GUIDA AL TRAPIANTO DI FEGATO - Comune di Bologna
GUIDA AL TRAPIANTO DI FEGATO - Comune di Bologna
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<strong>GUIDA</strong> <strong>AL</strong> <strong>TRAPIANTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong><br />
(Questa guida è in via <strong>di</strong> aggiornamento)<br />
E<strong>DI</strong>ZIONE MAGGIO 2002<br />
(Con aggiornato l’elenco degli alberghi<br />
e delle case <strong>di</strong> accoglienza al giugno 2007)<br />
<strong>Bologna</strong>
Questa guida è stata realizzata dall’èquipe me<strong>di</strong>ca dei trapianti <strong>di</strong> fegato della<br />
Chirurgia Generale del Policlinico Sant’Orsola – Malpighi <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, <strong>di</strong>retta dal Prof.<br />
Antonino Cavallari, (ora dal Prof. Antonio Pinna) in collaborazione con l’Associazione<br />
Nazionale Trapiantati <strong>di</strong> Fegato”Prof.Giuseppe Gozzetti”Onlus, <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, affinché<br />
serva da punto <strong>di</strong> riferimento ai pazienti che devono affrontare il trapianto e a quelli<br />
che il trapianto già lo hanno avuto. Il fascicolo non può ovviamente risolvere tutti i<br />
dubbi e le perplessità che verranno <strong>di</strong> volta in volta chiarite dall’èquipe me<strong>di</strong>ca<br />
responsabile.<br />
2
IN<strong>DI</strong>CE<br />
Introduzione Pag. 5<br />
L’èquipe chirurgica e me<strong>di</strong>ca Pag. 5<br />
La funzione del fegato Pag. 7<br />
Segni e sintomi delle malattie del fegato Pag. 9<br />
Il “programma” trapianto <strong>di</strong> fegato Pag. 10<br />
La valutazione pre-trapianto Pag. 12<br />
L’introduzione nella lista d’attesa Pag. 15<br />
Come si reperisce il fegato nuovo ? Pag. 19<br />
Le opzioni per il trapianto Pag. 20<br />
Il trapianto <strong>di</strong> fegato split Pag. 21<br />
Il trapianto da donatore vivente Pag. 21<br />
L’intervento chirurgico Pag. 24<br />
La terapia intensiva Pag. 25<br />
La degenza in reparto Pag. 27<br />
La terapia Pag. 28<br />
La ciclosporina Pag. 28<br />
Il cortisone Pag. 30<br />
L’azatioprina Pag. 31<br />
L’ FK 506 Pag. 32<br />
Gli altri farmaci Pag. 32<br />
Il rigetto Pag. 34<br />
La <strong>di</strong>smissione Pag. 36<br />
Come me<strong>di</strong>care il tubo <strong>di</strong> KEHR Pag. 37<br />
Pazienti portatori dell’epatite B (HBsAg +) Pag. 38<br />
Controlli ambulatoriali dopo il trapianto Pag. 39<br />
La <strong>di</strong>eta Pag. 42<br />
Attività fisiche Pag. 43<br />
Il dentista Pag. 44<br />
L’attività sessuale Pag. 45<br />
Informazioni sull’Associaz. Naz. Trapiantati <strong>di</strong> Fegato G.Gozzetti Pag. 46<br />
Notizie e consigli pratici ai familiari Pag. 48<br />
Scheda <strong>di</strong> registrazione segni vitali Pag. 49<br />
3
Modalità <strong>di</strong> preparazione delle ricette Pag. 50<br />
Numeri utili Pag. 51<br />
Elenco alberghi e case <strong>di</strong> accoglienza e mini appartam. Da Pag. 52<br />
4
INTRODUZIONE<br />
Questo opuscolo è stato creato per rispondere alle più comuni domande dei pazienti<br />
e dei loro parenti riguardanti il trapianto <strong>di</strong> fegato e per fare conoscere una parte<br />
delle modalità attraverso le quali questo intervento viene eseguito presso la<br />
Chirurgia Generale dell'Università <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, <strong>di</strong>retta dal prof. Antonino Cavallari (ora<br />
dal Prof. Antonio Pinna). All’interno si potranno trovare utili notizie riguardanti<br />
l’équipe me<strong>di</strong>co-chirurgica e infermieristica, il modo <strong>di</strong> procedere, la preparazione al<br />
trapianto, la lista d’attesa, il ricovero in reparto ed in rianimazione, le principali<br />
me<strong>di</strong>cine contro il rigetto, alcune norme comportamentali, la <strong>di</strong>eta, etc.<br />
Le notizie ivi contenute sono state ricavate dall’attività quoti<strong>di</strong>ana svolta nel<br />
Centro in questi anni. All’Aprile 2002 presso il Centro Trapianto <strong>di</strong> Fegato <strong>di</strong><br />
<strong>Bologna</strong> sono stati eseguiti 708 trapianti <strong>di</strong> fegato. L’attività é in continua<br />
evoluzione, come lo sono le terapie che consentono ai pazienti <strong>di</strong> trarre<br />
beneficio dall’intervento. É quin<strong>di</strong> possibile che con il passare dei mesi, per<br />
raggiungere un sempre migliore livello d’assistenza, alcune delle<br />
informazioni contenute nel presente opuscolo vengano a mo<strong>di</strong>ficarsi.<br />
L’Équipe Chirurgica e Me<strong>di</strong>ca.<br />
Il trapianto rappresenta una terapia ormai affermata per i pazienti con malattie <strong>di</strong><br />
fegato croniche che stanno evolvendo verso l'insufficienza epatica. I progressi della<br />
tecnologia che sono stati compiuti dagli anni ’80 in poi, includendo quin<strong>di</strong> la scoperta<br />
della ciclosporina (il più usato farmaco antirigetto), hanno consentito <strong>di</strong> raggiungere<br />
ottimi risultati, che permettono ai pazienti <strong>di</strong> riprendere una vita normale dopo il<br />
trapianto <strong>di</strong> fegato.<br />
L’équipe chirurgica che esegue i trapianti <strong>di</strong> fegato a <strong>Bologna</strong> è quella della Chirurgia<br />
Generale dell'Università <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Fanno inoltre parte del gruppo i me<strong>di</strong>ci<br />
Rianimatori e i colleghi Gastroenterologi e Internisti che quoti<strong>di</strong>anamente coa<strong>di</strong>uvano<br />
i chirurghi nella definizione e nella mo<strong>di</strong>ficazione della terapia me<strong>di</strong>ca post-trapianto.<br />
Sia i chirurghi sia i me<strong>di</strong>ci hanno trascorso perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e soggiorno all'estero in<br />
Centri molto qualificati nel campo dei trapianti. A <strong>Bologna</strong> tali interventi sono eseguiti<br />
dal 1986 con una frequenza che è aumentata nel corso degli anni.<br />
Il Centro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> è il secondo in Italia per il numero <strong>di</strong> trapianti eseguiti ogni anno.<br />
5
L’équipe infermieristica è quella della Chirurgia Generale e segue sia i degenti <strong>di</strong><br />
chirurgia generale che i trapiantati <strong>di</strong> fegato. La professionalità del personale è<br />
in<strong>di</strong>scussa e si basa su un’esperienza oramai pluriennale.<br />
6
IL <strong>FEGATO</strong><br />
Il fegato è il più voluminoso organo del corpo umano. Si trova nella parte superiore<br />
dell’addome, a destra, ed è parzialmente coperto dalle ultime costole dell’emitorace.<br />
In una persona normale il suo peso si aggira intorno a 1,5 Kg.<br />
La Funzione del Fegato.<br />
Per meglio capire perché viene consigliato il trapianto <strong>di</strong> fegato è importante<br />
conoscere quali sono le funzioni <strong>di</strong> questo organo. Il fegato è il più grande organo<br />
del nostro corpo. É localizzato nella parte superiore <strong>di</strong> destra dell'addome, proprio<br />
sotto il <strong>di</strong>aframma (il più importante muscolo per la respirazione, situato sotto il<br />
polmone e sopra agli organi addominali); solo una piccola parte del fegato è<br />
apprezzabile sotto le ultime costole <strong>di</strong> destra. Il fegato controlla alcune fra le più<br />
importanti funzioni vitali dell'organismo, fra queste ricor<strong>di</strong>amo:<br />
- la conversione dei prodotti della <strong>di</strong>gestione negli elementi necessari per la vita e<br />
la crescita: un ruolo importante del fegato è il metabolismo dei carboidrati o<br />
zuccheri, in<strong>di</strong>spensabili per produrre energia. Il fegato è il principale organo <strong>di</strong><br />
accumulo <strong>di</strong> zucchero sotto forma <strong>di</strong> glicogeno. Quando l’organismo necessita <strong>di</strong><br />
energia il fegato scinde il glicogeno e rilascia il glucosio nel sangue.<br />
Inoltre il fegato rompe i grassi (lipi<strong>di</strong>) assorbiti con la <strong>di</strong>eta per produrre ulteriore<br />
energia o per sintetizzare altri grassi più facilmente utilizzabili;<br />
- metabolizzare e rimuovere dal sangue i farmaci, l'alcool e tutte quelle sostanze<br />
che possono essere dannose per il corpo;<br />
- la produzione <strong>di</strong> bile, un fluido verde-giallastro formato dal colesterolo, dai sali<br />
biliari, dalla bilirubina, dagli aci<strong>di</strong> grassi, dalla lecitina e da acqua. É<br />
in<strong>di</strong>spensabile per sciogliere ed assorbire i grassi e le vitamine nell’intestino. Se<br />
il fegato non produce bile in quantità sufficiente si produce uno squilibrio tra<br />
questi composti, che porta all’incremento della bilirubina nel sangue,<br />
responsabile della colorazione gialla della cute e delle sclere chiamata ittero;<br />
- un’altra importante funzione è il metabolismo delle proteine che sono costituite<br />
da aminoaci<strong>di</strong>. Il fegato gioca un ruolo molto importante nello scindere gli<br />
aminoaci<strong>di</strong> e utilizzarli per produrre ulteriori proteine o per produrre energia,<br />
mantenendo un giusto equilibrio tra alcune sostanze come l’ammonio e l’urea. Il<br />
7
fegato produce inoltre importanti proteine come l’albumina e alcune necessarie<br />
per mantenere normale la coagulazione del sangue (protrombina, fibrinogeno,<br />
antiotrombina III, etc).<br />
- il mantenimento <strong>di</strong> un normale bilancio ormonale.<br />
Queste funzioni così complesse sono possibili grazie all’apporto del sangue ricco <strong>di</strong><br />
materiale nutritivo proveniente dall’intestino, che arriva al fegato (ove avvengono i<br />
processi <strong>di</strong>gestivi) tramite la vena porta. Qualsiasi ostruzione parziale o completa <strong>di</strong><br />
tale vaso determina un innalzamento della pressione venosa, con conseguente<br />
ingorgo del flusso ematico proveniente dal tratto intestinale. Tale situazione<br />
determina la cosiddetta sindrome da ipertensione portale, caratterizzata dalla<br />
comparsa d’ascite, dallo sviluppo <strong>di</strong> varici esofagee e conseguente mancato<br />
assorbimento <strong>di</strong> fattori nutritivi.<br />
Le cellule che costituiscono il fegato, come tutte le cellule dell’organismo,<br />
necessitano anche <strong>di</strong> una sufficiente quantità <strong>di</strong> sangue ben ossigenato per le<br />
necessità energetiche. L’arteria epatica apporta al fegato la necessaria quantità <strong>di</strong><br />
sangue ossigenato; una qualsiasi variazione <strong>di</strong> flusso all’interno dell’arteria può<br />
comportare alterazioni del metabolismo delle sostanze già descritte.<br />
8
SEGNI E SINTOMI DELLE M<strong>AL</strong>ATTIE DEL <strong>FEGATO</strong><br />
I pazienti con malattie del fegato possono essere soggetti a molti fra i seguenti<br />
sintomi:<br />
- ittero (colorazione gialla degli occhi e della pelle);<br />
- prurito;<br />
- <strong>di</strong>minuzione della massa muscolare;<br />
- emissione <strong>di</strong> urine <strong>di</strong> colore scuro (in particolare quando è anche presente<br />
l’ittero);<br />
- feci poco colorate, colore della creta;<br />
- confusione mentale, coma;<br />
- ascite (presenza <strong>di</strong> liquido nell'addome);<br />
- vomito ematico;<br />
- tendenza al sanguinamento;<br />
- astenia (debolezza marcata).<br />
9
IL “PROGRAMMA” <strong>TRAPIANTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong> DEL<br />
NOSTRO OSPED<strong>AL</strong>E<br />
La garanzia per i pazienti e la trasparenza dell’attività sono oggi obiettivi <strong>di</strong><br />
fondamentale importanza nella pratica quoti<strong>di</strong>ana della me<strong>di</strong>cina. Per questi motivi<br />
l’ospedale al cui interno opera il Centro Trapianti ha de<strong>di</strong>cato investimenti e risorse<br />
per adeguare l’attività <strong>di</strong> trapianto <strong>di</strong> fegato a standard <strong>di</strong> qualità riconosciuti a livello<br />
internazionale.<br />
Nel 2001 è stato approntato un sistema <strong>di</strong> qualità che ha rivisitato e definito le<br />
procedure <strong>di</strong> tutti i passaggi che il paziente deve eseguire per arrivare al trapianto <strong>di</strong><br />
fegato a <strong>Bologna</strong>. L’intero percorso è stato prima descritto su carta e quin<strong>di</strong> il<br />
contenuto è stato rivisto ed approvato da tutti i me<strong>di</strong>ci, chirurghi e non, che<br />
partecipano a questa importante attività.<br />
Fanno parte del programma qualità le Unità Operative <strong>di</strong>:<br />
- Chirurgia Generale e dei trapianti Prof. Antonino Daniele Pinna<br />
- Anestesia e Rianimazione – Prof. Gerardo Martinelli<br />
- Gastroenterologia – Prof. Enrico Roda<br />
- Me<strong>di</strong>cina Interna – Prof. Luigi Bolon<strong>di</strong><br />
- Me<strong>di</strong>cina Interna – Prof. Mauro Bernar<strong>di</strong><br />
- Me<strong>di</strong>cina Interna – Prof. Francesco Bianchi<br />
- Me<strong>di</strong>cina Interna – Prof.ssa Clau<strong>di</strong>a Sama<br />
- Me<strong>di</strong>cina Interna – Prof. Marco Zoli<br />
- Malattie Infettive – Prof. Francesco Chiodo.<br />
Alla fine <strong>di</strong> una maggiore praticità, questo programma ha sud<strong>di</strong>viso in tre parti l’intero<br />
percorso del trapianto <strong>di</strong> fegato, identificando per ciascuna fase dei me<strong>di</strong>ci che<br />
abbiano la responsabilità <strong>di</strong> verificarne la correttezza <strong>di</strong> applicazione rispetto a<br />
quanto deciso. I responsabili vengono nominati <strong>di</strong>rettamente dal Direttore Generale<br />
del Policlinico Sant’Orsola. All’Aprile 2002 la struttura <strong>di</strong> questo programma qualità è<br />
così composta:<br />
Responsabile: Prof. Enrico Roda (gastro@med.unibo.it)<br />
Fase pre-trapianto: Dott.Giorgio Ballar<strong>di</strong>ni (gballar<strong>di</strong>ni@orsola-malpighi.med.unibo.it)<br />
10
Fase trapianto: Prof. Gian Luca Grazi (glgrazi@unibo.it)<br />
Fase post-trapianto: Dott. Piero Androne (andreone@almadns.unibo.it)<br />
Prof. Bruno Nardo (nardo@orsola-malpighi.med.unibo.it)<br />
La documentazione che regola le varie fasi dell’attività <strong>di</strong> trapianto <strong>di</strong> fegato è<br />
<strong>di</strong>sponibile sia presso le singole Unità Operative che aderiscono al programma, sia<br />
presso l’Ufficio Qualità del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi e sono <strong>di</strong>sponibili per la<br />
visione a chiunque ne fosse interessato.<br />
All’Aprile 2002 l’intero processo sta per essere sottoposto alla sua prima revisione.<br />
11
LA V<strong>AL</strong>UTAZIONE PRE-<strong>TRAPIANTO</strong><br />
Prima che si possa stabilire se il trapianto sia effettivamente la migliore scelta<br />
terapeutica per un paziente con una malattia <strong>di</strong> fegato cronica, è necessario<br />
eseguire una serie d’accertamenti clinici e <strong>di</strong> laboratorio per definire con esattezza il<br />
grado dell'insufficienza epatica già instauratosi. Al termine <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o, che in<br />
genere è eseguito in un Reparto <strong>di</strong> Gastroenterologia o <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna, la<br />
situazione del paziente viene <strong>di</strong>scussa durante una riunione congiunta del personale<br />
me<strong>di</strong>co (chirurghi, gastroenterologi, anestesisti, rianimatori etc.) che eseguirà poi<br />
l'intervento e seguirà il paziente dopo il trapianto.<br />
A questa riunione sono presenti i rappresentanti delle Unità Operative che<br />
partecipano al Programma Trapianto <strong>di</strong> Fegato, che in questa occasione<br />
costituiscono il Comitato Me<strong>di</strong>co Chirurgico (CMC). Solitamente la riunione del CMC<br />
avviene il mercoledì pomeriggio.<br />
Se il paziente viene ritenuto idoneo, è inserito nella lista <strong>di</strong> attesa.<br />
Gli accertamenti laboratoristici e strumentali necessari per verificare l’in<strong>di</strong>cazione al<br />
trapianto variano da paziente a paziente e in base alla malattia. Possono essere<br />
eseguiti sia come ricovero presso il Sant’Orsola-Malpighi, sia come Day Hospital.<br />
Nella maggior parte dei casi, includono:<br />
- esami del sangue per valutare il grado <strong>di</strong> insufficienza epatica;<br />
- esami del sangue per valutare la funzionalità renale;<br />
- esami strumentali e ra<strong>di</strong>ologici per valutare la funzionalità respiratoria;<br />
- ecografia addominale con eco-Doppler per definire il volume del fegato<br />
ammalato e valutare lo stato dei vasi (arterie e vene) che arrivano al fegato;<br />
- TAC o risonanza magnetica nucleare, se in<strong>di</strong>cate;<br />
- gastroscopia;<br />
- elettrocar<strong>di</strong>ogramma e ra<strong>di</strong>ografia del torace, delle arcate dentarie e della<br />
colonna vertebrale;<br />
- consulenze con gli specialisti (anestesisti, angiologi, neurologi, psichiatri e<br />
psicologi) coinvolti nel Progetto Trapianto <strong>di</strong> Fegato a <strong>Bologna</strong>.<br />
12
Importante durante questa fase, è la valutazione del grado <strong>di</strong> collaborazione del<br />
paziente. É fondamentale che il paziente si renda conto <strong>di</strong> quello che sta gli<br />
succedendo e che abbia un ruolo attivo nella propria terapia. Questo particolare<br />
aspetto della valutazione viene eseguito da psicologi e psichiatri del Servizio<br />
Psichiatrico <strong>di</strong> Diagnosi e Cura.<br />
Le persone che hanno problemi <strong>di</strong> salute, possono attraversare momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />
psicologica, <strong>di</strong>fficoltà emotive e <strong>di</strong> rapporto con gli altri, soprattutto quando la salute<br />
è minacciata gravemente e la malattia si protrae per lungo tempo, come spesso<br />
accade a chi deve sottoporsi ad un trapianto <strong>di</strong> fegato.<br />
A volte l’affetto delle persone care non è sufficiente a fare superare i momenti critici<br />
che accompagnano le persone malate fino alla ripresa del benessere, così come i<br />
familiari possono essere colpiti dallo stress causato dalle preoccupazioni e dai timori.<br />
Sappiamo che un intervento <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> sostegno psicologico per le persone<br />
malate e per i loro familiari può essere necessario ed utile per affrontare meglio la<br />
malattia, le terapie ed i tempi d’attesa.<br />
Per questo l’èquipe dell’ambulatorio per i <strong>di</strong>sturbi psichici da terapia me<strong>di</strong>ca e da<br />
trapianti d’organo, responsabile dott. O<strong>di</strong>lia Giovannozzi, situato nel Policlinico<br />
S.Orsola-Malpighi, all’interno dell’Ospedale Malpigli Palagi nel Servizio Psichiatrico<br />
<strong>di</strong> Diagnosi e Cura <strong>di</strong> via P.Palagi, 9 – <strong>Bologna</strong> (piano terra), <strong>di</strong>retto dal Dr. Giancarlo<br />
Boncompagni è <strong>di</strong>sponibile, oltre che ad effettuare le consulenze per l’inserimento in<br />
lista d’attesa, è <strong>di</strong>sponibile anche a seguire i can<strong>di</strong>dati al trapianto e le loro famiglie<br />
durante tutto il percorso precedente e successivo all’interventoPer l’appuntamento si<br />
deve telefonare la mattina, dal luned’ al gioved’, al numero:<br />
051 6362 387<br />
chiedere del Dr. MARCO MIGLIOZZI, il quale è anche in<strong>di</strong>rettamente contattabile via<br />
posta elettronica al seguente in<strong>di</strong>rizzo:<br />
Marco.Migliozzi@ausl.bologna.it<br />
Nessuno si aspetta che i pazienti che sono sottoposti allo stu<strong>di</strong>o per fare il trapianto<br />
siano felici e spensierati; si sa che chi è portatore <strong>di</strong> una malattia cronica ha<br />
solitamente un atteggiamento preoccupato e sofferente.<br />
13
Una visione positiva e la volontà <strong>di</strong> combattere per risolvere i problemi sono però<br />
fattori che sicuramente contribuiscono ad una più rapida guarigione.<br />
14
L’INTRODUZIONE NELLA LISTA D’ATTESA<br />
L'inserimento nella lista d'attesa per il trapianto avviene dopo la presentazione del<br />
caso alla riunione settimanale del personale me<strong>di</strong>co (chirurghi, gastroenterologi,<br />
anestesisti, rianimatori, etc.) che eseguirà l'intervento e seguirà il paziente dopo il<br />
trapianto.<br />
Una volta accettato come can<strong>di</strong>dato per il trapianto, è richiesto al paziente <strong>di</strong> firmare<br />
la scheda per l'iscrizione in lista, sulla quale dovranno essere annotati i numeri<br />
telefonici dove lui potrà poi essere contattato in seguito. Il trapianto verrà infatti<br />
effettuato solo quando si reperirà un donatore compatibile per gruppo sanguigno e<br />
corporatura con il ricevente.<br />
È bene che i me<strong>di</strong>ci ed i chirurghi chiariscano subito con il paziente tutti gli aspetti<br />
che il trapianto <strong>di</strong> fegato comporta, includendo fra questi i rischi dell’intervento ma<br />
anche tutti i benefici che potrà ricevere. È molto importante che la firma che il<br />
paziente pone sulla scheda esprima la consapevolezza <strong>di</strong> questi aspetti. I tempi<br />
brevi imposti dalla chiamata per l’intervento renderanno <strong>di</strong> fatto impossibile un nuovo<br />
approfon<strong>di</strong>mento quando si renderà <strong>di</strong>sponibile un donatore compatibile, proprio il<br />
giorno del trapianto. Per questo motivo il paziente che è in lista <strong>di</strong> attesa deve avere<br />
già chiarito nella sua mente tutte le eventuali e, comprensibili, perplessità che<br />
possono essergli nate e risolverle con anticipo.<br />
D<strong>AL</strong> MOMENTO DELL’INSERIMENTO IN LISTA <strong>DI</strong> ATTESA IL PAZIENTE PUÒ<br />
ESSERE CHIAMATO PER IL <strong>TRAPIANTO</strong> OGNI MOMENTO<br />
Possono infatti verificarsi situazioni tali (molto spesso impreve<strong>di</strong>bili) che portino a<br />
convocare per il trapianto anche pazienti che non occupino posizioni particolari nella<br />
lista <strong>di</strong> attesa. Per questo motivo ogni paziente deve essere a conoscenza <strong>di</strong> avere<br />
la possibilità <strong>di</strong> eseguire l’intervento in qualsiasi momento, ad iniziare proprio dal<br />
giorno successivo al suo inserimento.<br />
Il momento in cui si potrà fare il trapianto non è però assolutamente preve<strong>di</strong>bile o<br />
programmabile. Quando si rende <strong>di</strong>sponibile un donatore idoneo per realizzare<br />
l’intervento, il paziente viene contattato telefonicamente dal chirurgo reperibile e<br />
viene informato su quando dovrà arrivare a <strong>Bologna</strong> per l'intervento. In genere il<br />
trasporto deve essere effettuato in tempi ragionevolmente brevi.<br />
15
É comunque necessario, appena il paziente viene <strong>di</strong>smesso dall'Ospedale, dopo la<br />
valutazione e l’inserimento in lista <strong>di</strong> attesa, allestire un rapido sistema <strong>di</strong> trasporto.<br />
Qualora il paziente sia residente in una Regione <strong>di</strong>versa dall’Emilia-Romagna viene<br />
organizzato un sistema <strong>di</strong> trasporto con la gentile collaborazione delle Prefetture<br />
locali.<br />
Per questo proposito viene <strong>di</strong> regola inviata ai pazienti residenti in Comuni<br />
particolarmente <strong>di</strong>stanti da <strong>Bologna</strong> ed inseriti nella lista d'attesa una lettera, da<br />
parte del Centro Trapianti, <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> collaborazione e che deve essere<br />
consegnata alla Prefettura. Il paziente dovrà quin<strong>di</strong> contattare la propria Prefettura<br />
non appena ricevuto tale lettera e dovrà prendere gli accor<strong>di</strong> necessari con i<br />
Funzionari incaricati per attivare il sistema <strong>di</strong> trasporto quando verrà chiamato per il<br />
trapianto.<br />
Il tempo che intercorre fra l'inserimento in lista ed il trapianto può variare da alcuni<br />
giorni ad alcuni mesi. Durante tale periodo il paziente deve eseguire perio<strong>di</strong>ci<br />
controlli presso il Centro dove ha eseguito la valutazione pre-trapianto. Tali controlli<br />
comprendono la ripetizione <strong>di</strong> alcuni esami del sangue e un’ecografia addominale<br />
con lo stu<strong>di</strong>o dei vasi (arterie e vene) che arrivano al fegato. Tali accertamenti, che<br />
devono essere eseguiti almeno ogni 3 mesi per non essere sospesi dalla lista, sono<br />
in<strong>di</strong>spensabili per verificare lo stato <strong>di</strong> salute del malato nel periodo <strong>di</strong> attesa. Ad<br />
ogni controllo il paziente verrà visitato anche da uno dei chirurghi dell’équipe.<br />
La lista <strong>di</strong> attesa non è una semplice elencazione <strong>di</strong> nomi, ma è invece un sistema<br />
sempre in movimento, stu<strong>di</strong>ato per consentire che il trapianto venga eseguito ogni<br />
volta nel paziente che ne ha più bisogno in quel momento e che sia compatibile con<br />
le caratteristiche del donatore <strong>di</strong>sponibile.<br />
Per questo motivo nessun paziente ha una posizione fissa nella lista.<br />
• La posizione <strong>di</strong> ogni singolo paziente <strong>di</strong>pende innanzitutto dallo stato <strong>di</strong><br />
gravità suo e degli altri pazienti in lista,<br />
poi dal tempo trascorso nell’attesa e infine dai quei fattori, <strong>di</strong>versi e spesso<br />
impreve<strong>di</strong>bili, che possono sorgere ogni volta che viene reso <strong>di</strong>sponibile un<br />
organo per il trapianto.<br />
Le regole generali che fanno funzionare la lista <strong>di</strong> attesa fanno parte della<br />
documentazione del sistema qualità del Programma Trapianto <strong>di</strong> Fegato.<br />
16
Il periodo <strong>di</strong> attesa viene generalmente trascorso dal paziente al proprio domicilio, o<br />
comunque ai recapiti telefonici in<strong>di</strong>cati al momento dell'inserimento in lista. Qualora il<br />
paziente esegua degli spostamenti che lo allontanino dai recapiti conosciuti al<br />
Centro Trapianti, deve prontamente comunicare i nuovi recapiti al Centro Trapianti<br />
presso la Chirurgia Generale del Prof. Antonino Cavallari (i numeri <strong>di</strong> telefono sono<br />
contenuti in questo opuscolo). È comunque fortemente consigliato adottare l’uso <strong>di</strong><br />
un telefono cellulare al quale il paziente possa sempre essere trovato.<br />
Il paziente deve invece contattare il proprio referente me<strong>di</strong>co o il Centro ogni<br />
qualvolta si manifestino sintomi <strong>di</strong> infezioni gravi che possano impe<strong>di</strong>re<br />
temporaneamente il trapianto (ad esempio, infezioni gravi con febbre, come la<br />
polmonite) o quando il paziente necessiti <strong>di</strong> ricoveri ospedalieri al <strong>di</strong> fuori dell'area <strong>di</strong><br />
<strong>Bologna</strong>.<br />
Quando si riceve la chiamata, il paziente si sentirà al tempo stesso eccitato e<br />
spaventato, questo è un buon motivo per aver già organizzato tutto il necessario per<br />
il trasporto in anticipo, quando possibile.<br />
Bisogna ricordarsi <strong>di</strong> non mangiare o bere niente una volta ricevuta la telefonata dì<br />
chiamata perché è importante che lo stomaco sia vuoto in previsione dell’intervento.<br />
Non è necessario essere preoccupati a riguardo dell’età, del sesso, della razza del<br />
donatore perché il paziente non svilupperà alcuna delle caratteristiche del donatore.<br />
Quello che è importante è che il fegato del donatore venga valutato al momento del<br />
prelievo da uno specialista e che venga considerato valido per il trapianto. É da<br />
considerare che l’ultima valutazione viene fatta <strong>di</strong>rettamente sul tavolo operatorio,<br />
per cui talvolta può accadere che per motivi <strong>di</strong>versi il fegato non venga considerato<br />
idoneo.<br />
In tali occasioni il ricevente ha fatto un viaggio “a vuoto” e potrà essere piuttosto<br />
alterato quando lo verrà a sapere. É importante comprendere che tale decisione è<br />
stata presa nell’interesse assoluto ed unico del paziente e ci saranno occasioni<br />
successive e migliori per essere trapiantato.<br />
Bisogna sempre ricordarsi che questo meraviglioso regalo è stato fatto<br />
generosamente e gratuitamente da un donatore che ha firmato in vita per la<br />
donazione o da una famiglia che ha voluto che qualcuno beneficiasse del fegato <strong>di</strong><br />
una persona amata.<br />
17
La famiglia del paziente che viene operato <strong>di</strong> trapianto <strong>di</strong> fegato, potrà trovare una<br />
sistemazione presso un luogo <strong>di</strong> accoglienza od un albergo i cui in<strong>di</strong>rizzi sono<br />
pubblicati in fondo all’opuscolo.<br />
18
COME SI REPERISCE IL <strong>FEGATO</strong> NUOVO ?<br />
Nella stragrande maggioranza dei casi il trapianto <strong>di</strong> fegato necessita <strong>di</strong> un donatore<br />
cadavere. I donatori sono generalmente persone che hanno avuto un ictus cerebrale<br />
o un trauma cranico, senza importanti lesioni al torace o agli organi addominali.<br />
Le cause più frequenti sono quin<strong>di</strong> le emorragie intracraniche spontanee (ictus), i<br />
traumi cranici conseguenti ad incidenti stradali, le ferite da arma da fuoco della testa<br />
etc. Esiste una legislazione molto attenta e severa a proposito delle donazioni e che<br />
assicura la morte cerebrale del cadavere. Questa viene valutata per almeno 6 ore da<br />
una commissione me<strong>di</strong>ca presente in ogni ospedale italiano, prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare la<br />
morte cerebrale irreversibile del donatore e quin<strong>di</strong> permettere il prelievo degli organi.<br />
Una volta che si sia reperito l’organo, viene scelto il ricevente in base allo stato <strong>di</strong><br />
gravità, al gruppo sanguigno, al peso del donatore e alle <strong>di</strong>mensioni dell’organo.<br />
Viene inoltre eseguito il “cross match” che non è altro che un test <strong>di</strong> laboratorio per<br />
valutare la compatibilità tra il fegato del donatore ed il ricevente. Nel trapianto <strong>di</strong><br />
fegato, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri organi, il cross-match ha un’importanza relativa, poiché<br />
vengono trapiantati con successo pazienti che presentavano un cross-match<br />
positivo. Quello che invece è considerato il fattore più importante è senza dubbio la<br />
presenza <strong>di</strong> un gruppo sanguigno compatibile.<br />
19
LE OPZIONI PER IL <strong>TRAPIANTO</strong><br />
Il crescente successo ottenuto con il trapianto <strong>di</strong> fegato da donatore cadavere ha<br />
portato ad un costante aumento della richiesta per questo particolare intervento<br />
chirurgico. L’aumento della domanda non è però stato parallelo all’aumento delle<br />
donazioni d’organo e ancora oggi esiste un forte squilibrio fra la richiesta <strong>di</strong> trapianto<br />
e l’effettiva possibilità <strong>di</strong> eseguire l’intervento. Permane perciò un certo numero <strong>di</strong><br />
pazienti che non riesce ad eseguire il trapianto in tempi utili.<br />
Per ovviare a questa situazione, si sono percorsi negli ultimi anni <strong>di</strong>verse strade per<br />
aumentare il numero <strong>di</strong> organi utilizzabili. La prima attenzione è stata rivolta a quei<br />
donatori con particolari caratteristiche che una volta sconsigliavano, oggi sappiamo a<br />
torto, <strong>di</strong> eseguire il trapianto. Tali motivi oggi sappiamo essere del tutto infondati. Si<br />
è quin<strong>di</strong> allargato l’in<strong>di</strong>cazione nel:<br />
- usare organi provenienti da donatori positivi per l’epatite C per pazienti che<br />
abbiano già l’epatite C;<br />
- usare organi provenienti da donatori con pregressa epatite B (senza segni <strong>di</strong><br />
malattia in atto) per pazienti che già abbiano l’epatite B e che per questo motivo<br />
avrebbero comunque dovuto fare dopo il trapianto la terapia per prevenire la<br />
ricaduta dell’epatite B;<br />
- usare organi provenienti da donatori <strong>di</strong> età avanzata: nel mondo, e anche a<br />
<strong>Bologna</strong>, sono stati utilizzati con successo fegati prelevati da donatori<br />
abbondantemente sopra gli 80 anni.<br />
Quando una o più <strong>di</strong> queste circostanze si venissero a verificare, sarà dovere e<br />
premura del chirurgo che contatta il paziente per l’intervento fornire le adeguate<br />
informazioni a chi deve poi ricevere il trapianto, se necessario.<br />
Può anche essere richiesto al paziente la sottoscrizione <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong><br />
consenso in cui egli, dopo avere ricevuto adeguate informazioni dai chirurghi sulle<br />
caratteristiche del donatore, concorda nell’utilizzo <strong>di</strong> un particolare organo per<br />
l’intervento che deve essere eseguito.<br />
20
Il trapianto <strong>di</strong> fegato split.<br />
I recenti progressi in campo chirurgico hanno oggi permesso <strong>di</strong> applicare al trapianto<br />
le tecniche usate durante le resezioni convenzionali del fegato. Le resezioni epatiche<br />
sono interventi chirurgici comunemente impiegati per la cura dei tumori maligni che<br />
sorgono nel fegato. Il Centro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> è uno dei più qualificati nell’esecuzione <strong>di</strong><br />
questi interventi, con più <strong>di</strong> 1.500 resezioni effettuate sino ad oggi.<br />
In base a queste tecniche è possibile <strong>di</strong>videre il fegato in due parti e trapiantarle in<br />
poi due persone <strong>di</strong>verse in lista <strong>di</strong> attesa per l’intervento, in maniera che tutte due<br />
funzionino poi in maniera in<strong>di</strong>pendente e corretta. Il vantaggio è ben evidente:<br />
permettere a due persone <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> eseguire il trapianto pur avendo a <strong>di</strong>sposizione<br />
un organo solo.<br />
Questa tecnica viene definita come split.<br />
Il trapianto split è stato inizialmente impiegato per il trapianto nei bambini. Più<br />
recentemente la sua applicazione è stata realizzata anche in pazienti adulti. Gli<br />
organi nei quali sia possibile eseguire questa <strong>di</strong>visione provengono da donatori con<br />
caratteristiche cliniche ed esami del sangue fra i più favorevoli.<br />
Il Centro Trapianti <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> ha già eseguito <strong>di</strong>versi trapianti <strong>di</strong> fegato con organi<br />
<strong>di</strong>visi secondo questa tecnica, con successo.<br />
Quando si realizzino tutte le con<strong>di</strong>zioni per eseguire un trapianto <strong>di</strong> fegato split, sarà<br />
dovere e premura del chirurgo che contatta il paziente per l’intervento fornire le<br />
adeguate informazioni a chi deve poi ricevere il trapianto.<br />
Anche in questo caso può anche essere richiesto al paziente la sottoscrizione <strong>di</strong> un<br />
documento <strong>di</strong> consenso in cui egli, dopo avere ricevuto adeguate informazioni dai<br />
chirurghi, concorda nell’utilizzo <strong>di</strong> un fegato ridotto per l’intervento che deve essere<br />
eseguito.<br />
Il trapianto <strong>di</strong> fegato da donatore vivente.<br />
La tecnica sopra descritta è anche alla base della donazione <strong>di</strong> fegato da vivente.<br />
Questo particolare tipo <strong>di</strong> intervento consiste nell’asportazione <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong><br />
fegato da un donatore volontario ed il successivo impianto nel paziente che è in<br />
attesa del trapianto.<br />
21
L’attività <strong>di</strong> trapianto da donatore vivente è regolata dal 1999 con un’apposita Legge<br />
ed è una possibilità aggiuntiva al trapianto da donatore cadavere, non ad essa<br />
sostitutiva; non deve perciò in alcun modo limitare le attività <strong>di</strong> donazione, prelievo e<br />
trapianto da donatore cadavere.<br />
Il prelievo <strong>di</strong> fegato dal donatore vivente viene effettuato per il beneficio terapeutico<br />
del paziente in attesa del trapianto su esplicita, motivata e libera richiesta del<br />
donatore e del ricevente, dopo avere ricevuto una corretta e completa informazione.<br />
L’intervento sul donatore <strong>di</strong> fegato per trapianto comporta l’esecuzione <strong>di</strong> una<br />
resezione epatica. L’intervento <strong>di</strong> resezione epatica è considerato <strong>di</strong> chirurgia<br />
maggiore. L’estensione della parte da asportare viene definita caso per caso, in<br />
rapporto al peso del paziente che deve ricevere l’organo ed alle <strong>di</strong>mensioni del<br />
fegato del can<strong>di</strong>dato alla donazione.<br />
In ogni caso si tratta <strong>di</strong> un intervento che può presentare complicanze chirurgiche e<br />
non chirurgiche a breve e a lungo termine. Nel mondo si sono verificati alcuni casi <strong>di</strong><br />
complicanze fatali per il donatore, in una percentuale valutabile intorno allo 0,5-1%<br />
dei casi. Altre complicanze, <strong>di</strong> varia intensità, legate al prelievo <strong>di</strong> una parte del<br />
fegato si possono verificare circa in un 20-40% <strong>di</strong> casi.<br />
I vantaggi <strong>di</strong> questa procedura sono ovviamente per la persona che deve ricevere un<br />
trapianto. Si possono così riassumere:<br />
- avere la certezza <strong>di</strong> poter fare il trapianto quando si identifichi il donatore idoneo;<br />
- ricevere un organo con caratteristiche assai favorevoli e sicure;<br />
- ridurre al minimo i problemi legati al trapianto da donatore cadavere.<br />
Il consenso del donatore per asportare una parte del suo fegato deve essere:<br />
- esplicito - nel senso che dovrà essere chiaramente compreso ed altrettanto<br />
chiaramente espresso;<br />
- motivato - deve esistere un motivo chiaro su perché il can<strong>di</strong>dato offre una parte<br />
del suo fegato per il trapianto;<br />
- libero - il can<strong>di</strong>dato alla donazione sceglie liberamente <strong>di</strong> affrontare l’intervento in<br />
assenza <strong>di</strong> alcuna pressione né <strong>di</strong> aspettative <strong>di</strong> benefici <strong>di</strong> qualsiasi natura.<br />
22
Per percorrere la strada del trapianto da donatore vivente è in<strong>di</strong>spensabile avere un<br />
colloquio <strong>di</strong>retto con i chirurghi del Centro.<br />
Anche per questa attività è in corso l’allestimento <strong>di</strong> una completa documentazione<br />
che standar<strong>di</strong>zza l’intero percorso che debbono seguire sia il donatore che il<br />
paziente.<br />
23
L’INTERVENTO CHIRURGICO<br />
Una volta che il paziente riceve la chiamata telefonica della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un organo<br />
compatibile per il trapianto, deve recarsi il più prontamente possibile presso<br />
ilReparto <strong>di</strong> Chirurgia Generale – Prof. Antonino Cavallari, situato al IIº piano del<br />
Pa<strong>di</strong>glione 25 del Policlinico Sant’Orsola Malpighi, in via Massarenti 9 a <strong>Bologna</strong>,<br />
telefono 051/ 63.64.788.<br />
Deve ricordarsi <strong>di</strong> non assumere nulla da bere nè da mangiare una volta raggiunta la<br />
chiamata. Una volta arrivato in reparto, il ricevente viene accolto dal me<strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />
guar<strong>di</strong>a e vengono eseguiti alcuni esami ematici e colturali, ra<strong>di</strong>ologici ed un<br />
elettrocar<strong>di</strong>ogramma per controllare che lo stato <strong>di</strong> salute non sia cambiato<br />
dall’ultimo controllo eseguito e che non siano comparse controin<strong>di</strong>cazioni al<br />
trapianto. Viene eseguito il cross-match fra il paziente ed il donatore. Il paziente<br />
deve eseguire un bagno al fine <strong>di</strong> rimuovere il più possibile i germi dalla cute, viene<br />
rasato per prevenire le infezioni e si esegue un clistere evacuativo per svuotare<br />
l’intestino in previsione della fisiologica costipazione postoperatoria.<br />
Viene chiesto nuovamente <strong>di</strong> sottoscrivere una serie <strong>di</strong> documenti che attestino:<br />
- il consenso del paziente all’esecuzione dell’intervento chirurgico;<br />
- il consenso del paziente all’esecuzione dell’anestesia;<br />
- il consenso del paziente alla possibile esecuzione <strong>di</strong> trasfusioni <strong>di</strong> sangue<br />
durante l’intervento;<br />
- il consenso del paziente all’esecuzione del test dell’HIV (AIDS);<br />
- eventuali consensi del paziente alla partecipazione agli stu<strong>di</strong> clinici condotti dai<br />
me<strong>di</strong>ci che si occupano <strong>di</strong> trapianto <strong>di</strong> fegato;<br />
- eventuali consensi del paziente all’esecuzione del trapianto con organi che<br />
provengano da donatori con caratteristiche cliniche particolari;<br />
- eventuali consensi del paziente all’esecuzione del trapianto con organi ottenuti<br />
con <strong>di</strong>visioni split.<br />
A questo punto, e quando il fegato del donatore sarà arrivato a <strong>Bologna</strong>, si inizierà<br />
l’intervento. L’incisione della cute prevede un taglio sotto l’arcata costale destra e<br />
che si prolunga per alcuni centimetri verso la linea me<strong>di</strong>ana sotto l’osso xifoide (lo<br />
24
sterno). In alcuni pazienti è necessario utilizzare, durante il trapianto, un by pass<br />
extracorporeo che preleva il sangue dalla parte inferiore del corpo e dall’intestino per<br />
reintrodurlo verso il cuore attraverso una vena nell’ascella; tali pazienti si<br />
sveglieranno con due piccole incisioni in più, nell’inguine e nell’ascella, in genere la<br />
sinistra.<br />
Alla fine dell’intervento il paziente si sveglierà con due drenaggi addominali che<br />
escono dal fianco destro e con un piccolo tubicino trasparente (il tubo <strong>di</strong> Kehr) dal<br />
quale fuoriuscirà la bile. I drenaggi verranno rimossi dopo qualche giorno ed il tubo<br />
<strong>di</strong> Kehr verrà chiuso dopo aver eseguito un controllo ra<strong>di</strong>ologico e lasciato così per<br />
circa 6 mesi, quin<strong>di</strong> successivamente rimosso durante un breve ricovero.<br />
La Terapia Intensiva.<br />
Il reparto <strong>di</strong> Rianimazione e Terapia Intensiva, oggi <strong>di</strong>retto dal Prof. Gerardo<br />
Martinelli, è molto particolare e <strong>di</strong>verso dai comuni Reparti <strong>di</strong> ricovero. In questo<br />
Reparto il paziente viene ammesso subito dopo il trapianto, per la necessaria terapia<br />
me<strong>di</strong>ca post-operatoria. In questo reparto i parenti non possono accedere se non in<br />
giorni ed orari stabiliti.<br />
Il ricovero in terapia intensiva non significa assolutamente che l’intervento non sia<br />
andato bene. La permanenza in terapia intensiva è semplicemente dovuta al fatto<br />
che in questo reparto vi è la possibilità <strong>di</strong> una più attenta monitorizzazione e<br />
sorveglianza che in un reparto normale dell’ospedale. Il risveglio dall'intervento viene<br />
controllato da una serie <strong>di</strong> strumenti che nella maggior parte dei casi producono<br />
suoni molto <strong>di</strong>versi fra loro.<br />
Un tubo posizionato nelle prime vie respiratorie (in trachea) aiuta a respirare fino al<br />
momento in cui il paziente non sia <strong>di</strong> nuovo in grado <strong>di</strong> farlo da solo, <strong>di</strong> solito dopo<br />
qualche ora. Questo tubo è attaccato ad un respiratore automatico che aiuta ad<br />
espandere i polmoni al giusto livello.<br />
La presenza <strong>di</strong> tale tubo tuttavia rende impossibile il parlare ed il bere. Il personale<br />
infermieristico della Terapia Intensiva assiste completamente il paziente nell'aspirare<br />
eventuali secrezioni e nel tenere le labbra e la bocca sufficientemente umide. Per<br />
comunicare con il personale è sufficiente fare dei segni <strong>di</strong> "si o <strong>di</strong> "no" con la testa o,<br />
eventualmente, scrivere su piccoli blocchi appunti.<br />
25
Alla rimozione del tubo sarà molto importante fare lunghi respiri profon<strong>di</strong> e frequenti<br />
colpi <strong>di</strong> tosse per mantenere i polmoni puliti e ben ventilati.<br />
Un secondo, più piccolo tubo viene posizionato durante l'intervento nello stomaco e<br />
fatto fuoriuscire attraverso una narice. Tale son<strong>di</strong>no (son<strong>di</strong>no naso-gastrico)<br />
permette la fuoriuscita delle secrezioni gastriche nel periodo post-operatorio e viene<br />
rimosso non appena l'intestino ritornerà alle sue funzioni attuali.<br />
Un ulteriore tubo (catetere) è posto in vescica per la raccolta delle urine ed il<br />
controllo della funzionalità renale. Il catetere viene in genere rimosso pochi giorni<br />
dopo l'intervento. Al paziente è comunque richiesto <strong>di</strong> continuare a raccogliere le<br />
urine in recipienti appositi per verificarne la quantità giornaliera.<br />
Il paziente può presentare durante la degenza saltuari episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> allucinazioni, legati<br />
sia alla situazione particolare sia alla terapia. Tali episo<strong>di</strong> sono fugaci e<br />
scompariranno molto rapidamente.<br />
Sempre durante la degenza viene iniziato un programma <strong>di</strong> terapia fisica con una<br />
specialista in terapia fisica, che proseguirà successivamente il trattamento in reparto.<br />
26
LA DEGENZA IN REPARTO<br />
Dopo alcuni giorni trascorsi in Terapia Intensiva, il paziente viene trasferito nel<br />
Reparto <strong>di</strong> Degenza della Chirurgia Generale Prof. Cavallari, al II piano del<br />
Pa<strong>di</strong>olgione 25 del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi.<br />
Il paziente viene ospitato in una stanza da solo o, più frequentemente, insieme ad un<br />
altro paziente trapiantato. L'atmosfera in Reparto è molto più rilassante, poiché non<br />
sono più necessarie tutte le rumorose apparecchiature <strong>di</strong> controllo della terapia<br />
Intensiva e perché può essere presente un parente per la durata del ricovero, ad<br />
eccezione dei momenti in cui si svolge la visita dei me<strong>di</strong>ci, alle 9 del mattino ed alle 3<br />
del pomeriggio.<br />
La degenza in Reparto dura circa tre settimane. Il decorso post-operatorio è<br />
estremamente variabile ed è <strong>di</strong>fficile che due pazienti si comportino nella stessa<br />
maniera. Il paragonare le proprie esperienze con quelle <strong>di</strong> altri pazienti trapiantati<br />
può generare confusione.<br />
Dopo sei-sette giorni dal trapianto viene eseguito un controllo ra<strong>di</strong>ologico attraverso<br />
il tubo <strong>di</strong> Kehr; dopo <strong>di</strong> ciò il tubo viene chiuso, mantenuto al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> una<br />
me<strong>di</strong>cazione e lasciato così per sei mesi circa. Oltre alla ciclosporina, il farmaco<br />
principale per la terapia antirigetto, vengono somministrate <strong>di</strong>verse me<strong>di</strong>cine che il<br />
paziente deve assumere con particolare cura ed attenzione. Durante la degenza un<br />
parente potrà stare vicino al paziente trapiantato per tutta la giornata. é importante<br />
che questa persona non abbia infezioni in atto (influenza, tosse, raffreddore, etc), e<br />
che adotti le norme comportamentali ed igieniche suggerite dal personale <strong>di</strong> reparto.<br />
(Indossare il camice e la mascherina durante i primi 15 gg <strong>di</strong> degenza, lavarsi le<br />
mani spesso etc). Il paziente può uscire dalla stanza non appena le sue con<strong>di</strong>zioni lo<br />
consentono, se non vi sono altri problemi particolari. Al paziente verranno eseguiti<br />
prelievi giornalieri per i primi 10 giorni e quin<strong>di</strong> tre volte alla settimana per<br />
monitorizzare la funzionalità epatica renale etc, e per prevenire e controllare gli<br />
eventuali episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> rigetto.<br />
Sarebbe consigliabile non fare il bagno o la doccia sino a quando i punti <strong>di</strong> sutura<br />
vengano rimossi, questo avverrà dopo circa 15-20 gg. dal trapianto.<br />
27
LA TERAPIA<br />
La terapia immunosoppressiva è quella che serve a controllare il rigetto: per questo<br />
motivo accompagnerà il paziente per tutta la vita.<br />
Oltre alla terapia immunosoppressiva il paziente dovrà prendere altre me<strong>di</strong>cine sia<br />
nel periodo postoperatorio che in seguito al proprio domicilio. Un paziente che per<br />
una qualsiasi ragione non assume i farmaci prescritti dai me<strong>di</strong>ci con regolarità è<br />
considerato “non collaborante”: la non collaborazione è la terza fra le principali cause<br />
<strong>di</strong> fallimento del trapianto. Questo è il motivo per cui è <strong>di</strong> fondamentale importanza<br />
seguire le prescrizione me<strong>di</strong>che con attenzione e <strong>di</strong> eseguire le visite <strong>di</strong> controllo<br />
come consigliato dai me<strong>di</strong>ci.<br />
É opportuno non saltare alcuna dose dei farmaci prescritti a meno che non sia stato<br />
suggerito dai me<strong>di</strong>ci del Centro trapianti. Qualora dovesse succedere che ci si scor<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> assumere una dose o in caso <strong>di</strong> vomito è opportuno contattare il Centro per<br />
sapere cosa fare.<br />
La Ciclosporina.<br />
La ciclosporina è un potente farmaco immunosoppressivo utilizzato per prevenire il<br />
rigetto del trapianto. Questo farmaco è considerato dai me<strong>di</strong>ci il maggior<br />
responsabile del successo dei trapianti d’organo. Il meccanismo <strong>di</strong> azione è<br />
fondamentalmente duplice: inibire i linfociti T helper (quelli responsabili del rigetto) e<br />
non alterare la funzione del midollo osseo da dove originano molte delle cellule<br />
presenti nel sangue.<br />
Il nome commerciale della ciclosporina è<br />
SAN<strong>DI</strong>MMUN NEOR<strong>AL</strong><br />
La composizione attuale <strong>di</strong> questa me<strong>di</strong>cina è <strong>di</strong>versa da quella originale, degli anni<br />
’80, ed è stata pensata per facilitarne l’assorbimento da parte dell’intestino. Il<br />
SAN<strong>DI</strong>MMUN NEOR<strong>AL</strong> viene <strong>di</strong>stribuito sin dalla degenza in reparto in forma <strong>di</strong><br />
capsule.<br />
Per renderne più gradevole il sapore, viene consigliato <strong>di</strong> aprire le capsule da<br />
prendere una decina <strong>di</strong> minuti prima dell’assunzione. Il SAN<strong>DI</strong>MMUN NEOR<strong>AL</strong><br />
viene assunto due volte al giorno, <strong>di</strong> regola alle ore 8 del mattino ed alle ore 20. Chi,<br />
28
per motivi <strong>di</strong>versi, non possa assumere il SAN<strong>DI</strong>MMUN NEOR<strong>AL</strong> in tali orari dovrà<br />
comunque assumere la terapia ogni 12 ore; dovrà inoltre avere cura <strong>di</strong> segnalare ai<br />
Sanitari del Centro tale abitu<strong>di</strong>ne per evitare inconvenienti nei dosaggi ematici del<br />
farmaco.<br />
Grazie alle sue proprietà, questo farmaco viene somministrato ai pazienti in forma <strong>di</strong><br />
capsule già dai primi giorni dopo il trapianto.<br />
La dose giornaliera da assumere viene stabilita in base ai livelli <strong>di</strong> ciclosporina<br />
presenti nel sangue e che vengono dosati perio<strong>di</strong>camente dai chirurghi e dai me<strong>di</strong>ci<br />
che seguono i pazienti. I livelli <strong>di</strong> ciclosporina “ottimali” variano in rapporto alle<br />
con<strong>di</strong>zioni del paziente ed al tempo trascorso dal trapianto. L’intestino <strong>di</strong> ogni singolo<br />
paziente, inoltre, assorbe la ciclosporina in maniera <strong>di</strong>versa. Dosi uguali possono<br />
dare livelli <strong>di</strong> ciclosporina nel sangue <strong>di</strong>versi da paziente a paziente. É quin<strong>di</strong> inutile<br />
paragonare quanta ciclosporina si assume giornalmente con quanta ne assumono<br />
altri pazienti, poiché ogni singola dose é “personalizzata”.<br />
È possibile che alcuni pazienti eseguano il prelievo del sangue per misurare la<br />
ciclosporina separatamente dal prelievo <strong>di</strong> sangue che serve per tutti gli altri esami e<br />
che viene eseguito solitamente prima delle 8 del mattino. In alcuni pazienti, infatti,<br />
potrà essere opportuno misurare la quantità <strong>di</strong> ciclosporina presente nel sangue già<br />
due ore dopo la sua assunzione. Questa misurazione potrebbe essere più utile<br />
rispetto a quella tra<strong>di</strong>zionale.<br />
Lo sciroppo.<br />
Alcuni (pochi) pazienti possono avere la necessità <strong>di</strong> assumere la ciclosporina in<br />
forma <strong>di</strong> sciroppo. In questo caso é sempre opportuno utilizzare un bicchiere <strong>di</strong> vetro<br />
e mescolare bene per evitare che il farmaco rimanga attaccato alle pareti; è<br />
necessario inoltre, dopo avere bevuto, aggiungere una nuova quantità <strong>di</strong> latte o<br />
succo <strong>di</strong> frutta e bere nuovamente così da essere sicuri <strong>di</strong> aver assunto l’intera dose.<br />
La dose <strong>di</strong> ciclosporina (SAN<strong>DI</strong>MMUN NEOR<strong>AL</strong>) può essere espressa sia in cc che<br />
in Milligrammi; 100 mg equivalgono a 1 cc, e quin<strong>di</strong> 1 cc <strong>di</strong> liquido contiene 100 mg.<br />
(per esempio 500 mg <strong>di</strong> ciclosporina sono uguali a 5 cc <strong>di</strong> liquido, 250 mg<br />
corrispondono a 2,5 cc). Il SAN<strong>DI</strong>MMUN NEOR<strong>AL</strong> si somministra ugualmente in due<br />
dosi giornaliere a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 12 ore, <strong>di</strong> solito alle 8 ed alle 20. Ogni bottiglia <strong>di</strong><br />
SAN<strong>DI</strong>MMUN NEOR<strong>AL</strong> contiene 50 cc o 5000 mg <strong>di</strong> farmaco che deve essere<br />
tenuto a temperatura ambiente e non in frigorifero; bisogna inoltre ricordarsi <strong>di</strong> pulire<br />
29
la pipetta per il dosaggio per evitare la formazione <strong>di</strong> agglomerati <strong>di</strong> farmaco e <strong>di</strong><br />
cambio del sapore del farmaco stesso.<br />
ATTENZIONE: Bisogna sempre controllare <strong>di</strong> essere in possesso <strong>di</strong> una<br />
sufficiente quantità <strong>di</strong> farmaco per la propria terapia perché non tutte le<br />
farmacie tengono <strong>di</strong> routine uno stock <strong>di</strong> tale farmaco.<br />
Effetti indesiderati della ciclosporina.<br />
Come tutti i farmaci anche la ciclosporina può provocare effetti collaterali. Tali effetti<br />
sono più frequenti all’inizio della terapia quando la dose è più alta e <strong>di</strong> solito<br />
regre<strong>di</strong>scono quando viene abbassata. Se viene notato qualche effetto indesiderato<br />
è importante non sospendere il farmaco e contattare il Centro Trapianti per avere<br />
chiarimenti in merito. Gli effetti indesiderati più frequenti sono:<br />
- Aumento della pressione arteriosa<br />
- Segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzione urinaria come riduzione della quantità della <strong>di</strong>uresi,<br />
sensazione <strong>di</strong> gonfiore alle mani ed ai pie<strong>di</strong>.<br />
- Tremori (un mo<strong>di</strong>co tremore alle mani)<br />
- Crescita eccessiva dei peli<br />
- Ipertrofia e sanguinamento gengivale.<br />
Una piccola percentuale dei pazienti può presentare uno o più dei seguenti sintomi:<br />
<strong>di</strong>sturbi gastrici (crampi, nausea e/o vomito), <strong>di</strong>arrea, acne, mal <strong>di</strong> testa, sensazione<br />
<strong>di</strong> bruciore o prurito lungo la pelle ma soprattutto alla pianta dei pie<strong>di</strong>.<br />
Il cortisone.<br />
Il cortisone (Deltacortene, Flanta<strong>di</strong>n) è un corticosteroide, un ormone steroideo,<br />
simile ad un ormone secreto normalmente nel nostro corpo. Svolge la sua azione<br />
antinfiammatoria in maniera meno specifica della ciclosporina. Viene utilizzato<br />
insieme agli altri farmaci per prevenire il rigetto e come questi viene somministrato a<br />
dosi scalari per qualche anno. Può succedere che durante un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> rigetto la<br />
quantità venga aumentata o che venga somministrato per via venosa. Il dosaggio<br />
iniziale per bocca <strong>di</strong> 25 mg verrà gradatamente ridotto nel tempo. Anche gli effetti<br />
collaterali <strong>di</strong> questo farmaco possono essere dose correlati e possono scomparire<br />
30
iducendo la dose. Gli effetti collaterali sono molto rari ma è opportuno comunque<br />
conoscerli.<br />
- Disturbi allo stomaco prevalentemente bruciori. I pazienti in trattamento con<br />
cortisonici assumono regolarmente farmaci antiaci<strong>di</strong> per ridurre il danno sulla<br />
mucosa dello stomaco ed è opportuno che prendano il farmaco a stomaco<br />
pieno.<br />
- Gonfiore al viso alle mani e alle caviglie dovuto alla ritenzione <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>. Questo è<br />
uno dei motivi perché i pazienti trapiantati devono pesarsi spesso.<br />
- Aumento <strong>di</strong> peso dovuto all’aumento dell’appetito ma anche alla ritenzione <strong>di</strong><br />
liqui<strong>di</strong>.<br />
- Aumento del rischio <strong>di</strong> infezioni dovuto alla soppressione del sistema<br />
immunitario. Questo rischio è prevalente nei primi mesi dopo il trapianto quando<br />
la dose è ancora alta.<br />
- Diabete, può essere legato alle alte dosi <strong>di</strong> cortisone. I pazienti già <strong>di</strong>abetici<br />
possono richiedere un aumento delle dosi <strong>di</strong> insulina.<br />
- Cambiamenti cutanei come secchezza della pelle, pelle delicata, maggiore<br />
sensibilità all’esposizione al sole, aumento della peluria, acne etc.<br />
- Debolezza muscolare ed ossea<br />
- Cambiamenti repentini dell’umore<br />
- Cataratta con riduzione della vista.<br />
A causa dell’inibizione che il cortisone produce sulle ghiandole surrenali ( che<br />
producono adrenalina), non bisogna mai sospendere acutamente l’assunzione del<br />
farmaco ma sempre gradatamente.<br />
L’azatioprina.<br />
L’azatioprina (o Imuran) è anche esso un farmaco immunosopressore e serve<br />
quin<strong>di</strong> a combattere il rigetto. Non tutti i pazienti ne faranno uso e ciò <strong>di</strong>pende da<br />
<strong>di</strong>fferenti con<strong>di</strong>zioni cliniche. La formulazione è in compresse da 50 mg e la dose<br />
solitamente è <strong>di</strong> 100 mg al giorno. Gli effetti collaterali dell’azatioprina comprendono<br />
un maggio rischio <strong>di</strong> infezione, nausea, vomito, riduzione dei globuli bianchi,<br />
modesta per<strong>di</strong>ta dei capelli.<br />
31
L’FK506 o Tacrolimus.<br />
Alcuni pazienti, dopo aver iniziato un trattamento con ciclosporina, hanno proseguito<br />
la terapia antirigetto con l’assunzione <strong>di</strong> un altro farmaco: l’FK506. Altri pazienti, per<br />
<strong>di</strong>versi e svariati motivi, possono invece iniziare a prendere l’FK506 già dai<br />
primissimi giorni dopo l’intervento.<br />
Tale me<strong>di</strong>cina è stato inizialmente sperimentata a Pittsburgh (il principale centro <strong>di</strong><br />
trapianto negli Stati Uniti) ed è oggi regolarmente in commercio in Italia con il nome<br />
<strong>di</strong> Prograf. Ha anch’essa un’azione assai simile a quella della ciclosporina e<br />
protegge altrettanto bene il fegato trapiantato dal rigetto.<br />
La dose richiesta da ogni singolo paziente viene decisa in base alla quantità <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>cinale presente nel sangue, che si determina con un normale prelievo <strong>di</strong><br />
sangue. Anche questo farmaco presenta però degli effetti indesiderati, che si<br />
possono riassumere con:<br />
- Segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzione urinaria come riduzione della quantità della <strong>di</strong>uresi,<br />
sensazione <strong>di</strong> gonfiore alle mani ed ai pie<strong>di</strong>.<br />
- Insorgenza o peggioramento del <strong>di</strong>abete;<br />
- Tremori (un mo<strong>di</strong>co tremore alle mani)<br />
- Disturbi allo stomaco.<br />
- Aumento del rischio <strong>di</strong> infezioni (prevalente nei primi mesi dopo il trapianto<br />
quando la dose è ancora alta);<br />
Altri farmaci contro il rigetto.<br />
Le ricerche scientifiche nel campo dei trapianti stanno portando alla scoperta,<br />
sempre più frequente, <strong>di</strong> ulteriori me<strong>di</strong>cine che possono combattere il rigetto in<br />
maniera assai efficace. Alcuni <strong>di</strong> questi farmaci vengono oggi usati spesso nel corso<br />
<strong>di</strong> ricerche scientifiche, condotte anche presso il Centro Trapianti <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Per<br />
brevità, ne vengono citate solo alcune:<br />
32
Rapamicina.<br />
Farmaco molto recente nel campo dei trapianti d’organo. Il nome della me<strong>di</strong>cina<br />
come si trova in farmacia è Sirolimus. È uno sciroppo che si beve e deve essere<br />
conservato in frigorifero. La quantità da assumere varia in base ai livelli del farmaco<br />
rilevati agli esami <strong>di</strong> laboratorio<br />
Altri farmaci.<br />
In aggiunta alla terapia immunosoppressiva il paziente trapiantato assume <strong>di</strong>verse<br />
me<strong>di</strong>cine quali gli antiipertensivi (Adalat), Diuretici (Lasix, Aldactone), gli antiaci<strong>di</strong><br />
(Rani<strong>di</strong>l, Mepral), l’acidoursodessosicolico (Deursil, Tudcabil) etc. I pazienti portatori<br />
<strong>di</strong> epatite B HBsAg positiva eseguono una terapia intramuscolare perio<strong>di</strong>ca per<br />
prevenire la ricomparsa dell’epatite.<br />
Per il primi sei mesi dopo il trapianto viene consigliato (se non sono presenti altri<br />
problemi clinici) l’assunzione <strong>di</strong> una compressa <strong>di</strong> Bactrim Forte a giorni alterni (alla<br />
mattina, ore 8), per prevenire una fra le più comuni infezioni dei pazienti<br />
immunodepressi: quella da Pneumocisti Carinii.<br />
33
IL RIGETTO<br />
Il nostro organismo riconosce come “estraneo” il fegato trapiantato e come tale<br />
prova a <strong>di</strong>struggerlo attraverso un processo chiamato rigetto. Oggi il rigetto non<br />
rappresenta più uno fra i problemi principali dei pazienti dopo il trapianto <strong>di</strong> fegato,<br />
tanto che solo un quarto circa <strong>di</strong> loro ne presenta un episo<strong>di</strong>o. Inoltre, la stragrande<br />
maggioranza <strong>di</strong> questi pazienti soffrirà <strong>di</strong> questo episo<strong>di</strong>o durante il ricovero in<br />
ospedale, subito dopo l’intervento. Il rigetto insorge infatti più frequentemente nelle<br />
prime due settimane dal trapianto; in seguito la possibilità <strong>di</strong> avere nuovi rigetti si<br />
riduce con l’aumentare dei giorni trascorsi dall’intervento. Episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> rigetto possono<br />
comunque insorgere in qualsiasi momento della vita <strong>di</strong> un paziente trapiantato.<br />
Nella grande maggioranza dei casi l’insorgenza <strong>di</strong> un rigetto viene rilevato dai me<strong>di</strong>ci<br />
semplicemente analizzando gli esami <strong>di</strong> laboratorio che i pazienti eseguono con<br />
perio<strong>di</strong>cità, sia durante la degenza che dopo la <strong>di</strong>smissione. In questi casi il paziente<br />
può anche non avvertire l’insorgenza <strong>di</strong> alcun <strong>di</strong>sturbo.<br />
In pochi casi invece il rigetto può dare origine a <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> sintomi. Per questo<br />
motivo è opportuno che il malato conosca quali sono i segni ed i <strong>di</strong>sturbi causati dal<br />
rigetto. I più comuni sono:<br />
1 - Astenia (stanchezza, debolezza)<br />
2 - Sonnolenza<br />
3 - Febbre<br />
4 - Tensione addominale<br />
5 - Feci <strong>di</strong> colorito più chiaro<br />
6 - Urine <strong>di</strong> colorito più scuro<br />
7 - Colorito giallastro delle sclere e della cute<br />
8 - Alterazione degli esami <strong>di</strong> funzionalità epatica<br />
Se un paziente trapiantato <strong>di</strong> fegato dovesse sviluppare uno o più <strong>di</strong> questi sintomi è<br />
opportuno che contatti il suo me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia o che chiami la Segreteria<br />
dell’Ambulatorio del Centro Trapianti al numero:<br />
051/ 63.64.900<br />
34
Il rigetto può essere <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong>, da lieve a severo. Nella maggioranza dei casi il<br />
rigetto lieve è facilmente controllato se trattato prontamente; spesso è necessario<br />
eseguire una biopsia epatica per ottenere la certezza istologica definitiva della<br />
presenza del rigetto. La biopsia epatica, la cui esecuzione spesso terrorizza il<br />
paziente prima del trapianto, é un esame <strong>di</strong> facile esecuzione e nel paziente<br />
trapiantato é praticamente indolore per l’assenza <strong>di</strong> innervazione del nuovo fegato.<br />
Qualora un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> rigetto richieda la somministrazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cine, è necessario<br />
il ricovero per l’esecuzione dell’opportuna terapia, che varia a seconda della gravità<br />
del rigetto ma che richiede comunque alcuni giorni <strong>di</strong> permanenza in ospedale.<br />
35
LA <strong>DI</strong>SMISSIONE<br />
La <strong>di</strong>smissione dall’ospedale avviene solitamente dopo circa un mese dal trapianto.<br />
Questo dato è del tutto in<strong>di</strong>cativo poiché è estremamente variabile e può <strong>di</strong>pendere<br />
da molteplici fattori. Una volta <strong>di</strong>smesso il paziente non deve più considerarsi “un<br />
malato” ma una persona sana con un rinnovato attaccamento alla vita.<br />
Man mano che il paziente, durante la degenza, è in grado <strong>di</strong> prendersi cura <strong>di</strong> sé,<br />
riceverà tutte le informazioni riguardanti la <strong>di</strong>eta, l’esercizio fisico e tutto quello che<br />
può essere utile conoscere andando a casa. Importanti saranno le informazioni<br />
riguardanti le modalità <strong>di</strong> assunzione dei farmaci, il dosaggio ed i possibili effetti<br />
collaterali.<br />
Prima della <strong>di</strong>smissione il paziente sarà informato su come misurarsi la frequenza<br />
car<strong>di</strong>aca, la pressione e la temperatura. Dopo la <strong>di</strong>smissione il trapiantato deve<br />
misurare questi segni vitali, pesarsi ogni giorno e riportare questi dati sul modulo<br />
fornito alla fine <strong>di</strong> questo opuscolo o su uno analogo. É ovvio che qualora si<br />
verifichino cambiamenti importanti <strong>di</strong> questi segni è opportuno contattare il Centro<br />
trapianti.<br />
É opportuno ancora sottolineare che durante i primi mesi dal trapianto il paziente<br />
assume alte dosi <strong>di</strong> farmaci immunosoppressori quin<strong>di</strong> è più vulnerabile alle<br />
infezioni, per cui è opportuno non frequentare luoghi troppo affollati, chiusi, fumosi<br />
(cinema, teatro, bar, trasporti pubblici etc.) per l’aumentato rischio <strong>di</strong> contagio che vi<br />
è nei primi sei, otto mesi dal trapianto o frequentare persone affette da influenza,<br />
herpes virus etc. Il paziente verrà inoltre edotto sulla frequenza dei controlli clinici e<br />
<strong>di</strong> laboratorio che dovrà eseguire e sulle modalità <strong>di</strong> esecuzione degli stessi, sulla<br />
gestione del tubo <strong>di</strong> Kehr e <strong>di</strong> quando questo dovrà essere rimosso.<br />
Almeno una volta alla settimana é necessario aprire il Tubo <strong>di</strong> Kehr e fare fuoriuscire<br />
alcune goccie <strong>di</strong> bile. La manovra serve a mantenere il tubo ben aperto ed idoneo ad<br />
essere usato per i controlli me<strong>di</strong>ci. Il Tubo <strong>di</strong> Kehr viene solitamente rimosso dopo 6<br />
mesi dal trapianto, durante un breve ricovero.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista strettamente psicologico i cambiamenti possono essere<br />
estremamente stressanti per qualche paziente e lasciare l’ospedale per tornare a<br />
casa potrebbe esserlo per qualcuno dei pazienti trapiantati. Il paziente trapiantato<br />
36
comincia una sua nuova vita e dovrà probabilmente cambiarne il suo stile,<br />
adattandolo alla nuova situazione.<br />
È opportuno però ricordare che la stragrande maggioranza dei pazienti trapiantati è<br />
tornata alla normale attività lavorativa dopo alcuni mesi <strong>di</strong> convalescenza, senza<br />
gran<strong>di</strong> problemi e con grande sod<strong>di</strong>sfazione.<br />
I pazienti trapiantati hanno <strong>di</strong>ritto all’esonero dalla spesa per alcune me<strong>di</strong>cine e per<br />
gli esami <strong>di</strong> laboratorio. I moduli per ottenere tale esenzione, <strong>di</strong>versa da qualsiasi<br />
esenzione posseduta prima del trapianto, vengono consegnati dai me<strong>di</strong>ci prima della<br />
<strong>di</strong>smissione.<br />
Come me<strong>di</strong>care il tubo <strong>di</strong> Kehr.<br />
Il tubo <strong>di</strong> Kehr viene posizionato al momento del trapianto in alcuni pazienti e rimane<br />
per circa 6 mesi.<br />
La presenza <strong>di</strong> questo piccolo tubo non deve però pregiu<strong>di</strong>care la normale vita del<br />
paziente. Dopo la <strong>di</strong>smissione sarà ugualmente possibile eseguire una moderata<br />
attività fisica, fare il bagno o la doccia. Non è importante che la me<strong>di</strong>cazione si bagni<br />
mentre ci si lava, sempre che si cambi subito dopo essersi asciugati.<br />
La me<strong>di</strong>cazione può essere fatta a casa propria e non importa che ad eseguirla sia<br />
necessariamente un me<strong>di</strong>co od un infermiere. È importante che il punto dove il tubo<br />
entra nella pelle sia pulito con cura, con un batuffolo <strong>di</strong> cotone o con della garza<br />
imbevuta <strong>di</strong> un apposito <strong>di</strong>sinfettante. Il tubicino deve poi essere ripiegato su sé<br />
stesso e messo sotto una seconda garza sterile che venga fissata con un comune<br />
cerotto.<br />
È poi necessario avere cura <strong>di</strong> non tirare accidentalmente il tubicino, sia per non<br />
romperlo, che per non sposizionarlo. Il Kehr deve essere aperto con regolarità ogni<br />
7-10 giorni, facendo uscire qualche goccia <strong>di</strong> bile all’esterno: questo per prevenire<br />
che il tubo si chiuda.<br />
37
PAZIENTI PORTATORI DELL’EPATITE B PRIMA DEL<br />
<strong>TRAPIANTO</strong> (HBsAg positivi)<br />
Circa un terzo dei pazienti cirrotici trapiantati sono portatori dell’epatite B prima<br />
dell’intervento. Nei loro esami, cioé, la determinazione dell’HBsAg risulta positivo.<br />
Questi pazienti devono eseguire, durante e dopo l’intervento, una terapia<br />
supplementare per evitare che ricompaia l’epatite.<br />
Tale terapia si basa sulla somministrazione <strong>di</strong> uno dei due farmaci (UMAN BIG o<br />
HEPUMAN) che sono a base <strong>di</strong> immunoglobuline specifiche anti-epatite B. I farmaci<br />
si somministrano con iniezioni intramuscolari effettuate ad intervalli precisi. Ogni<br />
singola dose deve essere <strong>di</strong> 5.000 unità. Visto che i due farmaci, pur essendo<br />
identici) contengono <strong>di</strong>verse quantità <strong>di</strong> immunoglobuline, é necessario seguire la<br />
seguente tabella per sapere quanto farmaco deve essere somministrato.<br />
38<br />
UMAN BIG HEPUMAN<br />
(fiale da (fiale da<br />
3 cc) 2 cc = 400 û)<br />
(i due farmaci sono analoghi)<br />
1 ª settimana 5000 û giorni alterni 12 + 15 cc 12 + 12 cc<br />
2 ª -3 ª settimana 5000 û ogni due giorni 12 + 15 cc 12 + 12 cc<br />
4 ª -8 ª settimana 5000 û ogni settimana 12 + 15 cc 12 + 12 cc<br />
8 ª sett.-in poi 5000 û ogni mese 12 + 15 cc 12 + 12 cc<br />
Inoltre, questi pazienti devono associare alla lista <strong>di</strong> esami elencati nel successivo<br />
capitolo “Controlli dopo la <strong>di</strong>smissione”, il seguente esame :<br />
determinazione quantitativa dell’HBsAb (o titolo HBsAb).<br />
Questo esame é necessario per verificare la quantità <strong>di</strong> immunoglobuline presente<br />
nel sangue. Se il livello fosse basso é possibile somministrare dosi supplementari; al<br />
contrario se il titolo anticorpale è alto (HBsAg > 600 mu/ml) é possibile ritardare la<br />
somministrazione della successiva dose. Le somministrazioni sono da effettuare<br />
intramuscolo (nei deltoi<strong>di</strong> o nei glutei, a scelta). La somministrazione delle<br />
immunoglobuline non deve essere sospesa se non in accordo con i Sanitari del<br />
Centro Trapianti.
I CONTROLLI AMBULATORI<strong>AL</strong>I DOPO IL <strong>TRAPIANTO</strong><br />
Prima <strong>di</strong> lasciare il reparto si deve prenotare con i me<strong>di</strong>ci il primo appuntamento per<br />
una visita e per gli esami <strong>di</strong> controllo.<br />
Per le prime settimane gli accertamenti devono essere eseguiti settimanalmente; in<br />
seguito la perio<strong>di</strong>cità può essere quin<strong>di</strong>cinale per i successivi tre mesi e quin<strong>di</strong><br />
mensile.<br />
Presso il Centro Trapianti é stato istituito un ambulatorio specifico per i pazienti che<br />
hanno eseguito il Trapianto <strong>di</strong> Fegato.<br />
L’ambulatorio funziona tutti i giorni feriali, dal Lunedì al Venerdì con orario <strong>di</strong><br />
accesso dalle ore 8,15 alle ore 10,30. È necessario l’appuntamento.<br />
In questo Ambulatorio i pazienti possono eseguire gli esami <strong>di</strong> laboratorio necessari<br />
a monitorizzare la funzionalità dell’organo trapiantato, essere visitati e me<strong>di</strong>cati se<br />
necessario e <strong>di</strong>scutere con i me<strong>di</strong>ci del Centro Trapianti gli eventuali problemi insorti<br />
dopo la <strong>di</strong>smissione.<br />
Bisogna presentarsi al controllo a <strong>di</strong>giuno e senza avere assunto la terapia del<br />
mattino. Il paziente dovrà comunque portare con sé tale terapia ed assumerla<br />
dopo l’esecuzione del prelievo <strong>di</strong> sangue.<br />
La visita si svolge in due momenti:<br />
- al mattino il paziente esegue gli esami del sangue ed ha un primo colloquio con i<br />
me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> turno in ambulatorio, durante il quale si rivede la terapia in corso e si<br />
analizzano i problemi sorti dall’ultimo controllo;<br />
possono essere programmate eventuali consulenze specialistiche da eseguire in<br />
seguito per problemi specifici;<br />
viene eseguita l’ecografia ed il controllo dei vasi del fegato per quei pazienti che<br />
ne abbiano bisogno.<br />
- al pomeriggio il paziente esegue un secondo colloquio con i me<strong>di</strong>ci che sono già<br />
in possesso dei referti degli esami <strong>di</strong> laboratorio eseguiti in mattinata;<br />
si valutano eventuali mo<strong>di</strong>ficazioni della terapia da assumere e si stila una lettera<br />
per il me<strong>di</strong>co curante;<br />
si fissa il successivo appuntamento.<br />
39
É buona norma presentarsi con l’impegnativa mutualistica del proprio me<strong>di</strong>co<br />
curante per la visita <strong>di</strong> controllo. Quando il paziente non é in grado <strong>di</strong> presentarsi con<br />
tale impegnativa saranno i me<strong>di</strong>ci del centro a compilarne una per la visita.<br />
♦ PER RIDURRE <strong>AL</strong> MINIMO I <strong>DI</strong>SAGI PER I PAZIENTI E PER I ME<strong>DI</strong>CI, MA TENENDO CONTO DELLA<br />
COMPLESSITÀ DELLE PRESTAZIONI ESEGUITE, SI É CONCORDATO <strong>DI</strong> CONTENERE IN DUE SOLE<br />
LE IMPEGNATIVE MUTU<strong>AL</strong>ISTICHE STRETTAMENTE NECESSARIE, FORMULANDO QUIN<strong>DI</strong> LA<br />
RICHIESTA NELLA SEGUENTE MANIERA:<br />
1° IMPEGNATIVA: PROFILO C, AZOTEMIA<br />
2° IMPEGNATIVA: VISITA ME<strong>DI</strong>CA, SO<strong>DI</strong>O, POTASSIO, ATTIVITÀ<br />
PROTROMBINICA, PTT, GAMMA-GT, HBSAG,<br />
CICLOSPORINEMIA/FKEMIA<br />
IN CASI PARTICOLARI POTRÀ POI ESSERE NECESSARIO LA COMPILAZIONE <strong>DI</strong> UNA TERZA<br />
IMPEGNATIVA DURANTE LA VISITA, PER LA RICHIESTA <strong>DI</strong> ESAMI SPECIFICI PER UN SINGOLO<br />
PAZIENTE (E QUIN<strong>DI</strong> NON ESEGUITI DAGLI <strong>AL</strong>TRI PAZIENTI) O PER LA RICHIESTA <strong>DI</strong> ESAMI<br />
RA<strong>DI</strong>OLOGICI COME L’RX DEL TORACE O L’ECOGRAFIA EPATICA CON DOPPLER.<br />
QUESTE IMPEGNATIVE DOVRANNO, PREFERIBILMENTE, ESSERE COMPILATE A CURA DEL ME<strong>DI</strong>CO<br />
<strong>DI</strong> BASE PRIMA DELLA VISITA. QU<strong>AL</strong>ORA CIÒ NON SIA POSSIBILE, LE IMPEGNATIVE POTRANNO<br />
ESSERE COMPILATE A CURA DEL PERSON<strong>AL</strong>E DEL CENTRO <strong>TRAPIANTO</strong> DURANTE<br />
L’EFFETTUAZIONE DELLA VISITA.<br />
I PAZIENTI CHE HANNO ESEGUITO IL <strong>TRAPIANTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong> GODONO <strong>DI</strong> UN’ESENZIONE TOT<strong>AL</strong>E<br />
D<strong>AL</strong> PAGAMENTO DEL TICKET (CHE DEVE ESSERE STATA RITIRATA IN REPARTO <strong>AL</strong> MOMENTO<br />
DELLA <strong>DI</strong>SMISSIONE). I PAZIENTI CHE FRUISCONO <strong>DI</strong> <strong>AL</strong>TRE ESENZIONI (RED<strong>DI</strong>TO, INV<strong>AL</strong>I<strong>DI</strong>TÀ<br />
CIVILE, ETC.) SI COMPORTERANNO IN BASE A CIÒ CHE É PREVISTO <strong>AL</strong>LA PROPRIA ESENZIONE.<br />
Durante gli orari d’ambulatorio é possibile raggiungere telefonicamente con<br />
sicurezza i me<strong>di</strong>ci del Centro al seguente numero telefonico:<br />
051 - 63.64.187<br />
I pazienti che risiedono fuori dalla Regione Emilia-Romagna, o comunque che<br />
abitano ad una certa <strong>di</strong>stanza dal Centro Trapianto <strong>di</strong> Fegato <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, dopo le<br />
prime settimane dal trapianto possono eseguire gli accertamenti <strong>di</strong> laboratorio anche<br />
a domicilio, alternando l’esecuzione dei controlli a <strong>Bologna</strong> con prelievi eseguiti<br />
40
sempre presso lo stesso laboratorio analisi <strong>di</strong> fiducia della propria città. Quando gli<br />
esami vengono eseguiti a domicilio, dovranno comprendere:<br />
• Bilirubina totale e frazionata<br />
• Protidemia totale e frazionata<br />
• Transaminasi (GOT e GPT)<br />
• Fosfatasi Alcalina<br />
• Gamma-GT<br />
• Elettroliti serici (Na e K)<br />
• Emocromo completo con formula<br />
41<br />
• Assetto coagulativo (T. Quick. P.T.T.,<br />
Piastrine)<br />
• Azotemia e Creatininemia<br />
• Glicemia<br />
• Acido Urico<br />
• Esame urine completo<br />
Inoltre, un campione <strong>di</strong> sangue, posto in comuni provette da esame<br />
emocromocitometrico contenenti EDTA (reperibili in qualsiasi laboratorio analisi)<br />
dovrà essere inviato al seguente in<strong>di</strong>rizzo per il dosaggio della ciclosporinemia o<br />
dell’FKemia:<br />
Dr. Renato Callivà<br />
Laboratorio Centralizzato<br />
Policlinico S.Orsola<br />
Via Massarenti 9<br />
40138 <strong>Bologna</strong><br />
Invece, i risultati degli esami <strong>di</strong> laboratorio eseguiti a domicilio devono essere spe<strong>di</strong>ti<br />
per posta espressa al seguente in<strong>di</strong>rizzo:<br />
Centro Trapianti <strong>di</strong> Fegato<br />
Clinica Chirurgica II<br />
Policlinico S.Orsola<br />
Via Massarenti 9<br />
40138 <strong>Bologna</strong><br />
o, meglio, per fax al seguente numero telefonico:<br />
051 – 63.64.184<br />
Sarà poi cura dei me<strong>di</strong>ci del Centro Trapianti contattare <strong>di</strong>rettamente il paziente nei<br />
giorni successivi qualora si renda necessario un aggiustamento della terapia.
I primi controlli dopo la <strong>di</strong>smissione sono sempre da eseguire a <strong>Bologna</strong>.<br />
Successivamente, e solo previo accordo con i me<strong>di</strong>ci del Centro Trapianti, gli esami<br />
potranno essere eseguiti anche a domicilio.<br />
É inoltre buona norma eseguire ogni 3-4 mesi una ecografia epatica con stu<strong>di</strong>o<br />
Doppler del sistema portale ed un Rx del torace.<br />
La Dieta<br />
Dopo il trapianto, il paziente si sentirà meglio e vorrà tornare all’abituale stile <strong>di</strong> vita.<br />
Fra le cose normali a cui il paziente era abituato, vi è la capacità <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> una<br />
buona alimentazione. Tuttavia il cortisone (deltacortene, flanta<strong>di</strong>n) influisce sul modo<br />
con cui il corpo metabolizza il cibo; il paziente noterà che avrà più appetito e che<br />
sarà incline ad aumentare <strong>di</strong> peso. L’aumentare troppo <strong>di</strong> peso può portare a<br />
spiacevoli complicazioni quali:<br />
- Aumento della pressione sanguigna con necessità <strong>di</strong> aumentare le dosi o <strong>di</strong><br />
aggiungere nuovi farmaci<br />
- Maggiore facilità a malattie car<strong>di</strong>ovascolari quali infarti etc.<br />
- Eccessivo stress da carico dei muscoli e delle ossa che può causare fratture,<br />
<strong>di</strong>storsioni, stiramenti o comunque complicazioni che implichino terapie fisiche<br />
lunghe e complesse.<br />
Prima <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>messo dall’ospedale il paziente può avere un colloquio con un<br />
<strong>di</strong>etologo, che <strong>di</strong>scuterà con lui l’importanza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>eta povera <strong>di</strong> sale, e l’aiuterà<br />
ad impostare una <strong>di</strong>eta che sia nutriente ma a basso contenuto calorico e che eviti <strong>di</strong><br />
aumentare troppo <strong>di</strong> peso. Alcuni dei problemi legati alla nutrizione sono:<br />
- Ritenzione dei liqui<strong>di</strong> e ritenzione <strong>di</strong> sale. Questo può causare gonfiore alle mani<br />
e alle caviglie, innalzamento della pressione arteriosa ed aumento <strong>di</strong> peso. Per<br />
evitare tali complicazioni è necessario limitare l’assunzione <strong>di</strong> sale escludendo<br />
cibi a base <strong>di</strong> sale, misto ad aglio, da<strong>di</strong> da brodo, würstel, salsicce, prosciutto<br />
affumicato, salse piccanti cibi preconfezionati etc.<br />
- Indebolimento muscolare o depauperamento delle proteine nel corpo. Le<br />
proteine sono essenziali alla <strong>di</strong>eta e vitali per la crescita ed il mantenimento del<br />
42
tessuto corporeo.Il cortisone fa aumentare il fabbisogno <strong>di</strong> proteine Per evitare <strong>di</strong><br />
ingrassare ma al contempo assumere alimenti a base <strong>di</strong> proteine, bisogna utilizzare<br />
alimenti a basso contenuto calorico quali: agnello magro, carne suina, pesce, pollo,<br />
prodotti caseari a basso contenuto calorico, legumi.<br />
- Iperglicemia. Lo zucchero nel sangue è conosciuto come glucosio. Il glucosio è<br />
prodotto dalla scomposizione dello zucchero e degli ami<strong>di</strong> nella <strong>di</strong>eta e fornisce<br />
l’energia necessaria per le attività fisiche giornaliere. Il corpo produce una<br />
sostanza chiamate insulina che trasporta il glucosio nelle parti del corpo dove è<br />
necessario. Durante la somministrazione <strong>di</strong> cortisone l’attività dell’insulina nel<br />
corpo può <strong>di</strong>venire limitata e dare come risultato un alto contenuto <strong>di</strong> zucchero<br />
nel sangue che può portare ad un vero e proprio <strong>di</strong>abete. Per tale motivo<br />
bisognerà fare particolare attenzione all’assunzione <strong>di</strong> cibi quali: caramelle,<br />
gelatine, miele, sciroppi, biscotti farciti, torte, gelati, crostate pasticcini etc..<br />
- Basso livello <strong>di</strong> calcio nel sangue. Questo è il risultato <strong>di</strong> una malattia cronica del<br />
fegato e dall’uso <strong>di</strong> cortisone che producono grave forme <strong>di</strong> osteoporosi e <strong>di</strong><br />
fratture spontanee se non viene eseguita una <strong>di</strong>eta corretta. La quantità <strong>di</strong> calcio<br />
necessaria all’organismo può variare e certamente si potrà far uso <strong>di</strong> farmaci a<br />
base <strong>di</strong> calcio o assumendo cibi che lo contengono quali: latte, yogurt, formaggio,<br />
ostriche, salmone, mandorle, verdura.<br />
- Alta concentrazione <strong>di</strong> potassio nel sangue. Questo è <strong>di</strong> solito il risultato della<br />
<strong>di</strong>eta o dell’assunzione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali. Se non viene corretta può avere degli effetti<br />
collaterali seri. Qualora un paziente presenti una alta concentrazione <strong>di</strong> potassio<br />
dovrà evitare cibi quali: banane, succo <strong>di</strong> arancia, limoni, uva passa, patate,<br />
pomodori, meloni, fragole, peperoni.<br />
Queste sono ovviamente delle linee guida molto generali che il paziente trapiantato<br />
deve conoscere e seguire. La <strong>di</strong>eta è importante per la riabilitazione del paziente<br />
trapiantato ma è necessario imparare a nutrirsi correttamente per il resto della vita.<br />
Altre domande inerenti la <strong>di</strong>eta potranno essere poste <strong>di</strong>rettamente alla <strong>di</strong>etologa che<br />
segue i pazienti in reparto.<br />
Attività Fisiche.<br />
Una volta <strong>di</strong>smesso dall’ospedale, è opportuno tornare ad una vita normale ed alla<br />
normale attività. Tuttavia la chiave del successo è la moderazione. É opportuno
programmare un regolare esercizio <strong>di</strong> mantenimento che aiuti nel progresso<br />
in<strong>di</strong>viduale. L’esercizio fisico è importante per mantenersi in forma e per ridurre al<br />
minimo gli effetti <strong>di</strong>struttivi del cortisone sui muscoli e sulle ossa. Non si devono<br />
compiere sforzi eccessivi per almeno due mesi dalla data dell’intervento. Pertanto<br />
non è in<strong>di</strong>cato sollevare pesi sopra i sei-otto kilogrammi (borsa della spesa). Ci si può<br />
abituare radualmente a sollevare pesi maggiori se ciò non crea alcun inconveniente.<br />
É comunque da evitare spostare mobili o sollevare pesanti elettrodomestici etc. In<br />
seguito al trapianto si può poi e alla vita normale ed in particolare si può tornare a<br />
scuola od al proprio lavoro. É opportuno consigliarvi con un me<strong>di</strong>co del Centro per<br />
ulteriori informazioni in merito.<br />
Il dentista.<br />
Una fra le domande più frequenti dei pazienti dopo il trapianto riguarda la possibilità<br />
<strong>di</strong> andare dal dentista.<br />
Un paziente trapiantato, a causa della sua maggiore pre<strong>di</strong>sposizione alle infezioni,<br />
deve curare la sua igiene orale più <strong>di</strong> altri, lavandosi i denti alla fine <strong>di</strong> ogni pasto.<br />
In<strong>di</strong>spensabile anche seguire un programma <strong>di</strong> visite perio<strong>di</strong>che presso il proprio<br />
dentista <strong>di</strong> fiducia.<br />
Qualora si verifichi la necessità <strong>di</strong> effettuare l’estrazione <strong>di</strong> uno o più denti sarà<br />
necessario assumere antibiotici per prevenire il rischio <strong>di</strong> infezioni. Gli antibiotici<br />
consigliati dai Colleghi dentisti sono dei tutti sufficienti a coprire questo rischio.<br />
Solitamente le proprietà <strong>di</strong> coagulare del sangue dopo il trapianto non causano<br />
problemi, anche se alcuni pazienti restano con un numero <strong>di</strong> piastrine inferiori alla<br />
norma.<br />
Gli esami che i pazienti eseguono per i controlli ambulatoriali presso il Centro<br />
dovrebbero essere sufficienti a fornire al Dentista tutte le informazioni a questo<br />
riguardo.<br />
44
L’ATTIVITA’ SESSU<strong>AL</strong>E<br />
Prima del trapianto lo stimolo sessuale è inibito dalla malattia. La normale ripresa<br />
delle funzioni del fegato dopo il trapianto, che include anche la produzione <strong>di</strong> molti<br />
ormoni, è alla base del recupero <strong>di</strong> questa attività.<br />
In linea generale non vi sono preclusioni alla ripresa dell’attività sessuale, con l’unica<br />
avvertenza <strong>di</strong> lasciare trascorre le prime settimane <strong>di</strong> convalescenza necessarie ad<br />
una ripresa dell’organismo.<br />
Invece i pazienti che hanno fatto il trapianto per malattie virali, quali l’epatite C, o che<br />
convivono con patner portatori <strong>di</strong> malattie infettive devono avere maggiori<br />
precauzioni. In questi casi è più alto il rischio <strong>di</strong> contrarre o trasmettere queste<br />
malattie. Perciò è consigliabile che queste persone abbiano rapporti sessuali “protetti”<br />
dopo il trapianto, adottando anche meto<strong>di</strong> contraccettivi fisici (il profilattico) ed<br />
evitando rapporti durante il periodo del ciclo mestruale, in quanto il contatto <strong>di</strong>retto<br />
con il sangue aumenta fortemente la possibilità <strong>di</strong> contrarre o trasmettere queste<br />
infezioni.<br />
45
INFORMAZIONI SULL’ASSOCIAZIONE NAZION<strong>AL</strong>E TRAPIANTATI<br />
<strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong> PROF.G.OZZETTI – Onlus<br />
Nell’Ottobre 1995 una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> trapiantati <strong>di</strong> fegato, residenti in <strong>Bologna</strong> e<br />
<strong>di</strong>ntorni, dopo aver vissuto la pro<strong>di</strong>giosa esperienza del trapianto, hanno deciso <strong>di</strong><br />
fondare un’associazione <strong>di</strong> volontariato senza fini <strong>di</strong> lucro, improntata allo spirito <strong>di</strong><br />
solidarietà ed avente i seguenti scopi:<br />
• Fornire informazioni sulla nostra esperienza <strong>di</strong> trapiantati, sostenere moralmente<br />
pazienti e familiari prima e dopo il trapianto per dare loro il necessario aiuto;<br />
• Collaborare con le strutture specialistiche, promuovere e contribuire all’attività <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o, formazione e ricerca nell’ambito dei trapianti d’organo;<br />
• Acquistare o contribuire all’acquisto <strong>di</strong> apparecchiature scientifiche; accessori o<br />
strumenti necessari al Reparto;<br />
• Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche correlate alla carenza <strong>di</strong><br />
donatori e curare ogni aspetto che <strong>di</strong>rettamente od in<strong>di</strong>rettamente migliori la<br />
possibilità <strong>di</strong> giungere al trapianto <strong>di</strong> tanti malati in attesa;<br />
• Collaborare attivamente con altre Associazioni similari (AIDO, ANED ecc..).<br />
I soci, provenienti da tutte le regioni, ed in maggioranza trapiantati <strong>di</strong> fegato, sono a<br />
tutt’oggi 350 e tutti contribuiscono in vari mo<strong>di</strong> al raggiungimento dei nostri obiettivi.<br />
Il gruppo dei soci addetti al volontariato attivo svolge le seguenti mansioni:<br />
Incontrare i pazienti in lista d’attesa per informare, raccontare e chiarire dubbi o<br />
curiosità sul trapianto già vissuto e successivo ritorno ad una vita attiva;<br />
Essere presenti in reparto al momento dell’arrivo per ricevere i futuri trapiantati ed<br />
i loro familiari e dare loro il necessario aiuto; visitarli poi perio<strong>di</strong>camente in corsia<br />
dopo il trapianto per consolidare così il rapporto umano già instaurato;<br />
Ritrovare gli stessi amici all’ambulatorio prelievi durante i controlli programmati<br />
per confrontare sensazioni, problemi e necessità;<br />
46
Produrre un giornalino trimestrale chiamato “Il Prometèo” che raggiunge i soci in<br />
tutte le regioni e che contiene informazioni utili a mantenere vivo il rapporto fra<br />
tutti noi.<br />
Altri lavori o risultati già ottenuti sono: partecipazione alla stampa <strong>di</strong> un volume sulle<br />
tecniche chirurgiche del trapianto ; donazione <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> informatizzazione<br />
per il nostro reparto; installazione nelle stanze <strong>di</strong> degenza <strong>di</strong> frigoriferi, poltrone letto,<br />
con<strong>di</strong>zionatori, sistemi igienizzanti; incontri con le scolaresche e le caserme per la<br />
<strong>di</strong>vulgazione della cultura della donazione e tante altre cose che saremmo lieti potervi<br />
raccontare <strong>di</strong> persona.<br />
Se l’attesa vi sembra lunga e snervante, sappiate che siamo a vostra <strong>di</strong>sposizione<br />
per aiutarvi a trascorrere questi momenti <strong>di</strong>fficili che anche noi abbiamo vissuto. Se<br />
volete, potrete mettervi in contatto con noi al numero telefonico 051/54.22.14<br />
oppure chiedere <strong>di</strong> noi al me<strong>di</strong>co che collabora o lavora al centro Trapianti <strong>di</strong><br />
<strong>Bologna</strong>.<br />
47
NOTIZIE E CONSIGLI PRATICI AI FAMILIARI<br />
Al momento dell’inserimento in lista d’attesa del futuro trapiantato, bisogna tenere<br />
sempre pronta una borsa con gli indumenti in<strong>di</strong>spensabili per la degenza in ospedale.<br />
Quando sarete chiamati, la fretta <strong>di</strong> arrivare al Centro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> sarà tanta, per cui<br />
avere tutto pronto sarà un sollievo. Bisogna ricordarsi anche, per chi abita fuori dalla<br />
Regione Emilia Romagna, <strong>di</strong> istituire una pratica presso la Prefettura <strong>di</strong> appartenenza<br />
presentando la lettera che vi viene inviata dal Centro Trapianti dell’Ospedale<br />
Sant’Orsola-Malpighi, per cui al momento della chiamata potrete contattare la stessa<br />
Prefettura affinché possa facilitarvi il viaggio a <strong>Bologna</strong> che deve avvenire con la<br />
massima urgenza.<br />
Tenere presente che, per i primi tre o quattro giorni dopo l’intervento, il paziente sarà<br />
degente nel reparto <strong>di</strong> rianimazione, per cui non avrà necessità <strong>di</strong> alcun indumento.<br />
Se vi sarà possibile, non portate quin<strong>di</strong> valigie, borse od altro il giorno della chiamata,<br />
in quanto non vi è luogo dove poterle riporre; per le ore <strong>di</strong> attesa prima <strong>di</strong> entrare in<br />
sala operatoria, basterà un pigiama o camicia da notte ed un paio <strong>di</strong> ciabattine.<br />
Nel periodo <strong>di</strong> degenza in rianimazione, alle ore 7 ed alle ore 14.30 <strong>di</strong> ogni giorno si<br />
potranno chiedere notizie del paziente; comunque fin dal primo giorno, nel<br />
pomeriggio, un familiare potrà entrare nel reparto per una breve visita.<br />
Per chi abita lontano da <strong>Bologna</strong> e non ha amici nella nostra città o <strong>di</strong>ntorni, troverà<br />
nell’ultima pagina <strong>di</strong> questa guida i nominativi d’alberghi e case d’accoglienza che<br />
potranno ospitarvi; comunque al momento del vostro arrivo sarà presente qualcuno<br />
della nostra associazione che vi aiuterà in questo senso.<br />
48
SCHEDA REGISTRAZIONE DEI PARAMETRI VIT<strong>AL</strong>I<br />
Settimana dal………………………………………………………………………………..<br />
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />
TEMPERATURA<br />
PESO<br />
49<br />
PRESSIONE ARTERIOSA<br />
FREQUENZA CAR<strong>DI</strong>ACA<br />
NOTE
MOD<strong>AL</strong>ITA’ <strong>DI</strong> PREPARAZIONE DELLE RICETTE<br />
♦ IL POLICLINICO SANT’ORSOLA NECESSITA DELLE IMPEGNATIVE MUTU<strong>AL</strong>ISTICHE DEI PAZIENTI<br />
CHE ESEGUONO GLI ESAMI <strong>DI</strong> LABORATORIO NECESSARI A MONITORIZZARE L’ANDAMENTO DEL<br />
<strong>TRAPIANTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong> PRESSO L’AMBULATORIO. T<strong>AL</strong>E RICHIESTA<br />
♦ NASCE D<strong>AL</strong>LA NECESSITÀ <strong>DI</strong> POTER OTTENERE IL RIMBORSO ECONOMICO PER LE PRESTAZIONI<br />
ESEGUITE <strong>AL</strong> SANT’ORSOLA D<strong>AL</strong>LE AZIENDE USL <strong>DI</strong> APPARTENENZA DEI SINGOLI PAZIENTI.<br />
♦ PER RIDURRE <strong>AL</strong> MINIMO I <strong>DI</strong>SAGI PER I PAZIENTI E PER I ME<strong>DI</strong>CI, MA TENENDO CONTO DELLA<br />
COMPLESSITÀ DELLE PRESTAZIONI ESEGUITE, SI É CONCORDATO <strong>DI</strong> CONTENERE IN DUE SOLE<br />
LE IMPEGNATIVE MUTU<strong>AL</strong>ISTICHE STRETTAMENTE NECESSARIE, FORMULANDO QUIN<strong>DI</strong> LA<br />
RICHIESTA NELLA SEGUENTE MANIERA:<br />
1° IMPEGNATIVA: PROFILO C, AZOTEMIA<br />
2° IMPEGNATIVA: VISITA ME<strong>DI</strong>CA, SO<strong>DI</strong>O, POTASSIO, ATTIVITÀ<br />
PROTROMBINICA, PTT, GAMMA-GT, HBSAG,<br />
CICLOSPORINEMIA/FKEMIA<br />
IN CASI PARTICOLARI POTRÀ POI ESSERE NECESSARIO LA COMPILAZIONE <strong>DI</strong> UNA TERZA<br />
IMPEGNATIVA DURANTE LA VISITA, PER LA RICHIESTA <strong>DI</strong> ESAMI SPECIFICI PER UN SINGOLO<br />
PAZIENTE (E QUIN<strong>DI</strong> NON ESEGUITI DAGLI <strong>AL</strong>TRI PAZIENTI) O PER LA RICHIESTA <strong>DI</strong> ESAMI<br />
RA<strong>DI</strong>OLOGICI COME L’RX DEL TORACE O L’ECOGRAFIA EPATICA CON DOPPLER.<br />
QUESTE IMPEGNATIVE DOVRANNO, PREFERIBILMENTE, ESSERE COMPILATE A CURA DEL ME<strong>DI</strong>CO <strong>DI</strong><br />
BASE PRIMA DELLA VISITA. QU<strong>AL</strong>ORA CIÒ NON SIA POSSIBILE, LE IMPEGNATIVE POTRANNO ESSERE<br />
COMPILATE A CURA DEL PERSON<strong>AL</strong>E DEL CENTRO <strong>TRAPIANTO</strong> DURANTE L’EFFETTUAZIONE DELLA<br />
VISITA.<br />
I PAZIENTI CHE HANNO ESEGUITO IL <strong>TRAPIANTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong> GODONO <strong>DI</strong> UN’ESENZIONE TOT<strong>AL</strong>E<br />
(CHE DEVE ESSERE STATA RITIRATA IN REPARTO <strong>AL</strong> MOMENTO DELLA <strong>DI</strong>SMISSIONE)<br />
50
Numeri Utili<br />
Centro Trapianto <strong>di</strong> Fegato: ……………………………………………………………………………051/6363101/2/3<br />
Degenze…………………………………….051/6363104<br />
Ambulatorio………..… .…………051/6364 187<br />
Fax……………………………………….………………… 051/6364 184<br />
Segreteria ……….……………..…………051/6364 900<br />
ASSOCIAZIONE NAZION<strong>AL</strong>E TRAPIANTATI <strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong> “G.GOZZETTI”-<br />
Onlus<br />
Sede C/o Policlinico S.Orsola-Malpighi - Pad.25<br />
Via Massarenti 9 – 40138 - <strong>Bologna</strong><br />
“ e Fax……….051/ 3920 15<br />
“ 051/ 6363 934<br />
Segreteria e Fax……….051/ 5422 14<br />
Posta elettronica: asstfgg@iperbole.bologna.it<br />
Web: www.antf.it<br />
Questa parte dell’opuscolo è stato aggiornato con le notizie in possesso al<br />
Giugno 2007<br />
51
ELENCO <strong>AL</strong>BERGHI E CASE D’ACCOGLIENZA<br />
Aggiornato al giugno 2007<br />
Albergo Giar<strong>di</strong>netto Via Massarenti 76 – 40125 <strong>Bologna</strong>.<br />
051/3427 93<br />
Camere con servizi e TV<br />
Prezzi: € 65,00 singola - € 88 doppia.<br />
Ubicazione: <strong>di</strong> fronte all’entrata principale dell’Ospedale S.Orsola.<br />
Albergo Blumen Via Mazzini 45 – 40135 <strong>Bologna</strong>.<br />
051/3446 72<br />
Camere con servizi e prima colazione.<br />
Prezzi: € 80-85 singola - € 115 doppia - doppia uso sing. € 95.<br />
Ubicazione: A pochi metri dall’entrata secondaria<br />
dell’Osp.SOrsola, ove sul retro si trova il nuovo parcheggio auto.<br />
Hotel Pedrini Strada Maggiore 79 - 40125 <strong>Bologna</strong><br />
051/3469 12 - 051 3435 52 - 051 3000 81; Fax: 051 3414 36<br />
Camere con TV, con servizi e senza.<br />
Prezzi fino al termine del 2007: Singola senza bagno € 50<br />
“ con bagno € 70<br />
Doppia senza bagno € 80<br />
“ con bagno € 90<br />
Tripla senza bagno € 85<br />
“ con bagno € 100<br />
Ubicazione: A Porta Mazzini a circa 100 mt. dall’ingresso del<br />
Centro Trapianti (Pa<strong>di</strong>glione 25) <strong>di</strong> Viale Ercolani.<br />
Albergo <strong>Bologna</strong> Via Massarenti 98 – 40125 <strong>Bologna</strong><br />
051/3066 79<br />
Camere con servizi , TV, telefono e frigobar<br />
Prezzi: € 65 camera singola<br />
€ 79/89 camera doppia;<br />
€ 110 camere tripla.<br />
Ubicazione: quasi <strong>di</strong> fronte all’entrata principale dell’Osp. S.Orsola.<br />
Alb.Pensione S.Orsola Via Palmieri 25 – 40125 <strong>Bologna</strong><br />
051/3029 97<br />
Prezzi: € 44 camera singola senza servizi;<br />
€ 55 camera singola con servizi;<br />
€ 58 cam. doppia s/servizi<br />
€ 75. doppia c/ servizi.<br />
Ubicazione: quasi <strong>di</strong> fronte all’entrata principale dell’Osp. S.Orsola.<br />
52
Casa S.Francesco Via Mazzini 65 – 40137 <strong>Bologna</strong><br />
051/3424 98<br />
Prezzi: € 8/10 a persona<br />
Le camere sono da 2/4 posti letto con servizi e uso <strong>di</strong> cucina<br />
Ubicazione: a 150mt. dall’entrata secondaria dell’Osp.SOrsola,<br />
ove sul retro si trova il nuovo parcheggio auto interrato.<br />
Casa Santa Clelia Via Mazzini 65 – 40137 <strong>Bologna</strong><br />
051/3424 98<br />
Prezzi: situazione camere e trattamento come la Casa<br />
S.Francesco<br />
Casa dell’ospitalità S.Francesco d’Assisi – via Reggio Emilia 33 – 40068 S.Lazzaro <strong>di</strong> BO.<br />
051/4530.76<br />
Camere senza servizi con uso <strong>di</strong> cucina in comune<br />
prezzi: € 12 singola - € 20 doppia<br />
Ubicazione : a 70 mt. dal capolinea del bus 19. Per l’Ospedale<br />
S.Orsola la fermata è in via Mazzini <strong>di</strong> fronte all’entrata<br />
secondaria dell’Osp.SOrsola, ove sul retro si trova il nuovo<br />
parcheggio auto.<br />
Casa S.Angela via Roma 2 – 40068 S.Lazzaro <strong>di</strong> Savena ( <strong>Bologna</strong>)<br />
Cappella<br />
051/4623.39<br />
Camere c/bagno ed uso <strong>di</strong> cucina - parcheggio-sala TV -<br />
prezzi : € 35 singola- € 45 doppia<br />
Ubicazione: bus n°19. Per l’Ospedale S.Orsola la fermata è in<br />
via Mazzini <strong>di</strong> fronte all’entrata secondaria dell’Osp.SOrsola,<br />
ove sul retro si trova il nuovo parcheggio auto.<br />
.<br />
Istituto Sacra Famiglia via Sante Vincenti, 36 – 40100 <strong>Bologna</strong><br />
051/3437.53<br />
Camere con bagno e TV senza uso <strong>di</strong> cucina.<br />
prezzi: € 20 singola - € 36 doppia<br />
Ubicazione: a 15 minuti <strong>di</strong> strata a pie<strong>di</strong> dal Sant’Orsola<br />
Istituto S.Vincenzo de’ Paoli – via Ristori, 1 – 40100 <strong>Bologna</strong><br />
051/5032.12<br />
Camere da 3 letti con bagno e uso <strong>di</strong> cucina.<br />
Prezzi: si intende un’ offerta ma non inferiore a € 8 - 10 a<br />
persona<br />
Ubicazione: zona S.Donato, bus 38 con fermata nelle<br />
vicinanze dell’Osp. Sant’Orsola (tempo <strong>di</strong> percorrenza circa<br />
20 minuti.<br />
53
Casa <strong>di</strong> Accoglienza S.Silverio <strong>di</strong> Chiesa Nuova – via Murri, 173 – <strong>Bologna</strong><br />
051/4401.68<br />
Camere da 2 - 3 - 4 posti letto con servizi e uso <strong>di</strong> cucina<br />
prezzi : € 11 a persona<br />
Ubicazione : <strong>di</strong> fronte all’entrata secondaria del S.Orsola<br />
prendere il bus 32 sul viale Berti Pichat fino a Porta S.Stefano,<br />
quin<strong>di</strong> prendere il 13 e scendere alla fermata Chiesa Nuova.<br />
Studentato delle Missioni – via Sante Vincenti 45 – <strong>Bologna</strong><br />
051/343754<br />
Camere da due letti con servizi e biancheria<br />
Prezzo: offerta libera (10/12 euro al giorno)<br />
Possibilità <strong>di</strong> accedere alla mensa situata accanto allo studentato.<br />
Ubicazione: a 10 minuti a pie<strong>di</strong> dal S.Orsola.<br />
Casa Maria ORRI via Azzurra 6 - 40138 <strong>Bologna</strong><br />
e fax 051 3408 65 – Cell: 340 2911 100<br />
Camere singole e doppie con servizi, biancheria e TV,<br />
uso <strong>di</strong> cucina e lava/stira biancheria.<br />
Prezzo: singola € 35 al giorno –<br />
doppia € 25 a pers. per un giorno - € 20 per più giorni<br />
Ubicazione: a pie<strong>di</strong>, 15 minuti dall’entrata princip. del S.Orsola;<br />
con Bus n° 14 tre fermate “ “ “<br />
Casa don Orione via Bainzizza 18 – <strong>Bologna</strong><br />
051 6145 224 – Fax 051 6154 414<br />
Camere da due o più posti letto con servizi. Uso <strong>di</strong> Cucina;<br />
dotazione biancheria; possibilità <strong>di</strong> lavare e stirare; parcheggio<br />
interno. Prezzo € 20 € per persona.<br />
Ubicazione: Di fronte all’Ospedale Maggiore- Bus n°19 che<br />
collega <strong>di</strong>rettamente al S.Orsola.<br />
MINI APPARTAMENTI<br />
Dependance Casa Maria Orri: Via Pizzar<strong>di</strong> - <strong>Bologna</strong><br />
Cell: 340 2911 100<br />
Camera matrimoniale più camera con due letti singoli – c/ biancheria, bagno e cucina.<br />
Prezzo: 50-60 al giorno.<br />
Proprietà: Nanetti-Vignu<strong>di</strong>ni<br />
Via Castelmerlo 1/3 – a 3 fermate <strong>di</strong> autobus sulla via Massarenti - Tel. 051/6135065cell.340157155<br />
Camera matrimoniale (tre posti letto), cucina, servizi - € 700,00 al mese escluso consumo<br />
acqua, luce e gas.<br />
54
Proprietà: Geminiani<br />
Via Resistenza 12 S.Lazzaro <strong>di</strong> Savena (BO) -Tel. 051/453883<br />
Camera matrimoniale più cucina e servizi. Chiedono 850 euro al mese oppure 200 a settimana.<br />
Situata a qualche chilometro da <strong>Bologna</strong>, col mezzo pubblico, bus 19, la cui fermata è a due<br />
passi dal S.Orsola, si arriva al capolinea davanti all’appartamento.<br />
Spazio Casa 2000 – tel. 051/309637 – cell, 335/5900484 sig.ra Simili<br />
E’ un’agenzia che procura appartamenti <strong>di</strong> ogni tipo<br />
Quelli piccoli (camera, cucina, servizi) costano 800 euro al mese.<br />
Casa Temporanea - Zona Fiera , via Caduti <strong>di</strong> Via Fani 4 - <strong>Bologna</strong><br />
Tel: 051 3140 549 - Fax: 051 6427 621- Num.verde: 800 071414<br />
E-mail: info@casatemporanea.com - Web: www.casatemporanea.com<br />
Monolocali 1-2 persone comprensivi <strong>di</strong> ogni comfort min. € 58,00 max € 74,00 per<br />
notte;<br />
Monolocali 2-3 persone comprensivi <strong>di</strong> ogni comfort min. € 84,00 max € 104,00 per<br />
notte.<br />
Bus: prendere il n. 33 su viale Ercolani (<strong>di</strong>rezione Stazione) e scendere a Porta<br />
Zamboni; a pochi metri si trova via Irnerio che all’inizio ha la fermata del Bus n° 28 che<br />
porta in via C. <strong>di</strong> via Fani.<br />
Assoc. CILLA - cell. 340/5646392<br />
Via Marco Polo (quartiere Lame, <strong>di</strong>stante circa 3 km. dal S.Orsola raggiungibile con il bus<br />
n.18).<br />
Dispone <strong>di</strong> n°5 mini appartamenti con camera matrim., con <strong>di</strong>vano letto ( in totale 4<br />
posti),cucinetta e servizi) dotati <strong>di</strong> ogni comfort. Sono situati in uno stabile del <strong>Comune</strong> al 2°<br />
piano senza ascensore ma con possibilità <strong>di</strong> trasporto con poltrona a cremagliera <strong>di</strong> una<br />
persona impossibilitata alla salita <strong>di</strong> scale. I prezzi sono <strong>di</strong> euro 12 al giorno per persona tutto<br />
compreso. Dispone solo <strong>di</strong> biancheria per il cambio dei letti.<br />
Sig.ra CANE’ Esmeralda Tel: 338 9530 009<br />
Via Massarenti n° 35 – <strong>Bologna</strong>.<br />
Monolocale, due posti letto + pre<strong>di</strong>sposizione per un terzo, TV, frigo, lavatrice, posto auto<br />
coperto. Esclusa biancheria.<br />
Prezzo: € 50 al giorno; € 1200 al mese, spese comprese.<br />
Altomonte – Via Massarenti 20 <strong>Bologna</strong> Tel: 347 9656 430<br />
Di fronte all’ospedale S.Orsola<br />
Mini appartamento con ¾ posti letto, angolo cottura, TV, ben arredato prezzo da concordare.<br />
AFFITTACAMERE:<br />
Sig. Mazzini – Cell: 339 2854 908<br />
Via Paolo Fabbri 105 – 40138 <strong>Bologna</strong><br />
Ubicazione: Strada che inizia <strong>di</strong> fronte all’ingresso principale del Policlinico S.Orsola.<br />
Dispone <strong>di</strong> tre camere a 2/3 posti letto, due bagni bagni; cucina.<br />
Prezzi: € 10 a persona al giorno.<br />
55
Sig.ra Mara Rosaria Sabato – tel. 320/1127202<br />
V.le Masini 4 ( a circa 1 km. dal S,.Orsola con bus comodo.<br />
Dispone <strong>di</strong> n° 4 camere e due bagni con uso <strong>di</strong> cucina. La singola € 25 al giorno, la doppia €<br />
20 a persona al giorno. Compresa la biancheria.<br />
Sig.Maniglia – via Massarenti 20 - tel. 347/9656430<br />
Dispone <strong>di</strong> n° 3 camere (due matrimoniale e una singola), due servizi e cucina davanti<br />
all’entrata del S.Orsola. Chiede circa 30 euro a persona.<br />
Sig.ra Canè Esmeralda – via Varthema 44 ( a circa 1 km. dal S.Orsola) tel. 338/9530009<br />
Dispone <strong>di</strong> camere e <strong>di</strong> un appartamento con due camere (una singola e una matrimoniale),<br />
cucina, servizi e biancheria. I prezzi sono da chiedere <strong>di</strong> volta in volta.<br />
Sig.ra Assunta - via S.Donato 4 Tel: 338 8974 995. A circa 300 mt. dal S.Orsola. Autobus n°<br />
32/33 una fermata.<br />
Dispone <strong>di</strong> n° 2 camere a 2 letti con prima colazione: servizi e biancheria, € 40 a persona.<br />
Casa <strong>di</strong> Riposo S.Anna - Ala S.Caterina - via Pizzar<strong>di</strong> 30 Tel: 051 3439 93 oppure 848<br />
7854 97 Fax: 051 3419 66<br />
E-mail: segreteria@sannacaterina.it<br />
Camere con servizi e prima colazione - TV: camera singola € 43; doppia € 40 per pers. IVA incl.<br />
al dì;<br />
Dispone <strong>di</strong> ristorante a € 10,00 a pasto; per i familiari che non soggiornano, il prezzo è <strong>di</strong> € 13 a<br />
pasto.<br />
Sono ammessi i familiari <strong>di</strong> persone ricoverate presso il Policlinico S.Orsola-Malpighi con<br />
documentazione che attesti la degenza del congiunto da richiedere all’All’Azienda<br />
Ospedaliera.<br />
Comunque la Casa <strong>di</strong> Riposo vi fornirà l’elenco della documentazione e le con<strong>di</strong>zioni per il<br />
soggiorno.<br />
NB: I prezzi sono riferiti al giugno 2007<br />
ATTENZIONE: I PREZZI DEGLI <strong>AL</strong>BERGHI SI RIFERISCONO AI PERIO<strong>DI</strong> NON<br />
IN PRESENZA <strong>DI</strong> FIERE.<br />
ASSOCIAZIONE NAZION<strong>AL</strong>E TRAPIANTATI <strong>DI</strong> <strong>FEGATO</strong> “Prof. G.GOZZETTI” –<br />
Onlus<br />
Sede:C/o Policlinico Sant’Orsola-Malpighi Pa<strong>di</strong>glione 25<br />
Via Massarenti 9 – 40138 <strong>Bologna</strong> - /Fax: 051 3920 15 - : 051 636 3934<br />
Segreteria: Via Emilia Levante 7 - 40137 <strong>Bologna</strong> -<br />
E-mail: asstfgg@iperbole.bologna.it<br />
Internet: www.antf.it<br />
/Fax: 051 5422 14<br />
56