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150 anni dell’Italia unita<br />

100 anni di Maso l’Alp<strong>in</strong>o<br />

50 anni di Fiamme Verdi<br />

di Antonio Menegon<br />

Nella ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia,<br />

cadono anche i 100 anni dalla nascita di Maso,<br />

Pietro Maset, Maso l’Alp<strong>in</strong>o come amiamo<br />

chiamarlo noi della Sezione ANA di Conegliano. E cadono<br />

anche i 50 anni di Fiamme Verdi, il giornale della<br />

nostra Sezione che ho l’onore di dirigere.<br />

Tre ricorrenze che devono farci riflettere sui valori<br />

nazionali che vengono meno, sugli esempi da seguire<br />

che sono drammaticamente cambiati, sull’<strong>in</strong>formazione<br />

che, sempre più drogata da <strong>in</strong>teressi e malafede,<br />

rende meno libero il nostro Paese.<br />

Sui valori nazionali: “St<strong>in</strong>giamoci a coorte siamo<br />

pronti alla morte”, recita un passo dell’Inno <strong>Nazionale</strong>,<br />

che tradotto vuol dire “siamo pronti alla morte <strong>per</strong><br />

quegli ideali di libertà”. E quali fossero gli ideali del<br />

Risorgimento italiano che partorì l’Italia lo anticipa con<br />

efficacia Alessandro Manzoni nella sua “Marzo 1821”:<br />

“Una gente che libera tutta / O fia serva tra l’Alpe ed il<br />

Mare; / Una d’arme, di l<strong>in</strong>gua, d’altare / Di memorie di<br />

sangue e di cor”.<br />

Basterebbe riflettere sulle parole di un <strong>in</strong>no risorgimentale<br />

ed un’ode patriottica <strong>per</strong> capire quanto devastante<br />

è <strong>per</strong> il nostro Paese la campagna di demolizione<br />

dei valori nazionali (Patria, Tricolore, unità del territorio)<br />

e di quotidiana delegittimazione delle Istituzioni presenti<br />

nella Carta costituzionale, <strong>in</strong> atto da anni <strong>in</strong> Italia.<br />

Sugli esempi da seguire: Successo (economico) e<br />

arrivismo a tutti i costi, passando sopra la dignità delle<br />

altre <strong>per</strong>sone ed anche sulla propria pur di riuscire<br />

nell’<strong>in</strong>tento, questo è l’andazzo. Personalmente preferi-<br />

sco guardare a figure come Maso<br />

l’Alp<strong>in</strong>o, un eroe, non solo <strong>per</strong><br />

le sue gesta <strong>in</strong> battaglia, che gli<br />

sono valse numerose onorificenze,<br />

ma <strong>per</strong> la coerenza, il rigore,<br />

lo slancio ideale, i pr<strong>in</strong>cipi di fede,<br />

che ha testimoniato <strong>in</strong>dossando<br />

una divisa.<br />

Sull’<strong>in</strong>formazione: Troppo<br />

facile parlare male dell’<strong>in</strong>formazione<br />

italiana, che tace alcune<br />

notizie, ne amplifica altre, apre<br />

il microfono al politico di turno <strong>per</strong> il suo quotidiano<br />

comizio, senza contraddittorio alcuno. Preferisco parlare<br />

di Fiamme Verdi che celebra i suoi primi 50 anni<br />

e che rappresenta la voce degli alp<strong>in</strong>i della Sezione di<br />

Conegliano. Una voce che ha bisogno di farsi sentire<br />

di più <strong>per</strong> rafforzare la nostra realtà associativa, ma<br />

soprat<strong>tutto</strong> <strong>per</strong> promuovere i valori che sono propri<br />

degli alp<strong>in</strong>i e dell’<strong>Associazione</strong> nazionale che li riunisce.<br />

Il mezzo secolo che è trascorso da quando Mario<br />

Altarui <strong>in</strong>tuì che era necessario dare, anche agli alp<strong>in</strong>i<br />

di Conegliano, uno strumento di comunicazione che<br />

cementasse i valori, gli ideali, i propositi delle penne<br />

nere e li diffondesse tra quanti durante la naja avevano<br />

<strong>in</strong>dossato il cappello, non sono passati <strong>in</strong>vano. Il testimone<br />

di Mario è andato a Renato Brunello, che io <strong>in</strong>sisto<br />

a chiamare, con devozione, Direttore, <strong>per</strong> il lungo<br />

ed encomiabile impegno che ha profuso nei 15 anni al<br />

timone di Fiamme Verdi.<br />

Personalmente guardo a Mario e a Renato come<br />

modelli. Pur <strong>in</strong> un contesto che è notevolmente cambiato<br />

Fiamme Verdi deve favorire il dibattito sulle pr<strong>in</strong>cipali<br />

questioni associative, deve cont<strong>in</strong>uare a <strong>in</strong>formare<br />

sulle attività della Sezione e dei Gruppi, <strong>per</strong> accrescere<br />

la partecipazione dei soci e avvic<strong>in</strong>are i tanti alp<strong>in</strong>i che<br />

hanno dimenticato il cappello <strong>in</strong> soffitta. Lo dico a ragione,<br />

<strong>per</strong>ché io ero uno di questi.<br />

Mezzo secolo di Fiamme Verdi, 100 anni di Maso,<br />

150 anni dell’Unità d’Italia, tre celebrazioni che facciamo<br />

senza enfatizzare queste ricorrenze, celebrazioni di<br />

ideali di allora come di oggi, ideali alp<strong>in</strong>i.<br />

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