Breve e Sintetico Glossario Musicale
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Stanghetta di misura<br />
Suono<br />
Sweller<br />
Tacet<br />
Temperamento<br />
Linea verticale posta sul rigo musicale a delimitare il passaggio da una misura all'altra.<br />
Vibrazione acustica che determina uno stimolo del senso dell'udito, il suono viene prodotto da un'onda sferica<br />
generata dalla compressione e dall'espansione del mezzo di propagazione. Le caratteristiche acustiche sono:<br />
1. altezza, dipendente dalla frequenza dell'onda, misurato in Hertz (Hz)<br />
2. intensità, legato all'ampiezza dell'onda, misurato in decibel (decibel)<br />
3. timbro, che dipende dalla proporzione tra i diversi suoni armonici che costituiscono il suono e che<br />
determinano la forma dell'onda<br />
4. durata, prolungamento del S. nel tempo, misurato in ore, minuti, secondi, ecc<br />
• La velocità del suono è di circa 340 metri al secondo.<br />
• Il campo di udibilità, vale a dire la soglia di frequenza al di sotto e al di sopra della quale il nostro<br />
orecchio non riesce più a percepire suoni, è compresa tra 20 Hz e 20.000 Hz. Si dicono infrasuoni le<br />
frequenze più basse di 20 Hz e ultrasuoni quelle più alte di 20.000.<br />
• Il suono inoltre viene classificato come determinato se ha caratteristiche tali da permettere<br />
l'individuazione della frequenza e indeterminato se talmente ricco di armonici da rendere impossibile la<br />
percezione di quello fondamentale (che dà l'altezza).<br />
Una delle staffe dell'organo a canne. Aumenta progressivamente il numero di registri. Sw; Sweller<br />
Locuzione latina che appare talvolta sulle parti staccate dei musicisti di un'orchestra. Indica in generale "non<br />
suonare" e può riguardare un intero movimento/atto (invece di scrivere tutte le battute con pause si scrive molto<br />
più brevemente "tacet" senza rigo musicale) oppure una ripetizione (ad es.: "tacet la prima volta", ovvero suona<br />
solo la seconda volta).<br />
Per Temperamento si intende un sistema di accordatura di uno strumento a tastiera.<br />
• La prima forma storica di temperamento nacque con la scuola pitagorica attorno al V secolo a.C..<br />
L'accordatura pitagorica partiva da una base fisica, la consonanza di 5ª giusta, e poi procedeva con calcoli<br />
matematici fino a giungere all'individuazione dei rimanenti intervalli. Può definirsi, quindi, un T. di tipo<br />
speculativo, da un lato, e dall'altro del tutto sufficiente a descrivere la realtà musicale greca, incentrata<br />
sulla monodia. Limite numerico dell'accordatura pitagorica era il 4, secondo quanto dettato dal concetto<br />
filosofico di tetraktìs. Caratteristiche di questo T. sono gli intervalli di 3ª e, conseguentemente, di 6ª,<br />
molto dissonanti.<br />
• Nel 1500 Gioseffo Zarlino codificò un T. che aveva già avuto sperimentazione pratica precedentemente e<br />
che, con l'inarrestabile ascesa della musica strumentale, si faceva sentire come riforma urgente.<br />
Nell'accordatura, detta naturale, gli intervalli di 3ª e di 6ª sono accordati estendendo i rapporti numerici<br />
semplici dei pitagorici. Le 3 e e le 6 e , risultando coincidenti con la serie degli armonici naturali, possono<br />
ora essere liberamente utilizzate nella formazione degli accordi sugli strumenti da tasto. Anche<br />
l'accordatura zarliniana aveva però il grave difetto di concedere trasposizioni limitate in quanto tutti gli<br />
intervalli si presentavano in due diverse forme: grande e piccolo (con la trasposizione gli intervalli grandi<br />
potevano situarsi al posto dei piccoli, compromettendo le consonanze). Da notare infine come, in quel<br />
periodo, la serie degli armonici naturali non fosse ancora stata scoperta; la coincidenza tra rapporti<br />
numerici e consonanze armoniche fu, quindi, fortuita o tutt'al più suggerita a livello istintivo.<br />
• Nel periodo barocco le accordature si moltiplicarono. Citiamo l'accordatura mesotonica (raffronto tra<br />
terze pitagoriche e mesotoniche: ascolta (aiuto)) e quella barocca, con le quali si tentava di supplire ai<br />
difetti traspositivi del T. naturale, sempre con risultati limitati (un esempio di come suona una formula di<br />
cadenza in DO e in RE bemolle maggiore nell'accordatura mesotonica: ascolta (aiuto)). Una curiosità:<br />
Johann Sebastian Bach utilizzò diverse forme di T. e, per quanto sperimentasse con successo il T.<br />
equabile (vedi oltre) nel primo libro del Clavicembalo ben Temperato (temperato, cioè accordato), negli<br />
anni seguenti ritornò a comporre le Sinfonie (oggi conosciute come Invenzioni a tre voci) basandosi sul