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Numero 84<br />

21 Novembre 2012<br />

155 Pagine<br />

| #eicmamoto<strong>it</strong> |<br />

Speciale<br />

EICMA 2012<br />

da Pag. 10 a Pag. 135<br />

All’Interno<br />

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Prova esclusiva<br />

BMW S1000RR<br />

SBK Factory:<br />

in pista con la moto<br />

di Melandri<br />

Periodico elettronico di informazione motociclistica<br />

PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT<br />

Supersport<br />

MV Agusta<br />

torna a correre<br />

con Luca Scassa<br />

<strong>Moto</strong>GP Test<br />

I primi test di Rossi in<br />

Yamaha. Nel box con<br />

Lorenzo<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

NEWS: Luca De Meo “Ducati resterà Ducati” | Le girls più belle di EICMA 2012 | Tutte le nov<strong>it</strong>à delle case | Caschi<br />

d’Oro 2012 | N. Cereghini “EICMA 2012 chiude senza regina” | SPORT: A Faenza Dovi e Melandri battono i crossisti<br />

Anno<br />

02<br />

Numero<br />

84


BMW S1000RR SBK FACTORY<br />

proVA SuperBike<br />

In pista con la<br />

moto di Melandri<br />

Abbiamo provato sulla pista di Misano World Circu<strong>it</strong> Marco Simoncelli<br />

la BMW di Melandri e Haslam. Vi raccontiamo come si comporta la moto<br />

che ha rischiato di vincere il mondiale 2012!<br />

di Francesco Paolillo<br />

2 3


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P oteva essere l’occasione per montare in sella e farsi un bel<br />

giro sulla moto Campione del Mondo, ma come ben sappiamo<br />

le cose sono andate in maniera diversa. Ciò non toglie<br />

che guidare, anche solo per tre giri, la S1000RR SBK di Marco<br />

Melandri, protagonista nel 2012 di un Campionato Superbike a dir<br />

poco avvincente, è sempre una gran bella esperienza. Ma quando<br />

c’è da organizzare un evento a Monaco di Baviera, il termine “in<br />

grande” è la base di partenza. Ecco perché l’annuale appuntamento<br />

in pista con le S 1000 RR che partecipano ai vari campionati<br />

di veloc<strong>it</strong>à prevede un’escalation prestazionale che consente di<br />

apprezzare al meglio i differenti tipi di preparazione delle moto, e<br />

soprattutto le differenti regolazioni e personalizzazioni apportate<br />

seguendo le specifiche dettate dai singoli piloti. Il risultato è presto<br />

detto: moto che si presentano molto simili, per non dire quasi<br />

identiche, si rivelano contraddistinte da una guida totalmente diversa.<br />

La perfetta organizzazione dell’evento prevede una sorta<br />

di riscaldamento a bordo di una S 1000 RR di serie, giusto per<br />

4<br />

iniziare a prendere le misure del tracciato, il Misano World Circu<strong>it</strong><br />

Marco Simoncelli, per poi passare alle versioni allest<strong>it</strong>e per partecipare<br />

al campionato FIM Superstock 1000 Cup e World SBK. Il<br />

tempo a disposizione per provare questo genere di moto è sempre<br />

lim<strong>it</strong>ato; questa volta ci si è messo di mezzo anche il meteo, con un<br />

acquazzone che ha ulteriormente ristretto la tempistica. Non più 4<br />

giri per ogni singola moto, bensì 3. Fare mente locale sulle caratteristiche<br />

delle moto, differenze e impressioni, è difficile, e tanto per<br />

chiudere il cerchio c’è sempre il timore di sdraiarsi e combinare “il<br />

guaio”. Nei box, coccolate dai meccanici, ci sono le moto di Barrier<br />

(fresco vinc<strong>it</strong>ore del t<strong>it</strong>olo) e Baroni, che partecipano al Campionato<br />

Superstock 1000; poco più in là sono affiancate le S 1000 RR<br />

di Fabrizio e Badovini preparate dal GoldBet Sbk Team, che insieme<br />

a quelle del Team Factory di Melandri e Haslam, partecipano<br />

al mondiale Sbk. I giri di riscaldamento in sella alla S 1000 RR di<br />

serie sono decisamente propedeutici, un po’ per le caratteristiche<br />

della superbike tedesca, che anche in allestimento “borghese” ha<br />

prestazioni da moto da corsa<br />

almeno per quel che concerne<br />

il portentoso quattro cilindri in<br />

linea. Anzi, sono necessari ad<br />

introdurci al mondo delle moto<br />

da corsa, rappresentato dalla<br />

moto di Lorenzo Baroni. Nel<br />

mondo delle corse è più facile<br />

trovare piloti di bassa statura<br />

piuttosto che over 180 cm; non<br />

è il caso di Baroni che è “fuori<br />

taglia”, e di conseguenza anche<br />

la sua moto è perlomeno<br />

atipica quanto a posizione di<br />

guida. Questa è caratterizzata<br />

da una notevole altezza da terra<br />

della sella, mentre le pedane<br />

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2012<br />

Anno<br />

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sembrano stranamente basse per una moto da corsa. Ci si trova<br />

a guidare “in piedi”, con il motore che appare più tonico e rapido<br />

a prendere giri rispetto a quello standard e dotato di un tiro<br />

ai medi regimi che spara letteralmente la moto fuori dalle curve.<br />

Peccato per la difficoltà a trovare il giusto feeling con l’assetto<br />

delle sospensioni, decisamente sostenuto e che rende la moto<br />

non particolarmente rapida in inserimento nonché molto “fisica”<br />

nei cambi di direzione. Un assetto che però, giustamente,<br />

sposa in pieno lo stile di guida del pilota. Tre, due, uno e sono già<br />

in sella alla moto di Michel Fabrizio, che per taglia e dimensioni<br />

oltre che per preparazione è all’opposto rispetto a quella che ho<br />

riconsegnato nelle mani di Baroni. Le moto preparate Superbike<br />

hanno poco a che vedere con la S 1000 RR: fatevene una ragione,<br />

voi che giudicate una moto stradale in virtù dei risultati ottenuti<br />

nel Mondiale SBK. La preparazione del motore, ma soprattutto<br />

6<br />

della ciclistica di queste moto è incredibile, e se le differenze con la<br />

Superstock sono evidenti, il confronto con la stradale sfiora l’improponibile.<br />

La moto di Michel è atipica anche solo osservandola<br />

da ferma. L’assetto statico è decisamente “seduto”, e una volta<br />

in sella la caratteristica emerge in maniera ancor più evidente,<br />

così come si notano immediatamente i semimanubri molto aperti.<br />

Le sospensioni hanno un assetto più “morbido” (il peso in più<br />

del sottoscr<strong>it</strong>to nei confronti di quello del “pilota vero” amplifica<br />

la caratteristica), con un certo giovamento soprattutto in termini<br />

d’agil<strong>it</strong>à sia in inserimento di curva che nei cambi di direzione. La<br />

stabil<strong>it</strong>à sul veloce è fuori scala per chi è ab<strong>it</strong>uato alle sportive di<br />

serie. Il motore è tutt’altra cosa rispetto a quello della Superstock:<br />

le doti di ripresa e l’allungo fin sopra i 15.000 giri sono di un altro<br />

pianeta, mentre la risposta a ogni singolo movimento della manopola<br />

del gas è semplicemente impressionante. Allo stesso modo<br />

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2012<br />

Anno<br />

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impressiona l’impianto frenante, che è sì potentissimo ma anche<br />

estremamente modulabile, con una prima parte della corsa della<br />

leva sorprendentemente priva di aggressiv<strong>it</strong>à. Con la rapid<strong>it</strong>à di<br />

pugile che tira un uno-due mi r<strong>it</strong>rovo in sella alla moto di Marco<br />

Melandri, e manco a dirlo devo di nuovo resettare quanto memorizzato<br />

sulla moto di Fabrizio. Posteriore alto e semimanubri che<br />

definire chiusi è un eufemismo sono le prime caratteristiche che<br />

noto non appena salgo in sella a questo concentrato di tecnologia.<br />

“La frizione usala solo per partire ...” questa frase mi coglie<br />

impreparato, ma dopo poche curve entro in piena sintonia con<br />

questa caratteristica della trasmissione che permette di agire sul<br />

solo pedale del cambio sia quando si sale di rapporto sia quando<br />

si scala, disinteressandosi completamente della frizione mentre<br />

l’elettronica controlla e di conseguenza regola il numero di giri<br />

del motore. Sentire il 4 cilindri che fa la “doppietta” da solo è un<br />

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vero spettacolo. Il maggior carico sull’avantreno che caratterizza<br />

la moto di Melandri la rende leggermente più reattiva rispetto a<br />

quella di Fabrizio, mentre il motore ha un’erogazione molto simile,<br />

anche in questo caso assolutamente fantastica. La spinta ai medi<br />

regimi in usc<strong>it</strong>a di curva è incredibile, e le perd<strong>it</strong>e di contatto con<br />

l’asfalto da parte del pneumatico anteriore sono continue anche<br />

in terza e quarta marcia. Perfetta, almeno secondo il mio punto<br />

di vista, la frenata della S 1000 RR SBK di Melandri. Potente ed<br />

efficace da sub<strong>it</strong>o, pur se meno modulabile rispetto a quella della<br />

moto di Fabrizio, garantisce un perfetto controllo della moto in<br />

fase di frenata. Un difetto? Beh, Marco non è proprio alto, per cui<br />

sella e pedane sono dimensionate e posizionate in maniera tale da<br />

assecondare lui e il suo stile di guida nel migliore dei modi. Devo<br />

ammettere che non mi sono mai trovato tanto scomodo su una<br />

due ruote, se escludiamo la categoria minimoto…<br />

“Sentire il 4 cilindri<br />

che fa la “doppietta”<br />

da solo è un vero spettacolo<br />

8 9<br />

SCHEDA TECNICA<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

Anno<br />

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Numero<br />

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BMW<br />

S 1000 RR<br />

Tempi: 4<br />

€ 17.810<br />

Cilindri: 4<br />

Cilindrata: 999 cc<br />

Disposizione cilindri: in linea<br />

Raffreddamento: a liquido<br />

Avviamento: E<br />

Potenza: 193 cv (142 kW) / 13000 giri<br />

Coppia: 11.42 kgm (112 Nm) / 9750<br />

giri<br />

Marce: 6<br />

Freni: DD-D<br />

Misure freni: 320-220 mm<br />

Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’<br />

Normativa antinquinamento: Euro 3<br />

Peso: 178 kg<br />

Lunghezza: 2056 mm<br />

Larghezza: 826 mm<br />

Altezza: 820 mm<br />

Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 17.5 l<br />

Segmento: Super Sportive


SpeCiALe<br />

EICMA<br />

10 11


A prilia si è tenuta per<br />

EICMA il pezzo forte<br />

del 2013: la Caponord<br />

1200. Nome molto amato dai<br />

fan Aprilia, “Caponord” si rifà a<br />

quella ETV1000 che nel lontano<br />

2001 era stata forse la prima<br />

vera proposta di maxienduro<br />

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Aprilia: Nuova Caponord 1200<br />

ed ABS anche su RSV4R<br />

Torna finalmente l’attesissima maxienduro di Noale con soluzioni di<br />

primissimo piano; l’ABS visto ad Intermot sulla Factory arriva anche<br />

sulla “R”<br />

12<br />

sportiva. Ora la base non è più il V60 da 1000cc ma lo spettacolare<br />

1200 che già spinge la motardona Dorsoduro, incastonato in un<br />

complesso ciclistico ed elettronico di altissimo livello.<br />

estetica di famiglia<br />

Il frontale è evidentemente derivato da quello di RSV4, ormai pervasivo<br />

in casa Aprilia. Si è però lavorato molto in galleria del vento<br />

per definire meglio le forme di cupolino e parabrezza regolabile in<br />

altezza per conciliare la penetrazione aerodinamica studiata sui<br />

modelli sportivi con la protezione del pilota nell’uso turistico, garant<strong>it</strong>a<br />

anche da paramani e fianchetti a lato serbatoio. Quest’ultimo<br />

è un particolare in nylon realizzato per tecnologia rotazionale<br />

con spessori ridotti ed ingombri laterali particolarmente contenuti<br />

nonostante i 24 l<strong>it</strong>ri di capienza. Che dovrebbero assicurare, per inciso,<br />

un’autonomia sempre superiore ai 300km. Tutto nuovo il cruscotto.<br />

Il telaio resta, come su Dorsoduro, la struttura mista tubi<br />

d’acciaio/piastre d’alluminio stampato ormai diventata marchio di<br />

fabbrica per Aprilia. Naturalmente l’un<strong>it</strong>à è stata profondamente<br />

rivista rispetto alla maximotard in termini di quote caratteristiche<br />

e robustezze/rigid<strong>it</strong>à per offrire il livello di rigid<strong>it</strong>à ottimale in ottica<br />

di stabil<strong>it</strong>à ma soprattutto di dinamica sportiva. Del resto, le<br />

att<strong>it</strong>udini sportive vengono esplic<strong>it</strong>amente dichiarate dalla coppia<br />

di cerchi da 17” in lega leggera di cui è dotata Caponord – gli<br />

stessi adottati su RSV4R, calzanti pneumatici da 120/70 e 190/55<br />

all’anteriore e posteriore. Lo scarico basso già adottato sulla RSV4<br />

consente di integrare facilmente le valige laterali (da 29 l<strong>it</strong>ri, in<br />

21 Novembre<br />

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tinta con la carrozzeria) grazie<br />

anche alla sua regolabil<strong>it</strong>à in<br />

altezza. L’impianto frenante è<br />

affidato a Brembo, che fornisce<br />

dischi flottanti in acciaio di<br />

320 mm e pinze monoblocco<br />

a 4 pistoncini e attacco radiale<br />

all’avantreno nonché un disco<br />

singolo da 240mm al retrotreno,<br />

tutti gest<strong>it</strong>i dall’ABS a due<br />

canali di serie.<br />

Le sospensioni<br />

Nella versione standard, Caponord<br />

è dotata di una forcella<br />

rovesciata completamente<br />

regolabile con steli di 43mm e<br />

monoammortizzatore laterale.<br />

13


Nell’allestimento Travel Pack<br />

queste vengono però sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e<br />

dalle un<strong>it</strong>à semiattive facenti<br />

parte del sistema ADD (Aprilia<br />

Dynamic Damping), sviluppato<br />

e brevettato dalla casa di Noale.<br />

Il sistema misura l’energia trasmessa<br />

al veicolo dalle asper<strong>it</strong>à<br />

dell’asfalto, riconosce le fasi di<br />

guida (accelerazione, rilascio<br />

del gas, frenata, gas costante) e<br />

adatta la taratura delle sospensioni<br />

in tempo reale, per massimizzare<br />

il comfort e mantenere<br />

l’assetto della moto grazie ad<br />

algor<strong>it</strong>mi skyhook e acceleration<br />

driven damping, già noti<br />

nel mondo auto. Il pilota non<br />

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deve quindi più cambiare il settaggio delle sospensioni, che varia<br />

automaticamente sulla base del frangente di guida, ma lim<strong>it</strong>arsi<br />

a… guidare. Dopo aver impostato, naturalmente, il valore di precarico<br />

del monoammortizzatore sulla base del carico del veicolo<br />

(sono 4 le posizioni predefin<strong>it</strong>e: solo pilota, pilota con passeggero,<br />

solo pilota con bagaglio, pilota e passeggero con bagaglio)<br />

<strong>Moto</strong>re rivisto<br />

Il propulsore è sostanzialmente lo stesso della Dorsoduro 1200,<br />

naturalmente rivis<strong>it</strong>ato tanto nella meccanica che nell’elettronica<br />

(ricordiamo la dotazione di acceleratore ride-by-wire con tre mappature<br />

ed il controllo di trazione impostabile su tre livelli d’intervento)<br />

per rendere più progressiva l’erogazione, aumentare il valore di<br />

coppia e migliorare i valori di consumo. Al momento non vengono<br />

dichiarati i valori di potenza e coppia massima, ma è lec<strong>it</strong>o attendersi<br />

un lieve sacrificio per il primo a fronte di un certo guadagno<br />

nel secondo, magari anche ad un regime di giri inferiore. Caponord<br />

1200 è dotata di serie di tutto quanto descr<strong>it</strong>to sopra ad eccezione<br />

di valige, cruise control, cavalletto centrale e sospensioni a controllo<br />

elettronico. Per avere il pacchetto “all inclusive” bisogna rivolgersi<br />

al Travel Pack che aggiunge appunto tutto quanto sopra.<br />

Valige e cavalletto centrale sono acquistabili separatamente come<br />

optional, mentre le soluzioni di gestione elettronica sono esclusivamente<br />

accessibili acquistando il pacchetto.<br />

rSV4: ABS per tutti<br />

Il nuovo APRC con sistema antibloccaggio di ultima generazione<br />

e tutti gli aggiornamenti apportati alla Factory svelata ad Intermot<br />

arrivano a tempo di record anche sulla versione “base” della RSV4.<br />

Ricordiamo rapidamente: la potenza cresce a 184cv (sempre a<br />

12.200 giri/minuto), la coppia a 117Nm; la linea riceve un aggiornamento<br />

estetico che coinvolge il gruppo ottico anteriore, il fondello<br />

silenziatore, il serbatoio (che passa da 17 a 18,5 l<strong>it</strong>ri) e i fianchetti. Il<br />

nuovo APRC viene evoluto per quanto riguarda il Traction Control,<br />

più performante e raffinato nell’intervento, e nell’anti-impennata,<br />

rivisto nelle modal<strong>it</strong>à d’intervento.<br />

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Il nuovo ABS Bosch 9MP è<br />

capace di lavorare in maniera<br />

ottimale tanto su strada quanto<br />

in pista (grazie alle modal<strong>it</strong>à<br />

Track, Sport e Rain) integrandosi<br />

con le altre funzioni del<br />

sistema elettronico e penalizzando<br />

di soli 2kg il peso dell’ipersportiva<br />

Aprilia. Qualche<br />

aggiornamento anche per la<br />

ciclistica, con l’arrivo delle pinze<br />

monoblocco radiali Brembo<br />

M430 con pompa a manubrio<br />

anch’essa radiale. La diversa<br />

ripartizione dei pesi (sella abbassata<br />

e motore posizionato<br />

diversamente) migliorano la<br />

stabil<strong>it</strong>à in frenata.<br />

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Beta Enduro 2 tempi e Min<strong>it</strong>rial a EICMA<br />

Beta per il 2013 amplia la sua gamma enduro introducendo sul mercato<br />

due nuove motorizzazioni a 2 tempi, 250 e 300. Presentata la piccola<br />

Min<strong>it</strong>rial con motore raffreddato ad acqua<br />

B eta<br />

enduro 2<br />

tempio e Min<strong>it</strong>rial<br />

a eiCMA<br />

Beta ha prestato molta attenzione<br />

alle richieste ed esigenze<br />

del mercato e per EICMA 2012<br />

ha messo in bella mostra due<br />

nuove motorizzazioni, 250 e<br />

300, per la gamma RR Enduro.<br />

La potenza dichiarata dalla<br />

16<br />

casa toscana è di 44 cv per la 250 e 50 cv per la 300 con misure di<br />

alesaggio e corsa rispettivamente di 66,4 x 72 mm e 72 x 72 mm.<br />

La valvola di scarico denominata BPV (Beta Progressive Valve) è<br />

stata costru<strong>it</strong>a per lavorare in maniera indipendente dai booster<br />

per poter migliorare la potenza ai bassi regimi di rotazione. Introdotta,<br />

da Beta, anche la soluzione di una camera di risonanza sullo<br />

scarico. Grande attenzione per quanto riguarda i materiali usati. I<br />

carter sono stati realizzati tram<strong>it</strong>e la pressofusione in alluminio,<br />

garantendo un’estetica migliore e spessori più sottili, mentre per<br />

i coperchi è stato utilizzato il magnesio. Pistone fuso per il 250, e<br />

forgiato sul 300 per garantire vibrazioni minime e più leggerezza.<br />

Maggiore affidabil<strong>it</strong>à viene garant<strong>it</strong>a grazie al pacco lamellare<br />

VForce 4 e ad arricchire la nuova gamma ci pensano la centralina<br />

Kokusan e l’impianto di scarico FMF. Sulla gamma 2 tempi Enduro<br />

il motorino di avviamento viene inser<strong>it</strong>o sotto al basamento nella<br />

culla del telaio per garantire una migliore distribuzione delle masse,<br />

guadagnandoci anche a livello estetico. Beta ha pensato anche<br />

ai più tradizionalisti lasciando anche la possibil<strong>it</strong>à di poter avviare<br />

la moto anche con il pedale. Di tipo tradizionale a carburatore è<br />

l’alimentazione, mentre vengono ered<strong>it</strong>ate dai 4 tempi il cambio a<br />

sei marce e il comparto frizione. Il telaio, su base dell’ultima evoluzione<br />

Factory 2012, è stato rivisto completamente ed è inoltre più<br />

leggero di quasi un chilo rispetto al precedente. A ricevere cure<br />

dimagranti anche il forcellone, realizzato in fusione, che scende<br />

ora di ulteriori 250 grammi. Ogni modello ora gode di una taratura<br />

specifica delle sospensioni oltr ad alcune nuove componentistiche<br />

interne. Forcella Sachs da 48 mm con pompanti ed aste e<br />

ammortizzatore posteriore derivato dalle factory con serbatoio di<br />

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espansione maggiorato realizzato<br />

in alluminio. Per quanto<br />

riguarda le linee, le due tempi<br />

ered<strong>it</strong>ano la livrea dalle sorelle<br />

a benzina e cambia la forma<br />

del serbatoio, ora più snello.<br />

L’impianto frenante è stato ulteriormente<br />

migliorato, con l’utilizzo<br />

di dischi freno dal nuovo<br />

profilo e nuovo anche il telaietto<br />

posteriore per sostenere la<br />

targa che ora serve anche per<br />

correre. Derivata sempre dalla<br />

versione factory la nuova strumentazione<br />

di bordo.<br />

Min<strong>it</strong>rial LC<br />

Per quest’anno Beta porta a<br />

EICMA anche una versione più<br />

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piccola della famiglia Trial, rivolta ai piccoli campioni di questa disciplina.<br />

Si tratta della Min<strong>it</strong>rial LC equipaggiata con il nuovo motore<br />

raffreddato a liquido il tutto accompagnato da una ciclistica<br />

evoluta.<br />

Le caratteristiche principali<br />

Nuovo motore monocilindrico 2 tempi, raffreddato a liquido, cilindrata<br />

72,4cc.<br />

Carburatore Dell’Orto PHBN ø 17,5mm con regolazioni esterne<br />

per un miglioramento delle prestazioni ed una maggiore regolar<strong>it</strong>à<br />

di funzionamento.<br />

Radiatore dotato di elettroventola.<br />

Trasmissione primaria a denti dr<strong>it</strong>ti Z15/58.<br />

CDI evoluta con mappatura defin<strong>it</strong>a per una miglior erogazione del<br />

motore e facil<strong>it</strong>à di utilizzo della moto.<br />

Forcella idraulica ø 32mm per un maggior feeling di guida e maggior<br />

precisione.<br />

Dischi freno anteriore e posteriore idraulici per una maggior efficacia.<br />

18 19<br />

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B imota reagisce con entusiasmo<br />

e grinta alla<br />

crisi imperante, con<br />

uno degli stand più ricchi di nov<strong>it</strong>à<br />

di EICMA 2012. Nov<strong>it</strong>à che<br />

denotano attenzione verso le<br />

richieste della clientela e tanta<br />

voglia di proporre qualcosa di<br />

nuovo, con soluzioni non convenzionali<br />

ma sempre in linea<br />

con lo spir<strong>it</strong>o della casa riminese.<br />

BB2 e BTOURIST sono<br />

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Bimota: le nov<strong>it</strong>à ad EICMA 2012<br />

Tante interessanti proposte per la casa riminese, dal r<strong>it</strong>orno al quattro<br />

cilindri della BB2 alle interessanti DB11, DB11VLX e DB12, Tesi Naked e<br />

DBX<br />

20<br />

firmate sak_art design.<br />

BB2: Bimota r<strong>it</strong>orna al quattro cilindri<br />

Pur se profondamente <strong>it</strong>aliana, Bimota è tradizionalmente legata<br />

allo schema pluricilindrico, che ha dato v<strong>it</strong>a del resto a tutti i modelli<br />

più memorabili della Casa di via Giaccaglia, a partire naturalmente<br />

dalla YB4EI con cui Virginio Ferrari vinse il campionato TT/<br />

F1 nel 1987 e Davide Tardozzi sfiorò il t<strong>it</strong>olo nel Mondiale Superbike<br />

1988. A grande richiesta, a Rimini ripropongono nuovamente una<br />

quattro cilindri, la BB2, scegliendo il propulsore BMW S1000RR -<br />

con la casa di Monaco Bimota aveva già lavorato negli anni 90 creando<br />

la Supermono BB1 spinta da un motore derivato dall’F650.<br />

DB11, DB11VLX e DB12<br />

Le due nov<strong>it</strong>à con propulsore Testastretta portano un’ulteriore<br />

ventata di nov<strong>it</strong>à nella gamma Bimota. La DB11 rappresenta<br />

l’ultimo step dell’evoluzione della supersportiva di casa Bimota,<br />

sempre fedele allo schema tecnico di base (telaio perimetrale in<br />

alluminio, componentistica di altissimo livello con sospensioni<br />

Marzocchi ed Extreme Tech sviluppate su specifiche Bimota, impianto<br />

frenante Brembo e profonde revisioni in tema di alimentazione<br />

e scarico con impianto d’iniezione Bimota by Athena, airbox<br />

sviluppato in proprio ed impianto prodotto da Zard sempre su<br />

specifiche della casa Riminese. Il Testastretta Evo da 1198cc, peraltro,<br />

viene adottato trasversalmente su tutta la gamma a quattro<br />

valvole a partire dal 2013, fra cui la riusc<strong>it</strong>a DB9 in livrea Italia.<br />

Estrema la proposta DB11 VLX, che sulla base della supersportiva<br />

DB11 installa nientemeno che un compressore volumetrico a doppia<br />

v<strong>it</strong>e Bimota Engineering su base Sprintex per far schizzare la<br />

potenza massima da 162 a ben 191 cavalli. Dedicata invece a chi<br />

desidera un mezzo più versatile senza sacrificare la guida sportiva<br />

e le prestazioni “Made in Rimini” la DB12 B.Tourist - la base resta<br />

la stessa della DB11, ma con una posizione di guida rialzata grazie<br />

al manubrio largo che determina, ovviamente, una diversa taratura<br />

delle sospensioni per riequilibrare la distribuzione dei pesi.<br />

21 Novembre<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong><br />

Completano il quadro le valige<br />

semirigide e il portapacchi, con<br />

telaietto rinforzato e la diversa<br />

posizione per il passeggero.<br />

Tesi 3D Naked e DBx<br />

Molto originale la proposta<br />

di una naked sulla base della<br />

sofisticata Tesi 3D con la più<br />

recente evoluzione della ciclistica<br />

nata negli anni 80 dal<br />

genio dell’ingegner Pierluigi<br />

Marconi; in produzione a partire<br />

da gennaio 2013 anche la<br />

DBX, primo modello entrofuoristrada<br />

scatur<strong>it</strong>o dai prototipi<br />

offroad dell’anno scorso. Naturalmente<br />

presente presso lo<br />

stand la gamma completa della<br />

Casa riminese: DB5 Desiderio,<br />

DB5RE, DB6RE, Tesi 3D, DB 10<br />

B.motard.<br />

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BMW: edizione 90° per R1200GS<br />

Adventure, R1200R ed R1200RT, e un<br />

nuovo concept per il 2013<br />

La casa di Monaco festeggia i suoi nove decenni d’attiv<strong>it</strong>à con versioni<br />

speciali dalle colorazioni classiche ed evocative di R1200R, R1200GS<br />

Adventure ed R1200RT. E nel 2013 una nuova boxer!<br />

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21 Novembre<br />

2012<br />

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Anno<br />

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84<br />

EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong><br />

S ono tre dei modelli più significativi ed iconici nella gamma<br />

BMW: la naked boxer, le cui radici affondano direttamente<br />

nella prima R32 di Max Friz, la Renn Touring che<br />

rappresenta la quintessenza dello spir<strong>it</strong>o BMW (almeno fino alla<br />

rivoluzione sportiva di qualche tempo fa…) e l’inossidabile maxienduro<br />

Gelande Strasse che, da anni, è il cavallo di battaglia di<br />

BMW. Le colorazioni, giocate su tradizionali (per BMW) sfumature<br />

di nero un<strong>it</strong>e a tinte opache o sui toni del bronzo e all’ottone dorato<br />

delle sospensioni, aumentano il fascino delle tre “R” con un riusc<strong>it</strong>o<br />

equilibrio tono-su-tono. Ma Stephan Schaller ci sorprende con<br />

un’anticipazione: oltre alle annunciate tre livree speciali, il 2013<br />

vedrà la nasc<strong>it</strong>a di un nuovo modello con motore boxer raffreddato<br />

ad aria per festeggiare la ricorrenza dei 90 anni di BMW <strong>Moto</strong>rrad.<br />

Un modello che, come ben illustra la slide che campeggia<br />

sopra il CEO di BMW <strong>Moto</strong>rrad, dovrebbe riproporre il DNA nato<br />

con la già c<strong>it</strong>ata R32: motore bicilindrico boxer a 4 tempi raffreddato<br />

ad aria, con albero motore disposto long<strong>it</strong>udinalmente e albero<br />

di trasmissione a cardano per collegare la ruota posteriore.<br />

Il modello che vedremo il prossimo anno esprimerà il tradizionale<br />

DNA BMW coniugandolo ad uno stile emozionante e ad una tecnologia<br />

innovativa tesa a creare un nuovo concept di veicolo eclettico.<br />

Tornando ai modelli attuali, il modello speciale della R1200GS<br />

Adventure è caratterizzata dal “becco” e copertura serbatoio in<br />

Saphierschwarz metallizzato; la protezione delle ginocchia è in<br />

alluminio anodizzato colore verde oliva così come la seduta, mentre<br />

il forcellone e il telaietto posteriore sono laccati in Asphaltgrau<br />

metallizzato opaco. Nero seta per i fianchetti; anodizzato in nero<br />

anche il tirante del Paralever posteriore. Il motore è nero opaco<br />

con coperchi paracilindri in Gran<strong>it</strong>grau metallizzato opaco. Per<br />

tutti e tre i modelli va segnalata l’anodizzazione oro di steli forcella<br />

e pinze freno, oltre alla targhetta in ottone nichelata e lucidata “90<br />

Jahre BMW <strong>Moto</strong>rrad” al posto del logo BMW nella parte più alta<br />

23


del trapezio superiore. Sempre<br />

Saphirschwartz metallizzato<br />

per serbatoio, parafango e codino<br />

della R1200R anniversario.<br />

Forcellone, parallelogramma<br />

e telaietto reggisella sono<br />

in Asphaltgrau metallizzato<br />

opaco; anche qui il propulsore<br />

è nero opaco a cui fa eco l’anodizzazione<br />

(sempre in nero) del<br />

tirante Paralever posteriore.<br />

Gran<strong>it</strong>grau metallizzato opaco<br />

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per coperchi paracilindri, cerchi, trapezio Telelever e mozzo cerchio<br />

anteriore. Anche la R1200RT si affida al nero metallizzato per<br />

parafango, calotta specchietti, coperchio radio e valige, mentre<br />

la scelta è caduta per il Magnesium metallizzato per portapacchi,<br />

manopole, piastra serbatoio, tappo serbatoio e semimanubri.<br />

Nero opaco per il motore, esclusi cambio e tirante Paralever in<br />

nero lucido. Forcellone e piastre pedane sono in Asphaltgrau metallizzato<br />

opaco, mentre cerchi, coperchi paracilindri sono in Gran<strong>it</strong>grau<br />

metallizzato. Tutte e tre le special ed<strong>it</strong>ion corrispondono<br />

all’allestimento base dei tre rispettivi modelli; naturalmente, tutte<br />

sono ordinabili dotate degli optional ex fabrica previsti dal catalogo<br />

BMW. Prezzi da definire.<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong>


V e l’avevamo già presentata<br />

qualche tempo<br />

fa grazie ad una<br />

serie di scatti “rubati”, finalmente<br />

eccola nella sua versione<br />

defin<strong>it</strong>iva e con tutte le<br />

informazioni. Stiamo parlando<br />

della F800GT, il tassello che<br />

mancava alla gamma BMW<br />

spinta dal bicilindrico parallelo.<br />

Abdicate le velle<strong>it</strong>à più sportive<br />

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Nuova BMW F800GT ad EICMA 2012<br />

La gamma delle medie “F” BMW si completa con la F800GT,<br />

evoluzione con caratterizzazione più turistica della precedente ST<br />

26<br />

alla naked 800R, la GT si propone l’obiettivo di mantenere le doti<br />

dinamiche della ST – anzi, migliorarle, vista la potenza del propulsore<br />

– declinandole però in un’ottica più turistica, confortevole<br />

e protettiva. BMW è strettamente legata al settore turistico che,<br />

come ricorda Stephan Schaller, è quello che BMW ha dominato<br />

per buona parte della sua storia. E proprio per questo motivo,<br />

F800GT è un modello importantissimo e a suo modo trasversale,<br />

che appartiene sì alla fascia “F”, ma entra a pieno t<strong>it</strong>olo nella famiglia<br />

che comprende R1200RT ma soprattutto le sei cilindri GT e<br />

GTL. Un modello in cui BMW crede tantissimo, tanto da affidare a<br />

“Dirtgirl” Tina Meier, pilota della casa di Monaco alla Dakar 2011,<br />

l’onore di portare in scena la F800GT. Tina non sarà esattamente<br />

l’archetipo della motociclista c<strong>it</strong>tadina, ma non si tira indietro dallo<br />

scherzare un po’ sulla versatil<strong>it</strong>à della GT: «Ho già provato: il mio<br />

beauty case sta perfettamente nelle valige...»<br />

<strong>Moto</strong>re più potente e comfort più curato<br />

Partiamo appunto dal motore, che pur invariato nelle soluzioni<br />

tecniche (bicilindrico parallelo con antivibrazioni a biella supplementare)<br />

cresce fino al lim<strong>it</strong>e dei 90cv a 8.000 giri – ben 5 in<br />

più rispetto alla precedente F800ST. La coppia si attesta nel suo<br />

valore massimo ad 86Nm a 5.800 giri. Tutto nuovo l’impianto di<br />

scarico, prelevato dalla roadster F800R ma con l’apposizione di<br />

una paratia che protegge dal calore le caviglie del passeggero. Naturalmente<br />

prevista la versione depotenziata per neopatentati a<br />

35kW/48cv. La carenatura ridisegnata oltre a svecchiare la linea<br />

della moto ottimizza la protezione aerodinamica grazie soprattutto<br />

ad un plexiglass rivisto. Migliora anche la visibil<strong>it</strong>à dei retrovisori<br />

grazie ad una maggior lunghezza dei supporti. Il comfort migliora<br />

grazie al manubrio rialzato (20mm) ed isolato dalle vibrazioni<br />

con montaggio su silent-block, a pedane riposizionate più avanti<br />

e in basso (10mm in entrambe le direzioni) e alla sella più larga.<br />

Come buona tradizione BMW, saranno disponibili selle di diverse<br />

altezze per adattarsi alla statura del pilota. Diverso anche il colpo<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong><br />

d’occhio sul ponte di comando,<br />

grazie a diversi comandi per<br />

la strumentazione e un nuovo<br />

serbatoietto per il liquido freni.<br />

Cambia anche la strumentazione,<br />

con quadranti più moderni<br />

e leggibili per tachimetro e<br />

contagiri, nonché un maggior<br />

numero di informazioni visualizzate<br />

sul quadrante LCD.<br />

Il precarico molla dell’ammortizzatore<br />

è regolabile esternamente<br />

tram<strong>it</strong>e registro a<br />

pomello per adattare rapidamente<br />

la GT al carico del passeggero,<br />

mentre la taratura<br />

idraulica è gestibile attraverso<br />

il controllo elettronico ESA,<br />

naturalmente optional. Completa<br />

il maquillage l’adozione<br />

di indicatori di direzione in grigio<br />

fumé; tutto nuovo, infine, il<br />

sistema di fissaggio del navigatore<br />

BMW <strong>Moto</strong>rrad IV.<br />

Ciclistica dinamica<br />

Anche la ciclistica è stata rivista<br />

per migliorare la stabil<strong>it</strong>à e<br />

dunque il comportamento turistico.<br />

In realtà anche l’agil<strong>it</strong>à<br />

migliora, grazie all’adozione di<br />

nuovi cerchi più leggeri che riducono<br />

le inerzie giroscopiche.<br />

In ossequio alla nuova iniziativa<br />

“Safety 360°”, la F800GT è dotata<br />

di serie del BMW <strong>Moto</strong>rrad<br />

ABS; il controllo elettronico<br />

della stabil<strong>it</strong>à ASC è invece optional<br />

da prenotare ex fabrica.<br />

Per completare il quadro turistico,<br />

infine, il sistema portabagagli<br />

è stato sviluppato da zero,<br />

aumentando la capac<strong>it</strong>à di carico<br />

della “F” di ben 11kg.<br />

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CR&S presenta DUU Biotta a EICMA<br />

di Andrea Perfetti | La Casa motociclistica più milanese di tutte<br />

presenta la Biotta, che in milanese (appunto) vuol dire nuda. In effetti<br />

non ha un solo pezzo di plastica<br />

C r&S<br />

Duu Biotta<br />

La Casa motociclistica<br />

più milanese di tutte<br />

presenta la Biotta, che in milanese<br />

(appunto) vuol dire nuda.<br />

In effetti non ha un solo pezzo<br />

di plastica. La meccanica è<br />

tutta in bella vista, la benzina è<br />

contenuta nel serbatoio in alluminio<br />

(che fa anche da codino<br />

28<br />

alla moto) e i cerchi sono a raggi. Diversi sono i particolari realizzati<br />

in ergal dal pieno: i supporti dei due piccoli fari anteriori e<br />

i supporti delle pedane. Per comprendere la maniacale cura del<br />

dettaglio di questa moto, vi rimandiamo alla nostra fotogallery.<br />

Roberto Crepaldi ci ha illustrato le strategie future dell’azienda,<br />

che guarda sempre con maggiore interesse al mercato internazionale<br />

dove cresce la domanda di moto esclusive, realizzate su<br />

misura per il cliente.<br />

Volumi di produzione piccoli, ma contraddistinti da una notevolissima<br />

cura e artigianal<strong>it</strong>à (i prezzi partono da circa 39.000 euro,<br />

ma possono liev<strong>it</strong>are parecchio. Dipende dai gusti del cliente...).<br />

Dopo aver oltrepassato le 200 un<strong>it</strong>à prodotte con il modello DUU,<br />

la CR&S sfrutta il palcoscenico di Milano per farsi conoscere sui<br />

mercati esteri, che hanno dimostrato di essere particolarmente<br />

ricettivi nei confronti della bicilindrica milanese: Stati Un<strong>it</strong>i, Australia,<br />

Giappone, Cina, Emirati Arabi, Malesia e Russia. CR&S<br />

ha ampliato la sua struttura per allestire all’interno una sezione<br />

dedicata esclusivamente ai modelli personalizzati. Prende il nome<br />

di “Lavoreri” (“Laboratorio”, in dialetto meneghino), qui vengono<br />

prodotti esemplari unici fatti su misura.<br />

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Ducati: nuove Hypermotard, Hypermotard<br />

SP e Hyperstrada ad EICMA 2012<br />

Il passaggio all’ined<strong>it</strong>o quattro valvole da 821cc rivoluziona la<br />

maximotard Ducati. Dando v<strong>it</strong>a ad una terza versione che strizza<br />

l’occhio a Multistrada. Prezzi da 11.490€<br />

C on la seconda generazione la Hypermotard cambia completamente:<br />

se l’estetica resta fedele ai canoni della precedente<br />

versione, la sostanza invece è una vera e propria<br />

rivoluzione. Nuovo Testastretta 11° da 821cc, 110cv e tanta elettronica<br />

per sfruttarlo al meglio. Ma non basta: per venire incontro<br />

anche a chi ama la guida stradale dinamica ma si diletta anche di<br />

turismo, ma trova la Multistrada 1200 troppo impegnativa come<br />

sostanza, nasce anche una terza declinazione della “Hyper”, la<br />

Hyperstrada. Più chiaro di così…<br />

30<br />

un cuore in comune<br />

A spingere tutte e tre le versioni troviamo una versione rinnovata del<br />

“piccolo” Testastretta 11°, che in piena controtendenza, ma venendo<br />

incontro a una sempre più forte richiesta del pubblico, scende<br />

di cilindrata. Completamente diverso nelle misure caratteristiche<br />

rispetto all’848 (88 x 67,5mm), con un rapporto di compressione<br />

di 12,8:1, eroga 110cv a 9.250 giri/minuto e 9,1kgm a 7.750. L’alimentazione<br />

è affidata a due corpi farfallati da 52mm controllati<br />

via ride-by-wire. Il che, come avrete sicuramente intu<strong>it</strong>o, consente<br />

l’implementazione di riding mode (tre - Sport, Touring e Urban per<br />

Hypermotard ed Hyperstrada, che cambiano nome in Race, Sport<br />

e Wet sulla SP) con diversa risposta dell’acceleratore nonché controllo<br />

di trazione su otto livelli. Il nuovo motore recepisce diverse<br />

delle soluzioni già viste sulla MTS 2013, con riposizionamento degli<br />

iniettori e rivis<strong>it</strong>azione di diversi aspetti dell’alimentazione e dello<br />

scarico. Parlando di scarico, si perde ovviamente il doppio silenziatore<br />

a passaggio alto per adottare un uovo monosilenziatore realizzato<br />

con tecnologia ad assorbimento, molto compatto, rifin<strong>it</strong>o<br />

in nero e con fondello in acciaio inox lucido. Il nuovo propulsore,<br />

inoltre, fa segnare un record assoluto per quanto riguarda la manutenzione,<br />

con un intervallo fra gli interventi di registrazione delle<br />

valvole di ben 30.000 km!<br />

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2012<br />

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Telaio rinnovato<br />

Tutto nuovo anche il telaio a<br />

traliccio, con tubi da 34mm,<br />

cannotto inclinato di 25,5° ed<br />

avancorsa di 104mm. Cresce<br />

l’interasse - ora 1500mm - per<br />

dare alla Hyper una maggior<br />

stabil<strong>it</strong>à sul veloce. Il telaio si ricollega<br />

alla fusione del telaietto<br />

e, come nella Multistrada, comprende<br />

una sezione intermedia<br />

in tecnopolimero. Maggiore<br />

autonomia infine dal serbatoio,<br />

che cresce nella capienza di<br />

3,6 l<strong>it</strong>ri per un totale di 16. Su<br />

tutte e tre è naturalmente di<br />

serie il Ducati Safety Pack, che<br />

comprende oltre al controllo<br />

di trazione anche l’ABS Bosch<br />

9MP che agisce sull’impianto<br />

frenante Brembo (pinze radiali<br />

monoblocco M4.32 che<br />

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lavorano dischi da 320mm all’avantreno, disco singolo da 245) con<br />

tre livelli d’intervento. Dove le tre versioni iniziano a differenziarsi<br />

è nel comparto sospensioni/pneumatici, che cambiano in conseguenza<br />

delle diverse destinazioni d’uso. Hypermotard ed Hyperstrada<br />

montano una forcella Kayaba a steli rovesciati da 43mm ed<br />

un monoammortizzatore Sachs (corsa rispettivamente di 170 e<br />

150mm) e sono equipaggiate con cerchi a dieci razze e pneumatici<br />

Diablo Rosso e Scorpion Trail. La Hypermotard SP, invece, fa ricorso<br />

ad una forcella Marzocchi pressurizzata molto simile tecnologicamente<br />

a quella impiegata sulla 1199 e ad un mono Ohlins; per<br />

entrambe le un<strong>it</strong>à la corsa aumenta - 185 e 175mm - determinando<br />

una maggior luce a terra che quindi consente angoli di piega fino a<br />

47,5°. Cerchi Marchesini a tre razze e pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa<br />

SP completano il quadro. Per tutte e tre, le misure della<br />

gommatura restano le tradizionali 120/70 e 180/55<br />

Allestimenti differenziati<br />

Naturalmente diversi anche allestimenti e pesi. La Hypermotard<br />

ferma la bilancia a 175kg, ed è offerta in colorazioni Rosso Ducati<br />

o Dark Stealth. La più estrema versione SP scende fino a 171, salendo<br />

però nell’altezza della sella fino a 890mm (870 la versione<br />

base), ed è disponibile nella sola livrea Ducati Corse (bianco/rosso/nero).<br />

Completamente diversa, ovviamente, la Hyperstrada,<br />

dotata di borse laterali semirigide da 50 l<strong>it</strong>ri e top case optional<br />

da 31 l<strong>it</strong>ri. Le velle<strong>it</strong>à turistiche vengono assecondate da cavalletto<br />

centrale, assetto con manubrio rialzato di 20mm, parabrezza<br />

touring e doppia presa di corrente ausiliaria. Il peso, naturalmente,<br />

sale a 181kg a secco. I prezzi partono da 11.490€ per la Hypermotard,<br />

che salgono a 14.590 per la specialistica versione SP. Fra le<br />

due la Hyperstrada, con 12.790€..<br />

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Ducati: nuova Panigale 1199R e serie Superbike ad EICMA 2012<br />

Con l’esordio nel mondiale SBK arriva anche la versione “R” dell’ammiraglia sportiva Ducati che cost<strong>it</strong>uirà la base<br />

per l’omologazione della 1199 che correrà. Aggiornamenti anche per gli altri modelli della serie Superbike.<br />

Prezzi commisurati al blasone<br />

E d ecco finalmente anche la “R”, modello che completa la<br />

gamma 1199. L’ingresso nel mondiale SBK, il cui regolamento<br />

da tempo vincola diversi componenti motore in<br />

configurazione di serie, richiede soluzioni più raffinate per migliorare<br />

prestazioni ma anche affidabil<strong>it</strong>à nell’uso racing. Sostanzialmente,<br />

dunque, la “R” è una 1199S con dettagli ancora più sofisticati<br />

sopra e sottopelle.<br />

<strong>Moto</strong>re: i dettagli fanno la differenza<br />

A differenza di quanto accaduto in passato (1098, ma anche 999<br />

e ancora prima le 916/996/998), il propulsore della “R” mantiene<br />

le stesse misure caratteristiche rispetto alla S ma con diversi<br />

accorgimenti volti ad aumentarne il regime di rotazione e la resistenza<br />

nell’uso estremo. Le bielle in t<strong>it</strong>anio fanno risparmiare ben<br />

0,63kg, il volano ne perde 0,7, i bilancieri ricevono il trattamento<br />

superficiale DLC e il tutto viene sfruttato al meglio da un’evoluzione<br />

del software della centralina che consentono al Superquadro di<br />

guadagnare 500 giri prema dell’intervento del lim<strong>it</strong>atore, s<strong>it</strong>uato<br />

a ben 12.000. Con la moto viene ovviamente consegnato il k<strong>it</strong> racing<br />

con impianto di scarico completo Termignoni (non omologati<br />

per uso stradale) e mappatura centralina dedicata - il propulsore<br />

guadagna il 3% di potenza ad alti regimi, ma soprattutto un 15% ai<br />

medi. La rapportatura finale viene accorciata rispetto al modello S<br />

utilizzando una corona da 41 denti (2 in più rispetto alla “S”).<br />

Ciclistica racing<br />

Il telaio offre la possibil<strong>it</strong>à di regolare l’altezza del perno forcellone<br />

su 4 posizioni attraverso un sistema ad eccentrici con step di<br />

2mm per adattarsi a tutte le condizioni di grip. In dettaglio, nella<br />

posizione più bassa del perno le reazioni della moto diventano più<br />

controllabili, per venire incontro a condizioni di aderenza più cr<strong>it</strong>iche.<br />

La carrozzeria viene imprezios<strong>it</strong>a da diversi dettagli in fibra di<br />

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carbonio: parafango posteriore,<br />

paratacchi, protezione<br />

ammortizzatore posteriore,<br />

cover blocco chiave e coperchio<br />

convogliatori aria oltre alla<br />

protezione forcellone e coperchio<br />

carter frizione, portando il<br />

peso a 165kg con l’ABS di serie.<br />

Completano il quadro una sella<br />

racing in tessuto tecnico per<br />

garantire il massimo grip ed il sistema<br />

Ducati Data Acquis<strong>it</strong>ion+<br />

(DDA+) con GPS per acquisire<br />

i tempi sul giro oltre a memorizzare<br />

numerosi informazioni<br />

come traiettorie, veloc<strong>it</strong>à,<br />

giri motore, marcia, apertura<br />

farfalla e molte altre. La 1199<br />

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Panigale R è contraddistinta dalla livrea rossa con linee bianche,<br />

dal serbatoio rosso/alluminio spazzolato e cerchi Marchesini neri<br />

forgiati in lega leggera, nonché dal parabrezza maggiorato Corse.<br />

Come da tradizione, la Panigale R non sarà a buon mercato: serviranno<br />

ben 31.990€ per portarsene a casa un esemplare.<br />

il resto della gamma Superbike<br />

Gli altri modelli 2013 della Panigale (1199 Panigale ed 1199 Panigale<br />

S) sono dotati di una nuova calibrazione del software di gestione<br />

motore e dell’acceleratore ride-by-wire per irrobustire la risposta<br />

del motore a determinati regimi aumentando l’apertura delle farfalle<br />

con una progressione più accentuata rispetto alla richiesta<br />

dell’acceleratore, e vengono proposti, oltre che nel classico rosso,<br />

anche in livrea “Arctic Wh<strong>it</strong>e”.<br />

La 848 Evo è disponibile solamente in rosso, la Corse Special Ed<strong>it</strong>ion<br />

(15.990€) riceve un nuovo serbatoio in alluminio e la livrea<br />

“Ducati Corse Test Team”, con un riusc<strong>it</strong>o accostamento fra neri<br />

e grigi opachi.<br />

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Ducati Diavel Strada<br />

a EICMA 2012<br />

Ducati allestisce una Diavel ancora più<br />

“cruiser” per venire incontro a chi ama fare<br />

tanti chilometri. Tre nuove colorazioni per<br />

Carbon e modello standard. I prezzi<br />

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G rande successo - a sorpresa - nel 2011, Diavel completa<br />

la propria gamma con una versione che spinge forte sulla<br />

versatil<strong>it</strong>à e sul comfort per attirare anche coloro che,<br />

affascinati da estetica, contenuti tecnici ed aspetti dinamici dell’atipica<br />

bolognese, la vorrebbero utilizzare anche a scopi turistici.<br />

Insomma, qualcosa di più di una semplice vestizione, più un vero<br />

e proprio modello dedicato, che grazie a pochi tocchi si rivela ben<br />

più eclettica di quanto non si potrebbe pensare. Il primo aspetto<br />

che balza all’occhio è il parabrezza, studiato appos<strong>it</strong>amente per<br />

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proteggere il pilota dal vento senza penalizzare la linea della moto -<br />

un accessorio pressoché indispensabile vista la posizione rialzata<br />

della nuova Strada. Il manubrio è stato infatti leggermente allungato,<br />

e riposizionato più in alto (15mm) ed indietro (60mm) per rendere<br />

più comoda la posizione di guida; completano il quadro della<br />

sistemazione a bordo la nuova sella touring per pilota e passeggero<br />

e le manopole riscaldate. Aggiunta che ha richiesto un leggero<br />

potenziamento dell’alternatore, capace di alimentare appunto le<br />

manopole e due prese ausiliarie per navigatore e/o abbigliamento<br />

termico. Il passeggero siede più comodo grazie allo schienalino, e<br />

alle maniglie di diversa conformazione rispetto a quelle del modello<br />

standard; diversi anche faro posteriore, indicatori di direzione<br />

nonché pedane del passeggero, per essere funzionali anche con<br />

40<br />

le borse laterali (in dotazione di serie) da 41 l<strong>it</strong>ri che completano<br />

l’att<strong>it</strong>udine turistica. Livrea unica in Race T<strong>it</strong>anium Matte, con telaio<br />

nero racing e cerchi ruota neri. Diverse colorazioni invece per<br />

i modelli già noti della famiglia Diavel come già visto ad Intermot.<br />

Diavel Carbon, caratterizzato dalla vestizione in carbonio e dagli<br />

esclusivi cerchi Marchesini forgiati e lavorati di macchina, sarà<br />

disponibile nella sola colorazione rossa. Diavel standard arriva<br />

invece in tre colorazioni ined<strong>it</strong>e: Diavel Dark, con livrea nero opaco,<br />

oppure nello sportivo blu metallizzato e il tradizionale rosso<br />

Ducati, quest’ultimi due caratterizzati da una banda long<strong>it</strong>udinale<br />

bianca e da cerchi bianchi. Serviranno 17.490€ per portarsi a casa<br />

Diavel Dark; qualcosa di più (18.990) per Diavel nella versione<br />

stripe. 19.490€, infine, per Diavel Strada.<br />

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Ducati, Del Torchio<br />

«Ducati è un’azienda internazionale»<br />

Il CEO Ducati apre come da tradizione la rassegna milanese per tirare<br />

le somme di due anni difficili ma di grande soddisfazione. E soprattutto,<br />

per parlare di futuro<br />

42<br />

« Milano mi porta fortuna: nel 2007 è stata la prima occasione<br />

di incontro con la stampa nel mio ruolo in Ducati»<br />

esordisce orgoglioso Gabriele Del Torchio, CEO Ducati,<br />

che come da tradizione apre la prima delle conferenze stampa di<br />

EICMA. Un’occasione per ripercorrere l’immediato passato, anzi,<br />

per usare le parole dello stesso Del Torchio, un momento di riflessione<br />

importante, che parte da alcuni punti di consapevolezza rilevanti.<br />

«Il 2011 è stato un ottimo anno, in cui Ducati ha confermato<br />

il suo percorso di cresc<strong>it</strong>a. Il 2012, mi sento di sbilanciarmi, sarà un<br />

anno ancora migliore, in cui esprimeremo una cresc<strong>it</strong>a del 20%»<br />

Una sicurezza che trova il suo fondamento dal compimento del<br />

piano strategico inaugurato nel 2007. Raggiungendo, per inciso,<br />

tutti gli obiettivi che quel piano si proponeva, e creando l’occasione<br />

per un interessante cambiamento di mental<strong>it</strong>à per Ducati.<br />

Quota di mercato assoluta<br />

Fino ad oggi, fa notare Del Torchio, Ducati si era confrontata sul<br />

mercato usando un dato relativo al solo segmento rilevante per<br />

il proprio prodotto: il DRM, ovvero Ducati Relevant Market. Un<br />

indicatore che la casa di Borgo Panigale ha deciso di far passare<br />

in secondo piano nonostante la valutazione espressa avrebbe<br />

potuto mettere Ducati in una luce ancora più lusinghiera (oggi si<br />

parlerebbe di un valore dell’11%) per utilizzarne uno più impegnativo:<br />

quello universale. La quota di mercato assoluta. Un valore<br />

che posizione Ducati al 5,2%, rispetto al 2,4 del 2010. «Un dato<br />

importantissimo» commenta Del Torchio, «che ci indica come… il<br />

95% dei motociclisti oggi non possiede una Ducati. Una sfida importante<br />

ed interessante!» Le vend<strong>it</strong>e, ad ottobre 2012, parlano di<br />

una cresc<strong>it</strong>a notevole - si parla del 21% - rispetto allo stesso mese<br />

dell’anno precedente per quanto riguarda la quota di mercato Ducati.<br />

Un’analisi più dettagliata fa emergere come oggi siano gli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i il mercato numero 1, segu<strong>it</strong>o da Italia, Germania e Francia.<br />

«E’ facile notare come oggi quasi 9 Ducati su 10 vengono vendute<br />

fuori dall’Italia» commenta il CEO della casa bolognese, sottolineando<br />

con orgoglio come Ducati sia un’azienda sempre più internazionale<br />

in termini di apprezzamento della clientela. Scendendo nel<br />

dettaglio cronologico, il primo quarto ha visto una cresc<strong>it</strong>a del 3%<br />

calata all’1% nel secondo quarto per le terribili conseguenze del<br />

terremoto che ha colp<strong>it</strong>o l’Emilia alla fine del mese di maggio. Nel<br />

terzo quarto, però, la cresc<strong>it</strong>a è ripart<strong>it</strong>a con un più sette per cento,<br />

per poi esprimersi nel dato di cui abbiamo parlato in apertura<br />

- una ripresa veramente impressionante, che testimonia la forza di<br />

Ducati e del terr<strong>it</strong>orio a cui la casa di Borgo Panigale è tanto legata.<br />

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«Ma non si tratta ovviamente di<br />

un dato assoluto» ammette coraggiosamente<br />

Del Torchio. «Si<br />

tratta di un dato relativo ad un<br />

mercato in calo generalizzato.<br />

In Italia, per esempio, abbiamo<br />

fatto una performance pari<br />

al mercato, che ha perso un<br />

33%». Va molto meglio all’estero:<br />

in Gran Bretagna, Francia e<br />

Germania Ducati è cresciuta<br />

rispettivamente del 2, 6 e 10%<br />

a fonte di un mercato in calo. In<br />

USA Ducati ha fatto segnare un<br />

+22% su un mercato stabile.<br />

In Giappone, a casa dei colossi<br />

delle due ruote, il dato parla<br />

di un +14, in Australia +30 a<br />

fronte di cresc<strong>it</strong>e del 10 e 6% rispettivamente.<br />

In Asia il dato si<br />

fa impressionante: +133% grazie<br />

soprattutto al Monster 795<br />

creato per il mercato asiatico<br />

ed assemblato in Thailandia in<br />

uno stabilimento da 7500mq<br />

nato in poco più di un anno, ora<br />

popolato da 93 dipendenti. Il<br />

numero di moto vendute in totale<br />

prospettato per il 2012 è<br />

44000: un valore record, superiore<br />

anche ai 42.669 che cost<strong>it</strong>uivano<br />

il primato precedente<br />

del 2008. «E in futuro si potrà<br />

fare ancora meglio. In Brasile<br />

stanno uscendo proprio in questi<br />

giorni le prime Ducati Diavel<br />

per il mercato sudamericano<br />

prodotte attraverso un Service<br />

Provider. L’obiettivo è ovviamente<br />

quello di gettare una<br />

testa di ponte per quei mercati<br />

che, oggigiorno, sono da considerarsi<br />

una nuova frontiera».<br />

43


Authentic <strong>it</strong>alian<br />

performance<br />

“Authentic Italian Performance”<br />

è uno slogan che sentirete<br />

ripetere sempre più spesso<br />

parlando di Ducati. «E’ un vero<br />

e proprio mantra, che al nostro<br />

interno ripetiamo sempre più<br />

spesso» spiega Del Torchio.<br />

Ducati, in sostanza, è uno dei<br />

marchi più apprezzati e conosciuti<br />

nel mondo: nel 2011 quello<br />

della casa bolognese è stato<br />

il secondo prodotto più visto<br />

nei film di Hollywood. «Difficile<br />

fare di meglio, ma quest’anno<br />

forse ce l’abbiamo fatta»<br />

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chiosa orgoglioso il CEO, lanciando uno spezzone del film d’animazione<br />

Madagascar 3, in cui uno degli animali protagonisti sceglie<br />

una Ducati per la sua… fuga d’amore. Quello dell’animazione è un<br />

linguaggio particolarmente vicino a quello dei giovani, e un modo<br />

per riavvicinarli alla passione per le due ruote. E non è un caso,<br />

continua l’AD, se il marchio Ducati riceve sempre più simpatia, pur<br />

non sollec<strong>it</strong>ata, anche presso aziende di grande profilo, come nel<br />

caso del Keynote in cui Apple ha lanciato iPhone 5. Occasione in<br />

cui Tim Cook, CEO della casa di Cupertino, ha defin<strong>it</strong>o i clienti Ducati<br />

“very lucky”, tanto per dare la misura di quanto prestigio goda<br />

il marchio di Borgo Panigale negli Stati Un<strong>it</strong>i.<br />

Corse: bilancio in negativo<br />

«Nelle corse abbiamo avuto una stagione complicata» analizza<br />

con un po’ di understatement Del Torchio - noi azzardiamo una<br />

valutazione semplicemente disastrosa, tanto da portare come<br />

conseguenza probabili sconvolgimenti all’interno del reparto<br />

corse. «Ma le corse saranno sempre una prior<strong>it</strong>à: quest’anno il<br />

team ufficiale farà affidamento ad Hayden e Dovizioso, con Spies<br />

e Iannone in forza al team satell<strong>it</strong>e. Senza trascurare il test team,<br />

rinforzato affiancando il neoacquisto Pirro allo storico Battaini. E<br />

non dimentichiamo la Superbike, dove si correrà con la Panigale<br />

attraverso il neoannunciato team Ducati Alstare con Checa e<br />

Badovini». Ai meno giovani la denominazione del team ricorderà<br />

qualcosa: a fine anni 90, infatti, la squadra guidata da Francesco<br />

Batta aveva infatti già corso con le Ducati prima di abbracciare<br />

Suzuki, facendo correre le 748 di Fabrizio Pirovano (che ci vinse<br />

l’allora t<strong>it</strong>olo continentale Supersport) e Stephane Chambon e la<br />

916 di Paquay.<br />

Ma la curios<strong>it</strong>à è forte anche per il nuovo partner, Audi. Del Torchio<br />

coglie l’occasione per inv<strong>it</strong>are sul palco Luca De Meo, responsabile<br />

mondiale Vend<strong>it</strong>e e Marketing per Audi, con il quale si continua<br />

a parlare di passato e futuro. L’unione fra Audi e Ducati pare sol<strong>it</strong>a<br />

e ben fondata. Se son rose, dice il proverbio...<br />

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I n occasione della conferenza<br />

stampa Ducati che<br />

si è tenuta a margine di<br />

Eicma a Milano, abbiamo avuto<br />

modo di parlare con Luca<br />

De Meo, membro del board di<br />

Audi AG con la responsabil<strong>it</strong>à<br />

del Marketing e delle Vend<strong>it</strong>e<br />

nel mondo.<br />

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Luca De Meo: «Ducati resterà Ducati»<br />

di Ippol<strong>it</strong>o Fassati | Il membro del board Audi ha confermato ad<br />

Automoto.<strong>it</strong> la ferma intenzione dell’azienda tedesca di contribuire alla<br />

cresc<strong>it</strong>a di Ducati senza sconvolgerne l’autentic<strong>it</strong>à. E si rivela anche un<br />

motociclista patentato<br />

Aziende come Audi, Lamborghini<br />

e Ducati rappresentano<br />

una “sfida” molto stimolante<br />

per Lei?<br />

«Assolutamente, non si potrebbe<br />

desiderare di più. Da un<br />

punto di vista culturale, al di là<br />

della lingua, Audi Lamborghini<br />

e Ducati condividono la stessa<br />

visione su come i prodotti devono<br />

essere realizzati e su quale<br />

ident<strong>it</strong>à devono mantenere i<br />

rispettivi marchi»<br />

Audi e Ducati sono due brand<br />

che mettono al centro la passione.<br />

Facendo leva su questo<br />

volete proporre moto Ducati<br />

nei punti vend<strong>it</strong>a Audi?<br />

«Su questo aspetto ci stiamo<br />

46<br />

attualmente confrontando ma<br />

al momento non è una prior<strong>it</strong>à.<br />

Il punto centrale è che il marchio<br />

Ducati deve e dovrà mantenere<br />

l’autentic<strong>it</strong>à Ducati. Ciò<br />

non toglie che si possano venire<br />

a creare nuove opportun<strong>it</strong>à<br />

da questo rapporto La nostra<br />

strategia attualmente è quella<br />

di continuare a coltivare la relazione<br />

tra ogni singolo brand<br />

e la relativa rete di vend<strong>it</strong>a, in<br />

modo tale che i concessionari<br />

riescano a fare utili e possano<br />

mantenere un alto livello di business.<br />

Ripeto che al momento<br />

l’aspetto su cui siamo più concentrati<br />

è quello di mantenere<br />

perfettamente inalterata l’ident<strong>it</strong>à<br />

Ducati»<br />

in altre parole volete fare con<br />

Ducati quello che avete già<br />

fatto con Lamborghini, che<br />

negli anni non ha perso la sua<br />

forte ident<strong>it</strong>à<br />

«Si, vogliamo fare la stessa<br />

cosa anche con Ducati.<br />

Tradizionalmente il Gruppo<br />

Volkswagen ha sempre rispet-<br />

tato la storia, il carattere e l’unic<strong>it</strong>à<br />

dei marchi di cui è entrato<br />

in possesso nel corso del tempo.<br />

E credo che proprio questa<br />

attenzione rivolta al rispetto<br />

della storia e della tradizione di<br />

ogni brand sia una delle chiavi<br />

del successo»<br />

Audi sta pensando anche ad<br />

un veicolo che facil<strong>it</strong>i la mobil<strong>it</strong>à<br />

urbana, potrete dunque<br />

beneficiare delle sinergie con<br />

Ducati per accelerarne lo sviluppo?<br />

«In casa Audi attualmente si<br />

stanno portando avanti progetti<br />

di tutti i tipi. Ci sono diversi<br />

concept in cantiere, ma non<br />

hanno niente a che fare con<br />

Ducati. La nostra prior<strong>it</strong>à ora<br />

è quella di spingere ancora in<br />

avanti lo sviluppo e la cresc<strong>it</strong>a<br />

della Ducati, ma nella giusta direzione,<br />

che è quella già presa<br />

dalla Casa di Borgo Panigale»<br />

il Gruppo Volkswagen, sebbene<br />

abbia una forte liquid<strong>it</strong>à, ha<br />

recentemente effettuato una<br />

emissione di Bond convertibili<br />

fino a 2,5 mld di euro. Questo<br />

lascia intendere future mosse<br />

del Gruppo in direzione di altri<br />

brand, come Alfa romeo o a<br />

nuovi e più consistenti investimenti<br />

nei confronti dei neo<br />

acquisti porsche e Ducati?<br />

«Non posso oggi commentare<br />

aspetti di natura economica e<br />

questioni di assetto societario.<br />

Posso dire però che entriamo<br />

nel progetto Ducati col desiderio<br />

di fornire un aiuto concreto<br />

a questa Azienda e credo che<br />

a Borgo Panigale lo possano<br />

confermare. Inoltre vogliamo<br />

rapportarci con la realtà Ducati<br />

con il massimo rispetto della<br />

loro ident<strong>it</strong>à e della loro cultura.<br />

Per me che sono <strong>it</strong>aliano e che<br />

conosco Ducati da sempre è<br />

molto facile instaurare questo<br />

tipo di rapporto»<br />

Lei è motociclista?<br />

«Ho la patente da anni e mi piace<br />

andare in moto, non posso<br />

però considerarmi un gran motociclista.<br />

In questo momento<br />

mi piace molto guidare la mia<br />

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F antic <strong>Moto</strong>r è presente a<br />

EICMA 2012 con la gamma<br />

2013 che conferma i<br />

modelli conosciuti. Sono riviste<br />

le grafiche, che vedono predominare<br />

l’elegante bianco. Tra i<br />

modelli di punta si conferma il<br />

Supermotard 50 a due tempi,<br />

che è anche la moto più venduta<br />

in Casa Fantic. Il t<strong>it</strong>olare<br />

Federico Fregnan ha pensato a<br />

chi vuole avvicinarsi alla pista e<br />

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Fantic <strong>Moto</strong>r presenta<br />

la gamma 2013 a EICMA<br />

di Andrea Perfetti | La Casa <strong>it</strong>aliana presenta aggiornamenti alla<br />

gamma che anche nel 2013 si rivela assai completa. Enduro,<br />

Supermotard e anche <strong>Moto</strong>cross a due e quattro tempi<br />

ha introdotto un pepatissimo 50 Supermotard: è dotato di valvola<br />

sullo scarico e ha la frenata anteriore a doppio disco, oltre alle<br />

gomme slick. Difficile pretendere di più. Interessanti nov<strong>it</strong>à anche<br />

nel mondo <strong>Moto</strong>cross. Fantic presenta la 125 due tempi dedicata<br />

al sempre più numeroso pubblico di giovanissimi che stanno tornando<br />

alla motorizzazione a miscela per via dei costi di acquisto e<br />

di gestione, e della sua grande propedeutic<strong>it</strong>à nell’imparare l’arte<br />

del motocross. Nella gamma Enduro è confermata la presenza di<br />

una gamma due tempi completa di Caballero (125, 250 e 300), apprezzata<br />

dai clienti nella stagione 2012. R<strong>it</strong>roviamo quindi i telai a<br />

traliccio in acciao e i motori progettati dalla Gas Gas. Ai due tempi<br />

si affianca i 250 quattro tempi motorizzata Yamaha.<br />

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C VO Breakout è un modello<br />

Softail® in serie<br />

lim<strong>it</strong>ata proveniente<br />

dalla famiglia Harley-Davidson<br />

Custom Vehicle Operations,<br />

motorizzata con il Twin Cam<br />

110B a e caratterizzata da un<br />

look minimalista come ha spiegato<br />

Maurizio Ruvolo, nuovo<br />

Marketing Manager di Harley-<br />

Davidson – “ La Breakout è una<br />

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Harley-Davidson a EICMA 2012<br />

di Francesco Paolillo | Si aggiungono due nuovi modelli alla gamma<br />

Harley-Davidson 2013 già riv<strong>it</strong>alizzata dalla presenza delle versioni<br />

110th Anniversary, CVO Breakout e Sportster Iron 883 Special Ed<strong>it</strong>ion<br />

50<br />

moto spogliata di tutto ciò che non è essenziale e il suo designer,<br />

Mark Daniels le ha poi confer<strong>it</strong>o l’aggressivo stile hot rod da competizione,<br />

con i parafanghi attillati che mostrano il pneumatico su<br />

entrambi i lati della moto”. Due le colorazioni ad essa dedicate,<br />

caratterizzate da parti in acciaio lucidato a mano sul serbatoio e<br />

sui parafanghi e una terza colorazione che prevede la stesura a<br />

mano di uno stencil decorativo e la successiva applicazione del colore.<br />

Di grande effetto i nuovi cerchi cromati “Turbine”, che fanno<br />

il loro debutto sulla CVO Breakout già disponibile a 29.500 Euro.<br />

La seconda nov<strong>it</strong>à esposta ad Eicma è la Sportster Iron 883 Special<br />

Ed<strong>it</strong>ion, moto nata dall’estro di Harley-Davidson Italia, filiale<br />

della Casa di Milwaukee. Nera,<br />

sexy e cattiva si differenzia dalla<br />

standard grazie all’aggiunta<br />

di nuovi accessori originali,<br />

tra i quali,dragbar, specchietti<br />

montati sotto il manubrio, tubo<br />

freno in treccia aeronautica,<br />

comandi a pedale leggermente<br />

avanzati, pedane passeggero,<br />

sella Asy, sellino passeggero<br />

e ammortizzatori posteriori ribassati.<br />

Un altro tratto distintivo<br />

di questa Harley-Davidson<br />

sta nella cover filtro aria, appos<strong>it</strong>amente<br />

realizzata con<br />

logo Special Ed<strong>it</strong>ion e bandiera<br />

tricolore. <strong>Moto</strong>re e telaio sono<br />

rimasti di serie, così come la<br />

carrozzeria in tinta nera e dallo<br />

stile essenziale. Anche il prezzo<br />

dello Sportster Iron 883 Special<br />

Ed<strong>it</strong>ion è essenziale: 9.800<br />

Euro chiavi in mano.<br />

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A nteprima meneghina<br />

per gli importanti<br />

aggiornamenti, tanto<br />

estetici quanto di sostanza,<br />

della collezione 2013 di Headbanger<br />

<strong>Moto</strong>rcycles. Alle tre<br />

versioni di telaio Softail, ovvero<br />

dotato di sospensione posteriore,<br />

sia pure nascosta “sotto<br />

la pancia” - standard, slim, long<br />

- si aggiunge oggi l’Hardtail,<br />

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Headbanger: la collezione 2013 ad EICMA<br />

La Custom Factory bresciana presenta al Salone le sue nov<strong>it</strong>à per la<br />

prossima stagione. Sei modelli, otto motori fra i 1450 e 2031cc, tanta<br />

passione<br />

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che in quel di Brescia definiscono “il rigido più comodo che c’è”.<br />

Tutta la gamma ora viene spinta da propulsori S&S, con primaria<br />

a cinghia da 1”3/4, cambio a sei marce e bobina riposizionata. E<br />

l’omologazione? Niente paura, Headbanger è l’unica casa europea<br />

che ha provveduto ad omologare tutti i propulsori della casa statun<strong>it</strong>ense<br />

nonostante l’alimentazione a carburatori per Knuckle, Pan<br />

e Shovel. La ciclistica può contare su nuove pinze freno Beringer<br />

(esclusive Headbanger), aggiornamenti ai dischi, al cavalletto centrale<br />

e alla possibil<strong>it</strong>à di cambiare misure dei cerchi - più stretti<br />

- per la famiglia Old School, nel perfetto rispetto della tradizione.<br />

Nov<strong>it</strong>à anche per la posizione di guida, con selle più morbide e<br />

pregiate e poggiapiedi zigrinati. E, naturalmente, nuove colorazioni<br />

e livree. Ovviamente, tutte le Headbanger - che sia della famiglia<br />

bobber (Hollister, Foxy Lady e High Flyin’) o una Old School<br />

(Summertime, Woodstock Boogie e Gypsy Soul) - fatte su misura<br />

per il possessore, che può definirne ogni minimo dettaglio con una<br />

personalizzazione di livello sartoriale. A partire dal telaio fino alla<br />

definizione del serbatoio, della sella passeggero, delle mille varianti<br />

di manubrio o delle misure dei cerchi, della posizione di guida e<br />

di tutti i dettagli, le Headbanger vengono cuc<strong>it</strong>e su misura delle<br />

esigenze del proprietario. Il tutto, vale la pena di ricordarlo, senza<br />

timori per l’omologazione: tutte le HB sono omologate Euro-3.<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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H onda:<br />

more choice,<br />

more fun (più scelta,<br />

più divertimento)<br />

E’ questo il motto che accompagna<br />

il debutto a EICMA fuorisalone<br />

della nuova famiglia di<br />

Honda 500 e di altre significative<br />

nov<strong>it</strong>à. L’importante Casa<br />

giapponese ampia in modo<br />

concreto l’offerta di moto e<br />

scooter dai bassi costi di gestione,<br />

ma dal design e dalle<br />

fin<strong>it</strong>ure degne dei prodotti con<br />

l’ala dorata sul serbatoio. Le<br />

500 bicilindriche hanno prezzi<br />

a partire da circa 5.000 euro e<br />

rispettano i lim<strong>it</strong>i previsti dalla<br />

normativa delle nuove patenti<br />

A2 (35 kW di potenza, pari<br />

a 48 cavalli). Si propongono<br />

quindi a un pubblico giovane e<br />

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Honda CB500F, CB500X e CBR500<br />

More choice, more fun!<br />

Debutta ad EICMA la famiglia Honda spinta dal bicilindrico 500.<br />

La stessa anima dà v<strong>it</strong>a a una naked, una sportiva e un crossover<br />

54<br />

attento ai consumi e a un look moderno. La CB 500 X, ad esempio,<br />

è una moto essenziale ma contraddistinta dal design convincente<br />

già proposto dalla sorella maggiore NC 700X (uno dei modelli più<br />

venduti in assoluto in Italia nel 2012). L’austriaco Alexander Kraus<br />

è il responsabile vend<strong>it</strong>e di Honda Europa e ci spiega la pol<strong>it</strong>ica<br />

commerciale della Casa: “Honda aumenta la suo quota di mercato<br />

nel mondo grazie a un’offerta varia che tiene conto delle richieste<br />

della clientela di oggi, molto attenta alla sicurezza e ai consumi.<br />

Per questo abbiamo esteso l’ABS, oggi presente sul nuovo SH 125<br />

e disponibile sul Jazz 300. Ma non ci fermiamo qui, desideriamo<br />

anche offrire ai nuovi motociclisti delle moto affidabili e molto divertenti.<br />

Per questo nasce la famiglia di versioni spinte dal nuovissimo<br />

bicilindrico di 500 cc, adatto a chi consegue la patente A2”.<br />

Honda a Milano ha sottolineato anche il suo impegno nello sport.<br />

Protagoniste sul palco allest<strong>it</strong>o fuori dalla Fiera, presso La Pelota,<br />

sono state le nuovissime moto da cross della serie CRF R, profondamante<br />

riviste nel telaio e nel motore per confermarsi ai vertici,<br />

e la CRF 450 Rally che disputerà la prossima Dakar condotta dal<br />

portoghese Rodriguez. Proprio da questo avveniristico modello<br />

potrebbe nascere la nuova Africa Twin: per ora sono solo voci, ma<br />

il fatto che provengano dagli uomini Honda fa ben sperare per il<br />

futuro...<br />

Honda 500<br />

Le aspettavamo da tempo, le avevamo intraviste qualche giorno<br />

fa durante le sessioni fotografiche, ora finalmente le possiamo<br />

ammirare da vicino - le nuove medie Honda sono arrivate, con<br />

una cilindrata che si riavvicina - appunto - al concetto di media,<br />

e puntano a ripetere il grande successo della “piattaforma” 700.<br />

Il concetto, a ben vedere, è infatti lo stesso: una base solida, efficiente,<br />

economica nella gestione che sa però essere divertente<br />

ed efficace in tre diverse declinazioni: una naked che fa il verso<br />

alla CB1000R, una sportiva che prende le movenze dalla 600RR<br />

ed una crossover che replica, in minor, i concetti già espressi dalla<br />

Crosstourer.<br />

CB500X: piccola Crosstourer<br />

Partiamo proprio dalla “X”: la sorellina minore di Crosstourer e<br />

700X si propone come modello d’accesso per chi si avvicina alle<br />

Adventure-Bike ma desidera una moto più facile e gestibile rispetto<br />

a proposte di cilindrata superiore. Caratteristiche principali: posizione<br />

di guida rilassata e comoda, con buon controllo del mezzo,<br />

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assetto rialzato e sospensioni a<br />

lunga escursione con autonomia<br />

“cammellesca”. Il cuore,<br />

dicevamo, è identico per i tre<br />

modelli: un bicilindrico parallelo<br />

frontemarcia raffreddato a liquido<br />

particolarmente leggero<br />

(52,7kg), relativamente brillante<br />

(48cv a 8500 giri, perfetto<br />

per chi è dotato di patente A2)<br />

e soprattutto parco nei consumi<br />

- il dato dichiarato per il consumo<br />

nel ciclo medio parla di<br />

27km/l. Superquadro ma non<br />

troppo nelle misure (67x66,8<br />

mm) il propulsore è dotato di<br />

fasatura regolare, a 180°, con<br />

contralbero di bilanciamento<br />

posizionato dietro ai cilindri:<br />

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un’un<strong>it</strong>à che fa della dolcezza e della ricchezza di coppia (43Nm<br />

a 7.000 giri) i suoi punti di forza, sacrificando un po’ cavalleria e<br />

spinta agli alti sull’altare della sfruttabil<strong>it</strong>à. Tutto è stato ottimizzato<br />

per ridurre al minimo attr<strong>it</strong>i e perd<strong>it</strong>e per sfregamento e pompaggio;<br />

la distribuzione è bialbero a 4 valvole con comando tram<strong>it</strong>e<br />

bilancieri a rullo e molle dal carico particolarmente ridotto del<br />

diametro di 16 e 21,5 rispettivamente per aspirazione e scarico. Il<br />

motore cost<strong>it</strong>uisce elemento stressato della ciclistica attraverso<br />

il telaio in tubi d’acciaio a diamante a cui è ancorato attraverso<br />

4 punti di fissaggio. Quest’ultimo, contraddistinto da un interasse<br />

di 1.421mm, cannotto di sterzo inclinato di 26,5° ed avancorsa<br />

di 108mm dovrebbe risultare un buon compromesso fra stabil<strong>it</strong>à<br />

e gusto nella guida. La CB500X ferma la bilancia a 195kg con il<br />

pieno, e grazie ad una sella relativamente bassa (810mm) dovrebbe<br />

risultare particolarmente accessibile e facile da guidare. Il<br />

comparto sospensioni può contare su una forcella telescopica con<br />

steli da 41mm ad ampia escursione (140mm) e, al retrotreno, su<br />

un monoammortizzatore regolabile nel precarico. I cerchi da 17”<br />

a sei razze osp<strong>it</strong>ano pneumatici in misura 120/70 e 160/60; l’impianto<br />

frenante può contare su tre dischi a margher<strong>it</strong>a con ABS<br />

a due canali di serie. Il serbatoio, da 17,3 l<strong>it</strong>ri, garantisce un’autonomia<br />

di oltre 460km con il pieno! Il cruscotto, completamente<br />

dig<strong>it</strong>ale, riprende buona parte dei concetti già visti sulla CBR600F;<br />

la CB500X è dotata di serie di immobilizer HISS ed è disponibile<br />

nelle colorazioni Pearl Himalayas Wh<strong>it</strong>e, Graph<strong>it</strong>e Black e Candy<br />

Ruby Red.<br />

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aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa<br />

bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />

bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />

bbbbbbbbbbbbbbb<br />

CB500F, la naked per tutti<br />

Sulla stessa base della “X” Honda propone un’interessante interpretazione<br />

naked per chi è rimasto stregato dalla CB1000R ma<br />

non vuole o non può affrontare l’impegno che la maxi richiede. Il<br />

propulsore resta la brillante un<strong>it</strong>à che spinge la crossover, con cui<br />

condivide anche cruscotto, colorazioni e dotazione ciclistica (cerchi,<br />

impianto frenante, ABS) ma il telaio e il comparto sospensioni<br />

ne modificano radicalmente il carattere nella guida.<br />

Se infatti lo schema tecnico resta lo stesso (traliccio in acciaio<br />

con tubi da 35mm) le misure caratteristiche variano sensibilmente,<br />

andando a definire una moto più svelta e gratificante nell’uso<br />

sportivo come è lec<strong>it</strong>o attendersi da una naked. L’interasse qui si<br />

attesta a 1.410mm, il cannotto di sterzo si “chiude” a 25,5° e l’avancorsa<br />

scende a 102,6mm; il peso cala di tre kg (siamo su una<br />

nuda, dopotutto) e le sospensioni, pur fedeli allo schema - forcella<br />

Showa con steli da 41 all’avantreno, mono regolabile nel precarico<br />

con leveraggi Pro-link al retrotreno - cambiano nella taratura<br />

e nell’escursione, determinando una guida più grintosa sul misto<br />

extraurbano in cambio di un po’ di stabil<strong>it</strong>à rispetto alla più turistica<br />

500X.<br />

Il serbatoio contiene 15,7 l<strong>it</strong>ri, garantendo comunque un’autonomia<br />

superiore ai 400km.<br />

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CBr500r<br />

Qui arriva una “R” in più per<br />

chiarire le intenzioni della<br />

sportivetta Honda e l’estetica<br />

ispirata senza falsi pudori alla<br />

Fireblade 1000, ma la sostanza<br />

della base rimane invariata.<br />

Anche in questo caso, infatti,<br />

il propulsore resta il bicilindrico<br />

parallelo che spinge le altre<br />

due. Dove invece la CBR prende<br />

le distanze è nella ciclistica:<br />

il telaio condivide interasse<br />

ed inclinazione cannotto della<br />

naked 500F, ma con un’avancorsa<br />

ridotta a 101,9mm grazie<br />

a piastre dal diverso offset: il<br />

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risultato è una moto ancora più vivace e brillante nell’uso sportivo.<br />

Il comparto sospensioni risulta identico a quello della 500F, con le<br />

ovvie differenze in termini di taratura di molle ed idraulica. Stesse<br />

misure anche per gli pneumatici, ed identico alle sorelline l’impianto<br />

frenante con ABS a due canali di serie nonché il cruscotto<br />

ed il serbatoio. L’unica colorazione per l’Italia sarà la sportivissima<br />

Pearl Himalayas Wh<strong>it</strong>e.<br />

La CBR500R sarà inoltre la moto impiegata per la European Junior<br />

Cup 2013, la serie di contorno al Mondiale Superbike dedicata<br />

ai giovani. Ideata per scovare e far crescere i giovani talenti<br />

del motociclismo sportivo di tutto il mondo, la European Junior<br />

Cup si svolgerà su alcuni dei circu<strong>it</strong>i europei del Campionato FIM<br />

World Superbike 2013. I giovani piloti di età compresa tra i 14 e i<br />

19 anni, provenienti da tutto il mondo, potranno competere per<br />

aggiudicarsi un fantastico premio finale: la possibil<strong>it</strong>à di correre<br />

nel Campionato europeo Superstock 600 UEM 2014 in sella alla<br />

CBR600RR di un Team Honda!<br />

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B asta guardarla per cogliere<br />

la somiglianza<br />

con la RC213V. Anche<br />

senza l’aiuto della livrea Repsol,<br />

in cui la simil<strong>it</strong>udine si fa<br />

davvero elevatissima: la nuova<br />

CBR600RR spinge forte -<br />

come da tradizione del modello<br />

- sull’ident<strong>it</strong>à con la <strong>Moto</strong>GP<br />

e sulla derivazione di diverse<br />

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Honda CBR 600RR a EICMA 2012<br />

La casa dell’ala dorata rinnova in profond<strong>it</strong>à la sua 600 supersportiva.<br />

Affinamenti di motore, aggiornamenti alle sospensioni, cambia tutto<br />

nell’estetica e nell’aerodinamica<br />

soluzioni tecniche quale lo schema della sospensione posteriore<br />

o, a partire da questo modello, l’esperienza maturata attraverso<br />

GEO Technologies nella forn<strong>it</strong>ura dei propulsori per la categoria<br />

<strong>Moto</strong>2. Il risultato, nelle intenzioni di Honda, dovrebbe essere un<br />

mezzo tanto più prestante in circu<strong>it</strong>o e nella guida sportiva quanto<br />

più docile nell’uso stradale, come annuncia orgoglioso niente<br />

meno che il Project Leader Hirofumi Fukunaga.<br />

Arriva la Showa BpF<br />

Dopo la Fireblade dell’anno scorso, anche la 600RR si adegua alla<br />

62 63<br />

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“moda” della Showa Big Piston, con un’un<strong>it</strong>à dotata di steli da<br />

41mm che offre tutti i vantaggi ben noti in termini di progressiv<strong>it</strong>à,<br />

scorrevolezza e feeling sull’avantreno. Al retrotreno troviamo l’ormai<br />

noto sistema Pro-Link, che fa a meno del punto d’attacco superiore<br />

al telaio, come sperimentato in <strong>Moto</strong>GP a partire dal 2010;<br />

anche il monoammortizzatore viene modificato, con una miglior<br />

scorrevolezza dovuta a componenti interni completamente rinnovati.<br />

Risultato complessivo: una moto più stabile a centro curva,<br />

dotata di maggior trazione e con più feeling nei cambi di direzione.<br />

Il telaio è stato rivisto nella sua struttura interna, concentrando<br />

ulteriormente le masse (processo iniziato con la versione 2007<br />

della 600RR) attraverso un alleggerimento delle zone periferiche.<br />

Anche in questo caso, il risultato è una moto più reattiva (come<br />

confermano quote ciclistiche decisamente svelte - cannotto inclinato<br />

di 23°45, avancorsa di 96,3mm e interasse di 1.375mm) e<br />

“pos<strong>it</strong>iva” nel feeling verso il pilota. Il peso con il pieno di carburante<br />

si riduce a soli 186kg - dieci in più per la versione C-ABS. Nuovi i<br />

64<br />

cerchi a 12 razze, e rivisti anche i dischi flottanti da 310mm lavorati<br />

da pinze radiali a 4 pistoncini con pastiglie sinterizzate e pompa<br />

radiale. Rimane ovviamente l’ammortizzatore di sterzo elettronico<br />

HESD, nonché, come optional, il sofisticato sistema antibloccaggio<br />

e di ripartizione frenata Honda C-ABS.<br />

“Come quella di pedrosa!”<br />

La linea è evidentemente ancora più vicina a quella della <strong>Moto</strong>GP<br />

Honda. Abbandonata la carenatura minimale del modello precedente,<br />

ora la casa dell’ala dorata ha prefer<strong>it</strong>o migliorare penetrazione<br />

aerodinamica (fra i 5 e il 6,5% a seconda della posizione in<br />

sella) e protezione del pilota con pannelli visibilmente più estesi.<br />

Il frontale guadagna un doppio faro line-beam che segue il profilo<br />

aerodinamico del cupolino ed è studiato per convogliare in maniera<br />

ancora più marcata il flusso dell’aria verso la presa d’aria centrale.<br />

Due le colorazioni disponibili per il modello 2013: la classica<br />

tricolore, lim<strong>it</strong>ata però al modello standard, e la Repsol replica<br />

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(denominata Vibrant Orange) sia sul modello standard che su<br />

quello C-ABS.<br />

propulsore affinato<br />

Il motore non cambia nel suo schema tecnico o nelle misure caratteristiche,<br />

arrivando a confermare i valori di potenza (120cv<br />

a 13.500 giri) e coppia massime (66Nm a 11.250) del precedente<br />

modello, risultando però più reattivo e preciso nella risposta<br />

all’acceleratore grazie a diversi aggiornamenti tecnici. Il nuovo<br />

airbox è più leggero, efficiente e silenzioso (-3dB) senza però far<br />

perdere personal<strong>it</strong>à alla “voce” del quadricilindrico Honda. Rinnovata<br />

l’alimentazione, con corpi farfallati a doppio iniettore (quattro<br />

sottofarfalla e quattro sopra, che entrano in funzione solo ad<br />

aperture valvola sopra il 25% e a regimi superiori a 4.800 giri);<br />

naturalmente, la centralina e le valvole di parzializzazione ad aspirazione<br />

e scarico sono state completamente riprogrammate per<br />

sfruttare al meglio le modifiche.<br />

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Honda Goldwing F6B<br />

e Forza 300 a EICMA 2012<br />

Goldwing arriva in una nuova versione dal<br />

sapore ancora più statun<strong>it</strong>ense, il Forza ered<strong>it</strong>a<br />

un propulsore di derivazione SH<br />

B<br />

come “Bagger”<br />

“Bagger”, ovvero dotata di valige laterali: una tipologia di<br />

moto sempre più in voga negli USA che porta ad alleggerire<br />

e per così dire “liberare” le max<strong>it</strong>ourer per renderle più dinamiche<br />

e leggere tanto nell’estetica che nella dinamica. Honda ha<br />

provveduto ad accontentare anche questi clienti magari un po’<br />

intimor<strong>it</strong>i dalle dimensioni della sei cilindri di Tokyo, sconfinando<br />

- almeno nelle intenzioni - nel campo delle sport-tourers. Il motore<br />

resta pressoché invariato: un sei cilindri boxer da 1800cc erogante<br />

118cv (ma soprattutto 167Nm a 4.000 giri) con trasmissione cardanica<br />

e cambio con quinta marcia overdrive. Dato il peso “ridotto”<br />

è stata eliminata la retromarcia elettrica; visto che parliamo<br />

comunque di una moto da 385kg in ordine di marcia non siamo<br />

sicurissimi che si tratti di una scelta azzeccata. Le variazioni più<br />

consistenti sono ovviamente concentrate su carrozzeria e ciclistica:<br />

ridotta in maniera sostanziosa la prima, la seconda cambia<br />

per adeguarsi nella distribuzione dei pesi con tarature dedicate<br />

delle sospensioni - la forcella con steli da 45mm resta dotata di<br />

sistema antiaffondamento, il monoammortizzatore posteriore<br />

con leveraggi progressivi Pro-Link è regolabile nel precarico della<br />

molla attraverso un registro manuale. La carrozzeria si distacca<br />

molto da quella della Goldwing “normale”, con un parabrezza dal<br />

taglio sensibilmente abbassato e nuove linee disegnate con metodologia<br />

CFD (Computational Fluid Dynamics). La colorazione è<br />

giocata tutta su toni di nero (anche nel caso della Magna Red, in<br />

gran parte “contaminata” da dettagli in nero opaco e grigio scuro)<br />

che conferiscono eleganza ed una certa grinta alla F6B. Cambia la<br />

sella, ora in pezzo unico, e le pedane del passeggero che dai poggiapiedi<br />

lunghi diventano più tradizionali pedaline. Niente sacrifici,<br />

66<br />

invece, in campo audio, che continua a contare su uno stereo su<br />

quattro altoparlanti e supporto per la connettiv<strong>it</strong>à con iPod o un<strong>it</strong>à<br />

di memoria USB per la riproduzione di file MP3, WMA o AAC.<br />

Invariato l’impianto frenante con Dual C-ABS che può contare su<br />

dischi flottanti da 296 mm con pinze a tre pistoncini all’anteriore,<br />

e da un disco autoventilato da 316 mm con pinza a tre pistoncini al<br />

posteriore. Gli pneumatici, montati su cerchi in alluminio a 5 razze,<br />

sono 30/70-R18 all’anteriore e 180/60-R18 al posteriore.<br />

NSS Forza 300<br />

Non è la sola cilindrata a cambiare nel nuovo Forza, che riceve<br />

un nuovo propulsore dichiaratamente derivato da quello a cilindro<br />

disossato dell’SH300i. L’erogazione viene ottimizzata per<br />

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l’impiego specifico del Forza, mentre la trasmissione resta l’affermata<br />

V-Matic con rapportatura accorciata per una maggior brillantezza<br />

nello spunto. Dal punto di vista ciclistico, il nuovo Forza è<br />

più leggero del 10% rispetto al modello 250 grazie all’eliminazione<br />

di diversi fazzoletti di rinforzo senza sacrifici per la guidabil<strong>it</strong>à.<br />

Peso contenuto in 192kg per la versione standard - ovviamente<br />

con il pieno di benzina - e 194 per quella con C-ABS. I cerchi a 12<br />

razze (14” all’anteriore, 13” al posteriore) osp<strong>it</strong>ano pneumatici da<br />

120/70 e 140/70. L’impianto frenante si appoggia a tre dischi da<br />

256mm (all’avantreno) e 256 (al retrotreno), naturalmente con<br />

il sistema ABS a frenata combinata. Particolarmente contenuti i<br />

consumi, con ben 30,8km/l. Tre le colorazioni disponibili: Seal Silver<br />

Metallic, Asteroid Black Metallic, Pearl Himalayas Wh<strong>it</strong>e.<br />

67


H usaberg:<br />

oldrati<br />

pilota ufficiale nel<br />

Mondiale enduro<br />

2013<br />

La Casa svedese ufficializza<br />

l’accordo con Thomas Oldrati<br />

che difenderà i colori giallo-blu<br />

nel mondiale EWC col compagno<br />

di squadra Pela Renet. A<br />

EICMA 2012 l’amministratore<br />

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Husaberg: Oldrati pilota ufficiale<br />

nel Mondiale Enduro 2013<br />

di Andrea Perfetti | La Casa svedese ufficializza l’accordo con Thomas<br />

Oldrati che difenderà i colori giallo-blu nel mondiale EWC col compagno<br />

di squadra Renet<br />

68<br />

delegato di KTM Italia (ricordiamo che KTM è proprietaria del marchio<br />

svedese), Angelo Crippa, ha ufficializzato l’accordo con il pilota<br />

bergamasco Thomas Oldrati, giunto terzo nel Mondiale Enduro<br />

Classe E1 in sella proprio a una privatissima Husaberg. Thomas ha<br />

corso un finale di stagione in forte crescendo, dopo le problematiche<br />

viciss<strong>it</strong>udini vissute col team <strong>it</strong>aliano Bordone- Ferrari, da cui<br />

Oldrati si è congedato per finire il campionato in forma privata. I<br />

risultati ottenuti gli hanno però consent<strong>it</strong>o di trovare un ottimo accasamento<br />

nel team ufficiale Husaberg, grazie anche all’interessamento<br />

di Angelo Crippa, che ha dichiarato: “Sono molto felice<br />

di avere Thomas Oldrati nel team Husaberg, sia perché è un pilota<br />

bergamasco come me e come parte delle persone del nostro staff,<br />

sia perché ha dimostrato tutto il suo valore chiudendo il mondiale<br />

sul podio”. Thomas Oldrati è molto soddisfatto del contratto<br />

appena firmato: “Con la Husaberg mi sono trovato da sub<strong>it</strong>o alla<br />

grande e sono convinto di poter fare benissimo nel 2013, indipendentemente<br />

dalla classe in cui correrò. Ringrazio la Casa e Angelo<br />

Crippa per questa fantastica opportun<strong>it</strong>à”.<br />

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69


D ebutto <strong>it</strong>aliano per le<br />

nov<strong>it</strong>à Kawasaki già<br />

viste il mese scorso<br />

a Colonia. Regine dello stand<br />

la nuova media della famiglia<br />

Ninja e la best seller Z800, vere<br />

proposte ined<strong>it</strong>e “di sostanza”<br />

di un periodo avaro di nov<strong>it</strong>à.<br />

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Kawasaki: nuove ZX-6R e Z800<br />

ad EICMA 2012<br />

Tendenza alla cresc<strong>it</strong>a delle cilindrate per la casa di Akashi nelle nov<strong>it</strong>à<br />

2013. R<strong>it</strong>orno alla cilindrata 636 per la Supersport ZX-6R, cresce ad<br />

ottocento la media naked<br />

70<br />

40 anni e non sentirli<br />

Proprio nel quarantennale della prima, storica, Z1000 del 1972<br />

Kawasaki presenta la prima rivis<strong>it</strong>azione sostanziale della media<br />

Z750. Con un aumento dell’alesaggio, la cilindrata passa da<br />

748 a 806cc, guadagnando qualcosa in termini di potenza massima<br />

ma soprattutto di coppia ai bassi e medi regimi grazie anche<br />

a revisioni nell’elettronica, alimentazione e condotti d’aspirazione<br />

di lunghezza differenziata fra cilindri esterni ed interni.<br />

Tutto il motore viene in realtà affinato, con attr<strong>it</strong>i interni ridotti,<br />

pistoni più leggeri e lubrificazione migliorata nell’efficienza. Il telaio<br />

resta fedele allo schema monotrave, ma viene completamente<br />

rivisto nelle rigid<strong>it</strong>à e con sospensioni rinnovate - all’anteriore<br />

troviamo una forcella rovesciata con steli da 41mm regolabile in<br />

precarico ed estensione, ed un monoammortizzatore posteriore<br />

con serbatoio di compensazione separato in schema piggyback.<br />

Le misure caratteristiche cambiano, con un forcellone più lungo<br />

necessario a compensare l’aumento di potenza e l’accorciamento<br />

della rapportatura. Parimenti potenziato l’impianto frenante, naturalmente<br />

con ABS optional.<br />

Di nuovo 636<br />

L’abbandono del 2007 è stato solo temporaneo, a quanto pare.<br />

Prima ad inventare la cilindrata oversize - con differenziazione dei<br />

modelli stradale e racing - nella categoria Supersport, la ZX-6R<br />

era tornata al modello unico con la versione 2007. La necess<strong>it</strong>à di<br />

proporre qualcosa di nuovo, e decisamente più sfruttabile nell’uso<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

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Numero<br />

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di tutti i giorni, in un segmento<br />

che soffre di pesante crisi come<br />

quello delle medie supersportive<br />

passa quindi per un aumento<br />

di cilindrata che rinvigorisce<br />

la media Kawasaki soprattutto<br />

ai medi regimi: sintomatico,<br />

infatti, che la maggior cilindrata<br />

derivi da un allungamento<br />

della corsa e non da un sovralesaggio.<br />

Tutto il motore viene<br />

naturalmente adeguato, con<br />

condotti d’aspirazione e scarico<br />

maggiorati ed adeguati nella<br />

conformazione. Parimenti adeguata<br />

la distribuzione, con assi<br />

a camme che aumentano durata<br />

ed alzata dell’aspirazione;<br />

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cala il rapporto di compressione e si adeguano alimentazione, airbox<br />

e scarico. La frizione antisaltellamento di nuova generazione<br />

migliora la coerenza dell’assetto in staccata. Evoluzione anche per<br />

la ciclistica, con la nuova forcella Showa Big Piston SFF-BP dotata<br />

di taratura dell’idraulica separata sui due steli. Naturalmente<br />

diverso anche il telaio, rivisto nelle rigid<strong>it</strong>à ma anche nelle misure<br />

caratteristiche: un cannotto più chiuso e una forcella più sfilata velocizzano<br />

l’inserimento in curva.<br />

Il monoammortizzatore posteriore non cambia nello schema, ma<br />

viene rivista con una molla di maggior lunghezza e più morbida, e<br />

72<br />

dotata di leveraggi dalla diversa progressiv<strong>it</strong>à. L’impianto frenante<br />

conta su pinze monoblocco e dischi a margher<strong>it</strong>a (che, ricordiamo,<br />

proprio la ZX-6R fu la prima ad introdurre su una moto di serie<br />

nell’ormai lontano 2003), con prestazioni decisamente migliori<br />

rispetto all’un<strong>it</strong>à precedente. Tutta nuova anche l’assistenza elettronica,<br />

adottando le stesse soluzioni già patrimonio della sorella<br />

maggiore ZX-10R.<br />

La media Ninja riceve dunque la possibil<strong>it</strong>à di gestire l’erogazione<br />

su due diverse mappature (identica la potenza massima, diversa<br />

la progressione ai bassi e medi regimi) per meglio adattarsi a<br />

condizioni di scarsa aderenza.<br />

Caratteristica ancora più interessante<br />

il controllo di trazione<br />

KTRC, con tre diversi livelli<br />

di intervento e gestione della<br />

trazione e dell’impennata; ciliegina<br />

sulla torta il sistema antibloccaggio<br />

KIBS con particolare<br />

attenzione all’uso sportivo<br />

ed estremo in circu<strong>it</strong>o.<br />

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KTM 390 Duke a EICMA 2012<br />

KTM allarga la sua famiglia e lo fa con l’arrivo della nuova 390 Duke.<br />

Nata dalla base della 200 Duke, la 390 monta un nuovo motore<br />

monocilindrico da 375 cc capace di erogare ben 44 cv, con un<br />

peso inferiore ai 150 kg<br />

K TM<br />

390 Duke<br />

Con l’arrivo della nuova<br />

390 Duke, ancora<br />

una volta KTM proprone una<br />

cilindrata ined<strong>it</strong>a. La 390 Duke<br />

offre un’ottima potenza, curva<br />

di coppia praticamente “piatta”,<br />

peso ridotto. Nata dalla<br />

base della 200 Duke, la 390<br />

Duke può contare su un nuovo<br />

74<br />

motore monocilindrico da 375 cc capace di ben 44 cv. La ciclistica<br />

è stata evoluta per gestire la maggiore potenza e la maggiore<br />

veloc<strong>it</strong>à, grazie anche a un peso inferiore ai 150 kg (con il pieno di<br />

carburante).<br />

una vasta gamma<br />

Dal 1994, quando la prima KTM stradale (la Duke originale) arrivò<br />

sul mercato la Duke ha sub<strong>it</strong>o 4 stadi evolutivi raggiungendo<br />

il suo apice con l’attuale 690 Duke R. Il 2011 ha visto la nasc<strong>it</strong>a di<br />

una nuova, piccola, stella: la 125 Duke che, al primo anno di v<strong>it</strong>a, è<br />

balzata in testa a tutte le classifiche di vend<strong>it</strong>a europee superando<br />

le 10.000 un<strong>it</strong>à vendute. Il 2012 è stato l’anno della 200 Duke e<br />

oggi la 390 Duke arriva a completare la gamma collegando le “piccole”<br />

Duke alle ammiraglie 690 Duke e 990 Super Duke R.<br />

<strong>Moto</strong>re e telaio<br />

Il monocilindrico della 390 Duke è stato progettato per essere<br />

compatto e leggero. Il suo peso è di soli 36 kg. Doppio albero a<br />

camme in testa, quattro valvole, pistone forgiato e un cilindro con<br />

riporto al Nikasil fanno sì che bastino 375 cc per erogare ben 44<br />

cv. Un sistema di depressione nel carter diminuisce gli attr<strong>it</strong>i contribuendo<br />

a migliorare la potenza e la coppia erogate. Il telaio a<br />

traliccio in acciaio ultraleggero e il forcellone in alluminio si completano<br />

con l’utilizzo di sospensioni WP al top per qual<strong>it</strong>à e idraulica.<br />

L’impianto frenante Brembo e l’ABS Bosch 9MB disinseribile<br />

contribuiscono a una guida dinamica e sicura.<br />

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KTM 690 Duke R a EICMA 2012<br />

Dall’esperienza dell’European Junior Cup 2012 nasce la nuova KTM 690<br />

Duke R. Un nuovo modello dall’animo racing con una ciclistica con<br />

maggiore luce a terra, sospensioni con molle più rigide e un miglior<br />

controllo idraulico rispetto alla 690 Duke<br />

K TM<br />

690 Duke r<br />

Il monocilindrico della<br />

690 Duke è stato capace<br />

di offrire alte prestazioni<br />

a tutti i piloti che hanno corso<br />

nella European Junior Cup<br />

2012, il challenge dedicato ai<br />

giovani piloti, corso in concom<strong>it</strong>anza<br />

con il Campionato<br />

Mondiale Superbike. Da questa<br />

76<br />

esperienza è nata la nuova KTM 690 Duke R. Non una replica estetica,<br />

ma una moto adatta ai piloti più esigenti e ai professionisti. Un<br />

nuovo modello che con la moto della EJC ha in comune moltissimi<br />

particolari, a partire dalle sospensioni. La nuova 690 Duke R può<br />

contare su una ciclistica con maggiore luce a terra e su sospensioni<br />

con molle più rigide e un miglior controllo idraulico rispetto<br />

alla 690 Duke.<br />

pronta per la pista<br />

La nuova forcella a steli rovesciati completamente regolabile si<br />

distingue per la regolazione idraulica separata tra gli steli. Allo<br />

stelo destro è demandato il comp<strong>it</strong>o di gestire il r<strong>it</strong>orno, il registro<br />

nello stelo sinistro agisce invece sulla compressione. In questo<br />

modo i due registri non si influenzano tra loro offrendo una gestione<br />

ottimale dello smorzamento idraulico. Un<strong>it</strong>amente alle nuove<br />

piastre lavorate alle macchine utensili, questa forcella rappresenta<br />

il perfetto punto di partenza per avere un grip e feeling eccezionali<br />

anche nella guida estrema. Il nuovo monoammortizzatore WP<br />

con serbatoio separato offre numerose regolazioni, comprese le<br />

alte e basse veloc<strong>it</strong>à in compressione. Anche i freni Brembo stabiliscono<br />

un nuovo standard tra gli impianti frenanti delle moto di<br />

questa categoria. Realizzata dal pieno, la nuova pinza radiale M50<br />

è più leggera del 6% rispetto alla pinza della 690 Duke e, soprattutto,<br />

ancora più rigida. L’innovativo ABS Bosch 9M+ guadagna<br />

sulla 690 Duke R una modal<strong>it</strong>à “Supermoto”, attivabile tram<strong>it</strong>e<br />

Dongle, che consente di bloccare il posteriore nonostante l’ABS<br />

resti inser<strong>it</strong>o sulla ruota anteriore. Di serie sulla nuova 690 Duke R<br />

anche il silenziatore Akrapovic, nuove pedane e manubrio e barre<br />

di protezione.<br />

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KTM Duke 125 e 200 con ABS<br />

a EICMA 2012<br />

Per il 2013 KTM migliora l’impianto frenante che equipaggia le piccole<br />

Duke 125 e 200 grazie a un nuovo disco anteriore dal diametro<br />

maggiore e all’utilizzo del sistema ABS disinseribile. Il motore non<br />

cambia<br />

K TM<br />

125 Duke<br />

La 125 Duke è dedicata<br />

sia ai giovani, sia ai<br />

motociclisti più maturi. E per<br />

il 2013 KTM ha migliorato l’impianto<br />

frenante equipaggiandolo<br />

di un nuovo disco anteriore<br />

di diametro maggiore e di ABS<br />

disinseribile: la Duke è la prima<br />

moto 125 a montare un siste-<br />

78<br />

ma antibloccaggio. Il motore non cambia: monocilindrico quattro<br />

tempi con iniezione elettronica a doppio albero a camme in testa<br />

e cambio a sei rapporti. Consumi ridotti, ottima erogazione della<br />

potenza ad ogni regime e assenza di vibrazioni grazi al contralbero.<br />

Il motore rientra nella normativa Euro 3 grazie all’adozione di<br />

un moderno sistema di iniezione elettronica e al catalizzatore a tre<br />

vie. La 125 Duke si distingue per la ciclistica e il leggero telaio a<br />

traliccio in acciaio lavora in simbiosi con un comparto sospensioni<br />

marchiato WP. Equipaggiata con una forcella rovesciata i cui steli<br />

hanno lo stesso diametro della sorella maggiore destinata alla<br />

Superbike RC8. Piccola nella cilindrata, non nelle dimensioni che<br />

sono le stesse di una moto di grossa cilindrata. La posizione in<br />

sella permette una guida rilassata e poco affaticante e allo stesso<br />

tempo divertente in curva.<br />

<strong>Moto</strong>re: monocilindrico, 4 tempi; Cilindrata: 125 cc; avviamento<br />

elettrico; cambio a sei rapporti; capac<strong>it</strong>à serbatoio: circa 10,5 l<strong>it</strong>ri;<br />

peso circa 127 kg senza carburante.<br />

Le caratteristiche principali<br />

- Nov<strong>it</strong>à: la prima 125 equipaggiata con ABS<br />

- Impianto frenante di ultima generazione sviluppato in collaborazione<br />

con Brembo e ora equipaggiato con un disco anteriore da<br />

300 mm di diametro<br />

- <strong>Moto</strong>re monocilindrico ad alte prestazioni, quattro tempi con<br />

doppio albero a camme in testa, equipaggiato di iniezione elettronica,<br />

catalizzatore e a 3 vie e contralbero di bilanciamento. Potenza<br />

massima: 11 kW/15 cv, Euro 3<br />

- Telaio a traliccio ultraleggero, forcellone in alluminio pressofuso<br />

estremamente leggero<br />

- Forcella rovesciata USD da 43 mm di diametro della WP di alta<br />

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qual<strong>it</strong>à<br />

- Strumentazione multi funzionale<br />

- Nuove grafiche<br />

kTM 200 Duke<br />

Il nuovo motore, della Duke<br />

200, nasce sulla base del monocilindrico<br />

della 125 Duke. Le<br />

modifiche apportate al motore<br />

di cilindrata maggiore hanno<br />

permesso di ottenere il 60% di<br />

potenza in più raggiungendo i<br />

26 cavalli. Una potenza ottenuta<br />

adottando nuovi alberi a<br />

camme, valvole di diametro<br />

maggiore, un pistone con un<br />

alesaggio maggiore, un albero<br />

motore completamente riprogettato,<br />

un nuovo airbox e un<br />

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impianto di scarico riprogettato permettendo di avere un ottimo<br />

valore di coppia e una dolcezza di erogazione. Il nuovo motore, il<br />

sistema di iniezione elettronica e il cambio a sei rapporti garantiscono<br />

prestazioni e ridotti consumi; grazie al catalizzatore a tre<br />

vie anche le emissioni allo scarico sono ridotte al minimo. La sua<br />

forza è caratterizzata nella distribuzione dei pesi, posizionati il più<br />

possibile vicino al baricentro. Le caratteristiche per il 2013 della<br />

200 Duke sono il telaio, la strumentazione multi-funzione e il nuovo<br />

impianto ABS disinseribile.<br />

80<br />

<strong>Moto</strong>re: monocilindrico, 4 tempi – cilindrata: 200 cc – Avviamento<br />

elettrico – cambio a sei rapporti – capac<strong>it</strong>à serbatoio: circa 10,5<br />

ltri - peso: circa 129,5 kg senza carburante.<br />

Caratteristiche principali<br />

- Nov<strong>it</strong>à: disponibile con ABS disinseribile<br />

- Impianto frenante di ultima generazione sviluppato in collaborazione<br />

con Brembo ed ora equipaggiato di disco anteriore da 300<br />

mm di diametro<br />

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- <strong>Moto</strong>re monocilindrico ad alte prestazioni, Quattro tempi con<br />

doppio albero a camme in testa, equipaggiato di iniezione elettronica,<br />

catalizzatore e a 3 vie e contralbero di bilanciamento<br />

- Potenza massima: 19 kW/26 cv, Euro 3<br />

- Telaio a traliccio ultraleggero, forcellone in alluminio pressofuso<br />

estremamente leggero<br />

- Forcella rovesciata USD da 43 mm di diametro della WP di alta<br />

qual<strong>it</strong>à<br />

- Strumentazione multi funzionale<br />

81


N umerose le nov<strong>it</strong>à<br />

presentate ad Eicma<br />

2012 dalla Kymco, il<br />

costruttore taiwanese ha portato<br />

numerose nov<strong>it</strong>à, tra le quali<br />

spiccano il nuovo People One<br />

125, che dopo l’anticipazione<br />

del 2011 è ora presente in veste<br />

defin<strong>it</strong>iva. Il ruota alta di Kymco<br />

è dotato di un monocilindrico<br />

4 tempi a iniezione elettronica<br />

di 125cc, due valvole in testa, e<br />

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Le nov<strong>it</strong>à Kymco a EICMA 2012<br />

Numerose le nov<strong>it</strong>à esposte dalla casa taiwnse all’Eicma 2012.<br />

Oltre ai protagonisti People One 125 ed Exc<strong>it</strong>ing 400i, svelati i nuovi<br />

K-XCT 125i/300i e K-PIPE<br />

raffreddamento ad aria forzata, dai consumi particolarmente contenuti,<br />

si parla di quasi 50 km/l. Un nuovo design caratterizza l’<br />

Xc<strong>it</strong>ing 400i, che è ora dotato della nuova generazione di motori<br />

G5 denominata SC e dotato di una nuova ciclistica con forcella a<br />

doppia piastra, il 400i diventerà la punta di diamante della gamma<br />

Xc<strong>it</strong>ing. K-XCT 125i e 300i riprendono le linee e la personal<strong>it</strong>à del<br />

fratello maggiore Xc<strong>it</strong>ing 400i in scala ridotta. Dotati ambedue dei<br />

motori G5 (raffreddati a liquido con distribuzione a quattro valvole)<br />

sono caratterizzati da forme dinamiche ma compatte, adatte in<br />

particolar modo agli spostamenti urbani. K-PIPE 125 è invece una<br />

Trick Bike che promette tanto divertimento a basso costo, con un<br />

look giovane e accattivante.<br />

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L ’azienda LML porta a<br />

EICMA 2012 il nuovo<br />

scooter con trasmissione<br />

a variatore. La casa<br />

produttrice presenta l’intera<br />

gamma dei suoi scooter, mettendo<br />

in evidenza il nuovo veicolo:<br />

la Star 125cc 4T Automatica,<br />

avvicinando nuovi target di<br />

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LML Star 125cc 4T Automatica<br />

a EICMA 2012<br />

LML presenta a EICMA 2012 l’intera gamma dei suoi modelli,<br />

presentando al pubblico il nuovo scooter con trasmissione a variatore,<br />

la Star 125cc 4T Automatica. Interessanti nov<strong>it</strong>à anche per la gamma<br />

2T 125cc e 150cc<br />

84<br />

clientela. LML Italia dal 2008 ad oggi ha distribu<strong>it</strong>o in Europa oltre<br />

30.000 Star, prosegue la sua azione di ampliamento della gamma.<br />

La Star 125cc 4T Automatica rappresenta la soluzione per chi non<br />

ha mai avuto particolare propensione con il cambio manuale. La<br />

vera sfida è stata quella di conservare le dimensioni e l’immagine<br />

estetica della Star Deluxe, ottenendo anche un peso complessivo<br />

minore rispetto ai modelli della gamma 4T con cambio manuale,<br />

rendendo così il veicolo più maneggevole ed agile. Il motore della<br />

Star 4T 125 cc Automatica, progettato e realizzato dalla LML,<br />

è caratterizzato da un monocilindro verticale monoalbero a due<br />

valvole. L’ined<strong>it</strong>a ed enorme innovazione della configurazione del<br />

motore, posizionato in maniera verticale e centrale, contribuisce a<br />

rendere pratica la guida del veicolo. Tra le caratteristiche più evidenti<br />

della Star Automatica il freno posteriore, che è ora azionabile<br />

non più tram<strong>it</strong>e pedale posizionato sulla pedana, ma attraverso la<br />

pratica leva freno posta sul lato sinistro del manubrio. All’Eicma<br />

2012 sarà esposta l’intera gamma degli scooter LML Star Deluxe,<br />

la vera nov<strong>it</strong>à sarà il nuovo configuratore. Frutto della filosofia<br />

aziendale LML Italia nasce il nuovo configuratore attraverso il<br />

quale è possibile realizzare milioni di modelli diversi. La scelta del<br />

colore del proprio scooter non è la sola opzione che un acquirente<br />

può scegliere, ma la configuratore prevede la selezione di ogni<br />

singolo particolare: dai singoli componenti della scocca alla personalizzazione<br />

cromatica di tutti gli accessori come le modanature,<br />

i portapacchi e i cavalletti. Persino parabrezza, cupolini, bauletti<br />

e selle fanno parte della soggettiva scelta di realizzazione di uno<br />

scooter Star Deluxe unico e esclusivo. Arricch<strong>it</strong>a anche la gamma<br />

accessori. La nov<strong>it</strong>à sono i cerchi tubeless - neri, grigi e rossi - per<br />

21 Novembre<br />

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la gamma 4T della Star, mentre<br />

i sistemi antifurto registrano<br />

un nuovo blocca manubrio e<br />

le varianti colorate dei blocca<br />

disco. Mentre la linea caschi,<br />

C<strong>it</strong>y e Urban, è stata arricch<strong>it</strong>a<br />

da nuove combinazioni cromatiche<br />

e speciali fantasie e ora<br />

troviamo la nuova gamma dei<br />

caschi Naked. Il copricapo protettivo<br />

è un demijet realizzato<br />

in policarbonato che coniuga<br />

caratteri vintage e fashion in<br />

7 differenti colorazioni che si<br />

abbinano agli interni in pelle e<br />

tessuto removibili e lavabili. Un<br />

fibbia con chiusura micrometrica,<br />

assicura il corretto allacciamento<br />

del casco Naked.<br />

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aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa<br />

bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />

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bbbbbbbbbbbbbbb<br />

Star 125cc 4T<br />

Automatica<br />

Nasce in casa LML India Ltd, la<br />

Star Automatica con trasmissione<br />

a variatore nella cilindrata<br />

125cc. La nuova nata sarà disponibile<br />

presso i punti vend<strong>it</strong>a<br />

LML Italia già a partire dal mese<br />

di ottobre 2012. Piccole nov<strong>it</strong>à<br />

estetiche caratterizzano la Star<br />

4T 125cc Automatica, il tasto<br />

di spegnimento che consente<br />

la disattivazione dello scooter<br />

con il quadro acceso e l’implementazione<br />

della strumentazione<br />

del quadro con due spie:<br />

una per la diagnostica dell’<br />

ECS (Electronic Carburettor<br />

86<br />

System) ed una per lo stop dei freni quando si azionano. Il telaio<br />

della Star 4T 125 cc automatica è caratterizzato da una struttura<br />

in tubi di acciaio elettrosaldati che va a rafforzare la preesistente<br />

configurazione monoscocca e garantisce un’ottima rigid<strong>it</strong>à torsionale.<br />

La LML ha dotato il nuovo veicolo automatico di un particolare<br />

sistema di aerazione, il L.I.A.S. (LML Inlet Air System), che consente<br />

il raffreddamento del motore e del sistema di trasmissione,<br />

nonché l’adduzione di aria alla cassa filtro. Il posizionamento strategico<br />

lungo il telaio di numerose prese d’aria, nella parte bassa<br />

dello scudo anteriore e sulle scocche laterali consente il passaggio<br />

dell’aria nel vano motore e il deflusso della stessa tram<strong>it</strong>e una<br />

presa d’aria posizionata sotto la sella. L’ampiezza del serbatoio<br />

posizionato ora sul lato destro del veicolo, al di sotto della scocca<br />

posteriore, aumentato per capac<strong>it</strong>à fino a 7 l<strong>it</strong>ri con consumi ridotti,<br />

percorrendo fino a 46 Km con 1 l<strong>it</strong>ro. Il motore monocilindro<br />

verticale monoalbero a due valvole con sistema di raffreddamento<br />

ad aria forzata e avviamento elettrico e a pedale, grazie ad un<br />

condensatore elettrol<strong>it</strong>ico, permette l’avviamento in assenza della<br />

carica della batteria. Il nuovo motore, con una potenza max di 6,8<br />

± 0.25 kW a 8000 ± 200 RPM e coppia di 8.7 Nm at 6525 RPM<br />

consente maggiore fluid<strong>it</strong>à di guida e il rispetto della normativa<br />

euro 3. Tra i componenti del motore particolare attenzione è stata<br />

rivolta alla trasmissione a variatore, sviluppata e forn<strong>it</strong>a da Adler,<br />

con puleggia motrice, puleggia condotta, e con una frizione centrifuga.<br />

Il sistema di controllo motore ECS è stato sviluppato e forn<strong>it</strong>o<br />

da Dell’Orto: comprende un carburatore elettronico con TPS,<br />

una centralina ECU che gestisce la sonda λ, la bobina ed una sonda<br />

temperatura motore, ma anche l’elettrovalvola per la gestione del<br />

rapporto stechiometrico del carburatore. Grazie a questo sistema<br />

è stato possibile coniugare la guidabil<strong>it</strong>à in tutte le condizioni d’impiego<br />

con ridottissimi consumi ed emissioni. Prezzo a partire da<br />

€ 2.250 (offerta lancio valida sino al 31/12/2012) comprensivo di<br />

1 parabrezza, 2 caschi da scegliere nella gamma e 1 portapacchi.<br />

Gamma 4T 125cc, 151cc e 200cc<br />

Il nuovo motore di Star 4T (125cc, 151cc e 200 cc), si caratterizza<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

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Numero<br />

84<br />

EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong><br />

per il monocilindro orizzontale<br />

monoalbero con due valvole,<br />

per il sistema di raffreddamento<br />

ad aria forzata ed un cambio<br />

manuale a 4 marce con avviamento<br />

elettrico ed a pedale.<br />

La potenza massima è di 5.84<br />

KW a 6000 Rpm per la variante<br />

125cc., di 6.75 KW a 6250 Rpm<br />

per la versione 151cc e con una<br />

potenza massima di 8,6 kW<br />

a 6250 Rpm per la versione<br />

200 cc. Il telaio della Star 4T,<br />

in tutte le sue motorizzazioni,<br />

è composto da una struttura<br />

in tubi di acciaio elettrosaldati<br />

che garantisce una rigid<strong>it</strong>à<br />

torsionale 7 volte superiore ad<br />

87


un classico telaio monoscocca.<br />

La possibil<strong>it</strong>à di posizionare il<br />

motore in punto strategico più<br />

centrale, con l’adozione di un<br />

supporto motore dotato di un<br />

silent-block. Il faro anteriore<br />

ha una parabola interna per<br />

una maggiore luminos<strong>it</strong>à grazie<br />

ad un fascio luce più potente<br />

e visibile, così come per lo<br />

stop posteriore, con maggior<br />

potenza d’illuminazione e l’aggiunta<br />

del catarifrangente sul<br />

paraspruzzi. Persino la strumentazione<br />

del quadro è stata<br />

arricch<strong>it</strong>a con una spia che segnala,<br />

in posizione neutral, la<br />

88<br />

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condizione in folle del cambio ed una per i freni che si accende<br />

quando il freno posteriore e/o l’anteriore vengono azionati. Il motore<br />

è realizzato da 3 carter facilmente scomponibili e con una<br />

disposizione dei pesi differenti. Il 200 cc è dotato di una serie di<br />

catalizzatori e di un innovativo sistema di aria secondaria che lo<br />

rendono Euro 3. Il sistema d’immissione di aria FAST (Flexible Air<br />

Suction Tecnology), è stato realizzato con un condotto flessibile in<br />

gomma montato sulla cassa filtro che si muove insieme al motore,<br />

ev<strong>it</strong>ando l’intasamento del filtro dell’aria e ottenendo così un maggiore<br />

rendimento del motore. Il motore consente di percorrere<br />

fino a 60 km con 1 l<strong>it</strong>ro per le versioni 125 cc e 151 cc e 50 km con 1<br />

l<strong>it</strong>ro per la 200 cc, con minime emissioni di CO2 e bassissimi costi<br />

di manutenzione, rispettando l’ambiente. Nelle versioni 125cc<br />

e 151cc la maggiore potenza del freno posteriore e quello del disco<br />

anteriore consente uno spazio di arresto ridotto del 50%, un<strong>it</strong>amente<br />

ad un design sportivo del mozzo a 5 razze. Nella versione<br />

200cc il sistema frenante posteriore è stato potenziato adottando<br />

delle ganasce più lunghe ed un nuovo sistema d’azionamento delle<br />

stesse. Sul tamburo posteriore è presente un foro, con appos<strong>it</strong>o<br />

tappo di chiusura, per l’ispezione dell’usura delle ganasce e la loro<br />

pulizia periodica.<br />

La frizione della Star 4T 200cc è stata riprogettata, con dischi e<br />

campana innovativi, dotata di spingi disco con cuscinetti a sfera<br />

e di 5 condotti in sughero e 4 conduttori, consentendo un’elevata<br />

maneggevolezza nell’uso e nel cambio delle marce. La Star 4T si<br />

presenta con ampia scelta di versioni e colori a partire da € 2390<br />

per la versione 200cc, a partire da € 2000 per la versione 125cc<br />

e a partire da € 2150 per la 151cc. I prezzi sono comprensivi della<br />

ruota di scorta, specchietti e manopole cromate.<br />

Gamma 2T 125cc e 150cc<br />

I modelli Star con motore 2T, nelle motorizzazioni 125cc e 150cc<br />

sono dotati di motore Euro 3, monocilindrico orizzontale con pacco<br />

lamellare a induzione, raffreddato ad aria forzata, che consente<br />

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2012<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

84<br />

EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong><br />

di percorrere fino a 35 km con 1<br />

l<strong>it</strong>ro, con il contenimento delle<br />

emissioni inquinanti nell’atmosfera.<br />

Il telaio è in acciaio e robusto.<br />

Il cambio manuale offre la<br />

possibil<strong>it</strong>à di dosare i giri del<br />

motore a seconda della strada<br />

e il freno a disco anteriore<br />

migliorano ulteriormente le<br />

prestazioni e riducono gli spazi<br />

di arresto. Star 2T offre una<br />

varietà di versioni con un costo<br />

contenuto, a partire da € 1900.<br />

Tutti i prezzi sono comprensivi<br />

della ruota di scorta, specchietti<br />

e manopole cromate.<br />

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Ohvale GP-0 a EICMA 2012<br />

di Andrea Perfetti | Valerio Da Lio presenta a Milano la fantastica GP-0<br />

che abbiamo provato in pista in esclusiva con Nico Cereghini. Allo stand<br />

anche il sidecar Vespa<br />

O hvale<br />

Gp-0<br />

a eiCMA 2012<br />

Valerio Da Lio presenta<br />

a Milano la fantastica GP-0<br />

che abbiamo provato in pista<br />

in esclusiva con Nico Cereghini.<br />

Allo stand anche il sidecar<br />

Vespa. I lettori la conoscono<br />

già bene, la GP-0 è stata infatti<br />

protagonista del divertente video<br />

realizzato in pista dai nostri<br />

90<br />

tester, guidati da cap<strong>it</strong>an Cereghini (clicca qui per leggere il nostro<br />

approfondimento).<br />

Le versioni della piccola motogp<br />

Sono due i modelli base, identici in tutto tranne che per il motore:<br />

monomarcia 110 cc oppure quattro marce 160 da 14-15 cavalli. I<br />

pesi sono vicini ai 64 chili. Prezzi indicativamente tra i 3.600 e i<br />

3.900 euro, disponibil<strong>it</strong>à dai primi mesi 2013. Optional di fabbrica<br />

sono l’ammortizzatore di sterzo (presente sulla moto rossa<br />

esposta a EICMA), il radiatore dell’olio, la forcella regolabile, l’avviamento<br />

elettrico con k<strong>it</strong> batteria e gli attacchi già predisposti.<br />

Valerio Da Lio è il capace costruttore veneto che ha avuto la geniale<br />

idea di progettare e produrre la GP-0. La piccola moto abbatte i<br />

costi legati al motociclismo sportivo in circu<strong>it</strong>o, consente di divertirsi<br />

in piste “facili” e, soprattutto, lim<strong>it</strong>a al massimo i rischi di farsi<br />

male in caso di caduta. I rischi abbiamo detto, non il divertimento.<br />

E la si può trasportare in auto, non servono carrello o furgone. La<br />

GP-0 è adatta a tutte le piste, corte, lunghe, lente e veloci. In Italia<br />

ce ne sono a centinaia. Non è una P<strong>it</strong> Bike: quelle hanno ruote da<br />

12 pollici, assetto supermotard e passo lungo; questa invece è più<br />

piccola, ha una guida sportiva molto reattiva con le ruote da 10, è<br />

più ergonomica. E non è una Mini GP, moto che è ben più grande<br />

e meno facile da guidare e trasportare. A EICMA Ohvale espone<br />

anche il raffinato sidecar su base Vespa. Dotato di freno a disco<br />

aggiuntivo e rapportatura accorciata (raggiunge i 100 km/h), ha<br />

raccolto molti consensi in virtù di un design molto elegante e di<br />

fin<strong>it</strong>ure semplici, ma curate.<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

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D otata di un poderoso<br />

monocilindrico 750<br />

da 45 CV, la Over<br />

Brutus, il nome è già tutto un<br />

programma, è una via di mezzo<br />

tra un quad e una moto. Inquietante<br />

grazie alla coppia di<br />

poderosi pneumatici di sezione<br />

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Over Brutus a EICMA 2012<br />

di Francesco Paolillo | Un originale SUV a due ruote,<br />

la Over Brutus è brutale nel nome, ma soprattutto nell’aspetto<br />

92<br />

esagerata, la Brutus è stata disegnata da Alessandro Tartarini (il<br />

padre Alessandro è il fondatore della Italjet) e si prefigge di diventare<br />

un veicolo adatto ad ogni s<strong>it</strong>uazione, non per niente è disponibile<br />

un k<strong>it</strong> neve con tanto di cingolo posteriore e sci anteriore, e<br />

non mancano delle chicche come il verricello, il gancio traino e il<br />

k<strong>it</strong> antincendio. La trasmissione è automatica, e come optional è<br />

disponibile sia la marcia ridotta che la retromarcia. La Brutus sarà<br />

disponibile sul mercato a apartire dalla primavera 2013.<br />

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93


P eugeot porta a Milano<br />

tre mezzi di notevole<br />

interesse, il primo<br />

perché rappresenta il futuro,<br />

Onyx, colpisce oltre che per la<br />

motorizzazione ibrida, anche<br />

per lo sfruttamento ottimale<br />

dei volumi destinato al trasporto<br />

dei bagagli. Un vano ricavato<br />

tra la sella del guidatore e<br />

la parte anteriore del tre ruote<br />

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Nuovi Peugeot a EICMA 2012<br />

di Francesco Paolillo | La casa francese presenta un prototipo<br />

futuristico dotato di propulsione ibrida, l’Onyx, ma anche la versione<br />

defin<strong>it</strong>iva del tre ruote Metropolis e la versione 300 del Satelis,<br />

che cambia anche nel look<br />

94<br />

francese lo rendono pratico e originale, come del tutto personali<br />

sono il design e gli abbinamenti cromatici. Passa dallo stadio di<br />

semplice prototipo a versione defin<strong>it</strong>iva il Metropolis 400, il tre<br />

ruote destinato all’utilizzo urbano (il nome stesso significa Madre<br />

/C<strong>it</strong>tà) che lancia Peugeot nel mondo dei tre ruote, che tanto successo<br />

riscuotono oltre alpe. La cilindrata disponibile è per ora la<br />

sola 400, che eroga 37,2 CV, ma con molta probabil<strong>it</strong>à si vedranno<br />

delle varianti in futuro, e che affiancheranno sia la versione base<br />

che la più sportiva RS, caratterizzata dal cupolino fumé e dalle pedane<br />

in alluminio, oltre che dalla colorazione Bianca o Grigio T<strong>it</strong>anio<br />

satinato. Per entrambe le versioni è di serie la Smart Key, che<br />

permette l’accensione dello scooter nel raggio di 1,5 metri, semplicemente<br />

tenendola in tasca. Le sospensioni, dai numerosi<br />

elementi in alluminio, derivano dal mondo automobilistico, così<br />

come il look del Geopolis, che riprende alcuni tratti somatici delle<br />

autovetture Peugeot. DTW, che significa Dual Tilting Wheels, è lo<br />

schema delle sospensioni anteriori, che non influiscono sulle dimensioni<br />

in larghezza dello scooter francese, che sono paragonabili<br />

a quelle del Satelis. Quest’ultimo ha sub<strong>it</strong>o un profondo lavoro<br />

di aggiornamento, in primis il motore monocilindrico che passa dai<br />

precedenti 250 cc agli attuali 300, ma anche il look è stato rivisto,<br />

grazie a linee più morbide e all’ adozione di gruppi ottici a Led.<br />

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Sherco SE 250 T 2 tempi 2013 a EICMA<br />

di Andrea Perfetti | La Sherco presenta la nuovissma 250 2 tempi<br />

che arriverà in Italia nel 2013. Leggera e con uno stile molto moderno,<br />

mostra fin<strong>it</strong>ure al top della categoria<br />

S herco<br />

Se 250 T<br />

2 tempi 2013 a<br />

eiCMA<br />

La Casa francese presenta a<br />

Milano la SE 250 due tempi. Si<br />

tratta di un debutto assoluto, di<br />

una rivoluzione per la Sherco<br />

che introduce un nuovissimo<br />

propulsore a miscela dotato di<br />

ottime credenziali. Il dimensionamento<br />

generale è estremamente<br />

compatto, nonostante<br />

l’utilizzo di serie dell’avviamento elettrico. E’ presente anche la<br />

valvola a controllo elettronico sullo scarico. Il telaio è in acciaio ad<br />

alta resistenza, a lui si vincola la forcella WP. Il monoammortizzatore<br />

è della stessa marca ed è dotato di cinematismo progressivo.<br />

L’alimentazione avviene per mezzo del carburatore Keihin PWK<br />

36, ma in futuro è prevista anche l’iniezione elettronica. I cerchi<br />

sono Excel e il peso a secco è tra i più bassi della categoria: solo<br />

105 kg. Il serbatoio contiene 9,5 l<strong>it</strong>ri di benzina: non pochi vista<br />

l’indole racing della SE. Arriverà in Italia nel 2013 con un prezzo<br />

vicino a quello della qualificata concorrenza <strong>it</strong>aliana e austriaca.<br />

Appuntamento su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>, tra quache mese quindi, per leggere la<br />

prova completa della bella francesina.<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong>


D opo qualche stagione<br />

di relativo immobilismo<br />

relativo ai prodotti<br />

specificamente dedicati al<br />

mercato europeo, ma soprattutto<br />

<strong>it</strong>aliano, Suzuki manda un<br />

messaggio forte con l’arrivo del<br />

nuovo Burgman 650. Primo ad<br />

offrire la possibil<strong>it</strong>à di guidare<br />

con trasmissione automatica<br />

o semiautomatica grazie ad un<br />

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Le nov<strong>it</strong>à Suzuki a EICMA 2012<br />

Burgman 650 e VN1500T rispostano il focus della casa di Hamamatsu<br />

sulle esigenze del mercato occidentale. Anche in Italia Hayabusa 1300<br />

con ABS e GSX-R1000 in Edizione Speciale<br />

98<br />

CVT a controllo elettronico, ora il maxiscooter Suzuki è protagonista<br />

della prima vera evoluzione. L’estetica è visibilmente più moderna,<br />

con linee più tese e fari multireflector integranti la luce di<br />

posizione a LED. Il bicilindrico parallelo da 650cc è ora dotato del<br />

sistema PAIR (ovvero l’iniezione d’aria secondaria) e ovviamente<br />

del catalizzatore a tre vie: l’attuale Burgman è già rispettoso dei<br />

vincoli di inquinamento imposti dalla normativa Euro-4. Migliorie<br />

alla trasmissione in zona frizione e una riduzione complessiva degli<br />

attr<strong>it</strong>i interni determinano un calo dei consumi del 15%. Protagonista,<br />

come del resto da tempo, la trasmissione elettronica<br />

SECVT anche in questo caso ottimizzata nel funzionamento e<br />

nelle tarature per migliorare tanto l’efficienza che il divertimento<br />

nella guida. Il cambio automatico può agire in due modal<strong>it</strong>à (le autoesplicative<br />

Drive e Power) oppure, se si desidera, comportarsi<br />

esattamente come un cambio manuale controllato dai tasti sul<br />

blocchetto sinistro. Attenzione ai consumi attraverso la nuova<br />

spia verde “Eco Drive” sul cruscotto che si accende quando la guida<br />

è particolarmente “risparmiosa”.<br />

VN1500T intruder<br />

Profondamente rinnovato in chiave dinamico-turistica il cruiser di<br />

casa Suzuki. Mosso dal bicilindrico a V da 1462cc, vanta il record<br />

di potenza della categoria pur restando dolce e trattabile nell’erogazione<br />

- mer<strong>it</strong>o del motore a corsa lunga ma soprattutto dell’impianto<br />

di alimentazione con corpi farfallati a doppia valvola nato<br />

sulle sportive della serie GSX-R nel lontano 2001 e ormai affinato<br />

fino all’eccellenza. Le ambizioni dinamiche della Intruder vengono<br />

confermate da una distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro,<br />

dalla doppia accensione e dalla frizione antisaltellamento<br />

che ci sentiremmo di definire anteprima assoluta per il segmento.<br />

Il raffreddamento a liquido è indice di un motore moderno, il triplo<br />

airbox è una soluzione sofisticata e razionale per non scendere a<br />

compromessi fra capienza serbatoio e volumetria dedicata all’alimentazione.<br />

Anche la ciclistica è decisamente più dinamica della<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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» <strong>Prove</strong><br />

media, con pneumatico posteriore<br />

da 200, cerchi in lega<br />

e sospensioni (con monoammortizzatore<br />

posteriore) più<br />

sportivi della media.<br />

GSX1300r Hayabusa<br />

Si completa con la 1300 l’aggiornamento<br />

della line-up GSX-<br />

R con le pinze Brembo monoblocco<br />

all’avantreno; l’impianto<br />

frenante ora può contare anche<br />

sull’ABS per prevenire bloccaggi<br />

e migliorare il livello di sicurezza<br />

offerto dalla maxi Suzuki.<br />

GSX-r1000<br />

La Superbike della casa di Hamamatsu<br />

resta invariata, pur<br />

proponendosi con un’interessante<br />

livrea che festeggia il milionesimo<br />

esemplare venduto<br />

in oltre 25 anni di carriera.<br />

99


L a TM Racing festeggia<br />

quest’anno i suoi 35<br />

anni di attiv<strong>it</strong>à nel mondo<br />

del fuoristrada: <strong>Moto</strong>cross,<br />

Enduro e Supermotard. Il DNA<br />

della casa pesarese viene dalle<br />

corse e lo stile Factory è ben<br />

chiaro in tutti i suoi modelli.<br />

Nello stesso spir<strong>it</strong>oTM ha presentato<br />

la Minicross 85cc con<br />

un esclusivo telaio perimetrale<br />

in alluminio, unica in questo<br />

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TM Racing dall’EICMA 2012 alla Dakar<br />

La casa pesarese porta a EICMA 2012 la Minicross 85cc con telaio<br />

perimetrale in alluminio e annuncia il debutto alla Dakar della<br />

Rally 450 con Zanotti<br />

100<br />

segmento di mercato. Tornando a cilindrate più alte, a EICMA abbiamo<br />

sent<strong>it</strong>o il neo campione del Mondo Alex Zanotti che il prossimo<br />

anno porterà la TM alla Dakar.<br />

Il pilota si dice più che soddisfatto: “Siamo felicissimi per lo sviluppo<br />

della moto da Rally che porterò in gara alla Dakar. E’ alimentata<br />

col tradizionale e affidabile carburatore. Dall’anno prossimo la<br />

TM la produrrà e sarà regolarmente in vend<strong>it</strong>a”. Vista dal vivo la<br />

moto appare davvero bella, dotata di fin<strong>it</strong>ure curatissime come da<br />

tradizione della Casa di Pesaro. La Dakar si annuncia avvincente:<br />

la favor<strong>it</strong>a KTM dovrà confrontarsi con molto concorrenti valide.<br />

Oltra alla c<strong>it</strong>ata TM, ci saranno Husqvarna e Honda coi loro team<br />

ufficiali.<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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Nuove Triumph Daytona 675 e 675R<br />

a EICMA 2012<br />

Tanti cambiamenti sopra e sottopelle per la media ipersportiva di<br />

Hinckley. <strong>Moto</strong>re più potente, ciclistica più svelta, ABS evoluto e<br />

versione “R” già pronta pista. Piacevolmente contenuto l’aumento<br />

di prezzo<br />

G li investimenti, anche in tempi di crisi, pagano. Triumph,<br />

che dal 2008 ha letteralmente raddoppiato l’impegno<br />

nel proprio settore Design Engineering, ha una gamma<br />

passata da 13 a 23 modelli, di cui l’85% viene esportato e venduto<br />

in 52 paesi in tutto il mondo - è di quest’anno lo “sbarco” in Brasile,<br />

presso una sussidiaria di Manaus dove vengono prodotti i modelli<br />

destinati ai mercati di Nord e Sud America. E chi osa vince: le<br />

vend<strong>it</strong>e sono cresciute - nello stesso arco di tempo - del 19,6%<br />

(con un raddoppio della quota di mercato, passata dal 2,7 al 5,7%)<br />

a fronte di un calo del mercato del 45%. Nei tempi recenti sono<br />

“nate” le nuove Tiger 800, Trophy, Street Triple, Tiger Adventure<br />

e le Daytona 675 che siamo qui a vedere oggi. Ed è quindi giusto<br />

che prenda sub<strong>it</strong>o la parola Simon Warburton per raccontarcele<br />

meglio. «Chiunque l’abbia provata sa che alla Daytona 675 sarebbero<br />

bastati davvero pochi r<strong>it</strong>occhi per restare al vertice della sua<br />

categoria». A Hinckley però non credono nel dormire sugli allori,<br />

ed ecco allora il debutto - anticipato dalle foto spia circolate qualche<br />

giorno fa - di un Model Year 2013 rinnovato molto più in profond<strong>it</strong>à<br />

di quanto non fosse lec<strong>it</strong>o attendersi. Più potente (3cv),<br />

ricca di coppia (2Nm), leggera (- 1,5kg) ma soprattutto moderna<br />

nell’impostazione.<br />

un motore tutto nuovo<br />

Non si tratta delle sol<strong>it</strong>e dichiarazioni di facciata: il propulsore della<br />

Daytona è stato rivisto per davvero. L’alesaggio cresce, la corsa<br />

cala e la personal<strong>it</strong>à del motore cambia di conseguenza, anche<br />

grazie ad un nuovo blocco cilindri con riporto ceramico sulle pareti.<br />

La zona rossa si sposta più in alto (14.400 giri) e la potenza, il<br />

cui picco massimo di 128cv si legge a 12.600 giri, cala più gradualmente<br />

nella fase di allungo. La coppia cresce a tutti i regimi fino ad<br />

un valore massimo di 75Nm. L’aspirazione adotta valvole in t<strong>it</strong>anio<br />

(invariate nelle dimensioni) serv<strong>it</strong>e da una presa d’aria più ampia<br />

ed efficiente e da un impianto d’alimentazione completamente<br />

102 103<br />

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2012<br />

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Numero<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong>


innovato con doppio iniettore<br />

per cilindro. Allo scarico si nota<br />

la perd<strong>it</strong>a dell’impianto sottocodone<br />

in favore di un’un<strong>it</strong>à<br />

ad andamento basso che centralizza<br />

le masse ed abbassa il<br />

baricentro. La trasmissione è<br />

dotata di frizione antisaltellamento<br />

con assistenza da parte<br />

della gestione elettronica del<br />

propulsore - il freno motore<br />

viene moderato aprendo le valvole<br />

a farfalla in fase di decelerazione.<br />

Meno sezioni per il telaio<br />

La composizione del telaio viene<br />

semplificata con l’adozione<br />

104<br />

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di un minor numero di sezioni. Più corto nell’interasse, cambiano<br />

distribuzione dei pesi e posizione di guida facendo affidamento su<br />

un nuovo telaietto reggisella in alluminio pressofuso. Il comparto<br />

sospensioni KYB viene rinnovato con le proposte più aggiornate<br />

della casa nipponica, con cerchi più leggeri che migliorano la rapid<strong>it</strong>à<br />

d’ingresso in curva riducendo l’inerzia. Confermato Pirelli<br />

come forn<strong>it</strong>ore degli pneumatici, va segnalata anche l’adozione di<br />

un nuovo sistema ABS (optional) del peso di solo 1,5kg. I pistaioli<br />

potranno disinserirlo oppure selezionare la taratura appos<strong>it</strong>a, che<br />

ne lim<strong>it</strong>a l’intervento alla ruota anteriore e solo nelle frenate più<br />

estreme. Diversa la posizione in sella, che conta su una riduzione<br />

dell’altezza di seduta (10mm) che diminuisce il carico sui polsi<br />

senza pregiudicare il controllo del mezzo nella guida sportiva.<br />

Stesse considerazioni per la carenatura, più affilata e leggera sia<br />

nella sostanza che nell’immagine e con dettagli più sportivi e raffinati<br />

come la piastra di sterzo, il portatarga a sgancio rapido per<br />

l’uso in circu<strong>it</strong>o e la nuova strumentazione dotata - fra le altre cose<br />

- di cronometro e spie di cambiata.<br />

675r<br />

La versione R della Daytona è dedicata ai più pistaioli e a chi ama<br />

la componentistica più raffinata. La “R” è infatti dotata di sospensioni<br />

Öhlins top di gamma (mono TTX e forcella NIX30) per la<br />

massima regolabil<strong>it</strong>à, e di impianto frenante con pinze Brembo<br />

monoblocco. Qui l’ABS è di serie ed ovviamente disinseribile, ed<br />

è presente anche il cambio elettronico il cui software è stato aggiornato.<br />

Diverse anche le componenti migliorate esteticamente:<br />

dettagli carena e parafanghi in fibra di carbonio, nonché telaietto<br />

reggisella verniciato in rosso con richiami sui cerchi.<br />

Dotazione di serie e optional<br />

Già ricca “così come l’ha fatta Triumph”, la Daytona può contare<br />

su un ricco catalogo di accessori. Protezioni motore, forcellone e<br />

telaio; componenti ricavati dal pieno come serbatoi e leve freni e<br />

frizione, aste di livello olio colorate e tappi per serbatoi olio, anche<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

84<br />

EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong><br />

lampeggiatori a LED ed antifurto<br />

(l’immobilizer è di serie).<br />

L’offerta si completa naturalmente<br />

con il silenziatore Arrow<br />

“ufficiale” per cui è già prevista<br />

la mappatura aggiuntiva sulla<br />

centralina. Il quickshifter può<br />

essere ovviamente montato<br />

anche sulla Daytona 675. La garanzia<br />

è di due anni a chilometraggio<br />

illim<strong>it</strong>ato come su tutti<br />

i modelli della casa di Hinckley.<br />

I prezzi franco concessionario<br />

spaziano dai 12.290€ della versione<br />

standard (ABS optional a<br />

400€) ai 13.900 della R.<br />

105


L e nov<strong>it</strong>à Yamaha nel settore<br />

scooter riguardano<br />

versioni speciali per T-<br />

Max ed X-Max e una collaborazione<br />

con Momodesign. Viene<br />

inoltre presentato un nuovo<br />

entry-level 125 per la mobil<strong>it</strong>à<br />

urbana di cui non è stato ancora<br />

rivelato il nome.<br />

- Nuovo TMAX BLACK MAX<br />

- Nuovo X-MAX 250 MOMODE-<br />

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Le nov<strong>it</strong>à Yamaha scooter a EICMA 2012<br />

Le nov<strong>it</strong>à Yamaha nel settore scooter riguardano versioni speciali del<br />

T-Max, dell’X-Max e una collaborazione con Momodesign. Verrà inoltre<br />

presentato un nuovo entry-level 125 per la mobil<strong>it</strong>à urbana<br />

106<br />

- Nuova linea di caschi YAMAHA MOMODESIGN<br />

- Nuovo Aerox R<br />

- Nuovo Aerox Naked<br />

- Nuovo Entry level 125<br />

TMAX BLACk MAX<br />

Il 2013 vede il r<strong>it</strong>orno della m<strong>it</strong>ica serie speciale BLACK MAX, con<br />

la tradizionale livrea tutta giocata sui contrasti fra le parti in nero<br />

lucido e nero opaco. A fare da contrappunto, nella nuova versione,<br />

i cerchi dorati Nebura e l’esclusiva sella con per cuc<strong>it</strong>ure in rilievo<br />

dorate, una nov<strong>it</strong>à assoluta per TMAX. Per non parlare degli altri<br />

dettagli tra i quali i loghi anodizzati Oro Nebura. Debutta come<br />

optional anche il nuovo scarico Akrapovic con terminale in t<strong>it</strong>anio<br />

nero opaco.<br />

Caratteristiche esclusive TMAX BLACK MAX<br />

• Versione esclusiva e prestigiosa del carismatico Yamaha TMAX<br />

• Speciale verniciatura in due tonal<strong>it</strong>à di nero, lucido e opaco<br />

• Cerchi di colore Nebura Gold<br />

• Logo TMAX dorato<br />

• Carter motore neri anodizzati<br />

• Doppia sella con cuc<strong>it</strong>ure in oro e stemma in alluminio<br />

• Strumentazione di tipo automobilistico con fondo in legno<br />

NuoVo colore Solar Black per YAMAHA TMAX<br />

Nuova colorazione anche per la versione standard del TMAX in<br />

model year 2013: ai due colori sonic grey e compet<strong>it</strong>ion w<strong>it</strong>he si affianca<br />

un nuovo nero metallizzato, denominato Solar Black, caratterizzato<br />

da una lucentezza maggiore e da profili rossi per i cerchi.<br />

YAMAHA X-MAX 250 MoMoDeSiGN<br />

EICMA 2012 testimonia la nasc<strong>it</strong>a della partnership tra Yamaha<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

84<br />

EICMA <strong>Prove</strong><br />

» <strong>Prove</strong><br />

e MOMODESIGN. Il primo risultato<br />

di questa importante<br />

collaborazione è rappresentato<br />

dalla creazione di una “Lim<strong>it</strong>ed<br />

Ed<strong>it</strong>ion” dello Yamaha X-MAX<br />

250 MOMODESIGN.<br />

YAMAHA X-MAX<br />

250 MoMoDeSiGN<br />

– Caratteristiche principali<br />

• Modello in edizione lim<strong>it</strong>ata<br />

con colorazioni speciali<br />

• Sella con texture speciale, con<br />

loghi MOMODESIGN ricamati<br />

• Schermo sportivo con supporto<br />

in carbonio<br />

• Strumentazione sportiva con<br />

quadrante del contagiri MO-<br />

MODESIGN<br />

• Manopole esclusive con<br />

107


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terminali cromati<br />

• Grafiche MOMODESIGN Lim<strong>it</strong>ed<br />

Ed<strong>it</strong>ion sul codone<br />

• Pedane in alluminio<br />

• Strumentazione di tipo automobilistico<br />

Disponibil<strong>it</strong>à e prezzi<br />

XMAX 250 MOMODESING:<br />

Marzo 2013 – 5.190 € f.c.<br />

MD Jet Helmet: Gennaio 2013 –<br />

339,00 €<br />

MD Demi Jet Helmet: Gennaio<br />

2013 – 249,00 €<br />

108<br />

NuoVo eNTrY LeVeL 125 ed Aerox r<br />

Torna anche a Milano l’ancora senza nome “Entry Level” 125 già<br />

visto a Colonia: un mezzo sviluppato sulla base di un modello nato<br />

per il mercato asiatico, ma adattato in diverse specifiche per il<br />

più esigente mercato europeo. In attesa del debutto - atteso per<br />

l’estate 2013 - possiamo comunque anticipare un mezzo particolarmente<br />

agile e leggero, con soluzioni studiate per l’impiego<br />

c<strong>it</strong>tadino e costi di gestione molto contenuti. Yamaha ripropone<br />

anche il nuovo Aerox R, sempre protagonista del debutto a Colonia,<br />

sostanzialmente rivisto nell’estetica ma anche nei contenuti<br />

tecnici. Disponibile nelle versioni standard o nella più sportiva Naked<br />

(ovvero con estetica ancora più minimalista, manubrio privo<br />

di carenatura ed ammortizzatore con serbatoio separato), Aerox<br />

riprende diversi concetti espressi nella gamma sportiva della casa<br />

di Iwata. Yamaha Aerox R è spinto dal monocilindrico Yamaha da<br />

49 cc, a 2 tempi e raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa (40mm x<br />

39.2mm) sono da motore praticamente “quadro” ed il rapporto di<br />

compressione (12:1) è elevato, in un motore che eroga la potenza<br />

massima a 6.750 g/min.<br />

Ciclistica<br />

La forcella ha un’escursione di 80 mm, l’ammortizzatore posteriore<br />

ha una corsa di 70 mm. Raggio di sterzo: solo 2 metri. Tutti nuovi<br />

i freni, con dischi maggiorati a 190mm tanto all’avantreno quanto<br />

al retrotreno.<br />

Colori<br />

Aerox R: Absolute Wh<strong>it</strong>e, Funky Blue, Lunar Grey<br />

Aerox R naked: Power Black<br />

Disponibil<strong>it</strong>à e prezzi<br />

Yamaha Aerox R: Dicembre 2012 - 2.690 € f.c.<br />

Yamaha Aerox R naked: Gennaio 2013 - 2.790 € f.c.<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

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A ll’interno del padiglione<br />

2, nelle vicinanze<br />

dello stand Harley-<br />

Davison, all’interno dell’esposizione<br />

EICMA 2012, abbiamo<br />

potuto osservare l’area custom,<br />

dedicata a tutti coloro<br />

che nella moto vedono qualcosa<br />

di molto di più rispetto al<br />

prodotto seriale, ossia la massima<br />

espressione della propria<br />

personal<strong>it</strong>à individuale che<br />

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Nell’area custom anche<br />

special Ducati ed MV<br />

di Alessandro Colombo | All’interno di EICMA 2012 abbiamo potuto<br />

osservare l’original<strong>it</strong>à e l’estro dei preparatori presenti nell’area custom,<br />

che oltre alle moto più inclini ad interventi di personalizzazione<br />

estrema, presenta anche degli osp<strong>it</strong>i a sorpresa<br />

110<br />

prende forma grazie alla personalizzazione. Questa, come si sa,<br />

può risultare essere più o meno invasiva, a seconda del risultato<br />

che si desidera ottenere su una moto. C’è infatti chi nella customizzazione<br />

vede la semplice sost<strong>it</strong>uzione di alcune componenti<br />

standard che in termini di appeal poco appagano con componenti<br />

aftermarket più estrose e pregiate. Poi ci sono quelli che in una<br />

moto vede una vera e propria sfida che viene vinta solo quando<br />

l’amata due ruote viene, alla fine, dopo un lungo (e costoso) intervento,<br />

radicalmente rivoluzionata. Questi ultimi qui vanno per la<br />

maggiore, proponendo prodotti estremamente personali e ricercati<br />

e che non sempre trovano - nella loro base di partenza - la più<br />

incline e “scontata” delle moto per questo tipo di intervento: una<br />

Harley-Davidson. Nell’area custom, tutta in stile country e americano,<br />

troviamo infatti alcune “intruse” ampiamente stravolte e<br />

di cui difficilmente avremmo immaginato la presenza all’interno di<br />

questo stand. In particolar modo tra queste hanno colp<strong>it</strong>o la nostra<br />

attenzione due moto, entrambe di madrelingua <strong>it</strong>aliana. La<br />

prima è una Ducati, apparentemente ispirata alla Paul Smart ma<br />

dotata di motore Desmoquattro raffreddato a liquido, con ruote a<br />

raggi pinze assiali Brembo e forcelle trattate al TIN. Semi manubri<br />

ed una posizione di guida che poco lascia alla comod<strong>it</strong>à e la totale<br />

assenza di protezioni aerodinamiche sono i tratti distintivi di questa<br />

moto. Questa special vanta inoltre un codino rastrematissimo<br />

ed un gruppo ottico anteriore di gusto classico destinati a sposarsi<br />

con le varie cromature presenti su questa moto, queste ultime in<br />

apparente contrasto con le doti sportive del bicilindrico superquadro<br />

ad L. La seconda trova invece in una MV Agusta Brutale Model<br />

Year 2010 la sua base di partenza.<br />

Mantenendo dell’originale telaio, motore, monobraccio posteriore<br />

pinze Brembo ad attacco radiale e la Forcella Magnum a<br />

steli rovesciati Marzocchi da 50 mm, oltre al parafanghi anteriore<br />

con appendice aerodinamica posteriore. Tutto il resto è<br />

stato lasciato all’estro del preparatore, con una “carrozzeria”<br />

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completamente artigianale che<br />

propone un serbatoio tondeggiante<br />

con ampi incavi per le<br />

gambe ai lati imprezios<strong>it</strong>o da<br />

griglie minimaliste e dal logo<br />

della Casa varesina retroilluminato.<br />

Dietro al serbatoio c’è<br />

una sella imbott<strong>it</strong>a di stampo<br />

anni ’70 collocata al di sopra<br />

di un codino cortissimo dal sapore<br />

retrò destinato a sposarsi<br />

con i cerchi classicheggianti a<br />

raggi di colore nero e con punti<br />

di fissaggio in color amaranto,<br />

tonal<strong>it</strong>à questa ripresa anche<br />

dal corpo della moto. Ma l’area<br />

custom non è solo questo.<br />

È anche caschi, abbigliamento<br />

e accessori di vario genere per<br />

personalizzare tanto se stessi<br />

quanto la propria moto.<br />

111


A nche quest’anno ad<br />

EICMA 2012 è stato<br />

riservato un grande<br />

spazio ai mezzi più ecologici<br />

come scooter elettrici e ibridi,<br />

oltre alle sempre più gettonate<br />

biciclette a pedalata<br />

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The Green Planet: la mobil<strong>it</strong>à<br />

sostenibile ad EICMA 2012<br />

di Matteo Valenti | All’interno del Green Planet allest<strong>it</strong>o ad EICMA<br />

2012 sono tante le proposte interessanti nel campo degli scooter ibridi<br />

ed elettrici, ma non mancano nemmeno originali modelli di biciclette a<br />

pedalata assist<strong>it</strong>a<br />

112<br />

assist<strong>it</strong>a. The Green Planet è il nome del padiglione dove il pubblico<br />

ha avuto la possibil<strong>it</strong>à di toccare con mano le ultime nov<strong>it</strong>à sviluppate<br />

nel campo della mobil<strong>it</strong>à sostenibile. Fra tutti i costruttori<br />

spicca il Gruppo Piaggio, una delle prime realtà industriali che ha<br />

dimostrato di credere con convinzione nei sistemi di propulsione<br />

alternativi. La Casa di Pontedera ha esposto al Salone della <strong>Moto</strong><br />

di Milano l’MP3 300 Hybrid, il primo scooter ibrido al mondo, nella<br />

variante adib<strong>it</strong>a a veicolo commerciale e destinata alla Telecom.<br />

Nello stand c’era spazio anche per il Liberty e-mail, scooter a ruote<br />

alte 100% elettrico, concep<strong>it</strong>o per l’utilizzo commerciale e presentato<br />

in questo caso nellla particolare versione pensata per le Poste.<br />

Nell’area espos<strong>it</strong>iva Vectrix invece era possibile conoscere la<br />

nuova versione del VX1 Li+, il maxiscooter spinto esclusivamente<br />

da un motore elettrico alimentato a batterie agli ioni di l<strong>it</strong>io di ultima<br />

generazione che promettono un’autonomia di 136 km. Sono<br />

stati esposti anche il più compatto VX2 che viene omologato come<br />

ciclomotore e l’interessante prototipo VX3, sostanzialmente una<br />

versione a tre ruote del già c<strong>it</strong>ato VX1. Nel padiglione verde era<br />

possibile ammirare anche una moto sportiva completamente elettrica,<br />

che presentava inoltre spunti stilistici davvero interessanti. Il<br />

suo nome è Energica e viene prodotta dalla CRP Racing di Modena,<br />

un’Azienda specializzata nella costruzione di sportive a due ruote<br />

elettriche, che partecipa peraltro al campionato mondiale TTXGP.<br />

Sulla carta la Energica ha tutte le carte in regola per stupire, grazie<br />

a 136 CV di potenza e a 16 kgm di coppia massima che dovrebbero<br />

garantire 220 km/h di veloc<strong>it</strong>à massima. L’autonomia dichiarata<br />

si attesta invece a 150 km, assicurati da una batteria agli ioni di l<strong>it</strong>io.<br />

Tra i prodotti più interessanti del Green Planet abbiamo trovato<br />

anche la Mecatecno T 14, una mini-moto da trial per il momento<br />

ancora in versione prototipale, destinata a ragazze e ragazzi tra i 9<br />

e i 12 anni e spinta da un motore elettrico da 1,2 kW. Grazie anche<br />

all’utilizzo di batterie da 20 Ah la T 14 presenta un peso davvero<br />

contenuto, che non supera i 30 kg. Torniamo agli scooter invece<br />

con l’Ecomotion LEMev Stream, maxiscooter elettrico svelato ad<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

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EICMA in versione defin<strong>it</strong>iva,<br />

che sarà offerto anche sul mercato<br />

<strong>it</strong>aliano a partire dal 2013.<br />

Il motore da 5 kW è stato concep<strong>it</strong>o<br />

per assicurare elevate<br />

prestazioni, mentre le batterie<br />

agli ioni di l<strong>it</strong>io sono state alloggiate<br />

in modo da non togliere<br />

spazio al vano sottosella, che<br />

può contenere fino a due caschi.<br />

L’autonomia dichiarata<br />

è pari a 80 km e il tachimetro<br />

arriva a segnare i 110 km/h di<br />

veloc<strong>it</strong>à massima. Per completare<br />

un ciclo di ricarica completo<br />

occorrono invece 4 ore e<br />

mezza circa. Nello stesso stand<br />

è stato messo in mostra anche<br />

il Novox R30, scooter elettrico<br />

omologabile come ciclomotore<br />

spinto da un motore da 4 kW.<br />

Se alimentato con batterie al<br />

silicio il piccolo due ruote promette<br />

50 km di autonomia,<br />

un valore che può crescere<br />

però fino a 80 km nel caso in<br />

cui si scelgano le versioni con<br />

113


atterie agli ioni di l<strong>it</strong>io. All’interno<br />

dello stand della Electrocycles<br />

EMCO invece abbiamo<br />

potuto conoscere da vicino<br />

lo Storm, un curioso scooter<br />

elettrico con motore da 12 kW<br />

che si distingue per un design<br />

ispirato al passato. Tra i diversi<br />

espos<strong>it</strong>ori del Green Planet è<br />

riusc<strong>it</strong>o sicuramente ad attirare<br />

l’attenzione anche Swaygo,<br />

costruttore sudafricano che<br />

ha messo in mostra la versione<br />

defin<strong>it</strong>a del 575 EVR-1, un<br />

quadriciclo equipaggiato con<br />

due motori elettrici brushless<br />

capaci di sviluppare 14 kW di<br />

114<br />

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potenza e che permettono di raggiungere i 105 km/h. Le batterie<br />

permettono a questo mezzo molto particolare di percorrere circa<br />

100 km con un ciclo di ricarica completo. Per quanto riguarda invece<br />

le biciclette a pedalata assist<strong>it</strong>a ci ha particolarmente colp<strong>it</strong>o<br />

la Lampociclo messa in mostra dall’Azienda <strong>it</strong>aliana Cicli Blume.<br />

Questa bici si distingue per un design studiato appos<strong>it</strong>amente con<br />

lo scopo di evocare i motocicli degli anni ’20 ed è dotata di un motore<br />

elettrico (disponibile in diverse versioni da 250 a 600 Watt di<br />

potenza) collocato in posizione centrale, che può essere abbinato<br />

a batterie al piombo o al l<strong>it</strong>io. Anche Bianchi ha esposto all’interno<br />

del Green Planet una bici a pedalata assist<strong>it</strong>a. Si chiama Metropole<br />

ed è una MTB proposta in configurazione da uomo e lady, mentre<br />

Peugeot ha messo in mostra ben sette e-bike tra modelli ined<strong>it</strong>i<br />

e versioni grandemente riviste. Scott infine ha offerto la possibil<strong>it</strong>à<br />

di conoscere la sua linea di biciclette a pedalata assist<strong>it</strong>a realizzata<br />

grazie alla collaborazione con Bosch e composta da modelli MTB e<br />

versioni più c<strong>it</strong>tadine con sofisticati telai in allumino.<br />

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I l premio Caschi d’Oro di<br />

<strong>Moto</strong>sprint è l’evento che<br />

da vent’anni celebra i più<br />

forti piloti di ogni disciplina<br />

motociclistica. Per questo non<br />

si comprende il motivo per<br />

cui Yamaha abbia permesso a<br />

Jorge Lorenzo di “svignarsela”<br />

all’ultimo, perdendo un’occasione<br />

importante per celebrare<br />

la v<strong>it</strong>toria del campionato del<br />

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Caschi d’Oro 2012: due trofei a Biaggi,<br />

Lorenzo assente ingiustificato<br />

di Ippol<strong>it</strong>o Fassati | Ad Eicma, venerdì sera, con la cerimonia dei<br />

Caschi d’Oro si sono celebrati i più forti campioni del 2012, da Biaggi<br />

a Cairoli, dalla Fontanesi a Lorenzo…che però non si è presentato<br />

116<br />

mondo <strong>Moto</strong>GP e per onorare la moto e il Team che gli hanno permesso<br />

di conseguire il t<strong>it</strong>olo. La serata non ne ha comunque risent<strong>it</strong>o,<br />

anche perché la presenza di Antonio Cairoli e di Max Biaggi<br />

hanno infiammato il pubblico presente, facendoci per alcuni momenti<br />

credere di essere in uno stadio calcistico. Il pilota romano,<br />

premiato due volte è apparso quasi disorientato in alcuni momenti<br />

della serata, spiegando poi così il suo stato d’animo: «Sono passati<br />

20 anni – ha commentato Biaggi - è stato difficile arrivare fin<br />

qui. Stasera ero quasi tentato di non venire, è dura pensare che<br />

finisce qua. Adesso incomincia una nuova fase della mia v<strong>it</strong>a, ma<br />

siccome tengo anche molto all’azienda che mi ha permesso di<br />

raggiungere il podio, rimarrò nel mondo delle corse con Aprilia, in<br />

una veste nuova. Mi prendo qualche mese per decidere e dare forma<br />

a diversi progetti che mi hanno proposto»<br />

I vinc<strong>it</strong>ori dei Caschi d’Oro 2012, che per l’occasione si sono<br />

svolti ad Eicma inaugurando probabilmente una nuova modal<strong>it</strong>à<br />

che è risultata centrata già alla sua prima edizione milanese,<br />

sono stati: Chiara Fontanesi, la squadra Supermoto campione<br />

del mondo (Lazzarini, Beltrami, Ravaglia e il ct Pignotti), Antonio<br />

Cairoli, Romano Fenati, Andrea Iannone, Marc Marquez, Andrea<br />

Dovizioso, Marco Melandri, Jorge Lorenzo, Max Biaggi per due volte<br />

e Luigi Dall’Igna (in rappresentanza di tutta la squadra Aprilia).<br />

21 Novembre<br />

2012<br />

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EICMA <strong>Prove</strong><br />

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Al termine della cerimonia il direttore<br />

di <strong>Moto</strong>sprint Stefano<br />

Saragoni ha inv<strong>it</strong>ato Carmelo<br />

Ezpeleta sul palco. Il gran capo<br />

della Dorna ha promesso un<br />

forte impegno per le prossime<br />

stagioni di <strong>Moto</strong>GP e Superbike,<br />

nell’ottica di offrire il massimo<br />

dello spettacolo e continuare<br />

la cresc<strong>it</strong>a registrata negli<br />

ultimi anni.<br />

117


D iciannove t<strong>it</strong>oli iridati<br />

hanno illuminato lo<br />

stand Yamaha <strong>Moto</strong>r<br />

Italia (padiglione 2) ad EICMA,<br />

in corso di svolgimento sino a<br />

domenica a Rho Fiera (Mi). Jorge<br />

Lorenzo e Giacomo Agostini,<br />

rispettivamente quattro e quindici<br />

volte campioni del mondo,<br />

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Bagno di folla per Lorenzo<br />

e Agostini in Yamaha!<br />

Jorge Lorenzo festeggia il t<strong>it</strong>olo iridato ricevendo dal quindici volte<br />

iridato Giacomo Agostini un TMAX personalizzato in onore del suo<br />

quarto mondiale<br />

118<br />

sono stati osp<strong>it</strong>i d’eccezione dello stand Yamaha e sommersi letteralmente<br />

da un bagno di folla. Il campione spagnolo del team Yamaha<br />

Factory Racing è arrivato direttamente dai test di Valencia<br />

ed Aragon. Al suo fianco Giacomo Agostini, recordman di v<strong>it</strong>torie e<br />

t<strong>it</strong>oli del motociclismo mondiale, nonché uno dei piloti più vincenti<br />

in assoluto della storia Racing del marchio giapponese. Dopo aver<br />

accontentato le moltissime richieste di autografi dei fan, Lorenzo<br />

ha ricevuto da “Ago” a nome di Yamaha una speciale versione del<br />

nuovo TMAX 530 (quest’anno best seller europeo con già più di<br />

9.000 esemplari venduti solo in Italia) dedicato ai suoi successi in<br />

pista. “Mino” aveva a sua volta ricevuto un TMAX personalizzato<br />

pochi mesi fa - il campione di Lovere (BG) è da tempo un estimatore<br />

ed utente del maxiscooter Yamaha. La particolare versione di<br />

TMAX 530 dedicata a Jorge Lorenzo è stata prodotta in collaborazione<br />

con Yamaha <strong>Moto</strong>r Racing nella suggestiva nuova colorazione<br />

Race Blu. Realizzato utilizzando una raffinata combinazione<br />

tra le tinte Yamaha Blue e Matt Grey il TMAX 530 Jorge Lorenzo,<br />

con design del YMRE Design Center, è caratterizzato da numerose<br />

parti speciali come scarico Akrapovic in t<strong>it</strong>anio nero opaco, sella<br />

in alcantara e pelle by Conti, e personalizzato con alcuni dettagli<br />

dedicati a “Porfuera” come il simbolo con la “X” circondata da<br />

una freccia rotante su sé stessa, le quattro stelle dorate in onore<br />

dei successi mondiali di Lorenzo e la scr<strong>it</strong>ta “2012 <strong>Moto</strong>GP World<br />

Champion”.<br />

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EICMA 2012 chiude senza regina<br />

di Nico Cereghini | Non sono mancate le nov<strong>it</strong>à fascinose, MV e<br />

Guzzi su tutte, però non c’è concordia sulla moto più bella, sul<br />

riferimento assoluto. E’ stato il salone delle case europee,<br />

i giapponesi alla finestra<br />

C iao a tutti! L’EICMA ha<br />

chiuso i cancelli, è il<br />

momento dei bilanci,<br />

e manca la regina. Già, questa<br />

volta è difficile, quasi impossibile,<br />

eleggere la moto più bella del<br />

“salone”, come mi piace continuare<br />

a dire. E naturalmente<br />

bisogna domandarsi come mai<br />

non c’è stato un nuovo modello<br />

capace di spiccare su tutti.<br />

La crisi? Certamente sì: per<br />

emergere, una moto deve far<br />

sognare, e i tempi che corrono<br />

accoppano i sogni sul nascere<br />

e ridimensionano la libertà dei<br />

progettisti e dei designer. Se l’anno scorso aveva catalizzato ogni<br />

fantasia la Ducati Panigale, supersportiva, tecnologica e bellissima,<br />

quest’anno, per molti, è la MV Rivale 800 a rilevarne l’ered<strong>it</strong>à;<br />

ed è giusto, la nuova tre cilindri è molto bella, e anche abbordabile,<br />

però non è la regina di tutti. Si dice che i giapponesi fossero pronti<br />

a presentare una nuova generazione di supersportive estreme,<br />

roba mai vista per tecnologia e potenze e pesi, e che le abbiano<br />

messe in naftalina aspettando tempi migliori. Sarà: effettivamente<br />

i loro spazi a Milano erano poco vivaci, (Honda a parte: tante nov<strong>it</strong>à<br />

e nuovo stand) tanto che questa è stata decretata per molti<br />

la mostra degli europei: Ducati, marchi del gruppo Piaggio, BMW,<br />

KTM, Triumph eccetera. Ho raccolto tanto entusiasmo per la nuova<br />

California 1400 della Guzzi, che piace davvero anche ai puristi<br />

del marchio; ho respirato grande passione alla Ducati, che adesso<br />

ha una Hypermotard più utilizzabile e una gamma davvero invidiabile;<br />

c’era un bel fermento intorno alle Triumph Daytona e Tiger,<br />

alla BMW tutti volevano vedere il nuovo GS raffreddato a liquido; le<br />

KTM hanno una personal<strong>it</strong>à formidabile e piacciono sempre di più,<br />

cresce la Husqvarna e, sconfinando in America, l’Harley-Davidson<br />

non smette mai di stupire. La regina assoluta è mancata, ma di reginette,<br />

in fondo, ce n’erano tante. Così come c’era tanta gente. E<br />

il sol<strong>it</strong>o, grande, entusiasmo: con la stessa voglia di sempre, quella<br />

di salire in sella alla moto desiderata, incuranti degli sguardi estranei<br />

e anche delle precedenze, concentrati sull’obbiettivo come se<br />

la moto si potesse ordinare lì per lì. Il desiderio di moto non cala.<br />

Calano i soldi, purtroppo.<br />

E calano anche gli espos<strong>it</strong>ori: ha voglia l’associazione di categoria<br />

a dire il contrario, li abbiamo visti tutti i larghi spazi vuoti ai margini<br />

dei vari padiglioni, e i tanti cinesi dell’anno scorso che non sono<br />

tornati. Meglio dire la ver<strong>it</strong>à: c’è crisi, ma la voglia di moto è sempre<br />

quella e da lì ripartiremo. Il bagno di folla al “salone” ispira ottimismo.<br />

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2012<br />

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raccolto tanto“Ho<br />

entusiasmo per la nuova<br />

California 1400 della Guzzi, che piace davvero<br />

anche ai puristi del marchio<br />

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EICMA <strong>Prove</strong>


C entinaia di persone in<br />

attesa e poi, quando<br />

sono comparsi Paolone<br />

Beltramo e Paolo Simoncelli<br />

sulla terrazza dell’hosp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>y di<br />

Sport Mediaset (sabato alle 15)<br />

l’intero padiglione 10 bloccato.<br />

Mai vista tanta partecipazione<br />

a un evento di Eicma. Il babbo<br />

di Marco ha stentato a parlare<br />

per la commozione e per gli<br />

applausi, ma quello che voleva<br />

comunicare è stato cap<strong>it</strong>o<br />

molto bene: grazie all’enorme<br />

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“L’affetto per il SIC e la sua Fondazione”<br />

di Nico Cereghini | All’Eicma un incontro con Paolo Simoncelli, che<br />

ha fatto il punto sulla fondazione e promesso l’assoluta limpidezza delle<br />

iniziative. A Coriano nasce un grande centro di riabil<strong>it</strong>azione. Presentata<br />

anche la nuova SIC CARD<br />

122<br />

affetto per il Sic, la fondazione dedicata a Marco cresce in fretta, e<br />

le spese e gli obbiettivi saranno limpidi come l’acqua. Dopo l’elenco<br />

delle cose già fatte in Italia e fuori (aiuti a ospedali e associazioni<br />

di volontariato) ecco l’impegno più grosso: la creazione a Coriano<br />

di un centro di riabil<strong>it</strong>azione per ragazzi gravemente handicappati,<br />

con volumi importanti, parco e piscina, per un investimento<br />

superiore al milione di euro. A Coriano sta nascendo anche una<br />

galleria-museo dove tanti di noi potranno r<strong>it</strong>rovarsi quando vanno<br />

a trovare Marco nel suo paese natale. Le iniziative che finanziano<br />

la fondazione sono state numerose e tutte molto apprezzate: la<br />

vend<strong>it</strong>a dei libri, “Il nostro Sic” dei suoi gen<strong>it</strong>ori per primo, il calendario<br />

di Mediafriends “Route 58, in viaggio col Sic“, ed ora la<br />

nov<strong>it</strong>à di questi ultimi giorni. E’ in usc<strong>it</strong>a (da metà dicembre) una<br />

carta prepagata int<strong>it</strong>olata a Marco, con il r<strong>it</strong>ratto e il numero 58 di<br />

Supersic e i colori bianco e rosso; acquistandola, e ricaricandola,<br />

si contribuisce sostanziosamente ai finanziamenti della fondazione.<br />

Sono 23.000 gli esercizi collegati al circu<strong>it</strong>o di loyalty, 600 dei<br />

quali fanno parte del mondo dei motori; utilizzando la SIC CARD, il<br />

sistema r<strong>it</strong>ornerà lo sconto al t<strong>it</strong>olare, riaccred<strong>it</strong>andolo sulla carta<br />

e trattenendone una piccola quota destinata alla Fondazione. Lo<br />

sconto accred<strong>it</strong>ato sarà poi utilizzabile per effettuare altri acquisti.<br />

C’è già un nuovo s<strong>it</strong>o (www.siccard.<strong>it</strong>) sul quale prenotare la carta.<br />

Non tutti amano questa mercificazione, qualcuno lo ha espresso<br />

anche sul nostro s<strong>it</strong>o e li si può comprendere; però pensiamo che<br />

tutti quelli che volevano bene a Marco, e anche quelli che hanno<br />

scoperto di amarlo dopo la tragedia di un anno fa, possono felic<strong>it</strong>arsi<br />

del fatto che, in suo nome, si possa fare del bene e alleviare<br />

le pene di chi soffre.<br />

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“E’ in usc<strong>it</strong>a una ca<br />

rta prepagata int<strong>it</strong>olata a<br />

Marco, con il r<strong>it</strong>ratto e il numero 58 di Supersic<br />

e i colori bianco e rosso<br />

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F resco di r<strong>it</strong>orno dai test<br />

<strong>Moto</strong>GP in Spagna,<br />

Jorge Lorenzo è oggi in<br />

vis<strong>it</strong>a al Salone di Milano. Il pilota<br />

spagnolo arriva ad EICMA<br />

sorridente e rilassato anche se,<br />

ci racconta, è dispiaciuto per<br />

aver avuto modo di compiere<br />

solo pochi giri con la sua M1 durante<br />

i test di Valencia. Lo abbiamo<br />

incontrato allo stand del<br />

Gruppo Nolan, dove ha firmato<br />

autografi e scattato foto con i<br />

fan, immergendosi in un vero<br />

bagno di folla.<br />

L’intervista<br />

Jorge, arrivi ad eiCMA 2012<br />

di nuovo in veste di Campione<br />

del Mondo. Com’è la risposta<br />

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INTERVISTA<br />

Jorge Lorenzo a EICMA<br />

“Il pubblico <strong>it</strong>aliano mi vuole bene”<br />

di Cristina Bacchetti | Abbiamo fatto due chiacchiere con Jorge<br />

Lorenzo, appena rientrato dai test di Valencia e in vis<strong>it</strong>a oggi al Salone<br />

di Milano tra stand, impegni e tifosi<br />

del pubblico <strong>it</strong>aliano, come ti<br />

hanno accolto?<br />

«C’è molta gente! Ora mi sento<br />

più amato dal pubblico <strong>it</strong>aliano,<br />

mi rendo conto che non è facile,<br />

perché sono il diretto rivale del<br />

campione più amato in Italia,<br />

Valentino.<br />

Però sono davvero molto contento,<br />

la gente mi vuole bene.»<br />

Hai avuto modo di fare un giro<br />

tra gli stand, hai visto qualcosa<br />

in particolare che ti ha<br />

colp<strong>it</strong>o?<br />

«Non ho avuto modo di vedere<br />

molto: i fan sono tanti, sono qui<br />

per loro e quindi ho visto ben<br />

poco tra gli stand.<br />

Però mi diverto sempre molto<br />

a venire ad EICMA, anche qui<br />

allo stand per vedere dal vivo le<br />

nuove grafiche dei caschi.<br />

Spero più tardi di avere modo<br />

di fare un giro con più calma e<br />

vedere qualche nov<strong>it</strong>à.»<br />

Come hai festeggiato il t<strong>it</strong>olo<br />

di Campione del Mondo?<br />

«A Phillip Island, la sera dopo<br />

la gara, ho festeggiato tutta la<br />

notte con il team e gli amici.»<br />

il Mondiale è fin<strong>it</strong>o, dopo gli<br />

impegni di eiCMA cosa farai?<br />

Ti mer<strong>it</strong>i un po’ di vacanza!<br />

«Sono impegnato ancora per<br />

un paio di settimane e poi sì,<br />

andrò in vacanza a godermi un<br />

po’ la v<strong>it</strong>a!»<br />

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H onda, Suzuki, BMW e<br />

ora di nuovo Honda.<br />

Non sei un po’ stanco<br />

di cambiare team?<br />

«Sì, per me è difficoltoso. La<br />

mia prima esperienza in SBK<br />

è stata con Honda, un team<br />

privato Honda e per questioni<br />

economiche non abbiamo concluso<br />

la stagione. Poi sono passato<br />

in Suzuki, ma dopo solo<br />

un campionato sono passato<br />

in BMW con un contratto di due<br />

anni. Ora sono molto contento<br />

di tornare in Honda e spero che<br />

sia una lunga collaborazione».<br />

Hai già provato la Honda, quali<br />

sono state le tue prime impressioni?<br />

«Ad Assen le temperature erano<br />

davvero fredde, ma è stato<br />

fantastico r<strong>it</strong>ornare in sella. Per<br />

me è davvero emozionante, anche<br />

se i test degli scorsi giorni,<br />

a causa delle condizioni meteo,<br />

non sono stati molto significativi,<br />

sono molto contento perché<br />

INTERVISTA<br />

sono potuto tornare in pista».<br />

Fino ad ora solo rea è riusc<strong>it</strong>o<br />

a esprimere completamente il<br />

potenziale della Honda, gli altri<br />

non hanno trovato la giusta<br />

sintonia. Non sei preoccupato?<br />

«Ho corso con la Honda ne<br />

2009 e ho conquistato vari<br />

podi. La moto rispetto a quella<br />

di tre anni fa è migliorata ulteriormente.<br />

Avere Rea come compagno di<br />

squadra è per me una fortuna,<br />

è un pilota veloce e conosce<br />

molto bene la moto. Credo che<br />

possa essere utile ad entrambi<br />

per raggiungere risultati importanti».<br />

Che differenze hai notato tra<br />

la Honda del 2009 e quella<br />

che hai provato nei test?<br />

«C’è stato un grande miglioramento<br />

nell’elettronica, ora<br />

c’è il ride by wire dà un grande<br />

vantaggio in ingresso curva.<br />

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Haslam a EICMA 2012: “Sono contento<br />

di essere tornato in Honda”<br />

di Marco Berti | Leon Haslam, osp<strong>it</strong>e di Honda a EICMA, torna in sella<br />

alla CBR dopo due anni in BMW. Ecco le sue prime impressioni<br />

Numero<br />

84<br />

EICMA <strong>Prove</strong><br />

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Ho notato piccole migliorie<br />

anche al motore. Già nei prossimi<br />

test proveremo nuove soluzioni<br />

elettroniche e cercheremo<br />

di ottenere qualcosa di più<br />

dal motore. Per il resto, telaio e<br />

assetti sono molto buoni».<br />

Con Melandri, il tuo ex compagno<br />

di squadra, che rapporto<br />

avevi?<br />

«Siamo diventati davvero ottimi<br />

amici. In Inghilterra vivevamo<br />

insieme e ci alleniamo insieme<br />

facendo motocross. Ora<br />

non saremo più compagni di<br />

squadra, ma rimarremo grandi<br />

amici lo stesso».<br />

enzo Ferrari disse che quando<br />

a un pilota nasce un figlio<br />

corre un secondo più lento. Tu<br />

sei diventato padre quasi un<br />

anno fa, credi sia vero?<br />

«No, assolutamente.<br />

Per me avere un figlio è una<br />

ragione in più per la quale vincere».<br />

126 127<br />

»»


N ello splendido “belvedere”,<br />

al 39° piano<br />

del nuovo palazzo<br />

della regione con vista aerea<br />

sul centro di Milano, Roberto<br />

Formigoni ha consegnato al<br />

figlio di Claudio, Giovanni, una<br />

speciale targa. Erano presenti<br />

anche il presidente di Eicma<br />

Corrado Capelli, il direttore<br />

generale Pierfrancesco Caliari<br />

e l’ex-assessore regionale<br />

Raffaele Cattaneo; oltre naturalmente<br />

ai giornalisti. Bella<br />

è stata la sottolineatura, da<br />

parte di Giovanni Castiglioni,<br />

che al padre si deve il rilancio<br />

della moto <strong>it</strong>aliana. Verissimo:<br />

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Claudio Castiglioni ricordato in Regione<br />

di Nico Cereghini | L’indimenticabile Claudio Castiglioni è stato<br />

ricordato il 14 novembre in Regione Lombardia. Una breve<br />

cerimonia però molto sent<strong>it</strong>a<br />

non fosse stato per il coraggio<br />

imprend<strong>it</strong>oriale e la passione<br />

smisurata di Claudio, oggi probabilmente<br />

non esisterebbe la<br />

Ducati come la conosciamo,<br />

né la MV e neppure avremmo<br />

vissuto l’epopea della Cagiva<br />

che è arrivata a vincere i GP<br />

della 500 e neppure i successi<br />

di Orioli alla Dakar. Claudio Castiglioni<br />

era un uomo speciale e<br />

ha dato tanto alla moto made<br />

in Italy: da quando acquisì con<br />

il fratello Gianfranco la AMF<br />

Harley-Davidson (che pochi<br />

anni prima aveva rilevato la gloriosa<br />

Aermacchi di Schiranna)<br />

e fondò la Cagiva, Claudio fu un<br />

fenomeno di creativ<strong>it</strong>à, gusto,<br />

e amore per la moto. Una MV<br />

F4R e uno splendido esemplare<br />

della 500 tre cilindri a suo tempo<br />

pilotato da Agostini hanno<br />

fatto da quinta per le fotografie.<br />

Formigoni ha consegnato<br />

un trofeo anche a Capelli “dopo<br />

aver presenziato a ben diciotto<br />

inaugurazioni della Fiera in<br />

qual<strong>it</strong>à di presidente della Regione<br />

Lombardia”. Al piano terreno,<br />

nella hall del palazzo, era<br />

esposta una piccola rappresentanza<br />

delle moto costru<strong>it</strong>e<br />

in Lombardia. Apertura per il<br />

pubblico nelle due ore successive<br />

all’evento.<br />

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2012<br />

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EICMA live su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>: grazie ragazzi,<br />

appuntamento al 2013!<br />

Tanti lettori hanno condiviso le loro foto più belle con Tw<strong>it</strong>ter e<br />

Instagram sul nostro canale. I giovani hanno così dimostrato di amare<br />

ancora la moto, diventando protagonisti su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> grazie ai social<br />

network<br />

E iCMA<br />

live su<br />

<strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>: grazie<br />

ragazzi,<br />

appuntamento al 2013!<br />

EICMA: le moto più belle e desiderate,<br />

le ragazze più sensuali<br />

e provocanti. Il tutto un<strong>it</strong>o<br />

dall’amicizia e dalla condivisione<br />

immediata che gli strumenti<br />

social di oggi (Tw<strong>it</strong>ter e Instagram<br />

su tutti) consentono. E’<br />

questo lo spir<strong>it</strong>o con cui abbiamo<br />

lanciato la prima iniziativa<br />

di questo tipo a EICMA: condividi<br />

il tuo salone in diretta con<br />

130<br />

gli amici, scattando una foto e pubblicandola taggando #eicmamoto<strong>it</strong><br />

(a propos<strong>it</strong>o, siete ancora in tempo per mostrarci le immagini<br />

più divertenti o... scottanti!).<br />

La fiera vista dai più giovani<br />

In questo modo i lettori hanno condiviso con tutti noi su eicmalive.moto.<strong>it</strong><br />

e su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> le foto realizzate al salone di Milano. Il<br />

2012 è stato l’anno del debutto di questa iniziativa, che ha avuto<br />

un grande successo e che non vediamo l’ora di ripetere nel 2013.<br />

Ricordatevi di tenere ben cariche le batterie dei vostri smartphone<br />

per condividere tutte le immagini su eicmalive.moto.<strong>it</strong> e su <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />

In questa edizione ci avete tenuto compagnia, facendoci scoprire<br />

anche gli aspetti più nascosti e divertenti di EICMA. Soprattutto ci<br />

avete mostrato quanto sia ancora viva la passione per le due ruote<br />

tra voi giovanissimi. Evviva!<br />

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Le ragazze più belle di EICMA 2012<br />

Le foto delle ragazze più belle con le moto e gli scooter<br />

presentati al Salone Internazionale del <strong>Moto</strong>ciclo di Milano<br />

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Test <strong>Moto</strong>GP in Spagna<br />

di Giovanni Zamagni | Il maltempo rovina le prove a Yamaha, in<br />

pista ad Aragon. A Valencia pista asciutta nel pomeriggio. Pos<strong>it</strong>ivi i<br />

primi riscontri per Dovizioso e Marquez<br />

T est<br />

conclusi<br />

Alla fine, un po’ si è<br />

potuto girare, perlomeno<br />

a Valencia, mentre la<br />

trasferta di Valentino Rossi e<br />

della Yamaha ad Aragon si è<br />

rivelata, con il senno di poi, un<br />

fallimento totale. Valentino non<br />

ha compiuto nemmeno un giro<br />

cronometrato, Jorge ne ha fatti<br />

nove sull’asciutto e un po’ sul<br />

134<br />

bagnato nel pomeriggio, prima di scivolare, fortunatamente senza<br />

conseguenze. Test fin<strong>it</strong>i per la Yamaha, che così torna in Giappone<br />

con le pive nel sacco e, soprattutto, nessuna indicazione per<br />

sviluppare la moto 2013. E’ andata decisamente meglio alle altre<br />

squadre, che hanno potuto sfruttare un paio d’ore di pista “chiazzata”,<br />

più o meno nelle stesse condizioni della gara di domenica,<br />

quando Pedrosa aveva girato in 1’33”119. Ancora una volta, è<br />

stato Dani il più rapido in 1’32”322; lo spagnolo aveva al box tre<br />

moto, due in versione 2012 e una 2013, con la quale ha effettuato<br />

qualche passaggio. La prestazione di Pedrosa, naturalmente, non<br />

sorprende, così come quella di Cal Crutchlow, secondo a 0”349 e<br />

Stefan Bradl (al quale l’HRC ha rinnovato il contratto fino al 2014)<br />

terzo a 0”491.<br />

DuCATi: BeNiNo<br />

Più interessanti le valutazioni in Casa Ducati, con Nicky Hayden<br />

che ha chiuso al quarto posto a 0”634, con Andrea Dovizioso sesto<br />

a 0”916: il Dovi, quindi, al debutto sulla GP12, si è preso circa<br />

tre decimi dal compagno di squadra. Una buona prestazione,<br />

anche se il distacco da Pedrosa (0”916) è importante, ma è comunque<br />

significativo che Andrea sia riusc<strong>it</strong>o a contenerlo entro il<br />

secondo. Dovizioso ha totalizzato 31 giri, lavorando con la sol<strong>it</strong>a<br />

meticolos<strong>it</strong>à, ma con riscontri discreti. Anche Guareschi è rimasto<br />

soddisfatto dei primi giorni di Dovizioso in Ducati: “Sono rimasto<br />

piacevolmente sorpreso da Dovi - ha dichiarato - Andrea è molto<br />

preciso, anal<strong>it</strong>ico e pos<strong>it</strong>ivo nella relazione con il team. Oggi si è<br />

tenuto un po’ di margine”. Rimanendo in Casa Ducati, il collaudatore<br />

Michele Pirro ha chiuso ottavo in 1’33”626, a quattro decimi<br />

da Dovizioso, mentre Andrea Iannone ha faticato un po’ e solo nel<br />

finale ha ottenuto 1’33”833, comunque più lento dei piloti con la<br />

GP12. A fine mese, la Honda si trasferirà in Malesia, la Ducati a<br />

Jerez, per tre giorni ulteriori di test molto importanti.<br />

21 Novembre<br />

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<strong>Moto</strong>GP » <strong>Prove</strong><br />

MArQueZ:<br />

SuBiTo VeLoCe<br />

Finalmente è sceso in pista<br />

anche Marc Marquez che ha<br />

totalizzato 28 giri, ottenendo<br />

il settimo tempo in 1’33”403,<br />

a 1”081 da Pedrosa e a mezzo<br />

secondo dalla Honda di Bradl:<br />

non male. Marquez l’ha presa<br />

giustamente con calma, senza<br />

strafare, ma ha confermato<br />

tutto il suo valore: ha debuttato<br />

in condizioni difficilissime, ma è<br />

stato sub<strong>it</strong>o veloce. Appena discreta<br />

la prima usc<strong>it</strong>a di Bradley<br />

Sm<strong>it</strong>h con la Yamaha del team<br />

Tech3: 11esimo tempo per lui<br />

a 2”216 dai primi: il br<strong>it</strong>annico<br />

non era un fenomeno in <strong>Moto</strong>2<br />

e dovrà faticare per sfruttare al<br />

meglio la <strong>Moto</strong>GP.<br />

135


P rimi commenti di Valentino<br />

dopo i meterologicamente<br />

sfortunati<br />

giorni di test a Valencia e Aragon.<br />

Le prime impressioni sono<br />

rincuoranti e il sorriso di Rossi<br />

non lascia dubbi. “Siamo venuti<br />

ad Aragon perché qui avevano<br />

previsto di trovare il bel tempo.<br />

A Valencia invece hanno girato,<br />

quindi oltre al danno la beffa.<br />

Sarebbe stato davvero molto<br />

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Rossi: “La Yamaha è ancora la mia moto”<br />

“Le sensazioni fin da sub<strong>it</strong>o sono molto buone - sono le prime<br />

impressioni di Rossi -. E’ stato bello tornare qui, ho r<strong>it</strong>rovato amici e<br />

persone con cui ho lavorato sette anni, quindi il clima è molto bello”<br />

136<br />

importante provare, per testare le mie sensazioni sulla moto, per<br />

fare chilometri e per pianificare alcune cose per l’anno prossimo.<br />

Purtroppo non abbiamo potuto fare niente, quindi andiamo via un<br />

po’ insoddisfatti e prima di tornare a girare dovremo aspettare<br />

fino a febbraio.<br />

Le sensazioni fin da sub<strong>it</strong>o sono molto buone. E’ stato bello tornare<br />

qui, ho r<strong>it</strong>rovato amici e persone con cui ho lavorato sette anni,<br />

quindi il clima è molto bello. Ho fatto solo qualche giro sul bagnato<br />

è andata piuttosto bene, ho avuto buone sensazioni. E’ ancora lei,<br />

mi è sempre piaciuta questa moto, anche se sul bagnato non è<br />

molto significativo. Sarebbe stato molto importante girare anche<br />

sull’asciutto e avere le idee più chiare”.<br />

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2012<br />

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V ent<strong>it</strong>ré anni, 128 GP<br />

tra 125 e <strong>Moto</strong>2, 12<br />

v<strong>it</strong>torie (4 in 125, 8 in<br />

<strong>Moto</strong>2), 24 podi (5+19), 8 pole<br />

(3+5), Andrea Iannone viene<br />

considerato come il pilota <strong>it</strong>aliano<br />

più promettente. Purtroppo,<br />

fino adesso, ha raccolto<br />

meno delle sue possibil<strong>it</strong>à e da<br />

domani inizierà un’affascinante<br />

- ma difficilissima - avventura<br />

con la Ducati nel team Pramac<br />

<strong>Moto</strong>GP. Ecco aspettative,<br />

speranze, obiettivi del pilota<br />

di Vasto. “E’ un giorno fantastico,<br />

lo considero allo stesso<br />

tempo un traguardo e un punto<br />

di partenza. Bello iniziare questa<br />

avventura in <strong>Moto</strong>GP con<br />

la Ducati, una Casa <strong>it</strong>aliana. Ci<br />

vorrà calma, pazienza, anche<br />

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Andrea Iannone: “Non son Padre Pio”<br />

di Giovanni Zamagni | “Se ha avuto difficoltà Rossi, io non potrò fare<br />

miracoli. Ma la Ducati è la scelta giusta” ha dichiarato il neo pilota del<br />

team Pramac <strong>Moto</strong>GP<br />

138<br />

perché, al di là dei tre giorni di<br />

test al Mugello (1’48”3 il miglior<br />

crono, NDA) non ho nessuna<br />

esperienza. Lì ero andato bene,<br />

ma in gara sarà tutto differente,<br />

perché c’è poco tempo a disposizione<br />

e non puoi girare dalla<br />

mattina alla sera. Sarà importante<br />

capire l’elettronica, i freni,<br />

le gomme e tutto quello che<br />

c’è di differente rispetto a una<br />

<strong>Moto</strong>2. Ho tanta voglia di iniziare<br />

e in Ducati vedo una gran<br />

voglia di riscatto”<br />

e’ il momento giusto per passare<br />

di categoria?<br />

“Sì, anche se, naturalmente,<br />

mi sarebbe piaciuto arrivare<br />

in <strong>Moto</strong>GP dopo aver vinto il<br />

t<strong>it</strong>olo della <strong>Moto</strong>2. Ci abbiamo<br />

provato, ma non è stato possibile:<br />

non ho rimpianti”.<br />

il tuo amico Valentino rossi ti<br />

ha detto qualcosa?<br />

“Valentino è Valentino, io sono<br />

io… Mi ha fatto un grosso “in<br />

bocca al lupo”. Sono contento<br />

che lui torni in Yamaha: con<br />

quella moto può dire la sua,<br />

è ancora un pilota fortissimo.<br />

E’ sempre stato il mio idolo e<br />

per me è bello avere adesso la<br />

possibil<strong>it</strong>à di correre contro di<br />

lui. E’ chiaro che sarebbe bellissimo<br />

fare meglio di lui, ma<br />

so già che è impossibile: bisogna<br />

rimanere calmi. Del resto,<br />

se ha avuto difficoltà lui, che è<br />

Valentino Rossi, è impensabile<br />

che non ce le abbia anch’io: non<br />

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faccio miracoli, non sono mica<br />

Padre Pio…”<br />

Qual è il tuo obiettivo?<br />

“Il mio confronto deve essere<br />

per forza con i debuttanti in<br />

<strong>Moto</strong>GP, ovvero Marc Marquez<br />

e Bradley Sm<strong>it</strong>h, anche se tutti<br />

dicono che Marquez guiderà la<br />

moto migliore e io la peggiore.<br />

Ma io non la penso assolutamente<br />

così”<br />

Viste tutte le difficoltà che<br />

ha avuto rossi, cosa ti ha<br />

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convinto a firmare un contratto<br />

di due anni (più un’opzione<br />

per il terzo) con la Ducati?<br />

“Ho pensato alla concretezza<br />

che ti può garantire una Casa<br />

ufficiale rispetto a un team<br />

privato. In tutti questi anni, ho<br />

sofferto tanto per la mancanza<br />

di budget all’interno della squadra:<br />

firmando per la Ducati mi<br />

sono liberato di un peso, posso<br />

solo pensare a guidare e a divertirmi,<br />

cercare di lavorare al<br />

meglio con la squadra per andare<br />

forte in pista”.<br />

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“Valentino è Valenti<br />

no, io sono io… Mi ha fatto un grosso<br />

“in bocca al lupo”. Sono contento che lui torni in Yamaha:<br />

con quella moto può dire la sua, è ancora<br />

un pilota fortissimo<br />

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”Fenomeni autentici e un po’ meno”<br />

di Nico Cereghini | Marquez grandissimo davvero ma forse aiutato<br />

dalla moto, Lorenzo degnissimo campione ma un po’ ridimensionabile.<br />

L’unico talento eccezionale forse è Stoner, e appende il casco al chiodo<br />

C iao a tutti! La chiusura<br />

di stagione, domenica<br />

a Valencia, mi ha<br />

confermato alcune delle idee<br />

qui espresse ma ne ha fatto<br />

ballare altre. E’ la bellezza di<br />

ogni corsa di moto: l’es<strong>it</strong>o non<br />

è mai scontato, le condizioni<br />

sono differenti, c’è materia per<br />

discutere e questo mi entusiasma<br />

ogni volta. Marc Marquez,<br />

per esempio. Fenomeno<br />

l’abbiamo defin<strong>it</strong>o e fenomeno<br />

è stato anche in questa sua<br />

ultima esibizione in <strong>Moto</strong>2:<br />

relegato in fondo allo schieramento, ha recuperato tutto ed ha<br />

trionfato. Però fin dall’inizio dell’anno il suo motore è sembrato<br />

un po’ più in forma degli altri, in partenza Marc ha bruciato metà<br />

del gruppo in 500 metri di pura accelerazione, e le due cose naturalmente<br />

non sono in contraddizione –lui resta fortissimo- però il<br />

dubbio c’è: il pilota è leggero, va bene, ma di piccolini ce ne sono<br />

altri, la squadra sa lavorare egregiamente su scarico e scatola<br />

filtro, ma gli altri team non sono così scarsi; e allora tutta quella<br />

cavalleria da dove esce? Dicono che i motori sono estratti a sorte,<br />

ma un po’ di mistero resta. Poi Jorge Lorenzo. Per me la domenica<br />

di Valencia rappresenta il quadro perfetto della sua stagione 2012:<br />

unico dei big ad azzeccare la scelta delle gomme slick (per intelligenza,<br />

lucid<strong>it</strong>à e convinzione è un fuoriclasse), perfetto nell’approf<strong>it</strong>tare<br />

della condizione di vantaggio con la fuga sol<strong>it</strong>aria (ansia<br />

ed errori sono quasi sconosciuti per lui); ma incapace di cambiare<br />

passo quando Pedrosa si è rivelato più forte del previsto. Questa<br />

volta non vale la superior<strong>it</strong>à della Honda, la moto in quelle condizioni<br />

contava poco o niente, come dimostra il quinto posto di<br />

Michele Pirro con la CRT. Con Dani così forte, nell’impossibil<strong>it</strong>à di<br />

accontentarsi ancora una volta del secondo posto –che avrebbe<br />

appannato il suo fresco t<strong>it</strong>olo di campione del mondo- Jorge ha<br />

perso la calma ed ha fin<strong>it</strong>o per sbagliare. Ha ragione Pedrosa: è<br />

grande per lui il rammarico di non averlo messo sotto pressione un<br />

po’ prima. Lorenzo resta un campione degnissimo, le sue qual<strong>it</strong>à<br />

sono fuori discussione, ma probabilmente non è un fenomeno alla<br />

Stoner. E infine l’australiano. Adesso che appende il casco al chiodo<br />

e torna a casa, più pesante mi appare il r<strong>it</strong>ardo con il quale ho<br />

saputo riconoscere l’immenso talento di Casey Stoner. Al di là del<br />

carattere irascibile o di qualche debolezza è un fenomeno assoluto,<br />

un portento di efficacia sulla moto. Sono sincero, per me è stato<br />

difficile valutare correttamente le sue imprese con l’illeggibile<br />

Ducati: lui solo l’ha sfruttata e pareva un miracolo più che un fatto<br />

tecnico, persino in Ducati non sapevano spiegare la questione, e<br />

solo quando è montato sulla Honda abbiamo (ed ho) saputo finalmente<br />

compararlo e giudicarlo. Meglio tardi che mai, dirà qualcuno.<br />

Ed altri aggiungeranno: non eri del tutto obbiettivo, eri sbilanciato<br />

“pro-Rossi”. Ma forse sono quelli, sincer<strong>it</strong>à per sincer<strong>it</strong>à, che<br />

erano sbilanciati “contro-Rossi”. Comunque sia, grazie Casey!<br />

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Con Dani così forte, nell’impossibil<strong>it</strong>à di<br />

accontentarsi ancora una volta del<br />

secondo posto –che avrebbe appannato il suo<br />

fresco t<strong>it</strong>olo di campione del mondo- Jorge ha<br />

perso la calma ed ha fin<strong>it</strong>o per sbagliare<br />

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<strong>Moto</strong>GP » <strong>Prove</strong>


Le foto più spettacolari del GP di Valencia<br />

Gara piena di colpi di scena e coinvolgente anche se il campionato era<br />

ormai deciso. Ecco le foto che raccontano il fine settimana valenciano<br />

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L a voce è rimbalzata<br />

tra gli stand della fiera<br />

Eicma di Milano sin dai<br />

primi giorni, alimentata anche<br />

dalla presenza di Giuliano Rovelli,<br />

proprietario del team ParkinGo<br />

e dell’azienda omonima,<br />

nello stand della MV. Si parla da<br />

tempo di un r<strong>it</strong>orno alle competizioni<br />

della casa di Schiranna,<br />

con un marchio che in passato<br />

ha vinto 75 t<strong>it</strong>oli mondiali e che<br />

ha fatto la fortuna di piloti del<br />

calibro di Giacomo Agostini,<br />

Mike Hailwood e Phil Read. In<br />

un recente passato sembrava<br />

che le moto da corsa della<br />

Meccanica Verghera avessero<br />

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La MV Agusta r<strong>it</strong>orna in pista?<br />

di Carlo Baldi| Il team ParkinGo sarebbe vicino ad un accordo con<br />

la casa <strong>it</strong>aliana per correre nel mondiale Supersport. Defin<strong>it</strong>o il pilota,<br />

Luca Scassa, mancano però le firme sui contratti<br />

148<br />

trovato casa in Belgio, in quel team Alstare che ha da poco preso<br />

il posto in Ducati della squadra di Genesio Bevilacqua. A quanto<br />

pare però la mancanza di un’adeguata copertura economica fece<br />

abortire il progetto. Il team ParkinGo, che quest’anno ha partecipato<br />

con successo al campionato mondiale Superbike con un’Aprilia<br />

RSV4 privata guidata da Chaz Davies, dispone di alcuni<br />

sponsor e della conseguente base economica sulla quale fondare<br />

un programma ambizioso, che prevede la partecipazione al mondiale<br />

Supersport nel 2003, per poi fare il grande salto in Superbike<br />

già l’anno successivo. La casa di Schiranna da parte sua metterebbe<br />

a disposizione della nuova squadra non solo le bellissime<br />

F3, ma anche tutto il supporto tecnico necessario per affrontare la<br />

stagione, compreso lo sviluppo delle moto. Giuliano Rovelli, vista<br />

la possibil<strong>it</strong>à di lavorare ad progetto così prestigioso, ha contattato<br />

sub<strong>it</strong>o il suo ex pilota Luca Scassa, reduce da un’interessante<br />

ma altalenante stagione nel Br<strong>it</strong>ish Superbike, trovandone la piena<br />

disponibil<strong>it</strong>à. Per il pilota di Arezzo sarebbe un grad<strong>it</strong>o r<strong>it</strong>orno<br />

al passato, visto che “the Rocker” ha già corso e vinto non solo<br />

con la MV (è stato campione Italiano Superbike nel 2008 con la<br />

F4 del team Unionbike Gimotorsport) ma anche con il team ParkinGo,<br />

con il quale ha disputato, su Yamaha R6, il mondiale Supersport<br />

nel 2011, aggiudicandosi tre gare e terminando al quinto<br />

posto della classifica del campionato, vinto dal suo compagno di<br />

squadra Chaz Davies. La squadra sarebbe composta da due piloti<br />

e Rovelli si è naturalmente già messo al lavoro per definire anche<br />

il nome della seconda guida. I tifosi della MV potrebbero quindi già<br />

iniziare a sognare, se non fosse che ad oggi, dopo alcuni giorni di<br />

trattative, mancano ancora le firme sui contratti. Con la serietà e<br />

la scrupolos<strong>it</strong>à che lo caratterizzano, siamo certi che l’imprend<strong>it</strong>ore<br />

di Somma Lombardo stia valutando nel dettaglio i vari aspetti<br />

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di una collaborazione che gli potrebbe portare un grande prestigio,<br />

ma che non nasconde molti rischi, primo tra tutti quello di una<br />

moto tutta da scoprire per quanto riguarda le competizioni. Inoltre<br />

Rovelli può mettere sul tavolo della trattativa una struttura completa,<br />

tecnici e piloti compet<strong>it</strong>ivi ed un’invidiabile esperienza fatta<br />

di successi, sia in Supersport che in Superbike, oltre ad un buon<br />

pacchetto di sponsor.<br />

Ovvio che si aspetti che dall’altra parte si contribuisca in egual<br />

misura, fattore indispensabile per dare al progetto una connotazione<br />

vincente. “Non me l’ha ordinato il dottore di fare le corse”<br />

ha dichiarato il fondatore del team ParkinGo nella video intervista<br />

che ci aveva rilasciato a Magny Cours. Come a dire che se ci sono i<br />

presupposti per far bene lui è pronto a rimettersi in gioco, altrimenti<br />

guarderà le gare in televisione. Se questa trattativa si fosse<br />

svolta alcuni mesi or sono, Infront sarebbe certamente intervenuta,<br />

per aiutare le parti a trovare un’intesa. Purtroppo siamo proprio<br />

nel bel mezzo del passaggio di consegne tra la stessa Infront e<br />

Dorna e quindi temiamo che ParkinGo ed MV se la debbano vedere<br />

tra di loro, senza aiuti esterni. La nostra speranza, e siamo certi<br />

anche quella di tutti i tifosi, è naturalmente che le parti trovino un<br />

accordo che possa riportare in pista le moto della MV Agusta, un<br />

marchio che ha fatto la storia del motociclismo e che darebbe lustro<br />

ai campionati delle derivate dalla serie. Non ci resta quindi che<br />

attendere ed incrociare le d<strong>it</strong>a.<br />

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RideForLife. A Faenza Dovizioso<br />

e Melandri sfidano i crossisti<br />

di Andrea Perfetti | A Faenza va in scena il grande spettacolo del<br />

motocross benefico in aiuto dei piloti v<strong>it</strong>time di infortuni. Vincono<br />

Guarneri e Monticelli. A podio Dovizioso, miglior giro per Melandri.<br />

Frattura per Pol<strong>it</strong>a<br />

R iders4rriders.<br />

A<br />

Faenza sfida tra<br />

velocisti e crossisti<br />

con Dovizioso, Melandri<br />

&Co<br />

(Sintesi della gara Velocisti nel<br />

video sopra)<br />

Alla pista Monte Coralli si ripete<br />

ogni anno l’appuntamento<br />

RideForLife che i crossisti e i<br />

152<br />

velocisti <strong>it</strong>aliani non vogliono perdere per nulla al mondo. Si tratta<br />

di una competizione che in palio non mette alcun t<strong>it</strong>olo, ma consente<br />

di raccogliere risorse economiche da impiegare nella ricerca<br />

e nelle cure dei piloti rimasti v<strong>it</strong>time di lesioni spinali. L’associazione<br />

onlus Riders4Riders quest’anno ha deciso di aiutare anche i<br />

ciclisti che hanno sub<strong>it</strong>o traumi alla schiena, si tratta di una scelta<br />

che appoggiamo pienamente. A Faenza era presente anche Marina<br />

Romoli, giovane ciclista rimasta paralizzata in segu<strong>it</strong>o a un<br />

frontale con un’auto. Marina, nonostante la giovanissima età, si<br />

sta già dando da fare con la sua onlus per aiutare i ragazzi bisognosi<br />

di cure specialistiche e RideForLife 2012 ha deciso di sostenere<br />

anche lei in questa importante missione (clicca qui per conoscere<br />

la storia di Marina e aiutare la sua associazione). Due ruote, una<br />

passione. Ne abbiamo avuto un’ulteriore conferma anche in pista,<br />

guardando la grinta con cui il campione del tour de France (ha vinto<br />

due tappe) Pippo Pozzato e gli altri ciclisti pro hanno affrontato<br />

la pista di Faenza, sia in moto che in bici. Peccato non ci fosse il<br />

nostro amico olimpionico, Marco Aurelio Fontana, impegnato in<br />

una gara all’estero. Il programma della giornata è stato serrato e<br />

ha visto in campo i migliori protagonisti del motocross e della veloc<strong>it</strong>à,<br />

impegnati in due distinte sfide che hanno consacrato vinc<strong>it</strong>ori<br />

Davide Guarneri e Diego Monticelli. Nella manche dei fuoristradisti<br />

professionisti il “Pota” ha guidato alla grande, staccando di 25<br />

secondi Andrea Cervellin. Troviamo alle loro spalle due campioni<br />

del mondo: Chicco Chiodi e Andrea Bartolini che, nonostante il<br />

passare degli anni, resta velocissimo e stiloso alla guida della sua<br />

Honda CRF.<br />

Leggi la Classifica dei Velocisti<br />

Leggi la Classifica dei Fuoristradisti<br />

Tra i velocisti si sono accese le scintille sin dalle prove del sabato,<br />

che hanno visto Alex Pol<strong>it</strong>a v<strong>it</strong>tima di una brutta caduta in cui<br />

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Sport<br />

ha riportato la frattura di tibia e<br />

perone. Anche Andrea Dovizioso,<br />

durante le prove libere della<br />

domenica mattina, è incappato<br />

in una caduta in cui ha danneggiato<br />

la sua Yamaha, senza farsi<br />

male. Fuori Pol<strong>it</strong>a, la gara dei<br />

velocisti - a cui anche quest’anno<br />

abbiamo partecipato, vi<br />

mostriamo il video in apertura<br />

dell’articolo - sembrava affare<br />

del Dovi e di Marco Melandri,<br />

fenomenale in sella alla sua<br />

Husqvarna TC 250. Ci hanno<br />

pensato i due Monticelli, Diego<br />

e Teo, a rovinare la festa alle<br />

stelle della <strong>Moto</strong>GP e della Superbike:<br />

a loro i primi due posti<br />

della gara-velocisti. Andrea<br />

Dovizioso ha comunque conquistato<br />

il terzo posto, mentre<br />

Macho Melandri (quinto) è<br />

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stato autore del miglior tempo (1 minuto e 51), roba che gli avrebbe<br />

permesso di fare un figurone anche coi crossisti “veri”. In gara coi<br />

fenomeni della veloc<strong>it</strong>à anche il ciclista Pozzato, giunto poco dietro<br />

l’autore del servizio. E’ stato bello ed emozionante correre con<br />

loro: i ragazzi della veloc<strong>it</strong>à vanno forte e sono molto corretti. I vari<br />

Nannelli, Aldrovandi, Savadori, Baiocco hanno dimestichezza col<br />

motocross e sfoggiano uno stile di guida molto efficace. Si allenano<br />

tanto, sia con la moto che in bici. Lo si nota sub<strong>it</strong>o a fine gara,<br />

dove arrivano riposati e senza una goccia di sudore. Abbiamo registrato<br />

la gara con la nostra videocamera e vi riproponiamo live<br />

le sensazioni vissute al cancelletto, gom<strong>it</strong>o a gom<strong>it</strong>o coi piloti che<br />

ogni domenica ammiriamo sui circu<strong>it</strong>i di tutto il mondo.<br />

Gare e botti di fine giornata<br />

La giornata è terminata con due competizioni anomale. Prima la<br />

gara a coppie di ciclismo lungo le sal<strong>it</strong>e del Monte Coralli e a seguire<br />

la sfida in sella alle p<strong>it</strong>bike che, in una serie di avvincenti batterie<br />

di qualificazioni, ha visto confrontarsi i migliori piloti delle due special<strong>it</strong>à.<br />

L’ha spuntata il pilota della MX2 Alex Lupino che ha battuto<br />

di misura Melandri.<br />

A giudicare dallo stile e dai tempi sul giro Andrea Dovizioso era<br />

in grado di vincere la gara delle p<strong>it</strong>bike, ma una spettacolare caduta<br />

l’ha messo fuori gioco. Il Dovi aveva indosso la videocamera<br />

di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> che ha registrato le<br />

sequenze del volo che vi proponiamo<br />

in esclusiva (in alto a<br />

sinistra).<br />

i sol<strong>it</strong>i ignoti (ma saranno<br />

poi tali?) hanno colp<strong>it</strong>o<br />

ancora<br />

Un fine settimana che poteva<br />

essere perfetto, all’insegna<br />

dello sport e della beneficenza<br />

per i nostri amici piloti, è stato<br />

rovinato dal furto dell’attrezzatura<br />

fotografica del nostro m<strong>it</strong>ico<br />

reporter Massimo Zanzani<br />

(sue sono le splendide gallery<br />

che trovate a ogni GP); il furto<br />

è avvenuto a Ravenna. Per<br />

questo motivo non troverete la<br />

“sol<strong>it</strong>a”, spettacolare fotogallery<br />

crossistica. A Massimo va la<br />

solidarietà di tutta la redazione<br />

di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />

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