Letteratura e Amore
Letteratura e Amore Letteratura e Amore
Ottobre 2011 Anno 2 No.10 2011年 十月 Letteratura e Amore 文 心 致 爱 第三届意中文学比较研讨会 Terzo convegno letterario italo-cinese PECHINO, 10-16 OTTOBRE 北京,2011 年 10 月 10 日 -16 日 Di An, Feng Tang, Liu Zhenyun, Melania Mazzucco, Federico Moccia, Valeria Parrella, Domenico Starnone e Wan Fang 笛安、冯唐、刘震云、万方、 梅拉妮娅·玛祖科、费德里科·莫恰、 瓦莱丽娅·帕莱拉、多米尼科·斯塔诺内 1
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Ottobre 2011 Anno 2 No.10<br />
2011年 十月<br />
<strong>Letteratura</strong> e <strong>Amore</strong><br />
文 心 致 爱<br />
第三届意中文学比较研讨会<br />
Terzo convegno letterario italo-cinese<br />
PECHINO, 10-16 OTTOBRE<br />
北京,2011 年 10 月 10 日 -16 日<br />
Di An, Feng Tang, Liu Zhenyun,<br />
Melania Mazzucco, Federico Moccia,<br />
Valeria Parrella,<br />
Domenico Starnone e Wan Fang<br />
笛安、冯唐、刘震云、万方、<br />
梅拉妮娅·玛祖科、费德里科·莫恰、<br />
瓦莱丽娅·帕莱拉、多米尼科·斯塔诺内<br />
1
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia<br />
Direttore Antonio Pappano<br />
Pianoforte Boris Berezovsk<br />
Pechino<br />
9 ottobre 2011, ore 19.30<br />
Concert Hall del National Grand Theatre<br />
2 3<br />
Programma<br />
Preludio Sinfonico Giacomo Puccini<br />
Piano Concerto No. 2 Sergei Rachmaninoff<br />
Scheherazade, Op. 35 Nikolai Rimsky-Korsakoff<br />
安东尼奥·帕帕诺与意大利圣切契利亚乐团音乐会<br />
钢琴独奏 :鲍里斯·贝瑞佐夫斯基<br />
国家大剧院<br />
10 月 9 日 19:30<br />
票价 :880, 680, 600, 520, 400, 280, 180<br />
购票热线 :010 6655 0000<br />
曲目 :<br />
交响前奏曲 普契尼 曲<br />
第二钢琴协奏曲 拉赫玛尼诺夫 曲<br />
天方夜谭 里姆斯基·科萨科夫 曲
TERZO CONVEGNO LETTERARIO ITALO-CINESE<br />
“LETTERATURA E AMORE”<br />
(Pechino, 10-16 ottobre 2011)<br />
L’<strong>Amore</strong>, in tutte le sue espressioni e accezioni, per un uomo, per una donna, per un genitore o un<br />
figlio, per la patria, per la terra, per il mare. L’<strong>Amore</strong>, non sempre compiuto, spesso imperfetto, violento,<br />
inaffidabile, fedele, eterno: l’intramontabile protagonista delle storie dalla storia del mondo è il tema del<br />
Terzo Convegno letterario che si svolge a Pechino, dal 10 al 16 ottobre, su iniziativa dell’Istituto Italiano<br />
di Cultura di Pechino e con la collaborazione di Alessandro Vaccari.<br />
Otto fra i maggiori scrittori italiani e cinesi - Di An, Feng Tang, Liu Zhenyun, Melania Mazzucco,<br />
Federico Moccia, Valeria Parrella, Domenico Starnone e Wan Fang - si incontreranno per una settimana<br />
e confronteranno le loro esperienze in una serie di tavole rotonde e conferenze (in italiano con traduzione in<br />
cinese) nel Teatro dell’Istituto e in diverse università di Pechino, Shanghai, Nanchino, Chongqing e Xian.<br />
A latere del Convegno, aperto al pubblico, saranno proiettati film, tratti dai libri degli autori o in<br />
relazione (sottotitoli in cinese a cura dell’Istituto).<br />
Il giorno dell’inaugurazione, 10 ottobre, Alessandro Vaccari presenterà il volume a cura dell’Istituto<br />
“Viaggio in Oriente-Dongyouji”, raccolta bilingue di racconti inediti degli scrittori che hanno preso parte al<br />
Secondo convegno del 2010 dedicato a “<strong>Letteratura</strong> e Viaggio”.<br />
Nella serata conclusiva sarà assegnato il Premio Qiao per la migliore traduzione in cinese di un’opera<br />
italiana del 2010.<br />
10 ottobre<br />
ore 18:00 - Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura<br />
Inaugurazione del Convegno e presentazione degli scrittori.<br />
Tavola rotonda: “L’amor patrio, cosa è cambiato da noi in questi 150 anni di Unità d’Italia, quanto è ancora<br />
vivo? Quali le differenze con questa Cina che ha appena compiuto 62 anni?”<br />
Presenti gli otto scrittori.<br />
Presentazione del libro Dong You Ji – Viaggio a Oriente, raccolta di racconti inediti degli scrittori che hanno<br />
partecipato al Secondo convegno letterario del 2010 su “<strong>Letteratura</strong> e Viaggio”<br />
Presentano Alessandro Vaccari e Ning Ken<br />
11 ottobre<br />
Università di Studi Internazionali di Pechino<br />
Conferenza/incontro di Domenico Starnone<br />
Università delle Comunicazioni<br />
Conferenza/incontro di Federico Moccia<br />
Università di Economia e Commercio Internazionale (Uibe)<br />
Conferenza/incontro di Melania Mazzucco<br />
Politecnico dell’Università Tsinghua<br />
Conferenza/incontro di Valeria Parrella<br />
ore 17:00 - Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura<br />
Tavola rotonda: “L’<strong>Amore</strong> è altrove. Arte, musica, letteratura, viaggi, cultura e natura, l’amore si estrinseca<br />
e manifesta non solo nei rapporti umani, ma in tante altre attività dell’Uomo, e in particolare nelle arti.<br />
Queste oltre che oggetto di amore ne sono anche rappresentazione, in un continuo scambio tra creazione e<br />
fruizione”<br />
Con Melania Mazzucco e Wan Fang. Media Alessandro Vaccari<br />
ore 19:30 - Proiezione del film Un giorno perfetto, tratto dal romanzo di Melania Mazzucco<br />
12- 13 ottobre<br />
Chongqing, Galileo Italian Institute, Università di Chongqing<br />
Conferenza di Federico Moccia<br />
Xi’an, Università di Studi Internazionali di Xi’an<br />
Conferenza/incontro di Valeria Parrella<br />
Tianjin, Università di Studi Internazionali di Tianjin<br />
Conferenza/incontro di Melania Mazzucco<br />
Nanchino, Nanguang College, Università cinese delle Comunicazioni<br />
Conferenza/incontro di Alessandro Vaccari<br />
Shanghai<br />
Conferenza/incontro di Domenico Starnone<br />
14 ottobre<br />
Università di Lingue Straniere di Pechino<br />
Conferenza/incontro di Federico Moccia<br />
Università di Studi Internazionali di Pechino<br />
Conferenza/incontro di Valeria Parrella<br />
Peking University<br />
Conferenza/incontro di Melania Mazzucco e Domenico Starnone<br />
ore 17.00 - Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura<br />
Tavola rotonda: “L’amore impossibile. L’amore invisibile è l’amore platonico, è l’amore per la divinità e<br />
per l’aldilà, l’amore spirituale che si nutre anche dell’assenza, è l’amore (spesso) impossibile che vive della<br />
nostra proiezione interiore, forse in qualche modo è anche l’amore irraggiungibile”<br />
Partecipano Valeria Parrella e Di An. Media Alessandro Vaccari<br />
ore 19:30 - Proiezione film Denti, tratto dal libro di Domenico Starnone<br />
15 ottobre<br />
Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura<br />
ore 17:00 - Tavola rotonda: “L’estetica dell’amore, in Oriente e Occidente. Oggi, e nel passato. Partendo<br />
dal Sogno della camera rossa, fino ai romanzi contemporanei cinesi e italiani”<br />
Con Domenico Starnone e Liu Zhenyun. Media Laurent Ballouhay<br />
16 ottobre<br />
ore 17:00 - Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura<br />
Tavola rotonda: “L’<strong>Amore</strong> ai nostri tempi. Sono i giovani coloro che possono abbattere le barriere,<br />
linguistiche e culturali. E l’amore è un linguaggio universale che sorpassa confini e mischia tradizioni”<br />
Con Federico Moccia e Feng Tang. Media Alessandro Vaccari<br />
Annuncio del Premio Qiao per la migliore traduzione dall’italiano nel 2010<br />
Chiusura del convegno con lo spettacolo “Il cuore tra le note” della Fernando Fidanza Acoustic Ensemble<br />
(per il programma dettagliato, si prega di consultare il sito dell’Istituto www.iicpechino.esteri.it )<br />
4 5
Melania G. Mazzucco<br />
梅拉妮娅·玛祖科<br />
Scrittrice, nata a Roma nel 1966. Ha esordito nella narrativa<br />
con il romanzo Il bacio della Medusa (1996), cui ha fatto seguito<br />
La camera di Baltus (1998). Del 2000 è Lei così amata, dedicato<br />
alla scrittrice e viaggiatrice svizzera Annemarie Schwarzenbach.<br />
Nel romanzo Vita (2003, premio Strega) ha ricostruito la storia<br />
di emigrazione in America all’inizio del Novecento della sua<br />
famiglia, trasformando una saga privata in epopea collettiva.<br />
Nel 2005 ha pubblicato Un giorno perfetto, da cui è stato tratto<br />
l’omonimo film di Ferzan Ozpetek. I suoi romanzi sono stati<br />
tradotti in 23 paesi. Ha scritto anche per il cinema, il teatro e la<br />
radio, vincendo fra l’altro il Prix Italia per il miglior radioplay<br />
europeo con Dhulan (2001). Suoi articoli, reportage e racconti<br />
sono apparsi su “La Repubblica”, “Il Sole 24 ore”, “Il Corriere<br />
della Sera”, “Nuovi Argomenti”.<br />
Al pittore veneziano Tintoretto ha dedicato il suo ultimo<br />
romanzo, La lunga attesa dell’angelo (2008, premio Bagutta),<br />
e il pluripremiato Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una<br />
famiglia veneziana (2009). Nel 2011 le è stato assegnato il Premio<br />
Viareggio-Tobino come autore dell’anno, per l’insieme della sua<br />
opera.<br />
1966年生于罗马。1996年以小说《美杜莎之吻》初涉文坛,1998年出版作品《巴尔图斯的房<br />
间》。2000年,她以《她如此被宠爱》一书向瑞士著名女作家和旅行家安娜玛丽·史瓦森巴赫致<br />
敬。2003年,她以长篇小说《生活》赢得当年的斯特雷加文学大奖。她在书中用流浪文学的基调和<br />
充满想象力的文字,描述了她的家族在上世纪初移民到美洲的故事,将一部家族传记演化成为一部<br />
集体赞美诗。2005年,她的作品《完美的一天》面世,并被著名导演弗森·欧兹派特改编成为同名<br />
电影。她的著作曾被翻译成多种文字并在23个国家出版发行。<br />
与此同时,玛祖科还为电影、戏剧和广播剧担纲写作,并在2001年以《新娘》一举拿下意大利<br />
当年的最佳欧洲广播剧大奖。此外,她的文章、评论和短篇小说也经常出现在《共和国报》、《24<br />
小时太阳报》、《晚邮报》和《新话题》等意大利主要报刊杂志上。<br />
2008年,玛祖科以《天使的漫长等待》,赢得巴古塔文学奖)和《雅各布·丁托莱托和他的孩<br />
子们》,赢得多项文学奖)两部著作向威尼斯著名画家丁托莱托致敬。2011年,为表彰玛祖科在文<br />
学领域的出色成就,意大利著名的维亚莱乔 - 托比诺文学奖授予她年度作家称号。<br />
La lunga attesa dell’angelo<br />
(Rizzoli, 2008)<br />
Jacomo Robusti, detto il Tintoretto, pittore vulcanico, ambizioso e anticonformista, pronto a combattere<br />
con ogni mezzo per affermarsi.Venezia alla fine del Cinquecento, ricca e fragile, minacciata dalle guerre<br />
coi Turchi e dall’epidemia di peste. Una famiglia sempre più numerosa: i figli maschi ribelli, le femmine<br />
destinate al monastero. E al centro di questa vita creativa e febbrile, l’amatissima figlia illegittima Marietta,<br />
educata alla musica e alla pittura per restargli accanto. Bambina vestita da maschio, ragazzina e infine donna,<br />
Marietta diventa il suo sogno e la sua creazione più riuscita. Ma sarà proprio l’allieva a insegnare al maestro<br />
che cosa dà significato alla vita.<br />
《天使的漫长等待》<br />
(Rizzoli出版社,2008)<br />
雅各布·罗布斯蒂,即丁托列托,是一位才华横溢、野心勃勃、从不趋炎附势的画家,为了艺<br />
术,为了证明自己,他愿付出一切代价。十六世纪末的威尼斯,富有却也脆弱,同时受到土耳其<br />
人和瘟疫的威胁。家里人口越来越多,男孩子们都很叛逆,女孩子们得去修道院。在这混乱的日子<br />
里,只有他最疼爱的私生女玛莉亚塔能给他最大的慰藉。热爱音乐和绘画的玛莉亚塔是画家最成功<br />
的作品。与此同时,正是玛莉亚塔教会了画家什么才是生活的真正意义。<br />
La lunga attesa dell’angelo<br />
Tre giorni dopo la peste venne a prendersi la<br />
mia scintilla. Aveva ventidue anni. Era nel fiore<br />
della vita. Il suo futuro un frutto succoso e maturo<br />
che doveva solo cogliere. Era la fine di settembre.<br />
L’arrivo dell’autunno non aveva stroncato il<br />
contagio che, anzi, infuriava. Sull’altana, Marietta<br />
ritirava i panni stesi ad asciugare perchè il cielo<br />
si era annuvolato, già tuonava sopra Murano e la<br />
pioggia era imminente. All’improvviso impallidì, si<br />
appoggiò alla balaustra e svenne. Dominico corse a<br />
chiamarmi. Ci abbracciammo, affranti.<br />
Eravamo rimasti in città troppo a lungo, e la<br />
colpa di questo ritardo era mia. Li avevo sacrificati<br />
sull’altare di una dea gelosa e spietata – che forse<br />
era Venezia, o forse invece la pittura. Ora non ci<br />
restava che ammalarci uno dopo l’altro. Soffrire<br />
dolori atroci nel corpo e nello spirito, essere<br />
ispezionati, palpati e marchiati da falsi medici<br />
brutali e incapaci di salvarci – la nostra carne incisa<br />
coi coltelli, le nostre ferite cauterizzate col ferro<br />
infuocato e col verderame. Essere isolati, sequestrati,<br />
umiliati. Divenire oggetto di terrore ed esecrazione<br />
– la pietà era scomparsa da mesi. Essere oltraggiati<br />
dalle ingiurie dei monatti e perfino dai loro corpi, e<br />
languire in quattro per letto sui lerci materassi del<br />
lazzaretto, tra le grida degli ammalati che nessuno<br />
veniva a curare e le bestemmie delle prostitute<br />
costrette ad assisterli, per l’iniqua disposizione<br />
delle autorità. E poi assassinarci l’uno con l’altro,<br />
finché all’ultimo sopravvissuto – come al magnifico<br />
Tiziano – non gli toccasse di morire solo in una casa<br />
già morta.<br />
Marietta si rialzò e per impedire a me e a<br />
Dominico di avvicinarla si arrampicò sulle travi<br />
dell’altana. Gridò di starle lontani, minacciando<br />
altrimenti di buttarsi giù e di sfracellarsi sulla riva<br />
sottostante. È terribile la consapevolezza di poter<br />
essere l’assassino di coloro che amiamo. Gridava<br />
di chiamare la barca bianca – voleva essere portata<br />
subito al lazzaretto. La sua voce acuta valicava la<br />
corte, dilagava oltre il rio, raggiungeva orecchie<br />
estranee. Sta’ zitta, urlavo, sta’ zitta in nome di Dio.<br />
L’afferrai per un piede, lasciò la presa e davvero<br />
voleva saltare nel vuoto, ma io fui più veloce, la tirai<br />
giù, l’abbrancai per la vita e cercai di chiuderle la<br />
bocca con la mano. Marietta si divincolava come<br />
una gatta. Avrebbe voluto mordermi, ma non lo fece,<br />
per timore di ammalarmi. Lasciami andare, Jacomo,<br />
gridava, lasciami!<br />
Ma io non l’avrei mai lasciata, Signore. Sarei<br />
morto con lei, piuttosto. La trascinai giù per le scale,<br />
fino al magazzino e poi nel deposito della legna, e<br />
lì la rinchiusi, sbarrando la porta con una trave che<br />
i ragazzi non avrebbero potuto rimuovere. Le diedi<br />
da masticare foglie di rosa e di melissa e cercando<br />
di mostrarmi sereno le dissi di non preoccuparsi: mi<br />
sarei subito procurato un rimedio. Non puoi uscire,<br />
papà, mormorò lei, siamo sequestrati. C’è la pena di<br />
morte per chi viola il sequestro. Pensi che una croce<br />
bianca possa fermare Jacomo Robusti, unica stella<br />
mia?<br />
Corsi da Piero alla Gatta, lo speziere più<br />
vicino, dietro l’angolo – ma la bottega era chiusa.<br />
Attraversai il Rio agli Ormesini, ma anche lo<br />
speziere di San Marcilian aveva lasciato Venezia.<br />
Però c’era sempre mio cognato Piero. Dovevo solo<br />
raggiungere casa sua, dietro la chiesa di San Vio. Per<br />
quasi cento anni – finché gli Episcopi erano ascesi<br />
nella gerarchia sociale della Repubblica ed erano<br />
stati cooptati nella classe notarile – la famiglia di<br />
mia moglie aveva tenuto una farmacia. Conoscevano<br />
tutti gli spezieri di Venezia, gli avevano certo fornito<br />
un antidoto.<br />
Quando sbucai sul Canal Grande mi fermarono<br />
le guardie. Il sestiere di Cannaregio era sotto<br />
sequestro – come del resto Castello e San Marco.<br />
Non lo sapevo? Vattene, incosciente, mi gridarono,<br />
invitandomi con le spade a tornare indietro. Devo<br />
passare, gridai. Nessuno può passare, risposero. Se ti<br />
muovi ti arresto.<br />
Cento passi più avanti, nel rio di San Felice un<br />
pistore scaricava la barca. Era stato autorizzato<br />
a rifornire di pane i forni di Cannaregio. Aveva<br />
libertà di movimento. Portami a San Vio, ordinai.<br />
Mi rispose che non potevo violare l’ordine di<br />
sequestro delle autorità. Lo violerei pure se me<br />
l’avesse ordinato il Padreterno, gli dissi. Come<br />
pensi di arrivarci, volando? mi schernì. Gli voltai<br />
le spalle, mi tolsi le scarpe e le calze e scesi i primi<br />
gradini della riva. L’acqua era verde, vischiosa<br />
come mucillagine, e butterata di bolle. Odorava di<br />
liquami. Non ho mai imparato a nuotare – però so<br />
come nuotano i pezzi di legno. M’impadronii di<br />
una cassetta sulla barca del pistore e scesi un altro<br />
gradino. Davvero sei così pazzo che tenteresti di<br />
arrivarci a nuoto? mi chiese. Nemmeno mi voltai.<br />
Allora mi propose di trovare un accordo. Il denaro<br />
mi serviva per le medicine di Marietta: gli diedi la<br />
croce d’oro che portavo al collo. Mi rimisi le scarpe,<br />
mi fece stendere sul fondo della barca.<br />
Il Canal Grande era liscio come uno stagno:<br />
nemmeno un traghetto congiungeva le rive; né una<br />
nave da carico né una barca ormeggiate davanti<br />
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ai magazzini, tutte le gondole ferme tra i pali, le<br />
bitte malinconicamente solitarie, l’approdo delle<br />
pescherie deserto. Dissi al pistore di aspettarmi<br />
davanti a Palazzo Loredan, sarei tornato in pochi<br />
minuti. Ma la casa di mio cognato era vuota. Il<br />
signor Piero Episcopi è partito tre settimane fa!<br />
gridò la vicina, lo trovate in campagna, a Zelarino.<br />
Il pistore volle tutti i bottoni della mia giacca per<br />
sbarcarmi alla Riva del Vino.<br />
Nelle calli sempre brulicanti dietro Rialto,<br />
le botteghe erano sbarrate: alla Stella, ai Tre<br />
Stendardi, alla Navicella, ai Tre Monti nessuno<br />
rispose. Cominciò a piovere. Non avevo niente per<br />
ripararmi. Vagai per la città deserta, incrociando<br />
solo pattuglie di pizzicamorti con le barelle, e ladri<br />
provvisti di scale che scardinavano le imposte e le<br />
finestre e s’introducevano impunemente nelle case<br />
abbandonate. Camminavo sopra uno scricchiolante<br />
tappeto di vetri rotti. Le calli divennero acquitrini,<br />
la fanghiglia mi faceva scivolare – caddi tre volte.<br />
Vagai da San Cassan a San Stae, da San Boldo a<br />
San Polo, da San Pantalon a San Trovaso, fino ai<br />
Carmini: le insegne penzolavano sui battenti chiusi,<br />
fra muri neri di pioggia, tutte le farmacie erano<br />
sbarrate. Le poche aperte non avevano niente da<br />
vendere, i vasi delle polveri per gli antidoti vuoti da<br />
settimane: erano stati letteralmente assaltati. Bussai<br />
alle imposte di tutte le spezierie che incrociavo,<br />
gridavo: aprite per l’amore di Dio! Non c’era<br />
nessuno – come se fossero partiti tutti, o tutti morti.<br />
A un tratto, con un senso di panico, mi resi conto<br />
di essere solo. Che da tempo non incrociavo anima<br />
viva. Che la mia città era vuota. Che nel silenzio<br />
assurdo riuscivo a sentire lo zampettio di un passero<br />
sul tetto del palazzo di fronte. Alla fine, stremato,<br />
fradicio di pioggia, scosso dai brividi, arrivai a San<br />
Nicolò.<br />
La contrada era abitata, i pescatori nicolotti troppo<br />
poveri per scappare. C’erano mobili scalcagnati sui<br />
ponti e sulle rive, casupole di legno marcio sbarrate<br />
con travi di legno altrettanto marcio, croci di gesso<br />
sulle porte, facce smunte dietro le finestre, barche<br />
bianche in tutti i canali. All’Insegna della Luna si<br />
affacciò una donna. Il marito era morto, lei rifiutò<br />
di aprire la porta. La supplicai di aiutarmi a curare<br />
mia figlia. Che cosa dovevo fare? Mi gridò di darle<br />
il vitriolo col brodo caldo, l’avrebbe fatta vomitare<br />
e cacare così tanto che alla fine si sarebbe sgravata<br />
anche dei vermi della peste. Fu così avida e volgare<br />
che rifiutai di credere nel suo rimedio. Corsi via.<br />
Non sapevo dove andare, mi attirò un solco di luce<br />
fra alte muraglie brune. Era un rio. Un pizzicamorto<br />
che caricava sulla barca un cadavere carbonizzato<br />
– qualcuno aveva maldestramente tentato di<br />
cauterizzargli i bubboni – mi indirizzò da uno<br />
speziere all’Angelo Raffaele. Potta dell’anticristo<br />
luterano, il vecchio sbutengoso aveva fatto soldi a<br />
palate – e siccome tutta la contrada era impiagata<br />
e quel diavolo fottuto non si era contagiato,<br />
probabilmente conosceva davvero l’antidoto buono.<br />
Il vecchio non mi aprì la porta. Io rimasi sul<br />
campo, sotto la pioggia battente, lui nella sua<br />
bottega. Vedevo solo la sua ombra che strisciava<br />
sulle pareti sugli scaffali e sui vasi di ceramica,<br />
oscurandoli. Per un attimo pensai che fosse davvero<br />
un demone. Ma che importava? Se il diavolo avesse<br />
voluto comprarmi l’anima gliel’avrei regalata, pur di<br />
salvare Marietta. Socchiuse uno spiraglio e gli tirai<br />
dentro le monete. Mi scrisse la ricetta su un foglio e<br />
mi gettò i sacchetti con le erbe dalla finestra.<br />
Passai il Canal Grande a San Simeone con la<br />
barca dei pizzicamorti – a differenza del pistore,<br />
non vollero nessun obolo. Tornai a casa con l’aiuto<br />
della notte. Ai quattro angoli del deposito accesi<br />
delle torce aromatiche che bruciavano resina di pino,<br />
legno di aloe, carlofonia e mirra. Il profumo era così<br />
dolce, così buono, che non posso sentirlo ancora<br />
senza che qualcosa si schianti dentro di me. Marietta<br />
era distesa sul pagliericcio, pallidissima. Le ordinai<br />
di spogliarsi, e poiché non si muoveva le sganciai il<br />
corpetto – denudandola. Jacomo!? Esclamò, confusa.<br />
Ma doveva fidarsi di me, e io avevo bisogno delle<br />
sue viscere – e del suo cuore.<br />
Sono trascorsi tanti anni, e adesso non ricordo<br />
più quali erbe avessi pestato macerato e bollito<br />
in cucina per preparare la pappa di semi di lino<br />
che doveva farla sudare, e che le applicavo sullo<br />
stomaco, e l’unguento che le spalmavo sul cuore.<br />
Mi ricordo che sapeva di limone e zafferano e che<br />
era fresco al contatto con le dita. Marietta, invece,<br />
era calda. La sua pelle bruciava. E io massaggiavo<br />
e spalmavo la regione del cuore finché i pori<br />
assorbivano ogni goccia di unguento. Il suo cuore<br />
batteva all’impazzata – e anche il mio. Poi – sul<br />
seno, proprio dove sentivo più forte il battito –<br />
adagiavo un’ostia di arsenico cristallino avvolta in<br />
un fazzoletto e le dicevo di non muoversi finché<br />
non tornavo. Mi chiedeva: perché fai questo per me,<br />
Jacomo?<br />
Ogni tre, quattro ore entravo nel deposito della<br />
legna, le portavo una brocca d’acqua e la esortavo<br />
a bere anche se non aveva sete. Se Marietta cercava<br />
di tenermi lontano, le dicevo: non ho paura di te,<br />
vita della mia vita, anima mia. Poi mi chinavo<br />
su di lei per rinnovare il massaggio e seguire i<br />
progressi del morbo. La aiutavo a sfilarsi la camicia.<br />
La esaminavo, cercando l’ombra dei lividi che<br />
denunciavano la peste. Ma a ventidue anni la<br />
pelle bianca di mia figlia era punteggiata solo di<br />
efelidi. Le rimboccavo il vestito. Sapevo bene dove<br />
sbocciano i bubboni. Nell’incavo delle ascelle, nelle<br />
ghiandole alla base del collo, sull’inguine. Le mie<br />
mani non conoscevano la timidezza né la vergogna.<br />
Ero suo padre e il suo medico, il suo giudice e ogni<br />
altra cosa. Non c’era più nient’altro che il deposito<br />
della legna, il fruscio della pioggia sul tetto di assi,<br />
il silenzio spettrale della mia casa e della mia città<br />
assassinata. A volte mi pareva di essere rimasti soli<br />
al mondo – dopo una catastrofe che ci aveva, chissà<br />
perché, risparmiati. Non so quanti giorni è durato,<br />
quante ore – o attimi. È stato un sogno. A volte mi<br />
pare di aver sognato anche Marietta. Che non sia<br />
mai stata con me, né in questa stanza, dove ancora la<br />
aspetto, né nel deposito della legna, né altrove.<br />
Marietta voleva ascoltare la sentenza dalla mia<br />
voce. Neanche quando la ispezionavo ha mai evitato<br />
il mio sguardo. Ha sempre vissuto con coraggio, e<br />
questo almeno sono fiero di averglielo insegnato. Il<br />
suo alito sapeva di melissa e di rosa, il deposito di<br />
resina e aloe. Il profumo mi stordiva, il vapore che<br />
si levava dalle braci mi ubriacava, mi strappava a<br />
me stesso mentre con un fazzoletto intriso di aceto,<br />
canfora, arsenico e tiriaca le rinfrescavo le tempie,<br />
i polsi e le labbra. Oggi, se ripenso a quei momenti<br />
tremendi nella penombra del deposito della legna,<br />
in cui non sapevo se eravamo ancora vivi, o già<br />
morti, sospesi in un tempo che non era più di questo<br />
mondo, disperatissimi e però infinitamente liberi, vi<br />
ritrovo una dolcezza che non ho mai più conosciuto<br />
– e perdonami per questo, Signore.<br />
La mattina del terzo giorno – o fu il quarto, non<br />
ricordo – nella piega della pelle, alla radice della<br />
coscia, proprio dove cominciava la peluria della sua<br />
natura, ebbi l’impressione di sentire sotto le dita un<br />
rigonfiamento – non più grande di una lenticchia.<br />
Marietta dovette leggere il terrore nei miei occhi<br />
perché mi disse, serenamente: si vede che era il mio<br />
destino, Jacomo. Però non lasciarmi morire sola, ho<br />
paura di andare in un posto dove tu non ci sei. Un<br />
attimo dopo aggiunse, col sorriso malizioso che era<br />
la sua caratteristica a me più cara: ma se devo dirti<br />
la verità, papà, preferirei non morire. Sono troppo<br />
giovane. Devo fare ancora tante cose. Non ho ancora<br />
dipinto un’opera che mi darà la gloria, non ho mai<br />
visto nessun’altra città, non ho mai fatto l’amore.<br />
No? esclamai. No, Jacomo, l’amore non so<br />
cos’è, bisbigliò. Lo farai, scintilla, te lo prometto.<br />
Continuavo a tastare la pelle e a premere la<br />
lenticchia fra le dita. Mi dissi: non vedrò la malattia<br />
insultare la sua bellezza. Non permetterò a un lercio<br />
pizzicamorto di abusare di lei nella barca che la<br />
portava via. La ucciderà, piuttosto. E l’avrei fatto,<br />
Signore. Tenevo il pugnale nella cinta dei calzoni.<br />
Se la lenticchia fosse diventata una pustola sul suo<br />
corpo diletto, le avrei tagliato la gola.<br />
Quel giorno, accovacciato davanti al camino<br />
– mentre Faustina pregava sottovoce per le sue<br />
figlie, delle quali non aveva notizie – esaminai le<br />
possibilità che mi restavano. I rimedi dei medici e<br />
degli spezieri non erano serviti. Rimanevano solo<br />
le formule dei ciarlatani e le strigherie delle comari.<br />
Immergere Marietta nell’acqua salsa del mare per<br />
dodici ore, nel fango per sedici. Seppellirla fino al<br />
collo, nuda, e tenerla là sotto per ventiquattro ore,<br />
confidando negli umori benefici della terra – che ci<br />
è madre, grembo e nutrice. Procurarmi l’olio dello<br />
scorpione, mescolarlo col bolo armeno, polvere di<br />
corno di cervo, mucillagine di radici, mela cotogna<br />
rasura d’avorio, zenzero e carne di vipera, e farglielo<br />
bere col suo sangue mestruale. Oppure procurarmi<br />
fiele di talpa e sebo di bove, e farglielo bere con bava<br />
di porco e polvere di diamante grattugiato – facendo<br />
attenzione alle quantità perché una misura eccesiva<br />
le avrebbe lacerato e forato le viscere, mentre la dose<br />
cauta le avrebbe fatto uscire il male dagli intestini.<br />
Oppure al mattino farle bere due dita della sua urina,<br />
e alla sera d’acqua d’orzo, con un boccone di pane<br />
intriso d’aceto e sette cime di ruta; infilare un ago<br />
incandescente nella postiema e disinfettarla col pepe<br />
finché non cicatrizza.<br />
Valutai concretamente la possibilità di procurarmi<br />
quegli impiastri, di pagarli ogni prezzo. Mi sarei<br />
venduto i gioielli di mia moglie, la mia ammirata<br />
collezione – i calchi di Michelangelo, il quadro di<br />
Tiziano, le statuette di Giambologna, gli abbozzi<br />
di Vittoria e Sansovino, il mio angelo volante, le<br />
armature dei tempi di Marco Polo, le icone greche,<br />
i quadri di Bassano, Veronese, Schiavone, i miei<br />
quadri, la proprietà in campagna, la mia stessa casa.<br />
So che oggi questi rimedi apparirebbero fallaci o<br />
perfino criminali, ma io non avevo più nient’altro.<br />
Quando la sapienza è fallita, la scienza impotente,<br />
quando tutto è vano, cos’altro resta? Non ricordo<br />
perché rinunciai. Forse non c’era più tempo per<br />
tentare.<br />
Disperato, cercai rifugio alla Madonna dell’Orto.<br />
Mentre andavo verso la chiesa non incontrai nessuno<br />
– né sul rio né sul campo né sul ponte. Dove di<br />
solito si affollavano donne, ragazzi, nobili, popolani<br />
e forestieri l’unica cosa che si muoveva sui muri e<br />
sul selciato era la mia ombra. L’unico rumore che mi<br />
seguì fu quello dei miei stessi passi. Non si sentiva<br />
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una voce. Le barche dondolavano immote sull’acqua<br />
del canale, picchiettata da una pioggia impalpabile.<br />
Mi sembrava di attraversare un sogno illogico<br />
e angoscioso, e non sapevo più se ero io stesso<br />
un fantasma. Un branco di famelici cani randagi<br />
sopravvissuti allo sterminio dell’estate contendeva<br />
furiosamente una mela marcia a un maiale sfuggito a<br />
qualche porcile ormai abbandonato. Scheletrici, non<br />
avevano la forza nemmeno di urlare. Digrignavano<br />
i denti, ansimando. Anche i merli e i gabbiani erano<br />
volati via. La mia Venezia sembrava disabitata. E in<br />
un certo senso lo era. Stava perdendo i suoi abitanti.<br />
Quel giorno, forse, ne mancavano all’appello già<br />
cinquantamila. Ma io non pensavo a quell’esercito<br />
di vittime che avrebbero potuto popolare una città<br />
intera. Pensavo alla mia privatissima città. Io volevo<br />
salvare otto vite. E, se non otto, almeno una.<br />
In chiesa mi inginocchiai ai piedi del grande<br />
organo. Non lo suonava nessuno, anche l’organista<br />
della Madonna dell’Orto era caduto. Contemplavo il<br />
mio telero. Erano passati più di vent’anni da quando<br />
lo avevo dipinto. In quei giorni lontani non potevo<br />
immaginarlo, ma ormai sapevo che rispecchiava<br />
il mio momento più felice – era l’alba delle mie<br />
speranze, l’annuncio di un miracolo che avevo<br />
sognato, e che adesso doveva compiersi. Allora ti<br />
chiamai.<br />
Fino a quel giorno non sono stato un buon<br />
cristiano. O lo sono stato come tanti altri, Signore.<br />
Avevo frequentato i tuoi templi, ascoltato le omelie<br />
dei tuoi pastori, ripetuto le preghiere, partecipato<br />
alle processioni, pregato per i morti, elargito la carità<br />
ai poveri e ai bisognosi. Ma andavo a messa sempre<br />
meno, e tranne a Pasqua e Natale solo quando mi<br />
avanzava tempo, e non ricordavo l’ultima volta che<br />
mi ero confessato. Avevo obbedito ai tuoi precetti.<br />
Ma quelli che mi costavano poca fatica. Chinavo la<br />
testa al passaggio dell’effigie di un santo. Digiunavo<br />
il venerdì e la quaresima, santificavo le feste e la<br />
domenica lavoravo poco – perché non mi riusciva<br />
di non lavorare mai. Gli altri li avevo ignorati.<br />
Ma anche trasgrediti. Di nessuno dei peccati ero<br />
innocente. La mia fede era un abito, che indossavo<br />
senza averlo veramente scelto. Nasci in un luogo e<br />
in un tempo, assorbi le idee e le consuetudini con<br />
l’aria che respiri. Non le discuti. In un certo senso, le<br />
subisci, comunque le accetti.<br />
Mi ero fatto la reputazione di saper dipingere<br />
meglio di tutti i miracoli e i misteri. Eppure avevano<br />
ragione anche i miei critici: ciò che contava per me<br />
non era il miracolo né il mistero, ma il suo racconto<br />
– inventare il modo di rappresentarlo. E l’idea che<br />
un santo arrivasse volando o fluttuando nell’aria mi<br />
interessava più dell’azione che veniva a compiere<br />
o scongiurare – cui forse nemmeno credevo. Ma<br />
tu non mi avevi mai parlato. Io non ti avevo mai<br />
parlato. Ti promisi che se tu l’avessi salvata, io avrei<br />
rinunciato a lei. L’avrei allontanata da me – per<br />
sempre.<br />
Ti promisi che se avessi risparmiato la mia<br />
famiglia – tutta la mia famiglia – d’ora in poi io<br />
avrei dipinto per te. Rimettevo la mia carriera ai tuoi<br />
piedi. Potevo diventare finalmente il primo pittore di<br />
Venezia? Era stato, fin da bambino, il mio desiderio<br />
più grande. Non me ne importava più niente.<br />
Nella dimora veneziana di San Rocco – un uomo<br />
qualunque che tu hai elevato dalla sua condizione<br />
perché intercedesse per noi – in quella stessa Scuola<br />
dalle pareti spoglie che da decenni avevo intuito<br />
come mio traguardo e mio destino io avrei innalzato<br />
un monumento che nessuno ha mai osato concepire.<br />
Non avrei voluto denaro, in cambio. Solo di che<br />
vivere per poterlo fare. Avrei dipinto uno, dieci,<br />
venti quadri per celebrare il tuo potere, la tua verità e<br />
la tua clemenza. Non avrei dipinto né per denaro né<br />
per la gloria né per l’amore della pittura – le ragioni<br />
per le quali un uomo si fa artista. Lo avrei fatto per<br />
riconoscenza. Gratitudine per essere nato, per avere<br />
amato, per essere stato amato, per avere creato,<br />
per avere goduto delle cose che danno piacere e<br />
per aver sopportato quelle che danno dolore – per<br />
avere vissuto. Quel giorno io ti ho consacrato il<br />
mio mestiere, il mio talento, la mia vita. Non avevo<br />
nient’altro da offrirti. Io ho mantenuto il nostro<br />
patto.<br />
天使的漫长等待<br />
三天之后,瘟疫前来造访,要夺走我的小星<br />
星。她当时22岁,正值青春花季。她的未来如同<br />
一只熟透多汁,只待采撷的果实。时值九月末。<br />
秋天的到来并没有遏制疾病的蔓延,反而令它更<br />
加猖狂。在屋顶的平台上,玛莉亚塔正在收拾放<br />
在这里晾晒的衣物,因为天空变得乌云密布,穆<br />
里诺岛的方向已经开始打起雷来,就要下雨了。<br />
突然,她面色惨白,身体靠在栏杆上,失去了知<br />
觉。多米尼克跑来叫我。我们气喘吁吁地抱在一<br />
起。<br />
我们在城里呆的太久了,推迟行程是我的<br />
错。我把他们献到了一个嫉妒而又无情的女神的<br />
祭台上:她或许是威尼斯,又或者是绘画。如<br />
今,留给我们的就只有一个接一个地病倒,忍受<br />
身体和精神上剧烈的痛苦,被粗暴而且没有能力<br />
拯救我们的冒牌医生检查、触摸和做上记号。我<br />
们的肉体会被刀子割开,我们的伤口会被烧红和<br />
带着铜绿的铁烧灼。我们将被隔离、监禁、侮<br />
辱。我们将成为恐惧和厌恶的对象,因为几个月<br />
以来怜悯已经不复存在。我们会受到脚夫的辱骂<br />
甚至是他们身体的凌辱。我们会四个人一排躺在<br />
隔离病院肮脏的床铺上呻吟,听着没有人治疗的<br />
那些病人的叫喊,以及由于当局不正确的安排而<br />
被迫陪伴他们的那些妓女的辱骂,然后再彼此残<br />
杀,直到只剩下最后一个幸存者,就像杰出的画<br />
家提香一样,只能死在一所已经死亡的房子里。<br />
玛莉亚塔又站了起来。为了阻止我和多米尼<br />
克靠近她,玛莉亚塔爬上了平台的横梁。她叫喊<br />
着要我们离她远一点,威胁说否则她就要跳下<br />
去,摔死在下面的海岸上。意识到自己可能成为<br />
杀害我们热爱的人的凶手是件可怕的事。她大喊<br />
着要我们把白色的船叫来,希望立刻被送到隔离<br />
医院去。她尖利的声音越过庭院,传到了运河的<br />
另一边,传到了陌生人的耳朵里。“安静点”我<br />
叫喊着,“安静点,看在上帝的份上。”我抓住<br />
她的一只脚,她松开了抓着栏杆的手,真的要跳<br />
下去。不过我更加敏捷,把她拽了上来,搂住她<br />
的腰,试图用手捂住她的嘴。玛莉亚塔如同一只<br />
猫一样挣脱了。她想咬我,不过没有这么做,因<br />
为怕伤到我。“放开我,贾科莫,”她大声叫<br />
着,“放开我!”<br />
不过,我永远也不会抛弃她,我的主。我宁<br />
愿和她一起死。我把她拖下楼梯,先是进了仓<br />
库,然后把她放在存放柴草的房间里,关上门,<br />
又用横梁把门栓上,这样的横梁孩子们是无法移<br />
动的。我让她咀嚼玫瑰花和蜂蜜花,试着装出安<br />
详的表情,告诉她不要担心:“我会立刻找到解<br />
决的办法。”“你不能出去,爸爸,”她小声<br />
说,“我们被隔离了。违背隔离令的人是会被判<br />
死刑的。”你认为一个白色的十字架能够拦住贾<br />
科莫•罗布斯提吗,我唯一的星星?<br />
我跑去找皮埃罗·阿拉·嘉塔,他就在小巷<br />
的拐角处,是距离这里最近的药商。可是,他的<br />
铺子关着门。我在奥尔梅希尼穿过了运河,可<br />
是,就连圣马尔齐连的药商也离开了威尼斯。不<br />
过,我妻子的兄弟皮埃罗总归会在的。我只需要<br />
赶到圣威奥后面他的家里去。从埃匹斯科皮家进<br />
入共和国的上流社会并且被增选进公证人阶层开<br />
始,我妻子的家族开药房已经有将近100年了,<br />
认识威尼斯所有的药商,他们肯定为药店提供过<br />
解毒药。<br />
当我来到大运河上时,警卫们拦住了我。卡<br />
纳莱焦区已经戒严了,圣马可城堡也是。这个难<br />
道我不知道吗?“滚开,没脑子的人,”他们对<br />
我大声喊叫着,用剑逼着我退回去。“我要过<br />
去,”我大声喊。“谁也不能过去”,他回答<br />
说,“要是你动一动,我就逮捕你。”<br />
在百步之外的圣菲力切区,有一个面包商正<br />
在卸船,他得到许可向卡纳雷焦面包房提供面<br />
包。他可以自由活动。“带我去圣威奥,”我命<br />
令说。他回答说我不能违法当局的戒严令。“即<br />
使这个命令是上帝下的,我也要违背,”我向他<br />
叫喊着。“你想怎么去,飞吗?”他嘲笑我说。<br />
我转过身背对着他,脱下了鞋,然后是袜子,接<br />
着就走下岸边的头几级台阶。河水是绿色的,如<br />
同粘液一样粘稠,冒着泡泡,散发着污水的臭<br />
味。我从来没有学过游泳,不过我知道如何撑木<br />
排。我从面包商的船上拿了一箱木头,又走下<br />
一级台阶。“你当真疯到要尝试游过去?”他问<br />
我。我甚至没有回头。就这样,他建议我们谈笔<br />
交易。我需要用钱为玛莉亚塔买药,因此就把脖<br />
子上带的金十字架给了他。我重新穿上鞋,他让<br />
我躺在船的甲板上。<br />
运河如同池塘一样平静,甚至没有一条渡船<br />
靠岸;既没有一条船等待装载,也没有船停泊在<br />
商店门口;所有的贡多拉都拴在木桩上:忧伤而<br />
孤单的木桩,空荡荡的渔港。我叫面包商在罗<br />
莱丹宫门前等我,跟他说我几分钟后就回来。不<br />
过,我妻子兄弟的家里空无一人。“皮埃罗·埃<br />
匹斯科皮先生三个星期前就走了”!女邻居大声<br />
叫着,“您在泽拉力诺的乡下可以找到他。”面<br />
包商要我把上衣的所有扣子都给他,才肯带我去<br />
葡萄酒海岸。<br />
利阿尔托后面的小巷里总是人头攒动,如<br />
今,那里的店铺却关着门。在名叫斯泰拉、三个<br />
斯坦达尔弟人、小船、三山的那些小巷里,没<br />
有任何人搭腔。天开始下起雨来,我没有任何<br />
东西可以用来遮雨。我在空旷的城市里游荡,<br />
遇到的就只有抬着担架,负责运送死人的掘墓人<br />
的巡逻队,以及带着梯子,卸下门板和窗户,不<br />
受惩罚地钻进废弃的房子的那些小偷。我走在像<br />
地毯一样铺满了地面,而且发出吱嘎声的破玻璃<br />
上。小巷变成了沼泽,淤泥非常湿滑,我在上面<br />
摔倒了三次。我从圣卡桑街走到圣斯塔埃街,从<br />
圣波勒多走到圣保罗,从圣潘塔龙走到圣特洛瓦<br />
所,直至来到卡尔米尼。店铺的招牌悬挂在关闭<br />
的门板上,墙壁因为下雨而变得黑乎乎的,所有<br />
的药店都关着门。很少的几家仍然营业的药店也<br />
没有什么可以出售,盛解毒药的罐子几个星期之<br />
前就空了,它们遭到了抢劫。我敲打着遇到的所<br />
12 13
14 15<br />
有药店的门板,大叫着:“看在上帝的份上,打<br />
开门!”没有一个人,好像他们都离开了,或者<br />
都死掉了。突然,我感到一种恐惧,发觉自己是<br />
独自一人。一段时间以来,我没有遇到一个人活<br />
着的灵魂。我的城市空了。在荒唐的寂静中,我<br />
能够听到对面大楼上一只麻雀细碎的脚步声。最<br />
后,我筋疲力尽,被雨淋得湿漉漉的,颤抖着来<br />
到圣尼可洛街。<br />
这个街区居住的渔民太穷了,没有必要逃<br />
跑。破旧的家具摆在桥上和岸边,木头已经腐烂<br />
的破房子,用同样破烂的横梁拴着,门上用粉笔<br />
画着十字,窗户里面是消瘦的面孔,所有的运河<br />
上都停泊着白色的船。从挂着月亮形状招牌的商<br />
店里,有一个女人探出头来。她的丈夫已经死<br />
了,所以拒绝给我开门。我求她救救我的女儿。<br />
“我该做什么?”她大声叫喊着,要我给她喝加<br />
了硫酸的热汤,这些东西会使她呕吐和腹泻得非<br />
常厉害,甚至会把瘟疫的寄生虫也泻出来。她是<br />
如此贪婪和庸俗,我无法相信她的药方,因此跑<br />
开了。我不知道该到哪里去。高大的棕色围墙上<br />
如同镰刀一样的光亮吸引了我。那里是运河。一<br />
个正在把一具碳化的尸体装上船的掘墓人——有<br />
人笨拙地试图把他的炎症烧掉——给了我圣拉斐<br />
尔街一个药商的地址。那个可恶的反基督的路德<br />
教徒,那个恶心至极的老头赚了很多钱。既然整<br />
个街区都被传染了,那个魔鬼却没有染上病,或<br />
许他真的知道好的解毒药。<br />
老头不给我开门。我站在广场上,雨水拍打<br />
着我,他却站在铺子里。我只能看到他的影子映<br />
在墙壁上、架子上、陶瓷的花瓶上。有那么一<br />
刻,我认为他真的是一个鬼魂。这有什么?假如<br />
魔鬼想买我的灵魂,我就会把灵魂送给他,只要<br />
能够救玛莉亚塔。他把窗户打开了一道小缝,我<br />
把钱塞了进去。他把药方给我写在一张纸上,又<br />
把装着草药的小袋子从窗户扔出来。<br />
我坐着掘墓人——他们与面包商不同,不要<br />
钱——的船,从圣西梅翁内穿过了大运河,在夜<br />
晚的掩护下回到了家。我在仓库的四个角落里燃<br />
起了用松香、芦荟木和没药制成的芳香的火把。<br />
那种气味非常温和,非常好闻。闻着这种气味,<br />
我心里的某种东西不由得碎了。玛莉亚塔躺在稻<br />
草上,非常苍白。我叫她脱了衣服,她一动不<br />
动,我只好解开她的上衣,脱掉了她的衣服。<br />
“贾科莫!?”她惊叫着,有些慌乱。不过,她<br />
应该信任我,我需要她的内脏,还有她的心。<br />
很多年过去了,如今我已经不记得当时在厨<br />
房里是把哪些草捣碎、浸泡、煮熟,用来准备亚<br />
麻籽糊,以便让她出汗,又把它们敷在她的胃<br />
上,还把药膏涂在了她心脏的位置。我记得那东<br />
西有柠檬和藏红花的味道,手指触摸起来非常凉<br />
爽。不过,玛莉亚塔身上很热。她的皮肤滚烫。<br />
我在她心脏的位置按摩,并且涂上药膏,直到毛<br />
孔把每一滴药都吸收进去。她的心脏疯狂地跳<br />
动,我的也是。接着,在乳房上,正是我感到跳<br />
动最强烈的地方,我放了裹在手绢里的薄薄的一<br />
片晶体状砷,然后告诉她在我回来之前不要动。<br />
她问我:“你为什么要为我做这些,贾科莫?”<br />
每三、四个小时,我就回到储存柴草的房<br />
间,给她带一壶水,劝她喝下去,尽管她不渴。<br />
假如玛莉亚塔试图让我离她远一点,我就对她<br />
说:“我不害怕你,你是我生命的生命,灵魂的<br />
灵魂。”然后,我俯下身去,重新开始给她按<br />
摩,观察她病情的发展。我帮助她穿上衬衣。我<br />
观察着她,寻找表明瘟疫位置的那些青黑色的阴<br />
影。不过,我女儿22岁,她洁白的皮肤上只是出<br />
现了一些雀斑。我把她的衣服卷起来。我非常清<br />
楚她的病症在哪里:在腋窝,脖颈底部的腺体,<br />
以及腹股沟。我的手不知腼腆,也不知羞耻。我<br />
是她的父亲和医生,她的法官和所有其他东西。<br />
世界上只剩下这个存放柴草的仓库,木板屋顶上<br />
雨水的窸窣声,我的家,还有被杀害的我的城市<br />
幽灵般的寂静。有的时候,我感觉到在发生了一<br />
个灾难,而且我们不知为何得以幸免于难之后,<br />
世界上只剩下我们。我不知道它持续了多少天,<br />
多少小时,或者多少时刻。那是一个梦。有的时<br />
候,我觉得玛莉亚塔也在做梦。我觉得她从来都<br />
没有和我在一起,没有在这个房间里——我还在<br />
那里等她——没有在存放柴草的仓库里,也不在<br />
别处。<br />
玛莉亚塔希望从我的声音中听到对她的审<br />
判。即使是在我检查她的时候,她也不会回避我<br />
的目光。她从来都勇敢地生活,至少我可以为了<br />
教会她这一点感到骄傲。她的衣服上有蜜蜂花和<br />
玫瑰的味道,残留着树脂和芦荟。香气令我眩<br />
晕,木炭上升起的蒸汽令我陶醉。当我用一条浸<br />
泡了醋、樟脑、砷和解毒剂的手绢为她擦拭太阳<br />
穴、手腕和嘴唇的时候,我的思想开了小差。如<br />
今,假如我回想在昏暗的存放柴草的仓库里度过<br />
的那些颤抖的时刻,那些不知道我们是否仍然活<br />
着还是已经死了,停留在一个不再属于这个世界<br />
的时间里,非常绝望而又无限自由的时刻,我会<br />
感觉到一种不曾体验过的温柔。主啊,请为此原<br />
谅我吧。<br />
第三天早上——或者是第四天,我不记得了<br />
——在皮肤的皱褶里,在大腿的根部,正是在她<br />
天然的绒毛开始生长的地方,我感觉手指下面有<br />
一个凸起,和一粒宾豆差不多大。玛莉亚塔应<br />
该是从我的眼睛里读出了恐惧,安详地对我说:<br />
“看得出这是我的命,贾科莫。不过,不要让我<br />
孤单地死去,我害怕到一个没有你的地方去。”<br />
过了一会儿,她又带着一丝狡黠的微笑——这是<br />
她性格中我最喜欢的东西——说:“要是必须跟<br />
你实话,爸爸,我还是希望不要死。我太年轻<br />
了。我还要做很多事。我还没有画出一幅为我带<br />
来荣誉的作品,还没有见识过任何一座城市,从<br />
来没有做过爱。”<br />
“没有吗?”我惊叫道。“没有,贾科莫。<br />
我不知道什么是爱情。”她轻声说。“你会去做<br />
的,小星星,我向你保证。”我不断地触摸着她<br />
的皮肤,用手指挤压着那粒宾豆。我心里想:我<br />
不要看到疾病侮辱她的美丽。我不允许一个肮脏<br />
的掘墓人在把她带走的船上侮辱她。我宁愿杀了<br />
她。我会那样做的,我的主。我的手握着皮带上<br />
的匕首。假如宾豆变成她所钟爱的身体上的一个<br />
脓包,我会割断她的喉咙。<br />
那天,当法乌斯提娜小声为她没有音信的女<br />
儿们祈祷的时候,我蜷缩在壁炉前,思考着剩下<br />
的机会。医生和药商们的药方都不起作用,只剩<br />
下庸医的方子和邻居们的巫术:要把玛莉亚塔<br />
浸在盐水里12小时,再埋进淤泥里16小时,要把<br />
她赤裸地埋进去,一直埋到脖子,让她在那下面<br />
呆上24个小时,把她交给友善的大地,因为她是<br />
母亲、怀抱和营养;我必须找到蝎子油,把它与<br />
亚美尼亚大丸药、鹿角粉、根部的粘液、榅桲苹<br />
果、象牙粉、姜和蟒蛇肉掺在一起,让她和着经<br />
血一起喝下;或者找到欧鼹的胆汁和牛的皮脂,<br />
把它们与猪的唾液,磨碎的钻石粉——小心数<br />
量,因为过量会导致她的内脏发生撕裂和穿孔,<br />
而适合的剂量则会让病从她的肠子排出——搅拌<br />
在一起吃下去;或者在早上让她喝两个手指那<br />
么高的她自己的尿液,晚上喝大麦水,同时吃一<br />
口浸了醋的面包和七个芸香尖;又或者把一根烧<br />
热的针插入脓包里面,用胡椒消毒,直到留下疤<br />
痕。<br />
我具体掂量着找到那些膏药,和支付每一样<br />
东西费用的可能性。我必须卖掉我妻子的首饰,<br />
我最欣赏的收藏——米开朗基罗油画的复制品,<br />
提香的画,姜博洛尼亚的小塑像,维多利亚和桑<br />
索维诺的草图,我的飞行天使,马可•波罗时期<br />
的盔甲,希腊神像,巴萨诺、委罗内塞、斯基亚<br />
维诺的画,我的画,乡下的田产,和我自己的房<br />
子。我知道,这些药方如今看来具有欺骗性,甚<br />
至是有罪的,可是当时我什么也没有了。当智慧<br />
遭到失败,当科学变得无能,当一切都变得枉<br />
然,还剩下什么了呢?我不记得为什么放弃了。<br />
或许因为没有时间尝试。<br />
我绝望了,于是躲进了奥尔托的圣母院。向<br />
教堂走去的时候,我没有碰到任何人,无论运<br />
河、广场,还是桥上都没有人。这里通常总是挤<br />
满了女人、孩子、贵族、平民和外国人,现在,<br />
墙壁和石子铺成的路面上移动的却只有我的影<br />
子,唯一的声响是我自己的脚步声,此外听不到<br />
一个人的声音。船只一动不动地在运河的水上摇<br />
晃,极细的雨拍打在它们身上。我仿佛是在穿越<br />
一个没有逻辑而且焦虑的梦,不知道我是否还是<br />
我自己,或者是一个幽灵。一群在夏天的大屠杀<br />
中幸免于难的饥饿的流浪狗,和一只逃到如今已<br />
经被抛弃的猪舍里的猪,在疯狂地争夺一个烂<br />
苹果。一些甚至没有力气叫喊的骷髅:他们咬着<br />
牙,喘着气。就连乌鸫鸟和海鸥也飞走了。我的<br />
威尼斯好像没有了居民。从某种意义上讲是这样<br />
的。她正在失去她的居民。那一天,或许已经有<br />
5万人死去了。我没有去想完全可以构成整整一<br />
座城市的那个受害者的人群。我想着我自己的城<br />
市。我想拯救8个生命。假如不是8个,那么至少<br />
是一个。<br />
在教堂里,我在巨大的管风琴前跪下来。没<br />
有人演奏它,就连奥尔托圣母院的管风琴手也倒<br />
下了。我注视着我的那幅画。从画这幅画到现在<br />
已经过去20多年了。在那些遥远的日子里,我无<br />
法想象这一点,不过如今我明白了,它反射出了<br />
我最幸福的时刻:那是我希望的黎明,预示着我<br />
梦想的一个奇迹。现在,这个梦想已经实现了。<br />
于是,我呼唤着你。<br />
直到那一天为止,我并不是一个好的基督<br />
徒。或者说我是一个和其他人一样的基督徒,主<br />
啊。我光顾过你的神庙,倾听你的牧师的布道,<br />
重复着祈祷词,参加宗教仪式,为死者祈祷,为<br />
穷人和有需要的人捐赠善款。不过,我越来越少<br />
去望弥撒,除非是复活节和圣诞节时间有富余的<br />
时候。我已经不记得最后一次忏悔是什么时候。<br />
我遵守了你的戒律,不过是那些不太辛苦的戒<br />
律:经过一位圣人塑像的时候,我会低头致意。<br />
星期五和斋戒月我会禁食,我庆祝节日,星期日<br />
我减少工作,因为我不可能完全不工作。其他的<br />
事情我已经忘记了。不过,我也违反过戒律。没<br />
有一个罪行我没有犯过。我的忠诚是一件衣服,<br />
我穿上它,但是从来没有真正地选择它。我在一<br />
个地点和一个时间出生,我随着呼吸的空气一起<br />
吸收思想和习俗。我不对它们进行辩论。从某种<br />
意义上讲,我忍受它们,无论如何都接受它们。<br />
人们说我的画比任何借助奇迹和神秘创作出<br />
的画都好。尽管如此,我的评论家们说的对:对<br />
我来说,有用的不是奇迹,也不是神秘,而是它<br />
所讲述的东西,是创造表现它们的方式。一个<br />
圣人会在空气中飞行或者流动,然后来到我们面<br />
前,这样的想法比完成或者避免某个行为更加令<br />
我感兴趣,那些事情或许我根本不相信。不过,<br />
你从来没有对我说过话。我从来没有对你说过<br />
话。我向你保证,假如你救了她,我就会放弃<br />
她。我会让她远离我,永远。<br />
我向你保证,假如你放过我的家庭——我整<br />
个家庭——从此以后,我会为你作画。我会把我<br />
的事业置于你的脚下。我能够最终成为威尼斯第<br />
一画家吗?从孩提时候开始,那就是我最大的愿<br />
望。一切对我都不重要了。在威尼斯圣洛克的家<br />
里——随便一个被你从他的境况中挑选出来,以<br />
便他能够替我们说情的人——就在那所墙壁光秃<br />
秃的学校里,几十年前我就凭借直觉猜到了我的<br />
目标和命运,我要开始创作一个从来没有人敢于<br />
构想的不朽作品。我不想用金钱作为交换。只要<br />
能够活下来以便画画。我会画一幅,十幅,二十<br />
幅画来颂扬你的威力,你的真实,你的宽宏。我<br />
既不会画金钱,也不会画荣誉,或者是对绘画的<br />
热爱,后者是一个人成为画家的那些理由。我要<br />
为了感激这样去做。为了自己的诞生,为了自己<br />
曾经爱过,为了曾经被爱,曾经创造,曾经享受<br />
那些给人愉快,忍受过那些给人痛苦的东西,为<br />
了曾经生活过,我会心存感激。那天,我把我的<br />
手艺献给你,还有我的才能,我的生命。我再没<br />
有什么可以献给你了。我遵守了我们的协议。<br />
魏怡译
Federico Moccia<br />
费德里科·莫恰<br />
Nato a Roma nel 1963, è regista, sceneggiatore, scrittore e<br />
autore televisivo. Nel 1992 ha scritto il suo primo romanzo, Tre<br />
metri sopra il cielo. Non riuscendo a trovare un editore disposto<br />
a pubblicarlo, decide di farlo a sue spese. I pochi volumi stampati<br />
ottengono un grosso successo, e cominciano a girare tra i giovani<br />
lettori in fotocopia. La Feltrinelli propone quindi all’autore una<br />
nuova edizione che diventa il caso letterario italiano del 2004, con<br />
oltre un milione di copie vendute. Vincitore di numerosi premi,<br />
da esso è stato tratto il film omonimo. Nel 2006 esce Ho voglia di<br />
te, continuazione di Tre metri sopra il cielo, divenuto un film nel<br />
2007, riscuotendo un incasso record di 16 milioni di euro. Anche<br />
dal terzo romanzo Scusa ma ti chiamo amore (2007), è stato<br />
tratto l’omonimo film per la regia dello stesso Moccia. Nel 2008,<br />
pubblica Diario di un sogno. Le fotografie, i miei appunti, le mie<br />
emozioni, dal set del film «Scusa ma ti chiamo amore». Seguono<br />
<strong>Amore</strong> 14, e nel 2009 Scusa ma ti voglio sposare, da cui sono stati<br />
tratti gli omonimi film. L’ultimo romanzo, uscito nel 2011, è L’uomo che non voleva amare. I suoi libri sono<br />
stati pubblicati in quindici paesi europei e in Argentina, Brasile e Giappone.<br />
Quest’anno Tre metri sopra il cielo (China Citic Press) è stato tradotto a Taipei.<br />
费德里科·莫恰,1963年生于罗马,意大利导演、电影电视编剧、作家。<br />
在文学领域,他于1992年以《天空上三公尺》一书初涉文坛。由于当时没能找到愿资助该书出<br />
版的出版社,莫恰只得自筹资金出版,因此首印数量并不多。但该书一经出版,便在意大利青少年<br />
中形成风靡之势。2004年,意大利著名出版集团Feltrinelli再版该书,依旧在市场上获得巨大成功,<br />
销量迅速突破百万册,成为当年最有影响力的文学事件。莫恰也以此书赢得2004年度多项文学大<br />
奖。此后,该书还被改编成同名电影搬上银幕。<br />
2006年,他出版第二部著作《我需要你》。该书于次年被改编成电影,在观众中反响巨大,并<br />
创造了超过1600万欧元的票房。2007年,莫恰出版第三部著作《对不起,我爱你》,并于2008年执<br />
导了根据该作品改编的同名电影,并出版导演手记《梦想日记》。<br />
此外,莫恰的主要作品还包括2008年出版的《爱14》,2009年出版的《对不起,但我要娶<br />
你》,以及2011年最新面世的《不想爱的男人》。<br />
他的著作曾被翻译成多种语言在欧洲十五个国家和阿根廷、巴西及日本等国出版。2011年,<br />
《天空上三公尺》一书的中文版由中信出版社出版。<br />
Tre metri sopra il cielo<br />
(Feltrinelli, 2004)<br />
Le ragazze vestono secondo le mode dell’ultimo minuto. I ragazzi girano con i loro scooter o, meglio, con<br />
la BMW lunga, magari rubata al papà. Sullo sfondo di una frenetica vita di clan, Stefano, detto Step, e Babi<br />
si incontrano. Lei ottima studentessa, lui ottimo picchiatore, violento, passa i pomeriggi in piazza davanti al<br />
bar o in palestra, la sera in moto o nella bisca dove gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma<br />
finiscono per innamorarsi. Un romanzo di vite quotidiane, di noia, di fatica, di adrenalina e di violenza.<br />
《天空上三公尺》<br />
(Feltrinelli出版社,2004年;中文版2011年由中信出版社出版,倪安宇译)<br />
女孩们的衣着都走在时尚最前沿,男孩们出门都骑摩托,有的甚至开着从父亲那里偷来的宝<br />
马。就在这激昂的青春里,斯特和贝比相遇了。贝比是个好学生,斯特却好打架,很暴力,不是在<br />
酒吧和健身房里虚度光阴,就是骑着摩托整夜闲逛,要么就在赌场里打台球。他们完全是两个世界<br />
的人,但却深深地相爱了。青春的生活百味杂陈。<br />
Tre metri sopra il cielo<br />
32.<br />
Babi chiuse la Vespa. Lì intorno alcuni ragazzi,<br />
seduti su dei motorini, qualcun altro appoggiato al<br />
muro, chiacchieravano di una storia d’amore andata<br />
a male. Due tipi dai vestiti alternativi erano seduti<br />
sui gradini. Uno dei due leccò una sigaretta poi<br />
l’aprì facendo abilmente cadere tutto il tabacco nella<br />
mano. Nelle tasche del giubotto prese qualcosa.<br />
Controllò in giro. Nessuno li stava guardando.<br />
Davanti alla porta un tipo grosso con un piccolo<br />
orecchino a sinistra e un naso schiacciato faceva<br />
aspettare un gruppo di persone. Babi si mise in<br />
fila. Vicino a lei due ragazze troppo truccate con<br />
delle specie di soprabiti leggeri di panno. I loro<br />
accompagnatori. Due tipi dalle finte giacche di<br />
cammello. All’occhiello uno dei due aveva una<br />
spilla dorata a forma di sax, improbabile almeno<br />
quanto l’idea che lui sapesse suonarlo. Uno dei due<br />
fu tradito dalle scarpe mocassino leggero con una<br />
piccola frangia in pelle. L’altro dal calzettone bianco<br />
che si mostrò spavaldo da sotto i pantaloni quando<br />
prese le sigarette dalla tasca. Quella Marlboro in<br />
bocca non li avrebbe salvati. Non sarebbero entrati.<br />
Il buttafuori vide Babi e la indicò: “Tu”. Babi<br />
sorpassò le ragazze dai capelli cotonati, una coppia<br />
troppo perbene e due sfigati venuti da lontano. Tutti<br />
la invidiarono. Qualcuno si lamentò, provò a dire<br />
qualcosa, ma lo fece sottovoce. In realtà voleva<br />
solo farlo sentire al suo compagno. Babi sorrise al<br />
buttafuori ed entrò. Lui pensò di aver scelto bene.<br />
Tornò a guardare torvo il suo piccolo gregge, la<br />
faccia decisa, le ciglia aggrottate, pronte a spegnere<br />
qualsiasi ribellione. Ma non ce ne fu bisogno. Tutti<br />
continuarono ad aspettare in silenzio, guardandosi<br />
tra loro, con quel mezzo sorriso che valeva però una<br />
frase intera. “Noi non contiamo un cazzo.”<br />
Due enormi woofer rimbombavano in alto<br />
lanciando dei bassi da urlo. Al bancone ragazze e<br />
ragazzi gridavano tentando di parlare e ridendo.<br />
Un tipo dalla faccia buffa e gli occhialetti tondi<br />
sedeva in bilico su uno sgabello. Parlava felice con<br />
una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi.<br />
Ma se avesse capito quello che gli stava dicendo<br />
forse avrebbe portato altrove quella sua faccia da<br />
look studiato. Lei stava aspettando il suo ragazzo.<br />
Lui sembrava non capire o forse stava solo facendo<br />
finta. La ragazza alzò le spalle e si fece offrire<br />
un gin tonic. Lui pagò speranzoso. Aveva sentito<br />
benissimo, ma si illudeva che l’altro non sarebbe<br />
mai arrivato. Babi si appoggiò al vetro. Guardò<br />
sotto, la grande pista. Tutti ballavano come pazzi.<br />
Sui bordi anche la gente più calma veniva trasportata<br />
dall’house. Cercò Pallina e gli altri. Non riuscì a<br />
vederli. Si spostò a sinistra. Le Vetrine le piacevano<br />
un sacco. Entravi e guardavi da quel vetro la gente<br />
che ballava sotto di te, poi se volevi, scendevi giù<br />
anche tu, buttandoti nella mischia, osservata dagli<br />
altri, piccolo spettacolo colorato. Babi guardò<br />
giù, attraversò con lo sguardo tutta la pista. Due<br />
ragazzi scatenati ballavano fra loro. Alcune ragazze<br />
agitavano le braccia, un’altra saltellava divertita<br />
scherzando con una sua amica. Con i loro piccoli top<br />
elasticizzati bianchi e neri, con i loro calzoni stretti<br />
in vita e un po’ corti. E ombelichi scoperti e jeans<br />
colorati, leggermente slargati sul fondo, avvolti da<br />
un lungo fazzoletto in vita. La solitaria sul cubo,<br />
la convinta a occhi chiusi, il perbenino che tenta di<br />
rimorchiare. Un boro emulo di John Travolta con un<br />
cerchietto in testa e una camicia larga. Ogni tanto<br />
illuminati, quasi sempre scatenati, mentre il fumo<br />
si spargeva lontano con un sibilo e avvolgeva tutti.<br />
Una coppia tentava di dirsi qualcosa. Forse lui le<br />
stava proponendo un ballo più sensuale da fare a<br />
casa, da solo, con una musica più dolce. Lei rise.<br />
Forse accetterà. O forse il discorso era tutto un altro.<br />
Niente, nessuna traccia di Pallina, di Pollo, degli altri<br />
amici e soprattutto di lui, di Step. Che non fossero<br />
venuti? Impossibile. Pallina l’avrebbe avvisata.<br />
Poi Babi avvertì qualcosa. Una strana sensazione.<br />
Stava guardando nella direzione sbagliata. E come<br />
guidata da una mano divina, dalla dolce spinta del<br />
destino, si girò. Li vide. Erano lì. Nella sua stessa<br />
sala. Poco lontano da lei, seduti in un angolo in<br />
fondo alle Vetrine, proprio contro l’ultimo vetro.<br />
C’era tutto il gruppo. Pollo, Pallina, quello con la<br />
benda, altri ragazzi dai capelli corti e grossi bicipiti,<br />
accompagnati da ragazze più piccole e più carine.<br />
C’era Maddalena e la sua amica dalla faccia tonda<br />
e poi c’era lui. Step era lì. Beveva una birra in un<br />
bicchiere trasparente dal marchio colorato e ogni<br />
tanto guardava giù. Sembrava cercasse qualcosa o<br />
qualcuno. Babi sentì un tuffo al cuore. Che cercasse<br />
lei? Pallina forse gli aveva detto che sarebbe venuta.<br />
Tornò a guardare giù. La pista sembrava sfuocata<br />
dietro il vetro. No, Pallina non poteva averglielo<br />
detto. Lentamente tornò a guardarlo. Sorrise tra sé.<br />
Così forte, con quell’aria da duro, quei capelli corti<br />
sfumati dietro, quel giubbotto chiuso e quel modo<br />
di stare seduto, da padrone tranquillo. Eppure le<br />
sembrò piccolo. Qualcosa in lui era dolce e buono.<br />
Forse il suo sguardo. Step si girò verso di lei. Babi si<br />
voltò spaventata. Non voleva farsi vedere, si mischiò<br />
fra la gente e si allontanò dal vetro. Andò in fondo al<br />
locale dove c’era la scala che portava giù alla pista.<br />
16 17
Tirò fuori il portafoglio di pelle dalla tasca di dietro<br />
della salopette. Un tipo tozzo e basso la fermò.<br />
Lei gli diede diecimila lire. Il tipo le consegnò un<br />
biglietto giallo e la lasciò passare. Il tipo tornò a<br />
parlare con una ragazza dal cappello di traverso.<br />
Babi scese veloce le scale. Di sotto la musica era<br />
molto più forte. Al bancone Babi chiese un Bellini.<br />
Le piaceva la pesca. Da quell’angolo guardò su. Li<br />
vide. Step si era alzato ed era appoggiato al vetro<br />
con tutte e due le mani. Muoveva su e giù la testa<br />
segnando il tempo. Babi sorrise. Da lì non poteva<br />
vederla. Rimase a guardarlo. Dietro il bancone una<br />
ragazza un po’ più grande attirò la sua attenzione. Il<br />
Bellini era arrivato.<br />
Le diede il biglietto giallo. La ragazza le<br />
consegnò il bicchiere e il Bellini sparì presto come<br />
era arrivato. Babi senza farsi vedere girò da dietro<br />
intorno alla pista, si portò proprio sotto di loro.<br />
Si sentiva stranamente euforica. Il Bellini stava<br />
facendo effetto. La musica la prese. Si lasciò portare.<br />
Chiuse gli occhi e piano piano, ballando, attraversò<br />
la pista. Muoveva la testa seguendo il ritmo. Felice<br />
e un po’ ubriaca, lì in mezzo a gente sconosciuta.<br />
I suoi capelli volavano. Salì su un bordo più alto<br />
della pista. Chiuse le mani e cominciò a ballare<br />
ondeggiando con le spalle, con la bocca chiusa e<br />
sognante, aprì gli occhi e guardò su. Attraverso il<br />
vetro i loro sguardi si incontrarono. Step era lì che<br />
la fissava. Per un attimo non la riconobbe. Anche<br />
Pallina la vide. Step si girò verso Pallina e le chiese<br />
qualcosa. Da lì sotto, Babi non poteva sentire, ma<br />
intuì facilmente la domanda. Pallina annuì. Step<br />
tornò a guardare giù. Babi gli sorrise poi abbassò lo<br />
sguardo e tornò a ballare, rapita dalla musica.<br />
Step si allontanò veloce, senza preoccuparsi di<br />
nulla e di nessuno. Pollo scosse la testa. Pallina saltò<br />
addosso al suo uomo, lo abbracciò con slancio e lo<br />
baciò sulla bocca come ogni innamorata felice di<br />
allargare la propria schiera. Il tipo tozzo e basso alla<br />
scala lasciò passare Step senza pagare. Lo salutò<br />
con rispetto e tornò a baciarsi con la ragazza dal<br />
cappello di traverso. La vita delle Vetrine andava<br />
avanti. Step si fermò. Babi era lì di fronte a lui. Un<br />
boro dai capelli lunghi a caschetto le ballava intorno<br />
interessato all’acquisto. Vedendo Step si allontanò<br />
com’era venuto, facendo il vago. Babi continuò a<br />
ballare guardandolo negli occhi e in quell’attimo lui<br />
si perse in quell’azzurro, in quella musica invitante.<br />
Lentamente anche il suo corpo prese vita. Salì sul<br />
bordo della pista accanto a lei, muti e sorridenti<br />
ballarono vicini. Respirando dei loro sguardi,<br />
dei loro occhi, dei loro cuori. Babi si muoveva<br />
ondeggiando. Step le si fece più vicino. Ne poteva<br />
sentire il profumo. Lei alzò le mani, le portò davanti<br />
al viso e ci ballò dietro, sorridente. Si era arresa.<br />
Lui la guardò incantato. Era bellissima. Degli occhi<br />
così ingenui non li aveva visti mai. Quella bocca<br />
morbida, dal colore pastello, quella pelle vellutata.<br />
Tutto in lei sembrava essere fragile ma perfetto. I<br />
suoi capelli scendevano giù liberi da sotto la fascia.<br />
Ballavano allegri saltando da una parte e dall’altra,<br />
facendo il verso al suo sorriso. La sua fronte alta e<br />
liscia, e quel naso sottile e piccolo e quelle guance<br />
rosate, sembrava una bambola. Step la prese per<br />
mano, la tirò a sé, le accarezzò il viso. Babi lo<br />
guardò e per un attimo… Lui tremò all’idea che se<br />
avesse fatto qualcosa di più magari lei, fragile sogno<br />
di cristallo, sarebbe svanita in mille pezzi. Allora<br />
le sorrise e la portò via con sé. Rapendola a quella<br />
confusione, a gente scatenata. Tutti sembravano<br />
impazzire al loro passaggio. Si scuotevano frenetici.<br />
Step la guidò attraverso quel bosco di braccia<br />
agitate, proteggendola da spigoli umani, tenendola<br />
stretta, lontana da pericolosi gomiti affilati di ritmo e<br />
passi innocenti di allegria umana. Più in alto, dietro<br />
il vetro. Gioia e dolore. Pallina guardò Babi sparire<br />
con lui, finalmente incoerente e sincera. Maddalena<br />
guardò Step sparire con lei, colpevole solo di non<br />
averla amata né di averglielo mai lasciato credere.<br />
E mentre i due, freschi d’amore, uscivano in strada,<br />
Maddalena si lasciò cadere sul divano lì vicino.<br />
Disillusa, da sola, così come si era illusa. Rimase lì<br />
con un bicchiere vuoto fra le mani e qualcosa di più<br />
difficile da riempire dentro. Lei, semplice concime<br />
di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di<br />
un amore appassito. Quella rara pianta il cui nome è<br />
felicità.<br />
天空上三公尺<br />
第26章<br />
橱窗夜店,门口有个左耳戴着耳环、鼻子很<br />
塌的魁梧家伙指挥着大家排队等候。贝比也站在<br />
队伍中,她旁边有两个浓妆艳抹的女生,穿着米<br />
白色的风衣,她们的两个男伴则穿着假鹿皮夹<br />
克。这两个男生其中一个戴着金色萨克斯风袖<br />
口,但看他的样子应该不会吹;另外一个叫上传<br />
者反折流苏皮鞋,虽然嘴上叼着香烟也救不了自<br />
己,他们是进不去的。<br />
守门的看到贝比。“你。”贝比越过一群头<br />
发蓬松的女孩,一对太正经的夫妇,还有两个远<br />
道而来的傻女孩。有人抱怨,但也只敢小声的。<br />
贝比对手们的微微一笑就进去了。他则继续看守<br />
他的“羊群”,一脸严肃,蹙着眉,随时准备跳<br />
出来镇压任何暴动。其实大家也只敢继续乖乖等<br />
待,带着微笑看着彼此。那微笑的意思是:“我<br />
们连个屁都不是。”<br />
两个巨大的印象从高处释放震耳的低音,舞<br />
池里的男女都得扯着喉咙讲话大笑。贝比靠在玻<br />
璃上,看着下方,所有人都跳得很疯狂,就连<br />
站在外围看似平静的人也忍不住随着House舞曲<br />
摇摆。大家都很喜欢橱窗,进来之后可以隔着玻<br />
璃观看人群在脚下跳舞,如果你想的话,也可以<br />
下楼一起跳,融入人群,被别人观看,加入五彩<br />
缤纷的表演行列。有几个女孩挥舞着手臂,有个<br />
女孩开心地跳上跳下,跟朋友开玩笑。她们都穿<br />
着黑色或白色的紧身衣,偏短的热裤仅仅箍在腰<br />
上,露出肚脐眼儿,不然就是各色牛仔裤,宽宽<br />
松松的,腰上绑着长巾。有人在透明方块中独<br />
舞,有人闭着眼睛,也有乖乖牌被人带着跳舞。<br />
有人想模仿约翰·屈伏塔,头上戴着一个环,身<br />
上穿着宽大的衬衫。有一对情侣边跳边讲话,或<br />
许他提议回家后等两人独处时,换上比较柔和的<br />
音乐,让她再跳性感一点。她笑了,或许是答应<br />
了。贝比没看到葆琳,也没看到卡洛和其他那些<br />
朋友,最重要的是,她没有看到斯特。难道他们<br />
没来?不可能,葆琳会通知她的。贝比突然有种<br />
奇怪的感觉,她察觉到自己看错方向了,仿佛有<br />
一只看不见的命运之手轻轻推了她一下,让她转<br />
过头去。看到了,他们在,与贝比在同一个大厅<br />
里,坐在角落的沙发,在橱窗的最底端,所有人<br />
都在,卡洛、葆琳、戴眼罩的,还有其他几个剃<br />
了平头、二头肌硕大的男生。他们身旁则陪坐着<br />
年龄较小的可爱女生,玛妲和她的圆脸女生朋友<br />
也在。还有他,斯特和着啤酒,经常低头看看,<br />
仿佛在找什么人。贝比的心怦然跳动,他找的会<br />
是她吗?葆琳或许跟斯特说了贝比有可能会来。<br />
葆琳应该没有跟他说,贝比慢慢回头看着他,在<br />
心里笑了。好奇怪,她明明看起来很强壮,头发<br />
往后梳,一副酷酷的样子,夹克拉链拉着,作者<br />
的时候很稳、很老大的姿态,可是贝比可以感受<br />
到他内心的温柔和善良,也许是他的眼神。斯特<br />
突然朝她这边看过来,贝比吓坏了立刻转身,她<br />
不想被发现,赶紧混到人群里面远离玻璃罩。她<br />
走到底墙,付钱拿了一张票进去,快步走下楼<br />
梯,楼下的音乐更大声。贝比到吧台旁要了一倍<br />
水果调酒,她喜欢桃子味的。斯特站了起来,两<br />
只手贴在玻璃罩上,跟着音乐节奏上下点头。贝<br />
比微笑,斯特所处的位置看不到她。酒来了,贝<br />
比一口就干了。<br />
贝比从舞池后面绕进去,刚好就站在斯特他<br />
们的下方,她莫名地觉得很放松,应该是酒发挥<br />
了作用。音乐带动了贝比,而贝比也全新融入了<br />
音乐,她闭上眼睛,慢慢跳着舞穿越整个舞池,<br />
随着节奏摆动,夹在陌生人群中很开心也有点儿<br />
微醺,头发随之飞舞。她站到舞池较高的地方,<br />
肩膀开始起伏,她的唇闭着,迷蒙的眼睛往上<br />
看,隔着玻璃,他们两人的目光交会。斯特站在<br />
那里盯着她看,没有立刻认出她,葆琳也看到她<br />
了。斯特转头跟葆琳讲了几句话,贝比听不到,<br />
但不难猜测他说的是什么。葆琳点点头,斯特又<br />
回头看着舞池。贝比对他微笑,然后低下头继续<br />
跳舞,沉醉在音乐里。<br />
斯特什么都不管,什么人都不顾,立刻往楼<br />
下走。卡洛摇头,葆琳跳到卡洛身上,一把搂住<br />
他吻下去。楼梯口的矮胖家伙不仅没收到钱就让<br />
斯特通过,还恭恭敬敬地向他问好。斯特站住,<br />
贝比就在他面前。一个长头发的家伙绕着贝比<br />
跳舞,对这个猎物兴趣浓厚,看到斯特出现连忙<br />
装傻,以来时的同样速度离开。贝比看着斯特继<br />
续跳舞,斯特瞬间就融化在她蓝色的双眸中。两<br />
个人不说话,只是微笑,贴着对方跳舞,呼吸着<br />
彼此的眼神、心跳。贝比像波浪扭动着身体,<br />
斯特靠得更近,可以闻到她身上的香味。她举<br />
起手,挡在面前,身体则在后面舞动,微笑的她<br />
投降了。斯特入迷底看着她,好美,他从未见过<br />
如此纯真的双眸,粉红色的柔软双唇,如丝绒般<br />
的肌肤。她的一切都是那么脆弱且美好,她的头<br />
发顺着脸颊垂下,跟着舞步左右摇晃,衬托她的<br />
微笑。斯特抓住她的手,把她拉向自己,摸着她<br />
的脸,两个人如此靠近。斯特不动,光想就很担<br />
心,说不定自己一个小小的动作,就会让她像梦<br />
幻水晶一样碎成千片。斯特对她笑,把她带走,<br />
把她从歇斯底里的混乱人群中绑走。大家的摇摆<br />
陷入狂热,他们两人所经之处似乎都引起了骚<br />
动。斯特拉着贝比穿越那些胡乱挥舞的手臂,保<br />
护他避开混乱、随着节奏无预警顶出来的手肘,<br />
还有乱踏的欢乐脚步。上面的玻璃罩后方,有欢<br />
乐有悲伤,葆琳看着虽然言行不一但终于下定决<br />
心的贝比跟着斯特消失在人群中,玛妲看着斯特<br />
戴着贝比离开。斯特唯一的错就是他从来没有爱<br />
过她,也从来没有让她误以为自己是被爱的。刚<br />
刚坠入情网的小情侣一离开橱窗,玛妲就跌坐在<br />
沙发上,一个人幻灭,正如同刚开始也是一个人<br />
抱着希望。她手上握着一个空杯子,心里也有个<br />
地方被掏空了,难以填补。她不过是用来灌溉盛<br />
开在爱情坟墓上那株植物的肥料,那珍贵的植物<br />
名叫幸福。<br />
倪安宇 译<br />
中信出版社 2011年4月<br />
18 19
Valeria Parrella<br />
瓦莱丽娅·帕莱拉<br />
Nata a Torre del Greco (Napoli) nel 1974, vive a Napoli.<br />
Laureata in Lettere Classiche, interprete della Lingua Italiana<br />
Segni, lavora all’Ente Nazionale Sordomuti di Napoli.<br />
Collabora con la redazione napoletana de “la Repubblica”, con<br />
il settimanale “l’Espresso”, con “Marieclaire” e cura la rubrica dei<br />
libri di “Grazia”.<br />
Ha esordito nel 2003 con una raccolta di sei racconti intitolati<br />
Mosca più balena con la quale ha vinto il Premio Campiello<br />
Opera Prima. Nel 2004 ha pubblicato nell’antologia La qualità<br />
dell’aria il suo racconto Verissimo e nel 2005 un’altra raccolta<br />
di racconti, Per grazia ricevuta, vincitore del Premio Renato<br />
Fucini per la miglior raccolta di racconti. Nel 2008 è uscito il<br />
suo primo romanzo, Lo spazio bianco, da cui nel 2009 è stato<br />
tratto l’omonimo film di Francesca Comencini, presentato alla<br />
66esima Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2009 il suo libro Ciao<br />
Maschio, è diventato anche uno spettacolo teatrale. Dal gennaio<br />
2008 al 2010 è stata nel comitato di Direzione Artistica del Teatro<br />
Mercadante di Napoli. È nel comitato artistico del Teatro Stabile<br />
di Napoli. Il suo ultimo romanzo è Ma quale amore (2010).<br />
I suoi racconti sono tradotti in Germania, Francia, Spagna e<br />
Stati Uniti.<br />
1974年生于那不勒斯,目前工作并居住在那里。古典文学系毕业,任职于意大利国家聋哑人协<br />
会,担任哑语翻译。<br />
帕莱拉长期与意大利《共和国报》那不勒斯专版和《l’Espresso》、《Marieclaire》等杂志合作,<br />
并且是《Grazia》杂志图书专栏主编。<br />
帕莱拉2003年以短篇小说集《苍蝇和鲸鱼》初入文坛,当年就赢得坎皮埃罗新作品奖。2004<br />
年,她的小说《非常真实》被选入《空气的质量》文集。2005年,她的另一部短篇集《还愿》获得<br />
弗奇尼文学奖最佳短篇文集奖,并在当年的斯特雷加文学大奖评选中进入前五。2007年,出版作品<br />
《判决》。2008年,她的首部小说《白色空间》面世,并被改编成同名电影,由著名导演科曼奇尼<br />
执导,并参加了第66届威尼斯国际电影节。2009年,帕莱拉的作品《你好男人》还被搬上了戏剧舞<br />
台。此外,在2008年1月到2010年间,她还是那不勒斯麦卡丹特剧院和那不勒斯市立剧院艺术委员会<br />
成员。帕莱拉的最新作品是2010年出版的《何爱之有》。<br />
帕莱拉的著作曾被翻译成多种语言在德国、西班牙和美国等地出版。<br />
Ma quale amore<br />
(Rizzoli, 2010)<br />
Una scrittrice parte per Buenos Aires per comporre un libro che le è stato commissionato in gran fretta da<br />
un editore esigente. Lei accetta il lavoro solo perché è l’unico modo che ha per fare un viaggio con Michele,<br />
l’uomo che ama ma che non la ama più. Nelle strade argentine si consumerà tra i due un definitivo distacco<br />
silenzioso. La donna vive con lucidità il dolore dell’indifferenza che Michele le dimostra.<br />
《何爱之有》<br />
(Rizzoli出版社,2010)<br />
为尽快完成出版商交给的任务,女作家前往布依诺斯艾利斯进行创作。她之所以答应写这本<br />
书,完全是因为这可以让她有机会和米凯莱一起旅行,她很爱米凯莱,但后者却已不再爱她了。在<br />
阿根廷,两人在沉默中彻底分手。面对米凯莱的冷漠无情,女作家感到痛苦万分。<br />
Ma quale amore<br />
Il punto è che quando ti fanno sentire di troppo,<br />
ergo ti senti di troppo, ergo sei di troppo: allora il<br />
resto del mondo ha più diritti di te di starci. E spesso<br />
il resto del mondo sono altre donne. Quelle stesse<br />
che hai guardato da molti metri di altezza appena<br />
un anno prima. O che non avresti mai considerato<br />
un pericolo. Perchè passeggiando per la Recoleta ci<br />
imbattiamo in questi due clown, un maschio e una<br />
femmina, che fanno clownerie per pubblicizzare<br />
una serie di spettacoli che hanno a che fare con i<br />
quattro elementi. Quello che stiamo per vedere noi<br />
si chiama Agua. Ed è davvero uno spettacolo bello,<br />
già da fuori mentre si sta in fila con bambini di varie<br />
età e genitori assai, tutti ordinati però smaniosi come<br />
quelle file che stanno fuori dai circhi o dietro il porto<br />
di Genova il giorno della befana, ad aspettare che<br />
arrivino i regali.<br />
Così, e poi entriamo in un cortile, e si capisce<br />
da subito che bisogna sedersi dietro: prima di<br />
tutto perchè noi siamo adulti ma soprattutto adulti<br />
senza bambini. E forse siamo gli unici adulti senza<br />
bambini. E quindi forse non eravamo del tutto adulti<br />
in questa occasione qua, sennò non si spiega perchè<br />
siamo entrati. E poi perchè, chiamandosi Agua lo<br />
spettacolo, si capisce proprio che questi prestigiatori<br />
ci stanno per spruzzare e spugnare ben bene con<br />
le loro acrobazie. D’un tratto sbuca fuori questa<br />
clown anziana, cioè anziana come possono essere i<br />
clown, avrà meno di sessant’anni. Ed è bravissima.<br />
E ci commuove, e io vedendo quello spettacolo<br />
capisco proprio bene dentro di me perchè mi sono<br />
innamorata di quest’uomo. Che appena un anno<br />
fa mi ha detto le poesie in un altro modo che non<br />
con le parole. Con il sorriso e con il cilindro, con<br />
i trucchi, le magie, e fermo come una statua sotto<br />
il sole. Porca miseria, c’è un motivo se io mi sono<br />
innamorata di Michele. Ma adesso perchè ha chiuso<br />
il suo sipario?<br />
Porca miseria.<br />
Ebbene, però a pubblicizzare quello spettacolo<br />
alla Recoleta c’è questa ragazza clown e con<br />
Michele si sono guardati profondi negli occhi. Che<br />
forse è come quando io attingo da una pagina di<br />
Borges quella complicità che nessun altro uomo<br />
riesce a darmi. Quell’essersi capiti prima di tutti<br />
i tempi. Però Borges è morto e stramorto mentre<br />
quella ragazza è proprio sexy e viva, vivissima direi,<br />
in abiti da pagliaccio. E dagli a mettere su nasi come<br />
pomodori, è proprio sexy. E così Michele si ferma a<br />
parlarci tutto ben disposto. E io questa cosa la posso<br />
pure capire e proteggere. Ma quando le chiede:<br />
“E dove ce lo mangiamo un bel gelato? Ce lo<br />
consigli un posto?”<br />
Allora là ci sono dei princìpi sottesi che mi<br />
sfuggono.<br />
1.Perchè le gelaterie sono tutte in fila lì lungo<br />
la tirata ovest della piazza e sono chiaramente,<br />
visibilmente, tutte sorte a bella posta per i turisti e<br />
dubito che qualcuna di loro dischiuda il supremo<br />
segreto del gelato.<br />
2.Perchè noi non vogliamo mangiare un gelato.<br />
Non ci piacciono i gelati.<br />
Per fortuna ci ha pensato Proust a dare dignità<br />
alla gelosia, che è opera dell’umano sentire di tutto<br />
rispetto, mentre io ne ho avuto solo un’immagine<br />
immorale, squallida, quando, dopo quegli sms dai<br />
quali nonostante chiamassi a raccolta tutta la mia<br />
saggezza non c’è più stato ritorno, ho deciso di<br />
aprirmi un “profilo” su facebook. In realtà era una<br />
porta, un passaggio, non credo di essermi soffermata<br />
più di tre secondi a curare la mia bacheca virtuale,<br />
niente: memorizzato il nome, infilavo la password e<br />
mi fiondavo sul suo profilo. Credo di aver guardato<br />
quella pagina insistentemente, di aver scorso tutti<br />
i suoi “amici” cercando di indovinare, di aver<br />
decrittato i possibili post delle altre, dal manifesto<br />
con i segni zodiacali al filmato di youtube. E non<br />
sono arrivata a capirci una mazza. E quello che<br />
mi faceva più male non era questa autotortura di<br />
guardare ste ragazzette pronte a cambiare immagine<br />
un minuto si e quello pure appresso, eliminando<br />
sempre più dettagli irrilevanti, quali che so, il<br />
sorriso o i capelli, e lanciando piuttosto determinate<br />
l’obiettivo sull’Origine, ovvero: tutto un guizzare di<br />
foto di gambe , e di dècolletè, e di smorfie della serie<br />
quanto-sono-spiritosa, quanto-sono-autoironica,<br />
che mi veniva voglia di fotografarmi direttamente<br />
la fica e metterla una buona volta affianco alle info<br />
“personali”, quanto piuttosto. Piuttosto erano le<br />
info personali di Michele che me lo allontanavano.<br />
Perchè lui non era quella cosa là, come si descriveva.<br />
O perlomeno non lo era per me, perchè io a un<br />
disperato così neppure neppure di uno sguardo l’avrei<br />
degnato.<br />
Poi una sera, passeggiavamo per i decumani, e<br />
l’avevamo incontrata. Quella, l’aspirante attrice<br />
dell’sms sottosopra. E dopo cinque minuti di<br />
imbarazzo, prontamente subissato dal pour parler di<br />
tutti e tre all’unisono, lui l’ha salutata, e per farlo le<br />
ha preso entrambe le guance tra le mani, le sue mani,<br />
e le ha detto ciao.<br />
E allora là, Lettori miei, le spiegazioni spicciole<br />
dell’imbarazzo possono essere queste: che loro lo<br />
erano perchè veramente mi avevano cornificata<br />
ma poi avevano deciso di finirla, che io lo ero<br />
perchè sospettavo e ottundevo il tutto, che lei e/<br />
20 21
o lui lo erano perchè tenevano il ladro in tasca pur<br />
non essendo accaduto (ancora) nulla. Ma fatto sta,<br />
Lettore, compagno di viaggio mio vero, che su quel<br />
pezzo di basalto lì, all’angolo con il monastero di<br />
Santa Chiara, l’universo mondo si è spaccato in due.<br />
Mentre lui le prendeva le guance, entrambe<br />
entrambe<br />
davanti a me<br />
davanti a me<br />
tra le sue mani<br />
le sue<br />
le sue<br />
è calata un’enorme accetta tra di noi e ha spaccato<br />
l a t e r r a . E d a u n a p a r t e s o n o r i m a s t i l o r o d u e<br />
e dall’altra io.<br />
Eppure saremmo dovuti essere gli stessi che<br />
poi a Palermo vecchia sono andati a vedere questo<br />
secondo spettacolo, consigliato da un suo amico<br />
caro, un’argentino che viveva a Parigi, e che si<br />
chiamava La Pesca. E ci è piaciuto, prima ancora<br />
dello spettacolo, andare a comprare i biglietti,<br />
e leggere il cartellone, e vedere come si erano<br />
organizzati questi qui dello Sportivo Teatràl, in una<br />
di quelle caserelle con patio che anche noi avremmo<br />
voluto, con una sala prove e una piccola sala<br />
quadrata per le rappresentazioni. Un agrumeto sotto<br />
il quale bere un vino mentre gli attori si preparavano.<br />
E ci siamo guardati e e detti: “Così lo dovremmo<br />
fare.”<br />
“Già, così.”<br />
Perchè poi alla fine l’ho capito che è facile parlare.<br />
Che Michele non ha mai sentito di indebitarsi con<br />
le parole, ma, anzi, è così più bello accontentare<br />
di verbi una donna innamorata, soprattutto quando<br />
dopo non ne porterai come conseguenza quei<br />
due grandi pesi della vita che sono la gioia e la<br />
responsabilità.<br />
E comunque la storia della Pesca è questa, che tre<br />
bonaerensi vanno a pescare in una fonderia presso<br />
la quale sono stati un tempo gli operai. Una volta<br />
dismessa la fabbrica, alle propaggini di Buenos<br />
Aires la fonderia è diventata una palude, putrida,<br />
che pesca direttamente nel Rio de la Plata, e così<br />
individuando alcune pozze più profonde ci si può<br />
pescare, e magari anche sperare di prendere il pesce<br />
Tararira, divenuto leggendario.<br />
È una storia bellissima profondamente maschile,<br />
dalla fabbrica alla pesca, da quel poco che capisco<br />
dei loro discorsi, di donne, malattie e considerazioni.<br />
Poi alla fine il pesca Tararira abbocca, solo che<br />
nel tirare risucchia giù uno degli attori. E quello<br />
scompare dalla scena nell’acqua, e non torna più.<br />
何爱之有<br />
问题在于当别人让你觉得自己太过分时,你<br />
往往会认为自己也许真的过分,最后变成你确实<br />
太过分:于是,这世上的其他人和事都比你更有<br />
存在的理由。通常来讲,这所谓的“其他的人<br />
和事”是其他女人。也就在一年前,你还高高在<br />
上地没把她们放在眼里,或者说你从没把她们看<br />
成一种威胁。我们漫步在雷科莱塔的街头,偶然<br />
遇到了一男一女两个小丑,他们正在耍弄各种把<br />
戏,宣传他们剧团以四大元素为主题而创作的演<br />
出。我们马上要看的那场叫做“水”,应该相当<br />
精彩,好些年龄各异的孩子和家长在场外等候。<br />
现场的秩序虽然井井有条,但大家的心情却很急<br />
切,这场景仿佛是在马戏团外排队,又好像是孩<br />
子们在主显节那天站在热那亚的港口后面,期盼<br />
着礼物的到来。<br />
后来,我们走进了表演场,并很快意识到自<br />
己应该坐在后排:首先,我们是成年人,而且是<br />
不带孩子的成年人。也许,我们是场地里面唯一<br />
不带孩子的成年人。所以说,在这样一个场合<br />
里,我们并不是真正意义上的成年人,否则就无<br />
法解释我们为什么会出现在这里。其次,由于这<br />
场演出是以水为主题的,我们能够预见到那些<br />
魔术师的表演中一定少不了喷水。突然,一个<br />
老女人扮演的小丑冒了出来。其实她的年龄超<br />
不过六十,只不过作为小丑来说,确实老了些。<br />
她的表演非常精彩,让我们震撼不已。看着这场<br />
演出,我的内心清楚地意识到我为什么会爱上这<br />
个人。就在一年前,他献了一首诗给我,不是用<br />
语言,而是用微笑、大礼帽、化妆和魔术,他像<br />
一尊阳光下的雕塑一般,一动不动地站在那里。<br />
真该死,一定有什么原因让我爱上米凯莱。可现<br />
在,他为什么把幕布拉上了呢?<br />
真他妈该死。负责在雷科莱塔宣传演出的,<br />
是一个女孩儿扮演的小丑。她和米凯莱深情对望<br />
了一眼。这种感觉也许与我在博尔赫斯的书页里<br />
找到的心有灵犀十分相似。没有其他任何男人<br />
能够带给我这种相知恨晚的感受。然而,博尔赫<br />
斯已经死了,消失得无影无踪。可那个女孩儿却<br />
那么性感而鲜活。在我看来,身着小丑服的她简<br />
直水灵极了,活像放在鼻尖上的西红柿,新鲜诱<br />
人。于是,米凯莱停下脚步,神采奕奕地前去搭<br />
讪。对于这件事情,我本能理解,也能接受。但<br />
当米凯莱问那女孩儿道:<br />
“请问哪儿有卖冰淇淋的?您可以向我们推<br />
荐一下吗?”<br />
我忽然意识到自己忽略了一些潜在的原则。<br />
第一,广场西侧的路上明明有一排冰淇淋<br />
店,为了招揽游客,每一家店门口都立着大幅的<br />
招牌,一目了然,似乎没有哪一家店想要隐瞒出<br />
售冰淇淋这一天大的秘密。<br />
第二,我们根本不想吃冰淇淋。我们不爱吃<br />
冰淇淋。<br />
还好,普鲁斯特为我们的“嫉妒”找到了尊<br />
严 :在他看来,嫉妒是人们希望得到完全意义<br />
上的尊重时所产生的情感,然而在我看来,那是<br />
一种不良且苍白的情绪。短信事件让我集中了我<br />
所有的才智,从那以后,这种嫉妒之情再也没有<br />
回来。这时,我决定在脸谱网上建一个档案。事<br />
实上,那只是一扇门,一条通道。我觉得自己只<br />
花了不到三秒钟的时间去打理那个虚拟的展示空<br />
间,几乎什么都没有填写:敲完了名字和密码,<br />
我就立刻钻进了他的空间。我一直坚韧不拔地<br />
将他的页面看了个遍,一一浏览他所有的“好<br />
友”,试图猜测和辨识出其他女人的邮件,从星<br />
座预报到YOUTUBE视频,统统没有放过。然而<br />
我还是没能折腾出个一二三。那些小女孩动不动<br />
就更新图片,就算是那些近景拍摄的照片,也要<br />
把无关紧要的细节(如微笑或头发)隐去,只留<br />
下关键部位的影像。所以说,眼前流动的是一幅<br />
幅大腿照、高跟鞋照以及一幅幅仿佛在说“瞧我<br />
多可爱”或“瞧我多恶搞”的鬼脸照。看着这些<br />
照片,我简直想直接对着阴道咔嚓一张,放在我<br />
的个人信息栏旁!然而,最让我不爽的并非是这<br />
样一种“自我折磨”,而是米凯莱的个人信息令<br />
我觉得他离我那么遥远。因为他不是那种人,至<br />
少在我看来不是。倘若他真是那么一个不可救药<br />
的家伙,我当初看都不会看他一眼。<br />
之后的一天傍晚,我们在通往古罗马兵营的<br />
道路上散步时居然遇见了她——就是那个在短信<br />
里写了“上上下下”的渴望成为演员的女孩。在<br />
那尴尬的五分钟里,我们三人都想同时开口寒<br />
暄,却又欲言又止,最后,他向她道别:他把她<br />
的双颊捧在手里,捧在他的手里,然后对她说再<br />
见。<br />
情况就是那样,我的读者们,关于那种尴<br />
尬,我只能用这样支离破碎的语言加以形容:他<br />
们之所以那样,是因为他们以前的确偷过情,后<br />
来又决定结束;我之所以那样,是因为我从前对<br />
此一直怀疑,又一直堵在心里;而他和(或)她<br />
之所以那样,则是因为他们心怀鬼胎,尽管表面<br />
上装作什么也没有。<br />
事实就是如此,我的读者,你们才是我真正<br />
的旅伴。在那块玄武岩旁,在那个角落里,面对<br />
着圣女加拉修道院,我的世界,我的宇宙瞬间被<br />
劈成了两半。当他把她的脸颊,是双颊<br />
双颊<br />
当着我的面<br />
当着我的面<br />
捧在他的手里<br />
他的手里<br />
他的手里<br />
一把巨斧从天而降,砸在我俩中间,将大地<br />
狠狠地劈开。<br />
他们俩站在一边,<br />
而我站在另一边。<br />
然而,我们必须得继续撑下去。后来,在巴<br />
勒莫的老城区,我们又去看了第二场演出。那是<br />
他的一个好朋友推荐的——一个住在巴黎的阿根<br />
廷人。那场演出名为《钓鱼》。演出开始前,我<br />
们兴致勃勃地前去买票,浏览宣传板,顺便参观<br />
这个《运动剧团》的成员在这里是怎样忙活的。<br />
他们租了一座带有西班牙式庭院的房子,包括一<br />
间排练室和一个用于演出的小四方厅。院子旁还<br />
有一小片柑橘园,演员们准备的时候,人们可以<br />
在这里喝上一杯。这院子正是我们所向往的。我<br />
们互相看了一眼,说:“我们也应该过这样的日<br />
子。”<br />
“没错,过这样的日子。”<br />
后来,我终于明白空口白话是很容易的。米<br />
凯莱从来不会为自己欠下的“许诺债”感到不<br />
安。他认为甚至用甜言蜜语来哄一个陷入爱情的<br />
女人是一件乐事,尤其是在不用背负生命中那两<br />
个沉重的负担时——它们分别是喜悦和责任。<br />
《钓鱼》的情节大致如下:三个布宜诺斯艾<br />
利斯人一起前往一座铸造厂去钓鱼。那里以前有<br />
许多工人。位于布宜诺斯艾利斯边缘的工厂废弃<br />
以后就变成了一片浑浊的沼泽,与里约·德·拉<br />
·普拉达河直接相通。于是,有人找到了几片比<br />
较深的水洼,希望能在那里钓到传说中的塔拉里<br />
拉鱼。<br />
故事很精彩,但无论是工厂还是垂钓,都完<br />
全属于男性话题。演员们在表演中谈论到女人、<br />
疾病和其他想法,我所能明白的不多。最后,塔<br />
拉里拉鱼上钩了,但在收杆的时候,那条鱼将其<br />
中的一个演员给拖了下去。那个人消失在舞台上<br />
的水池里,再也没有回来。<br />
22 23<br />
李敬靖译
Domenico Starnone<br />
多米尼科·斯塔诺内<br />
Nato a Napoli nel 1943, è scrittore, sceneggiatore e giornalista.<br />
Vive e lavora a Roma. Ha insegnato a lungo nella scuola media<br />
superiore e si è occupato di didattica dell’italiano e della storia<br />
(Fonti orali e didattica, 1983). Passato dall’insegnamento al<br />
giornalismo (“L’Unità”, “Il Manifesto”), alla letteratura e, infine,<br />
alla scrittura per il cinema, ha scritto molti libri satirici sul mondo<br />
della scuola, sia dal punto di vista degli insegnanti che degli<br />
studenti. Oltre che autore di sceneggiature (Del perduto amore<br />
diretto da Michele Placido, Tutto l’amore che c’è di Sergio Rubini<br />
e La guerra degli Antò di Riccardo Milani), Starnone ha visto<br />
diversi giovani registi italiani scegliere i suoi scritti come punto di<br />
partenza per il loro lavoro. Dai suoi libri sono stati tratti i film La<br />
Scuola di Daniele Luchetti, Auguri, Professore di Riccardo Milani<br />
e Denti di Gabriele Salvatores. Tra le sue opere letterarie, oltre<br />
a Via Gemito, vincitore del Premio Strega nel 2001, si ricordano<br />
Labilità (2005), Prima esecuzione (2007), Fare scene. Una storia<br />
di cinema (2010). La sua opera è stata tradotta in greco, francese e<br />
tedesco.<br />
1943年生于那不勒斯,意大利作家、编剧和记者,目前工作和生活在罗马。他曾在高中任教多<br />
年,教授意大利语和历史(1983年出版《口语溯源与教学》)。在转而从事记者、作家和电影编剧<br />
后,他出版过多部以校园为背景的文学作品。<br />
斯塔诺内与多家意大利报纸(《团结报》、《宣言报》)及讽刺文学杂志(如《心灵》、《探<br />
戈》、《拳击手》)合作。<br />
作为编剧,斯塔诺内的作品曾被多位著名导演搬上银幕,如:米凯莱·普拉齐多执导的《逝去<br />
的爱情》、塞尔吉奥·鲁比尼的《所有的爱》、里卡多·米兰尼的《安托的战争》。此外,很多年<br />
轻导演也将他的作品作为事业的起点,如达涅莱·鲁凯蒂的《校园》、里卡多·米兰尼的《恭喜,<br />
教授》和加布里埃莱·萨尔瓦托雷斯的《牙齿》等。他的小说《杰米托路》广受赞誉,为其赢得了<br />
2001年斯特雷加文学大奖。此外他还创作有《短暂性》(2005年)、《第一次正法》(2007年)和<br />
《电影的故事》(2009年)。斯塔诺内的作品曾被翻译成希腊语、法语和德语出版。<br />
Via Gemito<br />
(Feltrinelli, 2002)<br />
“Via Gemito” è la storia di un uomo che se non avesse avuto una famiglia sarebbe diventato un grande<br />
pittore, questa almeno sarà la convinzione di tutta la sua vita. Federì è un artista, ma deve fare il ferroviere, e<br />
al mondo non potrà mai perdonare il destino scelto per lui. E se la prende con la moglie, una donna soffocata<br />
nel ruolo di sarta e madre, e con i figli. Ed è uno di loro, il primogenito, a raccontare questa figura di padre<br />
verboso e rancoroso, violento con le mani e con le parole.<br />
《杰米托路》<br />
(Feltrinelli出版社,2002年)<br />
一个男人认为自己因为家庭的羁绊而没能成为伟大的画家,尽管他始终相信自己有那个能力。<br />
费德利是个艺术家,却不得不从事铁路工人的工作。他永远不能原谅上天为他选择的命运。为此,<br />
他和所有人都过不去,不管是做裁缝的妻子,还是孩子们。在小说中,他的长子为我们讲述了这个<br />
郁闷、愤恨且暴力的父亲形象。<br />
Via Gemito<br />
…Ma mia madre a casa non ci voleva stare,<br />
specialmente in quell’occasione. Aveva trentaquattro<br />
anni, quattro figli, erano sposati da tredici anni.<br />
Orfana di padre, aveva fatto la guantaia fin da<br />
bambina (“Sai fare la guantaia? E fa’ la guantaia!<br />
Che capisci di pittura?”). A cinque anni il suo<br />
lavoro era pescare i fili di cotone che le rivettature<br />
decorative lasciavano nella parte interna dei guanti<br />
e arrotolarli in modo da tenere la cucitura esterna<br />
ben bloccata, cosa che le spezzava le unghie e<br />
le scorticava i polpastrelli. Con lui, malgrado le<br />
chiacchiere, le cose non erano cambiate molto.<br />
Ma pazienza: c’erano lati suoi brutti e altri che<br />
continuavano ad attrarla. Fantasioso, sfottente,<br />
pazzo com’era, le era piaciuto subito, già nel tiepido<br />
pomeriggio del ’38 in cui la fermò per strada.<br />
Permette, signorina. Era diverso da tutti, nei gesti,<br />
nei toni della voce. Non assomigliava a suo fratello<br />
Peppino, agli amici di suo fratello, agli uomini delle<br />
sorelle di sua madre; non assomigliava a nessuno.<br />
Lui l’aveva adocchiata mentre parlava del più<br />
e del meno con certi amici, operai del Deposito.<br />
Uno sguardo si sente. L’aveva vista dall’alto, dal<br />
ponte dello Smistamento, mentre lei avanzava per<br />
lo stradone polveroso e alle spalle aveva il riverbero<br />
celeste della Marina. Non si era potuto trattenere, le<br />
era piombato addosso come un falco, lui stesso nel<br />
rievocare l’incontro con toni nostalgici si paragonava<br />
a quel volatile. Era bella, forse meno bella di adesso,<br />
a trentaquattro anni: allora ne aveva diciassette, i<br />
capelli neri sciolti, un viso da orientale, la gonna<br />
rosa tutta a pieghe oscillanti sulle caviglie ben fatte e<br />
una camicetta chiara sotto un bolerino.<br />
Signorina, permette signorina. Lui rideva, si<br />
vantava, smaniava. Lei zitta, camminava spedita<br />
guardando diritto davanti a sé, salvo qualche<br />
occhiata in tralice, ironica, per valutare quello<br />
sconosciuto. Era tutto vestito di nero, la fronte<br />
troppo alta, portava i baffi, sembrava vecchio. A un<br />
certo punto gliel’aveva pure detto per scoraggiarlo:<br />
“Voi siete troppo vecchio per me”. Ma lui aveva<br />
chiarito, un po’ urtato, un po’ avvilito, che aveva<br />
ventun anni: era l’abito che lo faceva vecchio, forse<br />
la fatica, forse i baffi.<br />
Solo allora si era accorta che le piaceva. Chissà<br />
perché ne era stata attratta, sono cose misteriose<br />
che non si possono spiegare. Forse perché lui si<br />
comportava come se fosse il figlio di un re che<br />
per ragioni sue segrete si era travestito da operaio<br />
aggiustatore elettricista. Forse perché tirava fuori<br />
un foglio, una matita e la rifaceva identica, bocca<br />
socchiusa per lo stupore. Ad ogni modo ci si era<br />
fidanzata in casa, contenta per la fortuna che le<br />
era toccata, un uomo che la sapeva tenere allegra,<br />
parlava e parlava, mai un silenzio. Senza contare<br />
che aveva uno stipendio fisso. Obiettivamente cosa<br />
poteva sperare di più?<br />
Ma ora, nel giugno del 1955, ecco che lui<br />
all’improvviso pareva prossimo a diventare proprio<br />
quello che da quindici anni giurava che sarebbe<br />
diventato, un artista di fama; e lei non voleva<br />
perdere l’occasione di essere in pubblico, al meglio,<br />
la moglie di un artista di fama. Perciò, mentre mio<br />
padre bestemmiava tutti i santi e tutte le madonne,<br />
smise gli abiti della madre di famiglia e tirò fuori<br />
dall’armadio le vesti che s’era cucita ora per il<br />
matrimonio di una cugina, ora per la cresima di una<br />
conoscente. Ne scelse una e in quattro e quattr’otto<br />
come sapeva fare lei, senza trucchi se non la crema<br />
nivea (lei pronunciava nivèa) e il rossetto, diventò di<br />
una bellezza che toglieva il respiro.<br />
Lui bestemmiò ancora più forte. Sospetto,<br />
adesso, che odiasse quella bellezza speciale di sua<br />
moglie, perché appena ne avvertiva la potenza<br />
dietro i modi e le forme a cui era abituato sentiva la<br />
morsa dell’ansia. Era un’indefinibile caratteristica<br />
dell’organismo, una specie di segreto dei segreti che<br />
nessuno riesce a svelare e che perciò appassiona. Lei<br />
sola ne conosceva veramente la formula e la usava<br />
a sua discrezione. Rusinè sapeva ingrigire per mesi<br />
e poi guizzare all’improvviso come una saetta. In<br />
quell’occasione la rifinì, quella sua bellezza, con<br />
due pettini per fermare i capelli, pettini di elegante<br />
disegno a volute che mio padre le aveva regalato,<br />
e quindi gli annunciò in dialetto, parlavamo tutti<br />
soltanto in dialetto: “Sono pronta, Federì”.<br />
Pronta per cosa? ‘A sfaccimm’e chi t’è muórt,<br />
Rusinè. Suo marito innanzitutto la umiliò definendola<br />
troppo impernacchiata, vocabolo che usava per le<br />
parenti neoricche di mia nonna quando mettevano<br />
cappellini piumati, tinta sulle guance, troppi ori:<br />
femmine sguaiate che si vestivano da pernacchie,<br />
credo che intendesse, donne volgari, scoregge della<br />
bocca. E poiché lei resistette e non cambiò niente<br />
del suo abbigliamento, volle per ripicca che anche<br />
mio fratello e io andassimo a goderci i suoi trionfi<br />
artistici. E si sarebbe tirato dietro anche gli altri<br />
due bambini se uno non fosse stato troppo vivace e<br />
l’altro non avesse avuto solo due anni. Ma cazzo, gli<br />
sarebbe piaciuto che venissero anche loro, e pure la<br />
nonna, tutti, una libera uscita generale, in modo da<br />
non farle dimenticare che il suo ruolo era di madre<br />
di figli e non di sciantosa come lei voleva sembrare<br />
per fargli fare figure di merda con gente che già<br />
lo considerava un intruso e ora, sera dietro sera,<br />
cercava in tutti i modi di fargli le scarpe. Che aveva<br />
fatto di male per meritarsi una donna così?<br />
Non ricordo quasi niente di quella nostra visita<br />
alla mostra. Probabilmente calammo giù con la<br />
funicolare centrale, attraversammo via Toledo e<br />
andammo sotto i portici della Galleria Umberto, mio<br />
padre cinque passi avanti, truce, e noi tre dietro.<br />
Rusinè non ha mai raccontato niente di quella<br />
24 25
volta e Federì, nel rievocare quel periodo, ha insistito<br />
sempre e soltanto sui torti che gli facevano, sui<br />
quadri che tuttavia vendeva, sulle recensioni buone<br />
e su quelle malvagie. La moglie, dalle sue memorie<br />
di quei giorni di giugno, era rigorosamente espulsa.<br />
Noi figli pure.<br />
Compariva invece il costruttore La Padula,<br />
che a un certo punto entrava nella galleria San<br />
Carlo vestito con grande eleganza, pressato da<br />
una corte ossequiosa e famelica, e si innamorava<br />
subito del quadro intitolato Cantiere ’54, tanto<br />
da decidere di farne dono al figlio prossimo alla<br />
laurea in architettura. Firmava perciò un assegno<br />
di centoventimila lire, due stipendi e mezzo da<br />
ferroviere. Lo firmava sotto gli occhi di tutti, anche<br />
sotto quelli del critico d’arte comunista Paolo Ricci.<br />
Una cifra che non saprò mai quanto fosse il frutto<br />
delle esagerazioni di mio padre, quanto una mossa<br />
ambigua del danaro, che proveniente a fiumi dalla<br />
fatica vera, dal suono reale dei battipali e degli<br />
elevatori sotto le nostre finestre, dalle colate dei<br />
silos di cemento, ora serviva ad acquistare con<br />
munificenza l’immagine dipinta di quel lavorio<br />
e appenderla come un trofeo nello studio di un<br />
architetto. Lui, il ferroviere-artista o l’artistaferroviere<br />
o l’artista soltanto, intascò quella somma<br />
con la fierezza di chi può dimostrare di saper fare<br />
soldi meglio e più degnamente dei macellai, dei<br />
salumieri, dei pasticcieri, di tutti quelli che allora<br />
cominciavano ad arricchirsi sotto i suoi occhi ansiosi.<br />
Intanto ecco che andava incontro all’ingegnere<br />
Isabella, assessore all’edilizia, meno munifico<br />
del costruttore, meno sensibile alle betoniere e<br />
alle casseforme malgrado il suo ruolo politico, o<br />
forse proprio a causa di quello. L’ingegnere fu più<br />
impressionato da una Natura morta con pesci, che<br />
pretendeva di portare a casa non per cinquantamila<br />
lire (uno stipendio delle ferrovie), ma per quaranta<br />
(poco meno di uno stipendio delle ferrovie). E<br />
la trattativa stava andando avanti – mio padre:<br />
cinquanta; l’ingegnere: quaranta – e si stava quasi<br />
per venire a un accordo – quaranta, pazienza -,<br />
quando gli bastò girare lo sguardo e c’era lì al centro<br />
della sala Rusinè.<br />
Non era sola né badava ai figli aggirandosi<br />
a disagio per la galleria. Aveva intorno un fitto<br />
sciame di pittori di merda, poeti analfabeti, critici<br />
d’arte incompetenti, e chi le diceva una cosa e<br />
chi un’altra, e lei rispondeva con toni squillanti o<br />
scoccava risate dai denti bianchissimi, gli occhi<br />
mobili e vivi di taglio orientale che proprio in quel<br />
momento lo stesso costruttore La Padula pareva<br />
apprezzare; senza contare un poeta di mezza età<br />
che buttava lì frasi cadenzate di complimenti,<br />
quasi endecasillabi, diceva, e prometteva di<br />
farle omaggio d’un suo libro di versi con dedica<br />
personalizzata concludendo: “Verrò io stesso a casa<br />
vostra domani, cara signora, per farvene omaggio”;<br />
tanto che mia madre rispondeva con una smorfia di<br />
compiacimento: “Grazie”; ed era così splendente<br />
che persino l’ingegnere Isabella disse qualcosa su<br />
quella signora tanto piacente rivolgendosi a mio<br />
padre; ma mio padre non ebbe il tempo di ribattere<br />
perché a quel punto arrivò Chiancone (o Cucurra<br />
o altri: Federì metteva nomi secondo l’estro del<br />
momento), professore dell’Istituto d’arte e pittore,<br />
un tipo allampanato, il viso dell’itterico, che subito<br />
mise bocca nella trattativa; e l’ingegnere Isabella<br />
volle chiedergli: “Chiancone, secondo voi questa<br />
Natura morta con pesci le vale cinquantamila lire?”;<br />
e quello stronzo cosa rispose? Rispose: “Signor<br />
ingegnere, i gusti sono gusti, e uno può spendere<br />
quello che vuole per una cosa che gli piace, ma non<br />
sempre quello che piace è opera d’arte”; come a<br />
dire che la Natura morta con pesci non era opera<br />
d’arte; cazzo, non era opera d’arte? e opere d’arte<br />
allora erano le opere di merda di Chiancone? che si<br />
purgasse e cacasse tutta la bile e vomitasse tutto il<br />
suo fiele e andasse affanculo insieme all’ingegnere<br />
Isabella.<br />
Mio padre, furibondo, interruppe la trattativa.<br />
Qui c’è un vuoto. Poi tutto ricomincia quando<br />
sto a letto. Mio fratello dorme da piedi o finge di<br />
dormire. Su un lettino proprio accanto al mio c’è<br />
mia nonna col mio terzo fratello che ha sette anni.<br />
L’ultimo dorme nel letto dei miei genitori, che però<br />
non dormono. Sento le urla di mio padre, le frasi<br />
singhiozzate di mia madre, uno scalpiccio come di<br />
inseguimento, cose che cadono e si rompono. Dico<br />
preghiere che mia nonna mi ha insegnato da piccolo,<br />
l’Ave Maria per esempio. Recito mentalmente ma<br />
faccio in modo che la voce mi risuoni forte nella<br />
testa, più forte delle urla di mio padre. Accorgimento<br />
inutile. Penso allora che, preghiere o no, la<br />
Madonna, se esiste da qualche parte e ha un qualche<br />
potere, farà di tutto per impedirgli di uccidere mia<br />
madre. Dico perciò a fior di labbro, in dialetto,<br />
l’unica lingua che conosco bene: “Madonna mia,<br />
fallo smettere”. Lo dico decine di volte, con molta<br />
concentrazione, come se l’iterazione potesse risultare<br />
più persuasiva. La Madonna però non fa niente.<br />
Allora cerco di vincere il terrore, mi alzo piano<br />
piano dal letto, vado alla porta, la socchiudo. Non so<br />
cosa fare. Ho dodici anni ma ho paura di mio padre.<br />
Non è una paura fisica, o comunque la paura fisica è<br />
quella che percepisco di meno, che ricordo di meno.<br />
È una paura d’altro genere. Temo di ritrovarmi vuoto<br />
di fronte a lui, senza ragioni che giudichi degne<br />
di opporsi alle sue, pura cassa di risonanza degli<br />
insulti che sta gridando, delle bestemmie. Temo, di<br />
conseguenza, che mi costringa ad ammettere che ha<br />
il diritto sacrosanto di uccidere mia madre. Temo di<br />
acconsentire. Sicché la paura è insopportabile…<br />
杰米托路<br />
……但是,我母亲不愿意呆在家里,尤其是<br />
在那种情况下。她34岁了, 有四个孩子,结婚<br />
已经十三个年头。她没有父亲,从还是小女孩的<br />
时候,她就开始作手套工(“你会做手套?那就<br />
做手套吧!你懂什么绘画?”)5岁的时候,她<br />
的工作是将表面装饰性图案留在手套内部的棉线<br />
挑出来,然后再把它们缠好,以便缝在手套外边<br />
的图案能够结实。这个工作使她指甲破裂,手指<br />
肚也磨破了皮。和他在一起,尽管可以和他聊<br />
天,事情并没有改变很多。怎么办呢?耐心点<br />
吧,他的某些方面不太好,不过另外一些方面依<br />
旧吸引着她。他富于幻想,喜欢开玩笑。尽管他<br />
疯狂,母亲还是立刻就喜欢上了他,就在1938年<br />
那个温和的下午,当他在街上拦住她的去路,对<br />
她说“打扰了,小姐”的时候。他的举止和声调<br />
都与众不同,不像她的兄弟佩皮诺,不像她兄弟<br />
的朋友,也不像她母亲的姐妹们的男人。他不像<br />
任何人。<br />
他是在和一些朋友,也就是仓库里的那些工<br />
人们谈天说地的时候发现她的。她也注意到了那<br />
个眼神。他是从高处的斯密斯塔蒙托桥上看到她<br />
的,当时她正走在尘土飞扬的大道上,背后的大<br />
海反射着蓝色的光。他无法控制自己,像一只鹰<br />
一样扑到了她身上:在用怀旧的腔调回忆那次的<br />
相遇时,父亲把自己比作了那种飞禽。她很美,<br />
或许没有现在美,现在她34岁。当时她只有17<br />
岁,留着散开的黑发,有一张像东方人一样的面<br />
孔,身上穿着满是闪闪发光的褶皱,一直垂到漂<br />
亮的脚踝的玫瑰色长裙,上身是一件浅色的小衬<br />
衣,外面配一件短上衣。<br />
“小姐,打扰了小姐。”他一边笑着,一边<br />
吹嘘着,而且焦躁不安。她却保持沉默,敏捷地<br />
向前走,眼睛直直地注视着前方,只是偶尔斜眼<br />
望望他,带着讽刺的表情,心里掂量着那个陌生<br />
人:他周身穿着黑色的衣服,额头非常高,蓄着<br />
胡子,显得很老。某一刻,她甚至对他说:“对<br />
我来说您太老了。”为的是让他灰心。他有点不<br />
悦,也有点泄气,辩解说他只有21岁,是那身衣<br />
服让他显老,或者是因为劳累,也可能是因为留<br />
了胡子。<br />
到了这个时候,她才发现自己喜欢那个人。<br />
谁知道她为什么会被他吸引,这种神秘的事情永<br />
远无法解释。或许因为他的举止就像是一位出于<br />
一些秘密的原因化装成电器修理工的王子。又或<br />
者是因为他拿出了一张纸,一支铅笔,给她画了<br />
一张栩栩如生的肖像,令她吃惊地半张着嘴。无<br />
论如何,他们在家里订了婚。她为自己的运气感<br />
到高兴:一个能够让她快乐的男人,总是在说呀<br />
说呀,从来不会沉默。这还不算他有一份固定的<br />
工资。客观地讲,她还想要什么呢?<br />
可是现在,1955年6月,他仿佛突然将变<br />
成十五年以来他始终发誓要变成的人,一个著名<br />
的艺术家,而她也不愿意失去在公众面前尽可能<br />
好地扮演一个著名艺术家妻子的机会。因此,当<br />
我父亲辱骂所有的圣人和所有的圣母的时候,她<br />
脱去作为孩子母亲的衣服,从柜子里拿出有时是<br />
为了一个表姐的婚礼,有时又是为了出席一个熟<br />
人的坚信礼而准备的衣服。她从其中选了一件,<br />
不施脂粉,只是涂一些妮维雅面霜和一点口红,<br />
就立马儿变成了一个令人屏息静气的美人。<br />
他骂得更凶了。现在,我怀疑他仇恨他的妻<br />
子那种独特的美貌,因为一旦他意识到他习以为<br />
常的那种举止和形式背后的威力,就会觉得焦虑<br />
在噬食着他。那是机体的一种难以捉摸的特征,<br />
一种任何人都无法揭开的超级秘密,因此才会<br />
令人着迷。只有她真正了解其中的窍门,并且谨<br />
慎地运用它。露西娜知道如何在几个月里灰头土<br />
脸,然后出其不意地如同闪电一样闪闪发亮。为<br />
了那个场合,她用两个小梳子卡住头发,梳子上<br />
绘制着螺旋形,非常优雅,是我父亲送给她的,<br />
这令她显得非常美丽。随后,她用方言——我们<br />
之间只说方言——对丈夫宣布:“我准备好了,<br />
费德利。”<br />
准备好干什么了?我操你祖宗!露西娜。他<br />
丈夫先是侮辱她,称她打扮得花枝招展。这个说<br />
法是他用在形容我姥姥那些新近发财的亲戚的,<br />
她们戴着有羽毛的小帽子,两腮涂着胭脂,全<br />
身金光闪闪。我想他要说的是穿着粗俗的女人,<br />
庸俗的女人,卖弄风骚的女人。由于她继续坚持<br />
着,而且对自己的着装不加任何修改,我父亲生<br />
气了,因此要把我和兄弟都带去享受他作为艺术<br />
家的胜利。而且,假如另外两个孩子不是一个过<br />
于活泼,另一个只有两岁,他还要把他们也带<br />
上。可是,他妈的,他甚至会愿意他们也跟着<br />
来,还有姥姥,所有人,大家一起出门,以便使<br />
她记起自己作为孩子们母亲的角色,而不是一个<br />
女歌手,就好像她希望表现的那样,使他在那些<br />
已经把他当作外人看待的人们面前丢脸。现在,<br />
一个又一个晚上,她试着用各种方式给他穿小<br />
鞋。他到底做了什么错事,要摊上这么个女人?<br />
对于我们那次参观画展,我几乎什么也不记<br />
得了。可能我们是从中央缆车下去,然后经过托<br />
雷多街,再从翁贝托一世长廊的拱廊下走过。我<br />
父亲恶狠狠地走在前面五步远的地方,我们三个<br />
跟在他的身后。<br />
对于那次的事情,露西娜从来没有说过什<br />
么,而费德利在讲到那个时期的时候,总是而且<br />
仅仅在重复那些人的错误,还有就是尽管评价有<br />
好有坏,他的画都在卖。在他对六月那些日子的<br />
记忆中,妻子完全被排除在外。我们这些孩子也<br />
是。<br />
26 27
可是,拉帕卢德建筑师却在他的记忆中出现<br />
了。在某个时刻,他在一些尾随其后的恭敬而又<br />
贪婪的人敦促下,衣着非常优雅地走进圣卡尔洛<br />
画廊。他立刻喜欢上了叫做《1954年的工地》的<br />
那幅画,于是决定要把它买下来,当做礼物送给<br />
即将在建筑专业毕业的儿子。工程师于是签了一<br />
张120,000里拉的支票,那是一个铁路工人两个<br />
半月的工资。他在所有人的注视下签了支票,其<br />
中就包括共产党艺术评论家保罗•里奇。我永远<br />
不会知道这个数字中有多少是我父亲的夸张,又<br />
有多少是金钱走出的模棱两可的一步棋,这些钱<br />
源源不断地来自真正辛勤的工作,来自我家窗户<br />
下面打桩机和升降机真实的声音,来自水泥砌成<br />
的仓库,目前又被用来大方地购买为那项工作绘<br />
制的形象,并且如同战利品一样挂在一位工程师<br />
的书房里。他,一个铁路工人——艺术家,或<br />
者艺术家——铁路工人,或者只是艺术家,带<br />
着一个知道如何比屠夫、猪肉食品商、甜点商<br />
人,以及所有当时开始在他焦虑的目光中致富的<br />
人更知道如何赚钱的人的骄傲,把那笔钱放到了<br />
口袋里。与此同时,他向着伊莎贝拉工程师,建<br />
筑助理迎上去。后者没有建筑师那样慷慨,尽管<br />
由于他的政治角色,或许正是因为这个,他对于<br />
混凝土搅拌机或者模具没有那么敏感。那幅《带<br />
鱼的静物画》给他的印象更深。他希望把它买回<br />
家,不过不是花5万里拉(铁路工人一个月的工<br />
资),而是4万(比铁路工人一个月的工资稍微<br />
少一点)。讨价还价在进行着,我父亲说:“5<br />
万”,工程师说:“4万”。他们几乎都达成了<br />
协议:4万。忍耐点吧。这时,他只需转动一下<br />
目光,就看到露西娜站在大厅的中间。<br />
她不是单独一人,也不去照顾在画廊里不安<br />
地到处转的孩子们。她的身边有一大群讨厌的画<br />
家,文盲诗人,无能的艺术评论家。这个人对她<br />
说点这个,那个又对她说点那个,她则用尖利<br />
的声音回答,或者发出大笑。她的牙齿非常白,<br />
那双东方式的眼睛滴溜溜乱转。恰恰是在那个时<br />
候,拉帕卢德建筑师本人好像也在欣赏那双眼<br />
睛。一个中年诗人甚至抛出一些具有节奏感的恭<br />
维的句子,几乎是一首十一音节诗。他声称而且<br />
发誓要送给她一本书,上面会有写给她本人的献<br />
词。最后,他说:“明天我会亲自到您家里去,<br />
亲爱的夫人,并给您送去这个礼物”。我母亲因<br />
此得意地做了一个的鬼脸,回答说:“谢谢”。<br />
她是如此光彩照人,甚至连伊莎贝拉工程师也<br />
对我父亲说:“那位夫人多么可爱呀。”我父亲<br />
正要反驳,基扬科内却正好在那个时候走了过来<br />
(要么是库库拉,或者是别的什么人,费德利说<br />
一个名字都是按照当时的兴致),他是艺术与画<br />
家学院的教授,是一个瘦高的家伙,面孔像黄疸<br />
病人一样。他立刻加入了关于价格的讨论。亚莎<br />
贝拉工程师向他咨询说:“基扬科内,据您看,<br />
这幅《带鱼的静物画》值5万里拉吗?”那个狗<br />
屎,他怎么回答?他回答说:“工程师先生,品<br />
味就是品味。一个人可以为一个他喜欢的东西花<br />
钱,不过,喜欢的东西并不总是艺术品”;就好<br />
像在说《带鱼的静物画》不是艺术品。他妈的,<br />
它不是艺术品吗?那么基扬科内的那些讨厌的作<br />
品就是艺术品?但愿他拉肚子,把胆汁都拉出<br />
来,把胆汁都吐出来。让他和那个工程师一起见<br />
鬼去吧。<br />
我父亲勃然大怒,终止了洽谈。<br />
这里出现了一个空白。然后,一切都从我躺<br />
在床上重新开始。我弟弟要么是站着睡着了,要<br />
么是在装睡。就在我的床铺旁边有一张小床,上<br />
面躺着我姥姥和我7岁的三弟。最小的弟弟睡在<br />
我父母的床上,不过他们并没有睡觉。我听见父<br />
亲的吼叫声,母亲抽抽嗒嗒的说话声,好像是<br />
追赶时发出的顿足声;一些东西掉在地上,然后<br />
摔碎了。我默念着小时候姥姥教的祈祷词,比如<br />
“圣母玛利亚”。我在脑子里朗诵着,以便让声<br />
音在我的脑袋里有力地回响,比我父亲的吼叫还<br />
要响亮。这个办法无效。于是,我想,不论是不<br />
是祈祷,假如某个地方真的有圣母,而且具有某<br />
种威力,她会尽一切努力不让父亲杀了我母亲。<br />
所以,我轻声地用方言说着唯一一种我理解的语<br />
言:“我的圣母,让他停下来。”我非常专心地<br />
说了几十遍,好像重复可以使它更加有说服力。<br />
不过,圣母什么也没有做。于是,我开始试着战<br />
胜恐惧。我慢慢从床上站起来,走到门边,把<br />
它打开一半。我不知道该怎么做。当时我12岁,<br />
不过我害怕我父亲。那不是一种身体上的恐惧,<br />
或者说对于身体上的恐惧我的感觉比较少,记忆<br />
也比较少。那是另外一种恐惧。我害怕自己大脑<br />
空荡荡地站在他面前,没有理由反对他那些亵渎<br />
神明的话,那些话与他的谩骂其实同出一辙。所<br />
以,我害怕他强迫我承认他有神圣的权利杀死我<br />
的母亲。我害怕同意他的说法。因此,这种恐惧<br />
变得无法承受……<br />
Figlia del noto scrittore Li Rui, si è affermata con un altro<br />
nome. Inizia a scrivere nel 2003 per vincere la solitudine<br />
mentre si trova in Francia a studiare. Appartiene al gruppo di<br />
giovani scrittori che si sono raccolti intorno a Guo Jingming<br />
e pubblicano sulle sue riviste, in particolare ZUI Found di cui<br />
lei è redattrice e cura le interviste agli scrittori.<br />
Tra i suoi romanzi Addio al Paradiso (2004), Xi Jue (2009),<br />
Dong Ni (2010) che sono subito diventati bestsellers tra i<br />
giovani lettori cinesi.<br />
1983年生于山西太原,于巴黎高等社会科学院<br />
(EHESS)获得社会学硕士学位。目前是上海最世文化发展<br />
有限公司签约作家,并担任双月刊《文艺风赏》主编。<br />
2002年开始写作,2003年发表处女作《姐姐的丛<br />
林》。2005年出版首部长篇小说《告别天堂》。2008<br />
年10月以短篇小说《圆寂》获得首届“中国小说双年<br />
奖”。2009年出版长篇小说《西决》,并以突破70万册<br />
的销量跻身畅销作家行列。2010年出版长篇小说《东霓》,并以长篇小说《西决》获得华语文<br />
学传媒最具潜力新人奖。<br />
28 29<br />
Di An<br />
笛安<br />
Addio al paradiso<br />
(Chunfeng wenyi chubanshe, 2005)<br />
Dice Di An: Questo è il primo libro che ho scritto appena compiuti ventuno anni. Nonostante<br />
rappresenti il mio addio all’adolescenza, non lo considero un romanzo di gioventù o, meglio, non solo<br />
questo. Perché “l’adolescenza” è unicamente lo sfondo, “l’amore” semplicemente una cornice e “la<br />
crescita” lo spunto per la trama. Ciò che mi preme narrare e analizzare è piuttosto “un tributo” della<br />
giovinezza alla vita.<br />
《告别天堂》<br />
(春风文艺出版社,2005年)<br />
《告别天堂》是我刚刚过完二十一岁生日的时候完成的第一部长篇。对于我来说,这本书<br />
的确意味着我和我自已的少年时代告别,可是我却并不觉得它是一本“青春小说”,或者说,<br />
并不全是。因为对于这个故事,“青春”只是背景,“爱情”只是框架,“成长”只是情节,<br />
而我真正想要讲述和探讨的是“奉献”。——笛安
Addio al paradiso<br />
(Tian Yang)<br />
Lo feci entrare in casa e accesi la luce del tinello.<br />
“Non è cambiata per niente.” Disse lui.<br />
Quando i miei nonni erano partiti per un viaggio,<br />
avevo mandato in vacanza anche Liu, la nostra<br />
domestica. Ogni sera telefonavo al piccolo ristorante<br />
appena aperto sotto casa per farmi portare su la cena.<br />
Quel giorno ordinai qualche piatto in più e, certo,<br />
anche della birra. Lui ipocritamente disse che non<br />
c’era bisogno di sprecare tutti quei soldi poi, in un<br />
batter d’occhio, si spolverò il contenuto di sette o<br />
otto vaschette monouso.<br />
“Posso fumare?” Gli avevo chiesto.<br />
Lui si bloccò sorpreso. “Da quant’è che hai<br />
cominciato a fumare?”<br />
Io accesi una sigaretta, gli chiesi: “Ne vuoi<br />
una?” Lui scosse la testa, e poi con un sospiro<br />
rammaricato: “Anche gli angeli in camice bianco<br />
diventano decadenti – questi sono proprio tempi<br />
post-moderni”.<br />
“Non ho mai fumato davanti a un paziente”. Gli<br />
dissi io.<br />
“Con il tuo ragazzo, come vanno le cose?” Dopo<br />
aver bevuto un lungo sorso di birra mi chiese lui, in<br />
tono appagato.<br />
“Di quale parli?” Chiesi io.<br />
“Di quello più recente”.<br />
“Ci siamo lasciati un mese fa. Altrimenti te l’avrei<br />
fatto conoscere”.<br />
“Risparmiami, tanto con i tuoi gusti”. Rise lui.<br />
“Ti ricordi Lin Wei? Era in classe con noi alle<br />
medie”. Gli dissi.<br />
“Me la ricordo, che c’è si è sposata?” Bofonchiò<br />
in maniera confusa, mentre masticava un boccone di<br />
pollo gongbao in salsa piccante.<br />
“Come lo sai?”<br />
“Non è difficile,” mi guardò “mi basta sentire il<br />
tono per capire quello che stai per dire”.<br />
“A chiacchierare con te non c’è gusto”.<br />
“Dai dimmi, allora Lin Wei si è sposata?”<br />
“Niente. Un giorno l’ho incontrata insieme al<br />
marito nel grande magazzino Xiandai, stavano<br />
comprando un lettore per dvd. Lui è talmente brutto<br />
che non riuscivo a guardarlo in faccia”.<br />
“Comunque, per quanto tu ne dica, lei almeno si è<br />
sposata. Tu che aspetti? Hai già venticinque anni”.<br />
“Ventiquattro, prego. Mancano ancora tre mesi.<br />
Sono molto giovane.”<br />
“Bene quando comincerai ad avere fretta, fai pure<br />
un pensierino a me”. Disse lui. “Prima o poi dovrò<br />
sposarmi, tanto vale che mi prenda qualcuno che<br />
conosco. Tu che dici?”<br />
“Falla finita”. Gli battei i bastoncini sulla testa.<br />
Lui continuò a ingozzarsi, per un po’ nella stanza<br />
cadde il silenzio. Io aprii la lettera di mio padre.<br />
“Tuo padre, tutto bene?”<br />
“Sì”. Gli risposi brevemente.<br />
Nella lettera, mio padre diceva che tra due mesi<br />
sarebbe andato di nuovo in Africa, stavolta non<br />
poteva mettere il mio fratellino in casa della madre.<br />
Perché lei in quel periodo si sarebbe risposata. Così,<br />
tra due mesi, avrei incontrato quel ragazzino dal<br />
nome strano, Luc Song soprannominato Bubu.<br />
“Che c’è?” Mi chiese lui.<br />
“Niente”. Dissi io. “Mangiato bene?”<br />
“Talmente bene che sono commosso”.<br />
“Allora non fare troppo tardi. Ti ho messo<br />
in camera di mio padre, se vuoi lavarti usa<br />
l’asciugamano verde scuro, io domani devo andare<br />
a lavorare”. Spensi la sigaretta e feci un sospiro<br />
profondo.<br />
“Non ho sonno, vado da Xiao Qiang a prendere a<br />
noleggio qualche film”.<br />
“Non lo hai saputo? Ha chiuso il negozio. Non so<br />
dove sia adesso”.<br />
Lui non si era mosso. Mi guardava.<br />
“Che c’è?”<br />
“Tian Yang”. Lui mi disse lentamente. “In questi<br />
anni, come sei stata?”<br />
“Adesso perché improvvisamente ti metti a fare<br />
il sentimentale?” Io ridevo. “I miei nonni tornano<br />
tra due settimane, puoi abitare qui senza problemi.<br />
Posso prestarti qualche soldo, mi hanno appena<br />
pagato lo stipendio, però appena trovi lavoro me li<br />
ridai”.<br />
Lui rispose: “Affare fatto”.<br />
In quel modo passarono due settimane, io andavo<br />
a lavorare, lui rimaneva a casa a navigare in rete,<br />
già che era lì faceva le pulizie, mi preparava<br />
la colazione. Si stava comportando in maniera<br />
impeccabile – la mattina del primo giorno fece tutti<br />
i piatti che avevo lasciato accatastati nel lavello.<br />
Non aveva alcuna fretta di trovarsi un lavoro, e<br />
neppure di mettersi in contatto con i suoi. Che<br />
strano, dopo appena tre giorni mi ero già abituata<br />
ad averlo intorno, come se fosse sempre stato un<br />
membro della famiglia. Un giorno al crepuscolo<br />
andammo al supermercato insieme, e incontrammo<br />
il vecchio direttore ormai affetto da demenza senile.<br />
Lui si affrettò a venirci incontro, strinse la mano a<br />
Zhou Lei: “Eh, quanto tempo che non ci vediamo.<br />
Ti sei sposato? Saluta tua madre da parte mia, dille<br />
che deve fare un po’ di attività fisica…” Zhou Lei,<br />
profondendosi in mille sorrisi come me, disse che<br />
certamente avrebbe trasmesso il messaggio.<br />
Questa settimana, le condizioni di Fang Yuan<br />
sono eccezionalmente stabili. Il numero dei globuli<br />
bianchi è anche aumentato un po’. Sul viso di sua<br />
madre sono finalmente ricomparsi un po’ di colore e<br />
l’ombra di un sorriso, Long Wei e Yuan Liangliang<br />
come al solito “non sembrano malati di cancro”,<br />
Pipi come sempre fa finta di niente, nella camerata<br />
è arrivata una bambina di quattro anni. Per essere<br />
esatti, li compirà il prossimo mese. Ha un paio di<br />
occhietti gonfi da pesce rosso. Tutta eccitata chiama<br />
la nonna con il cellulare del padre: “Nonna, ho<br />
la leucemia, non devo più andare all’asilo!” Sarà<br />
forse la primavera, nella camerata c’è un’atmosfera<br />
rilassata e felice. Dopo cena, i genitori che fanno<br />
compagnia ai loro bambini in ospedale si mettono<br />
a giocare a poker sul balcone. Insomma, i giorni<br />
ci mostrano un viso pieno di speranza. Sarà forse<br />
illusoria, in ogni caso rende il cuore leggero e<br />
la mente allegra. Ultimamente c’è stato solo un<br />
imprevisto: un giorno all’ora di pranzo Zhou<br />
Lei è piombato d’un tratto nel reparto, attirando<br />
l’attenzione di Yang Pei e degli altri, con l’ansia<br />
scritta su tutta la faccia. “Tian Yang, come si fa?<br />
Sono tornati i tuoi nonni.”<br />
“Tian Yang,” aveva mormorato Yang Pei tra sé e<br />
sé, “come lo dice in modo intimo.”<br />
Risultato, nel pomeriggio quando andai a fare la<br />
flebo a Yuan Liangliang, sentii nel corridoio quei<br />
due birbanti che cantilenavano a voce alta: “Tian…<br />
Yang, Tian…Yang”.<br />
Maledetto Yang Pei.<br />
(Zhou Lei)<br />
Tian Yang, sei dimagrita. Una volta eri una<br />
ragazzina grassottella. A tredici anni non avevi<br />
ancora cominciato a sviluppare, te ne stavi lì piantata<br />
nella prima fila della classe come un ravanello.<br />
Hai iniziato a dimagrire dopo aver incontrato Jiang<br />
Dong. Quando a casa se ne sono accorti avevi<br />
ormai sedici anni, l’amore da un giorno all’altro ti<br />
aveva reso bella, slanciata. Ora ne hai venticinque,<br />
quel deperimento silenziosamente ti si è stampato<br />
addosso come lui, ormai fanno parte del tuo codice<br />
genetico.<br />
Evitiamo di parlare di quel figlio di cane di<br />
Jiang Dong, tanto so che tu lo hai già dimenticato.<br />
Nessuno a venticinque anni continua a ricordare<br />
l’amore dei quindici – a meno che per dieci anni sia<br />
rimasto fermo senza progredire. Temo che tu non<br />
ne sia consapevole, ma molte delle tue espressioni,<br />
dei tuoi piccoli gesti sono nati ai tempi in cui stavi<br />
insieme a Jiang Dong. Per esempio, il tuo sorriso<br />
accattivante con la testa reclinata, quando abbassi gli<br />
occhi a fissarti le punte delle dita, poi c’è l’intercalare<br />
“vai a morire, và”, questi dettagli sono la firma<br />
di Jiang Dong incisa sulla tua anima. Mi fanno<br />
infuriare, ma non riesco a evitarli.<br />
Quando sei uscita per andare a lavorare, ho<br />
pensato di mettere in ordine la tua stanza. I libri<br />
negli scaffali sono tutti cambiati, rimangono soltanto<br />
Le opere complete di Albert Camus e le Poesie di<br />
Haizi. Tirai fuori il libro di poesie, lì dentro sono<br />
tracciati con una linea rossa, ora pesante ora leggera,<br />
ora spessa ora sottile, i tuoi ultimi dodici anni,.<br />
Nel mese di maggio, il grano nei campi e i cigni<br />
nel villaggio silenzioso e solitario, un ciclo di nascite<br />
e morti, che ha fatto nascere Pushkin e me.<br />
Le vedi? Le due colombe bianche, come le scarpe<br />
di Qu Yuan rimaste sulla riva. Anche noi, con quelle<br />
scarpe possiamo scorrere via, come il fiume.<br />
Fai tesoro del villaggio al crepuscolo, del villaggio<br />
sotto la pioggia, un cielo senza nuvole è vuoto come<br />
il mio eterno dolore.<br />
Dannazione. Quel mostro scriveva bene sul serio.<br />
Ricordo ancora quel pomeriggio, Tian Yang, eri<br />
seduta in questa stanza e mi leggevi questo libro.<br />
Dopo aver cercato per un bel po’, ho ritrovato la tua<br />
frase preferita di allora,<br />
Osserva i fiori selvatici sulla landa dove sono<br />
morti gli dei, il vento lontano è più remoto della<br />
lontananza stessa. Con il lamento della mia cetra,<br />
con le lacrime ormai esaurite, restituisco alla landa<br />
questa lontananza così distante.<br />
Poi, d’un tratto, mi eri venuta vicino e mi avevi<br />
detto: “Zhou Lei, se Haizi fosse ancora vivo, io me<br />
lo sposerei.”<br />
Stavo per dire, non è possibile è troppo brutto,<br />
ma i pugni di Tian Yang non erano certo inferiori<br />
a quelli della protagonista del film sudcoreano My<br />
sassy girl, e allora avevo detto: “Facciamo conto che<br />
sia ancora vivo, e se una moglie già ce l’ha?”<br />
“Non m’importa.”<br />
“E se non vuole sposarti?”<br />
“Non m’importa.”<br />
Tian Yang, a quell’epoca io avevo solo quattordici<br />
anni e tu presto avresti incontrato Jiang Dong.<br />
Va bene, visto che Jiang Dong non si può<br />
proprio evitare, se aspetto un po’ a parlarne non c’è<br />
problema, no?<br />
I giorni passavano tranquilli. Io stavo a casa – cioè<br />
a casa di Tian Yang – passavo il tempo a chattare in<br />
rete, a bere lattine di birra e a guardare dvd. La sera<br />
mangiavo insieme a lei le cose che ordinavamo da<br />
fuori. Dopo mangiato, naturalmente ero io a fare i<br />
30 31
piatti. La mia vita era entrata in un’altra dimensione,<br />
non c’era più bisogno di guardare l’orologio né il<br />
calendario.<br />
Una notte sentii le parole deliranti di un incubo<br />
provenire dalla sua stanza. Io entrai, accesi la luce,<br />
la scossi: “Tian Yang, Tian Yang stai sognando,<br />
Tian Yang…” Lei aprì gli occhi, per un attimo mi<br />
guardò instupidita poi sorrise: “Ho fatto un sogno<br />
spaventoso.” Con la guancia poggiata sul dorso della<br />
mia mano, lei era rossa in viso, mi disse: “Zhou Lei,<br />
puoi farmi compagnia per un po’? Non andartene<br />
prima che mi sia addormentata.”<br />
“Certo.” Mi sedetti sul bordo del letto. Lei<br />
portava un pigiama da brava bambina con il<br />
disegno del cartone animato Sakura Momoko, il<br />
profumo di shampoo dei suoi capelli mi entrò nelle<br />
narici, solleticandomi il naso. Mi beffavo di me<br />
stesso: “Falla finita con questa cavolo di purezza di<br />
sentimenti, dai che hai anche un’età e non sei mica<br />
uno sbarbino.”<br />
“Zhou Lei,” lei mi fece posto muovendosi di lato,<br />
“se hai sonno puoi sdraiarti.”<br />
“Meglio di no.” Facevo “il corretto”.<br />
“Quando eravamo piccoli non dormivamo così? Ti<br />
sei dimenticato che all’asilo il tuo letto era attaccato<br />
al mio.”<br />
“Me lo ricordo. Spesso facevo le smorfie per farti<br />
ridere. Quando vedevo che arrivava la maestra,<br />
io chiudevo gli occhi. Alla fine le sgridate te le<br />
prendevi sempre tu.” A quel punto mi sdraiai, il viso<br />
contro la sua nuca.<br />
Ho dimenticato di dire che era un letto singolo,<br />
quindi se le stavo appiccicato addosso non era per<br />
prendermi delle libertà. Lei si girò dal mio lato, non<br />
l’avevo mai vista così da vicino. Mi disse: “Zhou<br />
Lei, tra due mesi mio padre porterà Bubu a stare qui<br />
da noi, la cosa mi mette un po’ in subbuglio.”<br />
“Dormi.” Io spensi la luce.<br />
Ti tenevo delicatamente tra le braccia, Tian Yang.<br />
Il tuo respiro subito divenne calmo e inconsapevole,<br />
come quello di una persona che dorme. Il sonno<br />
è fratello della morte, domattina tornerai in vita,<br />
piccola idiota non hai paura di un mio agguato? Ora<br />
mi stai davanti con la guancia poggiata al mio petto,<br />
il tuo corpo ha un profumo come di latte. Pensai<br />
che stavi sognando perché d’un tratto mi stringesti<br />
forte la mano. Non sapevo che hai l’abitudine di<br />
digrignare i denti durante il sonno, vergogna.<br />
Guardandoti dormire profondamente io, boia della<br />
miseria, non provavo neppure un’ombra di desiderio.<br />
Un’altra notte passata in bianco. Non era affatto<br />
piacevole, pensai. Stare otto ore sdraiato senza<br />
fare niente era una tortura. Cosa puoi fare oltre<br />
a ricordare? Devi pur inventarti qualcosa. Così<br />
cominciai a ricordare. E continuai, fino a quando il<br />
cielo non iniziò a rischiarare e dalla strada arrivarono<br />
i primi rumori della gente e tu apristi gli occhi e mi<br />
domandasti, confusa: “Che ore sono?”<br />
Quando sei andata via, ho fatto un pisolino, era<br />
quasi mezzogiorno quando sono uscito dalla stanza e<br />
nel tinello c’era una coppia di nonni dall’espressione<br />
benevola che mi guardavano perplessi… ma questo<br />
è successo dopo.<br />
Tornando alla notte precedente, io passai otto<br />
ore a ricordare, praticamente un’azione criminale<br />
in questa nostra società moderna. Circa due ore<br />
per ricordare noi due a tredici, quattordici anni, poi<br />
due ore per il periodo dell’università e le quattro<br />
ore che restavano – il momento più delicato nel<br />
cuore della notte, mentre l’alba si avvicina come<br />
una donna piena di rancore dal colorito esangue –<br />
quelle quattro ore le ho dedicate tutte a Jiang Dong,<br />
cioè a quando noi, Tian Yang, io, Xiao Qiang e Fang<br />
Kehan, abbiamo cominciato ad avere problemi per<br />
colpa sua.<br />
告别天堂<br />
{天杨}<br />
我把他带进了家里,打开客厅里的灯。他<br />
说:“一点没变。”<br />
爷爷奶奶出去玩以后,我也给刘阿姨放了<br />
假。我每天的晚饭都是打电话叫楼下一间新开的<br />
小馆子的外卖。今天我多要了几个菜,当然还有<br />
啤酒。他假惺惺地说不用这么破费,还是把七八<br />
个一次性饭盒一扫而光。<br />
“我可以抽烟吧?”我问他。<br />
他愣了一下。“你什么时候开始抽烟的?”<br />
我点上一支,问他:“你要不要?”他摇<br />
头,又作痛惜状地叹气,“白衣天使也这么颓废<br />
--真后现代。”<br />
“我又从来没当着病人面抽。”我说。<br />
“你和你男朋友,怎么样了?”他喝了一大<br />
口啤酒,使用着一种满足的腔调。<br />
“你指哪个?”我问。<br />
“最近的那个。?<br />
“上个月刚散。不然还能让你见见。”<br />
“饶了我吧,你的品位。”他笑。<br />
“你还记得林薇吧?就是初中时候咱们班<br />
的。”我说。<br />
“记得,怎么,结婚了?”他嚼了一嘴的宫<br />
保鸡丁,口齿不清。<br />
“你怎么知道的?”<br />
“这不难,”他看着我,“听你的语气我就<br />
知道你要说什么。”<br />
“跟你说话真没劲。”<br />
“说吧,林薇结婚了,然后呢?”<br />
“没什么。我那天在现代购物中心碰上她和<br />
她老公,正买DVD机呢。那个男人,丑得我都<br />
不忍心多看。”<br />
“你呢,不管怎么说人家是嫁出去了,你不<br />
急?二十五了。”<br />
“二十四。三个月以后才二十五。年轻得很<br />
呢。”<br />
“等你急了的时候就考虑考虑我吧。”他<br />
说,“反正你早晚都要嫁人,不如嫁个熟人。你<br />
说呢?”<br />
“吃你的。”我拿筷子敲敲他的头。他继续<br />
狼吞虎咽,一时间满屋子的寂静。我拆开了父亲<br />
的信。<br />
“你爸他老人家还好?”<br />
“好。”我简短地说。<br />
父亲的信上说,两个月后他又要去非洲,这<br />
一次不能把小弟弟放到他妈妈家,因为她那个时<br />
候要结婚。所以,两个月后,我就会见到这个小<br />
家伙。他有个奇怪的名字,洛易克宋,小名不<br />
不。<br />
“怎么了?”他问我。<br />
“没有,”我说,“你吃好了吗?”<br />
“好得都感动了。”<br />
“那早点睡吧,你就住我爸爸的那间房,想<br />
洗澡的话,用那条墨绿色的浴巾,明儿我还得上<br />
班。”我把烟按灭了,重重地叹口气。<br />
“我不困,想去肖强那儿租点碟。”<br />
“你不知道?他把那间店关了。我也不知道<br />
他现在在什么地方。”<br />
他没动,看着我。<br />
“怎么了?”<br />
“天杨,”他慢慢地说,“这几年,你过得<br />
好吗?”<br />
“怎么突然这么煽情?”我笑笑,“我爷爷<br />
奶奶两个星期以后才回来呢,你放心住在这儿。<br />
我可以先借你点钱,正好我刚刚发薪水,不过你<br />
一找到工作就马上还我。”<br />
他说:“成交。”<br />
就这样过了两个星期,我去上班,他留在家<br />
里上网,还顺便帮我打扫打扫家,做做早餐什么<br />
的。表现不错--第一天早上就把我积压了一池子<br />
的碗碟都洗了。他并不急着找工作,也不急着跟<br />
他父母联系。很奇怪的,刚刚三天我就习惯了他<br />
的存在,好像他本来就是个家庭的成员一样。有<br />
天黄昏我们一起去超市采购,又碰到了老年痴呆<br />
的前任院长。他热情地冲我们走过来,跟周雷握<br />
手,“哎呀,好久没见你了。你都结婚了?回去<br />
帮我问你妈好,告诉她要多锻炼……”周雷居然<br />
和我一样笑容可掬地说他一定转告。<br />
方圆的情况这个礼拜出人意料地稳定。而<br />
且,白血球的数量还有所上升。她妈妈的脸上终<br />
于有了点血色和笑容。龙威和袁亮亮还是一如既<br />
往地“不像癌症患者”,皮皮还是一如既往地<br />
酷,病房里又住进来一个四岁的小姑娘。准确地<br />
说,下个月才四岁。一对鼓鼓的小金鱼眼。她兴<br />
奋地用她父亲的手机跟她奶奶讲话:“奶奶,我<br />
是白血病,我不用去幼儿园了!”也许是春天的<br />
关系,病房里传递着一种难得的轻松和愉快。晚<br />
饭后,那些陪床的父母也开始在阳台上打打扑<br />
克什么的。总之,日子呈现出一种充满希望的表<br />
情。或许是假象,但终究令人心旷神怡。只有一<br />
次意外:某天中午周雷突然冲进病房,惹得杨佩<br />
一干人侧目,他满脸惊慌,“怎么办天杨?你爷<br />
爷奶奶回来了。”<br />
“‘天杨’,”杨佩窃窃私语,“叫得还真<br />
亲切。”<br />
结果到了下午,我去给袁亮亮输液的时候,<br />
在走廊上就听见这对活宝拖长了声音喊:“天--<br />
杨--,天--杨—”。<br />
该死的杨佩。<br />
{周雷}<br />
天杨,你瘦了。你原来是个肥肥的小丫头。<br />
十三岁那年,还没发育,像个小水萝卜,戳在教<br />
32 33
室的第一排。可是自从你遇到江东,你就瘦了。<br />
等大家注意到你的消瘦时,你已经十六岁,爱情<br />
让你一夜间亭亭玉立。现在你二十五岁了,这消<br />
瘦就跟江东一样,印在你的皮肤里,变成组合你<br />
生命的DNA密码,无声无息。<br />
咱们不说江东那个狗杂种,我知道你已经忘<br />
了他了。没有人在二十五岁的时候还忘不了十五<br />
岁那年的情人--除非他十年来没进化过。可是恐<br />
怕你自己都不知道,你的很多表情,很多小动<br />
作,都是跟江东在一起的时候形成的。比如你歪<br />
着头,有点妩媚地笑笑;比如你垂下眼睛,凝视<br />
自己的指尖的样子;还有你的口头禅“你去死<br />
吧”,诸如此类的细节是江东刻在你灵魂中的签<br />
名。这让我无比恼火,可又无法回避。<br />
你去上班的时候,我想要整理你的房间。书<br />
架上的书几乎都换过了,只有《加缪全集》和<br />
《海子的诗》还在。我把那本《海子的诗》抽出<br />
来,那里面有你十二年来画下的深浅不同、粗细<br />
不同的红线。<br />
“五月的麦地上天鹅的村庄,沉默孤独的村<br />
庄,一个在前一个在后,这就是普希金和我诞生<br />
的地方。”<br />
“看见了吗?那两只白鸽子,它们是屈原遗<br />
落在沙滩上的白鞋子,让我们,我们和河水一<br />
起,穿上它们吧。”<br />
“珍惜黄昏的村庄,珍惜雨水的村庄,万里<br />
无云如同我永恒的悲伤。”<br />
操。这孽障,写得真好。<br />
我还记得那个下午,天杨,你就坐在这间小<br />
屋里给我读这本书。我找了半天才找到你当年最<br />
喜欢的句子。<br />
“目击众神死亡的草原上野花一片,远在远<br />
方的风比远方更远,我的琴声呜咽,泪水全无,<br />
我把这远方的远归还草原。”<br />
然后你突然靠近我,你说:“周雷,要是海<br />
子还活着,我长大以后要嫁给他。”<br />
我本来想说不会吧他长这么丑,可是天杨的<br />
拳头不输后来闻名亚洲的野蛮女友,于是我说:<br />
“就算他还活着,可要是他有老婆呢?”<br />
“我不管。”<br />
“要是他不想娶你呢?”<br />
“我不管。”<br />
天杨,那时我们才十四岁,你很快就会遇上<br />
江东。<br />
好吧,既然江东是绕不过去的,那么我晚些<br />
再提到他总可以了吧。<br />
日子安宁地流逝着。我在家--是天杨家每天<br />
上网聊天,喝罐装啤酒,也看碟。晚上和天杨一<br />
起吃外卖。吃完了,自然是我洗碗。生活过到了<br />
另一种境界:不再看手表,也不再看日历。<br />
某个午夜,我听见她房里传出来一阵梦魇的<br />
呓语。我走进去,打开灯,推醒了她,“天杨,<br />
天杨你做梦了吧,天杨—”她睁开眼睛,愣了一<br />
秒钟,笑了,“我做了个梦,怪吓人的。”她的<br />
脸颊贴着我的手背,脸红了,“周雷你能陪我待<br />
会儿吗?我睡着了你再走。”<br />
“当然。”我坐在她的床沿上。她穿了件乖<br />
女孩的睡衣,印着樱桃小丸子的头像,头发上的<br />
香波味钻进了我的鼻子里,痒痒的。我嘲笑自<br />
己,“装他妈什么纯情啊,一把年纪了又不是个<br />
雏儿。”<br />
“周雷,”她的身体往里错了错,“你要是<br />
困你就躺上来。”<br />
“不好吧。”我装正直。<br />
“咱们小时候不就是这样睡觉吗?幼儿园<br />
里,你忘了,你的床紧挨着我的。”<br />
“记得。我经常做鬼脸逗你笑,看见老师过<br />
来了就闭上眼睛,结果每次挨骂的都是你。”我<br />
于是也躺了上去,我的脸紧紧贴着她的后脑勺。<br />
我忘了声明,这是张单人床,所以我紧紧地<br />
贴着她并不是为了占她的便宜。她转过了身子,<br />
我还从来没在这么近的距离下注视她。她说:<br />
“周雷,再过两个月,我爸爸要把不不送来。我<br />
心里有点乱。”<br />
“睡吧。”我关上了灯。<br />
我轻轻地拥着你,天杨。你的呼吸很快变得<br />
平缓而没有知觉,那是睡着了的人的气息。睡是<br />
死的兄弟你明天早上才会活过来,小笨蛋,你就<br />
不怕我偷袭你。现在你就在我跟前,你的脸贴在<br />
我的胸口,你身上有股牛奶的气味。我想你做梦<br />
了,因为你突然间紧紧抓住我的手。我不知道你<br />
睡觉居然有磨牙的习惯,丢人。<br />
看着你熟睡的样子,我TMD没有一丝欲<br />
望。<br />
又是一夜没睡。这滋味并不好受。想想看,<br />
八个小时,躺着什么都不做是件伤神的事儿。除<br />
了“回忆”你还能做什么?你总得找点事情干<br />
干。于是我就开始回忆。直到天一点一点地亮起<br />
来,直到外边的街道上传来人群的声音,直到你<br />
睁开眼睛,怔怔地问我:“几点了?”<br />
我是在你出门之后才迷迷糊糊地打了个盹<br />
儿,临近中午时走出房间,看见客厅里有一对面<br />
目慈祥的老爷爷老奶奶疑惑地看着我……当然,<br />
这是后话。<br />
还是回到上一个夜晚吧,我用了八个小时来<br />
“回忆”--这在现代社会简直是犯罪行为。我用<br />
了差不多两个小时回忆十三四岁的我们,两个小<br />
时来回忆我的大学时代,剩下的四个小时--是黑<br />
夜里最微妙的时段,看着黎明像个苍白的怨妇一<br />
样来临,这四个小时留给江东--我是说那场以江<br />
东为起因,把我们每个人都卷进去的磨难。比如<br />
天杨,比如我,比如肖强,比如方可寒。<br />
Feng Tang<br />
冯唐<br />
Ho 18 anni, datemi una ragazza<br />
(Chongqing chubanshe, 2005)<br />
《十八岁给我一个姑娘》<br />
(重庆出版社,2005年)<br />
Ha una laurea in medicina e lavora come consulente per<br />
McKinsey & Co.<br />
Tra i suoi romanzi Ho 18 anni datemi una ragazza (2005), Tutto<br />
cresce (2007), Uno vive, vive e si ritrova vecchio (2008).<br />
Scrive di gioventù e maturità, con un senso della prospettiva<br />
che spesso sfugge agli autori più giovani. I suoi lavori sono stati<br />
tradotti in francese.<br />
Il suo ultimo libro Unicità (Bu er) è un romanzo erotico, ed è<br />
appena stato pubblicato a Hong Kong.<br />
1971年生于北京。作家,协和医科大学妇科博士,前麦<br />
肯锡合伙人。<br />
已出版:长篇小说《欢喜》,“北京三部曲”《十八岁<br />
给我一个姑娘》、《万物生长》、《北京北京》,和“子不<br />
语三部曲” 《天下卵》、《不二》和《安阳》。<br />
Strutturato come un diario, questo romanzo racconta la storia dell’infatuazione del protagonista -<br />
raccontata in prima persona - per una ragazza di nome Zhu Chang nel momento di turbamenti affettivi che<br />
caratterizza l’adolescenza. Le descrizioni dello scrittore tracciano un quadro vivace e minuzioso delle forti<br />
sensazioni nel cuore di un ragazzo che diventa uomo.<br />
整部小说以散文的笔触,讲述了“我”在青春期的躁动中迷恋一个叫朱裳的姑娘的故事。作者<br />
通过自己的描写,生动细致地刻画出一个处于青春期的男孩内心里那种熊熊燃烧的感觉。<br />
34 35
Ho 18 anni, datemi una ragazza<br />
1. Zhu Shang<br />
Molto tempo prima di trasferirmi in questo<br />
palazzo, avevo sentito parlare della mamma di Zhu<br />
Shang da quel vecchio depravato di Kong Jianguo.<br />
Diceva che era il suo ideale di donna, una bellezza<br />
senza pari. La prima volta che incontrai Zhu Shang,<br />
decisi che avrei fatto di tutto per dividere con lei la<br />
mia vita.<br />
A diciassette o diciotto anni non si ha il senso<br />
del tempo, quando si dice “vita” spesso si intende<br />
l’eternità.<br />
2. Lezioni private<br />
“Tu sei ancora giovane, per questo non capisci.<br />
È qualcosa di molto, troppo importante. Rifletti,<br />
quando avrai la mia età è probabile che ti chiederai,<br />
dalla mia infanzia ad oggi, durante tutta la mia<br />
vita, ho mai incontrato una ragazza con un viso, un<br />
corpo, delle movenze che me lo facevano venire<br />
duro per forza, e dovevo montarle sopra ad ogni<br />
costo? E poi avrebbero anche potuto staccarmelo<br />
o farmelo a fette, deportarmi o sbattermi in galera?<br />
Beh, quel genere di ragazza è la tua donna ideale.<br />
Uno solo tra mille uomini a questo mondo si pone<br />
questa domanda, e tra mille che se lo chiedono uno<br />
solo risponderebbe di sì, e tra mille che rispondono<br />
di sì uno solo è riuscito a farsela. E quello che c’è<br />
riuscito, poi ha scoperto che, dannazione, non ne<br />
valeva la pena. Ma tu devi lo stesso impegnarti<br />
a trovarla, e a portartela al letto, perchè questo è<br />
carattere, questo significa avere un ideale, questo è<br />
essere più fico di tutti”.<br />
Era un pomeriggio d’estate, mentre Kong<br />
Jianguo mi faceva questo discorso, stavamo seduti<br />
contro il tronco di un grosso albero di sofora, lo<br />
stridio delle cicale che a tratti si alzava e a tratti<br />
si spegneva, era l’unico segno dello strisciare del<br />
tempo. Ogni tanto soffiava un alito di vento fresco<br />
ma il sole continuava a picchiare inclemente, in<br />
chiazze che piombando sulla terra nuda sollevavano<br />
nuvole di polvere riarsa. Un gran numero di<br />
lombrichi verdi che noi chiamavamo “spettri degli<br />
impiccati” avevano filato lunghe bave dalle foglie<br />
mangiucchiate di sofora e pendevano a mezz’aria,<br />
i corpi grassocci ondeggianti nel vento. Quel<br />
vecchio depravato di Kong Jianguo si era appena<br />
svegliato, era a torso nudo, sul corpo che poteva<br />
ancora definirsi muscoloso si gonfiava il ventre con<br />
l’ombelico sprofondato nel mezzo. Una cicatrice<br />
da coltello spiccava bianca e benevola sul suo viso.<br />
La cinta di pelle gli stringeva i pantaloni di terital,<br />
c’erano quattro buchi più consumati degli altri che,<br />
come gli anelli di crescita degli alberi, registravano<br />
l’evoluzione della pancia di Kong Jianguo: quello<br />
più interno si era consumato nell’estate di alcuni<br />
anni fa, poi nell’inverno successivo, poi c’era quello<br />
dell’inverno dello scorso anno e quello più esterno<br />
segnava il punto attuale. Di sicuro si era sdraiato sul<br />
lato sinistro per fare la siesta, la stuoia di vimini gli<br />
aveva lasciato dei segni chiari sul corpo, dove era<br />
rimasta anche appiccicata qualche pagliuzza. Aveva<br />
i capelli arruffati, dopo la tirata di cui sopra, si era<br />
acceso una sigaretta Da Qianmen e aveva tirato una<br />
boccata con le sopracciglia aggrottate.<br />
Mio padre mi aveva raccontato di aver ricevuto da<br />
piccolo un’istruzione privata, l’avevano ingozzato<br />
come le oche con Il classico dei tre caratteri, I cento<br />
cognomi, I mille poemi, i Quattro libri e i Cinque<br />
mantra, che lui aveva imparato a memoria e sapeva<br />
a menadito, senza aver capito una parola. Poi quando<br />
era diventato grande, gli erano tornati in mente, e<br />
poco alla volta li aveva compresi, come una mucca<br />
che rigurgita ruminando l’erba mangiata a mezzodì<br />
del giorno prima. Era molto fiero di sé quando<br />
adesso, scrivendo i rapporti per l’unità di lavoro,<br />
poteva infilarci dentro un paio di frasi del tipo<br />
“pensate allo scorrere dei secoli lungo il fiume del<br />
tempo”, le sue colleghe di meno di venticinque o più<br />
di cinquanta gli riconoscevano un talento classico.<br />
Quando quel vecchio depravato di Kong Jianguo<br />
mi aveva fatto il discorso, io non ci avevo capito un<br />
acca. Anch’io mi ero appena svegliato dalla siesta,<br />
nella mia testa c’era solo un pensiero: ammazzare<br />
le ore che mi separavano dalla cena. Le sue parole<br />
mi sembrarono particolarmente arcane. Se devi dire<br />
qualcosa dillo, ma senza tutte le domande retoriche,<br />
i parallelismi e le anadiplosi, che mi sembri un<br />
professore di lingua. Sì, era capitato anche a me, è<br />
come quando hai una smania nel cuore e ti viene<br />
l’impellenza di fare una cosa, quando ti scappa<br />
talmente che corri in punta di piedi per strada<br />
cercando un cesso, oppure hai cinque anni e muori<br />
dalla voglia di mangiarti uno dei biscotti Sachima<br />
che stanno sopra l’armadio, o quando per il tuo<br />
quindicesimo compleanno vorresti un paio di Nike<br />
alte da pallacanestro, in pelle bianca con il baffo blu.<br />
Perciò a pensarci adesso trovo spaventoso che<br />
se non ci fossero state le lezioni private di quel<br />
vecchio depravato di Kong Jianguo, la mia donna<br />
ideale sarebbe stata come il bagno quando stai per<br />
fartela sotto, un pacchetto di biscotti o un paio di<br />
scarponcini Nike di pelle bianca.<br />
3. Prendete la svergognata<br />
Kong Jianguo era molto vecchio, avrà avuto venti<br />
o trent’anni più di me. Come per gli attori dell’opera,<br />
il momento di grazia di un delinquente dura quattro<br />
o cinque anni. Spesso succede che il vecchio che<br />
ai suoi tempi era stato in auge venga rimpiazzato<br />
dal giovane della generazione successiva, lo fanno<br />
diventare scemo con una mattonata, lo trapassano<br />
con un forcone, allo stesso modo in cui succede<br />
tra gli attori. Facendo un calcolo di età, secondo le<br />
regole della mala tra me e Kong Jianguo passavano<br />
almeno cinque o sei generazioni.<br />
All’epoca avevo diciassette o diciott’anni, proprio<br />
il momento che se i miei mi dicevano di andare a<br />
est, tu potevi star sicuro che correvo a ovest.<br />
Prima di trasferirmi nel palazzo, mia madre aveva<br />
sottolineato varie volte che la maggior parte degli<br />
inquilini erano brave persone, con loro si poteva<br />
essere gentili senza problemi, chiamarli nonno e<br />
nonna, zio e zia, prendere i dolci che ti davano e<br />
intascare i soldi se te ne offrivano, nessun rischio.<br />
Se i loro figli volevano attaccare briga, potevo<br />
usare il mio raziocino per valutare se ci guadagnavo<br />
qualcosa, e poi buttarmi nella mischia, niente<br />
colpi in viso ma mirare sotto la cintola e poi giù<br />
botte da orbi. C’erano però due gruppi da evitare<br />
accuratamente.<br />
Il primo era composto da due gemelle di<br />
minoranza coreana che facevano di cognome Che,<br />
le sopracciglia arcuate disegnate col pennello come<br />
colline in primavera e gli occhi lunghi e a mandorla,<br />
due punti con l’inchiostro. Di viso si somigliavano<br />
parecchio, portavano tutte e due i capelli lunghi oltre<br />
le spalle, ma erano molto diverse fisicamente. Una<br />
era piccola e delicata, con le curve al punto giusto.<br />
L’altra robusta, con un petto fuori misura. Così<br />
avevamo soprannominato la piccola “Che numero<br />
due” e l’altra “grande Che”. Eravamo all’inizio della<br />
riforma e dell’apertura economica, le due sorelle non<br />
si vestivano come gli Han ma in modi strani e fogge<br />
diverse, mia madre con quel suo sguardo acuto si<br />
era anche accorta che “portavano i braccialetti alla<br />
caviglia, che scampanellavano malevoli dingdang ”.<br />
Loro uscivano ed entravano sempre insieme,<br />
quando si infilavano nel portone, io mettevo<br />
giù il libro o il quaderno dei compiti, correvo al<br />
balcone e mi affacciavo per vedere il loro strano<br />
abbigliamento, per sapere chi si stavano portando<br />
in casa, per vedere la scriminatura netta dei capelli,<br />
con la bianca pelle della cute e le chiome lucide e<br />
lisce come l’olio sui due lati. A quell’epoca non c’era<br />
ancora lo shampoo “Head & Shoulders” e dove ora<br />
hanno costruito il quartiere residenziale Jingsong<br />
c’erano i campi coltivati. D’estate noi ci andavamo<br />
a caccia di libellule tra le piante di riso e gli ufficiali<br />
e i soldati della polizia armata ci allevavano i maiali<br />
e le pecore. Io mi lavavo i capelli con il sapone da<br />
bucato marca Faro, che quando ti strofinavi la testa<br />
ti sembrava fosse un pennello di setola di maiale<br />
n.1, quello della misura più grande. Eppure ricordo<br />
con chiarezza che le sorelle Che non avevano la<br />
minima traccia di forfora, i loro capelli erano come<br />
messi lucide su un campo fertile concimato bene.<br />
Su quei capelli lisci, l’occhio cadeva e non poteva<br />
non scivolare verso il basso. Il mio sguardo dai<br />
capelli scendeva sui loro petti bianchi come la<br />
neve che passavano lampeggiando e nella mia testa<br />
canticchiavo: “I piccoli coniglietti bianchi, oh così<br />
bianchi, con quelle orecchie ritte in alto”. E sapevo<br />
bene che a rizzarsi non erano certo le orecchie.<br />
A quel tempo mio padre si dava un gran daffare<br />
nell’unità di lavoro, lui rappresentava le masse<br />
e stava fuori tutto l’anno a farsi i suoi interessi<br />
guadagnando soldi. Mia sorella era una ragazzina<br />
posata che si era tagliata i capelli a spazzola per tener<br />
fresco il cervello. Era diligente da morire, ma non<br />
riusciva mai a essere la prima della classe. Anche se<br />
si fosse tagliata i capelli ancora più corti non sarebbe<br />
mai diventata quella che i suoi compagni definivano<br />
“una bestia da soma” (le secchione erano tutte<br />
chiamate “bestie da soma”) perciò lei stava a testa a<br />
bassa e sgobbava. Mia madre veniva da una famiglia<br />
di contadini, una volta cresciuta aveva trovato il<br />
modo di venire in città a fare l’operaia, diventando<br />
parte della classe dirigente del nostro Paese. Si<br />
portava a casa i guanti da lavoro di filo di cotone<br />
bianco che distribuivano in fabbrica e li disfaceva<br />
per farci delle magliette, che non riparavano dal<br />
vento né avevano la minima elasticità. Lei infilava<br />
il guanto che stava smontando sulla zampa di una<br />
sedia capovolta, poi ci si metteva seduta davanti,<br />
siccome si annoiava a morte a fare quel lavoro,<br />
cercava sempre qualcuno con cui chiacchierare. Il<br />
nostro televisore a quell’epoca era un 9 pollici in<br />
bianco e nero, a mia madre non piaceva guardare<br />
la televisione, il lunedì, il mercoledì e il venerdì<br />
diceva che i presentatori erano dei deficienti, il<br />
martedì, il giovedì e il sabato diceva che avevano<br />
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la testa piena di merda. Mia sorella stava sempre a<br />
fare i compiti, quindi mia madre aveva soltanto me<br />
per spettegolare. Io ero un campione della ciancia<br />
inutile. Mia madre diceva, che la ragazza che un<br />
giorno mi avrebbe sposato sarebbe stata fortunata,<br />
ascoltando me non aveva bisogno di guardare quella<br />
televisione per ritardati, così avrebbe risparmiato la<br />
corrente e non si sarebbe mai annoiata.<br />
Mia madre diceva, mettiti tranquillo a fare i<br />
compiti e smetti di correre al balcone ogni volta che<br />
fiuti un sbuffo di profumo. Io le dicevo, le anatre<br />
stanno per tornare, faccio esercizio per gli occhi,<br />
dall’alto contemplo il mondo in lontananza, mi sto<br />
riposando e poi, controllo chi va in visita, per vedere<br />
che non ci sia anche mio padre camuffato, in modo<br />
da fare rapporto a mia madre. Allora lei diceva, in<br />
quella casa non ci vanno le brave persone. Io le<br />
rispondevo, a me sembrano tutti pezzi grossi, anzi<br />
non so se mio padre sarebbe all’altezza. Mia madre<br />
diceva, ti proibisco di frequentarle. Io replicavo,<br />
sono loro che ignorano me, loro sono agenti speciali,<br />
io solo una piccola guardia rossa. Non sono certo un<br />
rosso caposquadra degli studenti, né un segretario<br />
di sezione o un direttore, il mio grado non è<br />
abbastanza alto, a meno che non abbia nella cintola<br />
un messaggio segreto con le piume di gallina, quelle<br />
non mi toccano nemmeno. Mia madre diceva, e<br />
se ti mettono in mezzo e dicono che ce l’hai? E<br />
insistono a volersi occupare di te, tu cosa fai? Io<br />
rispondevo: “Mi metto a gridare: zietta, sono ancora<br />
troppo piccolo”. Lei continuava: “E se continuano,<br />
che fai?” “Io strillo: zia, ho paura”. “E se loro non<br />
mollano?” “Allora mi metto a ululare: prendete la<br />
svergognataaaa”.<br />
C’erano ancora tre paia di guanti rimasti, il filo<br />
non era ancora stato srotolato tutto, le magliette<br />
non erano terminate e le chiacchiere andavano<br />
avanti a oltranza, continuavamo a mantenere lo<br />
stato di massima allerta. Ero ancora un bambino e<br />
l’aria era piena di bacilli del raffreddore e le strade<br />
pullulavano di persone malvagie. Se non c’erano<br />
delle persone cattive in assoluto, bastava decidere<br />
chi era un po’ meno buono, appioppargli un marchio<br />
d’infamia e farlo diventare perfido.<br />
E io speravo di incontrare il bacillo del<br />
raffreddore, tanto e quanto speravo di imbattermi<br />
in un cattivo. Con il raffreddore non si andava a<br />
scuola, mia madre prendeva un permesso al lavoro<br />
e mi comprava lo yoghurt da bere. Lo vendevano<br />
in vasetti di coccio, sigillati con la carta bianca<br />
tenuta ferma da un elastico rosso, si beveva con una<br />
cannuccia di plastica che bucava la carta facendo<br />
puff. La vecchia dottoressa aveva la faccia piena<br />
di rughe, era pulita e scheletrica come una strega,<br />
la giovane infermiera portava un berretto bianco<br />
di traverso che le copriva i capelli lisci come olio.<br />
Spesso loro nascondevano quattro quinti del viso<br />
sotto la mascherina, i loro occhi non mi guardavano<br />
mai, erano fissi sulle mie chiappe. La tintura di iodio<br />
sfrigolava evaporando sul mio sedere, sentivo lievi<br />
soffi di frescura, “piccoli coniglietti bianchi, oh così<br />
bianchi, con le orecchie ritte in alto…” e sapevo che<br />
la puntura stava arrivando.<br />
Ma l’agente speciale donna, con la sigaretta al<br />
lato delle labbra e i capelli impomatati, mostrava<br />
le sue grazie solo nei film, e le sorelle Che non mi<br />
diedero mai l’opportunità di gridare “prendete la<br />
svergognata”.<br />
18岁给我一个姑娘<br />
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1 朱裳<br />
我早在搬进这栋板楼之前,就听老流氓孔建<br />
国讲起过朱裳的妈妈,老流氓孔建国说朱裳的妈<br />
妈是绝代的尤物。我和朱裳第一次见面,就下定<br />
决心,要想尽办法一辈子和她耗在一起。<br />
十七八岁的少年没有时间概念,一辈子的意<br />
思往往是永远。<br />
2 私塾教育<br />
“你现在还小,不懂。但是这个很重要,非<br />
常重要。你想,等你到了我这个岁数,你没准也<br />
会问自己,从小到大,这辈子,有没有遇见过那<br />
样一个姑娘,那脸蛋儿,那身段儿,那股劲儿,<br />
让你一定要硬,一定要上?之后,哪怕小二被人<br />
剁了,镟成片儿,哪怕进局子,哪怕蹲号子。这<br />
样的姑娘,才是你的绝代尤物。这街面上,一千<br />
个人里只有一个人会问这个问题,一千个问这个<br />
问题的人只有一个有肯定的答案,一千个有肯定<br />
答案的人只有一个最后干成了。这一个最后干成<br />
了的人,干完之后忽然觉得真他妈的没劲儿。但<br />
是你一定要努力去找,去干,这就是志气,就是<br />
理想,这就是牛逼。”<br />
那是一个夏天的午后,老流氓孔建国和我讲<br />
上述一席话的时候,背靠一棵大槐树,知了叫一<br />
阵停一阵,昭示时间还在蠕动。偶尔有几丝凉风<br />
吹过,太阳依旧毒辣,大团大团落在光秃秃的土<br />
地上,溅起干燥的浮尘。很多只名叫“吊死鬼”<br />
的绿肉虫子从咬破的槐树叶子上拉出长长的细<br />
丝,悬在半空,肉身子随风摇摆。老流氓孔建国<br />
刚刚睡醒,赤裸着上身,身子还算精壮,但是小<br />
肚子已经渐拱,肚脐深深凹进去,脸上一道斜挂<br />
的刀疤显得苍白而慈祥。一条皮带系住“的确<br />
良”军裤,皮带上有四个排在一起的带扣磨得最<br />
旧,像年轮一样记录老流氓孔建国肚皮的增长:<br />
最里面一个带扣是前几年夏天磨的,下一个是<br />
前几年的冬天,再下一个是去年冬天,最外边是<br />
现在的位置。老流氓孔建国午觉儿一定是靠左边<br />
睡的,左边的身子被竹编凉席硌出清晰的印子,<br />
印子上粘着一两片竹篾儿。老流氓孔建国头发乱<br />
蓬蓬的,说完上述这番话,他点了棵“大前门”<br />
烟,皱着眉头抽了起来。<br />
我爸爸说,他小时候上私塾,填鸭似的硬背<br />
《三字经》、《百家姓》、《千家诗》、四书和<br />
五经,全记住了,一句也不懂。长到好大,重新<br />
想起,才一点点开始感悟,好像牛反刍前天中<br />
午吃的草料。我爸爸总是得意,现在在单位做报<br />
告,常能插一两句“浮沉千古事,谁与问东流”<br />
之类,二十五岁以下和五十岁以上的女性同事通<br />
常认为他有才气有古风。<br />
当老流氓孔建国说上述这番话的时候,我一<br />
句也听不懂。我也是刚刚睡完午觉,脑子里只想<br />
如何打发晚饭前的好几个钟头。我觉得老流氓孔<br />
建国少有的深沉。说话就说话吧,还设问,还排<br />
比,还顶真,跟语文老师似的。心里痒痒、一定<br />
要做的事情,我也经历过,比如被尿憋凶了踮着<br />
脚小跑满大街找厕所,比如五岁的时候渴望大衣<br />
柜顶上藏着的萨其马,比如十五岁生日的时候想<br />
要一双皮面高帮白色带蓝弯钩的耐克篮球鞋。<br />
所以现在我想起来后怕,如果没有老流氓孔<br />
建国对我的私塾教育,我这一生的绝代尤物将一<br />
直是便急时的厕所、萨其马和皮面高帮耐克鞋之<br />
类的东西。<br />
3 抓女流氓<br />
老流氓孔建国已经很老了,比我大出去<br />
二三十岁。和唱戏的类似,流氓四五岁一辈儿<br />
人。常有出了大名头的老流氓被隔了一辈儿的小<br />
流氓灭了,一板砖拍傻了,一管叉捅漏了,这也<br />
和唱戏的类似。按年龄算,从道上的辈份上论,<br />
我和老流氓孔建国足足差出五六辈儿。<br />
我当时十七八岁,正是爹妈说东,我准往西<br />
的年纪。<br />
搬进这栋板楼之前,我老妈反复强调,这楼<br />
上楼下,绝大多数是正经本分人,可以放心嘴<br />
甜,滥叫爷爷奶奶叔叔阿姨,给糖就要,给钱就<br />
拿,不会吃亏。他们家的孩子找茬,我可以自行<br />
判断,如果有便宜占,就放手一搏,别打脸,瞄<br />
准下三路,往死里打。但是有两组人物,我必须<br />
躲着走。<br />
其中两个人物是一组,姓车,是朝鲜族的一<br />
对孪生姐妹,眉毛春山一抹,眼睛桃花两点。脸<br />
蛋长得挺像,一样的头发过肩,但是身材有别。<br />
一个小巧,跌宕有致。一个健硕,胸大无边。<br />
所以小的叫二车,大的叫大车。刚刚改革开放,<br />
大车、二车就仗着非我族类而奇装异服,我老妈<br />
眼尖,看见她们“脚脖子上都戴金镯子,叮当坏<br />
响”。<br />
大车、二车总是双宿双飞,她们驶进楼里的<br />
时候,我总是放下手里的教科书和作业本,跑到<br />
阳台,扒着张看她们的奇装异服,看她们又拉来
了什么人物,看她们一清二楚的头发分际,分际<br />
处青青白白的头皮,分际两边油光水滑的头发。<br />
当时还没有“海飞丝”,劲松小区还是庄稼地,<br />
夏天可以在稻田里捉蜻蜓,武警官兵在周围养猪<br />
放羊。我洗头用一种“灯塔”牌的肥皂,涂上<br />
去感觉自己的脑袋像个大号的猪鬃刷子,但是我<br />
记得清清楚楚,大车、二车的头发没有一点头皮<br />
屑,茁壮得像地里施足肥料的油绿绿的庄稼。那<br />
种油光水滑,眼珠子掉上去,也会不粘不留地落<br />
到地上。我的眼睛顺着她们的头发滑下去,她们<br />
雪白的胸口一闪而过,我的心里念着儿歌:“小<br />
白兔白又白,两只耳朵竖起来。”可我知道,竖<br />
起来的不是耳朵。<br />
那时候我爸是单位里的忙人,代表群众的利<br />
益,出门挣钱,常年在外。我姐姐是老实孩子,<br />
剃个寸头,促进大脑散热。用功无比,还是老拿<br />
不了第一,把头发剪得再短,也当不了她班上<br />
男生心目中的第一大牲口(学习好的女生都是牲<br />
口),于是头也不抬,更加用功。我老妈小时候<br />
是农民,长大混到城市当了工人,是国家的领导<br />
阶级。我老妈把劳保发的白棉线手套带回家,然<br />
后拆成白棉线,然后替我和我姐姐织成白棉线<br />
衣,一点风不挡,一点弹性也没有。我老妈拆棉<br />
线织线衣的时候,被拆的手套戳在一把倒过来<br />
的椅子腿上,她坐在对面,她穷极无聊,总想找<br />
人聊天。那时候的电视是九寸黑白的,老妈不爱<br />
看,她一三五说电视主持人弱智,二四六说电视<br />
主持人脑子里有屎。姐姐总在做功课,我妈就来<br />
和我贫。我极能臭贫。我妈说,将来嫁给我的女<br />
孩子有福气,找了我,有人说话,不用看弱智电<br />
视,省电,一辈子不烦。<br />
我妈说,安心功课,别闻见香风就窜到阳台<br />
上去。我说,鸿雁将至,我保护视力,我登高望<br />
远,我休息休息,看看乘客是谁,看看有没有我<br />
爸乔装打扮混在其中,好报告我妈。我妈说,乘<br />
车的都不是好人。我说,乘车的好像都是街面上<br />
挺得意的人,不知道我爸够不够级别。我妈说,<br />
不许你搭理她们。我说,是人家不搭理我,人家<br />
是女特务,我才只是个红小兵,远不到红队长、<br />
红支书、红主任的级别,除非我腰里掖着鸡毛<br />
信,否则人家才不会摸我呢,我的级别差得远<br />
了。我妈说,人家要是就诬陷你腰里掖着鸡毛信<br />
呢?人家要是偏要搭理你怎么办呢?我说,我就<br />
喊“阿姨我还小”。我妈说,人家要是还搭理你<br />
怎么办呢?我说,我就喊“阿姨我怕怕”。我妈<br />
说,人家要是还搭理你怎么办呢?我说,我就喊<br />
“抓女流氓啊,啊———啊———啊”。<br />
还有三双手套剩着,我妈的棉线没拆完,线<br />
衣没织成,就总是没完没了,警惕性很高。我还<br />
是个孩子,所以空气里永远有感冒病毒,街上永<br />
远有坏人,即使没有特别坏的人,也要从好人中<br />
确定比较坏的人,然后给他们戴上帽子,他们就<br />
特别坏了。<br />
我像期待感冒病毒一样期待着坏人,得了重<br />
感冒就不用上学了,我妈也不用上班了,还给我<br />
买酸奶喝。酸奶是瓷瓶装的,瓶口罩张白纸,用<br />
根红皮筋绷了,喝的时候拿一根塑料管捅进去,<br />
噗地一声。医院里有来苏水的味道,老女医生老<br />
得一脸褶子,又干净又瘦像个巫婆,年轻女护士<br />
歪戴着个小白帽,遮住油光水滑的头发。她们通<br />
常用口罩糊住五分之四个脸,眼睛从不看我的眼<br />
睛,只是盯着我的屁股。碘酒在我屁股上丝丝蒸<br />
发,我感到一丝丝凉意,“小白兔白又白,两只<br />
耳朵竖起来”,我知道那一针就要来了。<br />
但是女特务永远叼着烟卷抹着头油鲜艳在电<br />
影里,大车、二车始终也没有给我机会,让我高<br />
喊“抓女流氓”。<br />
Ha iniziato a scrivere nel 1982, è lo scrittore che attualmente<br />
riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti<br />
della società moderna e della cultura metropolitana cinese, con<br />
grande umorismo e tagliente sarcasmo. Ha ricevuto i primi<br />
premi negli anni Novanta per i suoi racconti brevi che narrano le<br />
vicende all’interno delle aziende statali e del sistema burocratico<br />
cinese. Tra le sue opere più note Telefono cellulare (romanzo e<br />
sceneggiatura del film diretto da Feng Xiaogang, 2003), Il mio<br />
nome è Liu Yuejin (2007), Una parola ne vale diecimila (2009).<br />
Ha appena scritto la sceneggiatura del prossimo film di Feng<br />
Xiaogang, basato sul suo racconto Wengu 1942 (1993).<br />
In prossima uscita, Non sono Pan Jinlian.<br />
1958年生于河南延津。北京大学中文系毕业。曾创作长<br />
篇小说《故乡天下黄花》、《故乡相处流传》、《故乡面和<br />
花朵》(四卷)、《一腔废话》、《手机》、《我叫刘跃<br />
进》、《一句顶一万句》等,中短篇小说《塔铺》、《新兵<br />
连》、《单位》、《一地鸡毛》、《温故一九四二》等。作<br />
品被翻译成英、法、德、日、韩、越南文等多种文字。多部<br />
作品被改编成电影或电视剧。<br />
即将出版的最新作品是《我不是潘金莲》。<br />
Non sono una “Pan Jinlian”<br />
(In prossima uscita)<br />
《我不是潘金莲》<br />
(即将出版)<br />
Liu Zhenyun<br />
刘震云<br />
Lei si chiama Li Xuelian, ma il marito per ottenere il divorzio la accusa di essere una Pan Jinlian, come la<br />
perfida e infedele protagonista del romanzo classico I Briganti.<br />
Per provare la sua innocenza e divorziare dal marito con onore, Li Xuelian vuole andare in tribunale<br />
a risposarsi e quindi divorziare di nuovo. Va dal giudice, dal capo distretto, fin dal sindaco, e ogni volta<br />
viene trattata come una delinquente. Per vent’anni, Li Xuelian presenta petizioni su petizioni, regolarmente<br />
respinte. Senza più speranze decide di lasciar perdere, ma nessuno le crede e nel timore che voglia appellarsi<br />
alla massima istanza a Pechino, sindaco, capo distretto e giudice, tutti insieme, le dichiarano guerra<br />
mobilitando quattrocento poliziotti per presidiare il quartiere e impedirle di arrivare fino all’Assemblea del<br />
Popolo...<br />
她是李雪莲,但她丈夫却为了离婚说她是潘金莲,是个不忠的坏女人。<br />
为了证明自己不是潘金莲而与丈夫离婚,李雪莲上法院,诉求与前夫结婚再离婚。<br />
一次次的递状,从法官、县长、市长,却一次次被视为「刁民」。<br />
李雪莲年年告状,官员们年年提防;二十年後,李雪莲宣布不告状了!<br />
上至市长,下至法官,个个不相信,全力备战,等著她说出「真心话」,更出动四百名警力驻<br />
守北京, 只为阻止她上人民大会堂再告状。。。<br />
40 41
Non sono una “Pan Jinlian”<br />
1.<br />
La prima volta che Li Xuelian incontrò Wang<br />
Gongdao, lui aveva appena ventisei anni. A<br />
quell’epoca, era magro, dal colorito smorto, anche<br />
la pelle del corpo era bianca, un ragazzino dalla<br />
carnagione lattea. Pallido e con gli occhi grandi.<br />
Le persone dagli occhi grandi hanno spesso le<br />
sopracciglia marcate, quelle di Wang Gongdao<br />
invece erano molto sottili, solo qualche pelo,<br />
praticamente inesistenti, quando Li Xuelian<br />
lo vide sarebbe scoppiata a ridere. Ma se vai a<br />
cercare qualcuno per farti dare una mano, non è<br />
il caso di ridergli in faccia. Tanto più che riuscire<br />
a incontrarlo non era certo stato facile. A forza di<br />
bussare alla sua porta, Li Xuelian si era fatta male<br />
alla mano ma dall’interno ancora non proveniva<br />
alcun suono. Era arrivata con mezzo sacco di semi<br />
di sesamo in spalla e una vecchia gallina tenuta<br />
per le ali. La mano di Li Xuelian era indolenzita<br />
dal troppo battere sulla porta, alla gallina facevano<br />
male le ali a forza di essere sospesa in quel modo<br />
e starnazzava stridula, alla fine era stato per merito<br />
della gallina se si era aperta la porta. Wang Gongdao<br />
aveva la giacca della sua divisa di giudice buttata<br />
sulle spalle e sotto soltanto un paio di mutande. Li<br />
Xuelian, oltre a notare il pallore del suo corpo, si era<br />
accorta del carattere “doppia felicità” appiccicato<br />
sulla parete della stanza, erano le dieci e mezzo di<br />
sera allora capì perché Wang Gongdao non apriva.<br />
Ma i quindici chilometri di strada che si era fatta<br />
non potevano essere stati a vuoto. Wang Gongdao<br />
sbadigliò sonoramente:<br />
“Chi cerchi?”<br />
Li Xuelian: “Wang Gongdao”.<br />
Wang Gongdao: “Tu chi sei?”<br />
Li Xuelian: “Il Ma Faccia grossa del Villaggio<br />
della famiglia Ma è cugino di tuo padre?”<br />
Wang Gongdao si grattò la testa, ci pensò e poi<br />
annuì.<br />
Li Xuelian: “Sapevi che la moglie di Ma Faccia<br />
grossa viene dal Villaggio della famiglia Cui?”<br />
Wang Gongdao annuì.<br />
Li Xuelian: “E sapevi anche che la sorella della<br />
moglie di Ma Faccia grossa si è sposata con uno del<br />
Villaggio della famiglia Hu, giusto?”<br />
Wang Gongdao si grattò, ci pensò e poi scosse la<br />
testa.<br />
Li Xuelian: “Una delle cugine di mia zia ha<br />
sposato il nipote da parte del marito della sorella<br />
della moglie di Ma Faccia grossa, vale a dire che noi<br />
due siamo parenti”.<br />
Wang Gongdao aggrottò le sopracciglia:<br />
“Insomma, si può sapere che cosa vuoi?”<br />
Li Xuelian: “Voglio divorziare”.<br />
Sarà stato per farle mettere giù il mezzo sacco<br />
di semi di sesamo o, cosa più importante, per far<br />
smettere la vecchia gallina di strepitare, ma forse<br />
non tanto per trovare un posto al sacco o per azzittire<br />
la gallina quanto per mandare via il prima possibile<br />
Li Xuelian, fatto sta che lei si ritrovò seduta nel<br />
tinello della casa di Wang Gongdao, sposo novello.<br />
Dall’interno una donna si sporse a fare capolino e<br />
poi ritirò la testa.<br />
Wang Gongdao: “Perchè vuoi divorziare? Non<br />
andate d’accordo?”<br />
Li Xuelian: “È un motivo più grave”.<br />
Wang Gongdao: “C’è un terzo incomodo?”<br />
Li Xuelian: “Ancora più grave”.<br />
Wang Gongdao: “Non al punto che ci scappi il<br />
morto?”<br />
Li Xuelian: “Se non te ne occupi, io quando torno<br />
indietro lo ammazzo”.<br />
Wang Gongdao sorpreso, si affrettò a versarle il<br />
tè: “Non si ammazzano le persone, se le ammazzi<br />
non puoi più divorziare”.<br />
Con la teiera a mezz’aria, poi aggiunse: “Ah già,<br />
com’è che ti chiami?”<br />
“Li Xuelian”.<br />
Wang Gongdao: “E tuo marito?”<br />
Li Xuelian: “Qin Yuhe”.<br />
Wang Gongdao: “Che lavoro fa?”<br />
Li Xuelian: “Autista nella fabbrica di concime del<br />
distretto”.<br />
Wang Gongdao: “Da quant’è che siete sposati?”<br />
Li Xuelian: “Otto anni”.<br />
Wang Gongdao: “Hai portato il certificato di<br />
matrimonio?”<br />
Li Xuelian: “Ho portato quello di divorzio”.<br />
Mentre parlava, si slacciò il cappotto e dalla tasca<br />
del vestito tirò fuori la dichiarazione.<br />
A quel punto, Wang Gongdao era allibito: “Ma se<br />
sei già divorziata, cosa vuoi ancora divorziare?”<br />
Li Xuelian: “Il divorzio è falso”.<br />
Wang Gongdao prese il certificato. Era già un po’<br />
stropicciato. Lo guardò attentamente in ogni sua<br />
parte: “A me non sembra falso e il nome è quello di<br />
Qin Yuhe”.<br />
Li Xuelian: “Non è il certificato ma il divorzio che<br />
è stato falso”.<br />
Wang Gongdao diede una schicchera al certificato:<br />
“Non importa se a quell’epoca il divorzio sia<br />
stato falso o meno, secondo la legge, se c’è questa<br />
dichiarazione vuol dire che è un divorzio vero”.<br />
Li Xuelian: “È proprio questo il problema”.<br />
Wang Gongdao si grattò la testa, pensò: “Insomma<br />
che cosa vuoi fare?”<br />
Li Xuelian: “Prima voglio fare causa per<br />
dimostrare che il divorzio è falso, poi risposarmi<br />
con quel bastardo di Qin Yuhe, dopo di che voglio<br />
divorziare definitivamente da lui”.<br />
Wang Gongdao non capiva, poi si grattò di nuovo<br />
la testa: “Tu vuoi divorziare da Qin e, dopo tutta<br />
questa menata, finiresti per essere divorziata da lui,<br />
allora perché sbattersi tanto?”<br />
Li Xuelian: “Me lo dicono tutti ma io non sono<br />
d’accordo”.<br />
2.<br />
All’inizio, l’intenzione di Li Xuelian non era<br />
quella di fare tutto quel trambusto inutile, ovvio,<br />
erano già divorziati e, fatto tutto quel giro, lo<br />
sarebbero stati comunque. All’inizio, l’idea di lei<br />
era stata di tagliare il garbuglio di quella matassa,<br />
di prendere un coltello, ammazzare Qin Yuhe e<br />
farla finita una volta per tutte. Ma lui era un omone<br />
dalle grosse braccia e la vita tonda, alto un metro<br />
e ottantacinque e, se si arrivava al peggio, non<br />
era detto che sarebbe stata lei ad ammazzare lui.<br />
All’epoca l’aveva sposato proprio perché era grande<br />
e grosso e aveva una gran forza nelle braccia, ora<br />
che voleva ammazzarlo quelle doti erano diventate<br />
un inconveniente. Li Xuelian aveva bisogno di aiuto.<br />
Per prima cosa pensò al fratello minore. Il fratello di<br />
Li Xuelian si chiamava Li Yingyong. Anche lui con<br />
braccia forti e vita spessa e un metro e ottantacinque<br />
di stazza, passava il giorno al volante di un trattore<br />
a quatto ruote, girando tra i quattro distretti e gli<br />
otto villaggi del circondario a comprare e vendere<br />
il grano e fare traffico illegale di cotone. Li Xuelian<br />
tornò al paese dai suoi. Li Yingyong e la famiglia<br />
erano a pranzo. Lui, la moglie e il figlio di due anni<br />
erano curvi sul tavolo e “hulu hulu” si ingozzavano<br />
di spaghetti in salsa fritta. Li Xuelian si sporse<br />
dentro e disse: “Yingyong, esci un attimo che ti devo<br />
parlare”.<br />
Lui alzò gli occhi dalla ciotola e rivolse lo sguardo<br />
verso la porta: “Sorella, se devi dirmi qualcosa puoi<br />
farlo qui”.<br />
Lei scosse la testa: “No, ti devo parlare in<br />
privato”.<br />
Li Yingyong lanciò uno sguardo alla moglie e al<br />
figlio, poi posò la ciotola, si alzò e seguì Li Xuelian<br />
fino alla spalletta di terra dietro al villaggio. Era già<br />
primavera e, sotto l’argine, il fiume aveva rotto il<br />
ghiaccio e si precipitava a valle.<br />
Li Xuelian: “Yingyong, come ti ha sempre trattato<br />
questa tua sorella?”<br />
Li Yingyong, grattandosi la testa: “Niente male,<br />
quando mi sono sposato mi hai anche prestato<br />
ventimila yuan”.<br />
Li Xuelian: “Ho bisogno di un favore”.<br />
Li Yingyong: “Dimmi, sorella mia”.<br />
Li Xuelian: “Aiutami a ammazzare Qin Yuhe.”<br />
Li Yingyong era esterrefatto. Sapeva che sua<br />
sorella e Qin Yuhe volevano divorziare ma non<br />
pensava che fossero arrivati al punto di ammazzarsi.<br />
Si grattò la testa: “Sorella mia, se si tratta di<br />
scannare un maiale io una mano te la do volentieri.<br />
Un uomo però, io non l’ho mai ammazzato.”<br />
Li Xuelian: “Non è mica una cosa da tutti giorni,<br />
bisogna vedere se uno è arrivato a quel punto”.<br />
Li Yingyong poi disse: “Ammazzare un uomo non<br />
è difficile, però poi una pallottola tocca anche a te”.<br />
Li Xuelian: “Non voglio che lo ammazzi basta che<br />
me lo tieni fermo, ci penso io di accoltellarlo, così<br />
la pallottola me la prendo io, visto che tu non c’entri<br />
niente”.<br />
Li Yingyong continuava a esitare: “Se lo reggo<br />
mentre tu lo fai fuori, in galera ci vado pure io”.<br />
Li Xuelian cominciò a innervosirsi: “Sono o non<br />
sono tua sorella? Mi fanno le prepotenze e tu te ne<br />
stai con le mani in mano? Se tu non te ne occupi, io<br />
non lo ammazzo più, torno a casa e mi appendo a un<br />
trave”.<br />
Atterrito dalle parole della sorella, Li Yingyong<br />
si precipitò a dirle: “Certo che ti aiuto, quando lo<br />
facciamo?”<br />
Li Xuelian: “Domani, meglio non aspettare”.<br />
Li Yingyong annuì: “E domani sia, se bisogna far<br />
fuori qualcuno meglio presto che tardi”.<br />
Ma l’indomani quando Li Xuelian andò a casa<br />
dei suoi a cercare Li Yingyong per l’omicidio, sua<br />
moglie le disse che la notte del giorno prima era<br />
andato in Shandong con il trattore a prendere il<br />
cotone. Come, erano d’accordo per ammazzare una<br />
persona, e lui se ne era andato a prendere il cotone?<br />
Prima non usciva dalla provincia, perché stavolta<br />
è andato fino in Shandong? Ovvio, lui se l’era<br />
squagliata. Li Xuelian mandò un sospiro, oltre ad<br />
aver scoperto che Li Yingyong, Li l’Intrepido, non<br />
era intrepido per niente, aveva anche imparato che il<br />
detto “caccia la tigre con i tuoi fratelli, il padre e il<br />
figlio soldato vanno insieme alla guerra” era falso.<br />
Alla ricerca di qualcuno che le desse una mano, Li<br />
Xuelian pensò al vecchio Hu che macellava i maiali<br />
nel distretto che si chiamava La Storta. Il vecchio<br />
Hu era un uomo dalla faccia rossa e nel cuore della<br />
notte lui macellava e, alle prime vaghe luci dell’alba,<br />
portava la carne per venderla al mercato. C’era<br />
42 43
carne di maiale dappertutto, gettata sul bancone,<br />
appesa ai ganci. Sotto il bancone nel cesto teneva le<br />
teste e le frattaglie. In passato, Li Xuelian andava al<br />
mercato per comprare la carne dal vecchio Hu, dopo<br />
l’acquisto lui calava di nuovo il coltello e affettava<br />
un altro etto di carne oppure tirava su dal suo cesto<br />
un pezzo di intestino e lo gettava nella sporta di Li<br />
Xuelian. Ma quel pezzo di carne e quella lunghezza<br />
di intestino non venivano mai gratis, il vecchio Hu<br />
le gridava dietro “tesoro”, con uno sguardo lascivo<br />
negli occhi. A volte faceva il giro del bancone per<br />
allungare le mani, e lei ce lo rimandava dietro a<br />
parolacce. Quel giorno, Li Xuelian era arrivata<br />
davanti al banco del vecchio Hu e gli aveva detto:<br />
“Vieni con me che devo dirti una cosa”.<br />
Lui era perplesso. Poi dopo averci pensato un<br />
po’, mise giù il coltello e la seguì fino a un posto<br />
tranquillo e isolato dietro il mercato. C’era un<br />
vecchio mulino abbandonato, loro entrarono. Li<br />
Xuelian: “Vecchio Hu, come sono i rapporti tra<br />
noi?”<br />
Uno scintillio comparve negli occhi di Hu: “Niente<br />
male, tesoro. Quando venivi a comprare la carne, io<br />
ti ho sempre trattato come si deve, no?”<br />
Li Xuelian: “Devo chiederti un favore”.<br />
Il vecchio Hu: “Che cosa?”<br />
Dopo la vicenda del fratello, Li Xuelian aveva<br />
imparato la lezione e non parlò di omicidio, disse<br />
soltanto: “Chiedo a Qin Yuhe di venire qui, tu me lo<br />
tieni fermo e io gli do un paio di schiaffi”.<br />
Il vecchio Hu aveva sentito i fatti tra Li Xuelian e<br />
Qin Yuhe, non aveva gran difficoltà a immobilizzare<br />
qualcuno, quindi acconsentì con entusiasmo: “Ho<br />
sentito la vostra storia, Qin Yuhe è un animale”.<br />
Poi aggiunse: “Ti aiuto pure a menargli, nessun<br />
problema. Vorrei solo sapere, io poi cosa ci<br />
guadagno?”<br />
Li Xuelian: “Se mi aiuti a picchiarlo, io vengo con<br />
te.”<br />
Il vecchio Hu era estasiato, si fece avanti, le mise<br />
le braccia intorno e cominciò a tastarla da tutte le<br />
parti: “Tesoro, se me la dai, non solo gli meno, se<br />
vuoi io te lo ammazzo anche”.<br />
Li Xuelian lo spinse via: “Niente ammazzamenti”.<br />
Lui venne avanti di nuovo: “Va bene allora gliele<br />
do e basta, prima facciamo roba e poi andiamo a<br />
menargli”.<br />
Li Xuelian gli diede un’altra spinta: “Prima le<br />
botte e poi la roba”.<br />
Cominciò a dirigersi verso l’uscita del mulino:<br />
“Altrimenti non se ne parla”.<br />
Il vecchio Hu si sbrigò a calmarla: “Tesoro, non ti<br />
agitare, facciamo come dici tu, prima gliele diamo e<br />
poi facciamo i fatti”.<br />
Poi l’avvertì: “Non rimangiarti la promessa”.<br />
Li Xuelian categorica: “Sono convinta di quello<br />
che ho detto, parola per parola”.<br />
Il vecchio Hu dalla felicità si diede una pacca sul<br />
petto: “Quando si agisce? Meglio presto che tardi”.<br />
Li Xuelian: “Allora domani. Oggi vado a cercare<br />
Qin Yuhe e gli do un appuntamento”.<br />
Quel giorno nel pomeriggio, Li Xuelian andò al<br />
capoluogo del distretto, alla fabbrica di fertilizzante<br />
di Xiguan per cercare Qin Yuhe.<br />
我不是潘金莲<br />
一<br />
李雪莲头一回见王公道,王公道才二十六<br />
岁。王公道那时瘦,脸白,身上的肉也白,是个<br />
小白孩。小白孩长一对大眼。大眼的人容易浓<br />
眉,王公道却是淡眉,淡到没几根眉毛,等于<br />
是光的;李雪莲一见他就想笑。但求人办事,<br />
不是笑的时候。何况能见到王公道,不是件容易<br />
的事,拍王公道家的门,李雪莲手都拍酸了,屋<br />
里不见动静。李雪莲来时背了半布袋芝麻,拎着<br />
一只老母鸡。李雪莲手拍酸了,老母鸡被拎得翅<br />
膀也酸了,在尖声嘶叫,最终是鸡把门叫开的。<br />
王公道上身披一件法官的外衣,下身只穿了一裤<br />
头。李雪莲除了看到他一身白,也注意到屋里墙<br />
上贴一“囍”字,已经是晚上十点半了,明白王<br />
公道不开门的原因。但自个儿跑了三十多里,这<br />
路也不能白跑。王公道打声哈欠:<br />
“找谁呀?”<br />
李雪莲:<br />
“王公道。”<br />
王公道:<br />
“你谁呀?”<br />
李雪莲:<br />
“马家庄马大脸是你表舅吧?”<br />
王公道搔着头想了想,点点头。<br />
李雪莲:<br />
“马大脸他老婆娘家是崔家店的你知道<br />
吧?”<br />
王公道点点头。<br />
李雪莲:<br />
“马大脸他老婆的妹妹嫁到了胡家铺你知道<br />
吧?”<br />
王公道搔着头想了想,摇摇头。<br />
李雪莲:<br />
“我姨家一个表妹,嫁给了马大脸他老婆她<br />
妹妹婆家的叔伯侄子,论起来咱们是亲戚。”<br />
王公道皱皱眉:<br />
“你到底啥事吧?”<br />
李雪莲:<br />
“我想离婚。”<br />
为了安置半布袋芝麻,主要是为了安置继续<br />
尖叫的老母鸡;也不是为了安置芝麻和老母鸡,<br />
是为了早点打发走李雪莲,李雪莲坐在了王公道<br />
新婚房子的客厅里。一个女人从里间露了一下<br />
头,又缩了回去。王公道:<br />
“为啥离婚呀?感情不合?”<br />
李雪莲:<br />
“比这严重。”<br />
王公道:<br />
“有了第三者?”<br />
李雪莲:<br />
“比这严重。”<br />
王公道:<br />
“不会到杀人的地步吧?”<br />
李雪莲:<br />
“你要不管,我回去就杀了他。”<br />
王公道倒吃了一惊,忙给李雪莲倒茶:<br />
“人还是不能杀。杀了,就离不成婚了。”<br />
茶壶悬在半空:<br />
“对了,你叫个啥?”<br />
李雪莲:<br />
“我叫李雪莲。”<br />
王公道:<br />
“你丈夫呢?”<br />
李雪莲:<br />
“秦玉河。”<br />
王公道:<br />
“他是干啥的?”<br />
李雪莲:<br />
“在县化肥厂开货车。”<br />
王公道:<br />
“结婚几年了?”<br />
李雪莲:<br />
“八年。”<br />
王公道:<br />
“带着结婚证吗?”<br />
李雪莲:<br />
“带着离婚证呢。”<br />
说着,解开外衣的扣子,从内衣口袋里,掏<br />
出一离婚证。<br />
王公道愣在那里:<br />
“你不已经离婚了吗,还离个啥?”<br />
李雪莲:<br />
“这离婚是假的。”<br />
王公道接过那离婚证。离婚证已经被揉搓得<br />
有些皱巴。王公道从里到外查看一番:<br />
“看着不假呀,名字也是秦玉河。”<br />
李雪莲:<br />
“离婚证不假,但当时离婚是假的。”<br />
王公道用手指弹了一下离婚证:<br />
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“不管当时假不假,从法律讲,有这证,离<br />
婚就是真的。”<br />
李雪莲:<br />
“难就难在这里。”<br />
王公道搔着头想了想:<br />
“你到底要咋样?”<br />
李雪莲:<br />
“先打官司,证明这离婚是假的,再跟秦玉<br />
河个龟孙结回婚,然后再离婚。”<br />
王公道听不明白了,又搔头:<br />
“反正你要跟姓秦的离婚,这折腾一圈又是<br />
离婚,你这不是瞎折腾吗?”<br />
李雪莲:<br />
“大家都这么说,但我觉得不是。”<br />
二<br />
李雪莲最初的想法,并不想瞎折腾;已经离<br />
婚了,折腾一圈还是离婚;李雪莲最初的想法,<br />
是快刀斩乱麻,一刀杀了秦玉河了事。但秦玉河<br />
一米八五,膀大腰圆,真到杀起来,李雪莲未<br />
必杀得过他。当初结婚找秦玉河,图他个膀大腰<br />
圆,一膀子好力气,如今杀起人来,好事就变成<br />
了坏事。为了杀人,李雪莲得寻一个帮手。她首<br />
先想到的,是自个儿娘家弟弟。李雪莲的弟弟叫<br />
李英勇。李英勇也一米八五,膀大腰圆,整日开<br />
个四轮拖拉机,四乡八村,收粮食卖粮食,也倒<br />
腾棉花。李雪莲回了一趟娘家。李英勇一家正在<br />
吃中饭。饭桌前,趴着李英勇、他老婆和他两岁<br />
的儿子,正“呼噜”“呼噜”吃炸酱面。李雪莲<br />
扒着门框说:<br />
“英勇,出来一趟,姐跟你说句话。”<br />
李英勇从碗上抬起头,看门口:<br />
“姐,有啥话,就在这儿说吧。”<br />
李雪莲摇头:<br />
“这话,只能对你一个人说。”<br />
李英勇看老婆孩子一眼,放下面碗,起身,<br />
跟李雪莲来到村后土岗上。已经是春天了,土岗<br />
下一河水,破了冰往前流。李雪莲:<br />
“英勇,姐对你咋样?”<br />
李英勇搔着头:<br />
“不错呀。当初我结婚时,你借给我两万块<br />
钱。”<br />
李雪莲:<br />
“那姐求你一件事。”<br />
李英勇:<br />
“姐,你说。”<br />
李雪莲:<br />
“帮我去把秦玉河杀了。”<br />
李英勇愣在那里。李英勇知道姐跟秦玉河闹<br />
“离婚”这件事,没承想到了杀人的地步。李英<br />
勇搔着头:<br />
“姐,你要让我杀猪,我肯定帮你,这人,<br />
咱没杀过呀。”<br />
李雪莲:<br />
“谁也不是整天杀人,就看到没到那种地<br />
步。”<br />
李英勇又说:<br />
“杀人容易,杀了人,自个儿也得挨枪子儿<br />
呀。”<br />
李雪莲:<br />
“人不让你杀,你帮我摁住他,由我捅死<br />
他,挨枪子儿的是我,跟你无关。”<br />
李英勇还有些犹豫:<br />
“摁住人让你杀,我也得蹲监狱。”<br />
李雪莲急了:<br />
“我是不是你姐?你姐这么让人欺负,你就<br />
袖手不管了?你要不管我,我也不杀人了,我回<br />
去上吊。”<br />
李英勇倒被李雪莲吓住了,忙说:<br />
“姐,我帮你杀还不行啊,啥时候动手<br />
呀?”<br />
李雪莲:<br />
“这事儿就别等了,明天吧。”<br />
李英勇倒点头:<br />
“明天就明天。反正是要杀,赶早不赶<br />
晚。”<br />
但第二天李雪莲去娘家找李英勇杀人,李英<br />
勇他老婆告诉李雪莲,李英勇昨天夜里,开拖拉<br />
机去山东收棉花了。说好是去杀人,怎么又去收<br />
棉花了?过去收棉花不出省,这回怎么跑山东去<br />
了?明显是溜了。李雪莲叹了一口气,除了知道<br />
李英勇并不英勇,还知道“打虎还靠亲兄弟,上<br />
阵还靠父子兵”这句话是错的。<br />
为了找人帮自个儿杀人,李雪莲想到了在镇<br />
上杀猪的老胡。镇的名字叫拐弯镇。老胡是个红<br />
脸汉子,每天五更杀猪,天蒙蒙亮,把肉推到集<br />
市上卖。肉案子上扔的是肉,肉钩子上挂的也是<br />
肉。肉案子下边筐里,堆着猪头和猪下水。过去<br />
李雪莲去集上老胡的摊子买肉,买过,老胡又一<br />
刀下去,从案子猪身上片下二两肉,扔到李雪莲<br />
篮子里;或从筐里拎根猪大肠扔过来。但这肉这<br />
肠不是白扔,老胡嘴里喊着“宝贝儿”,眼里色<br />
迷迷的。有时还绕过肉案,对李雪莲动手动脚。<br />
都被李雪莲骂了回去。李雪莲来到集上老胡的肉<br />
摊前,对老胡说:<br />
“老胡,过来,我跟你说句话。”<br />
老胡有些疑惑。想了想,放下手中的刀,跟<br />
李雪莲来到集后僻静处。僻静处有一座废弃的磨<br />
坊,两人又进了磨坊。李雪莲:<br />
“老胡,咱俩关系咋样?”<br />
老胡眼中闪了光:<br />
“不错呀宝贝儿,你买肉哪回吃过亏?”<br />
李雪莲:<br />
“那我求你一件事。”<br />
老胡:<br />
“啥事?”<br />
李雪莲接受了弟弟李英勇的教训,没跟老胡<br />
说杀人,只说:<br />
“我把秦玉河叫过来,你帮我摁住他,让我<br />
抽他俩耳光。”<br />
李雪莲与秦玉河的事,老胡也听说了;摁住<br />
一个人,对老胡不算难事,满口就答应了:<br />
“你们的事我听说了,秦玉河不是个东<br />
西。”<br />
又说:<br />
“别说让我摁人,就是帮你打人,也不算<br />
啥。我想知道的是,我帮了你,我能得到啥好<br />
处?”<br />
李雪莲:<br />
“你帮我打人,我就跟你办那事。”<br />
老胡大喜,上前就搂李雪莲,手上下摸索<br />
着:<br />
“宝贝儿,只要能办事,别说打人,杀人都<br />
成。”<br />
李雪莲推开老胡:<br />
“不杀人。”<br />
老胡又往前凑:<br />
“打人也行。那咱先办事,后打人。”<br />
李雪莲又一把推开他:<br />
“先打人,后办事。”<br />
开始往磨坊外走:<br />
“要不就算了。”<br />
老胡赶紧撵李雪莲:<br />
“宝贝儿别急,那就按你说的,先打人,后<br />
办事。”<br />
又叮嘱:<br />
“你可不能说话不算话。”<br />
李雪莲站定:<br />
“我的话句句当真。”<br />
老胡高兴地拍打着自己的胸脯:<br />
“啥时动手呀,这事儿,赶早不赶晚。”<br />
李雪莲:<br />
“那就明天吧。我今天先去找秦玉河,把他<br />
约出来。”<br />
当天下午,李雪莲去了县城,去了县城西关<br />
化肥厂,去约秦玉河。
Wan Fang<br />
万方<br />
Figlia del grande drammaturgo Cao Yu, fin da piccola<br />
ha sviluppato un profondo interesse per l’arte e la letteratura.<br />
Negli anni ‘80 ha iniziato la sua carriera come scrittrice di<br />
romanzi, testi teatrali, cinematografici e per serie televisive.<br />
È vice presidentessa dell’Associazione dei Drammaturghi di<br />
Pechino.<br />
Tra i suoi lavori più importanti, i romanzi Il ristorante di carta,<br />
Chiaro come il sole, Un profumo seducente, In volo con gli angeli,<br />
Senza cartucce; le opere teatrali Un tipo di veleno, Rapporti e i<br />
telefilm L’alba, Occhi neri.<br />
Il telefilm L’albero di Niu Yuqin ha ottenuto il premio speciale<br />
alla 33esima edizione del concorso indetto dalla Asia-Pacific<br />
Broadcasting Union. Molti suoi lavori teatrali come Specchio<br />
vuoto, Verso la prosperità, Casa vuota, Nel cuore delle donne<br />
trattano problematiche relative al mondo sentimentale femminile.<br />
1952年生于北京。从小受父亲、著名剧作家曹禺的熏<br />
陶,对文学艺术产生浓厚兴趣。万方从八十年代开始创作小<br />
说,同时创作舞台剧、电影及电视剧本。目前担任北京市戏剧家协会副主席。<br />
主要小说作品有:长篇小说《纸饭馆》、《明明白白》、《香气迷人》,中篇小说《和天使一<br />
起飞翔》、《没有子弹》等。话剧作品《有一种毒药》、《关系》等。主要电影作品有《日出》、<br />
《黑眼睛》。由她编剧的电视剧作品《牛玉琴的树》曾获第三十三届亚太广播联盟特别奖。她创作<br />
的多部电视连续剧作品,如《空镜子》、《走过幸福》、《空房子》、《女人心事》等,专注于女<br />
性情感的描写,令人印象深刻。<br />
Ristorante di carta<br />
(Beijing Shiyi Wenyi Chubanshe, 2010)<br />
La bella protagonista You Ling è innamorata di Tu Qiang che rimane accidentalmente vittima di una<br />
schermaglia tra bande. Tra i molti pretendenti lei sceglie Ma Xiaojian, il compagno di Tu Qiang, ma poi<br />
si accorge che le passioni e il denaro non sono ciò che chiede alla vita. Tu Gang, il fratello di Tu Qiang,<br />
trascorre un’esistenza mediocre, dopo il matrimonio e i figli ha una relazione con una massggiatrice; Ma<br />
Xiaojian dopo il suo successo negli affari si ammala di tumore… A metà della loro vita, You Ling e Tu Gang<br />
ormai disincantati e disillusi, si ritrovano insieme a osservare quietamente lo scorrere della vita.<br />
《纸饭馆》<br />
(北京十月文艺出版社,2010年)<br />
女主人公尤玲漂亮美丽,初恋男友涂强因为一场混战死于非命。后来尤玲在众多追求者当中选<br />
择了涂强的伙伴马晓建,最终却发现激情和金钱都不是她想要的生活。涂强的弟弟涂刚过着平庸的<br />
日子,结婚生子后却又跟洗脚妹发生感情;而马晓建也在事业成功之后却罹患癌症……最终,人生过<br />
半的尤玲和涂刚对命运处之淡然,走到了一起,静静地感受着生命的流逝。<br />
Il ristorante di carta<br />
…<br />
Durante un terremoto di magnitudo 7,8 scomparve<br />
la città di Tangshan. La terra continuava a spruzzare<br />
acqua, a eruttare sabbia e a sprofondare. Dicevano<br />
che un terremoto con scosse poco più violente<br />
avrebbe distrutto anche Pechino. Ma questo per You<br />
Ling non aveva alcun significato.<br />
Stava sdraiata sul letto a pensare a Tu Qiang<br />
e a rotolarsi dal dolore. Se il terremoto voleva<br />
inghiottire tutto, che lo facesse, a lei non importava,<br />
era il benvenuto, facesse pure ciò che voleva.<br />
Quanto era bello quel suo viso! L’espressione<br />
aveva qualcosa di torvo, ma nell’attimo in cui il<br />
sorriso lo illuminava, come dopo la pioggia spunta<br />
il sereno, lui diventava più attraente che mai. Tra<br />
le ombre danzanti degli alberi lui pedalava con lei<br />
seduta sulla canna della bicicletta, cioè tra le sue<br />
braccia, un piacevole fischiettare le accarezzava le<br />
orecchie, attraversarono le ultime luci rosate del<br />
tramonto prima di entrare nella notte, arrivarono<br />
fino agli angoli più oscuri e segreti sotto i lampioni.<br />
I ragazzi li guardavano senza nascondere la loro<br />
ammirazione, grazie a lui You Ling aveva reso tutti<br />
suoi schiavi. Quella notte la pelle era vicina alla<br />
pelle, i lineamenti spigolosi dai tratti così duri, un<br />
simbolo di forza, una forza a cui però lei non aveva<br />
ceduto.<br />
Il dolore riesce a essere così reale, più reale della<br />
vita stessa. La febbre oscillava tra trentotto e mezzo<br />
e trentanove. La sensazione che la sua esistenza<br />
sarebbe trascorsa per sempre in quel modo dava a<br />
You Ling un insolito senso di spossatezza, le sue<br />
capacità reattive erano scese al minimo.<br />
“Figliola… Ling, tesoro di mamma, stai un po’<br />
meglio?” La madre Zuo Xinling era inginocchiata<br />
accanto al letto, tenendole la mano. Il padre You<br />
Guochen si piegò per sentire se il respiro della figlia<br />
era ancora accelerato. Stava scendendo la sera, loro a<br />
turno sarebbero stati vicino al letto, un minuto dopo<br />
l’altro, in ansia aspettando che le medicine facessero<br />
effetto.<br />
Il giorno dopo a lezione, l’aspetto di You Guochen<br />
attirò la curiosità dei suoi studenti: “Maestro You,<br />
com’è che avete gli occhi rossi? Sembrano quelli di<br />
un coniglio”.<br />
“Ho passato molte notti in bianco”.<br />
“Perché?”<br />
“Mia figlia è malata”.<br />
“Che cos’ha?”<br />
Il maestro You con il cuore trafitto dal dolore,<br />
diede un colpo di tosse: “Influenza e la febbre alta”.<br />
You Guochen conosceva l’origine del male della<br />
figlia. Lei con la bocca spalancata piangeva affranta,<br />
il viso raggrinzito in una massa, il dolore che la<br />
sfigurava in modo inconcepibile, singhiozzava<br />
con suoni inarticolati chiamando quel nome: “Tu<br />
Qiang, Tu Qiang, Tu Qiang…” Alla fine non ebbe<br />
più neppure la forza di lamentarsi, le lacrime<br />
scorrevano silenziose lungo le tempie fino ai<br />
capelli, poi le venne la febbre. Perché? Perché un<br />
bastardo, un estraneo riusciva a far soffrire sua<br />
figlia in quel modo? Se lui stesso fosse morto?<br />
Dubitava che la figlia avrebbe reagito in quel modo.<br />
Quando You Guochen ci pensava veniva sopraffatto<br />
dall’indignazione.<br />
Un giorno sul cancello del cortile si era imbattuto<br />
in Tu Qiang, gli aveva detto di andare via, voleva<br />
che lasciasse stare sua figlia. Lui e il ragazzo si<br />
erano trovati faccia a faccia, lui lo aveva sfidato con<br />
lo sguardo. I vicini stavano da un lato a osservare la<br />
scena, non poteva perdere la faccia, impulsivamente<br />
aveva alzato il braccio e gli aveva dato un ceffone.<br />
Quello subito gli aveva sferrato un pugno nel petto,<br />
una reazione veloce quasi animalesca. You Guochen<br />
si era fermato allibito e il ragazzo si era tirato<br />
indietro ed era corso via, scomparendo in un batter<br />
d’occhio senza lasciare traccia.<br />
Quel giorno You Guochen aveva picchiato sua<br />
figlia. Con la cinta di pelle, e anche a lui aveva<br />
provato dolore, forse ancora di più. Per quello, la<br />
moglie Zuo Xinling non gli parlò per una settimana.<br />
Madre e figlia lo guardavano come se fosse un<br />
nemico.<br />
Ora quel bastardo di un teppistello era morto, solo<br />
a questo pensiero You Guochen si sentiva un po’<br />
meglio.<br />
Era una notte molto tranquilla, avvolta in un<br />
silenzio che ricordava quello di un cimitero. Un<br />
fischiettare tenue come il filo di una ragnatela<br />
fluttuava nella quiete notturna. You Ling sicura<br />
di aver sentito fischiare, si mise a sedere, voleva<br />
scendere dal letto, mettersi le scarpe. Nell’attimo<br />
che seguì, la morte le mostrò il suo volto più atroce,<br />
già era proprio così, non avrebbe più visto Tu<br />
Qiang, mai più lo avrebbe incontrato. Quando ebbe<br />
compreso che il significato profondo della morte era<br />
un addio eterno, You Ling si irrigidì, cadde a terra<br />
con un tonfo e scoppiò in un pianto dirotto.<br />
2.<br />
Per i ragazzini nel cortile lui aveva mantenuto<br />
il suo appellativo, loro chiamavano Tu Gang<br />
“numero due” o “secondo fratello” e il suo ruolo<br />
nel gruppo era rimasto invariato. Ovviamente era<br />
48 49
tutta una falsa apparenza. Il cambiamento reale era<br />
avvenuto all’interno del corpo di Tu Gang, a volte<br />
d’improvviso gli veniva la nausea, da vomitare<br />
senza ragione, poi dopo due o tre minuti gli passava.<br />
Un mutamento più profondo c’era stato tra lui e i<br />
suoi genitori, la scomparsa del fratello non aveva<br />
reso più stretti i loro rapporti anzi il dolore li aveva<br />
allontanati l’uno dall’altro. Un risentimento oscuro,<br />
inspiegabile si era insinuato tra di loro. Nessuno<br />
sapeva perché avrebbe dovuto provare rancore, ma<br />
non riusciva ad annullare quel sentimento.<br />
Sua madre Fan Yun era seduta sul bordo del letto<br />
e in silenzio si asciugava le lacrime, suo padre Tu<br />
Jianli era seduto vicino a lei, esitante aveva alzato<br />
una mano e gliel’aveva posata sulla spalla. Tu Gang<br />
sopraggiunse d’un tratto nella stanza allora il padre<br />
di scatto indietreggiò allontanandosi, nessuno di loro<br />
disse una parola.<br />
Dalla palude del silenzio sepolcrale affiorarono<br />
spaventose bolle d’aria.<br />
Seduto al tavolo da pranzo Tu Gang a testa bassa<br />
si spingeva in bocca il cibo, le guance piene fino<br />
a scoppiare e ogni volta che inghiottiva sembrava<br />
che stesse per strozzarsi. Tu Jianli e Fan Yun<br />
masticavano a fatica, in silenzio. Percepivano<br />
il dolore del figlio più piccolo, ma cosa dire del<br />
loro dolore? Oltre a provare tormento, avevano<br />
anche perso la faccia, quanto sudiciume che non<br />
si meritavano avevano dovuto mandare giù. Forse<br />
non avrebbero dovuto far nascere quei figli. Ma loro<br />
erano militari rivoluzionari e dovevano mostrarsi<br />
forti.<br />
In modo sbrigativo smontarono il letto del figlio<br />
maggiore, per cancellare al più presto ogni sua<br />
traccia. Tu Gang si svegliava di notte e sollevando<br />
il corpo guardava da quella parte, il letto non c’era<br />
più sul serio. Allora si sdraiava, con le mani strette<br />
davanti al petto, ma non riusciva a tenere a bada<br />
la corrente calda che lo investiva, le lacrime aspre,<br />
salate gli bloccavano la gola impedendogli di<br />
respirare. Era costretto a tirarsi su a sedere contro<br />
la parete, con difficoltà inghiottiva una boccata<br />
dopo l’altra di aria schiumosa, fino a quando poco<br />
alla volta il suo respiro tornava normale. Dopo quel<br />
pianto, lui si calmava e si rimetteva a dormire.<br />
Quella carenza emotiva cominciava a sembrare<br />
una voragine, nel grigio di quel vuoto c’era un unico<br />
punto luminoso, una visione, You Ling. Quella<br />
notte aveva intravisto il suo corpo liscio, ogni volta<br />
che l’immagine gli tornava chiara in mente, senza<br />
volerlo il suo cuore accelerava i battiti, provava<br />
un senso di oppressione nel petto e il suo umore si<br />
turbava. Di nascosto la seguiva senza farsi accorgere,<br />
come un ladro. Non per se stesso, ma per proteggere<br />
qualcosa. Non gli era chiaro cosa fosse, sapeva solo<br />
che era qualcosa che apparteneva a suo fratello.<br />
Presto non ci fu bisogno di continuare il<br />
pedinamento perché You Ling riprese a mescolarsi<br />
agli altri ragazzi del cortile. La febbre era scesa e,<br />
un giorno dopo l’altro, incredibilmente la vita era<br />
tornata quella di prima. La sua gioventù e bellezza<br />
erano ancora lì in attesa, quando lei se ne accorse fu<br />
piacevolmente sorpresa, nel suo cuore conservava<br />
ancora il leggero dolore delle ferite, ma i suoi sensi<br />
percepivano la realtà come se fosse nuova di zecca.<br />
Non importa quale fosse stata allora l’importanza di<br />
Tu Qiang, ora il tempo lo aveva avvolto, uno strato<br />
dopo l’altro, nascondendolo in un luogo sempre<br />
più appartato. A volte Tu Gang sentiva dietro di sé<br />
il fratello che lo chiamava, si girava e non c’era<br />
nessuno. Una volta You Ling gli disse che lo aveva<br />
sentito fischiare e il cuore di Tu Gang si riscaldò.<br />
A quanto sembrava, loro due avevano le stesse<br />
sensazioni.<br />
50 51<br />
纸饭馆<br />
……<br />
在7.8级、震中烈度Ⅺ度的地震中,唐山消<br />
失,大地依然在喷水、冒沙、塌陷,传言有更大<br />
的地震,将把北京城毁灭。但这一切对尤玲没有<br />
丝毫意义。<br />
她躺在床上,想着涂强,在痛苦中打滚。如<br />
果地震要毁灭一切,那好,毁灭吧,她不在乎,<br />
她欢迎,但愿如此。<br />
那张脸多可爱啊!脸上的神情微带强悍,但<br />
笑容会在一瞬间布满脸庞,像雨过天晴,美不胜<br />
收。街道树影婆娑,他骑车带着她,坐在自行车<br />
的横梁上等于坐在他怀里,美妙的口哨声在耳畔<br />
吹拂,从瑰色的余晖中一直骑进夜晚,骑进路灯<br />
下隐秘的角落。男孩儿们的目光中掩不住羡慕,<br />
所有的人都因为他而变成她的奴仆。那一夜肌肤<br />
紧贴着肌肤,棱角分明的骨骼硬硬的,象征着力<br />
量,可她竟没有屈从那力量,没有。<br />
悲痛是如此真实,比生命本身还要真实。体<br />
温一直在三十八度五到三十九度之间徘徊。一种<br />
会永远这样存在下去的感觉让尤玲异常衰弱,反<br />
应能力减到最低。<br />
“闺女……玲儿,妈的宝,你好点儿吗?”<br />
妈妈左金玲跪蹲在床前,拉着女儿的手。爸爸尤<br />
国臣俯下身子,倾听女儿的呼吸是否依然急促。<br />
夜晚来临,他们轮流守护在床边,一分钟一分钟<br />
地挨着,急切期待药物发挥作用。<br />
第二天上课的时候,尤国臣的模样引起学生<br />
们的好奇:“尤老师,你的眼睛怎么红了,像兔<br />
子的眼睛。”<br />
“因为我好几夜没睡觉。”<br />
“你为什么不睡觉?”<br />
“因为我女儿病了。”<br />
“她得了什么病?”<br />
尤老师的心被刺痛,干咳一声:“感冒,发<br />
高烧。”<br />
尤国臣知道女儿生病的原因。女儿咧着嘴大<br />
声痛哭,脸扭成一团,不可想象地难看,泣不成<br />
声地叫着那个名字:“涂强,涂强,涂强……”<br />
终于哭不动了,眼泪顺着额角无声地流进头发,<br />
然后开始发烧。为什么?为什么一个和他们一家<br />
毫不相干的混蛋小子会让他的女儿伤心到如此程<br />
度,假如是他自己死了呢?他不信女儿会这样。<br />
想到这儿尤国臣心上忿忿难平。<br />
有一天他在院子门口撞上过涂强,他让他<br />
走,别再缠着他女儿。男孩儿和他脸对脸,目光<br />
直逼他的目光。街坊们在一旁看着,他丢不起这<br />
个脸,冲动地挥手煽了男孩儿一耳光。立刻他的<br />
胸口就挨了一拳,像动物的反应那么快。尤国臣<br />
呆住,而男孩儿扭身跑开,眨眼之间消失得无影<br />
无踪。<br />
那天尤国臣打了女儿。皮带抽在女儿身上,<br />
也抽痛了他自己,也许更疼。为此,妻子左新玲<br />
一个礼拜没有和他说话。母女二人看他就像看一<br />
个敌人。<br />
现在那个混蛋小流氓死了,唯有想到这一点<br />
尤国臣才感觉舒畅些。<br />
夜静极了,静得像坟墓。细若游丝的口哨在<br />
静夜里飘荡。尤玲确信自己听到了口哨声,坐起<br />
来,想下床穿鞋。在接下来的瞬间,死亡向她展<br />
示了最残忍的面目,是的,就是这样,她不可能<br />
再看到涂强,永远永远也看不见了。当意识到死<br />
亡的这一层含义,永别,尤玲浑身僵直,咕咚倒<br />
下去,“哇”地大哭出来。<br />
二<br />
大院的孩子们沿用过去的称呼,把涂刚叫做<br />
老二或者二哥,他在团伙中的角色似乎没有改<br />
变。然而这是假像。真正的变化发生在涂刚的体<br />
内,有时他会忽然感到恶心,想吐,没有原因,<br />
过两三分钟就好了。更深刻的变化发生在他和父<br />
母之间,哥哥的离去并没有使他和父母关系紧<br />
密,悲痛反而把对方推得更远。一种说不清道不<br />
明的怨恨阻隔在他们中间。没人知道该怨恨什<br />
么,可怨恨的感情无法消除。<br />
妈妈范云在床沿上无声地抹眼泪,爸爸涂尖<br />
里在她身边坐下,迟疑地抬起一支手放到她肩<br />
上。涂刚突然闯进房间,爸爸迅速抽身走开,谁<br />
也没有说一句话。<br />
死寂的沼泽冒出吓人的气泡。<br />
饭桌上涂刚闷头扒饭,腮帮子塞得鼓鼓的,<br />
吞咽时几乎哽噎。涂尖里和范云同样费力地咀嚼<br />
着,默不作声。他们能感觉到小儿子的痛苦,可<br />
他们的痛苦呢?除了痛苦他们还丢尽了脸,吞下<br />
了多少本不该属于他们的污秽。也许他们就不该<br />
生他们。革命军人啊,你应该是坚强的。<br />
坚决拆掉大儿子的床,尽快抹平痕迹。涂刚<br />
在夜里醒来欠起身张望,床确实不在了。他躺<br />
下,两手相握放在胸脯上,但压不住汹涌的热<br />
流,咸涩的泪水堵住嗓子眼儿令他无法呼吸,他<br />
不得不坐起来,靠着墙,艰难地吞咽着大团大团<br />
带泡沫的空气,让自己一点点喘过气来。哭过之<br />
后,平静地睡着了。<br />
感情世界的缺口像一个空洞,灰色的虚空中<br />
只有一个亮点,一个幻影,那就是尤玲。那天夜<br />
里涂刚看到了她光溜溜的身体,每当那鲜明的印<br />
象窜出,心跳就不由加快,胸口憋闷,情绪烦<br />
乱。他悄悄跟踪尤玲,像贼一样不让她发现。跟<br />
踪尤玲不是为了自己,绝不是,而是要保卫一样<br />
东西。他不去想那究竟是什么,只觉得那是属于<br />
哥哥的东西。<br />
很快,不用再跟踪,因为尤玲又和大院的孩<br />
子们混在一起。烧退了,一天又一天,生活不可<br />
思议地恢复成原来的样子。青春和美丽都在原地<br />
等待着,再次遇到它们时尤玲感到惊喜,心上还<br />
留着些微的刺痛,感官却格外新鲜。不管涂强曾<br />
经意味着什么,时间都把他一层层包裹起来,藏<br />
到一个越来越隐秘的去处。偶尔,涂刚会听到哥<br />
哥在身后叫他,一回头,谁都没有。有一次尤玲<br />
告诉他听见涂强吹口哨,涂刚的心一热。原来他<br />
们有相同的感受。
Il sogno della camera rossa<br />
Il sogno della camera rossa è il capolavoro della letteratura cinese classica. È un romanzo<br />
semiautobiografico attribuito a Cao Xueqin, uno scrittore vissuto nel XVIII secolo sotto l’ultima dinastia<br />
mancese dei Qing.<br />
Il libro rievoca la caduta di una famiglia nobile, quella dei Jia, che dopo aver conosciuto giorni fausti<br />
nell’entourage dell’imperatore, perde brutalmente la fiducia imperiale, e cade in rovina. La decadenza<br />
della famiglia Jia riflette il declino della famiglia stessa dell’autore Cao Xueqin, contemporaneo a quello<br />
della dinastia e dell’epoca mancese. Il romanzo traccia un ritratto sofisticato delle relazioni interpersonali e<br />
descrive la complessa psicologia dei numerosi membri di questa grande famiglia.<br />
Protagonista del romanzo è Jia Baoyu, così chiamato per il pezzo di giada (yu in cinese) che gli era stato<br />
messo in bocca al momento della nascita. Protetto dai parenti e dalla famiglia, Baoyu (Tesoro di Giada) viene<br />
cresciuto nella speranza di fargli conoscere le soddisfazioni materiali di questo mondo ovvero la gloria e il<br />
potere, ma lui preferisce trascorrere il suo tempo circondato dalle sue giovani cugine e dai suoi numerosi<br />
servitori, che personificano ai suoi occhi un mondo di bellezza e di purezza a cui egli aspira.<br />
Un giorno dirà che il suo più grande rimpianto è stato quello di essere un uomo.<br />
Buona parte del romanzo è consacrata alla descrizione della relazione amorosa tra Baoyu e Lin Daiyu,<br />
amore reso impossibile dall’opposizione degli anziani della famiglia che hanno previsto per Baoyu un<br />
matrimonio combinato, come era allora in uso.<br />
Lin Daiyu è una giovane bella e fragile, dal carattere fiero e amante della solitudine. In un celebre<br />
passaggio, Lin Daiyu seppellisce petali di fiori in segno di lutto, volendo così evocare la fine della sua<br />
gioventù e della sua bellezza. Di fatto, la fragilità fisica e psicologica non le permetteranno di sopravvivere ai<br />
tormenti del suo destino familiare.<br />
Due figure femminili risaltano tra i circa novecento personaggi che popolano il romanzo. La prima è Xue<br />
Baochai, scaltra e soprattutto pragmatica, amica di Lin Daiyu ma allo stesso tempo sua rivale, che le contende<br />
l’amore di Baoyu. Sarà lei che alla fine lo sposerà. La seconda è Wang Xifeng, la matrona della famiglia che<br />
amministra il quotidiano della casa con competenza, ma mostrandosi talvolta malvagia e viziosa.<br />
Un secolo dopo, il romanzo viene più volte adattato al cinema (almeno una ventina di film a partire dal<br />
1950), e diviene oggetto di serie televisive o di opere. Una fioritura di libri, commentari, saggi (Wang Meng,<br />
Liu Zaifu o Liu Xinwu), cartoni animati, adattamenti, o anche volumi di pregio sono stati pubblicati sul suo<br />
soggetto, e un intero settore della ricerca letteraria cinese, definito ‘hongxue” (studi sul Sogno della Camera<br />
Rossa) gli è stato consacrato. Resta il romanzo più noto e più apprezzato di tutta la letteratura cinese.<br />
Laurent Ballouhey<br />
(Giornalista e scrittore francese, vive in Cina da oltre trent’anni. Insieme a Wu Hongmiao ha tradotto Il<br />
sogno della camera rossa, edizioni Bibliothèque de l’Image, 2009, con illustrazioni di Sun Wen)<br />
Morta Edoarda Masi<br />
Sua la prima traduzione in italiano del Sogno della Camera rossa<br />
Nata nel 1927 a Roma è morta a fine luglio. Aveva trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Parma, vivendo<br />
da subito tra i libri (il padre dirigeva la Biblioteca Palatina). È stata docente di <strong>Letteratura</strong> cinese all’Istituto<br />
universitario orientale di Napoli. Ha vissuto a Pechino e a Shanghai, dove ha insegnato lingua italiana<br />
all’Istituto universitario di Lingue straniere. Tra le sue opere: La contestazione cinese (1968); Per la Cina<br />
(1978), Breve storia della Cina contemporanea (1979), Il libro da nascondere (1985), Ritorno a Pechino<br />
(1993), Storie del bosco letterario (2002). Ha tradotto dal cinese Il sogno della camera rossa di Cao Xueqin<br />
(1964), Città di gatti di Lao She (1986), i Dialoghi di Confucio (1989), Chuanqi, storie fantastiche Tang<br />
(1994). Per Quodlibet ha curato due volumi di Lu Xun, Erbe selvatiche (2003) e La falsa libertà (2006), e<br />
ha pubblicato l’indimenticabile Cento capolavori della letteratura cinese. Ha lungamente collaborato con il<br />
quotidiano «il manifesto».<br />
红楼梦<br />
《红楼梦》是中国古典文学的巅峰之作。作者曹雪芹生活在十八世纪中国的最后一个王朝——<br />
满清王朝,这部著作也被视为他的半自传作品。<br />
小说讲述了贵族家庭——贾家的兴衰史,由于与<br />
皇室沾亲,贾家曾风光一时,之后由于失去了皇室的<br />
宠信,整个家族逐渐走向毁灭。贾家的没落反应的即<br />
是同在满清王朝的作者曹雪芹家族的际遇。小说绘制<br />
了一幅大家庭中复杂的人际关系的肖像,并精心描绘<br />
了这个庞大家族中众多成员的微妙心理。<br />
小说的主人公是贾宝玉,他名字的由来,缘自出<br />
生的时候嘴中含着一块宝玉。被父母和家族成员宠爱<br />
着,宝玉自小在养尊处优的环境中成长,他被寄予重<br />
望:获取功名利禄,然而他宁愿终日被年轻的姐妹和<br />
丫鬟们包围着,她们为他构筑了一个美丽而纯净的世<br />
界。<br />
有一天,他说自己最大的遗憾就是身为一个男<br />
人。<br />
小说的很大篇幅都用来描写宝玉和林黛玉之间的<br />
关系,由于家族中长者的反对,他们之间的爱情无法<br />
结成正果,宝玉像那个时代的大部分人一样,必须依<br />
父母之命与他人成婚。<br />
林黛玉是一个脆弱的年轻女孩,她性格刚烈,天<br />
性孤僻。小说中有一个著名的场景,林黛玉悲痛的埋<br />
葬落下的花瓣,这昭示着她的青春和美丽也将遭受同<br />
样的命运。实际上,她的脆弱是身心双方面的,这使<br />
她无法在家族命运带来的痛苦折磨中存活。<br />
在小说的900多个女性角色中,还有两个女性脱颖而出。一个是薛宝钗,她天性乖巧而识时务,<br />
她是黛玉的朋友同时又是对手,是与她争夺宝玉的情敌,最终与宝玉结婚。另一个是王熙凤,地位<br />
高贵,强势掌管着府中的日常事务,时而显示出邪恶和狠毒的一面。<br />
一个世纪后,这部小说曾多次被改编成电影(自1950年起至少20次被搬上大银幕),并成为电<br />
视剧和戏曲的主要素材。与其相关的各类书籍、评论、散文层出不穷(如:王蒙、刘再复、刘心<br />
武),动画片、改编作品以及珍藏本也不断地出版,中国文学界也因此产生了一个新的门派,被称<br />
之为“红学”(也就是专门研究红楼梦的学派)。堪称中国文学史上最令人瞩目和饱受赞誉的作<br />
品。<br />
艾多阿尔达·马西逝世<br />
她是《红楼梦》意大利文版的第一位翻译<br />
1927年生于罗马,2011年7月底逝世。她在帕尔马度过了童年和青少年时代,很早就徜徉在书的<br />
海洋中(她的父亲是皇家图书馆的负责人)。她曾在那不勒斯东方大学中国文学专业任教。她曾在<br />
北京和上海生活,并在北京语言学院教授意大利语。她的著作包括:《中国的批判》(1968年);<br />
《为中国》(1978年);《当代中国简史》(1979年);《隐匿的书籍》(1985年);《重返北<br />
京》(1993年);《文林史》(2002年)。主要译著包括:曹雪芹的《红楼梦》(1964年);老舍<br />
的《猫城记》(1986年);《论语》(1989年);《唐代传奇故事》(1994年)。她还与意大利<br />
Quodlibet出版社合作出版了鲁迅的两部著作《野草》(2003年)和《伪自由书》(2006年),并出版<br />
了令人难忘的《中国文学的百部名著》。此外,她还同意大利《宣言报》长期合作。<br />
(吴悦 译)<br />
52 53<br />
罗朗
La bella Italia<br />
Arte e identità delle città capitali<br />
“E pluribus unum” recita la sentenza in latino<br />
che sostiene e giustifica la costituzione degli Stati<br />
Uniti d’America. Qualcosa di analogo è accaduto<br />
in Italia nel 1861. Con la differenza che, qui da noi,<br />
le specificità storiche e culturali fra i diversi stati<br />
della Penisola erano ben più grandi di quanto non<br />
fossero fra le “nazioni” della nascente America. Che<br />
l’Italia fosse patria comune, unita dalla lingua, dalla<br />
religione, dall’eredità consegnataci da Roma antica,<br />
questo lo si è sempre saputo. Fino dai tempi di<br />
Dante Alighieri e di Francesco Petrarca. Su un tale<br />
comune e condiviso sentire si sono innestate le storie<br />
particolari delle singoli capitali preunitarie: Torino<br />
e Milano, Genova e Bologna, Firenze e Venezia,<br />
Napoli, Roma, Palermo. Ognuna di queste capitali<br />
è stata ed è in diverso modo rappresentativa dei<br />
differenti destini, delle particolari identità dei popoli<br />
d’Italia.<br />
Chiunque abbia anche solo sfogliato un manuale<br />
di storia o, meglio ancora, di storia dell’arte<br />
sa che le capitali degli stati preunitari hanno<br />
conosciuto vicende antiche e gloriose, ognuna<br />
segnata da specifici caratteri distintivi. Alla vigilia<br />
del 1861, le capitali d’Italia si erano date una<br />
loro auto-rappresentazione che teneva insieme<br />
vicende storiche, fenomeni letterari ed artistici,<br />
temperamenti dei popoli, destini, attese e speranze<br />
all’appuntamento dell’unità nazionale.<br />
La mostra, che ha avuto la sua prima sede a Torino<br />
alla Venaria Reale (19 marzo - 11 settembre 2011),<br />
sarà a Firenze a Palazzo Pitti, e darà immagine alle<br />
Italie che la Storia chiamò a diventare Italia. Il nostro<br />
è il Paese delle “differenze”. Oggi, nel tempo della<br />
globalizzazione, ci accorgiamo che le “differenze”<br />
che i popoli d’Italia di sé stessi avevano (e per nostra<br />
grande fortuna ancora hanno) alla vigilia del fatale<br />
1861. Almeno 350 opere d’arte provenienti dai<br />
musei d’Italia e del mondo racconteranno l’identità<br />
delle capitali italiane preunitarie. Ogni capitale sarà<br />
significata da opere d’arte, da documenti ed oggetti<br />
in certo senso identitari, in grado cioè di significare<br />
e di ricostruire il profilo storico e i termini delle<br />
auto-rappresentazioni. Per cui Torino è l’Armata, la<br />
Metallurgia, la Corte. Milano è Leonardo da Vinci,<br />
è la religiosità dei Borromeo, è l’Illuminismo, è il<br />
dialogo costante e fecondo con l’Europa. Venezia<br />
è la grande pittura di Tiziano e di Veronese, è il<br />
profumo d’Oriente, è il mito della città inimitabile.<br />
Firenze è la lingua e le arti con Donatello, con<br />
Botticelli, con Michelangelo. Bologna, la seconda<br />
città dello Stato Pontificio, è il prestigio della sua<br />
Università ed è l’ideale classico che da Raffaello<br />
arriva a Guido Reni. Roma è la gloria dell’Antichità<br />
Classica e della Religione; due elementi unificanti<br />
destinati a tenere insieme la nuova Italia.<br />
C’è poi Genova, capitale finanziaria nell'Europa<br />
della Controriforma e degli Assolutismi, la città che<br />
ha saputo trasformare il profitto bancario nei Rubens,<br />
nei Van Dyck, nei palazzi più belli della Cristianità.<br />
E infine ci sono le due capitali del Regno: Napoli<br />
e Palermo. C’è la Napoli degli Aragona e dei<br />
Borbone, di Caravaggio e di San Gennaro, dei<br />
Lazzari e di Masaniello; la Palermo di Federico<br />
Imperatore, del Feudo, dei Baroni riottosi, della<br />
autonomia continuamente affermata e continuamente<br />
contrastata. Per governare un progetto così vasto<br />
occorreva coinvolgere studiosi specialisti titolari di<br />
autorevolezza insieme accademica e istituzionale.<br />
Per il coordinamento generale di Antonio Paolucci<br />
i settori dedicati alla immagine storica ed artistica<br />
delle capitali preunitarie sono stati affidati ad Enrica<br />
Spantigati per Torino, a Pietro Marani per Milano, a<br />
Piero Maria Boccardo per Genova, a Giandomenico<br />
Romanelli per Venezia, ad Andrea Emiliani per<br />
Bologna, a Cristina Acidini e Maria Sframeli per<br />
Firenze, ad Antonio Paolucci per Roma, a Pierluigi<br />
De Castris per Napoli, a Vincenzo Abbate per<br />
Palermo. Qual era l'identità culturale delle capitali<br />
d'Italia all'anno 1861, come i cittadini di Milano o di<br />
Napoli, di Firenze o di Palermo vedevano sé stessi<br />
e come gli artisti li hanno nei secoli rappresentati.<br />
Questo è l’obiettivo della mostra. Le “differenze”,<br />
rimanendo tali, si sono risolte in Unità. È questo<br />
il “miracolo” italiano che il 1861 ha inaugurato.<br />
Di questo parlerà la mostra che celebra i primi<br />
centocinquanta anni dalla unificazione del Paese.<br />
Firenze, Palazzo Pitti<br />
11 ottobre 2011 - 4 marzo 2012<br />
美丽的意大利<br />
意大利城市的艺术和特质<br />
“合众为一”,这是支持和捍卫美利坚合众<br />
国宪法的一句拉丁文。1861年,这句拉丁文所表<br />
述的事件也同样发生在意大利。不同的是,在我<br />
们的国家,半岛上不同地区的历史和文化都具<br />
有其特殊性,比新生的美利坚合众国各州之间的<br />
区别还要显著。众所周知,作为统一的祖国,意<br />
大利在语言上、宗教上,以及对古罗马传统的承<br />
袭上都是一致的。从但丁和彼特拉克时代开始即<br />
是如此分享着相同的基础。统一前的每个单独城<br />
邦都沿袭了自己独特的历史传统:都灵和米兰,<br />
热那亚和博洛尼亚,佛罗伦萨和威尼斯,那不<br />
勒斯,罗马,巴勒莫。每个城市的不同命运,<br />
生活在那里的人们不同的个性,使她们各具代表<br />
性。任何读过一点历史——如果读过一点艺术史<br />
更好——的人都应该了解,统一前的意大利各城<br />
市都拥有古老而荣耀的历史,并以其独一无二的<br />
个性为标志。1861年前夕,意大利城市自身的特<br />
色体现在她们的历史事件、文学和艺术作品和人<br />
民气质中,对国家统一的期待和渴望势不可挡。<br />
展览的第一站于2011年3月19日至9月11日在都灵<br />
的维纳利亚皇宫(Venaria Reale)举办,之后将<br />
前往佛罗伦萨的皮蒂宫。我们的国家是个拥有<br />
“不同”的国家。在如今这样一个全球一体化的<br />
时代,1861年前不同地区意大利人民身上所特有<br />
的“不同”到今天依然存在,我们为此感到十分<br />
幸运。来自意大利和全世界博物馆中的至少350<br />
件艺术品,讲述着统一前意大利各城市的个性。<br />
具有代表性的艺术品、史料文件和物件代表着自<br />
己的城市,讲解和构筑城市的历史线索和独特魅<br />
力。比如军团,冶金学和宫廷令人想起都灵。莱<br />
奥纳多·达·芬奇,博罗梅奥主教,启蒙运动,<br />
与欧洲其他国家密切而成果丰硕的交流是米兰的<br />
特色。威尼斯则因提香和维罗内塞杰出的画作、<br />
来自东方的香料而成为一座无法复制的神秘城<br />
市。佛罗伦萨是意大利语的基地,多纳泰洛、波<br />
提切利和米开朗基罗的艺术造诣令人难忘。博洛<br />
尼亚是教皇国的第二城市,拥有最古老的大学,<br />
从拉斐尔到盖得·雷尼,无不体现其古典主义理<br />
想家园的地位。罗马拥有古老文明和宗教传统的<br />
荣耀,这两个因素使新的意大利紧密的团结在一<br />
起。在反对改革和推崇专制主义的时代,热那亚<br />
是欧洲的金融之都,她将银行利润用于投资鲁本<br />
斯和安东尼·凡·戴克,从而拥有了最华美的基<br />
督教建筑。最后,我们再来看看王国的另外两个<br />
城市:那不勒斯和巴勒莫。阿拉贡和波旁王朝,<br />
卡拉瓦乔和圣热内罗,拉扎里和马萨涅罗都是那<br />
不勒斯的不二标志;巴勒莫拥有费德里克王朝,<br />
封建制度,好斗的巴罗尼家族,这是一片长久以<br />
来自治而又不断受到挑战的土地。为了策划如此<br />
庞大的项目,众多专家学者、大学和研究机构的<br />
教授们的参与是不可或缺的。安东尼奥·帕乌鲁<br />
奇是项目的总协调人,统一前各城市的历史和艺<br />
术照片的负责人如下——都灵部分:恩瑞卡·斯<br />
班迪加蒂,米兰部分:皮尔特罗·马拉尼,热那<br />
亚部分:皮耶罗·玛利亚·博卡尔多,威尼斯部<br />
分:蒋多梅尼克·罗马内利,博洛尼亚部分:安<br />
德烈·艾米利亚尼,佛罗伦萨部分:克里斯蒂娜<br />
·阿奇蒂尼和玛利亚·丝芙拉梅里,罗马部分:<br />
安东尼奥·宝鲁其,那不勒斯部分:皮埃尔路易<br />
奇·德·卡斯特里斯,巴勒莫部分:维琴佐·阿<br />
巴特。1861年意大利各城市具有怎样的文化特<br />
色,米兰或那不勒斯,佛罗伦萨或巴勒莫的市民<br />
是如何认知自己的,艺术家们在几个世纪中是如<br />
何描绘这些城市的?这就是举办这次展览的目<br />
的。“不同”留下了,同时也在统一中融合。这<br />
就是1861年开启的意大利奇迹。谨以此展览献给<br />
意大利统一的第一个150周年。<br />
佛罗伦萨的皮蒂宫<br />
2011年10月11日至2012年3月4日<br />
54 55
CASA DI GIULIETTA<br />
L’edificio, risalente al XIII sec., fu a lungo<br />
proprietà della famiglia Cappello, il cui<br />
stemma è scolpito sull’arco interno del cortile.<br />
L’identificazione dei Cappello con i Capuleti ha dato<br />
origine alla convinzione che lì sorgesse la casa di<br />
Giulietta, eroina della tragedia di Shakespeare (in<br />
realtà mai esistita). L’aspetto attuale dell’edificio<br />
deriva dal radicale restauro operato all’inizio del<br />
XX sec., teso a costruire l’immagine di una dimora<br />
medievale ideale (di quella originale, soprattutto<br />
degli interni, non era rimasto quasi nulla).<br />
L’edificio presenta una bella facciata interna in<br />
mattoni a vista, un portale in stile gotico, finestre<br />
trilobate, una balaustra che mette in comunicazione<br />
dall’esterno i vari corpi della casa e, ovviamente, il<br />
famoso balcone.<br />
All’interno sono esposti arredi del XVI-XVII sec.,<br />
affreschi relativi alle vicende di Romeo e Giulietta<br />
e ceramiche rinascimentali veronesi. Le sale<br />
dell’ultimo piano sono coperte da un soffitto ligneo<br />
trilobato, con cassettoni dipinti d’azzurro e stelle<br />
dorate.<br />
Nel cortile è collocata la statua in bronzo di<br />
Giulietta, di Nereo Costantini.<br />
CASA DI GIULIETTA<br />
Via Cappello, 23<br />
Tel. 045.8034303<br />
Orari d’apertura<br />
Da martedì a domenica ore 9-19<br />
Il lunedì dalle 13.30 alle 19.30<br />
朱丽叶之家<br />
这幢始建于十三世纪的古建筑曾长期归属卡<br />
佩罗家族所有,他们的族徽就刻在庭院内的拱门<br />
上。经卡佩罗和卡普雷提家族鉴定,人们确信朱<br />
丽叶——这个莎翁悲剧里的女主角(事实上她从<br />
未存在过)——的房子就在那里。建筑现在的模<br />
样源于二十世纪初的彻底重修,旨在建造一座理<br />
想的中世纪住宅(它原始的模样,尤其是建筑内<br />
部,几乎什么都没有剩下)。<br />
这幢建筑物外观十分漂亮,其内部由砖砌<br />
成,有一扇哥特式大门,三叶形的窗户,以及连<br />
接房屋内外的,当然还有那个著名的阳台。<br />
房间内展出的是十六、十七世纪的家具,还<br />
有讲述罗密欧与朱丽叶故事的壁画,以及维罗纳<br />
文艺复兴时期的陶瓷。顶层的房间覆盖着绘有金<br />
色星星的蓝色花格平顶式木制三叶状天花板。<br />
庭院中则伫立着由内雷奥·克斯坦蒂尼设计<br />
的朱丽叶铜像。<br />
朱丽叶之家<br />
卡佩罗路23号<br />
电话:045-8034303<br />
开放时间<br />
周二至周日9:00-19:00<br />
周一13:30-19:30<br />
(吴悦 译)<br />
CLUB GIULIETTA<br />
Mondo non v’è al di là delle mura di Verona...<br />
Qui dove vive Giulietta è il Paradiso.<br />
56 57<br />
Shakespeare<br />
Sembra risalire al 1937 l’arrivo della prima lettera<br />
indirizzata a “Giulietta, Verona”. A raccogliere la<br />
missiva fu Ettore Solimani, allora custode della<br />
tomba di Giulietta, collocata proprio in quell’anno<br />
dal Comune di Verona nella cripta di S.Francesco al<br />
Corso (mentre fino ad allora il sarcofago si trovava<br />
all’esterno della chiesa).<br />
Solimani rispose con grande entusiasmo e<br />
passione a centinaia di lettere, creando così una rete<br />
di corrispondenza con tutto il mondo.<br />
La sua eredità venne poi raccolta da Gino<br />
Beltramini, giornalista e poeta veronese, ed oggi la<br />
posta è gestita dal Club di Giulietta, un’associazione<br />
di volontariato che promuove spettacoli ed eventi<br />
letterari nel mito dell’eroina di Shakespeare, simbolo<br />
dell’amore impossibile.<br />
In quasi settant’anni, sono decine di migliaia le<br />
missive giunte da ogni dove in tutte le lingue mondo.<br />
Nel 1993, per dar merito alle lettere più belle<br />
è nato il premio “Cara Giulietta”, ormai un<br />
appuntamento ideale a Verona per tutti coloro che<br />
prendono carta e penna per rivolgersi all’icona<br />
dell’amore eterno.<br />
La premiazione avviene, ovviamente, a San<br />
Valentino, festa degli innamorati, alla Casa di<br />
Giulietta.<br />
www.julietclub.com<br />
朱丽叶俱乐部<br />
维罗纳城墙之外没有世界...<br />
朱丽叶生活的地方就是天堂<br />
——莎士比亚<br />
第一封写着“朱丽叶,维罗纳”收的信件寄<br />
到这里似乎可以追溯到1937年。收到信件的人是<br />
艾托雷·索里马尼,那时他是朱丽叶墓的看守<br />
人。那一年维罗纳市政府刚刚决定将墓穴安放在<br />
圣·弗朗西斯卡教堂的地下室中(在那以前石棺<br />
一直存放在教堂外)。<br />
索里马尼以极大的热情和激情回复了成百上<br />
千封信件。一张和全世界之间的通信网就这样形<br />
成了。<br />
在他之后,维罗纳记者及诗人奇诺·贝尔特<br />
拉米尼接替了他的工作。今天,朱丽叶信箱的管<br />
理者是朱丽叶俱乐部,这是一个由志愿者组成的<br />
协会,其目标是为了推广与朱丽叶——这一莎翁<br />
笔下不可能之爱的象征者——相关的演出和文学<br />
活动。<br />
在将近七十年的时间里,用不同语言写就的<br />
成千上万封信件从世界各地寄到这里。<br />
1993年,为奖励笔触最为优美的信件,“亲<br />
爱的朱丽叶”奖应运而生。如今,对于那些希望<br />
通过笔表达对永恒爱神的倾慕之情的人来说,这<br />
一奖项的评比无疑给他们提供了最理想的方式。<br />
当然,该奖项的颁奖仪式将于情人节时在朱<br />
丽叶之家举行。<br />
(吴悦 译)
L’Arena di Verona<br />
Il monumento, simbolo della città, deve il suo<br />
nome al toponimo latino che indica la sabbia, che ne<br />
ricopriva la platea.<br />
È il terzo anfiteatro romano per dimensioni (dopo<br />
il Colosseo e l’anfiteatro di Capua), giunto in buono<br />
stato conservativo fino ai giorni nostri. I Romani<br />
lo costruirono nella prima metà del I sec. d.C., per<br />
ospitare gli spettacoli di cui erano particolarmente<br />
appassionati: i combattimenti fra gladiatori e le<br />
cacce agli animali feroci ed esotici.<br />
Eretto all’esterno delle mura cittadine (per poterlo<br />
rendere più facilmente raggiungibile dalle zone<br />
limitrofe e per tenere fuori dall’abitato una possibile<br />
fonte di affollamento e violenze), l’edificio è stato<br />
costruito mantenendo l’orientamento dei suoi assi<br />
e dei sistemi di drenaggio delle acque rispetto al<br />
reticolo viario urbano dell’epoca romana. L’Arena<br />
venne utilizzata per secoli come fonte di materiale<br />
edilizio di reimpiego, nella costruzione di successivi<br />
edifici cittadini: questa è la causa principale della<br />
sua attuale incompletezza. A farne pesantemente le<br />
spese è stato l’anello di cinta esterno, già intaccato<br />
nel VI sec., poi distrutto dal terremoto del XII sec.<br />
Tale anello era costituito da un triplo ordine di<br />
arcate sovrapposte, in stile architettonico tuscanico<br />
ed era fatto interamente di pietra calcarea della<br />
Valpolicella, bianca e rosata. Lavorato a bugnato,<br />
l’altezza complessiva era di circa 31 metri. Oggi,<br />
del rivestimento esterno rimane solo una piccola<br />
porzione, la cosiddetta “Ala”, di quattro campate. Si<br />
conserva pressoché integro, invece, l’anello interno<br />
a due ordini di 72 arcate in pietra, che formano<br />
un’ellisse di circa 140X110 metri.<br />
Della ricca decorazione scultorea di cui<br />
sicuramente era dotato l’edificio, rimane poco. I<br />
reperti più importanti sono conservati al Museo<br />
Civico Archeologico.<br />
L’Arena fu sempre utilizzata per manifestazioni<br />
spettacolari. Dopo i giochi del periodo romano, nel<br />
Medioevo e fino a metà del XVIII sec. vi si tenevano<br />
giostre e tornei. Dal 1913, l’Arena è diventata sede<br />
del più importante teatro lirico all’aperto del mondo,<br />
con la possibilità di offrire fino a 22.000 posti<br />
(in epoca romana si suppone si arrivasse a circa<br />
30.000 posti). L’enorme spazio del palcoscenico<br />
consente, durante il periodo estivo, l’allestimento<br />
di una stagione lirica caratterizzata anche da<br />
rappresentazioni grandiose, con particolare rilievo<br />
per le opere verdiane. Fiore all’occhiello della lirica<br />
all’Arena sono i colossali allestimenti per l’Aida.<br />
维罗纳古竞技场<br />
维罗纳古竞技场是城市的标志性建筑,她的<br />
名字来自一种沙子的拉丁文名称,覆盖竞技场观<br />
众席的就是这种沙子。<br />
作为古罗马式圆形露天剧场,维罗纳露天剧<br />
场的规模排在世界第三(最大的是罗马古斗兽<br />
场,其次是卡普阿大剧院),直至今日仍保存完<br />
好。罗马人在公元一世纪中期建造了剧场,目的<br />
是为了招待那些观看角斗士和残暴的异国野兽厮<br />
杀而乐此不疲的看客。<br />
为了从城市交界处更加容易到达,同时避免<br />
有可能发生的拥挤和暴力事件涉及居住区,竞技<br />
场建在城墙之外,根据古罗马时代的道路分布设<br />
计了建筑的轴线方向和排水系统。在后来的几个<br />
世纪,建造其他城市建筑时,人们经常从竞技场<br />
拆取建筑材料进行二次利用:这就是其目前样貌<br />
不完整的主要原因。毁坏最为严重的是外部环形<br />
护墙,在六世纪就已被损坏,之后在十二世纪发<br />
生的地震中被摧毁。环形外墙由三层连拱结构组<br />
成,为德斯金式建筑风格,全部由白色和玫瑰色<br />
的瓦尔波利切拉石灰石构成。经过砌琢石加工,<br />
总高度约为31米。如今,护墙仅存一小部分,就<br />
是所谓的“翼”(Ala),只剩下四座拱门。而<br />
内部环形护墙依然保存完整,由石头砌成的两层<br />
72连拱结构呈椭圆状,规格为140x110米。<br />
古竞技场曾经拥有丰富的雕塑装饰,如今已<br />
所剩无几。得以留存下来的最重要的几件文物目<br />
前保存在市立考古博物馆中。<br />
露天剧场经常被用来举办演出。古罗马时代<br />
的游戏结束后,从中世纪到十八世纪,这里主要<br />
用来举办马上比武和其他竞赛。从1913年开始,<br />
这里成为全世界最重要的露天歌剧演出场所,最<br />
多能够提供22000个座位(据推测,在古罗马时<br />
代可以设置约30000个座位)。夏季,舞台的巨<br />
大空间能够满足歌剧宏大的布景需求,尤其是威<br />
尔第作品所描述的场景。露天剧场曾举办过的歌<br />
剧演出中最为人称道的就是《阿依达》中辉煌的<br />
布景。<br />
60 61
NO.10<br />
Il SAPERE DEI PIACERI 美食风向标<br />
La cucina e i prodotti gastronomici di Verona,<br />
come per molte città del nord Italia, sono spesso<br />
diversi da quello che è nell’immaginario, soprattutto<br />
all’estero, della tipica cucina italiana. Più che sulla<br />
pasta, la cucina di Verona è fondata sulla polenta e il<br />
riso, prodotto tipico della bassa veronese. La carne è<br />
quella di cavallo o d’asino, con ricette tramandate da<br />
più di un millennio. I pesci, quelli del lago di Garda.<br />
Il veronese produce il vialone nano, una varietà di<br />
riso di origine giapponese che probabilmente giunse<br />
in Veneto grazie ai mercanti che, come Marco Polo,<br />
lungo la via della seta arrivavano fino alle estremità<br />
del continente asiatico; le pesche di Pescantina,<br />
le ciliege della Valpolicella e della Val d’Illasi, i<br />
delicatissimi olii del Garda e delle Valpantena, le<br />
castagne della Lessinia, il sempre più apprezzato<br />
formaggio Monte Veronese.<br />
Il territorio di Verona, con le sue dolci colline, dal<br />
lago di Garda fino a Soave, è da tempi immemorabili<br />
luogo di produzione di pregiati vini: Valpolicella,<br />
Soave, Custoza, Bardolino, Lugana, e molti altri<br />
ancora. Scoprire il vino di Verona nei ristoranti,<br />
nelle cantine, al Vinitaly, la più importante fiera<br />
vitivinicola mondiale, significa anche scoprire la<br />
città e le sue tradizioni, la sua storia millenaria, le<br />
ville, le pievi, le leggende e le tradizioni delle sue<br />
campagne.<br />
Risotto all’Amarone<br />
È uno dei piatti più amati della tradizione<br />
culinaria veronese, punta di diamante di molti<br />
rinomati ristoranti della città. In esso si sposano due<br />
dei prodotti d’eccellenza del territorio: l’Amarone<br />
della Valpolicella e il riso Vialone Nano.<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
320 gr di Vialone Nano<br />
60 gr di formaggio Monte Veronese stagionato<br />
grattugiato<br />
60 gr cipolla tritata finemente<br />
40 gr di burro<br />
35 gr di midollo di bue o, in alternativa, 50 gr di<br />
olio extravergine d’oliva<br />
1 lt di brodo di carne<br />
1/2 bottiglia di Amarone della Valpolicella<br />
Preparazione del Risotto all’Amarone :<br />
Riscaldare l’Amarone.<br />
In una casseruola con metà burro, il midollo,<br />
o l’olio, far rosolare la cipolla. Quando la cipolla<br />
prende un bel colore dorato, aggiungere il riso e<br />
farlo tostare a fiamma media per alcuni minuti<br />
continuando a mescolare energicamente. Salare e<br />
pepare leggermente.<br />
Aggiungere lentamente l’Amarone.<br />
Portare a termine la cottura a fiamma viva,<br />
aggiungendo il brodo caldo poco alla volta man<br />
mano che si consuma e continuando a mescolare con<br />
un cucchiaio di legno.<br />
Regolare di sale se necessario.<br />
La cottura dipende dai gusti, ma il chicco<br />
dovrebbe mantenere una certa consistenza. Spegnere<br />
il fuoco e mantecare mescolando con vigore e<br />
aggiungendo il burro restante e il Monte Veronese<br />
grattugiato.<br />
A molti potrebbe piangere il cuore nell’utilizzare<br />
il “prezioso” Amarone come vino da cucina. Al<br />
primo assaggio tuttavia capirete che ne è valsa la<br />
pena.<br />
如同很多意大利北方城市那样, 维罗纳的<br />
烹饪方式和餐饮产品,与人们(尤其是外国人)<br />
通常想象的意大利饮食不同。维罗纳美食以该地<br />
区南部特产——玉米粥和米饭为基础,意大利面<br />
条次之。肉食则以马肉或驴肉为主,以千年流传<br />
的古老方法烹制。鱼类主要来自加尔达湖。<br />
维罗纳出产的Vialone nano,是一种源自日<br />
本的大米品种,也许是由像马可波罗那样的商<br />
人通过丝绸之路,从遥远的亚洲带回维内托地区<br />
的;其他特产还有:佩斯甘蒂纳德的蜜桃,瓦尔<br />
波利切拉和迪拉希山谷的樱桃,加尔达和瓦尔潘<br />
德纳的优质橄榄油,莱西尼亚的栗子,和日益受<br />
到青睐的维罗纳山区奶酪(Monte Veronese)。<br />
维罗纳的土地上遍布怡人的山丘,从加尔达<br />
湖到索阿维,自古以来就是优质葡萄酒的产地:<br />
瓦尔波利切拉,索阿维,古斯多扎,巴尔多里<br />
诺,路嘉纳以及众多其他品牌。在餐厅、酒庄和<br />
全世界最重要的葡萄酒展会“Vinitaly”中都可<br />
以品尝和赏鉴维罗纳的葡萄酒,品酒的同时,别<br />
忘了发掘这个城市的传统,她的千年历史,乡间<br />
别墅,天主教堂,传说和民间习俗。<br />
阿美罗尼意式米饭<br />
这是维罗纳传统美食中最受欢迎的一道菜<br />
肴,是城市中很多知名餐厅的掌上明珠。其中融<br />
汇了两种当地最优质的食材:瓦尔波利切拉的阿<br />
美罗尼葡萄酒,Vialone Nano大米。<br />
4人份用料:<br />
320克Vialone Nano大米<br />
60克发酵充分的维罗纳山区奶酪屑<br />
60克洋葱,仔细切碎<br />
40克黄油<br />
35克牛骨髓,如果没有,用50克初榨橄榄油<br />
替代<br />
1升肉汤<br />
1/2瓶瓦尔波利切拉的阿美罗尼葡萄酒<br />
阿美罗尼意式米饭做法:<br />
加热阿美罗尼葡萄酒<br />
在一只平底锅中加入一半黄油,牛骨髓(或<br />
橄榄油),放入洋葱煎烤。当洋葱呈金黄色,加<br />
入大米,用中火烘烤几分钟,并用力搅拌。加入<br />
少许盐和胡椒。<br />
慢慢加入阿美罗尼葡萄酒。<br />
转大火,慢慢加入热的肉汤,使其逐渐融进<br />
米饭中,继续用木勺搅拌。<br />
如有需要,再调入少许食盐。<br />
根据口味掌握烹调时间,但米饭粒应保持一<br />
定的韧度。关火,继续用力搅拌,加入剩余的黄<br />
油和维罗纳山区奶酪屑。<br />
也许很多人在把“珍贵的”阿美罗尼葡萄酒<br />
当做调料时会心有迟疑,但当你们尝上一口这美<br />
味的米饭时,就会明白这一切都是值得的。<br />
62 63
Da non perdere in Italia<br />
Ferrara, Palazzo dei Diamanti<br />
GLI ANNI FOLLI. La Parigi di Modigliani,<br />
Picasso e Dalì. 1918-1933<br />
fino all’8 gennaio 2012<br />
www.palazzodiamanti.it<br />
Firenze, Palazzo Strozzi<br />
Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo<br />
delle vanità<br />
fino al 22 gennaio 2012<br />
www.palazzostrozzi.org<br />
Firenze, Palazzo Pitti<br />
La bella Italia<br />
Arte e identità delle città capitali<br />
dall’11 ottobre 2011 al 4 marzo 2012<br />
Milano, Museo del Risorgimento<br />
Mostra fotografica “Milano, le donne e l’Unità<br />
d’Italia. 1859-1914”<br />
dal 18 ottobre 2011 a gennaio 2012<br />
Padova, Palazzo Zabarella<br />
Il Simbolismo in Italia<br />
dal 1 ottobre 2011 al 12 febbraio 2012<br />
www.zabarella.it<br />
Torino, Officine Grandi Riparazioni<br />
Fare gli Italiani. 150 anni di storia nazionale<br />
fino al 20 novembre 2011<br />
Torino, Officine Grandi Riparazioni<br />
Stazione futuro. Qui si rifà l’Italia<br />
fino al 20 novembre 2011<br />
Torino, Officine Grandi Riparazioni<br />
Il futuro nelle mani. Artieri domani<br />
fino al 20 novembre 2011<br />
Torino, Sale delle Arti della Reggia di Venaria<br />
Moda in Italia. 150 anni di eleganza<br />
fino all’8 gennaio 2012<br />
www.italia150.it<br />
Roma, MAXXI Museo nazionale delle arti del<br />
XXI secolo<br />
Verso Est. Architectural Chinese Landscape<br />
fino al 23 ottobre 2011<br />
www.fondazionemaxxi.it<br />
Rovereto, MART Museo di arte moderna di<br />
Rovereto e Trento<br />
Gino Severini 1883-1966<br />
fino all’8 gennaio 2012<br />
www.mart.tn.it<br />
Udine, Civici Musei<br />
Il giovane Tiepolo: la scoperta della luce<br />
fino al 4 dicembre 2011<br />
ALTRO<br />
Genova, Teatro Carlo Felice<br />
Die Zauberflöte, musica di W. A. Mozart<br />
Direttore: Johannes Wildner<br />
Regia: Daniele Abbado<br />
Allestimento Teatro Carlo Felice<br />
20, 22, 23, 28, 30 ottobre; 12, 17 novembre 2011<br />
www.carlofelice.it<br />
Milano, Teatro alla Scala<br />
Der Rosenkavalier, musica di Richard Strauss<br />
Direttore: Philippe Jordan<br />
Regia, scene, costumi: Herbert Wernicke<br />
1-20 ottobre 2011<br />
La donna del lago, musiche di Gioachino Rossini<br />
Direttore: Roberto Abbado<br />
Regia: Lluis Pasqual<br />
dal 26 ottobre al 18 novembre 2011<br />
in coproduzione con Opéra National de Paris e<br />
Royal Opera House di Londra<br />
Raymonda, coreografia di Marius Petipa (1898)<br />
Ricostruzione della coreografia e messa in scena:<br />
Sergej Vikharev<br />
Libretto di Lidia Pashkova e Marius Petipa basato su una leggenda medievale<br />
Corpo di ballo del Teatro alla Scala<br />
dall’11 ottobre al 4 novembre 2011<br />
www.teatroallascala.org<br />
Napoli, Teatro di San Carlo<br />
Omaggio a Mario Pistoni. La coreografia italiana<br />
Corpo di ballo del Teatro di San Carlo<br />
22-23 ottobre 2011<br />
www.teatrosancarlo.it<br />
Parma, Teatro Tegio di Parma<br />
Festival Verdi 2011, Parma e le terre di Verdi<br />
1-28 ottobre 2011<br />
www.teatroregioparma.it<br />
Venezia<br />
Biennale di Venezia 2011<br />
54esima Esposizione Internazionale d’Arte<br />
fino al 27 novembre 2011<br />
www.labiennale.org<br />
conferenza<br />
会议<br />
7 ottobre, ore 17:00 – Teatro dell’Istituto<br />
“Le innovazioni metodologiche nell’insegnamento dell’italiano a stranieri”<br />
Conferenza del Professore Graziano Serragiotto, docente di Didattica delle Lingue moderne e di Lingua<br />
inglese presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia,<br />
Coordinatore del Laboratorio Itals e Vicedirettore del Centro Interdipartimentale Cultura ed Economia della<br />
Globalizzazione<br />
Sono circa 2.500 i giovani cinesi che, dopo aver appreso la lingua italiana, sono ora in procinto di<br />
frequentare una vasta gamma di corsi di laurea e corsi magistrali offerti dagli atenei e istituzioni AFAM in<br />
Italia nel 2011-12. Altrettanti sono i cinesi che studiano l’italiano in varie università cinesi con l’impiego di<br />
decine di docenti di italiano. Ed è proprio a questo pubblico che si rivolge l’intervento del Prof. Serragiotto,<br />
prefiggendosi di indicare un approccio interattivo nell’insegnamento della lingua italiana tramite l’utilizzo<br />
di forum, chat, skype, ecc. L’apprendimento linguistico può pertanto potenziarsi e integrarsi con contenuti<br />
culturali aggiornati, mettendo i discenti nelle condizioni di scoprire in maniera attiva e divertente un diverso<br />
sistema linguistico che li avvicini sempre di più alla cultura, alla musica e all’arte del nostro paese.<br />
(in italiano e cinese)<br />
讲座:对外意大利语教学方式的创新<br />
10月7日,17:00,意大利文化处剧场<br />
2011年至2012年,约有2500名中国的年轻人在学习意大利语后,将赴意大利进入大学和艺术院<br />
校,开展各类学科的本科和研究生学习。此外,中国有几所大学也开设了意大利语专业,由数十位<br />
意大利语教师授课。塞拉齐奥托教授的讲座正是面对这两个人群,通过事先约定,以论坛、即时聊<br />
天工具如skype等方式,进行互动式的意大利语教学。在语言教学中加入最新的文化咨询,对教学内<br />
容给予加强和补充,通过灵活有趣的手段使学生去探索不同的语言体系,同时更贴近这个国家的文<br />
化、音乐和艺术。<br />
格拉齐亚诺•塞拉齐奥托<br />
威尼斯东方大学(Università Ca’ Foscari di Venezia)语言和文化对比研究学院、现代语言和英语教<br />
学系教授,Itals工作室协调人,国际文化和全球化经济研究中心副会长。<br />
66 67
在意大利不容错过的精彩<br />
费拉拉,钻石宫<br />
疯狂的年代:莫迪利亚尼、毕加索和达利的巴<br />
黎,1918-1933<br />
至2012年1月8日<br />
佛罗伦萨,斯特罗齐宫<br />
金钱与美丽:银行家与波提切利<br />
至2012年1月22日<br />
www.palazzostrozzi.org<br />
佛罗伦萨,皮蒂宫<br />
美丽的意大利<br />
都城的艺术与身份<br />
2011年10月11日至2012年3月4日<br />
米兰,复兴运动博物馆<br />
摄影展“米兰,女性与意大利的统一,1859-<br />
1914”<br />
2011年10月18日至2012年1月<br />
帕多瓦, 扎巴莱拉宫<br />
象征主义在意大利<br />
2011年10月1日至2012年2月12日<br />
www.zabarella.it<br />
都灵,大修理工厂<br />
塑造意大利人:150年的民族史<br />
至2011年11月20日<br />
都灵, 大修理工厂<br />
意大利在这里重生<br />
至2011年11月20日<br />
都灵, 大修理工厂<br />
未来在手中:明天的手工艺人<br />
至2011年11月20日<br />
都灵,维纳里亚宫艺术厅<br />
意大利的时尚:150年的优雅<br />
至2012年1月8日<br />
www.italia150.it<br />
罗马,国家中心档案馆<br />
国家的机器:缔造意大利的法律、人和机构<br />
至2012年3月16日<br />
www.fondazionemaxxi.it<br />
罗马,二十一世纪现当代艺术国立博物馆<br />
向东方:中国建筑艺术<br />
至2011年10月23日<br />
www.fondazionemaxxi.it<br />
罗韦莱托,罗韦莱托与特兰托现代艺术博物馆<br />
季诺·塞维里尼1883-1966<br />
至2012年1月8日<br />
www.mart.tn.it<br />
乌迪内,市立博物馆<br />
年轻的迪埃波洛:光的发现<br />
至2011年12月4日<br />
其他<br />
热那亚,卡罗·费利切剧院<br />
魔笛,莫扎特作曲<br />
指挥:达涅莱·阿巴多<br />
2011年10月20日、22日、23日、28日、30日;11<br />
月12日、17日<br />
米兰,斯卡拉剧院<br />
玫瑰骑士,理查德·施特劳斯作曲<br />
指挥:菲利普·乔丹<br />
导演、布景、服装:赫伯特·沃尔尼克<br />
2011年10月1日-20日<br />
湖泊女郎,罗西尼作曲<br />
指挥:罗伯托·阿巴多<br />
导演:路易斯·帕斯夸尔<br />
2011年10月26日至11月18日<br />
与巴黎国立歌剧院和伦敦皇家歌剧院合作<br />
www.teatroallascala.org<br />
雷蒙达,马利乌斯·佩蒂巴编舞(1898)<br />
改编:谢尔盖·维卡莱夫<br />
剧本由莉迪亚·帕斯科娃和马利乌斯·佩蒂巴根<br />
据一个中世纪传说故事改编<br />
斯卡拉剧院舞蹈团表演<br />
2011年10月11日至11月4日<br />
www.teatroallascala.org<br />
那不勒斯,圣卡洛剧院<br />
向马里奥·比斯托尼致敬:意大利舞蹈<br />
圣卡洛剧院舞蹈团表演<br />
2011年10月22日-23日<br />
www.teatrosancarlo.it<br />
帕尔玛,帕尔玛皇家剧院<br />
2011年威尔第音乐节,帕尔玛与威尔第的故乡<br />
2011年10月1日-28日<br />
威尼斯<br />
2011年威尼斯双年展. 第54届国际艺术展<br />
至2011年11月27日<br />
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Sinaforum Sinaforum Associazione Culturale Culturale<br />
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Tel.: Tel.: 06 06 39740159 39740159 Fax: Fax: 06 06 39038826 39038826<br />
e-mail: e-mail: info@sinaforum.com<br />
69
NO.10<br />
IL LIBRO DEL MESE 本月推荐佳作<br />
Ecco perché nella bibbia la donna è superiore all’uomo<br />
Nel suo nuovo libro Erri De Luca rivisita il ruolo femminile nell’Antico Testamento<br />
Eva esce con grandezza dalla conoscenza dell’albero del bene e del male<br />
Mosè, Geremia e Giobbe, cercano di sottrarsi al compito divino che hanno ricevuto<br />
Nella storia sacra gli<br />
uomini afferrati dalla<br />
divinità e caricati da un<br />
suo annuncio, cercano di<br />
sottrarsi.<br />
Mosè prova a<br />
scansarsi per invalidità, è<br />
balbuziente: «O Adonai<br />
non sono uomo di parole<br />
io, né da ieri né da prima<br />
di ieri e neanche da<br />
quando la tua parola è al<br />
tuo servo: che pesante di<br />
bocca e pesante di lingua<br />
io sono» (Esodo/Shmot 4,10).<br />
La richiesta di essere riformato è respinta: «Chi<br />
ha messo una bocca all’Adàm e chi renderà muto o<br />
sordo o vedente o cieco, non io Iod? E adesso vai e<br />
io sarò con la tua bocca e ti insegnerò ciò che dirai»<br />
(Esodo/Shmot 4,11 e 12).<br />
Sarò con la tua bocca: ogni altra obiezione è<br />
superflua, eppure Isaia dice di avere labbra impure,<br />
Geremia di essere troppo ragazzo per andare a<br />
parlare davanti agli anziani, Giona senza neanche<br />
opporre una scusa s’imbarca per la direzione<br />
opposta a quella della missione. Infine costretti o<br />
convinti accettano, perché l’unico sbaraglio salutare<br />
è l’obbedienza.<br />
Le donne, queste donne, non vacillano in nessun<br />
punto. Nessuna di loro, che neanche hanno avuto<br />
il conforto di una profezia, di una voce diretta,<br />
esita. Vanno contro le regole e sacrificano la loro<br />
eccezione. Il loro slancio è più solido di quello dei<br />
profeti, sono le sante dello scandalo. Non hanno<br />
nessun potere, né rango, eppure governano il tempo.<br />
Sono belle, certo, ma per dote sottomessa a<br />
uno scopo solo appena intuito. Hanno il fascino<br />
insuperabile di chi porta la propria bellezza con<br />
modestia di pedina e non con vanto di reginetta da<br />
concorso.<br />
Hanno un traguardo, una missione in cuore e la<br />
perseguono inflessibili. La scrittura sacra dell’Antico<br />
e del Nuovo Testamento, opera maschile, rende<br />
omaggio a loro.<br />
La bellezza femminile è un mistero che strugge il<br />
pensiero e i sensi. È scritto che Adàm conobbe Eva/<br />
Havvà. Attraverso l’esperienza fisica del contatto e<br />
dell’abbraccio raggiunge la conoscenza di lei, della<br />
sua perfezione. Non è scritto il reciproco, lei non<br />
ha bisogno di conoscere Adàm. Lui è estratto dalla<br />
polvere, lei dal suo fianco. La natura maschile qui<br />
è fatta di materia inerte riscattata dal soffio della<br />
divinità. Eva/Havvà proviene da una lavorazione<br />
successiva, un secondo intervento della divinità.<br />
Esce dal fianco dell’uomo addormentato, ma non<br />
bell’e fatta come la dea Atena dal capoccione di<br />
Zeus. Le cose stanno invece: «E costruì Iod Elohìm<br />
il fianco che ha preso dall’Adàm per (farne) donna»<br />
(Bereshìt/Genesi 2,22). C’è il verbo costruire, opera<br />
che interviene a perfezionare la parte tolta all’uomo,<br />
per produrre Eva/Havvà. È la costruzione della<br />
bellezza. L’uomo è qui un semilavorato rispetto alla<br />
donna, il prodotto finito dell’alta chirurgia della<br />
divinità.<br />
Il verbo “vaìven”, e costruì, è un verbo di<br />
fabbrica e di figli. Ha lo stesso valore numerico di<br />
“hàim”, vita. La vita nella scrittura sacra è opera di<br />
costruzione. Distruggerla è demolizione.<br />
Donne sterili come Sara e Rachele danno la loro<br />
serva in prestito ai mariti dicendo: «Sarò costruita da<br />
lei». Il verbo “banà”, costruire, dà voce alla parola<br />
figlio, “ben”.<br />
Con la fabbrica di Eva/Havvà la divinità<br />
aggiunge la bellezza al mondo. Nelle lingue che<br />
ho frequentato, meno di dieci dunque un campione<br />
insufficiente, la parola bellezza è sempre femminile.<br />
La sua superiorità di fronte all’uomo è tale che<br />
la divinità impone alla donna di provare attrazione<br />
per l’uomo: «E verso il tuo uomo la tua piena»<br />
(Bereshìt/ Genesi 2,16): deve esserci in lei una piena,<br />
una tracimazione di acque che scavalcano argini,<br />
questo è il significato della parola ebraica “teshukà”,<br />
piena. Senza questa condanna a farsi piacere l’uomo,<br />
non sussisterebbe il genere umano. Eva/Havvà esce<br />
grandiosa dall’assaggio della conoscenza del bene e<br />
del male, ma zavorrata dal peso di provare attrazione<br />
per l’uomo. È la sua imperfezione. Le donne portano<br />
la bellezza. Ogni generazione femminile si impegna<br />
a onorare la dote assegnata. Il corpo femminile si<br />
perseguita con accanimento per esaltare la qualità.<br />
Il maschile che gliela invidia reagisce esagerando<br />
la sua differenza virile o sforzandosi all’opposto di<br />
essere femminile. Il maschile davanti al femminile<br />
sbanda.<br />
Le civiltà si sono specializzate nei minuziosi<br />
canoni dell’attrazione fino a differenze mostruose.<br />
Il torturato piedino giapponese, l’ingrasso o il<br />
contrario, lo scarnificato dimagrimento: il corpo<br />
della donna è sotto la pressa di uno stampo variabile,<br />
per adeguarsi all’icona prescritta. La dannazione<br />
di provare attrazione per l’uomo la sottomette al<br />
capriccio estetico maschile. Dopo aver detto: «E<br />
verso di lui la tua piena», la divinità aggiunge: «e<br />
lui governerà in te». Non su te ma in te: sarà il suo<br />
criterio e gusto a governare dentro la donna, che<br />
piegherà la sua bellezza, la torturerà per obbedire a<br />
quello.<br />
La storia della civiltà si può ridurre alla storia<br />
dell’asservimento della bellezza femminile.<br />
Erri De Luca<br />
Le sante dello scandalo<br />
La Giuntina<br />
70 71
这就是为什么说在《圣经》里女人要优于男人<br />
Erri De Luca的新书里重新审视了《旧约》中女性的作用,夏娃认识了辨别善恶的果树,高贵地走<br />
出了伊甸园,摩西,耶利米和约伯,力求顺从于神赋予他们的使命<br />
在圣经故事里,被神选中、肩负神谕的人都<br />
尽量顺从。摩西由于年老而想要逃避,他结结巴<br />
巴地说:“主啊,我素日不是能言的人,你和我<br />
讲话以后也没改变:我就是这么一个笨嘴拙舌的<br />
人。”(《出埃及记》,4,10)<br />
他们的改革要求遭到了拒绝,主对他说:<br />
“是谁造了亚当的口?谁使人耳聋口哑?谁使人<br />
看见?谁使人瞎眼?难道不是我耶和华吗。你就<br />
去吧,我必赐你口才;我会告诉你该讲什么。”<br />
(《出埃及记》,4,11和12)<br />
“我必赐你口才”:所有的推辞都是多余<br />
的,但是以赛亚还是说自己口齿不清,耶利米推<br />
说自己太孩子气不能站在众人面前讲话,约拿甚<br />
至都没有提出借口,直接上船向着与布道相反的<br />
方向走了。最后,他们还是被迫或者被说服接受<br />
了任务,因为唯一有益的失败就是顺从。<br />
然而女性,这些女人们从来都不动摇。她们<br />
当中没有一个人在面对神的启示或者听到神的声<br />
音的时候会犹豫。她们无视世俗的规则,从不提<br />
出异议。她们的冲劲甚至比先知更加坚定。她们<br />
都是不被人接受的圣女。她们没有任何权利,也<br />
没有什么社会地位,却掌控着时间。<br />
她们很美,这是当然的,却本能地顺从自己<br />
刚刚感知到的目标。她们拥有无法超越的魅力,<br />
散发着微不足道的谦逊之美,却不自诩是至高无<br />
上的女王。<br />
她们拥有一个目标,心中有一个神圣的使<br />
命,并且毫不动摇地全力追求。《旧约》和《新<br />
约》中的故事都是男性写的,但是都向她们表达<br />
了敬意。<br />
女性之美是折磨人的思想和感觉的神秘武<br />
器。书中写到,亚当是通过身体的接触和拥抱认<br />
识夏娃的,并达到了她的认知水平,还有她的完<br />
美。夏娃却没有这样去做,因为她不需要认识亚<br />
当。他是用泥土塑造出来的,而她是从他的身体<br />
里出来的。男性天生就是用没有生命的物质构成<br />
的,是神的一口气赋予了他们生命。夏娃却来自<br />
于进一步的加工,来自于神的第二次干预。她从<br />
熟睡的男人的肋骨中诞生,不像从宙斯的脑袋里<br />
出来的雅典娜那么漂亮完美。相反,情况是这样<br />
的:“主就用那人身上所取的肋骨创造了一个女<br />
人”(《创世纪》,2,22)。这里用到一个动<br />
词:“创造”,这是对从男人身上取下的部分进<br />
行加工和完善的工作,神就是这样创造了夏娃。<br />
这是对美的创造。相对于女人来说,男人是半成<br />
品,女人才是神用高超的外科手法造就的终极产<br />
品。<br />
动词“vaìven”,即“创造”,这个动词还<br />
有生产和生孩子的意思。它与“hàim”,即“生<br />
命”具有同等的价值。圣经中的生命都是创造的<br />
成果。摧毁生命就是毁灭世界。<br />
像莎拉和拉结那样不能生育的女性,把自<br />
己的女仆借给丈夫,并且说:“也许她能造就<br />
我”。“ben”(儿子)这个单词的发音来自动<br />
词“banà”(造就)。<br />
创造了夏娃,神也为世界增添了美丽。在我<br />
所了解的语言中(不到十种,所以还不能算很充<br />
分的调查),美丽这个词总是阴性的。<br />
相对于男性来说,女性有着很大的优越性,<br />
由于上帝的创造才让女性感受到男性的吸引力:<br />
“你对丈夫仍然有欲望”(《创世纪》3,16):<br />
在她的心里应该是有欲望的,一股越过堤坝泛滥<br />
的洪水,这就是希伯来语“teshukà”(欲望)的<br />
意思。如果女性不是注定要受男性的吸引,人类<br />
也就无法继续生存下去了。夏娃是因为品尝了辨<br />
别善恶的果子,才高贵地走出了伊甸园,却背负<br />
上了感受男性吸引力的重担。这是她美中不足的<br />
地方。女性生来就是美的。每一代的女性都专注<br />
于完成上天交给的任务。女性的身体不断地力求<br />
完美以便提升人类的质量。<br />
那些嫉妒女性的男性夸张地表现出他们的男<br />
性气概,或者尽量站到女性的对立面。在女性面<br />
前,男性实际上溃不成军。各种文明都专注于研<br />
究男性吸引力的每一个细节,甚至是他们之间各<br />
种奇奇怪怪的差别。<br />
令人痛苦不堪的日本小脚,增重或者减肥,<br />
甚至抽脂减肥:女性的身体在变幻莫测的潮流的<br />
压榨下,不得不去适应事先规定好的形象。由于<br />
担心能否吸引男性,女性会屈从于他一时兴起<br />
的审美标准。上帝说过:“你对丈夫仍然有欲<br />
望”,然后又加了一句:“而他要管辖你”。不<br />
是在你之上,而是在你的心里:在女人内心里,<br />
起决定作用的将是他的标准和品位,他祈求她的<br />
美貌,并且为了使她顺从于这个标准而对她进行<br />
折磨。<br />
人类的文明史可以简化为女性美被奴化的历<br />
史。<br />
Addio a Walter Bonatti, alpinista e scrittore<br />
永别了,登山家和作家沃尔特·博纳蒂<br />
È morto improvvisamente per una malattia il 14<br />
settembre a Roma, il grande alpinista, giornalista<br />
e scrittore Walter Bonatti, protagonista nel 1954<br />
della spedizione italiana che conquistò il K2. Nato<br />
a Bergamo il 22 giugno 1930, Walter Bonatti non fu<br />
solo uno dei grandi alpinisti a livello internazionale,<br />
firmando alcune delle più audaci e complesse<br />
ascensioni tra gli anni Cinquanta e Sessanta, fu<br />
anche un apprezzato esploratore e autore di reportage<br />
in luoghi difficilmente accessibili. Iniziò a scalare<br />
subito dopo la Seconda guerra mondiale sulle Prealpi<br />
lombarde, per poi cimentarsi sulle Dolomiti e sul<br />
Monte Bianco. Si salvò miracolosamente nella<br />
spedizione del K2 bivaccando a 8.000 metri. Il suo<br />
ruolo fu al centro di polemiche per lunghi anni pieni<br />
di amarezza fino a quando la vicenda si concluse<br />
avvalorando la sua versione.<br />
伟大的登山家、记者兼作家沃尔特·博纳蒂因病于2011年9月14日在罗马溘然离世。他曾是1954<br />
年征服K2峰(乔戈里峰)的意大利探险队的主角。博纳蒂1930年6月22日生于贝加莫。他是享有国际<br />
声誉的伟大登山家之一,曾在上世纪五六十年代进行了一系列大胆复杂的登山运动。与此同时,他<br />
也是一位备受赏识的探险家和记者,专门记录和报道那些普通人难以企及地区。二战甫一结束,他<br />
就开始攀登伦巴蒂地区的阿尔卑斯山麓,也曾尝试攀登多罗米蒂山和勃朗峰。在攀登K2峰时,他曾<br />
奇迹般地在海拔8000米的雪地中露营。人们对他的评价褒贬不一,这令他长期生活在痛苦之中,直<br />
到最终此事以他的胜利告终。<br />
TUTTI I LIBRI SONO DISPONIBILI NELLA LIBRERIA DELL’ISTITUTO<br />
(吴悦 译)<br />
72 libreria.iicpechino@esteri.it<br />
73
First Beijing International Design Triennial<br />
National Museum of China<br />
28 settembre – 17 ottobre 2011<br />
La Cina lancia la prima edizione della Triennale del Design nel nuovo Museo Nazionale su<br />
Piazza Tian’anmen. Il tema: Ren: Good Design.<br />
Ren (仁), essere buono e giusto e amare il prossimo, è un importante concetto confuciano. Il<br />
design è buono quando si basa sul ren e agisce a favore dell’uomo.<br />
La Triennale sarà divisa in cinque mostre tematiche. La prima, a cura di Gilda Bojardi,<br />
direttore di Interni, in collaborazione con Yang Dongjiang, docente di progettazione ambientale<br />
dell’Università Tsinghua, si sviluppa su una superficie di circa 2.000 metri quadrati ed è la più<br />
importante. Il tema della mostra - Creative Junctions - si propone di illustrare al pubblico un<br />
percorso che evidenzia il rapporto tra progettisti e industria, il confronto tra artigianato e realtà<br />
industriale attraverso la messa in luce dell’abilità manuale e della sapienza tecnologica, la<br />
relazione tra il design e la comunicazione anche dal punto di vista grafico, e infine il dialogo tra<br />
diverse culture e realtà creative in un contesto internazionale.<br />
La Triennale è la principale manifestazione della Design Week che si svolgerà in diversi<br />
luoghi della città tra il 26 settembre e il 3 ottobre.<br />
首届北京国际设计三年展<br />
中国国家博物馆<br />
2011年9月28日—10月17日<br />
中国将在扩建不久的国家博物馆中推出首届设计三年展。主题:仁:设计的善意。<br />
仁是孔子思想中的一个重要观念。好的设计应该以“仁”为本,为人着想。<br />
三年展将分成五个主题展。<br />
第一个展览占地约2000平方米,它是三年展中最大的展览,由意大利设计杂志<br />
《Interni》的主编吉达·博亚迪女士与清华大学环境设计系副主任杨东江教授合作策<br />
划。<br />
展览的主题是“创意联结”,它旨在强调设计师与产业的关系、在精美的工艺和科<br />
技专业知识中呈现的手工艺与工业现实之间的比较、包括从平面设计角度来表现的设计<br />
与视觉交流之间的关系、最后是在国际语境中不同文化和创意之间的对话。<br />
三年展是北京国际设计周中最重要的特展,该设计周将于9月26日至10月3日在北京<br />
市区的不同场所举办。<br />
北京国际设计三年展:www.bidt.org<br />
北京国际设计周:www.bjdw.org<br />
Settimana italiana a Tianjin<br />
天津意大利周<br />
1-7 ottobre 2011<br />
2011 年 10 月 1 日到 7 日<br />
Quartiere italiano di Tianjin<br />
天津意大利风情区<br />
Organizzata da<br />
组织<br />
74 75
NO.10<br />
IN LIBRERIA 图书推荐<br />
21 ottobre 2011, ore 17:00, Teatro dell’Istituto -<br />
“I dati statistici: come hanno contribuito a unificare l’Italia”<br />
1861 > 2011 > ><br />
150˚anniversario Unità d’Italia<br />
Conferenza del Professore Guido Ferrari, Ordinario di Statistica economica nell’Università di Firenze e Chair<br />
of Statistics nel Suzhou International College della Renmin University of China<br />
Il contributo della Statistica allo sviluppo del processo di unificazione nazionale ed al suo rafforzamento<br />
non è unicamente legato alla raccolta ed alla sistematizzazione dell’informazione statistica relativa a tutti<br />
gli aspetti della vita del paese, ma comprende un aspetto più generalmente scientifico, come momento di<br />
confronto e di maturazione di idee e di alimento alla coesione nazionale ed al formarsi di una coscienza<br />
collettiva comune e condivisa.<br />
(in italiano e cinese)<br />
统计数据如何为意大利统一做出贡献<br />
2011年10月21日,17:00,意大利文化处剧场<br />
(意大利文,中文翻译)<br />
圭多·费拉里教授,佛罗伦萨大学经济统计学教授,中国人民大学国际学院(苏州研究院)客<br />
座教授。统计学为国家统一进程和国家团结所作出的贡献是丰富而多样的,并非像人们通常认为的<br />
那样,仅限于收集和整理关于国家生活所有层面的统计数据。<br />
27 ottobre 2011, ore 17:00, Teatro dell’Istituto -<br />
“Scienza e tecnologia in Italia”<br />
Conferenza del Professore Plinio Innocenzi, Ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali all’Università di<br />
Sassari e Consigliere scientifico presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino<br />
Segue la proiezione del documentario L’Italia del futuro<br />
意大利科学与技术<br />
2011年10月27日,17:00,意大利文化处剧场<br />
(意大利文,中文翻译)<br />
主讲人:易诺晨教授- 意大利萨萨里大学材料科学教授,意大利驻华使馆科技参赞<br />
会后将放映纪录片《未来的意大利》<br />
1861 > 2011 > ><br />
150˚anniversario Unità d’Italia<br />
76<br />
Tutti i libri degli autori del Terzo Convegno letterario sono disponibili in libreria<br />
文学节作家图书可在文化处书店购买<br />
libreria.iicpechino@esteri.it<br />
77
NO.10<br />
CINEMA 电影<br />
Ottobre 2011 –<br />
Ciclo dedicato al Terzo Convegno letterario<br />
Martedì e venerdì, ore 19.30, ingresso libero (sottotitoli in cinese)<br />
周二,周五19:30,免费进入(中文字幕)<br />
Istituto Italiano di Cultura di Pechino<br />
北京意大利文化处<br />
MAR 4/VEN 7 - Scusa ma ti chiamo amore<br />
Alex, pubblicitario trentasettenne, è appena stato lasciato dalla fidanzata. Niki<br />
è una bella ragazza, divertente, intelligente e spiritosa che frequenta l’ultimo<br />
anno di liceo.<br />
Una mattina i due si incontrano e nulla sarà più come prima.<br />
Regia: Federico Moccia<br />
Cast: Raoul Bova, Michela Quattrociocche<br />
Commedia, 104’, 2008<br />
10月4日/10月7日-《熟男,我爱你》<br />
三十七岁的广告人艾利克斯刚刚与女友分手。妮基是一个美丽、有趣、<br />
聪慧而有幽默感的女孩,即将高中毕业。<br />
机缘巧合中两人相遇,从此,一切都改变了。<br />
导演:费得里科·莫恰<br />
主演:雷奥·波瓦,米凯拉·奎特拉秋凯<br />
喜剧,104’,2008<br />
MAR 11/ VEN 21 - Un giorno perfetto<br />
Emma e Antonio, sposati e con due figli, sono separati da circa un anno.<br />
Antonio, che fa l’autista dell’onorevole Fioravanti, non ha per nulla riassorbito<br />
il trauma del distacco. Un giorno la polizia viene chiamata dalla sua vicina<br />
di casa che ha udito dei colpi di arma da fuoco. Passiamo così a conoscere<br />
le vicende della giornata precedente, non solo in relazione a questo nucleo<br />
familiare ma legate anche a moglie e figli dell’onorevole nonché ad altri<br />
personaggi. La tragedia umana è in agguato.<br />
Dall’omonimo romanzo di Melania Mazzucco.<br />
Regia: Ferzan Ozpetek<br />
Cast: Isabella Ferrari, Valerio Mastrandrea, Stefania Sandrelli<br />
Drammatico, 95’, 2008<br />
10月11日/10月21日-《完美一天》<br />
艾玛和安东尼奥分居已经一年,他们有两个孩子。安东尼奥是议员费欧<br />
拉旺迪的司机。一天,他的邻居听见了枪声,于是叫来了警察。前一天<br />
发生的事件随之浮出水面,原来,议员的妻子和孩子也被卷入其中,同<br />
时还涉及了各色人等。<br />
根据梅拉妮娅·玛祖科同名小说改编。<br />
导演:弗森·殴兹派特<br />
主演:伊莎贝拉·费拉里,瓦莱里奥·马斯特朗雷阿,斯黛法尼亚·桑<br />
德莱利<br />
剧情,95’,2008<br />
VEN 14/ MAR 18 - Denti<br />
Antonio, sin da piccolo, ha avuto grossi problemi con due incisivi<br />
sovradimensionati che gli hanno sfigurato il sorriso. Ora che è adulto,<br />
divorziato con figlia e con una nuova compagna di cui è molto geloso, se li<br />
vede frantumare. Inizia così una peregrinazione da un dentista all’altro per<br />
cercare di porre un rimedio definitivo al problema.<br />
Dall’omonima opera di Domenico Starnone.<br />
Regia: Gabriele Salvatores<br />
Cast: Paolo Villaggio, Fabrizio Bentivoglio, Sergio Rubini<br />
Grottesco, 98’, 2000<br />
10月14日/10月18日-《狼牙幻想》<br />
安东尼奥从小就长着一对巨大的门牙,这令他的微笑十分不雅观。长大<br />
后,在与妻子离婚后,他带着女儿和新的女友生活在一起,每次看到她<br />
们正常的咀嚼,他就十分嫉妒。于是他开始四处寻求牙医的帮助,希望<br />
能永久解决这个问题。<br />
根据多米尼科·斯塔诺内同名小说改编。<br />
导演:加布里埃尔·萨瓦特瑞斯<br />
主演:保罗·维拉乔,法布里奇奥·班迪沃利,塞尔乔·鲁比尼<br />
荒诞,98’,2000<br />
MAR 25/ VEN 28 - Lo spazio bianco<br />
Maria aspetta una bambina, non è più incinta ma aspetta lo stesso. Aspetta che<br />
sua figlia nasca, o muoia. E se c’è una cosa che Maria non sa fare è aspettare.<br />
È per questo che i tre mesi che deve affrontare, sola, nell’attesa che sua figlia<br />
Irene esca dall’incubatrice, la colgono impreparata. Abituata a fare affidamento<br />
esclusivamente sulle proprie forze e a decidere con piena autonomia della<br />
propria vita, Maria si costringe ad un’apnea passiva che esclude il mondo<br />
intero, si imprigiona nello spazio bianco dell’attesa.<br />
Da un romanzo di Valeria Parrella.<br />
Regia: Francesca Comencini<br />
Cast: Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno<br />
Drammatico, 98’, 2009<br />
10月25日/10月28日-《白色空间》<br />
讲述了Maria(Margherita Buy)的故事,她是一名夜校老师,怀孕六个月<br />
的时候,她产下了女儿Ilaria。早产儿在生死线上徘徊。Maria和小Ilaria的<br />
命运悬而未决,她们在希望和恐惧,抗争和妥协中徘徊。<br />
玛莉亚在等待女儿的出生,她已不是孕妇,但依然在等待。等待女儿的<br />
降生,或死亡。玛莉亚最不擅长的事情就是等待。三个月后,女儿伊莱<br />
娜才有可能离开保育箱,在即将独自面对这漫长的等待时,玛莉亚有些<br />
措手不及。早已习惯只依靠自己的力量去左右人生,玛莉亚关闭了自己<br />
的内心世界,囚禁在等待的白色空间中。<br />
根据瓦莱丽娅·帕莱拉同名小说改编。<br />
导演:弗朗切丝科·珂曼奇妮<br />
主演:玛格丽特·白,加埃塔诺·布鲁诺,乔瓦尼·卢德诺<br />
剧情片,98分钟,意大利,2009<br />
78 sottotitoli a cura dell’Istituto Italiano di Cultura, Luo Rui<br />
sottotitoli in a cura dell’Istituto Italiano di Cultura, Luo Rui<br />
79<br />
中文字幕:北京意大利文化处 罗睿<br />
中文字幕:北京意大利文化处 罗睿