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Registro missive n. 16 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e ...

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Magnificis domino Conrado de Foliano et Roberto, nepoti nostro.<br />

Per certo degno respecto non intendemo né volimo che per domane e l'altro faciati<br />

guerra alcuna, né noxia, novità ale terre quale ne fino occupati, né volimo lassiati<br />

movere le vostre gente de lì come sonno; ma bene volimo che in questo mezo solicitati<br />

quanto più presto sia possibile bombarde et li apparechiamenti che siano al luogo<br />

deputato, et voy, l’altri dì subsequenti, an<strong>di</strong>ati ad exequire l'or<strong>di</strong>ne dato, non<br />

scrivendone nuy altro in contrario. Et così havemo scripto ad Angelo che non se mova<br />

con le genti fin a tanto non siati là; avisatene de passo in passo delli vostri progressi.<br />

Me<strong>di</strong>olani, x iulii 1454.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

1735<br />

Francesco Sforza ripete ad Angelo de Caposilvis e a Giovanni Giapano <strong>di</strong> non muoversi <strong>di</strong> lì fino<br />

all’arrivo <strong>di</strong> suo fratello Corrado e <strong>di</strong> suo nipote Roberto, al corrente <strong>di</strong> quel che si dovrà fare.<br />

Non vuole che intanto facciano guerra e danni a quelle terre che furono occupate.<br />

In data 10 luglio fu scritto a Roberto Sanseverino che faccia restituire a Giovanni Iacobo<br />

Guismala, latore della presente, il suo ragazzo portato via da Tartaglia e Barberio.<br />

(1454 luglio 10), Milano.<br />

460r Angelo de Caposilvis et Iohanni Giapano.<br />

Como per altre nostre ve scripsemo a questi dì proximi passati non volimo che ve<br />

partiati da lì fin a tanto non serano giuncte lì da vuy Cunrado, nostro fratello, et Roberto,<br />

nostro nepote, quali vengono informati della mente nostra circa quanto se haverà a<br />

fare; et in questo mezo non faciati guerra né veruna noxia novità a quelle terre che ne<br />

fino occupate dal tolere le biade in fuora. Me<strong>di</strong>olani, ut supra.<br />

Ser Iacobus.<br />

Cichus.<br />

Die x iulii, scriptum fuit magnifico domino Roberto de Sancto Severino quod faciat<br />

restituere latori presentium Iohannis Iacobi Guismale regacium suum sibi abductum per<br />

Tartagliam et Barberium suos omnino.<br />

Zaninus.<br />

Iohannes.<br />

1736<br />

Francesco Sforza assicura Andrea Dandolo, provve<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Crema, che lo ha informato della<br />

fuga <strong>di</strong> Tartaglia da Cologno da Matteo da Capua, che se or<strong>di</strong>nerà a Matteo <strong>di</strong> mandare un<br />

uomo qua, il duca gli farà ogni favore per cui, trovato che sia il Tartaglia, liberamente glielo<br />

consegnerà con tutto quello che avrà portato via a Matteo o ad altri.<br />

Domino Andree Dandulo, provisori Creme.<br />

1454 luglio 10, Milano.<br />

Inteso quanto ne scriveti della partita et fuga ha facto Tartaglia da Cologno dal<br />

spectabile Matheo da Capua, brevemente respondendo ve <strong>di</strong>cemo che se vuy alo <strong>di</strong>cto<br />

Matheo mandareti uno qua, nuy li faremo tuti quelli favori et provederemo con effecto<br />

che, retrovandose <strong>di</strong>cto Tartaglia in le forze nostre, gli lo faremo libere consignare in le<br />

mano, et così ogne altra cosa che l'havesse portata del <strong>di</strong>cto Matheo o de altra<br />

persona. Me<strong>di</strong>oiani, x iulii 1454.<br />

Zaninus.<br />

Iohannes.

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