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Febbraio 2012 - Carthago

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<strong>Febbraio</strong><br />

<strong>2012</strong><br />

Anno VII n°56<br />

Redazione e amministrazione, via Guido Gozzano, 60 - 95024 Acireale(CT) Sped. A.P. Art. 2 comma 20 D.L. 662/96 D.C.B. Sicilia Prov. Ct<br />

inchiostromensile@carthago.it<br />

Entra anche tu FieraMente nel mondo del lavoro<br />

CONCORSO<br />

L’umanità sta vivendo una fase storica<br />

di rinnovamento spirituale. Siamo stati<br />

catapultati in un’epoca straordinaria e<br />

irripetibile, caratterizzata dalla trasformazione<br />

incessante di valori e da una<br />

continua accelerazione in ogni campo<br />

edizioni<br />

CavalCa la tigrE<br />

concorso per tesi umanistiche<br />

www.carthago.it - cavalcalatigre@carthago.it<br />

dello scibile umano. A poco a poco,<br />

come in un castello di carte posato su<br />

sabbie mobili, abbiamo visto inabissarsi<br />

e sgretolarsi, certezze esistenziali<br />

immobili, sociali e materiali su cui avevamo<br />

illusoriamente basato il nostro<br />

progetto e senso della vita. Quel progetto<br />

in realtà non ci apparteneva, era<br />

• Disbrigo pratiche comunali,•<br />

• Richieste autorizzazioni per insegne,<br />

tende, fari, tavoli bar •<br />

• Licenze • Autorizzazioni sanitarie •<br />

• Consulenza amministrativa •<br />

Detti lavori si eseguono su Catania e paesi limitrofi<br />

soltanto l’ingannevole apparizione,<br />

forse, una misera proiezione, del<br />

nostro piccolo ego. Ora abbiamo finalmente<br />

la possibilità di sbarazzarcene e<br />

fare spazio aprendo la nostra esistenza<br />

a nuove e più elevate prospettive. Quest’epoca<br />

di caos e confusione ci offre<br />

l’opportunità di mettere il passato da<br />

Agenzia IPA - via Gabriele D’Annunzio, 76 - Catania<br />

Tel. 095 431569 - Mobile. 347 0379800<br />

parte e iniziare ad immaginare il futuro<br />

con fiducia per scoprire chi siamo<br />

veramente. L’era della globalizzazione,<br />

attraverso la trasformazione collettiva<br />

delle coscienze rischia di massificare<br />

l’individuo, deresposabilizzando<br />

quest’ultimo da qualsiasi decisione e<br />

Continua a pag. 2<br />

PIZZERIA E PANE CONDITO DAL 1952<br />

Scillichenti - via Provinciale per Riposto n°76 (angolo piazza chiesa)


2<br />

Continua da pag. 1<br />

Recensioni<br />

attuazione del proprio libero arbitrio.<br />

L’esercizio della volontà e il risveglio<br />

sono per loro natura un’esperienza<br />

individuale. La nuova “era illuminata”<br />

non ci verrà offerta solo perché ne<br />

abbiamo diritto ma andrà desiderata,<br />

volontariamente immaginata e realizzata<br />

giorno per giorno, con un onesto<br />

e rigoroso lavoro su di sé. Ogni maestro,<br />

ogni scuola, ogni insegnamento<br />

possono andar bene finché restiamo<br />

consapevoli che si tratta soltanto di<br />

strumenti funzionali alla scoperta e<br />

conoscenza del proprio mondo interiore,<br />

dove dimora l’integrazione dell’anima,<br />

della mente e dell’intelletto.<br />

Se si ragiona all’opposto, si sostituisce<br />

l’oggetto della propria idolatria e<br />

si resta intrappolati in una spirale di<br />

dogmi e rituali. Iulius Evola, filosofo,<br />

saggista e scrittore contemporaneo, in<br />

“Cavalcare la tigre”, ci racconta, partendo<br />

da un aforisma<br />

orientale,“l’Idea, che se si riesce a<br />

Cavalcare una Tigre, non solo si<br />

impedisce che Essa ci si avventi<br />

addosso, ma, non scendendo, mantenendo<br />

la presa, può darsi che alla fine<br />

di Essa si abbia ragione. La spiegazione<br />

del suo significato: quando un<br />

ciclo di civiltà volge verso la fine, è<br />

difficile poter giungere a qualcosa<br />

resistendo, contrastando le forze in<br />

moto. La corrente è troppo forte si<br />

sarebbe travolti. L’essenziale è non<br />

lasciarsi impressionare dall’onnipotenza<br />

e dal trionfo apparente dell’epoca.<br />

Tali forze, per essere prive di<br />

connessione con qualsiasi principio<br />

superiore, hanno, in fondo la catena<br />

misurata. Non bisogna dunque fissarsi<br />

al presente e alle cose vicine, ma<br />

aver anche in vista le condizioni che<br />

potranno delinearsi in un tempo futuro.<br />

Allora il principio da seguire potrà<br />

essere quello di lasciar libero corso<br />

alle forze e ai processi dell’epoca,<br />

mantenendosi però saldi e pronti ad<br />

intervenire “quando la tigre, che non<br />

può avventarsi contro chi la cavalca,<br />

sarà stanca di correre”.<br />

PRESENTAZIONE<br />

La casa Editrice <strong>Carthago</strong> è lieta di<br />

presentarvi il concorso CAvAlCA lA<br />

TIgRE. Esporremo brevemente di<br />

seguito chi siamo, le opportunità e il<br />

regolamento e le modalità del concorso.<br />

I particolari e il regolamento del<br />

concorso verranno pubblicate sul<br />

nostro sito www.carthago.it<br />

Siamo a vostra disposizione per qualsiasi<br />

chiarimento:<br />

cavalcalatigre@carthago.it<br />

Chi siamo? La casa editrice <strong>Carthago</strong><br />

nasce dall’idea e dalla collaborazione<br />

di esperti nell’ambito della comunicazione,<br />

della cultura e dell’imprenditoria.<br />

La mission principale perseguita,<br />

è quella della raccolta di informazioni<br />

di valore letterario, visivo e fotografico/virtuale.<br />

La collocazione nell’ambito<br />

editoriale, e cioè la mission e la<br />

vision di <strong>Carthago</strong> Edizioni, sono le<br />

ricerche e le sperimentazioni culturali.<br />

Memorie culturali di ogni paese, di<br />

ogni genere di etnia, compreso le condizioni<br />

ambientali e climatiche dei<br />

paesi di provenienza. Il logo di <strong>Carthago</strong><br />

ha una sua specificità, il nome<br />

rievoca i Fenici inventori e divulgatori<br />

della parola scritta in tutto il Mediterraneo,<br />

non come prerogativa di sovrani<br />

e sacerdoti, si rammenti i geroglifici<br />

e la scrittura ieratica, ma scrittura<br />

adattata per la gente comune che<br />

aveva necessità di rapportarsi col vicino<br />

confinante. I Fenici, che vennero<br />

collocati dagli storici dell’epoca tra i<br />

Minoici e i Greci, come civiltà in grado<br />

di creare una propria inestimabile cultura<br />

come popolo infamato, vennero<br />

completamente distrutti durante le<br />

Guerre Puniche, dai Romani. Le<br />

“famose guerre” che hanno distrutto<br />

<strong>Carthago</strong>, (Cartagine). La bambolina<br />

in simbiosi con la O è la raffigurazione<br />

della dea Tanit, protettrice delle immigrazioni,<br />

delle migrazioni, delle emigrazioni,<br />

nell’ambito culturale, che<br />

comprende: la didattica, l’informatica,<br />

l’editing, il marketing, di ogni qual<br />

si voglia azione quotidiana della vita.<br />

Ergonomicamente parlando la <strong>Carthago</strong><br />

Edizioni aggiusta e riequilibra<br />

conflitti dispersi, dando luogo alle<br />

condizioni culturali della memoria<br />

storica e culturale.<br />

Siamo una casa editrice che valorizza<br />

ogni goccia di sapere che esiste in una<br />

tesi di laurea, che spesso dopo due<br />

anni finisce solo come carta straccia al<br />

macero.<br />

“Cavalcando la crisi”, che sta tristemente<br />

provocando la cosiddetta fuga<br />

dei cervelli, ci prefiggiamo di rivalutare<br />

la cultura, l’intelletto, la ricerca,<br />

quì, a casa nostra. Per questi e altri<br />

buoni motivi ti invitiamo partecipare<br />

al concorso d’idee CAvAlCA lA<br />

TIgRE.<br />

Entra anche tu nel mondo del lavoro<br />

fieramente mettendo in concorso la<br />

tua tesi di laurea. Il concorso si rivolge<br />

a tesi di laurea aventi prettamente<br />

natura umanistica, sia della laurea<br />

triennale e sia della laurea specialistica/magistrale.<br />

Il premio in palio è<br />

la pubblicazione della tesi e tutto<br />

quello che comporta la pubblicazio-<br />

L’inchiostro mensile<br />

ne in una collana di saggi, scientifica<br />

e divulgativa.<br />

La pubblicazione verrà seguita passo<br />

passo, e precisamente:<br />

• formazione psicologica del personaggio:<br />

da laureando ad autore di<br />

saggi;<br />

• costruzione del testo: dal manoscritto<br />

al libro;<br />

• presentazioni in varie librerie e luoghi<br />

di Cultura della città di Catania,<br />

della provincia e della Sicilia;<br />

• occasioni di presentazioni in altre<br />

università italiane;<br />

• traduzione in inglese per presentazioni<br />

all’estero;<br />

• introduzione e/o prefazione a cura<br />

di docenti e altre personalità del settore;<br />

• divulgazione del testo sia a livello<br />

cartaceo che su web;<br />

• possibilità di lavorare con noi come<br />

giornalista nelle nostre testate, cartacee<br />

e su web;<br />

• possibilità di lavorare come editor<br />

nella nostra casa editrice;<br />

REgOlAmENTO E mOdAlITà dI<br />

PARTECIPAZIONE<br />

• Il tema della tesi dev’essere di natura<br />

umanistica, relativo alle facoltà di<br />

lettere e filosofia, scienza della comunicazione,<br />

scienza della formazione,<br />

pedagogia, psicologia, archeologia,<br />

lingue e letteratura straniere, accademia<br />

delle belle arti;<br />

• il concorso si rivolge sia alle tesi<br />

della laurea triennale sia alle tesi<br />

della laurea specialistica/magistrale,<br />

diploma dell’accademia e titoli equipollenti;<br />

• il manoscritto deve essere spedito in<br />

formato word leggibile mac/windows<br />

in un unico file, e deve riguardare<br />

il layout finale già discusso in<br />

sede di esami di laurea, con tanto di<br />

indice, introduzione del relatore,<br />

bibliografia e sitografia;<br />

• si consiglia un abstract sia in lingua<br />

italiana che in lingua inglese;<br />

• una scheda con nome, cognome,<br />

indirizzo e recapito telefonico;<br />

• breve curriculum del candidato/a;<br />

• la votazione del canditato/a non<br />

deve essere inferiore ai 100/110 pena<br />

l’esclusione dal concorso e correlata<br />

da relazione sintetica del relatore;<br />

• la ricezione delle tesi inizierà alle<br />

ore 12.00 del 20 febbraio <strong>2012</strong> e il termine<br />

del concorso scadrà improrogabilmente<br />

alle ore 12.00 del 20 maggio<br />

<strong>2012</strong>. Farà fede la data e l’ora di inoltro<br />

della e.mail;<br />

• la partecipazione al concorso non<br />

richiede nessuna quota di iscrizione;<br />

<strong>Febbraio</strong> <strong>2012</strong> - anno VII n°56<br />

• la casa editrice non può in nessun<br />

modo utilizzare un'opera, o parti di<br />

essa, senza il consenso scritto dell'autore.<br />

La partecipazione alla nostra iniziativa<br />

non ci autorizza alla pubblicazione<br />

delle opere ricevute, per la<br />

quale è necessaria la sottoscrizione di<br />

un accordo editoriale con i rispettivi<br />

autori;<br />

• la <strong>Carthago</strong> Edizioni non risponde<br />

per eventuali disguidi o ritardi o altri<br />

accadimenti che impediscano il tempestivo<br />

ricevimento delle opere nei termini<br />

descritti;<br />

• una dichiarazione a garanzia che<br />

l’opera è originale e che egli/ella<br />

garantisce che l’eventuale pubblicazione<br />

del testo non avverrà in violazione<br />

di diritti di terzi, espressamente manlevando<br />

<strong>Carthago</strong> Edizioni da ogni<br />

danno o pretesa, nessuna eccettuata,<br />

che alla stessa possa derivare, anche<br />

per quanto riguarda il titolo dell’opera;<br />

con l’invio dell’opera, ciascun partecipante<br />

concede a <strong>Carthago</strong> Edizioni,<br />

fino alla data della proclamazione del<br />

vincitore, il diritto di opzione per l’acquisto<br />

in esclusiva dei diritti di sfruttamento<br />

dell’opera in ogni sede, forma,<br />

modo, impegnandosi altresì a non<br />

pubblicare ne sottoporre o far comunque<br />

conoscere il testo dell’opera ad<br />

altri soggetti terzi nel termine di sei<br />

mesi alla scadenza del concorso e cioè<br />

20 settembre <strong>2012</strong>;<br />

• i manoscritti non saranno restituiti ;<br />

<strong>Carthago</strong> Edizioni informa che i dati<br />

personali forniti direttamente dagli<br />

interessati al momento dell’invio delle<br />

opere saranno utilizzati per consentire<br />

di prendere eventualmente parte al<br />

concorso “Cavalca la Tigre” disciplinato<br />

dalle disposizioni del presente<br />

Regolamento e per far usufruire del<br />

premio che dovesse essere assegnato a<br />

seguito di tale partecipazione i dati<br />

personali, il cui conferimento è facoltativo<br />

ma necessario per la suddetta<br />

finalità, verranno trattati manualmente<br />

e/o con mezzi elettronici;<br />

• il mancato conferimento dei dati<br />

non permette la partecipazione al<br />

Concorso;<br />

• i partecipanti accettano il trattamento<br />

dei dati personali ai sensi del D.Lgs<br />

196/2003;<br />

INdIRIZZO dOvE INOlTRARE lE<br />

TESI:<br />

cavalcalatigre@carthago.it<br />

Per maggiori informazioni vi preghiamo di<br />

contattarci su:<br />

www.carthago.it


<strong>Febbraio</strong> <strong>2012</strong> - anno VII n°56<br />

Il Bene del Male<br />

Rubrica di Matteo Licari<br />

mlicari@live.it<br />

I mostri<br />

Ha suscitato, in questi giorni, una levata di<br />

scudi quasi unanime sulla stampa, sulle Tv<br />

e sui social network il comportamento e il<br />

vezzo dei tanti turisti – spesso anche di una<br />

sola mezza giornata – che vanno all’isola<br />

del Giglio, si piazzano sugli scogli antistanti<br />

la nave semi affondata Costa Concordia,<br />

la riprendono o si fanno immortalare sorridenti<br />

in una foto ricordo. Giornalisti e<br />

internauti del web li hanno coperti con una<br />

pioggia di insulti: insensibili, parassiti,<br />

malati di mente, necrofili, bestie e soprattutto,<br />

Mostri! Anche nelle varianti, di poca<br />

fantasia a dire la verità, di nuovi, novelli,<br />

nuovissimi mostri. Insomma, a sentir tutti,<br />

non sta bene, è immorale fare di una tragedia<br />

l’occasione di una gita e ancor più di<br />

una foto. Ora perdonatemi, ma perché li<br />

chiamate mostri? E' gente normalissima.<br />

Quanto paghereste voi un prezioso cimelio<br />

del Titanic? State male tutto il giorno se<br />

incontrate un funerale che incrocia il vostro<br />

cammino o invece guardate nel corteo per<br />

capire chi è il morto o se conoscete qualcuno<br />

degli accompagnatori? La verità è che<br />

le disgrazie degli altri sono quasi sempre<br />

uno spettacolo. La belva umana è fatta<br />

così. La storia è passata fra quegli scogli e<br />

Teatrovita<br />

Rubrica di Francesco Mazzullo<br />

Il teatro tra mito<br />

e poesia<br />

Se il teatro ha trovato la sua consacrazione<br />

nella civiltà dell’antica Grecia attraverso<br />

la rappresentazione del singolo individuo<br />

e dell’intera collettività, il merito va<br />

ad Esiodo, poeta greco le cui opere sono<br />

fatte risalire al periodo tra la fine dell’VIII e<br />

l’inizio del VII secolo a.C. Il teatro greco si<br />

basa su due importanti variabili: il mito ed<br />

con i vantaggi della nostra<br />

punto vendita uomo<br />

la belva umana nel suo desiderio di<br />

immortalità pensa di raggiungerla un po’<br />

anche cosi, speculando sulle disgrazie<br />

altrui. Sono diversi quelli che vendono<br />

coca-cola fresca ai funerali dei Papi? O i<br />

venditori di bare? Sono convinto che tutti<br />

siamo tutto, siamo buoni e siamo cattivi,<br />

siamo codardi e siamo eroi e l'unica vera<br />

discriminante, l’autentica immoralità è la<br />

violenza e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo;<br />

per il resto i turisti del macabro mi<br />

fanno sorridere, anzi mi inteneriscono<br />

nella loro disarmante umanità-bestialità.<br />

A chi fanno male, in fondo? Agli annegati?<br />

Quelli hanno smesso di soffrire. A se stessi?<br />

Nemmeno, sono inconsapevoli. Dunque<br />

sono innocui. C'è da sperare che<br />

paghino le tasse.<br />

il rito. La differenza tra rito e mito, la loro<br />

stretta interdipendenza e, in generale, il<br />

significato antropologico di queste due<br />

componenti fondamentali sono che il rito<br />

rimanda ad una storia accaduta in un<br />

tempo primordiale e che si manifesta nella<br />

nostra vita attuale, e quando il mito non ha<br />

più alcuna attinenza con l’attualità diventa<br />

fiaba, mentre il rito diviene puro spettacolo.<br />

Parlando di mito e poesia in teatro, con<br />

qualche eccesso, mi piace pensare alla<br />

nostra generazione, come quell'ultima<br />

espressione dal gusto vocazionale alla testimonianza,<br />

al coinvolgimento inscindibile<br />

fra vita, pensiero e poiesis. La mia riflessione<br />

parte dalla scena e l’interazione con<br />

l’azione poetica. Senza dubbio, i due termini<br />

che formano il soggetto-oggetto sono<br />

uniti da una particella che ha per me un<br />

senso vivamente dialettico, dinamico, e,<br />

vorrei dire, energetico, infatti, la scena in<br />

quanto “materia” spaziale, macchia insieme<br />

oscura e luminosa in cui prende corpo<br />

la “forma” dell'immaginario dell'autore è<br />

scena della visione e per la visione, sua proiezione<br />

attiva e plastica, sua vera e propria<br />

incarnazione: sua policroma carne e sangue,<br />

si può dire, rispetto alla mente che concepisce<br />

vicende e personaggi nel bianco e<br />

nero soggettivo, assolutizzante e silenziosamente,<br />

a volte ingannevolmente “poetico”<br />

della voragine interiore. Una carne e un<br />

sangue formati sia dal mobile e vicendevole<br />

corpo fisico-psichico degli attori, sia dal<br />

“doppio” dell'autore, il regista, che è tradizionalmente<br />

ciò che il critico è per l'opera<br />

letteraria o artistica: una sorta di artifex<br />

additus artifici o fido maestro sostituto, di<br />

moderatore inventivo fra autore, attori e<br />

pubblico: un artifex che nel corso dell'età<br />

contemporanea ha progressivamente<br />

abbandonato le vesti feriali del capocomico<br />

tuttofare per pararsi di quelle festive e toga-<br />

ACIREALE - Corso Sicilia, 47<br />

L’inchiostro mensile<br />

Editore<br />

<strong>Carthago</strong><br />

Direttore editoriale<br />

Giovanni Iozzia<br />

Direttore responsabile<br />

Alfio Nicolosi<br />

te dell'interprete, dell'alter ego e quasi del<br />

demiurgo platonico-wagneriano come fa<br />

fede anche l'etimo del sostantivo: régisseur,<br />

poi regista, è filiato da regere. In favore di<br />

un'interazione col testo da recitare, è importante<br />

sottolineare in misura non minore la<br />

reciprocità del dittico sostantivale del titolo:<br />

scena e visione, scena della visione, ma<br />

anche visione e scena, visione della scena<br />

e per la scena; cioè proiezione spontanea,<br />

esternazione, da parte dell'autore, di quelle<br />

potenze dell'anima, tanto sua personale<br />

quanto collettiva, nella misura in cui l'autore<br />

è, o può essere, creatore e non solo creatura<br />

del suo tempo, ma critico ed oggettivo<br />

fino all'impersonalità di eschilea, shakespeariana<br />

e verghiana memoria, che è la<br />

condizione del superamento della fantasticheria<br />

soggettiva in vera visione, e che dà<br />

luogo a quelle concezioni di policroma trasparenza,<br />

insondabilmente refrattarie ed<br />

elastiche alla dissezione strutturale, a quegli<br />

organismi etico-estetici che chiamiamo<br />

“le grandi opere”. Senza dubbio, durante il<br />

mettere in scena un’opera teatrale, ogni<br />

autore proietta potenze interiori: le voci,<br />

espressioni del mundus imaginalis che<br />

danno espressioni al mondo dei corpi creatrici,<br />

forme-pensiero e forme simboliche,<br />

intermedie fra quello fisico e quello spirituale,<br />

portatori dei segni e del linguaggio<br />

dell'inventio. Il mondo, insomma, degli<br />

archetipi: lo spazio-tempo, le idee-luogo e<br />

le idee-destino, le situazioni e i personaggi.<br />

Nella complessa e coessenziale interazione,<br />

genetica ed espressiva, propria del rapporto<br />

fra teatro e letteratura, intendo qui brevemente<br />

ritagliare ed estrapolare un côté verticale,<br />

un apice profondo per così dire, di questo<br />

rapporto: quello, appunto, fra teatro e<br />

poesia, in quanto forme che mi sono ormai<br />

ugualmente care e congeneri nell'esperienza<br />

creativa ed operativa del mio lavoro di auto-<br />

Design e impaginazione<br />

Occhiocarnivoro<br />

Editing<br />

Susanna Basile<br />

Stampa<br />

LITOCON s.r.l<br />

Rubriche<br />

Registrato presso il Tribunale di Catania al n°13 del 18 aprile 2006 Anno VII numero 56<br />

Aforismi star trek<br />

di Paolo Zerbo<br />

A tutta l’umanità! Che non si possano trovare spazi<br />

così vasti, pianeti così freddi, cuori e menti così vuoti<br />

da non riuscire a riempirli di calore e d’amore! - Garth,<br />

“Il sogno d’un folle”, Star Trek, TOS. Sicuramente<br />

un punto di vista inumano in Star Trek VI: rotta<br />

verso l’ignoto che trasuda di folle tracotanza. Cit.<br />

Chekov: “Noi pensiamo che a tutte le specie vadano<br />

tributati gli inalienabili diritti umani.“. In risposta la<br />

nobile figlia di Gorkon, Azetburn: “Inalienabili. Se<br />

solo vi sentiste quando parlate. Diritti umani. Perfino<br />

la definizione è razzista. La Federazione sembra un circolo<br />

riservato all’homo sapiens.”. Schopenhauer<br />

definiva l’essere umano come l’essere ‘mancante’,<br />

sempre alla ricerca di una spiegazione ulteriore.<br />

L’istanza del cercare, dell’esplorare è in<br />

Star Trek conseguenza diretta di una società pluralista:<br />

poiché niente è dato in modo univoco, ma<br />

tutto è parziale, temporaneo e aperto a possibili<br />

reinterpretazioni e punti di vista differenti, la<br />

ricerca diventa un aspetto essenziale dell’esistenza.<br />

Questa ricerca però non mira a cercare<br />

re-attore-regista. La poesia nel mio mestiere<br />

rappresenta la radice, il tronco cognitivo, il<br />

“genere” della parola che mi ha espresso in<br />

principio e tuttora mi esprime, il teatro ne è<br />

divenuto la “specie”, la mia chioma che<br />

muta e si rinnova stagionalmente, fruttificando<br />

nelle varie pièces che ho composto e<br />

messo in scena.. In questa coinvolgente frequentazione,<br />

o meglio, come dicevano gli<br />

antichi teologi, in questa “inabitazione” teatrale,<br />

ho potuto constatare che la mia persona<br />

di poeta-scrittore diveniva il ricettacolo,<br />

la coppa intagliata di figure e segni, la forma<br />

colorata, il frame rispetto alla visione che mi<br />

abitava, scandendosi nelle “voci di dentro”<br />

che sorgevano nel bianco e nero assoluto<br />

della mia interiorità dove la scena mi appare<br />

come materia e come forma della visione<br />

teatrale nata dalla poesia, come sua attiva e<br />

plastica incarnazione, dove le potenze dell'anima<br />

non restano in lei racchiuse, insomma,<br />

la proiezione di un “fare” attivo, transpersonale,<br />

che lega l'individualità profonda,<br />

“l'esplorazione del proprio petto”, come<br />

dice Leopardi, alla coralità respirante delle<br />

emozioni e dei bisogni etico-spirituali<br />

comuni, nel progetto di un destino personale<br />

e collettivo. Il teatro di poesia, o meglio il<br />

teatro della poesia, nasce da questo mondo<br />

intermedio e fecondo, dal mundus imaginalis<br />

del malvagio e/o il traditore, il sognatore,<br />

il politico, l'ignavo, e quella varietà di<br />

vinto-vincitore a partire dall'Amleto shakespeariano<br />

e a seguire. Se avete voglia di sperimentarvi<br />

nella simbiosi poesia-teatro, non<br />

vi resta che approfittarne e iscrivervi ad un<br />

workshop di recitazione gratuito da me<br />

tenuto insieme ad altri colleghi, aperto ad<br />

aspiranti attori di tutte le età. Per prenotazioni:<br />

info@teatrodellaccademia.it , specificando<br />

“Workshop gratuito” , indicando<br />

nome, cognome, età, numero telefonico ed<br />

eventuali esperienze.<br />

3<br />

Redazione e amministrazione<br />

via Guido Gozzano, 60<br />

95024 Acireale (CT)<br />

Tiratura 10000<br />

inchiostromensile@carthago.it<br />

un nuovo assoluto, ma a cercare ulteriori spiegazioni,<br />

ulteriori significati, ed è quindi, per ovvi<br />

motivi, una ricerca infinita, ed anche per questo<br />

proiettata verso il futuro. Nella nostra società il<br />

futuro è appannaggio dell’utopia, della catastrofe<br />

o della fantascienza. Pochi scienziati, e ancor<br />

meno politici sono in grado di guardare oltre il<br />

loro naso, se non per terrorizzare o per tranquillizzare.<br />

(Dr. Valentina Piattelli). A questo aggiungo<br />

l’etica della Prima Direttiva: “”Poiché il diritto di<br />

ogni essere senziente a vivere secondo la sua naturale<br />

evoluzione culturale è considerato sacro, nessun membro<br />

della Flotta Stellare interferirà con lo sviluppo normale<br />

e salutare di una cultura o forma di vita aliena.<br />

Tale interferenza include l’introduzione di conoscenze,<br />

tecnologia, armamenti superiori in un mondo la cui<br />

società sia incapace di utilizzare saggiamente tali innovamenti.<br />

Il personale della Flotta Stellare non può<br />

violare la Prima Direttiva, neanche per salvare le proprie<br />

vite o le proprie navi, a meno che non agiscano per<br />

rimediare ad una precedente violazione o ad una contaminazione<br />

accidentale della cultura in oggetto.<br />

Questa direttiva ha la precedenza su tutte le altre considerazioni,<br />

e comporta la massima obbligazione<br />

morale“. Chissà un giorno, diventi realtà?


4<br />

Recensioni<br />

CARtuCCe toneR CARtA<br />

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L’inchiostro mensile<br />

<strong>Febbraio</strong> <strong>2012</strong> - anno VII n°56<br />

Teatro delle Nevi: Oscar un fidanzato per due figlie<br />

di Paolo Zerbo<br />

Siamo nel 1931, il gangster Angelo<br />

“Snaps” Provolone, sposato con Sofia e<br />

padre di Lisa, capo di una gang, deve giurare<br />

al padre morente di diventare onesto. Abbandonate<br />

le sue lucrose attività, Provolone tenta<br />

di mettersi in società con un gruppo di banchieri.<br />

Ma proprio alla firma del contratto<br />

avviene una serie interminabile di equivoci,<br />

scambi di persone e di valigette, di fidanzate.<br />

Rifacimento del francese Io, due figlie, tre<br />

valigie (1967) con Louis de Funès, tratto da<br />

una pièce (1958) scritta da Claude Magnier,<br />

vede un hollywoodiano e grottesco Sylvester<br />

Stallone accanto a Kirk Douglas( padre) e<br />

una bella ma spenta Ornella Muti. Oscar è<br />

una farsa che vorrebbe essere dinamica,<br />

indiavolata, e che invece resta stranamente<br />

inerte, greve, volontaristica. Il lavoro teatrale<br />

del francese in verità non si spegne dopo gli<br />

anni, seppure ottenebrata dalla volontà del<br />

regista tanto discusso John Landis, padre di<br />

“The Blues Brothers” e del videoclip “Triller”<br />

di Michael Jackson che inscena una farsa dal<br />

Insolite Note<br />

Domenica 8 gennaio alla libreria Mondatori<br />

presso il cinema/teatro<br />

Diana, noi della redazione dell’Inchiostro<br />

abbiamo assistito ad un piccolo gioiello<br />

sonoro e canoro. Il gruppo vocale InsoliteNote<br />

nasce nell’estate del 2011 dalla comune<br />

passione dei suoi componenti per la musica<br />

d’insieme. E’ formato da otto elementi,<br />

quattro voci maschili e quattro femminili,<br />

tutti provenienti da varie esperienze musicali.<br />

Alcuni di loro infatti hanno frequentato<br />

corsi di strumento e canto, lirico e jazz, mentre<br />

altri provengono da lunghe esperienze<br />

maturate in altre realtà corali catanesi.<br />

La formazione è diretta dal M° Stefania<br />

Pistone il repertorio che il gruppo propone<br />

spazia dallo swing al jazz, dal musical alle<br />

colonne sonore di famosi film americani, dai<br />

gospels ai classici natalizi, con una preferenza<br />

per l’esecuzione a cappella. Iniziamo dai<br />

bassi che danno quella coloritura profonda<br />

Gianluca Gullo ha iniziato lo studio del pianoforte<br />

all’età di otto anni con Rita Caruso,<br />

mostrando da subito una grande attitudine<br />

per la musica. Ha proseguito gli studi presso<br />

l’Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania<br />

sotto la guida di Nadina Rinaldi, conseguendo<br />

con ottimi risultati il compimento inferiore<br />

di pianoforte e Concetto Platania che ha<br />

sin da giovanissimo coltivato la sua grande<br />

passione per la musica. Dal 2005 al 2010 ha<br />

fatto parte del Coro polifonico Imago Vocis<br />

diretto da Salvatore Resca. Poi passiamo ai<br />

tenori:Fabio Distefano ha studiato solfeggio<br />

e canto con Angela Lo Russo, maturando<br />

varie esperienze, sia come corista che come<br />

solista, con il Coro polifonico S. Luigi di<br />

Catania di cui è cofondatore. E’ stato in<br />

organico alla Camerata Polifonica Siciliana<br />

diretta da Giovanni Ferrauto in diversi<br />

eventi musicali. Ha fatto parte del coro polifonico<br />

Ensemble Enjouè diretto da Stefania<br />

Pistone. Alberto Santonocito ha studiato<br />

tenore piatto e semplice, di certo non all’altezza<br />

della versione d’oltralpe. La regia di<br />

Rodolfo Torrisi al Teatro delle Nevi è sobria<br />

ed esente da rischi e vede il protagonista<br />

A cura della redazione<br />

solfeggio e canto con Alberto Tomarchio. E’<br />

stato tenore aggiunto al coro del Teatro Lirico<br />

di Lecce e, per alcuni anni, ha fatto parte<br />

della Camerata Polifonica Siciliana diretta<br />

da Giovanni Ferrauto. I contralti: Gabriella<br />

Lombardo, figlia d’arte, il padre Francesco<br />

era infatti primo clarinetto al Teatro Bellini<br />

di Catania e docente presso l’Istituto musicale<br />

Bellini di Catania, si è accostata alla<br />

musica sin da piccola, studiando per alcuni<br />

anni pianoforte e flauto traverso. Betti Scinardo<br />

ha coltivato la sua passione per la<br />

musica sin da ragazzina, studiando canto<br />

jazz con Rosalba Bentivoglio e cantando da<br />

solista in diverse occasioni. Infine i soprani:<br />

Lucia Iasio si avvicina alla polifonia all’età<br />

di tredici anni cantando nel coro “Guido<br />

D’Arezzo” della città di Arezzo. In seguito,<br />

continua l’iter canoro nel coro dell’Università<br />

di Firenze fino al termine degli studi. Si<br />

trasferisce in Sicilia, dove entra a far parte<br />

del coro Imago Vocis e, successivamente<br />

dell’Ensemble Enjouè. Sotto la guida di Stefania<br />

Pistone ha conseguito il compimento<br />

inferiore di Canto lirico presso l’Istituto<br />

Musicale V. Bellini di Catania. E la M°Stefania<br />

Pistone, laureata in Musicologia e Beni<br />

Musicali, diplomata in Canto Lirico e in<br />

Didattica della Musica, concertista e docente<br />

di propedeutica musicale, ha inciso diversi<br />

Cd e pubblicato vari saggi critici e testi<br />

didattici. Dopo aver diretto per diversi anni<br />

il coro di voci bianche dell’Istituto Musicale<br />

di Modica e il Coro polifonico Ensemble<br />

Enjouè, ha fondato, nell’estate del 2011, il<br />

gruppo vocale InsoliteNote. Ci è sembrato<br />

opportuno delineare gli aspetti del curriculum<br />

dei componenti che si trovano non solo<br />

nella condizione di un ottima preparazione<br />

e affiatamento come gruppo ma anche nella<br />

grande possibilità di contaminazioni con la<br />

musica leggera e il 10 febbraio li potremo<br />

sentire al Mastro Birraio,ad Acireale.<br />

Maurizio Panasiti (Provolone) troppo impegnato<br />

a sostenere la parte del boss facente<br />

funzioni. Altro discorso per i due scagnozzi<br />

(Davide Bonanno e Antonio Cianciotta)<br />

impertinenti nella loro voglia di ricerca del<br />

tormentone, che comunque ai nostri tempi<br />

rimane uno dei capisaldi della comicità. Alessio<br />

Boschi, contabile di Provolone, nonché<br />

ladro e losco altissimo figuro, rimane attaccato<br />

alla propria parte senza troppo infierire sul<br />

contesto della commedia. Angela Barbagallo<br />

ed Elisa Toscano, nei panni rispettivamente<br />

della figlia e moglie di Provolone sono presenti<br />

e danno alla commedia una piega quasi<br />

ridicola, senza però forzare il copione. Una<br />

verve spiccata e una vivacità inverosimile<br />

sono impersonate dalla simpatia dei fratelli<br />

Finucci, sarti siciliani (Giampaolo Indelicato<br />

e Roberto Moschetto), scambiati per feroci<br />

assassini che riscuotono grande simpatia nel<br />

pubblico presente. Daisy Cosentino, Chiara<br />

Valentino, Ernesto Mangano, Erika Isabella e<br />

Giuseppe Sanfilippo completano il cast e<br />

riempiono la scena in maniera essenziale ed<br />

intelligente. Lo spettacolo a mio parere<br />

manca di Oscar nella parte finale ma nell’insieme<br />

risulta essere nel complesso simpatico,<br />

appena veloce, ma non entusiasmante, diciamo<br />

pure “familiare”.


<strong>Febbraio</strong> <strong>2012</strong> - anno VII n°56<br />

Heri. Gli anni 90’<br />

e il Progetto H<br />

di Tiziana Consolo M.A.<br />

vincenzo Buccheri, in arte Heri.<br />

Parlaci di Heri.<br />

Heri prende consapevolezza della sua abilità<br />

manuale già in adolescenza. Nasce come<br />

scultore, si forma prima al Liceo Artistico di<br />

Catania poi, per continuare il suo percorso,<br />

decide di partire, fa la valigia e va in Umbria.<br />

Lì si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di<br />

Urbino.<br />

Provenendo da Catania, città, se pur trasandata<br />

ricchissima di arte, quali sono state le<br />

tue impressioni, come ricordi il primo<br />

impatto con Urbino?<br />

Era un mondo a parte, per me il paese dei<br />

Balocchi. Una città visivamente stimolante.<br />

Abitavo fuori dalla cittadella, immerso in<br />

collina, ho apprezzato e approfondito i<br />

momenti pittorici studiati, faccio riferimento<br />

ad artisti come Piero della Francesca, Paolo<br />

Uccello e Raffaello.<br />

durante i tuoi studi hai avuto la<br />

possibilità di visitare<br />

musei e mostre importanti,<br />

la tua formazione<br />

accademica è<br />

ottima, ma ti sei<br />

mai mosso in<br />

ambito europeo?<br />

Si, nel 1994<br />

l ’ A c c a d e m i a<br />

promuoveva un<br />

programma di<br />

gemellaggio fra<br />

università europee,<br />

l’Erasmus, feci<br />

domanda e partii per<br />

l’Andalusia. Frequentavo<br />

la Facultà delle Belle Artes<br />

De Granada. Dove l’Accademia<br />

non è un mondo separato dall’Università.<br />

Con l’esperienza spagnola si amplia e si<br />

conclude una fase della tua formazione<br />

accademica.<br />

Nel 1996 ritorni in Italia, le tue opere degli<br />

anni Novanta sono di chiara matrice concettuale,<br />

proprio di quel periodo è il progetto H.<br />

Si, il lavoro H nasce sotto l’ottica concettuale.<br />

Tengo a precisare che durante il processo<br />

creativo, pongo molta attenzione affinché,<br />

non si sacrifichi l’estetica all’idea.<br />

Il rapporto di CONVIVENZA paritario, tra<br />

concetto ed estetica, costituisce la base su cui<br />

si fonda la mia poetica.<br />

Purtroppo, molto spesso in questa tipologia<br />

di arte, la parte immateriale ha il sopravvento<br />

su quella fisica, sbilanciando l’equilibrio<br />

interno dell’opera. Quando non si crea la sintesi,<br />

ossia la coesistenza tra le due componenti<br />

e l’estetica viene considerata solo un<br />

medium, si corre il rischio di non raggiungere<br />

la pienezza e l’unità dell’opera.<br />

Tu definisci il termine « convivere » un atteggiamento<br />

« primordialpolitico», perché?<br />

Convivere parte da un ragionamento primordiale<br />

legato ad un comportamento, laddove<br />

l’uomo essere umano, coabita con gli<br />

altri esseri viventi, tutti accomunati nella<br />

natura, nel sistema solare dalle stesse leggi<br />

fisiche. Tutti gli esseri si costruiscono e modificano<br />

uno spazio in cui esistere, primo fra<br />

tutti l’uomo.<br />

H non vuole perciò essere uno spazio concet-<br />

tuale mentale, ma una zona costruita per<br />

ospitare anche altri esseri, che non siano<br />

necessariamente umani, ma possono essere<br />

come in questo caso specifico animali.<br />

Indichi la materia con cui lavori come:<br />

«l’oro eterno» .<br />

L’oro eterno, costituisce la mia dichiarazione<br />

d’amore alle Alpi Apuane, dal loro profondo<br />

io ne ricavo l’elemento e l’essenza della mia<br />

creatività, il marmo, il quale nasce dal<br />

tempo, lo affronta, arriva a noi ritemprato e<br />

rimodellato dalle intemperie naturali. Per<br />

una sequenza di mutamenti viene trasformato<br />

in un opera d’arte. Io voglio far vivere la<br />

scultura alimentandola trasmettendola ai<br />

posteri, lasciando loro il compito di renderla<br />

viva, di alimentarla.<br />

Al fine di ricreare il vincolo con la natura,<br />

ovvero di ricongiungermi alla vita tramite<br />

l’opera d’arte, mi sono servito dell’elemento<br />

dell’acqua e di un pesce, per ripristinare<br />

l’unione con la terra ed evocare la metamorfosi<br />

sono ricorso ad un serpente, Gennarino.<br />

Ho letto di una tua mostra<br />

personale, patrocinata<br />

d a l l ’ a s s e s s o r a t o<br />

comunale della<br />

cultura di Urbino,inaugurata<br />

da gian<br />

R u g g e r o<br />

m a n z o n i ,<br />

un nome<br />

importante.<br />

Ti riferisci<br />

ad «Acquesantiere<br />

della<br />

mente», altrettanto<br />

prestigioso<br />

fu il luogo in cui fu<br />

tenuta l’esposizione,<br />

la rampa di Francesco<br />

Giorgio Martini, che è<br />

un’estensione del Palazzo Ducale.<br />

In quell’occasione ho ricevuto delle critiche<br />

molto positive, il giornale locale citando la<br />

presentazione, intitolava l’articolo «Tra<br />

Oriente e Occidente naviga l’arte di Heri ».<br />

Ho cercato di rappresentare l’essenza primigenia,<br />

attraverso i simboli della sacralità cristiana.<br />

Scomodando la simbologia sacra, nello specifico<br />

quella cristiana, non pensi di essere<br />

eccessivamente provocatorio?<br />

No, la provocazione rimane tale, ma è<br />

comunque decontestualizzata. Mi pongo con<br />

atteggiamento di grande modestia e umiltà,<br />

anzi offro il frutto della mia fatica, la scultura<br />

e me stesso agli altri. Da questa filosofia<br />

nasce Corpus Heri, il mio corpo in chiave<br />

spirituale. Così come un'altra opera scultorea<br />

legata ad una delle mie visite a Firenze. Ispirata<br />

ad una pittura del Beato Angelico, una<br />

piccola tavola, custodita nel Convento di San<br />

Marco. Molti hanno rappresentato il giorno<br />

del Giudizio, ma quest’opera, mi ha fatto<br />

rabbrividire, la visione delle tombe scoperchiate,<br />

l’idea delle trasformazione mi ha<br />

emozionato e insieme turbato. Vi ho percepito<br />

una visione orientale della morte.. Ho<br />

incanalato questa energia per creare un’istallazione<br />

che ho chiamato HB.<br />

A cui sono seguite HH, una scultura che si<br />

nutre, come le altre sculture marmoree<br />

monoblocco.<br />

Poi è la volta di H2O come l’acqua che chiude<br />

e riapre un ciclo naturale.<br />

L’inchiostro mensile<br />

Vendita di sansa esausta<br />

e nocciolino di sansa<br />

A cura della redazione<br />

Il maestro Orazio Mineo classe 1942 è<br />

una di quelle opere d’arte viventi che<br />

sfuggono al solitario e frettoloso cittadino<br />

moderno. Pur avendo una passione per la<br />

pittura già adolescente è costretto ad aiutare<br />

il padre nella bottega di restauro mobili.<br />

Comincia a dipingere, come dice l’artista<br />

stesso, sognando i colori e i soggetti, il<br />

mare, le stelle, la luna e il barocco della sua<br />

città di origine. Attratto da Picasso e Mirò<br />

metabolizza le loro forme e le loro pennellate,<br />

ma la storia che racconta ci porta<br />

altrove, verso i racconti fatati del grande<br />

Chagall.<br />

Orazio è un artista on the road che ha fatto<br />

della sua vita un documentario della transavanguardia.<br />

Sempre pronto a fare nuove<br />

sperimentazioni lo troviamo coinvolto persino<br />

in un corto del famoso e tanto decantato<br />

Gruppo Italiano siamo nel 1975, qui uno<br />

stralcio della cronaca di quei giorni:lunedì<br />

7 aprile 1975 si parte per l’avventura. Arriviamo<br />

all’hotel Peugeot, alle 15.00, io, Stephan,<br />

e Jaky, mentre Orazio, Vincenzo e<br />

Pasquale stanno preparandosi. Noto sui<br />

loro volti un certo tipo di tensione, tensione<br />

mio giudizio, dovuta al fatto che per la<br />

Catania e Provincia<br />

Il maestro Orazio Mineo<br />

Illeggittima la tariffa<br />

di igiene ambientale<br />

determinata dall’Ato<br />

Simeto Ambiente s.p.a.<br />

Importante principio sancito dal Giudice<br />

ordinario in tema di tariffa di igiene ambientale.<br />

Infatti con la sentenza n. 59/11 del<br />

20.06.2011 del Giudice di Pace di Trecastagni<br />

e con la sentenza n. 731/11 del 19.09.2011 del<br />

Giudice di Pace di Mascalucia, è stata sancita<br />

l'illegittimità della T.I.A. così come deter-<br />

5<br />

prima volta si trovano a contatto con<br />

un’esperienza di gruppo che ci porterà ad<br />

essere, anche se solo per qualche giorno, un<br />

qualche cosa che mai avremmoi immaginato<br />

di poter diventare, attori.<br />

In alto una foto che rappresenta un frazione<br />

della vita del Maestro Mineo, lui è quello<br />

del centro. La prossima puntata pubblicheremo<br />

le sue opere.<br />

L'av vocato dei contribuenti<br />

Rubrica di Bruno Viaggio - Presidente Federcontribuenti Sicilia<br />

bviaggio@tiscali.it<br />

minata dall'ATO CT3 Simeto Ambiente<br />

s.p.a. in relazione ai 18 comuni di appartenenza<br />

in quanto tale competenza spetta<br />

esclusivamente ai Comuni di riferimento.<br />

Ciò in quanto il D.Lgs n. 22/97 all'art. 49 co.<br />

8 afferma che la tariffa di igiene ambientale è<br />

determinata dagli enti locali, anche in relazione<br />

al piano finanziario degli interventi<br />

relativi al servizio, e l'art. 3 del DPR 158/99<br />

ribadisce che gli enti locali individuano il<br />

costo complessivo del servizio e determinano<br />

la tariffa.<br />

Pertanto la legge fissa in capo ai Comuni<br />

,attraverso i Consigli Comunali, il potere di<br />

determinare la TIA e, in conseguenza, la<br />

tariffa determinata dall'ATO CT 3 Simeto<br />

Ambiente è assolutamente illegittima per<br />

carenza di competenza così come anche confermato<br />

dalla sentenza Cass. SS.UU. n. 8313<br />

dell'08.04.2010.<br />

In base a tale principio incontrovertibile,<br />

tutti gli atti impositivi emessi dall'ATO CT 3<br />

Simeto Ambiente e, per essa, dalla SERIT<br />

Sicilia, ad eccezione di quelli ove la tariffa è<br />

stata correttamente emanata dai Comuni,<br />

devono considerarsi del tutto nulli e privi di<br />

effetti, con la diretta conseguenza che in tali<br />

contesti dovrà necessariamente applicarsi la<br />

normativa relativa alla TARSU con le tariffe<br />

determinate per l'annualità 2004.<br />

Alla luce dei suesposti principi si invitano<br />

tutti i contribuenti dei 18 Comuni facenti<br />

parte dell'ATO CT 3 Simeto Ambiente ad<br />

impugnare innanzi il Giudice Ordinario<br />

competente gli avvisi di accertamento, gli<br />

atti di contestazione e le fatture della Simeto<br />

Ambiente s.p.a. e della Engineering Tributi<br />

S.p.A., nonché le cartelle di pagamento<br />

emesse per le medesime causali dalla SERIT<br />

SICILIA s.p.a., richiedendo la corretta applicazione<br />

dei parametri previsti per la TARSU<br />

2004 in relazione al costo del servizio di<br />

smaltimento rifiuti.


6 Scuola & Pensiero<br />

Liceo classico RUGGERO SETTIMO<br />

L’inchiostro mensile<br />

<strong>Febbraio</strong> <strong>2012</strong> - anno VII n°56<br />

Continua il percorso profondo dell’Inchiostro Mensile segnato sul territorio di Caltanissetta. In primo piano l’impegno volenteroso e lungimirante della Prof.ssa M. Perriera e della<br />

Preside M.L. Sedita. Appare sempre brillante l’idea di coinvolgere i ragazzi, legando gli elaborati a una testata vera. Ciò, rimane motivo per vera collaborazione tra forze, soprattutto<br />

giovani. Anche gli ex studenti, ora universitari impegnati in vari campi, collaborano. Splendido!<br />

DISPERATA FOLLIA<br />

di Arianna Messana<br />

II D<br />

Il cammino, il disagio, le<br />

paure, il dolore, l’incapacità<br />

di trovare un modo per<br />

esternare tutto il cattivo che<br />

gli altri vedono in lei … E’<br />

questo il nucleo di “Ragazze<br />

Interrotte”, il film in cui<br />

Winona Ryder e Angelina<br />

Jolie riescono a penetrare<br />

nell’universo della protagonista.<br />

Susanna Kaisen, con il<br />

suo diario, chiede semplicemente<br />

di essere ascoltata,<br />

amata, rispettata per quella<br />

che è veramente e non un<br />

esperimento da manicomio.<br />

La ragazza, stanca di vivere<br />

il pessimo rapporto con i<br />

genitori, dominata dall’insicurezza,<br />

sempre alla ricerca<br />

della propria identità come<br />

tutti gli adolescenti, si crea<br />

un universo mentale e scivola<br />

in un universo parallelo.<br />

Dopo un tentato suicidio e il<br />

malore a una festa di famiglia,<br />

un medico sconosciuto<br />

le diagnostica la sindrome di<br />

Borderline e la fa ricoverare<br />

per diciannove mesi al<br />

McLean, catapultandola in<br />

un mondo in cui l’unico<br />

modo per rimanere sani è<br />

diventare un po’ pazzi. Tutte<br />

le ragazze che affollano la<br />

clinica si distinguono con<br />

note di colore che si imprimono<br />

nella mente dello<br />

spettatore. Commovente la<br />

figura di Valerie Owens,<br />

sempre pronta ad aprire uno<br />

spiraglio di luce nel cuore<br />

delle degenti. Susanna esce<br />

dal tunnel e, nel 1999, dà lo<br />

spunto a James Mangold per<br />

trasmettere un messaggio di<br />

grande valore; il libero arbitrio,<br />

infatti, può spingere nel<br />

buco della disperata follia,<br />

ma bisogna lanciare gli sos,<br />

nella speranza che chi sta<br />

attorno colga queste richieste<br />

e infonda fiducia e sicurezza.<br />

GRAZIE, GIORGIO!<br />

di Carlo Caramia<br />

I D<br />

È arrivata. Me l’aveva anticipato,<br />

l’ho aspettata, e, finalmente,<br />

ora la stringo forte a<br />

m e .<br />

Ne avrò viste dieci, forse<br />

venti, ma questa è, in assoluto,<br />

la più bella! La guardo,<br />

mi manda saluti in una lingua<br />

che faccio fatica a capire.<br />

Essa sa tutto di me … il<br />

mio nome, il mio cognome,<br />

l’indirizzo, le mie predilezioni<br />

… È un po’ logora,<br />

forse per il lungo viaggio<br />

che ha affrontato, ed è questo<br />

che la rende speciale. È<br />

qui solo per me. E’ come un<br />

regalo senza nastro o senza<br />

carta, un po’ sgualcita, probabilmente<br />

perché ha aspettato<br />

troppo a lungo insieme<br />

alle altre nello zaino di un<br />

postino magari un po’ meno<br />

puntuale nelle consegne, e<br />

non vuole perdere altro<br />

tempo nel dirmi tutto quello<br />

che ha in serbo per me, per<br />

me soltanto. In italiano può<br />

dirmi solo poche parole, che,<br />

però, paradossalmente,<br />

sono abbastanza per farmi<br />

capire che il destinatario mi<br />

ha pensato intensamente.<br />

Sarebbe stato più veloce ed<br />

efficace un sms con i soliti<br />

“Tvb! Qnd vn? Cmq, vngn<br />

ttt, nn prtr tuo frtll, xk dmn<br />

nn uscm cn Frncsc”? No.<br />

Esistono occasioni in cui “il<br />

recupero delle vocali diventa<br />

perentorio. Esse faranno<br />

riconoscere il cuore nascosto<br />

e, volteggiando sulla pagina<br />

profumata di una lettera o di<br />

una cartolina illustrata,<br />

lasceranno intravedere occhi<br />

raggianti o lacrime di sangue,<br />

strumenti tangibili che<br />

perpetuano la disperazione<br />

di un “me ne vado” o la<br />

tenerezza di un ti voglio<br />

bene” (M. P., Psicolab,<br />

30/3/2011). Grazie Giorgio<br />

per il tuo affettuoso pensiero<br />

e buona giornata.<br />

“SOGNA, RAGAZZO,<br />

SOGNA”<br />

di Santina Miracolini<br />

II D<br />

Chi non sogna? Chi non<br />

sente quel quid che ciascuno<br />

deve avere, anche se, a priori,<br />

si sa che esso è quasi certamente<br />

irrealizzabile. Ci<br />

sono ancora giovani che<br />

hanno un sogno “nel cassetto”?<br />

Nella società odierna<br />

molti aspirano a diventare<br />

qualcuno nel mondo dello<br />

spettacolo, un calciatore di<br />

successo, una velina ... C’è<br />

chi si preconizza assorbito<br />

dai Reality Show, magari<br />

pensando di varcare la porta<br />

rossa per entrare nella casa<br />

più famosa d’Europa, 24 ore<br />

su 24 dentro l’acquario<br />

umano, con la costante<br />

paura di una nomination e<br />

la speranza di andare avanti<br />

fino alla fine … Urla, dita<br />

incrociate e, chissà, sentire<br />

gridare il proprio nome “E il<br />

vincitore del Grande Fratello<br />

è … Andrea … Paola,<br />

Gesualda … !” o qualsiasi<br />

nome riferito a chi si spende<br />

senza reali e concreti progetti<br />

… Solo divertimenti???<br />

Ambizioni e ideali del tutto<br />

svaniti? Sembrerebbe questa<br />

la realtà, ma i cuori sono in<br />

fibrillazione per i tanti giovani<br />

non senza lavoro e tanti<br />

altri licenziati in tronco.<br />

Avvocato, Medico, Ingegnere,<br />

Docente … sono molti i<br />

giovani che aspirano a una<br />

carriera importante per<br />

“dare un contributo al<br />

mondo”, ma, spesso, i loro<br />

sogni naufragano nell’impotenza<br />

più assoluta … Chi,<br />

però, ha veramente colto<br />

l’essenza della vita, non si<br />

arrende mai perché, se si<br />

insegue un sogno, lo si deve<br />

accarezzare, coltivare, farlo<br />

crescere, realizzarlo … “Non<br />

permettere maia a nessuno<br />

di dirti che non sai fare qualcosa,<br />

se hai un sogno, tu lo<br />

devi proteggere. Quando le<br />

persone non sanno fare<br />

qualcosa, lo dicono a te che<br />

non la sai fare … se vuoi<br />

qualcosa … vai lì e inseguila<br />

… Punto” (La ricerca della<br />

felicità, film di Gabriele<br />

Muccino, 2007)! Si deve correre<br />

il rischio di affermare le<br />

proprio idee, perché, solo<br />

credendo a quello che si ha<br />

dentro, si riesce a non darla<br />

vinta a chi dice che è tutto<br />

inutile. “Chiudi gli occhi<br />

ragazzo e credi solo a quel<br />

che vedi dentro, stringi i<br />

pugni, ragazzo, non lasciar-<br />

gliela vinta neanche un<br />

momento“ (Roberto Vecchioni).<br />

“E' proprio la possibilità<br />

di realizzare un sogno<br />

che rende la vita interessante”<br />

(Paulo Coelho).<br />

MEMBRA MAGNI<br />

CORPORIS<br />

di Silvia Duminuco<br />

III D<br />

Odio e amore, violenza e<br />

pace, due poli opposti che<br />

non s’incontrano mai. L'uno<br />

respinge l'altro e, per lo più,<br />

è quello di segno negativo a<br />

vincere. Nella continua lotta<br />

per la sopravvivenza, l'uomo<br />

ha sempre praticato la<br />

violenza, prova tangibile ne<br />

sono le numerose guerre che<br />

si sono succedute e che,<br />

ancora oggi, imperversano<br />

per la conquista del potere.<br />

… Laggiù, si dice, si combattono<br />

molte battaglie (Verlaine)<br />

… aggressioni, omicidi,<br />

atti incivili si scatenano,<br />

televisione, giornali, internet,<br />

addirittura, spettacolarizzano<br />

notizie terrificanti.<br />

Laggiù … e qui? L'arroganza,<br />

la prepotenza, l'affermazione<br />

di sè stessi sembrano<br />

diventate delle pratiche da<br />

imitare, tanto che prevale<br />

l’egoismo, l'orgoglio individuale,<br />

l’indifferenza. Si<br />

tende a rivendicare i propri<br />

diritti, senza avvertire alcun<br />

obbligo morale, alcun dovere<br />

verso le vittime, verso i<br />

più deboli, i bambini, i vecchi,<br />

gli stranieri, le donne, i<br />

poveri. Ripristinare la legalità,<br />

il rispetto delle regole,<br />

cercare il bene comune,<br />

ridar vigore a valori come<br />

quelli della solidarietà,<br />

dell’unione tra esseri umani,<br />

ricordare semplici, ma sempre<br />

attuali, precetti cristiani<br />

che invitano ad amare il<br />

prossimo come sè stessi e a<br />

non fare agli altri quello che<br />

non si vorrebbe ricevere.<br />

Attualizzando anche pregevoli<br />

sentenze gnomiche<br />

senecane, insomma, si<br />

dovrebbe tener presente che<br />

“omnes sensus perducendi<br />

sunt ad firmitatem” (Seneca),<br />

tutti i sensi devono essere<br />

guidati alla sopportazione,<br />

ci si dovrebbe chiedere<br />

“quomodo hominibus sit<br />

utendum”, come ci si debba<br />

comportare con gli uomini,<br />

dato che “sumus membra<br />

magni corporis”, si è partecipi<br />

per natura della stessa<br />

famiglia e tutti dovrebbero<br />

tendere al bene comune. Ci<br />

sarà posto per una società<br />

migliore? Gli uomini riusciranno<br />

a ricomporre la<br />

“social catena” di leopardiana<br />

memoria e a concretizzare<br />

il principio secondo cui la<br />

propria libertà finisce quando<br />

si intacca quella degli<br />

altri?<br />

LACRIME DIGITALI<br />

PER JOBS<br />

di Matilde Perriera e Isabella Geraci<br />

II D<br />

“Mela”, il peccato originale<br />

di Adamo ed Eva, “Mela”,<br />

l’amore platonico, “grande<br />

Mela”, il cuore di New York,<br />

”il tempo delle mele”, le<br />

prime esperienze adolescenziali,<br />

“APPLE”, la metafora<br />

dell’avventura terrena di<br />

Steven Paul Jobs, i cui maestri<br />

sono stati “il cuore e l’intuito”.<br />

“Una grande stella è<br />

caduta dal cielo” (Sina<br />

Weibo), è vero, ma l’ingegnoso<br />

talento dalla prorompente<br />

personalità sarà per<br />

sempre ricordato dal popolo<br />

di tutto il mondo” (Choi<br />

Gee-sung). Egli, che ha "traversato<br />

il deserto"<br />

(www.gemnetwork.it) per<br />

“inventare il futuro” (Jay<br />

Elliott), non morrà perché,<br />

“con il potere dell'immaginazione<br />

e della tecnologia,<br />

ha rivoluzionato interi settori<br />

dell'economia” (www.<br />

Corriereinformazione, 8<br />

ottobre 2011). Chi era veramente<br />

Steve Jobs? Una<br />

domanda che milioni di persone<br />

si stanno ponendo e<br />

una risposta che, come un<br />

tam tam mediatico, si sta freneticamente<br />

cercando sul<br />

web (M. Sardo in www. Corriereinformazione,<br />

8 ottobre<br />

2011). Egli, “mentore ispiratore”<br />

(Barack Obama), con la<br />

sua imponente figura, ha<br />

insegnato ai giovani di oggi e<br />

di domani a inseguire i propri<br />

sogni, “a fare del coraggio<br />

la propria unica scelta”<br />

(S. J. In www. Corriereinformazione,<br />

8 ottobre 2011), a<br />

ignorare “il rumore delle opinioni<br />

altrui che lasciano affogare<br />

la propria voce interiore”<br />

e a dormire tranquilli<br />

“dopo aver fatto qualcosa di<br />

meraviglioso”. Le sue biografie<br />

sono ricche di particolari<br />

esemplari volti a dipingere<br />

l’uomo che, “pur consapevole<br />

di aver già iniziato il<br />

suo ultimo viaggio e di avere<br />

il bagaglio già legato sul veicolo”<br />

(Mona Simpson), ha<br />

saputo sfruttare al massimo<br />

il tempo a sua disposizione.<br />

E’ stato cofondatore di Apple<br />

Inc, ha creato la società NeXT<br />

Computer, ha prodotto la<br />

Apple Computer, ha regalato<br />

al grande pubblico Apple<br />

Lisa, l’iPod, l’iPhone e l’iPad,<br />

con vendite che hanno superato<br />

il milione di dollari. Si è<br />

cimentato in moltissimi<br />

campi, persino con Toy<br />

Story - Il mondo dei giocattoli,<br />

il primo film d'animazione<br />

in 3 D realizzato completamente<br />

in computer. Il brillante<br />

innovatore ha trascorso<br />

una vita sostanzialmente<br />

felice, tra le molte soddisfazioni<br />

nel mondo dell’elettromatica,<br />

accanto alla moglie,<br />

Laurene Powell, i tre figli, la<br />

figlia Lisa nata da una relazione<br />

con una pittrice, meritando<br />

diversi premi di produzione,<br />

tra i quali un jet privato<br />

da 90 milioni di dollari e<br />

poco meno di 30 milioni di<br />

dollari in azioni, eppure il<br />

suo dinamismo è stato precocemente<br />

interrotto da un<br />

arresto respiratorio dovuto a<br />

un attacco cardiaco, all’età di<br />

56 anni, come conseguenza<br />

di una rara forma di tumore<br />

maligno al pancreas. Il 5 ottobre<br />

2011 lacrime digitali per<br />

Jobs, mentre uno scarno<br />

comunicato dell'Apple di<br />

Cupertino, attraverso l'Associated<br />

Press, ha rivelato al<br />

mondo la scomparsa di uno<br />

dei simboli dell'era digitale,<br />

“il capo di una religione<br />

laica" (www.gemnetwork.it)<br />

con seguaci nel mondo intero,<br />

il “pioniere del compu-<br />

ter” (Richard Stallman) che<br />

ha eretto un “monumentum<br />

aëre perennius” (Orazio),<br />

facendo della “mela morsicata”<br />

il suo trampolino di lancio.<br />

Un dolore planetario e<br />

una pioggia di tributi con il<br />

susseguirsi di citazioni dalle<br />

sue frasi più famose (www.<br />

Corriereinformazione, 8<br />

ottobre 2011) da parte di<br />

grandi notorietà, fra cui<br />

Barack Obama, Presidente<br />

degli Usa, Mark Zuckerberg,<br />

fondatore di Facebook, Sergey<br />

Brin e Larry Page, fondatori<br />

di Google … Il mondo,<br />

che ha perduto uno straordinario<br />

essere umano, confida,<br />

ora, nei giovani, che rappresentano<br />

il presente e il futuro<br />

della società …”Saranno<br />

tanto affamati e folli” da<br />

essere all’altezza di un uomo<br />

così raro e brillante? Stanno<br />

seminando bene per poi raccogliere<br />

simili frutti?<br />

HIC ET NUNC<br />

di Vincenzo La Monica<br />

II D<br />

Oggi i valori sociali si sono<br />

profondamente modificati,<br />

molti si vogliono respingere<br />

perché superati e altri esaltare<br />

perché nuovi. Gli anziani,<br />

vissuti in un'altra epoca e in<br />

un altro tipo di società,<br />

hanno portato avanti, e continuano<br />

a farlo, ideali e<br />

modelli di vita diversi da<br />

quelli attuali, ma che, non<br />

per questo, vanno ignorati.<br />

La mentalità dell'anziano è<br />

completamente diversa<br />

rispetto a quella del giovane,<br />

distanti milioni di anni<br />

luce. I giovani sono prevenuti<br />

nei confronti dell’ieri e<br />

fanno assurgere “i nonnetti”<br />

a metafora di doveri e regole<br />

assillanti, ma gli anziani,<br />

che, magari, a sedici anni già<br />

lavoravano per contribuire<br />

al mantenimento della famiglia,<br />

li giudicano aprioristicamente,<br />

senza adeguato<br />

vaglio critico, superficiali,<br />

incoscienti, disinteressati e<br />

incapaci di assumersi delle<br />

responsabilità. Il connubio<br />

delle due forze, invece, darà<br />

veramente dei frutti maturi<br />

quando si capirà che i valori<br />

esaltati, a volte contrastanti,<br />

devono essere integrati perchè<br />

“il mondo non finisce<br />

con gli anziani e non inizia<br />

con i giovani” (Giovanni<br />

XXIII). Gli errori commessi<br />

nel passato, insomma, devono<br />

servire per elaborare<br />

ideali e valori più consoni<br />

alle nuove generazioni,<br />

ricordando che l'esperienza<br />

della storia va confrontata<br />

con le esigenze dell’hic et<br />

nunc. “Nessuna civiltà è fiorita<br />

su un'isola deserta in<br />

mezzo all'oceano e ciascuna<br />

di esse ha lasciato qualcosa<br />

di sè” (Cantarella) da elaborare<br />

per poter crescere e progettare<br />

un futuro migliore.<br />

IL TRENO VERSO<br />

L’INFINITO<br />

di Elisa Potenza<br />

I D<br />

13:30. Apro la porta di casa<br />

con insolita irruenza. A<br />

passo svelto corro nella mia<br />

stanza, giro la chiave ed<br />

eccomi nel mio fortino… ma<br />

non basta. Cammino inquie-<br />

ta avanti e indietro, manca<br />

ancora qualcosa. Mi pervade<br />

un’opprimente sensazione<br />

di vuoto. A un tratto vedo<br />

una vecchia radio un po’<br />

impolverata e malandata a<br />

causa della sua tarda età ma,<br />

come tutti gli anziani, sempre<br />

pronta a dare un buon<br />

consiglio. Premo il tasto ON<br />

e inizia il mio viaggio su un<br />

treno verso l’infinito. Le<br />

delusioni, la rabbia, le amarezze<br />

improvvisamente svaniscono<br />

per lasciare spazio a<br />

una nuova sensazione …<br />

Ecco, ora il mio corpo e la<br />

mia anima vivono veramente,<br />

sento lo straripare del<br />

mio silenzio. Grazie a TE,<br />

mia eterna e cara amica,<br />

l’unica di cui mi possa fidare,<br />

l’unica in grado di parlare<br />

al posto mio. Allora chiudo<br />

gli occhi e mi abbandono<br />

totalmente a te. Sento le tue<br />

braccia che mi cullano con la<br />

stessa dolcezza di una<br />

mamma, il tuo respiro si<br />

fonde con il mio, diventiamo<br />

un’unica cosa. La stanza<br />

perde la sua forma, intorno<br />

a me solo immagini, colori,<br />

ricordi … Spettatrice della<br />

mia vita, una malinconica<br />

felicità mi pervade. Ti sento<br />

scorrere nelle mie vene con<br />

la stessa dirompenza di un<br />

fiume in piena, sento i brividi<br />

attraversarmi la pelle,<br />

l’adrenalina mi avvolge<br />

accompagnata da una dolce<br />

euforia. Il treno, di colpo,<br />

rallenta e scorgo in lontananza<br />

il mio letto, la mia<br />

scrivania, quella porta ancora<br />

chiusa a chiave. La corsa è<br />

giunta al termine. Premo il<br />

tasto OFF e rientro nella<br />

realtà. Mi sento colpevole di<br />

non aver neanche pagato il<br />

biglietto per questo viaggio<br />

nel turbine delle mie emozioni,<br />

ma so che TU sei generosa<br />

e me lo perdonerai.<br />

Non ricordo più il motivo<br />

delle mie angosce, eppure<br />

ogni volta che scendo da<br />

quel treno non sono la stessa<br />

persona che è partita. A questo<br />

punto apro la porta e mi<br />

immetto di nuovo nel traffico<br />

della mia vita, almeno<br />

fino al nostro prossimo viaggio<br />

insieme, mia eterna e<br />

cara amica Musica<br />

LA FELICITÀ È NATA<br />

GEMELLA<br />

di Maria Vanessa Di Gregorio<br />

III D<br />

“E' bello poter contare sugli<br />

altri, nessuno potrebbe sopportare<br />

la vita da solo”(Holderlin)<br />

specie se si è affranti<br />

dal dolore o si è colpiti da<br />

una delusione che lascia una<br />

macchia indelebile nell'animo.<br />

“Come potrebbe essere<br />

vitale una vita che non riposa<br />

nel mutuo affetto con un<br />

amico (Cicerone)? “Chi<br />

trova un amico, un vero<br />

amico, non trova solo un<br />

tesoro ma anche un sostegno<br />

nelle difficoltà della vita,<br />

una forza che spinge ad<br />

andare avanti anche quando<br />

sembra che il tutto sia<br />

immerso nel buio, in un<br />

cunicolo senza una via<br />

d'uscita. Quando “i sogni<br />

muoiono la vita diventa<br />

come un uccello dalle ali<br />

spezzate che non può più<br />

volare” (Gibron) in quel


<strong>Febbraio</strong> <strong>2012</strong> - anno VII n°56<br />

cielo azzurro fatto di felicità,<br />

gioia e speranza. E' proprio<br />

in questi momenti che una<br />

carezza, un abbraccio o la<br />

semplice parola di conforto<br />

di un amico aiutano a sollevarsi,<br />

a riprendere in mano<br />

la propria vita, ad andare<br />

avanti. “Gli uomini sono<br />

angeli con un'ala soltanto,<br />

possono volare solo rimanendo<br />

abbracciati” (Wilhelm<br />

Mhus), ”sono fatti per<br />

intendersi, comprendersi,<br />

amarsi” (Eluàrd) e superare<br />

insieme le difficoltà.<br />

”Chiunque voglia conquistare<br />

la gioia la deve condividere,<br />

la felicità è nata<br />

gemella” (Byron).<br />

E I TANTI RED???<br />

di Matilde Perriera<br />

e Martina Amico<br />

II D<br />

“Le ali della libertà”,la cui<br />

microstoria è liberamente<br />

tratta da “Rita Hayworth<br />

and the Shawshank Redemption”,di<br />

Stephen King,supportato<br />

da un cast di notevole<br />

spessore artistico,coinvolge<br />

lo spettatore e gli offre un<br />

toccante strumento ottico<br />

che,in 140 minuti,invita a<br />

difendere il diritto di autodeterminarsi.Andy<br />

ha ucciso<br />

la moglie e l’amante di lei?La<br />

legge dice di sì e,condannato<br />

con due ergastoli a Shawshank,subisce<br />

ogni angheria,persino<br />

dalle "sorelle".La<br />

coscienza di sé,la cultura,la<br />

Fiumefreddo<br />

sensibilità,l’abilità professionale,le<br />

competenze di geologia,la<br />

forza di volontà encomiabile<br />

lo salveranno dalla<br />

vita-nella-morte di cui è<br />

stato vittima Brooks<br />

Hatlen.Frank Darabont,nel<br />

1994,con tematiche che<br />

vanno dall’esaltazione dell’amicizia,alla<br />

perdita di<br />

identità nella coercizione,al<br />

desiderio primario di difendere<br />

la libertà individuale.La<br />

musica contribuirà a far<br />

rinascere tutta la parte spirituale<br />

dell'individuo che l'organizzazione<br />

della prigione<br />

mira ad annientare.Morgan<br />

Freeman,miliare figura omodiegetica<br />

che controlla la<br />

maggiore cellula di contrabbando<br />

del penitenziario,gli<br />

procura dei poster e un martelletto<br />

da roccia,senza sapere<br />

che Andy se ne servirà per<br />

scavare,durante i vent'anni<br />

di reclusione,una galleria<br />

attraverso la quale raggiungerà<br />

Zihuatanejo. La speranza<br />

ha dato a Tim Robbins la<br />

forza di salvarsi dalle prigioni<br />

interiori che inaridiscono<br />

l'animo umano.Il mondo è<br />

nelle mani dei tanti Andy e<br />

dei tanti Red che sanno aspettare<br />

il ritorno del sole nella<br />

loro travagliata esistenza.<br />

NUBI DENSE NEL<br />

CIELO INFINITO<br />

di Marta Salamone<br />

III D<br />

“Che cos’è un ricordo?<br />

Qualcosa che si ha o qualco-<br />

sa che si è perso per sempre?”<br />

(Woody Allen). Basta<br />

poco … un’immagine, un<br />

colore, un profumo, una<br />

musica … per risvegliare<br />

scatti di vita, momenti che<br />

non si ripeteranno più.<br />

“Arriva all’improvviso,<br />

così, senza chiedere permesso<br />

e non si sa mai quando<br />

se ne andrà … e poi tornerà<br />

di nuovo” (Federico<br />

Moccia). E’ un bagaglio che,<br />

con gli anni, si fa sempre<br />

più pesante, a volte tormenta,<br />

altre conforta. Cosa<br />

sarebbe la vita di un uomo<br />

senza rievocazioni? Esse<br />

sono una delle poche cose<br />

che appartengono interamente<br />

all’uomo … non si<br />

possono rubare, sono scrigni<br />

segreti! Non serve a<br />

niente chiudersi nelle proprie<br />

roccaforti mentali poiché,<br />

se, nell’oggi, cammina<br />

già il domani, quale domani<br />

avanza se la mente rimane<br />

senza passato? Tutti i più<br />

piccoli flashback, inclusi<br />

quelli che provocano dolore,<br />

hanno una loro funzione…<br />

Rielaborandoli e cercandone<br />

l’insegnamento<br />

senza vana dietrologia, aiutano<br />

a star bene con sé stessi.<br />

“I ricordi sono pensieri,<br />

immagini, nubi dense che<br />

tendono a scomparire nel<br />

cielo immenso e infinito ...<br />

sono spunti per migliorare,<br />

oggetti per non dimenticare,<br />

attimi fuggenti e intriganti<br />

in una mente evoluta,<br />

L’inchiostro mensile<br />

a volte troppo acuta, in uno<br />

spazio assente che è la<br />

mente” (Anonimo).<br />

TABAGISMO?<br />

di Graziana Leonardi<br />

II D<br />

“Avevo cominciato a fumare<br />

a 14 anni, mi sembrava che<br />

tenere in mano una sigaretta<br />

mi desse chissà quale aria<br />

adulta e vissuta. Solo per<br />

darmi un tono, pensavo e,<br />

invece, imparai ad amare il<br />

sapore del tabacco” (Anna<br />

Guaita). “Solo un tiro, giusto<br />

per provare”, … “che problemi,<br />

in fin dei conti, può mai<br />

dare una sigaretta? Quanti<br />

giovani hanno pronunziato e<br />

pronunziano queste parole<br />

prendendo in mano la prima<br />

spagnoletta, mentre il loro<br />

cuore batte forte per l’emozione<br />

provata nell’accenderla<br />

… magari tossendo soffocati!!!<br />

Tanti, forse troppi,<br />

proprio in quel momento,<br />

hanno aperto la strada per la<br />

dipendenza nicotinica e<br />

all’aumento periodico del<br />

tabagismo. Il tabacco ha provocato<br />

solo stragi tra l'umanità.<br />

Una volta presi nella<br />

sua rete, è raro trovare qualcuno<br />

che ne esca ... Il piacere<br />

che si trova nel fumo diventa<br />

sempre più forte e irresistibile<br />

sino al punto da non<br />

poterne più fare a meno.<br />

Cominciare a fumare da<br />

adolescenti è, quindi, un<br />

autolesionismo fisico e psi-<br />

cologico che, col passare<br />

degli anni, fa sentire le sue<br />

conseguenze. Nel mondo<br />

ogni anno si registrano circa<br />

5 milioni di morti a causa del<br />

tabacco. E’ necessario che si<br />

eseguano colloqui e si utilizzano<br />

farmaci mirati affinché<br />

questi dati si capovolgano.<br />

Anche la prevenzione nelle<br />

scuole elementari, medie e<br />

superiori è doverosa perché,<br />

se non si salva almeno la<br />

salute, cosa rimane?<br />

SPESSO<br />

CI SI DIMENTICA<br />

DEGLI ATTIMI<br />

di Elena Vizzini,<br />

II D<br />

All’età di sei anni non si<br />

vede l’ora di andare a scuola,<br />

ma poi ci si rende conto<br />

che sarebbe stato meglio<br />

restare a giocare con<br />

mamma e papà. A undici<br />

anni si vuole “cambiare<br />

aria”, ma, alle medie, si ha<br />

nostalgia delle elementari,<br />

anche se si comincia a percepire<br />

che le nuove amicizie,<br />

le nuove esperienze<br />

aiutano a crescere e a porre<br />

le basi per diventare eccellenti<br />

“quartini”. Primo<br />

anno di liceo, di fronte ai<br />

nuovi professori che chiedono<br />

sforzi sovrumani, ci si<br />

sente di fronte a montagne<br />

insormontabili. I nuovi<br />

compagni di classe imbarazzano<br />

con i loro sguardi scrutatori,<br />

tutto sembra nascon-<br />

7<br />

dere misteriosi nemici… Va<br />

beh, si sorride, si aspetta, è<br />

meglio far finta di niente!<br />

Dopo un paio di mesi quegli<br />

occhi curiosi diventano amichevoli,<br />

complici e, durante<br />

i compiti e le interrogazioni,<br />

per cinque anni, diventano i<br />

propri angeli custodi con cui<br />

condividere emozioni, battute<br />

scherzose, i primi<br />

amori, le feste, le nuove amicizie,<br />

le incomprensioni, le<br />

lacrime, gli alti e bassi del<br />

rendimento scolastico, le<br />

ansie per un’interrogazione<br />

che potrebbe essere decisiva<br />

… A volte si vorrebbe tornare<br />

alla spensieratezza della<br />

prima elementare, altre<br />

volte, semplicemente, al<br />

quarto ginnasio per non<br />

commettere qualche sbaglio<br />

e ricominciare da capo, ma,<br />

poi, si decide di ancorarsi<br />

alla realtà ricordando che gli<br />

errori commessi sono<br />

importanti tasselli della vita<br />

in fieri. Tutti i ricordi<br />

andranno custoditi in un<br />

cassetto da riaprire nel<br />

momento del bisogno, specialmente<br />

quando si è al<br />

bivio del proprio domani e<br />

sarà necessario dimostrare<br />

quanto ciascun adolescente<br />

valga. Per essere grande,<br />

non bisogna esagerare e non<br />

escludere niente di sé, mettere<br />

tutto sé stesso nel minimo<br />

che si fa, “come la Luna<br />

in ogni lago tutta risplende,<br />

perché in Alto vive” (Fernando<br />

Pessoa).<br />

Ipotesi di un progetto di sviluppo economico per fiumefreddo di Sicilia<br />

di Gianfranco Ragonese<br />

Nel prossimo numero di<br />

Marzo, su questo mensile,<br />

troverà spazio un’edizione<br />

speciale per Fiumefreddo di<br />

Sicilia per il lancio di un’idea<br />

progettuale di sviluppo economico<br />

del paese tenendo<br />

conto della natura peculiare<br />

del territorio, delle sue realtà<br />

ma anche e soprattutto della<br />

cornice nazionale e mondiale<br />

della situazione economica,<br />

industriale e finanziaria.<br />

Nessuno ha la bacchetta<br />

magica o la presunzione di<br />

voler insegnare qualcosa pur<br />

tuttavia l’ipotesi progettuale<br />

pur esposta in termini detta-<br />

Sfogo liberatorio di una madre<br />

di Gianfranco Ragonese<br />

FIUMEFREDDO - Il 21<br />

Luglio del 2011 il giovane<br />

Ivan Melfi di Fiumefreddo<br />

Sicilia di anni 26, tornando<br />

dal lavoro, nelle curve di<br />

Taormina rimase vittima di<br />

un incidente, per colpa di<br />

un pirata della strada, giacendo<br />

riverso sull’asfalto<br />

per un tempo indefinito fino<br />

a quando viene notato e<br />

segnalato ai carabinieri e<br />

con un’ambulanza viene<br />

condotto al vicino ospedale<br />

di Taormina. Viene rintracciata<br />

la madre Nerina Finocchiaro<br />

che accorre pronta-<br />

mente per ritrovarsi in un<br />

tunnel inenarrabile di paura<br />

e angoscia. Oggi così ci racconta<br />

nel vedere il proprio<br />

figlio immobile e nel sentire<br />

pronunciare solo le parole;<br />

trauma cranico, coma e<br />

nient’altro, non una parola<br />

di speranza, solo un’ attesa<br />

angosciosamente impotente,<br />

un’attesa che inesorabilmente<br />

sembrava dovesse<br />

sfociare nella tragedia.<br />

Nelle disperata prostrazione<br />

non le era rimasto che<br />

invocare aiuto a tutti santi e<br />

angeli del cielo. Un’invocazione<br />

tanto fortemente ane-<br />

gliati potrà essere corretta,<br />

modificata e migliorata. Il<br />

progetto potrà realizzarsi,<br />

chiaramente, se troverà positivi<br />

riscontri almeno in una<br />

relativa parte degli abitanti<br />

del territorio ( non solo di<br />

Fiumefreddo ma anche dei<br />

paesi vicini ). Si premette che<br />

eventuali adesioni sono libe-<br />

lata che il cielo si è commosso<br />

e un angelo si è materializzato<br />

nell’ amico Marco<br />

Alosi e subito dopo in Rita<br />

Arcidiacono cui hanno fatto<br />

seguito tanti amici cari. Un<br />

aiuto e un conforto non solo<br />

di parole ma anche materiale<br />

e soprattutto nella capacità<br />

d’intraprendere le necessarie<br />

iniziative che si sono<br />

rese decisive contro le sterile<br />

impotenti attese. Per far<br />

meglio Ivan viene trasferito<br />

con l’elicottero all’ospedale<br />

di Reggio Calabria ove perdurano<br />

ore d’attesa tremende<br />

e si carpiscono sottovoce<br />

ramente e democraticamente<br />

aperti a quanti hanno la<br />

voglia di migliorarsi e di partecipare<br />

insieme ad altri in<br />

forma democratica. Si premette<br />

altresì che la predetta<br />

ipotesi non rientra affatto in<br />

un disegno partitico o politico<br />

amministrativo dal<br />

momento che si va incontro<br />

solamente le parole ; coma<br />

ed espianto di organi, parole<br />

che penetrano nel cuore e<br />

nel cervello come lame<br />

infuocate. Nerina ci confessa<br />

che non avrebbe potuto<br />

superare lo spasimo di quelle<br />

ore se non ci fossero<br />

costantemente presenti<br />

Marco, Rita e gli amici. La<br />

loro non è stata solamente<br />

una presenza per confortare,<br />

più fattivamente decisivo<br />

si è manifestato il loro<br />

intervento saggio e autorevole<br />

con il trasferimento<br />

d’Ivan all’ospedale Garibaldi<br />

di Catania e solo grazie a<br />

al rinnovo delle amministrative<br />

del comune.<br />

Il presente mensile viene<br />

distribuito gratuitamente nel<br />

territorio in diecimila copie e<br />

1500 copie sono destinate<br />

per il paese di Fiumefreddo<br />

di Sicilia per un’ampia<br />

divulgazione non solamente<br />

del menzionato progetto ma<br />

loro se oggi Ivan è con noi.<br />

Tutto è bene quello che finisce<br />

bene e con uno sfogo<br />

liberatorio Nerina manifesta<br />

la sua eterna gratitudine<br />

nei confronti di Marco, Rita<br />

e i carissimi amici.<br />

Voglio spiegare i motivi che mi<br />

hanno indotto alla pubblicazione<br />

del presente articolo: siamo<br />

bombardati attraverso i telegiornali<br />

e i giornali da notizie<br />

di cronache che ci parlano di<br />

violenza, malasanità, malcostume,<br />

truffe, privilegi di<br />

casta, corruzioni, una società<br />

questa nostra in cui predomi-<br />

AFFARI... IN... SUPER agenzia per la vendita di articoli di altrui proprietà<br />

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nano il Dio profitto e il denaro,<br />

l’egoismo e l’ingratitudine.<br />

Nerina ha sperimentato al contrario<br />

che esistono anche l’amicizia,<br />

la solidarietà, la generosità<br />

e la gratitudine. Questa<br />

parentesi di vita vissuta da<br />

Nerina ha insegnato a noi tutti<br />

che la nostra società non è solo<br />

una giungla popolata da selvaggi<br />

ma è popolata anche da<br />

eroi, santi, uomini veri dai<br />

nobili principi per cui non dobbiamo<br />

mai perdere la fiducia e<br />

la speranza nei momenti in cui<br />

possiamo sentirci traditi da un<br />

ineluttabile destino.<br />

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95013 FIUMEFREDDO DI SICILIA - VIA UMBERTO, 21 - ANGOLO VIA ROMA - TEL. 095 641167 - 347-8162862 - 349-6844405 - www.affariinsuper.com info@affariinsuper.com


Le monografie di <strong>Carthago</strong><br />

«Ogni fotografia è un’insonnia che<br />

non passa, un’ossessione interiore,<br />

una gioia felice come la cicatrice di<br />

un parto cesareo, una mano che ti<br />

cerca nel sonno, quando crolla ogni<br />

difesa e si è nudi di se stessi. È una<br />

sequenza ininterrotta di pause di<br />

memoria, un susseguirsi di stati di<br />

media coscienza. È la fatale vertigine<br />

dell’istante fissato nel bianco<br />

carminio della luce, la rappresentazione<br />

materiale dello spazio di<br />

tempo tra l’attesa e la compiutezza,<br />

tra il forse e il certo, tra il quando e<br />

dove e l’ora e qui».<br />

Dall’introduzione di Concetta Rundo<br />

Presentazione ufficiale sabato 10 marzo <strong>2012</strong><br />

Troina - Cittadella dell’Oasi - Teatro dei Cinquecento - ore 19:30<br />

La casa editrice <strong>Carthago</strong> nasce dall’idea e dalla collaborazione di esperti nell’ambito<br />

della comunicazione, della cultura e dell’imprenditoria. La mission principale perseguita,<br />

è quella della raccolta di informazioni di valore letterario, visivo e fotografico/virtuale.<br />

La collocazione nell’ambito editoriale, e cioè la mission e la vision di <strong>Carthago</strong> Edizioni,<br />

sono le memorie culturali. Memorie culturali di ogni paese, di ogni genere di etnia, compreso<br />

le condizioni ambientali e climatiche dei paesi di provenienza.<br />

Il logo di <strong>Carthago</strong> ha una sua specificità: il nome è quello dei romani cartaginesi:<br />

carthago delenda est. La bambolina in simbiosi con la O è la raffigurazione della dea<br />

Tanit, protettrice delle immigrazioni, delle migrazioni, delle emigrazioni, nell’ambito<br />

culturale, che comprende: la didattica, l’informatica, l’editing, il marketing, di ogni<br />

qual si voglia azione quotidiana della vita. Ergonomicamente parlando la carthago<br />

edizioni aggiusta e riequilibra conflitti dispersi, dando un luogo alle condizioni culturali<br />

della memoria.<br />

116 fotografie in bicromia<br />

164 pagine<br />

formato 23x31<br />

cartonato<br />

www.carthago.it<br />

info@carthago.it<br />

carthago

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