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<strong>Centro</strong> <strong>Studi</strong> <strong>sul</strong> <strong>Federalismo</strong><br />

Simona Calissano<br />

“L’Europa in prima pagina.<br />

Il giornalismo europeista e federalista nel secondo dopoguerra”<br />

1.6 Le iniziative editoriali degli altri movimenti per l’unità europea<br />

Accanto a una vivace produzione editoriale da parte del MFE, principale<br />

“attore” della politica federalista, si affiancarono contributi e pubblicazioni comunque<br />

rilevanti: si tratta degli organi di stampa di altri movimenti che si batteva per l’idea di<br />

un’Europa unita. Purtroppo non è sempre possibile rintracciare documenti e<br />

pubblicazioni che non hanno goduto di una vasta diffusione e che sono scomparsi dalla<br />

scena dopo pochi numeri; tuttavia, la loro esistenza costituisce un’ulteriore prova della<br />

circolazione del principio di unificazione europea nel nostro paese.<br />

Ad esempio, il Movimento italiano per la federazione europea (MIFE), poi<br />

confluito nel Movimento federalista europeo, pubblicò nel primi mesi del 1948 a Roma<br />

il quindicinale “Stati Uniti d’Europa” – diffuso soprattutto negli ambienti federalisti del<br />

mezzogiorno – sotto la direzione di Antonio Scrimali; nello stesso anno, Veniero<br />

Spinelli e Luisa Villani (moglie di Guglielmo Usellini) diedero vita a Roma al<br />

Movimento autonomista per la federazione europea (MAFE), destinato a breve durata, il<br />

quale si dotò di un proprio organo di stampa, “L’Italia Europea”. E’ significativo che<br />

simili iniziative si consumassero in un momento particolare per l’europeismo in Italia:<br />

dopo la scelta atlantista del governo e l’adesione al Piano Marshall, il binomio De<br />

Gasperi-Sforza si rese protagonista - soprattutto in seguito alle elezioni dell’aprile 1948<br />

che sancirono l’affermazione della DC - di una serie di azioni a favore di una più salda<br />

integrazione fra i paesi europei. Nell’estate 1947, infatti, venne lanciato il progetto di<br />

unione doganale franco-italiana; circa un anno dopo, nell’agosto 1948, un nuovo<br />

memorandum del ministro Sforza al governo francese prevedeva la trasformazione<br />

dell’OECE, l’organizzazione sorta per una più efficace e comune amministrazione degli<br />

aiuti americani, in un organismo di cooperazione culturale, politica e militare oltre che<br />

economica 140 . La linea euroatlantica inaugurata dal governo italiano ebbe naturalmente<br />

l’effetto di far crescere il dibattito attorno all’integrazione e all’autonomia dell’Europa<br />

nel quadro delle relazioni internazionali; questo stimolò ulteriormente quei movimenti<br />

che si battevano per l’unificazione del continente a far sentire la loro voce.<br />

140 S. Pistone, La lotta del Movimento Federalista Europeo dalla Resistenza alla caduta della Comunità<br />

europea di difesa nel 1954, in I movimenti per l’unità europea 1945-1954, cit., p. 26. Sull’argomento si<br />

vedano, inoltre, Craveri Piero, Quagliarello Gaetano (a cura di), Atlantismo ed europeismo, Soveria<br />

Mannelli, Rubbettino, 2003; Daniela Preda, Alcide De Gasperi federalista europeo, cit.<br />

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