Geriatria extraospedaliera - Associazione Geriatri Extraospedalieri
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IV CONGRESSO AGE<br />
Tavola Rotonda: La residenzialità per l’anziano non<br />
autosuffi ciente: linee guida, protocolli operativi, verifi ca dei<br />
risultati in lungodegenza post-acuzie, in RSA, in Hospice.<br />
CONTRIBUTO DELLA REGIONE VENETO<br />
Maria Beatrice Baggio - Geriatra Territoriale - ULSS 13 Regione Veneto<br />
L’italia è al primo posto in Europa per prevalenza di soggetti ultrasessantacinquenni:<br />
dal 18% nel 2000, con un andamento costantemente<br />
crescente, nel 2020 sono stimati aumentare fi no al 28%. Il gruppo dei<br />
grandi anziani la fa da padrone: gli ultra75enni sono stimati crescere dall’8%<br />
del 2000 fi no al 14% del 2030.<br />
Si tratta di un fenomeno di per sé positivo, che tuttavia preoccupa poiché<br />
porterà ad un incremento del numero di soggetti in condizione di non-autosuffi<br />
cieza, essendo tale fenomeno strettamente legato all’età. Si può stimare<br />
che nel 2000 tra il 10 e il 20 % di soggetti con più di 65 anni presentassero<br />
una disabilità severa, intesa come restrizione almeno in una delle ADL; ma<br />
è soprattutto oltre i 75 e ancor più dopo gli 80 anni, il segmento di popolazione<br />
che appunto proporzionalmente sta crescendo di più, che la disabilità<br />
è frequente (dati Censis 2004).<br />
Il Veneto, al 12° posto tra le regioni italiane per invecchiamento della popolazione,<br />
presenta più o meno le stesse dinamiche: la attuale prevalenza<br />
di anziani (intesi come ultra65enni) è del 18.5%, destinata a raggiungere<br />
secondo le stime della Regione il 25% nel 2020.L’indice di vecchiaia 135,7<br />
è inferiore a quello nazionale 140,4 ma indica sempre un notevole sorpasso<br />
degli anziani rispetto alla popolazione compresa tra 0 e 14 anni; l’indice di<br />
dipendenza anziani di 27,3 corrisponde alla presenza di 4 soggetti adulti (15-<br />
64 anni) per ogni soggetto di oltre 65 anni di età.<br />
Nella ULSS 13 della regione Veneto il quadro demografi co è sovrapponibile:<br />
gli indici segnalano una popolazione lievemente più giovane rispetto alla<br />
media regionale, a confronto di popolazioni assai più vecchie come quelle<br />
del veneziano e del bellunese. In ogni caso la piramide evidenzia la marcata<br />
prevalenza in età anziana del sesso femminile, che invecchia di più e perciò<br />
è più rappresentato percentualmente; si tratta come noto del segmento di<br />
popolazione più fragile sia per quanto riguarda la disabilità sia per quanto riguarda<br />
le diffi coltà di ordine economico anche rispetto agli anziani maschi.<br />
In linea con l’orientamento dell’unione europea, la regione veneto<br />
cerca di sostenere la domiciliarità ma di fronte alle esigenze demografi che<br />
della popolazione anziana ha anche cercato di dare una risposta coerente<br />
alla indubbia necessità di residenzialità. Nell’ottica della rete di servizi, per<br />
quanto riguarda i soggetti non autosuffi cienti, la programmazione regionale<br />
prevede diverse “Unità di Off erta” in relazione ai diversi bisogni espressi.<br />
Innanzitutto nuclei di massimo 30 posti letto all’interno delle case di riposo,<br />
diversifi cati in rapporto alla diversa intensità di assistenza sanitaria: nuclei di<br />
intensità minima-ridotta e Nuclei di RSA a media intensità assistenziale per<br />
soggetti con maggiori necessità di cure sanitarie. Nelle strutture da riconversione<br />
ospedaliera i nuclei a media intensità (HRSA) sono previsti con la<br />
fi nalità principale di assicurare la continuità assistenziale per soggetti in fase<br />
di dimissione ospedaliera ma non ancora assistibili a domicilio, o per soggetti<br />
provenienti dal domicilio per i quali il M.M.G. ritenga necessario un<br />
ambiente più adeguato per cure appropriate, ma non di livello ospedaliero.<br />
Inoltre sono previsti nuclei dedicati alla assistenza di soggetti aff etti da demenza<br />
tipo Alzheimer o di altra natura (massimo 16 posti letto) che permettano<br />
di aff rontare criticità di varia natura nella assistenza a questo tipo di<br />
malati, per periodi limitati nel tempo: massimo 30 giorni.<br />
E ancora nuclei per soggetti in Stato Vegetativo cosiddetto Permanente, purchè<br />
clinicamente stabili, di massimo 10 posti letto, in strutture che assicurino<br />
minimi requisiti ambientali e di organizzazione sanitaria.<br />
A ponte tra la residenzialità e la domiciliarità sono previsti centri diurni e<br />
ricoveri temporanei, con il signifi cato forte di sostenere la domiciliarità.<br />
16<br />
L’accesso alla rete dei servizi è governato (tranne poche eccezioni) dalla UNI-<br />
TÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE DISTRETTUALE<br />
(UVDM). Un gruppo di lavoro multidisciplinare che valuta il soggetto in<br />
modo multidimensionale, esamina e redige il progetto assistenziale e riabilitativo<br />
che potrà avvalersi di tutta la rete dei servizi nel territorio, segue la<br />
esecuzione del progetto, verifi ca la attuazione dei programmi terapeutici ed<br />
i risultati a distanza.<br />
Devono essere valutate dalla UVMD tutte le domande che possono prevedere<br />
una risposta di istituzionalizzazione, di ADIMED o di progetto integrato.<br />
Di norma i componenti della UVMD sono: il Responsabile della UVMD<br />
(Geriatra), il Medico di Medicina Generale, l’Assistente Sociale. In base alle<br />
esigenze del caso la UVMD viene integrata da: l’infermiere professionale, il<br />
Medico Specialista del caso, il Responsabile del servizio o della struttura individuata<br />
per l’attuazione del progetto di assistenza, altre fi gure professionali<br />
sociali e/o sanitarie secondo il caso.<br />
Strumento di valutazione è la scheda S.VA.M.A. (Scheda di VAlutazione<br />
Multidimensionale dell’adulto e Anziano), che si compone di quattro parti.<br />
SCHEDA SOCIALE, compilata dalla Assistente Sociale: valuta l’aspetto<br />
sociale attraverso la raccolta di dati che riguardano:la posizione sociale della<br />
persona, la composizione della rete assistenziale con analisi del ruolo e delle<br />
competenze svolte dai componenti di tale rete, la situazione abitativa, la situazione<br />
economica del soggetto.<br />
SCHEDA SANITARIA, compilata dal Medico di Medicina Generale:contiene<br />
cenni anamnestici sulle patologie acute e pregresse, la terapia in atto, le<br />
eventuali necessità infermieristiche,<br />
descrizione delle capacità sensoriali (visive e uditive) e di comunicazione del<br />
soggetto.<br />
SCHEDA COGNITIVA E FUNZIONALE, valuta tramite scale di valutazione<br />
specifi che:<br />
lo stato cognitivo (SPMSQ), lo stato di autonomia, o viceversa di dipendenza,<br />
nell’esecuzione delle Attività di Base della vita quotidiana e nelle attività<br />
motorie (indice di Barthel),<br />
il rischio di sviluppare lesioni da decubito (Exton Smith = E.S.).<br />
SCHEDA RIASSUNTIVA: contiene il riepilogo dei punteggi da cui emerge<br />
il PROFILO DI AUTONOMIA del soggetto ed il verbale UVMD in cui<br />
viene descritto il PROGETTO ASSISTENZIALE elaborato nel corso della<br />
riunione e condiviso da tutti i partecipanti.<br />
Nella scheda riassuntiva, le valutazioni dei singoli professionisti vengono arricchite<br />
dalle valutazioni collegiali riguardanti il Supporto della Rete Sociale<br />
e il Potenziale Residuo (per una eventuale riabilitazione). Quest’ultimo viene<br />
integrato con il punteggio E.S. e con la defi nizione delle necessità infermieristiche<br />
della scheda sanitaria per dare la valutazione del Bisogno Sanitario.<br />
Il PROFILO DI AUTONOMIA viene defi nito prendendo in esame le valutazioni<br />
dello stato cognitivo (semplifi cato in lucido, confuso, molto confuso,<br />
problemi comportamentali prevalenti); la mobilità: si sposta da solo, si sposta<br />
assistito, non si sposta; il grado di dipendenza nelle ADL: autonomo o<br />
quasi, dipendente, totalmente dipendente; il bisogno di cure sanitarie: bassa,<br />
intermedia o alta necessità. Dalle varie combinazioni di queste voci emerge<br />
il cosiddetto profi lo, individuato da un numero (da 1 a 17) e da un breve<br />
commento che ne defi nisce le caratteristiche. E’attualmente in fase di conclusione<br />
uno studio sperimentale sul carico assistenziale associato ad ogni<br />
profi lo.