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Download pdf (8,7 mb) - Case di Cura - Assistenza Anziani

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RivoLuzioniamo,<br />

gRaziE aLLa<br />

Community,<br />

iL modo <strong>di</strong> vEdERE<br />

E vivERE La vita<br />

da SEnioR<br />

Benessere, Lifestyle, esperienze e<br />

idee con<strong>di</strong>vise da una Community con<br />

un potenziale <strong>di</strong> espressione<br />

straor<strong>di</strong>nario e praticamente<br />

illimitato. Con una voglia <strong>di</strong> crescere<br />

e comunicare sorprendente.<br />

La nostra visione <strong>di</strong> futuro è ben<br />

<strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> una volta,<br />

e la stiamo già costruendo insieme.<br />

Se ci cre<strong>di</strong> anche tu, stai con noi.<br />

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La prima banca-dati on-line, sempre aggiornata<br />

I profili dettagliati <strong>di</strong> tutte le residenze assistite in Italia<br />

un motore <strong>di</strong> ricerca veloce ed efficace<br />

Per dare risposte concrete in tema <strong>di</strong> assistenza<br />

Ricerca ed offerta a confronto<br />

Un’interazione assoluta e <strong>di</strong>retta tra gli utenti registrati<br />

<strong>di</strong>scussione e cultura sul senior lifestyle<br />

Un confronto aperto su tutti i temi <strong>di</strong> interesse generale, per fare<br />

opinione e costruire una nuova consapevolezza<br />

iSCRivERSi<br />

E PaRtECiPaRE<br />

è gRatuito!<br />

I TEMI PIù CLICCATI<br />

E COMMENTATI:<br />

Il sistema<br />

assistenziale estero,<br />

in particolare Germania,<br />

Regno Unito e Canada<br />

L’‘invasione’ dei<br />

network stranieri: dalla<br />

Francia, il progetto<br />

Orpea. Nuovi format<br />

assistenziali, all’insegna<br />

della trasparenza e della<br />

qualità<br />

Il sistema assicurativo<br />

mirato all’assistenza<br />

per la terza età, <strong>di</strong><br />

matrice anglosassone.<br />

Si chiama “long term<br />

care” ed è una realtà<br />

consolidata negli USA<br />

Le principali<br />

problematiche<br />

residenziali e <strong>di</strong><br />

convivenza degli<br />

anziani, sia nelle proprie<br />

abitazioni, sia nelle<br />

strutture specializzate<br />

Progettare nuove<br />

abitazioni: è il<br />

cosiddetto “ageing in<br />

place” ed è una regola<br />

già applicata negli<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> progettazione<br />

americani. Per una<br />

casa costruita in<br />

maniera da adattarsi<br />

all’invecchiamento <strong>di</strong> chi<br />

la abita, che non deve<br />

<strong>di</strong>ventare invivibile,<br />

o ad<strong>di</strong>rittura pericolosa<br />

Come scegliere una<br />

struttura specializzata.<br />

Quando l’autonomia<br />

non è più possibile,<br />

ecco i consigli utili per<br />

la scelta migliore, in<br />

un sistema che appare<br />

ancora spesso una<br />

giungla senza regole<br />

I senior e la<br />

tecnologia. In<br />

particolare l’uso del<br />

computer. Facebook<br />

come elisir <strong>di</strong> memoria<br />

quando questa comincia<br />

ad abbandonarci<br />

...e molto altro ancora


LE PRIME<br />

TESTIMONIANZE:<br />

Sono tanto sod<strong>di</strong>sfatta<br />

<strong>di</strong> far parte <strong>di</strong> AreaSenior<br />

e appagata dalle vostre<br />

idee. Su Facebook vi sono<br />

più giovani con tanta<br />

fantasia fasulla. Il nostro<br />

pensare ha più moralità,<br />

è profondo e maturato dal<br />

tempo. Con voi mi sento<br />

più a mio agio.<br />

Maria Angela<br />

17 Ottobre 2011<br />

Da tempo cercavo amici<br />

“coetanei” e finalmente<br />

li ho trovati! Sono<br />

davvero contenta <strong>di</strong><br />

appartenere alla fascia<br />

dei giovani 71enni! D’ora<br />

in poi visiterò la pagina<br />

Facebook <strong>di</strong> AreaSenior:<br />

salve a tutti!<br />

Francesca<br />

16 Ottobre 2011<br />

Per me tutti sono<br />

benvenuti. Anche<br />

l’esperienza <strong>di</strong> 80 anni<br />

può insegnare qualcosa<br />

ancora a ciascuno <strong>di</strong><br />

noi. Anch’io sono nuova<br />

del gruppo; qui mi sento<br />

come se fossi in un forum<br />

<strong>di</strong> coetanei...!<br />

Erminia<br />

17 Ottobre 2011<br />

Oh, sì, un lifestyle attivo<br />

per cercare un po’ <strong>di</strong><br />

positività!<br />

Giacoma<br />

15 Ottobre 2011<br />

Se la serietà dei link<br />

è altrettanto veritiera,<br />

questa è davvero<br />

un’ottima idea. Utile e<br />

costruttivo partecipare a<br />

questo gruppo. Mi piace!<br />

Tecla<br />

11 Ottobre 2011<br />

Fantastica idea! Facciamo<br />

ancora <strong>di</strong> più!<br />

Rita<br />

14 Ottobre 2011<br />

Era ora che ci<br />

svegliassimo... I giovani<br />

sanno tutto, fanno tutto<br />

loro, ci trattano con<br />

sufficienza, anche se ci<br />

vogliono bene; saremo<br />

un po’ invadenti, ma<br />

abbiamo il dovere <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>re, <strong>di</strong> essere quello che<br />

siamo stati e siamo. E poi<br />

ammettiamolo: siamo più<br />

educati e attaccati alla<br />

vita! OK, io ci sto!<br />

Franz<br />

9 Ottobre 2011<br />

areaSenior su Facebook<br />

una Community in crescita, ora dopo ora<br />

Intercettiamo ed uniamo idealmente il target a più alto potenziale <strong>di</strong> sviluppo<br />

voglia <strong>di</strong> comunicare, voglia <strong>di</strong> vivere<br />

Contro tutti gli stereotipi più comuni, una visione della realtà molto<br />

positiva. E propositiva<br />

Esperienze e progetti a confronto<br />

Per un lifestyle straor<strong>di</strong>nariamente attivo. E positivo<br />

La FoRza dELLa<br />

Community PER<br />

RivoLuzionaRE iL modo<br />

<strong>di</strong> vEdERE E vivERE<br />

La tERza Età


4<br />

Direzione, Redazione, Pubblicità, Amministrazione:<br />

Via Emilia Ponente, 26 - 40133 Bologna<br />

Tel: 051 385 700 Fax: 051 384 793 info@areasenior.it<br />

www.areasenior.it - facebook/areasenior<br />

Direttore Responsabile<br />

Giovanna Glionna<br />

Direttore E<strong>di</strong>toriale<br />

Mario Addario<br />

Con<strong>di</strong>rettore<br />

Michele Glionna<br />

Caporedattore<br />

MariaGrazia Palmieri<br />

Segreteria <strong>di</strong> Redazione<br />

Arianna Pelagalli<br />

Opinionisti<br />

Giuseppe Caputo, Giorgio Colo<strong>mb</strong>a,<br />

Milena Passigato, Giovanni Zucchini<br />

Testi e servizi<br />

Ernestina Alboresi, Piero Alipran<strong>di</strong>, Monica D’Alessandro,<br />

Marcello Majonchi, Salvatore Ferraiuolo, Giovanni Fini,<br />

Nicola Marra, Damiano Montanari, Antonio Padovani,<br />

Jeanne Perego, Ezio Petrillo, Luciano Sante,<br />

Andrea Sganzerla, Guido Siniscalchi, Anna Verde<br />

Progetto grafico<br />

Silvia Carbonaro, Linegraph<br />

Promozione e sviluppo<br />

Antonio De Luca, Giovanni De Risio, Michele Francescutti<br />

Segreteria commerciale<br />

Beatrice Pecchioli<br />

rea<br />

enior<br />

PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE<br />

PER LA GESTIONE DELLE RESIDENZE ASSISTENZIALI<br />

Amministrazione e Ufficio Abbonamenti<br />

Luisa Rimon<strong>di</strong><br />

Pubblicazione e<strong>di</strong>ta dalle E<strong>di</strong>zioni Miglio srl – Divisione Perio<strong>di</strong>ci.<br />

Spe<strong>di</strong>zione in regime Posta Target Magazine. Registrazione<br />

del Tribunale <strong>di</strong> Bologna n. 8005 del 27/10/2009. Pubblicità<br />

inferiore al 45%. Proprietà e <strong>di</strong>ritti riservati. Manoscritti, foto<br />

e <strong>di</strong>segni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Delle<br />

opinioni manifestate negli scritti sono responsabili gli autori,<br />

dei quali la <strong>di</strong>rezione intende rispettare la piena libertà <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio.<br />

Stampa: Grafiche Garattoni, Viserba <strong>di</strong> Rimini. Opera depositata<br />

a norma <strong>di</strong> legge presso l’ufficio proprietà Letteraria<br />

Artistica Scientifica Roma. Pubblicazione a carattere culturale<br />

ed economico riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio dei<br />

Ministri – ROC 6121.<br />

ABBONAMENTI PER l’ITALIA: La spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> AreaSenior in Italia<br />

(3 numeri annui) avviene in abbonamento postale gratuito per i soli<br />

operatori professionali, subor<strong>di</strong>natamente all’invio <strong>di</strong> un fax in cui sia<br />

espressa la qualifica <strong>di</strong> appartenenza al settore. Per richiedere l’invio<br />

a pagamento, è necessario sottoscrivere un abbonamento annuale<br />

pari a 30,00 Euro. Dopo aver effettuato il versamento su c/c postale n.<br />

22897409 intestato a E<strong>di</strong>zioni Miglio, occorrerà inviare via fax copia del<br />

bollettino comprovante l’avvenuto pagamento L’abbonamento decorrerà<br />

dal primo numero raggiungibile a far data dal ricevimento del fax.<br />

ARRETRATI: I numeri arretrati possono essere richiesti <strong>di</strong>rettamente<br />

presso gli Uffici delle E<strong>di</strong>zioni Miglio e vengono inviati in contrassegno<br />

(al costo <strong>di</strong> Euro 12,00 cad.).<br />

D.LGS 196/2003 SULLA PRIVACY. Le E<strong>di</strong>zioni Miglio garantiscono la<br />

riservatezza dei dati. L’invio dei dati alle E<strong>di</strong>zioni Miglio è in<strong>di</strong>spensabile<br />

per quanto riguarda la gestione <strong>di</strong> abbonamenti gratuiti, la partecipazione<br />

a manifestazioni fieristiche o informazioni commerciali. Il mancato<br />

invio renderà impossibile lo svolgimento dei suddetti servizi. Si potrà in<br />

qualsiasi momento esercitare i relativi <strong>di</strong>ritti, tra cui consultare, integrare,<br />

correggere e cancellare i dati personali ed anche opporsi all’utilizzo<br />

per finalità <strong>di</strong> marketing <strong>di</strong>retto. Basterà scrivere a: E<strong>di</strong>zioni Miglio srl –<br />

Via Emilia Ponente, 26 – 40133 Bologna - info@e<strong>di</strong>zionimiglio.it<br />

START UP<br />

<strong>di</strong> Giorgio Colo<strong>mb</strong>a<br />

“Siate affamati, siate folli”, ammoniva Steve<br />

Jobs ai neolaureati dell’Università <strong>di</strong> Stanford,<br />

inconsapevole <strong>di</strong> scolpire il suo epitaffio con sei<br />

anni <strong>di</strong> anticipo. Scritto qui, potrebbe essere<br />

lo “sconsiglio” del secolo, vista la <strong>di</strong>partita<br />

prematura <strong>di</strong> questo genio creativo<br />

Precursore – nel bene e nel male – della moderna società globale<br />

in cui “i mezzi prendono il posto dei fini, gli strumenti contano<br />

più degli scopi e protagonisti sono gli oggetti, non i soggetti” (M.<br />

Veneziani). Ossia il contrario <strong>di</strong> quanto sarebbe lecito attendersi da<br />

questa tribuna pur se, mutatis mutan<strong>di</strong>s, il principio <strong>di</strong> rivitalizzare la<br />

qualità dell’esistenza cade a pio<strong>mb</strong>o su quella che dovrebbe essere<br />

la “ragione sociale” <strong>di</strong> ogni struttura de<strong>di</strong>cata alla terza età. Dovrebbe<br />

essere, appunto. Secondo troppe evidenze e rumors filtranti dal settore,<br />

invece, quello che ancora si proietta in gran parte della miriade<br />

<strong>di</strong> residenze attive nel Bel Paese, se<strong>mb</strong>ra tutto un altro film. A partire<br />

dal titolo. Digitando su Google la voce “case <strong>di</strong> riposo”, infatti, compaiono<br />

4.250.000 risultati contro i 247.000 <strong>di</strong> “residenze per anziani”.<br />

Dove risieda la speciale attrattiva del termine “riposo”, non è dato<br />

sapere. Ma se il <strong>di</strong>stinguo fosse solo nominalistico, sarebbe niente.<br />

In realtà, a far sì che il cliente – o, come si usa <strong>di</strong>re, “l’ospite” – viva il<br />

fati<strong>di</strong>co ingresso nella residenza come un approccio invariabilmente<br />

drammatico, concorrono tutti gli attori in gioco. Porgere allo sventurato<br />

il voucher per un viaggio <strong>di</strong> sola andata, infatti, non può essere che<br />

un messaggio profondamente negativo. Per la serie, parafrasando<br />

Dante, lasciate ogni speranza voi che entrate…<br />

Un invito alla rassegnazione sempre più spesso rispe<strong>di</strong>to al mittente.<br />

Magari in formato elettronico. Secondo dati dell’Associazione<br />

italiana psicogeriatria, infatti, gli over 65 che esibiscono un profilo su<br />

Facebook e MySpace rappresentano circa l’8% del totale, con un<br />

trend <strong>di</strong> crescita nell’ultimo triennio maggiore rispetto ad ogni altra<br />

fascia d’età. Che <strong>di</strong>re poi dell’altro milione <strong>di</strong> internauti dai capelli<br />

d’argento che comunica con amici e parenti via Skype? Altro che<br />

condanna all’oblio: tra mail, web ed annessi telematici, siamo alla<br />

quintessenza della memoria… Virtuale, certo, ma non per questo priva<br />

<strong>di</strong> enormi benefici su quella reale, notoriamente cagionevole nella<br />

terza età. Un’indagine svolta sul cervello <strong>di</strong> 125 soggetti dall’University<br />

College of London, per citare uno stu<strong>di</strong>o tra i tanti, ha infatti riscontrato<br />

un nesso tra <strong>di</strong>mensione della massa grigia – segnatamente<br />

l’amigdala, ossia l’area deputata alla memoria ed alle risposte emotive<br />

– e numero <strong>di</strong> “social-amici” su Facebook.<br />

Web-therapy come ultima frontiera delle cure dolci per i tempi agri, insomma.<br />

Ma più che l’apologia della Rete ci preme qui rimarcare quanto<br />

l’interesse verso il recupero dell’anziano non possa oggi che coincidere<br />

con quello <strong>di</strong> chi si can<strong>di</strong>da, almeno sulla carta, a rendersene<br />

artefice. Con o senza mouse. Serve però conferire alle strutture<br />

un imprinting dove l’approccio “vacanziero” prevalga su quello sanitario,<br />

attivando una metamorfosi del comparto che coinvolga operatori<br />

e “consumatori”. Una visione prospettica, dunque, dove termini come<br />

“qualità” e “rapporto qualità/prezzo”, scontati in un’economia matura<br />

come quella occidentale, facciano finalmente capolino anche in questo<br />

un po’ recalcitrante a<strong>mb</strong>ito. Va letto in tale ottica l’ingente sforzo che<br />

da tempo stiamo profondendo in Rete attraverso i siti “AreaSenior” de<strong>di</strong>cati<br />

agli operatori come agli utenti finali e la Community su Facebook<br />

(a breve anche nei forum). Assecondare le nuove “senior-generazioni”<br />

nel respingere l’equivalenza in rima pensionati = rassegnati è il primo,<br />

doveroso passo per tramutare sterili ovvietà (“l’anziano è una risorsa”,<br />

ecc.) in concrete – e red<strong>di</strong>tizie – realtà.


polvere spray per uso topico<br />

effi cace , pratico e innovativo<br />

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- riduce la sensazione <strong>di</strong> dolore<br />

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- previene la contaminazione<br />

microbica del <strong>di</strong>spositivo,<br />

mantenendo l’a<strong>mb</strong>iente dell’area<br />

lesionata libera da batteri<br />

Dispositivo Me<strong>di</strong>co<br />

<strong>di</strong> classe III 0373<br />

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Materiale riservato ai soli operatori sanitari<br />

Notifi cato all’ISS in data 22.04.2011


INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE<br />

Tecnologia<br />

all’avanguar<strong>di</strong>a<br />

La ex Fondazione Casa <strong>di</strong> riposo<br />

Santo Spirito è un’azienda<br />

pubblica <strong>di</strong> servizi alla persona senza<br />

scopo <strong>di</strong> lucro, con una gestione<br />

fortemente orientata alla qualità ed<br />

all’innovazione. A <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong><br />

questo, basta pensare che la società<br />

è presieduta da un consiglio <strong>di</strong> amministrazione<br />

e vanta una <strong>di</strong>rezione<br />

motivata e determinata al conseguimento<br />

degli obiettivi preposti.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una realtà molto significativa<br />

anche per via della sua complessità<br />

gestionale. La ex Fondazione,<br />

infatti, è costituita da quattro strutture:<br />

Bürgerheim, Beato Artmanno,<br />

Centro Degenza Sanatorio (tutte a<br />

Bressanone) e Centro Degenza casa<br />

Eiseck a Chiusa, e <strong>di</strong>spone complessivamente<br />

<strong>di</strong> 203 posti letto. Con i<br />

suoi 102 posti letto, il Bürgerheim è<br />

la struttura più grande.<br />

Una storia esemplare che parla <strong>di</strong><br />

coraggiosa determinazione al ca<strong>mb</strong>iamento.<br />

La svolta operativa risale<br />

all’autunno 2008, quando sono<br />

cominciati i lavori <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

del piano interrato, attraverso la creazione<br />

<strong>di</strong> spogliatoi per il personale,<br />

del nuovo archivio ed il rifacimento<br />

del magazzino. Tra i settori più innovativi,<br />

si è <strong>di</strong>stinto da subito il nuovo<br />

progetto riguardante il reparto lavanderia;<br />

concepita per essere totalmente<br />

asettica, essa presenta infatti<br />

soluzioni altamente tecnologiche e<br />

d’avanguar<strong>di</strong>a ed è stata realizzata<br />

da un’impresa leader in Alto A<strong>di</strong>ge<br />

per la fornitura <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> e attrezzature<br />

nel settore, la Niederbacher <strong>di</strong> Caldaro<br />

(BZ).<br />

La lavanderia, situata al piano terra è<br />

stata pensata come servizio comune<br />

alle quattro strutture e, grazie al<br />

sistema a barriera, assicura un cor-<br />

ElEctrolux ProfEssional sPa<br />

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Tel: 0434 380830<br />

L’esperienza Electrolux e le lavatrici asettiche offrono la dovuta tranquillità<br />

nella vostra attività, garantendo la massima <strong>di</strong>fesa contro la proliferazione<br />

dei microrganismi e le contaminazioni batteriche<br />

Con l’impiego <strong>di</strong> un solo operatore al mangano è possibile svolgere le<br />

operazioni <strong>di</strong> stiro, piegatura ed accatastamento della biancheria piana


Un capo <strong>di</strong> biancheria ben lavato è la prima<br />

barriera contro i rischi della contaminazione<br />

batterica nelle strutture socio sanitarie,<br />

dove notevoli volumi <strong>di</strong> biancheria ed effetti<br />

personali (indumenti intimi, pigiami, vestaglie)<br />

devono essere lavati quoti<strong>di</strong>anamente.<br />

Una storia esemplare <strong>di</strong> innovazione e grande<br />

determinazione alla ricerca dell’eccellenza<br />

retto flusso delle operazioni <strong>di</strong> raccolta,<br />

lavaggio, asciugatura e stiratura.<br />

La capacità <strong>di</strong> smistare un enorme<br />

quantitativo <strong>di</strong> biancheria, trattata<br />

quoti<strong>di</strong>anamente è veramente esemplare.<br />

“L’obbiettivo da cui siamo partiti<br />

- spiega Helmut Pranter, <strong>di</strong>rettore<br />

dell’Istituto - è stato quello <strong>di</strong> riuscire<br />

a gestire tutta la biancheria degli<br />

ospiti, dalle lenzuola agli indumenti<br />

personali snellendo l’organizzazione<br />

e la gestione delle quattro strutture,<br />

creando sinergie e risparmiando i<br />

notevoli costi <strong>di</strong> una gestione separata”.<br />

Ma veniamo a parlare più in dettaglio<br />

della macchine installate. Come<br />

già detto, sono in funzione 4 lavatrici<br />

asettiche (due con capacità 13 kg e<br />

due da 50 kg) installate a cavaliere <strong>di</strong><br />

parete e dotate <strong>di</strong> due sportelli contrapposti,<br />

soluzione ideale per sod<strong>di</strong>sfare<br />

i requisiti d’igiene nel settore<br />

socio-assistenziale. In questo modo,<br />

gli a<strong>mb</strong>ienti <strong>di</strong> carico e scarico sono<br />

fisicamente <strong>di</strong>stinti ed il flusso obbligato<br />

<strong>di</strong> marcia in avanti della biancheria<br />

impone la netta separazione<br />

tra la biancheria sporca e quella pulita,<br />

a garanzia <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> igienizzazione<br />

totale nel pieno rispetto<br />

della norma europea UNI EN 14065,<br />

che impone <strong>di</strong> adottare un sistema <strong>di</strong><br />

analisi del rischio e <strong>di</strong> controllo della<br />

bio contaminazione nel lavaggio dei<br />

tessili.<br />

Un capo <strong>di</strong> biancheria ben lavato è<br />

infatti la prima barriera contro i rischi<br />

della contaminazione batterica nelle<br />

strutture socio sanitarie, dove notevoli<br />

volumi <strong>di</strong> biancheria ed effetti<br />

personali (indumenti intimi, pigiami,<br />

vestaglie) devono essere lavati quoti<strong>di</strong>anamente.<br />

È necessario porre particolare<br />

attenzione all’igiene effettiva,<br />

dal momento che ora è possibile misurare<br />

e controllare la biocontaminazione<br />

e non basarsi più su una “generica<br />

“percezione del pulito.<br />

“La lavanderia è <strong>di</strong>visa in due aree<br />

- prosegue Helmut Pranter -: dal<br />

lato sporco si effettua il carico nelle<br />

La capacità delle macchine<br />

Electrolux consente al complesso <strong>di</strong><br />

smistare un enorme quantitativo <strong>di</strong><br />

biancheria, trattata quoti<strong>di</strong>anamente,<br />

in modo esemplare<br />

macchine, mentre da quello pulito si<br />

estrae la biancheria per passare <strong>di</strong>rettamente<br />

alle funzioni <strong>di</strong> asciugatura,<br />

attraverso l’azione due essiccatoi<br />

con capacità 30 kg ciascuno ed una<br />

cabina per camici”.<br />

Vero protagonista in termini <strong>di</strong> efficienza<br />

è il mangano che permette <strong>di</strong><br />

svolgere le funzioni <strong>di</strong> stiro, piegatura,<br />

accatastamento della biancheria<br />

piana con un solo operatore, consentendo<br />

un notevole risparmio <strong>di</strong> tempo<br />

e risorse ed ottimizzando la capacità<br />

produttiva ed organizzativa.<br />

Con la creazione <strong>di</strong> una lavanderia<br />

interna, una gran quantità <strong>di</strong> indumenti<br />

viene gestita quoti<strong>di</strong>anamente,<br />

mantenendo lo stesso numero <strong>di</strong><br />

operatori supportati dalla tecnologia<br />

all’avanguar<strong>di</strong>a e dalla solida esperienza<br />

<strong>di</strong> Electrolux Professional nel<br />

settore socio assistenziale.<br />

Il Bürgerheim è<br />

una struttura<br />

d’eccellenza che<br />

offre un a<strong>mb</strong>iente<br />

<strong>di</strong> vita protetto<br />

e <strong>di</strong> grande comfort<br />

ai suoi ospiti


sommario<br />

DALLA COPERTINA<br />

10<br />

12<br />

14<br />

16<br />

18<br />

20<br />

24<br />

34<br />

38<br />

46<br />

CAMBIARE PER CRESCERE<br />

Qualità a prova <strong>di</strong> esperto. Un lungo percorso che punta al<br />

benessere dell’ospite. Una rivoluzione costruttiva che parte da<br />

una profonda autocritica per rilanciare l’immagine e la cre<strong>di</strong>bilità.<br />

Con entusiasmo ed un sano orgoglio <strong>di</strong> appartenenza<br />

OBIETTIVO ECCELLENZA<br />

Una doppia certificazione per la qualità e per la sicurezza, con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> dare ai pazienti un a<strong>mb</strong>iente i cui servizi siano tutti<br />

accurati e dove vivere in modo efficiente e sicuro. L’esempio<br />

della residenza Santa Margherita <strong>di</strong> Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro<br />

INNOVAZIONE PER L’ALZHEIMER<br />

Tra atmosfere domestiche, tecnologie sofisticate e scelte<br />

ad hoc che si sviluppano su ogni versante progettuale, il<br />

Santa Margherita mostra la sua eccellenza da manuale (e da<br />

cerificazione) anche nel suo Nucleo speciale Alzheimer<br />

CERTIFICAZIONI CHE FANNO LA DIFFERENZA<br />

Bureau Veritas è nata ad Anversa nel 1828 ed è in Italia dal<br />

1839. È una società che opera nell’emissione delle certificazioni<br />

che si possono richiedere per la propria residenza per anziani<br />

UNA PROPRIETà CONDIVISA<br />

Alcune cooperative emiliane creano una immobiliare per mettere<br />

assieme risorse e <strong>di</strong>ventare proprietarie <strong>di</strong> una nuova struttura.<br />

Da questo parte anche una gestione con<strong>di</strong>visa, con la nascita<br />

<strong>di</strong> una ulteriore realtà e la possibilità <strong>di</strong> future collaborazioni.<br />

L’obiettivo è fornire servizi <strong>di</strong> qualità e dare lavoro stabile<br />

RESISTERE AL CAMBIAMENTO<br />

Chi contrasta il progetto Qualità lo fa sempre con gli stessi<br />

argomenti. Ecco una carrellata <strong>di</strong> quali sono e <strong>di</strong> alcune idee su<br />

come possano essere controbattuti<br />

SENIOR IN SICUREZZA<br />

La risposta domotica alla società che ca<strong>mb</strong>ia. Le nuove<br />

tecnologie devono mettere al centro la persona e l’anziano<br />

nello specifico. Vagliarne le esigenze caso per caso, stu<strong>di</strong>arne i<br />

comportamenti per usare la domotica per invecchiare bene<br />

PRIMA DELL’ULTIMO SALUTO<br />

Non si tratta <strong>di</strong> una semplice proposta impren<strong>di</strong>toriale. Terracielo<br />

Funeral Home rappresenta una filosofia <strong>di</strong> approccio per<br />

attraversare la <strong>di</strong>fficile strada del commiato. Nulla è lasciato al<br />

caso: soft, elegante e psicologicamente impeccabile<br />

LE ESCLUSIVE<br />

22<br />

28<br />

36<br />

UNA SOCIETà PER TUTTE LE ETà<br />

Il 2012 è <strong>di</strong>chiarato Anno europeo dell’invecchiamento attivo e<br />

della soliderietà fra le generazioni. I sessantenni <strong>di</strong> oggi sono una<br />

fascia <strong>di</strong> popolazione attiva, da considerare una risorsa preziosa<br />

SVANIRE LENTAMENTE<br />

La memoria che abbandona i malati <strong>di</strong> Alzheimer come metafora<br />

<strong>di</strong> un’assistenza non sempre adeguata alle situazioni più critiche<br />

IL FASCINO DELLE COSE ANTICHE<br />

Come trasformare una struttura vetusta in una location attrattiva<br />

<strong>di</strong> grande fascino: la Fondation J.P. Pescatore<br />

Le Novità Prodotto<br />

Le Testimonianze<br />

Giovanni Zucchini<br />

Giuseppe Caputo<br />

LE RUBRICHE<br />

Numero 2/2011<br />

Mentre stiamo andando in stampa, si sta<br />

per svolgere un importante convegno<br />

organizzato dall’Anaste a Roma ed<br />

avente per titolo “Un grande patto <strong>di</strong><br />

solidarietà per un nuovo welfare tra tutti<br />

gli attori del sistema”.<br />

Un resoconto dettagliato dei lavori<br />

verrà pubblicato sul prossimo numero<br />

<strong>di</strong> AreaSenior; qui ci preme segnalare<br />

l’impegno che l’associazione sta<br />

profondendo con indubbi sforzi,<br />

finalizzato a coinvolgere con sempre<br />

maggiore forza tutte le parti in gioco,<br />

in una visione finalmente allargata della<br />

questione “terza età assistita”, libera<br />

dagli schemi precostituiti del passato.<br />

Orientandosi sempre più alla qualità<br />

dei servizi e alla professionalità degli<br />

operatori, le strutture assistenziali italiane<br />

cominciano davvero a comprendere<br />

l’esigenza <strong>di</strong> allargare la visione<br />

assistenziale a più soggetti possibili, in<br />

un’ottica <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi e<br />

contemporaneamente <strong>di</strong> “prevenzione”<br />

delle maggiori criticità. Operando con<br />

prospettive allargate e <strong>di</strong> respiro, con una<br />

visione non solo legata all’imme<strong>di</strong>ato, ma<br />

rivolta anche al me<strong>di</strong>o e lungo periodo.<br />

Operare sull’emergenza d’altronde è<br />

la con<strong>di</strong>zione peggiore per formulare<br />

ipotesi strutturali innovative e davvero<br />

concretizzabili. Per ca<strong>mb</strong>iare una<br />

situazione tanto complessa come quella<br />

socio assistenziale, bisogna creare i<br />

presupposti, soprattutto considerando<br />

la necessità <strong>di</strong> operare in sinergia con<br />

molteplici forze sul campo.<br />

Una nuova visione del futuro assistenziale<br />

passa dalla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi,<br />

tutti finalizzati al conseguimento <strong>di</strong> un<br />

migliore benessere della nostra società,<br />

come si conviene ad una comunità che<br />

voglia definirsi civile e moderna.


10<br />

IL TEMA DEL NUMERO<br />

Ca<strong>mb</strong>iare<br />

per CresCere<br />

Un lungo percorso<br />

che punta al<br />

benessere dell’ospite<br />

e del lavoratore.<br />

Una rivoluzione<br />

costruttiva che parte<br />

da una profonda<br />

autocritica per<br />

rilanciare l’immagine<br />

e la cre<strong>di</strong>bilità<br />

stessa del settore.<br />

Con entusiasmo<br />

ed un sano orgoglio<br />

<strong>di</strong> appartenenza<br />

Già da qualche anno il mondo<br />

sta vivendo una rapida<br />

evoluzione. L’impressione<br />

è che più passa il tempo,<br />

più i mutamenti <strong>di</strong>ventano rapi<strong>di</strong> e<br />

sorprendenti. Dalle nuove tecnologie<br />

all’onda green fino ai nuovi concetti <strong>di</strong><br />

social, un tutt’uno sempre più pervasivo<br />

e inscin<strong>di</strong>bile dalla vita delle persone.<br />

Gli scenari futuri e futuribili sono<br />

incre<strong>di</strong>bilmente affascinanti e pieni <strong>di</strong><br />

nuove opportunità. Impossibile, anzi<br />

controproducente, ignorare o sottovalutare<br />

questi fenomeni. Senza tuttavia<br />

nemmeno cadere nell’estremo opposto,<br />

ovvero farsi prendere dall’ansia<br />

<strong>di</strong> pensare che tutto quello che fino a<br />

ieri ha funzionato oggi non serva più.<br />

In un futuro per molti versi incerto, il<br />

welfare de<strong>di</strong>cato ai senior costituirà<br />

matematicamente uno dei punti fermi<br />

della società, dell’economia e della<br />

cultura. Perché saranno sempre <strong>di</strong> più,<br />

e sempre più esigenti. Offrirà <strong>di</strong> certo<br />

ottime opportunità <strong>di</strong> realizzazione<br />

e <strong>di</strong> business. A patto <strong>di</strong> saper tenere<br />

il giusto passo, con professionalità e<br />

passione.


PERCORSI VIRTUOSI<br />

La certificazione <strong>di</strong> qualità ottenuta dalle case per anziani<br />

in relazione alle norme ISO 9001, è qualcosa<br />

la cui richiesta muta, per necessità e mission,<br />

nelle <strong>di</strong>verse parti d’Italia. Qualità intesa come<br />

assicurazione <strong>di</strong> un servizio assolutamente affidabile<br />

e al top, basata su procedure scientificamente<br />

stu<strong>di</strong>ate e quin<strong>di</strong> perfettamente pianificate<br />

in ogni dettaglio, sottoposta a controlli<br />

interni ed esterni, votata al continuo miglioramento<br />

e dunque non limitata,<br />

Il problema della gestione<br />

della qualità non è tanto ciò<br />

che la gente non sa, quanto ciò<br />

che pensa <strong>di</strong> sapere. Tutti sono a<br />

favore (in certe con<strong>di</strong>zioni), tutti credono <strong>di</strong><br />

capirla (anche se sarebbero in <strong>di</strong>fficoltà a<br />

spiegarla), tutti pensano che il praticarla sia<br />

facile perché basta seguire le inclinazioni<br />

naturali (dopo tutto, in un modo o nell’altro,<br />

ce la caviamo sempre).<br />

È <strong>di</strong>fficile intavolare una <strong>di</strong>scussione significativa,<br />

reale e concreta sulla Qualità<br />

o su altri argomenti complessi, se non si<br />

esaminano e mo<strong>di</strong>ficano alcuni presupposti<br />

<strong>di</strong> base errati. Gli unici, però, che generalmente<br />

sono <strong>di</strong>sposti a fare questo passo<br />

sono coloro che ammettono senza riserve <strong>di</strong><br />

essere in <strong>di</strong>fficoltà o che hanno un interesse<br />

<strong>di</strong>namica, sempre<br />

rivolta ad un massimo<br />

in crescita e in evoluzione.<br />

In estrema sintsi, qualità<br />

è uguale ad efficienza<br />

ed efficacia.<br />

I costi per arrivare a<br />

tutto questo?<br />

Troppo facile<br />

specifico nel ca<strong>mb</strong>iamento.<br />

Fatta questa premessa, è abbastanza<br />

scontato incontrare tanti ‘ISO-scettici’<br />

che, pur non sapendo nulla <strong>di</strong> questo argomento,<br />

si <strong>di</strong>vertono a sparare a zero sui<br />

suoi principi e sulla filosofia che sta alla<br />

loro base. Questi pregiu<strong>di</strong>zi, accompagnati<br />

da atteggiamenti scettici e <strong>di</strong>sfattisti, nascono,<br />

il più delle volte, da una sostanziale<br />

<strong>di</strong>sinformazione <strong>di</strong> fondo e si rafforzano<br />

grazie ai racconti sconfortanti <strong>di</strong> chi ha<br />

già intrapreso il percorso verso la Qualità<br />

facendo l’errore <strong>di</strong> vivere le norme come la<br />

panacea <strong>di</strong> tutti i mali, ed il Responsabile<br />

della Gestione della Qualità come un mago<br />

capace <strong>di</strong> far scomparire i problemi semplicemente<br />

strofinando la magica lampada<br />

della norma.<br />

Certamente ci sono e sono legati alla realizzazione <strong>di</strong> quello che<br />

conduce all’ottenimento della certificazione della qualità, avvalendosi<br />

<strong>di</strong> esperti e realtà ad hoc, ed al mantenimento della certificazione<br />

con i controlli <strong>di</strong> prassi.<br />

Ma ne vale la pena, poiché oltre a poter offrire un servizio efficiente<br />

e perfettamente strutturato, tenendo conto della sod<strong>di</strong>sfazione<br />

dell’anziano ospite e della sua famiglia, un lavoro ben fatto e ben<br />

programmato delimita e limita i costi dovuti all’errore, e <strong>di</strong> conseguenza<br />

<strong>di</strong>venta una sorta <strong>di</strong> investimento. Basti pensare che il<br />

costo <strong>di</strong> un errore rilevato dal paziente o da un suo familiare è 5<br />

volte maggiore dello stesso, cosa che non accade se per contro<br />

viene identificato <strong>di</strong>rettamente dalla struttura durante la progettazione<br />

o la realizzazione.<br />

La prevenzione, come <strong>di</strong>re, è sempre più economica della correzione<br />

degli errori. A supporto e a conferma <strong>di</strong> queste considerazioni,<br />

esistono ricerche ad hoc, realizzate in USA.<br />

Ma cosa accade in Italia? Come si svolge il lavoro <strong>di</strong> una struttura<br />

certificata? Quali sono gli organi che provvedono a rilasciare<br />

la certificazione? E come? Per rispondere a queste domande,<br />

abbiamo cercato <strong>di</strong> costruire un percorso completo attraverso<br />

il contributo delle parti coinvolte <strong>di</strong>rettamente nel rilascio della<br />

certificazione <strong>di</strong> qualità, dalla struttura sino ai professionisti del<br />

settore.<br />

Troppa <strong>di</strong>etrologia, molti luoghi comuni.<br />

Sulla qualità tutti parlano, ritenendo <strong>di</strong> conoscere<br />

l’argomento. Non sempre a ragione<br />

Esiste un’intera letteratura che raccoglie i<br />

dubbi, le perplessità e i timori che le persone<br />

hanno <strong>di</strong> fronte a questo strumento<br />

che è <strong>di</strong> fatto una raccolta <strong>di</strong> regole che ci<br />

insegnano a lavorare in modo corretto.<br />

La Qualità è uno strumento <strong>di</strong> organizzazione<br />

e, come tale, ci può offrire ‘solo’ le linee<br />

guida da seguire per rivedere il nostro modo<br />

<strong>di</strong> lavorare e gli strumenti per affrontare i<br />

problemi quoti<strong>di</strong>ani, non certo le risposte<br />

personalizzate che certe organizzazioni pretenderebbero.<br />

Se proveremo, però, ad analizzare nel profondo<br />

i suggerimenti che ci derivano dalla<br />

conoscenza <strong>di</strong> questa metodologia, ci accorgeremo<br />

che possono aiutarci a trovare<br />

le soluzioni che cerchiamo affrontando ogni<br />

giorno i nostri problemi lavorativi.<br />

11


12<br />

SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />

Doppio salto<br />

obiettivo eCCellenza<br />

Una doppia certificazione per la qualità e per la sicurezza, con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> dare ai pazienti un a<strong>mb</strong>iente i cui servizi siano tutti<br />

qualitativamente super accurati e dove operare e vivere in modo<br />

efficiente e sicuro: arrivare a questi risultati non è cosa da tutti<br />

i giorni, sia per l’impegno decisionale ed organizzativo che sta<br />

a monte della preparazione dei parametri necessari, sia per<br />

quello quoti<strong>di</strong>ano per mantenerli. Eppure la residenza per anziani<br />

Santa Margherita <strong>di</strong> Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro c’è riuscita, con un<br />

lavoro costante ed una grande chiarezza <strong>di</strong> obiettivi. Non ci sono<br />

motivazioni commerciali, a fronte della decisione <strong>di</strong> ottenere la<br />

prima e poi la seconda certificazione, ma la volontà <strong>di</strong> offrire<br />

il meglio, raggiungendo due importanti traguar<strong>di</strong> nel settore<br />

dell’accoglienza e dell’assistenza agli anziani, con l’importante<br />

integrazione della sicurezza.<br />

Il parco ben tenuto che la avvolge,<br />

interni piacevoli stu<strong>di</strong>ati per ‘accogliere’<br />

– nel vero senso della parola<br />

– gli ospiti. Una sorta <strong>di</strong> ventre<br />

materno rassicurante e sereno, che<br />

amplifica la sua funzione grazie al personale,<br />

tutto estremamente efficiente<br />

e capace a livello pratico e specialistico,<br />

e altrettanto attento a cogliere<br />

le sfumature emozionali dell’anziano<br />

e le necessità dell’anima (e non solo<br />

quelle del corpo). La residenza Santa<br />

Margherita è in estrema sintesi tutto<br />

questo ed è il prodotto <strong>di</strong> un lavoro<br />

lungo e scrupoloso che non prende<br />

sosta e procede nel tempo.<br />

“La nostra è una struttura residenziale-alberghiera,<br />

dotata <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci, personale<br />

infermieristico, psicologi, operatori,<br />

logope<strong>di</strong>sti, educatori”, <strong>di</strong>ce il<br />

<strong>di</strong>rettore Bertrand Barut. “Abbiamo<br />

ottenuto la certificazione <strong>di</strong> qualità<br />

nel 2002. Ma già in precedenza<br />

avevamo partecipato al programma<br />

<strong>di</strong> auto-certificazione e <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento<br />

volontario all’eccellenza, che<br />

era stato promosso dal Ministero<br />

della Salute nel 1998. Non contenti<br />

siamo andati avanti ed abbiamo<br />

deciso <strong>di</strong> ottenere la certificazione<br />

ISO9001 perché eravamo decisi a<br />

dare all’ospite lo stesso eccellente<br />

servizio, ovunque si trovasse all’interno<br />

della residenza.” Bertrand Barut ha<br />

seguito anche una precisa linea gestionale,<br />

secondo la quale ha deciso<br />

<strong>di</strong> organizzare ogni servizio all’interno<br />

della struttura. “Siamo una delle rare<br />

o pochissime strutture che sviluppa<br />

autonomamente tutti i propri servizi<br />

senza il supporto <strong>di</strong> aziende esterne,<br />

anche se la tendenza sarebbe quella<br />

<strong>di</strong> appaltarne alcuni, come quello<br />

della cucina. Noi abbiamo scelto un<br />

percorso a rovescio, rispetto a quello<br />

preferito da altre strutture. Così alcuni<br />

servizi che venivano svolti fuori


dal Santa Margherita, come la lavanderia,<br />

ce li siamo ripresi in carico un<br />

po’ alla volta, assumendo i <strong>di</strong>pendenti<br />

necessari per fare tutto al nostro<br />

interno. Aggiungo anche che tutti i<br />

nostri servizi sono certificati, anche<br />

se, volendo, si potrebbe farlo solo<br />

per alcuni.”<br />

Una volta ottenuta la certificazione<br />

per la qualità, la Residenza Santa<br />

Margherita è andata oltre, puntando<br />

alla pianificazione <strong>di</strong> un servizio<br />

ad hoc sul singolo, progettando un<br />

intervento mirato sulla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

bisogno e risorse dell’anziano, me<strong>di</strong>ante<br />

un lavoro <strong>di</strong> gruppo. Questo<br />

passaggio prevede la <strong>di</strong>scussione<br />

<strong>di</strong> ciascun caso, con l’obiettivo <strong>di</strong><br />

formulare una decisione unica e<br />

con<strong>di</strong>visa, che permette una sintesi<br />

del programma <strong>di</strong> lavoro delle varie<br />

figure professionali che dovranno intervenire.<br />

“Ci stiamo dotando <strong>di</strong> strumenti<br />

e competenze tecniche che<br />

porteranno all’informatizzazione della<br />

cartella dell’ospite – spiega Barut<br />

– tali da rendere le informazioni <strong>di</strong><br />

facile reperibilità e gestione, così da<br />

garantire prestazioni efficienti anche<br />

attraverso attività <strong>di</strong> formazione continua<br />

del personale, con particolare<br />

attenzione agli operatori assistenziali<br />

che possono mettersi continuamente<br />

in <strong>di</strong>scussione sentendosi >><br />

Nella foto: a destra Bertrand Barut<br />

e Silvia Battiston, responsabili della<br />

gestione qualità e sicurezza.<br />

Il BOCCOlO: SPazIO allE InfORmazIOnI<br />

Come <strong>di</strong>ventare redattori anche dopo le 80 primavere<br />

Un modo per coinvolgere gli ospiti e per tenere informati tutti, dal<br />

personale, ai familiari, ai volontari, su quanto accade nella struttura.<br />

Così il Boccolo è il trimestrale e<strong>di</strong>to da Santa Margherita, in cui si<br />

trovano articoli fatti <strong>di</strong> cronaca e politica, in cui gli anziani sono stimolati<br />

ad esprimersi in modo critico e propositivo durante gli incontri<br />

della redazione.<br />

Oppure si <strong>di</strong>scutono avvenimenti accaduti in struttura come gite,<br />

incontri con l’autore, mostre che perio<strong>di</strong>camente vengono allestite<br />

grazie alla collaborazione <strong>di</strong> pittori e fotografi locali.<br />

Le rubriche presentate nel giornale sono personalizzate in base anche<br />

agli interessi degli anziani, che collaborano alla stesura degli articoli<br />

nelle rubriche “Letto per voi”, per l’ospite che vuole consigliare un<br />

libro da leggere, o “L’angolo poetico” e le “Nostre ricette”. L’obiettivo<br />

è valorizzare le esperienze personali degli anziani, resi protagonisti<br />

dei racconti presenti nella rubrica “Storie <strong>di</strong> vita”.<br />

Il magazine <strong>di</strong> Santa Margherita piace ai suoi lettori e lo conferma il<br />

La foto del salone de<strong>di</strong>cato ai malati <strong>di</strong> Alzheimer, è un esempio pratico ed efficace <strong>di</strong> come il<br />

Santa Margherita esprima la sua mission anche attraverso architettura ed arre<strong>di</strong>. Colori, luminosità,<br />

linee, tutto concorre a creare uno spazio fruibile, facile da gestire a livello <strong>di</strong> sorveglianza, perfetto<br />

da vivere per gli anziani. Con la stessa filosofia sono stati realizzati tutti gli interni della residenza,<br />

anche quelli utilizzati dai senior che vivono<br />

fuori dal nucleo Alzheimer, ponendo<br />

sempre grande attenzione al comfort<br />

degli utilizzatori, e avendo sempre<br />

un occhio <strong>di</strong> riguardo per la praticità <strong>di</strong><br />

lavoro degli operatori.<br />

fatto che sia e<strong>di</strong>to da quin<strong>di</strong>ci anni. È un<br />

mondo vibrante e pieno <strong>di</strong> vita, offre infatti<br />

la possibilità <strong>di</strong> conoscere i progetti realizzati<br />

in struttura, come l’andamento dell’adozione a<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> Izabelly, una ba<strong>mb</strong>ina <strong>di</strong> Perna<strong>mb</strong>uco<br />

che gli ospiti mensilmente aiutano assieme agli operatori. Oppure<br />

le attività <strong>di</strong> sca<strong>mb</strong>io inter-generazionale tra gli anziani e i ba<strong>mb</strong>ini<br />

della vicina scuola elementare, o la realizzazione <strong>di</strong> un percorso ad<br />

immagini costruito nel parco con i <strong>di</strong>segni della classe V sulla storia<br />

verosimile <strong>di</strong> Ilio, proposta dai nonni.<br />

Non mancano gli appuntamenti in struttura con i tanti volontari che<br />

animano le giornate degli ospiti con intrattenimenti musicali, ma anche<br />

con presentazione <strong>di</strong> viaggi o esperienze <strong>di</strong> vita. Tutto puntualmente<br />

<strong>di</strong>scusso durante l’appuntamento del martedì mattina, quando<br />

gli anziani si riuniscono nella redazione del Boccolo, sotto la guida<br />

dell’educatrice professionale.<br />

13


14<br />

SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />

>><br />

parte attiva e coinvolta del processo<br />

aziendale.”<br />

A proposito <strong>di</strong> sicurezza. Il Santa<br />

Margherita ha deciso <strong>di</strong> intraprendere<br />

la strada della certificazione per<br />

dare uniformità ai sistemi, pertanto<br />

ha operato a livello organizzativo e<br />

documentale, integrando i protocolli,<br />

valutando tutti i rischi specifici,<br />

intervenendo ove necessario con<br />

opportuni piani <strong>di</strong> miglioramento,<br />

fornendo i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione<br />

in<strong>di</strong>viduale, pianificando la formazione<br />

adeguata.<br />

La medesima attenzione è stata riservata<br />

ad a<strong>mb</strong>iente ed etica, ed anche<br />

se questi non sono certificati, il Santa<br />

Margherita sta lavorando molto su<br />

questi due a<strong>mb</strong>iti, che secondo Barut<br />

e il suo team, sono fondamentali.<br />

“Per quanto riguarda l’A<strong>mb</strong>iente stiamo<br />

in<strong>di</strong>rizzandoci al risparmio energetico<br />

e quin<strong>di</strong> monteremo i pannelli<br />

solari”, prosegue Barut. “Stiamo anche<br />

andando avanti con un progetto<br />

<strong>di</strong> teleriscaldamento, grazie ad una<br />

azienda che con una centrale a biomassa<br />

produce corrente elettrica per<br />

il suo fabbisogno, e utilizza l’acqua<br />

per raffreddare le turbine. Questa<br />

non andrà perduta ma, calda, verrà<br />

<strong>di</strong>stribuita nella frazione <strong>di</strong> Villanova<br />

e quin<strong>di</strong> anche alla nostra struttura,<br />

permettendoci <strong>di</strong> concretizzare un risparmio<br />

<strong>di</strong> energia.”<br />

eccellenza<br />

per l’alzheimer<br />

Tra atmosfere domestiche, tecnologie sofisticate, e scelte<br />

ad hoc che si sviluppano su ogni versante progettuale,<br />

il Santa Margherita mostra la sua eccellenza da manuale<br />

(e da certificazione) anche nel suo Nucleo speciale Alzheimer,<br />

inaugurato 10 anni fa, il 15 sette<strong>mb</strong>re 2011, ed ancora<br />

all’avanguar<strong>di</strong>a<br />

Accogliente, ma grazie a stu<strong>di</strong><br />

ponderati, luminoso, ma entro<br />

determinati parametri, super<br />

sicuro, ma senza renderlo evidente.<br />

Così la residenza Santa Margherita,<br />

pluri-certificata per qualità e sicurezza,<br />

si fregia <strong>di</strong> un nucleo de<strong>di</strong>cato ai malati<br />

<strong>di</strong> Alzheimer dalle connotazioni innovative,<br />

frutto <strong>di</strong> un lavoro capillare e<br />

attento alle peculiarità della malattia.<br />

“Spazio e a<strong>mb</strong>iente hanno una grande<br />

potenzialità terapeutica attraverso<br />

la scelta consapevole delle forme,<br />

dei colori, dei materiali, delle finiture,<br />

dell’illuminazione, degli arre<strong>di</strong>, degli<br />

ausili tecnologici”, <strong>di</strong>ce l’architetto Patrizia<br />

Valla che ha curato il progetto<br />

e la realizzazione del reparto al Santa<br />

Margherita. “Non è sufficiente pensare<br />

che basti evitare le barriere architettoniche<br />

e rispettare gli standard per<br />

ottenere a<strong>mb</strong>ienti terapeutici.” Il concetto<br />

<strong>di</strong> fondo, aggiunge l’architetto,<br />

è che più l’a<strong>mb</strong>iente fisico è protesico<br />

– cioè in grado <strong>di</strong> compensare deficit<br />

funzionali e cognitivi, stimolando<br />

le abilità residue – minore è il ricorso<br />

alla contenzione e quin<strong>di</strong> alle soluzioni<br />

coercitive, espresse sotto vari profili. A<br />

garanzia della <strong>di</strong>gnità e del benessere<br />

psicofisico del paziente.<br />

Con i suoi 14 posti letto (10 camere<br />

singole e 2 doppie), un soggiorno/<br />

activity centre con spazio per la dea<strong>mb</strong>ulazione,<br />

il bagno assistito per la<br />

cura della persona, i servizi igienici per<br />

la zona giorno, la cucina terapeutica,<br />

il giar<strong>di</strong>no d’inverno, il nucleo Alzheimer<br />

del Santa Margherita, adempie<br />

perfettamente al concetto, passando<br />

attraverso la scelta opportuna dell’illu-<br />

InnOVazIOne<br />

minazione, degli arre<strong>di</strong>, dei colori, delle<br />

rifiniture, della sicurezza e non solo.<br />

Il colore, per esempio è stato utilizzato<br />

per creare una segnaletica passiva:<br />

per <strong>di</strong>stinguere le porte delle camere<br />

da quelle del bagno, le prime sono in<br />

color sanguigno, mentre le altre hanno<br />

una finitura in legno chiaro. L’illuminazione<br />

è <strong>di</strong>ffusa o in<strong>di</strong>retta ad alta<br />

resa cromatica con effetto naturale, e<br />

le finiture <strong>di</strong> pavimenti ed arre<strong>di</strong> sono<br />

opache o semi-opache, per non avere<br />

riflessi o abbagliamenti, che creerebbero<br />

problemi comportamentali al malato<br />

<strong>di</strong> Alzheimer.<br />

“Per stimolare e facilitare l’utilizzo del<br />

bagno da parte del malato per il quale<br />

l’incontinenza è un altro problema,<br />

abbiamo eliminato l’antibagno nelle<br />

camere – osserva Patrizia Valle – recuperando<br />

alcuni utili metri quadri.<br />

Abbiamo anche lavorato per coniugare<br />

le esigenze <strong>di</strong> spazio con quelle<br />

terapeutiche e gli standard strutturali<br />

minimi.” La soluzione? Un bagno innovativo<br />

al servizio <strong>di</strong> due camere, ma ad<br />

uso esclusivo sempre <strong>di</strong> una sola <strong>di</strong><br />

esse, grazie ad una soluzione tecnologica<br />

integrata. “In sostanza, quando<br />

un paziente entra in bagno dalla porta<br />

della propria stanza, automaticamente<br />

l’altro ingresso verrà bloccato elettronicamente<br />

ed una spia rossa su <strong>di</strong><br />

esso segnalerà che il bagno è occupato.<br />

Se il paziente rimane troppo a<br />

lungo nel bagno o non si muove per<br />

un certo periodo <strong>di</strong> tempo, scatta un<br />

allarme <strong>di</strong> segnalazione.”<br />

Per quanto riguarda la zona pranzo ed<br />

il soggiorno, sono stati creati due a<strong>mb</strong>ienti<br />

separati con caratteristiche mol-


to <strong>di</strong>verse, che comunque compongono<br />

un unico spazio fruibile in grado <strong>di</strong><br />

consentire un controllo visivo <strong>di</strong>retto.<br />

“Con questa soluzione, si fornisce al<br />

paziente anche un aiuto all’orientamento<br />

– aggiunge l’architetto – regalandogli<br />

al contempo un senso <strong>di</strong><br />

maggior libertà grazie ad un effetto <strong>di</strong><br />

acquisizione imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> entra<strong>mb</strong>i gli<br />

a<strong>mb</strong>ienti.”<br />

In particolare la zona pranzo è molto<br />

luminosa e piacevole. Se<strong>mb</strong>ra la cucina<br />

della casa <strong>di</strong> una moderna famiglia,<br />

che nell’a<strong>mb</strong>ito <strong>di</strong> questo concetto è<br />

stata ribattezzata “cucina terapeutica”,<br />

perché consente al malato <strong>di</strong> partecipare<br />

alla preparazione <strong>di</strong> alcuni cibi,<br />

senza correre il pericolo <strong>di</strong> bruciarsi,<br />

perché il piano <strong>di</strong> cottura è ad induzione<br />

elettromagnetica.<br />

Dagli arre<strong>di</strong> innovativi <strong>di</strong> camere e cucina,<br />

si è volutamente ca<strong>mb</strong>iato pagina<br />

in un angolo del salone, nel quale<br />

è stato creato uno spazio denominato<br />

“dei mobili vecchi”, con arre<strong>di</strong> in stile<br />

domestico dove potersi intrattenere,<br />

oltre alla possibilità <strong>di</strong> farlo anche nel<br />

salottino a due poltrone, e nel piacevole<br />

e luminoso giar<strong>di</strong>no d’inverno.<br />

“Quanto alla tecnologia”, spiega Patrizia<br />

Valla “è stata ideata per avere<br />

il ruolo <strong>di</strong> ‘assistente invisibile’ e non<br />

coercitivo per il paziente, ma attivo<br />

24 ore su 24 grazie alle telecamere<br />

presenti in tutti gli a<strong>mb</strong>ienti esclusi i<br />

bagni. In questo modo è fattibile un<br />

monitoraggio continuo, che a livello<br />

terapeutico consente l’interpretazione<br />

delle reazioni comportamentali, degli<br />

aspetti clinici e l’efficacia delle terapie<br />

farmacologiche.” Per concludere chie<strong>di</strong>amo<br />

all’architetto Valla cosa pensa<br />

oggi <strong>di</strong> questo progetto: “Rifarei tutto<br />

nello stesso modo, anche perché le<br />

linee guida <strong>di</strong> progettazione che creai<br />

allora, si confermano valide tutt’oggi<br />

applicate in altre strutture e validate<br />

da test clinici. Lo stato dell’arte è che<br />

in attesa <strong>di</strong> una cura farmacologica,<br />

l’a<strong>mb</strong>iente terapeutico insieme all’assistenza<br />

qualificata, rappresentano le<br />

risorse principali e imprescin<strong>di</strong>bili per<br />

affrontare la malattia <strong>di</strong> Alzheimer: l’architettura<br />

è a tutti gli effetti uno strumento<br />

terapeutico.”<br />

Nella foto a fianco:<br />

un momento <strong>di</strong> attività.<br />

Sotto: la cucina del nucleo Alzheimer.<br />

Criteri <strong>di</strong> progettazione adottati<br />

PER nUClEO alzHEImER:<br />

nuclei abitativi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni<br />

organizzazione spaziale semplice<br />

facilitazione del controllo visivo <strong>di</strong>retto da parte degli operatori<br />

assistenziali<br />

accesso <strong>di</strong>retto delle camere alle aree <strong>di</strong> soggiorno<br />

facilitazione dell’orientamento e in<strong>di</strong>viduazione locali tramite colori,<br />

materiali, illuminazione, oggetti personali, segnaletica passiva<br />

dotazione <strong>di</strong> aree o <strong>di</strong> percorsi per la dea<strong>mb</strong>ulazione<br />

a<strong>mb</strong>ienti collettivi con funzioni <strong>di</strong>verse e ben identificabili.<br />

No a sale multifunzionali<br />

illuminazione <strong>di</strong>urna e notturna adeguata sulle 24 ore, per sicurezza<br />

ospiti durante vagabondaggio<br />

spazi ver<strong>di</strong> protetti sul piano delle aree abitative, con libero accesso<br />

<strong>di</strong>urno e notturno<br />

colori appropriati e contrastati<br />

arre<strong>di</strong> funzionali. No ad immagine ospedaliera<br />

adozione <strong>di</strong> sistemi tecnologici per controllo e garanzia <strong>di</strong> sicurezza<br />

consentire attività terapeutiche e riabilitative (es. musicoterapia,<br />

ortoterapia)<br />

15


16<br />

SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />

qualItà & sICurezza<br />

certificazioni che fanno<br />

la DIfferenza<br />

Bureau Veritas è nata ad Anversa nel 1828, ed è in Italia dal<br />

1839. È una società che opera nell’emissione delle certificazioni<br />

che si possono richiedere per la propria residenza per anziani<br />

Con 20.000 clienti nazionali e<br />

internazionali, Bureau Veritas<br />

Italia, si è occupata anche<br />

del rilascio dei certificati <strong>di</strong> qualità e<br />

<strong>di</strong> sicurezza del Santa Margherita <strong>di</strong><br />

Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro.<br />

“Il lavoro che abbiamo svolto per<br />

questa struttura – <strong>di</strong>ce Massimo<br />

Dutto, Health and Social Work Manager<br />

<strong>di</strong> Bureau Veritas Italia – ha<br />

seguito due percorsi <strong>di</strong>versi per ottenere<br />

altrettante certificazioni in a<strong>mb</strong>iti<br />

<strong>di</strong>fferenti, che insieme <strong>di</strong>ventano<br />

uno strumento efficace per la gestione<br />

del rischio all’interno struttura.”<br />

La prima certificazione è stata rilasciata<br />

secondo la norma ISO 9001,<br />

che riguarda la qualità e coinvolge<br />

il processo <strong>di</strong> erogazione del servizio<br />

all’interno del Santa Margherita,<br />

ove sono prevalentemente accolti<br />

ospiti non autosufficienti. Con questo<br />

sistema la struttura si assicura<br />

che tutti gli operatori siano qualificati<br />

e competenti, si sincera che tutto<br />

venga svolto perseguendo obiettivi<br />

definiti e vengano registrati i dati<br />

dell’ospite.<br />

“La fotografia che viene fatta<br />

dell’ospite al suo ingresso, deve essere<br />

molto puntuale. Il primo compito<br />

che si deve svolgere è capire il suo<br />

grado <strong>di</strong> autosufficienza – spiega<br />

Dutto – perché è su questa base<br />

che si dovrà agire, fissando gli obiettivi<br />

da raggiungere per consentirgli il<br />

Bureau Veritas realizza<br />

una valutazione globale<br />

sulla gestione,<br />

che garantisce tutte<br />

le parti coinvolte<br />

massimo del recupero e una vita il più<br />

possibile <strong>di</strong>gnitosa.” È il caso dell’anziano<br />

che entra in casa <strong>di</strong> riposo con<br />

una continenza non sempre controllata.<br />

Una struttura attenta alla <strong>di</strong>gnità<br />

della persona non parcheggerà<br />

il nuovo arrivato con un pannolone,<br />

ma eviterà che <strong>di</strong>venti incontinente<br />

accompagnandolo in bagno secondo<br />

le sue necessità, per mantenerne<br />

l’autonomia.<br />

Dopo aver ottenuto la certificazione<br />

<strong>di</strong> qualità, la Residenza Santa Margherita<br />

<strong>di</strong> Fossalta <strong>di</strong> Portogruaro ha<br />

pensato anche al rischio cui sono sottoposti<br />

gli operatori, i familiari e tutti<br />

coloro che si trovano all’interno della<br />

struttura. Ed ha sviluppato un sistema<br />

poi certificato secondo un’altra norma<br />

internazionale, la Ohsas 18001, che<br />

si riferisce alla certificazione <strong>di</strong> sicurezza.<br />

“Si tratta <strong>di</strong> una norma specifica –<br />

prosegue Dutto – Riguarda la salute<br />

e l’igiene sui luoghi <strong>di</strong> lavoro, focalizzandosi<br />

sugli operatori oltre che<br />

sulle altre persone presenti in struttura.”<br />

In base ad essa si presi<strong>di</strong>ano


Le certificazioni<br />

possiedono anche<br />

il merito <strong>di</strong> evitare<br />

l’autoreferenzialità<br />

della struttura, avvalendosi<br />

<strong>di</strong> verifiche compiute da<br />

esperti esterni,<br />

che garantiscono<br />

trasparenza e centralità<br />

del paziente<br />

tutti i possibili rischi, cercando <strong>di</strong><br />

eliminare le cause <strong>di</strong> potenziali incidenti<br />

sul lavoro, come il problema<br />

alla schiena che potrebbe colpire<br />

l’operatore nel momento in cui solleva<br />

un ospite, o ne aiuta un altro con<br />

problemi <strong>di</strong> dea<strong>mb</strong>ulazione. In relazione<br />

alla certificazione ottenuta, la<br />

residenza per anziani crea un apposito<br />

percorso virtuoso, che Bureau<br />

Veritas monitora una volta all’anno.<br />

“Nel caso della certificazione <strong>di</strong> qualità,<br />

man<strong>di</strong>amo me<strong>di</strong>ci ed infermieri<br />

che conoscono approfon<strong>di</strong>tamente<br />

il processo e possono controllarlo al<br />

meglio. Per quanto riguarda la certificazione<br />

<strong>di</strong> sicurezza, il lavoro viene<br />

svolto da nostri ispettori competenti<br />

sui sistemi <strong>di</strong> gestione in a<strong>mb</strong>ito sanitario.”<br />

Se i risultati delle ispezioni<br />

effettuate nelle strutture certificate<br />

– che prevedono anche interviste<br />

incrociate al <strong>di</strong>rettore, agli operatori,<br />

ad ospiti e parenti – evidenziano<br />

delle lacune, è necessario che vengano<br />

risolte a breve, pena il ritiro<br />

della certificazione.<br />

Per ottenere le<br />

certificazioni <strong>di</strong> qualità e<br />

sicurezza, la residenza per<br />

anziani crea un percorso<br />

virtuoso, che Bureau<br />

Veritas controlla una volta<br />

all’anno con ispettori<br />

competenti in materia<br />

l’ITER<br />

All’interno del Dipartimento Sanità, Bureau Veritas sviluppa metodologie innovative nel<br />

settore specifico, con il supporto costante <strong>di</strong> una Direzione Me<strong>di</strong>co-Scientifica presieduta<br />

da un clinico <strong>di</strong> grande esperienza sia ospedaliera che universitaria, garantendo<br />

efficacia nella definizione <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> certificazione appropriati e volti all’eccellenza<br />

clinica.<br />

La Struttura Ricerca e Sviluppo, in collaborazione con i 700 uffici <strong>di</strong> Bureau Veritas nel<br />

mondo, la <strong>di</strong>rezione Me<strong>di</strong>co-Scientifica e le Società Scientifiche nazionali ed internazionali,<br />

sviluppa e progetta nuovi standard <strong>di</strong> certificazione con la finalità <strong>di</strong> accrescere il<br />

livello <strong>di</strong> sicurezza e performance dei percorsi <strong>di</strong>agnostico-terapeutici.<br />

Con i servizi Bureau Veritas Sanità, la Direzione Strategica acquista maggiore confidenza<br />

con l’intera struttura, è sicura che gli obiettivi in termini <strong>di</strong> efficacia, efficienza<br />

e appropriatezza vengano perseguiti in modo eccellente a tutti i livelli ed in tutte le<br />

aree; può in<strong>di</strong>viduare e tenere costantemente sotto controllo i rischi, la <strong>di</strong>minuzione<br />

degli incidenti, l’attuazione della conformità legislativa e del miglioramento delle performance<br />

aziendali.<br />

Troppi “SE”, troppi “ma”<br />

Essere o non essere? Certificarsi oppure no? Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutti gli aspetti positivi<br />

che fanno ed hanno fatto scegliere il percorso della certificazione <strong>di</strong> qualità a<br />

tante aziende <strong>di</strong> settore, non mancano i bastian contrari. Questi interpretano<br />

volentieri questo ruolo, perché non ne con<strong>di</strong>vidono uno o più aspetti, o semplicemente<br />

perché hanno paura <strong>di</strong> affrontarne il percorso, oppure perché sono<br />

pervicacemente attaccati alla loro tipologia <strong>di</strong> organizzazione ed amministrazione<br />

e sono convinti che siano perfetti. Le considerazioni dei titolari che fanno parte<br />

dell’universo degli scettici, negano l’importanza della certificazione <strong>di</strong> qualità,<br />

tendono a super valutare il proprio lavoro, a denigrare il ca<strong>mb</strong>iamento tacciandolo<br />

<strong>di</strong> essere complesso, costoso, schematico, ed osteggiano un nuovo processo<br />

<strong>di</strong> lavoro che mo<strong>di</strong>ficherebbe uno status quo sicuro, a favore <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong><br />

sconosciuto e quin<strong>di</strong> considerato, a priori, pericoloso.<br />

In realtà sono affermazioni superficiali, che non trovano fondamento se non nei<br />

timori personali del titolare. La qualità paga in tutti i sensi, sia nell’efficienza<br />

che nei costi, le sue procedure danno sod<strong>di</strong>sfazione anche ai <strong>di</strong>pendenti che le<br />

applicano e i clienti, pur non richiedendola, verificheranno l’ottimizzazione dei<br />

servizi quando la struttura <strong>di</strong>venterà certificata.<br />

17


18<br />

SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />

una proprietà COnDIVIsa<br />

Alcune cooperative emiliane creano una immobiliare per mettere assieme risorse e<br />

<strong>di</strong>ventare proprietarie <strong>di</strong> una nuova struttura. Da questo parte anche una gestione<br />

con<strong>di</strong>visa, con la nascita <strong>di</strong> una ulteriore realtà, e la possibilità <strong>di</strong> future collaborazioni.<br />

L’obiettivo? Fornire servizi <strong>di</strong> qualità ai citta<strong>di</strong>ni e dare lavoro stabile<br />

Se immaginiamo <strong>di</strong> sorvolare il<br />

Paese e <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre in <strong>di</strong>versi<br />

colori i tetti delle residenze per<br />

anziani, a seconda della loro situazione<br />

a livello <strong>di</strong> proprietà e gestione, ne<br />

in<strong>di</strong>vidueremmo cinque. Perché così<br />

pochi? L’obiezione sarebbe giusta, se<br />

si partisse dal presupposto generico<br />

che in Italia ci sono migliaia <strong>di</strong> residenze<br />

per anziani e quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> conseguenza,<br />

altrettante colorazioni e tonalità. In<br />

realtà la ripartizione segue un altro criterio,<br />

che <strong>di</strong>venta molto interessante<br />

se lo si considera un chiaro segnale<br />

dell’assetto che il settore sta prendendo.<br />

In pratica un colore raggruppa<br />

le grosse realtà italiane e straniere (<strong>di</strong><br />

cui abbiamo parlato nel precedente<br />

numero della rivista), quelle che possiedono<br />

un numero molto cospicuo<br />

<strong>di</strong> residenze sparse in alcune regioni<br />

e puntano ad aumentarle. Un altro<br />

colore identifica le residenze gestite<br />

da enti ed istituzioni ecclesiastiche.<br />

Un terzo raggruppa gli impren<strong>di</strong>tori<br />

che possiedono più <strong>di</strong> una struttura;<br />

un quarto identifica la larga macchia<br />

<strong>di</strong>ffusa su tutto il territorio e numericamente<br />

molto cospicua, che comprende<br />

le residenze unica esperienza<br />

in corso dell’impren<strong>di</strong>tore privato. La<br />

quinta tipologia è quella che ci interessa<br />

in questo caso, perché è a sé<br />

stante e <strong>di</strong>segna un nuovo percorso,<br />

che potrebbe aprire le porte a forme<br />

<strong>di</strong> proprietà ulteriormente <strong>di</strong>verse.<br />

Nata in punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong> e con un obiettivo<br />

preciso, in effetti l’esperienza<br />

in corso nel territorio bolognese,<br />

potrebbe <strong>di</strong>ventare un format interessante.<br />

Per adesso ha condotto<br />

alla nascita della Immobiliare Navile,<br />

costituita, ed è qui la novità, da due<br />

cooperative ed un consorzio, per<br />

<strong>di</strong>ventare proprietaria <strong>di</strong> una nuova<br />

struttura.<br />

Che cosa ha promosso questo nuovo<br />

meccanismo? “Il Comune <strong>di</strong> Bologna<br />

aveva destinato ad uso socio-sanitario<br />

gli e<strong>di</strong>fici e l’area che ora, dopo<br />

la ristrutturazione da poco ultimata,<br />

costituiscono la residenza per anziani<br />

‘Parco del Navile’ a Bologna”, spiega<br />

Franca Guglielmetti, presidente <strong>di</strong><br />

Ca<strong>di</strong>ai, una della cooperative coinvolte.<br />

“Dato che occorreva una realtà<br />

che gestisse la struttura, siamo stati<br />

contattati a questo riguardo da una<br />

impresa <strong>di</strong> costruzioni con la quale<br />

esistevano già dei rapporti, la B&B,<br />

che poi si sarebbe occupata del recupero<br />

dei fabbricati. L’obiettivo <strong>di</strong><br />

Ca<strong>di</strong>ai, in quel periodo, era proprio<br />

quello <strong>di</strong> aprire una RSA a Bologna,<br />

per cui quella proposta arrivava al<br />

momento opportuno. La prima conseguenza<br />

è stata quella <strong>di</strong> creare<br />

un rapporto inconsueto, che ha unito<br />

soggetti <strong>di</strong>versi come un’azienda<br />

privata ed una cooperativa, la seconda,<br />

quella <strong>di</strong> condurre alla nascita<br />

dell’Immobiliare Navile, costituita da<br />

fOrMule In PrOGress<br />

Ca<strong>di</strong>ai, Consorzio Inrete, cooperativa<br />

Gulliver, che a breve <strong>di</strong>venterà proprietaria<br />

della struttura.”<br />

Questo, osserva la presidente, è<br />

l’inizio <strong>di</strong> un processo che muove le<br />

cooperative in area socio-sanitaria,<br />

la Legacoop e le Cooperative sociali,<br />

ad aggregare risorse in questo a<strong>mb</strong>ito.<br />

L’obiettivo è quello <strong>di</strong> costituire<br />

un soggetto cooperativo che si posizioni<br />

in a<strong>mb</strong>ito socio-sanitario con<br />

proprietà, o con Financial project,<br />

che prevede la costruzione <strong>di</strong> strutture<br />

su richiesta <strong>di</strong> Enti pubblici, i quali<br />

a fronte <strong>di</strong> questo, forniscono un<br />

contratto ultra ventennale <strong>di</strong> servizi.<br />

Il risultato dell’impegno <strong>di</strong> privati per<br />

mettere assieme la base economica<br />

utile a realizzare una struttura con<br />

questa natura, è quello <strong>di</strong> dare subito<br />

dei servizi al citta<strong>di</strong>no. Garantendo al<br />

contempo lavoro ai <strong>di</strong>pendenti con<br />

contratti a lungo termine (ultraventennale)<br />

e assolvendo così anche al suo<br />

scopo sociale.<br />

Cosa pensa Ca<strong>di</strong>ai riguardo alla possibilità<br />

<strong>di</strong> ricevere investimenti esterni<br />

per costruire in futuro<br />

altre residenze?<br />

“Penso a un finanziamento<br />

<strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong><br />

Nella foto a fianco:<br />

Franca Guglielmetti,<br />

presidente Ca<strong>di</strong>ai.<br />

Sotto: Parco del Navile,<br />

esterno e interni.


privati – <strong>di</strong>ce la presidente – per poi<br />

<strong>di</strong>ventare soci consumatori <strong>di</strong> domani,<br />

più che ad un investimento fine a<br />

se stesso, per il quale occorrono degli<br />

investitori affini al nostro obiettivo,<br />

che è quello <strong>di</strong> mantenere entro certi<br />

limiti le tariffe, assicurando un trattamento<br />

adeguato.”<br />

L’altro aspetto interessante che riguarda<br />

la struttura Parco del Navile<br />

ed anche una neo inaugurata in area<br />

modenese, è la tipologia <strong>di</strong> gestione,<br />

nella quale, ancora una volta, vince<br />

l’unione tra più realtà, con il fine <strong>di</strong> aggregare<br />

risorse per <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> mezzi<br />

con cui ampliare l’a<strong>mb</strong>ito <strong>di</strong> attività,<br />

offrendo servizi qualitativamente elevati<br />

e nuovi posti stabili <strong>di</strong> lavoro.<br />

“Ca<strong>di</strong>ai, insieme a Gulliver <strong>di</strong> Modena<br />

e Agriverde <strong>di</strong> Bologna – spiega Guglielmetti<br />

– hanno costituito Kedos,<br />

un consorzio cooperativo nato nel<br />

giugno 2011, che si occuperà della<br />

gestione delle due residenze per<br />

anziani ‘Parco della Graziosa’ a Manzolino<br />

in provincia <strong>di</strong> Modena, con<br />

40 posti, realizzata dalla Fondazione<br />

Casarini-Camaggi con il contributo<br />

della Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />

<strong>di</strong> Modena e ‘Parco del Navile’<br />

con 108 posti. Gulliver si occuperà<br />

in modo preponderante <strong>di</strong> ‘Parco<br />

della Graziosa’, Ca<strong>di</strong>ai si occuperà<br />

in modo prevalente della gestione<br />

della struttura <strong>di</strong> Bologna ‘Parco del<br />

Navile’; mentre Agriverde curerà i<br />

giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> entra<strong>mb</strong>e le strutture, con<br />

l’inserimento lavorativo <strong>di</strong> soggetti<br />

svantaggiati. Ci sarà comunque una<br />

gestione con<strong>di</strong>visa, che parte da modelli<br />

gestionali affini, risultato <strong>di</strong> un<br />

lavoro comune tra Ca<strong>di</strong>ai e Gulliver,<br />

dal quale potranno partire altre future<br />

collaborazioni.”<br />

La normativa in vigore<br />

è molto più esigente<br />

del passato ma questa<br />

rigorosità fa si che le<br />

aziende certificate abbiano<br />

una valenza maggiore che<br />

nel passato<br />

Nella foto in alto: Parco della Graziosa.<br />

A fianco: la sala da pranzo della residenza<br />

Il Corniolo.<br />

In fondo, a destra: interni Parco del Navile.<br />

la CUlTURa DI Un’ORGanIzzazIOnE<br />

Per poter fare Qualità in un’organizzazione occorre<br />

che ci sia un certo tipo <strong>di</strong> ‘cultura’<br />

Per implementare all’interno <strong>di</strong> un’organizzazione un ca<strong>mb</strong>iamento così<br />

forte come l’introduzione <strong>di</strong> un Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità, occorre<br />

conoscere profondamente la cultura <strong>di</strong> base dell’azienda, cioè i suoi<br />

elementi caratterizzanti. Cultura deriva dal latino “colere”, coltivare. La<br />

cultura, dunque, altro non è se non la coltivazione dell’uomo. La cultura <strong>di</strong><br />

un’organizzazione si compone <strong>di</strong>:<br />

regole non scritte<br />

atteggiamenti, abitu<strong>di</strong>ni<br />

conoscenze<br />

responsabilità<br />

modo <strong>di</strong> guidare le persone<br />

senso <strong>di</strong> appartenenza<br />

mo<strong>di</strong> formali e informali <strong>di</strong> fare le cose<br />

valori<br />

centri ufficiali e ufficiosi <strong>di</strong> potere<br />

credenze e tabù<br />

storia dei successi e degli insuccessi<br />

Dopo l’abbandono del concetto <strong>di</strong> produttività associata all’uomo-macchina,<br />

c’è un interesse sempre più crescente nei confronti della cultura<br />

aziendale come mezzo per rendere le realtà delle organizzazioni più competitive<br />

e più vivibili per chi vi lavora.<br />

L’approccio culturale, poi, è fondamentale per il successo dell’azienda dato<br />

che influisce anche sul clima interno. È fondamentale, dunque, monitorare<br />

<strong>di</strong> continuo quanto la cultura aziendale della nostra organizzazione sia<br />

coerente con le strategie <strong>di</strong> business, compresa quella <strong>di</strong> implementare<br />

un Sistema <strong>di</strong> gestione.<br />

19


20<br />

SI FA PRESTO A DIRE QUALITà<br />

resistere al ca<strong>mb</strong>iamento<br />

Chi contrasta il progetto Qualità lo fa sempre con gli stessi argomenti.<br />

Ve<strong>di</strong>amo quali sono e come devono essere controbattuti<br />

lEGGEnDa n.1<br />

“La nostra organizzazione è <strong>di</strong>versa dalle altre, la qualità<br />

non va bene nella nostra realtà”<br />

È un classico. Il <strong>di</strong>sfattista che lavora in un’industria <strong>di</strong> processo<br />

sosterrà che la qualità va bene solo per chi lavora su<br />

commessa; chi lavora su commessa sosterrà che un sistema<br />

<strong>di</strong> gestione della qualità funzioni solo per quelle organizzazioni<br />

che effettuano lavorazioni in serie e così via.<br />

La norma UNI EN ISO 9001:2008, che sta alla base dell’applicazione<br />

della qualità, è stata invece pensata apposta per<br />

adattarsi a tutte le realtà organizzative, qualunque sia il settore<br />

<strong>di</strong> appartenenza (aziende, scuole, stu<strong>di</strong> professionali,<br />

ospedali, strutture pubbliche, organizzazioni no-profit, persino<br />

squadre <strong>di</strong> calcio, come <strong>di</strong>mostra l’esperienza del Monarcas<br />

Morella, squadra messicana certificatasi per prima nel<br />

2003) e qualunque sia la loro grandezza e complessità.<br />

Questo principio è uno dei primi che ci vengono presentati<br />

nel testo della norma (UNI EN ISO 9001:2008 – punto<br />

1.2), non possono esistere, dunque, realtà presso le quali,<br />

per partito preso, non sia possibile applicare la qualità.<br />

lEGGEnDa n.2<br />

“È un <strong>di</strong>scorso troppo <strong>di</strong>fficile da far recepire ai nostri<br />

collaboratori”<br />

Questo è un dubbio che, solitamente, serpeggia tra i livelli<br />

me<strong>di</strong> dell’organizzazione. Chi pensa che un collaboratore<br />

possa essere spaventato dall’applicazione della qualità, con<br />

molta probabilità è il primo ad esserne terrorizzato.<br />

Le persone dei livelli più bassi che lavorano bene non hanno<br />

nulla da perdere nel <strong>di</strong>mostrarlo in maniera oggettiva e misurabile<br />

e, spesso, hanno una gran voglia <strong>di</strong> farlo.<br />

Chi può davvero sentirsi franare il terreno sotto ai pie<strong>di</strong> è il livello<br />

me<strong>di</strong>o dei responsabili che avrà paura <strong>di</strong> perdere il controllo<br />

sulla propria area e <strong>di</strong> rendere evidenti eventuali lacune<br />

o una cattiva gestione del proprio settore organizzativo.<br />

Fate molta attenzione perché queste persone, non solo non<br />

vi daranno una mano nell’introduzione <strong>di</strong> questa metodologia,<br />

ma vi metteranno i bastoni tra le ruote in tutti i mo<strong>di</strong>.<br />

lEGGEnDa n.3<br />

“Una volta introdotta la qualità all’interno della nostra organizzazione,<br />

non saremo più liberi, la nostra creatività<br />

sarà i<strong>mb</strong>rigliata, rimarremo impigliati nelle maglie della<br />

burocrazia”<br />

Nessun Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità ingabbia la libera<br />

iniziativa se questa può portare vantaggi concreti ai clienti e<br />

all’organizzazione, anzi, è proprio vero il contrario. In tutte le<br />

organizzazioni più importanti, in cui la qualità è stata applica-<br />

ta ai massimi livelli, la libera iniziativa<br />

è stata incoraggiata e premiata.<br />

Vigilate su questa <strong>di</strong>fesa della<br />

‘creatività’ e verificate che non<br />

nasconda, piuttosto, la volontà<br />

<strong>di</strong> fare quello che si vuole senza<br />

preoccuparsi troppo delle conseguenze<br />

che questo atteggiamento<br />

avrà sull’organizzazione in generale.<br />

lEGGEnDa n.4<br />

“Le regole impe<strong>di</strong>scono ai migliori <strong>di</strong> emergere”<br />

Anche in questo caso, semmai, è vero il contrario.<br />

Le regole imposte da un Sistema <strong>di</strong> Gestione e le misurazioni<br />

perio<strong>di</strong>che <strong>di</strong> quanto fatto aiutano a valutare professionalmente<br />

e oggettivamente l’operato delle persone, altrimenti<br />

sottoposto alla soggettività e all’estro <strong>di</strong> chi è chiamato a<br />

darne un giu<strong>di</strong>zio. Del resto, anche il gioco del calcio ha delle<br />

regole ben chiare ma questo non ha impe<strong>di</strong>to a un giocatore<br />

come Maradona <strong>di</strong> emergere.<br />

lEGGEnDa n.5<br />

“Il nostro è già un prodotto/servizio <strong>di</strong> qualità”<br />

Il Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità non si occupa <strong>di</strong>rettamente<br />

del prodotto o del servizio ma <strong>di</strong> tutti i processi dell’organizzazione<br />

che servono per pianificare, gestire, implementare,<br />

controllare e migliorare le sue attività, comprese quelle<br />

che portano alla produzione del prodotto o all’erogazione del<br />

servizio.<br />

Un buon prodotto, infatti, potrebbe non avere alle spalle un<br />

adeguato servizio post-ven<strong>di</strong>ta o potrebbe essere consegnato<br />

in ritardo, rappresentando, quin<strong>di</strong>, un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> qualità<br />

complessivo basso.<br />

Comunque, se è vero che le pirami<strong>di</strong> sono state costruite<br />

senza l’ausilio <strong>di</strong> un Sistema <strong>di</strong> Gestione della Qualità, è pur<br />

vero che un Sistema Qualità serve per ottimizzare le attività,<br />

per renderle più efficaci ed efficienti e per rendere i loro risultati<br />

più preve<strong>di</strong>bili. La norma UNI EN ISO 9001 ci chiede <strong>di</strong><br />

formalizzare le attività che portano ad un prodotto <strong>di</strong> qualità<br />

per essere in grado <strong>di</strong> migliorarle continuamente.<br />

lEGGEnDa n.6<br />

“L’applicazione delle norme appartenenti alla famiglia<br />

delle ISO 9000 non assicura comunque una buona<br />

qualità”<br />

Questo è assolutamente vero se l’organizzazione che applica<br />

le norme si limita ad una loro lettura superficiale per gettare


un po’ <strong>di</strong> fumo negli occhi dei clienti e per strappare all’ente<br />

certificatore un pezzo <strong>di</strong> carta che non porta alcun valore<br />

aggiunto e serve solo per dare una mano nuova <strong>di</strong> vernice a<br />

vecchie facciate.<br />

Un conto, infatti, è sviluppare nell’organizzazione una cultura<br />

della qualità (che si concretizza in consapevolezza, impegno,<br />

attitu<strong>di</strong>ni e comportamenti), un altro è raggiungere la semplice<br />

conformità alla norma, riducendo i suoi suggerimenti ad<br />

una mera redazione <strong>di</strong> documenti, senza preoccuparsi <strong>di</strong> migliorare<br />

la qualità del lavoro ma rendendolo semplicemente<br />

più burocratizzato.<br />

Del resto, tutti sappiamo che, anche le persone che raggiungono<br />

la tanto sospirata laurea, non sono tutte uguali. Ci sarà<br />

chi ha passato il tempo mirando solo a “passare gli esami” e<br />

chi avrà ricavato dal corso <strong>di</strong> laurea il più possibile, per essere<br />

pronto ad affrontare al meglio il mondo del lavoro.<br />

La vecchia norma ISO 9000-1, al punto 4.7, sosteneva che le<br />

organizzazioni esistessero per fornire valore aggiunto. Il valore<br />

aggiunto non è dato dalla certificazione (o dalla laurea) ma<br />

dalla nostra consapevolezza che lavorare bene ci manterrà in<br />

vita in un mercato ogni giorno più competitivo.<br />

lEGGEnDa n.7<br />

“Qualità e produttività sono incompatibili”<br />

Non esiste bugia più grande <strong>di</strong> questa.<br />

Oggi più che mai, per rimanere competitivi, la produttività<br />

non basta, ci vuole la qualità.<br />

Non credete a chi sostiene che il cliente cerca solo il prezzo<br />

più basso perché, se il prezzo è l’unica cosa che lo lega a<br />

voi, lo perderete non appena troverà un prodotto che costi<br />

meno del vostro.<br />

Il vero valore aggiunto è la qualità che ci permette <strong>di</strong> fare<br />

previsioni, mantenendo i nostri processi sotto controllo ed<br />

evitando <strong>di</strong> metterci davanti a situazioni <strong>di</strong>fficilmente gestibili<br />

la QUalITà PaGa?<br />

Più un costo o una risorsa?<br />

Parlando <strong>di</strong> “costi della Qualità”, viene da pensare che il<br />

percorso verso la certificazione sia una spesa fine a se stessa<br />

e, come tale, possa essere sostenuta solo da quelle organizzazioni<br />

che hanno una struttura in grado <strong>di</strong> accollarsi<br />

questo onere finanziario.<br />

In realtà la Qualità può essere considerata una sorta <strong>di</strong> investimento<br />

per il futuro dato che, come vedremo, permette<br />

<strong>di</strong> evitare una serie <strong>di</strong> costi che, spesso, le organizzazioni<br />

non sono in grado <strong>di</strong> quantificare perché occulti.<br />

Il costo <strong>di</strong> un errore rilevato da un cliente è 5 volte maggiore<br />

dello stesso se in<strong>di</strong>viduato dall’azienda nella fase <strong>di</strong><br />

progettazione o in quella <strong>di</strong> realizzazione. In parole povere:<br />

prima troviamo un errore e meno ci costa.<br />

Una ricerca americana che va avanti dal 1972 (la “Profict<br />

Impact of Market Strategy”) evidenzia che, tra tutte le scel-<br />

che nascono all’interno della nostra stessa organizzazione.<br />

La qualità ci aiuta a limitare il terreno della non conoscenza a<br />

quanto non ricade <strong>di</strong>rettamente sotto la nostra responsabilità<br />

<strong>di</strong>retta e ci permette <strong>di</strong> concentrare i nostri sforzi solo in questa<br />

<strong>di</strong>rezione, gestendo tutto il resto come semplice routine.<br />

Conoscere significa limitare i rischi e, <strong>di</strong> conseguenza, contenere<br />

i costi. Ecco perché il prezzo deve essere necessariamente<br />

legato alla qualità.<br />

lEGGEnDa n.8<br />

“La qualità è troppo costosa da implementare. Le norme<br />

che la regolano rappresentano un onere economico che i<br />

clienti non sono <strong>di</strong>sposti a pagare”<br />

Anche in questo caso si può <strong>di</strong>re che sia vero il contrario,<br />

dato che è <strong>di</strong>mostrato che le metodologie della qualità, applicate<br />

seriamente, facciano risparmiare sui costi documentati<br />

e su quelli nascosti (un esempio per tutti, la mancata fidelizzazione<br />

dei clienti). Un Sistema Qualità efficace ed efficiente<br />

porta necessariamente ad un miglioramento della gestione<br />

dell’organizzazione e ad una riduzione dei costi.<br />

Il significato stesso della parola “efficienza” è quello <strong>di</strong> raggiungere<br />

gli obiettivi con il minimo delle risorse, come ci insegna<br />

la norma UNI EN ISO 9004.<br />

lEGGEnDa n.9<br />

“La certificazione non serve finché i nostri clienti non la<br />

richiedono”<br />

Questo <strong>di</strong>scorso vale, forse, per quei clienti consolidati che<br />

hanno la possibilità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care l’organizzazione sulla base<br />

<strong>di</strong> dati storici.<br />

Un nuovo cliente, però, a parità <strong>di</strong> altre con<strong>di</strong>zioni, sceglierà,<br />

con molta probabilità, un’azienda certificata che gli offra, già<br />

anticipatamente, certe garanzie.<br />

te strategiche fatte dalle aziende, quella che paga <strong>di</strong> più<br />

è proprio l’implementazione della Qualità. Le aziende che<br />

lavorano in Qualità, infatti:<br />

1) hanno una fedeltà dei clienti maggiore<br />

2) acquistano in maniera maggiormente ripetitiva e, quin<strong>di</strong>,<br />

controllabile<br />

3) sono meno vulnerabili alle guerre dei prezzi<br />

4) possono investire meno nel marketing<br />

I costi della Qualità sono i costi che un’organizzazione sopporta<br />

per produrre un prodotto/servizio conforme. Gli errori<br />

non sono scontati, si possono evitare, basta imparare che:<br />

1) ogni errore ha una causa<br />

2) le cause si possono prevedere<br />

3) la prevenzione è sempre più economica della correzione<br />

21


22<br />

active ageing<br />

UNA SOCIETÀ PER<br />

Il 2012 <strong>di</strong>chiarato Anno europeo<br />

dell’invecchiamento attivo<br />

e della solidarietà fra le generazioni<br />

È SOLO UN ATTEGGIAMENTO MENTALE<br />

Il sito dell’anno europeo per l’invecchiamento attivo<br />

All’“Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni” è de<strong>di</strong>cato<br />

anche un sito, consultabile nelle varie lingue dell’Unione, dove vengono raccolte idee,<br />

suggerimenti e le segnalazioni <strong>di</strong> eventi e<br />

iniziative.<br />

Questo l’in<strong>di</strong>rizzo: http://ec.europa.eu/sohttp://ec.europa.eu/social/ey2012.jsp?langId=it<br />

Il sito propone anche un sondaggio sul tema<br />

“Invecchiare è solo un atteggiamento mentale.<br />

La nostra età è quella che sentiamo <strong>di</strong><br />

avere”. Ad oggi l’84 per cento <strong>di</strong> coloro che<br />

hanno partecipato al sondaggio si è <strong>di</strong>chiarato<br />

d’accordo con questa affermazione,<br />

che solo il 16 per cento non con<strong>di</strong>vide.<br />

Chattano su Facebook e<br />

girano il mondo, leggono,<br />

frequentano circoli e teatri,<br />

mangiano sano e sono<br />

attivi nel sociale e nel volontariato: è<br />

il ritratto dei nuovi sessantenni che,<br />

figli del baby boom del dopoguerra,<br />

stanno irrompendo in massa nel<br />

mondo dei senior ca<strong>mb</strong>iandone profondamente<br />

caratteristiche, esigenze,<br />

prospettive.<br />

Se oggi in Europa c’è un anziano<br />

ogni quattro persone, dal 2012 la<br />

popolazione in età lavorativa inizierà<br />

a <strong>di</strong>minuire, mentre la fascia degli ultrasessantenni<br />

aumenterà ad un ritmo<br />

<strong>di</strong> circa due milioni l’anno: nel 2060<br />

ci saranno solo due persone in età<br />

lavorativa per ogni ultrasessantacinquenne.<br />

E nonostante il concetto <strong>di</strong> terza età<br />

sia spesso associato a malattie, <strong>di</strong>pendenza<br />

e all’esclusione dalla vita<br />

attiva familiare e collettiva, i sessantenni<br />

<strong>di</strong> oggi sono ancora attivi e intraprendenti,<br />

in grado, in sostanza, <strong>di</strong><br />

apportare ancora il proprio contributo<br />

concreto, continuando ad essere (non<br />

un peso) una risorsa.<br />

Perché trascurare un simile potenziale?<br />

Co<strong>mb</strong>attere gli stereotipi tuttora connessi<br />

all’idea <strong>di</strong> ‘terza età’ e <strong>di</strong>ffondere<br />

la consapevolezza che gli anziani possono<br />

e devono costituire una vera e<br />

propria risorsa sono le ragioni per cui<br />

l’Unione Europea ha deciso <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />

il 2012 “Anno Europeo per un Invecchiamento<br />

attivo e la solidarietà fra<br />

le generazioni”.<br />

L’iniziativa, che si collega ai temi dei<br />

precedenti Anni europei del 2010 e<br />

del 2011 rispettivamente de<strong>di</strong>cati alla<br />

lotta alla povertà e alla promozione


TUTTE LE ETÀ<br />

del volontariato, intende favorire il raggiungimento<br />

<strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita tali da garantire<br />

il mantenimento nel contesto<br />

sociale delle persone ultra sessantenni,<br />

creando opportunità occupazionali<br />

e migliorando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

lavoro: in sostanza si vuole far sì che il<br />

crescente numero <strong>di</strong> anziani riesca a<br />

mantenersi in salute e a conservare il<br />

proprio ruolo nella società.<br />

Con il concetto <strong>di</strong> ‘invecchiamento attivo’,<br />

o active ageing, adottato alcuni<br />

anni fa dall’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale<br />

della Sanità, si propone una modalità<br />

<strong>di</strong> invecchiamento che ottimizza le<br />

possibilità <strong>di</strong> salute, partecipazione<br />

e sicurezza, garantendo la qualità<br />

della vita alle persone <strong>di</strong> questa fascia,<br />

riconoscendo loro la possibilità<br />

<strong>di</strong> sfruttare il proprio potenziale fisico,<br />

sociale e culturale. A questo scopo è<br />

necessario che i senior possano usufruire<br />

<strong>di</strong> cure e tutele, nonché <strong>di</strong> un<br />

red<strong>di</strong>to adeguato. Si tratta pertanto<br />

<strong>di</strong> un percorso con significativi impatti<br />

anche sul mondo del welfare e del<br />

lavoro, perché mantenere occupata<br />

BABy (S)BOOM<br />

In Italia fra il 1945 e il 1960 nacquero più <strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> ba<strong>mb</strong>ini,<br />

livello mai superato in seguito. Lo stesso enorme aumento demografico<br />

si verificò nel resto dell’Europa con risvolti, anche economici,<br />

<strong>di</strong> grande rilievo e conseguenze importantissime in tutti i vari<br />

a<strong>mb</strong>iti della società. I figli del baby boom però, una volta raggiunta<br />

l’età fertile, inaugurarono la tendenza opposta, con un conseguente,<br />

progressivo calo delle nascite: ciò ha provocato un saldo negativo<br />

fra il numero degli appartenenti alla generazione del dopoguerra e<br />

alle generazioni successive, causando problemi <strong>di</strong> natura sociale ed<br />

economica e serie ripercussioni in tanti a<strong>mb</strong>iti.<br />

Oggi tutto il vecchio continente si trova ad affrontarne gli effetti: dal<br />

2012 la popolazione europea in età lavorativa inizierà a <strong>di</strong>minuire,<br />

mentre la fascia degli ultrasessantenni aumenterà ad un ritmo <strong>di</strong><br />

circa due milioni <strong>di</strong> persone l’anno.<br />

una forza lavoro che invecchia comporta<br />

sia la lotta alla <strong>di</strong>scriminazione<br />

fondata sull’età, sia l’adattamento dei<br />

sistemi <strong>di</strong> formazione.<br />

Con la sua iniziativa l’Unione Europea<br />

intende dunque co<strong>mb</strong>attere<br />

gli stereotipi sugli anziani e favorire<br />

il consolidarsi <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa cultura<br />

dell’invecchiamento. Si propone inoltre<br />

<strong>di</strong> pervenire alla definizione, fra gli<br />

Stati, <strong>di</strong> principi comuni in vari a<strong>mb</strong>iti,<br />

fra cui la promozione <strong>di</strong> adeguate politiche<br />

in materia <strong>di</strong> occupazione e <strong>di</strong><br />

solidarietà fra le generazioni.<br />

Anche se l’Unione Europea può svolgere<br />

un ruolo molto importante, la parte<br />

del leone dovranno farla i governi<br />

nazionali, regionali e locali, nonché le<br />

varie componenti della società civile.<br />

Per questo motivo il coor<strong>di</strong>namento<br />

nazionale delle attività che si svolgeranno<br />

nel 2012 è stato affidato a ciascun<br />

Paese. In Italia se ne occupa il<br />

Dipartimento per le Politiche della Famiglia<br />

della Presidenza del Consiglio<br />

dei Ministri, che farà da trait d’union<br />

fra le amministrazioni interessate e<br />

tutti gli altri soggetti coinvolti nella<br />

programmazione delle attività, invitandoli<br />

a pianificare campagne e attività.<br />

Le iniziative dell’Unione Europea per<br />

l’anno dell’invecchiamento attivo sono<br />

già in fase <strong>di</strong> avvio, come si può leggere<br />

nel sito de<strong>di</strong>cato al “2012”, anche<br />

in lingua italiana.<br />

Per promuovere e sostenere i vari<br />

progetti è stato stanziato un budget<br />

<strong>di</strong> circa 5 milioni <strong>di</strong> euro, che saranno<br />

utilizzati a livello europeo in particolare<br />

per la promozione <strong>di</strong> campagne <strong>di</strong><br />

comunicazione ed eventi. I progetti <strong>di</strong><br />

livello nazionale potranno invece essere<br />

finanziati con fon<strong>di</strong> già esistenti.<br />

L’appuntamento del 2012 costituisce<br />

un’occasione preziosa per affrontare<br />

i temi della <strong>di</strong>scriminazione fondata<br />

sull’età e ricercare soluzioni innovative<br />

alle sfide socio-economiche<br />

che una popolazione europea sempre<br />

più vecchia deve affrontare. Del resto<br />

ogni periodo della vita ha le sue particolarità<br />

e il suo ruolo nell’a<strong>mb</strong>ito del<br />

contesto sociale. È giunto il momento<br />

che anche ai senior venga riconosciuto<br />

il giusto spazio e che si affermi una<br />

cultura in grado <strong>di</strong> comprendere e affrontare<br />

l’esistenza <strong>di</strong> una società <strong>di</strong><br />

tutte le età.<br />

Troppi i nati durante il cosiddetto baby boom <strong>di</strong> fine secolo, mentre troppo pochi i loro figli.<br />

Risultato: uno squilibrio demografico dai drammatici effetti<br />

L’ingresso dei figli del baby boom nella terza età produrrà anche un<br />

ca<strong>mb</strong>iamento nelle caratteristiche <strong>di</strong> questa categoria <strong>di</strong> persone.<br />

Infatti, nonostante il concetto “anziano” continui ad essere spesso<br />

associato a malattie, <strong>di</strong>pendenza, all’esclusione dall’occupazione e<br />

dalla vita familiare e collettiva, chi raggiunge oggi la sesta decade<br />

dell’esistenza non si sente affatto da pantofole e giornale: è quasi<br />

sempre in ottima salute, ancora attivo e ricco <strong>di</strong> potenzialità.<br />

È alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> questa consapevolezza e alla valorizzazione<br />

delle risorse rappresentate dagli anziani che è orientata la decisione<br />

dell’Unione Europea <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare il 2012 Anno Europeo per un<br />

Invecchiamento Attivo e la solidarietà fra le generazioni. Un problema<br />

indubbiamente “occidentale” comunque, se consideriamo<br />

che a livello mon<strong>di</strong>ale la popolazione contnua invece a crescere,<br />

ed anche troppo.<br />

23


24<br />

<strong>Case</strong> a misura <strong>di</strong> anziano<br />

Senior in sicurezza<br />

La risposta domotica alla società che ca<strong>mb</strong>ia<br />

Le nuove tecnologie<br />

devono mettere al<br />

centro la persona,<br />

e l’anziano nello<br />

specifico. Vagliarne<br />

le esigenze caso<br />

per caso, stu<strong>di</strong>arne<br />

i comportamenti.<br />

Solo così la domotica<br />

potrà essere un<br />

aiuto prezioso per<br />

invecchiare bene<br />

È<br />

più un ‘sistema’ che un ‘prodotto’<br />

definito. Molteplicità<br />

<strong>di</strong> funzioni volte a migliorare<br />

autonomia e sicurezza delle<br />

persone. Queste le caratteristiche<br />

della domotica. La branca domestica<br />

della robotica rappresenta, assieme<br />

all’a<strong>mb</strong>ient intelligence, un obiettivo<br />

<strong>di</strong> ricerca e sviluppo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo<br />

termine nell’Unione Europea, USA e<br />

Giappone, avvalendosi <strong>di</strong> competenze<br />

multi<strong>di</strong>sciplinari che vanno dalla<br />

computer science alla microelettronica,<br />

dalla meccanica alla bioingegneria,<br />

dal design all’architettura fino<br />

alle scienze me<strong>di</strong>co-sociali, solo per<br />

citarne alcune. Ma la qualità della<br />

vita, specie per quel che riguarda il<br />

complesso mondo degli anziani, può<br />

fare un salto in avanti grazie esclusivamente<br />

alla domotica? Le inno-<br />

vazioni tecnologiche aiutano, certo,<br />

ma non bastano. Devono essere integrate<br />

con una visione globale della<br />

persona, delle sue esigenze e delle<br />

caratteristiche dell’a<strong>mb</strong>iente in cui<br />

vive. In caso contrario si rischierebbe<br />

<strong>di</strong> complicare la vita se venissero<br />

aggiunti erroneamente elementi<br />

tecnologici alla propria casa, magari<br />

<strong>di</strong>fficili da gestire, senza uno stu<strong>di</strong>o<br />

accurato, persona per persona, delle<br />

sue reali necessità.<br />

Per questo motivo è importante creare<br />

uno ‘scenario domotico’, dove<br />

l’a<strong>mb</strong>iente casa sarà caratterizzato<br />

da una presenza tecnologica integrata,<br />

ma non intrusiva (computer<br />

<strong>di</strong>sappearing), in grado <strong>di</strong> percepire<br />

grazie a sensori multimodali non<br />

solo lo stato dell’a<strong>mb</strong>iente ma anche<br />

dell’utente e dei suoi effettivi bisogni


(sensitive). Automazione dei serramenti,<br />

comfort, sicurezza a<strong>mb</strong>ientale<br />

e della persona, comunicazione rappresentano<br />

le funzioni principali della<br />

domotica <strong>di</strong> oggi.<br />

L’obiettivo della centralità della persona<br />

viene raggiunto attraverso un<br />

flusso informativo basato su intranet<br />

e Wi-Fi per il controllo e l’automazione<br />

locale e l’utilizzazione <strong>di</strong> tecnologie<br />

web based per la gestione remota<br />

e l’integrazione con servizi esterni<br />

dall’e-commerce all’e-care. In questo<br />

quadro, dove l’uomo è posto al centro<br />

dello sviluppo tecnologico, si impongono<br />

alcune riflessioni sull’impatto <strong>di</strong><br />

questi sviluppi tecnologici nei servizi<br />

sanitari e sociali.<br />

La domotica e i senior<br />

A partire dagli anni ’90, i principali<br />

mutamenti demografici hanno riguardato<br />

alcune mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali<br />

nella composizione della popolazione<br />

e dei nuclei familiari. La riduzione della<br />

<strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a della famiglia,<br />

l’invecchiamento della popolazione<br />

costituiscono alcuni dei lineamenti<br />

essenziali delle recenti mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />

L’impatto <strong>di</strong> tali tendenze sui modelli<br />

<strong>di</strong> consumo comporta l’avvicendarsi<br />

<strong>di</strong> nuovi stili <strong>di</strong> vita dei consumatori,<br />

nei cui confronti, l’offerta industriale<br />

deve adeguarsi.<br />

I nuovi bisogni <strong>di</strong> qualità e funzionalità<br />

investono in<strong>di</strong>rettamente sia l’offerta<br />

<strong>di</strong> sistemi tecnologici per l’abitazione<br />

che l’offerta del bene casa, entra<strong>mb</strong>i<br />

impegnati in un processo <strong>di</strong> ‘rivitalizzazione’<br />

del ciclo <strong>di</strong> vita dei prodotti.<br />

L’Italia, con una velocità <strong>di</strong> invecchiamento<br />

seconda solamente a quella<br />

del Giappone, deve per forza confrontarsi<br />

con nuovi modelli <strong>di</strong> consumo<br />

e pensare a un sistema sociosanitario<br />

maggiormente innovativo.<br />

Non necessariamente anzianità coincide<br />

con malattia , <strong>di</strong>sabilità o emarginazione<br />

sociale ma certamente<br />

l’invecchiamento della popolazione<br />

solleva problemi notevoli sul piano<br />

dell’assistenza.<br />

Da qui l’esigenza <strong>di</strong> ideare nuovi modelli<br />

per i servizi <strong>di</strong> telesoccorso e <strong>di</strong><br />

teleassistenza a cui le tecnologie della<br />

domotica integrate nelle strutture<br />

sociosanitarie possono contribuire<br />

sostanzialmente. L’obiettivo è il contenimento<br />

dei costi per una vasta fascia<br />

<strong>di</strong> popolazione.<br />

Domotica e e-care<br />

Come noto la spesa sanitaria nei<br />

Paesi più avanzati sta raggiungendo<br />

valori elevati che sollecitano ovunque<br />

riflessioni per in<strong>di</strong>viduare modelli<br />

innovativi <strong>di</strong> erogazione dei servizi.<br />

Consentire da un lato il mantenimento<br />

e il miglioramento dell’efficienza<br />

dell’intervento, e dall’altro lato rispettare<br />

il quadro <strong>di</strong> compatibilità fra risorse<br />

<strong>di</strong>sponibili e bisogni evitando<br />

<strong>di</strong> creare situazioni <strong>di</strong> non sostenibilità<br />

con grave danno delle fasce <strong>di</strong><br />

utenza debole. Questa è la sfida >><br />

QUANDO ANCHE LA MAGLIETTA<br />

DIVENTA DOMOTICA<br />

Tecnologia<br />

e design<br />

aiutano<br />

a vivere meglio,<br />

e <strong>di</strong>ventano<br />

strumenti<br />

<strong>di</strong> autonomia<br />

<strong>Assistenza</strong> domiciliare e nuove tecnologie devono<br />

andare <strong>di</strong> pari passo. Ecco un nuovo Contact Center<br />

in grado <strong>di</strong> aiutare persone <strong>di</strong>sabili e anziani<br />

Da un anno a questa parte tremila citta<strong>di</strong>ni anziani e <strong>di</strong>sabili residenti su tutto<br />

il territorio provinciale <strong>di</strong> Trento possono usufruire <strong>di</strong> numerosi vantaggi. La Provincia<br />

trentina insieme alla Fondazione Bruno Kessler e i comprensori Bassa Valsugana<br />

e Tesino hanno proposto un sistema <strong>di</strong> telesoccorso in grado <strong>di</strong> offrire servizi senza<br />

precedenti agli utenti.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una sperimentazione propedeutica <strong>di</strong> un sistema per lo sviluppo dei servizi<br />

e dell’assistenza <strong>di</strong> anziani e <strong>di</strong>sabili, su piattaforma <strong>di</strong>gitale, che mira a rinnovare l’attuale<br />

call center <strong>di</strong> telesoccorso e <strong>di</strong> telecontrollo utilizzato da oltre 1300 utenti anziani<br />

che vivono in carico ai servizi socio assistenziali. Lo scopo è quello <strong>di</strong> una maggiore<br />

assistenza agli utenti grazie all’introduzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi domotici e nuovi servizi domiciliari<br />

erogabili per via telematica.<br />

La Fondazione Bruno Kesler, inoltre, ha introdotto un’innovazione tecnologica davvero<br />

interessante: la ‘maglietta domotica’ in grado <strong>di</strong> registrare i parametri fisiologici della<br />

persona assistita. Il progetto, molto innovativo, utilizza la tecnologia come strumento<br />

avanzato <strong>di</strong> inclusione sociale. La maglietta attraverso sensori consente il monitoraggio<br />

<strong>di</strong> parametri vitali quali elettrocar<strong>di</strong>ogramma,<br />

respiro, movimento e<br />

postura. I segnali vengono trasmessi a<br />

un modulo elettronico portatile, sono<br />

memorizzati su una memory card e<br />

possono essere inviati a un calcolatore<br />

esterno, al me<strong>di</strong>co curante o al<br />

proprio car<strong>di</strong>ologo, attraverso collegamento<br />

wireless bluetooth.<br />

25


26<br />

<strong>Case</strong> a misura <strong>di</strong> anziano<br />

>><br />

Dal bagno al letto,<br />

in casa come nelle struture<br />

assistenziali: l’hi-tech e<br />

il design aiutano a vivere<br />

meglio, e in sicurezza<br />

più importante che deve raccogliere<br />

il settore socio-assistenziale. Solo<br />

negli USA per esempio la spesa sanitaria<br />

è arrivata al 13% del PIL.<br />

Tale crescita, se si escludono i farmaci,<br />

non è legata tanto ai costi inerenti<br />

gli interventi più impegnativi in fase<br />

acuta, quanto alle risorse richieste<br />

per la gestione delle cronicità e delle<br />

relative <strong>di</strong>sabilità. Una situazione che<br />

si è andata sviluppando negli ultimi<br />

anni per il concorso <strong>di</strong> alcuni fattori:<br />

l’invecchiamento della popolazione, i<br />

progressi stessi della me<strong>di</strong>cina che<br />

consentono la sopravvivenza anche<br />

a valle <strong>di</strong> lesioni o malattie un tempo<br />

letali, l’aumento delle aspettative in<br />

un quadro <strong>di</strong> solidarietà sociale.<br />

In questo scenario, i maggiori vantaggi<br />

derivanti dall’uso <strong>di</strong> sistemi<br />

integrati <strong>di</strong> domotica e a<strong>mb</strong>ient intelligence<br />

riguardano un elevato livello<br />

<strong>di</strong> sicurezza, controllo dell’abitazione<br />

e possono migliorare in modo significativo<br />

la qualità della vita, utilizzando<br />

le facili interfacce rese <strong>di</strong>sponibili dai<br />

sistemi intelligenti, riuscendo a gestire<br />

la propria abitazione e le apparecchiature<br />

presenti in un modo che non<br />

sarebbe <strong>di</strong>versamente possibile.<br />

Come può l’utente agire <strong>di</strong>rettamente<br />

all’interno <strong>di</strong> una casa domotica?<br />

Una delle funzionalità più importanti,<br />

ad esempio, è legata all’utilizzo <strong>di</strong> un<br />

normale telefono con menù in sintesi<br />

vocale, consolle dotata <strong>di</strong> microfono<br />

e altoparlante, tastiera Braille<br />

collegata a un personal computer e<br />

<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> riconoscimento vocale,<br />

fino ai sensori personalizzati in grado<br />

<strong>di</strong> rilevare le intenzioni <strong>di</strong> soggetti<br />

con gravissime <strong>di</strong>sabilità.<br />

Rientrano in questi <strong>di</strong>spositivi, per<br />

esempio, i modernissimi sistemi<br />

Computer Brain Interface capaci <strong>di</strong><br />

rilevare la volontà del soggetto <strong>di</strong>rettamente<br />

da segnali cerebrali.<br />

Nell’Home Care la connessione bi<strong>di</strong>rezionale<br />

e multimodale dell’im-<br />

NOVITà HI-TECH AL sErVIzIO DEGLI ANzIANI<br />

Intervista a Romina Panella, brand manager <strong>di</strong> Easydom,<br />

azienda lo<strong>mb</strong>arda leader nel settore della domotica<br />

La domotica si è trasformata da<br />

espressione <strong>di</strong> lusso, <strong>di</strong> status sy<strong>mb</strong>ol,<br />

a strumento utile e, per alcuni soggetti, necessario<br />

nell’espletare alcune attività della<br />

vita quoti<strong>di</strong>ana, sempre in prospettiva <strong>di</strong> un<br />

continuo e costante miglioramento del rapporto<br />

con l’a<strong>mb</strong>iente circostante e con la<br />

propria casa. Ma quali sono le <strong>di</strong>rezioni e le<br />

prospettive <strong>di</strong> questa importante branca della<br />

robotica?<br />

“La domotica dovrà <strong>di</strong>alogare con la rete <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione dell’energia, monitorando il consumo<br />

in modo continuo e costante, e la rete,<br />

<strong>di</strong> conseguenza, dovrà imparare a gestire e<br />

ri<strong>di</strong>stribuire i surplus <strong>di</strong> energia prodotti da<br />

questi impianti autonomi. Dialogo, integrazione<br />

e interconnessione sono le parole d’or<strong>di</strong>ne<br />

del futuro.”


pianto domestico con l’esterno (internet/linee<br />

ISDN/ADSL), integrato<br />

da <strong>di</strong>spositivi specifici low cost,<br />

permette <strong>di</strong> monitorare a <strong>di</strong>stanza<br />

da parte <strong>di</strong> un centro specializzato lo<br />

stato del soggetto, rilevare eventuali<br />

parametri fisiologici per un controllo<br />

continuo dell’evoluzione dello stato<br />

<strong>di</strong> salute, svolgere attività <strong>di</strong> assistenza<br />

e consulto, fornire consigli e<br />

intervenire rapidamente in situazioni<br />

<strong>di</strong> emergenza.<br />

In a<strong>mb</strong>ito sanitario e <strong>di</strong> assistenza<br />

per anziani, l’home care avrà un ruolo<br />

sempre più rilevante in riferimento anche<br />

alle linee guida del Piano Sanitario<br />

Nazionale che prevede <strong>di</strong> “creare<br />

una rete integrata <strong>di</strong> servizi sanitari e<br />

sociali per l’assistenza ai malati cronici,<br />

agli anziani e ai <strong>di</strong>sabili”.<br />

I settori che già oggi si prevedono<br />

<strong>di</strong> grande interesse per la domotica<br />

sono fra gli altri: la deospedalizzazione<br />

precoce e riduzione dei ricoveri<br />

per le patologie croniche riducendo<br />

gli elevati costi <strong>di</strong> ospedalizzazione; il<br />

recupero funzionale e riabilitazione a<br />

domicilio per limitazioni motorie; ser-<br />

L’integrazione delle tecnologie per rendere<br />

le case più efficienti stenta a decollare nel<br />

mercato italiano. I dati sono chiari. “Secondo<br />

Assodomotica – evidenzia la Panella – c’è un<br />

interesse poco <strong>di</strong>ffuso fra i residenti a migliorare<br />

le proprie abitazioni, nonostante dal<br />

2005 si noti un incremento della presenza <strong>di</strong><br />

impianti domotici. Il trend <strong>di</strong> crescita italiano<br />

per il 2012 è ben al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> quello internazionale:<br />

si prevede che in Italia nel 2012 circa<br />

il 10% delle abitazioni nuove o ristrutturate<br />

sarà dotato <strong>di</strong> un sistema domotico. Un risultato<br />

ritenuto non sod<strong>di</strong>sfacente dall’associazione,<br />

soprattutto perché non in linea con il<br />

trend <strong>di</strong> crescita del mercato internazionale,<br />

stimato intorno al 30%.”<br />

In Italia la cultura della casa intelligente tarda<br />

a decollare: nel 2008, sono stati realizzati<br />

appena 26.500 impianti domotici, per un fatturato<br />

<strong>di</strong> 106 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

“Attualmente, circa il 90% degli impianti viene<br />

installato in abitazioni nuove o sottoposte<br />

a ristrutturazione e solo il 10% in case già<br />

vizi per gli utenti anziani (affetti<br />

da limitazioni sensoriali e motorie)<br />

con riduzione dei ricoveri in<br />

strutture assistenziali de<strong>di</strong>cate;<br />

e servizi domiciliari integrati <strong>di</strong><br />

teleme<strong>di</strong>cina, tele<strong>di</strong>agnosi, telemonitoraggio,<br />

teleconsulto e<br />

teleriabilitazione.<br />

Tra le soluzioni tecnologiche<br />

che permettono <strong>di</strong> organizzare<br />

un’abitazione a misura d’anziani<br />

le principali sono: le tapparelle<br />

automatiche, ossia l’applicazione<br />

<strong>di</strong> un motorino alle<br />

tapparelle delle finestre che<br />

consente <strong>di</strong> alzarle e abbassarle<br />

tenendo premuto un pulsante;<br />

il montascale elettrico, ovvero una<br />

pedana o una poltrona fissata alla<br />

rampa delle scale che permette <strong>di</strong><br />

salire e <strong>di</strong> scendere stando seduti;<br />

il sollevatore per la vasca da bagno,<br />

un seggiolino posto all’interno della<br />

vasca che con un telecomando si<br />

alza e si abbassa; il letto elettrico,<br />

con le sponde a scomparsa, senza<br />

gli spigoli e dotato <strong>di</strong> un motore che<br />

permette <strong>di</strong> regolarne l’altezza con<br />

esistenti. Un dato che rivela come l’acquisto<br />

e l’installazione <strong>di</strong> tali impianti sia una preoccupazione<br />

più dei costruttori che dell’utente<br />

finale. A fare da traino per il settore sono e<br />

saranno, almeno per il momento, gli interventi<br />

domotici legati agli impianti <strong>di</strong> sicurezza,<br />

tema verso il quale l’interessamento degli<br />

italiani (al 40%) si è rivelato superiore alla<br />

me<strong>di</strong>a europea. L’altra applicazione trainante<br />

è la gestione del comfort a<strong>mb</strong>ientale,<br />

intesa come strumento <strong>di</strong> risparmio<br />

energetico. Le tecnologie domotiche,<br />

per avere un maggiore riscontro <strong>di</strong><br />

mercato, necessitano <strong>di</strong> una maggiore<br />

pubblicizzazione sui mass me<strong>di</strong>a e<br />

<strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffusione capillare. Bisogna<br />

rassicurare il cliente sulle potenzialità<br />

<strong>di</strong> un investimento come questo:<br />

spendere qualcosa in più all’atto della<br />

progettazione dell’impianto permette<br />

<strong>di</strong> risparmiare sulla bolletta dell’energia<br />

elettrica e <strong>di</strong> essere più consapevoli<br />

dell’impatto a<strong>mb</strong>ientale.”<br />

un pulsante; il videocitofono che<br />

consente <strong>di</strong> rispondere e <strong>di</strong> vedere<br />

con chi si sta parlando. Quest’ultimo<br />

può essere installato in tutte le<br />

stanze e permette <strong>di</strong> aprire la porta<br />

<strong>di</strong> casa senza scomodarsi. Infine ci<br />

sono i coman<strong>di</strong> vocali grazie ai quali<br />

basta usare la voce per attivare tutte<br />

le apparecchiature elettriche ed<br />

elettroniche che sono in casa.<br />

ezio.petrillo@areasenior.it<br />

La cultura domotica è ra<strong>di</strong>cata più nella<br />

mentalità del nord Europa che da altre parti,<br />

come in Spagna o negli Stati Uniti. “Il consumo<br />

responsabile dell’energia e la cultura<br />

del monitoraggio dei consumi – conclude la<br />

Panella – è molto più evoluta che nel nostro<br />

territorio, dove solo ora il citta<strong>di</strong>no tende a<br />

voler essere più consapevole delle proprie<br />

azioni sull’a<strong>mb</strong>iente.”<br />

27


28<br />

ALZHEIMER<br />

Gli anziani malati<br />

<strong>di</strong> Alzheimer rischiano<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare come i loro<br />

ricor<strong>di</strong>. La memoria<br />

che man mano<br />

li abbandona è la metafora<br />

<strong>di</strong> un’assistenza<br />

non sempre adeguata<br />

alle situazioni più critiche<br />

Fare i conti con l’invecchiamento<br />

della popolazione vuol<br />

<strong>di</strong>re anche affrontare i <strong>di</strong>sagi<br />

e le malattie che ne possono<br />

derivare. Non a caso la Malattia <strong>di</strong><br />

Alzheimer è stata definita epidemia<br />

silente del terzo millennio. Si stima<br />

che entro trenta-quarant’anni la <strong>di</strong>ffusione<br />

della patologia possa ad<strong>di</strong>rittura<br />

triplicare. L’Europa è il Continente<br />

più a rischio, evidentemente. Più alti<br />

sono i tassi <strong>di</strong> invecchiamento, infatti,<br />

maggiore è il rischio <strong>di</strong> ammalarsi.<br />

Le cifre <strong>di</strong>cono che nel Vecchio<br />

Continente il numero degli ammalati<br />

aumenterà del 43% nel 2020 e del<br />

100% nel 2040. In Italia si registrano<br />

circa 600mila anziani affetti dal morbo.<br />

Costi e assistenza rappresentano<br />

le note dolenti. Le informazioni più<br />

aggiornate ci vengono dal rapporto<br />

Svanire<br />

lentamente<br />

sulla non autosufficienza presentato<br />

nel luglio scorso dal Ministero della<br />

Sanità e da una ricerca Censis del<br />

2007 che pur non essendo recentissima<br />

ci dà comunque un or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> grandezza delle cifre <strong>di</strong> cui stiamo<br />

parlando. Secondo il Rapporto 2010<br />

sulla non autosufficienza pubblicato<br />

dal Ministero della Salute, in Italia il<br />

maggior carico assistenziale ricade<br />

sulla famiglia perché, rispetto all’Europa,<br />

sono meno <strong>di</strong>ffusi i servizi <strong>di</strong> assistenza<br />

domiciliare (4,9% rispetto al<br />

13% dell’Europa) e residenziale (3%<br />

rispetto al 6-8% dell’Europa). Secondo<br />

i dati Censis 2007, si è calcolato<br />

che nel nostro Paese tra costi <strong>di</strong>retti<br />

(cioè spese sostenute per l’acquisto<br />

<strong>di</strong> beni e servizi) e costi in<strong>di</strong>retti (cioè<br />

risorse sottratte all’attività produttiva<br />

relative sia al malato sia a chi lo assi-<br />

ste) il costo me<strong>di</strong>o annuo per paziente<br />

affetto da Alzheimer è pari a circa<br />

60mila euro.<br />

La famiglia e l’assistenza sociale, nel<br />

Bel Paese, sono fattori determinanti<br />

per affrontare questo tipo <strong>di</strong> malattia.<br />

Oltre 9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro vengono<br />

spesi per retribuire gli assistenti de<strong>di</strong>cati<br />

ai malati con demenza. Oltre ai<br />

600.000 casi <strong>di</strong> Alzheimer nel nostro<br />

Paese (oltre un milione se si considerano<br />

le altre demenze), ogni anno<br />

si aggiungono almeno 80.000 nuovi<br />

ammalati. La carenza endemica<br />

<strong>di</strong> strutture adeguate alla vita degli<br />

anziani non favorisce, <strong>di</strong> certo, una<br />

situazione già <strong>di</strong> per sé drammatica.<br />

Peggio ancora quando una persona<br />

a noi cara scompare. Persa magari<br />

nel buio della sua mente e dei luoghi<br />

in cui fugge. Ogni <strong>di</strong>eci adulti <strong>di</strong> cui


viene denunciata la scomparsa, uno<br />

è un malato <strong>di</strong> Alzheimer o <strong>di</strong> altre<br />

forme <strong>di</strong> demenza senile. Luisa Bartorelli,<br />

geriatra e Presidente dell’associazione<br />

Alzheimer Uniti <strong>di</strong> Roma,<br />

parla ormai <strong>di</strong> emergenza sociale<br />

senza mezzi termini. “Il problema Alzheimer<br />

è forse anche più allarmante<br />

<strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>cono le cifre ufficiali.<br />

In otto casi su <strong>di</strong>eci, infatti, il motivo<br />

della scomparsa non viene specificato<br />

nelle denunce.”<br />

Il balzo in avanti della malattia e dei<br />

casi <strong>di</strong> persone scomparse, negli<br />

ultimi anni, è sconcertante. Nell’ultimo<br />

trentennio del secolo le denunce<br />

oscillavano attorno alle poche<br />

decine, mentre negli ultimi tre anni<br />

hanno superato <strong>di</strong> scatto il centinaio.<br />

Insomma sei malati <strong>di</strong> Alzheimer<br />

su <strong>di</strong>eci ‘fuggono’ almeno una volta.<br />

La causa è il wandering, una sorta<br />

<strong>di</strong> vagabondaggio compulsivo generato<br />

dal morbo. Le storie dei parenti<br />

dei malati raccontano <strong>di</strong> una<br />

vita all’insegna dell’angoscia. Basta<br />

un attimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sattenzione e un tuo<br />

caro non c’è più. Perso come in un<br />

labirinto oscuro che se lo porta via. E<br />

come testimoniano in molti “nessuno<br />

ti aiuta, le poche strutture costano<br />

migliaia <strong>di</strong> euro e se<strong>mb</strong>rano brutte<br />

prigioni. Io ho lasciato tutto per fare<br />

la sorvegliante <strong>di</strong> papà, ma sono<br />

scelte che si pagano”. Le ‘fughe’ dei<br />

malati sono, a loro modo, una reazione<br />

vitale, una metafora, un tentativo<br />

<strong>di</strong> allontanare la sofferenza.<br />

Le contromisure? A Roma è stato<br />

presentato il “Progetto Diogene”, una<br />

sorta <strong>di</strong> sperimentazione <strong>di</strong> una vi- >><br />

L’ORIGINE DELLA MALATTIA E I COSTI SOCIALI<br />

La malattia <strong>di</strong> Alzheimer è stata descritta<br />

per la prima volta nel 1906<br />

dal neuropatologo Alois Alzheimer (1863-<br />

1915). Fu durante la Convenzione psichiatrica<br />

<strong>di</strong> Tubingen che Alzheimer presentò il<br />

caso <strong>di</strong> una donna <strong>di</strong> 51 anni affetta da una<br />

sconosciuta forma <strong>di</strong> demenza.<br />

Soltanto nel 1910 la malattia ebbe un nome.<br />

Fu quando Emil Kraepelin, il più famoso<br />

psichiatra <strong>di</strong> lingua tedesca dell’epoca,<br />

ripubblicò il suo trattato “Psichiatria”, nel<br />

quale definiva una nuova forma <strong>di</strong> demenza<br />

scoperta da Alzheimer, chiamandola appunto<br />

malattia <strong>di</strong> Alzheimer.<br />

Oggi nel mondo sono colpiti almeno 26 milioni<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui, oltre 6 milioni in Europa;<br />

numeri destinati a raddoppiarsi nei prossimi<br />

10-15 anni. I malati hanno problemi<br />

complessi per la cui soluzione, seppure<br />

parziale, è necessaria l’attività coor<strong>di</strong>nata<br />

<strong>di</strong> specialisti me<strong>di</strong>ci, parame<strong>di</strong>ci e operatori<br />

socio-assistenziali. Sotto il profilo sanitario,<br />

il problema fondamentale è che dell’Alzheimer<br />

non si conoscono appieno le cause.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una patologia degenerativa del<br />

sistema nervoso centrale caratterizzata da<br />

un progressivo e irreversibile declino cognitivo<br />

e funzionale oltre che da anomalie del<br />

comportamento.<br />

Le possibilità <strong>di</strong> esserne colpiti aumentano<br />

con l’età: da meno del 2% tra i 65 e i 69<br />

anni, fino al 5% a 75-79 anni, al 20% tra<br />

85 e 89 anni, a oltre il 30% dopo i 90 anni.<br />

Rarissimamente, forse in un centinaio <strong>di</strong> casi<br />

in tutto il mondo, è ere<strong>di</strong>taria. Ricerche per<br />

terapie efficaci sono tuttora in corso. Gli unici<br />

farmaci in commercio, infatti, sono capaci<br />

solo <strong>di</strong> rallentare l’evoluzione e i sintomi della<br />

malattia, non agendo però sulle cause.<br />

Sul piano socio-economico, il problema è<br />

che la malattia colpisce soggetti anche in<br />

età presenile rendendoli, a volte totalmente,<br />

non autosufficienti, e peggiorando così la<br />

qualità delle vite loro e dei familiari. Gestire<br />

meglio le invali<strong>di</strong>tà e limitare i costi<br />

connessi può essere un obiettivo comune<br />

della ricerca, sia degli operatori del settore<br />

socio-assistenziale che dei gestori delle<br />

residenze per anziani. Prevenire per quanto<br />

possibile, o contenere, il danno delle complicanze,<br />

quando esse si sono già manifestate<br />

è fondamentale per convivere con il<br />

morbo. La ricerca clinica, dunque, dovrebbe<br />

basarsi principalmente su cause scatenanti,<br />

<strong>di</strong>agnosi precoci, terapie qualificate, riabilitazione,<br />

risanamento a<strong>mb</strong>ientale, informazione<br />

sanitaria.<br />

Per quel che riguarda i costi della malattia,<br />

le cifre messe in evidenza nell’ultimo<br />

Rapporto Mon<strong>di</strong>ale Alzheimer spaventano i<br />

governi <strong>di</strong> tutto il mondo. 604 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

dollari, cifra che rappresenta circa l’1% del<br />

prodotto mon<strong>di</strong>ale lordo, è la somma dei<br />

costi sociali, sanitari, e assistenziali che<br />

porta con sé il morbo. In sostanza, se la<br />

cura della demenza fosse una nazione, sarebbe<br />

la <strong>di</strong>ciottesima al mondo per valore<br />

economico e se fosse una grande azienda<br />

sarebbe iscritta nella lista delle compagnie<br />

più gran<strong>di</strong> del mondo prima <strong>di</strong> Wal-Mart<br />

(che fattura 414 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari) e della<br />

Exxon Mobil (che fattura 311 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

dollari).<br />

Il Rapporto raccomanda innanzitutto che,<br />

date le <strong>di</strong>mensioni straor<strong>di</strong>narie del problema,<br />

l’Alzheimer entri nell’agenda politica del<br />

G-20 e del G-8. Sarebbero in<strong>di</strong>spensabili tre<br />

punti. Sviluppare piani nazionali per affrontare<br />

le conseguenze sociali<br />

e sanitarie della malattia.<br />

Aumentare le risorse economiche<br />

per la ricerca e realizzare<br />

politiche e piani per<br />

l’assistenza a lungo termine<br />

concentrati sul sostegno alle<br />

famiglie e sulla protezione<br />

sociale delle persone fragili<br />

malate <strong>di</strong> Alzheimer.<br />

Nella foto: Il confronto tra un<br />

cervello sano e uno malato<br />

<strong>di</strong> Alzheimer.<br />

29


30<br />

ALZHEIMER<br />

Oltre 9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />

vengono spesi per<br />

retribuire gli assistenti<br />

de<strong>di</strong>cati ai malati<br />

con demenza<br />

>><br />

gilanza satellitare su cinquanta malati<br />

a rischio scomparsa. Uno strumento,<br />

però, che necessita <strong>di</strong> sponsor adeguati.<br />

Il Commissario straor<strong>di</strong>nario<br />

per le persone scomparse, Michele<br />

Penta, sta allestendo un registro elettronico<br />

degli scomparsi, il Risc, che<br />

comprenderà anche i dettagli forniti<br />

in anticipo delle famiglie <strong>di</strong> quelle<br />

persone a rischio. Non sarebbe inopportuno,<br />

inoltre, pensare a un corso<br />

professionale per i poliziotti. Spesso<br />

il ritrovamento è tempestoso, lo sperduto<br />

è spaventato, aggressivo, così<br />

come la malattia che lo ha colpito.<br />

L’Alzheimer è crudele e beffardo.<br />

Rosicchia prima i ricor<strong>di</strong> più recenti,<br />

così il malato pio<strong>mb</strong>a in un a<strong>mb</strong>iente<br />

sconosciuto, minaccioso, circondato<br />

da presenze inspiegabili e ostili. È a<br />

quel punto che ci si mette in cerca<br />

<strong>di</strong> quello che nella mente è ancora<br />

riconoscibile e rassicurante: la casa<br />

<strong>di</strong> un tempo, la scuola, il bar frequentato<br />

da giovane. Sono più viaggi nel<br />

tempo che nello spazio. L’ora critica,<br />

quella a rischio scomparsa, è quasi<br />

sempre il tramonto. Tre casi su quattro,<br />

per fortuna, finiscono felicemente<br />

perché i parenti hanno l’ intuizione<br />

giusta. Sono loro infatti, il più delle<br />

volte, a cercare i parenti prima ancora<br />

<strong>di</strong> avvertire la polizia. Un anziano,<br />

ad esempio, è stato ritrovato davanti<br />

TECNICHE PER RICORDARE<br />

Nella foto: la scomparsa dei malati rappresenta<br />

la conseguenza più nefasta del morbo<br />

La progressiva scomparsa dei ricor<strong>di</strong> è una delle paure principali che affliggono il<br />

mondo degli anziani. Oltre ai casi patologici veri e propri come il morbo <strong>di</strong> Alzheimer,<br />

esiste il fattore tempo che inevitabilmente contribuisce a erodere pian piano la capacità <strong>di</strong><br />

elaborare ragionamenti complessi. Secondo alcuni neurologi riuniti nel National Institutes<br />

of Health è certo che in molti in<strong>di</strong>vidui la memoria inizia a peggiorare già dalla mezza età,<br />

anche se parecchi mantengono prestazioni inalterate. Un declino che non è inevitabile. Un<br />

dato però è incontrovertibile. Con l’età i neuroni <strong>di</strong>minuiscono, le loro connessioni si sfibrano,<br />

la corteccia si assottiglia e spesso compaiono minuscoli ictus. Non è sempre detto però che<br />

a più danni corrispondono minori facoltà mnemoniche. “La memoria <strong>di</strong>pende da un insieme<br />

<strong>di</strong> strutture che hanno alterazioni complesse. Essa si può stimolare in molti mo<strong>di</strong>, ma non si<br />

registra una teoria scientifica compiuta alla base. Si va per tentativi, in sostanza.” Parole <strong>di</strong><br />

Alessandro Treves, neuroscienziato alla Sissa <strong>di</strong> Trieste.<br />

Ci sono alcuni fattori grazie ai quali determinati soggetti risentono meno dell’età rispetto ad<br />

altri. Chi vive in a<strong>mb</strong>ienti ricchi <strong>di</strong> stimoli intellettivi, cura la <strong>di</strong>eta, la forma fisica e la vita<br />

sociale, è meno soggetto al declino fisiologico. In sostanza, l’attività intellettiva per il cervello<br />

è un po’ come l’attività fisica per il corpo.<br />

Vari stu<strong>di</strong> hanno confermato che la vita <strong>di</strong> relazione protegge la memoria, oltre a una capacità<br />

<strong>di</strong> saper utilizzare al meglio le facoltà <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone rafforzando quei meccanismi che ci<br />

consentono <strong>di</strong> recuperare e archiviare le informazioni. In questa <strong>di</strong>rezione va “Alleniamo la<br />

memoria”, un progetto per i modenesi da 55 anni in su, promosso da Mirco Neri, docente <strong>di</strong><br />

geriatria all’Università <strong>di</strong> Modena e Reggio Emilia. “Con lezioni, esercizi a casa, attività in un<br />

parco, insegniamo a rafforzare la memoria – ha spiegato Neri –. Per esempio associando un<br />

vocabolo ad altri affini per significato o per iniziale, o imparando una poesia, tentando <strong>di</strong> unire<br />

elementi verbali e visivi al piacere del benessere fisico. Sono stati verificati miglioramenti non<br />

solo nei test ma anche nella vita quoti<strong>di</strong>ana.”<br />

Bocciati invece i brain training con esercizi e giochi al computer. Secondo uno stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>pendente<br />

su Nature essi migliorano l’abilità nello specifico esercizio che si svolge, ma non<br />

le capacità mnemoniche o cognitive più generali. In pratica si migliora la memoria a breve<br />

termine, ma a spese <strong>di</strong> quella a lungo termine. Si velocizza l’esecuzione <strong>di</strong> un compito, perdendo<br />

però in accuratezza.


al portone della casa dei genitori ormai<br />

morti da decenni; un altro davanti<br />

alla saracinesca del suo vecchio fornaio,<br />

dove aspettava <strong>di</strong> “comperare il<br />

pane”; in un altro caso, l’arrivo <strong>di</strong> un<br />

pacco <strong>di</strong> multe ha svelato ai figli che<br />

ogni giorno il loro padre malato gui-<br />

I PROGETTI PER ASSISTERE<br />

Una risposta concreta al bisogno primario <strong>di</strong> informazione <strong>di</strong><br />

chi soffre e <strong>di</strong> chi assiste. In questa <strong>di</strong>rezione la Federazione<br />

Alzheimer ha realizzato, in collaborazione con l’Istituto <strong>di</strong> Ricerche<br />

Farmacologiche Mario Negri <strong>di</strong> Milano, il primo censimento delle<br />

strutture <strong>di</strong> cura e assistenza per le persone con demenza in Lo<strong>mb</strong>ar<strong>di</strong>a.<br />

Per la famiglia del malato, in particolare, <strong>di</strong>venta sempre più complicato<br />

<strong>di</strong>stricarsi nella giungla dei servizi e della burocrazia che gravitano<br />

intorno all’Alzheimer.<br />

Non è semplice orientarsi tra centri <strong>di</strong>urni, assistenza domiciliare,<br />

assistenza sociale, case <strong>di</strong> riposo, RSA, istituti <strong>di</strong> lungodegenza, tutti<br />

servizi che dovrebbero offrire un supporto o una soluzione ai bisogni<br />

del malato e della famiglia quando le terapie farmacologiche non sono<br />

più in grado <strong>di</strong> funzionare, nelle fasi avanzate della malattia o quando<br />

compaiono <strong>di</strong>sturbi del comportamento che rendono particolarmente<br />

impegnativo e stressante il lavoro <strong>di</strong> assistenza.<br />

Oggi, grazie al progetto censimento, anche on-line è possibile consultare<br />

informazioni strutturate e <strong>di</strong> facile accesso sui servizi e le<br />

strutture presenti nella Regione lo<strong>mb</strong>arda.<br />

Il progetto è nato per volontà della Federazione Alzheimer, e si propone<br />

come base concreta <strong>di</strong> collaborazione con le istituzioni sanitarie<br />

dava da Milano a Lo<strong>di</strong> senza motivo<br />

e senza pagare il pedaggio dell’autostrada.<br />

Troppo spesso invece le<br />

tracce si perdono. Per questo, come<br />

sostengono i dottori, conoscere la<br />

biografia dello scomparso sarebbe<br />

preziosissimo. Un uomo, ad esem-<br />

pio, è stato ritrovato morto d’ine<strong>di</strong>a e<br />

<strong>di</strong> freddo in un bosco del piacentino.<br />

Probabilmente se si fosse saputa in<br />

tempo la sua passione per i funghi, le<br />

possibilità <strong>di</strong> ritrovarlo in vita sarebbero<br />

state maggiori.<br />

ezio.petrillo@areasenior.it<br />

delle altre Regioni italiane che potrebbero replicarlo nei propri territori.<br />

Infatti, fermo restando che l’approccio alla malattia <strong>di</strong> Alzheimer<br />

debba essere affrontato con politiche socio-sanitarie specifiche, alcuni<br />

strumenti standar<strong>di</strong>zzati <strong>di</strong> informazione dovrebbero essere messi<br />

a <strong>di</strong>sposizione dei malati da Milano a Siracusa.<br />

Tra gli altri progetti <strong>di</strong> partnership che vedono protagonista la Federazione<br />

Alzheimer c’è, in primo luogo, uno stu<strong>di</strong>o longitu<strong>di</strong>nale quinquennale<br />

sull’invecchiamento cerebrale della Fondazione Golgi Cenci<br />

<strong>di</strong> Abbiategrasso. Iniziata nel 2009, questa ricerca dovrebbe portare a<br />

risultati interessanti circa l’incidenza, la prevalenza e la storia naturale<br />

della demenza, con i possibili fattori <strong>di</strong> rischio biologici e psicosociali.<br />

Inoltre, attraverso una collaborazione con l’Azienda Ospedaliera San<br />

Paolo, il Comune <strong>di</strong> Milano e la RSA Famagosta del Gruppo Segesta<br />

è nato il progetto “Una Bussola per l’Alzheimer”, ovvero l’apertura <strong>di</strong><br />

uno sportello che ha l’obiettivo <strong>di</strong> prendere per mano il malato e la<br />

sua famiglia e accompagnarli lungo tutto il percorso assistenziale.<br />

Lo sportello de<strong>di</strong>cato alle demenze ha sede presso la RSA Famagosta<br />

e viene gestito da personale e volontari della Federazione Azheimer<br />

Italia che forniscono ai familiari gli strumenti <strong>di</strong> orientamento necessari<br />

nelle scelte assistenziali, nel sostegno e nella gestione dei<br />

numerosi problemi che caratterizzano l’evoluzione della malattia.<br />

Nella foto: un esempio <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no all’interno<br />

<strong>di</strong> un centro per Alzheimer a Pavullo nel Frignano.<br />

31


32<br />

ALZHEIMER<br />

DOMANDE E RISPOSTE<br />

La demenza è una malattia?<br />

La demenza non è una malattia, bensì una sindrome, cioè un insieme<br />

<strong>di</strong> sintomi, che comportano l’alterazione progressiva <strong>di</strong> alcune funzioni:<br />

memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e<br />

comportamento, <strong>di</strong> severità tale da interferire con gli atti quoti<strong>di</strong>ani della<br />

vita. La demenza può essere causata da <strong>di</strong>verse malattie: la malattia <strong>di</strong><br />

Alzheimer ne rappresenta il 50-60%. Tra le altre cause più note ci sono<br />

la demenza vascolare, la malattia <strong>di</strong> Pick, la demenza a corpi <strong>di</strong> Lewy, la<br />

malattia <strong>di</strong> Huntington, quella <strong>di</strong> Creuzfeldt-Jakob, il Parkinson.<br />

Che cos’è la malattia <strong>di</strong> Alzheimer?<br />

È un processo degenerativo che colpisce le cellule del cervello, caratterizzato<br />

da per<strong>di</strong>ta neuronale, placche senili e grovigli neurofibrillari. Tale<br />

degenerazione, che avviene in particolare nelle aree che governano memoria,<br />

linguaggio, percezione e cognizione spaziale, provoca quell’insieme<br />

<strong>di</strong> sintomi che va sotto il nome <strong>di</strong> demenza, cioè il declino progressivo<br />

e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e<br />

della vita <strong>di</strong> relazione. È la causa più comune <strong>di</strong> demenza. Non ha confini<br />

sociali, economici, etnici o geografici. Non è né infettiva né contagiosa, né<br />

si tratta del normale risultato dell’invecchiamento.<br />

Quali sono i sintomi dell’Alzheimer?<br />

La malattia <strong>di</strong> Alzheimer colpisce ogni singola persona in modo <strong>di</strong>verso. È<br />

<strong>di</strong>fficile prevedere quali saranno i sintomi e l’or<strong>di</strong>ne con cui appariranno:<br />

inizialmente possono essere così lievi da passare inosservati sia al malato<br />

che ai suoi familiari. Con il progre<strong>di</strong>re della malattia, però, <strong>di</strong>ventano<br />

sempre più evidenti e cominciano a interferire con le attività quoti<strong>di</strong>ane<br />

e la vita <strong>di</strong> relazione.<br />

Come evolve?<br />

L’Alzheimer è definito la malattia delle quattro “A”: per<strong>di</strong>ta significativa <strong>di</strong><br />

memoria (Amnesia), incapacità <strong>di</strong> formulare e comprendere i messaggi<br />

verbali (Afasia), incapacità <strong>di</strong> identificare correttamente gli stimoli, riconoscere<br />

persone, cose e luoghi (Agnosia), incapacità <strong>di</strong> compiere correttamente<br />

alcuni movimenti volontari, per esempio vestirsi (Aprassia).<br />

Approssimativamente, il decorso può essere sud<strong>di</strong>viso in tre fasi. Nella<br />

fase iniziale sono prevalenti i <strong>di</strong>sturbi della memoria, ma possono essere<br />

presenti anche <strong>di</strong>sturbi del linguaggio. La persona è ripetitiva nell’esprimersi,<br />

tende a perdere gli oggetti, a smarrirsi e non ritrovare la strada <strong>di</strong><br />

casa. Può avere squilibri emotivi, irritabilità, reazioni impreve<strong>di</strong>bili. Nella<br />

fase interme<strong>di</strong>a il malato si avvia a una progressiva per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autonomia,<br />

può avere deliri e allucinazioni e richiede un’assistenza continua. La fase<br />

severa è caratterizzata dalla completa per<strong>di</strong>ta dell’autonomia: il malato<br />

smette <strong>di</strong> mangiare, non comunica più, <strong>di</strong>venta incontinente, è costretto a<br />

letto o su una se<strong>di</strong>a a rotelle.<br />

La durata <strong>di</strong> ogni fase varia da persona a persona e in molti casi una fase<br />

può sovrapporsi all’altra. Inoltre, la situazione può essere <strong>di</strong>versa ogni<br />

giorno: un giorno il malato è molto confuso e il giorno dopo lo è meno.<br />

Nella foto: le biotecnologie sono fondamentali per la ricerca.<br />

Esistono fattori <strong>di</strong> rischio?<br />

Il principale fattore <strong>di</strong> rischio dell’Alzheimer è l’età: la malattia colpisce<br />

una persona su 20 oltre i 65 anni (1 su 100 tra 65 e 74 anni, 1 su 14 tra<br />

75 e 85 anni e 1 su 5 oltre gli 85). Razza, professione, regione geografica,<br />

livello socio-economico sono altri fattori <strong>di</strong> rischio il cui ruolo è ancora da<br />

stabilire. Da un punto <strong>di</strong> vista generale è bene ricordare che la presenza<br />

<strong>di</strong> un fattore <strong>di</strong> rischio non necessariamente significa che si svilupperà<br />

la malattia.<br />

Si può prevenire?<br />

Sebbene attualmente non ci sia un mezzo preventivo certo, gli scienziati<br />

<strong>di</strong> tutto il mondo stanno stu<strong>di</strong>ando i fattori che possono influenzare o<br />

prevenire la malattia: stile <strong>di</strong> vita, abitu<strong>di</strong>ni alimentari, fattori <strong>di</strong> rischio<br />

car<strong>di</strong>ovascolari, educazione, esercizio fisico.<br />

È ere<strong>di</strong>tario?<br />

Avere nella propria famiglia un malato <strong>di</strong> Alzheimer non significa essere<br />

destinati ad ammalarsi. Nella maggior parte dei casi la malattia è spora<strong>di</strong>ca:<br />

solo nel 10 per cento esiste familiarità. Un possibile legame se<strong>mb</strong>rerebbe<br />

esserci con la sindrome <strong>di</strong> Down. Sul versante della genetica, ad<br />

oggi si considera che siano quattro i geni che, se alterati, aumentano il<br />

rischio <strong>di</strong> ammalarsi: i geni per la presenilina 1 e 2 (PS1 e PS2); il gene<br />

per la sintesi della proteina APP e quello per l’Apolipoproteina E (ApoE),<br />

trasportatore del colesterolo nel sangue.<br />

Come viene <strong>di</strong>agnosticata?<br />

A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altre malattie non esiste un esame specifico per <strong>di</strong>agnosticare<br />

la malattia e spesso si segue un percorso che richiede molto tempo,<br />

<strong>di</strong>verse visite <strong>di</strong> valutazione del malato e l’esecuzione <strong>di</strong> numerosi esami<br />

clinici e strumentali. In ogni caso non è possibile arrivare a una certezza<br />

<strong>di</strong>agnostica, possibile solo dopo la morte in seguito ad esame autoptico,<br />

ma si può arrivare a una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong> Alzheimer ‘probabile’.<br />

Si muore <strong>di</strong> Alzheimer?<br />

I malati <strong>di</strong> Alzheimer presentano una mortalità maggiore rispetto ai soggetti<br />

della stessa età non malati. La causa più comune <strong>di</strong> morte è rappresentata<br />

dalla broncopolmonite, perché la progressione della malattia<br />

porta a un deterioramento del sistema immunitario e a una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

peso, accrescendo il pericolo <strong>di</strong> infezioni polmonari. La durata della malattia<br />

può variare da 3 a 20 anni.


34<br />

NOI. E GLI ALTRI<br />

Prima dell’ultimo<br />

saluto<br />

Non è solo<br />

una proposta<br />

impren<strong>di</strong>toriale.<br />

Terracielo Funeral<br />

Home rappresenta una<br />

filosofia <strong>di</strong> approccio<br />

per accompagnare<br />

parenti e defunto<br />

attraverso la <strong>di</strong>fficile<br />

strada del commiato.<br />

La collocazione,<br />

gli arre<strong>di</strong>, le soluzioni,<br />

i servizi: nulla è stato<br />

lasciato al caso.<br />

Soft, elegante<br />

e psicologicamente<br />

impeccabile<br />

Un bar raffinato, luci ben posizionate,<br />

la mano <strong>di</strong> un interior designer che<br />

si nota nella scelta dei colori e negli<br />

arre<strong>di</strong>, classe, eleganza e molta cor<strong>di</strong>alità.<br />

Non è uno dei tanti caffè alla<br />

moda che si trovano in gran numero<br />

nel centro città, bensì un luogo nel<br />

quale il drink, il caffè veloce, l’aperitivo,<br />

fanno da contrappunto ai momenti<br />

<strong>di</strong>fficili che contrad<strong>di</strong>stinguono<br />

l’ad<strong>di</strong>o al caro estinto. Una scelta originale?<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista del nostro<br />

approccio culturale senza dubbio.<br />

Eppure in sintonia con quanto è da<br />

tempo dato come acquisito all’estero.<br />

Questa ed altre soluzioni sono<br />

alla base del progetto che ha portato<br />

alla creazione <strong>di</strong> Terracielo, una<br />

funeral home recentemente inaugurata<br />

a Modena, nella quale il comfort<br />

e il glamour <strong>di</strong> un grande albergo si<br />

sposano con luce naturale, giar<strong>di</strong>no<br />

interno e proposte commerciali. Ovviamente<br />

a tema: con bare <strong>di</strong> ultima<br />

generazione e scatole raffinate che<br />

accoglieranno le ceneri del de cuius.<br />

Certo, qualcuno potrebbe affermare<br />

che il titolare abbia osato troppo. In<br />

Italia non siamo abituati ad aperitivi,<br />

dolci o pranzi per commemorare il<br />

defunto, o a riunioni col parentado<br />

per lasciarsi trasportare dai ricor<strong>di</strong>.<br />

Ma chi fosse particolarmente critico<br />

si ricrederebbe imme<strong>di</strong>atamente,<br />

percependo l’atmosfera serena della<br />

struttura, una sorta <strong>di</strong> ‘universo altro’<br />

<strong>di</strong> quattromila metri quadri, che stupisce<br />

proprio per questa sua particolare<br />

connotazione. Un luogo che<br />

addolcisce il dolore e che fornisce<br />

servizi in grado <strong>di</strong> alleviare le <strong>di</strong>fficoltà<br />

emozionali e pratiche <strong>di</strong> certi momenti,<br />

come le salette eleganti dotate <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vani e poltrone, nelle quali parenti e<br />

amici possono dare un ultimo saluto<br />

al proprio defunto, o il ristorante nel<br />

quale riunirsi, prima o dopo il funerale,<br />

senza avere l’onere <strong>di</strong> cercare<br />

un luogo vicino, adatto alla non certo<br />

facile occasione.<br />

Ci incontriamo con Gianni Gibellini<br />

titolare e ideatore <strong>di</strong> questa mega fu-


neral home, progettata dall’architetto<br />

Clau<strong>di</strong>o Grillenzoni e costata sei milioni<br />

<strong>di</strong> euro. A conforto della scelta<br />

del luogo e dello sviluppo impren<strong>di</strong>toriale,<br />

ci ha messo lo zampino anche<br />

il caso, che durante i lavori <strong>di</strong> realizzazione<br />

ha condotto ad una inimmaginabile<br />

scoperta: una necropoli <strong>di</strong><br />

età romana con monumenti funebri e<br />

tanto <strong>di</strong> corredo per l’ultimo viaggio<br />

del defunto (ceramiche per la mensa,<br />

bicchieri, bottiglie, balsamari). Mentre<br />

Gibellini racconta della sua esperienza<br />

nel settore e della sua azienda <strong>di</strong><br />

onoranze funebri con 35 <strong>di</strong>pendenti,<br />

dell’idea e dello sviluppo della nuova<br />

attività, siamo nel bar della struttura<br />

dove si fanno imme<strong>di</strong>atamente<br />

notare la gentilezza, la cor<strong>di</strong>alità e<br />

l’attenzione corredate da un pizzico<br />

<strong>di</strong> psicologia, che permeano il lavoro<br />

<strong>di</strong> tutti i collaboratori, compreso il<br />

cor<strong>di</strong>ale e misurato signore al servizio<br />

caffè. Nulla è lasciato al caso, e<br />

il meccanismo scivola perfetto per<br />

offrirsi completo <strong>di</strong> tutto al cliente,<br />

che riuscirà a trovare il giusto spazio<br />

per lui ed il suo defunto, qualsiasi sia<br />

il suo credo religioso. Basti pensare<br />

alla sala creata ad hoc per consentire<br />

il lavaggio della salma secondo la<br />

ritualità islamica, o allo spazio dove<br />

<strong>di</strong>sporre i tappeti rivolgendoli verso<br />

la Mecca.<br />

Non solo, anche sotto il profilo sanitario<br />

e tecnologico Terracielo fornisce il<br />

top: dalle soluzioni più avanzate per le<br />

attività autoptiche e d’i<strong>mb</strong>alsamazione,<br />

sino ai trattamenti estetici praticati<br />

meticolosamente sul defunto.<br />

Un format innovativo,<br />

<strong>di</strong> taglio anglosassone,<br />

in grado <strong>di</strong> fornire<br />

servizi a 360 gra<strong>di</strong>,<br />

su target multiculturali.<br />

Un’idea proiettata verso un<br />

futuro ormai prossimo, in<br />

linea con le evoluzioni dei<br />

tempi.<br />

Un investimento da sei<br />

milioni per un progetto<br />

a<strong>mb</strong>izioso e visionario.<br />

Ma assolutamente attuale<br />

35


36<br />

PROFILI DAL MONDO<br />

Il fascino<br />

delle cose antiche<br />

La Fondation J.P. Pescatore è<br />

una struttura nel Lusse<strong>mb</strong>urgo<br />

inaugurata oltre un secolo<br />

fa, che però ancora oggi si<br />

sottopone a perenni trasformazioni<br />

per garantire standard molto elevati.<br />

La continua propensione al miglioramento,<br />

al rinnovamento, fa <strong>di</strong> questa<br />

struttura, una casa <strong>di</strong> riposo sempre<br />

molto attuale. Tra<strong>di</strong>zione storica e innovazione<br />

costituiscono, per questo,<br />

un binomio davvero vincente.<br />

Come trasformare<br />

una struttura vetusta<br />

in una location<br />

attrattiva<br />

<strong>di</strong> grande fascino<br />

Il fatto <strong>di</strong> essere un cantiere in continua<br />

evoluzione non è però la sua<br />

sola particolarità. La Fondation J.P.<br />

Pescatore ha anche una storia molto<br />

<strong>di</strong>versa dalle altre. È nata infatti dalle<br />

<strong>di</strong>sposizioni testamentarie <strong>di</strong> Jean-<br />

Pierre Pescatore, il quale morendo<br />

lasciò alla città <strong>di</strong> Lusse<strong>mb</strong>urgo una<br />

somma pari a 500.000 franchi per la<br />

creazione <strong>di</strong> una struttura de<strong>di</strong>cata<br />

al benessere delle persone anziane.<br />

E non solo. Lo stesso accadde per<br />

le opere d’arte e gli oggetti <strong>di</strong> valore<br />

trovati nella sua abitazione, tanto che<br />

il valore totale della sua fortuna fu stimato<br />

avvicinarsi ai 15 milioni <strong>di</strong> franchi.<br />

Inoltre, quello che toccò ai suoi<br />

successori fu arricchito dalla clauso-<br />

la che, qualora questi non avessero<br />

avuto ere<strong>di</strong> <strong>di</strong>retti, avrebbero dovuto<br />

devolvere il tutto alla stessa fondazione<br />

da lui creata.<br />

Nonostante l’attenzione costante alla<br />

ristrutturazione dell’e<strong>di</strong>ficio, l’ultima<br />

delle quali risalente al 2008, il soggiorno<br />

non è concepito per essere<br />

trascorso completamente all’interno<br />

della struttura.<br />

La collaborazione molto stretta tra gli<br />

organi amministrativi della fondazione<br />

e quelli del comune favorisce la<br />

partecipazione ad attività e spettacoli<br />

organizzati dalla città.<br />

Questi programmi molto innovativi e<br />

per certi versi non proprio comuni,<br />

ne innalzano il livello qualitativo. In


particolare, il personale della fondazione<br />

si affida alla consulenza <strong>di</strong><br />

specialisti <strong>di</strong> ergoterapia (<strong>di</strong>sciplina<br />

che promuove la salute e il benessere<br />

attraverso l’occupazione al fine <strong>di</strong><br />

rendere le persone capaci <strong>di</strong> partecipare<br />

alle attività della vita quoti<strong>di</strong>ana),<br />

che forniscono il loro costante<br />

contributo alla scelta delle attività<br />

giornaliere.<br />

Tra le varie proposte pensate per i<br />

senior, troviamo programmi <strong>di</strong> aromaterapia<br />

e luminoterapia de<strong>di</strong>cati<br />

a persone che soffrono <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi<br />

particolari (depressione invernale o<br />

<strong>di</strong>sturbi stagionali) <strong>di</strong> modo che gli<br />

oli profumati e le luci colorate, contribuiscano<br />

al miglioramento della salute<br />

e del buonumore. Pensati sempre<br />

per i benefici effetti sulla salute sono<br />

i programmi <strong>di</strong> shopping collettivo<br />

(forse più in<strong>di</strong>cato per le signore)<br />

e quello dei giochi elettronici (che<br />

riscuote maggior successo presso<br />

i signori), tra cui trovano ampi consensi<br />

i videogames.<br />

Se la Fondation J.P. Pescatore è un<br />

luogo privilegiato pensato per rendere<br />

piacevole il soggiorno <strong>di</strong> chi vi risiede,<br />

non bisogna trascurare il fatto<br />

La collaborazione molto<br />

stretta tra gli organi<br />

amministrativi della<br />

fondazione e quelli<br />

del comune favorisce<br />

la partecipazione ad<br />

attività e spettacoli<br />

organizzati dalla città,<br />

con un coinvolgimento<br />

attivo e molto stimolante<br />

per tutta la comunità<br />

che è pur sempre una casa <strong>di</strong> riposo<br />

e in quanto tale, offre soprattutto assistenza.<br />

Oggi la fondazione può accogliere<br />

375 persone che hanno a <strong>di</strong>sposizione<br />

sia camere singole, che suite<br />

o appartamenti per 2 persone. Le<br />

camere sono tutte dotate <strong>di</strong> bagno<br />

privato e <strong>di</strong>slocate nei vari e<strong>di</strong>fici che<br />

compongono la struttura.<br />

Insomma, una casa <strong>di</strong> riposo che<br />

sintetizza perfettamente l’idea <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione,<br />

<strong>di</strong> storia, <strong>di</strong> innovazione e <strong>di</strong><br />

trasformazione.<br />

anna.verde@areasenior.it<br />

I programmi innovativi e per certi versi<br />

non proprio comuni innalzano il livello<br />

qualitativo della fondazione<br />

LA SCHEDA DI FonDAtIon J.P. PESCAtorE<br />

DAtA DI APErtUrA: 1892<br />

SEDE/DISLoCAZIonE: 13 avenue Jean-Pierre Pescatore,<br />

Luxe<strong>mb</strong>ourg.<br />

CoStI: da 1860 a 2530 euro mensili per una camera singola;<br />

3360 euro circa per una suite; da 3570 a 4030 euro mensili per<br />

appartamenti per 2 persone. Le tariffe prevedono dei supplementi<br />

per il servizio in camera (8,62 euro a pasto), per la connessione<br />

internet o per la linea telefonica privata (10 euro circa al mese).<br />

PEr SAPErnE DI PIù: www.fondation.lu.fr;<br />

fondation.pescatore@fondation.lu<br />

37


38<br />

VETRINA<br />

Un design rasserenante<br />

Derungs Dcare Amalia: la luce<br />

per lettura e per visita in un solo<br />

elemento. Un design gradevole<br />

che trasmette serenità, ampia<br />

maneggevolezza grazie al braccio<br />

flessibile e alla rotazione della testa<br />

<strong>di</strong> 360°. Non dà nessuna irra<strong>di</strong>azione<br />

<strong>di</strong> calore sulla zona <strong>di</strong> lettura, ed è<br />

dotata inoltre <strong>di</strong> LED color a<strong>mb</strong>ra<br />

per luce notturna, che permettono la<br />

visibilità dei contorni delle superfici<br />

nel buio. I coman<strong>di</strong> retroilluminati<br />

garantiscono un utilizzo facile ed<br />

intuitivo. Il risparmio energetico è<br />

garantito dai LED ad alta efficienza<br />

che <strong>di</strong>ffondono uniformemente la<br />

luce, rendendola anche un’ottima<br />

luce da visita. Solida e priva <strong>di</strong><br />

manutenzione: struttura in metallo e<br />

tecnologia LED che elimina<br />

il problema della sostituzione<br />

delle lampa<strong>di</strong>ne. WALDMANN<br />

ILLUMINOTECNICA<br />

Tel. 02 98 249 024<br />

AreaSenior ha selezionato<br />

per voi alcune delle<br />

più interessanti novità<br />

presenti sul mercato<br />

Novità<br />

in Vetrina<br />

Tanta protezione e libertà <strong>di</strong> movimento<br />

Tena Men è la gamma <strong>di</strong> protezioni assorbenti specifiche per per<strong>di</strong>te urinarie<br />

maschili, che garantisce protezione e comfort in ogni momento della giornata.<br />

Le caratteristiche della gamma sono: esclusiva e comoda forma ‘a conchiglia’,<br />

appositamente progettata per adattarsi all’anatomia maschile, così <strong>di</strong>screta<br />

da risultare invisibile sotto i vestiti; innovativo sistema Odour Control, che<br />

impe<strong>di</strong>sce la formazione dei cattivi odori, garantendo la massima <strong>di</strong>screzione;<br />

esclusivo materassino a doppio strato Absorb Tech per la massima<br />

assorbenza; rivestimento esterno traspirante, che permette all’aria <strong>di</strong> circolare<br />

e aiuta la pelle a mantenere le sue con<strong>di</strong>zioni naturali; striscia adesiva per il<br />

fissaggio sicuro ai normali slip, garantisce <strong>di</strong>screzione e libertà <strong>di</strong> movimento.<br />

La gamma Tena Men è <strong>di</strong>sponibile in tre livelli assorbenti: Livello 1, con soli 5<br />

mm <strong>di</strong> spessore, è il più piccolo e sottile per offrire la massima <strong>di</strong>screzione;<br />

Livello 2, comunque sottile e <strong>di</strong>screto, è leggermente più grande del Livello<br />

1 con 7 mm <strong>di</strong> spessore e una superiore capacità assorbente; Livello 3,<br />

massima assorbenza e protezione con i suoi 11 mm. Le protezioni assorbenti<br />

Tena Men Livello 1, 2, 3 sono confezionate singolarmente in pratiche bustine.


Un capo <strong>di</strong> biancheria trattato adeguatamente è la prima<br />

‘barriera’ contro i rischi della contaminazione batterica.<br />

L’esperienza Electrolux e le lavatrici asettiche offrono la dovuta<br />

tranquillità in tutte le attività, garantendo la massima <strong>di</strong>fesa<br />

contro la proliferazione dei microrganismi e le contaminazioni<br />

batteriche. Le lavatrici asettiche sono dotate <strong>di</strong> due sportelli<br />

contrapposti da montare a cavaliere <strong>di</strong> parete per separare il<br />

lato sporco da quello pulito, evitando così la ricontaminazione<br />

dei capi lavati. In questo modo viene mantenuta una<br />

separazione funzionale tra sporco e pulito che rispetta i rigi<strong>di</strong><br />

standard della norma europea EN 14065.<br />

ELECTROLUX<br />

Tel. 0434 380 830<br />

L’igiene è un fattore critico,<br />

non c’è spazio per i compromessi Se<strong>mb</strong>ra un piccolo paese, con tanto <strong>di</strong> strade, negozi da<br />

Freschezza pronta per gran<strong>di</strong> numeri<br />

Pronto, fresco e genuino, per una ristorazione veramente<br />

grande. Il pomodoro Valfrutta Granchef, nella pratica busta da<br />

5 kg, è comodo e ideale per tutte le ricette e per tutti i locali.<br />

Ottimo per la pizza, ma anche per primi, secon<strong>di</strong> e bruschette.<br />

Per ristoranti e hotel ad elevata affluenza, mense, self<br />

service e tutte le gran<strong>di</strong> cucine come quelle delle residenze<br />

assistite, che vogliono unire qualità, servizio e versatilità. Il<br />

miglior rapporto<br />

costo/qualità crea<br />

sod<strong>di</strong>sfazione<br />

e fedeltà. Nelle<br />

immagini: Polpafine,<br />

fresca e polposa;<br />

Polpafine densa,<br />

fresca ma densa e<br />

pronta; Rossopizza,<br />

cremoso ma fresco;<br />

Rossopizza denso,<br />

cremoso, denso<br />

e pronto.<br />

FOOD SERVICE<br />

CONSERVE ITALIA<br />

Numero verde<br />

800.123.533<br />

Valfruttagranchef.it<br />

NEWS<br />

A miSurA <strong>di</strong> Alzheimer<br />

visitare, parchi nei quali passeggiare e teatro per <strong>di</strong>vertirsi.<br />

Ma in realtà è una casa <strong>di</strong> riposo molto particolare, per<br />

anziani malati <strong>di</strong> Alzheimer, che si trova a Hogeway, una<br />

citta<strong>di</strong>na olandese vicina ad Amsterdam. Basti <strong>di</strong>re che<br />

nell’inconsueto sito per senior, i me<strong>di</strong>ci e gli infermieri<br />

sono travestiti da giar<strong>di</strong>nieri, commessi e parrucchieri,<br />

per eliminare completamente nei pazienti la sensazione<br />

<strong>di</strong> trovarsi in un luogo <strong>di</strong> cura. Si tratta <strong>di</strong> un progetto<br />

pilota che punta a dare ai malati la possibilità <strong>di</strong> vivere un<br />

quoti<strong>di</strong>ano il più normale possibile. Il costo del ricovero, pari<br />

a 5000 euro mensili a paziente, è a carico dei servizi sociali.<br />

Il costo comprende tutto: alloggio, pasti e cure. Il paziente<br />

spende solo un centinaio <strong>di</strong> euro mensili per partecipare alle<br />

varie attività <strong>di</strong> gruppo. Al <strong>di</strong> là delle contestazioni piovute<br />

sul villaggio, definito dai detrattori una dorata reclusione in<br />

cui non mancherebbero pesanti psicofarmaci, c’è chi pensa<br />

<strong>di</strong> replicare l’esperimento. La Germania se<strong>mb</strong>ra infatti che<br />

si stia già preparando in tal senso.<br />

FArmAciA con Servizio<br />

cercA-bAdAnti<br />

Aperto un nuovo sportello <strong>di</strong> assistenza familiare qualificata<br />

della Farmacia Etrusca <strong>di</strong> via Pistoiese a Prato: si tratta<br />

<strong>di</strong> un servizio rivolto alle famiglie che cercano una<br />

badante per un parente anziano, i cui operatori saranno<br />

<strong>di</strong>sponibili il martedì (9,30-13,00) e il giovedì (15,00-<br />

18,30). L’iniziativa, che rientra nel progetto denominato “La<br />

badante <strong>di</strong> famiglia”, gestito dalla onlus 2M Centro Servizi e<br />

patrocinato dal Comune <strong>di</strong> Prato, ha lo scopo <strong>di</strong> mettere in<br />

contatto assistenti preparate e qualificate con le famiglie.<br />

I compiti del centro? Formare le badanti, assicurandosi<br />

che abbiano una base <strong>di</strong> conoscenza della nostra lingua<br />

per svolgere il loro incarico, e dar loro un tutor che le<br />

accompagni nelle prime esperienze. “Il nostro obiettivo è<br />

il benessere dell’assistito, ma anche quello della badante”,<br />

ha commentato la <strong>di</strong>rettrice Marcella Morbiducci, la quale<br />

ha sottolineato che chi cerca un lavoro come assistente<br />

familiare va presso i loro uffici perché ha la certezza <strong>di</strong><br />

trovare un lavoro regolare, con un contratto stabilito dal<br />

CCNL sulla <strong>di</strong>sciplina del rapporto <strong>di</strong> lavoro domestico.<br />

uno Stu<strong>di</strong>o per SpiegAre<br />

l’inSonniA degli AnziAni<br />

Da cosa <strong>di</strong>pende l’insonnia degli anziani? Secondo uno<br />

stu<strong>di</strong>o condotto dai ricercatori dell’ospedale <strong>di</strong> Glostrup<br />

in Danimarca, guidati dalla dottoressa Line Kessel, la<br />

problematica <strong>di</strong>penderebbe dagli occhi ed in particolare<br />

dall’ingiallimento del cristallino, responsabile della messa<br />

a fuoco degli oggetti. Se ingiallisce, infatti, non permette<br />

più alla luce blu, responsabile del rilascio <strong>di</strong> melatonina,<br />

l’ormone che regola il sonno, <strong>di</strong> arrivare alla retina .<br />

Per effettuare lo stu<strong>di</strong>o, sono stati esaminati gli occhi <strong>di</strong><br />

970 volontari, misurando la quantità <strong>di</strong> luce blu assorbita<br />

dalla retina, e valutando il collegamento tra questo e la<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> dormire.<br />

39


40<br />

VETRINA<br />

NEWS<br />

unA riSAtA come terApiA<br />

La “terapia dell’umore” se<strong>mb</strong>ra efficace nel trattamento della demenza senile. Lo attesta uno stu<strong>di</strong>o<br />

recente, condotto da una ricercatrice della Scuola <strong>di</strong> Psichiatria dell’University of New South Wales,<br />

secondo il quale questa terapia consentirebbe <strong>di</strong> ricorrere in maniera inferiore a me<strong>di</strong>cinali dai<br />

numerosi effetti collaterali negativi, somministrati per gestire agitazione ed aggressività. Il progetto<br />

che si chiama SMILE (sorri<strong>di</strong>) ha coinvolto 36 case <strong>di</strong> cura australiane. Un “Laughter Boss” (capo<br />

della risata) è stato in<strong>di</strong>viduato tra il personale, in ciascuna <strong>di</strong> esse, e per svolgere bene il proprio<br />

ruolo, ha frequentato un corso <strong>di</strong> formazione, grazie al quale acquisire competenze <strong>di</strong> tipo umoristico,<br />

comico e <strong>di</strong> improvvisazione teatrale. Il corso si è svolto al Art Health Institute del noto terapista<br />

dell’umore Jean-Paul Bell, una sorta <strong>di</strong> Patch Adams australiano. Il programma <strong>di</strong> terapia umoristica,<br />

durato 12 settimane , ha dato ottimi risultati, infatti i comportamenti aggressivi ed i gesti ripetitivi<br />

dei pazienti, si sono ridotti del 20 per cento.<br />

richieStA preStiti dA penSionAti<br />

Il 6,5% delle richieste <strong>di</strong> prestito personale arriva da pensionati. L’analisi è <strong>di</strong> Prestiti.it (www.prestiti.<br />

it) secondo la quale circa 360.000 italiani in pensione, nell’ultimo anno, hanno ricorso al cre<strong>di</strong>to al<br />

consumo. I pensionati coinvolti hanno in me<strong>di</strong>a 62 anni – età abbassata dalla presenza <strong>di</strong> richieste<br />

provenienti dai baby pensionati – e cercano un finanziamento <strong>di</strong> circa 16.000 euro con ri<strong>mb</strong>orso in<br />

67 mesi, cioè in 5 anni e mezzo.<br />

Le richieste arrivano prevalentemente da uomini, che rappresentano il 75% del totale. La somma e la<br />

durata del prestito si convertono in una rata me<strong>di</strong>a mensile che oscilla, quin<strong>di</strong>, attorno ai 300 euro.<br />

Ai primi posti nelle richieste, la Campania e la Puglia. Per quanto riguarda gli importi, guidano la<br />

classifica la Basilicata (con 21.000 euro), la Sardegna (20.000 euro) e la Lo<strong>mb</strong>ar<strong>di</strong>a (18.500 euro).<br />

Decisamente inferiori le somme richieste in Emilia Romagna (14.500 euro) e Friuli Venezia Giulia<br />

(15.500 euro).<br />

<strong>di</strong>AgnoSi Alzheimer AncorA pArziAle<br />

“I benefici <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e interventi tempestivi” è il Rapporto Mon<strong>di</strong>ale Alzheimer 2011 redatto da un<br />

gruppo <strong>di</strong> ricercatori guidati dal professor Martin Prince dell’Istituto <strong>di</strong> Psichiatria del King’s College<br />

<strong>di</strong> Londra e realizzato grazie ad Alzheimer’s Disease International (ADI), Alzheimer’s Association USA<br />

e Federazione Alzheimer Italia.<br />

Secondo il documento, a livello mon<strong>di</strong>ale, non è stata <strong>di</strong>agnosticata la malattia ai tre quarti dei<br />

36 milioni <strong>di</strong> persone che ne sono affette, in conseguenza del fatto che in molti Paesi la demenza<br />

è vista come parte del normale invecchiamento della persona. Una <strong>di</strong>agnosi precoce, con cure<br />

mirate e realizzate soprattutto nello sta<strong>di</strong>o iniziale della malattia, può invece rallentarne gli effetti,<br />

prolungando l’autosufficienza del malato.<br />

ADI, in seguito allo stu<strong>di</strong>o effettuato, ha rivolto alcune raccomandazioni ai governi <strong>di</strong> tutti i Paesi<br />

del mondo, tra le quali un’azione <strong>di</strong> sensibilizzazione e d’informazione sulla malattia, che comprende<br />

i me<strong>di</strong>ci affinché facciano <strong>di</strong>agnosi tempestive, la creazione <strong>di</strong> network per la <strong>di</strong>agnosi, un forte<br />

sostegno alla ricerca farmacologica, l’assistenza e la cura della malattia.<br />

demenzA. FAttore <strong>di</strong> riSchio: lA pAurA <strong>di</strong><br />

AmmAlArSi<br />

Attenzione agli atteggiamenti. Uno stu<strong>di</strong>o, pubblicato sulla rivista specializzata “Neurology” il 5 <strong>di</strong><br />

ottobre e promosso dall’Istituto Nazionale <strong>di</strong> Ricerca Me<strong>di</strong>ca e Sanitaria francese, dall’Università<br />

Victor Segalen Bordeaux II e da varie fondazioni private, afferma che auto convincersi <strong>di</strong> essere<br />

malati, pre<strong>di</strong>spone a <strong>di</strong>ventarlo seriamente, favorendo la comparsa <strong>di</strong> malattie neurologiche come la<br />

demenza, anche in soggetti privi <strong>di</strong> sintomi.<br />

I ricercatori dell’Università 2 <strong>di</strong> Bordeaux, in Francia, hanno esaminato per sette anni lo stato <strong>di</strong><br />

salute <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> pazienti volontari (8169, tutti over 65), ed hanno riscontrato che, rispetto<br />

a coloro che si ritenevano in buona salute, coloro che erano convinti del contrario, presentavano un<br />

rischio <strong>di</strong> demenza maggiore del 70% mentre era del 35% nel gruppo che aveva descritto me<strong>di</strong>ocre<br />

il proprio stato <strong>di</strong> salute.<br />

Secondo l’autore dello stu<strong>di</strong>o, il professor Christophe Tzourio è risaputo che avere relazioni ed attività<br />

sociali può contribuire ad abbassare il rischio <strong>di</strong> demenza. Per contro è possibile che ritenersi in<br />

uno stato <strong>di</strong> salute non buono possa limitare le interazioni sociali, favorendo, al contrario, l’insorgere<br />

della demenza.<br />

Angelini presenta<br />

Versuspray,<br />

un innovativo<br />

<strong>di</strong>spositivo me<strong>di</strong>co<br />

in polvere spray<br />

per uso topico a<br />

base <strong>di</strong> Collagene<br />

e Argento,<br />

in<strong>di</strong>cato nella<br />

prevenzione e<br />

nel trattamento<br />

delle macerazioni<br />

da incontinenza,<br />

piaghe da<br />

decubito, ferite,<br />

abrasioni, ustioni<br />

minori, irritazioni<br />

cutanee ed eritemi<br />

da pannolino. Nelle<br />

persone anziane la cute tende<br />

ad essere meno efficiente,<br />

<strong>di</strong>venta secca, sottile e con<br />

una minore elasticità. A questi<br />

fattori si sommano problemi<br />

<strong>di</strong> salute generale come:<br />

incontinenza, ridotta mobilità,<br />

deficit nutrizionali, insufficienza<br />

circolatoria, malattie<br />

metaboliche e <strong>di</strong>abete, che<br />

possono aumentare il rischio<br />

<strong>di</strong> sviluppare una lesione<br />

come un’ulcera da pressione.<br />

Il Collagene è la proteina<br />

più importante del tessuto<br />

connettivo. La presenza del<br />

collagene stimola la riparazione<br />

tissutale accelerando i processi<br />

cicatriziali, con una riduzione<br />

dei tempi <strong>di</strong> riparazione ed<br />

un miglior controllo della<br />

sintomatologia dolorosa.<br />

Inoltre il collagene esplica un<br />

rapido effetto emostatico con<br />

attivazione delle piastrine e<br />

dei fattori della coagulazione.<br />

La presenza dell’Argento,<br />

garantisce in aggiunta<br />

un’azione antimicrobica<br />

mantenendo l’a<strong>mb</strong>iente della<br />

lesione libero da batteri.<br />

La comoda formulazione in<br />

polvere spray e la sua praticità<br />

d’uso, rendono Versuspray un<br />

prodotto <strong>di</strong> elezione e <strong>di</strong> nuova<br />

generazione nel trattamento<br />

delle lesioni cutanee del<br />

paziente anziano. Versuspray è<br />

<strong>di</strong>stribuito da Acraf-Angelini.<br />

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Tel. 071 8091<br />

Prevenire<br />

e trattare<br />

NEWS NEWS NEWS


NEWS NEWS NEWS<br />

prenderSi curA degli Altri<br />

Tena al fianco <strong>di</strong> Fondazione Manuli nell’organizzazione<br />

<strong>di</strong> 6 incontri tematici che si sono svolti a Milano<br />

Un’iniziativa molto interessante, 6 incontri sul Caregiving<br />

Relatives’ in relazione all’incontinenza e sul prendersi cura degli<br />

altri e <strong>di</strong> se stessi, è stata organizzata da Tena, da sempre<br />

impegnata al fianco <strong>di</strong> coloro che assistono chi soffre <strong>di</strong> questa<br />

problematica, insieme a Fondazione Manuli Onlus. Occuparsi <strong>di</strong><br />

una persona che soffre <strong>di</strong> incontinenza, problema silenzioso ma<br />

molto <strong>di</strong>ffuso tra le donne over 60, è impegnativo, soprattutto<br />

quando il soggetto è un malato <strong>di</strong> Alzheimer. Molte persone<br />

convivono con questa con<strong>di</strong>zione grazie all’assistenza costante<br />

dei familiari, degli assistenti domiciliari e <strong>di</strong> tutte quelle figure<br />

che si fanno carico <strong>di</strong> garantirne la qualità della vita.<br />

Ecco quin<strong>di</strong> l’importanza degli incontri organizzati in due cicli,<br />

che si sono inseriti nell’a<strong>mb</strong>ito dell’attività dell’Alzheimer Cafè<br />

Milano <strong>di</strong> Fondazione Manuli Onlus (www.fondazione-manuli.<br />

org), presso l’Istituto dei Ciechi, nel cuore della città. Il primo<br />

ciclo <strong>di</strong> 3 incontri svoltosi nel mese <strong>di</strong> sette<strong>mb</strong>re è stato de<strong>di</strong>cato<br />

alla gestione dell’incontinenza; il secondo agli aspetti emotivi del<br />

prendersi cura e si è svolto l’11, il 18 e il 25 nove<strong>mb</strong>re. Nel corso<br />

del primo ciclo <strong>di</strong> incontri, gli esperti <strong>di</strong> Tena hanno fornito alle<br />

famiglie e ai caregivers dei malati <strong>di</strong> Alzheimer informazioni e<br />

consigli su come gestire l’incontinenza affrontandola in maniera<br />

costruttiva, con la consapevolezza che ci sono delle soluzioni<br />

adeguate. Gli incontri rappresentano anche un’importante<br />

occasione per i partecipanti <strong>di</strong> parlare e con<strong>di</strong>videre la fatica<br />

della cura del proprio caro, porre domande a persone qualificate e<br />

ottenere risposte utili per affrontare serenamente l’incontinenza<br />

nella quoti<strong>di</strong>anità. Durante il secondo ciclo <strong>di</strong> incontri Tena e<br />

Fondazione Manuli hanno affrontato insieme ai familiari gli<br />

aspetti emotivi del prendersi cura, con particolare attenzione<br />

ai ca<strong>mb</strong>iamenti a cui si va incontro nell’assistere una persona<br />

cara, sempre con un’attenzione specifica all’incontinenza e<br />

all’inversione dei ruoli tra figli e genitori, i quali da coloro che<br />

assistono, <strong>di</strong>ventano assistiti.<br />

“Un tempo per prendersi cura degli altri, un tempo per prendersi<br />

cura <strong>di</strong> se stessi” è l’opuscolo informativo realizzato da Tena sui<br />

vari aspetti pratici che riguardano non solo l’assistenza quoti<strong>di</strong>ana<br />

al proprio caro, ma anche la gestione del ca<strong>mb</strong>iamento <strong>di</strong> vita<br />

<strong>di</strong> chi se ne occupa.<br />

Il libretto è recuperabile anche nelle farmacie aderenti<br />

all’iniziativa “Per te, che presti <strong>Assistenza</strong>” promossa da Tena o<br />

scaricabile dal sito www.tena.it nella sezione “Prendersi cura <strong>di</strong><br />

una persona cara”.<br />

Un nuovo sistema <strong>di</strong> arredo<br />

Profilo Smart è un binario che si installa a parete, un<br />

sistema modulare, che può essere installato nei bagni<br />

o nelle stanze delle residenze sanitarie assistenziali<br />

e in tutte quelle strutture che debbano mettere a<br />

<strong>di</strong>sposizione dei propri ospiti accessori per anziani e<br />

<strong>di</strong>sabili come seggiolini per la doccia, maniglioni. Con<br />

il suo design minimale, può essere inserito in qualsiasi<br />

a<strong>mb</strong>iente, anche in una casa privata, o in un hotel,<br />

senza dare l’impressione <strong>di</strong> essere stato creato per<br />

una fascia <strong>di</strong> persone in particolare, come possono<br />

essere gli anziani o i <strong>di</strong>sabili. Il suo design piace a tutti,<br />

e il binario può essere accessoriato con portasaponi,<br />

portasciugamano, mensole, pensili e quant’altro, quin<strong>di</strong><br />

con accessori utili a tutti. All’occorrenza, può essere<br />

attrezzato per necessità uniche e specifiche. Questo<br />

permette <strong>di</strong> fornire un servizio <strong>di</strong> qualità anche su misura,<br />

senza costi aggiuntivi. L’installazione <strong>di</strong> Profilo Smart è<br />

facile e veloce, non richiede personale specializzato e<br />

in pochi minuti un bagno può essere trasformato con<br />

l’aggiunta <strong>di</strong> sostegni o sedute. Il sistema può essere<br />

anche applicato nelle “case intelligenti” del futuro, dove<br />

si voglia avere la possibilità, all’occorrenza, <strong>di</strong> attrezzarsi<br />

per assistere una persona anziana.<br />

41


42<br />

VETRINA<br />

La risposta all’irritazione nasale<br />

Fitonasal bioPomata è un nuovo Dispositivo<br />

Me<strong>di</strong>co biologico che contrasta l’irritazione<br />

nasale e perinasale proteggendo la mucosa e<br />

favorendone la rigenerazione. È in<strong>di</strong>cato in tutti<br />

i casi <strong>di</strong> naso irritato a causa <strong>di</strong> rinorrea (naso<br />

che cola), secchezza e atrofia della mucosa<br />

nasale; nei casi <strong>di</strong> irritazione della zona perinasale<br />

causata dai frequenti strofinamenti. È utile inoltre<br />

in prevenzione, nelle con<strong>di</strong>zioni che possono<br />

provocare secchezza e prima <strong>di</strong> intraprendere<br />

attività sportive prolungate. È formulato con<br />

ingre<strong>di</strong>enti da Agricoltura Biologica e dona<br />

una piacevole sensazione <strong>di</strong> freschezza senza<br />

contenere eucaliptolo né mentolo. Fitonasal<br />

bioPomata <strong>di</strong> Aboca riveste la mucosa nasale <strong>di</strong><br />

un film emolliente e protettivo che svolgendo su<br />

<strong>di</strong> essa un effetto barriera ne limita il contatto con<br />

gli agenti esterni irritanti. L’efficacia del prodotto<br />

è data dalla sinergia <strong>di</strong> Incenso, Aloe Vera e Olio<br />

<strong>di</strong> Jojoba. La formulazione è arricchita con Olio<br />

essenziale <strong>di</strong> Lavanda fiori.<br />

Evoluzione domotica<br />

Gli importanti investimenti in Ricerca e Sviluppo che hanno<br />

caratterizzato questo nuovo prodotto Vimar, hanno determinato<br />

anche un’evoluzione domotica. Nuovi <strong>di</strong>spositivi, funzioni<br />

e modalità <strong>di</strong> controllo avanzate: con Eikon Evo il sistema<br />

domotico By-me <strong>di</strong>venta ancora più intelligente. Innovazioni<br />

belle da vedere e facili da usare che, in un attimo, si adattano<br />

ai ca<strong>mb</strong>iamenti degli spazi e <strong>di</strong> chi li abita. I nuovi video touch<br />

screen da 4,3” e da 10” oltre a supervisionare con una grafica<br />

semplice ed intuitiva l’intero sistema domotico By-me gestiscono<br />

anche la funzione videocitofonica regalando un’immagine<br />

perfetta <strong>di</strong> tutto ciò che accade fuori dell’e<strong>di</strong>ficio. Nuove funzioni<br />

avanzate rilevano in tempo reale la temperatura e delineano il<br />

profilo energetico dell’abitazione monitorando costantemente<br />

i consumi. L’interfacciamento con il web permette la gestione<br />

attraverso rete internet da PC, smartphone e tablet <strong>di</strong> ultima<br />

generazione come iPad e iPhone.<br />

Migliore pulizia, elevata affidabilità<br />

Electrolux propone una vasta gamma <strong>di</strong> soluzioni de<strong>di</strong>cate<br />

alle imprese <strong>di</strong> pulizia per trattare i mop. Il lavaggio dei mop<br />

in una lavacentrifuga professionale Electrolux è sinonimo<br />

<strong>di</strong> migliore pulizia ed<br />

elevata affidabilità.<br />

Sod<strong>di</strong>sfare le<br />

esigenze dei clienti<br />

è molto semplice,<br />

basta caricare i<br />

mop sporchi nella<br />

lavacentrifuga e<br />

avviare il programma<br />

preferito. Alla fine<br />

del ciclo è anche<br />

possibile impregnare<br />

i mop con qualsiasi<br />

tipo <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivo a<br />

scelta. I mop così<br />

igienizzati, estratti<br />

dalla lavatrice,<br />

saranno pronti per<br />

essere utilizzati.<br />

ELECTROLUX<br />

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NEWS NEWS NEWS<br />

over 55 più ‘cervelloni’<br />

Uno stu<strong>di</strong>o effettuato dall’Istituto <strong>di</strong> Geriatria dell’Università <strong>di</strong><br />

Montreal – Canada – afferma che gli anziani, pur subendo nel<br />

tempo una <strong>di</strong>minuzione volumetrica della materia grigia, la<br />

utilizzano in modo più efficiente rispetto ai giovani. Riportato<br />

anche dal quoti<strong>di</strong>ano La Repubblica (20/10/2011 pag. 45), lo<br />

stu<strong>di</strong>o canadese ha messo a confronto gruppi <strong>di</strong> persone con<br />

caratteristiche omogenee. I test, cui sono stati sottoposti due<br />

gruppi <strong>di</strong> persone con età tra 55 e 75 anni e ad un altro <strong>di</strong> ragazzi,<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato come il cervello reagisce <strong>di</strong>versamente in base<br />

all’età. I giovani attivano imme<strong>di</strong>atamente certe aree del cervello,<br />

gAtti in repArto<br />

Un micio come terapia: è la recente proposta lanciata<br />

dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed A<strong>mb</strong>iente (Aidaa)<br />

che vorrebbe l’introduzione <strong>di</strong> “gatti <strong>di</strong> reparto” nelle aree<br />

ospedaliere riservate a ba<strong>mb</strong>ini ed anziani, per allietarne la<br />

degenza.<br />

In pratica si attiverebbe un progetto <strong>di</strong> pet-therapy, o cat-therapy,<br />

a lungo termine, grazie al quale gli animali stimolerebbero<br />

serenità e positività al malato.<br />

“II gatto <strong>di</strong> reparto è sicuramente una proposta innovativa che<br />

potrebbe lanciare un segnale positivo proprio a favore <strong>di</strong> quelle<br />

categorie <strong>di</strong> pazienti che sono soggetti a lunghi e a volte delicati<br />

mAlnutrizione e AnziAni<br />

La malnutrizione è un problema <strong>di</strong>ffuso anche in Europa e<br />

coinvolge 30 milioni <strong>di</strong> persone, per la maggior parte anziani.<br />

Quali sono le cause della malnutrizione nella terza età? La<br />

per<strong>di</strong>ta dei recettori del gusto dolce e salato, problemi dentali<br />

e masticatori, la mobilità ridotta, i problemi cognitivi. A tutto<br />

questo si aggiungono le con<strong>di</strong>zioni sociali e la povertà <strong>di</strong> molti,<br />

ma anche le <strong>di</strong>fficoltà a mangiare causate dalla depressione o<br />

dall’Alzheimer.<br />

“Un anziano su sei mangia troppo poco – ha spiegato Jean Pierre<br />

Baeyens, presidente della Società Gerontologica Europea nel<br />

StrettA <strong>di</strong> mAno e lungA vitA<br />

Dal vigore <strong>di</strong> una stretta <strong>di</strong> mano, gli in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> lunga vita: è quanto<br />

affermano i ricercatori dello University College <strong>di</strong> Londra in uno<br />

stu<strong>di</strong>o pubblicato sul British Me<strong>di</strong>cal Journal. I ricercatori hanno<br />

esaminato i dati clinici <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> soggetti, la maggior parte over<br />

60 e soprattutto pazienti ospedalizzati, scoprendo che quelli con la<br />

presa meno forte corrono un rischio il 67% più alto <strong>di</strong> morire in<br />

anticipo. Ma non è finita qui. Gli anziani che camminano lentamente<br />

rischiano la morte tre volte <strong>di</strong> più, mentre chi ha <strong>di</strong>fficoltà a<br />

sedersi, due volte, come rileva lo stu<strong>di</strong>o, sostenuto dal Me<strong>di</strong>cal<br />

Research Council. Ma che i più giovani non si sentano immuni da<br />

per risultati veloci. I più anziani, invece, prendono tempo. O meglio<br />

lo utilizza il loro cervello. Ciò consente <strong>di</strong> valutare tutti i fattori in<br />

campo, prima <strong>di</strong> decidere. Secondo i ricercatori, questo <strong>di</strong>mostra<br />

un migliore utilizzo delle risorse intellettuali. “Il cervello più vecchio<br />

sa che non si ottiene niente, agendo d’impulso”, ha commentato<br />

il professor Oury Monchi, che ha guidato la ricerca. “Ora abbiamo<br />

la <strong>di</strong>mostrazione scientifica che il cervello, invecchiando, impara<br />

ad amministrare meglio le risorse <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone. Il cervello più<br />

vecchio – aggiunge – ha maggiore fiducia in se stesso ed è meno<br />

spaventato dalle critiche.”<br />

ricoveri” ha detto Lorenzo Croce, presidente nazionale <strong>di</strong> Aidaa.<br />

“In questa prima fase abbiamo inviato una lettera ai <strong>di</strong>rettori<br />

dei maggiori ospedali italiani e <strong>di</strong> quelli dove la pet-tIerapy è<br />

una pratica ormai consolidata. Se lo vorranno, siamo pronti a<br />

spiegare la proposta e a dare una mano per realizzare questa<br />

esperienza. Cre<strong>di</strong>amo nella interazione uomo-animali, e siamo<br />

certi, anche sulla scorta <strong>di</strong> esperienze conosciute <strong>di</strong>rettamente<br />

come quella dei cavalli in carcere, che la presenza <strong>di</strong> un gatto in<br />

reparto possa giovare molto all’umore dei pazienti, specialmente<br />

se si tratta <strong>di</strong> ba<strong>mb</strong>ini o anziani soli, che provano piacere e si<br />

sentono appagati nel prendersi cura <strong>di</strong> un animale.”<br />

corso <strong>di</strong> una conferenza stampa tematica – e l’argomento della<br />

malnutrizione viene spesso ignorato o comunque trascurato. Così<br />

i nutrienti essenziali necessari al sostentamento vengono ridotti,<br />

come si può evincere dal numero e dalla durata dei ricoveri<br />

ospedalieri.” La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso in età anziana viene spesso vista<br />

come normale, ma è invece un segnale <strong>di</strong> malnutrizione. Gli<br />

esperti <strong>di</strong>cono che “Al contrario dei giovani, negli anziani vige<br />

la regola che i robusti vivono più a lungo rispetto ai magri. Chi<br />

mangia troppo poco rischia <strong>di</strong> ammalarsi, o <strong>di</strong> non reagire alle<br />

cure farmaceutiche, e tra questi il tasso <strong>di</strong> mortalità è più alto”.<br />

questi fattori <strong>di</strong> rischio. “Al momento stiamo parlando soprattutto<br />

<strong>di</strong> anziani non autosufficienti” commenta uno degli autori dello<br />

stu<strong>di</strong>o, Avan Aihie Sayer, “ma con il tempo questo potrebbe essere<br />

rilevante anche per i più giovani”. Il lavoro britannico ha elaborato<br />

le conclusioni <strong>di</strong> oltre 30 ricerche precedenti su migliaia <strong>di</strong> persone,<br />

sull’osservazione delle prestazioni fisiche come cartina <strong>di</strong> tornasole<br />

dell’aspettativa <strong>di</strong> vita. Il test potrebbe avere anche una valenza<br />

<strong>di</strong>agnostica, quale strumento empirico <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina preventiva. Il<br />

test è alla portata <strong>di</strong> tutti e può aiutare i me<strong>di</strong>ci ad in<strong>di</strong>viduare i<br />

pazienti con un rischio <strong>di</strong> mortalità più elevato.<br />

43


Pensando a come promuovere ed innovare il sistema assistenziale italiano,<br />

stiamo lavorando a un progetto assolutamente innovativo volto a costruire – e<br />

promuovere – il sistema socio assistenziale italiano attraverso la creazione<br />

del primo portale web interattivo tra la domanda <strong>di</strong> assistenza all’anziano e<br />

l’offerta. Per dare al settore il giusto valore ed accrescerne la cre<strong>di</strong>bilità, vogliamo<br />

dargli una aperta e comparata visibilità, nell’ottica <strong>di</strong> una modernizzazione del<br />

sistema, e a favore dei crescenti bisogni della collettività.<br />

Le strutture saranno ospitate in una banca dati, pubblicata gratuitamente e da loro<br />

<strong>di</strong>rettamente aggiornabile. Liberamente consultabile dal pubblico finale, è volta a<br />

costruire la prima mappatura del sistema assistenzialistico italiano.<br />

State con noi in questa a<strong>mb</strong>iziosissima avventura: compilate la scheda a fianco,<br />

oppure contattateci per l’aggiornamento on-line in tempo reale dei dati presenti sul<br />

sito. L’operazione è assolutamente gratuita. E lo sarà sempre.<br />

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Collegati subito a<br />

www.areasenior.it e<br />

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per controllare<br />

i dati inseriti. Per<br />

qualsiasi correzione<br />

o anche un nuovo<br />

inserimento, compila<br />

la scheda a fianco<br />

e inviacela via fax.<br />

L’aggiornamento<br />

avverrà in tempo<br />

reale ed è<br />

assolutamente<br />

gratuito!<br />

Per contattarci:<br />

051 385700<br />

Da inviare via fax allo 051 384793<br />

Denominazione completa della struttura<br />

In<strong>di</strong>rizzo<br />

Cap Città<br />

Recapiti telefonici<br />

Cognome e nome del Responsabile<br />

In<strong>di</strong>rizzo e-mail<br />

Sito internet<br />

Anno fondazione Numero piani<br />

Prov<br />

Numero camere Numero posti letto<br />

Accre<strong>di</strong>tamento SSN o Trattamento privatistico o<br />

Note generali sulla struttura e sui suoi servizi:


46<br />

TESTIMONIANZE<br />

È qui la festa<br />

Era quasi carnevale e nella nostra struttura per<br />

anziani fervevano i preparativi per una festa che<br />

avrebbe coinvolto i nostri ospiti due settimane più<br />

tar<strong>di</strong>. Mentre stavo guardando le maschere che alcuni<br />

anziani stavano preparando, mi chiamarono per accogliere<br />

nel mio a<strong>mb</strong>ulatorio una coppia <strong>di</strong> sorelle appena<br />

arrivate. Si chiamavano Maria e Ninetta. Se<strong>mb</strong>ravano<br />

sconsolate e stavano sedute chiuse nei loro cappotti,<br />

apparentemente pronte ad andarsene, più che a restare,<br />

anche se non erano propriamente in gran forma. Infatti<br />

entra<strong>mb</strong>e esibivano delle grosse ingessature. Una<br />

aveva una ga<strong>mb</strong>a fratturata, e l’altra una ga<strong>mb</strong>a e una<br />

spalla. Mi guardarono in silenzio.<br />

Cominciai a parlare, ponendo loro qualche domanda<br />

per conoscerci e rompere il ghiaccio. Le due sorelle<br />

ultraottantenni mi raccontarono che erano signorine e<br />

vivevano insieme da sempre, in una vecchia casa <strong>di</strong><br />

famiglia in città. Maria aveva la patente ottenuta in età<br />

matura, ma utilissima per i loro piccoli spostamenti.<br />

Purtroppo, qualche settimana prima, mentre stavano<br />

andando al supermercato, avevano avuto un incidente,<br />

e il risultato era <strong>di</strong> fronte a me. Sole al mondo, avevano<br />

deciso <strong>di</strong> prendere qualcuno a casa che potesse<br />

aiutarle e supportarle in quel frangente, ma avevano<br />

avuto un’esperienza negativa. Consultandosi con il<br />

loro me<strong>di</strong>co, figlio <strong>di</strong> un vecchio amico <strong>di</strong> famiglia, avevano<br />

deciso <strong>di</strong> trovare una soluzione al problema attuale,<br />

ma che potesse fornire loro tranquillità completa<br />

anche per il tempo a venire. Il me<strong>di</strong>co aveva suggerito<br />

la nostra residenza e si era adoperato per aiutarle: era<br />

venuto da noi per poi riferire alle signore quale sistemazione<br />

fosse <strong>di</strong>sponibile e che aspetto avesse. E ora<br />

eccole <strong>di</strong> fronte a me, pronte a trasferirsi da noi, anche<br />

se a malincuore. Spiegai loro cosa avremmo fatto per<br />

la loro riabilitazione, una volta rimosse le ingessature,<br />

nel silenzio più totale da parte delle due anziane signore,<br />

palesemente avvilite. “Faremo tutto quello che<br />

dovremo per ristabilirci, ma siamo molto tristi... Tutte<br />

queste novità <strong>di</strong> confondono e ci spaventano” <strong>di</strong>sse<br />

Maria. “A casa nostra stavamo bene, e per noi è <strong>di</strong>fficile<br />

sapere che non ci torneremo mai più, e che staremo<br />

qui con persone che non conosciamo, in un luogo che<br />

ci ricorda un collegio o un ospedale. Ci se<strong>mb</strong>ra che<br />

sia tutto finito, è terribile.” Ninetta intanto piangeva in<br />

silenzio. Io risposi che avevo la convinzione che col<br />

tempo sarebbero state contente della loro decisione.<br />

La nostra struttura è luminosa e piacevole, ed è<br />

lontanissima dall’essere un collegio o un ospedale. È<br />

un luogo ricco <strong>di</strong> attività piacevoli e <strong>di</strong>vertenti, dove<br />

si possono incontrare persone socievoli con le quali<br />

chiacchierare. “E se vorrete potrete andare fuori a fare<br />

spese o al cinema”, aggiunsi. Le due sorelle si sca<strong>mb</strong>iarono<br />

un’occhiata, ma non replicarono. “So che la<br />

vostra camera è molto grande e luminosa. Perché non<br />

portate un paio <strong>di</strong> poltrone da casa, e qualcosa che<br />

vi farebbe piacere avere?” Ninetta si animò. “Possiamo?<br />

Sarebbe molto bello.” Le feci accompagnare nella<br />

loro stanza, sottolineando il fatto che avrebbero potuto<br />

personalizzarla come meglio credevano: molti ospiti lo<br />

avevano già fatto.<br />

Qualche settimana più tar<strong>di</strong> iniziammo la riabilitazione.<br />

Maria se<strong>mb</strong>rava più serena, ma Ninetta no. Notai che se<br />

ne stavano da sole in un angolo, parlavano solamente<br />

tra loro o si chiudevano nella loro stanza – <strong>di</strong>venuta una<br />

copia del loro salottino <strong>di</strong> casa – a guardare la televisione.<br />

Così decisi <strong>di</strong> inventare una terapia alternativa,<br />

apposta per loro, che potesse renderle più felici. “Care<br />

signore – <strong>di</strong>ssi dopo averle chiamate nel mio a<strong>mb</strong>ulatorio<br />

– i risultati che avete ottenuto grazie alle terapie<br />

riabilitative potrebbero migliorare, perciò vorrei farvi una<br />

proposta. So che siete sempre state molto interessate<br />

al giar<strong>di</strong>naggio e la primavera è cominciata; una terapia<br />

all’aria aperta, nel nostro giar<strong>di</strong>no, sarebbe l’ideale<br />

per voi. Vorrei affidarvi una piccola parte <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no che<br />

ha bisogno <strong>di</strong> attenzioni e <strong>di</strong> novità. Potrete decidere<br />

quali fiori piantare ed occuparvi dell’angolo delle erbe<br />

aromatiche. Vi farà molto bene muovervi e lavorare tranquillamente<br />

all’aperto.” Appena u<strong>di</strong>ta la proposta si illuminarono<br />

<strong>di</strong> gioia. Si resero imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>sponibili<br />

e iniziarono il lavoretto che le teneva impegnate gran<br />

parte della mattina. Si impegnarono con nuova determinazione<br />

anche nelle terapie e iniziarono a stare molto<br />

meglio, sia fisicamente che emozionalmente. La nostra<br />

<strong>di</strong>rezione decise successivamente <strong>di</strong> istituire un breve<br />

corso <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>naggio <strong>di</strong> base condotto da Maria e Ninetta,<br />

che fu seguito da una decina <strong>di</strong> ospiti, con grande<br />

sod<strong>di</strong>sfazione delle due sorelle, oggi completamente felici<br />

della loro decisione <strong>di</strong> trasferirsi da noi.<br />

* Me<strong>di</strong>co chirurgo specialista fisiatra. A<strong>mb</strong>ulatorio privato In Corpore Sano, Monteveglio (Bo)<br />

Giovanni Zucchini *<br />

Un altro caso <strong>di</strong> esperienza negativa tra le pareti domestiche.<br />

Per riuscire a guardare al futuro occorreva una soluzione costruttiva


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a<strong>mb</strong>iente (ISO 9001:2008 e ISO 14001).


48<br />

TESTIMONIANZE<br />

Una missione<br />

quoti<strong>di</strong>ana<br />

Dal progetto della residenza,<br />

fino all’attenzione a 360 gra<strong>di</strong><br />

nei confronti delle necessità<br />

dell’anziano, con sensibilità<br />

e amore: chi gestisce una<br />

residenza per senior deve tenere<br />

in massima considerazione<br />

<strong>di</strong>gnità e serenità dell’ospite,<br />

co<strong>mb</strong>attendone la solitu<strong>di</strong>ne<br />

Gestire una residenza per anziani è una missione<br />

che esige amore, pazienza, attenzione<br />

e sensibilità. Ci credo fermamente e, sia in<br />

qualità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co che <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> casa <strong>di</strong> riposo<br />

e protetta, sono convinto che tutto questo si declini<br />

su più versanti: quello strutturale dell’e<strong>di</strong>ficio e quello<br />

del rapporto e del servizio reso. Nel primo caso penso<br />

che, se possibile, la soluzione migliore sia la realizzazione<br />

ex novo dell’e<strong>di</strong>ficio da a<strong>di</strong>bire a residenza per<br />

anziani, in modo da riuscire a tenere conto <strong>di</strong> tutta una<br />

serie <strong>di</strong> parametri che <strong>di</strong>ano agli ospiti il massimo del<br />

comfort in un luogo che per molti potrebbe rappresentare<br />

l’ultima sede <strong>di</strong> accoglienza per il resto della vita.<br />

Ecco perché credo che la gestione <strong>di</strong> una residenza<br />

per anziani non possa essere un atto meramente<br />

speculativo o comunque <strong>di</strong> puro carattere economico,<br />

anche se ovviamente deve essere produttiva.<br />

Userei anche un’espressione piuttosto sintomatica a<br />

riguardo: credo fermamente che l’assistenza alla<br />

persona anziana o <strong>di</strong>sabile non sia qualcosa che si<br />

possa improvvisare o inventarsi, ma che sia neces-<br />

sario basarsi su un’approfon<strong>di</strong>ta esperienza me<strong>di</strong>ca,<br />

assistenziale, pedagogica e che si debba affinare tutta<br />

una serie <strong>di</strong> importanti sensibilità e attenzioni, necessarie<br />

alla gestione dell’anziano, affinché viva i suoi<br />

giorni serenamente e con tutta la <strong>di</strong>gnità che merita.<br />

Usare sensibilità nei confronti degli anziani significa<br />

anche comprenderne le esigenze sentimentali. Un errore<br />

piuttosto <strong>di</strong>ffuso è quello <strong>di</strong> ritenere che le persone<br />

appartenenti alla cosiddetta terza età siano immuni<br />

dalle problematiche affettivo-sentimentali. La solitu<strong>di</strong>ne,<br />

però, colpisce gli anziani, e chi entra in strutture per<br />

senior tende a trovarsi una compagnia, che si traduce<br />

anche molto semplicemente nel fare una passeggiata<br />

mano nella mano, importantissima espressione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />

e d’affetto per gli anziani. Io sono contento<br />

per loro quando questo accade e credo che sia giusto<br />

consentire questi incontri anche se qualche problema<br />

si presenta quando vogliono stare da soli.<br />

Un altro concetto che trovo molto importante e<br />

positivo è quello <strong>di</strong> mescolare giovani e anziani<br />

in residenze che definirei ‘miste’. Se metto insieme<br />

solo 100 anziani nella medesima struttura, l’atmosfera<br />

<strong>di</strong>venta inevitabilmente pesante, noi invece abbiamo<br />

20 giovani <strong>di</strong>sabili che hanno esigenze <strong>di</strong>verse,<br />

ma che portano molta allegria agli ospiti anziani. Tra i<br />

ricoverati abbiamo ragazze <strong>di</strong> 25 e 30 anni con problematiche<br />

<strong>di</strong> vario genere, ma che portano grande<br />

vivacità. Quando organizziamo le feste per i compleanni<br />

e gli onomastici con musica dal vivo, ballano e<br />

cantano, coinvolgono emotivamente gli anziani e tutti<br />

si <strong>di</strong>vertono. Se avessimo solo ospiti appartenenti<br />

alla terza età, penso che il risultato non sarebbe così<br />

brioso e positivo.<br />

* Co-titolare della Casa <strong>di</strong> Riposo e Protetta Santa Rita <strong>di</strong> Alezio (Lecce)<br />

Giuseppe Caputo *<br />

Usare sensibilità nei confronti degli anziani significa<br />

anche comprenderne le esigenze sentimentali.<br />

Mischiare i senior con i giovani è una strategia straor<strong>di</strong>naria

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