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Numero 84<br />
21 Novembre 2012<br />
155 Pagine<br />
| #eicmamoto<strong>it</strong> |<br />
Speciale<br />
EICMA 2012<br />
da Pag. 10 a Pag. 135<br />
All’Interno<br />
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Prova esclusiva<br />
BMW S1000RR<br />
SBK Factory:<br />
in pista con la moto<br />
di Melandri<br />
Periodico elettronico di informazione motociclistica<br />
PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT<br />
Supersport<br />
MV Agusta<br />
torna a correre<br />
con Luca Scassa<br />
<strong>Moto</strong>GP Test<br />
I primi test di Rossi in<br />
Yamaha. Nel box con<br />
Lorenzo<br />
21 Novembre<br />
2012<br />
NEWS: Luca De Meo “Ducati resterà Ducati” | Le girls più belle di EICMA 2012 | Tutte le nov<strong>it</strong>à delle case | Caschi<br />
d’Oro 2012 | N. Cereghini “EICMA 2012 chiude senza regina” | SPORT: A Faenza Dovi e Melandri battono i crossisti<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
84
BMW S1000RR SBK FACTORY<br />
proVA SuperBike<br />
In pista con la<br />
moto di Melandri<br />
Abbiamo provato sulla pista di Misano World Circu<strong>it</strong> Marco Simoncelli<br />
la BMW di Melandri e Haslam. Vi raccontiamo come si comporta la moto<br />
che ha rischiato di vincere il mondiale 2012!<br />
di Francesco Paolillo<br />
2 3
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PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT<br />
P oteva essere l’occasione per montare in sella e farsi un bel<br />
giro sulla moto Campione del Mondo, ma come ben sappiamo<br />
le cose sono andate in maniera diversa. Ciò non toglie<br />
che guidare, anche solo per tre giri, la S1000RR SBK di Marco<br />
Melandri, protagonista nel 2012 di un Campionato Superbike a dir<br />
poco avvincente, è sempre una gran bella esperienza. Ma quando<br />
c’è da organizzare un evento a Monaco di Baviera, il termine “in<br />
grande” è la base di partenza. Ecco perché l’annuale appuntamento<br />
in pista con le S 1000 RR che partecipano ai vari campionati<br />
di veloc<strong>it</strong>à prevede un’escalation prestazionale che consente di<br />
apprezzare al meglio i differenti tipi di preparazione delle moto, e<br />
soprattutto le differenti regolazioni e personalizzazioni apportate<br />
seguendo le specifiche dettate dai singoli piloti. Il risultato è presto<br />
detto: moto che si presentano molto simili, per non dire quasi<br />
identiche, si rivelano contraddistinte da una guida totalmente diversa.<br />
La perfetta organizzazione dell’evento prevede una sorta<br />
di riscaldamento a bordo di una S 1000 RR di serie, giusto per<br />
4<br />
iniziare a prendere le misure del tracciato, il Misano World Circu<strong>it</strong><br />
Marco Simoncelli, per poi passare alle versioni allest<strong>it</strong>e per partecipare<br />
al campionato FIM Superstock 1000 Cup e World SBK. Il<br />
tempo a disposizione per provare questo genere di moto è sempre<br />
lim<strong>it</strong>ato; questa volta ci si è messo di mezzo anche il meteo, con un<br />
acquazzone che ha ulteriormente ristretto la tempistica. Non più 4<br />
giri per ogni singola moto, bensì 3. Fare mente locale sulle caratteristiche<br />
delle moto, differenze e impressioni, è difficile, e tanto per<br />
chiudere il cerchio c’è sempre il timore di sdraiarsi e combinare “il<br />
guaio”. Nei box, coccolate dai meccanici, ci sono le moto di Barrier<br />
(fresco vinc<strong>it</strong>ore del t<strong>it</strong>olo) e Baroni, che partecipano al Campionato<br />
Superstock 1000; poco più in là sono affiancate le S 1000 RR<br />
di Fabrizio e Badovini preparate dal GoldBet Sbk Team, che insieme<br />
a quelle del Team Factory di Melandri e Haslam, partecipano<br />
al mondiale Sbk. I giri di riscaldamento in sella alla S 1000 RR di<br />
serie sono decisamente propedeutici, un po’ per le caratteristiche<br />
della superbike tedesca, che anche in allestimento “borghese” ha<br />
prestazioni da moto da corsa<br />
almeno per quel che concerne<br />
il portentoso quattro cilindri in<br />
linea. Anzi, sono necessari ad<br />
introdurci al mondo delle moto<br />
da corsa, rappresentato dalla<br />
moto di Lorenzo Baroni. Nel<br />
mondo delle corse è più facile<br />
trovare piloti di bassa statura<br />
piuttosto che over 180 cm; non<br />
è il caso di Baroni che è “fuori<br />
taglia”, e di conseguenza anche<br />
la sua moto è perlomeno<br />
atipica quanto a posizione di<br />
guida. Questa è caratterizzata<br />
da una notevole altezza da terra<br />
della sella, mentre le pedane<br />
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sembrano stranamente basse per una moto da corsa. Ci si trova<br />
a guidare “in piedi”, con il motore che appare più tonico e rapido<br />
a prendere giri rispetto a quello standard e dotato di un tiro<br />
ai medi regimi che spara letteralmente la moto fuori dalle curve.<br />
Peccato per la difficoltà a trovare il giusto feeling con l’assetto<br />
delle sospensioni, decisamente sostenuto e che rende la moto<br />
non particolarmente rapida in inserimento nonché molto “fisica”<br />
nei cambi di direzione. Un assetto che però, giustamente,<br />
sposa in pieno lo stile di guida del pilota. Tre, due, uno e sono già<br />
in sella alla moto di Michel Fabrizio, che per taglia e dimensioni<br />
oltre che per preparazione è all’opposto rispetto a quella che ho<br />
riconsegnato nelle mani di Baroni. Le moto preparate Superbike<br />
hanno poco a che vedere con la S 1000 RR: fatevene una ragione,<br />
voi che giudicate una moto stradale in virtù dei risultati ottenuti<br />
nel Mondiale SBK. La preparazione del motore, ma soprattutto<br />
6<br />
della ciclistica di queste moto è incredibile, e se le differenze con la<br />
Superstock sono evidenti, il confronto con la stradale sfiora l’improponibile.<br />
La moto di Michel è atipica anche solo osservandola<br />
da ferma. L’assetto statico è decisamente “seduto”, e una volta<br />
in sella la caratteristica emerge in maniera ancor più evidente,<br />
così come si notano immediatamente i semimanubri molto aperti.<br />
Le sospensioni hanno un assetto più “morbido” (il peso in più<br />
del sottoscr<strong>it</strong>to nei confronti di quello del “pilota vero” amplifica<br />
la caratteristica), con un certo giovamento soprattutto in termini<br />
d’agil<strong>it</strong>à sia in inserimento di curva che nei cambi di direzione. La<br />
stabil<strong>it</strong>à sul veloce è fuori scala per chi è ab<strong>it</strong>uato alle sportive di<br />
serie. Il motore è tutt’altra cosa rispetto a quello della Superstock:<br />
le doti di ripresa e l’allungo fin sopra i 15.000 giri sono di un altro<br />
pianeta, mentre la risposta a ogni singolo movimento della manopola<br />
del gas è semplicemente impressionante. Allo stesso modo<br />
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impressiona l’impianto frenante, che è sì potentissimo ma anche<br />
estremamente modulabile, con una prima parte della corsa della<br />
leva sorprendentemente priva di aggressiv<strong>it</strong>à. Con la rapid<strong>it</strong>à di<br />
pugile che tira un uno-due mi r<strong>it</strong>rovo in sella alla moto di Marco<br />
Melandri, e manco a dirlo devo di nuovo resettare quanto memorizzato<br />
sulla moto di Fabrizio. Posteriore alto e semimanubri che<br />
definire chiusi è un eufemismo sono le prime caratteristiche che<br />
noto non appena salgo in sella a questo concentrato di tecnologia.<br />
“La frizione usala solo per partire ...” questa frase mi coglie<br />
impreparato, ma dopo poche curve entro in piena sintonia con<br />
questa caratteristica della trasmissione che permette di agire sul<br />
solo pedale del cambio sia quando si sale di rapporto sia quando<br />
si scala, disinteressandosi completamente della frizione mentre<br />
l’elettronica controlla e di conseguenza regola il numero di giri<br />
del motore. Sentire il 4 cilindri che fa la “doppietta” da solo è un<br />
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vero spettacolo. Il maggior carico sull’avantreno che caratterizza<br />
la moto di Melandri la rende leggermente più reattiva rispetto a<br />
quella di Fabrizio, mentre il motore ha un’erogazione molto simile,<br />
anche in questo caso assolutamente fantastica. La spinta ai medi<br />
regimi in usc<strong>it</strong>a di curva è incredibile, e le perd<strong>it</strong>e di contatto con<br />
l’asfalto da parte del pneumatico anteriore sono continue anche<br />
in terza e quarta marcia. Perfetta, almeno secondo il mio punto<br />
di vista, la frenata della S 1000 RR SBK di Melandri. Potente ed<br />
efficace da sub<strong>it</strong>o, pur se meno modulabile rispetto a quella della<br />
moto di Fabrizio, garantisce un perfetto controllo della moto in<br />
fase di frenata. Un difetto? Beh, Marco non è proprio alto, per cui<br />
sella e pedane sono dimensionate e posizionate in maniera tale da<br />
assecondare lui e il suo stile di guida nel migliore dei modi. Devo<br />
ammettere che non mi sono mai trovato tanto scomodo su una<br />
due ruote, se escludiamo la categoria minimoto…<br />
“Sentire il 4 cilindri<br />
che fa la “doppietta”<br />
da solo è un vero spettacolo<br />
8 9<br />
SCHEDA TECNICA<br />
21 Novembre<br />
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Anno<br />
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BMW<br />
S 1000 RR<br />
Tempi: 4<br />
€ 17.810<br />
Cilindri: 4<br />
Cilindrata: 999 cc<br />
Disposizione cilindri: in linea<br />
Raffreddamento: a liquido<br />
Avviamento: E<br />
Potenza: 193 cv (142 kW) / 13000 giri<br />
Coppia: 11.42 kgm (112 Nm) / 9750<br />
giri<br />
Marce: 6<br />
Freni: DD-D<br />
Misure freni: 320-220 mm<br />
Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’<br />
Normativa antinquinamento: Euro 3<br />
Peso: 178 kg<br />
Lunghezza: 2056 mm<br />
Larghezza: 826 mm<br />
Altezza: 820 mm<br />
Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 17.5 l<br />
Segmento: Super Sportive
SpeCiALe<br />
EICMA<br />
10 11
A prilia si è tenuta per<br />
EICMA il pezzo forte<br />
del 2013: la Caponord<br />
1200. Nome molto amato dai<br />
fan Aprilia, “Caponord” si rifà a<br />
quella ETV1000 che nel lontano<br />
2001 era stata forse la prima<br />
vera proposta di maxienduro<br />
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Aprilia: Nuova Caponord 1200<br />
ed ABS anche su RSV4R<br />
Torna finalmente l’attesissima maxienduro di Noale con soluzioni di<br />
primissimo piano; l’ABS visto ad Intermot sulla Factory arriva anche<br />
sulla “R”<br />
12<br />
sportiva. Ora la base non è più il V60 da 1000cc ma lo spettacolare<br />
1200 che già spinge la motardona Dorsoduro, incastonato in un<br />
complesso ciclistico ed elettronico di altissimo livello.<br />
estetica di famiglia<br />
Il frontale è evidentemente derivato da quello di RSV4, ormai pervasivo<br />
in casa Aprilia. Si è però lavorato molto in galleria del vento<br />
per definire meglio le forme di cupolino e parabrezza regolabile in<br />
altezza per conciliare la penetrazione aerodinamica studiata sui<br />
modelli sportivi con la protezione del pilota nell’uso turistico, garant<strong>it</strong>a<br />
anche da paramani e fianchetti a lato serbatoio. Quest’ultimo<br />
è un particolare in nylon realizzato per tecnologia rotazionale<br />
con spessori ridotti ed ingombri laterali particolarmente contenuti<br />
nonostante i 24 l<strong>it</strong>ri di capienza. Che dovrebbero assicurare, per inciso,<br />
un’autonomia sempre superiore ai 300km. Tutto nuovo il cruscotto.<br />
Il telaio resta, come su Dorsoduro, la struttura mista tubi<br />
d’acciaio/piastre d’alluminio stampato ormai diventata marchio di<br />
fabbrica per Aprilia. Naturalmente l’un<strong>it</strong>à è stata profondamente<br />
rivista rispetto alla maximotard in termini di quote caratteristiche<br />
e robustezze/rigid<strong>it</strong>à per offrire il livello di rigid<strong>it</strong>à ottimale in ottica<br />
di stabil<strong>it</strong>à ma soprattutto di dinamica sportiva. Del resto, le<br />
att<strong>it</strong>udini sportive vengono esplic<strong>it</strong>amente dichiarate dalla coppia<br />
di cerchi da 17” in lega leggera di cui è dotata Caponord – gli<br />
stessi adottati su RSV4R, calzanti pneumatici da 120/70 e 190/55<br />
all’anteriore e posteriore. Lo scarico basso già adottato sulla RSV4<br />
consente di integrare facilmente le valige laterali (da 29 l<strong>it</strong>ri, in<br />
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tinta con la carrozzeria) grazie<br />
anche alla sua regolabil<strong>it</strong>à in<br />
altezza. L’impianto frenante è<br />
affidato a Brembo, che fornisce<br />
dischi flottanti in acciaio di<br />
320 mm e pinze monoblocco<br />
a 4 pistoncini e attacco radiale<br />
all’avantreno nonché un disco<br />
singolo da 240mm al retrotreno,<br />
tutti gest<strong>it</strong>i dall’ABS a due<br />
canali di serie.<br />
Le sospensioni<br />
Nella versione standard, Caponord<br />
è dotata di una forcella<br />
rovesciata completamente<br />
regolabile con steli di 43mm e<br />
monoammortizzatore laterale.<br />
13
Nell’allestimento Travel Pack<br />
queste vengono però sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e<br />
dalle un<strong>it</strong>à semiattive facenti<br />
parte del sistema ADD (Aprilia<br />
Dynamic Damping), sviluppato<br />
e brevettato dalla casa di Noale.<br />
Il sistema misura l’energia trasmessa<br />
al veicolo dalle asper<strong>it</strong>à<br />
dell’asfalto, riconosce le fasi di<br />
guida (accelerazione, rilascio<br />
del gas, frenata, gas costante) e<br />
adatta la taratura delle sospensioni<br />
in tempo reale, per massimizzare<br />
il comfort e mantenere<br />
l’assetto della moto grazie ad<br />
algor<strong>it</strong>mi skyhook e acceleration<br />
driven damping, già noti<br />
nel mondo auto. Il pilota non<br />
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deve quindi più cambiare il settaggio delle sospensioni, che varia<br />
automaticamente sulla base del frangente di guida, ma lim<strong>it</strong>arsi<br />
a… guidare. Dopo aver impostato, naturalmente, il valore di precarico<br />
del monoammortizzatore sulla base del carico del veicolo<br />
(sono 4 le posizioni predefin<strong>it</strong>e: solo pilota, pilota con passeggero,<br />
solo pilota con bagaglio, pilota e passeggero con bagaglio)<br />
<strong>Moto</strong>re rivisto<br />
Il propulsore è sostanzialmente lo stesso della Dorsoduro 1200,<br />
naturalmente rivis<strong>it</strong>ato tanto nella meccanica che nell’elettronica<br />
(ricordiamo la dotazione di acceleratore ride-by-wire con tre mappature<br />
ed il controllo di trazione impostabile su tre livelli d’intervento)<br />
per rendere più progressiva l’erogazione, aumentare il valore di<br />
coppia e migliorare i valori di consumo. Al momento non vengono<br />
dichiarati i valori di potenza e coppia massima, ma è lec<strong>it</strong>o attendersi<br />
un lieve sacrificio per il primo a fronte di un certo guadagno<br />
nel secondo, magari anche ad un regime di giri inferiore. Caponord<br />
1200 è dotata di serie di tutto quanto descr<strong>it</strong>to sopra ad eccezione<br />
di valige, cruise control, cavalletto centrale e sospensioni a controllo<br />
elettronico. Per avere il pacchetto “all inclusive” bisogna rivolgersi<br />
al Travel Pack che aggiunge appunto tutto quanto sopra.<br />
Valige e cavalletto centrale sono acquistabili separatamente come<br />
optional, mentre le soluzioni di gestione elettronica sono esclusivamente<br />
accessibili acquistando il pacchetto.<br />
rSV4: ABS per tutti<br />
Il nuovo APRC con sistema antibloccaggio di ultima generazione<br />
e tutti gli aggiornamenti apportati alla Factory svelata ad Intermot<br />
arrivano a tempo di record anche sulla versione “base” della RSV4.<br />
Ricordiamo rapidamente: la potenza cresce a 184cv (sempre a<br />
12.200 giri/minuto), la coppia a 117Nm; la linea riceve un aggiornamento<br />
estetico che coinvolge il gruppo ottico anteriore, il fondello<br />
silenziatore, il serbatoio (che passa da 17 a 18,5 l<strong>it</strong>ri) e i fianchetti. Il<br />
nuovo APRC viene evoluto per quanto riguarda il Traction Control,<br />
più performante e raffinato nell’intervento, e nell’anti-impennata,<br />
rivisto nelle modal<strong>it</strong>à d’intervento.<br />
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Il nuovo ABS Bosch 9MP è<br />
capace di lavorare in maniera<br />
ottimale tanto su strada quanto<br />
in pista (grazie alle modal<strong>it</strong>à<br />
Track, Sport e Rain) integrandosi<br />
con le altre funzioni del<br />
sistema elettronico e penalizzando<br />
di soli 2kg il peso dell’ipersportiva<br />
Aprilia. Qualche<br />
aggiornamento anche per la<br />
ciclistica, con l’arrivo delle pinze<br />
monoblocco radiali Brembo<br />
M430 con pompa a manubrio<br />
anch’essa radiale. La diversa<br />
ripartizione dei pesi (sella abbassata<br />
e motore posizionato<br />
diversamente) migliorano la<br />
stabil<strong>it</strong>à in frenata.<br />
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Beta Enduro 2 tempi e Min<strong>it</strong>rial a EICMA<br />
Beta per il 2013 amplia la sua gamma enduro introducendo sul mercato<br />
due nuove motorizzazioni a 2 tempi, 250 e 300. Presentata la piccola<br />
Min<strong>it</strong>rial con motore raffreddato ad acqua<br />
B eta<br />
enduro 2<br />
tempio e Min<strong>it</strong>rial<br />
a eiCMA<br />
Beta ha prestato molta attenzione<br />
alle richieste ed esigenze<br />
del mercato e per EICMA 2012<br />
ha messo in bella mostra due<br />
nuove motorizzazioni, 250 e<br />
300, per la gamma RR Enduro.<br />
La potenza dichiarata dalla<br />
16<br />
casa toscana è di 44 cv per la 250 e 50 cv per la 300 con misure di<br />
alesaggio e corsa rispettivamente di 66,4 x 72 mm e 72 x 72 mm.<br />
La valvola di scarico denominata BPV (Beta Progressive Valve) è<br />
stata costru<strong>it</strong>a per lavorare in maniera indipendente dai booster<br />
per poter migliorare la potenza ai bassi regimi di rotazione. Introdotta,<br />
da Beta, anche la soluzione di una camera di risonanza sullo<br />
scarico. Grande attenzione per quanto riguarda i materiali usati. I<br />
carter sono stati realizzati tram<strong>it</strong>e la pressofusione in alluminio,<br />
garantendo un’estetica migliore e spessori più sottili, mentre per<br />
i coperchi è stato utilizzato il magnesio. Pistone fuso per il 250, e<br />
forgiato sul 300 per garantire vibrazioni minime e più leggerezza.<br />
Maggiore affidabil<strong>it</strong>à viene garant<strong>it</strong>a grazie al pacco lamellare<br />
VForce 4 e ad arricchire la nuova gamma ci pensano la centralina<br />
Kokusan e l’impianto di scarico FMF. Sulla gamma 2 tempi Enduro<br />
il motorino di avviamento viene inser<strong>it</strong>o sotto al basamento nella<br />
culla del telaio per garantire una migliore distribuzione delle masse,<br />
guadagnandoci anche a livello estetico. Beta ha pensato anche<br />
ai più tradizionalisti lasciando anche la possibil<strong>it</strong>à di poter avviare<br />
la moto anche con il pedale. Di tipo tradizionale a carburatore è<br />
l’alimentazione, mentre vengono ered<strong>it</strong>ate dai 4 tempi il cambio a<br />
sei marce e il comparto frizione. Il telaio, su base dell’ultima evoluzione<br />
Factory 2012, è stato rivisto completamente ed è inoltre più<br />
leggero di quasi un chilo rispetto al precedente. A ricevere cure<br />
dimagranti anche il forcellone, realizzato in fusione, che scende<br />
ora di ulteriori 250 grammi. Ogni modello ora gode di una taratura<br />
specifica delle sospensioni oltr ad alcune nuove componentistiche<br />
interne. Forcella Sachs da 48 mm con pompanti ed aste e<br />
ammortizzatore posteriore derivato dalle factory con serbatoio di<br />
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17
espansione maggiorato realizzato<br />
in alluminio. Per quanto<br />
riguarda le linee, le due tempi<br />
ered<strong>it</strong>ano la livrea dalle sorelle<br />
a benzina e cambia la forma<br />
del serbatoio, ora più snello.<br />
L’impianto frenante è stato ulteriormente<br />
migliorato, con l’utilizzo<br />
di dischi freno dal nuovo<br />
profilo e nuovo anche il telaietto<br />
posteriore per sostenere la<br />
targa che ora serve anche per<br />
correre. Derivata sempre dalla<br />
versione factory la nuova strumentazione<br />
di bordo.<br />
Min<strong>it</strong>rial LC<br />
Per quest’anno Beta porta a<br />
EICMA anche una versione più<br />
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piccola della famiglia Trial, rivolta ai piccoli campioni di questa disciplina.<br />
Si tratta della Min<strong>it</strong>rial LC equipaggiata con il nuovo motore<br />
raffreddato a liquido il tutto accompagnato da una ciclistica<br />
evoluta.<br />
Le caratteristiche principali<br />
Nuovo motore monocilindrico 2 tempi, raffreddato a liquido, cilindrata<br />
72,4cc.<br />
Carburatore Dell’Orto PHBN ø 17,5mm con regolazioni esterne<br />
per un miglioramento delle prestazioni ed una maggiore regolar<strong>it</strong>à<br />
di funzionamento.<br />
Radiatore dotato di elettroventola.<br />
Trasmissione primaria a denti dr<strong>it</strong>ti Z15/58.<br />
CDI evoluta con mappatura defin<strong>it</strong>a per una miglior erogazione del<br />
motore e facil<strong>it</strong>à di utilizzo della moto.<br />
Forcella idraulica ø 32mm per un maggior feeling di guida e maggior<br />
precisione.<br />
Dischi freno anteriore e posteriore idraulici per una maggior efficacia.<br />
18 19<br />
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B imota reagisce con entusiasmo<br />
e grinta alla<br />
crisi imperante, con<br />
uno degli stand più ricchi di nov<strong>it</strong>à<br />
di EICMA 2012. Nov<strong>it</strong>à che<br />
denotano attenzione verso le<br />
richieste della clientela e tanta<br />
voglia di proporre qualcosa di<br />
nuovo, con soluzioni non convenzionali<br />
ma sempre in linea<br />
con lo spir<strong>it</strong>o della casa riminese.<br />
BB2 e BTOURIST sono<br />
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Bimota: le nov<strong>it</strong>à ad EICMA 2012<br />
Tante interessanti proposte per la casa riminese, dal r<strong>it</strong>orno al quattro<br />
cilindri della BB2 alle interessanti DB11, DB11VLX e DB12, Tesi Naked e<br />
DBX<br />
20<br />
firmate sak_art design.<br />
BB2: Bimota r<strong>it</strong>orna al quattro cilindri<br />
Pur se profondamente <strong>it</strong>aliana, Bimota è tradizionalmente legata<br />
allo schema pluricilindrico, che ha dato v<strong>it</strong>a del resto a tutti i modelli<br />
più memorabili della Casa di via Giaccaglia, a partire naturalmente<br />
dalla YB4EI con cui Virginio Ferrari vinse il campionato TT/<br />
F1 nel 1987 e Davide Tardozzi sfiorò il t<strong>it</strong>olo nel Mondiale Superbike<br />
1988. A grande richiesta, a Rimini ripropongono nuovamente una<br />
quattro cilindri, la BB2, scegliendo il propulsore BMW S1000RR -<br />
con la casa di Monaco Bimota aveva già lavorato negli anni 90 creando<br />
la Supermono BB1 spinta da un motore derivato dall’F650.<br />
DB11, DB11VLX e DB12<br />
Le due nov<strong>it</strong>à con propulsore Testastretta portano un’ulteriore<br />
ventata di nov<strong>it</strong>à nella gamma Bimota. La DB11 rappresenta<br />
l’ultimo step dell’evoluzione della supersportiva di casa Bimota,<br />
sempre fedele allo schema tecnico di base (telaio perimetrale in<br />
alluminio, componentistica di altissimo livello con sospensioni<br />
Marzocchi ed Extreme Tech sviluppate su specifiche Bimota, impianto<br />
frenante Brembo e profonde revisioni in tema di alimentazione<br />
e scarico con impianto d’iniezione Bimota by Athena, airbox<br />
sviluppato in proprio ed impianto prodotto da Zard sempre su<br />
specifiche della casa Riminese. Il Testastretta Evo da 1198cc, peraltro,<br />
viene adottato trasversalmente su tutta la gamma a quattro<br />
valvole a partire dal 2013, fra cui la riusc<strong>it</strong>a DB9 in livrea Italia.<br />
Estrema la proposta DB11 VLX, che sulla base della supersportiva<br />
DB11 installa nientemeno che un compressore volumetrico a doppia<br />
v<strong>it</strong>e Bimota Engineering su base Sprintex per far schizzare la<br />
potenza massima da 162 a ben 191 cavalli. Dedicata invece a chi<br />
desidera un mezzo più versatile senza sacrificare la guida sportiva<br />
e le prestazioni “Made in Rimini” la DB12 B.Tourist - la base resta<br />
la stessa della DB11, ma con una posizione di guida rialzata grazie<br />
al manubrio largo che determina, ovviamente, una diversa taratura<br />
delle sospensioni per riequilibrare la distribuzione dei pesi.<br />
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Completano il quadro le valige<br />
semirigide e il portapacchi, con<br />
telaietto rinforzato e la diversa<br />
posizione per il passeggero.<br />
Tesi 3D Naked e DBx<br />
Molto originale la proposta<br />
di una naked sulla base della<br />
sofisticata Tesi 3D con la più<br />
recente evoluzione della ciclistica<br />
nata negli anni 80 dal<br />
genio dell’ingegner Pierluigi<br />
Marconi; in produzione a partire<br />
da gennaio 2013 anche la<br />
DBX, primo modello entrofuoristrada<br />
scatur<strong>it</strong>o dai prototipi<br />
offroad dell’anno scorso. Naturalmente<br />
presente presso lo<br />
stand la gamma completa della<br />
Casa riminese: DB5 Desiderio,<br />
DB5RE, DB6RE, Tesi 3D, DB 10<br />
B.motard.<br />
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BMW: edizione 90° per R1200GS<br />
Adventure, R1200R ed R1200RT, e un<br />
nuovo concept per il 2013<br />
La casa di Monaco festeggia i suoi nove decenni d’attiv<strong>it</strong>à con versioni<br />
speciali dalle colorazioni classiche ed evocative di R1200R, R1200GS<br />
Adventure ed R1200RT. E nel 2013 una nuova boxer!<br />
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S ono tre dei modelli più significativi ed iconici nella gamma<br />
BMW: la naked boxer, le cui radici affondano direttamente<br />
nella prima R32 di Max Friz, la Renn Touring che<br />
rappresenta la quintessenza dello spir<strong>it</strong>o BMW (almeno fino alla<br />
rivoluzione sportiva di qualche tempo fa…) e l’inossidabile maxienduro<br />
Gelande Strasse che, da anni, è il cavallo di battaglia di<br />
BMW. Le colorazioni, giocate su tradizionali (per BMW) sfumature<br />
di nero un<strong>it</strong>e a tinte opache o sui toni del bronzo e all’ottone dorato<br />
delle sospensioni, aumentano il fascino delle tre “R” con un riusc<strong>it</strong>o<br />
equilibrio tono-su-tono. Ma Stephan Schaller ci sorprende con<br />
un’anticipazione: oltre alle annunciate tre livree speciali, il 2013<br />
vedrà la nasc<strong>it</strong>a di un nuovo modello con motore boxer raffreddato<br />
ad aria per festeggiare la ricorrenza dei 90 anni di BMW <strong>Moto</strong>rrad.<br />
Un modello che, come ben illustra la slide che campeggia<br />
sopra il CEO di BMW <strong>Moto</strong>rrad, dovrebbe riproporre il DNA nato<br />
con la già c<strong>it</strong>ata R32: motore bicilindrico boxer a 4 tempi raffreddato<br />
ad aria, con albero motore disposto long<strong>it</strong>udinalmente e albero<br />
di trasmissione a cardano per collegare la ruota posteriore.<br />
Il modello che vedremo il prossimo anno esprimerà il tradizionale<br />
DNA BMW coniugandolo ad uno stile emozionante e ad una tecnologia<br />
innovativa tesa a creare un nuovo concept di veicolo eclettico.<br />
Tornando ai modelli attuali, il modello speciale della R1200GS<br />
Adventure è caratterizzata dal “becco” e copertura serbatoio in<br />
Saphierschwarz metallizzato; la protezione delle ginocchia è in<br />
alluminio anodizzato colore verde oliva così come la seduta, mentre<br />
il forcellone e il telaietto posteriore sono laccati in Asphaltgrau<br />
metallizzato opaco. Nero seta per i fianchetti; anodizzato in nero<br />
anche il tirante del Paralever posteriore. Il motore è nero opaco<br />
con coperchi paracilindri in Gran<strong>it</strong>grau metallizzato opaco. Per<br />
tutti e tre i modelli va segnalata l’anodizzazione oro di steli forcella<br />
e pinze freno, oltre alla targhetta in ottone nichelata e lucidata “90<br />
Jahre BMW <strong>Moto</strong>rrad” al posto del logo BMW nella parte più alta<br />
23
del trapezio superiore. Sempre<br />
Saphirschwartz metallizzato<br />
per serbatoio, parafango e codino<br />
della R1200R anniversario.<br />
Forcellone, parallelogramma<br />
e telaietto reggisella sono<br />
in Asphaltgrau metallizzato<br />
opaco; anche qui il propulsore<br />
è nero opaco a cui fa eco l’anodizzazione<br />
(sempre in nero) del<br />
tirante Paralever posteriore.<br />
Gran<strong>it</strong>grau metallizzato opaco<br />
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per coperchi paracilindri, cerchi, trapezio Telelever e mozzo cerchio<br />
anteriore. Anche la R1200RT si affida al nero metallizzato per<br />
parafango, calotta specchietti, coperchio radio e valige, mentre<br />
la scelta è caduta per il Magnesium metallizzato per portapacchi,<br />
manopole, piastra serbatoio, tappo serbatoio e semimanubri.<br />
Nero opaco per il motore, esclusi cambio e tirante Paralever in<br />
nero lucido. Forcellone e piastre pedane sono in Asphaltgrau metallizzato<br />
opaco, mentre cerchi, coperchi paracilindri sono in Gran<strong>it</strong>grau<br />
metallizzato. Tutte e tre le special ed<strong>it</strong>ion corrispondono<br />
all’allestimento base dei tre rispettivi modelli; naturalmente, tutte<br />
sono ordinabili dotate degli optional ex fabrica previsti dal catalogo<br />
BMW. Prezzi da definire.<br />
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V e l’avevamo già presentata<br />
qualche tempo<br />
fa grazie ad una<br />
serie di scatti “rubati”, finalmente<br />
eccola nella sua versione<br />
defin<strong>it</strong>iva e con tutte le<br />
informazioni. Stiamo parlando<br />
della F800GT, il tassello che<br />
mancava alla gamma BMW<br />
spinta dal bicilindrico parallelo.<br />
Abdicate le velle<strong>it</strong>à più sportive<br />
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Nuova BMW F800GT ad EICMA 2012<br />
La gamma delle medie “F” BMW si completa con la F800GT,<br />
evoluzione con caratterizzazione più turistica della precedente ST<br />
26<br />
alla naked 800R, la GT si propone l’obiettivo di mantenere le doti<br />
dinamiche della ST – anzi, migliorarle, vista la potenza del propulsore<br />
– declinandole però in un’ottica più turistica, confortevole<br />
e protettiva. BMW è strettamente legata al settore turistico che,<br />
come ricorda Stephan Schaller, è quello che BMW ha dominato<br />
per buona parte della sua storia. E proprio per questo motivo,<br />
F800GT è un modello importantissimo e a suo modo trasversale,<br />
che appartiene sì alla fascia “F”, ma entra a pieno t<strong>it</strong>olo nella famiglia<br />
che comprende R1200RT ma soprattutto le sei cilindri GT e<br />
GTL. Un modello in cui BMW crede tantissimo, tanto da affidare a<br />
“Dirtgirl” Tina Meier, pilota della casa di Monaco alla Dakar 2011,<br />
l’onore di portare in scena la F800GT. Tina non sarà esattamente<br />
l’archetipo della motociclista c<strong>it</strong>tadina, ma non si tira indietro dallo<br />
scherzare un po’ sulla versatil<strong>it</strong>à della GT: «Ho già provato: il mio<br />
beauty case sta perfettamente nelle valige...»<br />
<strong>Moto</strong>re più potente e comfort più curato<br />
Partiamo appunto dal motore, che pur invariato nelle soluzioni<br />
tecniche (bicilindrico parallelo con antivibrazioni a biella supplementare)<br />
cresce fino al lim<strong>it</strong>e dei 90cv a 8.000 giri – ben 5 in<br />
più rispetto alla precedente F800ST. La coppia si attesta nel suo<br />
valore massimo ad 86Nm a 5.800 giri. Tutto nuovo l’impianto di<br />
scarico, prelevato dalla roadster F800R ma con l’apposizione di<br />
una paratia che protegge dal calore le caviglie del passeggero. Naturalmente<br />
prevista la versione depotenziata per neopatentati a<br />
35kW/48cv. La carenatura ridisegnata oltre a svecchiare la linea<br />
della moto ottimizza la protezione aerodinamica grazie soprattutto<br />
ad un plexiglass rivisto. Migliora anche la visibil<strong>it</strong>à dei retrovisori<br />
grazie ad una maggior lunghezza dei supporti. Il comfort migliora<br />
grazie al manubrio rialzato (20mm) ed isolato dalle vibrazioni<br />
con montaggio su silent-block, a pedane riposizionate più avanti<br />
e in basso (10mm in entrambe le direzioni) e alla sella più larga.<br />
Come buona tradizione BMW, saranno disponibili selle di diverse<br />
altezze per adattarsi alla statura del pilota. Diverso anche il colpo<br />
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EICMA <strong>Prove</strong><br />
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d’occhio sul ponte di comando,<br />
grazie a diversi comandi per<br />
la strumentazione e un nuovo<br />
serbatoietto per il liquido freni.<br />
Cambia anche la strumentazione,<br />
con quadranti più moderni<br />
e leggibili per tachimetro e<br />
contagiri, nonché un maggior<br />
numero di informazioni visualizzate<br />
sul quadrante LCD.<br />
Il precarico molla dell’ammortizzatore<br />
è regolabile esternamente<br />
tram<strong>it</strong>e registro a<br />
pomello per adattare rapidamente<br />
la GT al carico del passeggero,<br />
mentre la taratura<br />
idraulica è gestibile attraverso<br />
il controllo elettronico ESA,<br />
naturalmente optional. Completa<br />
il maquillage l’adozione<br />
di indicatori di direzione in grigio<br />
fumé; tutto nuovo, infine, il<br />
sistema di fissaggio del navigatore<br />
BMW <strong>Moto</strong>rrad IV.<br />
Ciclistica dinamica<br />
Anche la ciclistica è stata rivista<br />
per migliorare la stabil<strong>it</strong>à e<br />
dunque il comportamento turistico.<br />
In realtà anche l’agil<strong>it</strong>à<br />
migliora, grazie all’adozione di<br />
nuovi cerchi più leggeri che riducono<br />
le inerzie giroscopiche.<br />
In ossequio alla nuova iniziativa<br />
“Safety 360°”, la F800GT è dotata<br />
di serie del BMW <strong>Moto</strong>rrad<br />
ABS; il controllo elettronico<br />
della stabil<strong>it</strong>à ASC è invece optional<br />
da prenotare ex fabrica.<br />
Per completare il quadro turistico,<br />
infine, il sistema portabagagli<br />
è stato sviluppato da zero,<br />
aumentando la capac<strong>it</strong>à di carico<br />
della “F” di ben 11kg.<br />
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CR&S presenta DUU Biotta a EICMA<br />
di Andrea Perfetti | La Casa motociclistica più milanese di tutte<br />
presenta la Biotta, che in milanese (appunto) vuol dire nuda. In effetti<br />
non ha un solo pezzo di plastica<br />
C r&S<br />
Duu Biotta<br />
La Casa motociclistica<br />
più milanese di tutte<br />
presenta la Biotta, che in milanese<br />
(appunto) vuol dire nuda.<br />
In effetti non ha un solo pezzo<br />
di plastica. La meccanica è<br />
tutta in bella vista, la benzina è<br />
contenuta nel serbatoio in alluminio<br />
(che fa anche da codino<br />
28<br />
alla moto) e i cerchi sono a raggi. Diversi sono i particolari realizzati<br />
in ergal dal pieno: i supporti dei due piccoli fari anteriori e<br />
i supporti delle pedane. Per comprendere la maniacale cura del<br />
dettaglio di questa moto, vi rimandiamo alla nostra fotogallery.<br />
Roberto Crepaldi ci ha illustrato le strategie future dell’azienda,<br />
che guarda sempre con maggiore interesse al mercato internazionale<br />
dove cresce la domanda di moto esclusive, realizzate su<br />
misura per il cliente.<br />
Volumi di produzione piccoli, ma contraddistinti da una notevolissima<br />
cura e artigianal<strong>it</strong>à (i prezzi partono da circa 39.000 euro,<br />
ma possono liev<strong>it</strong>are parecchio. Dipende dai gusti del cliente...).<br />
Dopo aver oltrepassato le 200 un<strong>it</strong>à prodotte con il modello DUU,<br />
la CR&S sfrutta il palcoscenico di Milano per farsi conoscere sui<br />
mercati esteri, che hanno dimostrato di essere particolarmente<br />
ricettivi nei confronti della bicilindrica milanese: Stati Un<strong>it</strong>i, Australia,<br />
Giappone, Cina, Emirati Arabi, Malesia e Russia. CR&S<br />
ha ampliato la sua struttura per allestire all’interno una sezione<br />
dedicata esclusivamente ai modelli personalizzati. Prende il nome<br />
di “Lavoreri” (“Laboratorio”, in dialetto meneghino), qui vengono<br />
prodotti esemplari unici fatti su misura.<br />
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Ducati: nuove Hypermotard, Hypermotard<br />
SP e Hyperstrada ad EICMA 2012<br />
Il passaggio all’ined<strong>it</strong>o quattro valvole da 821cc rivoluziona la<br />
maximotard Ducati. Dando v<strong>it</strong>a ad una terza versione che strizza<br />
l’occhio a Multistrada. Prezzi da 11.490€<br />
C on la seconda generazione la Hypermotard cambia completamente:<br />
se l’estetica resta fedele ai canoni della precedente<br />
versione, la sostanza invece è una vera e propria<br />
rivoluzione. Nuovo Testastretta 11° da 821cc, 110cv e tanta elettronica<br />
per sfruttarlo al meglio. Ma non basta: per venire incontro<br />
anche a chi ama la guida stradale dinamica ma si diletta anche di<br />
turismo, ma trova la Multistrada 1200 troppo impegnativa come<br />
sostanza, nasce anche una terza declinazione della “Hyper”, la<br />
Hyperstrada. Più chiaro di così…<br />
30<br />
un cuore in comune<br />
A spingere tutte e tre le versioni troviamo una versione rinnovata del<br />
“piccolo” Testastretta 11°, che in piena controtendenza, ma venendo<br />
incontro a una sempre più forte richiesta del pubblico, scende<br />
di cilindrata. Completamente diverso nelle misure caratteristiche<br />
rispetto all’848 (88 x 67,5mm), con un rapporto di compressione<br />
di 12,8:1, eroga 110cv a 9.250 giri/minuto e 9,1kgm a 7.750. L’alimentazione<br />
è affidata a due corpi farfallati da 52mm controllati<br />
via ride-by-wire. Il che, come avrete sicuramente intu<strong>it</strong>o, consente<br />
l’implementazione di riding mode (tre - Sport, Touring e Urban per<br />
Hypermotard ed Hyperstrada, che cambiano nome in Race, Sport<br />
e Wet sulla SP) con diversa risposta dell’acceleratore nonché controllo<br />
di trazione su otto livelli. Il nuovo motore recepisce diverse<br />
delle soluzioni già viste sulla MTS 2013, con riposizionamento degli<br />
iniettori e rivis<strong>it</strong>azione di diversi aspetti dell’alimentazione e dello<br />
scarico. Parlando di scarico, si perde ovviamente il doppio silenziatore<br />
a passaggio alto per adottare un uovo monosilenziatore realizzato<br />
con tecnologia ad assorbimento, molto compatto, rifin<strong>it</strong>o<br />
in nero e con fondello in acciaio inox lucido. Il nuovo propulsore,<br />
inoltre, fa segnare un record assoluto per quanto riguarda la manutenzione,<br />
con un intervallo fra gli interventi di registrazione delle<br />
valvole di ben 30.000 km!<br />
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Telaio rinnovato<br />
Tutto nuovo anche il telaio a<br />
traliccio, con tubi da 34mm,<br />
cannotto inclinato di 25,5° ed<br />
avancorsa di 104mm. Cresce<br />
l’interasse - ora 1500mm - per<br />
dare alla Hyper una maggior<br />
stabil<strong>it</strong>à sul veloce. Il telaio si ricollega<br />
alla fusione del telaietto<br />
e, come nella Multistrada, comprende<br />
una sezione intermedia<br />
in tecnopolimero. Maggiore<br />
autonomia infine dal serbatoio,<br />
che cresce nella capienza di<br />
3,6 l<strong>it</strong>ri per un totale di 16. Su<br />
tutte e tre è naturalmente di<br />
serie il Ducati Safety Pack, che<br />
comprende oltre al controllo<br />
di trazione anche l’ABS Bosch<br />
9MP che agisce sull’impianto<br />
frenante Brembo (pinze radiali<br />
monoblocco M4.32 che<br />
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lavorano dischi da 320mm all’avantreno, disco singolo da 245) con<br />
tre livelli d’intervento. Dove le tre versioni iniziano a differenziarsi<br />
è nel comparto sospensioni/pneumatici, che cambiano in conseguenza<br />
delle diverse destinazioni d’uso. Hypermotard ed Hyperstrada<br />
montano una forcella Kayaba a steli rovesciati da 43mm ed<br />
un monoammortizzatore Sachs (corsa rispettivamente di 170 e<br />
150mm) e sono equipaggiate con cerchi a dieci razze e pneumatici<br />
Diablo Rosso e Scorpion Trail. La Hypermotard SP, invece, fa ricorso<br />
ad una forcella Marzocchi pressurizzata molto simile tecnologicamente<br />
a quella impiegata sulla 1199 e ad un mono Ohlins; per<br />
entrambe le un<strong>it</strong>à la corsa aumenta - 185 e 175mm - determinando<br />
una maggior luce a terra che quindi consente angoli di piega fino a<br />
47,5°. Cerchi Marchesini a tre razze e pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa<br />
SP completano il quadro. Per tutte e tre, le misure della<br />
gommatura restano le tradizionali 120/70 e 180/55<br />
Allestimenti differenziati<br />
Naturalmente diversi anche allestimenti e pesi. La Hypermotard<br />
ferma la bilancia a 175kg, ed è offerta in colorazioni Rosso Ducati<br />
o Dark Stealth. La più estrema versione SP scende fino a 171, salendo<br />
però nell’altezza della sella fino a 890mm (870 la versione<br />
base), ed è disponibile nella sola livrea Ducati Corse (bianco/rosso/nero).<br />
Completamente diversa, ovviamente, la Hyperstrada,<br />
dotata di borse laterali semirigide da 50 l<strong>it</strong>ri e top case optional<br />
da 31 l<strong>it</strong>ri. Le velle<strong>it</strong>à turistiche vengono assecondate da cavalletto<br />
centrale, assetto con manubrio rialzato di 20mm, parabrezza<br />
touring e doppia presa di corrente ausiliaria. Il peso, naturalmente,<br />
sale a 181kg a secco. I prezzi partono da 11.490€ per la Hypermotard,<br />
che salgono a 14.590 per la specialistica versione SP. Fra le<br />
due la Hyperstrada, con 12.790€..<br />
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Ducati: nuova Panigale 1199R e serie Superbike ad EICMA 2012<br />
Con l’esordio nel mondiale SBK arriva anche la versione “R” dell’ammiraglia sportiva Ducati che cost<strong>it</strong>uirà la base<br />
per l’omologazione della 1199 che correrà. Aggiornamenti anche per gli altri modelli della serie Superbike.<br />
Prezzi commisurati al blasone<br />
E d ecco finalmente anche la “R”, modello che completa la<br />
gamma 1199. L’ingresso nel mondiale SBK, il cui regolamento<br />
da tempo vincola diversi componenti motore in<br />
configurazione di serie, richiede soluzioni più raffinate per migliorare<br />
prestazioni ma anche affidabil<strong>it</strong>à nell’uso racing. Sostanzialmente,<br />
dunque, la “R” è una 1199S con dettagli ancora più sofisticati<br />
sopra e sottopelle.<br />
<strong>Moto</strong>re: i dettagli fanno la differenza<br />
A differenza di quanto accaduto in passato (1098, ma anche 999<br />
e ancora prima le 916/996/998), il propulsore della “R” mantiene<br />
le stesse misure caratteristiche rispetto alla S ma con diversi<br />
accorgimenti volti ad aumentarne il regime di rotazione e la resistenza<br />
nell’uso estremo. Le bielle in t<strong>it</strong>anio fanno risparmiare ben<br />
0,63kg, il volano ne perde 0,7, i bilancieri ricevono il trattamento<br />
superficiale DLC e il tutto viene sfruttato al meglio da un’evoluzione<br />
del software della centralina che consentono al Superquadro di<br />
guadagnare 500 giri prema dell’intervento del lim<strong>it</strong>atore, s<strong>it</strong>uato<br />
a ben 12.000. Con la moto viene ovviamente consegnato il k<strong>it</strong> racing<br />
con impianto di scarico completo Termignoni (non omologati<br />
per uso stradale) e mappatura centralina dedicata - il propulsore<br />
guadagna il 3% di potenza ad alti regimi, ma soprattutto un 15% ai<br />
medi. La rapportatura finale viene accorciata rispetto al modello S<br />
utilizzando una corona da 41 denti (2 in più rispetto alla “S”).<br />
Ciclistica racing<br />
Il telaio offre la possibil<strong>it</strong>à di regolare l’altezza del perno forcellone<br />
su 4 posizioni attraverso un sistema ad eccentrici con step di<br />
2mm per adattarsi a tutte le condizioni di grip. In dettaglio, nella<br />
posizione più bassa del perno le reazioni della moto diventano più<br />
controllabili, per venire incontro a condizioni di aderenza più cr<strong>it</strong>iche.<br />
La carrozzeria viene imprezios<strong>it</strong>a da diversi dettagli in fibra di<br />
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carbonio: parafango posteriore,<br />
paratacchi, protezione<br />
ammortizzatore posteriore,<br />
cover blocco chiave e coperchio<br />
convogliatori aria oltre alla<br />
protezione forcellone e coperchio<br />
carter frizione, portando il<br />
peso a 165kg con l’ABS di serie.<br />
Completano il quadro una sella<br />
racing in tessuto tecnico per<br />
garantire il massimo grip ed il sistema<br />
Ducati Data Acquis<strong>it</strong>ion+<br />
(DDA+) con GPS per acquisire<br />
i tempi sul giro oltre a memorizzare<br />
numerosi informazioni<br />
come traiettorie, veloc<strong>it</strong>à,<br />
giri motore, marcia, apertura<br />
farfalla e molte altre. La 1199<br />
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Panigale R è contraddistinta dalla livrea rossa con linee bianche,<br />
dal serbatoio rosso/alluminio spazzolato e cerchi Marchesini neri<br />
forgiati in lega leggera, nonché dal parabrezza maggiorato Corse.<br />
Come da tradizione, la Panigale R non sarà a buon mercato: serviranno<br />
ben 31.990€ per portarsene a casa un esemplare.<br />
il resto della gamma Superbike<br />
Gli altri modelli 2013 della Panigale (1199 Panigale ed 1199 Panigale<br />
S) sono dotati di una nuova calibrazione del software di gestione<br />
motore e dell’acceleratore ride-by-wire per irrobustire la risposta<br />
del motore a determinati regimi aumentando l’apertura delle farfalle<br />
con una progressione più accentuata rispetto alla richiesta<br />
dell’acceleratore, e vengono proposti, oltre che nel classico rosso,<br />
anche in livrea “Arctic Wh<strong>it</strong>e”.<br />
La 848 Evo è disponibile solamente in rosso, la Corse Special Ed<strong>it</strong>ion<br />
(15.990€) riceve un nuovo serbatoio in alluminio e la livrea<br />
“Ducati Corse Test Team”, con un riusc<strong>it</strong>o accostamento fra neri<br />
e grigi opachi.<br />
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Ducati Diavel Strada<br />
a EICMA 2012<br />
Ducati allestisce una Diavel ancora più<br />
“cruiser” per venire incontro a chi ama fare<br />
tanti chilometri. Tre nuove colorazioni per<br />
Carbon e modello standard. I prezzi<br />
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G rande successo - a sorpresa - nel 2011, Diavel completa<br />
la propria gamma con una versione che spinge forte sulla<br />
versatil<strong>it</strong>à e sul comfort per attirare anche coloro che,<br />
affascinati da estetica, contenuti tecnici ed aspetti dinamici dell’atipica<br />
bolognese, la vorrebbero utilizzare anche a scopi turistici.<br />
Insomma, qualcosa di più di una semplice vestizione, più un vero<br />
e proprio modello dedicato, che grazie a pochi tocchi si rivela ben<br />
più eclettica di quanto non si potrebbe pensare. Il primo aspetto<br />
che balza all’occhio è il parabrezza, studiato appos<strong>it</strong>amente per<br />
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proteggere il pilota dal vento senza penalizzare la linea della moto -<br />
un accessorio pressoché indispensabile vista la posizione rialzata<br />
della nuova Strada. Il manubrio è stato infatti leggermente allungato,<br />
e riposizionato più in alto (15mm) ed indietro (60mm) per rendere<br />
più comoda la posizione di guida; completano il quadro della<br />
sistemazione a bordo la nuova sella touring per pilota e passeggero<br />
e le manopole riscaldate. Aggiunta che ha richiesto un leggero<br />
potenziamento dell’alternatore, capace di alimentare appunto le<br />
manopole e due prese ausiliarie per navigatore e/o abbigliamento<br />
termico. Il passeggero siede più comodo grazie allo schienalino, e<br />
alle maniglie di diversa conformazione rispetto a quelle del modello<br />
standard; diversi anche faro posteriore, indicatori di direzione<br />
nonché pedane del passeggero, per essere funzionali anche con<br />
40<br />
le borse laterali (in dotazione di serie) da 41 l<strong>it</strong>ri che completano<br />
l’att<strong>it</strong>udine turistica. Livrea unica in Race T<strong>it</strong>anium Matte, con telaio<br />
nero racing e cerchi ruota neri. Diverse colorazioni invece per<br />
i modelli già noti della famiglia Diavel come già visto ad Intermot.<br />
Diavel Carbon, caratterizzato dalla vestizione in carbonio e dagli<br />
esclusivi cerchi Marchesini forgiati e lavorati di macchina, sarà<br />
disponibile nella sola colorazione rossa. Diavel standard arriva<br />
invece in tre colorazioni ined<strong>it</strong>e: Diavel Dark, con livrea nero opaco,<br />
oppure nello sportivo blu metallizzato e il tradizionale rosso<br />
Ducati, quest’ultimi due caratterizzati da una banda long<strong>it</strong>udinale<br />
bianca e da cerchi bianchi. Serviranno 17.490€ per portarsi a casa<br />
Diavel Dark; qualcosa di più (18.990) per Diavel nella versione<br />
stripe. 19.490€, infine, per Diavel Strada.<br />
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Ducati, Del Torchio<br />
«Ducati è un’azienda internazionale»<br />
Il CEO Ducati apre come da tradizione la rassegna milanese per tirare<br />
le somme di due anni difficili ma di grande soddisfazione. E soprattutto,<br />
per parlare di futuro<br />
42<br />
« Milano mi porta fortuna: nel 2007 è stata la prima occasione<br />
di incontro con la stampa nel mio ruolo in Ducati»<br />
esordisce orgoglioso Gabriele Del Torchio, CEO Ducati,<br />
che come da tradizione apre la prima delle conferenze stampa di<br />
EICMA. Un’occasione per ripercorrere l’immediato passato, anzi,<br />
per usare le parole dello stesso Del Torchio, un momento di riflessione<br />
importante, che parte da alcuni punti di consapevolezza rilevanti.<br />
«Il 2011 è stato un ottimo anno, in cui Ducati ha confermato<br />
il suo percorso di cresc<strong>it</strong>a. Il 2012, mi sento di sbilanciarmi, sarà un<br />
anno ancora migliore, in cui esprimeremo una cresc<strong>it</strong>a del 20%»<br />
Una sicurezza che trova il suo fondamento dal compimento del<br />
piano strategico inaugurato nel 2007. Raggiungendo, per inciso,<br />
tutti gli obiettivi che quel piano si proponeva, e creando l’occasione<br />
per un interessante cambiamento di mental<strong>it</strong>à per Ducati.<br />
Quota di mercato assoluta<br />
Fino ad oggi, fa notare Del Torchio, Ducati si era confrontata sul<br />
mercato usando un dato relativo al solo segmento rilevante per<br />
il proprio prodotto: il DRM, ovvero Ducati Relevant Market. Un<br />
indicatore che la casa di Borgo Panigale ha deciso di far passare<br />
in secondo piano nonostante la valutazione espressa avrebbe<br />
potuto mettere Ducati in una luce ancora più lusinghiera (oggi si<br />
parlerebbe di un valore dell’11%) per utilizzarne uno più impegnativo:<br />
quello universale. La quota di mercato assoluta. Un valore<br />
che posizione Ducati al 5,2%, rispetto al 2,4 del 2010. «Un dato<br />
importantissimo» commenta Del Torchio, «che ci indica come… il<br />
95% dei motociclisti oggi non possiede una Ducati. Una sfida importante<br />
ed interessante!» Le vend<strong>it</strong>e, ad ottobre 2012, parlano di<br />
una cresc<strong>it</strong>a notevole - si parla del 21% - rispetto allo stesso mese<br />
dell’anno precedente per quanto riguarda la quota di mercato Ducati.<br />
Un’analisi più dettagliata fa emergere come oggi siano gli Stati<br />
Un<strong>it</strong>i il mercato numero 1, segu<strong>it</strong>o da Italia, Germania e Francia.<br />
«E’ facile notare come oggi quasi 9 Ducati su 10 vengono vendute<br />
fuori dall’Italia» commenta il CEO della casa bolognese, sottolineando<br />
con orgoglio come Ducati sia un’azienda sempre più internazionale<br />
in termini di apprezzamento della clientela. Scendendo nel<br />
dettaglio cronologico, il primo quarto ha visto una cresc<strong>it</strong>a del 3%<br />
calata all’1% nel secondo quarto per le terribili conseguenze del<br />
terremoto che ha colp<strong>it</strong>o l’Emilia alla fine del mese di maggio. Nel<br />
terzo quarto, però, la cresc<strong>it</strong>a è ripart<strong>it</strong>a con un più sette per cento,<br />
per poi esprimersi nel dato di cui abbiamo parlato in apertura<br />
- una ripresa veramente impressionante, che testimonia la forza di<br />
Ducati e del terr<strong>it</strong>orio a cui la casa di Borgo Panigale è tanto legata.<br />
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«Ma non si tratta ovviamente di<br />
un dato assoluto» ammette coraggiosamente<br />
Del Torchio. «Si<br />
tratta di un dato relativo ad un<br />
mercato in calo generalizzato.<br />
In Italia, per esempio, abbiamo<br />
fatto una performance pari<br />
al mercato, che ha perso un<br />
33%». Va molto meglio all’estero:<br />
in Gran Bretagna, Francia e<br />
Germania Ducati è cresciuta<br />
rispettivamente del 2, 6 e 10%<br />
a fonte di un mercato in calo. In<br />
USA Ducati ha fatto segnare un<br />
+22% su un mercato stabile.<br />
In Giappone, a casa dei colossi<br />
delle due ruote, il dato parla<br />
di un +14, in Australia +30 a<br />
fronte di cresc<strong>it</strong>e del 10 e 6% rispettivamente.<br />
In Asia il dato si<br />
fa impressionante: +133% grazie<br />
soprattutto al Monster 795<br />
creato per il mercato asiatico<br />
ed assemblato in Thailandia in<br />
uno stabilimento da 7500mq<br />
nato in poco più di un anno, ora<br />
popolato da 93 dipendenti. Il<br />
numero di moto vendute in totale<br />
prospettato per il 2012 è<br />
44000: un valore record, superiore<br />
anche ai 42.669 che cost<strong>it</strong>uivano<br />
il primato precedente<br />
del 2008. «E in futuro si potrà<br />
fare ancora meglio. In Brasile<br />
stanno uscendo proprio in questi<br />
giorni le prime Ducati Diavel<br />
per il mercato sudamericano<br />
prodotte attraverso un Service<br />
Provider. L’obiettivo è ovviamente<br />
quello di gettare una<br />
testa di ponte per quei mercati<br />
che, oggigiorno, sono da considerarsi<br />
una nuova frontiera».<br />
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Authentic <strong>it</strong>alian<br />
performance<br />
“Authentic Italian Performance”<br />
è uno slogan che sentirete<br />
ripetere sempre più spesso<br />
parlando di Ducati. «E’ un vero<br />
e proprio mantra, che al nostro<br />
interno ripetiamo sempre più<br />
spesso» spiega Del Torchio.<br />
Ducati, in sostanza, è uno dei<br />
marchi più apprezzati e conosciuti<br />
nel mondo: nel 2011 quello<br />
della casa bolognese è stato<br />
il secondo prodotto più visto<br />
nei film di Hollywood. «Difficile<br />
fare di meglio, ma quest’anno<br />
forse ce l’abbiamo fatta»<br />
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chiosa orgoglioso il CEO, lanciando uno spezzone del film d’animazione<br />
Madagascar 3, in cui uno degli animali protagonisti sceglie<br />
una Ducati per la sua… fuga d’amore. Quello dell’animazione è un<br />
linguaggio particolarmente vicino a quello dei giovani, e un modo<br />
per riavvicinarli alla passione per le due ruote. E non è un caso,<br />
continua l’AD, se il marchio Ducati riceve sempre più simpatia, pur<br />
non sollec<strong>it</strong>ata, anche presso aziende di grande profilo, come nel<br />
caso del Keynote in cui Apple ha lanciato iPhone 5. Occasione in<br />
cui Tim Cook, CEO della casa di Cupertino, ha defin<strong>it</strong>o i clienti Ducati<br />
“very lucky”, tanto per dare la misura di quanto prestigio goda<br />
il marchio di Borgo Panigale negli Stati Un<strong>it</strong>i.<br />
Corse: bilancio in negativo<br />
«Nelle corse abbiamo avuto una stagione complicata» analizza<br />
con un po’ di understatement Del Torchio - noi azzardiamo una<br />
valutazione semplicemente disastrosa, tanto da portare come<br />
conseguenza probabili sconvolgimenti all’interno del reparto<br />
corse. «Ma le corse saranno sempre una prior<strong>it</strong>à: quest’anno il<br />
team ufficiale farà affidamento ad Hayden e Dovizioso, con Spies<br />
e Iannone in forza al team satell<strong>it</strong>e. Senza trascurare il test team,<br />
rinforzato affiancando il neoacquisto Pirro allo storico Battaini. E<br />
non dimentichiamo la Superbike, dove si correrà con la Panigale<br />
attraverso il neoannunciato team Ducati Alstare con Checa e<br />
Badovini». Ai meno giovani la denominazione del team ricorderà<br />
qualcosa: a fine anni 90, infatti, la squadra guidata da Francesco<br />
Batta aveva infatti già corso con le Ducati prima di abbracciare<br />
Suzuki, facendo correre le 748 di Fabrizio Pirovano (che ci vinse<br />
l’allora t<strong>it</strong>olo continentale Supersport) e Stephane Chambon e la<br />
916 di Paquay.<br />
Ma la curios<strong>it</strong>à è forte anche per il nuovo partner, Audi. Del Torchio<br />
coglie l’occasione per inv<strong>it</strong>are sul palco Luca De Meo, responsabile<br />
mondiale Vend<strong>it</strong>e e Marketing per Audi, con il quale si continua<br />
a parlare di passato e futuro. L’unione fra Audi e Ducati pare sol<strong>it</strong>a<br />
e ben fondata. Se son rose, dice il proverbio...<br />
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I n occasione della conferenza<br />
stampa Ducati che<br />
si è tenuta a margine di<br />
Eicma a Milano, abbiamo avuto<br />
modo di parlare con Luca<br />
De Meo, membro del board di<br />
Audi AG con la responsabil<strong>it</strong>à<br />
del Marketing e delle Vend<strong>it</strong>e<br />
nel mondo.<br />
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Luca De Meo: «Ducati resterà Ducati»<br />
di Ippol<strong>it</strong>o Fassati | Il membro del board Audi ha confermato ad<br />
Automoto.<strong>it</strong> la ferma intenzione dell’azienda tedesca di contribuire alla<br />
cresc<strong>it</strong>a di Ducati senza sconvolgerne l’autentic<strong>it</strong>à. E si rivela anche un<br />
motociclista patentato<br />
Aziende come Audi, Lamborghini<br />
e Ducati rappresentano<br />
una “sfida” molto stimolante<br />
per Lei?<br />
«Assolutamente, non si potrebbe<br />
desiderare di più. Da un<br />
punto di vista culturale, al di là<br />
della lingua, Audi Lamborghini<br />
e Ducati condividono la stessa<br />
visione su come i prodotti devono<br />
essere realizzati e su quale<br />
ident<strong>it</strong>à devono mantenere i<br />
rispettivi marchi»<br />
Audi e Ducati sono due brand<br />
che mettono al centro la passione.<br />
Facendo leva su questo<br />
volete proporre moto Ducati<br />
nei punti vend<strong>it</strong>a Audi?<br />
«Su questo aspetto ci stiamo<br />
46<br />
attualmente confrontando ma<br />
al momento non è una prior<strong>it</strong>à.<br />
Il punto centrale è che il marchio<br />
Ducati deve e dovrà mantenere<br />
l’autentic<strong>it</strong>à Ducati. Ciò<br />
non toglie che si possano venire<br />
a creare nuove opportun<strong>it</strong>à<br />
da questo rapporto La nostra<br />
strategia attualmente è quella<br />
di continuare a coltivare la relazione<br />
tra ogni singolo brand<br />
e la relativa rete di vend<strong>it</strong>a, in<br />
modo tale che i concessionari<br />
riescano a fare utili e possano<br />
mantenere un alto livello di business.<br />
Ripeto che al momento<br />
l’aspetto su cui siamo più concentrati<br />
è quello di mantenere<br />
perfettamente inalterata l’ident<strong>it</strong>à<br />
Ducati»<br />
in altre parole volete fare con<br />
Ducati quello che avete già<br />
fatto con Lamborghini, che<br />
negli anni non ha perso la sua<br />
forte ident<strong>it</strong>à<br />
«Si, vogliamo fare la stessa<br />
cosa anche con Ducati.<br />
Tradizionalmente il Gruppo<br />
Volkswagen ha sempre rispet-<br />
tato la storia, il carattere e l’unic<strong>it</strong>à<br />
dei marchi di cui è entrato<br />
in possesso nel corso del tempo.<br />
E credo che proprio questa<br />
attenzione rivolta al rispetto<br />
della storia e della tradizione di<br />
ogni brand sia una delle chiavi<br />
del successo»<br />
Audi sta pensando anche ad<br />
un veicolo che facil<strong>it</strong>i la mobil<strong>it</strong>à<br />
urbana, potrete dunque<br />
beneficiare delle sinergie con<br />
Ducati per accelerarne lo sviluppo?<br />
«In casa Audi attualmente si<br />
stanno portando avanti progetti<br />
di tutti i tipi. Ci sono diversi<br />
concept in cantiere, ma non<br />
hanno niente a che fare con<br />
Ducati. La nostra prior<strong>it</strong>à ora<br />
è quella di spingere ancora in<br />
avanti lo sviluppo e la cresc<strong>it</strong>a<br />
della Ducati, ma nella giusta direzione,<br />
che è quella già presa<br />
dalla Casa di Borgo Panigale»<br />
il Gruppo Volkswagen, sebbene<br />
abbia una forte liquid<strong>it</strong>à, ha<br />
recentemente effettuato una<br />
emissione di Bond convertibili<br />
fino a 2,5 mld di euro. Questo<br />
lascia intendere future mosse<br />
del Gruppo in direzione di altri<br />
brand, come Alfa romeo o a<br />
nuovi e più consistenti investimenti<br />
nei confronti dei neo<br />
acquisti porsche e Ducati?<br />
«Non posso oggi commentare<br />
aspetti di natura economica e<br />
questioni di assetto societario.<br />
Posso dire però che entriamo<br />
nel progetto Ducati col desiderio<br />
di fornire un aiuto concreto<br />
a questa Azienda e credo che<br />
a Borgo Panigale lo possano<br />
confermare. Inoltre vogliamo<br />
rapportarci con la realtà Ducati<br />
con il massimo rispetto della<br />
loro ident<strong>it</strong>à e della loro cultura.<br />
Per me che sono <strong>it</strong>aliano e che<br />
conosco Ducati da sempre è<br />
molto facile instaurare questo<br />
tipo di rapporto»<br />
Lei è motociclista?<br />
«Ho la patente da anni e mi piace<br />
andare in moto, non posso<br />
però considerarmi un gran motociclista.<br />
In questo momento<br />
mi piace molto guidare la mia<br />
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F antic <strong>Moto</strong>r è presente a<br />
EICMA 2012 con la gamma<br />
2013 che conferma i<br />
modelli conosciuti. Sono riviste<br />
le grafiche, che vedono predominare<br />
l’elegante bianco. Tra i<br />
modelli di punta si conferma il<br />
Supermotard 50 a due tempi,<br />
che è anche la moto più venduta<br />
in Casa Fantic. Il t<strong>it</strong>olare<br />
Federico Fregnan ha pensato a<br />
chi vuole avvicinarsi alla pista e<br />
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Fantic <strong>Moto</strong>r presenta<br />
la gamma 2013 a EICMA<br />
di Andrea Perfetti | La Casa <strong>it</strong>aliana presenta aggiornamenti alla<br />
gamma che anche nel 2013 si rivela assai completa. Enduro,<br />
Supermotard e anche <strong>Moto</strong>cross a due e quattro tempi<br />
ha introdotto un pepatissimo 50 Supermotard: è dotato di valvola<br />
sullo scarico e ha la frenata anteriore a doppio disco, oltre alle<br />
gomme slick. Difficile pretendere di più. Interessanti nov<strong>it</strong>à anche<br />
nel mondo <strong>Moto</strong>cross. Fantic presenta la 125 due tempi dedicata<br />
al sempre più numeroso pubblico di giovanissimi che stanno tornando<br />
alla motorizzazione a miscela per via dei costi di acquisto e<br />
di gestione, e della sua grande propedeutic<strong>it</strong>à nell’imparare l’arte<br />
del motocross. Nella gamma Enduro è confermata la presenza di<br />
una gamma due tempi completa di Caballero (125, 250 e 300), apprezzata<br />
dai clienti nella stagione 2012. R<strong>it</strong>roviamo quindi i telai a<br />
traliccio in acciao e i motori progettati dalla Gas Gas. Ai due tempi<br />
si affianca i 250 quattro tempi motorizzata Yamaha.<br />
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C VO Breakout è un modello<br />
Softail® in serie<br />
lim<strong>it</strong>ata proveniente<br />
dalla famiglia Harley-Davidson<br />
Custom Vehicle Operations,<br />
motorizzata con il Twin Cam<br />
110B a e caratterizzata da un<br />
look minimalista come ha spiegato<br />
Maurizio Ruvolo, nuovo<br />
Marketing Manager di Harley-<br />
Davidson – “ La Breakout è una<br />
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Harley-Davidson a EICMA 2012<br />
di Francesco Paolillo | Si aggiungono due nuovi modelli alla gamma<br />
Harley-Davidson 2013 già riv<strong>it</strong>alizzata dalla presenza delle versioni<br />
110th Anniversary, CVO Breakout e Sportster Iron 883 Special Ed<strong>it</strong>ion<br />
50<br />
moto spogliata di tutto ciò che non è essenziale e il suo designer,<br />
Mark Daniels le ha poi confer<strong>it</strong>o l’aggressivo stile hot rod da competizione,<br />
con i parafanghi attillati che mostrano il pneumatico su<br />
entrambi i lati della moto”. Due le colorazioni ad essa dedicate,<br />
caratterizzate da parti in acciaio lucidato a mano sul serbatoio e<br />
sui parafanghi e una terza colorazione che prevede la stesura a<br />
mano di uno stencil decorativo e la successiva applicazione del colore.<br />
Di grande effetto i nuovi cerchi cromati “Turbine”, che fanno<br />
il loro debutto sulla CVO Breakout già disponibile a 29.500 Euro.<br />
La seconda nov<strong>it</strong>à esposta ad Eicma è la Sportster Iron 883 Special<br />
Ed<strong>it</strong>ion, moto nata dall’estro di Harley-Davidson Italia, filiale<br />
della Casa di Milwaukee. Nera,<br />
sexy e cattiva si differenzia dalla<br />
standard grazie all’aggiunta<br />
di nuovi accessori originali,<br />
tra i quali,dragbar, specchietti<br />
montati sotto il manubrio, tubo<br />
freno in treccia aeronautica,<br />
comandi a pedale leggermente<br />
avanzati, pedane passeggero,<br />
sella Asy, sellino passeggero<br />
e ammortizzatori posteriori ribassati.<br />
Un altro tratto distintivo<br />
di questa Harley-Davidson<br />
sta nella cover filtro aria, appos<strong>it</strong>amente<br />
realizzata con<br />
logo Special Ed<strong>it</strong>ion e bandiera<br />
tricolore. <strong>Moto</strong>re e telaio sono<br />
rimasti di serie, così come la<br />
carrozzeria in tinta nera e dallo<br />
stile essenziale. Anche il prezzo<br />
dello Sportster Iron 883 Special<br />
Ed<strong>it</strong>ion è essenziale: 9.800<br />
Euro chiavi in mano.<br />
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A nteprima meneghina<br />
per gli importanti<br />
aggiornamenti, tanto<br />
estetici quanto di sostanza,<br />
della collezione 2013 di Headbanger<br />
<strong>Moto</strong>rcycles. Alle tre<br />
versioni di telaio Softail, ovvero<br />
dotato di sospensione posteriore,<br />
sia pure nascosta “sotto<br />
la pancia” - standard, slim, long<br />
- si aggiunge oggi l’Hardtail,<br />
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Headbanger: la collezione 2013 ad EICMA<br />
La Custom Factory bresciana presenta al Salone le sue nov<strong>it</strong>à per la<br />
prossima stagione. Sei modelli, otto motori fra i 1450 e 2031cc, tanta<br />
passione<br />
52<br />
che in quel di Brescia definiscono “il rigido più comodo che c’è”.<br />
Tutta la gamma ora viene spinta da propulsori S&S, con primaria<br />
a cinghia da 1”3/4, cambio a sei marce e bobina riposizionata. E<br />
l’omologazione? Niente paura, Headbanger è l’unica casa europea<br />
che ha provveduto ad omologare tutti i propulsori della casa statun<strong>it</strong>ense<br />
nonostante l’alimentazione a carburatori per Knuckle, Pan<br />
e Shovel. La ciclistica può contare su nuove pinze freno Beringer<br />
(esclusive Headbanger), aggiornamenti ai dischi, al cavalletto centrale<br />
e alla possibil<strong>it</strong>à di cambiare misure dei cerchi - più stretti<br />
- per la famiglia Old School, nel perfetto rispetto della tradizione.<br />
Nov<strong>it</strong>à anche per la posizione di guida, con selle più morbide e<br />
pregiate e poggiapiedi zigrinati. E, naturalmente, nuove colorazioni<br />
e livree. Ovviamente, tutte le Headbanger - che sia della famiglia<br />
bobber (Hollister, Foxy Lady e High Flyin’) o una Old School<br />
(Summertime, Woodstock Boogie e Gypsy Soul) - fatte su misura<br />
per il possessore, che può definirne ogni minimo dettaglio con una<br />
personalizzazione di livello sartoriale. A partire dal telaio fino alla<br />
definizione del serbatoio, della sella passeggero, delle mille varianti<br />
di manubrio o delle misure dei cerchi, della posizione di guida e<br />
di tutti i dettagli, le Headbanger vengono cuc<strong>it</strong>e su misura delle<br />
esigenze del proprietario. Il tutto, vale la pena di ricordarlo, senza<br />
timori per l’omologazione: tutte le HB sono omologate Euro-3.<br />
21 Novembre<br />
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53
H onda:<br />
more choice,<br />
more fun (più scelta,<br />
più divertimento)<br />
E’ questo il motto che accompagna<br />
il debutto a EICMA fuorisalone<br />
della nuova famiglia di<br />
Honda 500 e di altre significative<br />
nov<strong>it</strong>à. L’importante Casa<br />
giapponese ampia in modo<br />
concreto l’offerta di moto e<br />
scooter dai bassi costi di gestione,<br />
ma dal design e dalle<br />
fin<strong>it</strong>ure degne dei prodotti con<br />
l’ala dorata sul serbatoio. Le<br />
500 bicilindriche hanno prezzi<br />
a partire da circa 5.000 euro e<br />
rispettano i lim<strong>it</strong>i previsti dalla<br />
normativa delle nuove patenti<br />
A2 (35 kW di potenza, pari<br />
a 48 cavalli). Si propongono<br />
quindi a un pubblico giovane e<br />
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Honda CB500F, CB500X e CBR500<br />
More choice, more fun!<br />
Debutta ad EICMA la famiglia Honda spinta dal bicilindrico 500.<br />
La stessa anima dà v<strong>it</strong>a a una naked, una sportiva e un crossover<br />
54<br />
attento ai consumi e a un look moderno. La CB 500 X, ad esempio,<br />
è una moto essenziale ma contraddistinta dal design convincente<br />
già proposto dalla sorella maggiore NC 700X (uno dei modelli più<br />
venduti in assoluto in Italia nel 2012). L’austriaco Alexander Kraus<br />
è il responsabile vend<strong>it</strong>e di Honda Europa e ci spiega la pol<strong>it</strong>ica<br />
commerciale della Casa: “Honda aumenta la suo quota di mercato<br />
nel mondo grazie a un’offerta varia che tiene conto delle richieste<br />
della clientela di oggi, molto attenta alla sicurezza e ai consumi.<br />
Per questo abbiamo esteso l’ABS, oggi presente sul nuovo SH 125<br />
e disponibile sul Jazz 300. Ma non ci fermiamo qui, desideriamo<br />
anche offrire ai nuovi motociclisti delle moto affidabili e molto divertenti.<br />
Per questo nasce la famiglia di versioni spinte dal nuovissimo<br />
bicilindrico di 500 cc, adatto a chi consegue la patente A2”.<br />
Honda a Milano ha sottolineato anche il suo impegno nello sport.<br />
Protagoniste sul palco allest<strong>it</strong>o fuori dalla Fiera, presso La Pelota,<br />
sono state le nuovissime moto da cross della serie CRF R, profondamante<br />
riviste nel telaio e nel motore per confermarsi ai vertici,<br />
e la CRF 450 Rally che disputerà la prossima Dakar condotta dal<br />
portoghese Rodriguez. Proprio da questo avveniristico modello<br />
potrebbe nascere la nuova Africa Twin: per ora sono solo voci, ma<br />
il fatto che provengano dagli uomini Honda fa ben sperare per il<br />
futuro...<br />
Honda 500<br />
Le aspettavamo da tempo, le avevamo intraviste qualche giorno<br />
fa durante le sessioni fotografiche, ora finalmente le possiamo<br />
ammirare da vicino - le nuove medie Honda sono arrivate, con<br />
una cilindrata che si riavvicina - appunto - al concetto di media,<br />
e puntano a ripetere il grande successo della “piattaforma” 700.<br />
Il concetto, a ben vedere, è infatti lo stesso: una base solida, efficiente,<br />
economica nella gestione che sa però essere divertente<br />
ed efficace in tre diverse declinazioni: una naked che fa il verso<br />
alla CB1000R, una sportiva che prende le movenze dalla 600RR<br />
ed una crossover che replica, in minor, i concetti già espressi dalla<br />
Crosstourer.<br />
CB500X: piccola Crosstourer<br />
Partiamo proprio dalla “X”: la sorellina minore di Crosstourer e<br />
700X si propone come modello d’accesso per chi si avvicina alle<br />
Adventure-Bike ma desidera una moto più facile e gestibile rispetto<br />
a proposte di cilindrata superiore. Caratteristiche principali: posizione<br />
di guida rilassata e comoda, con buon controllo del mezzo,<br />
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assetto rialzato e sospensioni a<br />
lunga escursione con autonomia<br />
“cammellesca”. Il cuore,<br />
dicevamo, è identico per i tre<br />
modelli: un bicilindrico parallelo<br />
frontemarcia raffreddato a liquido<br />
particolarmente leggero<br />
(52,7kg), relativamente brillante<br />
(48cv a 8500 giri, perfetto<br />
per chi è dotato di patente A2)<br />
e soprattutto parco nei consumi<br />
- il dato dichiarato per il consumo<br />
nel ciclo medio parla di<br />
27km/l. Superquadro ma non<br />
troppo nelle misure (67x66,8<br />
mm) il propulsore è dotato di<br />
fasatura regolare, a 180°, con<br />
contralbero di bilanciamento<br />
posizionato dietro ai cilindri:<br />
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un’un<strong>it</strong>à che fa della dolcezza e della ricchezza di coppia (43Nm<br />
a 7.000 giri) i suoi punti di forza, sacrificando un po’ cavalleria e<br />
spinta agli alti sull’altare della sfruttabil<strong>it</strong>à. Tutto è stato ottimizzato<br />
per ridurre al minimo attr<strong>it</strong>i e perd<strong>it</strong>e per sfregamento e pompaggio;<br />
la distribuzione è bialbero a 4 valvole con comando tram<strong>it</strong>e<br />
bilancieri a rullo e molle dal carico particolarmente ridotto del<br />
diametro di 16 e 21,5 rispettivamente per aspirazione e scarico. Il<br />
motore cost<strong>it</strong>uisce elemento stressato della ciclistica attraverso<br />
il telaio in tubi d’acciaio a diamante a cui è ancorato attraverso<br />
4 punti di fissaggio. Quest’ultimo, contraddistinto da un interasse<br />
di 1.421mm, cannotto di sterzo inclinato di 26,5° ed avancorsa<br />
di 108mm dovrebbe risultare un buon compromesso fra stabil<strong>it</strong>à<br />
e gusto nella guida. La CB500X ferma la bilancia a 195kg con il<br />
pieno, e grazie ad una sella relativamente bassa (810mm) dovrebbe<br />
risultare particolarmente accessibile e facile da guidare. Il<br />
comparto sospensioni può contare su una forcella telescopica con<br />
steli da 41mm ad ampia escursione (140mm) e, al retrotreno, su<br />
un monoammortizzatore regolabile nel precarico. I cerchi da 17”<br />
a sei razze osp<strong>it</strong>ano pneumatici in misura 120/70 e 160/60; l’impianto<br />
frenante può contare su tre dischi a margher<strong>it</strong>a con ABS<br />
a due canali di serie. Il serbatoio, da 17,3 l<strong>it</strong>ri, garantisce un’autonomia<br />
di oltre 460km con il pieno! Il cruscotto, completamente<br />
dig<strong>it</strong>ale, riprende buona parte dei concetti già visti sulla CBR600F;<br />
la CB500X è dotata di serie di immobilizer HISS ed è disponibile<br />
nelle colorazioni Pearl Himalayas Wh<strong>it</strong>e, Graph<strong>it</strong>e Black e Candy<br />
Ruby Red.<br />
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aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa<br />
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />
bbbbbbbbbbbbbbb<br />
CB500F, la naked per tutti<br />
Sulla stessa base della “X” Honda propone un’interessante interpretazione<br />
naked per chi è rimasto stregato dalla CB1000R ma<br />
non vuole o non può affrontare l’impegno che la maxi richiede. Il<br />
propulsore resta la brillante un<strong>it</strong>à che spinge la crossover, con cui<br />
condivide anche cruscotto, colorazioni e dotazione ciclistica (cerchi,<br />
impianto frenante, ABS) ma il telaio e il comparto sospensioni<br />
ne modificano radicalmente il carattere nella guida.<br />
Se infatti lo schema tecnico resta lo stesso (traliccio in acciaio<br />
con tubi da 35mm) le misure caratteristiche variano sensibilmente,<br />
andando a definire una moto più svelta e gratificante nell’uso<br />
sportivo come è lec<strong>it</strong>o attendersi da una naked. L’interasse qui si<br />
attesta a 1.410mm, il cannotto di sterzo si “chiude” a 25,5° e l’avancorsa<br />
scende a 102,6mm; il peso cala di tre kg (siamo su una<br />
nuda, dopotutto) e le sospensioni, pur fedeli allo schema - forcella<br />
Showa con steli da 41 all’avantreno, mono regolabile nel precarico<br />
con leveraggi Pro-link al retrotreno - cambiano nella taratura<br />
e nell’escursione, determinando una guida più grintosa sul misto<br />
extraurbano in cambio di un po’ di stabil<strong>it</strong>à rispetto alla più turistica<br />
500X.<br />
Il serbatoio contiene 15,7 l<strong>it</strong>ri, garantendo comunque un’autonomia<br />
superiore ai 400km.<br />
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CBr500r<br />
Qui arriva una “R” in più per<br />
chiarire le intenzioni della<br />
sportivetta Honda e l’estetica<br />
ispirata senza falsi pudori alla<br />
Fireblade 1000, ma la sostanza<br />
della base rimane invariata.<br />
Anche in questo caso, infatti,<br />
il propulsore resta il bicilindrico<br />
parallelo che spinge le altre<br />
due. Dove invece la CBR prende<br />
le distanze è nella ciclistica:<br />
il telaio condivide interasse<br />
ed inclinazione cannotto della<br />
naked 500F, ma con un’avancorsa<br />
ridotta a 101,9mm grazie<br />
a piastre dal diverso offset: il<br />
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risultato è una moto ancora più vivace e brillante nell’uso sportivo.<br />
Il comparto sospensioni risulta identico a quello della 500F, con le<br />
ovvie differenze in termini di taratura di molle ed idraulica. Stesse<br />
misure anche per gli pneumatici, ed identico alle sorelline l’impianto<br />
frenante con ABS a due canali di serie nonché il cruscotto<br />
ed il serbatoio. L’unica colorazione per l’Italia sarà la sportivissima<br />
Pearl Himalayas Wh<strong>it</strong>e.<br />
La CBR500R sarà inoltre la moto impiegata per la European Junior<br />
Cup 2013, la serie di contorno al Mondiale Superbike dedicata<br />
ai giovani. Ideata per scovare e far crescere i giovani talenti<br />
del motociclismo sportivo di tutto il mondo, la European Junior<br />
Cup si svolgerà su alcuni dei circu<strong>it</strong>i europei del Campionato FIM<br />
World Superbike 2013. I giovani piloti di età compresa tra i 14 e i<br />
19 anni, provenienti da tutto il mondo, potranno competere per<br />
aggiudicarsi un fantastico premio finale: la possibil<strong>it</strong>à di correre<br />
nel Campionato europeo Superstock 600 UEM 2014 in sella alla<br />
CBR600RR di un Team Honda!<br />
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B asta guardarla per cogliere<br />
la somiglianza<br />
con la RC213V. Anche<br />
senza l’aiuto della livrea Repsol,<br />
in cui la simil<strong>it</strong>udine si fa<br />
davvero elevatissima: la nuova<br />
CBR600RR spinge forte -<br />
come da tradizione del modello<br />
- sull’ident<strong>it</strong>à con la <strong>Moto</strong>GP<br />
e sulla derivazione di diverse<br />
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Honda CBR 600RR a EICMA 2012<br />
La casa dell’ala dorata rinnova in profond<strong>it</strong>à la sua 600 supersportiva.<br />
Affinamenti di motore, aggiornamenti alle sospensioni, cambia tutto<br />
nell’estetica e nell’aerodinamica<br />
soluzioni tecniche quale lo schema della sospensione posteriore<br />
o, a partire da questo modello, l’esperienza maturata attraverso<br />
GEO Technologies nella forn<strong>it</strong>ura dei propulsori per la categoria<br />
<strong>Moto</strong>2. Il risultato, nelle intenzioni di Honda, dovrebbe essere un<br />
mezzo tanto più prestante in circu<strong>it</strong>o e nella guida sportiva quanto<br />
più docile nell’uso stradale, come annuncia orgoglioso niente<br />
meno che il Project Leader Hirofumi Fukunaga.<br />
Arriva la Showa BpF<br />
Dopo la Fireblade dell’anno scorso, anche la 600RR si adegua alla<br />
62 63<br />
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“moda” della Showa Big Piston, con un’un<strong>it</strong>à dotata di steli da<br />
41mm che offre tutti i vantaggi ben noti in termini di progressiv<strong>it</strong>à,<br />
scorrevolezza e feeling sull’avantreno. Al retrotreno troviamo l’ormai<br />
noto sistema Pro-Link, che fa a meno del punto d’attacco superiore<br />
al telaio, come sperimentato in <strong>Moto</strong>GP a partire dal 2010;<br />
anche il monoammortizzatore viene modificato, con una miglior<br />
scorrevolezza dovuta a componenti interni completamente rinnovati.<br />
Risultato complessivo: una moto più stabile a centro curva,<br />
dotata di maggior trazione e con più feeling nei cambi di direzione.<br />
Il telaio è stato rivisto nella sua struttura interna, concentrando<br />
ulteriormente le masse (processo iniziato con la versione 2007<br />
della 600RR) attraverso un alleggerimento delle zone periferiche.<br />
Anche in questo caso, il risultato è una moto più reattiva (come<br />
confermano quote ciclistiche decisamente svelte - cannotto inclinato<br />
di 23°45, avancorsa di 96,3mm e interasse di 1.375mm) e<br />
“pos<strong>it</strong>iva” nel feeling verso il pilota. Il peso con il pieno di carburante<br />
si riduce a soli 186kg - dieci in più per la versione C-ABS. Nuovi i<br />
64<br />
cerchi a 12 razze, e rivisti anche i dischi flottanti da 310mm lavorati<br />
da pinze radiali a 4 pistoncini con pastiglie sinterizzate e pompa<br />
radiale. Rimane ovviamente l’ammortizzatore di sterzo elettronico<br />
HESD, nonché, come optional, il sofisticato sistema antibloccaggio<br />
e di ripartizione frenata Honda C-ABS.<br />
“Come quella di pedrosa!”<br />
La linea è evidentemente ancora più vicina a quella della <strong>Moto</strong>GP<br />
Honda. Abbandonata la carenatura minimale del modello precedente,<br />
ora la casa dell’ala dorata ha prefer<strong>it</strong>o migliorare penetrazione<br />
aerodinamica (fra i 5 e il 6,5% a seconda della posizione in<br />
sella) e protezione del pilota con pannelli visibilmente più estesi.<br />
Il frontale guadagna un doppio faro line-beam che segue il profilo<br />
aerodinamico del cupolino ed è studiato per convogliare in maniera<br />
ancora più marcata il flusso dell’aria verso la presa d’aria centrale.<br />
Due le colorazioni disponibili per il modello 2013: la classica<br />
tricolore, lim<strong>it</strong>ata però al modello standard, e la Repsol replica<br />
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(denominata Vibrant Orange) sia sul modello standard che su<br />
quello C-ABS.<br />
propulsore affinato<br />
Il motore non cambia nel suo schema tecnico o nelle misure caratteristiche,<br />
arrivando a confermare i valori di potenza (120cv<br />
a 13.500 giri) e coppia massime (66Nm a 11.250) del precedente<br />
modello, risultando però più reattivo e preciso nella risposta<br />
all’acceleratore grazie a diversi aggiornamenti tecnici. Il nuovo<br />
airbox è più leggero, efficiente e silenzioso (-3dB) senza però far<br />
perdere personal<strong>it</strong>à alla “voce” del quadricilindrico Honda. Rinnovata<br />
l’alimentazione, con corpi farfallati a doppio iniettore (quattro<br />
sottofarfalla e quattro sopra, che entrano in funzione solo ad<br />
aperture valvola sopra il 25% e a regimi superiori a 4.800 giri);<br />
naturalmente, la centralina e le valvole di parzializzazione ad aspirazione<br />
e scarico sono state completamente riprogrammate per<br />
sfruttare al meglio le modifiche.<br />
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Honda Goldwing F6B<br />
e Forza 300 a EICMA 2012<br />
Goldwing arriva in una nuova versione dal<br />
sapore ancora più statun<strong>it</strong>ense, il Forza ered<strong>it</strong>a<br />
un propulsore di derivazione SH<br />
B<br />
come “Bagger”<br />
“Bagger”, ovvero dotata di valige laterali: una tipologia di<br />
moto sempre più in voga negli USA che porta ad alleggerire<br />
e per così dire “liberare” le max<strong>it</strong>ourer per renderle più dinamiche<br />
e leggere tanto nell’estetica che nella dinamica. Honda ha<br />
provveduto ad accontentare anche questi clienti magari un po’<br />
intimor<strong>it</strong>i dalle dimensioni della sei cilindri di Tokyo, sconfinando<br />
- almeno nelle intenzioni - nel campo delle sport-tourers. Il motore<br />
resta pressoché invariato: un sei cilindri boxer da 1800cc erogante<br />
118cv (ma soprattutto 167Nm a 4.000 giri) con trasmissione cardanica<br />
e cambio con quinta marcia overdrive. Dato il peso “ridotto”<br />
è stata eliminata la retromarcia elettrica; visto che parliamo<br />
comunque di una moto da 385kg in ordine di marcia non siamo<br />
sicurissimi che si tratti di una scelta azzeccata. Le variazioni più<br />
consistenti sono ovviamente concentrate su carrozzeria e ciclistica:<br />
ridotta in maniera sostanziosa la prima, la seconda cambia<br />
per adeguarsi nella distribuzione dei pesi con tarature dedicate<br />
delle sospensioni - la forcella con steli da 45mm resta dotata di<br />
sistema antiaffondamento, il monoammortizzatore posteriore<br />
con leveraggi progressivi Pro-Link è regolabile nel precarico della<br />
molla attraverso un registro manuale. La carrozzeria si distacca<br />
molto da quella della Goldwing “normale”, con un parabrezza dal<br />
taglio sensibilmente abbassato e nuove linee disegnate con metodologia<br />
CFD (Computational Fluid Dynamics). La colorazione è<br />
giocata tutta su toni di nero (anche nel caso della Magna Red, in<br />
gran parte “contaminata” da dettagli in nero opaco e grigio scuro)<br />
che conferiscono eleganza ed una certa grinta alla F6B. Cambia la<br />
sella, ora in pezzo unico, e le pedane del passeggero che dai poggiapiedi<br />
lunghi diventano più tradizionali pedaline. Niente sacrifici,<br />
66<br />
invece, in campo audio, che continua a contare su uno stereo su<br />
quattro altoparlanti e supporto per la connettiv<strong>it</strong>à con iPod o un<strong>it</strong>à<br />
di memoria USB per la riproduzione di file MP3, WMA o AAC.<br />
Invariato l’impianto frenante con Dual C-ABS che può contare su<br />
dischi flottanti da 296 mm con pinze a tre pistoncini all’anteriore,<br />
e da un disco autoventilato da 316 mm con pinza a tre pistoncini al<br />
posteriore. Gli pneumatici, montati su cerchi in alluminio a 5 razze,<br />
sono 30/70-R18 all’anteriore e 180/60-R18 al posteriore.<br />
NSS Forza 300<br />
Non è la sola cilindrata a cambiare nel nuovo Forza, che riceve<br />
un nuovo propulsore dichiaratamente derivato da quello a cilindro<br />
disossato dell’SH300i. L’erogazione viene ottimizzata per<br />
21 Novembre<br />
2012<br />
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EICMA <strong>Prove</strong><br />
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l’impiego specifico del Forza, mentre la trasmissione resta l’affermata<br />
V-Matic con rapportatura accorciata per una maggior brillantezza<br />
nello spunto. Dal punto di vista ciclistico, il nuovo Forza è<br />
più leggero del 10% rispetto al modello 250 grazie all’eliminazione<br />
di diversi fazzoletti di rinforzo senza sacrifici per la guidabil<strong>it</strong>à.<br />
Peso contenuto in 192kg per la versione standard - ovviamente<br />
con il pieno di benzina - e 194 per quella con C-ABS. I cerchi a 12<br />
razze (14” all’anteriore, 13” al posteriore) osp<strong>it</strong>ano pneumatici da<br />
120/70 e 140/70. L’impianto frenante si appoggia a tre dischi da<br />
256mm (all’avantreno) e 256 (al retrotreno), naturalmente con<br />
il sistema ABS a frenata combinata. Particolarmente contenuti i<br />
consumi, con ben 30,8km/l. Tre le colorazioni disponibili: Seal Silver<br />
Metallic, Asteroid Black Metallic, Pearl Himalayas Wh<strong>it</strong>e.<br />
67
H usaberg:<br />
oldrati<br />
pilota ufficiale nel<br />
Mondiale enduro<br />
2013<br />
La Casa svedese ufficializza<br />
l’accordo con Thomas Oldrati<br />
che difenderà i colori giallo-blu<br />
nel mondiale EWC col compagno<br />
di squadra Pela Renet. A<br />
EICMA 2012 l’amministratore<br />
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Husaberg: Oldrati pilota ufficiale<br />
nel Mondiale Enduro 2013<br />
di Andrea Perfetti | La Casa svedese ufficializza l’accordo con Thomas<br />
Oldrati che difenderà i colori giallo-blu nel mondiale EWC col compagno<br />
di squadra Renet<br />
68<br />
delegato di KTM Italia (ricordiamo che KTM è proprietaria del marchio<br />
svedese), Angelo Crippa, ha ufficializzato l’accordo con il pilota<br />
bergamasco Thomas Oldrati, giunto terzo nel Mondiale Enduro<br />
Classe E1 in sella proprio a una privatissima Husaberg. Thomas ha<br />
corso un finale di stagione in forte crescendo, dopo le problematiche<br />
viciss<strong>it</strong>udini vissute col team <strong>it</strong>aliano Bordone- Ferrari, da cui<br />
Oldrati si è congedato per finire il campionato in forma privata. I<br />
risultati ottenuti gli hanno però consent<strong>it</strong>o di trovare un ottimo accasamento<br />
nel team ufficiale Husaberg, grazie anche all’interessamento<br />
di Angelo Crippa, che ha dichiarato: “Sono molto felice<br />
di avere Thomas Oldrati nel team Husaberg, sia perché è un pilota<br />
bergamasco come me e come parte delle persone del nostro staff,<br />
sia perché ha dimostrato tutto il suo valore chiudendo il mondiale<br />
sul podio”. Thomas Oldrati è molto soddisfatto del contratto<br />
appena firmato: “Con la Husaberg mi sono trovato da sub<strong>it</strong>o alla<br />
grande e sono convinto di poter fare benissimo nel 2013, indipendentemente<br />
dalla classe in cui correrò. Ringrazio la Casa e Angelo<br />
Crippa per questa fantastica opportun<strong>it</strong>à”.<br />
21 Novembre<br />
2012<br />
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69
D ebutto <strong>it</strong>aliano per le<br />
nov<strong>it</strong>à Kawasaki già<br />
viste il mese scorso<br />
a Colonia. Regine dello stand<br />
la nuova media della famiglia<br />
Ninja e la best seller Z800, vere<br />
proposte ined<strong>it</strong>e “di sostanza”<br />
di un periodo avaro di nov<strong>it</strong>à.<br />
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PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT<br />
Kawasaki: nuove ZX-6R e Z800<br />
ad EICMA 2012<br />
Tendenza alla cresc<strong>it</strong>a delle cilindrate per la casa di Akashi nelle nov<strong>it</strong>à<br />
2013. R<strong>it</strong>orno alla cilindrata 636 per la Supersport ZX-6R, cresce ad<br />
ottocento la media naked<br />
70<br />
40 anni e non sentirli<br />
Proprio nel quarantennale della prima, storica, Z1000 del 1972<br />
Kawasaki presenta la prima rivis<strong>it</strong>azione sostanziale della media<br />
Z750. Con un aumento dell’alesaggio, la cilindrata passa da<br />
748 a 806cc, guadagnando qualcosa in termini di potenza massima<br />
ma soprattutto di coppia ai bassi e medi regimi grazie anche<br />
a revisioni nell’elettronica, alimentazione e condotti d’aspirazione<br />
di lunghezza differenziata fra cilindri esterni ed interni.<br />
Tutto il motore viene in realtà affinato, con attr<strong>it</strong>i interni ridotti,<br />
pistoni più leggeri e lubrificazione migliorata nell’efficienza. Il telaio<br />
resta fedele allo schema monotrave, ma viene completamente<br />
rivisto nelle rigid<strong>it</strong>à e con sospensioni rinnovate - all’anteriore<br />
troviamo una forcella rovesciata con steli da 41mm regolabile in<br />
precarico ed estensione, ed un monoammortizzatore posteriore<br />
con serbatoio di compensazione separato in schema piggyback.<br />
Le misure caratteristiche cambiano, con un forcellone più lungo<br />
necessario a compensare l’aumento di potenza e l’accorciamento<br />
della rapportatura. Parimenti potenziato l’impianto frenante, naturalmente<br />
con ABS optional.<br />
Di nuovo 636<br />
L’abbandono del 2007 è stato solo temporaneo, a quanto pare.<br />
Prima ad inventare la cilindrata oversize - con differenziazione dei<br />
modelli stradale e racing - nella categoria Supersport, la ZX-6R<br />
era tornata al modello unico con la versione 2007. La necess<strong>it</strong>à di<br />
proporre qualcosa di nuovo, e decisamente più sfruttabile nell’uso<br />
21 Novembre<br />
2012<br />
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Anno<br />
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di tutti i giorni, in un segmento<br />
che soffre di pesante crisi come<br />
quello delle medie supersportive<br />
passa quindi per un aumento<br />
di cilindrata che rinvigorisce<br />
la media Kawasaki soprattutto<br />
ai medi regimi: sintomatico,<br />
infatti, che la maggior cilindrata<br />
derivi da un allungamento<br />
della corsa e non da un sovralesaggio.<br />
Tutto il motore viene<br />
naturalmente adeguato, con<br />
condotti d’aspirazione e scarico<br />
maggiorati ed adeguati nella<br />
conformazione. Parimenti adeguata<br />
la distribuzione, con assi<br />
a camme che aumentano durata<br />
ed alzata dell’aspirazione;<br />
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cala il rapporto di compressione e si adeguano alimentazione, airbox<br />
e scarico. La frizione antisaltellamento di nuova generazione<br />
migliora la coerenza dell’assetto in staccata. Evoluzione anche per<br />
la ciclistica, con la nuova forcella Showa Big Piston SFF-BP dotata<br />
di taratura dell’idraulica separata sui due steli. Naturalmente<br />
diverso anche il telaio, rivisto nelle rigid<strong>it</strong>à ma anche nelle misure<br />
caratteristiche: un cannotto più chiuso e una forcella più sfilata velocizzano<br />
l’inserimento in curva.<br />
Il monoammortizzatore posteriore non cambia nello schema, ma<br />
viene rivista con una molla di maggior lunghezza e più morbida, e<br />
72<br />
dotata di leveraggi dalla diversa progressiv<strong>it</strong>à. L’impianto frenante<br />
conta su pinze monoblocco e dischi a margher<strong>it</strong>a (che, ricordiamo,<br />
proprio la ZX-6R fu la prima ad introdurre su una moto di serie<br />
nell’ormai lontano 2003), con prestazioni decisamente migliori<br />
rispetto all’un<strong>it</strong>à precedente. Tutta nuova anche l’assistenza elettronica,<br />
adottando le stesse soluzioni già patrimonio della sorella<br />
maggiore ZX-10R.<br />
La media Ninja riceve dunque la possibil<strong>it</strong>à di gestire l’erogazione<br />
su due diverse mappature (identica la potenza massima, diversa<br />
la progressione ai bassi e medi regimi) per meglio adattarsi a<br />
condizioni di scarsa aderenza.<br />
Caratteristica ancora più interessante<br />
il controllo di trazione<br />
KTRC, con tre diversi livelli<br />
di intervento e gestione della<br />
trazione e dell’impennata; ciliegina<br />
sulla torta il sistema antibloccaggio<br />
KIBS con particolare<br />
attenzione all’uso sportivo<br />
ed estremo in circu<strong>it</strong>o.<br />
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KTM 390 Duke a EICMA 2012<br />
KTM allarga la sua famiglia e lo fa con l’arrivo della nuova 390 Duke.<br />
Nata dalla base della 200 Duke, la 390 monta un nuovo motore<br />
monocilindrico da 375 cc capace di erogare ben 44 cv, con un<br />
peso inferiore ai 150 kg<br />
K TM<br />
390 Duke<br />
Con l’arrivo della nuova<br />
390 Duke, ancora<br />
una volta KTM proprone una<br />
cilindrata ined<strong>it</strong>a. La 390 Duke<br />
offre un’ottima potenza, curva<br />
di coppia praticamente “piatta”,<br />
peso ridotto. Nata dalla<br />
base della 200 Duke, la 390<br />
Duke può contare su un nuovo<br />
74<br />
motore monocilindrico da 375 cc capace di ben 44 cv. La ciclistica<br />
è stata evoluta per gestire la maggiore potenza e la maggiore<br />
veloc<strong>it</strong>à, grazie anche a un peso inferiore ai 150 kg (con il pieno di<br />
carburante).<br />
una vasta gamma<br />
Dal 1994, quando la prima KTM stradale (la Duke originale) arrivò<br />
sul mercato la Duke ha sub<strong>it</strong>o 4 stadi evolutivi raggiungendo<br />
il suo apice con l’attuale 690 Duke R. Il 2011 ha visto la nasc<strong>it</strong>a di<br />
una nuova, piccola, stella: la 125 Duke che, al primo anno di v<strong>it</strong>a, è<br />
balzata in testa a tutte le classifiche di vend<strong>it</strong>a europee superando<br />
le 10.000 un<strong>it</strong>à vendute. Il 2012 è stato l’anno della 200 Duke e<br />
oggi la 390 Duke arriva a completare la gamma collegando le “piccole”<br />
Duke alle ammiraglie 690 Duke e 990 Super Duke R.<br />
<strong>Moto</strong>re e telaio<br />
Il monocilindrico della 390 Duke è stato progettato per essere<br />
compatto e leggero. Il suo peso è di soli 36 kg. Doppio albero a<br />
camme in testa, quattro valvole, pistone forgiato e un cilindro con<br />
riporto al Nikasil fanno sì che bastino 375 cc per erogare ben 44<br />
cv. Un sistema di depressione nel carter diminuisce gli attr<strong>it</strong>i contribuendo<br />
a migliorare la potenza e la coppia erogate. Il telaio a<br />
traliccio in acciaio ultraleggero e il forcellone in alluminio si completano<br />
con l’utilizzo di sospensioni WP al top per qual<strong>it</strong>à e idraulica.<br />
L’impianto frenante Brembo e l’ABS Bosch 9MB disinseribile<br />
contribuiscono a una guida dinamica e sicura.<br />
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KTM 690 Duke R a EICMA 2012<br />
Dall’esperienza dell’European Junior Cup 2012 nasce la nuova KTM 690<br />
Duke R. Un nuovo modello dall’animo racing con una ciclistica con<br />
maggiore luce a terra, sospensioni con molle più rigide e un miglior<br />
controllo idraulico rispetto alla 690 Duke<br />
K TM<br />
690 Duke r<br />
Il monocilindrico della<br />
690 Duke è stato capace<br />
di offrire alte prestazioni<br />
a tutti i piloti che hanno corso<br />
nella European Junior Cup<br />
2012, il challenge dedicato ai<br />
giovani piloti, corso in concom<strong>it</strong>anza<br />
con il Campionato<br />
Mondiale Superbike. Da questa<br />
76<br />
esperienza è nata la nuova KTM 690 Duke R. Non una replica estetica,<br />
ma una moto adatta ai piloti più esigenti e ai professionisti. Un<br />
nuovo modello che con la moto della EJC ha in comune moltissimi<br />
particolari, a partire dalle sospensioni. La nuova 690 Duke R può<br />
contare su una ciclistica con maggiore luce a terra e su sospensioni<br />
con molle più rigide e un miglior controllo idraulico rispetto<br />
alla 690 Duke.<br />
pronta per la pista<br />
La nuova forcella a steli rovesciati completamente regolabile si<br />
distingue per la regolazione idraulica separata tra gli steli. Allo<br />
stelo destro è demandato il comp<strong>it</strong>o di gestire il r<strong>it</strong>orno, il registro<br />
nello stelo sinistro agisce invece sulla compressione. In questo<br />
modo i due registri non si influenzano tra loro offrendo una gestione<br />
ottimale dello smorzamento idraulico. Un<strong>it</strong>amente alle nuove<br />
piastre lavorate alle macchine utensili, questa forcella rappresenta<br />
il perfetto punto di partenza per avere un grip e feeling eccezionali<br />
anche nella guida estrema. Il nuovo monoammortizzatore WP<br />
con serbatoio separato offre numerose regolazioni, comprese le<br />
alte e basse veloc<strong>it</strong>à in compressione. Anche i freni Brembo stabiliscono<br />
un nuovo standard tra gli impianti frenanti delle moto di<br />
questa categoria. Realizzata dal pieno, la nuova pinza radiale M50<br />
è più leggera del 6% rispetto alla pinza della 690 Duke e, soprattutto,<br />
ancora più rigida. L’innovativo ABS Bosch 9M+ guadagna<br />
sulla 690 Duke R una modal<strong>it</strong>à “Supermoto”, attivabile tram<strong>it</strong>e<br />
Dongle, che consente di bloccare il posteriore nonostante l’ABS<br />
resti inser<strong>it</strong>o sulla ruota anteriore. Di serie sulla nuova 690 Duke R<br />
anche il silenziatore Akrapovic, nuove pedane e manubrio e barre<br />
di protezione.<br />
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KTM Duke 125 e 200 con ABS<br />
a EICMA 2012<br />
Per il 2013 KTM migliora l’impianto frenante che equipaggia le piccole<br />
Duke 125 e 200 grazie a un nuovo disco anteriore dal diametro<br />
maggiore e all’utilizzo del sistema ABS disinseribile. Il motore non<br />
cambia<br />
K TM<br />
125 Duke<br />
La 125 Duke è dedicata<br />
sia ai giovani, sia ai<br />
motociclisti più maturi. E per<br />
il 2013 KTM ha migliorato l’impianto<br />
frenante equipaggiandolo<br />
di un nuovo disco anteriore<br />
di diametro maggiore e di ABS<br />
disinseribile: la Duke è la prima<br />
moto 125 a montare un siste-<br />
78<br />
ma antibloccaggio. Il motore non cambia: monocilindrico quattro<br />
tempi con iniezione elettronica a doppio albero a camme in testa<br />
e cambio a sei rapporti. Consumi ridotti, ottima erogazione della<br />
potenza ad ogni regime e assenza di vibrazioni grazi al contralbero.<br />
Il motore rientra nella normativa Euro 3 grazie all’adozione di<br />
un moderno sistema di iniezione elettronica e al catalizzatore a tre<br />
vie. La 125 Duke si distingue per la ciclistica e il leggero telaio a<br />
traliccio in acciaio lavora in simbiosi con un comparto sospensioni<br />
marchiato WP. Equipaggiata con una forcella rovesciata i cui steli<br />
hanno lo stesso diametro della sorella maggiore destinata alla<br />
Superbike RC8. Piccola nella cilindrata, non nelle dimensioni che<br />
sono le stesse di una moto di grossa cilindrata. La posizione in<br />
sella permette una guida rilassata e poco affaticante e allo stesso<br />
tempo divertente in curva.<br />
<strong>Moto</strong>re: monocilindrico, 4 tempi; Cilindrata: 125 cc; avviamento<br />
elettrico; cambio a sei rapporti; capac<strong>it</strong>à serbatoio: circa 10,5 l<strong>it</strong>ri;<br />
peso circa 127 kg senza carburante.<br />
Le caratteristiche principali<br />
- Nov<strong>it</strong>à: la prima 125 equipaggiata con ABS<br />
- Impianto frenante di ultima generazione sviluppato in collaborazione<br />
con Brembo e ora equipaggiato con un disco anteriore da<br />
300 mm di diametro<br />
- <strong>Moto</strong>re monocilindrico ad alte prestazioni, quattro tempi con<br />
doppio albero a camme in testa, equipaggiato di iniezione elettronica,<br />
catalizzatore e a 3 vie e contralbero di bilanciamento. Potenza<br />
massima: 11 kW/15 cv, Euro 3<br />
- Telaio a traliccio ultraleggero, forcellone in alluminio pressofuso<br />
estremamente leggero<br />
- Forcella rovesciata USD da 43 mm di diametro della WP di alta<br />
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qual<strong>it</strong>à<br />
- Strumentazione multi funzionale<br />
- Nuove grafiche<br />
kTM 200 Duke<br />
Il nuovo motore, della Duke<br />
200, nasce sulla base del monocilindrico<br />
della 125 Duke. Le<br />
modifiche apportate al motore<br />
di cilindrata maggiore hanno<br />
permesso di ottenere il 60% di<br />
potenza in più raggiungendo i<br />
26 cavalli. Una potenza ottenuta<br />
adottando nuovi alberi a<br />
camme, valvole di diametro<br />
maggiore, un pistone con un<br />
alesaggio maggiore, un albero<br />
motore completamente riprogettato,<br />
un nuovo airbox e un<br />
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impianto di scarico riprogettato permettendo di avere un ottimo<br />
valore di coppia e una dolcezza di erogazione. Il nuovo motore, il<br />
sistema di iniezione elettronica e il cambio a sei rapporti garantiscono<br />
prestazioni e ridotti consumi; grazie al catalizzatore a tre<br />
vie anche le emissioni allo scarico sono ridotte al minimo. La sua<br />
forza è caratterizzata nella distribuzione dei pesi, posizionati il più<br />
possibile vicino al baricentro. Le caratteristiche per il 2013 della<br />
200 Duke sono il telaio, la strumentazione multi-funzione e il nuovo<br />
impianto ABS disinseribile.<br />
80<br />
<strong>Moto</strong>re: monocilindrico, 4 tempi – cilindrata: 200 cc – Avviamento<br />
elettrico – cambio a sei rapporti – capac<strong>it</strong>à serbatoio: circa 10,5<br />
ltri - peso: circa 129,5 kg senza carburante.<br />
Caratteristiche principali<br />
- Nov<strong>it</strong>à: disponibile con ABS disinseribile<br />
- Impianto frenante di ultima generazione sviluppato in collaborazione<br />
con Brembo ed ora equipaggiato di disco anteriore da 300<br />
mm di diametro<br />
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2012<br />
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- <strong>Moto</strong>re monocilindrico ad alte prestazioni, Quattro tempi con<br />
doppio albero a camme in testa, equipaggiato di iniezione elettronica,<br />
catalizzatore e a 3 vie e contralbero di bilanciamento<br />
- Potenza massima: 19 kW/26 cv, Euro 3<br />
- Telaio a traliccio ultraleggero, forcellone in alluminio pressofuso<br />
estremamente leggero<br />
- Forcella rovesciata USD da 43 mm di diametro della WP di alta<br />
qual<strong>it</strong>à<br />
- Strumentazione multi funzionale<br />
81
N umerose le nov<strong>it</strong>à<br />
presentate ad Eicma<br />
2012 dalla Kymco, il<br />
costruttore taiwanese ha portato<br />
numerose nov<strong>it</strong>à, tra le quali<br />
spiccano il nuovo People One<br />
125, che dopo l’anticipazione<br />
del 2011 è ora presente in veste<br />
defin<strong>it</strong>iva. Il ruota alta di Kymco<br />
è dotato di un monocilindrico<br />
4 tempi a iniezione elettronica<br />
di 125cc, due valvole in testa, e<br />
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Le nov<strong>it</strong>à Kymco a EICMA 2012<br />
Numerose le nov<strong>it</strong>à esposte dalla casa taiwnse all’Eicma 2012.<br />
Oltre ai protagonisti People One 125 ed Exc<strong>it</strong>ing 400i, svelati i nuovi<br />
K-XCT 125i/300i e K-PIPE<br />
raffreddamento ad aria forzata, dai consumi particolarmente contenuti,<br />
si parla di quasi 50 km/l. Un nuovo design caratterizza l’<br />
Xc<strong>it</strong>ing 400i, che è ora dotato della nuova generazione di motori<br />
G5 denominata SC e dotato di una nuova ciclistica con forcella a<br />
doppia piastra, il 400i diventerà la punta di diamante della gamma<br />
Xc<strong>it</strong>ing. K-XCT 125i e 300i riprendono le linee e la personal<strong>it</strong>à del<br />
fratello maggiore Xc<strong>it</strong>ing 400i in scala ridotta. Dotati ambedue dei<br />
motori G5 (raffreddati a liquido con distribuzione a quattro valvole)<br />
sono caratterizzati da forme dinamiche ma compatte, adatte in<br />
particolar modo agli spostamenti urbani. K-PIPE 125 è invece una<br />
Trick Bike che promette tanto divertimento a basso costo, con un<br />
look giovane e accattivante.<br />
82 83<br />
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2012<br />
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L ’azienda LML porta a<br />
EICMA 2012 il nuovo<br />
scooter con trasmissione<br />
a variatore. La casa<br />
produttrice presenta l’intera<br />
gamma dei suoi scooter, mettendo<br />
in evidenza il nuovo veicolo:<br />
la Star 125cc 4T Automatica,<br />
avvicinando nuovi target di<br />
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LML Star 125cc 4T Automatica<br />
a EICMA 2012<br />
LML presenta a EICMA 2012 l’intera gamma dei suoi modelli,<br />
presentando al pubblico il nuovo scooter con trasmissione a variatore,<br />
la Star 125cc 4T Automatica. Interessanti nov<strong>it</strong>à anche per la gamma<br />
2T 125cc e 150cc<br />
84<br />
clientela. LML Italia dal 2008 ad oggi ha distribu<strong>it</strong>o in Europa oltre<br />
30.000 Star, prosegue la sua azione di ampliamento della gamma.<br />
La Star 125cc 4T Automatica rappresenta la soluzione per chi non<br />
ha mai avuto particolare propensione con il cambio manuale. La<br />
vera sfida è stata quella di conservare le dimensioni e l’immagine<br />
estetica della Star Deluxe, ottenendo anche un peso complessivo<br />
minore rispetto ai modelli della gamma 4T con cambio manuale,<br />
rendendo così il veicolo più maneggevole ed agile. Il motore della<br />
Star 4T 125 cc Automatica, progettato e realizzato dalla LML,<br />
è caratterizzato da un monocilindro verticale monoalbero a due<br />
valvole. L’ined<strong>it</strong>a ed enorme innovazione della configurazione del<br />
motore, posizionato in maniera verticale e centrale, contribuisce a<br />
rendere pratica la guida del veicolo. Tra le caratteristiche più evidenti<br />
della Star Automatica il freno posteriore, che è ora azionabile<br />
non più tram<strong>it</strong>e pedale posizionato sulla pedana, ma attraverso la<br />
pratica leva freno posta sul lato sinistro del manubrio. All’Eicma<br />
2012 sarà esposta l’intera gamma degli scooter LML Star Deluxe,<br />
la vera nov<strong>it</strong>à sarà il nuovo configuratore. Frutto della filosofia<br />
aziendale LML Italia nasce il nuovo configuratore attraverso il<br />
quale è possibile realizzare milioni di modelli diversi. La scelta del<br />
colore del proprio scooter non è la sola opzione che un acquirente<br />
può scegliere, ma la configuratore prevede la selezione di ogni<br />
singolo particolare: dai singoli componenti della scocca alla personalizzazione<br />
cromatica di tutti gli accessori come le modanature,<br />
i portapacchi e i cavalletti. Persino parabrezza, cupolini, bauletti<br />
e selle fanno parte della soggettiva scelta di realizzazione di uno<br />
scooter Star Deluxe unico e esclusivo. Arricch<strong>it</strong>a anche la gamma<br />
accessori. La nov<strong>it</strong>à sono i cerchi tubeless - neri, grigi e rossi - per<br />
21 Novembre<br />
2012<br />
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02<br />
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la gamma 4T della Star, mentre<br />
i sistemi antifurto registrano<br />
un nuovo blocca manubrio e<br />
le varianti colorate dei blocca<br />
disco. Mentre la linea caschi,<br />
C<strong>it</strong>y e Urban, è stata arricch<strong>it</strong>a<br />
da nuove combinazioni cromatiche<br />
e speciali fantasie e ora<br />
troviamo la nuova gamma dei<br />
caschi Naked. Il copricapo protettivo<br />
è un demijet realizzato<br />
in policarbonato che coniuga<br />
caratteri vintage e fashion in<br />
7 differenti colorazioni che si<br />
abbinano agli interni in pelle e<br />
tessuto removibili e lavabili. Un<br />
fibbia con chiusura micrometrica,<br />
assicura il corretto allacciamento<br />
del casco Naked.<br />
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bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />
bbbbbbbbbbbbbbb<br />
Star 125cc 4T<br />
Automatica<br />
Nasce in casa LML India Ltd, la<br />
Star Automatica con trasmissione<br />
a variatore nella cilindrata<br />
125cc. La nuova nata sarà disponibile<br />
presso i punti vend<strong>it</strong>a<br />
LML Italia già a partire dal mese<br />
di ottobre 2012. Piccole nov<strong>it</strong>à<br />
estetiche caratterizzano la Star<br />
4T 125cc Automatica, il tasto<br />
di spegnimento che consente<br />
la disattivazione dello scooter<br />
con il quadro acceso e l’implementazione<br />
della strumentazione<br />
del quadro con due spie:<br />
una per la diagnostica dell’<br />
ECS (Electronic Carburettor<br />
86<br />
System) ed una per lo stop dei freni quando si azionano. Il telaio<br />
della Star 4T 125 cc automatica è caratterizzato da una struttura<br />
in tubi di acciaio elettrosaldati che va a rafforzare la preesistente<br />
configurazione monoscocca e garantisce un’ottima rigid<strong>it</strong>à torsionale.<br />
La LML ha dotato il nuovo veicolo automatico di un particolare<br />
sistema di aerazione, il L.I.A.S. (LML Inlet Air System), che consente<br />
il raffreddamento del motore e del sistema di trasmissione,<br />
nonché l’adduzione di aria alla cassa filtro. Il posizionamento strategico<br />
lungo il telaio di numerose prese d’aria, nella parte bassa<br />
dello scudo anteriore e sulle scocche laterali consente il passaggio<br />
dell’aria nel vano motore e il deflusso della stessa tram<strong>it</strong>e una<br />
presa d’aria posizionata sotto la sella. L’ampiezza del serbatoio<br />
posizionato ora sul lato destro del veicolo, al di sotto della scocca<br />
posteriore, aumentato per capac<strong>it</strong>à fino a 7 l<strong>it</strong>ri con consumi ridotti,<br />
percorrendo fino a 46 Km con 1 l<strong>it</strong>ro. Il motore monocilindro<br />
verticale monoalbero a due valvole con sistema di raffreddamento<br />
ad aria forzata e avviamento elettrico e a pedale, grazie ad un<br />
condensatore elettrol<strong>it</strong>ico, permette l’avviamento in assenza della<br />
carica della batteria. Il nuovo motore, con una potenza max di 6,8<br />
± 0.25 kW a 8000 ± 200 RPM e coppia di 8.7 Nm at 6525 RPM<br />
consente maggiore fluid<strong>it</strong>à di guida e il rispetto della normativa<br />
euro 3. Tra i componenti del motore particolare attenzione è stata<br />
rivolta alla trasmissione a variatore, sviluppata e forn<strong>it</strong>a da Adler,<br />
con puleggia motrice, puleggia condotta, e con una frizione centrifuga.<br />
Il sistema di controllo motore ECS è stato sviluppato e forn<strong>it</strong>o<br />
da Dell’Orto: comprende un carburatore elettronico con TPS,<br />
una centralina ECU che gestisce la sonda λ, la bobina ed una sonda<br />
temperatura motore, ma anche l’elettrovalvola per la gestione del<br />
rapporto stechiometrico del carburatore. Grazie a questo sistema<br />
è stato possibile coniugare la guidabil<strong>it</strong>à in tutte le condizioni d’impiego<br />
con ridottissimi consumi ed emissioni. Prezzo a partire da<br />
€ 2.250 (offerta lancio valida sino al 31/12/2012) comprensivo di<br />
1 parabrezza, 2 caschi da scegliere nella gamma e 1 portapacchi.<br />
Gamma 4T 125cc, 151cc e 200cc<br />
Il nuovo motore di Star 4T (125cc, 151cc e 200 cc), si caratterizza<br />
21 Novembre<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
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Numero<br />
84<br />
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per il monocilindro orizzontale<br />
monoalbero con due valvole,<br />
per il sistema di raffreddamento<br />
ad aria forzata ed un cambio<br />
manuale a 4 marce con avviamento<br />
elettrico ed a pedale.<br />
La potenza massima è di 5.84<br />
KW a 6000 Rpm per la variante<br />
125cc., di 6.75 KW a 6250 Rpm<br />
per la versione 151cc e con una<br />
potenza massima di 8,6 kW<br />
a 6250 Rpm per la versione<br />
200 cc. Il telaio della Star 4T,<br />
in tutte le sue motorizzazioni,<br />
è composto da una struttura<br />
in tubi di acciaio elettrosaldati<br />
che garantisce una rigid<strong>it</strong>à<br />
torsionale 7 volte superiore ad<br />
87
un classico telaio monoscocca.<br />
La possibil<strong>it</strong>à di posizionare il<br />
motore in punto strategico più<br />
centrale, con l’adozione di un<br />
supporto motore dotato di un<br />
silent-block. Il faro anteriore<br />
ha una parabola interna per<br />
una maggiore luminos<strong>it</strong>à grazie<br />
ad un fascio luce più potente<br />
e visibile, così come per lo<br />
stop posteriore, con maggior<br />
potenza d’illuminazione e l’aggiunta<br />
del catarifrangente sul<br />
paraspruzzi. Persino la strumentazione<br />
del quadro è stata<br />
arricch<strong>it</strong>a con una spia che segnala,<br />
in posizione neutral, la<br />
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condizione in folle del cambio ed una per i freni che si accende<br />
quando il freno posteriore e/o l’anteriore vengono azionati. Il motore<br />
è realizzato da 3 carter facilmente scomponibili e con una<br />
disposizione dei pesi differenti. Il 200 cc è dotato di una serie di<br />
catalizzatori e di un innovativo sistema di aria secondaria che lo<br />
rendono Euro 3. Il sistema d’immissione di aria FAST (Flexible Air<br />
Suction Tecnology), è stato realizzato con un condotto flessibile in<br />
gomma montato sulla cassa filtro che si muove insieme al motore,<br />
ev<strong>it</strong>ando l’intasamento del filtro dell’aria e ottenendo così un maggiore<br />
rendimento del motore. Il motore consente di percorrere<br />
fino a 60 km con 1 l<strong>it</strong>ro per le versioni 125 cc e 151 cc e 50 km con 1<br />
l<strong>it</strong>ro per la 200 cc, con minime emissioni di CO2 e bassissimi costi<br />
di manutenzione, rispettando l’ambiente. Nelle versioni 125cc<br />
e 151cc la maggiore potenza del freno posteriore e quello del disco<br />
anteriore consente uno spazio di arresto ridotto del 50%, un<strong>it</strong>amente<br />
ad un design sportivo del mozzo a 5 razze. Nella versione<br />
200cc il sistema frenante posteriore è stato potenziato adottando<br />
delle ganasce più lunghe ed un nuovo sistema d’azionamento delle<br />
stesse. Sul tamburo posteriore è presente un foro, con appos<strong>it</strong>o<br />
tappo di chiusura, per l’ispezione dell’usura delle ganasce e la loro<br />
pulizia periodica.<br />
La frizione della Star 4T 200cc è stata riprogettata, con dischi e<br />
campana innovativi, dotata di spingi disco con cuscinetti a sfera<br />
e di 5 condotti in sughero e 4 conduttori, consentendo un’elevata<br />
maneggevolezza nell’uso e nel cambio delle marce. La Star 4T si<br />
presenta con ampia scelta di versioni e colori a partire da € 2390<br />
per la versione 200cc, a partire da € 2000 per la versione 125cc<br />
e a partire da € 2150 per la 151cc. I prezzi sono comprensivi della<br />
ruota di scorta, specchietti e manopole cromate.<br />
Gamma 2T 125cc e 150cc<br />
I modelli Star con motore 2T, nelle motorizzazioni 125cc e 150cc<br />
sono dotati di motore Euro 3, monocilindrico orizzontale con pacco<br />
lamellare a induzione, raffreddato ad aria forzata, che consente<br />
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» <strong>Prove</strong><br />
di percorrere fino a 35 km con 1<br />
l<strong>it</strong>ro, con il contenimento delle<br />
emissioni inquinanti nell’atmosfera.<br />
Il telaio è in acciaio e robusto.<br />
Il cambio manuale offre la<br />
possibil<strong>it</strong>à di dosare i giri del<br />
motore a seconda della strada<br />
e il freno a disco anteriore<br />
migliorano ulteriormente le<br />
prestazioni e riducono gli spazi<br />
di arresto. Star 2T offre una<br />
varietà di versioni con un costo<br />
contenuto, a partire da € 1900.<br />
Tutti i prezzi sono comprensivi<br />
della ruota di scorta, specchietti<br />
e manopole cromate.<br />
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Ohvale GP-0 a EICMA 2012<br />
di Andrea Perfetti | Valerio Da Lio presenta a Milano la fantastica GP-0<br />
che abbiamo provato in pista in esclusiva con Nico Cereghini. Allo stand<br />
anche il sidecar Vespa<br />
O hvale<br />
Gp-0<br />
a eiCMA 2012<br />
Valerio Da Lio presenta<br />
a Milano la fantastica GP-0<br />
che abbiamo provato in pista<br />
in esclusiva con Nico Cereghini.<br />
Allo stand anche il sidecar<br />
Vespa. I lettori la conoscono<br />
già bene, la GP-0 è stata infatti<br />
protagonista del divertente video<br />
realizzato in pista dai nostri<br />
90<br />
tester, guidati da cap<strong>it</strong>an Cereghini (clicca qui per leggere il nostro<br />
approfondimento).<br />
Le versioni della piccola motogp<br />
Sono due i modelli base, identici in tutto tranne che per il motore:<br />
monomarcia 110 cc oppure quattro marce 160 da 14-15 cavalli. I<br />
pesi sono vicini ai 64 chili. Prezzi indicativamente tra i 3.600 e i<br />
3.900 euro, disponibil<strong>it</strong>à dai primi mesi 2013. Optional di fabbrica<br />
sono l’ammortizzatore di sterzo (presente sulla moto rossa<br />
esposta a EICMA), il radiatore dell’olio, la forcella regolabile, l’avviamento<br />
elettrico con k<strong>it</strong> batteria e gli attacchi già predisposti.<br />
Valerio Da Lio è il capace costruttore veneto che ha avuto la geniale<br />
idea di progettare e produrre la GP-0. La piccola moto abbatte i<br />
costi legati al motociclismo sportivo in circu<strong>it</strong>o, consente di divertirsi<br />
in piste “facili” e, soprattutto, lim<strong>it</strong>a al massimo i rischi di farsi<br />
male in caso di caduta. I rischi abbiamo detto, non il divertimento.<br />
E la si può trasportare in auto, non servono carrello o furgone. La<br />
GP-0 è adatta a tutte le piste, corte, lunghe, lente e veloci. In Italia<br />
ce ne sono a centinaia. Non è una P<strong>it</strong> Bike: quelle hanno ruote da<br />
12 pollici, assetto supermotard e passo lungo; questa invece è più<br />
piccola, ha una guida sportiva molto reattiva con le ruote da 10, è<br />
più ergonomica. E non è una Mini GP, moto che è ben più grande<br />
e meno facile da guidare e trasportare. A EICMA Ohvale espone<br />
anche il raffinato sidecar su base Vespa. Dotato di freno a disco<br />
aggiuntivo e rapportatura accorciata (raggiunge i 100 km/h), ha<br />
raccolto molti consensi in virtù di un design molto elegante e di<br />
fin<strong>it</strong>ure semplici, ma curate.<br />
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D otata di un poderoso<br />
monocilindrico 750<br />
da 45 CV, la Over<br />
Brutus, il nome è già tutto un<br />
programma, è una via di mezzo<br />
tra un quad e una moto. Inquietante<br />
grazie alla coppia di<br />
poderosi pneumatici di sezione<br />
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Over Brutus a EICMA 2012<br />
di Francesco Paolillo | Un originale SUV a due ruote,<br />
la Over Brutus è brutale nel nome, ma soprattutto nell’aspetto<br />
92<br />
esagerata, la Brutus è stata disegnata da Alessandro Tartarini (il<br />
padre Alessandro è il fondatore della Italjet) e si prefigge di diventare<br />
un veicolo adatto ad ogni s<strong>it</strong>uazione, non per niente è disponibile<br />
un k<strong>it</strong> neve con tanto di cingolo posteriore e sci anteriore, e<br />
non mancano delle chicche come il verricello, il gancio traino e il<br />
k<strong>it</strong> antincendio. La trasmissione è automatica, e come optional è<br />
disponibile sia la marcia ridotta che la retromarcia. La Brutus sarà<br />
disponibile sul mercato a apartire dalla primavera 2013.<br />
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bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />
bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />
bbbbbbbbbbbbbbb<br />
93
P eugeot porta a Milano<br />
tre mezzi di notevole<br />
interesse, il primo<br />
perché rappresenta il futuro,<br />
Onyx, colpisce oltre che per la<br />
motorizzazione ibrida, anche<br />
per lo sfruttamento ottimale<br />
dei volumi destinato al trasporto<br />
dei bagagli. Un vano ricavato<br />
tra la sella del guidatore e<br />
la parte anteriore del tre ruote<br />
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Nuovi Peugeot a EICMA 2012<br />
di Francesco Paolillo | La casa francese presenta un prototipo<br />
futuristico dotato di propulsione ibrida, l’Onyx, ma anche la versione<br />
defin<strong>it</strong>iva del tre ruote Metropolis e la versione 300 del Satelis,<br />
che cambia anche nel look<br />
94<br />
francese lo rendono pratico e originale, come del tutto personali<br />
sono il design e gli abbinamenti cromatici. Passa dallo stadio di<br />
semplice prototipo a versione defin<strong>it</strong>iva il Metropolis 400, il tre<br />
ruote destinato all’utilizzo urbano (il nome stesso significa Madre<br />
/C<strong>it</strong>tà) che lancia Peugeot nel mondo dei tre ruote, che tanto successo<br />
riscuotono oltre alpe. La cilindrata disponibile è per ora la<br />
sola 400, che eroga 37,2 CV, ma con molta probabil<strong>it</strong>à si vedranno<br />
delle varianti in futuro, e che affiancheranno sia la versione base<br />
che la più sportiva RS, caratterizzata dal cupolino fumé e dalle pedane<br />
in alluminio, oltre che dalla colorazione Bianca o Grigio T<strong>it</strong>anio<br />
satinato. Per entrambe le versioni è di serie la Smart Key, che<br />
permette l’accensione dello scooter nel raggio di 1,5 metri, semplicemente<br />
tenendola in tasca. Le sospensioni, dai numerosi<br />
elementi in alluminio, derivano dal mondo automobilistico, così<br />
come il look del Geopolis, che riprende alcuni tratti somatici delle<br />
autovetture Peugeot. DTW, che significa Dual Tilting Wheels, è lo<br />
schema delle sospensioni anteriori, che non influiscono sulle dimensioni<br />
in larghezza dello scooter francese, che sono paragonabili<br />
a quelle del Satelis. Quest’ultimo ha sub<strong>it</strong>o un profondo lavoro<br />
di aggiornamento, in primis il motore monocilindrico che passa dai<br />
precedenti 250 cc agli attuali 300, ma anche il look è stato rivisto,<br />
grazie a linee più morbide e all’ adozione di gruppi ottici a Led.<br />
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Sherco SE 250 T 2 tempi 2013 a EICMA<br />
di Andrea Perfetti | La Sherco presenta la nuovissma 250 2 tempi<br />
che arriverà in Italia nel 2013. Leggera e con uno stile molto moderno,<br />
mostra fin<strong>it</strong>ure al top della categoria<br />
S herco<br />
Se 250 T<br />
2 tempi 2013 a<br />
eiCMA<br />
La Casa francese presenta a<br />
Milano la SE 250 due tempi. Si<br />
tratta di un debutto assoluto, di<br />
una rivoluzione per la Sherco<br />
che introduce un nuovissimo<br />
propulsore a miscela dotato di<br />
ottime credenziali. Il dimensionamento<br />
generale è estremamente<br />
compatto, nonostante<br />
l’utilizzo di serie dell’avviamento elettrico. E’ presente anche la<br />
valvola a controllo elettronico sullo scarico. Il telaio è in acciaio ad<br />
alta resistenza, a lui si vincola la forcella WP. Il monoammortizzatore<br />
è della stessa marca ed è dotato di cinematismo progressivo.<br />
L’alimentazione avviene per mezzo del carburatore Keihin PWK<br />
36, ma in futuro è prevista anche l’iniezione elettronica. I cerchi<br />
sono Excel e il peso a secco è tra i più bassi della categoria: solo<br />
105 kg. Il serbatoio contiene 9,5 l<strong>it</strong>ri di benzina: non pochi vista<br />
l’indole racing della SE. Arriverà in Italia nel 2013 con un prezzo<br />
vicino a quello della qualificata concorrenza <strong>it</strong>aliana e austriaca.<br />
Appuntamento su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>, tra quache mese quindi, per leggere la<br />
prova completa della bella francesina.<br />
96 97<br />
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» <strong>Prove</strong>
D opo qualche stagione<br />
di relativo immobilismo<br />
relativo ai prodotti<br />
specificamente dedicati al<br />
mercato europeo, ma soprattutto<br />
<strong>it</strong>aliano, Suzuki manda un<br />
messaggio forte con l’arrivo del<br />
nuovo Burgman 650. Primo ad<br />
offrire la possibil<strong>it</strong>à di guidare<br />
con trasmissione automatica<br />
o semiautomatica grazie ad un<br />
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Le nov<strong>it</strong>à Suzuki a EICMA 2012<br />
Burgman 650 e VN1500T rispostano il focus della casa di Hamamatsu<br />
sulle esigenze del mercato occidentale. Anche in Italia Hayabusa 1300<br />
con ABS e GSX-R1000 in Edizione Speciale<br />
98<br />
CVT a controllo elettronico, ora il maxiscooter Suzuki è protagonista<br />
della prima vera evoluzione. L’estetica è visibilmente più moderna,<br />
con linee più tese e fari multireflector integranti la luce di<br />
posizione a LED. Il bicilindrico parallelo da 650cc è ora dotato del<br />
sistema PAIR (ovvero l’iniezione d’aria secondaria) e ovviamente<br />
del catalizzatore a tre vie: l’attuale Burgman è già rispettoso dei<br />
vincoli di inquinamento imposti dalla normativa Euro-4. Migliorie<br />
alla trasmissione in zona frizione e una riduzione complessiva degli<br />
attr<strong>it</strong>i interni determinano un calo dei consumi del 15%. Protagonista,<br />
come del resto da tempo, la trasmissione elettronica<br />
SECVT anche in questo caso ottimizzata nel funzionamento e<br />
nelle tarature per migliorare tanto l’efficienza che il divertimento<br />
nella guida. Il cambio automatico può agire in due modal<strong>it</strong>à (le autoesplicative<br />
Drive e Power) oppure, se si desidera, comportarsi<br />
esattamente come un cambio manuale controllato dai tasti sul<br />
blocchetto sinistro. Attenzione ai consumi attraverso la nuova<br />
spia verde “Eco Drive” sul cruscotto che si accende quando la guida<br />
è particolarmente “risparmiosa”.<br />
VN1500T intruder<br />
Profondamente rinnovato in chiave dinamico-turistica il cruiser di<br />
casa Suzuki. Mosso dal bicilindrico a V da 1462cc, vanta il record<br />
di potenza della categoria pur restando dolce e trattabile nell’erogazione<br />
- mer<strong>it</strong>o del motore a corsa lunga ma soprattutto dell’impianto<br />
di alimentazione con corpi farfallati a doppia valvola nato<br />
sulle sportive della serie GSX-R nel lontano 2001 e ormai affinato<br />
fino all’eccellenza. Le ambizioni dinamiche della Intruder vengono<br />
confermate da una distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro,<br />
dalla doppia accensione e dalla frizione antisaltellamento<br />
che ci sentiremmo di definire anteprima assoluta per il segmento.<br />
Il raffreddamento a liquido è indice di un motore moderno, il triplo<br />
airbox è una soluzione sofisticata e razionale per non scendere a<br />
compromessi fra capienza serbatoio e volumetria dedicata all’alimentazione.<br />
Anche la ciclistica è decisamente più dinamica della<br />
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media, con pneumatico posteriore<br />
da 200, cerchi in lega<br />
e sospensioni (con monoammortizzatore<br />
posteriore) più<br />
sportivi della media.<br />
GSX1300r Hayabusa<br />
Si completa con la 1300 l’aggiornamento<br />
della line-up GSX-<br />
R con le pinze Brembo monoblocco<br />
all’avantreno; l’impianto<br />
frenante ora può contare anche<br />
sull’ABS per prevenire bloccaggi<br />
e migliorare il livello di sicurezza<br />
offerto dalla maxi Suzuki.<br />
GSX-r1000<br />
La Superbike della casa di Hamamatsu<br />
resta invariata, pur<br />
proponendosi con un’interessante<br />
livrea che festeggia il milionesimo<br />
esemplare venduto<br />
in oltre 25 anni di carriera.<br />
99
L a TM Racing festeggia<br />
quest’anno i suoi 35<br />
anni di attiv<strong>it</strong>à nel mondo<br />
del fuoristrada: <strong>Moto</strong>cross,<br />
Enduro e Supermotard. Il DNA<br />
della casa pesarese viene dalle<br />
corse e lo stile Factory è ben<br />
chiaro in tutti i suoi modelli.<br />
Nello stesso spir<strong>it</strong>oTM ha presentato<br />
la Minicross 85cc con<br />
un esclusivo telaio perimetrale<br />
in alluminio, unica in questo<br />
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TM Racing dall’EICMA 2012 alla Dakar<br />
La casa pesarese porta a EICMA 2012 la Minicross 85cc con telaio<br />
perimetrale in alluminio e annuncia il debutto alla Dakar della<br />
Rally 450 con Zanotti<br />
100<br />
segmento di mercato. Tornando a cilindrate più alte, a EICMA abbiamo<br />
sent<strong>it</strong>o il neo campione del Mondo Alex Zanotti che il prossimo<br />
anno porterà la TM alla Dakar.<br />
Il pilota si dice più che soddisfatto: “Siamo felicissimi per lo sviluppo<br />
della moto da Rally che porterò in gara alla Dakar. E’ alimentata<br />
col tradizionale e affidabile carburatore. Dall’anno prossimo la<br />
TM la produrrà e sarà regolarmente in vend<strong>it</strong>a”. Vista dal vivo la<br />
moto appare davvero bella, dotata di fin<strong>it</strong>ure curatissime come da<br />
tradizione della Casa di Pesaro. La Dakar si annuncia avvincente:<br />
la favor<strong>it</strong>a KTM dovrà confrontarsi con molto concorrenti valide.<br />
Oltra alla c<strong>it</strong>ata TM, ci saranno Husqvarna e Honda coi loro team<br />
ufficiali.<br />
21 Novembre<br />
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Nuove Triumph Daytona 675 e 675R<br />
a EICMA 2012<br />
Tanti cambiamenti sopra e sottopelle per la media ipersportiva di<br />
Hinckley. <strong>Moto</strong>re più potente, ciclistica più svelta, ABS evoluto e<br />
versione “R” già pronta pista. Piacevolmente contenuto l’aumento<br />
di prezzo<br />
G li investimenti, anche in tempi di crisi, pagano. Triumph,<br />
che dal 2008 ha letteralmente raddoppiato l’impegno<br />
nel proprio settore Design Engineering, ha una gamma<br />
passata da 13 a 23 modelli, di cui l’85% viene esportato e venduto<br />
in 52 paesi in tutto il mondo - è di quest’anno lo “sbarco” in Brasile,<br />
presso una sussidiaria di Manaus dove vengono prodotti i modelli<br />
destinati ai mercati di Nord e Sud America. E chi osa vince: le<br />
vend<strong>it</strong>e sono cresciute - nello stesso arco di tempo - del 19,6%<br />
(con un raddoppio della quota di mercato, passata dal 2,7 al 5,7%)<br />
a fronte di un calo del mercato del 45%. Nei tempi recenti sono<br />
“nate” le nuove Tiger 800, Trophy, Street Triple, Tiger Adventure<br />
e le Daytona 675 che siamo qui a vedere oggi. Ed è quindi giusto<br />
che prenda sub<strong>it</strong>o la parola Simon Warburton per raccontarcele<br />
meglio. «Chiunque l’abbia provata sa che alla Daytona 675 sarebbero<br />
bastati davvero pochi r<strong>it</strong>occhi per restare al vertice della sua<br />
categoria». A Hinckley però non credono nel dormire sugli allori,<br />
ed ecco allora il debutto - anticipato dalle foto spia circolate qualche<br />
giorno fa - di un Model Year 2013 rinnovato molto più in profond<strong>it</strong>à<br />
di quanto non fosse lec<strong>it</strong>o attendersi. Più potente (3cv),<br />
ricca di coppia (2Nm), leggera (- 1,5kg) ma soprattutto moderna<br />
nell’impostazione.<br />
un motore tutto nuovo<br />
Non si tratta delle sol<strong>it</strong>e dichiarazioni di facciata: il propulsore della<br />
Daytona è stato rivisto per davvero. L’alesaggio cresce, la corsa<br />
cala e la personal<strong>it</strong>à del motore cambia di conseguenza, anche<br />
grazie ad un nuovo blocco cilindri con riporto ceramico sulle pareti.<br />
La zona rossa si sposta più in alto (14.400 giri) e la potenza, il<br />
cui picco massimo di 128cv si legge a 12.600 giri, cala più gradualmente<br />
nella fase di allungo. La coppia cresce a tutti i regimi fino ad<br />
un valore massimo di 75Nm. L’aspirazione adotta valvole in t<strong>it</strong>anio<br />
(invariate nelle dimensioni) serv<strong>it</strong>e da una presa d’aria più ampia<br />
ed efficiente e da un impianto d’alimentazione completamente<br />
102 103<br />
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» <strong>Prove</strong>
innovato con doppio iniettore<br />
per cilindro. Allo scarico si nota<br />
la perd<strong>it</strong>a dell’impianto sottocodone<br />
in favore di un’un<strong>it</strong>à<br />
ad andamento basso che centralizza<br />
le masse ed abbassa il<br />
baricentro. La trasmissione è<br />
dotata di frizione antisaltellamento<br />
con assistenza da parte<br />
della gestione elettronica del<br />
propulsore - il freno motore<br />
viene moderato aprendo le valvole<br />
a farfalla in fase di decelerazione.<br />
Meno sezioni per il telaio<br />
La composizione del telaio viene<br />
semplificata con l’adozione<br />
104<br />
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di un minor numero di sezioni. Più corto nell’interasse, cambiano<br />
distribuzione dei pesi e posizione di guida facendo affidamento su<br />
un nuovo telaietto reggisella in alluminio pressofuso. Il comparto<br />
sospensioni KYB viene rinnovato con le proposte più aggiornate<br />
della casa nipponica, con cerchi più leggeri che migliorano la rapid<strong>it</strong>à<br />
d’ingresso in curva riducendo l’inerzia. Confermato Pirelli<br />
come forn<strong>it</strong>ore degli pneumatici, va segnalata anche l’adozione di<br />
un nuovo sistema ABS (optional) del peso di solo 1,5kg. I pistaioli<br />
potranno disinserirlo oppure selezionare la taratura appos<strong>it</strong>a, che<br />
ne lim<strong>it</strong>a l’intervento alla ruota anteriore e solo nelle frenate più<br />
estreme. Diversa la posizione in sella, che conta su una riduzione<br />
dell’altezza di seduta (10mm) che diminuisce il carico sui polsi<br />
senza pregiudicare il controllo del mezzo nella guida sportiva.<br />
Stesse considerazioni per la carenatura, più affilata e leggera sia<br />
nella sostanza che nell’immagine e con dettagli più sportivi e raffinati<br />
come la piastra di sterzo, il portatarga a sgancio rapido per<br />
l’uso in circu<strong>it</strong>o e la nuova strumentazione dotata - fra le altre cose<br />
- di cronometro e spie di cambiata.<br />
675r<br />
La versione R della Daytona è dedicata ai più pistaioli e a chi ama<br />
la componentistica più raffinata. La “R” è infatti dotata di sospensioni<br />
Öhlins top di gamma (mono TTX e forcella NIX30) per la<br />
massima regolabil<strong>it</strong>à, e di impianto frenante con pinze Brembo<br />
monoblocco. Qui l’ABS è di serie ed ovviamente disinseribile, ed<br />
è presente anche il cambio elettronico il cui software è stato aggiornato.<br />
Diverse anche le componenti migliorate esteticamente:<br />
dettagli carena e parafanghi in fibra di carbonio, nonché telaietto<br />
reggisella verniciato in rosso con richiami sui cerchi.<br />
Dotazione di serie e optional<br />
Già ricca “così come l’ha fatta Triumph”, la Daytona può contare<br />
su un ricco catalogo di accessori. Protezioni motore, forcellone e<br />
telaio; componenti ricavati dal pieno come serbatoi e leve freni e<br />
frizione, aste di livello olio colorate e tappi per serbatoi olio, anche<br />
21 Novembre<br />
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Anno<br />
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Numero<br />
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EICMA <strong>Prove</strong><br />
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lampeggiatori a LED ed antifurto<br />
(l’immobilizer è di serie).<br />
L’offerta si completa naturalmente<br />
con il silenziatore Arrow<br />
“ufficiale” per cui è già prevista<br />
la mappatura aggiuntiva sulla<br />
centralina. Il quickshifter può<br />
essere ovviamente montato<br />
anche sulla Daytona 675. La garanzia<br />
è di due anni a chilometraggio<br />
illim<strong>it</strong>ato come su tutti<br />
i modelli della casa di Hinckley.<br />
I prezzi franco concessionario<br />
spaziano dai 12.290€ della versione<br />
standard (ABS optional a<br />
400€) ai 13.900 della R.<br />
105
L e nov<strong>it</strong>à Yamaha nel settore<br />
scooter riguardano<br />
versioni speciali per T-<br />
Max ed X-Max e una collaborazione<br />
con Momodesign. Viene<br />
inoltre presentato un nuovo<br />
entry-level 125 per la mobil<strong>it</strong>à<br />
urbana di cui non è stato ancora<br />
rivelato il nome.<br />
- Nuovo TMAX BLACK MAX<br />
- Nuovo X-MAX 250 MOMODE-<br />
SIGN<br />
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Le nov<strong>it</strong>à Yamaha scooter a EICMA 2012<br />
Le nov<strong>it</strong>à Yamaha nel settore scooter riguardano versioni speciali del<br />
T-Max, dell’X-Max e una collaborazione con Momodesign. Verrà inoltre<br />
presentato un nuovo entry-level 125 per la mobil<strong>it</strong>à urbana<br />
106<br />
- Nuova linea di caschi YAMAHA MOMODESIGN<br />
- Nuovo Aerox R<br />
- Nuovo Aerox Naked<br />
- Nuovo Entry level 125<br />
TMAX BLACk MAX<br />
Il 2013 vede il r<strong>it</strong>orno della m<strong>it</strong>ica serie speciale BLACK MAX, con<br />
la tradizionale livrea tutta giocata sui contrasti fra le parti in nero<br />
lucido e nero opaco. A fare da contrappunto, nella nuova versione,<br />
i cerchi dorati Nebura e l’esclusiva sella con per cuc<strong>it</strong>ure in rilievo<br />
dorate, una nov<strong>it</strong>à assoluta per TMAX. Per non parlare degli altri<br />
dettagli tra i quali i loghi anodizzati Oro Nebura. Debutta come<br />
optional anche il nuovo scarico Akrapovic con terminale in t<strong>it</strong>anio<br />
nero opaco.<br />
Caratteristiche esclusive TMAX BLACK MAX<br />
• Versione esclusiva e prestigiosa del carismatico Yamaha TMAX<br />
• Speciale verniciatura in due tonal<strong>it</strong>à di nero, lucido e opaco<br />
• Cerchi di colore Nebura Gold<br />
• Logo TMAX dorato<br />
• Carter motore neri anodizzati<br />
• Doppia sella con cuc<strong>it</strong>ure in oro e stemma in alluminio<br />
• Strumentazione di tipo automobilistico con fondo in legno<br />
NuoVo colore Solar Black per YAMAHA TMAX<br />
Nuova colorazione anche per la versione standard del TMAX in<br />
model year 2013: ai due colori sonic grey e compet<strong>it</strong>ion w<strong>it</strong>he si affianca<br />
un nuovo nero metallizzato, denominato Solar Black, caratterizzato<br />
da una lucentezza maggiore e da profili rossi per i cerchi.<br />
YAMAHA X-MAX 250 MoMoDeSiGN<br />
EICMA 2012 testimonia la nasc<strong>it</strong>a della partnership tra Yamaha<br />
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EICMA <strong>Prove</strong><br />
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e MOMODESIGN. Il primo risultato<br />
di questa importante<br />
collaborazione è rappresentato<br />
dalla creazione di una “Lim<strong>it</strong>ed<br />
Ed<strong>it</strong>ion” dello Yamaha X-MAX<br />
250 MOMODESIGN.<br />
YAMAHA X-MAX<br />
250 MoMoDeSiGN<br />
– Caratteristiche principali<br />
• Modello in edizione lim<strong>it</strong>ata<br />
con colorazioni speciali<br />
• Sella con texture speciale, con<br />
loghi MOMODESIGN ricamati<br />
• Schermo sportivo con supporto<br />
in carbonio<br />
• Strumentazione sportiva con<br />
quadrante del contagiri MO-<br />
MODESIGN<br />
• Manopole esclusive con<br />
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terminali cromati<br />
• Grafiche MOMODESIGN Lim<strong>it</strong>ed<br />
Ed<strong>it</strong>ion sul codone<br />
• Pedane in alluminio<br />
• Strumentazione di tipo automobilistico<br />
Disponibil<strong>it</strong>à e prezzi<br />
XMAX 250 MOMODESING:<br />
Marzo 2013 – 5.190 € f.c.<br />
MD Jet Helmet: Gennaio 2013 –<br />
339,00 €<br />
MD Demi Jet Helmet: Gennaio<br />
2013 – 249,00 €<br />
108<br />
NuoVo eNTrY LeVeL 125 ed Aerox r<br />
Torna anche a Milano l’ancora senza nome “Entry Level” 125 già<br />
visto a Colonia: un mezzo sviluppato sulla base di un modello nato<br />
per il mercato asiatico, ma adattato in diverse specifiche per il<br />
più esigente mercato europeo. In attesa del debutto - atteso per<br />
l’estate 2013 - possiamo comunque anticipare un mezzo particolarmente<br />
agile e leggero, con soluzioni studiate per l’impiego<br />
c<strong>it</strong>tadino e costi di gestione molto contenuti. Yamaha ripropone<br />
anche il nuovo Aerox R, sempre protagonista del debutto a Colonia,<br />
sostanzialmente rivisto nell’estetica ma anche nei contenuti<br />
tecnici. Disponibile nelle versioni standard o nella più sportiva Naked<br />
(ovvero con estetica ancora più minimalista, manubrio privo<br />
di carenatura ed ammortizzatore con serbatoio separato), Aerox<br />
riprende diversi concetti espressi nella gamma sportiva della casa<br />
di Iwata. Yamaha Aerox R è spinto dal monocilindrico Yamaha da<br />
49 cc, a 2 tempi e raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa (40mm x<br />
39.2mm) sono da motore praticamente “quadro” ed il rapporto di<br />
compressione (12:1) è elevato, in un motore che eroga la potenza<br />
massima a 6.750 g/min.<br />
Ciclistica<br />
La forcella ha un’escursione di 80 mm, l’ammortizzatore posteriore<br />
ha una corsa di 70 mm. Raggio di sterzo: solo 2 metri. Tutti nuovi<br />
i freni, con dischi maggiorati a 190mm tanto all’avantreno quanto<br />
al retrotreno.<br />
Colori<br />
Aerox R: Absolute Wh<strong>it</strong>e, Funky Blue, Lunar Grey<br />
Aerox R naked: Power Black<br />
Disponibil<strong>it</strong>à e prezzi<br />
Yamaha Aerox R: Dicembre 2012 - 2.690 € f.c.<br />
Yamaha Aerox R naked: Gennaio 2013 - 2.790 € f.c.<br />
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A ll’interno del padiglione<br />
2, nelle vicinanze<br />
dello stand Harley-<br />
Davison, all’interno dell’esposizione<br />
EICMA 2012, abbiamo<br />
potuto osservare l’area custom,<br />
dedicata a tutti coloro<br />
che nella moto vedono qualcosa<br />
di molto di più rispetto al<br />
prodotto seriale, ossia la massima<br />
espressione della propria<br />
personal<strong>it</strong>à individuale che<br />
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Nell’area custom anche<br />
special Ducati ed MV<br />
di Alessandro Colombo | All’interno di EICMA 2012 abbiamo potuto<br />
osservare l’original<strong>it</strong>à e l’estro dei preparatori presenti nell’area custom,<br />
che oltre alle moto più inclini ad interventi di personalizzazione<br />
estrema, presenta anche degli osp<strong>it</strong>i a sorpresa<br />
110<br />
prende forma grazie alla personalizzazione. Questa, come si sa,<br />
può risultare essere più o meno invasiva, a seconda del risultato<br />
che si desidera ottenere su una moto. C’è infatti chi nella customizzazione<br />
vede la semplice sost<strong>it</strong>uzione di alcune componenti<br />
standard che in termini di appeal poco appagano con componenti<br />
aftermarket più estrose e pregiate. Poi ci sono quelli che in una<br />
moto vede una vera e propria sfida che viene vinta solo quando<br />
l’amata due ruote viene, alla fine, dopo un lungo (e costoso) intervento,<br />
radicalmente rivoluzionata. Questi ultimi qui vanno per la<br />
maggiore, proponendo prodotti estremamente personali e ricercati<br />
e che non sempre trovano - nella loro base di partenza - la più<br />
incline e “scontata” delle moto per questo tipo di intervento: una<br />
Harley-Davidson. Nell’area custom, tutta in stile country e americano,<br />
troviamo infatti alcune “intruse” ampiamente stravolte e<br />
di cui difficilmente avremmo immaginato la presenza all’interno di<br />
questo stand. In particolar modo tra queste hanno colp<strong>it</strong>o la nostra<br />
attenzione due moto, entrambe di madrelingua <strong>it</strong>aliana. La<br />
prima è una Ducati, apparentemente ispirata alla Paul Smart ma<br />
dotata di motore Desmoquattro raffreddato a liquido, con ruote a<br />
raggi pinze assiali Brembo e forcelle trattate al TIN. Semi manubri<br />
ed una posizione di guida che poco lascia alla comod<strong>it</strong>à e la totale<br />
assenza di protezioni aerodinamiche sono i tratti distintivi di questa<br />
moto. Questa special vanta inoltre un codino rastrematissimo<br />
ed un gruppo ottico anteriore di gusto classico destinati a sposarsi<br />
con le varie cromature presenti su questa moto, queste ultime in<br />
apparente contrasto con le doti sportive del bicilindrico superquadro<br />
ad L. La seconda trova invece in una MV Agusta Brutale Model<br />
Year 2010 la sua base di partenza.<br />
Mantenendo dell’originale telaio, motore, monobraccio posteriore<br />
pinze Brembo ad attacco radiale e la Forcella Magnum a<br />
steli rovesciati Marzocchi da 50 mm, oltre al parafanghi anteriore<br />
con appendice aerodinamica posteriore. Tutto il resto è<br />
stato lasciato all’estro del preparatore, con una “carrozzeria”<br />
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completamente artigianale che<br />
propone un serbatoio tondeggiante<br />
con ampi incavi per le<br />
gambe ai lati imprezios<strong>it</strong>o da<br />
griglie minimaliste e dal logo<br />
della Casa varesina retroilluminato.<br />
Dietro al serbatoio c’è<br />
una sella imbott<strong>it</strong>a di stampo<br />
anni ’70 collocata al di sopra<br />
di un codino cortissimo dal sapore<br />
retrò destinato a sposarsi<br />
con i cerchi classicheggianti a<br />
raggi di colore nero e con punti<br />
di fissaggio in color amaranto,<br />
tonal<strong>it</strong>à questa ripresa anche<br />
dal corpo della moto. Ma l’area<br />
custom non è solo questo.<br />
È anche caschi, abbigliamento<br />
e accessori di vario genere per<br />
personalizzare tanto se stessi<br />
quanto la propria moto.<br />
111
A nche quest’anno ad<br />
EICMA 2012 è stato<br />
riservato un grande<br />
spazio ai mezzi più ecologici<br />
come scooter elettrici e ibridi,<br />
oltre alle sempre più gettonate<br />
biciclette a pedalata<br />
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The Green Planet: la mobil<strong>it</strong>à<br />
sostenibile ad EICMA 2012<br />
di Matteo Valenti | All’interno del Green Planet allest<strong>it</strong>o ad EICMA<br />
2012 sono tante le proposte interessanti nel campo degli scooter ibridi<br />
ed elettrici, ma non mancano nemmeno originali modelli di biciclette a<br />
pedalata assist<strong>it</strong>a<br />
112<br />
assist<strong>it</strong>a. The Green Planet è il nome del padiglione dove il pubblico<br />
ha avuto la possibil<strong>it</strong>à di toccare con mano le ultime nov<strong>it</strong>à sviluppate<br />
nel campo della mobil<strong>it</strong>à sostenibile. Fra tutti i costruttori<br />
spicca il Gruppo Piaggio, una delle prime realtà industriali che ha<br />
dimostrato di credere con convinzione nei sistemi di propulsione<br />
alternativi. La Casa di Pontedera ha esposto al Salone della <strong>Moto</strong><br />
di Milano l’MP3 300 Hybrid, il primo scooter ibrido al mondo, nella<br />
variante adib<strong>it</strong>a a veicolo commerciale e destinata alla Telecom.<br />
Nello stand c’era spazio anche per il Liberty e-mail, scooter a ruote<br />
alte 100% elettrico, concep<strong>it</strong>o per l’utilizzo commerciale e presentato<br />
in questo caso nellla particolare versione pensata per le Poste.<br />
Nell’area espos<strong>it</strong>iva Vectrix invece era possibile conoscere la<br />
nuova versione del VX1 Li+, il maxiscooter spinto esclusivamente<br />
da un motore elettrico alimentato a batterie agli ioni di l<strong>it</strong>io di ultima<br />
generazione che promettono un’autonomia di 136 km. Sono<br />
stati esposti anche il più compatto VX2 che viene omologato come<br />
ciclomotore e l’interessante prototipo VX3, sostanzialmente una<br />
versione a tre ruote del già c<strong>it</strong>ato VX1. Nel padiglione verde era<br />
possibile ammirare anche una moto sportiva completamente elettrica,<br />
che presentava inoltre spunti stilistici davvero interessanti. Il<br />
suo nome è Energica e viene prodotta dalla CRP Racing di Modena,<br />
un’Azienda specializzata nella costruzione di sportive a due ruote<br />
elettriche, che partecipa peraltro al campionato mondiale TTXGP.<br />
Sulla carta la Energica ha tutte le carte in regola per stupire, grazie<br />
a 136 CV di potenza e a 16 kgm di coppia massima che dovrebbero<br />
garantire 220 km/h di veloc<strong>it</strong>à massima. L’autonomia dichiarata<br />
si attesta invece a 150 km, assicurati da una batteria agli ioni di l<strong>it</strong>io.<br />
Tra i prodotti più interessanti del Green Planet abbiamo trovato<br />
anche la Mecatecno T 14, una mini-moto da trial per il momento<br />
ancora in versione prototipale, destinata a ragazze e ragazzi tra i 9<br />
e i 12 anni e spinta da un motore elettrico da 1,2 kW. Grazie anche<br />
all’utilizzo di batterie da 20 Ah la T 14 presenta un peso davvero<br />
contenuto, che non supera i 30 kg. Torniamo agli scooter invece<br />
con l’Ecomotion LEMev Stream, maxiscooter elettrico svelato ad<br />
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EICMA in versione defin<strong>it</strong>iva,<br />
che sarà offerto anche sul mercato<br />
<strong>it</strong>aliano a partire dal 2013.<br />
Il motore da 5 kW è stato concep<strong>it</strong>o<br />
per assicurare elevate<br />
prestazioni, mentre le batterie<br />
agli ioni di l<strong>it</strong>io sono state alloggiate<br />
in modo da non togliere<br />
spazio al vano sottosella, che<br />
può contenere fino a due caschi.<br />
L’autonomia dichiarata<br />
è pari a 80 km e il tachimetro<br />
arriva a segnare i 110 km/h di<br />
veloc<strong>it</strong>à massima. Per completare<br />
un ciclo di ricarica completo<br />
occorrono invece 4 ore e<br />
mezza circa. Nello stesso stand<br />
è stato messo in mostra anche<br />
il Novox R30, scooter elettrico<br />
omologabile come ciclomotore<br />
spinto da un motore da 4 kW.<br />
Se alimentato con batterie al<br />
silicio il piccolo due ruote promette<br />
50 km di autonomia,<br />
un valore che può crescere<br />
però fino a 80 km nel caso in<br />
cui si scelgano le versioni con<br />
113
atterie agli ioni di l<strong>it</strong>io. All’interno<br />
dello stand della Electrocycles<br />
EMCO invece abbiamo<br />
potuto conoscere da vicino<br />
lo Storm, un curioso scooter<br />
elettrico con motore da 12 kW<br />
che si distingue per un design<br />
ispirato al passato. Tra i diversi<br />
espos<strong>it</strong>ori del Green Planet è<br />
riusc<strong>it</strong>o sicuramente ad attirare<br />
l’attenzione anche Swaygo,<br />
costruttore sudafricano che<br />
ha messo in mostra la versione<br />
defin<strong>it</strong>a del 575 EVR-1, un<br />
quadriciclo equipaggiato con<br />
due motori elettrici brushless<br />
capaci di sviluppare 14 kW di<br />
114<br />
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potenza e che permettono di raggiungere i 105 km/h. Le batterie<br />
permettono a questo mezzo molto particolare di percorrere circa<br />
100 km con un ciclo di ricarica completo. Per quanto riguarda invece<br />
le biciclette a pedalata assist<strong>it</strong>a ci ha particolarmente colp<strong>it</strong>o<br />
la Lampociclo messa in mostra dall’Azienda <strong>it</strong>aliana Cicli Blume.<br />
Questa bici si distingue per un design studiato appos<strong>it</strong>amente con<br />
lo scopo di evocare i motocicli degli anni ’20 ed è dotata di un motore<br />
elettrico (disponibile in diverse versioni da 250 a 600 Watt di<br />
potenza) collocato in posizione centrale, che può essere abbinato<br />
a batterie al piombo o al l<strong>it</strong>io. Anche Bianchi ha esposto all’interno<br />
del Green Planet una bici a pedalata assist<strong>it</strong>a. Si chiama Metropole<br />
ed è una MTB proposta in configurazione da uomo e lady, mentre<br />
Peugeot ha messo in mostra ben sette e-bike tra modelli ined<strong>it</strong>i<br />
e versioni grandemente riviste. Scott infine ha offerto la possibil<strong>it</strong>à<br />
di conoscere la sua linea di biciclette a pedalata assist<strong>it</strong>a realizzata<br />
grazie alla collaborazione con Bosch e composta da modelli MTB e<br />
versioni più c<strong>it</strong>tadine con sofisticati telai in allumino.<br />
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115
I l premio Caschi d’Oro di<br />
<strong>Moto</strong>sprint è l’evento che<br />
da vent’anni celebra i più<br />
forti piloti di ogni disciplina<br />
motociclistica. Per questo non<br />
si comprende il motivo per<br />
cui Yamaha abbia permesso a<br />
Jorge Lorenzo di “svignarsela”<br />
all’ultimo, perdendo un’occasione<br />
importante per celebrare<br />
la v<strong>it</strong>toria del campionato del<br />
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Caschi d’Oro 2012: due trofei a Biaggi,<br />
Lorenzo assente ingiustificato<br />
di Ippol<strong>it</strong>o Fassati | Ad Eicma, venerdì sera, con la cerimonia dei<br />
Caschi d’Oro si sono celebrati i più forti campioni del 2012, da Biaggi<br />
a Cairoli, dalla Fontanesi a Lorenzo…che però non si è presentato<br />
116<br />
mondo <strong>Moto</strong>GP e per onorare la moto e il Team che gli hanno permesso<br />
di conseguire il t<strong>it</strong>olo. La serata non ne ha comunque risent<strong>it</strong>o,<br />
anche perché la presenza di Antonio Cairoli e di Max Biaggi<br />
hanno infiammato il pubblico presente, facendoci per alcuni momenti<br />
credere di essere in uno stadio calcistico. Il pilota romano,<br />
premiato due volte è apparso quasi disorientato in alcuni momenti<br />
della serata, spiegando poi così il suo stato d’animo: «Sono passati<br />
20 anni – ha commentato Biaggi - è stato difficile arrivare fin<br />
qui. Stasera ero quasi tentato di non venire, è dura pensare che<br />
finisce qua. Adesso incomincia una nuova fase della mia v<strong>it</strong>a, ma<br />
siccome tengo anche molto all’azienda che mi ha permesso di<br />
raggiungere il podio, rimarrò nel mondo delle corse con Aprilia, in<br />
una veste nuova. Mi prendo qualche mese per decidere e dare forma<br />
a diversi progetti che mi hanno proposto»<br />
I vinc<strong>it</strong>ori dei Caschi d’Oro 2012, che per l’occasione si sono<br />
svolti ad Eicma inaugurando probabilmente una nuova modal<strong>it</strong>à<br />
che è risultata centrata già alla sua prima edizione milanese,<br />
sono stati: Chiara Fontanesi, la squadra Supermoto campione<br />
del mondo (Lazzarini, Beltrami, Ravaglia e il ct Pignotti), Antonio<br />
Cairoli, Romano Fenati, Andrea Iannone, Marc Marquez, Andrea<br />
Dovizioso, Marco Melandri, Jorge Lorenzo, Max Biaggi per due volte<br />
e Luigi Dall’Igna (in rappresentanza di tutta la squadra Aprilia).<br />
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Al termine della cerimonia il direttore<br />
di <strong>Moto</strong>sprint Stefano<br />
Saragoni ha inv<strong>it</strong>ato Carmelo<br />
Ezpeleta sul palco. Il gran capo<br />
della Dorna ha promesso un<br />
forte impegno per le prossime<br />
stagioni di <strong>Moto</strong>GP e Superbike,<br />
nell’ottica di offrire il massimo<br />
dello spettacolo e continuare<br />
la cresc<strong>it</strong>a registrata negli<br />
ultimi anni.<br />
117
D iciannove t<strong>it</strong>oli iridati<br />
hanno illuminato lo<br />
stand Yamaha <strong>Moto</strong>r<br />
Italia (padiglione 2) ad EICMA,<br />
in corso di svolgimento sino a<br />
domenica a Rho Fiera (Mi). Jorge<br />
Lorenzo e Giacomo Agostini,<br />
rispettivamente quattro e quindici<br />
volte campioni del mondo,<br />
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Bagno di folla per Lorenzo<br />
e Agostini in Yamaha!<br />
Jorge Lorenzo festeggia il t<strong>it</strong>olo iridato ricevendo dal quindici volte<br />
iridato Giacomo Agostini un TMAX personalizzato in onore del suo<br />
quarto mondiale<br />
118<br />
sono stati osp<strong>it</strong>i d’eccezione dello stand Yamaha e sommersi letteralmente<br />
da un bagno di folla. Il campione spagnolo del team Yamaha<br />
Factory Racing è arrivato direttamente dai test di Valencia<br />
ed Aragon. Al suo fianco Giacomo Agostini, recordman di v<strong>it</strong>torie e<br />
t<strong>it</strong>oli del motociclismo mondiale, nonché uno dei piloti più vincenti<br />
in assoluto della storia Racing del marchio giapponese. Dopo aver<br />
accontentato le moltissime richieste di autografi dei fan, Lorenzo<br />
ha ricevuto da “Ago” a nome di Yamaha una speciale versione del<br />
nuovo TMAX 530 (quest’anno best seller europeo con già più di<br />
9.000 esemplari venduti solo in Italia) dedicato ai suoi successi in<br />
pista. “Mino” aveva a sua volta ricevuto un TMAX personalizzato<br />
pochi mesi fa - il campione di Lovere (BG) è da tempo un estimatore<br />
ed utente del maxiscooter Yamaha. La particolare versione di<br />
TMAX 530 dedicata a Jorge Lorenzo è stata prodotta in collaborazione<br />
con Yamaha <strong>Moto</strong>r Racing nella suggestiva nuova colorazione<br />
Race Blu. Realizzato utilizzando una raffinata combinazione<br />
tra le tinte Yamaha Blue e Matt Grey il TMAX 530 Jorge Lorenzo,<br />
con design del YMRE Design Center, è caratterizzato da numerose<br />
parti speciali come scarico Akrapovic in t<strong>it</strong>anio nero opaco, sella<br />
in alcantara e pelle by Conti, e personalizzato con alcuni dettagli<br />
dedicati a “Porfuera” come il simbolo con la “X” circondata da<br />
una freccia rotante su sé stessa, le quattro stelle dorate in onore<br />
dei successi mondiali di Lorenzo e la scr<strong>it</strong>ta “2012 <strong>Moto</strong>GP World<br />
Champion”.<br />
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EICMA 2012 chiude senza regina<br />
di Nico Cereghini | Non sono mancate le nov<strong>it</strong>à fascinose, MV e<br />
Guzzi su tutte, però non c’è concordia sulla moto più bella, sul<br />
riferimento assoluto. E’ stato il salone delle case europee,<br />
i giapponesi alla finestra<br />
C iao a tutti! L’EICMA ha<br />
chiuso i cancelli, è il<br />
momento dei bilanci,<br />
e manca la regina. Già, questa<br />
volta è difficile, quasi impossibile,<br />
eleggere la moto più bella del<br />
“salone”, come mi piace continuare<br />
a dire. E naturalmente<br />
bisogna domandarsi come mai<br />
non c’è stato un nuovo modello<br />
capace di spiccare su tutti.<br />
La crisi? Certamente sì: per<br />
emergere, una moto deve far<br />
sognare, e i tempi che corrono<br />
accoppano i sogni sul nascere<br />
e ridimensionano la libertà dei<br />
progettisti e dei designer. Se l’anno scorso aveva catalizzato ogni<br />
fantasia la Ducati Panigale, supersportiva, tecnologica e bellissima,<br />
quest’anno, per molti, è la MV Rivale 800 a rilevarne l’ered<strong>it</strong>à;<br />
ed è giusto, la nuova tre cilindri è molto bella, e anche abbordabile,<br />
però non è la regina di tutti. Si dice che i giapponesi fossero pronti<br />
a presentare una nuova generazione di supersportive estreme,<br />
roba mai vista per tecnologia e potenze e pesi, e che le abbiano<br />
messe in naftalina aspettando tempi migliori. Sarà: effettivamente<br />
i loro spazi a Milano erano poco vivaci, (Honda a parte: tante nov<strong>it</strong>à<br />
e nuovo stand) tanto che questa è stata decretata per molti<br />
la mostra degli europei: Ducati, marchi del gruppo Piaggio, BMW,<br />
KTM, Triumph eccetera. Ho raccolto tanto entusiasmo per la nuova<br />
California 1400 della Guzzi, che piace davvero anche ai puristi<br />
del marchio; ho respirato grande passione alla Ducati, che adesso<br />
ha una Hypermotard più utilizzabile e una gamma davvero invidiabile;<br />
c’era un bel fermento intorno alle Triumph Daytona e Tiger,<br />
alla BMW tutti volevano vedere il nuovo GS raffreddato a liquido; le<br />
KTM hanno una personal<strong>it</strong>à formidabile e piacciono sempre di più,<br />
cresce la Husqvarna e, sconfinando in America, l’Harley-Davidson<br />
non smette mai di stupire. La regina assoluta è mancata, ma di reginette,<br />
in fondo, ce n’erano tante. Così come c’era tanta gente. E<br />
il sol<strong>it</strong>o, grande, entusiasmo: con la stessa voglia di sempre, quella<br />
di salire in sella alla moto desiderata, incuranti degli sguardi estranei<br />
e anche delle precedenze, concentrati sull’obbiettivo come se<br />
la moto si potesse ordinare lì per lì. Il desiderio di moto non cala.<br />
Calano i soldi, purtroppo.<br />
E calano anche gli espos<strong>it</strong>ori: ha voglia l’associazione di categoria<br />
a dire il contrario, li abbiamo visti tutti i larghi spazi vuoti ai margini<br />
dei vari padiglioni, e i tanti cinesi dell’anno scorso che non sono<br />
tornati. Meglio dire la ver<strong>it</strong>à: c’è crisi, ma la voglia di moto è sempre<br />
quella e da lì ripartiremo. Il bagno di folla al “salone” ispira ottimismo.<br />
120 121<br />
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2012<br />
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raccolto tanto“Ho<br />
entusiasmo per la nuova<br />
California 1400 della Guzzi, che piace davvero<br />
anche ai puristi del marchio<br />
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EICMA <strong>Prove</strong>
C entinaia di persone in<br />
attesa e poi, quando<br />
sono comparsi Paolone<br />
Beltramo e Paolo Simoncelli<br />
sulla terrazza dell’hosp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>y di<br />
Sport Mediaset (sabato alle 15)<br />
l’intero padiglione 10 bloccato.<br />
Mai vista tanta partecipazione<br />
a un evento di Eicma. Il babbo<br />
di Marco ha stentato a parlare<br />
per la commozione e per gli<br />
applausi, ma quello che voleva<br />
comunicare è stato cap<strong>it</strong>o<br />
molto bene: grazie all’enorme<br />
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“L’affetto per il SIC e la sua Fondazione”<br />
di Nico Cereghini | All’Eicma un incontro con Paolo Simoncelli, che<br />
ha fatto il punto sulla fondazione e promesso l’assoluta limpidezza delle<br />
iniziative. A Coriano nasce un grande centro di riabil<strong>it</strong>azione. Presentata<br />
anche la nuova SIC CARD<br />
122<br />
affetto per il Sic, la fondazione dedicata a Marco cresce in fretta, e<br />
le spese e gli obbiettivi saranno limpidi come l’acqua. Dopo l’elenco<br />
delle cose già fatte in Italia e fuori (aiuti a ospedali e associazioni<br />
di volontariato) ecco l’impegno più grosso: la creazione a Coriano<br />
di un centro di riabil<strong>it</strong>azione per ragazzi gravemente handicappati,<br />
con volumi importanti, parco e piscina, per un investimento<br />
superiore al milione di euro. A Coriano sta nascendo anche una<br />
galleria-museo dove tanti di noi potranno r<strong>it</strong>rovarsi quando vanno<br />
a trovare Marco nel suo paese natale. Le iniziative che finanziano<br />
la fondazione sono state numerose e tutte molto apprezzate: la<br />
vend<strong>it</strong>a dei libri, “Il nostro Sic” dei suoi gen<strong>it</strong>ori per primo, il calendario<br />
di Mediafriends “Route 58, in viaggio col Sic“, ed ora la<br />
nov<strong>it</strong>à di questi ultimi giorni. E’ in usc<strong>it</strong>a (da metà dicembre) una<br />
carta prepagata int<strong>it</strong>olata a Marco, con il r<strong>it</strong>ratto e il numero 58 di<br />
Supersic e i colori bianco e rosso; acquistandola, e ricaricandola,<br />
si contribuisce sostanziosamente ai finanziamenti della fondazione.<br />
Sono 23.000 gli esercizi collegati al circu<strong>it</strong>o di loyalty, 600 dei<br />
quali fanno parte del mondo dei motori; utilizzando la SIC CARD, il<br />
sistema r<strong>it</strong>ornerà lo sconto al t<strong>it</strong>olare, riaccred<strong>it</strong>andolo sulla carta<br />
e trattenendone una piccola quota destinata alla Fondazione. Lo<br />
sconto accred<strong>it</strong>ato sarà poi utilizzabile per effettuare altri acquisti.<br />
C’è già un nuovo s<strong>it</strong>o (www.siccard.<strong>it</strong>) sul quale prenotare la carta.<br />
Non tutti amano questa mercificazione, qualcuno lo ha espresso<br />
anche sul nostro s<strong>it</strong>o e li si può comprendere; però pensiamo che<br />
tutti quelli che volevano bene a Marco, e anche quelli che hanno<br />
scoperto di amarlo dopo la tragedia di un anno fa, possono felic<strong>it</strong>arsi<br />
del fatto che, in suo nome, si possa fare del bene e alleviare<br />
le pene di chi soffre.<br />
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“E’ in usc<strong>it</strong>a una ca<br />
rta prepagata int<strong>it</strong>olata a<br />
Marco, con il r<strong>it</strong>ratto e il numero 58 di Supersic<br />
e i colori bianco e rosso<br />
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F resco di r<strong>it</strong>orno dai test<br />
<strong>Moto</strong>GP in Spagna,<br />
Jorge Lorenzo è oggi in<br />
vis<strong>it</strong>a al Salone di Milano. Il pilota<br />
spagnolo arriva ad EICMA<br />
sorridente e rilassato anche se,<br />
ci racconta, è dispiaciuto per<br />
aver avuto modo di compiere<br />
solo pochi giri con la sua M1 durante<br />
i test di Valencia. Lo abbiamo<br />
incontrato allo stand del<br />
Gruppo Nolan, dove ha firmato<br />
autografi e scattato foto con i<br />
fan, immergendosi in un vero<br />
bagno di folla.<br />
L’intervista<br />
Jorge, arrivi ad eiCMA 2012<br />
di nuovo in veste di Campione<br />
del Mondo. Com’è la risposta<br />
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INTERVISTA<br />
Jorge Lorenzo a EICMA<br />
“Il pubblico <strong>it</strong>aliano mi vuole bene”<br />
di Cristina Bacchetti | Abbiamo fatto due chiacchiere con Jorge<br />
Lorenzo, appena rientrato dai test di Valencia e in vis<strong>it</strong>a oggi al Salone<br />
di Milano tra stand, impegni e tifosi<br />
del pubblico <strong>it</strong>aliano, come ti<br />
hanno accolto?<br />
«C’è molta gente! Ora mi sento<br />
più amato dal pubblico <strong>it</strong>aliano,<br />
mi rendo conto che non è facile,<br />
perché sono il diretto rivale del<br />
campione più amato in Italia,<br />
Valentino.<br />
Però sono davvero molto contento,<br />
la gente mi vuole bene.»<br />
Hai avuto modo di fare un giro<br />
tra gli stand, hai visto qualcosa<br />
in particolare che ti ha<br />
colp<strong>it</strong>o?<br />
«Non ho avuto modo di vedere<br />
molto: i fan sono tanti, sono qui<br />
per loro e quindi ho visto ben<br />
poco tra gli stand.<br />
Però mi diverto sempre molto<br />
a venire ad EICMA, anche qui<br />
allo stand per vedere dal vivo le<br />
nuove grafiche dei caschi.<br />
Spero più tardi di avere modo<br />
di fare un giro con più calma e<br />
vedere qualche nov<strong>it</strong>à.»<br />
Come hai festeggiato il t<strong>it</strong>olo<br />
di Campione del Mondo?<br />
«A Phillip Island, la sera dopo<br />
la gara, ho festeggiato tutta la<br />
notte con il team e gli amici.»<br />
il Mondiale è fin<strong>it</strong>o, dopo gli<br />
impegni di eiCMA cosa farai?<br />
Ti mer<strong>it</strong>i un po’ di vacanza!<br />
«Sono impegnato ancora per<br />
un paio di settimane e poi sì,<br />
andrò in vacanza a godermi un<br />
po’ la v<strong>it</strong>a!»<br />
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H onda, Suzuki, BMW e<br />
ora di nuovo Honda.<br />
Non sei un po’ stanco<br />
di cambiare team?<br />
«Sì, per me è difficoltoso. La<br />
mia prima esperienza in SBK<br />
è stata con Honda, un team<br />
privato Honda e per questioni<br />
economiche non abbiamo concluso<br />
la stagione. Poi sono passato<br />
in Suzuki, ma dopo solo<br />
un campionato sono passato<br />
in BMW con un contratto di due<br />
anni. Ora sono molto contento<br />
di tornare in Honda e spero che<br />
sia una lunga collaborazione».<br />
Hai già provato la Honda, quali<br />
sono state le tue prime impressioni?<br />
«Ad Assen le temperature erano<br />
davvero fredde, ma è stato<br />
fantastico r<strong>it</strong>ornare in sella. Per<br />
me è davvero emozionante, anche<br />
se i test degli scorsi giorni,<br />
a causa delle condizioni meteo,<br />
non sono stati molto significativi,<br />
sono molto contento perché<br />
INTERVISTA<br />
sono potuto tornare in pista».<br />
Fino ad ora solo rea è riusc<strong>it</strong>o<br />
a esprimere completamente il<br />
potenziale della Honda, gli altri<br />
non hanno trovato la giusta<br />
sintonia. Non sei preoccupato?<br />
«Ho corso con la Honda ne<br />
2009 e ho conquistato vari<br />
podi. La moto rispetto a quella<br />
di tre anni fa è migliorata ulteriormente.<br />
Avere Rea come compagno di<br />
squadra è per me una fortuna,<br />
è un pilota veloce e conosce<br />
molto bene la moto. Credo che<br />
possa essere utile ad entrambi<br />
per raggiungere risultati importanti».<br />
Che differenze hai notato tra<br />
la Honda del 2009 e quella<br />
che hai provato nei test?<br />
«C’è stato un grande miglioramento<br />
nell’elettronica, ora<br />
c’è il ride by wire dà un grande<br />
vantaggio in ingresso curva.<br />
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Haslam a EICMA 2012: “Sono contento<br />
di essere tornato in Honda”<br />
di Marco Berti | Leon Haslam, osp<strong>it</strong>e di Honda a EICMA, torna in sella<br />
alla CBR dopo due anni in BMW. Ecco le sue prime impressioni<br />
Numero<br />
84<br />
EICMA <strong>Prove</strong><br />
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Ho notato piccole migliorie<br />
anche al motore. Già nei prossimi<br />
test proveremo nuove soluzioni<br />
elettroniche e cercheremo<br />
di ottenere qualcosa di più<br />
dal motore. Per il resto, telaio e<br />
assetti sono molto buoni».<br />
Con Melandri, il tuo ex compagno<br />
di squadra, che rapporto<br />
avevi?<br />
«Siamo diventati davvero ottimi<br />
amici. In Inghilterra vivevamo<br />
insieme e ci alleniamo insieme<br />
facendo motocross. Ora<br />
non saremo più compagni di<br />
squadra, ma rimarremo grandi<br />
amici lo stesso».<br />
enzo Ferrari disse che quando<br />
a un pilota nasce un figlio<br />
corre un secondo più lento. Tu<br />
sei diventato padre quasi un<br />
anno fa, credi sia vero?<br />
«No, assolutamente.<br />
Per me avere un figlio è una<br />
ragione in più per la quale vincere».<br />
126 127<br />
»»
N ello splendido “belvedere”,<br />
al 39° piano<br />
del nuovo palazzo<br />
della regione con vista aerea<br />
sul centro di Milano, Roberto<br />
Formigoni ha consegnato al<br />
figlio di Claudio, Giovanni, una<br />
speciale targa. Erano presenti<br />
anche il presidente di Eicma<br />
Corrado Capelli, il direttore<br />
generale Pierfrancesco Caliari<br />
e l’ex-assessore regionale<br />
Raffaele Cattaneo; oltre naturalmente<br />
ai giornalisti. Bella<br />
è stata la sottolineatura, da<br />
parte di Giovanni Castiglioni,<br />
che al padre si deve il rilancio<br />
della moto <strong>it</strong>aliana. Verissimo:<br />
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Claudio Castiglioni ricordato in Regione<br />
di Nico Cereghini | L’indimenticabile Claudio Castiglioni è stato<br />
ricordato il 14 novembre in Regione Lombardia. Una breve<br />
cerimonia però molto sent<strong>it</strong>a<br />
non fosse stato per il coraggio<br />
imprend<strong>it</strong>oriale e la passione<br />
smisurata di Claudio, oggi probabilmente<br />
non esisterebbe la<br />
Ducati come la conosciamo,<br />
né la MV e neppure avremmo<br />
vissuto l’epopea della Cagiva<br />
che è arrivata a vincere i GP<br />
della 500 e neppure i successi<br />
di Orioli alla Dakar. Claudio Castiglioni<br />
era un uomo speciale e<br />
ha dato tanto alla moto made<br />
in Italy: da quando acquisì con<br />
il fratello Gianfranco la AMF<br />
Harley-Davidson (che pochi<br />
anni prima aveva rilevato la gloriosa<br />
Aermacchi di Schiranna)<br />
e fondò la Cagiva, Claudio fu un<br />
fenomeno di creativ<strong>it</strong>à, gusto,<br />
e amore per la moto. Una MV<br />
F4R e uno splendido esemplare<br />
della 500 tre cilindri a suo tempo<br />
pilotato da Agostini hanno<br />
fatto da quinta per le fotografie.<br />
Formigoni ha consegnato<br />
un trofeo anche a Capelli “dopo<br />
aver presenziato a ben diciotto<br />
inaugurazioni della Fiera in<br />
qual<strong>it</strong>à di presidente della Regione<br />
Lombardia”. Al piano terreno,<br />
nella hall del palazzo, era<br />
esposta una piccola rappresentanza<br />
delle moto costru<strong>it</strong>e<br />
in Lombardia. Apertura per il<br />
pubblico nelle due ore successive<br />
all’evento.<br />
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2012<br />
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EICMA live su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>: grazie ragazzi,<br />
appuntamento al 2013!<br />
Tanti lettori hanno condiviso le loro foto più belle con Tw<strong>it</strong>ter e<br />
Instagram sul nostro canale. I giovani hanno così dimostrato di amare<br />
ancora la moto, diventando protagonisti su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> grazie ai social<br />
network<br />
E iCMA<br />
live su<br />
<strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>: grazie<br />
ragazzi,<br />
appuntamento al 2013!<br />
EICMA: le moto più belle e desiderate,<br />
le ragazze più sensuali<br />
e provocanti. Il tutto un<strong>it</strong>o<br />
dall’amicizia e dalla condivisione<br />
immediata che gli strumenti<br />
social di oggi (Tw<strong>it</strong>ter e Instagram<br />
su tutti) consentono. E’<br />
questo lo spir<strong>it</strong>o con cui abbiamo<br />
lanciato la prima iniziativa<br />
di questo tipo a EICMA: condividi<br />
il tuo salone in diretta con<br />
130<br />
gli amici, scattando una foto e pubblicandola taggando #eicmamoto<strong>it</strong><br />
(a propos<strong>it</strong>o, siete ancora in tempo per mostrarci le immagini<br />
più divertenti o... scottanti!).<br />
La fiera vista dai più giovani<br />
In questo modo i lettori hanno condiviso con tutti noi su eicmalive.moto.<strong>it</strong><br />
e su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> le foto realizzate al salone di Milano. Il<br />
2012 è stato l’anno del debutto di questa iniziativa, che ha avuto<br />
un grande successo e che non vediamo l’ora di ripetere nel 2013.<br />
Ricordatevi di tenere ben cariche le batterie dei vostri smartphone<br />
per condividere tutte le immagini su eicmalive.moto.<strong>it</strong> e su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />
In questa edizione ci avete tenuto compagnia, facendoci scoprire<br />
anche gli aspetti più nascosti e divertenti di EICMA. Soprattutto ci<br />
avete mostrato quanto sia ancora viva la passione per le due ruote<br />
tra voi giovanissimi. Evviva!<br />
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Le ragazze più belle di EICMA 2012<br />
Le foto delle ragazze più belle con le moto e gli scooter<br />
presentati al Salone Internazionale del <strong>Moto</strong>ciclo di Milano<br />
132<br />
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Test <strong>Moto</strong>GP in Spagna<br />
di Giovanni Zamagni | Il maltempo rovina le prove a Yamaha, in<br />
pista ad Aragon. A Valencia pista asciutta nel pomeriggio. Pos<strong>it</strong>ivi i<br />
primi riscontri per Dovizioso e Marquez<br />
T est<br />
conclusi<br />
Alla fine, un po’ si è<br />
potuto girare, perlomeno<br />
a Valencia, mentre la<br />
trasferta di Valentino Rossi e<br />
della Yamaha ad Aragon si è<br />
rivelata, con il senno di poi, un<br />
fallimento totale. Valentino non<br />
ha compiuto nemmeno un giro<br />
cronometrato, Jorge ne ha fatti<br />
nove sull’asciutto e un po’ sul<br />
134<br />
bagnato nel pomeriggio, prima di scivolare, fortunatamente senza<br />
conseguenze. Test fin<strong>it</strong>i per la Yamaha, che così torna in Giappone<br />
con le pive nel sacco e, soprattutto, nessuna indicazione per<br />
sviluppare la moto 2013. E’ andata decisamente meglio alle altre<br />
squadre, che hanno potuto sfruttare un paio d’ore di pista “chiazzata”,<br />
più o meno nelle stesse condizioni della gara di domenica,<br />
quando Pedrosa aveva girato in 1’33”119. Ancora una volta, è<br />
stato Dani il più rapido in 1’32”322; lo spagnolo aveva al box tre<br />
moto, due in versione 2012 e una 2013, con la quale ha effettuato<br />
qualche passaggio. La prestazione di Pedrosa, naturalmente, non<br />
sorprende, così come quella di Cal Crutchlow, secondo a 0”349 e<br />
Stefan Bradl (al quale l’HRC ha rinnovato il contratto fino al 2014)<br />
terzo a 0”491.<br />
DuCATi: BeNiNo<br />
Più interessanti le valutazioni in Casa Ducati, con Nicky Hayden<br />
che ha chiuso al quarto posto a 0”634, con Andrea Dovizioso sesto<br />
a 0”916: il Dovi, quindi, al debutto sulla GP12, si è preso circa<br />
tre decimi dal compagno di squadra. Una buona prestazione,<br />
anche se il distacco da Pedrosa (0”916) è importante, ma è comunque<br />
significativo che Andrea sia riusc<strong>it</strong>o a contenerlo entro il<br />
secondo. Dovizioso ha totalizzato 31 giri, lavorando con la sol<strong>it</strong>a<br />
meticolos<strong>it</strong>à, ma con riscontri discreti. Anche Guareschi è rimasto<br />
soddisfatto dei primi giorni di Dovizioso in Ducati: “Sono rimasto<br />
piacevolmente sorpreso da Dovi - ha dichiarato - Andrea è molto<br />
preciso, anal<strong>it</strong>ico e pos<strong>it</strong>ivo nella relazione con il team. Oggi si è<br />
tenuto un po’ di margine”. Rimanendo in Casa Ducati, il collaudatore<br />
Michele Pirro ha chiuso ottavo in 1’33”626, a quattro decimi<br />
da Dovizioso, mentre Andrea Iannone ha faticato un po’ e solo nel<br />
finale ha ottenuto 1’33”833, comunque più lento dei piloti con la<br />
GP12. A fine mese, la Honda si trasferirà in Malesia, la Ducati a<br />
Jerez, per tre giorni ulteriori di test molto importanti.<br />
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<strong>Moto</strong>GP » <strong>Prove</strong><br />
MArQueZ:<br />
SuBiTo VeLoCe<br />
Finalmente è sceso in pista<br />
anche Marc Marquez che ha<br />
totalizzato 28 giri, ottenendo<br />
il settimo tempo in 1’33”403,<br />
a 1”081 da Pedrosa e a mezzo<br />
secondo dalla Honda di Bradl:<br />
non male. Marquez l’ha presa<br />
giustamente con calma, senza<br />
strafare, ma ha confermato<br />
tutto il suo valore: ha debuttato<br />
in condizioni difficilissime, ma è<br />
stato sub<strong>it</strong>o veloce. Appena discreta<br />
la prima usc<strong>it</strong>a di Bradley<br />
Sm<strong>it</strong>h con la Yamaha del team<br />
Tech3: 11esimo tempo per lui<br />
a 2”216 dai primi: il br<strong>it</strong>annico<br />
non era un fenomeno in <strong>Moto</strong>2<br />
e dovrà faticare per sfruttare al<br />
meglio la <strong>Moto</strong>GP.<br />
135
P rimi commenti di Valentino<br />
dopo i meterologicamente<br />
sfortunati<br />
giorni di test a Valencia e Aragon.<br />
Le prime impressioni sono<br />
rincuoranti e il sorriso di Rossi<br />
non lascia dubbi. “Siamo venuti<br />
ad Aragon perché qui avevano<br />
previsto di trovare il bel tempo.<br />
A Valencia invece hanno girato,<br />
quindi oltre al danno la beffa.<br />
Sarebbe stato davvero molto<br />
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Rossi: “La Yamaha è ancora la mia moto”<br />
“Le sensazioni fin da sub<strong>it</strong>o sono molto buone - sono le prime<br />
impressioni di Rossi -. E’ stato bello tornare qui, ho r<strong>it</strong>rovato amici e<br />
persone con cui ho lavorato sette anni, quindi il clima è molto bello”<br />
136<br />
importante provare, per testare le mie sensazioni sulla moto, per<br />
fare chilometri e per pianificare alcune cose per l’anno prossimo.<br />
Purtroppo non abbiamo potuto fare niente, quindi andiamo via un<br />
po’ insoddisfatti e prima di tornare a girare dovremo aspettare<br />
fino a febbraio.<br />
Le sensazioni fin da sub<strong>it</strong>o sono molto buone. E’ stato bello tornare<br />
qui, ho r<strong>it</strong>rovato amici e persone con cui ho lavorato sette anni,<br />
quindi il clima è molto bello. Ho fatto solo qualche giro sul bagnato<br />
è andata piuttosto bene, ho avuto buone sensazioni. E’ ancora lei,<br />
mi è sempre piaciuta questa moto, anche se sul bagnato non è<br />
molto significativo. Sarebbe stato molto importante girare anche<br />
sull’asciutto e avere le idee più chiare”.<br />
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V ent<strong>it</strong>ré anni, 128 GP<br />
tra 125 e <strong>Moto</strong>2, 12<br />
v<strong>it</strong>torie (4 in 125, 8 in<br />
<strong>Moto</strong>2), 24 podi (5+19), 8 pole<br />
(3+5), Andrea Iannone viene<br />
considerato come il pilota <strong>it</strong>aliano<br />
più promettente. Purtroppo,<br />
fino adesso, ha raccolto<br />
meno delle sue possibil<strong>it</strong>à e da<br />
domani inizierà un’affascinante<br />
- ma difficilissima - avventura<br />
con la Ducati nel team Pramac<br />
<strong>Moto</strong>GP. Ecco aspettative,<br />
speranze, obiettivi del pilota<br />
di Vasto. “E’ un giorno fantastico,<br />
lo considero allo stesso<br />
tempo un traguardo e un punto<br />
di partenza. Bello iniziare questa<br />
avventura in <strong>Moto</strong>GP con<br />
la Ducati, una Casa <strong>it</strong>aliana. Ci<br />
vorrà calma, pazienza, anche<br />
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Andrea Iannone: “Non son Padre Pio”<br />
di Giovanni Zamagni | “Se ha avuto difficoltà Rossi, io non potrò fare<br />
miracoli. Ma la Ducati è la scelta giusta” ha dichiarato il neo pilota del<br />
team Pramac <strong>Moto</strong>GP<br />
138<br />
perché, al di là dei tre giorni di<br />
test al Mugello (1’48”3 il miglior<br />
crono, NDA) non ho nessuna<br />
esperienza. Lì ero andato bene,<br />
ma in gara sarà tutto differente,<br />
perché c’è poco tempo a disposizione<br />
e non puoi girare dalla<br />
mattina alla sera. Sarà importante<br />
capire l’elettronica, i freni,<br />
le gomme e tutto quello che<br />
c’è di differente rispetto a una<br />
<strong>Moto</strong>2. Ho tanta voglia di iniziare<br />
e in Ducati vedo una gran<br />
voglia di riscatto”<br />
e’ il momento giusto per passare<br />
di categoria?<br />
“Sì, anche se, naturalmente,<br />
mi sarebbe piaciuto arrivare<br />
in <strong>Moto</strong>GP dopo aver vinto il<br />
t<strong>it</strong>olo della <strong>Moto</strong>2. Ci abbiamo<br />
provato, ma non è stato possibile:<br />
non ho rimpianti”.<br />
il tuo amico Valentino rossi ti<br />
ha detto qualcosa?<br />
“Valentino è Valentino, io sono<br />
io… Mi ha fatto un grosso “in<br />
bocca al lupo”. Sono contento<br />
che lui torni in Yamaha: con<br />
quella moto può dire la sua,<br />
è ancora un pilota fortissimo.<br />
E’ sempre stato il mio idolo e<br />
per me è bello avere adesso la<br />
possibil<strong>it</strong>à di correre contro di<br />
lui. E’ chiaro che sarebbe bellissimo<br />
fare meglio di lui, ma<br />
so già che è impossibile: bisogna<br />
rimanere calmi. Del resto,<br />
se ha avuto difficoltà lui, che è<br />
Valentino Rossi, è impensabile<br />
che non ce le abbia anch’io: non<br />
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faccio miracoli, non sono mica<br />
Padre Pio…”<br />
Qual è il tuo obiettivo?<br />
“Il mio confronto deve essere<br />
per forza con i debuttanti in<br />
<strong>Moto</strong>GP, ovvero Marc Marquez<br />
e Bradley Sm<strong>it</strong>h, anche se tutti<br />
dicono che Marquez guiderà la<br />
moto migliore e io la peggiore.<br />
Ma io non la penso assolutamente<br />
così”<br />
Viste tutte le difficoltà che<br />
ha avuto rossi, cosa ti ha<br />
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convinto a firmare un contratto<br />
di due anni (più un’opzione<br />
per il terzo) con la Ducati?<br />
“Ho pensato alla concretezza<br />
che ti può garantire una Casa<br />
ufficiale rispetto a un team<br />
privato. In tutti questi anni, ho<br />
sofferto tanto per la mancanza<br />
di budget all’interno della squadra:<br />
firmando per la Ducati mi<br />
sono liberato di un peso, posso<br />
solo pensare a guidare e a divertirmi,<br />
cercare di lavorare al<br />
meglio con la squadra per andare<br />
forte in pista”.<br />
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“Valentino è Valenti<br />
no, io sono io… Mi ha fatto un grosso<br />
“in bocca al lupo”. Sono contento che lui torni in Yamaha:<br />
con quella moto può dire la sua, è ancora<br />
un pilota fortissimo<br />
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”Fenomeni autentici e un po’ meno”<br />
di Nico Cereghini | Marquez grandissimo davvero ma forse aiutato<br />
dalla moto, Lorenzo degnissimo campione ma un po’ ridimensionabile.<br />
L’unico talento eccezionale forse è Stoner, e appende il casco al chiodo<br />
C iao a tutti! La chiusura<br />
di stagione, domenica<br />
a Valencia, mi ha<br />
confermato alcune delle idee<br />
qui espresse ma ne ha fatto<br />
ballare altre. E’ la bellezza di<br />
ogni corsa di moto: l’es<strong>it</strong>o non<br />
è mai scontato, le condizioni<br />
sono differenti, c’è materia per<br />
discutere e questo mi entusiasma<br />
ogni volta. Marc Marquez,<br />
per esempio. Fenomeno<br />
l’abbiamo defin<strong>it</strong>o e fenomeno<br />
è stato anche in questa sua<br />
ultima esibizione in <strong>Moto</strong>2:<br />
relegato in fondo allo schieramento, ha recuperato tutto ed ha<br />
trionfato. Però fin dall’inizio dell’anno il suo motore è sembrato<br />
un po’ più in forma degli altri, in partenza Marc ha bruciato metà<br />
del gruppo in 500 metri di pura accelerazione, e le due cose naturalmente<br />
non sono in contraddizione –lui resta fortissimo- però il<br />
dubbio c’è: il pilota è leggero, va bene, ma di piccolini ce ne sono<br />
altri, la squadra sa lavorare egregiamente su scarico e scatola<br />
filtro, ma gli altri team non sono così scarsi; e allora tutta quella<br />
cavalleria da dove esce? Dicono che i motori sono estratti a sorte,<br />
ma un po’ di mistero resta. Poi Jorge Lorenzo. Per me la domenica<br />
di Valencia rappresenta il quadro perfetto della sua stagione 2012:<br />
unico dei big ad azzeccare la scelta delle gomme slick (per intelligenza,<br />
lucid<strong>it</strong>à e convinzione è un fuoriclasse), perfetto nell’approf<strong>it</strong>tare<br />
della condizione di vantaggio con la fuga sol<strong>it</strong>aria (ansia<br />
ed errori sono quasi sconosciuti per lui); ma incapace di cambiare<br />
passo quando Pedrosa si è rivelato più forte del previsto. Questa<br />
volta non vale la superior<strong>it</strong>à della Honda, la moto in quelle condizioni<br />
contava poco o niente, come dimostra il quinto posto di<br />
Michele Pirro con la CRT. Con Dani così forte, nell’impossibil<strong>it</strong>à di<br />
accontentarsi ancora una volta del secondo posto –che avrebbe<br />
appannato il suo fresco t<strong>it</strong>olo di campione del mondo- Jorge ha<br />
perso la calma ed ha fin<strong>it</strong>o per sbagliare. Ha ragione Pedrosa: è<br />
grande per lui il rammarico di non averlo messo sotto pressione un<br />
po’ prima. Lorenzo resta un campione degnissimo, le sue qual<strong>it</strong>à<br />
sono fuori discussione, ma probabilmente non è un fenomeno alla<br />
Stoner. E infine l’australiano. Adesso che appende il casco al chiodo<br />
e torna a casa, più pesante mi appare il r<strong>it</strong>ardo con il quale ho<br />
saputo riconoscere l’immenso talento di Casey Stoner. Al di là del<br />
carattere irascibile o di qualche debolezza è un fenomeno assoluto,<br />
un portento di efficacia sulla moto. Sono sincero, per me è stato<br />
difficile valutare correttamente le sue imprese con l’illeggibile<br />
Ducati: lui solo l’ha sfruttata e pareva un miracolo più che un fatto<br />
tecnico, persino in Ducati non sapevano spiegare la questione, e<br />
solo quando è montato sulla Honda abbiamo (ed ho) saputo finalmente<br />
compararlo e giudicarlo. Meglio tardi che mai, dirà qualcuno.<br />
Ed altri aggiungeranno: non eri del tutto obbiettivo, eri sbilanciato<br />
“pro-Rossi”. Ma forse sono quelli, sincer<strong>it</strong>à per sincer<strong>it</strong>à, che<br />
erano sbilanciati “contro-Rossi”. Comunque sia, grazie Casey!<br />
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Con Dani così forte, nell’impossibil<strong>it</strong>à di<br />
accontentarsi ancora una volta del<br />
secondo posto –che avrebbe appannato il suo<br />
fresco t<strong>it</strong>olo di campione del mondo- Jorge ha<br />
perso la calma ed ha fin<strong>it</strong>o per sbagliare<br />
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<strong>Moto</strong>GP » <strong>Prove</strong>
Le foto più spettacolari del GP di Valencia<br />
Gara piena di colpi di scena e coinvolgente anche se il campionato era<br />
ormai deciso. Ecco le foto che raccontano il fine settimana valenciano<br />
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L a voce è rimbalzata<br />
tra gli stand della fiera<br />
Eicma di Milano sin dai<br />
primi giorni, alimentata anche<br />
dalla presenza di Giuliano Rovelli,<br />
proprietario del team ParkinGo<br />
e dell’azienda omonima,<br />
nello stand della MV. Si parla da<br />
tempo di un r<strong>it</strong>orno alle competizioni<br />
della casa di Schiranna,<br />
con un marchio che in passato<br />
ha vinto 75 t<strong>it</strong>oli mondiali e che<br />
ha fatto la fortuna di piloti del<br />
calibro di Giacomo Agostini,<br />
Mike Hailwood e Phil Read. In<br />
un recente passato sembrava<br />
che le moto da corsa della<br />
Meccanica Verghera avessero<br />
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La MV Agusta r<strong>it</strong>orna in pista?<br />
di Carlo Baldi| Il team ParkinGo sarebbe vicino ad un accordo con<br />
la casa <strong>it</strong>aliana per correre nel mondiale Supersport. Defin<strong>it</strong>o il pilota,<br />
Luca Scassa, mancano però le firme sui contratti<br />
148<br />
trovato casa in Belgio, in quel team Alstare che ha da poco preso<br />
il posto in Ducati della squadra di Genesio Bevilacqua. A quanto<br />
pare però la mancanza di un’adeguata copertura economica fece<br />
abortire il progetto. Il team ParkinGo, che quest’anno ha partecipato<br />
con successo al campionato mondiale Superbike con un’Aprilia<br />
RSV4 privata guidata da Chaz Davies, dispone di alcuni<br />
sponsor e della conseguente base economica sulla quale fondare<br />
un programma ambizioso, che prevede la partecipazione al mondiale<br />
Supersport nel 2003, per poi fare il grande salto in Superbike<br />
già l’anno successivo. La casa di Schiranna da parte sua metterebbe<br />
a disposizione della nuova squadra non solo le bellissime<br />
F3, ma anche tutto il supporto tecnico necessario per affrontare la<br />
stagione, compreso lo sviluppo delle moto. Giuliano Rovelli, vista<br />
la possibil<strong>it</strong>à di lavorare ad progetto così prestigioso, ha contattato<br />
sub<strong>it</strong>o il suo ex pilota Luca Scassa, reduce da un’interessante<br />
ma altalenante stagione nel Br<strong>it</strong>ish Superbike, trovandone la piena<br />
disponibil<strong>it</strong>à. Per il pilota di Arezzo sarebbe un grad<strong>it</strong>o r<strong>it</strong>orno<br />
al passato, visto che “the Rocker” ha già corso e vinto non solo<br />
con la MV (è stato campione Italiano Superbike nel 2008 con la<br />
F4 del team Unionbike Gimotorsport) ma anche con il team ParkinGo,<br />
con il quale ha disputato, su Yamaha R6, il mondiale Supersport<br />
nel 2011, aggiudicandosi tre gare e terminando al quinto<br />
posto della classifica del campionato, vinto dal suo compagno di<br />
squadra Chaz Davies. La squadra sarebbe composta da due piloti<br />
e Rovelli si è naturalmente già messo al lavoro per definire anche<br />
il nome della seconda guida. I tifosi della MV potrebbero quindi già<br />
iniziare a sognare, se non fosse che ad oggi, dopo alcuni giorni di<br />
trattative, mancano ancora le firme sui contratti. Con la serietà e<br />
la scrupolos<strong>it</strong>à che lo caratterizzano, siamo certi che l’imprend<strong>it</strong>ore<br />
di Somma Lombardo stia valutando nel dettaglio i vari aspetti<br />
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di una collaborazione che gli potrebbe portare un grande prestigio,<br />
ma che non nasconde molti rischi, primo tra tutti quello di una<br />
moto tutta da scoprire per quanto riguarda le competizioni. Inoltre<br />
Rovelli può mettere sul tavolo della trattativa una struttura completa,<br />
tecnici e piloti compet<strong>it</strong>ivi ed un’invidiabile esperienza fatta<br />
di successi, sia in Supersport che in Superbike, oltre ad un buon<br />
pacchetto di sponsor.<br />
Ovvio che si aspetti che dall’altra parte si contribuisca in egual<br />
misura, fattore indispensabile per dare al progetto una connotazione<br />
vincente. “Non me l’ha ordinato il dottore di fare le corse”<br />
ha dichiarato il fondatore del team ParkinGo nella video intervista<br />
che ci aveva rilasciato a Magny Cours. Come a dire che se ci sono i<br />
presupposti per far bene lui è pronto a rimettersi in gioco, altrimenti<br />
guarderà le gare in televisione. Se questa trattativa si fosse<br />
svolta alcuni mesi or sono, Infront sarebbe certamente intervenuta,<br />
per aiutare le parti a trovare un’intesa. Purtroppo siamo proprio<br />
nel bel mezzo del passaggio di consegne tra la stessa Infront e<br />
Dorna e quindi temiamo che ParkinGo ed MV se la debbano vedere<br />
tra di loro, senza aiuti esterni. La nostra speranza, e siamo certi<br />
anche quella di tutti i tifosi, è naturalmente che le parti trovino un<br />
accordo che possa riportare in pista le moto della MV Agusta, un<br />
marchio che ha fatto la storia del motociclismo e che darebbe lustro<br />
ai campionati delle derivate dalla serie. Non ci resta quindi che<br />
attendere ed incrociare le d<strong>it</strong>a.<br />
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RideForLife. A Faenza Dovizioso<br />
e Melandri sfidano i crossisti<br />
di Andrea Perfetti | A Faenza va in scena il grande spettacolo del<br />
motocross benefico in aiuto dei piloti v<strong>it</strong>time di infortuni. Vincono<br />
Guarneri e Monticelli. A podio Dovizioso, miglior giro per Melandri.<br />
Frattura per Pol<strong>it</strong>a<br />
R iders4rriders.<br />
A<br />
Faenza sfida tra<br />
velocisti e crossisti<br />
con Dovizioso, Melandri<br />
&Co<br />
(Sintesi della gara Velocisti nel<br />
video sopra)<br />
Alla pista Monte Coralli si ripete<br />
ogni anno l’appuntamento<br />
RideForLife che i crossisti e i<br />
152<br />
velocisti <strong>it</strong>aliani non vogliono perdere per nulla al mondo. Si tratta<br />
di una competizione che in palio non mette alcun t<strong>it</strong>olo, ma consente<br />
di raccogliere risorse economiche da impiegare nella ricerca<br />
e nelle cure dei piloti rimasti v<strong>it</strong>time di lesioni spinali. L’associazione<br />
onlus Riders4Riders quest’anno ha deciso di aiutare anche i<br />
ciclisti che hanno sub<strong>it</strong>o traumi alla schiena, si tratta di una scelta<br />
che appoggiamo pienamente. A Faenza era presente anche Marina<br />
Romoli, giovane ciclista rimasta paralizzata in segu<strong>it</strong>o a un<br />
frontale con un’auto. Marina, nonostante la giovanissima età, si<br />
sta già dando da fare con la sua onlus per aiutare i ragazzi bisognosi<br />
di cure specialistiche e RideForLife 2012 ha deciso di sostenere<br />
anche lei in questa importante missione (clicca qui per conoscere<br />
la storia di Marina e aiutare la sua associazione). Due ruote, una<br />
passione. Ne abbiamo avuto un’ulteriore conferma anche in pista,<br />
guardando la grinta con cui il campione del tour de France (ha vinto<br />
due tappe) Pippo Pozzato e gli altri ciclisti pro hanno affrontato<br />
la pista di Faenza, sia in moto che in bici. Peccato non ci fosse il<br />
nostro amico olimpionico, Marco Aurelio Fontana, impegnato in<br />
una gara all’estero. Il programma della giornata è stato serrato e<br />
ha visto in campo i migliori protagonisti del motocross e della veloc<strong>it</strong>à,<br />
impegnati in due distinte sfide che hanno consacrato vinc<strong>it</strong>ori<br />
Davide Guarneri e Diego Monticelli. Nella manche dei fuoristradisti<br />
professionisti il “Pota” ha guidato alla grande, staccando di 25<br />
secondi Andrea Cervellin. Troviamo alle loro spalle due campioni<br />
del mondo: Chicco Chiodi e Andrea Bartolini che, nonostante il<br />
passare degli anni, resta velocissimo e stiloso alla guida della sua<br />
Honda CRF.<br />
Leggi la Classifica dei Velocisti<br />
Leggi la Classifica dei Fuoristradisti<br />
Tra i velocisti si sono accese le scintille sin dalle prove del sabato,<br />
che hanno visto Alex Pol<strong>it</strong>a v<strong>it</strong>tima di una brutta caduta in cui<br />
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Sport<br />
ha riportato la frattura di tibia e<br />
perone. Anche Andrea Dovizioso,<br />
durante le prove libere della<br />
domenica mattina, è incappato<br />
in una caduta in cui ha danneggiato<br />
la sua Yamaha, senza farsi<br />
male. Fuori Pol<strong>it</strong>a, la gara dei<br />
velocisti - a cui anche quest’anno<br />
abbiamo partecipato, vi<br />
mostriamo il video in apertura<br />
dell’articolo - sembrava affare<br />
del Dovi e di Marco Melandri,<br />
fenomenale in sella alla sua<br />
Husqvarna TC 250. Ci hanno<br />
pensato i due Monticelli, Diego<br />
e Teo, a rovinare la festa alle<br />
stelle della <strong>Moto</strong>GP e della Superbike:<br />
a loro i primi due posti<br />
della gara-velocisti. Andrea<br />
Dovizioso ha comunque conquistato<br />
il terzo posto, mentre<br />
Macho Melandri (quinto) è<br />
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stato autore del miglior tempo (1 minuto e 51), roba che gli avrebbe<br />
permesso di fare un figurone anche coi crossisti “veri”. In gara coi<br />
fenomeni della veloc<strong>it</strong>à anche il ciclista Pozzato, giunto poco dietro<br />
l’autore del servizio. E’ stato bello ed emozionante correre con<br />
loro: i ragazzi della veloc<strong>it</strong>à vanno forte e sono molto corretti. I vari<br />
Nannelli, Aldrovandi, Savadori, Baiocco hanno dimestichezza col<br />
motocross e sfoggiano uno stile di guida molto efficace. Si allenano<br />
tanto, sia con la moto che in bici. Lo si nota sub<strong>it</strong>o a fine gara,<br />
dove arrivano riposati e senza una goccia di sudore. Abbiamo registrato<br />
la gara con la nostra videocamera e vi riproponiamo live<br />
le sensazioni vissute al cancelletto, gom<strong>it</strong>o a gom<strong>it</strong>o coi piloti che<br />
ogni domenica ammiriamo sui circu<strong>it</strong>i di tutto il mondo.<br />
Gare e botti di fine giornata<br />
La giornata è terminata con due competizioni anomale. Prima la<br />
gara a coppie di ciclismo lungo le sal<strong>it</strong>e del Monte Coralli e a seguire<br />
la sfida in sella alle p<strong>it</strong>bike che, in una serie di avvincenti batterie<br />
di qualificazioni, ha visto confrontarsi i migliori piloti delle due special<strong>it</strong>à.<br />
L’ha spuntata il pilota della MX2 Alex Lupino che ha battuto<br />
di misura Melandri.<br />
A giudicare dallo stile e dai tempi sul giro Andrea Dovizioso era<br />
in grado di vincere la gara delle p<strong>it</strong>bike, ma una spettacolare caduta<br />
l’ha messo fuori gioco. Il Dovi aveva indosso la videocamera<br />
di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> che ha registrato le<br />
sequenze del volo che vi proponiamo<br />
in esclusiva (in alto a<br />
sinistra).<br />
i sol<strong>it</strong>i ignoti (ma saranno<br />
poi tali?) hanno colp<strong>it</strong>o<br />
ancora<br />
Un fine settimana che poteva<br />
essere perfetto, all’insegna<br />
dello sport e della beneficenza<br />
per i nostri amici piloti, è stato<br />
rovinato dal furto dell’attrezzatura<br />
fotografica del nostro m<strong>it</strong>ico<br />
reporter Massimo Zanzani<br />
(sue sono le splendide gallery<br />
che trovate a ogni GP); il furto<br />
è avvenuto a Ravenna. Per<br />
questo motivo non troverete la<br />
“sol<strong>it</strong>a”, spettacolare fotogallery<br />
crossistica. A Massimo va la<br />
solidarietà di tutta la redazione<br />
di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />
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Numero<br />
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