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32 - Il Calitrano

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IL CALITRANO N. <strong>32</strong> n.s. – Maggio-Agosto 2006<br />

missione in Calabritto; e D. Paolino, e D. Nicola<br />

per cominciare la missione in Senerchia<br />

(…) Al primo di questo corrente mese di Febrajo<br />

si passarono due padri per andare a cominciare<br />

la missione della Quaglietta, e due<br />

altri alla Missione della Valva, numerosa di<br />

mille anime (…) Tutte queste nove sante missioni<br />

si sono fatte senza risparmiare alcuna<br />

fatica, mentre tutti i popoli l’anno confessati i<br />

soli padri, senza cercare veruno aggiuto, e<br />

perciò quasi ogni giorno, andavano a confessare<br />

circa le dieci ora, e talvolta le 12 ore.<br />

Anno tutti faticato allegramente, ed io ò riconosciuto<br />

nella loro allegrezza, e nel profitto<br />

de’ popoli il nostro aggiuto. (…) Caposele, 14<br />

feb. 1747 - di Vostra Signoria devotissimo<br />

obligatissimo servitore vostro Cesare Sportelli<br />

del SS.mo Salvatore.<br />

2<br />

F. KUNTZ, Commentaria de vita D. Alphonsi<br />

et de rebus Congregationis SS. Redemptoris,<br />

III<br />

Nel giorno di Natale come vi scrissi si<br />

partì per Cairano, dove fece la predica grande<br />

il P. D. Lorenzo, l’istruzione il P. D. Francesco,<br />

la meditazione D. Bernardino, gli esercizj<br />

ai preti il P. D. Carmine, il quale ancora<br />

diede la benedizione e finì la vita divota, ettesoché<br />

il P. D. Lorenzo dovette andare a fare<br />

l’istruzione a Calitri. Già scrissi qualche cosa<br />

di questa missione; solo resta che di limosina<br />

si fece tanta che basta a fare una statua di<br />

Maria.<br />

Nel giorno della Circoncisione di Nostro<br />

Signore primo dell’anno 1747, io, il P. D. Lorenzo<br />

ed il P.D. Cesare partimmo per Calitri<br />

(seguitandoci poi da mano in mano tutti gli<br />

altri padri), luogo di 3 mila e più anime, dove<br />

ancora vi è quel benefattore D. Francesco<br />

Margotta, che contribuerà molto alla fondazione<br />

di Caposele. A Calitri fece la predica<br />

grande il P. D. Cesare, l’istruzione il P. D.<br />

Lorenzo, la meditazione il P. D. Paolino ed io<br />

il Rosario. il P.D. Andrea diede gli esercizj a<br />

preti ed al monastero delle monache singolare<br />

in tutta questa diocesi, dove non solo non<br />

si fanno monache nemmeno di casa, ma tutte<br />

tutte si maritano, anzi chi non si marita è tenuta<br />

per vergogna; (…). A Calitri cosa singolare<br />

fu che le genti dalla notte venivano alla<br />

chiesa, e si contentavano di aspettare alle porte<br />

per più ore, con tutto che pioveva a gran<br />

copia la neve e faceva grandissimo freddo,<br />

per poi confessarsi (che questa è la meraviglia)<br />

che avevano parlato colla moglie dello<br />

scomunicato, oppure avevano risalutato lo<br />

scomunicato.<br />

Nella terra di Calitri il P. Sportelli convertì<br />

un peccatoraccio che da 24 anni non si<br />

era confessato e ciò fu nel 1747 a 10 gennaio.<br />

3<br />

F. KUNTZ, Commentaria de vita D. Alphonsi<br />

et de rebus Congregationis SS. Redemptoris,<br />

III, 99<br />

Epistola dello studente Moscarelli a P.<br />

Mazzini sulla missione celebrata in Teora,<br />

215 - archivio generale XXXIX, 99<br />

Viva Gesù, Maria, e Luigi. Molto reverendo<br />

padre in Christo, padre rettore mio caro,<br />

scrivo all’isola di Cairano, dico isola perché<br />

sta sopra d’un monte, luogo di mille anime<br />

in circa; e per consolazione di tutti, voglio<br />

scrivervi qualche cosa di queste missioni.<br />

(…) il martedì da Voltorara ci partimmo per<br />

Teora, dove per strada il p. d. Francesco cadde<br />

tre volte da sopra il mulo, e d. Bernardo, e<br />

d. Bernardino caddero ancora, e per miracolo<br />

Convegno su<br />

Nicolai<br />

Tra il 15 e il 18 giugno si è svolto<br />

in Adelfia (BA) il convegno “La<br />

famiglia Nicolai tra XVII e XIX secolo”,<br />

promosso dall’Azione Cattolica<br />

di Adelfia con la collaborazione<br />

della Pro Loco “Compsa”.<br />

Alla manifestazione, istituita con<br />

lo scopo di promuovere la conoscenza<br />

dei Nicolai e di raccogliere<br />

fondi per completare il restauro del<br />

palazzo baronale di Adelfia, antica<br />

residenza della famiglia, hanno<br />

partecipato gli arcivescovi di Bari e<br />

di Sant’Angelo dei Lombardi, i<br />

sindaci di Adelfia e di Conza, la<br />

prof.ssa Angela Berardini, presidentessa<br />

dell’Azione Cattolica di<br />

Adelfia, Clemente Farese, presidente<br />

della Pro Loco “Compsa”, e<br />

numerosi relatori che per quattro<br />

giorni hanno ricostruito le vicende<br />

della famiglia Nicolai, delle loro<br />

residenze e del loro antico feudo.<br />

Appartennero all’illustre famiglia<br />

pugliese anche due arcivescovi di<br />

Conza, Francesco (1716-1731) e<br />

Giuseppe (1731-1758), che ressero<br />

la diocesi irpina per quarantadue<br />

anni, promuovendone la ricostruzione<br />

dopo il terremoto del 17<strong>32</strong> e<br />

favorendone l’evangelizzazione attraverso<br />

l’opera dei missionari di<br />

Sant’Alfonso Maria dei Liguori.<br />

non restarono pesti, a cagione delle pessime<br />

strade che sono da queste parti, con tutto ché<br />

da tanto tempo che non è piovuto. A Teora<br />

fummo ricevuti con gran onore, e gran consolazione,<br />

perché da dodeci anni che non aveva<br />

avuta missione. Nel giorno di Natale io, d.<br />

Francesco, e d. Bernardo e d. Bernardino, e<br />

non può spiegarsi l’onore con cui fummo ricevuti<br />

ed incontrati dal clero con stola, cotta,<br />

cantando il Benedictus. <strong>Il</strong> popolo era tutto<br />

molle di lacrime ed andava baciando le vesti<br />

dei padri (sebbene quasi nessuno si accostò a<br />

me perché mi conoscevano alla ciera) e ci<br />

venerava come santi (oh!, mia confusione!)<br />

ed è tanto ansioso di sentire la divina parola,<br />

che ad ogni segno di campana si raduna tutto<br />

alla chiesa; e così ancora sono i popoli convi-<br />

6<br />

cini, i quali a gara desiderano la missione.<br />

Anzi questa mattina vi abbiamo avuti molti di<br />

Calitri ed Andretta, molte miglia di questi<br />

paesi lontani, solo per confessarsi e sentire<br />

la divina parola. In somma, padre mio, è una<br />

tenerezza vedere tanti poveri campagnioli lasciare<br />

i loro campi, anzi i vaticali non andare<br />

alla vatica solo, dicono essi, per godersi la<br />

santa missione. I poveri padri faticano, e faticano<br />

bene, perché sono stati tre, sebbene poi<br />

è venuto il p. d. Carmine per dare gli esercizj<br />

ai preti, e per aiuto; ma il popolo è grande e<br />

vi concorrono molti forastieri.<br />

In questo luogo v’è gran ignoranza, e<br />

quel che è peggio poco affetto al sacramento<br />

della penitenza, tantoché ò trovato più figliuoli<br />

di 12, 13 o 14 senza essersi mai confessati,<br />

molto più oggi uno di 14 anni non<br />

sapeva nemmeno il mistero dell’Incarnazione,<br />

cioè, chi s’è fatto uomo. Ma poi da un’altra<br />

parte è consolazione vedere tante anime innocenti,<br />

nate per il Paradiso, imperocché da<br />

cinque e più mesi non confessati, non portano<br />

materia per l’assoluzione e nemmeno nella<br />

vita passata s’è trovato dove appoggiarla.<br />

4<br />

Epistolae Ven. Servi Dei Caesaris Sportelli<br />

C.SS.R., Roma 1937.<br />

lettera 135. Ad Patrem Mazzini - 5 Iun<br />

1747<br />

È terminata la missione di Andretta, che è<br />

stata di gravissimo incommodo, mentre la<br />

chiesa sta scoverta, ed abbiamo incontrato il<br />

tempo piovoso, e coll’umido, e freddo. Anno<br />

detto, che per miracolo non mi sono ammalato.<br />

La Predica della Madonna non la potei<br />

terminare, perché l’acqua, ed un vento freddo<br />

mi saettava tutte le ossa. È stata niente di meno<br />

una delle missioni fruttuosissime, e la misericordia<br />

di Dio vi ha fatto trovare un sacerdote<br />

forastiere sospeso per aver dato morte ad<br />

un suo figlio, che aveva avuto da una sua sorella<br />

carnale, colla quale anche dopo maritata<br />

seguitava la tresca. Da tre anni già si era disperato.<br />

Si è confessato con P. D. Paolo, e si è<br />

communicato con molta edificazione. Terminata<br />

questa rinnovazione di spirito, passerò,<br />

Deo dante, a Calabritto, ed indi a Calitri. <strong>Il</strong> P.<br />

D. Paulo con D. Paolino è in Laviano. <strong>Il</strong> P. D.<br />

Pietro è in Cajrano. (…) Teora, 5 giugno<br />

1747, servo e fratello Cesare Sportelli del SS.<br />

Salvatore.<br />

5<br />

F. KUNTZ, Commentaria de vita D.<br />

Alphonsi et de rebus Congregationis SS. Redemptoris,<br />

III, 101<br />

Relatio cujusdam congregati anonymi de<br />

iis quae caposelensi nostrae fundationi vitam<br />

dederunt<br />

I. M. I. Primi maneggi fra il signor arciprete<br />

Rossi, il P. D. Alfonso Liguori e monsignor<br />

Nicolai arcivescovo di Conza per la fondazione<br />

di Caposele.<br />

Stavano in Foggia il nostro padre rettore<br />

maggiore d. Alfonso di Liguori, presentemente<br />

vescovo di S. Agata de’ Goti e’l p. d.

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