La Musica popolare in Sicilia oggi
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determ<strong>in</strong>ava. Le fasi manuali della lavorazione del grano, <strong>oggi</strong> sostituite da processi<br />
meccanici, erano l’occasione che permetteva ai lavoratori di diverse aree dell’isola lo<br />
scambio di “conoscenze”, favorendo non solo la circolazione dei repertori ma anche la<br />
formazione di un nuovo repertorio comune alle diverse tradizioni.<br />
Per quanto riguarda le tradizioni legate al tempo del Natale, lo stato di conservazione del<br />
repertorio appare diverso e differenziato. Alcune manifestazioni, come ad esempio le<br />
Novene degli orbi, sono pressoché scomparse, mentre abbastanza vitali risultano, anche <strong>in</strong><br />
questo caso, i canti legati ai riti liturgici e quelli legati alla questua augurale. Ancora molto<br />
diffusa è la pratica di suonare nelle case davanti al presepe brani per zampogna o per piccoli<br />
complessi strumentali.<br />
<strong>La</strong> considerazione dei repertori musicali impiegati nelle occasioni viste ha messo <strong>in</strong> luce<br />
<strong>in</strong>oltre i risultati delle ricerche più recenti sulla <strong>Sicilia</strong>. F<strong>in</strong>o a una dec<strong>in</strong>a d’anni fa si<br />
pensava che nell’isola fosse diffuso e praticato quasi esclusivamente il canto lirico e<br />
monodico (cfr. Leydi 1973) e che l’esistenza di alcuni repertori a più voci <strong>in</strong> alcune ristrette<br />
aree dell’isola fosse un fatto sporadico e circoscritto. Al contrario, come si è visto nel corso<br />
di questo articolo, le ricerche sul campo più recenti hanno dimostrato come l’adozione del<br />
canto polivocale sia diffusa su quasi tutto il territorio dell’isola e sia ancora <strong>oggi</strong> una<br />
modalità espressiva estremamente viva.<br />
Il nostro viaggio musicale <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong> term<strong>in</strong>a dunque qui: dopo averci condotto attraverso<br />
realtà territoriali diverse e a volte contrastanti, ci ha guidato anche lungo quei sentieri che<br />
percorrono trasversalmente le rispettive realtà culturali. E’ su questo camm<strong>in</strong>o che si cela,<br />
ancora <strong>oggi</strong>, l’elemento vitale <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco alla tradizione siciliana: elemento che ne determ<strong>in</strong>a,<br />
<strong>in</strong> ultima analisi, il perpetuarsi o il progressivo abbandono.<br />
5. 5. Note<br />
Note<br />
1. L'<strong>in</strong>sieme dei documenti qui presentati è un montaggio di diverse esecuzioni e di<br />
registrazioni <strong>in</strong> differenti località che esemplifica l'<strong>in</strong>tero svolgimento del rito del<br />
r<strong>in</strong>graziamento<br />
2. 2. 2. Anche il mondo epico costituì fonte di ispirazione per i cuntastorie, ben prestandosi, quei<br />
testi, alla drammatizzazione del racconto. E’ così che Carlo Magno e i suoi palad<strong>in</strong>i<br />
entrarono a far parte del mondo <strong>popolare</strong>, sp<strong>in</strong>gendo poi all’attenzione per le gesta di eroi,<br />
dal mito alla realtà di ogni giorno. Leggende sacre e racconti profani, grandi battaglie e<br />
clamorose sconfitte, nobili e cruente imprese di cavalieri e briganti, contribuiscono alla<br />
costituzione di un sapere mitico dove a trionfare sono sempre il bene, i valori, la giustizia,<br />
della croce come della spada.