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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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1187<br />

Francesco Sforza vuole che il podestà delle Giarole provveda che il marescalco ducale Annibale<br />

da Castelnuovo sia sod<strong>di</strong>sfatto delle sue vacche e dell’utile che ne doveva avere secondo<br />

l’accordo fatto affidandole a Giacomino Garzo, giustiziato, poi, per delitti contro lo stato. Si<br />

avvalga per ciò del cre<strong>di</strong>to (21 ducati d’oro) che detto Giacomino aveva con quella comunità.<br />

Potestati Glarolarum.<br />

1454 marzo 28, Milano.<br />

Credevamo magistro Hanibale da Castelnovo, nostro marescalcho, fosse pagato et<br />

satisfacto delle soe vache, quale haveva date ad tenere ad Iacomino Garzo de quella<br />

nostra terra, il quale - como tu say - fo iustitiato ali dì passati per delicti havia commissi<br />

contra il stato nostro; così de quello dovia havere per lo utile d'esse vache del 317r<br />

tempo l’havia tenute secundo le conventione et pacti havevano insieme, delle quale<br />

esso magistro Hanibale <strong>di</strong>ce haverti facto chiaro. Ma esso magistro Hanibale de novo<br />

ne <strong>di</strong>ce anche non essere stato satisfacto, del che ne maravigliamo, havendone nuy<br />

scripto tante lettere. Et perché pare che <strong>di</strong>cto Iacomino havesse certo cre<strong>di</strong>to de <strong>di</strong>nari<br />

con quella nostra comunità, ne pare, et così volimo aciò esso magistro Hanibale<br />

consegui il debito suo, che havuta questa prove<strong>di</strong> gli sia satisfacto integramente delle<br />

soe vache et dello utile ne deve havere secundo le conventione havevano insieme per<br />

lo tempo le ha tenute il <strong>di</strong>cto Iacomino. Et prove<strong>di</strong> non habiamo più querella, cioé che<br />

esso magistro Hanibale sia pagato de questi <strong>di</strong>nari dovia havere il <strong>di</strong>cto Iacomino da<br />

quella nostra comunità della valuta et utile d'esse vache, quale pare siano state<br />

extimate per ti in vintuno ducato d'oro. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e xxviii marcii 1454.<br />

Zanetus.<br />

Cichus.<br />

1188<br />

Francesco Sforza riba<strong>di</strong>sce al luogotenente <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> avere designato all’ufficio delle munizioni<br />

della città Cristoforo da Vailate in sostituzione del predecessore. Si corrisponda a Cristoforo il<br />

salario e quant’altro si soleva accordare a chi ricopriva tale ufficio.<br />

Locumtenenti Laude.<br />

1454 marzo 31, Milano.<br />

Como per un’altra nostra doveti havere inteso, nuy havimo dato lo offitio delle monitione<br />

de quella nostra cità ad Christoforo da Vaylà, habitatore in essa cità, et havemo<br />

revocato ogne altro che mò se retrova exercere <strong>di</strong>cto offitio. Pertanto volimo et ve<br />

comman<strong>di</strong>amo che, recevuta questa, subito mettiati <strong>di</strong>cto Christoforo ala posessione de<br />

<strong>di</strong>cto offitio, removendo, como havemo <strong>di</strong>cto, quello che mò se retrova exercere <strong>di</strong>cto<br />

offitio; al qual Christoforo fariti da mò inanti de respondere dela mensuale provisione<br />

seu salario, como<strong>di</strong>tate, quemadmodum sole fir resposto ali suoy precessori in <strong>di</strong>cto<br />

offitio. Data Me<strong>di</strong>olani, <strong>di</strong>e ultimo Marcii 1454.<br />

Bonifacius.<br />

Iohannes.<br />

1189<br />

Francesco Sforza trasmette al capitano <strong>di</strong> Casteggio la supplica dei comuni e degli uomini <strong>di</strong><br />

Propera, Revelino e Motta, provvedendo a quanto vi si <strong>di</strong>ce e che, comunque, non vi sia alcun<br />

ritardo al pagamento delle tasse.<br />

317v Capitaneo Clastigii.<br />

1454 aprile 1, Milano.<br />

Per parte delli communi et homini de Propera, Revelino et la Mota havemo recevuto la

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