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la proposta politica di <strong>Essere</strong> <strong>Comunisti</strong>*<br />
unità, sinistra e governo Prodi<br />
«Le crepe dell’impero americano erano evidenti ben<br />
prima del crollo dei mutui che ha provocato sulle<br />
Borse mondiali una tempesta paragonab<strong>il</strong>e all’11<br />
settembre e forse peggiore. Gli Stati Uniti producono <strong>il</strong> 10%<br />
delle merci circolanti nel pianeta, meno <strong>della</strong> Germania, e ne<br />
consumano <strong>il</strong> 30%, più dell’Europa intera. Questo significa<br />
che i cittadini dell’impero, dall’ultimo impiegato <strong>della</strong> middle<br />
class fino al primo manager di Manhattan, vivono molto<br />
al di sopra dei loro mezzi. […] La grande bolla Usa sta per<br />
esplodere. Con quali conseguenze nessuno può dirlo. Prima<br />
o poi qualcuno dovrà incaricarsi di spiegare agli americani la<br />
scomoda verità. A meno di non ipotizzare un’apocalittica<br />
guerra alla Cina» 1 .<br />
Non si tratta delle riflessioni di un pericoloso comunista,<br />
ma di un giornalista onesto: Curzio Maltese. In queste<br />
parole sono contenute le motivazioni di quanto accaduto<br />
nel mondo in questi anni.<br />
Il quadro internazionale: dalla crisi statunitense al<br />
Venezuela di Chavez<br />
Il sistema economico statunitense è in grado di reggere<br />
soltanto attraverso le guerre, la produzione di armamenti,<br />
<strong>il</strong> dominio m<strong>il</strong>itare globale, la manipolazione internazionale<br />
dell’informazione. Solo governi subalterni hanno<br />
potuto sostenere e giustificare le tesi ufficiali con cui <strong>il</strong><br />
governo Usa ha motivato le guerre intraprese negli ultimi<br />
anni. La lotta al terrorismo, la ricerca delle armi di distruzione<br />
di massa, l’esportazione <strong>della</strong> democrazia non<br />
c’entravano assolutamente nulla. Tutti sanno che i motivi<br />
veri degli interventi m<strong>il</strong>itari sono stati altri. L’Iraq è<br />
stato invaso per la grande quantità di petrolio di cui dispone<br />
e per la decisione di Saddam di venderlo in euro.<br />
L’Afghanistan è stato occupato per la sua collocazione<br />
strategica a ridosso di Cina e Russia.<br />
CLAUDIO GRASSI**<br />
La politica di guerra e di dominio perseguita da Bush, classicamente<br />
imperialista, si trova oggi in una profonda crisi.<br />
Crisi m<strong>il</strong>itare: le guerre in Iraq e in Afghanistan non si<br />
concludono e le perdite sono sempre più significative.<br />
Crisi di egemonia: la credib<strong>il</strong>ità <strong>della</strong> politica estera statunitense<br />
è in netto calo rispetto all’11 settembre 2001,<br />
quando venne lanciata la dottrina <strong>della</strong> guerra preventiva e<br />
permanente. Inoltre negli Usa esistono contraddizioni<br />
economiche immense che, come ha dimostrato la recente<br />
vicenda dei mutui subprime, possono scatenarsi da un momento<br />
all’altro con conseguenze imprevedib<strong>il</strong>i.<br />
Purtroppo a questa situazione di oggettiva debolezza di<br />
prospettiva dell’imperialismo americano non corrisponde,<br />
già pronta, un’alternativa. Un tempo si sarebbe detto<br />
che vi sono le condizioni oggettive ma mancano quelle<br />
soggettive.<br />
Infatti, alla crisi del sistema economico dell’occidente<br />
capitalistico, fanno da contraltare la crisi e la sconfitta<br />
del tentativo di costruire un sistema socialista avviato nel<br />
secolo scorso con la Rivoluzione d’Ottobre del 1917.<br />
Se <strong>il</strong> capitalismo, quindi, mostra come non mai le sue<br />
contraddizioni in tutto <strong>il</strong> pianeta, rendendo necessario<br />
un suo superamento per evitare che si producano guerre,<br />
migrazioni e devastazioni ambientali, oggi chi come noi<br />
lo propone è indebolito dal fatto che quel tentativo di trasformazione,<br />
nei paesi più significativi in cui è stato tentato,<br />
non è riuscito ad affermarsi.<br />
È in questi grandi processi storici che noi dobbiamo inserire<br />
<strong>il</strong> nostro ragionamento. Altrimenti, oltre a non riusci-<br />
** COORDINATORE NAZIONALE ESSERE COMUNISTI, PRC-SE<br />
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