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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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acceptare <strong>di</strong>ctas gentes domini Segramori Vicecomitis mandando eis expresse quod<br />

acceptare vellint illas gentes, quas prefatus dominus Sagramor sibi missurus erit et<br />

quod mittant duos ex suis ad dominium pre<strong>di</strong>cta de causa.<br />

In simili forma scriptum est hominibus Bruxaporchi et Calcinate.<br />

Ser Alexander de Ubertariis.<br />

Cichus.<br />

540<br />

Francesco Sforza, informato che a Crema non vi sono <strong>di</strong>eci libre <strong>di</strong> sale per cui a Bergamo si<br />

sono caricati dei cavalli per condurre là detta merce, or<strong>di</strong>na al commissario <strong>di</strong> Geradadda <strong>di</strong><br />

accordarsi con Sagramoro Visconti e con Francesco Secco per vigilare un po’ per tutto il paese<br />

per intercettare detti trasporti. Uguale cura il commissario deve avere per catturare i carichi <strong>di</strong><br />

bestie che da Crema portano biade a Bergamo.<br />

Man<strong>di</strong> l’allegata a Treviglio con la risposta <strong>di</strong> ritorno.<br />

Comissario Glareabue.<br />

(1453 novembre 21, “contra Urceas Novas”).<br />

Perchè siamo informati che dentro da Crema non è dece libre de sale et siamo advisati<br />

che a Bergamo è stato caricato alcuni cavalli de sale per condure ad Crema, pertanto<br />

volemo, intendendote con domino Sagramoro Vesconte et domino Francesco Secho,<br />

prove<strong>di</strong> che de dì et de nocte se facia tale guar<strong>di</strong>a per Ii passi et per lo paese, che <strong>di</strong>cte<br />

bestie nè altre cose possano passare che non siano pigliate, advisandove che, se gli<br />

usareti bona guar<strong>di</strong>a et fareti bona guar<strong>di</strong>a, facilmente ne captaranno in le mane et<br />

faraene cosa molto grata, advisandote anchora che siamo advisati como a Crema sono<br />

caricati molte bestie per condure biava ad Bergamo; sichè prove<strong>di</strong>, per quello modo<br />

che te parerà, che te capitano in ogni modo queste bestie in mano, et questo vole<br />

essere presto et senza per<strong>di</strong>tione de tempo. Mandaray subito la aligata ali homini de<br />

Trevilio et la respuosta vogli subito mandarnela. Data ut supra.<br />

Zaninus.<br />

Cichus.<br />

541<br />

Francesco Sforza scrive al podestà, al comune e agli uomini <strong>di</strong> Castiglione <strong>di</strong> aver inteso che da<br />

quel porto passa, senza licenza, “gente del campo...da pe<strong>di</strong> e da cavallo.” Or<strong>di</strong>na che non si<br />

consenta tale passaggio se non con bollettino munito della corniola ducale e sottoscritta dal suo<br />

cancelliere in conformità all’esemplare che trasmette. Avverte il podestà che, in caso <strong>di</strong><br />

trasgressione <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>sposizione, avrà una esemplare punizione.<br />

In simile forma alle comunità <strong>di</strong> Maccastorna, Ripalta, al commissario e podestà <strong>di</strong> Cassano.<br />

(1453 novembre 21, “contra Urceas Novas”).<br />

148r Potestati, comuni et hominibus Castiglioni.<br />

Perchè intendemo molta gente del campo nostro da pe<strong>di</strong> et da cavallo passano suso<br />

quello nostro porto et partonese senza nostra licentia et saputa, la quale cosa a nuy è<br />

summamente molesta et grave, et ad ciò che da qui inanze tu sapii como governarte<br />

circha Ie genti che vengono da campo per volere passare delIà da Adda, volemo, et per<br />

la presente te coman<strong>di</strong>amo che tu non lassi passar gente alcuna nè da cavallo nè da<br />

pede del campo, et sia et habia nome che se voglia, che vengono per passare ad<br />

quello nostro porto se non porteranno uno boletino delli nostri, sigillato delIa nostra<br />

corniola et suttoscripto dal canzellero, secundo che sta lo incluso boletino, quale te<br />

man<strong>di</strong>ano per più to(a) chiareza ad ciò che tu non possi errare. Quelli che portarano el<br />

nostro boletino de campo siamo contenti che li lassi pasare secundo se contenerà in<br />

esso boletino et non altramente, avisandote che se sentiremo che ad quello porto passi<br />

gente alcuna da cavallo o da pede che vegnano de campo per passare dellà da Adda<br />

senza il <strong>di</strong>cto nostro buletino, te daremo et faremo tale punitione che sarà exempio ad li<br />

altri che seranno inobe<strong>di</strong>enti ali nostri commandamenti; sichè vogli obe<strong>di</strong>re quanto<br />

havemo <strong>di</strong>cto de sopra se ami el bene nostro et la gratia nostra. Data ut supra.

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