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fonte: http://responsetechnical.com/2010/10/10-01-10-happy-b<strong>in</strong>ary-day/<br />

al Mit hanno <strong>in</strong>ventato, si può azzardare, il ventunesimo secolo; perché con<br />

l’<strong>in</strong>formatica e il web non si è semplicemente affermata una rivoluzione<br />

tecnologica, ma un nuovo modo di relazionarsi con l’apparato produttivo,<br />

con le capacità produttive e relazionali dell’uomo, con la sua capacità di<br />

creare e mettere <strong>in</strong> circolo sapere.<br />

Certo, il progetto <strong>in</strong>formatico nasce da grandi contraddizioni, con tre grandi<br />

attori, tre dist<strong>in</strong>ti progetti che si sono contrapposti: l’apparato militare,<br />

che con l’<strong>in</strong>formatica voleva allontanare il corpo del soldato dal conflitto, il<br />

progetto commerciale che voleva dotare il mercato <strong>in</strong>dustriale e il sistema<br />

capitalistico dello strumento di market<strong>in</strong>g più raff<strong>in</strong>ato mai esistito, e il<br />

progetto dell’Università, quello sviluppato al Mit e che poi avrebbe creato<br />

le figure mitologiche degli hacker, diffondendo la propria utopia di un<br />

accesso illimitato e gratuito al sapere proprio attraverso il l<strong>in</strong>guaggio del<br />

codice <strong>in</strong>formatico. Con l’apparizione del codice <strong>in</strong>formatico, con gli octet<br />

del l<strong>in</strong>guaggio b<strong>in</strong>ario degli 0 1, si spalanca la porta e si entra <strong>in</strong> un nuovo<br />

paradigma.<br />

La pr<strong>in</strong>cipale differenza tra i tre progetti gira ovviamente <strong>in</strong>torno alla categoria<br />

di accesso. Non solo al sapere, ma <strong>in</strong> senso stretto di accesso al<br />

codice. Per i ricercatori del Mit, questa è la nuova scrittura, la scrittura<br />

moderna, con la quale si <strong>in</strong>izia subito a creare opere collettive – al contra-<br />

fonte: http://www.digicult.it/news/free-software-and-beyond/<br />

rio di ciò che <strong>in</strong>segna la civiltà del libro, dove le opere erano per lo più frutto<br />

del genio <strong>in</strong>dividuale. F<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio sono <strong>in</strong>teressati a un atteggiamento<br />

collettivo, il codice è un progetto aperto, supporta bene l’idea di equipe,<br />

soprattutto di livello universitario: rappresentando l’università, un bene<br />

pubblico, bandiscono il copyright. È ovvio che questa utopia non rientra nei<br />

piani dell’<strong>in</strong>formatica commerciale, e neppure di quella militare. Ed è <strong>in</strong>e-<br />

fonte: http://www.wapdam.<strong>in</strong>/53545/photos/Green%20Hack<strong>in</strong>g%20Code.html

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