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Fondato nel 1950
da Pasquale Barracano
N. 7 ANNO LXI
LUGLIO 2010
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Direttore Responsabile
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Coordinamento
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TULLIO PANDOLFI
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EDIZIONE, DIREZIONE, REDAZIONE,
PUBBLICITÀ E AMMINISTRAZIONE
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del 31 luglio 1992 n. 612
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La redazione non si ritiene responsabile
per variazioni e/o imprecisioni di date e notizie
ORGANO
UFFICIALE
DELL’ITALMOPA
Editoriale
………
………
………
………
di ………
7
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Attualità
Fatti e Notizie
11
Mercati Internazionali
17
Eco di Bruxelles
21
World Grain
23
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Articoli
“L´agricoltura si allinei
alle esigenze dell´industria”
di Daniele Di Stefano
25
———————————————————————
Le nuove iscrizioni 2009
al Registro nazionale
delle varietà
per il frumento duro
di G. Aureli , A. Arcangeli,
P.G. Bianchi, C. Cecchini, G. Corsi,
M.G. D’Egidio, A. Dottori,
E. Gosparini, M.E. Isceri,
R. Mortaro, S. Moscaritolo
37
———————————————————————
“Il conto deposito
non risolve i problemi”
di Roberto Faben
63
———————————————————————
Sommario
———————————————————————
I Consorzi rinnovano
i centri di stoccaggio
di Roberto Faben
65
———————————————————————
“L´Emilia Romagna,
culla dell´agroalimentare”
di Giancarlo Galan
68
———————————————————————
Rubriche
Le Aziende Informano
71
Diritto
73
Fiere e Convegni
74
———————————————————————
Associazione Industriali
Mugnai d’Italia
www.italmopa.it
LUGLIO 2010 / 5
Editoriale
LUGLIO 2010 / MOLINI
9
d’Italia
Italmopa: “Le importazioni di frumento duro
sono un falso problema”
Italmopa esprime nuovamente il proprio
sconcerto sulle dichiarazioni che
hanno accompagnato l’iniziativa Coldiretti,
avverse alle importazioni di
frumento duro provenienti da Paesi
terzi. Italmopa ricorda che l’industria
molitoria italiana trasforma annualmente
circa 5 milioni 200 mila tonnellate
di frumento duro per la produzione
di semole di frumento duro destinate,
in primis, all’industria pastaria.
L’approvvigionamento dell’industria
molitoria in materia prima frumento
duro non può, tuttavia, essere coper-
Il Presidente di Italmopa, Umberto Sacco.
to dalla produzione nazionale - che
ha fl uttuato, nel corso degli ultimi 3
anni, tra i 3 e i 4 milioni di tonnellate
(parzialmente destinata anche
alla produzione di sementi e quindi
non utilizzabile dall’industria) e che
risulta, pertanto, largamente defi citaria
rispetto alle esigenze quantitative
della trasformazione.
In Puglia in particolare, il quantitativo
di frumento trasformato dall’industria
è stimato in oltre 1 milione e
mezzo di tonnellate rispetto ad una
produzione regionale di frumento
duro che si è mediamente situata
nel corso degli ultimi tre anni, secondo
i dati Istat, in circa 835 mila
tonnellate.
Italmopa rileva e respinge l’inaccettabile
tentativo di ricondurre le innegabili
diffi coltà in cui si dibatte
la frumenticoltura regionale o nazionale
alle importazioni provenienti
da Paesi terzi, importazioni che sono
quantitativamente - e anche qualitativamente
per via dell’esigenza
dell’industria di trasformazione di disporre
di materia prima di alta qualità
non suffi cientemente reperibile a
livello nazionale - complementari e
non alternative alla produzione nazionale
di frumento duro.
“L’Italia detiene un’assoluta leader-
Controlli igienico-sanitari sugli alimenti:
nessun onere per le aziende agricole
Le imprese agricole non dovranno
pagare le tariffe per i controlli igienico-sanitari
sugli alimenti. È quanto
stabilisce l’articolo 48 della Legge
comunitaria 2009, approvata dal
Senato il 12 maggio scorso. Viene
così fatta chiarezza su una norma
che rischiava di provocare un notevole
aggravio dei costi per gli agricoltori
e che fi no ad ora era stata
applicata in modo differenziato nelle
varie regioni.
La stessa Regione Emilia Romagna,
accogliendo le sollecitazioni delle
organizzazioni professionali, aveva
fatto la scelta di sospendere i paga-
Fatti & Notizie
ship a livello mondiale nella trasformazione
del frumento duro per la
produzione di semole destinate es-
senzialmente all’industria pastaria a -
precisa il Presidente Italmopa, Umberto
Sacco - da qui la necessità di
individuare strumenti, condivisi da
tutti gli attori della fi liera, in grado
di salvaguardare e sviluppare la produzione
nazionale di frumento duro
sotto l’aspetto quantitativo, ma anche
qualitativo e di incrementare la
competitività della fi liera e di tutti gli
attori che la compongono.
In questo quadro appare francamente
deplorevole e controproducente,
che al necessario confronto interno
tra i principali attori della fi liera sui
modi di rispondere in modo adeguato
alle principali e numerose criticità
della fi liera si sostituisca, per motivazioni
di ordine sindacale, l’uso di
strumenti di natura propagandistica,
peraltro assolutamente privi di qualsiasi
fondamento, che non consentono
ai consumatori una valutazione
obiettiva delle problematiche in essere.
In ogni modo, il nostro obiettivo
sarà sempre quello di rispondere
adeguatamente, e possibilmente in
un contesto di fi liera, alle richieste e
alle esigenze dell’industria pastaria e
dei consumatori”. ■
menti relativi a tali controlli, in attesa
di un chiarimento normativo a livello
nazionale. ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
11
d’Italia
Galan: “Sugli Ogm il mio punto
di vista è diverso”
“Non caambio la poosizione esppre resfi cilmeente recuperraabile in unn terresa
fi n quui dall’Italiaa sui dossieerr rino strraategico comee la conoscceenza. Il
guardant nti i mais Oggm, destinatti al- mio è è il Paese di GGuglielmo MMa Marconi
l’alimenttazione animmale, compeete ten- e di EEnrico Fermi ee, anche pper er queza
prevaalente del MMinistero ddeella sto, noon può impoorre stop in inggiusti-
Salute. PPerò, credo sia utile chhiaarifi cati aa chi spende e la propriaa iintellire
che laa mia visionne è diverssaa da genzaa e la propriaa vita nella a rricerca
quella ddei Ministri che mi haannno del saappere e della cconoscenzzaa”. ■
precedutto”.
Così il Ministro MIPAAF, Giancarlo
Galan, è intervenuto in Consiglio
dei Ministri dell’Agricoltura e
della Pesca, a Lussemburgo, dove
sono state presentate le proposte
della Commissione per sei varietà
di mais geneticamente modifi cate.
“Per l’avvvenire, perr lo menoo pper
quanto rriiguarderà lee mie compeete tenze
di Minnistro delle PPolitiche Aggric icole,
Alimeentari e Foreestali, ho inntteenzione
di far valere uun punto ddi vista
più aaperto. Incorraggerò la rriccerca
e la sperimentaazzione anchhe e in
questo ccaampo. Non permetteròò cche Il Minis istro delle Politiche Agricole, Ali-
l’Italia si ritrovi a paggare un gapp ddifmentari e Forestali, Giancarlo Galan.
Fatti & Notizie
“Bisogna
rifondare il
sistema agroalimentare”
“Quando dico che c’è bisogno di un
progetto complessivo che rifondi tutto
il nostro sistema agroalimentare,
intendo dire che non è più possibile
continuare ad accettare lo stato di
crisi in cui ci troviamo ormai da anni.
Infatti, anche quest’anno, la crisi
dei prezzi dei cereali si è fatta sentire
pure sulle semine di frumento duro,
tenero, orzo e avena, le cui superfi
ci, nella campagna in corso, sono
diminuite del 6% rispetto al 2009”.
Il Ministro delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan,
commenta così i dati del bollettino
Agrit diffuso dal MIPAAF.
Rispetto ai 2,27 milioni di ettari del
2009, quest’anno è stata rilevata una
superfi cie di circa 2,13 milioni di ettari.
Il calo maggiore è stato registrato
per l’orzo (-16%), seguito dall’avena
(-15%), dal frumento tenero (-5%) e
dal duro (-1%). ■
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LUGLIO 2010 / MOLINI
13
d’Italia
Cresce ancora
l’export di pasta
La crisi non colpisce l’export di pasta italiana. Stando, infatti,
ai primi riscontri targati 2010, la regina dell’agroalimentare
tricolore ha confermato il trend di crescita del 2009. Tant’è
che, nel primo trimestre di quest’anno, il volume ha superato
il tetto delle 430 mila tonnellate. In pratica, 2 punti percentuali
in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Per quanto riguarda i diversi mercati di destinazione, emergono
dati fortemente differenziati: -4% in Germania (che resta
comunque il principale sbocco commerciale della nostra
pasta), +14% in Francia, +7% in Inghilterra e +9% negli
Stati Uniti. Più attenuata ma dinamica la “corsa” alle spedizioni
verso il Giappone (+2%) e verso il mercato svizzero
(+1%). Bene anche i rapporti con la Russia che, dopo lo stallo
del 2009, ora hanno ripreso a correre facendo segnare un
ragguardevole +4%. ■
Psr: passa dal 20 al
50% la quota di anticipo
Passa dal 20 al 50% la quota di contributi che i benefi -
ciari delle misure di investimento previste dal Programma
di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Emilia
Romagna potranno chiedere come anticipo. Ciò signifi -
ca che potranno contare da subito su un plafond di 15
milioni di euro. La novità, che interessa i titolari di un
provvedimento di concessione emesso negli anni 2009
e 2010, principalmente in relazione all’asse 1 e 3 del
Psr, arriva dall’Ue come misura per contrastare le diffi -
coltà derivanti dalla crisi economica. ““Questa ppoossibilitàà
- spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio
Rabboni - èè particolarmmente vantagggiosa per r ggli impreenditori.
Laa lliquidazione e complessivvaa del cont ntrributo
pubbblico avviieenne a fi n e lavvori; poter ddisporre di i uun ulterriore
anticippoo sulla partee di risorse aa fondo ppeerduto
ridduce l’esigeenzza di ricorrerre al credito bancario ppeer copriire
la quotaa di capitale pprivato neceessario all’eesecuzioone
degli innve vestimenti pre revisti. Per quuesti motiivvi vi invitiam
amo tutti i bbeenefi ciari add utilizzare qquesta imppoortante
oopportunittàà”. ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
Fatti & Notizie
15
Il calo delle produzioni interne favorisce il trade
Grano: trend positivo
I
l commercio mondiale di grano
e derivati, secondo le prime
valutazioni dell’Usda dovrebbe,
nella campagna che sta
per iniziare (2010/11), aumentare di
oltre un milione e mezzo di tonnellate
rispetto al 2009/10, pur rimanendo
nettamente inferiore al livello record
toccato nel 2008/09.
La ridotta produzione interna nel
Nord Africa, soprattutto in Marocco e
Tunisia, dovrebbe determinare un aumento
delle importazioni, rispettivamente
di 1,2 e 0,4 milioni di tonnellate,
mentre in Egitto gli arrivi di grano
dovrebbero mantenersi sui livelli
del 2009/10.
Nel Medio Oriente le importazioni
sono previste in calo, soprattutto in
Iran (un milione di tonnellate in meno),
come conseguenza del più abbondante
raccolto interno. Stabili, invece,
in Siria ed in aumento in Arabia
Saudita, dove la produzione risulta
minore.
Nell’Asia Sud orientale, l’import è previsto
in espansione, per effetto della
crescente domanda interna in Indonesia,
Filippine, Malesia, Vietnam e Tailandia.
In contrazione, invece, appare
l’import nei principali Paesi dell’Asia
orientale (Cina, Giappone e Corea del
Sud).
Nelle altre aree geografi che non si
per l’import-export
Mercati Internazionali
COMMERCIO MONDIALE DEL GRANO E DERIVATI (Migliaia di tonnellate)
2007/08 2008/09 2009/10 2010/11
ESPORTAZIONI
Argentina 12.231 10.246 8.627 4.500 7.000
Australia 11.241 7.449 13.452 14.000 14.000
Canada 19.278 16.561 18.583 18.000 17.500
Kazakistan 8.089 8.181 5.701 7.500 8.500
Russia 10.584 12.552 18.393 17.500 17.500
Turchia 2.200 1.763 2.342 3.400 3.400
Ucraina 3.366 1.236 13.037 9.200 7.500
Unione europea 13.816 12.271 25.318 21.000 22.000
Stati Uniti
IMPORTAZIONI
25.041 34.328 27.295 24.000 24.500
Algeria 4.874 5.904 6.359 5.000 5.000
Brasile 7.743 7.076 6.762 6.500 6.300
Egitto 7.300 7.700 9.900 9.300 9.300
Indonesia 5.596 5.224 5.423 5.500 5.800
Iran 700 200 9.300 3.000 2.000
Irak 2.892 3.414 3.868 3.700 3.600
Israele 1.494 1.187 2.064 1.700 1.900
Giappone 5.747 5.701 5.156 5.300 5.200
Corea del Sud 3.439 3.092 3.371 4.400 3.600
Marocco 1.802 4.192 3.759 2.400 3.600
Messico 3.610 3.136 3.341 2.900 3.100
Nigeria 3.265 2.677 3.550 3.700 3.900
Peru 1.367 1.452 1.385 1.500 1.600
Filippine 2.754 2.266 3.201 3.000 3.300
Yemen 2.440 2.000 2.919 2.300 2.300
Tunisia 1.433 2.372 1.772 1.300 1.700
Turchia 1.778 2.192 3.577 3.100 3.300
Unione europea 5.137 6.942 7.740 6.000 6.000
Stati Uniti 3.394 3.012 3.460 3.250 3.000
TOTALE COMMERCIO 115.610 116.663 143.066 129.164 130.862
LUGLIO 2010 / MOLINI
17
d’Italia
prevedono sostanziali variazioni, come
nell’Asia meridionale, nel Nord
America, nell’Unione europea, nel
Sud America, nella regione dei Caraibi
e nell’Africa sub sahariana.
Per quanto riguarda, poi, i principa-
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
li Paesi esportatori, si prevede un sostanziale
recupero dell’export dall’Argentina,
dopo il forte calo del 2009/10,
anche se il livello stimato (7 milioni di
tonnellate) rimane inferiore alla media
delle annate precedenti.
Mercati Internazionali
Questo aumento, peraltro,
si basa non solo
sulla più consistente
produzione interna, ma
anche sull’aspettativa
che il Governo argentino
rilasci un suffi ciente
volume di licenze
all’esportazione in funzione
dell’effettivo surplus
esportabile.
Anche l’Unione europea
dovrebbe incrementare
le proprie esportazioni,
in virtù sia delle maggiori
disponibilità interne
di grano sia della
svalutazione dell’euro,
che rende il grano comunitario
più concorrenziale
sul mercato mondiale.
La riduzione della produzione
interna ed il
basso livello degli stocks
di riporto, contribuiscono
a causare un notevole calo dell’export
previsto dall’Ucraina (1,7 milioni
di tonnellate in meno).
Variazioni contenute, infi ne, sono previste
per gli altri principali esportatori,
quali Stati Uniti, Canada e Russia. ■
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19
“
Desidero esprimere sin
d’ora il mio apprezzamento
per l’approccio
con il quale la Commissione
ha avviato la discussione
sull’avvenire della Politica Agricola
Comune, chiamando tutte le organizzazioni
e i soggetti interessati ad
esprimere i propri convincimenti e
le proprie richieste”. ” Così il Ministro
delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali, Giancarlo Galan, è interve-
nuto al forum organizzato a Bruxel
les dalla Coldiretti cui hanno partecipato
anche il Commissario europeo
all’Agricoltura, Dacian Ciolos; il
Ministro delle Politiche Europee, Andrea
Ronchi, e il Presidente di Coldiretti,
Sergio Marini.
“È un metodo di lavoro corretto perché
ci consentirà di proseguire le discussioni
in Consiglio avendo una
chiara percezione delle aspettative
e delle sollecitazioni che provengono
dalla società civile - commenta
Galan -. Si è registrata una sensibile
contrazione dei redditi dei produtto-
ri e una volatilità dei prezzi preoccupante,
dovuta anche a fenomeni speculativi
che hanno acuito le diffi coltà
degli agricoltori. Questo è dovuto, in
larga parte, all’evoluzione del mercato
mondiale che infl uenza in misura
crescente il mercato comunitario ormai
largamente permeabile all’andamento
del commercio internazionale.
L’Europa oggi non gode più della
protezione tariffaria che un tempo
ne proteggeva il mercato, al tempo
po stesso stesso ll’equilibrio equilibrio di di molte molte fi filiere liere
agricole è fortemente dipendente dal
volume di esportazione sul mercato
mondiale”. ” Il Ministro prosegue a rit-
mo serrato: “Negli scorsi anni la criticità
di questo scenario non è stata
colta a pieno né in Italia né in Europa,
nonostante gli appelli rivolti dalle
organizzazioni agricole più rappresentative.
Ancora oggi qualcuno descrive
l’agricoltura europea come un
settore assistito e protetto, mentre i
nostri imprenditori devono misurarsi
con un mercato sempre più aggressivo
e concorrenziale.
Eco di Bruxelles
Considero assurdo porre oggi in discussione
la PAC, proprio perché il
contesto storico cui ho fatto cenno
(calo dei redditi, volatilità dei prezzi,
accresciuta concorrenza internazionale)
rende ancor più necessaria
che non in passato una politica europea
organica e coerente. Occorre sottolineare
che il sostegno economico
ai nostri produttori è un’integrazione
al reddito che dobbiamo riconoscere
loro a fronte dei costi aggiuntivi che
gravano gravano sulle sulle imprese imprese europee europee” .
Galan spinge, poi, sull’acceleratore a
difesa del patrimonio agricolo nazionale:
“Abbiamo costruito un’agricoltura
che produce qualità e prodotti di
eccellenza che non possiamo abbandonare.
In mancanza di aiuti adeguati,
l’agricoltura comunitaria sarebbe
destinata al declino ed il modello
agroalimentare costituito con l’impegno
di generazioni di agricoltori europei
verrebbe inesorabilmente ridimensionato.
Dobbiamo difendere ciò che abbiamo
costruito con decenni di civiltà”. ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
21
d’Italia
G
avilon Grain e Galesburg
Order Buyers hanno annunciato
che le due società
hanno stipulato un accordo
defi nitivo in base al quale Gavilon
acquisirà gli asset dell’Illinois
Centro Occidentale della società di
commercializzazione cerealicola.
L’acquisizione comprende l’acquisto
di otto silos granari e di una stazione
di ricezione, con una capacità di
stoccaggio combinata concessa in licenza
di circa 14,6 milioni di bushel.
“GrainStore ha conservato degli impianti
di altissima qualità posizionati
strategicamente in una delle regioni
di maggiore produzione di mais e
soia negli Stati Uniti - ha dichiarato
Greg Konsor, Vice Presidente e Direttore
generale di Gavilon Grain -.
L’impronta, le effi caci pratiche commerciali
e le valide performance fi -
nanziarie di GrainStore fanno dei silos
granari dell’azienda un nuovo ed
allettante acquisto per la nostra rete
di 74 impianti in tutti gli Stati Uniti.
Siamo desiderosi di lavorare con
l’abile team dirigenziale e impiegatizio
di GrainStore, nonché di servi-
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
re il mercato in quest’area geografi -
ca specifi ca e molto interessante”.
“Siamo emozionati di entrare a far
parte del team Gavilon - ha affermato
Marty Anderson, Presidente
di GrainStore -. Questa transazione
offrirà alla società l’accesso ad una
pluralità di risorse che ci consentiranno
di ampliare i servizi per i clienti.
Inoltre, la partnership permetterà
a GrainStore di cogliere delle opportunità
nello Stato dell’Illinois, nonché
World Grain
di tentare di espandere ulteriormente
l’attività”.
Gavilon si è impegnato a garantire
una transizione armoniosa per i
clienti e i dipendenti di GrainStore,
nonché il continuo successo dell’attività
di GrainStore.
Tutti i contratti di compravendita futuri
di GrainStore saranno acquisiti
da Gavilon. Inoltre, Gavilon intende
tenere tutti gli attuali dipendenti di
GrainStore. ■
Libero commercio: i produttori
fanno fronte comune
Gli accoordi in corsoo per il liberroo commercio (FTA), ovvero ro il punto cr cruciale
per cconservare le le opportunnittà di mercatoo dei produttttori in Colo loombia,
Panamaa e Corea ddeel Sud sonoo sstati l’argommento princippale dei nuummerosi
eventi sstampa orgaanizzati a WWaashington.
I membbri produttorri di organizzza zazioni che raappresentanoo il grano, ill mais,
la carnee di manzo e di maialee, nonché l’Ammerican Farmm Bureau FFeederation
sonno convinti cche la tratta tattiva in corso si concluderàà solo ed eessclusivamentte
quando i pproduttori rricceveranno deelle risposte cconcrete inn merito
alla ggiusta remuunerazione. ■
23
Intervista al Presidente Italmopa, Umberto Sacco
“L’agricoltura si allinei
alle esigenze dell’industria”
di Daniele Di Stefano
“ Se facciamo
mancare
il prodotto in certi
periodi, e poi vogliamo
rimetterlo tutto
sul mercato in altri,
creiamo una
distorsione del
mercato” .
P
residente Umberto Sacco, quello
passato è stato un anno molto
duro per l’economia mondiale.
E ha coinciso con il suo primo
anno alla guida di Italmopa. Dal suo osservatorio
privilegiato come ha reagito il
mondo dell’industria molitoria italiana?
“Lo scenario economico che si è
delineato è complesso, forse il più
diffi cile del dopoguerra. Quello
molitorio è un settore vivo, che si
è ammodernato tanto e si presenta
pronto all’appuntamento con
la ripresa. Ma è anche un settore
che - nonostante sia, con tutto
il comparto alimentare e quindi
riesca a contenere le fl uttuazioni
dei suoi livelli produttivi - sta vivendo
grandi diffi coltà. L’accesso
al credito, ad esempio. L’aumento
dei costi, perché non si vive di
sola materia prima: trasporti, sicurezza,
lavoro. E poi la qualità del
grano nazionale: la congiuntura
climatica ha prodotto grossi problemi
da questo punto di vista, sia
sul duro che sul tenero”.
L’industria molitoria italiana ai raggi X
ste alla crisi e fa meglio del settore alimentare nel suo
complesso. La bilancia commerciale con l’estero fortemente
positiva. La necessità di ricorrere al mercato internazionale
per far fronte alla scarsità, quantitativa e
qualitativa, del frumento italiano su piazza. I prezzi delle
materie prime che, soggetti ad un forte calo, tuttavia
non assicurano margini importanti. Ciò causa l’au-
mento dei costi accessori e provoca effetti collaterali
della crisi, come la stretta del credito. Quello ritratto
dal Presidente Umberto Sacco, durante l’Assemblea
annuale di Italmopa, a Roma il 4 giugno scorso, è un
settore che, per dirla con le sue parole, anche in tempi
di crisi “sa cosa fare e ha iniziato a farlo già negli anni
scorsi con competenza e intraprendenza”. E che quando
il treno dell’economia mondiale riprenderà a corre-
continua a pag. 27
LUGLIO 2010 / MOLINI
25
d’Italia
Articoli
Umberto Sacco, Presidente Italmopa, ritratto con Paolo De Castro,
Presidente della Commissione Agricoltura dell’Ue, durante la Con-
ferenza congiunta Semouliers e Un.a.f.p.a. svoltasi lo scorso mag-
gio a Polignano.
Parliamo delle diffi coltà di approvvigionamento...
“Se quest’anno c’è stato, come ho detto, un problema di
qualità sul mercato nazionale, negli anni precedenti abbiamo
assistito, invece, ad un problema di ritenzione da
parte del mondo agricolo. Se ne è fatto uno strumento
commerciale. Ferma restando la libertà incontestabile di
chi detiene il prodotto di farne quel che vuole, ritengo che
- se l’obiettivo reale è garantire il giusto approvvigionamento
all’industria molitoria e non creare inutili distorsioni
di mercato - il grano nazionale andrebbe introdotto sul
mercato in maniera ripartita durante tutto il periodo della
campagna. Se facciamo mancare il prodotto in determinati
periodi, e poi vogliamo rimetterlo tutto sul mercato in
altri, distorciamo il mercato. E siccome l’industria ha bisogno
di programmare il proprio approvvigionamento, capita
che importi anche più di quello che servirebbe.
Sono del tutto infondate e ingiustifi cate, quindi, le accuse
che alcune organizzazioni agricole ci rivolgono, di mortifi
care volutamente i prezzi del frumento nazionale con il
massiccio ricorso all’importazione”.
re, si troverà “già posizionato nei vagoni di testa, sul binario
giusto”.
Produzione
Il livello produttivo del settore molitorio italiano risulta,
nel 2009, sostanzialmente invariato (+0,1%) rispetto
al 2008: un segnale di tenuta che argina il trend
negativo degli ultimi tre anni (-2,0% nel 2008 rispetto
al 2007). In valori assoluti, il volume complessivo
della produzione è valutato in 10.260.000 tonnellate
(10.250.000 tonnellate nel 2008).
Si tratta di risultati decisamente migliori sia rispetto alle
performance del settore alimentare (-1,5%), sia rispetto
al pesante calo (-17,5%) registrato dall’industria na-
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
Presidente, critica gli agricoltori, ma nella sua relazione
alla recente Assemblea annuale di Italmopa
ha sottolineato la necessità di defi nire una
“strategia globale di sviluppo della fi liera”...
“Proprio così. Oggi non si può più ragionare per settori,
credere che i mugnai possano andare avanti da soli, che
gli agricoltori possano far da sé: oggi, se si produce grano
duro e tenero in Italia è giusto che questo grano sia
adeguato, per quantità e qualità, all’industria che lo deve
comprare. È una legge fondamentale.
Per questo motivo, il dialogo con la parte agricola, in gran
parte già avviato, è essenziale. A patto che non si ponga
come unico scopo, come in passato, la precaria gestione
delle ricorrenti emergenze legate alle quotazioni della
materia prima. Non si possono più ignorare i fattori di
debolezza strutturale che concorrono a determinare quelle
quotazioni, spesso non adeguatamente remunerative.
Bisogna sedersi al tavolo avendo come traguardo la defi
nizione di strategie e di piattaforme di sviluppo condivise
ma anche, e soprattutto, spregiudicatamente ambiziose.
E chi sarà al tavolo con noi dovrà aver fatto autocriti-
zionale nel suo complesso (costruzioni escluse).
Tendenze opposte per i due comparti dell’industria molitoria:
quello a frumento tenero ha segnato una riduzione
dell’1,5%, mentre quello a frumento duro un incremento
dell’1,8%. Si stima un lavorato di 5.140.000
tonnellate per il primo (5.220.000 tonnellate nel 2008)
e 5.120.000 tonnellate per il secondo (5.030.000 tonnellate
nel 2008).
Materia prima
Il valore medio annuo dei prezzi del frumento è stato,
nel 2009, inferiore del 32,6% rispetto al 2008, capovolgendo
la tendenza rialzista degli ultimi anni (+18,7%
nel 2008 rispetto al 2007; +46,4% nel 2007 rispetto
27
“La PAC dovrà riservare più attenzione
alle esigenze di tutti gli attori della fi liera”
Dedicare un’attenzione maggiore alle esigenze di tutti i componenti della fi liera e non solo di una parte. E proporre
obiettivi alternativi, rispetto agli attuali, cui legare le forme di sostegno economico. Secondo Italmopa sono
queste le direttrici lungo le quali deve muoversi il confronto sulla Politica Agricola Comune del dopo 2013.
Due, secondo gli industriali mugnai italiani ed europei, le principali criticità del settore su cui è indispensabile intervenire:
1) la volatilità dei mercati, per arginare la quale è necessario mettere in campo strumenti adeguati, come l’ammasso
privato, i contratti di coltura, i mercati a termine;
2) la fl uidità dei mercati, che va incoraggiata nell’interesse dei consumatori e di tutta la fi liera del frumento.
Ad esempio, con la costituzione di stock strategici: strumento di salvaguardia nei Paesi o nei settori produttivi
che risultano defi citari o particolarmente sensibili alle condizioni ambientali e climatiche.
Nel quadro delle discussioni sulla PAC e sulle misure di accompagnamento alla Riforma, sostengono, inoltre, i
mugnai italiani, non si potranno non prendere in considerazione fattori che infl uenzano notevolmente la competitività:
i problemi relativi agli agenti contaminanti, agli aspetti logistici e di trasporto, ai costi dell’energia, all’accesso
al credito, ai ritardi nei pagamenti, ai rapporti con la Gdo. ■
al 2006). Nel dettaglio, si è registrato un -27,1% per
il frumento tenero e un -36,8% per il frumento duro.
Frumento estero
Il ricorso al mercato internazionale, per far fronte sia alla
scarsità di frumento rispetto ai fabbisogni sia alle necessità
tecnologiche della trasformazione, è stato pari
a 4,1 milioni di tonnellate di frumento tenero (circa 2,7
milioni di tonnellate per l’industria molitoria) e a 2,1
milioni di tonnellate di frumento duro.
Quotazioni del frumento
L’andamento del mercato del frumento tenero ha mostrato,
nel 2009, una fl essione media del 27% rispet-
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
ca e aver smesso i panni di chi accusa il mondo della trasformazione
per giustifi care i propri errori. Bisogna defi nitivamente
uscire da quest’ottica e ragionare insieme, anche
con la seconda trasformazione, con panifi catori e pastai,
anche con la Grande distribuzione: si deve lavorare
in maniera globale su tutta la fi liera”.
Quali sono i primi nodi da affrontare?
“Bisogna partire da un dato: il mondo agricolo e l’industria
hanno viaggiato, fi nora, a due velocità diverse.
Le nostre imprese hanno investito per ammodernare gli
impianti e hanno introdotto tecnologie all’avanguardia.
L’industria, insomma, si adegua alle esigenze del mercato,
l’agricoltura non si adegua, o lo fa troppo lentamente.
Allineare l’offerta alle dimensioni e alle esigenze
dell’industria signifi ca, oggi, rinnovare anche le strutture
di stoccaggio, signifi ca concentrare l’offerta di materia
prima. Perché la struttura delle aziende agricole italiane
sappiamo qual è, e non la possiamo cambiare. Ma possia-
to all’anno precedente. Inferiori del 30% su quelli del
2008 i prezzi medi del frumento nazionale e comunitario,
mentre i grani di forza statunitensi e canadesi hanno
registrato una fl essione del 25% circa. Non si sono
verifi cate variabilità particolarmente accentuate nelle
quotazioni del frumento nazionale (per il frumento panifi
cabile circa +-12 €/t rispetto alla media annuale di
152 €/t; più marcate per le varietà di forza: circa +30/-
25 €/t sia per il nazionale/comunitario che per lo statunitense
e il canadese).
Sul mercato del frumento duro, rispetto al 2008, si valuta
un differenziale medio delle quotazioni intorno al
-36%, frutto del calo del 40% per il frumento duro nazionale
e comunitario e del 30% per quello non co-
29
mo cercare di concentrare l’offerta dei prodotti. È giunto
il momento che anche il mondo agricolo torni a correre.
Ci diranno: come si fa a correre con questi prezzi? Benissimo:
sediamoci e discutiamo. E poi: non dimentichiamo
che la politica agricola non si fa in Italia…”.
La PAC, appunto. L’Europa si avvia ad una com-
munitario di qualità. Molto meno accentuata rispetto
all’anno precedente la variabilità (+-30 €/t per il nazionale,
215 €/t in media; +20/-35 €/t per il comunitario,
235 €/t in media; +25/-45 €/t per il frumento di qualità
non comunitario, mediamente 258 €/t).
Fatturato
I prezzi medi alla produzione sono diminuiti l’anno
scorso del 29,7%: si è registrato, in particolare, un
-18,6% per le farine di frumento tenero, un -37,4%
per le semole di frumento duro, e un -34,5% per le
crusche.
Il fatturato dei prodotti dell’industria molitoria è stimato
per il 2009 in 2,560 miliardi di euro, con una
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
PRINCIPALI INDICATORI DELL'INDUSTRIA MOLITORIA
Variabili 2007 2008 2009 (provv.)
Fatturato (mln €) 3.167,7 3.636,6 2.506,4
Esportazioni (Mt)
223,8
166,5
233,8
Esportazioni (mln €)
66,8
70,9
67,3
Importazioni (Mt)
80,2
90,6
87,4
Importazioni (mln €)
16,2
20,3
15,9
Saldo commerciale (mln €) 50,6 50,6 51,4
Produzione (Mt)
10.460
10.250
10.260
- farine
3.930
3.860
3.800
- semole
3.472
3.400
3.460
- crusche
3.058
2.990
3.000
Produzione (var. %)
- farine
- semole
- crusche
Ordini interni (var. %) (1)
-2,2
- 1,4
- 0,6
Ordini esteri (var. %) - 45,9 - 25,6 - 40,4
Prezzi alla produzione 38,0 17,2 29,7
Incidenza costo mat. prima su fatturato (%) 89,9 86,0 82,7
Utilizzazione impianti (%) 71,4 71,3 68,9
Numero addetti 4.800 4.700 4.600
Costo del lavoro per addetto (var. %) 3,1 3,1 3,6
(1) compresa la semola di frumento duro utilizzata dall'Industria pastaria per l'export.
- 0,4
- 0,8
0,1
- 0,3
- 2,0
- 1,8
- 2,1
- 2,2
0,1
- 1,6
1,8
0,3
Fonte: Italmopa - Istat.
plessa revisione della sua programmazione politica.
Vista dalla fi liera del frumento, dove bisogna
intervenire?
“A questo proposito abbiamo avviato una grande rifl essione
all’interno della nostra Associazione europea, presentando
come, semolieri europei, un documento propositivo
(vedi box a pag. 29) che indica quali sono i punti su
contrazione del 29,6% rispetto al 2008 (3,637 miliardi).
Una diminuzione, segnalano gli industriali, determinata
dal calo dei prezzi medi alla produzione,
e conseguente alla contrazione di quelli della materia
prima.
Se i vari indicatori segnalano un calo dell’incidenza del
costo della materia prima sul fatturato, e dunque un
aumento del valore aggiunto, questo avviene però soltanto
in termini percentuali. In valore assoluto è evidente,
invece, una fl essione che, congiunta all’incremento
dei costi accessori (trasporti, lavoro, sicurezza
alimentare e del lavoro), determina una riduzione dei
risultati economici. Il settore, infatti, sembra realizzare
risultati migliori quando i prezzi del frumento sono
31
Destinazioni
Mercato Interno
UTILIZZAZIONE SFARINATI DI FRUMENTO TENERO (IN T)
PRODOTTI DALL'INDUSTRIA MOLITORIA ITALIANA
2008 2009 (provv.)
- per pane
2.650.000
2.600.000
- per pasta
28.000
25.000
- per prodotti dolciari
550.000
565.000
- per usi domestici
220.000
217.000
- per pizze e altri usi alimentari
342.00
325.000
- import farine
- 8.000
- 12.000
Totale Mercato Interno
Esportazioni
3.782.000 3.720.000
- farine
54.000
51.000
- pasta (equiv. farine)
24.000
29.000
Totale Esportazioni 78.000 80.000
Totale Farine 3.860.000 3.800.000
Equiv. Frumento 5.220.000 5.140.000
Fonte e elaborazione Italmopa .
Destinazioni
Mercato Interno
UTILIZZAZIONE SFARINATI DI FRUMENTO DURO (IN T)
PRODOTTI DALL'INDUSTRIA MOLITORIA ITALIANA
2008 2009 (provv.)
- per pane
1.540.000
1.537.000
- per pasta
180.000
176.000
- per usi domestici
30.00
30.000
- import semole
- 11.000
- 15.000
- import pasta
- 27.000
- 28.000
Totale Mercato Interno
Esportazioni
1.712.000 1.700.000
- semole
65.000
106.000
- pasta
1.623.000
1.654.000
Totale Esportazioni 1.688.000 1.760.000
Totale Semole 3.400.000 3.460.000
Equiv. Frumento 5.030.000 5.120.000
Fonte e elaborazione Italmopa .
più elevati. Se, in percentuale, l’incidenza del costo della
materia prima rispetto ai ricavi aumenta, il valore aggiunto
diminuisce in termini percentuali, ma può aumentare
in valore assoluto, consentendo un migliore
assorbimento degli altri costi.
Consumi interni
Forte la fl essione dei consumi nazionali pro-capite, determinata
dalla crisi economica. Fattore che, da una
parte induce a una riduzione vera e propria degli acquisti,
dall’altra spinge a tagliare gli sprechi. In particolare
per il pane, piccoli commercianti e Grande distribuzione
stanno cercando di limitare al massimo le eccedenze
di fi ne giornata, in passato arrivate a livelli an-
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
che molto signifi cativi.
A parziale compensazione, è intervenuto l’aumento
della popolazione (60.300.000 di persone, 250.000
in più rispetto al 2008). Quella immigrata, in particolare,
segnalano gli industriali, si integra piuttosto agevolmente
con le abitudini alimentari del nostro Paese,
non trovando peraltro diffi coltà a mantenere le sue
tradizioni gastronomiche: sia per la disponibilità di cibi
etnici provenienti dai Paesi di origine, sia per il notevole
grado di adattabilità della nostra industria alimentare.
Bilancia commerciale
Le vendite dirette all’estero di farine, semole e cru-
33
cui porre l’attenzione per risolvere i problemi della nostra
fi liera. Che sono soprattutto volatilità e fl uidità del mercato,
di adeguamento delle strutture di stoccaggio. È stato
creato un Comitato europeo sul grano duro, per discutere
in maniera specifi ca i problemi della fi liera. Il dialogo
è avviato”.
Dall’Europa all’Italia. L’anno scorso è stato adottato
il Piano cerealicolo nazionale. Qual è il suo
giudizio?
“Italmopa ha accolto favorevolmente l’adozione del
Piano realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole.
Un documento equilibrato. Ma dobbiamo stare attenti:
sche sono tornate a crescere, e in modo signifi cativo
(233.800 tonnellate, +40,4%), rispetto al 2008. Parallelamente,
le importazioni sono diminuite del 3,5%, a
87.400 tonnellate. Rilevante il miglioramento della bilancia
commerciale: +92% (da 76.000 a 146.000 tonnellate)
in quantità, +2% in valore.
Produzione globale e scorte
Per il 2009 l’International Grains Council stima una
produzione mondiale pari a 676 milioni di tonnellate
di frumento, che, rispetto ai livelli produttivi record
del 2008 (circa 688 milioni di tonnellate), segna solo
un leggero decremento. Siamo a livelli comunque
superiore ai consumi e suffi cienti, quindi, a consenti-
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
il rischio è che si disperdano energie in mille rivoli e mille
progetti che non vanno da nessuna parte. Bisogna, invece,
concentrarsi su alcuni, pochi, obiettivi. Per quanto
ci riguarda, quelli principali sono tre: il potenziamento
della logistica di settore, ammodernando le strutture
di stoccaggio, l’incremento della fl uidità del mercato,
la trasparenza delle quotazioni delle Borse merci (classifi
cazioni omogenee con inserimento, tra l’altro, di valori
tecnologici attualmente non uniformemente previsti).
Creando una sinergia tra le varie organizzazioni e
gli enti interessati, si possono concentrare le forze fi -
nanziarie su pochi target essenziali e risolvere le distorsioni
della fi liera”. ■
re un’ulteriore ricostituzione delle scorte di fi ne campagna,
che per il 2009/2010 dovrebbero attestarsi in
195 milioni di tonnellate (+28 milioni di tonnellate rispetto
al 2008/2009 e +74 milioni di tonnellate rispetto
al 2007/2008).
Questo recupero della produzione, segnalano gli industriali,
non può tuttavia essere considerato come indicatore
di un’inversione di tendenza. Va, piuttosto, ricondotto
ad una concomitanza di fattori positivi di natura
congiunturale (come l’andamento climatico favorevole,
con la vistosa eccezione dell’Italia). ■
[I dati citati sono desunti dalla relazione del Presidente
Umberto Sacco agli associati Italmopa]
35
Le prove sono state effettuate in diversi areali
Le nuove iscrizioni 2009
al Registro nazionale delle
varietà per il frumento duro
di Aureli G. 1 , Arcangeli A. 1 , Bianchi P. G. 2 , Cecchini C. 1 , Corsi G. 2 , D’Egidio M. G. 1 , Dottori A. 1 ,
Gosparini E. 1 , Isceri M. E. 2 , Mortaro R. 1 , Moscaritolo S. 1
1 CRA - QCE, Unità di Ricerca per la Valorizzazione Qualitativa dei Cereali, Roma
2 ENSE - Ente Nazionale Sementi Elette, Milano
“ L’attività di
ricerca
e il miglioramento
genetico
aprono la possibilità
di selezionare
varietà
innovative per
soddisfare al
meglio le esigenze
dell’intera fi liera
produttiva” .
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
Afronte di una caduta consistente del
base del frumento duro, che
Aattualmente si aggira su 13-15 euro/
AAprezzo
quintale (il 25% in meno rispetto allo
stesso periodo del 2009), non vi è alcun ridimensionamento
dei costi a carico dei produttori,
aumentati invece di circa il 30% rispetto allo
scorso anno. A tale disagio si ag-
giungono le diffi coltà che derivano
dal mercato nazionale per la presenza
di una quota consistente di
prodotto proveniente da altri Paesi
(es.: Stati Uniti, Canada e Turchia).
Se si considera che la produzione
mondiale di grano duro nel 2009 è
aumentata di circa il 7% rispetto
all’anno precedente (fonte: Newsfood)
il problema assume aspetti
ancora più gravi, in rapporto alle
note diffi coltà del settore agricolo
nel nostro Paese, che vede anche
il venir meno, per gli agricoltori, di
incentivi per produzioni di qualità.
Migliorare il reddito degli agricoltori
signifi ca, fra l’altro, mettere a disposizione
dell’industria di trasformazione,
e dei consumatori, prodotti
di qualità sempre più ricercati
dal mercato. Dai dati della Confederazione
Italiana Agricoltori (CIA)
la pasta prodotta in Italia contiene
il 50-60% di frumento duro di origine
estera, fatto questo che può
avere ripercussioni importanti sia
sulle caratteristiche igienico-sanitarie e qualitative
del prodotto fi nito sia sull’immagine della
Articoli
37
Articoli
pasta come prodotto tipico del Made
in Italy. L’attuale situazione rappresenta
sicuramente un momento critico
per il mercato nazionale che, nonostante
tutto, sembra però non abbandonare
la tendenza a una maggiore
attenzione verso l’origine e la
certifi cazione delle materie prime e
dei prodotti fi niti.
Il comparto pasta rappresenta sicuramente
una delle realtà più importanti
dell’intera industria alimentare
italiana che negli ultimi 10 anni ha
visto una crescita del 144% nei valori
della produzione, grazie soprattutto
all’aumento delle esportazioni
e a fronte di una sostanziale stazionarietà
dei consumi interni. Il 42%
degli scambi di pasta a livello mondiale
riguarda prodotti italiani. Tra il
2004 ed il 2008 l’Italia ha aumentato
l’esportazione della pasta del
60%, confermando il primato produttivo
ed economico che, nel 2009,
ha superato, secondo una recente indagine
(fonte: Nomisma), gli 1,8 miliardi
di euro, cioè il 9% di tutto l’export
alimentare nazionale.
L’attività di ricerca di base e il miglioramento
genetico, entrambi fi nalizzati
alla costituzione di varietà con elevate
caratteristiche sia agronomico-
40
produttive che qualitative, aprono la
possibilità di selezionare varietà innovative,
con performance superiori
a quelle delle varietà tradizionali, che
meglio soddisfi no le esigenze dell’intera
fi liera produttiva.
Materiali e metodi
Ai fi ni dell’iscrizione al Registro na-
zionale delle nuove varietà di frumento
duro, gli aspetti agronomici e qualitativi
delle varietà vengono valutati
attraverso prove uffi ciali di coltivazione,
coordinate dall’Ente Nazionale
Sementi Elette (ENSE), in confronto
a varietà testimoni (Duilio, Iride e
Simeto).
Le prove di iscrizione, relative a due
TABELLA 1: MATERIALI E METODI ANALITICI
Analisi Metodo/Strumento
SFARINATI INTEGRALI
Contenuto proteico Dumas-Leco FP 428
Contenuto in ceneri (UNI-ISO 2171)
Test di sedimentazione SDS (ICC 151)
SEMOLE (MOLINO BÜHLER MLU 202)
Glutine secco (UNI-10689)
Indice di glutine (UNI-10690)
Test alveografi co di Chopin (UNI10453)
Colore Minolta-Croma meter-CR300
PASTA (PASTIFICAZIONE A BASSA TEMPERATURA)
Analisi sensoriale (D’Egidio et al., 1993)
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
cicli colturali, vengono effettuate, per quanto riguarda le prove
descrittive, in una sola località, mentre le prove di valutazione
agronomica e qualitative sono ubicate in 8 località distribuite
secondo l’areale di diffusione della coltura e precisamente:
1 per l’areale settentrionale, 2 per quello centrale e
5 per quello meridionale ed insulare. Il giudizio per l’iscrizione
per quanto riguarda la componente agronomica è espresso
mettendo in relazione l’indice produttivo con l’“indice
globale di qualità”, composto dal contributo, con pesi differenti,
di alcuni paramentri quali peso ettolitrico, contenuto
proteico, qualità del glutine e colore della semola.
Le varietà di frumento duro che sono state iscritte nel 2009
sono le seguenti: Ampsicora, Aureo, Catasta, Curcuma, Ginseng,
Indor, Mimmo, Monastir e Paprika. Tra queste, le varietà
Catasta, Indor e Mimmo hanno seguito due anni uffi ciali
di prove (2007-2008 e 2008-2009); le varietà Curcuma e
Ginseng hanno effettuato una sola prova uffi ciale nell’annata
2008-2009 in quanto la prova relativa al primo anno è
stata svolta sotto sorveglianza uffi ciale a cura del costitutore,
così come previsto dall’attuale normativa (Decreto n. 182
dell’8 maggio 2001). I dati relativi a queste due varietà sono
riportate in tabelle diverse, in quanto le prove del primo anno
sono state effettuate in località differenti.
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
Articoli
41
Articoli
Per quanto riguarda, invece, la varietà
Ampsicora le prove uffi ciali sono state
svolte nelle due annate 2006-2007 e
2007-2008 oltre a un ulteriore accertamento
descrittivo disposto dal MI-
PAAF su parere della Commissione Sementi,
che è stato effettuato nel 2008-
2009. Infi ne, relativamente alle varietà
Aureo, Monastir e Paprika il primo anno
di prova (2006-2007) è stato svolto
42
TABELLA 2: PARAMETRI AGRONOMICI E MERCEOLOGICI
sotto sorveglianza uffi ciale a cura del
costitutore, mentre l’anno uffi ciale è
stato allestito nell’annata 2007-2008;
poi, essendo i risultati ottenuti nei due
anni non conformi, le varietà hanno effettuato
un ulteriore anno di prove; per
queste varietà i risultati presentati riguardano
il biennio di prove uffi ciali
(2007-2008 e 2008-2009).
La valutazione varietale dal punto
di vista merceologico e qualitativo è
stata effettuata, per tutti i campioni,
considerando i parametri più signifi -
cativi (Tabella 1) e di tre località rappresentative
dei tre areali di coltivazione.
I risultati riportati di seguito
rappresentano i valori medi di analisi
ripetute, per le quali le differenze
fra le repliche ricadono negli intervalli
specifi cati in ciascun metodo.
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
Risultati e discussione
Le Tabelle 2, 3, 4 e 5 riportano per ciascuna varietà e per ciascuno
dei tre areali gli indici, rispetto alla media dei testimoni,
per i parametri produzione, peso ettolitrico e peso 1.000
semi.
Nelle Tabelle medesime è riportata la media dei testimoni da
utilizzare come riferimento per la valutazione delle nuove varietà
e la media di campo, quest’ultima ottenuta mediando i
dati dei testimoni e di tutte le varietà in prova, incluse quelle
che, in base ai risultati, non sono state giudicate idonee
all’iscrizione. A causa di problemi agronomici i dati di Paprika
e Ginseng relativi all’areale Nord dell’annata 2008-2009
non sono stati ritenuti signifi cativi ai fi ni della valutazione
delle varietà e, quindi, non sono riportati nelle Tabelle.
Nelle Tabelle da 6 a 14 sono riportati i dati merceologici e
qualitativi delle nove varietà iscritte relativamente ad ogni
annata di coltivazione ed areale considerato (Nord, Centro,
e Sud Italia).
Produzione
La produzione è, insieme alle caratteristiche qualitative, un
parametro importante per la valutazione del potenziale di
una nuova varietà. Nella stagione 2008-2009, tra le varietà,
Monastir ha presentato in tutti gli areali elevati indici
produttivi sempre superiori a 110 mentre la varietà Mimmo
ha presentato una buona produzione negli areali Centro
e Sud (rispettivamente 121 e 115). Sono da segnalare,
inoltre, la varietà Ginseng, che nell’areale Centro ha otte-
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
Articoli
43
Articoli
nuto un indice particolarmente elevato (157) e la varietà
Curcuma che ha raggiunto un indice di 109 nell’areale
meridionale.
I dati di biennio tendono a confermare anche se con indici
inferiori, le potenzialità produttive ottenute nel secondo
anno di prove.
Peso ettolitrico e peso 1.000 semi
Un altro parametro di fondamentale importanza per la
commercializzazione dei cereali, e del frumento duro in
particolare, è il peso ettolitrico. Riferendoci sia alla stagione
2008-2009 sia al biennio non si notano grosse differenze
rispetto alla media dei testimoni con oscillazioni
dell’indice comprese fra 97 (Mimmo areale Nord) e 105
(Ginseng, areale Nord e Centro).
Per quanto riguarda il peso 1.000 semi, nel secondo anno
di prove e nel biennio si sono ottenuti indici uguali o
inferiori ai testimoni, con l’eccezione di Ginseng e Ampsicora
che nell’areale meridionale hanno ottenuto indici di
biennio rispettivamente di 105 e 114.
Contenuto proteico e contenuto in glutine
Il contenuto percentuale in proteine nel frumento duro,
44
TABELLA 3: PARAMETRI AGRONOMICI E MERCEOLOGICI
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
carattere condizionato fortemente dall’ambiente (Mangini,
2006; Mariani et al. 1995), rappresenta un requisito
fondamentale, insieme alla composizione proteica, nella
determinazione della qualità tecnologica della materia
prima, in quanto direttamente legato alla defi nizione
delle caratteristiche del glutine con rifl essi importanti sulla
qualità del prodotto fi nito.
La composizione in subunità gluteniniche ad alto peso
molecolare (HMW-GS) delle nove varietà è piuttosto
omogenea (null, 7+8) con l’eccezione di Aureo (null,
6+8) e Monastir (1, 7+8). Tali combinazioni in subunità
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
proteiche sono correlate positivamente ad alcuni parametri
qualitativi come, ad esempio, W, P/L, e test SDS (Martinez
et al. 2005; Pogna et al., 1990).
Nel biennio di coltivazione il valore medio del contenuto
proteico e della percentuale di glutine nelle varietà
testimoni è risultato progressivamente decrescente procedendo
dall’areale Nord (proteine max: 16,6%; glutine
max: 12,7% nel 2009) all’areale Centro (proteine max:
15,9%; glutine max: 12,6% nel 2009) fi no all’areale
Sud (proteine max: 12,1% nel 2009; glutine max: 8,0%
nel 2008 e 2009).
IMPIANTI IM IMPI PI P AN A TI MACINAZIONE
MAC M AC ACIN IN INAZ AZ AZIO IO I NE
COMMERCIO CO COMM MM M ER ERCI CI C O NUOVO NU NUOV OV O O USATO US USAT AT A O
MONTAGGI MO MONT NT N AG A GI G IMPIANTI IIMP
I MP M IA IANT NT NTI I MOLITORI MO MOLI LI L TO T RI E E AFFINI AFF A FF F IN INI
ASSISTENZA AS ASSI SI SIST ST S EN ENZA ZA AI AAI
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Tel.: 0521 877223 - Fax: 0521 879545 - info@marani.it - www.marani.it
Articoli
45
Nell’annata 2008 il contenuto in proteine è stato particolarmente
elevato per le varietà Aureo e Paprika in
tutte le zone di coltivazione (min: 12,1% e 12,5%, rispettivamente,
contro 11,4% dei testimoni, nel Sud;
max: 18,7% e 16,4%, rispettivamente, contro 15,8%
dei testimoni, nel Nord). Relativamente allo stesso anno,
i valori della percentuale di glutine sono compresi
fra un minimo di 6,7% della varietà Catasta contro
8,0% dei testimoni nell’areale Sud ed un massimo
di 13,8% della varietà Aureo nell’areale Nord contro
11,3% dei testimoni. Nel 2009 Aureo e Monastir
presentano valori nettamente superiori alla media dei
testimoni nell’areale Nord per il contenuto proteico
(18,8% e 17,2%, rispettivamente, contro 16,6% dei
testimoni) e Ginseng ha registrato il valore minimo di
glutine (7,7% contro 8,0% dei testimoni) nell’areale
Sud, mentre la percentuale massima (13,4%) è relativa
alla varietà Aureo sia nel Nord che nel Centro contro
12,7% e 12,6%, rispettivamente, delle varietà testimoni.
Aureo è l’unica varietà che presenta un tenore
in glutine nettamente più alto dei testimoni, nel biennio,
in tutte le zone di coltivazione.
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
TABELLA 4: PARAMETRI AGRONOMICI E MERCEOLOGICI
Contenuto in ceneri
Il contenuto percentuale in ceneri dello sfarinato integrale,
che rappresenta la quantità di sostanza minerale
insolubile presente nella granella, costituita prevalentemente
da fosfati organici e da sali minerali localizzati
soprattutto nei tegumenti esterni della cariosside, è
un parametro condizionato dall’interazione fra varietà
ed ambiente che incide direttamente sulla qualità molitoria
del frumento duro e, indirettamente, anche sulla
qualità pastifi catoria (“imbrunimento” del prodotto fi -
nito dovuto a varie cause fra le quali il contenuto in sostanze
minerali.).
L’infl uenza delle condizioni ambientali su tale parametro
risulta evidente anche dai risultati ottenuti nei tre
diversi areali: nel Meridione tutte le varietà, ad eccezione
di Ginseng nel 2009 e di Catasta e Paprika nel
2008, presentano valori superiori alla media dei testimoni.
Inoltre, la percentuale in ceneri della varietà Aureo
si mantiene elevata in tutti gli areali ed in entrambe
le annate di coltivazione (max nel 2008: 2,62% contro
2,27%, nel Nord; max nel 2009: 2,32% contro 2,07%,
nel Nord).
Articoli
47
Qualità del glutine:
SDS, gluten index, test alveografi co
Le caratteristiche qualitative del glutine, infl uenzate dalla
quantità e soprattutto dalla qualità delle proteine, stanno
alla base della qualità tecnologica della materia prima
per la produzione di pasta (Brites et al. 2001, Lafi andra
et al. 2000).
In relazione alla qualità del glutine, espressa con diversi
parametri, le nuove varietà iscritte presentano, nel biennio,
un andamento tendenzialmente decrescente per i valori
di SDS procedendo dal Nord verso il Sud. In particolare,
nel 2008 il dato minimo del test SDS è di 30 ml per la
varietà Indor nel Sud ed il massimo è di 61 ml per Catasta
ed Aureo nell’areale Nord contro 32 ml e 43 ml, rispettivamente,
delle varietà testimoni. Nel 2009 si registra un
minimo di 36 ml della varietà Mimmo nell’areale Sud ed
un massimo di 67 ml di Aureo nell’areale Nord, contro 36
ml e 49 ml, rispettivamente, per le varietà di riferimento.
Tutte le varietà iscritte presentano livelli di gluten index
superiori ai testimoni in entrambi gli anni ed in tutti gli
areali, ad eccezione di Monastir nel 2008 nel Nord (valo-
TABELLA 5: PARAMETRI AGRONOMICI E MERCEOLOGICI
re uguale ai testimoni), nel Centro (68 contro 69 dei testimoni)
e Mimmo nel 2009 nel Nord (79 contro 81).
Per quanto riguarda i dati relativi alle prove alveografi che,
le varietà iscritte presentano nel biennio, ed in tutte le zone
di coltivazione, valori piuttosto variabili e comunque non
inferiori a 100 Jx10 -4 per il W ed a 0,5 per quanto riguarda
il rapporto P/L, ad eccezione, nel 2008, di Mimmo nel
Nord (W: 90 Jx10 -4 contro 223 Jx10 -4 dei testimoni; P/L:
0,36 contro 1,62), Ampsicora nel Sud (W: 95 Jx10 -4 contro
130 Jx10 -4 ) e, nel 2009, di Indor e Monastir nel Centro
(P/L: 0,43 e 0,48 rispettivamente, contro 0,83) e Ginseng
nel Sud (P/L: 0,48 contro 1,09). È da rilevare che i dati di W
della varietà Aureo nel biennio sono i più elevati in tutti gli
areali, evidenziando una elevata “forza” del glutine che risulta
tuttavia bilanciata da valori di P/L (min. anno 2008:
0,78 nell’areale Nord; min. anno 2009: 0,87 nell’areale
Centro) che sono indicativi di una non eccessiva “tenacità”
dello stesso, con l’unica eccezione del dato relativo all’areale
Nord nel 2009 (P/L: 3,22 contro 0,85 dei testimoni). La
generale variabilità nelle caratteristiche alveografi che delle
nuove cultivar, comprendenti anche quelle con glutine me-
LUGLIO 2010 / MOLINI
49
d’Italia
Articoli
Articoli
no “tenace” può andare incontro, fra
l’altro, anche alla richiesta di grano
duro da utilizzare nei processi di panifi
cazione.
Il colore della semola:
indici di giallo e di bruno
Il colore della semola, ed in particolare
l’indice di giallo, parametro importante
per l’industria della pastifi -
cazione in quanto condiziona il gra-
50
TABELLA 6: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE NORD 2006-2007
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Ampsicora 18,2 2,10 53 10,2 95 270 1,97 19,6 14,1 66
test. Duilio 17,4 2,22 44 12,2 58 130 1,22 21,4 12,7 68
test. Iride 18,0 2,40 49 12,9 68 220 1,55 21,6 13,0 76
test. Simeto 18,4 2,12 46 14,1 71 215 1,22 23,3 14,8 70
media test. 18,0 2,25 46 13,1 66 188 1,33 22,1 13,5 71
D.S. 0,5 0,14 3 1,0 7 51 0,19 1,0 1,1 4
TABELLA 7: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE CENTRO 2006-2007
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Ampsicora 15,0 1,96 47 9,4 85 210 2,48 18,4 12,2 59
test. Duilio 13,0 1,77 36 9,6 66 110 2,45 20,0 12,5 61
test. Iride 13,6 1,99 43 9,3 89 135 1,47 21,9 14,4 58
test. Simeto 15,1 1,94 45 10,5 81 145 4,39 19,0 17,9 61
media test. 13,9 1,90 41 9,8 79 130 2,77 20,3 14,9 60
D.S. 1,1 0,12 5 0,6 12 18 1,49 1,5 2,8 2
TABELLA 8: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE SUD 2006-2007
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Ampsicora 12,3 1,90 37 7,9 90 135 4,41 18,7 10,5 61
test. Duilio 11,8 1,78 31 8,5 64 100 1,51 21,5 10,3 61
test. Iride 11,6 1,92 31 8,0 75 85 1,30 22,8 10,6 57
test. Simeto 12,7 1,87 33 9,2 76 125 1,58 21,6 12,5 61
media test. 12,0 1,86 32 8,6 72 103 1,46 22,0 11,2 60
D.S. 0,5 0,1 1 0,6 7 20 0,15 0,7 1,2 2
do di apprezzamento del prodotto
da parte del consumatore, è un carattere
infl uenzato da fattori prevalentemente
genetici, ed in misura minore
da quelli ambientali, legato sia
alla concentrazione di pigmenti antiossidanti
(caroteni e xantofi lle) che
all’attività di enzimi ossidativi (lipossigenasi,
perossidasi, ecc.) nonché
dalla concentrazione in ceneri (Peña
and Pfeiffer, 2005).
Fra le varietà iscritte, la varietà Monastir
presenta in entrambi gli anni
il valore più basso di indice di giallo
mentre il valore massimo si riscontra
per Aureo nel 2008 e per Indor
nel 2009. L’indice di bruno nel biennio,
e per tutte le varietà, risulta migliore
rispetto ai testimoni in quanto
i valori sono inferiori o pressoché
in linea con gli stessi ad eccezione di
Ampsicora, la quale presenta i valori
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
massimi in tutti gli areali dell’annata
2009 e sempre maggiori della media
dei testimoni.
La qualità della pasta
I dati relativi all’analisi sensoriale
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
sul prodotto fi nito mostrano un sostanziale
allineamento dei valori alla
media dei testimoni con l’eccezione
di Ampsicora nell’areale Centro nel
2008 (49 contro 56) insieme a Ginseng
e Curcuma nel 2009 nel Sud (49
per entrambi contro 53 dei testimoni).
In ogni caso nessuna delle nuove varietà
supera il livello di 69.
I Grafi ci 1, 2, 3, 4 e 5 rappresentano,
in sintesi, i dati medi per i tre areali
dei principali parametri qualitativi
Articoli
51
di ciascuna varietà (contenuto proteico,
SDS, gluten index, W ed indice
di giallo) normalizzati rispetto alla
media dei testimoni, posta uguale
a 100, e riferiti a ciascuna annata
di coltivazione.
Per quanto riguarda il contenuto
proteico (Grafi co 1) ed il valore SDS
(Grafi co 2) la varietà Aureo mostra i
dati più elevati per entrambi i parametri
e nelle due annate (contenuto
proteico: 113% nel 2008 e 108%
nel 2009; SDS: 136% nel 2008 e
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
TABELLA 9: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE NORD 2007-2008
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Catasta 15,3 2,32 61 10,4 93 270 1,09 23,5 13,4 57
Indor 14,4 2,19 46 9,4 93 155 0,62 23,7 13,6 59
Mimmo 15,0 2,38 32 10,0 86 90 0,36 23,9 14,3 53
Ampsicora 16,4 2,24 52 12,6 78 280 1,09 20,8 15,8 69
Aureo 18,7 2,62 61 13,8 85 370 0,78 24,9 14,0 65
Monastir 14,9 2,17 50 10,9 73 220 0,80 19,6 12,9 63
Paprika 16,4 2,40 45 12,0 90 290 1,07 23,6 15,1 68
test. Duilio 15,6 2,30 35 11,3 54 150 0,77 21,1 14,4 63
test. Iride 15,8 2,35 42 11,7 75 240 0,86 22,5 15,0 59
test. Simeto 16,0 2,17 51 10,9 90 280 3,24 18,3 15,7 61
media test. 15,8 2,27 43 11,3 73 223 1,62 20,6 15,0 61
D.S. test. 0,2 0,09 8 0,4 18 67 1,40 2,1 0,7 2
TABELLA 10: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE CENTRO 2007-2008
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Catasta 13,4 2,06 45 7,9 96 175 1,11 21,4 11,5 57
Indor 13,3 2,00 43 8,4 96 185 0,79 21,8 11,7 55
Mimmo 12,9 1,90 40 8,1 94 165 0,88 21,0 11,3 55
Ampsicora 14,7 2,01 49 9,8 77 210 1,54 19,4 14,4 49
Aureo 15,5 2,15 59 12,4 92 310 1,43 23,0 12,9 58
Monastir 13,4 2,03 47 9,4 68 135 0,71 19,1 12,8 52
Paprika 14,2 1,99 51 9,6 98 260 1,28 21,1 13,5 61
test. Duilio 13,8 1,91 45 9,7 60 140 0,80 20,9 13,5 54
test. Iride 13,0 2,11 44 9,1 66 145 0,86 20,6 14,7 59
test. Simeto 14,6 1,99 49 8,7 80 185 1,57 20,7 14,7 56
media test. 13,8 2,00 46 9,2 69 157 1,08 20,7 14,3 56
D.S. test. 0,8 0,10 3 0,5 10 25 0,43 0,2 0,7 3
141% nel 2009) mentre il gluten index
(Grafi co 3) è risultato sempre superiore
ai testimoni in tutte le varietà,
con un minimo del 107% (Monastir)
ed un massimo del 144% (Catasta)
relativi all’anno 2008. Per il parametro
W (Grafi co 4) la varietà Aureo
si distingue, in entrambi gli anni
per un valore particolarmente elevato
(180% nel 2008 e 161% nel
2009). Per l’indice di giallo (Grafi -
co 5) le varietà Catasta, Indor, Mimmo
ed Aureo sono le sole che supe-
rano le varietà di riferimento in entrambe
le annate di coltivazione, con
un minimo del 103% per Catasta nel
2009 ed un massimo del 115% per
Aureo nel 2008.
Vengono riportate di seguito, in modo
sintetico e descrittivo, le principali
caratteristiche produttive, epidemiologiche
e qualitative di ciascuna delle
varietà iscritte al Registro nel 2009.
Ampsicora
La varietà ha presentato nelle prove
Articoli
53
Articoli
un ciclo medio, una taglia media e
una moderata suscettibilità all’allettamento.
Dalle prove di laboratorio
è risultata sensibile all’oidio, mentre
nelle prove in campo si è rivelata
moderatamente suscettibile alla ruggine
bruna ed alla septoriosi. Ha fatto
registrare, in tutti gli areali, produttività
inferiore alla media dei testimoni
e peso ettolitrico in media
con le varietà di riferimento, mentre
il peso dei 1000 semi è risultato elevato
nei tre areali di prova (con indici
rispettivamente di 128 al Nord,122
al Centro e 114 al Sud).
Per gli aspetti qualitativi la varietà
tende ad avere tutti i valori dei parametri
presi in esame superiori a
quelli delle varietà di riferimento negli
areali centro-settentrionali, mentre
nell’areale Sud presenta, nell’anno
2008, il valore più basso di gluten
index (58 contro 49 dei testimoni) ed
il valore più elevato di indice di bruno
nell’areale Nord (15,8 contro 15,0
dei testimoni).
Aureo
La varietà è risultata di ciclo mediotardivo,
di altezza elevata e ha mostrato
una media suscettibilità all’allettamento.
In laboratorio la varietà
è risultata suscettibile all’oidio e al
freddo; tale suscettibilità potrebbe
essere causa degli indici produttivi
particolarmente bassi ottenuti nelle
54
TABELLA 11: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE SUD 2007-2008
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Catasta 11,7 1,70 38 6,7 87 155 2,79 22,0 10,4 48
Indor 10,9 1,78 30 8,4 85 120 2,97 20,0 11,1 53
Mimmo 11,0 1,80 33 7,7 72 130 1,61 22,9 11,5 48
Ampsicora 11,6 1,78 32 8,0 58 95 1,31 20,7 14,7 44
Aureo 12,1 1,85 44 9,1 86 240 2,05 23,6 12,8 52
Monastir 11,8 1,86 33 8,6 64 150 1,47 20,3 11,8 57
Paprika 12,5 1,73 39 8,3 82 185 1,82 20,5 14,5 61
test. Duilio 11,2 1,61 32 7,7 38 105 1,85 20,9 12,8 51
test. Iride 10,8 1,81 31 7,7 49 135 1,44 20,5 13,4 54
test. Simeto 12,1 1,78 34 8,7 60 150 1,31 21,4 14,1 55
media test. 11,4 1,73 32 8,0 49 130 1,53 20,9 13,4 53
D.S. test. 0,7 0,11 2 0,6 11 23 0,28 0,5 0,6 2
prove realizzate nell’areale Nord rispetto
agli atri due areali (rispettivamente
56 al Nord, 86 e 89 al Centro
e al Sud). Per quanto riguarda gli altri
due indici merceologici (peso ettolitrico
e peso 1.000 semi) i valori
si posizionano attorno a quelli dei
testimoni.
A fronte di una produttività non particolarmente
elevata la varietà si distingue
per gli aspetti qualitativi: per
l’elevato contenuto proteico rispetto
alle varietà di riferimento e, soprattutto,
per l’elevata “forza” del glutine
espressa come W alveografi co, da
un minimo di 240 Jx10 -4 nel Sud nel
2008 ad un massimo di 370 Jx10 -4
sia nel 2008 nell’areale Nord, che nel
2009 nell’areale Centro.
Catasta
Varietà a ciclo medio tardivo, altezza
medio elevata e con una certa
suscettibilità all’allettamento.
Dalle prove condotte in laboratorio
la varietà è risultata sensibile all’oidio,
e in campo sensibile alla septoriosi.
Dal punto di vista produttivo
Catasta presenta indici produttivi
leggermente superiori alla media
dei testimoni solo nell’areale Sud,
mentre negli altri due areali le produzioni
sono alquanto inferiori alla
media dei test. Il peso ettolitro risulta
essere leggermente più elevato
rispetto ai test in tutti e tre gli
areali, mentre, per quanto riguarda
il peso 1.000 semi, si è avuto un indice
di biennio nettamente inferiore
alla media dei testimoni al Nord
e poco al di sotto (98 e 101) rispettivamente
al Sud e al Centro.
La varietà presenta una buona qualità
tecnologica, un buon contenuto
proteico e valori di W superiori alle
varietà di riferimento in tutti gli areali
ed in ciascuna annata.
Curcuma
Presenta un ciclo medio, una taglia
media ed è suscettibile all’allettamento.
All’analisi di resistenza alle
malattie in laboratorio la varietà
è risultata sensibile all’oidio, mentre
in campo è risultata mediamente
suscettibile alla septoriosi e alla
ruggine bruna e poco resistente al
freddo. Dal punto di vista produttivo
Curcuma ha indici produttivi leggermente
sopra la media nell’areale
meridionale (101), e via via decrescenti
passando dall’areale centro
a quello settentrionale (rispettivamente
97 e 90). Il peso ettolitrico si
è mantenuto in tutti gli areali attorno
alla media dei testimoni, mentre
il peso dei 1.000 semi è risultato nel
biennio inferiore alla stessa, in particolar
modo nell’areale Nord.
La varietà mostra un buon livello proteico
in tutti gli areali ed una buona
qualità del glutine con valori di SDS,
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
An event by
Articoli
56
TABELLA 12: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE NORD 2008-2009
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Catasta 16,6 2,16 54 12,1 89 350 1,58 25,7 12,9 57
Indor 15,3 2,05 43 12,1 92 260 0,71 25,1 13,1 53
Mimmo 16,5 2,12 46 12,8 79 300 0,97 23,4 12,3 56
Aureo 18,8 2,32 67 13,4 96 320 3,22 21,8 12,3 62
Monastir 17,2 2,03 51 13,1 86 350 1,19 22,3 12,8 53
Paprika campione non pervenuto
Ginseng campione non pervenuto
Curcuma 16,6 2,22 50 12,0 97 340 0,83 23,4 14,1 57
test. Duilio 15,9 2,04 49 11,8 79 230 0,81 22,9 13,5 53
test. Iride 16,5 2,20 48 13,1 77 260 0,78 24,3 14,1 54
test. Simeto 17,5 1,98 51 13,3 88 350 0,96 25,1 14,8 63
media test. 16,6 2,07 49 12,7 81 280 0,85 24,1 14,1 57
D.S. test. 0,8 0,11 2 0,8 6 62 0,10 1,1 0,6 6
TABELLA 13: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE CENTRO 2008-2009
Sfarinato integrale Semola Pasta
Varietà Proteine
(% s.s.)
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10-4 )
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
Giudizio
Catasta 15,3 1,96 52 10,7 71 255 1,48 19,2 17,5 55
Indor 15,6 2,00 45 12,3 67 155 0,43 21,9 14,9 60
Mimmo 14,0 2,05 42 9,8 69 146 0,72 20,9 16,3 57
Aureo 15,4 2,08 59 13,4 85 370 0,87 22,9 15,9 59
Monastir 14,6 1,91 45 9,7 74 120 0,48 18,9 13,2 62
Paprika 16,8 2,15 44 12,1 85 280 1,27 19,2 14,8 64
Ginseng 14,8 1,90 41 10,6 66 165 0,50 19,0 14,5 66
Curcuma 14,3 1,85 48 10,6 89 220 0,66 20,5 13,7 56
test. Duilio 15,5 1,99 41 11,8 50 195 1,00 19,1 12,5 60
test. Iride 13,9 2,03 42 12,0 61 185 0,97 18,2 18,9 58
test. Simeto 18,2 2,02 41 14,0 42 135 0,53 21,3 16,7 65
media test. 15,9 2,02 41 12,6 51 172 0,83 19,5 16,0 61
D.S. test. 2,2 0,02 1 1,2 10 32 0,26 1,6 3,2 4
gluten index e W sempre superiori alla
media delle varietà di riferimento in
tutti gli areali.
Gingseng
La varietà ha un ciclo medio, un’altezza
elevata e ha mostrato una
media suscettibilità all’allettamento;
è risultata inoltre, in laboratorio,
sensibile all’oidio e suscettibile
al freddo.
Per la varietà nell’areale Nord si dispongono
solo dei dati relativi alla
stagione 2006/2007. Come produttività
si è distinta nell’areale Centro
dove ha ottenuto un indice di 139
nel biennio, mentre al Sud ha ottenuto
un indice di 104. L’indice del
peso ettolitrico risulta essere il più
alto fra le varietà in prova rispettivamente
105 al Centro e 104 al
Sud; il peso 1.000 semi ha un indice
di 105 al Sud 98 al Centro.
Relativamente agli areali per i quali
sono disponibili i dati, la varietà
mostra valori più elevati delle varietà
di riferimento negli areali centrale
e meridionale riguardo al gluten
index e livelli proteici non particolarmente
elevati nel Centro (max
14,8% contro 15,9% dei testimoni)
e nel Sud (11,4% contro 12,1% dei
testimoni).
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
Varietà
LUGLIO 2010 /
Proteine
(% s.s.)
Indor
Presenta ciclo, taglia e suscettibilità
all’allettamento medi. In laboratorio
è risultata sensibile al freddo e all’oidio.
La produzione al Nord si è assestata
sopra la media dei testimoni
(105), mentre nel Centro e al Sud gli
indici di biennio sono rimasti sotto
la media (rispettivamente 96 e 99).
Il peso ettolitrico raggiunge in tutti
e tre gli areali la media dei testimoni,
mentre il peso 1.000 semi ha
mostrato indici superiori alla media
dei testimoni al Nord (106), uguali
al Centro e leggermente inferiori
nell’areale meridionale.
Nell’annata 2009 e nell’areale Sud la
varietà presenta un valore di P/L leggermente
inferiore ai testimoni (0,96
contro 1,09) ed un indice di bruno
pressoché allineato (14,0 contro
14,1) mentre per tutti gli altri parametri
supera le varietà di riferimento.
Nel 2008 si sottolinea, in particolare,
un valore di gluten index più elevato
dei testimoni in tutte le prove con un
minimo di 85 contro 49 (areale Sud)
ed un massimo di 96 contro 69 (areale
Centro). Presenta il valore più elevato
di indice di giallo nel 2009 (26,4
contro 23,3 dei riferimenti) relativamente
all’areale Sud.
MOLINI
d’Italia
TABELLA 14: PARAMETRI QUALITATIVI, AREALE SUD 2008-2009
Sfarinato integrale Semola Pasta
Ceneri
(% s.s.)
SDS
(ml)
Glutine
(% s.s.)
Gluten
Index
W
(Jx10 -4 )
Mimmo
Il ciclo della varietà è medio, la taglia
medio-bassa come bassa è la resistenza
all’allettamento. Anche per
questa varietà sia la resistenza all’oidio,
sia al freddo è risultata bassa.
Mimmo presenta produttività elevata
nell’areale centro meridionale,
mentre nell’areale Nord l’indice produttivo
è inferiore alla media dei testimoni.
Per quanto riguarda i parametri
merceologici, il peso ettolitrico
oscilla attorno alla media delle varietà
di riferimento, mentre il peso dei
1.000 semi risulta essere basso specialmente
negli areali Nord (88) e
Sud (86).
A fronte di un contenuto proteico
non particolarmente elevato in tutte
le prove, si registra un gluten index
sempre maggiore dei riferimenti
in tutte le condizioni tranne nel 2009
nell’areale Nord. Nella stessa zona di
coltivazione i valori alveografi ci sono
nettamente inferiori, nel 2008, alle
varietà di riferimento.
Monastir
La varietà presenta un ciclo medio,
una taglia media e una bassa resistenza
all’allettamento. Nelle prove
di laboratorio, per quanto riguarda
P/L
Indice
di giallo
Indice
di bruno
la resistenza all’oidio e al freddo la
varietà è risultata sensibile. Dal punto
di vista della produzione la varietà
ha presentato al Nord e al Centro
buoni indici (rispettivamente 114
e 107), mentre al Sud si è attestata
poco sopra la media dei testimoni.
Gli indici del peso ettolitrico e del
peso dei 1.000 semi si sono mantenuti
in tutti gli areali attorno alla media
dei testimoni.
La varietà presenta in generale un
contenuto proteico superiore ai testimoni
in tutte le condizioni di coltivazione
ad eccezione dell’areale
Nord, nel 2008, e Centro in entrambi
gli anni. I dati relativi al test SDS sono
leggermente superiori ai testimoni
in tutte le condizioni di coltivazione,
mentre i valori alveografi ci sempre
inferiori agli stessi, ad eccezione
dell’areale Nord nel 2009 (W: 350
Jx10 -4 contro 280 Jx10 -4 ; P/L: 1,19
contro 0,85).
Paprika
È risultata, fra le varietà iscritte, quella
più tardiva; la taglia è risultata media
e ha presentato una media suscettibilità
all’allettamento. In laboratorio Paprika
è risultata sensibile all’oidio. La
produttività si è assestata nel biennio
Articoli
Giudizio
Catasta 13,2 2,00 44 8,6 88 200 1,82 23,8 13,2 52
Indor 13,7 2,07 40 8,5 76 145 0,96 26,4 14,0 56
Mimmo 12,9 2,05 36 8,6 87 115 0,70 26,3 14,8 55
Aureo 14,0 2,16 52 10,0 78 260 0,90 25,1 13,7 58
Monastir 12,9 1,98 41 8,7 80 105 0,68 21,8 13,1 52
Paprika 12,4 1,99 39 7,8 93 145 1,51 22,0 13,8 55
Ginseng 11,4 1,92 40 7,7 97 115 0,48 21,7 14,1 49
Curcuma 11,5 1,98 41 7,9 92 160 0,99 22,9 13,3 49
test. Duilio 12,7 1,95 31 7,8 73 115 1,07 23,8 13,3 54
test. Iride 11,0 1,97 36 7,9 75 95 0,56 23,5 13,9 57
test. Simeto 12,5 1,97 40 8,3 71 210 1,65 22,6 15,0 49
media test. 12,1 1,96 36 8,0 73 140 1,09 23,3 14,1 53
D.S. test. 0,9 0,01 5 0,2 2 61 0,55 0,6 0,8 4
57
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sotto la media dei testimoni nei due
areali (Centro e Sud) per i quali erano
disponibili dati. Per quanto riguarda
i due parametri merceologici presi
in considerazione, il peso ettolitrico
si è mantenuto attorno alla media dei
test, mentre il peso dei 1.000 semi è
risultato in entrambi gli areali più basso
rispetto ai testimoni (83).
La varietà, a fronte di un buon contenuto
proteico, presenta anche una
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
buona qualità del glutine comunque
espressa (SDS, Gluten Index, W).
Nel complesso le nuove varietà di frumento
duro iscritte nel Registro nazionale
delle varietà vegetali nell’anno
2009 presentano, in generale, una
variabilità nei parametri agronomici e
qualitativi che può rappresentare una
valida proposta ed una opportunità
di innovazione del settore produttivo,
per un migliore impatto sul sistema di
trasformazione industriale.
Bibliografi a
1) Mangini G. (2006). Analisi genetica
del contenuto proteico delle cariossidi
di frumento duro. Tecnica
Molitoria, gennaio: 1-12.
2) Mariani B.M., D’EgidioM.G. and
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evaluation: infl uence of genotype
Articoli
59
and environment. Cereal Chem., 72
(2): 194-97.
3) Martinez M.C., Ruiz M., Carrillo
J.M. (2005). Effects of different prolamin
alleles on durum wheat quality
properties. J. of Cereal Sci., 41,
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LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
4) Pogna N.E., Autran J.C., Mellini F.,
Lafi andra D. and Feillet P. P Chromosome
1B-encoded gliadins and glutenin
subunits in durum wheat: genetics
and relationship to gluten
strenght. 1990, 11: 15-34.
5) Flagella Z., (2006). Qualità nu-
trizionale e tecnologica del frumento
duro. Ital. J. Agron./ Riv. Agron., 1:
203-239.
6) Brites C. and Carrillo J.M. (2001).
Infl uence of high molecular weight
(HMW) and low molecular weight
(LMW) glutenin subunits controlled
Articoli
61
Articoli
by Glu-1 and Glu-3 loci on durum
wheat quality. (2001), 78, (1): 59-63.
7) Lafi andra D., Masci S., D’Ovidio R.,
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wheat gluten proteins: an overview.
Wheat gluten: 3-10.
8) Peña and Pfeiffer, (2005) Breeding
62
methodologies and strategies for durum
wheat quality improvement. In:
Royo C. et al., ed. Durum wheat breeding.
Current approaches and future
strategies, Binghamton, NY: Food
Product Press: 663-703.
7) Decreto Ministeriale 8 maggio
2001 “Approvazione dei nuovi criteri
di iscrizione al Registro nazionale
delle varietà di cereali a paglia.” G.U.
n°160 12 luglio 2001. (www.ense.it/
prove%20iscrizione/indice.htm).
8) Protocollo tecnico CPVO TP120/2
(www.cpvo.fr). ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
I numeri di Op Cereali Emilia Romagna
“Il conto deposito
non risolve i problemi”
di Roberto Faben
“ L’Organizzazione
ha chiuso
il 2009 con un
giro d’affari
di 104 milioni
di euro e 608 mila
tonnellate
commercializzate”
LUGLIO 2010 /
C
resce il valore della produzione commercializzata
di Cereali Emilia Romagna,
l’organizzazione di produttori al
terzo anno di attività che, con 6.700
soci conferenti, concentra circa il 30% della produzione
cerealicola in Emilia Romagna e si presenta
come la realtà dimensionalmente
più grande fra le Op
italiane di questo settore.
MOLINI
d’Italia
Il giro d’affari
Nel 2009, il giro d’affari dell’Op
si è attestato sui 104,2 milioni,
in aumento del +33,07% rispetto
all’esercizio 2008, con
quasi 608 mila tonnellate commercializzate,
fra le quali, le più
rappresentate sono frumento tenero
(252 mila), frumento duro
(130 mila) e mais (160 mila).
Positivi sono anche gli altri indicatori
economici, come il rapporto
fra il valore del prodotto
. messo in commercio e i costi di Il Presidente di Op Cereali Emilia Romagna, Raimon-
produzione, che indica un saldo
positivo di quasi 84 mila euro
(rispetto ai 19 mila del 2008), la consistenza
di ammortamenti e accantonamenti (oltre 65 mila
euro, in forte incremento: nel 2008 erano sta-
do Ricci Bitti.
ti poco meno di 5 mila euro), l’utile di esercizio
raggiunto (circa 1.370 euro).
Tuttavia, al di là delle incoraggianti risultanze
ottenute da Cereali Emilia Romagna, “ciò
che occorre mettere sotto la luce dei rifl ettori
- sostiene Raimondo Ricci Bitti, il Presidente
dell’Op - è la questione del reddito ai cerealicoltori”.
Il reddito dei produttori
I produttori, infatti, dopo l’euforia di una stagione
di ascesa delle quotazioni, ora stanno soffrendo
dal punto di vista degli introiti, dato il
persistere di prezzi di mercato piuttosto bassi.
Le semine, nell’attuale campagna agricola
2009-2010, hanno messo in evidenza, in Emi-
Articoli
63
Articoli
lia Romagna, uno dei principali bacini
italiani di approvvigionamento di
grani duri e teneri, una contrazione
del -5%. Una fascia di produttori, infatti,
ha verosimilmente ritenuto utile
spostarsi verso altre colture presumibilmente
più remunerative. Oltretutto,
sulle rese produttive della stagione,
infl uiranno anche i diffusi danni
dovuti al maltempo (giugno 2010),
con possibili effetti sui risultati qualitativi
del prodotto.
La questione cruciale è riuscire a irrobustire
una strategia di fi liera che
sia in grado di assicurare all’industria
di trasformazione (compresa quella
molitoria) grani di qualità.
Per far questo, è necessario garantire
ai produttori margini soddisfacenti di
remuneratività, un volano per investire
in qualità e spostare le decisioni
di semina verso prodotti richiesti
dall’industria.
Ricci Bitti apre all’industria
Secondo Ricci Bitti, “anche la stessa
industria deve aumentare il proprio
impegno in questo versante, con
aperture sulla questione della con-
trattazione”. ” Dal canto suo Cerea-
li Emilia Romagna, come, peraltro, i
Consorzi agrari, che ne costituiscono
parte integrante, è impegnata in una
politica per aumentare progressivamente
la quota di contratti stipulati
con la formula del conto conferimento,
che dà maggiori libertà al media-
64
tore (ossia la stessa Op) di decidere il
momento opportuno per l’allocazione
del prodotto sul mercato.
Lavoro non facile questo, dato che
permane uno “zoccolo duro” di produttori,
fortemente abbarbicati alla
vecchia formula del conto deposito,
nella quale, invece, è lo stesso produttore
che decide quando vendere il
proprio prodotto, con notevoli vincoli
per gli stoccatori e, spesso, con tensioni
sul mercato a causa di strozzatu-
re nel processo di approvvigionamento.
“Nel 2009 - spiega il Presidente
di Cereali Emilia Romagna - il numero
di contratti conclusi con il conto
conferimento è aumentato del 12%
e, attualmente, siamo ad una quota
del 30% sul totale delle partite stipu-
late”. ” La frazione è ancora piuttosto
bassa dunque, ma una delle scommesse
determinanti dell’Op è quella
di elevare la parte di contratti fl essibili
nella misura del 10% annuo. ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
Via libera al piano di ristrutturazione
I Consorzi rinnovano
i centri di stoccaggio
di Roberto Faben
“ Il Caip di Bologna
e Modena guarda
avanti: gli agricoltori
devono investire
nella qualità
del prodotto” .
LUGLIO 2010 /
M
entre si avvia a tramontare, pur
con molte resistenze, la tradizionale
ma ormai obsoleta ed inadeguata
formula del conto deposito,
guadagnano terreno nuove metodologie contrattuali,
come il conto conferimento, insieme a
sistemi di fornitura che garan-
tiscono al mediatore (il Consorzio
agrario) più ampia libertà
di scelta sul momento in
cui allocare le partite di cereali
sul mercato e un prezzo di garanzia
al conferente, superiore
a quello ipotizzato dall’andamento
futuro del mercato, e
stabilito fi n dall’inizio.
Per il frumento lo si sta sperimentando
con il contratto quadro
Barilla per la campagna 2009-
2010, per il mais sono stati
conclusi contratti per 220 mila
quintali ad una quotazione
garantita di 160 euro a tonnellata, anziché quei
130 euro che il mercato borsistico sembra promettere
nel breve e medio periodo.
MOLINI
d’Italia
I “Consorzi agrari d’Italia”
Ma, insieme a queste novità, il Consorzio agrario
di Bologna e Modena (Caip), che si è trasferito
nella nuova sede di San Giorgio di Piano,
nella pianura bolognese, costata 3,7 milioni
di euro, ne presenta alcune altre, spesso legate
all’attività che è sempre stata prioritaria per
gli enti consortili, ossia quella del conferimento
cerealicolo.
Il Caip è infatti uno dei cinque Consorzi agrari
(insieme a quelli del Lombardo Veneto, di Padova,
Grosseto e Siena), che, spinti anche dalle
dimensioni rilevanti, dai buoni esiti patrimoniali
e, soprattutto, da importanti piani di razionalizzazione
delle strutture per rispondere alle
esigenze di raccordo fra agricoltura e industria
in una fi liera e in un sistema economico profondamente
mutati, hanno dato vita alla società
“Consorzi agrari d’Italia”.
Questo organismo creerà a sua volta alcune
società di scopo per coordinare e centralizzare
le attività e si impegnerà in un vasto piano
che ridisegnerà la geografi a degli enti consortili
agrari italiani. Molti Consorzi saranno accorpati
con altri (“a questo riguardo un progetto è
Articoli
65
già in corso nelle Marche per dare origine ad un
unico Consorzio” ” rivela Angelo Barbieri, Direttore
del Consorzio emiliano), ma si sta sviluppando
anche una strategia che punta all’effi cientamento
di strutture industriali e di stoccaggio
(con l’eliminazione di impianti obsoleti e la creazione
di insediamenti più moderni e funzionali,
logisticamente adeguati e soprattutto, in grado
di produrre economie di scala, ossia contenimento
dei costi).
Il piano di ristrutturazione
Il piano di ristrutturazione industriale dei Consorzi
agrari, quindi, che in Emilia Romagna ha
portato alla progressiva eliminazione della fi tta
rete di piccole strutture di stoccaggio per i cereali,
ormai largamente inadeguate, e alla creazione
di centri ad alta capacità e dotati delle più
avanzate tecnologie a supporto di conservazione
e qualità della commodity, si estenderà gradualmente
a tutta la penisola.
“Questo piano - aggiunge Barbieri - dovrà interessare
soprattutto gli enti consortili del Mezzogiorno
e le loro strutture, che molto spesso versano
in una situazione di ineffi cienza ed arretratezza,
oltre che di diffi coltà fi nanziaria”.
“Il lavoro sarà lungo e trainato dal Nord, ma uno
degli obiettivi fondamentali che si intende raggiungere
- sottolinea Gabriele Cristofori, Presidente
del Caip - è quello di creare un rapporto
sinergico fra produttori agricoli e industrie, stimolando
i cerealicoltori ad investire nella qualità
del prodotto, sostenendoli con remunerazioni
garantite e incoraggiandoli ad aderire a formule
contrattuali innovative e più fl essibili”.
Ciò anche, per dare maggior spazio alle produzioni
italiane, e tentare di ridurre la dipendenza
dall’import.
I numeri del Caip
Quanto ai numeri del Caip, a causa del ridimensionamento
delle quotazioni nel 2009, il volume
d’affari di cereali e proteici, 43,5 milioni,
ha registrato un calo di 10 milioni rispetto al
2008, mentre le vendite di sementi sono aumentate
del 6%. Il fatturato complessivo della
capogruppo (Caip) si è attestato sui 154,8 milioni
nel 2009 (164,5 nel 2008), mentre quello
complessivo, ossia comprese le società controllate,
è stato di 345 milioni, rispetto ai 354,8
della precedente gestione. Tuttavia, congiuntura
di mercato a parte, il Caip, come dimostrano
gli indicatori economici (margine operativo
netto, utile dopo le imposte e margine di gestione),
tutti positivi, con cash fl ow di 3 milioni,
come effetto degli accantonamenti realizzati,
indicano uno stato di salute fi nanziaria ottenuto
attraverso un piano di risanamento avviato
nel 2004. ■
66
La nuova sede del Caip di Bologna e Modena a San Giorgio di Piano, nella
pianura bolognese.
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
MILANO 23 - 27 OTTOBRE 2010
La scelta giusta per far lievitare il vostro business
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Articoli
Il Ministro all’Assemblea annuale di Confagricoltura
“L’Emilia Romagna,
culla dell’agroalimentare”
di Giancarlo Galan - Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
“ Questa regione
vanta 5 miliardi
di produzione
e 2-3 miliardi
di valore aggiunto” .
68
P
rima di assumere la responsabilità di
Ministro credevo di conoscere almeno
in parte le complessità e le diffi -
coltà che più o meno attraversano
quasi tutte le questioni che hanno a che vedere
con il mio Ministero. Purtroppo, mi sono accorto
ben presto di essere arrivato
in via XX settembre in un
Il Ministro MIPAAF, Giancarlo Galan.
momento particolarmente diffi
cile per l’agricoltura e la pesca
italiane, anche se so che
il cosiddetto settore primario
non ha mai conosciuto giorni
sempre sereni dinanzi a sé.
Se da una parte c’è la biodiversità
da tutelare e valorizzare,
dall’altra però ci sono i problemi
degli zuccherifi ci, delle
vertenze latte, dell’agroali-
mentare clonato, del regolamento della pesca,
per non parlare dell’Unire o del tabacco o di ciò
che dobbiamo ottenere con la PAC.
Ma se ho deciso di venire qui da voi è perché
desideravo stare assieme a degli amici, con persone
e Associazioni impegnate da sempre nel
risolvere i problemi e quindi a non rendere quei
problemi ancora più irrisolvibili.
L’Emilia Romagna, punto
di forza dell’agroalimentare
Tra l’altro, potevo forse disertare l’appuntamento
con l’Emilia Romagna che rappresenta
uno dei punti di forza dell’agricoltura e di
tutto l’agroalimentare nazionale? Non basterebbero
da soli i numeri a dire quanto signifi
chi per l’economia e l’occupazione delle nostre
campagne e dei nostri allevamenti questa
regione. Occorrerebbe andare anche al di
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
là; pensare alla cultura che da quei
campi nasce e che si è sviluppata
nel corso dei secoli, aiutando questa
terra a progredire.
A dircelo sono i prodotti che qui sono
tanti e tanto diversifi cati: dalla pasta
ai prodotti zootecnici di qualità (sono
emiliane le principali Dop ed Igp del
nostro Paese, dal Parmigiano all’aceto
balsamico), all’ortofrutta e poi il
vino e l’olio di oliva - che, anche in
piccole quantità - è pure prodotto a
livelli qualitativi di eccellenza.
In Emilia troviamo praticamente tutte
le espressioni che caratterizzano il
nostro Made in Italy nel mondo.
O, per meglio dire, che caratterizzano
quel modo italiano di coniugare qualità
e signifi cato del saper vivere.
Ritorno ora su alcuni numeri che meglio
possono illustrare il sistema agroalimentare
emiliano. Come sappiamo,
l’Emilia Romagna è la seconda regione
italiana, subito dopo la Lombardia,
per valore della produzione agricola
e valore aggiunto settoriale, rispettivamente
con oltre 5 miliardi di produzione
e 2-3 miliardi di valore aggiunto.
Ha una produzione che incide per il
12% sul totale della produzione nazionale
e che è diversifi cata nel rappresentare
tutti i principali comparti.
Gli effetti della congiuntura
Questa economia agricola multiforme
non ha impedito di risentire della
cattiva congiuntura che stiamo attraversando
e delle pesanti crisi di set-
LUGLIO 2010 /
MOLINI
d’Italia
tore da cui faticosamente si sta cercando
di uscire. Una situazione emblematica
della diffi coltà che sta incontrando,
da alcuni anni per la verità,
tutta l’agricoltura italiana.
In Italia, nel 2009, il reddito per addetto
è calato rispetto all’anno precedente
del 21% circa. In Emilia Romagna,
il calo di redditività è stato
anche superiore (meno 24%) con
punte di “tagli” ai redditi del 50%
per pesche e nettarine.
Tutto questo ha un effetto sulla struttura
delle imprese: in Italia, negli ultimi
dieci anni, mentre il reddito si
contraeva del 36%, le imprese agricole
registrate presso le Camere di
Commercio sono calate del 20% (da
oltre un milione ad 840 mila circa).
Come recuperare
Intanto, insistendo sulla riduzione dei
costi e poi difendendo in ogni modo
i trasferimenti dal bilancio comunitario
che non possono essere messi a
repentaglio con la Riforma del dopo
2013. Specie per la zootecnia, dove
senza di essi non si ha redditività del
ciclo produttivo.
Sulla riduzione dei costi incide anche
il bilancio pubblico nazionale.
Per questo la manovra economica varata
dal Governo dovrà considerare tra
le priorità quella costituita dal settore
agricolo. Un settore in cui abbiamo investito
poco negli ultimi anni, di qui la
necessità di invertire la tendenza.
Dobbiamo trovare al più presto il modo
di erogare i 65 milioni di euro residui
per i bieticoltori. E così pure le risorse
per la stabilizzazione delle agevolazioni
previdenziali per le aree montane
e svantaggiate che sono scadute
a luglio.
Massimo impegno a Bruxelles
Serve il massimo impegno a Bruxelles,
perché è lì che va risolta la questione
dell’ammissibilità dell’agevolazione
per il gasolio utilizzato sotto
serra. E lo stesso vale per la vertenza
che può sbloccare il regime di aiuto
per i tabacchicoltori già dal 2010.
Oltre ad insistere sui costi, che possono
appunto essere contenuti grazie
all’intervento delle politiche comunitarie
e nazionali, ma anche delle
imprese e dalle loro forme associative
che possono concentrare la do-
Articoli
69
Articoli
manda, non c’è dubbio alcuno che si
deve intervenire sulla valorizzazione
del prodotto.
Ad esempio si potrebbero integrare
i già consolidati sistemi di qualità
comunitari legati all’origine (Dop,
Igp, Docg, Doc) promuovendo nuovi
sistemi nazionali di riconoscimento
della qualità. Forme di valorizzazione
dei prodotti che rispettano determinati
requisiti defi niti a livello nazionale
e che potrebbero essere anche
sostenute dalle misure di sviluppo
rurale.
Troppa burocrazia
Ma c’è una questione su cui ritengo
per davvero indispensabile intervenire,
e intervenire con urgenza.
Secondo una recente analisi, le piccole
e medie imprese del Paese sopportano
un carico burocratico che ha
un costo pari a 16 miliardi, il che signifi
ca oltre l’un per cento del Pil nazionale.
E nel 2007 è stato calcolato
che le aziende agricole, per il solo rispetto
della condizionalità dei pagamenti
diretti, sostenevano un costo
di 900 milioni di euro l’anno, pari al
2% del valore della produzione agricola
complessiva.
Dobbiamo ridurre e semplifi care realmente
gli adempimenti. Partendo da
quelli relativi alla gestione degli occupati,
alle normative ambientali, sino
ai controlli che riguardano la qualità
dei prodotti.
È il caso del settore vitivinicolo. La riforma
dell’Ocm sta portando ad un
aumento del numero e del costo dei
controlli che si ripercuotono sui produttori.
Tendenzialmente questo costo
potrebbe anche raddoppiare. Invece,
possiamo ridurre i controlli
all’essenziale, evitando quelli non
espressamente richiesti da Bruxelles,
e ricorrendo per quanto possibile alle
autocertifi cazioni, come è stato già
fatto in Francia.
La competitività
A proposito di competitività, i prossimi
sei mesi saranno cruciali per l’impostazione
della strategia di promozione
delle energie da fonti rinnovabili
in Italia. Entro l’anno occorrerà
recepire la Direttiva europea sull’argomento
e, entro giugno, si procederà
all’elaborazione del Piano di azio-
70
ne nazionale per le energie rinnovabili,
con cui saranno determinati gli
obiettivi nazionali per la quota di
energia da fonti rinnovabili consumata
nel settore dei trasporti, dell’elettricità
e del riscaldamento e raffreddamento
fi no al 2020. Poi, sempre
entro l’anno, è previsto il primo Decreto
triennale diretto alla revisione
degli incentivi.
Sembra lecito, da come si sta impostando
il lavoro, un certo ottimismo
dal punto di vista della produzione di
“agroenergie” che possono derivare
dai nostri campi, ma anche dai nostri
allevamenti.
L’Unione europea affi da alle biomas-
se di origine vegetale ed animale un
ruolo centrale per centrare gli obiettivi
al 2020. Sul fronte nazionale, d’altro
canto, la Legge comunitaria, al fi -
ne di rafforzare il ruolo delle biomasse
e del biogas, prevede nei criteri
direttivi la revisione degli incentivi
per le biomasse ed il biogas al fi -
ne di una maggiore promozione della
piccola generazione distribuita collegata
all’attività agricola.
Urge valorizzare le risorse
del sistema agricolo
Occorrerà comunque vigilare, affi nché
si valorizzino davvero le risorse
del sistema agricolo nazionale, evitando
di puntare sull’importazione.
Poi, altri temi cruciali saranno la sta-
bilizzazione degli incentivi e la sostenibilità
ambientale delle materie prime
i cui criteri potrebbero “spiazzare”
alcune nostre produzioni.
Sullo sfondo, però, abbiamo le prospettive
della Politica Agricola Comune,
un appuntamento che va superato
nei termini più positivi per noi.
È stato ormai avviato il dibattito sul
dopo 2013, anche perché c’è un’esigenza
imprescindibile: il mantenimento
del budget per la spesa agricola.
Occorre rifl ettere anche su quanto bisognerà
fare da qui al 2013.
Ad esempio va valutato in che termini
il Commissario Ciolos presenterà il
promesso pacchetto “anticrisi” per
introdurre da subito misure di mercato.
E, inoltre, ecco un’altra nota assai
dolente: come risolvere la questione
delle somme comunitarie a valere
dello sviluppo rurale che le Regioni
italiane non riescono ad utilizzare?
Qui o si sceglie la strada del rinvio,
prorogando da due a tre anni il termine
entro cui poter spendere le
somme stanziate, oppure occorrerà
velocizzare la spesa il più possibile,
snellendo al massimo le procedure
amministrative regionali.
In ogni caso, alcune Regioni potrebbero
non avere domande a suffi cienza
tali da coprire tutto lo stanziamento
disponibile.
Ma se non fosse percorribile la strada
della proroga, bisognerà valutare la
possibilità di consentire trasferimenti
di risorse tra Regioni.
Come si vede, ho solo indicato alcune
questioni, non tutte le questioni
che vi riguardano e che ci riguardano.
In ogni caso, siamo posti di fronte alla
necessità di ottenere cambiamenti,
cambiamenti che vanno approvati
in sede comunitaria, ma per far questo
serve tempo, serve coesione sia in
Italia che a Bruxelles, perché è a Bruxelles
che va costruita l’alleanza con
gli altri Paesi membri allo scopo di ottenere
le modifi che richieste.
Pertanto, occorre defi nire da subito
una strategia e questo, certamente,
assieme con le organizzazioni degli
imprenditori agricoli, ma non solo.
Dobbiamo farlo per essere nelle condizioni
di rendere vincente la nostra
strategia con effi cacia e tempestività
in sede comunitaria, perché è lì che si
perde o che si vince. ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
Le Aziende Informano
R-Biopharm Italia Srl: controllo della qualità
della pasta con Durotest ® S
La normativa italiana impone che
la pasta sia prodotta solo con grano
duro e che il prodotto contenente
più del 3% di grano tenero, non
possa essere etichettato come pasta.
Tuttavia, è possibile che durante
la coltivazione, lo stoccaggio ed
il trasporto il grano duro venga accidentalmente
contaminato da grano
tenero. Il grano duro è, inoltre,
anche più costoso del grano tenero
e, quindi, l’adulterazione volontaria
del grano duro può portare vantaggi
economici.
I produttori di pasta controllano la
qualità della semola per garantire
la qualità del loro prodotto fi nale.
Per questi controlli sono utili i sistemi
che permettono di verifi care
le materie prime in modo rapido
e semplice. Per la ricerca del grano
tenero nelle semole si utilizza PCR,
HPLC, tuttte tecniche che richiedono
attrezzatura e strumentazione specifi
ca e personale addestrato.
Durotest ® S è un test semplice che
può essere eseguito in meno di
un’ora anche in laboratori poco attrezzati.
Durotest ® S utilizza anticorpi
monoclonali specifi ci per una
proteina, la friabilina, presente nel
grano tenero ma assente nel grano
duro al 100%.
Dopo una semplice estrazione della
farina con una soluzione acquosa,
l’estratto è applicato su una membrana
e lasciato asciugare per alcuni
minuti. Segue la saturazione della
membrana, immergendola in una
soluzione contenente anche l’anticorpo
coniugato, specifi co per la
friabilina. Dopo il lavaggio, si procede
con l’immersione della membrana
nel substrato. In presenza di friabilina
(grano tenero) nell’estratto, si
forma un complesso tra l’anticorpo
coniugato e la friabilina e il substrato
incolore genera uno spot colorato
sulla membrana. Al contrario, se
non si sviluppa coloore sulla membrana,
il campione può essere considerato
come grano duro al 100%.
Per la verifi ca dell’analisi, nel kit è
compreso un controllo al 3% di grano
tenero. Se il colore dello spot del
campione è inferiore a quello del
controllo, il contenuto di grano tenero
nel campione è inferiore al 3%.
Al contrario, se lo spot ha un colore
più intenso del controllo, il contenuto
di grano tenero nel campione
è maggiore del 3% e va confermato
con un secondo metodo come richiesto
dai regolamenti uffi ficiali.
Durotest ® S si legge ad occhio nudo
e non richiede alcuno strumento
di lettura dedicato. Al termine
dello sviluppo del colore, la membrana
può essere conservata al
buio fi n o ad un anno.
Durotest ® S è usato con successo
per lo screening dell’autenticità del
grano duro.
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LUGLIO 2010 / MOLINI
71
d’Italia
Le Aziende Informano
Molitecnica Sud è garanzia di Made in Italy
Il Made in Italy rappresenta per le aziende un biglietto da
visita molto importante in quanto sinonimo di qualità ed
eccellenza. Tutto il mondo apprezza i prodotti che ne derivano
poiché garantiscono uno standard qualitativo elevato.
Il Made in Italy risulta, quindi, il valore aggiunto al
processo di internazionalizzazione che qualsiasi azienda
intende avviare. Molte, infatti, hanno fatto fortuna esportando
i loro prodotti in ogni angolo del pianeta, grazie
appunto all’essere appartenenti a questa realtà.
Negli ultimi anni, però, il “prodotto italiano” ha perso
molto. I fattori che ne hanno determinato la caduta sono
essenzialmente la sleale concorrenza straniera, soprattutto
cinese, che attraverso una contraffazione quasi maniacale
vende prodotti esternamente perfetti e identici
a quelli copiati, ma qualitativamente scarsi e pericolosi.
Un altro aspetto importante è rappresentato dalle aziende
che hanno decentrato la loro produzione all’estero per
abbattere i costi, determinando però una notevole riduzione
della qualità. Molte di queste imprese hanno spac-
I soci della Molitecnica Sud: Domenico, Carlo, Luigi e Alfonso Pelli-
cola. Al centro Giuseppe Pellicola, Presidente onorario dell’azienda.
ciato come Made in Italy prodotti che di italiano, forse,
hanno solo l’assemblaggio, ma che sono fatti di materiali
qualitativamente scadenti.
Le poche aziende italiane al 100% devono affrontare
una situazione diffi cile in quanto, dovendo combattere
contro una congiuntura economica negativa, si trovano
di fronte una concorrenza sleale che vende prodotti falsamente
italiani ad un prezzo molto più basso. La competitività
di queste imprese, che vede come valore aggiunto
prorio il Made in italy, risulta quindi minacciata.
È di fondamentale importanza ridare valore a queste realtà
e affermare in ogni modo, con qualsiasi mezzo, l’appartenenza
all’industria italiana soprattutto per l’utilizzo
di materiali, manodopera e risorse interamente del Bel
Paese.
La Molitecnica Sud lotta con forza per difendere la sua
genuinità Made in Italy. Tutti i prodotti e le attrezzature
sono italiane al 100% e la qualità risulta eccellente.
Garantisce standard qualitativi elevati grazie, soprattut-
72
Carlo Pellicola, Responsabile commerciale e Amministratore di Mo-
litecnica Sud.
to, all’utilizzo di componenti completamente italiani.
La Molitecnica Sud è un’azienda metalmeccanica specializzata
nella progettazione, costruzione e manutenzione
di impianti per molini, mangimifi ci, panifi ci e pastifi ci,
stoccaggio, metalmeccanica e macchine ausiliarie.
La pluriennale esperienza acquisita con la realizzazione
di signifi cativi impianti e la costante ricerca nel perfezionare
le soluzioni tecnologiche proposte consente di fornire
con formula “chiavi in mano” impianti adatti alle più
diverse esigenze.
Vanta un know-how specialistico nelle soluzioni su misura
anche per spazi ridotti: compattezza, produttività elevate,
rendimento, igiene, consumi energetici limitati, facile
e sicura funzionalità sono le caratteristiche qualifi canti
degli impianti.
L’informatizzazione della progettazione, assistita da sistemi
cad, la realizzazione dei manufatti con materiali di
prima qualità e con macchinari di alta precisione, il successivo
controllo e collaudo eseguito da uno staff di tecnici
ed operai specializzati sono garanzia di qualità ed affi
dabilità dei prodotti targati Molitecnica Sud.
L’azienda offre una continua ed affi dabile assistenza tecnica
grazie a un pool di tecnici altamente qualifi cati, in
grado di risolvere qualsiasi problematica. ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
L’orientamento
dell’Amministrazione
fi nanziaria
sui ticket e gli sconti d’uso
R
ecentemente l’Agenzia delle
entrate, in occasione del
cosiddetto “Forum lavoro”
ha espresso il proprio
orientamento su alcuni aspetti del
trattamento di taluni redditi in natura
erogati ai dipendenti che, pur agevolando
l’opera e le scelte dei sostituti
d’imposta, non hanno trovato pacifi ca
accoglienza tra i commentatori.
Evidentemente, però, il sostituto d’imposta
non potrà non tener conto dell’avviso
del Fisco, allorquando dovrà
decidere quale comportamento
adottare in occasione delle erogazioni
di talune componenti retributive in
natura.
Innanzitutto, l’Agenzia è stata interessata
al caso in cui il valore di un ticket
ecceda euro 5,29. È stato in particolare
sollevato l’interrogativo se il
richiamato valore eccedente potesse
essere computato ai fi ni del raggiungimento
della franchigia di euro
258,23 prevista dal comma 3,
dell’art. 51 TUIR n. 917/86.
Al riguardo, l’Agenzia ha confermato
che è di per sé vero che tale ultima
disposizione fa specifi co riferimento
ai compensi in natura e che
prevede l’esclusione dal reddito per i
beni e i servizi di valore non superiore
a un determinato ammontare stabilito
in euro 258,23. La norma non
riguarda, invece, le erogazioni in denaro
per le quali resta applicabile il
principio generale secondo cui qualunque
somma percepita dal dipendente
costituisce reddito di lavoro ad
di Silvia Petrucci
eccezione delle esclusioni specifi camente
previste.
Ora, per quanto riguarda le prestazioni
sostitutive di mensa aziendale
erogate sottoforma di ticket restaurant,
ovvero le indennità sostitutive
delle somministrazioni in mense
aziendali, l’articolo 51, comma 2, ne
prevede l’esclusione parziale dal reddito
facendo riferimento al loro valore
nominale.
L’evidenziazione del valore nominale
porta così l’Agenzia a ritenere che
i ticket non costituiscono erogazioni
in natura. L’eccedenza nominale rispetto
alla quota non imponibile non
è, pertanto, valorizzabile ai sensi del
comma 3, articolo 51, ma deve concorrere
alla formazione del reddito di
lavoro.
Venendo poi ai criteri per individuare
il cosiddetto valore normale di un bene
o di un servizio che siano da valorizzare,
ai sensi dell’art. 51, comma 3,
e 9 del TUIR (che come è noto rinviano
tra l’altro ai listini o alle tariffe del
soggetto che ha fornito i beni o ser-
vizi, tenendo conto di eventuali sconti
d’uso), l’Amministrazione fi nanziaria
ha precisato che in considerazione
del tenore letterale delle riportate disposizioni
non è possibile attribuire rilevanza,
in via interpretativa, a criteri
alternativi di valorizzazione dei beni o
servizi offerti ai dipendenti.
Quanto detto non preclude, però, la
possibilità che in seguito alle modifi -
che introdotte dal D. lgs. 314/97 (per
le quali il criterio del valore normale
ha sostituito quello del costo specifi -
co che, in passato, aveva dato luogo
a incertezze interpretative), in conformità
alla regola generale prevista
dall’art. 9, comma 3, che tiene conto,
ai fi ni della determinazione del valore
normale, anche degli sconti d’uso,
si possa sostenere che il valore normale
di riferimento, per beni e servizi
offerti dal datore di lavoro ai dipendenti,
possa essere costituito dal
prezzo scontato che un fornitore pratichi
sulla base di apposite convenzioni
(usualmente ricorrenti nella
prassi commerciale) compresa quella
stipulata con il datore di lavoro.
Malgrado le perplessità che taluno
avanza nei riguardi dell’avviso concernente
i ticket restaurant (o eventuali
altri ticket), non può sottacersi che
la posizione assunta nei riguardi dei
cosiddetti sconti d’uso sia estremamente
positiva, il che fa sperare che
in futuro si possa assistere a un ulteriore
allargamento delle maglie interpretative
dell’Amministrazione fi nanziaria.
■
LUGLIO 2010 / MOLINI
73
d’Italia
Diritto
Fiere & Convegni
Più sviluppo delle tecnologie
per la sicurezza alimentare
Istituzioni internazionali, imprese e
mondo dell’Università si sono incontrati
a Bologna, il 9 e il 10 giugno,
per discutere sul tema della sicurezza
alimentare e delle tecnologie adottate
per dare soluzione alla tutela di ciò
che giunge in tavola.
Un argomento che, in un mondo sempre
più globalizzato, assume grande
importanza e al quale Ipack-Ima SpA,
il più importante organizzatore fi eristico
italiano nel campo della meccanica
strumentale per il packaging e il
processo (food e non-food), ha voluto
dedicare questo simposio, patrocinato
dall’Organizzazione per lo sviluppo
industriale (Unido) e dal Programma
alimentare mondiale (Wfp)
delle Nazioni Unite.
Il simposio ha sancito il primato delle
aziende italiane del settore del processo,
confezionamento e imballaggio,
importante ingranaggio della fi -
liera agroalimentare nazionale, e le
ha poste come punto di riferimento
a livello internazionale per le innovative
tecnologie volte e migliorare la
sicurezza e la conservazione dei cibi.
“Sono fi ero di aver radunato a questo
convegno - ha spiegato l’Ad di
Ipack-Ima, Guido Corbella - il meglio
della realtà accademica italiana
in tema alimentare, cui siamo riusciti
ad affi ancare prestigiose aziende
in un contesto di grande respiro
internazionale che vede la presenza
dell’Onu e di diverse rappresentanze
diplomatiche. La realizzazione del va-
74
Il packaging del futuro
Funzionale, attraente, sicuro, riciclabile, persino utile e
dal basso costo. A Packology, al convegno sulla catena
del valore, Legacoop, Unilever e Glaxo hanno chiesto
cooperazione tra gli attori della fi liera per realizzare
imballaggi dalle caratteristiche vincenti sul mercato
di domani.
Il packaging (la confezione, l’imballaggio, il contenitore)
di un prodotto va, dunque, concepito pensandolo
nel suo intero ciclo di vita, ossia dalla creazione allo
smaltimento. Solo così si progetterà con quelle carat-
demecum “Integrated Risk Management
nei processi e nelle fi liere alimentari”,
steso dal professor Claudio
Peri, rappresenta poi la nostra tangibile
volontà di costruire attorno al tema
della sicurezza alimentare una
grande attenzione”.
Appassionato l’intervento di Claudio
Peri: “La tecnologia alimentare e i
suoi progressi sono stati determinanti
nel garantire, negli ultimi decenni,
un progressivo miglioramento del livello
igienico e della sicurezza dei cibi,
con una netta diminuzione delle
tossinfezioni e di malattie endemiche
nei Paesi sviluppati. Questa evoluzio-
ne, però, non si è ancora avuta in larghissime
regioni arretrate del pianeta,
dove più di un miliardo di persone
soffrono di carenze alimentari e 200
milioni, in prevalenza bambini, sono
tuttora condannati a morire per carenza
di cibo. Solo l’evoluzione delle
tecniche di produzione, di conservazione
e di trasformazione degli alimenti
può risolvere il doppio problema
della food security (sicurezza del
cibo) e della food safety (disponibilità
di cibi sani). Anche per questo il simposio
cui abbiamo dato vita ha voluto
unire insieme studiosi, aziende,
organizzazioni Onu e diplomazie”. ■
teristiche vincenti sul mercato internazionale di oggi
e, soprattutto, di domani, che sono innovazione, funzionalità,
sicurezza, attrattiva, eco-compatibilità e costo
contenuto.
L’esigenza è emersa a Packology (Salone delle tecnologie
per il packaging e il processing, svoltosi a giugno
a Rimini Fiera) in un dibattito tra operatori della
fi liera che si sono confrontati sul futuro del comparto,
la tracciabilità dell’imballaggio e i prodotti a chilometro
zero. ■
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia
Pane e salute: via al protocollo
tra Fippa e Ministero della Salute
Semaforo rosso al sale. Perché la
lotta all’ipertensione e alle malattie
cardiovascolari passa anche attraverso
un alimento principe del-
67 A.B. TECH EXPO | www.abtechexpo.com
16 ASB | www.asbautomation.com
41 • 43 BORGHI | www.borghigroup.it
51 BSP | www.bspengineering.it
II COPERTINA • 1 BUHLER | www.buhlergroup.com
18 CAPITANIO | www.capitanio.it
58 CIDIESSE | www.cidiesse.com
52 CIMBRIA | www.cimbria.com
36 COLOMBO | www.colombopietro.it
13 DIA | www.diaengineering.com
26 ESETEK | www.esetek.it
28 FASOLI | www.offi cinefasoli.com
38 • 39 FAVA | www.fava.it
la dieta mediterranea: il virtuosissimo
pane. Il progetto di una riduzione
progressiva del sodio nel pane è
fondamentale per il Ministero della
Salute. E Fippa,
la Federazione
italiana
dei panifi catori,
pasticceri e
affi ni, ha sposato
la causa
e rilancia con
il pane cosiddetto“mezzosale”,
che taglia
il quantitativo
di sale
nel pane.
ELENCO INSERZIONISTI
9 FOSS | www.foss.it
2 • 3 IMPAC | www.impac.it
55 IPA | www.ipa-web.com
III COPERTINA ITALSAVE | www.italsave.it
22 LOPORCARO | www.loporcaro.it
45 MARANI | www.marani.it
19 MOLITECNICA SUD | www.molitecnicasud.com
4 NICCOLAI | www.niccolai.com
6 OCRIM | www.ocrim.com
IV COPERTINA OMAS | www.omas-srl.com
15 PI.SA. | www.pi-sa.it
8 RAM | www.ramelettronica.it
30 S.COM | www.sicom-italy.com
Fiere & Convegni
Salvo alcuni casi pressoché unici
in cui la panifi cazione trascura la
presenza del sodio, come nel pane
“sciocco” toscano (detto anche pane
“sciapo”), abbiamo a che fare
con una vera e propria rivoluzione,
che non è soltanto gastronomica, ma
coinvolge proprio uno stile di vita.
Il progetto “Meno salo... per guadagnare
salute” è stato presentato sul
palcoscenico di Siab. L’evento, patrocinato
dal Ministero della Salute,
è stato il prologo del lancio del protocollo
d’intesa tra Fippa e Ministero
per la riduzione del sale nel pane,
progetto che già altri Paesi europei
stanno applicando o seguendo con
attenzione. ■
48 SCOLARI | www.scolarisrl.com
14 SEA | www.seasort.com
20 SEVEN | www.sevensrl.it
COPERTINA SIMA | www.simaimpianti.net
2 • 3 TECHNIPES | www.technipes.com
46 TECHNOBINS | www.technobins.it
34 TECNOGRAIN | www.tecnograin.com
12 TEKNO DATA | www.teknodatasrl.com
10 VERDI | www.verdispa.com
60 VOMM | www.vomm.it
32 ZAMBELLI | www.zambellionline.com
24 ZANIN | www.zanin-italia.com
LUGLIO 2010 / MOLINI
75
d’Italia
Fiere & Convegni
76
26/29 SETTEMBRE 2010
LAS VEGAS (USA)
IBIE - Salone internazionale per l'industria
della panifi cazione
BEMA A · 7101 College Blvd. · Suite 1505 · Overland Park, KS · USA
fax +1 913 3381327
e.mail info@bema.org
12/13 OTTOBRE 2010
VERONA
FUTURLAB - Mostra convegno internazionale
del laboratorio chimico
EIOM · V.le Premuda, 2 · Milano
tel. 02 55181842
e.mail eiom@eiomfi ere.it
13/15 OTTOBRE 2010
REIMS (FRANCIA)
JTIC - Giornate tecniche dell’industria cerealicola
AEMIC · 268 rue de Faubourg Saint-Antoine · Parigi · Francia
fax +33 1 44245625
e.mail aemic@wanadoo.fr
17/21 OTTOBRE 2010
PARIGI (FRANCIA)
IPA + SIAL + IN-FOOD - Saloni internazionali
per l'industria alimentare
Saloni Internazionali Francesi · Via Caradosso, 10 · Milano
tel 02 43435323
e.mail info@salonifrancesi.it
23/27 OTTOBRE 2010
MILANO
A.B. TECH EXPO - Salone internazionale delle tecnologie
e prodotti per l’arte bianca
F & M Fiere & Mostre · Via M. Donati, 6 · Milano
tel. 02 409221
e.mail info@fi eremostre.it
24/26 OTTOBRE 2010
RIO DE JANEIRO (BRASILE)
IV Congresso Mondiale della Pasta
ABIMA · Av. Brig. Faria Lima, 1478 · San Paolo · Brasile
tel. +55 11 38153233
e.mail abima@abima.com.br
24/27 OTTOBRE 2010
SAVANNAH (USA)
Meeting annuale dell’Associazione Americana
Chimici Cerealisti
AACC · 3340 Pilot Knob Road · St. Paul, MN · USA
fax +1 651 4540766
e.mail aacc@scisoc.org
31 OTTOBRE / 3 NOVEMBRE 2010
CHICAGO (USA)
PACK K EXPO - Salone internazionale per l'imballaggio
PMMI · 4350 North Fairfax Drive · Suite 600 · Arlington, VA · USA
fax +1 703 2438556
e.mail expo@pmmi.org
10/14 NOVEMBRE 2010
BOLOGNA
EIMA INTERNATIONAL - Esposizione internazionale
di macchine per l’agricoltura
Unacoma Service · Via Venafro, 5 · Roma
tel 06 432981
e.mail unacoma@unacoma.it
22/25 NOVEMBRE 2010
PARIGI (FRANCIA)
EMBALLAGE - Salone internazionale per l'imballaggio
Saloni Internazionali Francesi · Via Caradosso, 10 · Milano
tel 02 43435323
e.mail info@salonifrancesi.it
LUGLIO 2010 / MOLINI
d’Italia