Download pdf (8,7 mb) - Case di Cura - Assistenza Anziani
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RivoLuzioniamo,<br />
gRaziE aLLa<br />
Community,<br />
iL modo <strong>di</strong> vEdERE<br />
E vivERE La vita<br />
da SEnioR<br />
Benessere, Lifestyle, esperienze e<br />
idee con<strong>di</strong>vise da una Community con<br />
un potenziale <strong>di</strong> espressione<br />
straor<strong>di</strong>nario e praticamente<br />
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<strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> una volta,<br />
e la stiamo già costruendo insieme.<br />
Se ci cre<strong>di</strong> anche tu, stai con noi.<br />
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<strong>di</strong>scussione e cultura sul senior lifestyle<br />
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opinione e costruire una nuova consapevolezza<br />
iSCRivERSi<br />
E PaRtECiPaRE<br />
è gRatuito!<br />
I TEMI PIù CLICCATI<br />
E COMMENTATI:<br />
Il sistema<br />
assistenziale estero,<br />
in particolare Germania,<br />
Regno Unito e Canada<br />
L’‘invasione’ dei<br />
network stranieri: dalla<br />
Francia, il progetto<br />
Orpea. Nuovi format<br />
assistenziali, all’insegna<br />
della trasparenza e della<br />
qualità<br />
Il sistema assicurativo<br />
mirato all’assistenza<br />
per la terza età, <strong>di</strong><br />
matrice anglosassone.<br />
Si chiama “long term<br />
care” ed è una realtà<br />
consolidata negli USA<br />
Le principali<br />
problematiche<br />
residenziali e <strong>di</strong><br />
convivenza degli<br />
anziani, sia nelle proprie<br />
abitazioni, sia nelle<br />
strutture specializzate<br />
Progettare nuove<br />
abitazioni: è il<br />
cosiddetto “ageing in<br />
place” ed è una regola<br />
già applicata negli<br />
stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> progettazione<br />
americani. Per una<br />
casa costruita in<br />
maniera da adattarsi<br />
all’invecchiamento <strong>di</strong> chi<br />
la abita, che non deve<br />
<strong>di</strong>ventare invivibile,<br />
o ad<strong>di</strong>rittura pericolosa<br />
Come scegliere una<br />
struttura specializzata.<br />
Quando l’autonomia<br />
non è più possibile,<br />
ecco i consigli utili per<br />
la scelta migliore, in<br />
un sistema che appare<br />
ancora spesso una<br />
giungla senza regole<br />
I senior e la<br />
tecnologia. In<br />
particolare l’uso del<br />
computer. Facebook<br />
come elisir <strong>di</strong> memoria<br />
quando questa comincia<br />
ad abbandonarci<br />
...e molto altro ancora
LE PRIME<br />
TESTIMONIANZE:<br />
Sono tanto sod<strong>di</strong>sfatta<br />
<strong>di</strong> far parte <strong>di</strong> AreaSenior<br />
e appagata dalle vostre<br />
idee. Su Facebook vi sono<br />
più giovani con tanta<br />
fantasia fasulla. Il nostro<br />
pensare ha più moralità,<br />
è profondo e maturato dal<br />
tempo. Con voi mi sento<br />
più a mio agio.<br />
Maria Angela<br />
17 Ottobre 2011<br />
Da tempo cercavo amici<br />
“coetanei” e finalmente<br />
li ho trovati! Sono<br />
davvero contenta <strong>di</strong><br />
appartenere alla fascia<br />
dei giovani 71enni! D’ora<br />
in poi visiterò la pagina<br />
Facebook <strong>di</strong> AreaSenior:<br />
salve a tutti!<br />
Francesca<br />
16 Ottobre 2011<br />
Per me tutti sono<br />
benvenuti. Anche<br />
l’esperienza <strong>di</strong> 80 anni<br />
può insegnare qualcosa<br />
ancora a ciascuno <strong>di</strong><br />
noi. Anch’io sono nuova<br />
del gruppo; qui mi sento<br />
come se fossi in un forum<br />
<strong>di</strong> coetanei...!<br />
Erminia<br />
17 Ottobre 2011<br />
Oh, sì, un lifestyle attivo<br />
per cercare un po’ <strong>di</strong><br />
positività!<br />
Giacoma<br />
15 Ottobre 2011<br />
Se la serietà dei link<br />
è altrettanto veritiera,<br />
questa è davvero<br />
un’ottima idea. Utile e<br />
costruttivo partecipare a<br />
questo gruppo. Mi piace!<br />
Tecla<br />
11 Ottobre 2011<br />
Fantastica idea! Facciamo<br />
ancora <strong>di</strong> più!<br />
Rita<br />
14 Ottobre 2011<br />
Era ora che ci<br />
svegliassimo... I giovani<br />
sanno tutto, fanno tutto<br />
loro, ci trattano con<br />
sufficienza, anche se ci<br />
vogliono bene; saremo<br />
un po’ invadenti, ma<br />
abbiamo il dovere <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>re, <strong>di</strong> essere quello che<br />
siamo stati e siamo. E poi<br />
ammettiamolo: siamo più<br />
educati e attaccati alla<br />
vita! OK, io ci sto!<br />
Franz<br />
9 Ottobre 2011<br />
areaSenior su Facebook<br />
una Community in crescita, ora dopo ora<br />
Intercettiamo ed uniamo idealmente il target a più alto potenziale <strong>di</strong> sviluppo<br />
voglia <strong>di</strong> comunicare, voglia <strong>di</strong> vivere<br />
Contro tutti gli stereotipi più comuni, una visione della realtà molto<br />
positiva. E propositiva<br />
Esperienze e progetti a confronto<br />
Per un lifestyle straor<strong>di</strong>nariamente attivo. E positivo<br />
La FoRza dELLa<br />
Community PER<br />
RivoLuzionaRE iL modo<br />
<strong>di</strong> vEdERE E vivERE<br />
La tERza Età
4<br />
Direzione, Redazione, Pubblicità, Amministrazione:<br />
Via Emilia Ponente, 26 - 40133 Bologna<br />
Tel: 051 385 700 Fax: 051 384 793 info@areasenior.it<br />
www.areasenior.it - facebook/areasenior<br />
Direttore Responsabile<br />
Giovanna Glionna<br />
Direttore E<strong>di</strong>toriale<br />
Mario Addario<br />
Con<strong>di</strong>rettore<br />
Michele Glionna<br />
Caporedattore<br />
MariaGrazia Palmieri<br />
Segreteria <strong>di</strong> Redazione<br />
Arianna Pelagalli<br />
Opinionisti<br />
Giuseppe Caputo, Giorgio Colo<strong>mb</strong>a,<br />
Milena Passigato, Giovanni Zucchini<br />
Testi e servizi<br />
Ernestina Alboresi, Piero Alipran<strong>di</strong>, Monica D’Alessandro,<br />
Marcello Majonchi, Salvatore Ferraiuolo, Giovanni Fini,<br />
Nicola Marra, Damiano Montanari, Antonio Padovani,<br />
Jeanne Perego, Ezio Petrillo, Luciano Sante,<br />
Andrea Sganzerla, Guido Siniscalchi, Anna Verde<br />
Progetto grafico<br />
Silvia Carbonaro, Linegraph<br />
Promozione e sviluppo<br />
Antonio De Luca, Giovanni De Risio, Michele Francescutti<br />
Segreteria commerciale<br />
Beatrice Pecchioli<br />
rea<br />
enior<br />
PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE<br />
PER LA GESTIONE DELLE RESIDENZE ASSISTENZIALI<br />
Amministrazione e Ufficio Abbonamenti<br />
Luisa Rimon<strong>di</strong><br />
Pubblicazione e<strong>di</strong>ta dalle E<strong>di</strong>zioni Miglio srl – Divisione Perio<strong>di</strong>ci.<br />
Spe<strong>di</strong>zione in regime Posta Target Magazine. Registrazione<br />
del Tribunale <strong>di</strong> Bologna n. 8005 del 27/10/2009. Pubblicità<br />
inferiore al 45%. Proprietà e <strong>di</strong>ritti riservati. Manoscritti, foto<br />
e <strong>di</strong>segni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Delle<br />
opinioni manifestate negli scritti sono responsabili gli autori,<br />
dei quali la <strong>di</strong>rezione intende rispettare la piena libertà <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio.<br />
Stampa: Grafiche Garattoni, Viserba <strong>di</strong> Rimini. Opera depositata<br />
a norma <strong>di</strong> legge presso l’ufficio proprietà Letteraria<br />
Artistica Scientifica Roma. Pubblicazione a carattere culturale<br />
ed economico riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei<br />
Ministri – ROC 6121.<br />
ABBONAMENTI PER l’ITALIA: La spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> AreaSenior in Italia<br />
(3 numeri annui) avviene in abbonamento postale gratuito per i soli<br />
operatori professionali, subor<strong>di</strong>natamente all’invio <strong>di</strong> un fax in cui sia<br />
espressa la qualifica <strong>di</strong> appartenenza al settore. Per richiedere l’invio<br />
a pagamento, è necessario sottoscrivere un abbonamento annuale<br />
pari a 30,00 Euro. Dopo aver effettuato il versamento su c/c postale n.<br />
22897409 intestato a E<strong>di</strong>zioni Miglio, occorrerà inviare via fax copia del<br />
bollettino comprovante l’avvenuto pagamento L’abbonamento decorrerà<br />
dal primo numero raggiungibile a far data dal ricevimento del fax.<br />
ARRETRATI: I numeri arretrati possono essere richiesti <strong>di</strong>rettamente<br />
presso gli Uffici delle E<strong>di</strong>zioni Miglio e vengono inviati in contrassegno<br />
(al costo <strong>di</strong> Euro 12,00 cad.).<br />
D.LGS 196/2003 SULLA PRIVACY. Le E<strong>di</strong>zioni Miglio garantiscono la<br />
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a manifestazioni fieristiche o informazioni commerciali. Il mancato<br />
invio renderà impossibile lo svolgimento dei suddetti servizi. Si potrà in<br />
qualsiasi momento esercitare i relativi <strong>di</strong>ritti, tra cui consultare, integrare,<br />
correggere e cancellare i dati personali ed anche opporsi all’utilizzo<br />
per finalità <strong>di</strong> marketing <strong>di</strong>retto. Basterà scrivere a: E<strong>di</strong>zioni Miglio srl –<br />
Via Emilia Ponente, 26 – 40133 Bologna - info@e<strong>di</strong>zionimiglio.it<br />
START UP<br />
<strong>di</strong> Giorgio Colo<strong>mb</strong>a<br />
“Siate affamati, siate folli”, ammoniva Steve<br />
Jobs ai neolaureati dell’Università <strong>di</strong> Stanford,<br />
inconsapevole <strong>di</strong> scolpire il suo epitaffio con sei<br />
anni <strong>di</strong> anticipo. Scritto qui, potrebbe essere<br />
lo “sconsiglio” del secolo, vista la <strong>di</strong>partita<br />
prematura <strong>di</strong> questo genio creativo<br />
Precursore – nel bene e nel male – della moderna società globale<br />
in cui “i mezzi prendono il posto dei fini, gli strumenti contano<br />
più degli scopi e protagonisti sono gli oggetti, non i soggetti” (M.<br />
Veneziani). Ossia il contrario <strong>di</strong> quanto sarebbe lecito attendersi da<br />
questa tribuna pur se, mutatis mutan<strong>di</strong>s, il principio <strong>di</strong> rivitalizzare la<br />
qualità dell’esistenza cade a pio<strong>mb</strong>o su quella che dovrebbe essere<br />
la “ragione sociale” <strong>di</strong> ogni struttura de<strong>di</strong>cata alla terza età. Dovrebbe<br />
essere, appunto. Secondo troppe evidenze e rumors filtranti dal settore,<br />
invece, quello che ancora si proietta in gran parte della miriade<br />
<strong>di</strong> residenze attive nel Bel Paese, se<strong>mb</strong>ra tutto un altro film. A partire<br />
dal titolo. Digitando su Google la voce “case <strong>di</strong> riposo”, infatti, compaiono<br />
4.250.000 risultati contro i 247.000 <strong>di</strong> “residenze per anziani”.<br />
Dove risieda la speciale attrattiva del termine “riposo”, non è dato<br />
sapere. Ma se il <strong>di</strong>stinguo fosse solo nominalistico, sarebbe niente.<br />
In realtà, a far sì che il cliente – o, come si usa <strong>di</strong>re, “l’ospite” – viva il<br />
fati<strong>di</strong>co ingresso nella residenza come un approccio invariabilmente<br />
drammatico, concorrono tutti gli attori in gioco. Porgere allo sventurato<br />
il voucher per un viaggio <strong>di</strong> sola andata, infatti, non può essere che<br />
un messaggio profondamente negativo. Per la serie, parafrasando<br />
Dante, lasciate ogni speranza voi che entrate…<br />
Un invito alla rassegnazione sempre più spesso rispe<strong>di</strong>to al mittente.<br />
Magari in formato elettronico. Secondo dati dell’Associazione<br />
italiana psicogeriatria, infatti, gli over 65 che esibiscono un profilo su<br />
Facebook e MySpace rappresentano circa l’8% del totale, con un<br />
trend <strong>di</strong> crescita nell’ultimo triennio maggiore rispetto ad ogni altra<br />
fascia d’età. Che <strong>di</strong>re poi dell’altro milione <strong>di</strong> internauti dai capelli<br />
d’argento che comunica con amici e parenti via Skype? Altro che<br />
condanna all’oblio: tra mail, web ed annessi telematici, siamo alla<br />
quintessenza della memoria… Virtuale, certo, ma non per questo priva<br />
<strong>di</strong> enormi benefici su quella reale, notoriamente cagionevole nella<br />
terza età. Un’indagine svolta sul cervello <strong>di</strong> 125 soggetti dall’University<br />
College of London, per citare uno stu<strong>di</strong>o tra i tanti, ha infatti riscontrato<br />
un nesso tra <strong>di</strong>mensione della massa grigia – segnatamente<br />
l’amigdala, ossia l’area deputata alla memoria ed alle risposte emotive<br />
– e numero <strong>di</strong> “social-amici” su Facebook.<br />
Web-therapy come ultima frontiera delle cure dolci per i tempi agri, insomma.<br />
Ma più che l’apologia della Rete ci preme qui rimarcare quanto<br />
l’interesse verso il recupero dell’anziano non possa oggi che coincidere<br />
con quello <strong>di</strong> chi si can<strong>di</strong>da, almeno sulla carta, a rendersene<br />
artefice. Con o senza mouse. Serve però conferire alle strutture<br />
un imprinting dove l’approccio “vacanziero” prevalga su quello sanitario,<br />
attivando una metamorfosi del comparto che coinvolga operatori<br />
e “consumatori”. Una visione prospettica, dunque, dove termini come<br />
“qualità” e “rapporto qualità/prezzo”, scontati in un’economia matura<br />
come quella occidentale, facciano finalmente capolino anche in questo<br />
un po’ recalcitrante a<strong>mb</strong>ito. Va letto in tale ottica l’ingente sforzo che<br />
da tempo stiamo profondendo in Rete attraverso i siti “AreaSenior” de<strong>di</strong>cati<br />
agli operatori come agli utenti finali e la Community su Facebook<br />
(a breve anche nei forum). Assecondare le nuove “senior-generazioni”<br />
nel respingere l’equivalenza in rima pensionati = rassegnati è il primo,<br />
doveroso passo per tramutare sterili ovvietà (“l’anziano è una risorsa”,<br />
ecc.) in concrete – e red<strong>di</strong>tizie – realtà.
polvere spray per uso topico<br />
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- previene la contaminazione<br />
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mantenendo l’a<strong>mb</strong>iente dell’area<br />
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<strong>di</strong> classe III 0373<br />
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Notifi cato all’ISS in data 22.04.2011
INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE<br />
Tecnologia<br />
all’avanguar<strong>di</strong>a<br />
La ex Fondazione Casa <strong>di</strong> riposo<br />
Santo Spirito è un’azienda<br />
pubblica <strong>di</strong> servizi alla persona senza<br />
scopo <strong>di</strong> lucro, con una gestione<br />
fortemente orientata alla qualità ed<br />
all’innovazione. A <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong><br />
questo, basta pensare che la società<br />
è presieduta da un consiglio <strong>di</strong> amministrazione<br />
e vanta una <strong>di</strong>rezione<br />
motivata e determinata al conseguimento<br />
degli obiettivi preposti.<br />
Si tratta <strong>di</strong> una realtà molto significativa<br />
anche per via della sua complessità<br />
gestionale. La ex Fondazione,<br />
infatti, è costituita da quattro strutture:<br />
Bürgerheim, Beato Artmanno,<br />
Centro Degenza Sanatorio (tutte a<br />
Bressanone) e Centro Degenza casa<br />
Eiseck a Chiusa, e <strong>di</strong>spone complessivamente<br />
<strong>di</strong> 203 posti letto. Con i<br />
suoi 102 posti letto, il Bürgerheim è<br />
la struttura più grande.<br />
Una storia esemplare che parla <strong>di</strong><br />
coraggiosa determinazione al ca<strong>mb</strong>iamento.<br />
La svolta operativa risale<br />
all’autunno 2008, quando sono<br />
cominciati i lavori <strong>di</strong> ristrutturazione<br />
del piano interrato, attraverso la creazione<br />
<strong>di</strong> spogliatoi per il personale,<br />
del nuovo archivio ed il rifacimento<br />
del magazzino. Tra i settori più innovativi,<br />
si è <strong>di</strong>stinto da subito il nuovo<br />
progetto riguardante il reparto lavanderia;<br />
concepita per essere totalmente<br />
asettica, essa presenta infatti<br />
soluzioni altamente tecnologiche e<br />
d’avanguar<strong>di</strong>a ed è stata realizzata<br />
da un’impresa leader in Alto A<strong>di</strong>ge<br />
per la fornitura <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> e attrezzature<br />
nel settore, la Niederbacher <strong>di</strong> Caldaro<br />
(BZ).<br />
La lavanderia, situata al piano terra è<br />
stata pensata come servizio comune<br />
alle quattro strutture e, grazie al<br />
sistema a barriera, assicura un cor-<br />
ElEctrolux ProfEssional sPa<br />
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nella vostra attività, garantendo la massima <strong>di</strong>fesa contro la proliferazione<br />
dei microrganismi e le contaminazioni batteriche<br />
Con l’impiego <strong>di</strong> un solo operatore al mangano è possibile svolgere le<br />
operazioni <strong>di</strong> stiro, piegatura ed accatastamento della biancheria piana
Un capo <strong>di</strong> biancheria ben lavato è la prima<br />
barriera contro i rischi della contaminazione<br />
batterica nelle strutture socio sanitarie,<br />
dove notevoli volumi <strong>di</strong> biancheria ed effetti<br />
personali (indumenti intimi, pigiami, vestaglie)<br />
devono essere lavati quoti<strong>di</strong>anamente.<br />
Una storia esemplare <strong>di</strong> innovazione e grande<br />
determinazione alla ricerca dell’eccellenza<br />
retto flusso delle operazioni <strong>di</strong> raccolta,<br />
lavaggio, asciugatura e stiratura.<br />
La capacità <strong>di</strong> smistare un enorme<br />
quantitativo <strong>di</strong> biancheria, trattata<br />
quoti<strong>di</strong>anamente è veramente esemplare.<br />
“L’obbiettivo da cui siamo partiti<br />
- spiega Helmut Pranter, <strong>di</strong>rettore<br />
dell’Istituto - è stato quello <strong>di</strong> riuscire<br />
a gestire tutta la biancheria degli<br />
ospiti, dalle lenzuola agli indumenti<br />
personali snellendo l’organizzazione<br />
e la gestione delle quattro strutture,<br />
creando sinergie e risparmiando i<br />
notevoli costi <strong>di</strong> una gestione separata”.<br />
Ma veniamo a parlare più in dettaglio<br />
della macchine installate. Come<br />
già detto, sono in funzione 4 lavatrici<br />
asettiche (due con capacità 13 kg e<br />
due da 50 kg) installate a cavaliere <strong>di</strong><br />
parete e dotate <strong>di</strong> due sportelli contrapposti,<br />
soluzione ideale per sod<strong>di</strong>sfare<br />
i requisiti d’igiene nel settore<br />
socio-assistenziale. In questo modo,<br />
gli a<strong>mb</strong>ienti <strong>di</strong> carico e scarico sono<br />
fisicamente <strong>di</strong>stinti ed il flusso obbligato<br />
<strong>di</strong> marcia in avanti della biancheria<br />
impone la netta separazione<br />
tra la biancheria sporca e quella pulita,<br />
a garanzia <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> igienizzazione<br />
totale nel pieno rispetto<br />
della norma europea UNI EN 14065,<br />
che impone <strong>di</strong> adottare un sistema <strong>di</strong><br />
analisi del rischio e <strong>di</strong> controllo della<br />
bio contaminazione nel lavaggio dei<br />
tessili.<br />
Un capo <strong>di</strong> biancheria ben lavato è<br />
infatti la prima barriera contro i rischi<br />
della contaminazione batterica nelle<br />
strutture socio sanitarie, dove notevoli<br />
volumi <strong>di</strong> biancheria ed effetti<br />
personali (indumenti intimi, pigiami,<br />
vestaglie) devono essere lavati quoti<strong>di</strong>anamente.<br />
È necessario porre particolare<br />
attenzione all’igiene effettiva,<br />
dal momento che ora è possibile misurare<br />
e controllare la biocontaminazione<br />
e non basarsi più su una “generica<br />
“percezione del pulito.<br />
“La lavanderia è <strong>di</strong>visa in due aree<br />
- prosegue Helmut Pranter -: dal<br />
lato sporco si effettua il carico nelle<br />
La capacità delle macchine<br />
Electrolux consente al complesso <strong>di</strong><br />
smistare un enorme quantitativo <strong>di</strong><br />
biancheria, trattata quoti<strong>di</strong>anamente,<br />
in modo esemplare<br />
macchine, mentre da quello pulito si<br />
estrae la biancheria per passare <strong>di</strong>rettamente<br />
alle funzioni <strong>di</strong> asciugatura,<br />
attraverso l’azione due essiccatoi<br />
con capacità 30 kg ciascuno ed una<br />
cabina per camici”.<br />
Vero protagonista in termini <strong>di</strong> efficienza<br />
è il mangano che permette <strong>di</strong><br />
svolgere le funzioni <strong>di</strong> stiro, piegatura,<br />
accatastamento della biancheria<br />
piana con un solo operatore, consentendo<br />
un notevole risparmio <strong>di</strong> tempo<br />
e risorse ed ottimizzando la capacità<br />
produttiva ed organizzativa.<br />
Con la creazione <strong>di</strong> una lavanderia<br />
interna, una gran quantità <strong>di</strong> indumenti<br />
viene gestita quoti<strong>di</strong>anamente,<br />
mantenendo lo stesso numero <strong>di</strong><br />
operatori supportati dalla tecnologia<br />
all’avanguar<strong>di</strong>a e dalla solida esperienza<br />
<strong>di</strong> Electrolux Professional nel<br />
settore socio assistenziale.<br />
Il Bürgerheim è<br />
una struttura<br />
d’eccellenza che<br />
offre un a<strong>mb</strong>iente<br />
<strong>di</strong> vita protetto<br />
e <strong>di</strong> grande comfort<br />
ai suoi ospiti
sommario<br />
DALLA COPERTINA<br />
10<br />
12<br />
14<br />
16<br />
18<br />
20<br />
24<br />
34<br />
38<br />
46<br />
CAMBIARE PER CRESCERE<br />
Qualità a prova <strong>di</strong> esperto. Un lungo percorso che punta al<br />
benessere dell’ospite. Una rivoluzione costruttiva che parte da<br />
una profonda autocritica per rilanciare l’immagine e la cre<strong>di</strong>bilità.<br />
Con entusiasmo ed un sano orgoglio <strong>di</strong> appartenenza<br />
OBIETTIVO ECCELLENZA<br />
Una doppia certificazione per la qualità e per la sicurezza, con<br />
l’obiettivo <strong>di</strong> dare ai pazienti un a<strong>mb</strong>iente i cui servizi siano tutti<br />
accurati e dove vivere in modo efficiente e sicuro. L’esempio<br />
della residenza Santa Margherita <strong>di</strong> Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro<br />
INNOVAZIONE PER L’ALZHEIMER<br />
Tra atmosfere domestiche, tecnologie sofisticate e scelte<br />
ad hoc che si sviluppano su ogni versante progettuale, il<br />
Santa Margherita mostra la sua eccellenza da manuale (e da<br />
cerificazione) anche nel suo Nucleo speciale Alzheimer<br />
CERTIFICAZIONI CHE FANNO LA DIFFERENZA<br />
Bureau Veritas è nata ad Anversa nel 1828 ed è in Italia dal<br />
1839. È una società che opera nell’emissione delle certificazioni<br />
che si possono richiedere per la propria residenza per anziani<br />
UNA PROPRIETà CONDIVISA<br />
Alcune cooperative emiliane creano una immobiliare per mettere<br />
assieme risorse e <strong>di</strong>ventare proprietarie <strong>di</strong> una nuova struttura.<br />
Da questo parte anche una gestione con<strong>di</strong>visa, con la nascita<br />
<strong>di</strong> una ulteriore realtà e la possibilità <strong>di</strong> future collaborazioni.<br />
L’obiettivo è fornire servizi <strong>di</strong> qualità e dare lavoro stabile<br />
RESISTERE AL CAMBIAMENTO<br />
Chi contrasta il progetto Qualità lo fa sempre con gli stessi<br />
argomenti. Ecco una carrellata <strong>di</strong> quali sono e <strong>di</strong> alcune idee su<br />
come possano essere controbattuti<br />
SENIOR IN SICUREZZA<br />
La risposta domotica alla società che ca<strong>mb</strong>ia. Le nuove<br />
tecnologie devono mettere al centro la persona e l’anziano<br />
nello specifico. Vagliarne le esigenze caso per caso, stu<strong>di</strong>arne i<br />
comportamenti per usare la domotica per invecchiare bene<br />
PRIMA DELL’ULTIMO SALUTO<br />
Non si tratta <strong>di</strong> una semplice proposta impren<strong>di</strong>toriale. Terracielo<br />
Funeral Home rappresenta una filosofia <strong>di</strong> approccio per<br />
attraversare la <strong>di</strong>fficile strada del commiato. Nulla è lasciato al<br />
caso: soft, elegante e psicologicamente impeccabile<br />
LE ESCLUSIVE<br />
22<br />
28<br />
36<br />
UNA SOCIETà PER TUTTE LE ETà<br />
Il 2012 è <strong>di</strong>chiarato Anno europeo dell’invecchiamento attivo e<br />
della soliderietà fra le generazioni. I sessantenni <strong>di</strong> oggi sono una<br />
fascia <strong>di</strong> popolazione attiva, da considerare una risorsa preziosa<br />
SVANIRE LENTAMENTE<br />
La memoria che abbandona i malati <strong>di</strong> Alzheimer come metafora<br />
<strong>di</strong> un’assistenza non sempre adeguata alle situazioni più critiche<br />
IL FASCINO DELLE COSE ANTICHE<br />
Come trasformare una struttura vetusta in una location attrattiva<br />
<strong>di</strong> grande fascino: la Fondation J.P. Pescatore<br />
Le Novità Prodotto<br />
Le Testimonianze<br />
Giovanni Zucchini<br />
Giuseppe Caputo<br />
LE RUBRICHE<br />
Numero 2/2011<br />
Mentre stiamo andando in stampa, si sta<br />
per svolgere un importante convegno<br />
organizzato dall’Anaste a Roma ed<br />
avente per titolo “Un grande patto <strong>di</strong><br />
solidarietà per un nuovo welfare tra tutti<br />
gli attori del sistema”.<br />
Un resoconto dettagliato dei lavori<br />
verrà pubblicato sul prossimo numero<br />
<strong>di</strong> AreaSenior; qui ci preme segnalare<br />
l’impegno che l’associazione sta<br />
profondendo con indubbi sforzi,<br />
finalizzato a coinvolgere con sempre<br />
maggiore forza tutte le parti in gioco,<br />
in una visione finalmente allargata della<br />
questione “terza età assistita”, libera<br />
dagli schemi precostituiti del passato.<br />
Orientandosi sempre più alla qualità<br />
dei servizi e alla professionalità degli<br />
operatori, le strutture assistenziali italiane<br />
cominciano davvero a comprendere<br />
l’esigenza <strong>di</strong> allargare la visione<br />
assistenziale a più soggetti possibili, in<br />
un’ottica <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi e<br />
contemporaneamente <strong>di</strong> “prevenzione”<br />
delle maggiori criticità. Operando con<br />
prospettive allargate e <strong>di</strong> respiro, con una<br />
visione non solo legata all’imme<strong>di</strong>ato, ma<br />
rivolta anche al me<strong>di</strong>o e lungo periodo.<br />
Operare sull’emergenza d’altronde è<br />
la con<strong>di</strong>zione peggiore per formulare<br />
ipotesi strutturali innovative e davvero<br />
concretizzabili. Per ca<strong>mb</strong>iare una<br />
situazione tanto complessa come quella<br />
socio assistenziale, bisogna creare i<br />
presupposti, soprattutto considerando<br />
la necessità <strong>di</strong> operare in sinergia con<br />
molteplici forze sul campo.<br />
Una nuova visione del futuro assistenziale<br />
passa dalla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi,<br />
tutti finalizzati al conseguimento <strong>di</strong> un<br />
migliore benessere della nostra società,<br />
come si conviene ad una comunità che<br />
voglia definirsi civile e moderna.
10<br />
IL TEMA DEL NUMERO<br />
Ca<strong>mb</strong>iare<br />
per CresCere<br />
Un lungo percorso<br />
che punta al<br />
benessere dell’ospite<br />
e del lavoratore.<br />
Una rivoluzione<br />
costruttiva che parte<br />
da una profonda<br />
autocritica per<br />
rilanciare l’immagine<br />
e la cre<strong>di</strong>bilità<br />
stessa del settore.<br />
Con entusiasmo<br />
ed un sano orgoglio<br />
<strong>di</strong> appartenenza<br />
Già da qualche anno il mondo<br />
sta vivendo una rapida<br />
evoluzione. L’impressione<br />
è che più passa il tempo,<br />
più i mutamenti <strong>di</strong>ventano rapi<strong>di</strong> e<br />
sorprendenti. Dalle nuove tecnologie<br />
all’onda green fino ai nuovi concetti <strong>di</strong><br />
social, un tutt’uno sempre più pervasivo<br />
e inscin<strong>di</strong>bile dalla vita delle persone.<br />
Gli scenari futuri e futuribili sono<br />
incre<strong>di</strong>bilmente affascinanti e pieni <strong>di</strong><br />
nuove opportunità. Impossibile, anzi<br />
controproducente, ignorare o sottovalutare<br />
questi fenomeni. Senza tuttavia<br />
nemmeno cadere nell’estremo opposto,<br />
ovvero farsi prendere dall’ansia<br />
<strong>di</strong> pensare che tutto quello che fino a<br />
ieri ha funzionato oggi non serva più.<br />
In un futuro per molti versi incerto, il<br />
welfare de<strong>di</strong>cato ai senior costituirà<br />
matematicamente uno dei punti fermi<br />
della società, dell’economia e della<br />
cultura. Perché saranno sempre <strong>di</strong> più,<br />
e sempre più esigenti. Offrirà <strong>di</strong> certo<br />
ottime opportunità <strong>di</strong> realizzazione<br />
e <strong>di</strong> business. A patto <strong>di</strong> saper tenere<br />
il giusto passo, con professionalità e<br />
passione.
PERCORSI VIRTUOSI<br />
La certificazione <strong>di</strong> qualità ottenuta dalle case per anziani<br />
in relazione alle norme ISO 9001, è qualcosa<br />
la cui richiesta muta, per necessità e mission,<br />
nelle <strong>di</strong>verse parti d’Italia. Qualità intesa come<br />
assicurazione <strong>di</strong> un servizio assolutamente affidabile<br />
e al top, basata su procedure scientificamente<br />
stu<strong>di</strong>ate e quin<strong>di</strong> perfettamente pianificate<br />
in ogni dettaglio, sottoposta a controlli<br />
interni ed esterni, votata al continuo miglioramento<br />
e dunque non limitata,<br />
Il problema della gestione<br />
della qualità non è tanto ciò<br />
che la gente non sa, quanto ciò<br />
che pensa <strong>di</strong> sapere. Tutti sono a<br />
favore (in certe con<strong>di</strong>zioni), tutti credono <strong>di</strong><br />
capirla (anche se sarebbero in <strong>di</strong>fficoltà a<br />
spiegarla), tutti pensano che il praticarla sia<br />
facile perché basta seguire le inclinazioni<br />
naturali (dopo tutto, in un modo o nell’altro,<br />
ce la caviamo sempre).<br />
È <strong>di</strong>fficile intavolare una <strong>di</strong>scussione significativa,<br />
reale e concreta sulla Qualità<br />
o su altri argomenti complessi, se non si<br />
esaminano e mo<strong>di</strong>ficano alcuni presupposti<br />
<strong>di</strong> base errati. Gli unici, però, che generalmente<br />
sono <strong>di</strong>sposti a fare questo passo<br />
sono coloro che ammettono senza riserve <strong>di</strong><br />
essere in <strong>di</strong>fficoltà o che hanno un interesse<br />
<strong>di</strong>namica, sempre<br />
rivolta ad un massimo<br />
in crescita e in evoluzione.<br />
In estrema sintsi, qualità<br />
è uguale ad efficienza<br />
ed efficacia.<br />
I costi per arrivare a<br />
tutto questo?<br />
Troppo facile<br />
specifico nel ca<strong>mb</strong>iamento.<br />
Fatta questa premessa, è abbastanza<br />
scontato incontrare tanti ‘ISO-scettici’<br />
che, pur non sapendo nulla <strong>di</strong> questo argomento,<br />
si <strong>di</strong>vertono a sparare a zero sui<br />
suoi principi e sulla filosofia che sta alla<br />
loro base. Questi pregiu<strong>di</strong>zi, accompagnati<br />
da atteggiamenti scettici e <strong>di</strong>sfattisti, nascono,<br />
il più delle volte, da una sostanziale<br />
<strong>di</strong>sinformazione <strong>di</strong> fondo e si rafforzano<br />
grazie ai racconti sconfortanti <strong>di</strong> chi ha<br />
già intrapreso il percorso verso la Qualità<br />
facendo l’errore <strong>di</strong> vivere le norme come la<br />
panacea <strong>di</strong> tutti i mali, ed il Responsabile<br />
della Gestione della Qualità come un mago<br />
capace <strong>di</strong> far scomparire i problemi semplicemente<br />
strofinando la magica lampada<br />
della norma.<br />
Certamente ci sono e sono legati alla realizzazione <strong>di</strong> quello che<br />
conduce all’ottenimento della certificazione della qualità, avvalendosi<br />
<strong>di</strong> esperti e realtà ad hoc, ed al mantenimento della certificazione<br />
con i controlli <strong>di</strong> prassi.<br />
Ma ne vale la pena, poiché oltre a poter offrire un servizio efficiente<br />
e perfettamente strutturato, tenendo conto della sod<strong>di</strong>sfazione<br />
dell’anziano ospite e della sua famiglia, un lavoro ben fatto e ben<br />
programmato delimita e limita i costi dovuti all’errore, e <strong>di</strong> conseguenza<br />
<strong>di</strong>venta una sorta <strong>di</strong> investimento. Basti pensare che il<br />
costo <strong>di</strong> un errore rilevato dal paziente o da un suo familiare è 5<br />
volte maggiore dello stesso, cosa che non accade se per contro<br />
viene identificato <strong>di</strong>rettamente dalla struttura durante la progettazione<br />
o la realizzazione.<br />
La prevenzione, come <strong>di</strong>re, è sempre più economica della correzione<br />
degli errori. A supporto e a conferma <strong>di</strong> queste considerazioni,<br />
esistono ricerche ad hoc, realizzate in USA.<br />
Ma cosa accade in Italia? Come si svolge il lavoro <strong>di</strong> una struttura<br />
certificata? Quali sono gli organi che provvedono a rilasciare<br />
la certificazione? E come? Per rispondere a queste domande,<br />
abbiamo cercato <strong>di</strong> costruire un percorso completo attraverso<br />
il contributo delle parti coinvolte <strong>di</strong>rettamente nel rilascio della<br />
certificazione <strong>di</strong> qualità, dalla struttura sino ai professionisti del<br />
settore.<br />
Troppa <strong>di</strong>etrologia, molti luoghi comuni.<br />
Sulla qualità tutti parlano, ritenendo <strong>di</strong> conoscere<br />
l’argomento. Non sempre a ragione<br />
Esiste un’intera letteratura che raccoglie i<br />
dubbi, le perplessità e i timori che le persone<br />
hanno <strong>di</strong> fronte a questo strumento<br />
che è <strong>di</strong> fatto una raccolta <strong>di</strong> regole che ci<br />
insegnano a lavorare in modo corretto.<br />
La Qualità è uno strumento <strong>di</strong> organizzazione<br />
e, come tale, ci può offrire ‘solo’ le linee<br />
guida da seguire per rivedere il nostro modo<br />
<strong>di</strong> lavorare e gli strumenti per affrontare i<br />
problemi quoti<strong>di</strong>ani, non certo le risposte<br />
personalizzate che certe organizzazioni pretenderebbero.<br />
Se proveremo, però, ad analizzare nel profondo<br />
i suggerimenti che ci derivano dalla<br />
conoscenza <strong>di</strong> questa metodologia, ci accorgeremo<br />
che possono aiutarci a trovare<br />
le soluzioni che cerchiamo affrontando ogni<br />
giorno i nostri problemi lavorativi.<br />
11
12<br />
SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />
Doppio salto<br />
obiettivo eCCellenza<br />
Una doppia certificazione per la qualità e per la sicurezza, con<br />
l’obiettivo <strong>di</strong> dare ai pazienti un a<strong>mb</strong>iente i cui servizi siano tutti<br />
qualitativamente super accurati e dove operare e vivere in modo<br />
efficiente e sicuro: arrivare a questi risultati non è cosa da tutti<br />
i giorni, sia per l’impegno decisionale ed organizzativo che sta<br />
a monte della preparazione dei parametri necessari, sia per<br />
quello quoti<strong>di</strong>ano per mantenerli. Eppure la residenza per anziani<br />
Santa Margherita <strong>di</strong> Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro c’è riuscita, con un<br />
lavoro costante ed una grande chiarezza <strong>di</strong> obiettivi. Non ci sono<br />
motivazioni commerciali, a fronte della decisione <strong>di</strong> ottenere la<br />
prima e poi la seconda certificazione, ma la volontà <strong>di</strong> offrire<br />
il meglio, raggiungendo due importanti traguar<strong>di</strong> nel settore<br />
dell’accoglienza e dell’assistenza agli anziani, con l’importante<br />
integrazione della sicurezza.<br />
Il parco ben tenuto che la avvolge,<br />
interni piacevoli stu<strong>di</strong>ati per ‘accogliere’<br />
– nel vero senso della parola<br />
– gli ospiti. Una sorta <strong>di</strong> ventre<br />
materno rassicurante e sereno, che<br />
amplifica la sua funzione grazie al personale,<br />
tutto estremamente efficiente<br />
e capace a livello pratico e specialistico,<br />
e altrettanto attento a cogliere<br />
le sfumature emozionali dell’anziano<br />
e le necessità dell’anima (e non solo<br />
quelle del corpo). La residenza Santa<br />
Margherita è in estrema sintesi tutto<br />
questo ed è il prodotto <strong>di</strong> un lavoro<br />
lungo e scrupoloso che non prende<br />
sosta e procede nel tempo.<br />
“La nostra è una struttura residenziale-alberghiera,<br />
dotata <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci, personale<br />
infermieristico, psicologi, operatori,<br />
logope<strong>di</strong>sti, educatori”, <strong>di</strong>ce il<br />
<strong>di</strong>rettore Bertrand Barut. “Abbiamo<br />
ottenuto la certificazione <strong>di</strong> qualità<br />
nel 2002. Ma già in precedenza<br />
avevamo partecipato al programma<br />
<strong>di</strong> auto-certificazione e <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento<br />
volontario all’eccellenza, che<br />
era stato promosso dal Ministero<br />
della Salute nel 1998. Non contenti<br />
siamo andati avanti ed abbiamo<br />
deciso <strong>di</strong> ottenere la certificazione<br />
ISO9001 perché eravamo decisi a<br />
dare all’ospite lo stesso eccellente<br />
servizio, ovunque si trovasse all’interno<br />
della residenza.” Bertrand Barut ha<br />
seguito anche una precisa linea gestionale,<br />
secondo la quale ha deciso<br />
<strong>di</strong> organizzare ogni servizio all’interno<br />
della struttura. “Siamo una delle rare<br />
o pochissime strutture che sviluppa<br />
autonomamente tutti i propri servizi<br />
senza il supporto <strong>di</strong> aziende esterne,<br />
anche se la tendenza sarebbe quella<br />
<strong>di</strong> appaltarne alcuni, come quello<br />
della cucina. Noi abbiamo scelto un<br />
percorso a rovescio, rispetto a quello<br />
preferito da altre strutture. Così alcuni<br />
servizi che venivano svolti fuori
dal Santa Margherita, come la lavanderia,<br />
ce li siamo ripresi in carico un<br />
po’ alla volta, assumendo i <strong>di</strong>pendenti<br />
necessari per fare tutto al nostro<br />
interno. Aggiungo anche che tutti i<br />
nostri servizi sono certificati, anche<br />
se, volendo, si potrebbe farlo solo<br />
per alcuni.”<br />
Una volta ottenuta la certificazione<br />
per la qualità, la Residenza Santa<br />
Margherita è andata oltre, puntando<br />
alla pianificazione <strong>di</strong> un servizio<br />
ad hoc sul singolo, progettando un<br />
intervento mirato sulla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
bisogno e risorse dell’anziano, me<strong>di</strong>ante<br />
un lavoro <strong>di</strong> gruppo. Questo<br />
passaggio prevede la <strong>di</strong>scussione<br />
<strong>di</strong> ciascun caso, con l’obiettivo <strong>di</strong><br />
formulare una decisione unica e<br />
con<strong>di</strong>visa, che permette una sintesi<br />
del programma <strong>di</strong> lavoro delle varie<br />
figure professionali che dovranno intervenire.<br />
“Ci stiamo dotando <strong>di</strong> strumenti<br />
e competenze tecniche che<br />
porteranno all’informatizzazione della<br />
cartella dell’ospite – spiega Barut<br />
– tali da rendere le informazioni <strong>di</strong><br />
facile reperibilità e gestione, così da<br />
garantire prestazioni efficienti anche<br />
attraverso attività <strong>di</strong> formazione continua<br />
del personale, con particolare<br />
attenzione agli operatori assistenziali<br />
che possono mettersi continuamente<br />
in <strong>di</strong>scussione sentendosi >><br />
Nella foto: a destra Bertrand Barut<br />
e Silvia Battiston, responsabili della<br />
gestione qualità e sicurezza.<br />
Il BOCCOlO: SPazIO allE InfORmazIOnI<br />
Come <strong>di</strong>ventare redattori anche dopo le 80 primavere<br />
Un modo per coinvolgere gli ospiti e per tenere informati tutti, dal<br />
personale, ai familiari, ai volontari, su quanto accade nella struttura.<br />
Così il Boccolo è il trimestrale e<strong>di</strong>to da Santa Margherita, in cui si<br />
trovano articoli fatti <strong>di</strong> cronaca e politica, in cui gli anziani sono stimolati<br />
ad esprimersi in modo critico e propositivo durante gli incontri<br />
della redazione.<br />
Oppure si <strong>di</strong>scutono avvenimenti accaduti in struttura come gite,<br />
incontri con l’autore, mostre che perio<strong>di</strong>camente vengono allestite<br />
grazie alla collaborazione <strong>di</strong> pittori e fotografi locali.<br />
Le rubriche presentate nel giornale sono personalizzate in base anche<br />
agli interessi degli anziani, che collaborano alla stesura degli articoli<br />
nelle rubriche “Letto per voi”, per l’ospite che vuole consigliare un<br />
libro da leggere, o “L’angolo poetico” e le “Nostre ricette”. L’obiettivo<br />
è valorizzare le esperienze personali degli anziani, resi protagonisti<br />
dei racconti presenti nella rubrica “Storie <strong>di</strong> vita”.<br />
Il magazine <strong>di</strong> Santa Margherita piace ai suoi lettori e lo conferma il<br />
La foto del salone de<strong>di</strong>cato ai malati <strong>di</strong> Alzheimer, è un esempio pratico ed efficace <strong>di</strong> come il<br />
Santa Margherita esprima la sua mission anche attraverso architettura ed arre<strong>di</strong>. Colori, luminosità,<br />
linee, tutto concorre a creare uno spazio fruibile, facile da gestire a livello <strong>di</strong> sorveglianza, perfetto<br />
da vivere per gli anziani. Con la stessa filosofia sono stati realizzati tutti gli interni della residenza,<br />
anche quelli utilizzati dai senior che vivono<br />
fuori dal nucleo Alzheimer, ponendo<br />
sempre grande attenzione al comfort<br />
degli utilizzatori, e avendo sempre<br />
un occhio <strong>di</strong> riguardo per la praticità <strong>di</strong><br />
lavoro degli operatori.<br />
fatto che sia e<strong>di</strong>to da quin<strong>di</strong>ci anni. È un<br />
mondo vibrante e pieno <strong>di</strong> vita, offre infatti<br />
la possibilità <strong>di</strong> conoscere i progetti realizzati<br />
in struttura, come l’andamento dell’adozione a<br />
<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> Izabelly, una ba<strong>mb</strong>ina <strong>di</strong> Perna<strong>mb</strong>uco<br />
che gli ospiti mensilmente aiutano assieme agli operatori. Oppure<br />
le attività <strong>di</strong> sca<strong>mb</strong>io inter-generazionale tra gli anziani e i ba<strong>mb</strong>ini<br />
della vicina scuola elementare, o la realizzazione <strong>di</strong> un percorso ad<br />
immagini costruito nel parco con i <strong>di</strong>segni della classe V sulla storia<br />
verosimile <strong>di</strong> Ilio, proposta dai nonni.<br />
Non mancano gli appuntamenti in struttura con i tanti volontari che<br />
animano le giornate degli ospiti con intrattenimenti musicali, ma anche<br />
con presentazione <strong>di</strong> viaggi o esperienze <strong>di</strong> vita. Tutto puntualmente<br />
<strong>di</strong>scusso durante l’appuntamento del martedì mattina, quando<br />
gli anziani si riuniscono nella redazione del Boccolo, sotto la guida<br />
dell’educatrice professionale.<br />
13
14<br />
SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />
>><br />
parte attiva e coinvolta del processo<br />
aziendale.”<br />
A proposito <strong>di</strong> sicurezza. Il Santa<br />
Margherita ha deciso <strong>di</strong> intraprendere<br />
la strada della certificazione per<br />
dare uniformità ai sistemi, pertanto<br />
ha operato a livello organizzativo e<br />
documentale, integrando i protocolli,<br />
valutando tutti i rischi specifici,<br />
intervenendo ove necessario con<br />
opportuni piani <strong>di</strong> miglioramento,<br />
fornendo i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione<br />
in<strong>di</strong>viduale, pianificando la formazione<br />
adeguata.<br />
La medesima attenzione è stata riservata<br />
ad a<strong>mb</strong>iente ed etica, ed anche<br />
se questi non sono certificati, il Santa<br />
Margherita sta lavorando molto su<br />
questi due a<strong>mb</strong>iti, che secondo Barut<br />
e il suo team, sono fondamentali.<br />
“Per quanto riguarda l’A<strong>mb</strong>iente stiamo<br />
in<strong>di</strong>rizzandoci al risparmio energetico<br />
e quin<strong>di</strong> monteremo i pannelli<br />
solari”, prosegue Barut. “Stiamo anche<br />
andando avanti con un progetto<br />
<strong>di</strong> teleriscaldamento, grazie ad una<br />
azienda che con una centrale a biomassa<br />
produce corrente elettrica per<br />
il suo fabbisogno, e utilizza l’acqua<br />
per raffreddare le turbine. Questa<br />
non andrà perduta ma, calda, verrà<br />
<strong>di</strong>stribuita nella frazione <strong>di</strong> Villanova<br />
e quin<strong>di</strong> anche alla nostra struttura,<br />
permettendoci <strong>di</strong> concretizzare un risparmio<br />
<strong>di</strong> energia.”<br />
eccellenza<br />
per l’alzheimer<br />
Tra atmosfere domestiche, tecnologie sofisticate, e scelte<br />
ad hoc che si sviluppano su ogni versante progettuale,<br />
il Santa Margherita mostra la sua eccellenza da manuale<br />
(e da certificazione) anche nel suo Nucleo speciale Alzheimer,<br />
inaugurato 10 anni fa, il 15 sette<strong>mb</strong>re 2011, ed ancora<br />
all’avanguar<strong>di</strong>a<br />
Accogliente, ma grazie a stu<strong>di</strong><br />
ponderati, luminoso, ma entro<br />
determinati parametri, super<br />
sicuro, ma senza renderlo evidente.<br />
Così la residenza Santa Margherita,<br />
pluri-certificata per qualità e sicurezza,<br />
si fregia <strong>di</strong> un nucleo de<strong>di</strong>cato ai malati<br />
<strong>di</strong> Alzheimer dalle connotazioni innovative,<br />
frutto <strong>di</strong> un lavoro capillare e<br />
attento alle peculiarità della malattia.<br />
“Spazio e a<strong>mb</strong>iente hanno una grande<br />
potenzialità terapeutica attraverso<br />
la scelta consapevole delle forme,<br />
dei colori, dei materiali, delle finiture,<br />
dell’illuminazione, degli arre<strong>di</strong>, degli<br />
ausili tecnologici”, <strong>di</strong>ce l’architetto Patrizia<br />
Valla che ha curato il progetto<br />
e la realizzazione del reparto al Santa<br />
Margherita. “Non è sufficiente pensare<br />
che basti evitare le barriere architettoniche<br />
e rispettare gli standard per<br />
ottenere a<strong>mb</strong>ienti terapeutici.” Il concetto<br />
<strong>di</strong> fondo, aggiunge l’architetto,<br />
è che più l’a<strong>mb</strong>iente fisico è protesico<br />
– cioè in grado <strong>di</strong> compensare deficit<br />
funzionali e cognitivi, stimolando<br />
le abilità residue – minore è il ricorso<br />
alla contenzione e quin<strong>di</strong> alle soluzioni<br />
coercitive, espresse sotto vari profili. A<br />
garanzia della <strong>di</strong>gnità e del benessere<br />
psicofisico del paziente.<br />
Con i suoi 14 posti letto (10 camere<br />
singole e 2 doppie), un soggiorno/<br />
activity centre con spazio per la dea<strong>mb</strong>ulazione,<br />
il bagno assistito per la<br />
cura della persona, i servizi igienici per<br />
la zona giorno, la cucina terapeutica,<br />
il giar<strong>di</strong>no d’inverno, il nucleo Alzheimer<br />
del Santa Margherita, adempie<br />
perfettamente al concetto, passando<br />
attraverso la scelta opportuna dell’illu-<br />
InnOVazIOne<br />
minazione, degli arre<strong>di</strong>, dei colori, delle<br />
rifiniture, della sicurezza e non solo.<br />
Il colore, per esempio è stato utilizzato<br />
per creare una segnaletica passiva:<br />
per <strong>di</strong>stinguere le porte delle camere<br />
da quelle del bagno, le prime sono in<br />
color sanguigno, mentre le altre hanno<br />
una finitura in legno chiaro. L’illuminazione<br />
è <strong>di</strong>ffusa o in<strong>di</strong>retta ad alta<br />
resa cromatica con effetto naturale, e<br />
le finiture <strong>di</strong> pavimenti ed arre<strong>di</strong> sono<br />
opache o semi-opache, per non avere<br />
riflessi o abbagliamenti, che creerebbero<br />
problemi comportamentali al malato<br />
<strong>di</strong> Alzheimer.<br />
“Per stimolare e facilitare l’utilizzo del<br />
bagno da parte del malato per il quale<br />
l’incontinenza è un altro problema,<br />
abbiamo eliminato l’antibagno nelle<br />
camere – osserva Patrizia Valle – recuperando<br />
alcuni utili metri quadri.<br />
Abbiamo anche lavorato per coniugare<br />
le esigenze <strong>di</strong> spazio con quelle<br />
terapeutiche e gli standard strutturali<br />
minimi.” La soluzione? Un bagno innovativo<br />
al servizio <strong>di</strong> due camere, ma ad<br />
uso esclusivo sempre <strong>di</strong> una sola <strong>di</strong><br />
esse, grazie ad una soluzione tecnologica<br />
integrata. “In sostanza, quando<br />
un paziente entra in bagno dalla porta<br />
della propria stanza, automaticamente<br />
l’altro ingresso verrà bloccato elettronicamente<br />
ed una spia rossa su <strong>di</strong><br />
esso segnalerà che il bagno è occupato.<br />
Se il paziente rimane troppo a<br />
lungo nel bagno o non si muove per<br />
un certo periodo <strong>di</strong> tempo, scatta un<br />
allarme <strong>di</strong> segnalazione.”<br />
Per quanto riguarda la zona pranzo ed<br />
il soggiorno, sono stati creati due a<strong>mb</strong>ienti<br />
separati con caratteristiche mol-
to <strong>di</strong>verse, che comunque compongono<br />
un unico spazio fruibile in grado <strong>di</strong><br />
consentire un controllo visivo <strong>di</strong>retto.<br />
“Con questa soluzione, si fornisce al<br />
paziente anche un aiuto all’orientamento<br />
– aggiunge l’architetto – regalandogli<br />
al contempo un senso <strong>di</strong><br />
maggior libertà grazie ad un effetto <strong>di</strong><br />
acquisizione imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> entra<strong>mb</strong>i gli<br />
a<strong>mb</strong>ienti.”<br />
In particolare la zona pranzo è molto<br />
luminosa e piacevole. Se<strong>mb</strong>ra la cucina<br />
della casa <strong>di</strong> una moderna famiglia,<br />
che nell’a<strong>mb</strong>ito <strong>di</strong> questo concetto è<br />
stata ribattezzata “cucina terapeutica”,<br />
perché consente al malato <strong>di</strong> partecipare<br />
alla preparazione <strong>di</strong> alcuni cibi,<br />
senza correre il pericolo <strong>di</strong> bruciarsi,<br />
perché il piano <strong>di</strong> cottura è ad induzione<br />
elettromagnetica.<br />
Dagli arre<strong>di</strong> innovativi <strong>di</strong> camere e cucina,<br />
si è volutamente ca<strong>mb</strong>iato pagina<br />
in un angolo del salone, nel quale<br />
è stato creato uno spazio denominato<br />
“dei mobili vecchi”, con arre<strong>di</strong> in stile<br />
domestico dove potersi intrattenere,<br />
oltre alla possibilità <strong>di</strong> farlo anche nel<br />
salottino a due poltrone, e nel piacevole<br />
e luminoso giar<strong>di</strong>no d’inverno.<br />
“Quanto alla tecnologia”, spiega Patrizia<br />
Valla “è stata ideata per avere<br />
il ruolo <strong>di</strong> ‘assistente invisibile’ e non<br />
coercitivo per il paziente, ma attivo<br />
24 ore su 24 grazie alle telecamere<br />
presenti in tutti gli a<strong>mb</strong>ienti esclusi i<br />
bagni. In questo modo è fattibile un<br />
monitoraggio continuo, che a livello<br />
terapeutico consente l’interpretazione<br />
delle reazioni comportamentali, degli<br />
aspetti clinici e l’efficacia delle terapie<br />
farmacologiche.” Per concludere chie<strong>di</strong>amo<br />
all’architetto Valla cosa pensa<br />
oggi <strong>di</strong> questo progetto: “Rifarei tutto<br />
nello stesso modo, anche perché le<br />
linee guida <strong>di</strong> progettazione che creai<br />
allora, si confermano valide tutt’oggi<br />
applicate in altre strutture e validate<br />
da test clinici. Lo stato dell’arte è che<br />
in attesa <strong>di</strong> una cura farmacologica,<br />
l’a<strong>mb</strong>iente terapeutico insieme all’assistenza<br />
qualificata, rappresentano le<br />
risorse principali e imprescin<strong>di</strong>bili per<br />
affrontare la malattia <strong>di</strong> Alzheimer: l’architettura<br />
è a tutti gli effetti uno strumento<br />
terapeutico.”<br />
Nella foto a fianco:<br />
un momento <strong>di</strong> attività.<br />
Sotto: la cucina del nucleo Alzheimer.<br />
Criteri <strong>di</strong> progettazione adottati<br />
PER nUClEO alzHEImER:<br />
nuclei abitativi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni<br />
organizzazione spaziale semplice<br />
facilitazione del controllo visivo <strong>di</strong>retto da parte degli operatori<br />
assistenziali<br />
accesso <strong>di</strong>retto delle camere alle aree <strong>di</strong> soggiorno<br />
facilitazione dell’orientamento e in<strong>di</strong>viduazione locali tramite colori,<br />
materiali, illuminazione, oggetti personali, segnaletica passiva<br />
dotazione <strong>di</strong> aree o <strong>di</strong> percorsi per la dea<strong>mb</strong>ulazione<br />
a<strong>mb</strong>ienti collettivi con funzioni <strong>di</strong>verse e ben identificabili.<br />
No a sale multifunzionali<br />
illuminazione <strong>di</strong>urna e notturna adeguata sulle 24 ore, per sicurezza<br />
ospiti durante vagabondaggio<br />
spazi ver<strong>di</strong> protetti sul piano delle aree abitative, con libero accesso<br />
<strong>di</strong>urno e notturno<br />
colori appropriati e contrastati<br />
arre<strong>di</strong> funzionali. No ad immagine ospedaliera<br />
adozione <strong>di</strong> sistemi tecnologici per controllo e garanzia <strong>di</strong> sicurezza<br />
consentire attività terapeutiche e riabilitative (es. musicoterapia,<br />
ortoterapia)<br />
15
16<br />
SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />
qualItà & sICurezza<br />
certificazioni che fanno<br />
la DIfferenza<br />
Bureau Veritas è nata ad Anversa nel 1828, ed è in Italia dal<br />
1839. È una società che opera nell’emissione delle certificazioni<br />
che si possono richiedere per la propria residenza per anziani<br />
Con 20.000 clienti nazionali e<br />
internazionali, Bureau Veritas<br />
Italia, si è occupata anche<br />
del rilascio dei certificati <strong>di</strong> qualità e<br />
<strong>di</strong> sicurezza del Santa Margherita <strong>di</strong><br />
Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro.<br />
“Il lavoro che abbiamo svolto per<br />
questa struttura – <strong>di</strong>ce Massimo<br />
Dutto, Health and Social Work Manager<br />
<strong>di</strong> Bureau Veritas Italia – ha<br />
seguito due percorsi <strong>di</strong>versi per ottenere<br />
altrettante certificazioni in a<strong>mb</strong>iti<br />
<strong>di</strong>fferenti, che insieme <strong>di</strong>ventano<br />
uno strumento efficace per la gestione<br />
del rischio all’interno struttura.”<br />
La prima certificazione è stata rilasciata<br />
secondo la norma ISO 9001,<br />
che riguarda la qualità e coinvolge<br />
il processo <strong>di</strong> erogazione del servizio<br />
all’interno del Santa Margherita,<br />
ove sono prevalentemente accolti<br />
ospiti non autosufficienti. Con questo<br />
sistema la struttura si assicura<br />
che tutti gli operatori siano qualificati<br />
e competenti, si sincera che tutto<br />
venga svolto perseguendo obiettivi<br />
definiti e vengano registrati i dati<br />
dell’ospite.<br />
“La fotografia che viene fatta<br />
dell’ospite al suo ingresso, deve essere<br />
molto puntuale. Il primo compito<br />
che si deve svolgere è capire il suo<br />
grado <strong>di</strong> autosufficienza – spiega<br />
Dutto – perché è su questa base<br />
che si dovrà agire, fissando gli obiettivi<br />
da raggiungere per consentirgli il<br />
Bureau Veritas realizza<br />
una valutazione globale<br />
sulla gestione,<br />
che garantisce tutte<br />
le parti coinvolte<br />
massimo del recupero e una vita il più<br />
possibile <strong>di</strong>gnitosa.” È il caso dell’anziano<br />
che entra in casa <strong>di</strong> riposo con<br />
una continenza non sempre controllata.<br />
Una struttura attenta alla <strong>di</strong>gnità<br />
della persona non parcheggerà<br />
il nuovo arrivato con un pannolone,<br />
ma eviterà che <strong>di</strong>venti incontinente<br />
accompagnandolo in bagno secondo<br />
le sue necessità, per mantenerne<br />
l’autonomia.<br />
Dopo aver ottenuto la certificazione<br />
<strong>di</strong> qualità, la Residenza Santa Margherita<br />
<strong>di</strong> Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro ha<br />
pensato anche al rischio cui sono sottoposti<br />
gli operatori, i familiari e tutti<br />
coloro che si trovano all’interno della<br />
struttura. Ed ha sviluppato un sistema<br />
poi certificato secondo un’altra norma<br />
internazionale, la Ohsas 18001, che<br />
si riferisce alla certificazione <strong>di</strong> sicurezza.<br />
“Si tratta <strong>di</strong> una norma specifica –<br />
prosegue Dutto – Riguarda la salute<br />
e l’igiene sui luoghi <strong>di</strong> lavoro, focalizzandosi<br />
sugli operatori oltre che<br />
sulle altre persone presenti in struttura.”<br />
In base ad essa si presi<strong>di</strong>ano
Le certificazioni<br />
possiedono anche<br />
il merito <strong>di</strong> evitare<br />
l’autoreferenzialità<br />
della struttura, avvalendosi<br />
<strong>di</strong> verifiche compiute da<br />
esperti esterni,<br />
che garantiscono<br />
trasparenza e centralità<br />
del paziente<br />
tutti i possibili rischi, cercando <strong>di</strong><br />
eliminare le cause <strong>di</strong> potenziali incidenti<br />
sul lavoro, come il problema<br />
alla schiena che potrebbe colpire<br />
l’operatore nel momento in cui solleva<br />
un ospite, o ne aiuta un altro con<br />
problemi <strong>di</strong> dea<strong>mb</strong>ulazione. In relazione<br />
alla certificazione ottenuta, la<br />
residenza per anziani crea un apposito<br />
percorso virtuoso, che Bureau<br />
Veritas monitora una volta all’anno.<br />
“Nel caso della certificazione <strong>di</strong> qualità,<br />
man<strong>di</strong>amo me<strong>di</strong>ci ed infermieri<br />
che conoscono approfon<strong>di</strong>tamente<br />
il processo e possono controllarlo al<br />
meglio. Per quanto riguarda la certificazione<br />
<strong>di</strong> sicurezza, il lavoro viene<br />
svolto da nostri ispettori competenti<br />
sui sistemi <strong>di</strong> gestione in a<strong>mb</strong>ito sanitario.”<br />
Se i risultati delle ispezioni<br />
effettuate nelle strutture certificate<br />
– che prevedono anche interviste<br />
incrociate al <strong>di</strong>rettore, agli operatori,<br />
ad ospiti e parenti – evidenziano<br />
delle lacune, è necessario che vengano<br />
risolte a breve, pena il ritiro<br />
della certificazione.<br />
Per ottenere le<br />
certificazioni <strong>di</strong> qualità e<br />
sicurezza, la residenza per<br />
anziani crea un percorso<br />
virtuoso, che Bureau<br />
Veritas controlla una volta<br />
all’anno con ispettori<br />
competenti in materia<br />
l’ITER<br />
All’interno del Dipartimento Sanità, Bureau Veritas sviluppa metodologie innovative nel<br />
settore specifico, con il supporto costante <strong>di</strong> una Direzione Me<strong>di</strong>co-Scientifica presieduta<br />
da un clinico <strong>di</strong> grande esperienza sia ospedaliera che universitaria, garantendo<br />
efficacia nella definizione <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> certificazione appropriati e volti all’eccellenza<br />
clinica.<br />
La Struttura Ricerca e Sviluppo, in collaborazione con i 700 uffici <strong>di</strong> Bureau Veritas nel<br />
mondo, la <strong>di</strong>rezione Me<strong>di</strong>co-Scientifica e le Società Scientifiche nazionali ed internazionali,<br />
sviluppa e progetta nuovi standard <strong>di</strong> certificazione con la finalità <strong>di</strong> accrescere il<br />
livello <strong>di</strong> sicurezza e performance dei percorsi <strong>di</strong>agnostico-terapeutici.<br />
Con i servizi Bureau Veritas Sanità, la Direzione Strategica acquista maggiore confidenza<br />
con l’intera struttura, è sicura che gli obiettivi in termini <strong>di</strong> efficacia, efficienza<br />
e appropriatezza vengano perseguiti in modo eccellente a tutti i livelli ed in tutte le<br />
aree; può in<strong>di</strong>viduare e tenere costantemente sotto controllo i rischi, la <strong>di</strong>minuzione<br />
degli incidenti, l’attuazione della conformità legislativa e del miglioramento delle performance<br />
aziendali.<br />
Troppi “SE”, troppi “ma”<br />
Essere o non essere? Certificarsi oppure no? Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutti gli aspetti positivi<br />
che fanno ed hanno fatto scegliere il percorso della certificazione <strong>di</strong> qualità a<br />
tante aziende <strong>di</strong> settore, non mancano i bastian contrari. Questi interpretano<br />
volentieri questo ruolo, perché non ne con<strong>di</strong>vidono uno o più aspetti, o semplicemente<br />
perché hanno paura <strong>di</strong> affrontarne il percorso, oppure perché sono<br />
pervicacemente attaccati alla loro tipologia <strong>di</strong> organizzazione ed amministrazione<br />
e sono convinti che siano perfetti. Le considerazioni dei titolari che fanno parte<br />
dell’universo degli scettici, negano l’importanza della certificazione <strong>di</strong> qualità,<br />
tendono a super valutare il proprio lavoro, a denigrare il ca<strong>mb</strong>iamento tacciandolo<br />
<strong>di</strong> essere complesso, costoso, schematico, ed osteggiano un nuovo processo<br />
<strong>di</strong> lavoro che mo<strong>di</strong>ficherebbe uno status quo sicuro, a favore <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong><br />
sconosciuto e quin<strong>di</strong> considerato, a priori, pericoloso.<br />
In realtà sono affermazioni superficiali, che non trovano fondamento se non nei<br />
timori personali del titolare. La qualità paga in tutti i sensi, sia nell’efficienza<br />
che nei costi, le sue procedure danno sod<strong>di</strong>sfazione anche ai <strong>di</strong>pendenti che le<br />
applicano e i clienti, pur non richiedendola, verificheranno l’ottimizzazione dei<br />
servizi quando la struttura <strong>di</strong>venterà certificata.<br />
17
18<br />
SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />
una proprietà COnDIVIsa<br />
Alcune cooperative emiliane creano una immobiliare per mettere assieme risorse e<br />
<strong>di</strong>ventare proprietarie <strong>di</strong> una nuova struttura. Da questo parte anche una gestione<br />
con<strong>di</strong>visa, con la nascita <strong>di</strong> una ulteriore realtà, e la possibilità <strong>di</strong> future collaborazioni.<br />
L’obiettivo? Fornire servizi <strong>di</strong> qualità ai citta<strong>di</strong>ni e dare lavoro stabile<br />
Se immaginiamo <strong>di</strong> sorvolare il<br />
Paese e <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre in <strong>di</strong>versi<br />
colori i tetti delle residenze per<br />
anziani, a seconda della loro situazione<br />
a livello <strong>di</strong> proprietà e gestione, ne<br />
in<strong>di</strong>vidueremmo cinque. Perché così<br />
pochi? L’obiezione sarebbe giusta, se<br />
si partisse dal presupposto generico<br />
che in Italia ci sono migliaia <strong>di</strong> residenze<br />
per anziani e quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
altrettante colorazioni e tonalità. In<br />
realtà la ripartizione segue un altro criterio,<br />
che <strong>di</strong>venta molto interessante<br />
se lo si considera un chiaro segnale<br />
dell’assetto che il settore sta prendendo.<br />
In pratica un colore raggruppa<br />
le grosse realtà italiane e straniere (<strong>di</strong><br />
cui abbiamo parlato nel precedente<br />
numero della rivista), quelle che possiedono<br />
un numero molto cospicuo<br />
<strong>di</strong> residenze sparse in alcune regioni<br />
e puntano ad aumentarle. Un altro<br />
colore identifica le residenze gestite<br />
da enti ed istituzioni ecclesiastiche.<br />
Un terzo raggruppa gli impren<strong>di</strong>tori<br />
che possiedono più <strong>di</strong> una struttura;<br />
un quarto identifica la larga macchia<br />
<strong>di</strong>ffusa su tutto il territorio e numericamente<br />
molto cospicua, che comprende<br />
le residenze unica esperienza<br />
in corso dell’impren<strong>di</strong>tore privato. La<br />
quinta tipologia è quella che ci interessa<br />
in questo caso, perché è a sé<br />
stante e <strong>di</strong>segna un nuovo percorso,<br />
che potrebbe aprire le porte a forme<br />
<strong>di</strong> proprietà ulteriormente <strong>di</strong>verse.<br />
Nata in punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong> e con un obiettivo<br />
preciso, in effetti l’esperienza<br />
in corso nel territorio bolognese,<br />
potrebbe <strong>di</strong>ventare un format interessante.<br />
Per adesso ha condotto<br />
alla nascita della Immobiliare Navile,<br />
costituita, ed è qui la novità, da due<br />
cooperative ed un consorzio, per<br />
<strong>di</strong>ventare proprietaria <strong>di</strong> una nuova<br />
struttura.<br />
Che cosa ha promosso questo nuovo<br />
meccanismo? “Il Comune <strong>di</strong> Bologna<br />
aveva destinato ad uso socio-sanitario<br />
gli e<strong>di</strong>fici e l’area che ora, dopo<br />
la ristrutturazione da poco ultimata,<br />
costituiscono la residenza per anziani<br />
‘Parco del Navile’ a Bologna”, spiega<br />
Franca Guglielmetti, presidente <strong>di</strong><br />
Ca<strong>di</strong>ai, una della cooperative coinvolte.<br />
“Dato che occorreva una realtà<br />
che gestisse la struttura, siamo stati<br />
contattati a questo riguardo da una<br />
impresa <strong>di</strong> costruzioni con la quale<br />
esistevano già dei rapporti, la B&B,<br />
che poi si sarebbe occupata del recupero<br />
dei fabbricati. L’obiettivo <strong>di</strong><br />
Ca<strong>di</strong>ai, in quel periodo, era proprio<br />
quello <strong>di</strong> aprire una RSA a Bologna,<br />
per cui quella proposta arrivava al<br />
momento opportuno. La prima conseguenza<br />
è stata quella <strong>di</strong> creare<br />
un rapporto inconsueto, che ha unito<br />
soggetti <strong>di</strong>versi come un’azienda<br />
privata ed una cooperativa, la seconda,<br />
quella <strong>di</strong> condurre alla nascita<br />
dell’Immobiliare Navile, costituita da<br />
fOrMule In PrOGress<br />
Ca<strong>di</strong>ai, Consorzio Inrete, cooperativa<br />
Gulliver, che a breve <strong>di</strong>venterà proprietaria<br />
della struttura.”<br />
Questo, osserva la presidente, è<br />
l’inizio <strong>di</strong> un processo che muove le<br />
cooperative in area socio-sanitaria,<br />
la Legacoop e le Cooperative sociali,<br />
ad aggregare risorse in questo a<strong>mb</strong>ito.<br />
L’obiettivo è quello <strong>di</strong> costituire<br />
un soggetto cooperativo che si posizioni<br />
in a<strong>mb</strong>ito socio-sanitario con<br />
proprietà, o con Financial project,<br />
che prevede la costruzione <strong>di</strong> strutture<br />
su richiesta <strong>di</strong> Enti pubblici, i quali<br />
a fronte <strong>di</strong> questo, forniscono un<br />
contratto ultra ventennale <strong>di</strong> servizi.<br />
Il risultato dell’impegno <strong>di</strong> privati per<br />
mettere assieme la base economica<br />
utile a realizzare una struttura con<br />
questa natura, è quello <strong>di</strong> dare subito<br />
dei servizi al citta<strong>di</strong>no. Garantendo al<br />
contempo lavoro ai <strong>di</strong>pendenti con<br />
contratti a lungo termine (ultraventennale)<br />
e assolvendo così anche al suo<br />
scopo sociale.<br />
Cosa pensa Ca<strong>di</strong>ai riguardo alla possibilità<br />
<strong>di</strong> ricevere investimenti esterni<br />
per costruire in futuro<br />
altre residenze?<br />
“Penso a un finanziamento<br />
<strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong><br />
Nella foto a fianco:<br />
Franca Guglielmetti,<br />
presidente Ca<strong>di</strong>ai.<br />
Sotto: Parco del Navile,<br />
esterno e interni.
privati – <strong>di</strong>ce la presidente – per poi<br />
<strong>di</strong>ventare soci consumatori <strong>di</strong> domani,<br />
più che ad un investimento fine a<br />
se stesso, per il quale occorrono degli<br />
investitori affini al nostro obiettivo,<br />
che è quello <strong>di</strong> mantenere entro certi<br />
limiti le tariffe, assicurando un trattamento<br />
adeguato.”<br />
L’altro aspetto interessante che riguarda<br />
la struttura Parco del Navile<br />
ed anche una neo inaugurata in area<br />
modenese, è la tipologia <strong>di</strong> gestione,<br />
nella quale, ancora una volta, vince<br />
l’unione tra più realtà, con il fine <strong>di</strong> aggregare<br />
risorse per <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> mezzi<br />
con cui ampliare l’a<strong>mb</strong>ito <strong>di</strong> attività,<br />
offrendo servizi qualitativamente elevati<br />
e nuovi posti stabili <strong>di</strong> lavoro.<br />
“Ca<strong>di</strong>ai, insieme a Gulliver <strong>di</strong> Modena<br />
e Agriverde <strong>di</strong> Bologna – spiega Guglielmetti<br />
– hanno costituito Kedos,<br />
un consorzio cooperativo nato nel<br />
giugno 2011, che si occuperà della<br />
gestione delle due residenze per<br />
anziani ‘Parco della Graziosa’ a Manzolino<br />
in provincia <strong>di</strong> Modena, con<br />
40 posti, realizzata dalla Fondazione<br />
Casarini-Camaggi con il contributo<br />
della Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
<strong>di</strong> Modena e ‘Parco del Navile’<br />
con 108 posti. Gulliver si occuperà<br />
in modo preponderante <strong>di</strong> ‘Parco<br />
della Graziosa’, Ca<strong>di</strong>ai si occuperà<br />
in modo prevalente della gestione<br />
della struttura <strong>di</strong> Bologna ‘Parco del<br />
Navile’; mentre Agriverde curerà i<br />
giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> entra<strong>mb</strong>e le strutture, con<br />
l’inserimento lavorativo <strong>di</strong> soggetti<br />
svantaggiati. Ci sarà comunque una<br />
gestione con<strong>di</strong>visa, che parte da modelli<br />
gestionali affini, risultato <strong>di</strong> un<br />
lavoro comune tra Ca<strong>di</strong>ai e Gulliver,<br />
dal quale potranno partire altre future<br />
collaborazioni.”<br />
La normativa in vigore<br />
è molto più esigente<br />
del passato ma questa<br />
rigorosità fa si che le<br />
aziende certificate abbiano<br />
una valenza maggiore che<br />
nel passato<br />
Nella foto in alto: Parco della Graziosa.<br />
A fianco: la sala da pranzo della residenza<br />
Il Corniolo.<br />
In fondo, a destra: interni Parco del Navile.<br />
la CUlTURa DI Un’ORGanIzzazIOnE<br />
Per poter fare Qualità in un’organizzazione occorre<br />
che ci sia un certo tipo <strong>di</strong> ‘cultura’<br />
Per implementare all’interno <strong>di</strong> un’organizzazione un ca<strong>mb</strong>iamento così<br />
forte come l’introduzione <strong>di</strong> un Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità, occorre<br />
conoscere profondamente la cultura <strong>di</strong> base dell’azienda, cioè i suoi<br />
elementi caratterizzanti. Cultura deriva dal latino “colere”, coltivare. La<br />
cultura, dunque, altro non è se non la coltivazione dell’uomo. La cultura <strong>di</strong><br />
un’organizzazione si compone <strong>di</strong>:<br />
regole non scritte<br />
atteggiamenti, abitu<strong>di</strong>ni<br />
conoscenze<br />
responsabilità<br />
modo <strong>di</strong> guidare le persone<br />
senso <strong>di</strong> appartenenza<br />
mo<strong>di</strong> formali e informali <strong>di</strong> fare le cose<br />
valori<br />
centri ufficiali e ufficiosi <strong>di</strong> potere<br />
credenze e tabù<br />
storia dei successi e degli insuccessi<br />
Dopo l’abbandono del concetto <strong>di</strong> produttività associata all’uomo-macchina,<br />
c’è un interesse sempre più crescente nei confronti della cultura<br />
aziendale come mezzo per rendere le realtà delle organizzazioni più competitive<br />
e più vivibili per chi vi lavora.<br />
L’approccio culturale, poi, è fondamentale per il successo dell’azienda dato<br />
che influisce anche sul clima interno. È fondamentale, dunque, monitorare<br />
<strong>di</strong> continuo quanto la cultura aziendale della nostra organizzazione sia<br />
coerente con le strategie <strong>di</strong> business, compresa quella <strong>di</strong> implementare<br />
un Sistema <strong>di</strong> gestione.<br />
19
20<br />
SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />
resistere al ca<strong>mb</strong>iamento<br />
Chi contrasta il progetto Qualità lo fa sempre con gli stessi argomenti.<br />
Ve<strong>di</strong>amo quali sono e come devono essere controbattuti<br />
lEGGEnDa n.1<br />
“La nostra organizzazione è <strong>di</strong>versa dalle altre, la qualità<br />
non va bene nella nostra realtà”<br />
È un classico. Il <strong>di</strong>sfattista che lavora in un’industria <strong>di</strong> processo<br />
sosterrà che la qualità va bene solo per chi lavora su<br />
commessa; chi lavora su commessa sosterrà che un sistema<br />
<strong>di</strong> gestione della qualità funzioni solo per quelle organizzazioni<br />
che effettuano lavorazioni in serie e così via.<br />
La norma UNI EN ISO 9001:2008, che sta alla base dell’applicazione<br />
della qualità, è stata invece pensata apposta per<br />
adattarsi a tutte le realtà organizzative, qualunque sia il settore<br />
<strong>di</strong> appartenenza (aziende, scuole, stu<strong>di</strong> professionali,<br />
ospedali, strutture pubbliche, organizzazioni no-profit, persino<br />
squadre <strong>di</strong> calcio, come <strong>di</strong>mostra l’esperienza del Monarcas<br />
Morella, squadra messicana certificatasi per prima nel<br />
2003) e qualunque sia la loro grandezza e complessità.<br />
Questo principio è uno dei primi che ci vengono presentati<br />
nel testo della norma (UNI EN ISO 9001:2008 – punto<br />
1.2), non possono esistere, dunque, realtà presso le quali,<br />
per partito preso, non sia possibile applicare la qualità.<br />
lEGGEnDa n.2<br />
“È un <strong>di</strong>scorso troppo <strong>di</strong>fficile da far recepire ai nostri<br />
collaboratori”<br />
Questo è un dubbio che, solitamente, serpeggia tra i livelli<br />
me<strong>di</strong> dell’organizzazione. Chi pensa che un collaboratore<br />
possa essere spaventato dall’applicazione della qualità, con<br />
molta probabilità è il primo ad esserne terrorizzato.<br />
Le persone dei livelli più bassi che lavorano bene non hanno<br />
nulla da perdere nel <strong>di</strong>mostrarlo in maniera oggettiva e misurabile<br />
e, spesso, hanno una gran voglia <strong>di</strong> farlo.<br />
Chi può davvero sentirsi franare il terreno sotto ai pie<strong>di</strong> è il livello<br />
me<strong>di</strong>o dei responsabili che avrà paura <strong>di</strong> perdere il controllo<br />
sulla propria area e <strong>di</strong> rendere evidenti eventuali lacune<br />
o una cattiva gestione del proprio settore organizzativo.<br />
Fate molta attenzione perché queste persone, non solo non<br />
vi daranno una mano nell’introduzione <strong>di</strong> questa metodologia,<br />
ma vi metteranno i bastoni tra le ruote in tutti i mo<strong>di</strong>.<br />
lEGGEnDa n.3<br />
“Una volta introdotta la qualità all’interno della nostra organizzazione,<br />
non saremo più liberi, la nostra creatività<br />
sarà i<strong>mb</strong>rigliata, rimarremo impigliati nelle maglie della<br />
burocrazia”<br />
Nessun Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità ingabbia la libera<br />
iniziativa se questa può portare vantaggi concreti ai clienti e<br />
all’organizzazione, anzi, è proprio vero il contrario. In tutte le<br />
organizzazioni più importanti, in cui la qualità è stata applica-<br />
ta ai massimi livelli, la libera iniziativa<br />
è stata incoraggiata e premiata.<br />
Vigilate su questa <strong>di</strong>fesa della<br />
‘creatività’ e verificate che non<br />
nasconda, piuttosto, la volontà<br />
<strong>di</strong> fare quello che si vuole senza<br />
preoccuparsi troppo delle conseguenze<br />
che questo atteggiamento<br />
avrà sull’organizzazione in generale.<br />
lEGGEnDa n.4<br />
“Le regole impe<strong>di</strong>scono ai migliori <strong>di</strong> emergere”<br />
Anche in questo caso, semmai, è vero il contrario.<br />
Le regole imposte da un Sistema <strong>di</strong> Gestione e le misurazioni<br />
perio<strong>di</strong>che <strong>di</strong> quanto fatto aiutano a valutare professionalmente<br />
e oggettivamente l’operato delle persone, altrimenti<br />
sottoposto alla soggettività e all’estro <strong>di</strong> chi è chiamato a<br />
darne un giu<strong>di</strong>zio. Del resto, anche il gioco del calcio ha delle<br />
regole ben chiare ma questo non ha impe<strong>di</strong>to a un giocatore<br />
come Maradona <strong>di</strong> emergere.<br />
lEGGEnDa n.5<br />
“Il nostro è già un prodotto/servizio <strong>di</strong> qualità”<br />
Il Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità non si occupa <strong>di</strong>rettamente<br />
del prodotto o del servizio ma <strong>di</strong> tutti i processi dell’organizzazione<br />
che servono per pianificare, gestire, implementare,<br />
controllare e migliorare le sue attività, comprese quelle<br />
che portano alla produzione del prodotto o all’erogazione del<br />
servizio.<br />
Un buon prodotto, infatti, potrebbe non avere alle spalle un<br />
adeguato servizio post-ven<strong>di</strong>ta o potrebbe essere consegnato<br />
in ritardo, rappresentando, quin<strong>di</strong>, un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> qualità<br />
complessivo basso.<br />
Comunque, se è vero che le pirami<strong>di</strong> sono state costruite<br />
senza l’ausilio <strong>di</strong> un Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità, è pur<br />
vero che un Sistema Qualità serve per ottimizzare le attività,<br />
per renderle più efficaci ed efficienti e per rendere i loro risultati<br />
più preve<strong>di</strong>bili. La norma UNI EN ISO 9001 ci chiede <strong>di</strong><br />
formalizzare le attività che portano ad un prodotto <strong>di</strong> qualità<br />
per essere in grado <strong>di</strong> migliorarle continuamente.<br />
lEGGEnDa n.6<br />
“L’applicazione delle norme appartenenti alla famiglia<br />
delle ISO 9000 non assicura comunque una buona<br />
qualità”<br />
Questo è assolutamente vero se l’organizzazione che applica<br />
le norme si limita ad una loro lettura superficiale per gettare
un po’ <strong>di</strong> fumo negli occhi dei clienti e per strappare all’ente<br />
certificatore un pezzo <strong>di</strong> carta che non porta alcun valore<br />
aggiunto e serve solo per dare una mano nuova <strong>di</strong> vernice a<br />
vecchie facciate.<br />
Un conto, infatti, è sviluppare nell’organizzazione una cultura<br />
della qualità (che si concretizza in consapevolezza, impegno,<br />
attitu<strong>di</strong>ni e comportamenti), un altro è raggiungere la semplice<br />
conformità alla norma, riducendo i suoi suggerimenti ad<br />
una mera redazione <strong>di</strong> documenti, senza preoccuparsi <strong>di</strong> migliorare<br />
la qualità del lavoro ma rendendolo semplicemente<br />
più burocratizzato.<br />
Del resto, tutti sappiamo che, anche le persone che raggiungono<br />
la tanto sospirata laurea, non sono tutte uguali. Ci sarà<br />
chi ha passato il tempo mirando solo a “passare gli esami” e<br />
chi avrà ricavato dal corso <strong>di</strong> laurea il più possibile, per essere<br />
pronto ad affrontare al meglio il mondo del lavoro.<br />
La vecchia norma ISO 9000-1, al punto 4.7, sosteneva che le<br />
organizzazioni esistessero per fornire valore aggiunto. Il valore<br />
aggiunto non è dato dalla certificazione (o dalla laurea) ma<br />
dalla nostra consapevolezza che lavorare bene ci manterrà in<br />
vita in un mercato ogni giorno più competitivo.<br />
lEGGEnDa n.7<br />
“Qualità e produttività sono incompatibili”<br />
Non esiste bugia più grande <strong>di</strong> questa.<br />
Oggi più che mai, per rimanere competitivi, la produttività<br />
non basta, ci vuole la qualità.<br />
Non credete a chi sostiene che il cliente cerca solo il prezzo<br />
più basso perché, se il prezzo è l’unica cosa che lo lega a<br />
voi, lo perderete non appena troverà un prodotto che costi<br />
meno del vostro.<br />
Il vero valore aggiunto è la qualità che ci permette <strong>di</strong> fare<br />
previsioni, mantenendo i nostri processi sotto controllo ed<br />
evitando <strong>di</strong> metterci davanti a situazioni <strong>di</strong>fficilmente gestibili<br />
la QUalITà PaGa?<br />
Più un costo o una risorsa?<br />
Parlando <strong>di</strong> “costi della Qualità”, viene da pensare che il<br />
percorso verso la certificazione sia una spesa fine a se stessa<br />
e, come tale, possa essere sostenuta solo da quelle organizzazioni<br />
che hanno una struttura in grado <strong>di</strong> accollarsi<br />
questo onere finanziario.<br />
In realtà la Qualità può essere considerata una sorta <strong>di</strong> investimento<br />
per il futuro dato che, come vedremo, permette<br />
<strong>di</strong> evitare una serie <strong>di</strong> costi che, spesso, le organizzazioni<br />
non sono in grado <strong>di</strong> quantificare perché occulti.<br />
Il costo <strong>di</strong> un errore rilevato da un cliente è 5 volte maggiore<br />
dello stesso se in<strong>di</strong>viduato dall’azienda nella fase <strong>di</strong><br />
progettazione o in quella <strong>di</strong> realizzazione. In parole povere:<br />
prima troviamo un errore e meno ci costa.<br />
Una ricerca americana che va avanti dal 1972 (la “Profict<br />
Impact of Market Strategy”) evidenzia che, tra tutte le scel-<br />
che nascono all’interno della nostra stessa organizzazione.<br />
La qualità ci aiuta a limitare il terreno della non conoscenza a<br />
quanto non ricade <strong>di</strong>rettamente sotto la nostra responsabilità<br />
<strong>di</strong>retta e ci permette <strong>di</strong> concentrare i nostri sforzi solo in questa<br />
<strong>di</strong>rezione, gestendo tutto il resto come semplice routine.<br />
Conoscere significa limitare i rischi e, <strong>di</strong> conseguenza, contenere<br />
i costi. Ecco perché il prezzo deve essere necessariamente<br />
legato alla qualità.<br />
lEGGEnDa n.8<br />
“La qualità è troppo costosa da implementare. Le norme<br />
che la regolano rappresentano un onere economico che i<br />
clienti non sono <strong>di</strong>sposti a pagare”<br />
Anche in questo caso si può <strong>di</strong>re che sia vero il contrario,<br />
dato che è <strong>di</strong>mostrato che le metodologie della qualità, applicate<br />
seriamente, facciano risparmiare sui costi documentati<br />
e su quelli nascosti (un esempio per tutti, la mancata fidelizzazione<br />
dei clienti). Un Sistema Qualità efficace ed efficiente<br />
porta necessariamente ad un miglioramento della gestione<br />
dell’organizzazione e ad una riduzione dei costi.<br />
Il significato stesso della parola “efficienza” è quello <strong>di</strong> raggiungere<br />
gli obiettivi con il minimo delle risorse, come ci insegna<br />
la norma UNI EN ISO 9004.<br />
lEGGEnDa n.9<br />
“La certificazione non serve finché i nostri clienti non la<br />
richiedono”<br />
Questo <strong>di</strong>scorso vale, forse, per quei clienti consolidati che<br />
hanno la possibilità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care l’organizzazione sulla base<br />
<strong>di</strong> dati storici.<br />
Un nuovo cliente, però, a parità <strong>di</strong> altre con<strong>di</strong>zioni, sceglierà,<br />
con molta probabilità, un’azienda certificata che gli offra, già<br />
anticipatamente, certe garanzie.<br />
te strategiche fatte dalle aziende, quella che paga <strong>di</strong> più<br />
è proprio l’implementazione della Qualità. Le aziende che<br />
lavorano in Qualità, infatti:<br />
1) hanno una fedeltà dei clienti maggiore<br />
2) acquistano in maniera maggiormente ripetitiva e, quin<strong>di</strong>,<br />
controllabile<br />
3) sono meno vulnerabili alle guerre dei prezzi<br />
4) possono investire meno nel marketing<br />
I costi della Qualità sono i costi che un’organizzazione sopporta<br />
per produrre un prodotto/servizio conforme. Gli errori<br />
non sono scontati, si possono evitare, basta imparare che:<br />
1) ogni errore ha una causa<br />
2) le cause si possono prevedere<br />
3) la prevenzione è sempre più economica della correzione<br />
21
22<br />
active ageing<br />
UNA SOCIETÀ PER<br />
Il 2012 <strong>di</strong>chiarato Anno europeo<br />
dell’invecchiamento attivo<br />
e della solidarietà fra le generazioni<br />
È SOLO UN ATTEGGIAMENTO MENTALE<br />
Il sito dell’anno europeo per l’invecchiamento attivo<br />
All’“Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni” è de<strong>di</strong>cato<br />
anche un sito, consultabile nelle varie lingue dell’Unione, dove vengono raccolte idee,<br />
suggerimenti e le segnalazioni <strong>di</strong> eventi e<br />
iniziative.<br />
Questo l’in<strong>di</strong>rizzo: http://ec.europa.eu/sohttp://ec.europa.eu/social/ey2012.jsp?langId=it<br />
Il sito propone anche un sondaggio sul tema<br />
“Invecchiare è solo un atteggiamento mentale.<br />
La nostra età è quella che sentiamo <strong>di</strong><br />
avere”. Ad oggi l’84 per cento <strong>di</strong> coloro che<br />
hanno partecipato al sondaggio si è <strong>di</strong>chiarato<br />
d’accordo con questa affermazione,<br />
che solo il 16 per cento non con<strong>di</strong>vide.<br />
Chattano su Facebook e<br />
girano il mondo, leggono,<br />
frequentano circoli e teatri,<br />
mangiano sano e sono<br />
attivi nel sociale e nel volontariato: è<br />
il ritratto dei nuovi sessantenni che,<br />
figli del baby boom del dopoguerra,<br />
stanno irrompendo in massa nel<br />
mondo dei senior ca<strong>mb</strong>iandone profondamente<br />
caratteristiche, esigenze,<br />
prospettive.<br />
Se oggi in Europa c’è un anziano<br />
ogni quattro persone, dal 2012 la<br />
popolazione in età lavorativa inizierà<br />
a <strong>di</strong>minuire, mentre la fascia degli ultrasessantenni<br />
aumenterà ad un ritmo<br />
<strong>di</strong> circa due milioni l’anno: nel 2060<br />
ci saranno solo due persone in età<br />
lavorativa per ogni ultrasessantacinquenne.<br />
E nonostante il concetto <strong>di</strong> terza età<br />
sia spesso associato a malattie, <strong>di</strong>pendenza<br />
e all’esclusione dalla vita<br />
attiva familiare e collettiva, i sessantenni<br />
<strong>di</strong> oggi sono ancora attivi e intraprendenti,<br />
in grado, in sostanza, <strong>di</strong><br />
apportare ancora il proprio contributo<br />
concreto, continuando ad essere (non<br />
un peso) una risorsa.<br />
Perché trascurare un simile potenziale?<br />
Co<strong>mb</strong>attere gli stereotipi tuttora connessi<br />
all’idea <strong>di</strong> ‘terza età’ e <strong>di</strong>ffondere<br />
la consapevolezza che gli anziani possono<br />
e devono costituire una vera e<br />
propria risorsa sono le ragioni per cui<br />
l’Unione Europea ha deciso <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />
il 2012 “Anno Europeo per un Invecchiamento<br />
attivo e la solidarietà fra<br />
le generazioni”.<br />
L’iniziativa, che si collega ai temi dei<br />
precedenti Anni europei del 2010 e<br />
del 2011 rispettivamente de<strong>di</strong>cati alla<br />
lotta alla povertà e alla promozione
TUTTE LE ETÀ<br />
del volontariato, intende favorire il raggiungimento<br />
<strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita tali da garantire<br />
il mantenimento nel contesto<br />
sociale delle persone ultra sessantenni,<br />
creando opportunità occupazionali<br />
e migliorando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
lavoro: in sostanza si vuole far sì che il<br />
crescente numero <strong>di</strong> anziani riesca a<br />
mantenersi in salute e a conservare il<br />
proprio ruolo nella società.<br />
Con il concetto <strong>di</strong> ‘invecchiamento attivo’,<br />
o active ageing, adottato alcuni<br />
anni fa dall’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale<br />
della Sanità, si propone una modalità<br />
<strong>di</strong> invecchiamento che ottimizza le<br />
possibilità <strong>di</strong> salute, partecipazione<br />
e sicurezza, garantendo la qualità<br />
della vita alle persone <strong>di</strong> questa fascia,<br />
riconoscendo loro la possibilità<br />
<strong>di</strong> sfruttare il proprio potenziale fisico,<br />
sociale e culturale. A questo scopo è<br />
necessario che i senior possano usufruire<br />
<strong>di</strong> cure e tutele, nonché <strong>di</strong> un<br />
red<strong>di</strong>to adeguato. Si tratta pertanto<br />
<strong>di</strong> un percorso con significativi impatti<br />
anche sul mondo del welfare e del<br />
lavoro, perché mantenere occupata<br />
BABy (S)BOOM<br />
In Italia fra il 1945 e il 1960 nacquero più <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> ba<strong>mb</strong>ini,<br />
livello mai superato in seguito. Lo stesso enorme aumento demografico<br />
si verificò nel resto dell’Europa con risvolti, anche economici,<br />
<strong>di</strong> grande rilievo e conseguenze importantissime in tutti i vari<br />
a<strong>mb</strong>iti della società. I figli del baby boom però, una volta raggiunta<br />
l’età fertile, inaugurarono la tendenza opposta, con un conseguente,<br />
progressivo calo delle nascite: ciò ha provocato un saldo negativo<br />
fra il numero degli appartenenti alla generazione del dopoguerra e<br />
alle generazioni successive, causando problemi <strong>di</strong> natura sociale ed<br />
economica e serie ripercussioni in tanti a<strong>mb</strong>iti.<br />
Oggi tutto il vecchio continente si trova ad affrontarne gli effetti: dal<br />
2012 la popolazione europea in età lavorativa inizierà a <strong>di</strong>minuire,<br />
mentre la fascia degli ultrasessantenni aumenterà ad un ritmo <strong>di</strong><br />
circa due milioni <strong>di</strong> persone l’anno.<br />
una forza lavoro che invecchia comporta<br />
sia la lotta alla <strong>di</strong>scriminazione<br />
fondata sull’età, sia l’adattamento dei<br />
sistemi <strong>di</strong> formazione.<br />
Con la sua iniziativa l’Unione Europea<br />
intende dunque co<strong>mb</strong>attere<br />
gli stereotipi sugli anziani e favorire<br />
il consolidarsi <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa cultura<br />
dell’invecchiamento. Si propone inoltre<br />
<strong>di</strong> pervenire alla definizione, fra gli<br />
Stati, <strong>di</strong> principi comuni in vari a<strong>mb</strong>iti,<br />
fra cui la promozione <strong>di</strong> adeguate politiche<br />
in materia <strong>di</strong> occupazione e <strong>di</strong><br />
solidarietà fra le generazioni.<br />
Anche se l’Unione Europea può svolgere<br />
un ruolo molto importante, la parte<br />
del leone dovranno farla i governi<br />
nazionali, regionali e locali, nonché le<br />
varie componenti della società civile.<br />
Per questo motivo il coor<strong>di</strong>namento<br />
nazionale delle attività che si svolgeranno<br />
nel 2012 è stato affidato a ciascun<br />
Paese. In Italia se ne occupa il<br />
Dipartimento per le Politiche della Famiglia<br />
della Presidenza del Consiglio<br />
dei Ministri, che farà da trait d’union<br />
fra le amministrazioni interessate e<br />
tutti gli altri soggetti coinvolti nella<br />
programmazione delle attività, invitandoli<br />
a pianificare campagne e attività.<br />
Le iniziative dell’Unione Europea per<br />
l’anno dell’invecchiamento attivo sono<br />
già in fase <strong>di</strong> avvio, come si può leggere<br />
nel sito de<strong>di</strong>cato al “2012”, anche<br />
in lingua italiana.<br />
Per promuovere e sostenere i vari<br />
progetti è stato stanziato un budget<br />
<strong>di</strong> circa 5 milioni <strong>di</strong> euro, che saranno<br />
utilizzati a livello europeo in particolare<br />
per la promozione <strong>di</strong> campagne <strong>di</strong><br />
comunicazione ed eventi. I progetti <strong>di</strong><br />
livello nazionale potranno invece essere<br />
finanziati con fon<strong>di</strong> già esistenti.<br />
L’appuntamento del 2012 costituisce<br />
un’occasione preziosa per affrontare<br />
i temi della <strong>di</strong>scriminazione fondata<br />
sull’età e ricercare soluzioni innovative<br />
alle sfide socio-economiche<br />
che una popolazione europea sempre<br />
più vecchia deve affrontare. Del resto<br />
ogni periodo della vita ha le sue particolarità<br />
e il suo ruolo nell’a<strong>mb</strong>ito del<br />
contesto sociale. È giunto il momento<br />
che anche ai senior venga riconosciuto<br />
il giusto spazio e che si affermi una<br />
cultura in grado <strong>di</strong> comprendere e affrontare<br />
l’esistenza <strong>di</strong> una società <strong>di</strong><br />
tutte le età.<br />
Troppi i nati durante il cosiddetto baby boom <strong>di</strong> fine secolo, mentre troppo pochi i loro figli.<br />
Risultato: uno squilibrio demografico dai drammatici effetti<br />
L’ingresso dei figli del baby boom nella terza età produrrà anche un<br />
ca<strong>mb</strong>iamento nelle caratteristiche <strong>di</strong> questa categoria <strong>di</strong> persone.<br />
Infatti, nonostante il concetto “anziano” continui ad essere spesso<br />
associato a malattie, <strong>di</strong>pendenza, all’esclusione dall’occupazione e<br />
dalla vita familiare e collettiva, chi raggiunge oggi la sesta decade<br />
dell’esistenza non si sente affatto da pantofole e giornale: è quasi<br />
sempre in ottima salute, ancora attivo e ricco <strong>di</strong> potenzialità.<br />
È alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> questa consapevolezza e alla valorizzazione<br />
delle risorse rappresentate dagli anziani che è orientata la decisione<br />
dell’Unione Europea <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare il 2012 Anno Europeo per un<br />
Invecchiamento Attivo e la solidarietà fra le generazioni. Un problema<br />
indubbiamente “occidentale” comunque, se consideriamo<br />
che a livello mon<strong>di</strong>ale la popolazione contnua invece a crescere,<br />
ed anche troppo.<br />
23
24<br />
<strong>Case</strong> a misura <strong>di</strong> anziano<br />
Senior in sicurezza<br />
La risposta domotica alla società che ca<strong>mb</strong>ia<br />
Le nuove tecnologie<br />
devono mettere al<br />
centro la persona,<br />
e l’anziano nello<br />
specifico. Vagliarne<br />
le esigenze caso<br />
per caso, stu<strong>di</strong>arne<br />
i comportamenti.<br />
Solo così la domotica<br />
potrà essere un<br />
aiuto prezioso per<br />
invecchiare bene<br />
È<br />
più un ‘sistema’ che un ‘prodotto’<br />
definito. Molteplicità<br />
<strong>di</strong> funzioni volte a migliorare<br />
autonomia e sicurezza delle<br />
persone. Queste le caratteristiche<br />
della domotica. La branca domestica<br />
della robotica rappresenta, assieme<br />
all’a<strong>mb</strong>ient intelligence, un obiettivo<br />
<strong>di</strong> ricerca e sviluppo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo<br />
termine nell’Unione Europea, USA e<br />
Giappone, avvalendosi <strong>di</strong> competenze<br />
multi<strong>di</strong>sciplinari che vanno dalla<br />
computer science alla microelettronica,<br />
dalla meccanica alla bioingegneria,<br />
dal design all’architettura fino<br />
alle scienze me<strong>di</strong>co-sociali, solo per<br />
citarne alcune. Ma la qualità della<br />
vita, specie per quel che riguarda il<br />
complesso mondo degli anziani, può<br />
fare un salto in avanti grazie esclusivamente<br />
alla domotica? Le inno-<br />
vazioni tecnologiche aiutano, certo,<br />
ma non bastano. Devono essere integrate<br />
con una visione globale della<br />
persona, delle sue esigenze e delle<br />
caratteristiche dell’a<strong>mb</strong>iente in cui<br />
vive. In caso contrario si rischierebbe<br />
<strong>di</strong> complicare la vita se venissero<br />
aggiunti erroneamente elementi<br />
tecnologici alla propria casa, magari<br />
<strong>di</strong>fficili da gestire, senza uno stu<strong>di</strong>o<br />
accurato, persona per persona, delle<br />
sue reali necessità.<br />
Per questo motivo è importante creare<br />
uno ‘scenario domotico’, dove<br />
l’a<strong>mb</strong>iente casa sarà caratterizzato<br />
da una presenza tecnologica integrata,<br />
ma non intrusiva (computer<br />
<strong>di</strong>sappearing), in grado <strong>di</strong> percepire<br />
grazie a sensori multimodali non<br />
solo lo stato dell’a<strong>mb</strong>iente ma anche<br />
dell’utente e dei suoi effettivi bisogni
(sensitive). Automazione dei serramenti,<br />
comfort, sicurezza a<strong>mb</strong>ientale<br />
e della persona, comunicazione rappresentano<br />
le funzioni principali della<br />
domotica <strong>di</strong> oggi.<br />
L’obiettivo della centralità della persona<br />
viene raggiunto attraverso un<br />
flusso informativo basato su intranet<br />
e Wi-Fi per il controllo e l’automazione<br />
locale e l’utilizzazione <strong>di</strong> tecnologie<br />
web based per la gestione remota<br />
e l’integrazione con servizi esterni<br />
dall’e-commerce all’e-care. In questo<br />
quadro, dove l’uomo è posto al centro<br />
dello sviluppo tecnologico, si impongono<br />
alcune riflessioni sull’impatto <strong>di</strong><br />
questi sviluppi tecnologici nei servizi<br />
sanitari e sociali.<br />
La domotica e i senior<br />
A partire dagli anni ’90, i principali<br />
mutamenti demografici hanno riguardato<br />
alcune mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali<br />
nella composizione della popolazione<br />
e dei nuclei familiari. La riduzione della<br />
<strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a della famiglia,<br />
l’invecchiamento della popolazione<br />
costituiscono alcuni dei lineamenti<br />
essenziali delle recenti mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />
L’impatto <strong>di</strong> tali tendenze sui modelli<br />
<strong>di</strong> consumo comporta l’avvicendarsi<br />
<strong>di</strong> nuovi stili <strong>di</strong> vita dei consumatori,<br />
nei cui confronti, l’offerta industriale<br />
deve adeguarsi.<br />
I nuovi bisogni <strong>di</strong> qualità e funzionalità<br />
investono in<strong>di</strong>rettamente sia l’offerta<br />
<strong>di</strong> sistemi tecnologici per l’abitazione<br />
che l’offerta del bene casa, entra<strong>mb</strong>i<br />
impegnati in un processo <strong>di</strong> ‘rivitalizzazione’<br />
del ciclo <strong>di</strong> vita dei prodotti.<br />
L’Italia, con una velocità <strong>di</strong> invecchiamento<br />
seconda solamente a quella<br />
del Giappone, deve per forza confrontarsi<br />
con nuovi modelli <strong>di</strong> consumo<br />
e pensare a un sistema sociosanitario<br />
maggiormente innovativo.<br />
Non necessariamente anzianità coincide<br />
con malattia , <strong>di</strong>sabilità o emarginazione<br />
sociale ma certamente<br />
l’invecchiamento della popolazione<br />
solleva problemi notevoli sul piano<br />
dell’assistenza.<br />
Da qui l’esigenza <strong>di</strong> ideare nuovi modelli<br />
per i servizi <strong>di</strong> telesoccorso e <strong>di</strong><br />
teleassistenza a cui le tecnologie della<br />
domotica integrate nelle strutture<br />
sociosanitarie possono contribuire<br />
sostanzialmente. L’obiettivo è il contenimento<br />
dei costi per una vasta fascia<br />
<strong>di</strong> popolazione.<br />
Domotica e e-care<br />
Come noto la spesa sanitaria nei<br />
Paesi più avanzati sta raggiungendo<br />
valori elevati che sollecitano ovunque<br />
riflessioni per in<strong>di</strong>viduare modelli<br />
innovativi <strong>di</strong> erogazione dei servizi.<br />
Consentire da un lato il mantenimento<br />
e il miglioramento dell’efficienza<br />
dell’intervento, e dall’altro lato rispettare<br />
il quadro <strong>di</strong> compatibilità fra risorse<br />
<strong>di</strong>sponibili e bisogni evitando<br />
<strong>di</strong> creare situazioni <strong>di</strong> non sostenibilità<br />
con grave danno delle fasce <strong>di</strong><br />
utenza debole. Questa è la sfida >><br />
QUANDO ANCHE LA MAGLIETTA<br />
DIVENTA DOMOTICA<br />
Tecnologia<br />
e design<br />
aiutano<br />
a vivere meglio,<br />
e <strong>di</strong>ventano<br />
strumenti<br />
<strong>di</strong> autonomia<br />
<strong>Assistenza</strong> domiciliare e nuove tecnologie devono<br />
andare <strong>di</strong> pari passo. Ecco un nuovo Contact Center<br />
in grado <strong>di</strong> aiutare persone <strong>di</strong>sabili e anziani<br />
Da un anno a questa parte tremila citta<strong>di</strong>ni anziani e <strong>di</strong>sabili residenti su tutto<br />
il territorio provinciale <strong>di</strong> Trento possono usufruire <strong>di</strong> numerosi vantaggi. La Provincia<br />
trentina insieme alla Fondazione Bruno Kessler e i comprensori Bassa Valsugana<br />
e Tesino hanno proposto un sistema <strong>di</strong> telesoccorso in grado <strong>di</strong> offrire servizi senza<br />
precedenti agli utenti.<br />
Si tratta <strong>di</strong> una sperimentazione propedeutica <strong>di</strong> un sistema per lo sviluppo dei servizi<br />
e dell’assistenza <strong>di</strong> anziani e <strong>di</strong>sabili, su piattaforma <strong>di</strong>gitale, che mira a rinnovare l’attuale<br />
call center <strong>di</strong> telesoccorso e <strong>di</strong> telecontrollo utilizzato da oltre 1300 utenti anziani<br />
che vivono in carico ai servizi socio assistenziali. Lo scopo è quello <strong>di</strong> una maggiore<br />
assistenza agli utenti grazie all’introduzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi domotici e nuovi servizi domiciliari<br />
erogabili per via telematica.<br />
La Fondazione Bruno Kesler, inoltre, ha introdotto un’innovazione tecnologica davvero<br />
interessante: la ‘maglietta domotica’ in grado <strong>di</strong> registrare i parametri fisiologici della<br />
persona assistita. Il progetto, molto innovativo, utilizza la tecnologia come strumento<br />
avanzato <strong>di</strong> inclusione sociale. La maglietta attraverso sensori consente il monitoraggio<br />
<strong>di</strong> parametri vitali quali elettrocar<strong>di</strong>ogramma,<br />
respiro, movimento e<br />
postura. I segnali vengono trasmessi a<br />
un modulo elettronico portatile, sono<br />
memorizzati su una memory card e<br />
possono essere inviati a un calcolatore<br />
esterno, al me<strong>di</strong>co curante o al<br />
proprio car<strong>di</strong>ologo, attraverso collegamento<br />
wireless bluetooth.<br />
25
26<br />
<strong>Case</strong> a misura <strong>di</strong> anziano<br />
>><br />
Dal bagno al letto,<br />
in casa come nelle struture<br />
assistenziali: l’hi-tech e<br />
il design aiutano a vivere<br />
meglio, e in sicurezza<br />
più importante che deve raccogliere<br />
il settore socio-assistenziale. Solo<br />
negli USA per esempio la spesa sanitaria<br />
è arrivata al 13% del PIL.<br />
Tale crescita, se si escludono i farmaci,<br />
non è legata tanto ai costi inerenti<br />
gli interventi più impegnativi in fase<br />
acuta, quanto alle risorse richieste<br />
per la gestione delle cronicità e delle<br />
relative <strong>di</strong>sabilità. Una situazione che<br />
si è andata sviluppando negli ultimi<br />
anni per il concorso <strong>di</strong> alcuni fattori:<br />
l’invecchiamento della popolazione, i<br />
progressi stessi della me<strong>di</strong>cina che<br />
consentono la sopravvivenza anche<br />
a valle <strong>di</strong> lesioni o malattie un tempo<br />
letali, l’aumento delle aspettative in<br />
un quadro <strong>di</strong> solidarietà sociale.<br />
In questo scenario, i maggiori vantaggi<br />
derivanti dall’uso <strong>di</strong> sistemi<br />
integrati <strong>di</strong> domotica e a<strong>mb</strong>ient intelligence<br />
riguardano un elevato livello<br />
<strong>di</strong> sicurezza, controllo dell’abitazione<br />
e possono migliorare in modo significativo<br />
la qualità della vita, utilizzando<br />
le facili interfacce rese <strong>di</strong>sponibili dai<br />
sistemi intelligenti, riuscendo a gestire<br />
la propria abitazione e le apparecchiature<br />
presenti in un modo che non<br />
sarebbe <strong>di</strong>versamente possibile.<br />
Come può l’utente agire <strong>di</strong>rettamente<br />
all’interno <strong>di</strong> una casa domotica?<br />
Una delle funzionalità più importanti,<br />
ad esempio, è legata all’utilizzo <strong>di</strong> un<br />
normale telefono con menù in sintesi<br />
vocale, consolle dotata <strong>di</strong> microfono<br />
e altoparlante, tastiera Braille<br />
collegata a un personal computer e<br />
<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> riconoscimento vocale,<br />
fino ai sensori personalizzati in grado<br />
<strong>di</strong> rilevare le intenzioni <strong>di</strong> soggetti<br />
con gravissime <strong>di</strong>sabilità.<br />
Rientrano in questi <strong>di</strong>spositivi, per<br />
esempio, i modernissimi sistemi<br />
Computer Brain Interface capaci <strong>di</strong><br />
rilevare la volontà del soggetto <strong>di</strong>rettamente<br />
da segnali cerebrali.<br />
Nell’Home Care la connessione bi<strong>di</strong>rezionale<br />
e multimodale dell’im-<br />
NOVITà HI-TECH AL sErVIzIO DEGLI ANzIANI<br />
Intervista a Romina Panella, brand manager <strong>di</strong> Easydom,<br />
azienda lo<strong>mb</strong>arda leader nel settore della domotica<br />
La domotica si è trasformata da<br />
espressione <strong>di</strong> lusso, <strong>di</strong> status sy<strong>mb</strong>ol,<br />
a strumento utile e, per alcuni soggetti, necessario<br />
nell’espletare alcune attività della<br />
vita quoti<strong>di</strong>ana, sempre in prospettiva <strong>di</strong> un<br />
continuo e costante miglioramento del rapporto<br />
con l’a<strong>mb</strong>iente circostante e con la<br />
propria casa. Ma quali sono le <strong>di</strong>rezioni e le<br />
prospettive <strong>di</strong> questa importante branca della<br />
robotica?<br />
“La domotica dovrà <strong>di</strong>alogare con la rete <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stribuzione dell’energia, monitorando il consumo<br />
in modo continuo e costante, e la rete,<br />
<strong>di</strong> conseguenza, dovrà imparare a gestire e<br />
ri<strong>di</strong>stribuire i surplus <strong>di</strong> energia prodotti da<br />
questi impianti autonomi. Dialogo, integrazione<br />
e interconnessione sono le parole d’or<strong>di</strong>ne<br />
del futuro.”
pianto domestico con l’esterno (internet/linee<br />
ISDN/ADSL), integrato<br />
da <strong>di</strong>spositivi specifici low cost,<br />
permette <strong>di</strong> monitorare a <strong>di</strong>stanza<br />
da parte <strong>di</strong> un centro specializzato lo<br />
stato del soggetto, rilevare eventuali<br />
parametri fisiologici per un controllo<br />
continuo dell’evoluzione dello stato<br />
<strong>di</strong> salute, svolgere attività <strong>di</strong> assistenza<br />
e consulto, fornire consigli e<br />
intervenire rapidamente in situazioni<br />
<strong>di</strong> emergenza.<br />
In a<strong>mb</strong>ito sanitario e <strong>di</strong> assistenza<br />
per anziani, l’home care avrà un ruolo<br />
sempre più rilevante in riferimento anche<br />
alle linee guida del Piano Sanitario<br />
Nazionale che prevede <strong>di</strong> “creare<br />
una rete integrata <strong>di</strong> servizi sanitari e<br />
sociali per l’assistenza ai malati cronici,<br />
agli anziani e ai <strong>di</strong>sabili”.<br />
I settori che già oggi si prevedono<br />
<strong>di</strong> grande interesse per la domotica<br />
sono fra gli altri: la deospedalizzazione<br />
precoce e riduzione dei ricoveri<br />
per le patologie croniche riducendo<br />
gli elevati costi <strong>di</strong> ospedalizzazione; il<br />
recupero funzionale e riabilitazione a<br />
domicilio per limitazioni motorie; ser-<br />
L’integrazione delle tecnologie per rendere<br />
le case più efficienti stenta a decollare nel<br />
mercato italiano. I dati sono chiari. “Secondo<br />
Assodomotica – evidenzia la Panella – c’è un<br />
interesse poco <strong>di</strong>ffuso fra i residenti a migliorare<br />
le proprie abitazioni, nonostante dal<br />
2005 si noti un incremento della presenza <strong>di</strong><br />
impianti domotici. Il trend <strong>di</strong> crescita italiano<br />
per il 2012 è ben al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> quello internazionale:<br />
si prevede che in Italia nel 2012 circa<br />
il 10% delle abitazioni nuove o ristrutturate<br />
sarà dotato <strong>di</strong> un sistema domotico. Un risultato<br />
ritenuto non sod<strong>di</strong>sfacente dall’associazione,<br />
soprattutto perché non in linea con il<br />
trend <strong>di</strong> crescita del mercato internazionale,<br />
stimato intorno al 30%.”<br />
In Italia la cultura della casa intelligente tarda<br />
a decollare: nel 2008, sono stati realizzati<br />
appena 26.500 impianti domotici, per un fatturato<br />
<strong>di</strong> 106 milioni <strong>di</strong> euro.<br />
“Attualmente, circa il 90% degli impianti viene<br />
installato in abitazioni nuove o sottoposte<br />
a ristrutturazione e solo il 10% in case già<br />
vizi per gli utenti anziani (affetti<br />
da limitazioni sensoriali e motorie)<br />
con riduzione dei ricoveri in<br />
strutture assistenziali de<strong>di</strong>cate;<br />
e servizi domiciliari integrati <strong>di</strong><br />
teleme<strong>di</strong>cina, tele<strong>di</strong>agnosi, telemonitoraggio,<br />
teleconsulto e<br />
teleriabilitazione.<br />
Tra le soluzioni tecnologiche<br />
che permettono <strong>di</strong> organizzare<br />
un’abitazione a misura d’anziani<br />
le principali sono: le tapparelle<br />
automatiche, ossia l’applicazione<br />
<strong>di</strong> un motorino alle<br />
tapparelle delle finestre che<br />
consente <strong>di</strong> alzarle e abbassarle<br />
tenendo premuto un pulsante;<br />
il montascale elettrico, ovvero una<br />
pedana o una poltrona fissata alla<br />
rampa delle scale che permette <strong>di</strong><br />
salire e <strong>di</strong> scendere stando seduti;<br />
il sollevatore per la vasca da bagno,<br />
un seggiolino posto all’interno della<br />
vasca che con un telecomando si<br />
alza e si abbassa; il letto elettrico,<br />
con le sponde a scomparsa, senza<br />
gli spigoli e dotato <strong>di</strong> un motore che<br />
permette <strong>di</strong> regolarne l’altezza con<br />
esistenti. Un dato che rivela come l’acquisto<br />
e l’installazione <strong>di</strong> tali impianti sia una preoccupazione<br />
più dei costruttori che dell’utente<br />
finale. A fare da traino per il settore sono e<br />
saranno, almeno per il momento, gli interventi<br />
domotici legati agli impianti <strong>di</strong> sicurezza,<br />
tema verso il quale l’interessamento degli<br />
italiani (al 40%) si è rivelato superiore alla<br />
me<strong>di</strong>a europea. L’altra applicazione trainante<br />
è la gestione del comfort a<strong>mb</strong>ientale,<br />
intesa come strumento <strong>di</strong> risparmio<br />
energetico. Le tecnologie domotiche,<br />
per avere un maggiore riscontro <strong>di</strong><br />
mercato, necessitano <strong>di</strong> una maggiore<br />
pubblicizzazione sui mass me<strong>di</strong>a e<br />
<strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffusione capillare. Bisogna<br />
rassicurare il cliente sulle potenzialità<br />
<strong>di</strong> un investimento come questo:<br />
spendere qualcosa in più all’atto della<br />
progettazione dell’impianto permette<br />
<strong>di</strong> risparmiare sulla bolletta dell’energia<br />
elettrica e <strong>di</strong> essere più consapevoli<br />
dell’impatto a<strong>mb</strong>ientale.”<br />
un pulsante; il videocitofono che<br />
consente <strong>di</strong> rispondere e <strong>di</strong> vedere<br />
con chi si sta parlando. Quest’ultimo<br />
può essere installato in tutte le<br />
stanze e permette <strong>di</strong> aprire la porta<br />
<strong>di</strong> casa senza scomodarsi. Infine ci<br />
sono i coman<strong>di</strong> vocali grazie ai quali<br />
basta usare la voce per attivare tutte<br />
le apparecchiature elettriche ed<br />
elettroniche che sono in casa.<br />
ezio.petrillo@areasenior.it<br />
La cultura domotica è ra<strong>di</strong>cata più nella<br />
mentalità del nord Europa che da altre parti,<br />
come in Spagna o negli Stati Uniti. “Il consumo<br />
responsabile dell’energia e la cultura<br />
del monitoraggio dei consumi – conclude la<br />
Panella – è molto più evoluta che nel nostro<br />
territorio, dove solo ora il citta<strong>di</strong>no tende a<br />
voler essere più consapevole delle proprie<br />
azioni sull’a<strong>mb</strong>iente.”<br />
27
28<br />
ALZHEIMER<br />
Gli anziani malati<br />
<strong>di</strong> Alzheimer rischiano<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare come i loro<br />
ricor<strong>di</strong>. La memoria<br />
che man mano<br />
li abbandona è la metafora<br />
<strong>di</strong> un’assistenza<br />
non sempre adeguata<br />
alle situazioni più critiche<br />
Fare i conti con l’invecchiamento<br />
della popolazione vuol<br />
<strong>di</strong>re anche affrontare i <strong>di</strong>sagi<br />
e le malattie che ne possono<br />
derivare. Non a caso la Malattia <strong>di</strong><br />
Alzheimer è stata definita epidemia<br />
silente del terzo millennio. Si stima<br />
che entro trenta-quarant’anni la <strong>di</strong>ffusione<br />
della patologia possa ad<strong>di</strong>rittura<br />
triplicare. L’Europa è il Continente<br />
più a rischio, evidentemente. Più alti<br />
sono i tassi <strong>di</strong> invecchiamento, infatti,<br />
maggiore è il rischio <strong>di</strong> ammalarsi.<br />
Le cifre <strong>di</strong>cono che nel Vecchio<br />
Continente il numero degli ammalati<br />
aumenterà del 43% nel 2020 e del<br />
100% nel 2040. In Italia si registrano<br />
circa 600mila anziani affetti dal morbo.<br />
Costi e assistenza rappresentano<br />
le note dolenti. Le informazioni più<br />
aggiornate ci vengono dal rapporto<br />
Svanire<br />
lentamente<br />
sulla non autosufficienza presentato<br />
nel luglio scorso dal Ministero della<br />
Sanità e da una ricerca Censis del<br />
2007 che pur non essendo recentissima<br />
ci dà comunque un or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> grandezza delle cifre <strong>di</strong> cui stiamo<br />
parlando. Secondo il Rapporto 2010<br />
sulla non autosufficienza pubblicato<br />
dal Ministero della Salute, in Italia il<br />
maggior carico assistenziale ricade<br />
sulla famiglia perché, rispetto all’Europa,<br />
sono meno <strong>di</strong>ffusi i servizi <strong>di</strong> assistenza<br />
domiciliare (4,9% rispetto al<br />
13% dell’Europa) e residenziale (3%<br />
rispetto al 6-8% dell’Europa). Secondo<br />
i dati Censis 2007, si è calcolato<br />
che nel nostro Paese tra costi <strong>di</strong>retti<br />
(cioè spese sostenute per l’acquisto<br />
<strong>di</strong> beni e servizi) e costi in<strong>di</strong>retti (cioè<br />
risorse sottratte all’attività produttiva<br />
relative sia al malato sia a chi lo assi-<br />
ste) il costo me<strong>di</strong>o annuo per paziente<br />
affetto da Alzheimer è pari a circa<br />
60mila euro.<br />
La famiglia e l’assistenza sociale, nel<br />
Bel Paese, sono fattori determinanti<br />
per affrontare questo tipo <strong>di</strong> malattia.<br />
Oltre 9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro vengono<br />
spesi per retribuire gli assistenti de<strong>di</strong>cati<br />
ai malati con demenza. Oltre ai<br />
600.000 casi <strong>di</strong> Alzheimer nel nostro<br />
Paese (oltre un milione se si considerano<br />
le altre demenze), ogni anno<br />
si aggiungono almeno 80.000 nuovi<br />
ammalati. La carenza endemica<br />
<strong>di</strong> strutture adeguate alla vita degli<br />
anziani non favorisce, <strong>di</strong> certo, una<br />
situazione già <strong>di</strong> per sé drammatica.<br />
Peggio ancora quando una persona<br />
a noi cara scompare. Persa magari<br />
nel buio della sua mente e dei luoghi<br />
in cui fugge. Ogni <strong>di</strong>eci adulti <strong>di</strong> cui
viene denunciata la scomparsa, uno<br />
è un malato <strong>di</strong> Alzheimer o <strong>di</strong> altre<br />
forme <strong>di</strong> demenza senile. Luisa Bartorelli,<br />
geriatra e Presidente dell’associazione<br />
Alzheimer Uniti <strong>di</strong> Roma,<br />
parla ormai <strong>di</strong> emergenza sociale<br />
senza mezzi termini. “Il problema Alzheimer<br />
è forse anche più allarmante<br />
<strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>cono le cifre ufficiali.<br />
In otto casi su <strong>di</strong>eci, infatti, il motivo<br />
della scomparsa non viene specificato<br />
nelle denunce.”<br />
Il balzo in avanti della malattia e dei<br />
casi <strong>di</strong> persone scomparse, negli<br />
ultimi anni, è sconcertante. Nell’ultimo<br />
trentennio del secolo le denunce<br />
oscillavano attorno alle poche<br />
decine, mentre negli ultimi tre anni<br />
hanno superato <strong>di</strong> scatto il centinaio.<br />
Insomma sei malati <strong>di</strong> Alzheimer<br />
su <strong>di</strong>eci ‘fuggono’ almeno una volta.<br />
La causa è il wandering, una sorta<br />
<strong>di</strong> vagabondaggio compulsivo generato<br />
dal morbo. Le storie dei parenti<br />
dei malati raccontano <strong>di</strong> una<br />
vita all’insegna dell’angoscia. Basta<br />
un attimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sattenzione e un tuo<br />
caro non c’è più. Perso come in un<br />
labirinto oscuro che se lo porta via. E<br />
come testimoniano in molti “nessuno<br />
ti aiuta, le poche strutture costano<br />
migliaia <strong>di</strong> euro e se<strong>mb</strong>rano brutte<br />
prigioni. Io ho lasciato tutto per fare<br />
la sorvegliante <strong>di</strong> papà, ma sono<br />
scelte che si pagano”. Le ‘fughe’ dei<br />
malati sono, a loro modo, una reazione<br />
vitale, una metafora, un tentativo<br />
<strong>di</strong> allontanare la sofferenza.<br />
Le contromisure? A Roma è stato<br />
presentato il “Progetto Diogene”, una<br />
sorta <strong>di</strong> sperimentazione <strong>di</strong> una vi- >><br />
L’ORIGINE DELLA MALATTIA E I COSTI SOCIALI<br />
La malattia <strong>di</strong> Alzheimer è stata descritta<br />
per la prima volta nel 1906<br />
dal neuropatologo Alois Alzheimer (1863-<br />
1915). Fu durante la Convenzione psichiatrica<br />
<strong>di</strong> Tubingen che Alzheimer presentò il<br />
caso <strong>di</strong> una donna <strong>di</strong> 51 anni affetta da una<br />
sconosciuta forma <strong>di</strong> demenza.<br />
Soltanto nel 1910 la malattia ebbe un nome.<br />
Fu quando Emil Kraepelin, il più famoso<br />
psichiatra <strong>di</strong> lingua tedesca dell’epoca,<br />
ripubblicò il suo trattato “Psichiatria”, nel<br />
quale definiva una nuova forma <strong>di</strong> demenza<br />
scoperta da Alzheimer, chiamandola appunto<br />
malattia <strong>di</strong> Alzheimer.<br />
Oggi nel mondo sono colpiti almeno 26 milioni<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui, oltre 6 milioni in Europa;<br />
numeri destinati a raddoppiarsi nei prossimi<br />
10-15 anni. I malati hanno problemi<br />
complessi per la cui soluzione, seppure<br />
parziale, è necessaria l’attività coor<strong>di</strong>nata<br />
<strong>di</strong> specialisti me<strong>di</strong>ci, parame<strong>di</strong>ci e operatori<br />
socio-assistenziali. Sotto il profilo sanitario,<br />
il problema fondamentale è che dell’Alzheimer<br />
non si conoscono appieno le cause.<br />
Si tratta <strong>di</strong> una patologia degenerativa del<br />
sistema nervoso centrale caratterizzata da<br />
un progressivo e irreversibile declino cognitivo<br />
e funzionale oltre che da anomalie del<br />
comportamento.<br />
Le possibilità <strong>di</strong> esserne colpiti aumentano<br />
con l’età: da meno del 2% tra i 65 e i 69<br />
anni, fino al 5% a 75-79 anni, al 20% tra<br />
85 e 89 anni, a oltre il 30% dopo i 90 anni.<br />
Rarissimamente, forse in un centinaio <strong>di</strong> casi<br />
in tutto il mondo, è ere<strong>di</strong>taria. Ricerche per<br />
terapie efficaci sono tuttora in corso. Gli unici<br />
farmaci in commercio, infatti, sono capaci<br />
solo <strong>di</strong> rallentare l’evoluzione e i sintomi della<br />
malattia, non agendo però sulle cause.<br />
Sul piano socio-economico, il problema è<br />
che la malattia colpisce soggetti anche in<br />
età presenile rendendoli, a volte totalmente,<br />
non autosufficienti, e peggiorando così la<br />
qualità delle vite loro e dei familiari. Gestire<br />
meglio le invali<strong>di</strong>tà e limitare i costi<br />
connessi può essere un obiettivo comune<br />
della ricerca, sia degli operatori del settore<br />
socio-assistenziale che dei gestori delle<br />
residenze per anziani. Prevenire per quanto<br />
possibile, o contenere, il danno delle complicanze,<br />
quando esse si sono già manifestate<br />
è fondamentale per convivere con il<br />
morbo. La ricerca clinica, dunque, dovrebbe<br />
basarsi principalmente su cause scatenanti,<br />
<strong>di</strong>agnosi precoci, terapie qualificate, riabilitazione,<br />
risanamento a<strong>mb</strong>ientale, informazione<br />
sanitaria.<br />
Per quel che riguarda i costi della malattia,<br />
le cifre messe in evidenza nell’ultimo<br />
Rapporto Mon<strong>di</strong>ale Alzheimer spaventano i<br />
governi <strong>di</strong> tutto il mondo. 604 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
dollari, cifra che rappresenta circa l’1% del<br />
prodotto mon<strong>di</strong>ale lordo, è la somma dei<br />
costi sociali, sanitari, e assistenziali che<br />
porta con sé il morbo. In sostanza, se la<br />
cura della demenza fosse una nazione, sarebbe<br />
la <strong>di</strong>ciottesima al mondo per valore<br />
economico e se fosse una grande azienda<br />
sarebbe iscritta nella lista delle compagnie<br />
più gran<strong>di</strong> del mondo prima <strong>di</strong> Wal-Mart<br />
(che fattura 414 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari) e della<br />
Exxon Mobil (che fattura 311 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
dollari).<br />
Il Rapporto raccomanda innanzitutto che,<br />
date le <strong>di</strong>mensioni straor<strong>di</strong>narie del problema,<br />
l’Alzheimer entri nell’agenda politica del<br />
G-20 e del G-8. Sarebbero in<strong>di</strong>spensabili tre<br />
punti. Sviluppare piani nazionali per affrontare<br />
le conseguenze sociali<br />
e sanitarie della malattia.<br />
Aumentare le risorse economiche<br />
per la ricerca e realizzare<br />
politiche e piani per<br />
l’assistenza a lungo termine<br />
concentrati sul sostegno alle<br />
famiglie e sulla protezione<br />
sociale delle persone fragili<br />
malate <strong>di</strong> Alzheimer.<br />
Nella foto: Il confronto tra un<br />
cervello sano e uno malato<br />
<strong>di</strong> Alzheimer.<br />
29
30<br />
ALZHEIMER<br />
Oltre 9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />
vengono spesi per<br />
retribuire gli assistenti<br />
de<strong>di</strong>cati ai malati<br />
con demenza<br />
>><br />
gilanza satellitare su cinquanta malati<br />
a rischio scomparsa. Uno strumento,<br />
però, che necessita <strong>di</strong> sponsor adeguati.<br />
Il Commissario straor<strong>di</strong>nario<br />
per le persone scomparse, Michele<br />
Penta, sta allestendo un registro elettronico<br />
degli scomparsi, il Risc, che<br />
comprenderà anche i dettagli forniti<br />
in anticipo delle famiglie <strong>di</strong> quelle<br />
persone a rischio. Non sarebbe inopportuno,<br />
inoltre, pensare a un corso<br />
professionale per i poliziotti. Spesso<br />
il ritrovamento è tempestoso, lo sperduto<br />
è spaventato, aggressivo, così<br />
come la malattia che lo ha colpito.<br />
L’Alzheimer è crudele e beffardo.<br />
Rosicchia prima i ricor<strong>di</strong> più recenti,<br />
così il malato pio<strong>mb</strong>a in un a<strong>mb</strong>iente<br />
sconosciuto, minaccioso, circondato<br />
da presenze inspiegabili e ostili. È a<br />
quel punto che ci si mette in cerca<br />
<strong>di</strong> quello che nella mente è ancora<br />
riconoscibile e rassicurante: la casa<br />
<strong>di</strong> un tempo, la scuola, il bar frequentato<br />
da giovane. Sono più viaggi nel<br />
tempo che nello spazio. L’ora critica,<br />
quella a rischio scomparsa, è quasi<br />
sempre il tramonto. Tre casi su quattro,<br />
per fortuna, finiscono felicemente<br />
perché i parenti hanno l’ intuizione<br />
giusta. Sono loro infatti, il più delle<br />
volte, a cercare i parenti prima ancora<br />
<strong>di</strong> avvertire la polizia. Un anziano,<br />
ad esempio, è stato ritrovato davanti<br />
TECNICHE PER RICORDARE<br />
Nella foto: la scomparsa dei malati rappresenta<br />
la conseguenza più nefasta del morbo<br />
La progressiva scomparsa dei ricor<strong>di</strong> è una delle paure principali che affliggono il<br />
mondo degli anziani. Oltre ai casi patologici veri e propri come il morbo <strong>di</strong> Alzheimer,<br />
esiste il fattore tempo che inevitabilmente contribuisce a erodere pian piano la capacità <strong>di</strong><br />
elaborare ragionamenti complessi. Secondo alcuni neurologi riuniti nel National Institutes<br />
of Health è certo che in molti in<strong>di</strong>vidui la memoria inizia a peggiorare già dalla mezza età,<br />
anche se parecchi mantengono prestazioni inalterate. Un declino che non è inevitabile. Un<br />
dato però è incontrovertibile. Con l’età i neuroni <strong>di</strong>minuiscono, le loro connessioni si sfibrano,<br />
la corteccia si assottiglia e spesso compaiono minuscoli ictus. Non è sempre detto però che<br />
a più danni corrispondono minori facoltà mnemoniche. “La memoria <strong>di</strong>pende da un insieme<br />
<strong>di</strong> strutture che hanno alterazioni complesse. Essa si può stimolare in molti mo<strong>di</strong>, ma non si<br />
registra una teoria scientifica compiuta alla base. Si va per tentativi, in sostanza.” Parole <strong>di</strong><br />
Alessandro Treves, neuroscienziato alla Sissa <strong>di</strong> Trieste.<br />
Ci sono alcuni fattori grazie ai quali determinati soggetti risentono meno dell’età rispetto ad<br />
altri. Chi vive in a<strong>mb</strong>ienti ricchi <strong>di</strong> stimoli intellettivi, cura la <strong>di</strong>eta, la forma fisica e la vita<br />
sociale, è meno soggetto al declino fisiologico. In sostanza, l’attività intellettiva per il cervello<br />
è un po’ come l’attività fisica per il corpo.<br />
Vari stu<strong>di</strong> hanno confermato che la vita <strong>di</strong> relazione protegge la memoria, oltre a una capacità<br />
<strong>di</strong> saper utilizzare al meglio le facoltà <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone rafforzando quei meccanismi che ci<br />
consentono <strong>di</strong> recuperare e archiviare le informazioni. In questa <strong>di</strong>rezione va “Alleniamo la<br />
memoria”, un progetto per i modenesi da 55 anni in su, promosso da Mirco Neri, docente <strong>di</strong><br />
geriatria all’Università <strong>di</strong> Modena e Reggio Emilia. “Con lezioni, esercizi a casa, attività in un<br />
parco, insegniamo a rafforzare la memoria – ha spiegato Neri –. Per esempio associando un<br />
vocabolo ad altri affini per significato o per iniziale, o imparando una poesia, tentando <strong>di</strong> unire<br />
elementi verbali e visivi al piacere del benessere fisico. Sono stati verificati miglioramenti non<br />
solo nei test ma anche nella vita quoti<strong>di</strong>ana.”<br />
Bocciati invece i brain training con esercizi e giochi al computer. Secondo uno stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>pendente<br />
su Nature essi migliorano l’abilità nello specifico esercizio che si svolge, ma non<br />
le capacità mnemoniche o cognitive più generali. In pratica si migliora la memoria a breve<br />
termine, ma a spese <strong>di</strong> quella a lungo termine. Si velocizza l’esecuzione <strong>di</strong> un compito, perdendo<br />
però in accuratezza.
al portone della casa dei genitori ormai<br />
morti da decenni; un altro davanti<br />
alla saracinesca del suo vecchio fornaio,<br />
dove aspettava <strong>di</strong> “comperare il<br />
pane”; in un altro caso, l’arrivo <strong>di</strong> un<br />
pacco <strong>di</strong> multe ha svelato ai figli che<br />
ogni giorno il loro padre malato gui-<br />
I PROGETTI PER ASSISTERE<br />
Una risposta concreta al bisogno primario <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong><br />
chi soffre e <strong>di</strong> chi assiste. In questa <strong>di</strong>rezione la Federazione<br />
Alzheimer ha realizzato, in collaborazione con l’Istituto <strong>di</strong> Ricerche<br />
Farmacologiche Mario Negri <strong>di</strong> Milano, il primo censimento delle<br />
strutture <strong>di</strong> cura e assistenza per le persone con demenza in Lo<strong>mb</strong>ar<strong>di</strong>a.<br />
Per la famiglia del malato, in particolare, <strong>di</strong>venta sempre più complicato<br />
<strong>di</strong>stricarsi nella giungla dei servizi e della burocrazia che gravitano<br />
intorno all’Alzheimer.<br />
Non è semplice orientarsi tra centri <strong>di</strong>urni, assistenza domiciliare,<br />
assistenza sociale, case <strong>di</strong> riposo, RSA, istituti <strong>di</strong> lungodegenza, tutti<br />
servizi che dovrebbero offrire un supporto o una soluzione ai bisogni<br />
del malato e della famiglia quando le terapie farmacologiche non sono<br />
più in grado <strong>di</strong> funzionare, nelle fasi avanzate della malattia o quando<br />
compaiono <strong>di</strong>sturbi del comportamento che rendono particolarmente<br />
impegnativo e stressante il lavoro <strong>di</strong> assistenza.<br />
Oggi, grazie al progetto censimento, anche on-line è possibile consultare<br />
informazioni strutturate e <strong>di</strong> facile accesso sui servizi e le<br />
strutture presenti nella Regione lo<strong>mb</strong>arda.<br />
Il progetto è nato per volontà della Federazione Alzheimer, e si propone<br />
come base concreta <strong>di</strong> collaborazione con le istituzioni sanitarie<br />
dava da Milano a Lo<strong>di</strong> senza motivo<br />
e senza pagare il pedaggio dell’autostrada.<br />
Troppo spesso invece le<br />
tracce si perdono. Per questo, come<br />
sostengono i dottori, conoscere la<br />
biografia dello scomparso sarebbe<br />
preziosissimo. Un uomo, ad esem-<br />
pio, è stato ritrovato morto d’ine<strong>di</strong>a e<br />
<strong>di</strong> freddo in un bosco del piacentino.<br />
Probabilmente se si fosse saputa in<br />
tempo la sua passione per i funghi, le<br />
possibilità <strong>di</strong> ritrovarlo in vita sarebbero<br />
state maggiori.<br />
ezio.petrillo@areasenior.it<br />
delle altre Regioni italiane che potrebbero replicarlo nei propri territori.<br />
Infatti, fermo restando che l’approccio alla malattia <strong>di</strong> Alzheimer<br />
debba essere affrontato con politiche socio-sanitarie specifiche, alcuni<br />
strumenti standar<strong>di</strong>zzati <strong>di</strong> informazione dovrebbero essere messi<br />
a <strong>di</strong>sposizione dei malati da Milano a Siracusa.<br />
Tra gli altri progetti <strong>di</strong> partnership che vedono protagonista la Federazione<br />
Alzheimer c’è, in primo luogo, uno stu<strong>di</strong>o longitu<strong>di</strong>nale quinquennale<br />
sull’invecchiamento cerebrale della Fondazione Golgi Cenci<br />
<strong>di</strong> Abbiategrasso. Iniziata nel 2009, questa ricerca dovrebbe portare a<br />
risultati interessanti circa l’incidenza, la prevalenza e la storia naturale<br />
della demenza, con i possibili fattori <strong>di</strong> rischio biologici e psicosociali.<br />
Inoltre, attraverso una collaborazione con l’Azienda Ospedaliera San<br />
Paolo, il Comune <strong>di</strong> Milano e la RSA Famagosta del Gruppo Segesta<br />
è nato il progetto “Una Bussola per l’Alzheimer”, ovvero l’apertura <strong>di</strong><br />
uno sportello che ha l’obiettivo <strong>di</strong> prendere per mano il malato e la<br />
sua famiglia e accompagnarli lungo tutto il percorso assistenziale.<br />
Lo sportello de<strong>di</strong>cato alle demenze ha sede presso la RSA Famagosta<br />
e viene gestito da personale e volontari della Federazione Azheimer<br />
Italia che forniscono ai familiari gli strumenti <strong>di</strong> orientamento necessari<br />
nelle scelte assistenziali, nel sostegno e nella gestione dei<br />
numerosi problemi che caratterizzano l’evoluzione della malattia.<br />
Nella foto: un esempio <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no all’interno<br />
<strong>di</strong> un centro per Alzheimer a Pavullo nel Frignano.<br />
31
32<br />
ALZHEIMER<br />
DOMANDE E RISPOSTE<br />
La demenza è una malattia?<br />
La demenza non è una malattia, bensì una sindrome, cioè un insieme<br />
<strong>di</strong> sintomi, che comportano l’alterazione progressiva <strong>di</strong> alcune funzioni:<br />
memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e<br />
comportamento, <strong>di</strong> severità tale da interferire con gli atti quoti<strong>di</strong>ani della<br />
vita. La demenza può essere causata da <strong>di</strong>verse malattie: la malattia <strong>di</strong><br />
Alzheimer ne rappresenta il 50-60%. Tra le altre cause più note ci sono<br />
la demenza vascolare, la malattia <strong>di</strong> Pick, la demenza a corpi <strong>di</strong> Lewy, la<br />
malattia <strong>di</strong> Huntington, quella <strong>di</strong> Creuzfeldt-Jakob, il Parkinson.<br />
Che cos’è la malattia <strong>di</strong> Alzheimer?<br />
È un processo degenerativo che colpisce le cellule del cervello, caratterizzato<br />
da per<strong>di</strong>ta neuronale, placche senili e grovigli neurofibrillari. Tale<br />
degenerazione, che avviene in particolare nelle aree che governano memoria,<br />
linguaggio, percezione e cognizione spaziale, provoca quell’insieme<br />
<strong>di</strong> sintomi che va sotto il nome <strong>di</strong> demenza, cioè il declino progressivo<br />
e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e<br />
della vita <strong>di</strong> relazione. È la causa più comune <strong>di</strong> demenza. Non ha confini<br />
sociali, economici, etnici o geografici. Non è né infettiva né contagiosa, né<br />
si tratta del normale risultato dell’invecchiamento.<br />
Quali sono i sintomi dell’Alzheimer?<br />
La malattia <strong>di</strong> Alzheimer colpisce ogni singola persona in modo <strong>di</strong>verso. È<br />
<strong>di</strong>fficile prevedere quali saranno i sintomi e l’or<strong>di</strong>ne con cui appariranno:<br />
inizialmente possono essere così lievi da passare inosservati sia al malato<br />
che ai suoi familiari. Con il progre<strong>di</strong>re della malattia, però, <strong>di</strong>ventano<br />
sempre più evidenti e cominciano a interferire con le attività quoti<strong>di</strong>ane<br />
e la vita <strong>di</strong> relazione.<br />
Come evolve?<br />
L’Alzheimer è definito la malattia delle quattro “A”: per<strong>di</strong>ta significativa <strong>di</strong><br />
memoria (Amnesia), incapacità <strong>di</strong> formulare e comprendere i messaggi<br />
verbali (Afasia), incapacità <strong>di</strong> identificare correttamente gli stimoli, riconoscere<br />
persone, cose e luoghi (Agnosia), incapacità <strong>di</strong> compiere correttamente<br />
alcuni movimenti volontari, per esempio vestirsi (Aprassia).<br />
Approssimativamente, il decorso può essere sud<strong>di</strong>viso in tre fasi. Nella<br />
fase iniziale sono prevalenti i <strong>di</strong>sturbi della memoria, ma possono essere<br />
presenti anche <strong>di</strong>sturbi del linguaggio. La persona è ripetitiva nell’esprimersi,<br />
tende a perdere gli oggetti, a smarrirsi e non ritrovare la strada <strong>di</strong><br />
casa. Può avere squilibri emotivi, irritabilità, reazioni impreve<strong>di</strong>bili. Nella<br />
fase interme<strong>di</strong>a il malato si avvia a una progressiva per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autonomia,<br />
può avere deliri e allucinazioni e richiede un’assistenza continua. La fase<br />
severa è caratterizzata dalla completa per<strong>di</strong>ta dell’autonomia: il malato<br />
smette <strong>di</strong> mangiare, non comunica più, <strong>di</strong>venta incontinente, è costretto a<br />
letto o su una se<strong>di</strong>a a rotelle.<br />
La durata <strong>di</strong> ogni fase varia da persona a persona e in molti casi una fase<br />
può sovrapporsi all’altra. Inoltre, la situazione può essere <strong>di</strong>versa ogni<br />
giorno: un giorno il malato è molto confuso e il giorno dopo lo è meno.<br />
Nella foto: le biotecnologie sono fondamentali per la ricerca.<br />
Esistono fattori <strong>di</strong> rischio?<br />
Il principale fattore <strong>di</strong> rischio dell’Alzheimer è l’età: la malattia colpisce<br />
una persona su 20 oltre i 65 anni (1 su 100 tra 65 e 74 anni, 1 su 14 tra<br />
75 e 85 anni e 1 su 5 oltre gli 85). Razza, professione, regione geografica,<br />
livello socio-economico sono altri fattori <strong>di</strong> rischio il cui ruolo è ancora da<br />
stabilire. Da un punto <strong>di</strong> vista generale è bene ricordare che la presenza<br />
<strong>di</strong> un fattore <strong>di</strong> rischio non necessariamente significa che si svilupperà<br />
la malattia.<br />
Si può prevenire?<br />
Sebbene attualmente non ci sia un mezzo preventivo certo, gli scienziati<br />
<strong>di</strong> tutto il mondo stanno stu<strong>di</strong>ando i fattori che possono influenzare o<br />
prevenire la malattia: stile <strong>di</strong> vita, abitu<strong>di</strong>ni alimentari, fattori <strong>di</strong> rischio<br />
car<strong>di</strong>ovascolari, educazione, esercizio fisico.<br />
È ere<strong>di</strong>tario?<br />
Avere nella propria famiglia un malato <strong>di</strong> Alzheimer non significa essere<br />
destinati ad ammalarsi. Nella maggior parte dei casi la malattia è spora<strong>di</strong>ca:<br />
solo nel 10 per cento esiste familiarità. Un possibile legame se<strong>mb</strong>rerebbe<br />
esserci con la sindrome <strong>di</strong> Down. Sul versante della genetica, ad<br />
oggi si considera che siano quattro i geni che, se alterati, aumentano il<br />
rischio <strong>di</strong> ammalarsi: i geni per la presenilina 1 e 2 (PS1 e PS2); il gene<br />
per la sintesi della proteina APP e quello per l’Apolipoproteina E (ApoE),<br />
trasportatore del colesterolo nel sangue.<br />
Come viene <strong>di</strong>agnosticata?<br />
A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altre malattie non esiste un esame specifico per <strong>di</strong>agnosticare<br />
la malattia e spesso si segue un percorso che richiede molto tempo,<br />
<strong>di</strong>verse visite <strong>di</strong> valutazione del malato e l’esecuzione <strong>di</strong> numerosi esami<br />
clinici e strumentali. In ogni caso non è possibile arrivare a una certezza<br />
<strong>di</strong>agnostica, possibile solo dopo la morte in seguito ad esame autoptico,<br />
ma si può arrivare a una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong> Alzheimer ‘probabile’.<br />
Si muore <strong>di</strong> Alzheimer?<br />
I malati <strong>di</strong> Alzheimer presentano una mortalità maggiore rispetto ai soggetti<br />
della stessa età non malati. La causa più comune <strong>di</strong> morte è rappresentata<br />
dalla broncopolmonite, perché la progressione della malattia<br />
porta a un deterioramento del sistema immunitario e a una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
peso, accrescendo il pericolo <strong>di</strong> infezioni polmonari. La durata della malattia<br />
può variare da 3 a 20 anni.
34<br />
NOI. E GLI ALTRI<br />
Prima dell’ultimo<br />
saluto<br />
Non è solo<br />
una proposta<br />
impren<strong>di</strong>toriale.<br />
Terracielo Funeral<br />
Home rappresenta una<br />
filosofia <strong>di</strong> approccio<br />
per accompagnare<br />
parenti e defunto<br />
attraverso la <strong>di</strong>fficile<br />
strada del commiato.<br />
La collocazione,<br />
gli arre<strong>di</strong>, le soluzioni,<br />
i servizi: nulla è stato<br />
lasciato al caso.<br />
Soft, elegante<br />
e psicologicamente<br />
impeccabile<br />
Un bar raffinato, luci ben posizionate,<br />
la mano <strong>di</strong> un interior designer che<br />
si nota nella scelta dei colori e negli<br />
arre<strong>di</strong>, classe, eleganza e molta cor<strong>di</strong>alità.<br />
Non è uno dei tanti caffè alla<br />
moda che si trovano in gran numero<br />
nel centro città, bensì un luogo nel<br />
quale il drink, il caffè veloce, l’aperitivo,<br />
fanno da contrappunto ai momenti<br />
<strong>di</strong>fficili che contrad<strong>di</strong>stinguono<br />
l’ad<strong>di</strong>o al caro estinto. Una scelta originale?<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista del nostro<br />
approccio culturale senza dubbio.<br />
Eppure in sintonia con quanto è da<br />
tempo dato come acquisito all’estero.<br />
Questa ed altre soluzioni sono<br />
alla base del progetto che ha portato<br />
alla creazione <strong>di</strong> Terracielo, una<br />
funeral home recentemente inaugurata<br />
a Modena, nella quale il comfort<br />
e il glamour <strong>di</strong> un grande albergo si<br />
sposano con luce naturale, giar<strong>di</strong>no<br />
interno e proposte commerciali. Ovviamente<br />
a tema: con bare <strong>di</strong> ultima<br />
generazione e scatole raffinate che<br />
accoglieranno le ceneri del de cuius.<br />
Certo, qualcuno potrebbe affermare<br />
che il titolare abbia osato troppo. In<br />
Italia non siamo abituati ad aperitivi,<br />
dolci o pranzi per commemorare il<br />
defunto, o a riunioni col parentado<br />
per lasciarsi trasportare dai ricor<strong>di</strong>.<br />
Ma chi fosse particolarmente critico<br />
si ricrederebbe imme<strong>di</strong>atamente,<br />
percependo l’atmosfera serena della<br />
struttura, una sorta <strong>di</strong> ‘universo altro’<br />
<strong>di</strong> quattromila metri quadri, che stupisce<br />
proprio per questa sua particolare<br />
connotazione. Un luogo che<br />
addolcisce il dolore e che fornisce<br />
servizi in grado <strong>di</strong> alleviare le <strong>di</strong>fficoltà<br />
emozionali e pratiche <strong>di</strong> certi momenti,<br />
come le salette eleganti dotate <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vani e poltrone, nelle quali parenti e<br />
amici possono dare un ultimo saluto<br />
al proprio defunto, o il ristorante nel<br />
quale riunirsi, prima o dopo il funerale,<br />
senza avere l’onere <strong>di</strong> cercare<br />
un luogo vicino, adatto alla non certo<br />
facile occasione.<br />
Ci incontriamo con Gianni Gibellini<br />
titolare e ideatore <strong>di</strong> questa mega fu-
neral home, progettata dall’architetto<br />
Clau<strong>di</strong>o Grillenzoni e costata sei milioni<br />
<strong>di</strong> euro. A conforto della scelta<br />
del luogo e dello sviluppo impren<strong>di</strong>toriale,<br />
ci ha messo lo zampino anche<br />
il caso, che durante i lavori <strong>di</strong> realizzazione<br />
ha condotto ad una inimmaginabile<br />
scoperta: una necropoli <strong>di</strong><br />
età romana con monumenti funebri e<br />
tanto <strong>di</strong> corredo per l’ultimo viaggio<br />
del defunto (ceramiche per la mensa,<br />
bicchieri, bottiglie, balsamari). Mentre<br />
Gibellini racconta della sua esperienza<br />
nel settore e della sua azienda <strong>di</strong><br />
onoranze funebri con 35 <strong>di</strong>pendenti,<br />
dell’idea e dello sviluppo della nuova<br />
attività, siamo nel bar della struttura<br />
dove si fanno imme<strong>di</strong>atamente<br />
notare la gentilezza, la cor<strong>di</strong>alità e<br />
l’attenzione corredate da un pizzico<br />
<strong>di</strong> psicologia, che permeano il lavoro<br />
<strong>di</strong> tutti i collaboratori, compreso il<br />
cor<strong>di</strong>ale e misurato signore al servizio<br />
caffè. Nulla è lasciato al caso, e<br />
il meccanismo scivola perfetto per<br />
offrirsi completo <strong>di</strong> tutto al cliente,<br />
che riuscirà a trovare il giusto spazio<br />
per lui ed il suo defunto, qualsiasi sia<br />
il suo credo religioso. Basti pensare<br />
alla sala creata ad hoc per consentire<br />
il lavaggio della salma secondo la<br />
ritualità islamica, o allo spazio dove<br />
<strong>di</strong>sporre i tappeti rivolgendoli verso<br />
la Mecca.<br />
Non solo, anche sotto il profilo sanitario<br />
e tecnologico Terracielo fornisce il<br />
top: dalle soluzioni più avanzate per le<br />
attività autoptiche e d’i<strong>mb</strong>alsamazione,<br />
sino ai trattamenti estetici praticati<br />
meticolosamente sul defunto.<br />
Un format innovativo,<br />
<strong>di</strong> taglio anglosassone,<br />
in grado <strong>di</strong> fornire<br />
servizi a 360 gra<strong>di</strong>,<br />
su target multiculturali.<br />
Un’idea proiettata verso un<br />
futuro ormai prossimo, in<br />
linea con le evoluzioni dei<br />
tempi.<br />
Un investimento da sei<br />
milioni per un progetto<br />
a<strong>mb</strong>izioso e visionario.<br />
Ma assolutamente attuale<br />
35
36<br />
PROFILI DAL MONDO<br />
Il fascino<br />
delle cose antiche<br />
La Fondation J.P. Pescatore è<br />
una struttura nel Lusse<strong>mb</strong>urgo<br />
inaugurata oltre un secolo<br />
fa, che però ancora oggi si<br />
sottopone a perenni trasformazioni<br />
per garantire standard molto elevati.<br />
La continua propensione al miglioramento,<br />
al rinnovamento, fa <strong>di</strong> questa<br />
struttura, una casa <strong>di</strong> riposo sempre<br />
molto attuale. Tra<strong>di</strong>zione storica e innovazione<br />
costituiscono, per questo,<br />
un binomio davvero vincente.<br />
Come trasformare<br />
una struttura vetusta<br />
in una location<br />
attrattiva<br />
<strong>di</strong> grande fascino<br />
Il fatto <strong>di</strong> essere un cantiere in continua<br />
evoluzione non è però la sua<br />
sola particolarità. La Fondation J.P.<br />
Pescatore ha anche una storia molto<br />
<strong>di</strong>versa dalle altre. È nata infatti dalle<br />
<strong>di</strong>sposizioni testamentarie <strong>di</strong> Jean-<br />
Pierre Pescatore, il quale morendo<br />
lasciò alla città <strong>di</strong> Lusse<strong>mb</strong>urgo una<br />
somma pari a 500.000 franchi per la<br />
creazione <strong>di</strong> una struttura de<strong>di</strong>cata<br />
al benessere delle persone anziane.<br />
E non solo. Lo stesso accadde per<br />
le opere d’arte e gli oggetti <strong>di</strong> valore<br />
trovati nella sua abitazione, tanto che<br />
il valore totale della sua fortuna fu stimato<br />
avvicinarsi ai 15 milioni <strong>di</strong> franchi.<br />
Inoltre, quello che toccò ai suoi<br />
successori fu arricchito dalla clauso-<br />
la che, qualora questi non avessero<br />
avuto ere<strong>di</strong> <strong>di</strong>retti, avrebbero dovuto<br />
devolvere il tutto alla stessa fondazione<br />
da lui creata.<br />
Nonostante l’attenzione costante alla<br />
ristrutturazione dell’e<strong>di</strong>ficio, l’ultima<br />
delle quali risalente al 2008, il soggiorno<br />
non è concepito per essere<br />
trascorso completamente all’interno<br />
della struttura.<br />
La collaborazione molto stretta tra gli<br />
organi amministrativi della fondazione<br />
e quelli del comune favorisce la<br />
partecipazione ad attività e spettacoli<br />
organizzati dalla città.<br />
Questi programmi molto innovativi e<br />
per certi versi non proprio comuni,<br />
ne innalzano il livello qualitativo. In
particolare, il personale della fondazione<br />
si affida alla consulenza <strong>di</strong><br />
specialisti <strong>di</strong> ergoterapia (<strong>di</strong>sciplina<br />
che promuove la salute e il benessere<br />
attraverso l’occupazione al fine <strong>di</strong><br />
rendere le persone capaci <strong>di</strong> partecipare<br />
alle attività della vita quoti<strong>di</strong>ana),<br />
che forniscono il loro costante<br />
contributo alla scelta delle attività<br />
giornaliere.<br />
Tra le varie proposte pensate per i<br />
senior, troviamo programmi <strong>di</strong> aromaterapia<br />
e luminoterapia de<strong>di</strong>cati<br />
a persone che soffrono <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi<br />
particolari (depressione invernale o<br />
<strong>di</strong>sturbi stagionali) <strong>di</strong> modo che gli<br />
oli profumati e le luci colorate, contribuiscano<br />
al miglioramento della salute<br />
e del buonumore. Pensati sempre<br />
per i benefici effetti sulla salute sono<br />
i programmi <strong>di</strong> shopping collettivo<br />
(forse più in<strong>di</strong>cato per le signore)<br />
e quello dei giochi elettronici (che<br />
riscuote maggior successo presso<br />
i signori), tra cui trovano ampi consensi<br />
i videogames.<br />
Se la Fondation J.P. Pescatore è un<br />
luogo privilegiato pensato per rendere<br />
piacevole il soggiorno <strong>di</strong> chi vi risiede,<br />
non bisogna trascurare il fatto<br />
La collaborazione molto<br />
stretta tra gli organi<br />
amministrativi della<br />
fondazione e quelli<br />
del comune favorisce<br />
la partecipazione ad<br />
attività e spettacoli<br />
organizzati dalla città,<br />
con un coinvolgimento<br />
attivo e molto stimolante<br />
per tutta la comunità<br />
che è pur sempre una casa <strong>di</strong> riposo<br />
e in quanto tale, offre soprattutto assistenza.<br />
Oggi la fondazione può accogliere<br />
375 persone che hanno a <strong>di</strong>sposizione<br />
sia camere singole, che suite<br />
o appartamenti per 2 persone. Le<br />
camere sono tutte dotate <strong>di</strong> bagno<br />
privato e <strong>di</strong>slocate nei vari e<strong>di</strong>fici che<br />
compongono la struttura.<br />
Insomma, una casa <strong>di</strong> riposo che<br />
sintetizza perfettamente l’idea <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione,<br />
<strong>di</strong> storia, <strong>di</strong> innovazione e <strong>di</strong><br />
trasformazione.<br />
anna.verde@areasenior.it<br />
I programmi innovativi e per certi versi<br />
non proprio comuni innalzano il livello<br />
qualitativo della fondazione<br />
LA SCHEDA DI FonDAtIon J.P. PESCAtorE<br />
DAtA DI APErtUrA: 1892<br />
SEDE/DISLoCAZIonE: 13 avenue Jean-Pierre Pescatore,<br />
Luxe<strong>mb</strong>ourg.<br />
CoStI: da 1860 a 2530 euro mensili per una camera singola;<br />
3360 euro circa per una suite; da 3570 a 4030 euro mensili per<br />
appartamenti per 2 persone. Le tariffe prevedono dei supplementi<br />
per il servizio in camera (8,62 euro a pasto), per la connessione<br />
internet o per la linea telefonica privata (10 euro circa al mese).<br />
PEr SAPErnE DI PIù: www.fondation.lu.fr;<br />
fondation.pescatore@fondation.lu<br />
37
38<br />
VETRINA<br />
Un design rasserenante<br />
Derungs Dcare Amalia: la luce<br />
per lettura e per visita in un solo<br />
elemento. Un design gradevole<br />
che trasmette serenità, ampia<br />
maneggevolezza grazie al braccio<br />
flessibile e alla rotazione della testa<br />
<strong>di</strong> 360°. Non dà nessuna irra<strong>di</strong>azione<br />
<strong>di</strong> calore sulla zona <strong>di</strong> lettura, ed è<br />
dotata inoltre <strong>di</strong> LED color a<strong>mb</strong>ra<br />
per luce notturna, che permettono la<br />
visibilità dei contorni delle superfici<br />
nel buio. I coman<strong>di</strong> retroilluminati<br />
garantiscono un utilizzo facile ed<br />
intuitivo. Il risparmio energetico è<br />
garantito dai LED ad alta efficienza<br />
che <strong>di</strong>ffondono uniformemente la<br />
luce, rendendola anche un’ottima<br />
luce da visita. Solida e priva <strong>di</strong><br />
manutenzione: struttura in metallo e<br />
tecnologia LED che elimina<br />
il problema della sostituzione<br />
delle lampa<strong>di</strong>ne. WALDMANN<br />
ILLUMINOTECNICA<br />
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AreaSenior ha selezionato<br />
per voi alcune delle<br />
più interessanti novità<br />
presenti sul mercato<br />
Novità<br />
in Vetrina<br />
Tanta protezione e libertà <strong>di</strong> movimento<br />
Tena Men è la gamma <strong>di</strong> protezioni assorbenti specifiche per per<strong>di</strong>te urinarie<br />
maschili, che garantisce protezione e comfort in ogni momento della giornata.<br />
Le caratteristiche della gamma sono: esclusiva e comoda forma ‘a conchiglia’,<br />
appositamente progettata per adattarsi all’anatomia maschile, così <strong>di</strong>screta<br />
da risultare invisibile sotto i vestiti; innovativo sistema Odour Control, che<br />
impe<strong>di</strong>sce la formazione dei cattivi odori, garantendo la massima <strong>di</strong>screzione;<br />
esclusivo materassino a doppio strato Absorb Tech per la massima<br />
assorbenza; rivestimento esterno traspirante, che permette all’aria <strong>di</strong> circolare<br />
e aiuta la pelle a mantenere le sue con<strong>di</strong>zioni naturali; striscia adesiva per il<br />
fissaggio sicuro ai normali slip, garantisce <strong>di</strong>screzione e libertà <strong>di</strong> movimento.<br />
La gamma Tena Men è <strong>di</strong>sponibile in tre livelli assorbenti: Livello 1, con soli 5<br />
mm <strong>di</strong> spessore, è il più piccolo e sottile per offrire la massima <strong>di</strong>screzione;<br />
Livello 2, comunque sottile e <strong>di</strong>screto, è leggermente più grande del Livello<br />
1 con 7 mm <strong>di</strong> spessore e una superiore capacità assorbente; Livello 3,<br />
massima assorbenza e protezione con i suoi 11 mm. Le protezioni assorbenti<br />
Tena Men Livello 1, 2, 3 sono confezionate singolarmente in pratiche bustine.
Un capo <strong>di</strong> biancheria trattato adeguatamente è la prima<br />
‘barriera’ contro i rischi della contaminazione batterica.<br />
L’esperienza Electrolux e le lavatrici asettiche offrono la dovuta<br />
tranquillità in tutte le attività, garantendo la massima <strong>di</strong>fesa<br />
contro la proliferazione dei microrganismi e le contaminazioni<br />
batteriche. Le lavatrici asettiche sono dotate <strong>di</strong> due sportelli<br />
contrapposti da montare a cavaliere <strong>di</strong> parete per separare il<br />
lato sporco da quello pulito, evitando così la ricontaminazione<br />
dei capi lavati. In questo modo viene mantenuta una<br />
separazione funzionale tra sporco e pulito che rispetta i rigi<strong>di</strong><br />
standard della norma europea EN 14065.<br />
ELECTROLUX<br />
Tel. 0434 380 830<br />
L’igiene è un fattore critico,<br />
non c’è spazio per i compromessi Se<strong>mb</strong>ra un piccolo paese, con tanto <strong>di</strong> strade, negozi da<br />
Freschezza pronta per gran<strong>di</strong> numeri<br />
Pronto, fresco e genuino, per una ristorazione veramente<br />
grande. Il pomodoro Valfrutta Granchef, nella pratica busta da<br />
5 kg, è comodo e ideale per tutte le ricette e per tutti i locali.<br />
Ottimo per la pizza, ma anche per primi, secon<strong>di</strong> e bruschette.<br />
Per ristoranti e hotel ad elevata affluenza, mense, self<br />
service e tutte le gran<strong>di</strong> cucine come quelle delle residenze<br />
assistite, che vogliono unire qualità, servizio e versatilità. Il<br />
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immagini: Polpafine,<br />
fresca e polposa;<br />
Polpafine densa,<br />
fresca ma densa e<br />
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cremoso ma fresco;<br />
Rossopizza denso,<br />
cremoso, denso<br />
e pronto.<br />
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NEWS<br />
A miSurA <strong>di</strong> Alzheimer<br />
visitare, parchi nei quali passeggiare e teatro per <strong>di</strong>vertirsi.<br />
Ma in realtà è una casa <strong>di</strong> riposo molto particolare, per<br />
anziani malati <strong>di</strong> Alzheimer, che si trova a Hogeway, una<br />
citta<strong>di</strong>na olandese vicina ad Amsterdam. Basti <strong>di</strong>re che<br />
nell’inconsueto sito per senior, i me<strong>di</strong>ci e gli infermieri<br />
sono travestiti da giar<strong>di</strong>nieri, commessi e parrucchieri,<br />
per eliminare completamente nei pazienti la sensazione<br />
<strong>di</strong> trovarsi in un luogo <strong>di</strong> cura. Si tratta <strong>di</strong> un progetto<br />
pilota che punta a dare ai malati la possibilità <strong>di</strong> vivere un<br />
quoti<strong>di</strong>ano il più normale possibile. Il costo del ricovero, pari<br />
a 5000 euro mensili a paziente, è a carico dei servizi sociali.<br />
Il costo comprende tutto: alloggio, pasti e cure. Il paziente<br />
spende solo un centinaio <strong>di</strong> euro mensili per partecipare alle<br />
varie attività <strong>di</strong> gruppo. Al <strong>di</strong> là delle contestazioni piovute<br />
sul villaggio, definito dai detrattori una dorata reclusione in<br />
cui non mancherebbero pesanti psicofarmaci, c’è chi pensa<br />
<strong>di</strong> replicare l’esperimento. La Germania se<strong>mb</strong>ra infatti che<br />
si stia già preparando in tal senso.<br />
FArmAciA con Servizio<br />
cercA-bAdAnti<br />
Aperto un nuovo sportello <strong>di</strong> assistenza familiare qualificata<br />
della Farmacia Etrusca <strong>di</strong> via Pistoiese a Prato: si tratta<br />
<strong>di</strong> un servizio rivolto alle famiglie che cercano una<br />
badante per un parente anziano, i cui operatori saranno<br />
<strong>di</strong>sponibili il martedì (9,30-13,00) e il giovedì (15,00-<br />
18,30). L’iniziativa, che rientra nel progetto denominato “La<br />
badante <strong>di</strong> famiglia”, gestito dalla onlus 2M Centro Servizi e<br />
patrocinato dal Comune <strong>di</strong> Prato, ha lo scopo <strong>di</strong> mettere in<br />
contatto assistenti preparate e qualificate con le famiglie.<br />
I compiti del centro? Formare le badanti, assicurandosi<br />
che abbiano una base <strong>di</strong> conoscenza della nostra lingua<br />
per svolgere il loro incarico, e dar loro un tutor che le<br />
accompagni nelle prime esperienze. “Il nostro obiettivo è<br />
il benessere dell’assistito, ma anche quello della badante”,<br />
ha commentato la <strong>di</strong>rettrice Marcella Morbiducci, la quale<br />
ha sottolineato che chi cerca un lavoro come assistente<br />
familiare va presso i loro uffici perché ha la certezza <strong>di</strong><br />
trovare un lavoro regolare, con un contratto stabilito dal<br />
CCNL sulla <strong>di</strong>sciplina del rapporto <strong>di</strong> lavoro domestico.<br />
uno Stu<strong>di</strong>o per SpiegAre<br />
l’inSonniA degli AnziAni<br />
Da cosa <strong>di</strong>pende l’insonnia degli anziani? Secondo uno<br />
stu<strong>di</strong>o condotto dai ricercatori dell’ospedale <strong>di</strong> Glostrup<br />
in Danimarca, guidati dalla dottoressa Line Kessel, la<br />
problematica <strong>di</strong>penderebbe dagli occhi ed in particolare<br />
dall’ingiallimento del cristallino, responsabile della messa<br />
a fuoco degli oggetti. Se ingiallisce, infatti, non permette<br />
più alla luce blu, responsabile del rilascio <strong>di</strong> melatonina,<br />
l’ormone che regola il sonno, <strong>di</strong> arrivare alla retina .<br />
Per effettuare lo stu<strong>di</strong>o, sono stati esaminati gli occhi <strong>di</strong><br />
970 volontari, misurando la quantità <strong>di</strong> luce blu assorbita<br />
dalla retina, e valutando il collegamento tra questo e la<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> dormire.<br />
39
40<br />
VETRINA<br />
NEWS<br />
unA riSAtA come terApiA<br />
La “terapia dell’umore” se<strong>mb</strong>ra efficace nel trattamento della demenza senile. Lo attesta uno stu<strong>di</strong>o<br />
recente, condotto da una ricercatrice della Scuola <strong>di</strong> Psichiatria dell’University of New South Wales,<br />
secondo il quale questa terapia consentirebbe <strong>di</strong> ricorrere in maniera inferiore a me<strong>di</strong>cinali dai<br />
numerosi effetti collaterali negativi, somministrati per gestire agitazione ed aggressività. Il progetto<br />
che si chiama SMILE (sorri<strong>di</strong>) ha coinvolto 36 case <strong>di</strong> cura australiane. Un “Laughter Boss” (capo<br />
della risata) è stato in<strong>di</strong>viduato tra il personale, in ciascuna <strong>di</strong> esse, e per svolgere bene il proprio<br />
ruolo, ha frequentato un corso <strong>di</strong> formazione, grazie al quale acquisire competenze <strong>di</strong> tipo umoristico,<br />
comico e <strong>di</strong> improvvisazione teatrale. Il corso si è svolto al Art Health Institute del noto terapista<br />
dell’umore Jean-Paul Bell, una sorta <strong>di</strong> Patch Adams australiano. Il programma <strong>di</strong> terapia umoristica,<br />
durato 12 settimane , ha dato ottimi risultati, infatti i comportamenti aggressivi ed i gesti ripetitivi<br />
dei pazienti, si sono ridotti del 20 per cento.<br />
richieStA preStiti dA penSionAti<br />
Il 6,5% delle richieste <strong>di</strong> prestito personale arriva da pensionati. L’analisi è <strong>di</strong> Prestiti.it (www.prestiti.<br />
it) secondo la quale circa 360.000 italiani in pensione, nell’ultimo anno, hanno ricorso al cre<strong>di</strong>to al<br />
consumo. I pensionati coinvolti hanno in me<strong>di</strong>a 62 anni – età abbassata dalla presenza <strong>di</strong> richieste<br />
provenienti dai baby pensionati – e cercano un finanziamento <strong>di</strong> circa 16.000 euro con ri<strong>mb</strong>orso in<br />
67 mesi, cioè in 5 anni e mezzo.<br />
Le richieste arrivano prevalentemente da uomini, che rappresentano il 75% del totale. La somma e la<br />
durata del prestito si convertono in una rata me<strong>di</strong>a mensile che oscilla, quin<strong>di</strong>, attorno ai 300 euro.<br />
Ai primi posti nelle richieste, la Campania e la Puglia. Per quanto riguarda gli importi, guidano la<br />
classifica la Basilicata (con 21.000 euro), la Sardegna (20.000 euro) e la Lo<strong>mb</strong>ar<strong>di</strong>a (18.500 euro).<br />
Decisamente inferiori le somme richieste in Emilia Romagna (14.500 euro) e Friuli Venezia Giulia<br />
(15.500 euro).<br />
<strong>di</strong>AgnoSi Alzheimer AncorA pArziAle<br />
“I benefici <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e interventi tempestivi” è il Rapporto Mon<strong>di</strong>ale Alzheimer 2011 redatto da un<br />
gruppo <strong>di</strong> ricercatori guidati dal professor Martin Prince dell’Istituto <strong>di</strong> Psichiatria del King’s College<br />
<strong>di</strong> Londra e realizzato grazie ad Alzheimer’s Disease International (ADI), Alzheimer’s Association USA<br />
e Federazione Alzheimer Italia.<br />
Secondo il documento, a livello mon<strong>di</strong>ale, non è stata <strong>di</strong>agnosticata la malattia ai tre quarti dei<br />
36 milioni <strong>di</strong> persone che ne sono affette, in conseguenza del fatto che in molti Paesi la demenza<br />
è vista come parte del normale invecchiamento della persona. Una <strong>di</strong>agnosi precoce, con cure<br />
mirate e realizzate soprattutto nello sta<strong>di</strong>o iniziale della malattia, può invece rallentarne gli effetti,<br />
prolungando l’autosufficienza del malato.<br />
ADI, in seguito allo stu<strong>di</strong>o effettuato, ha rivolto alcune raccomandazioni ai governi <strong>di</strong> tutti i Paesi<br />
del mondo, tra le quali un’azione <strong>di</strong> sensibilizzazione e d’informazione sulla malattia, che comprende<br />
i me<strong>di</strong>ci affinché facciano <strong>di</strong>agnosi tempestive, la creazione <strong>di</strong> network per la <strong>di</strong>agnosi, un forte<br />
sostegno alla ricerca farmacologica, l’assistenza e la cura della malattia.<br />
demenzA. FAttore <strong>di</strong> riSchio: lA pAurA <strong>di</strong><br />
AmmAlArSi<br />
Attenzione agli atteggiamenti. Uno stu<strong>di</strong>o, pubblicato sulla rivista specializzata “Neurology” il 5 <strong>di</strong><br />
ottobre e promosso dall’Istituto Nazionale <strong>di</strong> Ricerca Me<strong>di</strong>ca e Sanitaria francese, dall’Università<br />
Victor Segalen Bordeaux II e da varie fondazioni private, afferma che auto convincersi <strong>di</strong> essere<br />
malati, pre<strong>di</strong>spone a <strong>di</strong>ventarlo seriamente, favorendo la comparsa <strong>di</strong> malattie neurologiche come la<br />
demenza, anche in soggetti privi <strong>di</strong> sintomi.<br />
I ricercatori dell’Università 2 <strong>di</strong> Bordeaux, in Francia, hanno esaminato per sette anni lo stato <strong>di</strong><br />
salute <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> pazienti volontari (8169, tutti over 65), ed hanno riscontrato che, rispetto<br />
a coloro che si ritenevano in buona salute, coloro che erano convinti del contrario, presentavano un<br />
rischio <strong>di</strong> demenza maggiore del 70% mentre era del 35% nel gruppo che aveva descritto me<strong>di</strong>ocre<br />
il proprio stato <strong>di</strong> salute.<br />
Secondo l’autore dello stu<strong>di</strong>o, il professor Christophe Tzourio è risaputo che avere relazioni ed attività<br />
sociali può contribuire ad abbassare il rischio <strong>di</strong> demenza. Per contro è possibile che ritenersi in<br />
uno stato <strong>di</strong> salute non buono possa limitare le interazioni sociali, favorendo, al contrario, l’insorgere<br />
della demenza.<br />
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prevenzione e<br />
nel trattamento<br />
delle macerazioni<br />
da incontinenza,<br />
piaghe da<br />
decubito, ferite,<br />
abrasioni, ustioni<br />
minori, irritazioni<br />
cutanee ed eritemi<br />
da pannolino. Nelle<br />
persone anziane la cute tende<br />
ad essere meno efficiente,<br />
<strong>di</strong>venta secca, sottile e con<br />
una minore elasticità. A questi<br />
fattori si sommano problemi<br />
<strong>di</strong> salute generale come:<br />
incontinenza, ridotta mobilità,<br />
deficit nutrizionali, insufficienza<br />
circolatoria, malattie<br />
metaboliche e <strong>di</strong>abete, che<br />
possono aumentare il rischio<br />
<strong>di</strong> sviluppare una lesione<br />
come un’ulcera da pressione.<br />
Il Collagene è la proteina<br />
più importante del tessuto<br />
connettivo. La presenza del<br />
collagene stimola la riparazione<br />
tissutale accelerando i processi<br />
cicatriziali, con una riduzione<br />
dei tempi <strong>di</strong> riparazione ed<br />
un miglior controllo della<br />
sintomatologia dolorosa.<br />
Inoltre il collagene esplica un<br />
rapido effetto emostatico con<br />
attivazione delle piastrine e<br />
dei fattori della coagulazione.<br />
La presenza dell’Argento,<br />
garantisce in aggiunta<br />
un’azione antimicrobica<br />
mantenendo l’a<strong>mb</strong>iente della<br />
lesione libero da batteri.<br />
La comoda formulazione in<br />
polvere spray e la sua praticità<br />
d’uso, rendono Versuspray un<br />
prodotto <strong>di</strong> elezione e <strong>di</strong> nuova<br />
generazione nel trattamento<br />
delle lesioni cutanee del<br />
paziente anziano. Versuspray è<br />
<strong>di</strong>stribuito da Acraf-Angelini.<br />
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Tel. 071 8091<br />
Prevenire<br />
e trattare<br />
NEWS NEWS NEWS
NEWS NEWS NEWS<br />
prenderSi curA degli Altri<br />
Tena al fianco <strong>di</strong> Fondazione Manuli nell’organizzazione<br />
<strong>di</strong> 6 incontri tematici che si sono svolti a Milano<br />
Un’iniziativa molto interessante, 6 incontri sul Caregiving<br />
Relatives’ in relazione all’incontinenza e sul prendersi cura degli<br />
altri e <strong>di</strong> se stessi, è stata organizzata da Tena, da sempre<br />
impegnata al fianco <strong>di</strong> coloro che assistono chi soffre <strong>di</strong> questa<br />
problematica, insieme a Fondazione Manuli Onlus. Occuparsi <strong>di</strong><br />
una persona che soffre <strong>di</strong> incontinenza, problema silenzioso ma<br />
molto <strong>di</strong>ffuso tra le donne over 60, è impegnativo, soprattutto<br />
quando il soggetto è un malato <strong>di</strong> Alzheimer. Molte persone<br />
convivono con questa con<strong>di</strong>zione grazie all’assistenza costante<br />
dei familiari, degli assistenti domiciliari e <strong>di</strong> tutte quelle figure<br />
che si fanno carico <strong>di</strong> garantirne la qualità della vita.<br />
Ecco quin<strong>di</strong> l’importanza degli incontri organizzati in due cicli,<br />
che si sono inseriti nell’a<strong>mb</strong>ito dell’attività dell’Alzheimer Cafè<br />
Milano <strong>di</strong> Fondazione Manuli Onlus (www.fondazione-manuli.<br />
org), presso l’Istituto dei Ciechi, nel cuore della città. Il primo<br />
ciclo <strong>di</strong> 3 incontri svoltosi nel mese <strong>di</strong> sette<strong>mb</strong>re è stato de<strong>di</strong>cato<br />
alla gestione dell’incontinenza; il secondo agli aspetti emotivi del<br />
prendersi cura e si è svolto l’11, il 18 e il 25 nove<strong>mb</strong>re. Nel corso<br />
del primo ciclo <strong>di</strong> incontri, gli esperti <strong>di</strong> Tena hanno fornito alle<br />
famiglie e ai caregivers dei malati <strong>di</strong> Alzheimer informazioni e<br />
consigli su come gestire l’incontinenza affrontandola in maniera<br />
costruttiva, con la consapevolezza che ci sono delle soluzioni<br />
adeguate. Gli incontri rappresentano anche un’importante<br />
occasione per i partecipanti <strong>di</strong> parlare e con<strong>di</strong>videre la fatica<br />
della cura del proprio caro, porre domande a persone qualificate e<br />
ottenere risposte utili per affrontare serenamente l’incontinenza<br />
nella quoti<strong>di</strong>anità. Durante il secondo ciclo <strong>di</strong> incontri Tena e<br />
Fondazione Manuli hanno affrontato insieme ai familiari gli<br />
aspetti emotivi del prendersi cura, con particolare attenzione<br />
ai ca<strong>mb</strong>iamenti a cui si va incontro nell’assistere una persona<br />
cara, sempre con un’attenzione specifica all’incontinenza e<br />
all’inversione dei ruoli tra figli e genitori, i quali da coloro che<br />
assistono, <strong>di</strong>ventano assistiti.<br />
“Un tempo per prendersi cura degli altri, un tempo per prendersi<br />
cura <strong>di</strong> se stessi” è l’opuscolo informativo realizzato da Tena sui<br />
vari aspetti pratici che riguardano non solo l’assistenza quoti<strong>di</strong>ana<br />
al proprio caro, ma anche la gestione del ca<strong>mb</strong>iamento <strong>di</strong> vita<br />
<strong>di</strong> chi se ne occupa.<br />
Il libretto è recuperabile anche nelle farmacie aderenti<br />
all’iniziativa “Per te, che presti <strong>Assistenza</strong>” promossa da Tena o<br />
scaricabile dal sito www.tena.it nella sezione “Prendersi cura <strong>di</strong><br />
una persona cara”.<br />
Un nuovo sistema <strong>di</strong> arredo<br />
Profilo Smart è un binario che si installa a parete, un<br />
sistema modulare, che può essere installato nei bagni<br />
o nelle stanze delle residenze sanitarie assistenziali<br />
e in tutte quelle strutture che debbano mettere a<br />
<strong>di</strong>sposizione dei propri ospiti accessori per anziani e<br />
<strong>di</strong>sabili come seggiolini per la doccia, maniglioni. Con<br />
il suo design minimale, può essere inserito in qualsiasi<br />
a<strong>mb</strong>iente, anche in una casa privata, o in un hotel,<br />
senza dare l’impressione <strong>di</strong> essere stato creato per<br />
una fascia <strong>di</strong> persone in particolare, come possono<br />
essere gli anziani o i <strong>di</strong>sabili. Il suo design piace a tutti,<br />
e il binario può essere accessoriato con portasaponi,<br />
portasciugamano, mensole, pensili e quant’altro, quin<strong>di</strong><br />
con accessori utili a tutti. All’occorrenza, può essere<br />
attrezzato per necessità uniche e specifiche. Questo<br />
permette <strong>di</strong> fornire un servizio <strong>di</strong> qualità anche su misura,<br />
senza costi aggiuntivi. L’installazione <strong>di</strong> Profilo Smart è<br />
facile e veloce, non richiede personale specializzato e<br />
in pochi minuti un bagno può essere trasformato con<br />
l’aggiunta <strong>di</strong> sostegni o sedute. Il sistema può essere<br />
anche applicato nelle “case intelligenti” del futuro, dove<br />
si voglia avere la possibilità, all’occorrenza, <strong>di</strong> attrezzarsi<br />
per assistere una persona anziana.<br />
41
42<br />
VETRINA<br />
La risposta all’irritazione nasale<br />
Fitonasal bioPomata è un nuovo Dispositivo<br />
Me<strong>di</strong>co biologico che contrasta l’irritazione<br />
nasale e perinasale proteggendo la mucosa e<br />
favorendone la rigenerazione. È in<strong>di</strong>cato in tutti<br />
i casi <strong>di</strong> naso irritato a causa <strong>di</strong> rinorrea (naso<br />
che cola), secchezza e atrofia della mucosa<br />
nasale; nei casi <strong>di</strong> irritazione della zona perinasale<br />
causata dai frequenti strofinamenti. È utile inoltre<br />
in prevenzione, nelle con<strong>di</strong>zioni che possono<br />
provocare secchezza e prima <strong>di</strong> intraprendere<br />
attività sportive prolungate. È formulato con<br />
ingre<strong>di</strong>enti da Agricoltura Biologica e dona<br />
una piacevole sensazione <strong>di</strong> freschezza senza<br />
contenere eucaliptolo né mentolo. Fitonasal<br />
bioPomata <strong>di</strong> Aboca riveste la mucosa nasale <strong>di</strong><br />
un film emolliente e protettivo che svolgendo su<br />
<strong>di</strong> essa un effetto barriera ne limita il contatto con<br />
gli agenti esterni irritanti. L’efficacia del prodotto<br />
è data dalla sinergia <strong>di</strong> Incenso, Aloe Vera e Olio<br />
<strong>di</strong> Jojoba. La formulazione è arricchita con Olio<br />
essenziale <strong>di</strong> Lavanda fiori.<br />
Evoluzione domotica<br />
Gli importanti investimenti in Ricerca e Sviluppo che hanno<br />
caratterizzato questo nuovo prodotto Vimar, hanno determinato<br />
anche un’evoluzione domotica. Nuovi <strong>di</strong>spositivi, funzioni<br />
e modalità <strong>di</strong> controllo avanzate: con Eikon Evo il sistema<br />
domotico By-me <strong>di</strong>venta ancora più intelligente. Innovazioni<br />
belle da vedere e facili da usare che, in un attimo, si adattano<br />
ai ca<strong>mb</strong>iamenti degli spazi e <strong>di</strong> chi li abita. I nuovi video touch<br />
screen da 4,3” e da 10” oltre a supervisionare con una grafica<br />
semplice ed intuitiva l’intero sistema domotico By-me gestiscono<br />
anche la funzione videocitofonica regalando un’immagine<br />
perfetta <strong>di</strong> tutto ciò che accade fuori dell’e<strong>di</strong>ficio. Nuove funzioni<br />
avanzate rilevano in tempo reale la temperatura e delineano il<br />
profilo energetico dell’abitazione monitorando costantemente<br />
i consumi. L’interfacciamento con il web permette la gestione<br />
attraverso rete internet da PC, smartphone e tablet <strong>di</strong> ultima<br />
generazione come iPad e iPhone.<br />
Migliore pulizia, elevata affidabilità<br />
Electrolux propone una vasta gamma <strong>di</strong> soluzioni de<strong>di</strong>cate<br />
alle imprese <strong>di</strong> pulizia per trattare i mop. Il lavaggio dei mop<br />
in una lavacentrifuga professionale Electrolux è sinonimo<br />
<strong>di</strong> migliore pulizia ed<br />
elevata affidabilità.<br />
Sod<strong>di</strong>sfare le<br />
esigenze dei clienti<br />
è molto semplice,<br />
basta caricare i<br />
mop sporchi nella<br />
lavacentrifuga e<br />
avviare il programma<br />
preferito. Alla fine<br />
del ciclo è anche<br />
possibile impregnare<br />
i mop con qualsiasi<br />
tipo <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivo a<br />
scelta. I mop così<br />
igienizzati, estratti<br />
dalla lavatrice,<br />
saranno pronti per<br />
essere utilizzati.<br />
ELECTROLUX<br />
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NEWS NEWS NEWS<br />
over 55 più ‘cervelloni’<br />
Uno stu<strong>di</strong>o effettuato dall’Istituto <strong>di</strong> Geriatria dell’Università <strong>di</strong><br />
Montreal – Canada – afferma che gli anziani, pur subendo nel<br />
tempo una <strong>di</strong>minuzione volumetrica della materia grigia, la<br />
utilizzano in modo più efficiente rispetto ai giovani. Riportato<br />
anche dal quoti<strong>di</strong>ano La Repubblica (20/10/2011 pag. 45), lo<br />
stu<strong>di</strong>o canadese ha messo a confronto gruppi <strong>di</strong> persone con<br />
caratteristiche omogenee. I test, cui sono stati sottoposti due<br />
gruppi <strong>di</strong> persone con età tra 55 e 75 anni e ad un altro <strong>di</strong> ragazzi,<br />
hanno <strong>di</strong>mostrato come il cervello reagisce <strong>di</strong>versamente in base<br />
all’età. I giovani attivano imme<strong>di</strong>atamente certe aree del cervello,<br />
gAtti in repArto<br />
Un micio come terapia: è la recente proposta lanciata<br />
dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed A<strong>mb</strong>iente (Aidaa)<br />
che vorrebbe l’introduzione <strong>di</strong> “gatti <strong>di</strong> reparto” nelle aree<br />
ospedaliere riservate a ba<strong>mb</strong>ini ed anziani, per allietarne la<br />
degenza.<br />
In pratica si attiverebbe un progetto <strong>di</strong> pet-therapy, o cat-therapy,<br />
a lungo termine, grazie al quale gli animali stimolerebbero<br />
serenità e positività al malato.<br />
“II gatto <strong>di</strong> reparto è sicuramente una proposta innovativa che<br />
potrebbe lanciare un segnale positivo proprio a favore <strong>di</strong> quelle<br />
categorie <strong>di</strong> pazienti che sono soggetti a lunghi e a volte delicati<br />
mAlnutrizione e AnziAni<br />
La malnutrizione è un problema <strong>di</strong>ffuso anche in Europa e<br />
coinvolge 30 milioni <strong>di</strong> persone, per la maggior parte anziani.<br />
Quali sono le cause della malnutrizione nella terza età? La<br />
per<strong>di</strong>ta dei recettori del gusto dolce e salato, problemi dentali<br />
e masticatori, la mobilità ridotta, i problemi cognitivi. A tutto<br />
questo si aggiungono le con<strong>di</strong>zioni sociali e la povertà <strong>di</strong> molti,<br />
ma anche le <strong>di</strong>fficoltà a mangiare causate dalla depressione o<br />
dall’Alzheimer.<br />
“Un anziano su sei mangia troppo poco – ha spiegato Jean Pierre<br />
Baeyens, presidente della Società Gerontologica Europea nel<br />
StrettA <strong>di</strong> mAno e lungA vitA<br />
Dal vigore <strong>di</strong> una stretta <strong>di</strong> mano, gli in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> lunga vita: è quanto<br />
affermano i ricercatori dello University College <strong>di</strong> Londra in uno<br />
stu<strong>di</strong>o pubblicato sul British Me<strong>di</strong>cal Journal. I ricercatori hanno<br />
esaminato i dati clinici <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> soggetti, la maggior parte over<br />
60 e soprattutto pazienti ospedalizzati, scoprendo che quelli con la<br />
presa meno forte corrono un rischio il 67% più alto <strong>di</strong> morire in<br />
anticipo. Ma non è finita qui. Gli anziani che camminano lentamente<br />
rischiano la morte tre volte <strong>di</strong> più, mentre chi ha <strong>di</strong>fficoltà a<br />
sedersi, due volte, come rileva lo stu<strong>di</strong>o, sostenuto dal Me<strong>di</strong>cal<br />
Research Council. Ma che i più giovani non si sentano immuni da<br />
per risultati veloci. I più anziani, invece, prendono tempo. O meglio<br />
lo utilizza il loro cervello. Ciò consente <strong>di</strong> valutare tutti i fattori in<br />
campo, prima <strong>di</strong> decidere. Secondo i ricercatori, questo <strong>di</strong>mostra<br />
un migliore utilizzo delle risorse intellettuali. “Il cervello più vecchio<br />
sa che non si ottiene niente, agendo d’impulso”, ha commentato<br />
il professor Oury Monchi, che ha guidato la ricerca. “Ora abbiamo<br />
la <strong>di</strong>mostrazione scientifica che il cervello, invecchiando, impara<br />
ad amministrare meglio le risorse <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone. Il cervello più<br />
vecchio – aggiunge – ha maggiore fiducia in se stesso ed è meno<br />
spaventato dalle critiche.”<br />
ricoveri” ha detto Lorenzo Croce, presidente nazionale <strong>di</strong> Aidaa.<br />
“In questa prima fase abbiamo inviato una lettera ai <strong>di</strong>rettori<br />
dei maggiori ospedali italiani e <strong>di</strong> quelli dove la pet-tIerapy è<br />
una pratica ormai consolidata. Se lo vorranno, siamo pronti a<br />
spiegare la proposta e a dare una mano per realizzare questa<br />
esperienza. Cre<strong>di</strong>amo nella interazione uomo-animali, e siamo<br />
certi, anche sulla scorta <strong>di</strong> esperienze conosciute <strong>di</strong>rettamente<br />
come quella dei cavalli in carcere, che la presenza <strong>di</strong> un gatto in<br />
reparto possa giovare molto all’umore dei pazienti, specialmente<br />
se si tratta <strong>di</strong> ba<strong>mb</strong>ini o anziani soli, che provano piacere e si<br />
sentono appagati nel prendersi cura <strong>di</strong> un animale.”<br />
corso <strong>di</strong> una conferenza stampa tematica – e l’argomento della<br />
malnutrizione viene spesso ignorato o comunque trascurato. Così<br />
i nutrienti essenziali necessari al sostentamento vengono ridotti,<br />
come si può evincere dal numero e dalla durata dei ricoveri<br />
ospedalieri.” La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso in età anziana viene spesso vista<br />
come normale, ma è invece un segnale <strong>di</strong> malnutrizione. Gli<br />
esperti <strong>di</strong>cono che “Al contrario dei giovani, negli anziani vige<br />
la regola che i robusti vivono più a lungo rispetto ai magri. Chi<br />
mangia troppo poco rischia <strong>di</strong> ammalarsi, o <strong>di</strong> non reagire alle<br />
cure farmaceutiche, e tra questi il tasso <strong>di</strong> mortalità è più alto”.<br />
questi fattori <strong>di</strong> rischio. “Al momento stiamo parlando soprattutto<br />
<strong>di</strong> anziani non autosufficienti” commenta uno degli autori dello<br />
stu<strong>di</strong>o, Avan Aihie Sayer, “ma con il tempo questo potrebbe essere<br />
rilevante anche per i più giovani”. Il lavoro britannico ha elaborato<br />
le conclusioni <strong>di</strong> oltre 30 ricerche precedenti su migliaia <strong>di</strong> persone,<br />
sull’osservazione delle prestazioni fisiche come cartina <strong>di</strong> tornasole<br />
dell’aspettativa <strong>di</strong> vita. Il test potrebbe avere anche una valenza<br />
<strong>di</strong>agnostica, quale strumento empirico <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina preventiva. Il<br />
test è alla portata <strong>di</strong> tutti e può aiutare i me<strong>di</strong>ci ad in<strong>di</strong>viduare i<br />
pazienti con un rischio <strong>di</strong> mortalità più elevato.<br />
43
Pensando a come promuovere ed innovare il sistema assistenziale italiano,<br />
stiamo lavorando a un progetto assolutamente innovativo volto a costruire – e<br />
promuovere – il sistema socio assistenziale italiano attraverso la creazione<br />
del primo portale web interattivo tra la domanda <strong>di</strong> assistenza all’anziano e<br />
l’offerta. Per dare al settore il giusto valore ed accrescerne la cre<strong>di</strong>bilità, vogliamo<br />
dargli una aperta e comparata visibilità, nell’ottica <strong>di</strong> una modernizzazione del<br />
sistema, e a favore dei crescenti bisogni della collettività.<br />
Le strutture saranno ospitate in una banca dati, pubblicata gratuitamente e da loro<br />
<strong>di</strong>rettamente aggiornabile. Liberamente consultabile dal pubblico finale, è volta a<br />
costruire la prima mappatura del sistema assistenzialistico italiano.<br />
State con noi in questa a<strong>mb</strong>iziosissima avventura: compilate la scheda a fianco,<br />
oppure contattateci per l’aggiornamento on-line in tempo reale dei dati presenti sul<br />
sito. L’operazione è assolutamente gratuita. E lo sarà sempre.<br />
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per controllare<br />
i dati inseriti. Per<br />
qualsiasi correzione<br />
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inserimento, compila<br />
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L’aggiornamento<br />
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Per contattarci:<br />
051 385700<br />
Da inviare via fax allo 051 384793<br />
Denominazione completa della struttura<br />
In<strong>di</strong>rizzo<br />
Cap Città<br />
Recapiti telefonici<br />
Cognome e nome del Responsabile<br />
In<strong>di</strong>rizzo e-mail<br />
Sito internet<br />
Anno fondazione Numero piani<br />
Prov<br />
Numero camere Numero posti letto<br />
Accre<strong>di</strong>tamento SSN o Trattamento privatistico o<br />
Note generali sulla struttura e sui suoi servizi:
46<br />
TESTIMONIANZE<br />
È qui la festa<br />
Era quasi carnevale e nella nostra struttura per<br />
anziani fervevano i preparativi per una festa che<br />
avrebbe coinvolto i nostri ospiti due settimane più<br />
tar<strong>di</strong>. Mentre stavo guardando le maschere che alcuni<br />
anziani stavano preparando, mi chiamarono per accogliere<br />
nel mio a<strong>mb</strong>ulatorio una coppia <strong>di</strong> sorelle appena<br />
arrivate. Si chiamavano Maria e Ninetta. Se<strong>mb</strong>ravano<br />
sconsolate e stavano sedute chiuse nei loro cappotti,<br />
apparentemente pronte ad andarsene, più che a restare,<br />
anche se non erano propriamente in gran forma. Infatti<br />
entra<strong>mb</strong>e esibivano delle grosse ingessature. Una<br />
aveva una ga<strong>mb</strong>a fratturata, e l’altra una ga<strong>mb</strong>a e una<br />
spalla. Mi guardarono in silenzio.<br />
Cominciai a parlare, ponendo loro qualche domanda<br />
per conoscerci e rompere il ghiaccio. Le due sorelle<br />
ultraottantenni mi raccontarono che erano signorine e<br />
vivevano insieme da sempre, in una vecchia casa <strong>di</strong><br />
famiglia in città. Maria aveva la patente ottenuta in età<br />
matura, ma utilissima per i loro piccoli spostamenti.<br />
Purtroppo, qualche settimana prima, mentre stavano<br />
andando al supermercato, avevano avuto un incidente,<br />
e il risultato era <strong>di</strong> fronte a me. Sole al mondo, avevano<br />
deciso <strong>di</strong> prendere qualcuno a casa che potesse<br />
aiutarle e supportarle in quel frangente, ma avevano<br />
avuto un’esperienza negativa. Consultandosi con il<br />
loro me<strong>di</strong>co, figlio <strong>di</strong> un vecchio amico <strong>di</strong> famiglia, avevano<br />
deciso <strong>di</strong> trovare una soluzione al problema attuale,<br />
ma che potesse fornire loro tranquillità completa<br />
anche per il tempo a venire. Il me<strong>di</strong>co aveva suggerito<br />
la nostra residenza e si era adoperato per aiutarle: era<br />
venuto da noi per poi riferire alle signore quale sistemazione<br />
fosse <strong>di</strong>sponibile e che aspetto avesse. E ora<br />
eccole <strong>di</strong> fronte a me, pronte a trasferirsi da noi, anche<br />
se a malincuore. Spiegai loro cosa avremmo fatto per<br />
la loro riabilitazione, una volta rimosse le ingessature,<br />
nel silenzio più totale da parte delle due anziane signore,<br />
palesemente avvilite. “Faremo tutto quello che<br />
dovremo per ristabilirci, ma siamo molto tristi... Tutte<br />
queste novità <strong>di</strong> confondono e ci spaventano” <strong>di</strong>sse<br />
Maria. “A casa nostra stavamo bene, e per noi è <strong>di</strong>fficile<br />
sapere che non ci torneremo mai più, e che staremo<br />
qui con persone che non conosciamo, in un luogo che<br />
ci ricorda un collegio o un ospedale. Ci se<strong>mb</strong>ra che<br />
sia tutto finito, è terribile.” Ninetta intanto piangeva in<br />
silenzio. Io risposi che avevo la convinzione che col<br />
tempo sarebbero state contente della loro decisione.<br />
La nostra struttura è luminosa e piacevole, ed è<br />
lontanissima dall’essere un collegio o un ospedale. È<br />
un luogo ricco <strong>di</strong> attività piacevoli e <strong>di</strong>vertenti, dove<br />
si possono incontrare persone socievoli con le quali<br />
chiacchierare. “E se vorrete potrete andare fuori a fare<br />
spese o al cinema”, aggiunsi. Le due sorelle si sca<strong>mb</strong>iarono<br />
un’occhiata, ma non replicarono. “So che la<br />
vostra camera è molto grande e luminosa. Perché non<br />
portate un paio <strong>di</strong> poltrone da casa, e qualcosa che<br />
vi farebbe piacere avere?” Ninetta si animò. “Possiamo?<br />
Sarebbe molto bello.” Le feci accompagnare nella<br />
loro stanza, sottolineando il fatto che avrebbero potuto<br />
personalizzarla come meglio credevano: molti ospiti lo<br />
avevano già fatto.<br />
Qualche settimana più tar<strong>di</strong> iniziammo la riabilitazione.<br />
Maria se<strong>mb</strong>rava più serena, ma Ninetta no. Notai che se<br />
ne stavano da sole in un angolo, parlavano solamente<br />
tra loro o si chiudevano nella loro stanza – <strong>di</strong>venuta una<br />
copia del loro salottino <strong>di</strong> casa – a guardare la televisione.<br />
Così decisi <strong>di</strong> inventare una terapia alternativa,<br />
apposta per loro, che potesse renderle più felici. “Care<br />
signore – <strong>di</strong>ssi dopo averle chiamate nel mio a<strong>mb</strong>ulatorio<br />
– i risultati che avete ottenuto grazie alle terapie<br />
riabilitative potrebbero migliorare, perciò vorrei farvi una<br />
proposta. So che siete sempre state molto interessate<br />
al giar<strong>di</strong>naggio e la primavera è cominciata; una terapia<br />
all’aria aperta, nel nostro giar<strong>di</strong>no, sarebbe l’ideale<br />
per voi. Vorrei affidarvi una piccola parte <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no che<br />
ha bisogno <strong>di</strong> attenzioni e <strong>di</strong> novità. Potrete decidere<br />
quali fiori piantare ed occuparvi dell’angolo delle erbe<br />
aromatiche. Vi farà molto bene muovervi e lavorare tranquillamente<br />
all’aperto.” Appena u<strong>di</strong>ta la proposta si illuminarono<br />
<strong>di</strong> gioia. Si resero imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>sponibili<br />
e iniziarono il lavoretto che le teneva impegnate gran<br />
parte della mattina. Si impegnarono con nuova determinazione<br />
anche nelle terapie e iniziarono a stare molto<br />
meglio, sia fisicamente che emozionalmente. La nostra<br />
<strong>di</strong>rezione decise successivamente <strong>di</strong> istituire un breve<br />
corso <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>naggio <strong>di</strong> base condotto da Maria e Ninetta,<br />
che fu seguito da una decina <strong>di</strong> ospiti, con grande<br />
sod<strong>di</strong>sfazione delle due sorelle, oggi completamente felici<br />
della loro decisione <strong>di</strong> trasferirsi da noi.<br />
* Me<strong>di</strong>co chirurgo specialista fisiatra. A<strong>mb</strong>ulatorio privato In Corpore Sano, Monteveglio (Bo)<br />
Giovanni Zucchini *<br />
Un altro caso <strong>di</strong> esperienza negativa tra le pareti domestiche.<br />
Per riuscire a guardare al futuro occorreva una soluzione costruttiva
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48<br />
TESTIMONIANZE<br />
Una missione<br />
quoti<strong>di</strong>ana<br />
Dal progetto della residenza,<br />
fino all’attenzione a 360 gra<strong>di</strong><br />
nei confronti delle necessità<br />
dell’anziano, con sensibilità<br />
e amore: chi gestisce una<br />
residenza per senior deve tenere<br />
in massima considerazione<br />
<strong>di</strong>gnità e serenità dell’ospite,<br />
co<strong>mb</strong>attendone la solitu<strong>di</strong>ne<br />
Gestire una residenza per anziani è una missione<br />
che esige amore, pazienza, attenzione<br />
e sensibilità. Ci credo fermamente e, sia in<br />
qualità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co che <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> casa <strong>di</strong> riposo<br />
e protetta, sono convinto che tutto questo si declini<br />
su più versanti: quello strutturale dell’e<strong>di</strong>ficio e quello<br />
del rapporto e del servizio reso. Nel primo caso penso<br />
che, se possibile, la soluzione migliore sia la realizzazione<br />
ex novo dell’e<strong>di</strong>ficio da a<strong>di</strong>bire a residenza per<br />
anziani, in modo da riuscire a tenere conto <strong>di</strong> tutta una<br />
serie <strong>di</strong> parametri che <strong>di</strong>ano agli ospiti il massimo del<br />
comfort in un luogo che per molti potrebbe rappresentare<br />
l’ultima sede <strong>di</strong> accoglienza per il resto della vita.<br />
Ecco perché credo che la gestione <strong>di</strong> una residenza<br />
per anziani non possa essere un atto meramente<br />
speculativo o comunque <strong>di</strong> puro carattere economico,<br />
anche se ovviamente deve essere produttiva.<br />
Userei anche un’espressione piuttosto sintomatica a<br />
riguardo: credo fermamente che l’assistenza alla<br />
persona anziana o <strong>di</strong>sabile non sia qualcosa che si<br />
possa improvvisare o inventarsi, ma che sia neces-<br />
sario basarsi su un’approfon<strong>di</strong>ta esperienza me<strong>di</strong>ca,<br />
assistenziale, pedagogica e che si debba affinare tutta<br />
una serie <strong>di</strong> importanti sensibilità e attenzioni, necessarie<br />
alla gestione dell’anziano, affinché viva i suoi<br />
giorni serenamente e con tutta la <strong>di</strong>gnità che merita.<br />
Usare sensibilità nei confronti degli anziani significa<br />
anche comprenderne le esigenze sentimentali. Un errore<br />
piuttosto <strong>di</strong>ffuso è quello <strong>di</strong> ritenere che le persone<br />
appartenenti alla cosiddetta terza età siano immuni<br />
dalle problematiche affettivo-sentimentali. La solitu<strong>di</strong>ne,<br />
però, colpisce gli anziani, e chi entra in strutture per<br />
senior tende a trovarsi una compagnia, che si traduce<br />
anche molto semplicemente nel fare una passeggiata<br />
mano nella mano, importantissima espressione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />
e d’affetto per gli anziani. Io sono contento<br />
per loro quando questo accade e credo che sia giusto<br />
consentire questi incontri anche se qualche problema<br />
si presenta quando vogliono stare da soli.<br />
Un altro concetto che trovo molto importante e<br />
positivo è quello <strong>di</strong> mescolare giovani e anziani<br />
in residenze che definirei ‘miste’. Se metto insieme<br />
solo 100 anziani nella medesima struttura, l’atmosfera<br />
<strong>di</strong>venta inevitabilmente pesante, noi invece abbiamo<br />
20 giovani <strong>di</strong>sabili che hanno esigenze <strong>di</strong>verse,<br />
ma che portano molta allegria agli ospiti anziani. Tra i<br />
ricoverati abbiamo ragazze <strong>di</strong> 25 e 30 anni con problematiche<br />
<strong>di</strong> vario genere, ma che portano grande<br />
vivacità. Quando organizziamo le feste per i compleanni<br />
e gli onomastici con musica dal vivo, ballano e<br />
cantano, coinvolgono emotivamente gli anziani e tutti<br />
si <strong>di</strong>vertono. Se avessimo solo ospiti appartenenti<br />
alla terza età, penso che il risultato non sarebbe così<br />
brioso e positivo.<br />
* Co-titolare della Casa <strong>di</strong> Riposo e Protetta Santa Rita <strong>di</strong> Alezio (Lecce)<br />
Giuseppe Caputo *<br />
Usare sensibilità nei confronti degli anziani significa<br />
anche comprenderne le esigenze sentimentali.<br />
Mischiare i senior con i giovani è una strategia straor<strong>di</strong>naria