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Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb. Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma<br />

<strong>il</strong> perito<br />

agrario<br />

Rivista del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Riforma delle<br />

Professioni<br />

Politica Alimentare<br />

n.2<br />

Marzo - Apr<strong>il</strong>e 2010<br />

Anno LVII<br />

Innovazione<br />

Tecnologica<br />

Studi di Settore


2<br />

4<br />

6<br />

7<br />

12<br />

EDITORIALE<br />

Una riforma condivisa<br />

di Andrea Bottaro<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro<br />

DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini<br />

HANNO COLLABORATO:<br />

Andrea Bottaro, Piero Pecciarini,<br />

Roberto Pierini, Mario Calcagn<strong>il</strong>e,<br />

Mario Longobardi, Andrea Tramontano,<br />

Franco Possenti, Gaia Pugliesi,<br />

EDITRICE: C.N.P.A.<br />

Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150<br />

DIREZIONE: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

<strong>il</strong> perito agrario<br />

POLITICA ALIMENTARE<br />

La battaglia contro la fame nel mondo potrà<br />

essere vinta solo da una agricoltura evoluta<br />

di Piero Pecciarini<br />

MIPAAF<br />

Mipaaf: Galen eletto nuovo Ministro<br />

INNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />

Liberi professionisti e Collegi<br />

un interesse comune<br />

di Roberto Pierini<br />

STUDI DI SETTORE<br />

“UK24U”- Situazione di crisi -<br />

Nuovi correttivi anticrisi per <strong>il</strong> 2009<br />

di Mario Calcagn<strong>il</strong>e<br />

UK24U Attività 74.90.12<br />

Consulenza <strong>Agrari</strong>a fornita da Agrotecnici e<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

20<br />

24<br />

25<br />

28<br />

34<br />

40<br />

Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />

e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />

CONSIGLIO NAZIONALE:<br />

Andrea Bottaro (presidente)<br />

Paolo Vigato (vice presidente)<br />

Domenico Di Biase (segretario)<br />

Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />

Lorenzo Benanti (consigliere)<br />

Paolo Bertazzo (consigliere)<br />

Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />

F<strong>il</strong>ippo Ninci (consigliere)<br />

Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />

Roberto Pierini (consigliere)<br />

Lorenzo Salvan (consigliere)<br />

Periodico bimestrale in abbonamento<br />

sommario<br />

N° 2 Marzo-Apr<strong>il</strong>e 2010<br />

CONTRIBUTO DI PENSIERO<br />

L’umo, <strong>il</strong> bosco, le frane<br />

di Mario Longobardi<br />

L’imprenditore agricolo:<br />

esiste ancora?<br />

di Andrea Tramontano<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Professione e professionalità<br />

di Franco Possenti<br />

La professione del Perito <strong>Agrari</strong>o<br />

NEWS<br />

GIURISPRUDENZA<br />

Abbonamento annuo: € 5,00<br />

Una copia: € 2,00<br />

PROGETTO GRAFICO E STAMPA: Grafica Ripoli<br />

Via Paterno, s.n. - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />

n.69/86 del 14/02/1986<br />

Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb.<br />

Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />

n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma<br />

Finito di stampare: Marzo 2010<br />

Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero degli<br />

autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la redazione<br />

del periodico


E<br />

D IT<br />

O RIALE<br />

Noi con <strong>il</strong> Ministro Alfano per una Riforma condivisa. Dal 1981 sento parlare di riforma delle<br />

professioni. Prima timidamente e poi sempre con maggiore consapevolezza la politica<br />

si è interessata del mondo delle professioni.<br />

E nel mese di apr<strong>il</strong>e, intenso e ricco di appuntamenti, forse, e dico forse, una schiarita.<br />

Una giornata storica quella di giovedì 15 quando <strong>il</strong> Ministro Angelino Alfano ha richiamato<br />

all’ordine gli Ordini Professionali per cercare, partendo dall’idea di costituire un gruppo di lavoro,<br />

finalmente di iniziare a lavorare “concretamente” su una riforma di cui si parla da anni,<br />

ma anche per tentare di mettere in un certo senso d’accordo tante voci diverse per uno statuto<br />

condiviso. A questo lungo incontro erano presenti le Categorie che la legge pone sotto <strong>il</strong> diretto<br />

controllo del Ministero della Giustizia riunitesi presso la Sala Verde, oggi intitolata alla<br />

memoria “del giudice ragazzino” Rosario Livantino.<br />

Lo scopo del Ministro Alfano da come è stato possib<strong>il</strong>e evincere dalle sue parole, è quello di<br />

riuscire a creare una riforma al centro della quale sia presente <strong>il</strong> cittadino, garantendo l’alta<br />

qualità delle professioni e stab<strong>il</strong>endo regole chiare e trasparenti, allo stesso tempo assicurando<br />

però ai professionisti la dignità e <strong>il</strong> prestigio che deriva dall’aver superato l’Esame di Stato.<br />

Parole ed intenti che ritengo fondamentali per iniziare a parlare seriamente delle problematiche<br />

in campo. Una Riforma che mette quindi in primo piano gli interessi dell’utente, ma<br />

lo fa in maniera differente da come è sempre stato fatto, ossia puntando a garantire con più rigidità<br />

alla qualità del prodotto professionale e creando un punto di unione e di equ<strong>il</strong>ibrio tra<br />

la tutela del cliente, la tutela della dignità delle professioni, la garanzia di un futuro migliore ai<br />

giovani meritevoli e <strong>il</strong> rispetto,degli impegni comunitari.<br />

La più grande sfida a questo punto è forse quella rappresentata dal garantire ai giovani in un<br />

certo senso la possib<strong>il</strong>ità di esercitare la Professione, non fac<strong>il</strong>e in una platea che vede oltre 2<br />

m<strong>il</strong>ioni i professionisti aderenti agli Ordini, <strong>il</strong> 3,3% della popolazione e producono <strong>il</strong> 12,5%<br />

del P<strong>il</strong> (prodotto interno lordo). Quindi una forza attiva e pulsante in un contesto produttivo<br />

e sociale che li vede protagonisti. Ma, a volte scarsamente considerati.<br />

Ho r<strong>il</strong>evato qualche titubanza e diffidenza da parte degli esponenti delle Categorie. Come dar<br />

torto a quanti da anni, testardamente, hanno cercato una soluzione comune alla riforma delle<br />

professioni. Il Ministro Alfano ci ha tranqu<strong>il</strong>lizzato affermando che questa volta sarà quella<br />

decisiva e sarà portata a termine, anche perché, di fatto, rappresenta un incentivo per la ripresa<br />

economica del paese e <strong>il</strong> 2013 rappresenterà la data di approdo finale della Riforma delle<br />

Professioni. In apertura del tavolo di lavoro <strong>il</strong> Ministro ha <strong>il</strong>lustrato <strong>il</strong> cammino che intende<br />

mettere in pratica per arrivare prima alla legge quadro per tutte le professioni liberali e poi alla<br />

normativa di comparto da approvare entro la legislatura con gli interventi di adeguamento<br />

delle regole delle singole professioni.<br />

Vi garantisco che è apparso sincero e determinato anche quanto ha toccato tutti i temi più caldi<br />

tra cui anche <strong>il</strong> riconoscimento della specificità degli Ordini rispetto alle Associazioni Professionali.<br />

Anche quando ha parlato dell’importanza di un sano gioco di squadra all’interno<br />

del quale entrano come attori attivi anche <strong>il</strong> PAT ( Professionisti dell’Area Tecnica) ed <strong>il</strong> CUP<br />

(Comitato Unitario delle Professioni) dove sarà necessaria una regolamentazione omogenea<br />

valida per tutti in materia di formazione obbligatoria e procedure disciplinari, che restituisca<br />

credib<strong>il</strong>ità agli occhi del cittadino, e sempre nell’ottica della credib<strong>il</strong>ità agli occhi degli utenti,<br />

entreranno delle norme per <strong>il</strong> riconoscimento delle responsab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> professionisti verso i terzi,<br />

quelle sulle tariffe minime e la comunicazione pubblicitaria che dovrà essere basata su criteri<br />

di veridicità e trasparenza <strong>dei</strong> contenuti e rispettosa nei confronti della dignità <strong>dei</strong> professionisti.<br />

Il Ministro ha chiesto proposte concrete senza voli pindarici. La parola ai rappresentanti<br />

delle Categorie che hanno chiamato in causa le: Tariffe, Accesso, Formazione e Società/Deontologia.<br />

La necessità di ristab<strong>il</strong>ire le tariffe nasce dall’esigenza di stab<strong>il</strong>ire <strong>il</strong> valore minimo<br />

per ogni prestazione in modo trasparente chiaro e fac<strong>il</strong>mente comprensib<strong>il</strong>e agli utenti<br />

in modo da fermare in un certo senso la corsa al prezzo più basso mettendone al rischio <strong>il</strong> più<br />

delle volte la qualità. È noto, infatti, che i professionisti dispongono, come è normale che sia,<br />

di competenze tecniche che i committenti non necessariamente possiedono, è qui che nasce la<br />

difficoltà di valutare da parte dell’utente la qualità del servizio a loro fornito.<br />

2 Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

UNA RIFORMA CONDIVISA


UNA RIFORMA CONDIVISA<br />

E’ necessaria una trasparenza nel rapporto tra <strong>il</strong> professionista e <strong>il</strong> cliente e questo sarà possib<strong>il</strong>e<br />

anche grazie appunto ad una semplificazione della disciplina delle tariffe professionali,<br />

semplice e comprensib<strong>il</strong>e anche per i cittadini.<br />

Dopo <strong>il</strong> periodo post Bersani, a tutela della qualità del lavoro professionale, è necessario reintrodurre<br />

le tariffe minime per contrastare per l’appunto gli attuali eccessivi ribassi che entrano<br />

in conflitto con scarsi controlli e scarsa qualità.<br />

Ma, ritengo, che le tariffe debbano essere di importo uguale per natura della prestazione. Nel<br />

vecchio sistema si trovavano per una stessa prestazione tariffe diverse a seconda della professione.<br />

Questo è inaccettab<strong>il</strong>e perché non c’è pregio nel titolo ma nella qualità della prestazione.<br />

E questo ho evidenziato. Il secondo punto, tra i tanti, è stato quello dell’accesso dove per<br />

accesso si intende <strong>il</strong> prestigio di aver superato l’esame di stato che permette l’esercizio della<br />

libera professione e dunque sono necessarie delle regole stringenti, un esame di ab<strong>il</strong>itazione<br />

più selettivo preceduto da un periodo di praticantato o di formazione sul campo che per molti<br />

diventerà obbligatorio e che si possa svolgere anche durante <strong>il</strong> percorso di studi.<br />

A seguire la Formazione, ossia un aggiornamento professionale continuo, assolutamente necessario<br />

per mantenere alti gli standard qualitativi e per stare al passo con tutte le innovazioni<br />

in continua evoluzione. Una Formazione continua per tutti i professionisti in attività e sarà<br />

compito degli ordini vig<strong>il</strong>are sull’effettivo adempimento da parte degli stessi.<br />

A conclusione va studiata l’idea di un nuovo tipo di ”Società” che dovrebbe nascere per consentire<br />

l’esercizio di professioni in forma associata e multidisciplinare che regoli i rapporti che,<br />

ritengo, devono partire dal concetto che non può esserci <strong>il</strong> controllo del capitale sull’attività<br />

professionale. Come dire, i professionisti non possono divenire dipendenti del socio di maggioranza.<br />

Questo principio ritengo sia indispensab<strong>il</strong>e e fondamentale per l’autonomia del professionista.<br />

Per quanto riguarda la Deontologia i Presidenti degli Ordini Professionali si sono<br />

impegnati a introdurre maggiori garanzie di trasparenza ed efficienza della giustizia disciplinare.<br />

Dopo <strong>il</strong> concreto apporto <strong>dei</strong> Presidenti ho chiesto, tra le altre cose, al Ministro che tutti<br />

coloro che esercitano la professione, intesa come attività intellettuale, devono essere iscritti<br />

all’Albo e questo riguarda anche coloro che lavorano per la Pubblica Amministrazione.<br />

Il Ministro Alfano ci ha ascoltato con attenzione e ci ha r<strong>il</strong>anciato la palla invitandoci a far pervenire<br />

un documento unitario che indichi i principi da seguire per la predisposizione del documento<br />

di riforma sul quale discutere. Dopo questo esaltante momento adesso ci incontreremo<br />

tra noi con <strong>il</strong> compito di riuscire ad accettare l’uno le idee dell’altro.<br />

A questo punto le idee sono davvero molte e, se non è cambiato qualcosa, tutto sommato sono<br />

anche idee condivise. Come è stato quando abbiamo precedentemente prodotto un documento<br />

unitario CUP. Spero che la volontà sia ancora la stessa. Non è diffic<strong>il</strong>e ricordare che abbiamo<br />

già espresso la volontà di puntare sulla formazione e sull’aggiornamento permanenti,<br />

di stab<strong>il</strong>ire con chiarezza i compiti <strong>dei</strong> vari Ordini e far si che questi diventino certificatori della<br />

qualità della attività professionale. Occorre anche tenere conto delle esigenze di tirocinio di<br />

tutti coloro che vogliono entrare nel mondo della professione, aggiornare gli esami di stato, garantire<br />

preparazioni adeguate, riconoscere agli Ordini la specificità escludendo qualsiasi equiparazione<br />

con le associazioni, reintrodurre le tariffe minime per consentire standard elevati a<br />

tutela della collettività e molte altre necessità professionali in cui ancora punto e credo.<br />

Come ad esempio, è irrinunciab<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> riconoscimento del dualismo professionale : laureato magistrale<br />

/ tutti gli altri (laureati B + Diplomati). Ci siamo trovati, composti, ad esprimere tante<br />

idee che hanno suscitato perplessità e preoccupazioni da più fronti, credo che si debba muovere<br />

qualcosa e non la f<strong>il</strong>osofia gattopardesca del “cambiare tutto per non cambiare nulla”.<br />

Mi domando se questa potrà essere la volta buona e sento una vocina che mi ripete che occorre<br />

vedere i primi approcci tra le professioni che, se sapranno dialogare, potranno essere capaci<br />

di esprimere un progetto di riforma unitario ma se, invece, cominceranno ad impuntarsi<br />

su alcuni punti, tipo la negazione del progetto di unione di professioni affini, allora andremo<br />

in ordine sparso e credo che la riforma si allontanerà sempre più.<br />

di Andrea Bottaro<br />

E<br />

D IT<br />

O RIALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 3


4<br />

POLITICA ALIMENTARE<br />

La battaglia contro la fame nel mondo potrà<br />

essere vinta solo da una agricoltura evoluta<br />

Di Piero Pecciarini<br />

L'Accademia <strong>dei</strong><br />

Georgof<strong>il</strong>i nel giorno<br />

di inaugurazione<br />

del suo 270° anno accademico<br />

(16 Apr<strong>il</strong>e 2010)<br />

ha affrontato un tema di<br />

vitale importanza come<br />

quello di sfamare <strong>il</strong> mondo<br />

nei prossimi venti-quarantanni,<br />

tema non nuovo ma che ha<br />

richiamato la nostra attenzione per la<br />

peculiarietà delle argomentazioni e per<br />

la impostazione delle stesse.<br />

La comunità scientifica internazionale<br />

da tempo è impegnata su questi temi e<br />

l'Accademia fiorentina, uno <strong>dei</strong> centri<br />

più qualificati al mondo, attraverso<br />

dotte discussioni ed approfondite ricerche<br />

mira a dare risposte e trovare<br />

soluzioni a quella che viene<br />

indicata come l'emergenza<br />

alimentare.<br />

Riportiamo <strong>dei</strong> dati (r<strong>il</strong>evati<br />

dalla relazione del<br />

Presidente Prof. Scaramuzzi<br />

e da un articolo di<br />

Maurizio Naldini su Il<br />

Resto del Carlino-La Nazione-<br />

Il Giorno del 16/04/2010). Le<br />

persone sottoalimentate negli anni novanta,<br />

15 anni fa, erano 850 m<strong>il</strong>ioni,<br />

oggi superano <strong>il</strong> m<strong>il</strong>iardo. Carenze<br />

quantitative di alimenti provocano<br />

sofferenze e morte. Più di 1 m<strong>il</strong>iardo di<br />

persone soffre la fame e molti m<strong>il</strong>ioni<br />

muoiono ogni anno nei Paesi in via di<br />

sv<strong>il</strong>uppo per insufficienza alimentare<br />

(fonte FAO); ogni 5 secondi muore un<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

bambino per fame (fonte FAO); ogni<br />

anno nei paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo<br />

muoiono di fame quasi 11 m<strong>il</strong>ioni di<br />

bambini al di sotto <strong>dei</strong> cinque anni<br />

(fonte UNICEF).<br />

Il pianeta nel 2050 sarà popolato da 9<br />

m<strong>il</strong>iardi di persone. A fronte di questo<br />

dato è da considerare la diminuzione<br />

delle aeree coltivab<strong>il</strong>i; tanto che nel<br />

2050 ne avremo a disposizione meno<br />

della metà di quelle del 1950 con un<br />

notevole aumento <strong>dei</strong> consumi pro-capite.<br />

Le popolazioni <strong>dei</strong> paesi in via di<br />

sv<strong>il</strong>uppo in particolare quelli vasti come<br />

la Cina ed India hanno imparato a<br />

nutrirsi di più e meglio. Lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

economico si accompagna ad una forte<br />

urbanizzazione con la conseguente riduzione<br />

anche della popolazione agricola<br />

e <strong>dei</strong> prodotti alimentari.<br />

Ecco come emerge prepotentemente<br />

la valenza del futuro<br />

alimentare a livello mondiale<br />

e come si sv<strong>il</strong>upperà l'agricoltura<br />

in questo contesto. La ricerca<br />

di come dare da mangiare<br />

alla gente genera controverse<br />

discussioni, processi di cambiamenti<br />

e spinge ad innovazioni.<br />

Sono stati previsti interventi<br />

a favore <strong>dei</strong> paesi in via<br />

di sv<strong>il</strong>uppo con aiuti alimentari,<br />

sostegni per incrementare le<br />

loro produzioni, mettendo a<br />

coltura nuove superfici ed investendo<br />

in ricerca per lo sv<strong>il</strong>uppo,<br />

ma finora i risultati conseguiti<br />

non hanno raggiunto<br />

gli obiettivi previsti.<br />

Il controverso argomento dell'O.G.M.<br />

è parte integrante del


problema nell'ottica di una agricoltura<br />

più tecnologica, moderna organizzata<br />

su scala industriale e sempre più aperta<br />

ai mercati internazionali. Nel nostro<br />

paese come in alcuni altri sono vietate<br />

le coltivazioni O.G.M. ("Roma stoppa<br />

gli O.G.M. ma in Europa la corsa va<br />

avanti" titolava un articolo di Lorenzo<br />

Frossaldati di QN del 20/03/2010).<br />

Mentre si r<strong>il</strong>eva che l'impiego di queste,<br />

è ampiamente diffuso ed aumenta<br />

ovunque. Nel 2009 risultano piantati al<br />

mondo 134 m<strong>il</strong>ioni di ettari di colture<br />

biotech in 25 Paesi. I prodotti O.G.M.<br />

sono realtà ovunque, anche nel nostro<br />

paese vengono paradossalmente importati<br />

sotto varie forme.<br />

Per risolvere <strong>il</strong> complesso e vasto problema<br />

della fame nel mondo e quello<br />

della sicurezza alimentare nei suoi diversi<br />

aspetti, quantitativo, merceologico<br />

qualitativo ed igienico sanitario la<br />

scienza offre prospettive interessanti.<br />

Alla Accademia <strong>dei</strong> Georgofoli <strong>il</strong> Prof.<br />

Francesco Salamini ha dedicato la sua<br />

prolusione alle ultime acquisizioni della<br />

genetica molecolare che apre possib<strong>il</strong>ità<br />

di sv<strong>il</strong>uppo finora inimmaginab<strong>il</strong>i<br />

per l'agricoltura.<br />

Si riporta qui di seguito, una sintetica<br />

nota della relazione introduttiva:<br />

POLITICA ALIMENTARE<br />

Con i nuovi apporti della genetica molecolare<br />

siamo di fronte alla possib<strong>il</strong>ità<br />

di rovesciare gli stessi indirizzi strategici<br />

e gli obiettivi finora perseguiti dalla<br />

ricerca scientifica dedicata alla innovazione<br />

ed allo sv<strong>il</strong>uppo dell'agricoltura.<br />

Si prospetta la possib<strong>il</strong>ità di<br />

passare dal perfezionamento delle tecniche<br />

all'adeguamento delle piante.<br />

Cioè dalle innovazioni mirate a migliorare<br />

le condizioni ambientali, correggendo<br />

le carenze ed ut<strong>il</strong>izzando<br />

mezzi strumentali quali concimazioni,<br />

trattamenti antiparassitari, irrigazioni<br />

etc.; oggi si possono modificare i caratteri<br />

genetici delle piante per adattarle<br />

alle varie condizioni pedo climatiche,<br />

renderle resistenti alla avversità e risparmiare<br />

nell'impiego <strong>dei</strong> mezzi tecnici,<br />

tutelando al tempo stesso l'ambiente.<br />

Si tratta di una rivoluzione che<br />

può consentire gli incrementi di produzione<br />

necessari, nel rigoroso rispetto<br />

delle condizioni ambientali.<br />

Un processo che viene definito cisgenesi,<br />

che usa la genetica molecolare all'interno<br />

della stessa specie, cioè cerca<br />

di attivare genomi presenti nei singoli<br />

organismi in qualche modo assopiti.<br />

Una strada che si apprende possa dare<br />

ottimi risultati e rende la pianta resi-<br />

stente alle malattie ne aumenta lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

e la resistenza al secco. Potrà essere<br />

questo risultato della ricerca<br />

scientifica una prospettiva che si ripercuote<br />

sul futuro della agricoltura e fra<br />

l'altro potrebbe essere <strong>il</strong> superamento<br />

<strong>dei</strong> conflitti e l'impasse su gli O.G.M.<br />

Il tema di dare da mangiare alla gente<br />

è emerso anche nel recente forum di<br />

Taormina della Confagri ove è stato<br />

presentato <strong>il</strong> progetto "Futuro Fert<strong>il</strong>e"<br />

che vede una agricoltura sempre più<br />

tecnologica organizzata su scala industriale<br />

ed aperta ai mercati.<br />

Le scoperte scientifiche la loro applicazione<br />

nel mondo imprenditoriale<br />

agricolo pronto ad incentivare processi<br />

di cambiamento ed innovazione richiedono<br />

una risposta politica. Risposta<br />

che non dovrà rimanere negli intenti<br />

ma dovrà tradursi in fatti concreti.<br />

La terra è l'elemento destinato a<br />

sfamare. Esiste oggi la possib<strong>il</strong>ità di<br />

aumentare le produzioni per ettaro come<br />

è avvenuto nel dopoguerra, ma le<br />

scoperte scientifiche e l'impegno imprenditoriale<br />

innovativo non bastano.<br />

L'agricoltura del terzo m<strong>il</strong>lennio necessita<br />

che <strong>il</strong> campo sia sgombrato dalla<br />

retorica e da pregiudiziali ideologiche<br />

e che si raggiunga ai vari livelli nazionali<br />

ed internazionali<br />

quell'indispensab<strong>il</strong>e coordinamento<br />

delle politiche<br />

agricole e <strong>dei</strong> commerci.<br />

Ciò è <strong>il</strong> pensiero di molti<br />

studiosi e tecnici.<br />

La battaglia contro la fame<br />

nel mondo, che rappresenta<br />

ancora oggi una emergenza,<br />

può essere vinta solo<br />

con una agricoltura evoluta,<br />

basata su strategie e<br />

regole concertate a livello<br />

internazionale. Assicurare<br />

<strong>il</strong> futuro alimentare a tutte<br />

le popolazioni della terra<br />

non dovrà essere una utopia<br />

ma l'impegno concreto<br />

e civ<strong>il</strong>e di una società moderna<br />

e d evoluta.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 5


6<br />

MIPAAF<br />

Mipaaf: Galan eletto nuovo Ministro<br />

Il 16 apr<strong>il</strong>e l’ex governatore della<br />

Regione Veneto Giancarlo Galan<br />

dopo <strong>il</strong> giuramento effettuato al<br />

Quirinale, ove erano saliti anche <strong>il</strong><br />

Presidente del Consiglio <strong>dei</strong> Ministri<br />

On.le Berlusconi e <strong>il</strong> sottosegretario<br />

alla Presidenza del Consiglio Gianni<br />

Letta, ricevuti dal Capo dello Stato<br />

alla presenza del segretario generale<br />

della Presidenza della Repubblica<br />

Donato Marraè , ha assunto la carica<br />

di Ministro delle Politiche Agricole<br />

Alimentari e Forestali. Galan ha dichiarato<br />

“Nel più convinto ossequio<br />

e per tanto riserbo da parte mia rispetto<br />

alle procedure previste per la<br />

nomina a ministro, desidero però<br />

ringraziare - dice in una nota - innanzitutto<br />

S<strong>il</strong>vio Berlusconi e le forze<br />

politiche che hanno acconsentito<br />

alla mia designazione. Per parte mia<br />

non mancherò di dedicare <strong>il</strong> massimo<br />

impegno, mettendo tra l'altro a<br />

disposizione anche tutte le esperienze<br />

acquisite nell'incarico di Presidente<br />

del Veneto, al fine di assicurare<br />

una responsab<strong>il</strong>e continuità delle<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

azioni fin qui svolte dall'importante<br />

Ministero delle Politiche Agricole,<br />

Alimentari e Forestali. Nel giorno in<br />

cui a Roma, alla presenza del Presidente<br />

della Repubblica Giorgio Napolitano,<br />

si è celebrato <strong>il</strong> fondamentale<br />

ruolo svolto dall’agricoltura nella<br />

storia d'Italia, desidero sottolineare<br />

che tale multiforme comparto della<br />

nostra vita economica e sociale<br />

deve poter essere sempre più competitivo<br />

e al passo con le sfide in essere<br />

ovunque nei mercati globali" e,<br />

entrando nel merito ribadisce che<br />

"Ciò esigerà, soprattutto per garantire<br />

stab<strong>il</strong>ità e sv<strong>il</strong>uppo al mondo<br />

agricolo, che ci si appresti a tener<br />

conto - dice ancora Galan - di tutti<br />

gli aspetti della diffic<strong>il</strong>e crisi che anche<br />

in Italia colpisce questo settore".<br />

Nasce <strong>il</strong> 10 Settembre 1956 a Padova, città in cui vive attualmente.<br />

Si laurea in Giurisprudenza nell'Università cittadina, con una tesi in diritto ecclesiastico.<br />

Dopo un Master in Business Administration alla Bocconi di M<strong>il</strong>ano, entra giovanissimo in Publitalia e<br />

diventa Direttore centrale.<br />

Nel 1993 viene invitato da S<strong>il</strong>vio Berlusconi a formare assieme la squadra di Forza Italia. Organizza le<br />

elezioni politiche del 1994, studia i programmi, cura i rapporti con gli altri movimenti di area liberale, riformatrice<br />

e moderata.<br />

Eletto in Parlamento, nel 1995 entra nel Consiglio regionale del Veneto, in seguito è scelto come Presidente<br />

della Giunta.<br />

Nel 2000, sono i cittadini a sceglierlo direttamente come Presidente del Veneto.<br />

Nella veste di Presidente della Regione ha la funzione di rappresentare sia giuridicamente che politicamente<br />

l'ente nel suo complesso.<br />

È componente della Conferenza <strong>dei</strong> Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, luogo istituzionale<br />

di raccordo delle politiche regionali. Nelle elezioni del 3-4 apr<strong>il</strong>e 2005, è stato scelto direttamente<br />

dai cittadini che gli hanno rinnovato la fiducia, dopo <strong>il</strong> secondo mandato, per una terza legislatura<br />

quinquennale.


INNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />

Innovazione tecnologica nella comunicazione:<br />

Liberi professionisti e Collegi un interesse comune<br />

di Roberto Pierini<br />

In questi ultimi anni è<br />

noto a tutti <strong>il</strong> processo<br />

di informatizzazione<br />

che ha interessato la Pubblica<br />

Amministrazione,<br />

processo che è tuttora in<br />

corso come anche evidente<br />

dalle ultime campagne<br />

stampa. Un percorso che<br />

in realtà, si è poi visto, non trova spesso<br />

un’applicazione concreta, al di là<br />

delle tante parole e <strong>dei</strong> tanti annunci,<br />

ed in particolare proprio quale diretto<br />

beneficio al cittadino comune.<br />

Ma si deve dare atto che questa innovazione<br />

comunque sta avvenendo, anche<br />

se a volte lentamente, e che questo,<br />

credo sia pensiero comune, debba certamente<br />

avvenire sempre di più e con<br />

un maggiore impulso verso una reale<br />

ottimizzazione, con gli indiscutib<strong>il</strong>i<br />

aspetti legati al risparmio complessivo<br />

di risorse ed alla importante benefica<br />

ricaduta verso la tutela ambientale.<br />

Noi professionisti siamo tutti coinvolti,<br />

e rispetto <strong>il</strong> cittadino comune più direttamente<br />

interessati, e non esiste settore<br />

professionale che ne sia escluso!<br />

Quindi anche <strong>il</strong> Perito <strong>Agrari</strong>o nella<br />

sua attività professionale è giornalmente<br />

toccato da invio e ricezione di<br />

posta elettronica, navigazione web e<br />

scarico di f<strong>il</strong>e di documenti<br />

o modulistiche,<br />

consultazione di banche<br />

dati o accessi ad aree riservate<br />

di enti o strutture,<br />

comp<strong>il</strong>azione di form<br />

(modulistica in formato<br />

elettronico) per inserimento<br />

pratiche e dati,<br />

predisposizione di tabelle su fogli elettronici,<br />

creazione tracciati con software<br />

specifici per l’invio di dati alle pubbliche<br />

amministrazioni, ecc. per non<br />

parlare poi del banale uso della video<br />

scrittura fino ad arrivare ai software<br />

più specializzati, <strong>il</strong> tutto mediante l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

di strumenti informatici ormai<br />

comuni uniti a connessioni telematiche<br />

sulla rete telefonica.<br />

Ma anche i nostri Collegi Provinciali<br />

non possono esimersi dallo sfruttare<br />

queste possib<strong>il</strong>ità e non solo per comodità<br />

e risparmio ma proprio perché le<br />

norme dello Stato lo impongono ed ora<br />

<strong>il</strong> soggetto preposto, <strong>il</strong> Dipartimento<br />

della Funzione Pubblica della Presidenza<br />

del Consiglio <strong>dei</strong> Ministri, comincia<br />

a svolgere controlli sulla loro reale applicazione.<br />

E’ vero, spesso la stessa pubblica<br />

amministrazione non è ancora<br />

completamente pronta, ma gli obblighi<br />

ci sono e devono essere applicati.<br />

Da anni <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> ha lavorato<br />

su questi aspetti, anche per attuare<br />

gli indirizzi di cui al "Codice dell'amministrazione<br />

digitale" D.Lgs. 7<br />

marzo 2005 n. 82, e già dal 1997 si è dotato<br />

di un sito web istituzionale,<br />

www.peritiagrari.it, uno <strong>dei</strong> primi fra<br />

gli ordini e collegi nazionali, e da quegli<br />

anni altre due versioni del medesimo<br />

si sono seguite per cercare di rendere<br />

più funzionale la piattaforma e<br />

adeguarla alle richieste, fino ad arrivare<br />

anche a dotarsi, fra l’altro, di una<br />

piattaforma newsletter e passare ora<br />

nell’ambito <strong>dei</strong> siti registrati al dominio<br />

“.gov.it” del Dipartimento della<br />

Funzione Pubblica per l’aggregazione<br />

<strong>dei</strong> siti web delle pubbliche amministrazioni.<br />

Il CNPA, sempre dal 1997, ha dotato<br />

tutti i propri Collegi provinciali di<br />

gratuita casella di posta elettronica<br />

istituzionale nella forma: collegio.nomeprovincia@peritiagrari.it<br />

e<br />

poi dal 2008, sempre gratuitamente,<br />

sono stati dotati anche di casella istituzionale<br />

di posta elettronica certificata<br />

PEC nella forma: collegio.nomeprovincia@pec.peritiagrari.it,<br />

e-ma<strong>il</strong> rispondente alle disposizioni<br />

emanate dal CNIPA, Centro <strong>Nazionale</strong><br />

per l'Informatica nella Pubblica<br />

Amministrazione D.P.R. 11 febbraio<br />

2005 n. 68, che è venuta quindi ad integrare<br />

le normali funzioni della casella<br />

di posta elettronica ordinaria.<br />

Tutti i Collegi provinciali ne sono stati<br />

quindi dotati per poter dare tempestivamente<br />

un ut<strong>il</strong>e strumento operativo<br />

e poter assolvere alle richieste della PA,<br />

inoltre l’attivazione della prima e-ma<strong>il</strong><br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 7


ha consentito anche l'accesso all'Area<br />

Riservata Istituzionale del sito.<br />

Tutti questi indirizzi sono consultab<strong>il</strong>i<br />

sul sito del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> nelle pagine<br />

di ricerca e consultazione <strong>dei</strong> Collegi<br />

provinciali. In questo indice sono<br />

poi riportati i link agli eventuali siti web<br />

<strong>dei</strong> Collegi provinciali.<br />

Oltretutto questa identificazione comune<br />

di e-ma<strong>il</strong> ha ottenuto l’indubbio<br />

vantaggio di migliorare <strong>il</strong> riconoscimento<br />

della Categoria nell’ambito degli<br />

enti territoriali e creare una più forte<br />

identificazione <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, dove<br />

spesso alcuni Collegi usavano indirizzi<br />

generici se non addirittura appoggiati<br />

ad altre strutture spesso non<br />

identificative della figura istituzionale<br />

di <strong>Collegio</strong> professionale del sistema<br />

ordinistico. Un percorso di armonizzazione<br />

però non fac<strong>il</strong>e.<br />

Il <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> e i Collegi provinciali,<br />

in quanto pubblica amministrazione<br />

- enti pubblici non economici<br />

- hanno ottenuto la possib<strong>il</strong>ità di iscriversi<br />

ai portali della pubblica amministrazione<br />

www.indicepa.gov.it e<br />

www.paginepecpa.gov.it dove, su tali<br />

indici, è possib<strong>il</strong>e trovare con comode<br />

chiavi di ricerca le pubbliche amministrazioni<br />

e recuperare i dati identificativi<br />

nonché gli indirizzi ma<strong>il</strong> di posta<br />

elettronica certificata. E’ importante<br />

sottolineare che allo stato attuale tale<br />

riconoscimento consente non solo appunto<br />

tale ricerca degli indirizzi PEC<br />

ma anche consente di rendere accessib<strong>il</strong>e<br />

la comunicazione con le “caselle di<br />

posta elettronica certificata del cittadino”,<br />

come definito ai sensi dell'art. 16bis<br />

comma 5 e 6, per quanto alle comunicazioni<br />

cittadino/pubblica amministrazione<br />

nel caso che l'utente opti per<br />

tale volontà (art. 3 comma 4 DM<br />

6/05/2009), caselle fornite gratuitamente<br />

dalla pubblica amministrazione a<br />

tutti i cittadini per <strong>il</strong> solo scopo di colloquiare<br />

con la pubblica amministrazione<br />

medesima, che altrimenti rifiuteranno<br />

i messaggi PEC provenienti da<br />

altre fonti.<br />

8<br />

INNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />

Anche se oramai già ben noto si ricorda<br />

che la Posta Elettronica Certificata<br />

(PEC), consente l'invio e la ricezione<br />

di messaggi di posta elettronica nel<br />

quale è fornita al mittente documentazione<br />

elettronica, con valenza legale,<br />

attestante l'invio e la consegna di documenti<br />

informatici. "Certificare" l'invio<br />

e la ricezione - i due momenti fondamentali<br />

nella trasmissione <strong>dei</strong> documenti<br />

informatici - significa fornire al<br />

mittente, dal proprio gestore di posta,<br />

una ricevuta che costituisce prova legale<br />

dell'avvenuta spedizione del messaggio<br />

e dell'eventuale allegata documentazione.<br />

Allo stesso modo, quando<br />

<strong>il</strong> messaggio perviene al destinatario, <strong>il</strong><br />

gestore invia al mittente la ricevuta di<br />

avvenuta (o mancata) consegna con<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

precisa indicazione temporale. Nel caso<br />

in cui <strong>il</strong> mittente smarrisca le ricevute,<br />

la traccia informatica delle operazioni<br />

svolte, conservata per legge per un periodo<br />

di 30 mesi, consente la riproduzione,<br />

con lo stesso valore giuridico,<br />

delle ricevute stesse.<br />

La posta elettronica certificata (PEC) è<br />

quindi uno strumento che permette di<br />

dare ad un messaggio di posta elettronica<br />

lo stesso valore di una raccomandata<br />

con avviso di ricevimento!<br />

A tali invii sarà poi possib<strong>il</strong>e aggiungere<br />

“firma digitale” che autentificherà <strong>il</strong><br />

mittente a tutti gli effetti di legge. Il<br />

CNPA per tale dispositivo di firma,<br />

nella tipologia key USB, sta definendo<br />

ulteriori promozioni e definendo la<br />

possib<strong>il</strong>ità di integrare tale firma con la


definizione del “ruolo”, ovvero della<br />

attestazione di iscrizione all’Albo professionale.<br />

Tale strumento consente la comunicazione<br />

bidirezionale fra cittadino e pubblica<br />

amministrazione, quindi anche<br />

fra Collegi e CNPA ovvero fra Collegi/CNPA<br />

e iscritti, in forma semplificata<br />

e tempestiva, senza fax o lettere raccomandate,<br />

rispondente infine ai requisiti<br />

di legge e di economicità; ed in<br />

tal senso <strong>il</strong> CNPA si è dotato di indirizzo<br />

PEC cui riferirsi per gli opportuni<br />

aspetti di competenza: segreteria@pec.peritiagrari.it,<br />

anche in questo<br />

caso integrativo degli altri indirizzi ema<strong>il</strong><br />

esistenti.<br />

Come largamente anticipato sul sito<br />

web del CNPA, su questa rivista e con<br />

opportune comunicazioni ai Collegi<br />

Provinciali, fondamentali tramiti con<br />

gli iscritti, <strong>il</strong> decreto legge 29 novembre<br />

2008, n. 185, convertito con modificazioni<br />

nella legge 28 gennaio 2009 n. 2,<br />

recante "Misure urgenti per <strong>il</strong> sostegno<br />

INNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />

a famiglie, lavoro, occupazione e impresa<br />

e per ridisegnare in funzione anti-crisi<br />

<strong>il</strong> quadro strategico nazionale"<br />

all'art. 16 "Riduzione <strong>dei</strong> costi amministrativi<br />

a carico delle imprese", recita:<br />

6. Le imprese costituite in forma societaria<br />

sono tenute a indicare <strong>il</strong> proprio<br />

indirizzo di posta elettronica certificata<br />

nella domanda di iscrizione al registro<br />

delle imprese o analogo indirizzo di<br />

posta elettronica basato su tecnologie<br />

che certifichino data e ora dell'invio e<br />

della ricezione delle comunicazioni e<br />

l'integrità del contenuto delle stesse,<br />

garantendo l'interoperab<strong>il</strong>ità con analoghi<br />

sistemi internazionali …<br />

7. I professionisti iscritti in albi ed<br />

elenchi istituiti con legge dello Stato<br />

comunicano ai rispettivi ordini o collegi<br />

<strong>il</strong> proprio indirizzo di posta elettronica<br />

certificata o analogo indirizzo<br />

di posta elettronica di cui al comma 6<br />

entro un anno dalla data di entrata in<br />

vigore del presente decreto. Gli ordini<br />

e i collegi pubblicano in un elenco ri-<br />

servato,consultab<strong>il</strong>e in via telematica<br />

esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni,<br />

i dati identificativi degli<br />

iscritti con <strong>il</strong> relativo indirizzo di posta<br />

elettronica certificata.<br />

8. Le amministrazioni pubbliche di cui<br />

all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo<br />

30 marzo 2001, n. 165, e successive<br />

modificazioni, qualora non abbiano<br />

provveduto ai sensi dell'articolo<br />

47, comma 3, lettera a), del Codice dell'Amministrazione<br />

digitale, di cui al decreto<br />

legislativo 7 marzo 2005, n. 82, istituiscono<br />

una casella di posta certificata<br />

o analogo indirizzo di posta elettronica<br />

di cui al comma 6 per ciascun registro<br />

di protocollo e ne danno comunicazione<br />

al Centro nazionale per l'informatica<br />

nella pubblica amministrazione, che<br />

provvede alla pubblicazione di tali caselle<br />

in un elenco consultab<strong>il</strong>e per via telematica.<br />

Dall'attuazione del presente<br />

articolo non devono derivare nuovi o<br />

maggiori oneri a carico della finanza<br />

pubblica e si deve provvedere nell'ambito<br />

delle risorse disponib<strong>il</strong>i.<br />

9. Salvo quanto stab<strong>il</strong>ito dall'articolo<br />

47, commi 1 e 2, del codice dell'amministrazione<br />

digitale di cui al decreto<br />

legislativo 7 marzo 2005, n. 82, le<br />

comunicazioni tra i soggetti di cui ai<br />

commi 6, 7 e 8 del presente articolo,<br />

che abbiano provveduto agli adempimenti<br />

ivi previsti, possono essere inviate<br />

attraverso la posta elettronica<br />

certificata o analogo indirizzo di posta<br />

elettronica di cui al comma 6, senza<br />

che <strong>il</strong> destinatario debba dichiarare<br />

la propria disponib<strong>il</strong>ità ad accettarne<br />

l'ut<strong>il</strong>izzo.<br />

10. La consultazione per via telematica<br />

<strong>dei</strong> singoli indirizzi di posta elettronica<br />

certificata o analoghi indirizzi<br />

di posta elettronica di cui al comma<br />

6, nel registro delle imprese o negli<br />

albi o elenchi costituiti ai sensi del<br />

presente articolo avviene liberamente e<br />

senza oneri. L'estrazione di elenchi di<br />

indirizzi e' consentita alle sole pubbliche<br />

amministrazioni per le comunicazioni<br />

relative agli adempimenti am-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 9


ministrativi di loro competenza.<br />

Fatte le opportune valutazioni in un<br />

ambito piuttosto enfatizzato dalla<br />

stampa ma anche, a volte, molto semplificato<br />

dalle molteplici promozioni<br />

speciali "web", <strong>il</strong> CNPA per valorizzare<br />

ulteriormente l'identificazione<br />

della categoria, semplificare le procedure<br />

agli iscritti e contenere <strong>il</strong> più<br />

possib<strong>il</strong>e gli oneri ai medesimi, ha<br />

quindi deliberato di rendere disponib<strong>il</strong>e<br />

ai propri iscritti una casella ai<br />

10<br />

INNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />

sensi di legge sotto <strong>il</strong> dominio "peritiagrari.pro",<br />

identificativo degli<br />

iscritti della categoria, nella forma:<br />

nome.cognome@peritiagrari.pro, con<br />

caratteristiche avanzate ut<strong>il</strong>i al professionista,<br />

quali in sintesi: spazio casella<br />

da 1 GB; notifica SMS; casella<br />

aperta ad e-ma<strong>il</strong> non certificate; fino a<br />

500 destinatari per invio; gestione<br />

webma<strong>il</strong> o tramite client posta tipo<br />

Outlook, ecc.; servizio antispam; impedimento<br />

invii nascosti; allegati fino<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

a 30 MB, ecc. Il sistema PEC non trova<br />

limitazioni di ut<strong>il</strong>izzo nei vari sistemi<br />

operativi, essendo standardizzato<br />

nel sistema web.<br />

Tale casella PEC, amministrata dal<br />

gestore certificato CNIPA InfoCert<br />

S.p.A. per tramite della società Visura<br />

S.p.A., già da tempo partner del<br />

CNPA per la consultazione a favore<br />

degli iscritti alle banche dati convenzionate<br />

quali ad esempio le Camere<br />

di Commercio, l'Agenzia del Territorio,<br />

ecc., grazie a convenzione a carico<br />

del CNPA sarà resa per <strong>il</strong> primo anno<br />

gratuitamente a tutti gli iscritti che<br />

provvederanno ad attivarla.<br />

La convenzione triennale, prevede<br />

poi oneri successivi di € 5 <strong>il</strong> secondo<br />

anno e di € 6 <strong>il</strong> terzo, oltre a IVA, da<br />

definirsi con gli iscritti che si saranno<br />

attivati, direttamente da parte<br />

della società Visura per tramite del<br />

proprio portale di accesso ai servizi<br />

http://peritiagrari.visura.it/.<br />

I professionisti, tramite la posta elettronica<br />

certificata potranno gestire le<br />

comunicazioni ufficiali in generale<br />

con la pubblica amministrazione centrale<br />

(Agenzia delle Entrate, ecc.),<br />

con gli enti di previdenza, con le pubbliche<br />

amministrazioni locali (Regioni,<br />

Comuni, ecc.), inviare e ricevere<br />

contratti e fatture, sostituire le raccomandate<br />

A/R e tutti quei documenti<br />

che possono essere ut<strong>il</strong>izzati in via legale<br />

(rapporti cliente/fornitori, contab<strong>il</strong>ità,<br />

comunicazioni, diffide, ecc.).


Tale casella svolgerà quindi un compito<br />

specifico e professionale più ampio<br />

di quella prevista per la casella<br />

"personale", o del “cittadino” di cui<br />

detto in precedenza e quindi le caselle<br />

fornite da ACI / INPS / Poste non<br />

assolvono, per i loro limiti intrinseci,<br />

gli obblighi in carico ai professionisti.<br />

L’applicazione della convenzione è<br />

stata svolta quindi con un lavoro congiunto<br />

con i Collegi Provinciali, che<br />

hanno prodotto, nell’autunno scorso,<br />

un f<strong>il</strong>e in formato Excel contenente<br />

l'elenco degli iscritti completo (albo e<br />

elenco speciale), attestante, a cura e<br />

responsab<strong>il</strong>ità del <strong>Collegio</strong> Provinciale,<br />

la regolare e valida iscrizione all'albo/elenco<br />

alla data di r<strong>il</strong>ascio.<br />

Si deve evidenziare che la norma allo<br />

stato delle disposizioni attuali, prevede<br />

la dotazione di casella PEC del professionista<br />

indifferentemente che si<br />

eserciti la libera professione o meno.<br />

E' bene ancora precisare che tale servizio<br />

proposto dal CNPA non impegna<br />

l'iscritto ad adottare tale casella<br />

PEC, che ha ovviamente la facoltà di<br />

appoggiarsi a qualsiasi fornitore certificato<br />

CNIPA. Importante è che la<br />

dotazione PEC esterna al dominio di<br />

categoria sia tempestivamente comunicata<br />

al CNPA ed al <strong>Collegio</strong> Provinciale<br />

per ottemperare alle previsioni<br />

della norma, creazione di un<br />

elenco a disposizione delle Pubbliche<br />

Amministrazioni, così come le eventuali<br />

variazioni di casella. Per meglio<br />

INNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />

gestire le successive attivazioni<br />

e le comunicazioni degli<br />

indirizzi PEC sia sul dominio<br />

peritiagrari.pro che<br />

altri, <strong>il</strong> CNPA ha reso disponib<strong>il</strong>e<br />

sul sito web<br />

www.peritiagrari.pro apposite<br />

funzioni di aus<strong>il</strong>io agli<br />

iscritti e ai Collegi quali: l’accesso<br />

alla webma<strong>il</strong> della casella<br />

PEC; la richiesta <strong>dei</strong><br />

parametri di attivazione o<br />

accesso alla prima attivazione;<br />

la comunicazione o aggiornamento<br />

proprio indirizzo PEC.<br />

Il punto 7 del citato decreto legge n.<br />

185, prevede altresì un importante<br />

obbligo per i Collegi Provinciali che<br />

devono poter rendere disponib<strong>il</strong>e alla<br />

Pubblica Amministrazione l’elenco<br />

degli iscritti.<br />

Il CNPA sta partecipando attivamente<br />

al tavolo di lavoro costituito presso<br />

<strong>il</strong> Dipartimento per la digitalizzazione<br />

e l’innovazione tecnologica della<br />

Presidenza del Consiglio <strong>dei</strong> Ministri<br />

perché sia definita una piattaforma<br />

agevolata e comune per tale comunicazione,<br />

che dovrà essere fruib<strong>il</strong>e in<br />

“tempo reale”, e nel contempo siano<br />

chiariti i tanti punti contraddittori o<br />

deboli della norma. In particolare,<br />

scopo della nostra partecipazione è<br />

ottenere un sistema di comunicazione<br />

unico e coordinato che contempli<br />

tutti gli aspetti di relazione fra i Collegi<br />

Provinciali, unici responsab<strong>il</strong>i a<br />

norma di legge della tenuta degli Albi,<br />

e le varie pubbliche amministrazioni:<br />

Ministero della Giustizia; Anagrafe<br />

Tributaria; PEC; …<br />

Intanto <strong>il</strong> CNPA, sempre sulla piattaforma<br />

www.peritiagrari.pro, ha già reso<br />

disponib<strong>il</strong>e un accesso riservato<br />

per le Pubbliche Amministrazioni alla<br />

consultazione elenchi iscritti in base<br />

alle comunicazioni fornite dai Collegi<br />

Provinciali. Tutti questi aspetti di relazione<br />

telematica così ora fortemente<br />

accentuati, hanno indotto <strong>il</strong> Consiglio<br />

<strong>Nazionale</strong> a programmare un futuro<br />

progetto ed investimento a favore<br />

<strong>dei</strong> Collegi, e degli iscritti di conseguenza,<br />

per la creazione di una piattaforma<br />

web per la gestione degli albi<br />

che armonizzi le procedure di interscambio<br />

dati e semplifichi la gestione<br />

dell’Albo vero e proprio, in particolare<br />

per i Collegi con minor numero di<br />

iscritti.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 11


STUDI DI SETTORE<br />

Studio di Settore “UK24U” - situazione di crisi -<br />

Di Mario Calcagn<strong>il</strong>e<br />

Il 18 febbraio scorso si<br />

è tenuta presso la<br />

SO.SE una riunione<br />

della Commissione Esperti<br />

Studi di Settore. Nel<br />

corso di detta riunione si è<br />

proceduto ad analizzare<br />

sia l’applicazione in via<br />

definitiva di alcuni studi,<br />

sia l’evoluzione di altri a partire dal periodo<br />

d’imposta 2009, dichiarazione<br />

“Unico 2010”. Tra questi ultimi anche<br />

lo Studio “UK24U” che interessa la<br />

nostra Categoria, sul quale a suo tempo<br />

avevamo fatto alcune nostre osservazioni.<br />

Nella riunione plenaria tenutasi<br />

in mattinata tra gli esperti <strong>dei</strong> professionisti,<br />

avevo fatto presente che per<br />

quanto concerne <strong>il</strong> nostro studio la approvazione<br />

poteva avvenire solo dopo<br />

averlo tenuto sotto monitoraggio per<br />

vederne e valutarne la rispondenza.<br />

Esso, infatti, è lo strumento che dovrebbe<br />

adottare la semplificazione <strong>dei</strong><br />

meccanismi e delle procedure per la<br />

valutazione della effettiva capacità di<br />

ogni contribuente di produrre ricavi in<br />

condizioni di normalità economica e<br />

che, quindi, si propone l’obiettivo di<br />

realizzare e definire un percorso trasparente<br />

per la determinazione della<br />

sua presunta capacità contributiva. A<br />

seguito di quanto da me raffigurato<br />

con la mia richiesta <strong>il</strong> coordinatore delle<br />

attività tecniche, <strong>il</strong> Geom. Foresto,<br />

intervenendo nella riunione di Commissione<br />

faceva presente le articolate<br />

e dettagliate richieste fatte con le nostre<br />

osservazioni al nostro Studio e<br />

chiedeva, ottenendo, che nonostante<br />

l’approvazione fosse sottoposto ad un<br />

12<br />

nuovi correttivi anticrisi per <strong>il</strong> 2009<br />

periodo di osservazione<br />

monitorata. Quindi, a partire<br />

dal periodo d’imposta<br />

2009, prossima dichiarazione<br />

“Unico 2010” ci troveremo<br />

ad interagire con<br />

lo studio “UK24U”.<br />

Nell’incontro non si è in<br />

alcun modo affrontato <strong>il</strong><br />

tema riguardante la situazione di crisi<br />

in cui versa tutto <strong>il</strong> mondo produttivo.<br />

Tuttavia si è proposto sia ai rappresentanti<br />

dell’Agenzia delle Entrate che<br />

della So.Se. di promuovere un meeting<br />

entro la fine di marzo per affrontare<br />

questa problematica e i relativi effetti.<br />

Facendo seguito a tale proposta e agli<br />

accordi intercorsi, <strong>il</strong> 25 marzo si è tenuta<br />

una riunione preliminare della Commissione,<br />

alla quale hanno partecipato,<br />

unitamente ai rappresentanti dell’Agenzia<br />

delle Entrate e della So.Se,<br />

esclusivamente i membri esperti del<br />

mondo delle professioni. In questa oc-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

casione si sono ampliamente discussi<br />

gli aspetti della crisi e si è soprattutto<br />

evidenziato che rispetto all’anno 2008,<br />

nel 2009 una grossa fetta di professionisti<br />

ha subito una considerevole perdita<br />

economica, che, con molte probab<strong>il</strong>ità<br />

potrebbe ripetersi o addirittura<br />

peggiorare nel 2010. Nel corso del confronto,<br />

a dimostrazione della situazione<br />

di criticità che stiamo vivendo, si è fatto<br />

principalmente riferimento ad alcuni<br />

palpab<strong>il</strong>i e oggettivi fenomeni, tra cui i<br />

diminuiti incarichi professionali, la notevole<br />

riduzione <strong>dei</strong> compensi a causa<br />

della riduzione delle tariffe applicate,<br />

<strong>il</strong> mantenimento del livello <strong>dei</strong> compensi<br />

a fronte dell’aumentato numero<br />

delle prestazioni professionali e la<br />

maggiore rateizzazione, anche per più<br />

anni, <strong>dei</strong> compensi dovuta principalmente<br />

alla mancanza di liquidità <strong>dei</strong><br />

clienti. Nell’occasione, di fronte a tali<br />

argomentazioni, è stato chiesto ai rappresentanti<br />

dell’Agenzia delle Entrate<br />

La Sose viene costituita, sotto forma di società per azioni e con la partecipazione al capitale sociale<br />

del Ministero dell'Economia e delle Finanze per l'89% e della Banca d'Italia per l'11%, in base all'art.<br />

10, comma 12 della legge 146 dell'8/5/1998, con l'affidamento in concessione della elaborazione<br />

degli Studi di Settore e di ogni altra attività di studio e ricerca in materia tributaria. La società<br />

inizia di fatto ad operare dal mese di marzo 2002 in forza di una convenzione della durata di<br />

nove anni con <strong>il</strong> Dipartimento delle Politiche fiscali del ministero dell’Economia e delle Finanze<br />

che, a norma di legge, è <strong>il</strong> soggetto competente in materia di Studi di Settore. In pratica con la<br />

convenzione viene affidato alla Sose <strong>il</strong> compito di svolgere tutte le attività relative alla costruzione,<br />

realizzazione e aggiornamento degli studi di settore, nonché ogni altra attività di supporto<br />

metodologico all’Amministrazione finanziaria in materia tributaria e di economia d’impresa


STUDI DI SETTORE<br />

Gli Studi sono <strong>il</strong> risultato finale di un percorso mirato a realizzare<br />

l'identikit della realtà di ciascuna impresa nel contesto<br />

del settore economico e del territorio in cui essa opera. Una<br />

corretta rappresentazione della situazione d’impresa in condizioni<br />

di normalità economica e, quindi, della sua effettiva<br />

capacità di produrre ricavi, può costituire un riferimento per<br />

la definizione della giusta pretesa da parte del Fisco, ma soprattutto<br />

permette al contribuente di passare da una posizione<br />

di passiva subalternità nei confronti del fisco a una posizione<br />

di dialogo e collaborazione, al riparo da dubbi e incertezze,<br />

in forza della conoscenza della condizione di svolgimento<br />

della propria attività e di quanto richiesto dallo Studio di Settore. Gli Studi di Settore rappresentano,<br />

pertanto, un contributo di civ<strong>il</strong>tà consentendo un rapporto equo tra <strong>il</strong> fisco ed <strong>il</strong> contribuente<br />

dando certezze e garanzie agli imprenditori onesti.Oggi la fotografia del nostro Paese<br />

r<strong>il</strong>eva una parte importante di contribuenti (imprese e professionisti) che adottano comportamenti<br />

corretti. Nello stesso territorio, però, ci sono imprese che, pur presentando analoghe caratteristiche<br />

dimensionali e di mercato, tendono ad occultare i propri ricavi o compensi in misura anche<br />

significativa, dichiarando le proprie entrate in misura inferiore rispetto alle più virtuose. In questa<br />

situazione, che può rivelare, peraltro, una palese alterazione delle regole della concorrenza e<br />

del mercato, gli Studi rappresentano lo strumento di aus<strong>il</strong>io per distinguere le aziende che presentano<br />

obiettive difficoltà nello svolgimento della propria attività rispetto a quelle più "distratte"<br />

che tendono invece ad occultare i propri ricavi e redditi.<br />

e della So.Se di intervenire sugli Studi<br />

di Settore con opportuni strumenti in<br />

modo da neutralizzare o quanto meno<br />

limitare i danni causati dalla crisi economica.<br />

Essi, riconoscendo che quanto<br />

discusso era del tutto veritiero in quanto<br />

supportato anche da una profonda<br />

analisi <strong>dei</strong> dati in loro possesso, hanno<br />

comunicato che si sarebbero potuti apportare<br />

alcuni interventi correttivi in<br />

grado di cogliere gli effetti di natura<br />

congiunturale a cui eventualmente fare<br />

riferimento al momento della stesura<br />

della prossima dichiarazione <strong>dei</strong> redditi<br />

relativa al periodo d‘imposta 2009.<br />

Hanno inoltre evidenziato che per apportare<br />

le eventuali correzioni non si<br />

possono tener presenti i risultati del<br />

sondaggio fatto con <strong>il</strong> questionario, in<br />

quanto ad esso ha risposto un numero<br />

molto esiguo di contribuenti per lo più<br />

influenzati dalla crisi, per cui esso è da<br />

ritenersi poco soddisfacente e attendib<strong>il</strong>e.<br />

Successivamente hanno fatto riferimento<br />

a un flusso di informazioni ottenute<br />

a seguito di un monitoraggio, effettuato<br />

nel corso dell’anno, riguardante<br />

l’andamento <strong>dei</strong> ricavi/compensi e<br />

delle maggiori voci di costo di un campione<br />

(200.000 contribuenti) rappresentativo<br />

della gran parte delle attività<br />

economiche. La riunione termina fissando<br />

un nuovo incontro per <strong>il</strong> 31 mar-<br />

zo, nel frattempo i coordinatori delle<br />

professioni Giuliano Regis (per le professioni<br />

economico giuridiche), Giampiero<br />

Malagnino (per le professioni sanitarie)<br />

e Giuseppe Foresto (per le<br />

professioni tecniche), hanno dato la loro<br />

disponib<strong>il</strong>ità a predisporre una relazione/documento<br />

in cui avrebbero riportato<br />

le osservazioni e le preoccupazioni<br />

<strong>dei</strong> partecipanti. Tale documento<br />

previa lettura durante la riunione del<br />

31 marzo è stato approvato dalla Commissione<br />

Esperti Studi di Settore alla<br />

unanimità. Sempre nella stessa riunione<br />

è stato approvato alla unanimità anche<br />

<strong>il</strong> documento della Commissione<br />

stessa riguardante i nuovi correttivi anticrisi<br />

per adeguare gli studi di settore<br />

alla particolare congiuntura economica<br />

registrata nel 2009 e che ha interessato,<br />

in diversa misura, tutti i comparti<br />

economici. Tre sono le tipologie di interventi<br />

previsti, diversificate in base<br />

alle specificità <strong>dei</strong> diversi settori: quello<br />

riguardante la rimodulazione dell’analisi<br />

di “normalità economica” che interessa<br />

in particolare tutti i contribuenti<br />

che presentano rimanenze di<br />

magazzino più elevate dovute alla generalizzata<br />

contrazione degli ordinativi<br />

e delle vendite verificatasi nel 2009,<br />

quello riguardante i “correttivi congiunturali<br />

di settore”, che interessa tutte<br />

le attività per le quali risultano alterate<br />

le relazioni esistenti tra i dati contab<strong>il</strong>i,<br />

strutturali e i ricavi e quello che<br />

riguarda “correttivi congiunturali individuali”,<br />

che interessa la totalità <strong>dei</strong><br />

soggetti che presentano una condizione<br />

di significativo, sistematico declino <strong>dei</strong><br />

ricavi/compensi dichiarati. Tra le varie<br />

tipologie quello che interessa <strong>il</strong> singolo<br />

professionista è sicuramente <strong>il</strong> correttivo<br />

congiunturale individuale da applicare<br />

facendo <strong>il</strong> confronto tra i ricavi/compensi<br />

dell’anno di riferimento<br />

(anno d’imposta 2009 dichiarazioneunico<br />

2010) e quelli del biennio precedente<br />

(2007/2008). Il correttivo non è<br />

uguale per tutti i professionisti contri-<br />

La critica rivolta in genere agli Studi di Settore è indotta principalmente<br />

da una difficoltà di comprensione della metodologia, che non<br />

è una "scatola nera" nella quale vengono mescolati dati, allo scopo di<br />

pervenire ad un risultato economico finale vantaggioso per <strong>il</strong> fisco. Infatti,<br />

<strong>il</strong> modello è visto talvolta come un sistema di calcolo di tipo matematico-statistico<br />

in cui è sufficiente mescolare numeri per ottenere un<br />

risultato comunque credib<strong>il</strong>e per l’Amministrazione, in modo da ottenere<br />

<strong>il</strong> massimo vantaggio fiscale. Tale critica sembra dimenticare che gli Studi non si limitano<br />

ad un mero calcolo ma riproducono in un modello logico la fotografia d’impresa, sulla base<br />

<strong>dei</strong> dati contab<strong>il</strong>i ed elementi strutturali dichiarati dal contribuente. In sostanza, un’artificiosa<br />

modifica <strong>dei</strong> dati di partenza altera, fino a renderla "<strong>il</strong>leggib<strong>il</strong>e", la fotografia dell’impresa<br />

"scattata" dagli Studi stessi. Conseguenze di queste pregiudiziali sono state anche le polemiche<br />

sulla introduzione degli indicatori di normalità economica, <strong>il</strong> cui unico fine è di rendere inefficaci<br />

alcune situazioni contab<strong>il</strong>i chiaramente alterate. In realtà gli Studi di Settore non sono stati<br />

affatto ritoccati allo scopo di determinare un conseguente aggravio fiscale ma semplicemente<br />

è stata introdotta una particolare metodologia per contrastare efficacemente comportamenti<br />

non corretti, allo scopo di trarre un ingiustificato risparmio fiscale da parte del contribuente. Nell'azione<br />

di riequ<strong>il</strong>ibrio del rapporto con <strong>il</strong> contribuente, si perviene ad una rappresentazione più<br />

attendib<strong>il</strong>e della propria attività. Tale maggior trasparenza può consentire inoltre al contribuente<br />

di controllare le proprie performances d'impresa anche allo scopo di una complessiva ottimizzazione<br />

della gestione aziendale.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 13


uenti per <strong>il</strong> semplice fatto che ognuno<br />

ha potuto subire una diminuzione<br />

<strong>dei</strong> ricavi/compensi in misura percentuale<br />

diversa, 5%, 10%, 20%, ecc..<br />

Nell’occasione è stato rimarcato più<br />

volte, come molto spesso i professionisti<br />

si interessano poco della comp<strong>il</strong>azione<br />

del proprio studio di settore perché<br />

la demandano direttamente ai propri<br />

consulenti che, purtroppo, inconsapevolmente<br />

non colgono alcuni degli<br />

importanti aspetti richiamati nello studio<br />

di riferimento. Per questa ragione,<br />

quindi, molte volte nascono le spiacevoli<br />

situazioni di “non congruità” o<br />

“non coerenza”. Perciò si consiglia di<br />

perdere un po’ del proprio tempo per<br />

seguire personalmente o con l’aiuto<br />

del proprio consulente la stesura consequenziale<br />

di ogni quadro di tale atto<br />

in modo da fornire tutte le informazioni<br />

richieste ed eventualmente intervenire<br />

con i correttivi del caso. Esercitando<br />

ciò, molto spesso, potranno essere<br />

evitati gli inconvenienti prima menzionati<br />

con tutto ciò che da essi ne scaturisce.<br />

In questo modo, inoltre, si eviterà<br />

di far accadere quanto successo con la<br />

scorsa dichiarazione reddituale, ossia<br />

che i correttivi messi in atto siano poco<br />

ut<strong>il</strong>izzati, altrimenti verrebbe ulteriormente<br />

vanificato tutto <strong>il</strong> lavoro fin qui<br />

fatto. Nella considerazione che è molto<br />

diffic<strong>il</strong>e calibrare in modo valido i correttivi<br />

su misura per ogni professionista,<br />

potrebbe accadere che nonostante<br />

Offrire certezza, equità<br />

e trasparenza nel rapporto<br />

tra fisco e imprese.<br />

È questo, in sintesi,<br />

l’obiettivo principale<br />

che perseguono gli Studi di Settore, che con <strong>il</strong><br />

monitoraggio dell’andamento economico<br />

delle imprese italiane non soltanto contribuiscono<br />

a migliorare e mantenere un rapporto<br />

di maggior fiducia tra i contribuenti e<br />

l’amministrazione fiscale, ma scattano una<br />

"fotografia dinamica" in grado di rappresentare<br />

passo passo le evoluzioni del "Sistema<br />

Italia", dando valore ad un patrimonio<br />

di informazioni completo e cap<strong>il</strong>lare riguardante<br />

una platea di oltre <strong>il</strong> 90% delle imprese<br />

presenti sul territorio nazionale.<br />

14<br />

STUDI DI SETTORE<br />

Se si esamina la diversa tipologia d’imprese, caratterizzanti <strong>il</strong> tessuto<br />

imprenditoriale italiano, rispetto agli omologhi operatori europei, ci si<br />

accorge subito che la micro e piccola impresa, costituisce ben <strong>il</strong> 96%<br />

dell’intera platea di riferimento e si pone al di sopra della media europea<br />

che si attesta intorno al 91% (Eurostat 2005).<br />

La peculiarità del sistema economico italiano, impone l’esigenza di uno<br />

strumento rivolto non soltanto ad una finalità di accertamento, bensì ad una funzione di dialogo<br />

con <strong>il</strong> contribuente, che conduca all’adempimento spontaneo nei confronti del fisco.<br />

Le particolari caratteristiche del nostro sistema economico e la caratteristica di persuasività<br />

dello strumento, per <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> contribuente si può riconoscere nei risultati proposti, fanno degli<br />

studi di settore un prodotto di qualità che oltre a richiamare l’interesse di altri Paesi con fiscalità<br />

avanzata, ha suscitato apprezzamenti da parte di qualificate istituzioni come <strong>il</strong> Fondo<br />

Monetario Internazionale e laCommissione Europea.<br />

Commissione Esperti Studi di Settore<br />

Riunione del 31 marzo 2010<br />

Relazione Coordinatori Professioni: Giuliano Regis, Gianpiero Malagnino,<br />

Giuseppe Foresto.<br />

Premesso che gli interventi della crisi sull’attività <strong>dei</strong> professionisti si sono evidenziati<br />

in modo differenziato per le diverse categorie, ma comunque in misura<br />

crescente nell’anno 2009 rispetto all’anno precedente, espresso compiacimento<br />

per <strong>il</strong> lavoro svolto dall’Agenzia delle Entrate e dalla Sose per<br />

contenere gli effetti negativi dell’andamento economico sugli studi di settore,<br />

si riportano alcune osservazioni e preoccupazioni in merito alla determinazione<br />

<strong>dei</strong> correttivi, sentito anche <strong>il</strong> parere <strong>dei</strong> rappresentanti delle diverse<br />

categorie:<br />

o Si ritiene indispensab<strong>il</strong>e una verifica <strong>dei</strong> correttivi da effettuarsi dopo<br />

aver conosciuto i risultati delle dichiarazioni relative ai redditi 2009, in<br />

quanto l’esiguità del tempo a disposizione la difficoltà di reperire, nell’ambito<br />

delle attività professionali, gli elementi statistico – economici<br />

sufficienti non hanno consentito la compiuta valutazione della crisi riguardante<br />

l’anno 2009, superiore a quella dell’anno 2008 in misura prevedib<strong>il</strong>e<br />

ed ipotizzab<strong>il</strong>e, ma non determinab<strong>il</strong>e con sufficiente precisione,<br />

sul piano delle diminuzioni <strong>dei</strong> livelli di compenso;<br />

o Si segnala che i dati r<strong>il</strong>evab<strong>il</strong>i dalle comunicazioni annuali IVA non possono<br />

essere sempre significativi per <strong>il</strong> calcolo <strong>dei</strong> correttivi poiché ad<br />

esempio le professioni sanitarie non presentano normalmente le dichiarazioni<br />

e nell’ambito delle professioni tecniche la presenza di fatture con<br />

esigib<strong>il</strong>ità differita potrebbe aver alterato i risultati;<br />

o Il correttivo individuale può non cogliere la realtà <strong>dei</strong> compensi degli<br />

studi di settore relativi alle professioni in cui r<strong>il</strong>evano i dati contab<strong>il</strong>i e<br />

strutturali, considerata la rigidità <strong>dei</strong> costi relativi ai beni strumentali,<br />

del personale dipendente e degli altri collaboratori;<br />

o E’ importante evidenziare che i correttivi r<strong>il</strong>evano sulla determinazione<br />

della congruità e non rivedono i calcoli <strong>dei</strong> parametri della coerenza, che<br />

perdono di significatività e valore nei periodi di crisi.<br />

Ragione per la quale nei momenti di crisi, la solo incoerenza non può legittimare<br />

l’inclusione del contribuente nelle liste selettive.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010


STUDI DI SETTORE<br />

Commissione <strong>Nazionale</strong> Esperti Studi di Settore<br />

Riunione del 31 marzo 2010<br />

Gli studi di settore, che dal punto di vista<br />

operativo rappresentano <strong>il</strong> risultato di<br />

un percorso condiviso, vengono poi riconosciuti<br />

ed accettati, in sede istituzionale,<br />

da tutti gli attori coinvolti, attraverso<br />

un parere formulato da un’apposita<br />

Commissione formata dai rappresentanti<br />

delle imprese, <strong>dei</strong> professionisti e dell’Agenzia delle Entrate,<br />

prima di essere definitivamente approvati con decreto del Ministro<br />

dell’Economia e delle Finanze. Il riconoscimento ufficiale degli<br />

Studi cementa <strong>il</strong> rapporto di fiducia fisco-contribuente, attraverso<br />

la conoscenza preventiva da parte di quest'ultimo di quello che <strong>il</strong><br />

primo si aspetta. Questa trasparenza nel rapporto con chi ha <strong>il</strong><br />

compito di condurre gli accertamenti è <strong>il</strong> modo migliore per superare<br />

la cosiddetta ansia fiscale, tipica <strong>dei</strong> contribuenti che non sono<br />

certi di avere esaurito con la dichiarazione <strong>il</strong> proprio rapporto<br />

con <strong>il</strong> fisco. I membri della Commissione sono esperti dotati di<br />

specifici requisiti professionali in grado di offrire un alto contributo<br />

in sede di validazione potendo cogliere le diverse sfaccettature<br />

che caratterizzano <strong>il</strong> prodotto Studi oggetto di validazione sulla<br />

base di conoscenze non solo fiscali ma anche economico aziendali.<br />

La Commissione, chiamata ad esprimere <strong>il</strong> proprio parere in<br />

merito alla validità, sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o metodologico, degli interventi<br />

che sono stati individuati per adeguare le risultanze derivanti<br />

dall’applicazione degli studi di settore al contesto di<br />

crisi che ha caratterizzato <strong>il</strong> periodo d’imposta 2009, evidenzia<br />

che tali interventi sono stati realizzati in coerenza al principio<br />

di selettività, più volte manifestato ed espresso.<br />

La Commissione sottolinea che i correttivi già applicati, con riferimento<br />

al periodo d’imposta 2008, da una prima analisi<br />

hanno evidenziato una significativa capacità di cogliere l’impatto<br />

della crisi che ha interessato tale periodo d’imposta. Occorre<br />

precisare, tuttavia, che <strong>il</strong> 2009 presenta una maggiore<br />

diffusione del fenomeno oltre ad un più alto grado di complessità<br />

e gravità dello stesso. Alcuni effetti economici caratterizzanti<br />

<strong>il</strong> periodo 2008, quali <strong>il</strong> forte incremento <strong>dei</strong> prezzi<br />

delle materie metalliche e del costo del carburante, non si sono<br />

ripetuti nel 2009 mentre altre situazioni, relative allo stesso<br />

periodo, di seguito brevemente <strong>il</strong>lustrate, hanno avuto una<br />

ben più grave manifestazione rispetto al precedente periodo.<br />

In particolare, la “turbolenza”, che ha caratterizzato nel 2008<br />

l’andamento <strong>dei</strong> soggetti appartenenti ai diversi settori, nel<br />

2009 presenta caratteri più marcati e diffusi, per cui si è resa<br />

necessaria un’approfondita e più ampia verifica <strong>dei</strong> margini<br />

realizzati nel 2009 rispetto al periodo di costruzione e/o di<br />

evoluzione dello studio di riferimento.<br />

Altro effetto caratterizzante <strong>il</strong> fenomeno di crisi nel 2009 è<br />

rappresentato da una più accentuata rigidità della struttura<br />

aziendale riguardante altresì un ampio numero di settori economici<br />

che ha comportato un generalizzato minor ut<strong>il</strong>izzo degli<br />

impianti e <strong>dei</strong> beni strumentali, sia pure in presenza, nella<br />

maggior parte delle piccole e medie imprese, di una sostanziale<br />

tenuta del livello occupazionale.<br />

In tale contesto, per una adeguata analisi dell’andamento economico,<br />

si è tenuto conto, sia della contrazione <strong>dei</strong> margini, sia<br />

degli effetti negativi sulla capacità di produrre ricavi e compensi,<br />

indotti dalla rigidità strutturali delle attività svolte in<br />

una situazione di crisi diffusa. Come già per <strong>il</strong> 2008 la Commissione<br />

quindi condivide l’intervento finalizzato ad adeguare<br />

gli studi di settore alla situazione di crisi del 2009, al fine di<br />

consentire, tempestivamente, a ciascun soggetto, di valutare,<br />

con <strong>il</strong> software Gerico aggiornato per tener conto dell’impatto<br />

della crisi, la propria posizione in termini di normalità e<br />

congruità, ed, ove ritenuto opportuno, adeguarsi ai risultati<br />

dello studio in sede di dichiarazione, nella piena consapevolezza<br />

della natura non «catastizzante<strong>»</strong> degli stessi rispetto ai ricavi<br />

o compensi conseguiti. Altrettanto, come già evidenziato<br />

in occasione della approvazione degli interventi correttivi per<br />

<strong>il</strong> 2008, ribadisce la necessità di monitorare l’effettiva efficacia<br />

<strong>dei</strong> correttivi proposti con riferimento a eventuali particolari<br />

situazioni territoriali, ovvero settoriali, nelle quali <strong>il</strong> contribuente<br />

potrà non riconoscersi nel risultato ottenuto con l’applicazione<br />

dello studio. In tal senso, va considerata di fondamentale<br />

importanza la segnalazione nell’apposito riquadro<br />

delle annotazioni del modello studi, da parte dello stesso contribuente<br />

o per <strong>il</strong> tramite dell’intermediario che lo assiste, delle<br />

motivazioni che possono giustificare un risultato inferiore<br />

rispetto a quello proposto dallo studio integrato con gli interventi<br />

correttivi. A tale proposito, la Commissione precisa che<br />

l’acquisizione delle dichiarazioni per l’esercizio 2009 potrebbe<br />

consentire una più approfondita analisi tale da permettere<br />

di verificare <strong>il</strong> livello di rappresentatività <strong>dei</strong> correttivi, anche<br />

tenendo conto delle cause di non adeguamento segnalate dai<br />

contribuenti. Questa analisi, già prevista con riferimento al<br />

periodo d’imposta 2008, entro <strong>il</strong> corrente anno, dovrebbe essere<br />

ultimata nel 2011, in tempo ut<strong>il</strong>e per consentire all’Agenzia<br />

delle Entrate di disporre di informazioni e dati di supporto<br />

alle successive attività di selezione, controllo ed accertamento.<br />

A tale riguardo, la Commissione evidenzia altresì<br />

che, a seguito dell’applicazione <strong>dei</strong> correttivi congiunturali,<br />

potrebbero esserci soggetti congrui, ma non coerenti. In questi<br />

casi è necessario che tali situazioni siano oggetto di attenta<br />

valutazione per essere correttamente contestualizzate alla cri-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 15


16<br />

STUDI DI SETTORE<br />

Studio di settore UK24U attività74.90.12<br />

Consulenza <strong>Agrari</strong>a fornita da Agrotecnici e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Distribuzione <strong>dei</strong> contribuenti per Forma Giuridica<br />

la messa in atto <strong>dei</strong> correttivi possano<br />

comunque venirsi a determinare situazioni<br />

di “non congruità” o “non coerenza”,<br />

per cui, di fronte a ciò si consiglia<br />

di riportare tra le note le argomentazioni<br />

da cui ne scaturiscono gli<br />

aspetti sfavorevoli. Questo importante<br />

comportamento permetterà di affrontare<br />

meglio eventuali contenziosi con<br />

l’Agenzia delle Entrate e di tenere in<br />

monitoraggio gli Studi con i relativi<br />

correttivi in modo da poterli migliorare<br />

per <strong>il</strong> futuro. E’ importante evidenziare<br />

inoltre che i correttivi si riferiscono solo<br />

alla determinazione della congruità e<br />

non ai calcoli <strong>dei</strong> parametri della co-<br />

Numero<br />

si. La Commissione, pertanto, presa visione della documentazione<br />

fornita e della relazione tecnica esposta, che acquisisce<br />

come presupposto e parte integrante del proprio parere, ritiene<br />

che, dal punto di vista metodologico, e sulla base delle informazioni<br />

disponib<strong>il</strong>i gli interventi proposti siano idonei per<br />

adeguare gli studi di settore applicab<strong>il</strong>i al periodo di imposta<br />

2009. Si ribadisce <strong>il</strong> principio che i soggetti congrui, naturalmente<br />

ovvero a seguito di adeguamento, che hanno indicato<br />

correttamente i dati sul modello non potranno essere successivamente<br />

accertati a mezzo studio di settore. La Commissione<br />

rinnova, inoltre, la raccomandazione ad associazioni e professionisti<br />

di segnalare, con tempestività ed in modo docu-<br />

Febbraio 2009<br />

% sugli<br />

elaborati<br />

Persone fisiche 2.896 98,14<br />

Società di persone 55 1,86<br />

Società di capitali, enti commerciali e non 0 0,0<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

erenza, per cui è<br />

da ritenersi che in<br />

momenti di crisi,<br />

la sola incoerenza<br />

non può legittimare<br />

l’inclusione<br />

del contribuente<br />

nelle liste selettive<br />

per eventuali<br />

accertamenti da<br />

parte degli organi<br />

competenti.<br />

PREMESSA<br />

L'evoluzione dello Studio di Settore<br />

UK24U — Consulenza agraria fornita<br />

da Agrotecnici e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> è stata<br />

condotta analizzando i modelli per la<br />

comunicazione <strong>dei</strong> dati r<strong>il</strong>evanti ai fini<br />

dell'applicazione dello Studio di Settore,<br />

modelli allegati alle dichiarazioni<br />

<strong>dei</strong> redditi per <strong>il</strong> periodo d'imposta<br />

2007. I contribuenti interessati sono risultati<br />

pari a 3.207. Sui modelli sono<br />

state condotte analisi statistiche per r<strong>il</strong>evare<br />

la completezza, la correttezza e<br />

la coerenza delle informazioni in essi<br />

contenute. Tali analisi hanno comportato,<br />

ai fini della definizione dello stu-<br />

dio, lo scarto di 256 posizioni. A seguito<br />

degli scarti effettuati, <strong>il</strong> numero <strong>dei</strong><br />

modelli oggetto delle successive analisi<br />

è stato pari a 2.951.<br />

INQUADRAMENTO GENERALE<br />

I contribuenti sono stati classificati in<br />

8 gruppi omogenei differenziati per: tipologia<br />

di clientela; tipologia di attività.<br />

La tipologia di clientela contraddistingue<br />

gli Agrotecnici ed i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

che operano principalmente per la<br />

Pubblica Amministrazione (cluster 2)<br />

e per le compagnie di assicurazione o<br />

per le banche (cluster 4).<br />

La tipologia di attività contraddistingue<br />

i professionisti specializzati in: progettazione<br />

e direzione lavori (cluster<br />

3), assistenza e consulenza tecnico-economica<br />

(cluster 5), indagini e studi<br />

(cluster 6), lavori catastali (cluster 7)<br />

ed analisi e controlli analitici di prodotti<br />

e sostanze agrarie nonché controlli<br />

di qualità (cluster 8).<br />

Infine, l'analisi sul settore evidenzia la<br />

presenza di un gruppo di contribuenti<br />

(cluster 1) che svolge diverse tipologie<br />

di attività nell'ambito di più aree specialistiche.<br />

mentato, situazioni particolari e ripetutamente riscontrate<br />

nelle quali si ritiene che non siano adeguatamente colte specifiche<br />

realtà d’impresa o professionali, e sollecitando anche i<br />

necessari interventi in tal senso da parte degli Osservatori Regionali.<br />

A tale scopo, viene confermata la richiesta all’Agenzia<br />

delle Entrate di organizzare, per <strong>il</strong> tramite della Sose, la raccolta<br />

telematica di tali segnalazioni adeguatamente documentate<br />

al fine di compiere una rapida ed approfondita analisi<br />

e valutare l’opportunità di promuoverne la più ampia informazione.<br />

La Commissione tenuto conto di quanto sopra<br />

rappresentato, esprime, pertanto, parere favorevole in merito<br />

alla validità metodologica degli interventi proposti.


B<br />

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Nella quasi totalità <strong>dei</strong> casi <strong>il</strong> professionista<br />

opera in forma individuale<br />

senza ricorso a dipendenti o collaboratori.<br />

Generalmente la dotazione di<br />

beni strumentali è poco significativa.<br />

Si specifica che tutti i valori evidenziati<br />

sono riferiti, salvo diversa indicazione,<br />

ai valori medi del cluster di<br />

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STUDI DI SETTORE<br />

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TOT = 100%<br />

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TOT<br />

= 100%<br />

BB<br />

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B<br />

BB BOOOOO BOO BBBBB<br />

(segue)<br />

riferimento.<br />

DESCRIZIONE ECONOMICA DEI<br />

CLUSTER<br />

Cluster 1— Professionisti che svolgono<br />

diverse tipologie di attività<br />

Numerosità: 991<br />

Per la maggior parte <strong>dei</strong> professionisti<br />

del cluster non è emersa una compe-<br />

tenza specialistica nell'ambito di una<br />

peculiare attività. Diverse sono le attività<br />

svolte e nessuna risulta esclusiva<br />

nella determinazione <strong>dei</strong> compensi<br />

complessivi. Generalmente la clientela<br />

di riferimento risulta piuttosto frammentata<br />

ma nel 43% <strong>dei</strong> casi la professione<br />

è svolta in regime di monocommittenza<br />

(84% <strong>dei</strong> compensi).<br />

Gli studi coprono una superficie di 18<br />

mq e nel 56% <strong>dei</strong> casi sono in uso promiscuo<br />

con l'abitazione.<br />

Cluster 2 — Professionisti che operano<br />

prevalentemente per la Pubblica<br />

Amministrazione<br />

Numerosità: 211<br />

L'elemento di caratterizzazione <strong>dei</strong><br />

professionisti del cluster è la tipologia<br />

di clientela rappresentata principalmente<br />

dalla Pubblica Amministrazione<br />

(80% <strong>dei</strong> compensi). La metà circa<br />

<strong>dei</strong> soggetti opera in regime di monocommittenza<br />

(82% <strong>dei</strong> compensi).<br />

Le attività dichiarate più di frequente<br />

sono: stime e perizie (41% <strong>dei</strong> compensi<br />

per <strong>il</strong> 24% <strong>dei</strong> soggetti), progettazione<br />

di opere e/o servizi (33% per <strong>il</strong><br />

18%), consulenza tecnico economica<br />

non continuativa (42% per <strong>il</strong> 16%), lavori<br />

catastali (44% per <strong>il</strong> 15%), direzione<br />

lavori (32% per <strong>il</strong> 15%), studi<br />

agronomici, geopedologici e di assestamento<br />

forestale e pianificazione territoriale<br />

(55% per <strong>il</strong> 13%), perizie giudiziali<br />

(44% per <strong>il</strong> 13%) nonché docenza<br />

ed altre attività nell'ambito di corsi<br />

di formazione (46% per <strong>il</strong> 13%).<br />

In linea con la frammentarietà delle attività,<br />

le aree specialistiche risultano<br />

diversificate. Gli studi si estendono su<br />

21 mq e sono nel 62% <strong>dei</strong> casi in uso<br />

promiscuo con l'abitazione.<br />

Cluster 3 — Professionisti che svolgono<br />

attività di progettazione e direzione<br />

lavori<br />

Numerosità: 262<br />

Il cluster concentra i professionisti che si<br />

dedicano principalmente alla progettazione<br />

di opere o servizi (60% <strong>dei</strong> compensi)<br />

e alla direzione lavori (43% <strong>dei</strong><br />

compensi per <strong>il</strong> 43% <strong>dei</strong> professionisti).<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 17


(segue)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Le attività si prestano ad essere espletate<br />

nell'ambito di più aree specialistiche:<br />

"pianificazione e miglioramento<br />

fondiario" (62% <strong>dei</strong> compensi per <strong>il</strong><br />

38% <strong>dei</strong> soggetti), "azienda di produzione<br />

agraria" (56% per <strong>il</strong> 24%), "costruzioni"<br />

(55% per <strong>il</strong> 24%), "parchi,<br />

giardini e verde urbano" (74% per <strong>il</strong><br />

18<br />

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STUDI DI SETTORE<br />

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(segue)<br />

BB<br />

BO BBBO BO BO BO BB BBO BO BO BO BB BBO BO BO BO BB BBO BO BO BO BB BBO BO BO BBO<br />

BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BO BOZ BB BBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB BBBBBBBBB OZ OOZ OOZ OZ OO<br />

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<br />

BB<br />

BBBBBO<br />

14%) nonché "industrie agrarie" (65%<br />

per <strong>il</strong> 10%). In merito alla clientela di<br />

riferimento, i professionisti del presente<br />

cluster realizzano la quota maggiore<br />

<strong>dei</strong> compensi (49%) con le imprese<br />

agrarie, zootecniche o forestali.<br />

Gli studi coprono una superficie di 30<br />

mq e nella maggior parte <strong>dei</strong> casi sono<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

dedicati in modo esclusivo allo svolgimento<br />

della professione.<br />

Cluster 4 — Professionisti che operano<br />

prevalentemente per compagnie di<br />

assicurazione o banche<br />

Numerosità: 324<br />

L'elemento di maggiore peculiarità <strong>dei</strong><br />

professionisti del presente cluster è la<br />

tipologia di clientela costituita principalmente<br />

da compagnie di assicurazione<br />

o banche (86% <strong>dei</strong> compensi). La<br />

maggioranza <strong>dei</strong> soggetti (63%) opera<br />

in regime di monocommittenza (86%<br />

<strong>dei</strong> compensi). Svolgono attività estimativa<br />

(77% <strong>dei</strong> compensi) nell'ambito<br />

dell'area specialistica "danni da calamità<br />

naturali" (73% <strong>dei</strong> compensi).<br />

I professionisti dispongono di uno studio<br />

di 11 mq ubicato nella maggioranza<br />

<strong>dei</strong> casi all'interno dell'abitazione.<br />

Cluster 5 – Professionisti che svolgono<br />

attività di assistenza e consulenza tecnico-economica<br />

Numerosità: 669<br />

Il cluster raggruppa i professionisti che<br />

forniscono assistenza e consulenza tecnico-economica<br />

(88% <strong>dei</strong> compensi).<br />

L'attività è espletata nell'ambito di più<br />

aree specialistiche con prevalenza, tuttavia,<br />

dell'area "azienda di produzione<br />

agraria" (81% <strong>dei</strong> compensi per la metà<br />

<strong>dei</strong> soggetti).<br />

La clientela per la quale prestano l'attività<br />

professionale risulta comporsi<br />

nella metà <strong>dei</strong> casi da imprese agrarie,<br />

zootecniche o forestali (67% <strong>dei</strong><br />

compensi), nel 27% da cooperative e<br />

consorzi (58%), nel 22% da "altre imprese<br />

non agricole" (58%) e nel 16%<br />

da imprese di trasformazione e/o<br />

commercializzazione di prodotti<br />

agro-alimentari, zootecnici e forestali<br />

(59%). Il 46% <strong>dei</strong> soggetti opera in<br />

regime di monocommittenza (82%<br />

<strong>dei</strong> compensi).<br />

Gli studi coprono una superficie di 20<br />

mq e nel 59% <strong>dei</strong> casi sono in uso promiscuo<br />

con l'abitazione.<br />

Cluster 6 – Professionisti che svolgono<br />

attività di studi, indagini e ricerche Numerosità:<br />

94


STUDI DI SETTORE<br />

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(segue)<br />

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Il cluster individua i professionisti<br />

che effettuano studi, indagini e ricerche<br />

su aspetti agronomici, geopedologici,<br />

agroalimentare, etc. (92% <strong>dei</strong><br />

compensi).<br />

Le attività sono svolte nell'ambito di<br />

più aree specialistiche e per una tipologia<br />

di clientela diversificata. Oltre la<br />

metà <strong>dei</strong> soggetti ottiene dal cliente<br />

principale la quota pressoché esclusiva<br />

<strong>dei</strong> compensi (87%).<br />

I professionisti dispongono di uno studio<br />

di 13 mq che di frequente risulta essere<br />

in uso promiscuo con l'abitazione.<br />

Cluster 7 — Professionisti specializzati<br />

in lavori catastali, topografici e<br />

cartografici<br />

Numerosità: 186<br />

Il cluster concentra i professionisti<br />

specializzati in lavori catastali, topografici<br />

e cartografici (77% <strong>dei</strong> compensi).<br />

La clientela a cui è rivolta l'attività<br />

è di frequente costituita da privati<br />

(41% <strong>dei</strong> compensi) e da "professionisti<br />

e/o associazioni tra professionisti"<br />

(46% <strong>dei</strong> compensi per <strong>il</strong> 41%<br />

<strong>dei</strong> soggetti). Nella maggioranza <strong>dei</strong><br />

casi gli studi sono dedicati in modo<br />

esclusivo allo svolgimento della professione<br />

e misurano 26 mq.<br />

Cluster 8 — Professionisti che effettuano<br />

analisi e controlli<br />

Numerosità: 214<br />

Il cluster si compone di professionisti<br />

specializzati nell'esecuzione di analisi<br />

o controlli analitici di prodotti e sostanze<br />

agrarie (61% <strong>dei</strong> compensi) e<br />

controlli di qualità (76% <strong>dei</strong> compensi<br />

per <strong>il</strong> 37% <strong>dei</strong> soggetti).<br />

L'attività è espletata con maggiore frequenza<br />

nell'ambito delle aree specialistiche<br />

"azienda di produzione agraria"<br />

(81% <strong>dei</strong> compensi per <strong>il</strong> 37% <strong>dei</strong> soggetti)<br />

ed "industrie agrarie" (73% per <strong>il</strong><br />

24%). Il ventaglio di clientela è ampio<br />

ed eterogeneo e nel 57% <strong>dei</strong> casi la<br />

professione è svolta in regime di monocommittenza<br />

(87% <strong>dei</strong> compensi).<br />

Gli studi coprono una superficie di 16<br />

mq e nel 62% <strong>dei</strong> casi sono in uso promiscuo<br />

con l'abitazione.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 19


Di Mario Longobardi<br />

Le circostanze che<br />

negli ultimi tempi si<br />

verificano in Italia<br />

fenomeni franosi sempre<br />

con maggiore frequenza,<br />

con morti, feriti e cifre<br />

iperboliche di danni, mi<br />

hanno indotto a riflettere<br />

e a domandarmi perché<br />

accadono questi fenomeni. La stessa<br />

domanda si saranno posti chissà quante<br />

altre persone, e spesso si legge sui<br />

giornali o si apprende per televisione,<br />

che ognuno dice la sua.<br />

C'è chi se la prende con la pioggia,chi<br />

con gli amministratori locali, chi con la<br />

politica. Ognuno dice che "<strong>il</strong> tempo è<br />

cambiato", oppure che è "colpa del clima"<br />

o anche "della cementificazione",<br />

"delle costruzioni abusive" e chi più ne<br />

ha più ne metta.<br />

Ora voglio dire anche la mia. Perciò mi<br />

son messo di buon grado a buttare giù<br />

queste mie riflessioni, che sono quelle<br />

di un "Perito <strong>Agrari</strong>o" che – in oltre<br />

sessanta anni di professione – ha girato<br />

tutta l'Italia e molti paesi stranieri, osservando<br />

i luoghi e, specialmente le<br />

montagne ed <strong>il</strong> lavoro che l'uomo vi<br />

profonde.<br />

Io credo che i fenomeni franosi <strong>dei</strong><br />

quali spesso ci dobbiamo occupare e<br />

preoccupare possono derivare dal<br />

cambiamento del clima, dalla cementificazione<br />

o altro come comunemente si<br />

sente dire. Ma <strong>il</strong> motivo del ripetersi di<br />

questi fenomeni – secondo me – è da<br />

attribuire, se non tutto, almeno in gran<br />

parte, al fatto che l'uomo ha abbandonato<br />

<strong>il</strong> bosco. E, principalmente, <strong>il</strong> bosco<br />

ceduo.<br />

20<br />

CONTRIBUTI DI PENSIERO<br />

L'uomo, <strong>il</strong> Bosco, le Frane<br />

Ma perché l'uomo ha abbandonato<br />

<strong>il</strong> bosco ceduo?<br />

La risposta è semplice:<br />

Perché <strong>il</strong> bosco non rende<br />

più niente. Fino allo immediato<br />

dopoguerra <strong>il</strong> bosco<br />

era ancora curato dall'uomo.<br />

Solo dopo tale periodo<br />

è cominciato <strong>il</strong> suo<br />

lento ma inesorab<strong>il</strong>e abbandono per<br />

effetto di alcuni sv<strong>il</strong>uppi di attività industriali<br />

che hanno inciso notevolmente<br />

sul problema.<br />

Diciamo che <strong>il</strong> bosco ha avuto tre grandi<br />

nemici.<br />

CEMENTO ARMATO<br />

IL GAS IN BOMBOLE<br />

LE MATERIE PLASTICHE<br />

Esaminiamoli separatamente<br />

IL CEMENTO ARMATO<br />

Per centinaia di anni le abitazioni hanno<br />

avuto i solai di legno con le travi <strong>il</strong><br />

più delle volte di legno di castagno ed i<br />

panconcelli fra trave e trave anche di<br />

legno di castagno. Le travi erano costruite<br />

con piante di 20/30 anni ed i<br />

panconcelli si ricavavano dalla parte<br />

bassa <strong>dei</strong> pali di castagno di dodici, sedici<br />

anni.<br />

Oltre ai solai, gli anditi per le costruzioni<br />

anche erano di legno , coni piediritti<br />

di castagno ed i piani orizzontali<br />

con tavole di abete dette "tavole di<br />

ponte".<br />

L'aumento diffuso del cemento armato<br />

per i solai e <strong>dei</strong> tubolari in ferro per gli<br />

anditi, ha quindi dato <strong>il</strong> primo colpo di<br />

grazia al bosco. Siamo negli anni 1950/60<br />

della ricostruzione nel dopoguerra.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

IL GAS IN BOMBOLE<br />

Fino agli anni cinquanta la maggior<br />

parte delle case italiane era riscaldata<br />

dai camini e dai bracieri e la cucina era<br />

alimentata dal carbone a legna.<br />

Pochi, come me, ricorderanno la mano<br />

tenera della madre che accompagnava<br />

quella del figlio seduto al tavolo per i<br />

primi apprendimenti di scrittura delle<br />

scuole elementari e – sotto <strong>il</strong> tavoloc'era<br />

sempre un bel braciere che riscaldava<br />

i piedi e tutta la casa.<br />

E la cucina, le migliaia di cucine che<br />

avevano sempre un recipiente vicino al<br />

focolare che era sempre pieno di carbone<br />

pronto per alimentare i diversi<br />

fornelli per le pietanze di tanti italiani.<br />

Il gas in bombole fu la grande novità


del momento: Pulito, di poco ingombro,<br />

non produceva cenere o polvere o<br />

nero di carbone e costava meno del<br />

carbone. Un colpo di telefono e te lo<br />

vedevi sull'uscio di casa.<br />

Fu un successo formidab<strong>il</strong>e e nessuno si<br />

accorse che dal bosco ceduo erano<br />

scomparse le piazzole per le carbonaie.<br />

Il carbone non si produsse più perché<br />

non era più richiesto dal mercato. Oggi,<br />

raramente, si trova nei supermercati in<br />

sacchetti da cinque ch<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> barbecue<br />

di pochi, rari richiedenti che lo usano<br />

più per svago che per necessità.<br />

LE MATERIE PLASTICHE<br />

Eccolo <strong>il</strong> terzo nemico del bosco.<br />

Dal taglio <strong>dei</strong> cedui – sia di castagno<br />

che di altre essenze (faggio, quercia,<br />

ontano, frassino, corbezzolo, olmo<br />

ecc,) - si ricavavano una infinità di<br />

oggetti ed arnesi che ci accompagnavano<br />

e ci servivano quotidianamente.<br />

Per non parlare della cantina che oggi<br />

è tutta in acciaio inossidab<strong>il</strong>e e materia<br />

plastica. La vecchia cantina aveva<br />

una infinità di recipienti in legno<br />

di castagno che oggi sono totalmente<br />

CONTRIBUTI DI PENSIERO<br />

scomparsi.<br />

Io ricordo di aver visto delle vecchie<br />

cantine dove <strong>il</strong> torchio era costituito<br />

da un lungo tronco di quercia in perfetta<br />

altalena che azionava un sistema<br />

di pressione per le vinacce che è stato<br />

usato per secoli dall'uomo.<br />

La mia famiglia aveva una cantina dove<br />

c'erano le mezze botti (280 litri) che<br />

erano fatte di doghe di castagno, le<br />

stesse doghe che si usavano per i solai<br />

ed erano dette "chiancarielli" o chiancole.<br />

Poi vi era <strong>il</strong> "cato" che era un secchio<br />

tutto di legno. Il bar<strong>il</strong>e, i1 bar<strong>il</strong>otto,<br />

<strong>il</strong> "copiello" <strong>il</strong> "copellone" <strong>il</strong> "tomolo",<br />

i1 "tino", la "sebotta" <strong>il</strong> "sebottone"<br />

e tanti, tanti ancora. Vi era perfino<br />

<strong>il</strong> tappo di fermentazione per le<br />

botti che era in legno di castagno !!<br />

I miei antenati e i loro contemporanei<br />

uomini e donne d'Italia elencavano<br />

questi recipienti usando nei loro dialetti<br />

i residui delle lingue di Omero e<br />

di Cicerone e non lo sapevano.<br />

Indubbiamente questi tre elementi<br />

fondamentali hanno determinato — se<br />

non tutto — in gran parte — l'abbandono<br />

del bosco da parte dell'uomo.<br />

Vale la pena qui di ricordare<br />

che cosa si ricavava da un<br />

bosco ceduo — a mò di<br />

esempio — di castagno. Il<br />

ceduo di castagno aveva<br />

una durata che variava dai<br />

nove ai dodici anni. Durante<br />

questo periodo si interveniva<br />

sul ceduo normalmente<br />

negli anni dispari: uno, tre,<br />

cinque....<br />

Al primo anno, in autunno,<br />

sulla ceppaia c'era una folla<br />

di virgulti. L'uomo interveniva<br />

e operava <strong>il</strong> primo taglio<br />

intercalare detto "sfollo" col<br />

quale portava via una buona<br />

metà <strong>dei</strong> soggetti che erano<br />

sulla ceppaia e che riuniva in<br />

fasci detti "fascine".<br />

Le fascine erano molto richieste<br />

per le fornaci della<br />

calce, per i forni a legna <strong>dei</strong><br />

panettieri (....I forni erano tutti a legna<br />

!) o per farne "carbonella per i bracieri<br />

o in agricoltura per appoggio alle<br />

culture rampicanti di pomodori, fagioli,<br />

piselli ecc.<br />

Al terzo anno si operava un secondo<br />

sfollo lasciando sulla ceppaia i soggetti<br />

migliori, possib<strong>il</strong>mente quelli, " a monte"<br />

perché più fac<strong>il</strong>mente radicavano<br />

isolandosi così dalla ceppaia (...Si diceva<br />

che "smammavano").<br />

E anche questo ricavo era ridotto in<br />

fascine che era richiesto dal mercato<br />

ed aveva lo stesso impiego come <strong>il</strong> taglio<br />

del primo anno.<br />

Dopo <strong>il</strong> terzo anno <strong>il</strong> boscaiolo badava<br />

anche alla manutenzione del terreno.<br />

Praticava canaletti per dare alle acque<br />

piovane <strong>il</strong> percorso più lungo possib<strong>il</strong>e,<br />

quindi con minima pendenza e senza<br />

ruscellamento; Praticava una serie di<br />

buche (dette "fonti") che erano di circa<br />

mezzo metro cubo ognuna per raccogliere<br />

acqua piovana che passando di<br />

buca in buca lungo <strong>il</strong> pendio arrivava a<br />

valle lentamente e senza ruscellare perché<br />

<strong>il</strong> sistema ne riduceva la velocità.<br />

Il boscaiolo non sapeva nemmeno che<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 21


esisteva <strong>il</strong> Codice delle acque di Leonardo<br />

da Vinci, eppure lo applicava<br />

come se lo avesse letto.<br />

Ma veniamo al quinto anno.<br />

Sempre in autunno, a cinque anni compiuti,<br />

sulla ceppaia si toglievano ancora<br />

<strong>dei</strong> soggetti che ora sono più alti, arrivano<br />

a due tre metri di altezza, ed hanno<br />

al colletto una circonferenza di dodici-quindici<br />

centimetri.<br />

Dopo questo taglio sulla ceppaia restano<br />

solo dieci, dodici virgulti. Questo taglio<br />

di quinto anno era detto "delle<br />

chierchie" (ossia <strong>dei</strong> cerchi).<br />

Si diceva <strong>dei</strong> cerchi perché <strong>il</strong> legno si<br />

metteva in acqua a macerare, poi si<br />

operava un taglio nella parte centrale<br />

del colletto e con la forza delle braccia<br />

si apriva <strong>il</strong> legno secondo la lunghezza<br />

ricavandone due sezioni che si piegavano<br />

dolcemente fino a ricavarne <strong>dei</strong><br />

cerchi di tutte le misure per contenere<br />

botti, bar<strong>il</strong>i, tini ecc.<br />

Ma in molti posti lungo l'Appennino,<br />

questo ramo invece che in due pezzi si<br />

tagliava in molte strisce sott<strong>il</strong>i di uno/<br />

due m<strong>il</strong>limetri. Talvolta per ricavare<br />

queste "strisce" l'uomo operava <strong>il</strong> taglio<br />

sul colletto e con le mani ne iniziava<br />

<strong>il</strong> distacco che poi continuava prendendolo<br />

tra i denti tirando con l'altra<br />

mano legno.<br />

Ne derivava un guasto della dentatura<br />

che assumeva la cosiddetta "forma<br />

equina" che era un grave danno sociale<br />

per quelle popolazioni.<br />

Da questo legno di quinto anno oltre<br />

ai "cerchi" si ricavava legno per i manici<br />

<strong>dei</strong> cesti e per i cesti molto richiesti<br />

specialmente in agricoltura per la raccolta<br />

delle patate in formato piccolo;<br />

per la raccolta <strong>dei</strong> pomodori a sponda<br />

bassa, per gli agrumi a base larga ed a<br />

sponda alta, ed ancora per le mele, per<br />

le verdure ecc. ecc.<br />

E al settimo anno ?<br />

Al settimo anno <strong>il</strong> castagno aveva già<br />

funzione di palo ed era usato per le vigne,<br />

per le orditure orizzontali nella copertura<br />

degli agrumeti, per tutore alle<br />

giovani piantagioni da frutto ecc.<br />

22<br />

CONTRIBUTI DI PENSIERO<br />

Sulla ceppaia sono rimasti solo i pali<br />

che saranno abbattuti al taglio finale a<br />

nove anni:Non sono più di sei, otto per<br />

ogni ceppaia.<br />

Ed eccoci al nono anno.<br />

I pali di castagno sono pronti, belli, diritti<br />

svettano verso <strong>il</strong> cielo. Il proprietario<br />

fa <strong>il</strong> pari e dispari taglia o non taglia<br />

? Forse <strong>il</strong> mercato non è vivace, o si<br />

vuole un prodotto migliore, allora, invece<br />

di tagliare tutto, si rimanda al dodicesimo<br />

anno per <strong>il</strong> taglio finale, e intanto<br />

si fa ancora un poco di largo sulla<br />

ceppaia. Si toglie qualche palo incancrenito,<br />

qualche altro che non è diritto.<br />

Questo taglio veniva chiamato "sovrainterraro"<br />

ed i pali ricavati erano<br />

usati principalmente per la vigna.<br />

Finalmente siamo arrivati al taglio finale<br />

del dodicesimo anno. Si abbattono<br />

i pali e si scortecciano. Sul terreno<br />

restano solo le ceppaie nude e le matricine<br />

(dette anche "alberi della speranza")<br />

previste dalle leggi forestali<br />

che -per obbligo sancito nel permesso<br />

di taglio - devono essere lasciate in ragione<br />

di settanta per ettaro.<br />

Le matricine si devono scegliere tra i<br />

soggetti migliori, e -possib<strong>il</strong>mente –<br />

tra quelle che hanno radici proprie,<br />

perché si sono staccate dalla ceppaia,<br />

dette appunto "piante smammate" o<br />

"solarine".<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

Il legname ricavato dal taglio del dodicesimo<br />

anno, veniva ut<strong>il</strong>izzato per gli<br />

usi più svariati: Come piediritto per la<br />

copertura degli agrumeti o tagliato in<br />

tronchetti secondo la lunghezza (chiamati<br />

"morcone" "mezzo morcone"e sim<strong>il</strong>i).<br />

Si usavano per produrre chiancole<br />

peri solai e doghe per le botti, per<br />

bar<strong>il</strong>i, tini, e ogni altro recipiente per la<br />

cantina, per la casa, per le piccole attività<br />

artigianali.<br />

La parte residua del palo, tolti i "morconi"<br />

e altri tagli,veniva usata per la vigna,<br />

per tutori,per sostegni in genere.<br />

Insomma, <strong>il</strong> bosco era come <strong>il</strong> maiale:si<br />

ut<strong>il</strong>izzava tutto senza buttare via nulla.<br />

Questo mondo fin qui descritto, non<br />

esiste più. Il bosco non rende più niente<br />

perché <strong>il</strong> suo prodotto che per secoli<br />

è servito all'uomo,oggi non serve più<br />

a nulla.<br />

Non si possono costringerei proprietari<br />

<strong>dei</strong> boschi ad eseguire i tagli intercalari<br />

<strong>il</strong> cui legname non è commerciab<strong>il</strong>e,<br />

ragione per la quale l'uomo ha abbandonato<br />

<strong>il</strong> bosco.<br />

Conseguentemente non c'è più nessuno<br />

che regola <strong>il</strong> deflusso e la regimazione<br />

delle acque piovane. Il sottobosco<br />

è chiuso come foresta vergine: Rovi,<br />

ortiche, pungitopo e – la peggiore di<br />

tutte – la vitalba, questa saprofita che<br />

per raggiungere la luce è capace di salire<br />

in alto per decine di metri fino a coprire<br />

<strong>il</strong> bosco e metterlo al buio e quindi<br />

in condizione di morire.<br />

L'incendio – che sia doloso o naturale –<br />

in queste condizioni trova una quantità<br />

enorme di materiale comburente.<br />

Le acque piovane ruscellano e corrodono<br />

lo strato superficiale del terreno,<br />

penetrano nello strato al disotto di<br />

quello agrario, che sia arg<strong>il</strong>la o materiale<br />

piroclastico, ed un poco per volta,<br />

con l'aiuto del vento che smuove gli alberi,<br />

crea nel suolo delle ferite che si<br />

allargano sempre di più. Quando arrivano<br />

le piogge un poco più insistenti,la<br />

montagna frana.<br />

Frana la fascia subalpina, frana la catena<br />

subappenninica dall'Em<strong>il</strong>ia alla Ca-


labria, sia sul versante tirrenico che sia<br />

quello adriatico. Cadono frane anche<br />

in Sic<strong>il</strong>ia e in Sardegna.<br />

Sotto le frane ci sono bambini, mamme,<br />

figli, nonni. Ci sono anni di lavoro, ricchezze,<br />

povere cose, ricordi, affetti. C'è<br />

tutto. C'è amore, rabbia, rassegnazione.<br />

Ci sono morti, feriti, danni incalcolab<strong>il</strong>i:<br />

Ed ogni volta si interviene con spese<br />

enormi per riparare al meglio i danni<br />

prodotti. E questo non accade solo in<br />

Italia: quello più recente nell'isola di<br />

Madera ha prodotto danni incalcolab<strong>il</strong>i.<br />

Ma è proprio tutta colpa dell'uomo che<br />

ha abbandonato <strong>il</strong> bosco ceduo ?<br />

No di certo. Ma vi sono fatti concomitanti<br />

quali la intensità e la durata delle<br />

piogge; la cementificazione delle periferie<br />

urbane, la grave – gravissima - cementificazione<br />

degli alvei <strong>dei</strong> rivoli e<br />

<strong>dei</strong> torrenti nei quali le acque trovano<br />

la strada più aperta per correre verso <strong>il</strong><br />

mare e spesso per esondare ed allagare<br />

centinaia di ettari di terre coltivate.<br />

Allora – per concludere – cosa si può o<br />

si potrebbe fare – per evitare tutto<br />

questo ? Ecco la risposta:<br />

Lo Stato dovrebbe espropriare tutti i<br />

boschi cedui nelle aree "sensib<strong>il</strong>i" e<br />

conferirli alla Azienda Demaniale per<br />

le Foreste.<br />

IL BOSCO QUALE BENE<br />

SOCIALE<br />

CONTRIBUTI DI PENSIERO<br />

Non bisogna impressionarsi e ritenere<br />

questa opera diffic<strong>il</strong>e : E' solo questione<br />

di impegno e volontà politica.<br />

Il bosco, se lo Stato non interviene,è<br />

destinato a scomparire perché non più<br />

curato, col passare del tempo, a furia di<br />

incendi e frane, resterà solo un pietraio.<br />

Lo Stato può intervenire con un<br />

piano organico di accorpamento programmando<br />

<strong>il</strong> pagamento del prezzo ai<br />

proprietari a rate in un periodo di dieci<br />

– dodici anni .<br />

Si è sempre detto che <strong>il</strong> valore del suolo<br />

e eguale al valore del taglio finale<br />

del ceduo. Se dunque lo Stato programma<br />

di pagare <strong>il</strong> prezzo tabellare<br />

(valori UTE) regione per regione, e lo<br />

paga in ragione di un dodicesimo per<br />

anno, entro dodici anni ha liquidato<br />

l'operazione. Magari trovando qualche<br />

altro incentivo per stimolare i proprietari<br />

a cedere volontariamente <strong>il</strong> bene.<br />

Il prezzo da pagare ai proprietari in<br />

gran parte si potrà ricavare dai tagli finali<br />

che si faranno ogni anno.<br />

Chi potrà gestire un sim<strong>il</strong>e patrimonio?<br />

Escluderei Regioni, Province e Comuni<br />

che – dove già hanno boschi, hanno<br />

dato prova di non esserne degni per <strong>il</strong><br />

degrado nel quale li hanno ridotti.<br />

Non resta che <strong>il</strong> Corpo Forestale dello<br />

Stato, carico di onori e di esperienza.<br />

Anche questo Corpo però, andrebbe<br />

alleggerito di molte attività conferitegli<br />

negli ultimi tempi e che non gli sono<br />

proprie: Abusivismo ed<strong>il</strong>izio, discariche<br />

abusive,controlli sulla fauna ecc. ecc.<br />

Lo riporterei agli antichi splendori,<br />

quando le guardie forestali avevano le<br />

cavalcature e raggiungevano i boschi<br />

ovunque si trovavano. Oggi hanno le<br />

automob<strong>il</strong>i, e nei boschi dove automob<strong>il</strong>e<br />

non arriva, non arriva neanche la<br />

guardia forestale.<br />

Corpo di altissima specializzazione che<br />

dovrebbe eseguire nel bosco tutti i tagli<br />

intercalari che avanti abbiamo descritti,<br />

e bruciare tutto <strong>il</strong> legno ricavato che<br />

non sia commerciab<strong>il</strong>e.<br />

Si dovrà avvalere di mano d'opera adeguata<br />

e capace, <strong>il</strong> che non è un proble-<br />

ma,anzi, è un aiuto alla disoccupazione.<br />

Il problema è la spesa per la gestione<br />

che – in ogni caso – sarà una spesa ben<br />

fatta. E' meglio intervenire prima che<br />

dopo. Credo che si spenda di meno se –<br />

come penso -una attenta cura del suolo<br />

eviterà morti e danni alle cose.<br />

E' chiaro che è una spesa che – a prima<br />

vista – non da guadagno, non da ritorno.<br />

Ma <strong>il</strong> ritorno è la sicurezza della<br />

montagna. Il ritorno è un benessere sociale.<br />

Anche la scuola è passiva, però<br />

serve a formare i cittadini, serve ad elevare<br />

<strong>il</strong> livello culturale degli italiani.<br />

La manutenzione del bosco è la stessa<br />

cosa, serve alla tranqu<strong>il</strong>lità di centinaia<br />

di famiglie che in tutta Italia risiedono<br />

e vivono nelle zone pedemontane. Serve<br />

a dare ai cittadini la certezza di godere<br />

della loro casa, del loro podere,del<br />

loro lavoro e di tutte le piccole<br />

cose che <strong>il</strong> buon Dio ci ha dato.<br />

E' proprio un sogno tutto questo ?<br />

Ebbene, si. Voglio continuare a sognare,<br />

perché so che certe volte i sogni si<br />

avverano.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 23


di Andrea Tramontano<br />

Il Codice Civ<strong>il</strong>e definisce imprenditore<br />

"chi esercita professionalmente<br />

un'attività economica organizzata<br />

al fine della produzione o dello<br />

scambio di beni e/o servizi" (art. 2082<br />

CC) e più specificatamente l'art 2135<br />

proprio inerente alla definizione di<br />

"imprenditore agricolo". Premesso<br />

questo, la domanda sorge spontanea in<br />

questo momento così diffic<strong>il</strong>e per la nostra<br />

agricoltura, l'imprenditore agricolo<br />

esiste ancora nella nostra regione?<br />

(Lombardia) Ormai <strong>il</strong> conduttore di<br />

azienda agricola sia esso proprietario<br />

che affittuario vive l'anno agrario in<br />

semplice attesa <strong>dei</strong> contributi PAC a fine<br />

anno. Fondi che sicuramente danno<br />

respiro e consentono di saldare i vari<br />

fornitori che hanno contribuito per la<br />

buona riuscita <strong>dei</strong> raccolti e/o dell'allevamento.<br />

Ma oltre a questo non sono<br />

molti coloro che si reinventano imprenditori<br />

con innovativi progetti per<br />

ottenere vantaggi produttivi abbattendo<br />

i costi della propria attività. Il maggior<br />

problema dell'imprenditore sembra<br />

quello di risparmiare e chiedere un<br />

24<br />

CONTRIBUTI DI PENSIERO<br />

L’ imprenditore agricolo:<br />

esiste ancora?<br />

riconoscimento maggiore alla vendita<br />

del prodotto che poi, come abbiamo visto<br />

per quanto riguarda l'ultimo aumento<br />

del prezzo del latte alla stalla, si<br />

ripercuote inevitab<strong>il</strong>mente sul consumatore<br />

finale. Credo che la soluzione<br />

migliore debba essere un comune senso<br />

di responsab<strong>il</strong>ità per l'abbattimento <strong>dei</strong><br />

costi di gestione. Come i consumatori<br />

al dettaglio hanno creato i G.A.S<br />

(Gruppi di Acquisto Solidali), anche gli<br />

agricoltori (che vanno considerati a tutti<br />

gli effetti anche<br />

loro consumatori)<br />

per <strong>il</strong> fabbisogno<br />

di quanto si<br />

rende necessario<br />

per la buona riuscita<br />

del prodotto<br />

aziendale devono<br />

prendere<br />

esempio dai piccoli<br />

consumatori<br />

(es. concimi, sementi,<br />

reti per<br />

imballatrici, ect).<br />

Acquistando in piccole quantità non si<br />

può pretendere sconti o vantaggi economici<br />

sulla materia prima, ma <strong>il</strong> discorso<br />

cambia se più aziende si presentano<br />

per acquistare grosse quantità di<br />

un concime o di sementi certificate o<br />

quant'altro serve per l'azienda. Si passa<br />

da una gestione strettamente ad personam<br />

a una gestione pro populo che deve<br />

consentire un forte risparmio sull'acquisto.<br />

In questo modo è l'acquirente<br />

che fa <strong>il</strong> prezzo e non <strong>il</strong> venditore.<br />

Per ottenere questo bisogna abbandonare<br />

i propri individualismi, non vedere<br />

solo <strong>il</strong> cattivo del vicino ma considerare<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 1/2010<br />

che collaborare con <strong>il</strong> nostro confinante<br />

possa essere sicuramente più vantaggioso<br />

che non parlagli del tutto. Tutto<br />

questo va considerato se le aziende che<br />

si accorpano sono situate nello stesso<br />

comune o per lo meno in comuni limitrofi.<br />

Accorpare, non significa acquisire<br />

terra o strutture agricole. Il costo di<br />

gestione di un ettaro di frumento è sicuramente<br />

ben diverso da chi lavora<br />

15/20 ettari dello stesso prodotto sia inteso<br />

come materie prime che forza lavoro;<br />

lo stesso discorso vale per <strong>il</strong> mais,<br />

unificare i terreni, far diventare da intensivo<br />

ad estensivo dove questo risulta<br />

possib<strong>il</strong>e. Si parla spesso di energie rinnovab<strong>il</strong>i,<br />

sono pochi gli imprenditori<br />

che hanno preso alla lettera <strong>il</strong> termine<br />

innovazione, produrre energia per <strong>il</strong><br />

proprio fabbisogno con quanto si ha<br />

disponib<strong>il</strong>e con notevole risparmio sulla<br />

bolletta della luce; ma vorrei lasciare all'imprenditore<br />

l'iniziativa. La mancanza<br />

di una figura professionale all'interno<br />

delle nostre aziende che sia estranea sia<br />

alla conduzione che ad una struttura di<br />

vendita porta l'imprenditore a fare scelte<br />

non sempre sensate. Ma è luogo comune<br />

a cui non si è mai assistito ad una<br />

ammissione di richiesta di aiuto alle categorie<br />

professionali competenti per<br />

consentire un miglioramento dell'imprenditoria<br />

agricola. Restano solo le associazioni<br />

agricole a cui gli agricoltori si<br />

rivolgono e che non sempre sono in grado<br />

di soddisfare pienamente le richieste<br />

<strong>dei</strong> loro associati. Si rende necessario<br />

una presa di posizione che metta in vero<br />

risalto la necessità di una vera assistenza<br />

tecnica specializzata al di fuori di una<br />

forza di vendita interessata.


di Franco Possenti<br />

Il giorno 06 marzo<br />

2010 presso l'Azienda<br />

del Collega Perito<br />

<strong>Agrari</strong>o Arrigoni G. Battista<br />

a Pagazzano organizzato<br />

dal Consiglio del<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di<br />

Bergamo si è svolto un<br />

importante incontro di programma<br />

che ha visto impegnati i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,<br />

l’ Amministrazione Provinciale, e l’Istruzione<br />

Tecnica <strong>Agrari</strong>a.<br />

Il programma ha visto <strong>il</strong> ritrovo in<br />

Azienda e visita all'unità produttiva<br />

Caseificio Arrigoni Battista Pagazzano<br />

degli invitati On. Ettore Pirovano<br />

-Presidente della Provincia di Bergamo,<br />

On. Nunziante Consiglio -Camera<br />

<strong>dei</strong> Deputati, Dott.ssa Gloria Albonetti<br />

-Dirigente Scolastico Istituto<br />

Superiore " G. Cantoni –Treviglio,<br />

P.A. Mario Brunetti –Presidente Associazione<br />

Ex " " Allievi ITAS G.<br />

Cantoni –Treviglio Giuseppe Ferri" -<br />

Vice Sindaco di " " Brignano Gera<br />

d’Adda. Per <strong>il</strong> CNPA erano presenti <strong>il</strong><br />

Presidente Andrea Bottaro ed <strong>il</strong><br />

Consigliere Angelo Orsini.<br />

I partecipanti hanno avuto modo di visitare<br />

una delle più prestigiose aziende<br />

presenti nel settore lattiero caseario<br />

che nel processo produttivo prevede<br />

una f<strong>il</strong>iera integrata per la quale la<br />

gestione di tutti i processi industriali è<br />

effettuata da una unica figura.<br />

Dunque a Pagazzano, nella pianura<br />

bergamasca, sono collocati i terreni,<br />

le stalle bovine, l’allevamento suinicolo<br />

e <strong>il</strong> caseificio.<br />

Arrigoni ha portato gli <strong>il</strong>lustri ospiti a<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Professione e professionalità<br />

visitare <strong>il</strong> sistema di ricezione,<br />

lavorazione, stagionatura<br />

e confezionamento<br />

<strong>dei</strong> prodotti puntualizzando<br />

che l’automazione<br />

e la ricerca hanno<br />

contribuito molto al<br />

successo dell’ azienda<br />

che riesce a migliorare<br />

sempre più le caratteristiche <strong>dei</strong> prodotti<br />

caseari e renderli più adatti alle<br />

esigenze <strong>dei</strong> consumatori.<br />

La qualità delle produzioni, <strong>dei</strong> processi<br />

e degli ambienti di lavoro, è conforme<br />

ai più selettivi ed esigenti standard<br />

internazionali. Le attività di monitoraggio<br />

continuo sono coordinate<br />

da personale interno qualificato e<br />

supportate dalle r<strong>il</strong>evazioni scientifiche<br />

del laboratorio di analisi dell’azienda<br />

e da quelle di laboratori ester-<br />

ni selezionati e accreditati. La struttura<br />

produttiva che gli <strong>il</strong>lustri ospiti<br />

hanno visitato è stata costruita ed<br />

inaugurata recentemente e di moderna<br />

concezione. Si sv<strong>il</strong>uppa su di un’area<br />

di 60.000 mq di cui circa 15.000<br />

coperti. Ogni locale dello stab<strong>il</strong>imento<br />

è climatizzato con moderni impianti<br />

di vent<strong>il</strong>azione e tutto lo stab<strong>il</strong>imento<br />

lavora costantemente in sovrapressione.<br />

In questa struttura, che ha una capacità<br />

produttiva di più di 2.000 quintali<br />

di latte al giorno sv<strong>il</strong>uppab<strong>il</strong>i su due<br />

diverse linee di produzione, vengono<br />

prodotti <strong>il</strong> Taleggio, Gorgonzola,<br />

Quartirolo Lombardo e Crescenza<br />

oltre a quelle di alcuni <strong>dei</strong> nostri formaggi<br />

“Unici”.<br />

Parte della produzione viene realizzata<br />

con latte proveniente da Agri-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 25


coltura Biologica.Sono presenti<br />

due linee di produzioni. La prima<br />

di ispirazione tecnologia e<br />

concezione avanzata è una linea<br />

automatica a bacinelle ed è in<br />

grado di garantire sempre la<br />

massima attenzione alla qualità<br />

e la differenziazione del prodotto<br />

a seconda della destinazione<br />

finale.<br />

La seconda linea di produzione,<br />

più tradizionale, vede l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

delle classiche caldaie polivalenti ed<br />

è ut<strong>il</strong>izzata prevalentemente per la<br />

produzione <strong>dei</strong> formaggi erborinati e<br />

di alcuni <strong>dei</strong> nostri “Unici”.<br />

Sono presenti tre diverse zone di stagionatura.<br />

Una è dedicata al gorgonzola<br />

l’altra alla stagionatura del taleggio<br />

la terza al quartirolo e salva, tutte<br />

sono dotate di un sistema di climatizzazione<br />

dinamico che consente di<br />

Gruppo di visitatori<br />

26<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

creare le condizioni<br />

ideali per la maturazione<br />

del prodotto.<br />

Il tempo tiranno non<br />

ci ha consentito di visitare<br />

l’azienda agricola<br />

di proprietà che,<br />

nei 400 ettari di terreni<br />

in conduzione,<br />

comprende sia l’allevamento<br />

bovino, sud-<br />

diviso in due stalle <strong>il</strong> cui patrimonio<br />

bovino è composto da circa 900 esemplari<br />

di alta genealogia di cui 500 vacche<br />

in lattazione, che quello suinicolo.<br />

Dopo la visita tecnica alla azienda <strong>il</strong><br />

Per.Agr. Franco Possenti, Presidente<br />

del Consiglio del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati di<br />

Bergamo ha introdotto i lavori evidenziando<br />

che lo scopo dell’incontro<br />

è quello di avvicinare<br />

le tre istituzioni che<br />

devono cooperare e lavorare<br />

perché la cultura<br />

agraria non finisca.<br />

Il Presidente Bottaro,<br />

nel tracciare la storia<br />

che lega indissolub<strong>il</strong>mente<br />

<strong>il</strong> Perito <strong>Agrari</strong>o<br />

al territorio, ha <strong>il</strong>lustrato<br />

quali siano le<br />

sue competenze nella<br />

proiezione della agricoltura<br />

verso nuovi<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

traguardi di sv<strong>il</strong>uppo del territorio e<br />

dell’ambiente.<br />

In questo momento, delicato per l’imprenditoria<br />

agricola, è necessario che<br />

le istituzioni assumano le responsab<strong>il</strong>ità<br />

per un r<strong>il</strong>ancio della istruzione<br />

tecnica agraria .<br />

La categoria è pronta a fare la propria<br />

parte mettendo a disposizione<br />

delle istituzioni la professionalità ed<br />

<strong>il</strong> patrimonio tecnico culturale che<br />

può consentire ai giovani<br />

studenti di avviarsi alla<br />

professione dopo un periodo<br />

di tirocinio.<br />

L’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />

di Treviglio, uno <strong>dei</strong><br />

più antichi d’Italia, può<br />

essere un punto di riferimento<br />

per i giovani che<br />

intendono entrare in un<br />

mondo professionale dinamico<br />

ed indispensab<strong>il</strong>e<br />

alla agricoltura, comparto<br />

che gode di una particolare<br />

attenzione da parte<br />

della UE che assegna a<br />

questa <strong>il</strong> 45% del b<strong>il</strong>ancio comunitario.<br />

Ma occorre trasformare <strong>il</strong> concetto<br />

di azienda produttiva in azienda<br />

multifunzionale e dunque è necessario<br />

un sempre maggior contatto tra<br />

istruzione e professione. Per questo,<br />

concorde <strong>il</strong> Presidente Possenti, manifesta<br />

la disponib<strong>il</strong>ità della rappresentanza<br />

della Categoria, a tutti i livelli,<br />

alla collaborazione con l’Istituto<br />

Tecnico <strong>Agrari</strong>o per mettere in<br />

campo sinergie per una migliore preparazione<br />

<strong>dei</strong> futuri periti agrari.<br />

La Dott.ssa Gloria Albonetti, Dirigente<br />

Scolastico dell’ Istituto Superiore<br />

" G. Cantoni” di Treviglio, nel<br />

complimentarsi per l’ opportuna organizzazione<br />

di una giornata di discussione<br />

sui temi legati alla istruzione<br />

ed alla professione, presenta l’istituto<br />

tecnico agrario.<br />

Dopo averne tracciato l’evoluzione<br />

dalla nascita ad oggi evidenzia <strong>il</strong> legame<br />

con <strong>il</strong> territorio che ha sempre


avuto ed auspica che tutti i presenti,<br />

per la propria parte, collaborino affinchè<br />

questo patrimonio culturale<br />

non vada disperso chiedendo maggiore<br />

attenzione da parte delle istituzioni<br />

provinciali rispetto alle strutture scolastiche.<br />

L’on.le Nunziante è intervenuto<br />

comunicando <strong>il</strong> suo impegno<br />

verso i problemi posti ed assicurando<br />

l’attenzione verso i problemi che gli<br />

verranno sottoposti.<br />

Dopo ampia discussione <strong>il</strong> gruppo si<br />

è trasferito a visitare la struttura zootecnica<br />

ITAS Az. Agr La Ganassina<br />

ove la Dirigente Scolastica, coadiuvata<br />

dai suoi collaboratori ha presentato<br />

le strutture didattico-produttive della<br />

azienda ove vengono allevate bovine<br />

per la produzione del latte , ovini, e si<br />

On. Ettore Pirovano - Per. Agr. Giovan Battista Arrigoni<br />

producono miele e vino. La parte finale<br />

dell’incontro si è tenuta presso<br />

l’aula magna dell’ITAS ove l’ -On. Ettore<br />

Pirovano, Presidente della Provincia<br />

di Bergamo, nel congratularsi<br />

per la passione e l’impegno che tutti i<br />

presenti mettono nel compiere quelle<br />

azioni necessarie al r<strong>il</strong>ancio dell’istruzione<br />

tecnica agraria, ha dato la pie-<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

na disponib<strong>il</strong>ità della amministrazione<br />

provinciale alla collaborazione fattiva<br />

per sopperire alle necessità che gli<br />

verranno prospettate. Il patrimonio<br />

rappresentato dall’ITAS di Treviglio<br />

non può essere disperso. Ha preso la<br />

parola <strong>il</strong> Per. Agr. Mario Brunetti -<br />

Presidente dell’ Associazione Ex Allievi<br />

ITAS “G. Cantoni” che, nel presentare<br />

l’associazione ha puntualizzato<br />

come la passione degli ex allievi<br />

sia sempre costante al punto tale da<br />

portare a riunioni calendarizzate per<br />

stare insieme e per produrre progetti<br />

per rafforzare la figura dell’ITAS e<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />

Ha concluso i lavori <strong>il</strong> Presidente Possenti<br />

che, nel ringraziare i presenti per<br />

la partecipazione, ha dichiarato la dis-<br />

ponib<strong>il</strong>ità completa<br />

del <strong>Collegio</strong> provinciale<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> agrari<br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

laureati a collaborare<br />

con l’ITAS per promuovere<br />

azioni che<br />

meglio finalizzino<br />

l’attività futura <strong>dei</strong><br />

La Preside Gloria Albonetti<br />

giovani studenti che potranno diventare<br />

futuri <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> consapevoli<br />

del ruolo professionale che andranno<br />

ad assumere.<br />

Possenti - Bottaro - Pirovano - Brunetti<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 27


28<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

“ La professione del Perito <strong>Agrari</strong>o” : le delegazioni <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

incontrano i maturandi dell’ Istituto Statale di Istruzione<br />

Superiore A.VEGNI - Cortona (AR)<br />

All’Istituto Vegni di Cortona si è<br />

svolto sabato 20 Marzo 2010 <strong>il</strong> consueto<br />

incontro annuale che <strong>il</strong>lustra<br />

agli studenti delle classi quinte del<br />

Tecnico <strong>Agrari</strong>o, la “professione del<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o”. Già da qualche anno,<br />

a mettere luce sul percorso della<br />

Libera Professione, sono intervenuti<br />

<strong>dei</strong> professionisti in rappresentanza<br />

<strong>dei</strong> Collegi Professionali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

di Arezzo e Siena.<br />

Rispetto agli altri anni, in<br />

accordo tra le due rappresentanze,<br />

l’incontro è stato<br />

anticipato da maggio a marzo,<br />

per dar modo ai ragazzi<br />

di riflettere maggiormente<br />

su un futuro che tra riforme<br />

scolastiche e crisi nel mondo<br />

del lavoro appare abbastanza<br />

incerto e di cui, la strada<br />

della Libera Professione,<br />

può rappresentare una valida<br />

e auspicab<strong>il</strong>e anche se diffic<strong>il</strong>e, alternativa.<br />

Dopo i convenevoli saluti<br />

del Per. Agr. Panichi Fabrizio, consigliere<br />

e delegato dal <strong>Collegio</strong> di<br />

Arezzo, ha preso parola <strong>il</strong> collega senese<br />

Per. Agr. Marchionni Paolo, che<br />

con una puntuale esposizione, ha<br />

parlato di tutte le attività di competenza<br />

del Perito <strong>Agrari</strong>o con accenni<br />

al relativo tariffario professionale. A<br />

continuare l’esposizione è stato <strong>il</strong><br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

Per. Agr. Panichi che ha ripreso la<br />

parola per chiarire ai ragazzi, l’iter<br />

procedurale necessario all’iscrizione<br />

all’Albo, requisito indispensab<strong>il</strong>e<br />

per poter esercitare qualunque professione<br />

intellettuale. Ha concluso<br />

l’intervento <strong>dei</strong> liberi professionisti,<br />

<strong>il</strong> Presidente del <strong>Collegio</strong> di Siena,<br />

Per. Agr. Biagiotti Raffaello, che dall’alto<br />

della sua esperienza professionale<br />

ha mostrato l’evoluzione negli<br />

anni di questa figura e di un albo, la<br />

cui anzianità ha ormai superato gli<br />

80 anni di vita. La mattinata di<br />

orientamento è proseguita per i ragazzi<br />

con l’intervento del Prof. Tremori<br />

Graziano, in rappresentanza<br />

dell’ISIS e dell’Associazione Amici<br />

del Vegni, che ha posto come interrogativo<br />

le linee salienti della riforma<br />

scolastica in atto, che da Settembre<br />

2010 sarà concretamente attuata<br />

anche nell’Istituto Vegni. Una riforma<br />

che avrà ripercussioni nella<br />

formazione scolastica degli studenti<br />

del Tecnico <strong>Agrari</strong>o e che necessariamente,<br />

tra qualche anno, produrrà<br />

i suoi effetti, auspichiamoci positivi<br />

anche sulle nuove leve <strong>dei</strong> liberi professionisti.<br />

A conclusione della mattinata<br />

i ragazzi hanno posto varie<br />

domande e chiarimenti ai professionisti<br />

intervenuti, oltre ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

già citati, anche ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Bartolini Andrea e Gardeschi Bernardo,<br />

entrambi in rappresentanza<br />

del <strong>Collegio</strong> di Arezzo.


VITA DEI COLLEGI<br />

“L’ Istruzione <strong>Agrari</strong>a nella Regione Abruzzo”<br />

Presso l’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />

“Cosimo Ridolfi” di Scerni (Chieti)<br />

si è svolto un Convegno per inaugurare<br />

<strong>il</strong> nuovo a.s. con uno sguardo alle<br />

finalità e alle caratteristiche dell’istruzione<br />

agraria nella Regione<br />

Abruzzo. Sono intervenuti al Convegno,<br />

tra l’altro, l’Assessore all’Agricoltura<br />

della Regione Abruzzo<br />

Mauro Febbo, <strong>il</strong> Presidente della<br />

Provincia di Chieti Enrico Digiuseppantonio,<br />

l’Assessore all’Istruzione<br />

della Provincia di Chieti Mauro<br />

Petrucci, <strong>il</strong> Sindaco di Scerni Donato<br />

D’Ercole, <strong>il</strong> Presidente del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di Chieti Nicola<br />

D’Ortona. Il Convegno è stata<br />

un’occasione, sottolinea la nuova<br />

Dirigente scolastica F<strong>il</strong>omena Zanfardino,<br />

per sottolineare e rafforzare<br />

l’originale ruolo sociale e culturale<br />

svolto dall’Istituto, presente sul<br />

territorio da oltre un secolo, unico<br />

nella provincia di Chieti e uno <strong>dei</strong><br />

due nella regione Abruzzo, che è<br />

cresciuto negli anni anche per la validità<br />

delle proposte dell’offerta formativa<br />

e per la capacità di adattarsi<br />

ai cambiamenti non solo della società<br />

ma anche del mondo del lavoro.<br />

L’Istituto si è sempre connotato come<br />

realtà presente, aperta, con una<br />

forte credib<strong>il</strong>ità in tutta la Regione<br />

Abruzzo ed anche al di fuori di essa,<br />

a cui si sono rivolti con fiducia genitori<br />

e generazioni di giovani; ha formato<br />

competenze sul territorio (alcuni<br />

ex alunni occupano posti di r<strong>il</strong>ievo),<br />

ha permesso a molti studenti<br />

di trovare occupazione in loco (come<br />

dipendenti o come moderni imprenditori<br />

agricoli). Molti <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> che si sono diplomati uscendo<br />

dall’Istituto, sono poi ritornati<br />

nella stessa scuola nelle vesti di docenti.<br />

Oggi piu’ che mai la scuola ha<br />

bisogno di scelte responsab<strong>il</strong>i per affrontare,<br />

con giusto passo, le sfide del<br />

domani. Il Convegno, -aggiunge <strong>il</strong><br />

Dirigente scolastico Dott.F<strong>il</strong>omena<br />

Zanfardino- ha voluto rappresentare<br />

anche la testimonianza di una rinnovata<br />

fiducia tra le famiglie, gli studenti,<br />

gli operatori scolastici, <strong>il</strong> mondo<br />

del lavoro e della politica, per un<br />

Istituto che ha sempre svolto un ruolo<br />

sociale così come<br />

spetta a una istituzione<br />

pubblica ed è stato<br />

punto di riferimento<br />

della tradizione e dell’innovazione,valorizzando<br />

risorse umane e<br />

mezzi nell’interesse<br />

del territorio. Un viaggio<br />

nel passato con<br />

uno sguardo al futuro<br />

per favorire <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio<br />

della scuola che ha<br />

formato eccellenze<br />

nel territorio e che<br />

vuole continuare ad avere un ruolo<br />

determinante educando le nuove generazioni<br />

con una mentalità aperta<br />

all’Europa e fornendo loro strumenti<br />

e competenze per affrontare le sfide<br />

della competizione globale. Per<br />

l’a.s. 2010/11, <strong>il</strong> Programma di Riforma<br />

dell’Istruzione Tecnica partirà<br />

cominciando proprio dal r<strong>il</strong>ancio degli<br />

Istituti Tecnici, salvaguardando<br />

la loro identità.<br />

Matera, L’ Agricoltura al<br />

centro delle politiche<br />

Regionali e continuità nelle<br />

scelte dipartimentali<br />

12, Apr<strong>il</strong>e 2010<br />

Alla vig<strong>il</strong>ia dell’inizio<br />

di una<br />

nuova legislatura,<br />

non sono pochi<br />

gli interrogativi<br />

che pervadono<br />

l’intero<br />

mondo agricolo della provincia di<br />

Matera. In particolare in un momento<br />

in cui si chiede all’agricoltura<br />

di fare un nuovo sforzo per superare<br />

una crisi che ha lasciato e continua<br />

a lasciare segni indeleb<strong>il</strong>i nel b<strong>il</strong>ancio<br />

aziendale, si sta lavorando, congiuntamente<br />

con le Istituzioni, per<br />

trovare una soluzione che determini<br />

la riprogrammazione dell’intera f<strong>il</strong>iera<br />

di produzione. La Regione Bas<strong>il</strong>icata,<br />

a tal proposito, ha r<strong>il</strong>anciato<br />

<strong>il</strong> settore con <strong>il</strong> finanziamento <strong>dei</strong><br />

progetti di f<strong>il</strong>iera trovando non poche<br />

difficoltà legate ad una crisi economica<br />

che non permette investimenti<br />

inefficienti. Il ruolo <strong>dei</strong> tecnici<br />

sta assumendo una forte valenza<br />

nel trovare soluzioni efficaci a r<strong>il</strong>anciare<br />

le economie presenti nelle diverse<br />

aree del materano.<br />

A tal proposito, affermano i Presidenti<br />

dell’Ordine Provinciale di Ma-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 29


tera Carmine Cocca e del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati, è necessaria l’attuazione<br />

di una giusta politica che porti al<br />

centro del dibattito l’agricoltura<br />

avanzata del metapontino, <strong>il</strong> dissesto<br />

idrogeologico della collina materana<br />

e delle aree interne e la tutela<br />

dell’imprenditoria zootecnica.<br />

Servono azioni importanti e necessarie<br />

a mettere in condizione di lavorare<br />

serenamente i professionisti<br />

operanti nel settore agricolo e forestale<br />

per esaltare quella figura essenziale<br />

per <strong>il</strong> territorio che è l’imprenditore<br />

agricolo.<br />

Si auspica, pertanto, un’azione di<br />

continuità nella guida del Dipartimento,<br />

come già affermato da rappresentanti<br />

di organizzazioni professionali<br />

negli scorsi giorni.<br />

Catanzaro, assemblea provinciale<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Lunedì 12 Apr<strong>il</strong>e 2010 13:07<br />

CATANZARO –<br />

Si è svolta presso<br />

l’aula magna dell’Istituto<br />

Tecnico<br />

<strong>Agrari</strong>o Vittorio<br />

Emanuele II, l’assembleaprovinciale<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

delle province di Catanzaro, Crotone,<br />

Vibo Valentia, per l’approvazione<br />

<strong>dei</strong> b<strong>il</strong>anci consuntivo e preventivo.<br />

La relazione introduttiva è stata<br />

tracciata dal Presidente Domenico<br />

Russo (che tra l’altro ricopre l’incarico<br />

di coordinatore regionale della<br />

stessa categoria), ha evidenziato una<br />

serie di dati e cifre che vede un ‘risveglio’<br />

dell’attività professionale in<br />

tutti i settori soprattutto in quello<br />

catastale alla luce della recente normativa<br />

sul censimento di tutti i fabbricati,<br />

per cui numerosi sono i colleghi<br />

che in questi giorni si stanno<br />

30<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

Ad Majora<br />

Con piacere comunichiamo che <strong>il</strong> Collega Carmelo<br />

Toscano in data 22 Marzo 2010 ha conseguito<br />

presso l’Università degli studi “Guglielmo<br />

Marconi” in Roma, la Laurea Triennale in<br />

Scienze Geo-Topo-Cartografiche, Estimative,<br />

Territoriali Ed<strong>il</strong>izie.(Classe 7 lauree in urbanistica<br />

e scienze della pianificazione territoriale e<br />

ambientale di cui al D.M. 04/08/2000) discutendo<br />

la tesi di Laurea in : Diritto Amministrativo ( La<br />

tutela cautelare nel processo amministrativo):<br />

Il Collega in relazione, iscritto al <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati della Provincia di Cosenza, già componente del collegio<br />

<strong>dei</strong> revisore <strong>dei</strong> Conti come membro effettivo dal 12 Settembre 1997<br />

al Marzo 2002, e quella di consigliere fino al 10-06-2009. E’ stato eletto<br />

rappresentante della Categoria in seno al comitato amministratore dell’ENPAIA<br />

(Gestione Separata <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>) , per <strong>il</strong> raggruppamento<br />

Campania, Puglia, Bas<strong>il</strong>icata, Calabria, Sic<strong>il</strong>ia.<br />

Ciao Errico ………..<br />

Il Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati partecipa con profondo cordoglio<br />

al lutto e al ricordo di un caro amico Errico<br />

Malvarosa.<br />

Un eccellente professionista, una persona onesta,<br />

una figura di spicco, una persona stimata, un<br />

COLLEGA che ha dedicato i suoi anni, la sua<br />

vita alla Categoria.<br />

Un Perito <strong>Agrari</strong>o, Errico Malvarosa che per oltre<br />

un ventennio ha rappresentato non solo la<br />

dirigenza nelle vesti di Presidente del <strong>Collegio</strong><br />

Provinciale <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati di Brindisi, ha ricoperto<br />

la carica infatti dal 1955 al 1970, ma ha rappresentato anche una<br />

sorta di pioniere, è stato una vera e propria istituzione per <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> di<br />

Brindisi e per questo ne sarà sempre ricordato con estremo affetto. E’stato<br />

iscritto per ben 63 anni all’Albo Professionale del <strong>Collegio</strong> Provinciale<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di Brindisi ed <strong>il</strong> 7 Luglio 2006 è stata approvata<br />

all’unanimità la sua nomina a Presidente Onorario del <strong>Collegio</strong> stesso. Un<br />

uomo che non ha mai smesso di dare <strong>il</strong> Suo prezioso contributo, un esempio<br />

per tutti noi <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />

Ha rappresentato e regalato alla nostra Categoria una vera dimostrazione<br />

di serietà professionale impeccab<strong>il</strong>e.<br />

Ed è per questo che vogliamo ringraziarlo pubblicamente a nome di tutta<br />

la Categoria che partecipa al ricordo per la scomparsa un Grazie Errico<br />

per tutto <strong>il</strong> contributo che hai saputo donarci!


ivolgendo alla struttura per avere<br />

informazioni e delucidazioni sulle<br />

procedure d’accesso al catasto provinciale.<br />

Sul piano istituzionale lo<br />

stesso Presidente si è soffermato<br />

sulla nuova sede sita in via Italo Paparazzo,<br />

che accoglie i vari uffici con<br />

<strong>il</strong> potenziamento <strong>dei</strong> servizi quali<br />

Biblioteca, sala riunioni ed un attrezzato<br />

archivio. Novità sul piano<br />

web, con l’apertura del nuovo sito<br />

(www.peritiagraricatanzaro.com)<br />

che in sintesi offre alla categoria e<br />

non opportunità per avere in tempo<br />

reale informazioni sulla vita <strong>dei</strong> professionisti<br />

oltre a circolari interne ed<br />

aggiornamento su: concorsi, bandi<br />

pubblici, normative.<br />

La posta elettronica certificata è stata<br />

al centro delle novità evidenziate<br />

dallo stesso Presidente Domenico<br />

Russo, che ha invitato i colleghi a recarsi<br />

presso la segreteria per aderire<br />

a tale iniziativa che prevede gratuitamente<br />

l’uso della Pec per avere in<br />

tempo reale comunicazioni dagli enti<br />

pubblici evitando spese postali ma<br />

soprattutto la garanzia della certificazione.<br />

Nutrita e partecipata l’assemblea<br />

con professionisti provenienti<br />

da tutte le tre province che<br />

hanno evidenziato una serie di quesiti<br />

e interrogativi ai fini del miglioramento<br />

della loro professionalità. I<br />

lavori sono proseguiti con la discussione<br />

sui b<strong>il</strong>anci consuntivi e preventivi<br />

che hanno visto la relazione<br />

del Presidente <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Giuseppe Tarsitano che ha evidenziato<br />

l’ottima tenuta <strong>dei</strong> conti<br />

con una gestione oculata delle spese,<br />

gli stessi sono stati poi approvati all’unanimità<br />

<strong>dei</strong> presenti. “Sono particolarmente<br />

soddisfatto - ha affermato<br />

- Domenico Russo, la nostra<br />

categoria malgrado tempi di crisi<br />

partecipa alla vita professionale, tante<br />

le novità che stiamo portando<br />

avanti per migliorare le condizioni<br />

professionali, nei prossimi giorni in<br />

ogni modo auspico un confronto con<br />

<strong>il</strong> nuovo Assessore all’Agricoltura<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

della Regione, noi vogliamo contribuire<br />

e fornire le nostre competenze<br />

per potenziare tale settore che<br />

può diventare volano di sv<strong>il</strong>uppo”.<br />

Il Perito <strong>Agrari</strong>o Eros Trabalzini<br />

eletto Presidente<br />

della Vecchia Cantina di<br />

Montepulciano (SI)<br />

Il collega Perito<br />

<strong>Agrari</strong>o Eros Trabalzini,<br />

40 anni<br />

sposato con tre figli<br />

già consigliere<br />

del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati<br />

della Provincia di Siena, mercoledì<br />

10 febbraio 2010 si è insediato al comando<br />

di una delle più importanti<br />

realtà economico-produttive dell’intera<br />

Valdichiana, che allarga <strong>il</strong> respiro<br />

verso l’Umbria e la provincia di<br />

Arezzo. La nomina a Presidente<br />

della Vecchia Cantina di Montepulciano,<br />

società cooperativa che conta<br />

circa 400 soci, 1.000 ettari di vigneto<br />

e circa 100m<strong>il</strong>a quintali d’uva lavorati<br />

annualmente per un fatturato<br />

consolidato di circa 15 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />

è all’insegna della continuità <strong>dei</strong><br />

progetti che l’azienda aveva già attivato.<br />

In primis quello della propensione<br />

sociale che è nel suo<br />

DNA, così come la qualità delle<br />

produzioni e gestione adeguata <strong>dei</strong><br />

vigneti da parte <strong>dei</strong> soci. Il neo Presidente,<br />

tra i vari compiti che lo attendono,<br />

avrà quello di mantenere<br />

le quote di mercato conquistate con<br />

i progetti attuati dai suoi predecessori<br />

che hanno permesso alla Vecchia<br />

Cantina di essere ben ramificata<br />

sia sul mercato nazionale che su<br />

quelli esteri, grazie alla diversificazione<br />

delle produzioni che riescono<br />

a garantire la presenza sia nella<br />

grande distribuzione che nelle botteghe<br />

che servono una fascia di nicchia.<br />

La cooperativa e le sue prerogative<br />

comunque Eros Trabalzini le<br />

conosce bene perché, oltre ovviamente<br />

ad esserne socio, è stato per<br />

otto anni <strong>il</strong> consulente agronomico<br />

ed insieme all’enologo Ugo Pagliai,<br />

altro collega Perito <strong>Agrari</strong>o, ha costruito<br />

un servizio tecnico adeguato<br />

teso al miglioramento della qualità<br />

delle uve ed alla tracciab<strong>il</strong>ità del<br />

prodotto finale consentendo di dare<br />

<strong>il</strong> meglio ai soci come ritorno economico<br />

ed incidendo positivamente<br />

anche sull’immagine della cooperativa.<br />

La nomina del collega Eros<br />

Trabalzini è motivo di orgoglio e<br />

soddisfazione per tutta la Categoria<br />

a dimostrazione che anche i <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong>, quelli competenti e preparati,<br />

trovano la loro giusta ed adeguata<br />

collocazione nel tessuto economicoprofessionale<br />

del nostro Paese.<br />

✧<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Nuoro<br />

A seguito delle elezioni avvenute in<br />

data 27 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Peppino Piquereddu<br />

VicePresidente Giovanni Fenu<br />

Segretario Domenico Puddu<br />

Tesoriere Michele Podda<br />

Consigliere Giuseppina Brundu<br />

Consigliere Graziano Pau<br />

Consigliere Luca Sanna<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Nicoletta Alberti<br />

Membro Eff. Pierpaolo Fancello<br />

Membro Eff. Michele Ruiu<br />

Membro Supp. Paolo Cancedda<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 31


<strong>Collegio</strong> di<br />

Bologna<br />

A seguito delle elezioni avvenute nei<br />

giorni 6 / 7 e 8 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Natalini Luca<br />

VicePresidente Gabrielli Gastone<br />

Segretario Lotti Letizia<br />

Tesoriere Tommesani Maurizio<br />

Consigliere Bertolino Luca<br />

Consigliere Conti Emanuele<br />

Consigliere Gardenghi Fabio<br />

Consigliere Ventura Paolo<br />

Consigliere Zanna Luigi Raffaele<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Ceccacci Gianfranco<br />

Membro Eff. Mengoli Dante<br />

Membro Eff. Vitali Michele<br />

Membro Supp. Padovani Andrea<br />

✧<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Rieti<br />

A seguito delle elezioni avvenute in<br />

data 27 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Angelo Caffarelli<br />

VicePresidente Salvatore Cancemi<br />

Segretario Marisa Testa<br />

Tesoriere Luisa Napoli<br />

Consigliere Elenio Di Carlo<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Pietro Lucci<br />

Membro Eff. Vincenzo Sciarra<br />

Membro Eff. Cesare Polidori<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Trento<br />

A seguito delle elezioni avvenute in<br />

data 27 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Guido Sicher<br />

VicePresidente Nicola Tavonatti<br />

Segretario Mario Tonidandel<br />

Tesoriere Stefano Gasperi<br />

Consigliere Walter Chistè<br />

Consigliere Daniele Faccenda<br />

Consigliere Luisa Marchetto<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Enrico Dalpiaz<br />

Membro Eff. Giorgio Bozzi<br />

Membro Eff. Dante Cavazzani<br />

Membro Supp. Mirio Segata<br />

✧<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Massa<br />

A seguito delle elezioni avvenute in<br />

data 6 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Mirella Tongiani<br />

VicePresidente Luca Mazzi<br />

Segretario Andrea De Vincenti<br />

Tesoriere Sandro Trebbi<br />

Consigliere Vito Vergani<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Mauro Bellotto<br />

Membro Eff. Arnaldo Valentini<br />

Membro Eff. Gabriella Galeazzi<br />

Membro Supp. Riccardo Fruzzetti<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Napoli<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 27 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Biagio Scognamiglio<br />

VicePresidente Giuseppe Auriemma<br />

Segretario Raffaele Sperandeo<br />

Tesoriere Pasquale Ascione<br />

Consigliere Vincenzo De Micco<br />

Consigliere Antonio Esposito<br />

Consigliere Antonio Vaccariello<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Vittorio Bartolini<br />

Membro Eff. Giuseppe Guadagno<br />

Membro Eff. Eduardo Tortora<br />

Membro Supp. Giovanni Rosanova<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Palermo<br />

A seguito delle elezioni avvenute in<br />

data 8 Apr<strong>il</strong>e 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Bartolomeo Amato<br />

VicePresidente Francesco Roppolo<br />

Segretario Giuseppe Mazzetti<br />

Tesoriere Girolamo Firicano<br />

Consigliere Damiano Gambino<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Bernardo Pinello<br />

Membro Eff. Tommaso Giordano<br />

Membro Eff. Michele Canale<br />

Membro Supp. Emanuele Guarino<br />

32 Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

32<br />


<strong>Collegio</strong> di<br />

Matera<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 31 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Genchi Emanuele<br />

VicePresidente S<strong>il</strong>vaggi Giuseppe<br />

Segretario Montemurro Giuseppe<br />

Tesoriere Delfino Michele<br />

Consigliere Boccarelli Luigi<br />

Consigliere Carbone Rosanna<br />

Consigliere Genchi Giannantonio<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Onorati Mario<br />

Membro Eff. Carlucci Angelo R.<br />

Membro Eff. Volpe Donato<br />

Membro Supp. Cantarella Antonello<br />

✧<br />

Dal <strong>Collegio</strong> di Trento<br />

Sabato 27 marzo 2010 si è svolta, presso l’Istituto<br />

<strong>Agrari</strong>o di San Michele all’Adige, l’Assemblea elettiva<br />

del <strong>Collegio</strong> Provinciale <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati della Provincia di Trento, per <strong>il</strong> rinno-<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Trapani<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 20 Marzo 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Giovanni Giacalone<br />

VicePresidente Gennaro Ang<strong>il</strong>eri<br />

Segretario Giuseppe Ang<strong>il</strong>eri<br />

Tesoriere Giacoma Alagna<br />

Consigliere Angelo Ingoglia<br />

Consigliere Pietro Att<strong>il</strong>io Montalto<br />

Consigliere Vito Orto<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Luca Casano<br />

Membro Eff. Uccio Chiodo<br />

Membro Eff. Giuseppe Maniscalco<br />

Membro Supp. F<strong>il</strong>ippo Zichittella<br />

✧<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Bolzano<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 9 Apr<strong>il</strong>e 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Christian Vorhauser<br />

VicePresidente Elmar Zoeschg<br />

Segretario Helmut Veronesi<br />

Tesoriere Seeber Roland<br />

Consigliere Comunello Romano<br />

Consigliere Michael Monthaler<br />

Consigliere Gert Pomella<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Kurt Werth<br />

Membro Eff. Carlo Nardin<br />

Membro Eff. Lino Tessandri<br />

Membro Supp. Robert Schwarz<br />

✧<br />

vo delle cariche sociali per <strong>il</strong> quadriennio 2010 - 2014.<br />

Alla riunione ha presenziato <strong>il</strong> Presidente del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati,<br />

ANDREA BOTTARO, che ha relazionato sulle<br />

prospettive future per la categoria e <strong>il</strong> vice Presidente<br />

Per. Agr. PAOLO VIGATO.<br />

Nella riunione successiva <strong>il</strong> nuovo Consiglio Direttivo<br />

ha deliberato <strong>il</strong> conferimento delle cariche sociali<br />

(avanti riportate).<br />

Il nuovo Direttivo si è posto come obiettivo quello di<br />

dare una maggiore visib<strong>il</strong>ità alla Categoria <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e, quello di creare nuovi spazi professionali<br />

per i giovani che desiderano intraprendere l’attività<br />

di libero professionista.<br />

Dal punto di vista formativo si intende interagire con<br />

la Sezione Scolastica dell’Istituto <strong>Agrari</strong>o di San Michele<br />

all’Adige, al fine di predisporre <strong>dei</strong> corsi di aggiornamento<br />

e di specializzazione avanzata, che permettano<br />

un rapido inserimento nella professione e<br />

nel mondo del lavoro.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 33


34<br />

NEWS<br />

Le minacce alla biodiversità, <strong>il</strong> rischio sismico e franoso,<br />

l’ aumento della temperatura media Cresce <strong>il</strong> patrimonio forestale<br />

Lo stato dell’ ambiente secondo l’ Annuario ISPRA 2009<br />

La perdita della<br />

biodiversità<br />

procede a ritmi<br />

senza precedenti.<br />

In aumento<br />

<strong>il</strong> numero<br />

di specie<br />

a rischio estinzione nel nostro Paese, ritenuto<br />

<strong>il</strong> custode del maggior numero, in Europa,<br />

di specie animali. Pressoché dimezzate, in 25<br />

anni, 33 varietà di uccelli tipiche degli ambienti<br />

agricoli. Tra queste, l’Allodola, <strong>il</strong> Balestruccio,<br />

la Rondine.<br />

Il 23% degli uccelli e <strong>il</strong> 15% <strong>dei</strong> mammiferi,<br />

infatti, rischiano di scomparire per sempre: la<br />

percentuale di specie minacciate di vertebrati<br />

osc<strong>il</strong>la in media, a seconda <strong>dei</strong> diversi<br />

autori, tra <strong>il</strong> 47,5% e <strong>il</strong> 68,4%. In cima all’infausta<br />

classifica, i pesci d’acqua dolce, i rett<strong>il</strong>i<br />

e gli anfibi. Questi ultimi presentano in assoluto<br />

la situazione più critica, con un 66% di<br />

specie fortemente a rischio estinzione.<br />

Le minacce alla biodiversità non risparmiano<br />

neanche le specie vegetali: <strong>il</strong> 15% delle<br />

piante superiori e <strong>il</strong> 40% delle piante inferiori<br />

sono in pericolo. Tuttavia, le conoscenze<br />

in merito alle entità vegetali sono ancora<br />

incomplete, ma si stima che a rischio siano<br />

772 specie di epatiche, muschi e licheni e<br />

1.020 piante vascolari. Dati, questi, su cui riflettere<br />

con urgenza, come dimostrato dalla<br />

volontà delle Nazioni Unite di proclamare<br />

proprio per <strong>il</strong> 2010 l’Anno Internazionale<br />

della Biodiversità. Una scelta nata anche<br />

dalla consapevolezza delle responsab<strong>il</strong>ità<br />

umane: la minaccia primaria è, infatti, rappresentata<br />

proprio dalle attività dell’uomo<br />

e dalla crescente richiesta di risorse naturali<br />

e di servizi ecosistemici. La trasformazione<br />

degli habitat, inoltre, minaccia <strong>il</strong> 50,5% delle<br />

specie animali vertebrate ma tra le cause di<br />

questo depauperamento ci sono anche <strong>il</strong><br />

bracconaggio e la pesca <strong>il</strong>legale. E, inoltre,<br />

le attività agricole, responsab<strong>il</strong>i dell’inquina-<br />

mento delle acque, della perdita di stab<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> suoli, dell’aumento dell’effetto serra.<br />

Complice anche un uso a volte irrazionale<br />

di fert<strong>il</strong>izzanti e prodotti fitosanitari.<br />

Se n’è discusso oggi nel corso della presentazione<br />

dell’Annuario <strong>dei</strong> Dati Ambientali<br />

ISPRA 2009: la pubblicazione, opera dell’Istituto<br />

Superiore per la Protezione e la Ricerca<br />

Ambientale in sinergia con <strong>il</strong> Sistema<br />

agenziale, offre anche quest’anno una panoramica<br />

ampia e completa dello stato di salute<br />

dell’ambiente del nostro Paese, fornendo<br />

dati e riflessioni su cambiamenti climatici,<br />

biodiversità e aree naturali, agricole e forestali,<br />

dissesto idrogeologico, qualità dell’aria<br />

e delle acque interne, agenti fisici, ambiente<br />

e salute, rischio ambientale.<br />

“L’Annuario si conferma bas<strong>il</strong>are supporto<br />

per gli organismi preposti ad analisi e valutazioni<br />

ambientali – ha commentato <strong>il</strong> Commissario<br />

dell’ISPRA, Prefetto Vincenzo<br />

Grimaldi – e rappresenta <strong>il</strong> documento di riferimento<br />

delle statistiche ambientali nazionali.<br />

Uno strumento, pertanto, ut<strong>il</strong>e sia al decisore<br />

politico, per operare scelte più efficienti,<br />

che al cittadino comune”.<br />

“Le stime più recenti dell’ISPRA”, ha affermato<br />

Stefano Laporta, Sub Commissario<br />

ISPRA, “evidenziano un incremento della<br />

temperatura media in Italia, dal 1981 al<br />

2008, pari a circa 1°C. Le conseguenze di<br />

questa variazione, se pur apparentemente<br />

non significativa, ricalcano in Italia un trend<br />

globale”. Sempre più accentuati, infatti, <strong>il</strong> fenomeno<br />

dell’erosione costiera, la desertificazione,<br />

la fusione <strong>dei</strong> ghiacciai, la riduzione<br />

della quantità e qualità delle risorse idriche,<br />

i rischi per la salute umana, <strong>il</strong> dissesto<br />

idrogeologico. L’innalzamento del mare, se<br />

pur modesto, e l’acuirsi di fenomeni come le<br />

mareggiate, aggrediscono gli ambienti marino<br />

costieri. In particolare, alcune aree di<br />

piana costiera depresse (circa 1.400 km di<br />

sv<strong>il</strong>uppo lineare) potrebbero essere inonda-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

te mentre le coste basse e sabbiose (circa<br />

4.000 km) potrebbero essere soggette a forte<br />

erosione, con inf<strong>il</strong>trazioni di acqua salata<br />

nelle falde di acqua dolce. Per contro, un dato<br />

positivo: segnalato un fenomeno espansivo<br />

del patrimonio forestale nazionale, stimato<br />

in circa 5.500 ettari all’anno. In crescita<br />

anche le ZPS, le Zone di Protezione Speciale<br />

(oggi 597, pari al 14,5% del territorio<br />

nazionale) e i Siti di Importanza Comunitaria<br />

(SIC), pari a 2.228 e corrispondenti al<br />

15% della superficie italiana.<br />

Oltre agli ambienti naturali e seminaturali<br />

propriamente detti, in Italia si registra un<br />

trend positivo anche per quanto riguarda <strong>il</strong><br />

verde urbano, con riferimento ai comuni capoluoghi<br />

di provincia. La densità media di<br />

verde urbano, infatti, è passata dal 7,8% del<br />

2000 all’8,3% del 2008 mentre la disponib<strong>il</strong>ità<br />

pro capite media è cresciuta, da 88,40<br />

metri quadri per abitante a 93,60.<br />

Infine una finestra sul rischio sismico e geologico<br />

- idraulico, che nel periodo 2008 –<br />

2009 si sono manifestati in modo straordinario.<br />

Tre gli eventi che hanno superato la<br />

soglia di magnitudo locale 5: quello della costa<br />

calabra ha avuto una profondità ipocentrale<br />

molto elevata e non ha procurato danni;<br />

quelli avvenuti nell’area del Frignano,<br />

con alcuni danni a chiese e campan<strong>il</strong>i e, infine,<br />

i r<strong>il</strong>evanti eventi nella zona de L’Aqu<strong>il</strong>a.<br />

I picchi di intensità, oggi sappiamo, sono stati<br />

causati da una particolare vulnerab<strong>il</strong>ità sismica<br />

associata alla presenza di sedimenti<br />

alluvionali recenti non consolidati.<br />

E sono le caratteristiche geomorfologiche<br />

del territorio italiano a determinare, inoltre,<br />

una forte esposizione al rischio frane, come<br />

testimoniato dai censimenti dell’ISPRA<br />

che, grazie al Progetto IFFI, ha individuato<br />

più di 485.000 frane, che interessano un’area<br />

di oltre 20.700 km2, pari al 6,9% della penisola.<br />

Ben 5.708 i comuni italiani interessati<br />

da frane, pari al 70,5% del totale.


LE ACQUE D’ITALIA<br />

QUALITÀ DELLE ACQUE<br />

Lo stato ecologico <strong>dei</strong> corsi d ’acqua (SECA)<br />

17%<br />

33%<br />

Nel 2008, in Italia la situazione dello stato<br />

ecologico <strong>dei</strong> corsi d’acqua (SECA)<br />

non è particolarmente critica, se si considera<br />

che <strong>il</strong> 45% <strong>dei</strong> 999 punti monitorati<br />

ricade nelle classi di qualità “buona”<br />

e “ottima” e <strong>il</strong> 33% nella classe di qualità<br />

“sufficiente”. Complessivamente, <strong>il</strong><br />

78% raggiunge gli obiettivi di qualità<br />

previsti per dicembre 2008. Delle 605<br />

stazioni del Nord, l’80% ricade nelle<br />

classi “buona”, “ottima” e“sufficiente”;<br />

al Centro su 226 stazioni, <strong>il</strong> 76%; mentre<br />

al Sud e Isole, dette classi sono riscontrab<strong>il</strong>i<br />

nel 73% delle 168 stazioni. Per<br />

quanto riguarda lo stato Ecologico <strong>dei</strong><br />

Laghi (SEL) su un totale di 134 stazioni<br />

prese in considerazione, rappresentative<br />

di 116 laghi, 36 (31%) risultano in stato<br />

di qualità “sufficiente” (classe 3), 35<br />

(30%) in stato “buono” (classe 2), e 5<br />

(4%) in, stato di qualità “elevato” (classe<br />

1). Il quadro complessivo indica una situazione<br />

discreta, in quanto <strong>il</strong> 65% <strong>dei</strong><br />

siti sono in uno stato da “sufficiente” a<br />

“elevato”. Alla luce <strong>dei</strong> dati relativi al<br />

monitoraggio del 2008, si può ipotizzare,<br />

per i corpi idrici superficiali (fiumi e<br />

laghi) che stazioni ricadenti nelle classi<br />

di qualità ecologica “ottima” e “buona”<br />

(SECA e SEL) appartengano a corpi<br />

5%<br />

4%<br />

classe 1 - "Ottimo" classe 2 - "Buono"<br />

classe 3 - "Sufficiente" classe 4 - "Scarso"<br />

classe 5 - "Pessimo"<br />

41%<br />

Distribuzione percentuale delle classi di qualit à dell’indice<br />

NEWS<br />

999 punti di monitoraggio<br />

4% “ottimo ”<br />

41% “buono”<br />

33% “sufficiente ”<br />

idrici non a rischio per <strong>il</strong> raggiungimento<br />

degli obiettivi di qualità entro la fine del<br />

2015, come previsto dalla normativa europea.<br />

Per le acque sotterranee <strong>il</strong> quadro<br />

complessivo non risponde ancora a<br />

un’adeguata copertura territoriale: 12<br />

regioni e le due province autonome hanno<br />

fornito le informazioni, con numero<br />

di stazioni monitorate notevolmente diverso,<br />

da 29 della provincia di autonoma<br />

di Trento a 599 della regione Piemonte,<br />

per un totale di 3.382 punti di prelievo,<br />

misurati generalmente con cadenza semestrale.<br />

Pur essendo aumentata la copertura<br />

territoriale della rete, <strong>il</strong> quadro<br />

complessivo dello Stato Chimico delle<br />

Acque Sotterranee (SCAS) non è mutato<br />

rispetto a quello riferito agli anni<br />

precedenti.<br />

La situazione generale nel 2008 appare<br />

non molto soddisfacente, <strong>il</strong> 54,9% <strong>dei</strong><br />

casi mostra condizioni di buona qualità<br />

idrochimiche con scarso o ridotto impatto<br />

antropico (classi 1, 2, 3). Nel restante<br />

45,1% (25,4 % in stato scadente<br />

e 19,7% in condizioni non buone) <strong>dei</strong><br />

casi si sono verificati r<strong>il</strong>evanti impatti<br />

antropici e condizioni idrochimiche scadenti,<br />

derivanti sia da fonti inquinanti<br />

prevalentemente diffuse sia da cause naturali<br />

imputab<strong>il</strong>i alle condizioni idrogeochimiche<br />

degli acquiferi. I principali<br />

inquinanti sono i nitrati, i metalli pesanti<br />

quali manganese e ferro, arsenico, cadmio,<br />

mercurio, cromo, boro, cloruri e solfati,<br />

pesticidi e sostanze organo clorurate.<br />

Non essendo la copertura delle informazioni<br />

completa a livello nazionale ed<br />

essendo elevata la variab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> punti<br />

di misura, l’indicatore non è significativo<br />

per individuare una tendenza nel tempo<br />

della qualità delle acque sotterranee.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 35


IL RUMORE CHE PEGGIORA LA<br />

QUALITÀ DELLA VITA<br />

L’inquinamento acustico è considerato<br />

come una delle più r<strong>il</strong>evanti cause del<br />

peggioramento della qualità della vita e<br />

uno <strong>dei</strong> principali problemi ambientali. È<br />

caratterizzato da un’ampia diffusione e<br />

da un elevato impatto. Relativamente al<br />

rumore le attività di controllo (3.645) effettuate<br />

per lo più a seguito di segnalazioni<br />

<strong>dei</strong> cittadini (74 su 100), evidenziano,<br />

globalmente, per <strong>il</strong> 45,5% delle sorgenti<br />

controllate, un superamento <strong>dei</strong> limiti<br />

vigenti contro <strong>il</strong> 47,7% del 2007. Nel<br />

2008 le sorgenti ritenute fortemente disturbanti<br />

sono le attività commerciali e di<br />

servizio (43,2%), le attività produttive<br />

(28%) e le infrastrutture stradali<br />

(22,9%).Si registrano minori percentuali<br />

rispetto al 2007 per quanto riguarda le attività<br />

di servizio e/o commerciali (-5%) e<br />

le attività produttive (-7,4%), mentre un<br />

FENOMENI DI DEGRADO DEL<br />

SUOLO<br />

Più di 2/3 del territorio italiano è soggetto<br />

a rischio di erosione idrica a causa della<br />

notevole energia di r<strong>il</strong>ievo e dell’erodib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> suoli. Negli ultimi decenni <strong>il</strong> rischio<br />

di erosione è aumentato anche a causa<br />

dell’erosività delle piogge, che presentano<br />

scrosci più intensi ed eventi notevoli<br />

più ravvicinati. Il 30% circa <strong>dei</strong> suoli italiani<br />

presenta un rischio d’erosione superiore<br />

alla soglia di tollerab<strong>il</strong>ità; la stima,<br />

realizzata tramite modelli a scala nazionale,<br />

risente però delle approssimazioni<br />

<strong>dei</strong> dati ut<strong>il</strong>izzati. Particolarmente diffuso,<br />

soprattutto nelle aree costiere, è <strong>il</strong> fenomeno<br />

della salinizzazione (considerata<br />

uno <strong>dei</strong> fattori principali della desertificazione)<br />

cioè l’accumulo, per cause naturali<br />

e antropiche, di sali nel suolo che possono<br />

giungere a un livello tale da compromettere<br />

l’attività vegetativa e produttiva<br />

delle colture e determinare effetti fortemente<br />

negativi per la biodiversità del suolo<br />

e per la resistenza dello stesso all’ero-<br />

36<br />

NEWS<br />

maggior numero di controlli risulta effettuato<br />

sulle infrastrutture stradali, rispet-<br />

sione. Un’indagine conoscitiva a scala nazionale,<br />

effettuata dall’Università di Palermo,<br />

ha messo in evidenza come i suoli<br />

salini risultino distribuiti in prevalenza<br />

nella bassa Pianura padana, in lunghi trat-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

to alla percentuale del 9,7% riscontrata<br />

nel 2008 (+13,2%).<br />

ti del litorale tirrenico e adriatico, nella fascia<br />

costiera della Puglia, della Bas<strong>il</strong>icata e<br />

della Sardegna e, soprattutto, in Sic<strong>il</strong>ia, dove<br />

la problematica interessa circa <strong>il</strong> 10%<br />

del territorio regionale.


RADIAZIONI ELETTROMAGNE-<br />

TICHE: DIMINUISCONO QUELLE<br />

DEGLI IMPIANTI RADIO TV<br />

Nel 2008, in Italia, sono stati censiti<br />

10.526 impianti Radio Televisivi (RTV) e<br />

22.813 impianti radiobase (SRB). Tra <strong>il</strong><br />

2007 e <strong>il</strong> 2008 si è registrato un calo <strong>dei</strong><br />

superamenti <strong>dei</strong> limiti negli impianti<br />

RTV (-1%) e un incremento <strong>dei</strong> medesimi<br />

negli impianti SRB (+7%).<br />

Nonostante le stazioni radiobase (SRB)<br />

presentino una densità di impianti più del<br />

doppio rispetto a quella delle Stazioni<br />

Radiotelevisive (RTV) e una densità <strong>dei</strong><br />

siti quasi 4 volte superiore, la pressione<br />

ambientale più consistente è esercitata<br />

dagli impianti RTV che con 6.442 kW<br />

rappresenta più <strong>dei</strong> 4/5 del totale (potenza<br />

complessiva delle SRB 1.175 kW)<br />

Buona la situazione <strong>dei</strong> risanamenti: per<br />

le sorgenti RTV sono conclusi o in corso l’<br />

84% <strong>dei</strong> casi e per le sorgenti SRB l’80%.<br />

Per la restante percentuale <strong>il</strong> risanamento<br />

risulta al più programmato, ma nella<br />

maggior parte <strong>dei</strong> casi non è al momento<br />

prevista nessuna azione di risanamento.<br />

RADON, CALA L’ATTENZIONE<br />

In assenza di incidenti o di esplosioni nucleari<br />

la principale fonte di esposizione<br />

per la popolazione a radiazioni ionizzanti<br />

è <strong>il</strong> radon. Tale esposizione è causa di<br />

un aumento di rischio di tumore polmonare<br />

e, in particolare, molto di più per i<br />

fumatori (20-25 volte). Circa <strong>il</strong> 10% <strong>dei</strong><br />

30.000 tumori polmonari in Italia sono<br />

imputab<strong>il</strong>i alla esposizione al radon. A<br />

fronte di tale r<strong>il</strong>evante impatto e di una<br />

specifica legislazione per gli ambienti di<br />

lavoro che coinvolge anche le istituzioni<br />

(stato, regioni, ministeri, enti preposti) si<br />

evidenzia una ridotta attenzione da parte<br />

del sistema di protezione dell’ambiente<br />

nel suo insieme anche se si registrano iniziative<br />

volte ad una maggiore comprensione<br />

della distribuzione territoriale del<br />

fenomeno. Il grafico riporta la distribuzione<br />

a livello regionale: Lazio, Lombardia,<br />

Campania e Friuli sono le regioni ove<br />

tale fenomeno è in media più r<strong>il</strong>evante.<br />

NEWS<br />

I GAS SERRA NON DIMINUISCONO<br />

Globalmente le emissioni di gas serra sono<br />

in crescita, l’Italia non si sottrae a questo<br />

trend di crescita; i dati dell’inventario nazionale<br />

delle emissioni di gas serra mostrano,<br />

infatti, che le emissioni sono passate<br />

da 516,3 a 552,8 m<strong>il</strong>ioni di tonnellate di<br />

CO2 eq nel periodo 1990-2007, mentre secondo<br />

<strong>il</strong> Protocollo di Kyoto l’Italia dovrebbe<br />

riportare le proprie emissioni nel<br />

periodo 2008-2012 a livelli del 6,5% inferiori<br />

rispetto alle emissioni del 1990, ossia a<br />

482,8 Mt CO2 eq, conseguentemente nel<br />

Radiazioni ionizzanti<br />

Radon:<br />

Lazio,<br />

Lombardia,<br />

Campania<br />

Friuli<br />

regioni dove in<br />

media <strong>il</strong><br />

fenomeno è più<br />

r<strong>il</strong>evante<br />

2007 le emissioni di gas serra sono risultate<br />

di 70 Mt superiori a quelle dell’obiettivo<br />

di Kyoto (+14,5%). I principali settori che<br />

contribuiscono all’incremento delle emissioni<br />

di gas serra sono <strong>il</strong> settore trasporti<br />

(+25,47 m<strong>il</strong>ioni di tonnellate equivalenti) <strong>il</strong><br />

settore industrie energetiche (+20,61 m<strong>il</strong>ioni<br />

di tonnellate equivalenti), <strong>il</strong> settore<br />

residenziale e <strong>dei</strong> servizi ( +3,71 m<strong>il</strong>ioni di<br />

tonnellate equivalenti), e <strong>il</strong> settore rifiuti<br />

(+0,52 m<strong>il</strong>ioni di tonnellate equivalenti).<br />

Nel corso della prossima presentazione<br />

dell’Inventario nazionale delle emissioni<br />

relative al 2008 elaborato da ISPRA.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 37


Ingresso <strong>dei</strong> lavoratori<br />

extracomunitari<br />

stagionali nel 2010<br />

Saranno ammessi in Italia, per motivi<br />

di lavoro stagionale, 80.000 unità, da<br />

ripartire tra le regioni e le province autonome.<br />

È quanto prevede <strong>il</strong> Decreto,<br />

pubblicato <strong>il</strong> 20 apr<strong>il</strong>e 2010 in G.U. Fino<br />

al 31 dicembre 2010, i datori di lavoro<br />

possono presentare on line le domande<br />

di nulla osta. La quota riguarda:<br />

lavoratori subordinati stagionali<br />

non comunitari di Serbia, Montenegro,<br />

Bosnia-Herzegovina, Repubblica<br />

ex Jugoslava di Macedonia, Kosovo,<br />

Croazia, India, Ghana, Pakistan, Bangladesh,<br />

Sri Lanka e Ucraina; lavoratori<br />

subordinati stagionali non comunitari<br />

di Paesi che hanno sottoscritto<br />

o stanno per sottoscrivere accordi di<br />

cooperazione in materia migratoria:<br />

Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia<br />

ed Egitto; cittadini stranieri non comunitari<br />

titolari di permesso di soggiorno<br />

per lavoro subordinato stagionale<br />

negli anni 2007, 2008 o 2009. Co-<br />

38<br />

NEWS<br />

me anticipazione della quota massima<br />

per l'anno 2010, è consentito l'ingresso<br />

di 4.000 cittadini stranieri non comunitari<br />

residenti all'estero, per motivi di<br />

lavoro autonomo, appartenenti alle<br />

seguenti categorie: imprenditori, liberi<br />

professionisti, soci e amministratori di<br />

società non cooperative, artisti di chiara<br />

fama internazionale e di alta qualificazione<br />

professionale ingaggiati da<br />

enti pubblici e privati, nonché artigiani<br />

purché provenienti da Paesi extracomunitari<br />

che contribuiscono finanziariamente<br />

agli investimenti effettuati<br />

dai propri cittadini sul territorio nazionale.<br />

All'interno della quota sono<br />

ammesse, sino ad un massimo di 1.500<br />

unità, le conversioni di permessi di<br />

soggiorno per motivi di studio e formazione<br />

professionale in permessi di<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

Prodotti biologici: un<br />

nuovo logo per l'Unione<br />

europea<br />

soggiorno per lavoro autonomo. Nell'ambito<br />

della quota, in considerazione<br />

del Trattato Italia-Libia, sono ammessi,<br />

per motivi di lavoro autonomo,<br />

1.000 cittadini libici. Come ulteriore<br />

anticipazione della quota massima di<br />

ingresso, sono ammessi 2.000 cittadini<br />

stranieri non comunitari residenti all'estero<br />

che abbiano completato programmi<br />

di formazione ed istruzione<br />

nel Paese di origine.<br />

A partire dal primo luglio 2010 un<br />

nuovo logo identificherà i prodotti<br />

biologici nell'Unione europea. Lo stab<strong>il</strong>isce<br />

<strong>il</strong> Regolamento della Commissione<br />

europea del 24 marzo 2010. Il logo<br />

sarà obbligatorio per tutti. Il logo,<br />

usato per integrare l'etichettatura,<br />

avrà <strong>il</strong> compito di garantire al consumatore<br />

la certezza che i prodotti acquistati<br />

sono realizzati seguendo la<br />

normativa europea di settore, o, nel<br />

caso di prodotti importati, secondo regole<br />

equivalenti o allo stesso modo rigide.<br />

In tal modo i consumatori potranno<br />

essere certi che: almeno <strong>il</strong> 95%<br />

degli ingredienti sono stati prodotti<br />

con metodo biologico; <strong>il</strong> prodotto è<br />

conforme alle regole del piano ufficiale<br />

di ispezione; <strong>il</strong> prodotto proviene direttamente<br />

dal produttore o è preparato<br />

in una confezione sig<strong>il</strong>lata; <strong>il</strong> prodotto<br />

porta <strong>il</strong> nome del produttore,<br />

dell'addetto alla lavorazione o del<br />

venditore e <strong>il</strong> nome del codice dell'organismo<br />

di ispezione. Gli ingredienti


iologici presenti nei prodotti alimentari<br />

non biologici possono essere riportati<br />

come biologici nell'elenco degli<br />

ingredienti, purché tali alimenti siano<br />

stati prodotti in conformità alla normativa<br />

relativa alla produzione biologica.<br />

Per i prodotti importati, invece, <strong>il</strong><br />

logo sarà facoltativo.<br />

Il mais geneticamente modificato<br />

Mon810 non sarà seminato e l'Italia<br />

resta ancora ogm-free.<br />

Con le controfirme <strong>dei</strong> ministri della<br />

SUCCESSO di adesioni per l’incontro di aggiornamento<br />

professionale «Energie rinnovab<strong>il</strong>i: <strong>il</strong> geotermico<strong>»</strong>,<br />

organizzato dal collegio <strong>dei</strong> periti agrari e<br />

laureati e patrocinato dalla Provincia. In sala Pierangeli<br />

presenti anche i rappresentanti degli altri ordini<br />

professionali territoriali, che hanno collaborato<br />

all’iniziativa. «Dobbiamo affrontare subito <strong>il</strong> tema<br />

delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i – ha detto <strong>il</strong> presidente Matteo<br />

Ricci —. Se non si fa nulla, si rischia di dare<br />

ragione a chi sostiene <strong>il</strong> nucleare. Nella provincia<br />

produciamo solo <strong>il</strong> 6% dell’energia che consumiamo.<br />

In questi mesi abbiamo spinto sulla semplificazione<br />

delle procedure, che possono accelerare <strong>il</strong> nuovo<br />

modello di produzione energetica. E sono stati<br />

fatti passi avanti su fotovoltaico e minieolico. Ma<br />

bisogna continuare a investire con grande forza nel<br />

settore, che può creare nuovi posti di lavoro. E l’innovazione<br />

va sperimentata soprattutto nella green<br />

economy: sosterremo queste politiche anche a livello<br />

urbanistico, con <strong>il</strong> nuovo Ptc<strong>»</strong>. Non solo: «Dobbiamo<br />

tenere insieme efficienza energetica, solare, eoli-<br />

NEWS<br />

Salute, Ferruccio Fazio, e dell'Ambiente,<br />

Stefania Prestigiacomo, dello<br />

scorso 9 apr<strong>il</strong>e al decreto interministeriale<br />

del ministro dell'Agricoltura,<br />

Luca Zaia, è stata respinta la richiesta<br />

di messa in coltura di ibridi di<br />

mais geneticamente modificati.<br />

Il decreto si è reso necessario dopo la<br />

sentenza del Consiglio di Stato che a<br />

metà gennaio scorso imponeva ai ministeri<br />

competenti di concludere <strong>il</strong> procedimento<br />

di istruzione e autorizza-<br />

co e biomasse, dove servono piccoli impianti ut<strong>il</strong>i al<br />

territorio e alle f<strong>il</strong>iere corte. Comprendendo anche la<br />

geotermia, ancora troppo sconosciuta, e inserendola<br />

all’interno di progetti pubblico-privati<strong>»</strong>.<br />

CONCETTI condivisi dal presidente del collegio<br />

<strong>dei</strong> periti agrari Stefano Bartolucci: «Il processo di<br />

riconversione energetica è una realtà ormai ineludib<strong>il</strong>e.<br />

Per questo abbiamo apprezzato le politiche<br />

dell’amministrazione provinciale – ha spiegato -, tese<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo della green economy Anche noi, da<br />

anni, siamo impegnati nella sostenib<strong>il</strong>ità ambientale<br />

del settore agricolo. Dove per le imprese sarà sempre<br />

più determinante puntare sull’autoapprovvigionamento<br />

energetico<strong>»</strong>. Ha aggiunto <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e<br />

dell’Ufficio Energia della Provincia Renzo Rovinelli:<br />

«In questi mesi sono arrivati centinaia di progetti<br />

nei nostri uffici, per un importo complessivo di<br />

500 m<strong>il</strong>ioni di euro. Bisogna continuare a far crescere<br />

la “cultura della nuova economia”, anche sul piano<br />

informativo. E mettendo insieme tutte le forze<br />

pubbliche e private<strong>»</strong>.<br />

zione alla coltivazione<br />

di mais geneticamente<br />

modificato già<br />

autorizzato a livello<br />

comunitario.<br />

La Commissione per<br />

i Prodotti Sementieri<br />

Geneticamente modificati<br />

ha espresso<br />

parere negativo alla<br />

richiesta di messa in<br />

coltura di ibridi di<br />

mais geneticamente<br />

modificati.<br />

Pertanto, sulla base<br />

delle informazioni<br />

r<strong>il</strong>evate, dalle quali è<br />

emerso che non vi<br />

sono certezze sulla<br />

'garanzia della coesistenza'<br />

tra colture<br />

convenzionali, biologiche<br />

e transgeniche, la Commissione<br />

ha preso atto che non possono essere<br />

previste 'misure idonee a garantire<br />

che le colture derivanti da prodotti sementieri<br />

di varietà geneticamente<br />

modificate non entrino in contatto<br />

con le colture derivanti da prodotti sementieri<br />

tradizionali e non arrechino<br />

danno biologico all'ambiente circostante<br />

tenuto conto delle peculiarità<br />

agro-ecologiche, ambientali e pedoclimatiche'.<br />

INCONTRO SULLA GEOTERMIA IN PROVINCIA INDETTO DAL COLLEGIO PERITI AGRARI E LAUREATI. L’APPELLO DEL PRESIDENTE RICCI<br />

«Bisogna continuare ad investire nelle energie rinnovab<strong>il</strong>i<strong>»</strong><br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010 39


Ambiente<br />

-T.A.R. VENETO, SEZ. II 12 apr<strong>il</strong>e<br />

2010, n. 1323 :Associazioni e comitati -<br />

associazioni di protezione ambientale<br />

- legittimazione a ricorrere ex art. 18 l.<br />

n. 349/1986 - strutture territoriali dell’associazione<br />

- autonoma legittimazione<br />

processuale - insussistenza.<br />

- T.A.R. SARDEGNA, SEZ. II 9<br />

apr<strong>il</strong>e 2010, n. 673 : Energia - impianti<br />

eolici - d.g.r. sardegna n. 3/17 del<br />

2009 - esclusione dell’ubicazione di<br />

impianti eolici in zone contermini alle<br />

aree p.i.p. - <strong>il</strong>legittimità - art. 112 n.t.a.<br />

al p.p.r. - individuazione delle aree da<br />

destinare all’eolico mediante studio<br />

specifico.<br />

T.A.R. CAMPANIA, SEZ. VII 25<br />

marzo 2010, n. 1690 : Energia - impianto<br />

fotovoltaico - istanza di autorizzazione<br />

- obbligo della regione di<br />

procedere - inerzia -.<br />

Contratti agrari<br />

- Cass. Sez. III Civ. 27 apr<strong>il</strong>e 2010, n.<br />

10073 : Accordi in deroga - Assistenza<br />

- Negligenza - Risarcimento Danni.<br />

Imposte e tasse<br />

- CASS. SEZ. V Civ. 24 marzo 2010,<br />

n. 7102 : ICI - Ruralità <strong>dei</strong> fabbricati<br />

- Individuazione - Classificazione<br />

Catastale.<br />

Produzione, commercio e consumo<br />

- T.A.R. LAZIO, SEZ. II ter 8 apr<strong>il</strong>e<br />

2010, n. 5882 : Vino - Certificazione<br />

delle qualità - Controllo - Valoritalia<br />

S.R.L. - Conferimento dell’incarico -<br />

Parzialità della Società - Esclusione.<br />

- TRIB. MILANO, SEZ. SPEC.<br />

PROP. IND. E INTELL. 1° marzo<br />

2010, n. 2528 : Prodotti alimentari -<br />

Marchio Bs Biondi-Santi S.P.A. -<br />

Nullità.<br />

40<br />

GIURISPRUDENZA<br />

Stimolati dai lettori riprendiamo la<br />

pubblicazione di “ sentenze e pareri”<br />

Acque<br />

- CASS. SEZ. II CIV. 29 dicembre<br />

2009, n. 27522 (M)<br />

Sanzioni amministrative - competenza<br />

e giurisdizione - disciplina dell’uso<br />

delle acque - inserimento nella materia<br />

della tutela dell’ambiente dall’inquinamento<br />

- conseguenze - opposizione<br />

ad ordinanza/ingiunzione per violazione<br />

dell’obbligo di comunicazione<br />

<strong>dei</strong> volumi d’acqua derivati - competenza<br />

del tribunale - sussistenza - fondamento.<br />

Contratti agrari<br />

- CASS. SEZ. III CIV. 29 gennaio<br />

2010, n. 2044 : Scadenza del rapporto -<br />

art. 2, l. 3 maggio 1982, n. 203 - trasformazione<br />

convenzionale della mezzadria<br />

in affitto - novazione - esclusione -<br />

ininfluenza della trasformazione sulla<br />

individuazione dell’inizio del rapporto.<br />

Cass. Sez. III Civ. 17 dicembre 2009, n.<br />

26504 : Affitto di fondi rustici - affitto a<br />

coltivatore diretto - miglioramenti, addizioni<br />

e trasformazioni - indennità<br />

per l’aumento di valore del fondo a seguito<br />

<strong>dei</strong> miglioramenti effettuati - determinazione<br />

- presupposti - intervenuta<br />

cessazione del rapporto di affitto<br />

agrario - necessità - conseguenze in<br />

caso di rigetto della domanda di r<strong>il</strong>ascio<br />

del fondo avanzata dal concedente<br />

- impossib<strong>il</strong>ità di pronunciare nel<br />

merito della domanda di riconoscimento<br />

degli assunti miglioramenti.<br />

- CASS. SEZ. III CIV. 28 maggio 2009,<br />

n. 12568 : Uso agricolo del bene - volontà<br />

delle parti - qualificazione del<br />

rapporto - applicazione legge 392/78 -<br />

esclusione.<br />

CASS. SEZ. III CIV. 16 gennaio 2009,<br />

n. 978 : Affitto di fondi rustici - affitto a<br />

coltivatore diretto - fondo pignorato -<br />

azione di risoluzione - legittimazione<br />

esclusiva del custode - esclusione.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2010<br />

Imposte e tasse<br />

- CASS. SEZ. V CIV. 3 luglio 2009, n.<br />

15708 : Tributi erariali diretti - imposta<br />

sul reddito delle persone fisiche (irpef)<br />

(tributi posteriori alla riforma del<br />

1972) - redditi fondiari - reddito agrario<br />

- irpeg - reddito agricolo - attività<br />

connessa ad attività agricola - requisiti<br />

- connessione oggettiva dell’attività<br />

complementare - necessità - corrispondenza<br />

soggettiva tra esercente attività<br />

principale ed attività connessa -<br />

necessità - esclusione - condizioni.<br />

Prelazione e riscatto<br />

- CASS. SEZ. III CIV. 29 gennaio<br />

2010, n. 2044 : Prelazione - contratto di<br />

affitto scaduto - esercizio successivo<br />

della prelazione - nullità.<br />

- CASS. SEZ. III CIV. 29 gennaio<br />

2010, n. 2044 : Prelazione - esercizio<br />

preordinato alla cessazione del godimento<br />

diretto - nullità - accertamento<br />

della preordinazione - indagine di merito.<br />

- CORTE D’APP. ROMA, SEZ. IV<br />

4 novembre 2009 : Riscatto - amministrazione<br />

straordinaria delle grandi<br />

imprese insolventi - liquidazione parziale<br />

- vendita del fondo - diritto di riscatto<br />

degli affittuari - esclusione.<br />

- TRIB. MODENA, SEZ. II 22 apr<strong>il</strong>e<br />

2009, n. 511 : Qualifica di coltivatore<br />

diretto - nozione - condizioni - estensione<br />

del fondo soggetto a prelazione e<br />

riscatto - criteri di valutazione - individuazione.<br />

Proprietà<br />

- Cass. Sez. II Civ. 20 gennaio 2010, n.<br />

934 : Limitazioni legali della proprietà<br />

- rapporti di vicinato - distanze legali -<br />

nelle costruzioni.<br />

Fonte www.rivistadga.it


. Agrigento<br />

Via Alcide De Gasperi 127/D<br />

92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090<br />

Pres. Domenico Terlizzese<br />

. Alessandria<br />

Via Marengo 27<br />

. Ancona<br />

. Ascoli<br />

15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793<br />

Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />

Via del Consorzio 21<br />

60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.<br />

071/9188973<br />

Pres. Carlo Zoppi<br />

Piceno<br />

Via delle Zeppelle 192<br />

63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829<br />

Pres. Pietro Ciabattoni . L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Via Colle Pretara 68<br />

67100 L’Aqu<strong>il</strong>a (AQ) - Tel. 0862/317931<br />

Pres. Elli Ciampa . Arezzo<br />

Piazza Guido Monaco 5<br />

52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307<br />

Pres. Giuliano Giuliarini . Asti<br />

Via Carducci 50/A<br />

14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857<br />

Pres. Angelo Dezzani<br />

. Avellino<br />

. Bari<br />

Via L. Iannacchini 38<br />

83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377<br />

Pres. Celestino Nardone<br />

. Bergamo<br />

Via Zelasco 1<br />

Via Annibale Di Francia 13<br />

70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141<br />

Pres. Antonio Memeo<br />

. Belluno<br />

24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727<br />

Pres. Francesco Possenti<br />

Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti<br />

32100 Belluno (BI) - Tel. 0437/949640<br />

Pres. Manlio Nicola . Benevento<br />

Viale Melluso 80<br />

82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017<br />

Pres. Cristiano Fontanarosa<br />

. Bologna<br />

. Brindisi<br />

Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c<br />

40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978<br />

Pres. Luca Natalini<br />

Via N. Sansone 16 - C.P. 321<br />

72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566<br />

Pres. Rocco Cucci . Brescia<br />

Via Marsala 17<br />

25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424<br />

Pres. Sergio Caprioli<br />

.Bolzano<br />

Via Del Monte 18<br />

39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260<br />

Pres. Christian Vorhauser<br />

. Cagliari<br />

Via Mestre 8<br />

. Caltanissetta<br />

09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304<br />

Pres. Marco Fanunza<br />

Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25<br />

93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810<br />

Pres. Michele Riggi . Campobasso<br />

Via D’amato 15<br />

86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248<br />

Pres. Giacomo Picone<br />

. Caserta<br />

. Catania<br />

Piazza Roma 79<br />

81016 Piedim. Matese (CE)<br />

Tel. 0823/913594<br />

Pres. Domenico Di Baia<br />

Via Grotte Bianche 150<br />

95129 Catania (CA) - Tel. 095/436393<br />

Pres. Francesco Intrisano<br />

. Catanzaro<br />

Casella Postale 201<br />

88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/726839<br />

Pres. Domenico Russo<br />

. Chieti<br />

. Como<br />

Via Colle Comune 1 - c/o ITAS<br />

6620 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513<br />

Pres. Nicola D’Ortona<br />

. Cosenza<br />

Via E. Capizzano 56<br />

Piazzale Carmelata 9<br />

22100 Como (LC) - Tel. 031/526019<br />

Pres. Salvatore Raso<br />

87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175<br />

Pres. Rocco Carricato . Cremona<br />

Via Palestro 66<br />

26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411<br />

Pres. Costante Galli . Cuneo<br />

Via Alfieri 10<br />

. Enna<br />

. Ferrara<br />

12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087<br />

Pres. Giuseppe Serra<br />

Corso Umberto 109<br />

94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078<br />

Pres. Francesco Ferragosto<br />

Contrada della Rosa 18<br />

44100 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637<br />

Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti . Firenze<br />

Via Bezzecca 2<br />

. Foggia<br />

Via Piave 41<br />

50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202<br />

Pres. Pierfrancesco Cavicchioni<br />

. Forlì<br />

71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401<br />

Pres. Antonio Dell’ Aqu<strong>il</strong>a<br />

/ Cesena<br />

Corso Repubblica 93<br />

47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/33137<br />

Pres. Gianluca Bagnara . Frosinone<br />

Via S. Nicola 1<br />

03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231<br />

Pres. Domenico Cistrone<br />

. Grosseto<br />

. Imperia<br />

Via Aurelia Nord 8<br />

58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107<br />

Pres. Giuseppina Pino<br />

Corso Garibaldi 13<br />

18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525<br />

Pres. Elio Diversi . Latina<br />

Via M. Sic<strong>il</strong>iano<br />

04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017<br />

Pres. Maria Grazia Passarelli<br />

. Lecce<br />

Via Capitano Ritucci 41<br />

73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996<br />

Pres. Massimo De Nitto . Livorno<br />

Via Mogadiscio 20/B<br />

57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403<br />

Pres. Paolo Giomi . Lucca<br />

Viale A. Diaz 28<br />

. Macerata<br />

. Mantova<br />

55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027<br />

Pres. Stefano Belgrano<br />

C. Da Lornano 7/A<br />

62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335<br />

Pres. Gianni Calamante<br />

Viale Risorgimento 27/B<br />

46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701<br />

Pres. Isaia Rossi . Massa<br />

Via Fermi 19<br />

54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848<br />

Pres. Mirella Tongiani<br />

. Matera<br />

Piazza Matteotti 7<br />

75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901<br />

Pres. Emanuele Genchi<br />

. Messina<br />

Via Romagnosi 7<br />

98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382<br />

Pres. Salvatore Tripoli<br />

INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />

. M<strong>il</strong>ano<br />

. Modena<br />

Via Ripamonti 35<br />

20122 M<strong>il</strong>ano (MI) - Tel. 02/58305333<br />

Pres. Alessandro Gnocchi<br />

. Napoli<br />

Via Argine 1085<br />

Via Elia Rainusso 144 - 4° piano<br />

41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846<br />

Pres. Claudio Losi<br />

. Novara<br />

80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190<br />

Pres. Biagio Scognamiglio<br />

Corso Risorgimento 405<br />

28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178<br />

Pres. Fabrizio Gaboardi . Nuoro<br />

Via Lamarmora 2<br />

08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547<br />

Pres. Peppino Piquereddu . Padova<br />

Via Tito Livio 5<br />

. Palermo<br />

35123 Padova (PD) - Tel.049/661808<br />

Pres. Mariano Schiavon<br />

. Parma<br />

Via Ponchiello 2<br />

Via Pindemonte 17<br />

90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562<br />

Pres. Bartolomeo Amato<br />

. Pavia<br />

. Piacenza<br />

. Perugia<br />

. Pesaro<br />

43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012<br />

Pres. Giorgio Faroldi<br />

Piazza S. Bovo 37<br />

27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776<br />

Pres. Gloria Gariboldi<br />

Via Domenico Mazza<br />

29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910<br />

Pres. Sergio Lombardelli<br />

Borgo XX Giugno 74<br />

06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675<br />

Pres. Massimo Moncelli<br />

. Pescara<br />

Via del Circuito 71<br />

Via Domenico Mazza 9<br />

61100 Pesaro (PS) - Tel. 0721/30154<br />

Pres. Stefano Bartolucci<br />

65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117<br />

Pres. Pasqualino Lupone . Pisa<br />

Via De Chirico 11<br />

. Pistoia<br />

. Potenza<br />

56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877<br />

Pres. Giulia Parri<br />

Via Fiorentina 21 - C.P. 73<br />

51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321<br />

Pres. Leonardo Guido<br />

Via Cardinale De Luca 56<br />

85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389<br />

Pres. Mauro Finiguerra . Ragusa<br />

Via Archimede 183<br />

97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649<br />

Pres. Corrado Balloni<br />

. Ravenna<br />

. Reggio<br />

Via Dante 1<br />

. Reggio<br />

Via Melato 23<br />

. Rieti<br />

Via Antica Zecca 6<br />

48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086<br />

Pres. Alessandro Genovesi<br />

Calabria<br />

89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552<br />

Pres. Beniamino Denisi<br />

Em<strong>il</strong>ia<br />

42100 Reggio Em<strong>il</strong>ia (RE) - Tel. 0522/554231<br />

Pres. Corrado Fantuzzi<br />

Viale Em<strong>il</strong>io Maraini 85<br />

02100 Rieti (RI) - Tel. 0746/203083<br />

Pres. Angelo Caffarelli<br />

. Rimini<br />

Via Secchiano 1<br />

47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357<br />

Pres. Giovanni Nucci . Roma<br />

Via Cerveteri 18 int. 6<br />

00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739<br />

Pres. Vincenzo Santoro . Rovigo<br />

Via S<strong>il</strong>vestri 41<br />

45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154<br />

Pres. Gianfranco Rezzadore . Salerno<br />

Via Luigi Guercio 197<br />

84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488<br />

Pres. Antonio Landi . Sassari<br />

Via Mazzini 6<br />

07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750<br />

Pres. Giannetto Arru Bartoli<br />

. Savona<br />

. Siena<br />

. Siracusa<br />

Via Del Nuovo Ospedale 8 - Reg. Bagnoli<br />

17031 Savona Albenga (SV)<br />

Tel. 0182/554268<br />

Pres. Antonio Talarico<br />

Strada Massetana Romana 54<br />

53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834<br />

Pres. Raffaello Biagiotti<br />

Vicolo a Viale Tica 19<br />

96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037<br />

Pres. Francesco Altamore . Sondrio<br />

Via A. Moro 26/A<br />

23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229<br />

Pres. Rosario Alessi<br />

. Taranto<br />

. Teramo<br />

. Torino<br />

Via Pisanelli 44 - C.P. 185<br />

74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447<br />

Pres. Pasquale Mariano Carmignano<br />

Via C. Battisti 5<br />

64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/282124<br />

Pres. Giovanni De Luca<br />

. Trapani<br />

Via Vaccari 16<br />

Via Massena 13 bis<br />

10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505<br />

Pres. Roberto Frova<br />

. Trento<br />

91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008<br />

Pres. Giovanni Giacalone<br />

Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l.<br />

38100 Trento (TN) - Tel. 0461/915575<br />

Pres. Guido Sicher . Treviso<br />

Via Veneto 40<br />

31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302<br />

Pres. Gino Dall’Armellina<br />

. Udine<br />

. Venezia<br />

. Vercelli<br />

Via Corte Savorgnan 6<br />

33100 udine (UD) - Tel. 0432/512527<br />

Pres. Enore Venir<br />

Via F.lli Bandiera 30/A<br />

30175 Venezia-Marghera (VE)<br />

Tel. 041/923429<br />

Pres. Nicola Gastaldi Cibola<br />

Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS<br />

13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310<br />

Pres. Stefano Bondesan . Verona<br />

Via Berni 9<br />

37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559<br />

Pres. Elia Sandrini . Vicenza<br />

Contrà S. Marco 9<br />

36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443<br />

Pres. S<strong>il</strong>vano Faltracco . Viterbo<br />

Via Paradiso 3<br />

01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934<br />

Pres. Mario Morano<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it


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