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pire se erano disposti a incontrare rappresentanti dell’Olp. Portavo le<br />

cassette a Tunisi, dove si trovava allora la sede dell’Olp, e intanto i palestinesi<br />

verificavano le possibilità di dialogo, facevano negoziazioni...<br />

A me spettava il compito di documentare, lavoravo in un ufficio che<br />

traduceva la stampa israeliana in arabo. In parte è stato questo l’inizio<br />

del processo che ha portato qualche anno dopo agli accordi di Oslo. Se<br />

lo avessi saputo forse non vi avrei contribuito... Allora però nei Territori<br />

l’esercito sparava sui bambini che appendevano alle finestre la bandiera<br />

palestinese.<br />

Durante la prima Intifada entravo spesso nei Territori occupati, davamo<br />

ai ragazzi delle piccole telecamere insegnandogli a filmare. Sono<br />

state le prime immagini che arrivavano dall’interno delle manifestazioni<br />

palestinesi, che riprendevano le pietre e l’esercito israeliano...<br />

Le mie posizioni politiche erano diventate ancora più radicali. Viaggiavo,<br />

incontravo gente del Fronte popolare per la liberazione della Palestina,<br />

altri del Fronte democratico [nato nel 1970 da una scissione del<br />

Fronte popolare, fondato l’anno prima], dei veri “terroristi”... Nel<br />

1988, un anno dopo Aqabat-Jaber e in piena Intifada, l’Olp mi ha fatto<br />

conoscere i rappresentanti della Lista progressista per la pace, un partito<br />

ebreo-arabo guidato da Matti Peled, un anziano generale dell’esercito<br />

israeliano. Era un partito nazionalista arabo ma rappresentava anche<br />

il tentativo di formare una federazione dei diversi movimenti antisionisti<br />

intorno a un politico israeliano che era stato tra i primi a negoziare<br />

con l’Olp. L’incontro era stato fissato in Belgio (o a Vienna, non ricordo<br />

bene) e visto che era l’Olp a finanziare in buona parte questo partito sono<br />

stati loro a decidere che avrei realizzato gli spot della campagna elettorale.<br />

Per questo sono rientrato in Israele.<br />

Avevi realizzato altre cose dopo Aqabat-Jaber?<br />

Dei film istituzionali, qui in Francia. Dovevo pur vivere di qualcosa...<br />

La campagna elettorale della Lista progressista per la pace è stata<br />

quasi totalmente censurata. Solo pochissimi dei nostri spot sono passati<br />

in televisione. Le cose in Israele funzionavano così: c’erano spazi pubblicitari<br />

destinati a ogni partito e noi avevamo a disposizione ventidue<br />

minuti, ma la commissione elettorale ci ha bloccati: riteneva che mostrare<br />

la dichiarazione di Arafat che da Tunisi accettava la Risoluzione<br />

242 [che chiede il ritiro di Israele dai Territori arabi e palestinesi occupati<br />

nel 1967] fosse illegale. C’era uno spot che avevamo chiamato Rifiuto<br />

di servire l’esercito nei Territori occupati, anche questo era stato vietato,<br />

e così Onore all’Intifada, dove l’Intifada veniva definita il regalo<br />

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