3° e 4° trimestre 2012 - Tazzinetta Benefica Onlus
3° e 4° trimestre 2012 - Tazzinetta Benefica Onlus
3° e 4° trimestre 2012 - Tazzinetta Benefica Onlus
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Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano, della Provincia, della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano<br />
Associazione al servizio degli anziani che vivono nella povertà e nella solitudine<br />
notiziario sociale trimestrale anno LXIV <strong>3°</strong> <strong>trimestre</strong> <strong>2012</strong><br />
Milano - via Marcona 34 (ang. via Mameli) - tel. 02.761.133.07 - fax 02.710.928.39 - www.tazzinettabeneficaonlus.it<br />
NATALE a MILANO<br />
con o senza la MOSTRA PRESEPI di TAZZINETTA BENEFICA?<br />
- 48^ edizione -<br />
Dopo il tormentone<br />
degli ultimi 2 anni,<br />
il Comune ridarà alla città<br />
la Mostra Presepi<br />
in piazza Duomo?<br />
Crediamoci!<br />
E’ partito il 9° CONCORSO LETTERARIO REGIONALE <strong>2012</strong>-2013<br />
Messaggio del Presidente e Regolamento a pag. 10 - 11 - 12 - 13
03<br />
05<br />
08<br />
10<br />
14<br />
17<br />
18<br />
22<br />
29<br />
SOMMARIO<br />
VITA SOCIALE<br />
CI VEDIAMO IN PARADISO<br />
DI DON PAOLO ZAGO<br />
VITA SOCIALE<br />
ORA PIÙ CHE MAI TOCCA A NOI<br />
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO<br />
ED AI DOCENTI SCOLASTICI FARE<br />
DI TUTTO PER EVITARE<br />
LO SCONTRO SOCIALE E FARE<br />
OPERAZIONE DI RINCORAMENTO.<br />
NULLA È PERSO ANCORA!<br />
MOSTRA PRESEPI<br />
NATALE A MILANO CON O SENZA<br />
LA MOSTRA PRESEPI DI TAZZINETTA<br />
BENEFICA ONLUS?<br />
XI CONCORSO<br />
LETTERARIO <strong>2012</strong>-2013<br />
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE<br />
AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE<br />
SUPERIORI DELLA LOMBARDIA<br />
BANDO D’ISCRIZIONE<br />
QUESTA NOSTRA ITALIA<br />
SONO UN PEGGIORISTA<br />
O UN OTTIMISTA SCEMO?<br />
LA PAGINA DELLA MEDICINA<br />
LE CERVICALGIE<br />
SOLIDARIETA’<br />
LA COLLANA DELLA BONTÀ<br />
CONOSCIAMO MILANO<br />
SANTA MARIA DELLE GRAZIE<br />
CHI SIAMO-COSA FACCIAMO<br />
C/C POSTALE PER OFFERTE<br />
Medaglia d’oro<br />
di benemerenza<br />
del Comune di Milano,<br />
della Provincia,<br />
della Regione Lombardia<br />
e della Camera di<br />
Commercio di Milano<br />
Medaglia della Presidenza della Repubblica<br />
2005 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009 - 2010 - 2011 - <strong>2012</strong><br />
Presidente<br />
Matteo F. Gildone<br />
(detto Zio Teo)<br />
Consiglio Direttivo<br />
Vicepresidente: Dr. Paolo Foglia<br />
Tesoriere: Rag. Domenico Bosoni<br />
Segretario: Sig. Vittorio Teruzzi<br />
Consiglieri: Prof. Maria Dicorato,<br />
Sig.ra Rosanna Di Blasio<br />
Sig. Goran Soce<br />
Revisore dei conti<br />
Presidente: Dott. Giorgio Cavalca<br />
Membri Effettivi<br />
Dott.ssa Rossella Spagnoli<br />
Rag. Stefania De Lillo<br />
Probiviri<br />
Presidente: Rag. Aldo Stenico<br />
Membri Effettivi<br />
Dr. Enrico Antinozzi<br />
Sig. Giuseppe Zemiti<br />
Direttore Responsabile<br />
Giuseppe A. R. Gildone<br />
Capo Redattore<br />
Gariella Arnaud<br />
Redazione<br />
Paolo Foglia<br />
Maria Dicorato<br />
Fabiola B. Gildone<br />
Stefania De Lillo<br />
Fabio Durante<br />
Don Paolo Zago<br />
Studio Grafico<br />
Tipografia F.lli Verderio<br />
Stampa<br />
Tipografia F.lli Verderio<br />
ORGANO UFFICIALE DELLA<br />
TAZZINETTA BENEFICA<br />
sede: Via Marcona, 34<br />
<strong>2012</strong>9 Milano<br />
tel. 02.76113307 - Fax 02.71092839<br />
segreteria@tazzinettabeneficaonlus.it<br />
www.tazzinettabeneficaonlus.it<br />
www.tazzinettabeneficaonlus.com<br />
Autorizz. Trib. di Milano n° 547<br />
del 29/07/1987
CI VEDIAMO IN PARADISO!<br />
Diciamolo subito, anche se può sembrare ovvio e scontato (ma di questi tempi di<br />
fronte a certo laicismo che non ragiona è necessario farlo….): Carlo Maria Martini<br />
era un Cardinale della Chiesa cattolica. Prete. Gesuita. Vescovo. Cardinale. In<br />
comunione col Papa e con la Chiesa. Non era un eretico né un antipapa. Era un<br />
uomo della Chiesa cattolica. E anche se aveva domande aperte su vari temi, non si è mai discostato dall’insegnamento<br />
ufficiale, in termini di fede e di morale, della Chiesa cattolica. Almeno sulle questioni definite in modo<br />
chiaro. Non era un nemico della Chiesa e non voleva distruggerla. Non ha mai lasciato il sacerdozio ma ha sempre<br />
detto Messa tutti i giorni, pregato, recitato il breviario, eccetera.<br />
E questo con buona pace di chi, come l’ex sacerdote della Diocesi di Milano (ordinato prete proprio da Martini)<br />
Vito Mancuso (il quale guadagna certamente di più oggi come soldi e notorietà a fare l’anticlericale che un<br />
tempo a fare il prete in un oratorio di Milano...) vuol farlo passare, nei telegiornali RAI, come un distruttore della<br />
Chiesa cattolica.<br />
Tutto ciò, mi si perdoni, va detto. Per amore della verità.<br />
Ho avuto la grazia in questi anni, a Gerusalemme e poi a<br />
Gallarate e in Val Formazza (dove si recava negli anni<br />
della malattia a fare vacanza), di incontrare alcune volte il<br />
Cardinale e, pur constatando le inesorabili conseguenze<br />
del male che lo ha progressivamente privato della parola,<br />
ridotta a un soffio appena percettibile e poi dei movimenti,<br />
l’ho sempre sentito lucido e carico di amore appassionato<br />
per la Chiesa e di amore per l’uomo: quell’amore che<br />
lo aveva portato a realizzare una delle più grandi trasformazioni<br />
della Diocesi di Milano attraverso il convegno<br />
“Farsi prossimo”, da cui sarebbero nate le Caritas attuali;<br />
quell’amore che lo aveva condotto a realizzare l’assemblea di Sichem, da cui sarebbero stati formati migliaia di<br />
giovani, oggi padri e madri di famiglie bellissime; quell’amore che lo aveva portato a condurre le “scuole della<br />
Parola” prima in Duomo, poi nelle zone pastorali e infine nei decanati e nelle Parrocchie; quell’amore che gli<br />
aveva fatto fare il giro di tutte le comunità della Diocesi, avendo una parola chiara a profetica per tutti; quell’amore<br />
che lo aveva spinto a mettere in piedi la “cattedra dei non credenti”, in cui dialogava con quegli uomini e<br />
donne di buona volontà che cercavano onestamente la verità, anche se non l’avevano trovata nella fede e nella<br />
chiesa cattolica. Un amore concreto che ho sperimentato<br />
più volte personalmente. Ricordo un episodio<br />
emblematico. Ero prete da quasi due anni e,<br />
dovendo venire in Parrocchia l’Arcivescovo in visita<br />
pastorale gli avevo scritto una lettera a mano di<br />
sei pagine su di me e la situazione del mio oratorio<br />
(follie di un venticinquenne entusiasta e che si<br />
crede il salvatore del mondo…). Giunto a colloquio,<br />
ricordo che il Cardinale mi aveva sorriso<br />
paternamente e, chiudendo gli occhi, a memoria<br />
(!), mi aveva citato tutta la lettera riprendendola<br />
punto per punto, offrendomi soluzioni concrete e<br />
precise. Mi sono sentito preso sul serio. E perciò<br />
concretamente amato. La stessa esperienza di qualità<br />
alta della relazione e di capacità di ascolto profondo, l’ho poi riscontrata più volte, sia incontrandolo in<br />
Arcivescovado, sia a Gerusalemme, sia a Gallarate sia in Formazza.<br />
Aveva la capacità di essere fino in fondo uomo e fino in fondo credente: con uno sguardo umanamente timoroso<br />
di fronte al morire, ma carico di fede autentica e di totale affidamento in Dio.<br />
3
Era un uomo di fede. Un uomo di Dio. Prima di tutto. E ciò lo rendeva uomo di Chiesa e uomo del nostro tempo,<br />
capace di sentire sue le domande dell’umanità contemporanea. Come Teresa di Lisieux, ha saputo stare alla<br />
“tavola dei non credenti” sentendo su di sé le loro domande più radicali. Ci ha parlato spesso (e forse in quel<br />
momento parlava anche di sé) del dibattito interno ad ogni uomo tra il credente e l’ateo che sono dentro di noi.<br />
Lui aveva la capacità di esplicitare questo dialogo. E per questo era compreso sia dagli uni che dagli altri. Ma<br />
in ciò non ha mai smesso di essere autenticamente credente: come Cristo nel Getzemani di fronte al dramma<br />
della morte, o sulla croce nel suo grido al Padre: “Dio mio perché mi hai abbandonato”.<br />
Ma aggiungeva che solo la morte offre ad ognuno la suprema occasione per affidarsi pienamente a Dio come<br />
una grande cascata di acqua si getta nel fiume: “spero che in quell’ultima ora ci sia una mano che tiene stretta<br />
la mia mano come a vincere i fantasmi dell’ultima ora per affidarmi senza scampo e senza riserve al Signore”.<br />
Lui era così: un uomo di fede, che non rinunciava ad essere uomo e a vivere tutte le fatiche e le domande dell’umanità<br />
di oggi: e per questo conquistava i cuori. La stampa tutta parla di lui, anche i più accaniti anticlericali<br />
sono stati conquistati da lui, capace di dialogo e di profezia nel mondo di oggi.<br />
Uomo profetico che sapeva leggere il<br />
senso della Parola negli avvenimenti e gli<br />
avvenimenti nella Parola, come nessun<br />
altro ha saputo fare. Direi che in questo<br />
duplice movimento sta la sua originalità e il<br />
suo carisma. Leggere la Parola negli avvenimenti:<br />
per dar loro un significato più<br />
grande, per comprendere il significato della<br />
storia, senso e significato che sfugge ai<br />
più, che restano invischiati nelle grettezze<br />
del contingente. Lui sapeva, grazie a questa<br />
capacità, andare “oltre”, come guardando e<br />
leggendo le cose da un piano superiore.<br />
Ma anche leggere gli avvenimenti dentro la<br />
Parola: e ciò gli consentiva di non essere mai<br />
retorico o banale nell’interpretazione dei<br />
testi; mai superficiale. Ascoltando le sue lectio ci si sentiva portati dentro nel testo e contemporanei di quelle Parole<br />
eterne. Come lui, in questa capacità, pochi altri. Forse nessuno, se non per imitazione e brutta copia.<br />
Forse anche per questo il Cardinale voleva che sulla sua tomba ci fossero le parole del salmo: "Lampada ai miei<br />
passi la tua parola, luce al mio cammino". Una luce di cui tutti noi abbiamo goduto.<br />
Mi piace ricordarlo nel suo sorriso, in quello sguardo carico di affetto tutte le volte che lo incontravo e che gli<br />
confidavo quel poco che riuscivo a intuire sul mistero di Dio e della Sua Parola. Un padre e un maestro (anche<br />
se lui amava ripetere che solo Gesù è il “maestro”, cui debbo il mio essere prete.<br />
Mi piace allora salutarlo, guardando una foto che custodisco in casa mentre andavamo a fare una camminata<br />
insieme in montagna, lui che mi ha ordinato sacerdote e che mi è stato, guida e padre nei miei anni di sacerdozio,<br />
con un arrivederci carico di nostalgia: ci vediamo in Paradiso! Grazie di tutto.<br />
4<br />
Don Paolo Zago<br />
Alle ore 16 di lunedì 3 settembre, a Milano, ufficialmente in lutto cittadino, dopo un lungo peregrinare<br />
di oltre 200.000 cattolici e laici per porgere l’estremo saluto al Cardinale emerito Carlo Maria<br />
Martini, in Duomo si sono svolti i funerali. Oltre a tutte le Istituzioni italiane era presente una miriade<br />
di gente che non si è fatta intimorire dalla pioggia ed ha pregato per il pastore che li ha guidati per<br />
tantissimi anni.<br />
Noi di <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> abbiamo chiesto a Don Paolo Zago -Parroco di San Protaso- ordinato<br />
sacerdote proprio dal Vescovo Gesuita, suo maestro e padre spirituale che gli è stato vicino anche<br />
negli ultimi giorni di vita, di scrivere un redazionale in memoria di questo grande uomo.
Da qui un appello, innanzitutto, agli amici di<br />
<strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> -volontari, soci e benefattori-,<br />
agli amici di tutte le Associazioni di volontariato<br />
onlus, agli amici volontari che gestiscono le<br />
mense sociali -più note come mense dei poveried<br />
agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e<br />
grado.<br />
Il mio appello è rivolto in primis agli amici della<br />
nostra e di tutte le altre Associazioni benefiche non<br />
lucrative che invito a intensificare gli sforzi filantropici<br />
per far fronte all’ingrossamento dell’esercito di indigenti<br />
di questa nostra Italia che, purtroppo è destinato<br />
a crescere per l’inarrestabile aumento della disoccupazione<br />
e del costo della vita.<br />
Tre milioni di precari (il 35,3% di giovani) fanno<br />
riflettere, fa riflettere il numero degli occupati a<br />
tempo pieno -solo 439.000-, fa riflettere quel<br />
Vita Sociale<br />
ORA PIÙ CHE MAI TOCCA A NOI ASSOCIAZIONI<br />
DI VOLONTARIATO ED AI DOCENTI SCOLASTICI<br />
FARE DI TUTTO PER EVITARE<br />
LO SCONTRO SOCIALE E FARE<br />
OPERAZIONE DI RINCORAMENTO.<br />
NULLA È PERSO ANCORA!<br />
Noi di <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> faremo la nostra parte!<br />
5<br />
A cura di Fabiola B.G.<br />
L’estate è finita e, Poppea, sin dai primi giorni di settembre, ci<br />
ha annunciato l’autunno e con esso l’apertura delle scuole e,<br />
purtroppo, anche l’aggravamento della recessione e, quindi, dei<br />
sacrifici che gli italiani dovranno affrontare sommandoli a quelli<br />
che già gravano su di loro e che hanno fatto crescere l’esercito<br />
di chi vive la peggiore inopia.<br />
10,9% degli occupati a tempo parziale.<br />
Ora, riflettendo su l’altro dato ISTAT: “23 milioni di<br />
lavoratori di cui 3 milioni sono precari e 2 milioni<br />
con contratti a termine”, riflettendo sulla critica<br />
situazione vertenziale -130 grosse vertenze aperte<br />
presso il Ministero del Lavoro- e l’aumento del<br />
18,5% di cassintegrati oltre al già corposo esercito<br />
degli esodati; beh, di fronte ad una recessione<br />
di questa portata, di fronte a tutti i punti interrogativi<br />
della capacità risolutiva dei problemi del<br />
nostro Paese fin qui dimostrata da chi ci governa<br />
(tecnici, professori e politici), penso che serva una<br />
lucida e persistente reazione proprio di tutta la<br />
classe politica che dovrà decidersi a cambiare e<br />
lavorare con più testa e, soprattutto con più cuore<br />
e saggezza, e meno spregiudicatezza, incominciando<br />
a scendere realmente tra la gente ma non
quella abituale che frequenta le stanze, le sezioni<br />
od i congressi e le convention bensì<br />
quella che frequenta i mercati per far la spesa,<br />
dove potranno vedere personalmente anche<br />
quel mini esercito di indigenti, sempre in crescendo,<br />
che va scavando tra gli scarti perché<br />
non può permettersi di acquistare neppure un<br />
mazzetto di prezzemolo od un ciuffo di verdura<br />
o qualche frutto;<br />
i lavoratori sui posti di lavoro, specialmente,<br />
verso metà mese (quando in famiglia sono<br />
cominciate le preoccupazioni perché sono finiti<br />
i soldi del misero stipendio fermo da un<br />
decennio) oppure a fine mese quando ritirano<br />
la leggerissima busta paga e cominciano a fare<br />
i conti di come coprire le spese per il fabbisogno<br />
delle proprie famiglie;<br />
i primi di ogni mese davanti agli uffici postali<br />
quando i pensionati vanno a ritirare la misera<br />
pensione sociale o quella del frutto di tanti anni<br />
di lavoro che non ha nulla a che vedere con quello<br />
che viene accreditato in banca a chi vanta pensioni<br />
d’oro ed intoccabili come, invece, è accaduto<br />
con l’attuale Governo che ai pensionati con<br />
1.500 euro mensili, oltre a negargli l’aumento<br />
Istat del costo della vita, gliel’ha decurtata;<br />
e potrei andare avanti ancora ma, oltre a sollecitare<br />
i signori della politica ad applicare veri tagli alle<br />
loro retribuzioni nonché agli sprechi noti a tutti,<br />
vorrei suggerire un serio patto sociale per lo svilup-<br />
Vita Sociale<br />
6<br />
po e per il lavoro e, contemporaneamente una sterilizzazione<br />
dell’IVA e delle accise sulla benzina il<br />
cui costo alla pompa è una delle cause dell’irrefrenabile<br />
aumento del costo della spesa i cui rincari<br />
viaggiano sul 4,3% all’anno.<br />
Ribadisco che gli stipendi e le pensioni,<br />
invece, non crescono di un centesimo.<br />
Se non si pongono immediati ed importanti rimedi<br />
a questa situazione, l’Italia vanterà il più corposo<br />
esercito di poveri che potrebbe trasformarsi in una<br />
vera polveriera.<br />
Intanto, noi Associazioni di assistenza a qualsiasi<br />
livello e mense sociali, dobbiamo, seriamente, spremere<br />
le meningi e studiare come far fronte al sostentamento<br />
di chi non riesce a mettere insieme il necessario<br />
neppure per un solo pasto quotidiano per se e<br />
per la propria famiglia.<br />
Se non ci pensiamo noi, chi pensate che possa farlo,<br />
forse quelli che hanno creato questo stato di disperazione<br />
sociale?<br />
Tocca a noi samaritani del Volontariato!<br />
Tocca a noi ma, contemporaneamente, visto che<br />
iniziato l’anno scolastico, tocca, soprattutto, agli<br />
insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado<br />
impegnarsi a diffondere un clima di speranza nei<br />
giovani che stanno vivendo lo scoramento più<br />
profondo perché vittime innocenti ed inconsapevoli<br />
di questa recessione che non circoscriverei<br />
solo a quella nostrana ma a quella globale.<br />
Tanti di loro vivono anche un clima di disperazio-
ne familiare perché hanno il papà disoccupato o<br />
che sta per perdere il posto di lavoro.<br />
A loro va dato un messaggio, va spiegato che loro<br />
sono il futuro, la vera forza di questa società, che<br />
tocca proprio a loro studiare il futuro per essere<br />
protagonisti e non vittime, come accennavo prima,<br />
innocenti ed inconsapevoli di questa crisi e di questa<br />
regressione globale della qualità della vita.<br />
Devono essere proprio loro i ricercatori delle<br />
soluzioni che rendono compatibile lo sviluppo<br />
con l’ambiente.<br />
Vita Sociale<br />
Noi di <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> faremo la nostra parte!<br />
Campagna di Adozione<br />
del 5° Nonno a distanza<br />
Adotta un nonno meno fortunato del tuo con un contributo che tu stesso<br />
potrai decidere liberamente.<br />
Come fare?<br />
Decidi l’importo e la frequenza in base alle tue disponibilità e dai l’ordine<br />
di Bonifico bancario permanente alla tua banca<br />
Sul c/c bancario intestato<br />
<strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> onlus<br />
IBAN: IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257<br />
presso BANCA PROSSIMA - Agenzia di Milano<br />
... e Dio te ne renderà merito!<br />
7<br />
Loro sono e devono essere i veri protagonisti della<br />
futura società impegnata nella trasformazione di<br />
un mondo che garantisca la sopravvivenza.<br />
Questa crisi potrebbe essere l’occasione per il cambiamento,<br />
individuando un nuovo modo di vivere,<br />
per studiare ciò che sta succedendo -senza perdere<br />
la speranza in un mondo migliore-, per garantirsi ciò<br />
che sembra perso per sempre come il lavoro, la<br />
sicurezza sociale, la pensione e la disponibilità economica<br />
per una vita dignitosa.<br />
Sono certa, che non tutto è perso!
La Mostra Presepi in piazza Duomo<br />
NATALE A MILANO<br />
CON O SENZA<br />
LA MOSTRA PRESEPI<br />
DI TAZZINETTA BENEFICA ONLUS?<br />
Dopo oltre mezzo secolo di tradizione, Milano riavrà la Mostra<br />
Presepi in piazza Duomo? ...Crediamoci!<br />
Nell’immediato dopo guerra, <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> (Associazione nata nel 1893) intensificò<br />
l’abituale assistenza per aiutare le vedove di guerra e gli sfollati, istituendo, persino, le<br />
colonie per gli orfani di guerra.<br />
Oltre a conservare un ragguardevole archivio fotografico, spesso, ancora oggi, persone<br />
ultrasessantenni che, allora, ne usufruirono, vengono a manifestare la loro gratitudine,<br />
ricordando a noi, che non abbiamo vissuto quel periodo, l’aiuto che l’Associazione riusciva<br />
a dare alle loro mamme le quali, oltre alla diffusa povertà di quegli anni, vivevano<br />
la disperazione della vedovanza con figli da mantenere.<br />
Allora -nel 1947 / 48- <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> per poter far fronte a tutti i costi per una così<br />
larga assistenza e per creare anche un clima di pace e distensione, ideò la Mostra presepi<br />
in piazza Duomo che con il passare degli anni divenne sempre più un’attrattiva<br />
e la méta natalizia delle famiglie milanesi e non.<br />
La Mostra che ospita presepi di artisti di tutta Italia, nel 1963 venne ufficializzata con una<br />
ininterrotta continuità; infatti, oltre al riconoscimento del Comune che già dal 1948 la<br />
istituzionalizzò conferendole il Diploma con Medaglia d’Oro (il famoso Ambrogino), con<br />
il passare degli anni ottenne il riconoscimento e l’autorizzazione per la realizzazione dell’evento<br />
sia dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, sia dalla Diocesi nonché dalla<br />
Sovrintendenza alla cultura ed alle Belle Arti.<br />
Ricordo che un anno in cui quest’ultima ebbe delle esitazioni, alcuni senatori e parlamentari<br />
sia del centrosinistra che del centrodestra, insieme, presentarono un ordine del giorno<br />
firmato, per le due formazioni, dal sen. Besostri e dal sen. Rizzi, il cui esito positivo vide<br />
l’intervento anche dell’allora Ministro dei Beni Culturali -on. Giovanna Melandri-.<br />
8<br />
Giuseppe A. Gildone
La Mostra Presepi in piazza Duomo<br />
Quindi, l’ufficializzazione della Mostra Presepi vanta circa mezzo secolo, infatti, questa<br />
dovrebbe essere la 50^ edizione ma a causa degli incomprensibili disguidi e dinieghi degli<br />
ultimi due anni di questo secolo che non riteniamo rinvangare anche perché se n’è parlato<br />
già troppo e ne ha dato ampia eco tutta la stampa scritta e parlata, l’edizione di quest’anno,<br />
sempre che ci verrà concessa l’autorizzazione ed il Patrocinio del Comune, sarà la 48^.<br />
Noi speriamo bene, anche perché, con lo spirito conciliante che ci contraddistingue,<br />
abbiamo affrontato il discorso con la nuova Amministrazione che ci ha<br />
lasciato sperare nel grande ritorno di questa istituzione natalizia in piazza<br />
Duomo, se non di fianco alla Cattedrale, dietro il monumento di Vittorio Emanuele (area<br />
che durante tutto l’anno viene concesso a mille altre iniziative).<br />
Riteniamo doveroso sottolineare che, oltre alla tradizione ed alla cultura del nostro Paese,<br />
le quali, a prescindere le credenze, non devono mai morire, gli utili dell’evento, la cui realizzazione<br />
non è di poco conto, vengono totalmente utilizzati per il sostentamento dei<br />
circa 900 indigenti che <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> assiste tutto l’anno con pacchi mensili di derrate<br />
alimentari, vestiario, farmaci da banco, e, quando può, anche aiutando a pagare le<br />
piccole utenze; inoltre, come consuetudine, a Natale e a Pasqua offre loro, a rotazione, il<br />
pranzo in noti ristoranti.<br />
Incrociamo le dita<br />
e preghiamo Gesù bambino!<br />
9
IX Concorso Letterario Regionale <strong>2012</strong>-2013<br />
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE<br />
AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA LOMBARDIA<br />
BISOGNA ESSERE DISPOSTI A MANGIARE ANCHE IL FILO SPINATO SE SI VUOLE<br />
ARRIVARE... F.to Briatore<br />
Con questo eufemismo si è espresso il magnate<br />
Flavio Briatore in una intervista televisiva la cui<br />
discussione era imperniata sul successo e come<br />
conquistarlo.<br />
Certamente, mister millionaire o billionaire che si<br />
voglia, intendeva dire che il percorso per arrivare<br />
alla méta prefissa o, comunque, al successo è<br />
duro, irto e pieno di ostacoli, per cui, se i pigroni<br />
e gli scansa fatica pensano che tutto scenda dal<br />
cielo in un paniere standosene seduti a sognare,<br />
questi sono destinati a sognare per sempre e non<br />
si sveglieranno neppure quando dal sogno passeranno<br />
al sonno eterno.<br />
Comunque, la forte locuzione di Briatore va interpretata<br />
solo in questo modo e non va certamente<br />
tradotta alla lettera fino a trasformare la competizione<br />
e l’impegno in una massacrante lotta che ci<br />
potrebbe spingere nel tunnel della schiavitù egocentrica<br />
al punto di idolatrare il podio, il voler arrivare<br />
ad ogni costo primi. Infatti, spesso accade<br />
che il 2° od il <strong>3°</strong> arrivato ad un concorso o ad una<br />
gara sportiva piange e si dispera per non essere<br />
riuscito a salire sul podio del numero uno; per non<br />
parlare, poi, di coloro che arrivano ultimi.<br />
Ebbene, io sono certo che costoro sono e resteranno<br />
schiavi e vittime di quella stupida egoistica<br />
idolatria cui accennavo prima che li renderà tristi<br />
ed infelici non solo per il risultato di quella gara<br />
bensì per tutto quanto faranno nella loro esistenza<br />
10<br />
perché la stupidità li priverà anche del piacere di<br />
capire ed apprezzare gli altri valori della vita, per<br />
cui, questa veste d’insoddisfazione, d’invidia e<br />
gelosia che hanno deciso di indossare li escluderà<br />
per tutta l’esistenza dal podio dei vincitori di<br />
una qualsivoglia competizione alla quale vorranno<br />
o saranno costretti a partecipare.<br />
Ho abusato del termine stupidità e schiavitù perché<br />
chi è vittima di queste brutture non vivrà mai<br />
la gioia del vero vincitore ch’è colui il quale è contento<br />
e soddisfatto di essersi classificato, che<br />
significa aver superato la prova e, quindi, essere<br />
arrivato in finale.<br />
Soventemente, rigettiamo la teoria del fondatore dei<br />
moderni giochi olimpici Pierre de Coubertin<br />
«L’importante non è vincere ma partecipare»,<br />
perché pochi conoscono la parte nobile, il prosieguo<br />
di quel pensiero «La cosa essenziale non<br />
è la vittoria ma la certezza di essersi battuti<br />
bene»; perché la rigettiamo? perché vogliamo vincere<br />
sempre, e non accettiamo il risultato per quello<br />
che è, che di per sé è gratificante ed importante se ci<br />
abbiamo creduto e ci siamo battuti bene.<br />
Quindi, cari giovani studenti, cari uomini del domani,<br />
iscriversi o partecipare ad una qualsivoglia competizione<br />
è importante ma solo se si ha la forza e la<br />
voglia di battersi bene; eliminiamo però il termine<br />
“ad ogni costo” ch’è un termine da paura e spesso<br />
porta a fare cose che offendono l’etica e la morale.
IX Concorso Letterario Regionale <strong>2012</strong>-2013<br />
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE<br />
AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA LOMBARDIA<br />
Avendo avuto la fortuna, per motivi professionali, di<br />
aver vissuto e di vivere attivamente fra tanta gente di<br />
ogni età e di ogni ceto sociale e culturale, mi convinco<br />
sempre più che, per vivere bene, ognuno<br />
deve saper capire quali sono i propri limiti e,<br />
soprattutto deve imparare ad amarli.<br />
Essere primi, essere i migliori, essere sul podio,<br />
avere la moglie o il marito più bello e sempre giovane<br />
-anch’esso/a primo della classe con un corpo<br />
affascinante-, avere figli felici e bravi, primi della<br />
classe o, come ci fanno vedere in tanti spot televisivi,<br />
che mangiano brioche ed alimenti ipercalorici<br />
ma, miracolosamente, non ingrassano, che vestono<br />
sempre all’ultima moda come i loro genitori, insomma,<br />
famiglie da podio; ebbene, è vero che esistono<br />
ma solo nelle favole o nei caroselli pubblicitari.<br />
Guai credere che quello è il mondo reale, infatti,<br />
nella realtà le cose non vanno così.<br />
Dobbiamo essere consci che “nulla è o potrà<br />
essere perennemente bello e nostro”.<br />
E’ giusto lottare, sacrificarsi, sudare ed impegnarsi<br />
per arrivare al traguardo od alla méta prefissa<br />
ma non fino al punto -come sostiene Briatore- di<br />
mangiare filo spinato pur di arrivare.<br />
Tra l’altro, non so se lui l’ha veramente mangiato<br />
qualche volta, e, se pure l’avesse fatto, il suo successo<br />
o le coppe di champagne che si degustano<br />
nei suoi locali avrebbero un altro sapore solo se<br />
qualcuna di quelle coppe venisse condivisa con i<br />
meno abietti, con coloro che l’unica bevanda che<br />
possono permettersi è l’acqua di una fontanella<br />
11<br />
pubblica (quella che, comunemente, a Milano<br />
chiamiamo “la vedovella”).<br />
Tutto questo panegirico per dire sostanzialmente<br />
tre cose:<br />
La prima:<br />
“Lottare sempre, senza arrendersi mai ma rallegrandosi<br />
sempre del risultato raggiunto (qualunque<br />
esso sia), non rattristarsi mai se il 1° posto è<br />
stato conquistato da un altro e, soprattutto, non<br />
diventare vittime della gelosia e dell’invidia che,<br />
oltre ad essere peccati capitali, rappresentano la<br />
vera, unica strada della tristezza e dell’imbecillità”.<br />
L’invidia e la gelosia fanno male solo a chi ce l’ha!<br />
La seconda:<br />
“Non teniamo quanto abbiamo solo per noi,<br />
avrebbe un sapore amaro, e non ci darebbe mai il<br />
giusto sapore della bontà che potremmo gustare<br />
solo se lo condividessimo con chi ha bisogno e<br />
manca di tutto” specialmente dell’affetto e l’amore<br />
dei propri figli nonché del prossimo tutto che sta<br />
diventando sempre più egoista ed indifferente.<br />
La terza:<br />
Vi invito a partecipare numerosi al “9° Concorso<br />
letterario regionale” riservato a tutti gli studenti<br />
delle scuole superiori il cui regolamento è riportato<br />
nelle pagine seguenti.<br />
Un abbraccio ed un “in bocca al lupo” per il nuovo<br />
anno scolastico.<br />
Aspettiamo con ansia i vostri elaborati!<br />
Matteo F. Gildone
al 1° classificato un premio del valore di € 1.000,00<br />
12
Questa nostra Italia (a cura di Teo Gildone)<br />
SONO UN PEGGIORISTA<br />
O UN OTTIMISTA SCEMO?<br />
Meeting di Rimini: Da Monti a Fornero, Lucifero ha<br />
fatto le sue vittime.<br />
- Sogno di una calda mattina di fine estate,<br />
- troppe tasse gravano sulla busta paga,<br />
- ora bisogna studiare un piano occupazionale per i giovani,<br />
- la ripresa è dietro l’angolo,<br />
- bisogna abbattere il cuneo fiscale...<br />
F.to Elsa Fornero (Ministro del Welfare)<br />
Dopo qualche minuto, nel corso del discorso con la maestria dei vecchi politici della<br />
prima Repubblica, ha detto che il cuneo fiscale, però, non è possibile farlo per tutti!<br />
Ad un giovane che le ha chiesto consigli per l’occupazione, la Ministro, rispolverando la<br />
ricetta dei nostri nonni ha risposto: “impari a fare il falegname”!<br />
Certamente, a prescindere la metafora, la Fornero, conscia di non poter offrire alcuna garanzia per l’occupazione<br />
giovanile, si è rifugiata dietro i vecchi e sani suggerimenti occupazionali dei nostri nonni (per i non più giovanissimi,<br />
dei nostri padri) che dopo le scuole dell’obbligo indirizzavano i propri figli ad imparare un mestiere.<br />
Chi, invece, decideva di continuare gli studi ma voleva raggiungere prima degli altri coetanei un’occupazione più<br />
ragguardevole veniva indirizzato alle scuole di Avviamento professionale che volendo, poi, se aveva voglia e testa,<br />
poteva accedere agli Istituti tecnici che, comunque, davano la possibilità di trovare lavoro prima di chi decideva di<br />
proseguire gli studi classici iscrivendosi al Ginnasio per poi proseguire con il Liceo e, se aveva voglia e disponibilità<br />
economiche poteva proseguire in una qualsivoglia facoltà universitaria.<br />
Va pure detto che coloro che sceglievano la seconda strada, spesso, erano giovani di famiglie benestanti che ambivano<br />
ad avere un figlio laureato da poter vantare, in futuro, di appartenere al ceto dei dottorati ma che il più delle<br />
volte pascevano negli Atenei fino all’età di 28 od anche 30 anni senza raggiungere neppure il traguardo o, comunque,<br />
riuscendo a strappare una laurea senza valore perché geneticamente ciucci e, quindi, professionalmente inaffidabili.<br />
Quest’ultimi, solitamente ciucci ma furbi, consci dei loro limiti, si davano alla politica seguendo un percorso<br />
che andava dall’iscrizione ad un partito, alla frequenza delle sezioni, l’attacchinaggio, poi al montaggio dei<br />
palchi per i comizi e, dopo un certo periodo di militanza ed attivismo, sfoderavano la famosa laurea strappata e si<br />
facevano candidare nelle varie liste.<br />
Da qui, una certa classe politica che riesce, purtroppo, a condizionare quella capace e dotta.<br />
SALUMIFICIO<br />
CASALI<br />
Via Milano, 96 Pandino (CR)<br />
14<br />
A cura di Teo Gildone<br />
Si ringrazia il Salumificio Casali e la famiglia Taddei<br />
per i prodotti genuini della loro produzione che ogni mese<br />
ci portano personalmente in sede per rendere più consistenti<br />
i pacchi che distribuiamo ai nostri assistiti.
Questa nostra Italia (a cura di Teo Gildone)<br />
Dopo questa divagazione, ritorniamo alle vittime del caldo di questa estate, per il quale non sono mancate infantili<br />
denominazioni scomodando Omero e, persino, Dante con “Caronte” e poi Lucifero”, mi riferisco al Presidente<br />
del Consiglio Monti che, contrariamente a quanto predicato sino ad ora, ed agli immani sacrifici chiesti agli italiani<br />
(prevalentemente a quelli del ceto medio, ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati); anch’egli -sempre dal palco<br />
del meeting di Rimini e poi da tanti altri palchi nazionali ed esteri- ha esordito con messaggi antidepressivi e speranzosi<br />
da far invidia all’ottimismo di Berlusconi ma poi, come la sua Ministro Fornero, ha rimesso in discussione<br />
l’ottimismo sfornato qualche minuto prima (altro esempio di maestria da prima Repubblica).<br />
Ormai, è diventato un venditore di idee (c’è chi dice di fumo) in quanto egli sa bene che oltre ad una pasticciata<br />
riforma elettorale, da settembre non è più in grado di governare perché, ormai, è iniziata la campagna elettorale per<br />
cui gli stessi partiti che hanno appoggiato il suo Governo sino ad oggi, stanno pensando alla candida veste con<br />
quale presentarsi agli elettori.<br />
Essi, infatti, dovranno giustificare:<br />
- la pasticciata “riforma del lavoro” che sono stati costretti a digerire, una riforma che non è né<br />
carne né pesce in quanto ogni decisione sarà affidata ai Giudici;<br />
- il PIL ch’è a -2,6 punti (-3, le previsioni di fine anno) e -4,2 la spesa;<br />
- disoccupazione, crisi, congiuntura e recessione giunti ai minimi storici tanto da fare invidia al<br />
dopo guerra;<br />
- le ore di cassa integrazione salite del 18,5% e gli esodati in continuo crescendo;<br />
- il debito pubblico in continua ascesa;<br />
- gli imprenditori giunti all’atto estremo “il suicidio” per la pesante pressione fiscale;<br />
- le 150.000 imprese che hanno chiuso i battenti;<br />
- le 60.000 aziende agricole che hanno chiuso anche a causa dell’IMU;<br />
- le famiglie sul lastrico, sempre più indebitate per l’impietoso gravame delle tasse ed i continui<br />
aumenti dei prezzi che, nei primi 10 anni di vita dell’euro sono aumentati in media del<br />
25%, con un’impennata del 64% delle bevande alcoliche e dei tabacchi, seguiti dagli affitti e<br />
dal caro bolletta cresciuti del 45%; sul podio salgono anche i trasporti con aumenti per bus,<br />
treni e metro del 41%., non sono da meno tutti gli altri beni di consumo: luce, gas, benzina,<br />
alimenti, vestiario ecc. Ovviamente, tutto ciò ha fatto salire incontenibilmente le richieste di<br />
prestito e l’aumento di cambiali protestate.<br />
Di tutti questi guai chi più delle Associazioni di volontariato che offrono assistenza o delle Mense dei poveri può<br />
raccontare meglio la realtà e dipingere questo maledetto quadro?<br />
Io sono convinto che un tecnico, peraltro, freddo non può essere saggio ed avere un cuore, perciò invito il Dr. Monti<br />
e la sua squadra di tecnici bocconiani nonché la stragrande maggioranza dei parlamentari impoltroniti ed indisponibili<br />
a qualsiasi sacrificio personale, a visitare i centri poc’anzi citati per rendersi conto che l’Italia vera non è quella<br />
di chi può dichiarare un reddito annuo di decine e decine di migliaia o centinaia od, addirittura, di milioni di euro<br />
ma è quella della povera gente che con dignità sta stringendo la cinghia, è quella di chi, purtroppo, è costretto con<br />
umiltà a fare la coda davanti alle mense o davanti a tutte quelle Associazioni che distribuiscono vestiario, derrate<br />
alimentari, farmaci da banco ecc..., e che, per poterlo fare, elemosinano aiuti agli italiani di buona volontà che van-<br />
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15
Questa nostra Italia (a cura di Teo Gildone)<br />
tano di avere un cuore non di pietra come chi, pur riempiendosi la bocca di belle parole e buoni propositi non ha<br />
mai toccato con mano la realtà di quell’Italia che governano ma che non possono capire perché non la vivono.<br />
Emblematico è l’ultimo caso di disperazione, l’estremo gesto di quel padre disoccupato che si è dato fuoco davanti<br />
a Montecitorio lasciando gli ultimi 160 euro al figlio.<br />
A questo punto mi chiedo dove sono i miglioramenti tanto decantati dal nostro santo salvatore della Patria.<br />
Forse ha avuto ed ha poco tempo a disposizione per portare a termine una qualsivoglia riforma? L’uomo non è stupido,<br />
...tutt’altro, ha già buttato il sasso per un Monti bis.<br />
Con il Parlamento che si ritrova forse non può fare di più ma, d’altro canto, meglio così altrimenti con le sue strette<br />
fiscali e trita famiglie, cui è maestro, ci troveremmo tutti nudisti perché senza neppure un paio di mutande.<br />
Non per niente oltre alla liberalizzazione delle poste e la cessione dei beni culturali per tentare di sanare, pardon,<br />
di non far crescere il debito pubblico, hanno deciso di liberalizzare anche la “sanità”, così, visto che ci stanno<br />
togliendo anche le culotte, le cure saranno solo a base di “supposte”.<br />
Attenzione, però, non è certo che le restrizioni, la pressione fiscale ed i provvedimenti trita famiglie siano finiti; a<br />
me fa molta paura l’asserzione del Presidente del Consiglio di ritorno dall’incontro con la Merkel che, dopo le rassicurazioni<br />
della maestrina d’Europa: “ce la farete da soli”, questi non ha perso neppure un minuto per lanciare<br />
il suo monito agli italiani, ovviamente, a quelli che pagano sempre e per tutti, ed ormai sul lastrico, “Abbiamo<br />
fatto bene fin’ora, però, adesso non possiamo fermarci”.<br />
Cosa ha voluto dire il nostro amato Mario Monti con questa frase?<br />
Non credo necessitino studi universitari per capire che cosa ci aspetta dopo le ferie (per chi le ha potuto fare).<br />
Siamo ormai in autunno, e le prospettive non sono felici.<br />
Eppure, di fronte a si detto quadro mi vedo costretto a tifare per il bocconiano perché attualmente nessuno di coloro<br />
che seggono sugli scranni di Montecitorio è in grado di sostituirlo; peraltro, ora sono tutti impegnati nel famigerato<br />
gioco di coalizioni di potere, pronti a mettersi insieme il diavolo e l’acqua santa, ladri e puttanieri, ciarlatani<br />
e bugiardi ma tutti pronti a raccontarci tante balle con la solita faccia di tosta.<br />
Vedrete che lor signori, in campagna elettorale, indistintamente, asseriranno che, pur non condividendo le riforme (se riforme<br />
ci sono state) e i sacrifici imposti da questo Governo, si sono visti costretti ad appoggiarli “anche se con criticità” per<br />
senso di responsabilità verso gli italiani e di rispetto al Capo dello Stato che ha voluto questo Governo di tecnici.<br />
Quindi, noi tutti, un po’ tanto confusi ed un po’ vittime di superati idealismi ma, soprattutto, stupidi creduloni, daremo<br />
ancora fiducia ad un ciarpame di vecchi ciarlatani, di approfittatori senza scrupoli, di disonesti impuniti od in<br />
attesa di giudizio e, perché no, di ignoranti, arroganti e presuntuosi. La sorpresa, però, quale sarà?<br />
Se pur -con il naso otturato- andremo a votare (è un nostro diritto e dovere) stando alle dichiarazioni dei vari<br />
leader degli altri Stati europei -frau Merkel e monsieur Hollande in testa- che vedono in Mario Monti quale unico<br />
interlocutore italiano attualmente credibile, mi sa tanto che dopo le elezioni avremo ancora un Governo Monti, semmai,<br />
con qualche Ministro scelto nelle file dei vari partiti che avranno raccolto più voti ma incapaci di formare una<br />
duratura e, soprattutto, coraggiosa coalizione. Ciò, però, sarebbe molto grave in quanto il mondo intero deriderebbe<br />
un popolo che non riesce ad esprimere una solida maggioranza politica capace di governare e ch’è costretta a<br />
ricorrere a dei tecnici, oltretutto, non scelti dagli elettori. Al proposito, c’è qualche marpione della vecchia repubblica<br />
che ha già provveduto a togliere il proprio nome dal logo suo partito sperando di poter inserire quello dell’attuale<br />
Premier che a sua volta, però, con molta eleganza ha fatto capire che, nonostante, gli opportunistici sviolinamenti,<br />
egli memore di quando il marpione democristiano costrinse Berlusconi a farlo fuori dalla Commissione<br />
europea per far subentrare l’allora suo braccio destro Buttiglione, la cosa non gli interessa perché “a cà nisciuno<br />
è fesso”! Comunque, in Italia tutto è possibile.<br />
Ecco perché non so se definirmi un peggiorista od un ottimista scemo!<br />
16
La pagina della Medicina<br />
LE CERVICALGIE<br />
Il mal di collo, comunemente diagnosticato come<br />
“artrosi cervicale” può accompagnarsi a mal di testa ed<br />
essere espressione di diverse patologie.<br />
Quando il dolore è irradiato alla spalla e al braccio si<br />
parla di cervicobrachialgia sintomo spesso accompagnato<br />
da formicolii che identificano una sofferenza dei<br />
nervi emergenti dai cosiddetti forami di coniugazione<br />
della colonna vertebrale.<br />
La colonna cervicale ha una funzione più complessa<br />
rispetto alla dorsale ed alla lombosacrale: è formata da<br />
sette vertebre che servono a sostenere la testa; essa<br />
presenta nel suo decorso una curvatura a concavità<br />
posteriore (chiamata lordosi). Qualora la posizione normalmente<br />
assunta durante la giornata (postura) non sia<br />
corretta, la testa tende a reclinarsi in avanti. La perpetuazione<br />
per lungo tempo di questa posizione porta ineludibilmente<br />
a stiramenti, contratture e disturbi dolorosi<br />
anche sport un pò violenti ed incidenti possono provocare<br />
le stesse conseguenze, ma i disturbi della postura,<br />
restano la prima causa di cervicalgie e cervicobrachialgie.<br />
Quando i muscoli ed i tendini subiscono stress meccanico<br />
le parti danneggiate delle articolazioni vengano<br />
sostituite da tessuto cicatriziale rigido, che rende<br />
necessarie terapie per il ristabilimento graduale della<br />
normale flessibilità.<br />
A volte la guarigione sintomatica avviene anche senza il<br />
ricorso a terapie specifiche. E’ tuttavia consigliabile<br />
rivolgersi al proprio curante quando il mal di collo<br />
assume particolari caratteristiche:<br />
ORTHOPEDIA TECNICA<br />
17<br />
ad esempio un primo esordio in età avanzata, un trauma<br />
recente e di una certa gravità, il riscontro della testa<br />
inclinata fuori asse, un dolore insolito e particolarmente<br />
intenso che si irradia agli arti superiori e /o formicolii,<br />
febbre perdita di peso e storia di cancro, uso cronico<br />
di corticosteroidi.<br />
Normalmente nella terapia si fa uso di analgesici ed anti<br />
infiammatori.<br />
È bene, se non esistano segni di denervazione (perdita<br />
di forza nella muscolatura delle braccia e delle mani)<br />
evitare esami come la tac, che espone il paziente ad una<br />
quantità eccessiva di radiazioni.<br />
Il riposo risulta in genere inefficace; al contrario delle<br />
manipolazioni (affidate ovviamente a figure professionali<br />
specifiche) e degli esercizi di allungamento e rafforzamento<br />
muscolare, che si esplicano in genere con<br />
automobilizzazione.<br />
Tali terapie risultano efficaci nel 70%-80% dei casi a 12<br />
mesi di distanza dal loro inizio.<br />
Ugualmente importante sarebbe procurarsi sedie di tipo<br />
ergonomico che correggono la postura, come pure<br />
cuscinetti di sostegno lombare acquistabili in negozi di<br />
ortopedia.<br />
Occorre inoltre evitare errori nella posizione sdraiata: il<br />
cuscino dovrebbe evitare di sollevare la testa o inclinarla<br />
come avviene abitualmente e bisogna cercare inoltre<br />
di non dormire proni.<br />
Il vostro curante o il fisiatra vi insegneranno alcuni<br />
esercizi di mobilizzazione che eseguiti per pochi minuti<br />
al giorno aiuteranno a risolvere questo problema.<br />
CESARE POZZI<br />
Dott. G. Gerevini - Endocrinologo<br />
ORTHOPEDIA TECNICA S.n.c.<br />
Viale Monza n. 40 - <strong>2012</strong>7 Milano - Tel. 392 4273487<br />
Codice Fiscale e Partita Iva: 07752080965
SOLIDARIETA’<br />
FORZA... SII ANCHE TU PROTAGONISTA della<br />
“Collana della Bontà e della Solidarietà Permanente <strong>2012</strong>”<br />
Coraggio Amici, Abbiamo bisogno di voi !<br />
Lo sappiamo che il nostro è un “tormentone”, ma ci perdonerete e continuerete a leggerci,<br />
ne siamo sicuri. Abbiamo sempre molte cose da fare, dateci una mano per favore.<br />
Non ci abbandonate e collaborate scrivendo il vostro nome in questa preziosa e meravigliosa<br />
“Collana della Bontà e della Solidarietà permanente del <strong>2012</strong>”<br />
Coraggio amici e grazie, Dio ve ne renderà merito.<br />
AGUIARI CLAUDIO<br />
ALBASINI ETTORE<br />
ALBERGO RISTORANTE VILLA alla mem. di Bosi Luciano<br />
ALBINI ROSALBA<br />
ANCILLOTTI MARINA<br />
ANDOLFI FRANCESCO<br />
ANTINOZZI ENRICO<br />
ARCHENTI ENRICO<br />
ARMENI MARIA ROBERTA<br />
BACOCCOLI ANTONIO<br />
BAGAROTTI VALERIO<br />
BAI VITTORIA<br />
BALESTRI GIANCARLO<br />
BALOSSI GABRIELE<br />
BANDINI DAVIDE<br />
BARBIERI ERMINIO<br />
BASILE GIULIO<br />
BASSI GIOVANNI<br />
BASTIANI ADORNA<br />
BATTISTEL EZIO<br />
BELLEMO TIZIANO CARLO<br />
in memoria di Don FRANCO CAMAGNI<br />
BELLEMO TIZIANO CARLO<br />
BELLETICH ALDO<br />
BERTINELLI GABRIELLA<br />
BERTOGLIO ANNA<br />
BOEZIO GIACOMO<br />
BONASSINA GIORGIO<br />
BORNANCIN RIGGIO GISELLA<br />
BORTOLOTTI UGO<br />
BRAGA ANGELO<br />
BRAMATI MARCASSOLI ELIANA<br />
BRICHETTI LETIZIA TERESA<br />
BRUNO UMBERTO<br />
BUCCARELLA FRANCO<br />
BURATTI ANGELO<br />
BUSATTI CLAUDIO & PERVERSI ANGELA<br />
18<br />
BUSCAINI GIUSEPPE CARLO<br />
BUSSOLATI MICHELE<br />
BUZIO GIOVANNI & TOSCA<br />
CAFFI LIDIA<br />
CALTAGIRONE Rag SERGIO c/o Omnia Impianti<br />
CALZI MARCO & LATTUATI NADIA<br />
CAMPI ANDREA<br />
CANDINO MELCHIORRE<br />
CANOVA MILENA<br />
CAPPETTI MARTINA MARIA<br />
CARBONI GIUSEPPE<br />
CAZZULANI LUIGI<br />
CERNUSCHI LUIGI<br />
CERUTI GUSTAVO<br />
CERUTTI NATALIA<br />
CHIAPPINELLI FRANCESCO PAOLO<br />
CHIERICHETTI PASQUALE<br />
CIANCI GIOVANNA<br />
CIANFANELLI FIORENZA<br />
CIVIDINI FEDERICA<br />
CODOLINI MARCO & ARTIFONI LAURA<br />
COLLI LANZI CLAUDIO<br />
COLOMBI LAURA MARIA<br />
COLOMBO REMO<br />
CRIPPA MASSIMO<br />
CURTI ANNALISA<br />
DA RIN JOLE<br />
DALLA BONA PROSERPIO MARIATERESA<br />
DE BELLIS CORRADO<br />
DELLA CERRA ERRICO<br />
DELLA ROLE FRANCA<br />
DIBLASIO ROSANNA<br />
DI FONZO CECILIA<br />
DI FRANCO FRANCESCO<br />
DI GIROLAMO SILVIA<br />
DONDENA MARCO<br />
FEAL PROGETTI
FIGINI GUELFO<br />
FIGINI VIRGILIO<br />
FIORUCCI LUCIANO<br />
FLEBA ANGELA<br />
FOGLIA PAOLO<br />
FOSSI LEANDRO & MANNA AMBRETTA<br />
FRANZOLINI VIRGINIA<br />
FRANZOSI MARCELLA<br />
GALBUSERA PIERLUIGI<br />
GENNARI PAOLO<br />
GRIGNANI ENRICO<br />
INZAGHI NATALINA<br />
INVERNIZZI GIADA<br />
LAINATI ENRICO<br />
LANDONI MADDALENA<br />
LEONE AMELIA<br />
LEONE ENRICA<br />
LONGO MARIA<br />
LONGONI DOMENICO<br />
LUALDI ANGELO<br />
LUZZU PIETRO<br />
MALGARINI LUCIANO<br />
MALNATI LUCA<br />
MANNA ANBRETTA & FOSSI LEANDRO<br />
MARCASSOLI EUGENIO<br />
MARCHESI LIDIA<br />
MARFORIO ADRIANA<br />
in memoria della sorella MARIANGELA<br />
MARIANI GIOVANBATTISTA<br />
MARINONI FRANCO<br />
MAURI FERRUCCIO<br />
MAZZIERI STEFANO<br />
MERLI VALENTINO<br />
MELLI MARIA GRAZIA<br />
MILESI ROMANO<br />
MILONE VITTORIO<br />
MONDINI ALDO<br />
MOTTA LIDIA<br />
MOZZANA MARIATERESA<br />
MUTINEDDU LUCIA<br />
OSCULATI GABRIELLA<br />
OTTINO GIANFRANCO<br />
PACCES MASSIMO<br />
PAGANI GIUSEPPE<br />
PAGANI LEONARDO<br />
PANIZZI PIETRO<br />
PASETTI MARCO<br />
PASQUALIGO CLAUDIA<br />
PEDRAZZINI LORENZO & LIBE’ DANIELA<br />
PEDRAZZINI MARIA ANGELA<br />
PERNI OLIVIERO<br />
PETTINAROLI ROBERTO<br />
PIAZZA ROSANGELA<br />
19<br />
PINCHETTI MAURO<br />
PIZZI GIUSEPPE<br />
POZZI ANTONIETTA<br />
POZZI CESARE<br />
PUCCIO GIUSEPPE<br />
RAMELLA GIOVANNA<br />
RAMPINI PAOLO<br />
RAY ADRIANA<br />
RICCA SALVATORE<br />
RIMOLDI REALI CARLA<br />
ROSSI PIERFRANCESCO<br />
SABBADINI SERGIO<br />
SALVI UGO & RADAELLI SUSANNA<br />
SANTAMBROGIO - CHIOZZATTO<br />
SANTARELLI EVA & FANNY<br />
SAPORETTII STEFANO<br />
SARTORELLI SERGIO<br />
SBROZZI ROSANGELA<br />
SCHIAVO ILARIA<br />
SCOA LUIGI<br />
SCOTTI MARIA ved. CHIESA<br />
SESINO ADELE<br />
SESSA CRESPI ADELAIDE<br />
SILVA ROSALINDA TREVISAN<br />
SOLDO CARLO<br />
SOTTOVIA PONCINO MARIA<br />
STAGNI GOFFREDO<br />
STELLA S.p.A.<br />
STENICO ALDO<br />
STERZA ROBERTO<br />
STRACUZZI SILVESTRO<br />
TARTARA GIOVANNI<br />
TARTARI BRUNA<br />
TENAN ADELE<br />
TIMEUS FABIO<br />
TIRABOSCHI ERNESTO<br />
TRANCOSSI ROMANA<br />
TREFOLONI GIUSEPPE<br />
UGLIANO SALVATORE<br />
UGONI MARGHERITA<br />
VALSECCHI GIANLUIGI<br />
VANONI GIOVANNA<br />
VARISCO MARIA PIA<br />
VECCHIO GIANRICO<br />
VEDANI ALDO<br />
VEDANI PAOLA<br />
VERNOCCHI GIOVANNI<br />
VERTEMATI MARISA<br />
VILLA LINO<br />
ZAMAGNI ANTONIETTA<br />
ZANGRANDI MARISA<br />
ZECCHINI MAURIZIO<br />
ZUNTINI GIAN PIERO
SERGO CALTAGIRONE<br />
OMNIA IMPIANTI<br />
BANCA<br />
INTESA SANPAOLO<br />
FONDAZIONE CARIPLO<br />
STUDIO ITALGESTIONI<br />
DR. FAVINO<br />
MARIANI<br />
GIOVANBATTISTA<br />
20<br />
BANCA POPOLARE<br />
DI MILANO<br />
MANAGERITALIA<br />
MILANO<br />
FONDAZIONE FRANCO<br />
E MARIA GOY onlus<br />
DR. GIORGIO GEREVINI<br />
DR. PAOLO FOGLIA<br />
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IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257<br />
presso Banca Prossima<br />
oppure tramite<br />
c/c postale n° 51025203 intestato a:<br />
<strong>Tazzinetta</strong> Benefi ca onlus - via Marcona n° 34 - <strong>2012</strong>9 Milano<br />
Comunicazione importante per i donatori<br />
Le erogazioni libere effettuate da persone fi siche o da enti soggetti all’imposta sul reddito<br />
delle società, a favore dell’Associazione <strong>Tazzinetta</strong> Benefi ca ONLUS, sono deducibili, nel<br />
limite del 10%, dal reddito complessivo del donatore e comunque nella misura massima di<br />
70.000 euro annui (art.14, decreto legge n. 35 del 14 marzo 2005). Resta in vigore anche<br />
la normativa precedente (D.Lgs 460/97) per le donazioni 2005 antecedenti il 17 marzo e nei<br />
casi in cui risultasse più conveniente per il donatore. La ricevuta postale o bancaria della<br />
donazione effettuata è documento valido ai fi ni fi scali. Per impedire disguidi, consigliamo a<br />
chi effettua la donazione di apporre la dicitura ONLUS nell’intestazione, ovvero:<br />
TAZZINETTA BENEFICA - ONLUS<br />
21
Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)<br />
CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE<br />
Da Corso Magenta la quinta a destra Santa Maria delle Grazie...<br />
Chiesa di Santa Maria delle Grazie<br />
Santa Maria delle Grazie è stata fondata nel 1463 dai padri<br />
Domenicani su un’area a loro concessa dal conte Gaspare<br />
Vimercati, comandante delle milizie di Francesco Sforza.<br />
Sull’area concessa sorgeva già l’oratorio di famiglia con<br />
cappella della Madonna ove lo stesso Vimercati si era<br />
fatto ritrarre con moglie e figli sotto il manto della stessa,<br />
divenendo così il primo benefattore e fondatore del nuovo<br />
tempio. L’11 giugno 1463 arrivarono a Milano i primi sette<br />
frati guidati da fra Domenico da Catalogna, ospitati provvisoriamente<br />
in un edificio di proprietà dello stesso<br />
Vimercati. Il 27 agosto 1463 la firma dell’atto di donazione<br />
tra le autorità, presenti i frati e l’arcivecovo Stefano<br />
Nardini, il quale, nel successivo mese di settembre, pose<br />
la “petras fundamentalis” della nuova chiesa ad opera dell’architetto<br />
Giuniforte Solari, la quale, fu costruita attorno<br />
alla cappella della Madonna.<br />
Nel 1467 i lavori si fermarono per la morte del conte<br />
Vimercati, per poi proseguire lentamente fino al compimento<br />
nel 1490 dal padre Jacopo da Sesto che si ispirò<br />
allo stile della chiesa di San Pietro in Gessate.<br />
Nel frattempo Lodovico il Moro, assunto il potere della<br />
città, per essere ben voluto dalla cittadinanza ordinava la<br />
sostituzione della parte più misera della chiesa incaricando<br />
i frati architetti: Francesco Giorgio da Soncino e<br />
Antonio da Milano. Nel 1492 il duca chiamò il Bramante<br />
per abbellire, secondo il suo gusto, il presbiterio oltre alla<br />
cupola che è una delle meraviglie dell’architettura milanese<br />
anche se ancor oggi le manca un altro piano come era<br />
previsto dall’artista al quale si deve pure la bellissima<br />
porta marmorea centrale in stile rinascimentale, compreso<br />
il chiostro che immette alla sacrestia anch’essa da lui<br />
ideata.<br />
22<br />
Cupola della chiesa Le Grazie Ingresso principale della chiesa<br />
A proposito della cupola si dice che quando gli spagnoli<br />
obbligarono il clero ad abbassare l’altezza dei campanili al<br />
di sotto delle merlature del Castello Sforzesco, per motivi<br />
bellici, la cupola non venne modificata, non per amore dell’arte<br />
da parte degli spagnoli, bensì perché, i frati seppero<br />
sfruttare le superstizioni degli ispanici facendo loro credere<br />
che, durante la notte detta cupola veniva avvolta da<br />
angeli con grandi ali impugnando spade infuocate minacciando<br />
di morte tutti coloro che osassero toccarla. Dopo<br />
questa piccola divagazione torniamo di nuovo alla chiesa.<br />
Nel 1497 morì la moglie del Moro, Beatrice d’Este. Il duca<br />
affranto dal dolore la fece posare in una cassa di piombo<br />
indi in una cassa di legno ed ambedue in una grande<br />
cassa coperta di velluto nero con ornamenti dorati e riposta<br />
in un importante luogo cioè in fondo al coro ora contrassegnato<br />
da un pannello con effige di S. Domenico.<br />
Nel frattempo il duca faceva costruire la grande tombamonumento<br />
attualmente alla Certosa di Pavia per opera di<br />
Cristoforo Solari.<br />
Pannello del coro con effige di S. Domenico
Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)<br />
La facciata si apre su un’estesa piazzetta tipicamente<br />
lombarda a forma di capanna, più larga che alta, con il<br />
portale, forse il primo lavoro fatto fare dal Moro, realizzato<br />
al fine di rendere omogenea, la chiesa del Solari, alla<br />
cupola bramantesca. La lunetta sopra il portale rappresenta<br />
Lodovico il Moro con la moglie Beatrice ai lati della<br />
Madonna con i Santi Domenico e Pietro martire da<br />
Verona. Affresco ad opera di Michelangelo Bellotti 1729.<br />
Facciata della chiesa con portale del Bramante<br />
L’interno, a tre navate ad arco acuto come voleva lo stile del<br />
tempo, è opera di Giuniforte Solari, incluse, sia sulla volta<br />
come a lato degli archivolti delle navate, tracce di decori e<br />
mezzibusti di Santi affrescati con lo stile del Butinone.<br />
Interno di Santa Maria delle Grazie<br />
Iniziando il giro a destra va detto che le cappelle di questa<br />
navata sono state tutte restaurate dal dopoguerra ad oggi.<br />
Nella prima cappella, Della Torre sopra l’altare si vede un<br />
affresco del Quattrocento, trasportato qui dalla cappella<br />
della Madonna delle Grazie nel 1946, rappresenta la<br />
Vergine che adora Gesù Bambino tra i Santi Ambrogio e<br />
Luca. Non si è certi dell’autore infatti si fanno due ipotesi:<br />
Bergognone o Bernardino de Conti.<br />
23<br />
Alla parete sinistra si trova il monumento funebre di Giacomo<br />
Antonio Della Torre opera dei fratello Cazzaniga 1483, a destra<br />
monumento Olgiati del XVI sec. a opera di Ignoto.<br />
Cappella Della Torre<br />
Nella seconda cappella recentemente dedicata a San<br />
Martino de Porres, oltre ad alcune lapidi cinquecentesche<br />
vi è una pala moderna raffigurante il santo in estasi, opera<br />
di Silvio Consadori 1962.<br />
Cappella di San Martino de Porres<br />
La terza Cappella, Marliani o degli Angeli, e dedicata<br />
appunto agli angeli. Sopra l’altare una tavola del 1560 raffigurante<br />
San Michele che distrugge satana opera di un<br />
allievo del Parmigianino. Ai lati opere dei figli di<br />
Bernardino Luini.<br />
Cappella Marliani o degli angeli
Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)<br />
La quarta cappella detta di Santa Corona era la sede della<br />
Confraternita appunto di S. Corona nata nel 1494 per<br />
volere di P. Stefano da Seregno. In questa cappella furono<br />
sepolti i rettori della Confraternita. Nel 1542 Gaudenzio<br />
Ferrari l’affrescava tutta, a destra vediamo Ecce Homo ed<br />
una flagellazione. Nella parte sinistra si vede un grande<br />
crocefisso. Sopra l’altare c’era il dipinto dell’incoronazione<br />
di spine del Tiziano, scomparso e rivisto poi nel 1797<br />
al Louvre di Parigi. Oggi al suo posto vediamo una deposizione<br />
del 1616 opera di Gian Battista Secco detto il<br />
Caravaggino.<br />
Cappella detta di Santa Corona<br />
La quinta cappella nominata Sauli è decorata secondo il<br />
lusso del periodo. Va osservato l’altissimo zoccolo, delle<br />
pareti, a drappeggio bianco raffigurante gli strumenti della<br />
passione modellato da Agostino Duccio. La pala d’altare rappresenta<br />
la crocifissione opera di Giovanni Demio da Schio,<br />
così pure sono opera sua tutte le vele e le lunette del soffitto.<br />
Cappella Sauli<br />
Soffitto della Cappella Sauli<br />
24<br />
La sesta cappella degli Atellani, fu voluta da Giacometto della<br />
Tela nel 1508 per la propria famiglia. Venne affrescata all’inizio<br />
del Seicento dai fratelli Fiammenghini. La pala d’altare riproducente<br />
la Madonna con bambino e i santi Vincenzo Martire e<br />
Vincenzo Ferrari, opera di Coriolano Malagavazzo realizzata nel<br />
1595. Iniziò da questa cappella nel 1929 il generoso intervento<br />
del Sen. Ettore Conti a favore di S. Maria delle Grazie.<br />
Cappella degli Atellani<br />
La settima cappella è dedicata a S. Giovanni Battista con<br />
pala d'altare raffigurante lo stesso santo che ammonisce<br />
un devoto opera di Marco D'Oggiono allievo di Leonardo.<br />
Cappella di San Giovanni Battista
Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)<br />
Le bombe del 1943, precisamente nel ferragosto di quell’anno,<br />
hanno distrutto le cappelle della Navata Sinistra.<br />
Chiesa di S. Maria delle Grazie cappelle Navata Sinistra Foto da Internet<br />
Ora vediamo le cappelle di detto lato riedificate e restaurate.<br />
La prima cappella dei Bolla o di S. Caterina, è dedicata<br />
alle due Caterine, d’Alessandria e di Siena. Nella lunetta a<br />
sinistra vediamo S. Caterina d’Alessandria mentre converte<br />
un pagano e conversa con dei filosofi. La lunetta destra<br />
ritrae S. Caterina da Siena davanti a Gregorio XI opere del<br />
Montorfano. Come pala d’altare è stato collocato un trittico<br />
di Nicolò da Cremona del 1520 da poco restaurato. Poi<br />
abbiamo delle formelle con episodi della santa senese, un<br />
crocifisso sull’altare in bronzo ed Ecce Homo in terracotta<br />
dipinta opere queste di Francesco Messina.<br />
Cappella Bolla o di S. Caterina<br />
La seconda cappella di S. Pio V con pala d’altare riproducente<br />
lo stesso Santo Papa Domenicano opera di ignoto.<br />
Nelle lunette laterali sono visibili dei frammenti d’affresco<br />
del Montorfano. Alle pareti, a destra una lapide di Cecilia<br />
Magenta, a sinistra lapide di Branda Castiglioni e di Luigi<br />
Arcimboldi, opere queste, del tardo XVII sec eseguite dal<br />
Bambaia.<br />
25<br />
Cappella S. Pio V Papa Domenicano<br />
soffitto e lunette cappella S. Pio V<br />
Nella terza dedicata a S. Domenico troviamo un altare del<br />
XVIII sec. sormontato da un affresco raffigurante S.<br />
Domenico che riceve dai Principi degli Apostoli il bastone<br />
e il libro della predicazione.<br />
Cappella di San Domenico<br />
La quarta cappella è denominata Conti già Simonetta, sopra<br />
l’altare troviamo un monumento il marmo rappresentante la<br />
Madonna Assunta con ai suoi piedi Eva opera di Arrigo<br />
Minerbi. Ai lati due sepolcri, del Sen. Ettore Conti e della<br />
Moglie Gianna Casati, opere queste di Francesco Wildt.
Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)<br />
Cappella Conti già Simonetta<br />
La quinta cappella è dedicata a San Pietro da Verona Martire<br />
la cui pala d’altare riproduce il martirio del Santo questa ne è<br />
una copia dal Tiziano. Alle pareti S. Ludovico Beltran opera<br />
di Giambattista Lucini. A destra San Paolo copia di una tavola<br />
di G. Ferrari la quale si trova al Louvre di Parigi.<br />
Cappella di S. Pietro martire<br />
La sesta è dedicata a San Giuseppe, nel ‘500 era cappella nobiliare<br />
dei Borromeo. La pala d’altare, piuttosto piccola, raffigura la<br />
Sacra Famiglia con S. Caterina D’Alessandria, opera di un allievo<br />
del Tiziano, Paris Bordone. A desta vediamo la Madonna col<br />
Bambino tra i Ss. Carlo e Francesco ad opera del Fiammenghino,<br />
a sinistra S. Rosa da Lima che riceve Gesù Bambino del Montalto.<br />
Cappella di S. Giuseppe<br />
26<br />
Eccoci davanti ora all’ultima cappella, Cappella della<br />
Madonna delle Grazie che, per forma bassa e tozza e per lo<br />
stile si evince essere stato l’antico Santuario attorno al quale<br />
ebbe origine la chiesa stessa. Nella lunetta corrispondente<br />
della navata principale vi è una grande composizione a stucco,<br />
rappresentante, la Madonna del Rosario con san<br />
Domenico, S. Caterina e devoti opera del 1632, anch’essa a<br />
ricordare il luogo di origine di tutto il complesso. Sulla lunetta<br />
sovrastante il sontuoso ingresso, della Cappella, il Cerano<br />
nel 1631 dipinse la Madonna delle Grazie che libera Milano<br />
dalla Peste. Sopra l’altare vi è la Madonna delle grazie che<br />
accoglie sotto il suo Manto la famiglia del benefattore<br />
Gaspare Vimercati opera di scuola Lombarda del XV sec.<br />
Madonna del Rosario con S. Domenico navata principale<br />
Ingresso Cappella della Madonna delle Grazie<br />
Cappella della Madonna delle Grazie
Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)<br />
Quadro della Madonna delle Grazie<br />
Terminata la visita delle cappelle visitiamo ora la Tribuna<br />
Bramantesca. Bramante diede nei primi mesi del 1492 il<br />
suo Progetto: una pianta quadrata larga quanto le tre navate<br />
Solariane, da costruire ad esse attaccate, l’opera apre le<br />
pareti in due absidi ed un profondo presbiterio sull’asse. Le<br />
misure di questo spazio una larghezza di m. 18 per un’altezza<br />
di m. 20. Sui lati si impostano quattro enormi arcate<br />
che raccordate da opportune tecniche sostengono la cupola.<br />
Le arcate laterali si curvano in grosse cavità con catini a<br />
cassettone , dall’arcata di fondo si allunga il presbiterio. Le<br />
decorazioni a graffito vennero scoperte all’inizio dell’ottocento<br />
celati da affreschi secenteschi. I lavori eseguita dal<br />
Bramante terminarono verso la fne del 1497, tanto che<br />
Lodovico il Moro, il 4 dicembre scrisse “Abbiamo costruito<br />
dalle fondamenta la cappella Maggiore opera insigne,<br />
eccelsa e splendida”. Questo spazio Bramantesco, fu voluto<br />
dal Moro non come prolungamento della chiesa bensì<br />
come mausoleo della famiglia Sforza.<br />
Tribuna Bramantesca<br />
27<br />
Cupola e cappelle del Presbiterio<br />
Cappella del Presbiterio<br />
Ed eccoci alla Cupola. Il tamburo della cupola è formato da<br />
architrave, fregio e cornicione. Il fregio è formato da trentadue<br />
rettangoli, otto dei quali abbinati in quattro campi sopra ai fermagli<br />
formando così tribune architravate aperte e praticabili.<br />
Cupola Bramantesca
Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)<br />
Il coro. Sulle pareti coperte da volta ottagonale ad ombrello,<br />
sopra gli stalli, sono raffigurate sei grandi figure di<br />
santi domenicani. A sinistra S. Domenico e S. Giovanni<br />
Battista accanto S. Pietro martire. A destra S. Tommaso<br />
d’Aquino e S. Paolo appresso Vincenzo Ferrari. Di scuola<br />
milanese sono i pregevoli intarsi figurativi degli stalli ad<br />
imitazione della maniera del trevigliano Butinone.<br />
Il coro di S. Maria delle Grazie<br />
Decori della lunetta del Coro<br />
Stalli del Coro<br />
28<br />
DAL 1893 LA SOLIDARIETA’<br />
E’ IL NOSTRO CREDO<br />
COMUNICATO IMPORTANTE<br />
TAZZINETTA BENEFICA ONLUS<br />
STA ORGANIZZANDO<br />
UN NUOVO GRANDE EVENTO<br />
CHE LA VEDRA’ PROTAGONISTA<br />
ASSIEME A TUTTI VOI<br />
PER OFFRIRE TANTO AMORE<br />
A CHI GLI E’ STATO TOLTO TUTTO<br />
A CHI HA PERSO TUTTO<br />
A CHI NON HA MAI AVUTO NULLA<br />
I nostri sentimenti di cordoglio<br />
alla moglie, alla figlia,<br />
alla mamma, al fratello,<br />
ai parenti tutti e tutte le maestranze<br />
del Salumificio Casali<br />
per la precoce scomparsa<br />
dell’amico<br />
Tarsilio Taddei<br />
grande e generoso benefattore<br />
della nostra Associazione
Chi siamo<br />
Denominazione/Ragione Sociale:<br />
Associazione di Volontariato - <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong>-onlus<br />
Indirizzo:<br />
Via Marcona n° 34 > via Mameli<br />
<strong>2012</strong>9 Milano - www.tazzinettabeneficaonlus.it<br />
Telefono 02 - 76113307 - Fax 02 - 71092839<br />
E-mail: presidenza@tazzinettabeneficaonlus.it<br />
Presidente: Matteo Fernando Gildone<br />
Segretario: Vittorio Teruzzi<br />
Natura Giuridica:<br />
Associazione iscritta nel registro Generale<br />
Regionale del Volontariato<br />
Sezione Sociale - all’Ufficio del Volontariato<br />
della Provincia di Milano<br />
Settore Sociale Elenco Associazioni O.N.L.U.S<br />
del Comune di Milano<br />
Area d’Intervento:<br />
Anziani indigenti che vivono nella povertà<br />
e nella solitudine (circa 900)<br />
Riconoscimenti e Benemerenze:<br />
Associazione nata il 14 giugno 1893 con il nobile scopo di assistere<br />
i poveri della nostra città;<br />
Si è distinta nei due periodi bellici per l’aiuto morale e materiale<br />
nei confronti degli sfollati, delle vedove e degli orfani di guerra;<br />
Dal dopo guerra a tutti gli anni 60 ha organizzato colonie marine<br />
per i bambini di famiglie<br />
bisognose e contribuito con il Comune per mandare i più bisognosi<br />
alle cure termali.<br />
Nel 1948 è stata insignita del diploma di Benemerenza con<br />
Medaglia d’Oro dal Comune di Milano;<br />
Nel 1970 è stata insignita del Diploma di Benemerenza con<br />
Medaglia d’Oro dalla Provincia di Milano;<br />
Nel 1976 il Comune di Milano ha dedicato una via della città ad<br />
uno dei Presidenti dell’Associazione “Via Achille Feraboli”;<br />
Negli anni 80 ha devoluto un fondo all’Associazione Nazionale<br />
Spastici –Sezione di Milano- contribuendo così alla costruzione<br />
di un Centro ambulatoriale a cui è stato dato il nome del<br />
Presidente della <strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong> “Achille Feraboli”;<br />
Nel 1996 è stata insignita del Premio Isimbardi dalla Provincia<br />
di Milano;<br />
Nel 1999 ha ricevuto il riconoscimento di Benemerenza con la<br />
Rosa Camuna dalla Regione Lombardia;<br />
Nel 2000 è stata insignita di Diploma con Medaglia d’Oro dalla<br />
C.C.I.A.A. di Milano per essersi distinta nella divulgazione dell’alto<br />
valore del volontariato e per l’attività che svolge quotidianamente;<br />
Nel 1997 ha proposto per prima “L’Adozione del 5° Nonno” a<br />
Milano, sperimentata con successo dal Comune del capoluogo<br />
lombardo che, anche per questo, nel 1999 ha conferito la<br />
Benemerenza Civica al suo Presidente Matteo Gildone.<br />
Ha ricevuto riconoscimenti oltre che dai Prefetti di Milano,<br />
dall’Arcivescovo di Milano, nel 1964 dal Santo Padre Paolo VI°, dai<br />
Presidenti della Repubblica EINAUDI (1951) e successivamente da<br />
GRONCHI le cui mogli erano molto legate all’Associazione, nonché da<br />
CIAMPI (2005) e successivamente (2006, 2007, 2008, 2009, 2010,<br />
2011, <strong>2012</strong>) da NAPOLITANO la Medaglia della Presidenza della<br />
Repubblica per il 2°, <strong>3°</strong>, <strong>4°</strong>, 5°, 6°, 7°, 8° e 9° Concorso letterario<br />
riservato agli studenti delle scuole superiori patrocinati dal Comune<br />
di Milano. Inoltre, nel 2008, il Presidente della Repubblica Giorgio<br />
Napolitano ci ha conferito un encomio per il prezioso impegno che<br />
l’associazione svolge.
Cosa facciamo<br />
a) Tutti i mesi (anche quelli estivi) distribuiamo pacchi di viveri<br />
di prima necessità: olio, pasta, riso, zucchero, biscotti, latte,<br />
pastina, dadi per brodo, pelati, carne in scatola, pesce in scatola,<br />
oltre ad altri alimenti di vario genere che pervengono<br />
dalla CEE tramite il Banco Alimentare;<br />
b) Distribuiamo vestiari nuovi e usati (puliti e stirati);<br />
c) Aiutiamo a pagare le utenze (luce, gas, telefono, canone di<br />
locazione) in base alle disponibilità economiche;<br />
d) Forniamo, previa prescrizione medica, farmaci da banco (non<br />
mutuabili);<br />
e) I nostri volontari fanno visite domiciliari ai propri assistiti:<br />
oltre 1500 ogni anno;<br />
f) Nelle prossimità del S. Natale, offriamo il pranzo di Natale a<br />
circa 200 assistiti (a coloro che accettano l’invito e non hanno<br />
grossi problemi di deambulazione) in un noto ristorante milanese<br />
accompagnandoli con pullman. Al termine consegniamo loro<br />
un cestino contenente il pranzo anche per il giorno successivo<br />
da consumare a casa;<br />
g) La stessa cosa facciamo in prossimità della Santa Pasqua;<br />
h) In occasione della Santa Pasqua e del Santo Natale, offriamo<br />
un cesto con prodotti e leccornie inerenti la festività;<br />
i) Una o due volte all’anno (in base alle disponibilità) organizziamo<br />
una gita/scampagnata per tutti gli assistiti che non hanno<br />
grossi problemi di salute.<br />
SINTESI ATTIVITA’ DI PROSELITISMO E DI RICERCA FONDI<br />
a) Dal 1950 (ufficiosamente), dal 1963 (ufficialmente) organizziamo<br />
in piazza Duomo a Milano la Tradizionale Mostra<br />
Presepi, provenienti da molte regioni d’Italia. La Mostra conta<br />
solitamente un’affluenza di 40/50 mila visitatori;<br />
b) Organizziamo rappresentazioni teatrali;<br />
c) Organizziamo Mostre di pittura;<br />
d) Indiciamo Concorsi letterari con Borsa di Studio;<br />
e) Organizziamo feste danzanti;<br />
f) Organizziamo il Convivio Natalizio e quello di Primavera per i<br />
Soci, per i Benefattori, per gli Amici e per i Simpatizzanti<br />
dell’Associazione ai quali spesso partecipano personaggi delle<br />
Istituzioni (dal Presidente della Regione, alle massime cariche<br />
del Comune e della Provincia, a Ministri, al Prefetto, Assessori e<br />
personaggi del mondo politico ed ecclesiale), del mondo della<br />
stampa scritta e parlata nonché dello spettacolo e della cultura;<br />
g) Organizziamo manifestazioni nelle più importanti vie milanesi<br />
per la vendita di fiori e/o frutta in occasione della Festa<br />
dei Nonni ed in altre ricorrenze e periodi dell’anno;<br />
h) Nel mese di novembre facciamo celebrare nel Duomo<br />
di Milano e/o in altre note Chiese milanesi, la Santa<br />
Messa di suffragio per i defunti dell’Associazione;<br />
i) Organizziamo (nel mese di ottobre) la Festa dei Nonni;<br />
j) Organizziamo i Mercati della Solidarietà;<br />
k) Organizziamo Maratone ed eventi sportivi e culturali.<br />
Come sostenere la storica Associazione<br />
di Volontariato O.N.L.U.S.<br />
<strong>Tazzinetta</strong> <strong>Benefica</strong><br />
Bonifico Bancario Intestato a:<br />
“TAZZINETTA BENEFICA” IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000<br />
0008257 presso BANCA PROSSIMA - Milano<br />
Conto Corrente postale intestato a:<br />
“TAZZINETTA BENEFICA” - Via Marcona n° 34 - <strong>2012</strong>9 Milano<br />
C/C 51025203<br />
Invio Assegno Bancario o Circolare intestato a:<br />
“TAZZINETTA BENEFICA”<br />
Devolvere il 5 per mille delle imposte<br />
Ogni anno quando compilate la dichiarazione dei redditi<br />
Modello 730 - Unico - CudDovrete firmare nella casella:<br />
Sostegno del volontariato, delle associazioni non lucrative...<br />
Riportando sotto la firma il nostro<br />
CODICE FISCALE 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8<br />
Con lasciti ed elargizioni di denaro, di beni mobili ed immobili
ODOR DE PAN di Luigi Ca ze ta<br />
Quand passi a la matinna de bonora<br />
dennanz al prestinee che el sforna el pan<br />
me fermi on momentin, tentaa de gora,<br />
de quell odor che incontra el me ven san.<br />
Se gh'è pussee de bon de quel odor<br />
che el manda on aliment inscì a al man,<br />
gustôs e lavoraa, senza tant corr,<br />
istess 'me se faseva ai temp lontan?<br />
Farinna de forment cont el levaa<br />
ben impastada sù con l'aqua pura,<br />
e senza compliment, el pan l'è faa.<br />
Scarlighen sora el foeugh, poeu rosolaa<br />
trezzitt, baston, michett de pasta dura,<br />
in fila vegnen foeura profumaa!<br />
OSSI BUCHI ALLA MILANESE<br />
Ingredienti per 4 persone<br />
4 ossibuchi di vitello<br />
100 gr. di burro<br />
50 gr. di pancetta a quadretti<br />
2 pomodori maturi<br />
1 carota e una cipolla fiemente affettate<br />
1 canna di sedano affettata<br />
1 bicchiere di vino bianco secco<br />
1 ciuffetto di prezzemolo lavato e tritato<br />
1 spicchio di aglio pestato<br />
scarza di limone tritata<br />
farina bianca , sale e pepe.<br />
Fate soffriggere in un capace tegame il burro e la pancetta.<br />
Passate leggermente nella farina gli ossi buchi e disponeteli nel tegame.<br />
Lasciateli colorire voltandoli da ambo le parti e conditeli con sale<br />
e pepe. Versate sopra la carne il vino bianco, appena questi sarà evaporato,<br />
unite la carota, sedano e cipolla; quando quest’ultima avrà<br />
preso colore aggiungete anche la polpa tritata dei pomodori. Lasciate<br />
cuocere a recipiente coperto per circa un’ora e un quarto. Per evitare<br />
che la salsa si addensi eccessivamente bagnate con due o tre cucchiai<br />
di brodo o acqua.<br />
Nel frattempo preparate la gremolata, unendo e mescolando in un piatto<br />
prezzemolo aglio e scorza di limone. Dieci minuti prima della cottura<br />
completa della carne cospargete gli ossi buchi con la gremolata.<br />
Questa portata sarebbe veramente completa se accompagnata al risotto<br />
alla milanese.<br />
Vino Consigliato:<br />
un buon bicchiere di Cabernet trentino.<br />
LA RICETTA<br />
Se tiren 'dree quell'aria tevedinna<br />
che poeu la se spantega in de la strada.<br />
E lì la se confond cont quella finna<br />
che l'ha portaa la nott su la giornada.<br />
E allora el prestinee, din, don, dondinna,<br />
apenna l'ha fenii la soa sfornada<br />
el va coi so sciavatt pien de farinna<br />
a riposass, intant che el pan el fiada.<br />
La primma gent in gir la gh'ha l'onor<br />
de respirà quel fiaa che el costa nient<br />
'me nient el costa quel del nost Signor.<br />
L'è gent che va a bottega e che 'drittura<br />
la se forniss del pan per i so dent:<br />
...trezzitt, baston, michett de pasta dura!
STORIE DI TUTTI I GIORNI<br />
Il numero dei bisognosi che ci chiedono aiuto<br />
è in continuo crescendo.<br />
Natale è vicino ma per loro, senza il vostro aiuto,<br />
sarà un giorno come gli altri.<br />
Dacci una mano ad aiutarli.<br />
Il tuo contributo è fondamentale!<br />
1948<br />
<strong>2012</strong><br />
Cosa è cambiato dal 1948 al <strong>2012</strong>?<br />
Sono cambiati i volti ma la povertà no.