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Franco Parise - Labrenta

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<strong>Franco</strong> ha cominciato a lavorare giovanissimo, primo dipendente, prima ancora che la<br />

Brenta Sugheri esistesse, ma quando, naturalmente, già esisteva l’ingegno e l’intuito fine<br />

per il commercio di Enzo Tagliapietra, in arte Giordano, allora socio del fratello Gianni.<br />

<strong>Franco</strong> è un uomo che ha imparato il suo mestiere subito, da ragazzino, come spesso<br />

accadeva, in un modo semplice, quasi banale: lavorando.<br />

Ogni giorno, fianco a fianco con Giordano, fin dai primi tempi, quando il fratello c’era<br />

ancora, quando lui non era che un ragazzino.<br />

Terzo di quattro figli, un solo stipendio, quello del papà Nicola, mamma casalinga,<br />

appartamento in affitto.<br />

In seconda media appare subito evidente che la sua propensione allo studio non era<br />

spiccata e di fronte alla bocciatura, la madre lo invita ad andare a chiedere alla famiglia<br />

Tagliapietra, dove già aveva lavorato il fratello maggiore, prima di essere assunto altrove.<br />

Giordano lo accoglie, e oggi, quando già il fondatore de La Brenta Sugheri, ha ceduto<br />

il testimone ai figli, <strong>Franco</strong> si congeda, in una pensione giovanissima, in termini anagrafici,<br />

ma dietro alla quale c’è realmente una vita intensa di lavoro, in cui il mondo<br />

cambia esattamente come è cambiato il modo di lavorare, i macchinari, prima manuali,<br />

poi meccanici e ora automatici. Storia di una vita di lavoro e dell’innovazione dei sistemi<br />

produttivi, in quattro decenni che hanno realmente fatto la differenza.<br />

<strong>Franco</strong> è certamente un uomo che ha saputo dare il meglio, nel suo lavoro, nel confronto<br />

con la modernità, nella continuità, nel migliorarsi in maniera progressiva, un po’ ogni<br />

giorno, conoscendo in ogni angolo, anche il più nascosto, il suo lavoro, le sedi, tutte<br />

quelle che si sono succedute, le macchine e soprattutto con una precisa consapevolezza,<br />

che spesso sfugge a chi resta negli uffici, a comprare e vendere e decidere la produzione<br />

con telefonate, mail e fiere.<br />

Una verità essenziale e semplice.<br />

Me la sussurra guardandomi negli occhi, come se fosse un segreto, come se fosse il segreto,<br />

l’unico che conta sempre, specialmente se si lavora assieme al genio eclettico ed<br />

eccentrico del fondatore dell’azienda. Per far funzionare La Brenta Sugheri, non bisogna<br />

mai allontanarsi dalla produzione. Per quanto in ordine siano i conti, per quanto vengano<br />

rispettati i business plan, per quanto le fiere internazionali riscuotano successo e<br />

contatti eccellenti, allontanarsi dal prodotto significa far diventare qualcosa di concreto<br />

e funzionale come un tappo, qualcos’altro, un’idea anziché un insieme attento di materiali<br />

e macchinari, chè fra ingranaggi, leve, presse, ingegno meccanico e manualità, alla<br />

fine è quello che producono.<br />

Allontanarsi dalla produzione significa allontanarsi dal cuore, proprio come in un matrimonio,<br />

quando si danno troppo per scontati il ruolo e le mansioni e le giornate si<br />

alternano senza più stupore.<br />

<strong>Franco</strong> e<br />

Giordano<br />

storia<br />

di lavoro,<br />

amicizia,<br />

Passione e<br />

dedizione<br />

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