Non sono una “Pan Jinlian” 1. La prima volta che Li Xuelian incontrò Wang Gongdao, lui aveva appena ventisei anni. A quell’epoca, era magro, dal colorito smorto, anche la pelle del corpo era bianca, un ragazzino dalla carnagione lattea. Pallido e con gli occhi grandi. Le persone dagli occhi grandi hanno spesso le sopracciglia marcate, quelle di Wang Gongdao invece erano molto sottili, solo qualche pelo, praticamente inesistenti, quando Li Xuelian lo vide sarebbe scoppiata a ridere. Ma se vai a cercare qualcuno per farti dare una mano, non è il caso di ridergli in faccia. Tanto più che riuscire a incontrarlo non era certo stato facile. A forza di bussare alla sua porta, Li Xuelian si era fatta male alla mano ma dall’interno ancora non proveniva alcun suono. Era arrivata con mezzo sacco di semi di sesamo in spalla e una vecchia gallina tenuta per le ali. La mano di Li Xuelian era indolenzita dal troppo battere sulla porta, alla gallina facevano male le ali a forza di essere sospesa in quel modo e starnazzava stridula, alla fine era stato per merito della gallina se si era aperta la porta. Wang Gongdao aveva la giacca della sua divisa di giudice buttata sulle spalle e sotto soltanto un paio di mutande. Li Xuelian, oltre a notare il pallore del suo corpo, si era accorta del carattere “doppia felicità” appiccicato sulla parete della stanza, erano le dieci e mezzo di sera allora capì perché Wang Gongdao non apriva. Ma i quindici chilometri di strada che si era fatta non potevano essere stati a vuoto. Wang Gongdao sbadigliò sonoramente: “Chi cerchi?” Li Xuelian: “Wang Gongdao”. Wang Gongdao: “Tu chi sei?” Li Xuelian: “Il Ma Faccia grossa del Villaggio della famiglia Ma è cugino di tuo padre?” Wang Gongdao si grattò la testa, ci pensò e poi annuì. Li Xuelian: “Sapevi che la moglie di Ma Faccia grossa viene dal Villaggio della famiglia Cui?” Wang Gongdao annuì. Li Xuelian: “E sapevi anche che la sorella della moglie di Ma Faccia grossa si è sposata con uno del Villaggio della famiglia Hu, giusto?” Wang Gongdao si grattò, ci pensò e poi scosse la testa. Li Xuelian: “Una delle cugine di mia zia ha sposato il nipote da parte del marito della sorella della moglie di Ma Faccia grossa, vale a dire che noi due siamo parenti”. Wang Gongdao aggrottò le sopracciglia: “Insomma, si può sapere che cosa vuoi?” Li Xuelian: “Voglio divorziare”. Sarà stato per farle mettere giù il mezzo sacco di semi di sesamo o, cosa più importante, per far smettere la vecchia gallina di strepitare, ma forse non tanto per trovare un posto al sacco o per azzittire la gallina quanto per mandare via il prima possibile Li Xuelian, fatto sta che lei si ritrovò seduta nel tinello della casa di Wang Gongdao, sposo novello. Dall’interno una donna si sporse a fare capolino e poi ritirò la testa. Wang Gongdao: “Perchè vuoi divorziare? Non andate d’accordo?” Li Xuelian: “È un motivo più grave”. Wang Gongdao: “C’è un terzo incomodo?” Li Xuelian: “Ancora più grave”. Wang Gongdao: “Non al punto che ci scappi il morto?” Li Xuelian: “Se non te ne occupi, io quando torno indietro lo ammazzo”. Wang Gongdao sorpreso, si affrettò a versarle il tè: “Non si ammazzano le persone, se le ammazzi non puoi più divorziare”. Con la teiera a mezz’aria, poi aggiunse: “Ah già, com’è che ti chiami?” “Li Xuelian”. Wang Gongdao: “E tuo marito?” Li Xuelian: “Qin Yuhe”. Wang Gongdao: “Che lavoro fa?” Li Xuelian: “Autista nella fabbrica di concime del distretto”. Wang Gongdao: “Da quant’è che siete sposati?” Li Xuelian: “Otto anni”. Wang Gongdao: “Hai portato il certificato di matrimonio?” Li Xuelian: “Ho portato quello di divorzio”. Mentre parlava, si slacciò il cappotto e dalla tasca del vestito tirò fuori la dichiarazione. A quel punto, Wang Gongdao era allibito: “Ma se sei già divorziata, cosa vuoi ancora divorziare?” Li Xuelian: “Il divorzio è falso”. Wang Gongdao prese il certificato. Era già un po’ stropicciato. Lo guardò attentamente in ogni sua parte: “A me non sembra falso e il nome è quello di Qin Yuhe”. Li Xuelian: “Non è il certificato ma il divorzio che è stato falso”. Wang Gongdao diede una schicchera al certificato: “Non importa se a quell’epoca il divorzio sia stato falso o meno, secondo la legge, se c’è questa dichiarazione vuol dire che è un divorzio vero”. Li Xuelian: “È proprio questo il problema”. Wang Gongdao si grattò la testa, pensò: “Insomma che cosa vuoi fare?” Li Xuelian: “Prima voglio fare causa per dimostrare che il divorzio è falso, poi risposarmi con quel bastardo di Qin Yuhe, dopo di che voglio divorziare definitivamente da lui”. Wang Gongdao non capiva, poi si grattò di nuovo la testa: “Tu vuoi divorziare da Qin e, dopo tutta questa menata, finiresti per essere divorziata da lui, allora perché sbattersi tanto?” Li Xuelian: “Me lo dicono tutti ma io non sono d’accordo”. 2. All’inizio, l’intenzione di Li Xuelian non era quella di fare tutto quel trambusto inutile, ovvio, erano già divorziati e, fatto tutto quel giro, lo sarebbero stati comunque. All’inizio, l’idea di lei era stata di tagliare il garbuglio di quella matassa, di prendere un coltello, ammazzare Qin Yuhe e farla finita una volta per tutte. Ma lui era un omone dalle grosse braccia e la vita tonda, alto un metro e ottantacinque e, se si arrivava al peggio, non era detto che sarebbe stata lei ad ammazzare lui. All’epoca l’aveva sposato proprio perché era grande e grosso e aveva una gran forza nelle braccia, ora che voleva ammazzarlo quelle doti erano diventate un inconveniente. Li Xuelian aveva bisogno di aiuto. Per prima cosa pensò al fratello minore. Il fratello di Li Xuelian si chiamava Li Yingyong. Anche lui con braccia forti e vita spessa e un metro e ottantacinque di stazza, passava il giorno al volante di un trattore a quatto ruote, girando tra i quattro distretti e gli otto villaggi del circondario a comprare e vendere il grano e fare traffico illegale di cotone. Li Xuelian tornò al paese dai suoi. Li Yingyong e la famiglia erano a pranzo. Lui, la moglie e il figlio di due anni erano curvi sul tavolo e “hulu hulu” si ingozzavano di spaghetti in salsa fritta. Li Xuelian si sporse dentro e disse: “Yingyong, esci un attimo che ti devo parlare”. Lui alzò gli occhi dalla ciotola e rivolse lo sguardo verso la porta: “Sorella, se devi dirmi qualcosa puoi farlo qui”. Lei scosse la testa: “No, ti devo parlare in privato”. Li Yingyong lanciò uno sguardo alla moglie e al figlio, poi posò la ciotola, si alzò e seguì Li Xuelian fino alla spalletta di terra dietro al villaggio. Era già primavera e, sotto l’argine, il fiume aveva rotto il ghiaccio e si precipitava a valle. Li Xuelian: “Yingyong, come ti ha sempre trattato questa tua sorella?” Li Yingyong, grattandosi la testa: “Niente male, quando mi sono sposato mi hai anche prestato ventimila yuan”. Li Xuelian: “Ho bisogno di un favore”. Li Yingyong: “Dimmi, sorella mia”. Li Xuelian: “Aiutami a ammazzare Qin Yuhe.” Li Yingyong era esterrefatto. Sapeva che sua sorella e Qin Yuhe volevano divorziare ma non pensava che fossero arrivati al punto di ammazzarsi. Si grattò la testa: “Sorella mia, se si tratta di scannare un maiale io una mano te la do volentieri. Un uomo però, io non l’ho mai ammazzato.” Li Xuelian: “Non è mica una cosa da tutti giorni, bisogna vedere se uno è arrivato a quel punto”. Li Yingyong poi disse: “Ammazzare un uomo non è difficile, però poi una pallottola tocca anche a te”. Li Xuelian: “Non voglio che lo ammazzi basta che me lo tieni fermo, ci penso io di accoltellarlo, così la pallottola me la prendo io, visto che tu non c’entri niente”. Li Yingyong continuava a esitare: “Se lo reggo mentre tu lo fai fuori, in galera ci vado pure io”. Li Xuelian cominciò a innervosirsi: “Sono o non sono tua sorella? Mi fanno le prepotenze e tu te ne stai con le mani in mano? Se tu non te ne occupi, io non lo ammazzo più, torno a casa e mi appendo a un trave”. Atterrito dalle parole della sorella, Li Yingyong si precipitò a dirle: “Certo che ti aiuto, quando lo facciamo?” Li Xuelian: “Domani, meglio non aspettare”. Li Yingyong annuì: “E domani sia, se bisogna far fuori qualcuno meglio presto che tardi”. Ma l’indomani quando Li Xuelian andò a casa dei suoi a cercare Li Yingyong per l’omicidio, sua moglie le disse che la notte del giorno prima era andato in Shandong con il trattore a prendere il cotone. Come, erano d’accordo per ammazzare una persona, e lui se ne era andato a prendere il cotone? Prima non usciva dalla provincia, perché stavolta è andato fino in Shandong? Ovvio, lui se l’era squagliata. Li Xuelian mandò un sospiro, oltre ad aver scoperto che Li Yingyong, Li l’Intrepido, non era intrepido per niente, aveva anche imparato che il detto “caccia la tigre con i tuoi fratelli, il padre e il figlio soldato vanno insieme alla guerra” era falso. Alla ricerca di qualcuno che le desse una mano, Li Xuelian pensò al vecchio Hu che macellava i maiali nel distretto che si chiamava La Storta. Il vecchio Hu era un uomo dalla faccia rossa e nel cuore della notte lui macellava e, alle prime vaghe luci dell’alba, portava la carne per venderla al mercato. C’era 42 43