La bella Italia Arte e identità delle città capitali “E pluribus unum” recita la sentenza in latino che sostiene e giustifica la costituzione degli Stati Uniti d’America. Qualcosa di analogo è accaduto in Italia nel 1861. Con la differenza che, qui da noi, le specificità storiche e culturali fra i diversi stati della Penisola erano ben più grandi di quanto non fossero fra le “nazioni” della nascente America. Che l’Italia fosse patria comune, unita dalla lingua, dalla religione, dall’eredità consegnataci da Roma antica, questo lo si è sempre saputo. Fino dai tempi di Dante Alighieri e di Francesco Petrarca. Su un tale comune e condiviso sentire si sono innestate le storie particolari delle singoli capitali preunitarie: Torino e Milano, Genova e Bologna, Firenze e Venezia, Napoli, Roma, Palermo. Ognuna di queste capitali è stata ed è in diverso modo rappresentativa dei differenti destini, delle particolari identità dei popoli d’Italia. Chiunque abbia anche solo sfogliato un manuale di storia o, meglio ancora, di storia dell’arte sa che le capitali degli stati preunitari hanno conosciuto vicende antiche e gloriose, ognuna segnata da specifici caratteri distintivi. Alla vigilia del 1861, le capitali d’Italia si erano date una loro auto-rappresentazione che teneva insieme vicende storiche, fenomeni letterari ed artistici, temperamenti dei popoli, destini, attese e speranze all’appuntamento dell’unità nazionale. La mostra, che ha avuto la sua prima sede a Torino alla Venaria Reale (19 marzo - 11 settembre 2011), sarà a Firenze a Palazzo Pitti, e darà immagine alle Italie che la Storia chiamò a diventare Italia. Il nostro è il Paese delle “differenze”. Oggi, nel tempo della globalizzazione, ci accorgiamo che le “differenze” che i popoli d’Italia di sé stessi avevano (e per nostra grande fortuna ancora hanno) alla vigilia del fatale 1861. Almeno 350 opere d’arte provenienti dai musei d’Italia e del mondo racconteranno l’identità delle capitali italiane preunitarie. Ogni capitale sarà significata da opere d’arte, da documenti ed oggetti in certo senso identitari, in grado cioè di significare e di ricostruire il profilo storico e i termini delle auto-rappresentazioni. Per cui Torino è l’Armata, la Metallurgia, la Corte. Milano è Leonardo da Vinci, è la religiosità dei Borromeo, è l’Illuminismo, è il dialogo costante e fecondo con l’Europa. Venezia è la grande pittura di Tiziano e di Veronese, è il profumo d’Oriente, è il mito della città inimitabile. Firenze è la lingua e le arti con Donatello, con Botticelli, con Michelangelo. Bologna, la seconda città dello Stato Pontificio, è il prestigio della sua Università ed è l’ideale classico che da Raffaello arriva a Guido Reni. Roma è la gloria dell’Antichità Classica e della Religione; due elementi unificanti destinati a tenere insieme la nuova Italia. C’è poi Genova, capitale finanziaria nell'Europa della Controriforma e degli Assolutismi, la città che ha saputo trasformare il profitto bancario nei Rubens, nei Van Dyck, nei palazzi più belli della Cristianità. E infine ci sono le due capitali del Regno: Napoli e Palermo. C’è la Napoli degli Aragona e dei Borbone, di Caravaggio e di San Gennaro, dei Lazzari e di Masaniello; la Palermo di Federico Imperatore, del Feudo, dei Baroni riottosi, della autonomia continuamente affermata e continuamente contrastata. Per governare un progetto così vasto occorreva coinvolgere studiosi specialisti titolari di autorevolezza insieme accademica e istituzionale. Per il coordinamento generale di Antonio Paolucci i settori dedicati alla immagine storica ed artistica delle capitali preunitarie sono stati affidati ad Enrica Spantigati per Torino, a Pietro Marani per Milano, a Piero Maria Boccardo per Genova, a Giandomenico Romanelli per Venezia, ad Andrea Emiliani per Bologna, a Cristina Acidini e Maria Sframeli per Firenze, ad Antonio Paolucci per Roma, a Pierluigi De Castris per Napoli, a Vincenzo Abbate per Palermo. Qual era l'identità culturale delle capitali d'Italia all'anno 1861, come i cittadini di Milano o di Napoli, di Firenze o di Palermo vedevano sé stessi e come gli artisti li hanno nei secoli rappresentati. Questo è l’obiettivo della mostra. Le “differenze”, rimanendo tali, si sono risolte in Unità. È questo il “miracolo” italiano che il 1861 ha inaugurato. Di questo parlerà la mostra che celebra i primi centocinquanta anni dalla unificazione del Paese. Firenze, Palazzo Pitti 11 ottobre 2011 - 4 marzo 2012 美丽的意大利 意大利城市的艺术和特质 “合众为一”,这是支持和捍卫美利坚合众 国宪法的一句拉丁文。1861年,这句拉丁文所表 述的事件也同样发生在意大利。不同的是,在我 们的国家,半岛上不同地区的历史和文化都具 有其特殊性,比新生的美利坚合众国各州之间的 区别还要显著。众所周知,作为统一的祖国,意 大利在语言上、宗教上,以及对古罗马传统的承 袭上都是一致的。从但丁和彼特拉克时代开始即 是如此分享着相同的基础。统一前的每个单独城 邦都沿袭了自己独特的历史传统:都灵和米兰, 热那亚和博洛尼亚,佛罗伦萨和威尼斯,那不 勒斯,罗马,巴勒莫。每个城市的不同命运, 生活在那里的人们不同的个性,使她们各具代表 性。任何读过一点历史——如果读过一点艺术史 更好——的人都应该了解,统一前的意大利各城 市都拥有古老而荣耀的历史,并以其独一无二的 个性为标志。1861年前夕,意大利城市自身的特 色体现在她们的历史事件、文学和艺术作品和人 民气质中,对国家统一的期待和渴望势不可挡。 展览的第一站于2011年3月19日至9月11日在都灵 的维纳利亚皇宫(Venaria Reale)举办,之后将 前往佛罗伦萨的皮蒂宫。我们的国家是个拥有 “不同”的国家。在如今这样一个全球一体化的 时代,1861年前不同地区意大利人民身上所特有 的“不同”到今天依然存在,我们为此感到十分 幸运。来自意大利和全世界博物馆中的至少350 件艺术品,讲述着统一前意大利各城市的个性。 具有代表性的艺术品、史料文件和物件代表着自 己的城市,讲解和构筑城市的历史线索和独特魅 力。比如军团,冶金学和宫廷令人想起都灵。莱 奥纳多·达·芬奇,博罗梅奥主教,启蒙运动, 与欧洲其他国家密切而成果丰硕的交流是米兰的 特色。威尼斯则因提香和维罗内塞杰出的画作、 来自东方的香料而成为一座无法复制的神秘城 市。佛罗伦萨是意大利语的基地,多纳泰洛、波 提切利和米开朗基罗的艺术造诣令人难忘。博洛 尼亚是教皇国的第二城市,拥有最古老的大学, 从拉斐尔到盖得·雷尼,无不体现其古典主义理 想家园的地位。罗马拥有古老文明和宗教传统的 荣耀,这两个因素使新的意大利紧密的团结在一 起。在反对改革和推崇专制主义的时代,热那亚 是欧洲的金融之都,她将银行利润用于投资鲁本 斯和安东尼·凡·戴克,从而拥有了最华美的基 督教建筑。最后,我们再来看看王国的另外两个 城市:那不勒斯和巴勒莫。阿拉贡和波旁王朝, 卡拉瓦乔和圣热内罗,拉扎里和马萨涅罗都是那 不勒斯的不二标志;巴勒莫拥有费德里克王朝, 封建制度,好斗的巴罗尼家族,这是一片长久以 来自治而又不断受到挑战的土地。为了策划如此 庞大的项目,众多专家学者、大学和研究机构的 教授们的参与是不可或缺的。安东尼奥·帕乌鲁 奇是项目的总协调人,统一前各城市的历史和艺 术照片的负责人如下——都灵部分:恩瑞卡·斯 班迪加蒂,米兰部分:皮尔特罗·马拉尼,热那 亚部分:皮耶罗·玛利亚·博卡尔多,威尼斯部 分:蒋多梅尼克·罗马内利,博洛尼亚部分:安 德烈·艾米利亚尼,佛罗伦萨部分:克里斯蒂娜 ·阿奇蒂尼和玛利亚·丝芙拉梅里,罗马部分: 安东尼奥·宝鲁其,那不勒斯部分:皮埃尔路易 奇·德·卡斯特里斯,巴勒莫部分:维琴佐·阿 巴特。1861年意大利各城市具有怎样的文化特 色,米兰或那不勒斯,佛罗伦萨或巴勒莫的市民 是如何认知自己的,艺术家们在几个世纪中是如 何描绘这些城市的?这就是举办这次展览的目 的。“不同”留下了,同时也在统一中融合。这 就是1861年开启的意大利奇迹。谨以此展览献给 意大利统一的第一个150周年。 佛罗伦萨的皮蒂宫 2011年10月11日至2012年3月4日 54 55