Schede delle piante aromatiche - GAL Sarcidano Barbagia di Seulo
Schede delle piante aromatiche - GAL Sarcidano Barbagia di Seulo
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“<strong>Schede</strong> tecniche utilizzo <strong>delle</strong><br />
<strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
con<strong>di</strong>mentarie”<br />
1
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
Piante ad utilizzo aromatico e con<strong>di</strong>mentario<br />
Le <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong> sono quelle che contengono sostanze<br />
penetranti che le conferiscono particolari caratteristiche<br />
organolettiche e che siano utilizzabili per uso con<strong>di</strong>mentario, al<br />
fine <strong>di</strong> aumentare l'appetibilità degli alimenti e per <strong>di</strong>versi impieghi<br />
industriali (bevande, cosmetici, profumi).<br />
Saper riconoscere e utilizzare le erbe che si incontrano appena oltre<br />
la soglia <strong>di</strong> casa (nei campi, lungo i viottoli, in giar<strong>di</strong>no e nell'orto),<br />
significa rivalutare una cultura fatta <strong>di</strong> fantasia e salute. La<br />
funzione alimentare e terapeutica celata nelle comuni erbe, per<br />
sapori e virtù, si esalta per il solo fatto <strong>di</strong> saperli esenti da cure<br />
fertilizzanti e antiparassitarie proponendosi in tal modo come<br />
autentiche e genuine colture biologiche.<br />
2
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
Tipologia Impianto <strong>di</strong> essiccazione ad arma<strong>di</strong>o<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
3
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
AGLIO COMUNE<br />
NOME SCIENTIFICO: Allium sativum L.<br />
FAMIGLIA: Liliaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Ajiu.<br />
DESCRIZIONE: La pianta ha un bulbo ricoperto da tuniche, nel cui interno<br />
stanno numerosi bulbilli a forma <strong>di</strong> spicchi. Il fusto porta , fino a metà,<br />
<strong>delle</strong> larghe foglie lineari appuntite, a margine ruvido, e nella parte<br />
terminale reca un’ombrella fiorale avvolta in una brattea che la chiude<br />
a guisa <strong>di</strong> cappuccio. I fiori sono <strong>di</strong> colore biancastro. La pianta è alta<br />
fino ad 80 cm.<br />
HABITAT: Comunissimo negli orti e giar<strong>di</strong>ni familiari. Originario <strong>delle</strong> zone<br />
desertiche dell’Asia centrale.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Cresce bene in terre leggere, coltivato ampiamente<br />
negli orti..<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio - settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Bulbo stagionato.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I bulbi si essiccano in posti asciutti per una<br />
settimana appendendo le trecce a mezzo <strong>delle</strong> foglie in posto ventilato e caldo.<br />
UTILIZZO: Il bulbo pregiato con<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> vivande, largamente impiegato dai<br />
tempi remoti nell’approntamento dei cibi: arrosti, pietanze farcite, insalate,<br />
aromatizzante <strong>di</strong> formaggi speciali.<br />
Bulbi essiccati al forno e polverizzati sostitutivi del Pepe grani.<br />
NOTA: L’aglio vanta un tal numero <strong>di</strong> proprietà salutari, alimentari e <strong>aromatiche</strong> che<br />
lo pongono senza dubbio tra le <strong>piante</strong> in<strong>di</strong>spensabili. Oltre a oligoelementi e sali<br />
minerali, il bulbo contiene viatmina A, B1, B2, PP, e C.<br />
4
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
ALLORO O LAURO<br />
NOME SCIENTIFICO: Làurus nobilis L.<br />
FAMIGLIA: Lauraceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Lau.<br />
DESCRIZIONE: Arbusto cespuglioso o alberello sempreverde, presenta <strong>delle</strong><br />
foglie lanceolate con il bordo leggermente ondulato. La pagina<br />
superiore è lucida e <strong>di</strong> colore verde intenso, mentre quella inferiore è<br />
<strong>di</strong> un verde più tenue e opaco. I fiori, <strong>di</strong> colore giallognolo, sono<br />
raccolti in fascetti ad ombrella all'ascella fogliare. Il frutto è una bacca<br />
ovoidale con forma <strong>di</strong> piccola oliva, dapprima verde e quin<strong>di</strong>, a<br />
maturazione, nero bluastra. Contiene 1 solo seme. La pianta fiorisce<br />
in primavera e può raggiungere i 10 metri <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Macchie me<strong>di</strong>terranee, giar<strong>di</strong>ni, parchi <strong>delle</strong> province calde. E'<br />
ampiamente coltivato.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Nessuna esigenza particolare.<br />
- TERRENO: Si adatta a tutti i suoli.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Inverno, a marzo e aprile, tutto l'anno.<br />
PARTI UTILIZZATE: Foglie, frutti.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le foglie essiccate in luogo ben areato, si<br />
conservano in vasi <strong>di</strong> vetro. I frutti si essiccano in luogo riscaldato o in stufa a<br />
temperature non molto elevate.<br />
UTILIZZO: In cucina come con<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> vivande (acqua per lessare il pesce in<br />
bianco, arrosti, bracioline, pollo allo spiedo, anguille al forno, fegato <strong>di</strong> maiale),<br />
funghi sotto aceto, salsa <strong>di</strong> pomodoro, per profumare i fichi, nell' industria<br />
conserviera, dei salumi e liquoristica e per <strong>di</strong>stillare l' essenza. Spesso è<br />
associato al Timo come aromatizzante. I frutti nella composizione aromatica <strong>di</strong><br />
certe birre inglesi con rosmarino, liquirizia e altro ancora.<br />
NOTA: Il termine laurus deriva dall'antico celtico e significa "verde", ad in<strong>di</strong>care la<br />
caratteristica sempreverde dell'alloro. L'aggettivo nobilis sta a in<strong>di</strong>care proprio la<br />
nobiltà. Dei rami, infatti, sin dall'antichità si cingevano le teste <strong>di</strong> eroi, re, poeti,<br />
isomma, <strong>di</strong> tutti i personaggi più illustri.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
5
ANICE VERDE<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOME SCIENTIFICO: Pimpinèlla anisum L.<br />
FAMIGLIA: Umbelliferae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Matafalua.<br />
DESCRIZIONE: Pianta dal fusto rotondeggiante e cavo all'interno, ha<br />
foglie basali arrotondate, mentre quelle del fusto sono<br />
leggermente <strong>di</strong>vise, bipinnate. I fiori sono <strong>di</strong> colore bianco, raccolti<br />
in ombrelle a spargole. La fioritura avviene in piena estate. Il<br />
frutto è un achenio. La pianta può raggiungere il metro d'altezza,<br />
ma generalmente non supera i 60 cm.<br />
HABITAT Di origine asiatica si trova nei giar<strong>di</strong>ni e negli orti. Coltivata dagli<br />
Stati litoranei nel bacino del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo e Paesi cal<strong>di</strong>.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Nessuna esigenza particolare, non sopporta il gelo.<br />
- TERRENO: Calcareo-siliceo, fresco, ma permeabile.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Frutti.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le <strong>piante</strong> recise si pongono ad essiccare<br />
all'' ombra, in strati sottili, quando sono ben secche si battono su <strong>di</strong> un telo e si<br />
setacciano per separare i frutti dagli elementi estranei. Si conservano in vasi <strong>di</strong><br />
vetro.<br />
UTILIZZO: L' Anice verde è una pianta che trova impiego larghissimo per le<br />
sue contemporanee proprietà <strong>aromatiche</strong> e salutari. Come correttivo del<br />
sapore e dell' odore grazie al suo aroma gradevole e dolciastro, è usato in<br />
pasticceria e in liquoristica. Per il buon sapore che l'anice lascia in bocca è<br />
anche utilizzato per preparare un dentifricio casalingo. Allo scopo si amalgama<br />
un cucchiaio <strong>di</strong> argilla verde ventilata con un paio <strong>di</strong> cucchiaini <strong>di</strong> infuso <strong>di</strong><br />
anice verde finchè si ottiene una pasta morbida da usare dopo i pasti per pulire<br />
i denti, profumare l'alito e tonificare le gengive.<br />
NOTA: I frutti, privati dall'essenza, hanno, come gli altri frutti <strong>delle</strong> ombrellifere, valore nutritivo nell'alimentazione degli animali.<br />
L'essenza è bruno verdastra <strong>di</strong> gradevole aroma e gusto, l'odore è dato dall'anetolo, in forti dosi è tossica. In particolar modo se è stata<br />
esposta all'aria e alla luce.<br />
6
BASILICO<br />
NOME SCIENTIFICO: Ocymum basilicum L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Afrabica.<br />
DESCRIZIONE: Pianta dal fusto eretto con ramificazioni nella<br />
parte finale. Ha foglie peduncolate, opposte, a forma<br />
ovale appuntita, con margine intero o leggermente<br />
seghettato. A seconda della varietà esse possono<br />
essere <strong>di</strong> piccole o gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni. I fiori sono<br />
bianchi o rosati. La pianta generalmente non supera il<br />
mezzo metro d'altezza.<br />
HABITAT: Per la sua origine tropicale la si trova solamente<br />
coltivata in quanto non si naturalizza mai in Italia.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Fertile e fresco.<br />
- ACQUA: Irrigazione, 2-3 interventi settimanali.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Le foglie si raccolgono da maggio a<br />
settembre; le sommità fiorite da luglio a settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Foglie e sommità fiorite.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I fiori si raccolgono in piena<br />
fioritura; si essiccano all' ombra in posto ventilato; si conservano in<br />
vasi <strong>di</strong> vetro o porcellana al riparo dalla luce e dall' umi<strong>di</strong>tà. Per l'<br />
inverno, raccogliere prima della fiorituta e seccare, ridurre in<br />
polvere e riporre in scatole. Se desiderato quasi allo stato fresco,<br />
sistemare le foglie pulite in contenitori con l' olio o stratificare con<br />
sale da cucina.<br />
UTILIZZO: Caro alla cucina me<strong>di</strong>terranea, in particolare a quella<br />
ligure, per il suo inconfon<strong>di</strong>bile gusto da verde. In<strong>di</strong>cato per<br />
aromatizzare e con<strong>di</strong>re minestre, ragù, sughi, certe specie <strong>di</strong> pesci<br />
cibi, ripieni, frittate, pesto alla genovese, pizze, insalate e salse<br />
ver<strong>di</strong> specialmente <strong>di</strong> pomodoro.<br />
NOTA: Essenza fresca e gradevole ottenuta dalla <strong>di</strong>stillazione<br />
della piantina recisa quasi al piede, impiegata in liquoreria, in<br />
profumeria e cosmesi.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
7
BIANCOSPINO COMUNE<br />
NOME SCIENTIFICO: Cratàegus oxyacantha L.<br />
FAMIGLIA: Rosaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Calavrigu.<br />
DESCRIZIONE: Arbusto spinoso, cespuglioso, con corteccia<br />
giallastra che iscurisce con l'età. Le foglie, presentano<br />
lobi più o meno marcati. I fiori, riuniti in corimbi, sono<br />
piccoli bianchi o rosati, assai profumati. Fiorisce in<br />
primavera. I frutti sono <strong>delle</strong> piccole drupe rosse dalla<br />
polpa farinosa e insipida. La pianta raramente supera i 5<br />
metri <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Specie eliofila <strong>di</strong>ffusa nella regione me<strong>di</strong>terranea.<br />
Abbastanza comune nelle macchie siepi, scarpate e cespugli nei<br />
posti selvatici dalla pianura alla montagna.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Adattabile ai vari tipi <strong>di</strong> suolo, pianta<br />
molto rustica.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: I corimbi si raccolgono in<br />
marzo-aprile, quando i fiori sono in boccio o cominciano a<br />
sbocciare recidendoli con foglie che li circondano e un tratto del<br />
rametto su cui sono inseriti. I frutti si raccolgono in<br />
settembre-ottobre, appena prima della maturazione. La corteccia<br />
si raccoglie dopo la caduta <strong>delle</strong> foglie in novembre o in<br />
febbraio-marzo prima che la pianta rientri in vegetazione.<br />
PARTI UTILIZZATE: Corimbi, frutti e la corteccia dei rami.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I corimbi si essiccano all'<br />
ombra evitando che i fiori <strong>di</strong>vengano scuri. La corteccia si<br />
essiccaal sole. I corimbi e la corteccia si conservano in sacchetti <strong>di</strong><br />
carta o tela, i frutti in vasi <strong>di</strong> vetro.<br />
UTILIZZO: I frutti in confetture. Dai frutti maturi, si ricava una<br />
bevanda rinfrescante da cui si può ottenere, per fermentazione e<br />
<strong>di</strong>stillazione una <strong>di</strong>screta grappa. I frutti venivano usati come<br />
alimento fin dalla Preistoria; seccati e ridotti in farina per preparare<br />
una sorta <strong>di</strong> focaccia.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOTA: Il Biancospino è considerato un<br />
ottimo portainnesto per <strong>di</strong>verse rosacee da<br />
frutto.<br />
8
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
CAPPERO<br />
NOME SCIENTIFICO: Cappàris spinosa L.<br />
FAMIGLIA: Capparidaceae.<br />
NOME VERNACOLO:<br />
DESCRIZIONE: Pianta perenne prostrata, alta 50-100 cm.,<br />
con ra<strong>di</strong>ce cilindrica grigia che emette polloni; fusti<br />
ascendenti; foglie sparse ovoidalo-rotonde carnose,<br />
stipole che si trasformano in spine. Fiori <strong>di</strong> 4 petali<br />
bianchi, gran<strong>di</strong> ascellari solitari dall'aprile a tutto<br />
l'estate; il frutto è una bacca bislunga rossa con<br />
semi neri immersi nella polpa.<br />
HABITAT: Muri dei vecchi castelli ed antiche rocche,<br />
villaggi, rupi scoscese, costiere e posti abbandonati<br />
soleggiati dal mare ai colli <strong>delle</strong> regioni me<strong>di</strong>terranee.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Si adatta ai vari tipi <strong>di</strong> suoli, anche<br />
argillosi.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Da Maggio all' autunno con tempo<br />
secco.<br />
PARTI UTILIZZATE: Fiori in boccioli fiorali chiusi.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Per rendere le bacche<br />
appetitose si procede nel seguente modo: dopo averle<br />
raccolte si lasciano appassire all'aria per una giornata e<br />
quin<strong>di</strong> si mettono a conservare in vasi con aceto bianco<br />
salato o, più semplicemente, si pongono in salamoia sotto il<br />
sale. Con questo trattamento le bacche, che alla raccolta<br />
non presentano alcun gusto particolare, assumono il<br />
caratteristico sapore aspro e piccante che le rendono<br />
apprezzate.<br />
UTILIZZO: Con<strong>di</strong>menti piccanti per salse, insalate, o<br />
consumati cotti per aromatizzare <strong>di</strong>verse pietanze.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
NOTA: Fin dalla antichità il cappero era noto per<br />
le sue proprietà gastronomiche (Plinio ne parla come<br />
<strong>di</strong> cibo celebratissimo e consumato da lungo tempo, e<br />
per questo motivo coltivato), come con<strong>di</strong>mento<br />
piccante, ma che "conturba il corpo" se usato in<br />
maniera eccessiva, danneggia lo stomaco e provoca<br />
la sete.In<strong>di</strong>fferente ai venti marini, il cappero trova il<br />
proprio ambiente ideale a Salina e a Pantelleria,<br />
centri della produzione più pregiata.<br />
9
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
CIPOLLA<br />
NOME SCIENTIFICO: Allium cepa L.<br />
FAMIGLIA: Liliaceae.<br />
NOME VERNACOLO: Cibudda<br />
DESCRIZIONE: Pianta dotata <strong>di</strong> grosso bulbo <strong>di</strong> forma<br />
rotondeggiante costituito da tuniche carnose. Il fusto<br />
si presenta ingrossato alla base e slanciato<br />
superiormente. Dalla base si <strong>di</strong>partono le foglie<br />
tubolari vuote all’interno e alquanto allungate.<br />
All’apice del fusto sorge un’ombrella dalla forma<br />
rotondeggiante, composta da tanti piccoli fiorellini<br />
bianco-verdastri. La fioritura avviene in estate. La<br />
pianta può raggiungere il metro <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Oriunda dell’Iran, coltivata dovunque negli orti e<br />
nei giar<strong>di</strong>ni.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Fertili e freschi.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Maggio - Agosto<br />
PARTI UTILIZZATE: Bulbo.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Si intrecciano per le<br />
foglie e si appendono a seccare in posto riparato ed asciutto.<br />
UTILIZZO: Cibo con<strong>di</strong>mentario dell’antichità, antisettico<br />
intestinale mangiata cruda e cotta con olio, aceto e sale o<br />
succo <strong>di</strong> limone, oppure con zuppe o soffritti, a contorno e<br />
bolliti. Insalata <strong>di</strong> cipolle lese affettate, aromatizzata con<br />
Salvia. Esalta il sapore <strong>di</strong> carni, zuppe, sughi e salse.<br />
NOTA: Pane e cipolla cruda mantengono bianchi i denti. Residuo<br />
del bulbo ravviva e fa brillare il cuoio. La cipolla è un alimento<br />
completo, ricco <strong>di</strong> vitamina C e sali <strong>di</strong>uretici, il basso contenuto <strong>di</strong><br />
zuccheri la rende preziosa ai <strong>di</strong>abetici. Sconsigliato l’uso ai malati<br />
<strong>di</strong> fegato, a quanti soffrono <strong>di</strong> cattiva <strong>di</strong>gestione, a quanti<br />
sanguinano con facilità, a chi soffre <strong>di</strong> dermatosi.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
10
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
CORIANDOLO<br />
NOME SCIENTIFICO: Coriàndrum sativus L.<br />
FAMIGLIA: Umbelliferae.<br />
NOME IN VERNACOLO:<br />
DESCRIZIONE: Ha un fusto eretto, ramoso, striato. Le foglie<br />
basali sono lungamente picciolate e possono essere<br />
intere o spartite in 3 foglioline dentate. Le foglie<br />
superiori sono bitripennatosette. I fiori sono <strong>di</strong> colore<br />
bianco o rosato, raccolti in ombrelle. La fioritura<br />
avviene in primavera-estate. Il frutto è composto da 2<br />
acheni uniti a formare una piccola sfera. La pianta può<br />
superare il mezzo metro d'altezza.<br />
HABITAT: Originario della regione Me<strong>di</strong>terranea orientale,<br />
si rinviene in qualche seminato e negli orti.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Leggero, sciolto, ben sminuzzato<br />
e concimato, particolarmente fosfato.<br />
- ACQUA: Stagionale, o irrigazione <strong>di</strong> soccorso.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Frutti maturi <strong>delle</strong> ombrelle essiccate.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le ombrelle, riunite in<br />
mazzetti, si appendono in luogo ombreggiato, quando sono<br />
ben secche si battono su un foglio <strong>di</strong> carta per separare i frutti<br />
dai peduncoli che li sostengono, si conservano in recipienti <strong>di</strong><br />
vetro.<br />
UTILIZZO: Usato in liquoreria , pasticceria, confetteria e per<br />
caramelle pastigliaggi, enotecnica e vermouths, profumeria; in<br />
cucina per intingoli, per la preparazione culinaria <strong>di</strong> selvaggina,<br />
confezioni <strong>delle</strong> carni insaccate, fabbricazione <strong>di</strong> birre<br />
particolari. L'olio essenziale o essenza viene utilizzato per<br />
aromatizzare il tabacco, ed in cosmetica, per saponi, creme<br />
lozioni e profumi.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
NOTA: L'essenza <strong>di</strong> coriandolo è<br />
inebriante. In dosi elevate provoca<br />
<strong>di</strong>sturbi nervosi e lesioni ai reni. Non<br />
usare mai le parti ver<strong>di</strong> perchè<br />
tossiche.<br />
11
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
ELICRISO<br />
NOME SCIENTIFICO: Helicrysum italicum G. Don<br />
FAMIGLIA: Asteraceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Mugrueoso.<br />
DESCRIZIONE: Pianticella alquanto ramificata. Le foglie<br />
hanno forma lineare-lanceolata, con bordo ripiegato<br />
verso terra. I fiori <strong>di</strong> colore giallo chiaro, sono<br />
formati da numerosi capolini <strong>di</strong>sposti a ombrella. La<br />
fioritura avviene in estate. La pianta può<br />
raggiungere i 30 cm. <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Nelle zone pietrose aride e sabbiose, nei greti<br />
fluviali dal mare alla collina.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Pre<strong>di</strong>lige il caldo asciutto e<br />
l'esposizione soleggiata.<br />
- TERRENO: Sciolto, calcareo.<br />
- ACQUA: Preferisce la siccità alla<br />
eccessiva umi<strong>di</strong>tà.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Tutto l' anno.<br />
PARTI UTILIZZATE: Cespi dell' Elicriso, la pianta contiene<br />
una sostanza aromatica, l'elicrisene dal caratteristico odore<br />
per lo più definito sgradevole, che a taluno ricorda in peggio<br />
quello dell' aceto.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I rami si essicano all'<br />
ombra <strong>di</strong>sposti in strati o riuniti in mazzetti, si conservano in<br />
recipienti <strong>di</strong> vetro o porcellana al riparo della luce.<br />
UTILIZZO: I cespi dell' Elicriso, ricchi <strong>di</strong> oli essenziali,<br />
venivano usati in Sardegna per bruciare le setole dei maiali.<br />
In alcuni paesi per bruciacchiare la peluria che rimane dopo<br />
levate le penne degli uccelli.<br />
NOTA: Esistono due specie <strong>di</strong> elicriso italico: Helichrysum<br />
italicum subsp.<br />
LAORE<br />
italicum<br />
SARDEGNA<br />
e Helichcrysum<br />
Tecnico: Ivo Porcu<br />
italicum subsp.<br />
microphyllum.<br />
12
ERBA CIPOLLINA<br />
NOME SCIENTIFICO: Allium schoenoprasum L.<br />
FAMIGLIA: Liliaceae<br />
NOME POPOLARE: Aglio selvatico<br />
DESCRIZIONE: Pianta erbacea annuale, fusto inesistente,<br />
altezza da 15 a 30 cm. Il bulbo è piccolo ovale,<br />
biancastro. Le foglie aghiformi, cave, che<br />
ricrescono dopo il taglio. I fiori ad ombrello, globosi,<br />
piccoli e <strong>di</strong> colore rosato.<br />
HABITAT: Luoghi erbosi , in pianura, in collina e in<br />
montagna, soprattutto nel settentrione europoeo.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Esposizione al sole.<br />
- TERRENO: Soffice fertile, umido.<br />
- ACQUA: Va molto irrigata.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Dalla primavera a settembre<br />
inoltrato.<br />
PARTI UTILIZZATE: Foglie.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Pianta da usare allo<br />
stato fresco, l’essiccazione ne riduce notevolmente la<br />
qualità.<br />
UTILIZZO: Le foglie per aromatizzare, insalate, frittate, pesci<br />
e carni; per salse e burri aromatici, nei prodotti da forno.<br />
Leggero profumo e sapore <strong>di</strong> aglio e cipolla.<br />
NOTA: L’espansione <strong>di</strong> questa pianta aromatica è dovuto al<br />
fatto che non appesantisce l’alito e rende il cibo più<br />
<strong>di</strong>geribile.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
13
ERBA LUIGIA o CEDRONELLA<br />
NOME SCIENTIFICO: Lìppia triphylla (L'her.) O. Kuntze.<br />
FAMIGLIA: Verbenaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Maria Luisa.<br />
DESCRIZIONE: Arbustino legnoso alto cm.70-130, dai rami<br />
angolosi corti e numerosi; foglie verticillate 3 o 4<br />
lanceolate acute, verde gialle, ghiandole dure<br />
ruvide. Fiorellini tubulosi <strong>di</strong> 4 lobi bianco-rosei fuori,<br />
azzurrini dentro, in spiga lassa terminale, da luglio<br />
settembre-ottobre; frutto drupaceo. Esala<br />
fragrantissimo odore cedrino <strong>di</strong> limone.<br />
HABITAT: Originaria dell' America del sud (Cile, Perù,<br />
Argentina), acclimatizzata nei giar<strong>di</strong>ni ed orti <strong>delle</strong><br />
coste e centro-meri<strong>di</strong>onali.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo, non tollera le<br />
basse temperature.<br />
- TERRENO: Permeabile, ed esigente umi<strong>di</strong>tà.<br />
- ACQUA: In coltivazione va irrigata.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Da Luglio ad Ottobre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Foglie.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le foglie e le<br />
infiorescenze si essiccano all' ombra, in strati sottili, evitando<br />
il sole e le alte temperature. Si conservano al riparo dalla<br />
luce e dall' umi<strong>di</strong>tà in recipienti <strong>di</strong> vetro o ceramica.<br />
UTILIZZO: Le foglie associate a quelle del thè ne mo<strong>di</strong>ficano<br />
gradevolmente l' aroma ed il gusto. L' essenza, ottenuta<br />
dalle foglie è <strong>di</strong> largo impiego in liquoreria.<br />
NOTA: La fragranza dell'erba luigia o cedronella, accentua la<br />
femminilità della donna ed il senso <strong>di</strong> limpidezza spirituale<br />
dell'uomo. Le foglie per profumare lenzuola e biancheria, per lo<br />
più nelle case <strong>di</strong> campagna.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
14
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
FINOCCHIO COMUNE<br />
NOME SCIENTIFICO: Foenìculum vulgare Miller.<br />
FAMIGLIA: Apiaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Fenugu.<br />
DESCRIZIONE: Ha fusto eretto, ramificato. Le foglie<br />
bi-tripennate hanno lobi filiformi e sono attaccate al<br />
fusto me<strong>di</strong>ante una guaina. I fiori sono <strong>di</strong> colore<br />
giallo riuniti in vistose ombrelle apicali. La fioritura<br />
avviene in estate. I frutti sono <strong>di</strong> colore scuro,<br />
striati. La pianta può superare il metro e mezzo <strong>di</strong><br />
altezza.<br />
HABITAT: Incolti ben esposti, pietrosi, greti dei torrenti dal<br />
mare ai colli assolati del Me<strong>di</strong>terraneo; orti e<br />
giar<strong>di</strong>ni.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo; rifugge gli<br />
eccessi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà.<br />
- TERRENO: Pre<strong>di</strong>lige terreni sciolti o <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>o impasto, permeabili.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Ottobre-Novembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Ra<strong>di</strong>ci, i frutti e le foglie.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: La ra<strong>di</strong>ce si fa seccare<br />
al sole o in ambiente riscaldato; i semi si separano dalle<br />
ombrelle per battitura e successiva setacciatura. Entrambi si<br />
conservano in recipienti <strong>di</strong> vetro o porcellana al riparo della<br />
luce.<br />
UTILIZZO: Le foglie e i frutti hanno impiego alimentare in<br />
salse, con<strong>di</strong>menti e minestre. L'olio essenziale contenuto nei<br />
frutti, trova uso in molti prodotti alimentari comprendenti<br />
bevande alcoliche e analcoliche, caramelle, cibi cotti,<br />
gelatine, bu<strong>di</strong>ni, con<strong>di</strong>menti e salse.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
15
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
GINEPRO COMUNE<br />
NOME SCIENTIFICO: Junìperus comunis L.<br />
FAMIGLIA: Cupressaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Zinebi<strong>di</strong>.<br />
DESCRIZIONE: Arbusto legnoso, o basso alberello dal portamento<br />
talvolta strisciante, altre volte eretto. Le foglie aghiformi,<br />
appuntite, verticillate a 3, sono solcate da una linea chiara nella<br />
pagina superiore. I fiori, <strong>di</strong>oici, <strong>di</strong> colore giallastro quelli maschili<br />
e verdastro quelli femminili sono <strong>di</strong>sposti in prossimità<br />
dell'ascella fogliare. La fioritura avviene in primavera. I frutti,<br />
detti coccole, sono piccole bacche sferiche <strong>di</strong> colore verde e<br />
nero bluastre allorchè giungono a maturazione. La pianta può<br />
superare i 5 metri d'altezza.<br />
HABITAT: Spontaneo della macchia litoranea Me<strong>di</strong>terranea, pre<strong>di</strong>lige<br />
luoghi soleggiati, ari<strong>di</strong> e rocciosi. In Sardegna è presente allo<br />
stato spontaneo a Laconi, e nei monti del Gennargentu (specie<br />
nana).<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Vegeta bene sulle zone costiere ma si eleva fino ai<br />
1800-1900 mt. Di altezza, nei luoghi ari<strong>di</strong>, sassosi, assolati.<br />
- TERRENO: E' in<strong>di</strong>fferente al substrato, ma<br />
pre<strong>di</strong>lige i terreni calcarei.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: I frutti in autunno.<br />
PARTI UTILIZZATE: Frutti.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I frutti si essiccano <strong>di</strong>sposti al sole su<br />
graticci oppure in stufa, ma a calore moderato, si conservano in recipienti<br />
<strong>di</strong> vetro o porcellana al riparo dalla luce.<br />
UTILIZZO: I frutti sono adoperati in liquoreria, enotecnica e vermouth,<br />
estratti per caramelle; in culinaria per aromatizzare e armonizzare le carni<br />
<strong>di</strong> selvaggina, soli o con chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> garofano e noce moscata, pesci marinati,<br />
salumi e per bevande alcoliche facendo macerare le bacche in acquavite o<br />
alcool forte (Gineprini, Genevrette, Kranelet);<br />
Facendo macerare le bacche in vino bianco si prepara il vino <strong>di</strong> ginepro<br />
(es. bacche frantumate 30 g, rametti tagliati 15 g, vino bianco 1 lt.: lasciare<br />
macerare per 4 giorni, in<strong>di</strong> aggiungere 30 g <strong>di</strong> zucchero);<br />
Per fermentazione e successiva <strong>di</strong>stillazione <strong>delle</strong> bacche si prepara una<br />
acquavite (o alcoolato) (Gin, Gin Hollands, ecc.);<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
NOTA: Le foglie e gemme, le coccole<br />
mature schiacciate, <strong>di</strong>stillate forniscono<br />
essenza. In liquoreria si può usare<br />
<strong>di</strong>rettamente anche l'olio essenziale,<br />
purchè deterpenato. L' olio <strong>di</strong> cade si<br />
estrae da un'altra specie <strong>di</strong> ginepro<br />
"Juniperus oxycedrus".<br />
16
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
LENTISCHIO<br />
NOME SCIENTIFICO: Pistacia Lentiscus L.<br />
FAMIGLIA: Anacar<strong>di</strong>aceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Mod<strong>di</strong>zzi<br />
DESCRIZIONE: Arbusto o piccolo albero alto 4-6 m,<br />
corteccia cenerina o rossastro-bruna; rami contorti<br />
con foglie alterne pari-pennate, con 3-5 paia <strong>di</strong><br />
foglioline sessili, coriacee, con margine intero;<br />
pianta <strong>di</strong>oica con infiorescenze in racemi all’ascella<br />
<strong>delle</strong> foglie sui rami dell’anno precedente; drupa<br />
ovoidea o sub-globosa <strong>di</strong> 5-7 mm rosso-porporina o<br />
nero-lucente a maturità.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Vegeta bene in tutta la Sardegna,<br />
non si eleva oltre i 700 m <strong>di</strong> altezza s.l.m.<br />
- TERRENO: Specie eliofila e termoxerofila,<br />
vegeta su qualsisi substrato.<br />
- ACQUA: Stagionale.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: I frutti in autunno, le foglie per la<br />
<strong>di</strong>stillazione, tutto l’anno.<br />
PARTI UTILIZZATE: Frutti - Foglie<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Dai frutti del lentischio<br />
si ottiene, per pressatura a freddo, un olio grasso <strong>di</strong><br />
composizione abbastanza simile all’olio d’oliva. Utilizzare i<br />
frutti allo stato fresco.<br />
UTILIZZO: L’olio grasso utilizzato sin dall’antichità per la<br />
preparazione <strong>di</strong> fritti. Attualmente impiegato insieme<br />
all’olio essenziale che si ricava dalla <strong>di</strong>stillazione in<br />
corrente <strong>di</strong> vapore <strong>delle</strong> foglie, in aromaterapia, in<br />
cosmesi e in profumeria.<br />
NOTA: Olio essenziale fresco. Nei prodotti da forno,<br />
utilizzare il suo legno per l’alimentazione del forno,<br />
inquanto conferisce la sua particolare fragranza.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
17
MAGGIORANA<br />
NOME SCIENTIFICO: Orìganum majorana L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOME IN VERNACOLO:<br />
DESCRIZIONE: Pianta eretta, ramificata. Ha foglie piccole,<br />
ovali, dotate <strong>di</strong> corto picciolo e ricoperte <strong>di</strong> una leggera<br />
peluria. I fiori sono piccoli, <strong>di</strong> colore bianco rosati. La fioritura<br />
avviene in estate. La pianta può raggiungere il mezzo metro<br />
d'altezza.<br />
HABITAT: Orti e giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pianura e collina. Originaria<br />
dell' Africa settentrionale e dell' Asia centrale.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Preferisce i terreni sciolti anche<br />
calcarei ma soleggiati.<br />
- ACQUA: In coltivazione va irrigata.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Sommità fiorite ed erba fiorita.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Recidere in periodo <strong>di</strong><br />
piena fioritura a 4/6 <strong>di</strong>ta sopra terra costituire fascetti,<br />
essiccare all' ombra ed all' asciutto. Si conservano in<br />
recipienti <strong>di</strong> vetro o <strong>di</strong> porcellana al riparo dalla luce e dall'<br />
umi<strong>di</strong>tà.<br />
UTILIZZO: Parente prossimo dell' Origano, le foglie fresche<br />
e secche largamente adoperate in cucina ed in sostituzione<br />
del Timo, per insalate, salse, legumi, ripieni e farciti,<br />
bistecche aromatizzare vivande conserve associata a Menta<br />
foglie, Serpillo erba fiorita e Timo sommità fiorite, fare<br />
intingoli ed insaporire umi<strong>di</strong>. Utilizzato in pasticceria, molto<br />
in liquoreria, enotecnica, negli insaccati e salumi.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOTA: L'olio essenziale e l'oleoresina sono<br />
ingre<strong>di</strong>enti aromatici <strong>di</strong> bevande alcoliche<br />
(vermouth, amari, liquori) e non alcoliche,<br />
dessert, can<strong>di</strong>ti, cibi cotti, gelatine e bu<strong>di</strong>ni;<br />
numerosi nelle salse e in drogheria.<br />
18
MENTA PIPERITA<br />
NOME SCIENTIFICO: Mèntha piperìta L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Amenta.<br />
DESCRIZIONE: La menta piperita ha un apparato ra<strong>di</strong>cale<br />
alquanto sviluppato, ricco <strong>di</strong> stoloni. La parte aerea è un<br />
cespo composto da ramificazioni erette e striscianti.<br />
Possiede foglie oblungo-lanceolate, opposte, brevemente<br />
picciolate con margine dentato. I fiori sono rosso-rosati<br />
La fioritura avviene in estate. La pianta può superare i 70<br />
cm d'altezza.<br />
HABITAT: Sembra sia derivata da un incrocio naturale tra la<br />
menta acquatica e la viri<strong>di</strong>s. Si rinviene in terreni umi<strong>di</strong> e<br />
freschi ombreggiati, <strong>di</strong> suolo argilloso-calcareo, orti,<br />
seminata nei giar<strong>di</strong>ni dalla pianura alla montagna.<br />
ESIGENZA: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Fresco, sciolto, limoso-argilloso, calcareo.<br />
- ACQUA: In coltivazione, va irrigata.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Giugno-settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: La foglia e le sommità fiorite.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Alla fioritura raccogliere le<br />
foglie o tagliare l' erba a 4-6 <strong>di</strong>ta dalla base, mondare il superfluo,<br />
fare mazzi non troppo voluminosi, essiccare all' aria ed all' ombra<br />
o in camere riscaldate artificialmente. Stagionatura 4/5 gg..;<br />
conservare in recipienti chiusi al riparo dalla luce ed umi<strong>di</strong>tà.<br />
UTILIZZO: Con<strong>di</strong>mento popolarissimo per salse, insalate miste e<br />
fagiolini, zucchine, frittate e leccornie. In dolciaria per caramelle <strong>di</strong><br />
ogni tipo, pastigliaggi, in liquoreria (menta <strong>di</strong>ssetante naturale,<br />
Fernet menta <strong>di</strong>gestivo <strong>di</strong> pronta efficacia, Cedromenta, cocktails),<br />
erba menta sulle insalate e per aromatizzare alcune parti <strong>di</strong> carne<br />
bollita.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOTA: La menta piperita viene coltivata su<br />
gran<strong>di</strong> estensioni in Francia, Italia, Inghilterra,<br />
America. L'olio essenziale si ottiene per<br />
<strong>di</strong>stillazione a vapore <strong>delle</strong> foglie e <strong>delle</strong> cime<br />
fiorite.<br />
19
MIRTO<br />
NOME SCIENTIFICO: Myrtus communis L.<br />
FAMIGLIA: Myrtaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Murta.<br />
DESCRIZIONE: Arbusto cespuglioso <strong>di</strong> m. 1-2, ra<strong>di</strong>ci<br />
legnose poco profonde; fusti cilindrici coperti da<br />
corteccia cenerina e rametti <strong>di</strong>varicati a corteccia<br />
rossastra; foglie opposte ovali, ghiandolose<br />
coriacee persistenti. Fiori regolari <strong>di</strong> 5 petali bianchi<br />
ascellari, odorosi <strong>di</strong> nota canforata, fioritura da<br />
giugno a settembre; il frutto è una bacca carnosa<br />
quasi nera, con 5 o più semi reniformi.<br />
HABITAT: Tipico della macchia me<strong>di</strong>terranea.<br />
ESIGENZE:- CLIMA:Temperato caldo, sensibile alle gelate.<br />
- TERRENO: Pre<strong>di</strong>lige i terreni leggeri sciolti e<br />
drenati, non calcareo.<br />
- ACQUA: Stagionale, in coltivazione va irrigata.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Foglie Giugno-Luglio e tutto l'<br />
anno, frutti (bacche) autunno.<br />
PARTI UTILIZZATE: Foglie, frutti.<br />
UTILIZZO: Le foglie ed i ramoscelli in Sardegna si usano per<br />
aromatizzare il maialetto arrosto e bollito e carni bianche in<br />
genere. Dalle bacche macerate con l' alcool si ottiene un<br />
tipico liquore sardo, ottimo <strong>di</strong>gestivo ed aperitivo. Foglie e<br />
cortecce dei rametti si usano per la concia <strong>di</strong> pelli leggere e<br />
marocchine. Anticamente si usavano le bacche come<br />
con<strong>di</strong>mento al posto del pepe.<br />
Il mirto è specie apicola-mellifera, visitata dalle api.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
UTILIZZO IN LIQUORERIA: Le bacche o l'essenza (ricavata per<br />
<strong>di</strong>stillazione <strong>delle</strong> foglie), talora le foglie.<br />
Liquore <strong>di</strong> mirto: Per macerazione in alcool o acquavite<br />
<strong>delle</strong> bacche; oppure dalle foglie: mirto bianco; acquavite <strong>di</strong> mirto<br />
(per fermentazione e successiva <strong>di</strong>stillazione <strong>delle</strong> bacche: tener<br />
presente l'alta % <strong>di</strong> zuccheri); correttivo <strong>di</strong> liquori.<br />
Alcool <strong>di</strong> mirto: il mirto è specie alcooligena: dalle bacche cotte si<br />
ricava per torchiatura il succo o la polpa (che viene privata dei<br />
semi) da cui, in seguito a fermentazione, si ottiene l'alcool <strong>di</strong> mirto,<br />
(ottimo, aromatico e <strong>di</strong> gusto gradevole).<br />
NOTA: Pianta sacra ai romani, dalle bacche essiccate<br />
producevano il vino <strong>di</strong> mirto. Nel me<strong>di</strong>oevo i profumieri ottenevano<br />
dai fiori per <strong>di</strong>stillazione la cosiddetta "Acqua degli angeli" dalle<br />
proprietà cosmetiche. I semi e le foglie triturate mischiate nel vino<br />
erano considerate un rime<strong>di</strong>o contro l'avvelenamento dai funghi e<br />
contro la peste.<br />
20
ORIGANO COMUNE<br />
NOME SCIENTIFICO: Orìganum vulgare L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOMEIN VERNACOLO:<br />
DESCRIZIONE: Pianta aromatica a fusto eretto, ramificato<br />
superiormente con portamento cespuglioso. Ha foglie<br />
picciolate <strong>di</strong> forma ovale. I fiori, <strong>di</strong> un bel colore rosato, sono<br />
raccolti in pannocchie terminali. La fioritura avviene in estate.<br />
La pianta può superare i 70 cm <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: E' <strong>di</strong>ffuso dal mare alla regione montana, nei<br />
luoghi erbosi, nelle radure e luoghi soleggiati.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Terreni leggeri, cal<strong>di</strong>, permeabili.<br />
- ACQUA: Stagionale, in coltivazione va<br />
irrigata.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Estate.<br />
PARTI UTILIZZATE: Sommità fiorite.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le sommità riunite in<br />
mazzi si pongono ad essiccare all' ombra in locale ventilato<br />
o in essiccatoio. Essiccatura 4/5 gg., rimuovendo ogni tanto.<br />
Si conserva in recipienti <strong>di</strong> vetro o <strong>di</strong> porcellana<br />
UTILIZZO: L' Origano è notissimo alla cucina me<strong>di</strong>terranea<br />
per il grato aroma da cui deriva anche l' impiego nell'<br />
industria degli alimenti e <strong>delle</strong> conserve, in liquoreria.<br />
NOTA: Celebre pianta aromatica popolarmente conosciuta<br />
come con<strong>di</strong>mento della pizza, l'origano emana un aroma<br />
intenso, simile a quello della maggiorana, alla quale, del<br />
resto, assomiglia parecchio con cui spesso viene confuso.<br />
Dall'origano si estrae per <strong>di</strong>stillazione l'olio essenziale che<br />
ha proprietà farmaceutiche simili a quelle del timo.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
21
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
PEPERONCINO<br />
NOME SCIENTIFICO: Càpsicum annuum L.<br />
FAMIGLIA: Solanaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Pipireddu.<br />
DESCRIZIONE: Ha fusto eretto, foglie da lanceolate a ovali<br />
fornite <strong>di</strong> picciolo. I fiori sono <strong>di</strong> colore bianchiccio.<br />
La fioritura avviene in tarda primavera-estate. I<br />
frutti, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa forma e colore, sono una specie <strong>di</strong><br />
bacca carnosa, cava all'interno.<br />
HABITAT: Originario dell' America tropicale. Si è<br />
aclimatato negli orti e giar<strong>di</strong>ni dal mare ai colli<br />
d'Italia e <strong>delle</strong> regioni calde-temperate.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Terreni leggeri, ricchi <strong>di</strong> sostanza<br />
organica.<br />
- ACQUA: Ha bisogno <strong>di</strong> numerosi interventi<br />
irrigui.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Agosto.<br />
PARTI UTILIZZATE: Frutti.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I frutti si essiccano in<br />
strati o si infilano con spago in coroncine che si appendono<br />
all' ombra in luogo aerato. Le <strong>piante</strong> si riuniscono in mazzi e<br />
si appendono ad asciugare. Si conservano in vasi <strong>di</strong> vetro o<br />
porcellana.<br />
UTILIZZO: I frutti piccanti essiccati e ridotti in polvere<br />
rosso-aranciata (paprica ungherese) priva <strong>di</strong> impurità;<br />
sostituto del Pepe nei salumi e aromatizzare formaggi. E'<br />
uno dei più noti con<strong>di</strong>menti della cucina Me<strong>di</strong>terranea<br />
Orientale per insaporire salse e con<strong>di</strong>re carni.<br />
NOTA: Il peperoncino va utilizzato in minime<br />
quantità, un uso eccessivo, infatti, può causare<br />
seri <strong>di</strong>sturbi soprattutto ai reni e all'apparato<br />
gastro-intestinale. Il peperoncino rosso è ricco <strong>di</strong><br />
vitamina C alla quale si aggiungono quelle del<br />
gruppo P, B, E U e K2. La sostanza a cui si deve<br />
il particolare sapore piccante è la capsaicina.La<br />
regolare assunzione combatte vene varicose,<br />
l'eccesso <strong>di</strong> colesterolo, l'arteriosclerosi, tonifica i<br />
capillari sanguigni, è un buon regolatore<br />
intestinale 22 aiuta i processi <strong>di</strong>gestivi più <strong>di</strong>fficili e<br />
impe<strong>di</strong>sce la putrefazione <strong>delle</strong> feci.
PREZZEMOLO COMUNE<br />
NOME SCIENTIFICO: Petroselìum sativum Hoffm.<br />
FAMIGLIA: Umbelliferae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Perdusemene.<br />
DESCRIZIONE: Pianta dal fusto eretto e ramificato fin dalla base. Le<br />
foglie inferiori, dotate <strong>di</strong> picciolo, hanno un colore verde e sono<br />
bi-tripennate con lobi ovato-arrotondati, <strong>di</strong>visi e dentati. I fiori<br />
presentano un colore giallo-verdastro, sono piuttosto piccoli e<br />
raccolti in ombrelle composte. La fioritura avviene a fine<br />
primavera estate. La pianta può raggiungere il metro <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: E' originario dell' Africa settentrionale e dell'<br />
Asia Minore; coltivato ovunque.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Nessuna esigenza particolare, si<br />
adatta ai vari tipi <strong>di</strong> suolo.<br />
- ACQUA: Ha bisogno <strong>di</strong> numerosi interventi irrigui.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Aprile-Settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Tutta la pianta.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le foglie si usano fresche, le ra<strong>di</strong>ci<br />
si essiccano all' ombra e si conservano in recipienti <strong>di</strong> vetro.<br />
UTILIZZO: Sublime con<strong>di</strong>mento popolarissimo che rende sapide e più<br />
appetibili le vivande, bro<strong>di</strong>, carni e contorni, per rinomate salse ver<strong>di</strong><br />
piccanti, sughi, intingoli, per odori del brodo e zuppe.<br />
NOTA: Questa celebre erbetta impiegata per insaporire patate, pomodori<br />
e minestre, ha nelle foglie un alto contenuto <strong>di</strong> vitamina A e C e sali<br />
minerali. Anticamente il prezzemolo veniva utilizzato unitamente alla<br />
malva per espellere i calcoli dalla vescica, oggi se ne apprezzano le<br />
proprietà <strong>di</strong>uretiche e depurative.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
Il prezzemolo, come molte <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong>,<br />
ha da sempre suscitato l'interesse dell'uomo<br />
offrendo il fianco a leggende e superstizioni.<br />
Oltre ad essere stato usato un componente <strong>di</strong><br />
filtri amorosi, esso godeva fama <strong>di</strong> facilitare le<br />
nascite, credenza legata, forse, alle proprietà<br />
che la pianta possiede <strong>di</strong> provocare<br />
contrazioni uterine. Rispettare<br />
scrupolosamente le dosi, il prezzemolo (in<br />
particolare l'olio essenziale) può causare<br />
intossicazioni e avvelenamenti.<br />
23
ROSMARINO<br />
NOME SCIENTIFICO: Rosmarìnus officinalis L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Zippiri.<br />
DESCRIZIONE: Arbusto assai ramificato, cespuglioso. Presenta<br />
numerosissime foglie semprever<strong>di</strong>, piccole, strette, <strong>di</strong><br />
forma lineare e <strong>di</strong> colore verde scuro nella pagina<br />
superiore e argentate nella pagina inferiore. I fiori, riuniti in<br />
grappoli ascellari, hanno un bel colore azzurro-violetto. La<br />
fioritura si protrae, in pratica per tutto l'anno. La pianta<br />
può superare i 150 cm <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Allo stato spontaneo cresce nei boschi. Appartiene alla<br />
vegetazione della caratteristica macchia Me<strong>di</strong>terranea. E'<br />
frequentemente coltivato per uso culinario.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo, non sopporta le<br />
gelate.<br />
- TERRENO: Pre<strong>di</strong>lige substrati calcarei, anche se<br />
si presta bene sugli altri substrati<br />
compresi quelli aci<strong>di</strong>.<br />
- ACQUA: In coltivazione 2 interventi irrigui settimanali.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Primavera e fino a luglio<br />
(tutto l' anno).<br />
PARTI UTILIZZATE: Rametti fogliati e foglie.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I rametti si essiccano all' ombra,<br />
<strong>di</strong>sposti in strati sottili o riuniti in mazzi non molto serrati; si conserva<br />
in recipienti <strong>di</strong> vetro o porcellana. Se deve essere custo<strong>di</strong>to a lungo è<br />
meglio tenerlo in casse <strong>di</strong> legno ben chiuse e in luoghi asciutti, non<br />
eccessivamente cal<strong>di</strong> (vecchie cantine interrate o semi-interrate).<br />
UTILIZZO: Per insaporire e rendere appetibili e <strong>di</strong>geribili le carni, in<br />
genere <strong>di</strong> maiale, per il pollame ed i pesci, gli arrosti ed i fritti. Per<br />
minestre deboli che rende deliziose, minestre <strong>di</strong> ceci o <strong>di</strong> fagioli,<br />
minestre <strong>di</strong> verdura. Con<strong>di</strong>mento importante e <strong>di</strong>fusissimo per<br />
confezionare pane, focacce all' aroma <strong>di</strong> Ramerino. Antiputrido<br />
ostacola la corruzione <strong>delle</strong> carni.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOTA: La pianta è usatissima in cucina<br />
per il caratteristico aroma che conferisce ai<br />
cibi. L'aroma è dato da un olio essenziale a<br />
base <strong>di</strong> pinene, canforene e limonene<br />
contenuto nella pianta. Non utilizzare mai il<br />
rosmarino nel forno a micro onde in quanto<br />
le alte temperature estraggono l'olio<br />
essenziale, causando intossicazioni. Il<br />
rosmarino è sfruttabilissimo sia per la<br />
liquoreria che per la profumeria e saponeria.<br />
24
RUCOLA COMUNE<br />
NOME SCIENTIFICO: Erùca sativa Miller.<br />
FAMIGLIA: Cruciferae.<br />
NOME IN VERNACOLO:<br />
DESCRIZIONE: Pianta cespitosa, ha fusto eretto, foglie basali<br />
pennatosette, lobate <strong>di</strong>versamente incise. I fiori sono portati da steli<br />
fiorali alti e ramificati che recano fiori bianco giallastri con venature<br />
viola. La fioritura avviene in primavara-estate. La pianta può<br />
raggiungere il mezzo metro <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Sui bor<strong>di</strong> dei campi e strade, negli orti e giar<strong>di</strong>ni, dal<br />
mare ai colli della penisola.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Pre<strong>di</strong>lige terreno fertile, sciolto e fresco.<br />
- ACQUA: Ha bisogno <strong>di</strong> numerosi interventi irrigui.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Maggio-Settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Parti aeree fresche.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Da cogliere all' inizio della<br />
fioritura, mondarla e subito utilizzare.<br />
UTILIZZO: Con<strong>di</strong>mento ausiliario della regolare <strong>di</strong>gestione,<br />
mangiata, sola o mischiata a con<strong>di</strong>re altre insalate. Dal sapore forte e<br />
particolare è apprezzata dai buongustai. Mescolata al vino nuovo<br />
spillato e acerbo, lo rende più gradevole al palato. Sostituta del<br />
Crescione <strong>delle</strong> fontane.<br />
NOTA: Rustica erba aromatica, un tempo assi stimata per il<br />
piacevole sapore piccante, la rucola non sempre viene apprezzata<br />
come meriterebbe, benchè sempre più <strong>di</strong> frequente compaia nei<br />
negozi dell'ortolano. La rucola <strong>di</strong>mostra proprietà aperitive e<br />
<strong>di</strong>uretiche. Per questi scopi si consiglia <strong>di</strong> aggiungere le foglie tenere<br />
nei cibi.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
25
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
SALVIA<br />
NOME SCIENTIFICO: Sàlvia officinalis L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Sarvia<br />
DESCRIZIONE: Suffrutice con fusto eretto, quadrangolare,<br />
ramificato. Le foglie, <strong>di</strong> forma oblunga e crenate, sono<br />
picciolate, persistenti. I fiori <strong>di</strong> color blu-violetto sono raccolti<br />
in spighe terminali. La fioritura avviene dalla primavera<br />
all'estate. La pianta può raggiungere i 60-70 cm <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Nei sassosi assolati e sterili ari<strong>di</strong> freschi, con <strong>di</strong>ffusione<br />
nel centro-meri<strong>di</strong>one e Sardegna; frequente nei giar<strong>di</strong>ni ed orti<br />
dal mare alla montagna d' Italia.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Tutti, possibilmente asciutti,<br />
pre<strong>di</strong>lige i terreni calcarei e sabbiosi-limosi<br />
- ACQUA: In coltivazione 2 interventi irrigui settimanali,<br />
la salvia è sensibile agli eccessi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Aprile-Luglio e per quasi tutto l' anno.<br />
PARTI UTILIZZATE: Foglie monde.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Foglie e sommità fiorite, si<br />
essiccano all' ombra e si conservano in sacchetti <strong>di</strong> carta o tela.<br />
UTILIZZO: Con<strong>di</strong>mento per minestre, ravioli, salse, sughi in bianco,<br />
carni <strong>di</strong> maiale allo spiedo che rende meno pesante, per arrosti,<br />
cotolette, pesci in carpione, selvaggina marinata, fagioli stufati,<br />
polpette ed involtini <strong>di</strong> carne.<br />
NOTA: La specie sarda "Salvia desoleana" (Atzei, Picci) possiede i<br />
medesimi principi attivi della Salvia sclarea L., anche nel recente passato è<br />
stata coltivata nel sassarese. L'uso più conosciuto è senza dubbio quello <strong>di</strong><br />
aromatizzare il vino conferendo ad esso un caratteristico sapore <strong>di</strong> moscato,<br />
da ciò il nome <strong>di</strong> "Erba moscatella". Le foglie fresche si possono utilizzare<br />
per la pulizia del viso (decotto).<br />
26
SAMBUCO<br />
NOME SCIENTIFICO: Sambùcus nigra L.<br />
FAMIGLIA: Caprifogliaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Samuccu.<br />
DESCRIZIONE: Alberello o arbusto con corteccia grigio scura,<br />
porta rami che all'interno contengono un midollo bianco.<br />
Le foglie sono <strong>di</strong> color verde brillante, sono picciolate,<br />
opposte, imparipennate con 5-7 foglioline<br />
ovatolanceolate appuntite, a margine seghettato. I fiori<br />
sono <strong>di</strong> color biancastro, raccolti in vistose false<br />
ombrelle piatte. La fioritura avviene a fine<br />
primavera-estate. Il frutto è una piccola bacca succosa,<br />
che a maturazione assume un bel colore nero lucente.<br />
La pianta può raggiungere i 6-7 m d'altezza.<br />
HABITAT: Diffuso nelle boscaglie, siepi, incolti, macerie,<br />
del mare piano, e colli d' Italia.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Fresco.<br />
- TERRENO: In<strong>di</strong>fferente al substrato pedologico,<br />
pre<strong>di</strong>lige quelli fertili.<br />
- ACQUA: Pianta che cresce nei luoghi freschi,<br />
nei corsi d'acqua e lungo le siepi.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Fiori: Maggio-Giugno; frutti:<br />
Agosto-Settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Fiori, frutti.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le infiorescenze riunite si<br />
essiccano all' ombra in mazzi e si battono poi delicatamente. I fiori<br />
dai peduncoli che si eliminano, si conservano in recipienti <strong>di</strong> vetro<br />
e porcellana. I frutti si utilizzano freschi ma volendoli conservare si<br />
devono surgelare affinchè non perdano le loro proprietà.<br />
UTILIZZO: I fiori e le foglie, impiegati in liquoreria, in enologia per<br />
impartire il piacevole gusto <strong>di</strong> moscato, nella produzione dei vini<br />
aromatici soli od associati al Sambuco fiori e nelle conce <strong>di</strong><br />
Vermouth, a <strong>delle</strong> birre, in dolciaria, confetteria e gelateria, nonchè<br />
all' aceto per dare sapore gradevole; può entrare nella birra al<br />
posto del Luppolo.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOTA: Col sambuco si fa una famosa<br />
bevanda il Roob sambuci. Che si<br />
prepara cuocendo le bacche, filtrando e<br />
portando il liquido a una consistenza<br />
sciropposa: si conserva in vasi <strong>di</strong> creta.<br />
Un cucchiaio <strong>di</strong> roob in acqua da una<br />
bevanda rinfrescante e <strong>di</strong>uretica.<br />
27
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
SANTOREGGIA<br />
NOME SCIENTIFICO: Santurèja hortensis L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Santoreggia.<br />
DESCRIZIONE: Pianta cespitosa con fusto ramificato. Ha<br />
foglie strette, lineari, acute <strong>di</strong> color verde chiaro con<br />
lieve peluria. I fiori sono bianchi, rosati o lilla, piccoli,<br />
formanti spighe. La fioritura avviene in estate. La<br />
pianta può raggiungere i 50 cm <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Prati magri, posti asciutti, sabbiosi, ghiaiosi,<br />
pen<strong>di</strong>i rocciosi; orti e campi specialmente del<br />
settentrione, <strong>di</strong> mare, pianura e collina del nord e<br />
centro Italia.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Pre<strong>di</strong>lige i terreni<br />
calcarei e soleggiati.<br />
- ACQUA: Stagionale .<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Erba fiorita aerea.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Si taglia in piena<br />
fioritura, essiccare il più velocemente possibile all'ombra,<br />
comporre in fasci. Si conserva in cassette o scatole <strong>di</strong> latta.<br />
UTILIZZO: Rinomata ed aprezzata, verde o secca, in cucina<br />
un ramoscello per profumare intingoli ed umi<strong>di</strong>, con<strong>di</strong>re cibi,<br />
carni, crauti e legumi. Sovente assieme alla Menta foglie e<br />
Timo erba fiorita. Usata in liquoreria ed enologia. Ricercata<br />
dalle api conferisce al miele un aroma speciale.<br />
e fisiche in chi la consuma.<br />
NOTA: Recentemente nei tacchi calcarei del <strong>Sarcidano</strong> è<br />
stata classificata la Satureja montana subsp. montana,<br />
con portamento arbustivo, rami rossastri , perenne.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
NOTA: La santoreggia ha goduto fin<br />
dall'antichità fama afro<strong>di</strong>siaca, tanto che il<br />
nome Satureja significa appunto Erba del<br />
satiro. La me<strong>di</strong>cina moderna ha in parte<br />
confermato questa tra<strong>di</strong>zione, riconoscendo<br />
alla santoreggia le proprietà <strong>di</strong> stimolare le<br />
funzioni cerebrali.<br />
28
TIMO<br />
NOME SCIENTIFICO: Thymus vulgaris L.<br />
FAMIGLIA: Labiatae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Menta de santa Soìa<br />
(per la specie endemica Thymus herba-barona L.).<br />
DESCRIZIONE: Piccolo arbusto con fusto molto ramoso. Ha foglie<br />
lineari-lanceolate <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni cotonose e<br />
biancastre nella pagina inferiore. I fiori <strong>di</strong> colore bianco<br />
rosato-lillà sono raggruppati in spighe all'ascella fogliare.<br />
La fioritura avviene dalla primavera al primo autunno. La<br />
pianta può raggiungere i 30 cm <strong>di</strong> altezza.<br />
HABITAT: Posti ari<strong>di</strong> e pietrosi e scogliere assolate, per lo più <strong>di</strong><br />
tipo calcareo ed argilloso, dal mare ai monti del bacino<br />
europeo del me<strong>di</strong>terraneo.<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo, specie sensibile agli<br />
eccessi <strong>di</strong> freddo.<br />
- TERRENO: Asciutto, anche sassoso, calcareo.<br />
- ACQUA: Stagionale, in coltivazione va irrigata.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Maggio-Agosto .<br />
PARTI UTILIZZATE: Pianta intera fiorita.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: In piena giornata solare,<br />
tagliare quasi al piede appena <strong>di</strong>anzi la fioritura, mondare dei rami<br />
più duri, essiccare all'aria ed all' ombra; stagionatura 3/5 gg.<br />
rimuovendo. Si conserva in luogo fresco ed asciutto in recipienti <strong>di</strong><br />
vetro e porcellana.<br />
UTILIZZO: In cucina si usa fresco e secco per aromatizzare i cibi<br />
(arrosti, intingoli, salumi, carne <strong>di</strong> maiale, prosciutti e pesci). Ha<br />
caratteristiche antisettiche che contribuiscono a prolungare la<br />
conservazione dei cibi.<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOTA: Pianta aromatica che per <strong>di</strong>stillazione<br />
fornisce un olio essenziale il quale ha proprietà<br />
balsamiche e antisettiche, come componente<br />
aromatico in bevande alcoliche (liquori) e analcoliche<br />
(dessert, can<strong>di</strong>ti, gelatine, bu<strong>di</strong>ni), e 29<br />
preparazione <strong>di</strong> un vino per scopi me<strong>di</strong>cinali.<br />
nella
ZAFFERANO<br />
NOME SCIENTIFICO: Cròcus sativus L.<br />
FAMIGLIA: Iridaceae.<br />
NOME IN VERNACOLO: Zaffaranu.<br />
DESCRIZIONE: Erba perenne alta cm. 15-30 con bulbo-tubero<br />
globoide, biancastro all'interno, ricoperto <strong>di</strong> tuniche<br />
costituite da fibre sottili, bruno-rossicce fuori, ra<strong>di</strong>ci fibrose<br />
in fascetto alla base; foglie 6-9 lineari acute verde-scuro,<br />
solcate dentro e carenate all'esterno, bordate da ciglia,<br />
percorse da striscia biancastra me<strong>di</strong>ana. Fiori 1-3<br />
ermafro<strong>di</strong>ti tuboloso-campunalati <strong>di</strong> colore lillà-violaceo, 3<br />
stami gialli e stimma rosso-bruno d'autunno, profumati con<br />
un tono soave ed inebriante. Il frutto è a capsula deiscente<br />
verso il basso, contenente numerosi semi sferoidali. La<br />
<strong>di</strong>ffusione della specie è affidata ai neo-tuberi.<br />
HABITAT: Originario del Me<strong>di</strong>terraneo Orientale, coltivato in poche<br />
regioni italiane (Abruzzo, Sardegna, Toscana, Calabria,<br />
Sicilia).<br />
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo.<br />
- TERRENO: Pre<strong>di</strong>lige i terreni leggeri,<br />
sabbiosi-limosi.<br />
- ACQUA: Stagionale, teme i ristagni d'acqua.<br />
EPOCA DI RACCOLTA: Settembre-Ottobre.<br />
PARTI UTILIZZATE: Stimmi alla sommità dello stilo.<br />
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Si staccano i fiori alla fioritura, si<br />
aprono e se ne separano le stimma al mattino dopo lo spuntare del<br />
sole. Seccare stesi sui telai a calore lieve e blando da conservare in<br />
cassettine <strong>di</strong> legno o flaconi <strong>di</strong> vetro colorato, chiusi ermeticamente e<br />
depositate in luogo appartato fresco e asciutto.<br />
UTILIZZO: E' molto conosciuto come colorante e aromatizzante in<br />
alimentaristica e liquoristica. In culinaria è fuor <strong>di</strong> dubbio che l' uso<br />
più noto è nel classico risotto e nella zuppa <strong>di</strong> pesce. Lo Zafferano<br />
non va usato sconsideratamente: esso è innocuo alle normali dosi<br />
alimentari (alcuni centigrammi), ma non è scabro da effetti secondari<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
a dosi elevate.<br />
Utilizzo <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong><br />
NOTA: La coltivazione richiede grande impegno <strong>di</strong><br />
manodopera, soprattutto per la raccolta dei fiori che<br />
deve essere attuata con tempestività e con interventi<br />
giornalieri, a causa della scalarità della fioritura. Anche<br />
la separazione degli stimmi dai fiori e la manipolazione<br />
della droga sono operazioni onerose, per cui la<br />
coltivazione che si avvale, quasi esclusivamente <strong>di</strong><br />
manodopera familiare, viene attuata su piccoli<br />
appezzamenti che raramente superano i 2000 mq.. In<br />
Sardegna attualmente risultano coltivati circa 35 ettari<br />
<strong>di</strong> cui una 30 ventina nel comprensorio <strong>di</strong> San Gavino<br />
Monreale e Turri.
Trasformazione specie <strong>aromatiche</strong> ed officinali<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
FILIERA<br />
LIQUORSITICA<br />
31
Trasformazione specie <strong>aromatiche</strong> ed officinali<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
FILIERA<br />
PRODUZIONE COLORANTI NATURALI<br />
32
Trasformazione specie <strong>aromatiche</strong> ed officinali<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
FILIERA<br />
COSMETICA, FARMACEUTICA, ERBORISTICA<br />
33
Trasformazione specie <strong>aromatiche</strong> ed officinali<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
FILIERA<br />
AROMATICA<br />
Produzione <strong>di</strong> essiccati<br />
34
Trasformazione specie <strong>aromatiche</strong> ed officinali<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
FILIERA<br />
AROMATICA<br />
Produzione <strong>di</strong> oli essenziali<br />
35
Trasformazione specie <strong>aromatiche</strong> ed officinali<br />
LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu<br />
FILIERA<br />
INDUSTRIA DELL’AROMATERAPIA<br />
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