CASTING - Monologhi brillanti donna - sogni in scena
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1. “Sister Act”<br />
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Deloris-Suor Maria Claretta e Rita Watson (un m<strong>in</strong>uto circa)<br />
ASSOCIAZIONE CULTURALE<br />
<strong>CASTING</strong> - <strong>Monologhi</strong> <strong>brillanti</strong> <strong>donna</strong><br />
v1.0<br />
Deloris-Suor Maria Claretta - Benissimo! So che ti piacerebbe cantare. L’ho capito perché anch’io<br />
amo cantare. Niente mi rende più felice! Quando avevo la tua età volevo diventare una cantante,<br />
oppure la prima patt<strong>in</strong>atrice delle “Ice Caprice”. Ehi, sai chi sono le “Ice Caprice”? Non fare quella<br />
faccia, signor<strong>in</strong>a, erano super! Beh! Andai a dirlo a mia madre e lei mi diede questo libro. (Estrae<br />
dalla tunica un libretto) “Lettere ad un giovane poeta” di Ra<strong>in</strong>er Maria Rilke. È uno scrittore<br />
favoloso! Un tale gli scrisse: “Voglio diventare uno scrittore, la prego, legga i miei manoscritti” e<br />
Rilke gli rispose: “Non chiedermi come si diventa scrittore. Se un giorno, svegliandoti la matt<strong>in</strong>a,<br />
non potrai pensare ad altro che a scrivere, allora e soltanto allora sarai uno scrittore.” Io voglio dirti la<br />
stessa cosa. Se quando ti svegli la matt<strong>in</strong>a, la prima cosa che ti viene <strong>in</strong> mente è quella di cantare,<br />
beh, allora ragazza devi diventare una cantante!<br />
2. “A Qualcuno Piace Caldo”<br />
di Billy Wilder<br />
Zucchero nel bagno del treno con Joseph<strong>in</strong>e (2:20 circa)<br />
Zucchero - Sono un po’ stupida credo. Proprio stupida altrimenti non sarei su questo orribile treno<br />
con questa orribile orchestra. Una volta cantavo con le orchestre maschili ma ho dovuto smettere. Sei<br />
mai stata con un’ orchestra di uom<strong>in</strong>i? E’ da quelle che cerco di fuggire! Ho lavorato con sei<br />
orchestre diverse <strong>in</strong> due anni: ohhhhh, Dio mio! Non puoi fidarti di quelli…voglio dire….di me<br />
stessa! Ho un debole per i suonatori di sassofono, specialmente il sax tenore. Non so che cosa sia ma<br />
mi fanno impazzire: non hanno che da suonare otto battute di “Mia mal<strong>in</strong>conica bamb<strong>in</strong>a” e la mia<br />
sp<strong>in</strong>a dorsale si affloscia mi viene la pelle d’oca e gli casco fra le braccia. Ecco perché sto con questa<br />
orchestra. Farei qualsiasi cosa pur di evitare quei farabutti! Non sai come sono fatti! Ti <strong>in</strong>namori, li<br />
ami davvero, pensi che sia l’idillio più bello dopo quello di Giulietta e Romeo e sai che ti succede? Si<br />
fanno prestare i soldi per poi spenderli con altre donne o per scommettere alle corse! Poi una matt<strong>in</strong>a<br />
ti svegli, lui se ne è andato e il sassofono con lui e non c’è rimasto che un paio di calz<strong>in</strong>i vecchi e un<br />
tubetto di dentifricio tutto strizzato! Tu provi a tirarti su f<strong>in</strong>ché non trovi un altro lavoro e un altro<br />
sassofonista e si ripete la stessa storia. Adesso hai capito: non sono furba! Ma lo sai che ti dico?<br />
Questo non capiterà più! Mai più! Sono stufa che mi capiti sempre la ciliegia col verme. Lo sai che<br />
compio 25 anni a giugno? È un quarto di secolo! Ti dà da pensare! A cosa? beh… al futuro! Per<br />
esempio a un marito, per questo sono contenta di andare <strong>in</strong> Florida. Sai, ci sono i milionari. A<br />
battaglioni. D’<strong>in</strong>verno vanno tutti a sud, come le rond<strong>in</strong>i! E io… ne voglio acchiappare uno. Oh, non<br />
importa che sia ricco, l’importante è che abbia uno yacht, un treno privato e il suo dentifricio<br />
personale. Forse anche tu ne troverai uno, Joseph<strong>in</strong>e! Io il mio lo voglio con gli occhiali! Gli uom<strong>in</strong>i<br />
con gli occhiali sono molto più gentili, buoni e <strong>in</strong>difesi: non ci hai mai fatto caso?<br />
Gli si <strong>in</strong>debolisce la vista a furia di leggere… sai quelle lunghe colonn<strong>in</strong>e di numeri delle quotazioni<br />
di borsa!<br />
<strong>CASTING</strong> – MONOLOGHI DONNA PAG. 1 DI 2
3. “West Side Story”<br />
Monologo di Maria quando Tony muore:<br />
ASSOCIAZIONE CULTURALE<br />
<strong>Monologhi</strong> drammatici <strong>donna</strong><br />
v1.0<br />
Maria (a Tony morente) Allora ce ne andremo amore! Si, ci prenderemo per mano, amore, e ce ne<br />
andremo lontano, ce ne andremo lontano, lontano dove nessuno possa più trovarci. Noi<br />
due, <strong>in</strong>sieme, per sempre.<br />
(Tony muore tra le braccia di Maria)<br />
(Maria si rivolge alle due gang che stanno per combattere e si fa consegnare la pistola da<br />
C<strong>in</strong>o)<br />
Fermatevi!<br />
Come si spara con questa? Basta sp<strong>in</strong>gere questo grilletto? Quante pallottole ci sono<br />
rimaste? Bastano per te? Per te? Per tutti voi? Tutti l’avete ucciso, e anche mio fratello, e<br />
Reef, non con proiettili e con pistole: con l’odio.<br />
Beh! Posso uccidere anch’io perché anch’io odio adesso.<br />
Quanti ne posso uccidere C<strong>in</strong>o? Quanti?… pur che rimanga una pallottola per me.<br />
4. “A Chorus L<strong>in</strong>e”<br />
Adattamento a monologo del dialogo tra Cassie e Zach:<br />
Cassie Quello faccio io: ballo! Tutti siamo speciali: Paul è speciale, B.B., Sheela, tutti su quel<br />
palcoscenico sono speciali….<br />
Perché ti ho lasciato? Perché? Te ne eri accorto?<br />
Se ti avessi detto di quel lavoro ad Hollywood che mi avresti detto? “Accettalo”! Vero?<br />
Beh, io non volevo sentirtelo dire: che lo accettassi io era una cosa, ma che mi dicessi tu di<br />
accettarlo era un’ altra.<br />
Comunque sei stato tu a lasciare, non io… molto prima che io andassi a Hollywood. Non<br />
vivevamo <strong>in</strong>sieme: dividevamo lo stesso appartamento ma quando ti vedevo? Mai!<br />
E non dirmi che ti rifilo la stronzata della <strong>donna</strong> trascurata e che ero gelosa del tuo lavoro:<br />
ero orgogliosa di te e cont<strong>in</strong>uo ad esserlo e lo so che la regia di uno show prende 24 ore al<br />
giorno, questo lo capivo perfettamente. Si! Avrei voluto esattamente altre 24 ore per me,<br />
non volevo altro e non so dirti esattamente come potevi <strong>in</strong>ventatele perchè se lo sapessi<br />
sarei io l’astro e tu chiederesti lavoro a me.<br />
Non lo sai perché accettai quel lavoro ad Hollywood? Non per me, per te Zach! Era la sola<br />
maniera per tenerti. Credevo che essere una star come sei tu mi facesse ridiventare<br />
importante per te.<br />
<strong>CASTING</strong> – MONOLOGHI DONNA PAG. 2 DI 2