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IL DIAVOLO K.O.<br />

Stavolta i titoloni sono tutti<br />

per <strong>il</strong> Siena. Il “banco” è saltato;<br />

ogni pronostico è stato sovvertito<br />

e i bianconeri (quelli della città<br />

del Palio, s’intende) mettono in<br />

scacco <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an stellare.<br />

Eccolo <strong>il</strong> “colpaccio” della<br />

Robur atteso per tutta la stagione:<br />

quel risultato sorprendente,<br />

ut<strong>il</strong>e a scompaginare i piani altrui,<br />

a spiccare un volo niente<br />

male nella classifica delle pericolanti,<br />

a regalare punti e morale in<br />

una corsa lunga e diffic<strong>il</strong>e per la<br />

quale professare ottimismo ora<br />

non è più utopia.<br />

Questo è lo spettacolo del calcio e la dissacrazione più solenne di tabelle<br />

e programmi di qualsiasi genere. La “piccola” Siena rompe gli equ<strong>il</strong>ibri<br />

del campionato e dimostra quanto <strong>il</strong> cuore possa, a volte, sopperire<br />

ad un divario tecnico indiscutib<strong>il</strong>e.<br />

Per <strong>il</strong> Siena, dato per spacciato dai più, non doveva esserci storia e<br />

invece, tra le imprese del centenario, <strong>il</strong> 2-1 ai rossoneri avrà senz’altro <strong>il</strong><br />

posto d’onore, nella storia per l’appunto. Per com’è maturato, <strong>il</strong> risultato<br />

ha un che di epico.<br />

Forse <strong>il</strong> gol di Crespo avrebbe spento le velleità di chiunque, non<br />

quelle di un gruppo che sa di dover lottare strenuamente per uno scudetto<br />

chiamato salvezza. Né la vittoria può essere, in qualche modo, inficiata<br />

dall’errore arbitrale sul gol di Shevchenko: nel calcio degli umani<br />

una svista può starci e poi a volte anche la ruota degli episodi gira a favore.<br />

Per ribaltare lo svantaggio interno ci vuole una certa dose di fortuna,<br />

ma se è vero che questa variab<strong>il</strong>e aiuta gli audaci, allora <strong>il</strong> Siena se<br />

l’è meritata tutta…e <strong>il</strong> credito sarebbe ben lungi dal considerarsi esaurito.<br />

La rabbia con cui Chiesa ha scaraventato in rete <strong>il</strong> pallone del momentaneo<br />

pareggio che sembrava doversi infrangere sul palo, è la fotografia<br />

più eloquente di una caparbietà troppe volte mancata con avversari<br />

più modesti al cospetto dei quali sarebbe servito maggior cinismo<br />

per incamerare punti che avrebbero allontanato ogni attuale patema.<br />

Non c’è tempo per i rimpianti; i punti non aspettano e qualche ulteriore<br />

colpo grosso sarebbe ossigeno ad una classifica ansimante. Il Diavolo,<br />

che almeno per una volta non sembra essere troppo…cattivo, comincia<br />

a barcollare e Gigi De Canio, uno che le sue carte sa giocarsele,<br />

ci prova e fa bene.<br />

Il miracolo è firmato “Ciccio” Cozza, <strong>il</strong> suo colpo di testa, che vale<br />

la vittoria e l’esplosione di gioia del Franchi, è un omaggio alla statistica:<br />

al M<strong>il</strong>an aveva segnato <strong>il</strong> suo ultimo gol in serie A undici mesi or sono,<br />

dal M<strong>il</strong>an è ripartito, alimentando le speranze del popolo bianconero che<br />

affida anche al suo talento le chance di permanenza nella massima serie.<br />

Corsi e ricorsi storici che caricano l’euforia collettiva con quel di più<br />

che portano in dote i grandi eventi: la paura che diventa gioia, l’apprensione<br />

che si libera in festosa esultanza; voci che si inseguono tra soddisfazione<br />

e beata incredulità; fierezza da pronostico prima inconfessab<strong>il</strong>e<br />

e poi ribadito con fare naturale del tipo: “Io lo dicevo”. Per una volta<br />

anche i risultati delle concorrenti passano in secondo piano. Il Siena ha<br />

riagganciato alla grande <strong>il</strong> treno salvezza e lo ha fatto al termine di un<br />

incontro proibitivo.<br />

La necessità di non abbassare la guardia è un concetto elementare<br />

che la truppa di De Canio pare aver assim<strong>il</strong>ato. Ce ne sono di tappe diffic<strong>il</strong>i<br />

da percorrere fino al traguardo, ma la determinazione dei nostri<br />

sembra quella giusta di chi ha imparato a crederci. ■<br />

21<br />

fatti e personaggi del mese<br />

a cura di Francesco Vannoni<br />

ROBERTO CHIACIG<br />

Il Capitano è sempre <strong>il</strong> Capitano:<br />

concentrato di carisma,<br />

esperienza ed affidab<strong>il</strong>ità per guidare<br />

la squadra in campo e, se necessario,<br />

sobbarcarsene le sorti,<br />

specie nei momenti non proprio<br />

esaltanti.<br />

La “convalescenza” dei Campioni<br />

d’Italia prosegue gradualmente,<br />

alcuni importanti acuti<br />

fondamentali per la classifica e<br />

gli ottimi segnali che Roberto<br />

Chiacig ha mandato nell’ultima<br />

fase di stagione regolare, lasciano<br />

ben sperare per <strong>il</strong> futuro della<br />

Montepaschi. La grinta, la determinazione<br />

e la continuità di rendimento del pivot friulano dovranno essere<br />

di stimolo per un gruppo che cercherà di confermarsi attingendo<br />

anche a quell’orgoglio che le grandi squadre hanno nel loro bagaglio e<br />

che si fa comunque sentire come sovrappiù psicologico dove finiscono<br />

tecnica e schemi.<br />

I ragazzi di Recalcati, in vista dei play-off -dove difenderanno lo scudetto<br />

conquistato lo scorso anno - dovranno dar fondo ad ogni risorsa,<br />

anche psicologica, che appartiene a chi ha la consapevolezza di far parte<br />

della squadra da battere. La concorrenza non manca di certo: Treviso,<br />

Bologna e M<strong>il</strong>ano sono attrezzate per puntare decisamente al tricolore,<br />

ma Siena può giocarsela con l’esperienza, la maturità tecnica ed agonistica<br />

e la forza del collettivo.<br />

Un collettivo che in questa stagione ha dovuto fare i conti con vicissitudini<br />

di varia natura: dai troppi inciampi, ai cali di forma di alcune colonne<br />

portanti, passando attraverso infortuni, abbandoni e innesti in<br />

corsa. Toccherà principalmente al coach perfezionarne gli equ<strong>il</strong>ibri con<br />

le migliori alchimie, ma <strong>il</strong> ruolo di capitan Chiacig diventa determinante<br />

per quanto riguarda la solidità del gruppo e l’inserimento dei nuovi arrivati.<br />

Un p<strong>il</strong>astro come “Ghiaccione”, ormai addentro alle cose senesi, può<br />

adempiere egregiamente a questo compito. Cinque anni di m<strong>il</strong>itanza<br />

sotto le volte del Palasclavo, lo fanno ormai una bandiera del nuovo<br />

corso mensanino che proprio col suo arrivo, nell’estate del 2000, comincia<br />

a gettare le fondamenta di una rapida ed inesorab<strong>il</strong>e crescita, in<br />

Italia e in Europa. Guadagnati i “galloni” di capitano, Roberto Chiacig<br />

contribuisce in maniera determinante al raggiungimento dei primi prestigiosi<br />

traguardi della Montepaschi “targata” Ataman: la Coppa Saporta<br />

(alla sua ultima edizione) nella storica notte di Lione, trofeo che avrebbe<br />

segnato lo sdoganamento di Siena a livello continentale, e quella<br />

Coppa Italia persa per un niente contro la corazzata Kinder. L’anno successivo<br />

è quello dell’esordio in Euroleague: Siena mette sotto tanti mostri<br />

sacri della “palla a spicchi” e centrano l’obiettivo delle Final-Four dimostrando,<br />

da matricola, <strong>il</strong> piglio dei veterani. Nel 2004, Roberto è <strong>il</strong><br />

capitano dello scudetto mensanino: roba da brividi e da pagine scritte a<br />

lettere d’oro con <strong>il</strong> “marchio” di Carlo Recalcati. Il cittì della Nazionale<br />

arriva a Siena per un suo personalissimo tris e “Ghiaccio”, con <strong>il</strong> quale<br />

in azzurro ha raggiunto <strong>il</strong> bronzo agli europei di Svezia, non lo tradisce<br />

e, insieme ai suoi compagni, lo consegna alla storia sportiva di una città<br />

e dell’intero movimento cestistico italiano.<br />

Le robuste spalle del Capitano biancoverde dovranno distribuirsi <strong>il</strong><br />

peso di una squadra che dall’esempio di Chiacig (sempre più presente<br />

anche in termini realizzativi, con un apporto di punti che ora arriva<br />

anche dalla lunetta), dovrà trovare nuova fiducia e prendere coscienza<br />

dei mezzi tecnici a disposizione per potersi meritare, anche quest’anno,<br />

un posto da protagonista. ■

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