LORINI Bonaiuto.pdf - Libreria Militare Ares
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<strong>LORINI</strong>, <strong>Bonaiuto</strong> (Firenze ca 1537/1547 - Venezia ca 1611)<br />
Ingegnere granducale, fu al servizio spagnolo nelle Fiandre (568-72) eseguì i lavori alla cittadella di Anversa diretti da Paciotto e poi<br />
da Bartolomeo Campi. Tornato in Italia, lavorò in Toscana e nelle fortezze veneziane, in Terraferma, Istria (Cittanova), Corfù e<br />
Dalmazia (Arbe e Zara). Nel 1587-88 realizzò inoltre il collegamento tra l'Adige e il fossato di Legnago e nel 1592 collaborò cin<br />
Giulio Savorgnan e Mario Martinengo alla progettazione della nuova fortezza di Palmanova, dove lavorò sino al 1594. Nel<br />
maggio 1597, per incarico del granduca, ispezionò la nuova fortezza di Livorno. F. Malacrida e B. Lorini, Due pareri sulle<br />
fortificazioni di Udine e Palma nel secolo XVI, a cura di S. Beretta-Manin - G.L. Manin, Udine 1868. DBI LXVI [G. Doti].<br />
Delle Fortificationi di <strong>Bonaiuto</strong> Lorini, libri cinque. Ne' quali si mostra con le più facili regole la Scienza con la Pratica, di fortificare<br />
le città, & altri luoghi sopra diversi siti; con tutti gli avvertimenti che per tale intelligenza possano occorrere. Nuovamente dati in<br />
luce [ristampate con aggiunta. [dedicato ai principi italiani]. In Vinegia, appresso Gio. Antonio Rampanzetto, 1596, in-folio,<br />
tavv. [BNCF - Palatino 11. 3 .7. 37] 1597. [. Secondo Ayala, p. 104, la prima edizione, rarissima, è del 1592]. Trad. tedesca,<br />
Francoforte, Theodor de Brys, 1607.<br />
Le fortificazioni nuovamente ristampate, corrette & ampliate con tutto quello che mancava per la loro compita perfettione con<br />
l'aggiunta del sesto libro [dedicato al granduca Cosimo I]. In Venetia, presso Francesco Rampazetto, 1609, in-folio, ritr., ill., in<br />
due versioni, una dedicata "alli Serenissimi Principi d'Italia", l'altra "alla Illustrissima Signoria di Venezia". [Catalogo Floncel I,<br />
p. 119, N. 1413. BNCF - Magl. 1. 4. 157]. Trad. tedesca a Oppenheim 1616 e 1620.<br />
Lorini, Buonaiuto (<strong>Bonaiuto</strong>)<br />
Dizionario Biografico degli Italiani - G. Doti<br />
<strong>LORINI</strong>, Buonaiuto (<strong>Bonaiuto</strong>). - Non si conosce con esattezza l'anno di nascita di questo ingegnere militare nato a<br />
Firenze, da nobile e illustre famiglia, tra il 1537 e il 1538 (Writing on architecture() o, come sembra più plausibile, poco<br />
dopo il 1540 (Promis).<br />
La notizia di una sua consulenza sulle difese dell'isola d'Elba, offerta a Cosimo I nel 1547 (Lombardi), che farebbe<br />
retrodatare la data di nascita di parecchi anni, non ha trovato riscontri ed è stata giudicata dalla maggioranza degli studiosi<br />
del tutto infondata. Opinabile sembra poi essere l'età del L. inserita a mo' di epigrafe nella cornice che circonda il ritratto<br />
dell'autore nelle due edizioni del suo trattato sulle fortificazioni ("Buonaiuto Lorini nobile fiorentino aetatis suae anno L"<br />
nell'edizione del 1597 e "anno LX" in quella del 1609): la prima indicazione farebbe individuare l'anno di nascita nel<br />
1547; la seconda, nel 1549. I due dati, oltre a non coincidere del tutto, sembrerebbero essere smentiti dalle notizie fornite<br />
dallo stesso L.: nella prima edizione (nella dedica e nel proemio) ribadisce che la materia trattata è frutto di trent'anni di<br />
attività di cui gli ultimi sedici al servizio di Venezia; nella seconda sostiene invece che sono quaranta gli anni di<br />
esperienze consumate direttamente sul campo, di cui trenta trascorsi al servizio della Serenissima. Nel proemio del 1609<br />
precisa poi di essere stato introdotto alla professione a ventidue anni, il che farebbe desumere ancora due date di nascita<br />
diverse, il 1545 o il 1547. Il problema è dunque lontano dall'essere risolto, anche perché l'età citata dal L. quale inizio<br />
della propria attività (ventidue anni) potrebbe indicare più plausibilmente il momento di inizio della formazione e non<br />
quello di avvio della professione vera e propria, con la possibilità che, prevedendo un tirocinio di almeno due o tre anni, si<br />
arrivi a collocare la data di nascita al 1542 o al massimo al 1544 (cfr. Promis, p. 638 n. 1).<br />
Il L. iniziò la sua attività di "inzegnero" all'età di ventidue anni, entrando a far parte della cerchia di tecnici al soldo di<br />
Cosimo I de' Medici, cui spettò il merito di averlo introdotto nella bottega di Bernardo Buontalenti (Galluzzi).<br />
La frequentazione del maestro, tra i maggiori architetti militari al servizio del granduca, e lo studio attento dei suoi lavori<br />
lasciarono ampie tracce negli schemi urbani del L.: dalla forma del circuito bastionato, alla disposizione dei cavalieri<br />
lungo le cortine murarie; dal tracciamento della rete viaria interna, alla disposizione delle piazze di servizio alla gola dei<br />
bastioni e dei cavalieri del fronte di terra; dalla frequenza variabile del numero di assi stradali, spostandosi dal centro<br />
della città fortezza verso il perimetro, al rapporto tra strade radiali, porte urbane e bastioni.<br />
Tra il 1568 e il 1572 fu nell'esercito cattolico stanziato da Filippo II nelle Fiandre per reprimere il movimento<br />
indipendentista protestante. Fu in quella circostanza che ebbe modo di arricchire le proprie conoscenze in materia di<br />
architettura della fortificazione, con l'osservazione diretta e lo studio di diversi progetti in corso di realizzazione per lo più<br />
su disegni di architetti italiani. È il caso, per esempio, della costruzione della discussa cittadella di Anversa, cominciata<br />
nell'ottobre del 1567 seguendo scrupolosamente le prescrizioni di Francesco Paciotto, sostituito nel 1569 da Bartolomeo<br />
Campi, nuovo direttore dei lavori nonché soprintendente alle fortezze nei Paesi Bassi (Fara, 1993).<br />
Negli anni immediatamente successivi al ritorno in Italia, il L. operò a Firenze e soprattutto nei territori della Repubblica<br />
veneta, dove era stata avviata dalla metà del Cinquecento una massiccia opera di adeguamento e trasformazione delle<br />
piazzeforti, per lo più sotto la direzione di ingegneri esterni, molti dei quali provenienti dal Granducato di Toscana<br />
(Promis). Le prime notizie certe riguardanti la presenza del L. a Venezia sono databili al 1579, anno in cui entrò in<br />
contatto con i maggiori responsabili della Repubblica in materia di fortificazioni, tra cui il soprintendente alle fortezze<br />
Giulio Savorgnan e Sforza Pallavicino, capitano generale delle milizie in Terraferma sin dal 1559. Il 7 febbr. 1581 il L.