uNA VITTORIA mERITATA
Ero presente allo svolgimento della
finale della categoria mute del Campionato
Italiano della SIPS 2011.
Non posso non scrivere alcune considerazioni
molto positive sulla muta
vincitrice, non me ne vogliano gli
altri concorrenti delle altre categorie,
ho potuto assistere ad una sola di
esse ed ho preferito sinceramente
quella delle mute.
La muta è quella che utilizzo nella
caccia e nelle prove, ma quando
mi capita di poter seguire un’ottima
prestazione provo sempre un sentimento
di stima per il concorrente
che riesce ad entusiasmare chi assi-
ste ed arriva lì, magari, da centinaia
di chilometri per vedere e sentire
con i propri occhi e le proprie orecchie
i Segugi che sogna di avere nel
proprio canile.
A Monte Cimone il secondo fine
settimana di luglio era caldo come
nel resto dell’Italia, questa certezza
è stata valida per tutti i concorrenti.
Il sabato ho concorso con i miei
cani, non ho scovato, essi hanno
evidenziato una scarsa predilezione
per il caldo e, come ogni amante dei
propri cani li giustifico, la colpa del
risultato negativo è solo mia che non
sono stato capace di allenarli alle
La muta di Bellucci-Di Stefano vincitrice del Campionato Italiano SIPS 2011
condizioni estreme!
Ho ricevuto i commenti sul
clima caldo torrido da molti
concorrenti che come me
giustificavano i propri segugi
per non aver fatto risultato
positivo.
E’ vero che personalmente
non sono favorevole a manifestazioni
estive con i cani da
seguita, e di questo ne parlavo
insieme con i fratelli Boschiero
davanti l’albergo il sabato al
ritorno dalla prova.
Boschiero come me evidenziava
le difficoltà dei segugi
nel gran caldo di luglio e
proponeva, come molti altri,
di spostare il Campionato ad
una data più consona alle
prove.
Ma la muta di Bellucci e Di
Stefano arriva forse da un altro
pianeta?
Visto i risultati, penso proprio
di si.
Bando alle chiacchiere, ma i
fatti sono inequivocabili: eliminatoria
di venerdì I° turno la
muta di Bellucci e Di Stefano
si qualifica con I° ECC. giudicati
da Luciano Brazzarola;
sabato alla semifinale IV° turno
ancora I° ECC. giudicata da
Maria Assunta Villa; domenica
finale IV° turno la muta vince
con I° ECC; C. A. C- C. A. C. I.
T. alla cagna Zarina giudicata
da ben 4 giudici: Mario Villa,
Bruno Mugnaini, Gianluca Di
Giannantonio, Luigi Fusarpoli.
Sono stato lì per tutto il turno
della prova, ho visto con i
miei occhi, sciogliere la muta
alle 10, 30 circa, con il solito
gran caldo, anzi ancora più
caldo degli altri giorni, fare
tutto quello che la titolata ed
esperta giuria ha riportato
nella relazione finale: cerca,
accostamento, scovo a pelo
ed inseguimento, oltre che
ignorare completamente i
caprioli ben presenti.
Cos’hanno questi segugi, li
allenano all’Equatore?
Visto che Bellucci è farmacista,
avrà scoperto, come in
tutte le discipline agonistiche,
qualche sostanza dopante
che facilita l’azione della sua
muta?
No, la serietà e la competenza
nella scelta selettiva oculata
sommate ad un costante allenamento
portano sempre i
risultati.
Vincere è sempre magnifico
ed esaltante, perseverare
nei grandi risultati è il mio
augurio per tutti coloro che
si impegnano nella selezione
di questi nostri amati Segugi.
Oggi i miei complimenti vanno
a Federico Bellucci e Luigi Di
Stefano per aver selezionato
Zarina, Billy, Milly e Bruna.
Ottima prestazione dei segugi
di Silvano Molino, cani validissimi
sempre nei posti alti
delle classifiche delle prove
importanti, si sono piazzati
onorevolmente alla seconda
posizione.
Al prossimo anno, con regolamento
del Campionato
diverso da quello attuale.
La cerca
L’accostamento
L’entrata al bosco poco prima dello scovo
La lepre esce allo scoperto
La seguita
11
cinofilia
12
mETODI E RISChI DEllA SElEzIONE IN AllEVAmENTO
Zara, Ch. italiano di bellezza di Marcello Petrilli
L’argomento è molto vasto ma ci dà
l’occasione di fare un giro sintetico
d’orizzonte su quanto genera il progresso
genetico e dei problemi che
talvolta genera. Il testo è coinciso,
ha valore di riassunto dettagliato,
scritto partendo dalla nostra opera
«Genetica e selezione nel cane».
Dopo aver definito cosa si intende
per selezione, ci interessiamo ai
metodi di scelta dei riproduttori, ed
alla loro utilizzazione.
Alla fine tratteremo i rischi della
selezione.
Alcune nozioni base di genetica
non possono venir trattate adesso,
lo faremo nel corso della discussione.
Spontaneamente spesso si pensa
che «selezione» voglia dire «scelta
dei riproduttori» oppure «miglioramento
genetico» in senso largo.
In realtà, la selezione è un metodo di
un miglioramento genetico che consiste
nello scegliere e nell’utilizzare
riproduttori per la conservazione
ed il miglioramento di una razza.
Questa definizione va commentata.
Per «selezionare» non basta scegliere
dei riproduttori, bisogna ragionare
sul modo con il quale utilizzarli,
definendo, quindi, gli accoppiamenti
di quale (quali) femmine con quale
(quali) maschi.
Una razza si conserva tramite i
mezzi propri. La continuità nel progresso
genetico esclude il ricorso
all’incrocio. Certo, l’incrocio di ritempra
può, puntualmente, aiutare
il miglioramento di una razza ma il
suo utilizzo deve essere marginale:
ricorrervi concretizza sempre, in un
certo modo, un’interruzione della
selezione condotta precedentemente.
L’importanza della «conservazione»
e «miglioramento» varia secondo le
specie e le razze.
Negli animali da reddito, soggetti
alla pressione di resa economica,
prevale largamente l’idea di migliorare
sempre più le performances.
Nel cane, la situazione è diversa: si
può concepire che il tipo morfologico
guadagni nell’essere semplicemente
conservato, senza evolvere.
Nel quadro di una selezione conservatrice,
l’idea di migliorare vale
piuttosto per le attitudini.
Se l’allevatore è, a giusto titolo, serio
prima di tutto nella qualità degli
animali che produce, deve essere
totalmente impegnato nel rispetto
della razza che alleva.
metodi di scelta dei riproduttori
Si basano nel farsi un’idea, come
quella di valutare il valore genetico
(e all’occorrenza, il valore genetico
additivo) dei soggetti candidati
alla riproduzione. Ci si può basare
sull’esame:
- degli stessi animali: selezione
sull’individuo, detto tradizionalmente
«fenotipico»,
- di individui apparentati (parenti,
collaterali, discendenti): la selezione
viene detta «genotipica».
Definizione di metodi di base
*) La selezione sull’individuo o selezione
massiva
E’ quella classica nel cane.
E’ valida se esiste una buona correlazione
tra il fenotipo di un individuo
e il suo genotipo.
Ciò è vero solo per i caratteri ad ereditabilità
elevata, dei quali fanno parte
pressapoco tutto ciò che riguarda
la morfologia, cioè la “conformità
allo standard”.
*) La selezione sull’ascendenza (o
selezione geneologica)
Parte dal principio che un individuo
ha buone possibilità di rassomigliare,
geneticamente, ai parenti e ai
lontani parenti. In realtà è poco precisa
ma conserva un certo interesse
per i caratteri ad ereditarietà elevata.
Ricorda: l’idea, comune nel cane,
secondo cui bisogna attribuire più
importanza all’ascendente di un
soggetto che al soggetto stesso si
spiega per l’esistenza, nelle razze
canine, di un tasso di consanguineità
che aumenta la somiglianza
tra gli individui ed anche (ma questo
è un altro problema) dalla ricerca
dell’esistenza eventuale di affezioni
ereditarie nell’ascendente di un
animale.
*) La selezione sui collaterali
In questo caso, il candidato alla
riproduzione è scelto per le qualità
dei suoi collaterali (fratelli e sorelle
di cucciolata o mezzi fratelli o mezze
sorelle. Si ammette, per la parentela
genetica che esiste negli animali,
che un individuo abbia delle buone
possibilità di trasmettere le qualità
osservate nei fratelli e nelle sorelle.
La precisione del metodo aumenta
con l’aumentare del numero di individui
osservati.
*) La selezione sulla discendenza
(progeny- test)
Si tratta del metodo più preciso di
selezione. Consiste nell’apprezzare
il valore genetico di un individuo
dopo un campionamento dei discendenti.
Il «Futuro riproduttore»
ha, dunque, in realtà già riprodotto.
Si possono prendere in considerazione
due casi:
- nei bovini da latte, si fa una sorta
di «riproduzione di prova» prima di
utilizzare su grande scala un maschio
le cui performances delle figlie
verranno giudicate interessanti;
- nel cane, un allevatore si vuole
assicurare del reale valore genetico
di un maschio già utilizzato per la
riproduzione nella razza, valutando i
suoi discendenti già procreati prima
di ricorrere ad esso.
Rocco di Giancarlo Quattrini
Friz, Ch. riproduttore di Dante e Alfredo Sabatini
La selezione sui discendenti non
può, nel cane, essere utilizzata
come quadro di una «prova preliminare»
volontaria, ma gli allevatori
tendono ad ottenere dal «progeny
test» più informazioni possibili sui
discendenti di un maschio che interessa
loro, qualora se ne presenti
l’occasione.
13
14
loro messa in opera in caso di
selezione su uno o più caratteri
La selezione è basata raramente
su di un solo carattere, ma ci si può
arrivare. L’allevatore ha tutto l’interesse
a combinare le informazioni
provenienti dai diversi metodi di selezione:
una vagliatura iniziale sulle
origini (selezione sugli ascendenti),
poi un’osservazione accurata delle
caratteristiche degli individui stessi
(selezione massiva), completata
dalla presa in conto dei collaterali,
se non addirittura i discendenti.
Più spesso è un insieme di caratteri
che l’allevatore vuole migliorare, per
cui la speranza del progresso genetico
non è la stessa (ereditabilità
variabile). Di minor importanza due
metodi «storici»:
- la selezione «alternativa»: troppo
lunga, che consiste nell’interessarsi,
in alternanza, ad un carattere per
volta.
- La selezione detta a «livelli indipendenti»,
dove un animale può essere
eliminato per l’insufficienza su di un
solo carattere, anche se miglioratore
per tutti gli altri (il metodo comunque
prevede l’eliminazione quando
si tratta di un parametro di salute,
per esempio uno stato avanzato di
displasia.
Oggi merita di essere operata solo
la selezione «su indice globale».
Perla di Pompiano
di Bruno Boccati
Consiste nel valutare il valore genetico
per ogni carattere, valutare
l’importanza di ognuno, poi fare una
sorta di somma.
L’animale sarà adoperato per la
riproduzione nel momento in cui
il suo indice globale supererà un
valore fissato arbitrariamente, anche
se è deteriorante per un carattere.
E’auspicabile non accettare il solo
risultato globale ma di sapere, nel
dettaglio, cosa l’animale migliora o
deteriora. La selezione sull’indice
Rocco di Giancarlo Quattrini
globale non implica necessariamente
il calcolo di un indice. E’prima di
tutto una pratica, che si può riassumere
come segue:
- stabilire una lista di caratteri che si
spera di migliorare, evidenziando i
più importanti,
- apprezzare il più possibile il valore
genetico dei candidati alla riproduzione
per ognuno di essi,
- non eliminare alcun individuo, anche
se deteriori un carattere (salvo
che si tratti di una grave affezione)
ma tenendo conto del suo valore
genetico di insieme.
Importartante:
gli indici di selezione
Se ne sente ogni tanto parlare ed è
possibile che un giorno si applichino
nel cane.
Sarà probabilbilmente nel solo
settore dell’utilizzo che, per calcolare
un indice, bisognerà che ogni
carattere selezionato possa essere
misurato; ora, i numerosi caratteri
che compongono la “Bellezza” si
prestano difficilmente.
Si sanno calcolare, da molto tempo,
gli indici di selezione negli animali
da reddito con metodi che si sono
evoluti, e che diventano sempre più
precisi.
L’ultimo trovato è il “BLUP” (miglior
stima non del tutto attendibile) in cui
la teoria è complessa ed è appannaggio
di specialisti.
Il BLUP permette una valutazione
precisa del valore genetico degli
animali, correggendo gli effetti nel
mezzo e tenendo conto di tutti i
dati disponibili, sui candidati alla riproduzione
stessi e sui loro parenti.
Taison di Calisto Ferrero
l’utilizzazione dei riproduttori
Quando i riproduttori sono stati
scelti si pone la questione di come
utilizzarli.
All’allevatore si offre un’alternativa:
l’esogamia o la consanguineità.
L’ESOGAMIA
Questo dovrebbe valere in generale.
Contrariamente ad un’opinione ritenuta
in cinofilia, non è indispensabile
associare la consanguineità alla
selezione, anche se la prima può
rivelarsi interessante. Se si ricorda
che l’esogamia prevede che i genitori
non abbiano parentela comune
per cinque generazioni precedenti,
si concluderà che questa condizione
è purtroppo molto rara.
Per accoppiare tal maschio con
tale femmina, piuttosto che tal’altra,
l’allevatore ha tre possibilità:
- accoppiamenti a caso (talvolta si
parla, abusivamente, di panmixia): il
metodo è interessante globalmente
per la razza il cui progresso si registrerà
lentamente nell’insieme dei
caratteri selezionati. Non consente a
breve scadenza di ottenere obiettivi
precisi;
- accoppiamento tra i migliori con i
migliori (simili con simili) per uno o
per un piccolo numero di caratteri (si
parla di “Omogamia”). Il progresso
è rapido sui caratteri definiti se la
scelta dei riproduttori è ben fatta;
- accoppiamento dei migliori con
i meno buoni (accoppiamento tra
individui dissimili) fatto per correggere
i difetti dell’uno con le qualità
dell’altro (si parla di “Eterogamia”).
Omogamia ed eterogamia non sono
esclusivi uno dell’altro. In un allevamento
importante, i due metodi
possono coesistere, alcuni animali
si riproducono con i loro simili, altri
con i loro “Opposti”. In un piccolo
allevamento, possono alternarsi,
in funzione delle caratteristiche
degli animali e di quanto si augura
l’allevatore.
La consanguineità (ENDOGAMIA)
L’idea dominante in cinofilia è che
non è possibile fare selezione valida
senza ricorrere alla consanguineità.
E’falsa se ci si interessa della continuità
del progresso dell’insieme
della razza. E’ in parte esatta se si
considera che il fine della selezione
in un allevamento è di produrre dei
campioni. Una consanguineità ben
condotta aumenta in effetti le possibilità
di ottenerne, ma la totalità
degli animali non sono per forza
interessati dal progresso genetico.
Della consanguineità, prima che
esca dal quadro di questa comunicazione,
ricordiamo solamente
due punti:
- non c’è bisogno di credere o non
credere alla consanguineità. E’un
metodo di cui si conoscono vantaggi
e inconvenienti, e presenta
sempre una parte di rischio. Il fatto
di sapere se si accetta o meno di
avere dei rischi detterà le condizioni
di ricorrervi meno;
- quando si parla di “Consanguineità”,
si pensa spesso a quella diretta
(accoppiamento padre x figlia,
fratello x sorella, zio x nipote ecc.).
Ma ve n’è una forma insidiosa, che
abbiamo già evocata: una popolazione
può divenire consanguinea
nel suo insieme senza aver attuato
accoppiamenti consanguinei diretti.
Basta che uno stallone sia stato molto
utilizzato e che vengono ricercati
preferenzialmente i suoi discendenti.
Ripetiamo che un individuo non è
consanguineo se i suoi parenti non
hanno antenati comuni per almeno
cinque generazioni.
I rischi della selezione
Quando la selezione è ben condotta,
cioè quando genera un progresso
genetico ragionevole conservando
alla razza una sufficiente variabilità
per evolvere in un’altra direzione
con i propri mezzi, non presenta
dei veri rischi. Per contro, questi
ultimi sono una realtà quando è mal
condotta.
Il progresso genetico non è razionale
quando è troppo unidirezionale
ed in alcuni casi può facilitare la
deriva verso l’ipertipo.
L’unidirezionalità poggia su una
concezione troppo stretta della
selezione: tutti gli animali devono
ritenersi vicini il più possibile allo
standard e sviluppare esattamente
le stesse attitudini. Certo, un tale
obiettivo è comprensibile e chiaro.
Traduce un’idea falsa di ciò che
deve essere una razza: una forte
rassomiglianza morfologica o fisiologica
negli animali caratterizza in
effetti la linea consanguinea o, in
una minima misura, la corrente ma
non la razza che, da questo punto
di vista deve conservare una certa
“elasticità”. Inoltre, si sa bene che
un progresso unidirezionale rapido
prevede l’esercizio di una forte pressione
selettiva, la quale passa per la
riduzione del numero di riproduttori
maschi.
Quando, questi ultimi sono appa-
15
16
rentati perchè discendono da uno
stallone molto considerato, la variabilità
finisce per ridursi pericolosamente.
Le conseguenze sono che la
razza non può più evolvere. Questa
è senza dubbio la ragione per cui
vi è un’idea diffusa in cinofilia, in
particolare nei cani da caccia: il
ricorso, ogni tanto all’incrocio. Oltre
al fatto che l’incrocio concretizza un
fallimento della selezione – come
abbiamo già sottolineato – ricorrervi
traduce un certo “Egoismo”. In effetti,
è la selezione che, da sola, genera
il progresso genetico continuato.
Ricorrere all’incrocio beneficia il
progresso genetico ottenuto grazie
agli sforzi degli altri, senza il proprio
contributo.
La riduzione della variabilità genetica
ha un’altra conseguenza ben
nota: l’aumento della frequenza
d’espressione delle malattie ereditarie
a determinazione autosomale
recessiva. Il cane non è affetto da
un fardello genetico più importante
delle altre specie ma l’incidenza
delle anomalie ereditarie è incontestabilmente
preoccupante in alcune
razze. Ciò è dovuto per primo ad un
aumento del tasso di consanguineità
che facilita il passaggio dei
geni recessivi allo stato omozigote.
Ricordiamo l’aforisma di LUSH:
“La consanguineità non commette
crimini, li rivela”. Segnaliamo
anche che un gene recessivo può
aumentare la sua frequenza in una
popolazione dall’utilizzo abusivo di
un campione che, peraltro, trasmette
un’anomalia recessiva senza che
lo si sappia.
La deriva verso l’ipertipo è una delle
“Malattie” della cinofilia attuale. A
dispetto di tutti gli avvertimenti dati
da più di trent’anni dai veterinari, si
continuano ad incontrare cani ipertipici
nelle esposizioni, ai quali vengono
assegnate i premi maggiori. Il
risultato è che, se la Convenzione
europea di Protezione degli Animali
da Compagnia, iscritta ormai nel
Diritto francese, verrà applicata un
giorno con fermezza, delle razze
intere rischieranno di sparire e gli
obiettivi di selezione dovranno essere
largamente rivisti. Nella Convenzione
ci sono alcune esagerazione
ma è risaputo che gli eccessi in un
verso ne producono degli altri in
quello opposto. Non verrà ricordato
mai abbastanza che un cane non è
un giocattolo: ma un essere vivente
sensibile che deve poter vivere per
un tempo sufficientemente lungo,
riproducendosi naturalmente e non
possedendo caratteristiche morfologiche
o fisiologiche suscettibili
di nuocere alla sua salute. Questo
è l’obiettivo generale che ognuno
deve avere sempre in memoria,
anche se deve essere sfumato per
alcune razze, almeno nel loro stato
attuale.
Questi sono i principali rischi legati
alla selezione, ma ve ne sono ancora
altri.
Conclusione
Gli allevatori degli animali da reddito,
non hanno più la possibilità di
intervenire in materia di selezione,
poiché la scelta dei maschi riproduttori
non viene più fatta da loro, gli
allevatori di cani avendone, invece,
ancora facoltà dovranno essere molto
responsabili poiché gli errori di
selezione, oltre le conseguenze che
riguardano l’allevamento, rischiano
di nuocere alla salute degli animali
e, peraltro, sono suscettibili di ripercuotersi
sull’insieme della razza. In
questo senso, che lo si voglia o no,
l’allevatore è impegnato in un’azione
collettiva.
Per ottimizzare i risultati dei suoi
sforzi di selezione, l’allevatore deve
disporre di un solido buon senso
e delle conoscenze di base di
genetica, che riguardano i metodi
ed i rischi di selezione. Ci siamo
accontentati qui di proporre un piano
dettagliato, contenente qualche
raccomandazione, che potrà essere
in seguito completata.
Bernard DENIS
Professeur honoraire de
l’Ecole vétérinaire de Nantes,
président de la Société d’Ethnozootechnie
5, Avenue Foch, 54 200 TOUL.
Taison di Calisto Ferrero
VANESSA BuTINI hA lO SCuDETTO TRICOlORE FIDASC
Vanessa Butini, figlia d’arte, con la passione e l’esperienza
del padre, noto giudice e allevatore di segugi
italiani, all’ultima edizione del Veltro corrente non figurò.
Un pò o forse anche di più per sfortuna. Perse quella importante
battaglia come si dice in stile militare, ma dopo
un pò di tempo il giorno. 3 Aprile, in quel di di Monte
Cucco - Sigillo - prov di Perugia, ha vinto una grossa
battaglia: Campionato Italiano FIDASC. Ha trovato la
sua lepre, e come l’ha trovata, meglio come l’hanno
trovata e fatta correre le sue cagnette un pò leggere
che parlano anzi abbaiano sonoramente nella lingua
di Dante perché sono seguge italiane, facendo impressionare
i presenti e gli avversari. In quella giornata di
primavera inoltrata ha corso l’ultimo turno, in un’ora
ingrata per reperire la pastura. Quando si possiede una
spiccata dote olfattiva, intelligenza, iniziativa e avidità
venatoria, si può fare anche delle cose egregie, quasi
impossibili cosi è stato. La migliore descrizione della
prova delle sue due seguge è di Roberto Pigliacelli che
le ha giudicate:
“Ultimo turno, il caldo si fa sentire, il terreno è asciutto.
Pariglia di segugi italiani rosso fulvo, soggetti tipici di
modello leggero. Vengono liberati in ampio erbaio, la
cerca viene svolta con attenzione e giusta spigliatezza
incontrano e vocalizzano con voci tipiche accostano
con metodo classico fino al margine del bosco,si inoltrano
in esso per lungo tratto,evidenziano la presenza
della lepre con fare sospetto e subito dopo scovano a
vista. La seguita risulta sonora incalzante e duratura con
soluzione di diversi falli, si chiude con i cani in seguita.
C.A.C. a Gioia Riserva di C.A.C. a Farfalla”. Il sangue di
queste cagne non vada perduto per la razza del segugio
Italiano e soprattutto per dare ai lepraioli quattrozampe
che scovano inseguono e fanno fare pesante il
RINO E GAIA
DI pOGGI
CAmpIONI DEl mONDO
I Segugi Italiani a pelo raso nero focati di Piero Poggi
sono campioni del mondo ell’EXPO di PARIGI.
Rino e Gaia nascono nel pavese in casa Poggi.
Rino da Paride e Tosca, Gaia da Paride e Gemma.
Entrambi del 2008 sono già un vanto per l’allevamento
italiano.
Il loro palmares è stracolmo di risultati incredibili a conferma
di una cinofilia che è all’avanguardia nel mondo.
Tipicità, distinzione, armonia e classe si coniugano
in questi due straordinari soggetti che a Parigi hanno
messo a segno un risultato frutto della passione edella
competenza.
Segulius
Vamessa Butini con
Gioia e Farfalla
carniere. Auspico in questo scritto anche il rientro nelle
prove dell’amico Piero Antichi e dei suoi ottimi segugi.
Lorenzo Mari Cenni
Rino e Gaia
di Piero Poggi
Campioni
del Mondo a
Parigi 2011
segugisti di successo
17
cinofilia
18
l’INTEllIGENzA
Ch. mondiali a Parigi 2011 Rino e Gaia di Piero Poggi
Sembra che l’uomo sia il re della
creazione e che la specie umana
sia la sola che abbia ricevuto tutta
l’intelligenza disponibile sulla terra
per lasciare agli altri essere viventi
solo l’istinto.
Se pensiamo a quello che è successo
sul nostro pianeta dal 1939,
se pensiamo che grandi civiltà
sognano di farci rivivere le stesse
esperienze per insegnarci a vivere
meglio…. e a morire, saremmo
piuttosto tentati a pensare che tanti
animali potrebbero loro insegnare
agli uomini come vivere la propria
vita con moralità, affetto, socievolezza
ed intelligenza.
Alcuni fanno qualche concessione
ed ammettono che qualche animale,
come per esempio il cane, possa
essere dotato di un istinto superiore.
Confesso che non riesco a ben capire.
O è l’una oppure l’altra ! Che
significato ha “istinto superiore”?
Quale linea ben precisa di confine
può esistere tra l’istinto superiore e
l’intelligenza ?
L’istinto è un moto interno naturale
che ci spinge ad agire in un senso
o nell’altro senza pensare. Il moto
istintivo è un moto spontaneo che
non si basa sulla ragione.
Quando un essere è dotato di
memoria e basa la sua condotta
su quella stessa memoria e sulle
associazioni d’idee o di immagini
o di qualsiasi tipo di sensazioni,
possiamo dire che sta agendo al di
fuori di qualsiasi spinta cerebrale e
di qualsiasi pensiero ?
Mi sembra difficile poterlo ammettere.
Al contrario, tutti i generi di
addestramento sono basati sulla
memoria e le associazioni d’idee.
104
I cani basano il loro comportamento
sulle deduzioni inerenti al loro addestramento.
Ciò implica forzatamente
l’uso del pensiero e della ragione.
Ma i cani fanno, al di fuori dello
stesso addestramento, delle associazioni
d’idee e delle deduzioni
strettamente individuali e della propria
iniziativa.
Non voglio nemmeno pensare di
fare un insulto ai nostri cani doman-
dando se sono dotati di intelligenza.
Cacciatori ed amici dei cani, tutti noi
siamo pronti a rispondere affermativamente.
Però, vorrei raccontarvi della condotta
veramente strana di una
femmina di cane da ferma. Due
femmine, madre e figlia, dello stesso
proprietario vivevano normalmente
in tutta libertà nel suo giardino. Un
giorno, visto che erano in calore,
una di loro, precisamente la madre,
venne legata alla sua cuccia, vicino
ad un muretto. Saltando male sul
muretto, inciampò e rischiò di strangolarsi
cadendo nel vuoto dall’altra
parte. L’altra femmina si precipitò
verso la cucina abbaiando in modo
strano. La cameriera sorpresa di
questo comportamento inusuale
andò fuori per veder cosa stava
succedendo. La femmina cominciò
a camminare sempre abbaiando
verso il luogo dell’accaduto. La
cameriera la seguì … e vide che la
femmina era già in piedi sulle zampe
posteriori per sostenere l’altra
che penzolava dalla catena. E così
furono in grado di salvarla in tempo.
Potete trovare dei buoni cani medi
tra quelli dotati di intelligenza media.
Non ne troverete tra i cani stupidi o
distratti. I cani eccellenti, i primi della
classe si annoverano solamente tra
quelli intelligenti.
105
L’intelligenza rappresenta già un
attributo importante per un cane
da ferma. Ma, visto che il cane da
ferma sta sempre nelle vicinanze
del suo padrone ed è sempre sotto
il suo controllo e la sua autorità, l’intelligenza
in questo caso ha meno
importanza che per il segugio che,
appena iniziata la battuta di caccia,
viene lasciato per conto suo.
Ma quanto è bello e comunque
intelligente osservare un cane da
ferma che individua una preda e
sta lì trepidante ma rimane immobile,
in attesa, e che con un gesto
pieno di iniziativa abbandona la
pista e va direttamente a prendere
la preda che sta tra il suo padrone
e lui stesso! Non vi è lì un esempio
di ragionamento?
Ho parlato di cani dotati di molto
fiuto e che in realtà non sapevano
servirsi del loro odorato perché
non sapevano come sbrogliare una
traccia oppure ci riuscivano ma con
estrema lentezza.
Non vi è dubbio che un cane
meno dotato di fiuto, ma dotato di
intelligenza e decisione, porterà a
termine il proprio lavoro molto più
rapidamente e con molta più efficienza.
Non sto parlando del cane
che svolge il suo lavoro in modo
disordinato, ma sto parlando del
cane saggio ma sagace che prosegue
il suo cammino lungo la traccia
e riesce a venire a capo delle molte
difficoltà che essa comporta.
Succederà che quello molto fine
di fiuto, che però ha come unico
obiettivo di assaporare il piacere di
quei sentori, seguirà con la stessa
insistenza la traccia per poi sbagliarsi.
Se un cane intelligente si sbaglia,
e non bisogna punirlo per questo,
visto che capita spesso, si rende
conto rapidamente che ha commes-
Andrea Gallini
ed i suoi Ariegeois
so un errore. Il cane stupido invece
non se ne accorge nemmeno o se
ne rende conto molto tempo dopo
che ha commesso un grave errore.
Quando una preda ripassa per due
volte sullo stesso luogo, i cani intelligenti
lo capiscono al volo ed invece
di proseguire su quella traccia molto
calda visto che la preda ci è passata
per ben due volte, si fermano e cercano
il punto di risoluzione.
Il cane con fiuto fine ma con scarsa
intelligenza continuerà invece a
seguire questa doppia traccia fino
a raggiungere il punto di svolta del
selvatico.
I cani che riescono ad individuare
tale svolta sono particolarmente
preziosi perché velocizzano notevolmente
la caccia.
106
Ciò è ancora più palese visto che le
tracce doppie sono ancora adesso
molto frequenti, e che quando la
traccia si perde, cacciatori e cani
tendono a cercare in avanti piuttosto
che tornare indietro. Si diffida
sempre un po’ dei cani che cercano
ad inseguire la traccia ritroso, che,
19
20
però, nella circostanza specifica è
la vera.
Nei falli impegnativi i cani che hanno
solamente fiuto fine, ma con scarsa
iniziativa, sono generalmente incapaci
di ritrovare la traccia giusta e si
ostinano a sbrogliarla metro dopo
metro.
Questo attualmente corrisponde
a verità più che mai. Le difficoltà
riguardanti la caccia alla lepre
sono aumentate da qualche anno.
Prima di tutto, perché sembra che
le condizioni atmosferiche siano
diventate sempre meno favorevoli.
E poi, c’è una grande diversità nelle
coltivazioni con spargimento di letame,
di concime ed altri acidi che
praticamente cancellano la traccia
nei campi. Per ritrovare la traccia,
è inutile fare del surplace. Bisogna
per forza esplorare altri luoghi più
propizi alla traccia e dove persistono
i sentori della lepre.
Il cane con fiuto fine, ma sprovvisto
di spirito di iniziativa, non pensa alla
necessità di andare a cercare più
avanti, mentre il cane intelligente deliberatamente
non si ostina su una
unica traccia e comincia a cercare
in cerchio in tutti i sensi.
E sul sentiero? Una volta, c’erano
ancora dei buoni cani da sentiero
che davano un prezioso aiuto ai
cacciatori. Oggi, un cane da sentiero
non può fare più nulla sulle
strade asfaltate e puzzolenti di olio
e di benzina.
E ancora in questo caso, è necessario
che i cani vadano in avanti e
cerchino anche in altre direzioni.
Nel tipico paesaggio delle Deux-
Sèvres e della Vandea, ci sono dei
campi vastissimi, qualche volta di
parecchi ettari, coltivati a cavoli e a
topinambur.
Questo tipo di coltivazioni crea
molte difficoltà per via della folta
vegetazione e di quei solchi che le
lepri percorrono e tagliano in tutti i
sensi e che sono perfetti per questi
animali scaltri. Per seguire tutti i grovigli
della traccia, supponendo che
ci si riesca, ci vorrebbe un tempo
Spagna e Diana
infinito; invece con l’aiuto di uno o
due cani intelligenti e sagaci il fallo
è risolto in un attimo.
Appena sentono che la traccia sta
sfumando fanno il giro del campo
bordato da grandi siepi e ritrovano
immediatamente l’uscita della traccia
dalla siepe.
Si potrebbero citare numerosi casi
dove il cane dotato di solo fiuto è totalmente
impotente ad individuare la
traccia giusta quando è aggroviglia-
ta e dove solo i cani intraprendenti
possono avere successo.
Solamente i cani intelligenti possiedono
lo spirito d’intraprendenza
indispensabile per svolgere tale
lavoro. Ecco perché sono sinceramente
convinto che l’intelligenza
rappresenta la qualità primordiale
del segugio.”
( tratto da “Chiens de grand e petite
venèrie” di Paul Daubignè”)
... E lA NEVE VA
Non ho mai amato il fango quando
si attacca agli scarponi ed appesantisce
la camminata. Eppure
la stradina che attraversa le due
coste emiliane, teatro della finale
Federcaccia per le mute su lepre,
ne è tutta interessata. Anzi c’è un
tratto che rasenta uno strapiombo
e proprio lì prego: “Signore fa che
le ruote del fuoristrada reggano”.
Sì, il vecchio Land Rover che è transfert
per giudici e accompagnatori
ci conduce sul punto della prima
sciolta; e quando chiedo a chi mi
siede accanto di rompere il flusso
di aria fredda sul mio omero, mi
accorgo che il vetro in questione,
semplicemente, è assente.
Al contrario la sera prima in stanza
avevo “beneficiato” di sovrabbondanti
flussi termici grazie ad un
condizionatore troppo generoso.
Tuttavia, pur con qualche piccolo
disguido, a fine novembre dello
scorso 2010, chi scrive ha gustato
nel territorio delle colline emiliane,
l’ultima bella finale su lepre che ha
accomunato nel giudizio gli amici
Giovanni Incerti e Maria Assunta
Villa, oltre al sottoscritto. E proprio
la loro presenza ha reso speciale la
finale di Reggio Emilia che ha visto
vincitori i sei fulvi pelo raso, ormai
ben noti, del tenace e avvinto Gianni
Petruccioli, gloria del Mezzogiorno
d’Italia (abita poco lontano dalla
Capitale ma vanta origini umbre).
Il grazie di cuore va proprio ad
Assunta e Giovanni che con la loro
amicizia mi hanno regalato giorni
meravigliosi.
Il nome Incerti mi era noto da svariati
lustri per l’impegno profuso a favore
del segugio lepraiolo italiano, ma
non ricordo un nostro scambio verbale
nell’ultimo ventennio (da che
frequento i terreni di prove). Mi scorre
dalla penna un grazie Giovanni!,
per la tua presenza, alta, serena,
dal vocabolario propizio, mai ovvio,
sempre calzante, per esprimere un
giudizio frutto di consumata esperienza
col nostro amico più caro: il
segugio. La tua compagnia è stata
insostituibile mentre bianchi fiocchi
scendevano copiosi ed io abbarbicato
all’ombrello (ma più al tuo
braccio), ascoltavo attento le tue
riflessioni sagge e pacate, mentre
la muta di Pizzetti era intenta a
dipanare una impossibile usta compromessa
dai fiocchi che venivano
giù abbondanti. Tutto questo mentre
l’altra nostra amica, parte integrante
della terna giudicante, incurante del
freddo e della neve tallonava il buon
Ninì nel terzo turno degli Ariegiois.
Sì, l’Assunta, fiore all’occhiello del
corpo giudicante, è l’unica rappresentante
mulièbre a vagliare le
prove di lavoro. Ma questo è solo
l’ultimo dei suoi meriti. L’ho conosciuta
proprio in questa finale e vi
assicuro che conversare con lei è
stata la cosa più piacevole delle tre
giornate. Colpisce il suo sorriso, la
sua umanità, la sua libertà di parola
e la sua schiettezza. Quando guarda
i cani è attenta, non le sfugge nulla,
meticolosa (lei caccia con i peloforte
neri), anche perché un fisico longilineo,
atletico ed essenziale, la porta
a seguire sempre da vicino cani e
conduttori; con andatura indefessa,
altera e combattiva.
Ma veniamo ai protagonisti: i segugi
e l’agognata lepre. Già detto che
i fulvi di Petruccioli hanno offerto
lo spettacolo più completo ed
equilibrato, raggiungendo il primo
gradino del podio; certo che Gianni
ne ha fatto di strada da quando conduceva
sotto il mio giovane occhio
indagatore una coppia precisa ed
attenta, ma riservata nella voce, e
che arrivò allo scovo quando avevo
ormai già dato fiato alla tromba.
Gianni mi ha sempre rimbrottato
quell’episodio del nostro primo incontro,
ma credo che in quest’ultimo
me lo abbia finalmente perdonato!
Ora i suoi segugi attaccano in
maniera più convincente, con metodo,
stile e voce italiana che non
risparmiano, ed i risultati si vedono.
Essi conducono la pista nel bosco
sempre con gioco di squadra. Qui
la lepre all’approssimarsi dei cani si
muove anzitempo e dopo qualche
tentativo esperito viene infilata bene,
costretta ad uscire dal bosco, attraversare
il vasto campo dissodato,
fino al folto successivo, oltre il quale
c’è una cava di argilla che la pioggia
del giorno prima ha reso lutulenta.
Le voci spiegate all’unisono dei sei
segugi spingono fin qui la fuggitiva
che finalmente arresta, in terreno
fangoso, l’indomita corsa dei cani
sagaci.
Ma quello che più mi colpisce
dell’allevatore dei fulvi è il lavoro che
ha saputo fare alla razza, conferendo
ad essa un contributo di qualità
e attitudini che possono riunirsi nella
parola classe. Prova ne è che molti
sono andati ad attingere i cromosomi
da lui fissati.
Anche il giorno prima avevamo visto
la lepre mentre i segugi di Cataldi
erano in rimessa. Essa si era rubata
anzitempo creando serie difficoltà ai
cani nell’intraprendere la seguita,
condotta poi fino al fallo in altro
versante.
Ma la neve è stata la protagonista
dell’ultimo giorno come già detto.
Essa in breve lasso di tempo trasforma
la collina emiliana: boschi,
vigneti e conifere, in un variegato,
asimmetrico panorama, accomunato
dal medesimo virgineo candore
luminoso.
don Lazzaro Volpe
La muta di Gianni Petruccioli
campionato FIDC
21
incontro internazionale
22
NEllE VAllI DI BERGAmO è VERA CINOFIlIA
MALPAGA Incontro internazionale con CACIT in palio
Marc Moras con i suoi Petit Bleu a Malpaga
Dal 10 al 12 giugno si è svolta in
provincia di Bergamo una verifica
zootecnica di altissimo livello riservata
ai cani da seguita, Segugi, su
lepre. E’ stato un confronto di livello
europeo a cui hanno partecipato anche
sei mute, equipaggi, francesi di
Caujolle René(Ariegeois.). Peimounet
Jean-Louis (Ariegeois.) Moras
Marc (Petit Bleu de gascogne), Caliz
Daniel (Petit Bleu), Fournes Roland
(Anglo Francais de Petit Venerie),
Lacam Camill (AFPV) e due segugi
a solo, di nazionalità elvetica,
di razza segugio del bernese di
Giovanni Brumana. Il teatro di tale
prova sono state le Alpi Orobiche ed
in particolare i Colli di San Fermo,
tutta la Valcavallina e la Val Gandino
specificatamente nei Comuni di
Casazza, Fonteno, Monasterolo,
Gaverina Terme, Endine Gaiano,
Grone, Adrara S. Rocco, Adrara S.
Martino, Vigano San Martino, Borgo
di Terzo, Luzzana, Entratico, Trescore
Balneario, Cenate Sopra.
Sulle Montagne della bergamasca i
segugi sono stati protagonisti, con
le loro voci, in un paesaggio meraviglioso
che li ha visti ospiti d’onore
con l’accoglienza che meritano questi
antichissimi cani. Segugi italiani,
francesi, inglesi e svizzeri si sono
incontrati per dare dimostrazione
di un’antica cultura cinegetica che
ancora oggi è protagonista ed artefice
di una selezione zootecnica di
livello europeo.
I segugi sono parte integrante dei
nostri monti e la cultura e la tradizione
che accompagna la loro selezione
sono, da sempre, nell’anima
dei nostri cinofili e cacciatori e... dei
nostri montanari.
Le prove, vere verifiche zootecniche,
sono state caratterizzate da notevoli
difficoltà infatti la montagna è avara
di soddisfazioni e dura da affrontare
e lo è stata anche per i segugi ed
i loro canettieri che hanno dovuto
mettere in campo tutta la loro abilità,
esperienza e competenza per
dimostrare il loro valore. Anche per
questo le qualifiche sono state ancora
più meritate e probanti.
Qui non si è trattato delle solite
prove in terreni facili e ricchi di lepri.
Al contrario i terreni sono impervi e
le lepri furbe e nel giusto numero.
Assoluto è stato il rispetto di tutta
l’altra selvaggina.
E’ obbligo manifestare grande
compiacimento nel lavoro svolto
dalla Pro Segugio di Bergamo che
in questo modo, anche in questo
modo, vuole far scoprire e conoscere
le montagne di Bergamo a molti
che nemmeno immaginano siano
così belle oltre che far conoscere il
segugio in tutte le sue peculiarità.
La cinofilia diventa, in questo modo,
una strumento turistico di grande
valenza che merita una riflessione
infatti centinaia di appassionati sono
arrivati nelle valli bergamasche ed
incantati hanno ammirato una realtà
che mai avrebbero scoperto se non
ci fosse stato il Segugio, con tutto
il suo mondo, che gliele ha fatte
scoprire e conoscere.
Hanno partecipato alla manifestazione
i concorrenti con il requisito
determinante, per i segugisti italiani,
di aver partecipato al Campionato
Giovanni Brumana e la sua signora con due splendidi Segugi
del Bernese
Sociale della SIPS (PRO SEGUGIO)
che quest’anno si è celebrato ad
Ascoli Piceno.
Hanno avuto il diritto a concorrere le
mute di segugi italiani ed esteri che
hanno conseguito i punteggi più alti,
nelle categorie mute e singolo, nel
Campionato Sociale Pro Segugio.
Questa prova internazionale, visti i
risultati conseguiti e l’alta valenza
zootecnica, verrà ripetuta anche
l’anno prossimo con annesso raduno,
per tutte le razze tutelate dalla
SIPS, ed oltre alla categoria mute e
singolo si completerà con le coppie.
Classifica:
23
24
Un momento dell’esposizione di Malpaga 2011
Venerdì 10 giugno 2011
Prova libera-
• Batteria n° 4 cat. coppie
Cat. Coppie giudice sig Marchesi
Vittore
1°Ecc Punti 165 Diana e Spagna
SIPF di Scarpellini e Testa
2° Ecc punti 160 Parise e Tata
SIPR di Cariboni
• Batteria n° 3 categ. Mute giudice
Villa Assunta Maria
1° ecc 164,5 punti Baffi, Milla,
Aria, Vespa, Lisa, Sabbi SIPF di
Rapis Battista
2° ecc con 158,60 Selva, Stella,
Lisa, Lea, Edda SIPF di Rapis
Battista
• Batteria n° 2 mute Giudice Bianchetti
Giorgio
1° Riservato
2° Buono con punti 142,25 Indio,
Valenti, Lisa, Trottolina SIPR di
Montersino
3° Buono 142,25 Bil, Isa, Emma,
Vanda SIPR di Montersino.
• Batteria n° 1 Singolo Giudice
Giuseppe Mozzi
1° ecc 172 punti, Lea SIPR di
Polidori
2° MB 153 punti Kiba SIPR di
Capra
3° MB 152 punti Lisa SIPF di Strafaci
4° MB 150 punti Vespa SIPR di
Morstabilini Antonio
• Batteria n° 2 Singolo giudice Ghilardi
1° MB 158 punti Athena SIPR di
Menghini
Sabato 11 giugno 2011
Prova Internazionale con CACIT
• Batteria n° 1 Cat. Mute giudici
Ghilardi-Bianchetti
1° MB 150 punti Diablo, Maya,
Appia, Ellix, Etoile, Baguera petit
bleu de gascogne di Caliz Daniel
(Francia)
2° Buono 143,10 punti Piceno,
Conero, Iside, Garonna, Perline,
Teophil razza petit bleu de
gascogne di Vincenzo Ferrara e
Marcello Dante.
• Batteria n° 2 cat. Mute giudici
Butini-Mapelli
1° Ecc. con 162, 83 punti Fulmine,
Saetta, Eros, Eolo, Emi, Lea SIPR
di Marcaletti-Turcatti
• Batteria n° 3 cat Mute giudici
Mozzi-Mugnaini
1° Ecc. punti 165,87 Lallo, Birba,
Mara, Dorina, Bionda, Sara II
SIPR Fulvi di carlo Generotti
• Batteria n° 4 Cat. Mute giudici
Brazzarola-Clerici
1° Mb punti 158 Atos, Casta,
Clarione, Dora, Eliza, Aliseè razza
Ariegeois di Caujolle René (Francia).
2° MB punti 153.20 Tobia, Billi,
Gilda, Eva, Zina SIPR nero focati
di Chioda Enrico
• Batteria n° 5 Cat. Mute giudici
Albani-Villa Assunta
1° Ecc punti 160,50 Aria, Vespa,
Stella, Selva, Lea, Lisa SIPF nero
focati di Rapis Battista
• Batteria n° 7 Cat. Mute Marchesi-
Minelli
1° MB punti 154,83 Frida, Palombella,
Lara, Lisa, Barone, Bosco
SIPR nero focato di Rigati
2° Buono punti 140,16 Ella,
Elba, Doris, Cheyenne, Birman,
Brigand di razza Gascon-Santongeois
di Mauro Uggeri
3° Suff punti 127,2 Kira, Nebbia,
Ledi, Dora, Mago SIPF nero focati
di Zanotti Vincenzo
• Batteria n° 8 Cat. Singolo giudici
Zani-Scalvenzi
1° Ecc. punti 162 Cloè Segugio
del bernese di Milliston Titti
2° MB punti 154 Bricciola Segugio
del Bernese di Giovanni Brumana.
Domenica 12 giugno 2011
Prova libera
• Batteria n°3 cat Mute
1° Ecc. punti 163 Nebbia, Ledi,
Kira, Dora SIPF di Zanotti Vincenzo
Gian Carlo Bosio
TROFEO FIORAVANTI 2011
La muta dei fratelli Sacchetti vincitrice del Trofeo Fioravanti 2011
Il 16/17 Aprile 2011 dopo le qualificazioni
di Teramo, Pescara, Chieti
e L’Aquila (all’università del segugismo
come soleva dire il compianto
Gildo) si è laureato per il 2° anno
consecutivo la muta di segugi italiani
pelo raso composta da: Moschino,
Birbo, Nizza, Sara, Bella, Lilla e
Cuca di proprietà del sig. Sacchetti
Romeo di Teramo, coadiuvato nella
conduzione dal figlio Davide, nelle
coppie si è imposto con il CACIT
il Signor Caputo Nevio, di Fratturo
Scanno con Sara e Fiamma.
Il prestigioso trofeo voluto fortemente
dal presidente regionale S.I.P.S.
il signor Petrella Lucio e dal tutto il
consiglio Regionale d’Abruzzo. Si
è svolto in 6 prove per complessivi
254 turni per le mute e 52 turni per le
coppie suddivise: le prime 4 prove di
qualificazioni nelle rispettive Province
e i secondi 2 turni (semifinalisti e
finalisti), in quel magnifico scenario
dell’altopiano di Rascino di Rieti.
La semifinale e la finale è stata
giudicata da tutti gli esperti giudici
abruzzesi (Pigliacelli, Zaccagno,
Monti, Cicchitti e Zappa) ciò è stato
possibile per la grande tradizione
segugista abruzzese.
La scelta di disputare la semifinale e
la finale in quella magnifica palestra
di Rascino è dovuta al fatto che Gildo
vi è stato per circa quarantanni
ad addestrare e allenare suoi cani.
Troppe ore liete abbiamo trascorso
insieme, troppi cari ricordi mi legano
a LUI che non potrò dimenticare in
questo scorcio della mia vita.
Lucio Petrella
Nevio Caputo vincitore della categoria coppie, Lucio Petrella e
Davide Sacchetti, vincitore della categoria mute
trofeo Fioravanti
25
coppa Beretta
26
COppA BERETTA IN VAl TROmpIA
I migliori soggetti dell’Expo in Val Trompia con giudici e organizzatori
Già l’anno scorso Valeriano Sabatti
aveva intenzione di organizzare
un evento importante di cinofilia
segugistica.
Valeriano fa le cose per bene,nel
suo lavoro è molto conosciuto, realizza
calci per fucili su misura per
tiratori al piattello di tutto il mondo,e
che tiratori! Fra questi figurano svariati
campioni nazionali e mondiali.
Chi è abituato a cimentarsi ai massimi
livelli, di solito, preventiva bene
il da farsi.
Ha coinvolto la ben nota Beretta,visto
che è l’azienda leader nella produzione
delle armi e che risiede proprio
in Val Trompia, a patrocinare la
prova intitolandole il trofeo.
Nella patria delle armi,anche altre
aziende produttrici hanno collaborato
sostenendo la manifestazione,
tra queste la Rizzini, che ha messo
in palio un fucile di sua produzione.
Riflettevo sul doppio ruolo di soste-
gno dei bresciani alla Nostra Associazione:
il più alto numero di iscritti
alla SIPS ed un grande impegno
nella difesa dell’attività venatoria.
Qui tutti conoscono perfettamente
le armi, una percentuale maggiore
rispetto all’Italia pratica l’attività
venatoria, anche molte donne,e la
montagna sulla quale si è svolta la
prova è costellata da appostamenti,
curati nei minimi particolari, per la
cattura degli uccelli.
Raduno e prova si sono svolti in
quota.
L’esposizione, il sabato pomeriggio,
è stata giudicata da Maremmi, Minnelli,
Quinzanini e Todaro, ha visto
la partecipazione di molti soggetti
interessanti sui quali ha prevalso
come miglior cane il pelo forte del
nostro vice presidente Bruno Boccati,
nelle coppie i Beagle e nei gruppi
i pelo raso nero focati di Vincenzo
Soprano.
Nella prova pochi risultati, anche
per le condizioni metereologiche
poco favorevoli all’olfattazione dei
segugi.
La Coppa Beretta se l’è aggiudicata
la muta di fulvi a pelo raso del signor
Saccomani, con un’ottima qualifica:
ECC-C.A.C.
In Val Trompia tutto i massimi
dirigenti della SIPS, il nostro presidente
Ghilardi ed i tre vice: Boccati,
Bosio e Ferrara; Mugnaini che
per quest’anno è il selezionatore
di Coppa Europa,che ha valutato
alcuni soggetti per la imminente
competizione in Norvegia.
Il posto incantevole, il clima partecipativo
dei soci locali ed il sostegno
di sponsor importanti della Val Trompia
hanno creato i presupposti che
porteranno ad una sicura ripetizione
ancora più fastosa della Coppa Beretta
per cani da Seguita.
piccoli annunci
Addestro amatorialmente solo segugi
alla lepre per caccia e gare.
Cedo cuccioloni addestrati
a non inseguire i caprioli.
Curti Giuseppe - Fr. Rongio Inf.
13866 Masserano (BI) 338 4923623
Cedo cuccioli e qualche monta di
Segugio Italiano pelo forte fulvo solo
lepre. Qualche soggetto pronto caccia.
Cuoghi Franco-Via Toscanini 13
41042 Fiorano M. (MO)
cuoghifranco@virgilio. it
0536 830059 - 328 2583213
Vendo cuccioli pelo forte nero
focati (nella genealogia campioni di
lavoro, Brenda, Ario, Asso, Poker
di Pontenizza, campioni di lavoro).
Disponibili anche cuccioloni pelo raso
Telefonare a Novello Piero
c/o Allevamento del Brè -
Gallareto d’Asti - 333 6696020
Privato cede femmina maremmana
con prova e 4 cuccioli
maremmani fulvi e cani da volpe
tel. 011 9481351 - 349 6026063
Segugi maremmani da cinghiale,
fulvi e tigrati (riconosciuti enci) disponibili
cuccioli, cuccioloni e qualche
adulto. Alcuni anche a pelo forte.
Per informazioni telefonare al
340/9136728
incontro nazionale
28
CAmpIONATO SEGuGI AppENNINO/lEpRAIOlI ITAlIANI
Arrivare all’Azienda “Il Madone”
in quel di Solignano (Pr), dove si
svolge il 1° Campionato per i Segugi
dell’Appennino/Lepraioli italiani,
significa ammirare la Val Taro in
tutta la sua ampiezza fino al crinale
appenninico: uno spettacolo suggestivo
che implica un giudizio senza
se, né ma: corrisponde in tutto al
paradiso della lepre e del segugio!
L’alba di sabato 18 giugno è però
cupa per via di cumuli minacciosi di
nuvole nere sospinti da un Libeccio
freddo e impetuoso che strappa
i rami alle querce e alza nubi di
polvere e fa dire ai numerosissimi
convenuti: “le peggiori condizioni
ambientali per una prova per cani
da seguita!”.
Nonostante ciò si respira l’aria
dei grandi eventi e un’atmosfera
di passione condivisa, né può
sfuggire ad alcuno lo spessore
ammirevole dell’organizzazione
da attribuire ai vertici del Club Del
Segugio dell’Appennino/Lepraiolo
italiano “Don Nando Armani” ed in
particolare all’onnipresente deus
ex machina, Denis Cabrali, e alla
vulcanica Giuditta per il Nazionale
Sips. Impeccabile l’accoglienza da
parte dei titolari dell’azienda ospite
ed altrettanto curato si rivelerà il
servizio di ristorazione.
La manifestazione prevede la prova
di lavoro, due batterie di singoli, tre
di coppie e una di mute il sabato,
giudicate dagli Esperti Bianchetti,
Capri, Incerti, Mora, Selvatici e Zerlotti;
il riconoscimento del segugio
maremmano, giudice Laschi; quello
del Sd A/Li, affidato a Maremmi, Presidente
del Club, e l’Expo, giudicata
da Minelli; domenica correranno
due batterie di mute.
Il senso di appartenenza tra amatori
della razza si rivela molto vivo e
sembra di partecipare ad una festa
campestre che evoca quelle in cui
si misuravano due secoli fa gli Arkwreigth
e i Lawerack coi loro pointer
e setter in Gran Bretagna. Qui non
hanno eco le piccole polemiche e
le ingiustificate recriminazioni dei
pochi che non hanno apprezzato il
riconoscimento della razza da parte
dell’Enci, c’è ancora lo stesso entusiasmo
di quindici mesi fa, testimoniato
dalla presenza degli amatori
storici, Cabrali, Nencetti, Coggiola,
Ghisio, Ghirotti, Suzzi, Bachini, Gatti,
Rubini, Babini, Rabbia, Donnini,
Incerti Luciano, Caselli, Boschesi,
Fiorentini, Fumanti, i veneti Mocellin,
Salvador, Lazzarotto e da Avellino
con due eccellenti soggetti Marano
Eugenio, che si è fatto 1600 km
per non mancare al 1° Campionato
ed ha donato un ritratto, dipinto
ad olio, di una sua segugia, opera
veramente pregevole, e di tanti volti
nuovi, con tanti “nuovi segugi”, un
potenziale importante per il futuro.
La domenica sarà presente anche il
“nostro” Presidente SIPS, membro
del direttivo del Club Fulvio Ghirardi
e fresco ma motivatissimo utilizzatore
della Razza.
Sono così commosso che mi perdo
in pensieri “filosofici”: mi chiedo
come si possa avversare e contrastare
un traguardo tagliato dopo
decenni, non rispettare la legittima
soddisfazione di chi si è impegnato
ed ha gioito com’ è umanamente
giusto e logico quando si raggiunge
un obiettivo così a lungo inseguito.
Se tutti condividiamo una sana passione
per il segugismo, non è questa
una base comune più solida dei
gusti individuali e dei personalismi?
Il sda/li non è stato riconosciuto contro
qualcuno o contro altre razze, ma
per noi, per i “grandi” ed i comuni
cacciatori che ci hanno preceduto,
per la nostra tradizione, per il nostro
futuro!
Grazie alla ritrovata intesa tra dirigenza
Enci e Sips, si è coronato un
sogno con le radici nelle prima metà
del secolo scorso, si sono poste le
basi per il riconoscimento da parte
della FCI, quando saranno state
individuate almeno 8 famiglie non
imparentate tra loro e, per ognuna,
seguiti due maschi e sei femmine e
la loro discendenza per tre generazioni,
monitorate costantemente per
rilevare eventuali patologie ereditarie.
I professori Renieri e Lamanna
della facoltà di zoologia dell’Università
di Camerino seguono già
da tempo l’oneroso iter, finanziato
da Enci e Sips, e che, come si può
immaginare, richiederà un gravoso
impegno anche a noi appassionati
del Club.
Irrita pensare che solo qualche anno
fa la prassi sarebbe stata molto più
semplice, ma al tempo stesso ci
motiva maggiormente e rappresenta
la risposta più chiara e concreta ai
detrattori del riconoscimento (invero
pochi, ma protervi e ciechi di fronte
alla realtà) della nostra razza: chi
favoleggia di “piccoli lepraioli” o di
altre varietà locali si guardi seria-
mente allo specchio e dica dove
troverebbe almeno otto famiglie non
consanguinee di queste ineffabili
razze, ce lo spieghi ?
Non sono un ottimista a tutti i costi,
ma la vita mi ha insegnato che il
buono ed il bello finiscono sempre
per prevalere, quindi vado oltre lo
sfogo e passo alla cronaca del Raduno,
al buono ed al bello ed anche
al bravo quindi!
Sì perché, se la giornata fosse stata
ideale, avremmo senz’altro avuto
delle classifiche più lunghe e delle
qualifiche più alte, ma proprio le
pessime condizioni ambientali, vento
impetuoso e terreno arido, hanno
rappresentato la palestra ideale per
i nostri segugi, capaci di scovare
sempre e comunque.
Infatti quasi tutti i concorrenti a
singolo, in coppia o in muta, con
la sagacia e la tenacia tipiche della
razza, sono arrivati sulla lepre, peccato
che, se si era sottratta anche
solo da pochi secondi, risultasse
impossibile inseguirla perché l’usta
di fuga veniva spazzata via dalle
raffiche impetuose di vento. I soli
fortunati che hanno scovato a pelo
hanno avuto la chance di protrarre
la seguita e non l’hanno sprecata,
quindi la prova si è rivelata selettiva,
probante ed indicativa, come
dovrebbe essere sempre; niente a
che vedere,per esempio,con una recente
prova di eccellenza (?!?) nella
quale, durante i turni, passeggiavano
tranquille numerose lepri. (Attendiamo
da chi ne ha la competenza
indicazioni precise almeno per le
gare di eccellenza ed auspichiamo
un ruolo attivo del Delegato Enci,
non solo controllore degli adempimenti,
ma anche, anzi soprattutto,
giudice senza appello, capace di
cancellare una prova se trovasse
eccessiva la quantità di lepri nel
doveroso sopralluogo preventivo)
Domenica le condizioni ambientali
erano meno estreme, comunque
sempre molto difficili e, di conseguenza,
anche il secondo giorno di
prove non ha permesso classifiche
lunghe, solo prestazioni significative
che hanno determinato la giusta
soddisfazione dei concorrenti, dei
giudici e degli organizzatori. Si può
affermare senza tema di smentite
che il 1° Campionato del S d A/ L
i ha rappresentato un momento
importante per la razza che ha bisogno
di essere sottoposta a frequenti
verifiche zootecniche morfologiche
e funzionali e deve partecipare sempre
di più a prove e raduni. Non che
in questi anni sia stata a guardare,
come testimoniano le significative
affermazioni in prova dei cani di
Babini Giuseppe, Bachini Davide,
Un gruppo di Segugi dell’Appennino
Boschesi Giuseppe, Cavina Giuseppe,
Coggiola Carlo, Donnini Daniele,
Fumanti Mario, Fiorentini Jonni, Mugnaini
Alessandro, Nencetti Valter,
Rubini Giovanni, Selvatici Tiziano,
Suzzi Roberto, il sottoscritto…. che
si scusa per eventuali involontarie
omissioni. In particolare credo sia
giusto sottolineare i successi del
fiorentino Nencetti, la cui muta si è
imposta con qualifiche di rilievo in
molte prove importanti, di eccellenza
e campionati sociali, mettendosi
in luce nel confronto con le mute più
titolate del momento. Tutti e quattro
i componenti poi hanno ottenuto
le qualifiche per essere proclamati
Campioni Italiani di Bellezza, ch.
Pilù, ch. Rocco, ch. Lilla e ch. Penna,
quest’ultima, fra l’altro, ha vinto il
raggruppamento e si è classificata
riserva nel Best in Show della Expo
di Ravenna 2011. All’infaticabile,
fortunato allevatore e conduttore,
un grazie per il grande contributo
alla visibilità della nostra razza e per
l’esempio e stimolo a tutti noi.
Le reali dimensioni dell’evento “I
Campionato Segugi Appennino/
Lepraioli italiani, sono dati dai numeri,
indubbiamente importanti: 147
soggetti a giudizio per l’iscrizione al
RSR; 84 iscritti all’Expo; totale 231!
Miglior pelo forte sul ring Trilli di
G.Zauli, miglior pelo raso e migliore
di razza Ch. Lilla di V. Nencetti, ambedue
col CAC.
(Da notare che, a riprova di un indirizzo
selettivo del tutto autonomo e
originale, il rapporto tra peli raso e
peli forte è in pratica di 1 a 1 (118 e
113) e tra fulvi e nero focati di 8 a 2
(191 e 37), proprio tutto l’opposto di
quanto si sta verificando nei Segugi
Italiani. Di questo ci occuperemo
però in un altro articolo perché suggerisce
interessanti considerazioni).
La prova di lavoro vede scendere
in campo 79 soggetti tra singoli (7),
coppie(15) e mute(9).
Singoli: CAMPIONE 1° Ecc. pt 163
TRILLI di. Zauli Giorgio, 1° CAC in
Expo.
Coppie: CAMPIONI BILLA e MO-
RELLA di Lazzarotto Renzo 1° Ecc.
pt 171 e rispettivamente Ecc e MB
in Expo;
CAMPIONI TATO e MARA di Incerti
Luciano 1° Ecc. pt 170 e Ecc. in
Expo.
Mute: CAMPIONI 1° Ecc. pt 165,8
LAIKA (1° Ecc+ Mb), MANOLO (1°
Ecc+ Mb), DIANA(1° Ecc+ Mb) e
TAISSA (1° Ecc+ Ecc) di Boschesi
Giuseppe;
CAMPIONI1° Ecc. pt 162, 75 CIUFFI
( 1° Ecc+Mb), VISPA( 1° Ecc+ Ecc),
PEPE (1° Ecc+ Mb), e GIN (1° Ecc+
Mb) di Bachini Davide;
CAMPIONE BRUTO (Ecc+ Mb) di
Gatti Paolo la cui muta si è classificata
2° Mb pt 150.
Non raggiungono il punteggio necessario
per il CAMPIONATO, ma
si qualificano in prova col 1° Mb pt
158,5 ZUCCHERO E GAIA di Caselli
Giancarlo, PRIMULA e JACK
di Mazzoni Giovanni col 2° MB pt
158 e VENTO e MOSCA di Benghi
Giovanni col 2° B pt 147.
Il risultato tecnico è decisamente
positivo sia quantitativamente che
qualitativamente, soprattutto in
relazione al periodo, noto per le
difficoltà di allenamento, costituite
dalle alte temperature e dalla diffusione
delle reste o forasacchi, e per
le condizioni metereologiche veramente
estreme nella prima giornata
e difficili nella seconda di prove.
I Segugi dell’Appennino/Lepraioli
italiani a Solignano con 14 Campioni
hanno dimostrato di esserci
alla grande; il Club, serenamente
guidato da un entusiasta Maremmi,
e la SIPS nazionale pure, per cui
possiamo guardare al futuro con
ragionevole ottimismo.
29
trofeo degli eccellenti
30
Il pIu’ FORTE DEGlI ECCEllENTI E’ STATO ANCORA
BERluSCONI
Nei giorni 16, 17, 18 e 19 giugno
2011 a Sassetta (Livorno) si è svolto
il 6° trofeo degli Eccellenti. Quest’anno
la prova è stata concepita di
concerto fra la Sezione di Livorno,
il comitato regionale e il consiglio
nazionale della SIPS come prova
di Eccellenza. A giudicarla sono
stati chiamati insieme allo scrivente
gli esperti giudici Giorgio Rossi e
Felice Bracco.
Come negli anni precedenti la gara
si è svolta su terreno libero messo a
disposizione della locale squadra di
caccia al cinghiale e tutto si è potuto
fare grazie al patrocinio e alle autorizzazioni
del Comune di Sassetta e
della Provincia di Livorno.
La prova è di fatto una sorta di coronamento
di tutte le prove in terreno
libero svoltesi nell’annata: vi vengono
invitati quei soggetti che hanno
ben figurato nelle prove in singolo
svoltesi durante tutto l’anno, tenuto
conto in particolar modo delle prove
nel Campionato sociale di Grosseto,
di quelle di Castellina in Chianti,
dell’Isola d’Elba e di Massa Carrara.
Quei soggetti che si piazzano nelle
prime posizioni in tali prove in singolo
vengono invitati a questa speciale
prova di fine stagione.
Nella scelta dei 16 concorrenti si
sono dovuti tenere fuori almeno
una trentina di cani che pur avevano
ottenuto buoni risultati in tutta
Italia, vuoi perché il terreno messo
a disposizione non permette che vi
gareggino più di 16 soggetti; vuoi
perché per proclamare un vincitore i
cani debbono poter essere visionati
tutti dalla stessa giuria e messi in
condizione di gareggiare in un terreno
pressoché identico per tutti come
conformazione, come vegetazione e
come presenza di selvatici.
Per non smentirsi l’organizzazione
curata dai cacciatori di Sassetta
è stata anche quest’anno impeccabile:
tutti i concorrenti hanno
incontrato la passata del cinghiale e
quasi tutti sono arrivati allo scovo, i
cani sono stati tenuti costantemente
sotto controllo sia dai tre giudici
sia dagli accompagnatori e tutti
si son potuti esprimere al meglio.
Un plauso particolare va a Diego
Venanti (Vicesindaco di Sassetta) e
alla sua correttezza, spesosi più di
ogni altro affinché tutto filasse per il
giusto verso e, da buon coordinatore,
autoesclusosi dalla prova con
il proprio cane (Ginori) che pure
aveva vinto la gara della Lunigiana,
Berlusconi di Mino Cupini
vincitore del Trofeo degli eccellenti 2011
ottenendo un CAC.
Le prove prevedevano 4 turni al
giorno.
Il primo giorno hanno partecipato:
1) Elba di Paolo Cucini;
2) Baruffa di Marcaccini Primo;
3) Scugnizzo di Galletti Mario;
4) Veleno di Polotto Guglielmo
si sono classificati 1° Veleno con
170 punti ECC e 2° Baruffa con 162
punti ECC.
Il secondo giorno hanno partecipato:
1) Cupi di Marras Michele;
2) Kira di Fabbro Alessio;
3) Nocciolina di Pasco Aleandro;
4) Tonfo di Marcello Petrilli
si sono classificati 1° Kira con 173
punti ECC e 2° Cupi con 156 punti
MB.
Il terzo giorno hanno partecipato:
1) Vespa di Giacomelli Daniele;
2) Tappo di Degli Esposti Roberto;
3) Nessuno di Sergio De Marco;
4) Silenzio di Andrea Gelsi
si sono classificati 1° Silenzio con
161 punti ECC, 2° Tappo con 155
punti MB e 3° Vespa con 150 punti
MB.
Il quarto giorno hanno partecipato:
1) Pamela di Scaffardi Fausto;
2) Bosco di Marinari Massimo;
3) Berlusconi di Mino Cupini;
4) Razzola di Sandro Albonetti
In questa ultima prova assolutamente
memorabile, al secondo turno
Bosco appena sciolto ha reperito
passata, ha accostato con decisione
e si è portato a fermo su un branco
di cinghiali: più volte caricato si è
sempre riposizionato e ha continuato
a tenerli a fermo finchè non è
riuscito a far partire un cinghiale, a
fargli passare la posta e a praticare
l’inseguimento fino alla fine del turno:
ha totalizzato 176 punti ECC,
così mettendo una seria ipoteca
sul trofeo.
La terza sciolta ha visto entrare in
campo Berlusconi che, sciolto nella
Battuta di Corbaia, certamente tre le
più impegnative, ha cercato per oltre
20 minuti esplorando terreni battuti
senza emettere mai voce; una volta
arrivato sotto strada quando ha
trovato la passata ha iniziato invece
un lungo accostamento ben vocalizzato
e ha raggiunto un branco di
cinghiali posizionandosi a fermo:
il giudice Giorgio Rossi ha potuto
constatare che, pur caricato più
volte da diversi cinghiali, il cane non
ha mollato per un attimo il fermo,
costringendo gli animali a partire
senza l’aiuto del conduttore. Il solo
passaggio di questo branco di cinghiali
ha fatto tremare il bosco; dopo
aver tentato di attraversare una
strada i cinghiali hanno ripiegato
nella battuta, sono passati vicino al
giudice Felice Bracco e hanno continuato
verso il fondo della cacciata
sempre inseguiti da Berlusconi che
ha chiuso il turno ancora in seguita.
Questa prova ha sicuramente emozionato
tutti gli spettatori presenti,
organizzatori, giudici, accompagnatori
e, prima ancora il proprietario
Mino Cupini, che a fine prova è rimasto
immobile, soffocato dall’emozione.
Tanto di cappello a questo
grande Segugio Maremmano che
ancora una volta ha dimostrato di
essere inarrivabile.
L’esito della manifestazione ha
riconfermato il livello d’eccellenza
che i segugi maremmani hanno
raggiunto nel lavoro in singolo su
cinghiale: su 16 cani in gara 15 hanno
trovato i cinghiali senza lasciarsi
distrarre da tutti gli altri selvatici
presenti sul territorio, avvistati da
concorrenti e accompagnatori.
La caparbietà della SIPS che privilegia
le prove in terreno libero
poco a poco sta dando i suoi
frutti: i cani diventano sempre più
ordinati e dimostrano quelle doti
che permettono di vincere le prove
ma soprattutto di essere utili nella
caccia; la forbice cane da caccia
sul cinghiale e cane da prove si sta
chiudendo grazie alla lungimiranza
della SIPS e alla perseveranza di chi
organizza “riscontri veri” in terreno
libero, che richiedono grandi sforzi,
ma rimangono gli unici probanti la
qualità dei cani che vi partecipano.
Nella valutazione va tenuto in conto
che nessun cane ha finito la prova
ferito dal cinghiale e ciò a dimostrazione
del fatto che per diventare un
vero campione il soggetto non deve
essere aggressivo, ma trattare i cin-
ghiali con metodo e coraggio uniti a
prudenza: i cani che ogni qualvolta
incontrano il branco dei cinghiali si
fanno ferire non sono da considerarsi
campioni e non dovrebbero
essere usati per la riproduzione.
Un apprezzamento particolare va
poi a Alessio Fabbro, venuto a
misurarsi in Toscana partendo dal
Friuli, a riprova del fatto che ormai i
buoni maremmani si trovano in tutta
Mino Cupini
con Berlusconi
la penisola.
Tutti gli appassionati sono invitati
a partecipare a gare in singolo che
si tengono in terreno libero: l’anno
prossimo saranno almeno una decina
solo in Toscana.
I primi classificati saranno invitati
al prossimo Trofeo degli Eccellenti
dove la vittoria è già nella partecipazione.
Dott. Bruno Mugnaini
31
trofeo tagliacozzo
32
TAGlIACOzzO 2011
Artemide, figlia di Zeus, fu una tra
le più venerate divinità dell’Olimpo,
l’origine risale ai tempi più antichi.
In epoca romana era Diana dea
della caccia, della selvaggina e dei
boschi.
Amava cacciare con frecce d’argento,
in compagnia di un cane
descritto come, cane dalle orecchie
pendenti. Se andiamo a dare uno
sguardo agli scritti su Artemide
notiamo che, sono passati migliaia
di anni ma, ancora oggi, riviviamo
l’emozioni vissute ai tempi degli dei.
L’idea di ritornare indietro mi viene
quando faccio un giro sui monti
abruzzesi e soprattutto se ho l’occasione
di osservare qualsiasi bravo
soggetto, oggi chiamato segugio,
che lavora in posti meravigliosi
come possiamo osservare nei monti
del Roveto Carsoleano.
Per chi ama la cinofilia può dire che
è stato in un luogo che rientra nei
primi posti da definire come meraviglia
nel mondo. Tutto questo perché
penso che Artemide avrebbe scelto
questi posti. Chissà se nell’antichità
Zeus ne fu creatore per poi donarli
a un’amata?
Torniamo ad oggi.
Giudici e concorrenti alla prova di Tagliacozzo 2011
Il giudice Luigi Fusarpoli
valuta i segugi prima della prova di Tagliacozzo
Dal 2al 5 giugno ’11, c’è stata la possibilità
di calpestare, in compagnia
dei propri ausiliari, territori in alta
montagna indescrivibili. La manifestazione
si è svolta nei territori che
comprende i comuni di Pereto, Tagliacozzo
e Carsoli a due passi dal
Parco dei monti Simbruini.
Quattro giorni insieme ad amici,
puntuali all’appuntamento, venuti
per confrontarsi con altri Appassionati
e parlare del proprio lavoro
svolto per migliorare la selezione.
Gli accompagnatori, tutti appassionati
lepraioli, con la loro esperienza
e conoscitori dei luoghi, grazie a
loro è stata data uguale possibilità
a tutti di far lavorare i propri ausiliari.
Un ringraziamento ai giudici, anno
dato dimostrazione di serietà, capaci
di dare giuste valutazioni, svolgendo
il proprio lavoro,rispettando
i tempi, Leader della batteria in
armonia con accompagnatori, concorrenti
e, spettatori.
I concorrenti sono la forza che manda
avanti la tradizione, in questa
occasione le sfide tra appassionati
sono state veramente esempi di
sportività. Sfide tra appassionati e
amanti dei propri Ausiliari che siano
neri, rossi, o di qualsiasi altro colore
importante che se ne parli.
Le critiche, si dice che sono costruttive
e noi le lasciamo a chi da una
vita critica per costruire, chi migliorerebbe
se non criticato.
Prima di passare ai saluti, volevo
ricordare ai Signori che hanno lasciato
il cavallo davanti le mura, di
passare a riprenderlo, questa volta
lo abbiamo lasciato fuori. Mi dispiace
per chi lo ha costruito inutilmente.
Ringrazio:
Comune di Tagliacozzo, di Pereto,
di Carsoli. Atc Roveto Carsoleano.
I sponsor Natural Dog, banca
credito cooperativo Roma. Tutti gli
Organizzatori e accompagnatori.
Giudici, Zappa Mario, Butini Fabio,
Villa Assunta, Fusarpoli Luigi, Di
Giannantonio Gianluca, Bianchetti
Giorgio e Le Rose Francesco il quale
ringrazio personalmente per la sua
disponibilità data per portare avanti
con ordine il materiale cartaceo.
Il Regolamento prevedeva di premiare
i primi tre migliori risultati di
ogni categoria:
COPPIE
1° Ippoliti Giancarlo 463
2° Meogrossi Giovanni 163
3° Rapis Battista 161
MUTE
1° Porfirio Fausto 331
2° Boccati Bruno 179,75
3° Rapis Battista 168,03
Al 2012 Fausto Porfirio
Elsa e Bruno Boccati con la loro muta mostrano con orgoglio
il CAC ottenuto alla prova
L’accompagnatore Carlo con l’organizzatore Fausto Porfirio
33
piacevoli ricordi
34
uN RICORDO DI uN GIORNO DI CACCIA ORmAI TROppO
lONTANO
Un’ amico garfagnino mi ha chiesto
come si cacciasse la lepre nel
mantovano... risposta immediata:
“male”... e continuo a godermi l’incalzante
seguita dei suoi due vandeani
che da circa quaranta minuti
ci lascia col fiato sospeso in attesa
del degno epilogo alla loro azione
da manuale; “sta arrivando al poggio
del Giorgio... oggi quella lepre
ci lascia il pelo... maremma... lo ha
sfiancato”, i due cani riallacciano
in fondo al fosso e continuano su
su verso il passetto... il colpo arriva
improvviso al metato di mezzo,
uno solo, il mio amico sorride ed
esclama “buon segno, stamane il
Giorgio non si è fatto gabbare”; i
due cani arrivano sul colpo e dopo
gli ultimi due scagni si azzittiscono;
lui sorride beato e poi di nuovo mi
chiede la ragione per la quale cacciare
la lepre in pianura è così brutto,
anche perché “di lepri a Mantova
ce ne sono a sfare” rispetto alla
Garfagnana. Sorrido sconsolato e
mi accingo a spiegare le ragioni per
le quali cacciare in pianura la lepre
è ormai di poca soddisfazione; se
ne abbattono certamente di più,
magari si effettua anche la mattanza
giornaliera, ma questo non è più
cacciare la lepre, non è più inebriarsi
del lavoro dei cani, è solo distruggere
in pochi giorni di caccia quel
patrimonio che si è costruito in un
anno di programmazione territoriale.
“L’alpino”(anche se per informazione
una caserma degli alpini il mio
amico non l’ha mai frequentata)
scarica la sua doppietta e si incammina
verso lo sterrato che porta
a S.Pellegrino,si accende un’altra
sigaretta e dal suo viso traspare
quell’espressione da eterno sognatore
che sempre assume quando si
trova fra i suoi boschi.
Camminiamo per un po’ in silenzio
ammirando i colori del bosco autunnale
che variano dalle mille sfumature
di verde al rosso fuoco, l’azzurro
del cielo è più terso, pulito... il brontolare
dei salti dell’acqua tra i massi
del torrente richiamano l’attenzione
di Aldo che si avvicina per vedere se
c’è il segno di qualche trota; ad un
tratto si ferma, si china e raccoglie
due porcini; hei! longobardo ci sta
la rinascita, vieni che raccogliamo
qualche fungo, e lascia perdere i
“fungacci”, raccogli solo i “fungi”.
Di funghi ne raccogliamo parecchi e
dopo circa un’ora ci fermiamo a fare
una sosta per fumare la sigaretta;
Gli amici di Fabriano all’esposizione internazionale di Firenze
seduto su un masso,appoggiando il
viso sulla sua mano aperta col capo
reclinato a destra (atteggiamento
di quando sta riflettendo) torna a
chiedermi della caccia alla lepre nel
Mantovano, perché le tre cose di prima
non l’hanno convinto; allora gli
spiego che in pianura, col numero
esagerato di cacciatori sul territorio
contemporaneamente, è ormai impossibile
godersi una seguita come
quella appena conclusa, in quanto
se non abbatti la lepre allo schizzo
questa viene fucilata nel campo subito
dopo da qualcuno che magari
pensa di farti un favore; i nostri ausiliari
stanno gradatamente perdendo
Alberto Toffanello
con i suoi nero focati
la seguita serrata e prolungata in
pianura anche per questa ragione;
certo seguire la lepre in pianura è
certamente più difficoltoso che in
collina, ma sono convinto che se si
cominciasse a cacciare per il gusto
di assistere ad una buona seguita
dei nostri ausiliari, e non per il solito
chilo di carne, potremmo in breve
tempo ricuperare ed esaltare questa
dote, prerogativa peculiare dei
nostri segugi, purtroppo assopita
negli ultimi decenni.
“Va bene, ma di lepri ne avete tante,
non riesco a capire come non ci si
possa divertire a cacciarle: qui ci
saranno ancora due pasture, ma da
voi in ogni zona ci saranno almeno...
no, Aldo, dalle mie parti dopo i primi
venti giorni di caccia trovi pasture
solo ai margini delle riserve, o qualche
furbastra che ha salvato la pelle
rifugiandosi nei pressi delle case o
al ciglio delle strade trafficate, zone
che non è lecito frequentare sia
per legislazione che per sicurezza
altrui e dei nostri cani. Al bordo
delle R..C. poi è, per come la vedo
io, antitecnico cacciare in quanto
durante la fase di accostamento che
porta verso la riserva devi fermare la
muta, anche se sta compiendo un
lavoro corretto, creando confusione
se non addirittura insegnamenti errati
ai nostri cani, specialmente se
cuccioloni in apprendimento. Certo
chi ama il lavoro del segugio lo trova
affascinante dovunque, ma sicuramente
tra i tuoi monti garfagnini la
caccia col segugio alla lepre è tra le
più coinvolgenti”. In quel momento
risentiamo la voce dei due vandeani
spostata verso il crinale di S. Pellegrino,
sempre più sicura in fase di
accostamento... esplode lo scovo, i
due cani partono sicuri, veloci verso
la valle; Aldo mugugna e a voce urla
a Giorgio di richiamare i cani... sono
su capriolo o cinghiale, dobbiamo
rientrare e adesso chi recupera
quel testone del Fido, forse a sera;
piccola riflessione col capo flesso
sulla manona allargata, seduto sul
masso mi guarda ed esclama: “longobardo,
in queste occasioni mi piacerebbe
cacciare a Mantova, dove
almeno quando decidi di tornare a
casa ci torni coi tuoi cani”. Sorrido,
non aggiungo altro, ben sapendo
che se riuscissi a convincerlo a venire
a caccia in pianura un giorno,
appena giunto tra i nostri arati e le
immense estensioni di campi nudi
da alberi e vegetazione si sentirebbe
soffocare.
Comunque per onore di cronaca
Aldo Bechelli, detto l’Alpino, ama
cacciare la lepre, ma è stato il
capo-caccia della prima squadra
di cinghialai della Garfanana nata
intorno agli anni 70 a Pieve Fosciana;
iniziò con i due fratelli, Nino e
Silvano, ed alcuni amici utizzando
come ausiliari i primi Briquet Griffon
Vendeen importati dalla Francia che
Aldo ebbe a frequentare per lavoro;
ancora oggi ricordo con immenso
nostalgia le battute alla bestia nera
con Bobi, Indiscusso capomuta che
tutti i canai sognano di possederere,
Sibilla, Laica,e in seguito Fido, Dick,
Drago ed altri; è per merito o colpa
dell ‘ Alpino se ancora oggi caccio il
cinghiale con la stessa passione di
allora e da questa pagina lo voglio
salutare come il mio maestro di caccia
in Appennino, ringraziando lui e
tutti i componenti l’attuale squadra
di Fosciandora per le ore di caccia
trascorse insieme negli ultimi anni.
Nel frattempo i due vandeani, in
seguita serrata, si sono abbassati
verso Chiozza, hanno svalicato e
con sommo rammarico dell’Aldo
non si sente più da che parte stanno
andando: “è un cinghiale, spero non
mi porti i cani fino all’Orecchiella...
andiamo alla macchina e aspettiamoli,
si incammina silenzioso e
sempre con la manona sul volto reclinato
sbotta: lombardo, forse se ai
miei cani insegnassi a cacciare solo
un animale, come qualche volta mi
hai consigliato, non saremmo a questi
passi... no, io mi tengo i mie cani,
poco educati, ma cacciatori sempre
e comunque... gran bella giornata di
Silvano Molino di
ritorno dal turno al
Campionato Italiano
SIPS 2011
Giorgio Valentini
ed i suoi fulvi
caccia, andiamo a recuperare Giorgio
e torniamo all’Anguillina a fare
colazione e a berci un bicchierotto,
poi torneremo a prendere i cani,
tanto non si perdono”.
In quell’occasione, dopo una lauta
colazione- pranzo, tra due chiacchiere
e mille ricordi di caccia
vedemmo rientrare all’Anguillina
i due cani, semplice a dirsi, ma
chi abita in Garfagnana sa dove si
trova S. Pellegrino, dove la Pania di
Corfino e dove l’Anguillina di Pieve
Fosciana. Ciao Aldo, ti assicuro
che di segugi in grado di cacciare
il cinghiale come Bobi, Laica, Fido
e Sibilla condotti da te io non ne ho
più incontrati.
Agostino Scovoli da Mantova
35
cinofilia
36
Malgrado il ripetersi di risultati positivi nelle prove il segugio italiano sta per sparire
l’IBRIDO E lA RAzzA
URGONO CORRETTIVI PER EVITARE LA FINE DI UNA GRANDE STORIA
“Quanti sono oggi i segugi italiani
rispondenti allo standard, alle indicazioni
dei grandi maestri del passato,
dello Zacchetti, del Solaro, di
Mario Quadri, di Paolino Ciceri?
Forse 50, forse 100 soggetti?”: è la
domanda che un appassionato
della nostra razza da seguita, Pino
Ponessa da Catanzaro, mi ha fatto
la scorsa settimana. Un interrogativo
forse figlio delle tante delusioni provate
nel constatare di persona che
certi celebrati soggetti osannati
dalle riviste del settore altro non
sono che segugi ibridi figli di alchimie
con le razze transalpine. Rispondo
volentieri a questo quiesito
che in modi più o meno diversi mi è
stato posto da altri segugisti a bordo
ring o a margine di una prova cinofila.
Più 50 che 100, caro amico, se
siamo intransigenti, severi o se preferisci
obiettivi, non di parte, veri
appassionati. Più di 200 ma non 300
se invece siamo un poco più permissivi
ma sempre nell’alveo del
segugio italiano come recitano o
hanno recitato i grandi maestri ai
quali hai fatto riferimento. Sotto
molti aspetti condivido il tuo pessimismo
ma il mio carattere positivo
e la continua voglia di provarci mi
fanno comunque intravvedere la
luce. E questo grazie soprattutto a
degli amici-collaboratori che in questi
8 lustri di allevamento mi hanno
favorito della loro esperienza. Se
oggi credo ancora nella possibilità
di tramandare ai posteri un segugio
italiano, devo dire grazie a Cesare
Sabbia, il farmacista che cacciava
con Zacchetti, grande giudice di
ring, che mi ha fatto conoscere Mario
Villa. Dai segugi di Pontenizza ho
attinto ed avuto riscontri dal matrimonio
di due mie femmine con
Zimbo, capo muta e vincitore della
prima edizione di Coppa Europa
tenutasi in Francia. Da qui, poi, è
partita una fondamentale collaborazione
con l’amico ed esperto giudice
Gino Tacca: mezza dozzina di
accoppiamenti più l’acquisto di 4
cuccioloni. Una storia positiva fatta
di sinergie culturali e venatorie, di
grande impegno, che ha prodotto
risultati più che buoni: CAC sia in
prova che in esposizione, una dozzina
di primi assoluti a prove nazionali
e internazionali, campionati regionali
Pro Segugio, Liberacaccia,
Fantini e, soprattutto, tante soddisfazioni
venatorie. Il tutto con l’uso
di una sola muta – la stessa utilizzata
a caccia – partecipando a non più
di mezza dozzina di prove all’anno
(nel periodo invernale). Oggi la col-
Ch. Tom di Pontenizza
laborazione si avvale del contributo
di un altro cinofilo cristallino, del
geometra Gilberto Mattiello che mi
ha concesso la monta del suo Red,
campione assoluto, sociale e riproduttore,
appena prima che un idiota
lo avvelenasse con un boccone
maledetto, mettendo fine ai sogni
del suo fortunato possessore che
Paolo Giannerini
con Mina finalista
nella classe singolo
al Campionato Italiano
SIPS 2011
– grazie alla genetica, ai suoi figli –
oggi continua a mietere soddisfazioni,
importanti successi. Nel frattempo,
così come altri appassionati,
attratto dal canto delle sirene, ho
provato ad allevare un paio di cuccioli
regalatimi da un allevatore, vero
gentleman del centro penisola. Segugi
italiani fulvi a pelo raso(del
tutto simili a quelli in allevamento)
che già in tenera età dimostravano
di possedere un gran naso ed una
altrettanta passione. Cani venatoriamente
interessanti che però, col
trascorrere delle cacciate, evidenziavano
sempre più le lontane origini
francesi. Voci prive di vocali,
scagni trascinati, urli allo scovo e
nella prima fase della seguita. Un
clichè del tutto uguale a quello di
note e pluripremiate formazioni
esaltate dalle cronache della stampa
di settore. Ci risiamo! Vent’anni fa
denunciavo tale imbarbarimento
della razza provocando la sdegnata
reazione di fantomatici segugisti
nazionali. Il tempo è galantuomo. Io
ed una cinquantina di appassionati
della razza abbiamo continuato per
la nostra strada, coinvolgendo nel
progetto qualche forza nuova. “Il
segugio italiano che dici tu non è
mai esistito! Il segugio italiano che
inseguite tu e pochi altri appassionati
è una chimera! Di segugi italiani
di qualità è piena l’Italia, siamo o
no i vincitori incontrastati della Coppa
Europa?” sono le frasi che spesso
mi vengono rivolte che, se da un
certo punto di vista mi amareggiano,
mi convincono ulteriormente a non
mollare. Purtroppo il segugista si
ciba più di frasi fatte, di convinzioni
venute dalla pratica venatoria, che
dei grandi scritti della cinofilia venatoria
di settore. Quanti hanno letto il
libro di Luigi Zacchetti, il Libro di
caccia alla seguita di Mario Quadri?
Pochi, sempre troppo pochi! E
quanti, chiedendo una risposta ad
un proprio dubbio, sono tornati a
rileggerlo? Pochissimi. Anche questo
fa la differenza, ti dà la capacità
di capire e di intuire sul nascere il
problema. Mancando una certa
cultura segugistica di base – lo si
nota a diversi livelli quando si instaura
una discussione sul lavoro dei
nostri amati segugi – diventa praticamente
impossibile intavolare un
discorso critico ma costruttivo. Ulteriori
difficoltà al processo selettivo
del segugio italiano, sia a pelo raso
che a pelo forte, sono venute dalla
classe giudicante. Il giudice di prova
ha un ruolo fondamentale per la
selezione della razza. Le schede che
si sono succedute negli anni tra
mille polemiche hanno tutte evidenziato
la mancanza di preparazione
degli addetti ai lavori, spesso condizionati
dalle somme algebriche e
dall’esito finale della cacciata. Che
senso ha costruire a ritroso una
prestazione solo perché si è ritenuto
il lavoro dei cani da 160 punti? da
eccellente basso? Le tanto sbandierate
verifiche zootecniche hanno
fallito lo scopo principale di evidenziare
lo stallone a cui attingere. I
CAC solo in una minoranza dei casi
hanno premiato la vera selezione.
Perché la società specializzata –
come fanno altre consorelle per i
cani da ferma negli annuari – non
pubblica periodicamente quanto le
prove hanno evidenziato: così l’appassionato
saprà in tempi non biblici
quanti segugi italiani hanno avuto
il CAC, chi li ha assegnati e, soprattutto,
quali sono le caratteristiche
tecnico-venatorie di detti soggetti e
da quale genetica provengono. La
società specializzata dovrebbe avere
questa ed altre missioni legate
alla cinofilia. Altrimenti si favorisce
solo una forma speculativa dei risultati,
non solo attraverso la pubblicità
a pagamento. Da vent’anni sento
parlare che le prove non si devono
più tenere nelle “conigliere” – in
zone di ripopolamento dove le lepri
inseguono i cani - ma la storia, invece,
continua, anche con l’assegnazione
di CAC. Appassionati mi
scrivono che certe mute sono prerogativa
di certi giudici. Sarà anche,
il campanilismo c’è sempre stato;
l’auspicio è che il cane sia comunque
il protagonista della storia. E
non viceversa. Molti, anche autorevoli
critici, hanno puntato il dito
contro il ring dell’esposizione a loro
dire responsabile del degrado della
razza. Tutto dipende dall’allevatore.
Trent’anni fa quando si vedeva una
bellissima donna si associava spesso
la sua bellezza alla mancanza di
altre qualità. Oggi ci sono ragazze
Gianni Zaccagno
con il suo Ch. di
lavoro Ribot
e donne bellissime con cervelli straordinari.
I nostri segugi – se si alleva
per la razza e non per il portafoglio
– possono essere tipici nel ring e
rispondenti alla razza nel terreno di
caccia. Certo, bisogna conoscere
per saper intervenire, correggere,
migliorare. Ma poi, siffatti segugi
italiani decantati dai grandi maestri
a chi li presentiamo? Quasi spariti i
giudici che hanno fatto la storia
della nostra società, nel bene e nel
male, oggi ci sono molti giovani
tecnici che abbisognano della collaborazione
dei veri appassionati.
Chi sottopone il proprio soggetto, la
coppia o la muta, al giudizio nella
verifica zootecnica, lo deve fare con
umiltà e disponibilità. Tra il giudice
e il concorrente ci deve essere un
breve scambio, contributo culturale,
perché altrimenti pochi, troppo pochi
segugi italiani e non, verranno
evidenziati nella relazione per caratteristiche
tecniche funzionali alla
cacciata. A mio modo di vedere, si
dovrebbe sfruttare la cultura dei
pochi, pochissimi maestri del segugismo
nazionale ancora attivi, per
dare quella nota del concorso su cui
costruire le basi solide per il futuro
del segugio italiano. Altrimenti prevarrà
il tornaconto dell’ibrido: l’uomo
con le sue scelte sbagliate.
Gianluigi Colombi
37
campionato veneto FIDC
38
CAmpIONATO REGIONAlE VENETO FEDERCACCIA 2010
pER CANI DA SEGuITA Su lEpRE
CATEGORIA LIBERA, CLASSE: SINGOLI-COPPIE- MUTE
CATEGORIA RICONOSCIUTA ENCI, CLASSE: SINGOLI-COPPIE-MUTE
Il Veneto è terra di SEGUGISTI, di
cui il 90% pratica attività venatoria
con cane da seguita: lo dimostra la
partecipazione alle prove in categoria
Libera e Enci, partecipazione
sempre elevata ed entusiasta, tanto
intensa che gli organizzatori devono
rinunciare a molti partecipanti
in quanto non ci sono disponibili
terreni idonei sufficienti.
E’ interessante chiedersi la motivazione
di tanta partecipazione:
teniamo presente che durante le
prove non si pratica attività venatoria,
ci si limita a evidenziare, in
pochi minuti, l’abilità di uno o più
cani, così come l’allenatore umano
è riuscito a stimolare in tante ore di
paziente e faticoso addestramento;
è evidente, allora,che le motivazioni
vanno cercate in altri aspetti.
L’esperienza di attento segugista
suggerisce alcune considerazioni;
innanzitutto la scelta del segugio
sviluppa nell’uomo l’attenzione e la
comprensione del comportamento
canino, aprendo orizzonti conoscitivi
prima ignoti e comunque sempre
sorprendenti; amando il segugio
si sviluppano le conoscenze e si
tempra la propensione alla paziente
applicazione educativa un po’ come
accade per certe tecniche marziali
cinesi e per lo yoga.
Inoltre l’attività spinge ad un continuo
contatto con la natura: il segugista
esplica la sua attività educativa
all’aperto, là dove effettua attività
venatoria, imparando quindi non
solo a conoscere e godere il contatto
naturale, ma anche a rispettare
l’ambiente.
Si conosce non solo il cane ma
anche la preda, applicando quindi,
in modo naturale, le prescrizioni
operative dell’etologia; tutto il contrario
di quanto viene normalmente
associato a chi opera attività venatoria,
che viene tacciato di violenza,
improvvisazione, ignoranza e deturpazione
della natura.
E’ semmai chi lancia queste immeritate
accuse che dovrebbe essere
tacciato di ignoranza ed improvvisazione.
Per chiudere la nostra succinta
analisi, secondo il detto “Dulcis in
Settimo Canella
fundo”, vale la pena di soffermarsi
su due singolari personaggi, che
rafforzano quella figura di segugista
così inserito nella realtà ambientale;
uno di questi è il Padovano Veterano,
al mondo Sig. Settimo Canella,
l’altro è il Veneziano Veterano, al
mondo sig. Luigi Bocchini. Si tratta
di persone che praticano l’arte da
più di 30 anni, e in questo periodo i
loro cani hanno conseguito tantissime
vittorie, a dimostrazione che gli
anni passano ma lo spirito e l’entusiasmo
no: che sia questo l’elisir di
eterna giovinezza?
Una menzione particolare è doveroso
farla per qualcuno che non è
più tra noi: l’appassionato segugista
sig. Basso Agostino, mancato
quest’anno a seguito di lunga
malattia.
Siamo sicuri che comunque stà
continuando la sua attività nei celesti
pascoli del Paradiso, spiegando la
nobile arte ai molti che hanno guadagnato
la vita eterna senza conoscere,
poveri loro, gli entusiasmanti
problemi dei segugisti.
Le prove Libera e Enci si svolgono a
livello Provinciale suddivise in prove
estive e prove invernali.
Ad ogni prova in categoria Libera o
Enci viene assegnato un punteggio
per classe singolo-coppia-muta,
alla fine della stagione si sommano
i vari punteggio e chi ha raggiunto
Luigi Bocchini
Luigi Rigotto
il punteggio più alto si aggiudica il
titolo di Campione Regionale.
In categoria Libera si sono aggiudicati
il titolo di Campione Regionale:
- in classe singolo il cane di nome
Tosca (SIPR) proprietario Rigotto
Luigi (VI)
- in classe coppie i cani di nome
Alba e Dora (SIPR) proprietario
Giorgio Valentino (PD)
- in classe mute i cani di nome Moretta,
Susi, Giusi e Brina (SIPR)
proprietario Alberto Toffanello
(VE)
In categoria Enci si sono aggiudicati
il titolo di Campione Regionale:
- in classe singolo il cane di nome
Albina (SIPF) proprietario il Veterano
Settimo Canella (PD)
- in classe coppia i cani di nome
Pallino e Samba (SIPR) proprietario
il Veterano Luigi Bocchini (VE)
- in classe muta i cani di nome
Bergantino, Calto, Loreo e Zelo
(SIPR) proprietario Giuseppe
Ferrari (RO)
Giuseppe Loris Ferrari
39
edazionale
40
SANGuE mAREmmANO
E’ quello rovente dei segugi di Paolo
Cucini, vincitore della Coppa
Italia 2011, ed è anche quello dei
cinghiali che hanno impegnato
questo manipolo di cani straordinari,
ed il loro impavido, toscanissimo
condottiero...
E’ un toscano verace che parla.
I gesti, le inflessioni, la coloritura
delle frasi esprimono l’appartenenza
del nostro alla terra di Dante e ne
caratterizzano l’enfasi e l’eloquio,
soprattutto mentre parla dei suoi
cani. Paolo Cucini è reduce da una
grande vittoria, un traguardo importante
per ogni cinofilo, ma alla
portata soltanto di pochi eletti. Si
tratta della Coppa Italia per cani da
seguita su cinghiale, una competizione
che vede sfidarsi la “crème de
la crème” dei segugi e che rappresenta
sempre un’incognita per tutti
quelli che decidono di affrontarla.
Paolo conosce bene la materia, e
parla di morfologie, ascendenze,
linee e ritorni di sangue con la sicurezza
di chi ha praticato sul campo,
di chi ha osservato, di chi ha potuto
comparare situazioni differenti.
Gli chiedo dei suoi cani e lui si riempie
d’orgoglio: sono i suoi eroi, i
suoi amici, in un certo senso i suoi
“figli” e di ognuno rammenta un
aneddoto, evidenzia una sfumatura,
oppure coglie un aspetto che magari
sarebbe sfuggito all’esame di
un altro. Con lui collabora Giuliano
Paradisi, che con Paolo condivide
gioie e dolori in spirito e materia.
I due raccontano di seguite, abbai
a fermo e verri ferrigni estirpati alla
macchia con la forza della determinazione
e la spinta di una passione
inestinguibile, tappeto volante con
cui compiono i viaggi nella dimensione
del loro vissuto cinofilo.
“Il segugio maremmano è imbattibile
sul cinghiale..”, dice Paolo Cucini
con decisione, quasi fosse stato lui
a selezionare più di centovent’anni
fa questa razza al tempo stesso
moderna ed ancestrale, “.. riesce a
lavorare bene su tutti i livelli olfattivi,
anche se naturalmente la pista calda
e l’animale vicino, magari allestrato
poche decine di metri più avanti lo
stimolano in maniera particolare..”
Intuisco l’afflato caratteriale di Paolo
con i suoi segugi, e non potrebbe
essere diverso per un cinofilo purosangue;
deduco come forse sia
stato proprio il temperamento e
l’efficacia di questi cani a far si che
approdasse a loro. E’ un cane, quello
maremmano da cinghiale, per
molti versi ancora custode di enigmi
da scoprire poiché frutto di antiche
mescolanze sanguinee temprate in
mille e mille battaglie a zanna tratta.
Cucini mi racconta dei suoi esordi,
dei primi passi verso l’avventura
cinghiale, della necessità sempre
più pressante di avere un cane in
grado di risolvere le molte insidiose
situazioni che una caccia come
quella al re della macchia inevitabilmente
comporta, e di come nella
sua mente già si formasse il quadro
di quel che avrebbe voluto che
fossero i suoi segugi; col pensiero
A TuTTA “SAluTE”
Un soggetto nero focato
di Paolo Cucini
ne vagheggiava caratteristiche e attitudini,
ne studiava i pregi, ne smussava
gli angoli da alcune asprezze
poco funzionali. Dunque, ad un
certo punto della sua vita, questi
caratteri ha incominciato a ricercarli
con caparbietà, selezionandoli praticamente
sul campo. Dai suoi cani
ha preteso innanzitutto il coraggio
e la passione, e con queste chiavi
di lettura ha proseguito affinando
alcune qualità fisiologiche e mentali
come la capacità di discernimento
della traccia e l’attitudine a dar voce
nel modo che si conviene. Ha attinto
ai sangui migliori, ha provato e riprovato,
e si è ritrovato infine un grup-
Il “Mr Mix SALUTE TOP Dogs” è un alimento da molti definito “miracoloso”
proprio per la capacità di restituire vitalità e serenità anche ai cani più sottoposti
a stress di ogni tipo. E’ un prodotto studiato per i cani sportivi nei
periodi del riposo, primaverile ed estivo, la cui composizione straordinaria
permette ai nostri campioni di non perdere nemmeno un grammo del
trofismo e del dinamismo guadagnato nella stagione del lavoro intenso,
nutrendoli in modo adeguato senza minimamente sovraccaricare il fegato
e l’apparato digerente.
Il “Mr Mix SPECIALE SEGUITA Dogs” è un’autentica miniera di “carburante”
per i segugi. La formula attiva una cessione graduale e distribuita nel
tempo dell’energia fornita, consentendo ai cani di affrontare con grinta
inesauribile le giornate di caccia più ostiche e prolungate. E’ un alimento
molto “tecnico”, studiato con attenzione proprio tenendo conto delle particolari
esigenze trofiche ed energetiche del cane da seguita, ben diverse
da quelle di ogni altro cane da lavoro.
Il “Mr Mix BENESSERE Dogs”, è pensato apposta per i periodi di inattività
nella stagione calda apportando comunque l’energia necessaria a quei
soggetti con un’attività che richiede un medio dispendio energetico. Nutre
bene senza caricare, rendendo i cani tranquilli ed appagati.
po di “rambo” determinati a non
lasciarla passar liscia nemmeno al
più ostico degli irsuti. Tigre, Scintilla,
Tamburo, Billy, Leo, Ugo, Sam: con
questo manipolo di avventurieri, Paolo
Cucini ha affrontato passo dopo
passo le competizioni più importanti
confrontandosi con avversari d’ogni
rispetto, puntando sempre sul dinamismo,
sulla volontà e sull’attitudine
predatoria, ma tenendo nella dovuta
considerazione la consapevolezza
di quanto sia difficile, ma non impossibile,
poter coniugare in un unico
binario tutte le qualità desiderabili
per un segugio maremmano. I risultati
parlano da soli: nel 2009, tra
le forre orvietane, Tigre e Scintilla
conquistano il campionato sociale a
coppie totalizzando ben 168 punti;
l’anno seguente, sempre ad Orvieto,
insieme agli altri quattro si piazzano
secondi in un barrage mozzafiato
nella categoria mute, e nello stesso
anno, sempre Tigre e Scintilla si
impongono nel singolo, a Grosseto,
in terra di Maremma, piazzandosi
rispettivamente primo e secondo in
batteria con 179 e 162 punti. Si tratta
di punteggi molto elevati, che testimoniano
l’accuratezza dell’indirizzo
selettivo e del dressage adottatato
da Paolo Cucini. Ma la strada degli
allori è appena iniziata e durante
il corso di quest’anno altre importanti
vittorie si sono susseguite al
ritmo incalzante di inseguimenti e
duelli allo spasimo fra i boschi del
centro Italia. Ad Orvieto, la muta
arricchita da Morino, si classifica
miglior compagine al campionato
sociale; a Grosseto, nel singolo,
Scintilla è primo in batteria con 173
punti guadagnando il 3° Eccellente.
Dulcis in fundo, in un vortice caleidoscopico
di affermazioni qua e là per
lo Stivale, Leo ed Ugo, un tigrato ed
un nerofocato come se ne vedono
pochi, approdano alla conquista
della prestigiosa Coppa Italia. A
questo punto Paolo Cucini interrompe
la narrazione e guarda lontano
tradendo l’ombra di un’emozione.
Lascia affiorare per un istante la
sua anima di cinofilo vero, abituato
al bosco ed alla lotta, ma capace di
vibrare nel profondo quando con la
mente visualizza i suoi meravigliosi
guerrieri maremmani.
Deve essere molto impegnativo gestire
e condurre una muta di segugi
con caratteristiche così pronunciate
di pulsione venatoria ed aviquerenza,
commento io. Mi risponde subito:
“E’ un cane eccezionale anche
sotto il profilo della gestibilità. Molte
volte mi è capitato di dover fermare
una muta intera distratta dalla presenza
di un capriolo e non ho avuto
nessun problema: l’importante è
preparare singolarmente ogni sog-
mANGIARE DA CAmpIONI
Per uno come Paolo Cucini, l’efficienza fisica dei suoi segugi maremmani
è una priorità imprescindibile. Vederli e capire perchè, è questione di un
attimo: muscoli d’acciaio foderati dal velluto lucente di manti sericei, arti
che paiono colonne di nervi scolpiti nella carne, schiene come architravi,
occhi di fuoco.
Cani così, mangiano bene di sicuro.
“Da quando ho iniziato ad utilizzare Mistermix Dog ho notato un cambiamento
nella struttura dei miei cani e anche i meno trofici, quelli magari
meno avvantaggiati dal fisico sembrano essersi ritemprati...”, dice Paolo.
Che prodotti adoperi?
“Nei periodi di minore attività, il “Salute Top” funziona benissimo: li mantiene
tonici senza appesantirli, con un bilanciamento perfetto fra sostanze
nutritive fornite ed energie consumate. Nelle settimane di riposo assoluto,
spesso coincidenti col gran caldo, diamo il “Benessere” che è leggero ma
completissimo, e i cani stanno tranquilli e ben nutriti”.
E invece quando si lavora?
“Quando si lavora, do il “Seguita Dog”: un alimento che fornisce ai cani
una carica particolare e li rende a dir poco instancabili. Ho iniziato con una
certa cautela perchè non conoscevo ancora pienamente la Mistermix Dog,
ma una volta provato non ho più avuto alcuna esitazione..”.
Da attento osservatore del lavoro dei cani, Paolo Cucini ha colto immediatamente
le potenzialità che potevano derivare da un nutrimento adeguato
ad una funzione difficile come quella dei cani da seguita, riconoscendone
immediatamente gli effetti benefici e sperimentandoli con successo
sull’infallibile cartina tornasole della macchia e del suo possente, zannuto
monarca.
getto ed educarlo all’obbedienza.
Personalmente ho iniziato con i cani
da ferma, e dal rapporto con questi
ho imparato ad adottare il sistema
più adatto a ciascun cane considerandolo
come un individuo ben
definito, senza pregiudizi razziali. Il
segugio è in grado di recepire l’educazione
al pari di ogni altro cane..”
Però qualcuno dice che il segugio
sia un cane meno intelligente di altri,
chioso io per stimolare la sua analisi.
“Lo può dire solo chi non ne ha mai
avuto uno. Anzi, dirò di più, il segugio
è più sveglio di molti testoni a
due gambe..”
Sorridiamo, ma è una battuta che
porta con sé una grande verità.
Occhieggiando le meravigliose
colline del Chianti ci perdiamo
nella magia del mosaico di cipressi
antichi e campiture colorate, e parliamo
ancora un poco di seguite e
canizze mandando giù un bel rosso
toscano senza curarci dell’orologio
che inesorabile inizia a scandire le
ore serotine.
“Ai segugi maremmani..”, declama
Paolo alzando l’ultima lacrima vermiglia
nel bicchiere.
“...E a quelli che gli vogliono bene!”,
aggiungo io, contento d’essere lì, e
di parlar di loro con chi, come lui, se
ne intende davvero.
Un soggetto tigrato
di Paolo Cucini
41
dalle sezioni
42
Emilia Romagna - Lombardia - Piemonte - Veneto
VERIFICA zOOTECNICA pER RAzzE DA SEGuITA Su lEpRE
3° CAmpIONATO INTERREGIONAlE mEmORIAl “mARIO FANTINI”
Nei giorni 11, 12 e 13 Febbraio 2011
si è svolto nelle campagne della
provincia di Cremona la quindicesima
edizione del Memorial “Mario
Fantini” che da tre anni a questa
parte è passato da Campionato
Interprovinciale Lombardo a Campionato
Interregionale per le Regioni
della Emilia Romagna, Lombardia,
Piemonte e Veneto.
Le Prove delle Semifinali, come
quelle delle Finali di Domenica 13
Febbraio, si sono svolte in terreno
libero, per consentire una vera e
propria Verifica Zootecnica con
finalità selettive. Prerogativa questa,
su cui ogni anno non transige
Luigi Fantini, promotore e sponsor
della manifestazione, organizzata
in memoria del papà Mario, e di
tutto il consiglio direttivo che, vista
l’ottima riuscita del week-end, merita
di essere ringraziato. In particolare
il patron della rassegna ha voluto
citare nel suo discorso per la chiusura
dei lavori, i fedelissimi Conzadori
Marcantonio, Piacentini Giuseppe,
Scazzola Onorio, Gelmini Alessandro,
Lucini Fiorenzo, Picenelli Ettore,
Picenelli Chiara, Lombardi Giuseppe,
Baronio Luigi, Cunego Flavio
e la Sig.ra Vignali Lucia che con le
sue riprese e fotografie ed il loro
impegno annuale hanno permesso
un risultato così lusinghiero.
Veniamo alle prove... alle semifinali
hanno avuto accesso 20 mute, 20
coppie e 20 singoli della Categoria
Iscritti, delegato ENCI Sig. Bosetti
Giuseppe e giudicate dai giudici
ENCI, Banfi Leonardo, Boiocchi
Gabriele, Brazzarola Luciano, Clerici
Giancarlo, Cristofolini Pietro, Ghidelli
Antonio, Scalvenzi Paolo, Taraschi
Giorgio Saccomani
con due bei soggetti
al Campionato
Sociale 2011
Sandro, Todaro Nicola e Zerlotti Steno,
più 5 mute, 10 coppie e 5 singoli
della Categoria Libera giudicate dai
Giudici Federali Baronio Gianluigi,
Crescini Italo, Maiandi Damiano,
Tavazzi Rinaldo.
Alla finale sono arrivate le mute dei
F.lli Boschiero (Piemonte), di Cordioli
Giuseppe (Veneto) e di Valotti
Luigi All. di Pompiano (Lombardia),
giudicate dalla coppia degli arcinoti
Giudici ENCI, Banfi Leonardo e Taraschi
Sandro.
Alla coppia di Giudici ENCI di fede
anglosassone Clerici Piercarlo e Todaro
Nicola è stato affidato il giudizio
delle Coppie finaliste di Longoni
Marco (Lombardia) e Tessaro Luciano
(Veneto).
Al giovane Giudice ENCI Boiocchi
Gabriele e al veterano Giudice ENCI
Scalvenzi Paolo è stato affidato il
giudizio dei Singoli di De Piazzi
Giuliano (Lombardia) e Dianin Sergio
(Veneto) che si presentava alla
finale con un sonoro CAC ottenuto
nella semifinale.
Per la Classe Libera nessuna muta
ha avuto accesso alla Finale mentre
per le coppie spiccavano i nomi di
Guerini Giacomo (Lombardia), Tugnoli
Maurizio (Emilia Romagna) e
Bozzoni Domenico (Lombardia); per
la categoria Singolo Classe Libera
il solo Zecchi Ermes (Lombardia).
A conferma delle difficoltà della
prova, due soli sono stati i vincitori
nonché unici qualificati, il Seg. Ital.
Pelo Raso Fulvo ARNO del Sig. Zecchi
Ermes per la Categoria Libera.
Relazione: Inizio Prova Ore: 7,50 -
Segugio Italiano Pelo Raso Fulvo, liberato
in stocchi di granoturco inizia
la cerca, corretto, trova passata con
passione e stile continua la cerca
scagnando si porta a bordo campo
dove accosta con precisione prova
in vari punti finchè su fossato risolve
passaggio, portandosi al covo. Parte
la lepre seguita a vista nel primo
tratto, poi su fallo di strada risolve
e continua la seguita, chiudiamo il
turno con il cane in seguita.
Fine Prova Ore: 8,40 - Condizioni
Climatiche: Buone. - Qualifica 1°
MOLTO BUONO punti 155.
Giudici Federali Sigg.: Crescini Italo
- Maiandi Damiano.
Nella Categoria Iscritta, la Muta di
Seg. Ital. Pelo Forte Nero-Focati con
i soggetti TIMBA, FARA, DEA, FURIA
tutti dell’Allevamento di Pompiano
presentati dal collega Sig. Valotti
Luigi meritando 1° ECCELLENTE
163,75. Con la seguente Relazione:
Inizio Prova Ore: 8,30 - Muta
omogenea di ottimo tipo, sciolti in
campo di medica rilevano passata
utile con buone voci, stile e metodo,
accostano in arato dove DEA segna
le doppie, scovando e la seguita è
discreta. Giudici ENCI Sigg.: Banfi
Leonardo - Taraschi Sandro.
A giochi chiusi possiamo dire che
manifestazioni come questa fanno
scuola, complimenti a tutti, arrivederci
al prossimo anno.
Classifiche e Qualifiche della Prova.
SEMIFINALE
VENERDì 11 FEBBRAIO 2011
Batteria n° 1 Singoli Classe Iscritta
Giudice: BRAZZAROLA LUCIANO.
1° Riservato.
2° ABB. BUONO punti 130 al Cane:
BARONE Prop. Begnoni Gilberto
(Ven.).
Batteria n° 2 Singoli Classe Iscritta
Giudice: GHIDELLI ANTONIO.
Nessun Classificato.
Batteria n° 1 Coppia Classe Iscritta
Giudice: BANFI LEONARDO.
Nessun Classificato.
Batteria n° 2 Coppie Classe Iscritte
Giudice: ZERLOTTI STENO.
1° MOLTO BUONO punti 151,5 ai
Cani: BLACK - SUSI Prop. Tessaro
Luciano (Ven.).
Batteria n° 3 Coppia Classe Iscritta
Giudice: CRISTOFOLINI PIETRO.
1° ECCELLENTE punti 174 ai cani:
CAMILLA - LINA Prop. Longoni
Marco (Lom.)
Batteria n° 1 Mute Classe Iscritte
Giudice: BOIOCCHI GABRIELE.
1° ECCELLENTE punti 160,5 ai Cani:
TANGO - RENO - LEO - PIPPO Prop.
Cordioli Giuseppe (Ven.).
Batteria n° 2 Mute Classe Iscritte
Giudice: TODARO NICOLA.
1° MOLTO BUONO punti 151 ai
Cani: GAIA - MARTINA - EVA -
BIRBA - LORI - VESPA. Prop. F.lli
Boschiero (Piem.).
Batteria n° 1 Coppie Classe Libera
Giudice: BARONIO GIANLUIGI.
1° ECCELLENTE punti 162 ai Cani:
BALDO - DEA. Prop. Guerini Giacomo
(Lom.).
2° ECCELLENTE punti 161 ai Cani:
GRILLO - LILA Prop. Tugnoli Maurizio
(Emil. R.).
Batteria n° 1 Mute Classe Libera
Giudice: CRESCINI I. - TAVAZZI R.
Nessun Classificato.
SEMIFINALE
SABATO 12 FEBBRAIO 2011
Batteria n°1 Singolo Classe Iscritta
Giudice: CLERICI PIERCARLO.
1° ECC. CAC punti 182 al Cane:
LAMPO Prop. Dianin Sergio (Ven.)
Batteria n° 2 Singolo Classe Iscritta
Giudice: BOIOCCHI GABRIELE.
1° ECCELLENTE punti 160 al Cane:
PACO Prop. De Piazzi Giuliano
(Lom.).
Batteria n° 1 Coppie Classe Iscritta
Giudice: BANFI LEONARDO.
Nessun Classificato.
Batteria N° 1 Mute Classe Iscritta
Giudice: TODARO NICOLA.
1° ECCELLENTE punti 171 ai Cani:
FARA - FURIA - DEA - TIMBA
Tutti dell’All. di Pompiano. Prop.
Valotti Luigi (Lom.).
Batteria n° 2 Mute Classe Iscritte
Giudice: TARASCHI SANDRO.
Nessun Classificato.
Batteria n° 1 Singoli Classe Libera
Giudici: CRESCINI I. - TAVAZZI R.
1° Riservato
2° BUONO punti 141 al Cane: ARGO
Prop. Zecchi Ermes (Lom.).
Batteria n° 2 Coppie Classe Libere
Giudici: MAIANDI D - BARONIO GL.
1° MOLTO BUONO punti 152 ai
Cani: VERA - NUBE Prop. Bozzoni
Domenico (Lom.).
2° BUONO punti 141 ai Cani: ALBA
- DORA Prop. Giorgio Valentino
(Ven.).
FINALE
DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011
Batteria n° 1° Singoli Classe Iscritti
Giudici: BOIOCCHI G. - SCAL-
VENZI P.
Nessun Classificato.
Batteria n° 2 Coppie Classe Iscritte
Giudici: CLERICI PC. - TODARO
N.
Nessun Classificato.
Batteria n° 3 Mute Classe Iscritte
Giudici: BANFI L. - TARASCHI S.
1° ECCELLENTE punti 163 ai Cani:
TIMBA - FARA - FURIA - DEA
Tutti dell’All. di Pompiano. Prop.
Valotti Luigi (Lom.).
Batteria n° 1 Singoli Classe Libera
Giudici: CRESCINI I. - MAIANDI D.
1° MOLTO BUONO punti 155 al
Cane: ARGO Prop. Zecchi Ermes
(Lom.).
Batteria n° 2 Coppie Classe Libera
Giudici: BARONIO GL. - TAVAZZI R.
Nessun Classificato.
Campione Interregionale Anno
2011: assegnato nella Classe Iscritta
al Soggetto DEA di Pompiano
con ECCELLENTE punti 170 Seg.
Ital. Pelo Forte Nero-Focato del Sig.
Valotti Luigi (Lombardia - BS)
Giudici Sigg. Banfi Leonardo - Taraschi
Sandro.
Campione Interregionale Anno
2011: assegnato nella Classe Libera
al Soggetto ARNO con MOLTO
BUONO punti 155 Seg. Ital. Pelo
Raso Fulvo del Sig. Zecchi Ermes
(Lombardia - BS)
Giudici Sigg. Crescini Italo - Maiandi
Damiano.
Nicola Ruggeri
43
dalle sezioni
44
Venezia
A CAVARZERE (VE)
IL 29-30 GENNAIO 2011
pROVA DI lAVORO
pER CANI DA
SEGuITA Su lEpRE
PROVA DI LAVORO PER
CANI DA SEGUITA
SU LEPRE VALEVOLE
PER LE SELEZIONI
DI COPPA ITALIA
FEDERCACCIA
La prova di Cavarzere (Ve) valida per
la selezione al campionato italiano
coppa italia federcaccia 2011 per
cani da seguita su lepre e’ oramai
divenuta,anno dopo anno, un classico
appuntamento per i cinofili
segugisti di tutta Italia che vogliono
mettere alla prova i propri cani
da seguita su un tipico terreno di
pianura. Per questa ragione,anche
quest’anno, è stata numerosa la partecipazione
di concorrenti e pubblico.
Per l’occasione i campi di gara
sono stati messi a disposizione degli
organizzatori dal comitato direttivo
dell’atc VE 4, della provincia di Venezia,
al quale va un ringraziamento
e in particolare al suo presidente
sig. Manfrin Romano, cosi come ai
proprietari e conduttori dei fondi e
all’amministrazione provinciale di
Venezia ,assessorato caccia, che
da anni dà il patrocinio sulla manifestazione.
Dal punto di vista tecnico,
la prova è stata selettiva, a causa
della presenza di lepri nel periodo
degli amori che con il comportamento
“anomalo”. Le condizioni
particolari hanno messo a dura
prova le capacità dei segugi.Dai
concorrenti, comunque, sono stati
ottenuti ottimi risultati. A conclusione
delle due giornate di prove tutti
gli appassionati intervenuti si sono
quindi rinnovato l’appuntamento per
il prossimo anno.
SIPS VENEZIA
Paolo Agostini
SABATO 29 GENNAIO
CLASSIFICA NOME DEL CANE PROPRIETARIO
CLASSE COPPIE BATTERIA N°1 GIUDICE: BRAZZAROLA LUCIANO.
1° ECC. PUNTI 175 FIUME S.I.P.R.F. ROSA MASSIMO
FALCO S.I.P.R.F. ROSA MASSIMO
2° M B. PUNTI 156 SOLE S.I.P.R.F. ROSA MASSIMO
INDIA S.I.P.R.F. ROSA MASSIMO
3° B. PUNTI 144 TITO S.I.P.R. FAVETTO GIUSEPPE
LILLI S.I.P.R. FAVETTO GIUSEPPE
CLASSE COPPIE BATTERIA N°2 GIUDICE: ZERLOTTI STENO
1° MB. PUNTI 154,5 GAIA S.I.P.F.N.F. BERGAMO VALTER
SAMBA S.I.P.F.N.F. BERGAMO VALTER
2° B. PUNTI 141,5 SAMBA S.I.P.F.N.F. CECCHINATO SILVANO
ROCKJ S.I.P.F.N.F. CECCHINATO SILVANO
CLASSE COPPIE BATTERIA N°3 GIUDICE: MOZZI GIUSSEPPE
1°ECC PUNTI 181,5 SAMBA S.I.P.R.F BOCCHINI LUIGI
PALLINO S.I.P.R.F BOCCHINI LUIGI
2°ECC. PUNTI 167,5 MIWA S.I.P.R.F BOCCHINI LUIGI
LILLI S.I.P.R.F BOCCHINI LUIGI
CLASSE COPPIE BATTERIA N°4 GIUDICE: GHIDELLI ANTONIO
1° MB. PUNTI 151 RADA S.I.P.R.F MARTELLO ANTONIO
BOSCO S.I.P.R.F MARTELLO ANTONIO
2°B. PUNTI 143,5 TOSCA S.I.P.R.F SALVAGNIN GASTONE
TINA S.I.P.R.F SALVAGNIN GASTONE
3°AB. PUNTI 136,5 BIRBA S.I. CAPRARO DANIELE
LAILA S.I. CAPRARO DANIELE
CLASSE COPPIE BATTERIA N°5 GIUDICE: CRISTOFOLINI PIERO.
1° MB. PUNTI 150 SONY S.I.P.F.N.F CAILOTTO FABIO
BOSSI S.I.P.F.N.F CAILOTTO FABIO
2° B. PUNTI 145 TOSCA S.I.P.F.N.F CANELLA SETTIMO
MARY S.I.P.F.N.F CANELLA SETTIMO
CLASSE COPPIE BATTERIA N°6 GIUDICE: TARQUINI PIO.
1°ECC. PUNTI 162 BOSCO S.I.P.R. FILIPPI ADRIANO
MIRCA S.I.P.R. FILIPPI ADRIANO
2°MB. PUNTI 151 SERENA S.I.P.F. TORTA GIORGIO
LISA S.I.P.F. TORTA GIORGIO
3° B. PUNTI 141 LEO S.I. MEOLI PELLEGRINO
DIANA S.I. MEOLI PELLEGRINO
4°B. PUNTI 140 LAMPO S.I.P.F. TORTA GIORGIO
VIOLA S.I.P.F TORTA GIORGIO
DOMENICA 30 GENNAIO
CLASSIFICA NOME DEL CANE PROPRIETARIO
CLASSE SINGOLO BATTERIA N°1 GIUDICE: CESARO LUCIANO
1°ECC. PUNTI 161 SILA S.I.P.F CARRADORE DANILO
CLASSE SINGOLO BATTERIA N°2 GIUDICE: TARQUINI PIÒ.
1° ECC. PUNTI 188
C.A.C LOLA S.I.P.FN.F CANELLA SETTIMO
2°MB PUNTI 153 ALBINA S.I.P.F.N.F CANELA SETTIMO
CLASSE COPPIE BATTERIA N°3 GIUDICE: CRISTOFOLINI PIERO
NESSUNA QUALIFICA.
CLASSE MUTE BATTERIA N°4 GIUDICE: BRAZZAROLA LUCIANO.
1° ECC PUNTI 166,25 FIUME S.I.P.R.N.F CALEARO GILBERTO
BENITO S.I.P.R.N.F “
TOM S.I.P.R.N.F “
JONNY S.I.P.R.N.F
2°B. PUNTI 149,25 LEA S.I.P.R.N.F CALEARO GILBERTO
FALCO S.I.P.R.N.F “
TOBY S.I.P.R.N.F “
STELLA S.I.P.R.N.F “
CLASSE MUTE BATTERIA N°5 GIUDICE: MOZZI GIUSEPPE.
1° ECC PUNTI 172,75 VIOLA S.I.P.F TORTA GIORGIO
STELLA S.I.P.F “
LISA S.I.P.F “
DIANA S.I.P.F “
2° ECC PUNTI 170 DINO S.I.P.FN.F BENINI GUIDO
DINA S.I.P.R.N.F “
NICO S.I.P.RN.F “
MORA S.I.P.R.N.F “
CLASSE MUTE BATTERIA N° 6 GIUDICE: GHIDELLI ANTONIO
Venezia
12° CENA SOCIAlE
LA SOCIETA’ ITALIANA PRO SEGUGIO SEZIONE PROVINCIALE DI VENEZIA
E’ SEMPRE PIU’ PARTECIPE ALLA SOLIDARIETA’
Venedì 17 giugno 2011 presso gli
stands allestiti dal gruppo parrocchiale
di Caltana di S.Maria di Sala,
si e’ svolta la 12° edizione della tradizionale
cena sociale della società
italiana pro segugio di Venezia.
Nel corso degli anni, questa iniziativa
sta ottenendo un crescendo
continuo di partecipanti diventando
un appuntamento particolarmente
sentito dai segugisti veneziani e
delle province limitrofe.
L’edizione di quest’anno ha visto la
presenza di oltre 500 amici che hanno
trascorso una serata conviviale
in un clima di grande cordialità ed
amicizia.
Va ricordato poi, e questa e la cosa
più importante, che da sempre l’intero
ricavato della festa viene devoluto
a favore di iniziative di solidarietà,
dimostrando che tra i segugisti, i
cinofili, i cacciatori e tutti gli amici
presenti c’è anche una grande sensibilità
al sociale e la disponibilità
ad impegnarsi gratuitamente per
nobili cause.
E‘ questo un modo per farci conoscere
dall’opinione pubblica che
spesso ha di noi un’immagine distorta
e non veritiera.
Un ringraziamento particolare al
comitato organizzatore che come
sempre ha lavorato con impegno ed
entusiasmo fra cui: i sig. Elvio Maso
e famiglia, Paolo Agostini, Loris
Silvestrini, Ferdinando Pagotto, Marino
Simionato, Renzo De Liberali,
Giacinto Rigo, Diego Libralesso e
Marco Bollato; coordinati dall’onnipresente
e instancabile segretario
Ivano Simionato.
Un ringraziamento va anche a tutti
gli sponsor che con generosità
hanno contribuito all’allestimento
di una ricchissima lotteria a premi
la cui estrazione è stata condotta
dal signor Livio Scalzotto, autentico
showman e mattatore della serata.
Un ringraziamento al vice presidente
della provincia di Venezia ed assessore
alla caccia signor Mario Dalla
Tor, sempre presente alle nostre
manifestazioni e serate.
Precisiamo che il ricavato dell’ anno
scorso e stato devoluto a: Città della
Speranza clinica di oncoematologia
pedriatica di Padova - la società cooperativa
sociale onlus Magnolia di
Piove di Sacco (PD) - e l’Associazione
Italiana contro le leucemie - linfomi
e mieloma sezione provinciale
di Venezia.
Un caloroso arrivederci al prossimo
anno.
Paolo Agostini
Un momento della grande cena
Mario Dalla Tor assessore
alla caccia di
Venezia con
Paolo Agostini
dalle sezioni
45
dalle sezioni
46
Verona
1° CAmpIONATO FIDC DEllA pROVINCIA DI VERONA E lA
6° pROVA NAzIONAlE DI lAVORO pER CANI DA SEGuITA
Nello splendido areale del Monte
Baldo, un massiccio montuoso che
raggiunge i 2.200 m. di altezza e
che si estende tra le Province di
Verona e di Trento, costituito da una
dorsale lunga 40 Km tra il Lago di
Garda, ad ovest, e la Val d’Adige, ad
est, chiamato “il giardino d’Europa”
per la presenza di una ricchissima
varietà di specie vegetali e animali,
nei giorni 2 e 3 Luglio si è svolto
il 1° Campionato Provinciale della
Federazione Italiana della Caccia
di Verona e la 6° Prova Nazionale di
lavoro per Cani da Seguita.
Nei territori del Comprensorio Alpino
di Ferrara di Monte Baldo e di Caprino
Veronese, nelle giornata di Sabato
2 Luglio, hanno corso 12 batterie
di cui n° 3 per copie iscritte, 2 per
singoli iscritti e 7 per mute libere.
Sugli stessi territori Domenica 3
Luglio hanno corso 9 batterie delle
quali n° 5 di mute iscritte e n° 4
di coppie libere. Nei due giorni di
prove hanno gareggiato complessivamente
250 soggetti di notevole
genealogia. A dirigere le varie
sessioni sono stati chiamati Giudici
d’eccellenza come Gianni Montanari,
Wiliam Landini, Gastone Zani,
Fiorenzo Mapelli, Steno Zerlotti.
Sono stati premiati i tre migliori
soggetti qualificati di ogni batteria.
La muta classificata come migliore
tra i cani iscritti nella giornata di
Domenica è risultata quella del Sig.
Giorgio Saccomani con la qualifica
di “eccellente” (punti 163.5).
Per quanto riguarda il 1° Campionato
Provinciale FIDC della provincia
di Verona, sono stati premiati, con
la consegna di un trofeo, i seguenti
concorrenti:
- Primo Classificato, per la miglior
muta, il Sig. Calearo Gilberto con
“eccellente” (punti 167);
- Primo Classificato, per la miglior
coppia, il Sig. Bellei con “buono”
(punti147);
- Primo Classificato, per il miglior
singolo; il Sig. Gilberto Begnoni
con “eccellente” (punti 173).
Per lo straordinario esito della prova
è doveroso ringraziare l’intera
amministrazione della Provincia di
Verona, in particolare l’Assessore
alla Caccia Geom. Fabio Venturi,
sempre collaborativo e disponibile
ad assecondare le richieste del nostro
gruppo cinofilo ed il Comandante
del Corpo di Polizia Provinciale
Gilberto Calearo
primo classificato con la miglior muta
Dottoressa Anna Maggio che ci ha
inviato alcuni Agenti per presiedere
al corretto svolgimento delle prove.
Un sentito ringraziamento anche al
Responsabile del Settore Faunistico
Venatorio della Provincia di Verona
Dott. Ivano Confortini ed al suo collaboratore
Roberto Trivellini i quali,
con puntualità, ci hanno rilasciato
le autorizzazioni necessarie per lo
svolgimento di questa prova.
La nostra riconoscenza in particolare
anche a Tiziano Turcato, Presidente
del Comprensorio Alpino di Ferrara
di Monte Baldo, appassionato segugista,
al quale va riconosciuto il
merito d’aver fatto da apripista per
lo svolgimento delle manifestazioni
cinofile con segugi sul Monte Baldo
ed a Tiziano Zanetti, Presidente del
Comprensorio Alpino di Caprino
Veronese che ci ha messo a disposizione
gli accompagnatori, ausiliari
preziosi dei Giudici, che con la loro
conoscenza capillare del territorio
hanno guidato i concorrenti verso le
zone più vocate alla lepre. Un ruolo
fondamentale va riconosciuto al
Sindaco di Ferrara di M.B. Sig. Paolo
Rossi, al quale va tutta la nostra
gratitudine, ed ai suoi collaboratori;
conscio dell’importante impatto
turistico che una manifestazione
cinofila di questa levatura può avere
per il suo territorio, ogni anno ci
mette a disposizione alcuni locali
del Municipio oltre a permetterci di
svolgere le prove anche sui territori
di proprietà di questo comune. Non
possiamo esimerci dal ringraziare
anche tutti i proprietari dei territori
che hanno ospitato le prove, tutte
le Associazioni Venatorie che hanno
collaborato all’organizzazione
della manifestazione ed in particolar
modo il Presidente della Federcaccia
provinciale di Verona, Dott, Alessandro
Salvelli, i Vice-Presidenti Avv.
Giovanni Bontempini, Geom. Mario
Temellin, Sig. Annunciato Maccini e
Sig. Rodolfo Galvani, il Presidente
della Commissione Cinofila FIDC
della provincia di Verona Dott. Giuseppe
Zanoni ed i suoi consiglieri
Marco Caleffi e Matteo Bonomi i
quali, con il coordinamento del Presidente
Provinciale SIPS Giancarlo
Detogni sono riusciti a dar vita a
questa prima prova segugistica. E’
significativo evidenziare la straordinaria
correttezza nel rispetto degli
ungulati dimostrata dai soggetti
che hanno gareggiato. Poiché le
prove sono palestre propedeutiche
alla caccia, se ci fossero campi di
addestramento adeguati dove poter
concedere a tutti di addestrare ed
abilitare i propri segugi sulla lepre,
con la presenza e nel rispetto del
capriolo, si sarebbe certi che anche
nella nostra provincia, aumenterebbe
la considerazione e la collaborazione
tra coloro che amano la
Giancarlo
De Togni
con Giorgio
Saccomani
gestione della lepre e coloro che si
dedicano alla gestione degli ungulati.
Da qui una raccomandazione
alla nostra Provincia perché, nel
nuovo Piano Faunistico, provveda
all’istituzione di questa struttura per
noi molto importante. Dobbiamo anche
ringraziare le Guardie Venatorie
provinciali Daniele Ferrais, Sergio
Colognato, Bruno Carletti insieme
alla GVV Tomas Fasoli per aver voluto
darci il loro importante apporto
durante lo svolgimento delle prove
e per la costante Vigilanza dei territori
del Baldo che è alla base dei
copiosi incontri di lepri effettuati dai
nostri segugi. I conduttori/proprietari
dei soggetti che hanno partecipato
alle prove ci hanno raccomandato
di indirizzare una nota particolarmente
positiva sulla competenza,
equilibrio e professionalità dei
Giudici Enci che hanno condotto le
varie sessioni, unicamente tesi alla
certificazione delle qualità genetiche
dei singoli soggetti con il fine del
miglioramento della razza, come
voluto dalla SIPS. Proprio loro, i conduttori/proprietari,
genericamente
chiamati concorrenti, sono i pilastri
della SIPS; facendo tesoro delle
indicazioni dei Giudici, sono i veri
selezionatori della razza; provenienti
da tutta Italia, supportano personalmente
sacrifici e spese notevoli non
perdendo occasione per presentare
al pubblico competente che segue
ogni prova, le qualità raggiunte dai
loro soggetti.
La SIPS Veronese, con una singolare
sinergia trai propri vertici, è ormai
avvezza ad organizzare prove di
grande risonanza come quella sul
Baldo. Il merito è tutto del Presidente
provinciale SIPS, onnipresente
ed ipercinetico, Geom. Giancarlo
Detogni, del V.Presidente e veterano
SIPS Remo Viviani, del V.Presidente
Aleardo Mazzocco, dei Segretari
Cassini e Valdo, dei Consiglieri Peroli,
Bertoncelli, Lonardelli e della
giovane promessa DR. Libelli.
Particolarmente apprezzabile e
degna di nota è l’iniziativa del
Presidente De Togni; sull’onda di
quanto autorizzato dalla Regione
Lombardia si è battuto come un
guerriero, sia a livello Provinciale
che Regionale, per raggiungere la
pubblicazione del Progetto di L.R.
n° 71 con il titolo “Norme regionali
in materia di addestramento di giovani
cani”, che spera possa essere
approvata al più presto.
A cura della Federcaccia Sez. Prov. di Verona
V.Presid. Mario Temellin
47
dalle sezioni
48
Reggio Emilia
lA pROSEGuGIO DI REGGIO EmIlIA pER Il GRA.DE. ONluS
Modena
Il mega assegno per il progetto CORE
Si è svolto il 9 e 10 aprile sulle colline
modenesi la prima edizione del Trofeo
delle Nazioni col partocinio dell’Ente
Nazionale Cinofila Italiana (Enci) che
ha visto la straordinaria partecipazione
di 253 segugi, 20 Coppie e 60 Mute,
provenienti da tutta Italia e dalla Francia.
La prova si è svolta su due giornate e la
somma dei punteggi delle due giornate
di prova ha designato nella categoria
Coppie e nella categoria Mute i relativi
campioni. Per la categoria Coppie ha
conquistato il primo posto Valter Pierangeli
di Montalcino (Siena) con i segugi
italiani a pelo forte nero forato, secondo
Zeno Colò di Pievepelago (Modena) con
i segugi italiani pelo raso rosso fulvo, sul
terzo gradino del podio Pio Macchioni
(Sassuolo, Modena) coi segugi italiani
a pelo raso nero forato. Per la categoria
Mute hanno conquistato primo posto
Di Stefano e Bellucci (Abruzzo) coi
segugi italiani a pelo raso nero forato,
sul secondo gradino Bonfilio Pizzetti
(Modena) con i Ariegeois, terzo Tiziano
Randighieri (Modena) con i Ariegeois.
La prova è stata giudicata dai seguenti
esperti giudici sotto la regia del delegato
Enci Luciano Rinaldi di Mirandola: Fabio
Butini (Firenze), Roberto Corbucci
(Perugia), Luigi Fusarpoli (Cremona),
Antonio Ghidelli (Crema), Giovanni
Incerti (Reggio Emilia), Villiam Landini
(Reggio Emilia), Enzo Lei (Modena),
Nicola Luzi (Campobasso), dottor
Marcello Massardi (Brescia), Giovanni
Montanari (Reggio Emilia), Alberto Mora
(Parma), Roberto Pigliacelli (Teramo),
dottor Massimo Sassara (Viterbo),
dottor Tiziano Selvatici (La Spezia),
professor Pio Tarquini (L’Aquila), Maria
Assunta Villa (Bergamo), Gastone Zani
(Mantova).
La gara si è svolta all’interno di aziende
faunistico venatorie situate in zone
con caratteristiche tali da permettere
la massima espressione dei segugi
da seguita alla lepre. Il comitato organizzatore
ringrazia le seguenti aziende
che hanno ospitato la competizione:
l’azienda faunistica venatoria “Graspa
Rossa”, l’azienda faunistica “Puianello”,
Sabato 27 agosto, presso l’Oratorio parrocchiale
di Massenzatico, i rappresentanti
del Consiglio Provinciale della Prosegugio
hanno consegnato al Presidente del Gra.
de. dott. Paolo Avanzini un’offerta di 2.000
euro destinati al progetto CORE (costruire
un nuovo polo oncologico presso l’ospedale
S.Maria Nuova di Reggio Emilia). Tale
importo è il ricavato di una iniziativa della
medesima Prosegugio, in collaborazione
con gli ATC Provinciali e con la stessa
amministrazione Provinciale, per il riconoscimento
del brevetto di conduttore di
muta per cani da seguita.
La consegna è avvenuta, al termine di una
prova di lavoro per segugi a Massenzatico,
da parte del Presidente della Prosegugio
e del responsabile. Le Rose Francesco
GRANDE EVENTO DEllA CINOFIlIA pER I CANI DA SEGuITA
l’azienda “Ospitaletto”, l’azienda “Val
di Sasso”, i territori dell’Atc 2 Modena.
La manifestazione si è svolta con il patrocinio
del Gruppo Cinofilo Modenese,
del Comune di Pavullo nel Frignano,
Castelverto di Modena, Comune di Marano
sul Panaro, Comune di Maranello,
Comune di Polinago. Tutti i Comuni
hanno contribuito al successo della
manifestazione mettendo a disposizione
quaranta accompagnatori. Grazie alla
loro conoscenza del territorio e alla loro
professionalità hanno permesso a tutti i
concorrenti di svolgere al meglio la prova
di lavoro. Il comitato organizzatore è
grato a tutti i partecipanti e agli enti che
hanno reso possibile la manifestazione.
Un ringraziamento particolare ai signori
Roberto Colli di Castelvetro, Giancarlo
Bonettini di Sassuolo, Achille Magnani
di Polinago e all’esperto giudice internazionale
Giovanni Montanari per la
disponibilità e la grande professionalità
organizzativa dimostrata. Con un arrivederci
al prossimo anno sempre più
numerosi.
Mantova
SEGuGI A pEGOGNAGA (mN). RITORNATO Il “mEmORIAl G. BERNI”
Sabato 26 e domenica 27 marzo,
la Federazione Provinciale ARCI-
CACCIA di Mantova con l’assenso
ed il patrocinio della Società Italiana
Prosegugio “L. Zacchetti” di Mantova,
la collaborazione con il Gruppo
Cinofilo Virgiliano hanno organizzato
l’ormai classico appuntamento
di selezione per cani da seguita su
lepre, valevole per il Campionato
Italiano dell’ARCI CACCIA e Coppa
dei Campioni, ed era previsto pure
l’assegnazione di C.A.C.
Gli areali di prova sono tutti ricaduti
nell’ATC n° 2, sono stati individuati
nei territori di caccia, previo consenso
dell’Amministrazione Provinciale,
e sono stati messi a disposizione dai
proprietari terrieri e soprattutto dagli
agricoltori, ai quali va un sentito
ringraziamento per la sensibilità che
da anni dimostrano.
Da sottolineare che dopo l’annullamento
per… “cause di forza maggiore...”,
degli anni 2009 e 2010, anche
quest’anno si sono fatte sentire
le difficoltà di organizzare prove per
cani da seguita in pianura, in virtù
di una data comandata, che di fatto
ha ignorato come le colture sono
già in fase avanzata, che stanno
apparendo i raccolti, le lepri sono
in una fase delicata di gestazione,
solo grazie ad un ritardo stagionale
la prova si è potuta svolgere.
Sia questo non una polemica ma
un richiamo per gli “…addetti ai
lavori…” a voler fare in modo che
questa prova, ormai collaudata, a
detta di tanti degna di una prova
d’eccellenza, abbia la sua giusta
collocazione temporale.
Le relazioni finali dei giudici in
merito alle zone di prova ed alla
presenza del selvatico, sono state
lusinghiere, encomiabile il lavoro
degli accompagnatori, tutte persone
preparate e consapevoli, ammirevole
il comportamento dei conduttori
e dei numerosi spettatori, per le
orecchiute qualche… corsa… non
programmata.
La manifestazione era aperta a
soggetti provenienti da tutta l’Italia,
di razza sia nazionale che estera,
finalizzata al miglioramento delle
Alcuni concorrenti al “Memorial G. Berni” di Pegognaga
razze da seguita, la massiccia presenza
di segugi, sette le batterie
nella giornata di sabato e dieci nella
giornata di domenica, hanno di fatto
incoraggiato il ritorno del memorial
“Berni”
La classifica la dice lunga, di come
sono andate le cose, quando la
quantità di selvatico è quella giusta,
distribuito in zone non facili che
hanno messo a dura prova i soggetti
presentati.
Le batterie sono state giudicate
dai sigg. Migliarini, Torri, Cristofolini,
Virgili, Zerlotti e Morellini per la
categoria “A”, dai sigg. Artegiani,
Gambini, Farina, Brocaioli, Beltrami,
per la categoria “B”, Direttore di gara
Guido Aldrighi.
Nelle mute “A” ha prevalso il mantovano
Vargas con punti 163,2 (Ecc.)
seguito da Ferrari Felter con punti
160,5 (Ecc.) Tabarelli/Cordioli con
punti 160,33 (Ecc.), Canella Settimo
con punti 148,7 (B) Bisello con punti
144,25 (B) e Baschierotto con punti
143 (B).
Nelle coppie categoria “A” a prevalso
Marazzini con punti 150 (MB),
mentre nel singolo categoria “A”
nessun classificato.
Nelle mute di categoria “B” primi
Valotti/Magri con punti 115 (MB)
seguiti da Paletti con punti 136 (B),
nella categoria coppie “B” nessun
classificato ed infine nella categoria
singolo “B” ha prevalso Bordini con
punti 157 (B).
Il… memorial Berni… è stato quindi
assegnato alla muta di segugi
italiani composta da Barone, Brina,
Ulisse, Bruna e Spagna di Vargas,
che assieme a Marazzini e Bordini,
hanno tenuto alta la bandiera del
segugismo made in Mantova.
Gegè
dalle sezioni
49
dalle sezioni
50
Massa Carrara
I CANI DA CINGhIAlE NEllA TERRA DEllA luNA
Il 17 febbraio scorso si è tenuta nella
zona limitrofa al comune di Fivizzano
(Lunigiana) la prima prova su
cinghiale disputata in terreno libero
nella provincia di Massa Carrara.
Ritengo opportuno portare all’attenzione
di tutti i segugisti questo
evento in quanto indice di un cammino
che partendo dalla Toscana
dovrebbe coinvolgere tutta l’Italia
appassionata alle prove di grande
cinofilia. Come tutti noi sappiamo
le prove su cinghiale richiedono in
queste condizioni un grandissimo
impegno da parte dei concorrenti,
degli organizzatori e dei giudici, ma
sono le uniche in grado di certificare
Rinforzo di
Diego Venanti
CAC a Fivizzano
con il giudice
Bruno Mugnaini
le valenze dei soggetti che si sottopongono
alla prova.
Ormai in ogni angolo di Italia molti
proprietari di cani da cinghiale si
avvicinano alle prove iniziando da
quelle nei recinti che hanno sì la
peculiarità di avvicinare il vasto
pubblico di cacciatori al mondo
delle verifiche zootecniche, ma
sicuramente non possono darci
la misura della capacità dei cani.
Intendo dire che per essere ben
inquadrato il soggetto deve esprimersi
in un contesto che sia uguale
o almeno molto simile a quello che
lo vede protagonista durante una
battuta di caccia e ciò si ha soltanto
quanto le prove sono organizzate in
terreno non recintato sui cinghiali
“veri” e non su cinghiali che hanno
adattato il loro comportamento alla
vita di recinto. Nella Lunigiana vi
sono inoltre particolarità che nel
resto della Toscana difficilmente si
incontrano, le zone sono ampie e vi
si alternano macchia mediterranea
molto fitta ad ampi spazi aperti,
i cani devono seguire la passata
notturna anche in prati o pietraie
dove il selvatico ha lasciato tracce
odorose solo per terra senza fregare
nessun’altra parte del corpo alla vegetazione:
questa pista può essere
lunga qualche chilometro perché la
rimessa può essere molto distante
dal punto di attacco della passata e
il cinghiale ha sicuramente incontrato
altri selvatici (caprioli, lepri, volpi)
e ha mischiato il proprio sentore a
quello degli altri animali.
Deve quindi procedere analizzando
con cura il sentore e seguendo a
lungo la passata senza farsi distrarre
da alcunché, altrimenti non arriverà
mai a scovare il cinghiale.
La prova si è svolta nei terreni gestiti
e gentilmente offerti dalla Azienda
Faunistico Venatoria “Sasso Bianco”
(presieduta dal Sig. Nicola Caracciolo,
terreni in pertinenza della
frazione di Sassalbo) e dalla A.F.V.
“Valle del Mommio” (presieduta dal
Sig. Cappè Andreino per i terreni in
pertinenza delle frazioni di Mommio
e Vendaso). I cani iscritti alla prova
sono stati 12, suddivisi in 3 batterie
e precisamente:
BATTERIA 1 sciolte fatte nella
zona di Mommio giudice Sig.
Bracco Felice
Concorrenti:
1) Sig. Avanzini Igino con il cane
Dero di razza Gr. Nivernese;
2) Sig. Cupini Ultimino con i cani
Berlusconi e Nocciolino di razza
Segugio Maremmano;
3) Sig. Amorfini Cristian con il cane
Astro di razza Segugio dell’Appennino.
Risultato di batteria: 1° Ecc. con
165 punti Astro di razza segugio
dell’Appennino.
BATTERIA 2 sciolte fatte nella
zona di Vendaso giudice Sig. Mugnaini
Bruno
Concorrenti:
1) Sig. Vaira Valerio con il cane Dik
di razza Segugio Maremmano;
2) Sig. Cucini Paolo con i cani Leo
e Elba di razza Segugio Maremmano;
3) Sig. Venanti Diego con il cane
Rinforzo di razza Segugio Maremmano.
Risultato di batteria: 1° Ecc. C.A.C.
con 181 punti Rinforzo di Venanti
Diego, 2° Ecc. con 164 punti Leo di
Cucini Paolo.
BATTERIA 3 sciolte fatte nella
zona di Sassalbo giudice Sig.
Fusar Poli Luigi
Concorrenti:
1) Sig. Pratici Marco con il cane Kira
di razza Segugio dell’Appennino;
2) Sig. Filamori Fabrizio con il cane
Diana di razza G.B. de Gascogne;
3) Sig. Baicchi Carlo con il cane
Uragano di razza Segugio Maremmano;
4) Sig. Polotto Guglielmo con il cane
Veleno di razza Segugio Maremmano.
Risultato di batteria: 1° Ecc. C.A.C.
con 180 punti Veleno di Polotto
Guglielmo, 2° Ecc. con 161 punti
Uragano di Baicchi Carlo.
Il raduno mattutino dei concorrenti
si è tenuto presso il Bar Funicolare
in località Passeruola, mentre al
rientro della prova i concorrenti
si sono ritrovati per un conviviale
pranzo presso il Bar Elvetico posto
nella centralissima Piazza Medicea
di Fivizzano Capoluogo.
Terminato il pranzo, sempre nella
piazza, alla presenza del Sindaco
di Fivizzano Sig. Paolo Grassi,
del Consigliere Regionale nonché
Presidente della Commissione Regionale
Agricoltura Caccia e Pesca
Sig. Loris Rossetti e del Presidente
della Sezione Provinciale Enci Sig.
Fabbricotti Giuseppe si è svolta la
premiazione dei concorrenti alla
quale non ha potuto partecipare,
inviando comunque i propri saluti
l’Assessore Provinciale alla Caccia
Sig. Ceccotti.
Visti i risultati ottenuti, la classifica
assoluta è stata così composta:
1° assoluto – Venanti Diego con
Rinforzo (p.ti 181 Ecc. CAC);
2° assoluto – Polotto Guglielmo con
Veleno (p.ti 180 Ecc. CAC);
3° assoluto – Amorfini Cristian con
Astro (p.ti 165 Ecc.).
La classifica ci dice che Rinforzo
meglio conosciuto come Ginori ha
vinto con una prova eccezionale
battendo Veleno sul filo di lana.
Ginori, sciolto all’ultimo turno, ha
fatto un ampia cerca e quando ha
trovato la passata ha dato voce ed
ha accostato con precisione e rapidità.
Giunto sui cinghiali dopo aver
trascurato un capriolo schizzato
davanti al muso ha affrontato il cinghiale
a fermo con coraggio, determinazione
e voce molto espressiva.
Il cinghiale è stato fatto partire dal
conduttore su invito del giudice e
Ginori lo ha inseguito per diversi
Rimini
La Società Italiana Prosegugio di
Rimini, nella persona del presidente
Stasi Vincenzo e tutti i consiglieri,
dopo cinque anni dalla fondazione
della sez. Prov. le, nei giorni 16
e17 Aprile 2011, per la prima volta
in provincia, dopo quasi 60 anni
dalla prima gara svoltasi in Emilia
Romagna nella Provincia di Parma,
ha organizzato una gara cinotecnica
di segugi su lepre in Alta Valmarecchia.
I° trofeo Provincia di Rimini
valida per il campionato Regionale
Emilia Romagna. Negli splendidi
panorami e territori che i concorrenti
hanno potuto vedere, ammirare
e valutare dell’Alta Valmarecchia
e più precisamente nelle Aziende
Faunistiche Diana e Scavolino nel
Comune di Pennabilli, Azienda Faunistica
Valsenatello nel Comune di
Casteldelci, e nei territori dell’A. T.
C. RN2, nel Comune di Maiolo. Si è
riusciti ad organizzare tutto con non
poche difficoltà dovute anche alla
neve, grazie alla collaborazione ed
chilometri, la giuria lo ha potuto seguire
grazie all’attiva organizzazione
messa in piedi dagli amici del SISP
promotori della manifestazione e
quando il cinghiale si è fermato entrando
in un branco di altri cinghiali
Ginori ha ripreso ad abbaiare come
se fosse stato sciolto da poco mentre
era trascorsa già un’ora. Il turno
si è chiuso con il cane che teneva
il fermo in un tagliato molto fitto
seppur caricato ripetutamente dal
cinghiale. Tutti coloro che erano presenti
sono rimasti colpiti da questa
prestazione e mi auguro che Ginori
possa ripetersi magari su un terreno
diverso che certamente troverà nelle
prove che vengono organizzate dal-
I° TROFEO pROVINCIA DI RImINI
Vincenzo Stasi
premia
i vincitori
al lavoro di tutti. La prova di lavoro
ha avuto un grande successo, sia
per quanto riguarda la partecipazione
del pubblico appasionato
giunto da tutta la provincia, che
dei concorrenti, più di 80 accorsi
da tutta l’Italia, (si segnala in modo
particolare il dott. Pino Mancuso
giunto da Crotone, e l’ attuale Campione
Europeo in carica con la sua
muta composta da otto cani segugi
sig. Generotti Carlo). I concorrenti
si sono affrontati nella giornata di
sabato con le categorie mute, divise
in 8 batterie di 5 concorrenti. Il
vincitore assoluto, con punteggio
di eccellente punti 176 è risultato
l’allevamento dell’Aregieois con 6
segugi della medesima razza francese
del Sig. Pizzetti e Randighieri
della provincia di Modena.
Nella giornata di domenica si sono
affrontati altri concorrenti con la
categoria coppie ed il primo assoluto
è stato il sig. Macrì Giuseppe
della Provincia di Parma, con due
la SIPS in tutta la regione.
L’organizzazione oltre a ringraziare
il Comune di Fivizzano, la Provincia
di Massa Carrara e la Comunità
Montana della Lunigiana che hanno
patrocinato la manifestazione,
ringraziano per la sua partecipazione
il Consigliere Regionale Loris
Rossetti, tutti concorrenti che hanno
partecipato alla prova nonché tutti
gli appassionati che, a vario titolo,
hanno operato attivamente alla riuscita
dell’evento.
Ma in particolare Filippo Merlini e
Jonni Fiorentini che sono stati l’anima
della gara e sono stati impegnati
per molti giorni affinchè tutto filasse
per il verso giusto.
cani segugi italiani a pelo raso, con
punteggio di eccellente punti 176, 5.
Alla manifestazione sono intervenuti
8 giudici Enci, che hanno giudicato
la prova sia nella giornata di sabato
16 che di domenica 17 aprile.
Ospite d’onore della SIPS di Rimini e
coofondatore della SIPS Nazionale,
Maestro Mario Quadri, al quale è
stata consegnata una targa di riconoscimento.
Il trofeo provinciale categoria non
iscritti è andato al sig. Betti Graziano
con due segugi Italiani
Il Presidente Provinciale SIPS di
Rimini Sig. Vincenzo Stasi, ringrazia
a nome di tutti gli iscritti e simpatizzanti
della prosegugio, la Provincia
di Rimini L’A. T. C. RN2, i proprietari
e i conduttori dei terreni agricoli
dove si sono svolte le prove, la polizia
Provinciale, il Corpo Forestale
dello Stato, le Guardie Venatorie
Volontarie, le Associazioni Venatorie,
le Aziende Faunistiche: Diana,
Scavolino, Valsenatello alle quali va
riconosciuta l’importanza insieme
all’A. T. C. RN2, del successo della
manifestazione dimostrando un’ottima
organizzazione e competenza,
mettendo ogni concorrente in grado
di incontrare l’usta giusta della lepre
ed aiutando in modo fondamentale
i giudici Enci, per dare ad ogni concorrente
ed ai sui cani un giudizio
giusto ed equo. Faccio notare che
tale prova sportiva si è svolta in pieno
rispetto della natura e della fauna
selvatica, principi fondamentali che
fanno parte dello statuto della SIPS
“LUIGI ZACCHETTI”.
Grazie a tutti ed arrivederci al prossimo
anno
Il Presidente Provinciale SIPS Rimini
Vincenzo Stasi
dalle sezioni
51
dalle sezioni
52
Galeata
I° TROFEO ROmAGNOlO D’ECCEllENzA Su lEpRE 4-5 GIuGNO 2011
Il 4-5 giugno si è svolto a Galeata
(FC) il I° TROFEO ROMAGNOLO
D’ECCELLENZA per cani da seguita
su lepre. Le condizioni meteorologiche
ci sono state propizie,
l’organizzazione,a detta di tutti, è
stata valida e capace ed i concorrenti
sono stati corretti e molto entusiasti
della manifestazione. A rendere
maggiormente suggestivo l’evento
ha contribuito l’evocativo scenario
appenninico con orografia oscillante
dai 500 ai 1000 mt. s.l.m., in cui
sono presenti boschi di quercia,
conifere e arbusteti alternati ad ampi
pascoli e prati a sfalcio, con ottima
presenza di lepri che è stata tale da
garantire la riuscita della manife-
stazione sotto il profilo tecnico e la
regolarità della prova ha premiato i
migliori. Erano presenti le più valide
mute italiane provenienti dal Piemonte,
Lombardia,Emilia Romagna,
Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio.
Nelle due giornate di prove ci sono
state 16 qualifiche il primo giorno
e 12 il secondo con un totale di 28
qualifiche con 3 CAC conseguiti da
Zarina di Di Stefano- Bellucci, Mara di
Vagnoni e Ribot di Zaccagno- Marinelli.
Per quanto riguarda la classifica
generale, ottenuta dalla sommatoria
delle prove di sabato e domenica, al
primo posto si è qualificata con 346,5
punti la muta di Di Stefano- Bellucci,
vincitrice del trofeo (e che non a caso
un mese dopo si è ripetuta vincendo
anche il Campionato italiano mostrando
perciò grandissima qualità
e continuità) , al secondo posto con
337,23 punti si è qualificata la muta
di Corrado Vagnoni, al terzo posto
con 329,6 punti la muta dei fratelli
Sacchetti, al quarto posto la muta di
Giovanni Petruccioli con 328,16 punti
ed il quinto posto è andato alla muta
di Anglo-francesi di Valter Chiocci
con 323,8 punti. Il quadro con targa
in argento per il “Miglior Cane” del
trofeo, ovvero il soggetto che aveva
ottenuto il miglior punteggio in una
singola prova tenendo conto delle
sole 4 fasi di lavoro (cerca, accostamento,
scovo e seguita), è stato
Accompagnatori, organizzatori con la muta di Bellucci-Di Stefano vincitrice del Trofeo romagnolo
attribuito al segugio italiano pelo raso
nero focato Zarina di Di Stefano- Bellucci
con 113 punti.
Presente come concorrente alla manifestazione
anche il Vice Presidente
Vincenzo Ferrara, che con la sua
muta di Petit Bleu de Guascogne
ha riportato due eccellenti qualifiche,
onorando perciò quella che
è risultata una vera festa fra amici
cinofili e segugisti condita ovviamente
dall’agonismo, indispensabile
imput propulsore, utilissimo per
un confronto leale.Il nostro scopo,
certamente raggiunto, non era altro
che far conoscere il gotha del segugismo
nazionale qui in Romagna,
quello di valorizzare i nostri bellissimi
territori ideali ed assai vocati alla
caccia alla lepre con il segugio, ma
anche quello di creare quella figura
di cinofilo-cacciatore che ci possa
far meglio accettare anche dalla
società, tanto ostile alla caccia fatta
solo per il carniere.
A conclusione di queste note non
posso che esternare la soddisfazione
della sezione provinciale della
SIPS di Forlì-Cesena, e sottolineare
la grandissima disponibilità del Vice
sindaco di Galeata Malpezzi Eros,
appassionatissimo cacciatore che
ha dimostrato tutto l’affetto che
questa meravigliosa cittadina ha nei
confronti del mondo cinofilo, del fratello
Malpezzi Boris presidente della
Federcaccia locale, del responsabile
della Pro Loco Mazzoni Atos, del
delegato Enci Giovanni Montanari,
e degli esperti giudici Capri, Villa,
Tarquini, Landini, Pigliacelli e Massardi.
Un ringraziamento particolare
deve essere necessariamente
rivolto anche all’ Amministrazione
Comunale di Galeata, alle autorità
della provincia di Forlì-Cesena, al
comitato di gestione ATC FO6, alle
AFV “Sasseto Mortano” e “Acero
Rosso”, ai proprietari e conduttori
dei fondi per la gentile concessione
dei terreni e agli accompagnatori.
Un cordiale saluto a tutti i segugisti
e… Ad maiora!
Michelangelo Martino
Augusto Rigati
con i suoi nero focati
I fulvi di Giuseppe Ferreri
53
dalle sezioni
54
Perugia
RIFlESSIONI E COmmENTI DI uN NEOFITA DEllE pROVE
Fausto Brugnoni segugista di Gubbio,
in occasione della prova di
Ramiseto (RE), fa alcune osservazioni
nel momento di avvicinarsi
all’avvincente mondo della prove
con i Segugi.
Non più soddisfatto, come nel
passato, della sola caccia con i
cani da seguita, assapora il gusto
del confronto con i colleghi nelle
competizioni. Nelle prove sostiene
di incontrare gli appassionati del
Segugio, instaurare con loro contatti
e scambi di opinioni e provare,
quindi, grande soddisfazione della
nuova esperienza.
Fausto, abituato senza regole, nelle
prove giudica sufficiente il tempo
di 45 minuti per svolgere le 4 fasi
canoniche delle prove su lepre:
cerca, accostamento, scovo e seguita.
Più difficile ritiene il lavoro
del giudice che nello stesso tempo
deve giudicare ed assegnare un
punteggio oltre che per le fasi anche
per lo stile, la voce, l’omogeneità, la
coesione e l’ubbidienza.
Dopo aver partecipato a 12 prove
nazionali e 2 amatoriali fa un resoconto
e prova a fare delle differenze
tra i due tipi di prove.
Si è qualificato 9 volte nelle nazionali
(risultando I° di batteria in 5 occasioni)
ed una nelle amatoriali (III°).
In alcune ha provato molta soddisfazione,
come al “Trofeo Veltro
Corrente a Siena” dove da perfetto
sconosciuto si è classificato I° di
batteria.
In altre, come a Pavullo (MO), deluso
dal giudice che prima sosteneva
di qualificarlo ma invece poi non lo
ha fatto.
Nelle amatoriali, invece, secondo
il suo parere prevale il buonismo
rispetto alla severità del giudizio.
Dalla sua poca esperienza del
mondo delle prove ritiene di aver
incontrato tanta gente competente e
sostiene che al di fuori delle manife-
Fausto Brugnoni ed i suoi S.I.P.F. fulvi
stazioni vi siano moltissimi soggetti
validi forse ancor di più di quelli che
partecipano alle prove nazionali.
Roma
EXpO mAREmmANI
Esposizione amatoriale di Segugi
Maremmani a Sacrofano (Roma)
il 22 maggio u.s. organizzata dalla
locale associazione cacciatori, circa
70 soggetti. Presente il Sindaco Val-
ter Casagrande e l’onorevole Tommaso
Luzzi. I soggetti provenienti
da molte regioni italiane sono stati
mostrati al pubblico con l’intento di
far conoscere meglio la razza.
Un momento dell’expo
Alcuni soggetti di Vincenzo Di Ciurcio
All’esposizione hanno partecipato
due noti giudici di cani da cinghiale:
Sestilio Tonini e Alberto Galdi,
entrambi ottimi conoscitori del Segugio
Maremmano.
L’onorevole Luzzi, Tommaso Tocci, organizzatore
dell’expo, e il sindaco di Sacrofano Casagrande
dalle sezioni
55
dalle sezioni
56
Vibo Valentia
Il DOTT. mARIO CIpRIANO ElETTO pRESIDENTE pROVINCIAlE
DEllA pRO SEGuGIO VIBONESE
Il Presidente con i segugi
Si è svolto presso la sede provinciale
della pro segugio un interessante
convegno alla presenza di
personalità di spicco della cinofilia
calabrese; sala affollatissima di appassionati
segugisti e non, presenti
tutte le associazioni venatorie.
Al termine di un vivace dibattito, il
dott. Mario Cipriano, ha dato uno
spaccato tecnico, filosofico e venatorio.
Dopo l’approfondita relazione del
presidente Cipriano, l’assemblea
ha deliberato la costituzione di una
sede provinciale, con l’elezione del
gruppo dirigente.
Sono risultati eletti: dott. Mario
Cipriano Presidente, Segretario
Tesoriere Pugliese Domenico, com-
ponenti direttivo: Barone Giuseppe,
Perugino Domenico, Pugliese Domenico,
Pitimada Domenico, Fiorillo
Ernesto, Proietti Francesco, Consiglieri
Provinciali: Raffa Giuliano,
Mimmo Ferraro, Proietti Francesco,
Rullo Salvatore, Presidenti comunali:
Pino Pugliese (SPILINGA), Vita
Antonio (DRAPIA), La Torre Francesco
(ZUNGRI), Suriano Vincenzo
(FRANCICA), Proietti Francesco (S.
GREGORIO D.), Costa Fortunato
(SERRA S. B.), Ferraro Nicola (ROM-
BIOLO), Bruno Tallaridà (S. CALO-
GERO), Pantano Franco (RICADI),
Comerci Ferdinando (NICOTERA),
Il gruppo dirigente
Lentini Gianfranco (LIMBADI). Nicola
Papa (Vallelonga), Foti Cosimo
(Mongiana) Lo Iacono Giuseppe
(Zambrone). Porta Voce del presidente
Maccarone Pasquale. - Probiviri:
Domenico Pitimada, Ferraro
Domenico, Barone Giuseppe. Sindaco
effettivo: Proietti Ciccio, capo
ufficio stampa: Domenico Pitimada.
Queste le indicazioni per chi volesse
aderire alla Prosegugio: segreteria
provinciale ai numeri di seguito
indicati:
0963. 051040 – 327. 7306773
Il Presidente
Dott. Mario Cipriano
Il benessere
del tuo cane
merita tutta
la tua attenzione
Alimenti e accessori per cani
Linea Premium
Linea Super Premium
Mangimi speciali
Alimenti supplementari
Via Voltella, 32 • 53048 Sinalunga (SI) • tel. 0577- 679518 • fax 0577- 636235
www. mistermixdog. com • mistermixdog@mistermixdog. com