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NELLO SPECCHIO DEL PASSATO - biblioteca galilei trieste

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quanto per il pettegolezzo davanti alla porta di casa. La distinzione fra<br />

spazio privato e pubblico per il moderno consumatore di alloggi non si<br />

limita a modificare, bensì distrugge la distinzione tradizionale, articolata<br />

dalla soglia, fra la casa e lo spazio comune. Tuttavia i nostri ecologi non<br />

hanno ancora riconosciuto l'impatto ambientale della trasformazione<br />

dell'abitazione in merce. L'ecologia si comporta ancora come ancella o<br />

come gemella dell'economia. L'ecologia politica diverrà radicale ed<br />

efficace solo quando riconoscerà che la distruzione dei "commons"<br />

mediante la loro trasformazione in risorsa economica è il fattore<br />

ambientale che paralizza l'arte di abitare.<br />

Una chiara dimostrazione della distruzione dei "commons" è la<br />

misura in cui il nostro mondo è divenuto inabitabile. Paradossalmente,<br />

mentre il numero delle persone cresce, rendiamo l'ambiente sempre più<br />

inabitabile. Mentre sempre più persone hanno bisogno di abitare, la<br />

guerra contro l'abitazione vernacolare è entrata nella sua fase finale e la<br />

gente è costretta a competere per alloggi divenuti scarsi. Una<br />

generazione fa, Jane Jacobs ha mostrato in maniera convincente che<br />

nelle città tradizionali l'arte di abitare e la vitalità degli spazi comuni si<br />

sviluppano sia con l'espandersi della città sia con il crescere della<br />

densità abitativa. E tuttavia negli ultimi trent'anni quasi dovunque nel<br />

mondo sono stati messi in atto mezzi potenti per stuprare l'arte di abitare<br />

delle comunità locali, creando un senso sempre più acuto di scarsità<br />

dello spazio abitativo.<br />

Questo stupro edilizio degli spazi comuni non è meno brutale<br />

dell'avvelenamento dell'acqua. L'invasione degli ultimi angoli di spazio<br />

abitativo da parte dei programmi edilizi non è meno nociva della<br />

creazione di smog. Il pregiudizio giuridico ricorrente a favore del diritto<br />

all'alloggio, dovunque esso è in conflitto con la libertà di esplorare<br />

nuovi modi di abitare, non è meno repressivo delle leggi che impongono<br />

lo stile di vita della coppia di 'umani produttivi'. Ma tutto ciò dev'essere<br />

proclamato. L'aria, l'acqua e i modi di convivenza alternativi hanno<br />

trovato i loro protettori. Le università offrono loro formazione<br />

professionale e le burocrazie offrono loro posti di lavoro. La libertà di<br />

abitare e la protezione di un ambiente abitabile, invece, per ora restano<br />

obiettivi di movimenti di base minoritari; e troppo spesso anche questi<br />

movimenti vengono corrotti da architetti che ne fraintendono gli scopi.<br />

L'autocostruzione viene concepita come un semplice hobby o

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