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Intervento dott. Paolo Aresi - ASL 8 Cagliari

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<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

Il Quality Management nelle strutture<br />

sanitarie<br />

<strong>Paolo</strong> <strong>Aresi</strong><br />

1. Un po‘ di storia sulla Qualità<br />

2. I Concetti di Quality Management<br />

3. Certificazione ed accreditamento: un<br />

approfondimento<br />

4. La metodologia del proces manager<br />

5. La gestione degli errori<br />

1


COSA SIGNIFICA QUALITA‘<br />

PER UNA STRUTTURA<br />

SANITARIA?<br />

A QUESTA DOMANDA<br />

CERCHEREMO DI<br />

RISPONDERE DURANTE<br />

TUTTO IL NOSTRO<br />

PERCORSO<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.1 Lo sviluppo del controllo statistico della qualità. qualit<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualità. qualit<br />

1.3 La qualità qualit totale in occidente<br />

3


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.1 Lo sviluppo del controllo statistico della qualità.<br />

qualit<br />

Il problema della qualità si pose per la prima volta, ai produttori di beni e di<br />

servizi, agli inizi di questo secolo, quando le nuove tecnologie, l' applicazione<br />

del fordismo e del taylorismo diedero inizio alla produzione industriale di<br />

massa di pro<strong>dott</strong>i a prezzo contenuto destinati ad un alto numero di<br />

consumatori.<br />

Il controllo di qualità è infatti connaturato al metodo della scomposizione<br />

del pro<strong>dott</strong>o in una componentistica sempre più complessa, in quanto la<br />

complessità del ciclo e del pro<strong>dott</strong>o rischia di diventare ingovernabile in<br />

mancanza di un controllo ex post che rilevi le imperfezioni e che possa<br />

dunque correggere, attraverso un feedback di informazioni, la progettazione<br />

ed il metodo di produzione. In questa fase il problema si sostanzia nell'<br />

individuare un meccanismo operativo che consenta di separare i pro<strong>dott</strong>i<br />

buoni da quelli difettati.<br />

4


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.1 Lo sviluppo del controllo statistico della qualità.<br />

qualit<br />

Tale compito viene affidato a dei collaudatori che, al termine del<br />

processo produttivo, provano i pro<strong>dott</strong>i finiti, e scartando quelli non<br />

rispondenti a standard prestabiliti consentono di far affluire sul<br />

mercato una produzione con il minimo numero di pro<strong>dott</strong>i non all'<br />

altezza di soddisfare le presunte esigenze dei consumatori.<br />

Negli anni '30, nei Bell Laboratories, negli Stati Uniti, si introdussero i<br />

metodi statistici nel controllo della produzione. Grazie a tali<br />

strumenti, esaminando pochi pro<strong>dott</strong>i finiti, si riusciva a stabilire,<br />

mentre si produceva, se il processo presentava delle irregolarità o<br />

meno.<br />

5<br />

13.05.2011 5


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.1 Lo sviluppo del controllo statistico della qualità.<br />

qualit<br />

Misurando pochi pezzi si riusciva ad accumulare più informazioni, e di tipo<br />

più importante, che non misurando tutti i pezzi col controllo di tipo<br />

passa/non passa, ed inoltre il costo era minore. Questo tipo di controlli<br />

però non consentiva di risolvere i problemi che erano la causa amonte dei<br />

pro<strong>dott</strong>i da scartare.<br />

Negli anni seguenti, anche grazie all' impulso impresso dalle necessità<br />

belliche della seconda guerra mondiale, si migliorano le tecniche di<br />

controllo, con l' introduzione di verifiche anche durante le fasi intermedie 6<br />

del processo produttivo, tali interventi però, in questo periodo vengono<br />

effettuati ancora senza alcuna pianificazione.<br />

6<br />

13.05.2011 6


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualità<br />

qualit<br />

In Giappone le prime tecniche per il controllo della qualità furono<br />

intro<strong>dott</strong>e dagli ufficiali dell' esercito americano, nel periodo tra il 1945 e<br />

il 1949, cioè immediatamente dopo la resa del Giappone e la conseguente<br />

fine della seconda guerra mondiale. Ciò fu reso necessario dal fatto che l'<br />

intero settore industriale giapponese, a causa delle distruzioni causate dai<br />

bombardamenti alleati del periodo bellico, non era in grado di sfornare<br />

pro<strong>dott</strong>i all' altezza degli standard qualitativi delle forza armate<br />

americane, che invece ne avevano bisogno per supportare logisticamente<br />

l' occupazione dell' arcipelago giapponese. Fu quindi il comando alleato a<br />

suggerire alle industrie giapponesi l' applicazione delle tecniche di<br />

controllo della qualità. Il primo settore ad essere interessato fu quello<br />

delle telecomunicazioni. Bisogna però dire che i giapponesi non erano del<br />

tutto estranei al concetto di qualità nella produzione, per cui quelle<br />

lezioni trovarono un "humus culturale" nel quale attecchire.<br />

7


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualità<br />

qualit<br />

Infatti allo scoppio delle ostilità ostilit con gli americani in Giappone vi erano tre<br />

livelli di qualità: qualit : al livello più pi basso c' erano i pro<strong>dott</strong>i destinati all'<br />

esportazione, in quanto per anni i giapponesi avevano sfruttato la maggior<br />

parte dei loro capitali, dei loro migliori managers, dei loro ingegneri ingegneri<br />

e dei<br />

loro materiali per le ambizioni imperialistiche della casta militare militare<br />

dominante<br />

nel paese, tali pro<strong>dott</strong>i essendo i soli conosciuti in occidente, fecero<br />

identificare in tutto il mondo il "made in Japan" con la scarsa qualità; qualit ; poi c'<br />

era il secondo gradino, occupato dal materiale militare, spesso<br />

qualitativamente superiore a quello americano (soprattutto siluri siluri<br />

ed<br />

aeroplani da combattimento); infine c' erano i pro<strong>dott</strong>i fatti a mano<br />

secondo l' antica tradizione giapponese: spade, carta, vasellame laccato,<br />

rame e xilografie, che unanimemente, sin dal XVI secolo, erano ritenuti ritenuti<br />

superiori a qualsiasi altro oggetto conosciuto in occidente. Quindi, Quindi,<br />

anche<br />

prima della guerra, i giapponesi, in alcuni settori, avevano raggiunto raggiunto<br />

un<br />

livello di qualità qualit competitivo ed anche superiore a quello occidentale. Lo<br />

stimolo per raggiungere tale traguardo anche nella produzione su larga scala<br />

dei beni di consumo, fu quindi dato proprio dalla sconfitta in guerra. guerra.<br />

8


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualit<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualità<br />

Nel 1946, tecnici, professori e ricercatori giapponesi, impressionati dalle nuove<br />

metodologie statistiche per il controllo della qualità intro<strong>dott</strong>e dagli americani, e<br />

comprendendo che lo sviluppo ed il miglioramento di tali tecniche poteva essere una<br />

delle strade da battere per risollevare le sorti delle industrie giapponesi, fondarono il<br />

Japanese Union of Scientists and Engineers (JUSE) che si poneva come obiettivo la<br />

promozione dello sviluppo e della diffusione del controllo della qualità in Giappone.<br />

Nel 1949 il JUSE crea il Quality Control Research Group (QCRG), composto, tra gli altri,<br />

dai professori K. Ishikawa, S. Mizuno, T. Asaka e M. Kogure.<br />

Negli anni '50, la necessità proveniente da nuovi settori quali quello aerospaziale,<br />

quello nucleare, quello petrolchimico e quello delle telecomunicazioni, di ottenere<br />

pro<strong>dott</strong>i sempre più affidabili, condusse, in tutti i paesi industrialmente avanzati, ad<br />

ulteriori miglioramenti dei processi di controllo.<br />

Nacque così l' assicurazione della qualità, intesa come il sistema che attraverso l'<br />

integrazione di molteplici attività concorre a determinare la qualità del pro<strong>dott</strong>o.<br />

Rispetto al passato, cioè, la novità consisteva in un approccio sistematico ed integrato<br />

alla gestione della qualità: c' è una fase di progettazione dei sistemi di controllo della<br />

qualità, il processo viene affidato al management e si definiscono le unità incaricate<br />

della predisposizione del sistema e dell' ottenimento della documentazione che<br />

evidenzia la qualità raggiunta.<br />

9


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualità<br />

qualit<br />

Per la prima volta inoltre, sempre in quell' epoca, si<br />

riconosceva che la qualità dei pro<strong>dott</strong>i e dei servizi<br />

era il risultato degli sforzi congiunti di tutte le<br />

funzioni aziendali, e che ciò che contava era la<br />

qualità dei processi aziendali, e non più solo quella<br />

dei pro<strong>dott</strong>i; nacque il Total Quality Control ad<br />

opera di A.V. Feigenbaum. Questi concetti si<br />

svilupparono e trovarono un fertile campo di<br />

applicazione nel sistema produttivo giapponese,<br />

attraverso il contributo di due studiosi americani,<br />

W.E. Deming e J.M. Juran.<br />

10<br />

13.05.2011 10


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualità<br />

qualit<br />

Nei primi anni '50 alcuni esperti giapponesi<br />

appartenenti al QCRG, tra cui il prof. Ishikawa,<br />

rielaborando ed adattando al sistema industriale<br />

giapponese le indicazioni del total quality control di<br />

Feigenbaum ed i contributi di Deming e Juran<br />

svilupparono quell' approccio alla gestione della<br />

qualità che tanto successo avrebbe riscosso dapprima<br />

in Giappone e poi nel resto del mondo: il Company<br />

Wide Quality Control (CWQC). I suoi principi<br />

fondamentali furono delineati per la prima volta nel<br />

1968, in<br />

occasione del settimo simposio nazionale sul controllo<br />

di qualità.<br />

11<br />

13.05.2011 11


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

1.2 La via giapponese alla gestione della qualità qualit<br />

Il concetto base di questo nuovo sistema manageriale era sempre quello di<br />

produrre beni e servizi di qualità, ma ciò che contava non era più tanto il<br />

rispetto delle prescrizioni e l' affidabilità del pro<strong>dott</strong>o, come accadeva nei<br />

sistemi di quality assurance, ma piuttosto la rispondenza del pro<strong>dott</strong>o all' uso<br />

che il cliente desiderava farne, la customer satisfaction.<br />

Quindi un pro<strong>dott</strong>o tecnicamente perfetto, ma che non soddisfava le<br />

richieste del consumatore, non era considerato un pro<strong>dott</strong>o di qualità.<br />

Inoltre vi era il bisogno che tutti gli operatori aziendali, indistintamente,<br />

fossero coinvolti nel processo continuo di miglioramento e che tutte le<br />

funzioni aziendali cooperassero al raggiungimento degli obiettivi.<br />

Con l' avvento del CWQC, la qualità cessava di essere un problema di un solo<br />

reparto, quello del collaudo, o di una sola funzione, quella della produzione,<br />

per diventare un valore che attraversa l' intera organizzazione.<br />

12


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.2 I principi della<br />

qualità<br />

qualit<br />

2.3 Le dimensioni della<br />

qualità qualit<br />

13<br />

13.05.2011 13


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.2 I principi della qualità<br />

qualit<br />

• Focalizzazione sul paziente/cliente<br />

(Customer focus)<br />

• Miglioramento Continuo (continuous<br />

improvement)<br />

• Team Work<br />

14


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

Le diverse tipologie di dimensioni<br />

della qualità qualit<br />

Struttura –<br />

Processo –<br />

Esito<br />

(Avedis –Donabedian)<br />

Qualità<br />

dell‘assistenza<br />

Focarile 1998<br />

Manageriale –Tecnica –Percepita<br />

(Liva –Di Stanislao 1996)<br />

15


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

Manageriale – Tecnica – Percepita<br />

Direzione, strutture,<br />

attrezzature,<br />

informazione,<br />

formazione,<br />

valutazione e<br />

miglioramento<br />

(Liva – Di Stanislao 1996)<br />

Procedure tecniche<br />

per discipline cliniche<br />

e procedure di<br />

supporto quali<br />

gestione dei farmaci,<br />

aspetti alberghieri,<br />

pulizia, igiene, ecc.<br />

sicurezza e soddisfazione degli<br />

operatori, diritti e<br />

soddisfazione dei clienti<br />

16


2.3.1 Qualità Qualit<br />

professionale<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

IN SINTESI<br />

2.3.2 Qualità Qualit<br />

organizzativa<br />

2.3.3. Qualità Qualit<br />

percepita<br />

17


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

2.3.1 Qualità Qualit professionale<br />

MEDICAL E CLINICAL AUDIT<br />

QUALTY ASSURANCE MIGLIORAMENTO<br />

CONTINUO DELLA QUALITA’<br />

ACCREDITAMENTO PROFESSIONALE<br />

LINEE GUIDA ED EVIDENCE BASED MEDICINE<br />

18


2.3.1 Qualità Qualit professionale<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

Il Medical e Clinical Audit è un approccio<br />

di valutazione e miglioramento della qualità dell’assistenza, sviluppato<br />

soprattutto nei paesi anglosassoni a partire dagli anni settanta.<br />

Si basa sulla revisione retrospettiva della pratica<br />

professionale con l’obiettivo di individuare possibili<br />

cambiamenti.<br />

19


2.3.1 Qualità Qualit professionale<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

La QA si è sviluppata originariamente negli Stati<br />

Uniti<br />

Consiste essenzialmente in un<br />

processo formalizzato e sistematico<br />

volto a<br />

misurare il livello qualitativi delle cure<br />

mediche,<br />

identificare gli eventuali problemi<br />

esistenti,<br />

disegnare le attività attivit capaci di risolverli,<br />

verificare nel tempo che le azioni<br />

correttive siano efficaci.<br />

20


2.3.1 Qualità Qualit professionale<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

L’accreditamento accreditamento professionale può essere sinteticamente<br />

definito come un meccanismo di valutazione esterna tra pari<br />

(peer review), per accertare il grado di corrispondenza a set di<br />

indicatori di qualità, qualit , (Scrivens E. 1995).<br />

L’accreditamento accreditamento professionale ha un carattere fortemente<br />

partecipativo e si propone quasi come un’attivit un attività di autoregolazione.<br />

Criteri ed indicatori vengono definiti attraverso un lungo processo processo<br />

di<br />

confronto e di validazione tra pari e sono poi continuamente aggiornati, aggiornati,<br />

in<br />

quanto prendono come punto di riferimento lo stato di eccellenza<br />

raggiunto, (Ranci Ortigiosa E., 2000).<br />

21


2.3.1 Qualità Qualit professionale<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

Le linee guida e l’evidence based medicine (EMB) sono<br />

strumenti ideati, in primo luogo, per aiutare il medico nel<br />

prendere le decisioni e per migliorare gli esiti delle cure.<br />

Sono, inoltre, strumenti per valutare la good<br />

practice ed il comportamento professionale nella<br />

pratica clinica.<br />

Le linee guida e l’EMB hanno i loro presupposti<br />

teorici nella epidemiologia clinica, la quale si<br />

propone di riordinare i risultati della ricerca<br />

clinica e di definire gli effetti delle scelte cliniche<br />

sulla salute.<br />

Le linee guida sono costituite da un insieme di indicatori riferiti a specifici<br />

problemi clinici, elaborati da un gruppo di pari, dopo attenta revisione<br />

della letteratura esistente, allo scopo di aiutare la decisione medica e di<br />

ridurre l’alta variabilità dei comportamenti.<br />

22


2.3.2 Qualità Qualit organizzativa‐gestionale<br />

organizzativa gestionale<br />

Total Quality<br />

Management<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

Accreditamento all‘eccellenza<br />

all eccellenza<br />

ISO 9000<br />

23


2.3.2 Qualità Qualit organizzativa‐gestionale<br />

organizzativa<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

gestionale<br />

T.Q.M<br />

I canoni del TQM prevedono il superamento dei concetti di<br />

qualità qualit del servizio (efficacia terapeutica) e di qualità qualit del<br />

sistema (certificazione, accreditamento), per giungere a<br />

controllo degli<br />

aspetti<br />

organizzativi<br />

(qualità (qualit<br />

programmata e<br />

qualità qualit erogata),<br />

rapporti con l’utente l utente<br />

(qualità (qualit prevista e<br />

qualità qualit percepita)<br />

valutazione di<br />

competitività competitivit operata<br />

attraverso tecniche di<br />

“benchmarking<br />

benchmarking”<br />

(qualità (qualit paragonata),<br />

24


2.3.2 Qualità Qualit organizzativa‐gestionale<br />

organizzativa<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

gestionale<br />

ISO 9001:2000<br />

Le Iso 9000 (International Standards for Organizations) sono<br />

norme di applicazione generale che possono essere adattate a tutti<br />

i settori produttivi di beni e servizi e sono utilizzate quando esiste<br />

la necessità di dimostrare la propria capacità di progettazione e<br />

fornitura di un pro<strong>dott</strong>o conforme.<br />

I requisiti di tali norme sono costruiti per fornire una garanzia al<br />

cliente non attraverso un controllo sul risultato ma, piuttosto, sul<br />

rispetto di procedure predefinite, così da poter ridurre<br />

drasticamente i rischi di non conformità.<br />

I sistemi qualità ispirati alla norma ISO sono molto diffusi nelle<br />

aziende di produzione dei beni.<br />

Le norme ISO hanno il pregio di consentire una definizione precisa<br />

dei ruoli e delle relative modalità di comunicazione ed<br />

integrazione, riducendo i costi della “non qualità” e migliorando il<br />

servizio reso,<br />

25


2.3.2 Qualità Qualit organizzativa‐gestionale<br />

organizzativa<br />

<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

gestionale<br />

Eccellenza<br />

Il modello nasce negli Stati Uniti nel 1917 e si impone definitivamente negli anni ’50 grazie all’attività di<br />

quella che attualmente si chiama Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizazion<br />

(JCAHO). Definito come “modello di autoregolamentazione dell’industria sanitaria”, esso è inteso come<br />

l’abilitazione ad operare per conto dei sistemi di assistenza pubblica (per esempio Medicare), ed ha<br />

come elementi caratteristici la fissazione ed il controllo degli standard e la partecipazione di tipo<br />

volontaristico da parte degli ospedali.<br />

Negli ultimi tempi la Joint Commission ha spostato l’attenzione sui processi utilizzati per fornire<br />

assistenza di qualità, avendo già in previsione la definizione di indicatori di risultato.<br />

In ambito europeo il modello JCAHO si è diffuso principalmento in Inghilterra ed è stato applicato dal<br />

Clinical Pathology Accreditation (CPA), per il programma di accreditamento dei laboratori clinici, nel<br />

quale il miglioramento della qualità nelle fasi pre e post-analitiche è fondamentale.<br />

Il programma CPA prende in esame sei sezioni: organizzazione e amministrazione, personale e<br />

direzione, spazi ed attrezzature, procedure, aggiornamento del personale, valutazione. Alle sei sezioni<br />

corrispondono 44 standard.<br />

La struttura richiedente compila la documentazione prevista che dovrà essere visionata da un comitato<br />

di consulenza. In caso di giudizio positivo, viene rilasciato un accreditamento provvisorio al quale<br />

segue, dopo una visita ispettiva per la verifica del raggiungimento degli standard, un accreditamento di<br />

durata annuale.<br />

Nella maggior parte dei Paesi europei si è ancora in una fase di dibattito sulla definizione degli standard<br />

e dei programmi.<br />

26


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

2.3.3 Qualità Qualit percepita (Analisi partecipata della<br />

qualità) qualit<br />

E’ una procedura di valutazione dei servizi pubblici e sociali, in<br />

particolare di quelli sanitari, caratterizzata dalla sua impostazione<br />

partecipativa, che prevede il coinvolgimento di cittadini ed operatori<br />

non solo come fonte di informazione, ma anche come soggetti<br />

attivi nella realizzazione dell’indagine e come utilizzatori dei risultati.<br />

Questo metodo di valutazione dei servizi sanitari riguarda<br />

essenzialmente la qualità percepita, in particolare le relazioni<br />

interpersonali, il comfort, la disponibilità di servizi e la soddisfazione<br />

degli operatori.<br />

27


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

2.3.3 Qualità Qualit percepita (Analisi partecipata della<br />

qualità) qualit<br />

Sotto il profilo teorico , esso si basa su una matrice che<br />

consente di misurare la qualità, scomposta in nove dimensioni<br />

o aree teoriche, per la cui identificazione si parte da due ordini<br />

di distinzioni<br />

Processi,<br />

strutture ed esiti.<br />

Qualità Qualit tecnica, qualità qualit della<br />

dimensione interpersonale e<br />

comfort dell’ambiente<br />

dell ambiente<br />

28


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità<br />

qualit<br />

2.3.3 Qualità Qualit percepita (Analisi partecipata della<br />

qualità) qualit<br />

Combinando queste due categorie, rispettivamente riferite alle<br />

dimensioni della qualità ed agli aspetti costitutivi dell’erogazione dei<br />

servizi, si è pervenuti all’individuazione delle nove aree teoriche:<br />

1.Qualità tecnica per strutture<br />

2.Qualità tecnica per processi<br />

3.Qualità tecnica per esiti<br />

4.Qualità della dimensione interpersonale per struttura<br />

5.Qualità della dimensione interpersonale per processi<br />

6.Qualità della dimensione interpersonale per esiti<br />

7.Comfort per struttura<br />

8.Comfort per processi<br />

9.Comfort per esiti<br />

29


<strong>ASL</strong> 8 CAGLIARI<br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

2.3 Le dimensioni della qualità qualit<br />

2.3.3 Qualità Qualit percepita (Analisi partecipata della<br />

qualità) qualit<br />

Le aree teoriche vengono valutate da sei tipi di fenomeni indicatori:<br />

1. il rispetto o la violazione di standard 2. gli eventi sentinella<br />

3. le disfunzioni 4. le situazioni di particolare qualità<br />

5. le opinioni degli utenti.<br />

6. le opinioni di operatori<br />

I primi quattro parametri individuano la dimensione oggettiva della qualità,<br />

mentre gli ultimi due, relativi a giudizi ed opinioni, si riferiscono alla<br />

dimensione soggettiva della qualità stessa.<br />

Questo tentativo di attuare un doppio approccio alla qualità è ritenuto un<br />

altro carattere saliente del metodo APQ che pur restando orientato alla<br />

percezione della qualità da parte degli utenti ed alla loro soddisfazione per<br />

evitare i rischi di un sistema autoreferenziale, introduce strumenti volti a<br />

valutare fatti, dati strutturali ed eventi oggettivi.<br />

30


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

• 3.1 Cosa si intende per<br />

certificazione


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

• 3.1 Cosa si intende per<br />

certificazione<br />

• 3.2 Cosa implica la<br />

certificazione


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

• 3.1 Cosa si intende per<br />

certificazione<br />

• 3.2 Cosa implica la<br />

certificazione<br />

• 3.3 I vantaggi della<br />

certificazione


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

3.1 Cosa si intende per certiifcazione<br />

accreditamento<br />

Un‘organizzazione viene certificata quando un<br />

soggetto terzo, denominato ente di<br />

certificazione, certifica (garantisce) che<br />

l‘organizzazione rispetta uno standard o una<br />

norma di riferimento<br />

PERTANTO…….


E‘ necessario<br />

considerare elementi<br />

L‘AZIENDA CHE<br />

SI INTENDE<br />

CERTIFICARE<br />

Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

3.1 Cosa si intende per certiifcazione<br />

accreditamento<br />

LA NORMA, LO<br />

STANDARD DI<br />

RIFERIMENTO<br />

L‘ORGANISMO<br />

CHE<br />

CERTIFICA/ACC<br />

REDITA


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

LE NORME, GLI STANDARD<br />

DI RIFERIMENTO<br />

Vi sono diverse norme, alcune di natura puramente<br />

organizzativa altre di natura più tecnica e specifica.<br />

Tuttavia in tutti gli standard sono presenti i seguenti macro<br />

requisiti:<br />

REQUISITI DI NATURA<br />

DOCUMENTALE<br />

REQUISITI RELATIVI ALLE<br />

RISORSE UMANE<br />

3.1 Cosa si intende per certiifcazione<br />

accreditamento<br />

REQUISITI TECNICI ALLE<br />

ATTIVITÀ ESEGGUITE<br />

REQUISITI RELATIVI ALLE<br />

INFRASTRUTTURE


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

3.1 Cosa si intende per certiifcazione<br />

accreditamento<br />

LE NORME, GLI STANDARD DI RIFERIMENTO<br />

ISO 9001:2000: certificazione di natura organizzativa<br />

JACIE: accreditamento rivolto ai programma trapianti di<br />

midollo osseo<br />

FACT: accreditamento per le banche del cordone ombelicale<br />

EFI: accreditamento per i laboratori di tipizzazione HLA<br />

EUSOMA: accreditamento per le Breast Unit (tumori al seno)<br />

EANM: accreditamento per la medicina nucleare<br />

13.05.2011 37


Corso Qualità Qualit <strong>ASL</strong> 8 <strong>Cagliari</strong><br />

Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

3.1 Cosa si intende per certiifcazione<br />

accreditamento<br />

NESSUNA CERTIFICAZIONE GARANTISCE LA QUALITÀ DI UN<br />

PRODOTTO O DI UNA PRESTAZIONE (LA RADIOGRAFIA È<br />

GIUSTA O SBAGLIATA, L‘INTERVENTO E‘ GIUSTO O<br />

SBAGLIATO), MA ATTRAVERSO LA CERTIFICAZIONE SI<br />

GARANTISCE CHE LA STRUTTURA RISPETTA TUTTI QUEI<br />

REQUISITI DI NATURA TECNICA ED ORGANIZZATIVA<br />

NECESSARI AFFINCHÈ VI SIANO LE CONDIZIONI CHE UNA<br />

PRESTAZIONE POSSA ESSERE EROGATA CORRETTAMENTE


• La certificazione implica:<br />

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3.2 Cosa implica la certiificazione<br />

– un rispetto di uno standard<br />

– un cambiamento nel modo di lavorare<br />

– una definizione dei ruoli chiara<br />

– una modalità di affontare i problemi in maniera<br />

diversa


• La certificazione implica:<br />

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Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

3.2 Cosa implica la certiificazione<br />

– un rispetto di uno standard: al fine di poter<br />

essere certificati la struttura deve rispettare TUTTI<br />

i requisiti richiesti dallo standard o dalla norma di<br />

riferimento. Deve essere data evidenza oggettiva<br />

dell‘applicazione. NON BASTA LA BUONA<br />

VOLONTÀ o LA FIDUCIA


• La certificazione implica:<br />

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3.2 Cosa implica la certiificazione<br />

– un cambiamento nel modo di lavorare: per poter<br />

rispettare lo standard bisogna rendersi conto che<br />

l‘attuale modalità di lavoro non è più sufficiente. È<br />

necessario „mettersi in crisi“, NON VALE PIU LA<br />

REGOLA „ABBIAMO SEMPRE FATTO COSI“


• La certificazione implica:<br />

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3.2 Cosa implica la certiificazione<br />

– una definizione chiara dei ruoli: in qualsiasi<br />

struttura (aziendale, sanitaria, di volontariato)<br />

arriva un momento in cui diventa necessario<br />

definire con chiarezza le responsabilità, i ruoli e le<br />

mansioni. La certificazione èuno stimolo<br />

aggiuntivo che aiuta tale definizione<br />

13.05.2011 42


• La certificazione implica:<br />

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3.2 Cosa implica la certiificazione<br />

– una modalità di affontare i problemi in maniera<br />

diversa: l‘approccio che si intende introdurre si<br />

basa sulla definizione dei processi organizzativi<br />

interni e sulla rintracciabilità delle attività che<br />

vengono svolte. La parola d‘ordine è<br />

CHI FA CHE COSA IN OGNI MOMENTO


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3.3 I vantaggi della certiificazione


Prevenire gli errori durante<br />

il normale svolgimento<br />

delle attività<br />

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3.3 I vantaggi della certiificazione


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3.3 I vantaggi della certiificazione<br />

Migliorare continuamente<br />

attraverso la collaborazione<br />

dei diversi soggetti<br />

coinvolti


INOLTRE….<br />

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3.3 I vantaggi della certiificazione<br />

Rintracciare e tenere sotto<br />

controllo le attività<br />

eseguite


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3.3 I vantaggi della certiificazione


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3.3 I vantaggi della certiificazione<br />

NON ÈTANTO IMPORTANTE LA CERTIFICAZIONE IN<br />

SE STESSA<br />

MA IL CAMMINO CHE LA STRUTTURA HA<br />

INTRAPRESO PER POTER<br />

INIZIARE IL PERCORSO DI MIGLIORAMENTO<br />

INTERNO<br />

13.05.2011 49


1.1 PERCHÉ PERCH IL PROCESSO<br />

1.2 DEFINIZIONE DI PROCESSO<br />

1.3 GERARCHIA DEL PROCESSO<br />

1.4 CARATTERISTICHE DEL PROCESSO<br />

1.5 PROPRIETÀ PROPRIET DEL PROCESSO<br />

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Il Quality Management per le strutture sanitarie


1.2 PERCHÉ PERCH IL PROCESSO<br />

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Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

La focalizzazione sul processo consente di:<br />

•incrementare la sua attenzione al servizio del<br />

cliente<br />

•migliorare la previsione e il controllo dei<br />

cambiamenti e mutamenti<br />

•migliorare l’uso delle risorse disponibili<br />

•migliorare la gestione delle relazioni<br />

•ottenere una visione sistematica delle attività<br />

organizzative<br />

comprendere la modalità di trasformazione di<br />

input in output


1.2 DEFINIZIONE DI PROCESSO<br />

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Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

Un processo è un insieme di attività correlate o interagenti che<br />

trasformano elementi in entrata in elementi in uscita fornendo valore<br />

aggiunto. [ Norma UNI EN ISO 9000:2000 ]<br />

Mentre un progetto è caratterizzato dall’incertezza e da aspetti di<br />

innovazione e novità, un processo è caratterizzato dal fatto di essere<br />

ripetibile. Tutte le attività di una organizzazione sono configurabili<br />

come processi (esempi: processi di gestione, di supporto, di<br />

sviluppo, ecc.).<br />

Un processo è pertanto caratterizzato da un insieme di risorse e di<br />

attività tra loro interconnesse che trasformano degli elementi in<br />

ingresso (input) in elementi in uscita (output).<br />

Le risorse possono comprendere personale, disponibilità<br />

finanziaria, mezzi, apparecchiature, tecnologie e metodologie.<br />

Un processo è quindi una serie intercorrelata di azioni, eventi e<br />

meccanismi diretta ad aggiungere valore.<br />

Gli input e gli output di un processo sono in genere documenti<br />

(esempi: specifiche, schemi di progettazione, studi di fattibilità,


1.2 DEFINIZIONE DI PROCESSO<br />

P00274<br />

Obiettivi /<br />

Indicatori Q<br />

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Descrizione del processo<br />

Esigenze<br />

normative<br />

Input<br />

Descrizione<br />

del<br />

processo<br />

Output<br />

Contenuto del<br />

processo<br />

Documenti di<br />

supporto<br />

Princìpi del<br />

processo<br />

Responsabile del<br />

processo


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1.2 DEFINIZIONE DI PROCESSO<br />

Questo significa che gli elementi che<br />

caratterizzano un processo sono:<br />

• organizzazione di lavoro finalizzata al<br />

raggiungimento di un risultato<br />

• pluralità di stadi e coordinamento di<br />

soggetti<br />

• elemento di progettazione o di attuazione<br />

che rende il processo aziendale un vantaggio<br />

competitivo allo stesso livello della ricerca e<br />

sviluppo<br />

• direzione che rende in grado di raggiungere<br />

e sostenere un vantaggio di processo


1.3 GERARCHIA DEL PROCESSO<br />

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Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

I processi possono essere molto complessi (macro processi), e quindi<br />

coinvolgere una pluralità di soggetti, oppure molto semplici e richiedere<br />

pochi secondi.<br />

Di fronte a quest'eterogeneità, è essenziale definire una loro gerarchia.<br />

Un processo caratterizzato da un’elevata complessità in termini di<br />

operazioni e attività sottostanti, viene denominato macro processo.<br />

Il macro processo è composto da sotto-processi intesi come attività<br />

sequenziali tra loro logicamente correlate.<br />

Un macro processo con un elevato grado di complessità viene suddiviso in<br />

sotto processi, così da minimizzare il tempo necessario per il suo<br />

miglioramento, focalizzando l'attenzione su un particolare problema.<br />

Il sotto-processo è formato da attività (activities) che caratterizzano tutti i<br />

processi, e sono azioni richieste per produrre un particolare risultato. Ogni<br />

attività, infine, è composta da un compito (tasks) che normalmente viene<br />

eseguito da un individuo o da un piccolo team. Rappresenta la più piccola<br />

microvisione del processo


1.3 GERARCHIA DEL PROCESSO<br />

(fonte: Harrington H.James, "Business Process Improvement", McGraw-Hill, Inc.,<br />

USA, 1991, pag. 30)<br />

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Activities<br />

Tasks


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Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

In ogni azienda sono solo alcuni "processi chiave" o "processi<br />

aziendali" decisivi per il successo, per esempio:<br />

• Gestione della commessa cliente<br />

• Acquisto di beni e servizi<br />

• Sviluppo di nuovi pro<strong>dott</strong>i<br />

• Accettazione del paziente<br />

• Logistica<br />

• Pianificazione aziendale e budget<br />

• I processi aziendali sono composti da una miriade di "subprocessi"<br />

e singole attività.<br />

• I processi sono governabili con i fattori d'influenza e con i mezzi<br />

ausiliari.


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Il Quality Management per le strutture sanitarie<br />

Nella miriade di subprocessi e attività c’è il rischio di perdersi e quindi<br />

perché ció non accada è necessaria una<br />

MAPPA:<br />

LA MAPPA DEI PROCESSI<br />

E qui è iniziato il lavoro presso la<br />

<strong>ASL</strong> 8 nell’UT dell`Ematologia e nel<br />

DH Oncologico


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Dall’evento alla segnalazione<br />

Dalla segnalazione all’analisi<br />

Dall’analisi alla definizione delle azioni correttive

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